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[Snorlax] Fanfiction: Pokémon Moon & Stars [Parte 1 - 40]


Snorlax

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Pokémon Moon and Stars

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Prima serie: Pokémon Moon & Stars

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Episodio 1: Sotto il cielo di Holariya!

Holariya è un'isola. Un'isola dalla forma un po' strana. Può vantare di tutto: paesaggi mozzafiato, economia fiorente e città  ricche di arte e storia, una storia antica e misteriosa che nessuno sembra voler narrare. Ogni singolo luogo di quest'isola è ricco di una strana aura che lo distingue da ogni altro. Solo un uomo conosceva la verità , ed è quest'uomo che una misteriosa organizzazione criminale cerca di far rivivere. Come? Con una forza magica presente sul monte più alto di Holariya che solo un potere gigantesco può far attivare... Il potere dei Cinque, come le leggende del luogo lo chiamano.

Dalle pianure dell'ovest, alle coste frastagliate del golfo del sud, ai monti innevati e imponenti della Penisola Nordica, alle alture dell'est la magia si sta risvegliando...

La nostra storia inizia da un momento che ogni ragazzo della regione, a quindici anni, è costretto ad affrontare: la partenza come allenatore di Pokémon. Il nostro protagonista è, appunto, un ragazzo di quindici anni di nome Vinnie che vive nella Provincia di Auron, il maggior centro dell'est di Holariya. La sua storia si avvicinerà  sempre di più alla leggenda, fino a scoprire un'inquietante verità .

La nostra storia parte da Auron Vecchia, un borgo di casette in pietra arroccato su un colle scosceso. Quella mattina Auron era, come al solito, d'inverno, innevata. La nostra storia parte da una villetta in pietra poco lontana dal paesino.

“Posso entrare?”

“Certo”

Una donna sulla quarantina entra dalla porta sorridendo. Vinnie è steso sul letto, lo zaino è già  pronto dalla sera prima.

“Ehm… è ora che tu vada…”

“Di gi�”

“Si…”

La donna esce dalla stanza lasciando Vinnie da solo. Il suo grande viaggio sta per iniziare. La sua avventura nel mondo dei Pokémon…

Vinnie è elettrizzato, si sente vivo, felice.

“Allora… Il jeans nero… Ah! La maglia… Si… Si, questa grigia! Uff, le scarpe??? Che stanchezza!!!”

Il ragazzo si stende sul letto, guardando Auron Vecchia assopita sotto la coltre di neve. Il suo paese… Il borgo che diede inizio alla storia della sua regione non gli era mai sembrato così calmo… Un Taillow si posa sulla finestra, per poi volare via…

“Scommetto che quel poveretto non ha mai visto la neve!” pensa Vinnie.

“Non voglio partire… Lasciare tutto… Holariya è una terra insidiosa…” Dopo quindici anni d’attesa non voleva più partire. Ma doveva. Come tutti i suoi coetanei.

Lentamente il ragazzo si veste e scende a fare colazione sul suo tavolo di mogano, forse per l’ultima volta a casa sua.

La bici era poggiata sul muretto di pietre bianche, Vinnie la prende e parte.

La bici si muove, ma sembra arrancare sul suolo innevato. Dal precipizio verso la grande città  di Auron, Vinnie riesce ancora a vedere le decorazioni e il grande albero illuminato che per quindici anni avevano reso il suo Natale così speciale.

Dopo alcuni chilometri, il ragazzo entra nella grande Foresta Aurea, particolare perchè d’autunno si colora d’oro rendendo tutto stranamente magico, ma nella stagione fredda diventa cupo e misterioso. Il ragazzo procede lentamente, a volte si gira, spaventato da qualche rumore. Alcuni occhi enormi e brillanti si intravedono tra gli alberi: sono gli Hoothoot.

“Ecco. Ci siamo” Pensa Vinnie. è arrivato il momento. Il bivio.

Da una parte la costa, esotica e calma, un mondo sconosciuto dove la Professoressa Ranja Elnath sta aspettando il ragazzo per dargli il suo primo Pokémon; dall’altra la caotica e affollata Auron, la sua magnifica città .

Vinnie sceglie la costa. La sua nuova vita ha inizio.

La strada per Palmizia è breve e tutta in discesa, dall’alto si riesce a vedere il mare e l’ombra dell’isola montuosa di Jepria, la Lega Pokémon.

Palmizia è un piccolo paese diviso tra parte antica, circondata da mura che lasciano intravedere altissime palme e la parte nuova con le caratteristiche casette bianche, chiamate dagli abitanti del posto Panchìe, infine il grande porto, tra i più importanti di Holariya.

Vinnie varca le mura della città  antica, trovandosi subito in un mondo estraneo al suo. Le case sono tutte colorate e hanno grandi giardini intorno. Tutto è all’ombra delle maestose palme giganti dove vivono Pokémon uccello e pochi Mankey, una specie tanto rara in Holariya che nemmeno si trova nel Pokédex! Vinnie si dirige verso una grande casa bianca. Il laboratorio.

“Permesso? C’è nessuno?” Dice Vinnie entrando

“Si, avanti” risponde una voce di uomo dall’interno.

Vinnie entra e trova un ragazzo più grande di lui di qualche anno.

“Cerco la professoressa Ranja…”

“La cerco anche io s’è per questo” risponde il giovane ricercatore “Sembra ci sia stato un problema con gli starter da consegnare a un ragazzo… Che credo sia tu… Ehm… Scusa, sono un po’ imbarazzato adesso…”

“Ma quindi… Oh, no! E adesso dov’è?”

“Credo sia al porto… I Pokémon della federazione non sono arrivati, quindi credo sia andata a chiedere spiegazioni, ma è lì da tre ore e nessuno l’ha vista! Sono veramente preoccupato, la professoressa è una donna forte, ma ha il difetto di lasciarsi trasportare troppo dall'emozione e... Non vorrei stesse facendo qualcosa di cui potrebbe pentirsi...”

“Scusa, ma non vedo dove sia il problema… Potremmo semplicemente andare a cercarla...” propone Vinnie.

“E lasciare il laboratorio? Non posso, questo è il mio lavoro, poi i Pokémon della Federazione potrebbero arrivare a momenti e... Senti, vai tu, piuttosto…”

"Da solo? Ma non ho nemmeno idea di come sia questa fantomatica professoressa!" risponde il ragazzo adirato.

"Senti bene, vuoi partire o no?"

"Si, ma..."

"Si e basta, dai il tuo contributo, aiutarsi a vicenda è la prima regola per un buon allenatore!"

Così Vinnie, sebbene irritato, parte alla ricerca della professoressa scomparsa. Cerca per tutta Palmizia, attraversa le sue stradine tortuose dalle caase bianchissime e accecanti, raggiunge il rinomato lungomare su cui si affacciano le ville dei miliardari della zona fino ad arrivare all'enorme porto, ma niente... La professoressa sembra svanita nel nulla.

Sfinito e ormai disinteressato, il ragazzo torna al laboratorio dove ad attenderlo c'è l'aiutante ricercatore della professoressa.

“Non la trovo!” esclama Vinnie.

“Anch'io mi sono dato da fare, ho telefonato a tutti quelli che conosco, ma nessuno sembra averla vista!” risponde preoccupato il ricercatore.

“E adesso cosa si fa?”

“Adesso… Guarda, è contro le regole, ma è necessario... Ti regalo una Pokéball, così catturi il tuo primo Pokémon da te ed è fatta, ma ti avverto: sarà  difficile senza l'aiuto di un altro Pokémon… Questo è quanto...” risponde il giovane avvicinandosi a uno scaffale.

“E io dovrei andarmene? Come puoi chiedermi di far questo! Questa è la mia vita, è il mio momento e dovrei lasciare tutto così? Con un ”Tieni una Pokéball, ma non avere grandi aspettative perché potresti non catturare nulla"? Ti sembra normale?" esclama infuriato Vinnie. Adesso la questione è diventata personale: deve ritrovare Ranja a tutti i costi!

“Potresti aver ragione… Facciamo tre Pokéball, ok? Così hai più possibilità  di catturare un Pokémon e dopo fare quello che vuoi!”

“Mi stai prendendo in giro? Io non accetto...”

“Verrò con te!” all'improvviso esclama il ricercatore “Ah, vero... Dimenticavo... Piacere, mi chiamo Dustin, ho diciannove anni!”.

“Ehm... Ok..." risponde Vinnie stupito dal cambiamento di umore improvviso di Dustin. "Piacere mio... Credo... Sono Vinnie!”

“Andiamo?”

"Ehm... Ok, andiamo..."

I due ragazzi, lasciato il laboratorio, si incamminano nella notte Holarijana, senza vedere i due grandi occhioni neri che li scrutano.

“Vee…” sussurra Eevee all’ombra di un cespuglio.

Episodio 2: Eevee, il Pokémon del destino!

Eevee esce fuori dal cespuglio dove era nascosta e segue i due ragazzi, senza sapere perché… Forse per la scomparsa di sua madre durante la mareggiata del mese prima… Lo ricordava fin troppo bene, quel giorno... Le onde sbattevano violentemente contro la scogliera dove Eevee viveva con sua madre Vaporeon. Cosa non farebbe una madre per un figlio? Eevee si era salvata grazie a lei, che l’aveva portata fuori giusto prima che... Che un’onda troppo forte trascinasse via tutte e due. Eevee era salva... Sua madre no... Da quel momento si era sentita terribilmente sola e vuota…

Vinnie e Dustin proseguono la loro escursione alla ricerca di Ranja Elnath, scomparsa il giorno prima. Le tenebre della notte circondavano i due ragazzi che, muniti di una lampada, arrancavano sul suolo bagnato dal nevischio. Infreddoliti dal forte vento che gli sparava contro come lame le ultime foglie dell’autunno, i due erano sul punto di rinunciare. Erano ancora vicini a Palmizia eppure vagavano da ore, ormai stanchi e soli.

“Ecco, lì!” Esclama Dustin all’improvviso “Fermiamoci!”

“Che c’è Dustin? Qualcosa non va? Vedi qualcuno?”

“No, no… Magari... Solo che... penso sia il momento di insegnarti a catturare un Pokémon...”

Eevee si ritrae e fa per scappare.

“Non mi sembra il momento, Dustin...”

“No, dai, è anche giusto fare una pausa, ne abbiamo bisogno tutti e due...”

“Quale Pokémon vedi?”

“Guarda quell’albero… Ecco, vedi? C’è un Pineco!”

Eevee si rilassa. Non l’avevano scoperta.

“Che vuoi fare? Catturarlo?” ironizza Vinnie “Ma se nemmeno riesco a vederlo!”

“Allora tieni la lampada, così puoi vedere come si fa, mi sembra chiaro! Ci penserò io a rischiarare la situazione, tu stai zitto e fai meno il pessimista.” risponde seccato il giovane ricercatore ponendo fine alla conversazione.

Dustin procede a passi felpati ma decisi. Si ferma. Guarda l’albero e…

“Vai, Magnemite!”

“Magne” esclama Magnemite con la sua voce ferrosa.

“Illuminaci con il tuo Flash!” esclama Dustin.

La luce si disperde nella notte, ma riesce ad illuminare quel che basta per far vedere a Vinnie il Pineco nascosto.

“Tuonoshock!”

Questa volta luce invade la radura e il fulmine si schianta su Pineco.

Eevee è terrorizzata, il fulmine le ricorda tanto la tempesta dove è sparita sua madre. Anche Vinnie è impressionato, non credeva che quel piccolo Magnemite fosse così forte.

Pineco cade dall’albero, ma a metà  caduta attacca con Rapigiro e si abbatte come una furia sui ragazzi con un rumore assordante. Come se non bastasse, magnemite inizia a brillare e la zona si riempie di cariche elettriche.

A Eevee sembra di rivedere la tromba d’aria di quella seta di Novembre e scoppia a piangere. Vinnie è confuso dalle luci, dal rumore e dal forte vento cade all’indietro spostato dal vento, spaventato, e all’improvviso tutto diventa buio.

“Vee… Vee!” Eevee ha visto il ragazzo cadere ed è rimasta accanto a lui tutta la notte. L’altro ragazzo era andato avanti, attratto da alcune voci, senza badare alla scomparsa dell’amico. Eevee er perplessa: come poteva essere questo possibile? Dopo aver catturato il Pineco aveva gridato il nome di una certa “Ranja” e aveva lasciato il ragazzo da solo, credendo fosse dietro di lui.

“EEVEEE” grida il piccolo Pokémon.

Vinnie sembra svegliarsi. La luce è soffusa, è l’alba. Qualche raggio di sole tiepido si poggia sui suoi occhi e permette loro di aprirsi, Si rialza in fretta e in furia e cerca di capire dove sia. Non c’è nessuno. Non c’è Dustin. Solo... Un piccolo Pokémon, un Eevee.

Vinnie è arrabbiato: come ha potuto Dustin lasciarlo da solo?

“Magari parlassi la mia lingua… A quel punto mi spiegheresti molte cose…”. Vinnie si rivolge a Eevee con un amaro sorriso.

“Vee…” risponde il Pokémon volpino mortificato.

“Sai almeno dirmi che fine ha fatto il mio amico? Verso quale direzione è andato?”

“Vee!” risponde Eevee e gli mostra a strada verso il bosco dorato.

“Grazie! Sei fantastico!”

“Vee!!!” strilla Eevee mortificata.

“Ops… Sei una femmina, giusto? Scusa…” Vinnie inizia a camminare, ma sente gli occhi del Pokémon su di sé “Allora... Che ne dici di venire con me?”

“Vee!!” Eevee è eccitata, vuole ricominciare ad essere felice.

“Su, seguimi! La strada è lunga!” sorride.

Vinnie recupera la sua bici e fa accomodare Eevee nel cestino. La coppia parte e affronta la lunga salita verso il bivio che un giorno prima aveva dato vita alla storia.

Il cielo è coperto e preannuncia neve, ma Vinnie ed Eevee si avventurano nella foresta. Gli alberi, a quell’altezza, sono ormai spogli, ma ricoperti completamente da neve e ghiaccio.

“Sembra quasi di essere nella penisola del nord” pensa Vinnie tremando di freddo.

Anche Eevee trema di freddo, è ancora abituata al clima di Palmizia dove viveva.

“Non è incredibile come cambi tutto in pochi chilometri Eevee?” inizia a dire Vinnie “Pensa… Una salita e poi subito il freddo… Questa è Holariya, nel bene e nel male... Ehi, aspetta!”

Nel candore della neve il ragazzo scorge una figura umana e cerca di raggiungerla. La bici è ormai fuori uso, è rimasta al bivio, quindi ci mette un po’ ad arrivare, ma appena riesce a distinguere la figura non riesce a contenere la delusione.

“Un Roserade! Solo un Roserade! Io sto impazzendo... Sto... Impazzendo...”

Eevee, intanto, si avvicina al Pokémon e nota che sotto la rosa azzurra è nascosto un piccolo Budew quasi congelato. In Roserade Eevee ritrova gli occhi di sua madre.

“Vee! VEE!” il Pokémon volpino inizia a chiamare a gran voce Vinnie.

Il ragazzo si rende conto del pericolo e decide di aiutare Roserade a salvare il suo piccolo, ma sembra inutile. Non ne ha le capacità . Solo, nella neve e senza nessun aiuto Vinnie si sente perso…

Vinnie accompagna i due Pokémon per il bosco, cercando di riscaldare tra le sue braccia il piccolo Budew. Così, il ragazzo torna a vagare per il nulla, solo, accompagnato da tre Pokémon sconosciuti fino a poco tempo prima. Vinnie non avrebbe mai pensato di ritrovarsi in quel modo. Si era forse pentito di partire?

Basta una sola mezz’ora e Roserade ritrova la strada di casa: una piccola grotta in terra dove passare l’inverno, ma Budew è in pericolo: ha preso troppo freddo... Sta morendo.

“Qualcuno mi aiuti! Io non lo posso salvare! Qualcuno... Qualcuno mi aiuti... Qualcuno...” urla Vinnie al colmo della disperazione tra le lacrime.

“Niente paura! Ci sono qua io!” esclama una preoccupata voce femminile dalla boscaglia “E io che pensavo di aver avvistato uno Snorlax... Che sta succedendo qui?” chiede la ragazza appena uscita da un piccolo passaggio nella foresta.

“Chiko!” le fa eco un Chikorita.

Episodio 3: Caos bianco nella foresta d'oro! Una nuova compagna di viaggio!

Era giovane, sui quindici anni. A Vinnie sembrava di averla vista andando a Palmizia mentre girovagava con il suo Pokémon. Aveva i capelli chiari, di un giallo quasi bianco, i grandi occhi verdi le conferivano un’aria da bambina un po’ cresciuta, anche per l’aria vagamente altezzosa.

“Chi sei?” chiede curioso Vinnie.

“Mi chiamo Emily” risponde la ragazza senza il minimo accenno di un sorriso “Ma non è questo il punto. Muoviti, renditi utile” lo aggredisce la ragazza.

“Che caratt... Ehm... Si… Cosa posso fare?”

“Vai a cercare qualcosa con cui accendere un fuoco, intanto io curo il piccolo con il mio Chikorita!”

“Si, ma…”

“Muoviti!” risponde Emily irritata.

“Ok…” Vinnie è ancora scosso, ma decide di “rendersi utile”, come aveva detto la ragazza... Come se lui non lo avesse fatto già  prima, pensava con amarezza. Vinnie inizia a correre per il bosco, ma nulla. Tutto è innevato, fradicio, bianco da far venire il mal di testa. La neve gli è sempre sembrata amica dell’uomo, ma si sbagliava: era una nemica terribile. Il freddo sembrava non curarsi più del giaccone pesante del ragazzo e lo pungeva come tanti spilli.

Passa un’ora, ancora nulla. Nemmeno l’ombra di una strada. Vinnie è in pensiero per il piccoletto e per Eevee, lasciato con la ragazza appena conosciuta.

Nonostante le affannose ricerche il giovane non riesce a trovare nulla. La decisione di tornare indietro è dura, anche perché Vinnie non ha la minima idea di cosa sia “indietro” in quell’inferno di neve.

Al suo ritorno vede Emily, dall’aria sorprendentemente dolce, con in braccio il piccolo Budew.

“Che succede?” esclama preoccupato.

“Nulla” risponde emily assumendo di nuovo la sua aria da “dura” “Sembra sia salvo… Non hai trovato nulla, vero?”

“No…” risponde il ragazzo mortificato.

“Immaginavo… Siediti qui…”

Vinnie si siede sulla roccia innevata con la misteriosa ragazza accanto.

“Chi sei?” le chiede.

“Come ho già  detto prima, a meno che tu soffra di amnesie, sono Emily, vengo da Praria.”

“Praria… Ne ho sentito parlare… Non è quel paese dove tutti vivono nelle fattorie?”

“Si, esattamente” taglia corto Emily.

“Bene… Io sono Vinnie, vengo da Auron…”

“Mmmh… Auron… Quale?”

“Auron vecchia”

“Bel posto! Ci sono stata in gita con la Scuola Allenatori a otto anni!”

“Come hai salvato Budew?”

“Aromaterapia… Il mio Chikorita è il figlio del Meganium di mia madre. Come hai già  detto tu siamo campagnoli...” risponde acida Emily.

“Ma guarda che non volevo dire quello… Non pensare male!” si giustifica Vinnie.

“Certo, ero ironica...” risponde Emily “Ora muoviti però, portiamo Budew a un centro Pokémon… Cercheremo di orientarci insieme, voi maschi siete incapaci, naturalmente.”

“Ma senti questa! Con la neve? Non credo che il vostro istinto sia perfetto… E poi come farai a portare Budew senza farlo congelare di nuovo...”

“Certo che sei proprio scemo, ma proprio scemo scemo!” lo interrompe Emily “Con la Pokéball! Sarà  il mio secondo Pokémon catturato”

Vinnie si innervosisce “E Roserade allora? E’ suo figlio questo piccoletto, non puoi toglierlo a sua madre!”

“Una madre... Una madre capisce tutto, Vinnie… Anche le cose più brutte… Lei sa perfettamente cosa è meglio per il suo piccolo, vero, amica mia?”

“Rose…” risponde triste Roserade.

“Un giorno tornerà  da te sano e forte…” risponde commossa Emily prendendo la Pokèball.

Eevee guarda la cattura, durante tutto l’accaduto si era tenuta in disparte. Una madre come Roserade… Lei l’aveva… Eevee inizia a pensare... Che sia meglio...?

Eevee si avvicina a Vinniee, di nascosto, gli ruba la Pokéball. Bastano pochi istanti e… Puf! Catturato!

Nessuno se ne accorge all’inizio, ma poco dopo Vinnie sente uno strano calore accanto alla sua gamba, all’altezza del polpaccio. Il ragazzo si gira e sorride. Ha il suo Primo Pokémon: Eevee.

Vinnie lo fa uscire dalla Pokéball, con un nodo alla gola e le chiede: “Sei sicura? Vorresti venire con me?”

“Vee…” risponde Eevee eccitata. Si, vuole seguirlo!

“Ehi, che cavolo di fortuna!” esclama Emily accanto a lui “Così è troppo semplice!”

“Tu non parlare proprio, hai avuto Chikorita in eredità  e Budew in affido, dai!”

“Potresti aver ragione” risponde Emily.

I due ragazzi scoppiano a ridere.

Da poco lontano un Torchic ammira la scena.

“Allora Vinnie” esclama Emily girandosi verso di lui “Che carriera Pokémon vuoi iniziare?”

“Scusa?” Vinnie non capisce, lui allena Pokèmon, che deve diventare? Un dottore?

“Intendo dire: allenatore, coordinatore, allevatore, stilista, atleta… Io diventerò un’allenatrice, batterò tutte le palestre! Il mio sogno è diventare una Superquattro! Allenerò Pokémon di tipo erba, come quelli con cui sono cresciuta!”

“Io…” a Vinnie tornano in mente alcune trasmissioni di quando era bambino, di quando voleva entrare su un palco con un fortissimo Flygon e battere tutti con la bellezza delle mosse… Vinnie… Vinnie voleva essere coordinatore! Era quello il suo destino, lo sapeva. Diventare un Coordinatore Capo come “Vera la principessa di Hoenn” o il “Magnifico Drew” o “Lucinda di Sinnoh” o “Nando il Cantore” …

“Io sarò un coordinatore!” esclama all’improvviso “Io e Eevee batteremo le gare e conquisteremo tutti i fiocchi!”

“Bene, bravo, questo è lo spirito giusto!” risponde Emily.

La ragazza non vorrebbe ammetterlo, ma il ragazzo non è male, potrebbe anche essere un buon compagno di viaggi. Dal canto suo anche Vinnie ne è convinto. Basta uno sguardo ed è fatta.

- Ehi, ehi! Calmi! Non sto facendo nascere una storia d’amore della serie “Gossip Pokémon”, è solo l’iniio di una grande amicizia, quindi calmate i vostri cervelli ormai pieni di scene melense e romantiche e torniamo ad una storia di amicizia.-

“Andiamo, insieme diventeremo fortissimi” sorride Emily.

Torchic ha gli occhi puntati su Vinnie, già  si vede su un palco da gara a sparare lanciafiamme a forma di fiore o vampate che sembrano un vulcani… Si, avrebbe messo alla prova quel coordinatore, sarebbe stato la sua prima vera sfida... E il suo primo Pokémon catturato! Ma prima un po’ di caos... Per Torchic è d’obbligo!

Torchic si avvicina lentamente e poi, con un Lanciafiamme scioglie tutta la neve intorno a Vinnie. La sfida ha inizio!

Episodio 4: Caos bianco nella foresta d'oro! Spegni questo Torchic!!

“Ma che cav…”

Vinnie non riesce nemmeno a finire la frase che una fiammata scioglie tutta la neve intorno a lui, annerendo il terreno e facendo scappare Roserade via, spaventata.

“Magari fosse venuto prima!” ironizza Emily.

“Non è questo il momento!”

“Ok, ok, scusa!”

“TORCH!” Esclama Torchic con aria di sfida. Il Pokémon pulcino lancia un Braciere appena ai piedi di Vinnie.

“E va bene, vediamo chi è il più forte!” esclama Vinnie, ricambando la sfida.

Torchic attacca ancora una volta con Lanciafiamme, senza lasciare a Vinnie il tempo di prendere la Pokéball di Eevee. I due ragazzi cadono all’indietro.

“Cavolo! Che potenza! Questo lo voglio proprio catturare!!!” esclama Emily mandando in campo il suo Chikorita.

“Ma... Non è d’erba!” risponde Vinnie perplesso.

“Sono... Sono solo dettagli” cerca di giustificarsi Emily “Ora! Vai, Kori! Usa le tue liane!”

Chikorita usa Frustata, ma viene bloccata da un forte Braciere.

“Adesso vai! Sonnifero!”

Il sonnifero viene letteralmente annientato dal Lanciafiamme di Torchic, che si abbatte sul Pokémon d’erba e facendolo sbattere ad un albero dietro i due ragazzi.

Chikorita è già  esausta.

“NO! Kori!!!”

Eccitato, il Pokémon pulcino lancia un Braciere a Vinnie, che viene quasi colpito.

“Qui si sta degenerando!” esclama.

“Vuoi la guerra? L’avrai!” urla Emily mandando in campo il suo nuovo acquisto Budew.

“Ma Emily! Budew non è ancora pronto!” urla Vinnie sconvolto.

“Docciascudo!” ordina la ragazza senza sentire le parole dell’amico.

Torchic viene finalmente colpito. L’acqua lo ha stordito, ma prova lo stesso a lanciare un Braciere, che non va a segno.

“Ti ho in pugno!” esclama vittoriosa la ragazza.

Torchic, però, non vuole viaggiare con Emily, quindi in preda al panico inizia a lanciare lanciafiamme dappertutto, sciogliendo la neve e bruciando alcuni alberi.

“Emily, sta per causare un incendio!!! Usa docciascudo!” urla Vinnie in preda al panico.

Budew, però, è stato colpito dalle fiammate ed è esausto… I ragazzi sono nel panico, restano solo Eevee e Roserade, ma quest’ultimo sembra preoccuparsi per il suo piccolo.

Vinnie decide, allora, di prendere l’iniziativa e bloccare Torchic e il suo inferno di fiamme.

Eevee esce dalla Pokéball.

“Che mosse saprà  usare???”

“Ehm… Eevee… Vai!”

“Vee!!!”. Il Pokémon volpino sparisce sotto terra, per poi riapparire all’improvviso sotto le zampe di Torchic.

“Conosce fossa!”

“Bravo Eevee, ora... Colpiscilo e fallo stancare!” ordina Vinnie.

Sorprendentemente Eevee usa Attrazione e conquista il cuore di Torchic, che si ferma, innamorato.

Vinnie è a bocca aperta, ma resta completamente shoccato appena Eevee inizia a brillare.

“Si sta evolvendo??? Ma come è possibile?” esclama scandalizzato Vinnie.

“No, sta usando Metronomo, ma… La cosa è davvero strana, normalmente non lo dovrebbe conoscere!” risponde Emily altrettanto perplessa.

“Incredibile…”

Il lanciafiamme di Torchic si scontra con un potentissimo getto d’acqua provocato da Metronomo.

Torchic è esausto. Con lo stesso getto d’acqua Eevee riesce a placare le fiammate. L’incendio è spento. Sembra il momento perfetto per…

“Pokéball, vai!”

Passano pochi secondi e la luce si spegne.

“L’ho catturato!” esclama Vinnie.

“Wow… Sono senza parole… Due Pokémon catturati in meno di un quarto d’ora!” commenta Emily.

I due si rimettono in viaggio verso il Centro Pokémon di Auron vecchio, decisi ad arrivare al picco del successo. Dopo una mezz’ora Vinnie ritrova la sua bicicletta. Dopo un po’ anche Emily ritrova la sua: l’aveva lasciata sul bordo della strada dopo aver sentito le urla di Vinnie.

In un laboratorio di Auron Dustin ha ritrovato la professoressa Ranja, ma non riesce a farsi pace per aver lasciato Vinnie indietro.

“Senza Pokémon, senza guida, solo nella bufera…” Dustin parla con la professoressa “Se avesse avuto un Pokémon…”

“Non ti preoccupare, lo avrà  trovato” lo rassicura la professoressa.

“Magari avesse avuto uno tra quei tre…” piagnucola indicando le Pokèball di Treecko, Charmender e Piplup.

“Vedi che…”

DRIN! DRIN!

Il Pokébook di Dustin riceve una chiamata da un Pokémon Center.

“Pronto?”

“DUSTIN! LO SAI CHE SEI UNO S...”

“Vinnie??? Dove sei???” esclama felice il ricercatore senza far finire la frase all’amico.

Episodio 5: Grotta di Auron!! Una rivale per Emily!!!

Vinnie, Emily e Dustin si sono ritrovati e hanno deciso di viaggiare insieme.

La prima meta è Saiton, dove Emily sfiderà  il primo capopalestra. Per raggiungere Saiton, però, i ragazzi devono superare una grotta lunga e piena di Pokémon che spaventa molti allenatori: la grotta dell’Alba!

“Prima di procedere alla visita delle grotte, ci sembra giusto raccontarvi la storia di questo luogo:

Si narra che un tempo questa grotta fosse abitata da dei Pokémon leggendari di tipo psico chiamati “Dawtel”. Il loro potere era enorme, distruttivo, incredibile. Dall’indole pacifica, dominarono sui Pokémon della bassa Holariya per millenni, aiutando chiunque fosse in difficoltà . I Dawtel erano un esempio per i loro sudditi: erano capaci, per loro, persino di spostare le montagne... E lo fecero... Uno sciagurato pomeriggio, alle luci del tramonto, i Dawtel si scontrarono involontariamente, nel loro cammino verso la conquista di Holariya, contro un popolo altrettanto pacifico di Pokémon di tipo buio, i “Sursel”. Questi, governatori dell’alta Holariya, anch’essi un modello pacifico, non avevano alcuna intenzione di far nascere un conflitto. Le due tribù, però, erano cadute in una trappola: la loro devastante potenza li avrebbe annientati, i loro domini sarebbero stati distrutti, come loro del resto. Questo gli “Humel” lo sapevano bene. Delle tre tribù di Holariya, gli Humel erano i meno pacifici: possedevano le lande e i monti dell’est, ma la contrario degli altri due popoli il loro era un dominio molto duro. Il loro potere di possedere i corpi permise loro di infiltrarsi nei Dawtel e nei Sursel, e fu guerra. Le due tribù si annientarono, favorendo la conquista del territorio da parte degli Humel.

Con l’arrivo dell’uomo, sbarcato a Leeh, una città  dell’ovest, anche gli Humel si estinsero. Nessuno sa perché o come, ma fu così.

Si dice che siano rimasti tre esemplari di queste antiche specie, Pokémon nascosti che aspettano solo di essere risvegliati dal suono celestiale dell’“Ocarina dell’Anima Perduta”, un enorme e stranissimo strumento nato dall’unione delle tre “Ocarine degli avi”, nascoste nella regione. Si dice che l’ocarina dei Dawtel si trovi nelle profondità  del monte Alsos, ovvero nelle grotte dell’Alba, proprio dove vi trovate in questo momento.

Fin ora gli studiosi hanno recuperato una parte del testo della “Canzone dei Tre Avi”, ovvero la prima strofa delle tre che la compongono: quella riguardante i dominatori del sud.

Suona, suona la storia dell’Alba

Da notte a giorno lei ti porterà 

Suona, suona la vita dei Dawtel

Perché solo uno si risveglierà â€¦

ALBA DI DAWTEL!

Ancora le ricerche sono in alto mare, ma si spera che un giorno quei magnifici Pokémon rinascano…”

“Cavolo, che storia, Dustin!” esclama Vinnie “Mi ha fatto venire la pelle d’oca!”

“Ma, Dustin… Questa storia è falsa, vero?” chiede Emily curiosa, aveva ascoltato un racconto del genere anche quand’era piccola, dalla nonna.

“Non saprei… Il punto è che le testimonianze ci sono, ma il resto…” risponde Dustin.

“Spero sia vera!” esclama Emily eccitata “Mi piacerebbe moltissimo vedere un Dawtel!”. Un Dawtel. Emily lo immaginava come un enorme Pokémon giallo e rosa, tranquillo e mansueto, dalle sembianze di un drago, ma con le ali piumate.

Vinnie stava pensando alla stessa cosa: nella sua mente immaginava un Pokémon di medie dimensioni, dal corpo giallo e rosso e le sembianze femminili. In qualche modo pensava fosse simile ad un Gardevoir.

“Oh, guardate! Siamo arrivati al Pokémon Center” dice Vinnie indicando uno spiazzo all’aperto.

Vedere la luce dopo tutto quel buio è fantastico. Le grotte sono illuminate con dei lumini bianchi, ma l’atmosfera era tetra. Lo spiazzo centrale, invece, era davvero speciale. Il centro, situato all’estremità  destra della radura, era in parte costruito nella roccia. Al centro, illuminata dal foro nella montagna, si trovava una fontana di alabastro con l’immagine di un uomo ai ragazzi sconosciuto. La zona era piena di prati fioriti e zone per lottare con i Pokémon. Alcune casette erano aggrappate alla roccia bianca e vi si accedeva con delle scale: erano gli alloggi per gli allenatori di passaggio.

“Che bello!” Emily corre verso un prato fiorito “Sembra quasi primavera!”

“Normale” risponde Dustin “Qui è stato creato un microclima primaverile tramite l’uso di un filtro solare unico al mondo che copre la zona. Fai uscire fuori il tuo Budew!”

“Certo! Questi fiori gli piaceranno” esulta Emily lasciando cadere la Pokéball del suo piccolo amico.

“Io faccio uscire Eevee e...Torchic... No, Torchic no… Li incendierebbe come minimo” dice Vinnie prendendo la Pokéball, sorridente anche lui.

“Come ti capisco, sapessi il mio Charmander!” esclama una voce femminile da dietro.

I ragazzi si girano e vedono una ragazzina magra con occhi azzurri e capelli neri a caschetto che li guarda sorridendo.

“Ciao, chi sei?” chiede Emily. Vinnie nota un curioso particolare: l’amica ha assunto di nuovo il comportamento scontroso del loro primo incontro.

“Il mio nome è Lada, sono un’allenatrice” risponde la ragazza con una voce nasale.

“Oh, piacere...” esclama Emily squadrando la nuova arrivata “Io sono Emily e loro Vinnie e Dustin! Viaggiamo insieme.”

“Oh, anche tu viaggi con qualcuno? Io viaggio con due amici, ma loro sono rimasti indietro, vogliono trovare l’Ocarina dell’Anima Perduta… Come se esistesse…”. Lada alza gli occhi al cielo, evidentemente stufa. “Chissa da quanto la stanno cercando” pensa Vinnie.

“Beh… Quindi sei un’allenatrice” si intromette Dustin, per poi rivolgersi ad Emily “Potreste sfidarvi, sarebbe una occasione di crescita!”.

“Potrei… Infatti mi ero avvicinata per questo” risponde Lada arrossendo.

“Io ci sto!” esclama Emily con aria di sfida “Ditemi dove, come e quando!”.

“Per me va bene adesso!” risponde Lada punta sul vivo dal tono scontroso dell’altra allenatrice.

“Ci sto!” risponde Emily. Le due si avviano correndo ad uno dei campi di battaglia.

“Allora, ragazze, non precipitatevi! Ci vogliono regole!” le ferma, urlando, Dustin “Vinnie, potresti darci un idea per le regole della lotta?”

“Io? Ok!” esclama Vinnie “Potreste lottare facendo combattere i Pokémon uno contro uno… Ah! Sarebbe bello e anche buono per i Pokémon far lottare quelli che avete catturato per ultimi!”

“Si, mi sembra una fantastica idea!”

“Allora tutti al campo” urla Lada correndo in direzione del Centro Pokémon.

I ragazzi arrivano al campo di battalia, uno spazio in terra. Le due ragazze si posizionano sulle zone predisposte.

“Bene Lada!” esclama Emily “Manda in campo il tuo Pokémon!”

“Certo! Vai, Pachu!”.

Dalla Pokèball di Lada esce fuori un piccolo Pachirisu.

“Ok! Budew! Scelgo te!”

La lotta ha inizio!

“Budew, Assorbimento!!!” inizia Emily.

L’attacco va a segno, ma Pachirisu non ne risente più di tanto.

Pachirisu usa Attacco rapido, ma Budew, con protezione, evita la mossa. Budew usa azione, ma Pachirisu schiva l’attacco e usa Scintilla, colpendo Budew. Con un altro attacco rapido, Pachirisu riesce a colpire Budew, ma il piccolo Pokémon d’erba, stremato, usa Sintesi e, in parte, si rigenera.

“Ora basta! Ti distruggerò una volta per tutte! Pachirisu! Raggioscossa!” esclama Lada.

“Budew, Protezione!” risponde Emily.

Il Raggioscossa, però, riesce a penetrare l’ormai fragile barriera di Budew, che cade e sembra senza speranze.

“Ti ho in pugno, cara!” strilla la rivale.

“BUDEW!” Emily si sente persa, non ha più la forza di continuare, ma all’improvviso…

Un luce avvolge tutto! Budew adora Emily, è felice con lei e vederla distrutta lo fa sentire male. Si! Per lui è arrivato il momento di evolversi! Si sente crescere, sta diventando grande, si sente finalmente una Roselia, non un bocciolo in attesa di fiorire.

Sente fluire una forza incredibile, sente i suoi sensi annullarsi per lasciare il suo corpo in balia di una nuova mossa…

Roselia usa Extrasenso, lo aveva visto fare anche a suo padre Shiftry, dal suo corpo si libera il potente raggio che mette Pachirisu al suo pari.

Emily è sconvolta… Il suo Budew… Una fantastica Roselia femmina… sognava di avere questo Pokémon e quando aveva catturato Budew aveva fantasticato molto sul suo futuro, ma avverare il suo sogno così in fretta le ha lasciato una sensazione di nostalgia incredibile.

Ora lei e Lada sono alla pari.

All’improvviso Pachirisu si rialza e scaglia un potente Raggioscossa, che però si scontra contro la muraglia di foglie create da Roselia. Poco dopo, un forte boato.

I Pokémon sono a terra, esausti.

Lo scontro finisce in pareggio.

E Lada è diventata ufficialmente la rivale di Emily.

Il trio ricomincia il suo viaggio lasciando Lada da sola, in attesa dei suoi amici. Emily è pronta, adesso sente di poter affrontare la capopalestra di Saiton: Regina, la maestra coleottero.

Episodio 6:Saiton, l’inferno è viola!

“Ci siamo” esclama Dustin “Questa è Saiton!”

La città  che appare davanti agli occhi dei nostri eroi è davvero particolare.

Grandissime case di mattoni anneriti dal fumo che si arrampicano affannose e senza una precisa forma su un alto muro di roccia violacea dall’aspetto opaco. Dalla roccia si innalzano al cielo altissimi alberi dal colore scuro, quasi marroni. A fare da guardia alla cittadina è un enorme torrione centrale dall’aspetto antico e massiccio.

Tutto è immerso nel silenzio più totale, a parte un forte ronzio di insetti.

Dall’alto Saiton appare come una pozza di fango.

“Cavolo! Questo dovrebbe essere il regno dei Pokémon coleottero???” dice Emily schifata.

“Un tempo ospitava una palestra di tipo veleno e a quanto pare tutto è rimasto come prima…” spiega Vinnie “La nuova palestra non è nel paese”

“Cielo! E adesso? Manca molto?” risponde Emily, evidentemente stufa di camminare. La grotta si era rivelata incredibilmente lunga.

“No, non preoccupatevi, io e mia madre venivamo spesso qui... Seguitemi!” esclama Vinnie scendendo dalla ripida stradina di terra battuta.

“Che grande onore...” risponde, ironica, Emily a mezza voce.

Appena entrati nella città  i ragazzi vengono investiti da uno forte odore di marcio. Come se tutto fosse ammuffito, a partire dagli alberi, gocciolanti, con le foglie ingiallite.

“Qui non si respira!!!” urla Dustin “Vinnie, muoviti! Alla palestra! Devo... Devo respirare!”

“Aspettate, state calmi... Lì c’è il centro Pokémon! Avrete una bella sorpresa.”

I ragazzi entrano nel Centro. L’intera sala centrale è piena di piante di ogni genere, forma e colore. Alcuni rivoli d’acqua pulita sgirgano da alcune aperture nei muri. L’aria è pulita, l’odore è lo stesso di quello che la brezza primaverile disperde nell’aria.

“Uff… Finalmente!” si rilassa Emily “Lì fuori non si respira!”.

L’infermiera Joy si avvicina.

“Avete bisogno di qualcosa, ragazzi?” chiede “Un the, qualche biscotto?”

“Si, grazie, portate qualche cookies!” risponde Vinnie.

“Scusi, Joy” esordisce Dustin “Mi può spiegare perché qui l’aria è così…”

“Certo, nessun problema” risponde Joy “Seguitemi… Alina, per favore, continua tu!” si rivolge ad una ragazzina.

“Chi è?” chiede Emily

“Beh, sai… Ecco… Noi infermiere Joy non riusciamo più a gestire tutti i Centri, quindi… Ah, eccoci!” Joy interrompe la spiegazione per aprire la porta di una magnifica cucina rustica piena di piante profumate.

“Allora… Prima del fatto… Saiton… Insomma, Saiton era una fantastica cittadina, le case viola e l’alta torre di pietra attraeva tutti i visitatori. La palestra di tipo veleno attirava un sacco di allenatori, Reno e il suo Toxicroak erano il top dei top… Questo, però… Vent’anni fa…

Una decina di anni fa molti iniziarono a sconfiggere Reno, ormai abbastanza vecchio e la Federazione Capopalestra Di Holariya, comunemente chiamata FCH lo mandò via, mettendo al suo posto un altro capopalestra di tipo psico, Ernest. Reno la prese malissimo e sfidò il nuovo capopalestra. Nonostante la debolezza di Toxicroak agli attacchi del potentissimo Gallade di Ernest, Reno vinse e prese il controllo della città . Fu una settimana infernale. Reno fu battuto dal campione della regione e abbandonò Saiton, ma ormai la cittadina tranquilla e pura era rovinata per sempre… Fine…”

“Wow, che storia… Incredibile” sussurra Emily.

“Ora… Ernest che fine ha fatto?” chiede Vinnie.

“Ernest è scomparso, come il suo Gallade… Di lui resta solo un Pokémon, un Pokémon che molti vogliono, ma nessuno cattura e tantomeno ha mai visto… Si dice sia un Kadabra…” risponde Joy.

“Allora che aspettiamo!?!” esclama all’improvviso Emily “Andiamo a cercarlo! Con quel Pokémon potrei diventare fortissima!”

“Non mi sembra una buona idea catturarlo, ma trovarlo sarebbe davvero incredibile, pensate!” le fa eco Dustin.

“Mmmh… Io aspetto qui… Vorrei cercare una data per le gare Pokémon…” si tira indietro Vinnie.

“Le gare? Ma certo! Seguimi…” risponde Joy sorridendo.

“Bene, ciao Vinnie!” saluta Emily

“Ciao…”

I due ragazzi escono dal centro Pokémon. L’olezzo infernale li aggredisce di nuovo.

“Non riesco a sopportarlo!” esclama Emily con voce strozzata.

Dustin si limita ad annuire, non ha il coraggio di aprire la bocca.

I due amici esaminano la mappa di Saiton: la città  è costruita completamente sui fianchi del Monte Viola. Dustin indica un grande edificio sulla mappa: la vecchia palestra.

Arrivati, i ragazzi vengono colpiti da un odore ancora più disgustoso di prima, se possibile.

La grande costruzione a forma di stella è fatiscente e terrificante, ma i due decidono di entrarvi.

Entrati, si ritrovano subito in una sala enorme, piena di vetrate. Accanto a loro una scala verso i sotterranei, dove probabilmente si trovavano le sale dei Pokémon e il vecchio Centro Pokémon. I due iniziano a scendere, ma il buio non permette loro di vedere nulla.

Dustin manda in campo Magneton, che usa Flash. I ragazzi trovano solo macerie e distruzione, ma nessuna traccia di Kadabra.

I ragazzi escono dalla palestra, ma decidono di continuare a cercare.

Intanto, nel Centro Pokémon...

“Seguimi, Vinnie!” esclama Joy “Di là  ci sono i calendari!”

“Eccomi!”

Joy fa entrare Vinnie in una piccola saletta.

“Ecco, qui troverai tutto quello che cerchi!!” gli dice lasciandolo da solo.

“Oh, bene grazie!” risponde il ragazzo.

“Allora vediamo… Dicembre… Dicembre… Ah, ecco! Allora… Provincia di Auron… Nulla… provincia di Hitech…. Si! Ce ne sono tre!!! Allora… Uno a Hitech domani… No… Non ci siamo! Ah, ecco! A Prexis il trentuno! Beh… Il trentuno è dopodomani… No, niente… Dicembre ha fatto cilecca!” riflette guardando i calendari.

“Ok! Gennaio! Allora… Si! Si! Il due a Prexis Castello! Mi sembra perfetto! Oh, no!!! Servono tre Pokémon… Beh… Fino al due ne catturerò un altro!!”

Vinnie si dirige verso il banco e prenota la gara.

“Ecco, ci siamo… La mia avventura da coordinatore sta per iniziare” pensa.

“Ora devo cercare il terzo Pokémon!”

Vinnie esce dal Pokémon Center e si avvia nella nube Saitoniana.

Le sagome dei palazzi dai tetti spioventisi stagliano maestose sul corso cittadino, l’unica parte non in pendenza della città , lasciando Vinnie senza fiato.

Eh, si… Saiton era un bel posto! Una città  d’oro di Holariya! Saiton faceva parte delle sei città  più importanti, insieme ad Auron Vecchia, la sua città , ora una piccola frazione della grandissima Auron Nuova.

Nell’oscurità  violacea si vedono poche persone, nemmeno gli abitanti tollerano l’odore dell’aria sotto i grandi alberi morti.

Preso nei suoi pensieri, Vinnie inciampa e cade a terra, giusto per vedere un piccolo Pokémon scappare con il suo nuovo portafiocchi.

Emily e Dustin hanno cercato Kadabra tutta la mattina, ma non lo hanno trovato.

Scoraggiati, decidono di tornare al Centro Pokémon, quando…

“Emily, che cos’è questo… Ronzio?” si preoccupa Dustin.

“Non lo so… “ risponde Emily altrettanto preoccupata.

Il ronzio si fa sempre più vicino quando…

“EMILY! SCAPPA! SONO DEI BEEDRILL!!!” urla Dustin iniziando a fuggire, seguito a ruota da Emily.

I due amici non capiscono più nulla, solo di dover correre, correre e ancora correre... Dopo alcuni minuti sono sfiniti, quando, come un sogno, avvistano una grotta dove rifugiarsi.

“Forza, Emily, entra!” esclama Dustin.

Il cunicolo dove sono entrati è stretto e buio, ma i ragazzi riescono ad evitare i Pokémon ape, che restano fuori dall’ingresso.

Camminano ancora un po’, poi... La luce...

Davanti a loro appare una bella cittadina piena di fiori. Le case sono tutte piccole e bianche, quasi come quelle di Palmizia, ma ancora più piccole. Al centro una collinetta, sopra un edificio esagonale e giallo, al centro un albero, ormai quasi spoglio, intorno a cui ronzano alcuni Combee. La palestra di Saiton.

Oltre il paese, una vista magnifica. Da un lato il mare e le pianure di Praria, la città  di Emily, dall’altro il paesaggio montuoso della Catena dell’est. Sembra quasi di vedere l’ultima palestra, quella di tipo erba a Colle di Praria. Emily è estasiata, ma a quel punto le sorge una domanda...

“Dustin! Siamo fuori dal monte! Quanta strada abbiamo fatto???”

“Non lo so Emy, non lo so proprio…”

Alle loro spalle appare una ragazza avvolta in un mantello marrone.

“Non vi preoccupate, da Saiton avete percorso un chilometro” risponde.

“Come sai che… Insomma… I Beedrill...” esclama confusa Emily.

“Quei Beedrill sono miei, sono i guardiani di questo posto. Tengono fuori le persone indesiderate e permettono l’ingresso a quelle che...”

“Ecco, appunto” la interrompe Dustin “Cos’è questo posto?”

“Beh...” sorride la donna “Benvenuti a Novana, la città  dei fiori, del profumo, della rinascita e degli insetti... Di cui sono capo! Io sono Regina, la capopalestra.”

Episodio 7 : Novana, la città  della rinascita!

