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[Spin-Off] Raziel's Rivals (NON COMMENTARE)


Zarxiel

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Draconix VS Furio

Draconix controllò la mappa. Sfidata la Palestra di Fiorlisopoli, la direzione era chiara: Mogania ed Ebanopoli, e subito dopo la Lega. Perciò, con un sorriso, attese con calma che la nave attraccasse al porto dell’isola. Quando la nave ebbe completato l’attracco, scese dalla nave e si guardò intorno. La cittadina di Fiorlisopoli era piccola, ma accogliente. Le case erano rivolte verso la spiaggia, dove diversi bagnanti stavano prendendo il sole. La città era tranquilla, con larghe vie illuminate dal sole. Ne percorse alcune finché non raggiunse la Palestra. L’alto edificio, si rese conto entrando, condivideva una parete con l’alta montagna alle sue spalle, da cui scrosciava una cascata. Sotto di essa era seduto un uomo in profonda meditazione.
Ci volle un po’ per capire come attirarne l’attenzione, finché non si rese conto che la cascata si poteva chiudere. Affrontò gli allievi della Palestra e riuscì a richiudere entrambe le paratie. A quel punto Furio si alzò, piegando il collo.
“Quindi, un nuovo sfidante. Ottimo! Poco tempo fa ho avuto il Campione di Kanto, subito dopo un finalista della Lega, e adesso anche un semifinalista. Tu sei Draconix vero?”
“Proprio io.” Rispose il ragazzo sorridendo.
“Medaglie?” Chiese Furio.
“Cinque.”
“Ottimo, allora cominciamo!” Rispose Furio, mandando in campo Poliwrath. Draconix rispose con Porygon2, che scagliò subito un Falcecannone, centrando in pieno il Poliwrath. Quello subì il colpo ma riuscì a resistere e rispose con Sottomissione, facendo un danno enorme al Porygon2, che però rispose con una Tripletta sconfiggendo il Pokémon.
Furio lo richiamò e mandò Machamp, che con un solo Incrocolpo sconfisse il Porygon2. Draconix aprì quindi la piscina, mandando in campo Kingdra, che colpì con Geloraggio. Il Pokémon avversario rispose con Incrocolpo, ma Kingdra schivò l’attacco e si immerse. Riemerse scagliando un’Idropompa alle spalle del Pokémon, che si ritrovò lanciato via. Machamp colpì quindi con Sottomissione, danneggiando Kingdra, poi fu colpito da un nuovo Idropompa e crollò.
A quel punto entrò in campo il Primeape di Furio. Il Pokémon Lotta colpì con Tuonopugno, e Kingdra, già danneggiato dalla Sottomissione dell’avversario, andò al tappeto. Furio sorrise, poi Charizard entrò in campo, sconfiggendo l’avversario con un solo Attacco d’Ala. Subito dopo, entrò in campo Hitmontop. Il Pokémon fu colpito in pieno da un Attacco d’Ala… ma il Focalnastro gli permise di rispondere con Contatore, sconfiggendo il Charizard con un solo colpo.
Tuttavia, quando Fearow entrò in campo, bastò il Perforbecco per sconfiggere l’Hitmontop.
“Riconosco la mia sconfitta, ragazzo, ottimo lavoro! Eccoti medaglia ed MT.” Rispose Furio porgendogli i due oggetti. Draconix lo ringraziò e uscì, dirigendosi al porto. Sfortunatamente, l’ultima nave a quanto pareva era già partita, perciò non aveva altro da fare che aspettare.
Camminando per la città, passò davanti a numerosi negozi. Alla fine, trovò quello che pareva essere la famosa Farmacia di Fiorlisopoli.
“Chissà che tipo di rimedi vendono?” Si chiese, aprendo la porta incuriosito.
Entrato, si trovò davanti uno spettacolo diverso da quello che si era aspettato. Quelli che parevano membri del Team Rocket stavano palesemente derubando la ragazza della farmacia, intenta a porgere loro un pacchetto tremando.
“Oh, ma andiamo!” Imprecarono due di loro, che Draconix ricordò vagamente essere membri del Team Rocket che aveva già incontrato.
“Giuro che eviterei volentieri di mettermi in mezzo ragazzi. Solo che avete un tempismo tremendo.” Rispose il ragazzo, estraendo una Poké Ball. Poi si rese conto che tra i presenti c’era anche Lewis “TU! Bene, adesso mi spiegherai che stai facendo con il Team Rocket.” Rispose mandando in campo Pupitar.
Lewis sorrise “Non ho nessuna spiegazione da darti, Draconix. Sparisci, stiamo solo concludendo un affare con la signora.”
“Non mi pare molto soddisfatta di come sta andando l’affare.” Rispose Draconix, mentre il suo Pokémon si liberava senza fatica di alcuni Golbat e Raticate.
Lewis ridacchiò “Dicono che un buon affare scontenta entrambe le parti. Io invece dico che rende contento chi lo fa.” In quel momento, un Voltorb sbucò fuori da dietro uno scaffale. A un segnale di Lewis le reclute afferrarono il pacchetto e si lanciarono fuori dalla vetrina, sfondandola e correndo via. Draconix fece appena in tempo a richiamare Pupitar e far abbassare la farmacista, buttandola a terra dietro il bancone. Per fortuna, il passaggio verso il bancone era completamente libero. Si tappò le orecchie, poi Voltorb esplose.
Draconix si rialzò massaggiandosi la testa, che martellava. La ragazza della farmacia tossì, ma non sembrava avere niente di rotto. Per fortuna il bancone era in marmo, solido a sufficienza.
Il ragazzo si guardò intorno. Il Voltorb era al tappeto ovviamente, ma non sembrava esserci altro. Poi vide il pavimento muoversi e un Graveler emergerne, seguito da Lewis. Quello guardò Draconix, sorrise e corse via. Draconix si guardò alle spalle, dove diverse persone stavano accorrendo per vedere cosa fosse successo, e certo che potessero prendersi cura della farmacista corse dietro a Lewis e i suoi. Li trovò al porto, mentre salivano su un motoscafo nero. Lewis vedendolo arrivare cominciò a fare segnali frenetici ai suoi, poi il motoscafo partì lasciando il ragazzo del Team Rocket da solo sulla spiaggia.
“Finalmente! Adesso, ti arrenderai con le buone?” Chiese l’allenatore.
“Non penso proprio.” Rispose Lewis mandando in campo Rapidash.
Draconix non si scompose. Mandò invece in campo Pupitar. La lotta tra i due fu breve, perché il Pokémon Roccia era avvantaggiato. Quando Lewis mandò in campo un Graveler, Draconix mandò in campo Kingdra, approfittando del fatto che erano su una spiaggia, e lo sconfisse con due Bollaraggio.
“Arrenditi Lewis.” Rispose Draconix “Non so cosa ti sia successo, ma…”
“Sai qual è la bella cosa di voi ragazzi per bene, Draconix?” Chiese Lewis, sorridendo.
Draconix lo fissò, confuso.
“Giocate troppo secondo le regole.” Rispose il ragazzo. Draconix non capì, poi da sotto terra emerse un Arbok, che si avvolse intorno al ragazzo con un Avvolgibotta.
Draconix si sentì mancare il fiato, mentre l’Arbok stringeva. “Adesso, come volevi, ti racconterò tutto. Tanto non andrai da nessuna parte, e qui non è rimasto nessuno, concentrati come sono sull’esplosione. Quindi lascia che ti spieghi cosa vuol dire perdere tutto. Ricorderai che mia madre è finita in ospedale. Beh, i tuoi soldi ci hanno aiutato, ma questo finché il vulcano dell’Isola Cannella non ha eruttato. A quel punto abbiamo perso tutto. La nostra casa, i nostri beni… non avevamo nulla, e i tuoi soldi stavano venendo lentamente mangiati dalle cure. Quindi ho fatto l’unica cosa logica. Ho scelto di rubare, e il Team Rocket capitava a fagiolo. Adesso vediamo, a proposito...” Allungò la mano su una delle Poké Ball, che Draconix aveva alla cintura e la fissò. “Uhm, Fearow eh? Carino. Lo prendo.” Rispose staccandola dalla cintura del ragazzo.
“Ah, e come… vorresti fare…? Non crederai davvero che… ti obbedirà…” Rispose Draconix facendo del suo meglio per non soffocare.
“No, ma credo che tra poco lo farà.” Rispose Lewis, estraendo una sfera nera. “All’inizio dovevamo usarla qui alle Isole Vorticose, ma a quanto pare per far comparire il leggendario ci vuole un rituale che non possiamo completare al momento. Quindi, tanto vale farne buon uso.” Rispose il ragazzo. La appoggiò alla Poké Ball di Fearow, e un momento dopo la Ball cadde a terra vuota.
Lewis sorrise mentre dalla Poké Ball nera usciva un Fearow dallo sguardo inferocito. Draconix lo guardò inorridito.
“E ora, per completare l’opera… Fearow, Perforbecco.” Disse Lewis.
Draconix fissò inorridito Fearow, il suo primo Pokémon catturato, mentre prendeva la rincorsa e si lanciava ruotando contro di lui. Il ragazzo sentì il becco lacerargli i vestiti sul fianco e si accasciò, mentre Arbok mollava la presa.
“Ottimo lavoro Fearow.” Disse Lewis. “Adesso, portami a Mogania. Veloce. Non sai dov’è? E allora ritorna.” Disse richiamando il Pokémon e mandando in campo Skarmory. Il Pokémon lasciò salire Lewis, che si girò verso Draconix, a terra.
“Sciocco.” Commentò, poi partì.
Un momento dopo, Draconix si rialzò toccandosi il fianco. Sentì la pelle ferita, ma il Perforbecco l’aveva colpito di striscio. Forse era stato Fearow a rifiutarsi di fargli del male.
Draconix si bendò. Poi, rialzandosi guardò la Poké Ball di Fearow, abbandonata sulla spiaggia. E pianse. Pianse per il suo Fearow, pianse perché uno dei Pokémon a cui teneva di più lo aveva ferito.
Quando ebbe finito di piangere, guardò verso l’altra costa.
“D’accordo, se è questo che vuole, questo avrà. Andrò a Mogania, e mi riprenderò Fearow, fosse l’ultima cosa che faccio.” Disse. Raccolse la Poké Ball vuota, se la infilò nello zaino, e si diresse al porto.

Squadra:  PupitarPorygon2KingdraDragoniteCharizard

Medaglie:  Zephyr BadgeFog Badge15.gifInsect Badge18.gifStorm Badge

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Darken VS Furio

Darken e Gennaro balzarono giù da Pidgeot, guardandosi intorno. Il sole che tramontava su Violapoli rendeva il cielo rosso. Sarebbe stato un bello spettacolo se in quel momento i due non fossero stati concentrati su altro.
“Quindi” iniziò Gennaro “Questa tizia del Team Rocket – QUEL Team Rocket – improvvisamente è diventata buona e ha deciso di aiutarti a fermarlo.”
“Non lo chiamerei ‘diventata buona’, ha solo detto che qualcosa non va nel Team Rocket.”
“Oh certo, tutto nella norma insomma.”
“Se questo ti sembra strano dovrei raccontarti di quella volta che ho salvato il mondo con l’aiuto di Raziel.”
“Sono abbastanza sicuro di aver già sentito questa storia.”
“Beh non è che mi capiterà tanto spesso di farlo, scusa se ci tengo a raccontarlo.”
“Inoltre direi che la storia è più ‘Raziel che salva il mondo con il tuo aiuto’.”
“Beh, hai ragione. Però io c’ero!” Esclamò Darken “E adesso dove dovremmo…?” Iniziò, poi vide una recluta del Team Rocket. Quella li osservò un momento poi fece loro un cenno. I due si guardarono e si diressero verso la ragazza, che fece loro strada senza parlare fino a un punto a sud della città, tra gli alberi.
“Dici che c’è da fidarsi?” Chiese Gennaro osservando la ragazza.
“Io…” Iniziò Darken, poi dalle fronde degli alberi sbucò un uomo alto, con i capelli arruffati e lo sguardo tetro “Penso di no.” Concluse il ragazzo. Fece per girarsi, ma alle sue spalle sbucò un secondo individuo, un uomo con una maschera a coprirgli la maggior parte del volto.
“Un wrestler e il Tarzan dei poveri. Bene. Che volete?”
“Brutto…” iniziò l’uomo mascherato, ma l’altro lo fermò “Via, via, calma, non comportiamoci troppo male. Ascolta ragazzo, quello che vogliamo da te è molto semplice: ...il ragazzino.”
Darken ci mise un momento a registrare l’informazione, poi si girò verso Gennaro “Tu conosci questi tizi?!”
“Non li ho mai visti prima, lo giuro!” Rispose Gennaro. Darken lo fissò un momento, ma annuì. Non era la faccia di uno che mentiva. Poi si girò di nuovo verso il tizio che, una volta sceso dall’albero, si ergeva comunque sopra di lui di un buon trenta centimetri, abbastanza da obbligarlo a guardare verso l’alto. Ed era anche bello muscoloso, cosa che fece domandare a Darken come facessero i rami a reggerlo.
“Non vi consegnerò Gennaro.”
“Capisco… Beh, è un peccato. Predatore, tu occupati del ragazzino. Io penso al ragazzo.” Rispose quello, mandando in campo un Pokémon che Darken ovviamente conosceva. Un Cofagrigus gli si stagliò davanti.
“Raziel andrebbe in brodo di giuggiole davanti a uno Spettro simile. O si infurierebbe vedendolo in mano a uno come te, non ne sono sicuro.” Commentò Darken mandando in campo Doomsday. Alle sue spalle vide con la coda dell’occhio Raticate affrontare un Houndoom estremamente feroce.
“Malissimo…” pensò, ponderando la situazione. Non era sicuro di cosa stesse succedendo, ma doveva guadagnare tempo. A parte il loro aspetto, era sicuro che quei due non fossero da Sottovalutare.
“Come avete fatto a mandarmi quel messaggio? Solo una persona aveva quel numero?”
“Oh, certo. Abbiamo scoperto la tua piccola amica, e l’abbiamo catturata. Predatore, falle vedere.” Disse l’uomo. Il mascherato annuì ed estrasse dal cespuglio una recluta del Team Rocket, tremante, legata e imbavagliata.
Per fortuna, Darken fu rapido a nascondere la sua confusione. “Chiaro,” pensò “Athena non ha usato il PokéGear di persona, l’ha fatto usare a una recluta.”
“Comunque, non ho tempo per queste cose. Cofagrigus…”
“Ah no! Doomsday, Lanciafiamme!” Rispose il ragazzo. L’Houndoom aprì la bocca da cui fuoriuscì un getto di fiamme. Il Cofagrigus a un cenno dell’allenatore si limitò a ritirarsi dentro al sarcofago, usando Protezione. Darken sorrise, e appena il sarcofago si riaprì ordinò a Doomsday di usare Finta. Il Pokémon ululò e colpì l’avversario alle spalle. Un attimo dopo però delle bende spettrali lo avvolsero.
“Mummia…” pensò Darken.
“Bingo. Comunque, ne ho abbastanza di questa storia. In fondo, questa lotta è già finita.”
“Cos…” Iniziò Darken, poi dalla cima degli alberi emerse un’ombra. Il ragazzo si ritrovò la Salazzle addosso prima di poter reagire. La Pokémon gli si avvinghiò addosso bloccandolo completamente, e fece schioccare le fauci a un centimetro dal suo orecchio.
“Sai qual è il vostro problema ragazzino?” Chiese l’uomo sorridendo, richiamando il Cofagrigus. Houndoom ringhiò verso Salazzle, ma Darken lo richiamò appena in tempo. Dove si trovava un momento prima, si abbatté il pugno guantato dell’omone.
“Scommetto che adesso dirai qualcosa di scontato come ‘giocate troppo secondo le regole’, vero?”
L’uomo lo fissò, poi scoppiò a ridere “Indovinato, indovinato. Sai, sei simpatico. Per dimostrarti il mio rispetto, ti rivelerò il mio nome. Mi chiamo Idi. Adesso… Predatore, ce la fai?”
“Scusa, ma è un pelo più forte del previsto.” Rispose l’uomo, mentre Houndoom mordeva selvaggiamente Hitmontop sconfiggendolo e scagliandolo via. “Ecco, finito.” Concluse sorridendo.
“Bene, non sopporto rumore quando parlo. Il ragazzino lo abbiamo. Ora pensiamo a questo qui?” Chiese.
Il predatore annuì, afferrò Gennaro per un braccio e si avvicinò a Darken. In quel momento, nessuno stava notando i movimento della mano del ragazzo, che ne approfittò. Con un barrito, accanto a lui uscì dalla Poké Ball Donphan, che con un Terremoto fece lasciare la presa a Salazzle.
“Uff, non hai capito che è inutile? Mi basterà…” Iniziò Idi, poi un pugno di Darken lo centrò al petto, togliendogli il fiato e facendolo arretrare.
“Sai, hai ragione, gli allenatori contano troppo sui loro Pokémon, e alla fine finiscono per non difenderli. Ma a Zafferanopoli non c’è un Dojo Karate per nulla.” Rispose Darken rispondendo con un secondo pugno direttamente alla bocca dell’avversario… E gridando di dolore quando quello sbatté contro qualcosa di metallico.
Idi sorrise soddisfatto, rialzandosi. E in quel momento Darken si rese conto che dove avrebbero dovuto esserci i denti c’erano una serie di copie d’oro. Con orrore, si rese conto che l’altro non aveva un solo dente naturale. La cosa successiva che sentì fu un pugno che lo fece crollare bocconi.
“Ti piacciono? Beh, se vuoi ti posso aiutare a metterne di nuovi. Penso che prima occorrerà togliere i vecchi però. Ci penso io…” Disse alzando il pugno per poi abbassarlo.
“ASPETTA!” Gridò una voce. Sorpreso, l’uomo si fermò. Darken si girò, e vide Gennaro in piedi davanti al Predatore “Non fargli del male.”
Idi fissò il ragazzino per un momento “Beh, lo farei volentieri, ma lui non collabora.”
“E’ me che volete no? Allora mi avete, possiamo andarcene.”
“Gennaro, cosa…”
“No maestro… cioè, Darken. La colpa di tutto questo è mia. Sono scappato di casa e ho mentito. Non te ne sei accorto per pura fortuna, ma ogni volta che eravamo in città avevo il terrore che lo scoprissi.”
“Ecco perché eri nervoso. Ed ecco perché sembravi famigliare ad Alfredo! Ti deve aver visto al telegiornale.”
“Per fortuna oggi un sacco di gente non guarda i telegiornali.” Annuì Gennaro “D’accordo, verrò con voi. Lasciatelo andare, e giuro che lo farò.”
“Beh, mi chiedi parecchio. Ma va bene, giuralo su sua Signoria e so che lo farai.”
Gennaro sospirò “Io, Gennaro Hyden, giuro su mio cugino e su tutta la mia famiglia di venire con voi. Va bene?”
Idi annuì “Bene… ma non abbiamo detto nulla sui suoi Pokémon”
“Ah no!” Lo fermò Gennaro. “Non ve lo lascio fare.”
L’uomo dai denti d’oro sbuffò “Signorino, non renda le cose più difficili di quanto devono…”
Gennaro sorrise, poi afferrò un bastone e se lo puntò all’occhio, lasciando Darken esterrefatto “Se muoio, mio cugino non sarà contento. Volete vederlo scontento?”
“Non oserai…” Iniziò Idi, ma sia lui che Darken videro lo sguardo di Gennaro. Era la faccia di una persona decisa a tutto per aiutare una persona con cui sentiva di avere un debito. Stava piangendo, ma era prontissimo a farlo. Darken sentì le lacrime che gli rigavano il volto. In quegli occhi vedeva tutta la gratitudine del ragazzino con cui aveva viaggiato, che aveva aiutato ad allenare Pokémon.
Idi sbuffò “D’accordo, d’accordo. Il sangue per noi è importante, sta scritto nel nome. Andiamo signorino.” Rispose allontanandosi.
“Richiamali tutti.” Disse il ragazzino.
Idi sbuffò, poi aprì tre Poké Ball, Salazzle rientrò nella sfera, e altri due Pokémon tra i cespugli fecero lo stesso.
“Gennaro…” Iniziò Darken, rialzandosi a fatica.
“No Maestro.” Rispose il ragazzino, e Darken sentì tutto il rispetto che c’era in quelle parole “Grazie. Le devo tutto. Mi ha fatto vedere com’è la vita di un semplice allenatore. La ringrazio.”
“Ok, ok, è commovente, bla bla bla, possiamo andare ora?” Chiese l’omone, avvicinandosi a Gennaro.
“D’accordo.” Rispose quello. L’uomo mascherato aprì una Poké Ball, da cui uscì un Alakazam. Quello afferrò i tre, mentre Idi apriva una seconda Poké Ball facendone uscire un Abra che si aggrappò a Darken.
“Che stai facendo?!” Chiese Gennaro.
“Niente, mi assicuro solo che non possa seguirci subito. Giuro di non ucciderlo.” Rispose quello, poi ci furono due raggi di luce. L’ultima cosa che Darken vide fu Gennaro che gridava verso di lui, poi si sentì scomparire.
“Gennaro!” Gridò… al mare, guardando il tramonto dalla spiaggia di Fiorlisopoli.
Crollò in ginocchio sulla sabbia, in lacrime. Guardò il mare, dove si vedeva solo una nave allontanarsi, poi batté un pugno a terra, sollevando la sabbia.
Aprì la Poké Ball di Peat e fece per balzargli in groppa, poi capì che era inutile. Avevano usato Teletrasporto, potevano essere ovunque. Con un sospiro, non poté far altro che girare le spalle alla spiaggia.
“Devo diventare più forte.” Si disse, dirigendosi verso la Palestra. “Devo salvare Gennaro, ma per farlo… devo prima essere più forte io stesso.” E così dicendo, varcò la soglia dell’edificio.
Entrato nella Palestra, superò gli allenatori come una furia, facendosi strada fino alle leve. Bloccò la cascata, e Furio sorrise vedendolo arrivare.
“Salve allenatore. Sei qui per una sf… aspetta, che ti è successo? Sembri parecchio triste. E arrabbiato.”
Darken scosse la testa “Non importa, non importa. Piuttosto, possiamo fare la sfida?”
“Certo. Ti chiedo scusa, è che oggi in città c’è già stato un grosso problema, gente del Team Rocket, e non vorrei fosse successo altro.”
“Niente che io sappia qui in città.”
“Bene, bene. Aspetta, tu sei Darken vero? Il finalista della Lega.”
“Proprio così.”
“E quante medaglie hai?”
“Cinque.”
“Perfetto, allora sarà un quattro contro quattro. Cominciamo!” Esclamò l’uomo schierando Poliwrath. Darken lo fissò un momento, poi mandò in campo Megan. La Pokémon Erba colpì con Sonnifero, poi con due Megassorbimento. Addormentato, Poliwrath non poté far altro che subire i colpi e crollare.
“Beh, che sfortuna.” Commentò il Capopalestra, mandando in campo Primeape. Darken fece per far usare alla Meganium di nuovo Sonnifero, poi si ricordò che poteva benissimo essere un Primeape con Spiritovivo. Osservandolo un momento notò infatti le tipiche occhiaie dei Pokémon con abilità legate alla mancanza di sonno.
“Megan, Sintesi.” Disse appena la Pokémon fu colpita da un Incrocolpo. Poi le fece accumulare luce solare per il Solarraggio. Primeape ne approfittò per colpire con un secondo Incrocolpo, ma a quel punto il Solarraggio era carico. Il fascio di luce investì Primeape, danneggiandolo anche se non sconfiggendolo. Primeape si lanciò all’attacco con un nuovo Incrocolpo, ma Megan rispose con Megassorbimento. Danneggiato gravemente, il Pokémon Lotta arretrò. Poi, a un comando di Furio, si lanciò nuovamente all’attacco, colpendo con un ennesimo Incrocolpo.
“Non servirà, Megass…” Iniziò Darken, ma con sorpresa vide Megan arretrare, danneggiata gravemente.
“Cos…”
“Ci abbiamo messo un po’, ma alla fine le abbiamo trovate.”
“Cosa?!”
“Vedi, ogni essere vivente ha dei punti in cui i nervi sono più scoperti. Ti hanno mai stretto il braccio in un certo punto? Beh, ho allenato Primeape a trovarli. Certo, la tua Meganium ha un collo molto resistente…” Disse furio, mentre un Colpokarate concludeva lo scontro “Ma quando trovi il punto debole, è fatta. Certo non funziona con… certi Pokémon, come gli Spettri. Inoltre con alcuni non è conveniente, o sono troppo resistenti. Ma con la tua Meganium era ottimo.”
“Capisco.” Disse Darken, ammirato, mandando in campo Peat. Il Pidgeot si sollevò in cielo e colpì con Volo. L’avversario crollò all’istante.
“Ecco, questo è un esempio. Ma adesso vediamo come te la cavi con questo.” Disse l’uomo mandando in campo Hitmontop.
A un segno di Darken, il Volo centrò il Pokémon. Che però invece di subirlo semplicemente si rialzò e colpì con Contatore. Fu un colpo precisissimo, un calcio sotto il mento di un Pidgeot in volo, e lo fece svenire all’istante.
“Capoeira… ma quella autentica!” Esclamò Darken.
“Oh, conosci la capoeira. Sì, ho pensato che già che incontravo una maestra di quell’arte marziale potevo anche insegnargliela.”
“Giusto, al dojo parlavano sempre di te!” Esclamò Darken, ricordandosi del Capopalestra di cui tanto aveva sentito parlare.
“Oh, frequentavi il dojo di Zafferanopoli? Però non hai il fisico del karateka.”
“Non sono bravo con i calci…” ammise il ragazzo.
“No infatti. Lo vedo chiaramente dalla tua postura. Saresti più adatto al pugilato, o… ma ci stiamo distraendo! Forza, andiamo avanti.”
“Certo.” Rispose Darken, mandando in campo il suo Heracross, cui bastò un Megacorno per sconfiggere l’avversario.
“Oh, un Heracross. Ottimi Pokémon.” Commentò l’uomo mandando in campo Machamp, che fu subito colpito da un secondo Megacorno. Il successivo Vitaltiro obbligò l’altro ad arretrare, ma a quel punto il Pokémon ricambiò con Contropiede, abbattendo il Machamp.
“D’accordo, ottima lotta ragazzo. I tuoi Pokémon sono davvero ben allenati.”
“La ringrazio.”
“Eccoti la medaglia e l’MT, sono certo che saprai usarla.” Disse l’uomo. Darken fece per allontanarsi, poi gli venne un’idea e si girò.
“Signor Furio, mi scusi… Vorrei chiederle una cosa.”
“Dimmi ragazzo.”
“Ecco… mi prenderebbe come suo allievo?”
Furio rimase interdetto un momento, poi sorrise “Ne sei sicuro ragazzo? Sei un allenatore abile, e da quel che ho sentito il tuo impegno è focalizzato più sul catturare Pokémon.”
“No, mi chiedevo se avrebbe preso me come allievo. Nella lotta, intendo, corpo a corpo.”
“OHHHH!” Esclamò Furio, battendosi il pugno sul palmo aperto “Capisco. Ma dimmi, perché?”
“Beh, oggi ho avuto un’esperienza che mi ha fatto capire che non sono in grado di difendere i miei Pokémon… o altri. Loro fanno sempre tanto per me, mettendosi in gioco e lottando al mio fianco. Ma ci sono persone a questo mondo che non giocano secondo le regole. Quindi voglio diventare forte anche io. Inoltre, ‘Mens sana in corpore sano’. Continuerò le mie ricerche, ma giuro che mi dedicherò ad allenarmi con lei con impegno e dedizione, e sono certo che mi aiuterà.”
Furio ponderò la cosa un momento, poi annuì “Bene, se ne sei convinto… dopo la Lega torna qui. Ne discuteremo con più calma.”
Darken annuì, poi uscì soddisfatto. Dirigendosi verso il porto si portò la mano alla cintura. E a quel punto si rese conto di non avere con sé Donan. Fece mente locale e ricordò che era rimasto a Violapoli. Con un grido balzò su Peat e prese il volo verso la città.

Squadra: HoundoomDonphanHeracrossSteelixMeganiumPidgeot

Medaglie:  Zephyr BadgeInsect Badge15.gifFog BadgeGlacier BadgeStorm Badge

Modificato da Zarxiel
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Dragozard VS Jasmine

Dragozard salutò Raziel e si guardò intorno. In teoria doveva ancora sfidare la Palestra locale, ma prima di tutto non voleva farlo sotto gli occhi di Raziel, dato che probabilmente se lo sarebbe trovato contro alla Lega, e in secondo luogo doveva ancora fare una cosa che aveva deciso durante il volo fin lì.
Si diresse a cavallo di Charizard indietro, verso Fiorlisopoli e oltre, fino alla neo fondata Zona Safari. Arrivato lì, atterrò e si diresse al Centro Pokémon. Dopo un rapido cambio di Poké Ball, uscì di nuovo e aprì quelle di Golbat e Raticate. Li fissò entrambi e sospirò.
“Golbat, Raticate… credo che questo sia un addio. Vi ho tenuti con me in quanto simboli del mio passato, ma ho sbagliato. Questo viaggio… E Furio… Mi hanno aperto gli occhi. Devo accettare il mio passato, ma devo guardare al futuro. Golbat, il solo fatto che tu non ti sia mai evoluto dimostra che non ti ho mai compreso. Raticate, nonostante siamo rimasti insieme tanto a lungo io e te non ci siamo mai connessi davvero. Perciò, se volete andare, andate. Mi occuperò di firmare personalmente i dati per il rilascio.”
Golbat non ci pensò nemmeno un momento. Si girò, e scomparì verso il bosco vicino. Raticate, sorprendendo Dragozard, parve più indeciso. Alla fine però si rivolse anche lui verso il bosco, scomparendo tra le foglie.
L’allenatore sospirò, scuotendo la testa. Per un attimo, ci aveva sperato davvero, ma in fondo il suo legame con quei Pokémon non era altro che qualcosa di deviato.
“Bene, vuol dire che devo catturare due nuovi Pokémon. Ho fatto bene a venire qui.” Commentò il ragazzo, entrando nella Zona Safari. Ritirò le Safari Ball, ed entrò nella vasta area interna.
La Zona Safari di Johto era divisa in diverse aree. La sua particolarità è che sei di esse erano rese accessibili ogni giorno, totalmente a caso. Perciò, anche i Pokémon catturabili in un dato giorno erano totalmente casuali. Aveva anche sentito della possibilità di catturare Pokémon da altre regioni più lontane, ma da quel che sapeva nessuno ne aveva mai visto uno, quindi probabilmente era una leggenda metropolitana.
Dopo un’ora trascorsa a osservare varie possibilità, osservò soddisfatto i suoi due nuovi acquisti. “Ottimo, adesso credo di poter tornare da Jasmine a Olivinopoli ed affrontare la Palestra.” Si disse. Fece per uscire dalla zona in cui si trovava, quando un ragazzo gli passò accanto. Un ragazzo coi capelli rossi e gli occhi argentati.
Entrambi ci misero un attimo a realizzare chi gli stava passando di fianco. E a quel punto si girarono.
“Oh non ci posso credere!” Esclamarono all’unisono.
“Ascoltatemi bene, non so chi voi siate o perché mi stiate seguendo, ma ne ho avuto abbastanza! Mi siete col fiato sul collo fin da Azalina!” Iniziò Argento.
“Come mi hai scoperto?”
“Non è difficile capire se qualcuno ti pedina.”
“Questa non è una spiegazione.”
“Vi ho sentito per puro caso chiedere informazioni a un allenatore.”
“… Davvero. La mia copertura è saltata perché tu mi hai sentito chiedere di te a un allenatore. Davvero. Maledetta la vita.”
“Ok, cosa volete da me?” Chiese Argento visibilmente irritato.
“… Sai, prima volevo dire che sono sorpreso dalla tua educazione, ma potresti anche smetterla di darmi del voi.”
“E perché dovrei visto che siete in più d’uno?”
“… No, non è vero.”
“Temo che il signor Argento si stia rivolgendo a me.” Disse una voce femminile alle loro spalle. I due si girarono, vedendo una donna alta e piuttosto muscolosa sorridergli.
“E tu saresti…”
“Volla. Leale servitrice e custode di segreti.”
“Piacere. E staresti seguendo Argento perché…”
“Il mio signore desidera… discutere, con il figlio di Giovanni.”
“Non mi piace come suona quel discutere.” Commentò Argento “Quindi… no.”
“Che peccato.” Commentò quella, mandando in campo un Jynx.
“Mi perdoni signora” Si intromise a quel punto un inserviente “Ma qui è vietato usare Poké…” Ma fu interrotto quando uno Psichico del Jynx lo scagliò via.
“Ok, autodifesa!” Esclamò Dragozard mandando in campo Charizard. Argento annuì e schierò Feraligatr.
“Deduco che non vi arrenderete con le buone.” Commentò Volla.
“Congratulazioni Sherlock… aspetta, avevi detto tre persone vero?” Chiese Dragozard girandosi verso Argento. I due si girarono e fecero appena in tempo ad abbassarsi prima che un Tuonopugno e un Fuocopugno li colpissero alla testa. L’Electivire e il Magmortar balzarono accanto a una seconda donna.
“Tch, Volla, cosa vorrebbe dire questo disastro? Credi davvero di essere degna di portare il titolo di custode dei segreti facendo questo disastro?”
“… Mi dispiace milady. Era inevitabile.”
“Riconosco che è vero, ma avremo comunque una discussione.” Rispose la seconda donna. Era alta, con capelli biondi lunghi.
“Sì milady.”
“… Ti prego Argento, dimmi che ci capisci qualcosa?” Disse Dragozard.
“Sono perso quanto te.”
Dragozard sospirò “Bene. Autodifesa, parte due!” Esclamò mandando in campo un Rhydon.
“Concordo.” Commentò Argento mandando in campo un Gengar.
“Rhydon, prendi Electivire! Charizard il Jynx!”
“Feraligatr, il Magmortar! Gengar, copertura con Palla Ombra!” Ordinò Argento. Un momento dopo, un Tuonopugno stava colpendo Feraligatr, un Gelopugno Rhydon e un Furto il Gengar. I colpi furono di una violenza inaudita e stesero i tre in pochi colpi.
“Vi consiglio di riprovare. Magari senza scegliere accoppiamenti così ovvi.” Commentò la donna bionda.
“… Sai Argento, per tua fortuna non sono più un membro del Team Rocket. Sarei già scappato alla velocità della luce.”
“Partito.”
“… E tu come lo sai?”
“Ho scritto io a cinque anni quella canzoncina. TU come la conosci?”
“Ma Archer aveva detto…”
“Non vorrei intromettermi” commentò Volla “Ma noi avremmo fretta.”
Non penso proprio!” Esclamò Dragozard lanciando in campo Schyter, mentre Charizard riusciva a sconfiggere il Jynx.
“Oh beh, adesso dovremo arrenderci.” Commentò Volla.
“… Sei sarcastica vero?”
“Che detective.” Commentò la donna bionda, mentre Volla mandava in campo un Gogoat.
“Qualcuno ha detto detective?” Chiese una terza voce. Un uomo con impermeabile scuro e capelli spettinati si fece avanti.
“Ok, si può sapere quanta gente mi sta seguendo?” Chiese Argento.
“Non sto seguendo te, ragazzino, sto seguendo il Tenente del Team Rocket.”
“Io non sono più un Tenente del Team Rocket.”
“Dicono tutti così. Comunque, seguendo te sono arrivato a loro. Grazie.”
“… Io ormai ci rinuncio.” Commentò Dragozard massaggiandosi la fronte “Era una cosa facile. Seguo Argento. Trovo Argento. Gli do un messaggio. Me ne vado. E invece mi ritrovo con una carta di un gioco da cellulare, de Winter e Dick Gumshoes”
“… Non so se sia peggio che io le abbia capite tutte o che mi stiano facendo ridere.” Commentò Argento sorridendo.
“Ora basta!” Esclamò la donna “Voi due, andatevene subito e vi lascerò vivere.”
“Non mi pare un’opzione signora. Ho parecchie domande da farle.”
“Impudente…” Esclamò la donna, quando l’uomo estrasse una pistola.
“Quella è una pistola?” Chiese Dragozard.
“Sì, perché?”
“E come ti sarà utile contro un Magmortar, considerato che il proiettile si fonderà prima di colpirlo.”
L’uomo sorrise e aprì il fuoco. E Magmortar crollò a terra.
“… Oh mio Arceus.”
“Non ti preoccupare, è un proiettile speciale per sedare i Pokémon di una certa stazza. Non sparerei a un Pokémon…”
“Meno male…”
“Perché non funzionerebbe.”
Dragozard cominciava ad avere decisamente mal di testa. Si avvicinò ad Argento “Ascolta, al mio tre salta su Charizard, approfittiamo della situazione e voliamo via.”
“Non è vietato volare sulla zona Sa…”
“Autodifesa.”
“… Giusto. Quando partiamo?”
“Al mio tre. Charizard, Fuocobomba al suolo!” Esclamò. Charizard ubbidì. Ci fu un’esplosione e una nube di polvere si sollevò.
“Tre!” Esclamò il ragazzo, prendendo Argento e volando via sul Charizard. Il Pokémon volante deviò di lato per schivare un Tuono, lanciato probabilmente dall’Electivire, e il dardo della pistola.
Dopo mezz’ora di volo, ansimanti, atterrarono nel percorso vicino ad Olivinopoli.
“Ok… Ok. Li abbiamo seminati.”
“Non ancora!” Esclamò Argento facendo rientrare il Charizard del ragazzo e trascinandolo tra i cespugli. Poco dopo sopra le loro teste passò un grosso Pokémon uccello, seguito da un secondo.
“E adesso le abbiamo seminate.” Esclamò Argento. Poi si girò verso Dragozard “Dato che sono uscito da questa situazione per colpa tua, credo di doverti qualcosa. Qual è il messaggio.”
“Di tuo padre. Ha detto di incontrarvi alle Cascate Tohjo, il primo del mese.” Disse Dragozard, sentendosi realizzato.
Argento annuì. Poi osservò il ragazzo “Beh, io devo andare a curare Gengar e Feraligatr, poi partire per Mogania.”
“E io alla Palestra di Olivinopoli. Sai, ti sono corso dietro per tutta Johto, e adesso ci separiamo così.” Commentò Dragozard “C’è quasi da ridere per una cosa del genere.”
“Beh… quante medaglie hai?”
“Cinque.”
“Io sei, ma oggi non ne otterrò nessuna dato che ci vorrà parecchio per arrivare a Mogania. Quindi credo che ci rivedremo alla Lega.”
“Se non ti catturano prima.” Commentò Dragozard.
“Non ti preoccupare, sono migliorato.” Rispose Argento. E subito dopo, con un saluto, sparì tra gli alberi.
Dragozard lo guardò allontanarsi. Poi scoppiò a ridere. Tutta quella fatica, tutta quella corsa… e alla fine l’aveva incontrato proprio quando aveva smesso di cercarlo.
“Bene, adesso la Palestra.” Si disse, alzandosi in piedi.
Dopo un veloce salto al Centro Pokémon, era nella Palestra di Olivinopoli. Sconfitti i vari allenatori, arrivò davanti alla Capopalestra.
“Salve, ci siamo già incontrati al faro vero?”
“Già.”
“Ottimo. Allora, quante medaglie hai? Leghe?”
“Cinque medaglie. E la Lega di Kanto.”
“Ottimo. Allora, quattro contro quattro.” Esclamò la ragazza, mandando in campo un Forretress. Dragozard rispose con Rhydon. Il Pokémon attaccò subito con Terremoto, ma Forretress resistette e scagliò delle Punte. Il secondo Terremoto non bastò a sconfiggerlo, ma lo danneggiò ancor più gravemente. A quel punto, il Pokémon esplose.
Rhydon ne uscì quasi illeso, ma era chiaro che l’Esplosione era servita a causargli almeno un po’ di danni. A quel punto, Jasmine schierò Steelix.
Il Pokémon Ferroserpe colpì con un Codacciaio potentissimo abbatté Rhydon. Dragozard lo richiamò, stupefatto, poi mandò in campo Vileplume. Era una scommessa rischiosa, ma pagò quando il Pokémon riuscì ad addormentare lo Steelix con Sonnifero. A quel punto, dopo un Giornodisole, bastarono due Solarraggi per sconfiggerlo.
Jasmine richiamò il Pokémon e mandò in campo Skarmory. Il Sonnifero mancò il bersaglio e a quel punto il Pokémon Volante colpì con Alacciaio. Vileplume resistette ma non riuscì a centrare il bersaglio con i primi attacchi. Dopo tre Alacciaio, crollò.
Dragozard scosse la testa e mandò in campo Sneasel, che colpì l’avversario con Gelopugno e lo sconfisse. Ma il successivo Magneton colpì con Tripletta diverse volte e incassò i Gelopugni senza battere ciglio, e alla fine ebbe la meglio.
Jasmine si preparò all’ultimo Pokémon, ma quando Charizard entrò in campo sospirò. Tentò con un Falcecannone, ma il Pokémon fu più rapido e Fuocobomba sconfisse Magneton.
“Bella lotta, anche se…”
“Anticlimatico, sì.”
“Vedo che non sono la prima a pensarla così. Beh, eccoti la medaglia e l’MT.”
Dragozard annuì. Afferrò i due strumenti e si allontanò. Per un attimo, come una reazione automatica, fece per girarsi e chiedere se Jasmine avesse visto un ragazzo con i capelli rossi e gli occhi argentati. Poi scosse la testa e uscì. Finalmente poteva limitarsi a pensare alla Lega.
“E a chiunque fosse quel tizio con l’impermeabile.” Si disse.
Alla luce del tramonto, la piccola microspia sul fondo dello zaino brillò per un momento.

