Vai al commento



[Kin'Grovyle] Raccolta: Racconti brevi


Hydrangea

Post raccomandati

Qui di seguito le diavolerie che sforno nel mio tempo libero, di tanto in tanto; ultimamente ho preso a farlo, un po' per avere il piccolo prestigio di avere qualcosa da condividere e mostrare, un po' perché vorrei veramente che qualcuno commentasse ciò che esprimo ed il modo in cui lo esprimo.

Essendo una persona, tutto sommato, abbastanza sola, che, concedetemelo, si preoccupa anche di argomento che non la coinvolgono, ciò che troverete qui sotto può riguardare veramente di tutto... Purtroppo, da ora che scrivo, 29/4, ho scritto solo cose relativamente tristi, poiché ho ancora qualche problema nel comprendere la felicità .

Spero la lettura non sia fastidiosa... Purtroppo ho il grave problema di usare sempre un linguaggio fin troppo arcaico e complicato, anche per dire cose semplici, e scrivere in maniera vaga: Perdonatemi...

 

 

----------------------------------------------------------

 

 

Questa Primavera (Scritta il 21/3/2014: Ispirata al tema "Contagio", adolescenza, femminilità , esteriorità )

Sei nel bagno, tragedia: Ti piacerebbe essere appena entrata, purtroppo, la dura verità  è che ormai sei qui da un bel po' di tempo, a scervellarti sul trucco e sull'apparenza; questa serata sarà  speciale, ed è tuo assoluto obbligo presentarti in maniera più che “Presentabileâ€.

Questa festa di compleanno è di una delle persone più importanti dell’intera scuola, che tu, in realtà , non conosci affatto, se non di vista; tuttavia, sebbene venendo con chissà  quale apparenza sgargiante non otterresti, a conti fatti, nulla, in quanto l’attenzione della festa non sarà  assolutamente rivolta a te, venire vestita in maniera indecente sarà  un colpo durissimo alla tua persona, la quale non può cadere, non dopo il lungo percorso di evoluzione accaduto durante il passar di quest’anno.

Rimembri, pensando proprio a questo, la scorsa Primavera: Allora per te non ce n’era di importanza nel vestirsi in maniera particolare, e la mattina non ti svegliavi notevolmente più presto per avere più tempo da dedicare al tuo corpo, ed il tuo guardaroba era, diciamocelo, patetico: Le magliette che portavi avevano colori casuali e, su di loro, scritte casuali di colori casuali scritte in modo altrettanto casuale… Che senso aveva mai quello di portare magliette con frasi scritte spesso in inglese? Chi ha tempo di fermarsi, guardarti, leggere attentamente cosa hai scritto sulla maglietta, cercar di capire la scritta ed elaborarne il significato? Quella bizzarra persona che era il tuo amico Ettore sicuramente, difatti, condividevi l’inutile messaggio sul tuo capo d’abbigliamento ogni giorno con lui, sempre interessato a leggere le scritte sulle tue magliette.

Sì... Ettore, pover'uomo, si direbbe, pensando a lui... Ma perché, poi? Se l'è presa tanto quando cercasti di cambiare te stessa, ed, anziché ascoltare i tuoi consigli, ha preferito rimanere da solo, rifiutandoti. Sì, il suo “Piccolo difettoâ€, di cui solo tu sapevi, conoscendolo sin dai tempi delle elementari, era sicuramente un bel problema per un’integrazione… Ma, dopotutto, tu hai dato un po' di te per raggiungere il tuo obiettivo, lui non poteva impegnarsi di mantenere la bocca chiusa e far finta? Forse, anzi, no, che cosa vai a pensare? Sicuramente! Sicuramente sarebbe stato positivo per lui, impegnarsi anch'egli un po' per cambiare, ed ora ne paga l'amaro prezzo: L'emarginazione totale dalla società , la depressione adolescenziale e, peggior conseguenza, il trovarsi uno, anzi, molti gradini sotto quella che era la sua migliore o, meglio, unica amica, che ha provato ad aiutarlo, ma lui ha preso una decisione, e quel che ora è, per sempre rimarrà .

