Vai al commento



[Dubbio Filosofico] L'Essere ed il Nulla


Gilgamesh

Post raccomandati

Faccio la terza superiore ed è iniziata una nuova materia: filosofia. 


Anche se è appena iniziata mi sono posto già  diverse domande e arrivato a diverse conclusioni, che devono essere per forza sbagliate come vedremo poi. 


La mia prof. elude continuamente le domande in merito alla mia filosofia, quindi non so a chi chiedere per capire dove sbaglio asd 


 


Allora, procediamo con ordine. 


L'archè è quel principio che tolto il quale tutto ciò che è non è. 


In soldoni l'Essere senza l'archè non potrebbe esistere.


Per Talete per esempio è l'acqua, per Anassimede l'aria, per Anassimandro l'indefinito, per Eraclito il fuoco in modo figurativo ecc


Soffermiamoci su Eraclito. Il fuoco rappresenta il "divenire" poichè crea e distrugge. 


Eraclito basa la sua filosofia sulla legge del divenire, che si sfocia poi in una lotta dei contrari. 


Facendo esempi la guerra non può esistere senza la pace, la vita non può esistere senza la morte ecc.. 


Ogni cosa ha bisogno del suo contrario per esistere. 


E fin qui tutto regolare, ma io mi sono fatto la prima domanda: Perchè allora l'archè non è il Nulla? 


Senza il contrario dell'Essere questo non potrebbe esistere.


Ma ricolleghiamoci ancora al divenire. Il bello esiste perchè esiste il brutto no? 


Senza il brutto noi non possiamo definire cosa è bello. 


Quand'è che diciamo che una ragazza è bella? perchè sappiamo anche com'è brutta. 


Ed a tal motivo come facciamo a sapere che NOI siamo Essere se non sappiamo cos'è il nulla? 


(Riflettete)


L'Essere è tutto quello che è, ma che cos'è quello che non è? 


Non possiamo saperlo, va oltre la concezione umana. 


Dunque se non sappiamo che cos'è il nulla non possiamo sapere cosa sia l'essere. 


Chi ci assicura che non siamo noi il nulla? che tu che stai leggendo non sei il nulla? 


Se non sai cos'è tutto può esserlo.


Non possiamo definire un periodo di pace se non è esistito un periodo di guerra. Il concetto stesso non avrebbe senso. Quel periodo si chiamerebbe in un altro modo.


Quindi il concetto di Essere e Nulla è completamente sbagliato. 


TUTTO non può essere diviso in Essere e Nulla.


Questo significa che questi coesistono nel Tutto. 


Il Tutto diventa quindi essere e nulla. 


E se vogliamo dirlo in un linguaggio comune per chi non ha capito niente, Noi viviamo il falso. 


Si, noi lo sentiamo, tocchiamo, ma è finto.


 


 


Ecco, secondo me deve esserci per forza qualche passo sbagliato, perchè altrimenti la filosofia come la conosciamo non avrebbe senso. Il libro sarebbe da buttare, perchè tutto è partito da una domanda: 


Perchè esiste l'Essere e non il Nulla?


Queste sono le fondamenta della filosofia, ma io ho dimostrato in un discorso che mi pare coerente che tutto quanto è sbagliato. 


C'è qualcuno che potrebbe illuminarmi e dirmi dove sto sbagliando? 


Oppure questa mia filosofia potrebbe avere un senso? 


 


(chiedo scusa se ho sbagliato sezione del forum)


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Non puoi asserire che tutta la filosofia moderna non ha senso solo sulla base del fatto che il fulcro di quella antica è contraddittorio: nei secoli la filosofia ha avuto una lenta evoluzione, che l'ha portata a studiare diversi problemi e a cercare risposte a domande di vario genere (per capirci tutte le filosofie antiche sono fondate sulla ricerca di una risposta a "cos'è l'essere?").


La storia della filosofia è un continuo susseguirsi di teorie e confutazioni successive (io sono in quinta e ancora i filosofi si mandano a quel paese tra loro perché non si trovano d'accordo sulle teorie precedenti  :XD: ), quindi non puoi basare l'intera concezione del mondo su una filosofia primitiva come quella del doppio di Eraclito. Man mano che andrai avanti nella materia ti capiterà  di venir convinto da una filosofia, considerandola universalmente corretta (come in questo caso) per poi subito dopo studiarne un'altra che smonta completamente quella precedente, mettendone a nudo i paradossi e le contraddizioni.


Le tue conclusioni non sono sbagliate, è la filosofia di Eraclito che intrinsecamente nasconde contraddizioni, per il semplice fatto che è vaga e inaccurata; semplicemente hai capito prima che te lo spiegasse l'insegnante che Eraclito aveva torto. Complimenti, dovresti essere fiero di questo ;)


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Complimenti, io non mi sarei mai posto questa domanda e non sarei mai arrivato ad una risposta del genere.