Vinnie vaga per Saiton. Nonostante la cittadina fosse piccola, il ragazzo non riusciva più ad orientarsi. Scale, scale, scale e un incredibile tanfo. Solo questo nei pensieri del giovane... Ma c’era quella macchia, quella macchia indistinta con il suo porta fiocchi.

Immerso nei suoi pensieri, il ragazzo si rende conto di essere ormai fuori Saiton. La città  si sviluppa completamente sotto di lui, la torre sembra così vicina da poter essere toccata col dito. Ormai il piccolo ladruncolo sembra essere lontano, ma Vinnie riesce a scorgere la sua ombra vicino ad uno sperone di roccia violacea.

“Ora... Ora lo prendo!” pensa il ragazzo “3...2...1...”

“HA!” urla Vinnie per spaventare il ladro, ma le sue grida si perdono nel buio di una grotta e non di una sporgenza della roccia, come invece pensava.

“Oh, cavolo... Ok, calmo... Entriamo...”

Il giovane entra nella grotta titubante. Questa si stringe sempre di più e Vinnie non riesce ormai nemmeno a respirare. Tornare indietro, però, è ormai inutile.

Però... Il tanfo di Saiton è ormai lontano, la roccia viola ha lasciato il posto a pareti lisce e biancheggianti.

All’improvviso… Vinnie viene investito dalla luce.

Davanti a lui c’è Novana, la famosa città  della rinascita! Pochi la conoscono, ma lui si. Lo aveva detto sua madre appena Regina divenne capopalestra.

Novana… Avrebbe voluto vederla da sempre, si era sempre chiesto come fosse in realtà â€¦

Ma… Il ladro! Il Pokémon ladruncolo è fermo davanti a lui e lo fissa con aria di scherno. Il suo simpatico ciuffetto è mosso dal vento. Nella bocca, il portafiocchi.

“Oh... Voleva solo giocare...” pensa il ragazzo.

Zorua si alza, si gira, e facendo l’occhiolino scappa via. Vinnie lo accontenta seguendolo. I due girano per tutta Novana ridendo, fino ad arrivare alla grande terrazza panoramica.

Vinnie annusa l’aria. Da una parte il naso pizzica, stuzzicato dalla cenere che fuoriesce dal Vulcano di Lavinja, dal’altra si incanta all’odore del Giardino di Dawtel, un bosco fiorito che cresce sulle pendici del monte.

All’improvviso il ragazzo sente uno strano tepore sulla spalla. Zorua, con un balzo, ha deciso di aggrapparsi a Vinnie per farlo arrabbiare, ma alla fine non c’è riuscito e si è imitato ad abbracciare il suo nuovo amico.

“Zorua… Potresti ridarmi il mio portafiocchi?” chiede gentilmente Vinnie sorridendo.

Il Pokémon scende dal ragazzo e con aria di sfida, ma con gli occhi che brillano, si piazza davanti a lui.

“Ah, è così?” lo sfida Vinnie “Bene! Se vincessi tu, ti puoi tenere il portafiocchi, ma se per caso vincessi io, tu verrai con me, ci stai?” propone Vinnie prendendo in mano la Pokéball.

“ZO!” esclama Zorua accettando la sfida.

“Bene, vai Torchic!”

Zorua attacca con Finta, ma Torchic la schiva facilmente saltando. Vinnie ordina al Pokémon pulcino di usare Lanciafiamme e la mossa va a segno stancando molto Zorua, che però si vendica e usa Palla Ombra a ripetizione. Torchic viene colpito più volte, ma alla fine il pulcino ha la meglio grazie a Beccata.

“E ora… Pokéball, vai!!!”

Zorua, dall’interno della Pokéball, percepisce una strana sensazione: l’appartenenza a qualcuno. Stranamente, però, non gli dà  fastidio, ma gioia. Si, Zorua ha accettato il suo compito... Il compito che il suo nuovo amico gli ha offerto... E inoltre... Inoltre potrebbe ancora masticare un po’ quel gustoso porta fiocchi! Si, ne vale la pena... Ne vale proprio la pena.

Tlick. La luce si spegne. Vinnie, emozionato, si china a raccogliere la Pokéball, con gli occhi lucidi, quando sente una voce alle sue spalle.

“Vinnie! Che ci fai qui?” esclama Dustin.

“Ehi... Dove eravate? Vi ho cercato... Per tutto il giorno” mente Vinnie.

“Emily sta combattendo contro Regina e non vuole che nessuno la guardi giudicandola… Ma piuttosto credo che abbia paura di perdere… Due Pokèmon d’erba contro dei Pokémon coleottero be... Non mi sembra il massimo…”

“Speriamo vinca...” risponde dubbioso Vinnie.

“Già , ma la vedo davvero dura...” sussurra Dustin.

“Mi sembri coraggiosa, ragazzina!” esclama Regina appena Emily fa uscire dalla Pokéball i suoi due Pokémon “Varcare le porte di una palestra di tipo coleottero con due Pokémon di tipo erba è a dir poco… Da pazzi!”

“Non ti temo, Regina. So di avere poche chance di vincere, ma è anche questa la mia forza! Questi Pokémon così deboli contro i tuoi. Conosco la forza dell’erba: a Praria tutto si basa su questo. Ed è con questa idea che sono cresciuta.” ribatte Emily a muso duro.

“E va bene… Visto che questa è la tua prima medaglia cercherò di venirti incontro. Scegli tra questi due Pokémon” propone la capopalestra.

Regina fa uscire dalle sue Reteball due Pokémon coleottero. Emily è stupita, non aveva detto di venirle incontro? Perché, allora, si trova davanti un Beautifly e un Beedrill? Sono Pokémon molto forti! Titubante, la ragazza sceglie Beautifly, ancora terrorizzata dall’altro poco dopo la spiacevole esperienza di qualche ora prima.

“Bene, potrai usare tutti e due i Pokémon, ma in caso tu perdessi dovrai aspettare due settimane per potermi riaffrontare!” esclama Regina.

“Ma io non posso...” ribatte Emily.

“Sono le regole. Accettale.” La interrompe Regina.

“Ah si? E allora stravolgiamole queste regole!” pensa l’allenatrice sogghignando.

Emily manda in campo Roselia ordinandole di usare Velenopolvere. La mossa si schianta, però, contro il Tornado di Beautifly e si dissolve nel vento. E’ il Pokémon farfalla, adesso, ad attaccare usando Attacco Rapido. Roselia non riesce a reagire alla mossa e cade sgraziatamente al suolo.

Emily è in svantaggio. Il Pokémon avversario è molto veloce. Tenta di giocare il tutto per tutto facendo usare a Roselia la mossa imparata poco tempo prima: Extrasenso. Questa finalmente va a segno, ma è molto debole contro il tipo coleottero, così il Pokémon di Emily non riesce nemmeno a concludere l’attacco e cade a terra esausto dopo un Aereoassalto tanto veloce da sembrare invisibile.

E’ il turno di Chikorita. Regina è decisa a concludere la sfida. Quella ragazzina ha osato troppo. Pazza. Pazza e presuntuosa! Ecco cos’era! Pensava davvero che la grande Regina fosse così debole da farsi battere da due Pokémon di tipo erba?? Beautifly scaglia contro il Pokémon avversario un potente Tornado. O la va o la spacca. Chikorita deve usare l’unica mossa che possa contrastare il Tornado: Foglielama. Ormai il minaccioso vortice è vicinissimo, ma appena prima di schiantarsi sul Pokémon di Emily, quest’ultimo inizia a ruotare velocemente la foglia sulla testa. Il Tornado sembra cambiare fattezze: si è trasformato in un terribile Vorticerba che si scaglia su Beautifly. Una combinazione esplosiva.

Approfittando del momento di caos Chikorita usa sonnifero facendo addormentare il Pokémon farfalla. La rimonta di Emily è incredibile quanto impensabile, anche la stessa Regina sembra spiazzata. Chikorita conclude la sfida con un semplice attacco Azione, quasi a schernire la potenza apparente della capopalestra. Regina è davvero sconvolta, non credeva potesse cadere così in basso. Beautifly, addormentato, non può fare nulla per evitare la mossa.

“Sono entrata nella palestra molto tesa, sapevo di avere poche chance di vittoria. Regina mi ha presentato i suoi Pokémon e mi ha chiesto di scegliere contro chi combattere” racconta Emily dopo la lotta “Io ho scelto Beautifly. Lei mi ha scagliato contro attacchi… Beh, potenti è dire troppo poco! Ma io non mi sono mai scoraggiata, anche quando Roselia è stata messa a terra! Sapevo di avere ancora Chikorita e questo mi ha fatto andare avanti e… Conquistare la Medaglia Arnia!” conclude mostrando la medaglia circolare con l’esagono in mezzo che rappresenta Regina.

“Brava!” esclama Dustin “Onestamente pensavamo che tu non ce la facessi...”

“Ah, grazie, sempre molto gentile!” ribatte Emily irritata.

“Ragazzi…” inizia Vinnie “Vorrei parlarvi…”

“Hai qualche problema?” chiede Emily curiosa.

“No…” risponde il ragazzo “Ho solo un annuncio da fare… Ehm… Io mi sono iscritto ad una gara a Prexis che si terrà  il due Gennaio…”

“Ma è fantastico!!!” esclama Dustin.

“Già , ma… Ecco… Io sono tesissimo, non credo di farcela...”

“Oh, Vinnie, è normale!” risponde Emily confortandolo.

“Giusto! Devi solo allenarti. Adesso hai anche il tuo terzo Pokémon!” le fa eco Dustin.

“Bene, allora…” esordisce Vinnie.

“ALLORA SI PARTE!” grida esaltata Emily.

“Signore… Il piano ha inizio!”

“Bene” risponde una voce roca e misteriosa dal fondo della sala.

“Allora… Prendiamo i cannoni e...”

“Si, si e ricordate… Lo voglio qui!”

“Il Piano Primo, dunque, ha inizio?”

“Date il via all’operazione Celebi… Il primo Pokémon Supremo sarà  catturato!”

Episodio Speciale: Team Reebath! Un disperato viaggio nel tempo!

Nella notte il bosco si era riempito di persone in divisa viola e nera. Tutti i Pokèmon erano scappati e la Foresta bruna si era svuotata, lasciando spazio a bombe e colpi di cannone. Solo disperazione e musi rigati dalle lacrime. Vite cancellate dal fuoco. Il Barone cammiava lentamente nelle fiamme sogghignando.

Eccolo, il tempio. Tra le fiamme si scorge un bagliore. Basta una sola testata e Terrakion distrugge il cumulo di rocce. Attorno al Barone tutto si consuma, tutto si distrugge, lambito dalle lingue di fuoco.

Il giorno dopo tutto intorno era una foresta morta.

“Cosa?” esclama Vinnie “E questa dovrebbe essere la rigogliosa Foresta Bruna?”

“Ma... Cosa è successo?” gli fa eco Dustin.

“No… Non ci credo… Era… Era un paradiso! E ora…” Emily scoppia a piangere. Lì vicino viveva sua nonna, quando ancora era autosufficiente, e lei amava quel posto, le passeggiate, i Pokémon… quella foresta insieme alla sua fattoria, era il suo mondo: cosa era successo?

“Emily…” sussurra Vinnie incapace di confortarla. I due ragazzi si scambiano uno sguardo intenso. Vinnie scorge negli occhi dell’amica una luce nuova, colma di una profonda disperazione. La maschera da “dura” di Emily si era frantumata, al suo posto solo il dolore.

“Troveremo il colpevole!” dice Dustin cercando sempre di confortare l’amica.

“A che scopo, Dustin?” esclama Emily “Ormai è tutto perduto… Fare giustizia è inutile! Non serve! Ormai la foresta è morta! E’ finita, è perduta!”

“Aspettate...” esclama Vinnie “In realtà ... un modo ci sarebbe...”

“Come?” si stupisce Emily.

“Conosco una leggenda del luogo…

C’era una volta un cavaliere di una regione lontana che arrivò a Holariya e si perse. A quel tempo i contrasti tra le regioni di Holariya erano numerosissimi. Il Re di Prexis sfidò il Re di Auron e vi fu una guerra lunga e sanguinosa. Il cavaliere, vestito di rosso, venne scambiato per un cavaliere di Prexis e stava per essere colpito, quando una luce lo trasportò via e lo fece risvegliare anni dopo nel futuro. Il cavaliere vide la foresta morta e un piccolo Pokémon d’erba accanto a lui. Intorno desolazione, cenere… Il cavaliere venne riportato indietro nel tempo e fermò la guerra sacrificandosi. Quel giorno i due re strinsero un accordo e la foresta tornò come prima grazie a Celebi. Per commemorare il cavaliere e il Pokémon venne costruito un tempietto nella foresta, come a celebrare il Supremo Tempio di Celebi di Johto.

E questo è tutto, il tempio di Celebi c’è ancora adesso!”

“Come?” sussurra Emily impallidendo “E’... E’ per caso una piccola casetta di pietra?”

“Si... Almeno i libri di testo lo definiscono così” risponde Vinnie.

“Allora che stiamo aspettando?” si esalta Dustin “Andiamo!”

“Si!” si riprende Emily.

“Aspettate, però... Sarebbe meglio dividerci! La foresta è grande e noi abbiamo molte cose da cercare. Ci terremo in contatto con il Pokénav” propone Vinnie.

“Ha un senso…” risponde Emily.

“Si, dividiamoci” prende l’iniziativa Vinnie “Dustin verso sinistra, cerca la casa della nonna di Emily; Emily continua per questa strada e cerca il tempio e io vado a destra a cercare i Pokémon fuggiti, ok?”

“Ci sto!” risponde Dustin. Emily si limita ad annuire.

Dustin ha svolto perfettamente il suo compito, andando verso sinistra, ma non ha trovato nulla, solo una magnifica vista verso il vulcano di Lavinja e una parte ancora viva della foresta. E’ in quella che Dustin si inoltra alla ricerca della casa, quando all’improvviso, tra le fronde fitte della vegetazione, appare davanti a lui un Pokémon minaccioso. “Ho violato il territorio di qualche Pokémon... Sono nei guai!” pensa Dustin.

Pochi passi e Shiftry è davanti a lui. Il Pokémon fissa minaccioso il giovane, che non ha altra scelta se non lottare. Dustin non ha nemmeno il tempo di prendere la Pokéball, quando alcuni Nuzleaf apparsi dalla vegetazione lo bloccano.

“Ah si? Prendete questo, allora!” Dustin, con il pollice, afferra un anello al suo anulare. Cerca un po’, finchè trova la piccola sporgenza laterale.

“Dustin, questo è un tipo particolare di Pokeball, in effetti non è nemmeno una Ball, ma ha la sua stessa funzione. Con questa puoi richiamare tutti i tuoi Pokémon e farli uscire facilmente dalla Pokéball per lottare” gli aveva detto la Professoressa Ranja quando lui, a quindici anni, aveva iniziato l’apprendistato di ricercatore “Devi collaudare l‘anello e dirmi se funzioni”.

Dustin l’aveva fatto, ma dopo un po’ comunicò alla professoressa il verdetto: quel cosino non serviva a niente!

Dustin sogghignò pensando a quanto si sbagliasse allora. L’anello era in comunicazione con una sola Pokéball, ma il Pokémon al suo interno aspettava da troppo tempo una lotta. Dustin preme il piccolo pulsante e qualcosa nel suo marsupio inizia a muoversi. Dopo qualche secondo, Beldum è pronto a lottare.

Emily, intanto, si è inoltrata nel folto del bosco alla ricerca del Tempietto.

La ragazza è addolorata, distrutta. La parte di foresta in cui sta cercando è la più colpita dall’incendio. Non c’è nemmeno un Pokémon per io sentiero.

I rami degli alberi sono anneriti, come i tronchi e l’erba e tutto ancora puzza di fumo. Pochi passi colmi di dolore e la testa condusa. Qualche granello di cenere cade sulla sua spalla e le brucia il vestito, dunque l’incendio è recente.

Emily inciampa su qualcosa di caldo e, spaventata, si rialza subito. E’ un Herdier, ormai morente.

La ragazza lo prende in braccio, cercando di curarlo, ma continua il suo cammino.

Fin ora ha trovato solo pochi indizi come cartelli anneriti, pietre come a formare frecce e resti di cannoni. Emily è furiosa, ha capito l’amara realtà : la distruzione è stata voluta da qualcuno.

“Ma come...” ringhia tra i denti “Hanno distrutto tutto... Perché...?”

Ormai nella morsa della disperazione, la ragazza non si accorge del grande cumulo di pietre accanto a lei. Basta un attimo, appena lo vede il panico la assale.

“Oh, no! Il tempio!” esclama terrorizzata. E’ tutto perduto, la sua ricerca non ha senso. Emily cade a terra, stremata, con Herdier sulle gambe. Quest’ultimo, però, percepisce qualcosa nell’aria e, nonostante il dolore, alza la testa e inizia ad abbaiare.

All’improvviso una bagliore avvolge i due completamente.

Vinnie è alla ricerca dei Pokémon, ma all’improvviso è apparso davanti a lui un tizio in divisa viola che lo ha attaccato… E poi un altro… E un altro! Vinnie è stremato. Torchic è K.O, Eevee è quasi esausto e Zorua è avvelenato. Si sente perso, finito come i suoi Pokémon.

“Non ce la fai più eh? E ancora siamo molti!” esclama una recluta vestita in modo diverso dal solito. Da dietro appaiono altre tre reclute che lo bloccano e lo legano.

“No! Che volete fare??? Lasciatemi in pace!!!”

“Che succede???” strilla Emily terrorizzata. Si sente male avvolta in quel bozzolo di luce.

“Bi…” sussurra Celebi.

“Sei… Tu sei… Celebi!!!” esclama rincuorata.

“Bi!”

“Ti prego, devi aiutarmi… il bosco… I miei amici… Aiuto!!”

“Bi!!!” esclama Celebi estendendo l’ immagine in una grotta buia.

“Vinnie?” esclama stupita Emily “Perché sei legato?”

“Mmph… Mmphmph”

“Ti slegherei ma sono immobilizzata!”

Vinnie morde il bavaglio e inizia a parlare “Ho incontvato cevti ceffi di un cevto Team Ree-qualcofa e mi hanno fatto quefto!”

Emily è scandalizzata: vorrebbe aiutare l’amico ma non sa come fare, è in panico.

Celebi, percepite le sensazioni dei due amici cerca di fare qualcosa, ma all’improvviso...

Il bozzolo si rompe, Emily e Herdier cadono a terra sul fango con un tonfo sordo.

“Bii!!!” esclama Celebi sofferente.

“Hanno preso Celebi!!!” urla Vinnie.

“Poveri bambini… Ora vedetela con i vostri genitori quando sapranno che… Avete bruciato la foresta! Ahahaha!!!!!”

“NO!” esclama Emily “Non te lo permetteremo, bastardo!”

“Poveretti… Ma non vi preoccupate… Potete anche non rivedere mai più nessuno!” sentenzia l’uomo sogghignando “Garbodor, distruggi tutto!”

Garbodor inizia a emettere fumo velenoso nella caverna e rende l’aria terribile. Vinnie si sente mancare, ma all’improvviso…

“BIIII!!!!” Celebi si libera distruggendo le corde di acciaio che lo legavano e sconfigge Garbodor con una sola mossa. Tutto si riempie di una fragranza celestiale.

Il piccolo Pokémon si para davanti ai due ragazzi e inizia ad emettere ondate di luce verde. Tutto diventa pace… Tutto rinasce…Celebi ha salvato di nuovo la foresta.

Anche Dustin, dopo aver sconfitto la banda di Shiftry grazie ad un’abile lotta, dall’altra parte del bosco riesce a trovare la vecchia casa della nonna di Emily, precedentemente distrutta dalle fiamme. Proprio davanti a lui questa riprende forma.

Emily slega Vinnie, i due sono finalmente salvi. Celebi volteggia intorno ai due emettendo simpatici versetti. I Pokémon dei ragazzi sono stati curati, anche herdier. Il Pokémon è rimasto accanto ad Emily per tutto il tempo e ha legato particolarmente con la ragazza. Ha sentito in lei ciò che cercava nel suo futuro allenatore. Tutto è di nuovo come doveva essere... O quasi...

All’improvviso da un cespuglio spunta di nuovo l’uomo in viola.

“Pensavate di avermi sconfitto, ma manca ancora molto alla mia fine!” urla ridendo sguaiatamente “Il Barone è stato informato della vostra cattiva condotta e, statene certi, ve la farà  pagare... Ma perché sporcare le sue sacre mani del sangue di due innocenti? Posso farlo io...”

I due ragazzi e Celebi, nel panico, scappano, ma senza rendersene conto all’improvviso si trovano da soli. Hanno corso troppo. Sono lontani l’uno dall’altro, ma non c’è più tempo.

Emily corre. Corre velocemente nella foresta. Sa di non essere più con Vinnie e Celebi, non è più in pericolo, ma la preoccupazione per l’amico e l’adrenalina la fanno correre velocemente.

Accanto a lei, Herdier. Il Pokémon l’ha seguita fino a quel punto, sperando che la ragazza lo catturasse, ma in quei minuti Emily sembrava si fosse dimenticata di lui. Arrivati in una radura, Herdier cerca di attirare l’attenzione della ragazza facendo finta di cadere.

Emily sente un mugolio dietro di lei e si volta.

Non credeva che quel Pokémon l’avesse seguita fino a quel punto, ma questa cosa arrivava a commuoverla: iniziava a volergli bene.

Herdier vede la ragazza avvicinarsi e si rialza, con gli occhi lucidi. Con affetto si posa accanto a lei.

“Si...” sussurra Emily commossa al suo nuovo amico “Vieni con me...”

La ragazza, dopo alcuni minuti, riesce ad orientarsi trovare casa della nonna e Dustin, che intanto ha iniziato a cucinare una zuppa per la cena.

Vinnie, invece, non riesce a capire più nulla e si inoltra ancora di più nel bosco. All’improvviso sente un rombo sopra la sua testa e vede l’uomo in viola fuggire. Poco dopo, accanto a lui appare Celebi. Vinnie è stanco, non riesce più a parlare e a fare nulla e segue il piccolo Pokémon.

Poco dopo l’oscurità  della foresta scompare, con lui il profumo di pino e fiori, e Vinnie viene investito dagli ultimi raggi del sole. Si stende davanti ai suoi occhi una piana sterminata. Per primo vi si vede un paese completamente costituito da un enorme castello ornato da bandiere rosse e gialle, oltre il paese una grande cittadina moderna e, infine, su un alto colle che domina tutta la valle… La capitale di Holariya.

Vinnie lo ha capito. Davanti a lui c’è Prexis, ma…

All’improvviso, un rombo di motori invade la valle, centinaia di veicoli del Team Reebath puntano al giovane coordinatore e a Celebi. Sembra che i due siano spacciati, quando…

Tutto cambia. La foresta scompare, le città  davanti al ragazzo scompaiono, la malvagia organizzazione cessa di esistere e anche quegli ultimi raggi di sole sembrano diventare sbiaditi, tutto si tinge di uno strano color seppia. Vinnie riesce a vedere solo questo. All’improvviso sente delle voci femminili e un colpo sulla testa, così, tutto si fa nero.

Al suo risveglio è già  giorno. Tutto intorno a lui puzza di terra appena bagnata. Quando apre gli occhi si rende conto di trovarsi effettivamente in una grotta.

“Ben risvegliato, straniero” esclama una voce femminile.

“Dove mi trovo?” chiede Vinnie senza forze, cercando di inquadrare bene la donna.

“Sei nel passato, caro mio!”

“Oh.. Cielo…”. Vinnie capisce al volo: Celebi lo ha fatto viaggiare nel tempo e la donna davanti a lui è chiaramente una sacerdotessa. Le aveva studiate tempo fa, alla Scuola Allenatori, ricordava bene la figura di quelle signore avvolte in una toga bianca e verde e con i capelli raccolti, ma di certo quello non era il problema principale!

“Come faccio adesso a tornare a casa?!” esclama Vinnie disperato.

“Calmati” gli risponde la donna “E’ già  successo molte volte che Celebi abbia portato qui qualcuno dal futuro… O dal passato… Certo, se ti avesse portato dal passato sarebbe stato più facile, però, anche così puoi tornare… Spero…”

“Come? Speri? Ma io devo assolutamente tornare!”

“Troveremo subito una soluzione… Adesso ascoltami bene!”

“Si… Ti ascolto…”

“La cattiva notizia è che Celebi non ti può riportare nella tua epoca, è troppo stanco e per riprendersi beh… Dovresti aspettare per un mese circa, ma immagino tu non voglia, vero?”

“Assolutamente no! Io tra due giorni ho la mia prima gara!” risponde il ragazzo.

“Certo, quindi c’è un solo modo: devi passare per il castello, ma arrivarci non è facile. Prima di tutto devi sembrare uno di noi, un ragazzo di quest’epoca. Non ti posso accompagnare io perché il Signore di Prexis ci odia, ha bandito dai confini le Sacerdotesse di Celebi, ma non ti preoccupare, abbiamo un passaggio!”

“Ovvero?”

“I Cavalieri di Dragonite! Grazie a loro possiamo entrare nel regno…”

“E dove li possiamo trovare questi Cavalieri di Dragonite?”

“Ce n’è uno dietro di te!” Esclama una voce maschile alle sue spalle. Vinnie si gira e vede un ragazzo sui vent’anni alto e biondo con i capelli corti, insieme a lui c’è un’altra sacerdotessa anziana vestita, al contrario delle altre, con una tunica verde e fili d’oro. Alla sua vista l’altra si inchina.

“Ragazzo dal futuro, ti presento la Sacerdotessa Madre” sussurra in tono rispettoso la ragazza. Vinnie si alza e si inchina in segno di rispetto.

“Puoi stare calmo, ragazzino” inizia con voce sussurrata l’anziana donna “Non ho mai amato queste forme di rispetto… Piuttosto preparati, devi diventare un Cavaliere di Dragonite al più presto!”

“Come… Diventare un Cavaliere di Dragonite?” chiede Vinnie incuriosito.

“Devi spacciarti per un Cavaliere ed entrare al palazzo” risponde il giovane vicino alla Sacerdotessa Madre.

“Bene, io sono pronto, possiamo iniziare!” risponde eccitato Vinnie.

“Certo, vieni con me!”

I due giovani si avviano all’uscita.

“Mi chiamo Riano e sono un Cavaliere, come puoi ben vedere!” si presenta il giovane “Per tornare alla tua epoca dobbiamo infiltrarci al palazzo ed entrare nel tempio di Dialga, il Pokémon venerato dal Sovrano. Le sacerdotesse sono state allontanate proprio perché veneravano Celebi. Da quella sala invocheremo il Pokémon Leggendario. Però, per far credere che tu sia Cavaliere come me, devo vedere alcune cose…”

“Sono pronto, dimmi cosa devo fare!”

“Bene…” il ragazzo inizia a squadrare Vinnie “L’altezza c’è e anche il fisico, sei magro ma non troppo, sai che ti dico? Potresti essere un perfetto Cavaliere di Dragonite. Ah, ecco, chiaramente devi imparare a conoscere e cavalcare uno di questi Pokémon! Forse però… Possiamo rimediare…”

“Come?”

“Potresti essere il mio nuovo assistente e volare con me sul mio drago, faremmo prima!”

“Mi sembra un’ottima idea!”

“Bene, Sali!”

Vinnie e Riano salgono sul Pokémon, per il coordinatore il viaggio è un vero trauma, ha paura di scivolare, il Pokémon è molto veloce. Sotto di lui, la piana. E’ tutta coltivata e ci sono tantissime persone che vi lavorano, infine, la rocca. Intorno un paese medioevale con case di pietra marrone. Riano plana girando intorno ad una torre, per poi scendere a terra. Sono a circa duecento metri dalla meta.

“Questo è l’approdo più vicino alla rocca, il controllore è severissimo, ma almeno risparmi gli sguardi indagatori della gente...”

“Perché? Cosa ho di strano?”

“Seguimi!”

Riano conduce Vinnie sotto un dirupo.

“Metti questa tunica, e prendi questa borsa, metti dentro vestiti del futuro e quelle sfere rosse e bianche dove voi tenete i Pokémon, hai un coltello?”

“Si…”

“Ok, taglia i bordi della toga e nascondi i capelli in un berretto, li hai troppo lunghi per essere un assistente, stai curvo e cerca di non far vedere il tuo viso, è troppo pallido e nascondi le mani, normalmente i popolani le hanno molto sciupate per il lavoro nei campi.”

“ E… E ora?” domanda preoccupato Vinnie.

“Ora spera che tutto vada bene…”

I due, a questo punto, si dirigono verso la dogana. A quell’orario è veramente affollata, quindi i due passano il controllo solo con alcune domande e lo sguardo scettico del controllore.

All’interno del paese gli sguardi accusatori non mancano, ma Vinnie tiene gli occhi bassi e arriva alla rocca.

“Ora abbiamo un problema” sussurra Riano “Devi cercare di passare il controllo dell’ingresso senza toglierti il berretto finché entreremo nelle sale amiche, è obbligatorio entrare senza e capirebbero che sei diverso da noi…Oppure…”

Vinnie esce dalla fila e segue le indicazioni di Riano, dopo aver fatto circa trecento metri girando intorno alla rocca, Vinnie trova la porta gialla di cui gli aveva parlato l’amico e sussurra la parola d’ordine. E’ entrato nelle sale segrete dei Cavalieri di Dragonite. Ad attenderlo è proprio Riano.

“Mi hai fatto stare in pensiero, non arrivavi mai!” esclama l’amico “Dobbiamo andare al Tempio di Dialga subito dopo la Venerazione di Mezzogiorno, intanto cerchiamo di camuffarti da vero Cavaliere, tanto qui non devi cavalcare Dragonite, no?” spiega Riano facendo l’occhiolino.

Vinnie indossa l’armatura leggera dei nuovi e mette le Pokéball in uno scomparto segreto dell’armatura creato da Riano.

“Ora vai da Maia, ti sta aspettando!” esclama il giovane biondo indicando una donna sui trent’anni che li guarda.

Vinnie va dalla donna.

“Ciao, sono Maia e sono la Dama dei Cavalieri, credo di essere l’unica con un po’ di buon gusto in questo luogo di… Rozzi… Tu come ti chiami?”

“E’ la prima volta che me lo chiede qualcuno… Mi chiamo Vinnie, forse è un nome un po’ strano per voi!” sorride il ragazzo.

“Per me no” inizia Maia “Devi sapere che… Anch’io vengo dal futuro, ma ho deciso di rimanere qui perché... Beh, ho conosciuto una persona e ci siamo amati… Comunque, sono di Kanto, precisamente di Lavandonia... Lui è Mismagius, il mio Pokémon, nella mia città  tutti hanno Pokémon spettro. Mismagius? Dove sei?”

“Miiis” sussurra il Pokémon spettro sbucando dalla parete.

“Che devo fare?” chiede Vinnie.

“Allora, adesso devo farti sembrare un ragazzo di quest’epoca. Qui hanno la carnagione scura perché stanno sempre all’aperto, non come voi giovani d’oggi tutti Computer e PokéPhone!” scherza Maia passando sulla faccia di Vinnie una strana crema puzzolente.

Dopo una mezz’oretta circa Vinnie è pronto ed esce dalla stanza con Maia e Riano dirigendosi verso il Tempio.

“Sai che così stai meglio?” esclama Riano.

“Non è il momento” replica Vinnie teso.

“Il ragazzo non si è ancora visto allo specchio, quella specie di vetro di cui ti parlo sempre, Riano! Vedi Vinnie, qui gli specchi non esistono ancora…” spiega Maia.

La Venerazione è appena finita e i tre giovani arrivano senza problemi al tempio, una enorme sala completamente azzurra con enormi colonne di cristallo e una statua di Dialga al centro, ma all’improvviso...

Un enorme ruggito di un Pokémon squarcia il silenzio della sala. Al centro appaiono alcuni uomini.

“NO!” esclama Riano “Sono Cavalieri di Salamence!”

“Vinnie, scappa e raggiungi la statua, quando arrivi tocca la gemma al centro del petto e chiudi gli occhi pensando al luogo dove vorresti essere!” urla Maia mentre manda in campo il suo Dragonite.

Due dei tre cavalieri sono impegnati nella lotta, ma il terzo è libero…

Vinnie sta per arrivare alla statua, ma a pochi metri dalla salvezza un enorme Salamence si pone davanti a lui.

Nel panico generale, Vinnie commette un grande errore, prende una Pokéball dall’armatura e fa uscire Torchic.

Sembra la fine. I Cavalieri di Salamence cercavano un pretesto per accusare i Cavalieri di Dragonite di essere alleati con le Sacerdotesse e ora… Tutto questo sembra diventare realtà .

Vinnie deve assolutamente sconfiggere quel Pokémon davanti a lui, ma Torchic è paralizzato dalla paura.

“So che ce la puoi fare, amico mio, dobbiamo tornare a casa!” urla il ragazzo, ma il Pokémon pulcino ancora non si muove “Dobbiamo tornare da Emily e Dustin, dobbiamo fare molte gare insieme e vincere tutte le sfide! Ti ricordi?”

Nella mente di Torchic come un flash appaiono tutti i fantastici momenti con il suo pardone, infine, la sua immagine preferita: un leggiadro Blaziken che con le sue mosse di fuoco infiamma la platea di una Gara Pokémon… Si! Torchic DEVE vincere questa sfida e solo dentro di sé può trovare la forza! Forza, coraggio, disperazione e nuove certezze spingono Torchic a fare il grande passo, così, nella luce accecante appare una nuova figura: Combusken.

Una vampata di calore si abbatte sul Pokémon drago, seguita subito dopo da una velocissima scarica di calci. In tutto questo, Vinnie corre e arriva ai piedi della statua, velocemente fa tornare Combusken nella Pokéball, dopo…

La gemma al contatto è calda, pulsa come un orologio con un sordo tic, intorno a Vinnie adesso c’è solo luce. Dalla sala sente un terribile vociare e infine una voce nella sua testa “Non ti preoccupare per noi, ce la faremo”. E’ la voce di Maia. Vinnie non capisce come possa sentirla, ma non è tempo di pensare a quello. Il ragazzo pensa al suo viaggio, ai suoi amici e al punto dove è scomparso, poi… Tutto diventa bianco, di un bianco accecante. Dopo, le voci dei suoi amici che urlano il suo nome: è tornato a casa.

Episodio 8 : La prima gara! (Parte prima)

Luci.

Luci e un chiasso assordante.

Panico, paura, tensione nell’aria.

Queste sono le Gare Pokémon e Vinnie lo sapeva bene. Nei camerini il ragazzo saluta i suoi due amici. I giorni precedenti, dopo il viaggio nel tempo, erano stati duri: lui ed Emily si erano allenati per tutto il tempo possibile. Ora erano pronti, pronti a vincere. Emily aveva prenotato una sfida con la capo palestra di Liteca, capitale della regione nonché palestra più affollata di tutto il mondo dei Pokémon.

Vinnie era pronto per la sua prima sfida, sebbene conoscesse il probabile alto livello dei suoi avversari. Prexis era una meta turistica per gli abitanti della regione e, in quel periodo, la neve e il periodo natalizio premettevano agli albergatori e agli artigiani della città  denaro per almeno un anno.

Emily e Dustin si siedono sugli spalti, affollatissimi, poco lontani dai quattro giudici.

Le gare di Holariya sono simili a quelle delle altre regioni, ma differiscono in alcuni particolari.

Prima di tutto le gare sono più dure e difficili da affrontare. Ad ognuna di esse possono partecipare un numero ben determinato di persone a seconda della gara, ma di solito vi sono una trentina, quarantina di partecipanti. Questi devono passare quattro selezioni. La prima è l’esibizione personale, dove obbligatoriamente devono passare le venti o venticinque (Come nel caso di Prexis) persone che hanno creato l’esibizione più spettacolare.. Queste devono affrontare la cosiddetta “Prova Bis”, dove si deve dar risalto al Pokémon, in quel caso ne passano sedici. Di questi sedici, con le “Lotte a giudizio” ne restano otto. L’ultima prova è la classica “Sfida dei cinque minuti”.

Per ogni fase della gara vi è un giudice.

La prima fase, dove viene giudicata la spettacolarità  è presidiata dal Presidente della Commissione Gare, Lion Astessà n.

La seconda, dove viene giudicato il modo in cui si fa risaltare il Pokémon, dalla temutissima Donna Orsilla, famosa star della televisione Holariyana. A volte Orsilla è assente per le riprese di film, in quel caso la sostituisce un’altra stella dello spettacolo: la cantante May Jameson.

La terza fase è particolare: vi è un normale contatore per le gare, ma alla fine il giudice presidente del Pokémon Club, di nome Luke Kinnigun, fratello di un famoso imprenditore, può aggiungere o togliere punti al coordinatore.

L’ultima fase è supervisionata dall’infermiera Joy del posto, che può eventualmente stoppare la gara in caso un coordinatore si mostrasse troppo violento. Il vincitore ottiene un “fiocco”, che di solito ritrae in bronzo, sullo scudo della medaglietta, lo stemma o l’immagine della città  dove si è svolta la gara.

Vinnie è nei camerini, con il cuore in gola, quando a lui si avvicina un ragazzo riccio, scuro di pelle con gli occhi neri.

“Ciao” esordisce lo sconosciuto con uno strano accento.

“Ehm, ciao” risponde Vinnie con un sorriso stentato.

“Tu sei uno degli amici di Emily?” gli chiede il ragazzo.

“Si, esatto, la conosci?” risponde un incuriosito Vinnie.

“Non di persona... Io sono un amico di Lada, la “rivale” della tua amica, mi chiamo Tobias” risponde il ragazzo presentandosi.

“Piacere di conoscerti... Quindi tu fai il coordinatore?”

“Io... Si... Ehm, scusa ma è il mio turno, devo andare a prepararmi” risponde Tobias guardando lo schermo e avviandosi verso la tenda del palco. Sullo schermo, una ragazza ha appena concluso la sua esibizione con il suo Floatzel.

Dal palco Damian, il presentatore ufficiale esclama: “Con il numero 14, ecco a voi Tobias, dall’isola di Vanca! Vinnie comprende il perché di quell’accento: l’isola di Vanca è all’estremo sud di Holariya e, con le altre due isole di Kivali e Calaluna forma il cosiddetto “Triangolo insulare”.

Il ragazzo è inquadrato dallo schermo. Con una luce intensa manda in campo il suo Pokémon: un Chingling.

Il piccolo Pokémon inizia con Introforza, disperdendo per aria tante bolle di potere. Che iniziano a fluttuare per aria. Chingling salta sulla più vicina, facendola scoppiare in tante piccole stelle. Così salta su altre bolle fino ad arrivare in cima. Con un forte attacco sonoro, che Vinnie non sapeva identificare, Chingling distrugge tutte le bolle creando una fantastica esplosione di luce e stelle.

Un’esibizione fantastica. “Tobias è davvero forte” pensa Vinnie ammirato.

Un altro ragazzo fa un’esibizione con il suo Cherrim, ma non colpisce particolarmente il pubblico.

“Con il numero 16, adesso, Vinnie!”

Panico, di nuovo. La sua prima gara stava per iniziare. Era pronto? Vinnie non sapeva rispondere, ma ormai era troppo tardi. Varca la soglia della sua nuova vita.

“Combusken, infiammali!”

Il Pokémon di fuoco esce dalla Pokéball su cui Vinnie aveva applicato tempo prima un sigillo Fiamma. Combusken disperde nell’aria le lingue di fuoco del Sigillo e disegna per terra un fiore di cenere. “Un buon inizio...” pensa Vinnie.

“Bene, ora vai con Braciere e vola!”

Combusken si accovaccia e parte. Grazie alla spinta di braciere sale in aria girando attorno a sé stesso. Le palline di fuoco dell’attacco scoppiano dopo poco, creando uno strano effetto pirotecnico. Combusken sovrasta il pubblico, si sente rinato. Il suo desiderio si sta avverando: diventare uno dei Pokémon più abili e belli di sempre.

“Vai, adesso gira e usa Lanciafiamme”.

Combusken si carica e... Le fiamme lo avvolgono completamente, facendolo sentire forte. Ciò che si vede dall’esterno è un piccolo sole in miniatura, con il Pokémon avvolto nella palla di fuoco e tanti raggi di luce verso il pubblico. Combusken inizia a scendere, trascinando con sé la palla di fuoco, che si abbatte al suolo e si consuma nell’aria creando un cerchio perfetto.

Applausi. Applausi e ancora applausi.

Il giudice Astessan si congratula con il ragazzo “L’esibizione è stata monumentale, come se gareggiassi da anni. E’ stato bello in aria il sole che sembrava riflettersi in un ombra a terra grazie al fiore creato a terra alla sola uscita dalla Pokéball. Bravo”.

Vinnie torna dentro, ad aspettarlo Tobias. “Sei stato bravo, vorrei proprio sfidarti qualche volta” esordisce il ragazzo.

“Anche oggi, se per te non è un problema” risponde Vinnie provocatorio.

Finite le esibizioni, è ora di decretare i vincitori. Sia Vinnie che Tobias passano al turno successivo. I venticinque ragazzi ammessi si presentano sul palco. Se ne salveranno sedici.

E’ ora di far risaltare il proprio Pokémon su tutti gli altri in gara. Orsilla guarderà  ogni volta la fila e chi si farà  notare di più, non come esibizione, ma come Pokémon, verra chiamato.

Combusken inizia a brillare come a prepararsi per un Metronomo, ma dopo le prime sette persone salve capisce che questo non basti. Inizia a percepire le mosse dei Pokémon in tutta la zona e ne sceglie una. Combusken, all’improvviso, inizia a levitare in aria, brillando. Orsilla lo nota subito e chiama Vinnie. E’ salvo. Lo aspetta la terza prova.

“Allora? Che ne pensi?” chiede Vinnie ad Emily, arrivata da lui a salutarlo durante la pausa.

“Sei bravo!” risponde lei stupita.

A quella strana risposta Vinnie resta perplesso: “Perché? Cosa pensavi?” risponde contrariato.

“Onestamente... Pensavo fossi una schiappa...” sussurra Emily imbarazzata.

“Grazie per la grande considerazione nei miei riguardi!” risponde Vinnie ironico.

“Si, ma il punto è che allenandoci io non avevo mai visto questo... Questa...”

“Spettacolarità â€ conclude la frase Dustin, apparso dietro le spalle dell’amica.

“Ecco, appunto!” esclama Emily “E’ stato spettacolare!”

“Io vi ringrazio” risponde Vinnie commosso “Non so che dire, siete fantastici! E sei stato fantastico anche tu, amico mio!” conclude il ragazzo abbracciando Combusken.

“E ora che intendi fare?” chiede Emily “Quale Pokémon userai?”

“Penso... Penso Zorua” risponde Vinnie.

La porta si apre violentemente, sulla soglia appare un ragazzino sui dodici anni seguito a sua volta da una giovane con i capelli a caschetto e gli occhi talmente azzurri da potersi specchiare al suo interno.

“Lada!” esclama Emily stupita.

“Ehi, Emy, ciao! Quanto tempo!” esclama la rivale contenta.

“Che ci fai qui?” le chiede Emily stupita.

Vinnie si intromette “Sei qui per Tobias, immagino...”.

“Beh, si... Avete già  fatto conoscenza a quanto pare...” risponde Lada stupita.

“Qualcuno mi potrebbe gentilmente spiegare la situazione?” chiese Emily irritata: non sopporta quando la gente non la rende partecipe!

“Certo...” risponde Lada paziente “Vedi lì sotto? Quelli sono Tobias e Fènix, i miei compagni di viaggio. Tobias è coordinatore, quell’altro invece è un suo amico, conosce tantissimo sui Pokémon nonostante l’età , ma... Onestamente io non lo tollero, è troppo... Presuntuoso!”

“Come qualcuna qui davanti...” si intromette Dustin indicando Emily.

“Ma come ti permett...” Emily non riesce a concludere la frase, quando un trillo acuto scuote la stanza.

“SI PREPARINO I COORDINATORI, INIZIA LA TERZA MANCHE!”

“Bene, Vinnie! Concentrati e spacca tutto!” esclama Dustin incoraggiando l’amico.

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Pokémon Moon and Stars

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Episodio 9 : La prima gara! [Parte seconda]

“Auguro un buon proseguimento ai ragazzi, salga la prima delle otto coppie che si sfideranno!” esclama il giudice Kinnigun.

I primi due sono dei ragazzi: sono presumibilmente del luogo, in quanto hanno un accento particolarmente marcato. La sfida è decisamente tranquilla, alla fine vince il ragazzo un po’ più robusto e alto, con i capelli biondi e gli occhi verdi.

Dopo questa sfida, è il turno di Tobias. Il ragazzo deve affrontare una coordinatrice e il suo Gloom.

“Furret, tocca a te!” esclama il nostro amico, ordinando in seguito l’attacco Comete.

Gloom contrattacca con Velenpolvere, creando un particolare gioco di luci nella sala che fa immediatamente perdere punti a Tobias. L’attacco, però, non va a segno grazie all’attacco Protezione ordinato dal giovane coordinatore.

Dopo alcuni attacchi i due ragazzi sono in una situazione di stallo. I cinque minuti sono ormai quasi passati e l’ultima azione potrebbe rivelarsi decisiva. Gloom inizia ad attaccare con Profumino, per poi fendere l’aria assorbendo la luce: si sta preparando per un Solarraggio. Tobias è nei guai: sa di non poter usare più protezione, in quanto l’ha già  usata diverse volte. Deve agire subito.

Basta un attimo: un raggio di sole illumina il volto del coordinatore e la sua mente: sa cosa fare.

Vinnie, dai camerini, è stupefatto quando vede Furret dirigersi verso il Pokémon nemico. Questo, con un balzo, si posiziona esattamente su Gloom, coprendo con la sua ombra il sole e, successivamente, usando Comete. Il Pokémon è esausto: Tobias ha superato la prova.

Dopo altre due sfide è il turno di Vinnie. La sfidante che si trova davanti è una ragazza sui diciotto anni. Questa manda in campo Mienfoo. Vinnie è teso: quel Pokémon è avvantaggiato sia su Zorua che su Eevee: cosa fare?

Il ragazzo non ha scelta, fa uscire Zorua dalla Pokéball. Il nemico attacca subito con Colpo Basso, ma il piccolo Pokémon riesce ad evitarlo saltando. Quest’ultimo, poco dopo, colpisce il nemico con Attacco Rapido. Si, Vinnie ce la può fare, ne è convinto.

Mienfoo attacca con Fossa e riesce a colpire Zorua che, spaesato, perde lucidità  e permette al Pokémon nemico di attaccarlo un’altra volta con Colpo Basso. La mossa va a segno e il piccolo Pokémon volpe risente particolarmente dell’attacco. Per Vinnie è tempo di usare l’asso nella manica del piccolo Pokémon.

Zorua si riprende e riesce a contrattaccare Breccia di Mienfoo con Bruciatutto, colpendo il Pokémon di tipo lotta in pieno petto. E’ un brutto colpo per Mienfoo, che sembra aver perso in un attimo la lucidità  acquisita negli attacchi precedenti.

E’ il turno di Vinnie: deve concludere la lotta. E’ in svantaggio, non può lasciarsi sfuggire questa occasione. Zorua usa Attacco Rapido. Il tempo scorre velocemente, sta per scadere.

Cinque... Zorua corre, deve arrivare a Mienfoo a tutti i costi... Quattro... Si, eccolo! Zorua è quasi arrivato... Tre... Ancora un piccolo sforzo... Due...

Zorua colpisce Mienfoo. Il Pokémon cade a terra proprio allo scadere del tempo, senza lasciare il tempo a Vinnie di guardare il tabellone.

“La parola a Luke Kinnigun!” esclama il presentatore.

“Zero giudizi!” esclama il giudice decidendo di lasciare invariata la situazione.

La ragazza ha trenta punti su cento, ma Vinnie ne ha trentasette. Ha vinto.

Il ragazzo è passato al turno successivo, ai quarti di finale, dove la gara culmina con la “Sfida dei Cinque”. Ad aspettarlo è la lotta con un ragazzo e il suo Kadabra. Per Vinnie è facile vincere, bastano due attacchi di tipo buio e l’avversario è già  esausto. D’altra parte Tobias riesce anche a qualificarsi senza particolari difficoltà , sconfiggendo il Cubone dell’avversario in poco tempo.

La prima semifinale è disputata da Tobias e Furret contro un coordinatore con il suo Luxio. Vinnie si appresta a seguire la lotta del suo nuovo amico, quando viene fermato da una ragazza.

“Ciao” gli dice questa.

“Ciao...” risponde Vinnie imbarazzato.

“Mi chiamo Celeste, sono... Sono la tua prossima avversaria...” sentenzia lei con voce calma e timorosa.

“Piacere di conoscerti, mi chiamo Vinnie” risponde il ragazzo. La figura davanti a lei è una ragazzina della sua età  vestita di bianco, con i lunghi capelli castani gli occhi grigi. A Vinnie sembra una ragazzina del tutto anonima, ma conosceva la sua potenza. Aveva seguito una sua lotta precedentemente e aveva potuto ammirare la grazia del suo Cherrim, mentre compieva cerchi perfetti in cielo con Petalodanza e ne era rimasto estasiato.

I due parlano un po’ prima della lotta. Vinnie viene a conoscenza della provenienza della giovane, ovvero la metropoli di Hoennapolis, nell’ovest di Holariya e molti altri particolari, come l’amore per i Pokémon teneri e la coraggiosa scelta di partire da sola. Vinnie è tentato di proporle di continuare il viaggio con lui, ma rabbrividisce al solo pensiero della rabbia di Emily a riguardo.

Qualche minuto dopo i due ragazzi sono in campo. Vinnie vuole vincere, nonostante la simpatia per la ragazza davanti a lui: Tobias ha passato il turno e deve farlo anche lui! Vuole sfidare quel ragazzo, assolutamente!

Vinnie e Zorua contro Celeste e Cherrim.

Quest’ultimo, velocissimo, attacca con Semebomba, colpendo in pieno Zorua. Questo attacca con Finta, creando un simpatico balletto attorno al malcapitato Cherrim, che viene colpito subito.

La lotta è dura, in alcuni momenti Vinnie crede di non farcela, ma è ancora in vantaggio. Cherrim sembra essere assopito e Celeste appare contrariata. C’è qualcosa che non va.

Vinnie è pronto a concludere. Una Palla Ombra ed è tutto finito, quando...

Un raggio di sole fende le nuvole. Poi un altro, e un altro ancora. Cherrim inizia a trasformarsi. Si schiude. Il suo piccolo corpo rosa inizia ad illuminarsi e una marea di petali invade l’arena. Cerchi perfetti si compongono nell’aria.

La stessa esibizione che Vinnie aveva ammirato è pronta a distruggerlo... Però... Però il Pokémon avversario di quella lotta era un Dewgong.

Celeste evidentemente non aveva seguito le lotte di Vinnie, se no avrebbe conosciuto il possibile rischio per quella mossa.

I petali sono allineati. E’ il momento. Zorua usa Bruciatutto. Il nome della mossa può tranquillamente descrivere l’effetto successivo.

Così Vinnie è in finale. In finale contro Tobias.

“Mi dispiace per Cherrim...” si scusa Vinnie dopo la sfida.

“E’ la gara” dice Celeste avvilita “Funziona così...”

“Davvero, mi dispiace...” continua il ragazzo, sentendosi colpevole nel vedere il dolore della ragazza.

“No, è tutto ok... E’ tutto ok... Dai, ci vediamo... Ci vediamo alla prossima gara, va bene?” esclama la ragazza sorridendo mestamente.

“Va... Va bene...” risponde Vinnie.

“DIN DON! I DUE FINALISTI SONO PREGATI SI RECARSI SULL’ARENA”

Vinnie è davanti al suo nuovo amico.

La piccola Eevee è davanti ad un Monferno, pronta a vincere quella sfida.

“Sei... Sicuro di usare quel Pokémon?” esclama ironico Tobias “Onestamente non mi sembra per niente forte...”.

Vinnie è stupito: il ragazzo sembra trasfigurato. “Vedrai” esclama fremendo di rabbia “Vedrai...”

“Certo, vedrò come farà ... Schifo...” sghignazza il rivale.

“Questo lo distruggo!”pensa Vinnie veramente arrabbiato. Quel tipo gli sembrava cordiale, ma in realtà  è uno schifoso profittatore. Voleva solo informazioni sul suo conto per batterlo.

Eppure... Eppure Vinnie non gli aveva parlato molto di Eevee, stranamente. Quindi Tobias non conosceva la sua particolarità ... “Ma la conoscerà ...”

“Eevee, Morso!”

“Schivalo e usa Ruotafuoco! Fagli vedere chi sono i veri Pokémon!”

I due avversari si sfiorano. Monferno, però, dopo l’attacco ritorna in dietro e prende in pieno Eevee.

Il piccoletto perde molti punti. Subito dopo Monferno usa Doppiocalcio, anch’esso un terribile smacco per il piccolo volpino.

Eevee è stremata e triste, voleva dare di più in quella lotta, ma stava fallendo miseramente. Gli attacchi di Monferno erano troppo veloci.

“Papà , papà ! Che cos’era quel rumore?” chiese la piccola Eevee a papà  Kecleon.

“E’ Sincrumore, un attacco davvero potente!”

“Me lo insegni?” domandò fremendo il piccolo Pokémon.

“Si, amore, ma solo quando sarai più grande!” le rispose il padre.

“Va bene, papino, però promettimelo!”

“Certo, amore mio, certo...”

Kekleon era stato catturato da un allenatore di passaggio qualche giorno dopo.

Era l’unica via d’uscita per Eevee, non riusciva a concentrarsi abbastanza per usare Metronomo.

Uno... Due... Tre...

Un’onda sonora si abbatte sull’intera sala, facendo sbalzare via Monferno. Il Pokémon scimmia cade a terra stupito.

Non meno stupito è Vinnie, che non sapeva che il suo Pokémon conoscesse quell’attacco. Il ragazzo, però, è conscio di avere in quel momento una grande opportunità .

“Eevee, forza, Metronomo!” ordina.

Il Pokémon volpino è preso in contropiede: non ha la concentrazione giusta per fare quell’attacco, ma ci deve provare.

La platea vede brillare il piccolo Pokémon. Ad un tratto un uomo urla: la sua Pokéball si sta muovendo.

Eevee ha percepito la presenza di un Feraligatr è sa di poterlo sfruttare. Il piccolo Pokémon vortica velocemente su sé stesso. Un enorme getto d’acqua si schianta su Monferno, mandandolo KO a un minuto dalla fine.

“Sei stato grande, Vinnie!” esclama Emily.

I tre ragazzi sono usciti dalla grande arena e si sono incamminati sulle mura esterne di Prexis, dirigendosi verso l’uscita del paese.

Era quasi notte.

“Non credevo Tobias fosse così...”

“Vinnie!” interviene Dustin “Evitiamo termini volgari, per favore!”

“Si, ma se li merita” interviene Emily.

“Non ne parliamo più, va bene?” cerca di concludere Vinnie “Ho vinto la gara e Tobias s’è rivelato una persona spregevole, evitiamo ogni tipo di commento ora, va bene?”

“Certo... Mi sta bene” sentenzia Dustin evidenziando in particolare l'ultima parola.

"Bene, bene, bene... Pensate dica troppo spesso la parola bene?" domanda Vinnie.

"No..." risponde Dustin di sfuggita, come preso da altri pensieri.

“Eccoci arrivati alla fine di Prexis...” sussurra Emily “Questo paese mi lascerà  un fantastico ricordo... Vero Dust... Ehi, Dustin? Che c’è?”

Il ragazzo è sbiancato in volto. Davanti a loro una giovane signora legge il giornale. Appena vede il ricercatore, questa esclama gioiosa: “Ehi, caro, come stai? Spero bene! E questi sono i tuoi amici, suppongo! Piacere di incontrarvi!”.

Emily e Vinnie sono spiazzati dall’affettuosa donna, che sembra li conosca da sempre.

“Piacere nostro... Ma voi chi siete..?” chiede il giovane coordinatore curioso.

“Lei...” interviene Dustin “Lei è mia madre, Ranja Elnath”

Episodio 10: Ranja Elnath

“Dustin! La professoressa Ranja è tua madre?” esclama Vinnie sconvolto.

“Si, ragazzi, lei è... E’ proprio mia madre...” risponde Dustin.

“Non gliel’avevi detto?” esclama stupita la professoressa “Beh, si, non sono stupita... Diciamo amareggiata, ma non stupita”

“Scusa, mà ...” risponde Dustin imbarazzato.

“Lasciamo perdere le scuse, mi serve il vostro aiuto!” esclama la professoressa.

“Ci dica...” incalza Vinnie.

“Prima di parlare, salite con me in macchina, vi porterò a Liteca in pochi minuti.”

I quattro salgono sulla vettura di Ranja, un fuoristrada piuttosto robusto e poco femminile.

In qualche modo quell’auto somigliava a Ranja, una donna veramente poco femminile o legata a sentimenti come la vanità  e la debolezza. Ranja era una donna forte, credeva nela scienza più di ogni altra cosa.

“Bene, ragazzi. Come credo sappiate, la vostra avventura è iniziata grazie a me, è grazie a me che vi siete conosciuti, ed è anche grazie a me che Dustin è qui con voi” iniziò la professoressa “Come ben sapete, la sera della consegna dei Pokémon sono scomparsa. Ecco, il punto è che ho notato una cosa stranissima...”

“Cosa?” chiede incuriosita Emily.

“Ecco, una specie di stella cadente... Troppo cadente...” risponde la donna.

“Come... Una stella?” esclama esterrefatto Vinnie: lui l’aveva vista, una cosa del genere. Non ricordava come o dove, ma l’aveva vista!

“Si, una stella... Ero nel mio laboratorio a preparare i Pokémon per il nuovo allenatore, quando il radar ha rilevato qualcosa nel cielo... Brillava... Brillava come non mai, sembrava un asteroide.

Ero preoccupata per la gente di Palmizia alla vista di quello strano oggetto, quindi ho deciso di andare a controllare, lasciando il laboratorio incustodito. Vagavo per le strade del paese preoccupata... Ero stata una stupida a lasciare il laboratorio, avrei fatto preoccupare Dustin... Avrei forse distrutto i sogni di un giovane allenatore, ma dovevo andare. Quando l’ho visto era notte. Un uomo teneva in mano una pietra perfettamente sferica. Questa era illuminata, brillava come una stella. Ho visto questo tizio innalzarsi al cielo, con quella pietra in mano. Rideva come un folle e la sua tunica viola sembrava essere come... Vuota...” racconta Ranja.

“Come... Tuniche viola?” impallidisce Emily.

“Si, Emily, è quello che pensi” risponde cupo Dustin “Quell’uomo era certamente un membro del Team Reebath”.

“Dustin... Tu conoscevi il Team Reebath?” esclama Vinnie.

“No, no...” risponde il giovane ricercatore “Però quando ho sentito la vostra descrizione di quegli uomini ho capito...”

“Ragazzi, vi devo spiegare una cosa importante...” inizia la professoressa “Io conosco lo scopo di quegli uomini”.

“Mamma... Veramente?” domanda Dustin stupito.

“Si, vedi... Io sono qui alla ricerca di quell’uomo...” risponde Ranja.

“Ma professoressa” interviene Vinnie “A me sembra un po’ pericoloso...”

“Lo so” risponde la donna “Ma è l’unico modo per fermarli. Hanno in mano un’arma potentissima”

“Quale?” esclama Emily preoccupata.

La professoressa sembra pensarci su, ma in seguito con un sospiro esclama: “Jirachi”.

I ragazzi stentano a credere alle proprie orecchie.

“Come? Jirachi? Ma... E’ un Pokémon leggendario!” ribatte Vinnie stupito.

“Appunto” inizia a raccontare Ranja “Il Team Reebath vuole esattamente questo. E’ alla ricerca di qualcosa che possa permettere loro il controllo dell’Ara”

“Ara? Sarebbe?” domanda Emily convinta di aver sentito da qualche parte quel nome.

“L’Ara è un altare. Un altare che, se espugnato, potrebbe risucchiare le anime dell’intera umanità â€

“Come... Le anime?” impallidisce Emily.

“Renderebbe le persone automi, servi di un qualcuno”

“In pratica vogliono dominare il mondo...” sentenzia Dustin cercando di semplificare il discorso della madre.

“Non esattamente. Il loro scopo non è dominare il mondo, ma solo assoggettarlo. In pratica si, sarebbe un dominio, ma non completo. Avrebbero il controllo mentale della gente, non il potere politico. In pratica potrebbero far soffrire, uccidere, ammalare chiunque. Non esisterebbe più l’amore, l’amicizia... I sentimenti scomparirebbero. Sarebbe la fine dell’umanità . Il loro scopo non è ancora chiaro, ma rendere le persone automi è un fatto fondamentale”

“E’ una cosa orribile!” urla Emily.

“Lo so, cara... E la cosa peggiore sta nel fatto che questa cosa orribile ha compiuto un passo verso la sua realizzazione...” replica Ranja.

“La cattura di Jirachi...” intuisce Vinnie stupito.

“Esattamente. Per la realizzazione del loro piano servono cinque elementi fondamentali”

“E sarebbero?” chiede Dustin incuriosito.

“I Pokémon Supremi”

A quella parola nell’abitacolo del fuoristrada cala un silenzio tombale. I Pokémon Supremi. I Pokémon più rari e potenti del mondo.

“Quindi anche Celebi...” sussurra Emily.

“Si... Perché ti interessa proprio di Celebi?” esclama incuriosita la professoressa.

“Perché...” inizia a raccontare Vinnie “Noi Celebi lo abbiamo incontrato...

Vinnie racconta tutta la vicenda accaduta giorni prima. La professoressa ascolta in silenzio, turbata. Ma ad un certo punto...

Vinnie è arrivato quasi alla fine del racconto sul suo viaggio nel tempo: “... Dopo essere arrivati nel Tempio di Dialga abbiamo incontrato i Cavalieri di Salamence...”.

Ascoltato quel nome, Ranja si gira di scatto verso il ragazzo, stupita.

“I... Cavalieri di Salamence?” esclama.

“Si... Perché?” chiede il giovane perplesso.

“Immagino tu non lo sappia...” Ranja si ferma sul bordo della strada, entrando in un’area parcheggio panoramica “Si dice che i Cavalieri di Salamence... Insomma... Si pensa siano penetrati tramite un varco nel presente...”

Vinnie impallidisce: è stato forse per colpa sua?

Vista l’espressione del ragazzo, Ranja provvede a rassicurarlo: “Ma no, Vinnie, questa è solo una leggenda! Inoltre si parla di vent’anni fa... Il punto è hai la prova della falsità  della leggenda”

“Io non credo” si intromette Dustin “Ci sono prove schiaccianti sulla presenza dei Cavalieri di Salamence ad Holariya, piuttosto temo siano degli impostori... O degli infiltrati”

“Non saprei, ragazzi, non saprei...”

Vinnie appoggia il viso al finestrino. Le ultime luci del giorno illuminano l’antica Prexis, con le sue alte torri. Anche da quella distanza Vinnie riesce a notare i fregi finemente decorati del castello centrale, con le sue finestrelle raffinate e le guglie di forma triangolare. Pietra dopo pietra, Prexis appare l’ideale della perfezione. Un tempo i Maestri Scalpellini modellavano ogni singolo pezzo di quella che sarebbe stata una delle più belle città  della regione. Sulle fiancate della torre più alta si inerpicava una pianta d’edera che ormai l’aveva quasi ricoperta. La popolazione del paese era convinta che quella pianta fosse un dono di un Pokémon ormai scomparso, senza più nome. Eccola, la misteriosa e magica Prexis. Vinnie distoglie lo sguardo, quel paese gli ha lasciato in cuore magiche emozioni.

Uno squillo scuote la calma.

“Oh, scusate! E’ il mio cellulare!” esclama Ranja. “Salve, Pier... Come dite?... Sul serio?... Oh, certo, certo, arrivo”.

“Che succede?” chiede Dustin alla madre.

“Oh, ragazzi, mi dispiace, ma non potrò portarvi fino a Liteca... Veramente, sono desolata! Vedete, mi ha chiamato Pier...”

“Che vuole Pier?” esclama Dustin preoccupato interrompendo la madre.

“Scusate... Chi sarebbe Pier?” chiede Emily, stufa di sentire parlare di cose che lei non capisce.

“Si, certo...” inizia Ranja “Pier è uno dei miei assistenti fuori sede, è l’incaricato della sede di Bliza. Sembra che il Team Reebath sia stato avvistato in quelle zone”

“Quindi ve ne andate?” chiede Vinnie.

“Si, ragazzi...” risponde la professoressa.

“Vengo con te, mamma! Non ti voglio lasciare sola” esclama Dustin.

“Credi che io sia una stupida, Dustin? So cavarmela da sola, se non ti dispiace. Ora, io vi porto fino al Pokémon Center del paesino di Balvia, qui vicino, dopodiché continuerò da sola” esclama rifiutando categoricamente Ranja.

I tre arrivano a Balvia nella notte. Il Pokémon Center è proprio sulla strada. Vinnie vede le luci delle case oltre una collinetta. Balvia. Un nuovo luogo che sarebbe entrato a far parte delle vite dei ragazzi.

Vinnie dorme, è steso sul letto dopo una giornata piena di emozioni, felice di poter finalmente riposarsi.

“Ehi... Vinnie... Ti ricordi di me?” sussurra una voce nel sonno.

“Chi.. Sei?” chiede il ragazzo.

“Un’amica” risponde la voce.

“Che... Vuoi... Da me?”

“Stai attento, ti stanno cercando... Loro sanno”

“Sanno cosa?” domanda turbato il ragazzo.

Il profilo di un Pokémon si delinea nel sonno.

Meloetta.

Episodio 11: Nora di Balvia

La neve volteggiava placidamente nel cielo notturno.

Vinnie è steso sul letto, rigido, nella morsa di uno strano sogno.

Meloetta è davanti a lui. La sua esile figura pare scomparire nell’oscurità  del limbo in cui aveva convocato il ragazzo.

Quest’ultimo è immobile, paralizzato dalla paura.

Meloetta inizia a parlare con voce melodiosa, simile al caldo suono di un pianoforte: “Finalmente... Finalmente posso incontrarti...”

Vinnie cerca di parlare, ma si rende conto di non averne più la capacità . Dalla sua gola non fuoriesce il minimo suono.

“Calmo, ho molte cose da dirti...” continua il Pokémon leggendario “Ascolta bene le mie parole, ti saranno utili in questo viaggio”

Vinnie sgrana gli occhi. Cosa vorrà  da lui Meloetta?

“Il mio compito di oggi è di raccontarti una lunga storia, e tu dovrai ascoltarmi”

Il ragazzo distoglie lo sguardo, attratto da una musica soave.

Meloetta interviene sorridendo “Senti questo suono? Questo è il suono di tutti noi, il suono dell’universo intero. Sono io a crearlo”

Gli occhi del giovane coordinatore si posano di nuovo su Meloetta, illuminati da un luccichio curioso.

“Vogliono me” esclama, improvvisamente, Meloetta “Vogliono scoprire il segreto di questo suono, che risale alle origini di Holariya... E dell’intero universo”

Vinnie vuole conoscere di più di quella storia, ne è attratto, ma Meloetta inizia lentamente a scomparire, sussurrando il suo Primo Insegnamento:

“Avremo altri tre incontri nel corso di questo viaggio, per ora ti posso dire solo...

Il Suono si propaga ovunque

Noi stessi siamo il Suono

Solo dentro di noi possiamo trovarlo

E in ognuno di noi vi è la chiave del mistero

Che dalla luna, alle stelle, porta all’Ara

A quell’ultima parola, la mente di Vinnie si offusca, dimenticando pian piano qualsiasi cosa fosse la sua vita. Nel nero appare l’enigmatica figura di un cuore pulsante. Questo inizia a brillare, illuminando la figura di un Pokémon. Prima di svegliarsi, prima di ritornare cosciente di sé stesso, nella mente di Vinnie si fa spazio un solo nome: Dawtel.

Al risveglio, Balvia è sommersa dalla neve.

E’ ancora presto, accanto al letto del ragazzo Dustin russa rumorosamente. Vinnie esce dalla camera senza fare rumore, per poi andare nella stanza per i Pokémon.

Lì il ragazzo fa uscire dalla Pokéball il suo Zorua e, lentamente, si dirige verso l’uscita del Pokémon Center.

Nella neve, il ragazzo si dirige verso il centro del paesino di Balvia.

Le piccole casette a schiera dal tetto spiovente in pietra marrone e il lastricato in tufo chiaro creano un contrasto piacevole agli occhi del ragazzo, amante di queste cose.

Il ragazzo raggiunge la piazzetta del paesino, ancora illuminato dai lampioni, quasi soffocati sotto il peso della neve. Un piccolo Pidove infreddolito si ripara in un precario nido sotto la travatura decorativa in legno di una casa.

Il rumore di una finestra appena aperta scuote Vinnie dai suoi pensieri. Da lì si affaccia l’unica persona che il ragazzo non si sarebbe aspettato di trovare.

“Emily?” esclama stupito il giovane.

“Toh, guarda chi c’è!” sussurra l’amica “Si vede che non puoi fare a meno di me!” ironizza.

“Certo, come no... Che ci fai qui?” chiede Vinnie.

“Dai, ti apro il portone... Entra che se no lì ti congelerai...”

Il ragazzo si avvicina al portone della casetta. Ad attenderlo, però, è un’altra persona.

“Ciao, Vinnie!” esclama la donna.

“Salve...” risponde il ragazzo educatamente.

“Probabilmente ti starai chiedendo chi io sia... Bene, mi chiamo Nora. Sono la capopalestra di Liteca”

Vinnie, Emily e Nora sono seduti attorno ad un tavolino in ebano dal taglio rustico.

“Sono venuta qui per prenotare una sfida con Nora” spiega Emily all’amico coordinatore.

“E... Sei proprio venuta a casa sua?” chiede Vinnie, stupefatto dalla sfrontatezza dell’amica.

“Ma no!” risponde Nora divertita “Emily mi conosce bene, sono un’amica di sua madre!”

“Capisco...” replica imbarazzato Vinnie.

Sorseggiando una cioccolata calda, il ragazzo guarda per bene Nora.

La capopalestra è giovane, sui venticinque anni. Ha i capelli di un marroncino chiaro legati in una coda di cavallo. Si potrebbe definire una bella ragazza, tranquilla e dolce. In realtà  Nora è una donna forte, amante degli sport estremi e della vita.

Quello che, però, colpisce particolarmente Vinnie nella donna è lo sguardo fiero, consapevole, simile a quello della madre.

Nora di Balvia porta con sé un’effimera apparenza di donna mite, quieta e timida. Un po’ come i Pokémon da lei allenati, di tipo Normale.

“Allora, Emily, ti aspetto! Vieni quando vuoi...” esclama Nora.

“Grazie, Nora... Grazie!” risponde gentilmente la ragazza.

“E’ stato un piacere conoscerti, Vinnie!”. La capopalestra si rivolge al ragazzo.

“Anche per me, Nora” risponde Vinnie.

“Vi accompagno fino alla port...”

Un suono interrompe le parole di Nora.

“Oh, il cellulare... Aspettatemi qui...” esclama.

Dall’altra stanza Vinnie ed Emily ascoltano la telefonata.

“Salve... Come?... Dice sul serio?... No, nella mia palestra non è mai successo nulla del genere... Non so come sia possibile, dovremmo ascoltare il parere di Kinnigun... No, no... Guardi, questo fatto è veramente grave! E’ inaccettabile!... Si, certo, parlerò con la FCH e con Landon immediatamente... Arrivederci!”

Nora raggiunge i ragazzi, scura in volto.

“Che succede?” domanda Emily, preoccupata.

“Il Team Reebath ha attaccato una palestra di Holariya...” spiega Nora.

Il volto di Vinnie si fa terreo.

Nora continua “E’ stata attaccata la palestra di Leia”

“E... Perché?” esclama Emily con gli occhi sgranati dalla paura.

“Beh... Perché... Divina di Laia ha scelto come sede della sua palestra di tipo Psico proprio la terra storicamente sacra ai Pokémon di tipo Lotta... Leia sorge sulle ceneri dell’antica Leeh...”

“La terra degli Humel...” sussurra Vinnie.

“Esattamente” conclude Nora “Ora, dirigetevi a Liteca. Di questa faccenda me ne occuperò io”

“Nora, ma... La sfida?” domanda Emily.

“A Liteca ti aspetta un’altra sfida, e un’amica...” risponde Nora con voce dolce “Ora andate, è tempo per me e i miei Pokémon di aiutare un’altra capopalestra”.

Emily si dirige mesta verso la porta d’ingresso, seguita a ruota da Vinnie.

I due ragazzi si incamminano verso il Centro Pokémon, mentre il sole sorge, splendente.

“Dustin si sarà  già  alzato...” sussurra Vinnie tra sé e sé guardando l’orologio “Muoviamoci...”

Emily si limita ad assentire con un leggero movimento della testa, mentre il sole inonda la valle di Balvia con un’aura di luce splendente.

Nora guarda i due ragazzi andare via. Prima di partire per la sua missione deve fare un'ultima cosa importante.

Le esili dita sfiorano lentamente lo schermo del suo cellulare, illuminato di una pallida luce rosata, mentre compone il numero della persona a lei più cara.

“Pronto, Nora?” esclama una voce squillante dall’altro capo del telefono.

“Alejandra... Ho bisogno che tu vada a Liteca”.

Episodio 12: Destinazione Liteca! Ci vorrebbe un amico!

“Mi sento... Strano...” sussurra Vinnie tenendo in mano una Pokéball.

“Ma è normale, dai!” esclama Dustin “Un allenatore di Pokémon, ma anche un coordinatore, deve accettare il fatto che a volte non sono i Pokémon a voler essere catturati, ma è lui a volerlo catturare!”

“Si, ma... Ecco...” tenta di giustificarsi Vinnie, venendo poi bloccato a metà  frase da Emily.

“No! Ora stai a sentire me” sentenzia, arrabbiata, la ragazza “La bravura, e soprattutto la bontà  di un allenatore, non si manifesta al momento della cattura, ma dopo! Se proprio insisti, però, te lo concedo. Falla uscire dalla Pokéball. Forza!”

Vinnie preme il pulsante. La traballante figura di una Spinda femmina si materializza davanti ai suoi occhi.

“Vedi questo Pokémon?” domanda Dustin “Ecco, questo Pokémon adesso è tuo. L’hai catturato! E catturare un Pokémon significa anche che quel Pokémon ha accettato di venire con te!”

“Spi-nda!” esclama il Pokémon zampettando sgraziatamente.

“Quindi... Posso tenerlo...”

Vinnie sorride. Anche questo è crescere...

Who's that Pokémon?

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It's Spinda!

Il viale alberato sta lentamente lasciando il posto a spazi aperti e luminosi. Dallo sterrato, i ragazzi si sono ritrovati su un percorso pavimentato e ampio. Liteca è vicina, si capisce dall’odore dell’aria, ormai non più puro e selvaggio, ma allo stesso modo piacevole. L’inquinamento ad Holariya è, semplicemente, inesistente.

In lontananza, Vinnie scorge un ragazzo.

E’ girato di spalle, e i ragazzi non riescono a comprendere cosa stia facendo, ma appena arrivati scoprono il mistero: davanti a lui c’è un piccolo Emolga.

“Ti troverai bene nella nostra famiglia!” sussurra entusiasta “Ecco, ti porterò con me e saremo grandi amici” continua con un enorme sorriso.

“E’ davvero un bel Pokémon!” esordisce Dustin per attirare l’attenzione del ragazzo.

“Ehm... Si...” esclama sorpreso, girandosi “Credevo fossi da solo, scusatemi...”

“Non ti preoccupare” sorride Vinnie “Come ti chiami?”

“Il mio nome è Yuri, sono un allenatore” risponde il ragazzo con fare socievole.

“Io sono Emily” esordisce l’allenatrice “E loro sono Vinnie e Dustin, viaggiamo insieme!”

“Che bello!” esclama Yuri “Stare in compagnia è fantastico!”

“Perché non vieni con noi fino a Liteca?” propone Vinnie.

“Con molto piacere... In realtà  sto andando proprio lì!” risponde il giovane allenatore.

“Beh, io sono Yuri, come avete capito, e vivo a Porto Gaelia, nella Penisola Nordica!” inizia a raccontare il ragazzo “Ho iniziato il viaggio un mese e mezzo fa, nel viaggio fin ora ho vinto una medaglia, a Novana!”

“Come me!” esclama Emily “Ma come mai da Gaelia ti ritrovi qui?”

“Non lo riuscite ad immaginare?” esclama il ragazzo, stupito.

“No” risponde secco Dustin

“E’ per il Torneo in Doppio di Liteca che si svolgerà  tra due giorni!” sentenzia Yuri.

“Oh... Interessante!” esclama Dustin “E’ aperto a tutti i generi di Pokémon trainer?”

“Certo! Allenatori, coordinatori, stilisti... Di tutto e di più!” risponde esaltato l’allenatore.

“In questo caso so chi contattare!” esclama Dustin compiaciuto.

“Quindi intendi partecipare?” chiede Emily

“Mi sembra ovvio, voi non volete?” risponde Dustin.

“Certo, ma con chi partecipare?” riflette Vinnie.

“Non guardate me!” alza le mani Yuri “L’ho già  promesso ad un amico...”

“Potreste partecipare tu ed Emily insieme!” propone il giovane ricercatore.

“Non sia mai!” sbotta Emily, facendo la finta scandalizzata “Meglio soli che mal accompagnati!”

“Grazie per la sincerità , amica mia!” sbuffa Vinnie “Dustin, tu con chi parteciperai?”

“Mio cugino” risponde il giovane.

“Dustin... Non sapevo avessi un cugino!” esclama Emily stupita.

“Che c’è di male?” si giustifica il ragazzo “Non è mai caduto il discorso e...”

“Si, certo...” lo interrompe Emily.

“Ragazzi...” interviene timidamente Yuri “L’unica cosa che so è che si deve gareggiare in doppio, quindi è meglio muoversi e trovare un compagno!”

Vinnie, però, non ascolta le parole del ragazzo, intento com’è nel cercare un numero di telefono.

“Vinnie... Vinnie mi hai sentito?” urla Emily.

“Co... Cosa?” sobbalza il ragazzo.

“Nulla, dai, torna nel tuo mondo delle favole...” sentenzia Emily storcendo la bocca.

Vinnie, però, lo aveva già  fatto senza bisogno del permesso dell’amica.

“Trovato!” esclama ad un certo punto il giovane.

“Cosa?” chiede Yuri.

“Il compagno con cui lotterò” risponde tranquillo Vinnie.

“Oh, bene, così resto l’unica sfigata senza nessuno” sussurra Emily contrariata.

Vinnie compone il numero di telefono.

“Pronto?” risponde una voce maschile dall’altra parte.

“Chris, quanto tempo! Sono Vinnie...” inizia il ragazzo.

“Ci siamo persi!” sghignazza il ragazzo dall’altra parte del filo “Dai, sputa il rospo... Che succede? Perché mi hai chiamato?”

“Mi servirebbe il tuo aiuto... Tu dove sei in questo momento?”

“Mmmh... La tua domanda mi preoccupa... Sono a Efida, un villaggio tra Liteca e Bliza”

“Perfetto! Potresti venire a Liteca?” chiede Vinnie fremendo.

“Fammi indovinare, è per il Torneo in Doppio?”

“Certo che si!”

“Guarda” inizia Chris “A causa dello spudorato cinismo che contraddistingue il mio essere dovrei dirti di no, ma perché sei tu, ma SOLO perché sei tu... Posso fare un’eccezione!”

“Allora vieni!” esulta Vinnie.

“Pare di si...”

“Grazie! A presto!” conclude la telefonata Vinnie.

Emily guarda l’amico, confusa. E’ lei adesso ad aver bisogno di qualcuno con cui gareggiare.

“Beh, Emily...” esordisce Dustin “Manchi solo tu...”

“Mha...” risponde la ragazza mugugnando.

“L’importante adesso è...” inizia a parlare Vinnie, quando all’improvviso un forte bagliore lo colpisce, accecandolo.

“Che cos’è?” urla il ragazzo.

“Palazzi a specchio” risponde Yuri, calmo.

Vinnie riapre gli occhi, sbalordito.

Non si era accorto di essere già  arrivato a Liteca!

Davanti a lui, un grande complesso edilizio formato da più strutture dai vetri a specchio. Più in là  alcuni grattacieli si innalzano fino a toccare il cielo. Infine, sempre più in alto, un’altissima torre con una costruzione sferica poco prima della punta.

Liteca, la capitale di Holariya. Poco meno di un milione di abitanti, tutti stipati in grattacieli maestosi, eccetto una piccola percentuale nella periferia.

“Questo è il progresso tecnologico, ragazzi” spiega Dustin indicando una larga costruzione proprio sulla testa dei ragazzi.

“Che sarebbe? Da qui non si capisce nulla...” commenta Emily.

“Lì sopra passano i treni, è una specie di metropolitana, solo che a mezz’aria. Raggiunge le zone più alte della città â€ continua Dustin.

“Ma... A che serve? I passeggeri come fanno a scendere? Sono sospesi a venti metri da terra... E guarda lì! La metropolitana sale ancora di più!” commenta Vinnie.

“Questo è perché voi non siete mai stati a Liteca” si intromette Yuri “La verità  è che... Liteca è dentro i palazzi!”

Emily si limita a fissare il giovane allenatore come fosse un alieno.

“E’ vero!” tenta ancora di spiegare Dustin “La “metropolitana” che vedete voi in realtà  si chiama “aeropolitana” o “aboground” e collega Liteca Bassa a Liteca Alta che, come dice Yuri, è nei palazzi”

“Non capisco...” esclama confusa Emily.

“Vieni e vedrai!” sentenzia Yuri trascinando la ragazza per una mano.

Il quartetto entra nelle trafficate strade di Liteca, tra maestosi viali alberati e negozi di ogni genere.

Vinnie nota a diverse altezze dei corridoi in vetro brulicanti di gente. “Ecco ciò che intendevano Dustin e Yuri” pensa il coordinatore.

I ragazzi entrano nella aeropolitana. Un’enorme sala illuminata appare ai loro occhi. Tutto è tecnologico, futuristico, incredibile.

I ragazzi notano l’ingresso alla rampa che avevano notato in precedenza. Davanti ad esso, due binari vuoti.

“Il secondo treno sta per arrivare! Muoviamoci!” esclama Dustin dirigendosi verso il bancone dei biglietti.

Vinnie è frastornato. L’aeropolitana è appena arrivata, portando con sé una marea di gente. Anche Emily sembra confusa, e il ragazzo si consola, pensando di non essere l’unica persona a non capire nulla di quel momento.

In pochi minuti, il quartetto si ritrova nel treno, anch’esso avente un’enorme vetrata panoramica in vetro.

Appena iniziata la salita a Liteca Alta, però, Vinnie non riesce a fare a meno di spalancare la bocca.

Da una parte vi è l’enorme distesa di vetro è metallo di Liteca, con un suo fascino, dall’altra si apre una magnifica vista su Holariya. Sotto di sé Vinnie scorge la boscaglia dalla quale i ragazzi erano entrati a Liteca. Successivamente si ritrova a posare lo sguardo sulla piana sottostante la città , fino ad arrivare a Prexis. Il luogo della sua prima gara.

*Din Don. Liteca Uffici*

Dall’altra parte, Emily è attratta dal Vulcano Flamaar e, poco più a sinistra, dalla catena montuosa nella quale era situata Novana, fino a raggiungere con lo sguardo il mare, quasi completamente coperto dalla foschia.

*Din Don. Liteca Residenze *

Anche gli altri due ragazzi, sebbene conoscano Liteca, sono attratti dal panorama.

“Ragazzi, tra un po’ si scende!” esclama Dustin.

“Ma non siamo ancora in cima...” commenta Emily.

“Penso sia meglio, per ora, fermarci qui. E’ più interessante” risponde il giovane ricercatore.

*Din Don. Liteca Svago*

La porte della aeropolitana si aprono lentamente, permettendo ai ragazzi di scendere. Davanti a loro una bella piazza, costeggiata da molti negozi. Una vera città  nella città , appunto.

Ad un tratto, Emily si ferma, guardando una ragazza seduta sul bordo della fontana. E’ una giovane bruna dai capelli molto lunghi, magra, occhi ambrati e stranamente molto pallida, in contrasto con i suoi lineamenti esotici.

Vinnie guarda il volto dell’amica, sorridente.

“Alejandra!” esclama Emily, felice.

Episodio 13: In giro per Liteca! La forza dell’amicizia!

“Ti ho cercato dappertutto” sentenzia Alejandra, guardando la sua amica.

“Come... Come facevi a sapere che fossi qui?” esclama stupita Emily.

“Mi manda Nora, ha bisogno del mio aiuto per una cosa...” risponde vaga Alejandra “Non posso farti sapere nulla...”

“Comunque...” inizia Emily “Questi sono i miei compagni di viaggio... Dustin e Vinnie, mentre lui è Yuri”

“Piacere” risponde fredda Alejandra “Sono la sorella di Nora”

Vinnie è interdetto. Non è per niente simile alla capopalestra conosciuta qualche giorno prima. Alejandra, notando il volto stupito del ragazzo, precisa:

“Sono stata adottata, come anche Nora, da una famiglia di Liteca. In realtà  sono di Kivali, nel Mare del Sud”

“Kivali” pensa Vinnie “L’isola che, insieme a Vanca e Calaluna forma il Triangolo insulare. Dal quale proviene anche...”.

Il ragazzo fa una smorfia nel ricordare il nome del suo rivale. In qualche modo era certo di rivederlo presto. Di sicuro Lada non si sarebbe mai fatta sfuggire un’altra occasione per lottare!

“Bene... Emily, Nora mi ha chiesto di partecipare con te al Torneo in Doppio” esordisce Alejandra.

L’allenatrice sgrana gli occhi, sorridendo.

“Dici sul serio? Grazie, Ale, non avevo nessuno con cui lottare!” esclama sorridente Emily.

“Si, certo, bene... Organizziamoci, adesso, dai” risponde Alejandra smorzando l’entusiasmo della ragazza.

“Allora, vengo. Ragazzi...” inizia Emily.

“Non ti preoccupare, vai pure” la interrompe Dustin.

“Va... Va bene...”

“Dove andate?” chiede Yuri.

“Al centro Pokémon, perché?” risponde Alejandra scostante.

“Oh!” si intromette Vinnie “Devo andare lì anche io, posso venire con voi?”

“Per me va bene” risponde Emily, speranzosa.

Alejandra si limita a storcere la bocca.

Dustin e Yuri guardano i tre allontanarsi verso una via laterale.

“Bene, tu dove devi andare?” chiede il ricercatore.

“Devo aspettare un amico qui” risponde Yuri.

“Beh, io devo andare al Centro Ricerca, quindi....”

“Quindi ci separiamo. Non fa niente” esclama l’allenatore interrompendo Dustin.

Alejandra, Emily e Vinnie sono arrivati al centro Pokémon. Le due allenatrici si distaccano da lui, lasciandolo solo nella hall.

Dopo alcuni minuti, Vinnie sente una voce alle spalle.

“Sei un caso da forever alone”

Il coordinatore si gira, trovando dietro di lui un ragazzo magro, con occhi e capelli marroni.

“Oh... Sei qui, Chris!” esclama Vinnie.

“Scusa se ti ho fatto aspettare” risponde il giovane, sedendosi accanto a Vinnie.

Un Treecko spunta da dietro la spalla.

“Ciao! Ti ricordi di me?” esclama Vinnie.

Il Pokémon geco non lo degna nemmeno di uno sguardo.

“Crescono bene...” sogghigna Chris.

“E noto che il tuo cinismo ha raggiunto livelli particolarmente elevati” ribatte il giovane coordinatore, per poi aggiungere “Mi sei mancato...”

“Anche tu” sorride Chris.

“Come ci organizziamo per il torneo?” chiede Vinnie.

“Che Pokémon hai?”

“Eevee, Combusken, Zorua e Spinda”

“Bene...” inizia a riflettere Chris “Io direi di usare Combusken alle eliminatorie e dopo Spinda e Zorua”.

“Direi di no...” ribatte Vinnie “Spinda... Insomma, l’ho appena catturato, Combusken lo ho da più tempo...”

“Vinnie, non sei solo tu a lottare!” ribatte l’amico “Ciò che ci potrebbe permettere di vincere è una tattica combinata, non l’insieme di due Pokémon particolarmente forti!”

“Capisco... In questo caso tu che faresti?” chiede Vinnie.

“Penso di usare Cubone alle eliminatorie e in finale Treecko”

“Bene... Adesso che si fa?”

“Adesso beviamo un po’ di grogTM e ci carichiamo per la sfida!” esclama Chris estraendo dalla borsa una piccola fiaschetta, per poi bere avidamente il contenuto.

Vinnie, perplesso, inizia a consultare la cartina di Liteca, pensando ai suoi due compagni di viaggio.

Dustin è arrivato a destinazione: il laboratorio scientifico di Liteca, dove troverà  il suo compagno per il Torneo.

Da lontano, nota un giovane. E’ alto, magro, con i capelli lunghi e neri come la pece. Alla luce, sul suo volto appare una cicatrice.

“Wilhelm!” esclama Dustin, amichevole.

“Cugino!” risponde il ragazzo, girandosi “Che si dice in quel bel posto di Palmizia?”

“Niente di che, ci sono solo problemi con una banda malavitosa...”

“Presumo il Team Reebath” risponde Wilhelm storcendo la bocca.

“Presumi bene... Hanno creato problemi anche a voi?”

“Si...” sussurra il giovane girando gli occhi verso la vetrata del laboratorio “Devo decifrare alcuni codici...”

“Non capisco...” replica Dustin perplesso.

“Sono cambiate molte cose, cuginetto... Ho deciso di specializzarmi e ci sono riuscito”

Dustin resta a bocca aperta.

“Non mi hai detto nulla! In cosa ti sei specializzato?”

“Ricerca matematica e crittografia legata ai Pokémon” risponde Wilhelm.

“E... Quindi... Cosa devi fare di preciso con il Team Reebath?”

“Accedere al database dei loro computer per scoprire i loro piani, inoltre decifrare alcuni particolari segni lasciati da loro nel luogo dei loro attacchi fin ora”

“Dove... Dove hanno attaccato?” chiede Dustin sconvolto.

“Fin ora Auron, Prexis, Lee e Clocia” risponde il cugino.

“Io... Credevo avessero attaccato anche a Bliza”

“Bliza? No, lì hanno solo rubato alcuni documenti. Sta indagando tua madre... Però ora pensiamo al Torneo, è quella la nostra priorità  al momento!” replica Wilhelm, sorridendo.

“Ok, Will Leibniz, li stenderemo!” sghignazza Dustin.

In un ristorante, Emily e Alejandra conversano.

“Perché sei venuta qui?” chiede Emily.

“Beh...” inizia Alejandra sorseggiando avidamente una zuppa speziata “Nora mi ha chiesto di metterti alla prova...”

“Come?” esclama stupita l’allenatrice.

“Al Torneo in doppio, se arriviamo tra i primi otto, ti posso dare io la Medaglia Freccia!” risponde l’amica, intenta a finire il piatto.

“Quindi io e Nora non ci sfideremo...” sussurra Emily delusa.

“Pare” risponde Alejandra in tono duro.

“Senti... Come stanno i tuoi Pokémon?” chiede Emily.

“Bene. Magby si è evoluto, Vulpix diventa sempre più forte...” racconta Alejandra.

“Sneasel?” chiede l’allenatrice all’amica.

Sulla tavola scende un silenzio tombale. Dopo qualche minuto, Alejandra risponde.

“Sneasel... Sneasel mi sta facendo impazzire”

“Posso chiederti perché?” chiede Emily.

“No” risponde secca l’amica “E ora muoviamoci, tra un po’ iniziano le eliminatorie!”

Le due si alzano e, chiacchierando, si avviano verso l’aeropolitana.

Dustin, Vinnie ed Emily, insieme ai rispettivi compagni, si ritrovano alla fermata dell’aeropolitana.

“E Yuri?” chiede Vinnie.

“E’ già  andato all’arena, penso...” risponde Dustin dubbioso.

Da lontano, i ragazzi sentono lo stridore del treno.

Il sole è ancora alto in cielo, e quando i ragazzi entrano nel vagone vengono inondati dalla luce.

La salita riparte, lenta e panoramica.

Davanti a Vinnie è seduta una ragazza con i capelli marroni e ricci, una figura nota al ragazzo, che, sorridendo, la chiama.

“Celeste!” esclama Vinnie.

La ragazza si gira, posando gli occhi grigi sul coordinatore.

“Oh... Ciao!” lo saluta con i suoi modi sempre educati “Anche tu al torneo?”

“Si” si limita a rispondere Vinnie.

“Io sono qui con una mia amica... Ella” dice Celeste indicando una ragazza seduta vicina a lei.

“Beh, allora...” inizia a dire il ragazzo, ma viene interrotto dall’annuncio di una fermata.

*Din Don. Liteca Alta*

“Dicevo... Potremmo sfidarci!” continua il ragazzo.

“Sarebbe bello!” sorride Celeste, per poi girarsi.

“Chi è?” sussurra Chris, seduto accanto al giovane coordinatore.

“Una mia amica...” risponde Vinnie vago.

“E così scoppiò la scintilla” sghignazza l’amico.

“Ma che dici...” sussurra Vinnie.

“Ah, giusto... Tu hai Emily...”

A quelle parole Vinnie, stranamente, non riesce a rispondere.

*Din Don. Liteca Torre. Ultima fermata*

“Dobbiamo scendere!” esclama Dustin.

I ragazzi escono fuori dall’aeropolitana, frastornati. Da quell’altezza riescono a vedere mezza Holariya, è un panorama splendido.

“L’arena è da quella parte” esclama Will, indicando il centro della torre.

“Emily” inizia Alejandra indicando una Pokéball gigante “La palestra di mia sorella è lì, vedi? Di solito quella sfera è illuminata, ma oggi Nora non c’è...”

I ragazzi arrivano al centro della torre, dove una grande vetrata circonda un’enorme arena. Intorno a loro, un centinaio di ragazzi. Tra di questi, Vinnie scorge la testa di Yuri, vicino ad un ragazzo con i capelli castani e, poco più avanti, un ragazzo di carnagione scura dai capelli marroni e ricci, accompagnato da un bambino biondo e di media altezza e una ragazza con gli occhi talmente azzurri da potersi specchiare al loro interno.

Fenix, Lada e Tobias.

Capitolo 14: Che la sfida abbia inizio! Le eliminatorie!!

“Anche voi qui!” esclama Lada, appena entrata nei camerini.

“Infatti...” risponde Emily, stranamente sorridente.

Vinnie evita volutamente di incrociare lo sguardo di Tobias, ma in qualche modo è sicuro che il ragazzo lo stia guardando.

“Chi sono, Lada?” chiede Fenix curioso.

“Vero, lui ancora non ci conosce...” commenta Dustin.

“Beh, Fen, loro sono Emily, Vinnie e Dustin, te ne abbiamo già  parlato...” spiega Lada.

Il ragazzo, però, sembra particolarmente attratto da Dustin.

“Sei ricercatore, vero?” chiede con aria saccente Fenix.

“Si, ricercatore a Palmizia” risponde Dustin cortese.

“Voi credete di sapere tutto sui Pokémon” esordisce il giovane “Ma in realtà  non sapete nulla! Siete solo una massa di montati.”

Dustin è interdetto. Non si aspettava una reazione del genere. Emily, notando qualcuno in lontananza, si congeda da Lada.

Vinnie si allontana, un po’ stranito per la reazione del bambino, quando un ragazzo lo travolge.

“Ciao!” esclama contento.

“Ciao...” ricambia il saluto il giovane coordinatore.

“Tu sei Vinnie, vero? Quello che ha vinto la gara di Prexis!” esclama lo sconosciuto.

A quel punto Vinnie ricorda: quel ragazzo era uno dei due coordinatori di Prexis che aveva aperto la gara, quello biondo, che lo aveva colpito per una strana cicatrice sul ventre.

“Si, sono io!” si apre Vinnie.

“Mi fa piacere che anche tu sia qui! E che ci sia anche l’altro...” sentenzia indicando Tobias.

“A me un po’ meno...” si lamenta Vinnie.

“Immagino... Comunque, io sono Rick!” si presenta ridendo il ragazzo.

“Credo tu mi conosca già , comunque... Io sono Vinnie”

Poco lontano, Emily parla con due ragazze. Ad un tratto, si gira e chiama a gran voce il coordinatore: “Vinnie! Corri qui!”.

Il ragazzo sobbalza alla voce dell’amica e si congeda da Rick.

“Eccomi!” esclama correndo verso l’amica allenatrice.

Insieme ad Emily ci sono due ragazze. Vinnie le osserva: una è più bassa, con capelli e occhi castani; l’altra colpisce il ragazzo per la folta chioma rossa.

