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[IcyFlame] Problemi temporali [Puntata 1-6]


IcyFlame

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Questa è la mia nuova fic.

Sono mooolto insicuro, e non so quanto potrebbe essere bella... comunque leggete, vi prego. laugh.gif.pagespeed.ce.kMRbCqjC95.gif

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Pokèmon: Problemi Temporali

Puntata 1- La fine o un nuovo inizio?

-Mi dispiace, ma per te è finita! Sei circondato! Da una parte noi, dall’altra un vicolo cieco!

-Non mi prenderai!

-Ciuffo, Braciere!

Era il terzo criminale che catturavano in quella settimana, sempre del Team Rocket. Stava creando non pochi problemi, ma per fortuna c’erano molti allenatori che aiutavano la legge. A Ciuffo, un Growlithe, piaceva catturare i malfattori, dopotutto lui era stato addestrato per questo. I suoi due migliori amici –anche gli unici Growlithe della città  poiché a Plumbeopoli c'erano solo tre agenti Jenny – avevano entrambi dei soprannomi: Striscia e Oro. Il secondo era cromatico.

-Oggi ho usato Braciere su un tizio! Si è spaventato a morte!

-Fanno i duri, ma poi quelle reclute non sono nemmeno un granchè!

-Per fortuna che ci siamo noi, che manteniamo la legge! Vero, Oro?

-Oh, bè, certo! Senza di noi e le Agenti Jenny il mondo sarebbe una catastrofe! Anche se non capisco perché non vuoi essere catturato, Ciuffo!

-Non sopporto essere di proprietà  di qualcuno, quindi sono selvatico, ma lotto per l’Agenti Jenny!

-Bah…

Si sentì il campanello. I tre si affacciarono alla stanza degli umani per vedere chi entrava. Era un ragazzo.

-Jenny, sono riuscito a battere Giovanni. Il Team Rocket è sconfitto!

-Ottimo! Benissimo, senza di te, cosa sarebbe stato!

-Sicuramente un pandemonio!

-Grazie Rosso, anche per averci informato, arrivederci!

-Arrivederci, alla prossima! Mi vedrete presto Campione!

I tre amici erano molti contenti che finalmente quel Team fosse stato sconfitto, avevano più tempo per riposarsi.

-Ciuffo!

La sua padrona lo stava chiamando.

-Andiamo a fare una passeggiata! Per festeggiare!

Il pokèmon Cagnolino, scodinzolando, la seguì, non sapendo cosa lo aspettava. Plumbeopoli era una città  non tranquilla, con il museo molto frequentato, la Scuola Allenatori aperta da poco, e soprattutto la palestra di Brock. Mentre passeggiavano per le viuzze della città , un Infermiera Joy chiamò Jenny, che chiese a Growlithe di aspettare lì vicino. Con il suo udito, però, sentì un vociare provenire dal vicolo. Incuriosito, andò a vedere, nascondendosi dietro a un cassonetto. Si sporse per guardare, e rabbrividì. C’erano due reclute del Team Rocket vicino ad uno strano vortice.

-E’ la quarta volta che ci proviamo! E’ così difficile?

-C’è sempre quello stupido Rosso che riesce a battere Giovanni!

-Il vortiCelebi non può durare per sempre! Il capo ci ha detto che potrà  funzionare in tutto per otto volte! Non dobbiamo farci distrarre! Questa volta dobbiamo vincere!

-Tanto abbiamo altri tre tentativi!

-Zitto ed entra! Non sai manco la matematica!

Growlithe era tante cose insieme: scandalizzato, preoccupato, stupito, incredulo. Cioè, il Team Rocket voleva cambiare il corso della storia! Poi lo assalì un dubbio. Ora che quei due cambieranno il passato, che fine farà  il futuro? Cioè, il presente?

“Lo sapevo che dovevo studiare i paradossi!†pensò Growlithe. Era un cane di polizia, gli era stato insegnato che doveva mantenere la legge, a costo di qualunque cosa.

“Bisogna farsi forza!†Si avvicino, tremante, ed entrò. Chissà  in quale epoca sarebbe andato…

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Pokèmon: Problemi Temporali

Puntata 2- Indietro...

Stordito. Era molto stordito. Il viaggio nel vorti…coso non era stato piacevole. Sarà  durato dieci minuti, forse anche meno, ma stare in un coso a forma di cilindro verde non era molto bello. Si costrinse a tirarsi su. Una volta sulle quattro zampe si guardò intorno, era in un vicolo di una città . Uscì da quel luogo angusto e si rese conto di essere ancora a Plumbeopoli. Tempo prima. Ma quanto prima? Un anno, due? No, non così tanto. Quei due tizi dovevano essere tornati indietro nel tempo di massimo nove mesi, per avvisare il Team. Anzi, no, avvisarlo di cosa? Molto probabilmente la maggior parte dei malfattori non sapeva questo dettaglio, molto importante. Ma Giovanni lo sapeva di sicuro, infatti…

“Basta con queste cose paradossali†Gli stava scoppiando la testa “Devo solo cercare di fermare il Team Rocket". Dopotutto già  so che il loro nascondiglio è ad Azzurropoli.†Dirigendosi verso il Monte Luna, notò un calendario dentro una casa e lesse la data precisa di quel giorno. 6 Marzo. Esattamente otto mesi prima. Gli venne in mente un’idea, poi. Così, per divertirsi. Voleva vedere lui stesso otto mesi prima, cosa stava facendo. Ma doveva fare attenzione a non farsi notare, aveva sentito che se s’incontrava il se stesso del passato o del futuro lo spazio sarebbe collassato e un buco nero avrebbe inghiottito l’universo……

-No, non c’è niente da perdere- disse, avviandosi al Centro Comando Jenny.