Ti rispondo con una piccola citazione:


 


"Per credere in modo differente, bisogna pensare in modo differente".


 


Comunque credo che Saphira abbia ragione.


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Non puoi asserire che tutta la filosofia moderna non ha senso solo sulla base del fatto che il fulcro di quella antica è contraddittorio: nei secoli la filosofia ha avuto una lenta evoluzione, che l'ha portata a studiare diversi problemi e a cercare risposte a domande di vario genere (per capirci tutte le filosofie antiche sono fondate sulla ricerca di una risposta a "cos'è l'essere?").

La storia della filosofia è un continuo susseguirsi di teorie e confutazioni successive (io sono in quinta e ancora i filosofi si mandano a quel paese tra loro perché non si trovano d'accordo sulle teorie precedenti  :XD: ), quindi non puoi basare l'intera concezione del mondo su una filosofia primitiva come quella del doppio di Eraclito. Man mano che andrai avanti nella materia ti capiterà  di venir convinto da una filosofia, considerandola universalmente corretta (come in questo caso) per poi subito dopo studiarne un'altra che smonta completamente quella precedente, mettendone a nudo i paradossi e le contraddizioni.

Le tue conclusioni non sono sbagliate, è la filosofia di Eraclito che intrinsecamente nasconde contraddizioni, per il semplice fatto che è vaga e inaccurata; semplicemente hai capito prima che te lo spiegasse l'insegnante che Eraclito aveva torto. Complimenti, dovresti essere fiero di questo ;)

Grazie al cielo una risposta xD 

Si essendo all'inizio non posso sapere come si evolverà  la filosofia, e se andrà  a toccare argomenti totalmente differenti. 

Dunque andando avanti confuterò la mia stessa filosofia da solo  :asduj1:

Adesso sono curioso di sapere di che parla la filosofia moderna ahahah

Comunque si, sono contento di riuscir a fare questi ragionamenti nonostante la mia prof mi sembra un po' tra le nuvole...non mi ha mai dato una risposta come la tua :D (credo non capisse nemmeno cosa dicevo  :th_sisi:  Faccio un artistico, quindi non posso nemmeno predendere chissà  quale prof. ahahah)

Vedrò di approfondire ogni argomento anche da solo se lei li spiegherà  in maniera sommaria  :cry2:

Complimenti, io non mi sarei mai posto questa domanda e non sarei mai arrivato ad una risposta del genere.

Ti rispondo con una piccola citazione:

 

"Per credere in modo differente, bisogna pensare in modo differente".

 

Comunque credo che Saphira abbia ragione.

Sai per caso di chi è la citazione? Mi piace molto :D 

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Grazie al cielo una risposta xD 

Si essendo all'inizio non posso sapere come si evolverà  la filosofia, e se andrà  a toccare argomenti totalmente differenti. 

Dunque andando avanti confuterò la mia stessa filosofia da solo  :asduj1:

Adesso sono curioso di sapere di che parla la filosofia moderna ahahah

Comunque si, sono contento di riuscir a fare questi ragionamenti nonostante la mia prof mi sembra un po' tra le nuvole...non mi ha mai dato una risposta come la tua :D (credo non capisse nemmeno cosa dicevo  :th_sisi:  Faccio un artistico, quindi non posso nemmeno predendere chissà  quale prof. ahahah)

Vedrò di approfondire ogni argomento anche da solo se lei li spiegherà  in maniera sommaria  :cry2:

 

Sì, ti confuterai da solo  :P Io ho una prof. che spiega in maniera molto appassionata, quindi filosofia mi piace; mi dispiace che la tua non trasmetta passione per la sua materia, perché più avanti diventa parecchio complesso e può risultare mooooooolto noioso (io ora sto facendo Shopenhauer, del '800, che in pratica si può riassumere in: "la vita è un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia, passando per un fugace attimo di felicità " o.o se non fosse morto da secoli lo ammazzerei io  :sisi:)

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Ah, questa filosofia! Ricordo le discussioni accese contro la prof che vi furono in classe quando trattammo i primi filosofi xD


Eraclito parla del divenire, mentre il discorso sull'esistenza delle cose appartiene a Parmenide. Allora, in parole povere tu puoi pensare tutto quello che è, e dunque esiste. Non puoi invece pensare qualcosa che non esiste, perchè cioè che non è, è il nulla. Chi ci assicura che non siamo il nulla? Non siamo il nulla perchè i sensi ti dicono altro! Ma tutto questo discorso è relativo e confutabile insomma. Però dai, non farti tutte queste domande già  da adesso o ne uscirai proprio matto D:


La filosofia sarà  questo, idee su idee (spesso trattanti cose astratte) che magari saranno state confutate, ma che all'epoca erano veramente un tormento per questi poveri uomini che cercavano disperatamente di risalire all'archè. Comunque, ne sentirai delle belle (tipo che le tartarughe sono più rapide degli umani in corsa o che ciò che esiste sulla Terra è una falsa copia di ciò che esiste in un mondo parallelo al nostro) xD


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Sì, ti confuterai da solo  :P Io ho una prof. che spiega in maniera molto appassionata, quindi filosofia mi piace; mi dispiace che la tua non trasmetta passione per la sua materia, perché più avanti diventa parecchio complesso e può risultare mooooooolto noioso (io ora sto facendo Shopenhauer, del '800, che in pratica si può riassumere in: "la vita è un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia, passando per un fugace attimo di felicità " o.o se non fosse morto da secoli lo ammazzerei io  :sisi:)

La mia tra storia e letteratura farà  filosofia "solo perchè deve"  :XD:

Comunque a leggere mi sembra che questo Shopenhauer stia parlando solo della sua personale vita ahahah 

Poi sono ancora giovane, staremo a vedere :P

Ah, questa filosofia! Ricordo le discussioni accese contro la prof che vi furono in classe quando trattammo i primi filosofi xD

Eraclito parla del divenire, mentre il discorso sull'esistenza delle cose appartiene a Parmenide. Allora, in parole povere tu puoi pensare tutto quello che è, e dunque esiste. Non puoi invece pensare qualcosa che non esiste, perchè cioè che non è, è il nulla. Chi ci assicura che non siamo il nulla? Non siamo il nulla perchè i sensi ti dicono altro! Ma tutto questo discorso è relativo e confutabile insomma. Però dai, non farti tutte queste domande già  da adesso o ne uscirai proprio matto D:

La filosofia sarà  questo, idee su idee (spesso trattanti cose astratte) che magari saranno state confutate, ma che all'epoca erano veramente un tormento per questi poveri uomini che cercavano disperatamente di risalire all'archè. Comunque, ne sentirai delle belle (tipo che le tartarughe sono più rapide degli umani in corsa o che ciò che esiste sulla Terra è una falsa copia di ciò che esiste in un mondo parallelo al nostro) xD

Eh non sapendo cosa sia il Nulla non posso avere certezza che non lo sia io. 

Ho cercato di spiegare i sensi con la coesistenza delle due cose infatti, che porta si ad una vita vivibile, ma completamente falsa.

Comunque grazie mille della risposta :D

Come ha detto Saphira ho ancora tanta strada da fare, quindi cercherò di non tormentarmi già  da adesso xD 

Anche se in verità  questo tormento non mi dispiace... u.u

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Avere una mente lungimirante ti permetterà  di poter sempre comprendere a pieno la  fibra di cui le varie filosofie sono composte, e ti servirà  moltissimo sopratutto quando ti imbatterai in uomini dal pensiero molto più complesso e potrai dire "io li ho compresi." e non "io li ho imparati."


 


La tua facoltà  di porti domande e di confutare a tua volta le filosofie che studi è ciò che secondo me la filosofia scolastica dovrebbe insegnare: ragionare ciascuno con i propri mezzi confrontandosi con pensatori della storia. Chi ci dice che un giorno partendo da tutte le tue confutazioni delle più varie filosofie non arriverai a proporre una tua teoria che avrà  una sua valenza?


Ma ricorda che la filosofia è uno studio che l'uomo fa sulla Natura, essendo entrambi mutevoli non esisterà  mai una filosofia esatta ed unica, mai.


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

 

Sembra piacerti questa materia (per ora). Le cose sono due: o acquisirai l'anima del filosofo e ti appassionerai, o cambierai opinione sulla filosofia fino ad odiarla a morte. Ancora è presto per parlare  :th_sisi:

Io ad esempio mi sto appassionando solo adesso con la filosofia romantica (molto pessimista, come me y.y).

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Chi ci assicura che non siamo noi il nulla? che tu che stai leggendo non sei il nulla?

Molto semplicemente, ce lo assicura questa massima di Parmenide, che risolve il problema alla radice:

ἡ μὲν ὅπως ἔστιν τε καὶ ὡς οá½Îº ἔστι μὴ εἶναι

:...

ἡ δ' ὡς οá½Îº ἔστιν τε καὶ ὡς χÏεών á¼ÏƒÏ„ι μὴ εἶναι

(Parmenide, ΠεÏί ΦÏσεως 3, 5; fr. 2 Diels/Kranz)

"Come è, così non è possibile che non sia

...

