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Nevix

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  1. Grazie per aver letto e commentato!
  2. Capitolo 3: vecchi amici (parte 1) - Se non fosse che l’ultima volta che ti ho visto, tu mi hai aiutato, non ti parlerei quasi più! – sento strillare ad una voce alle mie spalle, proveniente da una sagoma che non riesco ad identificare per via della vista annebbiata. In ogni caso, la sua voce è impossibile da non riconoscere: è solo uno il tipo Elettro in grado di fulminarmi con tanta felicità e allo stesso tempo sgridarmi con un tono tanto aggressivo. Cerco di parlare, ma per via della scossa che mi ha tirato, che ancora mi attraversa tutto il corpo, non riesco a dire nemmeno una parola di senso compiuto. Probabilmente, a giudicare da come sta faticando lui a trattenere le risate, al posto di aver detto “anche io sono felice di rivederti”, devo aver pronunciato qualche verso talmente incomprensibile da sembrare comico: in un certo senso, mi mancavano anche questi momenti… ma non troppo! Sarà anche passato un sacco di tempo dall’ultima volta, sarò anche diventato il bersaglio delle ire di mezzo mondo, sarò anche un mezzo eroe, ma io rimango sempre e comunque un orgogliosissimo componente della rinomata famiglia von Empoleon! Cerco di rialzarmi, sperando che magari potrei riuscire a farmi capire a gesti, dato che le parole mi hanno già tradito una volta, ma anche con questo tentativo, riesco solo a spingerlo ancora di più verso il mare di risate nel quale sta per scoppiare: dopo aver azzardato un passo, per sbaglio gli pesto la coda che, come di consuetudine, rilascia una fortissima scossa, che sommandosi a quella di prima non del tutto dissolta, mi trasforma in un perfetto Registeel danzante un po’ sbilenco, tanto che ad un certo punto riesco pure a darmi un colpo d’ala in faccia da solo. Il solo vedere quanto quel Luxio (e non solo lui) si stia divertendo alle mie spalle mi fa andare su tutte le furie, ma tanto dubito che serva davvero a qualcosa arrabbiarsi… ormai lo conosco fin troppo bene per prendermela sul serio per una cosa del genere che, tra l’altro, sarebbe pure per metà colpa mia… Finalmente, dopo quegli ultimi estenuanti tentativi di rimanere impassibile, scoppia davvero a ridere, talmente forte da farlo rotolare a terra più e più volte, tanto che ogni centimetro quadrato del suo corpo è talmente teso da rilasciare scosse senza la sua volontà. Una volta preso almeno in parte il controllo di se stesso, pronuncia tra una risata e l’altra: - Guarda che sono i Pokémon confusi quelli che si colpiscono da soli, non quelli paralizzati! – - Forse quelli paralizzati da un Pokémon normale – riesco a rispondergli con un filo di voce, che continua in comunque a vibrare in una strana maniera – Ma se succede con uno come te, è tutta un’altra storia: si vede che, dopo tanto tempo che ti accompagna, anche la tua energia ha deciso di diventare matta come te! - - Sì, in effetti mi sembra una teoria plausibile! – mi risponde lui ridendo – Anche se continuo a pensare che qui, il più strano rimani sempre e comunque tu! – Finalmente, mi aiuta a rialzarmi, continuando a sghignazzare, ma notando un particolare che non gli quadra, che lo fa diventare tutt’a un tratto inquieto, tanto da fargli fare un balzo in aria e da farlo diventare talmente sospettoso da cominciare a girarmi intorno, a metà tra come farebbe per squadrarmi e per capire quale sarebbe il punto migliore per cominciare a sbranarmi. A questo punto, anche io comincio a sentirmi un po’ meno sicuro e tutto il divertimento e le risate scemano in meno di un secondo. - Sfavillo – gli chiedo, azzardando un sorriso chiaramente fasullo – Cosa c’è che non va? Non è da te diventare così serio così all’improvviso! – Sto mentendo e lui lo sa: è chiaro cosa c’è che non va. Io non vado: sono diverso e lui se n’è accorto. Lentamente, mi si avvicina di nuovo e mi annusa, per poi dire con voce minacciosa: - Non odori di Piplup – Cavolo. Se n’è accorto. Cosa faccio adesso!? Come gli spiego tutto!? Certo, tutti gli altri lo hanno capito in quattro e quattr’otto, ma sapevo già che lui non sarebbe stato abbastanza sveglio da fare due più due… e adesso sono praticamente bloccato dalla paura che lui possa realmente mangiarmi da un momento all’altro credendomi un impostore. Lui, percependo la mia soggezione, mi ringhia contro, dicendomi furioso: - Sei diverso dal mio amico – Ok, è definitivo: sono morto e sepolto… Sfavillo fa un passo in avanti, facendo luccicare tutto il pelo di energia elettrica, pronto ad attaccarmi sul serio, quando, un attimo prima che mi possa tirare un’artigliata, qualcuno o qualcosa lo blocca, costringendolo a fare un salto all’indietro per non finire bruciato. Confuso, mi guardo intorno, alla ricerca di chi mi possa aver aiutato, ma non vedo nessuno: l’unica cosa che attrae la mia attenzione è, quando abbasso lo sguardo, un cerchio di fuoco conficcato nel terreno, che pian piano si dissolve. - Cosa è stato!? – chiedo preoccupato che in realtà il fatto che mi fosse finito ai piedi e non in pieno volto fosse stato semplicemente un errore di calcolo. - Jimmy!! – grida furioso Sfavillo. Io non capisco del tutto: - Cos…? – comincio a chiedere, ma prima ancora che riesca a finire la frase, una voce profonda, chiaramente di un Pokémon pienamente Evoluto, mi interrompe, rivolgendosi al tipo Elettro. - Intuizione geniale, Mister Lampadina! – esclama applaudendo. - Piantala di giocare e vieni fuori a combattere come un vero Pokémon!! – gli strilla di nuovo Sfavillo. - Non serve che ti scaldi tanto… - dice ridendo, comparendo dietro di lui ed avvicinandosi ad ampi passi – Come dovresti sapere, quello è il mio lavoro! – Sono senza parole. - Tu sei davvero Jimmy…? – chiedo esterrefatto, mentre lo squadro dalla testa ai piedi. - Ehi, guarda un po’ chi si rivede! – esclama, come se mi avesse notato solo in quel momento – Conciato così non ti avevo proprio riconosciuto! – dice accennando al mio nuovo corpo. Io sono un po’ imbarazzato per la sua affermazione: sono davvero cambiato così tanto? Lui al contrario di me sghignazza, quasi come se ne fosse felice, ma nonostante ciò, non dice una parola di più, limitandosi a lanciarmi un’occhiata di sfida e tornando a concentrarsi su Sfavillo. I due ora si lanciano sguardi di sfida e, in qualche modo che non riesco a capire, colgono entrambi un segnale che li fa ricorrere ognuno alle proprie armi migliori, dando luogo ad uno scontro in piena regola, tanto che tempo per la sopravvivenza di entrambi. Da una parte, il Luxio sfodera i poderosi artigli ed i canini acuminati, con i quali tenta di squarciare ogni centimetro quadrato del corpo dell’altro, che tuttavia non pare intimorito e controbatte semplicemente facendo vibrare in aria due dischi di fuoco simili a quello che mi ha protetto prima, utilizzandoli come degli scudi. Nonostante volino scintille in ogni dove, nessuno dei due pare né paralizzato per l’elettricità, né scottato per il fuoco. Io, con la situazione sempre meno chiara nella mente, li sto semplicemente a guardare, impietrito per la ferocia che mostrano nel combattimento. in viaggio: Dove siamo:
  3. Ciao! Grazie per averlo letto: sono felice che, dopo un primo momento di spiazzamento, la data all'inizio del capitolo è riuscita a fartelo apprezzare di più! Per Luna e Rita, non ti preoccupare che tra pochi capitoli si scoprirà tutto anche di loro... spero solo che questi "pochi capitoli" non corrispondano a "tanto tempo" per la pubblicazione... Sono felice che il combattimento ti sia piaciuto e spero che anche la sua continuazione riesca a colpirti!
  4. Poco ma sicuro! (Mah, difficile da dire... mi sa che si è spenta per un attimo, ma non ne sono troppo sicuro...)
  5. Come spesso mi capita di dirti, hai proprio ragione!
  6. Non so che dire... quindi ti dico solo grazie come ho fatto tante altre volte: grazie per continuare a seguire i miei racconti nonostante i risultati altalenanti e le pubblicazioni scarse è per i lettori come te che cerco di continuare a scrivere e pubblicare sempre capitoli di qualità, anche quando il tempo scarseggia!