Otto mesi prima lui non era un effettivo cane di polizia, stava solo lì a guardare i suoi “amici†–poiché ancora non lo erano- fare molte missioni. Voleva che il Ciuffo di otto mesi prima fosse stato più felice. Entrò nel Centro, non facendosi vedere. Le tre agenti Jenny erano a bere il caffè in una piccola sala, non potevano vederlo. Lui, invece, decise di vedere che faceva con Oro e Striscia.

-Allora, Striscia! A che giochiamo?- chiese Oro

-Acchiapparello!

-Ehi! Voglio giocare anch’io!- esclamò il piccolo Ciuffo.

-No no! Tu non sei ancora un cane poliziotto! Quindi, la risposta è un sonoro e bello no!

-Ma… ma…

-Noi andiamo fuori, ciao!

-Ma… ma…

-Ciao! Noi riusciamo ad aprire la maniglia e tu no! Non ti hanno addestrato, non sei degno!

Era incredibile pensare com’erano cambiati quei due da quando era diventato il migliore dei tre. Si ricordava come si sentiva in quel periodo, tradito. O qualcosa del genere, non sapeva descrivere cosa provava. Erano crudeli con lui, certe volte lo insultavano. In quei momenti pensava fosse inutile, e non aveva la forza di andare avanti. Forse era proprio per questo che ci mise molto tempo a trovare il coraggio per fare la Prova Poliziotti, aveva paura di fare brutta figura, e quindi di essere insultato dagli altri Growlithe. La paura s’impadroniva di lui e quando provava falliva al primo tentativo. Naturalmente loro c’erano sempre. E sempre lo deridevano. E ogni volta il suo morale si abbassava. Pensava di non essere adatto a quel ruolo. E poi, quando decise di fare un giro, un giorno, si ritrovò un malvivente sulla strada. Riuscì a spaventarlo e catturarlo, e Striscia e Oro lo avevano visto. Quando tornò, eccoli cambiare completamente carattere. Ora LORO avevano paura di lui, e si sentiva soddisfatto. Senza gli insulti si sentì sicuro di sé, e passò la Prova Poliziotti.

“Quando tornerò nel mio tempo dovrò fare due chiacchiere con quelli, mi ero scordato come mi trattavano.â€

Ora doveva riuscire a convincere se stesso del passato che doveva andare fuori e affrontare quei due, ma non poteva incontrarsi… poi gli venne un’idea. Aprì la maniglia, si nascose dietro la porta e vide il cagnolino uscire, felice.

Ora doveva andare ad Azzurropoli, e scovare il Team Rocket. Camminando, però, fu travolto da un’auto, che lo colpì di striscio, ma lo fece rotolare, colpendo un pokémon. Forse un Pikachu, o un Pichu, che cadde in un tombino.

Dolorante a una zampa, si avviò verso la città , ma, una volta al monte Luna, vide uno strano pokémon che si avvicinava a tutta velocità  verso di lui.

-Presto..! Capisco che tu puoi aiutarmi! Vieni con me!

Si sentì svenire e non capì più niente.

Ho provato con le emozioni, ma mi sa di aver fallito laugh.gif.pagespeed.ce.kMRbCqjC95.gif

I luoghi li descriverò nella porssima puntata.

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Pokémon: Problemi temporali

Puntata 3- Brutta scoperta

-E ora dove sono?- chiese Ciuffo steso a terra, con gli occhi chiusi

-In un vicoletto, nel tuo tempo. Non devi intrometterti negli eventi temporali!

-E tu…- disse alzandosi –Chi sei?

-Oh, beh… Celebi!

-Celebi? Il pokèmon Leggendario? E’ davvero un onore!

-Oh, bè, grazie!- sorrise –Lo so, sono un VIP da queste parti! La mia fama è davvero alle ste…

-Sì, ok… Perché mi hai riportato qui?

-Te l’ho già  detto! Non puoi cambiare il passato! Avrebbe brutte conseguenze sul futuro!