Tu hai fatto la tua scelta e, sì, tu sei migliore. Ma, tornando a questa festa: È il ventuno di Marzo, e questo compleanno è trattato come una importante festa di Primavera da tutta la scuola; la Primavera è una stagione particolare: Le giornate s'allungano, c'è quindi più tempo per rimanere fuori casa, il clima si fa più caldo, ma non troppo caldo, com'è spesso d'Estate, quando il caldo ti toglie la voglia di fare qualunque cosa; crescono i fiori, ed è anche un periodo particolarmente sciallo a scuola... Certo, ci sono i professori che, particolarmente odiosi, rompono tantissimi parlando degli esami di terza media… A più di un anno d'anticipo, nonostante durante questo periodo, da alunni, si ha la certezza che, se non si è dei secchioni, basta studiare per l'ultima verifica e la promozione è assicurata, nonostante tutte le minacce dei professori.Oramai, grazie ai tuoi nuovi amici, che ti han aiutata molto, hai imparato che, anche se l’ostacolo è l'ultima verifica, c'è sempre un modo per ottenere voti eccelsi, anche senza aprire libro.
Invece, che differenza, la scorsa Primavera: Due anni dopo avresti avuto l’esame, chi ti diceva che non ti avrebbero chiesto cose del primo anno? Pensavi; che cosa sciocca, addirittura, passavi pomeriggi interi a studiare, durante questa stagione, fatta apposta per uscire di casa e vivere la propria vita.

Ma, badando ai ricordi che, purtroppo, ti stanno distraendo troppo, sei riuscita, finalmente, dopo tanti indugi, a trovare un buon rossetto abbinato con l'eyeliner: Quello, hai imparato, non è sempre una buona scelta abbondarne, alcuni ragazzi ne sono particolarmente attratti, ma potresti dare idee sbagliate ad altri: Evitalo, così diceva la tua nuova migliore amica, che è una vera esperta, è stata proprio lei ad aiutarti per il tuo lungo percorso d’accettazione per la crème de la crème della scuola.

Difatti, ora che hai finalmente sistemato il trucco, è ora di scegliere le scarpe… E, bisogna ammetterlo, essere popolari è costoso: Riguardo alle scarpe... È veramente costoso averne così tante paia. E pensare che la scorsa Primavera portavi un solo paio di scarpe, ovviamente senza minimo rialzamento, che vedevano i tuoi piedi anche per mesi! Ora ti ritrovi nell'amletica situazione di dover scegliere la misura del tacco: La tua amica dice che un tacco più alto rende più adulte, attira maggiormente l’attenzione della gente (Positivamente, s’intende) e ti mette su un certo livello di superiorità  in confronto all'altra gente... Tuttavia, bisogna anche considerare che non è facile portarli: Hai più volte provato ad uscire coi tuoi tacchi più alti, che dolore, i piedi! Ma questa è un’occasione importante; dolori alla schiena o al piede? Non è il caso di pensare a queste cose, è un’occasione importante!

Il tuo telefono emette un breve squillo: Un messaggio da una delle tue amiche, che ti chiede chiaramente dove tu sia, e ti avverte che ti aspetta sotto casa tua, immediatamente, tutto ciò espresso in una quindicina oppure, osando, ventina di caratteri, includendo i punti interrogativi ed esclamativi, decisamente numerosi, nonostante l’assenza di ulteriori segni di punteggiatura: Linguaggio che hai, fortunatamente, imparato brevemente anche tu a dominare, come fosse una lingua nuova, difatti non puoi scrivere un messaggio al telefono senza usare quest’ultimo… Pensa che sciocca, la scorsa Primavera, quando, invece, ogni volta che scrivevi un messaggio al tuo amico Ettore pensavi alla punteggiatura, a mettere la lettera maiuscola sulla prima lettera di ogni nome proprio, e che guaio se dimenticavi il punto alla fine! Quanta ignoranza: È bastato un anno per comprendere come funziona la lingua dei messaggi: L’obiettivo è di esprimere un concetto il più brevemente possibile, una lingua più poetica di quanto tu credessi (Addirittura l'avresti definita "Barbara"!), che sciocca: A quale scopo allungare e complicarsi le cose? Quando parli tu non fai mica caso a sottolineare che un nome sia proprio in qualche modo, non fai caso a dove dovresti mettere la virgola (Che poi, i libri che tu leggevi alle elementari, definivano la virgola come una "Pausa"… Ma, quando leggi, puoi mica fermarti ad ogni virgola? Puoi mica parlare e, sapendo che se avessi scritto quella conversazione avresti messo una virgola, fermarti, con la scusa di star mettendo una virgola nel tuo discorso?!), e figurati che i professori si inorridiscono a vedere un tale linguaggio usato su un quaderno, ma tu scrolli le spalle, e non te ne interessi: Interessarsene sarebbe un guaio per la tua persona.