  7. Con un ritardo di praticamente due settimane, ti ringrazio per aver letto la prima parte del quinto capitolo!
  8. Capitolo 2: una giornata al mare (parte 2) Anche Ryu, seguendo l’altra allenatrice, si allontana, lasciandomi solo davanti ai Pokémon, che mi guardano come se fossi un alieno, ma allo stesso tempo apparentemente troppo intimoriti per spiccicare parola: per fortuna dopo poco ci pensa Decidueye a rompere il ghiaccio e ad alleggerire la tensione. - Forza, dite qualcosa: capisco che non sono proprio il massimo della simpatia, ma almeno un grazie, dato che sono stato l’unico in grado di ritrovarlo e portarlo indietro, sarebbe gradito, sapete? – dice, lanciando una frecciatina a Sceptile, probabilmente in rivalità con lui per il fatto che entrambi siano di tipo Erba. - Io non mi aspetterei tanto, se fossi in te – risponde immediatamente il Pokémon Foresta, guardando con occhi aggressivi l’altro – Se tu ce l’hai fatta e noi no, non è certo perché sei più bravo: è stata solo fortuna e una piccola dose di intuito… anche perché, se non sbaglio, per raggiungerlo, ti sei basato su una mia pista! – - Davvero? Io credevo fosse l’esatto contrario: non eri tu ad essere andato dal tuo allenatore a frignare perché era calata la notte e le pile ti si stavano scaricando? Uno che ha un’autonomia di sei ore, non credo che possa lavorare poi tanto… - fa notare l’Alifreccia. - Io almeno un allenatore ancora ce l’ho! – termina Sceptile – E non tutti sono signori della notte come te… ma onestamente io non vorrei nemmeno esserlo! Molto meglio essere un Drago che uno Spettro inquietante… - Detto ciò, forse perché convinto di averla spuntata, o più probabilmente perché a corto di risposte, il Pokémon si ritira, facendosi largo tra gli altri ed andando a raggiungere pure lui i due allenatori. Di nuovo, torna a regnare un silenzio imbarazzante, finché Ninetales, accompagnata da Delphox e Victini, non si fa avanti: - Forse il nostro amichetto frondoso sarà troppo orgoglioso per riconoscere la tua bravura – dice riferendosi al suo collega, che ancora li guarda da lontano – Ma io non lo sono per niente e, a nome di tutti, ti ringrazio: davvero non so come avremmo fatto senza di te! – Entrambi i Pokémon che la seguono confermano, facendo arrossire leggermente l’Alifreccia, che subito si inchina e replica: - La ringrazio madama: lei è davvero troppo gentile! – - Di nulla, messere, per me è un piacere riconoscerle i suoi meriti! – risponde ridendo la tipo Fuoco, che poi parla direttamente con me. - È bello rivederti – mi dice – In un certo senso, mi ha anche fatto piacere il fatto che tu non ci fossi, perché così io e gli altri Fuoco e Psico, tranne Gardevoir e Gallade, ovviamente, abbiamo avuto molto più tempo per giocare con Spica! Ancora non la conosci, ma vedrai che la incontrerai presto: è davvero promettente ed è uno dei Pokémon più carini che io abbia mai visto! – - Concordo! – continua Delphox – Ed il fatto che sia un tipo Psico come me è solo un altro punto a suo favore: nonostante sia così piccola, è davvero incredibile! Comunque sia, se fossi in te, penserei ad un problema per volta… ti assicuro che ci sono molte altre persone con cui dovresti parlare prima di incontrare Mindy ed i tuoi vecchi compagni di squadra – Io ringrazio entrambe, che dopo aver lanciato un ultimo cenno di ringraziamento a Decidueye, che si inchina nuovamente, richiamano i rispettivi allenatori e si allontanano, lasciando spazio libero ad altri Pokémon, che questa volta sono certo di non conoscere. Che io ricordassi, sia Ryu che Phoebe possedevano già sei Pokémon, quindi di certo questi non possono far parte della loro squadra… - Ciao – mi dice uno dei due, con un sorriso amichevole, facendo lampeggiare le gemma rossa che possiede sulla fronte. Sul momento, rimango immobile, forse in parte anche per via della similitudine tra quei tipi. - N-noi ci conosciamo…? – chiedo incerto ed un po’ in imbarazzo per il modo in cui mi sta fissando quello che ha parlato. - No – mi risponde – Ad essere sinceri credo che tu non ci abbia mai visto prima, ma noi siamo tuoi grandissimi fan! – esclama, continuando a fissarmi con quegli occhi inquietantemente brillanti, quasi come se fosse emozionato anche solo per essere riuscito a parlarmi. Io rimango senza parole, ma pur di fare qualcosa, azzardo anche io un sorriso e provo a dire qualcosa che possa mandarli via, ma prima di riuscirci, lo stesso Pokémon si presenta insieme all’amico. - Io sono Serment – dice immediatamente – Mentre lui è Oublì: come ho già detto, entrambi siamo davvero felicissimi di poterti incontrare dal vivo! – - Beh, ecco… non so che dire: non credevo di essere tanto famoso, né tantomeno di avere fan così sfegatati! Anzi, ad essere onesti, non credevo proprio di averne… - - È impossibile che pensi una cosa del genere! Hai salvato il mondo: è normale che qualcuno ti ammiri… - sbuffa l’altro Pokémon, lanciandomi un’occhiataccia. - Oublì! – lo sgrida subito Serment – Non è il caso di essere tanto scortesi! – - Sono qui solo perché ci sei tu e lo sai bene: io non ammiro questo tipo e non ho mai voluto stare tutto il giorno a sciogliermi per il caldo in spiaggia. Ora, se non vi dispiace, io me ne andrei: quando e se mi voleste cercare… beh, non cercatemi che è meglio! – detto ciò, corre via, spiccando una serie di balzi e sparendo sul tetto di una casa poco distante. - Wow – esclamo – Certo che quello deve essere proprio un bel tipo! – L’altro Pokémon mi guarda comprensivo: - Sì, in effetti a volte è un po’ strano, ma non perché è cattivo: è nella sua natura di Umbreon essere un po’ lunatico… così come è nella mia essere solare! – Solo in quel momento, mi torna in mente un fatto accaduto quando ci trovavamo ancora a Giubilopoli e subito chiedo, con un tono forse un po’ esagerato: - Aspetta un attimo, tu non sarai mica quell’Eevee di Giubilopoli che mi ha aiutato perché voleva Evolversi in Espeon!? – - Io? – chiede sbalordito e un po’ offeso – No, non sono mai stata a Giubilopoli e non ti ho mai visto dal vivo prima d’ora. Anche se possiamo sembrare simili, noi Espeon non siamo tutti uguali, sai? – Quella sua frase mi sbalordisce ancora: - Cosa vuoi dire con “non sono mai stata”? Vuoi forse dire che tu sei…? – - Certo che sono una femmina! – esclama, voltandomi poi le spalle – Sei molto meno intelligente di quello che pensavo, sai? – Con quell’ultima frase, pure lei mi lascia e, a giudicare dall’espressione che ha mentre si allontana, non deve essere stato proprio il massimo come primo incontro… Improvvisamente sento qualcosa che mi tocca la schiena ed in un istante vengo attraversato da almeno un migliaio di volt. Già nel secondo successivo tutto diventa nero. in viaggio: Dove siamo:
  9. Anche qui, grazie per aver letto e commentato! Beh, mi fa piacere che il capitolo ti abbia sorpreso: un po' mi spiace per la tua vita sentimentale (ed anche per la mia, visto che non sono affatto messo meglio di te...), ma mi è piaciuto molto scrivere questo capitolo! Se vuoi leggere il proseguimento della loro vicenda, temo dovrai aspettare un paio di capitoli, perché nei prossimi ci sarà un piccolo salto temporale con qualche dettaglio prima del plot twist definitivo! Continua a leggere e vedrai!!