-Ma il Team Rocket…

-Oh, non preoccuparti di loro! Non ce la faranno mai! C’è sempre un Celebi che riesce ad ostacolarli! Ora ciao, vado a farmi un giro!- svanì

Ora il Growlithe si sentiva sollevato. Era un'altra volta nel suo tempo, felice e contento. Il Team Rocket non sarebbe mai riuscito a conquistare il mondo e bla bla bla. Ora lui sarebbe tornato al lavoro di una volta. Alzando la testa vide il sole fare capolino da dietro il Monte Luna. Era l’alba, e c’era una lieve frescura. Alcuni Pidgey iniziarono a schiamazzare, l’atmosfera era piacevole, anche se c’era del fumo proveniente da una fabbrica, forse era una della periferia della città . Uscì dal vicolo e, percorrendo la strada che oramai conosceva a memoria, gli sembrò che le cose fossero cambiate. Era tutto più grigio, buio, tetro. Certo, Plumbeopoli è SEMPRE grigia, ma lo era di più quel giorno. Le case erano nere come la pece, c’erano poche, piccole finestre. Gli sembrò che ai cittadini non potesse essere permesso parlare. Non c’era traccia di un qualunque colore vivace. Solo grigio e nero. Nemmeno un’anima sulla strada principale. Certe volte vedeva delle lettere rosse sulle pareti, ma erano scritte in modo incomprensibile. Notò poi una specie di rete, di colore metallico che separava la città  dalla campagna. Provò a superarla, ma una scossa lo mise a terra. Era una recinzione elettrificata. Fece quindi dietrofront, guardando la città  dal punto più alto, per scorgere più dettagli possibili. Lo spiazzo d’erba dove giocava spesso era stato sostituito da una piccola piazza di un color grigio. Faceva deprimere al solo sguardo. Molti alberi erano stati abbattuti, e al loro posto c’erano delle piccole aziende. Naturalmente sempre di un noiosissimo grigio. Il Museo era chiuso, ma, vedendo dalle finestre scorse l’arredamento. Pavimento e pareti grigie, con un tocco di nero per i divani.

- La varietà  è molta, certo. Il grigio è diventato il colore dell’anno? Ma bene, ora cosa cavolo succede?-

Non riusciva a scorgere il Market, poi, passando vicino al luogo dove doveva essere presente, vide che era cambiato. Era nero e aveva scritto TRM al posto di Pkmn Market.

Poi, un Pachirisu lo urtò.

-Ehi!- protestò il pokèmon Cagnolino

-E tu che ci fai qui? Devi scappare!- si guardò attorno Pachirisu

-Ma scappare da chi?

-AAAAAAH! AAAAAH!- e corse come un fulmine

“Ma questo non sta bene!†pensò scandalizzato Ciuffo

Camminando notò molte cose strane, anche la Scuola Allenatori era cambiata. Per cambiata, s’intendeva che era completamente scomparsa.

-Ma cosa..?

E non trovò nessun altro pokèmon oltre al quel Pachirisu –a parer suo nemmeno sano di mente.- Poi, arrivando al punto dove doveva trovarsi il Centro Comando, si rese conto che aveva fatto, sbagliato qualcosa. Lì non c’era il Centro Comando. Rimuginò un attimo, ma, facendo due passi vide una strana entrata dagli alberi e vide una cosa spaventosa. Che non avrebbe mai voluto vedere. Una base del Team Rocket.

Cosa aveva fatto di male per modificare così il futuro? Analizzò bene quello che aveva fatto nel passato. Lasciare giocare se stesso. Ha cambiato questo il futuro? Eppure sembrava una cosa da poco… cosa sarebbe potuto succedere in quegli otto mesi? E perché il Team Rocket aveva preso il sopravvento? Cercò di affacciarsi alla finestra, e vide alcune reclute. Aprì un po’ la finestra per sentire cosa dicevano.

-Che bella la vita quando conquisti il mondo, vero?

-In verità  solo Kanto, ma presto invaderemo anche le altre regioni

-…che non sanno niente! Pensano che qui sia tutto normale!

- E’ una vera pacchia. Nessun ostacolo, nessuno tenta di fermarci!

-Quanto tempo è passato… sei mesi? Ah, che bello! Anche se non succede mai niente…

-Avresti preferito che fossimo stati sconfitti?

-Le Agenti Jenny non ci hanno fermato, siamo davvero bravi!

-E poi… nessun allenatore ci ha tenuto testa!

Ciuffo rimase un po’ stupito a quelle parole. Nessun allenatore? E scusate, Rosso dov’è finito? Doveva capire, e poi realizzò. Che era colpa sua, anche se questo l’aveva già  capito. Quel Pikachu stava scappando da qualcosa, o qualcuno. Qualcuno che lo voleva catturare. Facendolo volare nel tombino lo aveva nascosto, e colui che lo inseguiva ne ha perso le tracce. Colui che lo inseguiva era un assistente del professor Oak, o forse lui, e lo stava portando al laboratorio di Biancavilla. Non catturandolo, non poteva darlo a Rosso che, come aveva sentito, arrivò al laboratorio in ritardo, non potendo avere né Squirtle, nè Bulbasaur, né Charmander, ha ricevuto quel pokèmon. O avrebbe dovuto riceverlo, visto che non lo ha fatto, non ha iniziato il suo viaggio e non ha fermato il Team Rocket.

Continuando ad ascoltare le parole di quei due, Ciuffo capì che poteva soltanto avvisare le altre regioni, non coscienti di quello che stava accadendo. Doveva soltanto capire come, dove, e quando lasciare Kanto. Naturalmente non facendosi vedere. Pensò comunque che sarebbe stata una missione ardua, considerato che ai confini della regione ci sarebbero state sicuramente guardie, e che, molto probabilmente qualunque mezzo che poteva comunicare con il resto del mondo sarebbe stato fuori uso. Immerso nei propri pensieri, si sporse troppo dalla finestra e cadde dentro, facendosi scoprire dalle due reclute.