Squadra:   SneaselRhydonElectrodeVileplumeScytherCharizard

Medaglie: Zephyr BadgeInsect Badge15.gifFog BadgeStorm Badge18.gif

Modificato da Zarxiel
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Giuls VS Angelo

Giuls si diresse verso la grande città di Amarantopoli, guardandosi intorno, sospettosa, uscendo dal Monte Scodella. Soprattutto guardò sopra di sé, per paura che un certo Braviary le piombasse addosso. Ma nonostante qualche Pokémon Volante le fosse passato sopra la testa, come ad esempio uno Skarmory, nessuno di loro era ostile.
Stava percorrendo il percorso, quando sentì una voce alle sue spalle “Ehi…”
Lanciò un grido e si girò, estraendo una Poké Ball dalla cintura. E si trovò davanti un terrorizzato Bill.
“Woah, aspetta, sono io, Bill!”
“Bill?” Chiese Giuls, fissando il ragazzo.
“Proprio io. Ora, potresti mettere giù la Poké Ball? Ho tutti i miei Pokémon con me, ma sono abbastanza sicuro che mi distruggeresti comunque.”
“Cosa ci fai qui Bill?”
“E’ un piacere vedere anche te. Comunque, sto andando a controllare i server di Amarantopoli. Ho risolto il problema del server giù a Fiordoropoli, che a quanto pare qualcuno aveva provato ad hackerare finendo per danneggiarlo, ma ora voglio controllare che sia tutto a posto anche nel resto della regione. Sono stato ad Ebanopoli e Mogania, e adesso tocca alla città delle torri.”
“Scusa, è che ieri è stato un giorno un po’… beh, comunque sono felice di vederti.” Rispose la ragazza, rimettendo la Poké Ball nello zaino.
“Meno male. Comunque, se vai ad Amarantopoli, posso accompagnarti.”
“Non credo che…”
“Suvvia, credo che un po’ di compagnia ti farà bene. Anche perché mi sembri un po’ pallida. E devo ammettere che essere in compagnia di una partecipante alla Lega mi rende più sicuro.”
Giuls ci pensò un momento, poi annuì. E poi, Thiazi aveva detto che ci sarebbero stati altri a bloccarla, ma forse non si sarebbero resi conto che era lei che dovevano fermare se ci fosse stato un altro con lei.
I due percorsero insieme il sentiero, e per un po’ tutto sembrò andare per il meglio. Poi un omone passò loro accanto. Aveva l’aspetto di uno che non si tagliava la barba da anni, dato che il lungo barbone nero gli arrivava al petto. I capelli neri aumentavano l’aria da selvaggio, e le larghe spalle facevano capire che era parecchio forte.
I due lo superarono. Per un momento, non sembrò succedere nulla, poi l’uomo sorrise. “Ti avevano avvisato ragazzina.” Disse, con una delle voci più profonde che Giuls avesse mai sentito. L’uomo l’afferrò per la spalla mentre Giuls afferrava una delle Poké Ball, e la ragazza sentì qualcosa spostarsi nella posizione sbagliata e lanciò un grido, arretrando.
“Ehi tu!” Gridò Bill. L’uomo si girò e lo colpì al braccio con uno schiaffo. Bill gridò di dolore mentre si sentiva il suono di un osso che si rompeva.
“Oh, mi dispiace, qualche volta dimentico che non tutti sono forti quanto me. Ecco, lascia che ti aiuti un momento.” Disse, abbassandosi verso Giuls e strattonandole leggermente la spalla. La ragazza gridò ancora, poi sentì che l’osso era tornato in posizione.
“Per… ché…”
“Suvvia, era solo un colpetto. Credevi che ti avrei accarezzato? Thiazi dovrebbe averti avvertito. Se tu non l’hai ascoltato, è colpa tua.”
“Giuls, di che sta… parlando…” Chiese Bill tra i denti, con il braccio al petto.
“Scusa Bill, non volevo trascinarti in questo casino.”
“Tranquilla, ci sarebbe finito comunque.” Commentò l’omone, guardando il ragazzo “Il nostro tentativo di hackerare il suo Sistema Memoria non ha funzionato, perciò lo avremmo cercato comunque.”
“Voi…”
“Inoltre avremmo cercato anche te lo stesso. Sai, vogliamo i Rotoli che ti ha dato Franz.”
“Non so di cosa…”
“Non c’è bisogno di mentire. Abbiamo già fatto parlare Franz. All’inizio non voleva, ma quando abbiamo minacciato la sua adorata nipotina… Beh, ha cooperato molto volentieri.”
“Non avrete…”
“Idi è abbastanza di buon cuore con i bambini, quindi non le ha fatto nulla, visto che il vecchio parlava. Fortunella.”
“Comunque, non avrete i rotoli. E neanche Bill!” Esclamò, mandando in campo Venusaur. Un attimo dopo, la fece Megaevolvere.
L’uomo sorrise “Bene!” E con sorpresa di Giuls, si lanciò all’attacco di persona e colpì MegaVenusaur con un pugno al muso, facendolo arretrare.
“Cos…”
“Forza, credi di potermi battere senza far nulla?!”
“Non avrai davvero intenzione di affrontarmi senza usare Pokémon!”
“Quello è il piano, finché posso. Forza!”
Giuls non sapeva che fare, ma quando l’uomo si lanciò su di lei fu la Pokémon a reagire con una Frustata, bloccando il pugno e provando a torcere il polso dell’avversario.
“Almeno il tuo Pokémon sembra combattivo!” Sorrise l’altro, afferrando la liana. Poi, lasciando a bocca aperta Giuls e Bill, la tirò in aria, sollevando di peso MegaVenusaur per poi schiantarla a terra. La Pokémon si rialzò a fatica, lasciando andare la presa.
“Venusaur, no!” Esclamò Giuls, ma la Pokémon a quel punto era tornata a fare per conto suo come ai tempi in cui le due si erano conosciute. Immagazzinò energia solare, poi lanciò un Solarraggio a piena potenza verso l’uomo barbuto. Ci fu un esplosione, ma quando il fumo si diradò quello era ancora in piedi, con una mano circondata dal fumo.
“Ma come…” Iniziò Giuls. Poi vide che sulla mano dell’uomo era aggrappato qualcosa. Ci mise un attimo a riconoscere uno Shedinja.
“Ma guarda, mi hai costretto a usare il mio scudo. Benissimo, adesso faccio sul serio!” Esclamò, lanciandosi verso Venusaur.
“Basta così!” Esclamò Bill. Con il braccio sano aprì la Poké Ball, facendone uscire un Flareon.
“Che noia.” Commentò l’uomo “Non serve che me ne occupi io.” E così dicendo aprì una Poké Ball, dalla quale uscì un Claydol. Bill sorrise, e mandò in campo anche un Vaporeon. Giuls lo sentì borbottare qualcosa sull’autodifesa, poi tornò a guardare Venusaur. La Pokémon era appena stata sollevata e scagliata via, atterrando dolorosamente.
“No!” Gridò la ragazza. A quel punto, tutte le sue Poké Ball si aprirono. Sapeva che poteva succedere per svariati motivi, ad esempio come misura precauzionale se i Pokémon nelle Poké Ball si trovavano in uno stato di grave pericolo e non rischiavano di morire uscendo da esse, ma non l’aveva mai visto. Almeno fino a quel momento, quando i quattro Pokémon che aveva con sé oltre a Venusaur e al Rattata di Darken uscirono dalla Poké Ball. Thyplosion, Arcanine e persino Lapras, anche se quest’ultimo faticosamente, si lanciarono all’attacco. Persino il Golbat che aveva catturato la notte prima al Monte Scodella ed allenato fino ad evolversi quella mattina si preparò a combattere.
Bill annuì e mandò in campo anche un Jolteon e un Umbreon. Giuls notò che aveva con sé solo cinque Poké Ball, e dedusse che quest’ultima contenesse un Pokémon inadatto a combattere.
In totale a quel punto c’erano nove Pokémon dalla loro parte. La ragazza non ne aveva mai visti tanti tutti insieme in un combattimento, ma l’uomo barbuto sorrise e lanciò un grido.
“Sì! Di più! Io sono Gangr il Berserker, primo servitore del grande Jourmungand, e voi tutti siete condannati a morte!” Esclamò, aprendo le quattro Poké Ball rimaste chiuse alla sua cintura. Da esse uscirono un Muk dall’aspetto bizzarro, uno Starmie, un Gengar ed un Bronzong.
“Male, malissimo…” Riuscì a pensare Giuls. Poi l’uomo si lanciò all’attacco fianco a fianco dei suoi Pokémon.
Quella che seguì fu una battaglia all’ultimo sangue, non una lotta Pokémon. Gangr usava Shedinja per parare i colpi speciali, mentre Starmie teneva impegnato Thyplosion e Claydol Flareon ed Arcanine. Probabilmente ben sapendo che il Pokémon più pericoloso lì in mezzo era Umbreon, lo colpì per primo, con un pugno che lo fece svenire e costrinse Bill a richiamarlo. Poi si scagliò contro Lapras, mentre Shedinja si spostava sulla sua schiena e bloccava un Solarraggio di Venusaur e l’Idropompa del Vaporeon. Golbat fece per colpirlo con Attacco d’Ala, ma fu bloccato da Bronzong, che parò con uno Riflesso e rispose con quella che probabilmente era una Metaltestata.
Nel frattempo, Gangr si spostò di lato schivando un Geloraggio e fu addosso a Lapras. Lo afferrò per il guscio e ruotò, lanciando il Pokémon Trasporto via… direttamente addosso a Bill, che fu spinto indietro. Giuls gli si avvicinò, terrorizzata. Il ragazzo era ridotto male, ma respirava ed era sveglio. “Beh, non è una bella situazione.” Commentò, rendendosi subito dopo conto di quanto suonasse stupido il commento. Lapras si rialzò, dolorante, ma Giuls lo richiamò, vedendo chiaramente la ferita fattagli dall’albero su cui si era schiantato.
“Bill, che facciamo?! Quel pazzo ci ammazzerà!” Esclamò Giuls, guardando l’uomo lanciarsi addosso ad Arcanine.
“Non… Non lo so.” Conosco due persone che potrebbero aiutarci ma… Non qui e ora.”
“Chi?!”
“Bruno il Superquattro e il suo maestro…” Disse Bill, tossendo ancora “Ma non ha senso pensarci. Anche volendo, sono troppo lontani, tu non hai il numero, e quanto al mio telefono…” Tirò fuori dalla tasca i frammenti di quello che era stato uno smartphone, scuotendo la testa. In quel momento Arcanine guaì mentre una mossa acqua che Giuls non conosceva e il pugno dell’omone lo colpivano contemporaneamente.
“Non c’è altro che possiamo fare? Nient’altro che restare a guardare?”
“Darken lo diceva sempre…” Commentò Bill, mettendosi seduto a fatica “Un allenatore dovrebbe essere in grado di difendere i suoi Pokémon. E invece eccoci qui…”
Giuls guardò con orrore mentre il terremoto di Claydol colpiva e sconfiggeva Flareon, e afferrò la cintura delle Poké Ball di Bill. Riuscì a richiamarlo, poi guardò le cinque sfere del ragazzo. Quattro erano vuote, e nella quinta c’era un Eevee.
“Avrebbe dovuto evolversi in un Espeon” Commentò Bill “Ma non siamo ancora abbastanza amici. Il legame emotivo è fondamentale per quell’evoluzione, e ce l’ho da appena due giorni. Se si fosse evoluto prima, avremmo potuto usarlo…”
“In che senso?”
“Se fosse un Espeon, potrei cercare di mettermi in contatto con qualcuno usando i suoi poteri psichici. Basterebbe che lui trasmettesse i miei pensieri allo psiche più vicino, e gli Espeon sono potenti, quindi avrebbe un raggio abbastanza vasto, e gli chiedesse di contattare a propria volta Pino dei Superquattro. Lui potrebbe portare qui Bruno.”
“Quindi se si evolvesse potremmo salvare i nostri Pokémon?”
“Sì, ma come ti ho detto è impossibile.”
Giuls fece uscire il Pokémon dalla Poké Ball e lo fissò dritto negli occhi. Il Pokémon non sembrava affatto felice di conoscerla.
“Ti prego Eevee, abbiamo bisogno che tu ti evolva!” Esclamò la ragazza, continuando a guardarlo.
“Non può funzionare Giuls, lascia perdere.” Rispose Bill “Un legame non si crea in due minuti, o in due giorni. Vaporeon, usa Scudo Acido!” Riuscì ad esclamare in tempo. Il Vaporeon lo sentì e si liquefece, lasciando passare il pugno di Gangr attraverso. Bill sorrise “Almeno questo riesco a farlo.”
Giuls guardò il combattimento. Thyplosion crollò in quel momento, quando un pugno lo colpì alla mascella, e la ragazza lo richiamò. Venusaur lanciò un Solarraggio, ma Shedinja si mise in mezzo ancora. Vaporeon riuscì a centrare il Claydol con Bora, ma a quel punto la Palla Ombra di Gengar lo centrò in pieno. Il Pokémon arretrò un momento e a Gangr bastò per colpirlo al muso e farlo cadere a terra.
A quel punto, restavano solo Jolteon, Golbat e MegaVenusaur, tra l’altro malconcia.
Giuls sentì le lacrime scenderle sul viso. Poi vide il Muk girarsi verso di loro e fissare l’Eevee. Il Pokémon aprì la bocca e scagliò un Neropulsar… E Giuls si lanciò a proteggere Eevee, abbracciandolo.
Il colpo la centrò alla schiena, anche se il suo zaino attutì l’impatto, rompendosi e spargendo parte del contenuto, tra cui un rotolo nero.
In quel momento, Giuls capì cosa stava rischiando. Non la sua vita, ma quella di Bill e di tutti i loro Pokémon. E improvvisamente sentì dentro di sé qualcosa di forte. Di caldo, di protettivo. Qualcosa che voleva rafforzare coloro che le stavano intorno. Chiuse gli occhi… e quando li riaprì stringeva tra le braccia un Espeon, e dietro di lei un Crobat stava combattendo contro il Muk e il Bronzong.
Bill la guardò stupefatto, poi corse verso Espeon.
“Non so come hai fatto, ma adesso, in fretta!” Gridò Bill, afferrando Espeon. Il Pokémon lo guardò male, ma Giuls lo calmò con un’occhiata e obbediente quello si mise accanto a Bill. Il ragazzo chiuse gli occhi. Adesso dipendeva tutto da lui. Aveva letto il libro di Sabrina, e sapeva che i Pokémon possono supplire alla mancanza di poteri psichici, ma doveva riuscire comunque a fargli capire cosa fare. Per fortuna, il Pokémon sembrava essere abbastanza capace da allargare il raggio d’azione. Quello di Bill fu un grido disperato d’aiuto, ma qualcuno lo raccolse. E  non qualcuno a caso. Ci fu un crack, e non uno ma ben due Superquattro comparvero. Pino e Sabrina si guardarono intorno, lasciando il braccio dei rispettivi Alakazam.
“Chi è stato che ha chiamato?” Chiese Sabrina.
“Giuro che se è un altro ragazzino con poteri psichici che crede sia divertente fingersi in pericolo io…” Iniziò Pino, ma vedendo la situazione smise di parlare “Oh.”
“Decisamente. Che Giratina sta succedendo qui?” Chiese Sabrina.
“Ci hanno attaccato. Quel gigante riesce a combattere a mani nude contro i nostri Pokémon. Ci serve Bruno. Bill è ferito. Aiuto!” Riuscì a dire Giuls. Sabrina la guardò un momento, poi fissò l’omone intento a lanciarsi contro MegaVenusaur. Quando quello sollevò di nuovo il Pokémon come fosse carta velina, strabuzzò gli occhi, ma riuscì a contenersi e si girò verso Pino.
“Un Pokémon Buio e uno Spettro, ma il secondo debole allo Psico. Il problema è lo Shedinja.” Disse Pino.
“Me ne occupo io, tu pensa agli altri.”
Quando l’Eterelama del Sigilyph di Sabrina centrò in pieno il Shedinja cogliendolo di sorpresa, mentre Gengar veniva sollevato e scagliato via dallo Psichico del Grumpig di Pino, Gangr si girò verso di loro.
“Altri ospiti? Eccellente.” Commentò, lanciandosi all’attacco dopo che un altro pugno aveva mandato al tappeto MegaVenusaur, che Giuls richiamò all’istante.
“Non sarò Bruno, ma credi davvero di potermi prendere a pugni come una persona qualunque?” Chiese Sabrina, deviando il colpo con i propri poteri psichici. L’uomo sorrise, piantò il piede e piegò il braccio mirando al fianco.
“Penso di sì.” Rispose, ma il pugno si bloccò a due centimetri dal corpo dell’allenatrice.
“Forte…” Riuscì a borbottare quella “Ma non abbastanza!” E un’onda di energia psichica scagliò indietro l’uomo.
“Ti serve aiuto?” Chiese Pino.
“Beh, è davvero forte. C’è voluta un’energia non da poco per fermarlo. In termini di forza è superiore a Furio. Credo che sarebbe un buon rivale addirittura per Bruno.”
Anche Gangr però si rendeva conto che la situazione non era più a suo vantaggio. Poi vide il rotolo nero, rotolato lontano da Bill, da Giuls e dai due Superquattro. Uno schiocco di Dita, e Muk si lanciava verso il rotolo.
Appena lo ebbe afferrato, richiamò i Pokémon e si aggrappò a Starmie.
“Signorina, signor Bill, siete davvero fortunati. Ci rivedremo.” Poi, prima che Sabrina o Pino potessero fermarlo, lo Starmie e l’uomo scomparvero.
“E se n’è andato.” Commentò Sabrina.
“Dovremmo provare a inseguirlo?” Chiese Pino. Sabrina scosse la testa, indicando Bill.
“Il ragazzo ha bisogno di essere curato, e anche la ragazza non ha una bella cera. Inoltre qualcuno deve fare rapporto all’Associazione Pokémon. Subito. Potrebbe avere a che fare con la faccenda della Polizia Internazionale.”
“Fallo tu, le tue descrizioni saranno più accurate delle mie. Io penso a loro.”
Sabrina annuì e un momento dopo scomparì, aggrappandosi al proprio Alakazam.
“Forza voi due, vi porto all’ospedale di Amarantopoli.” Disse Pino, ma Giuls scosse la testa, raccogliendo i resti del suo zaino, inclusi i vestiti tra cui aveva infilato il rotolo dorato, per fortuna ancora al suo posto “Io sto bene. Pensi a Bill.”
“Signorina, ti sei vista la schiena? No, che domanda stupida. Ma hai bisogno di una fasciatura, e subito.” Disse Pino.
“Posso farlo da sola. Io devo andare al Centro Pokémon. I miei Pokémon…”
“Ci penseranno all’ospedale. Non accetto un no come risposta.” Disse l’uomo. Afferrò entrambi, e un secondo dopo scomparvero per ritrovarsi davanti a un’interdetta infermiera dell’ospedale. Pino si fece riconoscere, e immediatamente Bill e Giuls furono sottoposti a degli esami, mentre i loro Pokémon furono portati al Centro Pokémon.
Il resto della mattinata e del primo pomeriggio Giuls lo passò a parlare con Pino e la polizia, subito dopo che le ebbero fasciato la schiena. Era stata fortunata, le dissero. Lo zaino aveva attutito l’impatto, che altrimenti le avrebbe potuto spezzare la spina dorsale, e le era rimasta solo una ferita alla schiena. Con cautela, ma non avrebbe avuto bisogno di essere trattenuta nella struttura. Anche i suoi Pokémon, grazie all’infermiera del Centro Pokémon, si erano ristabiliti, anche se Lapras ed Arcanine non era in condizioni di muoversi per qualche giorno. La polizia raccolse la sua testimonianza, poi li vide discutere a bassa voce con Pino. La frase “Avviseremo la Polizia Internazionale” fu l’unica che riuscì a cogliere.
Alla fine, riuscì ad andare da Bill. Il ragazzo sarebbe rimasto in ospedale per qualche giorno, avevano detto i medici, perché anche se sembrava avere solo un paio di fratture era meglio tenerlo in osservazione. Ma non le sfuggì che davanti alla sua porta c’erano un paio di allenatori che, aveva sentito dai giornali, erano tra i pupilli di Pino.
“Ehi Giuls. Scusa se ti ho fatto chiamare.” Disse Bill, steso a letto.
“Scusami tu Bill. Mi dispiace. La colpa è mia, non avrei dovuto…”
“No, l’hai sentito, mi avrebbero cercato lo stesso. Dovevo capirlo da quando hanno attaccato il laboratorio a Miramare.”
“Hanno attaccato il laboratorio?”
“Mente ero al Settipelago. Mi hanno rubato tutti gli appunti sul Sistema Memoria Pokémon, ma evidentemente non gli bastano. Per fortuna, conosco a memoria tutti i dati.”
“Mi dispiace…”
“Ascolta, non è colpa tua. Piuttosto, voglio darti una cosa.”
“Che cosa?”
“Espeon.” Disse, porgendole la Poké Ball.
“Bill, non posso…”
“Devi. L’hai fatto evolvere tu.”
“Non sappiamo neanche come.”
“No, infatti, ma rimane che sei stata tu a farlo. Perciò, è tuo.”
Giuls annuì e prese la Poké Ball. “Secondo i dati del PC, era stato ottenuto come Eevee a Fiordoropoli. Guardò Bill, che sorrise “Ho solo giocato un pochino con i file. Ho pensato che la gente avrebbe fatto meno domande se fosse stato tuo dall’inizio.”
Giuls sorrise, poi salutò il ragazzo e uscì dall’ospedale. Avrebbe voluto ringraziare anche Pino, ma non lo vide da nessuna parte.
A quel punto, fece uscire i suoi Pokémon. Venusaur, Crobat, Thyplosion ed Espeon. Lapras ed Arcanine erano in cura, e c’era sempre il Rattata di Darken, anche se ormai non aveva idea di quando si sarebbero incontrati di nuovo.
“Bene.” Pensò la ragazza, dirigendosi verso la Palestra “Direi che è il momento di vedere se riusciamo a vincere anche in svantaggio. Non dovrebbe essere difficile, Raziel lo fa sempre.”
Affrontò gli allenatori e il percorso buio rapidamente, poi si trovò davanti Angelo, il Capopalestra.
“Salve.” Disse l’uomo “Vorrei scusarmi con te per non essermi reso conto di ciò che stava accadendo. Sfortunatamente, mentre venivate attaccati, stavo aiutando alcuni clienti importanti. Non è una scusa, ma…”
“Non temere, non è colpa tua.” Disse Giuls.
“Lo spero.” Rispose l’uomo “Adesso, la sfida. Medaglie?”
“Sei.”
“Lega di Kanto, vero?”
“Esatto.”
“Cinque contro cinque… Non la cosa più divertente del mondo.” Commentò, mandando in campo un Misdreavus. Giuls decise di cominciare con Crobat. Il Pokémon debuttò con un Morso, colpendo l’avversaria e danneggiandola gravemente. Ma a quel punto, quella rispose con Malcomune, e trasferì i danni al Crobat. Il Pokémon non si diede per vinto e colpì ancora con Morso, sconfiggendo l’avversaria.
‘E uno.’ Pensò Giuls, mentre un Gengar entrava in campo. Il Pokémon spettro colpì con Palla Ombra, incassò un Morso e con un secondo Palla Ombra mandò al tappeto l’avversario.
“Buon lavoro, Crobat.” Disse Giuls richiamandolo e mandando in campo Espeon. Il Pokémon colpì con Psichico danneggiando e sconfiggendo con un solo colpo l’avversario.
“Ha dei poteri psichici davvero invidiabili.” Commentò Angelo. La ragazza annuì. In effetti era straordinario che fosse riuscito a farsi sentire da entrambi i Superquattro.
Angelo schierò un secondo Gengar, che si limitò a lanciare una Palla Ombra. Espeon la schivò, poi colpì con Psichico, ma quello non crollò. Invece rimase fermo, e al secondo Psichico andò al tappeto. Ma fu seguito da Espeon.
“Destinobbligato…” Pensò Giuls, schierando Thyplosion. Il secondo Misdreavus entrò in campo e fu colpito da un Ruotafuoco, arretrando per il colpo. Poi lo Spettro cantò, un grido acuto e lacerante. Angelo richiamò Misdreavus e schierò Gengar, ma prima che potesse usare Malosguardo Giuls sostituì Thyplosion con Venusaur, mandando in fumo i piani del Capopalestra. Questi comunque non si scompose, e colpì con Palla Ombra la Pokémon Erba. Venusaur incassò, e dopo aver caricato il proprio colpo lanciò un Solarraggio. Il colpo fece danni, ma lo Psichico successivo colse di sorpresa Giuls e Venusaur, e causò ingenti danni. La ragazza rispose con Gigassorbimento, ma il secondo Psichico sconfisse Venusaur. Giuls imprecò a mezza voce per non aver usato la Megaevoluzione, poi mandò in campo Thyplosion.
Con un Ruotafuoco, sconfisse il Gengar, poi Angelo schierò Misdreavus. Il Pokémon fu colpito da un nuovo Ruotafuoco, e a quel punto cantò. Ma stavolta, era troppo danneggiato, e un Lanciafiamme lo sconfisse.
Angelo annuì “Ottima lotta. Eccoti Medaglia ed MT.”
Giuls sorrise e uscì, dirigendosi esausta al centro Pokémon. Quando fu uscita Angelo afferrò il telefono e compose il numero “Sì, è stata qui. Ho fatto come mi hai detto.”
Nel buio della camera, Giuls rabbrividì, ma diede la colpa al condizionatore acceso e lo spense. Per un secondo, le sembrò di vedere le ombre muoversi. Poi si disse che era la sua immaginazione e si addormentò.

Squadra:    RattataEspeonCrobatTyphlosionVenusaur

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Draconix VS Alfredo

Draconix imprecò. Seduto nella sala d’attesa del Centro Pokémon, osservò sconsolato la Poké Ball vuota che un tempo conteneva Fearow.
Arrivato a Mogania, si era messo a cercare Lewis quando un Gyarados infuriato l’aveva attaccato. Per fortuna, aveva visto una recluta del Team Rocket entrare nel loro “rifugio segreto” ed era riuscito a sconfiggerla, stenderla e rubarle la divisa, intrufolandosi. A quel punto però le cose erano andate male. A quanto pareva, il Team Rocket aveva un grosso numero di Pokémon con Teletrasporto per spostare rapidamente membri e materiali. E questo voleva dire che Lewis in quel momento poteva essere ovunque.
‘E con lui Fearow.’ Pensò. L’idea che il suo primo Pokémon potesse venir usato per far del male ad altri lo colpiva nel profondo. Ricacciò indietro il pensiero, toccandosi il fianco. Era riuscito a non far del male a lui, forse non avrebbe fatto del male ad altri.
Si avvicinò al PC. Aveva comunque bisogno di un sostituto in squadra. Per volare c’erano sia Dragonite che Charizard, quindi poteva scegliere chiunque. Al momento, in squadra aveva i due draghi (anche se Charizard non era di tipo Drago), Porygon2, Pupitar e Kingdra. Scorse rapidamente la lista dei Pokémon. Gyarados era ancora incontrollabile. Kabutops faceva fatica ad entrare in sinergia con Pokémon che non conosceva, dato che era molto timido. Aerodactyl era un po’ troppo simile a Gyarados, in un certo senso. Perciò restavano Ninetales e Arcanine. Era praticamente uguale a quel punto, ma alla fine prese una decisione.
Si recò alla Palestra mentre il sole calava. A Raziel aveva detto di esserci già andato, ma l’aveva fatto solo per avere un po’ di tempo da solo e poter pensare. E poi, se Raziel avesse scoperto cos’era successo a Fearow, probabilmente avrebbe provato ad aiutare il ragazzo. E Draconix ormai considerava la questione di Lewis una cosa personale.
Superò le lastre di ghiaccio della Palestra affrontando i vari allenatori, e raggiunse Alfredo. L’uomo lo fissò, sorridendo.
“Benvenuto allenatore. Spero che tu sia pronto alla sfida.”
“Prontissimo.” Replicò il ragazzo.
“Quante medaglie hai?”
“Sei.”
“Ottimo, cinque contro cinque allora. Terza volta in un giorno.”
Il ragazzo annuì mandando in campo Porygon2, rispondendo al Cloyster di Alfredo. Il Falcecannone del Pokémon s’infranse sulla Protezione di Cloyster, che poi ruotò lanciando delle Punte intorno a lui. Porygon2 ne approfittò per scagliare un secondo Falcecannone direttamente al volto del Pokémon, che arretrò gravemente danneggiato, ma resistette rispondendo con Sparalance. Due di esse colpirono il Porygon2, che però riuscì a rispondere con un secondo Falcecannone mandando al tappeto l’avversario.
Alfredo richiamò il Pokémon e replicò con Piloswine. Draconix fu costretto a richiamare Porygon2, dato che il suo Falcecannone poteva ancora tornargli utile, e schierò in campo Kingdra aprendo la piscina. Il primo Idropompa colpì Piloswine causandogli grossi danni, ma a quel punto anche Alfredo richiamò il Pokémon per mandare Dewgong.
Kingdra colpì l’avversario con Dragospiro, l’unica mossa che aveva abbastanza efficace sul Pokémon Otaria. L’avversario incassò il colpo e rispose con Raggiaurora. Il raggio si propagò sott’acqua come un vortice colpendo Kingdra. A quel punto la lotta divenne di resistenza dato che entrambi i Pokémon avevano una sola mossa da usare contro l’avversario. Il Dragospiro e il Raggiaurora si scontrarono diverse volte, ma alla fine Dewgong cedette quando, a causa di un colpo, rimase paralizzato. Rallentato non riuscì a schivare l’attacco successivo e crollò al tappeto.
Alfredo richiamò il Pokémon e, con orrore di Draconix, mandò in campo Lapras. Un Idropompa e un Geloraggio colpirono Kingdra, i cui muscoli provati dal freddo reagirono troppo lentamente. Draconix richiamò il Pokémon e schierò Porygon2. Era un rischio, e infatti dopo il primo Falcecannone andato a segno Alfredo ritirò Lapras e, chiudendo la piscina, mandò in campo Piloswine. Draconix richiamò subito Porygon2 e lo sostituì con Charizard, ma non fu abbastanza: il Terremoto colpì Porygon2, facendolo crollare un attimo prima che il Pokémon Fuoco lo sostituisse. Il suo Fuocobomba d’altra parte fu sufficiente a portare il Piloswine sul punto di crollare, ma non abbastanza da sconfiggerlo. Alfredo lo richiamò e mandò in campo nuovamente Lapras. Draconix sorrise e fece megaevolvere Charizard. Istantaneamente un forte calore emanò dal Pokémon, aumentando la temperatura come se ci fosse un sole nella stanza. L’Idropompa del Lapras fu forte, ma il calore ne ridusse la potenza facendo evaporare molta dell’acqua che la componeva. A quel punto Charizard rispose con Fuocobomba, che al contrario era potenziata dal calore. Lapras, già danneggiato per via del Falcecannone subito prima, andò al tappeto.
Alfredo lo richiamò e mandò in campo Jynx. Il Pokémon colpì con Demonbacio e, lasciando Draconix furibondo, Charizard fu colpito da una Bora. Anche se aveva efficacia normale sul MegaPokémon era comunque una mossa potente. Per non rischiare, Draconix richiamò Charizard e schierò Ninetales, che fu abbastanza veloce da schivare il Demonbacio e rispondere con un Lanciafiamme che, potenziato dall’aria ancora rovente per la presenza di MegaCharizard in campo, sconfisse la Jynx. A quel punto in campo entrò Piloswine e contemporaneamente gli ultimi rimasugli del calore si dispersero a causa dell’ambiente gelido. Piloswine incassò quindi anche il Lanciafiamme, in maniera quasi impossibile, e con un solo Terremoto sconfisse Ninetales.
A quel punto, con Charizard addormentato e Porygon2, Kingdra e Ninetales al tappeto, a Draconix restava una sola scelta. Pupitar entrò in campo e si lanciò all’attacco. Il suo Morso colpì Piloswine nello stesso momento in cui il Terremoto del Pokémon Terra colpiva Pupitar. Ed entrambi i Pokémon crollarono. Tuttavia, dato che Charizard pur addormentato era ancora in grado di combattere, la vittoria era di Draconix.
“Congratulazioni, lotta mozzafiato!” Esclamò Alfredo. “Mai Medaglia fu più meritata.” Commentò sorridendo, consegnando al ragazzo l’oggetto e una MT.
Draconix ringraziò e uscì. Il sole era calato e ormai si era fatto buio. Per un momento considerò di fermarsi al Centro Pokémon, poi pensò che tutto sommato poteva ancora farcela. Dopo aver fatto curare i suoi Pokémon, si sarebbe diretto ad Ebanopoli.

Squadra:  PupitarNinetalesPorygon2KingdraDragoniteCharizard

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Darken VS Jasmine

Darken si guardò intorno. Il giorno prima, dopo aver recuperato un Donan sperduto nel bosco a sud di Violapoli, si era diretto ad Olivinopoli. Era troppo tardi per sfidare la Palestra, quindi si era limitato ad andare a dormire. E ovviamente, esausto per la giornata, si era svegliato tardi.
“Beh, vediamo un po’…” Si disse una volta preparatosi e sceso, realizzando che era quasi ora di pranzo “Comunque i Pokémon in zona dovrei averli tutti. Piuttosto,” disse scorrendo i vari box fino a raggiungere un punto dove aveva inserito diverse uova e involucri, oltre a un Natu “Devo assolutamente dare a Giuls il suo uovo. Inoltre il suo Natu è sul punto di evolvere, ma non so se lo voglia evoluto o no. Mi è sempre sembrata nervosa vicino ai Pokémon Volante, non vorrei far danni… Comunque, adesso devo pensare alla prossima Palestra.” Si disse. Dato che era la settima, gli conveniva prepararsi con un team apposito. Non che il suo attuale fosse problematico, ma considerata la novità del Tipo Acciaio, registrato solo di recente insieme al Buio, gli conveniva prepararsi ad ogni evenienza.
“Vediamo, Donan e Doomsday li tengo… Poi… Beh, lei voglio vedere come se la cava… Sì… Poi lui…. E lui… Perfetto!” Esclamò alla fine, osservando le cinque Poké Ball. Nella sesta c’era Peat. Avrebbe voluto metterci Free, ma non c’era spazio. Sperava solo che il Pokémon non ne avesse a male.
Si diresse quindi alla Palestra. Affrontati i vari allenatori, raggiunse Jasmine. La ragazza appariva estremamente di buonumore.
“Benvenuto sfidante, io sono Jasmine, Capopalestra di Olivinopoli. Allora, credo di conoscerti. Ti chiami Darken, sbaglio?”
“No, è esatto.” Rispose Darken.
“Oh, mi hanno parlato di te. Oak è entusiasta.”
“Conosce il Professor Oak?”
“Beh, la ricerca sua, di Mr. Pokémon e del Professor Elm sul tipo Acciaio è il motivo per cui ho cambiato specializzazione da Roccia. E lo devo anche a te, sbaglio? Il tuo nome era presente nelle note.”
“Ho solo dato al Professor Oak alcune note sulle strane reazioni di Magnemite e Magneton.” Rispose il ragazzo arrossendo.
“Beh, ti ringrazio comunque. Hai già affrontato la Lega di Kanto vero?”
Darken annuì.
“Quante medaglie hai?”
“Sei.”
“In tal caso, un cinque contro cinque. Sarà divertente.” Commentò Jasmine, aprendo la lotta con Forretress.
Darken schierò Doomsday. L’avversario iniziò usando Punte, a cui Doomsday rispose con Lanciafiamme. Impegnato a scagliare gli spuntoni sul terreno, il coleottero non riuscì a schivare e fu colpito, venendo danneggiato gravemente ma resistendo con uno sforzo incredibile. Rispose invece con Esplosione. Doomsday rimase in piedi miracolosamente, ma era gravemente danneggiato.
Jasmine annuì poi schierò Steelix. Sapendo che era inutile tentare di richiamare Doomsday, dato che sarebbe comunque probabilmente crollato una volta rientrato in campo grazie alle Punte del Forretress, Darken decise invece di attaccare. Il Pokémon Buio si lanciò all’attacco con un Lanciafiamme a piena potenza, che colpì Steelix. Il grosso Pokémon però non si dimostrò particolarmente danneggiato e rispose con Schianto che fece crollare il canide.
Darken lo richiamò, poi mandò in campo Crossbow. Aveva catturato il coleottero tempo prima, e tra loro due c’era ormai un rapporto molto forte. Sapeva di potersi fidare. Quando l’avversario colpì con Codacciaio il coleottero resistette, e rispose con un Contropiede che complice della debolezza dell'avversario pose fine alla lotta contro lo Steelix.
Darken sorrise, ma l’entrata in campo di un Magneton lo colse di sorpresa. L’Heracross si lanciò all’attacco con Furto, che andò a segno, ma non bastò a sconfiggere l’avversario. Falcecannone investì il Pokémon, che crollò al tappeto per l’accumulo di danni. Darken lo richiamò, sorridendo, e mandò in campo Eelx, sorprendendo Jasmine. Lo Steelix si lanciò all’attacco con Schianto, sbattendo il Magneton al tappeto, e quando questi ebbe toccato terra sbatté sul terreno generando un Terremoto. Colpito gravemente, il Pokémon crollò.
Interdetta, Jasmine richiamò il Pokémon e considerò le opzioni. Poi scosse la testa e mandò in campo un secondo Steelix. Darken rimase sorpreso quando si rese conto che il colore del Pokémon era particolare, non il solito grigio ma era dorato. Stando alle sue informazioni, di solito l’ultimo Pokémon era un secondo Forretress. Ancora più sorprendente fu che lo Steelix si rivelò più veloce e forte del suo Eelx, sconfiggendolo con un Terremoto ben assestato.
“Woah, quello Steelix è forte.” Commentò Darken, richiamando il suo.
“Di solito non lo faccio combattere, perché è molto potente e i soliti allenatori non riescono a sconfiggerlo. Non l’ho usato neanche contro l’ex-Campione di Kanto, dato che era la sua lotta per la sesta medaglia, mentre lo uso solo contro certi allenatori che arrivano qui per fare l’ottava sfida e che hanno già sfidato almeno una Lega. Ma con te penso di poter fare un’eccezione.”
Darken sorrise, poi mandò in campo Donan, che caricò con decisione, rotolando. Jasmine fissò Darken sorpresa. Era strano usare una mossa del genere. Poi ordinò allo Steelix di usare Codacciaio. A quel punto, Darken diede un comando, e improvvisamente la proboscide del Donphan si distese, facendone deviare la corsa. Il Codacciaio colpì a vuoto, e lasciò il Pokémon scoperto. A causa della deviazione, la normalmente inarrestabile rotazione si fermò, e a quel punto Donan colpì con Terremoto sbattendo il corpo dello Steelix cromatico contro il terreno usando la resistente proboscide.
Darken sorrise, convinto di aver vinto… poi lo Steelix si rialzò e colpì con Codacciaio, spedendo Donan dall’altro lato della stanza.
Era il turno di Jasmine di sorridere “Ottima mossa, te lo concedo, ma non basterà.” Darken osservò Donan. Non c’era molto che potesse fare, ma non gli restava che dare il tutto per tutto. D’altronde, con le Punte, non c’era molto che potesse fare. Il Pokémon elefante ricambiò lo sguardo con un barrito. Darken ripensò a come l’aveva catturato. Si era fermato sul percorso a sud di Ebanopoli con Gennaro, durante il volo verso Violapoli, e un Phanpy gli era rotolato addosso. Senza scomporsi l’aveva catturato, e subito dopo il Pokémon, con suo enorme stupore, si era evoluto. Non erano insieme da molto, ma Darken si fidava di lui.
Il Pokémon si lanciò alla carica con Rotolamento. Stavolta, Jasmine e Steelix non si difesero, immaginando un bluff, e invece il Rotolamento colpì in pieno Steelix. Il Pokémon provò a rispondere con Terremoto ma Donan era già lontano, per poi ricaricare con Rotolamento.
Il Codacciaio di Steelix lo colpì, ma Donphan non si fermò. Impattò contro il corpo d’acciaio. Entrambi i Pokémon furono scagliati via… e crollarono all’unisono.
Jasmine scosse la testa. “Stupefacente. Hai ancora un quinto Pokémon, vero?” Chiese. In risposta, Darken mostrò la Poké Ball di Trio. Aveva portato il Dugtrio temendo che il suo team non fosse abbastanza, ma ironicamente ora stava vincendo grazie a lui senza averlo usato.
“In tal caso, eccoti la Medaglia. E ora… dovrei darti l’MT Codacciaio, ma non ce l’ho. Sono finite. Davvero spiacente. Se ripasserai tra qualche giorno, sarò senz’altro in grado di dartene una.”
“Certo, nessun problema.” Rispose il ragazzo.
Salutò la Capopalestra e uscì. E in quel momento il suo PokéGear squillò.
Il ragazzo per un momento si era persino dimenticato di averlo ancora, convinto com’era che nessuno potesse più chiamarlo. I ricordi di quello che era successo l’ultima volta lo fecero tremare per un momento, e fu tentato di riattaccare, ma alla fine rispose.
“Fiordoropoli.” Disse una voce, stavolta quella famigliare di Atena. Poi la chiamata si interruppe.
Darken ponderò la cosa per un momento, poi si precipitò al Centro Pokémon. Un momento dopo, aveva Free di nuovo in squadra.
“E se sono ancora Idi e l’uomo mascherato, stavolta avranno pane per i loro denti. Saltò su Peat e si diresse in volo verso la città.

Squadra: ButterfreeHoundoomDonphanHeracrossSteelixPidgeot

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Dragozard VS Alfredo

Dragozard stava aspettando al centro di una radura a poca distanza dall’ingresso della Via Gelata. Appena arrivato a Mogania, si era trovato nel mezzo dell’attacco di un vero e proprio branco di Gyarados inferociti. Quando il Campione e Raziel insieme erano comparsi al Lago d’Ira, si era preoccupato parecchio. Per fortuna a quanto pareva nessuno dei due sapeva della sua connessione con il Team Rocket, ed era riuscito a fermare la situazione prima che volgesse al peggio, e anzi ci aveva guadagnato. Inoltre, il combattimento successivo gli aveva fatto fare una scoperta interessante. Perciò aveva inventato di essere già stato alla Palestra per giustificarsi con Raziel e Lance e si era diretto al percorso vicino.
Seduto in mezzo alla radura, rimase in attesa, poi sentì un rumore di passi. Come si aspettava, dal bosco sbucò un uomo con l’impermeabile nero, alto, con i capelli scarmigliati. Lo stesso che aveva già incontrato alla Zona Safari.
“Hai cambiato vestito. Devo dire che così mi ricordi un’altra persona che conosco.” Commentò.
L’uomo fissò Dragozard, e chiaramente era deciso a non dire una parola.
“Oh, non fare così. La microspia era nascosta davvero bene, lo ammetto. Se non l’avessi trovata per caso mentre mettevo via la Ball di Gyarados, non me ne sarei mai accorto probabilmente.” Rispose, mostrandogli l’oggetto. “Immaginavo trasmettesse anche i suoni, dato che sei riuscito a intervenire quando quelle due matte hanno attaccato me e l’altro ragazzo.” Continuò, senza fare il nome di Argento “Quindi, ho pensato ti andasse bene fissare un appuntamento.”
L’uomo si limitò ad annuire, ma non aprì bocca. Dragozard lo fissò, poi sorrise “Non c’è bisogno di trucchetti del genere. Non sono dalla parte dei Rocket. Al contrario, potrei esserti di enorme aiuto.”
Quello continuò a non rispondere, poi davanti agli occhi di Dragozard si sciolse diventando un Ditto. A quel punto, il vero uomo, identico in tutto e per tutto al Ditto di prima, uscì dalla foresta.
“Beh, ti chiedo scusa. Ma dovevo sincerarmi che non avessi cattive intenzioni.” Disse l’uomo richiamando il Ditto.
“E cos’hai deciso?”
“Che se richiamerai lo Scyther sarò più incline a crederti.”
Dragozard sbuffò. Aveva lasciato nel bosco il Pokémon di guardia per ogni evenienza, ma evidentemente non era stato abbastanza abile. Premette il bottone della Poké Ball e la luce rossa si diresse verso gli alberi per poi rientrare nella sfera. “Soddisfatto?”
“Sì.”
“Bene. Adesso discutiamo seriamente, da pari a pari. Io voglio che tu la smetta di seguirmi e mi dica cosa sai di me. In cambio, ti offro questi.” Rispose mostrandogli una grossa pila di quadernini dopo averli estratti dalla borsa.
“Cosa sarebbero?” Chiese l’uomo.
“Li ho rubati dalla base del Team Rocket prima che i due Campioni decidessero che la cosa migliore fosse farla saltare in aria. Erano troppo impegnati a correre dietro a un Murkrow per accorgersene, specie se te la cavi bene a dissimulare come il sottoscritto.”
“E come faccio a sapere che mi saranno utili?” Chiese l’uomo.
“Beh, c’è scritto sopra piuttosto in grande ‘Progetto supersegreto’ 1, 2, 3, 4, 5. Non so te, ma mi pare un indizio sul contenuto.”
“Li hai letti?”
“Uno solo, ma non ci ho capito molto, era parecchio tecnico. Riguardava la produzione di una Poké Ball con gli attributi di uno strumento inventato in una regione chiamata Aurus, la Cleptatrice. Da quel che ho capito, servirebbe per creare delle Poké Ball – Dark Ball modello 1, dice qui - per rubare Pokémon già catturati sovrascrivendo il chip.”
L’uomo per un solo momento spalancò gli occhi, ma a Dragozard bastò per capire che l’aveva in pugno. Certe volte, l’esperienza nel Team Rocket faceva davvero comodo. Specie quando bisognava agire… sul bordo della legge.
“Supponiamo che io li voglia. Cosa vuoi in cambio?”
“Che la smettiate di tenermi d’occhio. Che eliminiate ogni eventuale prova sul mio passato, visto che non ne vado fiero. E che…”
“Piano con le richieste, ragazzo…”
“E che stiate lontani da Giovanni e da chiunque sia legato a lui da un legame di parentela.”
“… Richiesta stranamente specifica.”
“Voglio essere specifico.” Rispose Dragozard.
L’uomo scosse la testa “Per le prime due non c’è problema, dato che il tuo dossier è nelle mie mani.” Rispose mostrandogli una chiavetta USB “Non temere, è l’unica copia. Sono molto scrupoloso nel mio lavoro, ma preferisco tenerlo per me.”
“E per la terza.”
“Io non ho dati. Se per caso ce l’avesse qualche collega però non posso farci nulla.”
Dragozard annuì. Era il massimo che potesse fare, ne era ben conscio. Perciò posò i quaderni al centro della radura e fece alcuni passi indietro. “Prendi i fogli e lascia la chiavetta. Niente scherzi.”
L’uomo annuì. Effettuato lo scambio, si allontanò e attese che Dragozard raccogliesse l’oggetto. Il ragazzo la fissò. L’etichetta indicava chiaramente “Tenente Dragozard”. Con un gesto deciso la spezzò a metà. Poi annuì e fece uscire Charizard dalla Poké Ball. Gli saltò in groppa e volò via, lasciando l’agente della Polizia Internazionale da solo nel prato.
Questi afferrò immediatamente il telefono. Premuto un bottone, la chiamata partì automaticamente “Capo, sono io. Sì signora, ho nuove informazioni. Quante?” Si fermò un momento a sfogliare i quaderni e sorrise “Abbastanza da farci fare un deciso passo avanti.”
Poco dopo, Dragozard atterrò nella piazza di Mogania. Era già parecchio tardi, ma forse la Palestra sarebbe stata ancora aperta.
Arrivato davanti all’edificio, riconobbe poco lontano uno degli amici di Raziel, quello che si era intrufolato nella base dei Rocket, e lo vide allontanarsi verso la strada per Ebanopoli. Poi si diresse nella Palestra.
Affrontare il pavimento ghiacciato e i suoi avversari fu facile, e raggiunse agevolmente il Capopalestra. L’anziano Alfredo lo fissò e sorrise.
“Oh, ottimo, un altro sfidante, e l’ultimo della giornata direi. Benvenuto ragazzo. Come ti chiami?”
“Dragozard.” Rispose questi.
Alfredo lo fissò un momento, ma Dragozard ci era abituato. Il nome che si era scelto come copertura era strano, per dire il minimo, ma funzionava a nascondere quello vero.
“Quante medaglie hai, Dragozard?” Chiese l’uomo.
“Sei.”
“Oh, la settima sfida. Seconda di fila. Hai già partecipato a qualche Lega vero? Credo di averti visto.”
“Kanto.”
“Ah, ma certo.” Rispose l’uomo “Ma certo. Hai lottato contro il ragazzo con Pikachu e i tre starter, dico bene?”
“Esatto.” Replicò Dragozard, domandandosi come se la passasse Rosso. Era un ragazzino un po’ taciturno, ma di certo un abilissimo allenatore.
“In tal caso, cinque contro cinque. Pronto?”
“Prontissimo.” Rispose Dragozard. Alfredo iniziò con Cloyster. Dragozard rifletté un momento e mandò in campo Scyther. Il Pokémon si lanciò all’attacco con un Alacciaio usando le lame al posto delle ali per una manovrabilità maggiore, e colpì causando ingenti danni all’avversario. Il Pokémon Ghiaccio arretrò, poi ruotò e scagliò pezzi di guscio ovunque, creando delle Punte. Scyther non si fece problemi e proseguì colpendo con Breccia, aggiungendo danno al danno. Cloyster scagliò una seconda serie di Punte, ma a quel punto Scyther lo mise al tappeto con Alacciaio. Dragozard sorrise. Anche se in quanto a velocità non reggeva il paragone con Raticate, in quanto a potenza il Coleottero lo superava di gran lunga.
A quel punto, in campo entrò un Piloswine. Scyther colpì con Breccia, ma si rivelò un errore. A distanza così ravvicinata fu una facile preda per una Bora, venendo danneggiato gravemente dal colpo ma sorprendendo Dragozard, che pensava di vederlo crollare. Stringendo i denti, a un comando di Dragozard colpì con Alacciaio, ma allo stesso tempo Piloswine lanciò una nuova Bora. I due attacchi si scontrarono, ma fu Scyther ad avere la peggio. Il ragazzo annuì e richiamò il Coleottero, poi mandò in campo Sneasel. La Pokémon colpì con Gelopugno il fianco del Piloswine. L’avversario arretrò un momento, poi sbuffò e colpì il terreno generando Terremoto. Dragozard se l’aspettava e Sneasel reagì saltando in avanti, subendo solo danni marginali avendo sbagliato leggermente la tempistica del balzo. Atterrò sulla schiena del Piloswine, e colpì con Gelopugno. Il Pokémon Terra sbuffò ancora, poi cercò di scrollarsi di dosso l’avversario, ma due Gelopugni lo misero al tappeto.
“Poco ortodosso.” Commentò Alfredo.
“Ma efficace.”
“Senza dubbio.” Rispose il Capopalestra, schierando un Lapras. Sneasel a quanto pareva aveva faticato parecchio a tenersi sulla schiena del precedente avversario, e reagì troppo lentamente venendo centrata dall’Idropompa di Lapras. Si rialzò, ma subito dopo uno Stordiraggio scagliato dal corno dell’avversario la confuse. E nella confusione attaccò un pilastro. Un’Idropompa la centrò, abbattendola.
Dragozard la richiamò, poi mandò in campo Charizard. Il Pokémon ruggì e scagliò un Fuocobomba, che in barba alla compatibilità di tipi causò grossi danni al Lapras. Alfredo però non era uno sprovveduto e decise di scambiare Lapras con Dewgong. Il Pokémon Otaria incassò agevolmente il successivo attacco e colpì con Geloraggio. Charizard arretrò, poi si lanciò all’attacco con un Attacco d’Ala. Il colpo sorprese il Pokémon avversario, ma non risultò molto efficace. Dragozard rifletté sul da farsi mentre con una rapida rotazione Charizard schivava un Raggiaurora e lanciava un Lanciafiamme dalla scarsa efficacia. Tutti i colpi finivano per infrangersi sul Grassospesso di Dewgong…
Alla fine, si limitò a richiamare Charizard, mandando in campo invece Rhydon. Il Pokémon avversario lanciò un Geloraggio… e fu centrato da un inatteso Fulmine da parte di Rhydon, che lo sconfisse.
Sorpreso, Alfredo mandò in campo Jynx, ma il Rhydon caricò con Rotolamento. Bastarono due colpi per sconfiggere la Pokémon. Lapras però con Idropompa, pose fine al combattimento, e Dragozard mandò in campo Charizard. Il Pokémon Volante schivò un’onda e lanciò Fuocobomba, concludendo l’opera.
“Eccellente, eccellente!” Esclamò Alfredo “Eccoti medaglia ed MT.”
Dragozard lo ringraziò e uscì. Dopo aver curato i Pokémon al Centro Pokémon, si mise a riflettere. Poteva restare lì, o poteva incamminarsi verso Ebanopoli. Alla fine, optò per la seconda e, con le stelle splendenti nel cielo sopra la testa, si mise in marcia.

Squadra:   SneaselRhydonElectrodeVileplumeScytherCharizard

Medaglie: Zephyr BadgeInsect Badge15.gifFog BadgeStorm Badge18.gifGlacier Badge

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Giuls VS Sandra (Ebanopoli parte 1)

Darken atterrò all’ingresso della Via Gelata. Giuls, dietro di lui, stava tremando come una foglia scendendo dal Pidgeot. L’allenatore fu abbastanza sicuro che stesse per baciare il terreno, salvo trattenersi all’ultimo momento.
“Mai… Più…” Disse la ragazza, col fiatone.
“Beh mi dispiace che volare su un Pidgeot sia troppo per te.” Replicò Darken, avviandosi nella Via Gelata.
“Oh, sta’ zitto.” Rispose la ragazza, seguendolo.
“Ehi, che ho fatto di male? Ti ho ridato Natu con gli interessi E ti ho portato fin qui. Direi che ci hai guadagnato.”
“Sì, ma per arrivare fin qui ho dovuto volare!” Esclamò Giuls.
“Continuo a non vedere il problema.” Rispose il ragazzo, guardandosi intorno “Adesso, mi pare di vedere un branco di Swinub laggiù in fondo. Quindi, credo che ci separeremo qui. Ci vediamo più tardi.”
“Divertiti, enciclopedia.” Rispose Giuls, allontanandosi.
“Lo farò, regina del volo.” Replicò il ragazzo allontanandosi.
Giuls non lo degnò di una risposta, avviandosi verso l’uscita. A parte qualche allenatore e Pokémon selvatico, il tutto procedette al meglio. Arrivata all’uscita si guardò intorno e con sorpresa si trovò davanti Draconix e un altro ragazzo.
“Ehi Giuls!” Esclamò il ragazzo salutandola. Poi ritornò a guardare Dragozard “E come ti dicevo, la Megaevoluzione di Charizard emette calore e di conseguenza ha un effetto simile a Giornodisole.”
“Interessante… Eppure quella che conosco io è di un altro genere. Ma come ho detto la tua mi sembra molto più interessante.”
“Davvero? Mi piacerebbe parecchio vedere quest’ altra. Ma credo di doverti presentare Giuls! Giuls, questo è… com’era che ti chiamavi? Dra… Drago qualcosa…”
“Dragozard. Poco comune, ma di solito la gente se lo ricorda.”
“Enfasi sul ‘di solito’.” Replicò Draconix “E poi non è che io abbia un nome così comune.”
“Vero.” Ammise Dragozard “Comunque è un piacere conoscerti Giuls.”
“Piacere mio.” Rispose la ragazza, sorridendo. Poi si rivolse a Draconix “Beh, ci siamo quasi tutti.”
“Mancano solo Raziel e Darken, sì.”
“Raziel arriverà più tardi. Incredibile che l’esperto di Spettri dorma regolarmente fino a tardi.”
“E Darken?”
“Siamo entrati insieme nella caverna, poi ha visto dei nuovi Pokémon e… Beh, è Darken.”
“Giusto. È Darken.” Riconobbe Draconix annuendo.
“Sono proprio io!” Esclamò Darken uscendo dalla Via Gelata e mostrando trionfante sei Poké Ball.
“Oh, eccolo qui. Mancherebbe solo Raziel.” Commentò Draconix “Ehi Darken, conosci Dragozard?”
“Rimediamo subito. Sono Darken, piacere.”
“Dragozard, piacere mio.” Rispose il ragazzo.
“D’accordo, ora che ci siamo tutti…” Disse Darken.
“Tranne Raziel…” Rispose Giuls.
“Tranne Raziel, ma volete davvero che anche lui assista alla nostra sfida per la medaglia? Bene o male questi saranno i team per la Lega e non penso che ci teniate a mostrarglieli.”
I presenti rifletterono un secondo e annuirono tutti.
“D’accordo, allora facciamo così. La medaglia ad Ebanopoli si ottiene solo dopo la solita sfida e un ultimo esame nell’Antro del Drago. Adesso facciamo il combattimento, poi chiediamo a Sandra di aspettare per la prova finché non arriva anche Raziel.” Propose Darken, e gli altri si dissero d’accordo. Sistemata la questione, si diressero tutti insieme alla Palestra. Superati agevolmente gli allenatori e gli ostacoli, si trovarono davanti Sandra. La donna sorrise “Oh, quattro sfidanti in un colpo solo. Era da tempo che non mi capitava. Quante medaglie?”
“Sette.” Risposero i quattro.
“E non serve che mi diciate di aver già partecipato alla Lega, vi riconosco tutti. Perciò… chi comincia?”
Un torneo di sasso-carta-forbici dopo, Giuls si faceva avanti, trionfante su Draconix, mentre Darken e Dragozard completavano una frustrante gara per il terzo posto in cui entrambi continuavano a buttare forbici.
“Finalmente… Sei contro sei per l’ottava medaglia, d’accordo?”
Giuls annuì. Poi la donna mandò in campo un Ampharos.
“… Quello è un drago?” Chiese Giuls.
“Saresti sorpresa.” Rispose la donna. La ragazza si limitò a fare spallucce e mandò in campo Venusaur. Ampharos esordì con un Tuono, che però si scaricò senza grossi effetti sul Venusaur. La grossa Pokémon d’Erba rispose quindi con Megassorbimento, che però non danneggiò l’avversario particolarmente. A quel punto, le luci sul corpo di Ampharos si illuminarono, e il Pokémon produsse uno Schermoluce.
“… Bene.” Commentò Giuls, ordinando a Venusaur di usare Velenpolvere. La nube di polline tossico investì l’avversario, che tossì mentre il veleno cominciava a fare effetto.
A quel punto, Sandra richiamò il Pokémon e mandò in campo Charizard. Giuls non si fece cogliere di sorpresa, dato che comunque si aspettava mosse Fuoco, e fece Megaevolvere Venusaur. La MegaVenusaur incassò facilmente un Lanciafiamme, cui rispose con Velenpolvere avvelenando il Pokémon Fuoco per poi ritirare Venusaur. Megaevoluta o no, non poteva rischiare di perdere la Pokémon così presto. Perciò mandò in campo Arcanine. A coglierla di sorpresa però fu che anche Sandra richiamò il Charizard mentre questi tossiva per il veleno e schierava un Kingdra, aprendo la piscina.
“Brutto match up…” Pensò Giuls, sorridendo. Prima che la Pokémon Acqua potesse attaccare, Arcanine ruggì. Il Boato fece arretrare Kingdra, al punto che Sandra fu costretta a ritirarla per farle riprendere il controllo. La donna mandò quindi in campo un Ampharos. Giuls si chiese per un momento se fosse lo stesso di prima, ma dato che non dava segni di avvelenamento doveva trattarsi di un altro. ‘Siamo al quarto Pokémon e solo uno di loro era un Drago.’ Pensò Giuls, sorpresa, mentre Ampharos attaccava Arcanine con un Tuonopugno. La ragazza non si fece cogliere impreparata, e dopo aver fatto arretrare Arcanine gli ordinò di usare Fossa. Il canide ubbidì sparendo sottoterra, ma Sandra non si fece scappare l’occasione, e con una rapida sostituzione mandò in campo Dragonite, che per prima cosa si concentrò producendo un velo di energia. La Salvaguardia lo ricoprì e si posò anche sui Pokémon nelle Poké Ball. Nel frattempo, Arcanine emerse dal terreno, senza riuscire a colpire il drago in volo sopra la sua testa.
“Mi sbaglio o sta andando per le lunghe?” Chiese Draconix osservando la scena.
“Non sbagli affatto,” rispose Darken, che nel frattempo era riuscito a tirare carta battendo il sasso di Dragozard nel turno in cui entrambi avevano deciso di cambiare, conquistando il terzo posto “Giuls sta usando una strategia diversa dal solito. Normalmente a questo punto avrebbe mandato in campo Lapras, ma mi ha detto che si è ferito ed è in cura al Centro Pokémon di Amarantopoli.”
“Ha avvelenato due Pokémon, ma non può sperare di vincere se non obbliga Sandra ad usarli.” Commentò Draconix.
E infatti, Arcanine latrò con Boato, facendo rientrare in campo l’Ampharos avvelenato. Anziché usare Boato, mentre l’avversario chiudeva gli occhi e tossiva per il veleno scagliò delle Comete, che spazzarono via gli ultimi resti dello Schermoluce, ormai indebolitisi dopo tutto quel tempo. Il Pokémon Elettro rispose con Tuono, ma Arcanine resistette e scagliò un Fuocobomba. Danneggiato dagli attacchi e dal veleno, l’Ampharos crollò.
“Uno a zero!” Esclamò Draconix.
“Aspetta a cantare vittoria.” Rispose Dragozard, mentre Sandra schierava il secondo Ampharos. Il Pokémon lanciò una scarica di elettricità contro l’Arcanine, che si ritrovò paralizzato dalla Tuononda. A quel punto, Sandra scambiò il suo Pokémon con Kingdra, aprendo nuovamente la piscina. Arcanine provò ad usare Boato come ordinato da Giuls, ma a causa della paralisi fece fatica ad aprire la bocca, e si ritrovò colpito da un’Idropompa e sconfitto.
“E uno pari.” Rispose Darken.
Giuls sembrò riflettere un momento per poi schierare un Crobat. Il Pokémon Veleno evitò un’Idropompa e aprì la bocca. Da essa uscì un raggio di luce che centrò negli occhi Kingdra, confondendola. La Pokémon Acqua lanciò quindi una Cascata contro un masso decorativo, e Crobat ne approfittò per colpire con Morso. A quel punto, Sandra richiamò la Pokémon, ma appena Ampharos entrò in campo fu centrato da uno Stordiraggio. Il Pokémon caricò un Tuonopugno, ma a causa della confusione l’elettricità esplose danneggiandolo, danno a cui seguì il Morso di Crobat. Il Pokémon usò poi Individua per schivare una Tuononda misurando al millimetro il raggio dell’attacco e riuscendo poi ad attaccare di nuovo con Morso. Però, Ampharos si riprese dalla confusione e con un Tuonopugno colpì Crobat mentre questi si accingeva a morderlo di nuovo, lanciandolo via sconfitto.
Gius richiamò il Pokémon e dopo un momento di riflessione mandò di nuovo MegaVenusaur. La Pokémon colpì con Foglielama e Frustata in rapida successione, sconfiggendo l’avversario quasi senza danni dato che il Tuonopugno era inefficace.
Sandra però, come ultima mossa, fece usare Tuononda ad Ampharos, paralizzando la Pokémon Erba subito prima che l’avversaria lo sconfiggesse. A quel punto entrò in campo Dragonite. Il Pokémon colpì con Attacco d’Ala, seguito da un secondo Attacco d’Ala cui Venusaur riuscì a rispondere con Velenpolvere. Per fortuna, a quanto pareva, la Salvaguardia aveva esaurito il proprio effetto nel frattempo. Avvelenato, il Pokémon avversario creò un nuovo velo per ricoprire i membri restanti della squadra, poi colpì nuovamente con Attacco d’Ala. Nonostante un Megassorbimento all’ultimo, MegaVenusaur crollò.
“Tre a due per Sandra, Giusto?” Chiese Darken.
“Cos’è, non stavi guardando?” Replicò Draconix.
“Con tutti questi cambi ho sinceramente perso il conto.”
“Beh, vediamo, prima ha perso Arcanine… No, Crobat… poi Sandra… Ecco…”
“Giuls ha perso Crobat, Arcanine e Venusaur. Sandra ha perso i due Ampharos e ha Dragonite e Charizard avvelenati.” Contò Dragozard. “Quindi facendo due conti direi che quella in vantaggio è Sandra.”
In quel momento, Giuls mandò in campo Espeon. La Pokémon colpì con Psichico, scagliando via il Dragonite contro la parete. Questi rispose con Oltraggio, colpendo duramente l’Espeon, che resistette e scagliò ancora l’avversario indietro con uno Psichico.
Un secondo Oltraggio colpì Espeon, che arretrò, danneggiato gravemente, ma colpì con Psichico. A quel punto il Dragonite crollò.
“Bel colpo, ma quell’Espeon adesso è ridotto malissimo.” Commentò Dragozard.
Darken lo guardò e sorrise. In quel momento, Sandra mandò in campo Kingdra. Ma subito dopo aver schivato un’Idropompa, il gioiello sulla fronte di Espeon s’illuminò e il Pokémon fu ricoperto di luce. Subito dopo, apparve notevolmente più in salute.
“Cos…”
“Mattindoro.” Rispose Darken “Gliel’ho visto usare anche ieri a Fiordoropoli.”
“Cos’è successo a Fiordoropoli?”
“Eh, il solito. Battaglia con il Team Rocket e Raziel che come al solito fa le cose importanti mentre noi ci occupiamo di una tonnellata di reclute.”
“Sai, quando la metti così mi viene da chiedermi perché continuo a restare nella stessa regione in cui c’è lui. In un'altra, potrei essere io l’eroe per una volta.” Rispose Draconix.
“Perché siamo amici?”
“Sì, più o meno quello è il riassunto.”
Nel frattempo, Kingdra si era messo a fare strani movimenti. L’Agilità serviva evidentemente per colpire l’Espeon prima che si curasse ancora, ma quello rispose illuminando ancora il gioiello sulla propria fronte e schivando un’Idropompa notevolmente più veloce.
“E quello sarebbe…”
“Psicamisù. Crea una connessione telepatica con l’avversario e permette di ottenere i suoi stessi potenziamenti. Per esempio, dato che Agilità permette al Pokémon di concentrarsi sui movimenti, Psicamisù fa la stessa cosa. Adesso, quell’Espeon è diventato più veloce di quanto fosse prima.”
E infatti subito dopo uno Psichico centrò in pieno Kingdra scagliandolo via. Mentre il Pokémon cercava di riprendersi, Espeon ne approfittò per un secondo Mattindoro, ma a quel punto un’Idropompa la colpì, spedendolo in acqua. Il Pokémon si aggrappò al bordo di una delle piattaforme ma una Cascata lo centrò da sott’acqua.
L’Espeon ruotò su se stesso e aprì la bocca, facendone uscire una poltiglia viola che centrò al volto il Kingdra. La Tossina fece rapidamente effetto e il Pokémon crollò.
“E tre pari.”
“Per fortuna quella Salvaguardia è finita in tempo.” Commentò Darken “Sandra si stava riportando in vantaggio.
A quel punto, in campo entrò un Dragonite.
“Ok, quindi il team di Sandra è due Dragonite, due Ampharos, un Charizard e un Kingdra, buono a sapersi.”
“Sì, ma credo che cambierà la squadra.”
“Non che abbia tanti draghi tra cui scegliere a Kanto o Johto.”
“Non che abbia tanti draghi nel suo team in generale.” Rispose Dragozard “Ci sono due Pokémon Elettro e un Fuoco/Volante.”
“Sbagliato. Ampharos e Charizard possono entrambi diventare di tipo Drago.” Spiegò Darken.
“E come?” Chiese Draconix. Per tutta risposta Darken indicò il Megacerchio.
Intanto, il Dragonite di Sandra colpì Espeon con un Iper Raggio, e la Pokémon cominciò subito a curarsi con Mattindoro approfittando del fatto che l’avversario doveva riposarsi. Ma appena questi ebbe finito attaccò con un Oltraggio che l’aveva investita in pieno. Era andata al tappeto.
“E Sandra torna in vantaggio.”
“Sì, ma adesso tutti i suoi Pokémon sono avvelenati.” Rispose Dragozard indicando la macchia viola sul petto di Dragonite, la Tossina scagliata da Espeon prima di essere colpita da Iper Raggio.
“Peccato che Venusaur sia già al tappeto, era forte abbastanza da resistere fino alla fine probabilmente.”
Giuls mandò invece in campo, sorprendendo tutti, una Togetic.
“Che strano…”
“Cosa c’è di strano Darken?” Chiese Draconix.
“Quel Togetic… Si è schiuso stamattina, come Togepi ovviamente, e Giuls l’ha avuto quindi per meno di quattro ore. Come ha fatto a farlo evolvere così in fretta? Non ho mai sentito parlare di un’evoluzione tanto rapida.”
“Non potrebbe essere un Pokémon socievole?”
“Non basta quello. Per far evolvere un Pokémon come Togepi o Golbat ci vuole un legame di amicizia con lui, una forte empatia. Certo può succedere che l’evoluzione cominci per un forte stress, ma…”
“Già, in queste ore dubito che abbia subito chissà quale stress. Che strano…” Commentò Dragozard.
Togetic rimase fermo a mezz’aria, e fu centrato in pieno dall’Oltraggio… senza però subire alcun danno.
“Come ha fatto?” Domandò Dragozard. Darken estrasse il taccuino e prese rapidamente un appunto.
A quel punto, Togetic agitò la zampa. E da essa partì un Fulmine che investì il Dragonite.
“Metronomo fortunato.” Commentò Dragozard.
Il Dragonite a quel punto era decisamente arrabbiato, e aprì la bocca per scagliare un nuovo Iper Raggio, ma Togetic fu accanto a lui e immediatamente gli lasciò un Dolcebacio sulla guancia. Confuso, il Pokémon Drago scagliò l’Iper Raggio contro il soffitto, facendo piovere su di sé alcuni sassi. Togetic a quel punto agitò ancora il dito. Il suo corpo si caricò di energia con un Oltraggio che investì il Dragonite. Il Pokémon resistette, ma il veleno fece effetto e lo abbatté.
“Che fortuna esagerata.” Commentò Dragozard.
“In effetti, è stata un po’ fortunata…”
“Un po’? A usare Fulmine E Oltraggio?”
“Beh, poteva andarle meglio. Adesso dovrà continuare con quella mossa.”
“Insisto nel dire che è fortuna.”
Intanto, Sandra mandò in campo un Ampharos. Il Pokémon tossì per il veleno, poi fu colpito da un’onda di energia psichica comparsa dal nulla.
“Quando ha usato una mossa Psico?” Chiese Draconix. Darken sorrise.
“Quella Togetic è nata con Divinazione. Quindi credo fosse ferma per quello quando all’inizio Dragonite l’ha colpita, o almeno ci ha provato, con Oltraggio.”
Draconix annuì mentre con Dolcebacio Togetic confondeva anche l’Ampharos. Stavolta però le andò male, perché lanciando fulmini tutto intorno il Pokémon centrò anche lei. Nonostante questo, Divinazione e il veleno fecero il loro lavoro.
“Wow, che rimonta.” Commentò Dragozard, sorpreso.
In campo, a quel punto, entrò Charizard. Il Pokémon esordì con un Fuocobomba che centrò in pieno Togetic, ferma a mezz’aria. Già indebolita, questa crollò.
“Stavi dicendo?” Domandò Draconix. Dragozard rimase zitto.
Giuls mandò in campo Typhlosion. Il Pokémon caricò con un Ruotafuoco investendo Charizard, che però incassò e si lanciò in avanti con Oltraggio.
Typhlosion si scansò di lato appena in tempo e lanciò delle Comete, che centrarono il rettile mentre il veleno faceva effetto. Poi, colpì con Ruotafuoco ancora. Il Charizard lo colpì con Attacco d’Ala scagliandolo via, poi caricò con Oltraggio. Typhlosion fu lanciato all’indietro. Charizard caricò in avanti… e un’ondata psichica lo centrò in pieno mandandolo al tappeto.
“… E quella era la Divinazione di poco fa.”
“Quando l’ha usata stavolta?”
“Subito prima che il Fuocobomba la colpisse.” Rispose Draconix.
Sandra fece le sue congratulazioni a Giuls dandole alcune istruzioni, poi la ragazza si fece dare il cambio da Draconix augurandogli in bocca al Mightyena. Draconix sorrise ed entrò in campo mentre Giuls si sedeva vicino a Darken e Dragozard.
“Come sono andata?”
“Bene, anche se ti servirebbe davvero un Pokémon Elettro o Ghiaccio per gli avversari volanti.”
“E un Pokémon Acqua. Quasi tutti i danni subiti da Espeon contro Kingdra sono stati dovuti al fatto che il terreno era a suo sfavore.”
Giuls annuì. Poi fu il turno di Draconix.

Squadra:TogeticLanturnEspeonCrobatTyphlosionVenusaur

Medaglie:  Zephyr Badge18.gifStorm Badge15.gifInsect BadgeGlacier BadgeFog Badge"Rising Badge"

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Draconix VS Sandra (Ebanopoli parte 2)

Draconix aspettò qualche momento mentre Sandra si dirigeva in una stanza accanto per curare i suoi Pokémon o sceglierne di nuovi. Sapeva che di solito i Capipalestra tenevano un team fisso, ma sapeva anche che Sandra era un’allenatrice molto conosciuta per il suo uso dei limitati Pokémon Drago a sua disposizione. Perciò sapeva di dover essere pronto a dei cambiamenti nella sua strategia.
Appena fu rientrata, la donna fece un cenno e mandò in campo Ampharos, cui Draconix rispose con Ninetales. La Pokémon Fuoco iniziò con uno Stordiraggio, ma Ampharos riuscì ad evitarlo e a rispondere con una Tuononda. Ninetales si ritrovò paralizzata, ma il suo successivo Fuocobomba colpì l’Ampharos causandogli seri danni. Ampharos attaccò con un Tuonopugno che a propria volta colpì la Ninetales, facendola arretrare. Quando provò a lanciare il Fuocobomba successivo, la sua bocca non rispose ai comandi per colpa della paralisi, e la Pokémon non riuscì a schivare il secondo Tuonopugno.
“Deve cambiare.” Disse Dragozard.
“Non lo farà.” Risposero Giuls e Darken all’unisono.
“Perché?”
“Perché non è nel suo stile.” Spiegò Darken.
“Quel testone non capirà mai che a volte la ritirata è una strategia.” Commentò Giuls.
“Ma allora come pensa di…” Iniziò Dragozard.
In quel momento, le code di Ninetales si disposero ad arco e la Pokémon creò un Riflesso. Il Tuonopugno successivo perse la maggior parte della propria forza prima di colpire la Ninetales. A quel punto, la Pokémon lanciò un Fuocobomba al Pokémon accanto a lei scagliandolo via. Le luci sulla sua fronte brillarono brevemente poi il Pokémon crollò, sconfitto.
Sandra mandò quindi in campo Kingdra. Schivato un Fuocobomba, la Kingdra si mosse rapidamente. L’Agilità la rese più veloce e il suo Idropompa colpì in pieno Ninetales, sconfiggendola.
Draconix mandò in campo Porygon2, che iniziò con un Falcecannone che centrò Kingdra e la scagliò indietro. Subito dopo, la Pokémon rispose con Idropompa, che però non fu abbastanza per sconfiggere l’avversario. Subito dopo, il secondo Falcecannone fece arretrare ulteriormente la Kingdra fino alla parete della piscina, ma mentre Porygon2 si preparava al terzo attacco un’Idropompa lo colpì facendolo crollare.
Draconix richiamò il Pokémon, colpito.
“Pensavo che il secondo Falcecannone sarebbe bastato.” Disse Giuls.
“Sarebbe bastato se l’Ampharos non avesse usato Schermoluce prima di andare al tappeto.” Replicò Darken. In effetti, a ben guardare, davanti alla ansimante Kingdra c’era una barriera quasi invisibile.
Draconix a quel punto mandò in campo il suo Kingdra, che colpì con Geloraggio dopo aver incassato un’ultima Idropompa.
Sandra a quel punto, sorprendendo tutti, mandò in campo un secondo Kingdra.
“Oh, ha cambiato team.”
“Me l’aspettavo.” Rispose Darken “Con soli quattro Pokémon disponibili è normale avere delle coppie, e sarebbe strano avere sempre gli stessi.”
Il secondo Kingdra iniziò con un Bollaraggio. Quello di Draconix rispose con Geloraggio, bloccando le bolle, poi lanciò un Idropompa che si scontrò con quella dell’avversario. I due attacchi produssero un’esplosione di vapore. Quando questa si dissipò, il Geloraggio del Kingdra di Draconix colpì al petto quello di Sandra, che rispose con un Dragospiro. Nonostante la paralisi indotta dall’attacco draconico, il secondo Geloraggio del Pokémon di Draconix congelò l’avversario e un terzo lo sconfisse.
A quel punto in campo entrò un Dragonite. Prima che Kingdra potesse attaccare, un Attacco d'Ala dell’avversario colpì il Pokémon. Paralizzato, Kingdra attaccò comunque con Geloraggio causando grossi danni all’avversario, ma non abbastanza da sconfiggerlo. Il successivo Attacco d'Ala la mandò al tappeto.
“Uh, quei colpi hanno l’aria di far male.”
“Già. Comunque questa lotta sta andando molto più in fretta di quella di Giuls.”
“Beh, per forza.” Rispose la ragazza “Il metodo di Draconix si basa tutto sul colpire forte. Quindi i problemi di stato sono un problema relativo. Addormentarlo o congelarlo può funzionare a fermarlo un po’, ma se li avveleni, li scotti o li paralizzi continueranno comunque a colpirti con tutto quello che hanno.”
“Inoltre, cambiare Pokémon contro di lui significa praticamente metterne uno direttamente sulla linea di tiro dei suoi attacchi.”
Draconix mandò in campo Dragonite. Il suo Pokémon iniziò con una Tossina, avvelenando il Dragonite avversario, che rispose con Oltraggio. L’attacco fece seri danni, ma lo stesso fece il Fulmine del Pokémon dell’allenatore. Quando l’avversario chiuse gli occhi per sopportare il danno causato dal veleno, un secondo Fulmine lo centrò in pieno volto. L’avversario caricò con Oltraggio ma questa volta il Dragonite fu colpito solo di striscio prima che il terzo Fulmine mandasse al tappeto l’avversario.
“Wow, quanto a potenza di fuoco i suoi Pokémon sono di prima categoria.” Ammise Dragozard “E sono anche resistenti.”
“Già, lui e i suoi Pokémon sono probabilmente quelli più allenati dal punto di vista fisico.” Rispose Darken “Mi ha sempre sorpreso che il Gengar di Raziel riesca a tenere testa al suo team, e alla Lega di quest’anno sono curioso di vedere se ci riuscirà ancora.”
Nel frattempo, il secondo Dragonite di Sandra entrava in campo e con un Tornado finiva il Dragonite di Draconix. A quel punto entrò in campo Charizard.
“Mi gioco cinque Pokédollari che finisce con questo. Batte tutti e due i Pokémon con Charizard.” Disse Giuls.
“Ci sto. Io dico che Charizard vince contro questo e perde contro il prossimo Pokémon.” Rispose Darken “Tu che dici, Dragozard?”
“… Cinque sulla sconfitta di Charizard contro il prossimo avversario, come te.”
Charizard si lanciò contro il Dragonite. Un Attacco d'Ala lo colpì in pieno, ma il Pokémon rispose con un Fuocobomba. Il colpo fece arretrare il Drago ma quello tornò all’attacco con un nuovo Attacco d'Ala, danneggiandolo gravemente. Il secondo Fuocobomba però lo scottò, e Charizard riuscì a farsi appena sfiorare dal terzo Attacco d'Ala. Il successivo Fuocobomba mandò al tappeto il Dragonite.
“… Perché non lo sta facendo megaevolvere?” Chiese Giuls.
“Strano in effetti.” Rispose Darken. Dragozard non disse nulla.
A quel punto anche Sandra schierò un Charizard. Il suo Pokémon colpì con un Fuocobomba a propria volta e mandò al tappeto l’avversario.
Dragozard e Darken allungarono la mano verso Giuls, che borbottò qualcosa e aprì il portafogli tirandone fuori due banconote.
Intanto, il Tyranitar di Draconix entrò in campo. Darken non riuscì a trattenersi dal sorridere.
“Oh, ecco perché!” Esclamò.
Draconix sorrise e toccò il Megacerchio. Ci fu un luccichio dalla spalla del Pokémon, dove era posizionato un bracciale porta-Megapietra, e il Pokémon si megaevolvette.
“COSA?! DOVE HA PRESO…”
“Oh, quella? Gliel’ho data io.” Rispose Dragozard “Abbiamo concluso un accordo.” Così dicendo mostrò loro una Megapietra che entrambi riconobbero come la Megapietra che era stata di Draconix.
“E tu dove l’hai presa?” Chiese Giuls.
Dragozard si limitò a fare spallucce senza rispondere. Non è che potesse raccontargli che era insieme ai documenti nella base del Team Rocket, e che l’aveva presa contando di procurarsi un Larvitar prima di incontrare Draconix e trovare un’opzione migliore.
Il MegaTyranitar colpì con Frana e pose fine all’istante allo scontro.
Sandra si congratulò con Draconix e gli parlò brevemente come aveva fatto con Giuls. Poi il ragazzo, soddisfatto, si diresse verso gli spalti.
Darken sorrise, e balzò in campo.

Squadra:   NinetalesPorygon2CharizardKingdraDragoniteTyranitar

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Darken VS Sandra (Ebanopoli parte 3)

Sandra si diresse un momento a cambiare e curare i membri della propria squadra come in precedenza.
“A questo punto, è più o meno chiaro il metodo di Sandra.” Commentò Dragozard “Tiene in squadra due coppie e due singoli a rotazione.”
“E probabilmente li cambierà ancora. Con Giuls erano due Ampharos e due Dragonite, e con me due Dragonite e due Kingdra.”
“Beh, non che questo abbia importanza dato che contro Darken è inutile provare a indovinare cosa manderà in campo. Con tutti i Pokémon che ha catturato, è imprevedibile.”
“Ma no, avrà anche lui le sue preferenze.” Rispose Dragozard.
“Vero. Tauros, Butterfree… credo anche Pidgeot, ma non ne sono certa.” Contò Giuls.
“Ma questo non lo ferma dall’usare quello che vuole. Sarà interessante.” Concluse Draconix mentre Sandra rientrava. La donna attese un momento poi spalancò la piscina e mandò in campo Kingdra.
“Comincia subito con Kingdra?” Chiese Giuls sorpresa.
“Ha detto di riconoscerci tutti, il che vuol dire che ha sentito parlare di noi. Contro Darken, che da quel che ho capito è imprevedibile, probabilmente ha pensato fosse meglio scegliere un Pokémon con poche debolezze.” Rispose Dragozard.
Darken sorrise e mandò in campo Megan. La Meganium iniziò con uno Schermoluce, contro cui un momento dopo si infranse il Dragospiro del Kingdra, che causò solo danni marginali. La Meganium non si mosse, limitandosi a caricare un Solarraggio. Sandra ne approfittò per far usare a Kingdra Agilità, il che la rese più veloce. Ma il Solarraggio successivo centrò comunque in pieno il Pokémon mentre cercava di scansarsi. Un secondo Dragospiro fu la risposta, ma finì in gran parte disperso dallo Schermoluce mentre Megan caricava un nuovo Solarraggio. A quel punto Sandra richiamò Kingdra e mandò in campo Charizard, che fu colpito da un Solarraggio ma subì danni marginali.
Darken comunque non era certo uno sprovveduto, e richiamò subito la Meganium. Entrò in campo un Houndoom, che dallo schermo i presenti lessero che si chiamava Doomsday. Il Fuocobomba gli si infranse addosso ma non gli fece assolutamente nulla, assorbito in parte dallo Schermoluce e per il resto dalla capacità naturale degli Houndoom. Il Pokémon rispose con Smog, e come probabilmente Darken sperava l’attacco tossico avvelenò l’avversario.
A quel punto Sandra richiamò Charizard, ma Darken se l’aspettava. A un suo ordine Houndoom si lanciò all’attacco e colpì il Pokémon mentre veniva richiamato con un Inseguimento cogliendolo totalmente di sorpresa e danneggiandolo gravemente, pur senza sconfiggerlo.
“Bella mossa.” Ammise Dragozard.
“Già, ma mi domando come farà ora.” Commentò Giuls mentre un Dragonite entrava in campo. Il Pokémon fu colpito da un forte Lanciafiamme, e in risposta produsse un velo di energia che si posò su di lui e sulla squadra. La Salvaguardia lo protesse dall’avvelenamento causato dallo Smog successivo, che però gli fece male. Non comunque quanto ne fece ad Houndoom l’Oltraggio del Dragonite, che lo lanciò via. Darken lo richiamò, e mandò in campo Donan. Il Donphan iniziò colpendo il terreno e ruotando, producendo una piccola tempesta di sabbia. Il Terrempesta fece perdere la concentrazione all’avversario, che lo mancò. In compenso, approfittando del momento, il Pokémon Terra lo colpì con Rotolamento.
Sandra richiamò Dragonite e mandò in campo Kingdra, sempre aprendo la piscina. Il Pokémon Acqua incassò un Rotolamento e rispose con un’Idropompa. Donan resistette al colpo, ma la Cascata successiva del Pokémon lo abbatté, anche se in cambio fece ulteriori danni al Kingdra sempre con Rotolamento.
“Wow, siamo a quattro Pokémon e ancora neanche uno di quelli che ha catturato a Kanto.” Disse Draconix.
“Ti sorprende?” Replicò Giuls.
“No, ma non pensavo che avesse già tanti Pokémon adatti a un combattimento di questo livello.”
“Ma di preciso quanti Pokémon ha?” Domandò Dragozard.
“Bella domanda. A Kanto li ha presi tutti tranne gli starter, e mi pare gli mancassero alcune evoluzioni di Eevee. E Lapras. E ovviamente i leggendari.”
“Quindi una cinquantina.”
Giuls e Draconix si guardarono. Guardarono Dragozard. E scoppiarono a ridere.
Dopo un minuto buono, i due si calmarono “Scu… scusa, hai ragione… non puoi saperlo…” disse Giuls trattenendo a malapena le risate.
“Lui non cattura solo la forma evoluta, cattura tutta la catena evolutiva. Non ha un Butterfree soltanto, ma anche un Metapod e un Caterpie.”
“E cosa se ne fa?”
“Li studia. Li osserva. Ci fa amicizia.” Disse Giuls “E ovviamente lotta con loro. Sono certa che abbia allenato tutti i suoi Pokémon personalmente.”
Darken intanto mandò quindi in campo il suo Heracross. Crossbow, così si chiamava, colpì con Megacorno finendo Kingdra. Ovviamente, fu Charizard ad entrare in campo, anche se pesantemente danneggiato. Il drago colpì con Attacco d’Ala ma Heracross resistette e lo abbatté con Contropiede.
“Come ha fatto?” Domandò Giuls. Dragozard indicò il Pokémon, che stava gettando via i resti di una bacca.
“Baccababa. Una bacca che permette a un Pokémon debole al tipo Volante di resistere a uno di quegli attacchi. Però è un oggetto abbastanza raro. Non capisco come faccia ad averlo.”
“Bah, è Darken, l’avrà coltivato da sé.” Sentenziò Draconix.
“In effetti, se non sbaglio, aveva detto qualcosa sul fatto che la sua famiglia ha dei terreni in affitto che usava anche per tenere i suoi Pokémon prima. Pensavo fossero terreni spogli, ma può darsi non sia così.”
Nel frattempo, Sandra mandò in campo un secondo Charizard, che sconfisse Crossbow con un Lanciafiamme. Darken lo richiamò e schierò nuovamente Doomsday.
“Ok, stavolta mi sono perso io. Troppi cambi, per me che non sono abituato.” Ammise Draconix “Come sta andando?”
Giuls tentò di contare mentalmente, ma fu Dragozard a rispondere “Darken ha perso Heracross e Donphan. Sandra ha perso Charizard e Kingdra. In più Darken ha un Meganium un Houndoom leggermente danneggiati, contro un Dragonite di Sandra. E ovviamente c’è il Charizard che sta combattendo adesso, dato che non è chiaramente lo stesso di prima.”
Il Charizard in quel momento colpì Houndoom con Oltraggio scagliandolo via. Il Pokémon rispose con Smog, ma la Salvaguardia del Dragonite probabilmente aveva ancora effetto perché il Pokémon subì solo danni marginali, attaccando ancora con Oltraggio. Houndoom a quel punto aveva subito seri danni, e prima di perderlo Darken lo sostituì con uno Steelix. Eelx colpì il Charizard con Sassata, spaccando il terreno con la coda, e resistette senza problemi ad Oltraggio. Sandra provò a richiamarlo ma il Pokémon insistette a colpire con Oltraggio, sbattendo duramente contro lo Steelix. Il Pokémon lo colpì con Sassata, poi Sandra riuscì finalmente a richiamarlo, anche se ormai era ridotto malissimo.
“Capisco, ha mandato Steelix contro Charizard quando sapeva che Charizard non era in grado di usare mosse Fuoco. Astuto.” Commentò Dragozard.
“Perciò adesso Sandra deve mandare Dragonite o uno dei due Pokémon che non ha ancora usato.”
“E almeno uno dei due è Ampharos.” Rispose Giuls.
Sandra schierò un Kingdra. A quel punto, era chiaro chi formava il suo team. Il Pokémon cominciò con un’Idropompa, che centrò il grosso Steelix. Eelx rispose con Terremoto, ma Kingdra non cedette e colpì ancora con Idropompa. Il secondo Terremoto non bastò, e Steelix crollò con una Cascata.
Darken rimandò in campo Megan, che dopo uno Schermoluce lanciò un Solarraggio che però impattò contro Dragonite, sostituito da Sandra durante la ricarica. Il colpo gli causò qualche danno, ma l’Attacco d’Ala del Pokémon fu ben più grave. Darken richiamò Megan allo stremo e schierò Ticti. La Togetic agitò il dito, dopo aver incassato un Attacco d’Ala, e lanciò un attacco. La Bora abbatté il Dragonite sul colpo.
“OK, seriamente, come fate a usare così Metronomo? L’ultima volta che l’ho usato io mi ha fatto l’incredibile combo Riduttore e Falsofinale.” Domandò Dragozard.
“Beh, non va a finire sempre così bene.” Rispose Giuls, scuotendo la testa “Semplicemente con Metronomo è questione di fortuna.”
A quel punto Sandra schierò Ampharos. Ticti si sollevò in aria per usare Volo, scese in picchiata… E un Tuono la centrò e la sconfisse.
Darken rimandò in campo Megan, che iniziò con una Sintesi, approfittando del prevedibile cambio di Sandra con Charizard. Poi Darken la richiamò e mandò in campo Houndoom, che assorbì i danni del Fuocobomba. Sandra si aspettava l’Inseguimento, quindi attaccò con Attacco d’Ala. Houndoom lanciò invece un Lanciafiamme potenziato a distanza ravvicinata, e nonostante la scarsa efficacia i due colpi collisero ed entrambi i Pokémon crollarono al tappeto come conseguenza dello scontro.
Darken mandò in campo ancora Megan, mentre Sandra schierò Ampharos.
“Siamo agli ultimi, vero?”
“No, Sandra ha ancora anche Kingdra. A Darken rimane solo Megan.”
“Ma Megan si è curata con Sintesi, mentre Kingdra…”
“Prima deve battere Ampharos.” Sentenziò Dragozard.
Darken iniziò con Schermoluce, bloccando un Tuono, poi proseguì con Sintesi. Ampharos caricò quindi con Tuonopugno, solo per essere accolto da un Codacciaio, che anche se poco efficace lo spedì parecchio indietro. Darken reiterò la Sintesi, poi si sentì pronto e mentre un nuovo Tuonopugno causava lievi danni fece caricare a Meganium il Solarraggio. Il colpo fu preceduto da un Tuono, chiaramente lanciato solo per causare danni, ma non ottenne gli effetti sperati e Ampharos fu spedito indietro da un Solarraggio. Megan usò di nuovo Sintesi per recuperare i danni subiti e mentre un inefficace Tuono colpiva la éokémon Erba fece caricare e lanciare un secondo Solarraggio, che sconfisse il Pokémon.
Entrata in campo, Kingdra si lanciò alla carica con Geloraggio. Ma questo fu ridotto in potenza dallo Schermoluce e Megan resistette quanto bastava per caricare e lanciare il colpo conclusivo.
Giuls, Draconix e Dragozard applaudirono mentre Sandra si rivolgeva brevemente al ragazzo. Poi Darken alzò il pollice in segno di vittoria e si diresse agli spalti.
A quel punto Dragozard si alzò e si diresse in campo.

Squadra:TogeticHoundoomDonphanHeracrossSteelixMeganium

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Dragozard VS Sandra (Ebanopoli parte 4)

Sandra rientrò nel campo di battaglia subito dopo aver riordinato la propria squadra e fece cenno che era pronta a Dragozard, che annuì in risposta. La donna mandò quindi in campo Dragonite, aprendo la piscina, e il ragazzo replicò con Rhydon. Il Pokémon si lanciò all’attacco. Sandra richiamò Dragonite, decidendo di schierare invece Kingdra… e la Pokémon fu accolta da un Tuonopugno, che la scagliò all’indietro ricadendo nella piscina.
Darken ridacchiò “Ecco di cosa parlo quando dico che non si deve mai puntare sul vantaggio di tipo contro certi Pokémon. Rhydon può lanciarti addosso qualsiasi cosa.”
“Davvero?” Domandò Giuls “Fino a che punto possono arrivare?”
“Imparano Surf.”
Rhydon colpì con un nuovo Tuonopugno, e quando Kingdra rispose con Idropompa lo schivò… gettandosi in acqua. Riemerse, perfettamente a proprio agio, accanto a una piattaforma vicina.
“Tutto ciò non ha senso.” Commentò Draconix.
“Nah, i Pokémon Terra o Roccia non sono certo del tutto deboli all’acqua… salvo eccezioni, come Sudowoodo. I Rhydon sono semplicemente tra quelli meglio adattati, al punto che sanno nuotare.”
Intanto, Kingdra emerse dall’acqua dietro Rhydon con una Cascata. Il Pokémon avvolto d’acqua colpì in pieno Rhydon, danneggiandolo seriamente, ma il Tuonopugno fu un duro colpo. A quel punto, entrambi i Pokémon caricarono con i rispettivi attacchi. La Cascata e il Tuonopugno si scontrarono. Ci fu un’esplosione di vapore e scariche elettriche. E quando questo si disperse, ambo i Pokémon erano al tappeto.
Dragozard e Sandra richiamarono i due Pokémon e mandarono in campo il successivo. Dragonite rientrò in campo, e contro di essa si lanciò Vileplume con Tossina. Ma stavolta fu Dragozard a sostituirlo dopo che un Attacco d’Ala danneggiò gravemente il Pokémon Erba, schierando invece Sneasel, che piegandosi all’indietro schivò il secondo Attacco d’Ala dell’avversario. Si lanciò all’attacco con un Gelopugno che danneggiò gravemente l’avversario, poi Sandra richiamò Dragonite schierando Ampharos. Il Pokémon fu colpito da un Gelopugno, e lanciò un Tuono che l’avversaria schivò spostandosi.
“La velocità è il punto forte degli Sneasel. Quell’Ampharos non avrà vita facile.” Commentò Giuls.
“Vero, ma se quel Pokémon preferisce gli attacchi diretti come sembra potrebbe subire…”
Sneasel colpì con un nuovo Gelopugno, ma a quel punto ci fu una scarica elettrica. La Pokémon arretrò, paralizzata, e fu centrata da un Fulmine.
“…Quello.” Concluse Darken “Statico è un’abilità comune tra gli Ampharos, e non è strano che abbia effetto.”
“E adesso che è paralizzato, può dire addio alla sua velocità.” Disse Draconix, annuendo. In effetti, i movimenti rapidissimi del Pokémon Buio si erano fatti più impacciati. Colpì ancora con Furto, ma a quel punto un nuovo Fulmine lo scagliò via. Prima che andasse al tappeto, Dragozard lo richiamò sostituendolo con Esphere. Il Pokémon lanciò Comete, ma l’avversario rispose indebolendolo con uno Schermoluce e subendo solo danni marginali.
Dragozard richiamò anche l’Electrode, scuotendo la testa, e mandò invece in campo Scizor. Il Pokémon si lanciò all’attacco. Lo Schermoluce non sarebbe servito a nulla comunque, ma a ogni buon conto una Breccia lo sfondò e impattò contro il petto dell’avversario. Che però era un Charizard, sostituitosi ad Ampharos all’ultimo secondo.
“E quattro.” Disse Darken.
“Già, questo è l’ultimo di cui siamo certi. Adesso, ci sono le coppie.”
Intanto, Scizor schivava per un pelo un Lanciafiamme, per poi venir sostituito da Esphere. Il Pokémon si lanciò all’attacco, iniziando con Fulmine e resistendo a un Fuocobomba. Poi caricò in avanti scagliando un’Introforza che impattò su Charizard facendolo rallentare. Continuando a ruotare, Electrode lanciò un nuovo Fulmine per poi spostarsi dalla traiettoria del Lanciafiamme.
“Oh, capisco, si tiene in movimento per evitare gli attacchi di fuoco. D’altronde, essendo perfettamente rotondo, è abituato a rotolare e non deve fermarsi per mirare.” Commentò Draconix.
“Ingegnoso. Forse dovrei provare anche con Roddy.” Disse Darken prendendo l’appunto.
Intanto un nuovo Fulmine colpì il Charizard, che infuriato caricò a un comando della Capopalestra con Oltraggio. A distanza ravvicinata l’attacco fu sufficiente a danneggiare pesantemente Esphere, che però ritornò all’attacco con l’ennesimo Fulmine, mandando al tappeto l’avversario.
Un Ampharos entrò in campo, ma non era chiaramente lo stesso di prima, essendo in perfetta salute. Iniziò staccando della pelliccia elettrificata dal proprio corpo, fili trasparenti che però formarono rapidamente dei batuffoli. Li scagliò contro Esphere e la Cottonspora rallentò l’avversario, riducendone la capacità di rotolare. L’Electrode lanciò un'Introforza ma l’avversario lo schivò e colpì con Tuonopugno.
A quel punto, Dragozard diede l’ordine ed Electrode, ormai pesantemente danneggiato dai colpi subiti, sorrise ed esplose. L’Esplosione scagliò Ampharos contro il muro, ma quello si rialzò a fatica. Sandra lo richiamò prima di perderlo mandando in campo Dragonite, e Dragozard rispose schierando Sneasel. Il Pokémon Ghiaccio attaccò con Gelopugno, e Dragonite rispose con Oltraggio. I due attacchi si scontrarono in una nube di ghiaccio ed energia draconica, che disperdendosi rivelarono entrambi i Pokémon al tappeto.
“Sbaglio o è già la seconda volta?” Chiese Draconix.
“Non sbagli. Potremmo anche dire la terza, dato che subito dopo aver mandato al tappeto Charizard l’Electrode è esploso.” Commentò Darken.
“Comunque Sandra ormai ha solo… due Ampharos mal ridotti e un Pokémon tra Kingdra, Dragonite e Charizard, contro cui Dragozard ha… Scizor… Vileplume e un altro Pokémon. Credo. Non ne sono sicuro.”
“Sì, è così direi. Sulla carta è avvantaggiato…” Rispose Darken.
Il Pokémon successivo fu lo Scizor, ma Sandra se l’aspettava perché schierò un secondo Charizard, rivelando così la sua seconda scelta come coppia.
Dragozard richiamò subito il Coleottero, e al suo posto schierò il proprio Charizard, che incassò senza alcun problema il Lanciafiamme usato dall’altro e si lanciò all’attacco con una Lacerazione. Il Charizard nemico sopportò il danno e rispose con Megapugno, centrando al mento il Pokémon di Dragozard, che arretrò e fu costretto subito dopo a schivare un Fuocobomba. Approfittando del momento, Sandra cambiò Pokémon mandando in campo Ampharos. Il Pokémon entrò in campo mentre Charizard si preparava a lanciare Fuocobomba, e riuscì a schivarlo, poi sferrò un Tuonopugno che danneggiò gravemente il Pokémon Fuoco.
“Uh, questo gli avrà fatto male.” Disse Darken.
Dragozard richiamò il Pokémon e schierò Scizor, che colpì con Breccia prima che Sandra potesse cambiare Pokémon. Poi entrò in campo Charizard, che con Fuocobomba pose fine alla lotta del Coleottero.
“E quattro.”
“A questo punto, manderà in campo Charizard anche Dragozard penso.” Disse Giuls, e infatti il Pokémon entrò in campo.
I due Charizard si fissarono per un momento, poi si lanciarono uno contro l’altro. Fu una dura battaglia combattuta con Megapugno e Lacerazione. Alla fine, il Charizard di Dragozard ne uscì vincitore esausto. Ruggì il trionfo… e un Tuonopugno lo colpì al petto, sconfiggendolo. L’Ampharos di Sandra era entrato in campo subito dopo il crollo del Charizard, uno scambio così rapido che neanche i ragazzi sugli spalti se n’erano accorti.
“E cinque pari. Ultima lotta.”
“Vileplume ed Ampharos.” Rispose Giuls, e infatti il Vileplume entrò in campo. Iniziò con una Fangobomba, ma l’avversario lo schivò e lanciò un Tuonopugno. Vileplume incassò e ruotò su se stesso. La Petalodanza colpì Ampharos, che però rispose con Tuonopugno. Ancora una volta ci fu un’esplosione, stavolta di petali bruciacchiati e fulmini.
Quando la lotta finì, Ampharos era al tappeto. Vileplume invece, paralizzato, rimase in piedi.
Dragozard lanciò un grido di trionfo, e si girò verso gli spalti, dove Darken, Draconix e Giuls stavano applaudendo per la lotta accesa.
“Adesso” Disse Sandra dopo essersi avvicinata ai quattro “Ci sarebbe un’altra prova prima della medaglia. Dovreste dirigervi all’Antro del Drago, dall’anziano saggio. Vi consiglio però prima di curare i vostri Pokémon, alcuni ne hanno davvero bisogno.”
“Certo.” Annuì Draconix
"Inoltre aspetteremo Raziel.” Disse Darken.
“Non che ci metterà molto ormai.” Commentò Giuls
“Perciò, Centro Pokémon, poi Antro del Drago.” Concluse Dragozard. E i quattro si diressero fuori dopo aver salutato Sandra.
La donna attese che fossero usciti, poi afferrò il telefono e compose il numero. Ci furono alcuni squilli, poi dall’altra parte sollevarono la cornetta.
“Ce l’hanno tutti?”
“Tranne il ragazzo collezionista.”
“Ah, sì, ha detto che era troppo rischioso. Niente paura, abbiamo provvedimenti alternativi.”
“D’accordo. L’incontro…”
“Tra tre mesi. Indipendentemente da Raziel e i suoi successi alla Lega. Queste sono le condizioni.”
“Siamo sicuri che sia la cosa giusta? In fondo lui…”
“Sandra, non ti fidi di me? Ho mai preso una decisione sbagliata?”
“No. No, hai ragione. Ci saranno tutti gli altri?”
“Per il momento risulta di sì.”
“Ottimo. Ora scusa ma ti devo lasciare. Credo che lui sia arrivato.”
“Va bene. A presto.” Rispose la voce dall’altra parte. Poi la chiamata si chiuse.
L’uomo ripose il telefono e si guardò intorno. Sotto il Monte Argento si estendeva a vista d’occhio la pianura di Johto. Il suo mantello sbatteva al vento.
Lance, il Campione di Johto, si girò e vide i due. Il ragazzo con i capelli bianchi e quello con il Pikachu sulla spalla lo fissarono.
L’uomo annuì “Ho esposto le tue condizioni. Hanno tutti accettato.”
“Lo spero, maestro.” Rispose il ragazzo con i capelli bianchi.
“L’allievo ha superato il maestro tempo fa, Kain. Ti riconosco il titolo di Gran Maestro dei Domadraghi, che mi fu passato tempo fa dal maestro Drake, se lo vuoi.”
“Darei troppo nell’occhio, maestro. Ma grazie.” Rispose Kain, e Lance sorrise. Poi si girò verso il ragazzino.
“Rosso, sei sicuro di non avere ripensamenti? Di non voler restare al tuo posto?”
Il ragazzo annuì. E Lance vide la convinzione nei suoi occhi.
“In tal caso, possiamo cominciare i preparativi. Manca un mese al grande evento.”
I tre annuirono, poi ognuno si diresse via in una direzione diversa.

Squadra:   SneaselRhydonElectrodeVileplumeScizorCharizard

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Monte Argento

Darken lanciò una Poké Ball e subito dopo un grido di trionfo mentre la sfera si chiudeva sul Larvitar., Aprì immediatamente il Pokédex e cominciò a riflettere sul nome da dare al nuovo arrivato.
“Uhm, questo diventerà un Tyranitar, quindi… femmina… Tyjira? Ti piace come nome?”
La Pokémon appena uscita dalla Poké Ball lo fissò un momento poi annuì.
“Ottimo. Adesso, però, ti dovrò mandare a Biancavilla. Sono certo che gli altri si prenderanno cura di te finché non avremo modo di conoscerci meglio.” Disse, richiamandola. Un momento dopo la Poké Ball scomparve, trasportata dal trasferitore automatico del dex.
‘Molto meglio dei vecchi tempi in cui in certi percorsi mi ritrovavo lo zaino pieno.’ Pensò, rimettendosi in marcia. Si guardò intorno. Il Monte Argento aveva diversi percorsi. Uno, il più facile, era quello che conduceva alla Lega, ma gli altri portavano alla cima del monte o a una delle tante grotte secondarie. In una di queste si diceva vivesse Moltres, e per quanto il ragazzo fosse estremamente tentato aveva ancora bene in mente come era andata a finire l’ultima volta.
Nonostante ciò, decise di dedicarsi almeno un po’ all’esplorazione della grotta. Aveva già trovato un Larvitar, ma poteva esserci altro di interessante.
Dopo un paio d’ore, in cui il massimo fu riuscire a catturare un secondo Larvitar, decise finalmente di uscire.
Si stava avvicinando, quando incrociò un viso familiare.
“Draconix!” Esclamò, sorridendo. L’allenatore salutò a propria volta.
“Darken, come va?”
“Benissimo. Pronto per la Lega?”
“Assolutamente. Ho fatto gli ultimi preparativi e direi che questa volta Raziel e gli altri dovranno preoccuparsi.”
“Ottimo, in tal caso… Ti va una sfida?”
Draconix si guardò intorno, e indicò il grande fiume che scorreva lì vicino. Darken annuì e i due si piazzarono sulla sua riva. In quel modo Draconix avrebbe potuto usare Kingdra.
“Sei contro sei, pronto?”
“Prontissimo.” Replicò Draconix, e i due contarono fino a tre per poi mandare in campo il primo Pokémon. Ninetales e Doomsday si squadrarono per un momento. Poi l’Houndoom lanciò una nube di Smog dalla bocca, che si avvolse intorno alla Pokémon. Avvelenata, questa rispose comunque sollevando la coda e lanciando uno Stordiraggio. Confuso, Houndoom caricò con la bocca aperta andando a sbattere contro una parete. Darken lo richiamò, e mandò in campo Donan.
Il Donphan colpì con Rotolamento, causando ingenti danni al Ninetales, che rispose con un Fuocobomba. Il Pokémon rotolò via, danneggiato, poi si rilanciò in avanti. Un secondo Fuocobomba cercò di fermarlo, ma centrò comunque Ninetales. La Pokémon, allo stremo delle forze, lanciò uno Schermoluce e fu subito dopo investita dall’ultimo Rotolamento.
Draconix la richiamò e mandò Kingdra. Donan aggiustò il tiro per colpire la Pokémon, ma un’Idropompa lo sconfisse prima che potesse anche solo avvicinarsi.
Darken rifletté un momento, poi sorridendo lanciò in campo Megan. La Meganium incassò un Idropompa, poi lanciò un Solarraggio. L’attacco colpì in pieno il drago acquatico, causandogli grossi danni. Poi, mentre Megan caricava il colpo successivo, un Geloraggio colpì la Pokémon Erba in pieno, spingendola indietro, e un secondo colpo la mandò al tappeto. Darken richiamò Megan, sospirando, poi mandò in campo Eelx. Lo Steelix colpì con Terremoto, facendo tremare il terreno e mandando al tappeto Kingdra.
Draconix mandò quindi in campo Charizard. Il Pokémon iniziò con Fuocobomba, danneggiando enormemente lo Steelix, ma subito dopo arrivò la Sassata, che ricambiò il danno con gli interessi. Charizard era gravemente danneggiato, ma resistette e lanciò un Lanciafiamme mandando Steelix al tappeto. Darken lo richiamò e schierò di nuovo Doomsday. L’Houndoom schivò un’Ira di Drago e colpì con Sgranocchio, mandando al tappeto l’avversario.
Draconix mandò quindi Porygon2. Il Pokémon scagliò subito una Tripletta, per poi assorbire senza essere avvelenato uno Smog e colpire con Falcecannone. Houndoom proseguì con Sgranocchio, ma una nuova Tripletta lo colpì. Cominciava ad aver subito danni seri, perciò Darken gli fece scagliare una Fuocobomba. Porygon2 però la schivò e lanciò una nuova Tripletta. A quel punto, Doomsday crollò.
Darken sospirò, e mandò in campo Ticti. La Pokémon schivò un Falcecannone e scomparve verso il soffitto della grotta. Porygon2 scagliò una Tripletta verso l’alto, ma l’attacco triplo si disperse prima di colpire il bersaglio. Approfittando del tempo di ripresa, Ticti piombò dall’alto con Volo schiantandosi sul Pokémon sintetico, che rimase pesantemente danneggiato. Lanciò un Falcecannone, ma Ticti se l’aspettava e scartò di lato per poi colpire con Dolcebacio. Confuso dal cambiamento improvviso, forse incapace di processare la situazione, Porygon2 lanciò la successiva Tripletta contro un masso. La Pokémon Volante ne approfittò e agitò il dito. Mentre un Falcecannone partiva verso il soffitto, Ticti lanciò l’attacco. Una Breccia colpì l’avversario mandandolo al tappeto.
Draconix mandò allora in campo Dragonite, che colpì con Fulmine cogliendo di sorpresa sia Darken che Ticti, che si ritrovò scagliata all’indietro. La Pokémon rispose con Metronomo, che per pura fortuna si trasformò in Fulmine a propria volta. L’attacco elettrico colpì Dragonite danneggiandolo pesantemente. Il drago si lanciò all’attacco con un nuovo Fulmine, ma Ticti per evitare di farsi cogliere ancora dall’attacco partì verso l’alto. Dragonite le lanciò un lampo di elettricità dietro, ma il colpo si disperse come la Tripletta.
A quel punto, Ticti precipitò dall’alto a sorpresa, schiantandosi su Dragonite mentre questi caricava un Fulmine, facendoglielo scagliare in tutt’altra direzione rispetto all’obbiettivo. Dragonite arretrò, e Ticti ne approfittò per usare Metronomo. Ne uscì un attacco che nessuno dei due conosceva, una tempesta di schegge di ghiaccio che colpì in pieno Dragonite. Quello rispose con Ira di Drago… e Ticti ne uscì completamente intera, pronta a colpire con l’attacco successivo, una Sassata stavolta. Dragonite crollò.
“Oh, adesso le ho viste tutte!” Sbottò Draconix, richiamando il drago. Un attimo dopo in campo entrava Tyranitar. Il Pokémon sconfisse Ticti con una Frana.
Darken sorrise “E quindi finisce così.” Commentò, mandando in campo Heracross. Il Pokémon Coleottero batté i pugni tra loro. Tyranitar ruggì. Poi, entrambi gli allenatori sollevarono il braccio, e la Pietrachiave brillò. Subito dopo, al posto dei due Pokémon si trovavano le rispettive Megaevoluzioni.
Tyranitar lanciò una Frana, Heracross caricò con Megacorno. I due attacchi stavano per collidere… poi ci fu una vampata di fuoco, e i due Pokémon furono sbalzati via.
Sorpresi, Darken e Draconix guardarono verso la direzione da cui era venuto quello che sembrava un potentissimo Fuocobomba, e videro Moltres. Un Moltres parecchio alterato.
“Oh oh.” Commentò Darken “Non va bene…”
“Cosa non va bene?”
“Qui vicino c’è uno dei nidi di Moltres. Temo che la nostra lotta l’abbia disturbato.”
“Dici che c’è qualcosa che possiamo fare?”
“A Kanto, mi ha quasi ucciso quando sono entrato nella sua tana. Non avevo un team preparato per combatterlo, ma almeno avevo sei Pokémon tra cui scegliere. Adesso mi è rimasto solo Crossbow.”
“Lo prendo per un no?”
“Prendilo come uno ‘scappiamo’.” Rispose Darken, mentre un nuovo attacco di Moltres pioveva su di loro. I due richiamarono le due Megaevoluzioni e si allontanarono, puntando all’uscita. Peccato che a quel punto su di loro piovve un nuovo Fuocobomba, che costrinse entrambi a mettersi al riparo.
“Oh, non di nuovo…” Gemette Darken, nascosto dietro una roccia. Draconix era nascosto dietro una parete rocciosa, e fece appena in tempo a mettersi al riparo prima che un’onda di calore investisse il punto in cui si trovava un momento prima. Il ragazzo si domandò come risolvere la cosa.
E in quel momento si sentì un ruggito. Darken sbirciò, imitato da Draconix, guardando da dietro la roccia. C’era un caldo soffocante, e una luce intensa, ma non quanto la volta prima. Darken stavolta scorse una figura intenta a fronteggiare il Moltres e scacciarlo. Nel mezzo del fumo, del vapore e della luce prodotta dallo scontro non riuscì a vederla bene, ma non aveva dubbi si trattasse di un grosso quadrupede.
Lui e Draconix uscirono dal loro riparo. Moltres era volato via, e il Pokémon era scappato. Sul terreno rimanevano solo i segni del passaggio di due pokémon Fuoco.
Darken e Draconix si fissarono, poi scoppiarono a ridere.
“Diciamo che è un pareggio, e teniamocelo buono per la Lega. Prima o poi avremo uno scontro. E allora vedrai che vincerò.” Rispose Draconix.
“Stavo per dire la stessa cosa.” Replicò Darken. E i due si diressero verso l’uscita.
 
Dragozard stava percorrendo la grotta ed era ormai in prossimità dell’uscita, quando una voce la chiamò.
“Dragozard. Ehi Dragozard!” Esclamò Giuls. Il ragazzo si girò, ma rifletté mentalmente. Era abbastanza tardi, quindi uno scontro, se era questo che la ragazza voleva, non avrebbe dovuto contare più di due o tre Pokémon.
“Scusami se ti fermo, ma volevo chiederti un favore.”
“Certo, dimmi pure.”
“Vorrei testare una strategia di lotta contro un Charizard. Una Mega, possibilmente. Potremmo fare una sfida uno contro uno?”
Dragozard annuì subito. Anche a lui serviva fare un test.
La ragazza si guardò intorno. C’era un punto, poco lontano, vicino a un fiume. Era un cratere ancora fresco per un pesante scontro precedente, e aveva l’aria di essere stato un combattimento tra Pokémon Fuoco a giudicare dal terreno bruciato. Ma a loro andava benissimo.
Giuls mandò in campo Venusaur, contro il Charizard di Dragozard, ed entrambi fecero Megaevolvere i rispettivi starter.
MegaCharizard Y si lanciò all’attacco, colpendo con Lanciafiamme, ma il Grassospesso di MegaVenusaur ridusse la potenza dell’attacco, nonostante il calore del corpo del Pokémon a potenziarlo come ci fosse un piccolo sole in campo.
Il Pokémon si lanciò all’attacco, poi fu colpito al volto da una Velenpolvere. Tossì e rispose con Lanciafiamme ancora… almeno finché una Frustata non gli tappò la bocca. Charizard provò a liberarsi, ma scoprì di non riuscirvi. Agitò la coda, sbatté le ali, ma Venusaur era troppo pesante per sollevarla.
Poi arrivò una seconda Frustata, che si avvolse intorno alla coda. Una terza, intorno al petto. Charizard cercò di ruggire, ma la liana intorno al collo era ben stretta, e la liana intorno al petto gli bloccava le ali. Precipitò inesorabilmente al suolo, accolto da Foglielama. Sommandosi all’effetto della caduta e del veleno, fu un po’ troppo. Con sorpresa del ragazzo, Charizard crollò, sconfitto.
“Ah, funziona!” Esclamò Giuls.
“Come…”
“Oh, niente, ho riflettuto su come mettere Venusaur sullo stesso piano di un Pokémon Fuoco e Volante. Perciò ho pensato che valesse la pena provare a fermarne i movimenti e le fiamme, i due pericoli principali. Quindi ho allenato Venusaur perché usasse più liane insieme, e aggiungendo il veleno al mix ho ottenuto il risultato.”
“Ottima mossa.” Commentò Dragozard.
“Ti ringrazio. Adesso sono fiduciosa di poter battere Draconix.”
La ragazza si avviò quindi all’uscita, dopo aver richiamato Venusaur. Dragozard sorrise ‘Questo darà filo da torcere a Draconix.’ Pensò. Poi si sorprese nel pensare a quanto fosse tranquillo da quando aveva parlato con Furio e con Argento.
‘Però non sono ancora sicuro di cosa voglio fare. Forse… Dovrei provare a viaggiare con Raziel e gli altri. Con loro, potrei vedere se c’è qualcosa che mi interessa più del combattimento.’ E uscendo dalla grotta, si rese conto di aver preso almeno una decisione.

 

-Giuls-

Squadra:TogeticLanturnEspeonCrobatTyphlosionVenusaur

Medaglie:  Zephyr Badge18.gifStorm Badge15.gifInsect BadgeGlacier BadgeFog BadgeRising Badge

 

-Draconix-

Squadra:NinetalesPorygon2KingdraDragoniteCharizardTyranitar

Medaglie:  Zephyr BadgeFog Badge15.gifInsect Badge18.gifStorm BadgeGlacier BadgeRising Badge

 

-Darken-

Squadra:TogeticHoundoomDonphanSteelixMeganiumHeracross

Medaglie:  Zephyr BadgeInsect Badge15.gifFog BadgeGlacier BadgeStorm Badge18.gifRising Badge

 

-Dragozard-

Squadra:SneaselRhydonElectrodeVileplumeScizorCharizard

Medaglie: Zephyr BadgeInsect Badge15.gifFog BadgeStorm Badge18.gifGlacier BadgeRising Badge

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Lega di Johto: Giuls VS Draconix

Draconix e Giuls entrarono in campo. Era il primo turno della Lega, e per una volta non avevano contro Raziel. Quella lotta era toccata a Darken.
I due si fissarono e sorrisero. Era la loro prima lotta da parecchio tempo, ed entrambi erano contenti della cosa. Appena l’arbitro diede il via, afferrarono una Poké Ball e la lanciarono in campo. L’Espeon della ragazza entrò in campo. Draconix invece aveva mandato in campo Ninetales.
Espeon cominciò con Psichico, che attraversò senza problemi il Riflesso creato dalla Ninetales, colpendo la Pokémon Fuoco. Ninetales lanciò un Lanciafiamme, e la colonna di fuoco investì Espeon, che però resistette per poi lanciarsi all’attacco con Palla Ombra. L’attacco colpì Ninetales nuovamente, e la Pokémon replicò con un raggio luminoso scagliato da una delle sue code. Lo Stordiraggio confuse Espeon, che si lanciò all’attacco contro una delle pareti, ferendosi. Ninetales lanciò quindi un Fuocobomba, che la Pokémon Psico non riuscì a schivare. Subì perciò ingenti danni, e Giuls decise di richiamarla prima di perderla.
A quel punto entrò in campo Togetic. La Pokémon agitò il dito, e un Lanciafiamme del tutto inutile volò verso Ninetales, che anzi fu potenziata dall’attacco. Fortunatamente lo Stordiraggio successivo non andò a segno, e in compenso Togetic si alzò in volo scomparendo nel cielo, fuori dal raggio d’azione di Ninetales. La Pokémon rimase in attesa e quando la vide scendere in picchiata lanciò un Fuocobomba. La manovra successiva di Togetic fu una rotazione che la spostò in una delle aperture dell’attacco, permettendole di uscirne incolume e schiantarsi direttamente addosso a Ninetales, che resistette a fatica.
Togetic arretrò, poi lanciò un nuovo Metronomo, che stavolta divenne un ben più utile Attacco d’Ala. Togetic colpì e nonostante il Riflesso Ninetales andò al tappeto. Draconix la richiamò schierando Porygon2, che esordì con Falcecannone, portando Togetic sul punto di crollare. La Pokémon usò Metronomo, ma la Pistolacqua che ne uscì fu assolutamente inutile. A quel punto, un nuovo Falcecannone mandò al tappeto la Pokémon.
A quel punto, Giuls aprì la piscina ed estrasse una Poké Ball alquanto particolare. L’Esca Ball si aprì e ad uscirne fu un Lanturn. La Pokémon Acqua si tuffò. Un momento dopo, una Tripletta le volò dietro, ma la schivò e scagliò un Tuono. L’attacco elettrico fece abbastanza danni al Pokémon artificiale, che per ripicca rispose con una nuova Tripletta. Stavolta andò a segno, ma lo stesso fece il secondo Tuono. Porygon2 cercò di lanciare un nuovo attacco, ma a quel punto una Cascata lo colpì, prima che potesse fare alcunché, mandandolo al tappeto.
Draconix decise quindi di mandare in campo Kingdra. Giuls si domandò perché. Lanturn iniziò con un Tuono, che causò parecchi danni al drago d’acqua. Poi questi rispose con Geloraggio, e l’attacco trasformò Lanturn in una sfera di ghiaccio.
‘L’ha trasformata in una battaglia acquatica per essere certo di poter congelare Lanturn usando l’acqua intorno a lui!’ Comprese Giuls, stupita. Nel frattempo, un Dragospiro seguito da un’Idropompa avevano colpito Lanturn, che pur resistente agli attacchi stava dando segni di cedimento.
Giuls lo richiamò e mandò in campo Espeon, che esordì con Mattindoro per poi schivare un’Idropompa per un soffio. Lanciò quindi una Palla Ombra, che unita ai danni del Tuono precedente portò la Pokémon sul punto di crollare. Ma il Dragospiro del Kingdra fu più veloce nel colpire, e a quel punto un’Idropompa chiuse lo scontro.
Giuls mandò allora in campo nuovamente Lanturn, che scagliò un Fulmine sufficiente ad abbattere il drago. A quel punto entrò in campo Tyranitar. Il Pokémon colpì con Terremoto e mandò al tappeto il Lanturn, ma non prima che questi riuscisse ad infliggergli grossi danni con un’Idropompa.
Giuls dunque richiamò Lanturn annuendo. Per essere una delle sue prime lotte era stata eccellente. Mandò poi in campo Crobat. La scelta sorprese Draconix, che ordinò comunque a Tyranitar di attaccare con Frana. Il Pokémon fece per ubbidire quando un’Alacciaio lo centrò in pieno. Crollò al tappeto all’istante.
Giuls sorrise alla faccia stupefatta di Draconix, ma non altrettanto quando entrò in campo Dragonite. Il drago sconfisse Crobat con un paio di Tuonopugni ben assestati, limitandosi a subire un’Alacciaio e un avvelenamento causato da Tossina.
A quel punto fu il turno di Typhlosion, che caricò contro l’avversario con Ruotafuoco e lo centrò al petto. Questi però non si fece spingere indietro ma lo afferrò per poi lanciargli contro un Tuonopugno. Typhlosion si rialzò e colpì con Fuocobomba, ma Dragonite incassò agevolmente rispondendo con Tossina seguito da Fulmine. Typhlosion arretrò, danneggiato, e mentre subiva l’avvelenamento fu centrato da un’Ira di Drago e un fulmine, crollando dopo aver colpito con un ultimo Lanciafiamme l’avversario.
Entrata in campo, Venusaur megaevolvette, e attaccò con una sola Frustata, che bastò a sconfiggere il danneggiato Dragonite.
A quel punto la lotta si sarebbe conclusa con il vincitore tra il Charizard di Draconix, che entrò in campo al posto di Dragonite, e il MegaVenusaur.
Giuls sorrise, e diede inizio alla strategia per sconfiggere il Pokémon. Il blocco a bocca, ali e coda funzionò inizialmente… finché Charizard non si megaevolvette. E l’allenamento di Giuls si dimostrò inutile, perché la ragazza non era preparata a un Pokémon diverso dal MegaCharizard che conosceva.
QUESTO invece era più grosso, con spuntoni sulle spalle, ali meno adatte al volo e squame nere sul corpo. Ma soprattutto aveva delle fiamme blu che gli uscivano dalla bocca e che bruciarono la liana di Venusaur. Liberatosi, il MegaCharizard X caricò in avanti. Ignorando lo sbuffo di Velenpolvere da cui fu investito colpì con Lacerazione, che fece molto più male del solito. Venusaur incassò un secondo colpo poi lanciò un Solarraggio. MegaCharizard arretrò e lanciò un Fuocobomba che detonò all’impatto con il raggio, annullandosi in un’esplosione di fumo. Da cui Venusaur vide fuoriuscire un secondo Fuocobomba e, subito dopo, una Lacerazione.
Esausta, MegaVenusaur crollò.
Draconix gridò in trionfo, mentre Giuls sospirò rassegnata. I Pokémon entrarono nella sfera, poi i due si congratularono a vicenda.
“Era una bella strategia. Contro la Mega Y avrebbe sicuramente funzionato.” Commentò Draconix, poco dopo, mentre uscivano “E anche Alacciaio è stata una bella mossa.”
“Ma alla fine le tue mosse sono troppo potenti.” Rispose Giuls “Congratulazioni.”
“Grazie.” Rispose Draconix sorridendo.
“Sai chi è il tuo prossimo avversario?”
“Un tal Argento. A parte questo, non so altro ancora.”
“Oh beh, sono certa che lo batterai.” Rispose Giuls. Poi si guardò intorno “Prima però ho un discreto languorino. Aspettando Darken e Raziel andiamo a mangiare qualcosa?”
“Non vedo perché no.” Rispose Draconix. E i due si avviarono verso la zona mensa.

 

-Giuls-

Squadra:TogeticLanturnEspeonCrobatTyphlosionVenusaur

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-Draconix-

Squadra:NinetalesPorygon2KingdraDragoniteCharizardTyranitar

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Lega di Johto: Draconix VS Argento

“Quindi, che lotta andrai a vedere?” Chiese Darken, salendo verso gli spalti.
“Draconix contro Argento.” Rispose Giuls “Tu invece?”
“Voglio vedere la lotta tra Raziel e Dragozard. Più che altro sono curioso di vedere se qualcuno può battere quel Gengar.”
“Credi che qualcuno possa?”
“Non credo, almeno non da quando ha battuto Giovanni, ma se succede questa volta voglio esserci.”
“Beh, io invece sono curiosa di vedere come andrà la lotta di Draconix. Ci vediamo dopo allora.” Rispose la ragazza, quando i due arrivarono a un bivio che conduceva a due sezioni diverse degli spalti. Dopo essersi separata dall’allenatore, Giuls salì verso le tribune dell’Arena 2, dove si stava per tenere l’incontro.
Il lato positivo di essere una partecipante, anche dopo la sconfitta, era che il posto in tribuna era riservato per tutta la durata della Lega. Si stava dirigendo al suo sedile quando uno dei presenti si girò verso di lei e la salutò. Giuls ci mise un attimo a riconoscerlo, poi ricordò il cappello e la capigliatura. Era lo stesso ragazzo…
“Marisio?”
“Giuls, che piacere rivederl… rivederti.” Rispose Marisio, evitando di dare del lei all’allenatrice per un pelo e indicandole il posto libero accanto a lui “Prego, siediti. Ho preso questo posto per Lucario, ma ha detto… beh, mi ha fatto capire con l’aura in realtà… che era più interessato all’altro incontro. Non ho ben capito quale dei due contendenti gli interessasse tanto, ma doveva essere qualcosa di importante.”
Giuls annuì, sedendosi accanto al ragazzo. Per un po’ tra i due ci fu un silenzio un po’ imbarazzato.
“Ho visto il tuo match di prima. Sei andata bene.” Disse finalmente quello.
Giuls fece per rispondere, ma a quel punto il pubblico cominciò ad applaudire mentre Draconix ed Argento entravano in campo. Giuls vide i due posizionarsi ai propri posti, poi l’arbitro sollevò la bandiera dando inizio all’incontro.
Draconix cominciò mandando in campo Porygon2, che si ritrovò contro un Gengar. Il Pokémon Spettro lanciò una Tossina, avvelenando Porygon2, che rispose con Falcecannone. Lo spettro fu investito dal raggio di elettricità, ma resistette e lanciò un Iper Raggio che causò ingenti danni all’avversario. Un secondo colpo elettrico lo centrò, mentre recuperava dalla fatica di lanciare l’attacco, e un terzo Falcecannone collise con un nuovo Iper Raggio. A quel punto però, mentre Gengar si riposava di nuovo, il quarto raggio elettrico lo mandò al tappeto. Giuls applaudì, poi vide anche il Pokémon di Draconix crollare al tappeto.
“Iperavvelenamento… è sempre una brutta gatta da pelare.” Commentò Marisio “Ma quel Gengar si è comportato bene”.
“Già.” Rispose Giuls, anche se non riuscì a non confrontarlo con il Gengar di Raziel. Intanto, entrambi i contendenti richiamavano i rispettivi Pokémon. Dopo un momento, entrambi estrassero una nuova Poké Ball, e la lanciarono in campo. Il Magneton di Argento si trovò davanti il Kingdra di Draconix, che atterrò nella piscina aperta dal ragazzo. Questa volta, Draconix era chiaramente in svantaggio.
“Dovrebbe richiamarlo.” Commentò Marisio.
Giuls sospirò “Già, no. Non è un’opzione. Non lo fa mai, dubito comincerà adesso.”
“Beh, non è che abbia molta scelta.” Disse Marisio mentre un’Idropompa si infrangeva inutilmente sul corpo metallico di Magneton, seguito in risposta dal Fulmine del Pokémon Elettro.
“Vogliamo scommettere?” Chiese la ragazza mentre un nuovo Idropompa colpiva sempre senza far quasi danno Magneton.
“Certamente. Cosa vorresti scommettere?” Chiese Marisio, palesemente divertito. Intanto una Tripletta centrava e danneggiava ancora il drago acquatico.
“Il perdente dovrà accettare una qualunque richiesta del vincitore.” Rispose Giuls. Marisio, sorprendendola accettò. Intanto, Kingdra schivò per un pelo un secondo Fulmine.
“Beh, non c’è problema.” Pensò la ragazza “Draconix non…” A quel punto, Draconix fece davvero ciò che Giuls non l’aveva mai visto fare: richiamò il Kingdra, chiudendo la piscina, e mandò in campo Ninetales.
Marisio osservò Giuls, a bocca aperta, e rise di gusto “Immagino di aver vinto.” Rispose il ragazzo, mentre Ninetales lanciava un Fuocobomba, che danneggiava gravemente il Magneton, che riuscì solo a lanciare una Tripletta prima di crollare a causa di un Lanciafiamme.
“Immagino… di sì…” Riuscì a dire Giuls.
“Beh, credo che per il momento terrò per me il premio.” Rispose Marisio, sorridendo. Intanto Argento mandava in campo un Nidoking. Il Pokémon colpì con Colpo, danneggiando pesantemente Ninetales, che rispose con Stordiraggio. Non funzionò. Evidentemente, il Nidoking teneva qualche strumento contro la confusione. Il secondo Colpo infatti andò a segno come il precedente, e mandò al tappeto Ninetales subito dopo che questa ebbe posizionato uno Schermoluce.
“E cosa penseresti di farne?” Chiese Giuls, arrossendo per la vergogna rendendosi conto che era stata lei stessa a proporre la sfida che aveva perso. Non che avrebbe lasciato a Marisio la possibilità di fare qualcosa di strano, ma si vergognava comunque un po’.
Intanto entrava in campo Kingdra di nuovo, che veniva accolto da un Colpo schivato e rispondeva lanciando un’Idropompa che andava a segno e causava grossi danni alla Pokémon. Questi rispose con Doppiocalcio, e Kingdra, già danneggiata dalla lotta precedente, crollò.
“Penso che ci rifletterò per un po’.” Rispose Marisio, sorridendo. Giuls si sentì avvampare senza motivo e ritornò a guardare il campo di lotta, dove Nidoking stava venendo colpito e mandato al tappeto da una Lacerazione di Charizard.
“Q-Quella è una gran bella mossa.” Commentò Giuls, cercando di sviare la conversazione.
“Assolutamente sì. Funziona davvero bene.” Rispose Marisio. Intanto, il Crobat di Argento entrava in campo ed esordiva con un potentissimo Ritorno, che bastò a scagliare via il Charizard. Il Pokémon si rialzò e lanciò un Fuocobomba, ma Crobat lo schivò e colpì con Ritorno nuovamente. Il Fuocobomba successivo fallì ancora nel centrare il bersaglio, e Crobat colpì e lo sconfisse con Ritorno.
Dragonite fu il quinto Pokémon di Draconix ad entrare in campo. E fu subito accolto da un Ritorno che lo danneggiò parecchio. Ma rispose con Tuonopugno. L’avversario ondeggiò, prima di tornare alla carica. Dragonite fece per colpire il Pokémon mentre usava Ritorno… venendo ingannato dalla finta ed investito dallo Stordiraggio. Si lanciò con convinzione contro una colonna, e Morso e Ritorno fecero il resto. Draconix schierò quindi Tyranitar, e lo fece MegaEvolvere.
“Impressionante.” Commentò Marisio, applaudendo. Giuls annuì, ma guardò di sottecchi il ragazzo.
“Quindi, hai deciso cosa vuoi fare?” Chiese, mentre Argento mandava allora in campo Feraligatr.
Marisio si grattò il mento, poi scosse la testa “Temo di no. Ma sarà un piacere decidere…” Iniziò, poi si alzò sorridendo “La prossima volta. A quanto pare la sfida dell’altra arena è finita.”
“Come…”
“Lucario. Il nostro legame è forte, e sento la sua Aura anche a grande distanza. Devo proprio andare. Arrivederci. E non scordarti della mia vittoria.” Rispose Marisio con un occhiolino. Giuls annuì e il ragazzo si allontanò.
Feraligatr intanto stava affrontando il MegaTyranitar in una lotta furiosa. Giuls era ancora indecisa su cosa pensare, quando vide Darken, Lailah, Dragozard e Raziel intenti ad entrare sugli spalti. Si alzò e si diresse verso di loro mentre Feraligatr lanciava a segno il colpo della vittoria.

 

Squadra:NinetalesPorygon2KingdraDragoniteCharizardTyranitar

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Post-lega Johto (Giuls)

Giuls si chiese dove andare adesso. I suoi Pokémon rimasti feriti erano ormai di nuovo in salute, e la Lega era finita da un pezzo. Aveva ammazzato il tempo in diversi modi, e il risultato migliore erano state le medaglie vinte al Pokéathlon, ma adesso non era rimasto davvero molto da fare. Perciò si era seduta su una panchina del Parco Nazionale, guardando la Gara Pigliamosche e intanto pensando a un’idea.
“Vediamo cosa dice il notiziario di Johto…” Si disse, aprendo il telefono “Beh, al Pokéathlon ho già vinto l’oro… La Gara Pigliamosche non m’interessa, e poi sono già qui… Un festival alle Isole Vorticose tra due settimane, magari questo potrebbe essere interessante, ma mancano due settimane… Oh, e questo cos’è?” Si chiese aprendo la pubblicità “Parco… Lotta? ‘Il Parco Lotta è l’attrazione principale dell’Area Lotta di Sinnoh e una delle principali attrazioni di Hoenn. E ora, l’associazione è orgogliosa di confermare l’apertura di una filiale a Johto. Allenatori di tutta la regione, accorrete per sfidare gli Assi.*’” Lesse Giuls. Guardò dove portava la nota dell’asterisco. La nota recitava: ‘*Non tutti gli Assi del Parco potrebbero essere presenti, per impegni nella regione di Sinnoh. In caso della loro assenza, sarà un computer a gestire la sfida al posto loro.’
Giuls rifletté un momento. In fondo, il Parco Lotta era proprio lì vicino, a mezz’ora di cammino dal Parco Nazionale. E in fin dei conti, lei non aveva nulla da fare. Presa la decisione, si alzò e si incamminò verso l’obbiettivo.
Arrivata, si trovò davanti una gran folla, la coda davanti alle casse era chilometrica, ma fortunatamente esisteva anche la cassa veloce per partecipanti alla Lega. Giuls balzò nella colonna, composta solo da un paio di altri partecipanti che non riconobbe, e presentò le medaglie all’impiegata, che annuì e le porse un biglietto omaggio valido per un mese e un opuscolo del Parco.
La ragazza entrò e si guardò intorno. Effettivamente, gli edifici del Parco promettevano davvero bene. Secondo la guida, il Parco Lotta di Johto era ideato a immagine e somiglianza di quello di Sinnoh, lasciando il Parco Lotta di Hoenn un unicum (che la guida invitava, neanche tanto velatamente, a visitare appena possibile). Gli edifici erano cinque: dal lato sud ovest a quello sud est, ad arco, si trovavano il Maniero Lotta, il Palco Lotta, la Torre Lotta, l’Azienda Lotta e l’Arena Lotta. Ogni edificio presentava una particolarità e premiava una capacità dello sfidante: la capacità gestionale, l’abilità nell’affrontare avversari sfavorevoli, la resistenza, la conoscenza e la capacità di adattarsi alle situazioni impreviste.
Nella piazza centrale si trovava un mercato di strumenti rari. La particolarità di tale mercato era che non accettava soldi ma solo Punti Lotta, punti ottenibili solo sfidando i vari edifici e collezionando vittorie. E al centro della piazza si trovava una grande mappa. Secondo la guida, dove la luce era accesa era presente l’Asso del Parco.
Giuls vi si diresse subito, ma rimase abbastanza sorpresa nello scoprire che l’unico Asso presente era quello dell’Azienda Lotta. Si chiese chi fosse, e decise di andare a dare un’occhiata.
Arrivata nell’edificio, sentì due allenatori parlare del fatto che l’Asso stava firmando autografi lì vicino. Incuriosita, la ragazza si diresse in quella direzione. Effettivamente in mezzo a una discreta folla c’era un ragazzo che da lontano a Giuls sembrò famigliare. Quando lo vide bene, rimase a bocca aperta.
“Spino?” Chiese avvicinandosi.
Il Boss Azienda alzò lo sguardo, e vedendo Giuls gli si illuminarono gli occhi “Giuls?” E i due si abbracciarono.
“Spino, non ci posso credere, sei proprio tu!”
“Giuls, cuginetta, che bello vederti! Quanti anni sono che non ci vediamo?”
“Cinque, da quando la zia e lo zio si sono trasferiti a Sinnoh. Vedo che hai fatto strada!”
“Tutto merito dello zio Savino, è lui che mi ha fatto conoscere il signor Scott, il fondatore del Parco Lotta, per poi farmi partecipare all’esame per ottenere il titolo. Ma dimmi di te piuttosto. Come stai?”
“Bene, bene. Ho partecipato alla Lega, e devo dire che è stata una bella esperienza. Inoltre ho avuto una serie di vittorie parecchio soddisfacenti al Pokéathlon.”
“Ottimo! Adesso immagino vorrai sfidare anche il Parco, vero?”
“Beh, sarei interessata a provare a…”
“Eccellente. Seguimi cuginetta!” Esclamò Spino, spingendo la ragazza fino al banco di registrazione “Allora, la sfida dell’Azienda Lotta testa le tue conoscenze sui Pokémon. Pertanto, i tuoi Pokémon personali dovrai lasciarli qui e sostituirli con dei Pokémon a nolo. Saranno scelti casualmente, e neanche io posso sapere in anticipo di chi si tratterà.”
“E lo scopo del gioco?” Chiese Giuls.
“Raggiungere le 21 e le 49 vittorie consecutive. A quel punto, sfiderai me e se mi sconfiggerai otterrai la mia esclusiva stampa commemorativa, che attesta la tua vittoria.”
“Wow, sono un sacco di lotte.”
“Oh, sono certo che tu possa farcela.” Rispose Spino, poi il suo telefono squillò. Il ragazzo lo afferrò e rispose “Come? Venti e Quarantotto serie? Beh, il primo che arriva mi sfiderà per primo. Certo, arrivo subito. Sì. No, non sto battendo la fiacca! Ciao. Ciao.” Il ragazzo chiuse la chiamata. “Beh, hai sentito, mi aspettano. Perciò, ci vediamo dopo!” Concluse il ragazzo entrando nella parte interna dell’edificio da una porta riservata al personale.
Ormai abbastanza costretta, Giuls entrò nell’edificio dopo aver consegnato le proprie Poké Ball. Dopodiché, le furono presentate sei Poké Ball, lasciandole una scelta di tre.
Giuls ponderò un po’, poi ne scelse tre ed entrò nell’edificio. Le sfide iniziali non furono particolarmente difficili, ma avanzando gli avversari si fecero più abili.
“Devo ammettere che è una gran bella sfida." Al termine di ogni round i suoi Pokémon venivano curati e le era concesso cambiarli, ma concluse solo un paio di scambi, e al ventesimo round aveva ancora con sé due dei suoi tre Pokémon scelti all’inizio.
La ragazza entrò nella ventunesima arena, dove Spino l’aspettava sorridendo. “Ehilà Giuls, come va? Vedo che sei riuscita a concludere le prime venti sfide. Com’è stato?”
“Divertente.”
“Eccellente! In tal caso, vediamo di fare la nostra sfida. Vediamo, hai scelto… questi tre, ottimo.” Disse guardando lo schermo di un apparecchio elettronico che estrasse da un’apposita fondina. Subito dopo gli furono portate davanti sei Poké Ball, scelte casualmente, e Spino ne scelse rapidamente tre.
Giuls sorrise e mandò in campo Chansey, cui Spino rispose con Charizard. Chansey incassò in maniera eccellente un Fuocobomba e rispose con un Movimento Sismico che danneggiò l’avversario, afferrandolo e sbattendolo al suolo.
Spino richiamò il Pokémon, sostituendolo con un Hitmonchan, che fu colpito da un nuovo Movimento Sismico ma senza subire i danni del predecessore. Giuls richiamò Chansey prima che andasse al tappeto e mandò in campo Crobat. Il Pokémon pipistrello esordì con Aeroassalto, un colpo diretto che causò parecchi danni ad Hitmonchan. Subito dopo però fu colpito da un Tuonopugno. Il seguente Gelopugno fu schivato per un soffio, e Giuls ritirò il Crobat prima che fosse troppo tardi.
Poi, la ragazza schierò un Raichu bizzarro. Anziché avere l’aspetto normale, il Pokémon era sospeso a mezz’aria sulla propria coda. Stando alle informazioni della scheda, era un Raichu forma Alola, ed era per metà di tipo Psico, come dimostrò con uno Psichico che danneggiò parecchio Hitmonchan e che poi fu ritirato.
Spino sorrise e richiamò il Pokémon Lotta, sostituendolo con un Persian altrettanto bizzarro: diversamente dai Persian che Giuls conosceva, il Pokémon aveva un grande faccione e la pelliccia più scura, blu-grigiastro.
Raichu lanciò uno Psichico, ma il Pokémon lo assorbì senza alcun danno, per poi rispondere con Nottesferza, un attacco che Giuls non conosceva ma che fece parecchio danno a Raichu. Il Pokémon provò a rispondere con Fulmine, ma fu intercettato da un altro attacco ignoto a Giuls, che Spino chiamò Sbigoattacco, che mandò al tappeto il Pokémon.
Giuls lo sostituì con Crobat, che colpì con Aeroassalto subendo però in cambio una Lacerazione, un colpo con gli artigli che lo fece arretrare. A quel punto, il Pokémon lanciò uno stridio. Il Supersuono confuse Persian, che si lanciò contro una parete con Lacerazione per essere poi colpito da una Sanguisuga. Che Giuls non ricordava facesse tanti danni, ma il danno subito da Persian era evidente. E il Pokémon crollò.
Spino lo richiamò e mandò in campo Charizard, che dopo essere stato colpito da un nuovo Aeroassalto esordì con Fuocobomba, danneggiando mostruosamente Crobat. Giuls lo richiamò e mandò Chansey. A quel punto, Spino sorrise.
“Buona strategia. Vediamo se basta.” Rispose il ragazzo, mostrando lo strumento usato prima per controllare i dati di Giuls. Su cui, la ragazza si rese conto, era incastonata una Pietrachiave.
“Tutti i Pokémon dell’Azienda in grado di Megaevolvere sono stati selezionati per essere il più amichevole possibile. Perciò, è considerato regolare effettuare la Megaevoluzione, se si possiedono la Pietrachiave e se il Pokémon ha una Megapietra.” Spiegò il ragazzo. La pietra sul macchinario s’illuminò e Charizard ruggì, megaevolvendosi subito dopo. Un MegaCharizard Y lanciò un Fuocobomba, che Chansey fortunatamente bloccò in tempo con Protezione. Intanto, la temperatura nella stanza saliva.
Giuls lanciò un ordine e una copia eterea di Chansey comparve davanti a lei, incassando il seguente Fuocobomba al posto di quella vera. Il Sostituto per fortuna era parecchio forte, abbastanza da poter prendere un altro colpo. Intanto, la vera Chansey attaccò sollevandolo e sbattendolo a terra con un nuovo Movimento Sismico.
MegaCharizard ruggì e lanciò un Fuocobomba, ma la copia di Chansey si lanciò in mezzo (peraltro con un balzo molto teatrale a cui Giuls pensò mancasse solo il grido “noooo” al rallentatore) e bloccò il colpo, svanendo. La vera Chansey colpì ancora con Movimento Sismico per finire il Charizard, che crollò.
“… Wow.” Commentò Spino. Subito dopo Hitmonchan entrò in campo e con un Pugnorapido finì Chansey, prima che la Pokémon potesse fare qualcosa per recuperare la propria energia.
“…Wow.” Rispose Giuls. Poi mandò in campo Crobat.
Entrambi i Pokémon erano pesantemente danneggiati. Crobat schivò un Tuonopugno mal calcolato e lanciò un Supersuono, confondendo ancora Hitmonchan.
A quel punto, sarebbe stato il colpo successivo a decidere l’esito della sfida. Crobat e Hitmonchan si lanciarono uno contro l’altro…
E subito dopo ci fu un’esplosione dalla reception.
“Che sta succedendo?!” Chiese Spino, afferrando il telefono dalla tasca. Compose un numero che evidentemente era quello dell’ingresso, ma non rispose nessuno. Perciò guardò Giuls “C’è qualcosa di molto strano. Scusa, ma devo correre all’ingresso.”
“Vengo anche io.” Rispose Giuls.
“No, è troppo…”
“Pericoloso? Tu non hai idea di quello che ho fatto nell’ultimo anno.” Rispose Giuls, seguendolo.
I due percorsero un corridoio e uscirono dalla porta da cui in precedenza era entrato Spino. Usciti, si trovarono davanti una scena alquanto singolare.
Quello che pareva essere un Aggron aveva sfondato la parete dell’Azienda, causando l’esplosione. Diversi Pokémon stavano combattendo fuori dall’edificio stesso. Un Crawdaunt, uno Shiftry, un Torkoal e diversi altri Pokémon che Giuls era certa non si trovassero a Johto. Con l’eccezione del Tyranitar sulle cui spalle, in quel momento, si ergeva un ragazzo su diciotto anni, cappello e divisa del Team Rocket.
“Preparatevi a passare dei guai!” Esclamò.
“Dei guai molto grossi!” Rispose una voce femminile da dietro al Tyranitar. Ne uscì una ragazza di circa la stessa età, con i capelli corti bruni e anche lei cappello e divisa da reclute.
“Proteggeremo il mondo dalla devastazione!”
“Uniremo tutti i popoli nella nostra nazione!”
“Denunceremo i mali della verità e dell’amore!”
“Estenderemo il nostro potere fino alle stelle!”
“Mondo!”
“E Domino!”
“Team Rocket, pronto a partire alla velocità della luce!”
“Arrendetevi subito o preparatevi a combattere!”
“Proprio così!” Concluse una terza voce. Un ragazzino di tredici anni al massimo con un Meowth emerse da dietro le spalle dell’Aggron.
“… Ok. Non ci siamo liberati di voi… tre volte?”
“Ah! Sono stati solo dei rallentamenti nella gloriosa storia del Team Rocket!” Esclamò Mondo.
“Esattamente. E ora, provvederemo a rimuoverli.”
“Voglio proprio vedere.” Esordì Spino, premendo un bottone di uno dei vari telecomandi che portava nelle fondine… accendendo il televisore sull’altro lato della sala d’ingresso. I tre membri del “Team Rocket” si girarono, poi lo fissarono.
“Ho sbagliato!” Esclamò Spino, arrossendo “Volevo fare… questo!” E premette un nuovo bottone. Stavolta non successe nulla.
“Impressionante.” Commentò Domino, lisciandosi i capelli biondi. “Adesso però se non ti dispiace avremmo da fare.”
“Ma non capisco… dovrebbe aprire tutte le Poké Ball nel deposito!”
“Ah, quelle, le abbiamo già prese.” Rispose Domino, mostrando sorridente l’enorme sacco che fino a quel momento era stato coperto da Tyranitar ed Aggron.
“C’è qualcos’altro dietro a quei due Pokémon?!” Chiese Giuls. Poi mandò in campo Chansey, Raichu e Crobat. Lungo la strada aveva dato loro Revitalizzanti, Pozioni ed Eteri vari, in modo da curarli abbastanza. Spino annuì e mandò in campo Charizard, che megaevolvette subito, Persian ed Hitmonchan.
“… Ok. Tyranitar, Iper Raggio.” Disse Mondo sorridendo. Il Pokémon ruggì e aprì la bocca, lanciando un raggio di energia che investì i Pokémon presenti. Giuls chiuse gli occhi… e subito dopo davanti a lei si era piazzata una Blissey, in difesa della ragazza.
“Cosa?! Ma quello è un Pokémon a nolo!” Esclamò Mondo, subito prima che un Pugnorapido colpisse Tyranitar facendo cadere il ragazzo. L’Hitmonchan proseguì con uno Stramontante, che mandò al tappeto il grosso dinosauro. Intanto, Aggron e MegaCharizard si stavano scambiando attacchi.
“… D’accordo, la situazione non mi piace. Domino, ce ne andiamo!”
La ragazza annuì, e fissò Giuls stizzita “Bei capelli comunque.” Disse, richiamando Aggron ormai in procinto di essere battuto. Altri raggi richiamarono i Pokémon all’esterno, poi Mondo e Domino mandarono una in campo un Tropius, l’altra un Metagross. Saltarono sui due Pokémon, il ragazzino al seguito di Mondo, e puntarono verso l’alto, lasciando dietro di sé il sacco delle Poké Ball. Metagross sfondò il soffitto con un Meteorpugno e i tre sparirono via. Per qualche minuto nessuno dei presenti riuscì a dire nulla.
“Peggior. Furto. Della storia.” Commentò Giuls quando riprese la parola “Insomma, cos’hanno concluso?”
“Niente. Già. Che cosa assurda.” Rispose Spino, scuotendo la testa. Sconsolato, guardò l’edificio “Immagino che per un po’ dovremo tener chiusa l’Azienda. Che peccato però.”
“Già. Senti, per il Blissey?”
“Ah, quello… sì è strano, ma come ti ho detto cerchiamo di rendere i nostri Pokémon più amichevoli possibile. Non era mai successo prima, ma non credo sia impossibile che si evolvano.” Rispose Spino, scuotendo la testa.
“… Capisco.” Rispose Giuls.
 
Domino rispose alla chiamata appena la ricevette. “Sì capo, tutto come previsto.”
“Ottimo. Il ragazzo vi ha visti quindi.”
“La ragazza, vorrà dire. Quella che era su tutti i giornali insieme agli altri tre.”
Per un momento dall’altra parte ci fu un breve dialogo che l’agente del Team Rocket non capì, poi il capo riprese il telefono “Per curiosità, quale edificio avete attaccato?”
“L’Azienda.”
Un’imprecazione, poi il capo ritornò in linea “Avevo detto. La Torre. L’Azienda se arrivavate alla mattina. La Torre al pomeriggio. LA. TORRE.”
Per un attimo rimasero in silenzio, poi la voce riprese “D’accordo. Va bene. Va bene. Non c’è problema. Almeno uno dei compagni di Raziel vi ha visto. A posto. Rientrate alla base.”
“Sì signore.” Rispose Domino, per poi alzare il pollice in direzione di Mondo e del ragazzino.
Dall’altro lato del telefono, un uomo con lunghi capelli neri sospirò sconsolato “Perché devo trovare gente che non riesce neanche a concludere una missione semplice? Dovevano solo fallire davanti a Draconix. Era una cosa semplicissima.”
“Non temere, l’importante è che vi abbia visto uno dei compagni di Raziel. Giuls va bene quanto chiunque altro.” Rispose il suo interlocutore. “Di Draconix mi occuperò io. Darken preferisco lasciarlo stare, e Dragozard… beh, avrete già a che fare con lui.”
“Ottimo. Adesso…”
“Pierce, Pierce, quanta fretta. Assapora il momento. Oggi nasce il Neo Team Rocket. Non sei contento?”
“Lo sarei molto di più se non mi fosse costato un’enormità.” Rispose l’uomo.
“Una Squama Drago, un giuramento di fedeltà e denaro per coprire metà delle spese, che non ti mancava di certo. Difficile definirmi esoso.” Rispose il ragazzo con i capelli bianchi scuotendo la testa.
Pierce fissò Kain negli occhi “Perché farci questo favore?”
“Perché? Ma ovviamente per tenere lontano il Team Rocket, o almeno la maggior parte, dalle SUE grinfie.” Rispose Kain “Due volte sono due di troppo. Questa volta, sarete il MIO strumento.”
“Piano con le parole. La nostra è…”
“Un’alleanza. Io vi lascio in pace, e mi assicuro di tenervi informati su Raziel e tutti gli altri in modo che possiate agire indisturbati. In cambio voi non esagerate e vi limitate a gestire le piccole azioni.”
“Meglio. Anche se c’è sempre quella clausola nel nostro accordo che non mi piace.”
“Andiamo, è davvero un problema fornirmi agenti di tanto in tanto? La Polizia Internazionale è più propensa a cooperare di quanto lo siate voi, sai? E poi li scegli tu, potresti persino rifilarmi il ragazzino.”
“Lui? Oh, rimarresti sorpreso. Comunque, un patto è un patto. Grazie mille, signor Kain.” Disse Pierce, alzandosi.
“Un patto è un patto. Fino alla fine.” Rispose Kain, alzandosi a propria volta e stringendo la mano dell’uomo. Poi uscì. La donna con gli occhiali e il caschetto che si chiuse la porta alle spalle sorrise. “Allora, ‘signor’ Pierce, che ne dici?”
“Non mi piace. Non mi piace neanche un po’, Matori. Ma per il Team Rocket, questo e altro.”
“Al Neo Team Rocket allora.” Rispose la donna, afferrando una bottiglia di champagne dall’elegante scaffale lì vicino e versandolo in due calici.
“Al Neo Team Rocket. E che vada meglio dei due precedenti.” Rispose Pierce. E i due conclusero con un brindisi.

Squadra:TogeticLanturnEspeonCrobatTyphlosionVenusaur

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Post-lega Johto (Draconix)

Draconix guardò il suo avversario. Il ragazzo aveva i capelli biondi, ma erano chiaramente tinti. Non fosse stato per una ciocca rimasta bianca, non se ne sarebbe reso conto però. E assomigliava parecchio a Raziel, il che lo rendeva parecchio bizzarro.
Aveva cominciato la sua serie di sfide alla Torre Lotta due settimane prima di quel casino alle Isole Vorticose. E adesso, dopo altre due settimane, era finalmente arrivato a un passo dalla vetta. E l’ultima cosa rimasta a bloccarlo era quell’allenatore. Che pure si stava rivelando eccezionale.
“Ok, Kingdra, fagliela vedere!” Gridò, mentre il suo Pokémon entrava nella piscina. L’altro rispose ritirando Dragonite e mandando in campo a propria volta un Kingdra. Draconix borbottò qualcosa. Charizard contro Charizard, Dragonite contro Dragonite. E adesso Kingdra contro Kingdra. Quel tizio si stava rivelando la sua copia speculare. E stava vincendo, dato che il suo Charizard aveva battuto quello di Draconix, e il suo Dragonite aveva fatto lo stesso. In sua difesa, Draconix aveva mandato al tappeto il Pokémon Fuoco e danneggiato gravemente il drago.
Kingdra lanciò un Geloraggio, ma quello dell’avversario schivò ed attaccò con Dragospiro. L’attacco superefficace lanciò indietro il Pokémon di Draconix, paralizzandolo. Rispose comunque con un Geloraggio che causò ingenti danni all’avversario, ma l’allenatore di quello scosse la testa.
“Non stai affatto usando le potenzialità di quel Drago. Che spreco…” Commentò. Draconix, infuriato, ordinò un nuovo Geloraggio. Il colpo centrò l’avversario al petto, stavolta causandogli un maggior danno. L’altro rispose con Dragospiro e nuovamente Kingdra subì grossi danni, ma resistette e lanciò un ennesimo Geloraggio. Questa volta, del ghiaccio cominciò a formarsi sul petto dell’avversario. E il Pokémon si ritrovò congelato. Draconix sorrise e approfittò del momento per far colpire il proprio Pokémon a raffica, ma l’avversario richiamò Kingdra e mandò in campo un Ampharos. Il Pokémon Elettro colpì con Tuono e abbatté Kingdra.
Draconix borbottò qualcosa, poi mandò in campo Tyranitar. Il Pokémon entrò mentre la piscina si chiudeva, ed atterrando causò un Terremoto che danneggiò pesantemente l’avversario. A quel punto però Ampharos si lanciò all’attacco con Breccia, sorprendendo il ragazzo e causando danni enormi al Pokémon, che però resistette e rispose con un nuovo Terremoto. Sul punto di crollare, il Pokémon rispose con una nuova Breccia. Per un momento, Tyranitar parve resistere. Poi crollò, sconfitto.
Draconix richiamò il Pokémon. “Per così poco…” pensò con un sospiro. “Beh, adesso non è che mi rimanga molto da fare.” Strinse la mano all’avversario, e quello gli mise in mano un foglio, dicendogli di controllare i messaggi. Il ragazzo, sorpreso, uscì dalla Torre e aprì il telefono. E rimase paralizzato. Un momento dopo, ripresosi dallo stupore, balzò sul suo Charizard e partì in volo.
 
Un’ora dopo, era in un piccolo bar vicino al Monte Scodella, esattamente il posto descritto nel messaggio. Pochi clienti, locale sporco, una radio con altoparlante che mandava canzoni che andavano da roba di quarant’anni prima a canzoni recentissime senza cognizione di causa… E Lewis, seduto a un tavolo.
Quando si videro, i due sbarrarono gli occhi. Lewis evidentemente non si aspettava di vederlo. Fece per scappare, ma realizzò subito che era inutile. Anche perché Draconix gli fu addosso prima che potesse analizzare la situazione.
“TU! Ridammi Fearow! Ridammi il mio Pokémon, ladro!” Gridò il ragazzo afferrando l’altro.
“Aspetta… Aspetta! Ti ridarò Fearow! Fammi parlare!” Esclamò quello, cercando di parlare mentre Draconix gli stringeva il collo.
Draconix per un momento ci ripensò, e fu sufficiente. Lewis gli tirò un calcio allo stomaco liberando la gamba e riuscì ad alzarsi mentre Draconix si tirava indietro per il dolore.
“Uff, Draconix, sei sempre davvero eccessivo.” Rispose il ragazzo del Team Rocket, ricomponendosi “In fondo è solo uno stupido volatile. Ce ne sono a migliaia la fuori.”
“Non azzardarti a…”
“Dire la verità?” Chiese Lewis “Ascoltami bene Draconix, io non ce l’ho con te. Mi facesti una favore ai tempi di Kanto.”
“Bella gratitudine. Ti avevo dato quei soldi per farti una vita onesta.”
“Già, beh, il vulcano si è portato via casa mia e tutto ciò che avevo, e le cure di mia madre hanno prosciugato i miei risparmi. Cosa dovevo fare, chiedere la carità?”
“Sarebbe stato meglio che unirti al Team Rocket!”
Lewis sorrise “Capisco. Il Team Rocket… Beh, certo. Dovevo pur raccogliere i soldi, e quello era il modo più facile. Stava andando tutto per il meglio finché…”
“Finché io e gli altri non abbiamo salvato Johto? Che mostri che siamo.”
“Quei soldi mi servivano!”
“Guadagnateli! Ma non andare a rubare Pokémon per poi scusarti con un ‘l’ho fatto perché dovevo’.”
Lewis fissò il ragazzo. “Sai Draconix cosa odio davvero di te? Questa tua convinzione che se ho fatto qualcosa di male è stato per pigrizia. O perché non volevo fare qualcosa di buono. Fin dai tempi della Villa Pokémon. ‘Rubare è sbagliato, non importa perché’. Idiozie. Sai, pensavo davvero di ridarti Fearow quando ci fossimo reincontrati, ma adesso sono abbastanza arrabbiato.”
A quel punto, Draconix si guardò intorno e si rese conto che sia il barista che gli altri clienti si erano dileguati. Si domandò perché, poi dietro a uno dei tavoli scorse qualcosa che decisamente era fuori posto. Una grossa sfera bianca sopra e rosso sotto. Un Electrode.
Lewis sorrise, e scomparve sotto terra a cavalcioni di Golem. E poi ci fu l’Esplosione.
Stavolta Draconix fu colpito. Per fortuna Electrode era lontano da lui e i tavoli attutirono il colpo. Fatto sta che comunque fu molto, molto doloroso.
Per qualche tempo, tra le macerie fumanti, Draconix sentì solo un fischio acuto. Il ragazzo si rialzò a fatica, guardandosi intorno. Vide che si trovava circondato da macerie. Borbottando, fece del suo meglio per spostarle. Spingendo e scavando, si aprì un varco. E subito dopo da quel varco lo fissarono gli occhi di Lewis. Quello lo afferrò e gli tirò un pugno al volto. Rise di gusto mentre l’altro cadeva all’indietro.
Draconix spinse e riuscì ad aprirsi un nuovo varco, sbucando fuori da un’apertura che doveva essere stata la porta. Lewis era abbastanza lontano, ma quando vide Draconix si girò e sorrise. Sventolando in aria una Poké Ball nera. Draconix lo vide mandare in campo Fearow e balzargli sopra. Gridò e saltò su Charizard per inseguire il ragazzo. “Smettila di seguirmi!” Tuonò Lewis “Vattene. Sparisci. Levati dai piedi. Insistente, piccolo bas…” E così dicendo fece attaccare Fearow, che colpì l’ala di Charizard con un Perforbecco, ruotando senza però lasciar cadere Lewis. Il Pokémon ruggì ma dovette atterrare, l’ala perforata dall’attacco violentissimo del Pokémon avversario. “E stai lontano da Hoenn!” Gridò quello, scomparendo.
Draconix fissò il ragazzo che spariva all’orizzonte. Strinse il pugno. E nello stesso momento, giurò che si sarebbe vendicato. Poi crollò a terra, svenuto, mentre una pozza di sangue gli si allargava dai pantaloni.
 
Si risvegliò all’ospedale di Amarantopoli. Intorno al suo letto c’erano Giuls, Darken e Dragozard.
“Draconix!” Esclamarono insieme vedendolo riprendersi.
“Cos’è successo? C’è stata un’Esplosione nel bar in cui ti trovavi. Sei stato trovato poco lontano, con una ferita alla gamba, svenuto e con Charizard al tuo fianco.” Disse Darken.
“Credo tu abbia appena descritto cosa è successo, Darken.” Disse Dragozard “Adesso penso che dovrebbe pensare più che altro a riposarsi.”
Draconix fece per replicare, ma si rese conto di non farcela. Raccontare tutta la storia di Lewis avrebbe richiesto troppo tempo. E soprattutto era una cosa che riteneva personale.
“L’importante è che sia finita bene.” Disse Giuls “Raziel ti fa gli auguri. Lui e Lailah avrebbero voluto esserci, ma proprio oggi la Lega è affollatissima. Si sono presentati cinque aventi diritto in una volta sola, e si stanno dimostrando troppo abili perché Raziel possa lasciare il posto.”
Draconix annuì “Non c’è problema.” Disse “Adesso però vorrei restare un po’ da solo. Grazie comunque per essere venuti.”
Giuls e gli altri annuirono e uscirono, sorridendo. Appena se ne furono andati Draconix si guardò. Aveva un bendaggio alla gamba. Terrorizzato, si toccò le dita, e sospirò di sollievo quando le sentì perfettamente. Temeva di aver subito chissà quale danno, ma il piede e la gamba funzionavano ancora perfettamente.
“Lewis…” Pensò, e subito si accese in lui il desiderio di vendicarsi.
 
Kain fissò il ragazzo e sorrise “Allora, è andata come previsto?” Chiese.
“Perfettamente. D’altronde, sapevamo cosa fare.” Rispose Lewis, sospirando “Anche se vorrei davvero poter dire la verità almeno a Draconix.”
“NO! Ascolta, faccio grande affidamento su di te, Lewis. O forse dovrei dire Agente 613 della Polizia Internazionale?”
“Lei è stato davvero gentile con me, signor Kain.” Rispose Lewis, scuotendo la testa “Quando ho partecipato all’esame per unirmi all’Interpol, non pensavo di poterlo passare, ma lei…”
“Io ho solo consigliato all’esaminatore, dopo aver assistito ai test, chi sarebbe stata la persona più adatta per la missione. E quella persona eri tu.”
Lewis annuì, con un sorriso triste “Infiltrarmi nel Team Rocket e scalare i ranghi. Scoprire il finanziatore ed unirmi a loro. Purtroppo, ho fallito. Eppure, sono ancora costretto a mentire al mio più caro amico.”
“Temo che il sentimento non sia reciproco. Dopo quello che hai fatto, sono certo che ti odi. E proprio per questo sarà ben deciso a seguirti ad Hoenn.”
“Un secondo tentativo di infiltrazione nel nuovo team che riteniamo finanziato da loro. Lo so. E so anche che sono la scelta migliore per assicurarsi che Draconix non interferisca. Stavolta non fallirò.”
“Ottimo.” Rispose Kain, poi il membro della Polizia Internazionale si congedò.

Squadra:NinetalesPorygon2KingdraDragoniteCharizardTyranitar

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Post-lega Johto (Darken)

Darken si guardò intorno. La cima della Torre Campana si ergeva sopra tutto il resto. Amarantopoli, i boschi, la scomparsa Torre d'Ottone. Il sole stava tramontando, il cielo era terso. La situazione era ideale. Si girò e guardò le Kimono Girl.
“Sei certo di volerlo fare?” Chiese una di esse.
“Te lo concediamo solo perché abbiamo saputo che sei degno. Hai combattuto nella Grotta Celeste, e di nuovo alle Isole Vorticose. Ma cosa farà Lord Ho-Oh una volta richiamato, non possiamo saperlo.” Aggiunse un’altra.
Darken annuì, e le Kimono Girl si misero a ballare. Era una danza lenta, misurata. Ogni passo aveva un peso, e la sincronia tra le cinque era fondamentale. Le varie Eeveeluzioni rimasero in disparte fino all’ultimo, quando una dopo l’altra lanciarono i loro attacchi verso il cielo. I cinque attacchi (Lanciafiamme, Tuono, Idropompa, Psichico e Neropulsar) si unirono in un solo colpo, che si disperse in uno spettacolo di luce. Sotto i suoi piedi Darken sentì delle possenti vibrazioni mentre le campane della Torre cominciavano a suonare tutte insieme.
E subito dopo, una imponente figura alata si stagliò nel cielo, con un arcobaleno alle proprie spalle. Ho-Oh, il glorioso Pokémon Leggendario, planò in stretti cerchi intorno alla Torre, come fosse la cosa più naturale del mondo, e si chinò su Darken e le danzatrici.
“Avete evocato il Portatore di Arcobaleni. Perché?” Chiese una voce nella mente di Darken e delle Kimono Girl.
La prima si fece avanti, chinando il capo “Grande Ho-Oh, questo allenatore desiderava incontrarla per poterle parlare. Ha combattuto al fianco del Dominatore di Vortici e del Primo Nato. Crediamo che possa essere degno di rivolgerle la sua richiesta.”
Ho-Oh si chinò e osservò Darken “Vediamo… Sì, sei una giovane e promettente fiamma che insieme ad altre tre ruota intorno ad un enorme fuoco. Vedo in te doti importanti, un desiderio di amicizia e conoscenza insaziabile. Ma questo desiderio potrebbe portarti dolore. Inoltre, vedo che una delle mie braci riaccese si è avvicinata a te. Infine, vedo che senti di aver perso qualcosa. La vedo, una fragile fiammella lanciata verso un falò spento e nero. Perciò, qual è la tua richiesta, fiamma?”
“Lord Ho-Oh, io… Io le rivolgo la richiesta di prendermi come suo prescelto.” Disse Darken, chinando il capo in segno di rispetto.
Ho-Oh lo fissò “Dimmi, perché dovrei? Perché dovrei scegliere proprio te?”
Darken alzò il capo “Recentemente, ho perso una battaglia. Non una battaglia fondamentale, ma è stato in quella lotta che ho perduto un caro amico, sacrificatosi per assicurare a me e ai miei Pokémon la salvezza. Non voglio che accada ancora. Mai più. Perciò ho bisogno di più potere. Ho fiducia in tutti i miei Pokémon, dal Weelly a Ros, da Karpador a Free, ma so anche che solo sei alla volta possono venire con me mentre giro il mondo, e non necessariamente i più forti. Se mi accadesse qualcosa, che ne sarebbe di loro? Perciò ho deciso di rivolgermi a voi Leggendari, che siete un’eccezione.”
“E perché non rivolgerti a qualcun altro?”
“L’ho fatto. Sono tornato alle Isole Vorticose, ma Lugia era introvabile, chissà dove in mezzo al mare. Articuno e Zapdos mi hanno cacciato. Moltres ed io non abbiamo un buon legame. Quanto a Mewtwo e Mew, la loro locazione è incerta.”
Ho-Oh, annuì “E non stai dimenticando qualcuno, fiamma?”
“Le tre Bestie. Da quanto so, stanno vagando per il mondo. Ignoro dove si trovino.”
Il Leggendario osservò Darken “Bizzarro. Ritengo però che non solo tu stia dicendo la verità, ma che abbia, almeno in parte, ragione. Io sono colui che conosce vita e morte meglio di chiunque altro, salvo le deità proprie, e in un futuro non troppo lontano sento che ti troverai davanti un grande pericolo.”
“Quindi…”
“Ma non verrò con te.” Concluse Ho-Oh.
Darken per un momento rimase paralizzato, poi annuì “Capisco. La ringrazio comunque.”
“Non hai intenzione di combattermi con quei sei Pokémon che vedo alla tua cintura? Sono tutti di tipi adatti a combattermi.”
“Non voglio obbligarla. Li ho portati in caso dovessi difendermi, non per attaccare.”
“Molto saggio. Il mio araldo ha scelto bene.” Annuì. In quel momento, alle proprie spalle, Darken sentì un forte calore. Si girò e si trovò davanti un grande Pokémon quadrupede. Entei lo fissò per un lungo istante, poi si rivolse ad Ho-Oh.
“E così, Araldo delle Fiamme, è questa la tua decisione.” Commentò il grande leggendario osservandolo, ed Entei rispose. Darken e le Kimono Girl non potevano capire cosa stesse dicendo, ma era chiaramente una risposta positiva.
“In tal caso, hai la mia benedizione.” Rispose Ho-Oh. Poi si alzò in volo, e scomparve lasciandosi un arcobaleno alle spalle.
Entei a quel punto si volse verso Darken e avanzò. Poi allungò una zampa e toccò la mano dell’allenatore, che si sentì il braccio ardere di un calore immane. Quasi guidato aprì lo zaino ed estrasse una Poké Ball. Entei annuì e ne toccò il meccanismo, poi Darken la ripose.
Il ragazzo sorrise e chinò il capo. Poi, sentì una voce rimbombargli in testa.
“Mi senti?” Chiese una voce profonda come il rombo di un vulcano. Darken si guardò intorno spaesato. Le Kimono Girl non parevano averla sentita, perciò doveva essere solo lui.
“Mi senti?” Ripeté la voce, stavolta in tono più spazientito.
Darken si girò verso Entei. E capì, annuendo.
“Bene. BENE! Finalmente! Temevo non fossimo riusciti a stringere il legame, o che ci sarebbe voluto troppo tempo come l’ultima volta, ma finalmente posso dirti un paio di cosette!” Esclamò la voce nella sua testa, rimbombandogli nel cranio “Ascoltami bene, Darken, hai idea di quante volte ho dovuto salvarti in questi due anni, da quando ti ho messo sotto controllo?”
“N-No… Aspetta… Sei stato TU a salvarmi da Moltres?” Chiese il ragazzo, mettendo improvvisamente insieme i pezzi.
“Bravo, vedo che cominci a mettere insieme i pezzi. Ho fatto bene a scegliere quello intelligente.”
“Ma aspetta… perché riesco a parlare con te? Io pensavo che solo pochi leggendari potessero…”
“Parlare con voi umani? Sì. Solo una manciata di loro sono in grado di comunicare con voi, o parlando o per via mentale, ma il legame che ho stretto con te è diverso. Questo è un legame che può esistere solo tra un Leggendario ed il suo prescelto, ed è l’unico modo con cui anche leggendari come me, non dotati di alcuna capacità particolare in tal senso, possono comunicare con un umano.”
“Capisco… Questo è molto interessante, ci potrò scrivere su qualcosa quando sarà il momento.” Commentò Darken “Posso fare qualcosa per te al momento?”
“Nulla. Rimarrò abbastanza vicino a te per poterti raggiungere se sarà necessario. Non aspettarti che possa comparire all’istante… o che stia dentro una di quelle. Puoi usarla per chiamarmi però.”
“Assolutamente no.” Rispose Darken, che era certo che un leggendario non sarebbe mai entrato in una Ball per propria volontà.
“Ottimo. Allora arrivederci.” Rispose Entei, allontanandosi.
Darken rimase in attesa. Sentì il contatto con il Pokémon affievolirsi con la distanza, ma il loro legame non era mai del tutto spezzato. Persino quando era ormai certo che Entei si trovasse a grande distanza, riusciva a percepirne fiocamente i sentimenti e aveva un’idea della sua posizione grazie al loro legame. Rimase sorpreso quando si rese conto che dopo pochi minuti Entei si trovava già al Monte Argento.
“Se questa è la sua idea di vicino…” Pensò. Poi sorrise e si girò. Poco dopo scese dalla torre, rivolgendosi alle Kimono Girl per ringraziarle.
“Non devi ringraziarci, prescelto dell’Araldo.”
“Sei stato tu ad impressionare Entei e a convincere Ho-Oh delle tue buone intenzioni.”
“Accetta un dono per il tuo grande impegno.”
Così dicendo, una delle donne si tolse dai capelli una campana dorata. La porse a Darken, che la guardò ammirandola.
“Usala quando ne avrai davvero bisogno, e vedrai che non te ne pentirai.” Disse la donna. Darken osservò l’oggetto, poi lo ripose in una tasca dello zaino. Dopo averle ringraziate ancora, si allontanò soddisfatto.
 
Poco dopo, le Kimono Girl rientrarono nel tempio. Trovarono la finestra sfondata e il posto completamente sottosopra. Cercando di capire cosa fosse accaduto, una di loro fu colta da un dubbio e aprì la cassa del tesoro. Subito dopo svenne.
A qualche chilometro di distanza, in volo su Charizard, Kain osservò la campana antica che aveva appena preso. Charizard lo fissò, con uno sguardo interrogativo.
“Il destino si sta facendo più chiaro amico mio, ora che uno di loro ha stretto un Legame.” Rispose Kain “Tutto ciò che faccio, lo faccio per uno scopo più grande. Sono certo che anche questa campana avrà un ruolo in futuro, ma sono anche certo che questo ruolo sarà portato a termine molto lontano da qui. Quindi, anziché lasciarla a prendere polvere in una cassa per altri secoli, meglio cercare colui a cui è destinata. Non credi?”
Il Charizard non fece alcun gesto, ma Kain lo sentì più calmo. Mise via la campana e sorrise “Ancora due settimane, poi finalmente la nostra battaglia potrà avere inizio."

Squadra:TogeticHoundoomDonphanSteelixMeganiumHeracross

Leggendari: Entei

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Post-lega Johto (Dragozard)

Dragozard si guardò intorno, poi fece cenno al ragazzo. Argento si fece avanti, con circospezione, quasi temesse una trappola.
“Ti vedo preoccupato.”
“Non vedo mio padre da anni. Lo saresti anche tu al mio posto.”
Dragozard annuì, poi fece cenno al ragazzo di proseguire. Argento avanzò ancora, e improvvisamente si trovò davanti un uomo con un grande impermeabile nero e un borsalino dello stesso colore in testa.
Giovanni non parlò, limitandosi a fissare Argento. Argento non parlò, limitandosi a fissare Giovanni. E Dragozard li osservò entrambi.
Non si poteva dire che si somigliassero davvero. Argento aveva tratti meno spigolosi e capelli rossi e lunghi, invece di quelli corti e bruni di Giovanni.
“Figliolo.” Disse infine l’ex-leader del Team Rocket “Finalmente ti ho trovato.”
“Padre… Mi dispiace per essere fuggito di casa. Avrei dovuto…”
“Non importa figliolo, non importa.” Rispose Giovanni. Era la prima volta che Dragozard sentiva il capo del Team Rocket con la voce rotta dall’emozione. Ed era la prima volta che lo vedeva abbracciare qualcuno, ma fu quello che fece con Argento. Il ragazzo rispose con un gesto un po’imbarazzato, ma sorrise. Dragozard cominciò a sentirsi decisamente fuori posto. Fece per andarsene, quando una voce lo interruppe.
“Ma che bel momento di amore famigliare. Sarebbe un peccato rovinarlo.”
Dragozard, Giovanni e Argento si girarono verso l’ingresso di Kanto della grotta. Sopra di esso si trovava un Drapion. E appeso alla sua coda si trovava un uomo alto e magro.
“Chi sei?” Chiese Dragozard, stringendo la presa su una delle sue Poké Ball.
“Il mio nome ha poca importanza, dato che morirete tutti.” Rispose “Tranne te, Giovanni. In fin dei conti, sono venuto per portarti via con me.”
Dragozard e Argento fissarono entrambi Giovanni, che strinse il pugno “E così non avete intenzione di lasciarmi andare? Non che ci sperassi, ma è un piacere avere una conferma.”
“Temo di no. Il mio signore desidera che tu paghi il tuo debito. Col servizio, o con la morte.”
“Scelgo la terza opzione.” Rispose l’uomo, mandando in campo Dugtrio. Il Pokémon Terra scomparve immediatamente. L’uomo con il Drapion si guardò intorno, prestando attenzione, ma fu un attimo troppo lento quando ordino al Pokémon di spostarsi. Il Pokémon Terra emerse dalla parete rocciosa colpendo con Fossa e scagliando il Drapion e l’uomo in avanti. Quello saltò a mezz’aria usando il Pokémon come trampolino, atterrando davanti ai tre allenatori.
“Giovanni, Giovanni, pensavi davvero fosse così facile?” Chiese.
“No, in effetti sono sorpreso, Hel.” Rispose quello. Hel lo fissò confuso un momento prima che da sottoterra emergesse un Rhydon, che afferrò l’uomo stringendolo “Non pensavo sarebbe stato così facile.” Rispose. Un secondo dopo, si chinò giusto in tempo per schivare l’attacco del Drapion, schioccò le dita, e Dugtrio si lanciò contro di lui.
“Che vorresti… fare… Eh? Pensi di poterci… sfuggire a lungo?” Chiese Hel, chiaramente in una brutta situazione. Non riusciva a raggiungere la cintura con le dita, e di conseguenza il suo unico pokémon attualmente in campo era il suo Drapion, in una situazione di svantaggio contro Dugtrio.
“Penso di potermene assicurare. Dragozard, fammi un favore. Porta mio figlio sul Monte Argento, al Centro Pokémon lì vicino. Non quello della Lega, l’altro, sul Percorso 28.”
Dragozard annuì.
“Ah… quanto sei stupido… Mi hai appena detto dove… stai andando…”
“Dragozard, per favore…”
Il ragazzo annuì e spinse via Argento. Questi cercò di fermarlo, ma il ragazzo riuscì a convincerlo ad uscire.
Quando fu certo che se ne fossero andati, Giovanni sorrise. “Bene. Adesso, vogliamo assicurarci che tu non possa dire a nessuno dove mi trovo, Hel?” Chiese, sorridendo. Ed Hel vide nella sua mano sinistra il bagliore di un coltello.
 
“Bene, ci sono tutti?” Chiese l’uomo anziano.
“Direi di sì, signore. Gangr, Idi, Thiazi, Volla e Freiya. Manca soltanto Hel, ma lui è ancora in missione.” Rispose un uomo enorme.
“Cominciamo allora. Fa entrare i tre fratelli. Sarà compito tuo giudicarli.” Disse l’anziano indicando l’uomo.
“Con autentico piacere.” Rispose quello, pregustando il momento.
I tre entrarono e chinarono il capo. Due di loro apparivano perfettamente calmi, ma il più alto stava sudando visibilmente, e sanguinava da una larga ferita al petto.
“Gangr” iniziò l’uomo alto “Hai commesso due imperdonabili errori in questa tua missione. Prima di tutto, hai fallito nel recuperare entrambi i rotoli.”
Gangr annuì. Sembrò sul punto di dire qualcosa, ma lo sguardo dell’uomo alto lo fermò.
“Inoltre, e questo è il peccato più grave, hai infranto il tabù. Hai utilizzato un vietato. Hai peccato.”
“Signore io… me ne sono sbarazzato subito… L’ho utilizzato solo perché ne avevo necessità… L’avevo appena catturato per eliminarlo…”
“Silenzio! Potrai parlare se e quando ti sarà concesso!” Tuonò l’uomo. Nonostante Gangr fosse già di per sé alto e muscoloso, impallidiva davanti alle dimensioni dell’altro individuo. Smise immediatamente di parlare.
L’uomo si rivolse quindi a Thiazi “Hai portato a termine la tua missione, ma ti sei lasciato sfuggire il Drago. Cos’hai da dire a riguardo.”
“Signore, io ho solo eseguito gli ordini. Il mio compito era di allontanare la ragazza, e tanto ho fatto. Se mi aveste ordinato di portarvi la testa del Drago, l’avrei fatto.”
L’uomo annuì e si rivolse al terzo “Idi, il tuo è stato un lavoro eccellente. Hai riportato il ragazzo sotto la nostra ala, e ci hai anche consegnato un’utile pedina.”
“La ringrazio signore.”
Per un momento, l’uomo rimase in silenzio. Poi si rivolse ai tre “Idi, hai diritto a una ricompensa. Ti concedo il tempo per pensarci. Mi saprai dire entro domani.” Iniziò, premiando il sottoposto “Thiazi. Il tuo nuovo compito sarà dare la caccia al Drago. Mi hai detto che mi avresti portato la sua testa se te l’avessi ordinato. Bene. Fallo.”
Thiazi annuì. Poi l’uomo si rivolse a Gangr “Quanto a te. Anello, o morte?”
Gangr boccheggiò un momento. Sembrò sul punto di rispondere, quando Idi si fece avanti “Signore, chiedo che la mia ricompensa sia la salvezza di mio fratello. Questo è il mio desiderio.”
Sia Gangr che l’uomo alto fissarono Idi allibiti. Quest’ultimo attese un secondo prima di parlare “Sei certo che sia la tua scelta?”
“Sì, mio signore.”
“In tal caso, commuterò la sua pena.” Rispose, ed estrasse un coltello, per poi posarlo sul tavolo. “Domattina, su questo tavolo, voglio cinque delle tue dita, siano esse di mani o piedi, o uno dei tuoi occhi. Ti lascio la notte per decidere.” Rispose. Gangr annuì, tremando. Poi ad un cenno i tre uscirono.
“Bene. Le altre due sono un tuo compito.” Disse l’anziano mentre l’omone si sedeva ed una donna bruna annuiva.
Le due donne entrarono, ed era evidente che si aspettavano la punizione.
“Avete fallito la missione. Avete lasciato fuggire il figlio di Giovanni, e ho dovuto mettere Hel sulle sue traccie. Anello o morte.” Disse semplicemente la loro giudice “Vi lascio tempo fino a domani mattina. Andate.” Le due donne annuirono, incapaci di parlare.
“Sei stata rapida.” Commentò un altro dei presenti.
“Non era una decisione ardua.”
“Ma per loro lo sarà senz’altro."

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Epilogo di Johto

Lance entrò nella stanza. Ad attenderlo, c’erano Rosso e tutti i Superquattro ed i Capipalestra di Kanto e Johto. Inoltre erano presenti anche Kain e tre uomini in impermeabile marrone in varie tinte, membri della Polizia Internazionale.
“Signori, vi ringrazio per essere venuti qui oggi.” Disse il Domadraghi “Dato il provvidenziale ritiro di Raziel dal ruolo di Campione, spero sarete sollevati dal sapere che questa riunione ora ha una legittimità assoluta, dato che al momento io rivesto il titolo di Campione di Johto e Rosso, almeno fino a domani, è Campione di Kanto.” Rispose l’uomo. I presenti annuirono. Era cosa ben nota che Rosso intendeva lasciare il titolo e andarsene. O almeno questa era la voce che circolava.
“Adesso, però, passerò la parola a colui che mi ha convinto ad effettuare questa riunione. Il mio allievo e possibile erede, Kain.” Disse. Kain si fece avanti. I presenti lo osservarono, e ognuno di loro si fece un’idea diversa del giovane ragazzo che avevano davanti.
“Signori, signore, vi ringrazio di essere qui oggi.” Disse “L’argomento di cui desidero parlarvi è molto importante. Investe non solo le Leghe di Kanto e Johto, ma l’intero mondo. Per questo la Polizia Internazionale ha già dato il supporto alla nostra causa.”
“Di che si tratta?” Chiese Agatha, la Superquattro Spettro di Kanto “Deve trattarsi di qualcosa di estremamente grave.”
“Assolutamente. Ho scoperto che esiste un grave pericolo che minaccia tutti i Leggendari, e che potrebbe costare loro la vita.”
I presenti cominciarono a mormorare tra loro, a bassa voce, ma Lance fece un gesto e l’attenzione di tutti si rivolse nuovamente a Kain.
“Comincerò dal principio. Sin dalla più giovane età, sono stato interessato alle leggende da ogni parte del mondo. E questo interesse era diviso con altre due persone. Mio fratello, e Alexander Hyden Smogon. Credo che questo nome vi sia ben noto.”
“Certo che lo è. Le Smogon Industries non sono più le stesse da quando LUI ha preso il potere.” Rispose Agatha.
“Verissimo. E la causa di questo è la politica di Alexander. Egli ritiene che i Pokémon siano divisi in categorie. E che oltre ad un certo livello di forza, siano essi Leggendari o Pokémon selvatici, i Pokémon non debbano esistere. Sogna un mondo ‘puro’, privo di ogni creatura troppo potente. Un mondo senza alcun Pokémon sopra la media.”
“Sì, questo lo sappiamo.” Rispose Raffaello “Per questo sono nate le riserve Ranger. Con il potere dell’azienda alle spalle, Smogon ha potuto imporre la sua idea, e alcuni Pokémon hanno cominciato a farne le spese. Fiore, Almia e Oblivia hanno lo scopo di impedire che qualcosa del genere possa accadere davvero. Inoltre, i Pokémon Ranger in tutto il mondo si stanno occupando di arginare le politiche della Smogon. Sfortunatamente, ufficialmente la Smogon non si può accusare di nulla. Dico male?”
Un membro della Polizia Internazionale scosse la testa “Non ci sono capi d’accusa sufficienti. TUTTI sanno che è la Smogon a finanziare lo sterminio, ma NESSUNO può provare qualcosa. Ci abbiamo provato per anni.”
“Tuttavia” Riprese Kain “Io avevo un legame con Alexander. Sono riuscito a sfruttarlo per guadagnare la sua fiducia, e ho scoperto qualcosa. Non abbastanza per incriminarlo, ma un punto di partenza per fermarlo, se il fato lo vorrà.”
“Spiega.” Disse Lance. Kain annuì.
“Anzitutto, ho scoperto che esiste una setta di seguaci di Alexander. Non so molto di loro, perché sono tenuti segreti, ma ho scoperto le iniziali TB. E so che il capo di tale setta, chiunque egli sia, non mi vede di buon occhio.”
“Inquietante, ma non interessante.” Commentò Sabrina. La donna era rimasta attenta per tutto il tempo, osservando Kain, e il ragazzo si aspettava un suo intervento.
“Vero, ma credo che il resto vi interesserà di più. Vedete, tra i documenti della Smogon in cui ho scoperto di questo – o questa – TB, ho trovato anche questi.” Esclamò, posando sul tavolo le copie che aveva realizzato. Erano fogli che elencavano le locazioni più comuni di certi leggendari… e note utili sui vari metodi per richiamarli ed affrontarli secondo le leggende. Il più particolare era però l’ultimo foglio. Che invece, spiegava come TB avesse cominciato una ricerca sull’incidente Cripto di quattro anni prima.
“Qui entrano in gioco i dati che noi della Polizia Internazionale abbiamo ottenuto qualche tempo fa.” Spiegò uno di loro “Dati che affermano che qualcun altro oltre alle Smogon e agli scienziati di Aurus si stava dedicando a ricerche sulla tecnologia delle Cleptatrici e di altri strumenti simili.”
“E chi?” Chiese Alfredo. Kain fece per rispondere, ma fu Angelo a parlare per primo.
“Il Team Rocket.”
Kain annuì “Angelo ha ragione. Si tratta del Team Rocket.”
“E come lo sai?” Domandò Blaine.
“Perché, come te, anche io ho deviato dalla retta via a suo tempo.” Rispose Angelo “Ma ora sono dalla vostra parte, e dalla sua.”
“Grazie ad Angelo, stiamo ottenendo ottimi risultati nel tenere d’occhio alcuni soggetti su cui la Smogon ha recentemente messo gli occhi. Sfortunatamente, uno di loro possiede un Gengar e un altro possiede ogni Pokémon conosciuto a Kanto e Johto, incluso Gengar. Perciò entrambi se ne accorgerebbero se per caso uno spettro si nascondesse nella loro ombra.”
“Ma per gli altri ho provveduto a suo tempo.”
“E questo si è rivelato utile più di una volta. Al secondo incidente del Pozzo Slowpoke per esempio. Sfortunatamente, altre volte non sono riuscito ad intervenire, o l’incidente è avvenuto prima che incontrassero Angelo.”
“Inoltre, il Gengar di cui vi ho parlato prima è una fonte di problemi. Ha tentato diverse volte di scacciare gli altri senza farsi notare.” Commentò Angelo “Qualche tempo fa ha provato ad usare del sale per farli uscire dalle ombre, ma fortunatamente ha fallito e i sorvegliati hanno pensato fosse uno scherzo.”
“Per fortuna i suoi sono Pokémon tenaci. Comunque, stiamo andando fuori dalla discussione. Il punto di questo meeting è decidere come comportarci.”
“Come? Arrestiamo Alexander, processiamolo e mettiamolo in galera. Con la tua testimonianza e questi documenti…” Iniziò Blu.
“Vi riderà in faccia.” Rispose un membro della Polizia Internazionale “Poi prenderà i suoi avvocati, che smonteranno pezzo per pezzo le prove bollandole come falsi. Infine farà sbattere VOI in galera per calunnia. Lo ha già fatto più volte.”
“Perciò, l’idea dell’accusa diretta è da scartare. Ovviamente, a meno che non raccogliamo altre prove. E per farlo, dobbiamo sfruttare due fronti. Le industrie Smogon, e il TB.”
“E come pensi di sfruttare il TB se non sei neanche certo di cosa sia?” Domandò Agatha.
“Vede, la mia teoria attuale è che il TB serva da tramite tra le Smogon e i Team da loro pagati. E ne ho avuto conferma da una spia dell’Interpol infiltrata nel Team Rocket. Perciò, il punto sta nel distruggere il TB, dall’interno o dall’esterno. Ed è per questo che ho contattato un esperto.”
Furio alzò la mano per chiedere chi fosse quando la porta si aprì con uno schianto. A entrare fu un ragazzo sulla ventina, con i capelli grigiastri e gli occhi arancioni, coperti da una visiera. Indossava un enorme cappa blu.
“Salve a tutti. Mi aspettavate?” Chiese quello, avanzando impettito verso il tavolo, per poi piazzarsi seduto su una sedia libera. Ossia quella di Kain. Dietro di lui, e al suo fianco quando si fu seduto, si piazzarono un Espeon e un Umbreon.
“Chi sarebbe questa… persona?” Chiese Bruno.
Kain sospirò “Questo, signori, è il nostro… esperto. Vi presento Wes, responsabile della distruzione dei team Clepto e Cripto nella regione di Auros e possessore dell’unica Cleptatrice autorizzata.”
“Piacere mio.” Disse Wes, alzando la mano. In cui si trovava un portafogli. Che con un grido Cosmo realizzò essere suo. Wes ridacchiò e glielo rilanciò, perfettamente integro.
“Siamo certi di poterci fidare?” Chiese il Capopalestra Psico.
“Ehi, mi potrei offendere. Non sarò il tipo di persona che vi potreste aspettare, ma qui dentro sono l’unico ad aver sconfitto DUE Team criminali. Contemporaneamente.” Rispose.
“Il signor Wes è un nostro agente esterno di fiducia.” Rispose il membro della polizia internazionale più vicino “E nonostante i suoi metodi poco ortodossi, ci è sicuramente stato d’aiuto.”
“Se lo dite voi…” Commentò Koga, scettico.
“In ogni caso, ora vi esporrò il piano.” Spiegò Kain “Il nostro scopo ultimo è quello di fermare la Smogon. E il primo passo è tagliare i collegamenti con le organizzazioni malvagie sotto il loro controllo. Che vuol dire smantellare questa setta. Pertanto, Wes ed io ci occuperemo di eliminarla dall’esterno, mentre la Polizia Internazionale si concentrerà sull’infiltrarsi e sul controllo delle organizzazioni. Il compito dei Capipalestra, dei Superquattro e dei… beh, del Campione e di Rosso, è di proteggere i leggendari. Le Isole Vorticose, le Isole Spumarine, il Monte Brace a Primisola, il Monte Argento, la Torre Campana e la Torre Bruciata non devono MAI restare senza sorveglianza. Anche la Grotta Celeste, per ogni evenienza. Comprendo che questo sia per voi un incarico gravoso, dato che avete anche i vostri impegni da Capipalestra, ma vi prego di accettarlo.”
I presenti ponderarono la richiesta, poi annuirono, nessuno escluso. La successiva mezz’ora trascorse nel decidere i dettagli, con Wes che se ne andò appena ricevuti due biglietti per Hoenn, uno per lui e uno per la sua ‘socia’.
Terminata la discussione, i presenti al meeting se ne andarono, ringraziando Kain. Solo Agatha rimase in disparte fino alla fine. Quando anche Lance se ne fu andato, si rivolse a Kain.
“Dimmi, ragazzo, è davvero tutto qui?” Chiese la donna.
“Non capisco che intenda, signora.” Replicò lui.
Agatha scosse la testa “Voi giovani non sapete mentire. Tu hai dei sospetti, quantomeno.”
Kain annuì “Ho molti sospetti. Nessuno positivo. Ma per il momento, credo non sia il caso di farne parola. Abbiamo già abbastanza a cui pensare SENZA inutili teorie.”
Agatha ponderò la frase, poi scosse la testa “Immagino tu abbia ragione. Dimmi una cosa però: ero amica del vecchio presidente della Smogon. Credi possa essere stato Alexander a farlo ‘ammalare’?”
Kain ponderò la risposta attentamente, poi annuì “Credo sia molto probabile. Alexander non è mai stato soddisfatto del suo ruolo, che pure era quello di vice presidente.”
Agatha annuì. Per un momento Kain fu certo che i suoi capelli si fossero rizzati e dietro di lei la sua ombra si fosse ingigantita. Poi la vista passò, o forse non c’era mai stata.
“In tal caso” Commentò la donna “Sarà un piacere prendermi cura di quel ragazzo, se mi capiterà tra le mani.”
Kain annuì. Eppure, la sensazione di pericolo per il futuro che sentiva non lo abbandonò. Una sensazione che gli diceva che per il momento, il mondo era ben lungi dall’essere salvato.

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Prologo di Hoenn

“Oh, non di nuovo…” commentò Frak, aggrappandosi a Sandshrew mentre i due precipitavano nel vuoto. L’unica cosa a cui riuscì a pensare fu che era abbastanza stanco della situazione. Questo finché la caduta non si fermò di botto, senza che i due toccassero alcuna superficie.
“Ehilà, Frakkino. Come va?” Chiese la voce che il ragazzo conosceva fin troppo bene. Si girò per rispondere... e quello fu il momento in cui il lenzuolo del suo letto gli piombò in testa. Se lo tolse di dosso, e subito dopo toccò al suo cuscino.
“Oh già, dimenticavo, ho chiuso il portale un po’ in ritardo e anche quelli sono entrati. Colpa mia.” Rispose un piccolo Pokémon sospeso a mezz’aria. Hoopa ridacchiò, poi schioccò le dita e un nuovo portale risucchiò lenzuolo e cuscino rispedendoli in camera di Frak. Almeno, quello era il piano. Realizzò purtroppo di aver sbagliato mira e di averli spediti da qualche parte a Kanto. Oh beh, ci avrebbe pensato dopo.
“Cosa vuoi Hoopa?”
“Niente di che, solo augurarti buona fortuna per il tuo viaggio.”
“Grazie.” Rispose Frak sorpreso “C’è altro?”
Hoopa sospirò “Adesso un Leggendario non può neanche salutare un caro amico?”
“Mi hai rapito dal mio universo quando ero un bambino. E poi sbattuto nel deserto.”
“Non è certo colpa mia. Prenditela con il te stesso di questo universo, che ha avuto la bella idea di farsi ammazzare in maniera del tutto imprevista. E secondo il boss, abbiamo bisogno di te. E poi non è così tragica, questo mondo è identico al tuo.”
“Non è questo il punto!”
“Hai ragione, non lo è.” Rispose Hoopa “Il punto è che stai per cominciare il tuo viaggio, e pensavo fosse carino avvisarti che non ho intenzione di aiutarti. Beh, più che altro non potrò.”
“E perché?”
“Sarò impegnato, parecchio. E poi sento che non manca molto a quando il mio prescelto salterà fuori. Oh, sono così contento...”
“Non c’è altro? Sarei stanchino.”
“No, no, aspetta, credo di doverti dire altre due cose. La prima è che tuo cugino sta arrivando.”
Frak sbarrò gli occhi “D… Davvero? Fin qui?”
“E non fare quella faccia. Tuo cugino mi piace molto. Il suo stile è ottimo. Una vera sfortuna che non sia lui ad essere il mio prescelto. Deduco che l’universo abbia altri problemi.”
“Ok, e la seconda?”
Hoopa sorrise e spalancò un varco alla sua sinistra. Ci infilò la zampa e dopo aver tirato fuori quelli che Frak era abbastanza sicuro fossero l’Arca dell’Alleanza, il Santo Graal ed Excalibur, solo per scuotere la testa e ributtarli dentro, tirò fuori un vaso piuttosto bruttino. Ridacchiò, e lo lanciò al ragazzo, che lo afferrò al volo.
“… È uno scherzo?”
“No, è un vaso.”
“Sì, lo vedo. Tutto qui?”
“Ehi, il boss ha detto di darti questo. Palkia ordina, io eseguo. Dice che prima o poi saprai come usarlo. Tanto io non me ne faccio nulla, non posso aprirlo.”
“Io posso?”
“Sì, ma se fossi in te non lo farei ora. Saprai quand’è il momento giusto.”
“Quindi dovrei portarmelo dietro?”
“Tranquillo, è leggero e non si romperà.”
Frak annuì, e Hoopa sorrise “Ottimo. Ciao Frakkino.” Rispose il Pokémon, poi Frak e Sandshrew si ritrovò sul proprio letto, senza lenzuolo e cuscino.
Si stava chiedendo cosa fare quando sulla testa gli si aprì un portale. E gli piovvero addosso – di nuovo – coperta e cuscino.
Hoopa ridacchiò poi osservò la sua collezione. Afferrò un oggetto “Uhm, forse dovevo dargli anche questa…” Rifletté osservando la Pietra. Poi scrollò le spalle e la buttò in mezzo al tesoro.

Squadra:Sandshrew

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ARCO DI HOENN

Giuls VS Norman

Giuls percorse rapidamente il Percorso 101 e raggiunse la cittadina di Solarosa. Qui si trovò davanti un bivio. Poteva andare a nord, verso il percorso 103, o ad ovest, verso Petalipoli.
“Ok, allora… la Palestra più vicina…” Si chiese aprendo la mappa “Petalipoli, se vado di qua, o Ciclamipoli se vado a nord. Ma Petalipoli è più vicina… Bene, è deciso. Percorso 102, preparati!” Esclamò, soddisfatta. Lungo il percorso incrociò numerosi Pokémon, ma nessuno catturò in modo particolare il suo interesse, e si limitò a combatterli con Skitty. Questo finché la stessa Skitty non si infilò in uno spiazzo d’erba laterale, inseguendo qualcosa che si muoveva. Seguendola, Giuls si trovò davanti una piccola Ralts, tremante.
Fu un colpo di fulmine. Sorridendo, estrasse una Poké Ball.
“Ciao piccolina. Ascolta, io sono un’allenatrice. Ti piacerebbe essere la mia prima cattura di Hoenn?” Chiese la ragazza.
Ralts continuò a tremare e fece un passo indietro, ma sembrava più timida che spaventata. Dopo averci pensato un momento, annuì, e Giuls la catturò.
Skitty la guardò, sorpresa.
“Che c’è? Normalmente si combatte con un Pokémon per catturarlo, ma questa era molto timida, l’ho capito subito. Non voleva combattere contro di me. Perciò attaccarla era un modo sicuro per farmi odiare.” Rispose Giuls, sulla difensiva. Non sapeva perché, ma aveva capito subito che quella era la cosa giusta da fare.
Skitty si limitò a girarsi e rincorrere la propria coda.
“Grazie per l’interessamento…” Borbottò Giuls. Poi riprese il cammino con calma. D’altronde, la città era vicina, e quello che le interessava era soltanto rendere più forti Ralts e Skitty. Al tramonto entrò in città e, portata Skitty al Centro Pokémon, si diresse verso la Palestra.
Entrata, affrontò i numerosi allenatori che si trovò davanti. La prova si basava semplicemente sullo scegliere una porta e sfidare l’avversario dietro di essa. Perciò, Giuls si limitò ad affrontarli tutti, approfittandone per allenare Skitty e Ralts. La Pokémon Normale aveva un buon istinto, e la Pokémon Psico, anche se non sembrava molto sicura di sé, quantomeno sapeva difendersi.
‘Era davvero da tanto che non avevo con me solo Pokémon a questi livelli.’ Pensò guardando la cintura. Oltre alle Poké Ball delle due in campo, c’erano solo le sfere di Lapras e Lanturn. Tutti gli altri, incluse Venusaur e Thyplosion, erano rimasti a casa, a Kanto. Le era dispiaciuto, ma ormai aveva abbastanza Pokémon che poteva benissimo non catturarne più volendo, quindi riteneva che l’unico modo per essere spronata a prenderne ancora fosse non avere con sé la sua vecchia squadra.
Arrivata all’ultima stanza, con sorpresa la trovò vuota. Rimase in attesa aspettandosi un’entrata ad effetto del Capopalestra, ma non successe nulla. Dopo dieci minuti, quando ormai cominciava a perdere la pazienza, finalmente apparve un uomo.
Norman sorrise “Salve e scusa il ritardo, stavo incontrandomi con un vecchio amico e non ho sentito suonare l’interfono. Comunque, credo di conoscerti. Sei Giuls, vero? Peccato, speravo di affrontare i ragazzi di Oak solo una volta che avessero formato squadre di un certo livello, intorno alla quarta medaglia, ma temo non ci siano alternative ormai. Non posso certo cacciarti via. Quindi, sarà un due contro due per la tua prima medaglia di Hoenn.” Lanciò uno sguardo alla cintura della ragazza “Hai intenzione di usare Pokémon di Kanto o Johto? Lo chiedo per regolarmi.”
“No, pensavo di usare solo le mie nuove catture.” Rispose Giuls.
“In tal caso… direi che posso offrirti due alternative. Posso farti affrontare un solo Pokémon molto forte con due dei tuoi, o posso farti affrontare la mia squadra per gli esordienti.”
“La squadra per esordienti è formata da due Pokémon, giusto?”
“Esatto. Niente Zigzagoon o Slakoth, se te lo stai domandando, prendo comunque sul serio i miei sfidanti. Specialmente se hanno partecipato a due Leghe.”
Giuls annuì “Allora… scelgo il team esordienti. Non credo le ragazze siano ancora pronte per uno scontro contro un avversario di grosso calibro.”
Norman annuì, poi mandò in campo un Vigoroth, mentre Giuls schierò Skitty. La Pokémon fissò l’avversario, poi sorrise. Quelli che sembravano cuoricini di luce furono scagliati contro Vigoroth, che arretrò, sorpreso. Quando si riprese, stava osservando Skitty con uno sguardo molto diverso. Provò ad usare Lacerazione, ma non riuscì a farlo, fermandosi prima di colpire. Skitty sorrise e a un comando dell’allenatrice rispose con Codacciaio.
“Attrazione… Bel trucchetto.” Commentò Norman “Vedo che stai già allenando bene Skitty.” Poi lanciò un comando, e Vigoroth si mise ad urlare generando un’esplosione di onde sonore. La Baraonda copriva ogni altro rumore, ma per fortuna Skitty capì cosa le stava ordinando Giuls dai movimenti delle labbra e si lanciò all’attacco, incassando il danno per poi colpire nuovamente con Codacciaio.
Vigoroth arretrò e continuò a gridare, danneggiando ancora Skitty.
“E’ forte.” Pensò Giuls, prima di ordinare a Skitty di colpire ancora con Codacciaio. Il Pokémon Normale eseguì, colpendo Vigoroth e scagliandolo via. Il Pokémon si rialzò e colpì con Lacerazione. Skitty, esausta, crollò al tappeto. La ragazza mandò quindi in campo Ralts.
Vigoroth fece per lanciarsi su di lei, quando uno Psichico lo scagliò via, sconfitto.
Norman annuì e mandò in campo Linoone. Il Pokémon si lanciò all’attacco e colpì Ralts. Ma quello si rivelò solo una copia creata dal Doppioteam. Intorno al Pokémon ne comparvero numerose altre.
Uno Psichico raggiunse l’avversario alle spalle, scagliandolo via, ma Linoone si rialzò ed attaccò con Bottintesta riuscendo a colpire Ralts. In cambio ricevette un altro Psichico.
Norman si limitò ad annuire, poi diede un ordine. Linoone scosse il naso e Giuls fu certa di vederlo sorridere, poi con un Attacco Rapido colpì il vero Ralts, facendo svanire le altre copie.
“Tanti saluti a Doppioteam.” Pensò Giuls. Era comunque durato per abbastanza tempo, e Linoone aveva subito parecchi danni. “Piano B.”
Giuls lanciò un comando e Ralts scagliò una Tossina, centrando Linoone ed evitando subito dopo Bottintesta. Subito dopo, il veleno cominciò a fare effetto.
La ragazza sorrise, poi alzò gli occhi verso Norman… E lo vide sorridere.
Subito dopo Linoone caricò con Facciata.
Ci fu un polverone. La prima cosa che si vide chiaramente fu Linoone, al tappeto per il veleno. Norman osservò il campo, poi scosse la testa. “Non me l’aspettavo. Mi hai ingannato quando ha incassato il Bottintesta anziché bloccarlo.” Commentò, osservando Ralts ancora circondata da una barriera psichica. La Protezione svanì e Ralts si girò giubilante verso Giuls, che sorrise di rimando alla Pokémon, per poi richiamarla.
“Hai meritato la Medaglia, ragazza.” Commentò Norman “E anche la MT Facciata. Ti potrebbe tornare utile.” Aggiunse poi, porgendole il disco. Giuls annuì e prese entrambi gli oggetti mettendoli nella propria borsa. Dopo aver ringraziato Norman, percorse i corridoi della Palestra all’indietro per tornare all’ingresso.
Uscendo, si trovò davanti un uomo grassoccio con gli occhiali da sole, camicia alolaiana e pantaloncini corti.
“Ehilà, ragazza. Bella lotta.” Commentò con un cenno di saluto.
“Mi scusi, ma io…”
“No, non preoccuparti, sono qui solo per controllare se qualche allenatore volesse un invito.”
“Davvero, scusi ma non sono interessata.” Rispose la ragazza, passando oltre.
“Che peccato. Eppure tuo padre sarebbe ben felice di vederti.” Rispose l’uomo.
Giuls si girò di soprassalto “Cosa?”
“Oh, adesso ho catturato la tua attenzione.” Rispose quello, sorridendo soddisfatto “Bene ragazza, sai vero del Parco Lotta di Hoenn? Per qualche tempo è rimasto chiuso per ristrutturazioni e ampliamento, ma adesso è finalmente pronto a riaprire i battenti. E lo faremo in grande stile, credimi. Perciò, mi sono messo a cercare i migliori allenatori in circolazione per invitarli.”
“E cosa c’entra mio padre?”
“Savino? Oh, lo vedrai…” Rispose Scott ridacchiando. Le porse un biglietto per una nave. “Mi chiamo Scott comunque.”
Giuls spalancò gli occhi “Aspetti, lei è l’uomo di cui mi ha parlato Spino! Il fondatore del Parco Lotta!”
“In carne e ossa. Sono passato per vedere il mio amico Norman e penso di aver fatto bene. Ci vediamo.” Disse, e si allontanò soddisfatto. Giuls lo seguì con lo sguardo finché non scomparì dietro una curva, poi si diresse al Centro Pokémon.

Squadra: RaltsSkittyLanturnLapras

Medaglie:Balance Badge

 

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Draconix VS Norman

Draconix si guardò intorno. Petalipoli era una città di medie dimensioni. Case, il Centro Pokémon, il Market, negozi, ristoranti e ovviamente la Palestra. E quello era il luogo che gli interessava affrontare.
“Allora, sei pronto?” Chiese il ragazzo guardando la sfera. Avevano fatto molto tardi per prepararsi al meglio, ma finalmente era pronto. Mentre la Luna e le prime stelle comparivano in cielo, il ragazzo entrò nell’edificio. La prova per raggiungere il Capopalestra era piuttosto semplice, anche se gli allenatori erano avversari di buon livello. Ma a Draconix andava benissimo, dato che era tutta esperienza per il suo nuovo Pokémon.
Raggiunta la sala finale, si trovò davanti il Capopalestra intento a parlare al telefono. L’uomo lo guardò e gli sorrise, facendogli cenno di aspettare un momento.
“Sì, ho saputo. Sì, no, sì, s… lasciami parlare! Sì, non c’è problema. D’accordo, adesso ho uno sfidante. Ti richiamo. Sì, anche a te, ciao.” Disse l’uomo al telefono, concludendo e scuotendo la testa “Uno di questi giorni…” borbottò.
Poi si girò verso Draconix “Benvenuto sfidante. Sbaglio o sei uno dei ragazzi di Oak? Quelli delle Leghe di Kanto e Johto?”
“Esatto.” Rispose Draconix sorridendo.
“Uhm… speravo di sfidarvi più avanti, ma non è un problema. Quindi, quanti Pokémon vorresti usare?”
“Io uno solo.”
“Capisco… dimmi, preferiresti affrontare i due Pokémon che uso per gli sfidanti tradizionali o solo un Pokémon ma molto, molto forte? Ti avviso in anticipo che affrontarlo con un solo Pokémon potrebbe essere troppo se si tratta di un Pokémon appena catturato.”
Draconix rifletté un momento, poi annuì “La seconda.”
Norman sorrise “Molto bene. Sarà un uno contro uno in tal caso.” Dichiarò, mandando in campo una Poké Ball. Ad uscirne fu uno Slaking, che si distese grattandosi la pancia.
Draconix rispose mandando in campo il proprio Pokémon. Ci fu un lampo di luce, e dalla sfera uscì un Grovyle.
“Sei già riuscito a farlo evolvere? Lo hai preso stamattina, vero?”
“Esatto. Ci è voluto un po’, ma ecco il risultato.” Rispose. Grovyle si lanciò in avanti con Attacco Rapido, interrompendo il Centripugno che l’avversario stava caricando. Arretrò subito dopo restando in attesa, ma il Pokémon si limitò a sbadigliare. A quel punto, Grovyle si lanciò all’attacco ancora con Inseguimento, per poi arretrare.
Norman sorrise “Vedo che hai già capito come funziona Pigrone. Beh, ecco un paio di trucchetti.” Disse.
Il Capopalestra lanciò un comando e Slaking aprì la bocca e lanciò un Iper Raggio. Grovyle lo schivò per un pelo, e l’onda d’urto generata dal colpo riuscì comunque a spingerlo contro la parete.
‘Se lo colpisce con quello, è finita.’ Pensò Draconix. Intanto, Slaking si ridistese e incassò un Attacco Rapido. Poi aprì la bocca e sbadigliò. Grovyle evitò per un pelo la bolla sonora prodotta dal Pokémon. Se l’avesse colpito, avrebbe finito per addormentarsi in poco tempo.
‘Mi serve una mossa per batterlo…’ Rifletté Draconix. Poi sorrise “D’accordo Grovyle, Tagliofuria.”
Grovyle annuì e cominciò a colpire. Prima bloccò un Centripugno mentre veniva caricato. Poi colpì Slaking mentre si grattava la pancia. Poi schivò un Iper Raggio e colpì ancora. A quel punto, Slaking cominciò a sbuffare.
Il colpo successivo fu parecchio dannoso, tanto che il Pokémon arretrò leggermente.
A quel punto, Norman ordinò un nuovo Iper Raggio. Grovyle si lanciò in avanti e a un passo dall’essere colpito si piegò, evitando il colpo per un soffio. Arrivato a contatto con Slaking, lo colpì ancora e ancora. Il Pokémon però resistette, e rispose stavolta con un Inseguimento.
Grovyle fu lanciato via e si schiantò ancora contro la parete e si rialzò a fatica. Con un ultimo Tagliofuria, concluse lo scontro.
Norman annuì, compiaciuto “Eccellente lavoro, ragazzo. Meriti la medaglia e l’MT Facciata, anche se non ho avuto l’occasione di usare la mossa. Sai, questo Slaking è una riserva, non il mio Pokémon principale.”
Draconix annuì. Era un po’ dispiaciuto, ma capiva che in un uno contro uno per la prima medaglia Norman doveva contenersi un po’.
Dopo averlo ringraziato uscì e si diresse al Centro Pokémon, dove entrò nella sua stanza. Fece uscire Grovyle, che si sedette soddisfatto a terra guardando fuori dalla finestra, e dopo essersi cambiato si stese a letto.
Fissò la cintura delle Poké Ball che si era tolto poco prima. Ce n’erano solo quattro: Charizard, Tyranitar, Grovyle… e una Poké Ball vuota.
“Fearow…” Borbottò, e strinse con forza la coperta “Giuro che troverò Lewis e ti riporterò al mio fianco.” Disse.

Sopra il tetto del Centro Pokémon, invece, era accampata una ragazza distesa tra le soffici ali di un’Altaria, intenta a parlare al telefono.
“Sì, due sono qui. Uno ha continuato per Ferrugipoli, l’altro… Ah, bene, perfetto.” Rispose sorridendo “Sì, ti amo anche io, ciao.” Concluse terminando la chiamata.
Si girò verso Altaria, che emise un versetto e strusciò il proprio viso contro il volto della ragazza, che sorrise.
“Forza, andiamo a dormire. Domani ci aspettano quelli del Neo per un incontro.” Disse. L’Altaria annuì, e la ragazza di rimando le accarezzò il collo. Poco dopo, si erano entrambe addormentate.

Squadra:GrovyleCharizardTyranitar

Medaglie:Balance Badge

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Darken VS Alice

Darken si guardò intorno, ammirando il percorso 102. Era già stato sul 103 a catturare Pokémon, e adesso toccava alla strada per Petalipoli.
O almeno sarebbe toccato a quella strada se subito dopo averci messo piede non si fosse ritrovato ad essere investito da quello che sembrava, dalla forza e consistenza dell’impatto, un treno peloso.
Darken sentì l’accelerazione sulla schiena, e non era piacevole. Per fortuna se ne accorse anche l’investitore, che ebbe la premura di fermarsi. L’allenatore arretrò sputacchiando pelliccia. Quando guardò verso il Pokémon che l’aveva preso, si trovò davanti Entei.
“Ehilà.” Disse il Pokémon, la voce profonda che riverberava nella sua mente.
“Ehilà un cavolo!” Rispose Darken “Cos’è successo? Perché invece che essere sul Percorso 102 sono sul Percorso…” Estrasse la mappa e controllò il GPS “119. Perché mi trovo sul percorso 119?”
“Perché devo fare il mio lavoro. E tu, in qualità di mio Prescelto, hai il dovere di aiutarmi.”
Darken processò la cosa per un momento. “Quindi… il compito di un Prescelto è quello di…”
“Aiutare un Leggendario a svolgere il proprio lavoro, se il Leggendario ritiene di avere bisogno di un aiuto umano.”
“… Succede spesso?”
“Se sei di Arceus, devi salvare il mondo, quindi succede di rado. Se sei dell’Araldo del Protettore della Terra, sì, succede spesso.”
“Mi viene in mente qualcuno che il mondo lo salva spesso… Comunque, come mai non era mai successo?”
“A Johto siamo in tre. Ma adesso che mi sono trasferito ad Hoenn, il lavoro è tutto sulle mie spalle.”
“Quindi hai deciso di scaricarlo su di me?”
Entei sbuffò “Ti aiuterò. E smettila di lamentarti, ti ho tenuto d’occhio, e quello che devi fare oggi te l’ho visto fare un sacco di volte a Kanto e Johto.”
Darken sospirò “D’accordo, d’accordo.”
“Bravo.” Rispose Entei, e gli fece cenno di seguirlo.
Passarono attraverso una foresta, fermandosi ogni volta che incontravano un Pokémon che Darken ancora non possedeva. Il che rese felice Darken ma esasperò non poco Entei.
Alla fine raggiunsero il bordo del fiume, dove Darken vide un gruppo di uomini in tenuta rossa con le corna intenti a pescare diversi pesci parecchio brutti, accumulandoli poi in una rete, dove questi si dibattevano. Quando li riconobbe gli si spalancarono gli occhi.
“Feebas? E sono tantissimi!” Esclamò.
“Già, ed è nostro compito salvarli.”
“… Significa che non posso prenderne neanche due?”
“NO! Sono stati maltrattati, quindi sono deboli e indifesi. Il nostro compito è permettere loro di ritornare nel fiume.”
Darken borbottò qualcosa che suonava simile a “Guastafeste”, ma annuì.
“Piano?” Chiese il ragazzo.
“No, forte!” Rispose l’Entei balzando fuori dal suo nascondiglio e ruggendo. Tutti gli uomini presenti – in realtà si rivelarono essere uomini e donne – si girarono verso il Pokémon. E subito dopo lo fissarono, a bocca aperta.
“Non era propriamente quello che intendevo ma immagino vada bene.” Rispose Darken uscendo allo scoperto.
“Ehi voi, chi vi credete di essere?” Esclamò un uomo basso e tozzo, vestito completamente di rosso in varie tonalità “Io sono Ottavio, Magmatenente e consulente scientifico. Siete pregati di lasciarci in pace.”
“E perché dovremmo? Guardate come state trattando quei Feebas!”
“Si tratta di una questione che non vi interessa.”
Darken lo fissò per un momento, sorpreso. Doveva ammettere che, per non cedere di un passo davanti a Entei in persona – anzi, in Pokémon – quel tizio doveva avere un discreto coraggio. “E ora andatevene, tu e quel tuo Pokémon mascherato da Entei.”
Darken sospirò ‘No, è solo poco furbo.’ Si disse.
“Ripeto, lasciate andare quei Feebas, o io ed Entei vi obbligheremo.” Rispose il ragazzo.
“AH, come se quello fosse il vero Entei.” Rispose Ottavio.
“Non lo so signore, mi pare convincente.” Replicò una recluta.
“Se fosse il vero Entei, un suo ruggito dovrebbe far eruttare un vulcano. E io non vedo eruzioni.”
“Solo perché ad eruttare è stato un vulcano sottomarino.” Darken sentì Entei replicare, e ridacchiò.
“Come ti permetti di ridere?!” Gridò Ottavio, arrabbiato, mandando in campo Camerupt. Le reclute lo imitarono e mandarono in campo altri Pokémon come Numel, Zubat e Baltoy.
“Capisco…” Disse Darken “Entei, ti dispiace…” Iniziò, ma subito dopo Entei emise un’Ondacalda. Tutti i Pokémon circostanti crollarono al suolo, esausti.
Ottavio sbatté le palpebre un momento, confuso. Poi gli tornò in mente che aveva letto sul giornale che Entei aveva scelto un allenatore. Un dubbio atroce gli passò per la testa. “Non ti chiami Darken, vero?” Chiese.
“Complimenti, ci hai messo solo dieci minuti.” Rispose l’allenatore.
Ottavio divenne rosso di rabbia, ma non poteva attaccare con Entei a due passi. “Non è l’ultima volta che sentirai parlare di Ottavio, Magmatenente!” Gridò. Subito dopo richiamò Camerupt e lo sostituì con un Weezing. Il Pokémon emise una Nube. Quando essa si diradò, erano rimasti solo Entei, Darken e i Feebas.
“Cosa credi che volessero?” Chiese Entei, mentre Darken trascinava la rete verso il fiume.
“Non lo so. Evidentemente sapevano in cosa si evolve Feebas, ma mi è difficile dirti cosa esattamente volessero farci.” Rispose il ragazzo, gettando con un ultimo strattone la rete nel fiume. Spaventati, i Pokémon si allontanarono subito. Darken sorrise guardandoli andar via. “Beh, ecco che se ne va la mia miglior possibilità di prendere un FeebAAAAAAH!” Gridò, mentre la frase veniva interrotta da Entei, che correva via investendolo portandolo con sé. Quando si fermarono, si trovavano ai margini di un piccolo villaggio. Entei gli fece cenno di entrarvi, e Darken annuì. Si trovò nel mezzo di una piccola fiera. Chiedendosi cosa volesse dirgli Entei girò tra le bancarelle, finché non vide un banco della lotteria, il cui terzo premio stava nuotando sotto forma di un Feebas in una boccia di vetro.
Darken sorrise entusiasta, e consegnò i soldi per comprare una sessantina di biglietti. Quando poco dopo fu estratto il vincitore, poco sorprendentemente fu lui. Soddisfatto, distribuì il resto dei biglietti agli spettatori e si allontanò con una nuova Poké Ball piena.
Si stava domandando cosa fare ancora, soprattutto dato che ormai era un po’ tardi per sperare di arrivare in tempo in Palestra, quando per la terza volta fu investito dal treno Entei.
All’arrivo, questa volta, Entei frenò di botto e Darken sbatté la faccia a terra, cosa che non lo mise di buon umore.
“Ascolta, per il futuro, potresti tipo farmi salire sulla tua schiena?”
“Ma in questo modo è molto più rapido!” Si difese Entei “E poi, dal mio Prescelto mi aspetto che riesca a resistere un minimo all’accelerazione.”
Darken sorrise “Sì, immagino che serva. Però insisto, se puoi fammi salire sulla schiena. Dove siamo ade…” Iniziò, alzando gli occhi. E si trovò davanti Forestopoli. La città torreggiava sopra di lui, sugli alti fusti degli alberi giganti. “… Oh. Bene, Palestra Volante allora. Immagino di dovermi preparare.” Commentò Darken.
Il ragazzo preparò rapidamente la squadra ed entrò in Palestra. Qui, affrontò un labirinto e gli allenatori al suo interno, poi raggiunse la Capopalestra.
“Benvenuto.” Disse Alice, sorridendo “Tu sei Darken, vero?”
“Sì, ma come mi conosci?” Chiese il ragazzo, sorpreso.
“I tuoi Pidgeot e Butterfree sono ottimi esemplari, sono davvero ammirata dalle loro capacità aeree. E comunque, il Prescelto di Entei non capita tutti i giorni.”
Darken arrossì, sorridendo di rimando.
“Adesso, quante medaglie hai?” Proseguì la Capopalestra.
“Nessuna.” Replicò Darken. Alice lo fissò, sorpresa.
“Che strano, di solito chi arriva qui passa prima per altre città. Specie se parte da Albanova.”
“Sì, ma io ho avuto… delle problematiche.” Disse Darken.
“Capisco. Due contro due in tal caso.” Rispose Alice, mandando in campo uno Swellow cromatico. Darken sorrise e aprendo la piscina mandò in campo la sua Feebas, Melody. La Pokémon Acqua sguazzò felice, poi rivolse la propria attenzione all’avversario.
A un ordine dell’allenatrice, Swellow si lanciò all’attacco con Aeroassalto. Darken sorrise, e subito dopo Feebas usò Protezione, bloccando il colpo. L’avversaria si allontanò, e prese a ruotargli intorno. Poi dietro di lei comparvero numerose copie, create dal Doppioteam.
Darken diede un comando e Melody rispose con Geloraggio. Le "copie" furono colpite, ma il vero Swellow rimase illeso e si lanciò all’attacco con Aeroassalto. Impreparata, Feebas fu colpita e volò all’indietro. Tuttavia, riuscì a rispondere con un Geloraggio causando ingenti danni all’avversaria.
“Vedo che sei preparato. Vediamo ora però.” Rispose Alice, e la Pokémon cromatica caricò. Darken diede un comando e usò Protezione, ma fu ingannato: anziché l’Aeroassalto che si aspettava, fu un Attacco Rapido a colpire la barriera. E quando questa svanì, prima che Melody potesse crearne un’altra, un Aeroassalto la scagliò via nuovamente.
Darken rifletté, poi lanciò un nuovo ordine. Melody s’immerse. Alice sorrise osservando il Sub, e diede ordine alla Swellow di usare Volo. La Pokémon ubbidì, e salì in alto. Tuttavia, commise un errore. Vedendo una forma risalire, si lanciò in picchiata, ma a emergere fu solo un pezzo di ghiaccio, contro cui si schiantò.
“Cosa?!” Esclamò Alice, sorpresa.
“Sott’acqua, Melody ha usato Geloraggio per ingannare la tua Swellow. Visto che il ghiaccio galleggia, sapevo che sarebbe emerso.” Rispose Darken, mentre la Feebas emergeva colpendo la Swellow al petto con Sub. La Pokémon arretrò, e un Geloraggio concluse la lotta.
Alice sorrise e ponderò le proprie scelte. Alla fine, in campo entrò Altaria. La Pokémon colpì con Aeroassalto e mandò al tappeto Melody cogliendola di sorpresa.
Darken sospirò e richiamò la Feebas congratulandosi. Poi chiuse la piscina e fece entrare in campo Swamp, il Mudkip. Il Pokémon Fangopesce sbuffò, entusiasta, osservando l’Altaria. Darken diede un ordine e aprendo la bocca esordì con una Bora. Sorpresa, Altaria fu lenta a reagire e schivò solo parzialmente, subendo parecchi danni.
‘Speravo di finirla così…’ Pensò Darken, sospirando, poi diede un nuovo ordine e Swamp usò Protezione per bloccare un Aeroassalto.
“Capisco. Hai insegnato varie MT ai tuoi Pokémon per affrontarmi. Ottima scelta, dato che a quanto pare sono catture recenti.”
“Esattamente.” Rispose Darken “All’ultima Lega ho perso perché non avevo preparato bene le mosse contro Raziel, e voglio essere sicuro di non fallire ancora.” Rispose. Swamp aprì la bocca e lanciò una nuova Bora, ma Altaria arretrò evitandola.
Poi, la Pokémon si schiantò al suolo generando un Terremoto. Swamp subì un danno enorme, ma resse. Darken vide Altaria prepararsi all’Aeroassalto e diede un segnale. Quando la Pokémon fu a un passo da Swamp, gridò un comando. Il Pokémon, che si era preparato in anticipo, rilasciò l’onda d’aria gelata immediatamente, e Altaria fu investita in pieno e spazzata via, sconfitta.
Alice strabuzzò gli occhi “Come?”
“Ho semplicemente spiegato al mio Pokémon come preparare in anticipo un attacco. Funziona solo per guadagnare pochi secondi, ma in questo caso sono pochi secondi fondamentali, dato che sapevo che i tuoi Pokémon sono molto veloci. Però eviterò di farlo ancora. Può essere deleterio per la loro salute.” Disse, lanciando a Swamp una Baccaperina che il Pokémon mangiò avidamente.
Alice sorrise, e gli consegnò MT e medaglia, entusiasta.
Uscito, Darken si mise le mani davanti alla faccia, preparandosi ad essere investito ancora dal treno Entei. Che non arrivò.
“Ah, adesso non arriva. Ma gliela farò pagare, vedrà.” Si disse il ragazzo. Al suo fianco, Swamp sbuffò annuendo.
Darken sorrise, poi lui e il Mudkip si diressero verso il Centro Pokémon.
Poco lontano sopra di loro, un ragazzo a cavallo di un Dragonite, con uno Swablu giallo appoggiato sulla testa della creatura, sorrise.
“Darken ed Entei… Indubbiamente questa loro prima missione l’hanno portata a compimento in maniera eccellente. Ma forse dovrei metterli alla prova…” Si disse Kain, riflettendo.

Squadra:WurmpleFeebasPoochyena263WingullMudkip

Leggendari: Entei

Medaglie: Feather Badge

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Dragozard VS Petra

Dragozard attraversò il Percorso 101, ammirandone il panorama di alberi ed erba alta. Fu in quel momento che si imbatté in un Pokémon che attirò subito la sua attenzione. Dopo che Cacnea l’ebbe indebolito lo catturò, per poi proseguire il viaggio.
A Solarosa, fece scorta di Pozioni e Ball, in modo da essere indipendente dai Centri Pokémon. Alla cassa, fu raggiunto da una voce familiare.
“Ehilàààà!” Disse la ragazza, che riconobbe come Vera, la figlia del Professor Birch. Era carica di strumenti, e Dragozard, dopo essersi accertato di non avere qualcuno dietro, la lasciò passare avanti, dato che lui aveva molti meno oggetti da comprare.
“Oh, grazie.” Disse la ragazza “Sai com’è, mi devo preparare bene. In fondo, devo fare tutta la strada fino a Ferrugipoli, è un bel tratto.”
“Ferrugipoli? Ma c’è una Palestra anche a Petalipoli.”
“Sì, è la Palestra di Norman. Suo figlio Brandon è un ragazzo poco più grande di me, e Arceus solo sa dove sia finito da quando è partito, sei mesi fa. Comunque, secondo lui è meglio sfidare Norman quando si ha un team completo.”
Dragozard annuì “In tal caso, penso che verrò con te. Questa storia sembra interessante.”
Vera sorrise “Ottimo! Ci tenevo moltissimo a conoscere meglio voi del Team Raziel.”
“… Team che?”
“Il Team Raziel! Sai no, quei cinque ragazzi capitanati dall’ex-Campione di Kanto e Johto che continuano a salvare il mondo. Avete persino un forum e un fan club! Ci sono anche fanfiction su di voi! E guarda questo poll!” Esclamò aprendo il telefono e mostrandogli una pagina “’Con chi credi che dovrebbe uscire Giuls?’. Questo è il topic di punta del forum, ha qualcosa tipo 4000 commenti! Per la cronaca, sta vincendo…”
“Non sono sicuro di volerlo sapere. Comunque, è un piacere conoscerti. Credo di non essermi ancora presentato come si deve. Io sono…”
“Dragozard. Diciannove anni. Finalista alla Lega di Kanto e Semifinalista alla Lega di Johto. Incontri registrati contro Raziel: 1. Pokémon più utilizzato…”
“… Quel sito è tremendamente dettagliato, anche se manca una delle mie sfide con Razie… No, non è questo il punto. Piuttosto credo sia meglio metterci in cammino.” Rispose Dragozard acquistando velocemente gli strumenti.
Uscito, vide Vera riporre tutto nella propria borsa, che era rimasta fino a quel momento sotto lo sguardo vigile di Torchic. Il Pokémon pigolò vedendo arrivare Vera. Un secondo Pokémon, un Wurmple, scivolò fuori dalla borsa con aria annoiata.
“Oh, hai catturato anche tu uno di quelli.” Commentò Dragozard, facendo uscire il proprio dalla Poké Ball per somministrargli le cure necessarie.
“Già, ma non è per me, è per mio padre. Mi ha chiesto di mandarglielo quando si evolve.”
“Perché?”
“Ufficialmente, perché sta cercando di capire cosa determina la loro evoluzione. In realtà, credo voglia soltanto qualcuno che lo difenda ora che io non ci sono più.” Sospirò Vera, raccogliendo tutto e mettendosi in marcia accanto al ragazzo, il cui Wurmple si era rapidamente abituato all’idea di essere stato catturato e ora si era arrampicato sulla sua testa e stava scrutando il territorio circostante in cerca di avversari. Vera lo guardò e ridacchiò.
Dragozard arrossì, ma non provò a spostare Wurmple, dato che anche Vera stava portando Wurmple addormentato sulla spalla e Torchic che camminava al suo fianco. Imitandola, il ragazzo fece uscire Cacnea, che si limitò però a guardarlo in malo modo. Con dispiacere, il ragazzo lo richiamò. Vera lo fissò, e sorrise incoraggiante. Il ragazzo trovò la cosa piuttosto buffa, dato che lui aveva partecipato a due Leghe mentre lei era un’allenatrice alle prime armi.
“Quindi… Hai già qualche idea circa chi catturare?” Chiese il ragazzo.
“In realtà sì.” Rispose Vera sorridendo “Prima di tutto, catturerò un Pokémon acquatico. Ho già in mente il candidato ideale, anche se non potrò cercarlo prima di questa sera. Poi vorrei un Pokémon Volante… Credo che per il momento questo basti.”
“Ottimo. Io invece, credo andrò a sentimento.” Rispose il ragazzo. In quel momento, Wurmple saltò giù dalla sua testa e caricò verso un cespuglio. Ne uscì che si stava azzuffando con un Ralts, senza usare attacchi ma puramente con testate da parte sua e cinquine dalla Pokémon Psico.
“Ehi, ehi, ehi, calma.” Disse Dragozard separando i due “Se volete una lotta, ne avrete una regolare.” Disse Dragozard. In risposta, Ralts si allontanò di qualche passo e Wurmple si piazzò tra lei e il ragazzo. Quella che seguì fu una lotta rapida, che si concluse con la vittoria del Pokémon Coleottero, per il dispiacere della Ralts.
“D’accordo. Adesso…” Iniziò Dragozard mentre un malconcio ma vittorioso Wurmple gli ritornava sulla testa, ma Ralts si avvicinò e indicò il ragazzo, poi sé stessa, poi fece il segno di lanciare una Poké Ball.
Dragozard rimase interdetto un momento, poi annuì e lanciò la sfera. La Ralts ci entrò per uscirne subito dopo e fare un eloquente linguaccia verso Wurmple.
“Immagino che intendessi questo per ‘sentimento’.” Commentò Vera “Non che mi dispiaccia.” Concluse sorridendo.
I due proseguirono lungo il percorso e attraverso Petalipoli. Superata la città, affrontarono il Percorso successivo. Qui, Vera catturò una Taillow molto amichevole, che provvide a posarsi sull’altra sua spalla. Dopodiché toccò al Bosco Petalo.
“Dunque, la strada giusta dovrebbe essere…” Disse Vera guardando la mappa, prima di cadere a terra inciampando in qualcosa. Il qualcosa si rivelò essere una Shroomish, che attaccò la ragazza. Wurmple, saltando giù dalla sua spalla, si mosse in sua difesa, e i due si affrontarono. Vera però concluse la lotta poco dopo, catturando lo Shroomish. Si girò verso Dragozard sorridendo “A sentimento, no?”
Dragozard sorrise, guardandosi intorno. A parte Cacnea e lo Shroomish appena catturato, tutti i loro Pokémon erano fuori dalle Poké Ball “Scommetto che Darken si sente così quando lascia la sua squadra libera di girare.” Disse, pensando all’area donatagli da Oak dove il suo amico teneva tutti i suoi Pokémon liberi, una sorta di riserva da fare invidia alla Zona Safari.
“Il tuo amico dev’essere il sogno di tutti i professori.” Rispose Vera.
“Sicuramente è un grande aiuto per Oak ed Elm. E scommetto lo sarà anche per tuo padre.” Commentò il ragazzo.
Vera sospirò “Già. Lo spero, perché…” iniziò, ma in quel momento i due furono interrotti mentre due luci presero a brillare, una sulla testa di Dragozard e una sulla spalla di Vera. Poco dopo, al posto dei rispettivi Wurmple c’erano due bozzoli.
Per un momento nessuno disse nulla. Poi, i due bozzoli persero il precario equilibrio in cui si trovavano e caddero al suolo. A quel punto, Dragozard e Vera si guardarono e scoppiarono a ridere.
“Ma seriamente, in cosa si sono evoluti?” Chiese Dragozard, osservandoli.
“Il tuo è un Silcoon, mentre il mio è un Cascoon.” Spiegò Vera, indicando i due bozzoli “Come vedi, il tuo è più chiaro.”
Dragozard annuì. Il che voleva dire, secondo il Dex, che avrebbe avuto un Beautifly. Beh, era un Pokémon versatile, per quel che ne sapeva.
I due proseguirono parlando tra loro e combattendo contro Pokémon selvatici e allenatori finché non raggiunsero Ferrugipoli. Qui Vera si allontanò un momento mentre Dragozard faceva acquisti al Market, per poi tornare soddisfatta stringendo una Poké Ball.
Poi si diressero alla Palestra. Affrontarono diversi allenatori, poi raggiunsero la Capopalestra, Petra.
“Salve sfidanti. Oh, abbiamo un’altra coppia.”
“Raziel?” Chiese Dragozard.
“Esatto. E tu sei Dragozard, dico bene? Ho sentito parlare di te. Mentre tu… sei la figlia del Professor Birch, sbaglio?”
“No, è corretto.” Rispose Vera.
“Ottimo. Saranno due lotte per la prima medaglia, giusto?” Chiese.
“Come hai fatto a…”
“Ve l’ho detto, è stato qui anche Raziel. Dubito avreste sfidato due Palestre di fila nello stesso giorno.”
Dragozard e Vera annuirono. Poi il ragazzo si fece da parte, lasciando andare prima la ragazza. Le due si scambiarono un paio di frasi, poi Dragozard vide Petra schierare Geodude. Vera in risposta aprì la piscina e mandò in campo Wailmer. Il Pokémon, evidentemente la sua nuova cattura, esordì con Pistolacqua. Ma l’avversario non crollò e lo colpì con un fortissimo Rocciotomba, causandogli ingenti danni.
“Vigore…” Commentò Dragozard, mentre un secondo Pistolacqua mancava il bersaglio, che rispondeva con Azione. Tuttavia, il terzo Pistolacqua pose fine allo scontro.
Petra annuì e schierò Nosepass. Il Pokémon Roccia si lanciò subito all’attacco e colpì Wailmer con Sassata, per poi incassare un Pistolacqua e rispondere con Azione. Wailmer rimbalzò via, ma prima di potersi rialzare fu colpito da una nuova Sassata.
Vera strinse i denti, ma mandò in campo il suo secondo Pokémon. Shroomish si lanciò all’attacco con Assorbimento. Quando l’avversario colpì con Sassata, la Pokémon schivò e lanciò dei semi. Il Parassiseme ricoprì Nosepass assorbendone l’energia, per inviarla a Shroomish. L’avversario non si scoraggiò e colpì con Sassata, ma Shroomish resistette, rispondendo con Assorbimento e curandosi. Il Parassiseme completò l’opera, riducendo quasi a zero i danni subiti dalla Pokémon Erba. A quel punto, Nosepass lanciò Rocciotomba. Tuttavia, Shroomish a un comando dell’allenatrice rispose con Assorbimento. Nosepass, già stanco, crollò, e Shroomish schivò agevolmente le rocce in caduta libera.
Dragozard annuì “Un po’ impacciata ancora, ma è brava.” Si disse. Poi entrò in campo dando il cinque alla ragazza e prendendone il posto.
Dopo essersi accordati per un due contro due, Dragozard e Petra lanciarono in campo il primo Pokémon. Nosepass e Ralts si squadrarono per un momento, poi la Pokémon Psico esordì con Psichico, sorprendendo Petra e Nosepass. Dragozard sorrise. Non era mica vietato insegnare MT ai Pokémon.
Nosepass rispose con Frana, ma Ralts utilizzò Doppioteam e le rocce caddero addosso ad alcune copie, subito sostituite da altre. Nosepass si guardò intorno, poi uno Psichico lo colpì al fianco scagliandolo via. Si rialzò e lanciò un Falcecannone, ma il colpo spazzò via alcune copie. Un nuovo Psichico lo scagliò via. Il Pokémon crollò, e Dragozard ebbe la distinta impressione che Ralts si fosse girata verso di lui, avesse fissato la Poké Ball di Silcoon e gli avesse fatto una nuova linguaccia. Cosa ancora più assurda, ebbe un’impressione di rimando che Silcoon avesse sbuffato limitandosi a scrollare le spalle. Che non aveva.
A quel punto, Petra mandò in campo un Armaldo. Il Pokémon bloccò uno Psichico con Protezione, poi colpì con Forzantica, centrando la vera Ralts. La Pokémon arretrò, gravemente danneggiata, e lanciò a sorpresa una Palla Ombra. Armaldo la incassò e terminò lo scontro con un Ferrartigli.
Dragozard la richiamò (ancora una volta con una bizzarra impressione, quella di sentire Silcoon ridacchiare da dentro la Poké Ball) e mandò in campo Cacnea.
Il Pokémon schivò un Forzantica e colpì con Velenospina, usando le spine del braccio destro. Parò poi un Ferrartigli con un secondo Velenospina, e quando l’avversario usò Protezione ne approfittò per usare Crescita. Subito dopo, colpì con Gigassorbimento, risucchiando le energie dell’avversario. Il conseguente Ferrartigli lo colpì, ma in risposta il Pokémon attaccò con Velenospina. Armaldo arretrò, e Dragozard sorrise vedendo che il veleno cominciava a fare effetto.
Armaldo lanciò allora un Pistolacqua. Confuso, Cacnea lo schivò, ma a quel punto si trovò l’avversario addosso con un Ferrartigli. Fu scagliato via, ma si rialzò faticosamente e rispose con Gigassorbimento, recuperando le energie perse.
Armaldo a quel punto si lanciò all’attacco con Pistolacqua di nuovo. A sorpresa, Cacnea incassò il colpo e approfittò della distrazione dell’avversario, sorpreso, per colpire con Parassiseme. Ripresosi, Armaldo arretrò… E veleno e semi fecero il resto, facendolo crollare.
Dragozard sorrise, e Vera applaudì dagli spalti. Cacnea si girò verso di lui fissandolo, poi si girò di nuovo, incrociando le braccia.
“Abbiamo ancora parecchio da fare…” pensò Dragozard, richiamandolo.
Petra si congratulò con i due, poi diede loro medaglie ed MT. I due la ringraziarono e uscirono.
“Beh, è stata una bella giornata.” Disse Vera “Speriamo di incontrarci ancora.” Concluse, allontanandosi.
“A presto.” Rispose Dragozard, dirigendosi al Centro Pokémon. Per qualche motivo, si sentiva parecchio felice.

Squadra: RaltsSilcoonCacnea

Medaglie:Stone Badge

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Frak VS Norman

Frak ringraziò il professore e si allontanò dal laboratorio. Sandshrew gli trotterellava accanto, fissandolo arrabbiato.
“Eh dai, non fare così, abbiamo un nuovo compagno di squadra, mi pare un’ottima notizia.” Disse Frak. Il Pokémon si limitò a girarsi dall’altra parte.
“Beh, se la metti così vorrà dire che mi rivolgerò solo al nostro nuovo acquisto. Allora Shuppet, cosa…” Iniziò girandosi verso il punto dove poco prima c’era lo Spettro, fluttuando sopra la sua spalla. Sfortunatamente, non c’era più.
“Cos… Dove…” Iniziò. Disperato, si mise a guardarsi intorno. Notando Sandshrew che rideva, aprì lo zaino per recuperare la Ball di Shuppet, che aveva messo da parte per la fretta. Ad uscire dallo zaino, spaventandolo a morte, fu lo Spettro.
Frak lanciò un urlo molto poco coraggioso e Shuppet sorrise soddisfatto, una minuscola luce viola sulla punta del corno. Lì accanto, Sandshrew stava ridendo.
“Ah, ah, ah, molto divertente. Andiamo adesso.” Disse Frak richiamando entrambi i Pokémon e mettendosi in cammino. Per sicurezza, stavolta piazzò le Poké Ball alla cintura.
Superata Solarosa, Frak entrò nel Percorso 102. Dopo avervi allenato Sandshrew e Shuppet, il ragazzo raggiunse Petalipoli. Qui, entrò nella Palestra.
Affrontati gli avversari, entrò nella sala del Capopalestra. Accanto a lui, Shuppet e Sandshrew stavano litigando.
“Ragazzi, ragazzi, ragazzi!” Esclamò Frak “Basta. Siete 4 pari, non sta vincendo nessuno, quindi, smettetela.” Disse riferendosi al numero di Pokémon sconfitti dai due dal momento in cui erano entrati.
“Salve allenatore!” Esclamò Norman “Dunque… non mi pare di conoscerti, ma in questo periodo è meglio assicurarsene. Hai per caso partecipato a qualche Lega?”
“No, signore.”
“Bene, in tal caso, la nostra sfida sarà un due contro due.” Rispose Norman, mandando in campo Vigoroth. Frak annuì e schierò Shuppet. Il Capopalestra annuì, poi richiamò il Pokémon e mandò Linoone, che fu centrato da un Privazione. Una Bacca fuoriuscì dalla sua pelliccia e rotolò via. Frak sorrise, ma subito dopo vide il Pokémon cominciare ad annusare l’aria.
“Ok, non va bene…” Disse, un momento prima che l’avversario, dopo aver usato Segugio, colpisse Shuppet con Bottintesta.
Il Pokémon Spettro arretrò, sorpreso.
“Come funziona quella mossa?!” Chiese Frak, subito prima di ordinare a Shuppet di lanciare una nuova Privazione. Norman fece spallucce, mentre Linoone colpiva di nuovo con Bottintesta.
“Sembra giusto…” borbottò Frak, dando un nuovo comando. Lo Shuppet si lanciò all’attacco, ma stavolta, subito dopo aver colpito l’avversario, arretrò, stanco. Una nuova Bottintesta lo colpì, ma riuscì a resistere. Norman si chiese cosa fosse successo, poi Maledizione colpì Linoone, facendolo arretrare, danneggiato.
Shuppet attaccò ancora con Privazione, ma subito dopo crollò con una nuova Bottintesta. Linoone sorrise, poi Maledizione colpì e crollò a propria volta.
Frak annuì e richiamò lo Spettro, mentre Norman faceva altrettanto con il Pokémon Normale. Poi entrambi mandarono in campo il secondo Pokémon. Sandshrew e Vigoroth si squadrarono. Poi il pangolino prese a ruotare su se stesso. Lo sfregamento e la rotazione produssero un tornado di sabbia. La Terrempesta investì il campo. Vigoroth si mosse all’attacco con Lacerazione, ma non trovò il Sandshrew ad attenderlo. La tempesta di sabbia lo colpì, e subito dopo fu colpito da un Magnitudo. Si girò, e colpì Sandshrew con Lacerazione, ma quello incassò e rispose con Codacciaio. Il Pokémon arretrò, e decise di tenere lontano l’avversario con Tritartigli. Sandshrew rispose con un Rotolamento. I due colpi si scontrarono, ed entrambi i Pokémon furono scagliati indietro, ma Sandshrew fu il primo a rimettersi in piedi e ad attaccare con un secondo Rotolamento. Indifeso, a un comando di Norman Vigoroth cercò di frenarne l’avanzata con Baraonda, ma fu inutile. L’attacco servì solo a rallentarlo, e l’impatto fu comunque sufficiente a mandare al tappeto Vigoroth.
“Ottimo lavoro, davvero eccellente. Soprattutto quella Terrempesta! Come fai a conoscerla già?”
“Io e Sandshrew siamo insieme da molto tempo. Gli ho insegnato una mossa adatta a lui.”
“Capisco, capisco. Beh, eccoti Medaglia Equilibrio ed MT Facciata. Anche se non ho avuto occasione di farne uso.” Commentò Norman, e Frak sorrise, prendendo i due oggetti. Lanciò un grido di gioia, imitato da Sandshrew e da uno stanco ma di nuovo in salute Shuppet.
Dopodiché, Frak decise che poteva bastare. Lui e i suoi due Pokémon si diressero al Centro Pokémon; i due si curarono e subito dopo si ritirarono nella loro stanza. Esausto, Frak crollò addormentato quasi subito, imitato da Sandshrew. Shuppet, vispo e attivo, decise invece di uscire dalla stanza a fare un giro. D’altronde, lui non aveva bisogno di dormire se non voleva.
Si avventurò per le strade della città. La gente non fece caso a lui, ma lui di rimando non trovava niente da mangiare. Affamato, si domandò dove trovare qualche emozione negativa. Si guardò intorno, poi percepì qualcosa. Sul tetto del Centro Pokémon, una ragazza stava guardando il cielo tra le piume di un’Altaria. E i sentimenti della ragazza erano tutt’altro che amichevoli. Shuppet mangiò il rancore, poi soddisfatto si diresse verso la camera di Frak, dove si posò accanto all’allenatore.
Sul tetto del Centro Pokémon, Umah si sentiva un po’ meglio. Spostò una ciocca di capelli neri dal viso e guardò le stelle. Non sapeva perché, ma all’improvviso aveva sentito la rabbia che di solito teneva sotto controllo esplodere. Forse c’era qualche Pokémon in giro.
Il pensiero di quel giorno in cui aveva perso tutto le era tornato in mente. E questo l’aveva fatta infuriare. Ma adesso era di nuovo calma. Subito dopo, sentì il telefono squillare. Vedendo il nome di Kain, sorrise e rispose.

 

Squadra:ShuppetSandshrew

Medaglie:Balance Badge

Modificato da Zarxiel
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