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Yu☆Gi☆Oh! ~ Five Duelists, Five Dragons


Zorua.

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Yu☆Gi☆Oh! ~ Five Duelists, Five Dragons
Prologo #000 - Creature leggendarie

 

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Una sensazione di pura trepidazione, accompagnata dal più eccelso silenzio, regnava in quel luogo. Precisamente, in un'ampia stanza dalla parvenza piuttosto singolare: vi erano ovunque schermate raffiguranti grafici, posizioni e quant'altro ancora.
Ma il fatto più curioso era la vista di un paio di occhi gelidi e pungenti come il ghiaccio, la presenza di un personaggio dall'aspetto alquanto sinistro e, molto probabilmente, una donna. Se ne stava comodamente seduta al centro di quello spazio, magari ad aspettare l'arrivo di qualcuno. Ma chi?
Non molto tempo dopo giunse dalle tenebre un misterioso ragazzo dal volto coperto da una maschera dai lati colorati in modo uno differente dall'altro e con un particolare simbolo inciso sulla superficie. Alle spalle portava un paio di mantelli, e subito a seguire indossava una tuta come quella che portano al giorno d'oggi tutti i duellanti turbo, o meglio, coloro che gareggiano in duelli ad alta velocità in sella a delle apposite moto tecnologicamente avanzate, ormai conosciute in tutto il mondo come "D-Wheel".
Il giovane continuava ad avanzare verso la donna con aria pacata, affiancandosi alla sua destra. Quindi fece per voltare il capo verso la figura oscura. «Qui per servirla... Di cosa ha bisogno?»
La donna rimanette silenziosa, ancora, ma non per molto. «Ti ho convocato qui per una ragione abbastanza importante, e ritengo che questo sia il momento opportuno perché possiate eseguire per me una missione di estrema importanza. Perciò tendo ad avvertirvi fin da subito di mantenere la dovuta prudenza.» cominciò, ordunque. «Ebbene... Devi sapere che questa storia coinvolge cinque duellanti più di quanto loro possano credere. In particolar modo, tu e i tuoi compagni comprenderete di sicuro chi tra di loro m'incuriosisce maggiormente.»
Di colpo, sulla schermata dinanzi ai due erano comparse le immagini dei volti di esattamente un quintetto di ragazzi: erano tutti nella loro stessa fascia d'età, dalle apparenze sembravano solamente comuni giovani. Cos'è che potevano mai avere di così speciale da trarre tale interesse dalla misteriosa donna? «Ultimamente, avendoli tenuti d'occhio con accuratezza, ho potuto vedere come loro siano riusciti a superare notevolmente le mie aspettative: non soltanto si sono viste in loro capacità abbastanza promettenti in duello nell'eseguire vari metodi di evocazione, ma anche fenomeni abbastanza curiosi, molto più allettanti del solito... tanto da aver attirato la mia attenzione.»
Il ragazzo si voltò appena verso il grande schermo, intravedendo e studiando le figure dei loro duellanti malgrado la maschera che gli copriva il viso. «...»
Dopo pochi minuti, le riproduzioni vennero momentaneamente rimpiazzate da scene passate ma parecchio toccanti, guardarle era come se le si vivessero dal vivo: gente in preda al panico cercava di fuggire dall'oscurità, nella speranza di non venirne colpiti e trovare dei ripari in cui nascondersi affinché potessero rimanere al sicuro da quella terribile catastrofe. Ragazzini disperati correvano di qua e di là chiamando in ogni parte del luogo i nomi dei loro parenti senza neanche riuscire a sapere che fine avessero fatto, altri invece scoppiavano in lacrime vedendo la loro città distrutta assieme alle vite dei loro familiari.
La causa di quell'orribile sventura sembrava essere quella di figure appartenenti a ben cinque mostruose e possenti creature, le quali erano seguite da altre più piccole, forse anch'esse di esseri umani. Le enormi bestie devastavano tutto ciò che intravedevano nei loro cupi occhi, case e persone, coi loro artigli più fieri di qualsiasi spada, anche quella più tagliente. Nell'istante in cui i loro sguardi s'incrociarono, tremendi boati generarono una travolgente corrente d'aria che spazzò via tutti i resti di ciò che avevano demolito e ridusse a pezzi le ultime costruzioni rimaste intatte, facendole poi sparire nel nulla. Ma non solo, infatti terrorizzarono ancor di più l'intera popolazione in fuga. Inoltre, in tutti questi scenari si poteva notare, anche se di poco, uno strano luccichio che tuttavia continuava man mano a crescere sempre di più proveniente da sotto le zampe inferiori delle belve, che continuavano a dar sfogo alla loro rabbia ferendosi a vicenda. La furia che provavano in quel momento era così inarrestabile che nemmeno le sparatorie dei vari eserciti arrivati sul posto riuscivano a danneggiarli e a fermarli. Di quella città non sarebbe rimasto nulla, nemmeno un misero granello di polvere, poiché i loro colpi causavano persino disastri naturali: maremoti, voragini, violente scosse...
Il ragazzo mascherato osservò attentamente tutto ciò. Non poteva negare di certo che ne era rimasto impressionato, dall'immaginabile potenza di quelle pericolose bestie. Tuttavia sembrava avesse alcuni dubbi su quelle immagini, come a proposito di quell'insolito bagliore.
«Quella che vedi davanti ai tuoi occhi...» il tono della donna cominciò lentamente a mutare in uno ancor più rigido. «... è l'infinita potenza di creature leggendarie, uno scontro senza precedenti da bestie ormai imprigionate nelle carte che ciò nonostante continuano a portare devastazione e distruzione in ogni parte di questo mondo. Domarli è un'impresa praticamente impossibile... ma sento che quei ragazzi nascondano in loro qualcosa che nessuno ha... E per verificare ciò, voglio che me li portiate tutti qui. E che all'appello non manchi nessuno.»
La dichiarazione di lei era stata molto chiara. Il giovane e i suoi compari sarebbero stati all'altezza dell'incarico? Scovare i cinque interessati e condurli alla sua superiore, utilizzando qualsiasi mezzo pur di portare a termine ciò che gli è stato affidato? «Ai suoi ordini.»
«Perfetto...» mormorò la donna con voce agghiacciante. «Avverti tutti gli altri del vostro nuovo compito. Ma prima...» ella si apprestò a dare maggiori dettagli sulla missione a cui spettava questi interessanti personaggi dalle identità avvolte tutt'ora nel mistero. Una volta fornite le indicazioni necessarie per dare il via a questo nuovo mandato, il duellante turbo annuì di nuovo, ovviamente anche questa volta in risposta positiva; e come secondo passo si allontanò verso ciò che lo attendeva, mantenendo un temperamento calmo e deciso mentre indossava alle mani dei guanti da moto. Da lì si poteva notare una profonda cicatrice sulla sua mano destra, forse procuratosela durante un'incidente del passato.
Il ragazzo, infine, svanì fra le ombre più offuscanti. La sua superiore mostrò un freddo sguardo visibile perfino tra le funeste tenebre di quel luogo, di cui l'aria macabra la si cominciò lentamente a respirare. Chi era lei, in realtà? Da dove veniva? Ma soprattutto, di cosa avrebbe voluto farsene di questi cinque sconosciuti ragazzi? E perché?

 

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Capitolo #001 - Il duellante dal sadico sorriso

 