“E devo lottare†pensò. Le due non sembravano preoccupate

-Un pokèmon selvatico che tenta di ostacolarci… esci, Arbok!

Il pokèmon cobra era molto minaccioso, ed emise un sibilo, che intimorì un po’ il pokèmon Cagnolino

-Non avrai speranze con l’Arbok di Edeen!

E quindi si chiamava Edeen, ma che brutto nome! Ciuffo riuscì ad attaccare per primo, usando Attacco Rapido. Ma non danneggiò molto il cobra, che usando Velenodenti, ferì in un modo non grave il Growlithe. Questo capì che non aveva speranze di vincere, e quindi notò un armadio vicino alla parete, ma non a diretto contatto con essa. Si avvicinò sempre con Attacco Rapido e, con la stessa mossa, lo fece cadere su Arbok, che non riuscì ad evitarlo e andò KO.

-Pokèmon intelligente… devi essere mio!-

E lanciò una Pokéball.

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Pokémon: Problemi temporali

Puntata 4- Via da qui!

Ciuffo non si girò in tempo per vedere la capsula che lo stava per intrappolare. Lo fece solo un secondo prima, e non riuscì a pensare a niente. E poi si sentì risucchiato. Sapeva come funzionava la cattura. L’allenatore lanciava la PokèBall, e al pokémon restavano quattro secondi per liberarsi. Se non ce la faceva, era di proprietà  dell’allenatore. Lui la vedeva come una specie di maledizione, soprattutto quella volta. Essere del Team Rocket lo disgustava. In quei quattro secondi si mosse più che poteva in quella specie di sfera, e non capiva nemmeno come potesse entrarci… si contorse, e poi, all’ultimo secondo, riuscì a liberarsi.

-Cavolo!- esclamò Edeen

Il Growlithe pensò bene di uscire dalla via da dove era entrato. Doveva dirigersi da qualche parte non conquistata dal Team Rocket. Ah, benissimo. Ce l’avrebbe fatta sicuramente. Pensando di essersi liberato da quei due, rallentò per un attimo, ma li vide che lo inseguivano.

-Non puoi sfuggirci, sarai mio! PokèBall!

Ne lanciò un’altra, ma Growlithe usò Agilità  e divenne più veloce. Si rese conto di aver imparato la mossa. Le vie di Plumbeopoli sembravano tranquille, ma vide sempre più agenti rincorrerlo. Evidentemente Edeen aveva avvertito tutti quelli che si trovavano in città , perché vide molta gente rincorrerlo. Forse aveva promesso una ricompensa o qualcosa se fosse stato consegnato e catturato. Nonostante la brutta situazione, se quel tizio lo voleva per sé, doveva essere un pokèmon forte.

“Quindi posso anche sfuggire da questi….†e continuò a colpi di Agilità . Dopo un po’ non ce la fece più, e si rifugiò in un vicolo. Le persone non sembrarono notare la deviazione del Pokèmon Cagnolino, che continuò a correre, guardando indietro e sbattè. Alzò la testa e vide una ragazza adolescente, abbastanza alta con capelli biondi, raccolti in una treccia, che lo fissava. Anche lui la fissò per un secondo. Portava un cestino con dentro delle PokéBall, ma lui non sapeva definire se erano vuote o meno.

-Ti ho trovato, finalmente!- Ciuffo tentò di scappare, ma la ragazza lo prese in braccio –Non ti preoccupare, vieni con me. Mi chiamo Milory, ora ti lascio a terra- La bionda lasciò il Growlithe, e lui non si mosse –Sei ricercato? Non ti voglio catturare, tanto non daranno nessuna ricompensa, li conosco. Senti, se vuoi scappare ti posso portare alle porte della città . Dove vuoi andare?- Ciuffo con la zampa disegnò un Diglett.

-Vuoi andare alla Grotta Diglett? Ti accompagnerò. Approfittiamo di questa confusione, su, nasconditi nel mio cestino.

Il Growlithe si tuffò subito nel cestino di Milory, si fidava di lei. Sembrava così onesta, parlava con una voce dolce e soave, ma sembrava anche molto triste. Molto probabilmente è per il Team Rocket, ma potrebbe anche esserle successo qualcos’altro. Voleva chiederglielo, ma non poteva, gli umani non capiscono i pokèmon.

Rimanendo al sicuro, alzò leggermente la testa per notare meglio la figura della ragazza. I capelli non erano proprio biondi come aveva scorto nella prima occasione. C’erano alcune ciocche di colore marroncino, tipo caffè. Posò lo sguardo sui suoi occhi. Azzurri. Come il cielo, la libertà . Chissà  da quanto l’avevano persa, cadendo sotto il giogo del Team Rocket. La loro vita era cambiata. Guardando le altre persone, vide che vestivano tutti di grigio, mentre Milory, nel cestino aveva vestiti sgargianti, di colori gialli, rossi, viola. Quei colori erano spariti dalla circolazione, e solo lei li aveva. Certo, non ne era sicuro, ma rischiava grosso portandoli con sé. Nel cestino c’era anche un vestito lungo. Nero, certo, ma con brillantini e ottimo per lei. Era un soggetto strano. Non l’aveva catturato, sembrava l’unica che sorrideva, aveva vestiti colorati (molto probabilmente proibiti).

