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[Spin-Off] Raziel's Rivals (NON COMMENTARE)


Zarxiel

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Draconix VS Ferruccio

Draconix osservò di nuovo Giubilopoli. Era la terza volta che passava per la città, ma sarebbe anche stata l’ultima. Aveva infatti deciso di dirigersi a Canalipoli, per affrontare la prossima Palestra. Poi sarebbe volato ad Evopoli e da lì si sarebbe diretto a Rupepoli o a Nevepoli.
Giunto a destinazione, si inoltrò per le vie della città. Passando accanto alla biblioteca, notò un certo movimento, e decise di avvicinarsi per vedere cosa stava succedendo.
Saltò fuori che un gruppo di scienziati, con Ferruccio presente, stava facendo una presentazione sui fossili scoperti fino a quel momento.
“… E anche se sono stati scoperti da poco,” Stava spiegando l’oratore, la cui voce a Draconix apparve famigliare “I fossili trovati a Sinnoh ci permetteranno di fare passi avanti nel nostro studio dell’evoluzione Pokémon. Attendiamo con ansia le notizie da Unima, dove gli scavi nel Deserto pare stiano portando alla luce interessanti risultati. Tuttavia, per il momento grazie alle ricerche a Sinnoh abbiamo scoperto sette Pokémon fossili, e aggiungendo le sei pre-evoluzioni, possiamo giungere a quota tredici. Speriamo presto che altri Pokémon potranno unirsi alla ricerca.”
In quel momento, il ragazzo arrivò al palco. E sorrise. Sul palco, a tenere la conferenza, era il suo amico Ivan, con un Aerodactyl accanto.
Quando la conferenza si concluse, il pubblico applaudì e cominciò a disperdersi. Draconix vide Ferruccio dirigersi verso la Palestra. Poi vide Ivan scendere dal palco e si avvicinò.
“Draconix!” Esclamò Ivan quando lo vide “Che bello vederti! Non ci vediamo da mesi! A proposito, grazie per averci dato il numero di Darken. I suoi fossili sono veramente uno spettacolo.”
“Non preoccuparti, lo conosco abbastanza da pensare che sia andato al settimo cielo. Scommetto che in cambio vi ha chiesto informazioni su qualche altro fossile.”
“Sì, ha voluto tutte le notizie su nuove scoperte. Quindi gli ho spiegato dei due fossili di Sinnoh e di quelli, scoperti solo recentemente, di Unima. Anche se i secondi sono ancora in fase sperimentale e… Ma non serve parlarne, dimmi, come stai?”
“Come sempre.” Rispose Draconix, mostrandogli le tre medaglie di Sinnoh.
“Vedo, vedo.”
Per qualche minuto nessuno disse nulla, poi fu Draconix a decidere di parlare dell’argomento che nessuno dei due voleva veramente nominare “… Lewis?”
“Lewis… Non lo so.” Rispose Ivan “Non si è più visto ad Hoenn, e non si è più fatto sentire. Ho provato a chiamarlo ma…”
“Ha cambiato numero. E sua madre?”
“Riceve i soldi su un conto intestato a lei, e la polizia non riesce a rintracciarli. Ogni volta arrivano da banche diverse, con versamenti da conti stranieri. Lei stessa non vede Lewis da anni.”
Draconix scosse la testa “Insomma, è diventato un fantasma.”
Ivan annuì “Non riesco ancora a credere che quel Lewis sia arrivato a certi livelli.”
“Neanche io, ma è andata così.” Rispose Draconix “Ma un giorno riuscirò a riprendermi Fearow.”
I due cambiarono argomento, parlarono per un po’, poi si salutarono e si allontanarono in direzioni diverse.
 
Poco lontano, nascosto dietro l’angolo di un muro, un ragazzo fissava la scena asciugandosi le lacrime agli occhi. Perché, tra tutto, proprio questo doveva chiedergli Lord Garm? Perché proprio a lui?
“Se ti stai chiedendo se tutto ciò sia casuale o meno.” Rispose l’uomo al suo fianco “La risposta è no. Lord Garm sta chiaramente mettendo alla prova la tua fedeltà al Team Blood e a lui.”
Lewis si girò. L’uomo dalla capigliatura bizzarra indossava un camice bianco e un paio di occhiali. Ed era il leader della sezione scientifica del Team Blood.
“Signor Acromio, col dovuto rispetto, la mia fedeltà a Lord Garm e al Team Blood è indubbia.”
“Staremo a vedere. La missione è semplice. Seguire e catturare il Professor Ivan, esperto di fossili.”
“Posso chiederle perché?”
Acromio ridacchiò “Ma certo. Per un mio piccolo… progettino, sto incontrando marginali difficoltà. Perciò, mi serve la consulenza di un esperto di fossili.”
“Capisco.” Rispose Lewis. Strinse il pugno. Catturare il suo amico… Poi ripensò a quello che gli aveva raccontato Kain. Cosa sarebbe successo se il Team Blood fosse rimasto a piede libero.
“Bene, buona fortuna.” Disse Acromio, battendogli un’energica pacca sulla spalla “Io vado in biblioteca. Ho un po’ di libri da leggere. Mi raccomando, voglio il Professor Ivan al laboratorio entro due settimane.”
Lewis annuì, poi Acromio sorrise e si allontanò, lasciando il ragazzo a pedinare l’amico d’infanzia. Arrivato in biblioteca non riuscì a trattenersi dal ridere.
“Signore, perché ride?” Chiese uno dei suoi sottoposti, che lo attendeva nell’edificio.
“Perché, ragazzo mio, non avevo mai visto la pedina di un drago mossa da un lupo.” Rispose Acromio “Ma d’altra parte, non avevo mai visto un lupo farsi ingannare da un drago. Sì, questo mondo in cui tutti questi animaletti possono agitarsi cercando di alimentare o fermare un cataclisma è veramente il migliore. E io posso assistere a tutto dalla prima fila.”
E lasciando l’individuo con i larghi occhiali più confuso di prima, cominciò a raccogliere libri.
 
Arrivato in fondo alla Palestra, Draconix salutò il Capopalestra.
“Ah, benvenuto. La nostra sfida sarà un tre contro tre per la quarta medaglia, va bene?”
“Certo.” Rispose il ragazzo. Quando entrò in campo Magnezone Draconix rifletté un momento, poi schierò Kirlia. Il Pokémon schivò un Tuono e si scagliò in avanti colpendo con Palla Ombra. Magnezone incassò, poi rispose con Cannonflash. Kirlia fu rapido con Protezione. Il Cannonflash si disperse, ma Magnezone resse con facilità il successivo Psichico, e rispose con una Scarica che danneggiò Kirlia.
Strana scelta…’ Pensò Ferruccio ‘Di solito un Kirlia dovrebbe tenersi a distanza contro un avversario come Magnezone, invece…’ A quel punto capì, ma era un secondo troppo tardi.
Kirlia ruotò su sé stesso e ad un comando di Draconix colpì con Breccia. L’avversario fu scagliato verso l’alto, e precipitò a terra, danneggiato. Scagliò una nuova Scarica, bloccata da Protezione, e una Palla Ombra lo colpì mandandolo al tappeto.
“Ammetto che non me l’aspettavo.” Disse Ferruccio “In effetti, è raro vedere un Kirlia già preparato all’evoluzione.” Poi mandò in campo una Wormadam. La Pokémon Coleottero colse Draconix di sorpresa, ma colpì rapidamente con Coleomorso, mandando al tappeto Kirlia.
Draconix annuì. Non se l’aspettava, ma adesso doveva battere Wormadam. Dopo un attimo di riflessione, aprì la Poké Ball. Gabite si preparò a combattere.
“Oh, un Gabite.” Disse Ferruccio. Poi richiamò Wormadam, schierando invece Bastiodon, che incassò il Lanciafiamme del Pokémon e rispose con Metalscoppio, scagliandolo via. Gabite si rialzò, e stavolta colpì il terreno. Il Terremoto danneggiò gravemente Bastiodon, ma quello resistette e colpì ancora con Forzantica. Gabite resistette, poi aprì la bocca.
“Dragobolide.” Ordinò Draconix.
Ferruccio non disse nulla. Evidentemente al Capopalestra era già successo di avere a che fare con la mossa. O forse era solo che adesso che Gible era un Gabite l’effetto sorpresa si era un po’ smorzato.
In ogni caso, Bastiodon crollò.
Ferruccio lo richiamò, poi mandò in campo Wormadam. Draconix sorrise ed ordinò un Lanciafiamme che Gabite eseguì. Eppure, la Pokémon Colettoero riuscì a passarci attraverso e, seppur a fatica, colpì Gabite con Metaltestata sconfiggendolo.
“Cosa…?” Chiese Draconix.
“Quella è una mossa potente. Ma ha un contraccolpo su chi la usa, e le mosse successive richiedono uno sforzo maggiore, se non si basano sulla pura forza fisica. Wormadam è riuscita a resistere all’impatto, e adesso hai perso il tuo secondo Pokémon.”
Draconix annuì, poi mandò in campo Porygon2. Il Pokémon scagliò un Falcecannone, incassò una Metaltestata e con una Tripletta concluse lo scontro.
“Ottimo lavoro.” Disse Ferruccio “E ottimi Pokémon. A proposito…” Si allontanò un momento e tornò con una Pietra. “Vedi, ho finito le MT, ma non posso certo mandarti via con solo la medaglia. Quindi, eccoti una Pietralbore. Puoi usarla sul tuo Kirlia.”
Draconix sorrise, al settimo cielo. Ringraziò il Capopalestra poi si allontanò, entusiasta.
Ferruccio sorrise e si allontanò, sorridendo. Era sempre contento di aiutare i giovani allenatori.
 
“D’accordo.” Rispose Kain al telefono. Riattaccò e si girò. Armonio, Cetra, Rosso e Foglia lo osservavano. C’era anche la nuova recluta, il ragazzo di nome Lucas.
“Bene, ascoltatemi. La situazione a Sinnoh per il momento è calma. Perciò, dobbiamo assicurarci di mantenere un basso profilo. Per il momento non vi conoscono, il che è un vantaggio, ma non possiamo sperare vada così per sempre. Lucas, tu andrai al Monte Ostile. Terrai d’occhio la situazione laggiù. Sarà un buon allenamento, visto che ci risulta sia un progetto secondario ma comunque importante.”
Lucas annuì. In realtà sperava in qualcosa di più importante, ma se doveva andare così…
“Rosso e Foglia, voi due andrete a Riva Valore. Foglia, tu continuerai a lavorare dalla camera dell’Hotel. Rosso, il tuo compito è tenere d’occhio il lago.”
“Armonio, a te la Riva Verità. Cetra verrà con te. Lucas la lascerà installarsi nella sua vecchia casa a Duefoglie. In questo modo stavolta potremo intervenire se succede qualcosa.”
“E il Lago Verità?” Chiese Lucas, sorpreso “Se Wes è ad Almia, chi…”
“Niente paura, ho già chi se ne occuperà.”
Poi il telefono squillò. Kain controllò il messaggio. E sorrise.
“Molto bene. Direi che è il momento di andare. Buona fortuna.” Disse “E ricordate: non toccate il Team Galassia. Ci interessa il Team Blood. Mio fratello si sta già occupando di quel branco di pazzi.”
I presenti annuirono e si allontanarono, volando via su vari Pokémon.
“E adesso, vediamo questa Cuoripoli.” Disse Kain, sorridendo.

 

Squadra:GabiteMothimPorygon2GalladeCharizard

Leggendari:Rayquaza

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Darken VS Omar il Distruttore

Darken osservò la mappa.
“Da che parte?” Chiese Lucinda, guardando la mappa accanto a lui.
“Non lo so. Potremmo andare a Rupepoli o a Cuoripoli, ma…”
“Ma…”
“… Pensavo fosse una buona idea andare a Pratopoli invece.”
“Dammi un valido motivo.”
“Gran Palude.”
“… Ok, è un buon motivo. Però prima il dovere poi il piacere. Quindi, prima devi sfidare Omar. D’accordo?” Ammise la ragazza, sospirando “Per tua fortuna so andarci. Prestami un Pokémon Volante e ti ci porto.”
Poco dopo, i due atterravano effettivamente davanti al Centro Pokémon di Pratopoli. Il ragazzo la ringraziò e sorrise “Bene, come da accordi comincerò dalla Palestra. D’accordo?”
“Ottimo. Io ti aspetterò in città. Mi farò un bel giro. Ma dopo voglio vedere la medaglia.
Darken annuì e si fiondò dentro al Centro Pokémon, poi alla Palestra. Lucinda ridacchiò.
“Bene, direi che anche io ho il mio bel daffare. Dico bene ragazze?” Chiese, facendo uscire dalla Poké Ball Prinplup, Pachirisu e Lopunny. La Pokémon la squadrò, imbronciata.
“Ehi, Lopunny, cosa c’è?” Chiese Lucinda, sorpresa dal suo comportamento.
Lopunny agitò le zampe verso la Palestra, poi verso Lucinda, poi di nuovo verso la Palestra.
“… Volevi che andassi in Palestra? Ma io non faccio sfide in Palestra…”
La Pokémon si colpì il muso con la zampa, poi afferrò Pachirisu, e tenendola tra le braccia le fece fare una piroetta e un caschè, come un ballerino con una ballerina.
“… Ma non si balla in una Palestra.”
La Pokémon si portò entrambe le mani a coprirsi la bocca, alzando gli occhi al cielo. Poi scosse la testa. Indicò Pachirisu che entrava nel Centro Pokémon, poi la Palestra, poi seguì Pachirisu che entrava nel Centro Pokémon.
“… Ma non ca… Oh. OH!” Esclamò Lucinda, che improvvisamente aveva realizzato tutto, arrossendo “No Lopunny, hai frainteso, sto seguendo Darken solo perché lui è un esperto, e potrebbe aiutarmi nel mio viaggio!”
Lopunny ridacchiò, imitata da Pachirisu e Prinplup. Lucinda arrossì violentemente, poi scosse la testa.
“Bene, se abbiamo finito, cominciamo l’allenamento.” Disse.
 
Darken richiamò il Pokémon, poi sorrise.
L’omone che lo squadrò sorrise. “OTTIMO! UNO SFIDANTE SUBITO DOPO IL MIO RITORNO!” Gridò a pieni polmoni. Poi proseguì a un livello di voce normale “Allora sfidante, quante medaglie possiedi?”
“Tre signore.”
“E allora quarta medaglia sia!” Esclamò Omar. Aprì la Poké Ball, da cui uscì Gyarados. La piscina era già aperta, quindi Darken era già pronto. Con un sorriso aprì la propria Poké Ball. Ne uscì, con un sorriso, Eon. Il Jolteon sorrise scuotendo la cortissima coda e salutando Darken festoso.
“Bene Eon, sono due anni che non lottiamo al di fuori degli allenamenti, vediamo quanto sei migliorato!” Esclamò, e il Pokémon Elettro sorrise.
Gyarados scagliò un’Idropompa. Ma Darken lanciò un ordine ed Eon rispose con un Fulmine facendola esplodere in una marea di gocce. Poi, proseguì con Attacco Rapido. Il Jolteon corse via, schivando l’Idropompa per un soffio e colpendo Gyarados al petto.
Omar lo fissò, sorpreso che il Pokémon si fosse gettato in acqua solo per colpire con Attacco Rapido.
Mentre Gyarados colpiva con Colpo, Jolteon sorrise. E subito dopo l’acqua della piscina fu percorsa da una Scarica di elettricità.
L’impatto con Colpo lanciò Jolteon fuori dall’acqua, e il Pokémon tornò poi su una delle piattaforme, ma anche Gyarados aveva subito un duro colpo.
Omar decise di richiamare il Pokémon, e schierò invece Quagsire. Darken perciò richiamò Eon e mandò invece in campo Azel. Il Buizel sorrise, poi schivò una Pantanobomba e si gettò in acqua. Ne emerse schivando un Surf per poi colpire con Gelopugno. Il Pokémon Acqua arretrò, e Buizel ne approfittò per continuare con Sonicboom. Una coppia di lame di vento partì dalle sue due code, colpendo il Quagsire. Il quale in risposta colpì l’acqua generando un nuovo Surf, che investì il Pokémon scagliandolo all’indietro e bloccando le due lame di vento. Buizel si lanciò in acqua, ma ne riemerse con Acquagetto.
Mentre il Pokémon avvolto d’acqua volava verso di lui, Quagsire si limitò ad abbassare la testa. Darken non capì, finché all’impatto non fu Azel quello scagliato via.
“Ma certo, i Quagsire hanno una testa estremamente resistente, possono sbattere contro scogli e barche senza problemi… Tutto bene Azel?”
Il Buizel si rialzò, ondeggiando un po’ per i danni. Darken perciò lo richiamò, e mandò invece in campo Rose. La Roserade sorrise, poi si lanciò all’attacco. Incassò una Pantanobomba, pur con qualche danno, poi colpì con Megassorbimento. L’energia rimasta al Quagsire fu tutta assorbita, causandone la sconfitta.
Omar lo richiamò e schierò Gyarados. Il Pokémon Volante balzò fuori dall'acqua con Rimbalzo, sorprendendo Darken mentre il suo Pokémon fu vittima della caduta del nemico; subito dopo il ragazzo richiamò Rose e schierò Eon, mentre l'avversario saltò via nuovamente schivando l'attacco. Eon incassò un nuovo Rimbalzo e in risposta lanciò un Fulmine. Gyarados rispose con Idropompa bloccando l’attacco, ma mentre recuperava dal colpo scagliato, un nuovo Fulmine lo colpì.
Eon sorrise, poi entrò in campo Floatzel. Il Pokémon si preparò a colpire con Scarica, ma prima che potesse farlo Floatzel fu su di lui, colpendo con Acquadisale. Il danno fu enorme, ed Eon crollò al tappeto.
“Capisco…” Disse Darken “Acquadisale ha effetto maggiore su Pokémon già danneggiati. In effetti, capisco perché hai cambiato i Pokémon in modo da mettermi in difficoltà e farmeli cambiare a mia volta.”
Omar annuì, poi Rose entrò in campo.
“Foglielama!” Gridò Darken. Roserade annuì e una selva di foglie volò verso Floatzel, che però le schivò scansandosi. Si lanciò contro l’avversaria per colpire con Acquadisale… poi le Foglielama lo colpirono alla schiena.
“Come…”
“Ops, ho detto Foglielama? Volevo dire Fogliamagica.” Rispose Darken sorridendo.
Omar rise a pieni polmoni.
“Bella mossa ragazzo, ma io ne ho una migliore.” Disse, mentre Floatzel si rialzava. Il Pokémon chiuse la distanza con Rose, e rispose alla Velenpuntura della Pokémon, scagliata da questa all’ultimo, con Gelopugno. Entrambi i Pokémon subirono danni, ma fu solo Rose a crollare. Darken sperò nell’avvelenamento, ma notò che il ghiaccio sulla zampa di Floatzel era viola. Il Pokémon la agitò e il ghiaccio cadde in acqua, innocuo.
“Ha congelato il veleno…” Disse Darken. Poi aprì l’ultima Poké Ball. Azel fissò il Floatzel, e deglutì.
Darken sorrise, e il Buizel sorrise di rimando. Quando l’avversario si scagliò contro di lui con Gelopugno, lo schivò gettandosi in acqua. Per bloccare l’Acquadisale che lo colpì quando riemerse usò Pistolacqua, e anche se alcune gocce lo colpirono il grosso si disperse. Poi si lanciò all’attacco con Acquagetto. Il Pokémon Acqua avversario incassò, e rispose con Gelopugno, cui Buizel rispose allo stesso modo. Floatzel arretrò, e il Pokémon concluse con Sonicboom.
Floatzel crollò. Buizel sospirò, poi si piegò in ginocchio. Darken sospirò a propria volta, richiamandolo. Aveva vinto solo grazie alla Fogliamagica di Roserade e al fatto che il Buizel era bravo a schivare. Era stato uno scontro parecchio al cardiopalma.
“Gran bella lotta!” Esclamò infatti Omar. Poi gli consegnò MT e Medaglia, e lo salutò.
Darken si ricongiunse quindi con Lucinda, e orgoglioso le mostrò la medaglia.
“Wow, ottimo lavoro!”
“Grazie. Sono anche riuscito ad usare Eon, quindi ottimo risultato! E adesso…”
“Sì, adesso Gran Palude.” Sorrise Lucinda, e la ragazza richiamò i suoi Pokémon, ignorando Lopunny che ridacchiava.
 
“Ah, Mewtwo…” Disse Rayquaza, fissando Mewtwo. Era disteso sul fianco di una montagna. Mewtwo lo fissò. Una lunga cicatrice gli percorreva il fianco, come se ci avesse grattato contro qualcosa. Stava sparendo, ma per il momento era ancora visibile tra le squame verdi. Si chiese cosa fosse stato.
“E dimmi Groudon…” Proseguì il drago verde fissando il Pokémon rosso, che fece del proprio meglio per farsi piccolo, impresa non facile “Perché l’avresti portato qui?”
“Credo sia giusto ascoltarlo…”
“Ascoltarlo? Sai, è un bel salto da ‘dovremmo distruggerlo’ a ‘dovremmo ascoltarlo’. Deduco che abbia dato motivazioni valide.”
“Sì, è stato convincente.”
“Ottimo.” Commentò Rayquaza “Convincimi.” Disse a Mewtwo.
Il Pokémon annuì. E cominciò a parlare.

 

Squadra:BuizelMurkrowPrinplupCameruptRoseradeJolteon

Leggendari: Entei

Medaglie:Coal BadgeMine BadgeForest BadgeFen Badge

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Dragozard VS Fannie

Dragozard e Vera osservarono la grande città di Cuoripoli. Dragozard sorrise: l’ultimo messaggio di Orthilla chiedeva a lui – e anche a Vera, probabilmente Orthilla aveva saputo dalla ragazza che era con lui – di raggiungerla all’Arena delle Virtù, per una Super Gara speciale. Dragozard sorrise. Era una bella idea, e sarebbe stato bello esibirsi di nuovo dopo un po’.
Prima, però, la Palestra. Vi si diresse subito. Notò una ragazza ed un ragazzo uscire e dirigersi verso sud, e i capelli sembravano quelli di Giuls, ma si allontanò rapidamente, e non essendone sicuro decise di non seguirla. Invece si girò verso la Palestra.
Entrato, affrontò i vari avversari fino a raggiungere la Capopalestra.
“Ah, Dragozard!” Esclamò quella, sorridendo vedendolo entrare “Sono molto felice di vederti, oui!” Esclamò ancora, per poi coprirsi la bocca. Notando l’espressione di Dragozard, ridacchiò “Scusa, è che il mio accento di Kalos talvolta si fa sentire.”
Dragozard deglutì, scuotendo la testa. La donna non poteva sapere di sua sore… di Kyoku. Perciò sorrise “Scusami, mi ha sorpreso un po’, conosco solo un’altra persona con quell’accento.”
“Oh, in effetti sta diventando raro. Comunque. Immagino tu sia qui per una lotta prima di andare allo stadio. Sbaglio?”
“No, è esatto.” Replicò il ragazzo.
“Ottimo, allora avremo un… quante medaglie hai?”
“Tre.”
“Allora un tre contro tre.” Disse Fannie annuendo. Poi aprì una Poké Ball, da cui uscì Froslass. Dragozard annuì e schierò Gengar. Il Pokémon Spettro scagliò una Palla Ombra che centrò l’avversaria. La Pokémon arretrò danneggiata, ma riprese posizione ed usò Grandine. La successiva Palla Ombra la mancò, mentre la Pokémon sembrava diventare trasparente tra la grandine.
Dragozard annuì, ma sapeva che era un problema. Il tipo ghiaccio di Froslass lo rendeva problematico per gli altri Pokémon che voleva usare in Palestra. Perciò, decise di aspettare.
Aspettare.
Aspett…
“A destra, Palla Ombra, subito!”
Gengar ruotò e scagliò una Palla Ombra che colpì Froslass in pieno volto. Il Geloraggio scagliato dalla Pokémon colpì Gengar, che però resistette. Approfittandone, il Pokémon concluse con Sbigoattacco, prevedendo il Geloraggio della Pokémon, che crollò.
Gengar sorrise, ma subito dopo Drifblim entrò in campo e scagliò un Funestovento incassando Palla Ombra. La mossa centrò Gengar e lo mandò al tappeto.
Dragozard annuì, e dopo un attimo di riflessione mandò in campo Rhydon. Il Pokémon incassò Funestovento e rispose con Rocciotomba, causando ingenti danni al Drifblim. Quello rispose con Palla Ombra, ma Rhydon scosse la testa e colpì, stavolta con Sassata. I massi caddero sull’avversario. Questi, non ancora sconfitto, usò ancora Funestovento, ma la risposta dell’avversario fu un nuovo Rocciotomba, che concluse lo scontro.
A quel punto entrò in campo Mismagius, che iniziò con Psichico. Rhydon, indebolito, scagliò un nuovo Rocciotomba, ma Mismagius riuscì a schivare parte dell'attacco.
La Pokémon colpì poi con Palla Ombra. Rhydon resistette e colpì con Codacciaio, ma il successivo Palla Ombra lo sconfisse.
A quel punto, Draconix schierò Grotle. Il Pokémon scagliò Foglielama, e Mismagius incassò il colpo, ma quando scagliò una Palla Ombra non trovò il bersaglio: approfittando della selva di foglie creata per attaccare, Grotle era corso verso di lei. Il Morso seguente concluse lo scontro.
“Ottimo lavoro!” Esclamò Fannie, impressionata “Mi hai battuto in questo campo, ma vedremo se riuscirai a battermi anche in quello delle gare.” Aggiunse la donna con un occhiolino. Poi gli consegnò la Medaglia Vestigia e si avviò all’uscita. Dopo un attimo, Dragozard e Vera la seguirono. Non potevano sapere quello che li aspettava meno di venti minuti dopo.
 
Entei scartò di lato, schivando per un pelo l’attacco del MegaGengar.
“Chi Giratina sei tu?” Chiese, ma si rese conto che l’uomo non poteva rispondergli. Si limitò invece ad alzare un dito. Entei balzò all’indietro. Un secondo dopo un Aegislash si conficcò nel terreno davanti a lui. Entei scagliò un Fuocobomba ma lo Scudo reale si mise in mezzo prima che il colpo andasse a segno.
Subito dopo una Fangonda rischiò di investirlo, quindi si scansò di lato. Appena in tempo.
“Devo battere il MegaGengar” decise “altrimenti non posso andarmene.” Finché il Pokémon restava in piedi, se lo sarebbe ritrovato tra i piedi se avesse cercato di fuggire.
Fu in quel momento che l’uomo col cappuccio arretrò, sorridendo.
“Bene, il mio lavoro qui è finito. Ti lascio a lui.” Disse indicando un uomo vestito di rosso. Entei si girò di nuovo… e l’uomo era scomparso.
Il Pokémon sorrise, girandosi verso l’individuo “Bene, vediamo che sai fare.”

 

Squadra:GrotleSneaselRhydonGengarGyaradosCharizard

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Frak VS Fannie

Frak controllò sulla mappa dove gli conveniva andare ora. Rupepoli o Cuoripoli erano entrambe buone scelte. Altrimenti, poteva tornare indietro e affrontare Canalipoli. Dopo aver riflettuto un po’, però, scelse l’opzione Cuoripoli.
La città era tranquilla, in fondo era ancora mattina. Con calma si diresse alla Palestra. Arrivato, si trovò davanti una ragazza.
“Salve, sei qui per la Palestra?”
“Esattamente!” Rispose il ragazzo sorridendo.
“Mi dispiace, ma per ancora un’ora miss Fannie sarà all’Arena per prepararsi all’esibizione di oggi pomeriggio. Perciò dovrai aspettare.”
“Capisco.” Disse Frak, per poi allontanarsi.
Trascorse un’ora girando per la città. Non c’era molto da fare a Cuoripoli. Il Parco Concordia non gli sembrava interessante, una veloce visita alla Cattedrale fu sufficiente per farsi un’idea, e per il resto le vie erano soprattutto popolate da negozi. Acquistò alcuni Poffin, scegliendo quelli che gli sembravano adatti ai suoi Pokémon, e si fermò a un bar aspettando gli ultimi dieci minuti.
Seduto lì, si mise a pensare alla sua situazione. Si chiese se Baldo avesse ragione e ci fosse davvero qualcun altro oltre a loro proveniente da un altro universo. Ci aveva parlato un paio di volte, ma Baldo si era limitato a dire che riteneva probabile la comparsa di altri come loro, e che i suoi Regi concordavano con lui.
“Beh, se ha ragione giuro che li troverò.” Si ripromise. Baldo gli aveva consigliato di tenere d’occhio le news. Quelli come loro finivano sempre in prima pagina, dato che per farsi trasportare da Hoopa in un altro universo voleva dire avere qualcosa di speciale.
“Ma non è detto il contrario, cioè che chi diventa famoso sia uno di noi.” Aveva concluso Baldo.
“Il che mi lascia con zero indizi. So soltanto che da qualche parte potrebbe esserci qualcuno che viene da un altro universo.” Concluse il ragazzo “Grandioso.”
A quel punto, si alzò e si diresse alla Palestra, che trovò aperta. Attraversò i vari piani affrontandone gli avversari ed infine raggiunse Fannie.
“Oh, uno sfidante fin da subito, e dire che ho appena aperto.” Disse Fannie “Bene, quante medaglie hai?”
“Tre.”
“In tal caso un tre contro tre per la quarta medaglia ci aspetta. Pronto?”
“Certo.” Rispose Frak. Fannie sorrise e schierò Rotom. Il Pokémon Elettro sorrise. Frak rifletté un momento, poi mandò in campo Gligar. Il Pokémon si librò a mezz’aria, fissando l’avversario.
Gligar esordì con Finta. Rotom arretrò, colpito, e rispose con Palla Ombra. Gligar incassò per poi colpire con Privazione. Una Baccacedro cadde a terra, poi Gligar fu fatto arretrare da una nuova Palla Ombra. Subito dopo, Fannie cambiò Pokémon, schierando Froslass, che incassò la Finta successiva.
“No, non va bene.” Pensò Frak, richiamando Gligar per schierare Pupitar. Il Pokémon incassò una Bora, anche se gli causò danni, e rispose con Morso. Froslass arretrò, colpita, e colpì di nuovo con Geloraggio. Pupitar arretrò, incassando il secondo colpo… E subito dopo un blocco di ghiaccio lo catturò completamente.
Congelamento…’ Pensò Frak, richiamando il Pokémon. Fannie sorrise, poi Frak schierò Lucario. Il Pokémon sorrise e si scagliò all’attacco, colpendo con Ferrartigli. Froslass crollò.
Subito dopo, Fannie schierò Drifblim. Il Pokémon ruotò colpendo con Ventargenteo. Lucario resistette e colpì con Ferrartigli, ma subito dopo lo colpì un Funestovento. Lucario colpì di nuovo con Ferrartigli, poi Drifblim usò nuovamente Funestovento. Danneggiato, il Pokémon non si diede per vinto ed insistette a colpire con Ferrartigli.
Alla fine, Drifblim crollò al tappeto. Lucario, però, era allo stremo. Quando Rotom entrò in campo, colpì con Palla Ombra, usando la distanza per evitare di essere colpito a propria volta, e lo sconfisse.
A quel punto fu Gligar a rientrare in campo. E un suo Morso concluse lo scontro.
“Ottima lotta, davvero.” Disse Fannie.
“Grazie.” Rispose Frak, sospirando. Stavolta c’era andato molto vicino, se Lucario non avesse sconfitto Drifblim non sapeva come sarebbe finita la lotta.
Prese medaglia ed MT e si avviò verso l’uscita. E immancabilmente si trovò davanti Astrid.
“Ah-ah!” Esclamò la ragazza “Ecco il mio rivale!”
“Ciao Astrid.” Disse Frak, nel frattempo chiedendosi se non fosse possibile sparire in quel momento. Si chiese se Hoopa non potesse portarlo via.
“Scommetto che hai già ottenuto la quarta medaglia, vero?”
“Già.”
“Bene, in tal caso ti sfido!” Esclamò la ragazza “Aspettami sul percorso ad est di qui. Ci vediamo tra mezz’ora.”
Frak annuì, incapace di rispondere di no. L’idea di una sfida era troppo allettante. Astrid sorrise ed entrò in Palestra.
Si diresse al Centro Pokémon per scegliere i Pokémon migliori, poi si avviò, sorridendo. Tutto sommato, l’idea non era niente male.
 
Cinque ore dopo, un Frak molto, molto scocciato vide finalmente comparire Astrid.
“Ehilà, rivale! Ti chiedo scusa, ma ho dovuto sfidare Fannie due volte… Sigh… E poi mi sono messa a fare un giro per prepararmi al meglio.” Aggiunse. ‘Prepararsi al meglio’ evidentemente per lei significava riempirsi di souvenir decise Frak, osservando le tasche piene di sacchetti della borsa da viaggio della ragazza, mentre questa la posava a terra.
Poi Astrid cambiò completamente espressione “Molto bene.” Iniziò, e per la prima volta Frak sentì un groppo alla gola “Ti mostrerò cosa so fare. Spero tu abbia scelto i Pokémon migliori, perché anche io ho preparato la mia squadra più forte.”
Frak sorrise, e afferrò una Poké Ball dalla cintura. La ragazza aprì una Poké Ball, da cui uscì Kangaskhan. Frak sorrise osservando il Pokémon, dopodiché schierò Sandslash.
I due Pokémon si prepararono a colpire…
Poi un’esplosione proveniente dalla città li interruppe. E senza pensarci, entrambi si precipitarono verso il suono.

 

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Doom in the Dome (parte 1)

Dragozard e Vera entrarono insieme a Fannie nella grande Arena di Cuoripoli. La donna li guidò fino al retro del palco, dove chi doveva esibirsi poteva prepararsi. E qui si trovarono davanti Orthilla.
“Ragazzi!” Esclamò Orthilla sorridendo ed abbracciando Dragozard e Vera. La cosa sorprese entrambi, dato che Vera non era proprio la migliore amica di Orthilla. Non che si detestassero, ma Orthilla era sempre sembrata un po’ fredda con lei.
“Orthilla, ciao.” Disse Vera, allontanandosi “Scusa, ma mi devo andare a preparare.” Aggiunse, e si diresse al camerino.
“Beh, ha ragione.” Disse Dragozard sorridendo. Fece per dare un bacio alla fidanzata, ma Orthilla lo fermò con un dito.
“Scusa tesoro, ma fino alla fine di questa esibizione siamo rivali.” Disse la ragazza. Dragozard ridacchiò e si allontanò.
Fannie sorrise, stringendo la mano ad Orthilla. “Posso solo dire che è un piacere conoscerla, miss Orthilla.”
La ragazza annuì e sorrise “Il piacere è tutto mio, mi creda.”
Le due si scambiarono un paio di parole di circostanza, poi anche Fannie si diresse al camerino.
Appena fu sicura di essere sola, Orthilla tirò un sospiro di sollievo. Poi tirò un pugno all’aria dietro di lui, che rispose con un deciso “Ahia!”
“Ti ho sentito ridere, Hvitserk. Per poco non ti facevi scoprire.”
“E tu per poco non ti facevi baciare, Ivar.” Rispose l’altro, ridacchiando di nuovo.
“Sentimi bene, se proprio tu ci fai scoprire…”
“Tranquillo, sono pur sempre la Pelle di Kecleon, no?”
“Non era l’Incredibile Hvitserk l’Invisibile?”
“Avevo otto anni.” Rispose quello, offeso.
“Limitati a restare il silenzio, e preparati, Adriano arriverà tra poco.”
Hvitserk sospirò “Non sai mai stare agli scherzi.” Poi si zittì di nuovo. Ivar si grattò il collo. Quattro giorni di trasformazione continua erano due di troppo. Se non si sbrigava a tornare normale, le cose rischiavano di mettersi male.
Poco dopo, Adriano comparve effettivamente, sorridendo. I due scambiarono quattro chiacchiere, ma Ivar sapeva che parlarci troppo rischiava di farlo scoprire. Aveva studiato le esibizioni e le interviste di Orthilla per capire il suo comportamento pubblico, ma quello privato era più complicato.
Riuscì per fortuna a tenersi sul vago quanto bastava per non insospettire l’uomo, e quando questi se ne andò tirò un sospiro di sollievo. Poi gli segnalarono che era ora di entrare in scena. Mise su il proprio sorriso migliore – scatenando un’altra risata di Hvitserk dietro di sé – e si diresse sul palco.
 
Dragozard sorrise ed entrò in scena, con Gardevoir accanto. Aveva scelto la Pokémon dato che voleva fosse l’esibizione migliore possibile.
I vestiti di scena che gli avevano dato erano decisamente più eleganti di quelli a cui era abituato, ma non era un problema. Perciò, sorrise alla folla e fece la propria entrata in scena con Gardevoir che levitava sei Palla Ombra intorno a loro per poi lanciarle in aria. Mentre ricadevano alzò la mano e le sfere presero a ruotare sempre più velocemente, fino a sembrare un anello. Poi la strinse, e l’anello si chiuse in una splendente esplosione viola.
Poi fu il turno di Vera, che entrò in scena accompagnata da Blaziken, il quale balzò sul palco davanti a lei e scagliò in aria tre Calciardenti producendo altrettante vampate di fuoco. Le braci cadendo verso il basso lo illuminarono mentre sollevava la gamba e ne produceva un’ultima, molto più forte delle precedenti.
Orthilla fu la terza ad entrare. Alty, sopra la sua testa, ruotò producendo un Dragospiro e si avvolse in esso, per poi uscirne Megaevoluta. Il ragazzo notò che c’era qualcosa di strano nell’Altaria, aveva un’aria minacciosa, ma decise che era la sua immaginazione.
Poi entrò Fannie che sorrise, e da sopra di lei comparve Drifblim. Un Funestovento si sparse sul palco, per poi venire spazzato via da un Aerasoio disperdendosi in decine di piccole nuvolette viola luccicanti.
Fu a quel punto che i quattro notarono Adriano, che si era avvicinato alle spalle. Dragozard e Vera sorrisero. Non se l’aspettavano, ma Orthilla aveva davvero organizzato un’esibizione speciale, se anche Adriano c’era in mezzo. E infatti l’allenatore schierò la propria Milotic, che produsse un Acquanello luccicante per poi disperderlo con Cascata verso l’alto in un’esplosione di goccioline d’acqua.
La folla applaudì entusiasta.
“Grazie, grazie.” Disse Orthilla, facendosi avanti “Voglio ringraziare i nostri partecipanti di oggi, questo spettacolo non sarebbe altrettanto speciale senza di loro.”
Poi alzò una mano. Altaria si sollevò sopra di loro, di nuovo in forma normale.
“Perciò, grazie a tutti. Spero che…”
E a quel punto, il soffitto esplose.