  10. Prima di tutto, scusami per il ritardo: sapevo che ci avrei messo un po' a tornare online, ma non credevo proprio così tanto... Ciao Allegra! Mi fa davvero piacere che il mio ultimo capitolo ti sia piaciuto: sono felice che tu abbia colto la citazione dell'infinito di Leopardi e, soprattutto, dell'amor cortese! Ovviamente, non ti sbagli: ogni citazione che hai colto è esatta! Sono molto contento che ti sia piaciuta la caratterizzazione di Rowlet innamorato e la descrizione dei suoi pensieri: non hai idea di quanto mi faccia piacere che tutto ciò che ho scritto ti abbia fatto desiderare di trovare una persona come il Pokémon che ho descritto! (e sono certo che ci riuscirai! ). Prima ho pubblicato un nuovo capitolo di entrambe le fanfiction: spero che li leggerai e che ti piaceranno! Per quello che continua questa, preparati, perché sebbene un po' breve, è davvero intenso!
  11. Capitolo 2: una giornata al mare (parte 1) - Sei davvero sicuro che sia una buona idea tornare così? – chiedo – Non è un po’… poco ortodosso? – - Cosa intendi? Suvvia, questa per te è stata solo una piccola vacanza, non un addio: non avrai certo pensato che ti avrei riportato qui con chissà quale elogio od un discorso degno di un re? – mi risponde lui, strattonandomi ancora un po’ verso l’entrata del percorso 213 – Senza poi contare che, se non sbaglio, tu avevi detto di non sapere cosa dire, quindi… beh, è meglio così, perché in questo modo non dovrai dire assolutamente nulla! Ora smetti di opporre resistenza e seguimi: nel “lascia parlare me”, il dover fare tutta questa fatica non era incluso nel contratto – conclude strattonandomi ancora di più e riuscendo finalmente a farmi attraversare la prima parte della zona. Da una parte, è una fortuna il fatto di pesare due terzi del Pokémon che mi sta davanti, ma dall’altra, devo dire che preferivo molto di più prima, quando mi trasportava quasi senza problemi e non dovevo faticare nemmeno un po’. Per fortuna, ora come ora, ciò a cui presto più attenzione, nonostante sia parecchio stanco dopo il viaggio che ci ha condotti dai boschi di Nevepoli fino a qui, è proprio questo pregio: di certo se così non fosse stato, non sarei mai riuscito a farlo rallentare e mi troverei già di fronte a tutti, chiedendomi cosa fare o cosa dire! In un certo senso, me lo sarei anche potuto aspettare che alla fine Mindy sarebbe tornata qui, dove mi ha raccontato di aver passato parecchie estati come Ciambellina insieme a sua sorella, con la quale si divertiva a nuotare nel mare, ma considerando che porta con sé Sfavillo ed un Pokémon appena uscito dall’uovo, allo stesso tempo era anche l’ultimo posto in cui avrei mai creduto di poterla trovare. Probabilmente, questa deve essere la prova che le sue doti da piccola strega non sono sparite, dopotutto: da quando ho smesso di sentirla, ho creduto che con quello, anche tutto il resto se ne fosse andato! Intanto, sento di nuovo uno strattone, che, prendendomi alla sprovvista data la mia immersione in questi pensieri, mi fa cadere in avanti, sulla sottile sabbia che costituisce la spiaggia poco fuori da Pratopoli. - Non serviva tirare così forte! – gli dico, rialzandomi e pulendomi dalla sabbia, che ha già ricoperto il mio manto piumato e si è infilata fin nei posti più impensabili. - Se non funzionano le buone – mi risponde con tranquillità Decidueye – L’unica alternativa sono le cattive: se non mi lasci scelta, il solo da biasimare sei tu stesso – - In realtà, a mio parere, cominci ad averci preso gusto… ma vedrò di sorvolare e non dire a Mindy quanto mi hai trattato male! – dico, sottintendendo che stessi scherzando. - Ah davvero!? – esclama lui, voltandosi verso di me e fissando i miei occhi con uno sguardo assassino, chiara prova che non aveva capito il gioco – Qualcosa mi suggerisce che la tua lingua si sia improvvisamente sciolta: se sa essere così tagliente con me, di certo non avrà problemi ad aiutarti con i tuoi vecchi amici, no? – Con un agile colpo di polso, fa schioccare la corda che, in un modo che nemmeno conosco, comincia a roteare, trascinandomi dietro di sé, fino a che, slegandosi completamente, mi fa girare su me stesso come una trottola. A giudicare dalle risate del Pokémon Alifreccia, questo deve essere uno degli spettacoli più divertenti mai visti di sempre o, quantomeno, un’ottima rivincita per quello che gli ho detto. Immediatamente mi rialzo, ma prima ancora che abbia il tempo di fare qualcosa, anche solo voltarmi per dirne quattro a Decidueye, la vista di ciò che mi sta davanti mi fa rimanere di sasso: se dovevo elaborare un piano o qualcosa da dire, ora è decisamente troppo tardi. Sapevo già che è un tipo molto preciso e che, quando e se deve fare qualcosa, la fa bene, ma davvero non mi sarei mai aspettato che, portandomi dalla mia allenatrice, mi avrebbe portato esattamente di fronte a lei! Va bene che magari lui non vede gli stessi problemi che vedo io, ma qualche sentimento ce l’ha anche e avrebbe dovuto pensare che, magari, non avrei voluto ritrovarmela davanti così, tutt’a un tratto… ma comunque sia, ormai è tardi: sentivo che mi sarei dovuto opporre con molta più forza alla sua idea di tornare così, tutt’a un tratto! Resto immobile, incapace di muovermi, mentre con uno guardo sbalordito, un Gallade che ben conosco mi fissa, per poi voltarsi e richiamare qualcuno. Poco per volta, attorno a me si crea una folla, composta da almeno quindici Pokémon con i loro allenatori, a cui poi si aggiungono alcuni curiosi, prontamente scacciati dai pochi individui che, in quel gruppo, ancora riconosco. Gallade e Gardevoir, i più fidati compagni di Ryu e Phoebe, nonostante ora siano accompagnati da un piccolo Ralts, non sono cambiati nemmeno di una virgola: l’atteggiamento che entrambi hanno nel mandare via gli sconosciuti, è lo stesso che hanno sempre avuto. Uno dall’atteggiamento solenne e cavalleresco, l’altra gentile come pochi, nonostante ciò che stia dicendo sembri più un ordine che una richiesta, esattamente come me li ricordavo… in un certo senso, è bello rivederli! Oltre a loro, poi, riconosco immediatamente lo Sceptile e la Ninetales di Ryu, gli stessi Pokémon che mi avevano riportato da Mindy insieme a Decidueye quando ancora ci trovavamo a Mineropoli, e Victini e la Delphox, appartenenti a Phoebe e due dei protagonisti della nostra permanenza nella base del team Omniverse. Tutti gli altri, per quanto alcuni sono certo di averli già visti, non ricordo a chi appartengano, né di averci mai parlato, cosa che mi spaventa abbastanza: odio parlare davanti ad una folla di sconosciuti! Mentre ancora sono fermo a guardare in faccia tutti quelli che mi stanno davanti, cercando anche solo un piccolo frammento di memoria che li contenga, un ragazzo, di certo di non più di vent’anni, dai capelli scuri e scarmigliati a causa del vento e dagli occhi di un blu profondo, si fa largo tra di loro, inginocchiandosi poi davanti a me per mettere il suo volto all’altezza del mio. Per alcuni secondi mi fissa e basta, indeciso su cosa dire tanto quanto lo sono io, ma poi azzarda un semplicissimo: - Sei davvero tu, Batuffolo? – Io, con tanta semplicità quanta ne ha avuta lui, annuisco restando serio. - Sei mancato molto a tutti noi, sai? Ho passato interi giorni a cercarti e Phoebe ha passato altrettanto tempo a consolare Mindy per la tua scomparsa: entrambi avevamo capito subito che, se avevi fatto una scelta del genere, ci doveva essere qualcosa sotto, ma io davvero non mi sarei mai aspettato che sarebbe finito… così – dice, accennando alla mia nuova forma – Di certo, ci dovrai spiegare come hai passato tutto questo tempo, ma prima di tutto, ti dobbiamo ringraziare per quello che hai fatto. Inizialmente, avevamo pensato di organizzare una piccola festa, ma dato che poi sei sparito, abbiamo rinunciato… - Una nuova figura si fa largo tra i Pokémon, questa volta però si tratta di una giovane dagli occhi verdi e dai capelli neri, ordinatamente legati in una coda e tenuti fermi da una fascia: a differenza dell’altro, sembra decisamente arrabbiata. - E così alla fine sei tornato, eh? – dice furiosa – Hai idea di cosa abbiamo passato per causa tua, di cosa hanno passato i tuoi amici e la tua allenatrice!? Se non fosse stato