Sono vestite in modo simile: entrambe hanno i jeans corti, un golfino e una maglietta sotto, che differisce nel colore. La prima, con i capelli castani ha un’aria vagamente familiare.

“Vinnie, ti presento due mie amiche!” esclama contenta Emily “Loro sono Tilly e Akane”.

“Piacere di conoscervi!” esclama Vinnie.

“Piacere nostro!” esclama la ragazza con i capelli rossi “Io sono Akane, sono un’allenatrice. In verità  io non sono di Holariya, ma di Kanto, spero di fare buona impressione qui!”.

Vinnie è frastornato. Non capisce come una persona possa parlare così velocemente.

“Io, invece sono Tilly...” inizia a dire l’altra ragazza, timidamente, ma viene interrotta da Akane: “Lei è di Auron città . Anche tu sei di Auron, a quanto ha detto Emily, quindi forse vi conoscete, vero?”

“Si...” risponde perplesso Vinnie “Il tuo viso non mi è nuovo...” dice girandosi verso Tilly.

“Oh, probabilmente ci siamo visti per le strade di Auron!” esclama spontaneamente la ragazza.

“Un giorno voglio venire a vederla, questa Auron!” esclama Akane interrompendo il discorso “Tilly mi ha sempre parlato di questa città  e vorrei proprio vederla!”

“Bene!” esclama Emily “Vinnie, noi andiamo a prepararci, ci si sente!”

“Ok, ciao!” saluta Akane.

“Ciao...” si limita a dire Tilly.

Dall’altra parte della stanza, Vinnie vede Dustin, Chris e Leibniz parlare con Yuri e altri tre ragazzi.

Appena Chris vede il giovane coordinatore arrivare, esclama: “Chi non muore si rivede! Vieni, ti faccio conoscere alcune persone!”

Vinnie si avvicina.

“Yuri! Che fine avevi fatto?” esclama il ragazzo.

“Vinnie! Nessuna fine, perché? Mi volevi morto? Sono qui con alcuni amici!” esclama l’allenatore.

“Bene, Vinnie” si intromette Dustin “Loro sono Felix, Dani ed Evan”.

“Piacere, Dani!” inizia il primo, vestito di blu scuro.

“Io sono Felix” aggiunge il ragazzo con i capelli lunghi e la giacca in pelle nera.

Un ultimo ragazzo con i capelli corti e castani, una felpa aperta su una maglietta ed una ampia sciarpa al collo, è appoggiato al muro.

“Evan...” si limita a dire, tendendo la mano verso Vinnie “Anche io sono un coordinatore... Spero di incontrarti in qualche gara. Ne hai vinto già  una, fin ora, vero?”

“Si, tu?” chiede Vinnie.

“Anche io una, ma un’altra l’ho persa contro quel ragazzo laggiù” esclama indicando Tobias.

“Non sai come sia felice di questa notizia...” sussurra tra i denti Vinnie.

“Non corre buon sangue? Si vede” sorride Evan.

“Pare” si mette a ridere Vinnie.

“Yuri mi ha detto che continuerete per Bliza, vero?” aggiunge il ragazzo appena conosciuto.

“Si, perché?”

“Pensavamo di venire con te, io ho una gara a Ivenna”

“Magari mi iscrivo anche io!” esclama Vinnie ispirato.

“Sarebbe bello, mi piace come idea, forse...” Evan viene interrotto da un suono squillante, seguito a ruota da una voce.

“Allenatori di Pokémon! Il torneo sta per iniziare! Recatevi con il vostro compagno di squadra alla Random Machine, dove sceglierete il vostro Pokémon per le eliminatorie!”

Vinnie è perplesso, ma segue Chris.

“Ehi, che dobbiamo fare?” chiede il coordinatore all’amico.

“Una meccanica di gioco di questo torneo appena inserita a quanto pare... Dobbiamo lottare con un Pokémon a caso scelto, in prestito, diciamo”

“Ma... Non lo sapevamo!” protesta Vinnie.

“E allora? Che cambia, con questo?” ribatte Chris “E’ anche molto più emozionante!”.

Vinnie e Chris sono davanti alla Random Machine.

Vinnie preme un pulsante con il simbolo “C”, mentre Chris uno con il simbolo “P”.

“Che significa?” chiede il coordinatore.

“C sta per Colore, ovvero il posto nel torneo che occuperemo. Guarda la schermata lassù!”

Vinnie guarda un pannello luminoso davanti a lui. A poco a poco sullo schermo appaiono le foto dei concorrenti.

“P sta per Pokémon” continua Chris “Ovvero i Pokémon che useremo nella sfida”.

*Din Don*

I due ragazzi sono richiamati all’attenzione dalla Random Machine.

*Red, one*

I volti di Vinnie e Chris sono proiettati sulla schermata sulla prima casella rossa delle due presenti. “Tre caselle sotto Lada e una sopra Dani e Felix...” sussurra Vinnie.

*Pokémon: 362 – 512, Glalie and Simisage*

“Wow, è andata bene!” esclama Vinnie.

“Neanche troppo” sentenzia Chris “Alcuni potrebbero avere persino Dragonite o Hydreigon”.

“Speriamo non capitino con noi...” impallidisce Vinnie.

Pochi minuti dopo, Vinnie e Chris, nel caos, raggiungono il tavolo di consegna Pokémon, ricevendo le Pokéball di Glalie e Simisage.

“Non capisco nulla...” si lamenta Vinnie.

“Sono le eliminatorie, è normale... Tra poche ore il numero sarà  dimezzato... E in quella metà  potremmo esserci anche noi...” storce la bocca Chris.

I due ragazzi non riescono a trovare i loro compagni. Dopo una mezz’ora, sentono chiamare il nome della loro squadra, insieme ad altre quattro.

I due ragazzi escono sul campo di battaglia. Subito, vengono colpiti dalla luce e dalle urla dei fan. Tutta la platea è gremita di gente.

“Squadre rosse!” esclama uno dei giudici della gara, nella persona di Regina, capopalestra di Novana “Pronte all’attacco?”.

“Si!” le urla dei concorrenti infuocano il pubblico.

“Bene!” esclama il secondo giudice, Luke Kinnigun “In questa manche ci sarà  un ‘tutti contro tutti’, dove lotterete con il vostro Pokémon in prestito!”

“Chris?” chiama Vinnie “Che dobbiamo fare, di preciso?”

“Non ci sono lotte precise, tutti contro tutti è una meccanica di gioco particolare, in cui alla fine ne resta solo uno”

“Credo di aver capito” risponde Vinnie.

“Diamo il via alla lotta, allora” inizia il terzo giudice, dai ragazzi sconosciuto.

*TRE*

“Vinnie! Dividiamoci, ora!”

*DUE*

“Prendi Simisage!”

*UNO...*

“Vai a destra, ora!!!”

*VIA!*

Vinnie segue le istruzioni di Chris, facendo uscire fuori dalla Pokéball Simisage.

Il primo sfidante che si trova davanti è un ragazzo con un Monferno.

“Monferno, Braciere!” esclama l’avversario.

“Vai sottoterra, Simisage!” ribatte Vinnie.

Il Pokémon evita la mossa dell’avversario, spuntando poi sotto le sue gambe e colpendolo in pieno.

“Veloce, Monferno, Pugnorapido!”

Simisage viene colpito in pieno volto.

“Non ti abbattere! Vai con Sfuriate!” esclama Vinnie.

“Anche tu, Monferno!” esclama l’avversario.

I due Pokémon si scontrano, ma ad avere la meglio è Simisage.

Monferno è esausto e Vinnie cerca il prossimo avversario.

Da lontano, il coordinatore vede Chris atterrare un Doduo con Geloraggio di Glalie.

*Red two, eliminato!*

“Ehi, tu!” Vinnie viene richiamato all’attenzione da un altro allenatore con un Pupitar.

“Simisage, Semebomba!” urla Vinnie, determinato.

Il colpo va a segno e il Pokémon è già  esausto.

*Red three, eliminato!*

Vinnie non fa in tempo ad esultare, che un potente Segnoraggio atterra Simisage alle spalle, mandandolo KO. Vinnie si gira, giusto in tempo per vedere Glalie mettere KO il Pokémon che aveva colpito Simisage, Ledian.

*Red four, eliminato!*

Vinnie e Chris si guardano, soddisfatti.

*Red one, passa il turno!*

Capitolo 15: Inizia la vera lotta! Gli ottavi di finale!

“Vinnie! Ce l’abbiamo fatta!” esclama Emily appena vede l’amico.

“Sei passata anche tu?” sorride Vinnie.

“Siamo passati tutti!” corregge l’amico Dustin, seguito a ruota da Will, intento nel consultare un pesante tomo.

“Tutti... Tutti?” chiede Vinnie.

“Se intendi anche Yuri, Evan, Akane, Tilly, Dani, Felix e gli altri, si!” risponde l’allenatrice.

Dietro di lei, Vinnie scorge Alejandra, distaccata come sempre.

“Quel’è stato il vostro Pokémon?” chiede Vinnie “I nostri Glalie e Simisage”.

“Oh, beh” inizia Emily “Noi abbiamo lottato con Clefairy e Sanshrew”.

“Noi Claydol e Smoochum, Will conosce bene quel secondo Pokémon perché lo ha avuto in squadra ed è stato facilissimo vincere” commenta Dustin.

“Io e Chris abb... Chris?” inizia a dire Vinnie girandosi verso l’amico, ma senza trovarlo.

“Sono qui!” urla la voce dell’amico da dietro una parete.

Vinnie raggiunge l’amico, insieme ad Emily, Dustin, Will e Alejandra.

“Sto guardando il tabellone...” sussurra Chris “A quanto pare iniziamo subito con avversari forti... D'altronde con le eliminatorie siamo già  arrivati agli ottavi di finale...”.

Vinnie vede accanto alla loro casella le facce di Dani e Felix.

“Noi due” sentenzia Emily rivolta ad Alejandra “Siamo le arancioni, abbiamo l’amata rivale di Vinnie come avversaria...”

Vinnie riconosce nel primo avversario di Emily Celeste e la sua amica Ella.

“Dustin, tu?” chiede Emily.

“Una ragazza ed un ragazzo... Mi sembra di avere visto il maschio con un Marshtomp durante le eliminatorie, penso siano forti...”

“Oh...” esclama Vinnie “Se vincessi potrei scontrarmi con Lada...”

“E io con Tobias” aggiunge Emily.

“Scambio di rivali. Perfetto. Ora possiamo dedicarci alle strategie?” interviene Alejandra.

“Certo, noi andiamo, ciao!” saluta Emily.

“Organizziamoci anche noi” propone Chris al coordinatore.

“Andiamo...” acconsente Vinnie.

Seduti al tavolo, Vinnie e Chris discutono sulla strategia. Treecko zampetta allegramente sul tavolo.

“Chi usiamo?” inizia Vinnie.

“A causa delle eliminatorie i miei piani sono completamente stravolti, quindi dobbiamo fare tutto dall’inizio. Gli ottavi inizieranno domani, dobbiamo impegnarci” sentenzia Chris.

“Ok... Io ho un’idea... Dimmi tu se va bene...” inizia Vinnie.

“Non farti alcun problema, dimmi”

“Abbiamo quattro Pokémon, usiamoli tutti e quattro!”

“Avevo pensato anch’io a questo... Purtroppo il nostro percorso sarà  difficile, sin dalla prima lotta, quindi dovremo impegnarci”

“Per primi chi mandiamo in campo?”

“Mah...” pensa Chris “Forse è meglio usare Zorua per primo, mentre io sceglierò Shuckle”

“Strana combinazione...” riflette Vinnie “Potrebbe funzionare”

“E’ meglio non puntare su mosse combinate, quelle lasciamole per le sfide finali”

“Ecco, appunto” inizia Vinnie “In finale?”

“In finale è meglio usare i Pokémon che conosciamo meglio, i nostri starter”

“Ragionamento impeccabile, come sempre” sussurra Vinnie, spostando gli occhi su Treecko.

“Lo tieni sempre sulla spalla?” chiede all’amico.

“Si, mi rispecchio molto in lui...” risponde Chris prendendo dallo zaino la fiaschetta di GrogTM .

I due amici restano in silenzio, sorseggiando la mitica bevanda.

In serata, i ragazzi si ritrovano al ristorante del Grand Hotel Suntel. Will e Dustin ne approfittano per fare una sgradita rivelazione.

“Ho ricevuto una telefonata da mia madre, in serata” esordisce Dustin “Mi ha detto che alla fine del torneo dovrò andare con Will a Rublano...”

“Dustin! Ci lasci, quindi!” esclama Emily stupefatta.

“Vi ritroverete a Bliza” spiega Will “E’ stata trovata su una parete rocciosa una scritta in oro, con dei numeri che dobbiamo ancora identificare. Lì vicino i Reebath hanno lasciato delle tracce, forse quella scritta conserva un mistero, quindi dobbiamo indagare...”

“Allora resteremo solo noi due in viaggio insieme...” riflette Vinnie.

“No!” sorride Dustin “Con voi verranno anche Yuri ed Evan!”

“Capisco...” esclama mesta Emily.

I ragazzi continuano la cena, chiacchierando allegramente. Il giorno dopo sarà  decisivo.

Emily e Alejandra sono nella loro camera.

“E così, se domani vincessi avrei la medaglia!” esclama Emily.

“Si, ma non solo...” risponde Alejandra sibillina.

“Che cosa hai in mente?” si preoccupa Emily.

“Niente da temere, ma solo una piccola sorpresa per la finale...” continua l’amica senza rivelare niente e infilandosi sotto le coperte.

Dopo alcuni minuti, Emily si rassegna. Forse è meglio per lei non sapere nulla.

Il sole del mattino sveglia Vinnie. E’ ancora l’alba, ma il ragazzo non riesce a non pensare ad altro che non sia la sfida. Lo aspetta una lotta dura, contro due amici.

Vinnie si affaccia ad una delle finestre vetrate. Il luccichio abbagliante dei palazzi a specchio illuminati dal sole lo acceca.

Dietro di lui, Chris si è appena svegliato. Con fare assonnato si avvia verso il cucinino della stanza, preparando due tazze di latte con grog.

I due amici fanno colazione e, vestiti, si avviano verso l’aeropolitana più vicina.

Il paesaggio circostante lascia Vinnie senza fiato, di nuovo. Questa volta i ragazzi si trovano favanti il paesaggio di Holariya Ovest. Vinnie nota poco lontano una fitta foresta che si inerpica per un monte molto alto. Sulla cima di questo, un paese fortificato. A valle Vinnie scorge delle casette, probabilmente in legno e perfettamente integrate nel paesaggio. Ivenna.

In lontananza, opaco per la nebbia del mattino, un enorme lago e ancora dopo monti.

Vinnie si ritrova a pensare al futuro, al mondo a lui sconosciuto che si appresta a scoprire. Holariya Ovest...

*Din Don. Liteca torre. Ultima fermata*

E’ arrivato il momento: la lotta ha inizio.

La gente sugli spalti è completamente impazzita, urla, si agita.

Gli ottavi di finale sono il momento più importante della gara, quello in cui il pubblico impara ad amarti o odiarti.

Nei camerini, gli sfidanti si apprestano ad entrare in campo.

“Ragazzi, calma!” inizia a dire l’infermiera Joy nei camerini “I primi a salire in campo sono il Team Pearl e il Team Lightgreen”

Lada ed una ragazza entrano in campo. Vinnie è particolarmente attento: Lada potrebbe essere la sua prossima sfidante.

La ragazza manda in campo un Pachirisu, l’amica un Sigyliph.

Lo scontro è duro, Vinnie capisce da subito il livello di quelle sfide che si appresta a sostenere. Dopo alcuni minuti, Pachirisu è già  esausto, ma Sigilyph è determinato a vincere e con Divinazione sconfigge il primo avversario, un Croagunk. Lo scontro finale è spettacolare. I due Pokémon, Sigilyph e Staravia, si affrontano in volo, ma ad avere la meglio è il Pokémon del Team Pearl.

“Se vincessimo lotteremmo con Lada!” esclama Vinnie.

“Fatti onore!” lo incoraggia Emily “Voglio vederti vincere tutti, eccetto me, naturalmente”

Il ragazzo sorride, mentre l’infermiera Joy fa il nome della sua squadra.

Le urla della folla aggrediscono per la seconda volta il coordinatore.

Chris e Vinnie si ritrovano davanti i due ragazzi conosciuti il giorno prima

Il terzo giudice esclama ad alta voce:

“Ha inizio la seconda sfida! Si preparino i Pokémon!”

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Vinnie e Chris si ritrovano davanti due avversari temibili: Absol e un Froslass. Quest’ultimo, shiny.

“Chris... Che facciamo?” chiede Vinnie preoccupato: sono in svantaggio!

“Lottiamo” risponde l’amico “Un allenatore può fare solo questo!”

Vinnie ritrova la calma: la sfida è nelle sue mani. Shuckle potrebbe facilmente perdere contro Froslass, è in svantaggio come tipo. Solo Zorua può risollevare la situazione.

Dani inizia ordinando a Froslass di usare Bora. Il Pokémon, velocissimo, colpisce Shuckle, che resiste solo grazie a un repentino attacco Resistenza.

Vinnie cerca di colpire Froslass con Finta, contando sul doppio tipo Ghiaccio e Spettro. La mossa, però, viene facilmente schivata dal Pokémon cromatico.

Shuckle riceve un attacco frontale di Absol, che con Ventagliente riesce a penetrare la barriera di Protezione. Il Pokémon, però, prima di perdere, scaglia una potente Frana, che stordisce Absol. Froslass, intanto, carica un potente Geloraggio, che colpisce in pieno Shuckle, mandandolo KO.

Zorua, approfittando del momento di caos, attacca Froslass con Finta.

Absol è ancora confuso e Vinnie cerca di colpirlo definitivamente, ma Froslass si para davanti a Zorua, attaccando con Geloraggio. Il Piccolo Pokémon, però, schiva la mossa e usa Bruciatutto, mandando al tappeto Froslass. Vinnie sente la vittoria in pugno, attacca Absol con Finta.

Il Pokémon non riesce ad evitare la collisione, ancora confuso.

“Complimenti! Il Team Red ha vinto la sfida! Facciamo i nostri complimenti anche al Team Watergreen, hanno disputato una gara eccellente!”

Vinnie e Chris accompagnano Dani e Felix all’uscita.

“Siete stati grandi!” si complimenta Felix, sportivamente.

“Anche voi” ricambia Chris “Non fosse stato per la sorpresa, mia e vostra, di Bruciatutto avreste vinto!”

“Eh, si, è stato un colpo basso...” sorride Dani “Ma questo mi ha insegnato a temere sempre l’avversario, anche se i Pokémon sono apparentemente più deboli”

“Lo prendo come complimento...” sorride Chris “Ora andiamo, Will e Dustin stanno per lottare!”

“Sul campo Lightgreen Team e Grey Team!” esclama Joy.

Dustin e Will disputano una difficile lotta con due ragazzi, l’uno con Sealeo e l’altra con Swoobat.

Dustin mette KO Swoobat con poche mosse, grazie al suo Magneton.

“NO! Cassandra!” esclama il ragazzo.

Quell’attimo di distrazione basta a Will per mettere KO Sealeo con il suo Ampharos.

La sfida seguente vede coinvolti quattro ragazzi, tra cui Rick.

Emily si prepara per la sfida contro Celeste ed Ella: vuole vincere a tutti i costi!

Le ragazze si presentano sul campo, entrambe determinate.

Alejandra sussurra ad Emily la parola magica: “Medaglia...” togliendo dalla tasca una lucente Medaglia freccia.

Si! Emily deve vincere: deve farlo per Nora, Alejandra e tutti quelli che credono in lei.

“Ha inizio la quarta sfida! Si preparino i Pokémon!”

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Inizia Alejandra con il suo Magmar, infiammando la platea con un potente Lanciafiamme. Vinnie è stupito dalla bravura della ragazza, è veramente forte!

Poliwhirl, di Celeste, spegne le fiamme con Pistolacqua, ma viene colpito a sorpresa da Foglielama, di Chikorita.

Krokorok di ella attacca Magmar con Battiterra, ma il Pokémon la evita, semplicemente saltando. Dopo di ciò, lancia un potente Lanciafiamme che, nonostante il tipo, colpisce Krokorok facendolo cadere.

Magmar, però, viene colpito a sorpresa dal Bollaraggio di Poliwhirl. Chikorita intercetta l’attacco con Frustata e colpisce Poliwhirl. Krokorok e Magmar, intanto, si sfidano con un corpo a corpo. Poliwhirl interviene per separarli, con Pistolacqua, ma grazie ad un’astuta mossa di Magmar, finisce per colpire il suo stesso compagno di squadra.

Chikorita, approfittando del momento, attacca con Foglielama, mandando KO i due avversari contemporaneamente.

“Complimenti, Team Orange per la forza. Ci dispiace per la sconfitta, Team Pink, ma è la vita dell’allenatore! Siete state comunque molto brave!”

Le altre sfide vedono vincitori le coppie Tobias – Fenix, Akane – Tilly e Yuri – Evan.

Il giorno successivo sarà  decisamente infuocato.

Emily ed Alejandra sono nella loro camera d’albergo.

L’allenatrice ammira affascinata la sua nuova medaglia, che posiziona accanto alla Medaglia Arnia.

“Grazie, Ale! Grazie mille!” esclama Emily contenta.

“Di niente...” risponde l’amica.

“Ehm... Ale...” inizia Emily imbarazzata “E quella sorpresa?”

“Pensavo te ne fossi dimenticata!” sorride la ragazza “Eccola...”

Alejandra tira fuori dal cassetto un cofanetto intarsiato.

Alla vista dell’oggetto, Emily ha quasi le lacrime agli occhi.

Un bagliore candido si intravede dalle tende della stanza numero venti...

Curiosità : I cognomi

Un qualcosa di sconosciuto, a voi utenti e fan di Moon and Stars, sono i cognomi dei protagonisti. Come si chiamano, in realtà , i nostri Emily, Vinnie e Dustin?

In verità , i cognomi Holariyani sono legati sempre ad un qualcosa di particolare, a seconda della regione, della città .

Emily vive a Praria, città  che si pensa sia stata fondata da un Grovyle, un Wormadam e un Caterpie. Gli abitanti di Praria, infatti, hanno come cognome, per la maggior parte Growey, Worm e Cattie. Emily, appunto, ha uno di questi tre cognomi. Emily Worm. Worm a causa anche della posizione della sua casa, nella zona coltivata di Praria.

Il caso di Dustin è particolare. In Holariya, di solito, il cognome ereditato è quello paterno, eccetto se la madre è vedova, discendente di una famiglia importante, o se è importante lei stessa. Quest’ultimo caso riguarda Dustin, Dustin Elnath. Elnath come una stella della costellazione del Toro in comune con l’Auriga. Gli abitanti della piana di Prexis e del nord di Holariya di solito hanno come cognome il nome di una stella. Un altro esempio è Evan Rigel, o Celeste Spica.

Vi sono famiglie che ereditano il cognome dal nome stesso del fondatore del casato familiare, come nel caso di Vinnie, che ha preso il cognome da un avo vissuto nel quarto secolo dalla fondazione di Holariya, Endacil Winnow. Questo è il perché del nome di Vinnie, Vinnie Endacil.

Molti hanno come cognome l’aggettivo in Holariyano antico dell’appartenenza ad un ordine di un Pokémon leggendario, come Lada Arceute o Fénix Mewdi. Vi sono però anche cognomi identici al nome del Pokémon, come Yuri Vanillite o Ella Shinx.

Altri ancora, come Tobias, prendono il cognome dal luogo di provenienza. Esempi sono Tobias Vanca o Nora Balvia.

Holariya è questa, una terra dai mille significati, una terra magica. Spero di avervi fatto conoscere con questo breve “saggio” un’altra parte dei nostri amici, che a poco a poco stanno entrando nella nostra vita.

Capitolo 16: La sfida continua! I quarti di finale!

Quella mattina, Vinnie non riusciva a non sorridere.

Il backstage era quasi vuoto, poche persone si aggiravano per i camerini.

“Davvero?” esclama Emily ad alta voce, riscuotendo il coordinatore dai suoi pensieri.

“Raccontami di più!” continua la ragazza, parlando con Tilly e Akane.

“Guarda, è stato uno choc! Non ce lo aspettavamo!” inizia l’esuberante allenatrice dai capelli rossi “Sono arrivate sul campo queste ragazzine e... Puf! Due Pokémon mai visti!”

“Non ci credo...” sussurra Emily.

“Credici! E’ stato incredibile, conoscevano mosse mai viste!” esclama Akane.

Poco lontano, Evan ascolta la discussione e si avvicina alle ragazze.

“Mosse sconosciute, dite?” chiede con gli occhi che brillano.

“Si! Esattamente! Delle mosse così strane...” risponde l’allenatrice.

“Io sono un appassionato di mosse, vorrei riuscire a crearne una da zero, è quasi lo scopo del mio viaggio!”

“Wow!” esclama Tilly “E’ davvero interessante... Le mosse sconosciute... Spiazzano!”

“Infatti!” si intromette Akane “Non potevo credere ai miei occhi, una cosa stranissima! Quei Pokémon, poi, erano davvero fantastici, volevo chiedere loro di quale regione fossero, ma...”

Vinnie viene distratto da qualcuno che gli tocca la spalla.

Si gira e sussurra: “Ah... Sei tu...”.

Tobias ha un’aria mesta, imbarazzata. Ha perso tutta la spavalderia di quel giorno, alla gara.

“Ti devo parlare...” sussurra indicando la porta.

“Dobbiamo andare da qualche altra parte?” chiede stranito il coordinatore.

“Se a te va bene...”

Vinnie e Tobias si incamminano verso la porta laterale ed escono fuori. Da quel punto della torre si vede Prexis, perfettamente.

“Vedi quel puntino bianco?” chiede Tobias.

“Si, è lo stadio di Prexis...” risponde Vinnie perplesso.

“Lì ho commesso, di nuovo, un grande errore” sentenzia Tobias mestamente.

“Che... Che vuoi dire?” chiede Vinnie.

“Devi sapere che per tutta la vita mi sono sentito diverso dagli altri. Diverso per il colore della pelle, per questo maledetto accento, per il fatto di vivere in una terra così lontana dalla vostra... Ho sempre avuto paura di essere sbagliato, diverso...” racconta Tobias.

Vinnie tace, cupo.

“Io...” continua Tobias “Quando sono venuto qui, per il viaggio, ho promesso a me stesso di non sembrare debole, di essere una persona forte, distaccata. Così... Così non avrei mai avuto l’opportunità  di essere considerato più un debole...”

“Ma nessuno pensa tu sia così!” esclama Vinnie “E’ peggio... E’ peggio comportarsi come hai fatto tu alla gara, non è facendo soffrire le persone che si viene accettati...”

“L’ho capito tardi” sussurra Tobias.

“Non ti preoccupare, fa come non sia successo nulla, va bene?” sorride Vinnie.

“Grazie... Di avermi capito... Ora torniamo dentro, tra un po’ dovrai affrontare Lada...”

“Certo...”

Vinnie e Tobias rientrano dentro il backstage.

Pochi minuti dopo, Vinnie incontra di nuovo Rick.

“Ehi!” inizia il ragazzo “Ti presento una persona, vieni!”

“Ok” acconsente Vinnie.

“Lui è Nathan!” esclama indicando un ragazzo “E’ il mio compagno di squadra!”

“Piacerte, Nathan!” esclama Vinnie.

“Piacere mio, Rick mi ha già  parlato di te” risponde il ragazzo sorridendo.

Poco più distante, una porta vetrata, con un sibilo, si apre: è l’infermiera Joy.

“Ragazzi!” esclama “Tra cinque minuti diamo il via alla competizione! Alla fine di questa giornata avremo un vincitore! Siete pronti?”

“Si!!!” urla un coro di voci.

“Il team vincitore riceverà  un fossile a scelta tra Fossilpiuma e Fossiltappo, mentre i giudici sorteggeranno tra i semifinalisti un allenatore che riceverà  un Pokémon misterioso!”

“Che bello!” “Incredibile!!!” “Voglio... Devo vincere!”

“Ragazzi, calma!” urla l’infermiera Joy “Si preparino adesso il Team Pearl e il Team Red.

Vinnie e Chris salgono sul palco, dove ad attenderli vi è la solita folla urlante.

“Ha inizio la prima sfida dei quarti di finale! Si preparino i Pokémon!”

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Chris e Vinnie mandano in campo Combusken e Cubone, mentre le avversarie Persian e Rhyhorn.

Il primo ad attaccare è Persian, che si lancia su Combusken con un potente attacco Sfuriate, che però viene schivato dal Pokémon di Vinnie. Quest’ultimo, invece, attacca Rhyhorn frontalmente con Doppiocalcio. Intanto, Cubone attacca Persian con Ossomerang. L’attacco va a segno.

Rhyhorn contrattacca Combusken con Riduttore, prendendo l’avversario in pieno petto. Il Pokémon rampollo cade a terra, dolorante. Rhyhorn si prepara ad un altro attacco.

“Vinnie!” urla Chris “Ieri sei stato tu a sorprendermi, ma adesso sarò io... Cubone, Geloraggio!”

Il Pokémon attacca, colpendo Rhyhorn e mandandolo KO.

Nello stesso istante, Persian, con Giornopaga, manda al tappeto Combusken.

“Non possiamo perdere, Persian!” esclama Lada “Vai con Finta!”

“Mi dispiace, cara, ma hai trovato sul tuo cammino me...” replica Chris con un ghigno “Ossoclava!”

Cubone è fermo. Prende l’osso e pochi attimi prima della collisione con Finta, lo lancia sulla testa di Persian, mandandolo al tappeto.

“Wo-hoo!” urla Emily dai camerini “Grandi!!!”

“Il Team Red procede alle semifinali! Compimenti, comunque, al Team Pearl...”

Lada e la sua amica si dirigono spedite verso il backstage.

Anche Vinnie e Chris fanno ritorno ai camerini, dove trovano Dustin e Will ad aspettarli.

“Siete i prossimi?” chiede Vinnie.

“Pare di si...” risponde Will.

“Buona fortuna, fatevi valere!” esclama Chris.

“Ha inizio la seconda sfida dei quarti di finale! Si preparino i Pokémon!”

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Dustin e Will, con Pineco e Jinx, si ritrovano a combattere contro Rick e Nathan, con Prinplup e Mudkip.

“Sarà  una sfida interessante...” sussurra Dustin “Sono persone che non conosciamo ancora bene, potrebbero riservarci molte sorprese!”

“Basta crederci” si limita a dire Will.

Il primo attacco spetta a Mudkip, che con Pistolacqua colpisce Pineco. Jinx, di rimando, attacca Prinplup usando Raggiaurora. Il Pokémon pinguino para la mossa con un potente Ferrartigli. Pineco attacca Mudkip con Coleomorso, ma anche questa volta il Pokémon riesce ad eludere l’attacco.

Prinplup riprende ad attaccare Jinx con Beccata, colpendolo ripetutamente e mandandolo quasi al tappeto.

“Will, fai allontanare Jinx dalla battaglia!” esclama Dustin.

“Ma...”

“Fallo!”

Will acconsente, ed ordina al suo Pokémon di mettersi al centro del campo.

“Adesso, o si vince o si perde!” esclama Dustin ad alta voce “Pineco, Autodistruzione!”

Uno scoppio assordante. Polvere da tutte le parti. Sul campo è rimasto ancora in piedi un solo Pokémon: Jinx.

“Vince il Team Green! I nostri complimenti, comunque, al Team Blue per l’eccellente percorso...”

Nei camerini, Vinnie saluta Rick e Nathan, facendo loro i complimenti per la sfida appena disputata.

E’ il turno di Emily, adesso. Emily e Tobias.

Alejandra è arrabbiata, come ha potuto quel bambino insultarla davanti a tutti? Quel coso, Fénix, è uno stupido!

“Ma vedrà ...” pensa la ragazza “Vedrà  quanto sono forti due ragazze all’azione!”

Emily, da lontano, vede l’amica avvicinarsi con aria cupa.

“Ale, che è successo?” chiede preoccupata.

“Nulla” risponde Alejandra con un ghigno “Nulla...”

Emily preferisce non contraddire l’amica.

“E’ il turno di Team Orange e Team Purple!” esclama l’infermiera Joy.

Emily entra nell’arena. Davanti a lei, Tobias e Fénix.

“Ha inizio la terza sfida dei quarti di finale! Si preparino i Pokémon!”

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Fénix e Tobias mandano in campo rispettivamente Butterfree e Kecleon, mentre Alejandra ed Emily Magmar e Chikorita per la seconda volta.

“Vinceremo subito, con queste...” esclama sprezzante Fénix.

Tobias, all’esclamazione dell’amico, assume un’aria stralunata.

“Emily...” sussurra Alejandra “Il piccoletto è mio!”

“Va bene...”

Un istante dopo la fine della parola “bene”, Magmar attacca con Lanciafiamme, colpendo Butterfree. Il Pokémon cade a terra, ma non è ancora esausto.

Fénix è ancora tranquillo. In pochi istanti, Butterfree si riprende e attacca Chikorita con Ventargenteo, mandando il Pokémon KO alla prima mossa.

Emily è esterrefatta. Non è riuscita nemmeno ad attaccare. Alejandra riprende la sfida, mentre Emily si avvicina al suo Pokémon.

“Ehi... Kori... Kori?” sussurra con le lacrime agli occhi.

“Il piccolo Pokémon, con sforzo immane, inizia a brillare di una luce pallida. La sua figura sembra tramutare, ma... Al’improvviso la luce si spegne. Chikorita non riesce ad evolversi.

Nel caos della lotta, Emily sente Fénix urlare. Dopo alcuni secondi lo speaker annuncia la vittoria della sua squadra. Ma... Questa è veramente una vittoria?

Entrata nei camerini, Emily non riesce a trattenere le lacrime. E’ colpa sua: ha trascurato Chikorita.

Nel backstage, Vinnie parla con Yuri.

“Buona fortuna!” augura il coordinatore all’amico.

“Grazie, sono veramente eccitato! Non vedo l’ora di salire su quel palco...” risponde Yuri.

“Manca ancora un po’... Senti, com’è che hai conosciuto Evan?” chiede Vinnie.

“E’ un mio amico d’infanzia, vive poco distante da Urrena, la città  dei cento scogli, la conosci?”

“Mi pare di si... E’ vicina a Porto Gaelia, giusto?”

“Certo!” sorride Yuri.

Dalla porta esce l’infermiera Joy:

“Si preparino il Team Skyblue e il Team White!”

“Devo andare!” esclama Yuri.

Vinnie guarda la lotta tramite lo schermo del backstage. Yuri ed Evan contro Tilly e Akane, tutti e quattro dei nuovi amici. Tutti e quattro allenatori molto, molto forti.

“Ha inizio la quarta ed ultima sfida dei quarti di finale! Si preparino i Pokémon!”

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Dalla Pokéball di Yuri esce un simpatico Emolga, il Pokémon catturato poco prima dell’incontro con i ragazzi. Dalla Pokéball di Evan, invece, esce fuori un mastodontico Snorlax. Tilly fa uscire fuori dalla Pokéball un timido Cherrim, al contrario Akane manda in campo un focoso ed esuberante Charmeleon.

A fare la prima mossa è proprio quest’ultimo, che cerca di colpire Snorlax con Ferrartigli. L’enorme Pokémon, però, atterra con la pancia su Charmeleon. Il Pokémon è incastrato nella pancia di Snorlax. Nel frattempo, Emolga attacca Cherrim con Attacco Rapido, mentre il Pokémon avversario contrattacca con Fogliamagica.

Charmeleon, grazie a Fossa, riesce a liberarsi dall’enorma pancia di Snorlax che, evidentemente deluso dalla fuga del Pokémon, sfoga la sua rabbia con un potente Martelpugno, che mette Charmeleon KO.

Cherrim si trasforma lentamente grazie all’attacco Giornodisole e scaglia un potentissimo Solarraggio su Snorlax, mandandolo KO.

Emolga e Cherrim.

Quest’ultimo attacca con Fogliamagica, ma Emolga schiva l’attacco con Attacco Rapido, per poi concludere la lotta con Aeroassalto.

“E con questo abbiamo i semifinalisti! Complimenti al Team White e al Team Skyblue che hanno disputato un’eccellente lotta.” esclama il terzo giudice.

“Team Red, Team Lightgreen, Team Orange e Team White, i nostri semifinalisti! Tra un’ora avrà  inizio la parte conclusiva di questo torneo! Chi vincerà ? A tra poco!”

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Finale del torneo di Liteca

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Capitolo 17: L’ultima sfida! Un torneo indimenticabile!

Guardando le nuvole volare via veloci, nel cielo invernale, Vinnie è immerso nei pensieri. E’ la fine, ormai: la fine di questa grande sfida.

Una sfida memorabile, che ha portato amici, compagni, tante novità ... Nuovi rivali...

Il Torneo Doppio di Liteca ha lasciato un segno indelebile sulla vita del ragazzo, è stata la prima, vera occasione di sentirsi a stretto contatto con i suoi Pokémon.

Il cellulare inizia a squillare, infrangendo i ricordi apparsi nella mente del ragazzo.

“Vinnie, amore?” esclama una voce dall’altra parte.

“Mamma!” esclama il ragazzo.

“Ho visto la tua sfida in televisione, sei stato fantastico!”

“Grazie, Mamma... Grazie mille!” sussurra il ragazzo, rincuorato.

“C’è qualcosa che non va?” chiede la donna.

“No... Sono solo teso per le semifinali: devo sfidare un mio amico...”

“Immagino” risponde la madre, come se quel fatto fosse già  accaduto a lei “Ma... Un vero amico comprende anche le sue sconfitte: è questo che devi fare!”

“Grazie del consiglio, mamma...”

“Amore... Dai, ci sentiamo, tra un po’ dovrai lottare! Ciao!”

“Ciao...” esclama Vinnie chiudendo la telefonata.

“I semifinalisti si preparino!” esclama l’infermiera Joy dall’interno della sala. Vinnie cammina mestamente, entrando nel backstage.

“Vinnie!” esclama Chris “Dobbiamo dare il massimo, credo che Dustin abbia un’arma speciale...”

“Un’arma speciale? Come fai a saperlo?” chiede Vinnie.

“L’ho sentito parlare con qualcuno al telefono e...”

“I semifinalisti sul campo!” esclama l’infermiera all’improvviso.

“Bene!” esclama Chris “Diamo il massimo!”

Sull’arena il pubblico sembra triplicato. Per l’ennesima volta, Vinnie è colpito dall’entusiasmo degli spettatori.

“Siamo alle battute finali!” esclama Regina “Tra questi quattro ragazzi vi sono due dei finalisti... Forse anche i vincitori!”

A quest’ultima frase il pubblico si entusiasma.

“Ma...” continua Luke Kinnigun “Non c’è tempo per le parole, adesso, lasciamo spazio ai Pokémon!”

“Ha inizio la prima semifinale!” sentenzia il terzo giudice “Si preparino i Pokémon!”

Vinnie e Chris son determinati, sanno di avere le carte in regola per vincere, grazie ai loro Spinda e Luxio. Il sorriso dalla bocca di Vinnie, però, fa presto a scomparire alla vista del Pokémon di Dustin. Non aveva mai parlato di quel Pokémon. Pawniard.

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Will fa uscir fuori dalla Pokéball un regale Dratini. Quest’ultimo si slancia subito verso Luxio, tentando un Dragospiro che, però, viene annientato da uno scoppiettante Raggioscossa. Vinnie, un po’ arrabbiato a causa della brutta sorpresa di Dustin, attacca Pawnyard con Baraonda, ma la mossa non riesce nemmeno a scalfire il Pokémon di tipo acciaio. Questo carica un potente Ferrartigli, che colpisce in pieno Spinda. Luxio corre in aiuto del compagno, usando Tuono contro Pawniard e colpendolo in pieno. Dratini, intanto, attacca Spinda con Ira di Drago, ma il Pokémon di Vinnie schiva l’attacco e ribatte con Ipnosi, che addormenta il drago. Spinda, approfittando del momento, mette KO Dratini grazie ad un potente Stordipugno. Luxio e Pawniard, intanto, si confrontano duramente. Il Pokémon elettrico è prossimo alla fine della lotta, non ha più forze.

Eppure... Eppure perché non ripagare Dustin della sua stessa mossa? Sul volto di Chris spunta un sorriso beffardo. Luxio inizia a correre, caricandosi di energia. Veloce, si schianta su Pawniard con Sprizzalampo.

Sul campo vi è solo Spinda. Il Team Red è il primo finalista.

“I nostri complimenti!” esclama Luke Kinnigun “Passiamo subito alla seconda sfida, non c’è tempo da perdere!”

Vinnie, uscendo dal campo, incontra Emily, molto tesa.

“Ho paura...” sussurra l’amica.

“Non ti preoccupare, andrà  tutto bene! Concentrati e... Ce la farai...” la consola Vinnie, abbracciandola.

L’amica accenna un “si” con la testa.

Nel backstage, poco prima della sfida, Vinnie incontra Dustin.

“Non sapevo avessi quel Pokémon!” esclama Vinnie.

“In realtà  non l’ho avuto fin ora...” spiega Dustin “E’ un Pokémon che ho ritirato dal laboratorio di mia madre, insieme ad un altro, per il viaggio...”

“Oh...” sussurra Vinnie, triste nel ricordare la partenza dell’amico.

“Ehi, sta iniziando, venite!” esclama Will, davanti allo schermo.

“Ed eccoci alla seconda sfida, amici di Liteca!”esclama Regina.

“Ha inizio la seconda semifinale!” sentenzia il terzo giudice “Si preparino i Pokémon!”

Herdier e Vulpix di Emily e Alejandra escono dalla Pokéball repentini. Dall’altra parte del campo, Yuri ed Evan schierano rispettivamente un Vanillite ed un Duosion.

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Vulpix inizia con un Braciere indirizzato verso Vanillite, ma il Pokémon gelato lo schiva e contrattacca con un potente Alitogelido verso Herdier che, distratto, viene colpito. Duosion attacca Vulpix con Psicoraggio. La mossa colpisce il Pokémon, è brutto colpo. Vulpix cade a terra sofferente. Herdier attacca Vanillite con Riduttore, iniziando a correre velocemente, quasi fosse un Attacco Rapido. Vanillite, però, grazie alla sua grande velocità , schiva la mossa e con un altro Alitogelido colpisce e manda KO Vulpix. Herdier si vendica con Nemesi e manda KO Vanillite. Duosion colpisce Herdier con Psicoshock, ma il Pokémon di Emily contrattacca con Morso, mandando al tappeto il Pokémon del coordinatore Evan.

“Il Team Orange vince sul Team White e conquista la finale, complimenti!” esclama il terzo giudice “Ora, Team Orange, andate nei backstage per riposarvi, sul campo di battaglia sale la grande cantante May Jamis!”

Mentre Emily e Alejandra scendono dall’arena, il pubblico si scalda: è arrivata la più grande cantante di Holariya.

“Lei è di Speite, ha all’attivo milioni di copie vendute...” prosegue Luke Kinnigun, ma le ragazze non lo ascoltano più.

“Vinnie, siamo in finale!” esclama Emily correndo verso l’amico.

“Ho proprio voglia di sfidarti!” risponde l’amico, contento.

Anche la fredda Alejandra non riesce a contenere il sorriso. E’ una gran bella vittoria, di sicuro.

“Allora, Emi” inizia l’amica “Dì un po’ a questi due maschietti che abbiamo in serbo per loro!”

“Meglio tenerlo segreto...” sentenzia Emily sibillina.

“Io credo di aver capito” inizia Chris “Però, adesso è meglio mangiare, in attesa che la Jamis vada via...”

Vinnie tira fuori dallo zaino otto panini, preparati il giorno prima.

“Volevo fare una sorpresa ai finalisti preparando un panino che rispecchiasse i propri gusti, ma non sapevo chi sarebbe stato qui, quindi...” sentenzia il ragazzo poggiando il cibo su un tavolino.

“Emily, questo è un panino alla Vanchese, per Chris un panino aromatizzato al grog e per Alejandra un panino tipico di Kivali...”

“Tu?” chiede Emily “Com’è il tuo?”

“E un panino che mi prepara spesso mia madre, con formaggio e una specie di salume spalmabile molto piccante” risponde il coordinatore.

“Sta per finire...” sussurra Chris guardando lo schermo del backstage.

“Io prima mangio, non m’interessa!” esclama Emily.

“Ragazzi!” esclama l’infermiera Joy “E’ ora di andare!”

“Come volevasi dimostrare...” sussurra Vinnie.

“Voi andata, vi raggiungo dop... Aaah!” Emily non riesce a finire la frase che Alejandra la tira con violenza via sussurrando uno stufo “Muoviti”.

“Ebbene, siamo alla fine di questo torneo!” esclama il terzo giudice “Ringraziamo Liteca, il suo sindaco e tutti voi per la fantastica accoglienza! Ma adesso, devo pronunciare per l’ultima volta una celebre frase... Ma... Pubblico, volete farlo voi?”

Urla di giubilo scuotono il pubblico. “Allora... Tocca a voi dare il via!” esclama il giudice.

“Ha inizio la finale!” urla l’intera platea “Si preparino i Pokémon!!!”

Vinnie e Chris mandano in campo i loro Eevee e Treecko.

“Comunque vada” inizia Chris “E’ stato bello!”

“Emily!” esclama Alejandra, dopo aver mandato in campo il suo Sneasel “Tocca a te!”.

La ragazza sorride, prendendo una Pokéball lucente.

“Mi fido di te, non deludermi, Roserade!” urla l’allenatrice.

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“Ed ecco la sorpresa, come immaginato” sussurra Chris “Ha fatto evolvere Roselia”.

“Non ci abbattiamo, ce la possiamo fare!” replica Vinnie.

Il primo ad attaccare è Sneasel, che con Geloraggio colpisce duramente Treecko. Eevee usa Sincrumore contro Roserade, ma il Pokémon lo schiva e attacca con Fogliamagica.

Treecko intercetta l’attacco con Energipalla, per poi colpire Roserade stessa.

Sneasel, sotto i comandi di un’agguerrita Alejandra, attacca Eevee con Breccia, colpendolo duramente; ma il Pokémon volpino si vendica con Metronomo, scrutando la platea, cercando un Pokémon utile contro Sneasel. Lo trova facilmente: Beldum, di Dustin. Sneasel è colpito dalla mossa, ma in poco tempo recupera e attacca Treecko con Geloscheggia.

Il Pokémon geco è quasi al tappeto, ma in un ultimo impeto di coraggio usa Energipalla contro Roserade, rendendolo vulnerabile.

Eevee si lancia verso Roserade, per poi usare Palla Ombra e colpire il Pokémon. Il Pokémon di Emily, però, contrattacca con Extrasenso, mettendo in grande difficoltà  Eevee.

Treecko è ormai allo stremo delle forze, non riesce più ad alzarsi. Roserade scaglia in cielo delle foglie, che vengono congelate da Sneasel. Ogni singolo ghiacciolo cade a terra con un tonfo assordante.

Vinnie guarda Chris, ormai rassegnato.

No! Ce la può ancora fare. Ordina ad Eevee di usare Sincrumore, per infrangere le schegge di ghiaccio. L’ultima difesa di Eevee è, però, troppo scarsa per contrastare le pesanti, ghiacciate foglie.

Il gelido muro si schianta sui due Pokémon del Team Red, segnando la loro sconfitta al torneo in doppio di Holariya.

“Signore e signori!” esclama Regina “Abbiamo i vincitori, anzi, le vincitrici!”

“Il Team Orange conquista il primo posto e, di conseguenza, ha diritto a possedere questi due fossili!” esclama Kinnigun “Ragazze, avvicinatevi!”

“Emily, scegli tu per prima” sussurra Alejandra all’amica.

“Io...” inizia Emily “Prendo questo!” sentenzia indicando il Fossilpiuma.

“Di conseguenza, la tua amica avrà  il Fossiltappo! Complimenti!” esclama Kinnigun.

“Abbiamo, però, un’altra sorpresa!” esclama il terzo giudice “Qualcuno tra i semifinalisti, estratto a caso, riceverà  un altro Pokémon dalla Random Machine!”

Il pubblico esulta.

“Il vincitore è...” inizia Kinnigun, girando una specie di piccola gabbia con dentro delle palline colorate.

Il terzo giudice prende a caso una delle palline, dal colore bianco.

“Il Team White vincerà  un altro Pokémon, ma chi dei due? Suspence!”

Un rullo di tamburi scuote l’arena.

“Il numero due!” sentenzia Regina “Sali sul palco!”

Dalla porta del backstage esce Evan, con gli occhi luccicanti. Il ragazzo preme il pulsante dello strano marchingegno. Sullo schermo, appare il Pokémon Castform. I giudici si congratulano con il ragazzo, felice.

“Siamo secondi e non abbiamo ricavato nulla!” si lamenta Vinnie.

“Divertimento...” risponde Chris “Mi basta quello!”

Vinnie guarda il cielo Holariyano. Il sole lascia spazio alle tenebre, illuminate pallidamente dalla luna e dalle stelle, così misteriose e aliene.

Sempre più su, un puntino nella volta celeste brilla intensamente. Un attimo dopo, una luce intensa e... Il nulla.

Una supernova.

E con questo, ragazzi, si conclude la prima serie di Pokémon Moon and Stars. Nuove avventure aspettano i nostri eroi nel misterioso Est di Holariya. Nuovi amici, nuove lotte, nuovi rivali. A presto, con Pokémon Moon and Stars: Supernova.

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Pokémon Moon and Stars

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Riassunto della prima serie, Pokémon Moon and Stars

Ho deciso di scrivere, per tutti coloro che, magari, intimiditi dalla lunghezza dei capitoli o essersi "persi" durante la lettura, interrompendola, un riassunto degli avvenimenti fin ora, prima della serie Pokémon Moon and Stars: Supernova.

28 Dicembre. Vinnie è un giovane di quindici anni, di Auron, una città  della misteriosa regione di Holariya. Come tutti i suoi coetanei, dopo aver terminato la scuola per allenatori, inizia il suo viaggio. Arrivato al laboratorio nella città  di Palmizia, però, scopre che la professoressa Ranja è scomparsa. I Pokémon starter, inoltre, non sono stati inviati dalla Federazione Allenatori. Insieme al ricercatore Dustin, aiutante della professoressa Ranja, si incammina alla ricerca della donna. Nella notte, però, mentre Dustin cerca di catturare un Pokémon, un potente attacco folgora Vinnie, che cade da una rupe e sviene.

Il mattino dopo, Vinnie trova davanti a lui un Eevee femmina, che lo aveva seguito già  dalla sera prima. Eevee è un Pokémon orfano: ha perso la madre durante una mareggiata. Vinnie ed Eevee si incamminano insieme verso la strada di casa, ma si perdono nel bosco.

Qui, nel tentativo di salvare un piccolo Budew dalla morte certa a causa del gelo, incontrano Emily, una giovane allenatrice con un Chikorita che salva e cattura Budew.

Eevee fa capire a Vinnie di voler essere catturata e, mentre il ragazzo lo fa, viene attaccato da un Torchic. Questo, in seguito, sarà  catturato da Vinnie, che decide di diventare coordinatore.

I due ragazzi ritrovano la strada principale e Dustin. Insieme a lui, si incamminano nella Grotta dell'Alba, dove vengono a conoscenza di una misteriosa leggenda che vede come protagonisti tre Pokémon estinti. Nella grotta, Emily incontra Lada, che diventerà  la sua rivale. Durante la lotta tra le due il Budew della ragazza si evolverà  in Roselia.

I ragazzi arrivano a Saiton, dove Emily deve disputare il primo incontro in palestra. Questa, però, non è più a Saiton, città  distrutta dal vecchio capopalestra, ma a Novana, una città -paradiso costruita dalla nuova capopalestra, Regina, che sarà  battuta in seguito da Emily.

I ragazzi si dirigono, allora, verso la Foresta Bruna, diretti a Prexis, sede della prima gara di Vinnie. I tre, però, scoprono che la foresta è stata distrutta da un team malvagio, chiamato Team Reebath, che è alla ricerca di Celebi, che si dice viva in quel luogo. Vinnie ed Emily, quest'ultima forte del suo nuovo Pokémon Herdier, trovano Celebi, ma i ragazzi sono costretti a separarsi, attaccati dal Team Reebath. Celebi, in un disperato tentativo di salvarsi, compie un viaggio nel tempo, ma porta con sé anche Vinnie, che per ritornare nel presente vivrà  numerose avventure, durante le quali il suo Torchic si evolverà  in Combusken.

Tornato nel presente, Vinnie disputa e vince la sua prima gara, dove incontra due nuovi rivali, ovvero Celeste e Tobias.

Dopo la gara, il trio incontra la professoressa Ranja, che si rivela essere la madre di Dustin. Questa parla ai ragazzi dello scopo del Team Reebath, che si pensa sia il controllo delle anime della popolazione.

Ranja dovrà  andar via a causa di un attacco dei Reebath, così lascia i ragazzi nel villaggio di Balvia, dove questi incontrano la seconda capopalestra, Nora. Anche questa dovrà  andar via per fronteggiare i Reebath.

I ragazzi si dirigono, allora, a Liteca, capitale di Holariya. Qui vengono a conoscenza di un torneo in doppio, grazie a Yuri (Vanillite), un allenatore di Porto Gaelia. Per combattere, Vinnie contatta il suo amico Chris (chris23), Emily sarà  aiutata da Alejandra (Vulpah), sorella di Nora, dalla quale riceverà  la seconda medaglia, infine Dustin vedrà  l'aiuto di Will (Lance94).

Al torneò parteciperanno anche molti altri allenatori, come Felix (Kiba), Dani (Pikapikke), Akane (Scarlet Snow), Tilly (Cherrim93), Rick (Power), Lada, Tobias, Fenix, Celeste, Nathan (Icyflame), Evan (Snorlax97)...

Il torneo sarà  vinto dalla coppia di Emily e Alejandra, grazie anche all'evoluzione di Roselia in Roserade. Durante il torneo, Dustin comunicherà  a Vinnie ed Emily di dover lasciare il gruppo, ma in compenso saranno Yuri ed Evan a sostituirlo per un pezzo di strada.

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Pokémon Moon and Stars: Supernova

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Capitolo 18: La strada dell’est!

“Come avete fatto a vincere?”

“Beh” inizia Emily “Grazie ad un’ottima combinazione, effetto sorpresa e amicizia tra noi...”

“Da quanto vi conoscete?”

“Da sempre!” esclama Alejandra.

“Fermi tutti!” esclama l’infermiera Joy “La conferenza stampa è finita! Ci rivedremo al prossimo torneo a Leia tra qualche mese!”

I giornalisti escono dalla sala mugugnanti.

“Ragazze, complimenti!” esclama Joy “ E complimenti anche a voi altri!” esclama rivolgendosi a Vinnie e gli altri semifinalisti.

“Grazie mille, infermiera Joy!” esclama Alejandra.

Tutti i ragazzi escono dall’arena. Usciti, Emily si gira verso la grande vetrata dell’arena.

“Ecco... Pochi giorni fa noi eravamo qui... Ci riuscite a credere?”

“No...” risponde Vinnie “E’ incredibile...”

“E’ stato un torneo fantastico, ragazzi. Spero di ritrovarvi a Leia!” esclama Chris, salutando.

“Devi andare? Di gi�” chiede Vinnie.

“Si...” risponde imbarazzato “Il il mio viaggio continua, devo andare a battere Rosetta, a Praria...”

“Oh!” esclama Yuri “Puoi venire con noi, io ed Evan faremo così!”

“No, ragazzi” risponde Chris cortese “Voi dovrete anche fermarvi ad Ivenna, io ho già  un passaggio, in poche ore sarò a Praria...”

“Oh, beh...” esclama Will “Allora, ci rivedremo!”

“Di sicuro!” sorride Chris “Mi piacerebbe passare qualche altro giorno con voi!”

Il ragazzo, con Treecko sulla spalla, si avvia verso l’aeropolitana. Le porte della stazione si aprono con un sibilo, risucchiando dentro l’allenatore. Vinnie si sente assalire dalla malinconia: chissà  per quanto ancora non lo rivedrà !

“Anche io...” inizia Alejandra “Anche io devo andare!”

“Ciao, Alejandra!” sorride Dustin, abbracciandola. La ragazza si lascia andare a quel segno d’affetto.

“Ale...” sussurra Emily “Grazie...”

Le due amiche si abbracciano, coscienti del fatto di non potersi rivedere più per molti mesi.

Per la seconda volta, le porte dell’aeropolitana si spalancano, facendo scomparire una delle due vincitrici.

“E ora...” sussurra Vinnie con un nodo in gola “Dustin...”

“No, Vinnie!” sorride il ricercatore, ironico “Vi accompagnerò verso l’uscita di Liteca est, non vorrei vi perdeste!”

Vinnie, Emily, Dustin, Will, Yuri ed Evan camminano per le strade di Liteca, ammirando le grandi vetrate. Un allenatore sopra un Pidgeot sfreccia tra le luci dei vetri a specchio.

“Vinnie!” esclama Emily “Ma... Non è il giudice del torneo?”

“Si! Hai ragione!” risponde Vinnie “Che tipo strano!”

“Lo credo bene...” sogghigna Evan “E’ il campione di Holariya...”

Emily si ferma all’improvviso.

“Vuoi... Vuoi dire che lui...?” balbetta.

“Vuole dire che lui, campione di Holariya, adesso ti conosce” sorride Yuri.

“Che figura...” sussurra Emily. Lei, allenatrice, non sapeva nemmeno chi fosse il campione!

“E... Yuri...” inizia Vinnie “Parlami del campione!”

“Si chiama Argon, allena Pokémon di tipo Volante” inizia Yuri “Vive a Joynn, nei Monti del Sole, sul più alto picco di tutta la regione, dove allena i Pokémon di tipo volante. E’ fortissimo, sono in pochi a conoscerlo e a poter quantomeno mandargli KO un Pokémon. Da quel che so solo un capopalestra ha provato a sfidarlo, ma con risultati pessimi...”

“E chi sarebbe?” chiede Emily curiosa.

“Nora di Balvia, Emily...” risponde Yuri imbarazzato.

Emily china il capo. Nora? Nora aveva perso in modo imbarazzante? Per Emily Nora è sempre stata un punto di riferimento, la ragazza è affranta, triste, stupita.

“Emily...” cerca di confortarla Dustin.

“No, nulla!”, lo interrompe la ragazza con voce spezzata “E’ normale... Si vince e... Si perde...” conclude sussurrando.

“L’aeropolitana è lì sotto...” informa Evan, indicando una porta scorrevole.

“Vi accompagniamo fino a Liteca Bassa, ragazzi...” sentenzia Will.

I sei ragazzi entrano nella scintillante aeropolitana. Dustin si approfitta del momento per spiegare alcune cose a Vinnie.

“Ehi, guarda lì...” inizia indicando una profonda gola, dal quale si intravede un qualcosa di blu scintillante “Quella gola porta al Lago Erchen, dove si trova Bliza. Ci ritroveremo lì, spero”

Vinnie fa per dire qualcosa, ma viene bloccato dal ricercatore.

“Lì sotto, nella vegetazione, c’è Ivenna, la vedi? E’ in quei boschi, puoi vedere alcune case decorate con edere rampicanti. Sul monte a destra vi è Coldimezzo, una meta sciistica amata dai Litecani. Dall’altra parte puoi vedere Lavinja e il suo vulcano, mentre più avanti, su quell’altopiano tra i monti e la gola troverete Scott, è una città  avanzata, più o meno come Palmizia e Auron”

“Dustin!” lo interrompe Vinnie “Stai tranquillo, non ci perderemo!”

“No, è che...” sussurra il ricercatore con un nodo alla gola “Mi mancherete molto, penso spesso di essere la vostra guida e... Non mi rassegno all’idea che vi possa succedere qualcosa di male!”

Vinnie comprende la sofferenza dell’amico, dilaniato dai sensi di colpa. Mentre le fermate dell’aeropolitana si succedono freneticamente, tra Vinnie e Dustin cala il silenzio, godendo gli ultimi momenti insieme.

*Din Don – Liteca Bassa, Ultima fermata!”

I sei ragazzi escono dal vagoncino, ritrovandosi in una stazione moderna, molto affollata.

“Questa è la più grande stazione di Liteca!” esclama Will ad alta voce per farsi sentire “La gente di Bliza, Ivenna, Scott, Hoennapolis, Raigena e tutte òe più grandi città  di questa regione si concentra qui!”

“Dov’è l’uscita?” domanda Emily nel panico.

“Lì sotto, andiamo!” risponde Yuri indicando una porta scorrevole.

La luce del mattino colpisce in volto i ragazzi, usciti dalla stazione. Dall’alto di Liteca, posizionata su un colle dominante tutta la valle, si gode di un panorama splendido, in più arricchito dagli odori non percepibili nell’aeropolitana.

“Bene, ragazzi...” inizia Will “Noi vi dobbiamo salutare”

“E’ stato fantastico viaggiare con voi, durante questo mezzo mese...” sussurra Dustin.

“Ci mancherai!” esclama Emily abbracciando l’amico.

Dustin vede andare via i suoi due amici. Nonostante dall’inizio del viaggio fossero passati solo venti giorni, il ricercatore si sente solo, confuso. Per quanto ancora non li avrebbe visti? Il loro viaggio, fin lì, era stato facilitato a causa di passaggi in auto, scorciatoie sconosciute ai due compagni di viaggio. Adesso sarebbe stato tutto diverso.

“No! Così per Ivenna ci vorranno almeno dieci, quindici giorni!” esclama Will poco lontano.

“Co... Cosa?” balbetta Dustin.

“La strada degli allenatori è franata pochi giorni fa a causa di una lotta...” esclama l’amico a denti stretti.

“Quindi...” riflette Dustin “Quindi dovranno passare per Coldimezzo...”

“Speriamo bene!” storce la bocca Will.

Il gruppetto composto da Emily, Vinnie, Yuri ed Evan cammina lentamente ai margini della strada principale.

“Quanto manca per la gara ad Ivenna?” chiede Emily.

“E’ tra tredici giorni, il primo giorno di Febbraio” risponde Evan.

“Allora possiamo prendercela comoda!” esclama stupita Emily.

“No!” la contraddice Vinnie “Così, a piedi, ci vorrà  almeno una settimana per Ivenna...”

Emily si azzittisce. Si, Dustin era proprio utile!

“Per oggi dove ci fermiamo a dormire?” chiede Yuri.

“C’è un Centro Pokémon poco prima della gola per Ivenna” risponde Evan.

I quattro ragazzi imboccano lo svincolo per Scott e Ivenna, incamminandosi per una strada alberata. I rami degli alberi si annodano sulle loro teste, in un susseguirsi di luce ed ombra. I Pokémon insetto camminano placidamente sulle fronde sopra la testa dei ragazzi. Emily vede passare sopra di lei anche un enorme Scolipede, che la spaventa, facendola cadere a terra.

Dopo la galleria, un enorme spiazzo senza alberi, ed una brutta sorpresa.

Squadre di minatori e poliziotti pattugliano l’area. La strada per Ivenna è transennata.

“Che succede?” chiede Vinnie all’agente dell’ordine delle Jenny che si dirige verso di loro.

“Si è verificata una frana, ragazzi, mi spiace, ma la strada è chiusa” risponde risoluta.

“E... E noi che possiamo fare?” chiede Yuri spaesato.

“La strada per Coldimezzo è aperta. Dovete andare a destra e poi svoltare di nuovo a destra, in direzione dei Monti Istmei” spiega l’agente Jenny.

“Ma così torniamo indietro!” esclama Emily arrabbiata.

“No, ragazzi, è l’unico modo per arrivare a Coldimezzo... O preferite scalare una parete rocciosa di seicento metri d’altezza?”

“Seicento metri?” esclama Vinnie a bocca aperta “Forse è meglio andare dall’altra strada...”

“Bene, ragazzi... Forza, continuate il vostro viaggio!”

Il quartetto segue le indicazioni dell’agente, prendendo la strada per Coldimezzo e i monti Istmei.

“Ci vorrà  un bel po’ adesso... Ce la faremo ad arrivare a Ivenna?” chiede Emily preoccupata.

“Penso di si, arriveremo giusto in tempo!” risponde Yuri sornione.

Due Pokémon spiano, tra le fronde degli alberi, i ragazzi. I loro occhi si incontrano, complici. Devono aspettare il momento giusto e... Agire!

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Capitolo 19: In viaggio per Coldimezzo! Il rapimento!

“Le stelle brillano nel cielo, come fari che illuminano il buio. E’ la nostra vita, la nostra storia, la nostra stessa natura che ci porta ad essere ciò che siamo. Dalla luna alle stelle, fino ad incontrare la vita. Senza parole, senza più corpo. Solo l’anima, solo il cuore, solo me...”

Stesi sull’erba, i ragazzi ascoltano Evan, che recita una poesia.

“E’ bella... Di che si tratta, però?” chiede Emily.

“E’ una poesia che fa parte della storia della mia regione, la Catena Nordica...” risponde Evan.

“Già ...” si intromette Yuri “L’ha composta un uomo che visse qualcosa tipo... Duecento anni fa a Turmia”

“Era un poeta?” chiede Vinnie.

“Ovvio, grande, imponente, mastodontico cretino!” ironizza Emily “Le poesie le scrivono i poeti!”

“Non è detto!” replica Emily “Mia madre scrive poesie, ma non è il suo lavoro!”

“Infatti” si intromette Yuri “Quell’uomo era un pescatore...”

“Oh...” risponde Emily imbarazzata.

“Lo so, è strano” continua Evan “Ma è proprio così...”

Vinnie inizia a pensare al passato... Al suo viaggio nel passato. Trecento anni prima, proprio mentre quell’uomo scriveva quel componimento.

Anche gli altri tre sono immersi nei pensieri: guardano le luci del cielo.

“Ci pensate che solo cinque giorni fa eravamo a Liteca, in un hotel di lusso?” esclama Yuri, interrompendo i pensieri romantici e sentimentali dei ragazzi, eccetto Emily, che inizia subito a ridere come una pazza.

“Si, lo penso eccome! Però accamparsi è bello, non trovate?” sentenzia la ragazza.

“Concordo in pieno, si gode la natura, è... Magico!” esclama Vinnie con gli occhi luccicanti.

“Sarà  ancora più magico, allora, quando dovremo accamparci a cinque gradi sotto zero con la neve!” ironizza Evan.

I ragazzi scoppiano a ridere, mentre qualcosa si aggira nell’ombra.

“Ragazzi!!!”

Una voce sveglia Vinnie, stordendolo.

“Yuri... Sono le sei di mattina!” protesta Evan.

“Non è importante!” urla il ragazzo, disperato “Qualcuno ha rubato la Pokéball del mio Emolga!”

“Sei sicuro?” chiede Vinnie “Forse l’hai semplicemente messa da qualche parte particolare...”

“Eh no!” si intromette Emily, con voce rotta dal pianto “Io... Io non mi trovo la Pokéball di Herdier!”

“Vinnie, controlliamo anche noi due!” esclama Evan, adesso molto preoccupato.

Il coordinatore di Auron apre la borsa, notando con sgomento la presenza di tre Pokéball.

“Ne manca una!” urla Vinnie “Zorua!”

“A me due...” sussurra a denti stretti Evan “Mi... Mi è rimasto solo Duosion...”

“Che facciamo? Dobbiamo ritrovarli!!!” esclama Emily, come impazzita.

“Come facciamo, scusa? L’unico Pokémon volante era Emolga, non possiamo nemmeno cercarli dall’alto!” replica Yuri.

“Calmi, calmi!” strilla Evan per riportare la calma “I nostri Pokémon si saranno ribellati, e tra loro c’è anche Snorlax...”

“Giusto!” esclama Vinnie “Snorlax avrà  distrutto qualcosa, per la strada, dovremmo trovare qualcosa di rotto, oppure delle impronte! Un Pokémon di quella stazza non passa inosservato...”

“No...” replica Emily “Se li avessero rubati durante la notte, adesso sarebbero già  troppo lontani...”

“E’ inutile...” sussurra Yuri.

“Potrebbe essere vero, ma che ci costa cercarli?” ribatte Evan.

“Nulla...” sussurra con lo sguardo abbassato Emily.

“Ecco! Quindi, alzatevi e andiamo!” sentenzia Evan.

Una lacrima, sfuggente, calca il viso di Emily. Sono passate ore, e dei Pokémon nessuna traccia, ancora.

“Non ci arrendiamo!” continua a dire Evan, anche se ormai anche lui sembra aver perso le speranze. Ad un tratto, i ragazzi si ritrovano in un piccolo spiazzo. Davanti a loro, uno strano sentiero.

E’ una grande scala, in pietra e terra. A sinistra, pini. Una fitta e impenetrabile pineta, dai colori opachi e misteriosi. Dall’altro lato, invece, un panorama incredibile.

“Ecco perché non potevamo fare quell’altra strada...” sussurra Vinnie guardando la staccionata in legno che li separa dal burrone.

Da quell’altezza, i ragazzi riescono a vedere l’intera valle. Davanti a loro vi è una lunga salita verso Coldimezzo, del quale si intravedono alcune baite in legno e pietra. Poco più avanti, la neve. Candida e immacolata, ancora non calcata da piedi umani, ma solo da orme di...

“Snorlax!” esclama Yuri.

“E’ vero, quella è un’impronta del mio Pokémon!” si stupisce Evan “E... Guardate lì. Quelle mi sembrano le zampette di Herdier!”

“Dove?” esclama Emily, emozionata.

Dalla pineta, i ragazzi sentono un potente ululato di un Pokémon.

Vinnie intravede un piccolo passaggio tra la vegetazione. “Presto, lì!” esclama.Il quartetto si incammina nel folto del bosco, lasciando alle spalle il sentiero.

“Guardate! Quello è Castform!” esclama Emily, indicando un punto bianco nel bianco della neve.

“Amico!” esclama Evan, inginocchiandosi vicino al Pokémon.

“E’ esausto...” storce la bocca Vinnie.

“Continuiamo! Sono vicini!” esclama Emily correndo.

Dopo alcuni minuti, i ragazzi si ritrovano in una stretta radura perfettamente circolare. Su un lato, un piccolo stagno completamente ghiacciato. I Pokémon dei ragazzi sono tutti compatti. Davanti a loro, due piccoli Snorunt. I Pokémon stanno lottando contro tre avversari: un Houndoom, un Murkrow e uno Sneasel. Il più agguerrito tra i tre è il Pokémon di tipo fuoco, che attacca a ripetizione gli Snorunt. Gli attacchi, però, vengono tutti sapientemente bloccati da Snorlax e Herdier. Emolga e Zorua combattono contro Murkrow e Sneasel.

I ragazzi si catapultano nella radura. Alla vista dei tre umani, i Pokémon avversari indietreggiano. Yuri, a sorpresa, fa uscire dalla Pokéball un Dewott.

“E’ il mio starter...” aveva spiegato ai ragazzi qualche sera prima.

Il Pokémon di tipo acqua attacca con un fragoroso Acquagetto, che colpisce Houndoom alla pancia. Il Pokémon cade a terra, molto stanco. Herdier, con un Attacco Rapido, sconfigge l’avversario definitivamente.

Mentre Emily corre da Herdier, Vinnie attacca con Zorua il povero Sneasel, che non resiste ad un potente Bruciatutto e sprofonda nella neve, esausto. Per Evan, invece, l’avversario è Murkrow. Il coordinatore attacca con Snorlax, facendogli usare Pestone. Il Pokémon volante, però, è abbastanza veloce da schivare l’attacco. Evan, allora, ordina a Snorlax gelo pugno, che intercetta Murkrow e lo butta a terra.

Il Pokémon volante è ormai quasi esausto, ma vuole continuare a combattere. E’ forte, è veloce: come può perdere contro uno Snorlax?

Murkrow usa Nottesferza, ma l’attacco e debole e Snorlax, con Pestone, manda al tappeto Murkrow. Evan, con un sorriso beffardo, prende una Pokéball. La lancia.

Un bagliore frenetico, un luccichio effimero e, dopo, la cattura.

“Ora siamo pari!” esclama, rivolto a Vinnie ed Emily. I due amici sorridono, congratulandosi con Evan.

“Adesso, però, torniamo sulla via principale!” esclama Yuri, irritato per il fatto di non avere ancora un quarto Pokémon.

“Va bene!” esclama Vinnie sorridente.

I quattro amici si incamminano verso il burrone e la scalinata che li attende.

“Avete capito, poi, perché quei due Pokémon hanno rapito i nostri?” chiede Emily perplessa.

I quattro ragazzi si scambiano delle occhiate confuse.

“Oh... Beh...” balbetta Vinnie.

“Lasciamo perdere!” esclama Yuri ponendo fine alla conversazione.

“Dustin, Will, siete già  qui!” esclama la professoressa Ranja, appena il figlio varca la soglia della grotta.

“Mamma... Perché ci hai chiamati?” chiede preoccupato Dustin.

“Ma... Te l’ho detto il perché!” risponde la professoressa con nonchalance.

“La verità !” esclama Dustin con voce ferma.

La professoressa Ranja abbassa lo sguardo, colpevole.

“Abbiamo un grosso problema, Dustin...” sentenzia la donna.

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Speciale: La nascita di Holariya

Iniziamo con lo sfatare un mito: Holariya non è stata creata da me.

Esatto, fosse stato solo per me, questa regione sarebbe rimasta inedita, inesplorata, sconosciuta. Probabilmente, a quest’ora, Vinnie, Emily e Dustin sarebbero a Kowa, una regione creata da me in prima media. Partiamo, comunque, con il viaggio nella storia di Holariya.

L’idea di questa regione è nata in terza elementare da un mio carissimo amico e tuttora compagno di classe. Questa era una terra dominata da una grande società  chiamata “SupSan”, dal nome di un mio compagno di classe. Questo mio amico, a sua volta invitato da un altro amico (quello che ha dato il nome alla SupSan), mi invitò ad entrare in questa società : fingevo di esserne il legale.

La regione si chiamava Solaria, a quel tempo. Io entrai in quel gruppetto, ma, presuntuosamente, non mi piaceva nulla di quello che facevano e di quello che avevano creato. Solaria era un trapezio informe, con un golfo in basso. Così, determinato a cambiare tutto, proposi il nome Holaria, più figo, e aggiunsi alla mappa della regione una specie di appendice in cima che, di disegno in disegno, crebbe sempre di più, diventando l’attuale Penisola Nordica.

Nella regione vi era una sola città , Santonia: la grande ed inquinata capitale. Io, infelice per il veto di questo mio vecchio compagno di classe di creare nuove città , fare qualcos’altro nella società  e contraddire le cose che faceva, me ne andai, adirato.

Pochi mesi dopo, fondai Vifeliciopoli (orrendo come nome, vero? D’altra parte avevo poco meno di nove anni) e una mia nuova società , la VX. Divenni Axel Kinnigun, un ragazzo di diciotto anni sfuggito alle persecuzioni della SupSan. Pensate: a diciotto anni avevo già  una moglie, Airish (chiamata così a causa del recente viaggio di mia zia in Irlanda: Airish è una storpiatura di Irish) e ben tre figli di sei, nove e quindici anni. Per spiegare la loro crescita repentina inventai una “macchina della crescita”. Penoso, vero? Però, a pensarci, ho un nodo alla gola: mi mancano quei momenti.

Tornando alla storia, Vifeliciopoli era una città  alberata, felice ed enorme, dove tutti lavoravano come e quanto volevano e non erano tristi. Molti dei miei amici entrarono, allora, nella mia società , che per anni contese il proprio titolo di Prima Società  con la SupSan.

La seconda città  da me fondata fu Auron, l’Auron che ora chiamiamo “Vecchia”, sui colli del sud di Holaria. Altre città  fondate in quei periodi furono Ivi, Scott, Lee, Sun e Stumerric. In questo periodo nacque il nome Holariya, a causa dell’errore dei miei compagni di scrivere Holarya al posto di Holaria: alla fine scegliemmo di mettere sia la y che la i. Ecco, allora Holariya (pronuncia, Holaraia)

In quarta elementare una regione chiamata Rigashi, a causa di un terremoto, si unì ad Holariya: era la regione creata da un altro amico, che, fondendosi con la mia società , diede vita alla SGVX, in seguito abbreviata in GX. Nacquero, allora, le città  di Prexis, Gaelia, Speite, Clocia e le isole di Nevia, Glacia e Skia (Ora Breina). Con la serie “Il Capo dei Capi”, tutta la mia classe, eccetto me, che a quei tempi avevo paura di questo tipo di fiction (-.-) intraprese una lotta contro una presunta setta all’interno di Holariya. Mi arrabbiai e, con un abile gesto (?), creai il “Puc”, un marchingegno capace di far esplodere e polverizzare la sona di congiunzione tra Holariya e Rigashi. Con questa vicenda, finirono le scuole elementari.

L’anno seguente litigai con il mio migliore amico di allora e, per questo, decisi di rifare da capo Holariya, aggiungendo il sistema insulare attuale e molte nuove città . Creai una “memoria storica” della regione, di cui parlerò in seguito. Cambiai i nomi delle città  di Stumerric e Vifeliciopoli in Turmeric e Hitech, mentre creai una nuova Auron in pianura, dove è tuttora.

Le medie portarono nuovi amici, nuove avventure, nuovi studi e nuovi personaggi. Axel Kinnigun, finora la mia controparte, scomparve misteriosamente e divenni Angel, un carismatico capo di Holariya. Ed i Pokémon, in tutto questo? I Pokémon avevano un ruolo del tutto marginale. Erano come “soprammobili narrativi”. Nei tre anni delle medie, Holariya venne dimenticata, ma non accantonata così, il venti dicembre duemiladieci, nacque Pokémon: Moon and Stars. Molti dei personaggi e delle città  di cui ho narrato sopra sono celati dietro la copertina di questa fan fiction. Vifeliciopoli o Hitech è la nostra Liteca, Santonia è Saiton (Reno, dunque, è quel mio vecchio amico), Ivi è Ivenna, Turmeric e Lee sono rispettivamente Turmia e Leia, non ancora apparse nella serie, ma solo citate. Luke Kinnigun è il fratello di Axel, attualmente presidente, mentre Angel è Argon, il Campione. Altri personaggi e altri luoghi per me importanti sono celati dietro questa fan fiction, che spero di rivelare in seguito. Altre citazioni, però, sono rinchiuse nei nostri personaggi: Emily è, in realtà , Airish; Evan si riferisce a due cose: Ewan de “La Ragazza Drago” ed Evanescence, band che adoro *-*; Fénix è il mio alter ego da bambino, sicuro e presuntuoso; Tobias è la mia parte insicura, che cerca di affermarsi in modo sbagliato. Alla lista delle citazioni mancano ancora molti personaggi, che svelerò in seguito. Per ora, spero che questo “saggio” sia stato di vostro gradimento.

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Capitolo 20: Bianco nei Monti Istmei! Riportiamoli a casa!

Il tepore delle coperte coccola Vinnie, steso nel letto della sua piccola camera.

Il Centro Pokémon era apparso agli occhi dei nostri eroi inaspettato, come un faro nella notte. Adesso, i ragazzi sono tranquillamente stesi su un letto, mentre fuori la finestra la neve scandisce il passare del tempo.

Vinnie scruta il cielo fuori dalla portafinestra. Quel posto gli ricorda tanto la casa dei nonni, nelle Dolene del Nord di Holariya. La ricorda ancora, quella casa: una baita in legno di noce con il piano terra in pietra, dove i nonni allevavano i Mareep, i Miltank e i Tauros.

La neve, bianchissima, appare illuminata dalla luce della grande sfera Poké appesa sopra la porta d’ingresso del centro. Così, con la testa immersa in pensieri piacevoli, il ragazzo si addormenta.

“Sei tornato...” esclama una voce dolce nella bufera di neve.

Vinnie è in mezzo al bianco, davanti a lui un Pokémon, di nuovo...

“Meloetta...” sussurra il ragazzo, ricordando all’improvviso del primo incontro avuto con il Pokémon..

“Non abbiamo molto tempo, Vinnie... Quindi ascoltami bene!”. Meloetta si avvicina al ragazzo. I lunghi capelli verdi, simili a spartiti musicali, volteggiano graziosamente, nel vento gelido.

“Sei qui per un altro insegnamento?” chiede il coordinatore.

“Non è ancora il tempo, Vinnie, sono qui solo per affidarti un compito” continua il Pokémon.

“Chiedimi ciò che vuoi, Meloetta!” esclama Vinnie.

“Vai ad Ivenna, disputa la gara, che per te sarà  illuminante. Dopo, però, ti prego... Vai a Scott, troverai un qualcosa che ti può servire, mi raccomando...” sussurra Meloetta, per poi scomparire i una folata di vento lucente.

Vinnie sente il corpo tornare alla realtà : il tepore delle coperte, il tocco di Eevee, steso vicino a lui e...

“Te l’ho detto, ha il sonno pesante!” esclama una voce femminile.

“I secchi d’acqua per cosa li hanno inventati?” sghignazza una voce, forse Yuri.

“Mi preoccupi...” aggiunge un’altra voce ancora, molto probabilmente Evan.

Vinnie accenna alcuni movimenti nel letto.

“Bene, ragazzi!” esclama Emily “E’ ancora vivo, andiamo a fare colazione...”

Il coordinatore si gira verso l’amica, diretta verso la porta.

Dieci minuti dopo, il giovane coordinatore è già  nella hall del Pokémon Center, pronto a ripartire.

“Bene, ragazzi” inizia a dire l’infermiera Joy “Mi raccomando: prima di arrivare a Coldimezzo, dovete attraversare la parte più dura del percorso, nei Monti Istmei. Troverete molta neve, ve lo anticipo!”

“Non si preoccupi” sorride Yuri “Siamo abituati alla neve!”

“Tu, forse...” sussurra Emily preoccupata.

Fuori dal centro, i ragazzi sprofondano nel bianco.

“Oh, cielo!” impreca Emily, con i jeans completamente inzuppati.

“Ordinaria amministrazione, da noi” sorride Yuri.

“Lasciamo perdere...” sussurra a denti stretti l’allenatrice.

In mattinata, i quattro ragazzi si ritrovano a dover attraversare un piccolo ponticello di legno sommerso dalla neve.

“Bene... Chi va per primo?” chiede Emily, terrorizzata.

“Potremmo guadare il fiume” propone Vinnie.

“E bagnarci completamente, per poi congelarci e morire assiderati, ottima idea!” ironizza Yuri “Vado io...”

Il ragazzo, agilmente, inizia la traversata. In poche falcate attraversa l’ostacolo, ma dopo...

“Ah!” urla il ragazzo.

“Yuri!!!” esclama Emily in preda al panico.

Dalla neve, a sorpresa, escono fuori tre Pokémon. I ragazzi sono stupiti: cos’era successo a Yuri, allora?

“Mi hai morso!” esclama il ragazzo, rivolto a uno dei tre mostriciattoli, un piccolo Patrat.

“Pat!” esclama il Pokémon, combattivo.

“Si può sapere cos’ha?” chiede Vinnie.

“Certo! Come no!” esclama Yuri, ironico “Io capisco la lingua dei Pokémon alla perfezione!”

“Non è il momento” sentenzia Evan, iniziando la traversata del ponte, seguito a ruota da Vinnie e da una timorosa e titubante Emily.

“Che succede, Patrat?” chiede il coordinatore di Urrena al piccolo Pokémon.

“Pat! Pat!” risponde questo, agitandosi.

“Sistemeremo tutto!” lo calma il ragazzo.

Vinnie, intanto, nota accanto a Patrat gli altri due Pokémon: un Cubchoo e un Rufflet, quest’ultimo infreddolito e stanco. Il ragazzo, preso dalla compassione, prende in braccio il Pokémon volante, ma viene bloccato da Patrat, che lo attacca con Morso, addentandogli il braccio. Il Pokémon aquilotto si ribella, contrattaccando l’amico con Beccata.

Patrat ritorna a terra, adirato.

Yuri, nel frattempo, si è avvicinato a Cubchoo, notandolo molto triste.

“Cos’hai?” chiede dolcemente l’allenatore.

“Choo...” risponde il Pokémon, mogio.

“Io direi” inizia Emily “Di far parlare con loro i nostri Pokémon!”

“Ma certo! E’ un’ottima idea!” si illumina Vinnie.

Il coordinatore fa uscire dalla Pokéball il suo Eevee, mentre Yuri manda in campo Vanillite, due Pokémon più gentili della comitiva. Con questi, i tre Pokémon iniziano una strana conversazione:

“Vee!” “Ciao!”

“Pat! Patrat Pat Pat Rat!” “Finalmente qualcuno di intelligente! E’ da un’ora che cerco di far capire a quegli stupidi che abbiamo bisogno di aiuto!”

“Vani Vanillite!” “Come vi possiamo aiutare?”

“Choo! Choo!” “Ho perso la mamma!”. Cubchoo inizia a piangere, e Yuri lo stringe al petto.

“Rufflet! Ruff!” “Per giocare ci siamo allontanati troppo...”

“Vee! Vee!” “Vi aiuteremo noi!”

Eevee si gira verso Vinnie e, nella neve, inizia a disegnare la figura di un Pokémon e un punto interrogativo.

Vedendo Vinnie perplesso, il Pokémon indica Cubchoo, Patrat e Rufflet con la zampetta.

“Ho capito!” esclama Vinnie “I loro genitori sono scomparsi!”

Il Pokémon volpino scuote la testa, disegnando una casetta con una strada davanti e un punto interrogativo.

“La strada di casa...” sussurra Evan “Ma è chiaro! Si sono persi!” conclude.

“Come vi possiamo aiutare?” chiede Yuri, mentre Cubchoo lo abbraccia.

Patrat indica la strada dal bosco.

“Dobbiamo cercarli, capito...” conclude Emily, risoluta.

I ragazzi, insieme ai tre Pokémon, si incamminano nel bosco, stanchi per la troppa neve.

A mezzogiorno, le ricerche si fermano e lasciano posto a un bel pranzetto, a cui anche i Pokémon dispersi partecipano, felici.

Nel pomeriggio, Vanillite scova una pista: delle impronte di Watchog! Il piccolo Patrat è entusiasta e, velocemente, entra nel folto della vegetazione, seguito dai ragazzi.

Dopo alcuni minuti di corsa, il Pokémon si ritrova davanti ad una parete rocciosa. In una grotta, un Watchog, disperato.

Appena il Pokémon vede il suo piccolo, scoppia a piangere per la felicità .

“E così, fuori uno!” esclama Emily, soddisfatta.

“Già ...” sussurra Yuri, accarezzando Cubchoo. Rufflet, nelle braccia di Vinnie, si è ormai addormentato.

Le ricerche continuano per tutto il pomeriggio, finché i ragazzi si ritrovano su una rupe. Emily, senza averne l’intenzione, ha un’intuizione geniale.

“Beati i Pokémon volanti che possono godere sempre di questa vista...” sussurra sognante la ragazza, ammirando i monti Istmei da quell’altezza.

Evan, ispirato dalle parole della ragazza, si affaccia dalla rupe.

“Oh...” esclama deluso “Un Pidgeotto...”

Al solo udire quel nome, Rufflet si sveglia, zampettando contento. Il Pokémon si libra in volo, leggiadro sui pini innevati e... Puf!

Il Pokémon cade, in modo abbastanza comico, sulla testa di un piccolo Pidgey, accanto al Pidgeotto. Alla vista di Rufflet, il Pokémon volante esulta.

“Una madre adottiva...” sussurra Vinnie, felice, ma allo stesso tempo deluso per l’obbligo di interrompere l’amicizia con quel piccolo Pokémon.

“E con questo abbiamo finito...” sussurra Yuri, guardando il terreno.

“Ma... Rimane Cubchoo!” esclama Emily, perplessa.

“No, ragazzi” continua l’allenatore “In questo periodo dell’anno i Beartic, con i loro cuccioli, migrano dagli Istmei alla Catena Nordica”

“Potrebbero non essere ancora partiti!” esclama Vinnie.

“No, purtroppo” sussurra Evan “I Beartic hanno l’usanza di contrassegnare la loro partenza con un simbolo”

Vinnie guarda il monte dietro di lui: un enorme solco circolare segna la neve.

Cubchoo, senza più lacrime, raggiunge il grande solco, raggomitolandosi. Eevee, commosso, raggiunge l’orsetto, parlandogli.

Alla fine del discorso, i due Pokémon si avvicinano verso i ragazzi.

Forse?

Yuri ha capito, e anche Vinnie. La scomparsa di un genitore è sempre un qualcosa di terribile, un qualcosa di comune a Eevee e Cubchoo. L’allenatore di Porto Gaelia afferra una Pokéball, per poi catturare il piccolo Cubchoo. Nonostante l’avvenimento importante, nessuno dei quattro ragazzi riesce a rallegrarsi.

Le luci di Coldimezzo, ormai, sono talmente vicine da poter essere toccare. Sono arrivati.

“Pid?” esclama Pidgeotto stupito.

“Ruff Rufflet!” risponde il Pokémon aquilotto, determinato.

Il Pokémon volante, lentamente, si gira. Con un veloce colpo d’ali, Rufflet è di nuovo in cima al dirupo, diretto verso Coldimezzo.

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Capitolo 21: Sulle piste di Coldimezzo! Un incontro speciale!

“E’ troppo stretto...” pensa Dustin con un ghigno, toccandosi i pantaloni.

Il ragazzo cammina velocemente nei corridoi d’acciaio, illuminati flebilmente da alcune luci al neon azzurrognole. All’improvviso, si ritrova in una grande sala, con al centro un’enorme sfera.

“Signori, eccolo...” esclama una persona al centro della sala, indicando un bagliore rosa nell’enorme sfera luccicante.

“Ma cosa...” sussurra Dustin, toccandosi l testa, confuso.

“Mew!”

Una vocina squillante genera un silenzio tombale tra i convitati.

Dustin è terreo in volto: la situazione è peggiore di quanto pensasse.

“Pid!” cinguetta un Pidgey sul davanzale della finestra.

Emily apre gli occhi di scatto, imprecando. La ragazza si raggomitola nelle lenzuola, avvolgendosi come un fagotto informe.

Nella stanza adiacente, Yuri ed Evan sono già  in piedi, diretti verso la Sala dell’Hotel, dove faranno colazione.

I due scendono le scale. Seduto al tavolo, trovano Vinnie, intento a mangiare un cornetto caldo. Fuori dalla finestra, Coldimezzo è ormai sveglia: decine di persone sciano velocemente sulle piste vicine all’hotel, mentre il giovane coordinatore guarda quello spettacolo sognante.

“Buongiorno!” saluta Evan, cordiale.

“Oh!” sobbalza Vinnie “Siete voi...”

“Che stai facendo?” chiede curioso Yuri.

“Nu... Nulla, solo... Sto pensando di andare a sciare, questa mattina” sussurra il ragazzo, imbarazzato “Vi dispiace se vi lascio da soli?”

“Ehi!” esclama Evan, ridendo “Stai parlando con due persone del profondo Nord Holariyano, sappiamo sciare, noi!”

“Si, ma Emily...”

“Emily imparerà !” sentenzia Yuri.

“Imparerò a far cosa?” chiede la ragazza, facendo spaventare l’allenatore.

“Da dove esci fuori tu?” chiede Vinnie.

“Dalla pancia di mia madre...” risponde Emily, ironica “Da dove vuoi che “esca”? Dalla sala buffet! Buongiorno, comunque, zotici che non siete altro, si saluta!”

“Il buon giorno si vede dal mattino...” storce la bocca Evan “Cos’hai?”

“Niente, tranquillo” risponde Emily “Ad ogni modo, che ne dite di salire su al rifugio, stamattina? Vorrei provare il famoso latte al caramello di Coldimezzo!”

“Perfetto!” esclama Yuri “Pensa, noi volevamo andare a sciare! E’ perfetto!”

“Ecco, bene. Voi sciate, io mangio! Mi sembra giusto!” sorride Emily.

I ragazzi sono sulla funivia. Vinnie è attaccato al vetro, guardando ammirato tutti i picchi degli

Istmei innevati.

“Ehi, Vinnie!” esclama Evan, indicando un puntino azzurro tra i monti “Guarda! Quello è il Golfo d’Illia!”

“Lo vedo, dev’essere fantastico...” sussurra il coordinatore.

“Bah, non è, poi, tutta questa grande cosa...” sentenzia Yuri “E’ completamente circondato dal nulla...”

“Eppure, ragazzi, quel “nulla” è il polmone verde di questa regione” esclama un uomo vicino a loro.

I tre si girano verso lo sconosciuto, che si presenta: “Il mio nome è Ron, piacere di conoscervi!”

I ragazzi ed il signor Ron, scesi dalla funivia, si avviano verso una piccola baita in legno: il rifugio.

“Ebbene, siete degli allenatori, vero?” chiede il signore, curioso.

“Esattamente!” risponde Yuri, sorridendo “Loro due, invece, sono dei coordinatori”

“Coordinatori dici?” sentenzia in modo strano Ron, girandosi verso Vinnie ed Evan “Non ho mai condiviso la vostra filosofia, onestamente, ma mi ha sempre interessato. Voi sfruttate la bellezza del Pokémon, vero?”

“Si...” risponde Vinnie distratto. Lo skilift per le piste è poco distante da loro.

“Ragazzi” inizia il signor Ron “Prima di lasciarvi sciare e divertire, vorrei condurvi in un luogo a me molto caro”

“ERonhm... Ok...” risponde Emily titubante.

“Non dovete preoccuparvi, ragazzi!” scoppia a ridere Ron “Seguitemi, forza!”

Il gruppo si incammina verso la foresta. Con grande sorpresa dei ragazzi, il signor Ron apre un piccolo cancelletto in legno, dal quale si intravede una piccola discesa.

“Forza, qui si deve sciare un po’!” esclama l’uomo.

“E io?” chiede Emily perplessa.

“Cammina dietro di noi, non ti perderai, manca poco!” risponde Ron.

Vinnie, con gli sci ai piedi, segue per primo l’uomo lungo lo stretto percorso chiuso tra gli alberi. Dopo alcuni minuti, davanti agli occhi del ragazzo appare una strana baita in legno. Tutt’intorno, un lastricato di pietra lucente alla luce del sole.

“Wow!” esclama Evan, accecato.

“Benvenuti, ragazzi!” esclama Ron con aria solenne “Il mio nome è Ronald Pehan, sono il quarto ed ultimo Superquattro di questa regione, e sono felice di potervi ospitare nel mio campo d’allenamento!”

“Non capisco...” sussurra Emily confusa “Perché lei si allena qui, se in realtà  i Pokémon che usa sono di tipo acciaio?”

“Perché qui ho l’opportunità  di convivere con la natura, in queste terre vive la maggior parte di Pokémon di tutta Holariya...” risponde Ronald.

“Ma... I Pokémon di tipo acciaio non sono legati alla natura, sono... Sono...” ribatte Vinnie, ma senza trovare le parole per finire la frase.

“E cosa, allora, sono artificiali?” ironizza il Superquattro.

“Penso voglia dire che i Pokémon acciaio non abbiano il bisogno di convivere con la natura...” storce la bocca Evan.

“Questo è diverso, anche se sbagliato. Loro hanno un profondo legame con la natura, un legame indissolubile, vitale!” spiega Ronald “Per poter crescere di forza, evolversi dal punto di vista del legame con l’allenatore, vincere... Devono essere convinti di far parte della natura. Pensate, inoltre, all’importanza in natura degli Excadrill, dei Forretress, dei Durant!”

“Già ...” sussurra poco convinta Emily.

“Volete una prova?” chiede Ronald “Lottiamo!”

“E così, Emily, il tuo sogno è di allenare Pokémon di tipo erba!” esclama il Superquattro.

“Esatto, è ciò che voglio!” risponde l’allenatrice.

“Perfetto, ma non dimenticare di intraprendere legami con altri tipi!” la bacchetta Ron “Per dimostrarti la potenza dell’acciaio, faremo una gara uno contro uno, usando un Pokémon vicino al tuo mondo!”.

Detto questo, Ron lancia una Pokéball, dalla quale esce un enorme Ferrothorn. Di rimando, Emily sceglie Roserade.

Quest’ultimo attacca con Fogliamagica. Ferrothorn resta al suo posto, immobile. La mossa sembra non scalfirlo nemmeno. Questo, successivamente, con una mossa repentina, attacca con una potente Vortexpalla, che colpisce il Pokémon di Emily in pieno petto, facendolo cadere a terra. Roserade cerca di continuare la lotta con un disperato Extrasenso, ma basta un Cannonflash di Ferrothorn a mandarlo definitivamente KO.

“Wow...” sussurra Yuri, stupito.

Emily è senza parole. Il suo Pokémon più forte già  distrutto. Ha perso, miseramente.

“Cosa ho sbagliato?” si chiede la ragazza.