Mentre stai finendo di prepararti, noti l’assenza di tua madre in casa: Ricordi chiaramente di come, fino alla scorsa Primavera, ogni volta che usciva di sera, ti rammentava di stare attenta, di non aprire a nessuno, e di non fare nulla di irresponsabile, ti abbracciava molto affettuosamente, per poi uscire, immersa dai tuoi saluti affettuosi, fino all'inizio della tua scalata sociale: Le amiche, gli impegni e la popolarità  han fatto si che l’amore di tua madre risultasse troppo invasivo nella tua vita, difatti ti trovasti nella situazione di chiederle di evitare, addirittura, di farsi vedere con te in pubblico, ed ella non la prese bene; il risultato è questo: Esce di casa senza dir nulla, e senza pensare alla tua presenza, portandosi dietro le sue chiavi, sulle quali, lo stesso giorno della vostra ultima lite che fece iniziare questa routine, aveva attaccato un piccolo portachiavi con una faccina sorridente e sotto la scritta “Paolaâ€: Il tuo nome. Ogni volta che esce di casa ed hai l’occasione di vederla, noti, con indifferenza, che, appena aperta la porta di casa con quelle "Speciali" chiavi, ancora prima di varcare l’uscio, le prende e le abbraccia stringendosele forte al cuore, emettendo qualche gemito, e, forse, piangendo... Sono, ovviamente, segni di una certa debolezza caratteriale presente nelle madri, non bisognerebbe farci troppo caso, sebbene chissà  che preoccupazione avresti avuto, a vedere una scena del genere, la scorsa Primavera.

Sei finalmente pronta: Scendi soddisfatta ed apri la porta di casa; la scorsa Primavera avevi come unica compagnia quella di un solo “Amico†(E che amico, che preferisce la solitudine ad un tuo aiuto!) che non avrebbe mai provato attrazione per te, come tu non l’avresti mai provata per lui, ora, invece, hai molte conoscenze, moltissime amicizie, ed un popolarissimo ragazzo, che frequenta la terza E (Una delle poche persone ad esser stata bocciata ben due volte!), ed, oltre ad essere notevolmente più grande di te di età , è un vero e proprio leone feroce e pronto a fare qualsiasi cosa. Sì, vedrai che serata: La probabile presenza di ogni tipo di bevanda a casa di questa persona renderà  possibile di Tutto, ed il Tutto è ciò che ti serve per apparire più adulta: A breve festeggerai il tuo tredicesimo compleanno, e per allora, sarà  il momento del botto! Quella lì dovrà  essere una festa indimenticabile, ancora più di questa, e dovrai fare la tua grande figura; hai già  pianificato tutto e, già  lo sai, tutto andrà  per il meglio.
Per il momento, il primo, importante passo del tuo piano è proprio il “Tutto†che porterà  questa speciale serata.


E mentre ti dirigi verso l’ignoto, butti un occhio sul sole, vedi che è caduto e non è più in alto, splendente come prima: Egli sta tramontando, e la tua giovinezza con lui.

 

Un normalissimo innamoramento (Scritta l'11/4/2014: Amore, femminilità , adolescenza)

Ed anche questa mattina, sento che è ora di alzarmi: Non è la luce del sole che, ancora debole, cerca di cadere sui miei occhi per spingermi ad alzarmi, è un’altra luce quella che mi spinge a prepararmi ad un altro giorno; ebbene, anche oggi il ricordo della sua splendida chioma rossa come l’alba ed il tramonto ha fatto modo che io mi alzassi dal letto.

Anche mangiando, facendo colazione, ripenso a lei, il suo dolce viso delicato, che nella sua forma perfetta teneva due occhi verdi, di un colore stupendo, il quale richiamava quella grande zona di bosco estesa quanto il mare che diveniva il cuore di chiunque sfiorasse appena quel volto di vista; il suo era uno di quei volti ai quali non potevi parlar la prima volta senza aver potuto avere prima l’occasione di vedere le sue labbra muoversi… Quelle piccole e sottili labbra, sotto quel dolce e delicato naso, che nascondevano una dentatura che, a vederla, capivi subito che ella non aveva mai neanche solo sfiorato con le sue labbra del tabacco; ed il suo sorriso… Oh! Quella linea che separa la parte superiore di una dentatura perfetta da quella inferiore, ha la stessa forma del rapido taglio che subisce il mio cuore a solo pensarci, il suo sorriso! Che abbatteva ogni mia barriera: Gli occhi immensi facevano, sì, male, ma la visione del sorriso di una tale divinità  ha lo stesso effetto di un gigante pugno chiuso… Prima da sciolto t’accarezza, e ne senti tutta la sua grazia, ma, nel momento seguente, te ne ritrovi al di sotto: Come si può resistere ad una tale potenza?

Ora che ci penso, le sue mani… Lisce, come fosse una bambina, candide, che riservano una tenerezza unica, accompagnate da quelle, lisce anch'esse, braccia, e quel fisico perfetto: Non magra magra come tutte le altre ragazze volevano essere, perché l’eccessiva magrezza non porta forzatamente a conseguenze benevole, difatti, ella non era una piuma, ma non era nemmeno un peso, e non si curava nemmeno di quest’ultimo, poiché mangiava bene… Ma bene veramente! Non maniacale come una donna terrorizzata dal suo fisico eccessivo, e non impaurita come un’altra che, troppo magra, ha disgusto a mangiare qualsiasi cosa, mentre quel poco che riesce a mandar giù le fa pesar eccessivamente lo stomaco.

E che dir del suo vestiario? Non era affatto avida come le altre ragazze! Vestiva abiti incantevoli nella loro semplicità : D’inverno di più pesanti, d’estate di più leggeri, teneva ripudio verso le ragazze che d’inverno vestivano con maniche corte per apparir più seducenti, ed era fortemente disgustata da coloro che d’estate sfoggiavan tacchi ed abiti adatti più ad una sfilata di moda, che alla vita estiva; usava girar spesso con la sua particolare borsetta, che di particolare, oltre all'affetto che teneva per essa, sufficiente a tenerla con sé per i tre anni delle scuole medie, non aveva assolutamente nulla, quella borsetta, così grande, ma con così pochi oggetti concreti all'interno... Che lasciano spazio ai ricordi di un passato che, per conoscerlo, chissà  cosa non darei.

Ma la bellezza non è sempre il miglior dono che si possa avere, no? Difatti, di tutto ciò ch'è stato descritto prima, niente potrebbe competere con la sua personalità â€¦ Una sola parola: Dolce! Assolutamente dolcissima! Gentile con tutti, amatissima da tutti, chi potrebbe meritare una persona capace di dare ogni suo attimo libero per il bene di altri? Aveva molto da fare, eppure si trovava nella situazione d’esser sempre capace di rispondere ad ogni quesito, di ogni materia, che le veniva posto; “Qualcuno ha qualche problema con i problemi? Dovete recuperare storia, ma la vostra memoria fa molte storie? Nessun problema, datele un orario, e lei sarà  sempre pronta ad aiutarvi!†pensavo, in preda all'ammirazione, quando vedevo tutto l’impegno che ci metteva per aiutare gli altri: Le piaceva farlo. Molta era la gente della classe che le chiedeva aiuto, ma lo facevano tutti per quest’ultimo motivo… I ragazzi non osavano cercarla, poiché di ragazze, nella scuola e nella classe, ce n’erano di –Oggettivamente?! Soggettivamente!- più belle. Riguardo a me… Mai avuto talento con nessuna materia, ma mai mi è saltato in mente di chiederle aiuto… Mai, e dico mai, che vergogna! Il mio volto, solo ad averla vicina, diveniva rosso, come fosse un pomodoro: Troppo grande per nascondersi sotto i piccoli fili d’erba verdi sopra di lui… Non potevo rischiare tale vergogna. Anzi, cosa ho fatto? Ho alzato la mia media con molto, molto olio di gomito. Solo per lei. Oh, il minimo che avessi potuto fare!

È già  sera: Un’altra giornata passata a pensare, sempre e solo a lei… La creatura più bella e dolce mai creata in questo universo. Davvero, io non ho idea ora, dopo un anno che non la vedo più… Con chi sia, dove sia, con quale amore e con quali sogni. Io so solamente che terrò il suo ricordo come un prezioso tesoro, ed un giorno remoto, forse, se il destino vorrà  donarmi la completezza, la rivedrò.


Ancora faccio fatica a pensare a me come una persona senza rimpianti… Io la lasciai andare senza dirle nulla… Ma, forse, se non fossi stata così timida, così impaurita, così piccola… Sarebbe stato così strano dichiararle il mio amore?

 

La torre

 

La torre: 1 - La mia gabbia (Esteriorità , bellezza, solitudine)

Da tempo vivevo in quella gabbia, una gabbia dolce, una gabbia colorata.