 

Dragozard tossì, guardandosi intorno tra i detriti. La cupola non era crollata del tutto, ma solo il pezzo tra loro e il pubblico. Con un po’ di fortuna, la gente poteva essersi messa in salvo. Restava il fatto che erano bloccati, dato che solo un Pokémon volante poteva superare quelle rocce. E Altaria era stata colpita, realizzò fissando la Pokémon a terra mentre Orthilla, tossendo, la richiamava nella Ball.
“Cos’è stato?” Chiese Vera, facendosi avanti a propria volta. Anche Fannie ed Adriano li raggiunsero.
“Niente di che, siamo solo venuti a prendere un paio di persone.” Rispose una voce alle loro spalle. Si girarono, ma non videro nessuno.
“Cosa…” Iniziò Adriano. E in quel momento qualcosa lo colpì in faccia. Arretrò, portandosi la mano al naso.
“Al Giratina. Milotic, Acquanello!” La Pokémon annuì e produsse un cerchio d’acqua. Con esso, individuarono una figura invisibile, visibile nel punto in cui l’Acquanello ne circondava la sagoma.
“Va bene, va bene, molto bravo mister Adriano. Complimenti.” Disse quello, tornando visibile. Il ragazzo che si trovarono davanti sorrise “Salve a tutti. Sono qui per prelevare un paio di voi. Beh, tre in realtà. Lei, signor Adriano, lei, signorina Orthilla, e lei, signorina Vera.”
“E credi che ve lo lascerò fare?” Chiese Adriano, sorridendo. Milotic s’inarcò minacciosa. Dragozard e Gardevoir si misero davanti ad Orthilla, mentre Vera preparava Blaziken alla lotta.
“A me? Nooo.” Poi altri quattro individui entrarono in scena “A noi, sì.”
E così dicendo, quelli aprirono le proprie Poké Ball. Un ragazzo con la frangia che gli copriva l’occhio destro mostrò un Seviper. Uno Skarmory enorme, accompagnato da un persino più grande Aerodactyl, erano davanti a due uomini barbuti. Un uomo muscoloso schierò un Machamp. E il ragazzo che aveva parlato fino a quel momento fece uscire un Kecleon.
Dragozard deglutì, fissando i due Pokémon enormi. Già sconfiggere cinque Pokémon con tre non sarebbe stato facile. Ma sconfiggerne due così grandi…
“Quindi, cosa volete fare, perdere davvero tempo a provare a combatterci, o arrendervi?”
“Ovviamente combattere.” Rispose Adriano, e Milotic si scagliò contro l’Aerodactyl, colpendo con Cascata.
“Ovviamente.” Rispose l’uomo barbuto. E colpì con Attacco d’Ala. Il colpo era diretto perfettamente contro Milotic… Poi un Metagross scese direttamente dal cielo e bloccò il colpo.
I presenti guardarono tutti in alto, e Dragozard sorrise. Marisio e Giuls atterrarono entrambi, sorridendo, a cavallo di un Salamence.
“Bene, direi che il vantaggio numerico è nostro.” Disse Dragozard, sorridendo all’amica. Certo, i Pokémon enormi potevano far paura, ma finché erano solo due… “Sìììì, temo non sappiate contare.” Rispose il ragazzo con l’occhio coperto. E imitato dagli altri aprì tutte le Poké Ball della cintura.
I suoi Pokémon, Arbok, Seviper, Serperior, Milotic e Gyarados potevano incutere timore. Kecleon, Starmie, Florges, Sawsbuck e Mothim del ragazzo invisibile anche. E certo, anche il Machamp, il Tyranitar, l’Electivire, il Donphan, il Golem e l’Absol dell’uomo muscoloso potevano fare paura. Ma quelli veramente spaventosi furono i Pokémon enormi dei due individui barbuti. Skarmory ed Aerodactyl, ma anche Gigalith, Aggron, una coppia di Bastiodon, Mawile, Metagross, Bronzong, Rhyperior, Crustle ed un Golem dall’aspetto bizzarro. Tutti accomunati dall’essere grandi tra il doppio ed il triplo del normale.
I Pokémon li fissarono dall’alto, e Dragozard si sentì minuscolo mentre quelli abbattevano le macerie per farsi spazio, rivelando la sala completamente vuota.
“Quindi che faccio?” Chiese il ragazzo non più invisibile “Combattete o lasciamo perdere?”
“Ovviamente combattiamo!” Esclamò una voce dal corridoio. I presenti si girarono e videro Frak entrare, insieme a una ragazza che non conoscevano. Il ragazzo trasportava una ventina di Poké Ball, che lanciò ai presenti.
“Frak?!” Chiese Dragozard.
“In carne ed ossa. Ho pensato queste vi avrebbero fatto comodo, quindi le ho prelevate dal banco d’accettazi… Ehi, che cavolo sono quei cosi?” Chiese indicando i Pokémon giganteschi.
Ognuno afferrò le Ball, aprendole. Fannie borbottò qualcosa sul non avere il team da otto medaglie. In campo entrarono Dusknoir, Mismagius, Rotom, Froslass e Gengar, oltre a Drifblim che era già in campo.
“Oh, fantastico.” Borbottò il ragazzo. “Bene. A quanto pare dovremo fare le cose in modo difficile.”
E si preparò a combattere.
 
Kain, in disparte, osservava la scena. Aveva fatto attenzione a non farsi notare, stando ben nascosto e arrivando in volo silenziosamente. L’imprevisto di Marisio non ci voleva, ma poteva tornargli utile. Osservò i presenti e annuì.
“Molto bene. Vediamo quanto sono effettivamente forti i Lod.”
“Anche tu qui a goderti lo spettacolo, Kain?” Chiese una voce alle sue spalle. Il ragazzo si girò, e rimase a bocca aperta.

 

-Giuls-

Squadra: Egg20940b_7e432bd8dbe240b8a54c192ac037fd66~mv2.pngLopunnyMagmarTyphlosionTogekiss

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-Dragozard-

Squadra:GrotleSneaselRhydonGengarGyaradosCharizard

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-Frak-

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Doom in the Dome (parte 2)

Tu… Qui?” Chiese Kain, fissando l’uomo di fronte a lui, a cavallo di un Salamence. Una sottile barba bruna, lunghi capelli dello stesso colore, occhi scuri e alto.
“Che c’è, Kain, non era nei tuoi piani?”
“Piani? Non ho piani qui. Che io sappia siete stati voi ad attaccare. Sono solo venuto ad assistere.”
L’altro sorrise “Bene, bene. In tal caso non ti spiacerà se mi siedo qui accanto a guardare.”
“Affatto.” Rispose Kain, stringendo il pugno. Fosse stato chiunque altro, avrebbe considerato il combattimento una buona idea. Ma contro un Wulf, senza un minimo di preparazione… poteva solo guardare e sperare le cose andassero comunque secondo i piani.
 
Il Magmar di Giuls schivò un attacco del Crustle gigante, colpendo in risposta con un Fuocobomba. Il Pokémon arretrò per il colpo, ma rimase comunque meno danneggiato di quanto avrebbe fatto un Crustle normale.
La ragazza gli ordinò di schivare appena in tempo, prima che le chele dell’avversario lo colpissero con Forbice X.
Un Hariyama si scagliò contro di lei, ma si mise in mezzo Gardevoir, con Eevee al suo fianco. La Pokémon colpì con Psichico, a cui il Pokémon normale aggiunse un Morso. Hariyama incassò agevolmente il secondo attacco, ma il primo aveva comunque causato danni.
Lopunny nel frattempo stava combattendo con il Golem, schivandone i vari Rotolamento per poi colpire con Breccia. Quando il Pokémon caricò nuovamente, un’Eterelama di Togekiss lo colpì.
Dietro di lei, Marisio e i suoi Pokémon stavano tenendo occupati due giganteschi Bastiodon e uno Steelix. Il Salamence e il Metagross volavano intorno al serpente gigante, l’Ursaring, l’Absol e il Pinsir combattevano contro il primo Bastiodon, mentre il secondo in quel momento stava incassando gli attacchi del Lucario.
In quel momento un Houndoom colpì con Rogodenti il Crustle sul fianco, e dato che non lo conosceva Giuls decise che doveva appartenere alla ragazza con i capelli biondi arrivata con Frak. Si aggiunsero anche una Mawile ed un Blaziken, che colpirono insieme con Morso e Calciardente. Il Crustle resistette però.
Giratina, quattro contro uno e resiste comunque.’ Pensò Giuls. Si girò facendo appena in tempo ad ordinare a Lopunny di schivare un Dinamipugno con Rimbalzo. La Pokémon saltò evitando il colpo e colpendo il Machamp che aveva provato a colpirla di sorpresa con Rimbalzo.
La ragazza doveva seguire tre combattimenti contemporaneamente, il che era parecchio difficile, specialmente considerato che non tutti i Pokémon erano suoi, e che non era certo l’unico combattimento. Guardò verso l’alto sentendo un ruggito. Sopra le loro teste due Charizard e un Banette stavano combattendo con lo Skarmory gigante. Erano avvantaggiati dato che potevano muoversi meglio del Pokémon, ma d’altra parte il Pokémon enorme era molto più potente.
Un rumore attirò la sua attenzione. Si girò vedendo un Seviper colpire Eevee con Velenocoda. Richiamò subito ilPokémon, già sconfitto, ma a quel punto Seviper si lanciò su di lei. A salvarla fu un Aggron, che si schiantò sul Seviper con Bottintesta, costringendolo a concentrarsi su di lui.
“Dobbiamo bloccare gli allenatori, sono troppo avvantaggiati.” Disse a Frak, che arrivò in quel momento accanto a lei dando ordini al Pupitar.
“E come? Quello invisibile è sparito, e… Protezione!”
Aggron obbedì e un secondo dopo una lunga lingua, la versione Kecleon di Finta, fu bloccata da uno scudo. In risposta il Pokémon colpì il Seviper con Ferrartigli lanciandolo via.
“Capito cosa intendi, siamo troppo impegnati. Per quei Pokémon giganti ci vogliono diversi Pokémon.”
“Ma Adriano dov’è? Lui potrebbe…”
In risposta Giuls vide dietro Frak cinque colonne d’acqua colpire tre Pokémon giganti, il Metagross, il Mawile ed il Golem, il quale scagliò in risposta un Tuono. Una delle colonne si spense, e il lampo di luce rossa seguente confermò che uno dei Pokémon era crollato.
“Non potrebbe far nulla, gli hanno mandato contro abbastanza Pokémon da tenerlo impegnato.”
Dannazione…’ Pensò Giuls, guardandosi intorno. In quel momento una Sassata centrò Togekiss facendola precipitare, e un colpo vagante scagliato da chissà dove, un Fangobomba, la centrò. Giuls la richiamò subito.
Due giù…’ Pensò la ragazza, poi sorrise vedendo Frak lanciare un ordine e Sandslash rispondere centrando con Ferrartigli il Golem, mandandolo al tappeto.
Il Golem svanì, ma diversamente dalla sparizione con la Poké Ball non ci fu un un lampo di luce rossa. Si dissolse e basta.
“Cosa…?” Chiese Frak, poi Lopunny mandò al tappeto il Machamp con un nuovo Rimbalzo, e successe la stessa cosa.
“Cosa sta succedendo?” Chiese Giuls. Poi sentì una voce femminile.
“Giuls, giù!”
Si abbassò di riflesso trascinando Frak con sé, e subito dopo una coppia di destri le passò sopra la testa.
L’uomo che aveva provato a colpirli rimase sorpreso e perse l’equilibrio.
“Che cos’è?!” Esclamò Frak, arretrando stupefatto. Giuls sentì il bisogno di imitarlo, ma era a terra. Perciò guardò l’uomo.
Era lo stesso individuo di prima, l’allenatore del Machamp, del Golem, dell’Hariyama e altri. Ma adesso aveva due braccia destre e il corpo era coperto da quelle che sembravano rocce.
“Uff, che sfortuna…” Commentò quello “Sembra che siate riusciti a schivare. E io che speravo di riuscire a finirla subito.”
“Cosa sei tu?” Chiese Frak, fissandolo.
“Che maleducato che sono, lasciate che mi presenti: Rongvaldr, il Simbiotico. Credo che il resto sia chiaro. A proposito, vediamo di risolvere subito un problema…” E così dicendo aprì la mano destra superiore, da cui partì una roccia che centrò in pieno Gardevoir alla schiena. In compenso, la Pokémon e un Lucario erano riusciti a mandare al tappeto il Pokémon Lotta un attimo prima del colpo.
Giuls la richiamò rapidamente, mentre l’Hariyama scomparve. E sotto i loro occhi il braccio sinistro di Rongvaldr si gonfiò e la mano si deformò, diventando quello di un Hariyama.
“Eh, peccato.” Commentò, e colpì verso il basso con un Vitaltiro. Per fortuna il colpo era potente ma lento, e Frak riuscì a trascinare Giuls indietro. Subito dopo l’impatto creò un cratere nel terreno.
“OH, MA ANDIAMO!” Tuonò Rongvaldr “Sono stato così gentile da concedervi una morte rapida…”
Sopra le loro teste subito dopo passò Magmar, colpito evidentemente dal Crustle non avendo i consigli di Giuls ad aiutarlo. La ragazza riuscì solo a richiamarlo.
“Ahi ahi… A secco di Pokémon? Toccherà a lui proteggerti immagino.”
Frak si chiese perché l’uomo stesse sorridendo, poi qualcosa di invisibile afferrò il ragazzo e lo trascinò via, facendolo sparire tra i combattimenti.
“Fermi tutti!” Gridò una voce dalla porta. Giuls e Rongvaldr, i più vicini ad essa, si girarono e videro dei poliziotti correre verso la porta dell’arena.
“Non adesso.” Rispose quello, e scagliò una sassata sopra la porta, facendola crollare e bloccando l’ingresso.
“Sembra proprio che dovrò andarmene in fretta. Bene. Sei senza Pokémon e senza aiuto. Che piani hai?”
Giuls strinse il pugno. Non aveva più Pokémon. Non aveva più…
Ripensò alle altre volte che si era trovata in una situazione simile. Era sempre arrivata una voce a salvarla. E l’unica volta che non era successo…
Poi ci fu un lampo di luce dal suo zaino, che si spezzò. Dall’interno, in mezzo ai pezzi di un involucro, emerse un Riolu.
“Oh, quindi ne avevi sei. Ma credi che baster…” Poi il Riolu scagliò una Forzasfera, centrandolo in pieno petto e facendogli frantumare l’armatura.
“Oh, non dovevi farlo…” Rispose l’uomo, colpendo con un Dinamipugno usando una delle braccia destre.
“Riolu!” Gridò Giuls, ma Riolu non c’era più. Il Lucario che si ergeva al suo posto usò Palmoforza per colpire il pugno dell’avversario, poi Ossoraffica centrandolo al petto, scoperto dai sassi.
Rongvaldr arretrò, tossendo “Brutto… Bene, vediamo che sai fare.”
Il Lucario che un secondo prima era Riolu e un secondo prima ancora un "uovo" si girò verso Giuls e sorrise. “Non temere madre, riuscirò a proteggerti.” Questa volta, Giuls sentì la voce chiaramente, e non c’erano dubbi su chi l’avesse prodotta. Poi svenne. L’ultima cosa che vide furono i palmi di Lucario illuminarsi di blu.
 
Quindi Kain aveva ragione?’ Pensò Marisio, tenendo gli occhi chiusi e fissando il Lucario e sotto l’aura, adesso debole ma prima molto brillante, di Giuls “No, un Lucario non è decisamente il soggetto adatto per decidere.” Poi vide un luccichio di aura verde dietro di sé e si scansò di lato, per poi girarsi e colpire con un pugno.
“Ahi!” Sbottò quello, arretrando “Riesci a vedermi?”
“Sei molto bravo, ma la tua aura si fa sentire quando attacchi.”
“Buono a sapersi. Allora non combatterò te. Uno dei miei Pokémon ha appena preso una preda molto più adatta.” Disse, allontanandosi. Marisio colpì in direzione della voce, ma il pugno andò a vuoto. E quando l’uomo non attaccava, persino lui non riusciva a vederlo. Era proprio come un Kecleon.
“Lucario, schiva la Metaltestata, poi Ossoraffica.” Disse, sempre a occhi chiusi. Lucario obbedì e si sentì un clang metallico mentre l’Ossoraffica impattava sull’acciaio.
“Sono molto più resistenti del normale.” Pensò “Non sono solo grossi, anche tutte le abilità naturali della specie sono amplificate.”
Si chiese come fosse possibile. Aveva sentito parlare di molti poteri posseduti da chi portava l’Antico Legame, ma ingigantire i Pokémon non era tra questi.
Poi scorse un nuovo luccichio e si precipitò da quella parte. Si trovò davanti un omone, che sorrise.
“Ah, il mio avversario sei tu dunque? Molto bene. Però credo sia d’uopo scambiarci i nomi. Mi chiamo Dunvatus, Sangue di Roccia. Chi avrò il privilegio di uccidere oggi?”
“Marisio Berlitz, erede del Castello Berlitzia, Cavaliere dell’Aura.”
Dunvatus sorrise “Un Cavaliere dell’Aura? Avevo sentito fossero tutti morti, uccisi da Lord Harald. Ma ho sempre detto che per me erano baggianate.”
“E infatti siamo ancora in circolazione.” Rispose Marisio. Poi colpì con un pugno infuso di aura. Non letale, ma una persona normale sarebbe svenuta sul colpo.
E invece l’impatto colpì qualcosa che sembrava un muro di pietra. Marisio non si fece male grazie all’Aura, ma anche l’avversario resistette senza problemi. Una luce marrone emanava dal suo intero corpo, notò Marisio, sotto lo strato di Aura azzurra che possedevano di solito gli umani.
“Un Legame con la Roccia?” Chiese Marisio.
“Che bravo. Adesso fammi divertire.”
 
“Non mi sembra le cose stiano andando come da programma. Dici che dovrei intervenire?” Disse Harald.
Kain annuì “Sarebbe la scelta giusta.” In realtà per lui sarebbe stato un disastro, il Wulf avrebbe fatto una strage. Ma non poteva certo farsi scoprire.
Quello infatti lo studiò attentamente “Sai Kain, sei un tipo bizzarro, assai difficile da leggere. Comunque,” Aggiunse, indicando la battaglia “Non interverrò. Se quegli incapaci falliscono, mi libererò della piaga dei Lod e dell’Antico Legame che rappresentano.”
Kain tirò mentalmente un sospiro di sollievo. Per fortuna ricordava bene che Wulf e Lod si odiavano. Fossero stati i Van, a quel punto Harald sarebbe intervenuto.
“Però quello laggiù è un Cavaliere dell’Aura…” Aggiunse, indicando Marisio.
“Ne sei sicuro? E se fosse solo un adepto?”
“Ho sterminato anche quelli, per quanto mi è stato possibile. Non mi piacciono i lavori non finiti. Dovrei andare a ucciderlo.” L’uomo rifletté “D’altra parte però, se Dunvatus perde, potrò prenderlo in giro per anni.”
Kain lo fissò. Harald era il più giovane dei Wulf, anche se aveva comunque almeno vent’anni più di lui, ed era anche famoso per essere il più incline al divertimento. Il che non lo rendeva meno efficiente.
“Bene, ho deciso, se Dunvatus vince, il Cavaliere, o adepto che sia, muore. Se perde, ho materiale, e lui posso ucciderlo un’altra volta. Vinco in ogni caso.”
Kain tirò un secondo sospiro di sollievo mentale, e tornò a fissare lo scontro.

 

-Giuls-

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-Dragozard-

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Doom in the Dome (parte 3)

Frak fece del suo meglio per liberarsi dalla stretta, ma ci volle un po’ per liberarsi dalla lingua del Kecleon. Quello nel frattempo l’aveva trascinato fino a un punto parecchio lontano dai suoi Pokémon. Guardò in alto. Banette stava combattendo contro Skarmory sopra di loro, insieme a due Charizard. Uno era di Dragozard, ovviamente, ma l’unica persona che poteva avere un Charizard era Astrid, visto che tutti i Pokémon del ragazzo che viaggiava con Giuls li aveva visti.
In quel momento, un Lucario lo raggiunse, accompagnato dal suo Cacturne. Dietro di loro correva Astrid.
“Frak, ti ho visto trascinare via. Stai bene?”
“Abbastanza…” Rispose il ragazzo rialzandosi “Ma fate attenzione, quel Kecleon è ancora qua intorno.” Disse.
“E non solo lui.” Replicò una voce dietro di loro. Si girarono ma non videro nulla.
“Benvenuti nell’inferno invisibile.” Rispose quello. Il Lucario si buttò in mezzo e colpì un punto a pochi centimetri dal volto di Frak. Si sentì un rumore metallico e un coltello spezzato cadde a terra.
“Oh, ma andiamo!” Esclamò quello che evidentemente era lo stesso individuo invisibile “Prima il Cavaliere dell’Aura, e adesso il Lucario!”
Frak capì. Loro non potevano vederlo, ma i Pokémon come Lucario, che vedevano l’aura, sì. Il Pokémon si guardò intorno, confuso. Adesso, evidentemente, non lo vedeva neanche lui.
“D’accordo.” Riprese la voce “Adesso ve la vedrete con l’inferno invisibile.” Commentò Hvitserk. Poi Frak vide Cacturne abbassarsi appena in tempo per schivare un Ventargenteo. Si guardò intorno, ma non vide chi l’aveva lanciato. Poi un Pistolacqua colpì Lucario. Che in risposta centrò un punto alla propria destra con Forzasfera. E vi apparve uno Starmie.
“Camuffamento!” Esclamò il ragazzo, vedendo lo Starmie sparire di nuovo, colorandosi degli stessi toni del pavimento. Però, adesso che Frak sapeva dove guardare, notò la forma del Pokémon, anche se scarsamente visibile. Poi si scansò, e quando tornò a guardare non lo vide più. Doveva essersi spostato.
Controllò il resto della stanza e appena in tempo vide la lingua di un Kecleon volargli contro. Stavolta vide la linea rossa tipica del Pokémon, e ordinò a Cacturne di colpirla con Pugnospine. Quello obbedì e il Kecleon volò indietro, ma si rialzò per poi scomparire. Cacturne seguì la linea e provò a colpirla ancora, ma dovette arretrare per schivare un Ventargenteo arrivato dalla sua destra. Il ragazzo ne cercò la fonte, e scorse qualcosa di volante. Ripensò ai variPokémon che aveva visto e ricordò un Mothim.
“Cavolo…” Si guardò intorno, ma tutti i suoi Pokémon erano da qualche altra parte. Sperò che stessero bene. Cacturne schivò un Tagliofuria, e colpì con Finta il Mothim, ma così facendo si scoprì e una Lacerazione lo colpì alle spalle.
“Mothim, Kecleon, Starmie… Chi altro aveva…” Si chiese, poi il Lucario di Astrid colpì con Palmoforza un punto davanti a lui, spaventandolo. Un Sawsbuck comparve, arretrando sui quattro zoccoli, poi scomparve.
“Come fa un cervo a sparire così?!” Chiese Frak, ma il Pokémon non si vedeva da nessuna parte. Poi vide una sfera di luce. Un attacco che non conosceva, brillante dei colori della luna, gli passò vicino al volto, graffiandogli la guancia.
Un Pokémon a forma di fiore. Aveva visto una foto da qualche parte. Florges, gli pareva, ma non ne era certo. Un Pokémon comunque di cui si sapeva molto poco fuori dalla sua regione d’origine.
Frak la fissò, e la Florges rispose con una nuova sfera di energia. Frak si abbassò per schivarla, e quando si rialzò era sparita.
“Dannazione.” Pensò, guardandosi intorno.
 
“Orthilla, giù!” Gridò Dragozard, spingendo la ragazza da parte. Un attimo dopo un’Idropompa passò sopra la loro testa. Grotle caricò la Milotic, poi un Serperior si lanciò su di lui per essere prontamente fermato da Sneasel con un Gelopugno.
“Stai bene?” Chiese Dragozard.
Ivar rifletté. Le cose non erano andate come programmato. Dovevano prendere Adriano e scappare. Avevano pensato di aggiungere Vera come extra, essendo la figlia del Professor Birch, ma data la situazione potevano aspettare. Ma per prendere l’uomo dovevano avere tra i piedi meno persone.
“Sì Dragozard. Mai stata meglio.” Rispose “Ma adesso temo proprio tu debba fare un sonnellino.”
E così dicendo lo colpì allo stomaco.
Il dolore fu intensissimo. Prima di poter chiedere perché, Dragozard si ritrovò un nuovo pugno, stavolta in faccia. L’ultima cosa che vide fu il sorriso di Orthilla. Poi perse i sensi.
Vera non aveva visto nulla, perciò quando si girò e vide Dragozard svenuto, Orthilla era già scomparsa.
 
Ivar si precipitò nei camerini e con un sospiro di sollievo sentì il proprio corpo cambiare. Le ossa e le articolazioni ripresero il proprio posto. Sentì i capelli rientrare nel cranio, e giurava di sentirli anche cambiare colore, anche se sapeva che era impossibile. I denti cambiarono forma insieme al volto. La cosa positiva era che le carie non rispuntavano, tanto che a volte si trasformava solo per quello, riuscì a pensare mentre il suo cambiamento terminava, strappando i vestiti di Orthilla che aveva addosso.
Poi arrivarono i postumi della trasformazione prolungata.
Prima la nausea, il risultato degli organi interni che si ingrandivano e si spostavano. Poi il dolore simile a mille punture mentre la sua pelle cambiava tonalità. Poi il peggio. Le ossa e le articolazioni che si rimettevano a posto, una serie di colpi che causavano lo stesso dolore delle ossa rotte.
Ivar cadde a terra, contorcendosi. Strinse i denti intorno a una parte del vestito, per resistere e non mordersi la lingua o spezzarsi i denti.
Poi il dolore scemò, diventando un pulsare di sottofondo. Respirò più lentamente. Poi si rialzò, con cautela.
“Quattro giorni, poteva andare peggio.” Riuscì a borbottare. Afferrò al volo la valigia di scena di Orthilla, in cui aveva infilato i propri vestiti e se li infilò.
Poi afferrò la bottiglia di vino che aveva nascosto e se la scolò. Sentì l’alcool che faceva effetto, riducendo il dolore. E infine si rialzò.
Bene.’ Pensò ‘Si va in scena.’
Aprì un’altra tasca della borsa da cui tirò fuori cinque Poké Ball, e corse fuori.
 
Adriano fissò con soddisfazione il Golem gigantesco crollare e venire richiamato nella Poké Ball. Seguì il fascio di luce e vide l’uomo che l’aveva prodotto. Non era l’allenatore del Golem, che ricordava avere una faccia diversa, ma evidentemente quest’ultimo aveva consegnato all’altro – adesso lo riconosceva come l’allenatore dei Pokémon Acciaio – le Poké Ball dei Pokémon che dovevano combattere con lui.
Gli erano rimasti quattro Pokémon. Gyarados era crollato e il suo nuovo Lumineon era inutilizzabile in un posto simile. In piedi erano rimasti Whiscash, una danneggiata Milotic, Quagsire e Floatzel. Gli ultimi due erano conciati piuttosto male dato che uno era stato colpito da diversi attacchi e l’altro era un nuovo acquisto. Ringraziò la fortuna di aver avuto con sé solo due Pokémon pesce. Se avesse portato anche Relicanth e Luvdisc, sarebbe stato nei guai. Whiscash riusciva a tenersi in gioco saltellando e producendo acqua per muoversi, ma era faticoso e non riusciva a dare neanche la metà di quel che poteva di solito.
D’accordo. Vediamo che si può fare.’ Pensò. E lanciò i suoi Pokémon di nuovo all’attacco, studiando il nemico.

 

-Giuls-

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-Dragozard-

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Doom in the Dome (parte 4)

Ivar sorrise guardandosi intorno. Tutti quanti erano troppo impegnati a combattere, perciò lasciò che i suoi Pokémon – Ditto, Smeargle, Liepard, Zoroark, Clefable e Spinda – si unissero alla mischia, scagliandoli quasi tutti contro Fannie. La Capopalestra li vide arrivare e si preparò ad affrontarli. Poi si lanciò verso Adriano, seguito da Liepard e Spinda. Se riusciva a mettere fuori gioco l’uomo, poteva mettere fine alla situazione e considerare la missione riuscita.
Si lanciò in avanti e mentre Liepard attaccava di sorpresa Quagsire colpì con un pugno. Adriano inciampò all’indietro nel proprio mantello, ma così facendo il pugno lo mancò. Di conseguenza, Ivar gli si lanciò addosso.
“Ce l’ho!” Gridò. Bjorn gli gridò qualcosa di rimando, ma non riuscì a sentirlo subito. Poi sentì dell’acqua addosso. Si guardò intorno, ma tutti i Pokémon di Adriano erano impegnati contro i Pokémon giganteschi. Poi qualcosa esplose e il ragazzo fu scagliato via.
Atterrò in piedi, grazie a una rotazione, ma guardando Adriano vide dell’acqua uscire dal suo corpo.
Oh, ma andiamo…’ Pensò. E osservò Adriano rivestirsi d’acqua. L’uomo stava chiaramente ansimando.
“Bjorn, devi pensarci tu!” Disse Ivar. L’uomo annuì e batté le mani fra loro, producendo un rumore metallico. Quando si mise a correre cominciò a emettere scricchiolii simili a quelli di una macchina non oliata. Poi il suo pugno colpì Whiscash, che passò accanto a lui per scagliare una Pantanobomba. Adriano lo richiamò. Ma così facendo dovette scoprirsi.
“Van o Lod?!” Chiese Ivar, tenendosi a distanza e dando ordini a Liepard e Spinda, intenti ad attaccare Milotic.
“Lod, senza dubbio.” Rispose Bjorn, bloccando un’ondata d’acqua “Ma non forte quanto noi. Risvegliato dallo stress credo.” Aggiunse, e lo colpì all’addome. Adriano crollò in avanti e l’acqua si disperse. Bjorn lo afferrò.
“Ok, ce l’ho, spariamo!”
 
Hvitserk schivò un colpo del Lucario, e richiamò Starmie, appena sconfitto dal Cacturne. Guardò il ragazzino, Frak. Gli aveva inflitto un paio di ferite, ma niente di grave. Poi sentì il grido ed annuì. Richiamò i suoi Pokémon  e silenziosamente si allontanò.
 
Quando sentì il grido di Bjorn, Dunvatus sorrise.
“Bene, direi che abbiamo finito.” Disse, sorridendo “Spiacente amico, sarà per un’altra volta.” A dirla tutta, gli dispiaceva andarsene. Era sicuro che Halard gli avrebbe fatto notare che lui aveva tranquillamente distrutto l’ordine e lui non aveva neanche sconfitto quello. Per fortuna, era difficile che lui lo venisse a sapere. Diede un ordine, e Steelix colpì il terreno con Codacciaio. Marisio arretrò, ma quando alzò di nuovo lo sguardo l’allenatore se n’era andato.
 
“Chi manca?” Chiese Hvitserk vedendo arrivare Rongvaldr e Dunvatus.
“Soltanto Sigurd.”
“Dov’è finito…”
“Qui.” Rispose l’allenatore dietro di loro “Togliamoci dai piedi.”
“Concordo. Quel Lucario per essersi appena evoluto ha un discreto pugno.”
Rongvaldr, così dicendo, aprì una Poké Ball, facendone uscire un secondo Skarmory gigante. I sei saltarono rapidamente a cavallo del Pokémon e si alzarono in volo, trascinando con loro Adriano, incosciente.
“Ok, al mio segnale richiamate tutti i Pokémon.” Disse quello “Anche tu Rongvaldr, non posso portare tutto quel peso.” Si sollevò più che poteva poi annuì.
Come un sol uomo, i Lod premettero tutti i bottoni delle Poké Ball. Improvvisamente, i Pokémon rimanenti degli altri si trovarono a combattere contro il nulla.
“Vai, vai, vai!” Disse Sigurd indicando i Charizard e il Banette che stavano già avanzando in aria verso di loro.
Bjorn sorrise, e aprì la mano. Un Bombagnete rosso sangue vi si formò e volò verso i tre Pokémon, costringendoli ad allontanarsi. In quel modo, Skarmory riuscì a sollevarsi fuori dall’apertura.
Per un attimo, videro tutti chiaramente due individui osservarli. Uno agitò la mano, l’altro si limitò a girarsi. Poi Skarmory volò via.
 
“Abbiamo fallito!” Gridò Frak, battendo il pugno a terra.
“Adriano…” Sussurrò Vera. L’idea che il Campione di Hoenn fosse stato rapito era troppo.
In quel momento l’ingresso crollò. Una squadra di Machamp e poliziotti fece irruzione.
“Fermi tutti! Nessuno si muova!” Gridarono.
I ragazzi richiamarono i Pokémon e tirarono fuori i Pokédex. I poliziotti abbassarono le armi.
“Dexholder… Cos’è successo qui?”
“Oh credeteci, non ci crederete.” Rispose Fannie.
 
Poche ore dopo, un uomo con il cappuccio a coprirgli la testa si avvicinava all’Arena in rovina.
“Vediamo un po’… Ci sei Bjorn?”
“Sono già in posizione. Per me possiamo cominciare.” Rispose l’altro all’auricolare. Dunvatus annuì e toccò la parete dell’edificio.
Poi prese a mormorare. Era un suono basso e profondo. Una lingua morta da tempo immemore che riviveva per un fugace momento. Arrivato all’apice, l’uomo si graffiò con un’unghia. Il sangue prese a sgorgare, molto più di quanto avrebbe dovuto. Sorrise, guardandolo penetrare nel materiale di cui erano fatte le pareti, cemento. Il cemento armato fece resistenza, ma quando un altro influsso, il sangue di Bjorn, vi si unì, anche i metalli obbedirono. E poi l’Arena si sciolse come burro per un solo istante. Probabilmente nessuno se ne sarebbe reso conto. Avrebbero pensato a un crollo. Ma subito dopo l’Arena risorse, esattamente intera com’era prima dello scontro.
Quando fu sicuro che fosse a posto, Dunvatus staccò la mano. In quel momento sentì la testa girare, ma sorrise. Il Sangue del Re della Roccia. Il suo sangue, che controllava ogni minerale. E il Sangue del Re del Ferro di Bjorn. Che controllava ogni metallo. Insieme, anche cose come quella erano facilmente fattibili. Sospirò e si allontanò.
 
“E questi sono tutti gli identikit?” Chiese la poliziotta.
“Esatto.” Rispose Giuls, bevendo un goccio di caffè per restare sveglia. Poi fissò Dragozard “Sei sicuro che…”
“Non ci sono… Non ci sono dubbi.” Disse il ragazzo, indicando la foto di Orthilla “Mi ha colpito e steso. Era una complice.”
La sua voce era piena di rabbia.
“Capisco.” Disse l’agente. Poi fissò gli altri “Vi ringrazio per il vostro aiuto. Io…”
“L’Arena è di nuovo in piedi!” Esclamò un agente, entrando in quel momento.
“Cosa…” Iniziò a dire la poliziotta, poi dalla finestra dietro le spalle del poliziotto scorse la cupola intatta.
“Ma com’è possibile?!”
“Non lo so! Ma è di nuovo in piedi.”
“Un miracolo.” Disse Fannie, con le lacrime agli occhi “La nostra Arena è di nuovo in piedi. Grazie ad Arceus…”
I ragazzi avrebbero voluto festeggiare con loro. Ma quello che era successo. Quello che avevano visto. Era veramente troppo per farli festeggiare.

 

-Giuls-

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Giuls VS Bianca

La mattina dopo, quando Giuls si fu ripresa con un buon riposo dagli eventi del giorno prima, lei e Marisio volarono verso nord. Il ragazzo e la ragazza rimasero in silenzio durante il viaggio, ognuno perso nei propri pensieri. Non fosse stato per un ruggito di Salamence, avrebbero addirittura rischiato di volare oltre la città. Marisio annuì ed il Pokémon cominciò l’atterraggio.
“Marisio…” Disse la ragazza, quando scesero davanti al Centro Pokémon “Tu sai qualcosa vero?”
“Su che cosa Giuls?”
“Su quello che è accaduto ieri.” Rispose quella.
“Intendi quei tizi? Credo avessero legami con il Team Galassia. Purtroppo, ora che l’Arena si è riparata da sola, sarà impossibile analizzare la scena del crimine.”
“No, intendo quello che è successo a me.”
“Oh…” Rispose il ragazzo, girandosi dall’altra parte. Poi annuì “Ho delle ipotesi. Ma non prenderle come certezze.”
“Dimmi, ti prego. Qualunque cosa…”
“Qualunque cosa è molto poco, ma te lo dirò. A questo mondo, esistono quattro categorie di umani con poteri. Ci sono quelli come me, che possiedono un’aura forte per nascita o per addestramento. Un tempo esisteva un ordine, i Cavalieri dell’Aura, e una setta, gli Adepti dell’Aura. Erano sempre in costante conflitto, ma entrambi sono stati distrutti anni fa da un nemico troppo potente per le due forze divise. Io sono uno degli ultimi Cavalieri dell’Aura. Uno dei pochi superstiti mi ha addestrato e investito del titolo.”
“E gli altri?”
“Uno è l’Antico Legame. Lo chiamano in vari modi, ma il succo è che di solito si tratta di discendenti di coloro che hanno avuto uno stretto legame con uno o più Leggendari. Quel Legame fa qualcosa a chi lo subisce, e questo qualcosa passa ai suoi discendenti, a volte subito, a volte saltando intere generazioni. E ovviamente, anche chi lo possiede non è detto che se ne renda conto.”
“Vuoi dire che i miei figli potrebbero…”
“I tuoi figli potrebbero avere qualche potere speciale, qualche tratto in comune con Latias, sì. Ovviamente non avranno le ali, ma chissà, potrebbero essere in grado di levitare, di scagliare sfere di nebbia… di avvolgersi in illusioni come se sparissero…”
“Il tizio invisibile!”
“Probabile. In effetti, non riuscivo ad individuarlo finché non attaccava persino usando l’Aura.”
“D’accordo. E gli altri due?”
“Uno è simile all’Antico Legame, ed è tipico di chi discende da uno dei Diciotto Popoli, chiamato appunto Discendente. Per esempio, so che conoscete i Draconidi di Hoenn. Sono un popolo antico con un legame con i draghi, da cui derivarono vari clan, come quello di Ebanopoli. Esistono altri Popoli superstiti, come il Popolo dell’Acqua, ma la maggior parte si è dispersa. I loro discendenti spesso hanno solo un legame vaquo. Di solito diventano specialisti, ma non sanno mai davvero perché. Qualcuno però ha dei poteri particolari: mi hanno raccontato che il tuo amico Raziel è riuscito a controllare brevemente gli Spettri che gli erano intorno a Kanto. Dev’essere un discendente del Popolo degli Spettri quindi.”
“Raziel è riuscito a…”
“Sì, ma non credo sappia farlo volontariamente. Per fortuna. Un potere del genere per quel che mi riguarda è preoccupante.”
“Raziel non farebbe mai nulla di malvagio!” Esclamò Giuls.
“Voglio sperarlo.”
“Ne sono sicura.”
“Bene. Gli ultimi non li conosco bene, ad essere onesto. So che sono simili a coloro che possiedono l’Antico Legame, ma anche a un Discendente. La cosa più probabile è che siano discendenti di un membro di un Popolo che è diventato anche il compagno di un Leggendario di quel tipo. In quei casi, probabilmente ha una fortissima risonanza con i Pokémon di quel Tipo E un potere ereditato dal Legame. Non devono essere nemici semplici.”
“E io che cosa sono?”
Marisio la guardò, poi scosse la testa “Non lo so. Potresti essere un’Adepta dell’Aura, una di coloro che nascono naturalmente con un’Aura molto potente, ma anche più instabile. In effetti, la tua aura brilla come una stella, cosa molto rara. Oppure potresti avere un Antico Legame. Il problema è che in entrambi i casi si tratta di qualcosa che non sai controllare. E io non posso insegnartelo. Sono stato addestrato come Cavaliere, e gli Adepti erano radicalmente diversi. Rischierei di rovinarti se provassi a farti seguire i miei insegnamenti, perché sono fatti per rinforzare e controllare l’aura, non per trattenere ed incanalare come facevano gli Adepti. Se invece fosse un Antico Legame, semplicemente non saprei da che parte incominciare.”
Giuls aveva l’impressione che il ragazzo non le stesse ancora dicendo tutta la verità, ma decise di fare un’altra domanda “Sai chi può insegnarmi?”
Anche questa volta, Marisio sembrava indeciso, ma poi annuì “Credo di sì, ma al momento non è a Sinnoh. In ogni caso, quando tornerà andremo a parlargli.”
“Grazie.” Disse Giuls. Poi sorrise “Davvero, grazie Marisio. Sei stato veramente d’aiuto da quando sono arrivata a Sinnoh.”
“Di niente Giuls, sono io che dovrei ringraziarti. Il viaggio con te è stato veramente gradevole, e mi sei stata di grande aiuto.”
I due sorrisero, poi sentirono qualcosa cadere. Guardarono in alto e videro piccoli cristalli di ghiaccio scendere dal cielo. Non era neve, e luccicava al sole.
“Ah, questo è il fenomeno che chiamano polvere di diamante.” Disse Marisio, sorridendo “Dicono che sia molto raro. Ed è veramente bellissimo.”
“Già.” Disse Giuls. Poi a sorpresa diede a Marisio un bacio sulla guancia “Ed è anche molto romantico.”
Marisio sorrise “Ne sei sicura, Giuls?”
“Sicurissima.” Rispose quella, abbracciandolo. E poi si strinsero in un bacio.
Si staccarono dopo quasi un minuto, arrossendo.
“Beh… Io credo che andrò in Palestra.” Disse Giuls, ancora rossa.
“E io credo che andrò al Tempio di Nevepoli. Ci vediamo.” Rispose Marisio.
“Siamo fidanzati da un minuto e mi pianti già in asso?” Chiese la ragazza, ridacchiando.
“Mi farò perdonare.” Rispose il ragazzo “Conosco un bel ristorante qui a Nevepoli.”
Giuls sorrise, poi i due si separarono.

 

Come chiusa?” Chiese Giuls.
“Già. Si sta tenendo un evento molto importante sul Percorso qui vicino. Hanno organizzato una caccia al tesoro nella neve. In premio c’è una sfida con la Capopalestra sulla Riva Arguzia e un piccolo diamante, oltre a un tour nelle parti chiuse al pubblico del Tempio di Nevepoli, quelle interne.”
“E posso partecipare?”
“Beh, forse se ti sbrighi puoi arrivare in tempo, il punto di partenza è a Riva Argu…” Ma la ragazza era già sparita.
“Beh, prego.” Borbottò l’allenatore, rientrando nella Palestra.
Giuls raggiunse la Riva poco dopo e si iscrisse giusto in tempo. Poco dopo Bianca salutò tutti e mostrò loro il premio, un piccolo diamante ma sicuramente di un certo valore. Ma a Giuls interessava di più la sfida, ovviamente.
“Molto bene, la gara consiste nel trovare nei percorsi qua vicino, a Nevepoli o tra Riva e Lago, cinque biglietti e tornare qui per primi. Ci sono esaminatori ad ogni tappa, ben nascosti, perciò non sarà ovviamente possibile nascondere i biglietti destinati agli altri partecipanti o comunque mettere i bastoni tra le ruote agli altri. Il secondo classificato otterrà la visita al Tempio e la sfida qui sulla Riva, il terzo solo la sfida. Ovviamente, il primo vince sfida, visita al Tempio E il diamante. Agli altri venti… sei, giusto? Sì ventisei, saranno date cinque Ultra Ball. Il primo indizio è ‘Quando il monte vuoi lasciare e nella neve hai dovuto avanzare, nella fresca neve conviene dormire, ed alla neve poi ritornare.’ Pronti? Via!”
Giuls rifletté un momento. Purtroppo, non conosceva bene i dintorni. Si recò al banco e si fece consegnare una cartina della Valle formata dai Percorsi, inclusi Nevepoli e il Lago Verità, e si mise a leggerla.
Quando il monte vuoi lasciare… Il Monte Corona immagino.” Pensò, osservando il punto da cui si entrava nella valle.
“… E nella neve hai dovuto avanzare…” E seguì il Percorso con un dito… E a quel punto vide che vicino all’imbocco del Percorso 217 c’era un luogo chiamato Baita Neve Fresca.
Sorrise e si mise a correre, guardandosi intorno. Tutti i Pokémon erano concessi, purché non si usassero per attaccare gli altri allenatori, perciò fece uscire Magmar dalla Poké Ball e lo fece correre davanti a lei, aprendole così un passaggio tra la neve, che poi veniva rapidamente chiuso dalla nevicata tutto intorno.
Dopo una lunga corsa, arrivò alla baita. Entrò sorridendo.
“Salve, giovanotta.” Disse una signora anziana “Sei qui per concederti un po’ di riposo?”
“No, sto partecipando alla caccia al tesoro.”
“Capisco, capisco. Ecco a te. Per la cronaca, al momento sei ottava, ottimo lavoro.” Disse la donna porgendole un biglietto rosso, a cui seguì rapidamente un biscotto “Il tuo secondo indizio è questo ‘Lotta, svago e parco, questa è la direzione, avanza aprendosi un varco, fino a destinazione.’ Buona fortuna.”
Giuls aprì la mappa, mangiucchiando intanto il biscotto. Non indicava nessun parco. La lotta poteva voler indicare laPalestra, ma lo svago…”
Poi vide uno degli imbarchi del porto di Nevepoli, che era segnato come Traghetto per l’Isola P/L/S.
La ragazza aprì la propria mappa, e controllò. Effettivamente vicino a Nevepoli c’era un’isola. E su di essa si trovavano tre Aree… chiamate Parco, Lotta e Svago.
“Ma certo!” Esclamò. Mentre usciva una ragazza le passò accanto, ma non ci badò. Decise che anche se avrebbe preferito non farlo, se voleva fare in fretta non aveva scelta, perciò aprì la Poké Ball di Togekiss e le salì in brocca. Tremando chiuse gli occhi, si tenne forte e le disse di portarla a Nevepoli.
Pochi ma interminabili minuti dopo, atterravano davanti al Centro Pokémon. La ragazza richiamò Togekiss e si diresse al porto. Arrivata all’approdo, si rivolse al bigliettaio.
“Buongiorno signorina, come posso esserle utile?”
“Sto partecipando alla caccia al tesoro.”
“Capisco. Ottimo lavoro. Eccole il biglietto blu. Sei quarta comunque.” Disse porgendoglielo “Ed ora ecco il terzo indizio: ‘Una ragazza veglia nella neve, ma di lei non ti fidare. Un uomo veglia nella neve, da lui ti puoi far aiutare.” Devo anche aggiungere, dato che questo è l’indizio più difficile, che esiste un modo per ottenere altre informazioni: devi battere il capitano della nave in una lotta Pokémon uno contro uno. Ovviamente, puoi anche provare a risolverla da sola.”
Giuls annuì. Questa volta era una sfida sul come usare il tempo: poteva provare a indovinare da sola, perdendo tempo per risolvere l’indovinello. O poteva rischiare e sfidare il Capitano, ma anche quello avrebbe richiesto tempo. In effetti era un buon modo per mischiare le carte in tavola.
Giuls consultò la mappa, ma non vide nulla che potesse aiutarla. Perciò, decise di andare a sfidare il comandante.
“Ah, benvenuta, ragazza!” Esclamò l’uomo “Pronta per una lotta?” Chiese, e schierò un Avalugg “Questa bestiola viene da Kalos. Voglio proprio vedere come la sconfiggerai.”
Giuls rifletté un momento, poi schierò Lucario. Il Pokémon colpì con Palmoforza, centrando Avalugg al muso. L’avversario incassò rispondendo con Palla Gelo, roteando su se stesso e colpendo con il fianco. Lucario incassò. La lotta fu accesa, ma Lucario aveva un esorbitante vantaggio di tipo, perciò riuscì a mettere a segno una Forzasfera e un Ferrartigli e prevalere.
“Ottimo, allora eccoti l’indizio: se vuoi trovare ciò che stai cercando, devi andare sul Percorso più lungo e cercare la casa più in basso.”
Giuls annuì, ringraziò l’uomo e partì. Scendendo dalla nave incrociò ancora una ragazza, ma procedette oltre. Raggiunse il Percorso 217 grazie a Magmar, e procedette verso sud, ossia la casa più in basso. Passando davanti a una casa si avvicinò, ma quando ne uscì una ragazza che la invitò a entrare ringraziò ma proseguì. Doveva essere la ragazza che veglia, di cui non si doveva fidare. Perciò continuò e raggiunse la seconda casa. Si trovò davanti un omone che sorrise e le diede una vigorosa pacca sulla schiena. “Ed ecco la quarta! Brava, brava. Quindi, posso offrirti una Lastragelo? Le faccio io sai. Sono riproduzioni perfette della Lastra di Arceus. Anche se, beh, non sono proprio come la Lastra di Arceus.”
Giuls sorrise, ma scosse la testa “No grazie, mi spiace. Non ho Pokémon Ghiaccio.”
“Nessun problema. Allora, eccoti biglietto verde e quarto indizio… Uhm… Com’era…” L’uomo afferrò un foglietto e lesse. “Ah sì! Dunque: ‘Dove riposa la sapienza, dove brilla l’acqua anche d’inverno. Dimentica la sapienza, e rischierai di dimenticare l’acqua.’ Ecco qua. Onestamente, non ne ho idea.”
Giuls sorrise. Lei aveva capito invece. Poco dopo infatti era a Riva Arguzia. Aveva letto sulla mappa che secondo la leggenda vi dormiva uno dei Guardiani di Sinnoh, e Darken le aveva raccontato che i tre guardiani erano di Volontà, Emozioni… E Memoria, quindi sapienza. Ed essendo un lago, c’era l’acqua, nonostante fosse così a nord e in mezzo alla neve.
Qui incontrò ancora Bianca, che sorrise “Allora, hai finito?”
“No, ma sono già a quota tre. E sono qui per il quarto.”
Bianca sorrise “Bravissima. Sei la quarta, ma i primi tre sono ancora laggiù.” Disse indicando due individui intenti a riflettere “Perciò è ancora tutta da giocare. ‘Fredda è la neve, freddo è il ghiaccio. Giunger fin qui ci vuole coraggio. Gela la roccia, gelano i pini. Gelano contenti anche Pokémon piccini. Al freddo gelando essi trovano scopo, e quando se ne vanno temono non gelo ma fuoco. Guardano in alto, guardan vicino, e vedono anche l’ultimo bigliettino.’ ”
“La parte su scopo e fuoco non faceva proprio rima.” Commentò Giuls.
“Ehi, è già difficile fare tutti questi indovinelli, non pretendere che siano anche perfetti.” Rispose Bianca.
Giuls si mise a pensare. Ma stavolta non le veniva in mente nulla. Controllò la mappa. A Nevepoli non poteva essere. Forse era la Riva Arguzia. In fondo c’erano dei Pokémon piccini, ma la parte sul ‘non temere gelo ma fuoco’ non aveva senso, i Pokémon che vivevano lì temevano il fuoco da subito.
“Quindi dev’essere un Pokémon che evolve… In ghiaccio, visto che non teme più il gelo ma il fuoco… Quindi…”
Nel frattempo un paio d’altri individui, due ragazzi e una ragazza, erano arrivati e si erano spostati.
Poi Giuls capì.
Ma certo!’ Pensò ‘Un Pokémon che non teme il gelo quando si evolve diventa ghiaccio! E io ce l’ho un Pokémon che diventa Ghiaccio!’ E si allontanò per non dare un indizio agli altri. E da lì raggiunse la Roccia Gelo, facendosi accompagnare da Magmar e Eevee. Sorrise e si guardò intorno. Poi su un albero vicino alla roccia vide un nido, cosa strana in quel clima. Perciò fece uscire Lopunny, che con Rimbalzo lo afferrò.
La ragazza lo aprì e sorrise fissando il biglietto azzurro.
Ottimo lavoro.’ Recitava il biglietto. ‘Ma attenzione: prendendo il biglietto hai fatto infuriare il guardiano.’
Giuls si guardò intorno, e vide un Abomasnow caricare verso di lei. Eevee nel frattempo si era avvicinato alla roccia, e si gettò in mezzo, colpendo con Gelodenti. Si era evoluto in Glaceon.
La ragazza sorrise ed incoraggiò il Pokémon, e poco dopo Abomasnow crollò, nonostante Glaceon a propria volta si fosse trovata a un passo dalla sconfitta.
“Ottimo lavoro.” Disse un uomo, sorridendo uscendo dalla neve e dando un Revitalizzante ad Abomasnow. Sei terza, se ti sbrighi a raggiungere la Riva.”
Giuls non se lo fece ripetere e poco dopo aveva raggiunto Bianca, presentando il biglietto.
“Ottimo, ed ecco la terza!” Esclamò la ragazza, sorridendo. “Sarà un piacere sfidarti.”
Poco dopo, anche l’ultimo dei ventinove partecipanti era arrivato. Bianca sorrise.
“Grazie a tutti per aver partecipato. Spero che questo viaggio tra alcune delle attrazioni di Nevepoli e della sua Valle abbiano attratto il vostro interesse. Ma è il momento di consegnare i premi. Al primo posto, abbiamo Lunick, un Pokémon Ranger di Almia. Congratulazioni.”
“Grazie.” Disse Lunick, sorridendo “Ma per quanto riguarda il diamante, c’è una sola persona a cui voglio regalarlo.” Prese il gioiello che gli veniva porto da Bianca e lo diede a una ragazza che sorrise e lo abbracciò “Oh, grazie Lunick.”
“Questo e altro amore mio.” Disse il ragazzo, sorridendo.
“Oh, che bello.” Disse Bianca, sorridendo intenerita “Immagino però non ti interessi la lotta.”
“Già.”
“D’accordo. Al secondo posto, miss Ska… Skadì… Skadi…”
“Skadi, esatto.” Disse la ragazza. Giuls la riconobbe come quella che era dietro di lei alla Baita e al porto. Doveva averla superata alla Riva Arguzia.
“Ottimo. Quindi, a te interessa la sfida?”
“Purtroppo non sono un’amante dei combattimenti tra Pokémon.” Rispose quella.
“Capisco, nessun problema. Ci vediamo stasera davanti al Tempio di Nevepoli allora.”
La ragazza annuì, poi fu il turno di Giuls.
Che ovviamente accettò la sfida.
“Molto bene. Hai già delle medaglie, ragazza?” Chiese Bianca.
“Quattro.”
“In tal caso sarà un quattro contro quattro per la tua quinta medaglia. Iniziamo!” Esclamò Bianca, schierando Abomasnow. Giuls rispose con Glaceon, che aveva ovviamente curato.
La Grandine cominciò a cadere, e Glaceon la usò per nascondervisi. Schivò così un Mazzuolegno per poi colpire con Gelodenti, ma a quel punto una Slavina la costrinse ad arretrare. Schivò un nuovo Mazzuolegno e colpì ancora con Morso. Poi notò che l’avversario questa volta non si era mosso. In effetti, non si spostava proprio più. Guardando meglio, Giuls scorse delle radici in mezzo alla neve. Poi un nuovo Mazzuolegno colpì Glaceon, scagliandola via. La Pokémon si rialzò a fatica e Giuls la richiamò. Era meglio che restasse in caldo per un altroPokémon. Mandò perciò in campo Magmar, che scagliò un Lanciafiamme. Non potendo spostarsi, l’altro rispose con Slavina, ma le fiamme superarono l’attacco di Ghiaccio e investirono il Pokémon Erba mandandolo al tappeto.
Entrò allora in campo il Mamoswine della Capopalestra. Il Pokémon fu centrato da un Lanciafiamme, ma subito dopo rispose con Terremoto. Magmar sembrò resistere, poi la Grandine lo stese.
Questa non ci voleva…’ Pensò la ragazza, richiamandolo e schierando Togekiss. La Pokémon era in svantaggio, ma riuscì ad incassare una Slavina e colpire con Aeroassalto.
Bianca annuì e schierò Froslass. La Pokémon si nascose tra la Grandine, che continuava a cadere dal cielo. ‘Probabilmente per via del freddo.’ pensò Giuls osservandola. Richiamò Togekiss e schierò Glaceon. La Pokémon si nascose in maniera simile in mezzo al ghiaccio, poi emerse per colpire con Morso. Il colpo andò a segno, ma fu a sua volta colpita da una Palla Ombra e crollò.
Giuls a quel punto schierò Lucario. Il Pokémon resistette a Bora e colpì con Ferrartigli. Froslass subì ingenti danni ma riuscì a resistere e colpire con Palla Ombra. Il Pokémon rispose con un nuovo Ferrartigli, e la Pokémon andò KO.
Lucario sorrise, soddisfatto, poi entrò in campo Weavile. Il Pokémon caricò una Forzasfera… ma prima che potesse usarla una Nottesferza lo colpì al petto. Normalmente non sarebbe stato così grave, ma gli effetti di Bora e Palla Ombra si fecero sentire ed il Pokémon crollò.
Giuls schierò quindi Togekiss. La Pokémon allargò le ali… E subito dopo una Forzasfera centrò Weavile, mandandolo al tappeto.
Bianca annuì “Ottimo lavoro, e io che credevo di aver vinto dopo aver battuto Lucario. Credevo Weavile fosse più veloce di Togekiss, ma vedo che mi sbagliavo. Beh, congratulazioni, eccoti la medaglia.”
Giuls sorrise accettando l’oggetto. Ringraziò Bianca e si allontanò.

 

 

Sì, tutto in regola, potrò entrare nel Tempio.” Disse la ragazza.
“Ottimo. Mi aspetto che tu riesca a trovare ciò che mi serve.” Rispose Garm.
“Certo signore.”
“E dimmi, ti sei divertita alla caccia al tesoro?”
“Un inutile spreco di tempo.” Rispose la ragazza.
Garm ridacchiò “Lo immaginavo. Ma adesso concentrati, mi raccomando. Se fallisci anche stavolta, Van o no, giuro che ti farò punire in modo esemplare. Tuo zio non ne sarebbe soddisfatto.”
“Sì, signore. Ah e signore, una volta terminato qui, potrei occuparmi di una faccenda… personale?”
“Permesso negato. So cosa vuoi fare, ma Lord Smogon è stato chiaro: se non si mettono in mezzo, è vietato attaccare i compagni di Raziel e Raziel stesso.”
“Non capisco perché il nostro signore si fidi di quell’essere spregevole.”
Garm rise “Credi che si fidi? Lo sta meramente studiando. Quando verrà il momento, i fratelli saranno distrutti da egli, e ci guiderà nel nuovo mondo. Adesso vai, Skadi. E ti prometto che quando verrà il momento affiderò a te quella persona.”
 
“E questo è quanto.” Disse Marisio.
“Lod. Antico Legame, esatto. Bene, buono a sapersi.”
“Kain, perché non sei intervenuto ieri. So che eri lì.”
“Avevo dei… problemi. Uno dei Wulf stava assistendo. Tenere d’occhio lui era più importante.”
Marisio sospirò “Bene, ma hanno preso Adriano. Cosa pensi di fare a riguardo?”
“Non preoccuparti.” Rispose Kain “Ho più di un asso nella manica.”

 

Squadra: LopunnyMagmar20940b_adf33a7df2ab4753ae1fc62f48abbfaa~mv2.pngLucarioTyphlosionTogekiss

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Draconix VS Marzia

“… E questo è tutto da Cuoripoli. Restituiamo la linea allo studio.”
“Grazie. Adesso, per le prossime notizie…”
Draconix uscì dal Centro Pokémon di Flemminia. Quando aveva sentito di quello che era successo si era diretto a Cuoripoli, ma tutti i suoi amici se n’erano già andati. Perciò non gli era rimasto altro da fare che provare adinvestigare un po’, ma non aveva trovato niente di che. Aveva preso una copia degli identikit che giravano per la città, ma a parte Orthilla, che come Vera gli aveva raccontato aveva attaccato Dragozard, gli altri non erano gente che conosceva.
In ogni caso, a quanto pare la strada per Rupepoli è aperta. Mi conviene andare di là.’ Pensò, dirigendosi verso la città. Stava per uscire da Flemminia quando sentì una voce chiamarlo alle spalle.
“Ehi, ragazzo!” Gridò un uomo. Draconix si girò vedendo un individuo alto e biondo, con un lungo cappotto marrone.
“Dice a me?”
“Proprio a te! Ti seguo da Mineropoli, ma ti ho perso il giorno dopo e ci ho messo un po’ a ritrovarti. Però almeno ho raccolto dati.”
“Posso chiederle cosa vuole da me?” Chiese il ragazzo.
“Ah, ma certo perdonami… Beh, è una questione un po’ personale, quindi potremmo parlarne un po’ in privato? Ci sono delle Rovine qui vicino in cui possiamo parlare in privato.”
“Di solito le persone considerano sospetto uno sconosciuto che invita una persona in un luogo isolato, quindi dovrò rispondere con un no.” Rispose il ragazzo.
“Sì, immaginavo. Peccato, pensavo che il tuo Fearow ti stesse a cuore.” Disse l’uomo. Draconix si girò immediatamente.
“Cosa?!”
“Ah, vedo che ho catturato il tuo interesse. Quindi, vogliamo parlarne o no?”
Draconix annuì, e seguì l’uomo, che lo guidò fino a una grotta, che si rivelò essere in realtà l’ingresso ad alcune Rovine. L’individuo sorrise osservando le incisioni sulle pareti.
“Sai, le Rovine Flemminia, le Rovine Florabeto di Kanto, le Rovine Alfa di Johto e altri luoghi del mondo condividono incisioni in alfabeto Unown. Secondo le più recenti teorie, sarebbero state lasciate dai nomadi del Popolo Psico. Affascinante, non credi?”
“Molto, ma non vedo cosa centri questo con Fearow.”
L’uomo sorrise “Dritto al punto eh? Bene, lo sarò anche io. Mi chiamo Palmer, e sono il direttore del Parco Lotta di Sinnoh e Johto. Ho fatto delle ricerche su di te, e so che hai subito il furto di un Fearow per mano del Team Rocket. Mi dispiace, ma non sembravi intenzionato ad ascoltarmi se non l’avessi menzionato.”
Draconix deglutì. Palmer era piuttosto famoso come una delle tre persone che erano riuscite a sconfiggere Camilla, anche se non in una lotta ufficiale. “E cosa posso fare per lei?”
“Oh, abbiamo cambiato tono eh? Molto bene.” Rispose l’uomo, ridacchiando. Poi tornò serio. “Vedi, il Parco Lotta di Hoenn ha passato gli ultimi mesi a ricostruire, e sta per riaprire. Il problema è che con la morte di Alberta manca un Asso del Parco. E tra i nomi papabili sei saltato fuori tu.”
“… Io?”
“Sei una delle poche persone che ha sconfitto Alberta. Hai aiutato nel combattimento di Celestia. E poi sei il Prescelto di Rayquaza, saresti il primo Prescelto ad avere questo ruolo. Ad essere onesti, il signor Scott è sembrato subito interessato.”
“Capisco. Ma io…”
“Ah, dimenticavo di menzionare che noi Assi del Parco stiamo indagando sul Team Rocket. Nessuno può toccare il Parco senza mettersi contro di noi. Ora è diventata una questione personale. Se ti unissi a noi potresti cercare il tuo Fearow in maniera più efficace. Non credo tu abbia avuto molta fortuna nel tuo viaggio, sbaglio?”
Draconix ora si ritrovò indeciso. In effetti, non era riuscito in nessun modo a risalire a Lewis. Aveva provato, ma era sparito del tutto dopo Johto. Ma se si fosse unito al Parco Lotta…
“Ovviamente non voglio una risposta adesso.” Disse Palmer “Il test per tutti i candidati interessati sarà tra qualche mese al Parco Lotta di Sinnoh. Ti manderò la data esatta via messaggio. Se ti interessa, potrai presentarti.”
“… D’accordo, ma non prometto nulla.”
“E non ti chiedo di promettere nulla. Spero di rivederti però. A presto, adesso devo cercare gli altri due candidati.”
“Altri due?”
“Due di Sinnoh, uno di Kanto, uno di Johto, due di Hoenn, uno da fuori, e ovviamente te. Questi sono i candidati considerati migliori. Altri otto da altre parti del mondo sono stati selezionati, ma non credo siano al vostro livello. Ma è sempre un piacere sbagliarsi, quindi chissà. Ci vediamo Draconix, spero vorrai accettare la nostra offerta.”
Draconix osservò l’uomo andare via, poi si mise a camminare verso Rupepoli e riflettere.
“Ehi, Rayquaza? Mi senti?” Chiese a un certo punto.
“Certo che sì. Dimmi pure Draconix.”
“Se io diventassi l’Asso della Torre Lotta di Hoenn… Ti dispiacerebbe?”
“E perché dovrebbe?”
“Beh, hai detto di voler viaggiare con un eroe. E se fossi sempre ad Hoenn...”
“Ho visto gli Assi. Non credere siano costantemente nel loro edificio. Sono comunque esseri viventi, per Arceus. Alcuni sono viaggiatori, altri esploratori. Non credere che essere un Asso impedisca di intraprendere un viaggio. Anche se, in effetti, non potresti viaggiare troppo a lungo. Ma la ritengo una questione minore.”
“E credi ne sarei all’altezza?”
“Questo non posso deciderlo io.” Rispose il Drago “Soltanto tu.”
Draconix annuì, poi decise di chiudere il contatto mentale dopo aver salutato il Leggendario. Dopodiché proseguì fino a Rupepoli. La grande città era costellata di edifici particolari, dal casinò al campo di meteoriti, alla grande fabbrica a nord, ma il ragazzo decise di dirigersi direttamente alla Palestra.
Affrontò i vari allenatori, e raggiunse la Capopalestra.
“Benvenuto, sfidante. Tu devi essere Draconix?”
“Come…”
“Mi tengo sempre informata sugli allenatori forti.” Commentò Marzia, sorridendo “E non si può dire che qui a Sinnoh ce ne siano pochi in questo periodo. Certo, finora ho sfidato solo Raziel, ma sono sicura che presto arriveranno anche gli altri. Comunque,” Concluse la ragazza sorridendo “Non siamo qui per chiacchierare ma per combattere. Quattro contro quattro per la quinta medaglia, via!”
E così dicendo aprì una Poké Ball, da cui uscì un Medicham. Draconix, dopo un attimo di riflessione, schierò Mothim. Il Pokémon Coleottero esordì con Aeroassalto, danneggiando l’avversario. Un Contropiede lo colpì subito dopo, ma il colpo non ebbe particolare effetto, permettendogli di proseguire con un secondo Aeroassalto.
Poi un Fuocopugno lo colpì al petto, scagliandolo indietro. Il Pokémon riprese il volo, e colpì dalla distanza con Ventargenteo. Medicham incassò e si avvicinò, colpendo con Fuocopugno. Ma a quel punto Mothim scomparve per un momento, e quando ricomparve il colpo non lo danneggiò particolarmente. Poi colpì con Aeroassalto.
Medicham cadde al tappeto, esausta. Marzia la richiamò e schierò Infernape. Draconix ordinò a Mothim di usare Aeroassalto, ma prima che potesse farlo un Pugnorapido lo mandò al tappeto.
“Camuffamento è stata una buona idea per ridurre i danni del fuoco.” Commentò Marzia “Ma in una Palestra Lotta tende a non essere molto efficace.”
Draconix annuì, poi schierò Gallade. Il Pokémon usò Protezione per difendersi da Pugnorapido, poi rispose con Psichico. Infernape fu spinto all’indietro, poi si rialzò e si scagliò nuovamente all’attacco. Ma Gallade incassò il successivo Pugnorapido e rispose incrociando le braccia. Poi, dopo aver subito un altro Pugnorapido, rispose con Psichico. A quel punto però fu mandato al tappeto da una Fuococarica.
Infernape sorrise, soddisfatto. E subito dopo la Divinazione lo colpì, mandandolo al tappeto a propria volta.
Marzia annuì e schierò questa volta Toxicroak, a cui Draconix rispose con Dragonite. Il Pokémon Drago incassò una Velenpuntura e rispose con Dragofuria. L’attacco infuso d’energia draconica scagliò via Toxicroak. Il Pokémon si rialzò colpendo con Velenpunutura nuovamente, e fu colpito da un Attacco d’Ala. La sua risposta fu un altra Velenpuntura e questa volta il veleno si attaccò a Dragonite e cominciò a fare effetto, ma in cambio questi colpì di nuovo con Attacco d’Ala. Toxicroak riuscì a colpire di rimando con Velenpuntura, ma a quel punto crollò.
L’ultima scelta di Marzia fu Lucario. Il Pokémon Lotta esordì con un Palmoforza che colpì il Dragonite. Quello rispose con Attacco d’Ala, ma Lucario parò il colpo subendo meno danni. A quel punto, il veleno fece crollare Dragonite.
Quel Toxicroak era veramente un osso duro…’ Pensò Draconix, per poi aprire una Poké Ball. Da essa uscì Gabite. Lucario lo colpì subito con Ossoraffica, ma Gabite resistette e rispose con Dragartigli. I Palmoforza successivi lo danneggiarono. Poi Draconix e lui si scambiarono uno sguardo.
Il Pokémon sorrise.
Draconix sorrise.
Marzia si chiese cosa stessero per fare.
Lucario, che invece aveva capito cosa stava per succedere, desiderò intensamente essere da qualunque altra parte.
Poi Gabite aprì la bocca.
“Dragobolide.” Disse Draconix.
“Drago – che?” Chiese Marzia, sorpresa, osservando le meteore precipitare su Lucario. Il Pokémon fece del suo meglio, ma l’attacco lo mandò al tappeto.
Marzia fissò il cratere stupefatta “OH, Dragobolide. Sì, me n’ero dimenticata. Non capita spesso che me lo usino contro. Una vittoria veramente ben meritata. Eccoti medaglia ed MT.”
Draconix ringraziò e si allontanò. Uscendo, si chiese se fosse abbastanza forte per puntare alla Torre.

 

Quindi, avete catturato Adriano.” Disse Garm “Molto bene, molto bene. Però, rimane il fatto che ci sono stati dei testimoni.”
“Io non sono stato riconosciuto.” Commentò Ivar. In effetti, nessuno dei volantini da ricercato mostrava il suo volto.L’unico ad averlo visto era stato Adriano.
“Bravo, complimenti, vuoi un premio? Il vostro lavoro è proprio quello.” Rispose Garm. Fischiò, e un’àncora comparve come dal nulla.
“Dhelmise, cosa dici, uno di loro dovrebbe assaporare la giusta punizione?”
L’àncora non emise alcun suono, ma il ragazzo ridacchiò “No, hai ragione, non ancora. Bene, avete compiuto il vostro lavoro, perciò direi che potete andare senza infamia e senza lode. Chiamatemi Lewis però.”
I Lod annuirono, uscirono, e poco dopo Ivar riaccompagnò dentro Lewis, per poi inchinarsi ed andarsene.
“Lewis, mi hanno detto che hai compiuto la tua missione. Molto bene, molto bene. Acromio sarà soddisfatto. Adesso però parliamo del tuo futuro.”
“Il mio… futuro, signore?”
Garm annuì “Vedi, mal sopporto l’idea di avere agenti isolati al mio diretto servizio. Purtroppo, non sei certo adatto a diventare Lod o Van, né sei forte al punto da unirti ai Wulf. Inoltre, anche se formalmente rispondono a me, nessuno di loro è veramente fedele. Perciò, ho elaborato un’altra strategia. Mi sono consultato con Lord Moebius, e in virtù dei miei grandi risultati mi è stato concesso di formare una nuova unità.”
“E sarebbe, signore?”
“Gli Skygger av Ankre. Ho già selezionato alcuni agenti. Tu sarai uno di essi, con un ruolo molto alto. Sorprendimi positivamente, e potresti fare molta strada.”
Lewis si inchinò “La ringrazio, mio signore.”
“Bene, puoi andare.” Rispose Garm “Dimostrati degno della mia fiducia.”
Lewis uscì e Garm sorrise. ‘La ringrazio per la fiducia, Lord Moebius. Sono certo che saprò ripagarla adeguatamente.’ Pensò, sorridendo.

 

Squadra:GabiteMothimPorygon2GalladeCharizard

Leggendari:Rayquaza

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Darken VS Marzia

Darken e Lucinda stavano camminando verso Rupepoli. Avevano sentito di quello che era successo a Cuoripoli, anche se solo a grandi linee. Aveva anche telefonato a Giuls, Frak e Dragozard, che gli avevano raccontato più o meno quello che gli serviva sapere. La descrizione del tutto gli aveva ricordato Celestia.
‘”eccato non esserci stato…” Pensò il ragazzo. Avrebbe voluto aiutare i suoi amici.
“Beh, non importa. Però sono preoccupato per Adriano. Sa cavarsela, ma senza Pokémon e senza aiuto…”
“Non preoccuparti, sono sicura che ce la farà.” Rispose Lucinda.
“E tu cosa ne sai?” Chiese Darken, sorridendo.
“Beh, per esempio so che un certo allenatore qui l’ha affrontato in un incontro non ufficiale e ha perso per quattro a zero.”
“Giuro che farò chiudere quel forum… Però vorrei sottolineare che è stata una sfida particolare.”
“Sì, avete usato entrambi solo Pokémon Acqua. Ma perché?”
Darken sorrise “Volevo far provare ai miei Pokémon il brivido di un incontro importante. Ho pensato ne valesse la pena, visto che non so quanto tempo hanno.”
“Dici sempre così. Che intendi?”
“Che alcuni Pokémon non vivono a lungo quanto altri. E dato che io non li tengo nelle Poké Ball di solito… alcuni dei miei Pokémon moriranno presto.”
“Cosa?!” Esclamò Lucinda. Sapeva che i Pokémon morivano naturalmente, ma di solito quelli degli allenatori tendevano a vivere a lungo, dato che nelle Poké Ball si trovavano in uno stato di stasi “Ma non potresti…”
“Tenerli nelle Poké Ball? E perché? Non si meritano di vivere una vita piena, anche se breve?”
“Non è un po’… bizzarro, come ragionamento?”
“Non credo in realtà. Sono felice di fare l’allenatore, e di poter catturare i Pokémon con un mezzo assolutamente sicuro, ma credo che ai Pokémon faccia piacere vivere una vita completa invece che solo sprazzi tra un combattimento e l’altro. Nei casi di Poké Ball più vecchie c’erano infatti casi di Pokémon che impazzivano. Certo, ora non succede più perché l’ambiente di stasi permette comunque al Pokémon di percepire l’ambiente circostante – è il motivo per cui per esempio i Pokémon di un allenatore possono liberarsi da soli se loro e l’allenatore stesso sono in grave pericolo – ma se devo essere onesto preferisco che finché possono stiano liberi.”
Lucinda annuì “Non l’avevo mai vista in questo modo.”
“Neanche io, ad essere onesto, ma qualche anno fa ho letto alcuni post su internet del Gruppo di Liberazione Pokémon, un gruppo di Unima di nicchia che affermava che i Pokémon dovrebbero essere lasciati liberi. Sono spariti poco tempo fa, e ovviamente la loro era pura teoria delirante, ma l’idea di tenere i Pokémon fuori dalle Poké Ball per lasciarli liberi se possibile era parecchio allettante. Certo, credo che non serva esagerare, non si può certo girare con un Tyranitar accanto costantemente, e quando viaggio in generale li lascio dentro. Ma sì, se devo scegliere lascio che i miei Pokémon stiano fuori dalle Poké Ball.”
“Capisco.” Disse Lucinda.
Proseguirono verso nord, e infine entrarono a Rupepoli. Darken preparò la propria squadra al Centro Pokémon e si diresse alla Palestra.
Affrontati gli allenatori, raggiunse Marzia, la Capopalestra.
“Ah, benvenuto sfidante. Io sono Marzia. Sei qui per una lotta?”
“Sì.”
“Medaglie?”
“Quattro.”
“Allora avremo un quattro contro quattro. Ottimo!” Disse la ragazza aprendo la Poké Ball. Ne uscì un Medicham, che si confrontò con un Honchkrow.
Il Pokémon Lotta e Psico si preparò a combattere, ma Marzia lo richiamò e schierò invece Machamp, che incassò il seguente Nottesferza al posto di Medicham.
Darken sospirò, poi ordinò ad Honchkrow di usare Aeroassalto, ma usando Individua il Machamp schivò l’attacco.Colpì allora con Incrocolpo. Honchkrow arretrò, per poi lanciarsi all’attacco con un nuovo Aeroassalto, che stavolta andò a segno. Machamp, danneggiato, dovette arretrare ancora, ma poi ruotò su se stesso colpendo con Vitaltiro. Subito dopo, però, il Pokémon Volante concluse lo scontro con un ultimo Aeroassalto.
Marzia richiamò il Pokémon e schierò Lucario, ma Darken in risposta richiamò il Pokémon Volante e schierò il suo Floatzel, Azelt. Il Pokémon esordì con un Acquagetto, che non causò grossi danni al Lucario ma lo costrinse a perdere l’equilibrio e mandare a vuoto la Palmoforza che stava preparando. Il successivo Sonicboom impattò sul suo petto, ma stavolta l’Ossoraffica centrò il Floatzel mandandolo a volare indietro, da dove ripartì un nuovo Acquagetto, che ancora una volta colpì Lucario. Stavolta però il Pokémon era preparato e colpì con Palmoforza verso il basso, mandando al tappeto il Pokémon Acqua.
Darken annuì, richiamando il Floatzel, e schierando invece Empoleon. Il Pokémon colpì con Acquadisale, danneggiando parecchio Lucario, che però chiuse su di lui colpendo con Palmoforza. Empoleon fu rapido a piazzare le proprie ali a difesa del corpo. Poi Darken lanciò un comando.
Empoleon spalancò la bocca, e l’Idrocannone scagliò via Lucario al tappeto.
Darken sospirò. Empoleon era parecchio stanco, ma poteva resistere. Anche perché da regolamento non poteva richiamare il Pokémon dopo aver usato Idrocannone.
Medicham rientrò in campo e colpì con Palmoforza. Empoleon strinse il becco ed incassò l’attacco, arretrando. Poi colpì con Ferrartigli, danneggiando la Pokémon Lotta, ma un nuovo Palmoforza lo portò sul punto di crollare. Darken decise di giocarsi il tutto per tutto, e ordinò di nuovo di usare Idrocannone. Medicham però lo schivò, venendone solo sfiorata. Più che sufficiente per danneggiarla, ma non abbastanza da sconfiggerla. Perciò, la Pokémon colpì e mandò Empoleon al tappeto.
Darken fece rientrare Honchkrow, che iniziò con Nottesferza. Medicham andò al tappeto a propria volta.
E a quel punto Marzia schierò Infernape. Il Pokémon colpì con Fuococarica, e Honchkrow, troppo lento, crollò.
A quel punto, Darken si pentì parecchio di aver usato Floatzel contro Lucario, ma scosse la testa e schierò Happy, il suo Hippowdon. Si era evoluto poco prima, ma era già promettente, perciò non si pentì di schierarlo.
L’Hippowdon esordì scatenando una tempesta di sabbia con la propria abilità, per poi colpire con Terremoto. Prima che potesse farlo fu centrato da un Pugnorapido, che tuttavia non bastò. Infernape fu investito dalla vibrazione del Terremoto e arretrò, danneggiato. Un nuovo scambio, e il Pokémon Fuoco crollava, anche se l’Hippowdon non se la passava molto meglio.
“Ottimo lavoro.” Disse Marzia “Una grande varietà di Pokémon e strategie ben preparate. Eccoti la meritata medaglia.”
Darken la ringraziò e si allontanò insieme a Lucinda. Osservò i meteoriti.
“Credi sia vero che abbiano qualche effetto su alcuni Pokémon?” Chiese Lucinda “A parte Rayquaza.”
“Beh, credo di sì. Deoxys è arrivato su di esso in fondo, e anche un altro Leggendario di cui ora mi sfugge il nome…”
 
Kain, livido in volto, volava verso ovest. E fu in quel momento che gli si aprì davanti un varco. Non fece in tempo a fermarsi, e lui e Dragonite lo attraversarono a tutta velocità schiantandosi poi contro la parete di una caverna.
Il ragazzo si rialzò e si guardò intorno.
“Benvenuto, Kain Spartos.” Disse una voce cavernosa, stentorea.
“Chi è?!” Gridò, rabbrividendo per il freddo “Fatti vedere!”
“Oh, dritto al punto? Aveva proprio ragione su di te, lui.” Commentò la voce, ridacchiando “Bene, vediamo… Sì, lo sento… Il sangue del Popolo delle Meteore… Non quello puro, ma inquinato da… qualcos’altro… Spettri?”
“Non osare…”
“Sì, Spettri… Il Popolo Ombra, il piccolo regno invisibile… Ah, tempi antichi, tempi antichi… Ma in te è più forte il sangue di Draconoide. E quello del Re delle Meteore. Sì, aveva proprio ragione Rayquaza.”
“Rayquaza? Aspetta… il freddo… il modo di parlare… drago… Tu sei…”
“Oh oh oh, mi hai scoperto, eh?” Commentò la voce “Bene. Quindi cosa farai, Kain Spartos, ora che sai chi sono?”
“Io… Io le chiederò di unirsi a me.”
“Unirmi a te… Certo… Ma in te non c’è il sangue del Re giusto… Come la mettiamo?”
“Il sangue dei draghi è forte in me. Questo lo sa, l’ha detto lei stesso. Tanto basterà.”
“Uhm… In fondo… I miei due io possono servire il mio scopo… è per questo che sono nati… Perciò dimmi… Accetterai la mia prova?”
“Sì!”
“Bene… In te vedo grande paura Kain… Ma anche grande coraggio. Perciò, voglio che mi mostri quale delle due… E’ superiore in te…”
“Qualunque cosa.”
“La testa di un Wulf…”
Kain rabbrividì “Non posso... Se lo facessi verrei immediatamente scoperto da Smogon.”
“E questo ti spaventa… Kain?”
“No, ma…”
“Non mentirmi, ragazzo.” Rispose la voce “Tu hai… paura. Temi i Wulf… Temi il Team Blood… Temi i tuoi stessi compagni… Il tuo stesso fratello… E soprattutto… Temi Smogon. Sai che… finché non ti ribellerai a lui… lui non ti farà del male… Ma è ora che ti liberi dalle tue catene, ragazzo!” Concluse la voce con un’esclamazione “Vai! Prendi la testa delle tue paure, e mostra a Smogon chi è Kain Spartos!”
“Se lo farò…”
“Se lo farai… Avrai me?”
Kain strinse il pugno. Poi annuì.

 

Squadra:CameruptFloatzelHonchkrowRoseradeHippowdonEmpoleon

Leggendari: Entei

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Dragozard VS Omar il Distruttore

Per Dragozard fu un grande sforzo quel giorno rimettersi in viaggio. Avrebbe di gran lunga preferito prendersi un po’ di tempo per pensare. Ma la Lega e i suoi amici non l’avrebbero aspettato, e lui non voleva perdere anche loro oltre ad Orthilla.
Orthilla…’ Pensò ‘Perché?’
Uscì dalla stanza e si trovò davanti Vera. La ragazza sembrava triste. Dragozard si chiese perché. In fondo lei ed Orthilla non erano mai andate d’accordo, quindi non capiva. Però scosse la testa e decise di continuare.
“Ascolta Vera… volevo chiederti se possiamo separarci qui.”
“Perché?!” Chiese la ragazza, sorpresa.
“Semplicemente non sono dell’umore adatto per viaggiare con qualcuno. Ho bisogno di un po’ di tempo per pensare a quello che è successo… E a quello che voglio fare.”
“Ed esattamente cosa credi di voler fare?”
“Prima di tutto, e ne sono sicuro, trovare Orthilla. Poi…”
“Poi?”
“Scoprire chi è stato a causare tutto questo.”
“E come pensi di fare?”
Dragozard sospirò “Per questo ho bisogno di tempo. Devo pensare a come fare per…”
“Dragozard. Tu vuoi tornare nel Team Rocket, vero?”
Dragozard arretrò, sorpreso “Come…”
“Perché penso di aver capito un po’ di più che tipo di persona sei osservandoti. Conoscendoti. E credo tu sia disposto a sacrificarti di nuovo per il bene degli altri. Perché è questo che stai pensando, vero? ‘Posso tornare nel Team Rocket e raccogliere informazioni sul mondo criminale. Poi posso distruggerlo dall’interno, e tutto andrà bene.’ Sbaglio?”
Dragozard annuì. Tornando nel Team Rocket forse avrebbe scoperto chi era quel gruppo che aveva attaccato Cuoripoli.
“Dragozard, è una follia!” Esclamò la ragazza “Il Team Rocket ti odia, no?! Quanti ne hai catturati?!”
“E cosa dovrei fare, restarmene a guardare? Io sono l’unico che conosce il mondo criminale tra tutti noi, e ad essere onesti la polizia è fatta di gente che non riesce mai ad essere presente quando serve! Quindi è ovvio che sia io a dover prendere questo ruolo!”
“Ovvio?! Di ovvio c’è solo che ti farai ammazzare molto prima di trovare Orthilla o quei tizi!”
“Preferisco morire piuttosto che restare con le mani in mano!” Rispose il ragazzo. A quel punto notò che diverse persone li stavano fissando. Perciò scosse la testa e si allontanò.
Percorse la strada verso Pratopoli come una furia, affrontando allenatori e Pokémon selvatici senza alcun particolare interesse.
Arrivato a Pratopoli, curò i suoi Pokémon nel Centro e subito dopo si recò in Palestra. Affrontò i vari allenatori, e si aprì la strada fino al Capopalestra.
“Salve, sfidante. Quante medaglie hai?”
“Quattro.”
“Ottimo, allora la nostra sfida sarà quattro contro quattro. Cominciamo!” Esclamò Omar sorridendo e schierando Lumineon nella piscina aperta. Dragozard sorrise e schierò Raichu. Il Pokémon si preparò a scagliare un Fulmine, ma subito dopo entrò in campo un Quagsire al posto del Lumineon, e il Pokémon assorbì il colpo senza danni.
Dragozard richiamò quindi Raichu per schierare il suo Gyarados cromatico. Il Pokémon Volante ruggì, mentre un Terremoto non lo colpiva, poi scagliò Idropompa. Quagsire fu sbalzato all’indietro, ma si rialzò e colpì con Schianto, usando la coda come una mazza con sorprendente potenza. Gyarados arretrò, danneggiato, poi si rialzò e colpì con Idrondata, la coda coperta d’acqua che andava a segno sul Pokémon. Ma questa volta il Pokémon Terra non fu scagliato via e colpì di nuovo, usando Schianto per la seconda volta. Gyarados ruggì al nuovo attacco, poi caricò con una nuova Idrondata, mandando il Quagsire a volare indietro. Omar lo richiamò e schierò Empoleon. Il Pokémon Acciaio incassò Idropompa, riducendone i danni usando le proprie ali metalliche, e si scagliò in avanti con Ferrartigli. Il Gyarados crollò.
Dragozard lo richiamò e schierò Raichu. Il Pokémon esordì con Fulmine, colpendo l’avversario e causandogli grossi danni, ma Empoleon rispose con Idropompa. Raichu fu centrato e crollò al tappeto in un solo colpo.
Dannazione…’ Pensò Dragozard, poi schierò Torterra. Il Pokémon colpì con Mazzuolegno, ed Empoleon crollò al tappeto grazie ai danni subiti da Fulmine.
Omar lo richiamò e mandò in campo Floatzel. Il Pokémon colpì con Gelopugno causando grossi danni a Torterra, che subito dopo rispose ancora con Mazzuolegno. L’attacco mandò al tappeto l’avversario, ma il contraccolpo mandò al tappeto Torterra.
Poi entrarono in campo Lumineon e Weavile, evolutosi la sera prima. I due Pokémon si osservarono, poi si scagliarono all’attacco. Weavile esordì con Furto, a cui l’altro rispose usando Mulinello per intrappolare l’avversario. Il Pokémon Acqua al centro del Mulinello fu colpito in cambio da una Finta.
Weavile fu scagliato via dal Mulinello, ma tornò indietro per colpire con una nuova Finta ed essere colpito con Acquadisale. Il Pokémon Buio e quello Acqua erano entrambi malconci. Poi Weavile si lanciò in avanti e colpì con un’ultima Finta. L’Acquadisale di Lumineon fu un secondo troppo lento e il Pokémon Acqua crollò per primo.
“Bella lotta, all’ultimo respiro come piacciono a me.” Disse Omar, sorridendo “Eccoti medaglia ed MT ragazzo, te le sei guadagnate.”
Dragozard lo ringraziò e sorrise, poi uscì. Trovandosi davanti Vera.
“Ehi Dragozard.”
“Vera?”
“Ho deciso di venire con te, è un problema?”
“Considerato che mi sto per unire al Team Rocket…”
“In tal caso dovresti essere tu a venire con me. Così potrai unirti al Team Rocket.”
Dragozard impiegò qualche secondo a processare il discorso. “Aspetta, cosa?!”
“Vieni con me, e potrai unirti di nuovo al Team Rocket.”
“Tu fai parte del Team Rocket?”
“Devo trovare chi ha rubato i Pokémon di mio padre, ricordi? Sono entrata poco tempo dopo aver saputo del tuo passato, grazie a… un’amica. E sono stata mandata per tenere d’occhio te. Ma se vuoi unirti a noi, Price ti accoglierà a braccia aperte.”
“Price?!” Esclamò Dragozard “Ma e tutti gli altri? Cosa…”
“Ti spiegheremo tutto. Se verrai con me.”
Dragozard annuì “Toglimi almeno una curiosità. Mi hai perdonato per quello che ho fatto?”
Vera ci rifletté un attimo, poi scosse la testa “Razionalmente sì, ma faccio ancora fatica ad accettarlo. E poi ci sono anche… Ma non importa. Vieni con me Dragozard. Ci dovremo gettare insieme nell’oscurità a quanto pare.”
Dragozard sospirò.
Poi la seguì.

 

Squadra:RhydonGengarWeavileTorterraGyaradosCharizard

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Frak VS Omar il Distruttore

Frak ed Astrid si salutarono quella mattina. Avevano deciso di sfidarsi in un altro momento, visto che ne avevano avuto abbastanza quel giorno. Perciò, si ripromisero di rivedersi alla Lega.
“O almeno ci proveremo.” Commentò la ragazza “Anche se pare finiremo sempre per incontrarci.” Concluse.
Frak annuì, sorridendo. Tutto sommato la ragazza non era male.
Perciò si diresse verso Pratopoli, a sud, mentre la ragazza camminava verso Rupepoli, a nord. Dopo aver superato la Villa del signor Granlotto, che visitò per provare la famosa sfida delle cameriere, che vinse, proseguì lungo il percorso verso sud, affrontando gli allenatori e raggiunse la città di Pratopoli. Si stava dirigendo verso la Palestra quando notò un banditore.
“Signore e signori, questo Croagunk sta diventando un problema!” Esclamò l’uomo “Perciò, la Gran Palude offre un premio speciale per chiunque lo catturi seguendo le regole!”
Una decina di persone si offrirono, e l’uomo sorrise, puntando il dito verso la Gran Palude.
“In tal caso signori, che vinca il migliore!” Frak sorrise e si unì al gruppo che si diresse al banco d’accettazione per farsi consegnare le Ball speciali e la divisa per la palude. Poi furono nel pantano.
I partecipanti si guardarono intorno in qui chilometri di fango, erbacce ed alberi. Un paio lasciarono perdere, ma gli altri si misero alla ricerca. Poi uno di loro lanciò un grido e cadde di faccia nel fango. Si tirò su tutto sporco e lanciò una Ball, ma il Pokémon che l’aveva fatto cadere se l’era già squagliata. Un paio di partecipanti catturarono altriPokémon o semplicemente sbagliarono Croagunk, venendo severamente sgridati dai guardiani quando dissero di non volere tutti quei Pokémon.
Frak invece decise di provare con un’altra strategia.
“Cosa diceva sempre mio padre… l’altro padre… insomma quello… ‘se vuoi trovare un Pokémon, cerca il suo cibo’.” Poco lontano, notò un contenitore di bacche da cui i guardiani nutrivano i Pokémon della Gran Palude in modo che non si mangiassero per forza a vicenda. Era mascherato da albero, perciò i Pokémon pensavano di nutrirsi naturalmente. Anche in quel momento, una decina di Pokémon di vario tipo stava pasteggiando.
Il ragazzo s’infilò in mezzo all’erba e attese. Ci volle parecchio tempo, ma ecco che alla fine un Croagunk un po’ più grosso degli altri balzò fuori dall’acqua. Il Pokémon si lanciò sulle Bacche, mentre gli altri Pokémon si allontanavano, spaventati. Frak sorrise e si lanciò in avanti. Raccolse una manciata di fango e la tirò al Pokémon. Colto di sorpresa, il Croagunk si ritrovò la melma sul volto. Non sarebbe stato un problema, di solito, ma aveva gli occhi aperti, perciò il fango lo costrinse a chiuderli.
E in quel momento lo colpì una Ball. Frak strinse il pugno, in angoscia. La Ball ondeggiò un po’, poi si fermò, e il ragazzo sorrise.
“Abbiamo un vincitore!” Gridò lo stesso banditore di prima “Quindi, cosa farai con Croagunk? Possiamo tenerlo se non vuoi…”
“No no, credo che lo terrò. Grazie comunque.”
Il banditore fece spallucce. “Come preferisci.” Rispose, sorridendo.
Frak uscì dalla Gran Palude, si cambiò i vestiti, andò al Centro Pokémon, e poi alla Palestra.
Raggiunse Omar dopo un po’. L’uomo sorrise.
“Ah, un secondo sfidante, e così vicino al primo.”
“Chi era l’altro?”
“Dragozard.”
“Ah. Beh, ottimo.” Disse Frak “Io ho quattro medaglie.”
“Anche lui le aveva. Bene, quattro contro quattro.” Disse Omar. Poi si mise in posa e spalancò una Poké Ball: Floatzel entrò in campo, confrontandosi con Croagunk. Il Pokémon Veleno cominciò colpendo con Velenpuntura. Floatzel incassò rispondendo con Gelopugno, che l’avversario incassò a propria volta.
A quel punto, era chiaro che tipo di incontro attendesse i due, ma Frak aveva altri piani. A un suo ordine, il suo Pokémon si gettò nella piscina aperta.
“Vuoi spostare lo scontro in acqua tra un Pokémon di quel tipo e un Pokémon semplicemente adatto? Non posso dire che capisco la strategia.” Disse Omar schioccando le dita. Floatzel si gettò in acqua. Entrambi guardarono sott’acqua. Ci fu un’esplosione, poi l’acqua si colorò di marrone.
“Cosa…”
“Pantanobomba.” Rispose Frak “L’Acqua sarà l’elemento naturale di Floatzel… ma la palude è casa di Croagunk.”
Omar lo fissò, sorpreso, poi vide il suo Floatzel saltare fuori dall’acqua, colpito da una Velenpuntura ed avvelenato. Il Croagunk incassò un nuovo Gelopugno e si immerse di nuovo.
Omar sorrise. E diede un ordine. Il Sonicboom di Floatzel volò verso l’acqua, con cui impattò… e sott’acqua accelerò centrando Croagunk prima che quello potesse aumentare la fangosità dell’acqua.
“Cosa…”
“Le onde viaggiano bene in acqua, non lo sapevi?” Chiese Omar.
Frak non rispose, guardando Croagunk riemergere e lanciare una Velenpuntura che mancò il bersaglio. L’altro rispose con Acquadisale, facendo volare il Pokémon Veleno all’indietro, prima che si ributtasse nel fango emergendo solo con la testa.
Poi Frak lanciò un nuovo ordine. Mentre Floatzel studiava l’avversario, Croagunk gonfiò le guance, e scagliò una grossa Pantanobomba.
“Credi bastino le dimensioni a vincere? Floatzel, distruggila con Sonicboom.” Ordinò il Capopalestra.
Quello obbedì… e da dentro la Pantanobomba uscì un liquido viola, che investì Floatzel.
Ma che…”
“Ah, quella era Fango – Pantanobomba!” Esclamò Frak, sorridendo “L’abbiamo inventata poco fa. Ci ho pensato guardando le esibizioni di Dragozard. Nessuno dice che non posso usare le mosse in modo intelligente.”
“Capisco, hai coperto Fangobomba con una Pantanobomba. Quando Floatzel ha spezzato la Pantanobomba, ne è uscito il fango della Fangobomba. E questo è il risultato.” Commentò l’uomo vedendo Floatzel crollare al veleno.
Frak sorrise, poi in campo entrò Lumineon. Il Pokémon si gettò in acqua ed usò Acquanello. Immediatamente l’acqua intorno a lui tornò pulita. Croagunk si scagliò all’attacco, ma Lumineon lo colpì con Acquadisale. Già danneggiato gravemente dallo scontro con Floatzel, il Pokémon Veleno crollò.
Frak lo richiamò e gettò in acqua Sharpedo. Il Pokémon Buio attaccò con Sgranocchio, colpendo Lumineon e scagliandolo via. Il Pokémon Acqua colpì con un Mulinello, cambiando le correnti per far ruotare Sharpedo. IlPokémon si trovò a caricare la parte opposta rispetto a dove si trovava Lumineon, e quando si girò il Mulinello lo catturò spostandolo. In risposta Sharpedo lo usò per scagliarsi con Gelodenti contro il Pokémon Acqua. Il colpo andò a segno, ma un Acquadisale costrinse Sharpedo a mollare la presa. Lumineon arretrò, mentre Acquanello lo curava e il Mulinello spostava Sharpedo. Ma il Pokémon aveva capito e colpì con Sgranocchio quando il Mulinello lo gettò fuori dal lato giusto, mandando al tappeto il Pokémon Acqua… o almeno così pensava. Invece, un’esplosione di Acquadisale liberò il testardo Lumineon, anche se a malapena in grado di continuare grazie ad Acquanello.
I due Pokémon si fissarono, poi Sharpedo si scagliò in avanti con Acquagetto, mandandolo al tappeto… per poi essere colpito dal Mulinello e sconfitto.
Entrambi gli allenatori richiamarono i Pokémon, poi Omar aprì la terza Poké Ball, da cui uscì Gyarados. La risposta di Frak fu Banette. Il Pokémon Spettro, alzò lo sguardo verso l’alto, per vedere del tutto il Gyarados, e si girò verso Frak, come a dire: ‘Ma devo davvero combattere questo coso? Dopo lo Skarmory?’
Frak ridacchiò, poi ordinò di usare Palla Ombra, Gyarados volò all’indietro, ma si rialzò e colpì con Idropompa, scagliando via Banette, che si rialzò e allargò le braccia. Le ombre sulle braccia si allargarono formando due lunghi artigli, e il Pokémon Spettro colpì con essi. Gyarados incassò gli Ombrartigli e rispose con una nuova Idropompa, che centrò nuovamente Banette. Il Pokémon Spettro si scagliò in avanti come per colpire ancora con la mossa Spettro… poi all’ultimo schivò di lato evitando un’Acquadisale e colpì con Palla Ombra. Gyarados si risollevò colpendo con Idropompa ancora, ma la replica di Banette fu Ombrartigli. Anche se ne uscì indebolito, lo spettro vinse.
Omar schierò allora Gastrodon. La Pokémon Terra iniziò con Pantanobomba, a cui rispose una Palla Ombra. I due attacchi però non si colpirono, passando uno accanto all’altro e centrando i rispettivi avversari. Solo Gastrodon resistette, mentre Banette si accasciava.
A quel punto fu Lucario a entrare in campo. Il Pokémon Lotta colpì con Palmoforza, e Gastrodon volò all’indietro. La Pantanobomba seguente fu fermata da Forzasfera prima ancora di essere scagliata, e Gastrodon rispose con Fanghiglia. L’onda d’acqua sporca investì Lucario, che però ne emerse e colpì con Ferrartigli.
Gastrodon crollò.
Omar sorrise “Una gran lotta. Eccoti la medaglia ragazzo!” Esclamò “E questa è Acquadisale, magari ti sarà utile.”
Frak sorrise, poi salutò Omar e uscì. In quel momento gli arrivò un messaggio sul telefono.
Lo aprì curioso e lo lesse “Domani sera alle nove, Giardinfiorito. Non mancare.” Niente mittente, e il numero che l’aveva inviato era sconosciuto.
Frak lo fissò, confuso. Non era sicuro di cosa pensare. Poi sorrise.
“Beh, non può essere peggio di Cuoripoli.” Si disse.

 

Kain atterrò nel percorso 213. E con ‘atterrò’ ovviamente si intende ‘si schiantò’. Il suo Dragonite lo seguì a ruota.
“Ahio. E questo sarebbe Hoopa? Poco delicato per un ladro.” Commentò.
“Senti, già ti ho fatto il favore di non tornare in volo da Unima, e anche di fartici arrivare se è per questo. Quindi, zitto e ringrazia.”
“Grrrrazie.”
“Prrrego.” Rispose Hoopa.
“Non so come fai a piacere a mio fratello.”
“Mi chiedevo lo stesso. Come fai a piacere a tuo fratello?”
“Arrrrgh!”
Hoopa ridacchiò “Ora scusa, ma ho di meglio da fare che occuparmi di un allenatore di draghi.”
“Tipo?”
“Nascondermi da Rayquaza, per dirne una. E da Deoxys. Se la sono presa per quella quisquilia del meteorite… Ehi, lo so che mi sentite, ma tanto non sapete dove sono, ahahah… Beh, ciao.” Concluse, e poi sparì nel portale.
Kain rimase a guardare il punto in cui era sparito il Leggendario “Non sono più sicuro di volerne uno. Spero non siano tutti così.”

 

Squadra:CroagunkPupitarGligarSharpedoLucarioBanette

Leggendari: Groudon

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Giuls VS Marzia

Rupepoli quindi?” Chiese Marisio.

Esattamente.” Rispose Giuls, mettendo piede fuori dal Monte Corona. Preferiva di gran lunga passare di là che rivedere Cuoripoli.

Ad Arenipoli non si può andare, lo sai vero?”

Non importa, andrò a Pratopoli. Non voglio certo mettermi in mezzo nelle tue indagini.” Rispose Giuls sorridendo.

Quanto sei premurosa.” Rispose Marisio sorridendo a propria volta. I due si scambiarono un bacio, poi procedettero. Superarono Memoride e raggiunsero l’incrocio. Scoprirono che ora gli Psyduck non c’erano più, il che voleva dire che il percorso sarebbe stato tranquillo.

Superarono infatti il percorso con tranquillità e ben presto raggiunsero la città di Rupepoli. Come diceva il nome rupi ne costellavano l’aspetto, ponendo alcuni edifici su un livello più alto rispetto ad altri. Marisio sorrise.

Beh Giuls, pare che per una volta potrò assistere a una tua lotta in Palestra.”

Finalmente.” Rispose la ragazza.

Dopo aver preparato la squadra si diresse alla Palestra. Il grande edificio era costruito come una Palestra per allenamenti, e numerosi allenatori di Pokémon Lotta vi si erano radunati, ma non si stavano allenando, bensì fissavano un ring. La ragazza si chiese perché finché non notò una ragazza e un Lucario al centro di esso. I due si fissarono, poi si lanciarono all’attacco.

La ragazza iniziò con un calcio rotante, che Lucario bloccò con il palmo della mano. In risposta la ragazza saltò e colpì con una ginocchiata il mento del Pokémon. Per una persona normale avrebbe voluto dire spezzarsi il ginocchio, invece fu Lucario ad arretrare tenendosi la mascella.

Come…” Si chiese. Poi quella che doveva essere Marzia, la Capopalestra e la ragazza intenta a combattere, si lanciò in avanti e sollevò Lucario, proiettandolo verso il suolo. Il Pokémon si divincolò e si preparò a colpire nuovamente, ma Marzia alzò la mano. Per un attimo, a Giuls parve vedere una fioca luce marrone disperdersi dal suo corpo mentre la ragazza tirava un sospiro di sollievo.

Poi notò Marisio e Giuls e sorrise.

Benvenuti, siete sfidanti della… aspetta! Tu sei Marisio?! Mio padre mi ha raccontato di te. Sei quello che l’ha sconfitto con un Ursaring quando era ancora il Capopalestra!”

Mi fa piacere vedere che la Palestra è rimasta in buone mani.” Commentò Marisio “E sì, ho vinto con Ursaring, ma solo dopo che Lucario e Salamence erano stati sconfitti.”

Questo non rende una vittoria simile meno importante.” Commentò Marzia, sorridendo “Immagino quindi che la sfidante sia tu.” Disse indicando Giuls.

Esatto.”

Allora avremo la nostra sfida subito. Affronta i vari allenatori mentre io mi occupo dei miei Pokémon.” Rispose Marzia “Lucario ha bisogno di un po’ di cure.”

Giuls annuì ed uno dopo l’altro affrontò i vari allenatori, mentre Marzia si allontanava per ritornare, presumibilmente dal Centro Pokémon, con Lucario di nuovo in salute.

Quante medaglie hai?” Chiese.

Cinque.”

In tal caso ci sfideremo in un quattro contro quattro. Pronta?”

Giuls annuì, e schierò Lucario contro Medicham. Capendo la pessima scelta lo ritirò, mandando in campo Magmortar. Il Pokémon Fuoco si era evoluto la sera prima, quando la ragazza si era fatta aiutare da Marisio per scambiarlo con il Magmatore acquistato da un venditore.

Magmortar sorrise e puntò il proprio braccio contro Medicham, incassando lo Psichico per poi rispondere con Fuocobomba. Medicham schivò l’attacco e provò a chiudere la distanza con Palmoforza, ma Magmortar rispose lanciandosi in avanti. Incassò il colpo con facilità, e colpì in cambio con Finta. La Pokémon Psico incassò ed arretrò, soffrendo per la scottatura subita a contatto con la pelle di Magmortar. Poi scagliò un nuovo Psichico prima di essere colpita da Finta.

Marzia richiamò la Pokémon gravemente danneggiata e schierò Infernape. I due Pokémon Fuoco si scrutarono, ma Infernape fu più rapido e colpì con Pugnorapido, mandando al tappeto il già danneggiato Magmortar.

Giuls cambiò e schierò Dragonite. Il Drago fu centrato da una Fuococarica che causò un forte danno, ma la sua risposta fu Idrondata. I danni subiti da Infernape furono ingenti, anche se il Pokémon riuscì a resistere parzialmente. Perciò Marzia decise di richiamarlo e schierò invece Machamp. Il Pokémon Lotta resistette all’Attacco d’Ala dell’avversario e colpì con Movimento Sismico. Con sorpresa di tutti, il colpo bastò per mandare al tappeto Dragonite.

Doveva aver subito molti più danni di quanto pensassi.” Commentò Giuls, richiamando il Drago per schierare Togekiss, che iniziò scagliando le sue nuove Eterelame contro Machamp, che già gravemente indebolito crollò.

A quel punto Marzia schierò di nuovo Medicham. Il Pokémon Lotta scagliò uno Psichico che causò danni a Togekiss, e schivò per un pelo una seconda raffica di Eterelama, a cui rispose nuovamente con Psichico. Lo scontro fu al cardiopalma, ma Togekiss ne uscì vittoriosa.

Poi entrò in campo Lucario, che con un solo attacco sconfisse l’ormai esausta Togekiss, prima di subire danni. E a quel punto entrò in campo Espeon. E per quanto Lucario potesse combattere bene, Espeon riusciva a fermare a sorpresa gli attacchi a distanza e ravvicinati. Perciò, fu Espeon a vincere la sfida.

Ottimo lavoro, ecco medaglia ed MT.” Disse la ragazza sorridendo. Giuls ringraziò ed uscì. Marisio le sorrise, e decise che in fondo le cose non andavano troppo male.

 

LE COSE VANNO TROPPO MALE!” Gridò Pierce, scagliando via la bottiglia.

Cosa facciamo signore?” Chiese Matori, visibilmente pallida.

Price strinse il pugno. Da quando Orville se n’era andato avevano già perso tre rifugi. Ne restava uno solo, quello del Lago Arguzia. Rifletté un momento, poi sorrise.

Beh, almeno nessuno verrà lì a cercarci. Muoviti Matoi, dà gli ordini.”

Dannazione. Bene, andiamo.” Disse Pierce. Matoi annuì, e il soffitto si spalancò. Pierce aprì la Poké Ball di un Aerodactyl viola e con ali di un colore blu intenso che sollevò entrambi e si sollevò in volo. Il resto dei membri del Neo Team Rocket lo seguirono su vari Pokémon Volante.

Percorsero le vie aeree di Sinnoh fino a una grotta, che si rivelò in realtà una base mimetizzata.

Price sorrise “Molto bene, pronti?”

Sono pronto.” Disse una voce alle sue spalle. Pierce si girò e chi vide gli fece strabuzzare gli occhi.

 

Squadra: Lopunny20940b_adf33a7df2ab4753ae1fc62f48abbfaa~mv2.pngLucarioTyphlosionMagmortarTogekiss

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Draconix VS Omar il Distruttore

Draconix raggiunse la città di Pratopoli, facendosi passare tra le mani le due nuove Poké Ball. Aveva catturato due Pokémon sulla strada da Rupepoli, e poi aveva scoperto di non poterli usare. Gli erano sembrati perfetti per lottare ad Arenipoli, ma a quanto pareva, per colpa di alcuni malfunzionamenti, la strada per la città era chiusa. Perciò decise di puntare verso Pratopoli. Da lì poi poteva andare a Nevepoli, e per ultima ad Arenipoli. Il che voleva dire che l’esordio dei suoi nuovi Pokémon avrebbe dovuto aspettare parecchio…
“Scusate ragazzi.” Disse rimettendo le Ball alla cintura. Poi entrò a Pratopoli. Il sole stava già calando, quindi doveva fare in fretta. Entrato nel Centro Pokémon, controllò la propria squadra, poi scelse i Pokémon da usare nello scontro. Sapeva che la Palestra era di Tipo Acqua, ma non aveva un gran piano per affrontarla. Dopo aver preso in considerazione svariate opzioni, scelse i quattro Pokémon da usare e si diresse in Palestra.
Stava per entrare, quando un omone gli sbatté contro, uscendo di corsa.
“Chi…” Iniziò, poi riconobbe il Capopalestra. Omar lo fissò, allungando la mano per aiutarlo ad alzarsi.
“Scusa ragazzo, ma se sei qui per la lotta in Palestra dovrai aspettare. Hanno prosciugato il Lago Valore. Devo sbrigarmi.”
“Hanno fatto cosa?”
“Sì, a quanto pare l’acqua è del tutto sparita. Mi toccherà occuparmene personalmente. Tu puoi aspettare qui…”
“No, vengo con lei.” Rispose il ragazzo. Omar rifletté poi annuì, sorridendo.
“Un aiuto non si rifiuta mai.” Commentò. Poi i due si avviarono. Poco dopo, si trovavano davanti a Riva Valore. I turisti stavano venendo evacuati con calma, dato che l’unico effetto dell’esplosione che aveva svuotato i laghi a quanto pareva era stata una pioggia di acqua e Pokémon, che stavano venendo celermente raccolti per essere trasportati ai Centri Pokémon vicini. Poi arrivarono al Lago, o almeno a quel che ne rimaneva. Magikarp erano sparsi ovunque, balzando nelle basse pozze d’acqua. Omar aprì una Poké Ball, e il suo Gyarados cominciò a lanciare acqua intorno per idratarli.
“Che facciamo adesso?” Chiese Draconix.
“Controlliamo la caverna.” Disse Omar indicando quella che doveva essere un’isola prima del prosciugamento “E speriamo di essere in tempo.”
I due entrarono. La grotta era un’unica cupola di roccia, con vecchissime iscrizioni sulle pareti mezze cancellate dal tempo e dal fango.
Chissà cosa dicono…’ Si chiese Draconix, passandoci una mano sopra per cercare di levare il fango. Poi i suoi occhi furono accecati. E per un attimo non fu più lì.
 
Draconix si ergeva sulle mura di una città sotto assedio. Davanti a lui, soldati nemici fin dove riusciva a guardare. Sopra la sua testa, Rayquaza ruggiva insulti contro Latias e Latios.
“Mio signore.” Disse un uomo al suo fianco “L’ora è giunta.”
“Bene.” Disse Draconix, automaticamente. Si volse guardando i suoi soldati, la maggior parte armati di lance e spade, e sorrise.
“Oggi, scriveremo il nostro nome nella storia. Oggi salveremo il nostro paese. Oggi, vinceremo!” Gridò. La folla gridò in trionfo. Un nome che non gli era famigliare era ripetuto, accompagnato dal titolo di Imperatore. Lo stomaco brontolò, allo stremo, la fame che lo attanagliava, ma non ci badò.
 
“Ricorda le sofferenze patite.”
 
La visione scomparve. Adesso stava guardando una città in cima a una collina, sorridendo. Dietro di lui, si trovava un accampamento. In qualche modo sapeva che dietro di esso i rifornimenti per la città erano tagliati da un fossato, identico a quello che impediva lui di salire. Rayquaza volava sopra le loro teste, mentre Yveltal fuggiva verso nord.
Spostò la toga, e si girò verso l’accampamento. Sorrise, mentre le grida dei cittadini ridotti alla fame si alzavano al cielo.
 
“Ricorda le sofferenze inferte.”
 
Un’altra visione. Una grande cattedrale. I suoi fedeli vassalli tutti intorno, intenti a fissarlo. Il sommo sacerdote di Arceus che gli pone sulla testa una corona, e la folla che grida il suo nome. Fuori infuriava la tempesta, ma dentro di lui bruciava il fuoco della gloria.
Ci fu un ruggito che scosse la grande cattedrale, fino alle fondamenta. Anche Rayquaza ruggiva il suo trionfo.
 
“Ricorda la gioia.”
 
“Rayquaza, dove ho sbagliato?” Chiese un uomo con abiti orientali guardando la flotta distrutta che era rientrata in porto.
“Tu non hai sbagliato. Avevo detto al tuo predecessore di stare lontano da quelle coste. Non mi ha ascoltato. Come il suo predecessore non mi ascoltò quando scelse quel tempio come riparo.” Nella sua voce c’erano tristezza e rimpianto.
“Prometto di ascoltarti allora.” Disse l’Imperatore, sorridendo.
“Lo spero. Lo spero.” Disse Rayquaza.
 
“Ricorda il dolore.”
 
“Azelf, Uxie, Mesprit.” “Azelf, Uxie, Mesprit.” “AzelfUxieMesprit.” “AzelfUxieMesprit” “AzUxMes” “Azuxmes” “Azuxmes” “Azuxmes” “Az. Ux. Mes. Tre giurarono. Tre mantennero. Tre devono compiere.”
 
“Ricorda ciò che devi dire.”
 

Chiave. La chiave. Chiave. Tre è uno, uno è tre. Tre, e non tre. Tre per tre, tre più tre, tre e uno e uno e tre.”
 
“Ricorda ciò che stai cercando.”
 
“Roccia. Ghiaccio. Viaggio. Rubato. Perduto. Ritrovato. Nascosto. Fossa. Chiave. Pietre. Chiave. Pietre. Prescelto.”
 
“Ricorda ciò che hai nascosto.”
 
“Accordo. Rayquaza. Azelf. Cielo. Volontà. Libertà. Lago. Duemila anni. Mille anni. Cento anni. Trenta. Venti. Il giorno avanza. Il giorno viene. Il giuramento lega. L’Eroe, non il Re. L’Eroe.”
 
“Ricorda la volontà dei predecessori.”
“Ricorda il tuo ruolo in quelle volontà.”
“Ricorda chi sei.”
“Ricorda cosa devi fare.”
“Ricorda chi sei.”
“Ricorda cosa vuole Rayquaza.”
“Ricorda chi sei.”
“Ricorda il potere delle volontà che ha plasmato il mondo.”
“Ricorda chi sei.”
“Ricorda cosa vuoi tu, o perderai tutto.”
“Ricorda chi sei.”
“Ricorda chi sei.”
“Ricorda chi sei.”
“Ricorda chi sei.”
“Ricorda…”
 
Poi Draconix fu di nuovo se stesso. Boccheggiò, prendendo aria, e allontanandosi dalla parete.
“Che ti prende ragazzo?” Chiese Omar, che non sembrava essersi reso conto di nulla. Draconix fissò l’orologio. Le visioni erano sembrate durare a lungo, ma in realtà, era passato meno di un battito di ciglia.
“… Niente io… Non so cosa sia successo.”
“Beh, Azelf non c’è.” Disse Omar, tetro “Temo che sia stato preso. Dovrò contattare Camilla. Seguimi in Palestra, potremo fare il nostro incontro.”
Draconix annuì, sudando freddo. Le visioni gli rimbombavano in testa, anche ora che erano solo ricordi.
“Ricorda chi sei.” Ripeteva quella voce.
 
Draconix affrontò gli allenatori quasi in automatico e raggiunse Omar. Il Capopalestra sorrise.
“Ottimo ragazzo, sei pronto?”
Draconix annuì.
“Ottimo. Quattro contro quattro per la tua sesta medaglia, dico bene?”
Draconix annuì di nuovo.
“Di poche parole? Non me l’aspettavo.” Commentò Omar, schierando Lumineon.
Draconix aprì una Poké Ball. Ne uscì Kabutops. Il Pokémon Roccia cominciò con Forzantica, colpendo Lumineon che volò all’indietro per ricadere nella piscina e lanciarsi all’attacco con Acquadisale. Il Pokémon centrò Kabutops, che ruotò su se stesso e colpì con Ferrartigli.
Un’immagine passò davanti agli occhi di Draconix, sovrapponendosi alla lotta. Un Kabutops che su un campo di battaglia affrontava uno spadaccino. Scosse la testa e ordinò un Megassorbimento, che Kabutops eseguì proprio mentre Acquadisale lo colpiva. Lumineon crollò, ma anche Kabutops si ritrovò conciato male.
Entrò in campo Gastrodon, che scagliò una Pantanobomba contro Kabutops. Il Pokémon Roccia fu lento a parare e crollò. Draconix lo richiamò, mentre davanti agli occhi gli compariva l’immagine dello stesso Kabutops a terra, ucciso. Ricordava lunghi giorni di pianto che non aveva mai vissuto, e il giuramento di non farlo accadere mai più. Scosse la testa, chiedendosi cosa avesse che non andava.
Aprì la seconda Poké Ball. Gallade si lanciò in campo e colpì con Psicotaglio, fendendo e costringendo Gastrodon ad arretrare. Un Gallade che si confrontava con un cavaliere apparve a Draconix. Di riflesso, il ragazzo gli ordinò di schivare. Un secondo dopo Acquadisale piombò dove il suo Gallade si trovava prima, colpendolo di striscio. Il Gallade del ricordo ed il suo rispondevano con Fendifoglia. Gastrodon e il cavaliere crollavano.
Omar richiamò Gastrodon, annuendo, e schierò Gyarados, che iniziò con Idropompa. Gallade volò all’indietro ed atterrò, esausto. A Draconix apparve un Gallade trafitto mentre richiamava il Pokémon. Strinse il pugno e si sentì sull’orlo delle lacrime, poi aprì una nuova Poké Ball. Porygon2 si preparò a lottare. Ed improvvisamente la sua mente fu di nuovo sgombra. Nessuna visione, nessuna sensazione, salvo le sue. Porygon2 attaccò con Falcecannone e incassato Colpo concluse con Tripletta.
Poi toccò a Floatzel. Il Pokémon Acqua colpì con Gelopugno, incassò Tripletta e proseguì con Acquadisale, sconfiggendo il Porygon2. Draconix lo richiamò ed aprì l’ultima Poké Ball. Dragonite entrò in campo. E insieme a lui, su vari campi di battaglia chissà dove e chissà quando, ne entrarono altri quattro. Insieme, colpirono con Tuonopugno. Insieme, incassarono Gelopugno. Insieme, scagliarono via l’avversario con Codadrago. E insieme resistettero ad Acquadisale. E insieme ruggirono in trionfo quando con un ultimo Dragartigli posero fine allo scontro.
“Un’ottima lotta ragazzo.” Disse Omar “Ma sei sicuro di stare bene?” Aggiunse, porgendogli medaglia ed MT. Draconix annuì, ma si sentì un groppo in gola ed uscì.
Rayquaza.’ Pensò ‘Rayquaza.’ Ma il drago non rispondeva. “Ricorda chi sei.” Disse invece la voce.
 
“Sono passati giorni.” Disse Mewtwo disperdendo la Protezione “Potresti anche reagire in modo più maturo.”
“Maturo? Questo è il modo più maturo.” Gridò il Leggendario, scagliando un Iper Raggio dove si trovava Mewtwo. Il Pokémon Psico sospirò e un attimo dopo scomparve, per poi ricomparire alle spalle del drago.
“Ti ho solo detto che so la verità sull’Accordo.”
Rayquaza ansimò. Megaevoluto, avrebbe agevolmente sconfitto Mewtwo, ma doveva ammettere che per la sua forma base era una discreta sfida, anche se l’avversario non appariva in forma quanto voleva far credere.
“L’Accordo è un segreto che tu hai infranto.”
“A Hoenn. E ho risolto. Mi sono fatto aiutare da Draconix, poi gli ho cancellato la memoria. Abbiamo sconfitto i Rocket. Era ciò che volevo. La scoperta è stata accidentale.”
“Accidentale? Potresti avere rovinato duemila anni di pianificazione.”
“Ti assicuro che non ricorderà mai nulla. Non fino a… beh, non molto. In fondo, è a Sinnoh.”
“D’accordo. Voglio crederti” Rispose Rayquaza “e per questo non ti attaccherò.”
“Troppo buono. Ma credo tu mi debba un favore.”
“E cosa vuoi?” Chiese il drago.
“Il tuo aiuto per me e per l’altro figlio quando verrà il prossimo Incontro.”
“D’accordo.” Rispose Rayquaza “Ora vattene.”
“Certo. E non preoccuparti. Draconix ricorderà solo ciò che voi volete che ricordi.”
“Ciò che deve.”
“O ciò che voi volete. Una questione di semantica.” Rispose Mewtwo “Arrivederci Rayquaza.” E detto ciò scomparve.
“Quindi lo sa.” Commentò Groudon. Rayquaza lo fulminò con lo sguardo, e il Pokémon Terra si fece piccolo piccolo. “Dovrei avvisare… Kyogre?” Chiese.
“Voi dovete stare lontani, o finirete per litigare ancora. Io, devo accertarmi che questo incidente non abbia influito con ciò che deve venire. Draconix è l’Ultimo Prescelto. Starà a lui decidere se sarà anche il Primo.”
Groudon annuì “E io…”
“Tu hai una punizione.”
Groudon sbuffò “Sì mammina.” Rispose, per poi interrarsi prima che Rayquaza lo attaccasse.
Ma il Pokémon aveva ben altro a cui pensare che non le battute del Leggendario. Aveva sentito il primo blocco spezzarsi. Altri due. Poi…
“Poi la Chiave e la Porta. E infine, l’Era.”