“Hai sbagliato nel confidare troppo in quel tuo Pokémon, Emily” risponde Ronald “Pensi, anzi, sei sicura, che Roserade sia il Pokémon più forte della tua squadra, e non hai valutato altri fattori molto importanti. Rifletti, Emily, come avresti potuto battere Ferrothorn?”

La ragazza guarda il Pokémon che ha appena distrutto il suo Roserade. Tre zampe enormi, un corpo maestoso. Non avrebbe mai potuto batterlo, ma forse... Poteva aggirarlo, stancarlo, frustrarlo... con un piccolo Pokémon, magari! Un piccolo Pokémon per sfuggire alla presa dei suoi artigli: Chikorita. Ecco, di nuovo, il suo più grande errore.

“Posso avere un’altra possibilità ?” chiede la ragazza, sull’orlo delle lacrime.

“Non vorrei sembrarti rude, cattivo, ma è no. Le occasioni della vita vanno sfruttate al massimo, quando arrivano! Alcune non si verificano due volte: spero che questa lezione ti aiuti a imparare qualcosa di nuovo...” spiega Ronald.

A quelle parole, Emily, affranta, fugge via dall’arena. Vinnie, Evan e Yuri la seguono a ruota, salutando frettolosamente il Superquattro.

Guardando i ragazzi andare via, Ronald sorride, sornione.

“Eppure, a lungo andare mi ringrazierà ...”

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Ragazzi, voglio presentarvi un progetto speciale, fatto da un amico speciale, chris23!

Il nostro grafico ha pensato bene di farmi una fantastica sorpresa, presentandomi un suo lavoro. Ecco a voi, la mia fanfiction, in una veste nuova e, secondo me, perfetta.

E' un file pdf che potete tranquillamente scaricare sul vostro computer. Vi cito qui un messaggio di chris:

"Ciao, devo dire che negli ultimi giorni mi sono proprio appassionato alla redazione del libro basato sulla tua storia.

Devo dire che difficilmente mi appassiono a qualcosa che non è un ottimo lavoro. Forse non te l'ho mai detto esplicitamente, ma hai davvero del talento nello scrivere, e la tua storia per me ne è la prova. Uno stile di scrittura che si avvicina moltissimo a quello di esperti scrittori di storie e romanzi d'avventura. Che dire, secondo me sta venendo fuori un discreto lavoro, e da parte mia, sono contento di poterti "regalare" qualcosa di più di qualche centinaio di righe scritte al computer.

Con questo è tutto, chris23"

Chris ha saputo interpretare la mia fanfiction a regola d'arte, rendendomi davvero felice e spronandomi ad andare avanti perché dopo il torneo la fic ha avuto un calo di visualizzazioni. In ogni caso, non demordo e vado avanti, aspettando gli episodi speciali per riguadagnare qualcuno :P

Con questo mi pare di aver detto tutto, a domenica con il prossimo capitolo.

Preview: Il mistero della grotta! Yuri ed Emily giocano con il fuoco!!

La lezione di Ronald ha portato Emily ad una nuova consapevolezza. E' decisa a diventare una allenatrice migliore, con il suo Chikorita. Riuscirà , però, ad affrontare, con l'aiuto dell'amico-rivale Yuri, il suo più grande oppositore.

Una sfida focosa, dove non mancheranno le sorprese... Un nuovo pezzo del puzzle del viaggio dei nostri ragazzi. Quel pezzo che Emily ha sempre temuto, quel pezzo che potrebbe distruggerla o spronarla.

Tutto questo nel prossimo episodio di Pokémon Moon & Stars: Supernova!

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Pokémon Moon and Stars: Supernova

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Capitolo 22: Il mistero della grotta! Yuri ed Emily giocano con il fuoco!!

“Lì, lì sotto!”

“Dove?”

“Lo vedi..?”

“No! No!”

“C’è qualcuno in quella grotta!”

Emily ed Evan sono soli, nel cuore della notte. La giovane allenatrice l’aveva già  notata la sera prima, quella luce fioca. Non aveva chiuso occhio, paralizzata dalla paura nel suo sacco a pelo. Solo quando Evan si era svegliato, a causa della sete, la ragazza ne aveva approfittato per uscire fuori e trascinare letteralmente il coordinatore verso la misteriosa fonte di luce.

Adesso, i due amici erano lì, paralizzati.

Una lieve sfumatura rossastra circondava, come un alone, la piccola entrata di una grotta, dalla quale si udivano dei sottili rumori, di tanto in tanto.

“Che diavolo...?” sussurra Evan. Il ragazzo non riesce a finire la frase, notando l’assenza della ragazza accanto a lui.

“E’ fuggita dalla paura...” pensa il giovane, tornando al campo base.

Il mattino dopo, i ragazzi si svegliano e, mentre fanno colazione, Evan racconta della gita della notte precedente.

Vinnie nota in Emily un certo imbarazzo, mentre il suo amico-rivale narra della sua paura, della sua fuga e della grotta.

D’altra parte, l’allenatrice vorrebbe incenerire con lo sguardo Evan. Ha sempre giocato il ruolo della ragazza forte, indomita: il maschiaccio del gruppo. Cosa le sta succedendo? Perché sente di essere diventata così fragile, inutile e debole? Mille interrogativi si insinuano nella mente della ragazza, distraendola dal discorso di Evan.

“... E poi è fuggita via, lasciandomi da solo...”

A quelle parole, Emily scatta in piedi come una molla, con le lacrime agli occhi.

“Se pensate che io sono una codarda...” inizia a dire la ragazza.

“Sia...” sussurra timidamente Vinnie, evidenziando l’errore nel congiuntivo, ma viene bruscamente zittito dall’amica.

“Zitto tu! Dicevo... Se pensate che io... Che io sia una codarda...”

Emily sembra non trovare le parole, dominata completamente dalla furia e dalla delusione per sé stessa. Cosa può fare se non comportarsi come avrebbe fatto pochi mesi prima?

Vinnie, Yuri ed Evan vedono la loro compagna di viaggio correre via nel folto del bosco, senza una parola.

“Andiamo!” esclama Vinnie, preoccupato.

“No, fermo qui...” lo contraddice Yuri “Non potete capire, voi due. Lasciate andare me”

“Perché non potremmo capire?” ribatte Vinnie.

“Perché siete troppo... Coordinatori!” sentenzia il ragazzo, correndo via a cercare l’amica.

I due giovani rimasti all’accampamento, si guardano esterrefatti.

“Hai capito il perché?” storce la bocca Vinnie.

“Mah...” sussurra Evan, perplesso, giocherellando con la Pokéball di Castform.

“Emily, aspetta!” esclama Yuri, correndo dietro all’amica.

La chioma bionda della ragazza si intravede a malapena nella folta boscaglia. Il giovane allenatore è sull’orlo di una crisi di nervi: le fronde degli alberi gli frustano il volto ad ogni falcata. Ad un tratto, però, si ritrova alle pendici di una enorme roccia granitica.

Emily è su una piccola sporgenza della roccia: con fatica, la ragazza raggiunge una piccola entrata di una grotta e vi si addentra senza esitazione.

“Deve essere la grotta di questa notte!” sussurra Yuri, iniziando la scalata, non senza difficoltà .

Dopo alcuni minuti, il ragazzo si ritrova all’ingresso della grotta. Da quell’altezza si riescono a vedere i tetti delle case di Ivenna, ormai poco lontana, a qualche chilometro di distanza.

Dalla grotta non proviene alcun rumore. Preoccupato, Yuri si addentra nell’oscurità : a fargli luce è solo Emolga, con un timido flash. All’improvviso, il ragazzo sente delle voci e, poco dopo, un chiaro ruggito. Sta succedendo qualcosa.

“Ladra!” esclama il ragazzo dietro ad Emily.

“Non è vero! Lasciami!” strilla la ragazza, terrorizzata.

“Patetica! Come pensi che me la possa bere? Ti sembro stupido?” la aggredisce il misterioso individuo.

“A dire il vero...” mugugna Emily.

“Ma sentila! Chi pensi di essere? Ti faccio vedere io, adesso, chi è che comanda!”

La luce di una Pokéball rischiara la sala. Emily sente solo un ruggito, dopodiché l’ambiente si illumina di una luce rossastra.

“Come ieri notte...” sussurra la ragazza.

Davanti a lei vi è un Charmeleon. Il ragazzo che le teneva i polsi si allontana, ridendo acidamente.

“Muoviti, ladra, vediamo cosa sai fare!”

“Non sono una ladra, bastardo!” strilla Emily.

“Hai paura di perdere?” la schernisce il giovane, dagli occhi e capelli neri e la pelle pallida.

Emily cerca disperatamente nel suo zaino una qualsiasi Pokéball.

“Chikorita!” urla, mandando in campo il suo Pokémon.

“Seriamente...” ribatte l’avversario, freddo “Stai scherzando? Cioè... Tu pensi che quel coso mi possa battere?”

Emily si limita a far lanciare un potente Foglielama, che, però, viene velocemente incenerito.

“Troppo facile, troppo debole...” esclama il ragazzo, ridendo di gusto “Charmeleon, poniamo fine a questa buffonata...”

Enormi fiammate escono dalla bocca del Pokémon di tipo fuoco. Chikorita non può fare altro che assistere alla sua sconfitta.

“Oh, che dispiacere...” sentenzia il ragazzo “Hai fallito un colpo, ladra! Meglio che me ne vada, adesso, così potrai renderti conto di quanto tu sia penosa...”

Emily è stesa a terra, sfinita. Ha perso, ancora. Non vale più nulla.

Yuri è ancora nel piccolo cunicolo che conduce alla grotta, preoccupato per l’amica. Ad un tratto, si ritrova davanti un ragazzo, più o meno della sua età .

“Sei venuto per aiutare la tua amica? Sappi che ha avuto una bella botta...” scherza il ragazzo.

“Cosa le hai fatto?” urla Yuri.

“Le ho dato ciò che si merita. Spostati!”

“NO!” urla Yuri, al colmo della rabbia.

“Bene, penserò anche a te...” sussurra maligno.

Dalle spalle del misterioso ragazzo, spunta un Charmeleon, che senza esitazioni scaglia un ferrar tigli su Emolga, mandandolo KO. Nella foga, colpisce anche lo stesso Yuri che, dolorante, cade a terra.

“Perfetto!” ride il misterioso ragazzo “Ho contribuito a ripulire la società  di due individui spregevoli...”

A quelle parole, Yuri chiude gli occhi, svenendo.

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Capitolo 23: L’arrivo ad Ivenna! La fine per Emily?!

L’erbetta scorreva placidamente sotto le piccole zampe di Rufflet.

“Ruff, ruff! Ruff, ruff!”

La marcia fino ad Ivenna era stata lunga e stressante, ma bella. Aveva seguito i quattro ragazzi che lo avevano aiutato fino a Coldimezzo, e ancora oltre, attraversando tutti gli Istmei, innevati e impervi.

Adesso, il piccoletto è finalmente arrivato a quote più basse, dove la primavera, timidamente, è in procinto di conquistare l’inverno. Piccole margheritine punteggiano il prato, rivolte verso la scintillante luce del sole.

Eppure... A Rufflet manca il coraggio.

“Ti fa ancora male?” chiede Evan a Yuri, premuroso.

“N... No...” risponde l’amico, con gli occhi bassi.

La settimana prima il ragazzo, insieme ad Emily, erano stati aggrediti da un allenatore che li credeva ladri. Da quel giorno, Emily era terribilmente cupa, triste.

“Ehi...” sussurra dolcemente Vinnie, rivolto verso l’amica.

Emily non risponde, come da copione, ormai.

“Perché fa così?” pensa Vinnie, distrutto.

L’arrivo, tanto atteso, ad Ivenna. Le deboli luci del paese, all’alba di un caldo primo marzo, sembravano schernire il gruppetto.

“Ecco... L’arrivo perfetto e l’umore perfetto per una gara...” pensa Evan storcendo la bocca.

L’incontro con il misterioso allenatore aveva cambiato ogni meccanismo nel viaggio dei ragazzi, rendendolo all’improvviso una forzatura.

Senza degnare di un solo sguardo la città , i ragazzi si sistemano nel Centro Pokémon alla periferia.

Le luci di mezzogiorno rischiarano la stanza di Vinnie, che si sofferma ad ammirare il paese di Ivenna.

Dalla sua finestra si intravede il campanile della chiesa principale, avvolto nell’edera, come ogni altra cosa, del resto. Le pietre delle case si intravedono a malapena: tutto è come avvolto in un pacchetto regalo, ma di edera e altri rampicanti. Il paese è avvolto dai monti: da un lato gli Istmei, dall’altro i Monti del Sud, che delimitano il golfo di Raigena. La luce, però, raggiunge misteriosamente la cittadina, illuminandola d’oro.

La porta della stanza del ragazzo scricchiola in modo sinistro. Vinnie si gira, vedendo Emily ferma sull’uscio.

“Ciao...” sussurra l’allenatrice.

“Emily...”. Vinnie è stupito del comportamento dell’amica: cosa sta succedendo?

“Io... Ho bisogno di parlarti...” spiega la ragazza.

“Dimmi!” esclama Vinnie, avvicinandosi.

Emily chiude la porta, sedendosi sul letto con un gesto quasi melodrammatico.

“Ho deciso di tornare a casa”.

Le parole della ragazza scendono giù come macigni.

“Come... Come hai detto?” chiede Vinnie affranto.

“Penso di andarmene via, a Praria. Andrò via oggi stesso...” risponde l’amica, determinata, ma evidentemente triste.

“Non devi abbatterti così, Emily!” esclama ad un tratto Vinnie, sull’orlo delle lacrime “Non puoi pensare di vincere sempre! Non puoi!”

“Zitto! ZITTO!” urla l’amica, rabbiosa.

“Non sto zitto!” replica il coordinatore, urlando ancora più forte.

“Bene” sussurra Emily “Dammi un motivo per continuare a viaggiare”

Nella stanza, è silenzio. Un motivo per continuare a viaggiare? Non c’è un motivo, l’unico plausibile è solo l’amore per i Pokémon, l’amicizia per i compagni di viaggio... Quale motivo migliore di questo?

Eppure, Vinnie non riesce a dire nulla.

“Non c’è...” sussurra Emily, sbattendo la porta dietro di lei.

Dopo di ciò, Vinnie non riesce a contenere le lacrime.

“Scusi, agente!” esclama Emily “E’ aperta la strada per Liteca?”

“Ma certo, è stata riaggiustata quasi un mese fa!” risponde la donna.

“Grazie...” sussurra Emily.

Un mese fa... Un mese fa Emily credeva ancora di poter essere qualcuno, di poter viaggiare ancora. Aveva tre fantastici amici con cui trascorrere magiche giornate e credeva nei suoi compagni di viaggio.

Dopo... Dopo, la lotta con Ronald, dove aveva perso miseramente. La spiegazione più ovvia, ovvero che la ragazza aveva perso semplicemente per la forza del superquattro, non poteva essere usata per quella sfida.

Emily cammina per la galleria di rami, piangendo come una bambina.

La colpa è solo sua, ha reso deboli i suoi Pokémon... In particolare uno...

La ragazza fa uscire dalla Pokéball Chikorita.

“Ciao...” sussurra “Mi dispiace di tutto, Kori... Ho... Ho sbagliato tutto, con te, non ho capito quanto tu fossi importante! Non ho mai...”

La ragazza non riesce a terminare la frase, che si conclude in forti singhiozzi.

“Addio, Kori...” sussurra, correndo via.

Sola, abbandonata sulla strada, Chikorita è ormai in balia di tutto e di tutti. Qualcuno la catturerà , diventerà  sempre più forte e vincerà  molte, nuove sfide.

Ma... Chikorita non vuole questo, lei vuole... Lei ha bisogno di Emily. Un bisogno straziante, intenso.

“E tu che ci fai qui?” esclama una voce maschile, dietro il Pokémon.

Chikorita si gira: davanti a lei, un ragazzo alto, riccio e dall’aria simpatica, con una fiaschetta alla cintura e un Treecko sulla spalla.

Vinnie e Yuri camminano mestamente per le strade di Ivenna: Evan è rimasto al Centro Pokémon, per allenarsi. La partenza di Emily ha distrutto i piani del giovane coordinatore, che è adesso costretto a viaggiare da solo.

“Se vuoi puoi venire con noi, Vinnie!” propone Yuri.

“No... Non farebbe bene né a me, né ad Evan viaggiare insieme... Voi allenatori potete battere le palestre quando volete, noi dovremmo fare tutte le gare insieme, o per farne una da soli penalizzeremmo l’altro... No, non posso...” risponde Vinnie.

“E’ anche vero...” ammette Yuri “Dai, a Bliza ritroverai Dustin!”.

Vinnie non riesce a parlare, cerca di articolare disperatamente una frase intelligente, ma finisce per dire solo: “Mi manca già  ora...”.

I due amici continuano a camminare insieme, mesti.

Ad un tratto, però, una voce conosciuta richiama Vinnie e Yuri all’attenzione.

“Celeste!” esclama il ragazzo stupito “Partecipi anche tu alla gara?”

“Si, e guarda! Ho ottenuto il mio primo fiocco!!” esclama, felice.

“E a me non lo presenti, questo ragazzo?” sentenzia una voce dietro Celeste.

Celeste inizia a parlare, per presentare Vinnie: “Oh si, lui è...”

“Alice!” esclama Vinnie, stupito.

La ragazza davanti a lui ha l’inconfondibile figura di Alice, la sua migliore amica di Auron. Una folta chioma di capelli ricci, statura nella media e fisico da ballerina.

“Tuuu!” esclama la ragazza.

“No, tuuu!” risponde Vinnie, gioioso.

“Non credevo di incontrarti!” esclama Alice, anch’essa stupita.

“Figurati io!” risponde Vinnie, con una faccia non propriamente intelligente.

“Ragazzi!” si intromette Celeste “Vi conoscete?”

“Ma certo, ci conosciamo benissimo!” risponde Alice “Ho frequentato la scuola per allenatori con lui, anche se dopo il diploma ci siamo persi, a causa della mia tournée di ballo”

“Tu balli?” chiede Yuri.

“Il ballo è la mia vita, semplicemente...” risponde Alice “Anche se uso i Pokémon per coreografia...”

“E’ una specie di coordinatrice” spiega Vinnie “L’unica differenza è che lei si esibisce con i Pokémon. E’ lei il punto focale dell’esibizione, non il nostro Pokémon, come nel mio caso...”

“Capisco...” sussurra Yuri.

“Domani parteciperà  anche lei alla gara, Vinnie! Ci sarà  da divertirsi...” esclama Celeste, eccitata.

“Allora mi dovrò impegnare molto” sorride Vinnie, felice... Anche se l’ombra di Emily aleggia ancora nella sua mente.

“Dammi soldi e Pokémon, signorina!” urla il bandito più alto e grosso.

“Mai!” ribatte Emily, terrorizzata.

“Fai male: il mio Schyter dovrà  usare la forza, allora...” la schernisce il più basso dei due.

“Schyt!” conferma il Pokémon, parandosi davanti ad Emily.

La borsa della ragazza è troppo lontana, non può prendere la Pokéball di Roserade.

Dal folto del bosco, però, si sente un crepitio.

“Fermi!” urla un ragazzo, ormai a pochi passi dalla malcapitata allenatrice.

Da un cespuglio, velocemente, esce fuori una piccola figura. Questa si para davanti alla ragazza e, a sorpresa, inizia a brillare di luce intensa.

“Bayleef...” sussurra Chris, avvicinandosi lentamente.

Emily si limita a tirare un sospiro di sollievo. E’ salva.

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Capitolo 24: La seconda gara!

“Ed eccoci qui, signore e signori! Proseguiamo con la lotta per il Gran Festival!” esclama Damian, il conduttore delle gare di Holariya “Questa è la diciassettesima gara di questa stagione su un massimo di duecentoquaranta! E’ ancora presto per stabilire i favoriti di questa edizione, ma in questa gara abbiamo ottimi coordinatori, che ci doneranno magiche emozioni! Diamo la parola all’infermiera Joy di Ivenna!”

“Grazie, Damian!” inizia l’infermiera “Il vincitore di oggi riceverà ... Il prestigioso Fiocco primavera!”

Un’assordante ovazione riempie l’arena. Nel backstage, Vinnie parla con Celeste.

“Ebbene, ci sfidiamo ancora!” esclama Vinnie.

“Pare di si, ma questa volta sarò io ad avere la meglio!” replica la rivale.

“Vedremo...” sorride Vinnie.

“Ehilà !” si intromette Alice “Ragazzi, avete dei consigli? Sono tesissima!”

“L’unico consiglio è far vedere una cosa che piace a te...” sentenzia Evan, seduto poco lontano “Un’esibizione non può piacere se, per prima cosa, non soddisfa te!”

“Fa molto capitan ovvio, ma è vero...” sussurra Alice.

Dall’arena, Damian chiama in campo il primo concorrente: un ragazzino, probabilmente alla prima gara, con un Tepig.

Il piccolo Pokémon è goffo e non riesce a reggere la tensione del palco e la grande varietà  di mosse che il padrone gli impone.

“Poveretto...” sussurra Celeste.

“E’ la prima regola, purtroppo” interviene Vinnie “Le esibizioni si costruiscono per il Pokémon, non è il Pokémon a costruirle per te...”

Il ragazzino, mogio, esce dall’arena.

Dopo di lui, seguono altri quattro concorrenti, fino al turno di Celeste.

“In bocca al lupo!” esclama Vinnie.

Celeste manda in campo Cherrim, che con la luce del sole si trasforma. Dopodiché, con Profumino, cosparge l’aria di una magnifica fragranza. Infine, la ragazza sfrutta i raggi del sole per creare un Solarraggio che, al contatto con le particelle profumate, diventa di colore rosa, per poi esplodere in un fiore di luce.

La ragazza ottiene consensi positivi e torna nel backstage, felice.

Tre turno dopo, a scendere in campo con il numero “9”, è Vinnie.

“Ed ecco a voi un coordinatore abbastanza quotato: Vinnie di Auron, con il suo Zorua!”

Il ragazzo entra nell’arena, con il piccolo Pokémon volpe sulla spalla. Il Pokémon cammina lungo il braccio del coordinatore, alzato, per poi saltare giù con una leggera piroetta.

“Zorua, Palla Ombra!”

Il Pokémon rilascia piccole sferette violacee per tutta l’arena, che, illuminate, riflettono una luce sinistra. Zorua, allora, inizia a saltare sui globi luminosi, fino ad arrivare al cento dell’arena.

“Zorua, adesso, Sfuriate!”

Il Pokémon volteggia su una Palla Ombra, attirando le altre a sé. Appena queste sono abbastanza vicine, Zorua le distrugge con gli artigli, creando delle scintille viola per tutta l’arena.

“Concludi, Bruciatutto!”

A quelle parole, gli occhi di Zorua si arrossano e, improvvisamente, il Pokémon infiamma letteralmente l’arena. Le scintille scoppiettano velocemente, creando forti effetti pirotecnici. L’esibizione si conclude con una enorme stella viola, al cui centro c’è Zorua, ancora “in fiamme”.

“Ed ecco, confermi la mia opinione su di te: sei monumentale” esclama Astessan, applaudendo.

Vinnie, sorridente, rientra nell’arena, appena prima di vedere Alice uscire, per gareggiare con il numero “10”.

“Fatti forza!” esclama il ragazzo.

L’amica sorride forzatamente, evidentemente tesa.

Alice entra nell’arena vestita con un abito bianco svolazzante e scarpe da ballo. Accanto a lei, un Kirlia.

La ragazza e il suo Pokémon danzano con grazia. Il Pokémon accompagna Alice in ogni gesto, aiutandola ad elevarsi con Psichico e conferendo all’esibizione una particolare emotività .

“Questo denota un legame fantastico tra allenatore e Pokémon. Hai uno stile a dir poco eccezionale” giudica Astessan.

La seconda giudice, Orsilla, commenta con un semplice “La migliore esibizione di oggi”.

Con il numero “15”, entra in campo Evan. Lui e Castform, sotto le note di “Singing in the rain” danno vita ad una piccola commedia, che diverte e appassiona il pubblico in sala. Al ritorno, Evam gongola evidentemente.

Nella seconda fase della gara, le venticinque persone rimanenti affrontano la “Prova Bis”. Vinnie cerca di attirare l’attenzione del giudice facendo usare a Zorua Neropulsar. Il Pokémon buio si circonda di anelli neri e viene chiamato per terzo. Dopo Vinnie, è Celeste ad essere chiamata, grazie alla Petalodanza di Cherrim. Evan è chiamato per ottavo.

Resta solo Alice. Il Kirlia della ragazza ormai balla da quattordici turni, con piroette veloci. Mancano due persone, Alice potrebbe non farcela. La ragazza è costretta a giocarsi il tutto per tutto, facendo usare a Kirlia Psichico. Il quindicesimo nome, però, non è Alice.

Manca solo il sedicesimo concorrente. Vinnie guarda Orsilla, il suo sguardo sembra non posarsi su Kirlia, ormai sfinita. La donna sembra guardare un ragazzo con un Frillish, in una bolla d’acqua.

“Dieci” esclama Orsilla.

“Ma il dieci è Alice!” esclama Celeste.

“E’ passata!” esulta Vinnie.

Negli ottavi di finale, Vinnie affronta e vince, con Spinda, una coordinatrice con un tenero Jigglypuff, che, però, non resiste ai continui Stordipugno di Spinda.

La sfida dei quarti di finale è, per Vinnie, fondamentale. La sua avversaria è, infatti, Alice, con un Buizel.

“Dai, Vì, fammi vedere come sei diventato bravo!” esclama l’amica.

“Non ti scontenterò, Alice...” replica il ragazzo.

Buizel inizia volteggiando leggiadramente con Pistolacqua, creando un vortice. Spinda lo evita e lo distrugge con Baraonda. Quest’ultimo attacca ancora, con Stordipugno che, però, non riesce a colpire Buizel. Il Pokémon d’acqua, allora, attacca con Acquagetto che, però, viene deviato da Spinda, che usa Psichico. In aria, inoltre, Buizel viene colpito da Ipnosi e cade rovinosamente al suolo, esausto.

“La vittoria è per KO, quindi non posso intervenire per il contatore e decreto la vittoria di Vinnie, che passa in semifinale!” esclama Kinnigun.

Nel backstage, Vinnie assiste anche alla vittoria di Celeste e di Evan: il suo prossimo avversario.

“Si preannuncia una sfida incredibile!” esclama Evan.

“Vinca il migliore!” risponde Vinnie.

“Se perdessi contro di te non mi dispiacerebbe più di tanto, ma ci andrò giù pesante, ti avverto!” esclama Evan.

“Non ti preoccupare, farò lo stesso...” ribatte Vinnie, stringendo la mano all’amico.

Sul campo di battaglia, Vinnie e Spinda si ritrovano davanti Duosion.

Il Pokémon di Evan attacca con Psicoraggio, che colpisce Spinda. Quest’ultimo, però, ribatte con Stordipugno, che si schianta contro una Protezione. Duosion, allora, attacca con Psicoshock, che colpisce di nuovo Spinda, in grande difficoltà . Questo attacca con Ipnosi, che addormenta Duosion. Vinnie sente la vittoria in pugno. Evan, però, ha un ultimo asso nella manica.

“Mi dispiace Vinnie, ma ti avevo avvisato. Gettasogni...”

"Gettasogni?" sussurra esterrefatto Vinnie. Dopo, ricorda. Evan gli aveva parlato, tempo prima, del suo hobby di creare nuove mosse Pokémon. Che Gettasogni sia proprio...

Duosion assorbe le ultime energie di Spinda, che cade a terra, non ancora esausto. Il pubblico applaude la scelta di Evan.

"WOW!" esclama Damian "Quel ragazzo ha capovolto l'effetto della mossa Mangiasogni! E' la prima volta che succede una cosa simile..."

Vinnie è quasi alla fine del contatore.

“Ci vuole un miracolo...” pensa, mestamente. Evan è un rivale temibile, capace di spiazzare l'avversario grazie a mosse del tutto sconosciute.

Pochi secondi dopo, la fine della lotta.

“Tempo scaduto!” esclama Kinnigun “La vittoria è di Evan, che passa in finale! Complimenti!”

Vinnie, mogio, torna nel backstage.

“Mi dispiace...” sussurra Evan.

“E’ il gioco, dai...” risponde Vinnie.

“Ti aspetto fuori alla fine della gara, così ci salutiamo...” conclude Evan, avviandosi verso l’arena.

Dagli spalti, Vinnie assiste alla finale della gara, che si conclude con una maestosa battaglia tra Snorlax e il nuovo acquisito di Celeste, un Liligant.

Dopo molti colpi di scena, la vittoria va ad Evan che, emozionato, conquista il suo secondo fiocco.

Le ultime luci del giorno illuminano il viso di Vinnie. Ora il suo viaggio deve proseguire in solitudine fino a Bliza, dove finalmente incontrerà  Dustin. La solitudine è sempre stata un suo problema, ma non è il momento di avere paura, quello. Quello è il suo momento, il suo viaggio. Deve andare avanti. Così, il ragazzo si avvia verso la strada per Bliza, però...

“Dove pensi di andare, piccolo pomodorino che cresce nell’orto del mio cuore?” lo sfotte una voce dietro di lui.

Vinnie si gira, ed esclama: “Emily!”.

“Ti sono mancata?” esclama la ragazza, sorridente “Scusa, veramente... Ho avuto un colpo di pazzia... Però guarda che sorpresa ti ho portato!”

Vinnie guarda dietro la ragazza, incredulo.

“Hai una faccia terribile. Grog?” chiede Chris, fingendo indifferenza.

“Si... Penso che un po’ di Grog non possa farmi che bene...” risponde il coordinatore, con un sorriso appena accennato.

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Capitolo 25: L’arrivo della primavera! La danza dei Deerling!!

“Non posso ancora credere che tu sia qui...” sorride Vinnie.

“Beh, quando ho deciso di non continuare ad allenare, ho pensato subito a voi!” risponde Chris.

“Io, però” interviene Emily “Non ho ancora capito cosa ci faccia un costruttore con i Pokémon”

“Nulla di preciso, sono aiutanti” spiega Chris “Mi sono iscritto all’istituto di Raigena, ma manca ancora un anno per l’inizio delle lezioni”

“Un anno? E’ un bel po’ di tempo!” esclama Emily.

“Così pare...” replica Chris “Ma in questo tempo potrò restare con voi!”

“E questo non può fare altro che renderci felici!” esclama Vinnie “Ma spiegami, adesso: come hai fatto a ritrovare Emily e a convincerla a tornare?”

“In realtà â€ inizia la ragazza “Non è stato lui a convincermi”

“Esattamente” spiega Chris “Camminando verso Ivenna ho incontrato Emily, che stava liberando il suo Chikorita. Ho preso il Pokémon e, insieme, l’abbiamo seguita. Poche ore dopo è stata aggredita da due malviventi e così, arrabbiata, Chikorita è uscita allo scoperto, si è evoluta e li ha sconfitti”.

“Hai visto, Emily? Te l’avevo detto: Chik... Ehm... Bayleef è un Pokémon straordinario!” esclama Vinnie.

“Lo so, lo so...” sussurra Emily “Ora l’ho capito...”

“Ruff!”

Il Pokémon aquilotto zampetta allegramente tra i rami di un pino. I tre ragazzi che sta seguendo si sono accampati a poca distanza da lì, così Rufflet ha deciso di mangiare un po’ di bacche in tutta tranquillità ... O quasi.

“Treecko!”

Il verso del Pokémon geco fa sobbalzare Rufflet, che tenta disperatamente di spiccare il volo senza, naturalmente, riuscirci.

Treecko osserva il Pokémon volante caduto a terra: si sarà  fatto male? Da un ramo più basso anche Eevee e Zorua si sono accorti del Pokémon caduto a terra, e saltano a terra per aiutarlo.

“R... Ruff...” balbetta l’aquilotto, stordito.

“Vee!” esclama Eevee, riconoscendo il Pokémon. Da un piccolo cespuglio, il Cubone di Chris spia il gruppetto di Pokémon: non ha il coraggio di andare da loro, è troppo timido.

“Treecko?”

Il Pokémon geco si domanda chi sia quel piccolo e goffo Pokémon.

“Zorua Zo!” spiega il Pokémon Buio, raccontando, successivamente, l’avventura sui Monti Istmei.

“Ve... Eevee, Vee?”. Eevee, perplesso, chiede a Rufflet come mai li abbia seguiti, ma non ottiene alcuna risposta, perché all’improvviso un forte luccichio attira l’attenzione dei Pokémon e, poco lontano, dei loro allenatori.

“Cos’è?” chiede Emily.

“Non ne ho idea, andiamo a vedere!” esclama Vinnie, incamminandosi nella boscaglia.

“Ehi, aspettate! Il Grog...” urla Chris, guardando i due amici allontanarsi. “Ebbene, sono andati... Adesso a noi due” sussurra guardando, con occhi teneri, la fiaschetta poggiata sulla tovaglia a quadretti.

“Vee!”

Eevee è la prima, del gruppetto di Pokémon, a scoprire la fonte di quella misteriosa luce.

“Vee! Vee!” esclama ammirata, chiamando gli amici Pokémon.

Tutto il gruppetto, stupito, ammira lo strano spettacolo. Decine di Deerling sono riuniti in una piccola radura. I loro corpi brillano di una luce argentea, ed i loro manti marroni a causa dell’inverno sono completamente illuminati di una misteriosa luce rosata.

Anche Vinnie ed Emily sono arrivati davanti al gruppo di Deerling, ammirando lo strano spettacolo.

“Vinnie...” sussurra Emily “Che giorno è oggi?”

“Oggi è il ventuno Marzo, Emily: l’equinozio di primavera...” risponde Vinnie.

“Quindi i Deerling si stanno trasformando! Che spettacolo... Magnifico!” esclama Emily, richiamando l’attenzione di Zorua.

“Zorua!” esclama, toccando Eevee.

“Vee!” risponde Eevee, correndo verso il suo allenatore.

“Vinnie, guarda chi c’è lì!” esclama Emily.

“Eevee, Zorua! Oh, e anche Treecko e... Rufflet?”

Il ragazzo scorge il Pokémon aquilotto vicino ai suoi compagni di viaggio.

“E tu saresti arrivato qui fin da Coldimezzo?” sorride Vinnie.

“Ruff!” esclama l’aquilotto, cercando di saltare in braccio a Vinnie, senza, naturalmente, riuscirci.

I Deerling della radura sono quasi completamente trasformati, ma Emily nota una macchia scura nel gruppo.

“Ehi, Vinnie, guarda!” esclama, stupita “Quel Deerling è ancora marrone...”

“E’ vero...” sussurra Vinnie.

Il Pokémon in questione pare essere in difficoltà . Strizza gli occhi in continuazione, concentrandosi: non riesce a trasformarsi! Tutti i Deerling, ormai rosa, iniziano a saltellare allegramente, per poi allontanarsi e disperdersi nei boschi. Al centro, solo il Deerling marrone, in lacrime.

Commossa, Emily si precipita da lui: “Ehi, piccolo! Non ti preoccupare, ti aiutiamo noi....”.

“Emily... Ma... Come facciamo?” chiede Vinnie, poco convinto.

“Sono sicura che ci sia un modo per aiutarlo a trasformarsi! Non perderti d’animo, forza!” esclama Emily.

“Ragazzi, serve qualcosa?”

Vinnie ed Emily sobbalzano a quella voce, sconosciuta.

“Niente paura, sono Harold, un ranger di zona: cosa succede qui?” chiede l’uomo.

“I Deerling si sono trasformati, eccetto questo qui” spiega Emily.

“Mi sembra strano...” inizia Harold “Di solito la danza della primavera coinvolge tutti i Deerling!”

“Cosa possiamo fare?” chiede Vinnie.

“Mmmh... Seguitemi, forse ho capito...” sentenzia il ranger.

Camminando per i boschi, Harold spiega ai ragazzi la storia dei Deerling:

“Ogni anno” inizia il ranger “Al cambio di stagione, i Deerling di questa valle cambiano forma grazie ad una danza speciale. Dovete sapere che in questa profonda gola, però, non vi è mai un reale cambio di stagione. I raggi del sole stentano a penetrare fin qui e quindi i Deerling di questa valle, in teoria, dovrebbero sempre restare nella Forma Primavera... Eppure, non è così, come avete potuto ammirare. I Deerling di questa valle riescono, infatti, a cambiare forma solo grazie ad un enorme albero che, magicamente, cambia anch’esso forma ad ogni stagione. In estate è un arancio, in autunno un castagno, in inverno un pino e in primavera un ciliegio in fiore: è solo grazie a quest’albero che i Deerling cambiano forma...”

“Si, ho capito” lo blocca Vinnie “Ma... Allora perché questo Deerling non ha cambiato forma?”

“Lo stavo per dire, bastava aspettare un po’” sorride Harold “Il punto è che tutti i Deerling abitano vicino all’albero e, alla loro nascita, i genitori fanno toccare ai piccoli le sue radici. Questo Deerling, probabilmente, è sceso dagli Istmei, dove non c’è il problema della nostra gola. Vi sto portando all’albero, ragazzi, dove Deerling toccherà  le radici e potrà  trasformarsi”

“Perfetto!” esclama Emily, che tiene sulle spalle il Pokémon “Sei contento, Deerling?”

“Dee!” esclama il Pokémon.

“Eccoci!”

La luce acceca i due ragazzi. Nel fitto del bosco i loro occhi si erano abituati all’ombra, ma adesso si trovavano davanti ad una luminosissima radura.

“E’... Enorme...” balbetta Vinnie.

“Non ho mai visto una cosa del genere!” rincara la dose Emily.

“Eh, si, ragazzi! L’Albero delle Stagioni, come lo chiamiamo qui, fa questo effetto a tutti!” spiega Harold.

“Guardate, intorno alle sue radici ci sono tantissimi Deerling!” esclama Emily, stupita.

“Fai toccare l’albero al tuo amico, Emily, forza!” esclama Vinnie.

“Esatto, al solo tocco, Deerling diventerà  di un bellissimo rosa” sorride Harold.

Emily fa scendere a terra Deerling che, timido, si nasconde dietro le gambe della ragazza.

“Forza, andiamo!” lo sprona Emily.

Il Pokémon stagione si dirige verso le radici con passo incerto. L’albero sembra pulsare di luce viva: tra le fenditure della corteccia si riesce a scorgere un pallido bagliore rosato, che sembra voler esser toccato. Anche Emily si avvicina all’albero, cercando di toccarlo, ma viene bloccata da Harold: “Ehi! Ferma! Vuoi ritrovarti con i capelli rosa?”.

Chi, invece, è già  diventato rosa è Deerling che, estatico, inizia a saltellare allegramente.

“Ora puoi andare con i tuoi amici...” sussurra Emily, tenera.

Deerling sembra titubante, ma dopo alcuni secondi corre via, iniziando a giocare allegramente con i suoi compagni.

“E’ andata...” sussurra Emily, intristita, facendo per tornare indietro.

All’improvviso, un rumore di elicotteri fende il silenzio della valle. Una decina di questi si ferma esattamente sopra la radura, calando sull’albero delle pesanti funi. Tutti i Deerling fuggono via, spaventati. Il nuovo amico dei ragazzi si rannicchia dietro le gambe di Emily, che raggiunge Harold e Vinnie, impietriti davanti a quella scena.

Dal centro del’albero le funi estraggono un qualcosa di rosa, luminoso.

E’ un attimo. Le funi slegano lo strano essere e gli elicotteri vengono spazzati via da una furia indomabile. Dopo, un potente urlo: “MEW!”

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Capitolo 26: Verso Scott! Il sogno di Emily!!

“Dobbiamo muoverci! Forza!” urla Vinnie, dall’alto di una scalinata in pietra.

“Ma Vinnie...” protesta Chris “E’ troppo pesante, non potevamo prendere la strada normale?”

“Questa è più veloce, forza!” esclama il coordinatore, spronando i due amici.

Emily si limita a sbuffare. Ok, bene: Vinnie è decisamente impazzito.

Pochi giorni prima i ragazzi avevano assistito al tentativo della cattura di un Pokémon incredibile: Mew, da parte del Team Reebath. Da quel momento, il ragazzo aveva intrapreso una corsa contro il tempo per arrivare a Scott.

“Vinnie!” sentenzia Emily “Ti giuro: se mi fai arrivare in ritardo a Bliza per la lotta con il capopalestra d’acqua ti... Ti...”

“Si, appunto: muoviti, allora!” replica Vinnie, arrabbiato.

Nonostante lo zelo, però, anche il coordinatore è spossato. “Devi farlo! Continua!” pensa tra sé e sé, distrutto.

“Basta!”

Chris, ad un tratto, si ferma in mezzo alla strada.

“Non ce la faccio più, fermiamoci. Oppure me ne vado”

“Chris... Ti prego...” lo implora Vinnie.

“Non intendo muovermi da qui!” replica il ragazzo, determinato.

“Va bene... Tra qualche chilometro c’è un Pokémon Center, passeremo lì la notte” si arrende Vinnie.

“Divani!” esclama Emily, appena entrata nel Centro.

L’infermiera Joy di zona guarda la ragazza scandalizzata, mentre dall’altra parte Vinnie arrossisce improvvisamente.

“Ci servono due o tre camere” chiede Chris all’infermiera.

“Certo, il Centro Pokémon è quasi vuoto” risponde la donna, con voce simpatica.

“Emily, forza, andiamo in camera!” esclama Vinnie, rivolto all’amica.

“Oh, si, certo...” risponde l’allenatrice, sorridendo.

“Venite fuori, amici!” esclama Emily, facendo uscire dalle Pokéball i suoi quattro Pokémon.

“Chissà  che fine ha fatto Rufflet...” sussurra Vinnie, intenerito.

“Sei poco sveglio, coordinatore” lo prende in giro Emily “Come vedi, io non faccio fuggir via le occasioni...”.

Deerling si appoggia affettuosamente alle gambe di Emily, che gli accarezza la testa.

“Siete una bella squadra” sentenzia Vinnie.

“Ah, vero!” esclama Emily “Non mi hai ancora spiegato perché stiamo andando a Scott!”

“E’ una lunga storia...” sussurra Vinnie “Te la racconterò domani, buonanotte”

Il coordinatore si avvicina alla sua amica, e le regala un breve bacio sulla fronte. Emily si sente sciogliere l’anima, sente vacillare le sue stesse certezze.

“No, Emily, no!” pensa la ragazza, guardando Vinnie andarsene dalla stanza.

Emily prepara il letto e vi si stende sopra, raggomitolandosi con le coperte.

“Ecco, solo questa ci mancava!” pensa la ragazza “Sono innamorata...”.

A quelle parole, il sonno rapisce la giovane, trasportandola in un’altra, potente dimensione.

Nero. Troppo nero. E... Troppo reale!

Emily apre gli occhi all’improvviso, ritrovandosi in una strana stanza vuota e circolare, illuminata fiocamente da un piccolo fuocherello rosato.

“C’è nessuno?” urla Emily, in preda al panico.

“Non preoccuparti, amore... Vieni da me!” gracchia una voce di vecchia.

“Chi sei?” chiede Emily, terrorizzata.

Le pareti della stanza si dissolvono e la ragazza si ritrova in un piccolo ambiente, illuminato da alcune piccole finestrelle coperte da tendine in pizzo. Sulle pareti, una carta da parati giallognola, con decori minuti e precisi. Poco più distante, un’anziana donna prepara una fresca insalata con pomodori e lattuga. Sulla tavola in legno, imbandita con una tovaglietta bianca e fiori di campo.

“Non è possibile...” sussurra Emily con le lacrime agli occhi.

“Ciao, amore...” sussurra la vecchia, girandosi verso Emily.

“Nonna?” chiede la ragazza.

“Si, piccola mia, vieni...”

Emily si dirige lentamente verso la donna, ma a metà  percorso si interrompe, spaventata.

“Ma...” balbetta “Tu non puoi essere mia nonna... Dimmi chi sei... Ora! ORA!”

“Non ti interessa chi io sia, ma fai attenzione a ciò che ti dico” sussurra la misteriosa vecchietta, con voce gentile “Vieni, Emily, siediti vicino a me: non avere paura, è solo un sogno!”.

Emily, stordita, si siede su un sediolino in legno verde, davanti alla falsa nonna.

“Ascoltami, Emily, questo momento è importante, per te...” inizia la donna “Questa storia inizia anni e anni fa, quando un uomo compì un qualcosa di stupido, folle... Quest’uomo è l’attuale depositario di un qualcosa di troppo, troppo grande per te, piccola mia... Per realizzare il suo misterioso, folle scopo, però, ha bisogno di me, e degli altri... Siete in pochi a capire e a capirci, e posso rivelarti che già  un’altra persona molto importante per te ha scoperto parte del nostro mistero...”

“Un attimo” la ferma Emily “Non capisco ancora cosa lei voglia proprio da me!”

“Devi andare ad aiutare una persona speciale, che in questo momento è in grande difficoltà : devi andare a Scott, lì verrà  tutto da sé... Vinnie lo sa già , anche lui conosce una parte del mistero, in sogno... Come da ora succederà  a te!”

“Quindi è per questo che Vinnie è impazzito!” esclama Emily.

“Chiamala pazzia; io lo chiamo ‘salvare il mondo’”

A quelle parole, la stanza della casa della nonna di Emily si dissolve, e l’allenatrice si ritrova di nuovo nella grande sala buia.

Spaventata per l’enormità  di ciò che le sta accadendo, Emily si mette a piangere, nel bel mezzo della stanza nera.

Dopo alcuni secondi, la ragazza riapre gli occhi, ritrovandosi in una grande sala argentata, con al centro un’enorme sfera luminosa.

“Signori, eccolo...” esclama una persona al centro del grande gruppetto di persone, indicando un bagliore rosa nell’enorme sfera luccicante.

“Ma cosa...” sussurra una recluta poco lontano, toccandosi la testa.

Nella sfera appare una strana donna, con i capelli rosa ed un vestito bianco come la neve. Questa, lentamente, si dirige verso Emily, fermando il tempo.

La scena che stai osservando in questo momento è già  avvenuta, qualche mese fa. Questo è stato l’inizio della mia fine.

Emily osserva la donna con gli occhi sgranati, ponendo la domanda più stupida e necessaria possibile: “E lei, questa volta, chi diavolo sarebbe?”

“Io sono tutto, Emily, posso trasformare le mie sembianze in queste, o in quelle di una vecchietta simile a tua nonna” spiega la donna, strizzando l’occhio.

“E’ una maga?” chiede la ragazza, stranita.

“No, cara, io sono un qualcosa di più di una maga, un qualcosa di unico al mondo, importante pari ai miei quattro compagni” spiega la misteriosa donna in bianco.

“Quattro compagni?” chiede Emily.

“Esatto, sono i miei quattro compagni e me, che vogliono! E... Uno l’hanno già  ottenuto!” sentenzia a denti stretti la donna.

“Come... Hanno già  rapito uno dei tuoi compagni?” chiede Emily, ormai completamente confusa.

“Guarda quella nicchia, Emily, capirai tutte le mie parole” sorride la donna, per poi scomparire in una luce rosa.

Emily gira la testa verso la parete della sala, notando in una grande nicchia un piccolo Pokémon.

“Non... Non è possibile!” urla la ragazza, ed il tempo riprende a scorrere.

Emily è di nuovo nella grande sala buia, dove tutto è uguale a prima, eccetto per una sola, enorme differenza: nella luce rosa c’è Mew.

“Devi aiutarmi!” comunica il Pokémon a Emily, con il pensiero.

A quelle parole, la ragazza si risveglia, dimenticando qualsiasi cosa, ma con il terribile bisogno di raggiungere Scott.

“Dustin? Mi senti?” chiede la professoressa Ranja.

“Mamma, c’è un problema, devi agire in fretta!” urla Dustin, dall’altra parte della cornetta.

“Cosa succede?” si allarma la donna “Dustin? Rispondi, Dustin! Dustin!”

Il Pokécell di Dustin giace a terra; poco più lontano, un forte scoppio.

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Episodio Speciale 2: Arrivo a Scott! Nella tana del nemico!! [Parte Prima]

Enormi palazzi, dalle facciate quasi uguali, qualche spazio verde, qua e là , all’incrocio delle vie e alcuni negozi, principalmente fuori moda.

Scott è una vecchia città  commerciale Holariyana. Anni prima, era considerata la perla del commercio della regione: punto di scambio tra est e ovest. Adesso, la grande città  appare priva di ogni fascino, come bloccata nel tempo, come trent’anni prima, quando era la sede di una delle più prestigiose scuole di Holariya, quando allenatori da tutta la regione cercavano di sconfiggere il capopalestra.

Di tutto ciò, non era rimasto più nulla, ormai. Nella lotta economica che scalfì la regione quindici anni prima, Scott era sottomessa all’azienda SupSan, ed esercitava il suo dominio su tutto il territorio della gola di Ivenna e le coste orientali del Lago Erchen. La minaccia della società  avversaria, la GX, però, sfruttò un potenziale cetro ad ovest di Scott: l’allora villaggio di pescatori di Bliza, meta turistica e commerciale, caratteristica per i suoi stretti vicoli e i suoi alti cottage colorati. Bliza divenne, in poco tempo, una punta di diamante della rosa di centri appartenenti alla GX e colpì Scott, indebolita economicamente dalla caduta della vicina città  di Lavinia, fonte, per la SupSan, di rocce, carbone e ferro, a causa della sua natura vulcanica.

Scott, così, cadde, restando una città  dimenticata e fuori moda.

“E’... Strana...” sussurra Emily, perplessa “Eppure, non so definirla brutta”

“E’ il fascino di Scott” commenta Chris “La semplicità , la vita semplice...”

“Io, onestamente, non vivrei mai in un posto del genere” sussurra Vinnie, distrattamente.

“Cosa dobbiamo fare, adesso?” chiede Chris, perplesso.

“Dobbiamo cercare qualcosa” rispondono simultaneamente Vinnie ed Emily.

“Qualcosa... Ma cosa?” si domanda esterrefatto Chris.

“Se lo sapessimo, probabilmente non saremmo venuti a cercarlo” sentenzia Emily, mettendo a tacere il giovane.

“Ranja!” esclama Will, notando la figura della professoressa “Cosa succede?”

“Ho ricevuto una strana telefonata da Dustin” spiega la donna, preoccupata “Sta succedendo qualcosa di grosso!”

“In effetti, lo sospettiamo anche noi” commenta il ricercatore “Recentemente dall’edificio X si sono alzati in volo numerosi elicotteri, ma stranamente ne sono tornati di meno...”

“Aspetta, Will, calma” lo interrompe Ranja “E’ possibile che siano andati in un’altra sede, non trovi? E’ improbabile che degli elicotteri svaniscano nel nulla”

“Ranja, li hanno distrutti” sentenzia Pier.

Nella sala cala un silenzio tombale.

“Dobbiamo inviare qualcun altro” esclama la professoressa.

“Professoressa, pare che gli amici di suo figlio siano arrivati già  a Ivenna, potremmo prelevarli...” inizia Pier.

“Non se ne parla nemmeno!” si inalbera la professoressa Ranja “Non sono ancora in grado di compiere una missione di questo spessore, Pier! Non voglio mettere a rischio delle vite di giovani innocenti”

“E se le stessero mettendo a rischio da soli?” esclama Will, paralizzato davanti allo schermo del monitor.

“Cosa vorresti dire?” chiede Pier, turbato.

“Professoressa, guardi...” sussurra Will.

“Ma che diavolo ci fanno lì? Portateli qui, prima che qualcuno se ne accorga!” urla Ranja, sorpresa.

Vinnie, Emily e Chris sono davanti ad una piccola costruzione in cemento scuro.

“Qui” esclamano Emily e Vinnie all’unisono.

“Wow... La situazione inizia a diventare un po’ spettrale” commenta Chris, allontanandosi di qualche passo dai due amici.

“Come si entra?” chiede Vinnie, esaminando la struttura, che appare senza porte o finestre.

“Forse c’è un passaggio sotterraneo...” riflette Chris.

All’improvviso, un’automobile si ferma, sgommando, dietro ai tre ragazzi, che si girano velocemente. Il finestrino si apre lentamente, svelando per metà  l’esile figura della professoressa Ranja Elnath.

“Ragazzi, entrate, subito. Devo parlarvi, assolutamente” esclama la donna.

“Profess...”

“Zitto, entrate in macchina, svelti!”

I tre ragazzi entrano nel fuoristrada della professoressa, che in pochi attimi li riporta sulla strada principale.

“Ragazzi, devo spiegarvi molte cose, ma prima siete voi a dovermi alcune spiegazioni” inizia la professoressa.

“Quali?” chiede Emily.

“Perché siete qui? Scott non è una meta del viaggio degli allenatori, quindi ci dev’essere per forza un motivo” sentenzia Ranja.

“Beh, Scott è un pezzo di storia della nostra regione, quindi...” mente Vinnie.

“Quindi pensate sia stupida?” li accusa Ranja “Ragazzi, è di vitale importanza la spiegazione del fatto che voi siate qui”

“Non capisco cosa ci sia di tanto vitale!” ribatte Vinnie, adirato.

“La vita di mio figlio!” urla la professoressa Ranja, facendo calare il silenzio nell’autovettura.

“Abbiamo incontrato Mew” esclama ad un tratto Emily “Camminando nel bosco, lo abbiamo incontrato, mentre degli elicotteri hanno cercato di rapirlo, ma Mew si è difeso e li ha disintegrati. Completamente”

“Questo spiega alcune cose, ma non il motivo della vostra presenza a Scott” esclama Ranja.

“Signora, non ve lo possiamo dire, ci scusi” sentenzia duramente Vinnie.

“Bene, non me lo volete dire? Vi accompagnerò a Bliza, ma non vi farò restare qui” li ricatta la donna.

“E se invece ve lo dicessimo?” chiede Emily.

“Potrete rimanere” risponde Ranja.

“Bene” sussurra Emily, per poi esclamare ad alta voce “Non lo so!”

“Co... Come?” sussurra Ranja, incredula.

“Mi creda, professoressa, mi sono svegliata una mattina e ho sentito il bisogno di andare a Scott, solo questo” spiega Emily, arrossendo.

“Lei forse non ci crederà , ma è successo così anche a me...” sussurra Vinnie “E’ stupido, lo so, ma è così”

“Invece, ragazzi, vi credo” sentenzia Ranja “Siamo arrivati, parliamone anche con Will e Pier.

Nella grande sala del laboratorio segreto, i tre ragazzi incontrano di nuovo il loro amico Will, il ricercatore matematico che, insieme a Dustin, aveva partecipato tempo prima al torneo di Liteca e Pier, l’assistente di Ranja.

“Ecco svelato, quindi, il mistero degli elicotteri” conclude Ranja, esponendo ai colleghi i frutti della conversazione con i due ragazzi.

“Ranja, ciò che dici è molto importante: vuol dire che i Reebath hanno scoperto il nascondiglio di Mew” commenta Pier.

“Si, è l’Albero delle Stagioni, vicino ad Ivenna” si intromette Chris.

“La situazione è pessima” commenta Will “Inoltre, Dustin è come svanito nel nulla”

“Scusate!” esclama all’improvviso Emily “Io non sto capendo niente, potreste, gentilmente, spiegarmi di che diavolo state parlando?”

Will, Ranja e Pier si guardano negli occhi, cercando un buon punto per iniziare la lunga spiegazione delle loro ricerche.

“Allora, ragazzi” inizia Ranja “Vi spiegherà  tutto Pier”

“Bene, tutto è iniziato con l’attacco alla palestra di Divina di Leia” spiega il ricercatore “Il Team Reebath sperava di ritrovare nella sua palestra dei documenti sull’ubicazione di Mew nella nostra regione, ma ha solo fatto un buco nell’acqua: Divina è all’oscuro di tutto, è ancora una capopalestra giovane e Nora ha deciso di non consegnarle ancora i documenti segreti che i capipalestra dovrebbero avere, che sono ancora custoditi nella palestra di Liteca, la più sicura della nostra regione: il suo archivio è pressoché irraggiungibile e introvabile. I Reebath, allora, si sono spostati a Bliza, a causa della presenza di una vecchia storia che afferma che, ala caduta di Scott, Mew sia apparso sulla sommità  dell’obelisco della piazza centrale, facendolo scomparire. Molti pensano che Scott sia una delle quattro sedi dove risiede un comando del Team Reebath, e noi avevamo il bisogno di confermarlo, di ingannarli! Quale soluzione migliore, allora, di un infiltrato? A questo punto è sorto un problema: chi? Ranja e io eravamo fuori discussione, siamo troppo conosciuti. Stesso discorso per i capipalestra e i loro assistenti. Gli unici su cui contare erano Dustin e Will, ma quest’ultimo è conosciuto in ambito matematico e vi era un forte rischio di essere scoperti. L’unica persona possibile era proprio Dustin. Voi l’avete conosciuto: è scaltro, intelligente, acuto; ha un aspetto comune a molti ragazzi, è poco conosciuto in ambito scientifico. Dustin si è camuffato da recluta e si è infiltrato nel comando di Scott, dal quale ci ha fornito informazioni importantissime”

“Quali informazioni?” chiede Chris, curioso.

“Innanzitutto, lo scopo del Team Reebath è più chiaro” inizia Will “Noi pensavamo, sbagliando, che lo scopo finale del Team Reebath fosse un comando mentale dell’umanità , con una sottomissione generale della gente. Rubare l’anima... Che idiozia! Ci era sembrato subito troppo banale... Conquistare il mondo. Un classico per tutti i cattivi del nostro mondo. C’è qualcosa di più, però: l’anima rubata servirà  solo ad un controllo economico della nostra regione. Lo scopo finale, però, non è solo questo. Si pensa che di sotto ci sia un progetto particolare che dovrebbe riguardare anche un qualcosa di molto più grosso, che dovrebbe riguardare la Terra, intesa come pianeta...”

“La vogliono distruggere?” esclama Emily terrorizzata.

“Pare di si” risponde secca Ranja.

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Episodio Speciale 2: Intrusione! Nella tana del nemico!! [Parte Seconda]

Non spaventatevi per la lunghezza: ne vale la pena...

Il laboratorio segreto è caduto nel silenzio.

“Distruggere il mondo...” sussurra Vinnie lapidario. Non riesce ancora a crederci: com’è possibile che sia proprio quello il fine del Team Reebath? Non avrebbe senso. Non avrebbe decisamente senso.

“Non può essere questo, non ce n’è motivo!” esclama il coordinatore.

“Infatti è solo una supposizione, ma siamo vicini alla certezza” replica Ranja.

“Anche l’idea dell’anima era una certezza!” protesta Vinnie, adirato.

“Calmo, noi possiamo evitarlo” esclama Will, cercando di calmare il giovane “Dobbiamo entrare assolutamente nella sede di Scott, anche solo per ritrovare Dustin”

“Non penso sia possibile” afferma Chris “Siamo pochi, i nostri Pokémon sono troppo deboli per una sfida del genere”

“Non vi preoccupate di questo” lo calma Pier “Nora sta arrivando a Scott, insieme a Divina di Leia e Flavio di Bliza, ci aiuteranno. Voi potrete estrarre un Pokémon dalla Super Random Machine, che vi aiuterà  a combattere i Reebath. Nel primo pomeriggio ci infiltreremo al suo interno, cercando di colpire dall’interno il meccanismo dei Reebath”

“Quando arriverà  Nora?” chiede Emily.

“Tra qualche minuto, non ti preoccupare...” la conforta Ranja “Intanto, andate e scegliete il vostro compagno alla Random Machine, che, naturalmente, dovrete restituire”

“Certo, certo” asserisce Vinnie, dirigendosi verso il marchingegno.

La prima a tirare la leva è Emily, che ottiene il numero “36”. In pochi istanti, sul touch screen della macchina si materializza una Pokéball di un Clefable.

E’ il turno di Vinnie, che ottiene un “474”. Sul touch screen appare la Pokéball di un Porygon Z.

Chris, con “545”, ottiene un maestoso Scolipede.

Anche Will è costretto ad usare la Random Machine, a causa dell’assenza, nella sua squadra, di Pokémon particolarmente allenati. Il ragazzo ottiene un “232”, Donphan.

Pochi istanti dopo, la porta d’ingresso si apre, svelando agli occhi dei ragazzi la figura di un uomo.

“Flavio!” lo saluta Pier, abbracciandolo.

“Toh, il mio ricercatore preferito...” sorride il capopalestra di Bliza.

“Benvenuto, Flavio” sorride Ranja “Stiamo ancora aspettando Nora e Divina, accomodati”

L’uomo si siede su un divanetto, e Vinnie ha l’opportunità  di guardarlo meglio. Ad occhio e croce, sembrerebbe essere sui venticinque anni: ha una chioma di capelli scuri, molto corti, e gli occhi blu mare, intensi. La carnagione scura lo fa assomigliare vagamente a Tobias; probabilmente anche lui proviene dal Triangolo Insulare. Il suo abbigliamento è semplice e sorprendentemente leggero, con una maglia in cotone bianca e i pantaloncini corti, in jeans.

Flavio sembra essere un tipo alla mano, infatti inizia subito un’amichevole conversazione con Will e Chris.

Dopo alcuni attimi, la porta si apre di nuovo, svelando le figure di Nora e Divina. Quest’ultima è sorprendentemente giovane, quasi coetanea di Vinnie ed Emily. E’ esile, con una faccia quasi infante e i capelli di media lunghezza e rossicci. Sembra essere molto timida, infatti si siede subito in disparte, fissando il pavimento con occhi malinconici.

“Bene” esclama la professoressa “Ci siamo tutti, mi pare”

“Un attimo, però, Ranja” la interrompe Nora “Cosa ci fanno loro qui?” chiede indicando Vinnie ed Emily.

“Ci hanno fornito quelle preziose informazioni, Nora, che ti ho comunicato qualche ora fa” risponde Ranja “In ogni caso, dobbiamo sviluppare un piano che possa salvare Mew dai Reebath. Questo è possibile solo entrando nel loro covo”

“Esattamente” continua Pier “Entrerete separati, mentre io e Nora sorvoleremo i cieli di Scott, in attesa di un ipotetico elicottero con Mew. Abbiamo studiato le mappe che ci ha inviato Dustin poco prima di scomparire nel nulla: ci sono tre possibili ingressi, sparsi per Scott. Tutti questi sono sorvegliati da una sentinella e portano nel nucleo centrale, esattamente sotto all’edificio X”

“Ci divideremo in gruppi” sentenzia Ranja “Nora con Emily, Flavio con Vinnie e Divina con Chris e Will. I primi dovranno cercare Dustin e, se venisse catturato, Mew; i secondi dovranno liberare Jirachi e disinnescare il localizzatore di Pokémon, mentre il terzo gruppo terrà  impegnato le reclute. Entrerete rispettivamente dall’entrata Est, Ovest e Centro. L’operazione inizierà  tra mezz’ora, quando riceverete un messaggio sul PokéCell”

“Bene” si alza in piedi Flavio “Noi siamo lontani dal nostro ingresso, ci conviene andare”

Vinnie segue il capopalestra, confuso e spaventato. La cosa che si appresta a fare è molto, troppo più grande di lui.

“Via all’operazione Edificio X Team Reebath”

“E’ ora di andare” sussurra Flavio, appostato dietro un cespuglio, vicino all’entrata Ovest della metropolitana di Scott.

“Va... Va bene...” balbetta Vinnie.

“Tranquillo, devi solo sussurrare la parola d’ordine” lo conforta Flavio.

I due si avvicinano ad una piccola porta rossa, chiusa a chiave.

Flavio inizia a bussare, ma non riceve risposta.

“Cosa diavolo succede?” sussurra tra i denti il capopalestra.

Dopo un minuto, non sembra rispondere ancora nessuno.

“Bene, allora usiamo le maniere forti...” sorride a denti stretti Flavio, facendo uscire dalla Pokéball un Floatzel. Questo, con Breccia, distrugge la piccola porta.

“Ma qui non c’è nessuno!” esclama Vinnie.

“Entriamo” afferma Flavio, entrando nel corridoio, illuminato da poche luci a neon.

Il coordinatore e il capopalestra camminano per molto tempo, attraversando per metà  Scott, fino ad arrivare in un piccolo atrio, trovando una brutta sorpresa.

“C’è puzza di fumo” sentenzia il capopalestra, stupito.

“Proviene da quella porta” sussurra Vinnie, avvicinandosi ad un piccolo ingresso bianco.

“Dobbiamo aprirla” replica Flavio.

A quelle parole, Vinnie ordina a Porygon Z di usare Psichico. La porta scricchiola lentamente, per poi permettere al fumo di soffocare, in un attimo, i due. Flavio manda in campo Swanna, che con il battito delle sue ali disperde il fumo. Flavio, seguito a ruota da Vinnie, entra nella grande stanza, a più livelli.

Le reclute al suo interno sono nel caos più totale, mentre al centro, un Pokémon infiamma l’intero ambiente.

“Victini” esclama Flavio, lapidario.

Poco lontano, Emily e Nora sono state sommerse dal fumo, fuoriuscito dalla camera appena aperta da Flavio. Le ragazze sono accecate, Emily si appoggia ad una parete, tossendo fragorosamente. La ragazza cammina tastoni lungo la parete, fino a toccare un qualcosa di strano.

“E’ vetro... Ma è caldo” sussurra spaventata.

All’improvviso, misteriosamente, sembra ricordare un qualcosa di strano. Una donna. Una donna con i capelli rosa e... Una piccola nicchia con... Con dentro...

“Jirachi...” pensa Emily, rabbrividendo.

Avvicinandosi al vetro, la ragazza sembra scorgere la figura del Pokémon. Con una foga incredibile, Emily cerca di infrangere il vetro, senza riuscirci. Ad un tratto, la ragazza sente un qualcosa toccarle la spalla.

“E’ infrangibile” sussurra.

Emily è a bocca aperta. Si gira lentamente, trovando davanti a lei la figura di una recluta.

“Cl... Clefable...” balbetta, rendendosi conto di aver perso il suo Pokémon.

“Zitta, potrebbero scoprirti, seguimi!” sussurra la recluta, trascinando Emily verso una porticina nera.

Appena entrati, la ragazza cade a terra come un peso morto, implorando: “Ti prego... Non farmi male...”

“A te? Ma sei impazzita?” inizia a ridere la recluta.

Emily alza gli occhi, incontrando lo sguardo di due occhi marroni, caldi e un sorriso amico.

“Dustin!” esclama, iniziando a piangere.

Flavio è occupato a combattere contro le reclute, che lo attaccano cercando di non fargli prendere Victini. In suo aiuto, arrivano Divina e Will. Vinnie si allontana dal gruppetto di combattenti, avviandosi verso la sala centrale. Lì, il ragazzo si avvia, trascinato da una forza misteriosa, verso una strana sfera luminosa, che si intravede a malapena, nel fumo. Il ragazzo ordina a Porygon Z di usarle Cannonflash contro, ma ad un tratto, davanti a lui appare un enorme Salamence.

“Rimembro te, o infante” sentenzia una voce roca, poco distante da Vinnie “Ma non ti donerà  ausilio un superior grado, in codesto tempo”

“Chi sei?” urla Vinnie.

“Orbene, giovine uomo, pare tu non rimembri me; o forse è per lo tempo errato in cui io mi paleso” afferma la voce.

“Ma che cavolo dice questo?” sussurra a denti stretti Vinnie.

“Ebbene, mio giovine, io sono un Cavalier di tempi orsono, chi tu incontrasti in la tua vecchia fuga”

“Un cavaliere?” ricorda Vinnie “Tu... Ti ho incontrato nel viaggio nel tempo!”

“Rimembri, ordunque, e codesta cosa mi allieta!” sentenzia il Cavaliere di Salamence “Eppur io devo a te dar pessima novella: li tuoi amici han patito pene amare, dopo la partenza tua: lo cavalier Riano in esilio fu condannato, e la sua bella donna è giunta qui con noi”

“Maia... Maia è qui?” chiede Vinnie.

“Ordunque, ella è sì vicina chi tu la puoi salvare oggi stesso” lo tenta il cavaliere.

Vinnie è diviso a metà : liberare Maia o distruggere la sfera? Il ragazzo è confuso e arrabiato: l’avesse saputo prima, di Maia, l’avrebbe liberata.

Il suo tempo, però, non è quello della lotta tra cavalieri: deve salvare il suo mondo dalla distruzione. Poco prima di ordinare a Porygon Z di usare Psichico, il Salamence avversario viene colpito da un gigantesco Scolipede.

“Vinnie!” esclama Chris “Vai, cerca la ragazza, io penserò a sconfiggere Salamence e distruggere la sfera!”

Vinnie non se lo fa ripetere due volte, e corre via, andando a cercare Maia.

Ranja e Pier sono sopra l’Edificio X, aspettando l’elicottero con Mew.

“Ranja, ho intercettato una comunicazione” esclama Pier.

“Fammi sentire, forza!” risponde la donna.

“Base Scott! Base Scott! Mew non è più nell’Albero delle Stagioni. E’ successo anche a lui lo strano fatto di Celebi. E’ come scomparso, ha cambiato posizione.”

“Recluta 287, mi stai forse dicendo che anche lui è...”

“Si, Signore, anche Mew è stato ospitato nell’Ara”

Tra Ranja e Pier cala il silenzio.

“Mew è salvo...” sussurra Ranja, sollevata “Fai ritirare gli infiltrati dalla base”

Vinnie trova una via di uscita dalla sala principale: è una piccola porta nera. Entra velocemente, ma prima di poter tirare un sospiro di sollievo, viene attaccato da un Clafable, che lo immobilizza, aiutato da un Pawniard.

“Vinnie!” esclama una voce familiare. Il coordinatore alza gli occhi, ritrovando lo sguardo di Dustin.

“Non posso credere che sia tu...” sussurra il ragazzo, felice.

“Cosa ci fai qui?” chiede Dustin.

“Io... Sto cercando una donna, di nome Maia” spiega Vinnie “La ragazza che ho incontrato nel viaggio nel tempo. Pare sia qui...”

“Lo immaginavo” afferma Dustin “I Cavalieri di Salamence, che occupano le alte cariche del Team Reebath hanno una loro piccola prigione, dove alcuni pensano che tengano segregati alcune persone”

“Dove sono queste prigioni?” chiede Vinnie.

“Poco distanti da qui, seguimi!” esclama Dustin.

I tre ragazzi, finalmente riuniti, raggiungono un’enorme porta in acciaio, quasi invalicabile. Qui, Dustin ordina a Pawniard di usare Ferrartigli, e riesce a rompere la serratura.

“Entriamo” sussurra il ricercatore.

Emily riceve un messaggio al PokéCell.

“Mew è salvo. L’operazione è finita”

“Ranja dice di uscire” sussurra la ragazza “Mew è salvo”

“E Maia? Victini? Jirachi?” replica Vinnie.

“Ragazzi, per Jirachi c’è poco da fare” sussurra Dustin “E’ in balia totale dei Reebath”

I ragazzi proseguono lungo uno stretto corridoio, arrivando, infine, in un piccolo appartamento luminoso.

“Altro che prigione...” commenta Emily.

“Chi è là ?” urla una voce.

“Maia?” chiede Vinnie, teso. La ragazza avanza lentamente, per poi scoprire il volto del ragazzo e correre verso di lui, abbracciandolo.

“Portatemi via da qui...” sussurra la ragazza, piangendo.

“Dobbiamo tornare indietro per il corridoio?” chiede Emily, preoccupata.

“Non penso” commenta Dustin, guardando uno strano lucernario opaco sul soffitto “Maia, da dove proviene questa luce?”

“Una lampada, penso...” sussurra la ragazza.

“Io penso di no. Controlliamo...” sentenzia Dustin. Il ragazzo ordina Pawniard di usare Ferrartigli, sfondando il vetro. Questo si infrange subito, svelando uno stretto passaggio, alla fine del quale si intravede la luce del sole.

I ragazzi, aiutandosi con sedie e tavoli, entrano nel cunicolo verticale. Pawniard li aiuta, creando scanalature nella roccia dove aggrapparsi. Alla fine del cunicolo, i ragazzi trovano un altro lucernario, che Pawniard rompe facilmente. La prima ad uscire è Emily, seguita da Maia, Vinnie e Dustin. I ragazzi si ritrovano nel parco cittadino, dove una folla stupita li osserva.

“Ehm... Problemi... Idraulici!” balbetta Emily, camminando via, spedita.

“Facciamo il punto della situazione...” esclama Ranja.

“Bene” inizia Nora “Dustin e salvo e abbiamo qui con noi una ragazza, Maia, che proviene dal passato e potrà  darci numerose informazioni interessanti. La sfera localizzatrice è stata distrutta, ma ce ne sono altre tre, ancora. Mew è salvo, ma Jirachi e Victini no: sono stati entrambi assoggettati. La base di Scott è distrutta. In pratica, un buco nell’acqua”

“Non demoralizziamoci, per ora Celebi e Mew sono salvi, dobbiamo accontentarci e trovare il modo di salvare gli altri due” afferma Pier.

“Quale può essere il prossimo obiettivo dei Reebath, mamma?” chiede Dustin

“Penso... Manaphy... Manaphy, Shaymin o Meloetta” riflette Ranja “Ma voi, adesso, ve ne andrete via” precisa.

“Già , ragazzi, avete rischiato già  troppo” sorride Flavio “Vi aspetto a Bliza, dove tu, Emily, potrai sfidarmi”

“Non ti deluderò!” esclama Emily, convinta.

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Capitolo 27: Lotta tra rivali! A volte ritornano...

Il Lago Erchen, alla luce del tramonto, luccica con bagliori accecanti. Da quell’altezza, i ragazzi lo possono ammirare in tutto il suo splendore. Poco più in basso, i ragazzi scorgono i colori sgargianti di Bliza, come appollaiata sulle sponde del lago, in attesa di tuffarsi. Piccoli centri abitati costellano l’enorme chiazza arancione, per la luce crepuscolare. Più lontano, il lago si perde nel nulla, proseguendo nelle aree desertiche di Subside. A sinistra i ragazzi notano gli altissimi monti a strapiombo sul lago, i Monti del Sole. Speite è solo una chiazza in fondo all’Erchen, lontana, eppure così vicina ai ragazzi.

“Guardate lì!” esclama Vinnie indicando un centro abitato sulle sponde del lago.

“Mi pare sia Lacona... Perché?” afferma Dustin.

“Lì disputerò la mia terza gara. Mi sono iscritto nello scorso Pokémon Center...” confessa Vinnie.

“Ma è una cosa bellissima!” esclama Emily, felice.

“Lo so!” conferma Vinnie.

“Quanto tempo manca alla sfida?” chiede Chris, che fino a quel momento era in rimasto in silenzio.

“Beh, mancano quindici giorni circa, ce la faremo tranquillamente” lo tranquillizza Vinnie.

“Infatti!” conferma Emily “Entro domani arriveremo a Bliza, quindi...”

“Bene! Proseguiamo...” sorride Dustin.

I quattro scendono lungo un pendio roccioso, ritrovandosi in pressi di un Pokémon Center.

“Passeremo qui la notte” sentenzia Dustin “Manca poco a Bliza, e possiamo riposarci in tutta tranquillità !”

I ragazzi entrano nel Centro Pokémon. Vinnie si dirige verso l’infermiera Joy, per prenotare due camere. Emily, intanto, scorge una figura in fondo alla sala.

Non molto alto, biondo e con un viso da bambino. La felpa che indossa è l’uniforme della scuola per allenatori.

“Dustin! Dustin!” sussurra la ragazza “Quello non è Fénix? Il bambino che viaggia con Lada?”

“Mi pare di si...” commenta il ricercatore, stupito.

“Si” conferma Chris “Lo ricordo anche io, è proprio lui...”

“Allora anche Lada è qui!” esclama Emily, sentendosi, stranamente, contenta.

“Ventidue, dodici, tredici e sette” esclama, porgendo agli amici le chiavi delle stanze.

“Uhm... Dodici!” esclama Emily, prendendo la chiave e avviandosi verso le scale.

“Prendo la sette” sentenzia Dustin sbadigliando.

Chris, senza dire nulla, prende la ventidue, e dà  la buonanotte a Vinnie.

“Tredici... Ok, andiamo!” sussurra tra sé e sé il ragazzo.

Vinnie sale al secondo piano, trovando la sua stanza, poco distante da quella di Emily. Alla fine del corridoio, però, incontra una figura familiare.

“Tobias!” esclama, sorridendo.

“Ehi, quanto tempo!” ricambia l’amico.

“Stiamo andando a Bliza: Emily deve sconfiggere Flavio” spiega il giovane coordinatore.

“Capisco...” afferma Tobias “Noi, invece, siamo in anticipo con la tabella di marcia e abbiamo deciso di fermarci qui per allenarci un po’... Ho già  conquistato due fiocchi, tu?”

“Io sono ancora al primo: a Ivenna ho perso contro Evan” spiega Vinnie.

“Mi dispiace...” commenta Tobias “Ah, giusto, domani Emily e Lada si sfideranno: si sono incontrate prima”

“Ah, bene, Emily ha avuto una piccola crisi, recentemente...” afferma Vinnie.

“Oh... Beh, capita! Comunque, ci vediamo domani mattina!” sorride Tobias.

“Certo, a domani...” lo saluta Vinnie, entrando in camera.

La brezza mattutina soffia placidamente in faccia a Vinnie, che cerca di assorbire più energia positiva possibile. La distesa blu del lago Erchen si staglia davanti ai suoi occhi, con le sue piccole ondine, innocue.

Sul tetto del Pokémon Center svolazzano alcuni Starly e Taillow, contenti per l’arrivo del Drumale, il vento primaverile che spira dall’arcipelago delle Medie, un gruppo di isole tra cui Druma, la più grande, la cui città  più importante è Altomare: la patria degli Eoni.

I Taillow compiono dei cerchi perfetti in aria, per poi scomporsi e andare a formare figure sempre più bizzarre. Sul tetto del Pokémon Center gli Starly guardano la strana danza, cinguettando, mentre poco più lontano, qualcuno cerca inutilmente di spiccare il volo.

“Ruff! Ruff!!” strilla l’aquilotto.

Vinnie, stranito, gli si avvicina, chiamandolo.

Rufflet non intende scendere da lì: ha troppa, troppa paura! E se cadesse? Se si rompesse una zampetta come spesso accadeva durante le battute di caccia con mamma Pidgeotto?

“Ruf.... Flet!” urla alzandosi in volo per alcuni secondi.

Vinnie vede l’aquilotto librarsi per aria per alcuni secondi, per poi planare rovinosamente.

“Aspetta! Ti prendo!” urla Vinnie, correndo verso il Pokémon.

“E’ troppo lontano: si sta dirigendo verso i pini!” pensa il ragazzo.

Nel caos, però, nella mente del giovane coordinatore appare un’idea. Vinnie prende la Pokéball e la lancia verso Rufflet che, confuso, non riesce a schivare. La sferetta ritorna in mano a Vinnie, che si appresta a far uscire Rufflet, premendo il pulsante.

“Ma che diav...?” sussurra il ragazzo, a denti stretti: il tasto è bloccato.

Ad un tratto, il Pokédex si illumina di rosso.

“Rufflet: il Pokémon Aquilotto!” gracchia il Pokédex con una voce metallica “Ha il coraggio di sfidare avversari anche molto più forti di lui, con i quali si irrobustisce e diventa molto forte. Il Rufflet appena catturato è di genere maschile, altezza...” Vinnie chiude di scatto il Pokédex: ha catturato Rufflet.

Poco distante, il ragazzo sente degli schiamazzi, tra cui l’inconfondibile voce di Emily.

Vinnie si dirige verso un piccolo campo sfida vicino al Pokémon Center, dove vede la sua amica e la rivale, Lada, una di fronte all’altra.

“Era ora!” esclama Emily, rivolta a Vinnie.

“Ti spiego dopo, ho avuto un buon motivo per tardare...” le confessa Vinnie.

“Perfetto” afferma Chris “Ora che ci siete tutti, possiamo dare il via alla lotta! Questa sarà  un tre contro tre... Bah, avete capito il resto, passiamo ai Pokémon... Lada userà  Charmeleon, Persian e Lombre, mentre Emily lotterà  con Herdier, Bayleef e Roserade! Diamo il via alla lotta!”

Lada manda in campo Persian, mentre Emily sceglie di iniziare a lottare con Roserade. Persian attacca con Giornopaga, che non riesce a colpire Roserade. Quest’ultimo, con un abile salto, si porta dietro a Persian e attacca con Foglielama: l’attacco colpisce il Pokémon avversario. Persian usa Sfuriate, ma Roserade riesce a scampare alla morsa degli artigli dopo soli tre graffi. La vendetta del Pokémon di Emily è la mossa Extrasenso, che colpisce Persian in pieno, causando un brutto colpo. Il Pokémon gatto tenta un ultimo attacco, ma viene stroncato dalla Petalodanza di Roserade.

“Non capisco perché abbia usato Petalodanza” sussurra Vinnie a Dustin “In questo modo Roserade si confonderà !”

“Penso ci sia una tattica, dietro...” replica Dustin “Vedrai...”

Lada manda in campo Charmeleon, che infiamma subito la lotta con Lanciafiamme, che Roserade riesce ad evitare a malapena. Il Pokémon d’erba, allora, scaglia un’altra Petalodanza, che colpisce Charmeleon, ma senza fare troppo male. Quest’ultimo attacca con un veloce Ferrartigli, che mette KO Roserade. Emily, allora, decide di mandare in campo Herdier, che parte subito con un veloce Attacco Rapido, che colpisce il Pokémon di Lada. Charmeleon tenta un Lanciafiamme, che Herdier riesce in parte a schivare. Il Pokémon di Emily attacca con Riduttore, mentre Lada ordina a Charmeleon di colpire l’avversario con un’inedito attacco Nitrocarica. I due avversari si incontrano, in una nube di polvere.

Dopo alcuni secondi, questa si dissolve.

“Sono KO entrambi” sentenzia Chris “La prossima lotta sarà  decisiva!”

Emily e lada schierano rispettivamente Bayleef e Lombre. Quest’ultimo attacca con Spaccaroccia, che colpisce Bayleef. Il Pokémon di Emily si difende con le Frustate, che colpiscono Lombre, facendolo cadere a terra. Bayleef, alora, rincara la dose con Velenopolvere. Il Pokémon di Lada, però, attacca con Naturforza, che si trasforma in Pugnospine. Bayleef è colpito in pieno, con un brutto colpo. Questo, allora, contrattacca con Foglielama, che vengono parzialmente schivate da Lombre.

“Bene, Bayleef, ora scappa!” urla Emily ad un tratto.

Il Pokémon obbedisce, schivando gli attacchi di Lombre, che pian piano si consuma a causa del veleno. Bayleef, infine, usa di nuovo Frustate, che mandano definitivamente al tappeto l’avversario.

“Sei stata brava, come sempre” sorride Lada “Non avrai problemi, con Flavio...”

“Lo spero!” si confida Emily “Flavio è molto forte, è uno dei veterani e... Ho un po’ di paura...”

“Ce la farai!” sorride Lada, ritornando nel Pokémon Center.

Emily si volta verso il sole di mezzogiorno. Sulle rive del lago Erchen risplende una chiazza colorata: Bliza.

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Capitolo 28: Sfida a Bliza! Attenti al tipo!!

“Ce la posso fare!” si ripete Emily, guardando da lontano l’Arco d’Erchen, l’imponente ingresso alla città  di Bliza.

“Forza! Muoviamoci!” esclama Vinnie, ormai prossimo all’Arco.

“Con calma...” sussurra Chris, contrariato.

“Beh, prima della sfida un tour di Bliza è d’obbligo!” afferma Dustin.

I ragazzi si incamminano nella pittoresca città . Le case sono vivacemente colorate con tonalità  accese e spesso sono dipinti, su di esse, fantastici scene mitologiche raffiguranti la nascita del mondo per mano di Arceus, o la nascita delle terre e dei mari, ad opera di Kyogre e Groudon.

“Che bei Pokémon...” sussurra Chris “Noi, ad Holariya, abbiamo perso tutti i leggendari distintivi”

“Cioè?” chiede Emily.

“Sono i leggendari che vivono in una regione precisa, ad esempio Ho-Oh e Lugia a Johto, oppure Dialga e Palkia a Sinnoh...” spiega il ragazzo.

“Noi avevamo i Dawtel, gli Humel e i Suntel, ricordate?” sentenzia Dustin.

“Certo!” esclama Vinnie, fermandosi a fotografare un pittoresco dipinto di Reshiram.

I ragazzi continuano il tour di Bliza, camminando per i vicoli stretti, osservando i numerosi e pittoreschi negozietti.

“Oh!” esclama Emily, notando, ad un tratto, un enorme canale in mezzo alla città .

“Questo è il motivo della fama di Bliza: alcuni la chiamano ‘L’Altomare dell’Erchen’, proprio grazie ai numerosi canali che solcano l’abitato nella parte est” spiega Dustin.

“Molto bello...” sussurra Chris, mentre il suo Treecko si sporge sulla sua testa per ammirare il panorama.

“Dove siamo diretti?” chiede Dustin “Palestra?”

“No, prima vorrei andare al Bar Lago, lo conoscete?” chiede Emily.

“Ne ho sentito parlare!” esclama Vinnie “Si dice che lì facciano dei gelati fantastici!”

“Va bene, andiamo...” approva Chris.

Il luccichio del lago abbaglia i ragazzi. Da uno stretto vicolo sono sbucati all’improvviso in uno spiazzo decorato con numerose piante e ombrelloni.

“E quello è il bar!” esclama Emily.

“Toh, che bello...” sentenzia Vinnie, sorpreso. La grande terrazza del bar è come sospesa sull’acqua, talmente trasparente da poter far intravedere i Pokémon d’acqua nuotare placidamente. Da quel posto, Vinnie osserva l’Erchen in tutto il suo splendore.

“Scusate, ragazzi!” esclama una voce. Vinnie si gira, notando una giovane donna con, in mano, numerosi volantini.

“Sono Elise, una delle organizzatrici della ‘Scuola Pokémon primaverile’! Vorrei invitarvi a prenderne parte, è tutto scritto nel volantino!” esclama la donna.

“Oh, grazie! Ce ne dia uno...” afferma Dustin.

“Prego! Arrivederci, ragazzi...” saluta Elise, camminando via, velocemente.

“Cos’è?” chiede Vinnie.

“Leggete qui, potremmo partecipare...” sentenzia Chris, che ha preso per sé un volantino.

“Salve, ragazzi! Siamo la ‘Scuola Pokémon’ di Rublano! Come al solito, abbiamo organizzato un grande evento in occasione dell’arrivo della primavera!! Nei giorni 1, 2 e 3 Aprile vi apettiamo a Rublano, sul lago Erchen, per partecipare a questa breve iniziativa: una simpatica ed emozionante lotta a squadre!!! Vi aspettiamo...”

“Interessante! Visto e considerato che dobbiamo passare comunque da Rublano...” inizia Vinnie.

“Parteciperemo!” si intromette Emily, eccitata “Mi piace come idea!”

“Questa iniziativa è un evento molto importante, ne ho sentito parlare spesso” commenta Dustin.

“Bene, è deciso, allora!” esclama Emily “Ora, andiamo a mangiare”

“Oh, bene, pensate che facciano il gelato al GrogTM?” chiede Chris.

“No” risponde secco Vinnie, entrando nel bar.

“Tu non comprendi le gioie della vita” commenta Chris, scuotendo la testa.

La palestra di Flavio è una grande piscina moderna alla periferia di Bliza.

“Sembra una conchiglia!” esclama Emily, notando le scanalature sulla sua superfice, azzurra.

“E’ una conchiglia, Emily” sentenzia Dustin.

“Oh, beh, entriamo! Non vedo l’ora di sfidare Flavio!” sorride l’allenatrice, aprendo la grande porta vetrata d’ingresso.

La ragazza si precipita nell’androne della piscina, urlando.

“Flavio, ti sfi...”. Emily, davanti all’enorme vetrata decorata della palestra resta a bocca aperta.

“Mi sfidi?” risponde Flavio, notando la ragazza “Ti aspettavo, Emily, vieni!”

“La tua palestra è... Fantastica...” sentenzia Vinnie, ammirando l’enorme vetrata decorata con colori sui toni dell’azzurro, rivolta verso l’Erchen.

“E’ ispirata al guscio di Clamperl, mentre questa vetrata è una raffigurazione astratta, bella vero?” spiega Flavio.

“Fantastica, davvero fantastica” commenta Chris, ammirando la struttura architettonica dell’edificio.

“Grazie mille” sorride il capopalestra “Emily, sei pronta?”

“Prontissima!” esclama la ragazza.

“Manda in campo il tuo primo Pokémon, sono curioso di scoprire il tuo potenziale”

“Deerling, iniziamo!” sentenzia Emily.

Flavio, senza parlare, manda in campo un Quagsire.

“Scelta interessante” riflette Dustin.

Deerling inizia con Parassiseme, che colpisce e aderisce al corpo di Quagsire, che per reagire attacca con Idrondata. Deerling schiva la mossa e attacca con Doppiocalcio, che non va a segno. Il Pokémon di Emily, allora, torna all’attacco con Laccioerboso, ma Quagsire, con Colpodifango devia le liane e, in modo repentino, usa Geloraggio, mandando subito Deerling al tappeto.

“Ed ecco il segreto di Quagsire...” sussurra Chris.

“Emily era convinta di poter vincere facilmente grazie ai Pokémon erba, ma i capipalestra sono allenati proprio a respingere il tipo più forte contro il tipo allenato” commenta Dustin.

“Ce la può fare...” sussurra Vinnie.

“Speriamo faccia la mossa giusta...” stringe i denti Chris.

“Vai, Bayleef!” esclama ad un tratto la ragazza.

“No!” esclama Vinnie a denti stretti.

“Calmo, Vinnie, ha fatto la mossa giusta. Flavio sperava che mandasse Herdier, a questo punto” replica Dustin.

Bayleef aggredisce subito Quagsire con Foglielama, riuscendo a portare a segno un brutto colpo. Quagsire, allora, reagisce con Geloraggio, ma Bayleef di abbassa e lo schiva. Emily, allora, fa usare al suo Pokémon Frustate, con le quali cerca di colpire Quagsire, senza riuscirci. Il Pokémon di Flavio, allora, riprende con Idrondata, ma Bayleef, con le stesse liane di Frustata, crea una specie di elica, sulla quale sbatte violentemente Quagsire, disperdendo l’energia e cadendo a terra, esausto. Flavio, allora, tenta con un Seel, che attacca Bayleef con Raggiaurora, che va a segno. Bayleef usa Velenopolvere, che avvelena Seel. Il Pokémon foca, però, contrattacca con Bora, che colpisce in pieno Bayleef, che resiste a malapena.

“Emily non può permettersi di perdere Bayleef ora...” esclama Dustin, teso. La lotta è decisamente in sfavore alla loro amica.

Bayleef, come ultima, disperata mossa, tenta un Fogliamagica, che colpisce Seel, mandandolo al tappeto.

“Bene!” esclama Chris “Ora sono pari!”

“No...” replica Vinnie “Emily ha un Pokémon in più!”

“Bayleef non resisterà  molto...” commenta Dustin.

Come ultimo Pokémon, Flavio schiera Floatzel, il Pokémon con cui, giorni prima, aveva egregiamente tenuto testa al Team Reebath.

“Bayleef, rientra!” esclama Emily, ad un tratto, mandando in campo Roserade.

“Cosa vuole fare?” si domanda Vinnie, perplesso.

“Concludere la lotta in fretta” spiega Dustin “E’ una tecnica pericolosa, ma può funzionare...”

Roserade si lancia subito sull’avversario con Extrasenso, che Floatzel non riesce a schivare. Quest’ultimo, però, attacca con Geloraggio. Roserade, con una elegante piroetta schiva la mossa e attacca con un raffinato Fogliamagica rotante.

“Cosa diavolo fa adesso?” esclama Chris “E’ un suicidio!”

Roderade vortica velocemente, dirigendosi verso Floatzel. Le foglie hanno creato un vortice cangiante e letale. Il Pokémon di Flavio cerca di scansare l’attacco, ma ormai il fogliame impazzito non gli da scampo. Roserade e Floatzel si incontrano nell’occhio del vortice.

In campo non è rimasto nessun Pokémon: Roserade e Floatzel sono KO.

Con nonchalance, Emily fa uscire dalla Pokéball il malconcio Bayleef.

“Complimenti, Emily!” esclama Flavio “La Medaglia Zampillo è tua”

Il capopalestra consegna nelle mani della ragazza una medaglia finemente decorata, con al centro un’immagine di Bliza e del suo magnifico lago.

“Sono a tre...” sussurra Emily, guardando la medaglia, con una ritrovata speranza di poter tornare a vivere il suo grande sogno.

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Capitolo 29: Sulle sponde del lago! Il fantasma delle mangrovie!!

“Sei arrivata?”

“Certo, sto già  indagando, stai tranquilla!” risponde una voce di ragazza, irritata.

“Bene, cerchiamo di risolvere questa faccenda, gli abitanti di Rublano sono preoccupati...”

“Pensi veramente sia un fantasma?” chiede, ironicamente, la ragazza.

“Non... Non lo so! So solo che dobbiamo assolutamente risolvere il problema, e ho pensato a te: ti dà  tanto fastidio?”

“A dire il vero si! Sono stufa di essere sempre la sorellina che deve risolvere i problemi, senza mai essere ringraziata o ricompensata!”

A quelle parole, la ragazza spegne il PokéCell, furibonda.

Nella palestra di Liteca, Nora resta immobile con il cellulare in mano. Forse ha veramente peccato di presunzione, gran parte della sua fama, infatti, era legata alla sua capacità  di risolvere i problemi di Holariya. Eppure... Non era lei a rischiare sempre per il bene della sua regione. La capopalestra si morde le labbra, sentendosi colpevole: guarda fuori dalla finestra, osservando la chiazza celeste all’orizzonte del Lago Erchen.

“Sembrava un paradiso, e invece...” si lamenta Emily, camminando a stento nelle mangrovie fangose.

“Forza! Se avessimo aspettato le riparazioni della strada, avremmo perso la scuola!” la sprona Chris, cercando di sorridere.

I tre ragazzi si erano trovati, in mattinata, davanti ad un blocco stradale, a causa di una frana, quindi Dustin aveva proposto di prendere una via secondaria in una foresta lì vicino. Dopo alcune ore, però, i ragazzi si erano ritrovati in una enorme palude, completamente ricoperta da mangrovie spinose e insidiose.

“E’ l’unico modo... L’unico modo...” pensa Vinnie tra sé e sé, cercando di trattenersi dall’insultare Dustin per la pessima idea.

I ragazzi camminano lentamente, cercando di non cadere e non sporcarsi troppo, saltellando di radice in radice, quando ad un tratto...

“AAH!” urla Emily, terrorizzata.

“Cosa succede?” chiede Chris, preoccupato.

“C’era qualcosa, lì sotto...” risponde la ragazza, tremante.

Dalla palude provengono suoni poco rassicuranti.

“Che... Che succede?” balbetta Vinnie, teso.

“Speriamo in bene...” sussurra Dustin, allarmato e amareggiato per il fatto di aver condotto gli amici in quel posto.

“Forse è un Pokémon...” sussurra Chris, avanzando lentamente.

I ragazzi seguono l’amico in fila indiana, camminando a stento nel terreno annacquato.

“Ehi, tu, fermo! FERMO!”

I ragazzi sentono una voce di ragazza provenire da destra.

“C’è qualcuno!” esclama Dustin, rincuorato.

Emily è perplessa: “Mi sembra...”

“Seguiamo la voce, magari troviamo un terreno asciutto!” esclama Vinnie, interrompendo l’amica.

Sbuffando, l’allenatrice segue il gruppetto.

Ad un tratto, l’ombra delle mangrovie si schiarisce, ed i ragazzi si ritrovano in una radura sempre paludosa, ma con più luce.

“Non ci credo...” commenta Dustin, stupito.

“Alejandra!” esclama Emily, correndo ad abbracciare l’amica.

“Che ci fai qui?” chiede Vinnie, curioso.

“Sto svolgendo alcune indagini” risponde la ragazza, rincuorata dalla presenza degli amici.

“Su cosa?” rincara la dose Emily.

“Su un qualcosa che avete visto anche voi: il fantasma della palude” esclama Alejandra.

“Era... Un fa... Fantasma?” balbetta Emily.

“Non ne siamo certi, anzi, io sono sicura di no!” la rassicura Alejandra “Più che altro, io penso sia un Pokémon spettro, anche se mi pare strano, in questo habitat... Molti dicono abbia una figura umana, ma sapete... La gente spesso vede alcune cose che non stanno né in cielo, né in terra, quindi...”

“Non potrebbe essere un Sawk? O magari un Jinx...” riflette Chris.

“Non penso” risponde Dustin “Siamo in una palude!”

“Infatti...” cerca di dire Vinnie, ma viene bloccato da Alejandra che, di scatto, si alza.

“Ssh! Ho sentito qualcosa...” sussurra la ragazza “Restate qui, io vado a vedere...”

La ragazza scappa via nelle mangrovie, seguita a ruota da Chris, che si congeda urlando: “Ragazzi, voglio andare anche io, aspettatemi qui, ok?”

“Che ci fai tu qui?” chiede Alejandra, stupita alla vista di Chris.

“Sono solo curioso di vedere cosa sia” risponde il ragazzo.

“Può essere pericoloso” commenta la ragazza, fredda “Stai attento a non farti male”

I due si incamminano negli arbusti insidiosi, guardinghi. Ad un tratto, Chris scorge qualcosa in lontananza.

“Quello è... Un igloo di erba?”

La costruzione davanti ai due ragazzi è più che strana: enormi tralci di vite si intrecciano confusamente, formando un’enorme cupola verde.

“Guarda lì!” esclama Alejandra.

“Uno Schyter? E’ lui il ‘fantasma’?” si chiede Chris, stupito.

“Pare...” commenta Alejandra, fredda “Ora devo sconfiggerlo”

“Aspetta!” esclama il ragazzo, repentinamente “Fai fare a me”

Chris esce fuori dal nascondiglio e si dirige verso il Pokémon coleottero che, sorpreso, attacca con Ventagliente. Chris manda in campo Shukle, che si difende ritirandosi nel suo guscio. Il Pokémon del ragazzo, con velocità  sorprendente, attacca con Rapigiro, colpendo l’avversario. Schyter, allora, usa Forbice X, colpendo lievemente Shuckle, che pone fine alla lotta con Rocciotomba.

“Ora, Pokéball, vai!” esclama Chris, lanciando la sfera e impugnando la fiaschetta di GrogTM . La Pokéball sembra compiere il suo dovere, e la luce da forte diventa flebile, e poi nulla.

“L’hai catturato...” sussurra Alejandra, stupita.

“Si, l’ho catturato. Vuoi brindare?” chiede Chris, porgendole la fiaschetta.

“Ehm... Magari dopo, va bene?” si congeda la ragazza, tornando dai tre amici.

“Cosa?” esclama Vinnie stupito “Uno Schyter? Che delusione...”

“Ehi! Non parlare così del mio nuovo amichetto” ribatte Chris, scherzando.

I quattro ragazzi, insieme ad Alejandra, camminano nelle mangrovie, cercando di arrivare a Rublano incolumi. Ad un tratto, lo squillo del cellulare di Alejandra fa sobbalzare il gruppetto.

“Pronto?” inizia la ragazza, fredda.

“Ale... Sono Nora” risponde, dall’altro capo del filo la capopalestra.

“Ho scoperto il mistero. Uno Schyter. Adesso puoi pure chiamare la stampa, per farti lodare” replica Alejandra, senza mezzi termini.

“Senti... Ti chiedo scusa, d’ora in poi sii solo mia sorella, non ti chiederò più nulla...” sussurra Nora, triste.

“No, invece non ti scuserò, Nora. Non questa volta. Se tutto questo non fosse successo, sarebbe rimasto tutto uguale! Tutto! Tutto...” urla la ragazza.

“Hai ragione... Ciao” sussurra la donna, chiudendo la conversazione.

Alejandra resta ferma nel bel mezzo della palude, mentre gli amici raggiungono la fine della palude, scorgendo una piccola stazione dei treni.

La ragazza fissa il suo PokéCell, quello segreto, dedicato solo alla sorella. Con un’irrefrenabile rabbia, Alejandra scaglia il costoso oggetto nel fango e si avvia verso la luce.

Uno squillo bugiardo scuote il silenzio della palude, mentre a Liteca, Nora piange la sorella, appena persa.

“Sto per vomitare!”

“Trattieniti, o almeno vai al cestino!”

Vinnie ed Emily si ritrovano davanti due ragazzi confusi, a causa del pesante viaggio in treno.

“Yuri! Evan!” esclama Vinnie, felice.

Emily non riesce a fiatare. Dietro i due ragazzi è apparso un qualcuno che non avrebbe mai più voluto vedere: l’aggressore della grotta.

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Prima di iniziare, sento il bisogno di chiedervi una cosa. La mia è ormai la fic più "vecchia" del forum, e mi pare che tale stia diventando in tutto e per tutto. Ora, la mia domanda è semplice: cosa vorreste vedere, cambiare, modificarsi nella fic? Esprimetevi nei commenti!

Capitolo 30: La scuola primaverile! Divisi!!

“E così Eric sarebbe un aggressore?” chiede Evan stupito, rivolto a Yuri “Ecco perché non hai aperto bocca, durante il viaggio!”

“Ora l’hai capito...” sussurra l’amico, duro.

“Si, non posso di certo entrare nella tua testa!” ribatte il coordinatore.

“Quindi... Dovremo stare con lui per tutta la scuola?” chiede Emily, rievocando vecchi fantasmi.

“Si...” risponde Yuri, mogio.

“Mah” sbuffa Alejandra “Non vi capisco proprio, siete allenatori! Non bambini!”

“Era una belva, mi ha trattato malissimo!” sbotta Emily.

“E’ strano, mi è parso un ragazzo così simpatico, forse un po’ svampito...” commenta Evan, ancora incredulo.

Chris e Dustin, intanto, sorseggiano una tazza di GrogTM fumante sulla terrazza dell’hotel dove si trovano i ragazzi, guardando l’Erchen, quando vengono richiamati da due voci familiari.

“Muoversi! Su! SU!”

“Calma, per favore, calma...”

“C’è una nuova avventura, davanti a noi, MUOVITI!”

Dustin guarda oltre la ringhiera: sulla distesa di terriccio rozzamente spianato si trovano due ragazze, la prima ha una chioma di capelli rossi ribelli, mentre la seconda, con una coda castana, trascina goffamente due enormi bagagli.

“Non ci credo!” esclama Chris, destando l’attenzione delle due “Tilly e Akane!”

“Sembra il torneo di Liteca in chiave rustica!”esclama Tilly, incontrando gli amici, seduti al grande tavolo rotondo del bar dell’hotel.

“Che bello, è come una rimpatriata...” commenta Vinnie, felice.

“Tra poche ore ci trasferiremo nella scuola, quindi” sussurra Evan.

“Esattamente!” esclama Dustin “A presiedere la scuola ci saranno Pier e una donna di nome Marie Vommel, direttrice della Bliza University”

“Ok, direi di andare, eh?” propone Emily.

“Si, forza!” esclama Akane, dirigendosi velocemente verso la porta.

La Scuola Primaverile di Rublano è un simpatico edificio colorato, esattamente sulle sponde del lago Erchen, da cui è separato solo da una sottile cortina di pini e castagni. L’edificio centrale è in legno principalmente rosso, ma in alcuni punti decorato con enormi dipinti di Pokémon della regione. L’edificio è suddiviso in quattro case principali ed una corte interna, che si intravede da una grande apertura ad arco. In questa, i ragazzi notano un folto gruppo di persone.

“Andiamo, l’avventura sta per iniziare!” si esalta Emily.

“Bene, sono curiosa di conoscere le squadre in cui capiteremo...” sentenzia Akane.

“Un attimo... Squadre?” chiede l’allenatrice.

“Certo...” afferma Tilly perplessa “Ci sono quattro squadre che si danno lotta, ognuna caratterizzata da un colore, che varia a seconda delle stagioni, ad esempio, in estate, quando l’anno scorso sono venuta io, le squadre erano rossa, gialla, blu e verde, mentre so che in autunno queste cambiano in rossa, verde, arancione e nera”

“Che bello...” commenta Yuri “Io non sono mai andato ad una Scuola stagionale...”

“Vedrete! E’ fantastico” esulta Akane, entrando nella corte.

“Oh, bene, sono arrivati altri ragazzi!” esclama Marie, notando il gruppetto appena entrato “Con loro siamo a... Uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette, otto e nove! Quanti siete!”

“Ciao!” esclama un ragazzo dalla folla.

“Oh...Tu sei Rick! E Nathan! Che bello rivedervi...” esclama Vinnie, andando incontro ai due coordinatori, ma viene distratto dalla voce di Pier.

“Altri tre ragazzi! Ottimo, con questo possiamo anche chiudere le porte della scuola!”

Vinnie si gira, e incontra lo sguardo di Tobias, sorridente.

“Anche voi qui, che cosa bella!” sorride Emily.

“Colgo una strana ironia nella tua voce” commenta Fénix, con aria beffarda.

“Modesto!” commenta Alejandra sprezzante.

“Pensiamo alle squadre, è meglio...” sussurra Emily, dirigendosi verso Vinnie.

“Bene, dobbiamo fare gioco di squadra, assolutamente! Potremmo usare delle combinazioni perfette, grazie alla conoscenza dei Pokémon di Dustin e alle mosse create da Evan! Faremo faville e...”

“Emily!” la interrompe Alejandra “Non è detto che tu sia in squadra con lui...”

“Cosa? Non decidiamo noi la squadra?” si allarma l’allenatrice.

“Direi di no...” commenta l’amica.

“Non ci resta che aspettare l’annuncio di Pier, allora!” esclama Vinnie.

Dalla folla, si alza la voce di un ragazzo.

“Hanno affisso i manifesti delle squadre!! Andiamo a vedere!!”

“Forza!”

“No! Non volevo stare con lui!”

Vinnie, Emily ed Alejandra si dirigono verso un’altra bacheca, dove Marie ha appena affisso alcuni fogli.

“Leggiamo...” inizia Emily.

“Squadra verde, squadra gialla, squadra rosa e squadra bianca...” sussurra Vinnie “Emily, sei nella squadra rosa, ma io non ci sono...”

“Ho visto... In compenso sono con Evan e Rick...” commenta la ragazza.

“E anche Eric” sussurra Alejandra, fredda, terrorizzando Emily.

“Alejandra, siamo in squadra insieme!” esclama Vinnie “Siamo io, te, Tilly, Nathan e Yuri, del nostro gruppo, nella squadra bianca, mentre Dustin e Chris sono con Akane e Fénix nella squadra verde”

“Ragazzi!” esclama Pier, dal suo palco “Dovete dividervi! La squadra gialla nell’ala uno, la rosa nell’ala due, la verde nell’ala tre e la bianca nella quattro”

Vinnie e Alejandra si dirigono verso la loro nuova dimora, seguiti da Yuri.

Nella hall, ad attenderli vi è una simpatica ragazza, che afferma di chiamarsi Ile, che conduce il gruppo di ragazzi nelle diverse stanze. Vinnie segue Yuri verso la zona più lontana del caseggiato.

“Vieni! Cerchiamo di prendere una camera vista lago!” esclama l’allenatore.

“Si, dai!” esclama una voce dietro di loro: Nathan.

“Vieni anche tu con noi in stanza?” gli sorride Vinnie.

“Si... Spero di non disturbare!” risponde il ragazzo dai capelli rossi.

I tre si dirigono verso l’ultima porta del corridoio, entrando nella stanza.

La prima cosa che colpisce Vinnie è l’intenso odore di legno, che invade l’interno ambiente: pareti, soffitto mansardato, infissi, tutto in legno di acero, chiaro e accogliente.

I tre ragazzi si sistemano sui due letti a castello.

“E’ una stanza per quattro...” commenta Vinnie.

“Allora avremo un compagno di stanza” sorride Nathan.

Ad un tratto, la porta si spalanca con un forte rumore: ad aprirla è stato un ragazzo scuro di pelle sui sedici anni, con gli occhi neri come la pece e i capelli, ricci, di un colore scuro.

“Ciao!” esclama, zelante “Il mio nome è Jordan”

“Ciao!” lo saluta Yuri, cordiale “Da dove vieni?”

“Sono di Hoenn, i miei genitori vivono a Porto Selcepoli...” risponde Jordan, cordiale.

“Prego, vieni” lo accoglie Vinnie “Il letto sopra di me è ancora libero!”

“Ehm, grazie...” risponde il ragazzo, sorridendo di nuovo.

“Tra un po’ dobbiamo andare a scegliere il Pokémon” afferma Nathan, alzandosi dal letto.

“Aspetta” lo ferma Vinnie “Io non sono mai stato ad una di queste scuole... Che dobbiamo fare?”

“Ti spiego!” esclama Yuri “Ci sono più giorni di scuola, quattro, di preciso, dove dovremo affrontare diverse prove, che variano ogni volta, eccetto due: la sfida e il triathlon. Il primo giorno, domani,è quello della sfida. Questa mattina ci sarà  dato un Pokémon, che alleneremo fino a domani sera, quando faremo un mini torneo, portando punti alla squadra”

“Penso di aver capito...” afferma Vinnie.

*DIN DON – Squadra bianca: recarsi nel cortile per scegliere il proprio Pokémon!*

“E’ arrivato il momento!” esclama Nathan.

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Capitolo 31: Allenamento! Un compagno “particolare”...

“Lasciamo stare!”

“Tanto dobbiamo restare insieme per un po’ di tempo, quindi...”

“E non devo per forza stare con te!”

“Non considerarlo! Non considerarlo!!!” pensa Emily, rabbiosa. Spregevole. Spregevole e arrogante, quel maledetto Eric! Chi si crede di essere, solo perché l’ha battuta una, e dico UNA sola volta? Ah, si, gliel’avrebbe fatta vedere lei, durante le sfide, oh si!

“Emily!” urla Evan, chiamando la ragazza, che si volta.

“Calma, andiamo insieme...” sussurra il ragazzo.

“Si, scusa, è che certe persone vanno oltre le mie stesse concezioni” afferma la ragazza.

“Qui vedo l’influenza di Vinnie” commenta Evan “Le tue concezioni... Ma va!”

“Stai zitto!” sorride la ragazza, pizzicandolo violentemente.

“Isterica” si limita a commentare Evan, avvicinandosi alla scatola con il Pokémon da allenare.

“Niente Random Machine?” chiede Rick al Professor Pier.

“No, qui siamo in una scuola, i Pokémon sono più liberi” risponde l’uomo cordialmente.

Emily ficca una mano nello scatolone, andando a fondo e trovando altre mani di altri ragazzi intenti a frugare tra le sfere.

La mano della ragazza riemerge tenendo in mano una Pokéball lucida e nuova. Anche Evan e Rick prendono la loro sfera, e si dirigono dall’amica.

“Vediamo un po’!” esclama Rick, facendo uscire dalla Pokéball il suo nuovo compagno.

“Un Pidgeotto!” esclama Evan, guardando il Pokémon di Rick “Io invece... Un Golett, non mi posso lamentare!”

“Io invece si...” sussurra Emily guardando sconsolata il suo nuovo Magikarp.

La squadra bianca esce nel cortile, e Vinnie, Yuri, Nathan e Jordan si riuniscono ad Alejandra e Tilly. I ragazzi notano la squadra rosa che lentamente si avvia nell’ala a loro dedicata, e Alejandra ha modo di notare il volto cupo e mogio di Emily.

“Anche per voi le stesse regole!” esclama Pier “Scegliete un Pokémon da quella scatola!”

Il gruppetto si fionda sullo scatolone, strattonando per scegliere la propria Pokéball. Vinnie e Jordan si tengono in disparte, aspettando un momento di calma, e successivamente raggiungono anche loro lo scatolone.

Dopo alcuni secondi, i ragazzi si ritrovano in disparte, nel cortile.

“Ragazzi...” inizia Tilly “Che significa questa?” la ragazza mostra una Ultraball.

“Hai avuto fortuna, in quella sfera c’è un Pokémon più forte degli altri” risponde Pier, da dietro.

La ragazza apre la sfera, facendo uscire un Fraxure.

Anche gli altri compagni scoprono i loro Pokémon. Vinnie trova uno Stantler, Yuri un Kriketune, Nathan un Trapinch, Jordan una Liligant e infine Alejandra un Piplup.

“Possiamo farcela!” esclama Vinnie, convinto.

“Squadra bianca!” urla Nathan.

“Squadra bianca!!!” rispondono i compagni in coro.

Nella casa della squadra gialla, Lada sbuffa come una pazza.

“Sono l’unica femmina!”

“Tranquillizzati, che c’è di male?” sminuisce Tobias.

“C’è di male che sono sola!” risponde l’amica, abbracciando il suo nuovo compagno Skitty.

Dalle spalle di Tobias appare un Ekans, ed il ragazzo impallidisce.

“Toglimi. Quel. Coso. Di. Dosso” sussurra atterrito il coordinatore al ragazzo dietro di lui.

“Cosa posso fare io?” risponde, altrettanto atterrito, una voce “Non mi obbedisce!”

“Allora tira fuori dalla borsa un Pokémon!” urla Tobias al ragazzo.

Kage. Occhi marroni, capelli scuri e corti, fisico snello, altezza nella media, sui quindici anni. Il ragazzo si appresta a prendere la borsa, quando dietro di lui qualcuno scaglia un Raggioscossa.

“Felix...” sussurra Tobias, tranquillizzato.

“Ringraziatemi” esclama il ragazzo, con Jolteon e il nuovo compagno Plusle dietro.

“Ragazzi, dobbiamo allenarci meglio!” esclama Lada “Se no, facciamo una figura...”

“Indecente” completa Kaze.

Gli inquilini della casa verde sono quelli con meno problemi. Akane e il suo Pokémon Magby sono già  molto affiatati, e riescono persino a battere il Pokémon da una Ultraball di Chris, Vileplume. Anche Dustin sembra non aver problemi, avendo trovato un Pokémon a lui molto affine, Magnemite, che ha già  allenato in passato. Ad avere problemi, però, è Félix. Il presuntuoso e arrogante ragazzino ha trovato nella sua Pokéball un grosso Graveler che, però, non sembra obbedirgli, scatenando sempre caos nella casa.

E’ il primo ostacolo di Fénix nella sua sfida da piccolo allenatore: senza Lada e Tobias, suoi compagni, è come annullato, e nessuno intende aiutarlo.

E’ solo, e potrebbe portare la squadra alla sconfitta.

“Fai qualcosa! Muovi almeno una pinna!” esclama Emily sconsolata al suo Magikarp, che non accenna nemmeno ad una semplice mossa.

“Problemi?” la sfotte Eric, sprezzante.

“No” risponde la ragazza, risoluta “Tutto si risolverà !”

“Meglio non sfidarti in una lotta ora, stancherei il tuo Pokémon, deve prepararsi a fare Splash...” commenta Eric.

“Te ne vai?” lo insulta Emily “Sono leggermente rotta di te e delle tue battute!”

“Oh, che ragazza focosa” sorride Eric, andando via.

Emily continua ad “allenare” Magikarp, o, almeno, a insultarlo e spronarlo a fare anche solo al mossa Azione, senza riuscirci.

“Ti serve aiuto?” le chiede, in tarda serata, Rick.

“No, grazie” sussurra Emily, sfinita, sulle sponde del lago “Sto solo facendo sguazzare Magikarp, è l’unica cosa che sa fare...”

“No, sbagli!” la contraddice il coordinatore “Facendo così lo inibisci, non ti ascolterà  mai!”

“Forse si...” sussurra Emily, stanca “Magikarp, scusami... Scusami...”

La ragazza, accompagnata da Rick, torna nella sua stanza per la notte, lanciando un ultimo sguardo a Magikarp, che ha lasciato nel lago. Deve riposarsi e accettare di essere sé stesso, solo questo.

Nella casa bianca, Vinnie e Jordan hanno appena finito di lottare.

“Sei stato bravo, il tuo Stantler non è niente male!” esclama l’allenatore.

“Domani faremo faville...” commenta il ragazzo.

“Bien! Eccovi!” grida Yuri quando vede i due ragazzi “Come è andata la giornata?”

“Bene, aspettiamo solo domani...” risponde Jordan.

“Allora aspettiamo e riposiamo, domani ci aspetta una grande sfida!” esclama Nathan.

Il sole splende sul tetto della Scuola Primaverile, e, nel suo letto, Emily spalanca gli occhi all’improvviso.

“Magikarp!” esclama, tesa, lasciando la sua stanza, che condivide con altre due ragazze.

La ragazza corre sulle sponde del lago, urlando il nome del suo compagno.

“Maledizione! E’ fuggito...” piagnucola la ragazza.

Ad un tratto, la ragazza sente degli schizzi d’acqua colpirle il volto.

“Sei tu...” sussurra, felice.

L’arena è ormai affollata di gente, ed i ragazzi si sfidano già . Sul campo sono presenti Dustin ed un giovane ragazzo, con uno Shellder. Dustin, con il suo Magnemite, con due sole mosse mette KO l’avversario. A seguire, si sfidano altri ragazzi, tra cui Vinnie, Rick e Felix, che riportano tre ottimi risultati. A destare la curiosità  dei ragazzi è, però, l’inedita e interessante sfida dia Akane contro Tilly.

La ragazza dai capelli rossi manda in campo il suo compagno Magby, mentre Tilly attacca con Fraxure. E’ il veloce Magby ad attaccare per primo con Braciere, ma Fraxure disintegra la mossa con Dragopulsar, e colpisce in pieno Magby che, però, non si dà  per vinto e contrattacca con Lanciafiamme. La mossa va a segno, ma alla fine, con un potente Dragofuria, Fraxure manda KO Magby, concludendo la lotta.

A sfidarsi, in seguito, sono Emily e Nathan, che portano una vittoria alle squadre, al contrario, Lada, Evan e Chris escono sconfitti dalle loro battaglie.

Un’atra interessante sfida è Kaze contro Yuri. Il ragazzo di Gaelia, con Kriketune, è costretto ad arrendersi alla velocità  e agli attacchi elettrici di Plusle.

Jordan e Alejandra portano delle vittorie alla squadra bianca, che si posiziona definitivamente al secondo posto, a causa delle numerose sconfitte dei compagni di squadra, mentre Eric riesce a risollevare le sorti della sua squadra rosa, facendola arrivare terza.

L’ultima sfida è Tobias contro Fénix. Il ragazzino non riesce a dimostrare la sua bravura nella lotta, perdendo alla prima mossa e facendo perdere punti alla propria squadra, che resta comunque in prima posizione.

Alla fine del giorno, Pier sale sul palco, per declamare il suo solito discorso.

“Bene, alunni, è ora di fare un resoconto di questa giornata! Ecco a voi la classifica! Al quarto posto la Squadra Gialla, con 77 punti; a seguire la Squadra Rosa con 84 punti; successivamente la Squadra Bianca con 96 punti e in cima alla classifica la fortissima Squadra Verde, con 103 punti! Potete ancora recuperare, ragazzi! Forza!!”

Un coro di voci si alza dalla platea, ognuna a incitare la propria squadra.

“Inoltre, accogliamo un nuovo alunno!” esclama, a sorpresa Marie.

Dal portone principale, entra un giovane uomo, sui diciotto anni, con i capelli scuri e lunghi, ed una divisa maglietta con uno stemma rosa un po’ stretta.

“Non ci credo!” esclama Emily, urlando “Will!”

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Capitolo 32: Alla ricerca del Pokémon perduto!

“Ma dorme sempre così... Pesantemente?”

“Non lo so...”

“Guardate, ho viaggiato con lui per due lunghi mesi, e vi assicuro, è così”

Vinnie sente alcune voci attorno a lui disturbarlo nel sonno. Irritato, il ragazzo si gira dall’altra parte bisbigliando un confuso: “Non rompete...”

“Siamo a scuola, ti vorrei ricordare...” esclama ironico Yuri.

“Non è una vera scuola” protesta Vinnie, alzando la testa dal cuscino.

“Si, ma forse è meglio essere in orario, che dici?” sorride Nathan.

“Io sono sempre in orario” commenta il coordinatore.

“Non so come tu faccia, veramente!” esclama l’amico allenatore “Forza, ci aspetta una giornata di ricerca!”

Nella casa della Squadra Rosa, Emily e Will conversano tranquilla,ente, raccontando gli avvenimenti da Scott alla Scuola Primaverile.

“E così hai vinto contro Flavio, perfetto!” afferma il ricercatore matematico.

“Esattamente! Ma è stata dura...” sorride Emily.

“Questo non fa che confermare l’idea che ho sui capopalestra di questa regione” commenta Eric, passando accanto ai due ragazzi.

“Arriverà  il momento in cui qualcuno ti farà  il c...” inizia a urlare Emily, ma viene bloccata da Will.

“Non rispondergli” commenta il ragazzo.

“Che succede?” chiede Evan, appena sveglio, con Rick accanto.

“Niente di che, le solite scenate di Eric” spiega Emily rabbiosa “Forza, andiamo a sentire il discorso di Pier...”

Fuori dalle stanze, Pier e Marie spiegano l’argomento della giornata.

“Bene” inizia la donna “Oggi è il giorno della ricerca! Sarete dotati di una macchina fotografica e dovrete, con questa, fotografare una lista di Pokémon differente per ogni squadra! Invitiamo, quindi, le quattro squadre a recarsi alle bacheche per scoprire la lista, ma prima... Consegnatemi le vostre sfere Poké!”

“Cosa?”

“State scherzando?”

“MAI!”

Un coro di disappunto si alza dai ragazzi, ma lentamente tutti consegnano i loro Pokémon in mano ai due organizzatori.

“Ora, andate a scoprire la vostra missione!” esclama Pier.

La massa di ragazzi si dirige verso le quattro bacheche destinate alle differenti squadre.

“Vediamo un po’!” esclama Jordan guardando la bacheca della sua squadra “Abbiamo due Pokémon di terra, due di lago e due di aria...”

“Che significa?” chiede un ragazzino.

“Che dobbiamo dividerci...” spiega Vinnie “Dividiamoci in tre gruppi e cerchiamo i Pokémon da fotografare. Quando avete finito, venite alla bacheca, senza farvi vedere, e incontriamoci tutti lì, ok?”

“Ok!” approva Yuri “Io cerco quelli d’aria! Vinnie, vieni con me?”

“Va bene, quindi noi, dovendo trovare.. Staravia e... Oh! Un Gliscor! Dovremo andare alla montagna...”

“Noi andiamo a cercare Barboach e Seaking al lago” esclama Nathan, avviandosi insieme a Jordan e ad altri ragazzi verso il lago.

Vinnie e Yuri escono dalla scuola, avviandosi verso i monti che fanno da ponte tra Istmei e Apobrei, in cerca del raro Gliscor.

Emily, Eric, Evan e Rick sono alla ricerca di Crustle, Machop e Wormadam nei dintorni della scuola.

“Crustle potrebbe essere tra gli scogli” commenta Emily.

“Scogli vicino ad un lago?” ironizza Eric.

“Perché no?” sussurra freddo Rick “Le rocce si trovano dappertutto, o sbaglio?”

“Mh...” sbuffa l’allenatore scontroso, avviandosi verso il lago.

A metà  cammino, Evan si ferma improvvisamente.

“Fermi tutti...” sussurra.

Il ragazzo si avvicina al folto del bosco e impugna la macchina fotografica. Un flash illumina le fronde degli alberi.

“Abbiamo Wormadam!” esclama il ragazzo, prendendo il Pokécell e mandando un messaggio a tutti i compagni di squadra.

Emily e Rick esultano, mentre Eric continua a camminare verso il lago Erchen.

“Ok, abbiamo già  tre Pokémon” esclama Kage, contento, osservando le foto di Raticate, Wingull e Swadloon.

“Siamo sulla buona strada!” sorride Lada.

“Ho saputo che i verdi e i bianchi non hanno ancora nulla” esclama Tobias.

“Questo non può essere altro che un bene” afferma Kage “L’unico problema possono essere i rosa, che ne hanno già  due...”

“Ce la faremo” esclama Felix.

Vinnie e Yuri tengono in mano la foto di un leggiadro Staravia che volteggia tra le nuvole Holariyane, e sono motivati a catturare nella foto il loro tanto agognato Gliscor, che, però, sembra non voler farsi scoprire.

“Dove potrebbe essere?” si chiede l’allenatore.

“Sui pendii rocciosi, da quello che so io” commenta Vinnie.

“In teoria... Ma dove possiamo trovare dei burroni qui? Siamo su dei falsi monti, poco più che colline...” protesta Yuri.

“Dobbiamo solo cercare... Solo cercare...”

I due ragazzi proseguono nella loro disperata ricerca, mentre i messaggi si affollano sul Pokécell di Vinnie.

“Jordan ha trovato un Gloom, e Dory, quella con i capelli neri e le lentiggini, hai presente? Dory ha trovato Pansage!”

“Siamo a tre...” sussurra Yuri.

Ad un tratto, Vinnie sente qualcosa salire sulla sua gamba.

“Che diavolo è?” urla.

“Calmo, è solo un Sewaddle” sorride Yuri.

“Uff... Bene...” si calma il coordinatore, prendendo in braccio il Pokémon “Ehi, amico! Conosci un certo Gliscor?”

Sewaddle striscia su Vinnie, andando sulla sua spalla destra, e indicando con le zampine tonde una piccola spianata in ghiaia poco più sotto.

“Andiamo!” esclama Yuri.

“Hai visto? Era negli scogli!” esulta Emily, mostrando trionfante la foto di Crustle “Siamo a quattro! Quattro! QUATTRO!”

“Abbiamo pareggiato con i gialli!” esclama Rick, trionfante.

“Bene” si limita a dire Eric, scostante “Tocca a Machop, il più difficile”

“Non ricordarmelo...” sussurra Evan “Sarà  una vera lotta”

Akane e Dustin hanno completato il loro compito, trovando la foto di un Trapinch che si riposava al sole di mezzogiorno, ma il resto della squadra tarda ad arrivare.

“Fénix li ha fatti perdere” sussurra la ragazza cupa.

“Non posso ancora crederci!” sbotta Dustin “Ma come si può pensare di cercare un Lotad nel lago, quando c’è una palude nella zona?”

“Siamo ancora a due!” si demoralizza la ragazza, guardando il Pokécell “Chris ha lasciato il gruppetto di Fénix e nel ritorno ha trovato un Beautifly”

“Almeno il terzo posto! Almeno il terzo...” prega Akane.

“Sewaddle, dove vai?” urla Vinnie “Aspettaci!”

Il Pokémon bruco ha condotto i due ragazzi alla spianata in ghiaia, vicino alla quale c’è una piccola grotta.

“Ci siamo!” esclama Yuri, entrando dall’ingresso in basalto.

Nelle profondità  della grotta, i ragazzi scorgono due occhi gialli.

“E’ lui!” sorride Vinnie, facendo la foto.

“Quattro!” esclama Yuri.

“Fermi tutti!” esclama Evan.

“Che succede?” chiede Eric, stufo.

“Will ha trovato Machop! Siamo a cinque!!” risponde Evan, scoppiando dalla gioia.

“Corriamo, forza!” urla Emily, dirigendosi verso la scuola.

Arrivati, i ragazzi trovano lo spiazzale vuoto. Con il cuore a mille, Emily si posiziona vicino alla bacheca, aspettando i compagni.

Alcuni minuti dopo, la Squadra Rosa conquista il primo posto nella sfida.

Anche Vinnie e Yuri corrono verso la Scuola: Alejandra e Tilly hanno trovato l’ultimo Pokémon della lista, nel lago: un Finneon.

La Squadra Bianca arriva al secondo posto.

Successivamente, si presenta la Squadra Gialla, in terza posizione e infine la Squadra Verde.

In serata, Pier svolge il suo solito discorso.

“Siamo arrivati alla fine di questa giornata emozionante, che ha visto la vittoria della Squadra Rosa! Complimenti! Adesso, assegneremo dei punti extra per la miglior foto e per la foto più particolare! La foto più originale è quella di Basculin di Helena, della Squadra Gialla! La miglior foto, invece va a Vinnie e Yuri con Staravia! La squadra Gialla e Bianca ottengono cinque punti extra! Abbiamo, allora, 50 punti alla Squadra Rosa, che va a 154 punti! 45 punti vanno alla Squadra Bianca, che arriva a 147 punti! Con 35 punti la Squadra Gialla arriva a 112 punti! Chiude, con 20 punti, la Squadra Verde, che arriva a 123 punti! La classifica, stravolta, è dunque:

1. Squadra Rosa – 154

2. Squadra Bianca – 147

3. Squadra Verde – 123

4. Squadra Gialla – 112

Domani vi aspetta un salto nell’ignoto! Dormite un sonno tranquillo, vi servirà !”

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Scusate il ritardo, ma ho avuto, e ho tutt'ora, una brutta febbre

:)

Pokémon Moon and Stars: Supernova

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Capitolo 33: La prova multipla! Alla ricerca di nuovi punti!! [Parte 1]

“Chissà  cosa avrà  preparato per noi Pier...” sussurra Will, avviandosi insieme a Emily ed Evan nel cortile interno.

“Non ne ho idea” risponde il coordinatore “La sfida a sorpresa mi ha sempre entusiasmato!”

“Vediamo un po’...” si limita a commentare Emily, confondendosi nella mischia di ragazzi.

“Bene!” inizia il professore “Oggi, come sapete, si terrà  la prova speciale! In cosa consiste? In una grande sorpresa per tutti voi, come al solito! Lascio l’onere e l’onore della spiegazione alla nostra cara Marie!”

“Grazie, Pier... Forse...” inizia la donna “Ecco, la prova di oggi è particolare, perché non sarà  svelata solo adesso”

Un mormorio confuso si fa strada nella folla di giovani.

“Infatti” continua la donna “Dovrete affrontare ben quattro piccole prove, oggi. E queste non riguarderanno i Pokémon!”

“Cosa?”

“Davvero?”

“E allora cosa sono?!?”

“Calmi, ragazzi” interviene Pier “Vi spiegheremo tutto man mano! Partiamo con la prima prova. Vi sarà  consegnato un foglio, dove troverete delle indicazioni stradali per il paese di Rublano. Dovrete trovare una casa del centro storico in cui troverete una donna, che vi svelerà  le ultime due prove!”

“Mentre una parte della squadra andrà  a Rublano” continua Pier “Il restante gruppo dovrà  disputare un torneo di sport casuale, che sarà  deciso tramite estrazione”

“Bene, avete dieci minuti per dividere a metà  la vostra squadra” afferma Marie.

“Cosa facciamo?” chiede Emily a Will.

“Tu vai a cercare con Evan e gli altri la casa, noi penseremo allo sport!” risponde Eric, scontroso.

“Pensi che non sia abbastanza brava?” risponde Emily piccata.

“Si” risponde l’allenatore, allontanandosi.

“Will, io resto!” esclama la ragazza, andando a prepararsi per la sfida sportiva.

“Mah...” sbuffa il ricercatore, avviandosi con Evan verso Pier, per prendere la mappa.

“Perfetto! Lo sport sarà  il basket!” esclama Pier davanti alla folla di ragazzi.

“Si!” esulta Jordan.

“Sai giocare?” chiede Yuri.

“Vedrai!” risponde il giovane, carico.

“La prima sfida vede la Squadra Rosa contro la Squadra Verde, essendo rispettivamente prima e terza!”

Emily entra in campo, con Eric e Rick vicino, avviandosi verso il centro del campo. Davanti, i ragazzi trovano come avversari alcuni ragazzi, tra cui Chris e Akane.

Al via, la ragazza scatta come una molla, prendendo subito in mano la palla ed evitando alcuni giocatori, buttando subito la palla nel canestro.

Anche Eric segna alcuni punti per la squadra, portando i Rosa ad un ottimo punteggio. Stessa cosa non si può dire per i Verdi che, se non fosse per la velocità  di Akane, avrebbero riportato un punteggio veramente esiguo.

“Alla finale passa la Squadra Rosa, mentre la Squadra Verde dovrà  lottare per il terzo posto! Adesso, chiamo in campo Squadra Bianca e Squadra gialla, rispettivamente secondi e terzi!” esclama Pier.

“Distruggiamoli” sogghigna Jordan.

Alejandra e Tilly, nel gruppo inviato a Rublano, sono arrivate al paesino. Le case sono principalmente a schiera e moto vecchie, sebbene gli abitanti le abbiano rozzamente verniciate. I vicoli in acciottolato sembrano molto puliti e tutta l’aria profuma di pane appena sfornato e fresie appena sbocciate.

“Mi piace questo posto” commenta Tilly, guardando i cornicioni delle case, dove si affollano alcuni Pidove.

“La cartina indica un punto nel centro storico, vicino ad una chiesa” spiega Alejandra agli altri componenti del gruppo.

“Come lo sai?” chiede un ragazzino.

“Facile. L’edificio è a forma di croce, come le chiese dedicate al culto dell’Ara” risponde la ragazza.

“Chi?” chiede una ragazzina sui dieci anni.

“Ara” risponde Tilly, girandosi “Ara è il Pokémon divino che si fa uomo, che predica amore e pace tra i popoli. Alcuni lo conoscono come Arceus lastra uomo”

“Ah...” sussurra la bimba per niente convinta.

“Muoviamoci!” esclama Alejandra, secca, svoltando in un vicoletto buio.

“Oh, cielo!” esclama Vinnie esterrefatto. Jordan, per il campo, sembra una saetta, non riesce a seguirlo con gli occhi. Ha già  segnato numerosi punti, sfondando la barriera della squadra di Kage e Tobias, e portando ad una vittoria certa la Squadra Bianca.

“Non so come tu faccia!” gli dice Nathan a fine partita.

“Beh, amo questo sport, mi sembra chiaro, quindi...” sorride il ragazzo.

“Ottimo!” esclama Pier “Adesso disputiamo il terzo posto tra Gialli e Verdi!”

Le due squadre si affrontano, e Tobias, Kage e Felix riescono a dimostrare la loro bravura, portando a casa un meritato terzo posto.

Per la finale, entrano in campo la Squadra Bianca e la Squadra Rosa. Anche in questo caso, Jordan stupisce tutti, conquistando a poco a poco una fantastica vittoria. Anche Vinnie e Yuri contribuiscono al successo della squadra con alcuni punti segnati.

“Ottimo, ragazzi, complimenti!” si congratula Pier “La vittoriosa Squadra Bianca conquista 20 punti, la Rosa 15 punti, la Gialla 10 punti e infine la Squadra Verde che conquista 5 punti. Ma non disperate, Squadra Verde! Abbiamo appena saputo che i vostri compagni hanno conquistato il primo posto nell’altra prova! Siete a 25 punti, per ora!”

Alejandra e Tilly sono arrivate davanti alla chiesa in questione, e vedono davanti ad un portone Dustin e Fénix, vittoriosi.

“No...” si lamenta la sorella di Nora.

“Almeno siamo in tempo per il secondo!” la rincuora Tilly. La ragazza non fa in tempo a finire la frase, però, che vede uscire da portone Will ed Evan, vittoriosi.

“Il terzo” si corregge la disegnatrice, entrando dall’ingresso in tufo.

Nella sala le ragazze trovano Marie, intenta a comunicare il secondo posto dei Rosa.

“Siamo la Squadra Bianca” urla Alejandra.

Marie, a quelle parole, stacca la comunicazione, accogliendo il gruppo.

“Siete arrivati! Complimenti!” esclama la donna “Bene, avete dieci punti, così! Siete a trenta!”

“Wow!” esclama Tilly “Ma quali sono le altre due prove?”

“La prima prova sarà  una gara di talenti” risponde la donna “Dovrete selezionare una persona della vostra squadra, e questa parteciperà  ad una gara di talenti! La seconda è un Pokéquiz, dove dovrete rispondere ad alcune domande sui Pokémon”

“Oh” sbuffa Alejandra “Vediamo un po’... Torniamo alla Scuola e organizziamoci...”

“Dovrei cantare... Io?” sussulta Evan, terrorizzato

“Dai, Eve, sei bravissimo! Ti ho sentito a Coldimezzo, sai?” lo incoraggia Evan.

“Ma... Io non ho mai cantato su un palco... Davanti alla gente...” trema il ragazzo.

“Ce la farai!” lo incoraggia Rick, sorridendo.

“Va... Va bene...” balbetta il coordinatore, sudando.

“Non avere paura” lo rincuora Will.

Nella casa della Squadra Bianca, Alejandra stupisce tutti con una proposta.

“Vorresti ballare... La salsa?” le chiede incredulo Vinnie.

“Si, perché? Problemi?” gli risponde la ragazza.

“Non... Non so... Non ti ci vedo...” commenta Yuri.

“Il fatto che tu non creda che io sia brava non mi riguarda!” risponde la ragazza.

“Speriamo bene” sussurra Jordan.

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Capitolo 34: La prova multipla! Alla ricerca di nuovi punti!! [Parte 2]

“Benissimo! Siamo pronti per questa gara?” urla Marie.

“Siii!” risponde il coro dei ragazzi.

“Bene! Squadre, presentate i vostri concorrenti! Iniziamo con la Squadra Verde!”

Sul palco sale una ragazza alta e con i capelli castani.

“Mi chiamo Diana” inizia “E amo scrivere poesie”

“Bene, Diana, quindi tu ci reciterai una tua poesia, giusto?” chiede Marie.

“Esatto!” risponde la ragazza.

“Adesso tocca alla Squadra Bianca” annuncia Pier.

A salire sul palco è Alejandra, vestita con uno svolazzante abito rosso e lungo.

“Come ti chiami? Cosa vuoi fare?” chiede il professore.

“Il mio nome è Alejandra, voglio ballare” risponde la ragazza, senza troppo entusiasmo.

“Cosa balli?” le chiede Marie.

“La Salsa” risponde la ragazza.

“Non sapevo si ballasse con il passato di pomodoro!” sorride Pier, cercando di fare una battuta, ma non facendo ridere nessuno.

“Passiamo avanti” si arrende l’uomo “Squadra Rosa!”

Evan sale sul palco, dicendo: “Il mio nome è Evan Rigel, e amo cantare, quindi farò questo!”

“Bravo! Svelto e conciso! Adesso la Squadra Gialla!”

Sul palco sale Tobias, con uno strano aggeggio in mano.

“Un’ocarina!” esclama Marie “Suonerai questo?”

“Esatto” risponde Tobias “Suonerò un brano tratto dalla collezione ‘Orange Music’, ovvero ‘The Power Of One’, tratta da una storia vera...”

“Bravo, bene, iniziamo proprio da te...” sorride Marie, invitando tutti a scendere dal palco.

Le luci del palco si aprono su Tobias, mentre il sole scende ad illuminare di arancio il Lago Erchen.

Il suono dell’ocarina del ragazzo di Vanca incanta la platea. Una melodia dolce, soave, splendida e poetica. Tutti gli alunni restano a guardare incantati i movimenti delle dita di Tobias sulla bianca ocarina.

All’ultima nota, tutti applaudono, commossi, compresa Marie, che sale sul palco e annuncia il concorrente successivo: Alejandra.

La ragazza sale sul palco, e inizia, sotto l’influsso di una musica veloce e ritmata, a ballare.

“Quella non può essere Alejandra” commenta Emily esterrefatta.

“Non la riconosco nemmeno io!” esclama Chris, altrettanto stupito.

La ragazza, con movimenti sinuosi, conquista il pubblico portandolo ad una marea di applausi.

“Bravissima Alejandra! Adesso, passiamo al prossimo, ovvero Diana!”

Diana è già  sul palco, e posiziona su un piccolo leggio un foglio, iniziando a leggere:

“Sono come un Butterfree

Pronta sempre a dire si

Quando sbattono le ali

Che di bellezza non hanno eguali.

Sono come un Gardevoir

Ferma nel mio film noir

Col mio velo svolazzante

E la voce sì suadente.

Sono come un Vanilluxe

Col mio animo deluxe

Con il gelo nel mio cuore

Che si scioglie al tuo calore”

L’applauso per la ragazza è soddisfacente, ma non come per Tobias e Alejandra.

“Ho paura...” sussurra Evan, pronto a salire sul palco.

“Andrai benissimo!” lo incoraggia Emily.

“L’ultimo concorrente” annuncia Marie “E’ Evan della Squadra Rosa!”

Il ragazzo sale goffamente sul palco, posizionandosi davanti al microfono.

“Cosa canti?” chiede Marie, sorridendo.

“Canterò ‘Illusion’ di Wayne Bear” balbetta Evan, palesemente emozionato.

“Vai, allora!” lo incoraggia Marie.

Il ragazzo si avvicina al piccolo aggeggio in acciaio. Evan prende il microfono tra le mani, ed è come se tutte le sue paure svanissero all’improvviso.

“We are not in a lullaby

with a fhappy ending

And how can we tell our children,

tell them that the fairytales,

are an illusion?

They will suffer for discovering

that the world that they created

was a stupid false, a mad idea,

an illusion...

But we'll smile, we'll save, we'll change this empty land!

How can this world be

so creepy and dangerous

it makes us cry

it makes us laugh

it makes us feel

Like we're an illusion...”

Alla fine del primo ritornello, tutto il pubblico si scatena, acclamando Evan. Ce la può fare, può portare alla sua squadra i tanto agognati venti punti!

Il coordinatore conclude la canzone, e lascia il palco a Pier.

“Bene, con questo abbiamo concluso!” inizia l’uomo “Abbiamo qui il responso della giuria, composta da me e Marie, naturalmente... Bene! Abbiamo qui i punteggi standard, più cinque punti extra per l’esibizione più originale!”

“Passiamo ai voti” annuncia Marie “Al quarto posto, la Squadra Verde, con cinque punti! Al terzo posto la Squadra Bianca, con dieci punti! Al secondo la Squadra Gialla con quindici punti e infine la Squadra Rosa che conquista i venti punti! Complimenti!”

“Inoltre” aggiunge Pier “Abbiamo cinque punti extra per l’esibizione più originale, e questa è della Squadra Bianca!”

Un coro di gioia si leva dalla zona dei Bianchi.

“Adesso, il quiz!” esclama Marie “Abbiamo dieci domande! Avrete a disposizione un pulsante per prenotare la risposta... Buona fortuna!”

“Iniziamo senza indugiare oltre!” urla Pier “Prima domanda: di che tipo è il leggendario Victini?”

“Fuoco e Psico!” esclama Dustin, premendo subito il pulsante.

“Seconda domanda: in cosa eccelle un Pokémon modesto?”

“Attacco speciale” risponde di nuovo il ricercatore.

“Terza domanda: chi è il capopalestra di Raigena?”

“Non c’è un capopalestra a Raigena!” esclama Alejandra, premendo il pulsante.

“Esatto! Quarta domanda: in quale città  di Holariya si tiene la Festa della gioia?”

Tra i ragazzi si scatena un mormorio confuso.

“Joynn, nei Monti del Sole!” esclama Kage dopo un po’ di tempo.

“Bene, Squadra Gialla! Quinta domanda: esistono Pokémon di tipo volante puro?”

“Tornadus” risponde Will, battendo Dustin sul tempo.

“Siamo alla sesta, allora! Quale città  di Holariya è nata per prima tra Prexis, Auron Vecchia e Leia?”

“Auron Vecchia!” risponde Vinnie, sicuro.

“Esatto, ragazzo. Settima domanda: cos’è la sequenza di Arceus?”

“Bene” inizia Will, premendo il pulsante “Si pensa che la sequenza di Arceus sia la chiave d’accesso all’Ara, ed è ottenuta tramite una misteriosa successione numerica detta Successione Arcana, derivata anche dal nome di Arc...”

“Va bene così, Will, va bene così! Ottava domanda: chi è il sostituto di Luke Kinnigun nelle gare Pokémon?”

“Wayne Bear, appunto!” risponde Evan, citando il cantante di ‘Illusion’.

“Bene! Siamo alla nona... Perché i Pokémon dei capopalestra sono più forti dei normali?”

“Per gli EVs!” risponde Dustin, sintetico.

“Ultima domanda, ragazzi! Quale squadra ha vinto questa manche?”

Nessuno preme il pulsante, con gli occhi puntati su Pier.

“Volete dire che nessuno ha tenuto il conto? Male, ragazzi! Non affidate mai su altre persone...” sorride Pier.

“Abbiamo vinto noi... Adesso” sussurra Akane a Dustin.

“Noi!” esclama il ricercatore premendo il pulsante.

“Risposta esatta, Dustin! In verità , avevamo un pareggio tra Rosa e Verdi, e con questa risposta la Squadra Verde ha ottenuto la vittoria di questa manche! Complimenti! Venti punti ai Verdi, quindici ai Rosa, dieci ai Bianchi, cinque ai Gialli!”

“Bene, ragazzi, ricapitoliamo! La Squadra Verde ottiene 50 punti, la Bianca sempre 50 punti, la Gialla con 35 punti e infine la Rosa con ben 60 punti! Complimenti!”

“Perfetto!” sorride Pier “Tiriamo le somme, dando uno sguardo al tabellone...

1. Squadra Rosa – 219

2. Squadra Bianca – 197

3. Squadra Verde – 183

4. Squadra Gialla – 147

Nell’ultima prova, di domani, si vincerà  fino a ottanta punti! Vi aspetta il famoso triathlon... Siete pronti?”

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