Zarxiel Inviato 23 luglio, 2016 Autore Condividi Inviato 23 luglio, 2016 (modificato) Post-lega di Kanto (Giuls) Giuls si guardò intorno, poi balzò oltre la recinzione. “Allora Giuls, hai capito?” Chiese Clelio, al telefono. La ragazza si limitò a sbuffare, camminando sul prato fino al vecchio edificio cadente al centro di esso. Qui tirò un sospiro di sollievo. Nessuno l’aveva vista. “Giuls? Giuls? Mi senti?” “Ti sento forte e chiaro.” Rispose Giuls guardandosi intorno. Il grande prato fiorito era affacciato su una scogliera. Occupava oltre metà della minuscola Quintisola, ed era perciò noto come Prato Quintisola. Al centro di esso sorgeva un grosso capannone nero, con l’inconfondibile lettera R rossa sopra. “Ok, sei al Magazzino Rocket?” Chiese il ragazzo. “Sì, sono qua. Ora, potresti ricordarmi perché ho interrotto la mia serie di vittorie alla Torre Lotta per entrare in una proprietà sotto sequestro?” “Perché te l’ho chiesto io?” Chiese Darken, sempre dall’altro capo del telefono. Evidentemente aveva preso il telefono a Clelio. “Tu devi solo stare zitto. Già mi hai obbligato a scalare il Monte Brace per controllare se c’era davvero il nido di Moltres in cima…” “Ehi, sono stato quasi ucciso da quel Pokémon, non pretenderai mica che lo vada a reincontrare subito?” “Ma mi obblighi anche a entrare in un vecchio Magazzino del Team Rocket, per recuperare… cosa?” “Lo Zaffiro.” “E non potevate andare in gioielleria a comprarne uno?” “No, non uno zaffiro, lo Zaffiro.” “Senti, ripassami Clelio, lui è più comprensibile.” Rispose Giuls. “Tanto sei in vivavoce!” Gridò il ragazzo mentre Clelio gli prendeva il telefono. “Beh Giuls, lascia che ti spieghi. Come ti abbiamo detto, io e Bill stiamo collaborando con due ricercatrici sorelle di Hoenn, Lanette e Colette, per costruire un sistema di trasferimento Pokémon interregionale.” “Sì. E quindi?” “Beh, vedi, la Tempocapsula di Bill, che collegherà Kanto a Johto, è quasi pronta.” “Sono il mago della tecnologia!” Gridò Bill, riuscendo a farsi sentire nonostante non fosse al telefono. “Sì, l’incredibile mago capace di trasformarsi in Clefairy!” Commentò Clelio. “Ehi, non criticare, ho risolto il problema il 98% delle volte. Basta non insegnare MN al Pokémon.” Rispose Bill. “Comunque, come ti dicevo, il problema è il collegamento tra Kanto e Johto. Pensavamo bastasse costruire il punto di collegamento abbastanza a sud, ma manca di potenza.” “Che sarebbe un francesismo per dire che avete fatto precipitare un povero Rattata in mezzo al Pacifico.” Commentò Darken. “L’abbiamo ripescato prima che affogasse. Comunque, non è questo il punto!” Gridò Clelio “In pratica, stavamo cercando una grossa fonte di energia, quando questo qui, Darken, salta fuori dicendo di aver trovato un Rubino gigante sotto il Monte Brace.” “Oh, vuoi dire che ha fatto qualcosa qui al Settipelago oltre che mandarmi a scalare il Monte Brace?” Chiese Giuls. “Ehi!” “Sì. In pratica, è saltato fuori che questo Rubino emette un’energia enorme, simile a quelle naturale dei vulcani. Tuttavia, permette solo di inviare i dati in un senso. Quindi ci occorre un’energia uguale, ma di polarità opposta, per rimandare indietro il segnale. Perciò, seguendo un’antica leggenda qui del Settipelago, abbiamo cercato la seconda pietra.” “E alla fine IO” Disse Darken, marcando l’io “Ho trovato il luogo in cui lo Zaffiro avrebbe dovuto trovarsi. Il problema è che non c’era.” “Oh, no, quanto mi dispiace.” Rispose Giuls. “Comunque, Darken è tornato qui da me e mi ha spiegato che con ogni probabilità era stato rubato dal Team Rocket.” “Come hai fatto a capirlo?” Chiese Giuls. “Se te lo dicessi non mi crederesti.” “Dai, spara.” “Hanno disegnato una R gigante con lo spray rosso sul tetto della caverna.” “… Hai ragione, non ti credo. L’hanno fatto davvero?” “Vorrei dirti di no.” “Arceus, come ha fatto Kanto a essere spaventata per dei simili idioti?” “Cooomunque,” Riprese Clelio “a quel punto era chiaro che il Magazzino Rocket era il luogo dove cercare lo Zaffiro. Quel posto è stato messo sotto sequestro, ma la polizia ci ha accordato il permesso di prendere lo Zaffiro dopo che Darken ha fatto una telefonata al Campione di Kanto, quel Raziel. L’idea era che Darken partisse ieri mattina, ma il vulcano dell’Isola Cannella ha eruttato e le motonavi non hanno fatto scalo nella zona del Tris Pass per paura di eventuali maremoti, e non si muoveranno ancora fino a dopodomani. Perciò, al momento Darken è bloccato tra Primisola e Terzisola.” Giuls annuì, anche se gli altri non potevano vederla. L’eruzione dell’Isola Cannella era su tutti i giornali e i telegiornali, un disastro di proporzioni enormi. In quello stesso momento, Draconix stava aiutando a sfollare l’isola. “Quindi abbiamo deciso di chiedere a qualcuno che fosse nella zona coperta dal Sette Pass. E guarda caso, quella eri tu.” “Evviva.” Borbottò Giuls. “Quindi entro, prendo lo Zaffiro e appena riprende il normale traffico marino ve lo porto, giusto? Non potevate aspettare?” “No, perché domani il Magazzino sarà abbattuto, dopo essere stato svuotato, e quello che c’è dentro sarà messo all’asta. Visto che i nostri fondi sono scarsini, se non lo prendiamo così…” “Non lo prendiamo più, ho capito. D’accordo, come entro?” “Spingi, la porta è aperta. A quanto pare l’ha forzata un ladro qualche giorno fa. Ci sono segni di artigli, ma non è stato prelevato nulla.” Giuls spinse ed entrò. I corridoi erano pieni di ragnatele. La ragazza si guardò intorno. Su un tavolo erano disposti diversi quaderni e libri. Ne sbirciò uno, ma le parole erano sbiadite per via dell’umidità della stanza. “Jo--o … rad-o … G------i … Poss---le lanciare me-----io … ritirar-i …” Lesse Giuls nell’ultima pagina, la più rovinata, su cui sembrava qualcuno avesse rovesciato un secchio d’acqua. Le altre erano piene di appunti sulle merci conservate nel magazzino. Alla fine, trovò un oggetto registrato come “Grossa pietra blu fregata da una caverna.” Secondo quella lista, si trovava in una cassa nel terzo scaffale a destra della quinta stanza. Giuls percorse rapidamente il corridoio arrivando allo scaffale. Raccolse la cassa posandola sulle ginocchia e la aprì, usando la torcia del telefono per illuminare una grossa pietra blu, lunga come l’avambraccio di un uomo e larga come due mani una accanto all’altra. “Wow.” Pensò la ragazza, riponendola e sollevandola. La cassa era sorprendentemente leggera, come se la pietra non pesasse quanto sembrava. Giuls percorse nuovamente il corridoio con la cassa tra le mani, quando davanti a lei si parò un ragazzo alto, con i capelli bianchi e lunghi e gli occhi castano/dorato. Era simile a Raziel, almeno per aspetto, ma Giuls era certa di non conoscerlo. “Ci conosciamo?” Chiese la ragazza quando il ragazzo le fece segno di fermarsi mettendosi in mezzo e impedendole di passare. “No, ma sono certo si possa rimediare. Potrei avere quella cassa un momento?” Rispose. Anche il tono di voce era simile a quello di Raziel. “Non vedo una buona ragione per dartela.” Rispose Giuls. “In tal caso, te ne darò una. Ti sfido in un due contro due. Battimi, e ti lascerò passare.” “Ci sto.” Rispose Giuls, mandando in campo Venusaur. Se dovevano combattere, tanto valeva farlo cominciando con le armi pesanti. Senza dire una parola, il ragazzo rispose con Charizard. Giuls imprecò a denti stretti, poi attivò la Megaevoluzione. Con sua sorpresa, anche l’altro la utilizzò, e davanti a MegaVenusaur un attimo dopo si erse un MegaCharizard X. “Venusaur, Mega…” “Charizard, Dragartigli.” Rispose il ragazzo. Charizard si lanciò con estrema ferocia contro Venusaur con una mossa che Giuls non aveva mai sentito nominare, e gli artigli del Pokémon scagliarono via la Pokémon. “Venusaur, Solar…” “Charizard, Fuocobomba.” Ordinò l’avversario, e Charizard colpì con un Fuocobomba di fiamme blu. Venusaur si rialzò e scagliò un Solaraggio, ma Charizard lo schivò e a un ordine del ragazzo misterioso colpì con gli artigli nuovamente, abbattendo Venusaur con ferocia. “Tutto qui?” Chiese quello, visibilmente insoddisfatto. Giuls richiamò Venusaur, poi si guardò intorno, e annuì. Meglio usarlo sulla terra che rischiare di perdere. Detto ciò, mandò in campo la sua Lapras. La Pokémon scagliò subito un Geloraggio, e Charizard fu colpito. Come aveva pensato Giuls, quel MegaCharizard era per metà Drago. Il che voleva dire che i danni da Ghiaccio restavano gli stessi. “Mira alle ali!” Gridò Giuls, e Lapras obbedì. Mentre ogni Fuocobomba veniva bloccato da Idropompa, i Geloraggi colpirono uno dopo l’altro, finché un’ala si congelò. Il Charizard precipitò al suolo, e due Geloraggi lo sconfissero. “Beh, devo dire che è stato decente.” Commentò l’altro, poi schierò Dragonite. Il Pokémon aveva un colore diverso dal normale, ed era una femmina. La Dragonite ruggì e si scagliò all’attacco con Tuonopugno. Prima di poter colpire con Geloraggio, Lapras fu scagliata via e sconfitta. “Ma non abbastanza. Adesso, la cassa.” Disse il ragazzo. Giuls annuì, richiamando Lapras e porgendogli la cassa. Se quello avesse provato a fuggire, lo avrebbe inseguito, ma non voleva andare contro l’accordo preso. Il ragazzo la aprì e sollevò la pietra, guardandola al sole. La soppesò un po’, poi la ripose nella cassa. “Non ci siamo… Non è lei…” Lo sentì borbottare Giuls. “Bene, il mio compito è finito. Ora, me ne vado. Spero che la prossima volta sarai più… interessante.” Commentò. Poi balzò sul Dragonite, che scomparve in cielo. Giuls raccolse la cassa e si girò, perplessa, chiedendosi chi diavolo fosse quel tizio. “Bah, non pensiamoci più.” Si disse, mentre il telefono squillava. Era certa di sapere chi ci fosse dall’altra parte. Perciò si guardò bene dal rispondere. Quei tre meritavano una piccola punizione, e quella andava bene come un’altra. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92, Enemy, Dragozard e 1 altro 4 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 4 agosto, 2016 Autore Condividi Inviato 4 agosto, 2016 (modificato) Post-lega di Kanto (Draconix) Draconix sorvolò il mare di lava su Charizard, guardando sconsolato verso il basso. L’Isola Cannella, con tutto quello che c’era sopra, era andata. Non che fosse inaspettato: tutti sapevano che il vulcano aveva già eruttato altre volte, ma da quando Blaine aveva costruito la propria Palestra proprio sopra il cono vulcanico, per monitorarlo al meglio, non c’era più stata alcuna eruzione. Eppure, alla fine, il vulcano si era risvegliato. Ci aveva messo molto, certo, ma alla fine l’eruzione era stata inevitabile. Blaine non aveva perso tempo. Già diverse ore prima dell’esplosione la maggior parte degli uomini e dei Pokémon dell’isola erano stati evacuati, quando l’attività del magma sotterraneo aveva superato il livello di guardia. Draconix si concentrò per confrontare quello che vedeva con ciò che ricordava. La Palestra era esplosa, ovviamente, non appena il vulcano aveva eruttato. Insieme a lei, erano saltati in aria tutti i quartieri limitrofi. La lava aveva poi preso a colare, inesorabile, troppa per essere fermata dai Pokémon Acqua. Villa Pokémon era bruciata, insieme a tutte le case e al Pokémon Market. Il Centro Pokémon per il momento sembrava esserne uscito praticamente illeso, dato che sorgendo sul lato sud dell’isola era ben lontano dal cratere. Nonostante ciò avrebbe dovuto di certo aspettare molto tempo prima di essere rimesso in attività, sempre che nel frattempo non fosse crollato per altre cause. Anche il laboratorio di ricerca era andato, si rese conto Draconix, pensando al suo amico Ivan. Per fortuna, sapeva che tutti gli studiosi erano già stati portati via da ore, insieme a tutto il materiale del laboratorio. Si scorgeva ancora il tetto, ma tutto il resto era stato ricoperto dalla lava. Draconix fece un ultimo volo, poi sollevò il telefono. “Confermo, non rimane più nessuno sull’isola. Almeno, nessuno che si possa recuperare.” “Ricevuto.” Rispose la voce di Blaine, che in quel momento stava coordinando l’installazione del campo profughi sulle Isole Spumarine “Adesso però rientra. Abbiamo un altro problema.” Draconix riattaccò, perplesso, poi fece girare Charizard e puntò verso le Isole. Arrivato alle Isole, si rese conto che c’era effettivamente qualcosa che non andava: nella fattispecie, un grosso Pokémon Ghiaccio molto arrabbiato. Blaine stava combattendo contro Articuno, che evidentemente non aveva gradito l’intrusione massiccia. Il Pokémon stava scagliando a ripetizione mosse Ghiaccio, congelando acqua, roccia e sabbia indiscriminatamente, e aveva trasformato metà dell’isola orientale in un blocco di ghiaccio. L’Arcanine di Blaine era in difficoltà, chiaramente sulla difensiva nonostante il vantaggio che avrebbe dovuto avere contro un avversario di tipo Ghiaccio. Draconix si lanciò all’attacco. Charizard ruggì e lanciò un Fuocobomba… che si fermò a metà strada, quando Articuno si girò all’improvviso e scagliò una Bora, dissipando completamente le fiamme. “Woah, ok, non me l’aspettavo. Va bene, proviamo questo.” Commentò il ragazzo, mentre Charizard Megaevolveva lanciandosi all’attacco. La forma Y emise un calore fortissimo, e il sole sembrò splendere più forte di prima. Il Fuocobomba che scagliò era più potente, e Bora non riuscì a fermarlo… ma lo indebolì tanto che Articuno poté schivarlo con calma. A quel punto, Charizard scese in picchiata e fece atterrare Draconix vicino a Blaine, che sorrise. “Draconix, meno male. Come vedi, abbiamo un problema.” “Lo vedo. Dici che si è spaventato?” “Credo che non gli piaccia così tanta gente sulle sue isole. Vorrei convincerlo a calmarsi, ma non sembra sentirci. Fammi un favore, va sull’altra isola e fa evacuare quelli che sono già sbarcati. Lo terrò impegnato.” “D’accordo. Charizard, resta qui e aiuta Blaine!” Gridò il ragazzo, lanciando in acqua una Poké Ball e saltando su Seadra. Dopo una breve nuotata, Seadra fece sbarcare Draconix sull’isola occidentale. Il ragazzo lo richiamò e corse dall’altro lato. Afferrato il megafono di una delle guardie, saltò su Fearow. “Attenzione, a tutti i presenti. Il Capopalestra Blaine mi ha inviato per dirvi di rientrare sulle navi fino a che non avremo calmato Articuno. Ripeto, rientrate sulle navi fino a che…” Poi guardò a ovest e la frase gli si fermò in bocca. La spiaggia era molto grande. Troppo. Vide alghe e Pokémon acquatici spiaggiati. E capì cosa stava succedendo. Un secondo dopo, l’acqua tornò al livello normale, e si sentì un rombo. “Prendete le navi! Subito! A tutta velocità verso est!” Gridò. Sapeva che era troppo tardi, ma mentre il profilo di un'enorme onda compariva all’orizzonte la gente prese a gridare. Lo tsunami si stava avvicinando, ad alta velocità. “Dannazione!” Pensò, girandosi e volando verso l’isola orientale. “Blaine!” Gridò, vedendo l’allenatore in difficoltà. Adesso in campo c’erano Ninetales e un quasi esausto Charizard, che ansimava vistosamente. “Draconix, cosa…” Chiese, e in quel momento, girandosi, scorse l’onda “NO!” “Articuno!” Gridò a quel punto Draconix, cercando di attirare l’attenzione del Pokémon “Guarda laggiù!”. Indicò al Pokémon leggendario l’onda, e quello strabuzzò visibilmente gli occhi. Istantaneamente, il Pokémon si sollevò in volo e si diresse a ovest. Draconix lo seguì. Il leggendario si lanciò davanti all’onda, ormai in procinto di colpire le isole, e sbatté le ali. Draconix chiuse gli occhi mentre l’acqua veniva loro addosso… e quando li riaprì una montagna di ghiaccio si ergeva davanti a lui. Articuno si girò verso di lui e il ragazzo lo fissò, sollevando le mani dalla cintura “Non vogliamo farti del male. Siamo fuggiti da un’eruzione vulcanica, che ha causato quel maremoto.” Il Pokémon lo fissò, poi volò via, scomparendo verso ovest. Draconix atterrò tra la folla. “Draconix, cos’è successo?!” Chiese Blaine. “Ho pensato che se avessi fatto vedere lo tsunami ad Articuno, lo avrebbe fermato, se non altro per proteggere le isole. A quel punto sono riuscito a fargli capire che non eravamo suoi nemici.” “Per fortuna. Ma sono preoccupato per Kanto. Spero non arrivino maremoti anche lì.” Draconix annuì, poi si girò verso ovest. Mentre il sole tramontava, la luce rossa della lava e il fumo nero sopra di essa erano chiaramente visibili. E sopra di esso, gli sembrò di scorgere una macchia azzurra, Articuno che volava lentamente intorno all’isola in fiamme. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92, Enemy, SeanDelta e 1 altro 4 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 25 agosto, 2016 Autore Condividi Inviato 25 agosto, 2016 (modificato) Post-lega di Kanto (Darken) Darken sorvolò quello che rimaneva della Torre Pokémon, scuotendo la testa. Il terremoto l’aveva destabilizzata, e il maremoto era stato così gentile da abbatterla e disperderla per chilometri e chilometri, sia in mare che sulla terraferma. “Almeno non dobbiamo preoccuparci che i Gastly siano affogati.” Si disse con un sospiro, fissando i grandi sciami di Pokémon gassosi nascosti all’ombra di rocce, edifici distrutti o caverne. La colonia di Cubone invece era stata evacuata ore prima che il maremoto colpisse la città, come del resto gli abitanti. Poi fece segno a Peat di scendere. La città stava venendo lentamente ripulita dal fango grazie a squadre di uomini e Pokémon. Davanti alla casa, con una pala in mano, l’anziano si stava dedicando al duro lavoro a propria volta. “Quindi, cosa ne pensi?” Chiese il vecchio vedendolo atterrare. “Niente da fare, andrà ricostruita da zero.” Rispose, scuotendo la testa. “Lo supponevo, a questo punto, mi conviene accettare la proposta di Radio Johto.” “Quale proposta?” “Tempo fa ci fu chiesto di costruire una Torre Radio a Kanto. L’idea era di convertire la Torre Pokémon, ma la cittadinanza decise che l’idea era pessima. Quindi provarono ad Aranciopoli, ma i lavori non poterono cominciare per via di alcune difficoltà. Adesso, però, la Torre è crollata. Non ci vedo nulla di male nel sostituirla.” “No infatti. Raziel come l’ha presa? Ho provato a telefonargli ma…” “Sì, è troppo impegnato. Con il fatto che ha annunciato il suo ritiro, un sacco di aspiranti si sono presentati sull’Altopiano Blu per sfidarlo. Tutti quelli che vincono il torneo possono ritentare la scalata al Campione quante volte vogliono, e un sacco di gente si stava preparando per sfidare lui. Dopo l’annuncio, ovviamente, vogliono tutti fare un tentativo.” “Beh, immagino che vista la situazione sia un bene.” “Sì, la prima volta che gli ho parlato dicendogli del crollo era distrutto. Sono abbastanza sicuro che stesse piangendo, e posso capirlo. La seconda, quando gli ho detto della possibilità della Torre Radio, mi ha urlato contro per dieci minuti buoni, ma alla fine credo abbia capito.” “Speriamo.” Rispose Darken “Cosa ne sarà dei Gastly e degli Haunter?” “Oh, troveranno dove andare. Piuttosto, c’è una questione di cui dovrei discutere con te.” “Certo, mi dica.” “Vedi, la Torre Radio richiederà notevoli quantità di elettricità per funzionare. Perciò, vorremmo riattivare la Centrale Elettrica abbandonata che si trova a nord di qui. Il problema è che Zapdos ci ha fatto il nido.” “Quindi cosa farete?” “Beh, Zapdos è un leggendario con cui si può ragionare, almeno secondo le leggende. Un buon allenatore potrebbe andare da lui e chiedergli di lasciare la Centrale, senza scacciarlo a forza. Però quell’allenatore dovrebbe essere preparato a combattere un leggendario. E per una lotta del genere ci vuole l’arsenale adatto.” Darken annuì “Quindi lei vuole che io vada da Zapdos, con una squadra in grado di resistere contro di lui, e lo convinca, senza forzarlo, a lasciare la Centrale.” “Sì. Radio Johto aveva già fatto firmare tutti i permessi all’Associazione Pokémon per far organizzare una task force e riprendersi la Centrale con la forza, ma preferirei che non si dovesse arrivare a tanto.” “No certo. Me ne occuperò io. Preparo il team e parto.” Fuji annuì, ringraziando il ragazzo. Darken valutò rapidamente le opzioni. Ovviamente, ci volevano Pokémon Terra. Ricordava fin troppo bene come era finita l’ultima volta contro Moltres, e non voleva ripetere l’esperienza. Sorrise, e cambiò rapidamente la squadra. Volò poi sul lato opposto del Tunnel Roccioso, dove depositò anche Peat, e nuotò fino alla centrale sul dorso di Rhydon. Non aveva la minima idea di come potesse il Pokémon nuotare, ma aveva deciso che non era il momento di interrogarsi su queste cose. Il ragazzo sorrise. Entrato nella Centrale, ne percorse i lunghi corridoi labirintici, e al centro di essa, vicino a un buco nel soffitto, trovò Zapdos nel nido. Il Pokémon era sveglio, e lo seguì con lo sguardo mentre si avvicinava. “Zapdos, sono qui a nome degli abitanti di Lavandonia. Hanno bisogno di riaprire questa Centrale, e questo significa che devi spostare il tuo nido. Ti prego.” Il Pokémon lo fissò per un momento, poi si alzò in volo. Soddisfatto, il ragazzo uscì dalla Centrale… e si trovò davanti uno Zapdos infuriato intento a combattere quelli che sembravano membri del Team Rocket. “Ehi, che diavolo state facendo?!” Gridò. “Non impicciarti, ragazzo.” Rispose uno dei cinque “Con Giovanni scomparso, saremo noi a rifondare il Team, non quegli altri idioti.” “E per farlo ci prenderemo Zapdos.” Aggiunse il secondo. Darken fissò i Pokémon che stavano usando, e si trattenne a stento dal ridere. Erano tutti Pokémon di tipo Terra, anche abbastanza deboli, come Diglett, Geodude e Graveler. Come era prevedibile, il leggendario, anche se svantaggiato, li sconfisse tutti. “Cosa?!” Esclamò quello che aveva parlato prima. “Oh, che cosa inaspettata. Che sorpresa. Non l’avrei mai detto.” Commentò Darken, con un tono marcatamente ironico, mentre Zapdos si limitava a volare via, ignorando i membri del presunto Team Rocket. “Cos’è, vuoi fare il simpatico?” “No, voglio che ve ne andiate subito. Non me la sento di infierire, quindi per oggi potete andare.” Rispose il ragazzo. “Con chi credi di avere a che fare, ragazzo?” “Beh, voi avete a che fare con un finalista della Lega. Con chi ho a che fare, io?” I cinque arretrarono, sorpresi “Aspetta, io lo conosco, è il ragazzo del Monte Luna!” Esclamò uno. “E della Torre Pokémon!” Aggiunse un secondo. “Ehi, ero anche alla Silph. Non se lo ricorda mai nessuno, potrei offendermi.” “D’accordo. Ritirata!” Rispose quello che doveva essere il capo. Gli altri non se lo fecero ripetere due volte. Darken ridacchiò. Quei ladruncoli non valevano nulla, inutile preoccuparsene. Si diresse al fiume sorridendo, percorrendolo, quando scorse una figura intenta ad osservare i cinque Rocket in fuga. L’uomo scosse la testa, e imboccò il Tunnel Roccioso mentre il ragazzo sbarcava, diretto al Centro Pokémon. “Chissà chi era.” Si chiese. Per un momento si domandò se non potesse essere Giovanni, ma da quel che sapeva l’uomo non era neanche più a Kanto. “Oh beh, non lo scoprirei comunque, tanto vale non pensarci.” Decise, soddisfatto. Poi tirò fuori il telefono, e mentre entrava nel Centro Pokémon chiamò Fuji. Aveva parecchio da raccontargli. Squadra: Medaglie: Modificato 6 ottobre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Dragozard, Enemy, Giuls92 e 2 altri 5 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 4 settembre, 2016 Autore Condividi Inviato 4 settembre, 2016 (modificato) Epilogo di Kanto Dragozard entrò in campo, la folla che fischiava e batteva le mani. Quella era la finale della Lega di Kanto, la prima da quando Lance aveva riottenuto il titolo di Campione. Ma Dragozard sapeva che l’eccitazione non era né per Lance, né per lui. No, era per il suo avversario. Il ragazzo entrò in campo, con un Pikachu sulle spalle. Aveva diciotto anni, ma ne dimostrava molti meno, visto che era basso e magro. Ma nessuno poteva negare la sua abilità. Non solo era diventato un dex holder, insieme a Dragozard, ma Rosso era anche l’unico allenatore che in battaglia usava solo poche parole per guidare i suoi Pokémon, accompagnate da gesti. Anzi, spesso usava solo i gesti. I due si fissarono negli occhi, poi schierarono i rispettivi Pokémon. Il Vileplume di Dragozard entrò in campo fronteggiando un Lapras. Il Pokémon Erba si lanciò all’attacco con Petalodanza, ruotando su se stesso e colpendo l’avversario al petto, ma Rosso schioccò le dita e Lapras rispose con Geloraggio. Una seconda Petalodanza lo centrò, e il secondo Geloraggio mancò l’avversario. Poi, Vileplume arretrò, confuso. Lapras se ne rese conto, e caricò con un Corposcontro… per essere colpito da Sonnifero. L’allenatore sorrise. La Baccaki aveva funzionato, come dimostrò il Lapras che crollava addormentato. Rosso lo richiamò subito, e un Charizard prese il suo posto. Un Fuocobomba centrò Vileplume, che crollò. Dragozard imprecò, e la sua mano andò automaticamente verso il posto dove di solito aveva la Poké Ball di Raichu, ma si rese conto che Raichu non c’era, infortunato per l’incidente sulla Via Vittoria. Poi mandò in campo Esphere. L’Electrode scagliò un Fulmine, poi schivò un Fuocobomba e colpì con un secondo Fulmine. Il Charizard ruggì, lanciandosi all’attacco, ma l’Electrode si mosse a tutta velocità schivandolo, poi colpì ancora con Fulmine. Charizard lanciò un'ultima sfera di calore verso l’alto, poi crollò. Rosso lo richiamò, poi mandò in campo Venusaur. Dragozard sorrise, e subito dopo Esphere lanciò un Sonicboom che scagliò via Venusaur. Stava già cantando vittoria, quando un Foglielame centrò in pieno Esphere, facendolo schiantare contro il muro. Il Giornodisole di Charizard stava avendo effetto, e un secondo Foglielama centrò Esphere, che Dragozard richiamò prima che si stancasse troppo. Poi mandò in campo Charizard. Ma l’avversario richiamò Venusaur, schierando invece Blastoise. “Tutti e tre?” Si chiese Dragozard, fissando il Blastoise. Poi richiamò Charizard e mandò in campo Esphere, che lanciò subito un Fulmine verso Blastoise, il quale si ritirò nel guscio ma subì comunque danni. Esphere non cessò di attaccare, ma dopo un paio di colpi Blastoise fu sostituito da Venusaur di nuovo. Che però fu centrato in pieno