Come non è, così è necessario che non sia"

Ciò che è non può, per definizione, non essere. E questo ce lo dimostra il mondo.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Le tue conclusioni non sono sbagliate, è la filosofia di Eraclito che intrinsecamente nasconde contraddizioni, per il semplice fatto che è vaga e inaccurata; semplicemente hai capito prima che te lo spiegasse l'insegnante che Eraclito aveva torto. Complimenti, dovresti essere fiero di questo ;)

Veramente di Eraclito abbiamo pochissimo, e quasi tutto in via indiretta, perciò pare vaga.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Molto semplicemente, ce lo assicura questa massima di Parmenide, che risolve il problema alla radice:

ἡ μὲν ὅπως ἔστιν τε καὶ ὡς οá½Îº ἔστι μὴ εἶναι

:...

ἡ δ' ὡς οá½Îº ἔστιν τε καὶ ὡς χÏεών á¼ÏƒÏ„ι μὴ εἶναι

(Parmenide, ΠεÏί ΦÏσεως 3, 5; fr. 2 Diels/Kranz)

"Come è, così non è possibile che non sia

...

Come non è, così è necessario che non sia"

Ciò che è non può, per definizione, non essere. E questo ce lo dimostra il mondo.

Si ma come fai a sapere che il mondo è? 

Sai che cos'è quello che non è? 

Se non sai cosa non è non puoi sapere quello che è. 

Ovviamente se c'è la guerra la pace non può coesistere. O c'è pace, o c'è guerra. 

Ma noi non possiamo distinguere quello che è da quello che non è.

Quella è una visione del mondo molto chiusa, non hai ben concepito quello che io intendevo filosofare ;)

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Si ma come fai a sapere che il mondo è? 

Sai che cos'è quello che non è? 

Se non sai cosa non è non puoi sapere quello che è. 

Ovviamente se c'è la guerra la pace non può coesistere. O c'è pace, o c'è guerra. 

Ma noi non possiamo distinguere quello che è da quello che non è.

Quella è una visione del mondo molto chiusa, non hai ben concepito quello che io intendevo filosofare ;)

Ovviamente perché ci sono dentro.

Questo mondo è per me, così come un eventuale altro mondo non è per me, ma è per chi ci sta dentro.

Il rosso non è nero, ma neanche bianco.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Confrontarsi con i vari pensatori è divertente, quando arriverai a Platone ed Aristotele ti farai tante risate :asduj1:


 


Comunque, tu esisti, quindi affinché tu esista dovrebbe esistere anche un tuo contrario, no? Allora: esiste un te che non esiste? Non lo sai, ma sai che esisti in quella che pensi sia la realtà  che esiste. Se tu esisti e sai che esisti, allora dovrebbe esserci anche un non-te, che sarebbe il tuo opposto, forzatamente. Il non-te cosa sarebbe? Può esistere se non esiste? Può esistere il pensiero che esista, ma può essere veramente? Se il nulla è la non-esistenza, allora il nulla esiste oppure no? Se non esiste non esisterebbe nemmeno l'essere seguendo il ragionamento dei contrari, così come non esisterebbe il nulla senza l'essere, ma, se è il suo contrario, non deve esistere, quindi la questione rimane aperta, poiché si arriverebbe a dire che il principio su cui si basa l'esistenza può non esistere e se questo principio non esiste su cosa si basa l'esistenza? Si potrebbe dire che per il nulla si basa quindi su nulla, ma più che nulla sarebbe un'impossibilità  di essere, quindi non avrebbe senso.


 


Per quel che dici tu, well, potrebbe anche essere (non era un gioco di parole ahahah), ma concedimi di porgerti comunque un paio di domande, ci sono infatti cose che ad un primo sguardo non nascondo che mi risultano piuttosto strane:



 


TUTTO non può essere diviso in Essere e Nulla.


Questo significa che questi coesistono nel Tutto. 


Il Tutto diventa quindi essere e nulla. 


E se vogliamo dirlo in un linguaggio comune per chi non ha capito niente, Noi viviamo il falso. 


Si, noi lo sentiamo, tocchiamo, ma è finto.



 