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Maiami City, grande città futuristica parecchio conosciuta per la sua tecnologia incentrata sui duelli del maggior diffuso gioco d'intrattenimento del mondo, nonché il famosissimo duel monsters. Fu lì che tutto andò a progredirsi, grazie ai vari studi portati avanti dalle menti scienziate più esperte del luogo, fino ad arrivare al nuovissimo Sistema ARC, capace di rendere solidi gli ologrammi delle creature rinchiuse nelle carte.
Era una giornata come tutte le altre. L'aria era pura, il limpido cielo azzurro accarezzava la terraferma e le varie strade non potevano fare a meno di venir affollate da centinaia di mezzi, così come l'intera cittadina. E tra tutte quelle persone, ero presente anch'io. Stavo gironzolando per il luogo, sola, con aria piuttosto nervosa e la testa fra le nuvole: ero una ragazzina sui quattordici anni circa. Avevo dei lunghi capelli tendenti ad un castano chiaro con due piccoli fermagli tra essi, e occhi del medesimo colore. Invece, per quanto riguardava la mia statura, potevo dire che era sulla media. Indossavo sempre una collana dalla particolare gemma con attaccati ad essa quattro pendenti dalle forme decisamente bizzarre; a seguire un abito rosso sangue con tratti neri e gialli un po' dappertutto, terminante oltre le mie ginocchia anche se di poco, le maniche erano pressoché lunghe ma lasciavano le spalle un tantino scoperte, una cintura con un cerchio in mezzo che sosteneva una piccola borsetta dietro la schiena. Alle mani portavo, invece, un bracciale dalle borchie appuntite e un comune guanto. Infine, una semplice gonna sopra ad un paio di pantaloncini, e lunghe calze che arrivavano fino alle piante dei piedi che fungevano da semplici stivali senza tacchi.
Era passato non molto tempo da quando me l'ero svignata, infuriata come non mai. Esatto, avevo avuto una piccola discussione, che tuttavia, mi aveva portata a questo.
L'atmosfera, in giro, sembrava tranquilla, fino a quando, però, non fui avvistata dalle solite Forze Speciali, le quali si erano date al mio inseguimento per l'ennesima volta. Era di continuo la stessa storia: non facevano altro che ripetere che erano convinti di acciuffarmi e portarmi da un uomo sotto ordine suo, un certo signor Akaba mi sembra, e a quanto pare doveva trattarsi del presidente della Leo Corporation di cui tutti parlano.
Senza nemmeno badare a pensare, mi nascosi nel primo piccolo vicolo che trovai dinanzi a me. Passati un paio di minuti, sentii qualcuno provenire dalle circostanze: cercai di trattenere il respiro quanto più potevo in modo da non attirare troppo l'attenzione, ma approfittai poi della distrazione dell'individuo per stenderlo con una bella batosta a sorpresa alle sue spalle. Proseguii quindi nella mia fuga, ma guardandomi alle spalle, vidi una massa di persone che mi veniva dietro ordinandomi di fermarmi. Ovviamente non avrei affatto dato retta loro. Piuttosto, continuavo a correre con le mie ultime energie rimaste, cercando di avvistare disperatamente qualche altro nascondiglio che mi avrebbe potuta salvare. «Anf... Anf...»
«Arrenditi, adesso! Tanto lo sai anche tu che è solo fiato sprecato, Rosar!», «Ben detto, e oggi siamo più determinati che mai! Stavolta non ci scapperai, maledetta peste!»
«Diavolo, ci mancavano soltanto questi qui alle calcagna...» pensai tra me stessa, non considerando più a dove stavo andando. Per un momento le mie orecchie udirono uno strano verso, ma non potetti arrestarmi neppure per un misero attimo e vedere da dove provenisse, poiché non mi davano tregua, anche se mi fu parsa la vaga sensazione che non fosse del tutto nuovo per me.
Nel mentre mi capitò di passare di fianco ad una ragazza. Tra tutta la gente che avevo visto finora, porsi mente in principio che fosse una forestiera, ma non potetti incrociare il suo sguardo per confermarlo. Si era accorta dell'incredibile trambusto tra me e gli uomini che gridavano come dei forsennati, e si distaccò dai suoi passi. Non decise di voltarsi e verificare ciò che stava accadendo dietro a sé, sebbene percepisse qualcosa di insolito nell'aria. Valutò, anzi, che la cosa più saggia da fare fosse non intromettersi, pertanto se ne andò via silenziosa.
M'imbattei in due direzioni diverse: ne imboccai una a casaccio, dopo averci continuamente riflettuto dall'indecisione. Ma mi resi conto troppo tardi che avevo preso solamente un vicolo cieco, e il gruppo mi aveva già raggiunta. Arrivati a quel punto non avevo altra scelta se non sfidarli a duello, perciò attivai il mio duel disk. «Ti sei scavata la fossa da sola, quanto mi dispiace! Avanti, posa quell'affare e noi non ti faremo niente. Su, non fare i capricci e vieni con noi dal signor Akaba...»
Avevano cominciato ad avanzare verso di me, con dei sorrisi beffardi nei volti di ognuno. Indietreggiai, ringhiandogli contro. «Scordatevelo pure, branco di svitati, non ci penso nemmeno a farmi consegnare da certi tipi come voi, né tanto meno ho intenzione di presentarmi da questo tizio!»
«Ma gli ordini sono ordini! Mi dispiace.» ribatterono, avvicinandosi ulteriormente. Non ero affatto sicura se ne fossi potuta uscire vincente da quella situazione, ma dovevo pur provarci.
«Lasciate andare immediatamente la ragazza!» ordinò una voce maschile. I miei inseguitori alzarono il capo verso l'alto, come feci anch'io: un ragazzo dal freddo sguardo si trovava sul tetto di un'enorme edificio, fissando verso il basso. In modo folle si gettò da un'impressionante distanza, ma atterrò con grande maestria, facendo intravedere meglio la sua figura: era un giovane della mia stessa età. Aveva i capelli viola e in parte rosa con due frange rivolte all'insù e altre all'ingiù, sopracciglia ben pronunciate e gelidi occhi. Aveva addosso una giacchetta, violacea come il resto del suo vestito che gli arrivava quasi al di là delle gambe, inoltre questo aveva qualche striscia gialla e blu, due polsini spessi e piccole tasche all'altezza dei fianchi; sotto la giacca portava anche una cravatta, alle spalle invece un mantello rosso non eccessivamente lungo. E per finire, un paio di pantaloni azzurri infilati in degli stivali argentei-neri in pelle. Senza contare che era anch'egli premunito di un duel disk attivo all'avambraccio sinistro.
Gli uomini esaminarono con attenzione il duellante, da capo a piedi. «Ma tu guarda... Oggi due piccioni con una fava! Ci hai risparmiato la fatica di cercarti, grazie... Yuri.»
«Ma davvero?» il ragazzo sogghignò, come per farsi beffe di loro. «Non dubito che siate bravi in fatto di battute, ma io piuttosto vi consiglierei di scappare. Spero proprio sappiate correre rapidamente.» con quello, Yuri volse la sua vista su di me. Ciò nonostante, immediatamente scostai la mia in modo tutt'altro che sollevato.
«Tsk, cos'è, vuoi metterci paura facendoci voler credere alle tue stupidaggini?!»
«Io volevo soltanto avvertirvi...» il giovane distolse lo sguardo da me e sorrise, confondendo completamente le forze che mi avevano circondata. E da lì avvertimmo un tremendo ruggito in notevole vicinanza, esattamente lo stesso di poco fa. «Oh peccato, è già arrivata.»
Voltandomi potetti ammirare una gigantesca pianta dalle sembianze di una mostruosa chimera, con una bocca smisurata e piena zeppa di fauci spaventose, avvolta da un grosso fiore. Altre le si potevano notare in un paio delle sue liane raccapriccianti. E a quanto pare, si mostrava parecchio assetata...
Gli uomini la osservarono in preda al panico, i loro duel disk si disattivarono in automatico. Furono totalmente vittime del terrore, come se avessero visto qualche cosa di negativamente soprannaturale in quella creatura. «M-ma che diavolo di mostro è mai quello...?!?!»