da due Sonicboom e crollò, mentre ancora caricava il Solarraggio. A quel punto, Rosso mandò in campo uno Snorlax. Il Pokémon colpì con Megapugno, lanciando via Esphere che, già danneggiato, crollò. Dragozard lo richiamò, poi mandò Charizard. Come si aspettava, a entrare in campo fu Blastoise, questa volta però il suo Charizard si lanciò all’attacco, colpendo con Fuocobomba e scagliando via il Blastoise. Il Pokémon, a causa dei colpi precedenti, andò KO. A quel punto, entrò nuovamente in campo Snorlax. Dragozard riflettè un momento. Usare Charizard contro un Pokémon con Grassospesso era assurdo. Perciò… beh, non aveva scelta. Richiamò Charizard e mandò in campo il Pokémon che non usava da… da quando aveva lasciato. Il Raticate entrò in campo e si lanciò con Superzanna, poi con Iperzanna, poi con Morso. Un Megapugno lo lanciò via, ma furioso il Pokémon si rialzò e si lanciò con un Attacco Rapido. Lo Snorlax crollò. Dragozard scosse la testa. Odiava quel comportamento. La rabbia, l’assoluta mancanza di divertimento… Era davvero troppo. Poi, il Pikachu entrò in campo. Un Tuono, e Raticate volò contro la parete, sconfitto. Dragozard scosse la testa, imprecando. Con Raichu ferito, aveva dovuto iscriversi con i soli cinque Pokémon che possedeva. E con Vileplume, Esphere e Raticate KO, restavano solo due scelte. E nessuna delle due funzionava contro Pikachu. Perciò, decise di finirla subito e schierò Golbat. Il Pokémon lanciò un Supersuono, confondendo Pikachu. E un attimo dopo Rosso richiamò il Pokémon e lo sostituì con Lapras, ancora addormentato. Golbat colpì con Attacco d’Ala, ma Lapras si svegliò e scagliò un Geloraggio. Fu sufficiente a sconfiggere il pipistrello, come d’altra parte il ragazzo si aspettava, anche se sperava facesse qualche danno in più. A quel punto Charizard entrò in campo e, con un solo Fuocobomba, sconfisse l’avversario. Poi entrò in campo il Pikachu. Dragozard prese il comando e a un suo comando Charizard colpì il terreno con un Terremoto, cogliendo di sorpresa l’avversario… poi un Tuono lo investì in pieno, sconfiggendolo. Dragozard sospirò, richiamando Charizard nella Poké Ball. Alla fine, aveva perso. Quel ragazzo era incredibile. Scosse la testa e allungò la mano, che l’avversario strinse. Poi, senza una parola, i due si separarono. Dragozard si allontanò dall’arena, dirigendosi verso la sua stanza. Poteva usarla ancora fino alla fine della sfida con il Campione, Lance, poi avrebbe deciso cosa fare. Aveva un paio di idee. Una, soprattutto. Stava ancora riflettendo, entrando nella propria camera, quando si rese conto che qualcuno era seduto al centro della stanza. Un uomo alto, con impermeabile e borsalino neri. Ma anche così Dragozard lo riconosceva fin troppo bene. “Giovanni.” Disse a denti stretti. “Ah, Dragozard, che piacere vederti. Suvvia non fare così” Aggiunse, notando che il ragazzo non era per nulla felice di vederlo “Sono solo venuto a fare una visita a uno dei miei uomini migliori.” “Ex – uomini.” “Oh, certo, ex. Eppure eri così soddisfatto quando ti ho lasciato entrare nel Team Rocket.” “Mai quanto sono stato soddisfatto di uscirne!” Rispose il giovane, alzando la voce. “Sì, ho sentito che ti sei divertito dopo che un certo ragazzo con un Gengar ha distrutto l’organizzazione. Hai mollato i tuoi compagni, ti sei iscritto al corso per aspiranti Dex-Holder del professor Oak, e sei riuscito a ottenere il tuo starter. E da quel momento hai dato la caccia ai rimasugli del Team Rocket qui a Kanto. Sbaglio?” “No. Cos’è, sei venuto per vendicarti?” Giovanni sorrise “Dragozard, non sono più lo stesso di un tempo. Ho commesso molti errori, e me ne pento. Non sono qui per vendicarmi, sono qui per ringraziarti. Hai eliminato i resti di quel male che io ho creato.” Dragozard lo fissò sorpreso “Come mai questo cambiamento?” L’ex – Capopalestra ridacchiò “Il ragazzo, Raziel. Dopo che mi ha sconfitto, mi ha fatto capire che nella vita ci sono altre cose che contano oltre al denaro. D’altronde, non sarà accumulare soldi ora che mi ridarà mia moglie. Gli devo davvero molto.” “Giovanni…” “No, Dragozard, sono felice per te. Io sto per partire, andrò a cercarmi un posto isolato dove nascondermi. Ma prima ho un favore da chiederti.” “Certo, dimmi.” Rispose il ragazzo. “Grazie. Bene, volevo offrirti uno scambio equo.” “Sicuro di essere cambiato?” Chiese Dragozard, a cui il tono dell’uomo ricordava un po’ troppo i tempi in cui era il capo del Team Rocket. “Certo. Quello che devo chiederti è di cercare mio figlio.” “Cosa?” “Cercare mio figlio Argento. I miei informatori negli ultimi rapporti dicevano che si trovava a Johto. Se c’è ancora, voglio chiederti di cercarlo. In cambio, ti darò delle informazioni sui membri del Team Rocket rimasti.” “E cosa dovrei fare se lo trovassi?” “Solo dirgli che, se vuole vedere suo padre, lo troverà alle cascate Tohjo il primo del mese, ogni mese. Non mi pare qualcosa di problematico.” Dragozard annuì “D’accordo. E le informazioni?” “A Kanto non ti devi preoccupare che il Team Rocket riemerga, te l’assicuro. Quello a cui devi pensare è Johto.” “Johto?” “Sì. Ho scoperto che a Johto si sono rifugiati i quattro Generali Rocket. E anche un certo… benefattore.” “Non capisco.” “Sappi solo che i soldi per fondare il Team Rocket non erano miei. E neanche i soldi per questo nuovo Team Rocket sono loro. C’è qualcuno dietro...” “Chi?” “Non lo so. Mi offrirono i soldi, e io li presi. In cambio, gli inviavo certi Pokémon da una lista. Non ho idea di cosa se ne facessero, e non mi interessava. Quello che mi preoccupa, è quello che accadrà adesso. Ed è il motivo per cui voglio sparire.” “Capisco. In tal caso, d’accordo. Voglio crederti. Non eri un capo cattivo, e l’errore di essere nel Team Rocket era mio. Se incontrerò tuo figlio Argento… però come faccio a riconoscerlo?” “Capelli rossi. Occhi grigi. Da quel che so si comporta in maniera… non esattamente legale. Dovresti riuscire a riconoscerlo, credimi.” “D’accordo. Farò il possibile.” “Grazie.” Rispose Giovanni alzandosi “Ah, e noi…” “Non ci siamo mai visti. Certo.” Giovanni sorrise, poi uscì dalla stanza. E Dragozard si chiese se l’avrebbe mai rivisto. Squadra: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Dragozard, Giuls92, SeanDelta e 1 altro 4 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 18 settembre, 2016 Autore Condividi Inviato 18 settembre, 2016 (modificato) ARCO DI JOHTO Giuls VS Valerio Giuls oltrepassò il Percorso 30, guardandosi intorno. Aveva già lasciato Fiorpescopoli, quindi secondo la mappa mancava solo quella strada per arrivare a Violapoli. Poi, sentì una voce alle sue spalle. “Altolà, signorina con il riccio in fiamme, nessuno passa di qui senza aver sfidato l’invincibile, l’inimitabile, l’incontenibile, l’inarrestabile, l’in… l’in…” Giuls si girò e si rese conto di due cose. Prima di tutto, a parlare era stato un ragazzino con un cappello blu, che in quel momento stava palesemente cercando una parola per continuare. La seconda era che Cyndaquil non si trovava più nella sua Poké Ball. A quel punto, il ragazzino riprese a parlare “L’intramontabile Gennaro, ed ovviamente il suo invincibile, inimitabile eccetera Rattata.” Esclamò lanciando in campo Rattata, che sembrava esattamente come qualunque altro Rattata. “Intramontabile?” Chiese Giuls sorridendo. “Trovala tu una parola migliore!” “Insuperabile?” Gennaro la fissò per un momento, poi gridò “D’accordo, signorina col riccio in fiamme esperta in aggettivi, l’hai voluto tu! Rattata, attacca con Azione!” Giuls ridacchiò di nuovo, poi ordinò a Cyndaquil di attaccare, e con un Braciere fermò la carica di Rattata, finendolo con un Azione. “Non era poi così inarrestabile, insuperabile, invincibile, incontenibile ed inimitabile. Dovresti pensare a prendere altri Pokémon, oltre a Rattata.” Commentò la ragazza richiamando Cyndaquil, poi si allontanò, lasciando il ragazzino a curare il suo Rattata. Si sentì un po’ in colpa, ma lasciò perdere. Una lezione di umiltà avrebbe fatto bene al bambino. Proseguì lungo i percorsi 30 e 31, affrontando svariati allenatori, poi finalmente raggiunse Violapoli. Estrasse il Pokégear che il professore aveva dato ad alcuni, e controllò cosa diceva della città. “Vediamo, oltre alla Palestra qui in città c’è… Oh, interessante.” Si disse, leggendo il foglio “La Torre Sprout, dove ci si può allenare. Vale la pena andarci.” Pensò. Perciò, si diresse verso l’alta torre. Entrata, un monaco la salutò “Benvenuta, signorina. E benvenuto al suo Cyndaquil.” Aggiunse. Giuls si girò di nuovo, e si rese conto che il Pokémon aveva deciso di farsi un’altra passeggiata. “Bene, adesso, credo di doverti spiegare come funziona l’allenamento, ma è molto semplice. Devi raggiungere l’ultimo piano affrontando tutti i monaci che trovi lungo la strada, nessuno escluso, e una volta in cima affrontare il gran maestro. Puoi usare al massimo due Pokémon.” “Non c’è problema, userò solo lui.” Rispose la ragazza indicando Cyndaquil, che in quel momento sembrava estremamente interessato a infilare la testa in un buco dove un tempo un Rattata doveva avere la sua tana. Imbarazzata, Giuls lo tirò fuori e lo richiamò nella Poké Ball. Il monaco annuì e la lasciò passare. La scalata successiva fu rapida e indolore. I Bellsprout cadevano come mosche davanti a Cyndaquil, che nel frattempo era nuovamente uscito dalla sua Poké Ball. A quel punto, la ragazza rinunciò all’idea di richiamarlo, visto che tanto il Pokémon la seguiva lo stesso. Arrivata all’ultimo monaco prima della cima, si trovò davanti un Hoothoot, ma non fece molta differenza. Quindi, raggiunse la cima della torre, dove trovò un anziano. “Benvenuta, signorina. Posso sapere il tuo nome?” “Sì, mi chiamo Giuls.” Rispose la ragazza. “Oh, è la prima volta che mi capita un partecipante della Lega di Kanto. Immagino tu sia qui per la Lega di Johto, in tal caso, sei nel posto giusto.” “Cosa intendi?” Chiese la ragazza. “Che qui molti grandi allenatori si sono allenati, anche a lungo. Ma bando alle ciance, credo che ci aspetti una sfida.” Replicò il monaco, schierando Bellsprout. Come al solito, i primi due avversari furono una passeggiata. Poi entrò in campo Hoothoot. Giuls attaccò con Attacco Rapido, ma il Pokémon resistette e rispose con Ipnosi, addormentando l’avversario. Mentre dormiva, Cyndaquil fu colpito da alcune Beccate. “E adesso che farai?” Chiese l’anziano. La ragazza fissò il Pokémon addormentato, poi gridò “Forza Cyndaquil, Braciere!” Il Pokémon si riscosse dal sonno e colpì con Braciere giusto in tempo. Hoothoot arretrò e provò ad addormentarlo, ma un Attacco Rapido pose fine alla lotta. “Ottimo lavoro Giuls. Vedo che anche il tuo Pokémon ha gradito.” Commentò. Cyndaquil in quel momento fu avvolto da una luce bianca e diventò un Quilava. Giuls sorrise. Come sperava, l’allenamento nella Torre le aveva permesso di farlo evolvere. “Oh, e questo è un premio. Un piccolo pensiero.” Aggiunse l’anziano, porgendole una MT, mentre l’accompagnava giù dalla torre con un apposito ascensore. “So che Flash non è molto gradita, ma potrebbe servirti per attraversare luoghi bui.” Giuls lo ringraziò e uscì dalla Torre. Poi, si diresse spedita alla Palestra. Le parve di scorgere Raziel tra la folla, e lo salutò, poi si diresse al Centro Pokémon. Entrata in Palestra, si guardò intorno. Si trovò davanti un ascensore. Dopo essere salita vide due strade. Una di legno ad esse, che la portava ad affrontare due allenatori, e una di vetro che le permetteva di aggirarli. La sola idea di passare sul vetro era spaventosa, perciò scelse la piattaforma di legno. Affrontò e sconfisse i due allenatori, raggiungendo Valerio. “Ciao sfidante. Io sono Valerio, Capopalestra di Violapoli. Scegli i tuoi due Pokémon per la sfida e cominciamo.” Disse il Capopalestra schierando Pidgeot. “D’accordo.” Rispose Giuls. La mano le andò meccanicamente alla Poké Ball di Lapras, ma la allontanò scuotendo la testa, e schierò Quilava. Avrebbe tenuto Lapras di riserva. Il Pokémon fuoco scagliò un Braciere, ma il Pidgeot schivò e rispose con Attacco d’Ala, lanciando via il Pokémon avversario. A mezz’aria, Quilava si arrotolò su se stesso, e prese a ruotare. Il Ruotafuoco centrò Pidgeot lanciandolo via. Il Braciere successivo centrò l’avversario, scottandolo. Il Pokémon rispose con un secondo Attacco d’Ala, ma l’Attacco Rapido di Quilava colpì prima e pose fine alla lotta. “Oh, molto bene.” Commentò Valerio. Poi mandò Fearow. Quilava lo caricò con Ruotafuoco, ma il Pokémon Volante rispose con Perforbecco, sconfiggendo Quilava. La ragazza annuì. Sperava di non doverlo usare, ma mandò Lapras che, con un Geloraggio, pose fine alla lotta. “Beh, era prevedibile contro un Lapras, ma mi compiaccio che tu abbia deciso di non usarlo subito. Ecco a te la medaglia.” Rispose porgendole l’oggetto “E ovviamente una MT, Fangosberla.” La ragazza lo ringraziò ed uscì dalla Palestra, dirigendosi al Centro Pokémon. Squadra: Medaglie: Modificato 31 ottobre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Dragozard, Giuls92 e Enemy 3 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 3 ottobre, 2016 Autore Condividi Inviato 3 ottobre, 2016 (modificato) Draconix VS Valerio Draconix stava percorrendo il percorso 30 quando un ragazzino si mise in mezzo alla strada, sorridendo trionfante. “D’accordo, la ragazza esperta in aggettivi era troppo forte, ma posso sicuramente battere te, tizio con il dinosauro roccioso.” Disse mandando in campo Rattata, mentre il Larvitar di Draconix si avvicinava. “Sei sicuro di riuscire a…” Iniziò Draconix, ma il ragazzino lo interruppe. “Niente paura, l’insuperabile Rattata ti sconfiggerà!” Gridò. Rattata colpì con Azione, che non fece in alcun modo danni all’avversario. In compenso, il Morso del Larvitar gli fece parecchio male. E un secondo morso lo sconfisse definitivamente. Draconix e Larvitar salutarono il ragazzino, e si allontanarono. Affrontarono gli allenatori sul percorso, poi il ragazzo richiamò il Pokémon una volta arrivati a Violapoli. Si guardò intorno. Sapeva della Torre Sprout, ma l’unico a cui serviva allenamento, almeno per il momento, era Larvitar, e di certo i Bellsprout non erano un buon avversario. Si diresse prima di tutto al Centro Pokémon, e da lì si guardò intorno. Fatto curare Larvitar, stava per uscire quando scorse qualcuno che somigliava molto a Lewis, il suo caro amico dell’Isola Cannella. Quando provò a chiamarlo però il ragazzo non rispose, e lo perse in fretta tra la folla. “Forse non mi ha visto.” Si disse “O forse non era lui.” Dopodiché, si diresse alla Palestra. Visto che era una Palestra di tipo Volante, avrebbe dovuto avere un vantaggio di tipo, ma per ogni evenienza aveva i suoi Pokémon. Dopo aver sconfitto velocemente alcuni Avicoltori, si trovò davanti Valerio, il Capopalestra. “Draconix, dico bene? Ti ho visto alla Lega. Hai dei Pokémon Volante ben allenati in squadra. In ogni caso, il nostro sarà un due contro due, d’accordo?” Il ragazzo annuì, schierando Larvitar, e l’altro mandrò Pidgeot. “Usi sempre quel Pokémon contro gli allenatori senza medaglie?” Chiese. “Solo contro quelli che hanno già affrontato una Lega. Sai, un minimo di sfida.” Disse, mentre Pidgeot colpiva con Attacco d’Ala. Fece pochi danni, e Larvitar rispose con Stridio. Il Pokémon Volante lanciò un verso, cui seguì una Terrempesta. Un’enorme quantità di sabbia si staccò dal corpo di Larvitar e prese a ruotare in campo, danneggiando leggermente Pidgeot. A quel punto, mentre il Pokémon lanciava un nuovo verso, Larvitar colpì con Morso, ripetendo il colpo, nonostante un Attacco d’Ala, che lo danneggiò lievemente di più, seguito da un Morso che lo portò alla vittoria. “Molto bene.” Disse Valerio, e schierò Fearow. Il grosso Pokémon Volante colpì con Perforbecco… che fece crollare Larvitar. “Ma cosa…” Chiese Draconix, poi capì “Speculmossa su Stridio!” Esclamò, pensando ai due versi lanciati in precedenza da Pidgeot. “Un attimo troppo tardi.” Replicò Valerio. Draconix annuì, poi lanciò in campo Fearow. “Oh, vogliamo vedere chi vincerà tra noi due?” Chiese Valerio, mentre il suo Pokémon, più veloce, colpiva per primo con Perforbecco. Il Fearow di Draconix arretrò e si sollevò più in alto. Al turno dopo, precipitò con un Aeroattacco sull’avversario, che resse e rispose con un Perforbecco. A quel punto, la lotta fu tra Perforbecco e Furia. Fu una battaglia di becchi lunga ed intensa, ma il vincitore alla fine fu il Fearow di Draconix. “Devo dire che Aeroattacco è un buon colpo, in certi frangenti, ma personalmente non mi piace lasciare scoperti i miei pokémon.” Disse Valerio “A ogni buon conto, congratulazioni, eccoti la Medaglia Zefiro e una MT, che potrà tornarti utile.” Draconix lo ringraziò sorridendo, poi uscì dalla Palestra diretto al Centro Pokémon. Si guardò intorno, cercando gli altri tra la folla, e vide nuovamente, stavolta con certezza, Lewis. Ma ancora una volta, quando cercò di salutarlo, il ragazzo non rispose e sparì tra la folla. “Ma perché?” Si chiese, fissando il punto in cui era sparito, la via principale della città. Alla fine, non riuscendo a vederlo e dovendo comunque curare i suoi Pokémon, scosse la testa e si diresse al Centro Pokémon. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Enemy, Dragozard e Giuls92 3 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 16 ottobre, 2016 Autore Condividi Inviato 16 ottobre, 2016 (modificato) Darken VS Valerio Darken scosse la testa, percorrendo il Percorso 30. Di certo era ultimo, e di parecchio, visto che anche se non l’aveva notato, lui aveva visto Raziel superarlo. In fin dei conti, si era fermato a catturare ogni nuovo Pokémon che incrociava. Perciò, oltre a Chikorita, aveva già fatto il pieno, con due Sentret, tre Hoppip e perfino due Hoothoot, che per fortuna avevano deciso di alzarsi un po’ prima del solito. Poi a Fiorperscopoli si era messo a pescare, tirando su un Corsola. Erano tutti Pokémon davvero interessanti, e non vedeva l’ora di esaminarli meglio. Perciò, quando vide che sul Percorso 30 c’erano diversi allenatori sorrise, mandando in campo i nuovi acquisti. Aveva portato con sé anche alcuni Pokémon da Kanto, quelli che secondo il Professor Oak ed Elm potevano evolversi a Johto grazie ad alcuni strumenti, e altri che potevano fare le uova nella famosa Pensione Pokémon (tanto famosa che stava per aprire una succursale nel Settipelago), ma li aveva tutti depositati al Laboratorio del Professor Elm, per potersi concentrare sulle nuova catture. L’unica eccezione era ovviamente Free, di scorta caso mai avesse avuto bisogno di armamentario pesante. Per il resto, a Johto si era ripromesso di usare solo le nuove catture e i Pokémon da far evolvere. Fu a quel punto che si fece avanti un ragazzino. “Ahahah, bene, ecco una nuova vittima. Non sono riuscito a combinare nulla contro la ragazza degli aggettivi e il ragazzo con il Pokémon roccioso, per non parlare di quello col fantasma, ma contro un novellino come te posso senz’altro vincere.” Esclamò, probabilmente pensando che Darken fosse un novellino per via dei suoi Pokémon. “Preparati ad affrontare il mio Pokémon invincibile!” Continuò, lanciando in campo un Rattata. “D’accordo, se ci tieni.” Disse Darken, e mandò Chikorita. L’Azione di Rattata lo colpì, ma bastò un Foglielama per sconfiggere il roditore. Darken fece per andarsene, quando si rese conto che il ragazzino stava singhiozzando. “Ehi, va tutto bene?” Chiese, sentendosi un po’ in colpa. “No che non va bene!” Esclamò il ragazzino “No che non va bene. Con Rattata riesco sempre a battere i ragazzini qua intorno. Perché adesso continuo a perdere? Io e lui siamo una squadra, dovremmo vincere sempre. E invece oggi uno mi ha addirittura detto di lasciar perdere e cercarmi qualche Pokémon migliore.” Darken capiva perfettamente, era una cosa che si era sentito ripetere un sacco, soprattutto con Free. Perciò, afferrò il Rattata e lo osservò attentamente, usando nel frattempo una Pozione. “Beh, effettivamente non è un Pokémon fortissimo…” Iniziò. Il ragazzino fece per interromperlo, ma Darken continuò “Ma ne ho visti e avuti di peggiori. Secondo me potresti farlo diventare forte. Hai mai pensato di partire per girare le Palestre?” “Non bisogna avere diciotto anni?” “No, i minorenni possono partire, basta avere il permesso dei genitori o tutori. Mi pare che l’attuale Campione di Kanto sia un ragazzo prodigio di quattordici anni.” “Ma è la mia età!” Esclamò il ragazzino. “Però lui di certo avrà una bella squadra. Io ho solo Rattata.” “Ehi, non è mica un problema. Sai con quale Pokémon ho cominciato il viaggio a Kanto?” Chiese Darken, mostrandogli poi Free. “Con un Butterfree. Credi mi abbiano detto che era forte? Ma io gli ho dimostrato il contrario. Perciò pensaci. Potresti scoprire che ti piacerà.” Poi salutò il ragazzino e si allontanò. Percorse il percorso 30 catturando tutti i Pokémon che non conosceva, osservandoli con attenzione. Entrò nella Grotta Scura e ne uscì con due Teddiursa, Dunsparce e Shuckle. Poi, prese il percorso 31. E a quel punto si rese conto di essere seguito. Fece finta di nulla, poi si girò all’improvviso, trovandosi davanti, esterrefatto, il ragazzino con il Rattata. “Che ci fai qui?” Chiese Darken, sorpreso. “Ecco, io… ho avuto il permesso dei miei genitori. E mi chiedevo se non potessi venire con te, come mio maestro.” Rispose quello, con uno sguardo che cercava di imitare gli occhi imploranti di Bambi, il Deerling della Disney. Darken stava per dire di no, poi fissò il ragazzino e si rese conto che era ammirevole che volesse davvero rendere forte Rattata invece di lasciarlo andare e cercarsi uno dei tanti Pokémon migliori. Si passò una mano sul viso e sbuffò. “D’accordo, puoi venire con me, per un po’ almeno. Ma devi fare tutto quello che ti dico, va bene?” “Sì maestro.” Rispose il ragazzino raggiante. “E non chiamarmi maestro.” “Sì capo.” Darken cominciò a pentirsi subito di ogni singola decisione che lo aveva portato a quel punto, ma a quel punto aveva detto di sì. “Mi chiamo Darken. E tu sei…” “Gennaro, mi chiamo Gennaro.” “Bene Gennaro, chiamami Darken. E adesso andiamo.” Disse Darken. Il ragazzino lo seguì obbediente, fissandolo stupito mentre sconfiggeva ogni allenatore sul percorso. Infine, i due arrivarono a Violapoli. “Ok, qui a Violapoli c’è un edificio chiamato Torre Sprout. Prima di andare in Palestra, la affronteremo. Dovremmo fare in tempo.” Commentò Darken controllando l’ora. Senza indugi, i due si diressero verso la torre. Furono introdotti da un monaco, che spiegò loro che potevano anche andare insieme, ma ci sarebbe voluto un po’ di tempo per curare i Pokémon dei monaci dopo ogni sfida. Darken annuì comunque, e i due salirono insieme. Fu facile per Darken, grazie a Chikorita ed Hoothoot, e un autentico calvario per Gennaro, ma alla fine entrambi riuscirono ad arrivare in cima, con un Chikorita in forma e un Rattata. Affrontarono l’anziano, e Darken non ebbe problemi. Quando fu il turno di Gennaro, le cose andarono diversamente. Riuscì a sconfiggere i primi due Bellsprout, ma contro Hoothoot, che si rivelò più veloce, fu danneggiato gravemente. Gennaro era in preda al panico, ma Darken sorrise “Gennaro, ora è il momento di usare la mossa nuova.” Disse. Gennaro annuì, poi il suo Rattata si lanciò contro Hoothoot a tutta velocità. “Come…?” Chiese Vico, poi fissò il Rattata “Oh, capisco. Hai puntato sull’Attacco Rapido del suo Rattata.” “Esatto.” Annuì Gennaro a un cenno di Darken. “Molto bene, per entrambi una MT, con quell’ascensore potrete uscire.” Replicò l’anziano, poi li salutò. “Mi sento un po’ in colpa.” Disse Gennaro uscendo dalla Torre “In fondo non ho vinto io.” “Non ti preoccupare, sei con me per imparare no? Avresti anche potuto non ascoltarmi, è stata una tua scelta. E poi Rattata ha imparato due nuove mosse. Sei stato tu bravo a capire quale usare.” “E adesso?” Chiese il ragazzino. “Adesso andiamo in Palestra.” Disse Darken, guardando l’ora e dando ai vari Pokémon delle Bacche per curarli. Arrivati in Palestra, fu spiegato loro che potevano andare solo uno alla volta. “Allora io vado avanti. Ti aspetterò dal Capopalestra.” Disse il ragazzo, sorridendo. Superò agevolmente i due avicoltori e raggiunse Valerio. “Salve. Tu sei Darken, l’allevatore, dico bene?” “Esatto.” Rispose Darken. “D’accordo, in tal caso avremo un due contro due. Ti sta bene?” “Certo.” Rispose il ragazzo. Valerio schierò Pidgeot e Darken rispose con Kush, lo Shuckle. Il Pokémon incassò perfettamente l’Attacco d’Ala di Pidgeot, poi colpì con Rotolamento. Valerio sorrise e rispose allo stesso modo, con Rotolamento grazie a Speculmossa. Le piume di Pidgeot si coprirono di rocce e i due Pokémon si scontrarono. Il turno di vantaggio e la resistenza di Shuckle erano utili, ma l’avversario era fisicamente più forte. Dopo cinque turni però fu Shuckle a uscirne vincitore, gravemente danneggiato. A quel punto entrò in campo Fearow, che con un Perforbecco sconfisse il debolissimo Pokémon. “D’accordo.” Commentò Darken, richiamandolo e prendendo alcuni appunti. Poi mandò Orsca, la sua Corsola. La Pokémon iniziò con Bolla, rallentando l’avversario. La Bolla che le tornò addosso le fece male, ma all’avversario fece molto più male il Rotolamento. Un secondo, un terzo, un quarto, e Corsola concluse la lotta. “Beh, ottimo lavoro. Vedo che sono stati catturati qua intorno.” “Già.” Rispose Darken “Per curiosità, userai quei Pokémon anche contro un allenatore alle prime armi?” “No, no, contro quelli uso un altro set.” “Ah, ottimo.” Rispose Darken. Valerio gli fece cenno di accomodarsi, evidentemente sapeva che era con Gennaro. Poco dopo Darken vide il ragazzino salire e cominciare ad affrontare gli avicoltori. A suon di Attacco Rapido, Azione e Colpocoda, come gli aveva spiegato Darken, riuscì a farsi strada fino a Valerio. Diede delle pozioni al roditore e la lotta ebbe inizio. Valerio iniziò con Pidgey, ma Gennaro e Rattata ebbero la meglio facilmente. Darken sorrise. Poi Valerio schierò Pidgeotto. Rattata provò con Attacco Rapido, ma l’avversario si rivelò più veloce di lui e colpì per primo. Per fortuna Gennaro gli aveva dato una Baccacedro (prestata da Darken) che gli fece recuperare PS. ‘Forza, ti ho spiegato cosa fare in questo caso.’ Pensò il ragazzo, evitando però di parlare. Gennaro annuì poi, al successivo Attacco Rapido rispose con Iperzanna. La mossa danneggiò gravemente Pidgeotto, che al turno dopo provò a colpire con Attacco d’Ala. Tuttavia, l’Attacco Rapido successivo lo sconfisse. “Ottimo lavoro!” Si complimentò Valerio “Molto bravo!” Gennaro lo ringraziò e fissò la Medaglia Zefiro, stupefatto. Usciti dalla Palestra, il ragazzino ringraziò Darken “Grazie, grazie, grazie!” Esclamò “Non ci credo che ho vinto.” “E perché no? Rattata è forte e ti è affezionato. Insieme potete fare molto, se lo alleni bene.” Rispose Darken. “Sì maestro.” “Ti ho detto di chiamarmi Darken.” Rispose il ragazzo. Poi i due si avviarono al Centro Pokémon. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92, Dragozard e Enemy 3 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 23 ottobre, 2016 Autore Condividi Inviato 23 ottobre, 2016 (modificato) Dragozard VS Valerio Dragozard, arrivato a Fiorpescopoli, cominciò subito a chiedere informazioni. Il professore si era scusato con lui, ma il Totodile che avrebbe dovuto dargli era stato rubato, quindi era stato costretto a dargli uno Sneasel. Andava benissimo, peccato che un Pokémon del genere gli ricordasse un po’ troppo il suo passato. “Beh, almeno andrà bene per la Palestra di Violapoli.” Si disse “Ma ora devo concentrarmi su Argento.” Appena aveva sentito il nome del ragazzo, aveva capito di avere una fortuna insperata, e si era diretto all’ultimo posto in cui era stato visto. “Un ragazzo con i capelli rossi e gli occhi argentati?” Disse un anziano, dopo alcune richieste a vuoto “Gli ho fatto vedere dov’era il Centro Pokémon. Ci è andato un po’, poi si è diretto al Percorso 31. Credo volesse andare a Violapoli.” “Capisco. Grazie mille.” “Di nulla, di nulla. Sono passati parecchi allenatori dal Laboratorio di Elm. Immagino sia quel periodo dell’anno.” Rispose il vecchio “Oh, il che mi fa ricordare, potresti trovarti davanti dei sentieri bloccati da alcuni strani alberelli. Non fidarti e colpiscili con una mossa Acqua. Funziona anche solo bagnarli con altri liquidi, usando ad esempio un annaffiatoio. I Sudowoodo la detestano, e si sposteranno rapidamente.” “Capisco. Grazie mille.” “Figurati. Mi fa sempre piacere aiutare le nuove generazioni. Sai, sono anziano e non so per quanto ancora potrò farlo. Beh, buona fortuna.” Rispose il vecchio allontanandosi. Il ragazzo riprese la strada verso nord, e superati i due Percorsi raggiunse la città di Violapoli. Si diresse subito alla stazione di polizia, ma come temeva il ragazzo con i capelli rossi non era ancora stato preso. Perciò cominciò ad indagare per conto proprio. “Vediamo, se avessi appena rubato un Pokémon, lo avrei fatto per usarlo. Quindi, la prima cosa da fare sarebbe allenarlo e usarlo contro i Capipalestra.” Rifletté il ragazzo “Il che vuol dire che ci sono due luoghi probabili in questa città… la Torre Sprout e la Palestra. Tuttavia, data l’ora, molto probabilmente ha già completato l’allenamento alla torre. Il che vuol dire…” Dragozard annuì e si diresse verso la Palestra. Entrato, affrontò rapidamente i due allenatori e si presentò a Valerio. “Capisco. Dragozard, eh? Parecchio strano come nome, ma d’accordo. In fondo, sento nomi ben più strani ogni tanto. Tipo Draconix. Comunque, sei qui per la sfida in Palestra, vero? E mi sbaglio o sei stato finalista all’ultimaLega di Kanto?” Chiese l’uomo. “Sì, esatto. Ah, ma vorrei anche delle informazioni riguardo un ragazzo con i capelli rossi e gli occhi argentati. Dovrebbe chiamarsi Argento.” “Oh, quello? Sì, è stato qui meno di un’ora fa. L’hai mancato di poco. Siete amici?” ‘Al Giratina, per poco.’ Si disse mentalmente Dragozard. Poi riprese a parlare “No, ma nessun problema per averlo mancato. Piuttosto, la lotta sarà un due contro due, mi sbaglio?” “No, è esatto.” “Ottimo.” Rispose Dragozard, e mentre Valerio schierava Pidgeot, rispose con Sneasel. Non era andato alla Torre Sprout, ma avrebbe rimediato dopo in ogni caso. Comunque, Sneasel era avvantaggiata contro i Tipi Volante. Pidgeot era più veloce, e colpì per primo con Attacco d’Ala. Sneasel fu scagliato via ma riuscì a rispondere con Ventogelato, che colpì l’avversario. Questi provò comunque a colpire Sneasel con un secondo Attacco d’Ala, ma il Ventogelato di Sneasel fu più veloce. “Perché…” Iniziò Valerio, poi notò la brina sulle piume del Pidgeot. “Ah, Ventogelato riduce la velocità in certi casi, è vero!” Esclamò, mentre un terzo Ventogelato poneva fine alla lotta. “Bella lotta, ma vediamo ora.” Commentò, mandando in campo Fearow. Il Pokémon volante colpì con Perforbecco, ma sorprendentemente l’attacco di Sneasel fu comunque più veloce. Valerio era sorpreso. Il Pokémon era sicuramente veloce, ma per superare Fearow… Poi vide che sopra la zampa sinistra c’era una copertura di colore leggermente diverso. “Rapidartigli!” Esclamò “Fearow, Attacco Rapido!” Esclamò. Il Pokémon si lanciò all’attacco, e centrò in pieno Sneasel, che crollò. “Capisco. Uhm, devo ammettere che non mi aspettavo i Rapidartigli. In ogni caso, manda il tuo secondo Pokémon.” Il ragazzo annuì, e un momento dopo Esphere entrò in campo. Con un velocissimo Fulmine, la lotta ebbe fine. “Beh, è stato rapido.” Commentò Valerio “Congratulazioni, a te la MT Fangosberla e questa Medaglia, la Medaglia Zefiro.” “Grazie.” Rispose Dragozard, girandosi per andarsene “Ah, una cosa, hai idea di dove sia andato il ragazzo di prima?” Valerio annuì “Andando via ha parlato di affrontare prima volatili poi coleotteri, credo proprio che abbia intenzione di andare ad Azalina.” Dragozard sorrise “E Azalina sia.” Pensò dirigendosi fuori dalla Palestra e al Centro Pokémon. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Enemy, Giuls92 e Dragozard 3 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 4 novembre, 2016 Autore Condividi Inviato 4 novembre, 2016 (modificato) Giuls VS Jasmine Giuls osservò il cartello. A sud si trovava Fiordoropoli, città famosa per la vita notturna e capitale di Johto. A nord Amarantopoli, città storica tra le più importanti della regione, porta del più isolato nord. Dritto invece si arrivava al porto di Olivinopoli, da cui poi si poteva raggiungere l’isola di Fiorlisopoli. “Credo mi convenga andare a nord dopo aver girato bene il sud, quindi...” rifletté, tirando fuori una moneta “testa Olivinopoli, croce Fiordoropoli.” E lanciò la moneta. Quella ruotò in aria, le atterrò sul palmo e la ragazza la posò sul dorso dell’altra mano. La moneta era girata sulla testa. “E Olivinopoli sia.” Si disse, dirigendosi verso la città. La grande città portuale era più grande di quanto Giuls si era aspettata. In fin dei conti, Olivinopoli era famosa quanto e più di Aranciopoli, sia per il turismo sia per il commercio. Giuls riusciva a vedere dall’ingresso della città il famoso faro e tantissime navi che affollavano il porto. La ragazza si diresse verso il porto, visto che le avevano detto che lì avrebbero trovato la Palestra. Qui le strade erano affollatissime, tra marinai e turisti. Si guardò intorno. L’edificio della palestra non doveva essere troppo lontano, visto che quella era la via principale. Era ancora intenta a cercarla quando sentì le sirene della polizia. Incuriosita, si diresse verso il suono, e si trovò davanti un muro di folla intorno a una nave. A fatica, si aprì un passaggio fino al punto in cui un cordone di poliziotti stava fermando tutti i presenti. “Scusi, che succede?” Chiese a uno di quelli, un omone dalla faccia gentile con il paio di baffi biondi più grande che avesse mai visto e la testa pelata, salvo per un ricciolo altrettanto biondo. “Beh” rispose l’uomo con gentilezza “vede, questa nave trasporta merci da Sinnoh. Si tratta dell’ultimo metallo prodotto da una miniera di ferro di prima qualità, la miniera dell’Isola Ferrosa, e avrebbe dovuto essere inviato a un grosso commerciante. Ma un gruppo di criminali chiamato Team Rocket ha preso in ostaggio i presenti a bordo e…” “Lestrade!” Esclamò un uomo che a giudicare dalla divisa doveva essere un superiore “Cosa ti viene in mente di raccontare i dettagli della situazione alla prima ragazza che passa di qui? E tu ragazzina, chi saresti?” “Una partecipante alla Lega Pokémon di Kanto e attualmente in viaggio per ottenere le medaglie di Johto, oltre che colei che ha partecipato insieme al Campione Raziel alla distruzione del Team Rocket, avendolo aiutato a sconfiggerne i membri della base di Azzurropoli e avendo fermato con la Capopalestra Nina il raid a Fucsiapoli. Le pare abbastanza?” Chiese Giuls, irritata, mostrandogli il medagliere di Kanto, pieno, e quello di Johto, contenente la medaglia di Valerio. L’uomo cambiò immediatamente registro “Beh, potevi dirlo prima.” Borbottò “Lestrade, lasciala passare.” Il poliziotto si fece da parte e Giuls fece per entrare. In quel momento, un ragazzo si fece avanti “Allora credo che possiate lasciar passare anche me.” Esclamò. Era un giovane alto, di certo più grande della ragazza, con capelli neri pettinati in maniera quasi appuntita e un cappello largo. “E tu chi saresti di grazia?” Chiese l’ispettore di alto grado, che si stava visibilmente irritando. “Mi chiamo Marisio. Sono un passeggero di quella nave. Inoltre…” E sussurrò un paio di frasi all’orecchio del poliziotto, che impallidì. “Lestrade! Lascia passare immediatamente questo giovanotto!” Esclamò. Quello sorrise. “Bene signor…” iniziò il poliziotto, ma fu interrotto dal ragazzo. “Marisio, per favore.” “Bene, Marisio, signorina, ora che vi ho lasciato passare, posso sapere cosa vorreste fare?” Chiese. “Pensavo semplicemente di salire sulla nave e sconfiggere il Team Rocket.” Commentò Giuls. “Sì, anche io sono d’accordo con questa linea d’azione.” “Abbiamo già provato, cosa credete. Il problema è che si sono posizionati tutt’intorno al perimetro. Se ci si prova ad arrampicare, si viene attaccati, in una posizione in cui non ci si può difendere. Troppo pericoloso, due dei miei uomini si sono salvati per un pelo cadendo da quell’altezza.” Spiegò l’ispettore, indicando l’alta parete della nave, che da vicino sembrava davvero altissima. Marisio sorrise “Avete provato ad avvicinarvi con dei Pokémon in grado di volare?” Chiese. Giuls deglutì al pensiero di dover volare. “Hanno Pokémon di tipo Elettro.” “Capisco. Potrei usare Salamence, ma credo che la scelta migliore sia l’approccio sicuro.” Commentò, aprendo una Poké Ball da cui uscì un Metagross. Diede un ordine, e il Pokémon acciaio ritirò le zampe e si sollevò da terra sfruttando il proprio magnetismo interno. Il risultato era un disco d’acciaio abbastanza spazioso per due persone. “Bene, credo ci sia giusto spazio per due persone. Posso offrirle un passaggio, miss…” Chiese Marisio, rivolgendosi a Giuls ed allungando la mano per aiutarla ad issarsi. “Giuls.” Rispose la ragazza, salendo sul Pokémon afferrando la mano del ragazzo. Un attimo dopo era seduta accanto a lui. “Bene. Andiamo Metagross, abbiamo una nave da abbordare.” Commentò il ragazzo. Il Pokémon si sollevò verso l’alto, e Giuls si trattenne dal lanciare un grido mentre si lasciavano dietro il terreno ad alta velocità. “Adesso si ballerà un po’. Metagross, per favore, un appoggio per la signorina.” Disse Marisio, e Metagross sollevò una delle zampe anteriori, affinché Giuls potesse aggrapparvisi. Un attimo dopo, mentre raggiungevano l’altezza del parapetto, un Fulmine volò verso di loro, e Metagross diede una brusca sterzata per evitarlo. Giuls si ritrovò aggrappata spasmodicamente all’arto metallico, mentre Marisio parve a malapena notarlo. Ben presto Giuls si ritrovò sballottata di qua e di là, con l’unico appiglio costituito dal grosso arto di Metagross mentre il Pokémon ondeggiava da ogni parte per schivare i Fulmini. Marisio sembrava davvero non accorgersene, intento a riflettere. Poi sorrise. “Temo dovrò chiederti di tenerti ancora un po’” Commentò. “Metagross, ruota e Ferrartigli con la zampa anteriore sinistra. Mira al ponte della nave.” Giuls lo fissò a bocca aperta mentre Metagross prendeva a ruotare all’impazzata, con la zampa anteriore sinistra allungata in avanti, gli artigli puntati. Vide arrivare un Fulmine contro di loro, ma la rotazione lo fece disperdere con relativamente pochi danni, anche se sentì i capelli tirati leggermente, come quando ci si sfregava un palloncino. Poi, Metagross si schiantò sul ponte della nave, piantandovi la zampa e smettendo così di ruotare. Marisio saltò giù e lo richiamò, poi sorrise alle reclute, che fissavano incredule lui e Giuls, intenta a rimettersi in piedi dopo essere caduta appena atterrata. Una delle reclute fissò i due “Bene. Chi abbiamo qui? Cos’è, cercate guai?” Marisio sorrise “Spiacente, ma credo che quelli che cercano guai siate voi. Questa è la mia nave, proprietà della Compagnia di Estrazione Bertz, sottogruppo della Multinazionale di Produzione Van Berlitz. Siete pregati di andarvene immediatamente.” Le reclute ridacchiarono, mentre i loro Pokémon – Electrode e Voltorb soprattutto – si facevano avanti “Altrimenti, cosa farai?” Chiesero. “Lieto che l’abbiate chiesto.” Disse Marisio, portando la mano alla cintura e sollevando una Poké Ball, da cui un momento dopo fuoriuscì un Ursaring. Il Pokémon fissò gli Electrode. “Ursaring,” disse il ragazzo “Fagliela vedere.” Le reclute sorrisero, e un’ondata di fulmini volò contro Ursaring. Una nube di fumo si sollevò, preoccupando Giuls… finché l’Ursaring non ne emerse, con la faccia più furiosa che la ragazza avesse mai visto. Con una serie di Martelpugno riuscì a sconfiggere tutti i Voltorb, poi passò ad usare Colpo, abbattendo gli Electrode. Con un ruggito di rabbia ed il pelo percorso dalle scariche elettriche degli avversari, si rivolse alle reclute, con uno sguardo che sembrava dire ‘ne volete ancora?’. Marisio sorrise “Ora, signori, se non vi dispiace vorrei che lasciaste la nave.” “Non credo sia il caso.” Commentò una voce che Giuls conosceva bene. Archer si fece avanti, seguito da una cinquantina di reclute Rocket, alcune intente a trasportare casse. Era vestito di bianco dalla testa ai piedi, ed aveva qualcosa di diverso. “Giuls, mia cara. Vedo che hai cambiato accompagnatore.” “Archer?” Chiese Giuls, facendo fatica a riconoscere l’uomo posato che aveva davanti. “In persona. Ora, credo che occorra risolvere il problema.” Commentò, scagliando in campo un Houndoom, che uscì da una sfera nero pece. Il Pokémon ruggì e si lanciò contro l’Ursaring di Marisio. Giuls si aspettava uno scontro facile, ma l’Houndoom era incredibilmente forte, e sconfisse quel bestione senza problemi. Non solo, ma sembrava divertirsi nel far del male all’altro Pokémon, visto che Giuls lo vide graffiare e mordere senza usare mosse ma per il puro piacere. Marisio se ne accorse, e provvide a richiamarlo. “Tsk, mi aspettavo di meglio.” Commentò Archer “E io che mi sono persino preso la briga di usare il Pokémon che il signor Surtur mi ha donato. Bah. In ogni caso, abbiamo quello che ci serve.” ‘Ma cosa gli è successo?’ Si chiese Giuls, ripensando al vecchio Archer, che di certo era cattivo, ma non era certo a questi livelli. “Non penserete mica di andarvene?” Chiese Marisio, anche se Giuls si rese conto che sembrava preoccupato mentre prendeva la sua seconda Poké Ball. “Sì, è proprio quello che voglio fare. Abbiamo quello che ci serviva. Perciò direi che possiamo separarci.” “E come credete di andarvene?” Chiese Marisio. “Oh, è semplice, basterà usare l’elicottero.” Commentò Archer, indicando il velivolo che si stava dirigendo verso la nave dal mare, con la R rossa del Team Rocket dipinta sul fianco. “Non ve lo permetterò!” Esclamò Marisio. “Non c’è molto che tu possa fare, ragazzo.” Replicò Archer “Reclute, prendetelo.” Esclamò Archer, dirigendosi verso l’elicottero seguito da alcuni membri del Team Rocket carichi di casse, mentre il resto attaccava Giuls e Marisio. La ragazza schierò Venusaur, e Marisio Lucario, ma i due non fecero in tempo ad aprirsi un passaggio: Archer salì su un elicottero insieme alle reclute con le casse. Poi ripartì. “Dannazione!” Esclamò Marisio, mentre Lucario e Venusaur facevano piazza pulita delle reclute, che senza il loro capo si stavano ora dando alla fuga disordinata “Tutto inutile.” Disse con un sospiro, mentre l’ultimo Pokémon avversario crollava sconfitto. Giuls si sentiva allo stesso modo: era la prima volta che falliva nel fermare il Team Rocket. “E Archer…” Non riusciva a capacitarsi che quell’uomo freddo e distaccato e quello che ricordava fossero la stessa persona. Alcune ore dopo, una volta presentata la testimonianza alla polizia, i due furono lasciati liberi di andare. “Beh, è stato un piacere conoscerla, Miss Giuls… Sa, credo non mi abbia mai detto il suo cognome.” “Oh non ha importanza, mi creda. Mi chiami pure Giuls e mi dia del tu.” “In tal caso, faccia anche lei… cioè, fa pure altrettanto. Sono Marisio, e vengo da Sinnoh.” Rispose quello. “Giuls, di Kanto. Molto piacere.” “Il piacere è mio, miss… voglio dire, Giuls. Spero che potremo rivederci.” “Sarà un piacere.” Disse Giuls, poi i due si separarono, Marisio diretto alla sua nave per controllare l’entità dei furti e Giuls alla Palestra, che Lestrade le aveva gentilmente indicato. Per strada, si rese conto di star pensando solo a due cose: il Team Rocket… e Marisio. Scosse la testa, ma l’impressione fattale dai due eventi non la lasciò. Entrata in Palestra, si trovò davanti due larghi archi di metallo e due allenatori che sconfisse con facilità, poi incontrò la Capopalestra. “Buongiorno, tu devi essere Giuls.” Disse quella sorridendo “Ho saputo quello che è successo oggi al porto. Una vera sfortuna che io fossi impegnata al faro, ma temo che il nostro Ampharos si stia ammalando, il che potrebbe essere un grosso problema. In ogni caso, credo tu non sia qui per questo. Visto che è la tua seconda medaglia di Johto, si tratterà di un due contro due, d’accordo?” “D’accordissimo.” Rispose Giuls, sorridendo. “Ottimo.” Rispose Jasmine, schierando un Magneton. Giuls rispose con Quilava. Il Pokémon Fuoco caricò a ripetizione con Ruotafuoco, e nonostante diverse Triplette dell’avversario ebbe la meglio, anche se a fatica. “Bravissima, vedo che conosci già le debolezze del nuovo tipo Acciaio, di recente scoperta.” “Me le ha spiegate un amico.” Sorrise Giuls, certa che da qualche parte a Darken fischiassero le orecchie. “Ora però mi domando, come se la caverà il tuo Pokémon contro questo?” Chiese la Capopalestra, schierando un enorme Steelix, che ruggì con ferocia. Giuls non si perse d’animo ed ordinò a Quilava di colpire con Ruotafuoco, ma nonostante la buona efficacia della mossa l’avversario riuscì a reggere e a sconfiggere il Pokémon Fuoco con uno Schianto. Giuls richiamò il Pokémon e rifletté. Poi, schierò Lapras, pur senza aprire il campo acquatico, che in quella situazione le pareva un vantaggio eccessivo. E poi, Lapras si trovava a suo agio pure sulla terraferma, per le lotte. Steelix ruggì, poi a un comando di Giuls prese ad agitarsi, producendo sabbia che diffuse per tutta l’arena in una Terrempesta. La sabbia urtò diverse volte Lapras, che rispose aprendo la bocca e scagliando un’ondata d’acqua. Il Surf si abbatté sullo Steelix, che però dopo un momento sembrò riprendersi. A Giuls però non sfuggì che il Pokémon aveva masticato qualcosa, probabilmente una Bacca. Non sarebbe servito a molto comunque. Un Codacciaio centrò Lapras, che però rispose con Surf. Già danneggiato e guarito solo parzialmente, Steelix crollò. Con un sospiro, Jasmine richiamò il Pokémon Ferroserpe. “Beh, non mi posso lamentare, è stata un’ottima lotta, per aver affrontato due Pokémon contro cui sono svantaggiata. Ecco a te la Medaglia Minerale e una MT, Codacciaio. Congratulazioni, te le sei guadagnate.” Giuls sorrise, ringraziando Jasmine e uscendo. Sulla strada per il Centro Pokémon, però, continuò a pensare ad Archer e al suo strano comportamento. Qualcosa decisamente non andava. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Dragozard, Giuls92 e Enemy 3 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 18 novembre, 2016 Autore Condividi Inviato 18 novembre, 2016 (modificato) Draconix VS Angelo Draconix guardò l’incrocio. Fiordoropoli era fuori questione per via di quelli che sembravano un gruppo di strani alberelli. Il problema erano non le loro dimensioni, ma il loro numero. Ce n’erano una cinquantina su quella che in teoria avrebbe dovuto essere una strada libera. Scosse la testa. A quel punto, tanto valeva andare ad Amarantopoli e vedere come si evolveva poi la situazione. Arrivato in città si guardò intorno. L’architettura tradizionale delle case lo colpì subito. Aveva sentito che la città era stata tenuta quanto più possibile simile all’Ottocento, ovviamente senza per questo dimenticare la modernità. Molte case sembravano antiche, ma in realtà erano case nuove costruite con lo stesso stile. Sullo sfondo, spiccava l’altissima Torre Campana. O Torre di Latta, anche se non capiva il perché di questo nome. La torre di certo non era fatta di latta. C’erano però altri edifici. Una era una torre bruciata, che la popolazione chiamava appunto Torre Bruciata. Dieci punti alla fantasia. L’altro era un teatro. Considerato che aveva sentito parlare delle più famose attrici della zona, le Kimono Girl, e dei loro Pokémon, le “eeveelutions”, anche a Kanto, decise di andare a dare un’occhiata. Stava entrando quando si rese conto che qualcosa non andava. La biglietteria era vuota, ma aperta, e chiunque avrebbe potuto entrare senza pagare (come stava facendo lui, ma solo perché non l’aveva notata immediatamente) o peggio rubare l’incasso. La conferma che qualcosa non andava gliela diede l’assenza di camerieri nella zona rinfresco, con le luci spente, dove normalmente avrebbero dovuto trovarsene quantomeno un paio, in modo che tra un atto e l’altro dell’esibizione ci si potesse quantomeno servire. Inoltre, il cibo era caduto per terra, cosa impensabile in un teatro che… “Fermo dove sei.” Intimò una voce stranamente familiare alle sue spalle, interrompendo il filo dei suoi pensieri. Draconix sentì un brivido lungo la schiena, mentre quello che era chiaramente lo zoccolo di un Ponyta gli si appoggiava sulla schiena. Sapeva una cosa sugli zoccoli dei Ponyta: erano abbastanza duri da spezzare un diamante. O una spina dorsale. “Chi sei?” Chiese. Con circospezione, fece scivolare la mano verso la cintura, ma l’altro doveva essersene accorto. “Ho detto, fermo.” Ripeté la voce. Per un assurdo momento l’immagine di un Ponyta parlante su due zampe passò per la mente del ragazzo, poi scosse la testa. Per il momento non poteva far niente. “Ottimo, uno scocciatore preso. Il signor Maxus sarà soddisfatto.” Commentò, mentre una mano afferrava la cintura delle Poké Ball e la strattonava, strappandola. “Allora, vediamo che c’è qui… Fearow, niente di speciale… Seadra, nemmeno… Larvitar, questo invece non è niente male e… e…” Draconix sentì l’altro arretrare di un passo. “Charizard? Possibile che…” La luce di una torcia colpì Draconix negli occhi. Non vide in faccia l’altro, ma a quel punto aveva i suoi dubbi su chi potesse essere. “…Lewis?” Chiese, alzando lo sguardo. Il ragazzo con la divisa nera fece un passo indietro. “Draconix?!” “Che diavolo ci fai tu qui?! Perch… Sei un membro del Team Rocket?! Tu?!” “Senti Draconix è… è complicato…” “Cosa vorresti dire con ‘è complicato’? Tu devi spiegarmi perché…” “Lui non deve spiegarti nulla. Ottimo lavoro recluta.” Disse una voce “Soprattutto perché voglio la mia vendetta, e finalmente potrò averla.” Maxus si chinò e osservò il ragazzo, sorridendo “Bene, bene, bene, Draconix. Da quanto non ci vediamo?” “Da quando mi hai buttato in faccia delle chiavi e sei scappato. Subito dopo che ti avevo sconfitto.” “Giààà… non mi piace dove sta andando la conversazione. Recluta, portalo con gli altri.” Lewis annuì. Fece alzare in malo modo Draconix, poi lo spinse contro una parete. Diverse altre persone, evidentemente gli spettatori e i vari impiegati del teatro. “E non muoverti.” Disse Lewis, mentre lo faceva sedere e gli legava le mani. “Lewis…” iniziò Draconix, ma fu interrotto da Maxus, balzato sul palco. “Amici del Team Rocket” Gridò “Oggi siamo qui per assistere a uno spettacolo elettrizzante, fiammeggiante, spumeggiante, luminoso… non so cosa dire per Umbreon. Comunque. Le deliziose Kimono Girl, che come tutti sapete sono anche sacerdotesse di Ho-Oh, hanno ‘accettato’ di esibirsi per noi in una danza che permette di richiamare il Pokémon. E una volta richiamato, abbiamo questa” continuò mostrando una sfera nera come la pece “per prenderlo e ottenere una nuova pedina. E, come aggiunta, abbiamo tutti i loro Pokémon.” Draconix aveva parecchie cose a cui pensare. Lewis, Maxus… e soprattutto come uscire da quella situazione. “Infine,” proseguì Maxus “Abbiamo anche un ospite d’onore. Salutate Draconix… nooon ho mai afferrato il cognome, ma non importa. Questo ragazzino” disse mentre a un suo cenno due delle reclute lo trascinavano sul palco “è uno di quelli che hanno rovinato i nostri piani a Kanto. E ora abbiamo lui e tutti i suoi Pokémon!” Esclamò sollevando la cintura del ragazzo con le quattro Poké Ball. La trentina di reclute presenti annuì, e Maxus fece un cenno. Le Kimono Girl e i loro Pokémon, piuttosto stanchi, furono trascinati sul palco. Fu in quel momento che a Draconix venne un’illuminazione. Le due reclute lo trascinarono indietro, per lasciare il palco libero. Gli ci volle solo un attimo per passare accanto alla Kimono Girl più vicina, quella con il Jolteon, e sussurrare “Guadagnate tempo.” La ragazza non fece alcun cenno, e Draconix poté solo sperare che avesse capito. “Bene signore” esclamò Maxus, sollevando minaccioso una Poké Ball “Cominciate, altrimenti…” Presero a ballare. Era un ballo lento. Molto lento. Fin troppo lento, si rese conto Draconix. Era la sua occasione. Le due reclute erano distratte dal balletto, che effettivamente persino al rallentatore era davvero bello. Maxus e gli altri stavano controllando che nessuno degli spettatori o delle danzatrici facesse scherzi. Perciò, l’unico problema era liberare le mani. Per fortuna, il nodo fatto da Lewis era pessimo, perciò riuscì a liberare la mano destra. Poi, con calma, slegò la zip dello zaino, e infilò il braccio all’interno. “Ti prego sii vicina, ti prego sii vicina…” pensò. Poi sentì una sfera rotonda. Sorrise. Premette il bottone. Sentì lo zaino strapparsi e il contenuto volare in giro per la stanza. Il tutto mentre Gyarados spuntava fuori ruggendo. Per un attimo, nessuno dei presenti sembrò rendersene conto. Un secondo dopo, le reclute e Maxus stavano fissando il serpentone che, nella foga, aveva divelto il sipario. E un secondo dopo ancora, un’Idropompa spazzava via Maxus, Lewis, diverse altre reclute e numerose poltroncine. Draconix decise di lasciare il Pokémon a combattere per conto suo, tanto a parte un paio di problematici Magnemite, che però erano parecchio deboli, il resto dei Pokémon presenti erano Ekans, Rattata, Zubat… tutte cosette da nulla. Inoltre, anche volendo, Gyarados era difficilissimo da gestire, e il ragazzo l’aveva portato con sé proprio sperando di calmarlo un po’. Per fortuna, a quanto pareva, non ci era ancora riuscito. Si avventò invece su Maxus, che aveva ancora la sua cintura. Il membro del Team Rocket era in mezzo a una pozzanghera, bagnato fradicio e presumibilmente svenuto, perciò non ci fu la lotta che Draconix si aspettava. Alla vista del Generale svenuto e del Gyarados intento a sconfiggere l’ultimo Magnemite, l’unico Pokémon in grado di sconfiggere la serpe d’acqua, le Reclute sembravano parecchio spaventate. E le cose peggiorarono quando sentirono le sirene della polizia cominciare a suonare. Evidentemente, le grida di un Gyarados infuriato si sentono anche fuori da un teatro. Chi l’avrebbe detto? “Maledetto… ragazzino…” Borbottò Maxus, rialzandosi “Uomini, ritirata. Lewis, guidali fuori!” Il ragazzo con il Ponyta annuì e richiamò il Pokémon, guidando le reclute all’uscita. Lanciò un ultimo sguardo a Draconix, prima di sparire. “Quanto a te…” disse il Generale “questa volta ti è andata bene. Ma la prossima volta non avrai la stessa fortuna!” Lanciò in campo uno Weezing e, un Muro di Fumo dopo, era sparito, lasciando Draconix e i presenti sporchi di fuliggine e intenti a tossire. A quel punto arrivò la polizia, che restituì subito i Pokémon rubati, fortunatamente lasciati lì dai Rocket in fuga. In ogni caso, furono catturate solo un paio di reclute, e tra loro Lewis non c’era. Con quel pensiero in testa, dopo aver ricevuto le lodi della polizia e delle Kimono Girl, che gli avevano anche regalato uno zaino nuovo, si dirigeva verso la Palestra. Raggiuntala, trovò ad aspettarlo un uomo biondo con un ciuffo viola e dei bracciali borchiati. “Tu sei Draconix, vero?” Chiese quello, con un sorriso. “Sì. Con chi ho il piacere…” “Mi chiamo Angelo. Sono Capopalestra di Amarantopoli. Volevo ringraziarti per quello che hai fatto oggi al teatro. Non ne sapevo nulla per un impegno che ho avuto. Il mio amico Eugenio ritiene che… lasciamo stare. Ti aspetto in Palestra allora. Buona fortuna.” Draconix annuì. Gli allenatori intermedi non furono un problema. Perciò, superato un percorso buio, si trovò davanti Angelo. “Bene, eccoti qua. Visto che hai la medaglia di Valerio, sarà un due contro due. Va bene?” “Va benissimo.” Rispose Angelo, schierando Gengar, mentre Draconix rispondeva con Larvitar. Il Pokémon Roccia lanciò una Terrempesta. Lo Spettro rispose con Maledizione, sacrificando la propria energia vitale per lanciare un anatema contro il Pokémon Roccia, che perse energia. Lanciò quindi una Frana, che lo Spettro incassò per poi rispondere con Stordiraggio. Confuso, Larvitar attaccò per errore un punto sopra di sé, ferendosi da solo quando le rocce gli ricaddero addosso. L’anatema, a peggiorare le cose, pretese di nuovo il suo tributo di energie. La situazione si stava facendo problematica, ma Draconix rispose con altre Frane, che nonostante la confusione riuscirono quasi tutte ad andare a segno. Alla fine, la Maledizione e la Confusione, uniti a una Palla Ombra, ebbero però la meglio, anche se Gengar, che oltre agli attacchi aveva subito anche la Tempesta di Sabbia, non era certo in buone condizioni. Draconix schierò quindi Seadra, aprendo il terreno acquatico. La Terrempesta si placò giusto in tempo per permettere alla Pokémon d’acqua un Bollaraggio diretto, prima che l’avversario potesse fare alcunché. Angelo mandò quindi Misdreavus. Lo Spettro iniziò con Ultimocanto. Questo voleva dire, si rese conto Draconix, che in un modo o nell’altro la lotta sarebbe terminata a breve. Doveva riuscire a battere Angelo prima che il tempo scadesse, o avrebbero pareggiato e conseguentemente non avrebbe vinto la medaglia. Draconix decise quindi che doveva colpire più forte. Seadra lanciò un’Idropompa, che spazzò via lo Spettro. Ma il Malcomune dell’avversario divise il danno, e ormai il tempo era agli sgoccioli. Non gli restava che tentare ancora. L’Idropompa centrò ancora Misdreavus. Il Pokémon ondeggiò leggermente… poi crollò a terra, appena in tempo. Angelo annuì “Ottimo lavoro. Non era semplice, ma mi devo complimentare per essere riuscito a superare lo scontro. Eccoti la MT Palla Ombra e ovviamente la tua medaglia.” Draconix lo ringraziò e uscì. Con un sorriso, inserì la Medaglia Nebbia nel medagliere. Poi la sua mente tornò a Lewis. Chiedendosi cosa fosse successo, si diresse verso il Centro Pokémon. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Dragozard, Giuls92, Enemy e 1 altro 4 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 2 dicembre, 2016 Autore Condividi Inviato 2 dicembre, 2016 (modificato) Darken VS Raffaello Sul Percorso 32, a quell’ora, c’era già parecchia gente. E parecchia gente sentì il rombo supersonico di un Pidgeot in volo a velocità elevatissima, e le urla di un ragazzino. Poi, vide lo stesso Pidgeot atterrare, e scendere Darken e Gennaro, terrorizzato. “Mai… più…” Disse il ragazzino, cadendo in ginocchio. Uscito dalla Poké Ball, il suo Rattata pareva condividere la sua opinione. “Oh, suvvia, è stato un volo veloce. Non credo sia stato così spaventoso.” “Quell’uccello ha infranto il muro del suono!” “Sì, lo fa ogni tanto, ma sulle sue spalle siamo protetti dall’impatto grazie alle sue piume, non è pericoloso. E poi ne valeva la pena. Se il professor Oak non mi avesse chiamato…” Rispose Darken, indicando le due Poké Ball alla cintura. Gennaro borbottò qualcosa sul rischio di farsi cuocere il Rattata, ma Darken gli mise una mano sulla spalla, sorridendo “Suvvia, di volta in volta come allenatore ti capiteranno situazioni di pericolo. L’anno scorso sono stato quasi ucciso da Moltres. Poi Mewtwo ha provato a prendere il controllo del mondo o roba del genere, e siamo stati noi a fermarlo. Beh, più Raziel che noi in realtà ma… beh, il punto è che di volta in volta, un allenatore ha l’occasione di vedere cose e fare esperienze che a coloro che restano in una città chiusa rimangono sconosciute. Dovresti provare a divertirti mentre sei in viaggio con me.” Spiegò Darken, mentre i due prendevano a camminare. Gennaro lo fissò e annuì. “E parlando di viaggi da allenatore, hai deciso cosa vuoi fare?” “Beh, in realtà non ne sono ancora certo. Voglio dire, Rattata è sempre stato il mio unico Pokémon. Mi dispiace pensare che non basti più.” “Ti capisco Gennaro. Cioè, in realtà io ho sempre desiderato catturare e fare amicizia con tutti i Pokémon, quindi magari non ti capisco proprio del tutto, ma il primo pokémon… è speciale. Anche perché dov’è che hai detto che l’ha preso tuo padre?” “Alla mia prima gita a Kanto, a una fiera a Smeraldopoli.” “L’ha mica pagato anche due soldi?” Chiese Darken, ridacchiando. Gennaro rise a propria volta. “No, credo proprio l’abbia vinto.” “Premi di spessore, insomma. Comunque, direi che tu e lui siete affezionati. Quindi lascio a te la scelta. Tra l’altro, prima della visita che ci aspetta e di attraversare la Grotta di Mezzo, ho preso quasi tutto, ma ho ancora un pesce da pescare.” Rispose Darken. Ciò detto, si piazzò sulla pensilina di legno e lasciò Gennaro a riflettere insieme a Rattata. Dopo venti minuti passata a tirare su e rilasciare pokémon, finalmente Darken vide emergere dall’acqua la forma che aspettava. Un Qwilfish fuoriuscì dall’acqua, gonfio e parecchio arrabbiato. “Ok, adesso…” Iniziò Darken, portando la mano alla cintura, ma fu interrotto da Gennaro. “Cos’è quello?” Chiese, guardando il Pokémon acquatico intento a tirare la lenza. “Quello, Gennaro, è un Qwilfish.” Rispose Darken, mentre a un suo comando Bayleef colpiva con Sonnifero. Il pesce addormentato fu una facile cattura. “E ora si chiamerà… Will.” Decise il ragazzo, mentre la Poké Ball svaniva, spedita al PC. Sarebbe dovuto andare a riprenderlo prima di entrare nella Grotta di Mezzo, era il posto ideale per allenare Pokémon d’Acqua. Stava per avviarsi alla prossima tappa quando si rese conto che Gennaro stava fissando l’acqua. Per un attimo si chiese come mai, poi un dubbio gli attraversò la mente. Ridacchiò un momento. “Ehi Gennaro, non è che ne vuoi uno, vero?” Chiese il ragazzo. Il ragazzino sorrise “Beh, se volessi… mi aiuteresti vero?” Chiese. Darken sorrise ed annuì. Porse a Gennaro la canna da pesca. “Bene, adesso buttala in acqua e preparati. Ti darò una mano nel caso in cui abbocchi qualcosa di problematico, ma non dovresti preoccuparti.” Detto fatto, mezz’ora dopo finalmente il secondo Qwilfish abboccava all’amo. “Bene Gennaro, adesso indeboliscilo!” Disse Darken. Dopo una breve lotta, Rattata indebolì il Pokémon quanto bastava e, a un comando di Darken, Gennaro lanciò la Poké Ball. Quella ondeggiò un poco, poi si chiuse. Con un sorriso a trentadue denti, il ragazzino osservò la sfera. “Ottimo lavoro. Per curiosità, non gli darai un soprannome, vero?” “No maestr… Darken.” Rispose il ragazzino. “Che peccato. Beh, come preferisci. Potrebbe essere una buona aggiunta al tuo team.” Detto ciò, seguito dal ragazzino al settimo cielo, Darken si avviò verso le Rovine d’Alfa. Non avrebbe dovuto fare quella deviazione, ma del resto valeva la pena fermarsi da quelle parti anche solo per mangiare. Notò che diversi allenatori della zona li osservavano abbastanza interessati e li indicò a Gennaro. “Che dici, ti vanno un po’ di lotte?” Disse. Il ragazzino annuì e per le successive due ore ebbero una lunga serie di incontri, in cui Gennaro poté testare anche Qwilfish. I due combattevano insieme sorprendentemente bene, notò Darken. Poi, entrarono nelle Rovine. Darken si guardò intorno. La zona era sito archeologico, ma ai visitatori era permesso entrare a fare visite. C’erano comunque guardie ovunque per assicurarsi che eventuali furbetti non potessero scappare con dei reperti. “Come mai siamo venuti qui?” “Cerco informazioni su un Pokémon chiamato Unown e sui Pokémon Leggendari della regione. E a potermele dare avrebbe dovuto essere un professore della zona, ma purtroppo è misteriosamente scomparso poco tempo fa. Ho preso appuntamento con un suo collega, per sapere quello che posso.” Spiegò Darken. “Anche questo fa parte di essere un allenatore?” “Solo se sei un allenatore come me.” Rispose Darken “Tra l’altro, qui in zona ieri sera ho catturato due Misdreavus. Ma Raziel ne ha già una, e a lui basta.” Poco dopo, Darken era davanti a uno degli assistenti agli scavi, un uomo anziano con capelli bianchi corti e grossi occhiali. Gennaro invece era rimasto fuori, perché Darken era sicuro che si sarebbe annoiato. “Quindi lei è il signor… Farken, giusto?” Chiese l’uomo. “Darken.” “E io che ho detto? Marken. Comunque, lei vorrebbe informazioni sugli Unown e sui leggendari di Johto, dico bene?” “Se fosse possibile.” “Beh, sui Leggendari posso darle questo.” Rispose l’anziano porgendogli un libretto “Questo libro contiene tutte le principali leggende di Johto. Ritengo che sarà più esaustivo di quanto possa essere io. Quanto agli Unown… Beh, sono stati il pallino del Professor Hale per tutta la sua vita. Sono Pokémon che vengono da un’altra dimensione, la cui forma è identica a quella di un antico alfabeto in uso tra gli uomini dell’antica Johto. Al momento non sappiamo se siano gli umani ad aver copiato gli Unown o se siano gli Unown ad aver basato la propria forma sull’alfabeto. Nessuno li ha mai visti in tempi recenti, ma questo è abbastanza normale, almeno fino all’incidente del Professor Hale, in cui diversi assistenti assicurano di averne visti molti. Sappiamo traducendo antichi testi che da soli sono molto deboli. Quello che però ci fa riflettere è la descrizione del loro “misterioso potere” di gruppo. Si parla di castelli di ghiaccio e cristalli sorti in una notte, di uomini obbedienti a ogni comando, di Pokémon dello stesso cristallo…” andò avanti per oltre un’ora, entrando nel dettaglio di tutte le loro ricerche, con Darken che annuiva e ascoltava interessato “…questo secondo le leggende. Sarebbe interessante scoprire quanto c’è di vero. Se riuscirà a mettere le mani su uno o più di loro, me lo faccia sapere.” “La ringrazio.” Rispose Darken. Si accomiatò dall’anziano e uscì, trovando Gennaro intento ad allenare Qwilfish e Rattata in un fiume vicino facendoli combattere tra loro. “Ehi Gennaro, abbiamo finito, preparati. Ci aspetta la Grotta di Mezzo.” Disse Darken. Gennaro annuì e richiamò i due Pokémon, poi insieme si diressero a sud. Al Centro Pokémon Darken modificò velocemente la squadra, poi i due si avviarono lungo la Grotta. Attraversarla fu semplice, anche perché Darken non aveva nulla da fare. Affrontarono vari allenatori, poi uscirono dall’altro lato. Anche questo percorso, scoprì Darken con una veloce ricerca, non ospitava Pokémon che non avesse già catturato. Perciò, lui e Gennaro puntarono direttamente alla Palestra. Guardando l’orologio, Darken si rese conto che dovevano davvero sbrigarsi se non volevano sfidarla la mattina dopo, visto che erano le nove passate. Dopo una telefonata veloce col Professor Elm, a cui Gennaro vide Darken rispondere spendendosi in enormi ringraziamenti, questi aprì rapidamente il PC, fece un paio di cambi, poi sorrise a Gennaro. Entrati nella Palestra, i due si trovarono davanti numerosi alberi ed un sistema di cavi da attraversare. Se si prendeva il cavo giusto, si passava al corridoio successivo, se si prendeva quello sbagliato si finiva dritti davanti a un allenatore. “Dispiace se sbaglio un po’?” Chiese Darken. “No, mi pare una buona idea.” Rispose il ragazzino “Userai Bayleef in questa Palestra?” Chiese, mentre Darken sconfiggeva un’allenatrice. “Vorrei, ma è una Palestra di tipo Coleottero. Leelee non ha un movepool abbastanza ampio per competere. Però ho preparato una squadra apposta.” Rispose, mandando in campo un Togepi contro il secondo Coleottero. “Userai lui?” Chiese Gennaro. “No, lo sto solo provando a conoscere meglio. Adesso, preparati a restare sorpreso. Pito, Metronomo!” Pito annuì e agitò le dita. Per un momento non accadde nulla. Poi, due tornado di lava incandescente sconfissero il Weedle. “Cosa…” “Non lo so, Metronomo può far saltar fuori qualunque mossa. Ma è stato divertente, no?” Rispose Darken “Vedi, è questa la bellezza di possedere tanti Pokémon diversi, puoi provare e riprovare mosse nuove. Per esempio chissà, un giorno potrei scoprire a chi appartiene quella mossa.” Disse Darken, ringraziando l’allenatrice. Poi i due si allontanarono. Arrivati al Capopalestra, questi li salutò “Benvenuti, sfidanti. Sono Raffaello, Capopalestra della città. Chi di voi mi sfiderà per prim… aspetta, tu sei Darken. Quello del Butterfree.” “Mi conosci?” “Un Butterfree del genere non si dimentica facilmente. Allora, chi di voi mi sfiderà per primo?” Darken e Gennaro si guardarono. Dopo una rapida partita di sasso carta forbici, Gennaro sollevò vittorioso le due dita, mostrando le forbici contro la carta di Darken. “Ok. Quante medaglie hai ragazzino?” “Una.” “Ottimo, allora sarà un due contro tre.” “Due contro due vorrà dire.” “No, due contro tre. Ho ancora poca varietà come squadra, quindi tu dovrai usare due Pokémon contro tre dei miei. Non temere, dato il livello è una lotta bilanciata.” Gennaro annuì, e lanciò in campo Qwilfish, con Darken che gli aprì la piscina. “Ok, cominciamo.” Disse Raffaello, schierando… un Kakuna. Quindi era questo che intendeva, con poca varietà. Dopo una rapida lotta a suon di Velenospina, Qwilfish ebbe la meglio. Anche il successivo Metapod, in cui lo scontro diventò di Azione e Velenospina, fu il Pokémon acquatico a uscire vincitore, anche se indebolito. “Ah, ma se è tutto così sarà una passeggiata…” iniziò a dire Gennaro, prima che un Schyter entrasse in campo. Qwilfish lo colpì una volta con Velenospina, poi un Tagliofuria lo centrò e lo sconfisse. Gennaro mandò quindi Rattata, mentre Darken richiudeva la piscina borbottando qualcosa sul fatto che tirare leve non era compito suo. Rattata iniziò con Attacco Rapido, poi fu colpito da un Tagliofuria. A quel punto, Darken aveva capito cosa intendeva fare Raffaello, e ne ebbe la conferma quando all’Attacco Rapido rispose con un ulteriore Tagliofuria, che stava facendo decisamente male al Rattata. A quel punto, Gennaro si era accorto che qualcosa non andava, e dopo un secondo in cui Rattata rimase fermo colpì con Iperzanna, che si scontrò con il Tagliofuria dell’avversario. Dopo lo scontro, Rattata riuscì in qualche modo a restare in piedi. Lo stesso non si poteva dire di Schyter. “Come… oh, Energy Concentrare” Esclamò Raffaello, capendo cos’era quel momento di pausa. Gennaro sorrise e prese medaglia e MT, poi si girò. Rattata si stava illuminando. Quando ebbe finito, al suo posto c’era un Raticate. “Congratulazioni!” Esclamò Darken, con un sorriso. Gennaro sorrise a propria volta, ammirando Raticate. “OK, adesso tocca a me!” Rispose Darken. Il Capopalestra annuì, poi preparò due Poké Ball diverse. Sorridendo, mandò in campo uno Schukle. Darken sorrise, poi schierò Heracross, chiamato Crossbow. L’aveva catturato il giorno prima, e dopo un po’ d’allenamento era il momento di usarlo. L’avversario colpì con Rotolamento, a cui Heracross, pur danneggiato, rispose con Contropiede, causando danni grossi nonostante la difesa dell’avversario. Al secondo Rotolamento, anche Contropiede aumentò di potenza, e così con il terzo e il quarto. “Ti piace rischiare, eh?” Chiese Raffaello. Non poteva fermare Shuckle, perciò rimaneva solo da vedere se avrebbe vinto il quinto Rotolamento o il quinto Contropiede. Il Rotolamento andò a segno, Crossbow arretrò… poi un Contropiede sconfisse Shuckle. Raffaello richiamò il Pokémon e schierò Scizor, che con un Attacco d’Ala pose fine allo scontro. Darken sorrise, poi schierò Houndour. Il Pokémon, chiamato Doomsday, aprì la bocca e lanciò un Lanciafiamme. Scizor arretrò danneggiato, e quando un secondo Lanciafiamme lo colpì crollò. “Un lavoro ineccepibile.” Rispose Raffaello. Sorridendo, consegnò una MT e la medaglia Alveare a Darken. Dopo essersi scambiati un po’ di convenevoli i tre si separarono. “Uff, sono stanco. Me ne vado a letto.” Disse Gennaro. “D’accordo. Ah, ricordati che domattina mi serve che tu vada a ritirare le Poké Ball che ho ordinato dal signor Franz.” “Sì, sì. Ci vediamo.” Rispose Gennaro, esausto, scomparendo nella sua camera. Darken sorrise, poi si guardò intorno. Strano che nessuno degli altri fosse ad Azalina. Ma magari erano in giro, o stavano dormendo. Uscì a prendere una boccata d’aria, guardando la serena cittadina. Poi, vide un’ombra scura sopra la sua testa e un attimo dopo qualcosa gli cadde sulla testa. Stava per fare commenti poco carini sui Pidgey e i loro bisogni corporali, quando si rese conto che si trattava di una lettera. La aprì “Sotterranei di Fiordoropoli. Alle 22:00 di domani sera. Vieni solo. A.” Si guardò intorno, cercando di capire da dove venisse il messaggio. “Beh, c’è un solo modo per saperlo.” Si disse. Il giorno dopo lo aspettava un viaggio, quindi era meglio cenare e andare a dormire, pensò, rientrando nel Centro Pokémon. Squadra: Medaglie: Modificato 21 settembre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Enemy, Dragozard e Giuls92 3 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 6 dicembre, 2016 Autore Condividi Inviato 6 dicembre, 2016 (modificato) Dragozard VS Raffaello Dragozard osservò la città di Azalina. Era ancora primo pomeriggio, e lui era parecchio insoddisfatto. Sulla strada si era informato, ma sembrava che nessuno avesse visto Argento. Nella Grotta di Mezzo o sui Percorsi, un ragazzo con i capelli rossi e gli occhi argentati non era passato. “O sta usando un travestimento, o sta evitando di farsi vedere passando lungo strade meno battute, tra i boschi o per sentieri da scalatori.” Rifletté Dragozard, dirigendosi verso la stazione di polizia. Entrato, trovò un solo poliziotto, al telefono. “Sì signore, certo signore. Esatto, dieci scagnozzi. No signore, è riuscito a scappare. Non lo so come ha fatto, non sono mica stato io a catturarlo. Il campione di Kanto. No, quello degli Spettri. Va bene, va bene, l’ex Campione, non cambia. Ok, cambia, d’accordo. No, glielo ripeto, non so come abbia fatto a fuggire. D’accordo, la informerò.” Stava dicendo quello, in una conversazione piuttosto concitata. Comunque, alla fine riuscì in qualche modo a calmare quello dall’altra parte e si rivolse a Dragozard. “Salve, cosa posso fare per te?” Chiese. “Beh, vorrei delle informazioni. Sto indagando sul furto al laboratorio del Professor Elm, di Borgo Foglianova, e volevo sapere se per caso ci fosse stata qualche denuncia per furto in zona.” “E con che autorità mi chiedi questa informazione?” Chiese il poliziotto. In risposta, Dragozard gli mostrò il Pokédex. “Con l’autorità di dexholder che ha partecipato alla distruzione del secondo Team Rocket di Kanto. Le basta?” Il poliziotto deglutì ed annuì. “Un momento, vado a controllare le denunce recenti.” Rispose, alzandosi e sparendo nella stanza accanto. “Se sta evitando i percorsi troppo trafficati, probabilmente evita di sfidare altri allenatori. Probabilmente sta facendo tutto ciò per passare inosservato, ma così probabilmente è costretto a rubare per mangiare o nutrire il suo Pokémon. Il che vuol dire che se ci sono denunce recenti, probabilmente è lui il colpevole.” Rifletté Dragozard, rendendosi conto solo dopo di aver infilato ben quattro ‘probabilmente’ in una frase sola. Per distrarsi dai suoi pensieri, diede un’occhiata ai fogli che c’erano sul tavolino della saletta d’attesa vuota. La maggior parte erano pubblicità, con l’eccezione del volantino della Palestra, su cui compariva una foto del Capopalestra Raffaello. “Già, e poi perché sta raccogliendo le medaglie? Se non lo facesse non sarei mai riuscito a seguirlo.” Si disse Dragozard. Un altro foglio era piuttosto serio, perché parlava della scomparsa di un ragazzino. Comunque, lui non ne aveva visti lontano dalla città. Un altro ancora recitava ‘Unitevi alla Polizia Internazionale. Cerchiamo membri volenterosi. Combattete il crimine. I corsi d’addestramento durano…” e proseguiva sullo stesso tono. Dragozard aveva sentito meraviglie sulla polizia internazionale, ma non aveva ancora incontrato un loro agente. Sapeva solo che lavoravano in solitaria e che si diceva ognuno di loro fosse un abilissimo allenatore. Poco dopo, arrivò il poliziotto con le denunce dell’ultima giornata. Erano circa una decina, per colpa dei danni fatti da alcuni membri dei Rocket. Comunque, Dragozard trovò diversi furti di strumenti curativi e cibo collegabili a un ragazzino con alcuni Pokémon. Controllando l’ora della denuncia, si rese conto che risaliva a malapena a mezz’ora, quaranta minuti prima del suo arrivo. Il che voleva dire che, sperando fosse sulla pista giusta, Argento non poteva essere lontano. Dragozard sorrise, poi si diresse alla Palestra. Se Argento voleva raccogliere le medaglie, sicuramente doveva passare da lì. Quindi, di certo se Dragozard avesse chiesto a Raffaello e lui avesse risposto che non l’aveva visto (e sapeva che nelle Palestre Argento non usava un eventuale travestimento, grazie a Valerio) gli sarebbe bastato aspettarlo. Percorse rapidamente la Palestra ed arrivò da Raffaello. Questi sorrise. “Benvenuto. Sei qui per la sfida in Palestra?” Chiese il ragazzo. “Sì, ma sto anche cercando una persona. Si chiama Argento.” “Capelli rossi e occhi argenti?” “Esatto.” “Allora è stato qui qualche ora fa. Non sapevo fosse correlato a un crimine.” Dragozard sospirò. Quindi era più avanti. “D’accordo, grazie.” Replicò, senza far vedere quanto era infuriato. “Ottimo. Ora, mi pare di capire tu abbia già finito le Palestre di Kanto. Sbaglio?” “No, è giusto.” “Ottimo, allora sei il Dragozard che ho visto in TV.” Dragozard annuì, poi contro Scizor schierò Sneasel. Avrebbe potuto mandare subito Charizard, ma voleva vedere fin dove poteva arrivare. Sneasel iniziò lanciando una Finta, ma il colpo riscosse scarsi effetti sul Pokémon. Ma la Pokémon seguendo gli ordini di Dragozard continuò a colpire, evitando gli attacchi del Pokémon per il rotto della cuffia. Poi, all’improvviso, Sneasel scomparve. Scizor ruotò per cercarla, ma così facendo scoprì di trovarsi sopra una lastra di ghiaccio e cadde di schiena. E Sneasel emerse dal terreno in cui aveva scavato Fossa, colpendolo. Ma non era ancora abbastanza. A fatica, Scizor si rialzò e colpì Sneasel, scagliandolo via con uno Spaccaroccia. A quel punto il Pokémon era esausto. Raffaello sorrise e schierò Shuckle. Al primo Rotolamento il già danneggiato Sneasel crollò. Raffaello cantava già vittoria quando Charizard entrò in campo, paralizzandolo. Un rapido Lanciafiamme, un secondo per assicurarsene, e lo Shuckle andò al tappeto. “Beh, è stato anticlimatico.” Commentò il Capopalestra, porgendogli la medaglia. Dragozard sorrise ed uscì, pronto a pedinare Argento. Senza realizzare che un’ombra stava pedinando lui. La figura rimase un poco ad osservarlo, per assicurarsi che fosse lontano, poi partì all’inseguimento. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Dragozard e Giuls92 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 16 dicembre, 2016 Autore Condividi Inviato 16 dicembre, 2016 (modificato) Giuls VS Furio Alzatasi la mattina presto, Giuls uscì dal Centro Pokémon e si diresse ad ovest, verso il braccio di mare che separava Olivinopoli dall’isola di Fiorlisopoli. Superato il porto, dove notò che la nave di quel ragazzo chiamato Marisio era ripartita, probabilmente nella notte, uscì dalla città. La spiaggia vicina si stava già riempiendo di turisti, sia decisi a prendere il sole sia semplicemente intenti a fare una passeggiata. Arrivata in fondo alla strada, osservò il mare, poi lanciò in campo il proprio Lapras. Il Pokémon atterrò in acqua e la fece salire sulla propria schiena con un sorriso. La navigazione lungo il percorso successivo fu tranquillo, con diversi allenatori affrontati da Lapras. Poi Giuls sbarcò a Fiorlisopoli. Sbarcata, si guardò intorno. La cittadina era una meta turistica, certo, ma soprattutto era nota per l’intrattenimento. Numerosi esperti di arti marziali la visitavano per conoscere il famoso Furio, maestro di campioni tra cui spiccava Bruno. Varie casette in legno o mattoni formavano il villaggio, ma la Palestra di Furio, costruita sul fianco di una rupe, spiccava chiaramente. Giuls vi si avvicinò, aprendo la pesante porta per entrare nell’edificio. Qui fu accolta dal rombo di una cascata. Sotto di essa si trovava, in profonda meditazione, un uomo che identificò immediatamente come Furio. Provò a chiamarlo, ma non ottenne alcun risultato. Si avvicinò un allenatore, che capì la sua difficoltà. “Perdonami, ma il maestro è impegnato nella sua meditazione quotidiana. Quando è in quello stato è concentratissimo, perciò non può sentirti, e anche scuoterlo non servirebbe a nulla. Puoi però chiudere il canale che permette il passaggio per la cascata premendo un bottone.” “E dov’è?” “In fondo alla Palestra. Ovviamente, prima devi affrontare gli allievi del signor Furio.” Rispose quello sorridendo e tirando fuori una Poké Ball. “Non chiedo di meglio.” Rispose Giuls, schierando Quilava. Le battaglie successive procedettero a ritmo spedito, e arrivata finalmente dal bottone la ragazza riuscì a spegnere la cascata. Furio si rese conto immediatamente che qualcosa non andava e aprì gli occhi. Guardò verso l’interruttore e fissò Giuls. Poi sorrise. “Salve, allenatrice! Deduco che tu voglia una sfida in Palestra. Scendo subito. Quante medaglie hai?” “Due.” Rispose Giuls. “Ottimo. Aspettami al campo lotta.” Rispose l’uomo. Giuls annuì e si diresse all’arena, una struttura al centro della Palestra. Furio, stringendo tre Poké Ball in mano, la raggiunse subito dopo. “D’accordo ragazza, vediamo di dare inizio a questa lotta. Tre contro tre per la Medaglia. Via!” Esclamò schierando un Machamp. Giuls annuì e rispose con Quilava. Il Pokémon si lanciò all’attacco con un Ruotafuoco, che colpì l’avversario ma non riuscì neanche a smuoverlo, e a cui seguì un potentissimo Incrocolpo. Quilava fu scagliato all’indietro, ma si rimise in piedi e lanciò un Braciere. L’avversario rispose con Vitaltiro, ma Quilava riuscì a evitare il lento attacco. Subito dopo il Machamp si portò una mano al fianco, dove era ben visibile una scottatura causata dal Braciere. Giuls sorrise poi ordinò a Quilava di usare nuovamente Ruotafuoco, poi Attacco Rapido. Fu troppo per il Machamp, che complice la scottatura crollò. Furio annuì, poi mandò in campo Hitmontop. Il Pokémon fu colpito subito da un Ruotafuoco, seguito da un Attacco Rapido. Poi però riuscì a rispondere con un Triplocalcio, stendendo l’avversario. Giuls richiamò Quilava e mandò in campo Lapras. Era meglio evitare fino all’ultimo di schierare Venusaur, pensò la ragazza aprendo la vasca. E poi, si rese conto sorridendo, il Ruotafuoco aveva scottato anche Hitmontop, i cui colpi erano più deboli. Il Pokémon tentò di colpire con Triplocalcio, ma fu investito da un Surf dell’avversario. Un Geloraggio pose fine al combattimento. Furio si limitò a sorridere di più, poi mandò in campo Poliwrath. Il Pokémon Acqua Lotta era nel suo ambiente, perciò gli bastarono un paio di Doppiesberle per sconfiggere l’avversario. Giuls mandò quindi Venusaur, convinta di poter concludere facilmente l’incontro con un Megassorbimento, ma il colpo centrò l’avversario solo parzialmente. Nel frattempo, quello colpì con Sottomissione, facendo calare di parecchio la salute della Pokémon Erba. Un successivo Foglielama centrò il Pokémon, che arretrò, cercando di riguadagnare terreno, ma fu investito da una nube di Velenpolvere. A quel punto, però, usò di nuovo Sottomissione, che fu seguita da un Terremoto. Il colpo danneggiò gravemente Venusaur, che fu sul punto di cedere… ma con un ultimo Megassorbimento, la sfida si concluse. “Uff, per un pelo.” Commentò Giuls, sospirando di sollievo. Anche Furio si avvicinò, sospirando ma senza perdere il sorriso. “Lavoro ineccepibile. Congratulazioni, medaglia ed MT sono tue.” Rispose Furio, porgendo alla ragazza gli strumenti. “La mossa è Dinamipugno. Non so se potrà esserti utile, ma se ti servisse l’avrai, non credi?” Giuls lo ringraziò. Stava per uscire, quando Furio l’afferrò per il braccio. “Uhm, aspetta un momento. Mi ricordi qualcuno, ma non riesco a focalizzare bene. Conosci qualcuno che sia mai stato a Johto?” “Solo mio padre.” Rispose Giuls. “E come si chiama? Forse lo conosco.” “Oh, non lo so in realtà. Mio padre viaggia molto, quindi… Comunque si chiama Savino.” “Uhm, non mi ricordo. Beh, ho avuto molti sfidanti. Eppure, giurerei che il nome mi ricorda qualcosa.” Rispose Furio. Giuls sorrise e si accomiatò. Poi scosse la testa. Si chiese cosa avesse fatto suo padre per essere ricordato da un allenatore simile. Poi si allontanò. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92 e Dragozard 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 22 dicembre, 2016 Autore Condividi Inviato 22 dicembre, 2016 (modificato) Draconix VS Chiara Draconix si chiese se avrebbe fatto meglio a proseguire verso nord. D’altra parte, la strada era coperta di strani alberelli che non sembravano reagire a mosse che di solito funzionavano contro gli alberi. Normalmente avrebbe volato, ma non sapeva la rotta per Mogania e volare a caso poteva farlo finire chissà dove. Perciò, decise di puntare a sud. Fiordoropoli era la capitale di Johto, sarebbe stato interessante, e anche un cambiamento dalle piccole città a cui era abituato. Percorrendo il percorso, fece la telefonata che aveva rimandato fino a quel momento. “Come sarebbe a dire ‘non lo so’? Come fai a non saperlo, siete amiconi da… da quando vi conosco!” Gridò. “Beh, non che sia poi molto.” Rispose Ivan, che stava lavorando al Museo di Plumbeopoli in attesa di essere ricollocato in un altro istituto di ricerca “Ma hai ragione. Comunque l’ultima volta che l’ho sentito è stato per l’incidente dell’Isola Cannella, e a parte essere ovviamente sconvolto non mi è parso che ci fosse qualcosa di particolare.” “Ma allora che ci fa nel Team Rocket?! Non capisco. Gli ho dato i soldi per sua madre, quindi non è di sicuro quello. Cosa può essere?” “Non lo so davvero. Questa storia mi preoccupa. Lewis è sempre stato uno che agisce prima di pensare, ma addirittura unirsi al Team Rocket... Non so, non mi è mai sembrato il tipo. Immagino di essermi sbagliato.” “Ci siamo sbagliati entrambi. Senti, a parte questo, come va?” “Oh, bene in realtà. Stanno decidendo se spedirmi al centro ricerche del Museo di Mineropoli, delle Rovine d’Alfa o dell’azienda Petri, la… cavolo, come si chiama… Boh, non mi ricordo. A Hoenn comunque. Insomma, sto per andarmene da Kanto. Per fortuna, ora come ora tutti i ricercatori della regione sono ammassati al Museo, che come centro di ricerca lascia un po’ a desiderare. La Silph si è offerta di costruirne uno nuovo, ma non so se lo faranno.” “Beh, mi pare che vada tutto bene.” “Già. Tu invece?” “Io sto entrando niente meno che a Fiordoropoli, la capitale di Johto, per la mia terza medaglia.” “Uuuuh, sarà una gran bella città. Buon divertimento. Ah, e se scopri qualcosa su Lewis…” “Sicuro. Mi raccomando anche tu, se scopri qualcosa chiamami.” “Certo.” Rispose quello. Poi i due richiusero la comunicazione. A quel punto era chiaro che Lewis non si era consultato con nessuno, nemmeno con Ivan. Entrato in città, si guardò intorno, senza però dimenticare di cercare la Palestra, che si mise a cercare subito dopo aver visitato il Centro Pokémon. Vide un casinò, un Centro Commerciale enorme e quello che sembrava un gruppo di negozi sotterranei. Numerosissimi schermi pubblicitari proiettavano le ultime novità. Draconix, non volendosi fermare, li passò rapidamente uno dopo l’altro osservando le varie notizie. “Ancora nessuna dichiarazione ufficiale della polizia sugli eventi di Amarantopoli. Testimoni dichiarano che a sconfiggere il Team Rocket sia stato il Gyarados di un partecipante della Lega…” “Pensione Pokémon. Uova ed allenamento semplice e veloce. Visitateci sul Percorso…” “Nessuna notizia del ragazzino scomparso poco tempo fa dalla cittadina di…” “Rilasciata una patch per il Pokémon Porygon. Chiamata Upgrade, viene attivata dalle macchine scambio dei Centri Pokémon. Allenatori del Pokémon in questione, accorrete al Centro Commerciale più vicino per…” “Anche quest’anno proteste per gli esami di ammissione alla Polizia Internazionale. Numerosi partecipanti scartati si sono detti offesi per la poca chiarezza dei criteri di scelta. Tra questi…” “Altre voci sospette sulle Smogon Industries cominciano a circolare. I leader di un potente gruppo ambientalista che avevano accusato Alexander Hyden Smogon di azioni illecite contro l’ambiente sono scomparsi. In un comunicato ufficiale la Smogon Industries augura loro il meglio, ma nel frattempo altri gruppi minori ne denunciano la politica anti-ambientale. Nessuna replica per…” “Iniziati i lavori di costruzione del Parco Lotta di Hoenn, il primo nel suo genere. Scott, fondatore della Battle Park Inc., si è detto disposto ad aprire nuove strutture nel mondo se la prima dovesse avere successo. L’apertura è prevista…” “Inaugurato il Pokéathlon. Grande affluenza per l’apertura del nuovo centro sportivo agonistico per allenatori e Pokémon, che…” Finalmente, il ragazzo riuscì a uscire dalle affollatissime strade centrali, e raggiungere così la Palestra. Entrato, si trovò davanti una Palestra rosa con mobili e scale disposti ovunque, apparentemente a caso ma in realtà formando una sorta di labirinto. Percorrendolo, sfidò diverse allenatrici, finché non raggiunse Chiara, la Capopalestra. “Salve sfidante, sono lieta di affrontarti oggi. Quante medaglie possiedi?” “Due.” Replicò il ragazzo. “Ottimo. Sei Draconix vero? Ho visto i tuoi incontri alla Lega, quindi non ti prenderò sottogamba. Tre contro tre per la Medaglia Piana, via!” Disse, mandando in campo una Wigglytuff. Draconix rispose con Larvitar. Convinto di essere in vantaggio, Draconix ordinò a Larvitar di colpire con Morso. Ma, senza preavviso, il Wigglytuff rispose con Petalodanza, causando molti più danni. “Cosa?!” Esclamò Draconix, sorpreso, mentre una seconda Petalodanza colpiva Larvitar subito dopo il suo secondo Morso. Dopodiché, Draconix ordinò al suo Pokémon di usare Terrempesta. Questa volta, Petalodanza lo mancò, perché Wigglytuff, confusa dalla rotazione, non si sentiva a proprio agio. Subito dopo aver morso qualcosa, però, la Pokémon si rimise. “Baccaki?” Si chiese Draconix, sorpreso. Poi fece scagliare a Larvitar una Frana, facendo piovere rocce prese dal campo di lotta addosso al Wigglytuff, che reagì resistendo e colpendo con Petalodanza, che sconfisse Larvitar. Draconix sorrise e schierò Dragonite. Il Pokémon Drago, nonostante i danni di Terrempesta, riuscì ad iperavvelenare l’avversaria. Wigglytuff crollò per il danno combinato di Terrempesta e della Tossina. Chiara annuì, rabbuiandosi leggermente, e schierò Tauros. Il Pokémon caricò subito con Ira. Dragonite rispose con Ira di Drago, danneggiando l’avversario, che però balzò e riuscì a colpirlo al petto, potenziato dal danno subito. Una seconda Ira causò danni seri, ma Dragonite rispose con un Fulmine seguito, dopo una Incornata del nemico, da una seconda Ira di Drago, cui il Torobrado non seppe resistere. Chiara si limitò a sorridere, pur stringendo i denti, e schierò Miltank. La Pokémon colpì con Rotolamento, ruotando e saltando, riducendo l’effetto del Fulmine che le arrivò addosso e colpendo l’avversario. Dopo altri tre colpi cui il Drago poté fare ben poco per rispondere, salvo usare una Tossina e mandarla a segno, non rimase altro al Pokémon, che crollò. Draconix sorrise a propria volta lanciando in campo Seadra, aprendo la piscina, per ridurre così lo spazio di manovra del Rotolamento. Un Bollaraggio colpì la Miltank, che proseguì nella propria carica andando a sbattere contro Seadra, seppur solo di striscio fortunatamente. Dopo un secondo colpo (schivato) di Miltank, un Geloraggio centrò l’avversaria. Avrebbe forse potuto ancora vincere ma fu colpita da un Bollaraggio, che pose fine all’incontro. Draconix a quel punto sorrise, ma Chiara scoppiò in lacrime. Per fortuna, la Palestra pareva pronta. Un’assistente accompagnò via la Capopalestra, un’altra gli porse la medaglia e la MT, scusandosi per il disagio. Draconix ringraziò ed uscì. “Ed ora a sud.” Pensò soddisfatto. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92 e Dragozard 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 29 dicembre, 2016 Autore Condividi Inviato 29 dicembre, 2016 (modificato) Darken VS Chiara “Non avevi detto che ci saremmo fermati alla Pensione, capo? Sono stancooooo….” Disse Gennaro, prolungando la o per sottolineare il concetto. “Lo so, ma… ehi, credevo avessi smesso di chiamarmi capo!” “Il fatto che abbia ricominciato dimostra che sono stanco.” “Comunque, visto che ho un impegno in città sono costretto a rimandare la visita alla pensione.” “Che impegno?” Darken rimase zitto un momento, poi rispose “Nulla di che. La cosa più importante è che oggi sarà una giornata piena. Abbiamo usato tutta la mattina e il pomeriggio per catturare Pokémon, e adesso qui in città posso finalmente usare i miei strumenti.” “Per fare cosa?” “Ovviamente per far finalmente evolvere tutti i Pokémon che a Kanto non potevo evolvere in alcun modo!” Esclamò Darken, aprendo un libro estratto dallo zaino e mostrando al ragazzino una pagina coperta di foto di strumenti. “Vedi questi? Si chiamano strumenti evolutivi da scambio. Se li dai a un Pokémon, possono causargli le stesse modifiche che in natura subirebbe dopo anni o decenni. Per esempio l’effetto delle Metalcoperte sugli Onix…” E si lanciò in un dettagliato discorso sui vari effetti. “A Kanto non si trovano, e anche avendoli le macchine scambio sono ancora il vecchio modello che non li legge, quindi devi toglierglieli. Ci sono stati strani effetti collaterali quando hanno provato a scambiare Pokémon con strumenti o MN sulle lunghe distanze.” “Tipo delle interferenze?” “Sì, chiamiamo pure quello che è successo a Bill così… Comunque, il succo del discorso è che solo qui a Johto posso finalmente mettere a frutto le mie lunghe ricerche che mi hanno permesso di procurarmi tutti gli strumenti che… Ehi, non è Draconix quello?” Chiese all’improvviso Darken indicando il ragazzo che stava camminando lungo la strada. “Chi?” “Il miglior aiuto in cui potessi sperare. Eeeeehi, Draconix!” Rispose Darken, alzando il braccio per richiamare l’attenzione dell’altro allenatore. “Darken? Darken! Cos’è, vuoi lottare?” Chiese l’altro sorridendo. “In realtà vorrei chiederti una mano per un'altra questione.” Rispose Darken, spiegando rapidamente la situazione. “Oh, ti aiuterei volentieri, ma sono abbastanza di fretta. Sono ancora qui, e devo attraversare il Bosco dei Lecci. Dato che la strada è lunga, contavo di farlo oggi invece che fermarmi in città fino a domani come faccio di solito.” “Draconix, stai parlando con qualcuno che possiede un Pokémon Volante in grado di volare a mach 5. Posso portarti dall’altro lato del bosco e ad Azalina appena avremo finito.” “Sì, ma…” “Ascolta, ti va bene se ci aggiungo dentro qualcosa? Ho un Porygon extra che ho catturato in giro per Kanto, ed è tutto tuo se mi aiuti.” “Oh beh, in tal caso…” “Ottimo. Andiamo al Centro Pokémon!” Rispose Darken afferrando il ragazzo e praticamente trascinandolo dentro la città e al Centro. “Ok, ho comprato tutti gli strumenti necessari, quindi non avremo alcun problema.” “Mi spieghi dove hai preso un Upgrade? Li hanno appena rilasciati!” “Ho le mie fonti.” Rispose Darken, sorridendo. “Ha implorato il Professor Oak finché quello non gliene ha inviati du…” Iniziò Gennaro, prima che Darken lo interrompesse cacciandolo fuori dalla sala scambi. “… Quindi, chi è il ragazzino? Mi pare di conoscerlo…” “Credimi, è una storia lunga. Possiamo cominciare e basta?” “Certo.” Rispose Draconix. Qualche ora dopo, finalmente, Darken aveva finito con tutti gli scambi. “Ok, adesso devo solo mandarti il tuo Porygon… Oh… Hai qualche Pokémon di cui puoi fare a meno? Qualcosa che hai catturato e poi non hai mai usato?” Draconix ci rifletté un momento “Allora, vediamo… Non ne sono sicuro in realtà. Ah, sì! Ecco! Ho questo Rattata. Che strano, non me ne ricordo. Vediamo, l’ho catturato… no, l’ho vinto qualche mese fa a una fiera di Smeraldopoli.” “Che problema hanno con il concetto di premio a Smeraldopoli? Comunque, va benissimo suppongo. Pronti, partenza, scambio!” Esclamò Darken, premendo l’invio, imitato da Draconix. Concluso lo scambio, Darken sorrise “Spero che la sorpresa sia andata bene.” Rispose, indicando il Porygon inviato a Draconix, che si stava evolvendo in un Porygon2. “Wow Dark, grazie.” “Figurati. Adesso, per il volo… Argh, ma è tardissimo! La Palestra chiude tra un’ora, e subito dopo ho… un altro impegno. Ok, seguimi!” Rispose, trascinando di nuovo fuori dal Centro Pokémon Draconix, che borbottò qualcosa sull’essere trascinato da chiunque incontrava ultimamente. “Bene, ecco qua.” Rispose, facendo uscire Peat dalla Poké Ball e spingendo Draconix sul Pokémon. “Tieniti forte, non alzare la testa sopra il ciuffo e ricorda che a Pidgeot non piace quando qualcuno gli tira troppo le piume. Pidgeot, Azalina, poi torna qui. Se non ci sono ancora aspettami.” “Sei sicuro che sia una buona ideaaaaaah!” Gridò Draconix quando Pidgeot si lanciò in volo. Poco dopo, Darken udì il famigliare boom supersonico. “Problema risolto. Adesso, Palestra di Chiara!” Esclamò Darken, soddisfatto. Gennaro seguì l’allenatore, e insieme i due entrarono nell’edificio. Superare il “labirinto” e le allenatrici fu facile, e raggiunsero in fretta la Capopalestra. Nel vederli, una delle Allenatrici scosse la testa. Darken la sentì borbottare qualcosa sul fatto che non poteva finire bene con Chiara. “Salve sfidanti, sono Chiara, Capopalestra! Oggi è stata una giornata… complessa, con il tipo degli Spettri e l’altro, ma sono positiva che le ultime sfide di oggi saranno migliori. Tu, ti ho già visto alla Lega. Era il finalista, no?” “Esatto.” “Bene, allora comincerò con te. Tre contro tre per la Medaglia Piana. Pronto?” “Sono nato pronto.” Rispose Darken. Chiara schierò un Tauros, e Darken sorrise rispondendo con il suo nuovo acquisto Eelx. Lo Steelix ruggì e si lanciò all’attacco. Nessuna delle mosse di Tauros sortirono un qualche effetto, mentre Schianto e Terremoto fecero il loro dovere. Chiara sembrava meno convinta ora, ma mandò in campo comunque Wigglytuff. Il Pokémon attaccò con Petalodanza, che riuscì a causare danni all’avversario. Questi rispose con Schianto e con Terremoto, ma il Wigglytuff resistette ed insisté fino a ritrovarsi confuso. Ma subito dopo si riprese mordendo qualcosa, evidentemente una Baccaki, concluse Darken. Poi colpì con Inibitore, bloccando il Terremoto dell’avversario. A quel punto, colpì con una nuova raffica di Petalodanza. Sembrava sufficiente, ma Eelx resistette, anche se danneggiato, e concluse lo scontro con Sassata. Chiara stava diventando davvero nervosa, e mandò in campo la sua Miltank. Con un solo Rotolamento la Pokémon ebbe ragione sulla difesa di Steelix. Darken annuì, poi mandò in campo la sua Bayleef. La Pokémon colpì con Foglielama, ma fu a propria volta colpita da un forte Rotolamento. Darken rifletté un momento, poi ordinò alla Pokémon di usare Sonnifero. L’avversaria crollò addormentata e Leelee la finì con una serie di Foglielama. “Cos… No…” Rispose Chiara, ancora sull’orlo delle lacrime. Però, forse vedendo Gennaro lì, tirò su col naso e si ricompose. “D’accordo, prendi la Medaglia e la MT dalla mia assistente… Ah già, se n’è andata. Beh prendila dalla sostituta. Tre contro tre anche per te. Non sei un veterano delle Palestre vero?” “No signorina.” “Ottimo, una sfida decente. Un momento solo che preparo la squadra… Ok, possiamo cominciare.” Rispose Chiara, mandando in campo Clefairy. Gennaro sorrise e schierò il suo nuovo acquisto. Il Pineco, il Pokémon catturato nel Bosco dei Lecci, entrò in campo, e iniziò con un Rapigiro. Prima che potesse attaccare però Chiara usò Metronomo che diventò… un Legatutto. Liane si allungarono per avvolgere il Coleottero, che però si liberò. “Beh, che fortuna. Clefairy, Metronomo di nuovo.” Rispose Chiara. Clefairy annuì e usò… Limitazione. Pineco si liberò nuovamente, e colpì con Rapigiro. “Oh, ma andiamo! Clefairy, Metronomo!” Gridò Chiara. Clefairy annuì, aprì la bocca, e da essa fuoriuscì un Fuocobomba che volò verso il Pineco. Chiara sorrise, ma quando il fumo si diradò Pineco era perfettamente in salute, dietro una Protezione. A quel punto, Chiara usò Ripeti, costringendo l’avversario a usare sempre la stessa mossa. Presto Protezione perse efficacia e Clefairy riuscì a sconfiggere il Pokémon. Gennaro lo richiamò, poi mandò in campo Qwilfish. Il Pokémon iniziò con Velenospina. La mossa si rivelò sorprendentemente efficace, ed altre due Velenospina posero fine all’incontro. Darken prese mentalmente nota dell’accaduto. Questo era davvero interessante. Poi, Chiara schierò un Jigglypuff. Al sicuro da Ripeti, Gennaro usò Punte due volte, e cominciò ad attaccare con Missilspillo e Velenospina. Anche questa volta, la seconda mossa fu stranamente efficace, ma Chiara la mise fuori uso con Inibitore. Qwilfish rispose con un altro Missilspillo, Chiara con Libbra. Il colpo, nonostante l’avvelenamento inflitto a Jigglypuff da Velenopunto, sconfisse Qwilfish. Entrato in campo, Raticate concluse l’incontro con un solo Attacco Rapido. Poi Chiara mandò in campo Miltank che fu danneggiata dalle Punte sparse sul terreno. Il Pokémon si lanciò all’attacco con Rotolamento dopo aver incassato un’Iperzanna. Che tuttavia ebbe effetto. Mentre Raticate schivava ed attaccava, l’avversario s’indeboliva sempre di più. Un paio di Rotolamenti centrarono il Pokémon Normale, e la seconda volta Darken ammise che pensava fosse la fine, ma il Pokémon si rialzò e con un Attacco Rapido pose fine all’incontro. Questa volta, Chiara scoppiò a piangere. Una delle allenatrici pose a Gennaro le sue scuse e gli diede Medaglia ed MT. “Ottimo lavoro, Gennaro!” Esclamò Darken, uscendo dalla Palestra “Vedo che stai imparando bene!” “Tutto merito suo, maestro!” Rispose il ragazzo, che però a Darken parve nervoso. Forse era solo per la vittoria. Poi Darken guardò l’ora. “Sono le nove e cinquanta! No! Devo andare! Prendi le camere al Centro Pokémon! A dopo!” Disse al ragazzino, correndo via. Gli ci vollero otto minuti per trovare i Sotterranei ed entrare, poi fu questione di attesa. Finché sentì una voce famigliare. “Darken.” Disse Atena, apparsa accanto a lui senza che se ne rendesse conto. Darken lanciò un gridolino stridulo di cui si pentì subito dopo e portò la mano alla cintura. “Aspetta, non sono qui per lottare! Voglio parlarti!” Darken la fissò per un momento. Aveva una sola Poké Ball con sé, quindi forse era vero. D’altra parte, era un membro del Team Rocket, non si sapeva mai cosa aspettarsi. “Aspetta, so cosa stai pensando. Ecco prendi.” Disse porgendogli la Poké Ball. Il ragazzo la afferrò, poi annuì. Adesso la donna pareva del tutto indifesa. “Cosa vuoi?” “Parlare, te l’ho detto.” “Non capisco di cosa.” La donna sospirò “Ascolta, io non piaccio a te e tu SICURAMENTE non piaci a me. Ma, nella situazione in cui siamo, credo potremmo momentaneamente stringere una tregua.” “La situazione in cui SIAMO?” “Siamo. Il Team Rocket sta rinascendo…” “Tremo di paura. Cosa faranno la prossima volta. Dipingeranno una R rossa sui soffitti di altre caverne? Dovrei andare a controllare se il casinò ha bottoni nascosti dietro i poster?” “Non è la stessa cosa! Ascolta, c’è qualcosa di strano nel nuovo Team Rocket. I finanziatori del vecchio Team Rocket… di Giovanni… Si sono presentati da Archer e me poco dopo la nostra fuga a Johto. Non so chi siano davvero, li abbiamo incontrati in momenti separati. L’unica cosa che ho è il nome, o il nome in codice, di quello con cui ho parlato io, Jourmungand. Un omone tutto muscoli, roba da far paura. Comunque, ci hanno offerto soldi e altro in cambio di certi lavori, e Archer, nominatosi capo provvisorio del Team Rocket, ha accettato. All’inizio eravamo felici. Poi…” “Poi?” Chiese Darken, ormai incuriosito. “Poi le cose hanno cominciato a cambiare. Il primo è stato Archer. Sembra una persona totalmente diversa. E dopo di lui altre reclute, una dopo l’altra hanno cominciato a trasformarsi. Sono diventate più pericolose. E stanno aumentando. Una di loro è forte al punto che è praticamente sottomessa a noi solo di nome, ma di fatto è indipendente.” Darken annuì. Dalla descrizione, c’era chiaramente qualcosa che non andava. “Ora, il nuovo Team Rocket vuole richiamare Giovanni. Archer dice che è per restaurare la nostra gloria, e all’inizio lo pensavo anche io. Ma adesso… ho paura che voglia fare del male a Giovanni. Ed è questo che mi ha fatto capire che sta succedendo qualcosa di terrificante.” “E cosa c’entro io?” “Voglio fermare tutto ciò prima che sia tardi. Aiuterò te e i tuoi amici, cercando di non farmi scoprire. Questa follia deve terminare. Perciò mi terrò in contatto con te. Prendi” disse porgendogli un bizzarro apparecchio da polso simile a un orologio. “Cos’è?” “Un Pokégear. C’è il mio numero in memoria. Per le comunicazioni normali userò quello.” “E per quelle non normali?” “L’hai già visto.” Darken annuì, ripensando alla piuma nera e allo sbattere delle ali. “Un Murkrow.” Disse, mettendo insieme i pezzi. “Incredibilmente adatto… D’accordo. Credi che debba dirlo anche agli altri?” “NO! Per il bene del mio progetto, devi essere l’unico a saperlo. Non temere, aiuterò anche i tuoi amici senza che se ne accorgano.” Rispose la Generalessa. Darken annuì ancora, poi la donna si dileguò. Per un momento, il ragazzo si chiese se stesse facendo la cosa giusta. Se non gli convenisse consegnare il Pokégear alla polizia. Poi scosse la testa “Era sincera. Almeno questo, l’ho visto. Il resto, lo deciderò a suo tempo.” Si disse. Poi si alzò e si diresse al Centro Pokémon. Squadra: Medaglie: Modificato 21 settembre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Dragozard e Giuls92 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 4 gennaio, 2017 Autore Condividi Inviato 4 gennaio, 2017 (modificato) Dragozard VS Chiara Dragozard percorse rapidamente il Bosco dei Lecci ed il Percorso successivo, limitandosi ad allenare Sneasel contro gli allenatori incontrati lungo la strada. “Se riesco ad arrivare prima di lui, è mio.” Pensò, soddisfatto. C’era voluto un po’ di tempo, ma alla fine avrebbe messo le mani addosso al figlio di Giovanni, quell’Argento. Arrivato in città corse al Centro Pokémon, dove si occupò rapidamente della sua squadra, poi si diresse al Centro Commerciale, dove acquistò due strumenti di cui aveva assoluto bisogno. A quel punto, puntò di nuovo a sud ed entrò nella Palestra. Aveva coperto più in fretta possibile la distanza da lì ad Azalina, perciò era certo di essere arrivato prima del ragazzo. Fu per questo che rimase sorpreso nello scoprire che di fatto non era così. Dopo aver superato il labirinto e aver raggiunto la Capopalestra Chiara, questa sbuffò. “Salve sfidante, preparati alla lotta contro di me, la carinissima Chiara! Devo essere onesta, spero che vada diversamente dalle ultime cinque lotte. Prima il ragazzo con il Larvitar, poi il Croconaw e poi il Gengar.” “Cosa?! Vuoi dire che un ragazzo con un Croconaw è stato qui?!” Chiese Dragozard. “Sì, se n’è andato un’ora fa. Lui e il suo team sono parecchio forti.” Dragozard fu sul punto di lanciare pesanti allusioni al lavoro praticato dalla madre di Argento, ma in qualche modo riuscì a controllarsi. “D’accordo, facciamo questa sfida. Poi però vorrò sapere qualcosa sul ragazzo con i capelli rossi.” Disse. Chiara annuì “Sei il finalista della Lega di quest’anno vero? E quante medaglie hai?” “Due.” Rispose Dragozard. “Tre contro tre quindi? Ottimo. Cominciamo!” Rispose Chiara, lanciando in campo Tauros. Dragozard ponderò un momento la situazione poi schierò Sneasel. La Pokémon si lanciò all’attacco con Gelopugno, colpendo l’avversario al petto. Quello arretrò sbuffando, e rispose con Ira, colpendo Sneasel, che però rispose con Gelopugno nuovamente. Tauros centrò Sneasel due volte, ma a quel punto la Pokémon e lo stesso Dragozard divennero più prudenti. Usando Finta per colpire a sorpresa ed evitare Ira, il Tauros alla fine fu sconfitto. “Miltank.” Disse Chiara, mandando in campo la Pokémon “Rotolamento.” L’attacco sconfisse in un solo colpo Sneasel. Dragozard lo richiamò e mandò in campo Esphere. Il Pokémon Elettro lanciò subito un Fulmine, ma Miltank lo ignorò e colpì con Rotolamento. Il secondo attacco fu un Introforza, ma anche questa volta Miltank riuscì a non crollare e anzi caricò ulteriormente, danneggiandolo ancora. Dragozard scosse la testa. “Non ho scelta.” Pensò. Quando Miltank tornò all’attacco di nuovo, Esphere esplose. Subito dopo l’Esplosione, entrambi i Pokémon si ritrovarono a terra, esausti. Chiara borbottò qualcosa e schierò in campo Wigglytuff, cui Dragozard rispose con Charizard. Nonostante la grande resistenza della prima, il Pokémon rettile ebbe la meglio con facilità. Chiara fissò un momento il Charizard, poi Dragozard, e scoppiò a piangere. “Mi dispiace per il… il suo comportamento. Spero che la perdonerai.” Disse una delle allenatrici, porgendogli una MT e la Medaglia. “Sì sì, mi basta sapere dove è andato il ragazzo con i capelli rossi.” “Non ne ho idea.” “Ma avrà pur detto qualcosa!” “No, mi dispiace. Anche se l’avesse fatto, comunque, a sentirlo sarebbe stata la ragazza che consegnava le medaglie prima di me. Solo che… se n’è andata, qualche ora fa, insieme a uno degli allenatori. Una fuga romantica, per così dire.” “Fuga romantica?” “Beh, almeno credo, ha detto qualcosa sul trovarlo molto bravo in realtà.” “Oh beh. In tal caso, non ho altro da fare qui. Arrivederci.” Rispose, uscendo. Poi puntò speditamente alla stazione di polizia. Purtroppo, anche lì nessuno aveva notizie. Uscendo, abbastanza arrabbiato, osservò la piazza. Era piena di schermi giganti, ma al momento mandavano in onda solo pubblicità, evidentemente perché non c’erano notiziari a quell’ora. Stava camminando per strada maledicendo la propria sfortuna, senza guardare avanti, quando camminando andò a sbattere contro qualcuno. “Ahia, ma guarda dove vai.” Disse la voce di un uomo. Dragozard lo aiutò a rialzarsi. L’individuo portava un impermeabile marrone, e aveva capelli neri stranamente pettinati. “Scusi.” Rispose Dragozard, che pure era certo di essersi mosso per evitare l’uomo. “Bah, fa niente.” Rispose l’uomo rialzandosi e allontanandosi. Non si rese conto che ora sotto il suo zaino era attaccato un oggetto minuscolo. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92 e Dragozard 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 7 gennaio, 2017 Autore Condividi Inviato 7 gennaio, 2017 (modificato) Giuls VS Chiara Giuls si guardò intorno ammirata, entrando nella città di Fiordoropoli. Alti grattacieli, schermi televisivi giganti, centri commerciali e decine di migliaia di persone per le strade della capitale di Johto, questo la attendeva una volta superata la porta. O almeno così pensava finché non andò a sbattere contro qualcuno. “Opssss…” Disse il ragazzo aiutandola ad alzarsi, scusandosi intanto in mille modi. “Non c’è problema, non c’è problema… Darken? Sei tu?” “Giuls? Ciao Giuls, come stai?!” Esclamò il ragazzo aiutandola ad alzarsi. “Stavo bene finché qualcuno non mi è corso addosso.” “Mi dispiace, ma sono davvero di fretta. Non hai idea. Ieri sono stato costretto a correre in città, per una serie di motivi, quindi non sono riuscito ad andare alla pensione Pokémon. Quindi ci sono andato stamattina, e mi sono fatto spiegare come fare per avere delle uova. Il problema è che… il PC oggi ha qualche problema. Hanno chiamato Bill da Kanto, ma finché non arriva nella zona tra Fiordoropoli, Violapoli ed Azalina è impossibile ritirare Pokémon dai box. Eeeee questo vuol dire che ho bisogno di arrivare ad Amarantopoli per ritirare un Pokémon compatibile con la mia Togetic… Aspetta… non è che tu ne hai uno per caso? Va bene quasi tutto, ma ne ho bisogno subito.” “Beh… In effetti ho questo.” Disse la ragazza mostrandogli una Poké Ball. Aprendola, ne uscì un Natu con un colore diverso dal normale. “Non ho mai visto un Pokémon così, quindi l’ho catturato, sai cos’è Darken? Darken?” Il ragazzo stava fissando il Pokémon, esterrefatto. Poi scoppiò a ridere “Questo è un Pokémon cromatico! A Johto ne nascono solo circa uno ogni oltre 8000 esemplari! So che in certe regioni sono più comuni, in paesi molto lontani, ma trovarne uno qui…” “… Beh, in tal caso consideralo un prestito. Sono sicura che me lo restituirai.” “Ovviamente!” Rispose Darken. Poco dopo, i due avevano completato lo scambio ed uscivano dal Centro Pokémon. Ora Darken aveva il Natu da portare alla pensione, mentre Giuls aveva… un Rattata. “Ottimo, grazie. Gennaro mi aspetta, quindi devo andare. Ciao!” Disse Darken, salutandola. Lei rispose al saluto e si allontanò. Arrivata al Centro Pokémon per curiosità aprì il PC e si rese conto che in effetti non funzionava. “Beh, non che volessi ritirare qualcuno.” Si disse, prendendo la propria squadra. Fissò la Poké Ball del Rattata “Immagino che sarai incastrato con me ancora un po’.” Commentò. Poi si diresse verso la Palestra. Dopo una breve serie di lotte, raggiunse la Capopalestra. “Benvenuta sfidante. Allora, sei una delle partecipanti alla Lega di Kanto dell’anno scorso, vero?” “Esatto.” Rispose Giuls. “Quante medaglie di Johto possiedi al momento?” “Tre.” “Oh, questa è nuova. Bene, sfida per la quarta medaglia allora. Tre contro tre. Chissà perché ultimamente mi capitano solo sfide del genere. Pronta?” “Prontissima.” Rispose Giuls. Chiara sorrise e mandò in campo Tauros, cui la ragazza rispose con Quilava. Un Ruotafuoco si scontrò con un’Incornata, costringendo entrambi ad arretrare, poi Quilava spalancò la bocca ed emise un Lanciafiamme. L’avversario arretrò, schivando l’attacco, ma fu centrato al fianco da un secondo Ruotafuoco. Infuriato, rispose con Ira, che scagliò via il Quilava. Quello rispose ancora con Ruotafuoco ma il colpo rese solo più forte Ira, che scagliò via il Pokémon. Un terzo Ruotafuoco centrò l’avversario, ma lo stesso fece una terza Ira. Quilava atterrò dolorante, poi scagliò un Lanciafiamme. Il colpo investì Tauros, che non si diede per vinto, e colpì con Ira, che sconfisse l’altro. Chiara sorrise… finchè Tauros, scottato, non soccombette all’ustione. Sbuffando, richiamò il Pokémon, e mandò in campo Wigglytuff. Giuls ponderò le sue scelte e schierò Lapras, aprendo la piscina. La pokémon colpì con Geloraggio, ma Wigglytuff resistette e usò Doppiasberla. Al secondo Geloraggio rispose invece con Inibitore, mettendolo fuori uso. Giuls sorrise e passò alla mossa successiva, Surf. L’ondata d’acqua investì la Pokémon, che non si diede per vinta e ruotò colpendo con Petalodanza. Il colpo sorprese la ragazza, che senza scoraggiarsi ordinò a Lapras di colpire con Body Slam. L’attacco mise KO l’avversaria, ma stranamente Chiara sorrise, mandando in campo Miltank. Non ci volle molto a capire il perché, quando rotolando la Pokémon si scagliò sulla Lapras. Subito prima di crollare, però, la Pokémon lanciò un canto incredibilmente triste. “Ultimocanto…” borbottò Chiara. Giuls annuì, poi richiuse la piscina e mandò in campo Venusaur. Adesso la lotta sarebbe diventata di resistenza: avrebbe vinto se fosse riuscita a mettere al tappeto la Miltank o se fosse riuscita a resistere abbastanza a lungo. Altrimenti, avrebbe vinto Chiara. Miltank caricò con il primo Rotolamento, che danneggiò Venusaur. La Pokémon Erba rispose con Megassorbimento, infliggendo danni all’avversaria e curandosi. Il secondo Rotolamento fu parecchio più doloroso, e anche con Megassorbimento la Pokémon non riuscì a recuperare del tutto i danni subiti. A quel punto, entrambe sapevano che l’effetto di Ultimocanto poteva manifestarsi in qualunque momento. Giuls sorrise. “Venusaur, resisti! So che puoi farcela!” Venusaur si preparò al colpo, piantando le zampe, poi il Rotolamento la centrò in pieno. La Pokémon, spinta dalla Miltank arretrò, arretrò, arretrò, scavando un solco nel campo di lotta… Poi sentì l’altra smettere di ruotare. Un attimo dopo, la Miltank era a terra, esausta. Giuls sorrise, abbracciando Venusaur. Poi si girò verso Chiara, che aveva gli occhi lucidi. Per un attimo la ragazza credette di vedere la Capopalestra scoppiare in lacrime, poi quella tirò su col naso e si passò la manica sugli occhi, asciugandoseli. “Mi dispiace... di solito scoppio sempre a piangere dopo aver perso una sfida, un po’ per la tristezza, ma soprattutto perché mi commuovo nel vedere il legame tra allenatore e Pokémon. Ma ho deciso che devo cambiare.” Disse la Capopalestra. Giuls la sentì aggiungere borbottando “Anche perché ho perso sette volte in tre giorni, se continuo così morirò disidratata.” Poi la Capopalestra fece un cenno e una delle assistenti, piuttosto colpita, porse alla ragazza la medaglia Piana e l’MT. Giuls ringraziò la Capopalestra, che sorrise in risposta e la ringraziò per la splendida lotta. Poi le due si salutarono e Giuls uscì. Sorridendo, decise che valeva la pena dedicarsi un po’ anche allo svago, e si diresse verso il centro della città. Squadra: Medaglie: Modificato 21 settembre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92 e Dragozard 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 12 gennaio, 2017 Autore Condividi Inviato 12 gennaio, 2017 (modificato) Draconix VS Raffaello Draconix scese dal Pidgeot. Sarebbe stato abbastanza trionfale, un bel balzo dalla schiena del Pokémon, se non gli si fosse impigliato il piede nell’ala ripiegata. Il risultato fu… molto meno elegante, anche se sicuramente fu d’impatto. Con l’asfalto. Il Pokémon Volante lo fissò un momento di traverso, si arruffò le piume scuotendo la testa, e spiccò il volo. Il ragazzo guardò il Pokémon finché non sparì all’orizzonte, poi si guardò intorno. La piccola cittadina a sud di Johto era un insieme di viuzze e piccole case. Solo un paio di edifici svettavano. C’era una casa più grande delle altre, il Centro Pokémon e il Market, e quella che evidentemente era la Palestra. Inoltre, si rese conto percorrendo le strade, c’era un altro punto diverso, un grande pozzo a est del Centro Pokémon. Per prima cosa, decise di recarsi alla Palestra. Entrato, affrontò rapidamente i vari allenatori, e raggiunse il Capopalestra. Il ragazzo che si trovò davanti sorrise. “Salve allenatore, sono Raffaello, Capopalestra di Azalina. Mi pare di conoscerti. Hai partecipato a qualche evento rilevante?” “Sono un semifinalista della Lega di Kanto dell’anno scorso.” “Oh, ma certo. Ora ti riconosco. Chiedo scusa, ma i team senza coleotteri fanno scarsa presa su di me. Mi ricordo del tuo Kabutops però. Comunque, quante medaglie hai?” “Tre.” “E allora sarà un quattro contro quattro per la medaglia Alveare. Pronto? Cominciamo!” Gridò il ragazzo mandando in campo Shuckle. Al Pokémon Draconix contrappose Larvitar. Il Pokémon colpì con Frana, danneggiando il Coleottero, che rispose con Tossina. Il veleno centrò l’altro, che si limitò a insistere con Frana. Questa volta però il colpo si scontrò con il guscio della Protezione avversaria. Raffaello sorrise, ma la Frana successiva fu molto più forte della precedente. Sorpreso, il ragazzo guardò il Pokémon, che schivava per un pelo un Avvolgibotta e stringeva i denti per resistere al… veleno. “Dentistretti!” Esclamò Raffaello, ma era troppo tardi. Una nuova Frana travolse l’avversario, che crollò. Raffaello sorrise. Era stata colpa sua. Dimenticare l’abilità di Larvitar… poi, mandò in campo Scizor, cui bastò un Ferrartigli per sconfiggere l’avversario. Draconix richiamò Larvitar e schierò Porygon2. Il Pokémon era al suo debutto, ma Draconix aveva già provveduto con alcune mosse adatte alla situazione. Quello fissò per un momento l’avversario. Poi scagliò un Tuono, dopo aver schivato un Ferrartigli. Il colpo centrò Scizor. Poi rimase fermo un momento, schivando per un soffio un altro Ferrartigli. Subito dopo, il nuovo Tuono centrò Scizor. “Localizza.” Disse per la terza volta Draconix. “Schiva.” Disse prima che Porygon2 ubbidendo schivasse ancora il Ferrartigli. “Tuono.” Proseguì, e ancora una volta un Tuono centrò Scizor. Alla fine, dopo altri due Tuoni ed essere riuscito a colpire l’avversario solo due volte, Scizor crollò. Draconix sorrise un momento, poi un Heracross entrò in campo. Ma il ragazzo se l’aspettava. A un suo comando, Porygon2 scagliò Psicoraggio. Heracross si ribaltò all’indietro, danneggiato gravemente… poi si rialzò e colpì con Contropiede, mandando al tappeto Porygon2 con un sol colpo. “Cosa?! Come…” Chiese Draconix, poi notò al braccio del Pokémon una fascia. “Focalnastro!” Esclamò, rendendosi conto che era il famoso strumento che impediva di crollare KO in un colpo solo. Raffaello aveva usato contro di lui la potenza data dalla mossa avvantaggiata e da Download. Il ragazzo sorrise e schierò Kingdra, aprendo la piscina. Bastò un Bollaraggio per sconfiggere l’indebolito avversario. L’ultima scelta di Raffaello fu Ledian. Il Pokémon partì bene con un Cometapugno, ma fu paralizzato da un Dragospiro di Kingdra. A quel punto, bastarono un paio di Geloraggi per abbatterlo. “Ottima lotta, davvero eccellente!” Commentò Raffaello, soddisfatto “Eccoti la medaglia e la MT. Fanne buon uso.” I due si salutarono, poi Draconix uscì e si guardò in giro. Aveva ancora parecchie energie, perciò fece un giro della città. Alla fine, arrivò al grande pozzo che aveva già visto prima. Potevano passarci agevolmente cinque o sei persone tutte insieme, anche se avrebbero finito per farsi un bel volo se l’avessero fatto, dato che c’era solo una stretta scala a pioli sul lato del pozzo. “Ti interessa il nostro pozzo, giovanotto?” Chiese una voce alle sue spalle. Un uomo anziano con abiti tipici si avvicinò all’allenatore. “Beh, è enorme.” Rispose il ragazzo. “Là sotto c’è una caverna naturale, in cui si rifugiano gli Slowpoke. L’ingresso grande serve per permettere loro di entrare. Si buttano di sotto, e atterrano nell’acqua. Per risalire invece hanno dei passaggi che li portano al mare.” Draconix guardò in basso chiedendosi con che coraggio gli Slowpoke si buttassero da quell’altezza. O forse erano solo un po’ tocchi. “Posso vedere?” Chiese il ragazzo. L’uomo anziano rifletté un momento poi annuì, indicandogli la scala. I due scesero uno dietro l’altro, e arrivarono in fondo. Draconix si rese conto che l’acqua gli arrivava a malapena alla caviglia. ‘Decisamente tocchi.’ Pensò. Proprio in quel momento, uno Slowpoke atterrò accanto a lui. Con sua sorpresa però rimase a galleggiare sull’acqua per cinque secondi buoni, prima di rendersi conto di essere atterrato e riprendere a camminare. “Gli Slowpoke hanno una pelliccia idrorepellente tra le migliori al mondo. Se cadono in acqua, galleggiano. Aggiungici le zampe corte e puoi capire perché il massimo che rischiano buttandosi da lassù è una sonora spanciata.” Draconix stava per dire qualcosa quando udì un grido orrendo dal fondo della grotta, seguito da una risata. Lui e l’anziano si fissarono, poi insieme avanzarono lungo il tunnel. In fondo ad esso, assistettero ad una scena raccapricciante. Un uomo magro e alto stava strappando le Code degli Slowpoke, sorridendo soddisfatto. Accanto a lui c’erano diversi Slowpoke morti, e avevano l’aria di essere stati uccisi da lui stesso. “Che barbarie.” Sussurrò Franz “Neanche il Team Rocket arriva a tanto. Loro almeno tagliavano solo la coda, non uccidevano anche il Pokémon per divertimento.” “Ma perché lo fa?” Chiese Draconix. “Perché il divino mi ha chiesto così!” Esclamò quello, girandosi all’improvviso e spaventando a morte entrambi. “Oh, non temete, sapevo che eravate qui fin dal principio. Siete stati troppo rumorosi.” “Chi sei?” Chiese Draconix. “Al momento,” commentò quello, afferrando un nuovo Slowpoke “Puoi chiamarmi il Dio della Morte degli Slowpoke. Sì, non suona male.” E con un taglio deciso staccò la coda. Il Pokémon attese alcuni secondi prima di lanciare un urlo di dolore. “Uhm, troppo basso. Spiacente, hai perso.” Disse quello, e con una coltellata lo uccise. “Ah, fare il Dio della Morte è un mestiere duro.” “Metti giù il coltello!” Disse Draconix, portando la mano alla Poké Ball. “Brutta mossa ragazzino. Non volevo uccidervi, ma… No chi prendo in giro, vi avrei ammazzato entrambi comunque. Ma ora si chiama difesa.” Sorrise. Poi afferrò un altro Slowpoke. “Mettilo giù!” Gridò Draconix, aprendo la Poké Ball e facendo uscire il suo Charizard. “Come vuoi.” Rispose l’uomo, lasciando cadere il Pokémon. Un momento dopo, come a un segnale, Draconix sentì un rumore alle sue spalle e si abbassò appena in tempo. La coda di un Pokémon che non aveva mai visto passò dove prima c’era il suo collo, con le tenaglie sulla punta pronte a serrarsi. “Che bravo, te ne sei accorto in tempo. E io che pensavo non sarebbe bastato.” Draconix si rese conto di essere terrorizzato. Non era la prima volta che si trovava in pericolo, ma per qualche motivo quel folle lo terrorizzava. “Comunque, quello si chiama Drapion. Il mio tesoruccio.” Disse l’uomo, alzandosi e guardando la propria maglia, sporca di sangue. “Uhm, mi sono sporcato un po’ troppo. Direi che ho un buon bottino. Inoltre, sento un ospite più interessante, quindi noi non abbiamo nulla da dirci. Finiamola qui. Drapion, Fangobomba.” Disse. Il Pokémon annuì e lanciò una sfera viola, che esplose contro il soffitto. Ci fu un boato mentre le rocce crollavano, poi Draconix, Franz e Charizard si ritrovarono circondati dalle macerie. Non riuscivano a muoversi in alcun modo, ed erano a malapena vivi grazie a Charizard che li aveva protetti in tempo. “E adesso che faccio…” Si chiese Draconix. Per un tempo che gli parve eterno attese un’idea che non gli veniva. Per qualche tempo gli parve di sentire il rumore di una lotta, abbastanza vicina. Poi sentì delle rocce venir smosse dietro di lui. Poco dopo, un ragazzo che doveva avere la sua età, anno più anno meno, lo tirò fuori, seguito da Franz e da Charizard. Per quest’ultimo si fece aiutare dal Pokémon che aveva con sé, un Dragonite che sembrò di un colore bizzarro a Draconix. Il ragazzo lo aiutò a sedersi e lo fissò, o almeno Draconix credette, anche se al buio era difficile dirlo. “Uhm… tu sei Draconix, vero?” Chiese quello. “Mi conosci?” “No.” “Ma sai il mio nome.” “Sapere il nome di una persona vuol dire conoscerla? Se ti dicessi come mi chiamo sapresti più cose su di me?” “Beh… No, in effetti no.” Rispose Draconix, confuso. “Ma tu chi sei?” “Solo un inviato del fato. Potrei dire che sono il Drago che sta seguendo il Dio della Morte e il suo gregge, e che lungo l’impervio percorso ha affrontato un falso dio.” “Non credo di aver capito. Forse non ho le conoscenze per capire la metafora.” Rispose Draconix, fermandosi prima di fare commenti che mettevano in dubbio la sanità mentale del suo interlocutore. “Sapere di non sapere è il primo passo verso ogni conoscenza.” Rispose il ragazzo. “Certo… Che fine ha fatto quel folle?” “Non è più qui, ho provveduto affinché lasciasse questo luogo.” “L’hai sconfitto?!” “No, purtroppo, quella viscida serpe è sfuggita alla mia presa. Non sono riuscito ad ottenere né la sua vita né le sue informazioni. Un’autentica sventura dopo che il fato mi aveva guidato in questo luogo che pure non riveste per me alcun vero interesse. Per questo devo andare ora. Quell’ombra nera è tornata tra i pari suoi, ma forse posso raggiungerla.” Disse, voltandosi e richiamando il Dragonite. Alla fioca luce prodotta dalla Poké Ball, Draconix scorse i capelli bianchi del ragazzo. Poi, in un battito di ciglia, scomparve. Franz sembrava in buone condizioni, anche se ovviamente spossato. Draconix lo aiutò a salire la scala poi l’anziano corse alla polizia dopo aver ringraziato il ragazzo per l’aiuto, anche se questi non era certo di aver fatto molto. Confuso dagli eventi della giornata, si diresse al Centro Pokémon riflettendo su Dei della Morte, greggi e draghi. Squadra: Medaglie: Modificato 21 settembre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Dragozard e Giuls92 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 17 gennaio, 2017 Autore Condividi Inviato 17 gennaio, 2017 (modificato) Darken VS Angelo “Finalmente!” Esclamò Gennaro entrando dal portale della città “Abbiamo trascorso un giorno intero ad aspettare che delle uova nascessero, ma finalmente siamo arrivati!”“Giuro che non mi sono girato un secondo…” Stava intanto dicendo Darken al telefono “No professore, davvero… ma le dico che ho fatto tutto il possibile… Senta, glielo assicuro, io e Gennaro ci siamo distratti un momento per uno Snubbul e quando ci siamo girati le uova erano lì… Cosa vuol dire ‘E non dovevate distrarvi’, uno Snubbul mi ha morso la caviglia!” Rispose Darken, che in effetti zoppicava un po’.La discussione andò avanti ancora un po’, finché i due non riuscirono a mettersi d’accordo. “Va bene, va bene, finito il viaggio cercherò di capirci qualcosa, prometto… Sì, scusi… No, no mi scusi lei, mi sono alterato un po’… D’accordo, ci sentiamo… Buonasera.” Rispose, poi sbuffando chiuse il telefono.“Non era contento?” Chiese Gennaro sarcastico.“Non lo sono neanche io. Abbiamo sprecato due ore a tenere d’occhio Togetic e il Natu di Giuls, finché uno Snubbul non decide che la mia caviglia gli sembra succulenta.”“Il che non ti ha impedito di catturarlo.”“Ehi, era comunque uno Snubbul! Comunque, questo non c’entra. Il fatto è che appena mi sono girato Togetic ha deposto le uova! E tanti saluti al mio piano.”“Beh, almeno non siamo gli unici a fallire.”“No, Elm però aveva grandi speranze, credo sia per questo che ha reagito così.”“Poco male. Piuttosto wow, cos’è quella?” Chiese Gennaro indicando la torre che si stagliava contro il cielo illuminato dal tramonto.“Quella è la Torre di Latta. Una volta qui ad Amarantopoli c’erano due torri: La Torre d’Ottone, che è bruciata diventando nota appunto come Torre Bruciata, e la Torre di Latta, o Torre Campana. Si dice che la Torre d’Ottone fosse la casa del leggendario Lugia, mentre la Torre di Latta di Ho-Oh. Questi due Pokémon vi rimasero finché un fulmine non colpì la Torre d’Ottone, bruciandola. Poi i due lasciarono le due torri, anche se Ho-Oh tornò indietro brevemente per riportare in vita tre Pokémon morti nell’incendio facendoli diventare Raikou, Suicune ed Entei.”“Ma non avrebbe dovuto farlo Lugia, visto che la Torre in cui morirono i due era la sua?”“… Immagino Lugia non potesse. In fondo, è Ho-Oh quello con la Cenere Magica.”“Capito. Adesso?”“Mmmh… prima di tutto andiamo al Centro Pokémon. Ho messo Peat nel box poco prima del salto di connessione e adesso vorrei ritirarlo per mettere giù il Natu di Giuls il prima possibile.”“Perché?”“Perché sono quel tipo di persona che si affeziona subito e se lo tengo con me troppo a lungo poi rischierò di non riuscire a ridarglielo.”“Mi pare un ottimo motivo.” Rispose Gennaro.Mezz’ora dopo, i due uscivano dal Centro Pokémon. Darken fissò l’orologio “Allora, cosa preferisci, cena o Palestra?” Chiese.“Palestra. Senza dubbio Palestra.” Replicò il ragazzino.“Proprio come speravo.”I due si diressero a passo spedito verso l’edificio. Situato vicino alla Torre Bruciata, era costruito in modo da essere riconoscibile senza però rovinare il tono storico della città.Qui, dopo aver superato un percorso parecchio spaventoso disseminato di allenatori, si trovarono davanti due uomini. Uno era il Capopalestra, il famoso Angelo, esperto di Spettri. L’altro era un uomo che Darken non conosceva, con addosso un lungo mantello azzurro.“Incredibile vero? Li abbiamo visti Angelo. Quelli erano loro!”“Lo so, c’ero anche io. Quindi adesso… Oh, salve sfidanti!” Disse il Capopalestra vedendoli entrare “Vi chiedo scusa, ma io e il mio amico abbiamo avuto una giornata piuttosto piena. In ogni caso, possiamo iniziare. Quante medaglie avete?”“Tre.” Risposero i due.“Aspetta, tu sei Darken vero? Ti conosco di fama, sei un amico di Raziel e il ragazzo con il record di catture a Kanto, oltre che finalista della Lega.”Darken arrossì violentemente, visto che non si aspettava una tale reazione.“In tal caso, direi che sarà un tre vs tre degno di questo nome. Pronto?” Chiese. Darken annuì e Angelo cominciò con Misdreavus.Darken schierò Megan, la sua Bayleef. La Pokémon scagliò un Velenpolvere, avvelenando Misdreavus, e colpì con Foglielama diverse volte. La Misdreavus rispose con Ombra Notturna, ma Bayleef resistette e continuò ad attaccare. Darken sorrise. Megan si stava dimostrando una Pokémon molto resistente. Poco prima che l’ultimo colpo sconfiggesse l’avversaria però quella usò Ultimocanto, per poi crollare.Angelo mandò quindi in campo Gengar. Darken fece per ritirare Megan, visto che Ultimocanto perdeva di efficacia quando il Pokémon rientrava nella Poké Ball, ma Angelo lo precedette usando Malosguardo. Il Gengar bloccò all’avversaria la possibilità di entrare, e Darken fu costretto a passare all’attacco. Dopo tre Foglielama, di cui solo uno andò a segno, Bayleef fu centrata da una Palla Ombra ed andò al tappeto.Darken scosse la testa e richiamò la Pokémon, poi schierò Doomsday, il suo Houndour. Il Pokémon si lanciò all’attacco con Morso. Angelo sbuffò e richiamò Gengar prima che questi fosse sconfitto. Darken sbuffò al pensiero che se avesse già avuto Inseguimento quella sarebbe stata l’occasione giusta per sconfiggere il Pokémon.Un secondo Gengar entrò in campo e lanciò uno Stordiraggio, che stordì Houndour. Il Pokémon Buio si lanciò contro una parete e il Gengar lo colpì con Palla Ombra diverse volte, sconfiggendolo.“Wow.” Commentò Darken, richiamando il Pokémon e schierando Free, visto che aveva capito cosa probabilmente lo aspettava. Il Coleottero colpì con Psichico e sconfisse lo Spettro, appena prima che quello riuscisse a usare Destinobbligato. Il secondo Spettro fece la stessa fine entrando in campo.“Ti hanno mai detto che come finale è stato anticlimatico?”“No, ma potrebbero in effetti.”“Beh, in ogni caso eccoti la Medaglia e una MT, Palla Ombra. Direi che è il tuo turno ragazzino.” Disse Angelo indicando Gennaro.La lotta di quest’ ultimo fu molto intensa, ma aveva un vantaggio: Raticate era immune alle mosse Spettro e conosceva Morso. Non fu una sorpresa quando sconfisse Gastly ed Haunter, anche se quest’ultimo con Mimica gli causò parecchi danni. Fu sconfitto solo dalla somma di Maledizione del Gastly all’inizio e di Ipnosi di Gengar, che lo lasciò inerme.Il secondo a entrare fu Qwilfish, e Gennaro provvide stavolta ad aprire l’arena da solo. Il Gengar mise a segno due Psichico e sconfisse il Pokémon, ma non prima di essere stato pesantemente danneggiato da due raffiche di Missilspillo. Entrato in campo, Exeggcute riuscì a resistere a un solo Psichico e così rispondere con Confusione.“Ecco, questo sì che è stato un climax degno di tal nome.” Commentò Angelo congratulandosi con il ragazzino. “Queste sono Medaglia ed MT… non ci siamo già visti? Hai un viso famigliare.”“Non credo signore.”“Beh, d’accordo. Buona giornata.” Rispose il Capopalestra, e dopo uno scambio di saluti i due uscirono dalla Palestra. Ormai la luna era alta, e dietro di loro la Palestra stava chiudendo.Darken guardò verso la Torre Bruciata. Per un attimo, gli parve di scorgere la figura di un grande Pokémon quadrupede svettare sul tetto. Si stropicciò gli occhi, e quando li riaprì era sparito. Scuotendo la testa, si diresse con Gennaro verso il Centro Pokémon. Squadra: Medaglie: Modificato 21 settembre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92 e Dragozard 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 20 gennaio, 2017 Autore Condividi Inviato 20 gennaio, 2017 (modificato) Dragozard VS Angelo Dragozard entrò in città sotto un forte acquazzone. Aveva cominciato a piovere un’ora prima, ma ormai era un vero e proprio temporale. Il lato positivo era che sembrava aver liberato la strada dai Sudowoodo di cui aveva sentito parlare. Il lato negativo era che questo significava che Argento poteva essersi diretto verso Amarantopoli come verso Olivinopoli. Allo stesso tempo, questo voleva dire che c’era una sola direzione verso cui poteva essere andato. L’unico motivo per cui aveva scelto Amarantopoli era stato il ragionamento: un tempo del genere doveva voler dire mare mosso, e Fiorlisopoli, l’isola dove si trovava la Palestra più vicina a Olivinopoli, era raggiungibile solo via mare. Quindi, era più probabile che avesse deciso di andare alla città di Amarantopoli, da cui poteva continuare verso Mogania.Arrivato in città, si diresse prima alla centrale di polizia. Come pensava però la cosa si rivelò inutile, dato che ancora una volta nessuno aveva visto il ragazzo. Uscì dalla centrale abbastanza frustrato. Stava cominciando a chiedersi a cosa servisse la polizia di Johto. Poi si diresse verso la Palestra.Il percorso verso il Capopalestra fu semplice: Sneasel era preparata e riuscì facilmente a sconfiggere tutti gli avversari. In questo modo, Dragozard raggiuse agevolmente il Capopalestra.“Buongiorno allenatore, tu devi essere Dragozard. Ottimo, tre sfidanti in una sola giornata.”“Tre?”“Sì, abbiamo avuto l’ex-Campione di Kanto e un ragazzo con i capelli rossi. Una testa calda.”Dragozard esultò mentalmente. Aveva imboccato la strada giusta, il che voleva dire che fino a quel punto era andato tutto bene.“Il nostro scontro sarà un tre contro tre. Pronto?”“Pronto.” Rispose il ragazzo, sorridendo. Dopo la sfida, avrebbe chiesto ad Angelo altre informazioni.Il Capopalestra schierò un Gengar, cui il ragazzo rispose con Sneasel. Lo Spettro aprì la bocca per cantare qualcosa, ma fu interrotto da una Finta che lo centrò in pieno, scagliandolo via. Il Gengar si rialzò, ma una seconda Finta lo sconfisse. Dragozard sorrise soddisfatto, ma senza preavviso la Pokémon Buio crollò a terra a propria volta.“Cos… No!” Pensò “Destinobbligato. Non ci credo.” Si disse richiamando la Pokémon. Angelo richiamò a propria volta il Gengar e schierò un Misdreavus.Dragozard rifletté un momento, poi a malincuore schierò Raticate. Il ratto feroce si scagliò immediatamente con un Morso addosso allo Spettro, che fu danneggiato gravemente. Un momento dopo, però, sembrò riprendersi, diversamente dal Raticate, che parve sentirsi male. A Dragozard non ci volle molto per capire che doveva trattarsi di Malcomune. Il suo Pokémon attaccò di nuovo con Morso, e ancora una volta Misdreavus usò Malcomune, rendendo chiaro che stava prendendo tempo. Poi, la Pokémon lanciò uno Psichico, schivando il Morso del Pokémon Normale e danneggiandolo. Raticate si lanciò nuovamente, furioso, e colpì con Morso. Allo stremo delle forze, Misdreavus lanciò uno strillo acutissimo, poi crollò sconfitta.Angelo mandò in campo un secondo Gengar. Probabilmente, rifletté Dragozard, era costretto ad usarlo per la scarsità di Spettri a Johto. Il Pokémon Normale si lanciò all’attacco, e riuscì a colpirlo mentre questi si limitava a fissarlo.Poi lo Spettro sacrificò parte della sua energia per lanciare una Maledizione. In quelle condizione Raticate non poteva continuare e Dragozard decise di provare a richiamarlo. Ma con sua sorpresa, non ci riuscì. Capì che l’avversario aveva usato Malosguardo, e si chiese il motivo, poi ripensò al grido acuto di Misdreavus. E un attimo dopo il suo Raticate crollò.“Anche Ultimocanto…” Pensò. Poi mandò in campo Charizard. Il Pokémon concluse la lotta con un rapido Fuocobomba.“Ti hanno mai detto che…”“Sì, anticlimatico eccetera eccetera. Adesso, posso farti una domanda?”“Certo. Ah, eccoti Medaglia ed MT. Però in fretta, il mio amico Eugenius mi aspetta per una cosa.”“D’accordo. Volevo sapere se per caso sapevi dove si è diretto il ragazzo con i capelli rossi.”“Uhm…” Angelo sembrò fermarsi a riflettere. Per un momento, a Dragozard sembrò che la sua ombra s’ingrandisse e si scurisse, come se qualcosa di molto più grosso vi fosse entrato. Poi Angelo annuì e l’ombra tornò normale.“Si è diretto verso Fiorlisopoli. Sa di essere seguito e sperava di convincerti a puntare verso Mogania.”“Come…”“Me l’ha detto un’ombra.” Rispose l’uomo con un occhiolino.Dragozard annuì. Doveva essere un qualche trucco da medium. “Beh, grazie, non pensavo mi avresti aiutato a tal punto.”Angelo sorrise “Diciamo che sono sempre felice di aiutare coloro che viaggiano sulla retta via… anche se prima hanno deviato un po’.”Dragozard lo fissò esterrefatto, ma Angelo continuò a sorridere. Il ragazzo era certo che non sarebbe servito chiedergli spiegazioni, perciò si limitò a ringraziarlo ed uscire.Rimasto solo Angelo sospirò. “E spero che aiutare te e Raziel possa far perdonare la mia deviazione.” Rispose, grattandosi il tatuaggio sulla spalla. Solo lui sapeva cosa c’era una volta al posto del teschio in fiamme. E sperava che nessuno se ne sarebbe mai reso conto.Fuori dalla Palestra intanto stava spiovendo. Dragozard sorrise e andò via. Senza che se ne rendesse conto, un misterioso figuro in impermeabile lo tenne d’occhio, e prese a pedinarlo. Squadra: Medaglie: Modificato 21 settembre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Dragozard e Giuls92 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 24 gennaio, 2017 Autore Condividi Inviato 24 gennaio, 2017 (modificato) Giuls VS Raffaello Giuls si era diretta verso sud rapidamente, e così aveva raggiunto il Bosco dei Lecci. Qui aveva però trovato la strada bloccata da strani alberi. Stava ponderando come fare quando un boscaiolo accompagnato da un Farfetch’d le passò accanto.“Uhm, questa non ci voleva.” Disse, osservando gli alberi. “Signorina, mi scusi, avrebbe per caso un Pokémon d’Acqua? Anche poco potente.”Giuls annuì, anche se non capiva bene perché, poi mandò in campo Lapras. Il boscaiolo lanciò un fischio, annuendo “Wow, direi che andrà benissimo. Cerchi solo di non colpire direttamente con un attacco troppo potente, non vorrei si facessero male.”Giuls annuì nuovamente, anche perché temeva di sembrare stupida visto che non capiva di cosa stesse parlando l’uomo. Poi Lapras lanciò un’Idropompa, ma mirando verso l’alto, in modo che l’acqua ricadesse sugli alberelli. Per un attimo non accadde nulla, poi gli alberi si misero a muoversi e alla fine corsero via.“Cosa…”“Quelli si chiamano Sudowoodo. Sono Pokémon abbastanza rari, ma questo è il loro periodo migratorio. Per fortuna questi sono solo due. I branchi più grossi possono bloccare una strada anche per giorni. Comunque grazie. Ecco, un piccolo regalo.” Disse porgendole alcune Ghicocche “Se ti capita di passare per Azalina rivolgiti a mio zio, un uomo di nome Franz. Con queste può prepararti delle Poké Ball particolari.”“Wow, davvero? Credevo che le Poké Ball si facessero con plastiche e simili.”“Beh, in un certo senso è così. Le Ghicocche hanno una consistenza simile, ma tendono ad essere più adatte a certi tipi di Pokémon. Mio zio costruisce il circuito e la capsula, ma il resto è naturale. Tanto tempo fa, prima delle grandi industrie, le Poké Ball erano fatte usando sistemi rudimentali e Ghicocche o ferro. Erano modelli stranissimi. Beh, arrivederci. Io e Duccio abbiamo da fare. Gli alberi non si taglieranno da soli.” Disse, avviandosi per il sentiero.Giuls lo seguì, visto che era l’unico sentiero, ma a una diramazione i due si salutarono. Poi proseguì verso Azalina. Sbucata in città fu sorpresa dalla presenza massiccia di polizia per le strade. Un uomo in divisa la fermò per chiederle i documenti, ma vedendo il Pokédex la lasciò passare immediatamente.Per prima cosa Giuls decise di dirigersi in Palestra. Superare ostacoli ed allenatori fu facile per il suo Quilava, che riuscì a sconfiggere tutti gli avversari. E all’ultimo, ecco il momento che aspettava. Avvolto da una luce bianca, Quilava si sollevò sulle zampe posteriori, e al suo posto si erse un Thyplosion.Entusiasta, Giuls si diresse dal Capopalestra, che trovò in compagnia di un signore anziano con delle fasciature al braccio e intorno alla testa.“E quindi sei sicuro che quel Drapion abbia provato a…”“Assolutamente. E subito dopo ha fatto crollare la volta della grotta.”“Che strano. Di solito le lotte tra Pokémon selvatici possono degenerare, ma quelle tra allenatori no. Le Poké Ball ammansiscono un po’ anche i Pokémon più feroci, riuscire a mantenere inalterata la mentalità da cacciatore…”“So come funzionano, grazie, sono un esperto in materia. Piuttosto…” Disse l’anziano, notando Giuls “Pare che tu abbia una sfidante, quindi io me ne andrei. Possiamo rivederci dopo.”“Ah, aspetti.” Chiese Giuls “Lei è un esperto di Poké Ball?”“Sì, esatto, perché?”“Per caso è lei che fabbrica Poké Ball dalle Ghicocche?”“Il grande Franz, in persona. Cosa posso fare per aiutarti?”“Ecco, suo… nipote, credo, mi ha dato queste e mi ha detto di rivolgermi a lei.” Disse, estraendo le cinque Ghicocche dallo zaino e porgendole all’uomo.Franz le soppesò e annuì “Beh, per un’amica di mio nipote direi che posso mettermi al lavoro anche subito. Mi servirà per distrarmi un po’ da quello che è successo ieri.” Disse con un sospiro, prendendo i frutti “Ci vorrà qualche ora. Ci vediamo al mio laboratorio, a nord di qui. E’ la casa più grande.”Giuls annuì, poi salutò l’anziano e si rivolse a Raffaello “Chiedo scusa per l’interruzione.” Disse.“Nessun problema, sono felice del fatto che tu abbia dato qualcosa da fare a Franz. Ora però, direi di cominciare. Medaglie?”“Quattro.”“Partecipante alla Lega di Kanto, vero?”“Sì.” Rispose lei annuendo.“Ottimo, quattro vs quattro per la medaglia Alveare. Pronti, via!” Esclamò, mentre uno Shuckle entrava in campo. Giuls mandò Lapras, aprendo l’arena. Il Pokémon lanciò un’Idropompa, ma Raffaello rispose con Protezione. Poi il Pokémon usò Tossina, avvelenando il Lapras. Questo però lo lasciò scoperto e l’Idropompa successivo lo danneggiò, pur senza sconfiggerlo grazie alle sue difese eccezionali. Dopo aver bloccato il terzo attacco con una Protezione, Shuckle usò Rotolamento. Il colpo andò a segno, ma un Surf lo sconfisse.Raffaello annuì e mandò in campo Heracross, che colpì con Spaccaroccia danneggiando gravemente il Lapras, il quale crollò subito dopo per l’avvelenamento.Giuls richiuse la piscina e mandò in campo Venusaur, sorprendendo Raffaello. Mentre Venusaur caricava un Solarraggio, Raffaello richiamò il Pokémon e mandò in campo Scizor. Il Pokémon fu investito dal raggio di calore ma subì solo danni marginali. Si lanciò all’attacco con Tagliofuria, ma Giuls fu rapida a sostituire Venusaur con Thyplosion, che sconfisse l’avversario con Ruotafuoco. Tuttavia, Giuls aveva sentito parlare del Capopalestra, ed era sicura avesse qualche asso nella manica contro i Pokémon Fuoco.Raffaello mandò quindi in campo Heracross. Il Pokémon fu centrato in pieno da un Ruotafuoco, che sulla carta avrebbe dovuto sconfiggerlo. Tuttavia il Pokémon resistette. Giuls ci mise un secondo a vedere la fascia legata al suo braccio. Un secondo in cui un Contropiede estremamente forte centrò Thyplosion in pieno, sconfiggendolo.A quel punto però Giuls sapeva che l’avversario era indebolito, e mandò nuovamente Venusaur. Heracross si lanciò all’attacco con un Megacorno, ma prima di riuscire a colpire la Pokémon scagliò un Foglielama. Fu un danno lieve, ma riuscì a sconfiggere l’avversario già allo stremo. Raffaello a quel punto schierò Ariados, il grosso aracnide attaccò immediatamente con Velenospina, ma Venusaur riuscì a resistere al colpo per poi alzarsi per qualche istante con le zampe posteriori, per quanto la pianta lo permettesse, ed eseguire un potente Terremoto che sconfisse il nemico in un colpo.“Oh, ecco quella che chiamo una lotta sul filo del rasoio. Eccoti le meritatissime medaglia ed MT.” Rispose Raffaello sorridendo.“Grazie” Disse Giuls, prendendo i due oggetti. Poco dopo uscì dalla Palestra e sorridendo si diresse al laboratorio di Franz.Qui trovò l’uomo intento a lavorare su una strana Poké Ball. Quando Giuls arrivò la guardò con aria grave.“Siedi, per favore.” Disse, indicandole una sedia. Giuls lo fece, anche se non ne capiva il motivo.“Anzitutto” Iniziò l’uomo “Eccoti le Poké Ball. Due Esche Ball, due Friend Ball e una Peso Ball. Usale bene, sono cose che non si trovano ovunque. E adesso, la questione più seria. Ho sentito da un mio amico poliziotto che sei una dexholder, dico bene?”“Sì.” Rispose Giuls.“Ottimo. Allora, devi farmi un favore.”“Di che si tratta?”Franz estrasse due rotoli, uno dorato e uno nero. “Devi prendere questi con te per qualche tempo. Non darli a nessuno. Non parlarne a nessuno.”“Ma a cosa servono?” Chiese Giuls, osservandoli.“Quello dorato a catturare il tempo, quello nero… meglio che tu non lo sappia. Sono errori commessi da me e da un mio collega che speravo fossero andati persi per sempre, ma se quello che ho visto ieri è vero temo non sia così. Per questo ti chiedo di conservarle al sicuro.”“D’accordo. Ma voglio sapere cos’è successo.”Franz annuì “Richiesta logica. Ieri ho incontrato un allenatore con un Pokémon dotato di una ferocia inaudita. Perciò, quel Pokémon doveva avere l’obbedienza di un Pokémon domestico e la ferocia di uno selvatico. Ed è questo che spiega il rotolo nero. Come creare una Poké Ball che rende feroce il Pokémon catturato – anzi, amplifica addirittura questa ferocia – ma lo rende sottomesso al proprietario. Un’aberrazione del concetto di cattura, che schiavizza anziché creare un legame. Per questo ti chiedo di nasconderlo.”“Ma non sarebbe meglio distruggerle?”“Questo mai!” Esclamò Franz “Ci sono molti motivi. Troppi per spiegarli. Nella peggiore delle ipotesi, se nient’altro funzionasse, si potrebbero usare quelle istruzioni per combattere il fuoco con il fuoco, se capisci cosa intendo. Perciò ci servono, anche se io stesso vorrei distruggerli.”“E quello dorato?”“Serve a catturare un certo leggendario molto sfuggente. Mi hanno detto che ad Amarantopoli uno dei membri del Team Rocket mirava a catturarne uno, e non è escluso che ci riprovino. Perciò meglio farlo sparire per un po’. Non credo sappiano che esiste, ma meglio non rischiare. Come ho detto, non voglio distruggerlo perché potrebbe essere la nostra ultima speranza in una situazione simile. Abbine cura.”Dopo poco, Giuls e Franz si accomiatarono. Giuls si infilò lo zaino, in cui ora si trovavano i rotoli, e si diresse al Centro Pokémon. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92 e Dragozard 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 27 gennaio, 2017 Autore Condividi Inviato 27 gennaio, 2017 (modificato) Draconix VS Jasmine Draconix saltò giù da Charizard sorridendo. Volare attraverso Fiordoropoli e poi verso Olivinopoli era stata decisamente la scelta migliore, dato che aveva risparmiato molto tempo. Il ragazzo si guardò intorno ammirando la grande città portuale, così simile e così diversa all’Aranciopoli cui era abituato. Percorrendone le vie provvide a visitare il Centro Pokémon, dove riorganizzò la propria squadra per il viaggio. Dopo qualche indecisione, uscì per dirigersi alla Palestra. L’edificio era interamente d’acciaio, con solo zone di terra e roccia qua e là che probabilmente fungevano da campi lotta. Gli allenatori sul cammino di Draconix non furono nulla di che. Perciò, raggiunse la Capopalestra, che lo attendeva. Sembrava però preoccupata. “Salve sfidante. Temo che sarai l’ultimo della giornata perché ho un grosso impegno, ma questa lotta si può senz’altro fare.” Rispose, poi guardò dietro Draconix “Oh per l’amor del… avevo detto di chiudere la porta! Comunque, benvenuto anche a te.” Disse, salutando un altro ragazzo appena entrato. Aveva capelli rossi, occhi argentei e uno sguardo minaccioso. “Non ci siamo già visti da qualche parte?” Chiese Draconix. Il ragazzo si limitò ad ignorarlo. “D’accordo, allora, ultimi DUE sfidanti di oggi. Prima tu… Draconix, mi pare. Partecipante alla Lega lo scorso anno vero?” “Esatto.” “Ottimo. In tal caso, 4 contro 4 per la Medaglia. Pronto?” “Prontissimo.” Rispose il ragazzo schierando Pupitar. L’enorme bozzolo roccioso si muoveva a malapena, ma in qualche modo poteva reggersi in equilibrio tutt’altro che precario e combattere. Che Draconix sapesse, era l’unico bozzolo con questa capacità. Jasmine ponderò un momento le sue scelte, poi schierò Skarmory. Il Pokémon Volante lanciò un grido poi si lanciò in picchiata con Alacciaio. Pupitar incassò a fatica l’attacco e rispose con Frana, piantandosi nel terreno e spaccando le rocce, che scagliò verso l’avversario, il quale ignorò i colpi e sconfisse il Pupitar con un secondo Alacciaio. Draconix richiamò il Pokémon con un sospiro. Aveva sentito parlare della scoperta del tipo Acciaio, ma trovarselo davanti era un’altra cosa. Richiamando Pupitar lo sostituì con Porygon2, che si lanciò all’attacco con un Falcecannone, centrando in pieno l’avversario, il quale crollò al suolo con uno stridio di rabbia. Jasmine richiamò il Pokémon e mandò Forretress. Questo ruotò all’impazzata e scagliò tutto intorno delle Punte, conficcandole nel terreno e creando una trappola per gli avversari successivi. Draconix non perse tempo e fece scagliare al Porygon2 una Tripletta, un Falcecannone e uno Psicoraggio in rapida successione, ma l’avversario rispose al secondo con Protezione ed incassò gli altri due facilmente, rispondendo con Sdoppiatore. Dopo diversi Sdoppiatori, interrotti talvolta per bloccare gli attacchi troppo potenti, Forretress ebbe la meglio. Era però molto danneggiato. Draconix richiamò anche Porygon2, sostituendolo con Dragonite, che sconfisse l’avversario con due Fulmini, di cui uno bloccato da Protezione ma l’altro a segno. Jasmine richiamò il Pokémon e schierò Magneton. Il Pokémon Elettro cominciò con Tuononda, paralizzando l’avversario che rispose con Fulmine. L’attacco fu però inefficace. Draconix rifletté un momento, poi sorrise e lanciò il Pokémon all’attacco con Fuocopugno. Il colpo colse di sorpresa l’avversario, che incassò a fatica e rispose con Falcecannone. Nonostante i danni, il Pokémon resistette e si lanciò all’attacco con un secondo Fuocopugno. Draconix sorrise. Aver tenuto nascosto il Fuocopugno era servito, a quanto pareva. Jasmine annuì e schierò Steelix. Il Pokémon entrò in campo con un ruggito e colpì con Sgranocchio, abbattendo l’avversario con un solo colpo. Draconix fece per prendere la Poké Ball di Charizard, poi realizzò che l’avversario poteva conoscere attacchi di tipo Roccia. Non essendo certo di quanto fosse resistente l’altro alle mosse di tipo Fuoco, avrebbe voluto dire rischiare troppo. Attivò quindi il campo acquatico, che aveva un’atipica forma ad isolette, probabilmente permettendo ai Pokémon di Jasmine di scavare. Kingdra entrò in campo ed esordì con un Bollaraggio che danneggiò parecchio l’avversario. Questi rispose con un Codacciaio, ma Kingdra lo schivò immergendosi e lanciò un’Idropompa che sconfisse l’altro. “D’accordo. Ottima lotta, ecco ti MT e Medaglia. Arrivederci.” Rispose Jasmine, chiaramente di fretta. Doveva star succedendo qualcosa di parecchio grave. Comunque, Draconix salutò e uscì, lanciando un’ultima occhiata al ragazzo con i capelli rossi. Era certo di averlo già visto ma non ricordava veramente dove. Squadra: Medaglie: Modificato 21 settembre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92 e Dragozard 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 31 gennaio, 2017 Autore Condividi Inviato 31 gennaio, 2017 (modificato) Darken VS Alfredo Darken controllò la mappa e annuì. “Molto bene, Mogania dovrebbe essere proprio qui a nord.” “Ma non avremmo fatto meglio ad andare ad Olivinopoli? Ci saremmo risparmiati questa scarpinata.” Disse Gennaro sospirando. “No, semplicemente l’avremmo rimandata. Ascolta il mio piano. Andiamo a Mogania, poi Ebanopoli, poi torniamo indietro per Violapoli e affrontiamo le Palestre di Olivinopoli e Fiorlisopoli. Come ti suona?” “Mi suona un giro estremamente lungo.” “Probabilmente hai ragione, ma sarà un giro che ci permetterà di catturare un sacco di Pokémon.” “Che TI permetterà di catturare un sacco di Pokémon.” “Ma davvero… E la quinta Poké Ball che hai lì è spuntata per magia?” Gennaro fece per rispondere ma si rese conto di non sapere che dire. Si limitò a borbottare qualcosa e procedette a camminare. D’altronde finalmente, dopo oltre quattro ore di cammino intervallato da poche catture e dall’incontro con un maestro di kung fu di Kanto, erano arrivati a Mogania. La minuscola cittadina sorgeva in una vallata a sud del Lago d’Ira e dei monti a nord. Perciò, si trovava piuttosto isolata, nonostante non fosse poi così lontana dalla città di Amarantopoli. “Ok Gennaro, diamo un’occhiata in giro e poi ce ne andiamo in Palestra.” Disse Darken, accompagnato dal ragazzino. Non che ci fosse in realtà molto da vedere. L’unico negozio del paese era un posto per turisti che vendeva praticamente solo Iramelle, le caramelle tipiche della zona, note per la scarica di energia che davano a certi Pokémon, al punto da curarli da ogni problema di stato. Il negoziante tra l’altro era un tipo tutt’altro che simpatico: li trattò con sufficienza e arrivò a mordere le monete che Darken gli porse per accertarsi che fossero vere. Non disse nulla, ma a Darken fece un’impressione davvero orrenda. Usciti dal negozio, Gennaro chiese e ottenne di poter vedere il Lago d’Ira. Un grosso banco di Magikarp era evidentemente visibile tra le acque del lago, e altri di quei Pokémon si aggiravano placidamente nel bacino. Qualcuno ogni tanto veniva trascinato fuori dall’acqua da un pescatore che lo sollevava con orgoglio, ne prendeva le misure e poi lo ributtava in acqua. “Avanti gente, la sfida è battere il record di dimensioni, detenuto da oltre dieci anni dal signor Ferdinand Isher, da Unima! Il suo Magikarp di 149 cm è attualmente il Magikarp più grande mai pescato nel Lago d’Ira e il terzo al mondo!” Gridava un uomo agitando canne da pesca, che evidentemente noleggiava per lucrosi affari. Interessato, Darken si avvicinò, e cominciò a fargli numerose domande sulle dimensioni dei Magikarp pescati negli anni dal lago. Scrisse tutto su un taccuino, e ringraziò l’uomo con una piccola mancia. “Allora, cosa vuoi fare, partecipare?” “No, è una fregatura. Quell’Isher dev’essere stato eccezionalmente fortunato. Negli ultimi dieci anni, dopo il suo Magikarp, il più grosso ha raggiunto il metro e dieci. Grande, ma neanche vicino al record. Che peccato però. Era interessante invece la storia di un Magikarp Dorato, che immagino sia un cromatico, ma da quel che mi ha detto si vede solo alla mattina molto presto. Sicuramente per essere rimasto non pescato così a lungo dev’essere eccezionalmente schivo.” “Quindi, ora che si fa?” “Adesso, Palestra. Sei pronto?” “Prontissimo.” Rispose Gennaro sorridendo. A quelle parole Darken sorrise, e i due si diressero verso la Palestra. Entrati i due fecero un passo in avanti… e si ritrovarono a scivolare su un’enorme lastra di ghiaccio. Con attenzione, riuscirono a raggiungere la porta. “Ma chi è che tiene una lastra di ghiaccio nell’ingres…” Iniziò Darken, poi si rese conto che anche la stanza successiva era composta da una grande lastra di ghiaccio intervallata da rocce e da qualche allenatore. Scivolando con attenzione sul ghiaccio e puntellandosi contro le rocce, Darken e Gennaro riuscirono comunque ad arrivare in fondo, sfidando i due allenatori lungo la strada. Finalmente, intirizziti per il freddo, raggiunsero il Capopalestra. L’anziano, di nome Alfredo, li salutò. “Benvenuti, giovani speranze. Immagino siate qui per una sfida. Quante medaglie possedete?” “Qua… Qua… Quaaaaaciùùù!” Disse Darken, interrotto a metà da uno starnuto “Quattro.” “Ottimo, in tal caso sarà la vostra quinta sfida e, conseguentemente un quattro contro quattro. Io… Uhm, non ti ho già visto ragazzino? Anzi, ad esseri onesti credo di aver già visto entrambi.” “Beh, io sono stato un finalista della Lega di Kanto, stavo per dirlo.” Disse Darken. “Ah, ma certo! Darken! E dire che il mio amico Oak mi ha persino parlato di te! Beh, in tal caso sarà un piacere sfidarti. Quanto a te ragazzino… non so, mi pare tu abbia un volto familiare.” “Non penso signore…” Disse Gennaro, ma il suo sguardo era incerto, Darken se ne rese conto. E realizzò anche che Gennaro sembrava sempre nervoso quando qualcuno diceva di averlo già visto… I suoi pensieri furono interrotti da Alfredo “Beh, mi sarò sbagliato. Allora, chi vuole cominciare?” Darken fissò Gennaro, e a un suo segnale i due alzarono le mani. Una partita di sasso-carta-forbici dopo, Gennaro afferrava soddisfatto una delle Poké Ball alla cintura facendosi avanti contro Alfredo. Darken si mise in disparte a guardare. Gennaro come sempre cominciò con Raticate, che si lanciò all’attacco contro lo Shellder di Alfredo. L’Attacco Rapido non fece quasi alcun danno al Pokémon, che si limitò ad incassare e rispondere con uno Sparalance. Raticate si mosse rapidamente, schivando ogni colpo dell’avversario, poi rispose con Superzanna. Darken sorrise. La mossa Superzanna era particolare. La pressione degli incisivi su alcuni punti particolari causava all’avversario un danno sempre tale da lasciarlo con all’incirca metà della salute che aveva prima. Infatti, Shellder incassò il colpo. Il seguente Iperzanna fu bloccato da una Protezione, e lo Sparalance centrò Raticate, che fu scagliato via, colpito da due delle stalattiti di ghiaccio. Il Pokémon però si rialzò e colpì nuovamente con Iperzanna, stavolta andando a segno e causando un grave danno. Un Attacco Rapido concluse la lotta. La lotta contro il Jynx fu rapida, grazie a un paio di Morsi. Poi, il Capopalestra schierò un Seel che sconfisse Raticate con un Raggiaurora. La scelta successiva di Gennaro fu Qwilfish, approfittando del campo acquatico aperto dal Capopapalestra per Seel. Il Pokémon colpì con Tossina, avvelenando l’avversario, poi Missilspillo. Centrato da un Raggiaurora si ritrovò intirizzito ma rispose comunque con un altro Missilspillo, che insieme al Veleno sconfisse il Seel. Alfredo sorrise e mandò in campo Piloswine. Il Pokémon iniziò con Terremoto, sconfiggendo con un colpo solo l’avversario. Gennaro lo richiamò e schierò quindi il suo Forretress. Il Pokémon attaccò con Rotolamento, che causò ingenti danni a Piloswine, ma l’avversario mangiò una Baccacedro poi lanciò una Bora che congelò il Forretress, trasformandolo in un blocco di ghiaccio. Il Terremoto successivo lo sconfisse. Gennaro imprecò a mezza voce, ricevendo uno sguardo di disapprovazione da Alfredo ed arrossendo, poi mandò in campo il suo nuovo acquisto. Tyrogue si lanciò a tutta velocità fuori dalla Poké Ball e colpì con Spaccaroccia, schivò una Bora e colpì nuovamente. Fu sufficiente ad abbattere il Piloswine. “Ottimo lavoro giovane allenatore. Eccoti la…” iniziò Alfredo, ma si interruppe vedendo una luce bianca avvolgere il Tyrogue. Poco dopo, al suo posto stava in piedi un Hitmontop, per la gioia di Gennaro. Alfredo sorrise, poi concluse i complimenti e gli consegnò la Medaglia e la MT. Poi si rivolse a Darken, e questi si fece avanti. Alfredo iniziò con un Cloyster questa volta. Darken se l’aspettava, e mandò in campo Ados. L’Ariados iniziò con Tossina, e Darken sorrise notando l’espressione di Alfredo. Sapeva bene che di solito i Cloyster erano usati per resistere a oltranza, e Tossina rendeva del tutto inefficace la strategia. Ados schivò poi uno Sparalance, rispondendo disseminando Ragnatele per il campo con lo scopo di evitare che il Pokémon venisse richiamato. Poi colpì con Ombra Notturna. Anche questa era un’ottima strategia, dato che le difese alte dell’avversario non servivano con una mossa del genere. Ados inarcò la schiena, e da essa fuoriuscì un’ombra che colpì Cloyster. Poi il Pokémon rispose di nuovo con Sparalance, e Ados fu centrato quattro volte. Il danno fu considerevole ma riuscì comunque a colpire ancora con Ombra Notturna, a quel punto però fu sconfitto da un secondo Sparalance, prima che Cloyster andasse KO a propria volta per il veleno. Alfredo schierò Jynx. Sorridendo, Darken schierò Doomsday, il suo Houndour. Il Pokémon colpì con Lanciafiamme, causando enormi danni all’avversaria, che però rispose con Demonbacio. Houndour crollò addormentato. Con sorpresa di Darken, però, Alfredo non attaccò, ma azionò la vasca e schierò un Lapras. Il Pokémon entrò in campo e lanciò un Idropompa che sconfisse all’istante Doomsday. Darken bofonchiò un’imprecazione, e anche lui si beccò uno sguardo di disapprovazione da Alfredo. Arrossendo, mandò in campo Crossbow. L’Heracross incassò un Geloraggio e rispose con Contropiede, sconfiggendo sul colpo l’avversario. Quando Jynx rientrò in campo, l’Heracross rispose con un Megacorno, mandandolo KO. Darken sorrise, poi in campo entrò Piloswine. Heracross si lanciò all’attacco e colpì una volta, ma la Bora avversaria lo sconfisse, come Darken si aspettava. Poi mandò in campo il suo Steelix, Eelx. Alfredo strabuzzò gli occhi, e anche Gennaro pareva sorpreso. Lo Steelix si lanciò all’attacco, schivando Terremoto inarcandosi all’inverosimile per ridurre il contatto col terreno e centrando l’avversario con Frana. Alfredo sorrise. Certo, Frana poteva causare grossi danni, e Terremoto poteva indubbiamente fallire, anche se non succedeva mai. Ma lui aveva proprio per questo una Baccacedro. Infatti, Piloswine fece per mangiare la Bacca… e scoprì di non averla più. Subito dopo, la seconda Frana lo centrò, mandandolo al tappeto. Alfredo rimase sorpreso un momento, poi ripensò all’ultima mossa di Heracross. Non era Megacorno, e nemmeno Contropiede. Non era Lotta o avrebbe fatto più danni. E c’era la Baccacedro scomparsa… “Furto!” Esclamò. “Proprio così.” Rispose Darken sorridendo e mostrandogli la Baccacedro rubata dal suo esausto Heracross. “Capisco. Ma come facevi ad essere certo che avrebbe evitato la Bora?” “Beh, perché mi fido di lui.” Rispose Darken, indicando lo Steelix sorridente. “Mi fido di ognuno dei miei Pokémon. D’altronde, sono i miei amici, e conosco ognuno di loro come un membro della mia famiglia. Sapevo che Eelx poteva farcela, che avrebbe anche resistito se fosse stato necessario.” Alfredo annuì “Sì, Oak mi ha detto anche questo e per questo meriti i miei complimenti. Adesso, credo però che tu debba ricevere la Medaglia e l’MT.” Rispose l’uomo mostrandogli i due oggetti. Darken li prese e li ripose al loro posto. Poi i due uscirono e si diressero al Centro Pokémon. Lungo la strada, a Darken tornò in mente la cosa di Gennaro, e fu sul punto di chiedergli qualcosa. Poi però ripensò a tutto il tempo che avevano trascorso insieme e scosse la testa. Sapeva quando fidarsi delle persone, e di Gennaro c’era senz’altro da fidarsi. Stava per dire di prepararsi a partire, quando all’improvviso sentì qualcosa che aveva in tasca vibrare. Fece per prendere il telefono quando si rese conto che la tasca era l’altra. Aprì il Pokégear e rispose alla telefonata. “Violapoli.” Disse una voce dall’altra parte. Poi la comunicazione si chiuse. Darken fissò l’oggetto per un momento poi si girò verso Gennaro, che lo fissava confuso. “A quanto pare abbiamo un impegno.” Disse Darken al ragazzino. Squadra: Medaglie: Modificato 21 settembre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92 e Dragozard 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 3 febbraio, 2017 Autore Condividi Inviato 3 febbraio, 2017 (modificato) Dragozard VS Furio Dragozard entrò nella città di Olivinopoli e si diresse alla Palestra. Con sua sorpresa però la trovò completamente chiusa. Chiedendo informazioni, alla fine fu indirizzato al faro della città. Il ragazzo salì le scale del faro – per scoprire all’ultima rampa della presenza di un ascensore, cosa che non lo rese affatto contento – e arrivato in cima si trovò davanti Jasmine insieme a un Ampharos chiaramente malato.“Salve. Se sei un allenatore, capirai che questo non è il momento per…”“Certo, certo, non mi aspetto di lottare con lei. Però vorrei sapere se ha visto un ragazzo alto circa come me. Capelli rossi, occhi argentati…”“Oh, sì. L’hai mancato, è stato qui questa mattina.”“… Come Giratina fa ad essere così veloce…” Borbottò Dragozard tra i denti “Dove credi sia andato?”“Oh, sono certa si sia diretto a Fiorlisopoli.”“Grazie.” Rispose Dragozard, precipitandosi giù dalle scale per la fretta. Si ricordò dell’ascensore solo una volta arrivato in fondo. “Comincio a pensare che sia per cose come questa che non riesco a raggiungere quell’Argento.” Si disse uscendo. Guardò gli orari del traghetto. Il prossimo passava tra dieci minuti. Guardò rapidamente intorno a sé, ma non vide nessuno. “Chiaro, sarà già partito. D’accordo, allora…” Fece uscire dalla Poké Ball Charizard e gli balzò sul dorso. Solitamente, Charizard non sarebbe riuscito a portarlo in un posto dove non era mai stato, ma seguendo il percorso marino poteva aggirare il problema.E infatti, dieci minuti dopo atterrava al porto di Fiorlisopoli. Richiamò Charizard nella Poké Ball e si guardò intorno. Niente. Si diresse verso la spiaggia. Niente. A quel punto si diresse verso la Palestra.Entrò di corsa, affrontando i vari allenatori presenti il più rapidamente possibile, e per richiamare l’attenzione di Furio fu costretto a interromperne la meditazione chiudendo le cascate.“Salve ragazzo, cosa posso fare per te?”“Sono qui per una lotta e per trovare un ragazzo con i capelli rossi e gli occhi argentati.”“Ah ma certo! L’hai mancato di pochissimo.”La frase seguente di Dragozard avrebbe fatto storcere il naso a un Arceista praticante. Fortunatamente, Furio si limitò a ridere di gusto. “Non preoccuparti, da qui non può andare lontano.”“Lo spero. 4 contro 4, giusto?”“E sarà un piacere. Tu hai già partecipato alla Lega di Kanto, vero?”“Esatto.”“E allora non perdiamo tempo.” Gridò Furio, mandando in campo Poliwrath. Dragozard rispose con Esphere. Il Capopalestra sorrise, e dopo aver incassato a fatica un Tuono Poliwrath colpì il Pokémon con Terremoto, mandandolo al tappeto con un solo colpo.“Dovrai fare di meglio!” Commentò il Capopalestra, mentre Dragozard ritirava Esphere. Il ragazzo lo fissò un momento, poi a malincuore schierò Golbat. Il Pokémon colpì con Attacco d’Ala e mandò al tappeto Poliwrath, già gravemente danneggiato. Un attimo dopo però Furio mandava Primeape in campo, e il Pokémon Suinpanzé si lanciava all’attacco con Tuonopugno. Un solo colpo fu sufficiente per sconfiggere il Golbat.“Ancora non ci siamo.” Rispose Furio “Stai cercando di fare le cose troppo in fretta. Finirai solo per danneggiare la tua squadra.”“Io ho una missione da portare avanti.” Rispose Dragozard, schierando Charizard. Quello colpì con Attacco d’Ala l’avversario sconfiggendolo.“Ma se questo ti fa perdere la gioia di lottare e viaggiare, che gusto c’è nel portarla avanti?” Chiese Furio, mandando in campo Hitmontop “Che senso ha avuto per te abbandonare il Team Rocket, se poi sei rimasto ancorato ai loro metodi?”Dragozard per un momento fu stupefatto. “Come lo sai?” Chiese, mentre Charizard colpiva con Attacco d’Ala. L’avversario schivò il colpo con Individua.“Me l’ha detto un vecchio amico. Mi ha avvisato che prima o poi da me sarebbe venuto un certo ‘Dragozard’, e che avrei dovuto aiutarlo come potevo. E lo sto facendo.” Replicò Furio. Hitmontop questa volta rimase fermo e incassò l’Attacco d’Ala, sorprendendo sia Charizard che Dragozard, finché i due non si resero conto che l’altro aveva una fascia intorno alla coda. Un Focalnastro. Poi, il Contatore colpì al petto Charizard e, nonostante la scarsa efficacia, lo scagliò via.“Giovanni…” Rispose Dragozard, mentre Charizard si rialzava e colpiva con Attacco d’Ala, che Hitmontop schivò con Individua. A quel punto, il Charizard scagliò un Lanciafiamme e sconfisse il Pokémon.“Proprio lui. Nonostante ciò che ha fatto, io e lui ci conosciamo bene. Per questo voglio aiutarti. E darti un consiglio.” Rispose Furio mandando in campo un Machamp. Il Pokémon incassò l’Attacco d’Ala, e colpì con Vitaltiro. Charizard, crollò, danneggiato dalla somma di Contatore e Vitaltiro.“E sarebbe?” Chiese Dragozard, indeciso su chi mandare in campo.“Cerca di divertirti nelle lotte.”“… Cosa?”“Mi hai sentito bene. Si vede che lottare non ti piace. Lo stai facendo perché speri di portare a termine la missione di Oak e quella di Giovanni. Cerca la tua strada, non quella che altri ti hanno imposto. Prova a sfidare altri allenatori per divertimento, non perché ti senti obbligato. E se ti rendi conto che neanche così ti diverti, trova qualcos’altro. Il mondo è vasto, e tu di Johto, ne sono certo, non hai visto praticamente nulla.”Dragozard annuì, a fatica. Riflettendo su quelle parole, mandò in campo Vileplume. Il Pokémon era la sua scelta migliore. Incassò un Incrocolpo e rispose con Fangobomba. Per un momento Machamp sembrò resistere, poi crollò al tappeto.“Eccoti la medaglia e l’MT. Spero che tu abbia capito ciò che ho cercato di spiegarti.”Dragozard annuì. Stava per uscire, quando Furio lo fermò un momento.“Se posso darti un consiglio, poco prima che arrivassi tu è stato qui l’ex-Campione di Kanto. Sono sicuro che sia ancora sull’isola. Se posso darti un consiglio, lui potrebbe essere un valido inizio nel provare a lottare per divertimento anziché per dovere.”Dragozard annuì. Poi, dopo aver ringraziato Furio per l’aiuto, uscì dalla Palestra. Fece per tirar fuori la Poké Ball di Charizard, poi scosse la testa e si diresse verso il molo. Si domandò se lì avrebbe potuto trovare quel Campione. Squadra: Medaglie: Modificato 5 luglio, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92 e Dragozard 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Zarxiel Inviato 7 febbraio, 2017 Autore Condividi Inviato 7 febbraio, 2017 (modificato) Giuls VS Alfredo Giuls guardò l’Abra. Poi guardò l’uomo, un anziano barbuto curvo sotto il peso degli anni. Poi guardò di nuovo l’Abra. “Quindiiii, visto che il soffitto della Grotta è crollato, posso scegliere tra fare il viaggio all’indietro fino ad Amarantopoli…” “O venire teletrasportata a Mogania da questo Abra.” “Ok… e perché è crollato il soffitto della grotta?” “Team Rocket. Per qualche motivo hanno bloccato la strada con dell’esplosivo.” “Strano, di solito uno di noi si ritrova coinvolto in queste cose prima che succedano. Sicuro che nessun ragazzo di circa la mia età…” “No.” Rispose l’uomo scuotendo la testa “Quindi, Teletrasporto o a piedi?” Chiese, battendo il dito sull’orologio. “Ok, credo vada bene, sì.” “Ottimo. In tal caso, afferra la mano di Abra.” Rispose l’uomo, facendo porgere la mano al Pokémon. Giuls annuì. In un lampo di luce, i tre scomparirono. Giuls si sentì ruotare più e più volte, e infine atterrò incespicando in avanti. Si rese conto confusamente di essere a Mogania, in una zona lontana dal centro della cittadina, poi sentì una risata. “Ahahahah… Ahahahahahahahah, non ci posso credere, ci sei cascata davvero!” Rispose l’uomo barbuto, ridendo di gusto. “Cosa…” Chiese, poi vide l’uomo strapparsi quella che si rivelò essere una maschera elaborata e raddrizzarsi. “Chi diavolo sei tu?” “Mi chiamo Thiazi. Io e i miei fratelli siamo stati incaricati di assicurarci che nessuno di voi si trovi intorno a Fiordoropoli dopodomani. Sono certo che Idi e Gangr stiano facendo il loro lavoro.” “Chi vi ha incaricato?” “Oh, qualcuno molto in alto.” “Archer? Maxus? Milas? Atena?” Chiese Giuls. “Pedine e giocattoli. Chi servo io si trova molto più in alto.” “… Giovanni?” “Sei solo a metà strada.” Rispose l’uomo. Poi mandò in campo un Pokémon che l’allenatrice conosceva solo di vista, un Braviary, balzandogli sulla schiena. “Non ho l’ordine di ucciderti, quindi considerati fortunata. Resta qui fino a domani sera, e vedrai che non ti succederà nulla di male.” “E se non lo facessi? Potrei tornare passando per Amarantopoli.” “Perché dovete rendere tutto così difficile, voi così detti eroi?” Chiese l’uomo. A un suo cenno Braviary si lanciò su Giuls e la sollevò da terra. La ragazza non riuscì a trattenersi dal gridare, mentre il terreno le spariva sotto i piedi. Ben presto, si trovarono a sorvolare il Lago d’Ira. “Allora, che te ne pare della vista? Mi hanno detto che non gradisci molto le altezze. Quindi, direi che l’unica cosa cavalleresca da fare sia… salire ancora un po’.” Sentì l’uomo dire, e con angoscia vide Mogania farsi sempre più piccola sotto di lei. Braviary la teneva saldamente per le braccia, quindi non poteva nemmeno coprirsi gli occhi. Anzi, si trovò a stringersi forte alle zampe dell’aquila. “Allora, hai ancora intenzione di tornare verso Amarantopoli?” Chiese quello, sghignazzando. Giuls non rispose. Pallida e tremante, guardò sotto di sé. C’era… qualcosa, che si stava ingrandendo sempre di più. Poi, un MegaCharizard X comparve davanti a loro, ruggendo furioso. Giuls scorse un ragazzo con i capelli bianchi sulla schiena del Pokémon, ma le lacrime agli occhi le impedivano di vedere bene. Sentiva però quello che diceva il suo rapitore. “TU?! QUI?!” “Lasciala andare, falco.” “Chi ti credi di essere per darmi ordini?” “Qualcuno di convincente. Lasciala andare.” In quel momento, Giuls fu sicura che Thiazi avesse sorriso, anche se non riusciva a vederlo. “Beh, come vuoi.” Rispose quello, e la ragazza sentì con angoscia la presa del Braviary scomparire. Un attimo dopo, perdeva anche la presa sulle zampe del Pokémon, e si ritrovava in caduta libera. Sentì chiaramente un’imprecazione, poi atterrò su qualcosa. Aprì gli occhi vedendo un Dragonite di un colore bizzarro sotto di sé. Istintivamente ci si aggrappò. “Stavolta ti è andata bene, ragazza! Ma vedi di non tornare a sud per altri due giorni! Quanto a te, cacciatore… Sei fortunato che ho fretta!” Gridò Thiazi, seguito da un’esplosione che fece sobbalzare l’allenatrice. Poi, Giuls si sentì posare a terra, e finalmente riuscì a pulirsi gli occhi. Scorse la figura del Dragonite scomparire verso l’alto, seguendo un’altra ombra volante, forse il Charizard, difficile dirlo da una simile distanza. Quanto al Braviary e al suo strano cavaliere, probabilmente era il puntolino che vide scomparire all’orizzonte, inseguito dagli altri due. Si guardò intorno, respirando affannosamente. Non aveva idea di cosa fosse successo. Si rese conto a fatica di trovarsi al Lago d’Ira, il famoso lago a nord di Mogania. Boccheggiando, riuscì a rialzarsi. “Cos… Cos’è successo?” Si chiese, guardandosi le mani tremanti. Il solo pensiero dell’altezza spropositata fu sufficiente a farle tremare ancora di più. Le tornò in un confuso ricordo di molto tempo prima… neve… lei che cadeva… cadeva… Si colpì le guance con il palmo delle mani, imponendosi di controllarsi. Alla fine riprese il controllo, anche se era ancora pallida. Si diresse al Centro Pokémon e si servì una tazza di Latte Mumu. Alla fine, era calma abbastanza. Guardò l’ora. Era già abbastanza tardi, ma poteva ancora fare in tempo per la Palestra. Preparò un team adatto, dato che non poteva continuare a usare i pochi Pokémon che aveva in una Palestra di tipo Ghiaccio. Trovatala, entrò. Sfidò gli allenatori e sospirò la prova del ghiaccio, raggiungendo il Capopalestra. “Salve, sfidan… ragazza mia, ti vedo molto pallida. Ti è successo qualcosa?” “Niente di che.” Mentì Giuls “Vorrei una lotta in Palestra, se non le dispiace.” “Sei certa di…” “Sì.” Rispose Giuls. L’ultima cosa che voleva era continuare a pensare a ciò che era successo. “Molto bene. Medaglie?” “Cinque.” “Sesta sfida allora. Ottimo. Hai già partecipato a una Lega?” “A Kanto.” “Bene, molto bene. In tal caso sarà un piacevole quattro contro quattro. Cominciamo!” Disse l’anziano schierando un Dewgong. Giuls rispose con Lapras. I due Pokémon si studiarono, poi Lapras iniziò con Body Slam. L’attacco scagliò Dewgong contro la parete. Quello si rialzò e rispose con Raggiaurora, a cui Lapras replicò con Geloraggio. Le due ondate di ghiaccio si scontrarono ed esplosero producendo una zaffata di freddo, da cui Lapras emerse colpendo con Body Slam l’avversario e lanciandolo nuovamente lontano. Quello non si diede per vinto, fissò il Pokémon… e a un cenno di Alfredo si accoccolò, addormentandosi. L’uomo lo richiamò, e schierò Jynx. Il Pokémon colpì con Demonbacio, addormentando Lapras, e lo colpì a ripetizione con Doppiasberla. Anche se non era molto, il danno cominciò però ad accumularsi, e Giuls ritirò il Pokémon, prima che fosse esausto. Poi, mandò in campo Arcanine. Il Pokémon Fuoco lanciò un Fuocobomba, colpendo… Cloyster, con grande soddisfazione di Alfredo, che era riuscito ad effettuare il cambio appena in tempo. Il Pokémon conchiglia scagliò Punte su tutto il campo, ruotando su se stesso, poi un Boato lo scagliò via. Spaventandolo al punto che entrò spontaneamente nella Poké Ball, sostituito in campo da Dewgong. Addormentato, il Pokémon fu colpito da una raffica di Comete, poi Giuls richiamò Arcanine mandando invece Jolteon. Il Pokémon lanciò un Tuono e questo pose fine allo scontro. Alfredo richiamò il Dewgong esausto e schierò Jynx, ma prevedendolo Giuls mandò in campo Arcanine, che la accolse con un Fuocobomba, sconfiggendola. Alfredo a quel punto mandò Piloswine. Quello schivò un nuovo Fuocobomba e colpì con Bora. Arcanine subì danni lievi, e scomparve sotto terra con Fossa. Alfredo sorrise, e ordinò a Piloswine di usare Terremoto, il guaito di Arcanine rese chiara la sua sconfitta, e Giuls lo richiamò quando il Pokémon riemerse a fatica dal terreno. Poi la ragazza mandò Lapras, sperando di riuscire a svegliarlo. Speranza vana, perché due Terremoti lo sconfissero. A quel punto, in campo entrò Typhlosion. Era rischioso, ma le alternative erano Jolteon o Venusaur. Il Typhlosion si lanciò all’attacco e colpì con Ruotafuoco. L’avversario incassò e rispose con Terremoto, ma il danno non fu tale da abbattere Typhlosion. Il Pokémon colpì ancora con Ruotafuoco e il Piloswine crollò. Alfredo a quel punto mandò in campo Cloyster. Un Dinamipugno lo colpì facendo grossi danni, ma il suo Sparalance ne fece di più al già danneggiato avversario. A quel punto però Jolteon poté entrare in campo e finire l’opera. “Brava, bravissima.” Sorrise Alfredo richiamando il suo Pokémon “Eccoti medaglia ed MT.” Giuls sorrise, sentendosi molto meglio dopo la lotta. Uscì dalla Palestra e si guardò intorno. Da un lato c’era Ebanopoli, dall’altro Amarantopoli. Le tornarono in mente le parole di Thiazi “Non andare a sud o te ne pentirai.” Per un momento fu tentata di obbedire. Poi scosse la testa. E si mise in marcia verso Amarantopoli “E voglio proprio vedere come pensa di fermarmi.” Squadra: Medaglie: Modificato 21 settembre, 2017 da Zarxiel E' stata aggiunta una reazione da Giuls92 e Dragozard 2 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
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