Se tutto è Essere e Nulla, cos'è Niente, che è contrario di Tutto? Tutto racchiude Niente, essendo Tutto? Ma se Tutto racchiude Niente, allora significa che racchiude il suo contrario, ha in sé il suo contrario, e, se Tutto racchiude Niente, allora possiamo dire che Niente è una parte di Tutto, ma come può essere ciò che non è un qualcosa che invece è? Potresti dire che essere significa anche "essere un qualcosa che non esiste", ma Niente non è un qualcosa, non dovrebbe esserlo, dal momento che esso è il contrario di tutto quello che è e non. Niente sarebbe quindi una sorta di impossibilità , Nulla estremo insomma, poiché contrario di Tutto non è né essere né nulla e come fa una "cosa" a non essere e non-non essere? Dovrebbe quindi non essere ed essere, ma a quel punto cosa sarebbe, se non Tutto che è al di sopra del piano ontologico? E come può essere come Tutto se esso è una parte, un qualcosa di subordinato a Tutto stesso? Niente sarebbe quindi una parte che ha la stessa importanza di Tutto, ma come può una parte valere come l'intero? Avremmo due interi, di cui uno vale di meno (Tutto) poiché gli si leva l'intero Niente, anzi, è proprio negativo. E come fa un qualcosa di negativo che rappresenta il Tutto ad essere maggiore di un qualcosa di positivo che rappresenta Niente? E come fanno ad esistere più cose esterne al Tutto se Tutto è Tutto? Tutto coincide perciò con Niente? Allora se leviamo Niente leviamo Tutto, se leviamo un contrario leviamo la cosa, quindi una cosa non può essere senza il suo contrario, ma non è più o meno ciò che diceva Eraclito?


Passiamo ora al falso: non sai se ciò è vero, come tu dici non sappiamo se questo è l'essere, eppure nonostante ciò stabilisci che siamo il falso. Secondo questo ragionamento non potresti stabilire nulla, puoi quindi dubitare di tutto, tuttavia, se puoi dubitare di tutto, puoi dubitare anche di te stesso, giusto? Eppure tu sai che in un qualche modo sei, sei cosciente, stai scrivendo, no? Puoi non esistere, ma in quel lembo di non-esistenza esisteresti, quindi alla fine saresti o non saresti? CARTESIO CONOSCE LA RISPOSTA!!!!111111!


 


Puoi, non puoi, sei, non sei, biscotto, non biscotto... Chi ha ragione? Bella domanda, è questo che rende la filosofia interessante, c'è sempre un qualcosa su cui continuare a discutere, qualcosa che ti indica la via per poi passare ad altro. Insomma, è una materia meno pesante di quello che si potrebbe credere, se la tua professorssa preferisce trascurarla un po' è anche probabile che pensi che possa risultare meno utile di altre cose, proprio perché si continuerà  a discutere in eterno :th_sisi:


 



...


Sempre molto sintetica e chiaria io :asduj1:



Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Libertà  è poter operare un cambiamento, fare una scelta, prendere una decisione.


Ma quanto mai potremmo essere liberi se ogni scelta, ogni decisione, ogni cambiamento che operiamo è stato fatto in base a qualcosa e quindi sotto spinta di esso?


 


Per essere davvero liberi, bisognerebbe quindi essere privi di pulsioni, sogni, passioni, ambizioni, interessi, convinzioni?


Per essere liberi dovremmo essere vuoti?


 


E se fossimo vuoti in base a cosa prenderemmo le nostre decisioni?


 


Questo è un mio pensiero per farti capire che finchè non avrai tutti i fattori non risolverai mai l'equazione.


Se non sai quanto vale la x o cosa sia la x, la tua incognita ,che può essere "perchè dobbiamo morire" o "perchè la ragazza che tanto amavo mi ha lasciato" o ancora "perchè il tostapane si chiame tostapane e non friggirentomatico" non riuscirai mai, non a capire il tutto, ma nemmeno a coglierlo.


 


E' l'infelice condizione dell'uomo, il paradosso, il "signor perchè" che non ci ha mai risposto.


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Confrontarsi con i vari pensatori è divertente, quando arriverai a Platone ed Aristotele ti farai tante risate :asduj1:

 

Comunque, tu esisti, quindi affinché tu esista dovrebbe esistere anche un tuo contrario, no? Allora: esiste un te che non esiste? Non lo sai, ma sai che esisti in quella che pensi sia la realtà  che esiste. Se tu esisti e sai che esisti, allora dovrebbe esserci anche un non-te, che sarebbe il tuo opposto, forzatamente. Il non-te cosa sarebbe? Può esistere se non esiste? Può esistere il pensiero che esista, ma può essere veramente? Se il nulla è la non-esistenza, allora il nulla esiste oppure no? Se non esiste non esisterebbe nemmeno l'essere seguendo il ragionamento dei contrari, così come non esisterebbe il nulla senza l'essere, ma, se è il suo contrario, non deve esistere, quindi la questione rimane aperta, poiché si arriverebbe a dire che il principio su cui si basa l'esistenza può non esistere e se questo principio non esiste su cosa si basa l'esistenza? Si potrebbe dire che per il nulla si basa quindi su nulla, ma più che nulla sarebbe un'impossibilità  di essere, quindi non avrebbe senso.

 

Per quel che dici tu, well, potrebbe anche essere (non era un gioco di parole ahahah), ma concedimi di porgerti comunque un paio di domande, ci sono infatti cose che ad un primo sguardo non nascondo che mi risultano piuttosto strane:

 

Se tutto è Essere e Nulla, cos'è Niente, che è contrario di Tutto? Tutto racchiude Niente, essendo Tutto? Ma se Tutto racchiude Niente, allora significa che racchiude il suo contrario, ha in sé il suo contrario, e, se Tutto racchiude Niente, allora possiamo dire che Niente è una parte di Tutto, ma come può essere ciò che non è un qualcosa che invece è? Potresti dire che essere significa anche "essere un qualcosa che non esiste", ma Niente non è un qualcosa, non dovrebbe esserlo, dal momento che esso è il contrario di tutto quello che è e non. Niente sarebbe quindi una sorta di impossibilità , Nulla estremo insomma, poiché contrario di Tutto non è né essere né nulla e come fa una "cosa" a non essere e non-non essere? Dovrebbe quindi non essere ed essere, ma a quel punto cosa sarebbe, se non Tutto che è al di sopra del piano ontologico? E come può essere come Tutto se esso è una parte, un qualcosa di subordinato a Tutto stesso? Niente sarebbe quindi una parte che ha la stessa importanza di Tutto, ma come può una parte valere come l'intero? Avremmo due interi, di cui uno vale di meno (Tutto) poiché gli si leva l'intero Niente, anzi, è proprio negativo. E come fa un qualcosa di negativo che rappresenta il Tutto ad essere maggiore di un qualcosa di positivo che rappresenta Niente? E come fanno ad esistere più cose esterne al Tutto se Tutto è Tutto? Tutto coincide perciò con Niente? Allora se leviamo Niente leviamo Tutto, se leviamo un contrario leviamo la cosa, quindi una cosa non può essere senza il suo contrario, ma non è più o meno ciò che diceva Eraclito?

Passiamo ora al falso: non sai se ciò è vero, come tu dici non sappiamo se questo è l'essere, eppure nonostante ciò stabilisci che siamo il falso. Secondo questo ragionamento non potresti stabilire nulla, puoi quindi dubitare di tutto, tuttavia, se puoi dubitare di tutto, puoi dubitare anche di te stesso, giusto? Eppure tu sai che in un qualche modo sei, sei cosciente, stai scrivendo, no? Puoi non esistere, ma in quel lembo di non-esistenza esisteresti, quindi alla fine saresti o non saresti? CARTESIO CONOSCE LA RISPOSTA!!!!111111!

 

Puoi, non puoi, sei, non sei, biscotto, non biscotto... Chi ha ragione? Bella domanda, è questo che rende la filosofia interessante, c'è sempre un qualcosa su cui continuare a discutere, qualcosa che ti indica la via per poi passare ad altro. Insomma, è una materia meno pesante di quello che si potrebbe credere, se la tua professorssa preferisce trascurarla un po' è anche probabile che pensi che possa risultare meno utile di altre cose, proprio perché si continuerà  a discutere in eterno :th_sisi:

 

...

Sempre molto sintetica e chiaria io :asduj1:

ok sono andato in trip mentale  :asduj1:

Adesso rileggo con calma e ti rispondo xD

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Confrontarsi con i vari pensatori è divertente, quando arriverai a Platone ed Aristotele ti farai tante risate :asduj1:

 

Comunque, tu esisti, quindi affinché tu esista dovrebbe esistere anche un tuo contrario, no? Allora: esiste un te che non esiste? Non lo sai, ma sai che esisti in quella che pensi sia la realtà  che esiste. Se tu esisti e sai che esisti, allora dovrebbe esserci anche un non-te, che sarebbe il tuo opposto, forzatamente. Il non-te cosa sarebbe? Può esistere se non esiste? Può esistere il pensiero che esista, ma può essere veramente? Se il nulla è la non-esistenza, allora il nulla esiste oppure no? Se non esiste non esisterebbe nemmeno l'essere seguendo il ragionamento dei contrari, così come non esisterebbe il nulla senza l'essere, ma, se è il suo contrario, non deve esistere, quindi la questione rimane aperta, poiché si arriverebbe a dire che il principio su cui si basa l'esistenza può non esistere e se questo principio non esiste su cosa si basa l'esistenza? Si potrebbe dire che per il nulla si basa quindi su nulla, ma più che nulla sarebbe un'impossibilità  di essere, quindi non avrebbe senso.

 

Per quel che dici tu, well, potrebbe anche essere (non era un gioco di parole ahahah), ma concedimi di porgerti comunque un paio di domande, ci sono infatti cose che ad un primo sguardo non nascondo che mi risultano piuttosto strane:

 

Se tutto è Essere e Nulla, cos'è Niente, che è contrario di Tutto? Tutto racchiude Niente, essendo Tutto? Ma se Tutto racchiude Niente, allora significa che racchiude il suo contrario, ha in sé il suo contrario, e, se Tutto racchiude Niente, allora possiamo dire che Niente è una parte di Tutto, ma come può essere ciò che non è un qualcosa che invece è? Potresti dire che essere significa anche "essere un qualcosa che non esiste", ma Niente non è un qualcosa, non dovrebbe esserlo, dal momento che esso è il contrario di tutto quello che è e non. Niente sarebbe quindi una sorta di impossibilità , Nulla estremo insomma, poiché contrario di Tutto non è né essere né nulla e come fa una "cosa" a non essere e non-non essere? Dovrebbe quindi non essere ed essere, ma a quel punto cosa sarebbe, se non Tutto che è al di sopra del piano ontologico? E come può essere come Tutto se esso è una parte, un qualcosa di subordinato a Tutto stesso? Niente sarebbe quindi una parte che ha la stessa importanza di Tutto, ma come può una parte valere come l'intero? Avremmo due interi, di cui uno vale di meno (Tutto) poiché gli si leva l'intero Niente, anzi, è proprio negativo. E come fa un qualcosa di negativo che rappresenta il Tutto ad essere maggiore di un qualcosa di positivo che rappresenta Niente? E come fanno ad esistere più cose esterne al Tutto se Tutto è Tutto? Tutto coincide perciò con Niente? Allora se leviamo Niente leviamo Tutto, se leviamo un contrario leviamo la cosa, quindi una cosa non può essere senza il suo contrario, ma non è più o meno ciò che diceva Eraclito?

Passiamo ora al falso: non sai se ciò è vero, come tu dici non sappiamo se questo è l'essere, eppure nonostante ciò stabilisci che siamo il falso. Secondo questo ragionamento non potresti stabilire nulla, puoi quindi dubitare di tutto, tuttavia, se puoi dubitare di tutto, puoi dubitare anche di te stesso, giusto? Eppure tu sai che in un qualche modo sei, sei cosciente, stai scrivendo, no? Puoi non esistere, ma in quel lembo di non-esistenza esisteresti, quindi alla fine saresti o non saresti? CARTESIO CONOSCE LA RISPOSTA!!!!111111!

 

Puoi, non puoi, sei, non sei, biscotto, non biscotto... Chi ha ragione? Bella domanda, è questo che rende la filosofia interessante, c'è sempre un qualcosa su cui continuare a discutere, qualcosa che ti indica la via per poi passare ad altro. Insomma, è una materia meno pesante di quello che si potrebbe credere, se la tua professorssa preferisce trascurarla un po' è anche probabile che pensi che possa risultare meno utile di altre cose, proprio perché si continuerà  a discutere in eterno :th_sisi:

 

...

Sempre molto sintetica e chiaria io :asduj1:

Allora, esistere o non esistere? Sono Essere o non sono Essere?

Come detto l'Essere e il Nulla finiscono per diventare la stessa cosa, poichè per la mente umana non sa cosa sono. Non può saperlo. 

Quindi io non ho il mio contrario, tu non hai il tuo contrario, l'Essere non ha il suo contrario, il Nulla non ha il suo contrario. 

Quando Essere e Nulla si incontrano cosa succede? Se non so distinguere il periodo di pace da quello di guerra in che periodo vivo?

Ho dato Tutto per chiamare Essere e Nulla. Forse non è il migliore dei termini poichè ha il contrario Niente come fai notare. 

Essere e Nulla allora non devono proprio essere chiamati. Dev'essere un'aggettivo che non ha contrari. 

Esiste?

Universo forse? Ha il suo contrario? non saprei xD

Coesistendo l'essere fa parte del nulla e viceversa. Forse io sono Essere ma tutto ciò che mi circonda è il Nulla? E se è il Nulla è falso? 

Ma se è falso comunque è però...

Mi stai mettendo molta confusione, mi sembra di essere un cane che cerca di mordersi la coda  :asduj1:

Come la rigiriamo non ne usciamo xD

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Allora, esistere o non esistere? Sono Essere o non sono Essere?

Come detto l'Essere e il Nulla finiscono per diventare la stessa cosa, poichè per la mente umana non sa cosa sono. Non può saperlo. 

Quindi io non ho il mio contrario, tu non hai il tuo contrario, l'Essere non ha il suo contrario, il Nulla non ha il suo contrario. 

Quando Essere e Nulla si incontrano cosa succede? Se non so distinguere il periodo di pace da quello di guerra in che periodo vivo?

Ho dato Tutto per chiamare Essere e Nulla. Forse non è il migliore dei termini poichè ha il contrario Niente come fai notare. 

Essere e Nulla allora non devono proprio essere chiamati. Dev'essere un'aggettivo che non ha contrari. 

Esiste?

Universo forse? Ha il suo contrario? non saprei xD

Coesistendo l'essere fa parte del nulla e viceversa. Forse io sono Essere ma tutto ciò che mi circonda è il Nulla? E se è il Nulla è falso? 