-Ti devo lasciare qui. Si accorgerebbero della mia assenza, e quindi…- non proseguì la frase.

La voce della bionda fece alzare la testa a Growlithe, che si preparò a uscire, e saltare fuori.

-Ehi!- era una voce di una recluta del Team Rocket –Posso vedere quel cestino? Sai, non si sa mai!

Ciuffo spiò dal cestino. Milory aveva una faccia preoccupata, e lui non era da meno.

-B-bè…-

Poi suonò un cellulare, e la recluta fece qualche passo indietro, girandosi di spalle.

Milory, cogliendo l’attimo, sussurrò qualcosa a Ciuffo, ma la recluta si girò prima che lei potesse finire.

-Allora me lo faccia vedere!-

Ed era tutto finito. L’avrebbero preso, catturato, e lui non sarebbe riuscito a salvare questa gente. E poi era tutta colpa sua. Se non fosse intervenuto negli eventi temporali sarebbe andato tutto bene, tutti sarebbero stati felici, e non oppressi in questo modo.

Sentì la recluta urlare e buttare a terra il cestino, facendolo uscire dal nascondiglio. Nei pochi secondi di libertà  che gli rimasero vide un’altra recluta, il compagno di Edeen, trascinare a forza Milory verso un edificio. Lei riuscì a liberarsi, ma la recluta le lanciò qualcosa sul braccio e la vide svenire. Prima di svenire anche lui.

Si svegliò. Era in una specie di laboratorio. Il suo colore era azzurro ma scuro, tendente al blu. Delle scosse elettriche percorrevano le pareti. Dalla porta vide avvicinarsi Milory.

Forse non era ancora finita, lo stava salvando!

Ma la ragazza iniziò a parlare, sempre con voce tranquilla.

-Senti, sei un Growlithe. Ho capito una cosa. Non possiamo farcela contro il Team Rocket. Oramai hanno anche isolato la città . Nessuno può entrare e nessuno può uscire. E il Team Rocket ha promesso di trattarci bene se ci uniamo a loro. Non avremo più limitazioni, te ne rendi conto? Saremo liberi di fare quello che vogliamo, non dovrai nasconderti. Hanno promesso anche che non ti cattureranno! Ascoltami, non ti fidi di me? Di colei che ti ha salvata? Credi che questa non sia la cosa giusta da fare? Vuoi continuare a scappare?-

Ciuffo annuì.

Milory continuò, ma il suo tono di voce era severo. –Non te ne rendi conto? Se scappi ti troveranno! TI TROVERANNO! E ti tortureranno! Vuoi salvare la gente? Rimanendo in questa città  non aiuterai nessuno! E chiunque ti darà  la caccia! Vuoi “salvarciâ€? Non ce la farai!- Aveva le lacrime agli occhi –Anche io speravo di riuscire a sconfiggere il Team Rocket, ma poi ho compreso che questo è impossibile. Ti prego. Dovrò darti anch’io la caccia. E non voglio. Se ti unirai al Team Rocket sarai felice.- E sorrise.

Parlò per altri dieci minuti, e Ciuffo aveva lo sguardo sempre più convinto.

-Allora, se ti sei convinto, abbaia due volte.

Ciuffo fece quello che le aveva chiesto Milory. Non aveva più speranze ormai. Non poteva aiutare nessuno, e fare felice la ragazza era, oramai, il suo unico scopo.

-Bene!- fece una voce vicino alla porta –Io, Edeen, capo del TR di Plumbeopoli, ti proclamo parte del Team Rocket. Benvenuto!

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Pokémon: Problemi temporali

Puntata 5- Il piano

Premessa: Sono impegnato in questo periodo, quindi non so quante volte riuscirò a pubblicare

Aveva fatto la scelta giusta? Tanto non poteva salvare nessuno… e se lo torturavano gli altri non ottenevano niente…

Ciuffo e Milory erano per le vie di Plumbeopoli. La ragazza aveva la divisa del Team Rocket e lui uno strambo cappellino con la lettera R. Erano soli per le strade, tutti quanti se ne stavano a casa intimoriti.

A condurre Ciuffo era Milory, che gli aveva detto di star andando alla Scuola Rocket. Appena sentito quel nome il Growlithe capì che era il rimpiazzo della Scuola Allenatori. Praticamente le aspiranti reclute, scelte da Edeen, il capo di Plumbeopoli si recavano lì ogni mattina, dalle 9 alle 13 per allenarsi con i pokémon, certo, ma anche a torturare la gente, a non avere pietà  e cose del genere. Li istruevano ad essere cinici, per dirla in breve.

-Prima ti ho chiamato Growlithe, e non ti sei girato. Qual è il tuo soprannome?- chiese Milory, rivolta a Ciuffo.