Yuri si lasciò sfuggire una risata sarcastica alla loro paura. «Predapianta Chimerafflesia! Cosa ve ne pare?» ciò detto, il gruppo scappò atterrito dall'enorme belva, la quale, però, non diede loro scampo: senza alcuna pietà, li travolse uno per uno in una serie di violenti colpi che li misero al tappeto. I danni subiti erano reali e anche terrificanti, ma apparentemente il ragazzo godeva questo fatto. Poi procedette in mia direzione con un sadico sorriso apparso appena sul suo viso, i corpi giacenti a terra degli uomini e la grande pianta che scomparve proprio come un comune ologramma. Retrocedetti ancora, finché non mi ritrovai letteralmente con le spalle al muro.
«Allora...» mormorò. «Non dici niente, mia cara?» domandò ordunque, e approfittò del fatto che me ne stavo imbambolata per sbarrarmi la strada, fermandosi dirimpetto a me.
«Cosa vuoi?» gli chiesi, fredda, non volendo assolutamente fissarlo negli occhi. Yuri sembrava divertito dalla mia reazione, ma poi afferrò il mento e rivolse il mio volto verso il suo, mantenendo una distanza minuscola da me. Aggrottai la fronte mentre i miei occhi fissavano i suoi.
«Parlarti, stupida ragazzina.» il tono del giovane mutò in uno ancor più macabro, ma serio. Poi ritirò la sua mano e fece qualche passo all'indietro. Digrignai i denti.
«Lasciami in pace, Yuri!!» gridai, su tutte le furie. «Ti ho già detto che non voglio saperne nient'altro di questa storia!»
«Tu ora mi sentirai, e te ne starai zitta una volta per tutte.» controbatté il ragazzo. E inaspettatamente, afferrò il mio polso. Gli diedi uno sguardo perplesso.
«...?»
«Vieni con me.» tirò il mio braccio al fine di condurmi da lui, ma le gambe non volevano cedere, per cui non feci il minimo passo, ma rimanetti ferma dov'ero e mi divincolai dalla sua presa. Yuri sorrise maliziosamente, vedendo il mio temperamento. «Oggi non è proprio giornata, vero?»
«Vattene...» borbottai. Il maschio mi fece cenno come per dire no, in mia risposta, in modo alquanto provocatorio, per giunta. Cominciai a perdere la pazienza col passare dei minuti, e lo appresi sentendo ribollire dalla rabbia tutta la faccia. Corrucciai le sopracciglia e, impulsivamente, lo urtai e corsi via senza dire nient'altro.
Lo spregevole sorriso di Yuri si trasformò in un ghigno. Lasciò il vicolo per vedermi allontanare man mano da lui e ridacchiò leggermente dopo essersi leccato le labbra, come se or ora qualcosa gli fosse passato per la testa.
«Cara, cara Rosa... Sei così prevedibile. Non la passerai tanto liscia, e questo te lo garantisco.» disse con voce da spina nel fianco, proseguendo con una curiosa tranquillità. In quel momento, gli capitò di passare accanto ad un ragazzo. Quest'ultimo si arrestò e girò la testa con discrezione, percependo in Yuri una forte presenza agghiacciante; ma fece, dopodiché, per tornare sul suo cammino, evitando di rimuginarci troppo o aggiungere qualche parola in proposito.
Per quanto mi riguardava, non avevo la minima intenzione di fermarmi, per timore che Yuri potesse sopraggiungermi e costringermi a seguirlo. Eppure non sentivo niente di niente, passi, rumori, e tutto ciò era così strano. Vidi uno stretto e scuro spazio tra alcune case, giusto nella miglior occasione: mi nascosi all'istante, e dapprima ispirai e respirai per recuperare le forze perse nel correre più lontano possibile. Poi, cautamente, mi apprestai a controllare: Yuri non c'era. Non c'era nessuno. Poggiai il capo contro il muro con affanno tutt'ora pesante, e mi soffermai a riflettere. «Non è qui. Ma allora... dov'è?» diedi una seconda occhiata all'esterno. «Non posso permettermi di farmi ritrovare da Yuri... No e poi no! Ma il problema più grande è che pare ce l'abbia seriamente con me... Avrò fatto bene a scappare? No... cosa dico? Argh, non so cosa diamine mi prenda tutto ad un colpo!»
Proprio mentre stavo per farmi delle idee sulle conseguenze di questo mio comportamento, che forse avrei potuto subire, starnutii fortemente. Poi soffiai il naso rumorosamente e me lo strofinai col dorso della mano, tenendo la testa rivolta fuori il piccolo vico.
«Salute.», «Ugh... grazie...» ingenuamente, non riconobbi fin da subito chi era stato a parlarmi: quando lo capii, mi voltai di scatto, ritrovandomi davanti la faccia di Yuri. Balzai dallo spavento ed esclamai meravigliata, ma il ragazzo mi fece tacere poggiando un dito sulle labbra.
«Shh.» bofonchiò. «Ti ho trovata. Non sei contenta di rivedermi, Rosa?»
«N-no...!» risposi, spingendo via la sua mano. Il giovane non poteva astenersi col ghignare. Per mia sfortuna non sapevo cos'altro fare, sembrava la fine per me.
«Come sei divertente! Sarà per la tua incredibile ingenuità?» lui sghignazzò. Non osai rispondere, semplicemente mi limitai a fare contatto visivo con lui, ma sentivo che tutto ad un tratto mi prendeva qualcosa. «Oh, e adesso cosa sono quei pietosi occhi? Hai forse paura?»
«Smettila!» gridai furiosamente. Tornai col riprendere altro fiato; il ragazzo dalle iridi rosee notò il mio corpo tremante, e chiuse gli occhi.
«E va bene, forse sto esagerando. Vorrà dire che tenderò ad essere meno sarcastico.» mi rassicurò. «Però, tu devi venire con me.»
Spalancai gli occhi. Nondimeno ero ancora arrabbiata con Yuri, ma lui sapeva essere calmo quando voleva, a differenza mia. Tuttavia non decisi di dare ascolto alle sue parole, e una volta tornata in me, mi liberai dalle sue grinfie e uscii allo scoperto dal mio nascondiglio. Il maschio si voltò: nel bel mezzo della mia fuga, riuscì a manifestare con prontezza una frusta di spine che utilizzò per avvolgermi una caviglia, cosicché potesse impedirmi di muovermi: a causa di ciò ero sul punto di perdere l'equilibrio, ma mi accorsi di essere stata afferrata per la vita. Guardai di qua e di là nell'incertezza dopo aver nuovamente urlato, e il mio sguardo si posò su Yuri, un tantino infastidito.
«Ti ho lasciata giocare abbastanza, è tempo di smetterla adesso.» lui disse con voce rimproverante. Gemetti per colpa del dolore che mi causavano le spine, le quali mi pungevano in maniera incredibile. Il ragazzo mi liberò e mise via la sua frusta. Poggiai i palmi degli arti superiori a terra, rifiatando faticosamente. «Però devo dire che hai messo su un'inseguimento davvero spassoso.»
«Anf...» inclinai la testa per vedere Yuri ridacchiare, e io lo guardai male. Potevo dire che egli ne era consapevole, a giudicare dalla sua espressione.
«Pensavi davvero che mi saresti sfuggita?» mise all'improvviso in discussione. «Andiamo, Rosa. Si sa che non una singola delle mie prede ci è mai riuscita, e tu non fai eccezione, a quanto vedo. Ma se ti può consolare, posso confessarti che un po' sono rimasto sorpreso a come tu abbia cercato di ribellarti, al contrario di tutti quelli con cui ho avuto a che fare. Stupida ma allo stesso tempo determinata... Interessante, sì.»
«Anf... Vorresti dirmi che sono ufficialmente diventata la tua "preda"?» chiesi con serietà. Yuri rise e mi guardò.
«Questo non è certamente il luogo adatto per parlarne, mia cara. Ma se decidi di fare ciò che ti dico io, te lo dirò volentieri.» disse astutamente, porgendomi una mano per aiutarmi a rialzarmi.
Sospirai. Sentivo che ormai non avevo neanche la forza di reagire e di opporre resistenza, ragion per cui non avrei potuto fare molto. Ma soprattutto, non sapevo spiegarmi del come mai mi implicava tanto esigere delle risposte da lui. Mi rimisi in piedi da me, rifiutando l'aiuto del ragazzo. «Hmpf...»
«Perfetto. Ora, mi obbedirai senza fare tante storie?» detestai annuire in sua risposta. Ricevetti un lieve sorriso furbesco dal giovane. «Bene, bene. È così che si ragiona.»
Sbuffai. Yuri prese una carta in particolare dal suo deck dopo essersi guardato attorno e, una volta ghermito il mio braccio, la posizionò sul suo duel disk ed entrambi sparimmo avvolti in un fascio roseo luminoso, tralasciando piccoli luccichii che lentamente svanirono nel nulla.

 

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Capitolo #002 - Strani avvenimenti

 

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Poco dopo che Yuri mi aveva portata via, in una grande stanza con marchingegni tecnologici di ogni tipo, delle persone applicate a svariati computer avevano assistito a tutta la scena. Avevano, per giunta, localizzato l'esatta posizione in cui eravamo spariti in quel bagliore, senza lasciare alcuna traccia: pertanto, cercavano in tutti i modi di capire bene cos'era successo in quel momento, ma invano.
«Signore, i due soggetti sembrano essere spariti.» affermò una donna, voltandosi verso la nera figura di un misterioso uomo, dopo aver smesso di digitare sulla tastiera: gli unici dettagli che si potevano intravedere di quest'individuo erano un paio di occhiali rossi, dinanzi a degli occhi indifferenti.
Se ne stava seduto sulla sua postazione in tutta tranquillità a riflettere probabilmente sulla loro prossima mossa, frattanto che l'altra attendeva un nuovo assetto. «Mandate una squadra di rinforzi sul posto, e che continuino loro a scovare quei ragazzi al posto dei precedenti uomini.»
«Come desidera, signore.»
[...]
Tutto era buio, non un misero filo di luce. Sbattei le palpebre ripetutamente, riuscendo ad intravedere finalmente la luminosità ai miei occhi. Ci vollero un paio di minuti per riaprirli e adattarli ad essa, ma fu allora che vidi il ragazzo dalle iridi rosee, con un sorrisetto compiaciuto dipinto sul suo volto mentre mi guardava silenzioso, rizzato non troppo distante da me: balzai in spavento, ma anche in sorpresa. Mi allontanai in un battibaleno e presi un leggero sospiro. Poi mi diedi un'occhiata attorno: mi ritrovavo seduta su un divano vecchio e rovinato, assieme, appunto, a Yuri. A lato avevamo l'enorme schermo di un pc con un sacco di prese sparse di qua e di là, la maggior parte fulminate, e alcuni arredamenti ridotti non nelle migliori condizioni; all'altro senso, delle scale che portavano ad una porta logora. Ci trovavamo nel nascondiglio che trovammo per pura casualità in seguito ad essere arrivati in città: non potevamo fare altro che rifugiarci qua, in segreto dai nostri inseguitori. C'era da dire che, per essere un luogo malconcio, non si stava male; ma una cosa che tanto odiavo nel trattenermici, era dover condividere lo spazio con una sottospecie di psicopatico con chissà quali folli pensieri nella testa.
«Perché siamo qui?» chiesi al ragazzo dopo un qualche attimo d'assenza di rumori, tornando a guardarlo con espressione infastidita. Yuri emise un sospiro e poggiò il capo su una mano, adocchiandomi con aria piuttosto annoiata.
«Dove volevi che ti portassi? A spasso, forse?» domandò. «Tranquilla, ne riparleremo quando sarò riuscito a trovare un bel guinzaglio per te. Non si sa mai.» prese, quindi, in giro. Cominciai a ringhiare. Lui ridacchiò vedendomi in quello stato di furia nei suoi confronti.
«Ma sentilo, e che diamine di gusto ci provi a farti beffe di me in questo modo?!» gridai. A quel punto mi mancò il fiato: smisi di parlare per riprenderlo, respirando a fatica. Notai il giovane lanciarmi uno sguardo severo che mi fece zittire totalmente.
«Vedi di abbassare i toni con me, ragazzina.» mi rimproverò. Non dissi nulla, tuttavia ero talmente arrabbiata che non potevo fare a meno di borbottare una bestemmia tra i denti stretti. «Attenta anche a come parli, guarda che ci sento benissimo.»
Dopo quella frase dettata in quella fredda maniera, percepii un brivido correre lungo la spina dorsale. Yuri si era alzato. «Facciamo che te ne starai qui rinchiusa per un paio di settimane. In questo modo impari a farmi perdere tempo in certe sciocchezze, come nel doverti, infatti, inseguire per mezza città.»
«Cosa?» reclamai. Il quattordicenne sollevò un sopracciglio, toccando il proprio mento con le dita.
«Hmm...» chiuse i suoi occhi per riflettere. «Suppongo che non sia giusto lasciartici... per così poco. Hai ragione. Vorrà dire che, in questo caso, ci rimarrai per due mesi
Era come se l'intero mondo mi fosse appena crollato addosso, come le mie orecchie udirono quell'affermazione e la mia mente la elaborava. Cionondimeno, ero alquanto confusa. «Non dovevi dirmi questa cosa della preda e cavolate simili, e poi lasciarmi andare? Ci impieghi tutto questo tempo?»
Yuri estrinsecò una faccia perplessa, che mi mise subito in dubbio. «Lasciarti andare?» dopodiché premette un indice sulla fronte. «Non mi sembra di averti mai detto nulla del genere. Ah, e se è una "cavolata", come tu la definisci, allora posso benissimo fare a meno di spiegartelo, ragazza mia.»
Sbuffai e distolsi lo sguardo, il mio solito viso irritato. Ma non potevo ignorare il fatto che il ragazzo mi stava esaminando dalla testa ai piedi per qualche strano motivo. «Cos'hai da guardare?» pretendei, nervosa. Il giovane mi diede l'impressione di essersi ripreso da un vago pensiero. Mise le mani sui suoi fianchi con la vista rivolta da tutt'altra parte.
«Lascia perdere.» rispose unicamente. «Piuttosto... mi devi ancora un ringraziamento per averti cacciata fuori dai guai, malgrado tu rifiuta così all'improvviso il mio intervento, ricordi?»
«Uh?» abbassai il capo. «Scordatelo, proprio perché non voglio il tuo aiuto che io non voglio ringraziarti in nessun modo! Mettitelo bene in testa, zuccone!»
«Eh, no, proprio non ci siamo.» lui agitò un dito per riprendermi. «Tieni bene a mente che io adesso sono responsabile di te, ragion per cui devi iniziare a parlarmi con rispetto e moderare meglio i tuoi termini. Dovresti già essere in debito con me non solo per la questione di poco fa, ma soprattutto perché ho accettato le tue suppliche di portarti con me.»
«Io non ti ho supplicato!» gonfiai le guance. «O forse qualcuno qui ha problemi di memoria??»
Yuri aggrottò la fronte. «Oh, certo, in pratica vorresti insinuare che avrei deciso da me di portarmi dietro una ragazzaccia come te?»
«E quindi non potevi lasciarmi perdere e soccorrermi per l'ennesima volta?» cercai di non alzare eccessivamente il volume della voce, ma era inutile.
Yuri guardò dritto nei miei occhi castani, ed io nei suoi rosa. Ci fu un secondo attimo di silenziosità nell'aria. «Mi sembra di avertelo appena detto. Io sono responsabile di te e della tua incolumità, niente da aggiungere.»
Ansimai. Poi mi rivoltai verso di lui. «Almeno rispondi alla mia domanda. Sono o no la tua preda?» dunque sollecitai.
«Beh...» il ragazzo sorrise lievemente. «... ad essere onesto, te l'ho detto solo per spaventarti, anche se non mi sembra male come idea. Ti ci vedrei benissimo, lo sai?» sogghignò.
«Non avrebbe molto senso, lasciatelo dire.» controbattei. «Insomma, se davvero lo fossi, perché vorresti alla stessa maniera proteggermi o quel che vuoi come se fossi la mia guardia del corpo?»
«Guardia... del corpo?» Yuri ponderò ciò che avevo pronunciato. «Perché no, potrei pensarci... Infondo neanche questa non mi dispiacerebbe.»
Lo guardai strano. «A me sì, invece!»
Egli si lasciò sfuggire una tremenda risata, nondimeno lo ignorai per restarmene lì con la faccia rossa dalla rabbia. «L'ho notato. Ma sfortunatamente per te, non posso lasciare che ti intrappolino nelle grinfie delle Forze Speciali. E a proposito di questo, devi sapere che ho da poco realizzato che, a quanto pare, vogliono da te qualcosa di particolare.»
«Eh...?» di colpo, vidi Yuri chinarsi per mettermi una mano su una spalla, afferrando cautamente la mia collana: me la posizionò proprio davanti. Fissavo il giovane e l'oggetto con occhi farraginosi.
«Questa, se non si era capito.» mormorò. Dunque, mollò la presa. «Ho avuto modo di fare qualche ricerca, e sembrano interessati non soltanto a noi due, ma anche alla tua collana. Purtroppo non ho potuto scoprire altro, ma meglio di niente.»
Ci fu un ulteriore periodo quiete tra entrambi, ma fui io a interromperlo. «Non sai cosa se ne vogliono fare?» il mio tono era diventato maggiormente basso. Il quattordicenne mi fece cenno in risposta negativa. «Bene, e non facciamo prima a consegnargliela e basta?»
«Consegnarla insieme a te?» mise in discussione repentinamente. Non aggiunsi altro. «Se pensi che in questo modo ci lasceranno in pace e fine, ebbene sei sulla strada sbagliata, mia cara Rosa.»
Chiusi definitivamente la bocca. Yuri si rialzò. «Adesso sono un po' occupato, devo andare. E non cercare di scappare in mia assenza, è tutto fiato sprecato.»
Digrignai i denti, ricomparendo furibonda. «E chi diavolo credi se ne stia qui dentro per mesi a gironzolare in tondo come un'idiota?» mi rimisi in piedi di fronte al giovane. «Io non di certo!»
Mi guardò, stufato dal mio comportamento. «Così vorresti venire con me, non è vero?» un sorriso terrificante sfiorò le sue labbra, e quando tornò a parlare, si spense una piccola luce di speranza comparsa giusto per breve. «Beh, scordatelo. Hai un sacco da fare qui nel caso ti annoiassi e anche molto utili, come ad esempio sistemare questo disastro.» Yuri mi indicò praticamente l'intero nascondiglio: dovunque vi erano oggetti sparsi a terra che prima gli ebbi lanciato contro a casaccio, e quei grossi cumuli di polvere non venivano mai a mancare.
«Non ci penso nemmeno!»
«Bene, ordunque stattene ferma e buona. Chiusa discussione.» rimbeccò freddamente. Proprio quando Yuri stava per lasciare il posto, afferrai il suo polso: a quello, si dirisse verso di me. «Cosa c'è, ancora?»
«Duelliamo.» dichiarai chiaramente. «E se dovessi aggiudicarmi io la vittoria, dovrai lasciarmi libera di fare quel che mi pare.»
«E se invece dovessi vincere io? Cosa molto ovvia, aggiungerei.» replicò provocatoriamente. Strinsi un pugno a quello che stavo per dire.
«Farò ciò che tu mi dirai di fare per una settimana, senza discutere.»
Egli sorrise maliziosamente. «Proposta decisamente azzardata, ma allettante direi... Ciò nonostante, la mia risposta è comunque la stessa. Non ho tempo per giocare con te.» detto questo, si liberò dalla presa e proseguì all'uscita.
«Che cosa ti costa portarmi con te??» sbraitai impulsiva. Yuri si fermò nuovamente. Vide la mia figura infuriata e seria all'identica occasione.
«Stammi a sentire, adesso.» ordinò. «Tra non molto questi delle Forze Speciali torneranno di nuovo. Se non me ne occupo in tempo, potrebbero scoprire dove siamo sempre stati e non posso permettermelo. Qui sarai al sicuro almeno fino a quando non li avrò sistemati. Ora, non farti strane idee, ma preferisco che tu rimanga perlomeno fino al mio ritorno.»