per Decidueye, probabilmente non saresti nemmeno qui! Mi sbaglio forse!? Dovresti essere felice di non essere un mio Pokémon, perché se così fosse, ti ritroveresti già in un brutto posto! – - Phoebe, non essere così dura con lui: se è scappato, di certo doveva essere davvero spaventato! Alla fine, ora è tornato, anche se con un piccolo aiuto, e l’importante è questo – cerca di dire l’altro per aiutarmi. - No, invece: io DEVO essere dura con lui! Se fossero tutti come te o la sua allenatrice, qui tutti farebbero solo quello che vogliono e non affronterebbero più i problemi, preferendo svicolare come ha appena fatto pure lui, non badando minimamente alla conseguenze che questo ha sugli altri! – risponde lei, ancora più arrabbiata, scagliandosi contro l’amico. - A me non sembra che lui se ne sia andato per non affrontare un problema… semplicemente pensava che sarebbe stata meno dura per Mindy non rivederlo più che accettarlo per come è ora, dato il grosso cambiamento che ha subito. Di certo non è stata la scelta migliore, ma come fai a sapere che tu nella stessa situazione non lo avresti fatto? – replica di nuovo il ragazzo. - So che io non lo avrei fatto per il semplice fatto che, come te dopotutto, ho imparato che chi non mi vuole, non mi merita e che, se io cambiassi, se gli altri mi volessero davvero bene, starebbero con me comunque! – strilla, tirando poi un grosso sospiro e, pian piano, sbollendo la rabbia. Voltandosi, mi parla di nuovo con un tono che lascia trasparire un po’ di delusione per il mio comportamento, ma allo stesso tempo anche una certa comprensione – Ok, bisogna essere onesti: forse il tuo comportamento non è così biasimabile, ma hai comunque sbagliato a lasciare tutto e tutti così. Come ti ho già detto, hai fatto soffrire molto la tua allenatrice e, per quanto lei ti perdonerà sempre, ti consiglio di non farlo di nuovo, perché in quel caso ci penserò io a fartelo ricordare come l’errore più grande della tua vita – Io annuisco, per niente intimorito da quella minaccia: so anche io di aver fatto soffrire tutti, con la mia lontananza, ma credo che sia stata comunque la scelta migliore. in viaggio: Dove siamo:
  12. Ciao! Un po' devo dire che mi suona strano che tu ti sia sentito in sintonia con Decidueye, ma non posso che esserne felice: se sono riuscito a far immedesimare te, di certo devo aver fatto un buon lavoro! Comunque, no, non ho avuto affatto un'esperienza simile! Tanto per sapere, cosa te lo fa pensare? Comunque sia, sono felice che ti siano piaciuti entrambi i personaggi che ho inserito! Ciao Moon: grazie per averlo letto
  13. Per questa volta ti perdono per l'errore che hai fatto, ma vedi di fare in modo che non ricapiti più, ok? In ogni caso, mi fa piacere che il capitolo ti sia piaciuto!
  14. Capitolo 1: ritorno alle origini In effetti Decidueye non ha torto: io la mia allenatrice, non l’ho mai persa di vista. Lei non se n’è mai accorta, ma io non l’ho mai lasciata sul serio, fin dalla prima volta che ci siamo separati, poco dopo la fuga dall’Impianto Turbine. Non è passato poi tanto tempo da quell’evento, ma a me sembra una vita… Da quel momento mi sono visto con occhi diversi e se fosse stata sveglia in quel momento, anche lei l’avrebbe fatto: ancora ricordo il primo giorno da solo, quando, specchiandomi nell’acqua del lago, ho visto un volto completamente diverso e, al posto della solita Pietrastante, un oggetto sconosciuto appeso al mio collo. Più tardi, quello stesso Pokémon che si trova di fronte a me ora, mi ha detto che si trattava di qualcosa che nessuno ancora aveva conosciuto, ma che lui era certo fosse un’esemplare delle megapietre: “Questa è senza dubbio il frutto di tutta quell’energia che ti portavi dentro”, era stata la sua affermazione, “già sapevi che la Pietrastante non avrebbe retto per sempre e che la tua energia si sarebbe scatenata in qualche modo, quindi te lo potevi anche aspettare: sii fiero di questo dono, perché non è roba da tutti poter vantare un’Empoleonite come la tua!”. Mi dispiace ammetterlo, ma aveva proprio ragione… Una pietra del genere non ce l’hanno tutti e, in effetti, credo di averlo saputo fin dal primo momento in cui ne ho visto il riflesso nell’acqua di fronte a me. Forse è stato proprio quello a spingermi a prendere la decisione successiva: inoltrarmi nel bosco e fare in modo che nessuno trovasse più traccia di me. - Quindi? – mi chiede improvvisamente Decidueye, interrompendo i miei pensieri – Cosa hai intenzione di fare? Vuoi davvero vivere qui da solo per il resto della vita solo perché “non sei più come prima”? – - Sai bene quanto me che non è solo quello! – gli rispondo lanciandogli uno sguardo truce, che lui sostiene senza problemi, facendomi desistere poco dopo. Lui sorride, consapevole di conoscermi quasi meglio di quanto mi conosca io stesso. - Va bene – confesso – Non è per questo: è che… credi davvero che lei abbia bisogno di me? Nel senso, ora non viaggia più da sola, ha tante persone che si prendono cura di lei e nuovi Pokémon con cui viaggiare, senza considerare il fatto che anche tu la sorvegli. Insomma, io perché dovrei tornare? Non mi sembra che qualcuno senta la mia mancanza! – - E tu come fai a saperlo? – mi chiede, cominciando a camminare avanti e indietro – L’ultima volta che hai provato a parlare con qualcuno che non fossi io, è stato più di tre settimane fa, quando dicesti a Mesprit di aver trovato il posto giusto per proteggere la tua Allenatrice… salvo poi scoprire che l’avevi portate nel posto migliore di tutti per farla ripartire per il suo viaggio. Quello, devo dire che non avrei potuto prevederlo nemmeno io, ma d’altra parte, potevi anche riflettere un po’ e capire che, con tutto quello che ti ha raccontato del suo passato, la sua città natale fosse Nevepoli: se la riporti a casa, è ovvio che sarà ancora più intenzionata a ripartire! – ride. Per un attimo, smette di camminare e riprende a guardarmi negli occhi, per poi capire dal mio sguardo che non ho intenzione di tirare di nuovo fuori quell’argomento: davvero è stato terribile scoprire, dopo tutto quello che ho fatto per tentare di salvarla, che l’avevo riportata a casa e che proprio per quello, sarebbe ripartita dopo nemmeno un giorno… ma almeno da quel momento in poi è stata sempre accompagnata da qualcuno di cui so si potesse fidare, quindi, per quanto da un parte fossi distrutto, dall’altra ero anche felice della positiva casualità degli eventi! Il luogo in cui ci eravamo fermati era una semplice radura innevata, dalla quale era appena visibile qualche luce proveniente dalla città poco distante: avevo capito fin da subito che non sarebbe stata una buona idea lasciarla lì, nel bel mezzo del nulla. Appena mi sono risvegliato, dopo aver recuperato le energie perse per la fuga, mi sono accorto che qualcosa era cambiato, ma non ci ho fatto troppo caso: ho portato Mindy al limitare della città e, richiamando l’attenzione di una passante, ho fatto in modo che venisse ritrovata, per poi sparire. Ora che ci ripenso, è proprio in quella circostanza che ho rivisto per la prima volta gli occhi penetranti di Decidueye… Non ricevendo risposte ed interpretando il mio silenzio come una mancanza di rispetto, il Pokémon Alifreccia abbassa lo sguardo e ricomincia a parlare con un tono leggermente indispettito, contando sulle dita tutte le persone che nomina: - Se posso, ti vorrei ricordare che Flyn e Jessey si chiedono che fine hai fatto fin dal primo momento in cui sei scomparso, per scoprire come hai fatto a sbaragliare tutti quei tipi con un solo colpo; la sorella di Mindy, che come dovresti sapere è esperta di Pokémon di tipo Ghiaccio, non vuole che sfidarti ad una lotta, per capire se quello che chiama “il misterioso potere degno di essere definito leggendario” esistesse anche sui suoi libri di storia e di mitologia, oltre che per testare i suoi amici, che a quanto dice lei sarebbero in grado di resistere ai tuoi Ferrartigli; Ryu e Phoebe sono ormai stanchi di fare da baby-sitter alla bambina e si vogliono complimentare con te per l’ottimo lavoro svolto come spia e come salvatore di Bellocchio; Sfavillo è da quando sei scomparso che tiene da parte un po’ di elettricità per te e, considerando quanta ne ha accumulata, per lui devi tornare al più presto perché altrimenti rischia di esplodere; Spica continua a fare domande su “Tuffy”, che la sua allenatrice continua a nominare e che davvero non riesce a capire di chi si possa trattare; per ultimo, ma non meno importante, c’è la tua Allenatrice, che l’unico motivo per cui sembra tanto allegra, è per celare agli occhi degli altri la tristezza che prova per la tua mancanza. Sei ancora convinto che non è abbastanza per tornare? – mi chiede, lanciandomi con qui suoi occhi perforanti uno sguardo che mi penetra fin dentro l’anima. - Io… Io non so che dire – mormoro rimanendo immobile. Sul suo volto, in ombra nel cappuccio di foglie, compare un sorriso dall’aspetto leggermente inquietante. - Perfetto! – esclama allora lui – Se non sai cosa dire lascia parlare me: sarà tutto fatto prima ancora che tu te ne accorga… - Con movimenti fulminei mi si avvicina e, usando una Cucitura d’ombra lega la mia ala alla sua zampa con il filo oscuro che genera l’attacco e dopodiché, comincia a volare fuori dal bosco. Chissà perché, questo momento mi riporta alla mente la prima volta che ci eravamo incontrati: in effetti hanno molte cose in comune… Ora che ci penso, l’unica vera differenza, credo che sia dovuta al fatto che adesso, il motivo per cui mi sta riportando indietro e per cui ha viaggiato per tanto tempo con la mia allenatrice, non è che attende una ricompensa, ma unicamente perché sente che è giusto farlo, perché prova piacere nello stare con noi. Credo di dovergli molto e, tutto sommato, di essere un po’ meno geloso di Mindy grazie a lui: d’altra parte, ha dimostrato più di una volta che non ha intenzione di prendere il mio posto come starter… senza di lui, non so cosa avrei fatto! L’unica cosa che mi dispiace, credo sia la sua indole solitaria e un po’ burbera, che lo ha indotto a non entrare nella squadra, pur continuando a seguire la streghetta per tutto il tempo: “io adoro la mia libertà”, mi ha detto una volta “e dopo quello che ho passato ad Alola, non voglio rischiare di soffrire pure qui. Non ho intenzione di lasciarvi tanto presto, ma vi seguirò da Pokémon selvatico”. Mi chiedo quanto tempo ci metteremo ad arrivare fino a dove si trova ora Mindy, ma di certo, anche se il viaggio dovesse durare solo pochi minuti, mi sembreranno interi secoli, per la sola emozione che provo a rivedere tutti quelli che mi aspettano. Ci sono tante cose che dovrò spiegare, ci sono tante cose che ancora mi chiedo, ci sono tante cose che probabilmente non saprò mai, ma tanto se con me ci sarà Decidueye, mi aiuterà lui, no? Beh, non ha mai smesso di farlo, quindi credo che non potrebbe che essere così! In più, bisogna anche considerare che, in un modo che non riuscirò mai a capire, lui è sempre riuscito a comprendermi alla perfezione: anche ora, che dopo le lunghe discussioni dei giorni scorsi, alla fine è riuscito a convincermi a tornare, non ha avuto bisogno di spiegazioni, capendo tutto da sé. Se c’è qualcuno che mi aiuterà, quello è di certo lui! in viaggio: Dove siamo:
  15. Ciao Allegra, ti chiedo scura per averti risposto con un po' di ritardo, ma ho avuto un po' di cose da fare e non sono proprio riuscito ad entrare prima... Comunque, grazie per questo nuovo commento: mi fa davvero piacere che tu abbia voluto spiegare un po' meglio come ti sono sembrati i primi capitoli (anche se non era necessario: anche il commento che hai lasciato appena li avevi letti andava bene! ). Andando in ordine, sono felice che ti sia piaciuta la scelta di mettere la data ed il luogo prima di ogni capitolo: l'idea che avevo era proprio quella di far capire meglio lo scorrere effettivo del tempo, dato che spesso faccio durare un solo evento capitoli interi ed altre volte diverse giornate vengono riassunte un poche righe! Il personaggio di Decidueye, se ti è sembrato intenso già in questi capitoli, non vedo l'ora di sapere come ti sembrerà nei prossimi, dove verrà sviluppato ancora e le sensazioni che prova saranno ancora di più e più intense! Grazie per tutto quello che hai aggiunto: ti assicuro che non serviva niente di più di quello che hai detto! Spero leggerai presto le nuove pubblicazioni!
  16. Come sempre, grazie per aver letto e commentato
  17. Ok, ho capito Per la prossima volta, cercherò di creare una situazione migliore!
  18. - Allora, credi che resterai ancora molto lì da solo a fissare il nulla? – mi chiede all’improvviso una voce. - Sta’ zitto Decidueye: sai bene che non sono dell’umore… - gli rispondo immediatamente, quasi d’istinto. - Andiamo… è davvero così che tratti un vecchio amico come me? – dice, uscendo dall’ombra della foresta e facendosi vedere nella sua interezza. Era da tanto che non si faceva vivo e proprio per questo sono ancora più sospettoso. - Perché sei qui? – gli chiedo schietto. Lui sorride: - Davvero non lo sai? Considerando che non l’hai mai persa d’occhio, credevo lo sapessi… - ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Tutto era iniziato come un normale viaggio di una normale allenatrice, che come tutte le normali allenatrici aveva scelto un normale Pokémon di tipo Acqua come starter… con il piccolo problema che quello non era un Pokémon normale. Piplup Francis Scott Michael Francis Alec George Thomas John Francis Aaron Geoffrey James Victor Francis von Empoleon era il suo nome, ma gli amici lo chiamavano Batuffolo, mandandolo su tutte le furie. Mindy era il nome della sua allenatrice, che fin dal primo momento l’aveva adorato nonostante il suo pessimo carattere. Insieme erano partiti per un obiettivo comune: battere le palestre e diventare i nuovi campioni di Sinnoh, ma fin dall’inizio del loro viaggio era chiaro che niente sarebbe andato come avevano previsto. Un team malvagio, il team Omniverse, era stato solo l’inizio delle loro avventure e solo la prima delle minacce che avrebbero dovuto affrontare. In breve, scoprirono che loro erano stati scelti per un destino misterioso e di avere degli strani collegamenti col Pokémon Leggendario Mesprit. Dopo nemmeno un mese dalla loro partenza, il loro rapporto si era consolidato, tanto che nessuno dei due avrebbe potuto vivere senza l’altro, in particolar modo il piccolo Batuffolo, così geloso della propria allenatrice da odiare e provare una certa rivalità con l’altro membro della squadra: uno Shinx chiamato Sfavillo, successivamente evoluto in Luxio. Con l’arrivo a Giardinfiorito, nuove scoperte li avevano sorpresi ed il ritorno di una vecchia conoscenza aveva costretto il Pokémon Acqua ad andare oltre ogni suo limite. Tutto con l’unico fine di salvare Mindy. L’impianto Turbine e la conoscenza del Consiglio dei Tredici l’aveva costretto a fronteggiare un pericolo che nemmeno con l’aiuto di quello stesso Pokémon Leggendario che l’aveva sempre seguito sarebbe stato in grado di superare. L’unica cosa che aveva potuto fare era stato fuggire, portare la sua allenatrice lontano dai pericoli che avrebbero potuto portargliela via. Diverse erano state le persone e moltissimi i Pokémon che avevano incontrato. Ryu e Phoebe, le due spie, con i loro Gallade e Gardevoir. Il Dottore e River, i due misteriosi viaggiatori del tempo e dello spazio, accompagnati da un Alakazam. Joey, l’assistente del professor Rowan, Terry il Turtwig e Jimmy il Chimchar, anche conosciuto come il più caro amico del Piplup. Un Decidueye proveniente da una regione lontana e dal triste passato. Mesprit, il Pokémon Leggendario. Tutti loro, e forse anche qualcuno di più, hanno una sola cosa in comune: sanno quanto quei due contino per le sorti del mondo. Batuffolo era convinto che quell’esperienza all’impianto Turbine sarebbe stata la fine, ma tutti sanno che dopo una fine, non può che esserci un nuovo inizio… Ora è pronto a tornare. È stato divertente essere uno Starter, aver provato quelle forti emozioni, l’affetto della propria allenatrice, ma ora è arrivato il momento di andare oltre. Ancora tante domande attendono di avere la loro risposta ed è il momento che ognuna di loro ce l’abbia… L’Era dell’Imperatore
  19. E di nuovo, eccomi qui a ringraziarti per aver letto e commentato questa fanfiction che mi fa davvero piacere ti piaccia così tanto, anche se devo ammettere che Batuffolo probabilmente ne sarà un po' geloso!
  20. Ciao, mi spiace di averti messo in crisi per le fanfic sul forum, ma fidati che è meglio così: con due fanfiction differenti tra loro, posso creare ambientazioni, eventi e tematiche molto varie ed approfondire certi argomenti che le due hanno in comune! Insomma, credo che tutto sommato sia stata una buona scelta! Comunque, sono davvero felice che anche la storia di Decidueye ti piaccia come quella di Batuffolo: di certo, proprio per il protagonista, avrà qualche differenza, prima tra tutte un tono decisamente meno divertente, per quanto (come hai già potuto vedere) ci saranno anche dei capitoli comici o quasi! Spero che la fanfic continui a piacerti! Grazie per i complimenti e grazie anche per aver letto e commentato! Il nuovo capitolo è appena uscito e quello successivo dovrebbe arrivare domani o dopodomani: spero li leggerai presto!
  21. Grazie per aver già letto e commentato il capitolo: grazie davvero, magari ci fossero tanti lettori ed amici come te...
  22. Come sempre, sono felice che tu abbia letto il capitolo e che abbia già commentato, ma ancora di più sono felice che sia riuscito a stupirti!
  23. Capitolo 50: il prossimo mattino Nessuno si accorge di me: sono tutti concentrati sui nuovi arrivati, che a giudicare dalle loro parole, non sono ben intenzionati verso il team, ma non sembrano neppure dalla mia parte. Improvvisamente, dopo che alcuni Pokémon, colpiti da un potente attacco, volano via, sento una voce che mi è familiare, le cui parole, al ricordo di dove le ho udite la prima volta, mi fanno raggelare il sangue. - Voi, sudici ometti, pensate davvero di potermi fermare!? Pensate davvero che, solo perché seguite gli ordini di Giovanni e degli altri capi dei team, potrete impedirci di avverare la profezia!? No, vi sbagliate di grosso: ho già sopportato abbastanza ed è giunto il momento di prendere il controllo diretto della missione – Vedo che, con una spinta, l’uomo fa spostare le reclute che gli bloccano la via e che scorre gli occhi su tutta la sala, fino a fermarsi vicino a me. Penso che mi abbia visto, che mi debba preparare a combattere, ma per fortuna, ciò su cui si è focalizzato è ben altro: sul tavolo, ci sono dei fogli, probabilmente sui quali sono stampati i risultati delle ricerche che hanno fatto gli scienziati come Xante, che vengono immediatamente presi in mano e letti. Una volta terminato, con un’espressione che non lascia trasparire emozioni, il tipo dice con disprezzo: - Plutinio… anche tu mi hai voltato le spalle? Lo sapevo che non mi sarei più potuto fidare dei miei collaboratori, nemmeno di quelli più devoti, ma speravo che almeno per te questo non valesse. Mi spiace, ma dovrai subire lo stesso trattamento che ho riservato a Martes, Giovia e Saturno – Voltandosi di nuovo, fa cenno a chi lo accompagna di avvicinarsi, che esegue l’ordine camminando fino al suo fianco e facendo scomparire Plutinio con un gesto ed una leggera luce rossa. - Ora – riprende l’uomo – È arrivato il momento di far sapere a tutti della nuova direzione del team… cosa c’è di meglio per finire sulle prime pagine se non fornire uno scoop ad uno dei più grandi investigatori di tutti i tempi? Forza, Kyrk, sveglia il nostro ospite e tu, Shynelle, prenditi cura della bambina: so bene che vorresti andare a vedere il lavoro di Flyn, ma ci sarà tempo per ricongiungerti col tuo Pokémon, quindi ora vedi di concentrarti e non fartela scappare. Può sembrare una ragazzina come tante altre, quella, ma nasconde un segreto che potrebbe farci parecchio comodo… vedi di trattarla bene – Entrambi eseguono immediatamente l’ordine: mentre lo stesso tipo incappucciato che ha fatto scomparire Plutinio si avvicina a Bellocchio, un’altra persona si stacca dal gruppo, sotto al cui costume attillato risaltano delle forme chiaramente femminili e dal cui cappuccio fuoriescono delle ciocche bionde. - Mpf… ora mi tocca perfino badare ad una bambina! Mi chiedo fino a dove si spingerà il Superiore con queste sue richieste! – sento sussurrare alla ragazza, che si avvicina alla mia allenatrice passandomi davanti ed arrivando nell’angolo in cui lei è rimasta tutto il tempo. Non avrei mai voluto guardare in quella direzione e, probabilmente, non avrei mai dovuto: lei è spaventata, non sa cosa dire né cosa fare, crede che per lei sia la fine… e io sento quello che prova lei. Devo difenderla, devo intervenire… ma come!? Quella dal vestito scuro e le ciocche bionde si siede sul tavolo vicino a Mindy e, avvicinando la bocca all’orecchio della bambina, le sussurra qualcosa che non riesco a sentire, ma che chiaramente non la rinfranca ma, al contrario, la spaventa ancora di più, spingendola quasi fino a piangere, causando le risate dell’altra, che si copre la bocca con una mano. Intanto, quello che prima era stato chiamato Kyrk, si è spostato ed ha tirato un violento schiaffo a Bellocchio, svenuto e con un rivolo di sangue che gli cola dalla bocca, per provare a svegliarlo. Non riuscendoci, gliene tira un altro più forte, questa volta adempiendo l’incarico e facendosi da parte appena il detective apre gli occhi, in modo tale che il loro capo sia la prima persona a comparire nel campo visivo dell’uomo. - Bellocchio, il momento è giunto: non mi sei mai piaciuto, ma ora mi servi e, come le antiche leggi del fato stabiliscono, mi aiuterai ad avverare il destino che è stato scritto per noi – dice, attirando l’attenzione dell’altro, che risponde immediatamente. - Se credi che ti aiuterò, non mi conosci bene Cyrus: mi puoi anche uccidere, ma non farai uscire dalle mie labbra una sola parola – dice lui con un sorriso beffardo, convinto di aver preso alla sprovvista il capo, riconoscendolo. L’uomo dalla veste nera, capendo che il cappuccio non è più necessario, se lo toglie, rivelandosi quello stesso pazzo che era stato portato da alcune reclute alla riunione del team qualche settimana fa: Cyrus, l’ex-capogalassia, colui che ha proclamato davanti a tutti gli altri il suo diritto di capitanare il team più di tutti gli altri e che, a quanto pare, ha deciso davvero di opporsi agli altri capi e prendere il controllo dell’intero piano con un nuovo gruppo di aiutanti. - Ti sbagli, Bellocchio – dice passandosi una mano tra i capelli arruffati e sul volto scavato dalla follia – Io non ti voglio fare del male e non voglio avere nessuna delle informazioni che possiedi: quelle, le possiedo da quando ho riunito il Consiglio dei Tredici. Ora, voglio solo che mi ascolti e che diffonderai le notizie che ti saranno affidate: so bene che uno scoop del genere ti farà guadagnare abbastanza quattrini da andare in pensione per sempre, quindi credo che terrai ben aperte le orecchie – - Non credi che, dandomi queste informazioni, potrei provare a contrastarvi? – chiede Bellocchio, leggermente ripreso dalle tante botte che deve aver preso una volta scoperto. Cyrus ride: - No, non lo credo: le profezie non lo comunicano, quindi è certo che, anche volendo, tu non potresti mai fermarci. Ora ascoltami con attenzione – L’uomo fa una lunga pausa, chiudendo gli occhi ed abbassando il capo, come se si stesse concentrando per enunciare una poesia, come era già successo l’altra volta in cui l’avevo visto. Quando riprende, la sua espressione è serissima e nei suoi occhi arde un fuoco malefico. - I capi degli altri team sono ormai caduti: ognuno è tornato nella propria regione e, anche se dovessero provare a tornare, ho già comunicato all’interpol la loro esatta posizione e quella dei loro sgherri ed ufficiali, cosicché non possano più mettermi i bastoni tra le ruote. Di certo proveranno a scappare, o forse a tornare qui per riprendere con la collaborazione il controllo del team Omniverse, ma non ci riusciranno. Prendi nota del fatto che ognuno dei membri qui presenti, me compreso, è altamente preparato e selezionato per le sue capacità e da oggi stesso, ci separeremo per conquistare la regione con attacchi simultanei in diverse città, quindi anche se tornassero, potrebbero riuscire al massimo a fermare uno, o anche cinque di noi, ma gli altri andranno avanti e non si fermeranno fin quando non avranno raggiunto il loro obiettivo. Il vero motivo per cui siamo qui tutti quanti, è perché il nome di ognuno di noi deve essere impresso a fuoco nella mente di ognuno di voi, dovete temere la nostra immagine, le nostre vesti nere, i nostri volti e, ogni volta che vedrete uno di noi, dovrete fuggire terrorizzati! – Appena Cyrus termina la frase, tutti fanno un passo avanti, con una sincronia spaventosa, che li fa quasi sembrare tutti delle marionette, dei pupazzi in mano all’uomo. Facendo avanti ed indietro attorno alla sua armata, il capo riprende a parlare: - Io sono il maestro enigmatico in grado di superare il nulla assoluto: Cyrus, il Superiore – afferma, fermandosi per un attimo a fissare Bellocchio, per poi giungere fino a dietro un nuovo membro e sfilandogli il cappuccio. - Colui che viaggia tra le regioni alla ricerca di nuovi allievi: Jaymes, il Tiratore Libero – dice riferendosi all’uomo il cui volto è ora interamente alla luce, ma non dando nemmeno il tempo di focalizzarsi su di lui, dato che in un attimo, riprende la sua camminata e toglie il cappuccio a tutti gli altri, rivelandone il vero aspetto. Gli unici dei quali odo la descrizione, dopo i primi due, sono l’ottavo, che appare in un turbine di fuoco giusto in tempo per il suo turno, e l’ultimo, che in qualche modo mi sembra di conoscere. - Assassino dalla dubbia moralità e sicario insuperabile: Flyn, il Soffio delle Fiamme Danzanti – Sentendosi nominato, quello dai capelli rossi, lancia un sorriso e fa l’occhiolino a Bellocchio, che tuttavia rimane impassibile. Per quanto mi fosse sembrato quasi simpatico, questo tipo deve essere di certo tra i più pericolosi in assoluto, se non forse il peggiore: al solo sentire quanto gli piaccia l’idea di uccidere, mi è raggelato il sangue nelle vene. Lo fisso per un po’, cercando di segnare nella mia mente ogni tratto del suo volto, dal mento appuntito, al verde dei suoi occhi, ai tatuaggi che possiede, ai capelli di quel rosso acceso: sarà solo per uno strano presentimento, ma sento che presto mi dovrò battere con lui. Intanto, Cyrus è già arrivato all’ultimo componente della fila, vicino al quale noto esserci quella ragazza bionda che prima si trovava a fianco della mia allenatrice, probabilmente spostatasi mentre ero concentrato su Flyn. - L’ultimo dei nostri acquisti, il più grande lottatore di Pokémon mai visto nella storia, in grado di superare perfino i grandi Campioni delle Leghe. Colui che emerge come luce tra noi ombre: il membro numero XIII, Jessey, la Chiave del Destino – Avevo già notato che quel membro era decisamente più basso degli altri, ma non avrei mai creduto che potesse essere tanto giovane… a vederlo così, sembra poco più grande della mia allenatrice, avrà al massimo due o tre anni in più. La sua espressione è appena visibile, dato che tiene il capo chinato, come se temesse qualcosa o provasse una forte tristezza o, forse, qualcosa di ancora più terribile: il titolo di “Chiave del Destino”, probabilmente ce l’avrà per un motivo e questo chiaramente pesa molto su di lui. L’unica cosa che riesco a distinguere chiaramente, l’unica cosa che lo caratterizza rispetto agli altri è la chioma di capelli biondi, uniti in una pettinatura molto particolare, con diverse punte che sparano in ogni direzione. - Ti chiederai per quale motivo abbiamo deciso di comparire proprio adesso, suppongo – dice Cyrus, tornando a riferirsi a Bellocchio, che non emette un fiato, ma dal cui atteggiamento si riesce a capire che non aspetta altro che la risposta, che subito gli viene fornita: - Il motivo è assai semplice: questo sarà l’ultimo momento in cui ci vedrai uniti, perché da ora in poi, ognuno di noi si dedicherà ad una causa diversa, tutti per raggiungere il Nuovo Mondo. In più, l’altro motivo è che, qui, davanti a te, avrà inizio il vero e proprio “Progetto Replica”, in cui Xante ed il mio ex-amico Plutinio hanno miseramente fallito e ciò, avrà inizio da quella bambina! – Il suo dito puntato verso di lei, l’espressione del suo volto, la faccia degli altri, compiaciuti di vederla tanto spaventata… mi si ferma il cuore non appena tutto quell’insieme di cose si avvera davanti ai miei occhi. Un urlo terrorizzato è l’unica cosa che riesce a perforare quel torpore che mi avvolge. Come in un de-ja-vù, tutto rallenta, tutto si fa frammentario. Una forte luce si emana dall pietra che porto al collo e sento un potere sconosciuto che mi arde dentro, sento come di avere un nucleo di energia infinita che mi esplode dentro. Non vedo altro se non la mia allenatrice. Ribalto il tavolo dietro al quale sono nascosto e, una volta davanti a lei, mi rendo conto di essere ben più alto e forte di quanto non ricordassi. Qualcuno si scaglia contro di me, qualcuno tenta di lanciarmi contro un attacco, ma quella stessa energia che mi avvolge, mi protegge da entrambi. Con un possente colpo d’ali, resistenti e dai riflessi riconducibili a quelli del metallo, li colpisco e, prima che abbiano il tempo di contrattaccare, accumulo tutta quella forza in un unico attacco, sparando un raggio di energia tanto potente da perforare perfino le pareti dell’edificio. Divampa un incendio. Mi volto e raccolgo da terra Mindy, terrorizzata. - Ora sei al sicuro: io ti proteggerò sempre… - le sussurro. Sento sulla schiena potenti colpi, che cercano in qualche modo di fermarmi, ma non ci riescono. Lancio un nuovo colpo di energia dalla pietra che porto attorno al collo, poi, con la velocità che mi è stata donata da questo strano potere, fuggo lontano, in un posto in cui spero non ci troveranno mai. Corro per percorsi, nuoto nei fiumi, supero interi mari, stradico alberi, tutto solo per difendere lei. Alla fine, sentendomi abbastanza lontano, la appoggio a terra e cado in ginocchio. Ogni energia mi abbandona, ma lei ora è salva. Non sento più nulla, nemmeno il mio stesso corpo. L’ultima cosa che vedono i miei occhi prima di chiudersi è la luce della pietra che si affievolisce. Le ultime parole che escono dalle mie labbra sono chiare ed esprimono tutta la felicità che provo. - Se anche tutto dovesse finire così, sono felice… sai Mindy? Perché, ti chiederai… beh, è semplice: perché so che ci rivedremo presto. Tu hai visto nel mio futuro e io ho visto nel tuo: è solo questione di tempo prima che ci riuniremo definitivamente. Ora, chiudiamo entrambi gli occhi e riposiamo: vedrai che il prossimo mattino non ci metterà molto ad arrivare… - in viaggio: Dove siamo:
  24. Capitolo 47: la nuova amministrazione - S-stai alla larga da me!! – strillo immediatamente, spiccando un balzo all’indietro. - Ehi, calma! Se proprio devi dare di matto, almeno aspetta che ti faccia qualcosa di male, ok? – mi dice, tirandosi indietro il cappuccio – Sarò anche uno dei cattivi, per te, ma ce l’ho comunque un cuore, sai? E, ad essere onesti, non ho solo quello: se proprio ti devo uccidere, almeno voglio che tu ti ricordi di me, prima di farlo! Di solito quelli che uccido non tendono a tornare in vita, ma non si sa mai… comunque, sono andato fuori tema: il mio nome è Flyn, l’hai memorizzato? – Io lo guardo di traverso per un po’, chiedendomi se sia del tutto a posto con la testa, poi, vedendo che sembra davvero serio, faccio di sì con la testa. - Perfetto! – esclama – In tal caso, non vedo perché dovremmo esitare oltre: Houndoom, usa Marchiatura e vedi di incenerirlo per bene, questa volta: sai bene quanto si sono arrabbiati i grandi capi l’ultima volta che ti sei dimenticato di cuocere un Pokémon a puntino e di certo non voglio prendermi un’altra strigliata per colpa tua! - L’amico, leggermente arrabbiato, tenta di mordergli una mano, ma non riuscendoci al primo colpo, desiste e si concentra sull’obiettivo indicato dall’allenatore: il sottoscritto. A giudicare dall’espressione che ha, sembra più che altro molto stanco del lavoro, vuole solo poter tornare a riposarsi ed il fatto che mi debba mandare a fuoco sembra solo una scocciatura come tante altre ai suoi occhi. Mi chiedo se dovrei provare a convincerlo che farmi morire arso vivo come se fossi una strega non è una buona idea, ma suppongo che per un Houndoom bruciare persone vive sia all’ordine del giorno, quindi avrebbe poco effetto… Magari, potrei provare a lanciargli un Bollaraggio… di certo non gli farebbe bene e ne ho a disposizione almeno una quindicina: con un numero tanto alto di attacchi, quanto può essere difficile battere un Pokémon sul quale si è pure avvantaggiati? Certo che, però, di certo questo tipo non ha solo due membri nella sua squadra e questo potrebbe rivelarsi un grosso problema. Mentre rifletto, tengo lo sguardo abbassato e quando lo alzo, mi vedo spuntare di fronte un grosso cannone giallo, la cui bocca nera misura almeno tanto quanto la mia testa, tanto che sento che, se provassi ad infilarcela dentro, riuscirei a farlo senza problemi. - S-scusa se te lo faccio notare – dico, guardando il proprietario di quell’arnese micidiale – Ma credo che questo lavoro fosse del tuo amico – In realtà, non so se sia davvero una buona idea far arrabbiare un tipo del genere (e onestamente non so nemmeno se fosse il caso di dissentire, ma ormai l’ho fatto…), ma forse se riesco a metterli l’uno contro l’altro, poi avrò il tempo che mi serve per scappare! Peccato, però, che i due sembrano andare più d’accordo di quanto credessi: al posto che arrabbiarsi con l’altro, Houndoom scoppia a ridere con un latrato, contagiando dopo poco anche Magmortar, che mi guarda come se fossi il dolce più buono che ha mai visto nella sia intera vita di arma semovente. Un sorriso divertito e un po’ sadico gli si disegna sul volto, poi si accorda con il Pokémon Buio per consumarmi lui, mentre l’altro si muove con passi leggeri verso i corpi dei poveri tipi Elettro deceduti, bruciandoli con un Lanciafiamme che ne trasforma persino le ossa in sottile cenere, che vola via appena il quadrupede di tipo Fuoco muove l’aria con un gesto della coda. Senza dire una parola, sento che anche l’altro tipo Fuoco si prepara a fare lo stesso, caricando un colpo di cannone: dalla sua estremità, comincia ad emettere un forte calore, poi un leggero sibilo ed una sottile corrente d’aria, che diventa più forte man mano che la carica progredisce… fino a che i miei calcoli di diametro testa-bocca da fuoco non si rivelano fin troppo esatti. Lo ammetto: la mia testa non mi è mai dispiaciuta tanto come in questo momento. Nel senso, fino ad oggi, ho sempre pensato che avere una testa enorme e sproporzionata come la mia non fosse tanto male, che desse comunque un certo aspetto signorile eccetera, ma ho anche sempre pensato che l’ultima cosa per cui servisse la testa, era per tappare un cannone che si diverte ad imitare un’aspirapolvere! Ciò che succede dopo non lo so con esattezza: l’unica cosa che ho capito è che c’è stato un grosso botto, poi che mi sono ritrivato a volare come un Talonflame da un lato all’altro del locale, un forte dolore in tutto il corpo e, per ultimo, due voci, una concreta e reale e l’altra decisamente più astratta. La testa mi gira ancora, ma per qualche motivo riesco a distinguere alla perfezione entrambe le cose che dicono. - Quante probabilità ci sono, secondo voi, che un Piplup come quello sia sopravvissuto ad un volo di quattordici metri? No, perché sarò anche ligio al dovere, ma non mi piace sprecare le forze per qualcosa di inutile, quindi pensavo di lasciarlo dov’è: male che vada, lo toglierà di mezzo qualcun altro e diremo di non averlo visto quando abbiamo finito il lavoro – sento dire alla voce di Flyn, che rimbomba nella sala deserta fino a me, che si interrompe per riprendere poco dopo, con un tono particolarmente sorpreso. - Ehi – esclama – ma questo non è l’amichetto di Shynelle? No, perché mi sembrava un po’ più grande l’ultima volta, ma soprattutto un po’ meno… paralizzato. Certo che è ironico: un Pokémon Elettro che finisce paralizzato… ora, ho proprio visto tutto! Certo che però è un bel problema, questo: dovrei incenerire pure lui? Beh, teoricamente sì, perché Giovanni ha detto “incinirisci tuttu” o qualcosa del genere, ma non credo che Shynelle sarebbe felice se bruciassi il suo micetto preferito… Uff, perché devono sempre darli a me questi lavori!? - Intanto, sento la voce dell’altro che mi rimbomba nella testa mentre mi rialzo da terra, spolverandomi ben bene tutto il corpo. Ottimo lavoro, davvero: questo sì che si chiama “usare la testa”! Io non sarei mai stato in grado di fare una cosa simile e devo dire che per la prima volta penso di aver trovato qualcosa che riesce meglio a te che a me… ma non è questo il momento di perdersi in chiacchiere: per tua fortuna, quell’imbranato di un Magmortar non si è accorto che esplodendo il colpo, ti ha lanciato proprio a pochi passi dalla porta sull’altro lato della centrare. Questo è il tuo momento: devi salvare la tua allenatrice e uscire prima che sia troppo tardi! - Aspetta – dico io – E Sfavillo? Vuoi che lo lascio qui da solo con quei tizi che stanno mandando a fuoco tutto e tutti? – Devo essere onesto: non pensavo che mi sarei mai preoccupato così tanto per qualcuno che non fosse me stesso o, al massimo, la mia allenatrice, ma è evidente che c’è sempre una prima volta… La risposta della voce arriva istantaneamente e dal tono sembra abbastanza innervosita dalla mia domanda. Non ti preoccupare: ci penso io a lui… ora, piantala di cincischiare e corri a salvare quella bambina prima che sia troppo tardi! Tu non te ne sarai accorto, ma là fuori il clima ha iniziato a scaldarsi ed il fatto che sono comparsi altri figuri vestiti di nero non è di certo un buon segno… devi riuscire ad andartene di qui prima che Acromio o Plutinio si accorgano di te ed anche prima che chiunque sia arrivato faccia degenerare la situazione, ricevuto? Io faccio di sì con la testa. Ci sarei arrivato anche da solo, che non mi sarei dovuto far scoprire, ma il fatto che me lo abbia ricordato pure lui mi ha rinfrescato la memoria su quanto possa essere pericoloso di là, su quanto possa essere in pericolo Mindy e questo riesce in qualche modo a risvegliare dentro di me un senso che non pensavo di avere. Ho paura, ma al contempo sento un coraggio incredibile che mi arde dentro e, non appena varco la porta verso l’altra area, anche una furia, una rabbia, un rancore indicibile verso chiunque ci sia in quella zona. Non so nemmeno perché percepisco quei forti sentimenti, ma sento che sono giusti, che stiano facendo qualcosa che va contro natura, che stiano elaborando un piano malefico. Non posso restare con le mani in mano. Velocemente, supero il varco e, per quanto so che dovrei essere molto più prudente, mi limito ad avvicinarmi camminando vicino alle enormi pareti coperte di elaboratori, notando quasi immediatamente che le numerose reclute che prima correvano da una parte all’altra della centrare sono quasi del tutto sparite e che le poche rimaste stanno circondando un gruppo di persone e Pokémon, in piedi poco oltre la porta a vetri che costituisce l’entrata principale. in viaggio: Dove siamo:
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