Il cagnolino ascoltò le parole della ragazza e con la zampa scrisse le lettere che componevano il suo nome. C, I, U, F, F, O.

-Ciuffo, nome carino.- approvò la ragazza –Ma come ci sei arrivato qui?- Loro avevano avuto poco tempo per conoscersi, e ancora nessuno sapeva niente dell’altro.

Ciuffo scosse la testa, facendo capire a Milory che non voleva parlarne. La ragazza annuì, rimanendo in silenzio durante il piccolo viaggio verso la Scuola.

Entrati, videro che non c’era nessuno. Il pokémon spostò lo sguardo sul calendario e vide che era Domenica. L’arredamento era più o meno lo stesso del resto della città . Pareti grigie, sedie grigie, banchi grigi. Sì, c’erano anche i banchi, le aspiranti reclute dovevano sorbirsi un’ora di teoria al giorno. Anche se Ciuffo non sapeva in cosa consisteva la teoria, e nemmeno se era noiosa ma ricordava che le lezioni del suo mondo erano bruttissime. Milory fece senno al Growlithe di seguirlo in un corridoio molto lungo, che terminava con una porta (nera). Naturalmente le pareti erano tristi, senza nessuna decorazione, quadro o colore. Ti deprimevi soltanto guardandole. Milory prese un mazzo di chiavi ed aprì. I due entrarono nella porta, dove si trovava un ragazzo sui dieci anni di età , con i capelli neri e degli occhiali. Era legato ad un palo, vicino a lui si trovava un po’ di cibo.

-Dovevi per forza fare questa messinscena per raggiungermi?

-Quelli del Team Rocket sono veramente stupidi! Pensavano veramente che… Ah, ti presento Ciuffo, un Growlithe. Lui mi ha cacciato in questo guaio, ma…

-…così sei riuscita a liberarmi. Sei proprio una sorellona intelligente.

-E io ti voglio tanto bene, Monn

Il piano era funzionato alla perfezione. Tutti i componenti del Team Rocket ci erano cascati come dei polli. Per fortuna prima di essere catturati Milory era riuscita a dire a Ciuffo –Qualunque cosa, non ti unire al Tea…- E lui aveva capito. Non si sarebbe lasciato convincere nemmeno se tutto il mondo fosse stato contro di lui, ora più che mai. Doveva riuscire a raggiungere Johto e avvertire tutti.

-Qual è il vostro piano?- chiese curioso il ragazzo

-Proveremo a scappare da Kanto e andare a Johto tramite una nave di Aranciopoli. Ciuffo ha saputo spiegarmelo con dei disegni fatti da lui

-Ma come faremo? Nessuno può entrare e nessuno può uscire!- continuò, mentre la sorella lo liberava.

-Noi facciamo parte del Team Rocket, ricordi? Possiamo benissimo attivare e disattivare la rete elettrica senza che nessuno lo sappia!

-Ma sei geniale sorellona!

-Allora, noi andremo alla base del Team Rocket. Tu aspetta vicino al Museo, vicino alla rete. Quando arriveremo noi, inizia a correre. Non ci metteranno molto a capire che non siamo più in città . Fratellino, se non arrivo e vedi che la recinzione non è più elettrificata, scappa lo stesso. Devi avvertire le altre regioni, ok?

-Ok sorellona!

Il sole stava tramontando. Per lui, era il secondo giorno che stava finendo in questa nuova Plumbeopoli. Secondo perché lui aveva dormito per più di un giorno. Le due nuove “reclute†avrebbero dormito nella Base di Plumbeopoli, come la maggior parte dei membri del Team Rocket, ma alle quattro del mattino avrebbero disattivato il generatore e si sarebbero diretti al museo, incontrando Monn e dirigendosi verso la Grotta Diglett. Sarebbero arrivati ad Aranciopoli e, facendo attenzione alle guardie sarebbero saliti sulla Nave Rocket diretta all’Isola Cannella. Una volta membro del Team Rocket ti avvisano di tutti gli avvenimenti imminenti e ti informano. Quella nave ha solo due componenti. Bastava metterli fuori gioco e far finta di essere loro, e si sarebbero diretti a Olivinopoli. Piano perfetto.

Alle quattro in punto i due si alzarono, facendo attenzione a non svegliare gli altri componenti del Team. In punta di piedi (di zampe per Growlithe) si avviarono verso il Generatore quando videro un fascio di luce provenire dal corridorio. Era di una torcia, ed era portata da qualcuno. Si nascosero dietro una colonna, mentre capirono che il ragazzo che la portava era Edeen. Si stava dirigendo verso di loro. Entrambi trattenerono il fiato per non farsi accorgere. Per sbaglio, poi, Milory urtò una scatola, che fece un lievo rumore. Edeen si girò di scatto verso di loro, ma poterono poi constatare che aveva gli occhi chiusi.