Tutto ciò che la mia infanzia ha visto è stato un carico di lodi, complimenti, frasi inutili… Io non mi dispiacevo di nulla: Solo dopo che fu trascorso il tempo necessario, riuscì a capire.
Era una maledizione, sul serio: Sentivo i miei capelli biondi, non di quel biondo finto che i biondi spacciano per giallo… Un biondo d’un giallo scuro, che va quasi al rosso… Sentivo questi capelli, lisci, non troppo lunghi, ma così… “Ribelli†e lunghi… In confronto a quelli dei miei coetanei; li sentivo come fossero serpenti attaccati alla mia testa che cercavano di mordermi, sentivo il mio viso, bianco come il latte, condito da quei brillanti occhi blu dal color del miglior mare per ricavar del sale, lo sentivo… Come la mia pelle fosse infangata, non di quel fango che si usa per esser più belli, era il fango in cui si rotolano i maiali… Quello sporco. Sentivo poi, questo fisico, così snello, così perfetto, così… “Normaleâ€; non sono grasso, e nemmeno troppo magro, ma mi sentivo come se fossi perennemente stretto da qualcosa per tutto il mio corpo, qualcosa che, una volta slacciato, mi avrebbe fatto esplodere.

Cosa pensava la gente, d’un normale ragazzo tredicenne con dei genitori ricchi ed una casa sfavillante? Non sicuramente di quelle costruite per avidità  da persone che volevano solo prestigio… Non dilungherò descrizioni della mia prigione, ma per fare un esempio: Le tende, quelle tende di motivo zebrato… Una persona lussuriosa avrebbe voluto tende sfavillanti, dorate, di qualità  perfetta… E le nostre, invece, parevan modeste, ma eran così per un motivo: Che chi lo oda ci creda o meno, il motivo zebrato è una protezione sia dal calore che dal freddo, per via di ragioni che non starò a spiegare… Aspetta, ma perché dilungarmi su quella prigione?
Prigione, sì! Pensare, pensare di vivere dentro un corpo che, lo senti: È tuo, non lo hai scelto tu… Non lo hai scelto… No, assolutamente… Non lo hai scelto tu!! Eppure… Lo giuro, è una maledizione. E vada bene che quello ricco e bello debba pagare da bere, e vada bene che quello bello e ricco debba tenere conto di ciò che si indossa, ma… Chi ha scritto che quello bello e ricco non debba avere mancanze nell’apparire!? Chi ha mai decretato obbligatorio per quello ricco e bello di pagar la merenda ad altri!? Chi mai ha deciso che quello bello quanto ricco debba anche solo far caso alle sue testarde pretendenti!? Tanto facile, a dirlo, a pensarlo… Provateci voi, disgraziatissimi infami! Son io quello a cui la gente chiede i favori, sono io quello che, anche solo a vederlo, crea aspettative alla gente…

E poi, questa gabbia… Ad ogni passo che fa la maledizione, ella si restringe.

Arrivò poi il giorno in cui la gabbia divenne talmente stretta che non liberarsene sarebbe stato mortale: Varcai la bà stardissima soglia, leggermente decorata di quel motivo zebrato e circondata da ridicole decorazioni: Nessuno mi vide, oppure… Chi mi vide non fece nulla per fermarmi. Dopo aver varcato quella soglia mi ritrovai alle porte di un bosco, dall'apparenza quasi fatata, che mi portò, quasi d’incanto, quasi come fosse solo una semplice e corta via di passaggio, sino ad una pianura. Il mio viaggio era triste e rassegnato, sentivo di esser destinato a vagare per cercare un modo per scrollarmi finalmente di dosso quella maledizione, eppure, qualcosa mi impedì di andare incontro a questo terribile destino: Lei, nel bel mezzo di quella grande pianura incolta e senza alberi, ove il mio viaggio era da poco iniziato, vi stanziava una torre abbandonata, alta, decadente e costruita con della semplice roccia da chissà  quale animo solitario…

A vederla rimasi scosso da una strana sensazione, la toccai per sentirne la temperatura: Era fredda, come il ghiaccio, ed era interamente colpita dal sole, tant'è che io ero coperto da un'enorme e scura ombra, talmente scura che faceva divenire di color marroncino i miei capelli maledetti dal sole.
Questo roccioso ghiaccio che stavo toccando… Era gelido e duro, proprio come il mio cuore. “Cosa fai tu qui?†Le chiesi, come se potesse rispondermi; ella, difatti, non rispose, in alcun modo.

Ero troppo curioso; quella porta, costruita anch'essa in pietra, pareva fatta apposta per me, motivo per il quale entrai senza indugio, in quella che all'interno era una normale torre, con scale a spirale che andavano verso l'alto… Però, in quanto non completa (O caduta?), la cima non esisteva, le scale sembravano fermarsi ad un certo punto, come per magia; la spirale era brutalmente troncata verso la fine.

Ancora all'interno, mi girai verso la porta da dove ero entrato, e, come fosse una persona reale, le chiesi, a voce anche abbastanza alta (Tanto nessuno poteva sentirmi, eccetto lei) un socievole “Tu chi sei?â€. Ricevetti una risposta quasi immediata, “Tu chi sei?â€: La torre era aperta da due lati, eppure sentivo abbastanza forte l’eco delle mie parole… Decisi di parlarle nuovamente, stavolta provai un ancor più socievole “Come stai?â€â€¦ Di tutta risposta, ricevetti un altro “Come stai?â€. Era la prima volta che qualcuno si interessasse veramente a come stavo, ero… Felice. “Bene, grazie!â€, risposi, sinceramente e con entusiasmo; ella rispose nuovamente “Bene, grazie!â€, ed allora non ci potetti credere: Dopo avermi chiesto come stavo, ed ascoltato la mia risposta, esclama che ciò la fa sentire bene, e mi ringrazia di averle comunicato il mio stato d’animo, ciò mi rendeva molto felice.

Ho passato poi qualche ora in compagnia della torre, non credo di aver mai passato delle ore così divertenti… Potrei dire d’aver parlato e di aver addirittura giocato con la torre, trovando anche una buona posizione nella quale schiacciare un pisolino. Fortunatamente, ogni tanto avevo l’occasione di tornare in quel bosco per raccogliere qualcuno dei frutti che crescono sui cespugli, alcuni amari, altri relativamente gradevoli, ed ogni volta mi sbrigavo perché volevo tornare il prima possibile dalla mia adorata torre.
Vi mise tanto tempo, ma quando scese la prima notte, poggiai la testa su quell'adorato scalino ed osservai le stelle con la torre… Era semplicemente fantastico, sublime… Non mi spiegavo come avessi potuto vivere prima d’allora senza aver mai osservato il cielo stellato, senza aver mai visto spettacoli in compagnia di qualcuno; le stelle brillavano, i miei occhi pure, fino a che non si chiusero in un sonno profondo, finalmente passai una notte in pace, finalmente potei riposarmi.

“Buongiorno!†Esclamai la mattina dopo, la torre mi rispose con un inaspettato “Buongiorno!â€: Ho adorato tantissimo l'allegria con la quale mi ha salutato!
Uscì dalla torre con un sorriso, mi girai verso quest’ultima e poi, non so perché, alzai la mano facendo un cenno di saluto, iniziai a camminare verso il bosco e lo attraversai ancora più velocemente di come avevo fatto il giorno prima: S'era decisamente accorciato di lunghezza.


La mia vita tornò immediatamente com'era prima… Solo una cosa era cambiata: Or ora, ogni sera, in questa gabbia e sul mio letto, prima di andare a dormire, torno in quella grande pianura, per tornare a parlare con la mia unica e migliore compagnia: La torre.

 

La torre: 2 - Castelli mentali (Solitudine, malinconia, naufragio)

È da qui che ha iniziato ad erigersi questo cumulo di rocce… Molto bizzarro come, pian piano, cresca.

Comunque, cosa stavo pensando? Ah, ecco cosa stavo pensando: Mi chiedevo… Io son una di quelle persone che possono definirsi “Belloâ€? Nessuno in genere mi assicura del contrario… Ma, al contempo, nessuno mi ha mai detto che io sia bello; se avessi qualche chilogrammo in meno, se avessi un po’ più di muscolatura, e se avessi un volto più pulito, non sarei forse molto più bello? Sì, sicuro; potrei iniziare con una dieta ed un po’ di palestra. Mi immagino, se potessi una mattina entrare in classe sfoggiando un altro, nuovo, me stesso, mostrando a tutti il mio fascino e la mia bellezza.
Ma, non so, non è che Lui potrebbe pensare che io mantenga la mia bellezza ad alto livello solo per competere con lui? Io non oserei mai un azzardo del genere, ma… Ok, meglio lasciar perdere l’aspetto esteriore…

E se, invece, fossi più intelligente? Voglio dire: Ora come ora, sono tra i casi più disperati della classe, perché non ho assolutamente voglia di studiare o di migliorare in qualche modo la media, in fondo, cosa ho più da perdere? Però, se magari fossi più intelligente, potrei smettere di farmi pregiudicare come una persona sciocca e scontata, e piacerei di più alla gente (Forse riuscirei a piacere anche solo a qualcuno), e rischierei meno guai in famiglia o con la mia vita in generale… Ma se poi Lui credesse che cerco di recuperare i voti semplicemente per cercare, vanamente, di raggiungere il suo inviolabile podio sopra qualsiasi altra media scolastica? Oh, mio dio, mi guarderebbe dall’alto e mi fulminerebbe con uno sguardo! Meglio rimanere coi piedi a terra…

Mmmh… La roccia sulla quale mi son seduto pare essersi alzata… No, va bene, basta distrarsi, cosa stavo pensando?
Oh, sì: E se provassi, sebbene molto goffo, ad esser carino e fare amicizia con qualcuno? Certo, potrei provarci… Il ché sarebbe sicuramente molto bello, ma come? Diamine, so veramente ben poco di come rifletta la gente… Forse potrei organizzarmi in qualche modo, o forse attirare di più l’attenzione su di me (Tentando di farlo positivamente, ovvio!), in modo che forse io riesca a piacere a qualcuno…
Ma, a pensarci, non è forse Lui quello che, in genere, piace a tutti, ed è sempre al centro dell’attenzione? Se anche io cercassi di comportarmi in maniera simile, in che modo potrebbe poi considerarmi? Penserà  sempre a me come un vigliacco copione?! Mai! Assolutamente troppo spavaldo da parte mia…

A volte mi chiedo in quale verso giri il mondo… Mi hanno spesso detto, sin da piccolo, che più cosa buone si fanno, più saranno le belle cose che ti accadranno, come con le cose cattive, che più ne fai, e più cose brutte possono accaderti.
Eppure, non mi spiego il perché di questa malinconia… Questa amarezza, questa solitudine, questa sensazione di vuotezza, di esser stato trafitto da una grande lancia, la quale obiettivo era di introdurmi a tutte le altre lance che mi avrebbero trafitto negli istanti a venire ed anche ora… Me lo chiedo senza troppo contegno: Perché a me? Per meritarmi qualcosa del genere, avrò fatto veramente così tanto male a qualcun altro? A tante altre persone, magari?
Mi merito veramente di esser considerato sempre dopo gli altri? Mi merito veramente che gli altri diano sempre per scontato un mio fallimento e rifiutino un mio aiuto a prescindere?
Se quella cosa sulla sorte che gira è veramente reale… Cosa ho fatto di male? Può anche solo la mia presenza esser stata maledicente per qualcun altro? Perché altra spiegazione non ce n’è: Non ricordo d’aver mai fatto nulla a nessuno, quindi deve proprio essere la mia presenza a portare tutto questo male.

O forse non è così… La gente è spesso strana: A volte a scuola tutti sembrano allegri, spensierati e senza alcun problema, ma poi, appena accade loro qualcosa, si arrabbiano di tutto con tutti… Perché arrabbiarsi per cose piccole piccole, come uno scherzo innocuo, un piccolo abbassamento della media dato da un voto leggermente più basso, un rimprovero per qualcosa che si credeva d’aver fatto bene…?!
…Ma la gente pensa mai alla possibile esistenza di casi come il mio? La gente s’arrabbia anche se le viene torto un capello, io, di mio, son ormai da due mesi rimasto calmo, sebbene fossi trafitto… Ho evitato, per paura di ferire in qualche modo qualcuno, di essere troppo invadente, ho evitato di dare a Lui sospetti che forse farebbe benissimo ad avere… Ma qualcuno sa che io esisto?!

Intanto… Il cielo si scurisce e si squarcia intorno a me, mentre la roccia sulla quale sono seduto si alza sempre di più dalla terra, il vento inizia al contempo a muoversi in cerchio, la terra emette boati, urla di rabbia, urla di paura, urla di tristezza, urla morenti, condite dai fulmini che spaventati mantengono le distanze da me e dai lampi che mi accecano, sapendo, tuttavia, di essere l’unica luce in questo buio scenario di decadenza…

Ma non mi importa, non m’importa…! Possano anche questi fulmini scagliarsi sulla mia testa e farmi cadere da quest’altezza, possa questo tornado che mi gira intorno risucchiarmi e sbattermi con forza al terreno, possa la terra famelica ingurgitarmi e farmi bruciare tra le sue fiamme… Possa anche io morire…! Tanto qui pare che nessuno pensi a me: A partire dai miei genitori, i quali più tentino di incoraggiarmi, e più si vede che fanno fatica a portarmi come fossi un peso… Per passare poi a tutti gli altri che sarebbero felicissimi di vedermi morto, e se ne fregerebbero delle sofferenze atroci che ho patito... E per finire Lui, che è solito a guardarmi con quegli occhi pieni di amichevole famelicità â€¦ Occhi che sanno cosa ho visto, e che sanno che morirei all'istante se il mio sguardo li incrociasse… Ed io non saprò mai se quegli occhi, quei bellissimi e malevolentissimi occhi (…!), sapranno mai che tutto ciò che ho sempre voluto, tutto ciò a cui ho sempre ambito… Era di poter parlare ancora con Lui… Avere delle spiegazioni, scusarmi…!
E giurare che saremo tornati ad essere amici, per sempre.

Cade la pioggia, bagna tutto intorno a me, bagna il mio volto e, come da ciclo, quella pioggia torna, intorno a me, ad essere mare.


Si calmano le acque, si calma la tempesta; la torre sembra star pian piano diminuendo di dimensioni, e la mia tristezza con lei: C’è il sole... Riesco a vederlo tramontare. Alzo la testa dal cuscino, e ci ripenso ancora un attimo; forse dovrei smetterla di farmi troppi castelli mentali...

 

La torre: Appendice

Al di là  di montagne, colline, praterie e mari, si trova una grande pianura dove una torre osserva tutto ciò che vi è intorno.

La torre non ha una temperatura: Può essere fredda come il ghiaccio e può scottare come il magma, essa manterrà  sempre la sua temperatura, sebbene, come già  detto, non ne abbia alcuna.
Essa aspetta nella pianura, una pianura che, delle volte, brilla sotto la luce di un sole sorridente, come, in altre occasioni, possa reggersi quasi a fatica tra le intemperie e gli uragani che la circondano.

La torre non ha nemmeno un’altezza: C’è chi l’ha vista toccare quasi il cielo, chi l’ha vista che quasi sembrava un semplice cumulo di rocce, qualcuno l’ha anche vista crescere e qualcun altro diminuire di dimensioni; ma, in ogni caso, la torre è sempre lì e presenta sempre segni di decadenza che, qualche volta mostra di più, altre di meno.
Essa attende silenziosa le tante persone che ogni giorno vengono a chiederle udienza... C'è chi ha trovato questa bizzarra pianura oltre un folto bosco, chi l'ha trovata dopo aver attraversato fiumi, e chi l’ha trovata dopo aver aperto un cancello che gli è sempre stato di fianco.

Ma cosa è questa torre? Perché c'è, perché dà  ascolto a tutte queste anime che trasudano gioia, amarezza, dolore, frenesia…? Qualcuno è triste, qualcun altro è felice, chi piange, chi ride... Ne avrà  sentite di tutti i colori.
E perché sta lì ferma, limitandosi a non esistere? E, domanda più importante di tutte: Chi l’ha creata? Oppure, come si è creata?



A tutte queste domande forse nessuno saprà  dare mai risposta… Sono poche le certezze che si possono avere su questa torre ma, se ella potesse parlare, ci inviterebbe sicuramente a porre la nostra attenzione su un particolare: Qualcuno potrà  vederla in un modo, qualcuno in un altro; qualcuno l’avrà  trovata in un modo, qualcun altro in un altro... Ma, sebbene la torre e tutto ciò che vi è apparentemente collegato appaia diverso di persona in persona, l’aria che si respira in questo magico luogo è uguale per tutti.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Guest Gingaehlf

 

 

Questa Primavera (Scritta il 21/3/2014: Inspirata al tema "Contagio", adolescenza, femminilità , esteriorità )

 

inspirata? Come l'aria?

...ed sull'apparenza... senza la "d"

Non sono male, ma c'è qualcosa che mi lascia perplesso...

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Ti ho modificato il titolo nella forma corretta.


Detto questo, ho letto la prima, al momento, e devo dire che data la premessa mi ero immaginato qualcosa di incommentabile, ma in realtà  è piuttosto fluido. Poi leggerò anche il resto, ma per quello che ho letto non vedo particolari eccessi.


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

inspirata? Come l'aria?

...ed sull'apparenza... senza la "d"

Non sono male, ma c'è qualcosa che mi lascia perplesso...

Uhm... Doveva essere "Ispirata", pardon :c

Giusto, chissà  da dove l'ho tirata fuori quella D n_n

 

Provvedo a correggere .u.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Archiviata

La discussione è ora archiviata e chiusa ad ulteriori risposte.

  • Utenti nella discussione   0 utenti

    • Nessun utente registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea...