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[Spin-Off] Raziel's Rivals (NON COMMENTARE)


Zarxiel

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Celestia (parte 2)

Tutto secondo programma.’ Pensò Taishu mentre il suo Shuckle incassava l’ennesimo Pugnodombra del Dusclops. Osservò il suo orologio, in realtà un comunicatore. Da quel che era riuscito a capire, Celestia stava procedendo come da programma.
Quanto a Raziel, come previsto non sapeva nulla dell’intera situazione. Per le sue sfide, il ragazzo rifiutava di essere interrotto. Una cosa che di solito non creava problemi, ma che in questo caso avrebbe causato un grosso danno.
Il piano del capo era semplice ma intelligente. Taishu, essendo specializzato in Pokémon difensivi, doveva prima di tutto vincere una Lega, cosa che aveva fatto tempo prima, poi usare il suo diritto a una sfida per tenere impegnato Raziel. I Superquattro non importava, d’altronde anche se avessero scoperto qualcosa probabilmente si sarebbero precipitati senza chiedere il consenso di Raziel. Era una cosa che i Superquattro facevano di solito.
“Hai anche intenzione di attaccare?” Chiese il Campione nervoso, mentre il nuovo Pugnodombra veniva bloccato da Protezione.
Taishu fu tentato di rispondere a tono, ma si limitò ad annuire “Ho una strategia.” E proseguì lo scontro esattamente come prima.
 
“Sai, questa lotta è alquanto impari.” Disse Frak guardandosi intorno. I suoi Pokémon stavano facendo del loro meglio ma i membri del Team Rocket erano veramente troppi. Dato che non poteva usare Sharpedo aveva solo cinque Pokémon a disposizione. Di questi, Banette, Aggron e Cacturne erano impegnati a combattere contro le riserve, il che lasciava solo Sandslash contro l’Aegislash che fluttuava in giro provando a colpirlo.
“Sai, forse hai ragione.” Disse l’uomo dai capelli neri “Ecco, prendi questo.” Disse lanciandogli qualcosa. Frak lo afferrò. Era una spada nel fodero. La estrasse. Aveva una lama corta e c’era un alloggiamento per un occhio. Evidentemente era fatta per poter ospitare lo spirito di un Honedge.
Oppure uno Shushu.’ Si disse il ragazzo ‘Ma andrò per la prima ipotesi.’
“Forza, difenditi pure.” Disse l’altro, sorridendo. Ovviamente sapeva che non avrebbe combinato nulla. Solo uno spadaccino esperto poteva maneggiare una spada del genere. Diede l’ordine ad Aegislash di colpire…
E subito dopo, con un sorriso stampato in faccia, Frak bloccò il colpo.
“Grazie.” Disse il ragazzo “Questo ci mette un po’ in parità.”
“Cosa…”
“Ma come, pensavi non sapessi usare una spada? Da dove vengo io impari da bambino. Sono andato via presto, o forse è meglio dire che mi hanno portato via, ma…” E scosse la spada, sorridendo “A questo livello so usarla.”
“Senti, non mi avevi detto che ti hanno portato via da piccolo da quell’altro mondo?” Chiese Groudon.
“Avevo sette anni, sì.”
“Quindi come fai a saper usare una spada?”
“Ho cominciato ad allenarmi quando avevo sei anni.”
“… E in un anno di allenamento fatto da bambino riesci a essere in pari con un Aegislash?”
Frak sospirò “Devo scriverlo a caratteri cubitali che sto bluffando? Ovvio che sono ancora in difficoltà, sto cercando di prendere tempo. L’unica cosa che so fare è parare.” Disse mentalmente.
Groudon ridacchiò “No, lo sapevo, è che volevo sentirtelo dire.”
Frak borbottò qualcosa e si guardò intorno “Se questa cosa va avanti a lungo, finiremo sconfitti dal numero di nemici che abbiamo intorno.” Strinse più forte l’elsa della spada “Per favore padre, dammi la forza di resistere ancora un po’.”
 
“Quindi, cosa volete fare?” Chiese Dragozard. Di per sé quei tre in quella situazione non erano particolarmente problematici, il problema erano i rinforzi che avevano circondato lui, Spartaco e Fortunata.
In quel momento il Milotic della Regina Serpe colpì con Geloraggio un Crobat.
“Domanda sciocca, Dragozard.” Disse Kyoku, richiamando il Pokémon “Vi sconfiggeremo. Siete in inferiorità numerica. Non avete Leggendari. Alla lunga, persino i vostri Pokémon migliori saranno sconfitti.”
Dragozard strinse i denti “Perché state facendo questo, Kyoku?”
“Je ne comprends pas, Dragozard. Tu sai perfettamente perché facciamo ciò, vero?”
“Io… Io…”
“Il Team Rocket ha perso il suo leader per colpa dei tuoi amici. Ha perso Kanto e Johto per colpa tua. Noi conquisteremo il mondo intero se servirà a farci ritrovare Giovanni.” Continuò Soai.
“E se Giovanni non volesse tutto ciò?!” Gridò Dragozard.
“Che sciocchezze. Chi non lo vorrebbe?”
Dragozard strinse il pugno, poi tornò a guardare Kyoku “Kyoku, tu non puoi essere d’accordo con questi due. A Giovanni dobbiamo tanto, ma a Giovanni! Non al Team Rocket!”
“Il Team Rocket è il suo lascito!”
“Il suo lascito è molto più grande di un mucchio di stupidi che non capiscono quando è il momento di smetterla! Kyoku, sai che è così!”
“Non m’importa quello che dici, frère!”
Fortunata e Spartaco si girarono verso Dragozard. Kyoku si mise una mano sulla bocca. Dragozard strinse i denti più forte.
“Io non sono più tuo fratello.”
“E io non sono più tua sorella.” Rispose la ragazza.
 
“Hai un piano, Darken?” Chiese Draconix, schiena a schiena col compagno. Altaria stava combattendo con Pidgeot, e Snorlax era impegnato a cercare di colpire Free, ma in compenso Sceptile era alle prese con uno Slaking che non aveva bisogno di riposare, il che si spiegava con lo Spinda intento a grattarsi la pancia al suo fianco. Il MegaCharizard di Draconix si era trovato a combattere contro un MegaAerodactyl, anche se non aveva idea di chi fosse il suo allenatore. Insomma, la situazione era un casino.
“Ad essere onesto, l’unica cosa a cui riesco a pensare è non farci colpire.” Rispose Darken, tirando un pugno in faccia a una recluta.
“Quindi usiamo quella strategia?”
“Mi piace l’idea.” Commentò Darken “Ok, sai vero che è solo una teoria?”
“In questa situazione sono molto aperto alle teorie.”
“Ok, proviamo. L’Aerodactyl?”
“L’Aerodactyl.” Rispose Darken “Swampert, Idropompa!” Esclamò, attirando l’attenzione del Pokémon mentre l’avversario contro cui stava combattendo andava al tappeto.
“Sceptile, Radicalbero!”
I due Pokémon scagliarono l’attacco contro l’avversario. Quando i due attacchi entrarono a contatto, le radici si gonfiarono assorbendo l’acqua, e il Radicalbero fu molto più potente.
“Ok, ha funzionato davvero!” Esclamò Darken, mentre il MegaPokémon andava al tappeto.
“Come funziona questa cosa?”
“Stavo guardando un’esibizione di coordinatori, quando ho pensato che l’interazione di due mosse forse si poteva usare anche in lotta. Questo è stato un buon test, ma dovrò provarlo con altri tipi di mosse.”
“Ok, allora continuiamo.” Disse Draconix.
 
“Qualche idea, papà?” Chiese Giuls.
Anzitutto, cercare di metterci un po’ in pari coi numeri.” Disse l’uomo, e aprì il proprio camice, rivelando che sotto nascondeva una sessantina di Poké Ball. Quelle si aprirono liberando altrettanti Pokémon che si scagliarono all’attacco.
“Bella mossa, Savino.” Disse Baldo. Poi guardò Giuls “Ehi ragazzina, se tengo impegnato quello grosso pensi di riuscire ad afferrare i comandi e riportare questa cosa al suo posto?”
Giuls sentì le ginocchia tremare. Pilotare un… velivolo? Lei?
“Giuls.” Disse Savino “So che ce la puoi fare.”
La ragazza deglutì, poi annuì.
“Ok, vediamo di liberarci di questo tizio. Dusclops, Banette, Shedinja… Savino, me ne presti tre?”
“Walrein, Girafarig, Quagsire, con lui.”
I tre Pokémon obbedirono subito.
“Ascolta bene ragazzina, non so per quanto posso tenere occupato questo tizio. Il mio team migliore è troppo ingombrante e questi sono tre dei miei più forti e tre a nolo. Appena vedi un’apertura, lanciati.”
“Sì.” Rispose Giuls.
 
“Debole.” Commentò l’uomo, mentre Comete colpiva lo Skuntank senza particolari danni.
“Cosa? La mia Clefable è molto forte e…” Iniziò Lailah, ma l’uomo rise.
“Non lei, tu.” Chiarì l’uomo “Non sei alla mia altezza. Né all’altezza di uno dei Generali. Il tuo unico punto di forza è esserti trovata un fidanzato Campione. Buon per te, anche i deboli devono trovare un loro modo per sopravvivere.”
Lailah strinse il pugno “Io…”
“Tu sei completamente inutile. Ma quantomeno, potrò farti a pezzi. Sarà un piacere. La mia vendetta su Raziel, colui che ha distrutto il mio grande sogno, inizierà con la morte della sua amata. Quale gesto più poetico?”
“Sei pazzo.”
“Lo siamo un po’ tutti.” Rispose quello “La follia di Raziel è solo più difficile da vedere. Ma io lo sento. L’ho sentito quando mi ha sconfitto la prima volta a Kanto e la seconda a Johto. Lui è qualcosa di diverso. C’è oscurità nel suo cuore, ma non la mia. La sua è un’ombra scaltra. Da te… Non sento nulla. Sei pura, e questo mi basta a volerti morta ancor di più. Scompari, e lascia che soffra come ho sofferto io.”
Lailah lo fissò, indecisa su come reagire. Ci pensò per lei Togetic, colpendo con Aeroassalto.
L’uomo rise, mentre Skuntank incassava il colpo e rispondeva con Codacciaio.
“Disperati e muori, fanciulla della luce.”

 

-Lailah-

Squadra: WigglytuffGranbullMawileClefableAltaria20940b_2b9d33e3e6974067b824d712375c58d5~mv2.png

-Giuls-

Squadra: DelcattyTogeticAbsolGardevoirMiloticSalamence

Medaglie:Balance BadgeStone BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeHeat BadgeFeather BadgeMind Badge28.gif

-Draconix-

Squadra:AltariaNinetalesFlygonKingdraSalamenceSceptile

Leggendari:LatiosRayquaza

Medaglie:Balance BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeStone BadgeHeat BadgeFeather BadgeMind Badge28.gif

-Darken-

Squadra:012MS.pngSwellowCameruptExploudMetagrossSwampert

Leggendari: Entei

Medaglie: Feather BadgeKnuckle BadgeHeat BadgeStone BadgeMind BadgeDynamo BadgeBalance Badge28.gif

-Dragozard-

Squadra: SableyeBeautiflyRaichuCacturneGardevoirCharizard

Medaglie:Stone BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeHeat BadgeBalance BadgeMind BadgeFeather Badge28.gif

-Frak-

Squadra:MedichamSandslashSharpedoCacturneAggronBanette

Leggendari: Groudon

Medaglie:Balance BadgeStone BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeHeat BadgeFeather BadgeMind Badge28.gif

Modificato da Zarxiel
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Celestia (parte 3)

Vai, ora!” Esclamò Baldo. Giuls non se lo fece ripetere. L’Hitmonchan e l’Hitmonlee di Kai erano occupati a combattere contro Walrein e Dusclops, Shedinja stava tenendo impegnato Hitmontop, Machamp era intento a combattere con Banette, Primeape e Poliwrath si stavano scontrando con Girafarig e Quagsire.
La ragazza si slanciò in avanti. Primeape riuscì a evitare il colpo di Girafarig e lanciarsi contro di lei, ma il suo Typhlosion si mise in mezzo incassando la Breccia. Giuls sorrise e afferrò saldamente i comandi, mentre i suoi Pokémon le si disponevano intorno per proteggerla.
La ragazza guardò la telecamera che mostrava cos’avevano davanti e sentì le mani tremare osservando il cielo tutto intorno e il mare chilometri sotto di loro. Poi, girò. Il cambiamento improvviso di direzione fece cadere molti dei presenti, inclusi diversi dei suoi Pokémon.
La ragazza invece riuscì a tenersi in piedi, e mentre girava vide in lontananza l’isola dove avrebbe dovuto trovarsi il Parco Lotta. Puntò subito in quella direzione.
“Giuls, abbassati!” Gridò all’improvviso una voce femminile alle sue spalle. La ragazza si gettò di lato di riflesso. Un secondo dopo il Fuocopugno di Hitmonchan le passò appena sopra la testa. La ragazza si girò e vide il Walrein con cui il Pokémon stava combattendo caricare l’avversario, e colpirlo con Palla Gelo. Sfondando nel mentre anche la plancia di comando. Il Pokémon si rialzò scuotendo la testa, e osservò i comandi distrutti.
“Ma cosa… Chi mi ha avvertito?” Si chiese la ragazza, guardandosi intorno. C’erano solo suo padre e Baldo, ma di certo nessuno dei due aveva una voce femminile.
Poi vide Gardevoir, che le sorrideva. Possibile…
Qualunque fosse il suo pensiero non riuscì a completarlo, perché Celestia si piegò di lato. Mentre umani e Pokémon cadevano a terra, Giuls lanciò uno sguardo allo schermo. Che mostrava il mare sinistramente in avvicinamento.
 
Draconix si aggrappò a Charizard un secondo prima che un’ondata di Pokémon e persone cadessero a terra e cominciassero a rotolare. Diversi Pokémon furono richiamati, per non rischiare di schiacciare qualcuno, o perché erano caduti. In ogni caso, per lui e Darken voleva dire un attimo di respiro.
“Draconix, credo sia mio dovere informarti che state precipitando.”
“Fate qualcosa!”
“Con piacere. Cosa?”
Il ragazzo si mise a riflettere, poi annuì “Questa cosa sta ancora volando?”
“Sì, ma i motori del lato destro sono andati. Non riesce a tenersi in equilibrio.”
“Pensi di farcela a tenerla su?”
“Se mi potessi megaevolvere…”
“Non posso.”
“Allora sarà difficile, anche con l’aiuto di Latios.” Disse il drago.
Draconix rifletté, poi riferì tutto a Darken, che intanto si stava rialzando faticosamente. Il ragazzo annuì mentre Peat lo sollevava.
“Ok, allora… Spingerci fino al punto in cui dovremmo atterrare? A quel punto anche se precipitassimo finiremmo più o meno lì. E se ci si aggiungesse Groudon, forse riusciremmo addirittura a entrare correttamente.”
“Ok, capito Rayquaza?”
Il drago annuì “Farò del mio meglio. Ci tengo a far notare però che da quel lato c’è il cannone, e per spingere me lo ritroverei puntato addosso. Spero siate riusciti a metterlo fuori gioco.”
“Beh, la plancia è andata distrutta, non credo possano sparare.” Commentò Latios.
Rayquaza annuì “Immagino abbiate ragione.” E così dicendo si precipitò verso l’isola.
“Troviamo Frak.” Disse Darken.
 
“Allora, spadaccino, come va?”
“Sono incastrato sotto diverse altre persone, ho male al fianco, e un Aegislash potrebbe trapassarmi da un momento all’altro. Bene direi.” Rispose il ragazzo, guardandosi intorno. Aveva diverse reclute del Team Rocket addosso. Si scansò, e improvvisamente sentì una fitta al fianco destro.
Lo guardò e vide un grosso taglio. Si chiese come se lo fosse fatto, poi realizzò che la spada gli era caduta. La vide incastrata in un tubo lì accanto, sporca di rosso. Evidentemente ci era caduto addosso.
Ok, non va bene.’ Pensò vedendo la macchia crescere di misura.
“Wow, sei proprio in una brutta situazione.” Commentò Groudon, ridacchiando.
“Ehi, guarda che potrei morire!” Esclamò il ragazzo.
“Lo so.” Rispose il Leggendario “Ma stringi i denti, rialzati e vedi di non piangere come una femminuccia.”
“Bel modo per tirarmi su di morale.”
“Ascoltami bene, i tuoi compagni hanno bisogno di te. Da quel che riesco a capire dal mio legame con Rayquaza, avranno bisogno del mio aiuto per far atterrare quell’isola anziché farla schiantare. Ma se tu muori, io non posso.”
“Perché?”
“Regole dei Leggendari. Non interferire nelle faccende umane. Per nessun motivo, a meno che non sia coinvolto il nostro Prescelto.”
Frak sorrise “Quindi se io muoio te ne andrai mollando tutto, giusto?”
“Già.”
“Sono sorpreso che tu mi voglia vivo allora.” Commentò il ragazzo. Poi si rialzò, tenendosi il fianco, e si guardò intorno. Un attimo dopo Sandslash emerse dalla calca di reclute che si rialzavano e… si lanciò all’attacco.
Frak si scansò di lato, ma Sandslash non mirava a lui. Invece colpì l’Aegislash con Terremoto, sbattendolo a terra. Il Pokémon Acciaio crollò, sconfitto.
Frak sorrise “Sono già due volte che mi salvi la vita.”
Il Pokémon scosse la testa e mostrò tre unghie, abbassando l’altra.
“Ok, tre, showoff.” Borbottò il ragazzo, poi si guardò intorno e scorse Draconix e Darken che gli facevano segno di avvicinarsi “Ok, vediamo di sparire da qui.”
 
Lailah si guardò intorno, poi si allontanò, raggiungendo gli altri che stavano cercando di rompere l’alimentatore del cannone. Ovunque fosse finito il suo avversario quando Celestia si era inclinata, lei non ci teneva a scoprirlo.
Fuggi pure, ragazza.’ Pensò quello, a terra, cercando di tirarsi in piedi senza successo ‘Mi vendicherò su Raziel, fosse l’ultima cosa che faccio.’
 
“Perché non si rompe?!” Esclamò Brendan. Swampert, Blaziken e Sceptile stavano colpendo il contenitore di energia draconica con tutte le loro forze, ma il macchinario non accennava neanche ad incrinarsi.
“Non lo so ma fa in fretta.” Disse Alberta, mentre lei, Valentina e Tolomeo combattevano contro il grosso degli avversari. Sfortunatamente, non molti di quelli che avevano intorno erano caduti, anche se almeno Brendan era riuscito a raggiungere il contenitore. Il ragazzo fissò Metagross, Salamence e Milotic che bombardavano di colpi il cannone senza neanche scalfirlo e si portò le mani tra i capelli.
“Forse però, con la plancia distrutta…”
“Forse non può più sparare, stai pensando questo, vero?” Chiese la ragazza sull’Altaria. Poi guardò verso gli schermi. Alcuni erano caduti, ma diversi mostravano Rayquaza e un puntino più piccolo, forse Latios, intenti a spingere la nave “Mi spiace deluderti.” E così dicendo estrasse un telecomando “Abbiamo provveduto a fare in modo che possa sparare anche a distanza.”
E premette il bottone. La luce aumentò mentre il cannone si illuminava di viola. E Rayquaza era esattamente davanti alla bocca di fuoco.
Alberta ebbe un’idea. Senza rifletterci, si lanciò nel passaggio in cui entravano i draghi per caricare la sfera insieme ai suoi Pokémon. Lanciarono un colpo verso l’alto. “Alberta, no!” Gridò Brendan. Poi ci furono due esplosioni.
 
Draconix gridò per avvertire il Leggendario. Ad onor del vero, Rayquaza riuscì anche a spostarsi un po’. Non abbastanza da evitare tutto il colpo però, pur più debole dato che il cannone aveva interrotto la propria carica a metà grazie ad Alberta. Il Drago fu sfiorato al fianco, lanciò un ruggito e cominciò a precipitare nel mare sottostante.
 
“Ahahahah.” Rise Kai, rialzandosi “Ottimo lavoro, Sumyo. Questo ci farà guadagnare punti con…” Iniziò, ma subito dopo gli arrivò un pugno in faccia. Darken, che gli stava passando di fianco, lo aveva centrato in pieno volto.
“Maledetti…” Disse. Dietro di lui, Draconix era paralizzato a fissare il Drago che si contorceva nell’acqua, ripreso dalle telecamere Ariados.
Poi videro qualcos’altro.
Prima di tutto, un MegaSalamence atterrare vicino al Drago e lanciare ruggiti. Seguendone le indicazioni, il Drago si aggrappò allo scoglio. Era ancora vivo, anche se la parte destra del suo corpo era coperta di ferite. Sembrava si fosse gettato in un mucchio di vetro. Draconix fu sicuro di vedere una ragazza col mantello accanto a lui. Poi, più in lontananza, altre sei figure che si avvicinavano.
Senza pensare, Draconix si precipitò fuori, passando oltre Dragozard.
Questi fissò Kyoku e indicò lo schermo “Era questo che volevi, Kyoku?”
“Je… Je… Je ne sais p…”
“LO SAI INVECE!” Esclamò il ragazzo.
“Ritirata!” Gridò in quel momento Kai, appena ebbe messo abbastanza spazio tra lui e Darken “Ritirata! Arrivano i Superquattro, Rocco ed Adriano sono qui!”
Quel grido generò un fuggi fuggi. Le reclute si diedero alla fuga scomposta, e Kyoku per non farsi investire dovette mettersi a correre a propria volta. Dragozard invece balzò su Charizard e si sollevò.
“CI RIVEDREMO, DRAGOZARD!” Gridò la ragazza. Poi scomparve, mentre le reclute e i vari comandanti si davano alla fuga nel tunnel.
 
Nell’ora seguente, i Superquattro e i due ex-Campioni presero il posto di Rayquaza. Con l’aiuto di Latios, di un Megasalamence e di diversi Pokémon a nolo mandati da Savino riuscirono a spingere l’isola sopra alla sua vecchia posizione e la incastrarono al suo posto, aiutati da Groudon.
Il bilancio fu di quarantotto membri del Team Rocket catturati e un centinaio di Pokémon liberati. Nessuno degli alti ranghi era stato catturato, nessuno dei loro Pokémon liberati. L’intero incidente lasciò il Parco Lotta disastrato.
Le conseguenze dello scontro però furono molto più gravi.

 

-Lailah-

Squadra: WigglytuffGranbullMawileClefableAltaria20940b_2b9d33e3e6974067b824d712375c58d5~mv2.png

-Giuls-

Squadra: DelcattyTogeticAbsolGardevoirMiloticSalamence

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-Draconix-

Squadra:AltariaNinetalesFlygonKingdraSalamenceSceptile

Leggendari:LatiosRayquaza

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-Darken-

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Leggendari: Entei

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-Dragozard-

Squadra: SableyeBeautiflyRaichuCacturneGardevoirCharizard

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-Frak-

Squadra:MedichamSandslashSharpedoCacturneAggronBanette

Leggendari: Groudon

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Celestia (epilogo)

Rapporto dell’ex-Campione Rocco per la Federazione Pokémon. Ahem…” S’interruppe un momento per prendere fiato e schiarirsi la gola.
Oggi, all’incirca alle 11 del mattino, diversi membri del Team Rocket hanno attivato un antico artefatto chiamato Celestia. Questo macchinario è una fortezza volante alimentata da energia draconica. Gli ormai famosi Draconix, Giuls, Darken, Lailah, Dragozard e Frak hanno combattuto insieme agli Assi del Parco contro il Team Rocket. Nell’incidente sono anche stati coinvolti iLeggendari Groudon, Rayquaza e Latios. Nella colluttazione che è seguita, i comandi della nave si sono danneggiati ed essa ha iniziato a precipitare. I Leggendari Latios e Rayquaza hanno quindi spinto la nave, ma per farlo Rayquaza ha esposto il fianco al cannone ad energia draconica in dotazione alla nave. Per provare a fermare il colpo, l’Asso del Parco Alberta ha cercato di disperdere l’energia colpendola con sei attacchi dall’interno. L’esplosione risultante ha dimezzato la potenza del colpo, ma Alberta e i suoi Alakazam, Snorlax, Misdreavus, Sneasel, Salamence e Lucario sono scomparsi. Si suppone siano stati distrutti dall’esplosione.
Il colpo ha comunque colpito Rayquaza, danneggiandolo gravemente. Il Leggendario è riuscito a sopravvivere, ma secondo il suo Prescelto per qualche tempo non potrà muoversi dalla Torre dei Cieli. Abbiamo perciò organizzato un servizio di sorveglianza.”
Ci sono stati altri danni?” Chiese la donna addetta alla registrazione del rapporto.
Il Prescelto di Groudon, Frak, ha riportato una ferita, piuttosto grave. Tra una settimana dovrebbe essere abbastanza in salute da lasciare l’ospedale. Il Parco Lotta è in macerie.”
Come ha reagito il Campione, Raziel?”
Il Campione al momento dell’incidente si trovava impegnato in una lotta contro un misterioso sfidante che, riteniamo, avesse collegamenti con il Team Rocket. Si ritiene sia così per via del suo stile di lotta chiaramente improntato a prendere quanto più tempo possibile. Finita la lotta è stato informato e si è precipitato sul posto, ma ormai era tardi. Alle critiche ha risposto che stava svolgendo le proprie mansioni, e che comunque la Lega ha risposto. Infine, ha fatto notare che la sua fidanzata si è trovata coinvolta.”
Grazie signore. Credo questo basterà. Prenderemo la sua deposizione insieme alle altre e decideremo cosa fare.”
 
 Giuls era in piedi davanti all’ingresso dell’Azienda Lotta, l’edificio con i vetri in frantumi, ma comunque in condizioni migliori degli altri. Non sapeva cosa fare. Suo padre era lì dentro, per recuperare i Pokémon rimasti nella struttura, e lei sentiva che doveva parlargli ancora. Ma sentiva una paura tremenda.
Giuls? Sei tu?” Chiese in quel momento una voce alle sue spalle. La ragazza si girò e si trovò davanti proprio Savino.
Papà… Pensavo che tu… Che…” Iniziò a balbettare indicando l’edificio.
Ero venuto a prendere l’ultimo carico di Poké Ball. Tu piuttosto, cosa ci fai qui? Pensavo fossi già andata via. Questo posto non è sicuro.”
Oh certo, QUESTO non è sicuro. Affrontare il Team Rocket? Tutto bene.”
Suo padre ridacchiò “Immagino tu abbia ragione.” Le passò una mano tra i capelli “La mia bambina è davvero cresciuta mentre non c’ero, vero?”
Giuls sorrise “Beh, di anni ne sono passati.”
Per un po’ nessuno dei due disse nulla, poi improvvisamente Savino vide Giuls singhiozzare. “Giuls…”
Io… Io ho sempre temuto di essere in colpa per… per l’aereo… E… E perché sei sparito… E io…”
Giuls…”
E… E così ho pensato che se fossi diventata un allenatrice avrei potuto… potuto ritrovarti ma… ma non ho fatto altro che… camminare dietro gli… gli altri che hanno cominciato con me! Raziel è diventato Campione tre volte, Blu il Campione di Kanto e il Capopalestra di Smeraldopoli, Draconix il Prescelto di RAYQUAZA E LATIOS! E in tutto ciò io cos’ho per confrontarmi con loro… Io… Io…”
Savino la abbracciò, portandosi la testa della ragazza al petto “Giuls H. G. Touki. Tu hai salvato il mondo non so quante volte. Mi sono informato. Mewtwo, Celebi, Entei, l’incidente del meteorite… Tu c’eri sempre. Tu sei la migliore amica che ognuno di quei ragazzi possa sperare di avere. Sei gentile, intelligente, simpatica… Sei la figlia che sono orgoglioso di avere.”
Giuls continuò a piangere ancora un po’. Savino non disse nulla.
Papà… Oggi è successa una cosa strana.” Disse poi la ragazza “All’improvviso ho sentito una voce femminile che mi diceva di scansarmi. Per questo ho schivato il pugno di Hitmonchan. Ma non c’era nessuna donna lì intorno. Forse…” La ragazza si interruppe “Può sembrare assurdo, ma credo fosse Gardevoir.”
Savino rifletté. Per un momento, sembrò perso nei suoi pensieri, poi scosse la testa “Forse è così. I Gardevoir sono Pokémon Psico. Forse la tua Gardevoir è riuscita a parlarti telepaticamente.”
Giuls annuì “Non è la prima volta che succede. Mi è successo anche a Cuordilava.”
Sempre con Gardevoir?”
Sì, è l’unico Pokémon Psico che avevo con me.”
Savino sospirò “In tal caso, forse ho ragione. Ma temo non lo sapremo mai.”
Giuls annuì, poi si staccò con gentilezza dall’abbraccio “Grazie papà.”
Di niente Giuls. Senti… sicura di non volere questo?” Chiese mostrandole il Simbolo con la dedica.
Giuls fu tentata di prenderlo, poi si fermò e scosse la testa “No.”
Sicura? Per parecchio questo posto rimarrà chiuso.”
Quando riaprirà sfiderò l’Azienda Lotta. Se vincerò, lo prenderò, ma solo allora.”
Ah sì? Bene preparati, perché sarò pronto per allora.” Disse il padre sorridendo.
E ti prometto sarà una sfida straordinaria.” Rispose Giuls “Una sfida che vincerò io.”
E così dicendo si allontanò, sorridendo felice come non era stata da anni.
Suo padre la salutò sorridendo a propria volta, soddisfatto. Poi rifletté su quello che la ragazza gli aveva raccontato, ma scosse la testa. E sorrise di nuovo.
 
Sei sicura di star bene?”
Sì Raziel, sì. Preoccupati di Frak piuttosto.” Rispose Lailah, sorridendo.
D’accordo. MA COSA AVETE PENSATO?! ANDARE SENZA DI ME?! SOPRATTUTTO TU!” Disse Raziel, alzando la voce preoccupato “Se ti fosse successo qualcosa io… io…”
Raziel, calmati. Non c’era altro modo.”
Certo che c’era! Perché avete ascoltato questo tizio? Chi è lui di preciso?! Perché tu e gli altri vi siete fidati di uno sconosciuto?!” Chiese.
Non lo so!” Rispose Lailah “Smetti di urlare!”
Scusa. Io… Ero solo preoccupato per te.” Rispose il ragazzo, calmandosi.
Ascolta Raziel, lo sai che l’ho fatto perché dovevo. Non ti avrei escluso volontariamente. Ma… Dovevamo farlo.”
Raziel sospirò “Non sono d’accordo, ma va bene, non voglio litigare senza motivo.”
Bene.” Rispose la ragazza, e lo baciò.
E…” Disse il ragazzo “Guarda cosa è arrivato per posta.” Le mostrò dei biglietti.
Ma come…”
Non lo so, ma abbiamo delle camere già prenotate per il festival di Orocea. Uno dei tanti vantaggi di essere il Campione immagino. Sarà tra un mese, quindi tutta questa… Situazione dovrebbe essersi calmata.”
Lailah annuì. Sapeva che Raziel aveva una bella dose di problemi con il fatto che non si era presentato. Ma forse una vacanza avrebbe fatto loro bene.
 
Quindi, tutto a posto?” Chiese Kain.
Perfettamente.” Rispose Brendan “Quindi alla fine hai davvero mandato loro i biglietti?”
Devo essere sicuro che Latios sia ad Orocea. E per farlo deve essere sicuro che Draconix sia ad Orocea.”
Riconosco la validità del ragionamento. Sei davvero convinto?”
Certo. E la situazione è perfino migliore del previsto. Rayquaza è ferito, quindi non potrà intervenire. E i rapporti dicevano che secondo Frak Groudon se ne andrà da Hoenn. Entei non è ancora tornato da Fiore per via di tutta la situazione laggiù. Ci sarà solo Latios.”
Riconosco che è un buon piano.” Disse Brendan “Se ignoriamo la questione morale.”
Qualunque cosa, per il successo del mio progetto.”
Qualunque cosa.” Disse Brendan “Vedremo come te la caverai con il senso di colpa.”

 

-Lailah-

Squadra: WigglytuffGranbullMawileClefableAltaria20940b_2b9d33e3e6974067b824d712375c58d5~mv2.png

-Giuls-

Squadra: DelcattyTogeticAbsolGardevoirMiloticSalamence

Medaglie:Balance BadgeStone BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeHeat BadgeFeather BadgeMind Badge28.gif

-Draconix-

Squadra:AltariaNinetalesFlygonKingdraSalamenceSceptile

Leggendari:LatiosRayquaza

Medaglie:Balance BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeStone BadgeHeat BadgeFeather BadgeMind Badge28.gif

-Darken-

Squadra:012MS.pngSwellowCameruptExploudMetagrossSwampert

Leggendari: Entei

Medaglie: Feather BadgeKnuckle BadgeHeat BadgeStone BadgeMind BadgeDynamo BadgeBalance Badge28.gif

-Dragozard-

Squadra: SableyeBeautiflyRaichuCacturneGardevoirCharizard

Medaglie:Stone BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeHeat BadgeBalance BadgeMind BadgeFeather Badge28.gif

-Frak-

Squadra:MedichamSandslashSharpedoCacturneAggronBanette

Leggendari: Groudon

Medaglie:Balance BadgeStone BadgeKnuckle BadgeDynamo BadgeHeat BadgeFeather BadgeMind Badge28.gif

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Post-lega di Hoenn (Draconix)

Ho fallito.’ Pensò Draconix ‘Ho fallito più e più volte. Non sono riuscito a impedire che mi rubassero Fearow. Non sono riuscito a impedire che ferissero Rayquaza. E adesso… Latios.’
Il ragazzo guardò in alto, verso il cielo stellato. Era disteso sul tetto della Torre dei Cieli. Rayquaza non c’era. Probabilmente stava facendo saltare qualche meteorite chissà dove. Non che glimportasse, comunque. Per come la vedeva lui, i Leggendari avrebbero dovuto stargli lontano, non vicino.
Forse dovrei lasciar perdere. Non sono tagliato per essere un Prescelto.’ Estrasse la Master Ball di Rayquaza dalla cintura ‘Cosa succederebbe se la rompessi? Probabilmente basterebbe buttarla giù dalla torre… Oppure…’ Aprì il Pokédex, e osservò i vari tasti. Uno di essi segnava ‘Libera. Non l’aveva mai usato prima ma, se l’avesse fatto, forse Rayquaza avrebbe potuto scegliere qualcun altro. Qualcuno di migliore.
Rimase lì a fissare il bottone. Poi sentì una voce femminile alle proprie spalle.
“Quindi Rayquaza vale così poco per te?”
Il ragazzo si girò e si trovò davanti Lyris. La ragazza lo stava fissando con occhi di fuoco.
“Lyris?” Chiese Draconix alzandosi.
“Rispondi. Rayquaza vale così poco per te? Pensi di poterlo liberare semplicemente, senza conseguenze?”
“Lo farei per proteggerlo.” Rispose il ragazzo, ma c’era insicurezza nella sua voce.
“Proteggerlo? E da chi?” Chiese la ragazza. “Pensi di essere stato scelto come suo Prescelto per caso?”
“Latios…”
“Quello che è successo a Latios non è solo colpa tua. Ti considero responsabile, bada bene, ma non solo tu.” Lyris continuò a fissarlo dritto negli occhi.
“No, è tutta colpa mia.”
“NO! Non lo è!”
“INVECE SÌ! SONO STATO TROPPO DEBOLE PER PROTEGGERLO!” Tuonò il ragazzo.
“Ah sì? Allora affrontami.” Disse la ragazza, afferrando una Poké Ball dalla cintura. “Se sei così debole affrontami. Dimostrami che è vero. Ovviamente mi aspetto che tu dia il massimo però. Avanti Draconix, dimostrami che il tuo massimo sforzo è comunque troppo poco.”
Draconix strinse il pugno, poi aprì una Poké Ball. Ne uscì Kabutops, che si trovò a fronteggiare Tyrantrum.
Il Drago preistorico colpì con Terremoto, ma Kabutops saltò per evitarlo e scagliò un’Idropompa. Tyrantrum ruggì e si lanciò all’attacco, incassando il colpo e rispondendo usando gli spuntoni sul corpo per colpire con Pietrataglio. Kabutops incassò e arretrò, poi colpì con Tagliofuria. Il Pokémon preistorico colpì ancora il terreno con la coda, ma Kabutops era pronto e usò Idropompa per scagliarsi in aria e atterrare sulla schiena di Tyrantrum. Questi cominciò a muoversi per farlo cadere, ma Kabutops si tenne stretto. Quando si fu ripreso, guardò verso il basso e usò Idropompa a distanza ravvicinata. Tyrantrum ruggì, e la spinta successiva riuscì a scagliare via Kabutops. Il Pokémon Roccia si lanciò all’attacco, e questa volta colpì con Megassorbimento. L’avversario rispose con Sgranocchio, ma subito dopo un secondo Megassorbimento lo mandò al tappeto.
“Lo vedi? Non sei affatto troppo debole.” Rispose la ragazza, richiamando Tyrantrum.
“Questo è stato solo un caso, e lo sai.”
“Un caso eh? Bene, vediamo se anche il resto sarà un caso.”
E così dicendo mandò in campo Flygon.
Draconix ordinò una nuova Idropompa, ma Flygon resistette all’impatto e colpì con Terremoto. Questa volta il Pokémon crollò.
“Visto?”
“Andiamo, non era uno scontro alla pari.” Disse Lyris “Smettila di fare il bambino.”
Draconix avvampò, richiamò Kabutops e mandò in campo Dragonite. Il Drago si lanciò all’attacco colpendo con Dragartigli, cui l’avversario rispose allo stesso modo. Dall’impatto uscirono entrambi indeboliti, ma l’altro era chiaramente in condizioni peggiori. Lyris gli ordinò quindi di usare Terrempesta, e il Drago ubbidì. Dragonite si ritrovò la sabbia negli occhi, e quindi fu colto di sorpresa da una Rocciotomba. I quattro massi che lo circondarono e bloccarono lo fecero cadere a terra, ma si rialzò giusto in tempo per schivare Dragartigli e rispondere allo stesso modo. Anche se indebolito, resistette, mentre Flygon si accasciò.
“E adesso cos’hai da dire?” Chiese Lyris.
“Questo non prova nulla!” Rispose Draconix, mentre Dragonite si preparava ad affrontare Altaria.
La Pokémon lanciò un Dragopulsar, e Dragonite crollò.
Il ragazzo richiamò il dragone e mandò in campo Gyarados. Il serpente marino ruggì ed esordì con Iper Raggio, investendo Altaria. Quella però riuscì a resistere e lanciò un grido. Il Granvoce spedì via Gyarados, che poi fu colpito da un Dragopulsar. Il Pokémon si rialzò e si lanciò all’attacco con Colpo, usando la coda per colpire Altaria, e in risposta quella usò ancora Granvoce. Gyarados rispose con un secondo Colpo, e i due si fissarono. Poi la Terrempesta colpì entrambi e i due crollarono.
“Vedi? Siamo tre pari. Io, la più forte dei Draconidi, non riesco a batterti! Tu non sei debole!”
Draconix strinse il pugno, poi mandò in campo Tyranitar. Contro di lui la ragazza mandò Goodra.
“Ok, ho capito, finché non finiremo questa lotta non mi crederai!” Disse Lyris, e i due Pokémon si attaccarono.
Per i successivi dieci minuti, gli scontri rimasero serrati. Goodra sconfisse Tyranitar, salvo poi essere sconfitta da Charizard, il quale però crollò in un’accesa lotta contro Noivern. Noivern fu sconfitto da Sceptile, poi arrivò lo scontro tra MegaSceptile e MegaSalamence. Il Pokémon Erba ne uscì vincitore, pur se a fatica.
“E adesso… Cos’hai da dire?” Chiese Lyris, stanca per tutti gli ordini urlati.
“Che questo… Prova solo… Che ho dei Pokémon forti.” Rispose Draconix.
“AAAARGH!” Gridò Lyris, poi si lanciò in avanti e gli tirò un pugno, che Draconix schivò per un soffio, sorpreso.
“Ok, vuoi vedere se sei forte? Allora assaggia lo stile di lotta dei Draconidi e dimmi che ne pensi.”
Così dicendo, la ragazza cominciò a prenderlo a pugni e calci. Draconix dopo un po’ si rese conto che doveva rispondere, perché era quello che Lyris voleva, perciò cominciò a lanciare qualche pugno, ma Darken gli aveva dato solo le basi di autodifesa, troppo poco per combattere. Con la coda dell’occhio notò Sceptile e Salamence che li fissavano ma non se ne preoccupò. Più i due si scambiavano colpi, più il suo cuore cominciava a battere all’impazzata.
Alla fine, Lyris usò il piede sinistro per fargli lo sgambetto, facendolo cadere all’indietro, e gli atterrò sopra prendendolo ai polsi per bloccarlo.
“Non è stato… Niente male.” Commentò la ragazza, ansimando “Sei veramente forte.”
“Oh non mentire, ti sei trattenuta tutto il tempo.” Commentò Draconix.
“Non nella lotta Pokémon.”
“Vero, vero.”
Lyris sorrise “Sei proprio forte, Draconix.” Disse, poi allungò il volto verso di lui.
Draconix sentì il cuore battere all’impazzata, ma non fece nulla per fermarla. E un attimo dopo si stavano baciando.
Rimasero così per un minuto buono, poi sentirono il rumore di qualcuno che si schiariva la gola. Una gola enorme, a giudicare dal verso.
“Scusate se vi interrompo, ma per andare avanti sono sicuro ci siano luoghi migliori.” Commentò Rayquaza.
I due ragazzi si alzarono in piedi, arretrando, poi Lyris s’inchinò “Lord Rayquaza io… Ma, riesco a capire ciò che dice!”
“Mi sono preso la libertà di allargare a te le mie capacità di comunicazione. Visto che mi pare di capire che ci sia qualcosa tra voi, penso sia comodo mi comprenda anche tu.”
“Era da molto che…?” Chiese Draconix, arrossendo.
Rayquaza lo fissò, e al ragazzo non sfuggì uno scintillio di divertimento negli occhi del Drago “Più o meno da quando hai urlato ‘SONO STATO TROPPO DEBOLE PER PROTEGGERLO!’, ma ho pensato non fosse il caso di intromettermi.”
“Quindi sei qui dall’inizio.”
“In buona sostanza, sì.” Commentò Rayquaza “E Draconix, la prossima volta, se stai pensando di lasciare il ruolo di Prescelto, cerca prima di chiedermi cosa ne penso.”
“E… cosa ne pensi?”
“Penso che sia un’enorme idiozia, come la Custode del Segreto ha provveduto a farti capire prendendoti a pugni in faccia.” Disse, poi aggiunse a bassa voce “E per la cronaca, nel corpo a corpo fai veramente schifo, sei fortunato che non abbia scelto in base a quello.”
Lyris ridacchiò “Sa, Lord Rayquaza, la immaginavo diverso.”
“Mi sono solo adattato ad avere a che fare con Draconix. Temo che se parlassi al mio solito livello intellettuale, potrebbe finire per non comprendermi.”
“EHI!”
Rayquaza rise, poi si sollevò in volo “Uhm, un meteorite a settanta chilometri a est. Non troppo grosso, ma preferisco controllare. Draconix. Ricordati, sei il mio Prescelto per un motivo. Ricordatelo sempre.”
Draconix annuì.
“E… Beh, il resto lo lascio al vostro buon senso. Ricordatevi solo che questa torre è un luogo sacro. Non profanatelo.” E lanciò un eloquente occhiolino a Draconix e Lyris, che quando capirono cosa intendeva avvamparono.
Poi il Leggendario si sollevò in volo e sparì nella notte. Per un po’ sorrise, poi assunse un’espressione seria.
Latios, ti prometto che vendicherò la tua scomparsa. Ho un sospetto abbastanza chiaro. E se mai mi capitasse tra gli artigli…’
 
“No, no, no, NO!” Gridò Gangr, per poi essere spinto da Surtur giù dall’arena e nel mare di lava sottostante. I suoi Pokémon lo avevano già preceduto da tempo.
A quel punto, Thiazi si guardò intorno. Il Rakashir era fallito. Tutti coloro che si erano schierati con lui, salvo Idi, erano già caduti in combattimento. I suoi Pokémon… Ricordava l’Houndoom dar fuoco a Skarmory con fiamme di nere tossine, per poi farlo precipitare nelle fiamme. Braviary, prima che Infernape lo gettasse di sotto, aveva lanciato un ultimo grido disperato. Gli si accapponò la pelle.
Surtur si girò e sorrise.
“Bene. Restano i due fratelli. Le vostre ultime parole?” Disse, torreggiando su di loro. La folla lanciò grida di trionfo, applaudendo all’impazzata.
Thiazi crollò in ginocchio e chiuse gli occhi. Sentì confusamente suo fratello Idi gridare e poi un tonfo.
Li riaprì e si guardò intorno. Tra la folla, vide un ragazzo sorridergli. Lo vide chiaramente, nonostante la distanza. E gli si gelò il sangue.
“Garm… Garm!” Gridò, alzandosi in piedi e mettendosi a correre verso gli spalti. Sapeva di non poter far nulla, sentiva Surtur dietro di lui. Voleva vendicarsi.
Poi qualcuno lo prese per il collo.
“Che c’è uccellino, vuoi volare via?” Chiese Surtur “Molto bene. Vola.” E lo lanciò nella lava. Thiazi chiuse gli occhi, e cadendo riuscì solo a ridere in maniera incontrollabile.
Poi, silenzio.
“Surtur.” Disse l’anziano a capo della setta in piedi nella tribuna principale “Sei il vincitore di questo Rakashir. Meriti un premio. Cosa desideri?”
Surtur fissò la tribuna. Scorse Jormungand, ma scosse la testa. Non ancora.
“Voglio il Team Rocket. Anzi, voglio il Team Rocket, il Team Magma e il Team Idro. Lasciateli a me. Tutti quanti.”
“Un premio ben misero. Una manica di falliti, è questo che vuoi?”
“Sì, mio signore.”
L’anziano annuì, poi si rivolse a Jormungand, poco lontano. Quello si avvicinò e i due discussero per poco, poi annuì.
“Molto bene. Il Team Rocket è di nuovo di tua competenza. E il Team Magma ed Idro sono ora ai tuoi ordini. Spero saprai usarli bene. Per la gloria del nostro signore.”
Surtur annuì, inchinandosi, e fisso Jormungand sorridendo.

 

Squadra:AltariaNinetalesFlygonKingdraSalamenceSceptile

Leggendari:Rayquaza

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Post-lega di Hoenn (Darken)

Darken salutò Entei. Si trovava all’uscita della Grotta Pietrosa quando aveva sentito la famigliare sensazione che gli permetteva di dire che il Leggendario era vicino. Perciò l’aveva atteso finché finalmente non si era visto.
“Ehilà.” Disse il ragazzo osservando Entei “Com’è andata a Fiore?”
“Non mi lamento. Ho conosciuto un paio di Ranger interessante e fermato un Team di cantanti. Certo, mi hanno anche controllato per un po’, ma…”
Darken ridacchiò “Doveva essere buona musica.”
Entei annuì “Decisamente. Allora, posso fare qualcosa per te?”
“In realtà, sì. Ho un appuntamento per oggi pomeriggio, e tu sei più veloce di un aereo.”
“Certo, salta su.” Disse Entei. Darken non se lo fece ripetere e poco dopo sfrecciavano sul mare.
In mezz’ora furono a Kanto, a Biancavilla. E in altri due minuti arrivarono al grande appezzamento che il Professor Oak aveva ceduto a Darken. Era una splendida zona. Una pianura alle pendici di una collina, con una grotta che si inoltrava nelle profondità del suolo. Un fiume scorreva attraverso formando un laghetto. Era comunque enorme, tanto che ospitava anche un bosco. Darken si era premurato che tutti i Pokémon avessero piante di bacche in quantità per tutto l’anno. Il mare era inoltre poco lontano.
Il ragazzo sorrise, guardandosi intorno. Si vedevano diversi Pokémon, ma di certo non tutti.
Darken sorrise, poi fischiò.
Per un attimo il suono riverberò in lontananza, poi il terreno prese a tremare, il laghetto e il fiume sembrarono in ebollizione, dalla grotta salirono versi spaventosi e il cielo si oscurò rapidamente.
Una persona normale a quel punto si sarebbe girata e messa a correre, ma Darken sorrise mentre i suoi Pokémon sbucavano da ogni parte. Dal bosco e dalla prateria arrivarono due branchi di Pokémon, un altro uscì dalla grotta, tantissimi Pokémon si misero a volare sopra di loro e dal fiume uscirono tutti i Pokémon Acqua che potevano, mentre gli altri si sporgevano fuori. Anche dal mare arrivarono alcuni Pokémon.
“Devo dire che è impressionante ogni volta.” Disse Entei.
“Vero?” Rispose Darken con un sorriso a trentadue denti. Poi si rivolse ai Pokémon, che intanto li avevano completamente circondati.
“Ciao a tutti!” Gridò il ragazzo, e una cacofonia di versi gli rispose “Sono felice di vedervi. Oggi pomeriggio arriveranno delle persone per svolgere un lavoro, ma intanto lasciatevi controllare. Ordine di Pokédex e non spingete. E non attaccatevi. Sto guardando voi, Zan e Fang.” Concluse, indicando lo Zangoose e il Seviper che si fissavano in cagnesco.
I Pokémon si spostarono, disponendosi ordinatamente in riga. Mancavano ovviamente i Pokémon acquatici puri, ma Darken sapeva bene quando era il loro turno.
Il resto della giornata lo passò a esaminare i suoi Pokémon uno per uno. Entei lo osservò controllare pellicce, squame, pelli, dentature, e prendere misure di altezza e peso. Inoltre notò che ogni volta che arrivava a un Pokémon non completamente evoluto lo osservava e scambiavano due parole, a cui di solito il Pokémon rispondeva scuotendo la testa.
“Cosa gli chiedi ogni volta?” Chiese il Leggendario mentre Darken rivolgeva alcune parole al suo Dragonair.
“Oh, se vogliono evolversi. Ti ho spiegato che tutti quelli che non si evolvono lo fanno per loro scelta, vero?” Disse Darken mentre il Dragonair scuoteva la testa.
“Sì.”
“Bene, quello che faccio è chiedergli se sono ancora convinti. Se sì, gli lascio addosso la Pietrastante” Spiegò indicando la pietra che i Pokémon portavano al collo “Altrimenti gliela levo.”
“Ti è mai successo?”
In risposta, Darken gli indicò i tre Dragonite che si trovavano subito dietro.
“Già, domanda stupida. Avrei dovuto pensarci quando ho visto numerosi esemplari dello stesso Pokémon.”
“Beh, non in tutti i casi è per questo. Per esempio ho due Kirlia perché uno è un maschio che si evolverà in Gallade.”
“Capisco… Ma dimmi, che fine fanno i Pokémon che si evolvono?”
“Beh, dipende.” Rispose Darken, mentre misurava l’apertura alare dei tre Dragonite. “In larga parte da loro, in realtà. Ce ne sono molti che semplicemente restano qui anche dopo, e mi permettono di studiare meglio il loro comportamento. Per ora vengo qui praticamente una settimana al mese, ma ho intenzione di farle diventare due al mese molto presto.”
“E gli altri?”
“Beh a tutti offro la possibilità di andare. La maggior parte rifiuta ma qualcuno decide di provare… il brivido dell’avventura selvaggia.” Spiegò il ragazzo, passando a osservare un Cyndaquil “Che per molti si traduce semplicemente nel tornare un Pokémon selvatico per poi restare a vivere qui. Il bosco è pieno di Pokémon selvatici che una volta erano miei. Altrimenti, se non vogliono semplicemente restare ma non vogliono nemmeno essere liberati, li scambio ad altri allenatori. Non li vendo, ovviamente, ma di solito le persone si sentono in dovere di darmi qualcosa di più oltre al Pokémon. Accetto sempre con garbo, ovviamente.”
“Capisco…” Disse Entei.
La visita che Darken aspettava arrivò mentre il ragazzo era chino su Tengen, il suo Beldum. Darken sospirò, borbottando qualcosa che suonava come “C’ero così vicino, avevo quasi finito…”, ma il ragazzo si alzò comunque e si diresse verso l’ingresso del campo, delimitato da una recinzione che serviva più a farne vedere il confine che non a tenere fuori qualcuno. D’altronde, solo un’idiota avrebbe provato ad entrare in quel terreno. Entei disse che voleva andare alla Torre di Latta quanto prima, quindi i due si salutarono.
All’ingresso lo aspettavano Ester, Karen e una serie di casse.
“Buongiorno, signore.” Disse Darken, sorridendo.
“Buongiorno a te Darken.” Rispose Karen.
“Giorno, Darken.” Disse Ester.
“Seguitemi pure… Uhm, per le casse, aspettate.” Tirò fuori un flauto di vetro e ci soffiò dentro. Tutti i suoi Pokémon Lotta si presentarono in un attimo.
“Ok, ragazzi, portate queste casse alla casa. Arrivo anch’io tra un po’.”
I Pokémon annuirono poi cominciarono a sollevare le casse e portarle via.
“Ero convinta tenessi solo un Pokémon per specie.” Disse Karen, indicando una coppia di Machamp.
“Se lo facessi non saremmo neanche qui, non credi?” Rispose Darken “Seguitemi.”
Il ragazzo guidò le due Superquattro lungo un sentiero a malapena visibile in mezzo all’erba, fece loro attraversare il fiume su un ponticello, percorsero un sentiero nel bosco e infine arrivarono a una casa intorno a cui i Pokémon avevano disposto tutte le casse. Darken le contò e sorrise vedendo che erano non meno di trenta.
“Posso offrirvi qualcosa?” Chiede il ragazzo rovistando nel frigorifero. C’erano solo bevande, visto che il cibo sarebbe… misteriosamente scomparso, se l’avesse lasciato lì. Poco dopo porgeva alle due dei bicchieri di tè freddo.
“Quindi, Darken, sai perché siamo qui, dico bene?”
“So perché lei è qui, Karen…”
“Dammi pure del tu.”
“So perché tu sei qui, ma Ester sinceramente non me l’aspettavo.”
“Io sono la direttrice della filiale di Hoenn.” Rispose la ragazza “Quindi devo esserci anch’io.”
“Avrei voluto invitare anche Terry, ma è impegnata.” Disse Karen “Quindi saremo solo noi tre.”
Darken annuì.
“Bene, allora… La tua offerta Darken è decisamente interessante, e da quel che ho visto i tuoi Pokémon sono tutti in salute. Vedo inoltre che il terreno è molto ampio, quindi non avresti problemi ad ospitare dieci volte il numero di Pokémon che possiedi adesso.”
“Quindici, per l’esattezza. Ma dipende dal numero di Snorlax, visto che quelli richiedono molto più cibo.”
“Capisco. Hai qualche cosa da dire, Ester?”
“Solo che mi domando come pensi di tenere sotto controllo i più problematici.”
“Non preoccupatevi, i miei Pokémon se ne occuperanno.”
Ester annuì “In tal caso anche io sono d’accordo.”
“Bene. Ecco il contratto.” Disse Karen tirando fuori un foglio dalla borsa. Darken lo lesse, poi firmò.
“Da questo momento, sei ufficialmente il gestore di un’oasi per Pokémon abbandonati in recupero. Adesso andiamo a farli uscire.”
Darken e le due donne uscirono, ma si trovarono davanti uno spettacolo spaventoso. Un ragazzo con i capelli bianchi e il volto coperto stava scavando tra le Poké Ball nelle casse, in cerca di qualcosa. Gli strumenti si erano sparsi ovunque.
“Ehi tu! Chi sei e cosa ci fai qui?!” Gridò Darken, ma in quel momento uno Sceptile lo colse di sorpresa alle spalle, trattenendolo. Un Ampharos e un Charizard bloccarono Karen ed Ester.
“Silenzio, non sono qui per voi. Sto solo cercando un Pokémon.”
“La Poké Ball nera…” Borbottò Karen, ma l’uomo la sentì.
“Oh, lo conosci? Allora dimmi subito dov’è.”
“Sul mio cadavere.” Disse la ragazza cercando di liberarsi, ma l’Ampharos era sorprendentemente forte.
“Potrei farlo.” Disse il ragazzo.
Darken lo fissò, poi scoppiò a ridere. Kain lo guardò, sorpreso “Perché staresti ridendo.”
“Niente, pensavo solo a quanto devi essere stupido per aver deciso di entrare nel mio terreno in mia presenza.” Disse Darken. E fischiò.
Il terreno tremò e il cielo si oscurò mentre da ogni parte sbucavano i Pokémon del ragazzo, circondando completamente i quattro. Darken fu piuttosto sicuro di sentire lo Sceptile deglutire.
“A quanto pare ho un po’ sottovalutato la situazione.” Disse il ragazzo, poi sorrise. Si lanciò contro il Pokémon più vicino, un Caterpie, e lo afferrò “Non un passo o muore.” Disse. Il Caterpie si agitò per liberarsi, ma quello lo teneva ben stretto.
Darken scosse la testa, ridacchiando “Tu davvero non hai capito con chi hai a che fare. Caty, predatore.” Disse Darken. Immediatamente, un odore tremendo prese a emanare dal corno rosso della Pokémon. I Pokémon di Darken arretrarono tutti. Quelli che trattenevano i tre mollarono la presa per coprirsi il naso. Darken, Karen ed Ester riuscirono a trattenere a stento l’istinto di vomitare, ed erano a parecchi metri. Il tizio coi capelli bianchi fece appena in tempo a lasciarlo andare e spostare la maschera prima di rigettare.
“Sei sicuramente una persona forte.” Disse Darken “Si vede dai tuoi Pokémon. Ma non sai la metà di quello che so io sui miei.” Disse.
Quello boccheggiò, sempre facendo in modo che i tre non potessero vederlo in faccia, usando la maschera per coprirsi il lato del volto che loro potevano vedere.
“Cos’era… quell’odore? I Caterpie non hanno l’abilità Tanfo!”
“I Caterpie possiedono la capacità di emettere un profumo tremendo dal corno, per difendersi dai predatori. Quello normale ti avrebbe fatto star male, ma Caty è eccezionale. Per questo non vuole evolversi. Vero Caty?”
La Pokémon gli strofinò il muso contro la gamba.
“Non è finita…” Rispose il ragazzo.
“Io credo di sì.” Disse Darken, mentre Entei incedeva nella radura. Il ragazzo aveva premuto il tasto della Ball mentre l’avversario era impegnato a riprendersi.
In risposta, quello fece Megaevolvere il Charizard, che si lanciò all’attacco contro Entei.
Eh... davvero non hai capito.” Sospirò Darken. Poi tirò fuori un flauto diverso da quello di prima e fischiò. Tutti i suoi Pokémon Roccia si lanciarono davanti al Drago, che fu costretto ad arretrare spaventato.
L’altro si girò verso i suoi Pokémon, ma Ampharos era circondato da Pokémon Terra e Sceptile da Pokémon Fuoco e Ghiaccio.
“Arrenditi, e ti lascerò la possibilità di andartene. Oggi sono di buon umore.”
Kain si guardò intorno. Sapeva che Darken possedeva circa quattrocento Pokémon. Era in assoluto svantaggio.
“Capisco. Bene, guardati le spalle, Darken. Quando meno te l’aspetti, verrò per la mia vendetta. E così dicendo richiamò i Pokémon per poi gettare a terra una Palla Fumo. Una nube di gas si diffuse sul terreno, e quando si disperse il ragazzo e i suoi Pokémon non c’erano più.
Darken scosse la testa “Che tipo strano. Beh, come potete vedere i Pokémon sarebbero al sicuro qui, non vi pare?”
Sia Karen che Ester annuirono. Poi si diressero alla casse. Dentro ognuna c’erano una cinquantina di Pokéball, ben impilate. Ultra Ball, Mega Ball, Poké Ball, ma anche Safari Ball, Premier Ball e Ball più rare.
Darken osservò una Peso Ball, sospirando “Chi cavolo va a farsi fare una Ball da Franz per poi sprecarla così?”
“Non ne ho idea.” Disse Ester “Ma in genere se sono in una Ball diversa da una Poké Ball vuol dire che sono Pokémon sequestrati a un rapinatore o simili.
Darken annuì, poi fece un cenno e i Pokémon Lotta sollevarono le casse e le portarono nella prateria, vicino al punto dove il fiume defluiva nel mare.
“Qui dovrebbe andare. Qualunque tipo di Pokémon siano, dovrebbero essere in grado di correre nel proprio habitat.” E così dicendo cominciò ad aprire le Poké Ball.
La maggior parte erano Pokémon comuni o loro evoluzioni. Rattata e Raticate, Zubat e Golbat, Sentret e Furret, Pidgey e Pidgeotto, Taillow e Swellow, alcuni Bidoof e Bibarel, e così via.
Ma altri erano Pokémon particolari. Dalla Peso Ball venne fuori un grosso Onix a cui mancava l’occhio sinistro, sostituito da un blocco di roccia nera. Si lanciò subito contro Darken, ma prima che potesse sfiorarlo l’Onix e lo Steelix del ragazzo si misero in mezzo. Onix ruggì e lottò, ma alla fine si calmò e abbassò il capo, gesto che come Darken sapeva indicava che il Pokémon si sottometteva agli altri due.
“Beh, è andata bene.” Disse Darken.
Ci furono diversi altri casi di attacchi, ma Darken sapeva che tutti i suoi Pokémon erano in zona nel caso in cui gli eventi prendessero una brutta piega. In ogni caso, sentiva che Entei era molto vicino. Tauros da solo ne sottomise almeno altri sette, formando un proprio branco. Darken sorrise, pensando che questo doveva farlo sentire un po’ più a suo agio.
Ci vollero ben sei ore per far uscire tutti i Pokémon dalle Poké Ball. Il più feroce fu un Houndoom che uscì da una Poké Ball nera. Ci vollero sia Hound che Doomsday per sottometterlo. Karen però lo richiamò e decise di prenderlo con sé per tenerlo sotto osservazione.
“E ultimo ma non meno importante…” Disse Darken, aprendo una Poké Ball. Ne uscì un Raticate che gli ringhiò contro e corse via.
“Non possono scappare, vero?”
“No, il terreno è registrato come mio. Finché sono sotto la mia custodia, non possono andarsene.” Rispose Darken.
“Bene. Spero tu sappia che sono tutti Pokémon difficili.”
“Certo, ho accettato la proposta di Karen per questo. Spero che vivendo qui, a contatto con i miei, con i loro simili, possano sviluppare un temperamento migliore.”
“Lo spero anche io.” Disse Karen, sorridendo.
Ester annuì, poi porse a Darken un panno scuro. Darken lo riconobbe come un Terrorpanno “Un piccolo premio per te.” Disse la ragazza.
Darken annuì, arrossendo lievemente ricordando la cotta per Ester che aveva da ragazzino.
Poco dopo, le due lasciavano la proprietà. Darken sbadigliò. Era ora di andarsene a riposare.
 
“Quindiiii, riguardo a Latios?”
“Ci vorrà tempo prima che nasca.” Rispose Kain, al telefono.
“Capisco. Cosa pensi di fare con Latias e Rayquaza invece?” Chiese Umah dall’altra parte.
“Latias è anziana e ormai ha i giorni contati. Quanto a Rayquaza, è sulla lista nera di Smogon, per il momento mi conviene non attirare l’attenzione con una manovra eccessivamente drastica.”
“Capisco. Hai recuperato l’Houndoom?”
“No, ma sono convinto che Karen lo abbia portato via.”
“Quindi ti ha sconfitto?”
“Ero in svantaggio.” Rispose Kain, stringendo il pugno “Ma la prossima volta gli farò pagare questa umiliazione.”

 

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Leggendari: Entei

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Post-lega di Hoenn (Dragozard)

Dragozard, ci sono Giuls e Vera.” Disse Orthilla, facendo entrare le due ragazze. Dragozard stava sudando freddo, seduto su una sedia nella sala da pranzo di Orthilla. Poi sospirò.
Giuls, Vera ed Orthilla si sedettero, e Dragozard sbuffò.
“Non possiamo rimandare ancora un po’? Tutta quella faccenda di Jirachi mi ha un po’ scombussolato e…”
“Dragozard. Sono mesi che provi a rimandare questa discussione.” Disse Giuls “Io, Vera e Orthilla abbiamo il diritto di sapere. A me l’hai promesso, e a Vera e Orthilla… Beh, lo devi anche a loro.”
Dragozard sospirò di nuovo, più forte.
“D’accordo. Volete la mia storia? L’avrete.”
 
Sono nato a Sinnoh, nella città di Canalipoli, ma mi ricordo veramente poco. Avevo solo sei anni quando i miei genitori sono morti in un naufragio. Un classico, vero? Quindi mi hanno mandato a vivere dai miei unici parenti in vita, mia nonna, a Biancavilla.
Ci ho vissuto solo tre anni. Quando avevo nove anni, mia nonna è morta. A quel punto, sarei finito in orfanotrofio. Ero piccolo, ma ero deciso a non fare quella fine. Quindi scappai. E arrivai alla grande città di Azzurropoli.
Ora, Azzurropoli è un ottimo posto per chi vuol vivere… lontano dalla legge. Ci sono migliaia di vicoletti, piazzette dimenticate da tutti, vicoli ciechi… Quindi non ero l’unico a dormire per le strade. In fondo, con il Centro Commerciale che ogni giorno butta via di tutto, era facile procurarsi da mangiare. Ma per le strade, da soli, non si sopravvive a lungo.
Per fortuna, conobbi altri ragazzi che come me non potevano vivere alla luce del sole. Alcuni erano figli di senzatetto, o peggio, altri erano scappati di casa, altri ancora erano stati cacciati… Ma per noi, era come far parte di una famiglia. Ci chiamavamo fratello e sorella tra noi, e ci assicurammo di poter sopravvivere. I più grandi si procurarono dei Pokémon, e anche io feci la mia parte.
Sembrava fosse tutto destinato a restare uguale, ma quando avevo quattordici anni un uomo di nome Giovanni si presentò nel nostro vicolo e ci propose di lavorare per lui. Ovviamente non lo ascoltammo e lo attaccammo. Quella fu una dolorosa lezione.
Tuttavia, Giovanni ci prese comunque sotto la sua ala protettiva, e cominciò a istruirci. A noi non importava. Vivevamo già fuori dalla legge, ma almeno grazie a lui avevamo di nuovo, o alcuni per la prima volta, un letto, pasti caldi, un luogo a cui appartenere.
I migliori tra noi fecero strada, e tra questi, modestia a parte, c’ero anche io. Il mio primo Pokémon, Raticate, e il Pokémon che avevo ricevuto quando mi ero unito al Team Rocket, Golbat, formavano la mia intera squadra. Sembra poco, ma quei due funzionavano molto bene, anche se non erano propriamente amichevoli.
E io ero bravo, molto bravo. Il Team Rocket aveva molti agenti, ma solo alcuni si facevano veramente notare. Generali a parte, erano i Tenenti quelli migliori. Kai, Pryce e il Predatore Mascherato, i tre più forti sotto i Generali. Poi Sumyo, Yama, io e Orville, i quattro Tenenti venuti dalle strade. Orville era poco più giovane di me, ma mi trattava come un fratello maggiore. Per lui ero un modello. E che modello, vero?
Quello che feci nel Team Rocket… Beh, non è niente di cui andar fiero. Ho rubato, rapito, ricattato e spiato. Ho ingannato e approfittato dei deboli. Non ho mai ucciso, ma diversa gente è finita in ospedale per colpa mia. Sono stato per anni una delle carte migliori di Giovanni.
Poi… Poi il mondo come lo conoscevo ha cominciato a crollarmi addosso. Per ordine di Giovanni ho tenuto d’occhio Raziel per molto tempo. Con numerosi travestimenti, per non farmi riconoscere, e con svariati Pokémon, ma c’ero sempre io dietro. Iniziai a seguirlo dopo che feci rapporto a Giovanni sulle sue azioni. Mi incaricò di tenerlo d’occhio, visto che Sumyo era al Settipelago e Orville e Yama a Johto. E fu quello che feci. Al Ponte Pepita provai a convincerlo a unirsi a noi. Volevo dargli una lezione, perciò usai i Pokémon che di solito usava l’incaricato di quel posto. Invece fui io a subire una lezione.
Poi lo seguii, e nel farlo conobbi anche i suoi rivali. Ci combattei ancora sul Percorso a nord di Aranciopoli, travestito da campeggiatore, usando il mio Raticate. Anche se a fatica, mi sconfisse di nuovo. Sulla M/N Anna provai con Golbat, ma riuscì a battermi ancora.
Lo seguii a Lavandonia, dove lo osservai da lontano. Rimasi impressionato dalle sue parole quanto dalle sue azioni. Fu forse allora che mi chiesi per la prima volta se quello che stavo facendo fosse giusto. Ma misi da parte i dubbi e continuai a seguirlo. Ad Azzurropoli intervenni per fermarlo e fui sconfitto di nuovo. Se ne occupò Giovanni, che poi mi ordinò di continuare a seguirlo, perché era un soggetto veramente interessante. Con il cuore colmo di dubbi, affrontai ancora Raziel a Zafferanopoli, mentre si avventurava nella Silph per impedire a Giovanni di prendere la Master Ball. Ma a quel punto non ero più all’altezza, e feci la fine di una recluta qualunque. 
Quando Giovanni lo sconfisse, riuscii a scappare insieme a pochi altri. Il Team Rocket stava crollando, e le mie certezze con lui. Lo seguii ancora, perché quelli erano gli ordini dell'uomo a cui dovevo tanto. Alla Villa Pokémon compresi il lato oscuro del Team Rocket… Beh, quello VERAMENTE oscuro. Quello che avevano fatto era imperdonabile. Quello che IO avevo fatto era imperdonabile.
Ciò che stavo facendo non era giusto.
A Smeraldopoli c’ero quando Raziel riuscì a sconfiggere Giovanni, e il Team Rocket si sciolse. Con quello, i miei dubbi si tramutarono in certezze. Avevo fatto cose orribili. L’uomo a cui dovevo tutto se n’era andato. Ora potevo solo cercare di ripagare i miei peccati.
 
“Ed ecco qua, la bella storiella di una vita miserabile. Spero vi abbia intrattenuto per tutto il tempo in cui ho parlato. E spero non mi chiederete di raccontarla ancora.” Concluse il ragazzo.
Per qualche minuto nessuno parlò, poi Orthilla si strinse addosso a Dragozard.
“Oh, Dragozard… Non potevo sapere che…” Disse la ragazza, singhiozzando. Dragozard le strinse il braccio intorno alle spalle, sorridendo. Poi guardò le altre due, senza lasciarla andare.
Vera sospirò, poi guardò Dragozard “Sei stato tu a rubare i Pokémon di mio padre?”
“No.”
“Sai chi è stato?”
“No.”
“Pensi di saperlo?”
Dragozard si mosse il labbro. Aveva le sue idee, ma… “No.”
Vera lo fissò un momento “Non ti credo.”
“Ho una teoria, ma non posso dimostrarla. Ma quando mi hai detto di che Pokémon si trattava, mi è venuto in mente un nome. Tutto qui.”
“Dimmelo.”
“Non posso.”
Vera annuì. Poi si alzò e uscì.
Dragozard scosse la testa e guardò Giuls “Immagino fosse troppo aspettarsi che capisse.”
“Temo di sì.” Disse Giuls, per poi alzarsi a propria volta “Grazie Dragozard. Significa molto che tu abbia deciso di aprirti con me.”
“Ehi, te lo dovevo, no?” Chiese quello, accennando un sorriso, che la ragazza ricambiò, per poi uscire.
 
Vera si sedette su una panchina e pianse. Pianse perché non sapeva come comportarsi con il ragazzo. Lo odiava? Lo amava? La sua testa e il suo cuore non sembravano volerne sapere di mettersi d’accordo.
“L’amore è proprio una brutta bestia, vero? Dicono che ogni rosa abbia le sue spine. Ma l’amore è un roseto con troppi pochi fiori.” Disse una voce al suo fianco, dove però Vera sapeva che si trovava un albero.
Si girò, e si trovò davanti una ragazza seduta sul ramo più basso dell’albero.
“Chi…”
“Un’amica. Venuta per farti un’offerta.”
“Non mi interessa.”
“Oh, lo farà mia cara.” Rispose Umah, sorridendo “Lo farà.”

 

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Post-lega di Hoenn (Frak)

Quindi, ti sei divertito nella tua vacanza?”
“Non ne voglio parlare.” Rispose Groudon, scuotendo la testa.
“Ok, allora potresti spiegarmi almeno COSA CI FACCIO IO SULLA TUA SCHIENA?! Abbiamo appena avuto quell’incidente con Deoxys, speravo di riposarmi, e invece…”
“Sono stato io.” Disse Hoopa sbucando fuori da uno dei varchi “Colpa di Rayquaza, non mia. Vuole che mi occupi di un’altra questione perché non l’ho avvisato di Deoxys e del meteorite. Come se potessi ricordarmi tutto quello che mi dicono ogni giorno.”
“Eppure ti ricordi bene di tutti i tesori che possiedi.” Commentò Groudon.
“Perché sono miei, ovviamente. Li tengo ben ordinati, ben puliti e anche ben oliati, se serve.” Replicò Hoopa “Non è colpa mia se il vostro mondo è un disastro disorganizzato.”
“Pensavo che creare caos ti piacesse.”
“Ci sono solo tre cose che mi piacciono: i tesori, le lotte, e…” Il Pokémon arrossì “Comunque, mi servite entrambi per un lavoro qui.”
Groudon e Frak si guardarono entrambi intorno, sorpresi. Solo in quel momento realizzarono entrambi di essere sulla spiaggia di un’isola. Dietro di loro un sentiero saliva verso la parte alta, in cui si scorgevano alberi ed erba.
“Questa è l’Isola Miraggio.” Spiegò il Pokémon “Una delle mie opere più importanti.”
“Tu hai fatto questo?”
“Io e Groudon, qui. Lui si è occupato di creare l’isola, e io di trasformarla in un mezzo portale.” Rispose il Pokémon, orgoglioso.
“Ehi, io ho creato milioni di isole, isolette e scogli, questa è tutta opera tua.” Rispose Groudon.
Hoopa sbuffò “Guastafeste, stavo cercando di darti un po’ di merito.”
“O un po’ di colpa.”
“E perché hai fatto una cosa del genere?” Chiese Frak, interrompendo il battibecco.
“Per tre ragioni. La prima è che quest’isola mi piace, e non voglio vedere voi umani trasformarla in un centro turistico. Perciò, ho fatto in modo che l’isola si manifesti a intervalli irregolari, in modo che nessun umano possa decidere di viverci sopra. Per il resto del tempo, rimane nella mia dimensione. In secondo luogo, perché dovevo un favore agli Wobbufett. Quindi ho promesso loro un luogo sicuro per far crescere i loro piccoli. Basta che uno di loro lo chieda, e il suo uovo viene spedito qui, dove si schiude e il Wynaut può crescere in tranquillità.” Rispose, indicando un piccolo Wynaut intento a saltellare tra le rocce.
“E il terzo?”
Hoopa tossicchiò “Beh, potrei averla anche usata come magazzino per i miei tesori, e potrebbe essere quello il motivo principale per cui la tengo nascosta.”
“Mi sembrava un po’ troppo nobile da parte tua.” Commentò Groudon.
“Il Dio dei ladri deve essere nobile?” Chiese Hoopa “Comunque, qualcosa è successo. L’isola è comparsa due volte di fila in un intervallo cortissimo, prima due giorni fa, poi oggi. Non solo tutto ciò è molto strano, ma anche pericoloso. Non puoi avere uno spazio del genere che viene svuotato così in fretta, ci sono conseguenze.”
“Per una volta sono d’accordo.” Commentò Groudon “Quale pensi sia la causa?”
“Beh, probabilmente l’isola sta provando ad espellere un umano. Sono molto soddisfatto di questo portale, funziona alla perfezione.”
“Sì, peccato che non stia affatto facendo il suo dovere, dato che da quel che capisco l’umano è ancora qui.”
“E osa scavare tra i miei tesori.” Disse il Leggendario Spettro “Giuro che se tocca qualcosa…”
“Vogliamo andare a vedere?” Chiese Frak.
I due Leggendari annuirono, anche se Groudon pareva poco convinto.
“Non capisco una cosa.” Chiese infine mentre i tre camminavano attraverso il prato, in modo che Groudon non buttasse giù gli alberi della foresta “Perché hai chiamato me e Frak? Dovresti riuscire anche in questa forma a occuparti di un ladruncolo.”
“Non credo sia solo un ladruncolo.” Rispose Hoopa “L’isola non reagirebbe così. Dev’essere qualcuno di parecchio potente.”
Hoopa guidò i due verso una grotta, circondata da piante morte, fatte a pezzi.
“Come pensavo sapeva dove cercare.” Commentò Hoopa.
I tre Pokémon si addentrarono nella grotta, abbastanza alta perché Groudon ci passasse, anche se Archeoevolvendo probabilmente non ce l’avrebbe fatta. Il percorso era uno solo, illuminato da decine di torce alimentate da quelle che sembravano Pietrefocaie.
“Come funzionano?”
“Non lo so, sono il regalo di un altro Hoopa. Un tipo simpatico, viene da un mondo parecchio diverso dal nostro però. Mi domando che fine abbia fatto, sono anni che non lo vedo.” Rispose Hoopa, per poi proseguire.
Seguendolo, sbucarono in una grande sala circolare. E qui videro oggetti sparsi ovunque e un uomo che vi scavava in mezzo.
“ARGH!” Gridò Hoopa, irrompendo infuriato “Orrore e raccapriccio! Le spade sono state messe al posto degli scudi! I gioielli sono sparsi per terra! ARGH! LA MIA CASSA D’ORO, SVUOTATA E SPARPAGLIATA! ORA MI HAI FATTO ARRABBIARE, BRUTTO…”
Poi uno Zoroark lo colpì con Ombrartigli a sorpresa, scagliandolo via.
“HOOPA!” Gridò Frak, afferrandolo al volo. Groudon sorrise.
“Ohohoh, mi piace il tuo stile.” Aprì la bocca per scagliare un Fuocobomba, ma Hoopa si rialzò e si mise in mezzo “NO! Distruggerai i miei tesori!”
“TU mi hai fatto venire qui e adesso mi dici di non combattere?!”
“Ma non nella mia tesoreria!”
“Ahahahahah!” Disse l’uomo, rialzandosi e sorridendo “Siete proprio divertenti voi due.”
“Tu… ci capisci?” Chiesero entrambi, girandosi verso l’uomo con lo Zoroark accanto.
Quello si alzò “Uff, evidentemente non è neanche qui.” Commentò l’uomo “Speravo che il famoso Hoopa l’avesse raccolto nel corso dei suoi furti, invece vedo che non è così.”
Frak lo osservò. Aveva una bizzarra capigliatura verde, una benda sull’occhio sinistro e portava un lungo mantello.
“Speravo di potermi presentare ai Saggi con la Chiarolite o la Scurolite, ma immagino dovrò presentare solo mio figlio.”
“Di che stai parlando?” Chiese Frak.
“Harmonia Gropius. Ghecis Harmonia Gropius. Piacere di conoscervi.”
“Harmonia… NO, IMPOSSIBILE! Quella famiglia non può essere sopravvissuta.” Rispose Hoopa, borbottando tra sé e sé. “Però riesce a capire anche Groudon, proprio come… No, dev’esserci un trucco!”
Frak fissò l’uomo, che sorrise “Ah, il Prescelto di Groudon.”
“Hoopa mi ha chiesto di scacciarti da qui. Vattene.”
“Ma certo.” Rispose l’uomo “Ho già cercato quello che volevo, non l’ho trovato, e a Zoroark manca suo… ‘fratello’.” Rispose, alzandosi.
“Non ti aspetterai che ti lasci andare cos…” Iniziò Hoopa, ma Groudon scosse la testa e lo fermò.
“Non lo senti, Hoopa?” Disse il Pokémon “Non ha solo Zoroark. Ci sono altri cinque Pokémon. E tutti e cinque sono pericolosi.” Rispose il Pokémon.
“Apprezzo che uno di voi sia abbastanza intelligente.” Disse l’uomo, sorridendo ed allontanandosi.
“Questo è stato…” Disse Frak, cercando le parole “Sorprendentemente facile.”
“Siamo stati fortunati.” Disse Groudon “Se fossimo arrivati allo scontro, le cose avrebbero potuto farsi brutte. Specialmente se Hoopa mi avesse obbligato a contenermi.”
Nel frattempo, il Leggendario stava esaminando il suo tesoro, spostando gli oggetti qua e là, rimettendo oro e gioielli al loro posto.
“Ah, ha mischiato i rubini e gli zaffiri. E questi smeraldi? Come sono finiti qui, la loro cassa è dall’altra parte… Diamanti e perle mischiati insieme? Chi diavolo metterebbe nello stesso posto diamanti e perle? AGH! HA MISCHIATO PLATINO, ORO E ARGENTO! Diamine, mi ci vorranno ore per rimettere tutto a posto.”
Ehi, Hoopa, potresti riportarci a casa?” Chiese Frak.
“Oh, certo, certo. Grazie per l’aiuto, ciao.” E subito dopo due portali risucchiarono i due.
 
Frak si ritrovò a precipitare in una caverna piena di lava. Poco prima di colpire il suolo, un secondo portale gli comparve sotto spedendolo a casa sua, dove vide chiaramente i segni di un grosso Pokémon.
 
“Ops.” Commentò Hoopa “C’è mancato poco.”
 
“Quindi neanche questo ha funzionato?” Chiese l’uomo al telefono.
“Sfortunatamente no, lord Moeb…”
“Niente nomi, non si sa mai.” Rispose quello dall’altra parte.
“Sì signore. Comunque, la ringrazio per le sue generose informazioni e tutto il resto.”
“Non preoccuparti. Piuttosto, quanto vi ci vorrà per entrare in azione?”
“Beh, pubblicamente almeno un paio d’anni signore. Radunare uomini e mezzi non sarà facile. La causa è molto…”
“Un anno e mezzo.”
“Certo signore. E… grazie per il suo dispositivo per comprendere cosa vogliono dire i Pokémon.” Rispose, toccando la benda “Mi è molto utile per bluffare davanti ai Saggi o simili.”
“Ricordati che è solo un prototipo. Il mio capo sezione se n’è occupato personalmente, ma non è certo al livello di tuo… figlio.”
“No signore, certo, ma quantomeno posso usarlo per sorprendere il nemico.” Rispose Ghecis.
“Molto bene, Ghecis. Mi auguro la prossima volta vada meglio.”
Ghecis salutò l’anziano e chiuse la chiamata. Poi fu sul punto di rompere il telefono per la rabbia “Te la farò vedere, maledetto vecchiaccio. Te la farò vedere.”

 

Squadra:MedichamSandslashSharpedoCacturneAggronBanette

Leggendari: Groudon

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Epilogo di Hoenn

Garm osservò il tutto dall’ombra, ben nascosto in un angolo. Non che fosse vietato, ma era l’unico membro del Team che aveva deciso di assistere.
La sala era piena, occupata da poco meno di cinquecento persone. Da un lato, le reclute del Team Idro. Al centro, la reclute del Team Rocket. E dal lato opposto, le reclute del Team Magma. In prima fila erano seduti gli alti gradi dei Team, almeno quelli che erano sopravvissuti a tre anni di perdite per il Team Rocket e al grande arresto dei membri dei Team di Hoenn. Dei tre, il Team Rocket era quello più ridotto. Erano rimasti meno di un centinaio di membri, contro i circa duecento a testa del Team Idro e del Team Magma.
Poi, sul palco preparato appositamente, apparve un uomo enorme.
“Signori, mi presento. Mi chiamo Surtur, e da oggi siete tutti al mio servizio.”
Diverse voci si sollevarono tra la folla, ma l’uomo alzò la mano e il suo sguardo fece calare il silenzio.
“Comprendo i vostri dubbi. I vostri leader, Giovanni, Ivan e Max sono stati arrestati. Ma sappiate che siamo stati noi, a fornir loro i mezzi per le loro imprese.”
Questa volta nessuno parlò. Surtur sorrise, poi indicò due uomini seduti in prima fila, che si fecero avanti.
“Saprete riconoscere questi tre individui. Questo è Kai, attualmente al comando dei superstiti del Team Rocket.” L’omone sorrise, anche se nessuno mostrò particolare interesse tranne i membri del Team Rocket.
“Questo è Phantom, nuovo leader del Team Idro.” Questa volta l’annuncio fu seguito da un’ovazione del Team Idro e un coro di fischi dal Team Magma.
“Quanto al nuovo leader del Team Magma, spero nessuno avrà da ridire se io, uno specialista Fuoco, prendo il comando.”
Nessuno osò fiatare, anche se gli sguardi di molti membri parevano incerti, e numerose occhiate andarono ai Generali e Tenenti superstiti.
“Molto bene. Ora, alcune spiegazioni formali. Prima di tutto, in privato selezionerò uno di voi” Disse indicando i Generali “Per svolgere il ruolo di capo putativo del Team Magma. Io rimarrò nell’ombra, ma saprete tutti che sono il vero leader.”
I membri del Team Magma sospirarono di sollievo. Garm scosse la testa. Surtur aveva già commesso un errore. Prendendosi il titolo di leader del Team Magma, aveva mancato di rispetto ai Generali del Team e aveva mostrato una pericolosa preferenza, almeno agli occhi del Team Idro. Fosse stato lui al comando…
“Ora, però, credo convenga spiegarvi quali compiti vi attendono. Phantom, il Team Idro ha il compito di recarsi a Sinnoh e recuperare Manaphy. Abbiamo per voi qualcosa che dovrebbe rendervi il tutto più facile.
Team Rocket, il vostro obbiettivo è radunare i membri del Team Rock e del Team Cipher, a Fiore ed Orre. I loro leader possono aver deciso di ritirarsi, ma voglio quanti più membri possibile tra le mie mani.
Team Magma, voi siete incaricati di una missione particolare di cui discuteremo a parte.”
Garm strinse i denti. Di nuovo due errori. Primo, tenere quei tre Team separati. Questo avrebbe creato rivalità, specie tra gli Idro e Magma. Secondo, mostrare ancora una preferenza per il Team Magma. Surtur era veramente un incapace in quei piccoli dettagli che facevano la differenza, e la cosa lo stava facendo imbestialire. Inoltre, nonostante avesse espresso dei dubbi su alcuni dei compagni di Raziel, aveva deciso di non far nulla.
Garm decise di andarsene, furibondo.
“Signore, qualcosa non va?” Chiese uno dei suoi sottoposti, che lo aspettava fuori.
“Chiamami i Lod, i Van e i Wulf. Ormai è tempo di usarli al meglio.”
 
“Kain, mio caro, entra pure.” Disse l’uomo seduto alla scrivania, sorridendo.
“Mi perdonerai se non mi trattengo a lungo, Alexander.” Rispose Kain, sorridendo.
“Ma certo che no. Giusto il tempo per un sorso di vino.” Disse l’uomo sorridendo e porgendogli un bicchiere che il ragazzo trangugiò. Sapeva che mostrare sfiducia sarebbe stato un grosso errore.
“Ah, mio caro Kain. Kain Spartos. Un cognome singolare, non trovi?”
“Ci sono nato, Alexander.”
“Certo, ma non è questo che intendevo. Comunque, immagino che Smogon non sia un cognome comune. Fa pensare a… veleno e cattivo odore, non credi?”
Kain non rispose. Sapeva che Alexander lo stava mettendo alla prova. La testa cominciava a girargli un po’. Il vino? Forse, ma non riusciva a dirlo.
“Ah, Kain, Kain, Kain. Mi hai fatto indubbiamente un favore liberandomi di Latios. Sarebbe poi il massimo se tu riuscissi a portarlo dalla nostra parte, ma non ti sforzare troppo.”
Kain non riuscì a trattenere un sorriso. Sapeva che Alexander puntava a trovare l’Ascendente, e sapeva che gli unici sospetti erano lui e suo fratello. Se avesse ottenuto di divenire il Prescelto di Latios e Alexander l’avesse saputo, addio ai suoi progetti. “Se accadrà, te lo farò sapere.”
“Ne sono sicuro. Ma dimmi, tuo fratello… Raziel, giusto?”
Come se non lo sapessi.’ Pensò il ragazzo, ma si trattenne dal parlare.
“Vedi, lui si sta impicciando un po’ troppo nelle mie operazioni. Temo dovrò prendere misure… drastiche.”
“Sappiamo entrambi che non è così pericoloso, Alexander. Lascialo in pace. In fin dei conti, è solo una meteora. Volerà alto producendo tanta luce, poi si spegnerà cadendo al suolo.” Rispose Kain.
Alexander sorrise “Uhm, e non temi lui possa… domare qualche Leggendario?”
“Hoopa è rimasto a Hoenn per molto tempo. Non mi pare l’abbia catturato.” Rispose ancora Kain, cominciando a sentire la testa pesante.
“Oh, lo so. In ogni caso, se ne sei veramente sicuro…” Alexander si versò a propria volta un goccio di vino e attese con calma, ma quando riprese a parlare nella sua voce non c’era stato alcun cambiamento. Qualunque cosa ci fosse in quel vino, su di lui non funzionava. “Sai, ultimamente i miei problemi stanno aumentando. La Lega sembra aver scoperto qualcosa sul… Team Blood.” Disse, sottolineando le parole “E una banda di idioti, la parte meno fedele a Giovanni del Team Rocket, ha formato un Team tutto suo. Infine, un gruppo di ragazzini sembra deciso a mettersi in mezzo. Non sto parlando di Raziel e gli altri, ma di certe persone ancora non identificate. Non potrebbe essere che tu sappia qualcosa, vero?”
Kain riuscì a stento a non rispondere sinceramente. La sua testa ormai girava parecchio, ma riuscì comunque a imbastire la bugia “No, amico mio. Temo di no.”
“Già, lo temevo.” Rispose Smogon. Poi gli offrì un bicchiere di quella che sembrava acqua “Prendi un sorso, ti farà star meglio. Hai una brutta cera.”
Kain bevve e quella sensazione di nausea scomparve. Fissò Alexander, facendo del suo meglio per nascondere l’odio in favore della sorpresa.
Alexander sorrise “Qualcosa non va?”
“No, niente.” Rispose Kain, trattenendosi a stento dall’attaccare l’altro.
“Bene, bene. Sai, nei prossimi mesi, ho in programma un viaggio a Sinnoh. Gradiresti accompagnarmi?”
Kain rifletté su quale fosse la risposta migliore, ma Alexander dovette notarlo perché scosse la testa “Niente paura, non serve che tu risponda subito. Vai pure, mi darai la tua risposta.”
“No, non preoccuparti, volevo comunque recarmi a Sinnoh.”
Smogon annuì “Molto bene. In tal caso, ci vedremo sicuramente là.” Disse. Poi fece capire al ragazzo che era il momento di uscire. Kain lo salutò e si chiuse la porta alle spalle.
Alexander Hyden Smogon fece immediatamente sparire il sorriso “Kain, da che parti stai davvero? A che gioco stai giocando?” Poi sospirò “Non importa. Il Ragnarok è dietro l’angolo ormai, almeno se il progetto di Cyrus avrà successo. E se non lo avrà, ci penserà Acromio.

 

Squadra:20940b_a333e9d42d5b451eb08b4fabe68c8778~mv2.pngAltariaAmpharosSceptileCharizardSalamence

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Prologo di Sinnoh

Wes?” Chiese Foglia al telefono.
“Sono Rui. Cosa c’è Foglia?” Rispose la ragazza dall’altra parte.
“Nuovi ordini da Kain. Visto che a Fiore si è risolto tutto, dovreste spostarvi ad Almia.”
“Ah. Beh, che bellezza.”
“Suvvia, ha un bel clima tutto sommato.” Commentò Foglia “E poi sono ordini di Kain, dire no non esiste.”
Rui sospirò “Non è uno con cui è facile lavorare, vero?”
“Chiedilo a Umah.” Rispose Foglia al telefono, ridacchiando.
“Già, non dev’essere facile essere fidanzata con Kain.” Rispose Rui “Comunque voi cosa state facendo?”
“In questo momento Cetra sta finendo di formattare i PC. Abbiamo preso tutti i dati utili e adesso ce ne andiamo. A presto.”
“A presto.” Rispose Rui, poi Foglia riattaccò.
Cetra alzò il pollice sorridendo, poi entrambe si buttarono fuori dalla finestra aperta e corsero via.
Poco dopo, un ragazzo e un uomo sfondarono la porta e quest’ultimo emise un ringhio di disappunto vedendo che non c’era nessuno. Accese il PC ma notò subito che era stato formattato. Infuriato, colpì lo schermo con un pugno, distruggendolo.
Il tutto era ancora caldo, notò toccando i vari computer. Dovevano essere stati accesi mezz’ora prima al massimo.
Infuriati, uscirono dalla stanza. Il ragazzo diede un colpetto al Rapidash che lo aspettava fuori e quello lanciò un Lanciafiamme che avvolse subito la piccola casa. Poco dopo stava bruciando.
Lewis annuì e richiamò il Pokémon, poi si rivolse all’uomo “Ordini, signor Hug?”
L’uomo sorrise “Adesso, ce ne andiamo.” Rispose quello “E riferiamo a lord Garm.”
Lewis annuì e richiamò il Rapidash, per poi mandare in campo un Fearow su cui balzò. Il suo compagno era salito su un Honchkrow.
I due presero il volo e sparirono.
 
L’uomo entrò e si sedette al tavolo del bar, di fronte a un secondo individuo dalla barba e i capelli rossi.
“Spero che ne sia valsa la pena, Elisio. Il viaggio fin da Sinnoh è stato parecchio lungo.”
“Cyrus, mio caro, non possiamo collaborare un po’? In fin dei conti io e te siamo simili, anche se abbiamo una visione diversa del mondo.”
L’altro lo fissò, alterato “Se credi che accetterò di veder comparato il mio grande progetto alla tua misera scusa di una purificazione…”
“Che peccato, eppure pensavo t’interessasse uno scambio di informazioni.”
Cyrus cambiò espressione “Dimmi cos’hai da proporre, e io vedrò se accettare.”
Elisio sorrise. Da uomo d’affari, sapeva bene che Cyrus era uomo da sorvolare su banali divergenze se poteva averne vantaggio. “Mi permetti di raccontarti una piccola storia?”
Cyrus annuì, pur non capendo dove volesse andare a parare l’uomo.

Elisio si schiarì la voce ed iniziò.
“Molto tempo fa, visse uno dei più grandi Re che la storia ricordi. Questo grande Re era un guerriero di prima categoria, che seppe riunire sotto di sé il mondo. Dalla sua terra natia conquistò e conquistò, finché non fondò Kalos, la terra che vedi oggi. Ma alla fine morì, lasciando ai suoi due figli il governo. Quello minore, non volendo danneggiare la posizione del fratello maggiore, prese mille navi e salpò verso ovest, attraversando il vasto oceano per fondare un altro paese. Unima.”
“Non capisco cosa…”
“Lasciami finire. Nel frattempo, il fratello maggiore si ritrovò nel mezzo di una lunga guerra. Fu una battaglia difficile, perché nessuna delle due parti voleva arrendersi. Fu allora che…”
“Che il Re creò l’arma finale, e liberandone il potere uccise i suoi nemici ma perse il suo più grande compagno, per poi condannarsi all’eterno esilio.” Rispose Cyrus, spazientito.
“E così nacquero molte Megapietre, esatto. In tutto il mondo. Ora, parliamo di un mondo in cui le varie popolazioni erano ancora in gran parte tribali. Tra queste, solo diciotto sparse per il mondo avevano un forte legame con i Pokémon. L’unica con superstiti noti tutt’oggi è quella dei Draconidi.”
“Sto cominciando ad annoiarmi…”
“Aspetta invece, ora viene il bello. Vedi, gli effetti dell’arma finale si erano visti in tutto il mondo. Perciò, nella memoria di tutti rimase bene impresso il ricordo di questa macchina. Adesso passiamo a ottocento anni dopo circa. Rayquaza sceglie il suo primo Prescelto, l’Imperatore Yang Seng, che fonda così il Celeste Impero. Questo spaventa tutti, dato che si teme che altri Leggendari possano spingere la nascita di un nemico troppo potente per le diciotto tribù originali. E così le varie tribù inviarono i propri migliori esploratori per recuperare l’arma. Fu un viaggio lungo, ma alla fine i diciotto guerrieri riuscirono ad arrivare davanti ai resti della gigantesca macchina. Qui ne copiarono i progetti ed ognuno tornò a casa propria. E ogni tribù costruì un’arma usando quel progetto. I Draconidi per esempio costruirono la Celestia di cui si è parlato recentemente.”
Cyrus cominciava a capire dove l’uomo volesse andare a parare. Perciò annuì.
“Ebbene, anche le altre diciassette tribù possiedono la loro arma, ma una di esse è speciale, perché contiene un componente della macchina originale. Un componente che noi oggi non siamo in grado di ricreare.”
“E quel componente è a Sinnoh, dico bene?”
“Non mi deludi Cyrus, esatto.”
“E tu vorresti che io lo cercassi. Ma perché non rivolgerti al nostro comune amico?”
“Perché ritengo sia preferibile rivolgermi a te.”
“Bene. E in cambio io cosa otterrei?”
Elisio sorrise e gli passò un bigliettino. Cyrus lo lesse e strabuzzò gli occhi “No…”
“Sì.”
“Devo averlo.”
“Ottimo. E io posso procurartelo in poco tempo. Voglio solo quel pezzo.”
Cyrus sorrise. Poi strinse la mano che Elisio gli porgeva, sorridendo.

 

Squadra:HoundoomHonchkrowWeavileCrobatMagnezoneGyarados

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ARCO DI SINNOH

Giuls VS Ferruccio

Giuls controllò la mappa. Poteva andare a nord, verso Evopoli, a ovest, verso Canalipoli, e a est, verso Mineropoli.
“Beh, Acciaio e Roccia non mi sembrano proprio i tipi adatti a farti cominciare.” Commentò la ragazza guardando la Buneary. La Pokémon in risposta si nascose dietro le proprie orecchie, spaventata.
“Oh, non aver paura, non ti faccio niente…” Disse Giuls, ma la Pokémon rimase nascosta dietro le orecchie, come se quelle potessero nasconderla.
“Uff, d’accordo…”Disse la ragazza, e si avviò verso il Bosco Evopoli.
“Aspetti!” Esclamò una voce alle sue spalle. Giuls si girò, e vide un uomo, un marinaio giudicando dall’uniforme.
“Perdoni se la disturbo, ma lei è per caso la famosa Giuls?”
“Sì. Cosa posso fare per lei?”
“Meno male, è già la quarta ragazza che fermo oggi. Comunque… Mi manda il signor Marisio. Ha saputo dal Professor Rowan che è arrivata e mi ha chiesto di cercare di darle un messaggio. Dice ‘Ti aspetto all’Isola Ferrosa’. E ovviamente mi ha detto di portarla là.”
Giuls rifletté un momento. Poteva in effetti cambiare i piani e andare a Ferrugipoli. Ricordava Marisio, il ragazzo conosciuto a Johto. E ricordava che era molto forte. Quindi si chiese perché la stesse chiamando.
“Va bene.” Disse. Poteva pur sempre cambiare i suoi piani e rimandare l’esordio in Palestra di Buneary a dopo la Palestra di Canalipoli.
La ragazza seguì l’uomo lungo la strada per la città portuale. Ci era già stata, dato che era dove la loro nave era approdata, ma dato che da lì si erano spostati subito a Sabbiafine e il Lago, non aveva fatto caso a quanto fosse bella la città. Il ponte levatoio, la biblioteca, la Palestra, il porto, numerose case e magazzini… e, notò passando vicino al Centro Pokémon, una grande locanda malmessa. Il cartello diceva “Loc…a de. Mar….o” e proseguiva con uno slogan illeggibile. La ragazza fu molto sorpresa che un luogo del genere potesse trovarsi in quella bella città, ma decise che doveva esserci un motivo.
“Mi scusi, potrei prima andare a fare la mia sfida in Palestra?”
“Ma certo. Intanto io preparo la barca. Molo 7.” Rispose l’uomo. Giuls annuì, poi si diresse al Centro Pokémon, ritirò un paio di Pokémon e si diresse alla Palestra.
Come aveva letto, la Palestra di Canalipoli era di tipo Acciaio. Affrontò i vari allenatori, lasciando che Buneary rimanesse fuori dalla Ball per vedere le lotte dei suoi compagni.
Arrivata dal Capopalestra, questi sorrise “Giuls dico bene? Mi hanno parlato di te. La Prescelta di Latias, anche se per breve tempo.”
Giuls annuì. Latias era morta pochi giorni prima di vecchiaia. Sperava davvero che l’amica avesse ragione e la piccola la scegliesse come Prescelta, ma fino a quel momento la Pokémon non si era ancora fatta sentire. Bianca diceva che non voleva dire niente, dato che anche Latios ancora non aveva contattato Draconix, ma Giuls restava preoccupata.
“In ogni caso, è un piacere conoscerti. Il nostro sarà un due contro due, va bene?”
“Certo.” Rispose la ragazza. Ferruccio mandò in campo un Magnezone, che Giuls sapeva essere l’evoluzione di Magneton, cui lei rispose con Typhlosion.
Ferruccio sorrise, e ordinò al Pokémon di iniziare con Cannonflash. Un raggio argentato partì dal Pokémon Acciaio e colpì su quello Fuoco, ma Giuls ordinò a quello di usare Ruotafuoco. Ricoprendosi di fiamme e ruotando, Typhlosion si lanciò alla carica colpendo in pieno il Pokémon Magnete, anche se in cambio fu colpito dall’acciaio. Ferruccio sorrise e ordinò al Pokémon di usare Scarica sfruttando la distanza ravvicinata, ma Giuls aveva avuto un’idea simile: l’Eruzione scaglio via il Magnezone, mentre la Scarica scagliava via il Pokémon Fuoco. Dei due, Typhlosion era chiaramente quello messo meglio, anche se non di molto, ma l’avversario stava resistendo bene. Il colpo successivo di Typhlosion fu Lanciafiamme, ma l’avversario lo bloccò con Tuononda paralizzandolo. Poi Ferruccio lo richiamò e schierò Bastiodon. Il Pokémon Fossile ruggì incassando l’Eruzione successiva.
Giuls annuì e richiamò Typhlosion per lasciarlo riposare un po’, poi schierò Arcanine. Il Pokémon Fuoco atterrò in campo, e fu colpito da una Forzantica.
“Scegliere di affrontarmi con due Pokémon Fuoco non è una buona mossa, ragazza.”
Giuls però sorrise, e un attimo dopo Arcanine si scagliò in avanti colpendo con Rogodenti. L’attacco Fuoco colpì il muso d’acciaio di Bastiodon, che si surriscaldò. Il Pokémon ruggì ancora e scagliò una nuova Forzantica, ma con un movimento rapido Arcanine la schivò, balzando sulla schiena dell’avversario.
“Il punto debole di uno scudo, è sempre dietro lo scudo stesso!” Esclamò Giuls, e Arcanine colpì ancora con un Fuocobomba il corpo di Bastiodon. L’avversario ruggì, e subito dopo, quando riuscì a sbalzare Arcanine, colpì con Terremoto. Il Pokémon Fuoco crollò, e subito dopo Bastiodon lanciò un ruggito di dolore. La Scottatura provocata dal Rogodenti lo fece crollare.
“Oh, ottimo, hai messo al tappeto il mio Bastiodon, ma ora siamo punto a capo.” Commentò Ferruccio, sinceramente impressionato, schierando Magnezone. Il Pokémon Elettro lanciò una Scarica, ma Typhlosion passò attraverso l’onda di energia elettrica ed investì l’avversario con un Ruotafuoco, mandandolo al tappeto.
“Una lotta infuocata, devo proprio dirlo.” Commentò Ferruccio ridacchiando “Un ottimo esordio per la tua Lega di Sinnoh.” Disse, lanciandole la medaglia.
“Grazie.” Rispose Giuls, uscendo dalla Palestra. Poi si diresse al molo 7, dove trovò il marinaio di prima. Questi le indicò la nave e la ragazza salì a bordo. Quattro ore dopo era all’Isola Ferrosa.
Scesa, si trovò davanti un paesaggio brullo. Secondo l’uomo, l’unica casa presente era quella che usava Marisio.
La ragazza si avvicinò e lo trovò vicino all’ingresso. Indossava solo i pantaloni. Il resto dei vestiti era piegatoordinatamente su una roccia lì vicino, il cappello posato sopra. Aveva gli occhi chiusi ed era in equilibrio su un braccio solo, intento a fare quelle che sembravano flessioni. Però fatte su una mano sola. Guardandone il corpo perfettamente allenato, la ragazza non riuscì a non pensare che era davvero bello.
Il ragazzo continuò per diverse minuti, poi con un agile balzo si rimise in piedi e annuì, rimanendo sempre con gli occhi chiusi.
Subito dopo Lucario sbucò da dietro una roccia e gli si lanciò contro con Ossoraffica. Marisio spostò il peso all’indietro, in modo che il colpo gli passasse a pochi millimetri dal petto, e sempre con gli occhi chiusi afferrò il lungo femore e lo usò per scagliare via il Pokémon. Quello in risposta lo fece scomparire, mirando a sbilanciare il ragazzo che si ritrovò con le mani improvvisamente vuote. Marisio invece piantò i piedi riprendendo la posizione. La sua mano s’illuminò con una fioca luce blu mentre bloccava un Palmoforza dell’avversario.
Poi il ragazzo alzò la mano e Lucario si fermò.
“Uff, bene, direi che può andare.” Commentò, aprendo gli occhi e guardando la propria mano. Il punto in cui aveva bloccato il Palmoforza gli faceva male, ma non troppo.
Si asciugò il sudore con un asciugamano che il Pokémon gli porse, poi ridacchiò “Non è carino spiare la gente, signorina Giuls.”
Giuls diventò rossa come un peperone e saltò fuori da dietro la roccia “M-Mi hai chiamato tu qui!” Esclamò la ragazza.
“Infatti…” Rispose il ragazzo “Innanzitutto, condoglianze per Latias.”
“Grazie, ma ero preparata. Mi aveva detto che non le restava molto.”
“Lo immagino, ma dev’essere comunque molto triste. Adesso, però, parliamo del motivo per cui volevo parlarti.”
“Dimmi…” Rispose la ragazza.
“Vorrei chiederti di viaggiare con me per un po’. Potrai sfidare le Palestre, ma mi serve il tuo aiuto.” Rispose quello, sorridendo, mentre si dirigeva verso la casetta.
Giuls rimase senza parole un secondo, poi rispose “M-Ma io non so se…”
“Ehi, avevamo un accordo noi due, no?”
Giuls annuì “Vero, ma pensavo che… Ecco… L’avresti usato per qualcos’altro…” Riuscì a dire.
“No, non preoccuparti, non sono quel tipo di persona.” Rispose il ragazzo, dirigendosi nella casa “Mi faccio una doccia e partiamo, d’accordo?”
Giuls annuì. Quando Marisio si chiuse la porta alle spalle sospirò pesantemente “Grazie ad Arceus, ero terrorizzata che mi chiedesse di fare chissà cosa!” Esclamò, sollevata.
Tutto sommato, viaggiare con Marisio era una buona occasione per imparare dal ragazzo. Non gli era sfuggito quel lampo di luce blu.
“Forse potrò imparare qualcosa di nuovo.” Decise la ragazza, prima di dirigersi verso il porticciolo per aspettare l’altro.
 
“Sì, ha accettato.” Rispose il ragazzo al telefono, vestendosi.
“Ottimo.” Rispose la voce dall’altro lato “Mi raccomando, non fare diventare la cosa personale.”
“Niente promesse.” Rispose quello, ridacchiando. La persona dall’altra parte non sembrò apprezzare la battuta “Seriamente, però, se è davvero chi lei crede che sia…”
“Sto solo facendo un’ipotesi. Ma considerato il tuo compito, credo sia conveniente per te tenerla d’occhio. Sinceramente, se Alexander non me ne avesse parlato, e Vera non l’avesse confermato, non ci sarei mai arrivato. Ma se è vero…”
“A Unima potrebbe essere la pedina vincente.” Rispose quello.
“Già. Quindi, vedi di…”
“Non rovinare tutto. Sì. Lo so. Ma se dovessi…”
La persona dall’altro lato sospirò “Sentimi bene. So che appartenere a quel tipo di famiglia non è facile. Vuoi il mio permesso? D’accordo. Ma vedi di non farti portare fuori strada.”
Il ragazzo rispose con un d’accordo. Poi richiuse la chiamata e finì di vestirsi.
 
“Ti assicuro che non era volontario.” Commentò Deoxys “Ho avvisato Hoopa con mesi d’anticipo. Colpa sua che non ti ha informato.”
“Lo immaginavo.” Commentò Rayquaza “Spiegati, Hoopa.”
“Sentite, mi arrivano messaggi assurdi tutti i giorni. Un meteorite è roba normale per te.” Replicò il Leggendario.
“Non. Un. Meteorite. Di. Deoxys.” Scandì Rayquaza “Quelli sono troppo veloci. Temevo che Deoxys si fosse rivoltato contro di noi, e l’ho attaccato. Ho rischiato di ucciderlo.”
“Suvvia, mi pare fossimo abbastanza alla pari.” Rispose Deoxys, ridacchiando “Ma ammetto che non è stato piacevole.”
“In ogni caso, credo sia giusto scusarmi.” Disse Rayquaza “Anche se giustificabile, quello che ho fatto a un buon amico è imperdonabile.”
“No, no, capisco. La colpa è di qualcun altro.” Commentò Deoxys.
“Sì, sì, ho sentito. Beh, però è finito tutto bene, no?”
“NO!” Esclamarono i due, poi decisero entrambi di chiudere il contatto mentale con Hoopa.
“Quindiiii… cosa mi sono perso dai tempi di Roswell?” Chiese il Pokémon.
“Oh, parecchia roba.” Rispose il drago “I Guardiani dell’Ultramondo sono "morti", per esempio.”
“No!”
“Sì! Mi è dispiaciuto parecchio, in realtà. Da quel che so i loro successori ci stanno mettendo parecchio a crescere. Ma sono sicuro che in tre o quattro anni saranno pronti.”
“Ottimo, ottimo. Il terzo?”
“Ancora in giro, come sempre.”
“Immaginavo.” Rispose il Leggendario “Tra Pokémon Psico ci s’intende. Siamo spiriti liberi, che apprezzano viaggiare.”
“A proposito. Qualche tempo fa al mio Prescelto è successa una cosa interessante, secondo Latios.”
“Già, come stanno gli Eoni?”
“Morti.”
“Mi sono perso parecchia roba…” Borbottò Deoxys.

 

Squadra: BunearyTogeticTyphlosionLaprasArcanine

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Draconix VS Gardenia

Draconix, dopo aver controllato la mappa, decise che da Giubilopoli la scelta migliore era spostarsi ad Evopoli. Perciò, si diresse verso nord.
Prima incontrò il piccolo villaggio di Giardinfiorito. Incuriosito dall’enorme campo di fiori, decise di visitarlo.
“Buongiorno.” Disse una ragazza con una divisa da giardiniera, notandolo mentre osservava i fiori “Desidera comprarne qualcuno?”
“No, io…” Iniziò il ragazzo, poi invece annuì “Sì, in realtà. Fate anche spedizioni?” Chiese.
“Dipende, dove?”
“Hoenn.”
“Allora sì, certo.” Rispose la fiorista “Ma le consiglio in questo caso di prendere un fiore parecchio vitale.”
“Cosa mi consiglia? Andrebbe spedito a Ferrugipoli.” Spiegò, dando l’indirizzo. Secondo Lyris, i Draconidi si facevano spedire la ben poca posta che ricevevano dal mondo esterno a Ferrugipoli, in modo da non permettere a nessuno di scoprire la locazione del villaggio.
“Beh, stiamo parlando di amicizia, amore famigliare o amore romantico?”
“Il terzo.” Ammise Draconix, arrossendo.
“Allora ecco, prendi queste.” Disse, consegnandogli un mazzo di quelle che sembravano rose, anche se un po’ più grosse e dal colore particolare, rosse chiazzate di blu “Sono Rose Rade, rose originarie di Sinnoh. Reggono bene il clima, sono molto resistenti agli urti e sopravvivono a lungo ai danni da trasporto. Quante ne vuoi?”
“Quanto costano?”
“1000 l’una.”
“Allora dieci.” Disse il ragazzo. Era una spesa che poteva tranquillamente affrontare, quella.
“Ecco a te.” Disse la donna preparandone un mazzo e prendendo i soldi “E buona giornata.”
Draconix sorrise, salutando la donna, poi si diresse verso il Bosco Evopoli. In lontananza notò un impianto a energia eolica, ma non gli interessava particolarmente dunque proseguì oltre. Attraversò un ponticello e fece per continuare quando un ragazzino lo afferrò per la maglia e lo trascinò in un cespuglio.
“Ahio.” Borbottò Draconix.
“Shhhh.” Lo zittì il ragazzino, con un cappello di paglia e una retina per farfalle “Ho appena spalmato del miele su quell’albero. Tra poco dovrebbe arrivare un Pokémon Coleottero.”
“E perché mi hai trascinato nel cespuglio?”
“Perché non voglio che si spaventi, rispose quello, sorridendo.
“E che Pokémon stai cercando?”
“Un Burmy femmina con il Manto Pianta.”
“Un che?”
“Burmy.” Disse il ragazzino, aprendo una Poké Ball. Ne uscì una sorta di strano bruco avvolto da una copertura di foglie secche “Questo è il mio Burmy maschio, che si evolverà in Mothim. Poi ho due Burmy femmina, che si evolveranno in Wormadam Manto Scarti e Manto Sabbia. Se ne catturo un’altra, avrò tutte le evoluzioni possibili.” Esclamò.
“E se non ci riuscissi… Non ho afferrato il nome.”
“Oliviero. Finché è un Coleottero che non ho lo prendo. Come con il mio Kricketune.” Disse, dando un colpetto alla quarta Ball che aveva alla cintura.
“Mi stai cominciando a ricordare due persone molto diverse che conosco fuse insieme.”
“Io… Eccolo!” Esclamò, balzando fuori mentre un Burmy sbucava fuori dall’erba e si avventava sul Miele. Il suo sorriso però si spense rapidamente.
“Oh no, è un maschio.” Borbottò, sospirando.
“Come fai a dirlo?” Chiese Draconix.
“Sono diversissimi! Cambia il tipo di foglie, la disposizione, i tempi di…”
“Afferrato, afferrato. Wow, mi ricordi davvero loro due fusi insieme. E con la passione per un altro tipo. Comunque, ti dispiace se lo catturo?”
“No, fai pure.” Rispose il ragazzino, sorridendo orgoglioso.
Draconix si fece avanti e schierò Gible, che per prima cosa appena uscito gli morse la gamba. Non fu molto doloroso, fu solo come se gli avessero chiuso lo stinco in mezzo a una spillatrice. Draconix gridò di dolore e fece un balzo indietro, e Gible sorrise soddisfatto.
“D’accordo Gible, ora però concentrati.” Disse il ragazzo. Il Pokémon annuì e si girò. Fissò il suo avversario e subito dopo, a un comando di Draconix, lo morse. Poi il ragazzo lanciò una Poké Ball, e il Burmy vi entrò docilmente.
Draconix sorrise. Oliviero lo fissò “Come mai hai deciso di prenderlo?”
Draconix si grattò la testa. In effetti, non lo sapeva, gli era sembrata semplicemente la cosa giusta da fare. “Non lo so.” Rispose quindi “Ma sono sicuro che saprà il fatto suo.”
Oliviero annuì, poi guardò l’orologio e trasalì “Devo andare, i miei amici mi aspettano!” Esclamò, per poi precipitarsi nel bosco. Draconix lo guardò sparire, poi fece spallucce e lo seguì.
Qualche ora dopo ne usciva, dirigendosi alla Palestra di Evopoli. Entrato affrontò i vari allenatori, percorrendo quella sorta di labirinto, e raggiunse infine la Capopalestra.
“Benvenuto.” Disse Gardenia “E sono felice di vedere che il primo non è Raziel.”
“Come… Mai?”
Gardenia arrossì “Niente, motivi personali. Comunque, tu sei Draconix se non sbaglio. Prima medaglia?”
“Affermativo.”
“Immagino tu sappia quindi che sarà…”
“Due contro due, sì.”
“Ottimo.” Rispose la donna, schierando Carnivine. Draconix rispose con Burmy. Il Pokémon esordì con Coleomorso, attacco che risultò molto efficace, nonostante i movimenti impacciati dell’avversaria. In risposta però quella colpì con Rivincita, scagliando via il Pokémon e causandogli grossi danni. Il secondo Coleomorso, che pure la mise in seria difficoltà, fu accolto da una seconda Rivincita, che mandò il Coleottero al tappeto.
Draconix lo richiamò e mandò in campo Gible, che esordì con Morso, sconfiggendo Carnivine. Quando quella andò al tappeto, Draconix notò che come previsto stringeva una Ferropalla.
“Capisco. Eri sicuro che Gible sarebbe stato più veloce.” Commentò Gardenia.
“Già. Il fatto che Carnivine si muovesse così lentamente ed utilizzasse così tante volte Rivincita voleva dire qualcosa.” Rispose il ragazzo. Gardenia annuì compiaciuta e schierò Roserade. La Pokémon schivò agilmente un Morso e scagliò un Velenpuntura che spedì Gible contro la parete. Il Pokémon si rialzò, barcollando.
“Beh, temo che sia finita.” Disse Gardenia.
“Non credo.” Rispose Draconix “Dragobolide.”
“Drago-che?” Chiese Gardenia, poi sotto i suoi occhi una sfera di energia arancione partì dalla bocca del Pokémon, volò verso l’alto, ed esplose. Sfere di energia simili a meteore presero a precipitare su Roserade, che ne fu investita, e danneggiata pesantemente. La Pokémon resistette e colpì con Velenpuntura… ma Gible si era già spostato. Gardenia lanciò un nuovo ordine, ma prima che potesse fare qualcosa Morso colpì la Roserade e la mandò al tappeto.
“Cos’era quella mossa?”
“Stando a quello che mi ha spiegato il Professor Rowan, Gible l’ha imparata da sua madre. Tuttavia non è ancora in grado di usarla perfettamente.” Spiegò, indicando il Pokémon che stava ansimando abbondantemente.
“Capisco, ti ha detto perché?”
“Mi ha consigliato di rivolgermi a una signore che vive vicino a Memoride.”
“Capisco.” Rispose la donna “Beh, nonostante ciò eccoti la Medaglia Bosco.” Disse, porgendogli l’oggetto. Draconix la prese e sorrise, poi uscì e salutò la Capopalestra.
“Chissà cosa sta facendo Rayquaza.” Si chiese, sbadigliando e dirigendosi al Centro Pokémon mentre il sole tramontava.
 
“Capisco.” Disse “Sembrerebbe proprio Uxie, ma a Hoenn è parecchio fuori dalla sua zona.”
“E la storia degli spiriti liberi?”
“Mesprit è più la tipa da viaggiare. Azelf e Uxie preferiscono il loro lago. Anche noi Psico abbiamo delle eccezioni.”
“Capito.” Commentò Rayquaza “E se non fosse Uxie?”
“E chi potrebbe essere? La cancellazione della memoria altrui non è comune tra noi Pokémon Psico, perché è troppo pericolosa. Solo Uxie potrebbe. E forse Mew, se decidesse di impegnarsi cinque minuti.”
“Vale la pena chiedere anche a lui. Anche se non ho idea di dove sia.”
“Alla sua solita isola?”
“No. Siamo in un anno dispari, penso sia all’Albero.” Rispose Rayquaza, riflettendo.
“Ma il mese è pari, quindi starà vagando per Unima.” Replicò l’altro, pensando a propria volta alle abitudini delLeggendario Psico.
“Ma la settimana è dispari, sarà a Kalos.”
“Ma il giorno è pari, vuol dire Orre.”
“… Potrebbe essere ovunque, vero?”
“Non so dove sia ‘ovunque’, ma sono sicuro che Mew non sia neanche lì.” Rispose Deoxys, ridacchiando. Il drago lo fissò interrogativo.
“… Beh scusa se mi sono perso qualche decennio di umorismo.” Rispose Deoxys, arrossendo. Questa volta Rayquaza ridacchiò.

 

Squadra:BurmyGiblePorygon2Charizard

Leggendari:Rayquaza

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Darken VS Pedro

Darken si guardò intorno con attenzione, poi sorrise e si avviò verso Canalipoli. Quello fu il momento in cui Entei lo trascinò via.
“Ok, hai vinto tu.” Commentò il ragazzo, ridacchiando “Tutto bene?”
“Sì, grazie.” Rispose il Leggendario “Per quale avventura mi hai trascinato via, stavolta? Dobbiamo andare a liberare altri Feebas?”
“No, in realtà sono venuto per dirti che... a Sinnoh non potrò esserci sempre.”
“COSA?! Ma…”
“Lo so. Lo so. Mi dispiace. Lascia che ti spieghi: a Oblivia sta capitando qualcosa di grosso. Persino Lord Ho-Oh potrebbe dover intervenire. Prima che ciò accada, saremo però noi tre a provare ad agire. A Fiore non è andata benissimo, ma sono certo che laggiù potremo rimediare.”
“E la Lega?”
“… D’accordo, ti prometto che ci sarò per la Lega. Ma fino ad allora, dovrai fare a meno di me.”
Darken sospirò “Va bene. Buona fortuna.”
“Grazie. Ne avrò bisogno.” Commentò Entei “Ti riporto a Giubilopoli?”
“… Sì, è meglio, grazie.” Rispose il ragazzo, dopo averci riflettuto un momento “Ma perché non mi hai semplicemente detto tutto a distanza?”
“Pensavo non volessi metterti a discutere da solo. E poi volevo salutarti di persona, ma francamente comparire in mezzo alla città causerebbe più problemi che altro.”
“Capisco. D’accordo.” Disse Darken. Poi Entei lo riportò a Giubilopoli. Il ragazzo fece in tempo a vederlo sparire verso sud, poi scomparve, anche se nella sua mente sentiva la famigliare sensazione che gli diceva che il suo compagno Leggendario stava bene.
A quel punto, Darken si diresse verso Mineropoli. Aveva già catturato tutti quelli che erano presenti sul Percorso 202 e 201. Perciò, si diresse subito al Varco Mineropoli, e qui trovò Lucinda, intenta apparentemente a litigare con un Pachirisu, il quale le si era tenacemente aggrappato ai capelli.
“No, asp… NO, fermo… No, aspetta…” Diceva la ragazza, disperata, mentre Pachirisu le saltava dalla testa, alle spalle, alla vita, di nuovo ai capelli, al cappello e così via.
Darken si avvicinò e con noncuranza afferrò il Pokémon Elettro dalla collottola. Quello squittì indignato e rilasciò una scarica di elettricità, ma Darken non se ne preoccupò.
“Come…”
“I Pachirisu rilasciano elettricità da guance e coda. Se lo prendi da dietro il collo, non può attaccarti senza fulminarsi da solo. Lo dice il Professor Rowan nel suo libro ‘Pokémon senza evoluzioni: misteri inspiegati, in cui si interroga…”
“Sul perché Pokémon come Pachirisu non si evolvano, quando sono mediamente più deboli dei loro predatori.” Rispose Lucinda, sospirando “Ho letto il libro, ma il Professore ha donato le copie che gli erano rimaste a diverse biblioteche, tra cui Canalipoli. Ma lì era solo in consultazione”
“Lo so, io l’ho letto a quella di Zafferanopoli. Però ne conosci i contenuti.”
“Beh, potrei essere stata alla biblioteca di Canalipoli… Quasi tutti i giorni… per diverse ore al giorno… a leggere… per poi tornare a casa e continuare…” Disse la ragazza, arrossendo, vergognandosi un po’ di quel suo essere un topo di biblioteca.
“Beh, anche io lo sono… Sì insomma… Una volta sono rimasto chiuso in biblioteca dopo l’orario di chiusura. E me ne sono accorto solo quando è diventato buio.” Esclamò Darken, ridacchiando.
“Anche tu? E dire che i bibliotecari hanno detto che una cosa del genere poteva capitare solo a Lucinda!” Rispose lei, ridacchiando a propria volta. Poi i due scoppiarono a ridere di gusto.
Dopo un po’ si fermarono a prendere fiato e Darken sorrise “Quindi, che intenzioni hai per il viaggio?”
“Ovviamente catturare tutti i Pokémon. Beh, non come te. Non sono in grado, lo ammetto. Ma almeno catturare tutte le forme completamente evolute.”
“Dici ‘almeno’ come se fosse una cosa da poco.” Rispose Darken, ammirato.
“No, dico almeno in confronto a te.”
“Capisco. Ma io sono un metro di paragone un po’ azzardato sul fronte cattura. E per ora che intenzioni hai?”
“Beh, andare a Mineropoli e visitare il Museo e la Cava.”
“In tal caso, ti va di fare la strada insieme?” Chiese Darken. Lucinda annuì, sorridendo.
Arrivarono a Mineropoli un paio d’ore dopo. La ragazza lo salutò, dirigendosi al Museo, mentre Darken puntò alla Palestra. Affrontò gli allenatori con facilità e raggiunse Pedro, il Capopalestra.
“Ah, benvenuto.” Disse quello, sorridendo “Ben tre sfidanti famosi in un giorno. Darken, vero?”
“Sì.” Rispose il ragazzo, sorridendo. Era piacevole essere riconosciuti anche da persone importanti come i Capipalestra.
“Bene, in tal caso dopo potrei chiederti un favore?”
“Ma certo.”
“Bene, allora iniziamo con la sfida. Prima medaglia due contro due, giusto?”
“Esattamente.”
Pedro annuì e schierò Probopass, contro cui Darken schierò il proprio Buizel.
“Ok Azel, cominciamo! Pistolacqua!” Ordinò, e il Buizel colpì l’avversario facendolo arretrare.
“Uhm, è parecchio veloce, quindi cominciamo con… Tuononda!” Ordinò Pedro, e una scarica elettrica a bassa intensità si diffuse da uno dei tre mini-nasi di Probopass, paralizzando Buizel.
Darken annuì. La paralisi rendeva i muscoli meno reattivi, quindi Buizel sarebbe stato più lento. Ma il ragazzo se l’aspettava.
“Acquagetto!” Esclamò, e un getto d’acqua avvolse il Pokémon per poi colpire l’avversario.
Pedro annuì e ordinò a Probopass di usare Frana, causando grossi danni al Pokémon Acqua, ma questo dimostrava che l’avversario non aveva mosse Elettro offensive. Perciò Darken colpì con un secondo Acquagetto. Il quale però fu bloccato in parte da un Ferroscudo.
Il terzo Acquagetto fu intercettato da una Frana, ed entrambi i Pokémon andarono al tappeto. Darken doveva ammettere che, pure mettendo che Azel era stato catturato da pochissimo e questo era il suo esordio, riuscire a batterlo con un Probopass dimostrava la grande abilità del Capopalestra.
“D’accordo. Rampardos!” Esclamò Pedro. Un dinosauro di tipo Roccia irruppe in campo, ruggendo.
“Rade.” Rispose Darken, schierando la sua Roserade, evolutasi recentemente da Roselia.
Rampardos iniziò con Riduttore, scagliando via Rade. L’assenza di contraccolpo dimostrava che l’avversario aveva Testadura. Roserade rispose con Gigassorbimento, ma Rampardos resistette e rispose ancora con Riduttore. Il successivo Gigassorbimento lo mandò al tappeto.
“Beh, questo era il massimo che potessi fare.” Disse Pedro “Che sfortuna, avessi avuto Probopass adesso… Beh, non cambia il risultato finale. Eccoti la medaglia.” Aggiunse, porgendogli l’oggetto. Darken ringraziò.
“Adesso, per la mia richiesta… Potresti farmi vedere i Pokémon Fossile di Kanto, Johto ed Hoenn?” Disse quello. Darken annuì, sorridendo, e i due si diressero insieme al Centro Pokémon.
Qui trovarono Lucinda, intenta a controllare il PC. Accanto a lei una Buneary saltellava eccitata cercando di guardare lo schermo. Quando ebbe finito, la ragazza si girò.
“Ehilà, Darken!” Disse, sorridendo “Come va?”
“Molto bene.” Rispose il ragazzo, mostrando la medaglia “E tu? Già finito alla Cava?”
“Sì, adesso Museo!” Rispose quella, sorridendo “E quello è… Pedro?!”
“In carne e ossa, signorina.”
“Molto piacere. Il suo libro ‘Rampardos e Bastiodon: La Lancia e Lo Scudo’ è stata un’analisi interessantissima.”
“Allora era suo!” Esclamò Darken “Un gran bel libro! Non ne ero sicuro perché mancava il cognome nella mia copia, aveva la copertina e la prima pagina rovinate, e il libro non fa riferimento all’autore come Capopalestra.”
“Grazie troppo gentili, è solo una monografia sui Fossili di Sinnoh.” Rispose Pedro, arrossendo “Piuttosto, potrei vedere…”
“Ma certo.” Disse Darken. Si avvicinò al PC e riorganizzò la squadra, poi aprì le varie Poké Ball. Aerodactyl, Armaldo, Cradily, Kabutops ed Omastar uscirono dalla Poké Ball sorridenti, salutarono Darken e si rivolsero a Pedro quando il ragazzo lo indicò loro.
“Magnifici…” Dissero all’unisono Pedro e Lucinda. Li osservarono per un po’, poi Pedro ringraziò Darken e il ragazzo li richiamò.
“Grazie, sono davvero interessato. Un motivo in più per ampliare i Sotterranei.”
“Ampliarli?” Chiese Darken. Sapeva cos’erano i Sotterranei – ne parlava Pedro nel suo libro – ma non che dovessero ampliarli.
“Già, ritengo probabile che si possano trovare resti di Fossili non endemici di Sinnoh cercando su un’area più vasta.”
“Sarebbe interessante.” Commentò Darken. I tre parlarono ancora un po’, poi Pedro tornò alla propria Palestra.
Darken riorganizzò nuovamente la squadra salutando i cinque fossili e promettendo loro nuova compagnia, poi salutò Lucinda e fece per uscire.
“Ahem, Darken…” Disse la ragazza “Potrei… venire con te per un po’?” Chiese “Vorrei fare un po’ di esperienza in compagnia di un esperto.”
Darken annuì “Volentieri.”
La ragazza sorrise, e Darken arrossì. Non era abituato a essere seguito da qualcuno che voleva imparare da lui. L’ultimo era stato…
“Gennaro.” Disse il ragazzo, sentendosi improvvisamente triste “Chissà come sta. Chissà cosa gli hanno fatto.” Poi scosse la testa e ricominciò a parlare con Lucinda mentre si dirigevano al Museo.

 

Squadra:StarlyBidoofPiplupShinxBuizelRoserade

Leggendari: Entei

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Dragozard VS Ferruccio

Canalipoli.’ Pensò Dragozard, guardando la città. Ci era nato. Ci era cresciuto per qualche anno. Finché i suoi genitori non erano morti.
Ripensarci lo faceva soffrire ancora. Perciò, chiese informazioni e si diresse al cimitero. Qui, trovò la tomba dei suoi genitori. Nessuno l’aveva visitata per anni, e si vedeva. La ripulì dunque dallo sporco e dalle erbacce, e sorrise.
“Mamma. Papà. Ci ho messo tanto e ho fatto molti errori, ma alla fine sono tornato.”
Per un po’ rimase lì, in silenzio, poi si allontanò e si diresse di nuovo in città. Ne attraversò le varie vie, superando la biblioteca, e raggiunse la Palestra. Qui, affrontò i vari avversari, schierando soprattutto Turtwig per allenarlo al meglio, e infine raggiunse il Capopalestra.
“Ah, benvenuto. Tu sei Dragozard, vero?”
“Sì, signore.”
“Ottimo. Pronto per una sfida due contro due per la tua prima medaglia?”
“Come fa a sapere che è la mia prima medaglia?”
“Ho affrontato Giuls poco fa, e da quel che so siete arrivati tutti insieme. Sbaglio?”
“No, ha ragione.” Rispose Dragozard. Poi quando l’avversario mandò in campo Bastiodon rispose con Grotle, sorridendo. Il Pokémon si era evoluto poco prima, il che dimostrava che sarebbe cresciuto molto in fretta.
Bastiodon esordì con Terremoto, a cui Grotle rispose con Maledizione. Il corpo del Pokémon si fece improvvisamente più pesante, ma il guscio si ingrossò visibilmente. Dragozard non era sicurissimo di come funzionasse la mossa, sui non Spettri, ma adesso gli interessava l’effetto. Grotle aveva sacrificato la propria mobilità, ma la forza fisica e la resistenza erano aumentate considerevolmente, come dimostrò quando riuscì a reggersi in piedi tranquillamente nonostante il Terremoto.
Poi l’avversario usò nuovamente Terremoto, cui Grotle rispose con Foglielama. Il Pokémon stava resistendo bene, ma era chiaro che l’altro era molto più resistente. Dopo altri scambi, pur indebolito, Bastiodon ebbe la meglio.
Dragozard richiamò il Pokémon Erba e schierò invece quello Terra/Roccia: Rhydon entrò in campo ruggendo per poi usare subito Terremoto mandando al tappeto l’avversario.
A quel punto entrò in campo Probopass, che scagliò un Cannonflash. Il colpo metallico danneggiò considerevolmente Rhydon, che in risposta però scagliò un altro Terremoto. Il danno però non bastò a fermare Probopass, che colpì ancora con Cannonflash. Rhydon crollò in ginocchio, ma non era ancora sconfitto. Con un colpo della possente coda staccò delle rocce dal terreno e le scagliò contro l’avversario con Frana. Quello, colpito, arretrò leggermente invece di attaccare, e l’avversario ne approfittò per utilizzare un nuovo Terremoto e concludere lo scontro.
“Ottimo lavoro. Hai veramente un Rhydon ben allenato.”
“La ringrazio.” Rispose il ragazzo, accettando la medaglia, per poi uscire.
Si guardò intorno, chiedendosi dove andare dopo, e a quel punto il telefono squillò.
“Orthilla?” Chiese, guardando il nome sul telefono, poi rispose “Ehi Orthilla, che succede?”
“Ciao Dragozard, volevo dirti… Che presto arriverò a Sinnoh!”
“Cosa?! Ma pensavo che… il tuo programma…” Rispose il ragazzo, sorridendo.
“Gireremo una serie di speciali sulle Super Gare di Sinnoh!” Rispose la ragazza, felicissima “Sarò a Cuoripoli tra quattro giorni!”
“Ottimo! Farò in modo di esserci.” Rispose il ragazzo.
“Benissimo! Oh, scusa, devo andare, ci vediamo presto, ciao!” Disse la ragazza.
Dragozard sorrise, riattaccando. Poi, s’infilò il telefono in tasca… e si trovò davanti Vera.
“Ehi.” Disse la ragazza, salutandolo.
“V-Vera?”
“Già. Non ci vediamo da un po’, vero?”
“Sì. Cosa posso fare per te?”
Vera sospirò “Volevo chiederti se per favore potresti… accompagnarmi un po’ per Sinnoh.”
Dragozard rimase sorpreso, ma annuì.
 
Orthilla sorrise camminando sul ponte della nave, pregustando l’incontro con Dragozard.
Poi un ragazzo le si avvicinò.
“Salve, tu sei Orthilla?” Chiese, sorridendo amabilmente.
“Certo, cosa posso fare per…” Iniziò, poi qualcosa la colpì dietro la testa e la ragazza svenne.
“Oh, e dai Sigurd, sei un vero scassapalle.” Commentò Ivar, studiando il volto, l’altezza e le misure della ragazza.
“Ti servivano solo poche parole, l’hai detto tu. Sono efficiente.”
“Come ti pare. Comunque odio le ragazze femminili.” Commentò, osservando il costume “Mi toccherà vestirmi così…” Borbottò.
“Gli ordini sono ordini.”
“Sì, sì, come ti pare.” Replicò quello. Poi il suo volto cominciò a ribollire, seguito dal resto del corpo. E poco dopo nei vestiti di Ivar c’era Orthilla.
“Domanda, come fai con il…” Chiese, indicando il basso ventre.
“Credimi, non vuoi saperlo.” Rispose l’altro, con la voce della ragazza “Svuotale le tasche e portala via.” Aggiunse.
“D’accordo.”
“Per fortuna non ha dei seni abbondanti” Commentò l’altro “Quelli sono veramente fastidiosi.”
“Capisco.” Commentò Sigurd, tirando fuori dalle tasche nel vestito gli effetti personali della ragazza, Poké Ball di Alty inclusa “Cioè, in realtà no, ma faccio finta. Eccoti tutto.” Disse, porgendo gli oggetti all’altro.
“Ottimo.” Rispose quello. Poi Sigurd si caricò la ragazza in spalla, estrasse una Poké Ball dalla cintura e la lanciò fuoribordo, seguendola. Poco dopo, un Gyarados nuotò silenziosamente via con due passeggeri a bordo.

 

Squadra:GrotleSneaselRhydonScizorGyaradosCharizard

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Frak VS Pedro

Quindi, dove andiamo adesso?” Chiese Groudon.
“Ti sento di buon umore in questo periodo, Groudon. Cos’è successo?”
“Beh, Kyogre ha ricevuto la sua punizione, due anni di servizio in un certo tempio. E lui odia essere obbligato a fare qualcosa.”
“Ci è voluto così tanto?”
“Si era nascosto a Fiore. Ma ci sono ‘accidentalmente’ andato in vacanza, l’ho ‘accidentalmente’ visto e ho ‘accidentalmente’ raccontato la cosa a Rayquaza. Ci ha messo un po’ a trovarlo, ma alla fine ci è riuscito. Sono felice di non essere al suo posto.”
“Quindi sei contento che io sia il tuo Prescelto?”
“Ora non esageriamo. Sei il minore di due mali.”
Frak sospirò “Beh, credo sia abbastanza. Comunque, io vado a Mineropoli.”
“Ci sono possibilità per me?” Commentò quello.
“Non per adesso. Sei troppo forte.”
“Immagino tu abbia ragione.” Replicò quello “Solo che mi sto annoiando.”
“Ah, allora è per questo che sei così amichevole, vorresti che io ti facessi combattere di più.”
“… Non hai prove.”
“Beh è stato un bel tentativo, ti concedo questo.”
Groudon sbuffò, poi la sua voce scomparve dalla testa di Frak.
Arrivato a Mineropoli, il ragazzo si diresse alla Palestra. Affrontati i vari allenatori, raggiunse il Capopalestra, in quel momento impegnato in un nuovo scontro con una ragazza bionda. L’Absol della ragazza colpì un’ultima volta, e sconfisse il Rampardos di Pedro.
Pedro e lei si scambiarono due parole, poi lui le consegnò la medaglia e quella si allontanò.
“Salve sfidante.” Disse poi Pedro, salutando il nuovo arrivato “Sei qui per una sfida?”
“Esatto.” Disse Frak.
“Aspetta, tu sei Frak, vero? Il Prescelto di Groudon.”
“Certo, e io sono una ballerina di danza classica.” Commentò la voce di Groudon nella testa di Frak.
“Sì.” Rispose invece Frak.
Groudon borbottò qualcosa, cosa non facile visto che comunicava con Frak mentalmente, poi si zittì di nuovo.
“Ottimo. Tuttavia, credo un due contro due sia più che adatto per la tua prima medaglia.”
“Come fa a sapere che è la prima?”
“Raziel è stato qui prima.”
“Ah, capisco.” Rispose il ragazzo, per poi schierare contro il Sudowoodo del Capopalestra il suo Riolu.
“Sudowoodo? Ma non è di Johto?”
“La sua pre-evoluzione è stata classificata di recente qui a Sinnoh.” Spiegò Pedro.
Riolu esordì con Breccia, a cui Sudowoodo rispose con Mimica, imitando l’attacco. Riolu e il Pokémon si scambiarono una serie di colpi, poi seppur a fatica il Pokémon Roccia fu fatto crollare.
“Ottimo.” Rispose il Capopalestra, mandando in campo Rampardos. Il Pokémon Roccia ruggì e caricò contro Riolu, sicuro di riuscire ad abbatterlo… ma Riolu, sorprendentemente non crollò. Fu invece circondato da un’aura rossa.
“Cos…” Iniziò Pedro. Poi Riolu colpì con Contatore.
“Come ha fatto a non crollare?!” Esclamò Pedro, sorpreso.
“Ho usato Resistenza in mezzo alle Brecce.” Rispose Frak “Ero sicuro che non te ne saresti reso conto, dato che è un attacco molto difficile da notare.”
“Verissimo.” Rispose l’uomo “Perciò, eccoti la Medaglia.”
Frak sorrise, accettando l’oggetto e sorridendo.
Uscendo, notò la ragazza bionda.
“Una bella lotta, lo ammetto.” Disse quella “Perciò, ti nomino mio rivale.”
“… Cosa?”
“A presto, rivale. Vedremo chi dei due la spunterà, parola di Astrid.” Disse quella, sorridendo ed andandosene.
“Cosa è appena successo?” Chiese Groudon.
“Non ne sono sicuro. Teorie?”
“Questo mondo è pieno di matti.” Commentò il Leggendario.
 
Mi fischiano le orecchie.’ Pensò Hoopa. Il Pokémon Spettro era intento ad osservare una gemma preziosissima. Peccato fosse anche in una teca a prova di Spettro.
“Maledetta tecnologia.” Rifletté, guardandosi intorno, poi ridacchiò. Aprì un anello e la sua mano si strinse intorno alla pietra, passando dal portale… E in quel momento qualcuno gli gridò nella mente.
“HOOPA!” Gridò la voce.
“Cosa? Chi? Sono innocente!” Esclamò il Leggendario mollando la presa. Gli allarmi del museo impazzirono.
Hoopa esplose in improperi, poi si teletrasportò via lasciando la gemma. Era un perfezionista lui. Il furto era fallito.
“Quindi, che intenzioni hai?” Chiese la voce nella sua testa.
“Chi… Kyurem?”
“In carne e ossa. Ho un favore da chiederti.” Disse il Leggendario.
“Ho una scelta?”
“No.”
Hoopa sospirò. Il suo lavoro avrebbe dovuto aspettare.

 

Squadra:RioluSandslashSharpedoAggron

Leggendari: Groudon

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Giuls VS Pedro

Giuls e Marisio si diressero fuori da Canalipoli. Su consiglio del ragazzo, la loro tappa successiva sarebbe stata Mineropoli. Perciò tornati a Giubilopoli puntarono a est. Il viaggio non sarebbe stato particolarmente lungo, e infatti lungo la strada non incontrarono particolari ostacoli, salvo pochi avversari e ovviamente i Pokémon contro cui Giuls fece allenare Buneary. Il ragazzo al suo fianco osservò la Pokémon e Giuls lo vide annuire numerose volte.
“Uhm… molto bene.” Disse, poi aprì lo zaino e ne estrasse un ‘uovo’, anche se secondo Darken erano in realtà involucri rigidi, più che vere uova.
“Oh, di che Pokémon si tratta?” Chiese la ragazza, osservandolo.
“Perché non lo scopri da sola?” Rispose Marisio “Questo è tuo ora.”
“Io… Perché così all’improvviso?”
Marisio indicò Buneary, e la Pokémon nascose ancora la faccia dietro le orecchie, arrossendo e nascondendosi dietro le gambe di Giuls “Perché in un solo giorno quella Pokémon così timida ha cominciato a fidarsi di te abbastanza da nascondersi dietro di te. Quindi, per quel che mi riguarda, te lo meriti.”
Giuls spalancò gli occhi quando il ragazzo le porse l’uovo, più un involucro in realtà, poi lo strinse a sé, felice. Il ragazzo le porse anche una Poké Ball.
Lo ripose poi nello zaino, e i due si misero di nuovo in marcia. Attraversato il Varco Mineropoli, raggiunsero la città. Marisio guardò l’orologio, e annuì.
“Se non ti dispiace, mentre vai in Palestra vorrei sbrigare una cosa alla Cava Mineropoli.”
“Nessun problema.” Disse Giuls, sorridendo, per poi allontanarsi. Il ragazzo si diresse nella direzione opposta.
Poco dopo, Giuls aveva affrontato i pochi allenatori e raggiunto il Capopalestra.
“Benvenuta. Io sono Pedro, Capopalestra di Mineropoli. Mio padre Ferruccio mi ha detto di essere stato sfidato dalla famosa ragazza chiamata Giuls. Sei tu, sbaglio?”
“Esatto.” Rispose la ragazza, sorridendo.
“Molto bene. In tal caso, la nostra sfida sarà un due contro due per la seconda medaglia.”
Giuls annuì, poi il Probopass di Pedro entrò in campo.
La ragazza schierò invece Lapras, aprendo la piscina. Probopass scagliò un Bombagnete, che Lapras incassò per poi scagliare in risposta Surf. L’avversario proseguì con Frana, i danni che cominciavano ad accumularsi su Lapras, ma il successivo Idropompa che centrò l’avversario lo scagliò indietro. Probopass incassò il colpo e lanciò invece un nuovo Bombagnete. Lapras crollò.
“Cosa?!”
“Il vantaggio di tipo non è tutto.” Spiegò Pedro “Dovresti saperlo bene.”
Giuls annuì, ma era comunque sorpresa. Perciò, la sua scelta successiva fu Venusaur. La Pokémon ruggì e si lanciò all’attacco con un Solarraggio, caricando il colpo. L’avversario ne approfittò per usare Frana, danneggiandola, ma subito dopo fu colpito dal Solarraggio e crollò al tappeto.
Pedro schierò quindi Rampardos. Il Pokémon si lanciò alla carica con Cozzata Zen, ignorando la Tossina che lo centrò e scagliando via Venusaur. La Pokémon si rialzò a fatica, poi usò Gigassorbimento sul Rampardos che stava già caricando di nuovo.
Rampardos rallentò, ma invece di fermarsi la colpì in pieno comunque, spedendola all’indietro contro la parete.
Entrambi i Pokémon erano allo stremo, dato che gli attacchi del Rampardos gli avevano fatto molti danni, coperti solo in parte dal Gigassorbimento.
Quando Rampardos caricò di nuovo, Venusaur colpì con Gigassorbimento di nuovo. Le liane assorbirono l’energia dell’avversario, provando a fermarlo, ma Rampardos ruggì e proseguì la propria carica. Ma a quel punto, Venusaur fu in grado di incassare.
Rampardos ruggì, poi crollò al tappeto a causa della Tossina.
“Ottima lotta.” Disse Pedro “Una buona scelta di Pokémon.”
Giuls annuì, ringraziandolo, poi uscì, dirigendosi al Centro Pokémon.
 
“Quindi, avete avuto una grande richiesta di minerale grezzo, esatto?”
“Già.” Rispose l’operaio “Finito proprio la settimana scorsa. Abbiamo fatto l’ultimo trasporto proprio quel giorno.”
“La ringrazio.” Rispose Marisio “Che materiali erano?”
“Combustibile e minerali dal Monte Corona.”
Marisio annuì ancora. Poi ringraziò ancora l’uomo e si allontanò, scrivendo un messaggio. Conteneva solo due parole. “Fonderie Fuego.”

 

Squadra: EggBunearyTogeticTyphlosionLaprasArcanine

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Draconix VS Pedro

L’allenatore osservò la lunga pista ciclabile, poi balzò sulla bici e si mise in viaggio. Percorrendo quella strada, sarebbe arrivato a Mineropoli, dove avrebbe ottenuto la sua seconda medaglia.
Era già a metà del ponte, quando si fermò per affrontare l’ennesimo allenatore. La lotta fu un’ottima occasione per allenare Gible.
Soddisfatto, il Pokémon si mise a saltellare in segno di trionfo… E cadde di sotto. Draconix lanciò un grido, ma per fortuna alcuni alberi crescevano sotto la pista ciclabile, perciò il Gible non aveva fatto altro che atterrare su un ramo.
Con un sospiro di sollievo, Draconix fece uscire dalla propria sfera Charizard e salendogli sulle spalle si fece portare a terra. Si guardò intorno e individuò Gible, che era sceso per conto suo e stava correndo dietro a un Bidoof.
Il ragazzo lo richiamò, poi si guardò intorno. Apparentemente, sotto la pista ciclabile c’erano un percorso e una grotta. Stava per allontanarsi, quando sentì un grido uscire dalla caverna. Senza pensarci due volte, si gettò dentro di essa.
Cinque minuti dopo, si era perso. Quella grotta era un vero labirinto, con curve sempre uguali. Solo seguendo le grida riuscì a raggiungere una ragazzina circondata da Zubat e Bronzor, che stavano venendo tenuti a bada da un Kadabra. Il ragazzo intervenne subito e grazie a Charizard riuscì a scacciarli, poi si avvicinò alla giovane.
Doveva avere undici o dodici anni al massimo.
“Salve. Tu chi saresti?”
“Mi chiamo Matilde.” Rispose la bambina “Io e Kadabra ci stavamo allenando e abbiamo provato ad entrare nella grotta, ma non è stata una buona idea. Fino a pochi giorni fa era un Abra, quindi potevamo uscire quando volevamo, ma adesso…”
“Adesso è un Kadabra.” Disse Draconix, annuendo “E immagino tu abbia deciso di togliere Teletrasporto per insegnargli qualcos’altro.”
“Già.” Replicò quella.
“Bene, adesso vediamo di uscire però.”
“E come pensi di trovare la strada?” Chiese Matilde.
“Facile.” Rispose Draconix, e indicò la coda di Charizard “La fiamma si piega nella direzione da cui viene la corrente d’aria. Il che vuol dire, basta andare dalla parte opposta e troveremo l’uscita.
Matilde annuì, sorpresa, poi i due seguirono il piano di Draconix. Il ragazzo sorrise. Quel trucchetto insegnatogli da Lyris era decisamente comodo per trovare la via di fuga dalle caverne. Certo, era meno efficace se una caverna aveva più uscite, ma funzionava comunque.
Poco dopo infatti erano all’uscita, dopo aver affrontato parecchi avversari facilmente sconfitti da Gible, Kadabra o Charizard.
“Beh, grazie mille signore.” Rispose Matilde.
“Mi chiamo Draconix.” Replicò lui, sorridendo “E mi raccomando, d’ora in poi sta’ lontana dalla caverna.”
Matilde annuì e si allontanò, soddisfatta.
A quel punto, Draconix risalì sulla pista ciclabile, e la percorse fino all’uscita, per poi dirigersi a Mineropoli. Giunto qui, puntò subito alla Palestra.
Affrontati i vari avversari, raggiunse Pedro.
“Salve sfidante, sei Draconix per caso?”
“Come ha fatto a…”
“Seguo il forum. Tu e Raziel siete i miei preferiti.”
Draconix arrossì. Poi Pedro si ricompose. “In ogni caso, due contro due per la tua seconda medaglia, se non sbaglio.”
“Esatto.”
“Ottimo. Sei il secondo sfidante oggi. Vediamo che si può fare.” Rispose, e mandò in campo Sudowoodo.
“Sudowoodo è di Sinnoh?”
“Abbiamo scoperto la sua pre-evoluzione qui, sì.”
Draconix annuì, poi mandò in campo Gible. Il Pokémon esordì con Morso, incassò un Martelpugno e continuò con Ira di Drago. Poi un secondo Martelpugno lo scagliò via, ma si rialzò e rispose con un nuovo Morso, seguito da due Ira di Drago, la seconda che concluse lo scontro.
“Immagino tu abbia deciso di usare Ira di Drago per non farmi copiare una mossa Drago che causa danno fisso, dico bene?”
Draconix annuì.
“Molto furbo.” Commentò Pedro, per poi schierare Rampardos. Draconix ordinò a Gible di usare Morso, ma l’avversario lo incassò e lo investì con Cozzata Zen.
Gible si rialzò a fatica.
“Direi che siamo alla fine.” Disse Pedro.
Draconix sorrise “Dragobolide.”
“Drago-che?”
Poi un Dragobolide investì Rampardos, scagliandolo via. Non fu abbastanza per sconfiggere il Pokémon Roccia, ma lo ridusse male. Una Cozzata Zen mandò al tappeto Gible, ma subito dopo Charizard finì l’avversario con un solo Dragartigli.
“Quel Dragobolide mi ha sorpreso.” Commentò Pedro “Non è una mossa molto conosciuta. Ma congratulazioni, eccoti medaglia ed MT.”
Draconix sorrise. Le cose stavano girando per il verso giusto. Poi si diresse al Centro Pokémon.
 
“Perdonami se ti disturbo, bambina.” Disse l’uomo, fermando Matilde mentre quella passeggiava allegramente “Ma hai per caso visto un ragazzo di nome Draconix? Mi hanno detto di aver visto uno che gli assomigliava con te poco fa.”
“Sì, proprio lui. L’ho visto andare a Mineropoli.” Commentò quella, sorridendo.
“Grazie mille. Eccoti un biglietto famiglia per il Parco Lotta di Sinnoh, per scusarmi del disturbo.” Disse quello, sorridendo. La bambina lo fissò entusiasta, poi corse via, seguita dal Kadabra.
“Bene, e adesso vedremo.” Commentò sorridendo l’uomo, dirigendosi al Centro Pokémon.

 

Squadra:BurmyGiblePorygon2Charizard

Leggendari:Rayquaza

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Darken VS Ferruccio

Darken e Lucinda osservarono la mappa.
“Ovest o nord?”
“Dal punto di vista logico, andare a ovest sarebbe meglio.” Rispose Lucinda “Altrimenti a un certo punto dovremo tornare indietro.”
Darken annuì “In effetti…” E così dicendo, i due si diressero ad ovest. E nel frattempo, parlarono.
“Quindi, secondo le ricerche del Professor Rowan, l’energia prodotta dai Pokémon viene rilasciata sottoforma di luce, in modo che non ci sia una gigantesca esplosione.” Spiegò Lucinda.
“Beh, questo spiegherebbe parecchie cose. Anche se non spiega il rapporto massa/volume di Wailord.”
“Posso essere onesta? Penso che i dati siano fallati. Il ricercatore deve avere fatto la media della massa di un tot di Wailord, e la media della lunghezza di un gruppo diverso. Così ha ottenuto una media diversa.”
“… In effetti il mio Wailord è un po’ più pesante e un po’ più piccolo di quanto dovrebbe essere secondo il Pokédex.”
“Vedi? Per i Pokémon più piccoli si parla di una semplice questione di massa, che è sempre una media, ma si spiega facilmente dato che il loro corpo accumula energia e nutrienti per l’evoluzione. Ma per Wailord, l’unica spiegazione è un errore. Oppure che gli Wailord abbiano qualche capacità particolare, per esempio accumulare enormi quantità di gas leggeri nel corpo. Il che ovviamente fallerebbe i calcoli.”
“Sono ottime spiegazioni, ne parlerò con il Professor Oak.” Commentò Darken, prendendo appunti.
“Dobbiamo fermarci anche su questo percorso?” Chiese la ragazza.
“Ah, non preoccuparti. Due Finneon, un Mantyke, un Chatot, due Glameow, e saremo pronti a ripartire.”
“Shellos?”
“Già preso. E devo aspettare di raggiungere l’altro lato di Sinnoh per l’altro tipo.”
“Floatzel?”
“… No, preferisco allenarli come Buizel. Secondo la mappa, questa zona è un territorio in cui vivono solo colonie di Floatzel, perché è mare, mentre i Buizel sono Pokémon di fiume di solito. C’è una colonia sul Percorso 213, ma quella è una zona completamente chiusa, in cui venti e correnti…”
“Impediscono ai predatori di aggredirli, lo so.” Rispose Lucinda.
Darken ridacchiò “D’accordo, cominciamo?”
Venti minuti dopo, Darken aveva pescato il Mantyke. A quel punto, era pronto a proseguire. Lucinda nel frattempo si stava allenando con Piplup, Buneary e Pachirisu. I Pokémon sembravano esibirsi, e a Darken l’uso che stavano facendo delle mosse, con Pachirisu che caricava elettricamente le Bolle di Piplup e il Pokémon che le faceva esplodere con altre bolle, sembrava piuttosto buono.
La ragazza in ogni caso scosse la testa e richiamò i Pokémon, poi seguì Darken, scura in volto.
“Sei arrabbiata?”
“Ci vorrà più di questo per battere Fannie, questo è sicuro.” Rispose la ragazza “Ma per adesso dovrebbe andare bene, come inizio.”
Poi i due entrarono a Canalipoli. Darken si diresse un momento al Centro Pokémon, e da lì alla Palestra. A metà strada si trovò davanti la biblioteca, e Lucinda dovette trascinarlo per l’orecchio per impedirgli di entrare.
“Solo una sbirciatina…”
“Lo faccio per il tuo bene, ho capito che tipo di persona sei e so che ci perderesti tutto il giorno.”
“E come fai a dirlo?”
Lucinda lo fissò “Perché è quello che farei io.”
“Ah, già.”
Arrivato alla Palestra, Darken affrontò i vari allenatori e infine raggiunse l’ultimo piano.
“Benvenuto, Darken.” Disse Ferruccio “Mio figlio mi ha mandato delle belle foto dei tuoi Pokémon Fossile. Ma, oggi sono pronto a lottare con te al massimo delle forze senza pensare a nient’altro. Pronto?”
Darken annuì. Il Capopalestra iniziò con Magnezone, e in risposta il ragazzo schierò Cameron. Il Camerupt sbuffò, pronto a combattere. Questi esordì con Eruzione, che l’avversario schivò per poi usare Cannonflash. Cameron incassò e si scagliò contro l’avversario, spingendolo a terra ed usando così Terremoto. L’attacco ebbe effetto.
Poi Cameron fu scagliato indietro da Cannonflash, ma il Magnezone era ridotto decisamente peggio. Darken proseguì ordinando un’Eruzione, prontamente bloccata da Protezione, e con una Geoforza. Pilastri di terra emersero dal terreno quando Cameron lo colpì, e Magnezone crollò.
Ferruccio sospirò per poi schierare Bastiodon, che utilizzò subito Terremoto. Colto di sorpresa, Cameron poté solo incassare e crollare.
“Bella lotta.” Disse Darken richiamandolo, poi mandò in campo Prinplup.
“Quando si è evoluto?!” Esclamò Lucinda.
“Mentre catturavo Mantyke.” Rispose Darken “Stai rimanendo indietro…” Disse ridacchiando, poi Prinplup iniziò usando Ferrartigli, colpendo il Bastiodon sulla schiena, inarcandosi all’improvviso e superando così lo scudo. Il Pokémon proseguì con Bollaraggio, ma a quel punto fu colpito da un Metalscoppio.
Prinplup fu scagliato via ma si rialzò e scagliò un nuovo Bollaraggio, bloccato da Protezione. Tuttavia, l’attacco Acqua bloccò la visuale dell’avversario, e il Pokémon Acqua fu su di lui e colpì con Ferrartigli. L’attacco fece infuriare Bastiodon, che rispose con Terremoto. Prinplup però incassò e rispose con un nuovo Bollaraggio. Bastiodon provò a rispondere, ma un ultimo Bollaraggio lo mandò al tappeto.
“Bella mossa. Bollaraggio ha rallentato Bastiodon, così hai potuto colpire più volte.” Disse Ferruccio “Hai decisamente meritato medaglia ed MT.”
Il ragazzo ringraziò il Capopalestra, poi raggiunse Lucinda sorridendo.
“Ottimo lavoro!” Disse la ragazza sorridendo “Adesso direi che possiamo andare alla biblioteca.”
E prendendolo sottobraccio lo guidò verso la Biblioteca di Canalipoli.
 
Poco lontano, una nave stava attraccando nel porto. Tra coloro che scendevano, c’era anche una ragazza chiaramente vestita per uno spettacolo.
I fotografi le scattarono foto, i fan le chiesero autografi, e in generale l’idol fu al centro dell’attenzione.
Poco lontano, un ragazzo con un occhio coperto dalla frangia rise ‘Oh, Ivar starà odiando ogni secondo.’ Pensò. Poi il telefono squillò. Rispose immediatamente.
“Pronto? Sì, ho consegnato la ragazza alla base. Sì, Ivar ne ha preso il posto. Adesso…” Poi si interruppe “Spostare la missione? E con chi…” Poi il nome lo fece deglutire “Bjorn…”
E riattaccò, dopo aver salutato il superiore.

 

Squadra:ShinxBuizelMantykePrinplupCameruptRoserade

Leggendari: Entei

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Dragozard VS Gardenia

Dragozard osservò nuovamente la mappa, ma non c’era dubbio. Da Giardinfiorito, dovevano procedere verso nord. Perciò, conveniva mettersi in marcia.
“Sei pronta Vera?” Chiese il ragazzo. La ragazza si limitò ad annuire. Si comportava in maniera estremamente fredda con lui, il che cozzava col fatto che era stata lei a chiedergli di viaggiare insieme. Il ragazzo non capiva la sua richiesta, ma non aveva senso chiederglielo, visto che lei probabilmente non gli avrebbe spiegato nulla comunque.
Dunque si limitò ad addentrarsi nel bosco, seguito dalla ragazza.
I due procedettero insieme per qualche tempo, poi il telefono di Vera squillò.
“Pronto?” Chiese, poi si mise a parlare a bassa voce. Dragozard, in quel momento impegnato ad allenarsi con Grotle, non prestò troppa attenzione alla chiamata.
“Scusa, ma devo andare ad Evopoli. Ci vediamo al Centro Pokémon, d’accordo?” Disse Vera, per poi avviarsi prima che Dragozard potesse rispondere.
Il ragazzo sospirò, poi con Grotle al proprio fianco procedette verso le profondità del bosco. Si fermò per qualche tempo a riposare accanto a una strana roccia coperta di muschio, e quando si svegliò realizzò che era parecchio tardi, perciò si mise in marcia rapidamente.
A un certo punto, vicino al limitare del bosco, si trovò davanti una vecchia villa. Incuriosito entrò nel giardino abbandonato, e notò numerosi Haunter e Gastly. Subito dopo, un Gengar lo attaccò. Per fortuna, il ragazzo fu rapido ad aprire una Poké Ball da cui uscì il suo Charizard, che colpì con Lanciafiamme, per poi proseguire con Dragartigli. L’avversario arretrò, danneggiato, fissò Dragozard per un momento e poi scomparve.
Dragozard si grattò la testa, poi sentì un rumore alle sue spalle. Si girò e vide un secondo Gengar uscire dalla sua ombra e scomparire (capì che non era lo stesso di prima dall’aspetto leggermente più tozzo, e soprattutto dallo sguardo diverso). Grattandosi la testa il ragazzo si chiese cosa fosse successo, poi però ricordò che Vera lo aspettava e decise di lasciar perdere e mettersi a correre.
Raggiunse Evopoli mentre il sole tramontava, e al Centro Pokémon incontrò la ragazza. Per qualche motivo era sporca di terra.
“Cosa…”
“Sotterranei. Una commissione. Piuttosto, hai intenzione di sfidare la Palestra, giusto? Perché è abbastanza tardi.”
Dragozard annuì, sempre curioso su cosa avesse fatto la ragazza ma sapendo bene che lei non gli avrebbe risposto, preparò la squadra e si diresse alla Palestra.
Affrontò i vari allenatori e infine raggiunse la Capopalestra.
“Benvenuto, sfidante!” Esclamò la donna “E adesso noi… noi…” Poi la Capopalestra si mise a tremare indicando un punto dietro Dragozard “La… La… La tua ombra è posseduta!” Gridò, facendo un notevole balzo indietro mentre dall’ombra del ragazzo emergeva un Gengar.
Dragozard lo riconobbe come lo stesso Gengar sconfitto all’Antico Chateau, perciò decise di catturarlo. Lanciò una Poké Ball e il Pokémon, già indebolito dallo scontro precedente con Charizard, entrò.
Gardenia tirò un sospiro di sollievo “Grazie al cielo. Adesso che ci siamo occupati della questione, direi che possiamo passare alla lotta. Medaglie?”
“Due.”
“In tal caso ci aspetta un due contro due, d’accordo?” Chiese la ragazza. Dragozard annuì, e la Capopalestra mandò in campo Carnivine. Dragozard rifletté un momento, poi esordì con Grotle. Il Pokémon Erba colpì con Azione, incassando poi uno Sgranocchio. Usò poi Ritirata per coprire i propri punti deboli col guscio, e colpì nuovamente con Azione. L’avversario incassò senza problemi e colpì con Sgranocchio di nuovo. A quel punto, la lotta sembrava essere bloccata a un punto morto, perciò Dragozard richiamò Grotle e schierò invece Sneasel.
La Pokémon Ghiaccio colpì con Gelopugno, cui l’avversaria Erba rispose con Vigorcolpo, ma a quel punto bastò una Finta per mandare Carnivine al tappeto.
Gardenia annuì e schierò Roserade, che iniziò con Velenpuntura. Sneasel incassò e colpì con Gelopugno due volte in rapida successione, e Roserade, nonostante un'altra Velenpuntura ben piazzata che avvelenò l’avversaria subendo discreti danni, crollò al tappeto dal Gelopugno successivo.
“Ottimo lavoro.” Disse Gardenia “Eccoti la Medaglia Foresta.”
Dragozard sorrise e ringraziò la Capopalestra, poi uscì. Vera gli fece le congratulazioni, anche se molto freddamente, e il ragazzo dovette ammettere che tutto sommato le cose non andavano così male.
 
“Quindi, è confermato?” Chiese Kain.
“Sì.” Rispose Umah “Nel sottosuolo, secondo l’Esperto interpellato da Vera, ci sono numerose fonti di metallo e pietre evolutive.”
“… Bene, bene.” Rispose Kain “A questo punto dipende da Marisio. Altro?”
“Beh, secondo Angelo il Gengar che aveva piazzato addosso a Dragozard è tornato, perché è stato sconfitto da un altro Gengar. Quindi non abbiamo più un modo per spiarlo.”
“Beh, c’è Vera, non è importante.” Disse Kain “A proposito, la questione di Karen…”
“Sì, insiste a volerti parlare. Sono passati mesi in effetti. Ritiene di dover ricevere alcuni chiarimenti su un ragazzo con capelli bianchi, una maschera e un Charizard che ha provato a rubare un Houndoom.”
“Le hai detto che non sono stato io?”
“Sì, ma temo che non sia nata ieri.”
Kain borbottò qualcosa “Bene. La Polizia Internazionale…”
“Sì, ha inviato un agente. Dovrebbe trovarsi a Evopoli in questi giorni.”
“Bene, lascialo indagare in pace.” Disse Kain “Mi pare uno scambio equo.”
Umah annuì “E… Alexander ha detto che ci raggiungerà presto.”
Kain strinse il pugno “Lo so. Lo so.” Poi fissò la Ultra Ball vuota che aveva alla cintura “E per allora sarò pronto.”

 

Squadra:GrotleSneaselRhydonGengarGyaradosCharizard

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Frak VS Gardenia

Frak controllò la mappa, poi si mise in marcia verso nord. Passando dai percorsi 207 e 206, poteva agevolmente evitare il Bosco Evopoli. Perciò, si mise in marcia.
Sul Percorso 207 iniziò ad allenare un po’ Riolu, quando all’improvviso un branco di Larvitar gli caricò contro. Riolu si mise in mezzo, insieme a Cacturne, e i due riuscirono a fermarli, facendoli fuggire. Solo uno di loro rimase in disparte, intento a masticare un sasso. Incuriosito, Frak si avvicinò. Il Pokémon non si mostrò per nulla aggressivo. Pareva anzi triste.
“Ehi, tutto bene?” Chiese.
Il Larvitar si avvicinò alla sua cintura ed indicò prima una Poké Ball, poi sé stesso, poi fece il gesto della Ball che si apriva e mimò un allenatore che se ne andava. Poi indicò gli altri Larvitar ed emise un piccolo ruggito.
“Wow, sei bravo.” Commentò Frak, osservando il Larvitar “Quindi un allenatore ti ha catturato e poi liberato, ma adesso i Larvitar non ti vogliono più nel branco, giusto?”
Il Larvitar annuì.
“E vorresti venire con me?”
Il Larvitar annuì di nuovo, sorridendo. Frak perciò estrasse una Poké Ball e lo catturò. Poi si diresse verso la pista ciclabile.
“Benvenuti, signore e signori!” Esclamava un ciclista, sorridendo, a una folla di curiosi “Come tutti i giorni, anche oggi siamo qui per la nostra famosa sfida. Da un lato abbiamo il nostro amichevole Gligar, l’amante della velocità, che come al solito è pronto a sfidare chiunque in una gara. Il primo che arriva ad Evopoli vince. Ovviamente, se vincete Gligar diverrà un vostro Pokémon. Altrimenti, dovrete pagare la somma di 200 PokéDollari, l’equivalente di una Poké Ball. Allora, chi vuole provare?”
Frak guardò incuriosito quattro sfidanti farsi avanti. Ma nessuno riuscì a battere il Gligar, che a metà del ponte riusciva sempre a staccare gli inseguitori.
Ma al ragazzo venne un’idea. Dopo aver preparato il tutto con quello che aveva nella borsa, si fece avanti e saltò sulla bici. Al via partì, e a metà ponte vide il Gligar raggiungerlo. A quel punto, lasciò cadere quello che aveva preparato: una Bacca – Baccamodoro per la precisione – coperta di Miele. Il Pokémon, attirato dall’odore, si gettò subito a mangiarla, fermandosi e consentendo a Frak di accumulare abbastanza vantaggio per vincere.
L’uomo con la bici sorrise, poi scoppiò a ridere “Beh, vedo che Gligar ha avuto una lezione. La velocità senza astuzia è inutile. Vero Gligar?”
Il Gligar annuì, poi si avvicinò a Frak che gli mostrò una Poké Ball. Quello annuì e ci entrò.
“Ottimo. Adesso, però credo di dover andare in Palestra.” Commentò il ragazzo, giungendo così ad Evopoli. Si recò subito al Centro Pokémon, e da lì al grande edificio che era la Palestra di Evopoli. Affrontò i vari allenatori e infine raggiunse la Capopalestra.
“Benvenuto, sfidante.” Disse quella tirando un sospiro di sollievo. Poi lo osservò “Non hai Spettri vero? Il forum diceva che hai un Banette, ma spero tu non lo abbia qui.”
“No, no.”
Gardenia sospirò di sollievo “Grazie al cielo, oggi cominciamo bene almeno.” Poi mandò in campo Carnivine “La nostra sfida sarà due contro due. Pronto?”
Frak annuì, poi schierò Gligar. Il Pokémon svolazzò per il campo un momento, poi si concentrò sull’avversario. Iniziò con un Aeroassalto, colpendo la Pokémon Erba, ma lo stesso fece quella con Sgranocchio, anche se non facendo lo stesso danno. Il Pokémon proseguì usando il pungiglione per colpire con Velenospina. L’avversaria colpì con Vigorcolpo, facendo cadere il Gligar a terra. Quello si rialzò però e colpì ancora con Aeroassalto, concludendo il combattimento.
Gardenia richiamò Carnivine e schierò invece Roserade, che con un Velenpuntura veloce e ben piazzato mandò al tappeto Gligar. In risposta, Frak schierò Aggron. Il Pokémon Acciaio colpì con Sdoppiatore facendo volare via Roserade, che atterrò a parecchi metri di distanza, ma riuscì a rialzarsi e a usare Petalodanza che, poco sorprendentemente, fece pochissimi danni al Pokémon Acciaio, che in risposta colpì di nuovo con Sdoppiatore, vincendo lo scontro.
“Beh, devo dire che quell’Aggron è parecchio forte.” Commentò la donna richiamando Roserade “Congratulazioni, hai meritato medaglia ed MT.” Disse porgendogli il tutto. Frak ringraziò, poi si allontanò. E all’uscita si scontrò di nuovo con la ragazza bionda di Mineropoli.
“Ah, il mio rivale!” Esclamò quella, assumendo una posa drammatica.
“Ciao… Astrid.” Disse il ragazzo, ricordandosi il nome.
“Cosa vedo, hai già ottenuto la medaglia? Evidentemente stai prendendo questa nostra sfida sul serio!”
“Veramente io…”
“Non serve che tu me lo dica, lo so già! Tu hai saputo evitare distrazioni, mentre io mi sono fermata a gareggiare sulla pista ciclabile! Imperdonabile!”
“Ma io ho fatto la gara e ho vinto.” Disse il ragazzo.
Astrid lo fissò con gli occhi spalancati per la sorpresa, poi cominciò a sudare freddo “Ah, ma certo, anche io! Certo che sì! Vinto e stravinto!”
“Ottimo!” Disse Frak, poco convinto “Adesso, dovrei andare…”
“Ma certo. Ci vediamo, rivale!” Gridò la ragazza, per poi fiondarsi in Palestra.
Frak si grattò la testa. A Sinnoh c’erano allenatori veramente strani.
“Beh da quando sei arrivato tu hai alzato la media.”
“Oh ehi Groudon. Sai quanto mi sei mancato oggi?” Rispose Frak.
“Immagino tu sia stato distrutto dalla mia assenza.”
“Immagini male. Comunque, dov’eri finito?” Chiese il ragazzo. Groudon ridacchiò, ma non rispose. Frak si grattò la testa, poi decise di lasciar perdere. A quanto pareva, anche i Pokémon a Sinnoh erano strani.

 

Squadra:RioluLarvitarGligarSandslashSharpedoAggron

Leggendari: Groudon

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Giuls VS Gardenia

Giuls seguì Marisio verso Evopoli, passando attraverso il villaggio di Giardinfiorito. Arrivato al Percorso che portava al Bosco Evopoli, però, Marisio le chiese di poter fare una piccola deviazione. Perciò il ragazzo aprì una Poké Ball da cui uscì Salamence, e fece per salirvi. Poi però si fermò fissando Giuls.
“Ah, tu hai paura di volare giusto?” Chiese il ragazzo, fermandosi e scendendo.
“Già.” Disse Giuls, chiedendosi però come facesse quello a saperlo. Non era certo una cosa che andava a dire in giro.
“Avresti un Pokémon in grado di risalire il fiume allora? Il posto in cui vorrei andare è lungo il fiume a ovest, e si può raggiungere solo nuotando o volando.”
Giuls annuì, poi schierò Lapras. La Pokémon balzò nel fiume e lasciò salire i due, per poi mettersi a nuotare verso ovest. Poco dopo, Marisio indicò una radura tra gli alberi da cui emergevano le ciminiere di una fabbrica.
L’edificio appariva abbandonato a una prima occhiata, con numerosi Pokémon selvatici che vi vagavano intorno, ma appena scese Marisio realizzò che in realtà numerose persone e mezzi erano stati lì di recente. Vicino al fiume, nel punto in cui le due rive si stringevano, si vedevano infatti i segni del passaggio di numerose persone e casse.
“Come pensavo. Le consegne sono state effettuate qui.” Borbottò Marisio. Poi si diresse verso la fabbrica. L’allenatrice lo raggiunse qualche minuto dopo.
“Comunque, cosa ci fa una fabbrica simile tra i boschi?” Chiese Giuls, guardandosi intorno.
“Beh, l’idea era di costruire le Fonderie in modo che si fondessero il più possibile con l’ambiente.” Spiegò Marisio, entrando con circospezione “Infatti qui si può arrivare, come ho detto, solo via fiume o volando. In questo modo non si sarebbe danneggiato l’ambiente costruendo nuove strade.”
“E cosa non ha funzionato?”
“Semplice: dopo poco tempo schiere di Pokémon hanno invaso la fabbrica, spaventati dal fumo e dal rumore. Inoltre, i Pokémon Fuoco sono stati attirati da esso, e perciò la situazione ha rischiato di creare un disastro ecologico. Quindi hanno chiuso tutto. O almeno avrebbero dovuto.” Disse, indicando diverse fornaci ancora roventi.
“C’era qualcuno qui, fino a poco tempo fa.” Commentò. Si notava infatti che parti della fabbrica avevano ingranaggi e macchinari chiaramente nuovi, in quanto privi di ruggine e ben oliati. Inoltre, le fornaci erano ancora accese.
“Ma chi? E come hanno fatto a non farsi scoprire?”
“Gli incendi non sono così rari in questa zona. I Pokémon Fuoco attirati alla fabbrica si sono stabiliti qui, e talvolta causano incidenti, che solitamente vengono risolti dai Pokémon del fiume, senza bisogno di scomodare i vigili del fuoco. Immagino che abbiano fatto in modo di disperdere il grosso del fumo e far sembrare ci fossero solo piccoli incendi, di quelli che vengono spenti al volo da un Pokémon Acqua.”
“Capisco.” Disse Giuls “E chi sarebbero costoro?”
Marisio la fissò “Ecco…”
“Senti, non ci vuole un genio per capire che stai indagando su un gruppo criminale. Per caso si chiama Team Galassia?”
“Come…”
“Ieri all’Impianto Turbine Lailah e Raziel hanno incontrato un gruppo di astronauti che affermavano di essere parte di questo Team Galassia. Me l’ha raccontato Lailah. Inoltre, se mi hai portata con te è perché volevi dirmelo, giusto?”
Marisio annuì “Sì. Mi presento meglio. Sono Marisio Berlitz, della casata nobiliare Berlitz. E sono un agente speciale della Polizia Internazionale.”
Giuls strabuzzò gli occhi “Un nobile? E un membro della Polizia Internazionale? Ma perché…”
“Ti spiegherò poi. Ti basti sapere che sto indagando sul Team Galassia insieme a un altro collega, che a quest’ora dovrebbe essere ad Evopoli, e ad un’organizzazione di giovani allenatori di un certo livello. Ovviamente, anche la Lega è dalla nostra parte.”
“Capisco…”
“Già, molto interessante.” Disse una voce alle loro spalle. Poi ci fu una ventata di aria gelida, e le fornaci improvvisamente tornarono a temperatura ambiente.
I due si girarono e videro una ragazza dai lunghi capelli rossi sorridere ai due.
“Cosa posso fare per lei, signorina?” Chiese Marisio, fissandola.
La ragazza abbassò lo sguardo su Giuls, poi annuì “Niente di che. Morire e toglierci un problema dai piedi, per esempio.” E così dicendo lasciò che un Froslass lanciasse una Bora contro di loro. Giuls aprì una Poké Ball al volo, e ne uscì un Magmar.
“Non sapevo avessi un Magmar.” Commentò Marisio, mentre il Pokémon usava Lanciafiamme e il calore del proprio corpo per fermare l’attacco.
“Non ce l’avevo fino a poco fa. Ha attaccato Lapras, quindi è stato sconfitto subito. Gli ho lanciato una Poké Ball e l’ho preso.” Rispose la ragazza. Poi con un secondo Lanciafiamme Magmar colpì la Froslass, costringendola ad arretrare.
“F-Fuoco…” Balbettò la ragazza con i capelli rossi “N-No, niente fuoco. Sì, niente fuoco…” Poi si riprese “Beh, il mio lavoro qui è finito, dovevo solo assicurarmi che le fornaci fossero fredde. Perciò, per stavolta vi lascio andare.”
“Ma avevi detto di volerci uccidere!” Esclamò Giuls.
“Cos’è, ti dispiace?” Chiese la ragazza “Non temere, quando mi daranno la missione giusta, lo farò. Per adesso, dovevo solo spegnere le fiamme.”
“Se credi che ti lascerò scappare…” Disse Marisio aprendo la Poké Ball per rilasciare Lucario.
“Ho ragione.” Concluse per lui la ragazza. Froslass sorrise e creò una tempesta di neve con Grandine. Lucario non riusciva a percepirne con chiarezza l’aura in mezzo al ghiaccio, e muoversi era troppo difficile. Quando la tempesta si calmò, erano svanite entrambe.
“Non me l’aspettavo. Ha sfruttato Grandine per fuggire… Ma come? Non può trattarsi di Mantelneve, non può nascondere altri esseri…” Si chiese Marisio, osservando il punto in cui si trovava la ragazza poco prima. C’erano rimasugli di ghiaccio molto più numerosi del normale, ma a parte questo nulla.
Poi si rivolse a Giuls “Beh, non importa. Andiamo a Evopoli piuttosto.”
 
Dopo qualche ora di marcia, in cui Marisio spiegò a Giuls che sapevano molto poco del Team Galassia, solo che il loro piano riguardava i Pokémon Leggendari Antichi e l’universo - si temeva fossero molto pericolosi, quindi ben due membri della Polizia Internazionale erano stati inviati - giunsero ad Evopoli.
Dopodiché, si diressero in Palestra. Qui Giuls affrontò i vari allenatori e raggiunse la Capopalestra, Gardenia.
“Benvenuta.” Disse questa, sorridendo “Devi essere Giuls.”
La ragazza annuì, sorridendo.
“Allora, tre contro tre per la terza medaglia. Giusto?”
“Esatto.” Rispose Giuls, poi contro Carnivine schierò Buneary. La Pokémon balzò evitando un Vigorcolpo e colpì con Calciosalto, centrando l’avversaria. Poi sfruttò la spinta per allontanarsi dal successivo Sgranocchio e colpire con Ritorno, che scagliò indietro l’avversaria con forza. A quel punto però un Vigorcolpo centrò in pieno la Pokémon scagliandola all’indietro. Quella si rialzò barcollando ed attaccò con Attacco Rapido, ma Carnivine resistette. Colpendo con Sgranocchio, la Pokémon Erba fece ulteriori danni a Buneary, che però riuscì a rispondere con Ritorno, sconfiggendola.
A quel puntò entrò in campo Roserade, che concluse la lotta con un Velenpuntura. Giuls richiamò Buneary e schierò quindi Magmar. Il Pokémon Fuoco fu danneggiato seriamente da un Velenpuntura, ma il Lanciafiamme successivo fece molti più danni a Roserade. La Pokémon non si arrese e mentre il veleno faceva effetto colpì ancora con Velenpuntura, ma l’avversario rispose con Smog, facendola crollare al tappeto.
L'ultimo Pokémon fu Cherrim, che però non riuscì a fare molto venendo sconfitto da uno Smog e da un Lanciafiamme.
“Ottimo lavoro.” Disse la Capopalestra “Quella Buneary era ben allenata. E punti extra per non aver fatto usare solo mosse Fuoco a Magmar.” Aggiunse, porgendole medaglia ed MT.
Poi la ragazza uscì, e notò Marisio intento a parlare con un uomo in bici. Poi questi si allontanò.
“Il Team Galassia è stato anche qui.” Spiegò Marisio, indicando un grande edificio “A quanto pare hanno usato quel palazzo come base. Ma sono stati fermati da Raziel, credo.”
“Credo?”
“Sì, credo. Non ne sono certi.”
“Capito.” Rispose Giuls “Magari dopo glielo chiedo.”
Poi i due si allontanarono, dirigendosi al Centro Pokémon.
 
“Signore.” Disse Sigurd scendendo da Milotic sulla riva nord del Lago Valore.
L’uomo con la lunga barba nera sorrise, mettendo in mostra i denti gialli “Eccoti qua. Ragnar ha detto che saresti arrivato presto. Ci hai messo davvero poco, bravo.”
“La ringrazio signore.”
Bjorn sorrise “Bene, vediamo di concludere. Mi serve il tuo occhio.”
“Cosa devo cercare?”
“Azelf. Dobbiamo assicurarci che sia qui.”
Sigurd annuì, poi si legò i capelli sul lato, scoprendo l’occhio circondato dall’uroboro, con la pupilla sottile. Chiuse quello destro. E mentre Milotic s’immergeva, guardò.
Vide l’acqua in cui il Pokémon stava nuotando, e davanti a lui l’isola al centro del Lago Valore. Milotic vi nuotò dentro, e lui vide Finneon e Magikarp farsi da parte davanti all’ignoto intruso, e un Gyarados fissarlo con rabbia, pronto ad attaccare.
Poi il passaggio sottomarino lasciò il posto alla caverna vera e propria. Milotic non poteva procedere agilmente, ma il ragazzo si era premunito. La Pokémon aprì la bocca e lasciò cadere una Poké Ball, da cui uscì Serperior.
La serpe d’erba proseguì, e adesso Sigurd vedeva attraverso il suo occhio sinistro. Uno Zubat volò via spaventato, seguito da altri quattro. Serperior proseguì. Poi, davanti a lei si aprì la caverna vera e propria. Silenziosamente osservò il Pokémon che dormiva al centro, il leggendario Azelf. Poi si ritirò, rientrò nella Poké Ball, che Milotic prontamente afferrò, per poi uscire.
Sigurd riaprì l’occhio destro e fece un balzo indietro trovandosi Bjorn davanti alla faccia, che lo fissava. L’uomo scoppiò a ridere.
“E quindi era questo l’Occhio Infinito?”
“Sì, o almeno quello che uso di solito.” Rispose Sigurd, ansimando. Le mani erano fredde e tremavano mentre rimetteva a posto la frangia.
“Ti vedo spossato.”
“Richiede una grande quantità di concentrazione, specialmente perché ho anche dovuto cambiare Pokémon a metà strada.” Rispose Sigurd mentre Milotic emergeva e gli consegnava la Poké Ball di Serperior, per poi rientrare nella propria “E adesso?”
“Adesso facciamo lo stesso altre due volte.” Rispose Bjorn, aprendo una Poké Ball. Ne uscì uno Skarmory gigantesco, circa tre volte uno normale “Sali.”
Sigurd annuì, ammirando il Pokémon e ripensando a quello che aveva sentito su Bjorn. Decisamente, lui era il meno strano dei Lod.

 

Squadra: EggBunearyTogeticMagmarTyphlosionLapras

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Draconix VS Fannie

Draconix controllò il foglio. Poi lo controllò ancora per essere sicuro di aver capito bene.
“Quindiiiii non posso andare a Rupepoli.”
“Già.” Disse la donna lì accanto, annuendo.
“Per via di un branco di Psyduck con il mal di testa.”
“Yep.”
“E dovrei andare invece a…”
“Cuoripoli, già.” Disse la donna “Senti, hanno incaricato una specialista di occuparsi della cosa, ma dato che si sono piazzati qui un’ora fa ancora non possiamo farci nulla. Sembra che intendano spostarsi prima o poi, potresti aspettare e…”
Draconix scosse la testa “No, grazie, andrò semplicemente a sud.”
“Come preferisci.” Disse quella “Ti interessa del Latte Mumu? Lo vendiamo in quel bar.” Aggiunse la donna indicando una piccola osteria.
Draconix annuì e ne fece una buona scorta, poi gettò un’ultima occhiata agli Psyduck, e infine puntò a sud.
Lungo la strada per la città si sentì osservato, ma in fin dei conti stava allenando sia Gible che Burmy affinché fossero pronti alla prossima lotta, e se il Coleottero poteva passare inosservato, il Dragobolide del Gible era decisamente facile da notare.
Raggiunse la cittadina di Flemminia, superando la Pensione Pokémon, e proseguì verso sud oltre la Torre Memoria e il Pozzo Memoria.
“Ehi, per fortuna che mi… ricordo i loro nomi.” Disse il ragazzo a Gible. Quello in risposta gli morse lo stinco, e quando Draconix balzò indietro scoppiò a ridere.
“Ok, era una brutta battuta, ma non me lo meritavo.” Commentò il ragazzo. Burmy lo fissò.
“Sì, ok, me lo meritavo.” Ridacchiò il ragazzo in risposta. Dopo qualche ora, finalmente, erano a Cuoripoli.
“E adesso, alla Palestra!” Esclamò soddisfatto, puntando direttamente a quella dopo una veloce capatina al Centro Pokémon.
“Mi dispiace signore, ma la Capopalestra non c’è.” Rispose la donna davanti all’edificio, quando Draconix le chiese di poter entrare.
“Come non c’è?” Chiese il ragazzo.
“Già. Si trova sul Percorso 208 ad allenarsi per un’esibizione, ma ha chiesto di non es… e se n’è andato.” Constatò la donna vedendo Draconix correre via verso ovest. Si passò una mano sul viso “Cosa ho fatto di male?”
 
Poco dopo, il ragazzo era sul Percorso 208. Aveva fatto pochi passi quando un verso alle sue spalle richiamò la sua attenzione.
“Un… Ralts?” Si chiese, fissando il Pokémon. Quello indicò Gible, al suo fianco, poi saltellò e mosse le braccia come per tirare pugni.
“Vuoi… Allenarti con noi?”
Ralts annuì. Draconix estrasse una Poké Ball e quello vi entrò immediatamente.
“Ah. Ehi ragazzi, ho un Ralts.” Disse a Gible e Burmy. I due lo fissarono “Che c’è? Valeva la pena farlo notare.”
I tre proseguirono, e a un certo punto, dopo aver affrontato un altro Ralts, Burmy si illuminò. Un attimo dopo, un Mothim uscì dal fogliame da cui era avvolto.
“Evvai!” Esclamò Draconix abbracciando il Pokémon “Ottimo lavoro!”
“Ottimo lavoro davvero.” Disse una voce da sopra. I tre alzarono lo sguardo e videro un Drifblim scendere verso di loro. Ne scese una donna con un abito lungo, che sorrise.
“Salve. Io sono Fannie. Capopalestra di Cuoripoli. Immagino siate qui per cercare me.”
“Come ha…”
“Siete i terzi oggi.” Spiegò la donna “Devo davvero spiegare a quella ragazza cosa vuol dire ‘non voglio essere disturbata’. Ma va bene, seguitemi.”
Poco dopo erano alla Palestra. Appena li vide arrivare, la ragazza di guardia salutò la donna, poi entrò nellaPalestra. Fannie sorrise “Ti aspetto in fondo.” Disse, per dirigersi all’ingresso sul retro. Draconix invece puntò direttamente alla porta d’ingresso.
Affrontò i vari allenatori con facilità, e raggiunse la donna poco dopo.
“Eccoti qua. Quante medaglie hai?”
“Tre.”
“Ottimo, anche se potevo evitare di chiedere, visto che sei il terzo con lo stesso numero. Comunque, cominciamo.”
La donna schierò Mismagius, a cui Draconix rispose con Mothim.
“Scelta bizzarra.” Disse quella.
Il ragazzo sorrise. “Introforza!” Esclamò. Il Pokémon annuì e scagliò delle sfere di energia. Quelle colpirono Mismagius e la fecero volare all’indietro, danneggiandola pesantemente. La Pokémon rispose con una Palla Ombra, costringendo Mothim ad arretrare a propria volta.
“Capisco. Buio? Spettro? Quelli sono i due indiziati principali. In ogni caso, non basterà questo per sconfiggermi.”
“Lo so.” Rispose Draconix, poi Mothim scagliò una nuova Introforza. Mismagius stavolta era pronta e schivò per poi rispondere con un Psichico… che si scaglio nell'aria.
“Dove…” Chiese Fannie, poi una nuova Introforza colpì Mismagius alle spalle mandandola al tappeto.
“Come hai fatto?” Chiese la donna, poi alzò la mano “No aspetta, non dirmelo… Hai usato Introforza come copertura e Mothim ci ha volato sopra, spostandosi alle spalle mie e di Mismagius.”
“Oh, ma volevo dirlo io…” Disse Draconix, sospirando. Fannie sorrise e aprì una seconda Poké Ball, da cui uscì una Dusknoir. La Pokémon Spettro incassò facilmente una Introforza, e in risposta colpì con Pugnodombra. Già danneggiato da Palla Ombra, Mothim crollò.
Ok, vediamo…” Disse Draconix, ponderando le varie scelte per poi schierare Kirlia. Il Pokémon entrò in campo con un inchino poi si mise in guardia. Il Pokémon si era evoluto nella strada fin lì, e Draconix aveva un piano.
“Scelta interessante.” Commentò la donna, poi una Palla Ombra centrò Dusknoir.
Il Pokémon rispose con Pugnodombra, ma nonostante il danno Kirlia si rialzò e si scagliò in avanti colpendo con Furto. Divorò avidamente la Baccacedro dell’avversario e con essa riuscì a resistere al secondo Pugnodombra. Poi si girò e colpì con Palla Ombra. Dusknoir incassò ancora, e con un ultimo Pugnodombra la mandò al tappeto.
Ma a quel punto Gible entrò in campo e usò Morso, sconfiggendo Dusknoir.
“Ottimo lavoro.” Disse la donna “Ma ora vediamo come se la cava il tuo Gible contro la mia Drifblim.” Disse la donna, schierando la Pokémon. Draconix sorrise. Gible sorrise.
“Dragobolide.”
“Drago-che?” Chiese la donna, e subito dopo una pioggia di meteore investì Drifblim. Il Pokémon resistette a fatica e rispose con Funestovento, ma Gible non ebbe problemi a incassare e rispondere con un ultimo Morso, sconfiggendo il Pokémon Volante.
Fannie fissò un momento il campo, incapace di dire qualcosa. Poi scoppiò a ridere.
“Ottimo lavoro, davvero.” Disse “Non me l’aspettavo proprio. Sei proprio un Pokémon sorprendente.” Disse al Gible, che sorrise entusiasta del complimento. Poi si rivolse a Draconix “Eccoti Medaglia Vestigia ed MT, ragazzo. Te le sei guadagnate alla grande.”
Draconix la ringraziò, poi uscì. E sorridendo si diresse al Centro Pokémon.
 
“E Mesprit c’è.” Disse Sigurd, richiamando Milotic. Tirò un sospiro. Due volte in poche ore era parecchio.
“Ottimo lavoro. L’ultimo e abbiamo finito.” Rispose Bjorn ridendo.
“E quanto ci vuole per arrivare all’ultimo?” Chiese Sigurd, salendo sullo Skarmory gigante.
“Tre ore.” Disse l’uomo.
Sigurd sospirò di sollievo. Almeno avrebbe avuto un po’ di pausa. Usare l’occhio così spesso gli faceva male.
“Certo che quell’occhio è veramente comodo.” Disse Bjorn “Vorrei averlo io…”
“Non credo si possa fare. Hanno provato a impiantare gli occhi di mio cugino quando lui è morto, ma il ricevente non riusciva ad usare comunque l’Occhio Infinito.”
“Capito. Però è molto meglio del mio Sangue del Re del Ferro.” Disse l’uomo “O delle Ossa Multiple di Ivar.”
“Non direi. Ivar può usarlo quando vuole, e il vostro Sangue vi ha permesso di raggiungere la sesta posizione nei Lod.”
“Già, dopo lord Ragnar, Fridleifr e Agnarr, Eirikr e Rathbarthus, e ovviamente il mio socio Dunvatus. Ma penso tu e Ivar mi supererete presto, gli unici ostacoli alla vostra scalata sono Hvitserk e Rognvaldr. Sono abbastanza vecchio per gli standard del Team Blood, ormai è ora che le nuove leve passino oltre. Specialmente quando non vuol dire buttarmi in una pozza di lava. Per questo ringrazio di essere un Lod. Ma non lo dire a Dunvatus, lui adora i Rakashir.”
Sigurd annuì. In effetti, essere nei Lod imponeva tre regole ferree: agire sempre in coppia con un compagno, a meno che diversamente ordinato; possedere una delle cosiddette Abilità Naturali, o avere un’Affinità; e infine essere sempre fedeli a Lord Ragnar. In cambio però faceva entrare in una gerarchia speciale che veniva decisa dallo stesso Lord Ragnar. Si doveva rispondere perciò soltanto a lui, a Lord Moebius e ovviamente ai superiori di Lord Ragnar. Secondo questi, era stato lo stesso Lord Smogon a prendere questa scelta, in quanto riteneva che il loro potere fosse troppo prezioso per rischiare di perderlo in un Sacro Rakashir.
Sigurd si chiese ancora una volta come mai avesse questo potere. Secondo sua madre, era un dono simile alla Lingua Infinita, la capacità dei Re di Unima di parlare con i Pokémon, e per questo non si poteva donare agli altri: era il potere di un Re. Secondo lui erano solo sciocchezze, ma rimaneva il fatto che era nato così. Prima di entrare nei Lod, si era sempre considerato strano. Solo dopo averli visti aveva capito che in fin dei conti era normale rispetto a loro.

 

Squadra:KirliaGibleMothimPorygon2Charizard

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Darken VS Gardenia

Quindi, abbiamo la nostra risposta.” Disse Darken “Gli Wailord hanno ossa leggere, parte anteriore del corpo praticamente vuota e quella posteriore che contiene tutti gli organi, quindi il peso è minore.”
“Valeva la pena controllare.” Disse Lucinda.
“Sono d’accordo... Professoressa.” Commentò Darken ridacchiando.
“Professor Darken, sta insinuando che sono una studiosa eccessiva? Senti il pulpito da cui viene la predica.” Rispose Lucinda, pur ridacchiando.
I due continuarono a parlare nel viaggio verso nord, con Darken che si fermava in continuazione per catturare qualche Pokémon. All’ingresso del Bosco Evopoli, furono però fermati da una donna.
“Perdonatemi, per caso vi state dirigendo ad Evopoli?” Chiese quella.
“Sì signora, cosa possiamo fare per lei?” Rispose Lucinda.
“Vedete… Mi hanno contattato da Rupepoli per via di un gruppo di Psyduck. Dovrei aiutare la Campionessa a preparare il medicinale per curarli. Tuttavia… sul Bosco girano parecchie voci spaventose, e non me la sento di attraversarlo da sola. Specialmente visto che ho solo Chansey con me.” Spiegò aprendo la Poké Ball che portava alla cintura e facendone uscire una Chansey che sorrise.
“Nessun problema, la accompagneremo volentieri.” Disse Lucinda “Vero Darken?”
“Un gruppo di Psyduck con un forte mal di testa… Certo che è interessante, sarebbe il caso di…” Stava intanto borbottando il ragazzo, quando si rese conto che le due lo fissavano “Ah, scusate, sì, nessun problema, può venire con noi.”
I tre procedettero nel bosco, attraversandolo in poche ore. Darken ne usciva soddisfatto, anche se all’Antico Chateu un guardiano fu abbastanza gentile da informarlo che l’unico Rotom della riserva pareva essere stato catturato da qualcuno. Un rapido controllo sul forum e quel qualcuno fu confermato essere Raziel. Il ragazzo borbottò qualcosa sul farsi battere sul tempo dal re dei fantasmi, poi proseguì per Evopoli.
Arrivati in città, Demetra sospirò di sollievo e ringraziò i due.
“Grazie a entrambi. Spero di vedervi presto.” Disse la donna, per poi allontanarsi.
I due la guardarono sparire tra gli edifici, poi dopo una veloce preparazione Darken si diresse alla Palestra seguito da Lucinda.
“Benvenuto sfidante.” Lo salutava Gardenia poco dopo, quando il ragazzo ebbe superato gli ostacoli “Pronto a una sfida in Palestra?”
“Certamente.”
“Ottimo, questa è la tua terza medaglia, sbaglio?”
“No, è corretto.” Disse Darken.
“Ottimo, allora la nostra sarà una sfida 3 contro 3.” Spiegò la donna, schierando Cherrim.
Darken rifletté un momento, poi mandò in campo Vire, il suo Electabuzz. Il Pokémon Elettro esordì con Breccia, colpendo il Cherrim. Il Pokémon rispose con Parassiseme e continuò incassando anche la seconda Breccia, per poi colpire con Gigassorbimento.
A un ordine di Darken l’Electabuzz ruotò e colpì con Codacciaio. Cherrim ruotò all’indietro riducendo il danno dell’impatto, poi atterrò in piedi. Gardenia annuì, e Cherrim scagliò il Giornodisole per poi aprirsi e rivelare la propria forma.
“Cherrim, Gigassorbim…”
“Fuocopugno.” Disse Darken, e Vire scagliò via il Cherrim, ora in fiamme.
Gardenia fissò il Pokémon, poi Darken, poi Cherrim in fiamme che colpiva con Gigassorbimento per recuperare danni e ne subiva a causa della scottatura.
“Ma se avevi Fuocopugno, perché…”
“I Cherrim usano Giornodisole per potenziarsi, ma immaginavo non l’avresti usato se in campo ci fosse stato un Pokémon con mosse Fuoco. Sbaglio?”
Gardenia annuì, poi ordinò a Cherrim una Petalodanza, ma prima che potesse usarla l’avversario colpì con Fuocopugno di nuovo mandando il Pokémon al tappeto.
Gardenia lo richiamò e schierò Carnivine. Il Pokémon Erba colpì con Vigorcolpo e incassò a fatica Fuocopugno per poi colpire di nuovo con Sgranocchio. A quel punto, l’Electabuzz aveva subito parecchi danni, ma non crollò. Invece colpì ancora con Fuocopugno. Carnivine ansimò allo stremo, e colpì con Vigorcolpo. Electabuzz crollò.
Darken annuì, richiamandolo. Quel Carnivine era molto, molto più forte del previsto. Perciò, dopo aver riflettuto un po’ mandò in campo Boss. Il Murkrow lanciò un grido e schivò un nuovo Vigorcolpo per poi colpire con Aeroassalto. Carnivine crollò.
Entrò quindi in campo Roserade, che colpì con Velenpuntura l’avversario costringendolo ad arretrare, danneggiato. Poi il Pokémon colpì con Furto, recuperando un Miracolseme e venendo in cambio colpito da un nuova Velenpuntura.
“Contavi fosse un Velenaculeo, vero?” Chiese Gardenia mentre un nuovo Aeroassalto colpiva Roserade, ormai molto sulla difensiva.
“Non proprio.” Rispose Darken, poi una Velenpuntura mandò al tappeto Murkrow. Gardenia lo fissò interrogativa, ma il ragazzo non spiegò.
“Ottimo lavoro Boss.” Disse Darken “Appena trovo una Neropietra sei in cima alla lista.” Concluse richiamando il Pokémon. Poi schierò il suo Prinplup.
Gardenia lo fissò con sorpresa, ma quest’ultima sparì quando il Pokémon usò Perforbecco. Gardenia ordinò a Roserade di usare Petalodanza, che colpì il Pokémon… ma non lo mandò al tappeto. Cosa che invece fece alla Roserade l’attacco di Prinplup.
“Capisco… Hai preso Miracolseme per riportare le mosse Erba a una potenza che Prinplup potesse incassare. Ma se avesse avuto Velenaculeo?”
“Avrei cambiato strategia. Ho Pokémon a bizzeffe in fondo.”
Gardenia annuì, poi consegnò medaglia ed MT al ragazzo e gli augurò buona fortuna per il suo viaggio.
“Ottimo lavoro.” Disse Lucinda.
“Grazie.” Rispose Darken, sorridendo “Ma devo riuscire a variare di più. Ho tanti di quei Pokémon… Se solo ci fosse un modo per usarli tutti…”
“Beh, ma che fretta c’è?”
“C’è fretta.” Rispose Darken, sospirando “Per alcuni, c’è molta fretta…” E per un momento rimase in silenzio.
 
“Spiegami.” Disse Garm, fissando la donna.
“Lord Garm, ho fatto come ordinato. Raffreddato le fornaci.”
“Ma non hai catturato i due.”
“Non erano i miei ordini, Lord Garm.” Rispose la donna.
Garm strinse il pugno.
“Saturno si è lamentato direttamente con me. Figuriamoci, se non avessi niente di meglio da fare che pensare ai suoi miserabili problemi.” Disse l’uomo.
“Quel verme non può certo permettersi di parlarle, Lord Garm.”
“No infatti.” Rispose il ragazzo, annuendo. Poi ritornò a fissare la donna “Ascoltami bene, tu sai che io posso impartirti qualunque ordine e tu dovresti eseguirlo, dico bene?”
“Certo, Lord Garm.”
“Potrei chiederti ogni cosa. Il tuo denaro, le tue peggiori azioni… il tuo corpo… e tu non potresti farci nulla salvo ubbidire o fare la fine di tuo zio.”
Alla menzione dello zio, l’espressione della ragazza si raggelò, ma riprese il controllo “Certo, Lord Garm.”
“Eppure, questo potere è ancora poco. Me ne serve di più. I Lod stanno facendo un ottimo lavoro. Presto i miei piani con loro giungeranno a compimento. Ai tre Wulf ho già dato ordini più a lungo termine. E da voi Van cosa devo aspettarmi?”
“Obbedienza assoluta, mio signore.”
“Bene. Allora…” Disse l’uomo fissandola. La ragazza per un attimo sentì paura. Poi il ragazzo scoppiò a ridere “No, non voglio il tuo corpo, tranquilla. Non ora almeno. Quello che voglio da te è il completamento di una missione su a nord.” Disse, porgendole un foglio.
La ragazza lo aprì, e lesse “Una competizione di…”
“Qualche problema?”
“No signore. Ma mi domando perché…”
“Strano pensavo dovessi ubbidire, non fare domande.”
“Certo signore, mi scusi.” Rispose la ragazza. Poi si allontanò.
Rimasto solo, Garm sorrise “Ah, che bello. I Lod, i… anzi, le Van, e i Wulf. Tre unità speciali, tre dei fiori all’occhiello del Team Blood, serviti su un piatto d’argento perché i miei tre signori mi temono.” Commentò Garm, sorridendo “E verrà il giorno in cui usandoli raggiungerò la vetta.”

 

Squadra:BuizelMurkrowPrinplupCameruptElectabuzzRoserade

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Dragozard VS Pedro

Dragozard percorse la pista ciclabile, scendendo lungo il Percorso 206, e si diresse verso Mineropoli, affrontando i vari allenatori lungo la strada. Gli scontri furono numerosi, e il ragazzo riuscì così ad allenare i suoi Pokémon, specialmente Grotle, e a prendere la mano con Gengar. Vera continuava a viaggiare con lui, ma non sembrava particolarmente decisa a usare i suoi Pokémon, dato che finora aveva solo usato Blaziken per tenere lontani i Pokémon selvatici.
In ogni caso, arrivato a Mineropoli Dragozard si diresse alla Palestra, dopo un rapido salto al Centro Pokémon. Vera lo seguì e lo osservò superare i vari allenatori per poi raggiungere il Capopalestra.
“Benvenuto.” Disse Pedro, sorridendo “Tu devi essere Dragozard. Ho sentito che hai fatto prendere un bello spavento a Gardenia.”
“Non è stato di proposito.” Rispose il ragazzo.
“Lo immagino, tranquillo.” Replicò Pedro “Bene, terza Palestra, quindi tre contro tre, va bene?”
Dragozard annuì e quando Pedro schierò Probopass rispose con Grotle. Il Pokémon Roccia esordì con Frana, e Grotle ne nonostante il danno approfittò per lanciare una prima Energipalla, danneggiando l’avversario con l’attacco e proseguendo con Morso. Probopass arretrò per poi colpire con Bombagnete. Grotle incassò e rispose con Foglielama, poi resse anche una Frana. Il colpo successivo da parte dell’avversario fu un nuovo Bombagnete, che colpì Grotle. Quello rispose con Energipalla, e Probopass incassò.
“Come…” Si chiese Dragozard, poi capì e ritirò Grotle per schierare il suo Gyarados. Il Pokémon rosso incassò la Frana successiva con facilità, poi colpì con Idropompa, mandando l’avversario velocemente al tappeto.
“Ah, l’hai capito.”
“Sì, era per metà Acciaio. Per questo riusciva a incassare le mosse di Grotle.”
“Molto bene. Vediamo come ti trovi contro Rampardos adesso.” Disse, schierando il Pokémon Roccia. Il rettile cominciò caricando una Cozzata Zen. Gyarados ne approfittò per colpire con Idropompa, ma Rampardos, senza interrompere la propria concentrazione, balzò a destra schivando l’attacco. Poi si scagliò in avanti e colpì. Gyarados volò attraverso l’intera Palestra, atterrando dolorosamente dal lato opposto. Tuttavia questo riuscì solo a farlo arrabbiare. Caricò verso l’avversario e ruotando colpì con Idrondata scagliandolo via a propria volta. Il Rampardos si rialzò e colpì con Cozzata Zen, rispondendo a una nuova Idrondata. I due attacchi si scontrarono, ancora e ancora. Alla fine uno stanchissimo Rampardos uscì vincitore dallo scontro.
A quel punto, fu Grotle ad entrare in campo. Il Pokémon era stanco, ma Dragozard sapeva che poteva vincere. L’Energipalla fu scagliata contro il Rampardos mentre questi caricava con Cozzata Zen. Il Pokémon Roccia crollò. Dragozard sospirò, poi entrò in campo Sudowoodo. Il Pokémon colpì con Martelpugno, e Grotle crollò al tappeto.
Dragozard rifletté un momento, poi mandò in campo Rhydon, il quale iniziò con Terremoto. Sudowoodo subì grossi danni, ma subito dopo, con Mimica, imitò l’attacco ed inflisse all’avversario simili danni. Ma a quel punto, il Pokémon Terra colpì ancora con Terremoto, prima che Sudowoodo facesse lo stesso, mandando l’avversario al tappeto.
“Ottimo lavoro. Meriti indubbiamente medaglia ed MT.” Disse l’uomo sorridendo, consegnandogli lo strumento e la medaglia.
Dragozard ringraziò ed uscì dalla Palestra, seguito da Vera.
“E adesso?” Chiese la ragazza.
“Adesso Cuoripoli.” Rispose il ragazzo.
“Ci aspetta Orthilla, vero?” Rispose Vera.
Già.” Replicò Dragozard. Vera annuì, poi i due si diressero al Centro Pokémon.
 
“Devi assolutamente venire, zio!” Esclamò Orthilla al telefono.
“Ma tesoro, io…”
“Daiiii, lo sai che nessuno riesce a battere Fosco. E anche se fosse, Frida potrebbe venire a riprenderti. Fallo per me...”
Adriano sospirò “D’accordo, d’accordo. Ci vediamo presto.” Rispose l’uomo.
Orthilla riattaccò, poi sospirò “Ecco, contento?” Disse con una voce completamente diversa, quella di Ivar, all’uomo che lo stava osservando.
“Certo. Sei stata bravissima, ragazza mia.”
“Aspetta che mi ricordo di ridere.” Rispose Ivar “Comunque, Adriano sta arrivando. Credi che il Sangue del Re della Pietra basterà?”
“Dunvatus è solo uno. Ci siamo anche io ed Rognvaldr. E Sigurd e Bjorn potrebbero arrivare in qualunque momento.” Disse quello. Aveva capelli neri, corti, un paio di baffetti, uno stretto pizzetto e mani estremamente pelose.
“Sei Lod contro il Campione della Lega di Hoenn… In effetti, potrebbe bastare.”
“Cinque, tu devi continuare a fingerti Orthilla finché puoi. Interverrai solo se le cose si metteranno molto male.”
“Quindi dovrò intervenire.”
“Attento, siamo amici, ma sono anche un tuo superiore. Se mi offendi…”
“Scusa Hvitserk, hai ragione. Ma ricordati che presto saremo pari di nuovo.”
“E allora sarà Lord Ragnar a decidere, come è suo dovere in quanto Lodbrok. Lo so.” Rispose l’uomo. Poi i due sorrisero.
“Bene, è il momento che io vada.” Disse l’uomo “Vedi di non farti scoprire.”
“Non preoccuparti.” Rispose Ivar con un occhiolino.
“Con la faccia di Orthilla fa un altro effetto.” Commentò Hvitserk. Poi balzò fuori dalla finestra. Al decimo piano del palazzo. Poco dopo, l’uomo stava volando verso nord.
Ivar si versò un goccio di vino. Non sapeva se Orthilla bevesse, quindi doveva nascondere la bottiglia una volta finito, ma intanto, tanto valeva finirla.

 

Squadra:GrotleSneaselRhydonGengarGyaradosCharizard

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Frak VS Bianca

Frak osservò il telefono, mentre usciva dal Monte Corona. Secondo le news, un gruppo di Psyduck bloccava la strada verso Rupepoli. Un branco piuttosto grosso, e che si opponeva tenacemente a qualunque spostamento.

Uhm… Potrei andare a Cuoripoli… Oppure…” Controllò ancora la mappa, e sorrise. Poi rientrò nel Monte Corona.

Nevepoli, aveva letto sulla guida, era la città più isolata di Sinnoh. Di fatto un tempo lo era persino di più, ma da quando era stata trovata una miniera di diamanti, la città aveva visto crescere le entrate e di conseguenza era diventata uno dei tre porti principali di Sinnoh, insieme ad Arenipoli e Canalipoli. Inoltre, con l’apertura del Parco Lotta erano arrivati i traghetti. Insomma, la città del nord stava crescendo.

Il ragazzo percorse perciò la strada verso nord. Camminando nella neve, si trovò a chiedersi chi gliel’avesse fatto fare. Certo, era preparato al freddo, ma il giaccone di lana proteggeva fino a un certo punto.

Freddo?” Chiese Groudon.

No, fa solo un po’ di freschetto.” Rispose Frak, battendo i denti.

Aspetta, ti aiuto.” Rispose il Leggendario. Un attimo dopo, la neve intorno a Frak si sciolse, come se da sottoterra fuoriuscisse calore.

Come hai…”

Mi sono avvicinato alla superficie.” Rispose il Pokémon “Tutto qui.”

Wow. Grazie…” Rispose il ragazzo, sorridendo. Adesso faceva quasi caldo, anche se il giaccone gli serviva lo stesso. Proseguì, lasciandosi dietro una scia di terreno caldo e neve sciolta.

Sai, sei stranamente gentile da quando sono arrivato a Sinnoh. E Draconix dice che Rayquaza non si è fatto sentire affatto.”

Cosa vorresti dire?”

Beh… Sta succedendo qualcosa?”

Groudon sospirò “Voi umani siete sempre un po’ troppo perspicaci. Sì, qui a Sinnoh sta per succedere qualcosa di grosso. Non sappiamo cosa, ma le idee che ci vengono in mente non sono affatto belle. A dirla tutta, sono proprio una peggiore dell’altra.”

Più dettagli?”

Spiacente, non sono così gentile.” Replicò Groudon.

Però seriamente, fa paura vederti così serio. Sembri un altro Pokémon.”

E tu sembri un termosifone vivente visto da fuori, lo sai questo?” Chiese il Pokémon. Frak si guardò intorno. In effetti, il cerchio di neve sciolta intorno a lui e la striscia di terra scoperta dietro potevano far pensare che il calore venisse da lui.

Oh, adesso ti riconosco! Il mio sistema di riscaldamento preferito!”

“… Beh, te la sei cercata.” Rispose Groudon. E subito dopo il calore sotto Frak sparì, lasciandolo di nuovo alla mercé della neve.

Oh, e dai…” Rispose Frak, ma guardando la mappa si rese conto che era quasi arrivato, incontrando pochissimiPokémon selvatici lungo la strada, forse spaventati dal calore. E che erano passate ore da quando era uscito dal Monte Corona. Non aveva fatto assolutamente la stessa fatica di altri percorsi, grazie a Groudon.

Affrontò gli ultimi allenatori del percorso, piuttosto sorpresi nel vederlo avanzare a poca distanza da quello che pareva un sentiero.

Poi il ragazzo superò il Lago, anche se dato che si trovava in cima ad un’altura non lo vide. Per un attimo, scorse qualcosa volare sopra di lui, come un uccello gigante. Si chiese se Articuno fosse lì vicino. Ma l’ombra gli sembrava diversa…

Poco dopo infine era a Nevepoli. A quel punto, si chiese chi portare in Palestra. Gligar era fuori discussione per ovvi motivi. Il che lasciava Riolu, Larvitar e un terzo Pokémon tra i suoi di Hoenn. Dopo lunga riflessione, ne scelse alcuni, per potersi adattare meglio alla situazione, e si diresse alla Palestra.

Affrontò i vari allenatori con abilità, usando solo i suoi due Pokémon ottenuti a Sinnoh, in modo da poterli allenare, e infine raggiunse la Capopalestra.

Ah, un nuovo sfidante!” Esclamò la ragazza sorridendo “Benvenuto. Sei pronto per…”

Io! Io, io, io, io, io!” Gridò una voce nella testa di Frak “Voglio farlo io!”

Groudon!” Esclamò il ragazzo, scusandosi con la Capopalestra “Sono nel mezzo di una sfida.”

Ti ho detto che voglio farlo io! Voglio sfidare la Palestra!”

Ma Groudon, a Hoenn le regole dicevano che non si poteva prima della sesta medaglia, e in ogni caso tu sei un tipo Terra. Leggendario o no…”

Cos’è, dubiti di me? Forza, chiedilo!” Esclamò il Pokémon.

Si può sapere perché t’interessa tanto?” Chiese Frak “Non ti è mai piaciuto lottare con me.”

Beh, potrei aver passato l’ultima ora a farmi venire in mente delle battute ad effetto, e…”

No!”

E dai! Ti giuro che sono delle belle… freddure.”

Frak rabbrividì “Così mi convinci solo di più a non chiedere.”

Fallo, altrimenti il ritorno te lo fai senza il mio aiuto.”

Frak sospirò, poi chiese a Bianca, che però scosse la testa “Mi dispiace. Siamo un po’ più permissivi qui a Sinnoh, ma sono richieste almeno quattro medaglie per una sfida in cui viene usato un Leggendario.”

Capisco.” Rispose Frak.

Noooooooooo!” Gridò Groudon melodrammaticamente da sottoterra.

Bene, la nostra sfida sarà un tre contro tre per la terza medaglia. Pronto?”

Certo.” Rispose Frak, preparando la prima Poké Ball. Bianca schierò una Froslass, Frak rifletté un momento. Aveva sentito parlare del Pokémon principale della Capopalestra da Darken, per cui Frak rispose con Pupitar. Il Pokémon si muoveva grazie all’aria che fuoriusciva dai vari fori sul suo corpo. A quanto aveva capito da Darken, accumulava l’aria e la riemetteva ad alta pressione.

Pupitar esordì con Sassata. L’attacco Roccia mancò di poco Froslass, che rispose con Grandine. Il cielo si scurì e una nuvola cominciò a far cadere pezzi di ghiaccio, che colpirono Pupitar danneggiandolo. Froslass invece non solo ci passò in mezzo tranquillamente, ma cominciò a confondersi con il ghiaccio, come facesse parte della Grandine.

Mantelneve…’ Pensò Frak, poi diede un ordine e Pupitar colpì ancora, stavolta con Morso. L’attacco centrò Froslass, ma la Pokémon lo incassò e rispose con Bora. Pupitar volò all’indietro, spinto dal vento, prima di riguadagnare la posizione d’attacco. Ma a quel punto Froslass colpì di nuovo, con Palla Ombra, per poi schivare un Morso sparendo di nuovo nella grandine. Pupitar e Frak si guardarono intorno, e a un certo punto il Pokémon ed il ragazzo la individuarono, mentre scagliava uno Stordiraggio verso di loro. Pupitar schivò per un pelo, poi scagliò una nuova Sassata. Il masso volò verso Froslass, ma la sfiorò soltanto. Fu comunque un buon colpo, ma la seguente Bora fu di gran lunga migliore.

Prima che il Pokémon andasse al tappeto, Frak decise di cambiare strategia e schierò Aggron. Il Pokémon Acciaio incassò una Bora e colpì con Codacciaio, mirando a Froslass. La Pokémon fu colpita, ma riuscì a rispondere di nuovo con Palla Ombra. Poi però un Ferrartigli concluse lo scontro.

Bianca schierò quindi un Glaceon. Frak richiamò Aggron e mandò in campo Lucario. Il Pokémon incassò una Slavina, poi colpì con Palmoforza. Frak sorrise. L’evoluzione di Riolu lo rendeva molto soddisfatto, perché dimostrava il buon rapporto tra loro.

Glaceon volò all’indietro, ma si rialzò e colpì con Bora. Il danno fu considerevole, e stavolta la Palmoforza di Lucario la mancò. Frak ci mise un attimo a capire che anche la Pokémon doveva avere Mantelneve.

Poi sorrise. Diede un ordine: Lucario ruotò su se stesso, e subito dopo una sfera di energia blu partì dal palmo delle sue mani e volò verso Glaceon. La Pokémon fece per schivare, ma Lucario piegò la mano e la Forzasfera deviò, colpendo il Pokémon.

Glaceon rimase in piedi, ma a fatica.

Capisco. In effetti, Forzasfera rende inutile Mantelneve.” Disse Bianca “Ma in fin dei conti, Mantelneve è attiva per un motivo.”

Frak ci mise un attimo a capire, poi vide Lucario piegare il ginocchio mentre il ghiaccio insisteva a colpirlo. Era chiaro che dovevano vincere in fretta. Perciò, Frak diede di nuovo ordine di usare Forzasfera. La risposta del Glaceon fu balzare in avanti e colpire a sorpresa con Slavina. I due attacchi si scontrarono. Glaceon crollò all’impatto della Forzasfera. Lucario resistette un momento, poi la Grandine lo mandò al tappeto.

Bianca sorrise e mandò in campo l’ultimo Pokémon. Abomasnow ruggì, e la Grandine cadde più forte. Frak annuì e schierò Aggron.

La lotta seguente fu un duro scontro. Ferrartigli, Codacciaio, Sdoppiatore e Rocciotomba si scontrarono con Mazzuolegno, Slavina, Geloscheggia e Radicamento, mossa che permise ad Abomasnow di incassare molti più colpi. Ma alla fine fu Aggron ad uscire vincitore dalla lotta, anche se a fatica.

Frak, ottimo lavoro.” Disse la Capopalestra, consegnandogli medaglia ed MT “Un’ottima lotta. Mi auguro che un giorno vorrai tornare per una lotta informale, magari con Groudon.” Rispose la ragazza “Così potrò usare la Megaevoluzione di Abomasnow.”

Lo spero davvero.” Rispose Frak. Poi si allontanò. E uscendo, mentre stava per chiedere a Groudon dove fosse finito, andò a sbattere contro una ragazza.

Oh, scus… Astrid?!”

Ah, il mio rivale!” Esclamò la ragazza. Poi realizzò di essere caduta. Si rialzò con un balzo e sorrise, più mostrando un ghigno in realtà “Bene bene, eccoti qua. Sei già alla terza medaglia, ma scommetto che Bianca ti ha sconfitto. Non preoccuparti, succede, è veramente forte. Tempo fa in uno scontro non formale ho per…”

Veramente ho vinto…” Rispose Frak.

Astrid sbiancò “M-ma certo, come ho fatto a pensare che il mio rivale potesse fallire alla terza medaglia? Ovviamente, ovviamente. Beh, ottimo lavoro. Adesso è il mio turno però. Vedrai che ce la farò.” E si precipitò in Palestra come una furia.

Frak si ritrovò a sorridere. Doveva ammettere che la ragazza, per quanto potesse essere insistente, era simpatica.

Ehi, Groudon? Che fine hai fatto?” Chiese, sorridendo. Non ci fu nessuna risposta. Provò altre due volte, ma il Leggendario non rispose.

GROUDON!” Gridò.

Scusa, ma sono impegnato. Ci sentiamo dopo.” Rispose il Pokémon. Poi non rispose.

Frak si chiese se l’avesse offeso in qualche modo. Poi fece spallucce e si diresse al Centro Pokémon per una cioccolata calda e un po’ di riposo.

 

Complimenti per essere arrivato fin qui.” Disse Groudon “Non è certo facile trovare l’entrata.”

Infatti non l’ho trovata.” Rispose il Pokémon, seduto su una roccia sopra il magma “Sono passato dai sotterranei. Non temere, ho richiuso il buco.”

E come pensi di uscire?” Chiese il Leggendario.

Ho i miei metodi. Ma parliamo del motivo per cui sono qui…”

Già, me lo stavo chiedendo. Cosa vuoi, aberrazione?”

Mewtwo sorrise “Aberrazione? Mi piace, anche se temo io sia Genetico. Comunque, sono qui per parlare con te.”

L’avevo capito. Sinceramente, io sono tra coloro che volevano distruggerti appena ti sei scoperto. Sarai anche un prodotto secondario non collegato, ma sei stato comunque prodotto insieme a quella… cosa fallimentare.”

Sì, ammetto che la mia nascita non mi rende un buon candidato, ma resta il fatto che ho fatto del mio meglio per dimostrare le mie buone intenzioni.”

Quando, prima o dopo aver provato a distruggere l’umanità con una tempesta?”

Touché. Ma dopo quello, mi sono dedicato ad alcune azioni importanti. Ho combattuto organizzazioni criminali, da solo o con altri allenatori. In questo modo ho potuto imparare di più su umani e Pokémon. Ho anche lasciato che gli altri cloni trovassero la propria strada. Ora vivono a sud di qui, in un luogo chiamato Parco Amici. Il proprietario dice che non sarà un problema. Potranno trovare degli allenatori che li tratteranno bene. Quanto a Charizard, Blastoise e Venusaur, i tre nati leggermente modificati di aspetto, sono partiti ognuno per conto proprio. Venusaur ha una famiglia a Fiore, Charizard vaga per i cieli di Almia, e Blastoise sta nuotando nei mari dell’Arcipelago di Oblivia.”

Non avevi anche fatto un clone del Gengar di Raziel? Quel coso ha un certo mordente…”

Sì, ma non ho idea di che fine abbia fatto. Mi è successo anche con altri cloni. Un bel giorno mi sono svegliato, e qualcuno era sparito. Qualche volta si sono allontanati per nutrirsi e un allenatore li ha trovati, qualche volta se ne sono semplicemente andati seguendo l’istinto… Ma non sono qui per raccontarti ciò che ho fatto in questi anni.”

Peccato, devo dire che era interessante. Mi scuso per averti chiamato aberrazione prima.”

Nessun offesa, le mie origini e il mio comportamento fanno riflettere.” Rispose Mewtwo “Però, adesso devo parlarti di ciò di cui volevo discutere.”

Dimmi.”

Vorrei un incontro con Rayquaza.”

“… E perché lo chiedi a me?”

Adesso ti spiego…” Disse il Pokémon, e cominciò a spiegare. Groudon ascoltò, e quando il Pokémon ebbe finito annuì.

Con gli umani non ci si annoia mai, ma anche tu non scherzi. Bene, ti accompagno da lui. Ma ricorda che quello che succederà dopo non è affar mio.”

Mewtwo annuì. E seguì il Pokémon mentre questi avanzava sottoterra.

 

Squadra:PupitarGligarSandslashSharpedoLucarioAggron

Leggendari: Groudon

Medaglie:Coal BadgeForest BadgeIcicle Badge

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Giuls VS Fannie

Giuls osservò la città di Memoride, poi lei e Marisio si diressero a sud. Secondo le news, la strada al momento era libera, sia che andasse a Rupepoli, sia verso Cuoripoli. Tuttavia, dopo aver riflettuto un po’, decise che la scelta migliore era Cuoripoli. Perciò puntò verso la città con decisione.
Superata quindi Flemminia, raggiunse Cuoripoli. La città era una bellezza. La ragazza si guardò intorno, e solo dopo aver visitato diversi stand che vendevano Poffin notò Marisio al telefono.
“Cosa vuol dire che dovrei... Capisco, ma… Sì, ma… E come dovrei fare a… Va bene, va bene.” Rispose il ragazzo chiudendo.
“Chi era?”
“Il mio collega, Bellocchio. Faceva rapporto e mi passava gli ordini del capo.” Rispose Marisio, facendo spallucce.
“E cosa dicono gli ordini?”
“Di recarmi alla villa a sud di qui per incontrare il proprietario. Che poi mi passerà gli ordini.”
“Sembra estremamente complicato come modo per scambiarsi ordini.”
“Ma è anche sicuro.”
Giuls fece spallucce “Come vuoi. Quindi… posso andare in Palestra?”
“Sì, tanto prima devo andare al Parco Concordia per farmi dare la parola d’ordine da rivolgere al proprietario.” Rispose il ragazzo. Giuls annuì, e decise di dirigersi subito alla Palestra, separandosi da lui, che invece puntò verso il Parco.
“Benvenuta.” Disse un’allenatrice alla porta “Sei fortunata, oggi miss Fannie c’è. La gara di oggi si svolgerà stasera, quindi non è ancora uscita ad allenarsi.”
“Grazie mille.” Rispose Giuls, per poi proseguire nei corridoi. Superò i vari allenatori, ed infine raggiunse la Capopalestra. Fannie sorrise “Benvenuta, giovane allenatrice. Quante medaglie possiedi?”
“Tre.” Rispose la ragazza, sorridendo. Fannie annuì.
“In tal caso, la nostra sfida sarà un tre contro tre.” Replicò la donna. Ed esordì schierando Dusknoir. La ragazza annuì e mandò in campo Lopunny. La Pokémon si mise in guardia e schivò una Tossina con Rimbalzo, portandosi abbastanza in alto da far dissipare la sostanza, per poi scagliarsi di nuovo verso il basso con entrambe le gambe allungate in avanti, colpendo l’avversario. In risposta, quello colpì con Rivincita. Fortunatamente Lopunny non subì gravi danni, balzando invece all’indietro e colpendo con Furto che gli tolse la bacca di dosso. L’attacco Buio colse di sorpresa lo Spettro, che fu colpito in pieno.
Lopunny ruotò schivando un altro Rivincita, e colpì ancora con Furto. Ma il colpo non toccò nulla. La bocca sul petto di Dusknoir si spalancò, impedendo alla Pokémon di colpirne il petto. Approfittando del suo sbilanciamento, Dusknoir colpì con Rivincita. Lopunny volò all’indietro e crollò al tappeto prima che potesse mangiare la bacca rubata.
Giuls sospirò, facendole comunque i complimenti, poi schierò Togetic. La Pokémon Volante colpì con Aeroassalto, e l’avversario, indebolito, crollò al tappeto.
Fannie schierò quindi Froslass, ma a quel punto Giuls cambiò Pokémon mandando in campo Magmar, che incassò senza problemi il Geloraggio dell’avversaria. Poi scagliò un Fuocobomba, che la danneggiò gravemente. Non abbastanza però, dato che Froslass riuscì a rispondere con Palla Ombra. Magmar resistette, e il successivo Lanciafiamme mandò al tappeto la Pokémon Ghiaccio.
Fannie richiamò Froslass e mandò in campo Drifblim. La Pokémon Volante cominciò con Funestovento, e un’onda di energia spettrale investì Magmar scagliandolo all’indietro. Il Pokémon si rialzò, colpendo con Smog, ma un successivo Funestovento lo danneggiò ulteriormente. La ragazza ordinò un Lanciafiamme, che Magmar prontamente scagliò. Un terzo Funestovento lo colpì, e il Pokémon si rialzò, a malapena cosciente.
“Magmar, Fuocobomba!” Gridò la ragazza.
E per la prima volta, una voce fragorosa invase la testa della ragazza “Aye, sir!”
Per un attimo, la ragazza si sentì mancare, come stesse per svenire. Poi sentì una voce chiamarla.
“Giuls… Giuls!” L’arbitro la stava fissando, preoccupato. Anche Fannie sembrava spaventata.
“Cosa…”
“Sembrava stessi svenendo. Ti senti bene?”
“S-sì, credo…” Poi fissò il campo, e sorrise “Benissimo.”
Magmar era in piedi, entusiasta, mentre Drifblim era al tappeto, esausto.
La donna annuì “Molto bene. Hai vinto regolarmente, anche se ti consiglio di riposarti di più. Quello svenimento è stata una brutta cosa.”
Giuls annuì, poi uscì.
 
“Sei sicuro di ciò che dici?” Chiese Kain, posato alla parete di uno dei tanti piccoli edifici del Parco Concordia.
“Certo.” Rispose Marisio.
Kain si morse un’unghia, preoccupato “Quindi i Van si stanno muovendo, non ci sono altre spiegazioni. E se si muovono loro, oltre ai Lod, vuol dire che anche loro stanno per fare la loro mossa…”
“I tre Wulf.” Disse Marisio “Ho letto, ma sono così terribili?”
Kain ghignò “Mai sentito parlare di Orre?”
“Una regione ad est, dove un disastro ecologico ha costretto i Pokémon alla fuga. Ho sentito che ci sono voluti dieci anni per farla ripopolare un po’.”
“Disastro ecologico è un termine carino. Ma quello corretto si chiama Wulf.”
“Sono stati loro?”
“Uno di loro, per fortuna dei Pokémon della regione. Se fossero stati tutti e tre, forse oggi Orre non sarebbe più là.”
Marisio rabbrividì “Ma come è possibile che costoro non siano più in alto nella gerarchia?”
“Perché devono eseguire uno scambio. Hai mai letto Hellsing?”
“No.”
“… Beh, non importa, era solo perché speravo di fare un’analogia carina. In ogni caso, loro sono il male necessario del Team Blood. Sono i peccatori che accettano l’inferno per lasciare che il loro re raggiunga il paradiso.”
“Sono gli unici tre del Team Blood che possono usare i Pokémon proibiti.” Capì Marisio.
Kain annuì “Già. Per questo non possono ascendere. Ma per lo stesso motivo, sono pronti a tutto.”
Marisio annuì “Comprendo. Ma adesso dimmi, cosa devo fare?”
“Ho un indizio.” Rispose Kain tirando fuori un biglietto “Usa questa parola d’ordine con Granlotto e ti darà la tua destinazione. Ci troverai un Van in missione. Lo voglio vivo.”
“Non c’è bisogno che tu me lo dica.”
“Credimi, ce n’è bisogno. Ci ho già provato una volta, e non è finita bene.”
“Hai…”
“No, lui. Faranno di tutto per non farsi prendere. Di tutto.”
Marisio annuì, capendo cosa intendeva il ragazzo. Poi si allontanò.
“Così giovane, e già così coinvolto in questo mondo malvagio.” Commentò, quando Kain poteva ancora sentirlo.
“Non poteva essere altrimenti.” Rispose Kain “Gli Spartoi nascono per inseguire la propria preda fino alla morte.”
“O per uccidersi a vicenda.” Replicò Marisio. L’altro non rispose, e lui si allontanò.
 
“Mi aspetti da molto?” Chiese il ragazzo a Giuls, che lo aspettava fuori dal Centro Pokémon. La ragazza non rispose, troppo presa dai propri pensieri.
“Ehi, Giuls?” Ripeté Marisio. Giuls balzò in piedi e fissò il ragazzo “Ah, scusa. No, non molto.”
“Ti è successo qualcosa?” Chiese il ragazzo.
“Beh, ho vinto la Medaglia Vestigia.” Rispose quella, sorridendo.
“Qualcos’altro? Sembri preoccupata…”
“Niente di che, niente di che…” Replicò Giuls. Meglio non dire niente al ragazzo.
“Davvero Giuls, se è successo qualcosa…”
Giuls sospirò e spiegò cos’era successo.
“E questa voce…” Chiese Marisio quando ebbe ascoltato tutto “Da dove veniva?”
“Da qualche parte davanti a me. Però era come se fosse anche dentro la testa.”
Marisio annuì, e rifletté ancora un po’. Per un attimo alla ragazza sembrò di vederlo sorridere, ma poi tornò serio “Beh, forse sei solo stanca. Potrai riposarti un po’ alla Villa di Granlotto prima di proseguire.”
Giuls annuì, e i due si misero in marcia. La villa non era lontana, appena fuori Cuoripoli, a sud. Entrarono. Un maggiordomo li guidò al giardino, dove un uomo li attendeva sorseggiando un  sotto un piccolo ombrellone. Intorno alcuni curiosi esploravano il giardino, alcuni catturando i Pokémon che vi vagavano.
Granlotto sorrise “Ah, il mio uomo preferito. Marisio Berlitz. Come va figliolo?”
“Molto bene signore. Questa è…”
“Giuls H. G. Touki, vent’anni, partecipante alle Leghe di Kanto e Johto, arrivata agli ottavi ad Hoenn. Molto piacere.” Disse quello “Se ti interessa, fai pure un giro per il mio Giardino Trofeo. E se vedi qualche Pokémon che ti interessa, non esitare a prenderlo.”
Era chiaro che l’uomo le stava intimando di allontanarsi, quindi la ragazza tanto fece. Un cameriere le porse una bibita fresca, e cominciò a controllare in mezzo all’erba per vedere cosa catturare.
Incontrò diversi Pokémon, ma stava per rinunciare a prenderne uno quando un Eevee dai colori particolari saltò fuori da un cespuglio. Rapidamente, la ragazza lanciò la Poké Ball ed Eevee vi entrò.
“Ah, un’ottima scelta.” Disse in quel momento Granlotto, avvicinandosi accompagnato da Marisio “Vedo che ha buon gusto. Quell’Eevee è il primo esemplare dalla colorazione particolare che abbiamo nel Giardino da ormai diversi anni. Una cattura veramente fortunata. Bene, vi auguro buona fortuna. Mi raccomando, preparate i giacconi.” E così dicendo tirò una pacca sulle spalle di Marisio e si allontanò ridacchiando.
“Quindi, dove andiamo?” Chiese la ragazza.
“Nevepoli, se non ti dispiace.”
Giuls sospirò “Beh, è una bella distanza a piedi.”
Marisio sorrise “Ma non in volo. Mi dispiace, ma devo chiederti di volare con me oggi. So che l’hai già fatto quando era necessario, quindi…”
“D’accordo.” Rispose Giuls.
“Sicura? Pensavo che fosse…”
“Un problema? Sì, ma devo provare a superarlo.” Rispose la ragazza “E poi, ci sarai tu a tenermi al sicuro spero.”
Marisio annuì sorridendo “Ah, a proposito di volo, ho un regalo per te. E così dicendo le mostrò una Pietrabrillo.
“Wow. Per…”
“Togetic, esatto. Con questo potrai avere un Togekiss.”
“Quando l’hai comprata?”
“Adesso, da Granlotto. Gli ho spiegato che mi serviva e me l’ha data volentieri.”
GIuls lo ringraziò, poi utilizzò la pietra, e poco dopo Togekiss danzava in cielo sopra di loro.
Poi, i due presero il volo. Sorvolarono la Villa, e Cuoripoli. Giuls guardò in basso… E fu in quel momento che dall’Arena si alzò un’esplosione.

 

Squadra: Egg20940b_7e432bd8dbe240b8a54c192ac037fd66~mv2.pngLopunnyMagmarTyphlosionTogekiss

Medaglie:Mine BadgeCoal BadgeForest BadgeRelic Badge

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