-E’ un sonnambulo!- rise sussurrando Milory –Che divertente! Oh, devo telefonare mio fratello, tu intanto disattiva il Generatore, si trova lì.-

Ciuffo disattivò il Generatore e aspettò che la ragazza avesse terminato la telefonata. Si diressero veloci verso il Museo, nel buio quasi totale. Intravidero la figura di Monn, che faceva segno loro di muoversi. Tutti e tre passarono attraverso la recinzione, abilmente tagliata dal ragazzo, ed uscirono dalla città .

-Peccato che gli altri non possano seguirci- disse lo scolaro

-E’ troppo pericoloso fratellino, catturerebbero anche noi. Ora almeno ti ho liberato, non fare più quello che hai fatto quella volta.-

Ciuffo, guardando un’altra volta -forse l’ultima- Plumbeopoli la salutò con la zampa, sperando di renderla libera come nel suo mondo.

Camminando, entrarono nella Grotta Diglett, dove però non videro nessun pokémon. Milory ipotizzò che stavano ancora dormendo, dopotutto erano pur sempre le quattro di notte.

-Forse dovremmo riposarci un po’- propose il fratello –Dopotutto la nave parte all’una, vero?-

Milory prese il foglio “Avvenimenti Imminenti: Novembre†e annuì.

-Allora… ehm… buonanotte?-

I tre caddero quasi subito in un sonno profondo, gli avvenimenti di quella giornata e di quella prima avevano sorpreso tutti, specialmente il pokémon Cagnolino, che dormiva beatamente.

Il Growlithe fu però interrotto da un brusco risveglio.

-Ehi, voi! Fermi lì! Cosa avete intenzione di fare?-

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Pokémon: Problemi temporali

Puntata 6- Attacco a sorpresa

Ciuffo abbaiò per far svegliare Milory e Monn, erano in pericolo. Non tanto per il Team Rocket, ma erano circondati da Diglett e Dugtrio. Molto probabilmente erano entrati nel loro territorio.

-Benissimo, questo vuol dire che dovrò combattere…- esclamò Monn –Vai, Nid…-

-Fratellino, ci hanno requisito i pokèmon, ricordi?

-Ah, già . E ORA CHE FACCIAMO?

Ciuffo tentò di far capire i fratelli che voleva parlare con i Diglett e i Dugtrio, per farli ragionare.

-Ehi, voi! Cosa volete fare contro di noi?

-Bene- esclamò un Dugtrio, che sembrava essere il capo del gruppo –Ci state dando fastidio. Ci arrecate danno! Andandovene da Plumbeopoli avete fatto allertare il Team Rocket, che ora sta venendo qui! E sapete cosa fa ai pokèmon quel team?

-Li tortura in modo orribile!- rispose un Diglett lì vicino –Dovremo consegnarvi alla giustizia!

-La giustizia? E’ il Team Rocket!

-Qui è questa la giustizia, caro!- continuò il Dugtrio –E se non ve ne andrete con le buone dovremo farvi andare via con le cattive!

La situazione non era delle migliori. Anzi, era delle peggiori. Una decina di Diglett e quattro Dugtrio contro un solo pokèmon. Per altro un Growlithe, debole ai loro attacchi di Tipo Terra. L’unico modo per uscire sani e salvi da quella situazione era convincerli a non fare del male a nessuno. Dopotutto se i tre se ne fossero andati sarebbe andato tutto bene, no?

No, perché –come detto dal Dugtrio- setaccerebbero la zona, trovando i Diglett e i Dugtrio, torturandoli. Quindi, per i vermiciattoli, l’unica soluzione era rifilare il trio al Team Rocket. Growlithe scartò anche l’unica ipotesi di salvezza, perché la fuga era impossibile. I pokèmon di tipo Terra sicuramente avrebbero conosciuto tutti i cunicoli possibili nella caverna, era la loro casa. E sapevano stare sottoterra benissimo. L’unica cosa da fare era lottare, anche se le probabilità  di vittoria erano minime. La prima mossa spettò ai Diglett, che si infilarono sottoterra simultaneamente, per infliggere molti danni. Stavano usando Fossa. Letale, per il Tipo Fuoco. Lentamente, con passo felpato cercò di cambaire posizione per non farsi colpire dai Diglett. Si scontrarono tutti e dieci, subendo alcuni danni.

-Non siate distratti!- li rimproverò il capo –Dobbiamo mettere KO quel pokèmon!

Nel frattempo Monn era corso vicino alla roccia, e prese uno scalpellino.

-Che stai facendo?- chiese Milory, con un tono preoccupato

-Ti ricordi quando siamo venuti qui la prima volta? Avevamo scavato e avevamo trovato dell’acqua!

-Con questo?

-Sorellona, l’Acqua è superefficace su Terra, su! Non è poi così difficile! Lo sanno tutti! Dai, prendi anche tu uno scalpellino dallo zaino!

Ciuffo era intento a usare in continuazione Agilità  per evitare gli attacchi dei Diglett, che usavano Fossa come dei forsennati. Un paio era riuscito a sconfiggerli, ma ora non ce la stava facendo più. Aveva anche subito parecchi danni, poi guariti grazie a un Baccacedro che aveva Milory in tasca.

-Sei spacciato- disse con un sorriso il Dugtrio Capo

-No! BASTA!

Una voce (o uno strano verso, per Monn e Milory) alle spalle di Dugtrio fermò tutto. Poi i tre vermiciatttoli che formavano il pokèmon caddero a terra, afflosciandosi. Attorno al pokèmon c’erano delle scaglie di ghiaccio. Vide i Diglett rimasti portare sottoterra i due messi KO e il loro capo.

Ciuffo si girò verso i due fratelli, ma fecero segno di non sapere cosa fosse successo.

-Ruota la tua testa. Di 180 gradi- fece la stessa voce di prima.

Il Growlithe si girò e vide un Diglett. Si mise in posizione di lotta, anche se non capiva perché quel pokémon avesse attaccato il suo capo. E come facesse a sapere una mossa di tipo Ghiaccio.

-Te lo spiegherò in fretta, se non riesci a capire. Qualche tempo fa, diciamo tre mesi... il Team Rocket entrò nella grotta e catturò alcuni Diglett, non sapendo che ce ne fossero ancora. Tra quei Diglett c’ero io, e molti altri miei amici. Ci portarono a Celestopoli, dove prima c’era il casinò. Li ci torturarono, ci sottoposero a esperimenti, facendosi imparare mosse che non possiamo imparare normalmente. Io fui assegnato alla mossa Scagliagelo. Riuscii ad usarla, ancora non so come. Forse perché mia madre era un Glaceon, dicevano quelli del Team. Molti miei amici, però non ce l’hanno fatta. Gli assegnarono mosse di Tipo Elettro, Acqua, Drago… io fui uno dei quattro sopravvissuti. Gli altri tre, successivamente, si dispersero per Kanto, ancora non li trovo, non so nemmeno se sono vivi. Quando tornai nella grotta, non mi aspettavo un’accoglienza felice, anche perché ero l’unico ad essere tornato. Ma invece fu freddissima. Mi cacciarono subito, e non volettero più che entrassi in questa grotta.

Milory e Monn non capivano niente della storia del Diglett, quindi stavano sgranocchiando un panino.

-Ma perché non ti hanno voluto?- chiese Ciuffo –Non è mica colpa tu…-

Fu interrotto dal Tipo Terra.

-Invece sì. Il Team Rocket non sapeva che questa grotta fosse ancora abitata, e non sapeva se fosse abitata da pokèmon da temere o pokémon facili da sottomettere. Il giorno prima del rapimento, uscii dalla grotta per andare a Plumbeopoli, dovevo prendere delle Baccacedro. Cioè, volevo. Non l’avevo detto a nessuno. Purtroppo una delle reclute del Team Rocket mi vide, e mi seguì fino alla grotta. Lo disse ai suoi compagni e… poi quello che ti ho raccontato prima. Il capo scoprì quello che avevo fatto e mi esiliò per sempre da questa grotta.

-Mi dispiace- fece il Growlithe

-Non ti preoccupare. Ora, però, dovete andare verso l’uscita, i Diglett non ci metteranno molto a ritornare, più furiosi di prima.

Ciuffo abbaiò per e indico con una zampa il resto del cunicolo; lui e gli altri dovevano muoversi. Poi si girò verso il Diglett che li aveva salvati.

-Vuoi venire con noi? Stiamo cercando di mettere fine all’era del Team Rocket.

-Davvero, voi mi volete? Sono un Diglett strano…

-Ma ci hai aiutato, quindi vieni! Su!

Nel frattempo, un altro problema incombeva sui quattro, però non lo sospettavano minimamente.

La grotta era lunga, più lunga di quanto si aspettavano tutti. Mentre Milory e Monn stavano per imboccare la via principale, Diglett, con un verso fece notare ai due che c’era una strada secondaria. Forse lì i Diglett non li avrebbero scoperti.

-Sorellina, non credi che sia parecchio scomodo non capire i pokémon?

-Certo.

-Allora io proporrei un traduttore umani-pokémon! Che idea, vero? E ho solo dieci anni!

-E io ne ho quindici, che vuol dire? Monn! Smettila, stiamo rischiando la vita!... O qualcosa del genere.

Quando erano verso metà  grotta, un grande gruppo di Diglett e Dugtrio gli si parò davanti. Anche più di prima.

-Pensavate di sfuggirci? E tu, dovevi stare alla larga da qui!- disse il capo Dugtrio

-Dovevo! Ma volete veramente che questo pokèmon e queste persone vengano rapite?

-Meglio di noi!

-Voi potete rifugiarvi sottoterra, uscire da qui, scappare in qualche altra grotta! Loro no! Devono per forza camminare sopra la terra!

-Non m’importa di loro! Noi non vogliamo essere torturati! All’attacco!

Diglett e Growlithe cercarono di respingere più nemici possibile, ma poi i PP di Scagliagelo finirono, e le mosse di Tipo Fuoco non erano abbastanza potenti per mettere KO i Diglett.

-Oramai siete spacciati- disse il capo –Diglett, pre…- s’interruppe per un secondo –Ritirata, su!

-Perché si sono rintanati sotto terra?- chiese Monn.

Gli altri scossero la testa. Poi ascoltò. E le cose non potevano che mettersi peggio.

-Oh, cacchio.

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by secsi @Combo 

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