Dopo quelle parole, provai a ragionare: malgrado col passare degli anni potevamo dire che io e Yuri non ci sopportavamo chissà quanto, lui continuava ad insistere col tenermi lontana da quegli uomini. Detestavo questo fatto, poiché per me gesti del genere equivalevano a dire che fossi soltanto una persona debole, incapace di auto-difendersi. Avevo deciso di voler evitare il suo sostegno, ma capii che aveva la testa più dura dell'acciaio: difatti era anche la ragione del come mai ero fuggita in precedenza. Pareva lo facesse tanto per imbestialirmi, senza contare che ci stava riuscendo benissimo. Quindi, pensare non sarebbe servito a nulla, siccome la mia replica sarebbe rimasta invariata.
«No.» dissi decisa. «Voglio venire anch'io. Non ne posso più di sentirmi l'inutile della situazione, voglio affrontare ciò che ci aspetta e non ho bisogno di essere aiutata, figuriamoci se ho paura di un branco di idioti come quelli lì. Non sto scherzando, affatto. Non vorrò essere di nessun intralcio, so cavarmela alla grande, Yuri, e di certo non potrai fare tutto da solo.»
Yuri fu quasi esaltato dalla mia protesta. Aspettavo solamente una cosa: una sua risposta. «Hmm... Eccola, tutta convinta di avermi fatto cambiare opinione. Ma se deciderai di supplicarmi, forse potrei ripensarci meglio.» disse sarcasticamente. Ansai.
«Ti prego?» fissai il giovane con occhi pieni di odio.
«Sii più convincente, così non ci siamo.» potevo man mano percepire la rabbia esplodere dentro di me, ma provai a calmarmi: ispirai e respirai. Volsi la vista interamente su Yuri, in maniera seria e convincente come potevo. Strinsi la dentatura e mi apprestai a ripeterlo con un temperamento pacato, il cui non sapevo per quanto a lungo sarei riuscita a mantenerlo.
«Ti... prego...» provare tale umiliazione non era assolutamente una bella cosa: sì se era irritante, specie se il caso riguardava Yuri.
«Eccolo. Il giusto tono che volevo udire.» bofonchiò, ordunque. «D'accordo, chiuderò un occhio per stavolta. Ma prima, dovrai assicurarmi di fare ciò che ti dico io e di non agire impulsivamente, come è tuo solito fare. Mi hai capito?»
«Certo...» mantenetti la dovuta pazienza in qualche modo.
«Bene, soltanto una piccola precisazione: vedi di non approfittarne per andartene via. E non lo ripeterò non una volta di più, ci siamo intesi?»
«Va bene, ma smettila di trattarmi come se fossi la tua prigioniera!»
«Perfetto. Voglio solo invitarti a riflettere meglio su quello che ti ho detto prima, oltre che a cercare di fartelo entrare in quella testa. Adesso andiamo.» Yuri disse, spalancando l'entrata e richiudendola alla sua schiena, or ora usciti dal rifugio. Proseguimmo verso la luce, e arrivati, mi limitai a seguire il quattordicenne, il quale non si smentiva mai: continuava ad appurarmi con esitazione, tornando poi a sfoggiare sorrisetti furbeschi di suo. Provai a non darlo troppo a notare.
Arrivammo ad un certo punto del vicolo che portava alle svariate vie di Maiami: il ragazzo, discretamente, controllò in ogni direzione, probabilmente per salvaguardarsi che non ci fosse nessuno tra le vicinanze. «Sicuro che non abbiano esaurito i rinforzi?» mi affiancai a lui; il giovane ridacchiò.
«Può essere, ma non dobbiamo mai abbassare la guardia. Seguimi.» ordinò ancora, procedendo con prudenza. Feci quello che mi diceva, nonostante biasimassi per questo fatto, peraltro non potevo fare nulla di azzardato o ne sarebbe costata la nostra libertà, sebbene le intenzioni di questo Akaba siano tutt'ora a noi sconosciute.
«Eccoli!!» urlò qualcuno. Non appena io e Yuri ci girammo, vedemmo realmente chi credevamo di imbatterci in un qualsiasi momento, ma non quello: Forze Speciali in arrivo. Dapprima ne avevamo avvistato uno soltanto, il tipo che aveva strepitato, ma a lui si erano riuniti diversi altri soldati che ci avevano circondati, con i duel disk pronti al duello. Fui come paralizzata.
«Va tutto bene, Rosa.» Yuri mi rassicurò, spingendomi leggermente all'indietro. Mi ripresi e morsi il labbro, non sapendo in che maniera comportarmi.
«Oh, sì, va benissimo! Ne sono tantissimi mentre noi solamente in due, spiegami perché dovrei-», «Vuoi stare un po' zitta? Fidati di me.»
«Non muovetevi di un solo passo! Ormai vi abbiamo in pugno!» avvertì uno della squadra, restando ben concentrati sugli obbiettivi che eravamo noi. Yuri sorrise beffardamente, abbastanza da intimorire alcuni focalizzati su sé stesso. Non potevo negare che temevo cosa gli stesse passando per la mente, e a dirla tutta non ci tenevo neanche a pensarlo. «C'è poco da sorridere, ragazzo! O forse ti va di dire le tue ultime parole prima di essere sbattuto in una cella assieme alla tua piccola amica?»
Potetti, nel frattempo, osservare delle persone tra le circostanze, incuriosite, a rivolgere la loro attenzione sullo scenario. E tra tutto quel trambusto era arrivata la stessa ragazza che dapprima avevo incrociato: era una giovane intorno ai sedici anni, alta di statura. I suoi capelli erano neri, lunghi e boccolosi; curiosamente, gli occhi erano di un colore uno differente dall'altro, il sinistro del medesimo e il destro azzurro. Per quanto riguardava il suo abbigliamento, portava un cappotto lungo oltre le ginocchia, blu, dalle maniche larghe e un grande cappuccio con delle piume sulla superficie del bordo. In seguito dei pantaloncini corti, precisamente jeans accompagnati da un top, scuri come per le calze a rete e le zeppe.
Stava passando da quelle parti, ed evidentemente si era fermata sul luogo in attesa di comprendere cos'altro stava avvenendo in città, notando quell'incredibile folla.
Yuri ignorava chiunque dall'altra sponda della strada, eppure nella tremenda situazione in cui ci trovavamo era calmo come lo era quotidianamente. Attivò, in seguito, il suo duel disk. «Posso garantirvi che una bella lezione non ve la leva nessuno...»
«Hah! Senti, senti, il signorino qui presente crede di essere in grado di contrastare... noi! Non siamo come quelli che il tuo ridicolo fiorellino ha conciato per le feste. Siamo a dir tanto tosti, e avremmo voluto pensare che un anche furfante come te potesse ragionare saggiamente e lasciare tutto per lasciarsi consegnare senza opporre resistenza. Ma se proprio ci tieni a perdere, t'avverto, preparati ad una sonora sconfitta...» gli uomini, però, assumerono un insolito atteggiamento: erano terrorizzati da qualcosa. Era come se una gigantesca figura raccapricciante si fosse appena manifestata in Yuri, di un colorito rosa, tuttavia aveva l'apparenza di essere composta da una sostanza liquida violacea. «Uh...? E quel mostro da dove salta fuori??»
Non riuscivo a concepire cosa mi stesse prendendo nello scorrere di quei secondi: percepivo un piccolissimo, incomprensibile dolore che aveva iniziato a colpirmi. E non sapevo spiegarmelo, ma potevo scommettere che Yuri, come me, stesse provando l'identica emozione.
Di fianco alla mostruosa forma viola, ne era apparsa un'altra: era una bestia coperta da un'energia celeste, con un minuscolo luccichio oscuro. «E-ehi, guardate! C'è n'è un secondo! Ma che razza di diavoleria è mai questa??»
«Mh...?» feci, continuando a pormi una marea di quesiti, vanamente. Yuri disattivò il duel disk, spintonandomi ulteriormente. Frattanto le creature, in preda all'ira, ruggirono all'unisono, spaventando gli uomini più di quanto non lo fossero attualmente. Addirittura, molti di loro se la diedero a gambe levate. «R-ritirata! Ritirata!!»
I soldati in fuga furono seguiti ben presto dal resto della squadra dei rinforzi. Spalancai gli occhi: cos'era accaduto? Non ci ebbi capito un bel niente, ad essere perfettamente sincera. Il dolore, però, si era finalmente alleviato.
La gente era esitante fino al profondo, esattamente come noi. Yuri si rivolse a me e prese il mio avambraccio, facendo finta di nulla. «Andiamo via.»
«Aspetta!» ci allontanammo dal luogo di corsa, lasciandoci tutti alle spalle. Ero ancora titubante, e desideravo comprendere, seppure non potevo giungere ad una conclusione.
Il giovane ed io ci fermammo in un angolo inavvertito del posto, in mancanza di anime vive esterne: lui controllava lo svolgimento delle cose all'aperto. Intanto io mi fissavo dovunque, disorientata.
«Bravissimo, adesso che si fa?» mi misi a braccia conserte. Yuri arrivò da me: aveva tutt'ora un sacco energie in corpo, dopo quello che aveva passato in questa giornata.
«Cosa si fa ora, cosa si fa ora...» il ragazzo ci rifletté per dei minuti, fino a quando non mi diede una risposta. «Niente.»
«Come niente??»
«Questo non era previsto. Ero sicuro di evitare qualsiasi mezzo di cui dispongono per tenerci d'occhio mentre siamo in giro per la città, difatti è per questo che ho utilizzato quella carta per riportarti indietro, per passare più inosservati possibile. Ma a quanto vedo non è servito.»
«Grazie tante, me ne sono accorta!» esclamai.
«In ogni caso, è ovvio che non si scoraggeranno facilmente. Dobbiamo fare attenzione.» sottolineò Yuri, accertandosi che lo stessi ascoltando. «Adesso, però, sarà meglio tornare. Vedi cosa può succedere a portarti con me?»
«Cosa c'entro io?» fulminai il ragazzo con lo sguardo. «O forse quella testa che ti ritrovi è da tutt'altra parte? Certo, non dobbiamo mai, e dico mai, abbassare la guardia... Come no! E vorrebbe anche darmi la colpa.»
«No, non sto facendo questo.» Yuri sghignazzò. «Dico soltanto che magari sarebbe meglio per entrambi se tu te ne stessi buona al sicuro. Lo ammetto, continuavo a vegliare su di te e certamente lo avrai intuito, ma volevo assicurarmi che non potesse accadere di peggio come, appunto, essere colti di sorpresa. Sto sbagliando?» non dissi nulla a riguardo, solo tenevo incrociate le braccia.
«Pfui...»
«Su, diamoci una mossa. Non è prudente restare in circolazione.» accennai col capo al giovane. Lo seguitai ed uscimmo allo scoperto, coprendoci l'un l'altra.
Fu così che avemmo un incontro ravvicinato con quella ragazza. Ci passò di fianco senza dire una parola: mi arrestai in un lampo, girandomi verso di lei. Yuri subito se ne accorse: volse lo sguardo su di me e poi sulla giovane, che procedeva per la sua strada. «Ehi, scusa, tu!»
Lei si fermò al richiamo. Le sue distinte pupille incrociarono le nostre. Yuri poteva presentire che io abbia precedentemente avuto circostanza di incrociarla. «E questa ragazza chi sarebbe? ...»
Ad un tratto, potemmo udire dei passi avvicinarsi lentamente: era giunto pure un ragazzo che, resosi conto delle nostre presenze, frenò per affrontare la guardata agghiacciante di Yuri. Era un quindicenne, basso di poco rispetto al normale, dai capelli castano scuro, parecchio mossi, e occhi verdi; indossava una maglietta bianca con al centro una striscia bluastra e una singola tasca a manca ed un paio di pantaloni grigi e al fine mori, esattamente come per le scarpe. Visto il duel disk al suo braccio, doveva trattarsi sicuramente di un duellante.
Percepivamo un qualche cosa di bizzarro, molto. Era una stravagante sensazione, di un presumibile evento che sarebbe stato prossimo a verificarsi.

 

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Yu☆Gi☆Oh! ~ Five Duelists, Five Dragons
Capitolo #003 - Duello a coppie

 

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Questa insolita ma curiosa sensazione non voleva saperne di sparire. Ancora si presentava tra le vicinanze, da quando avevamo incrociato quei ragazzi.
Yuri era pensieroso, però, un sorriso malizioso apparve sul suo viso. Non mi parve alla fine tanto strano, conoscendolo. Tuttavia, ero comunque perplessa: a cos'è che stava pensando, di preciso?
L'attenzione della ragazza si volse per qualche istante sull'adolescente ora arrivato, e viceversa. Poi, questa si dirisse verso di me, in maniera pacata ma fredda. Inizialmente non disse nulla, piuttosto fissò me e Yuri con cautela: poteva averci riconosciuti dall'accaduto con le Forze Speciali, guardandoci, sempre tenendo una buona discrezione.
Il ragazzo dalle iridi rosee indietreggiò, ghermendo il mio braccio cosicché da affiancarmi a lui. Come passo successivo, attivò il duel disk. «Che fai...?» gli chiesi. Tornai, successivamente, a contemplare le figure di quelle persone, notando l'appena giunto avvicinarsi lentamente. Nessuna replica dal giovane dai capelli bicolori.
Avevano anche loro messo in funzione i duel disk. «Insomma, rispondimi! Non dovevamo tornare indietro? Cos'è, all'improvviso ti va di un duello quando avresti potuto farne uno con me poco fa?»
Yuri sospirò. «Come ti avevo precedentemente detto, non ne avevo il tempo. Nel caso dovessimo imbatterci di nuovo in quei soldati, combatterò.» affermò. Lo vidi posare una mano sul petto. «Vedi, ho avuto come la strana sensazione di essere affiancato a qualcuno o qualcosa, prima, che in qualche modo alimentava il mio desiderio di distruggere. Quando ho visto la figura scomparire, improvvisamente ho potuto percepire un insolito dolore. Non che fosse chissà cosa, anche se posso dire di non sentirmi esattamente in buona forma. Nonostante ciò, ho come un'inaspettata voglia di duellare contro queste persone, in un incontro a coppie, si presume.»
Yuri ritirò la mano, detto ciò. Allora era come credevo: non ero la sola ad essersi resa conto delle creature, oltre alla squadra dei rinforzi che se l'era data a gambe dalla paura. Le stesse emozioni che avevo provato io in quell'occasione. Ma come mai ne stava parlando con me proprio in quel momento?
Stavo per riaprir bocca, quando le mie orecchie udirono una voce maschile, sebbene non si stesse proprio rivolgendo a noi. «Lieto di disputare un duello con te. Il mio nome è Francesco, piacere.» aveva detto, educatamente.
«Veve.» era l'unica risposta datogli dalla ragazza. I loro sguardi si gettarono nuovamente sui nostri, e Yuri subito lo lanciò su di me, che tutt'ora stavo riflettendo sulle sue parole.
«Rosa.» aveva richiamato. «Datti una mossa. Prendi il duel disk e duella, anziché startene lì imbambolata a non far niente. È un ordine.»
Mi ripresi dai miei pensieri, immediatamente dopo il mio appello. Presi il disco, senza guardarlo in faccia. Percepivo come un ghigno compiaciuto contro di me, ma non diedi molta importanza ad esso: piuttosto, cercai solo di concentrarmi sulla sfida, per adesso.
Forse questo avrebbe potuto aiutarmi a smettere per un po' di scervellarmi su quell'argomento. Sentivo il bisogno di distrarmi, e questa sarebbe potuta essere l'occasione ideale.
«Duelliamo!» (ROSA e YURI LP 4000; VEVE e FRANCESCO LP 4000)
«Prego.» mormorò Yuri, in maniera insolitamente signorile. Feci un forte sospiro, riflettendo velocemente su una strategia da adottare.
«Bene, allora.» presi una delle carte che avevo tra le mani, per poggiarla sull'unica zona del disco in grado di mostrarne gli ologrammi. «Incomincio attivando una carta magia: Presa Distruttiva!» ed ecco che, sul campo di gioco, comparve l'immagine di una carta con le solite spiegazioni dei suoi usi e una raffigurazione che, appunto, rappresentasse il suo nome. «Dalla mia mano scarto uno dei miei mostri, Re dei Draghi - Kubaipho l'Artiglio Lacerante, per pescare due carte dal mio deck. E non è tutto, perché così facendo posso liberamente decidere se mandare o meno un altro mio drago dal deck stesso al cimitero! Ovviamente lo farò, e il mostro che scelgo è Re dei Draghi - Khanonga la Mandibola Distruttiva!»
Potetti accorgermi del fatto che Yuri stava assistendo con attenzione ai miei atti, anche se ero perlopiù concentrata a estrarre l'ultima carta nominata dal mazzo per infilarla nella zona del cimitero. Il ragazzo spostò la vista sui propri mostri pianta. Frattanto, gli sfidanti attendevano con pazienza la fine della mia mossa, studiando allo stesso tempo le abilità di noi contendenti tentando di elaborare pian piano una buona contromossa.
«Proseguo Evocando Normalmente il mio carissimo Re dei Draghi - Alzhad l'Oscurità Tagliente!» RE DEI DRAGHI - ALZHAD L'OSCURITÀ TAGLIENTE Lv.✪✪✪ ATK/1700. «Avendolo chiamato, con il suo effetto mi è concesso aggiungere dal mazzo un mostro Re dei Draghi. La mia scelta è... Re dei Draghi - Almaq l'Abisso Infernale!»
Estrassi un'altra carta e la misi insieme alle altre, dopo averla mostrata agli oppositori come da regola. Adocchiandola, ciononostante, mi arrestai: rammentavo ancora ciò che non avrei dovuto ricordare. O, almeno, tutt'ora. Capii, in seguito, che Yuri stava parlando con me. «Si può sapere che hai? Ogni volta che fai una mossa, ti ritrovo incantata per chissà quale motivo. Non che abbiamo tutto il giorno per starcene qui ad aspettare te che finisca il tuo turno, cara. Quindi, coraggio, gioca pensando solo e unicamente a quello. Mi stai ascoltando, non è vero?»
Ci guardammo negli occhi per dei minuti. Una volta tornata alla realtà, smisi di fare contatto visivo con egli e tornai a dove mi ero fermata. «Uh, certo... Beh...» riuscii dapprima a dire. «Termino il mio turno.»
«E adesso? Cosa diavolo combini?» stavolta il quattordicenne sembrava un tantino seccato. Gli diedi uno sguardo interrogatorio. «Non ti ho detto mica di finirla qui, e dando una sbirciata posso supporre che avresti potuto posizionare delle carte coperte e non l'hai fatto... A causa del tuo errore, la tua piccola e indifesa lucertolina potrebbe rischiare di lasciarci le penne, ormai.»
A quella frase stavo per esplodere dalla rabbia come niente, ma prima che potessi urlargli in faccia, mi accorsi che non aveva tutti i torti: non avevo preparato alcuna difesa per il mio Alzhad, e poteva benissimo venir spazzato via con facilità. Quasi divenni una statua di pietra per via del mio stupido sbaglio. «C-cosaaa!! È vero! Ma dove ho la testa, dannazione...?»
Mi diedi un paio di colpetti alla fronte stringendo i denti con estrema forza, e per quanto riguardava Yuri, preferì non aggiungere nulla. Il ragazzo dai capelli castani e mossi si apprestò a cominciare. «Oh, era ora. Pertanto, ecco finalmente la mia entrata in scena...»
«...» la giovane aspettava di vedere lo stile di gioco del partner, sebbene non paresse semplice curiosità, la sua: magari voleva solamente studiare un buon modo per capire come comportarsi nel corso della sfida con egli, poiché i duelli a coppie prevedono, infatti, di dover collaborare col proprio compagno al fine di scalare la vetta della vittoria, come un normale match.
Dopo aver preso la prima carta, la contemplò e contemporaneamente la giocò. «Inizio attivando una carta magia terreno: Isola del Re del Fuoco!»
A quel punto il campo venne rimpiazzato dalla proiezione di, appunto, un'isola, e anche vulcanica: dava l'impressione di trovarsi in un posto simile, e sopratutto, la sfida avrebbe potuto farsi molto più interessante. «Quindi, proseguo con: Assalto dei Re del Fuoco. A condizione che sul terreno avversario ci siano dei mostri mentre da questo lato nessuno, mi è consentito evocare tramite evocazione speciale un mostro di attributo fuoco, che sia di tipo bestia alata, guerriero-bestia o semplicemente bestia, ma a fine turno verrà distrutto.»
«Eh? Non capisco...» commentai, stordita dalle sue azioni. «Perché evocarne uno quando poi sa lascerà il campo?»
«Non mi risulta aver già avuto modo di competere con questo deck, tuttavia posso dedurre che abbia in serbo per noi un qualcosa di non molto gradevole. Ma forse, se decidesti di chiudere un po' il becco, potremmo capirci meglio.»
«Quello che parla sempre sei tu, quindi chiudi <i>tu</i> il becco!» esclamai furiosa. Yuri mi diede un'occhiata particolarmente irritata, ma lo ignorai e sbuffai in fastidio.
Gli avversari, dall'espressione appena assunta, sembravano confusi, ma non per questo avevano smesso di concentrarsi. «Bene... Evoco specialmente il possente... Re del Fuoco Alto Avatar Garunix!» RE DEL FUOCO ALTO AVATAR GARUNIX Lv.✪✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2700. Una feroce belva alata dai vari colori in riferimento alle fiamme si mostrò nella sua maestosità: era notevolmente enorme, e dall'aspetto si supponeva fosse una creatura molto forte. Fui stupita dalla sua imponenza.
«Wow, un bel bestione...» borbottai esultata. Yuri, sebbene finora fosse in silenzio, era divertito nell'assistere a mosse tanto abili, ovviamente escludendo le mie.
«Hmm... Bene, cosa farai adesso?» aveva domandato, dopodiché.
«Dopo questo, voglio sfruttare uno degli effetti di Isola del Re del Fuoco. Distruggo un mostro dalla mia mano per aggiungerne uno diverso, pertanto saluto Re del Fuoco Avatar Kirin e dal mazzo arriva a me Re del Fuoco Avatar Yaksha. Inoltre, quando Kirin viene distrutto da un effetto, mi permette di mandare una carta al Cimitero, e questa sorte toccherà a Re del Fuoco Avatar Barong.» disse. «Posiziono una carta coperta e passo il testimone. Alto Avatar Garunix se ne va per via di Assalto dei Re del Fuoco, per ora. Tocca a te.» confermò, rivolgendosi a Yuri, che sorrise. Lo osservai, frattanto che stava pescando dal suo deck: dopo di lui, la seguente sarebbe stata la giovane dalle iridi nere e azzurre.
«Pesco.» il ragazzo, tuttavia, fu interrotto dal repentino ritorno di Re del Fuoco Alto Avatar Garunix. «Uh?»
«Oh, grande, e adesso che c'è?» misi le braccia conserte.
«Si attiva il potere di Garunix.» dichiarò il suo proprietario. «Durante la Stanby Phase dopo che questo mostro è stato disintegrato dall'effetto di una carta, ritorna sul terreno e fa a brandelli tutti gli altri mostri!»
«Di conseguenza...» analizzò la ragazza. «Il suo drago verrà subito fatto fuori.»
«C-chee?!» fu allora che Alzhad l'Oscurità Tagliente fu devastato da un'incandescente fiammata che lo sbaragliò completamente. Difatti, non avevamo più un singolo alleato a difenderci, o almeno fino a quando Yuri non avrebbe continuato la sua giocata. Chiusi gli occhi in rassegnazione e mi volsi a lui. «Vedi di combinare un qualche cosa, o qui ce la vediamo brutta in partenza...»
«Lo sai che finisco ogni volta col doverti tirare fuori dai guai, e in questo momento non sarò da meno. Infondo riesco sempre ad impugnare la vittoria...» feci un piccolo "tsk" in sua risposta. «Dalla mia mano evoco Predapianta Ofride Scorpione!» PREDAPIANTA OFRIDE SCORPIONE Lv.✪✪✪ ATK/1200.
«Non male, ma spero per lui che non voglia tenerlo lì di fronte a Garunix.» disse il quindicenne, nondimeno si poteva già dedurre la reale risposta.
«Calma, Ofride ci rimarrà solo per poco tempo. Ma prima, voglio servirmi del suo effetto. Nel momento in cui gioco questa carta, posso mandarne una al cimitero per evocare specialmente un mostro Predapianta dal mio deck. Mando Predapianta Cordyceps e al fianco di Ofride Scorpione richiamo Predapianta Cobra Darling!» PREDAPIANTA DARLINGTONIA COBRA Lv.✪✪✪ ATK/1000. «Grazie a Darlingtonia Cobra, posso aggiungere alla mia mano una carta Polimerizzazione! Quindi, la attivo immediatamente così che possa fondere insieme questa coppia di predatori per dar vita ad una creatura dall'aspetto ancor più grazioso! Evocazione per Fusione!»
Yuri avvicinò i palmi delle mani dopo la sua ultima esclamazione, strafando come al suo solito. E dal nulla apparve la pianta che, senza pietà, aveva steso il gruppo delle Forze Speciali al mio inseguimento. «Livello sette, Predapianta Chimerafflesia!» PREDAPIANTA CHIMERAFFLESIA Lv.✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2500. «Posiziono due carte coperte e termino il mio turno.» la ragazza si apprestò, allora, ad aprire i battenti.
«Pesco.» non sapevo come mai, ma quell'azione mi lasciò uno strano segno. «Imposto la scala Pendulum coi miei Fiore Arcano - Danzatrice di Loto di scala due e Fiore Arcano - Ahtari la Pianta Rigogliosa di scala sette...»
Dal nulla comparvero delle scie azzurre al lato destro e sinistro della parte dove erano schierati i nostri oppositori: all'interno di queste scie, inoltre, potevamo accorgerci della presenza di un duo di mostri pianta dalle apparenze piuttosto regali. Un curioso varco si aprì nel cielo sulle nostre teste: contemplandolo, mi accorsi che non mi fosse nuovo...
«Con questa, posso evocare mostri dal livello tre al livello sei. Evocazione Pendulum!» dall'apertura comparvero altre strisce colorate di un tonalità scura. «Perciò fanno la loro comparsa... Fiore Arcano - Atronach della Foresta d'Ombre, Fiore Arcano - Infiorescenza del Peccato, e per finire, Fiore Arcano - Crescita Malvagia.» <b>FIORE ARCANO - ATRONACH DELLA FORESTA D'OMBRE Lv.✪✪✪ ATK/1300</b>, <b>FIORE ARCANO - INFIORESCENZA DEL PECCATO Lv.✪✪✪ ATK/1200</b> <b>FIORE ARCANO - CRESCITA MALVAGIA Lv.✪✪✪✪✪✪ ATK/2600</b>.
«Qualcun altro che possiede delle piante... Questo incontro si sta certamente rivelando molto interessante.» ghignò Yuri. Intanto, mi ero di nuovo paralizzata: o meglio, ero dubbiosa. Questa Evocazione Pendulum... «Terra chiama Rosa.»
Feci un lieve balzo dalla sorpresa, e mi voltai per vederlo. «Cosa c'è...?»
«Questa domanda dovrei farla io a te, non il contrario. Al tuo mondo ci andrai dopo con calma.» non ribattei, siccome aveva ragione: nel corso della sfida non avevo fatto altro che distrarmi in continuazione. «Per l'ultima volta, posso sapere cos'hai?» c'era calma nella sua voce.
«Beh... io...» sibilai. «Ultimamente, è come se nella mia testa rimbombassero una marea di cose, come... questa Evocazione Pendulum... Perché? Perché comincio a credere che tra me ci sia un qualche legame con questa...?» toccai la fronte, la vista era appannata, e avevo un pizzico d'affanno.
«...» Yuri doveva anch'egli essere in dubbio. Oppure, non sapeva che dire. «Pendulum, uh...»
«Si attiva l'effetto di Atronach, che sottrae cinquecento punti da tutti i mostri avversari pari al numero di Fiore Arcano sul terreno.» PREDAPIANTA CHIMERAFFLESIA Lv.✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2500 (→ 1000). «Crescita Malvagia, Infiorescenza del Peccato e Atronach passano all'attacco...»
«Si attiva l'effetto di Predapianta Chimerafflesia!» contrattaccò Yuri, ritornato al duello, a differenza mia. «I suoi punti di attacco aumentano di mille, e il mostro attaccante ne perde altrettanti!» PREDAPIANTA CHIMERAFFLESIA Lv.✪✪✪✪✪✪✪ ATK/1000 (→ 2000), FIORE ARCANO - CRESCITA MALVAGIA Lv.✪✪✪✪✪✪ ATK/2600 (→ 1600).
«Non basterà.»
«Hmm?» le due aggraziate creature continuarono farsi strada alla volta di Chimerafflesia.
«Sfrutto l'effetto Pendulum di Fiore Arcano - Ahtari la Pianta Rigogliosa, che indebolisce ulteriormente il tuo mostro.» PREDAPIANTA CHIMERAFFLESIA Lv.✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2000 (→ 1400).
«Ottimo.» osservò il compagno.
La chimera di Yuri fu spazzata via da un fulmineo colpo di spine, per poi imbatterci in un attacco diretto.
«Attivo l'effetto di Predapianta Sarraceniaformica: se esposto a un attacco diretto, posso evocare specialmente questa carta!» PREDAPIANTA SARRACENIAFORMICA Lv.✪ DEF/600.
Un minuscolo insetto, che ai miei occhi ricordava molto un ragno, si presentò sotto forma di ologramma, in nostra difesa all'attacco successivo e anche l'ultimo. «A-aspetta, un... r-ragno...?» corsi alle spalle di Yuri urlando con tutta l'aria che avevo nei polmoni, praticamente impossibile che nessuno dei passanti se ne fosse accorto. Per il ragazzo sembrava troppo tardi per coprirsi le orecchie, ma riuscì, invece, a farlo, evitando di ritrovarsi coi timpani spaccati. Persino Infiorescenza del Peccato aveva difficoltà ad avvicinarsi per toccare Sarraceniaformica, gli sfidanti per loro fortuna erano molto distanti e si salvarono per un pelo, nonostante l'eccessiva intensità dell'urlo fece per farsi ugualmente sentire.
Dopo un breve periodo di tempo, dovetti smettere per la necessità di ossigeno di cui avevo bisogno. Yuri tirò un breve sospiro di sollievo, ed io feci dei passi all'indietro, respirando faticosamente. Vidi di nuovo la sua Predapianta, terrorizzata neanche fosse la fine del mondo: ero sul punto di tornare a strepitare, ma presto il piccolo insetto ci lasciò perché annientato, impedendo il mio prossimo imminente grido. (ROSA e YURI LP 3800; VEVE e FRANCESCO LP 4000)
«...» Yuri mise gli arti al loro posto, e trovato il mio polso, mi tirò in avanti al suo fianco con una seria espressione, volendo far finta di nulla. «Attivo l'effetto secondario di Sarraceniaformica... Se distrutta, posso prendere una carta Predapianta dal deck.»
Mi lasciò, dunque, per prenderla, rivelandola agli sfidanti; Predapotatura. La ragazza, dopo il trambusto causato da me, potette finalmente tornare al match.
«Termino con una carta coperta.»
Toccava a me. Finora i contendenti si erano rivelati dei duellanti provetti, e questa Evocazione Pendulum mi aveva quasi lasciata di stucco. Gettai lo sguardo sulle mie carte: riflettendoci, non avevano lo stesso aspetto di alcune comuni, anzi: un colorito verde insieme ad uno marroncino, un paio di simboli rossi e blu incisi sopra e dei riquadri, in cui uno, leggendolo, c'era scritto di un effetto Pendulum. Quello che aveva utilizzato la giovane per abbattere la chimera di Yuri. Possibile che...?
«Certo...» sussultai. Yuri udì e scrutò quello che stavo fissando con tanta attenzione, ma anche stupore. Un lieve sorriso sfiorò le mie labbra. «Io domino l'Evocazione Pendulum, dopo la Evocazione Xyz... Soltanto, perché me ne rendo conto soltanto adesso?»
Incrociai la gelida vista di Yuri, continuando a pensare. «Non importa... Userò tutte le mie doti da duellante per riuscire a sopraffare gli avversari. O almeno, ci proverò.»

 

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Yu☆Gi☆Oh! ~ Five Duelists, Five Dragons
Capitolo #004 - Evocazione Pendulum!

 

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Yuri aggrottò un po' la fronte, probabilmente confuso dal mio atteggiamento. Quando lo notai, distolsi lo sguardo e piuttosto mi apprestai a duellare, finché, però, non cominciò a parlare. «Ne ho viste di ragazze strane, e a quanto vedo tu non fai eccezione... Anzi, forse un pizzico di più.»
«Cosa vuoi dire?» lui sorrise beffardamente, e ridacchiando, poggiò delle dita sulla fronte.
«Oh, ma come? Dovresti averlo dedotto.» sghignazzò. «Tuttavia, voglio proprio vedere come te la cavi in un duello... Mostrami cosa sei davvero in grado di fare.» mormorò, con una folle espressione sul suo viso.
Questo ragazzo era anch'egli un tipo strambo, dovevo dire. A volte sembrava calmo, protettivo, altre sadico, freddo... Non riuscivo mai a spiegarmi del suo comportamento. Magari era solo una mia impressione, e che invece non gli importava chissà quanto degli altri.
Comunque, allungai una mano verso il mio deck. Notai che la forza del Fiore Arcano era tornata alla normalità. FIORE ARCANO - CRESCITA MALVAGIA Lv.✪✪✪✪✪✪ ATK/1600 (→ 2600). «Come vuoi, allora... Pesco!» presi la carta e la osservai, per accertarmi di cosa si trattasse. Ero certa del fatto che quella mi avrebbe aiutata a trovare la strada giusta per il trionfo. «Alzhad l'Oscurità Tagliente è un mostro Pendulum. Pertanto, quando viene distrutto, non va al cimitero ma nell'extra deck.»
«...» Yuri sembrava volesse che gli mostrassi molto ma molto di più di una semplice mossa come quella che avevo fatto in precedenza: cosa pretendeva da me? Era seriamente convinto che io non fossi del tutto negata in duel monsters, oppure voleva verificare come ero messa?
Chiusi gli occhi e feci un forte sospiro al fine di ottenere la sicurezza di non sbagliare, focalizzando la mia attenzione solo sulla sfida. Quella vera non aveva ancora avuto inizio, per il momento.
«Adesso, imposto la scala Pendulum coi miei Re dei Draghi - Zajcua la Tempesta Imponente di scala uno e Re dei Draghi - Ironkun delle Viscere delle Tenebre di scala otto!» un secondo varco si aprì nel cielo, tracciando vari disegni sull'aria, e le due creature si fecero spazio in scie celesti. «Grazie ad essa, posso evocare mostri dal livello due al livello sette!»
In quell'istante, mi rigirai per vedere la reazione del mio compagno: stava ammirando l'adito sulle nostre teste, anche se non dava segni di completa soddisfazione. Il suo sorriso era scomparso. Di sicuro stava riflettendo su qualcosa, mentre le sue iridi rosee rispecchiavano alla visione della luce splendente.
Non erano affari miei, però. Dovevo concentrarmi una volta per tutte, altrimenti gli avversari si sarebbero annoiati, e questo soltanto per colpa mia. Un duello, infondo, è pur sempre una sorta di divertimento.
«Evocazione Pendulum!» sollevai un braccio verso l'alto. «Fatevi avanti, miei servitori: Re dei Draghi - Almaq l'Abisso Infernale, Re dei Draghi - Kubaipho l'Artiglio Lacerante, Re dei Draghi - Schecko il Cucciolo di Re! E tu, Re dei Draghi - Alzhad l'Oscurità Tagliente, ritorna dal mio extra deck!» RE DEI DRAGHI - ALMAQ L'ABISSO INFERNALE Lv.✪✪✪ ATK/1800 (→ 300), RE DEI DRAGHI - KUBAIPHO L'ARTIGLIO LACERANTE Lv. ✪✪✪✪✪ ATK/2100 (→ 600), RE DEI DRAGHI - MAEFFEK LA DEVASTAZIONE OSCURA Lv.✪✪✪✪ ATK/1000 (→ 500), RE DEI DRAGHI - ALZHAD L'OSCURITÀ TAGLIENTE Lv.✪✪✪ ATK/1700 (→ 200). «Quando Alzhad viene richiamato, posso aggiungere alla mia mano Re dei Draghi - Ryuuokan la Nube Offuscante. Almaq lo accompagnerà portando tutti i livelli dei suoi alleati a quattro!» RE DEI DRAGHI - ALMAQ L'ABISSO INFERNALE Lv.✪✪✪✪ ATK/300, RE DEI DRAGHI - KUBAIPHO L'ARTIGLIO LACERANTE Lv.✪✪✪✪ ATK/600, RE DEI DRAGHI - ALZHAD L'OSCURITÀ TAGLIENTE LV.✪✪✪✪ ATK/200.
«Mostri dello stesso livello?» si porse il ragazzo dai capelli corti.
Morsi il labbro, cercando di mantenere la calma: sentivo ancora dell'agitazione in me, dopo la mia ultima mossa, e per via di ciò ci si mise pure la paura di fare qualche cosa di errato nell'arco del duello. «Arrivati a questo punto, sovrappongo Alzhad e Almaq per costruire la rete di sovrapposizioni! Evocazione Xyz!» stavolta sulla terra si formò un grosso buco nero, dove venne risucchiata la coppia di draghi.
L'attenzione di Yuri si rivolse al basso. Il suo sguardo era diventato insolito. Frattanto, dal terreno fuoriuscì la figura annerita di una creatura doppiamente più grande rispetto ai due mostri: lentamente la nube che la copriva fu dissolta dalla potenza di un vento generato da delle possenti ali, rivelando un imponente drago dal corpo nero con accenti rossi come il sangue, dalla testa alla punta della coda. «Rango quattro, Re dei Draghi - Khoyama il Drago Oscuro!» RE DEI DRAGHI - KHOYAMA IL DRAGO OSCURO R.✪✪✪✪ ATK/2300. «Attivo l'effetto di Khoyama! Staccando un materiale Xyz per la sua evocazione, posso far calare i punti di attacco di Alto Avatar Garunix di cinquecento!» RE DEL FUOCO ALTO AVATAR GARUNIX Lv.✪✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2700 (→ 2200).
Nonostante avessi indebolito il Re del Fuoco, avevo deciso di prendere di mira i Fiore Arcano. La loro posseditrice, tuttavia, non voleva affatto starsene in disparte.
«Con l'effetto di Atronach, il tuo Xyz perde punti.» RE DEI DRAGHI - KHOYAMA IL DRAGO OSCURO R.✪✪✪✪ ATK/2300 (→ 800).
«Attivo l'effetto di Maeffek la Devastazione Oscura! Con esso, i miei draghi guadagnano attacco!» RE DEI DRAGHI - KUBAIPHO L'ARTIGLIO LACERANTE Lv.✪✪✪✪ ATK/600 (→ 1100), RE DEI DRAGHI - KHOYAMA IL DRAGO OSCURO R.✪✪✪✪ ATK/800 (→ 1300). Quindi, questi si lanciarono all'assalto. «Kubaipho, Khoyama, sferrate degli attacchi, e non abbiate la minima pietà!»
«Con Ahtari la Pianta Rigogliosa, Khoyama viene privato di dell'attacco.» RE DEI DRAGHI - KHOYAMA IL DRAGO OSCURO R.✪✪✪✪ ATK/1300. (→ 600).
I miei draghi erano troppo deboli. Non potevo abbattere nemmeno un singolo contendente, e non mi era concesso spingermi oltre.
«Va bene, ma Maeffek tiene Kubaipho in gioco, poiché lo protegge dagli effetti!» sospirai. «Termino il mio turno con una carta coperta... I poteri di Maeffek svaniscono.» RE DEI DRAGHI - KUBAIPHO L'ARTIGLIO LACERANTE Lv.✪✪✪✪ ATK/1100 (→600 ), RE DEI DRAGHI - KHOYAMA IL DRAGO OSCURO R.✪✪✪✪ ATK/600 (→ 800).
«Pesco.» disse il quindicenne, pacatamente. «Attivo: Giara della Dualità. Con questa carta, posso controllare le prime carte del mio deck, aggiungerne una alla mia mano e rimescolare il resto.» dunque, la sua scelta andò per Cerchio dei Re del Fuoco. Doveva avere in mente un qualche cosa.
«...» avendo passato il testimone, fui afflitta da un pensiero. Non ero indubbio di aver fatto tanto nel corso della mia giocata. O almeno era come credevo io.
«Utilizzo Cerchio dei Re del Fuoco, in questo modo distruggo Garunix per evocare dal cimitero Re del Fuoco Avatar Yaksha.» RE DEL FUOCO AVATAR YAKSHA Lv.✪✪✪✪ ATK/1800. «Yaksha, ora, attacca Kubaipho l'Artiglio Lacerante.»
Il re si lanciò alla carica, dando al mio Kubaipho una forte batosta, tale buttarlo giù con facilità, portando via anche dei preziosi Life Points. (ROSA e YURI LP 2600; VEVE e FRANCESCO LP 4000)
«Come ultima mossa, svelo la trappola: Alta Marea sull'Isola di Fuoco. Così facendo, posso sbarazzarmi di Ironkun delle Viscere delle Tenebre, che è nella tua Scala Pendulum.»
«Uh...?» dando un'occhiata, potetti vedere il mio Ironkun disintegrarsi man mano, finendo col sparire assieme alla scia che lo circondava. Zajcua, tutt'ora, era l'unico drago dalla parte del pendolo. «Si attiva l'effetto Pendulum di Re de Draghi - Zajcua la Tempesta Imponente! Quando un mostro Re dei Draghi è distrutto da un effetto avversario, posso evocarlo specialmente dalla Zona Pendulum!» RE DEI DRAGHI - ZAJCUA LA TEMPESTA IMPONENTE Lv.✪✪✪✪✪ ATK/1900.
La scala era andata per metà a pezzi. L'Evocazione Pendulum poteva essere indispensabile e ricrearne la scala da zero era una parola: ma avevo scelta, a questo punto?
«D'accordo. Ti passo la mano.» concluse lo sfidante, rivolgendosi di nuovo a Yuri.
Con discrezione mi voltai in direzione di quest'ultimo: pensavo a cosa aveva da dire a proposito della mia performance. Ero convinta che avrebbe reagito male o che fosse ugualmente rimasto deluso, dopotutto non mi era mai parso un tipo convincente.
Sospirò. «Bene, bene...» il suo sorriso non aveva fatto ritorno sul suo volto, ancorché la sua voce fosse calma. «Devo ammetterlo, sei brava...»
«Eh?» mi chiesi. Si era complimentato? Yuri? Con me?
«... ma devi fare ancora tanta strada, se vuoi sfidarmi a duello.»
Appunto: la questione mi puzzava sin dall'inizio. «Umph, non avevo mica bisogno della tua opinione, signor 'So Tutto Io'.» misi, allora, le braccia conserte.
Il ragazzo sorrise, questa volta. «Invece di perderti in chiacchiere, 'sta a guardare come si disputa una reale sfida. Poi, ne riparleremo.» la sua frase fu accompagnata da una risata sotto i baffi. Si leccò, in seguito, le labbra, come se il predatore si stesse preparando per accanirsi sulla preda. In casi come questi, mi domandavo con chi avessi realmente a che fare. «Pesco!»
«Sa proprio come farsi odiare...» dissi tra me e me, distaccando la vista dalla scena, non volendo assistere al suo turno. «Non m'importa un fico secco se vuole che lo veda!»
«Si attiva il potere di Garunix, che incenerisce tutti gli altri mostri schierati sul terreno, compreso Avatar Yaksha, ridando spazio a sé stesso.»RE DEL FUOCO ALTO AVATAR GARUNIX Lv.✪✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2700.
La luminosità e il calore del fuoco avevano attirato la mia attenzione, quasi come se fosse vero. Rimasi scioccata: avevo scordato di quell'effetto. Yuri non era preoccupato, eppure. «Attivo: Ali Supreme del Re dei Draghi!» contrattaccai. «Questa carta protegge Khoyama dalla distruzione!»
I due Re dei Draghi furono fatti a brandelli da delle ardenti fiamme generate dalla bestia alata. Persino Atronach ed Infiorescenza del Peccato, ma non Crescita Malvagia.
«Il mio Fiore Arcano non può essere scelto come bersaglio dagli effetti, e resta sul terreno.»
Fu un gioco di squadra, quello, ciononostante non al cento per cento. Yuri, ordunque, poté ritornare ad lui.
«Hmm... Attivo una magia: Esplosione Predatrice!» iniziò Yuri, servendosi della carta che aveva messo coperta nel suo ultimo turno. «Con questa, tutti i mostri controllati dai miei avversari vengono colpiti da un Segnalino Predatore!» delle minuscole creaturine dalle sembianze di Predapiante in miniatura strinsero in una morsa una parte del corpo dei duel monsters.
«Bla bla bla...» probabilmente Yuri si era accorto che non lo stavo osservando, ma non se ne fece un benché minimo problema e continuò a fare la sua mossa.
«Poi attivo Predapotatura, così riporto in gioco Predapianta Chimerafflesia!» PREDAPIANTA CHIMERAFFLESIA Lv.✪✪✪✪✪✪✪ ATK/2500. «E mi servo del suo effetto perché possa bandire Fiore Arcano - Crescita Malvagia!»
Non c'erano attualmente creature da sacrificare per annullare il potere di Chimerafflesia. Peraltro, la giovane aveva un altro asso nella manica.
«Attivo: Dalia Incantatrice.» la dalia si scoprì in soccorso a Crescita Malvagia. «Essa nega al tuo mostro di distruggere il mio, e ti infligge trecento punti di danno.»
Era come se Yuri se lo aspettasse, vista la sua faccia compiaciuta. «Come immaginavo.»
«...» l'oppositrice fu perplessa dal suo commento.
«Bandire è diverso da distruggere. Pertanto, non servirà.» la dalia fu disintegrata, tralasciando luccichii luminosi che accompagnarono la sparizione di Crescita Malvagia.
«Quindi, posso proseguire. Dato che anche Re del Fuoco Alto Avatar Garunix è colpito da un Segnalino Predatore, posso sacrificarlo per evocare Predapianta Drosopphyllum Idra!» PREDAPIANTA DROSOPHYLLUM IDRA Lv.✪✪✪✪✪ ATK/800.
«Mh?» sussurrò lo sfidante, sorpreso.
Yuri adocchiò i duellanti, pronto a ordinare alle sua coppia di Predapiante di attaccare senza la minima pietà. «E adesso... il passo finale.»
Il drosofillo, giuntomi nuovo, mi fece spostare gli occhi su di esso dalla vaga curiosità. E involontariamente, le mie iridi si erano gettate pure sul duello. Mi resi conto che Yuri stava avendo la meglio: per un secondo fui incantata a fissare il vuoto, ma tornai alla realtà e corrucciai le sopracciglia. «Pfui...»
«Battle Phase! Re dei Draghi - Khoyama il Drago Oscuro, Predapianta Drosphyllum Idra, e Predapianta Chimerafflesia attaccano direttamente!» gridò Yuri. Il mio Xyz fu il primo a venire all'offensiva, togliendo abbastanza Life Points oppositori. Yuri fu parecchio divertito dal combattimento che finora si stava svolgendo, e non si smentì per niente, perché il prossimo era Drosophyllum Idra. Infine, fu la volta del temibile mostro fusione, il quale, con un doppio colpo di liane, azzerò i Life Points dei ragazzi. (ROSA e YURI LP 2600; VEVE e FRANCESCO LP 0)

 

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