 

Squadra:GabiteKabutopsPorygon2GalladeDragoniteCharizard

Leggendari:Rayquaza

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Darken VS Fannie

Darken controllò la mappa. Alzò lo sguardo sul pozzo. Poi annuì.
“D’accordo, vediamo…” Commentò scavando nella borsa “Vediamo… Ahah!” Esclamò, tirando fuori una Roccianima.
Poi aprì una Poké Ball da cui uscì un Dusknoir.
“Ok, Shimi, se vedi qualcosa di strano, stai pronto.” Disse. Il Dusknoir annuì, poi Darken lesse ad alta voce il foglio datogli da Raziel. Uno Spiritomb ruggì fuori dalla Roccianima… e subito dopo un Pugnodombra lo colpì al volto, seguito da una Velox Ball. Il Pokémon Spettro ci scomparve dentro, e dopo qualche tentativo fu catturato.
“Beh, ti chiamerò Legato. O Kucabara. Mi servirà un po’ di tempo per pensarci.” Decise Darken, riflettendo “Intanto, puoi stare in questa Poké Ball.” Commentò Darken, ridacchiando.
Guardò il telefono. Lucinda era andata avanti, verso Cuoripoli, perché aveva sentito parlare della villa del signor Granlotto, dove si potevano trovare numerosi Pokémon interessanti. Inoltre, in città c’era una festa per celebrare il fatto che l’Arena delle Gare era sopravvissuta dopo il grosso incidente di qualche tempo prima.
“Cosa ne dici?” Chiese una voce alle sue spalle. Lanciò un grido e si girò per trovarsi davanti Lucinda con uno Swinub grassottello in braccio.
“Oh, hai catturato uno Swinub!” Esclamò Darken “Ne ho uno che si chiama Permafrost, e ti assicuro che sono veramente simpatici.”
“Hai uno Swinub che si chiama Permafrost?”
“Terra, ghiaccio… sembrava adatto.”
“Non mi lamento della logica, mi lamento del nome.” Commentò Lucinda, ridacchiando.
“Beh, fatti venire tu in mente un nome migliore per un suino delle nevi.”
“Boarice?”
“… Tutta fortuna.” Commentò Darken. Poi entrambi scoppiarono a ridere.
Per un po’ si aggirarono per le vie della città, osservando le bancarelle. Poi Darken notò una bancarella che offriva in premio delle uova. Il ragazzo le osservò, gli occhi luccicanti. Entrambi presero un biglietto, e poco dopo la ragazza si allontanava con un uovo tra le braccia, mentre Darken doveva accontentarsi di una Poké Bambola.
Infine, arrivarono alla Palestra. Darken affrontò i vari allenatori e raggiunse Fannie.
“Benvenuti!” Esclamò la donna, sorridendo “Siete fortunati, probabilmente per oggi sarete gli ultimi. Dopo ho un’esibizione.”
“Oh no, sono solo io.” Rispose Darken.
“Ah, capisco. Bene. Medaglie?”
“Cinque.”
“Ohohoh, ottimo, è passato un po’. Quattro contro quattro, per la sesta medaglia, iniziamo.” Disse la donna, schierando Froslass.
Darken sorrise, e schierò Polen. L’Empoleon si lanciò subito all’attacco con Ferrartigli, prima che l’avversaria potesse usare Grandine. L’attacco Ghiaccio giunse subito dopo, permettendo a Froslass di schivare il Perforbecco e proseguire con Palla Ombra. Empoleon colpì con Acquagetto centrando il petto della Pokémon. Froslass cercò di arretrare, ma Empoleon si tenne a distanza ravvicinata.
“Certo, è difficile colpire un Pokémon con Mantelneve…” Commentò Darken, mentre Empoleon incassava Geloraggio e colpiva con Ferrartigli.
“Ma mantenendo una distanza estremamente ravvicinata è fattibile.” Rispose Fannie, annuendo mentre Froslass scagliava una Bora per cercare di far arretrare il Pokémon Acqua senza successo “Però ci vuole un grande coraggio per restare a contatto mentre attacchi su attacchi colpiscono ogni parte del corpo. Credi che il tuo Empoleon possa farcela?” Chiese, mentre Perforbecco colpiva la Palla Ombra della Pokémon.
“Certo!” Rispose Darken, e un nuovo Ferrartigli centrò Froslass mandandola al tappeto. Subito dopo però il danno della Grandine finì Polen.
“Un doppio KO? Strano obbiettivo.” Commentò Fannie.
“In realtà speravo che riuscisse a resistere più a lungo o a finire Froslass prima. Sfortunatamente, ho sottovalutato la forza e resistenza di Froslass.” Rispose Darken “Dev’essere davvero un ottimo esemplare.”
“Indubbiamente, ma non perdiamoci in chiacchiere, ecco il tuo secondo avversario.” Rispose la Capopalestra. Un Dusknoir entrò in campo, scuotendo i pugni, mentre l’ultima Grandine spariva.
Darken annuì e schierò Rose. La Roserade fece un inchino. Poi senza preavviso ruotò e scagliò Energipalla. Dusknoir incassò e rispose con Pugnodombra. Rose fu scagliata all’indietro, poi ruotò su se stessa come per usare Petalodanza. Ma invece apparvero foglie circondate di aura mistica. Le Fogliemagiche volarono contro Dusknoir e si conficcarono nel suo corpo, colpendolo.
“Capisco, quindi vuoi farne uno scontro tra mosse infallibili? Molto bene.” Rispose Fannie, e ordinò di usare Pugnodombra.
I successivi scambi furono tutti tra Pugnodombra e Fogliamagica. Ed era Rose a star avendo la peggio. Darken sorrise, però, osservando la Pokémon scagliare una nuova raffica.
Poi, al posto della Fogliamagica, al Pugnodombra rispose con Megassorbimento. Impreparato, Dusknoir esitò un secondo e fu colpito, ridando energie a Rose.
“Come?!” Esclamò Fannie “Ma credevo…”
“Dato che con le mosse infallibili non c’è problema di distanza ed angolazione, la maggior parte degli allenatori non si preoccupa del fatto che l’avversario si avvicini, quando realizza che anche lui sta ricorrendo a una mossa del genere, visto che tanto non fa differenza.”
“Capisco. In pratica, dato che sapevo che tentare di schivare era inutile, non ho fatto mantenere a Dusknoir la distanza che avrebbe dovuto, e così Rose è arrivata abbastanza vicina da colpire… Ma è geniale!” Esclamò Fannie “Ottimo lavoro!”
“Grazie, troppo buona.”
“Potrei anche usarla nelle Supergare come strategia… Devo assolutamente appuntarmela!” Esclamò la donna, poi sorrise “Fuocopugno.”
“Fuoco…” Esclamò Darken, e vide Rose volare all’indietro, sorpresa.
“La concentrazione degli allenatori.” Disse Fannie “Ha lo stesso valore di quella dei Pokémon. Ricordatelo.”
Darken annuì, mentre Rose si rialzava, scottata. La Fogliamagica successiva centrò Dusknoir che andò al tappeto, ma lo stesso fece la Pokémon a causa della Scottatura.
“Un altro doppio KO, da doppia distrazione stavolta.” Commentò Fannie.
Darken annuì, richiamando Rose, poi Fannie schierò Rotom Lavaggio.
Darken rifletté. Azel e Giovanni sarebbero stati in svantaggio contro il Pokémon Elettro, e Shimi non era proprio preparata a quel combattimento, l’aveva allenata per combattere spettri. Perciò… con un sospiro, aprì l’unica opzione che aveva con sé. E Legato, lo Spiritomb, uscì dalla Poké Ball.
“D’accordo Legato!” Esclamò “Io non ti piaccio, ma cerchiamo di andare d’accordo.”
“Corri un bel rischio.” Commentò Fannie “Sai che se perdesse il controllo lo considererei sconfitto, vero?”
“Non succederà.” Rispose Darken, ma stava sudando freddo. Il Rotom era un avversario ostico. E Legato di sicuro non era obbediente.
“Bene Legato, Neropulsar.”
Sorprendentemente, lo Spiritomb obbedì, scagliando un’onda di energia oscura verso Rotom. Il Pokémon avversario rispose con Idropompa, scagliando indietro lo Spettro. Legato si rialzò, leggermente più infuriato e notevolmente più bagnato.
“Palla Ombra!” Continuò Darken. Legato ruotò velocemente e una sfera di energia centrò Rotom Lavaggio, che arretrò.
“Ottimo lavoro, Legato, continua così!” Esclamò il ragazzo. E subito dopo fu tentato di tirarsi un pugno in faccia.
Legato si scagliò all’attacco colpendo con Neropulsar e Palla Ombra in modo disordinato e feroce. Riuscì a mandare a tappeto il Rotom, ma Fannie scosse la testa.
“Doppio KO. Accetto che tu abbia battuto Rotom perché è raro vedere uno Spiritomb catturato di recente che segue bene gli ordini, ma rifiuto di considerare il tuo Spettro sotto controllo.”
Darken annuì, poi si rese conto di una cosa.
“Come sai che è recente?”
“Il Pozzo Memoria è qua a due passi, e dubito tu avresti fatto sosta lì senza venire in città.”
“Ah, capito.” Rispose Darken. E a quel punto Fannie schierò Drifblim. Darken rimase sorpreso.
“Come? Sapevo che il tuo Pokémon principale fosse Mismagius.”
“Sì, ma alterno in base allo stile dell’allenatore che mi trovo davanti. Per le sfide da una a cinque medaglie sonoPokémon a scelta tra Mismagius, Drifblim, Rotom forma base, Froslass e Dusknoir. Per la sesta Rotom ha una forma diversa. Per la settima, aggiungo Spiritomb come opzione, e per l’ottava ovviamente devi affrontare l’intero team.”
“Ah, capisco.” Disse Darken. Poi schierò il suo Honchkrow.
“Lotta totalmente aerea, eh? Bene, non mi dispiace.” Commentò, e Drifblim esordì con Funestovento. Honchkrow incassò e colpì con Nottesferza. Drifblim resistette e si gonfiò ancora di più per rilasciare un nuovo Funestovento, ma Honchkrow fu rapido a colpire con Sbigoattacco, prima di incassare ancora l’attacco spettrale. Il successivo Eterelama colse il Pokémon Buio di sorpresa interrompendone la Nottesferza, ma con una rapida manovra Honchkrow si spostò alle spalle di Drifblim e colpì.
Drifblim si girò e scagliò un Ventargenteo che sorprese sia l’Honchkrow che Darken. Il Pokémon Buio arretrò, danneggiato, ma subito dopo colpì con un ultimo Sbigoattacco. Drifblim crollò. E subito dopo esplose.
Darken andò nel panico. Se Honchkrow era andato KO, era l’ennesimo doppio KO e di conseguenza un pareggio che dava la vittoria a Fannie.
Ma Giovanni riemerse dal polverone, pur acciaccato, e lanciò un verso di trionfo.
Fannie sorrise “Beh, ti sei dimostrato ben preparato, eccezion fatta per lo Spiritomb, ma anche lì hai mostrato di saper gestire quantomeno le basi di uno Spettro così complesso. Perciò, eccoti la Medaglia Vestigia e l’MT.”
Darken sorrise e ringraziò la Capopalestra, poi uscì, seguito da Lucinda che sorrise.
“Ottimo lavoro Darken!” Disse la ragazza “Adesso, hai qualcosa da fare?”
“… No, perché?”
“Perché voglio andare alle Supergare e iscrivermi!” Disse la ragazza, sorridendo entusiasta.
Darken annuì “Molto bene allora.” E la seguì, soddisfatto.
“Ehi, mi sono perso qualcosa mentre ero via?” Chiese una voce nella sua testa. Il ragazzo per un momento rimase di sasso, poi scoppiò a ridere.
“Entei!” Gridò.
“Proprio io!” Esclamò il Pokémon, ruggendo e balzandogli davanti, sorprendendo tutti, compresa Lucinda.
Darken si lanciò in un abbraccio, a cui Entei rispose soddisfatto con un brontolio.
“Mi sei mancato, amico mio.” Disse Darken.
“Anche tu.” Rispose Entei “Ma grazie a un bravo Pokémon Ranger il problema dell’Arcipelago è stato risolto.”
Il ragazzo sorrise. Decisamente, ora che Entei era con lui, si sentiva meglio.
 
“Canta, canta, canta, canta, canta su.” Canticchiava la ragazza, procedendo nel corridoio “Canta, canta, canta, canta, canta giù.”
“Potresti smetterla?!” Chiese il ragazzo che le camminava di fianco “Ho già mal di testa anche senza che ti ci metta tu.”
“Se non avessi bevuto tanto?”
“Soltanto sei bottiglie…”
“Da un litro. Di rum.”
“E con questo? La mia media giornaliera è venti.” Rispose quello.
“E credi faccia bene alla tua salute?”
“Credo faccia bene alla mia anima.” Rispose il ragazzo, ridacchiando.
“Bah. Comunque, sei pronto? Oggi è il grande giorno.”
“Già. Oggi è il giorno in cui ci viene assegnato l’incarico.”
“Ma dobbiamo stare attenti, o potremmo fallire.”
Il ragazzo sorrise “Credi davvero che possa succedere?”
La ragazza scosse la testa ridacchiando “Smetterò prima di cantare.”
Il primo aprì la porta, entrando.
“Lord Garm.” Dissero con rispetto, inchinandosi.
“Ibnir. Merin.” Disse “Benvenuti. Sapete già cosa sto per chiedervi, sbaglio?”
“No, signore.”
“Bene. Allora lo dirò una volta sola.”
I due Van lo fissarono con gli occhi sbarrati, sorridendo.
“Voglio la distruzione del Neo Team Rocket.”
I due annuirono, e Garm sorrise. Distrutto il Team Rocket che si opponeva a quello che controllavano, avrebbero avuto l’esclusiva, e il loro controllo sarebbe diventato molto più facile. E poi, avrebbe fatto un favore al suo superiore. Ed era sempre un bene essere in credito con loro…

 

Squadra:SpiritombFloatzelHonchkrowRoseradeHippowdonEmpoleon

Leggendari: Entei

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Dragozard VS Bianca

TU…” Disse Pierce, fissando il ragazzo. Accanto a lui c’era Vera. “Che significa questo?”

Pierce…” Iniziò Dragozard, ma Vera lo interruppe.

Pierce, l’ho portato qui io.”

E perché l’avresti fatto? Ti sei comportata bene finora, e ti ho lasciato fare visto chi ti ha portato qui, ma adesso staresti tradendo il Team Rocket?”

No. Dragozard vuole unirsi a noi.” Rispose la ragazza.

Matori e Pierce rimasero entrambi a bocca aperta. Poi l’uomo cominciò a ridacchiare. E poi a ridere sempre più forte.

Tu vorresti…” Disse, cercando di tenere a freno le risate “Unirti… A noi?” Puntò il dito contro il ragazzo. “TU, traditore da quattro soldi?”

Non ho tradito nessuno.”

NON HAI TRADITO NESSUNO?!” Gridò l’uomo “E tutti coloro che hai fatto arrestare? Tutti coloro che hai catturato? Non li hai traditi?”

Ho fatto quello che era giusto.”

Pierce strinse il pugno “Anche io.” Rispose, e schioccò le dita. Aerodactyl si lanciò contro Dragozard.

In risposta, questi premette una Poké Ball. Charizard ne uscì, colpendo con Dragartigli il Pokémon Roccia. Quello fu scagliato all’indietro.

Tessarion…” Disse Pierce. Il Pokémon Roccia si rialzò e ruggì contro il ragazzo, poi allargò le ali e scagliò una Forzantica. Charizard resistette, il mobilio della stanza un po’ meno.

BASTA!” Tuonò Matori. Entrambi i contendenti si fermarono.

Matori…” Iniziò Pierce, ma la ragazza lo interruppe.

Vera. Ascolta. Non possiamo lasciare che Dragozard rientri. Questo è un dato di fatto.”

Ma…”

TUTTAVIA, se ci spiegaste cosa volete davvero, potremmo aiutarvi, basta che ve ne andiate.”

Aiutarlo?! Sei impazzita?!” Tuonò Pierce.

No, sono l’unica sana di mente qui dentro. Dragozard ha partecipato a tre Leghe e va per la quarta. Credi davvero di poter reggere il confronto se lo scontro continuasse? Guarda lo stato di Tessarion e rispondi.”

Per un attimo, Pierce fu tentato di risponderle, poi annuì. Richiamò Aerodactyl e puntò il dito contro Dragozard ed annuì.

Bene, parla. Cosa Giratina vuoi per venire fin qua?”

Dragozard sospirò. Immaginava non sarebbe stato facile rientrare. Perciò cominciò a spiegare.

 

Quando Dragozard ebbe finito, Pierce chiese a lui e Vera di lasciarlo solo con Matori.

Bene. Che si fa?” Chiese l’uomo.

Come che si fa?! Il capo sei tu.”

Matori, hai sentito cosa hanno detto. Potrebbe essere un modo per arrivare all’altro Team Rocket. Non possiamo lasciarci sfuggire l’occasione.”

Sono d’accordo. Ma hai sentito che in cambio vuole…”

Entrare nel Team Rocket per indagare, lo so.”

E quindi?”

Pierce rimase in silenzio qualche minuto, le mani chiuse tra loro. Poi sospirò “Matori, noi siamo davvero il Team Rocket?”

Che vuoi dire?”

Voglio dire, cosa è rimasto del vecchio Team Rocket? Giovanni e i Generali sono andati, come quasi tutti quelli che erano davvero devoti ai suoi scopi. Siamo rimasti noi, che eravamo fedeli a lui, ma soprattutto al team.”

E quindi cosa…”

Quindi, forse dovremmo riprenderlo con noi. In fondo, era uno dei favoriti di Giovanni. E poi perché adesso sei tu ad opporti? Prima mi hai fermato.”

Solo perché se avessi perso contro di lui temevo che… Che…” La donna si mise a piangere, ma Pierce le posò una mano sulla spalla.

Non fare così Matori. Per favore. Te lo prometto. Finché sarò vivo, il Team Rocket continuerà ad esistere.”

Quindi cosa farai?”

Price sospirò. E prese una decisione.

 

A braccia aperte, eh?”

Tutti possono sbagliare…” Iniziò Vera, ma Pierce disse loro di entrare interrompendola. I due annuirono e lo seguirono.

Dragozard. Sei riammesso nel Team Rocket. Sarai il mio Generale. Qualche problema a riguardo?”

Solo un dubbio. Perché?”

Ascoltami bene. Tu hai fatto parte del Team Rocket. Hai combattuto per Giovanni. E che ti piaccia o no, hai le mani sporche quanto le nostre. Se vuoi pulirtele, dovrai darci una mano.”

Dragozard annuì. Sapeva cosa doveva fare. “Era quello che volevo fare dall’inizio.”

Bene. Adesso ascolta. Come avrai capito, ci sono due fazioni del Team Rocket.”

Sì, l’ho capito quando Vera mi ha parlato di te. L’altro gruppo del Team Rocket che ho incrociato nei miei viaggi era molto diverso.”

Celestia, vero? Bene, allora la situazione ti è chiara. Ultimamente ci hanno dato la caccia. Orville, quel matto, ci ha mollati per loro, spiattellando la posizione di tutti i rifugi che conosceva. Questo è rimasto sicuro, per fortuna, ma non so per quanto. Quindi, la nostra prossima missione sarà un attacco preventivo.”

E cosa dovremmo fare?”

Scovare una delle loro basi e rapire un membro dei loro di alto calibro. In quel modo, saremo ad armi pari.”

Dragozard annuì “E come pensi di fare?”

Intanto indagheremo sulla posizione del loro rifugio. Ce ne stiamo già occupando. Quando sarà il momento, ti chiamerò, e dovrai venire subito. Sono stato chiaro?”

Cristallino.” Rispose Dragozard. Poi fissò Pierce “Dimmi, come hai fatto a costruire tutto questo?”

Non sono cose che ti riguardano, Generale Dragozard. Puoi andare. Diffonderò la tua foto tra le nostre reclute così sapranno riconoscerti. Manderò a Vera una lista dei nostri nascondigli. Imparala a memoria e distruggi il documento.”

Dragozard annuì. E per qualche motivo, si sentì bene. Era quasi… nostalgia. Scacciò il pensiero, eppure quello rimase lì, sospeso.

 

Poco dopo, Dragozard e Vera volavano verso est, diretti a Nevepoli. Atterrarono davanti al Centro Pokémon, e in quel momento Dragozard scoppiò a ridere.

Bene. Ho fatto tutto il giro e alla fine sono tornato dove avevo cominciato. Sono un membro del Team Rocket, anche un Generale, niente meno. Praticamente, è come se non me ne fossi mai andato.”

Se può consolarti, io odio il Team Rocket e sono sulla tua stessa barca.”

Mi consola un po’. Quindi, che vogliamo fare?”

Io aspetterò il messaggio. Tu… Non so, la Palestra?”

Dragozard annuì, fece un salto al Centro Pokémon e si diresse alla Palestra. La attraversò e raggiunse la Capopalestra.

Benvenuto sfidante.” Disse Bianca. La ragazza sembrava infuriata.

Grazie. Cos’è successo?”

Niente. Una ragazza che aveva vinto una visita guidata al Tempio di Nevepoli ha combinato un disastro toccando quello che non si doveva, e... Ma lasciamo perdere. Medaglie?”

Cinque.”

Quindi quattro contro quattro per la medaglia. Ottimo. Iniziamo. Mi farà bene.”

Non immagini quanto…’ Pensò Dragozard, osservando l’Abomasnow entrare in campo. Sorrise e schierò Scizor. Il Pokémon Coleottero sorrise scagliandosi all’attacco con Ferrartigli. Il colpo danneggiò Abomasnow, che poté solo rispondere con Slavina. Scizor incassò e arretrò, fissando il Pokémon, mentre a causa di Scendineve cominciava a grandinare.

Bianca richiamò il Pokémon e schierò Froslass, che schivò il successivo Ferrartigli svanendo tra la neve. Dragozard rifletté un attimo, ma quando una Bora colpì Scizor richiamò il Pokémon e schierò al suo posto Weavile. La Pokémon Ghiaccio colpì con Finta, fingendo di attaccare a caso. Quando Froslass emerse dalla Grandine per approfittarne e colpire la Pokémon sbilanciata, quella si girò e mandò a segno l’attacco. Il danno fu grave, ma Froslass replicò con Palla Ombra e tornò nel buio.

Lo scontro si protrasse un po’, poi Bianca richiamò Froslass per schierare Abomasnow, capendo di essere in svantaggio. E a quel punto Froslass crollò.

Come…”

Inseguimento.” Rispose Dragozard.

Ma certo.” Commentò Bianca, poi sorrise. E Abomasnow colpì con Breccia mandando al tappeto Weavile. “E ora siamo pari.”

Dragozard rimase a bocca aperta un momento, poi richiamò Weavile e schierò di nuovo Scizor. Lo scontro fu rapido e nonostante una Breccia a segno Scizor vinse.

Mamoswine entrò quindi in campo, colpendo il terreno per produrre un Terremoto. Scizor fu centrato e crollò.

Dragozard rifletté un momento poi annuì schierando Charizard, che cominciò con Fuocobomba, per poi essere colpito da una Forzantica.

Per qualche motivo ho l’impressione che oggi tutti tirino quello…” Commentò, mentre Charizard si spostava all’indietro. Entrambi i Pokémon erano parecchio danneggiati, ma si lanciarono comunque all’attacco. Charizard fu più rapido, ma il Fuocobomba colpì solo di striscio. E la Forzantica avversaria lo centrò in pieno, mandandolo al tappeto.

Dragozard fu sorpreso dalla resistenza del Mamoswine, ma richiamò Charizard per schierare Gyarados, che sconfisse l’avversario con un’Idropompa.

Bianca sorrise, e subito dopo in campo entrò Weavile. Gyarados e il Pokémon Buio si scontrarono per parecchio, ma alla fine fu il Pokémon Rosso a vincere.

Bianca annuì e consegnò al ragazzo medaglia ed MT. Questi la ringraziò, poi uscì dalla Palestra. E si chiese cosa avrebbe fatto adesso.

 

Quindi, Kain.” Disse Smogon sorridendo “Cosa ne dici della mia umile dimora?”

Kain fissò l’enorme villa, esterrefatto. Persino per lui, non certo povero, quella casa era enorme.

Magnifica, Alexander.”

Grazie. Ma, è solo provvisoria.”

Provvisoria?”

Certo. Ci sarà un grande evento qui a Sinnoh, e io sarò in prima fila. Dopodiché, il mio interesse per questa regione finirà.”

Capisco…” Disse Kain. Poi deglutì. Lo sguardo di Smogon non gli piaceva.

Non mi chiedi di che evento si tratta?”

Io…”

Suvvia, suvvia, capisco che non vuoi farti gli affari miei. Hai ragione. In tal caso non te lo dirò.”

Kain annuì. In realtà avrebbe voluto chiedere, ma ormai sarebbe sembrato strano, perciò si limitò a cercare un altro argomento.

Ah, e Kain.”

Sì, Alexander?”

Latios. Che ne è stato?”

Ancora nulla. Non riesco a trovarne il nascondiglio ad Orocea.”

Vedi di risolvere. Sarebbe un peccato che te lo facessi sfuggire.”

Kain si chiese cosa volesse l’uomo.

Sai Kain.” Continuò Smogon “Alcuni dei miei dicono che dovrei ucciderti.”

L’hanno sempre detto, no?”

Assolutamente sì. Ma ultimamente diventa un po’ più difficile non dargli credito. Ci sono voci che girano su di te, secondo cui ti opporresti a me.”

Non lo farei mai, e lo sai.”

E allora provalo!”

Come?”

Tuo fratello. Combattilo Kain. O muore lui, o muori tu.”

Avevi detto…”

Ho cambiato idea. Ti pare un problema?”

Kain strinse il pugno, poi vide Smogon sorridere. E capì che doveva avere un piano.

Lo farò. Ma a una condizione. Dovrà essere Raziel a sferrare il primo colpo.”

Ma certo. Non sarebbe giusto altrimenti. Cosa intendi fare?”

Lo farò infuriare. Lo metterò alle strette. Conosco il luogo adatto, e le azioni adatte. Comincerò facendogli capire che sono dalla tua parte. Poi sarà lui a decidere.”

Mi piace. Mi piace molto. Bene Kain, hai il luogo quindi. Qual è?”

Kain gli mostrò la mappa, e Smogon sorrise “Oh, sì, capisco, la Torre del Passato e del Futuro… Mi piace come ragioni. Bene. Lui muore, o tu muori.” Disse l’uomo.

Kain sorrise. “Testa o croce, Alexander.” Pensò “Ma forse le monete possono cadere anche di taglio…”

 

Squadra:RhydonScizorWeavileTorterraGyaradosCharizard

Medaglie:Mine BadgeForest BadgeCoal BadgeRelic BadgeFen BadgeIcicle Badge

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Frak VS Ferruccio

Frak si guardò intorno. Giardinfiorito era una piccola cittadina. Si aspettava di vedere chissà cosa, ma sembrava tutto normale. Alcuni manifesti chiedevano di occuparsi di un Buizel problematico, il che non era una cattiva idea. Visto che tanto dovevano vedersi alle nove di sera, tanto valeva sfruttare bene il tempo. Aveva provato a venire alla mattina per vedere se ci fosse qualcuno, ma a quanto pareva il suo misterioso mittente era puntuale.
Sospirando, il ragazzo si mise a cercare il Buizel. Chiedendo un po’ in giro, riuscirono a indicargli la zona dove colpiva di solito. Ci lasciò un sacchetto di bacche e attese. Dopo un po’, dal fiume emerse un Buizel. Il Pokémon afferrò il sacchetto e si mise a nuotare verso est. Frak lo seguì, e lo vide infilarsi in una tana vicino all’impianto Turbine.
Entrò nella larga tana. Con sua sorpresa, ci trovò sia il Buizel che un Bibarel ferito.
“Quindi è per questo che rubavi, eh?” Disse Frak, per poi sollevare il Bibarel “Beh, non preoccuparti. Lo porto al Centro Pokémon.”
Un’ora dopo, il Bibarel usciva contento dal Centro Pokémon, in perfetta salute. Salutò il Buizel, e si gettò nel fiume.
Frak fece per andarsene, ma Buizel gli tirò i pantaloni per fermarlo.
“Oh, vuoi venire con me?” Chiese Frak. Buizel annuì. Frak gli porse una Poké Ball, in cui il Pokémon entrò.
Frak sorrise, e si diresse a Canalipoli. In quel modo, poi si sarebbe dovuto dirigere solo a Rupepoli. Superò Giubilopoli, e si diresse alla città.
Attraversò le vie della città, finché non passò davanti a una vecchia locanda. E in quel momento, sentì qualcuno toccargli la spalla. Si girò, ma non vide nessuno.
“Qui…” Disse una voce alla sua sinistra. Si guardò intorno. Nessuno, ma la porta della locanda cadente era aperta.
“Oh beh, chi sono io per rifiutare?” Si chiese. Per sicurezza però aprì la Poké Ball di Banette.
Entrato, si trovò davanti la sala principale. Dietro di lui, la porta si richiuse.
Fantastico…’ Pensò, mentre le luci spegnevano, a eccezione di quelle della scala che portava alle stanze di sopra. “Oh beh, chi sono io per rifiutare?”
Salì le scale, Banette che si guardava intorno in cerca di nemici, e arrivato in fondo si trovò davanti una singola porta, che aprì.
Si trovò davanti una stanzetta, e ci entrò. E in quel momento la porta si richiuse alle sue spalle.
Frak si guardò intorno, e si preparò ad ordinare a Banette di abbattere la porta, ma il Pokémon scosse la testa.
“Banette, ma…” Poi sentì dei passi, e vide la porta socchiudersi. Fece per uscire, ma la porta non si muoveva più di quanto serviva per sbirciare. Perciò, decise di sbirciare.
Una coppia di individui stava camminando nel corridoio. O meglio, una coppia di ombre.
“E così la locanda chiuderà presto, vero?” Chiese il primo, una figura con capelli rivolti verso l’alto.
“Già. Un peccato, era un ottimo posto per le conferenze.” Rispose il secondo, che a Frak ricordò il Professor Rowan. L’ombra sospirò “Ma mi dica, perché questa nuova ricerca? Non ne capisco lo scopo.”
L’altra ombra sorrise “Se riuscirò a portarla a termine, potrò creare una catena rossa. E con quella, l’universo intero è a portata di mano, professore.”
“Troppo pericoloso, Professor Cyrus. Metterebbe a rischio il mondo.”
“E lo salverei da se stesso.” Rispose la prima ombra. Poi le due sparirono. Perché un altro individuo era comparso nella stanza.
Sembrava una versione più alta dell’uomo di prima. Aveva grandi occhiaie, capelli blu, e lo sguardo severo. Osservò le ombre che svanivano, e sorrise.
“Quindi, Gengar, dopo tutti questi anni ti rifiuti ancora di riconoscermi, dico bene?”
Un Gengar emerse dall’ombra, e scosse la testa.
“Bene. Quest’anno, ho portato la mia squadra completa. La posta è sempre quella. Se perderò, rinuncerò al mio piano. Sei pronto?”
Ci fu una lotta, ma alla fine Gengar crollò sconfitto, e svanì tra le ombre.
“Spiacente, anche quest’anno ho vinto io. Ultima possibilità. Vieni con me, Gengar. Di nuovo insieme, come ai vecchi tempi. Manchi molto a Crobat e Weavile. Vieni con noi in un mondo migliore.”
Ma il Gengar non ricomparve. Cyrus strinse il pugno, poi si girò ed uscì.
Frak, che era rimasto a guardare, vide le ombre ricomparire. Stavolta però erano l’uomo di prima e un Gengar.
“Perché ti rifiuti di entrare nella tua Poké Ball? Perché continui ad attivare il meccanismo di emergenza? Perché continui a venire qui? Rispondi!”
Il Gengar si limitò a fluttuare via.
“Gengar! Gengar!” Gridò Cyrus, ma quello non rispose.
“Bene, vuoi metterla così? Allora tornerò tutti gli anni, finché non ti deciderai a venire con me.” E l’uomo uscì di scena. Rimasto solo, il Gengar-ombra uscì di nuovo allo scoperto. E cominciò a creare figure con le ombre. Poi un’ombra più grande apparve, una figura oscura, e toccò il Gengar sulla fronte. Il Pokèmon crollò addormentato.
E a quel punto Frak si svegliò. Era steso nel letto della stanzetta. Banette era a terra al suo fianco, addormentata.
Frak la svegliò e i due uscirono.
“Cos’è successo?” Si chiese il ragazzo uscendo in strada.
“Salvalo, ti prego. Salvalo…” Disse la voce. Frak si girò. Ma la porta era di nuovo chiusa.
Confuso, decise di andare in Palestra, e superati i vari allenatori raggiunse Ferruccio. Quello sorrise.
“Benvenuto sfidante. Devi essere Frak. Ti aspettavo. Pronto per un quattro contro quattro per la tua sesta medaglia?”
Frak annuì e Ferruccio schierò Magnezone. La risposta del ragazzo fu Tyranitar. Il Pokémon Roccia sollevò la coda e colpì con Terremoto, sbattendo a terra l’avversario Acciaio. Il danno subito da questi fu enorme, ma resistette e rispose con Cannonflash. Poi Ferruccio lo richiamò schierando invece Bronzong. Il Pokémon Psico incassò Pietrataglio agevolmente e colpì con Vortexpalla. Tyranitar arretrò, per poi colpire con Sgranocchio, ma Bronzong resistette e con un nuovo Vortexpalla mandò al tappeto il Pokémon.
Frak mandò quindi in campo Banette. Il Pokémon Spettro colpì con Ombrartigli, incassò un Extrasenso e terminò lo scontro con un nuovo Ombrartigli.
Ferruccio sorrise e schierò quindi Steelix. Il Pokémon Acciaio attaccò con Dragospiro, che Banette fu costretto ad incassare per poi rispondere con una Palla Ombra. La mossa andò a segno, ma il successivo Dragospiro del Pokémon Acciaio fu sufficiente a sconfiggere Banette.
Frak schierò quindi Sandslash, che ruotò colpendo il terreno. Il Terremoto danneggiò Steelix, che però rispose con un Terremoto a propria volta. I due Pokémon si fissarono, poi si lanciarono all’attacco, uno con Terremoto, l’altro con Sdoppiatore. Sandslash colpì leggermente per primo, e riuscì a vincere. Poi Bastiodon entrò in campo. Il Pokémon Roccia colpì con Metalscoppio. Sandslash fu scagliato via, e atterrò male perdendo l’equilibrio. Fu lento a reagire, e un nuovo Metalscoppio lo sconfisse.
Frak annuì, e subito dopo mandò in campo Sharpedo aprendo la piscina. Il Pokémon Acqua esordì con Acquagetto, danneggiando l’avversario. La risposta di questi fu un Metalscoppio che il Pokémon Acqua schivò per poi usare Sgranocchio. Pezzi dell’armatura sul muso di Bastiodon volarono via, insieme a diversi denti di Sharpedo che però rispuntarono subito, diversamente dalle parti d’acciaio. Lo Sgranocchio successivo fece molti più danni, anche se fu accompagnato da una Forzantica a segno. Un Acquagetto concluse lo scontro.
“Va bene, ottimo lavoro.” Disse Ferruccio “Eccoti medaglia ed MT.”
Frak ringraziò e fece per andarsene, poi si girò “Ah, signore… la locanda abbandonata…”
“Oh quella. Era un luogo storico, quindi l’hanno lasciata lì anche dopo il fallimento. Fino a venti anni fa, c’erano ancora clienti. Ricordo che il professor Rowan aveva un amico, il direttore di una casa di cura… Ah, ma sono passati anni, e quel manicomio è bruciato… Pover uomo, chissà che ne è stato di lui.”
Frak provò un atroce sospetto, ma non disse nulla e si allontanò. Guardando l’ora, vide che era passato parecchio in quell’albergo, e si diresse al luogo dell’appuntamento, a cui arrivò al pelo.
Attese, e poco dopo un uomo gli si avvicinò. Era alto, capelli biondi e occhi neri.
“Frak giusto?” Chiese, sbrigativo.
“E lei sarebbe?”
“Il mio nome non è importante. Sappia che sono qui per aiutare lei e quelli come lei.”
“Come… Me?”
“Io so chi è lei, e so che il signor Baldo le ha affidato l’incarico di cercare persone come lei. Perciò, vorrei sapere quanto è disposto a darci per informazioni che potrebbero esserle utili.”
“Non ho molti soldi…”
“Non vogliamo denaro. Vogliamo informazioni. Uno scambio, se così si può dire.”
“… E cosa vorreste?”
“Informazioni sul mondo da cui proviene. Tutto ciò che può dirci.”
“Non so se…”
“Beh, ci pensi su.” Disse l’uomo, sorridendo e porgendogli il biglietto da visita “Arrivederci, e scusi per il disturbo.”
Sul biglietto, Frak vide il nome “Dottor S. P. Tilerond, professore di fisica quantistica, MRL (MultiversalResearchLab). Sponsorizzato da Fakerton Inc., Jokeon S.r.l., Falsen Corp e Smogon Inc.”
Il ragazzo s’infilò il biglietto in tasca. Gli sarebbe tornato utile forse.

 

Squadra:CroagunkGligarSharpedoLucarioBanetteTyranitar

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Giuls VS Omar il Distruttore

Giuls arrivò a Pratopoli. Guardandosi intorno, osservò le vie piene di vita della città circondata dalla Gran Palude. Si diresse al Centro Pokémon, accompagnata da Marisio, e poi si diresse in Palestra. Fece per entrare quando il telefono del ragazzo squillò.

Vai pure avanti, ti raggiungo.” Disse quello, guardando lo schermo su cui Giuls vide che a chiamare era un tal Bellocchio. Salutò il fidanzato e si diresse in Palestra.

Affrontò i vari allenatori con relativa facilità e raggiunse Omar, il quale sorrise vedendola arrivare.

Molto bene, una nuova sfidante? Medaglie?”

Sei.”

A due passi dalla Lega ormai? Bene, vediamo se ci arriverai!” Esclamò, schierando il proprio Gyarados nella piscina.

Giuls sorrise e schierò Lanturn. Il Pokémon Elettro esordì con Tuono, ma il colpo centrò Quagsire, con cui Omar aveva sostituito il Gyarados. A propria volta la ragazza sostituì Lanturn con Togekiss, che in questo modo schivò un Terremoto.

Poi Togekiss ruotò scagliando Eterelama, che l’avversario incassò per poi rispondere con Surf. L’ondata d’acqua investì Togekiss, facendola precipitare. Giuls sorrise e diede un ordine. Togekiss ruotò disperdendo l’acqua, e scagliò una nuova serie di Eterelama. Le onde d’aria taglienti colpirono il Quagsire, che però resistette e si lanciò contro la Pokémon, a bassa quota per via del Surf. E colpì con Gelopugno.

Togekiss arretrò, ma il ghiaccio cominciò a formarsi sul suo petto, e poco dopo precipitò, congelata. Giuls la richiamò e schierò Lopunny, che incassò al suo posto il successivo Surf.

Poi Lopunny schivò un Terremoto saltando e usando Rimbalzo. Il colpo le permise di colpire in pieno Quagsire, che crollò.

Omar sorrise e schierò Gyarados. Il Pokémon scagliò un’Idropompa che Lopunny schivò con Rimbalzo, ma l’attacco non produsse praticamente danni sul coriaceo Pokémon Acqua. Giuls richiamò quindi Lopunny, schierando invece Lanturn nuovamente. Il Pokémon incassò un’Idropompa e rispose con Scarica. Gyarados resistette, ma quando cercò di attaccare di nuovo fu preceduto da una nuova Scarica.

Omar lo richiamò, e mandò in campo Gastrodon. Il Pokémon Terra iniziò con Fangata. L’Idropompa di Lanturn lo colpì, ma non ebbe effetto grazie ad Acquascolo. Poi scagliò Pantanobomba. Lanturn incassò a fatica, e Giuls lo richiamò.

Lopunny entrò in campo, ma fu centrata da Acquadisale prima di poter usare Rimbalzo, e crollò. Giuls schierò quindi Lucario. Il Pokémon colpì con Palmoforza, scagliando via il Pokémon Acqua, che però resistette e rispose con una nuova Pantanobomba. Lucario schivò e scagliò una Forzasfera, che centrò al volto Gastrodon. Lucario ruotò per schivare una nuova Pantanobomba e riuscì a colpire con una nuova Palmoforza, seguita da Forzasfera, ma stavolta Pantanobomba lo centrò.

Il Pokémon arretrò danneggiato e rispose con Forzasfera. Fu abbastanza per mandare al tappeto Gastrodon, ma il Lucario era parecchio stanco.

Omar richiamò Gastrodon e mandò in campo Empoleon, che cominciò con Acquadisale. Lucario incassò a fatica e rispose con Palmoforza, che causò un discreto danno. Poi i due Pokémon scagliarono contemporaneamente Idropompa e Forzasfera. I due colpi passarono uno accanto all’altro e i Pokémon si centrarono a vicenda.

Empoleon rimase in piedi, a fatica, mentre Lucario crollò.

Giuls schierò Lanturn, che scagliò una Scarica. Stanco, Empoleon crollò.

A quel punto, entrò Floatzel, che colpì con Acquagetto. Lanturn, già allo stremo, andò al tappeto.

La ragazza rifletté. Lopunny, Lanturn e Lucario erano al tappeto, Togekiss congelato… Aprì l’ultima Poké Ball dalla quale uscì Dragonite.

Omar annuì e Floatzel colpì con Acquagetto, per poi essere in cambio colpito in faccia con Tuonopugno. Il danno fu ridotto dall’acqua fangosa creata da Fangata, ma rimase comunque intenso. Floatzel arretrò, ma Dragonite non gli concesse il tempo di prendere fiato colpendo ancora con Tuonopugno. Floatzel ruotò colpendo con Sonicboom, ma il drago incassò e a un comando di Giuls colpì con Aeroassalto. Floatzel crollò.

Ottimo lavoro Dragonite.”

Grazie mille.” Rispose una voce nella sua testa. Giuls sentì un forte mal di testa, ma stavolta non svenne. Si chiese se fosse stato davvero Dragonite, ma decise di limitarsi a richiamarlo per il momento.

Ottimo, eccoti medaglia e…” Iniziò Omar, ma fu interrotto da un’esplosione. Porse alla ragazza Medaglia Acquitrino ed Acquadisale e corse fuori, seguito da Giuls. Del fumo saliva dalla Gran Palude.

Che succede?” Chiese a un uomo con la divisa del Treno della Gran Palude.

Ci sono dei matti che stanno attaccando la Gran Palude. Stanno portando via i Pokémon Buio, e non sappiamo perché!”

Omar si batté il pugno sulla mano. “Bene, ci penso io a scoprirlo.”

Giuls lo seguì, e i due fecero irruzione. La ragazza si chiese dove fosse Marisio, ma lasciò perdere quando vide i tizi che stavano scorrendo gli elenchi di Pokémon visti nella Gran Palude. Erano vestiti in modo identico, e alzarono la testa nello stesso momento.

Fermi tutti. Chi siete e cosa volete?”

I due si limitarono ad aprire le poké Ball, schierando una coppia di Bronzor. Omar grugnì e aprì la sua Poké Ball, da cui uscì un Empoleon appena rimesso in piedi dal Revitalizzante.

Mentre il Pokémon combatteva contro i due Pokémon Acciaio insieme al Magmortar di Giuls, la ragazza e il Capopalestra diedero Revitalizzanti Max agli altri, ma ci voleva un po’ perché facessero effetto.

Intanto, i due Bronzor andarono al tappeto, ma i due vestiti da astronauti annuirono e corsero fuori con i documenti.

Omar li seguì, e si trovò davanti un intero gruppo di loro, sparsi nella Gran Palude. Il treno era stato fatto esplodere. L’uomo aprì le sue Poké Ball, infuriato, e i suoi Pokémon nuotarono via, cominciando ad attaccarli. Giuls lasciò che i suoi facessero altrettanto, anche se erano notevolmente più impacciati, salvo Togekiss e Lanturn.

Gli astronauti li notarono, ma il massimo che fecero fu schierare i propri Pokémon, tutti in contemporanea.

Che stanno facendo?” Chiese Giuls.

Non lo so, ma lo scopriremo presto!” Rispose l’uomo afferrando il più vicino, e stringendogli il braccio dietro la schiena.

Dimmi che fate qui.”

Ordini…”

Cosa?”

Non discutere gli ordini… Obbedire agli ordini… Recuperare Pokémon Buio… Tenere sotto controllo i tre…”

Poi l’uomo lanciò un grido e morse Omar, che per la sorpresa lo lasciò andare.

Fuggire… Ritirarsi. Obbedire…” E così dicendo aprì una Poké Ball, da cui uscì un Abra. E sparì.

Giuls ebbe un sospetto e si girò. Tutti gli altri avevano fatto lo stesso.

Ma perché… Si chiese, mentre Omar usava epiteti parecchio coloriti per definire gli “astronauti” appena fuggiti.

Mariso… Dov’è Marisio? Sarebbe dovuto essere già qui.’ Si chiese. Fece per chiamarlo, quando vide una chiamata.

Ehi, parlo con Giuls?” Chiese la voce femminile dall’altra parte.

Con chi ho il piacere…”

Sono Camilla, la Campionessa. Mi scuso per l’inconveniente, ma la pregherei di raggiungermi a Canalipoli il prima possibile. So che lei ha esperienza nel tipo di emergenza che dobbiamo affrontare.”

Beh, d’accordo, ma…”

Ah, e per favore, cerchi di contattare il signor Raziel. Ho provato io, ma il telefono è spento. Grazie in anticipo.” Concluse la Campionessa, chiudendo la chiamata.

Deve essere parecchio agitata per essere così sbrigativa.’ Pensò, poi mandò un messaggio a Marisio dicendogli di raggiungerla a Canalipoli. Intanto, chiamò Togekiss e le salì in groppa. Salutò Omar spiegandogli della chiamata di Camilla. L’uomo le augurò buona fortuna, e lei partì.

 

Eccellente.” Disse Plutinio, osservando i Pokémon Buio appena trafugati “Questi Pokémon forniranno energia negativa in quantità.”

Ottimo.” Disse Cyrus “Non dobbiamo sbagliare di un solo millimetro.”

Assolutamente signore.” Disse Plutinio, sorridendo. Cyrus fece per andarsene, poi si girò verso Plutinio.

Ah, e per quanto riguarda quel componente…”

Troppo tardi signore, è partito ieri, non raggiungerà mai Kalos in tempo.”

Un peccato, avrebbe reso tutto più facile. Anche se mi chiedo dove l’avesse preso…’ Pensò ‘Non importa, almeno sarà in debito. Peccato che non potrò mai riscattarlo.’

E uscì.

 

Lo senti, vero Rayquaza?” Chiese Groudon.

Certo.” Rispose il drago. “Non potrebbe mai sfuggirmi. Stanno tornando.”

Dovremmo intervenire?”

Conosci le regole, non possiamo toccarli se non sono i nostri Prescelti a ordinarcelo. Si tratta dell’ordine naturale delle cose.”

Tempo e spazio sono sopra ogni cosa tranne il creatore. Lo so. Ma sono preoccupato.”

Lo siamo tutti.” Rispose il drago sorridendo “Ma voglio fidarmi dei Prescelti e del ragazzo delle Ombre.”

Credi davvero che sia colui di cui parla la profezia?”

Ne sono certo.” Rispose Rayquaza, sospirando “In tutti i sensi.”

Sei certo di voler andare fino in fondo? Sei ancora in tempo per fermare tutto.”

No. No, dopo tutto quello che ho fatto… No. Sarà l’eroe a scegliere.” Disse il drago “Lui sacrificherà il nostro progetto o lo porterà a compimento. Lui deciderà il futuro, per un solo attimo o per tutta la vita.”

Groudon annuì “Un peso gravoso per le spalle di un giovane.”

Oh Groudon.” Disse Kyogre “Non ti facevo così sentimentale. Ti stai affezionando al tuo ragazzino?”

Non dire sciocchezze!” Esclamò Groudon.

Stai arrossendo.”

Io sono rosso!”

Piantatela voi due!” Tuonò Rayquaza “E ascoltate. Godetevi questi momenti. Potrebbero essere gli ultimi.”

 

Squadra: LanturnLopunny20940b_adf33a7df2ab4753ae1fc62f48abbfaa~mv2.pngLucarioTogekissDragonite

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Draconix VS Bianca

Draconix si guardò intorno. C’era neve ovunque, neve per miglia e miglia.

'Eppure questo posto mi sembra familiare…' Pensò, guardandosi intorno. Era certo di non essere mai stato prima in quel luogo, eppure gli ricordava qualcosa…

Chiuse gli occhi, e l’immagine di una colonna di guerrieri che avanzavano tra la neve gli comparve in mente. E sopra di loro volava Rayquaza.

Scosse la testa, e l’immagine scomparve, poi si mise in marcia. Per un attimo, ebbe la tentazione di fare il gesto per tirare le redini di un Rapidash, poi si rese conto che era a piedi, e cominciò a camminare.

Devo chiedere a Rayquaza.” Si disse. Tuttavia, il drago non si faceva sentire da diverso tempo. Era certo che fosse ancora il suo Prescelto, perché la Master Ball era segnata come piena, quindi si chiese perché.

Potrei premere il bottone. In teoria dovrebbe arrivare.” Pensò. Fece per farlo, poi scosse la testa. “No, si suppone che lo chiami solo per le situazioni di maggior pericolo, non per queste cose.” Commentò.

Bravissimo, sono felice di sentire che sei diventato un bravo Prescelto.” Commentò una voce tra gli alberi.

Draconix alzò lo sguardo, ma non vide nessuno.

Chi c’è?!” Gridò.

Draconix, amico mio, non riconosci il tuo caro amico Lewis?” Chiese la voce. Draconix rimase a bocca aperta, poi sentì la rabbia montare.

Lewis… Vieni fuori, traditore!”

No, non credo che lo farò.” Disse quello “Puoi provare a farmi uscire bruciando tutti gli alberi però. Ah no, non puoi. Sei uno che gioca secondo le regole.”

Che cosa vuoi?”

Solo che tu mi segua.” Commentò il ragazzo. “Ci vediamo a Riva Arguzia. Non mancare.”

Draconix non se lo fece ripetere, e corse letteralmente lungo il percorso, verso nord. Alla fine, arrivò a Riva Arguzia. Vide che era sopraelevata, ma non se ne preoccupò, fece uscire Charizard dalla Poké Ball, e salì.

Il Lago Arguzia non era congelato nonostante la temperatura, ma Draconix non ci fece caso. Invece, vide un individuo con una mimetica da neve, bianca e grigia. Capiva perché non l’aveva visto tra le foglie.

Lewis…”

Draconix, mio caro amico. Sono molto, molto felice di vederti.” Commentò quello, e tirò fuori una Poké Ball nera “E sicuramente lo è anche lui.”

BRUTTO…” Il ragazzo fece per lanciarglisi addosso, ma un Arbok emerse da sottoterra e gli si parò davanti.

No, no, non sono qui per litigare, ma per parlare.”

Parlare?”

Vedi, il mio… comandante vorrebbe assicurarsi che tu non fossi in grado di intervenire con le armi pesanti all’evento che stanno preparando. Capisci che intendo?”

Rayquaza…”

Bingo!” Esclamò il ragazzo sorridendo “Ora, Ragnar e gli altri volevano occuparsene, e a me andavano benissimo, ma a lui no. Ha detto che il rapimento di Ivan era un inizio, ma…”

HAI RAPITO IVAN?!”

Ah, non lo sapevi? Dovresti controllare meglio i giornali.”

Draconix ruggì e aprì la Poké Ball di Charizard. In risposta, un Electrode sbucò dalla neve, in cui si era nascosto fino a quel momento con la parte bianca sopra, e caricò con Rotolamento, centrando il Pokémon.

No, no, no, non sono qui per lottare, te l’ho detto. Sono qui per fare uno scambio.”

E cosa vorresti scambiare?”

Beh, io ho il tuo Fearow.”

“… E cosa vuoi in cambio?”

Due cose. La prima, che entri in quella caverna.” Disse puntando il dito sulla grotta al centro del lago Arguzia.

E la seconda?”

Non ci arrivi?”

Draconix per un momento rifletté, poi impallidì “NO…”

Esatto. Voglio la Master Ball di Rayquaza.”

Ma sei impazzito? Credi davvero che te la darò?”

Quindi davvero non rivuoi Fearow? Davvero non rivuoi il tuo caro amico?” Chiese Lewis facendo rimbalzare la Dark Ball da una mano all’altra. “In fin dei conti, sono due anni che non lo vedi. Evidentemente, non era così importante. In fondo, a chi serve questo uccellaccio spennacchiato? Adesso hai altri Pokémon, no? Hai Rayquaza. Mi pare giusto che tu non lo rivoglia.”

Draconix strinse il pugno. “E se facessimo una scommessa…”

Non sono nato ieri Draconix. Questo non è un fumetto in cui accetterò di giocarmi il mio destino. Decidi. La Master Ball, o la Dark Ball.”

Sai che Rayquaza non risponderà se a richiamarlo non sarò io.”

Non vogliamo certo usarla. Faremo solo in modo che tu non possa usarla.”

Draconix strinse i denti, infuriato, e portò la mano alla cintura, ma Arbok gli batté i denti a un palmo dal viso. Draconix si girò verso Charizard, ma ad Electrode si era unito un Golem. Il Pokémon Fuoco era troppo impegnato contro due avversari avvantaggiati.

Io…” Iniziò Draconix, poi dagli alberi sbucò un Pokémon Ranger, seguito da una ragazza. Un Plusle e un Minun si trovavano rispettivamente al loro fianco.

Cosa…” Chiese Lewis, poi sorrise “Capisco, è stato il drago, vero? Quel dannato, bene. Anche io ho le mie carte da giocare.”

Una donna emerse dalla neve, come se fosse fatta di neve. No, una ragazza.

Sapevo che alla fine avresti avuto bisogno del mio aiuto, Ignoto.”

E io sapevo che me l’avresti dato, Lady Snow.”

La ragazza annuì, e lanciò una Glaceon e un Froslass. I due scagliarono i loro styler.

Ahahahah, davvero pensate di sconfiggermi con delle trottole?” Chiese la donna.

Ci contiamo.” Rispose il ragazzo.

Bene, mentre questi decidono se è meglio Pokémon o Beyblade…” Iniziò Lewis, poi si lanciò contro Draconix, e lo placcò “Vediamo di risolvere il problema in un altro modo.”

Draconix sorrise, e lo colpì al fianco. I due rotolarono nella neve, riempiendosi di colpi, poi Lewis ruggì trionfante afferrando la Master Ball. Draconix gli si lanciò contro, ma Lewis lo gettò a terra.

Bene, bene…” Disse, vedendo una roccia. Sollevò la Master Ball, e la batté ripetutamente conto il masso con forza. Alla fine, una lunga crepa ricoprì completamente l’oggetto.

Draconix gli si gettò addosso di nuovo, afferrò la Master Ball e premette il bottone più volte, ma era rotto.

MALEDETTO!”

E ora, vieni in quella grotta…” Iniziò Lewis, ma subito dopo Draconix gli si lanciò addosso e usò quello che aveva imparato da Lyris per colpirlo.

Ridammi. Fearow. E dimmi. Cosa sta. Pianificando. Il Team. Rocket!” Disse, continuando a colpirlo. Arbok gli si lanciò contro, ma Charizard, che aveva faticosamente sconfitto gli altri due Pokémon, andò addosso al Pokémon Veleno.

Blood.” Disse Lewis.

COSA?!”

Blood…” Ripeté, poi lanciò un fischio. La donna, Lady Snow, scomparve gettandosi nella neve e gli ricomparve accanto, tirando un calcio in faccia a Draconix. Troppo sorpreso, il ragazzo fu scagliato via.

Abbiamo finito?” Chiese lei.

Lewis richiamò i suoi Pokémon, guardò i Pokémon Ranger che correvano verso di loro e annuì “Niente extra, ma il nostro compito l’abbiamo svolto.” Lewis sorrise e tirò fuori la Dark Ball, che lanciò a Draconix “Ecco a te, simpaticone.” Disse, poi la donna fece uscire un Cloyster. E i due sparirono.

Draconix aprì la Poké Ball, entusiasta… ma era vuota. Lewis gliene aveva lanciata una vuota.

Si gettò a terra, sconfortato.

Ehi, stai bene?” Disse la ragazza “Mi dispiace di non averti potuto aiutare di più.”

Grazie comunque…” Disse Draconix, troppo stanco per parlare. Si accasciò nella neve, esausto. I colpi subiti cominciavano a fargli male.

Ti serve una mano?”

No, ce la faccio, io…”

Aspetta, prendi queste.” Disse la ragazza, porgendogli una foglia. Il ragazzo la masticò, e sentì le forze tornargli e le ferite rimarginarsi.

Cosa…”

Una foglia di Phantump. Sono difficili da ottenere, ma se ci si riesce possono curare qualunque problema fisico, ferite o malattie. Creano dipendenza e in grandi quantità sono tossiche però, quindi non bisogna abusarne. Per questo non le usano troppo. Inoltre i Pokémon le odiano.” Spiegò il ragazzo, aiutandolo ad alzarsi “Ma direi che era la tua prima volta, quindi dovresti essere a posto.”

Vi ringrazio.” Disse Draconix. In quel momento, in mente gli apparvero le immagini di un re che masticava le stesse foglie per curare una ferita di spada, ringraziando una donna. Si riprese e scosse la testa.

Bene, grazie a voi sono di nuovo in condizione di muovermi di nuovo. Direi che posso andare in Palestra.” Disse, mettendosi in marcia.

Aspetta, potresti farci un favore?”

Sì, ditemi…”

Ci serve quella Dark Ball.”

Draconix ci mise un attimo a capire “Oh, questa.” Disse, e gliela porse “Certo, certo. Meno la vedo, meno ci penserò.”

I due annuirono e la afferrarono. Poi il ragazzo proseguì verso Nevepoli.

Curò Charizard al Centro Pokémon, preparò il team e puntò direttamente alla Palestra. Superato un labirinto di neve e ghiaccio, ovviamente intervallato da allenatori, raggiunse la Capopalestra.

Benvenuto, io sono Bianca, Capopalestra di Nevepoli.” Disse la ragazza “Cosa posso fare per te?”

Sono qui per una lotta per la settima medaglia.”

Capisco, capisco. Bene, scusa ma ho altro per la testa. Vogliamo cominciare?”

Se è un problema posso…”

No, no, no, è il mio lavoro. Non preoccuparti e cominciamo.”

Bianca schierò un Abomasnow, e la Grandine cominciò a cadere. L’ovvia risposta di Draconix fu Arcanine. Il Pokémon abbaiò, felice di essere di nuovo in campo, poi si lanciò all’attacco. Iniziò con Rogodenti, ma l’attacco non colpì Abomasnow, bensì Mamoswine. Il colpo fece comunque danni, e il Pokémon Terra arretrò, poi colpì il terreno per creare un Terremoto. L’attacco colpì Arcanine, che fu richiamato dal ragazzo prima che andasse KO e sostituito con Charizard, che incassò di conseguenza una Slavina senza particolari problemi.

D’accordo…” Commentò la Capopalestra, schierando Glaceon, che schivò il Fuocobomba grazie a Mantelneve. Poi colpì con Slavina. Una vera e propria valanga investì Charizard, che arretrò. Il Pokémon ruggì e scagliò un Lanciafiamme, che colpì Glaceon, ma quello non crollò. Il Pokémon Ghiaccio brillò, e un momento dopo l’onda di uno Specchiovelo investì Charizard, mandandolo al tappeto.

COSA?!” Esclamò Draconix, poi scorse una striscia rossa tra il ghiaccio vicino a Glaceon “Focalnastro…”

Bingo.” Disse la Capopalestra.

Ma pensavo il tuo scopo fosse schivare i suoi attacchi…”

No, era fartelo pensare. Se avessi voluto scommettere, avrei potuto anche usare Forzantica di Mamoswine.”

Draconix sbuffò e schierò Tyranitar. Il Pokémon colpì con Terremoto e Glaceon andò a tappeto, complice la fine della tempesta di neve.

Bene…” Disse la donna, e schierò Mamoswine. I due Pokémon ruggirono e scagliarono un Terremoto. Le due onde telluriche si scontrarono, ed entrambi crollarono.

Lo scontro di due terremoti, se sono su una frequenza simile, li amplifica!” Esclamò Bianca.

Draconix sbuffò, ma richiamò il Pokémon Roccia e contro Weavile schierò Arcanine. Il Pokémon colpì con Ruotafuoco, e Weavile rispose con Nottesferza. Arcanine ansimò, ma fu Weavile ad essere palesemente sul punto di crollare. Il Pokémon Buio scagliò Grandine, poi fu colpito da Rogodenti e crollò. Ma subito dopo la Grandine fece crollare anche il Pokémon Fuoco.

Draconix lo richiamò. Erano di nuovo pari. Poi Bianca schierò Abomasnow, e lui rispose con Aerodactyl. Il Pokémon Roccia iniziò con Aeroassalto, che Abomasnow incassò per rispondere con Mazzuolegno. L’attacco Erba causò grossi danni a Aerodactyl, che rispose con Morso. Il Pokémon Ghiaccio non si mosse.

Radicamento!” Esclamò Draconix, notando le radici di Abomasnow diffondersi nel terreno, mentre il Pokémon rispondeva con un nuovo Mazzuolegno.

Lo scontro divenne di resistenza, e Aerodactyl dopo numerosi Aeroassalti e Morsi, mandati a segno in cambio di diverse Slavine, vinse. Per poi essere sconfitto dalla Grandine, approfittando proprio del momento in cui Abomasnow scagliò l’attacco per crearla.

Draconix borbottò qualcosa, e schierò Gallade. Il Pokémon si lanciò all’attacco esordendo con Psicotaglio, che colpì la Froslass appena entrata in campo, poi arretrò e deviò per incassare Palla Ombra e colpire con Nottesferza. L’attacco Buio però andò a vuoto. Gallade deviò e colpì con Psicotaglio di nuovo, stavolta andando a segno ma venendo colpito da una nuova Palla Ombra.

Il Pokémon si scansò, schivando la seguente Bora, e colpì con Nottesferza. Froslass, che stava ancora usando Bora, fu centrata e crollò.

Ottimo lavoro!” Esclamò Bianca, consegnandogli la medaglia “Un grande scontro. Eccoti medaglia ed MT.” Disse la ragazza.

Draconix sorrise, ringraziò la Capopalestra ed uscì.

Appena fu fuori il telefono squillò.

Pronto?”

Sono la Campionessa Camilla. Parlo con Draconix?”

Sì…”

Vieni subito a Canalipoli per favore. La situazione è tragica.” Il ragazzo annuì e volò via su Aerodactyl, senza notare e senza essere notato da Raziel e Lailah, appena sbucati da una curva.

 

Chi sei?!” Chiese la ragazza, guardando impotente il villaggio che andava a fuoco. Le sue Poké Ball avevano il meccanismo bloccato, e Syril, una Whismur che viveva là e aveva a cuore la ragazza, era crollata per difenderla. Come il resto dei combattenti del villaggio. C’erano corpi ovunque.

Io sono Il Lupo. E il lupo non molla mai la preda.” Rispose l’uomo, sorridendo. I lunghi capelli biondi e il sorriso lo avrebbero fatto sembrare gentile. Il sangue sui vestiti lo rendeva terrificante.

Cosa vuoi da me…”

Sei la sacerdotessa di Rayquaza. E non posso rischiare di averlo in mezzo ai piani in una certa regione. Spiacente, ma mi devo occupare di te.” Disse, poi fissò una casa ancora in piedi e fischiò. Un Tyrantrum si lanciò contro la casa con Perforcorno e la fece crollare. Ci furono delle grida, poi silenzio “E di tutti coloro che sanno qualcosa. Spiacente.”

Poi abbassò il pugno. Ci fu uno schizzo di sangue.

 

Quindi, hai evitato di farlo entrare nella grotta dicendo che volevi ci entrasse…” Disse Garm, osservando Lewis. Sghignazzò “Non posso credere abbia funzionato.”

Conosco Draconix. Mi odia, non farebbe mai qualcosa che gli chiedo di fare.”

E i due ranger… Non avete scoperto per chi lavorano?”

Ha importanza? Lord Moebius è stato chiaro, la colpa è del Drago.” Disse la ragazza.

In effetti è probabile.” Disse Garm “In ogni caso, hanno potuto fare poco più che tenerti occupata. Siete certi che la Ball non funzioni?”

L’ha provato Draconix stesso.”

Ottimo. Sei un ottimo agente, Lewis. Mi sarai certamente utile per molto tempo. Ora riposati e curati, hai la faccia che è un macello.”

Effettivamente, il volto di Lewis era livido. Il ragazzo annuì.

Si portò la mano alla tasca, uscendo, e tirò fuori la Dark Ball dentro cui c’era Fearow. Si chiese per quanto ancora avrebbe dovuto usarlo come ostaggio per tenere Draconix infuriato con lui.

Finché sarà necessario.” Si rispose “Nonostante tutto ciò che ho fatto, quello sciocco potrebbe essere capace di perdonarmi se mi mostrassi pentito.”

E si diresse verso l’infermeria.

 

Squadra:GabiteAerodactylGalladeArcanineCharizardTyranitar

Leggendari:Rayquaza

Medaglie:Forest BadgeCoal BadgeRelic BadgeMine BadgeCobble BadgeFen BadgeIcicle Badge

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Darken VS Bianca

Darken si guardò intorno. Quella era Memoride, la città prima di Nevepoli. Lui e Lucinda, dopo un'occhiata ai dintorni, decisero di andare a visitare le rovine del villaggio.
“Wow, questi affreschi sono fantastici.” Commentò Lucinda, osservando una pittura di Dialga.
“Già, mi chiedo chi li abbia fatti.”
“Probabilmente il Popolo Draconide.” Commentò Lucinda.
“Mi permetto di dissentire, il Popolo Draconide ha uno stile di disegno diverso, l’ho visto alla Torre dei Cieli.”
“Non è lo stile che dovresti guardare, ma il concetto. Se non sono stati loro, chi è stato? Si sa che la maggior parte delle pitture di Leggendari a Sinnoh sono di fattura Draconide.”
“Sai Darken, comincio a capire perché leggo queste emozioni in te quando sei con lei.” Commentò Entei, nella mente del ragazzo.
“Cosa?” Chiese Darken allo stesso modo.
“Oh, andiamo, sai cosa intendo. Lo sanno pure i suoi Pokémon. Quel Lopunny è da un sacco che cerca di farvi stare da soli.” Il ragazzo allora guardò la Lopunny, che effettivamente stava cercando di cacciare una coppia di turisti. L’Empoleon di Lucinda la afferrò per la collottola e la trascinò via.
“Potrebbe starlo facendo per qualunque motivo…”
“Certamente. A proposito, ce l’hai alle spalle.” Disse il Pokémon.
Darken si girò di scatto e si trovò davanti la ragazza, che lo fissò. Poi gli colpì la fronte con l’indice.
“Ehi, com’è che sei distratto? Pensavo avresti insistito.”
Darken ridacchiò “Beh Lucinda, io per una volta penso di poterti dare ragione.”
“Lo trovo sospetto…” Disse la ragazza “Cosa mi stai nascondendo?”
“Beh, Entei pensa che... Che dovremmo andare.” Rispose il ragazzo, sperando che al buio non si notasse che stava arrossendo. Sentì Entei ridere nel retro della propria testa.
“Oh è vero. Ehi, Entei può parlare con te! Gli hai chiesto di parlarti dei suoi precedenti Prescelti?”
“Solo una volta, ma Entei preferisce evitare. Tutti i miei predecessori sono morti in battaglia, sono brutti ricordi…”
“Capisco…” Disse Lucinda, abbassando lo sguardo “Digli che gli chiedo scusa.”
“Non serve, non serve.” Rispose Entei, e Darken ripeté. Poi i due uscirono dalla grotta e si diressero verso nord, attraverso un tunnel del Monte Corona. Sbucarono fuori poco dopo, ritrovandosi in mezzo alla neve.
“Ok, perché da questo lato c’è la neve e da quello no?” Chiese Darken, chiudendo bene il giubbino.
“Colpa del vento.” Spiegò la ragazza, sorridendo. Poi s'incamminò in mezzo alla neve, sorridendo “Ah, adoro la neve!”
Darken annuì e la seguì, cominciando ad affrontare i vari allenatori. Ne aveva appena battuto uno, quando fu colpito alle spalle da qualcosa. Si girò e vide Lucinda con una palla di neve in mano e altre accumulate lì vicino.
“Ahahahah, fatti sotto!” Gridò la ragazza, lanciandogliene un’altra.
“Non siamo un po’ grandicelli per queste cose?” Chiese Darken, ma intanto si abbassò a fare una palla di neve.
“Se la metti così…” Iniziò Lucinda, poi una palla di neve la colpì al volto. La ragazza arretrò sorpresa, poi scoppiò a ridere, e i due cominciarono a lanciarsi palle di neve.
“Umani…” Pensò Entei, guardandoli dalla cima di un pendio, la neve che gli si scioglieva tutto intorno “Cosa ci troveranno nel tirarsi acqua congelata…”
“Non è solo invidia perché non puoi farlo, vero?” Chiese Suicune, al suo fianco.
“No, che dici?” Chiese Entei, guardando dall’altra parte. Dritto verso l’altro fratello.
Raikou ridacchiò “Certo, certo… Ehi, hanno smesso!” Disse, guardando i due rimettersi in marcia. “Peccato, mi stavo divertendo.”
“Anche io, devo ammetterlo.” Disse Suicune “Ma… Entei, siamo qui per altro.”
Entei sospirò “Non è perché avete trovato il vostro Prescelto, vero?”
“Io sto discutendo con quello di Coronopoli, ho fatto l’errore di dirgli che volevo scegliere quel ragazzo come Prescelto ed è corso a vederlo, e adesso dice di volerlo scegliere anche lui.”
“Così impari. Lo sai che voi due non riuscite ad andare d’accordo da quando l’hai colpito con una Scarica.”
“Ma è stato un incidente!”
“Dodici volte?” Chiese Entei.
“Un incidente che può ripetersi nel tempo.” Commentò Raikou “E poi aveva cominciato lui. Quella collina era la mia, lo sa che la divisione è chiara.”
“Raikou, tu ed Entei dovreste crescere un po’.” Commentò Suicune. Poi si rivolse di nuovo ad Entei “Però no, siamo qui per avvisarti. Il nostro signore ci ordina di non immischiarci con quello che sta per succedere in questa regione.”
“Vuoi dire che sta davvero per succedere?”
“I segni sono chiari. La cattura dei Guardiani è la conferma. La catena di eventi che porterà alla venuta del Terzo ha avuto inizio. E noi non dobbiamo immischiarci.”
“Esatto, quindi vedi di non combinare pasticci.”
“Se il mio Prescelto mi chiama in aiuto…”
“Puoi intervenire, ma che non ti venga in mente di combattere contro uno di loro.”
“Lo so, non ci tengo a morire, grazie.”
“Eppure contro Groudon e Kyogre hai combattuto.” Commentò Raikou.
“Era una situazione diversa…”
“Bene, non ci metteremo a discuterne.” Disse Suicune “Ma questa volta, sei stato avvisato.”
“Non capisco questa scelta di Lord Ho-Oh…”
“Qualcosa a che fare con un patto tra i grandi Leggendari. Tu limitati ad obbedire, sai che il nostro signore non fa scelte senza prima ponderarle.”
Entei annuì, poi guardò verso il suo Prescelto, che ormai era quasi arrivato a Nevepoli.
“Noi andiamo, Entei.” Disse Suicune, alzandosi e girandosi. Poi il Pokémon sospirò “Mi dispiace Entei.”
“Per cosa?”
“Beh, lo sai…” Suicune deglutì “Celebi dice che… che nel futuro, l’ultima volta in cui si sente parlare di Darken… è la Vetta Lancia.”
Entei annuì, sospirando. Poi assunse un’espressione dura “No… Non di nuovo…”
“Mi dispiace, forse avrei fatto meglio a non…”
“No, grazie. Grazie. Lo so, e farò di tutto per evitare che accada.”
“Entei, il futuro non si può cambiare.”
“Non è vero, Hoopa dice che nell’altro universo…”
“Non so se le regole di quell’universo valgano anche qui. Ogni volta che qualcuno ha provato a cambiare il futuro…”
“Come scomparirà?” Lo interruppe Entei “So che gliel’hai chiesto.”
“A quanto pare, risucchiato in uno squarcio dimensionale. Tuttavia…” E Suicune sorrise “Ricordati che il ragazzo degli spettri potrebbe cambiare le cose. In effetti, se è davvero il Terzo…”
“In pratica, devo sperare che il ragazzo degli spettri sia davvero chi pensiamo sia.” Commentò Entei “E immagino che raccontarlo a Darken sia fuori discussione.”
“Vuoi davvero dirgli che probabilmente morirà in cima alla Vetta Lancia?”
“… No. E poi non cambierebbe niente. Ci andrebbe lo stesso per aiutare i suoi amici. Lo conosco.”
“Ti auguro buona fortuna Entei.” Disse Suicune. Poi si allontanò. Raikou lo seguì, lo sguardo basso.
Rimasto solo, Entei lanciò un potente ruggito verso la Vetta Lancia, poi si diresse verso Nevepoli.
 
“Bene, tu devi essere Darken.” Disse Bianca sorridendo. Il ragazzo annuì, ansimando. Aveva appena superato le varie discese di ghiaccio e gli allenatori, era piuttosto stanco.
“Esatto.” Disse il ragazzo “Come mi ha riconosciuto?”
“Beh, dopo che partecipi a tre Leghe, diventi Prescelto ed il tuo gruppo ha un popolare forum dedicato, è difficile non riconoscerti.”
“Capisco...” Rispose Darken, sorridendo imbarazzato. Bianca annuì e schierò Abomasnow, contro cui il ragazzo mandò in campo il suo Arcanine, Blitz.
“D’accordo Blitz, facciamole vedere!” Esclamò Darken. L’Arcanine abbaiò e si lanciò all’attacco, felice di essere stato scelto. Esordì con Fuocobomba, che però mancò… Glaceon.
“Ah, un Glaceon…” Disse Darken, e richiamò l’Arcanine, anche se questo non sembrò contento, sostituendolo con la sua Dewgong, Queen, che si gettò in acqua e si preparò a lottare contro l’avversario.
Quando Glaceon spuntò fuori dalla grandine che colpiva le varie piattaforme di ghiaccio per attaccare con Slavina, la Dewgong incassò senza problemi e colpì con Idrondata. La Pokémon Ghiaccio arretrò, ma subito dopo si lanciò all’attacco, solo per essere colpita con Segnoraggio.
Cambiò tattica, arretrando tra il ghiaccio e scagliando attacchi nascosta. Un paio di Slavine centrarono la Pokémon Acqua, che però resistette senza problemi.
“Grassospesso…” Commentò Bianca, mentre l’ennesimo attacco colpiva Dewgong senza che questi mostrasse di aver subito danni. Poi un Acquadisale centrò Glaceon, emerso, che arretrò, danneggiato.
Bianca lo richiamò e schierò Abomasnow, che a sorpresa però dovette incassare il Segnoraggio. Bianca gli ordinò di colpire con Mazzuolegno, ma l’attacco Erba centrò invece Arcanine, che arretrò ma rispose con Fuococarica, mandando al tappeto il Pokémon Ghiaccio/Erba, pur con un grosso contraccolpo.
Bianca dovette ammettere che era un problema, e rispose schierando Froslass, che scagliò una Palla Ombra colpendo Arcanine. Il Pokémon arretrò, scagliando poi un Fuocobomba che mancò lo Spettro, e un nuovo Palla Ombra lo mandò al tappeto. Darken sospirò, poi schierò Nono, il suo Snorlax.
Il Pokémon Normale esordì sbadigliando, a cui Froslass rispose prima sbadigliando, poi con Bora. Snorlax ignorò il vento freddo e rispose cercando di afferrare Froslass per colpirla con Sgranocchio. La Pokémon si sottrasse alla presa e colpì con una nuova Bora, poi crollò addormentata. Darken sorrise e diede un ordine. Snorlax si mise a rotolare, e investì la Pokémon con un Rotolamento causandole ingenti danni. Il danno però fece risvegliare la Froslass, sorprendendo sia Darken che Bianca. Il primo commentò qualcosa a bassa voce, la seconda sorrise.
Bianca la richiamò, poi mandò in campo Glaceon che schivò agilmente il Rotolamento. Snorlax si fermò e cominciò a sbadigliare, ma Glaceon iniziò subito con Bora. Snorlax si grattò la pancia, poi colpì con Megapugno, scagliando via il Pokémon Ghiaccio e sconfiggendolo, mentre poco prima avvenne un'esplosione di ghiaccio e subito dopo Snorlax si ritrovò congelato.
“Cosa… Oh, ha usato di nuovo Bora mentre veniva colpito, non ci avevo pensato.” Disse Darken, mentre Weavile entrava in campo. Darken richiamò Snorlax… E il Pokémon Normale fu colpito da Inseguimento, andando al tappeto.
“Dannazione…” Commentò Darken, schierando poi Electivire. Il Pokémon si lanciò su Weavile e colpì con Breccia, ma Weavile schivò colpendo con Gelopugno. Electivire replicò con una nuova Breccia e colpì. Solo che colpì Mamoswine, appena scambiato con Weavile. Darken dovette guardare il Mamoswine usare Terremoto e Viren crollare.
'Ok…' Pensò il ragazzo, sospirando e schierando Queen, che colpì con Idrondata. L’attacco Acqua bastò a sconfiggere il Pokémon già indebolito da Breccia, ma non prima che una Slavina colpisse la Dewgong.
Weavile rientrò in campo e colpì con Nottesferza. Dewgong scagliò un Segnoraggio. Il colpo centrò Weavile, ma non bastò a sconfiggerlo, e la Nottesferza mandò al tappeto la già danneggiata Pokémon Ghiaccio.
Darken la richiamò, e mandò in campo Polen. L’Empoleon colpì con Ferrartigli, e Weavile crollò. A quel punto entrò Froslass.
Darken ordinò a Polen di usare Idropompa. Il Pokémon Acqua obbedì e colpì, centrando Froslass, ma in cambio fu colpito da Palla Ombra. Poi Froslass scagliò Bora. Polen incassò, poi colpì con Ferrartigli. Froslass per un momento parve resistere, ma alla fine crollò.
“Beh, ottimo lavoro.” Disse Bianca, sorridendo. “Eccoti medaglia ed MT.”
“Grazie.” Disse il ragazzo. Dopo averla salutata uscì e fu raggiunto da Lucinda.
“Ottima lotta.” Disse la ragazza “Come mai hai scelto quei Pokémon?”
“Ho deciso di cambiare strategia. Finora, ho cercato di usare soprattutto i Pokémon che userò per la Lega. Ma d’ora in poi nelle Palestre cercherò di mischiare in mezzo i Pokémon di altre regioni.”
“Mi pare una buona idea.” Disse Lucinda sorridendo “Senti, vuoi andare a vedere il Tempio di Nevepoli? Non si può entrare, ma dicono sia molto bello anche da fuori.”
Il ragazzo annuì e i due si avviarono. Arrivati al tempio, videro che effettivamente era molto bello. Lasciarono uscire i loro Pokémon, visto che c’era spazio, e Darken cominciò a curarli. Nono sbadigliò mentre Pachirisu gli rimbalzava sulla pancia, imitato da Quilava. Viren e Piloswine rimasero fermi a fissarsi in cagnesco finché Darken non ebbe finito di curarlo, poi fecero per lanciarsi uno contro l’altro, e Darken e Lucinda decisero di richiamarli.
Queen si limitò a scivolare sul ghiaccio, mentre Polen e l’Empoleon di Lucinda si guardarono, emettendo piccoli versi. Poco lontano, Lopunny ed Arcanine però stavano cercando di mandare via altri curiosi, distraendo quindi i due Empoleon, che dovettero trascinare entrambi via.
“Proprio un bel pomeriggio, vero?” Chiese Lucinda, avvicinandosi. Darken deglutì quando la ragazza gli posò la testa sulle spalle. Dietro di loro, Lopunny si mise a ridacchiare e fece lo stesso gesto su Azel, il Floatzel di Darken, che arrossì a propria volta. Darken, che aveva visto la scena, sorrise.
“Ehi, Darken…” Disse Lucinda “Senti, c’è una cosa che volevo chiederti.”
Darken deglutì.
“Ecco ti andrebbe se io… se noi… insomma, quello che sto cercando di dire è…”
E in quel momento qualcosa gli atterrò davanti. I due fecero un salto indietro.
“Maledizione Bjorn, che idea è buttarmi giù?” Gridò l’uomo.
“Fai quello che devi fare e sbrigati!” Gridò di rimando una voce dall’alto. I due guardarono in alto e videro uno Skarmory molto più grande del normale. A parlare era stato qualcuno su di esso.
“Ok, ok… Quindi, tu sei Darken, dico bene?” Chiese l’uomo.
“Sì…”
“Quella è la tua ragazza per caso?” Chiese indicando Lucinda. I due arrossirono e fecero un passo in direzione opposta.
“Ok, ho capito l’antifona.” Commentò Dunvatus, afferrando Lucinda. I Pokémon della ragazza si lanciarono contro di lui, ma l’uomo posò una Poké Ball nera alla tempia della ragazza.
“Buoni… Buoni… Credetemi, se questa Poké Ball si apre, un Golem uscirà fuori, e se non le fa esplodere la testa uscendo, la schiaccerà atterrandole sopra. Quindi, state buoni.”
“D’accordo, niente mosse avventate, che cosa vuoi?” Disse Darken, guardandolo con attenzione, e poi fissando Lucinda, non poteva lasciare che le facesse del male, quindi gli conveniva stare calmo.
“Intanto richiama i tuoi Pokémon.”
“Alcuni sono di Lucinda.”
“Richiama i tuoi, agli altri ci penso io.”
Darken annuì, e richiamò tutti i Pokémon. Poi l’uomo fissò la ragazza.
“Bene, richiama anche i tuoi. LENTAMENTE!”
Lucinda annuì e premette i bottoni delle Ball alla cintura, facendo rientrare i suoi Pokémon, poi Dunvatus sorrise.
“Bene, adesso possiamo negoziare. Tu, so che hai la Ball di Entei.”
“Sì.”
“Dammela.”
Darken annuì, con circospezione. Sperò che Entei lo perdonasse, e lanciò la Ball all’uomo.
Quello sorrise, e schiacciò la Peso Ball sotto il piede. Si sentì un crack mentre lo strumento si frantumava.
“Bene. Adesso arretra. Lentamente.”
“Lasciala andare.”
“Non sei nelle condizioni di dettare ordini. Dammi un motivo ragazzo, e la Ball si apre.”
Darken annuì e cominciò ad arretrare, infuriato. Guardò Lucinda negli occhi, e quella annuì. Era la cosa giusta.
“D’accordo, d’accordo… Bene, direi che posso lasciarti andare.” Commentò l’uomo spingendo Lucinda nella neve.
Darken corse verso di lei e Dunvatus sorrise, poi aprì la Poké Ball. Un Golem enorme apparve sopra il ragazzo e la ragazza e cominciò a precipitare verso di loro.
Ci fu un tonfo e una nuvola di neve. Poi uno Skarmory altrettanto grande atterrò accanto a Dunvatus. L’uomo salì.
“Che dici, li hai ammazzati?”
“Non credo, ma non importa.” Disse mostrando i frammenti della Peso Ball “L’importante è avere distrutto questa.”
Bjorn sorrise e diede una pacca sulla spalla all’altro, poi Dunvatus richiamò Golem e lo Skarmory prese il volo.
 
“Stai bene Lucinda?” Chiese Darken, fissandola.
“Mi sembra… Mi sembra di sì. Dove siamo?” Chiese la ragazza.
“Nella foresta, una decina di chilometri a ovest di dove eravate. Mi dispiace, ma per salvarvi ho preso troppo slancio.” Disse Entei.
“Non ti preoccupare, hai fatto la cosa giusta. Devo scusarmi io per avergli fatto distruggere la tua Ball.”
“Dovrò chiedere a Lord Ho-Oh come fare, tu sei ancora il mio Prescelto, ma non sono sicuro di poter semplicemente accettare una nuova Ball. C’è una procedura. Non vale per tutti i Leggendari, ma per me e gli altri Araldi occorre il permesso del nostro signore.”
“Capisco…”
“Non preoccuparti, il nostro legame esiste e prescinde dalla Ball, quella serve per assicurarsi che io possa raggiungerti quando hai bisogno di me. Mi terrò sempre vicino a te, in modo che tu possa percepirmi, tu assicurati di chiamarmi se ti servisse aiuto.”
“Grazie Entei. Lucinda, Entei dice…” Iniziò Darken, ma Lucinda gli buttò le braccia al collo e lo baciò.
“Darken, grazie!” Disse la ragazza “Ero terrorizzata, ma mi hai salvato la vita! Hai rinunciato alla Ball di Entei per me!”
Darken arrossì violentemente e dovette fare il massimo sforzo per pronunciare una parola diversa da “gah”. Riuscì invece a rispondere “Non importa, non ho fatto niente di speciale, chiunque avrebbe scelto di salvarti alla Poké Ball di Entei.”
“Ehi!” Esclamò Entei.
“Oh adesso non fare l’offeso.” Disse Darken. Il Pokémon ridacchiò.
“In ogni caso, i nostri nemici hanno fatto un errore. Pensavano che prendersi la Ball di Entei bastasse, ma lui è ancora dalla nostra parte. Possiamo ancora farcela.”
In quel momento il suo cellulare squillò. Il ragazzo rispose.
“Parlo con Darken?” Chiese la voce dall’altra parte.
“S-sì, io…”
“Perfetto. Senti, sono Camilla, la Campionessa. Mi serve che tu accorra a Canalipoli. Sbrigati, grazie.” E riattaccò.
“Wow, non è una donna di lunghi discorsi.” Commentò Darken.
“Cos’è, due minuti e già mi tradisci?” Chiese scherzosamente la ragazza.
“No, era Camilla, la Campionessa, mi ha chiesto di raggiungerla a Canalipoli. Mi domando perché…”
“Non importa, sono certa che ce la farai.” Commentò Lucinda.
Entei, dal canto suo, fissò Darken. Gli tornò in mente quello che Celebi gli aveva detto anni prima.
 
“Il tuo ultimo Prescelto sarà un ragazzo dal grande amore per i Pokémon. Ma sono riuscita a vedere solo un… un futuro.” Aveva detto il Pokémon Leggendario quel giorno di tanti anni “Il primo, lo vede sacrificarsi per i suoi compagni gettandosi in un varco oscuro come le tenebre più fitte, sulla Vetta dove governano i più grandi signori.”
“E cosa devo fare per impedirlo?” Chiese Entei.
Celebi fissò Raikou e Suicune “Potreste allontanarvi?” I due Pokémon furono sorpresi, ma annuirono.
“Nell’altro, Entei, il tuo Prescelto sopravvive alla Vetta, e va avanti con la propria vita, con te al suo fianco. Ma infine arriva il giorno dell’Ultima Battaglia.”
“E… Muore?”
“No Entei. A morire, quel giorno, sarai tu.” Disse Celebi “Mi dispiace. In ogni caso, vedo che questo Prescelto sarà il tuo ultimo. O sceglierai di non prenderne più dopo la sua morte, o morirai.”
“Celebi, non hai sempre detto che ciò che accade nell’Ultima Battaglia è impossibile da prevedere?”
“Sì, ma tu muori immancabilmente durante, indipendentemente dal risultato, e da come si svolgono gli eventi. Sono stata in migliaia di Ultime Battaglie, visto che in quel punto la storia si riplasma ogni secondo. Non ti ho mai visto uscirne vivo. Mi dispiace davvero Entei. Sta a te scegliere.”
“A me?”
“Sì Entei. La differenza tra i due futuri la fanno un ragazzo ammantato di Spettri e te. Se scegli di salvare lui, devi prepararti a morire.”
“Come posso prepararmi a morire?”
“Non lo so Entei. Forse nessuno lo è mai veramente. Forse l’unica consolazione in cui puoi sperare è che sei tu a decidere. Per la cronaca, sappi che se lui muore e l’Ultima Battaglia finisce come auspichiamo tutti, tu sopravvivi per un tempo indefinito.”
Entei annuì “Quindi sta a me decidere se vale la pena salvare me stesso o il mio ultimo Prescelto.”
Celebi annuì di rimando.
 
'” adesso ho deciso Darken.” Pensò il Pokémon, assicurandosi che il ragazzo non potesse sentirlo, mentre correva verso Canalipoli “Per una volta, sarò io a morire. Finalmente, posso ripagare il debito con i miei Prescelti. Sono sempre arrivato in ritardo per salvare loro. Ma arriverò in tempo per salvare te.”
 
“Prendergli la Ball non basterà, possono ancora farcela. Lo sa, vero signor Garm?” Chiese Acromio, esaminando i resti della Peso Ball.
“Sì, ma non è per questo che le volevo distruggere. Semplicemente, sono un buon trofeo da presentare.”
“Davvero è solo per questo?” Chiese Acromio, fissandolo. Garm sorrise.
“Vedi cosa puoi farci. Sono certo che la Ball che ha registrato i dati di un Leggendario potrebbe esserti molto utile.” Commentò Garm. Acromio sorrise entusiasta.
“Oh, sarà un piacere. La ringrazio.” Disse l’uomo, afferrando i pezzi.
 
“E così ci siamo, eh Celebi?”
“Sì, Ho-Oh. Mi dispiace.”
“Non ti dispiacere. Sarà lui a decidere.”
“Non lo hai mai detto ai suoi fratelli, vero?” Chiese la Pokémon, fissando Amarantopoli dalla cima della Torre.
“Perché dirglielo? Il futuro non cambierà, dico bene?”
“Non ho mai visto Entei sopravvivere se oggi salva Darken, se è questo che intendi.”
“Lo immaginavo. Immagino tu non veda neanche un modo per me di riportarlo in vita.”
“Credimi, quello che ne resta… Sarebbe un affronto ad Arceus riportare in vita una cosa del genere. Anzi, dubito proprio ci riusciresti.”
Ho-Oh sospirò “Sai, per me all’inizio quei tre Pokémon erano solo Araldi. Ma col tempo, sono giunto a considerarli dei figli. Credi sia assurdo?”
“No, credo abbia senso. Sono rinati grazie a te no?”
“Già, e adesso scopro che uno di essi è destinato a morire di nuovo. E stavolta per sempre.” Ho-Oh sospirò di nuovo. E stavolta Celebi vide che aveva i grandi occhi lucidi “Immagino che prima o poi neanche i poteri di un dio possano salvare tutti.”
“Non è una lezione che hai già imparato?” Chiese Celebi, guardando il sole cominciare a scendere.
“Infinite volte. Ma mai come padre.” Rispose Ho-Oh.
“Ehi, guarda il lato positivo, magari oggi quel tale Cyrus distrugge l’universo e noi scompariamo tutti.” Commentò Celebi.
“Seriamente, quante possibilità ci sono che ciò avvenga?”
“Più di quelle che pensi.” Rispose Celebi “Molte di più.” Disse “E sinceramente, vista l’alternativa, mi trovo a sperare che accada.”
“L’Ultima Battaglia… Non puoi dirci nulla?”
“Arceus mi ha vietato di svelare i contendenti. Posso dirti chi vive e chi muore certamente però.”
“No, uno mi è bastato.” Disse Ho-Oh.
E i due ripresero a fissare il sole che calava.

 

Squadra:DewgongRoseradeEmpoleonElectivireSnorlaxArcanine

Leggendari: Entei

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Dragozard VS Marzia

Dragozard e Vera raggiunsero la città di Rupepoli. I due si guardarono intorno, poi si salutarono.
“Quindi, ci separiamo qui?”
“La missione dice così.” Disse Dragozard mostrando il messaggio. Diceva semplicemente “Il Generale Dragozard deve restare da solo per tre giorni.”
“Quest’ordine è stranissimo.” Disse Vera “Le mie istruzioni erano di non lasciarti MAI da solo.”
“Ti dispiace?”
“Oh, non fare il finto tonto, sei tu quello a cui fa piacere.”
“Non hai detto di no…” Disse Dragozard.
Vera sbuffò e si girò, allontanandosi. Dragozard sospirò, poi si diresse al Centro Pokémon. Preparò la propria squadra, e puntò alla Palestra.
Affrontati i vari allenatori raggiunse Marzia.
“Salve.” Disse Marzia “Quante medaglie hai?”
“Sei.” Rispose il ragazzo.
“Ottimo, in tal caso sarà una sfida cinque contro cinque. Pronto?”
Dragozard annuì, e la ragazza esordì con Machamp. Il Pokémon Lotta fissò il proprio avversario, Gengar. Il Pokémon Spettro sorrise e scagliò una Palla Ombra. L’attacco colpì l’avversario. Quello rispose lanciandosi in avanti e colpendo con Fuocopugno.
Gengar arretrò, sorpreso ma non scottato, per fortuna, e rispose con uno Sbigoattacco. Machamp incassò e replicò con Tuonopugno. Gengar resistette, poi colpì con Fulmine. Machamp incassò di nuovo, e attaccò con Gelopugno.
“I pugni elementali.” Commentò Dragozard.
“Questo Machamp lo preparo per gli allenatori che so avere almeno uno Spettro, e che hanno un certo numero di medaglie. E ti ho visto combattere contro gli altri.” Rispose Marzia, mentre un Tuonopugno centrava Gengar. Il Pokémon scagliò una nuova Palla Ombra. Machamp resistette, e con il successivo Fuocopugno colpiva Gengar.
Il Pokémon rimase scottato, ma con il successivo Fulmine vinse.
Marzia sorrise, e schierò subito dopo Medicham. Gengar sorrise e scagliò Palla Ombra, ma la Pokémon Psico schivò con Individua. E subito dopo la scottatura sconfisse lo Spettro.
Dragozard annuì, poi al posto di Gengar schierò Sableye.
La risposta di Marzia stavolta fu richiamare il Pokémon e schierare invece Infernape, che dunque subì la Finta successiva, pur senza particolari danni. Poi si scagliò all’attacco e colpì con Fuococarica. Sableye resistette a fatica e approfittò del contraccolpo per colpire con Palla Ombra e causare ulteriori danni.
Ma Marzia ed Infernape sorrisero, e subito dopo la fiamma sulla testa della scimmia esplose in una Vampata. Il Pokémon Buio crollò, travolto dalle fiamme.
“Capisco, dato che Infernape preferisce il combattimento fisico, hai usato Vampata, che riduce la potenza degli attacchi di quel tipo. E l’hai mischiata con Aiutofuoco per essere certa di poter sconfiggere Sableye.”
“Era meglio eliminare dalla lista i Pokémon Spettro.” Disse Marzia.
Dragozard annuì, poi schierò Gardevoir. La Pokémon scagliò uno Psichico, ma fu prima colpita da un Pugnorapido, che la scagliò all’indietro. Poi Infernape crollò.
'Non ha corso rischi e ha colpito con un attacco notoriamente più veloce…' Pensò Dragozard, mentre Gardevoir si rialzava. Fissando il Gallade che era entrato in campo al posto di Infernape.
Il Pokémon avversario esordì con Psicotaglio, a cui Gardevoir rispose con Palla Ombra. I due attacchi cozzarono ed entrambi i Pokémon furono scagliati all’indietro. Gardevoir si rialzò e colpì con Ipnosi, ma Gallade evitò di guardarla negli occhi e colpì con Psicotaglio. La Pokémon resistette e scagliò Psichico.
'Capisco perché voleva essere sicura di non avere Pokémon Spettro tra i piedi, questo è il secondo Pokémon Psico che usa.'
Gardevoir scagliò Palla Ombra centrando Gallade, ma questi rispose con Nottesferza. La Pokémon sul punto di crollare creò una Protezione per prendere fiato. Ma Gallade la sfondò con Fintoattacco e la colpì al volto. Gardevoir crollò.
Dragozard la richiamò, e mandò in campo Torterra, che accolse lo Psicotaglio con uno Sgranocchio. Gallade gli causò qualche danno, ma in cambio crollò.
Marzia lo richiamò, e mandò invece in campo Medicham, che cominciò con Fuocopugno. Terremoto lo accolse al suo atterraggio, ma Medicham replicò con un sorprendente Contropiede. Torterra fu sollevato di peso, nonostante l’enorme massa fisica, e sbattuto a terra. Medicham e Marzia sorrisero, ma il Pokémon si rialzò e attaccò con Sgranocchio. Colta di sorpresa Medicham non riuscì a difendersi e crollò.
“Diamine, pensavo fosse finita.” Commentò Marzia richiamandola. Poi in campo entrò Lucario. Il Pokémon balzò e scagliò una Forzasfera, che centrò in pieno Torterra. Già indebolito dagli attacchi subiti, eppure Torterra resistette, e accolse l’atterraggio di Lucario con un Terremoto. Lucario incassò faticosamente e concluse il confronto con Forzasfera.
Dragozard mandò quindi in campo Raichu. Il Pokémon Elettro scagliò un Fulmine, che Lucario incassò, e parò Ossoraffica con Codacciaio. Poi colpì con un ultimo Fulmine, e Lucario crollò.
“Grandioso!” Esclamò Marzia, consegnandogli medaglia ed MT “Pathos fino all’ultimo. Un peccato ci tocchi fermarci qui.”
Dragozard annuì, poi salutò la Capopalestra e si allontanò.
 
Vera camminò fuori da Rupepoli, sul percorso verso Flemminia. Sicura di essere sola, si schiarì la gola e pronunciò la frase “Raid on city!”
Una ragazza emerse dai cespugli e sorrise “Knock Out!”
Un ragazzo emerse a propria volta “Evil Tusk.”
“Felice di vedervi. Domino. Mondo.”
“Vera. Quindi è vero che Dragozard è un Generale adesso?”
“Apparentemente…”
“Quello che ci mancava per rendere il Neo Team Rocket una barzelletta, un traditore come generale. Comunque, sei sicura non ti abbia seguito?” Chiese la ragazza dai capelli biondi.
“Niente paura, è sicuramente corso in Palestra. E poi sa obbedire agli ordini. Piuttosto, qual è la missione?” Chiese Vera.
“Affrontiamo il Team Rocket, quello vero.”
“Questo l’ho capito, ma solo noi tre?”
“Certo, pensavi saremmo stati di più?”
“E i nemici quanti sono?”
“Soltanto due.” Rispose Mondo “Ma dobbiamo sconfiggerli subito, altrimenti si metteranno tra i piedi. Il piano del signor Pierce prevede che il confronto tra il gruppo di Raziel e il Team Galassia sulla Vetta Lancia proceda indisturbato. Nella migliore delle ipotesi si distruggeranno a vicenda.”
“Capisco. Dove sono?”
“Sul Monte Corona.”
“Beh che aspettiamo? Mettiamoci in marcia.” Commentò Domino. I due annuirono e la seguirono.
 
Kain sorrise 'Tutto secondo i piani.' Pensò, seduto sul divano. Aveva fatto del suo meglio per assicurarsi che Raziel e i suoi compagni interferissero il meno possibile con il Team Galassia. Per Raziel, era stato più difficile, ma per gli altri era stato un giochetto.
“E adesso, Cyrus potrà fare la sua mossa.” Disse.
“E subito dopo tu farai la tua.” Commentò Umah.
“Quello sciocco crede di poter controllare Dialga e Palkia, ma io so che non è possibile. Tuttavia… Io, posso.”
“Sarà pericoloso.”
“Sarà glorioso. Pensaci, sarò scelto in un colpo solo da due dei tre Grandi Draghi. E una volta che loro mi avranno scelto, sarà uno scherzo affrontare…”
“Affrontare chi, Kain?” Chiese una voce alle sue spalle.
Il ragazzo si girò, e si trovò davanti Smogon. Deglutì, spaventato.
“A-Alexander. Non pensavo fossi già qui.”
“No, infatti, sono appena arrivato. Quindi, chi vorresti affrontare, Kain?”
“… Raziel.”
“Un proposito coraggioso, ma credi davvero che si lascerà affrontare così facilmente?”
“Mio fratello è orgoglioso e sicuro di sé. Sfrutterò la cosa a mio vantaggio.”
Alexander annuì “Bene, bene. E credi di poterlo battere?”
“Certamente.”
“Bugiardo.” Disse Smogon “So che sai di non poter sconfiggere Raziel in battaglia. Vuoi un Leggendario, non è così?”
“E se fosse? Non sarà un Leggendario a rendermi ciò che tu temi.”
“Kain, lo dico per te. I Leggendari sono esseri infidi, pericolosi. Lasciali perdere. Potrai sconfiggere tuo fratello con il mio aiuto.”
“Devo tentare da solo Alexander.” Rispose Kain “Ma ti ringrazio.”
Alexander sorrise, poi avvicinò la bocca all’orecchio del ragazzo e sussurrò “Ricordati Kain, tu non puoi distruggermi. Perciò tradiscimi, e pagherai.”
“Non voglio tradirti. Mai.” Disse Kain, parlando ad alta voce.
Alexander sorrise e gli posò la mano sulla spalla, stringendo con abbastanza forza da farla scricchiolare “Bene, bene. In tal caso buona fortuna Kain.”
E si allontanò.
“Lo sa?” Chiese sussurrando Umah.
“Se non lo sa lo sospetta. Stiamo cominciando a farci notare troppo. Presto dovrò uscire allo scoperto. Vorrà dire farci dare la caccia dal Team Blood.”
“Intendi più di adesso?” Chiese Umah.
“Sai bene cosa intendo.” Rispose Kain “I Van. I Lod… I Wulf.”
“Io so che puoi superarli tutti.” Disse Umah “Sei il mio drago. Non sarai mai sconfitto.”
Kain sorrise. Ma dentro di sé tremava “Ho fatto ciò che dovevo. Ho persino fornito a Camilla i numeri degli altri tre. Ed è il momento che io vada a riscuotere.”
Kain si alzò e fece cenno ad Umah di uscire. Salutò Alexander, che si era ritirato nel proprio studio, poi lasciò la villa.
Altaria e Dragonite spalancarono le ali e presero il volo.

 

Squadra:SableyeRaichuGengarGardevoirTorterraCharizard

Medaglie:Mine BadgeForest BadgeCoal BadgeRelic BadgeFen BadgeIcicle BadgeCobble Badge

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Frak VS Marzia

Frak osservò la città di Rupepoli, sua ultima meta prima di Arenipoli. Guardò il suo nuovo acquisto. Tornato su quel lato di Sinnoh da Mineropoli, aveva deciso di fare il giro largo, passando per la Riva Valore. Aveva affrontato diversi allenatori e Pokémon, ma uno in particolare aveva attirato la sua attenzione, perciò l’aveva catturato.
Guardò l’orologio. Era ormai primo pomeriggio, perciò si diresse subito al Centro Pokémon e da lì in Palestra. Affrontati i vari allenatori, raggiunse la Capopalestra.
“Benvenuto sfidante.” Disse la ragazza sorridendo “Quante medaglie hai?”
“Sei.” Replicò il ragazzo.
“Ottimo, allora cominciamo un cinque contro cinque.” Frak annuì e mentre la ragazza schierava Medicham rispose con Gastrodon.
Il Pokémon Acqua recentemente evoluto scagliò una Fanghiglia, che la Medicham incassò, pur faticosamente, arretrando spinta dall’acqua fangosa. Rispose però con uno Psichico, che ebbe un discreto effetto sul Gastrodon.
Frak decise di richiamarlo e schierare quindi Banette, che fu accolto da un nuovo Psichico. Il Pokémon Spettro replicò con Palla Ombra. Medicham resistette al colpo e fu richiamato, sostituito da Toxicroak. Il Pokémon Lotta si lanciò all’attacco e colpì lo Spettro alla mascella con Sbigoattacco, bloccandone la Palla Ombra e danneggiandolo considerevolmente.
Frak lo richiamò, mandando in campo Lucario, che schivò quindi Sbigoattacco e rispose con Ossoraffica, danneggiando il Toxicroak con una serie di colpi al petto. Toxicroak rispose con Assorbipugno, ma Lucario riuscì a schivare e colpire con Ossoraffica di nuovo.
Vedendo il Pokémon Veleno in difficoltà Marzia lo richiamò e schierò al suo posto Infernape, che incassò una Palmoforza per poi colpire con Fuococarica. Lucario volò all’indietro, e Frak lo richiamò, vedendolo nei guai, schierando al suo posto Toxicroak, che schivò Pugnorapido e colpì con Velenpuntura, avvelenando il pokémon Fuoco. Incassò un secondo Pugnorapido e rispose con una seconda Velenpuntura.
A quel punto Marzia richiamò Infernape.
“Sbaglio o abbiamo fatto quasi tutto il giro?” Chiese la ragazza, schierando Medicham.
“Quasi.” Rispose Frak, schierando Banette, che resistette allo Psichico a fatica e scagliò Palla Ombra. Un nuovo Psichico finì Banette, ma poi entrò in campo Gastrodon, che con Fanghiglia pareggiò i conti. Solo per essere poi sconfitto dalla Velenpuntura di Toxicroak. Il quale a propria volta fu sconfitto da Lucario con Ossoraffica. Ma anche il Pokémon Lotta crollò, venendo colpito dalla Fuococarica di Infernape, che andò poi al tappeto contro Toxicroak di Frak a causa di un misto di Velenpuntura e avvelenamento.
A quel punto ad entrare fu Machamp, che si avventò sul nemico con Incrocolpo contro cui la rana riuscì a schivare per poi colpire con un paio di Velenpuntura, evitando un altro Incrocolpo; alla fine il Pokémon Megaforza cadde a terra per i danni e per l'avvelenamento subito.
“Ok…” Commentò Frak, mentre Toxicroak crollava per una scottatura ricevuta in precedenza da Infernape “Beh wow, è stato strano.”
“Non mi è mai successa una cosa simile prima d’ora. Siamo rimasti a un uno contro uno con due Pokémon di cui l’altro non sa niente.” Commentò Marzia, schierando Lucario. Frak mandò Sandslash.
Il Pokémon Terra sparì sottoterra, evitando così Forzasfera. Lucario chiuse gli occhi, e quando Sandslash riemerse lo centrò con Palmoforza, ma questi lo colpì a propria volta con Fossa.
Entrambi i Pokémon volarono indietro, e si lanciarono poi di nuovo all’attacco, uno con Forzasfera e l’altro con Sabbiotomba. I due attacchi centrarono i bersagli, ma Lucario fu maggiormente danneggiato. A questo si aggiunse la successiva Terrempesta, che nonostante non gli facesse danni ne ridusse la visuale.
Lucario chiuse quindi del tutto gli occhi, e centrò in effetti con Palmoforza l’avversario quando questi emerse usando Fossa… Ma fu mandato al tappeto per via dell’attacco troppo veloce andato a segno.
“Oh, questa è stata una lotta ben bilanciata.” Disse Marzia “Eccoti medaglia ed MT, e congratulazioni, era molto che non mi divertivo tanto.”
Frak la ringraziò e uscì. Non sapendo cosa fare, decise di andare a vedere il Campo delle Meteore, dove si trovavano alcuni meteoriti giunti dallo spazio.
Arrivato, li osservò. Si chiese se anche su quelli un tempo ci fossero stati i virus che potevano diventare Deoxys.
'Forse Groudon lo sa.' Pensò. Poi sentì una voce alle sue spalle. Una voce che ricordava.
“Salve, Frak.”
Si girò, ma non vide nessuno.
“No, no, non fare così, non sono venuto a fare nulla di speciale.” Disse l’uomo invisibile di Cuoripoli.
“Tu…” Frak fece per raggiungere la cintura, ma sentì qualcosa trattenergli il braccio.
“No, non posso lasciarti usare quel Lucario, mi spiace. E poi, devo fare solo una cosa veloce.” Disse, e dal nulla apparve una Master Ball. Che Frak realizzò essere quella di Groudon. Cercò di liberare l’altra mano, ma anche quella stava venendo trattenuta da una stretta al polso.
“Bene, vediamo…” Disse la voce. La Ball si avvicinò al meteorite, più vicino, e cominciò a sbatterci contro con forza. Dopo sette o otto colpi, si sentì un crack e l’oggetto si spezzò in due, cadendo a terra inerte.
“Oh, ecco fatto.” Commentò l’uomo “Direi che così può andare. E adesso...” E in quel momento, un Dragartigli lo mancò di un soffio.
“Woah! Vacci piano!” Esclamò, fissando il MegaCharizard. E dietro ad esso c’era Dragozard.
“Dovresti evitare di parlare.” Commentò Dragozard “Mandi a Ditto la tua invisibilità in questo modo.”
“Dragozard!” Esclamò Frak.
“Ehi Frak… Oh, aspetta.” Il ragazzo aprì una Poké Ball, e Cacturne si lanciò contro un punto invisibile vicino a lui… Centrando in pieno una striscia rossa appena visibile tra l’erba. Il Kecleon tornò visibile e la lingua si staccò dal braccio di Frak.
“CHE SCHIFO!” Esclamò il ragazzo guardando la bava colare sul suo braccio. Decise però di ignorarlo. Quando il secondo Kecleon si lanciò su Cacturne, intanto, anche la seconda presa svanì.
“No, no, no, così non va bene…” Disse la voce, probabilmente schivando un Dragartigli. Ci furono due lampi di luce rossa, e i Kecleon sparirono. Poi comparve un Abra.
“Prendilo!” Gridarono i due, e si gettarono verso l’Abra. Che ovviamente sparì un secondo prima, mandandoli a sbattere uno contro l’altro. I due si tirarono indietro, doloranti.
I ragazzi fecero comunque uscire i propri Pokémon, Lucario incluso, ma essi confermarono che l’Invisibile se n’era andato.
“Mi dispiace aver fatto tardi.” Disse Dragozard, porgendogli quello che restava della Master Ball. “All’inizio non avevo capito che qualcosa non andava.”
“Beh, non era facile.” Commentò Frak, osservando la Master Ball. “Immagino questo voglia dire che ho perso Groudon… Beh, non è mai stato molto contento di stare con me, credo sia meglio così.”
Sandslash accanto a lui ridacchiò, e anche Banette lo imitò.
“Beh, che avete da ridere voi due?” Chiese Frak, sorpreso. I due scossero la testa, e si lasciarono richiamare.
In quel momento, il telefono di Dragozard squillò “Pronto?” Chiese il ragazzo. “Sì, sono io. No, non… Certo, d’accordo.” Disse, e chiuse la chiamata.
“Chi era?” Domandò Frak.
“Camilla, la Campionessa. Ha detto…” In quel momento anche il cellulare di Frak squillò.
“Pronto?” Chiese Frak, rispondendo.
“Sono la Campionessa Camilla. Parlo con Frak?”
“Sì.”
“Ottimo, dopo questo devo chiamare solo Raziel. Anche se quel ragazzo non mi ha dato il numero. Senti, per favore, potresti raggiungermi a Canalipoli, per una questione urgente?”
“Certo.”
“Ottimo.”
“Era la Campionessa?” Chiese Dragozard.
“Già.” Confermò il ragazzo.
“Canalipoli?”
“Esatto.”
“Allora sali, ti porto io.” Disse Dragozard, indicandogli Charizard. I due balzarono in groppa al Pokémon Fuoco, che poi prese il volo.
 
Hvitserk sorrise “Missione compiuta.”
“Ottimo.” Commentò Ivar “Sei certo che non funzioni?”
“L’ho spezzata in due, non può funzionare.”
“Perfetto, perfetto.”
“A proposito di missione, che fine hanno fatto Sigurd e Rognvald?”
“Ancora via.” Disse Ivar “In fondo, gli è capitata la parte difficile del lavoro.”
“TU non hai fatto niente, comunque.” Sottolineò Hvitserk sorridendo.
“Io ero il piano B se tu avessi fallito, questo era chiaro.”
“Allora sono felice che tu non abbia fatto niente. Continua così.” Rispose il ragazzo, ridacchiando “Posso offrirti qualcosa da bere?”
“Perché no?” Disse Ivar “Sarà un piacere.”
E i due si diressero verso la mensa della base.
 
“Vedi qualcosa?” Chiese Rongvaldr.
“Se tu non mi parlassi, potrei concentrarmi.” Disse Sigurd mentre Seviper, attraverso cui stava guardando, scalava il Monte Corona. Sentiva la volontà del Pokémon di fermarsi, ma insistette e quello proseguì, anche se controvoglia.
Quando Seviper fu in cima e si fu nascosto tra le rocce, Sigurd gli ordinò di restare lì e rilasciò il contatto, sospirando di fatica.
“Ecco, adesso abbiamo una telecamera di sorveglianza.” Disse il ragazzo.
“Ottimo. Se qualcosa non va…”
“Lo sapremo subito. Gli ordini comunque sono solo di osservare.”
“Che due Voltorb.” Commentò il ragazzo “E io che speravo di poter picchiare un po’ quel Lucario…”
“Lascia perdere, le prenderesti ancora.”
“AH! Stavolta ho portato un team più equilibrato. Voglio vedere come farebbe contro la mia Angel Form.”
“Lascia perdere, è uno spreco.” Disse Sigurd “Non vale la pena di abbassarsi al loro livello.”
“Stiamo comunque parlando di Prescelti.”
“E che prescelti. Dov’erano Groudon ed Entei all’Arena delle Virtù? Quelli non valgono nulla.” Commentò Sigurd “Sono solo d’impiccio, se il nostro signore smettesse di ascoltare Kain.”
“Piano Sigurd, sai che non è saggio parlare così.”
Sigurd sospirò “Hai ragione, hai ragione.” E ritornò ad aspettare.

 

Squadra:GligarSandslashGastrodonToxicroakLucarioBanette

Leggendari: Groudon

Medaglie:Coal BadgeForest BadgeIcicle BadgeRelic BadgeFen BadgeMine BadgeCobble Badge

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Vetta Lancia (parte 1)

Lailah lanciò un grido. Giuls, accanto a lei, si girò appena in tempo per vedere Raziel sparire nel portale.
“Che sta facendo?!” Gridò.
“Non… non lo so…”
“Quell’idiota… Voleva salvare Cyrus?”
“Oh, che ingenua che sei, ragazza mia.” Disse una voce nella sua testa.
Giuls si guardò intorno.
“Chi ha parlato?”
“Giuls, qui non c’è nessuno.” Disse la ragazza, confusa, poi vide alcuni membri del Team Galassia scagliarsi contro di loro, uscendo in massa dal Monte Corona.
Lailah non perse tempo, schierando i propri Pokémon, e Giuls fece lo stesso, ma cercò comunque di capire da dove venisse la voce.
“Oh, riesci a sentirmi? Allora aveva ragione… Ascolta, non ti deve importare chi sono.” Disse la voce. Giuls rabbrividì. Ogni parola era come un lupo che la graffiava scendendo lungo la schiena. Si guardò intorno, ma continuò a non trovare la fonte.
“Ma sappi questo.” Continuò la voce “Raziel non è ciò che sembra.”
“Non dire idiozie…”
“Non sono idiozie, e lo sai. Credi di poterti fidare di lui? Sai che poteva salvare Uxie, Azelf e Mesprit? Sai che poteva impedire che creassero una Rossocatena? Ma non l’ha fatto. Perché lui mette se stesso e i propri desideri prima del mondo intero.”
“Bugiardo!”
“No ragazza, dico il vero, e lo sai. Poteva e non l’ha fatto. Raziel non è l’eroe di questa storia, è il cattivo. E tu faresti meglio a pensare bene a chi dare la tua fedeltà…”
La voce scomparve, e in quel momento Marisio accompagnato da Lucario raggiunse Giuls.
“Giuls, stai bene? Mi ha chiamato il mio collega. Sta facendo il possibile per trattenere un grosso numero di Reclute, ma da solo può fare ben poco, ho bisogno… Ma sei rovente!” Esclamò il ragazzo.
Poi Giuls crollò al suolo.
 
Draconix si guardò intorno, tossendo in mezzo al fumo tossico sollevato dallo Skuntank. Si guardò intorno. Vedeva confusamente le teste di Dialga e Palkia in lontananza, ma in mezzo c’erano Giovia e Saturno.
“Dannazione…” Disse il ragazzo tossendo “Toglietevi! Lui non c’è più! Potete andarvene! Siete liberi!”
“Noi obbediamo agli ordini.”
“Noi obbediremo per sempre.”
“Sono ancora controllati?” Si chiese Draconix “Ma Cyrus è sparito, se fosse lui a controllarli…”
“Uhuhuh…” La risatina lo fece girare, e vide Plutinio con in mano un piccolo schermo.
“Cosa ne dici del mio gioiellino? Cyrus me l’ha affidato prima di salire quassù. Quel traditore…”
“Perché fai questo, se ti ha tradito?”
“Voglio che paghi! Voglio che il mondo intero paghi! Distruggerò voi, poi sarò io a prendere il controllo di Dialga e Palkia!”
“Non credo…” Disse Draconix.
L’uomo sorrise “Ah davvero? Saturno, Giovia, uccideteli tutti!”
I due annuirono e si scagliarono all’attacco.
'Rayquaza… pensò il ragazzo, mentre i suoi Pokémon si lanciavano all’attacco 'Mi serve… Rayquaza…'
 
Frak schivò un colpo del Purugly. Lucario si mise in mezzo e lo calciò via, ma il grosso gatto si rialzò e attaccò.
Il ragazzo si lanciò verso Martes, e la afferrò.
“Obbedire… perché obbedisco… Cyrus… Obbedire a Cyrus… Ma Cyrus non c’è… più… Obbedire a Cyrus… Cy-utinio… Obbedire a Plu-rus… Obbedire a Cyrutinio… Obbedire a Plutinio… Ma perché… Perché obbedisco… Obbedire…”
“Svegliati!” Disse Frak “Siete tutti controllati! Tutto il male che avete fatto, è stato Cyrus!”
“Cyrus! Obbedire!” Gridò la ragazza e Bronzong suonò. Il rintocco scagliò indietro Frak, che si coprì le orecchie per ridurre la Baraonda.
Si portò la mano alla Master Ball, e premette, ma sentì il tasto andare a vuoto. Era rotta davvero.
“Groudon! Dove sei, Grudon!” Gridò, mentre il Bronzong si avvicinava sempre di più. Cercò di far uscire i propri Pokémon, poi ricordò che erano già usciti e stavano combattendo chissà dove in quel marasma.
“Groudon!”
Poi qualcosa di rosso ed enorme uscì da sottoterra, colpendo con un Fuocobomba il Bronzong.
“Certo che sei proprio inutile senza di me…” Borbottò il Leggendario.
“Groudon? Come?”
“Hoopa. Ha detto che stavi piagnucolando mentre rischiavi di farti ammazzare, e mi ha mollato qui sotto. Sono andato contro gli ordini di Rayquaza. Sarei dovuto venire solo se mi avessi chiamato con la Master Ball…”
“L’hanno rotta!”
“Hai rotto la mia Master Ball?!” Chiese il Pokémon, mentre colpiva uno Skuntank emerso dal polverone circostante.
“Non è questo l’importante, dobbiamo combattere!”
“Non posso!”
“Cosa…”
“Questa è la Vetta Lancia! Territorio sacro! Sto distruggendo numerosi tabù anche solo difendendoti! Perché credi che Rayquaza non sia corso qui? Probabilmente anche il suo Prescelto lo sta chiamando, ma nell’intera Sinnoh c’è una pessima ricezione, e qui sulla Vetta Lancia non vi sentiamo proprio!”
“Hoopa non può portarlo qui?!”
“Ma ci senti? Hoopa ti ha sentito solo perché avete un contratto, come con tutti quelli che scarica qui! Non può certo sentire Draconix! E se anche lo facesse, preferiremmo evitare. Se dobbiamo essere puniti, meglio essere uno solo.”
Frak strinse il pugno, ma annuì “D’accordo. Dammi una mano però!”
Groudon sorrise “Con piacere…”
Frak sorrise e guardò verso Dialga e Palkia. Ma ciò che vide gli fece gelare il sangue.
 
“No, no, no, Dialga! Fermo!” Disse Darken, cercando di impedirgli di mordersi ancora. Guardò le proprie Poké Ball e ne aprì una da cui uscì Happy. L’Hippowdon scagliò una Pantanobomba contro Dialga, che smise di attaccare la Rossocatena. Per poi rivolgersi verso Darken.
'Beh, almeno ha smesso…' Pensò Darken. Il Drago si girò verso di lui, combattendo con la catena che lo tratteneva. Darken cominciò a sentire il proprio corpo pesante. Improvvisamente, il tempo perse significato. Un momento dopo vide crescergli sul petto una barba sempre più lunga, poi la sentì accorciarsi di nuovo. La schiena si piegò e si raddrizzò. Le gambe smisero di reggerlo, i vestiti cominciarono a polverizzarsi per poi ricomporsi, per poi cominciare a dissolversi in cotone, lana, o altri materiali, per poi tornare normali. Darken sentì le ossa allungarsi e spezzarsi, per poi restringersi e aggiustarsi.
Fece in tempo a richiamare Happy, con uno sforzo titanico, mentre quello era un Hippowdon, dopo essere passato più volte da Hippopotas, a involucro, di nuovo a Hippopotas, a Hippowdon.
Poi fece un passo avanti verso Dialga. Improvvisamente era un bambino. Un altro. Adesso era un adulto. Un altro. Un ragazzino. Un altro. Un vecchio piegato dall’età. Un altro. Era di nuovo se stesso. E toccò Dialga.
Il Drago lanciò un ruggito, e Darken sentì i propri timpani sanguinare. Fu il fragore più assordante che avesse mai sentito. Sembrava non avere un inizio o una fine. Gli sembrò di averlo nelle orecchie fin dalla nascita e fino alla morte.
Ci fu una luce bianca. Vide qualcosa di rosso, poi il vuoto.
 
“Fermo Palkia!” Esclamò Dragozard, scagliandosi sulla Catena. Il Pokémon ruggì, infuriato, e si scosse per staccare il nuovo peso indesiderato. Un artiglio piombò sul ragazzo, ma venne fermato all’ultimo dall’albero di Torterra e un Mazzuolegno, che deviò il Dragartigli.
Dragozard tirò e piegò, ma la catena non cedeva.
“Di cosa è fatta questa cosa…” Si chiese, tirando e tirando. Palkia ruggì, e scagliò un Dragopulsar che Torterra fermò di nuovo.
“Mi serve qualcosa per spezzarla. Qualcosa…” Poi vide la Splendisfera, a terra lì vicino. La afferrò e cominciò a sbatterla sulla catena.
“Se un oggetto creato dai Leggendari si deve rompere… allora che sia con un altro oggetto creato dai Leggendari!”
Vide una crepa aprirsi e subito dopo la Catena esplose.
Sorrise, poi vide l’espressione di Palkia.
Ci fu un ruggito e un lampo di luce. E il ragazzo sentì il proprio corpo allungarsi e restringersi, gonfiarsi e rimpicciolirsi. Improvvisamente si sentì minuscolo, poi si percepì enorme. Poi normale.
Si guardò intorno.
Era in un luogo vuoto.
 
“Mi ha sentito davvero…” Disse il ragazzo, togliendo la mano dalla spalla di Sigurd, che cadde ansimando.
“Sì… Mio signore…” Disse Serpe-nell’-Occhio “Devo occuparmene?”
“Al contrario, può esserci utile…” Commentò Garm sorridendo “Ah, questa è un’ottima notizia. Sì, davvero ottima.”
“Cosa, mio signore?”
“I suoi poteri si sono svegliati, ma sono ancora incontrollabili per lei. Può solo ricevere passivamente o dare senza volere. Ma ci sarà utile in futuro, se la mia teoria è corretta.” Disse il ragazzo sorridendo “Beh, che aspetti, torna al lavoro. Voglio sapere cosa succede.”
Sigurd sbuffò per la fatica, alzandosi, e richiuse gli occhi, rimettendosi a guardare dagli occhi di Seviper. Sentì confusamente che Lord Garm gli aveva posato la mano sulla schiena, ma tornò a concentrarsi. Sentiva gli occhi del serpente cominciare a far male, ma non si fermò.
“Perdonami, Seviper…” Disse, sentendo che il Pokémon non sarebbe uscito vivo da quella missione. Poi si guardò intorno.
E in quel momento qualcosa colpì Seviper, e il collegamento si interruppe.
Il ragazzo cadde al suolo, mentre Garm lanciava un grido.
“Cos’è successo?!”
“Scusi, mio signore. Qualcuno ha colpito Seviper mettendolo al tappeto.”
“Imbecille, non l’hai nascosto?”
“Sì signore, e abbiamo controllato più volte, non c’era nessuno.”
“Eppure qualcuno l’ha colpito. Bene, non mi interessa. Rongvaldr, piano B.”
L’uomo sorrise, e uscì. Un attimo dopo, stava volando via su uno Swanna.
“Quanto a te, riposati, sei uno straccio. Poi indagherò su cosa è successo. Se scopro che è stata una tua negligenza, preparati a pagare.”
“Sì… Mio signore…” Disse Sigurd, ansimando.
 
Kain sorrise fissando il Seviper.
“Spiacente, Sigurd, questo spettacolo non è per te.” Disse “E adesso a noi due, Dei del Tempo e dello Spazio.” Disse, lanciandosi tra la nebbia e la polvere, coprendosi il volto per non farsi riconoscere e bloccare i vari gas. Accanto a lui, Salamence attaccava qualunque cosa gli si avvicinasse troppo.
Si aprì a forza la strada verso il centro della Vetta Lancia, liberandosi di tutti i Pokémon che aveva intorno, ma evitando di farsi vedere dagli amici di Raziel.
E quando arrivò in fondo, si trovò davanti la Vetta Lancia vuota, i pezzi della Rossocatena a terra.
 
Vera arretrò, gridando.
Il ragazzo la afferrò per la spalla e strinse, spingendola contro un albero. La ragazza sentì le ossa scricchiolare.
“E tu chi saresti?” Chiese, continuando a stringere.
“No, tu chi sei?” Chiese la ragazza.
“Le domande le faccio io.” Disse quello, stringendo più forte “I tuoi compagni stanno disturbando il Team Rocket, e il mio signore mi ha ordinato di assicurarmi che continuino indisturbati, finché il Team Galassia non ha finito.”
Vera si chiese come aveva potuto essere così stupida. Si era fatta ingannare e aveva perso di vista gli altri negli alberi intorno al Monte Corona.
“Avanti, parla…” Disse quello, ma qualcosa lo colpì al petto.
Vera ne approfittò per liberarsi.
“Tu… Di nuovo tu…” Disse il ragazzo, ridendo “Oh, cos’è, sei venuto a farmi la predica, Mesprit? Risparmiamela. Sono diventato ciò che sono grazie a te.”
“Non mi importa niente di te. Ma lascia stare la ragazza.” Disse il Pokémon, e anche Vera riuscì a sentirlo chiaramente.
“Oh, capisco, cos’è, ha delle belle emozioni?”
“Migliori delle tue.”
“Oh, non ti sembravano così male quando mi hai scelto.”
“Tutti facciamo errori.” Rispose Mesprit “Una volta eri puro. Poi…”
“Poi mi hanno sterminato famiglia e Pokémon. Scusa se mi sono fatto prendere la mano.”
“Sei cambiato, Njordr.”
“Mi hai cambiato Mesprit. Mi hai abbandonato.”
“Vattene.” Disse la Pokémon, e Vera percepì dolore nelle sue parole.
Poi fissò il ragazzo. E quello, sorprendendola, scosse la testa.
“No.”
E Vera arretrò, mentre un Tentacruel usciva dalla Poké Ball.
 
Lucinda si guardò intorno. Le Reclute circondavano la biblioteca di Canalipoli. Ricordava cosa aveva detto Camilla.
“Vi ho convocati qui per chiedervi anche se alcuni di voi possono restare qui e proteggere la biblioteca. Ci sono state numerose effrazioni fallite in passato, e i Capipalestra saranno impegnati a proteggere la popolazione. Perciò devo chiedervi una mano. Ci sono libri che il Team Galassia vuole e non possiamo lasciargli prendere.”
Lucinda e Barry si erano fatti avanti entrambi. Perciò, mentre gli altri erano volati a Rupepoli, i due erano rimasti lì.
E infatti, quando gli eventi erano precipitati e Ferruccio aveva fatto evacuare la popolazione, una cinquantina di Reclute aveva cercato di irrompere nell’edificio.
E adesso toccava a loro due difenderlo.
“Oh, cielo.” Disse una ragazza, osservando il tutto con un binocolo “Cos’è questo, Shiroyama? Fifty to one, the swords face the gun…” Canticchiò, ridacchiando “Comunque, gli ordini di Lord Garm sono di rubare un libro solo della lista di Cyrus gli altri non gli interessano. Quindi…”
E subito dopo cominciò a dirigersi verso la biblioteca.
 
Rosso mosse le mani e Lapras scagliò un Geloraggio, imitata dallo Swampert di Brendan.
“Sciocchi.” Disse l’uomo “Credete di potermi fare fuori?”
Rosso mosse le mani in una serie di modi, e Armonio annuì.
“Esatto, proprio come ha detto lui!” Esclamò.
“Idioti, sapete con chi avete a che fare? Io sono Freyir, il Possente, uno dei più abili Van. Al mio confronto, siete solo piccole pesti.”
Rosso ridacchiò.
“Che hai da ridere?”
“Probabilmente ride perché non hai notato la moto.”
“La cos…” Chiese Freyr, e un secondo dopo Wes gli si schiantò addosso.
“Seriamente, come ha fatto a non notarmi?”
“Ti importa?” Chiese la ragazza nel sidecar.
“Sì! Ci ho messo mesi a costruire questa moto.”
Freyir si rialzò e ruggì, aprendo altre Poké Ball. Altri quindici Pokémon si unirono ai trenta già in campo.
“Seriamente, quanti Pokémon ha?” chiese Foglia, facendo Megaevolvere Blastoise.
“Troppi.” Commentò Cetra “Siamo in svantaggio.”
“In tal caso, un po’ di aiuto in più vi farà comodo.” Commentarono vari Ranger, apparendo dagli alberi.”
“Capisco, il suo entourage è così vasto. Beh, io…”
“Vespa.”
“Cosa?” Chiese l’uomo. Poi venne colpito da una Vespa.
“Oh cavoli, ditemi che ho centrato il cattivo.” Chiese Michael, il nuovo arrivato. Anche lui indossava una Cleptatrice, anche se diversa da quella di Wes.
“Ottimo lavoro, Junior – Boy!” Esclamò Wes “Sei un ottimo acquisto, ma d’altronde sei di Auros come il sottoscritto.”
Michael sorrise, poi Freiyr lo lanciò via con tutta la Vespa. Uno dei Ranger, con la sciarpa gialla e gli occhialoni da aviatore, lo afferrò al volo.
“Ok, manca ancora qualcuno?” Chiese l’uomo.
“No, ci siamo tutti. Siamo pronti a prenderti a calci nel sedere.”
“Ottimo.” Disse, allargando le braccia e aprendo il largo abito. I presenti lo fissarono inorriditi, e subito dopo un centinaio di Pokémon uscì fuori.”
“Ok… Mi sa che sarà più dura del previsto.” Disse Wes. Poi si calò gli occhiali sul viso “Mi piace.”
 
Smogon sospirò.
“Ah, che bello, non lo senti anche tu? Il dolce canto della guerra?” Chiese, sorridendo.
“Amore mio, sei sempre il più grande.” Rispose la donna.
“Puoi dirlo forte, mia cara.” Disse Smogon.
“Ma dimmi, ti fidi davvero di Kain?”
Smogon rise “Non mi sono mai davvero fidato di Kain, ma potrei essermi sbagliato su di lui. Tuttavia, lo metterò alla prova. Se fallisce a portarmi Raziel, saprò che è contro di me.”
“Ma sospetti già di lui, vero?”
“Sì, certo. In fondo è il fratello di colui che è destinato a confrontarsi con me.”
“Credi davvero sia Raziel?”
“Se fosse Kain, avrebbe già Leggendari a questo punto.”
“Anche Raziel.”
“Non è detto, non ne ha ancora incontrato nessuno del suo… ambiente. Kain l’ha fatto, ed ha fallito.”
“Riconosco la logica del ragionamento.” Rispose la donna “Come sempre, tu sei estremamente intelligente.”
“Ti prego cara.” Disse Smogon, baciandola sulla fronte “La tua mente è perfetta.”
La donna sorrise, e Smogon sorrise di rimando.
'Finita questa lotta, niente sarà più come prima.' Pensò 'Il mio nemico mortale verrà al mondo, lo sento. E da quel momento in poi, farò di tutto per distruggerlo.'

 

-Giuls-

Squadra: LanturnLopunny20940b_adf33a7df2ab4753ae1fc62f48abbfaa~mv2.pngLucarioTogekissDragonite

Leggendari: Latias

Medaglie:Mine BadgeCoal BadgeForest BadgeRelic BadgeIcicle BadgeCobble BadgeFen Badge

-Draconix-

Squadra:AerodactylGalladeArcanineGarchompCharizardTyranitar

Leggendari:Rayquaza

Medaglie:Forest BadgeCoal BadgeRelic BadgeMine BadgeCobble BadgeFen BadgeIcicle Badge

-Darken-

Squadra:DewgongRoseradeEmpoleonElectivireSnorlaxArcanine

Leggendari: Entei

Medaglie:Coal BadgeMine BadgeForest BadgeFen BadgeCobble BadgeRelic BadgeIcicle Badge

-Dragozard-

Squadra:SableyeRaichuGengarGardevoirTorterraCharizard

Medaglie:Mine BadgeForest BadgeCoal BadgeRelic BadgeFen BadgeIcicle BadgeCobble Badge

-Frak-

Squadra:SandslashGastrodonToxicroakGliscorLucarioBanette

Leggendari: Groudon

Medaglie:Coal BadgeForest BadgeIcicle BadgeRelic BadgeFen BadgeMine BadgeCobble Badge

Modificato da Zarxiel
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Vetta Lancia (parte 2)

“Dove… Sono…” Si chiese Darken, guardandosi intorno.
“Non lo so, ma non in un bel posto.” Disse una voce che conosceva bene. Guardò davanti a sé e vide Entei. Il Pokémon aveva alcune parti del pelo ingrigite, ma per il resto sembrava stare bene.
“Si guardò intorno. Erano in un luogo bizzarro. Sembrava un cielo nuvoloso, ma le nuvole erano strane. Alcune si muovevano lente, altre veloci. Da alcune cadeva ghiaccio, da altre pioggia, ma erano tutte in file. Quando Darken allungò la mano verso quella più vicina, si rese conto che non sentiva nulla.
Poi, improvvisamente, tutto cambiò, come se qualcuno avesse cambiato l’immagine di una fotografia. Adesso si trovavano su una spianata, e intorno a loro c’erano file infinite di cavalieri su Rapidash, Mudsdale o Zebstrika, di fanti con vari Pokémon al seguito, di uomini e Pokémon in armatura. Le file erano senza fine, da entrambi i lati.
“Cos’è questo posto?” Chiese Darken.
“Non lo so, ma questi tizi sono famigliari…” Poi si fermò ed indicò una fila di guerrieri in armatura asiatica. “Ma quello...”
Darken lo fissò e rimase a bocca aperta. Il generale alla guida teneva alto uno stemma che era sicuramente quello degli Oda.
“Quello è Oda… Nobunaga?” Chiese Darken.
Entei annuì, e percorse la fila, ripetendo i nomi di altri generali.
Darken provò a toccarne uno, ma non sentì nulla. Fu come attraversare della nebbia.
“Ma cosa…” Si chiese, ma subito dopo sentirono un ruggito. Guardarono sopra la loro testa, e videro Dialga scendere dal cielo ed atterrare tra le fila di soldati.
“Oh, mi ero quasi dimenticato che siamo finiti qui per colpa sua.”
Il Pokémon avanzò verso di loro a passo deciso, finché non torreggiò su entrambi. Entei e Darken deglutirono insieme… Poi Dialga tirò un sospiro di sollievo.
“Grazie al cielo, temevo d’aver arrecato a Vossignori un danno di natura irreparabile. Sventuratamente, fallii nel tentativo di liberarmi dalla fredda stretta della catena che mi costrinse a fuoriuscire dalla mia magione extradimensionale, e mi ritrovai in stato d’alterazione mentale assai grave, peggiorato dalla ricomparsa del mio fratello esiliato. Vi pongo i miei decisi ringraziamenti per avermi salvato, e le mie più sentite scuse per qualsiasi danno v’abbia arrecato.”
Darken ed Entei si fissarono. “Prego?” Chiese il ragazzo.
“Oh, chiedo venia, dimenticai che è passato molto dall’ultima volta ch’ho acquisito il modo di parlar d’un uomo, e in codesta epoca di certo sarete diversamente abituati.”
“Sono abbastanza sicuro che non parlassero così neanche in passato.” Disse Darken. Dialga lo guardò in malo modo.
“Si dà il caso ch’abbia appreso il mio modo di favellare da un abile interlocutore. In ogni caso, vediamo…” Toccò Darken sulla fronte, e il ragazzo sentì una sensazione di calore.
“Va meglio così?” Chiese Dialga “Quanti nuovi termini interessanti… Per esempio, questo Pokédex… E questo Smartphone… Davvero un'epoca interessante… Ma ditemi, come fate ad essere ancora vivi? Credevo di avervi colpito con un Fragortempo, a piena potenza.”
“No, ha colpito solo Entei…” Disse il ragazzo, ricordando il lampo di luce e il rosso. Doveva aver visto l’impatto del Fragortempo vero e proprio ed Entei che si lanciava in mezzo.
“Capisco, ma come ha fatto Entei a sopravvivere?” Chiese il Pokémon fissandolo, poi sorrise “Ma certo! Sei l’Araldo di Ho-Oh, sbaglio? Temo di aver dimenticato della tua esistenza, ma vederti mi ha permesso di ricordarmi di te. Niente di strano in questo caso, semplicemente ho colpito un immortale. Non potevi certo morire di vecchiaia. Lascia solo che ti riporti alla tua età corretta…” Disse Dialga, e il diamante sul suo petto s'illuminò.
La pelliccia ingrigita di Entei divenne di nuovo bruna, e Dialga sorrise.
“Per fortuna non ho colpito te.” Disse osservando Darken “Se l’avessi fatto, sarebbe rimasto solo un vecchio scheletro a fluttuare in questo posto.”
“Già, ma cos’è questo posto?” Chiese Darken, guardandosi intorno. Dialga lo fissò sorpreso. Il ragazzo non sembrava impressionato dall’aver appena rischiato di morire.
“Questo è il mio Memoriale. Quando vedo qualcosa di interessante, ne metto un’eterna immagine da parte. Siete finiti nella Sala degli Eserciti, dove tengo in perfetto ordine l’immagine di tutte le armate che mi hanno fatto una buona impressione.”
“E le nuvole di prima?”
“Ah, lì ci tengo le immagini di nuvole che mi piacciono. Tempeste, uragani, tormente, e una deliziosa raccolta di nuvole a forma di Mareep che… Ma sto divagando. Dimmi ragazzo, perché non ti vedo particolarmente preoccupato?”
“Beh, finora sono quasi stato ucciso non so quante volte. E se avessi voluto uccidermi, l’avresti già fatto, quindi sono più affascinato che altro.”
“Capisco. Fammi vedere…” Toccò di nuovo con la punta dell’unghia la fronte di Darken, e sorrise “Una vita decisamente avventurosa, e un grande interesse per le collezioni e la conoscenza, come il sottoscritto. Mi piaci ragazzo.”
“La ringrazio, ma potrebbe riportarmi sulla Vetta Lancia? I miei amici stanno ancora combattendo e…”
“Capisco, capisco. Dimmi, ti interessa un po’ di aiuto in questa battaglia?”
“Che intende?”
Dialga sorrise, e un attimo dopo una Master Ball comparve a terra davanti a Darken.
“Come…”
“Non lo so, l’ho pescata da qualche parte nelle pieghe del tempo. In questo momento da qualche parte c’è un venditore molto confuso.”
“Questo non creerà un effetto farfalla?”
“No, non l’avrebbe venduta e sarebbe rimasta a prendere polvere in magazzino, perché è caduta dietro lo scaffale.”
“Capisco. E cosa dovrei farci?” Chiese Darken, sorridendo sotto i baffi.
Dialga gli si avvicinò e sorrise “Beh, credo che tu sappia cosa voglio che tu faccia.” E toccò la Master Ball. Ci entrò, poi ne uscì un momento dopo, sorridendo.
“Quindi ora sono il tuo Prescelto?” Chiese Darken.
“Il solo e unico. Congratulazioni.”
“Grazie, ma perché mi ha scelto così in fretta?”
“Ragazzo, mi hai salvato sulla Vetta Lancia, sei coraggioso, e ami conoscenza e collezioni. Francamente, di Prescelti adatti come te ne ho avuti ben pochi.”
Darken annuì, ringraziando il Pokémon. Dialga sorrise ed emise un ruggito. Entei e il ragazzo sparirono.
Il Pokémon si guardò intorno. Fissò un momento Oda, per assicurarsi che Darken non avesse toccato la copia. Poi ricordò che solo lui poteva toccarle. Soddisfatto, lo seguì.
 
“E’ cambiato.” Disse Celebi.
“Davvero?”
“Sì. Il ragazzo degli Spettri si è buttato senza esitazione dietro a Cyrus, quindi Darken non si è mai lanciato dietro il leader del Team Galassia. Inoltre, Darken stesso non ha esitato ad aiutare Dialga, ed Entei… lui si è messo in mezzo prendendo un colpo al posto suo. Tutto ciò ha portato a salvare Darken.”
“E a condannare Entei.” Commentò Ho-Oh, con un sospiro “Non dico che avrei preferito non l’avesse fatto ma… Provo emozioni contrastanti.”
“Sei orgoglioso e triste, allo stesso tempo.”
“Chi sei, Mesprit?”
“No.” Rispose Celebi ridacchiando “Si vede benissimo.”
Ho-Oh sospirò “Noi Leggendari siamo creature quasi eterne, a parte pochi casi. Per noi, vedere morire gli umani e i Pokémon è normale. Mi domando se valesse davvero la pena perdere Entei per salvare un umano che un giorno morirà comunque.”
Celebi annuì “In effetti, da un punto di vista logico, è assurdo. Ridicolo. Eppure…”
“Eppure sono fiero di Entei. Sapeva cosa rischiava scegliendo di salvarlo, ma lo ha fatto comunque. Sono cose che mi scaldano il cuore.”
“Difficile scaldarti più di così.” Disse Celebi.
“Faceva schifo come battuta.”
“Ehi, ci ho provato.” Commentò quella facendo spallucce.
Ho-Oh sospirò “Grazie per aver provato a tirarmi su il morale.”
“Non preoccuparti. Entei comunque ha ancora diversi anni davanti a sé.”
“E io ho ancora diversi secoli senza di lui.”
Celebi non sapeva come controbattere. Si limitò a restare in silenzio, mentre le ultime luci del tramonto scomparivano.
 
Draconix sorrise, vedendo un varco aprirsi tra Giovia e Saturno, quando MegaCharizard attaccò Toxicroak e Skuntank. E senza pensarci si lanciò in avanti.
Saturno fece per afferrarlo, ma il ragazzo gli tirò un calcio in faccia e quello arretrò. Fu su Plutinio, sorridendo.
“Ah sì?” Disse lo scienziato, rotolando a terra proteggendo il tablet “Bene, vediamo come te la cavi contro questo.”
Premette un tasto e puntò il tablet direttamente verso il volto di Draconix. Una spirale apparve, e Draconix si rese conto di non riuscire a distogliere lo sguardo.
“Ahahahah.” Rise lo scienziato “Questo può piegare qualunque mente, è il frutto di anni di studi. Obbedisci schiavo.”
Draconix si alzò in piedi. E in risposta calciò il tablet, spezzandolo.
“NO!” Gridò l’uomo “Com’è possibile? Perché non sei sotto il mio controllo? COME HAI FATTO?!”
“Una volta un amico mi ha detto che la mia mente è refrattaria.” Sorrise il ragazzo, poi tirò un pugno in faccia a Plutinio “E questo è per quello che hai combinato.”
Si girò, ma vide che Saturno e Giovia sembravano confusi. Il resto del Team Galassia aveva avuto reazioni diverse. Alcuni stavano combattendo, altri si erano gettati a terra, stringendosi la testa. Altri ancora erano immobili come fossero stati paralizzati. Altri fuggirono, urlando incoerentemente.
“Idiota…” Disse Plutinio, massaggiandosi il volto “Adesso sono fuori controllo! Hai idea di cosa potrebbero combinare senza qualcuno a controllarli?”
“Sono pericolosi?”
“Non tutti, ma ad alcuni non mi avvicinerei se non indossano una camicia di forza.” Disse l’uomo.
“Non hai un modo per controllarli?”
“Certo, basta che tu rimetta insieme il tablet.” Disse quello, sarcastico.
“Forse noi possiamo aiutare.” Disse Darken. E accanto a lui c’era Dialga.
 
Kain fissò il Drago, a bocca aperta. Ci mise un secondo a capire la situazione. Gli scesero delle lacrime sul volto, ma si controllò subito dopo.
'Maledizione…' Pensò 'Perché…'
Poi scosse la testa “Palkia, lui non…” Poi accanto vide comparire un lampo di luce.
 
“Non capisco quello che dici.” Pensò il ragazzo, fissando Palkia. Il Pokémon gli era vicinissimo, e lo fissava con grande interesse. Stava anche provando a parlargli, ma la lingua con cui si esprimeva risultava sconosciuta a Dragozard.
Poi Palkia gli toccò la fronte.
“Prova, prova, prova… Mi senti ora?”
Dragozard annuì. Provò anche a rispondere, ma non emise alcun suono.
“Oh, giusto, voi umani avete bisogno di far vibrare le corde vocali per parlare. Ecco.”
Dragozard sentì improvvisamente il corpo libero, come se fino a quel momento fosse stato incastrato. Si guardò intorno, ma vide solo bianco.
“Dove sono?” Chiese il ragazzo.
“Questo è il mio Pensatoio. Vengo qui quando devo riflettere. Per esempio, l’altro giorno ho trascorso quarantacinque anni a pensare se fosse stata una buona idea piazzare la Norvegia a nord della Svezia.”
“… L’altro giorno ha passato quarantacinque anni?”
“Ah, sì, il Pensatoio e tutto il resto della mia dimensione sono fuori dalla giurisdizione di mio fratello, quindi il tempo è un po’… strano. Comunque, non ha effetti strani su chi ci entra. Semplicemente, non prenderei per buoni gli orologi.”
Dragozard annuì, e in effetti guardando il proprio telefono vide che stava andando avanti e indietro, segnando date sempre diverse.
“Non rischio di finire chissà dove nel tempo, quando tornerò nel mondo umano, vero?”
“No, tranquillo, il tempo qui dentro è strano, ma fuori scorre normale. In pratica, anche se qui dentro passano quattrocento anni, quando ti porto fuori saranno passati solo… boh, siamo qui da due o tre minuti… Non ne ho idea, il tempo non è affar mio.”
“Bene, è stato interessante, ma io vorrei…”
“Aspetta. Tu sei interessante.”
“… Su che basi lo dici?”
“Ho letto la tua memoria quando ho appreso la tua lingua. Ho visto chi sei.”
“E secondo te sono interessante.”
“Vedi, mio fratello dice sempre che sono troppo il tipo da ‘eroe buono e puro’. Non smette mai di prendermi in giro. Ma adesso che sta per invadermi, voglio dimostrargli che non sono il compassato che crede. Perciò, credo che scegliere te sarebbe utile. Inoltre, ci sono alcune cose in te che mi ricordano una vecchia profezia… Ah, è passato troppo tempo.”
“Quindi, le basi per scegliermi come Prescelto sono una profezia che non ricordi e un litigio con tuo fratello?”
“Beh, mi hai anche salvato, ma in sostanza sì.”
“Ti immaginavo diverso. Sai, il Leggendario dello spazio, delle tre dimensioni…”
“Sì, tutti hanno questa idea che Palkia debba essere un essere preciso e corretto solo perché controlla le dimensioni. Beh, non lo sono.” E fece comparire una Master Ball davanti a Dragozard.
“E questa sarebbe?”
“Una Master Ball per ‘catturarmi’. L’ho raccattata da un vecchio magazzino della Silph.”
Dragozard annuì, e allungò la Ball verso Palkia. Il Pokémon fece per avvicinarsi, poi si fermò.
“Uhm… Dimmi, tu non sei veramente malvagio, vero?” Chiese il Pokémon.
“No!”
“Oh, bene, bene.” E si allungò di nuovo. Poi si fermò “Perché se lo fossi non ci sarebbe niente di male eh… Io…”
“Non sono malvagio!”
“Bene, bene.” Disse il Pokémon. Poi si fermò di nuovo “Sai, se per ipotesi tu fossi malvagio, preferirei saperlo, perché…”
“Hai visto la mia memoria.”
“Sì, ma il passato non sempre fa il futuro. Dovresti saperlo.”
“NON SONO MALVAGIO!”
“Va bene, va bene, che Prescelto permaloso…” Disse il Leggendario, e finalmente toccò la Master Ball. Ci entrò e poco dopo ne uscì, sorridendo.
“Ecco fatto. Congratulazioni.”
“Grazie.” Disse il ragazzo.
“Figurati. E ora vediamo di farti uscire di qui.” Disse Palkia, poi aprì un varco che risucchiò Dragozard.
Palkia sorrise “Bene, bene. Vediamo se quella profezia era vera.”
E seguì Dragozard.
 
“Oh ma andiamo.” Commentò Kain, vedendo Palkia e Dragozard fianco a fianco. Non riuscì a pensare a una frase migliore. Era senza parole. Tutti i suoi piani, tutti i suoi desideri… Distrutti dagli amici di Raziel.
'Sai fratello' Pensò Kain 'Tutto sommato un po’ m'interessa provare a combatterti.' E si allontanò in silenzio.
 
“Uff…” Disse il ragazzo, fissando il suo ultimo Pokémon, Dewgong, andare al tappeto.
“Hai perso, Njordr. Vattene.” Disse Mesprit.
“Oh, certo. Tanto ho avuto successo.” Rispose il ragazzo sorridendo.
“Cosa...” Iniziò la Pokémon, poi ci fu un’esplosione.
“Dovevo solo tenervi impegnati e permettere a quelli del Team Rocket di far saltare la fabbrica del Team Galassia. Grazie comunque per avermi intrattenuto. E addio.” Disse il ragazzo. E si lanciò tra gli alberi.
Mesprit s'infuriò, poi sospirò, girandosi verso Vera.
“L’importante è che tu stia bene. Sono Mesprit, e sarei onorata se tu volessi prendermi come tua Leggendaria.”
“Aspetta, dicevi sul serio prima?”
“No mentivo… SECONDO TE?!” Chiese la Pokémon, poi si calmò. “Ragazza mia, le tue emozioni sono estremamente complesse, per questo ti ho scelto. Specialmente quelle per questo Dragozard. Avanti, hai una Poké Ball?”
Vera annuì, e tirò fuori un’Ultra Ball.
“Bene, bene.” Disse Mesprit, toccandola. Entrò e uscì appena registrata.
“Bene, se ti serve qualcosa chiamami.” Disse la Pokémon “Adesso sento i tuoi amici tornare qua. Ciao.”
E sparì.
Vera si chiese cosa pensare. Poi mise via la Ultra Ball, e decise di pensarci con calma più avanti.
 
Lucinda si chiese come stessero andando le cose.
“Uhm, la situazione mi sembra complicata.” Disse una voce alla sua destra.
“Puoi dirlo, ci sono decine di Pokémon e io e Barry siamo da sol…” Iniziò, poi realizzò che di fianco a lei non avrebbe dovuto esserci nessuno. Si girò e lanciò un grido.
“AAAAAH!” Gridò la ragazza.
“AAAAAH!” Gridò Azelf.
“AAAAAH!” Gridò Barry, dall’altro lato della stanza, tirando un calcio in faccia a un membro del Team Galassia.
“AAAAAH!” Gridò il membro del Team Galassia, cadendo di sotto e atterrando su un altro.
“OK, POSSIAMO SMETTERLA DI GRIDARE?!” Chiese Azelf.
“A-Azelf?” Chiese la ragazza “Sei veramente Azelf?”
“No, sono un Lopunny senza pelo che fluttua. Secondo te?”
“Non c’è bisogno di essere aggressivi…”
“Non sono aggressivo. Pensi che sia aggressivo? In effetti Mesprit dice che sono un po’ aggressivo…”
“Senti, di solito davanti a un Leggendario andrei in brodo di giuggiole, ma adesso ho altri problemi.” Rispose la ragazza.
“Tipo?” Chiese Azelf.
Lucinda indicò un Bronzong entrare dalla finestra per essere subito cacciato fuori da Lopunny e Togekiss.
“Oh, capisco… Beh, ti darò una mano.”
“Grazie, ma… Perché?”
“Vedi, la tua volontà, la tua convinzione nel difendere questo edificio mi ha colpito. Lascia che ti aiuti.”
Lucinda lo ringraziò, annuendo.
“Bene, hai una Ball?”
“Cosa?”
“Non posso aiutarti se non sei la mia Prescelta. Sarebbe contro le regole. Forza, forza, non abbiamo tutto il giorno.”
“Ok, ok, ok.” Disse la ragazza, cercando frenetica nello zaino e tirando fuori un’Ultra Ball “Ecco.”
Azelf sorrise e la toccò. Poi ne uscì “Ah, poi vorrò una battaglia, voglio metterti alla prova. Nessuna pressione eh.”
“No figurati, combatto spesso contro i Leggendari…” Rispose Lucinda.
“Ottimo.” Disse il Pokémon, per poi lanciarsi fuori soddisfatto. A quanto pareva il dio della volontà non riconosceva il sarcasmo.
 
“Sto cominciando a sentirmi solo.” Commentò Uxie, tornato a dormire nella propria caverna. “Oh beh.” E si riaddormentò.
 
“Beh, è stato… Interessante.” Disse Wes, sospirando.
“C’è mancato poco.” Commentò Armonio.
“Già, se la sua missione non fosse finita, dubito avremmo resistito a lungo.” Rispose il Pokémon Ranger Lunick, sospirando.
“Cosa credete sia successo?” Domando Michael.
 
“I membri del Team Galassia erano seduti composti, mentre la Polizia Internazionale li portava via uno dopo l’altro seguendo le istruzioni dell’uomo chiamato Bellocchio, caricandoli su vari elicotteri.
“Credevo sarebbe stato più difficile.” Commentò Frak.
Groudon annuì “Sono venuto fin qua e ho solo potuto picchiarne un po’.”
“Hai sconfitto circa centoventi Pokémon.”
“Un po’, ho detto.”
Frak sospirò. Poi sentì qualcuno gridare. Corse a vedere, e scorse solo un puntolino sparire all’orizzonte e Darken e Draconix gridare.
“Maledetto!” Gridò il nuovo Prescelto di Dialga “Torna qua!”
“Che è successo?” Chiese Frak.
“Plutinio ci ha ingannati ed è fuggito con uno Skarmory. Non pensavamo avesse Pokémon ancora in forma.” Rispose Draconix.
Poi vide i membri rimasti del Team Galassia alzarsi in piedi e fuggire.
“E si è anche ripreso il telecomando…” Borbottò. “Da quel che ha detto mentre lo tenevamo prigioniero, inoltre, dobbiamo stare attenti. C’erano unità autonome del Team Galassia con missioni particolari, tipo rubare a Canalipoli. Potrebbero essere ancora in giro.”
“Beh, non pensiamoci ora, almeno li abbiamo sconfitti.” Disse Frak “Mi pare già qualcosa.”
“Lo penso anche io. E poi, adesso abbiamo dei nuovi alleati. Solo che…”
Lailah stava piangendo lì accanto, vicino a una Giuls svenuta e a Marisio.
“Cos'è successo?!” Esclamò Frak.
“Raziel… Lui…”
“Lailah…” Disse Dragozard “Sono sicuro che va tutto bene. Lo conosciamo, Raziel sa sempre cavarsela.”
“La fate facile voi. E io cosa dovrei fare, sperare che torni e basta?”
“Temo sia l’unica cosa da fare.” Disse Darken “Intanto, puoi venire con noi. Dobbiamo riposarci un po’ dopo questa giornataccia. Potremmo andare a Riva Valore, e da lì ad Arenipoli.”
“E se Raziel ricomparisse qui?”
“Dubito che vorrebbe trovarti in questo stato.” Commentò Draconix “E poi, se esce qui, ci raggiungerà.”
Giuls in quel momento si risvegliò e si guardò intorno, massaggiandosi la testa.
“Che è successo…?” Chiese.
“Giuls!” Esclamò Marisio, baciandola. Gli altri arrossirono. “Cos'è successo?”
“Non lo so, ho sentito una voce e…” Disse la ragazza, poi spalancò gli occhi “E la battaglia? Raziel?”
“E’ finita Giuls, abbiamo vinto, anche grazie ai tuoi Pokémon.”
“Raziel è ancora sparito, ma sono certo che tornerà.” Disse Darken.
Gli altri annuirono. Nessuno fece caso all’espressione di Giuls.
 
“E così è finita.” Disse Garm.
“Sì signore.” Rispose Rongvaldr.
“Ottimo, allora abbiamo finito anche noi. Si torna a Rursus.” Fece un gesto con la mano e Rongvaldr aprì una Poké Ball da cui uscì un Abra che si preparò a teletrasportare via Garm “Voi restate qui e raccogliete le ultime notizie. Poi potete tornare indietro.”
I due annuirono. Poi sospirarono.
“Quindi, hai visto un sacco di roba, eh?” Chiese Sigurd.
“Ah, non prendertela. Ho trovato il tuo Seviper. Era debole, ma ancora vivo.”
Sigurd sospirò “Meno male. Quasi sono contento di come è andata.”
Rongvaldr annuì “Inoltre, quella Giuls…”
“Già, è interessante. Se ho capito bene, allora metterla in dubbio è sicuramente efficace.”
“E chissà. Ci potrebbe tornare utile.”
“Ma questo non è affar nostro.” Disse Sigurd “Saranno le alte sfere a decidere.”
“Come è giusto.” Rispose Rongvaldr “Spero non ci dicano di ucciderla però. Mi dispiacerebbe.”
“Oh, no, io ti conosco. Dimmi che non la vuoi.”
“Beh, che ci devo fare.”
“Hai dodici ragazze, ti rendi conto?”
“E non è ancora abbastanza.” Disse Rongvaldr “Ma rilassati, lei non la prenderò.”
Sigurd sospirò “Vedi di non fare sciocchezze.”
“Quando mai ne ho fatta una.”
Sigurd fece per parlare, ma Rongvaldr lo fulminò con lo sguardo e il ragazzo si ammutolì.
Poi i due scoppiarono a ridere. E subito dopo Sigurd crollò addormentato.
 
“Perché?” Si chiese Kain, volando sopra Dragonite “Perché ho fallito?”
“Salve.” Disse una voce alle sue spalle all’improvviso.
Il ragazzo si girò, spaventato, preparandosi a combattere. Poi vide chi aveva davanti. E sorrise.

 

-Giuls-

Squadra: LanturnLopunny20940b_adf33a7df2ab4753ae1fc62f48abbfaa~mv2.pngLucarioTogekissDragonite

Leggendari: Latias

Medaglie:Mine BadgeCoal BadgeForest BadgeRelic BadgeIcicle BadgeCobble BadgeFen Badge

-Draconix-

Squadra:AerodactylGalladeArcanineGarchompCharizardTyranitar

Leggendari:Rayquaza

Medaglie:Forest BadgeCoal BadgeRelic BadgeMine BadgeCobble BadgeFen BadgeIcicle Badge

-Darken-

Squadra:DewgongRoseradeEmpoleonElectivireSnorlaxArcanine

Leggendari: EnteiDialga

Medaglie:Coal BadgeMine BadgeForest BadgeFen BadgeCobble BadgeRelic BadgeIcicle Badge

-Dragozard-

Squadra:SableyeRaichuGengarGardevoirTorterraCharizard

Leggendari: Palkia

Medaglie:Mine BadgeForest BadgeCoal BadgeRelic BadgeFen BadgeIcicle BadgeCobble Badge

-Frak-

Squadra:SandslashGastrodonToxicroakGliscorLucarioBanette

Leggendari: Groudon

Medaglie:Coal BadgeForest BadgeIcicle BadgeRelic BadgeFen BadgeMine BadgeCobble Badge

Modificato da Zarxiel
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