Ma se è falso comunque è però...

Mi stai mettendo molta confusione, mi sembra di essere un cane che cerca di mordersi la coda  :asduj1:

Come la rigiriamo non ne usciamo xD

 

A questo punto visto che alludi a un Nulla che potrebbe addirittura essere falso e quindi non essere percepito ti rispondo con Cartesio (Filosofo che dovresti studiare in 4^)

 

"Cogito, ergo sum"

 

Penso dunque sono, ovvero: visto che so di pensare, visto che se anche il mondo intorno a me fosse un'illusione io mi percepisco, io so di essere, dunque sono, esisto.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

A questo punto visto che alludi a un Nulla che potrebbe addirittura essere falso e quindi non essere percepito ti rispondo con Cartesio (Filosofo che dovresti studiare in 4^)

 

"Cogito, ergo sum"

 

Penso dunque sono, ovvero: visto che so di pensare, visto che se anche il mondo intorno a me fosse un'illusione io mi percepisco, io so di essere, dunque sono, esisto.

Pensare di Essere ci da la certezza di essere Essere? Basta pensarlo per esserlo? 

Percepirsi non da una risposta, perchè noi possiamo pensare di percepirci e non sappiamo com'è quando non ci percepiamo.

Forse lo stesso pensare è il Nulla, quindi in base a cosa sono Essere?

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Per quanto riguarda "L'essere" se esiste davvero, cos'è ecc.. non puoi trovare una risposta certa per almeno due motivi:


 


-Stai vivendo ma non sai ancora cosa sia la morte e cosa essa possa essere.


 


-Anche nel momento in cui tu facessi l'esperienza della morte e trovassi la risposta, essa sarebbe solo la TUA risposta in quanto per sapere se essa vale per tutti dovresti aver vissuto le vite di tutti ed esser morto in loro.


 


E poi è come domandarsi perchè o come l'universo sia nato: si dal big bang, ma se non c'era nulla prima di esso com'è che quell'esplosione ha permesso che io e te oggi parlassimo sul forum? (E anche questo è tutto da confermare comunque lol)


 


Mettendo quindi tutto su questo piano, l'unica pseudo-certezza che puoi avere è quella di essere e di esistere in quanto pensi e sei conscio di pensare. Perchè pseudo?


 


Perchè potresti essere pazzo, oppure no. lol


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Per quanto riguarda "L'essere" se esiste davvero, cos'è ecc.. non puoi trovare una risposta certa per almeno due motivi:

 

-Stai vivendo ma non sai ancora cosa sia la morte e cosa essa possa essere.

 

-Anche nel momento in cui tu facessi l'esperienza della morte e trovassi la risposta, essa sarebbe solo la TUA risposta in quanto per sapere se essa vale per tutti dovresti aver vissuto le vite di tutti ed esser morto in loro.

 

E poi è come domandarsi perchè o come l'universo sia nato: si dal big bang, ma se non c'era nulla prima di esso com'è che quell'esplosione ha permesso che io e te oggi parlassimo sul forum? (E anche questo è tutto da confermare comunque lol)

 

Mettendo quindi tutto su questo piano, l'unica pseudo-certezza che puoi avere è quella di essere e di esistere in quanto pensi e sei conscio di pensare. Perchè pseudo?

 

Perchè potresti essere pazzo, oppure no. lol

umh, ancora non sono convito che basti pensare di essere Essere per esserlo.

Se pensare ed essere conscio di pensare fa di me Essere allora il Nulla è il non pensare?

Ma allora il Nulla diventa è, quindi tutto ciò non avrebbe senso.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

umh, ancora non sono convito che basti pensare di essere Essere per esserlo.

Se pensare ed essere conscio di pensare fa di me Essere allora il Nulla è il non pensare?

Ma allora il Nulla diventa è, quindi tutto ciò non avrebbe senso.

 

Tu pensando sai di essere ma non potrai mai sapere cosa sono essere o nulla e se esistono, è questo il punto.

L'unica pseudo-certezza è appunto sapere di essere.

 

Perchè ti dico che non potrai mai sapere cosa sono essere o nulla e se esistono?

 

Ti rispondo con un esempio del filosofo Kant (lo studierai in 5^)

 

"Noi uomini vediamo un albero in un certo modo, sappiamo come ci appare ma per una formica un albero è percepito in maniera totalmente diversa" 

 

Quindi l'albero, c'è, esiste ma non sapremo mai quale sia la sua vera forma, perchè per esempio noi umani lo percepiamo in un modo e le formiche in un altro.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Archiviata

La discussione è ora archiviata e chiusa ad ulteriori risposte.

  • Utenti nella discussione   0 utenti

    • Nessun utente registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea...