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[Snorlax97] Fanfiction: Pokémon Moon & Stars [Commenti (You don't say!)]


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Pokémon Moon and Stars

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Episodio 1: Sotto il cielo di Holariya!

Holariya è un'isola. Un'isola dalla forma un po' strana. Può vantare di tutto: paesaggi mozzafiato, economia fiorente e città  ricche di arte e storia, una storia antica e misteriosa che nessuno sembra voler narrare. Ogni singolo luogo di quest'isola è ricco di una strana aura che lo distingue da ogni altro. Solo un uomo conosceva la verità , ed è quest'uomo che una misteriosa organizzazione criminale cerca di far rivivere. Come? Con una forza magica presente sul monte più alto di Holariya che solo un potere gigantesco può far attivare... Il potere dei Cinque, come le leggende del luogo lo chiamano.

Dalle pianure dell'ovest, alle coste frastagliate del golfo del sud, ai monti innevati e imponenti della Penisola Nordica, alle alture dell'est la magia si sta risvegliando...

La nostra storia inizia da un momento che ogni ragazzo della regione, a quindici anni, è costretto ad affrontare: la partenza come allenatore di Pokémon. Il nostro protagonista è, appunto, un ragazzo di quindici anni di nome Vinnie che vive nella Provincia di Auron, il maggior centro dell'est di Holariya. La sua storia si avvicinerà  sempre di più alla leggenda, fino a scoprire un'inquietante verità .

La nostra storia parte da Auron Vecchia, un borgo di casette in pietra arroccato su un colle scosceso. Quella mattina Auron era, come al solito, d'inverno, innevata. La nostra storia parte da una villetta in pietra poco lontana dal paesino.

“Posso entrare?”

“Certo”

Una donna sulla quarantina entra dalla porta sorridendo. Vinnie è steso sul letto, lo zaino è già  pronto dalla sera prima.

“Ehm… è ora che tu vada…”

“Di gi�”

“Si…”

La donna esce dalla stanza lasciando Vinnie da solo. Il suo grande viaggio sta per iniziare. La sua avventura nel mondo dei Pokémon…

Vinnie è elettrizzato, si sente vivo, felice.

“Allora… Il jeans nero… Ah! La maglia… Si… Si, questa grigia! Uff, le scarpe??? Che stanchezza!!!”

Il ragazzo si stende sul letto, guardando Auron Vecchia assopita sotto la coltre di neve. Il suo paese… Il borgo che diede inizio alla storia della sua regione non gli era mai sembrato così calmo… Un Taillow si posa sulla finestra, per poi volare via…

“Scommetto che quel poveretto non ha mai visto la neve!” pensa Vinnie.

“Non voglio partire… Lasciare tutto… Holariya è una terra insidiosa…” Dopo quindici anni d’attesa non voleva più partire. Ma doveva. Come tutti i suoi coetanei.

Lentamente il ragazzo si veste e scende a fare colazione sul suo tavolo di mogano, forse per l’ultima volta a casa sua.

La bici era poggiata sul muretto di pietre bianche, Vinnie la prende e parte.

La bici si muove, ma sembra arrancare sul suolo innevato. Dal precipizio verso la grande città  di Auron, Vinnie riesce ancora a vedere le decorazioni e il grande albero illuminato che per quindici anni avevano reso il suo Natale così speciale.

Dopo alcuni chilometri, il ragazzo entra nella grande Foresta Aurea, particolare perchè d’autunno si colora d’oro rendendo tutto stranamente magico, ma nella stagione fredda diventa cupo e misterioso. Il ragazzo procede lentamente, a volte si gira, spaventato da qualche rumore. Alcuni occhi enormi e brillanti si intravedono tra gli alberi: sono gli Hoothoot.

“Ecco. Ci siamo” Pensa Vinnie. è arrivato il momento. Il bivio.

Da una parte la costa, esotica e calma, un mondo sconosciuto dove la Professoressa Ranja Elnath sta aspettando il ragazzo per dargli il suo primo Pokémon; dall’altra la caotica e affollata Auron, la sua magnifica città .

Vinnie sceglie la costa. La sua nuova vita ha inizio.

La strada per Palmizia è breve e tutta in discesa, dall’alto si riesce a vedere il mare e l’ombra dell’isola montuosa di Jepria, la Lega Pokémon.

Palmizia è un piccolo paese diviso tra parte antica, circondata da mura che lasciano intravedere altissime palme e la parte nuova con le caratteristiche casette bianche, chiamate dagli abitanti del posto Panchìe, infine il grande porto, tra i più importanti di Holariya.

Vinnie varca le mura della città  antica, trovandosi subito in un mondo estraneo al suo. Le case sono tutte colorate e hanno grandi giardini intorno. Tutto è all’ombra delle maestose palme giganti dove vivono Pokémon uccello e pochi Mankey, una specie tanto rara in Holariya che nemmeno si trova nel Pokédex! Vinnie si dirige verso una grande casa bianca. Il laboratorio.

“Permesso? C’è nessuno?” Dice Vinnie entrando

“Si, avanti” risponde una voce di uomo dall’interno.

Vinnie entra e trova un ragazzo più grande di lui di qualche anno.

“Cerco la professoressa Ranja…”

“La cerco anche io s’è per questo” risponde il giovane ricercatore “Sembra ci sia stato un problema con gli starter da consegnare a un ragazzo… Che credo sia tu… Ehm… Scusa, sono un po’ imbarazzato adesso…”

“Ma quindi… Oh, no! E adesso dov’è?”

“Credo sia al porto… I Pokémon della federazione non sono arrivati, quindi credo sia andata a chiedere spiegazioni, ma è lì da tre ore e nessuno l’ha vista! Sono veramente preoccupato, la professoressa è una donna forte, ma ha il difetto di lasciarsi trasportare troppo dall'emozione e... Non vorrei stesse facendo qualcosa di cui potrebbe pentirsi...”

“Scusa, ma non vedo dove sia il problema… Potremmo semplicemente andare a cercarla...” propone Vinnie.

“E lasciare il laboratorio? Non posso, questo è il mio lavoro, poi i Pokémon della Federazione potrebbero arrivare a momenti e... Senti, vai tu, piuttosto…”

"Da solo? Ma non ho nemmeno idea di come sia questa fantomatica professoressa!" risponde il ragazzo adirato.

"Senti bene, vuoi partire o no?"

"Si, ma..."

"Si e basta, dai il tuo contributo, aiutarsi a vicenda è la prima regola per un buon allenatore!"

Così Vinnie, sebbene irritato, parte alla ricerca della professoressa scomparsa. Cerca per tutta Palmizia, attraversa le sue stradine tortuose dalle caase bianchissime e accecanti, raggiunge il rinomato lungomare su cui si affacciano le ville dei miliardari della zona fino ad arrivare all'enorme porto, ma niente... La professoressa sembra svanita nel nulla.

Sfinito e ormai disinteressato, il ragazzo torna al laboratorio dove ad attenderlo c'è l'aiutante ricercatore della professoressa.

“Non la trovo!” esclama Vinnie.

“Anch'io mi sono dato da fare, ho telefonato a tutti quelli che conosco, ma nessuno sembra averla vista!” risponde preoccupato il ricercatore.

“E adesso cosa si fa?”

“Adesso… Guarda, è contro le regole, ma è necessario... Ti regalo una Pokéball, così catturi il tuo primo Pokémon da te ed è fatta, ma ti avverto: sarà  difficile senza l'aiuto di un altro Pokémon… Questo è quanto...” risponde il giovane avvicinandosi a uno scaffale.

“E io dovrei andarmene? Come puoi chiedermi di far questo! Questa è la mia vita, è il mio momento e dovrei lasciare tutto così? Con un ”Tieni una Pokéball, ma non avere grandi aspettative perché potresti non catturare nulla"? Ti sembra normale?" esclama infuriato Vinnie. Adesso la questione è diventata personale: deve ritrovare Ranja a tutti i costi!

“Potresti aver ragione… Facciamo tre Pokéball, ok? Così hai più possibilità  di catturare un Pokémon e dopo fare quello che vuoi!”

“Mi stai prendendo in giro? Io non accetto...”

“Verrò con te!” all'improvviso esclama il ricercatore “Ah, vero... Dimenticavo... Piacere, mi chiamo Dustin, ho diciannove anni!”.

“Ehm... Ok..." risponde Vinnie stupito dal cambiamento di umore improvviso di Dustin. "Piacere mio... Credo... Sono Vinnie!”

“Andiamo?”

"Ehm... Ok, andiamo..."

I due ragazzi, lasciato il laboratorio, si incamminano nella notte Holarijana, senza vedere i due grandi occhioni neri che li scrutano.

“Vee…” sussurra Eevee all’ombra di un cespuglio.

Episodio 2: Eevee, il Pokémon del destino!

Eevee esce fuori dal cespuglio dove era nascosta e segue i due ragazzi, senza sapere perché… Forse per la scomparsa di sua madre durante la mareggiata del mese prima… Lo ricordava fin troppo bene, quel giorno... Le onde sbattevano violentemente contro la scogliera dove Eevee viveva con sua madre Vaporeon. Cosa non farebbe una madre per un figlio? Eevee si era salvata grazie a lei, che l’aveva portata fuori giusto prima che... Che un’onda troppo forte trascinasse via tutte e due. Eevee era salva... Sua madre no... Da quel momento si era sentita terribilmente sola e vuota…

Vinnie e Dustin proseguono la loro escursione alla ricerca di Ranja Elnath, scomparsa il giorno prima. Le tenebre della notte circondavano i due ragazzi che, muniti di una lampada, arrancavano sul suolo bagnato dal nevischio. Infreddoliti dal forte vento che gli sparava contro come lame le ultime foglie dell’autunno, i due erano sul punto di rinunciare. Erano ancora vicini a Palmizia eppure vagavano da ore, ormai stanchi e soli.

“Ecco, lì!” Esclama Dustin all’improvviso “Fermiamoci!”

“Che c’è Dustin? Qualcosa non va? Vedi qualcuno?”

“No, no… Magari... Solo che... penso sia il momento di insegnarti a catturare un Pokémon...”

Eevee si ritrae e fa per scappare.

“Non mi sembra il momento, Dustin...”

“No, dai, è anche giusto fare una pausa, ne abbiamo bisogno tutti e due...”

“Quale Pokémon vedi?”

“Guarda quell’albero… Ecco, vedi? C’è un Pineco!”

Eevee si rilassa. Non l’avevano scoperta.

“Che vuoi fare? Catturarlo?” ironizza Vinnie “Ma se nemmeno riesco a vederlo!”

“Allora tieni la lampada, così puoi vedere come si fa, mi sembra chiaro! Ci penserò io a rischiarare la situazione, tu stai zitto e fai meno il pessimista.” risponde seccato il giovane ricercatore ponendo fine alla conversazione.

Dustin procede a passi felpati ma decisi. Si ferma. Guarda l’albero e…

“Vai, Magnemite!”

“Magne” esclama Magnemite con la sua voce ferrosa.

“Illuminaci con il tuo Flash!” esclama Dustin.

La luce si disperde nella notte, ma riesce ad illuminare quel che basta per far vedere a Vinnie il Pineco nascosto.

“Tuonoshock!”

Questa volta luce invade la radura e il fulmine si schianta su Pineco.

Eevee è terrorizzata, il fulmine le ricorda tanto la tempesta dove è sparita sua madre. Anche Vinnie è impressionato, non credeva che quel piccolo Magnemite fosse così forte.

Pineco cade dall’albero, ma a metà  caduta attacca con Rapigiro e si abbatte come una furia sui ragazzi con un rumore assordante. Come se non bastasse, magnemite inizia a brillare e la zona si riempie di cariche elettriche.

A Eevee sembra di rivedere la tromba d’aria di quella seta di Novembre e scoppia a piangere. Vinnie è confuso dalle luci, dal rumore e dal forte vento cade all’indietro spostato dal vento, spaventato, e all’improvviso tutto diventa buio.

“Vee… Vee!” Eevee ha visto il ragazzo cadere ed è rimasta accanto a lui tutta la notte. L’altro ragazzo era andato avanti, attratto da alcune voci, senza badare alla scomparsa dell’amico. Eevee er perplessa: come poteva essere questo possibile? Dopo aver catturato il Pineco aveva gridato il nome di una certa “Ranja” e aveva lasciato il ragazzo da solo, credendo fosse dietro di lui.

“EEVEEE” grida il piccolo Pokémon.

Vinnie sembra svegliarsi. La luce è soffusa, è l’alba. Qualche raggio di sole tiepido si poggia sui suoi occhi e permette loro di aprirsi, Si rialza in fretta e in furia e cerca di capire dove sia. Non c’è nessuno. Non c’è Dustin. Solo... Un piccolo Pokémon, un Eevee.

Vinnie è arrabbiato: come ha potuto Dustin lasciarlo da solo?

“Magari parlassi la mia lingua… A quel punto mi spiegheresti molte cose…”. Vinnie si rivolge a Eevee con un amaro sorriso.

“Vee…” risponde il Pokémon volpino mortificato.

“Sai almeno dirmi che fine ha fatto il mio amico? Verso quale direzione è andato?”

“Vee!” risponde Eevee e gli mostra a strada verso il bosco dorato.

“Grazie! Sei fantastico!”

“Vee!!!” strilla Eevee mortificata.

“Ops… Sei una femmina, giusto? Scusa…” Vinnie inizia a camminare, ma sente gli occhi del Pokémon su di sé “Allora... Che ne dici di venire con me?”

“Vee!!” Eevee è eccitata, vuole ricominciare ad essere felice.

“Su, seguimi! La strada è lunga!” sorride.

Vinnie recupera la sua bici e fa accomodare Eevee nel cestino. La coppia parte e affronta la lunga salita verso il bivio che un giorno prima aveva dato vita alla storia.

Il cielo è coperto e preannuncia neve, ma Vinnie ed Eevee si avventurano nella foresta. Gli alberi, a quell’altezza, sono ormai spogli, ma ricoperti completamente da neve e ghiaccio.

“Sembra quasi di essere nella penisola del nord” pensa Vinnie tremando di freddo.

Anche Eevee trema di freddo, è ancora abituata al clima di Palmizia dove viveva.

“Non è incredibile come cambi tutto in pochi chilometri Eevee?” inizia a dire Vinnie “Pensa… Una salita e poi subito il freddo… Questa è Holariya, nel bene e nel male... Ehi, aspetta!”

Nel candore della neve il ragazzo scorge una figura umana e cerca di raggiungerla. La bici è ormai fuori uso, è rimasta al bivio, quindi ci mette un po’ ad arrivare, ma appena riesce a distinguere la figura non riesce a contenere la delusione.

“Un Roserade! Solo un Roserade! Io sto impazzendo... Sto... Impazzendo...”

Eevee, intanto, si avvicina al Pokémon e nota che sotto la rosa azzurra è nascosto un piccolo Budew quasi congelato. In Roserade Eevee ritrova gli occhi di sua madre.

“Vee! VEE!” il Pokémon volpino inizia a chiamare a gran voce Vinnie.

Il ragazzo si rende conto del pericolo e decide di aiutare Roserade a salvare il suo piccolo, ma sembra inutile. Non ne ha le capacità . Solo, nella neve e senza nessun aiuto Vinnie si sente perso…

Vinnie accompagna i due Pokémon per il bosco, cercando di riscaldare tra le sue braccia il piccolo Budew. Così, il ragazzo torna a vagare per il nulla, solo, accompagnato da tre Pokémon sconosciuti fino a poco tempo prima. Vinnie non avrebbe mai pensato di ritrovarsi in quel modo. Si era forse pentito di partire?

Basta una sola mezz’ora e Roserade ritrova la strada di casa: una piccola grotta in terra dove passare l’inverno, ma Budew è in pericolo: ha preso troppo freddo... Sta morendo.

“Qualcuno mi aiuti! Io non lo posso salvare! Qualcuno... Qualcuno mi aiuti... Qualcuno...” urla Vinnie al colmo della disperazione tra le lacrime.

“Niente paura! Ci sono qua io!” esclama una preoccupata voce femminile dalla boscaglia “E io che pensavo di aver avvistato uno Snorlax... Che sta succedendo qui?” chiede la ragazza appena uscita da un piccolo passaggio nella foresta.

“Chiko!” le fa eco un Chikorita.

Episodio 3: Caos bianco nella foresta d'oro! Una nuova compagna di viaggio!

Era giovane, sui quindici anni. A Vinnie sembrava di averla vista andando a Palmizia mentre girovagava con il suo Pokémon. Aveva i capelli chiari, di un giallo quasi bianco, i grandi occhi verdi le conferivano un’aria da bambina un po’ cresciuta, anche per l’aria vagamente altezzosa.

“Chi sei?” chiede curioso Vinnie.

“Mi chiamo Emily” risponde la ragazza senza il minimo accenno di un sorriso “Ma non è questo il punto. Muoviti, renditi utile” lo aggredisce la ragazza.

“Che caratt... Ehm... Si… Cosa posso fare?”

“Vai a cercare qualcosa con cui accendere un fuoco, intanto io curo il piccolo con il mio Chikorita!”

“Si, ma…”

“Muoviti!” risponde Emily irritata.

“Ok…” Vinnie è ancora scosso, ma decide di “rendersi utile”, come aveva detto la ragazza... Come se lui non lo avesse fatto già  prima, pensava con amarezza. Vinnie inizia a correre per il bosco, ma nulla. Tutto è innevato, fradicio, bianco da far venire il mal di testa. La neve gli è sempre sembrata amica dell’uomo, ma si sbagliava: era una nemica terribile. Il freddo sembrava non curarsi più del giaccone pesante del ragazzo e lo pungeva come tanti spilli.

Passa un’ora, ancora nulla. Nemmeno l’ombra di una strada. Vinnie è in pensiero per il piccoletto e per Eevee, lasciato con la ragazza appena conosciuta.

Nonostante le affannose ricerche il giovane non riesce a trovare nulla. La decisione di tornare indietro è dura, anche perché Vinnie non ha la minima idea di cosa sia “indietro” in quell’inferno di neve.

Al suo ritorno vede Emily, dall’aria sorprendentemente dolce, con in braccio il piccolo Budew.

“Che succede?” esclama preoccupato.

“Nulla” risponde emily assumendo di nuovo la sua aria da “dura” “Sembra sia salvo… Non hai trovato nulla, vero?”

“No…” risponde il ragazzo mortificato.

“Immaginavo… Siediti qui…”

Vinnie si siede sulla roccia innevata con la misteriosa ragazza accanto.

“Chi sei?” le chiede.

“Come ho già  detto prima, a meno che tu soffra di amnesie, sono Emily, vengo da Praria.”

“Praria… Ne ho sentito parlare… Non è quel paese dove tutti vivono nelle fattorie?”

“Si, esattamente” taglia corto Emily.

“Bene… Io sono Vinnie, vengo da Auron…”

“Mmmh… Auron… Quale?”

“Auron vecchia”

“Bel posto! Ci sono stata in gita con la Scuola Allenatori a otto anni!”

“Come hai salvato Budew?”

“Aromaterapia… Il mio Chikorita è il figlio del Meganium di mia madre. Come hai già  detto tu siamo campagnoli...” risponde acida Emily.

“Ma guarda che non volevo dire quello… Non pensare male!” si giustifica Vinnie.

“Certo, ero ironica...” risponde Emily “Ora muoviti però, portiamo Budew a un centro Pokémon… Cercheremo di orientarci insieme, voi maschi siete incapaci, naturalmente.”

“Ma senti questa! Con la neve? Non credo che il vostro istinto sia perfetto… E poi come farai a portare Budew senza farlo congelare di nuovo...”

“Certo che sei proprio scemo, ma proprio scemo scemo!” lo interrompe Emily “Con la Pokéball! Sarà  il mio secondo Pokémon catturato”

Vinnie si innervosisce “E Roserade allora? E’ suo figlio questo piccoletto, non puoi toglierlo a sua madre!”

“Una madre... Una madre capisce tutto, Vinnie… Anche le cose più brutte… Lei sa perfettamente cosa è meglio per il suo piccolo, vero, amica mia?”

“Rose…” risponde triste Roserade.

“Un giorno tornerà  da te sano e forte…” risponde commossa Emily prendendo la Pokèball.

Eevee guarda la cattura, durante tutto l’accaduto si era tenuta in disparte. Una madre come Roserade… Lei l’aveva… Eevee inizia a pensare... Che sia meglio...?

Eevee si avvicina a Vinniee, di nascosto, gli ruba la Pokéball. Bastano pochi istanti e… Puf! Catturato!

Nessuno se ne accorge all’inizio, ma poco dopo Vinnie sente uno strano calore accanto alla sua gamba, all’altezza del polpaccio. Il ragazzo si gira e sorride. Ha il suo Primo Pokémon: Eevee.

Vinnie lo fa uscire dalla Pokéball, con un nodo alla gola e le chiede: “Sei sicura? Vorresti venire con me?”

“Vee…” risponde Eevee eccitata. Si, vuole seguirlo!

“Ehi, che cavolo di fortuna!” esclama Emily accanto a lui “Così è troppo semplice!”

“Tu non parlare proprio, hai avuto Chikorita in eredità  e Budew in affido, dai!”

“Potresti aver ragione” risponde Emily.

I due ragazzi scoppiano a ridere.

Da poco lontano un Torchic ammira la scena.

“Allora Vinnie” esclama Emily girandosi verso di lui “Che carriera Pokémon vuoi iniziare?”

“Scusa?” Vinnie non capisce, lui allena Pokèmon, che deve diventare? Un dottore?

“Intendo dire: allenatore, coordinatore, allevatore, stilista, atleta… Io diventerò un’allenatrice, batterò tutte le palestre! Il mio sogno è diventare una Superquattro! Allenerò Pokémon di tipo erba, come quelli con cui sono cresciuta!”

“Io…” a Vinnie tornano in mente alcune trasmissioni di quando era bambino, di quando voleva entrare su un palco con un fortissimo Flygon e battere tutti con la bellezza delle mosse… Vinnie… Vinnie voleva essere coordinatore! Era quello il suo destino, lo sapeva. Diventare un Coordinatore Capo come “Vera la principessa di Hoenn” o il “Magnifico Drew” o “Lucinda di Sinnoh” o “Nando il Cantore” …

“Io sarò un coordinatore!” esclama all’improvviso “Io e Eevee batteremo le gare e conquisteremo tutti i fiocchi!”

“Bene, bravo, questo è lo spirito giusto!” risponde Emily.

La ragazza non vorrebbe ammetterlo, ma il ragazzo non è male, potrebbe anche essere un buon compagno di viaggi. Dal canto suo anche Vinnie ne è convinto. Basta uno sguardo ed è fatta.

- Ehi, ehi! Calmi! Non sto facendo nascere una storia d’amore della serie “Gossip Pokémon”, è solo l’iniio di una grande amicizia, quindi calmate i vostri cervelli ormai pieni di scene melense e romantiche e torniamo ad una storia di amicizia.-

“Andiamo, insieme diventeremo fortissimi” sorride Emily.

Torchic ha gli occhi puntati su Vinnie, già  si vede su un palco da gara a sparare lanciafiamme a forma di fiore o vampate che sembrano un vulcani… Si, avrebbe messo alla prova quel coordinatore, sarebbe stato la sua prima vera sfida... E il suo primo Pokémon catturato! Ma prima un po’ di caos... Per Torchic è d’obbligo!

Torchic si avvicina lentamente e poi, con un Lanciafiamme scioglie tutta la neve intorno a Vinnie. La sfida ha inizio!

Episodio 4: Caos bianco nella foresta d'oro! Spegni questo Torchic!!

“Ma che cav…”

Vinnie non riesce nemmeno a finire la frase che una fiammata scioglie tutta la neve intorno a lui, annerendo il terreno e facendo scappare Roserade via, spaventata.

“Magari fosse venuto prima!” ironizza Emily.

“Non è questo il momento!”

“Ok, ok, scusa!”

“TORCH!” Esclama Torchic con aria di sfida. Il Pokémon pulcino lancia un Braciere appena ai piedi di Vinnie.

“E va bene, vediamo chi è il più forte!” esclama Vinnie, ricambando la sfida.

Torchic attacca ancora una volta con Lanciafiamme, senza lasciare a Vinnie il tempo di prendere la Pokéball di Eevee. I due ragazzi cadono all’indietro.

“Cavolo! Che potenza! Questo lo voglio proprio catturare!!!” esclama Emily mandando in campo il suo Chikorita.

“Ma... Non è d’erba!” risponde Vinnie perplesso.

“Sono... Sono solo dettagli” cerca di giustificarsi Emily “Ora! Vai, Kori! Usa le tue liane!”

Chikorita usa Frustata, ma viene bloccata da un forte Braciere.

“Adesso vai! Sonnifero!”

Il sonnifero viene letteralmente annientato dal Lanciafiamme di Torchic, che si abbatte sul Pokémon d’erba e facendolo sbattere ad un albero dietro i due ragazzi.

Chikorita è già  esausta.

“NO! Kori!!!”

Eccitato, il Pokémon pulcino lancia un Braciere a Vinnie, che viene quasi colpito.

“Qui si sta degenerando!” esclama.

“Vuoi la guerra? L’avrai!” urla Emily mandando in campo il suo nuovo acquisto Budew.

“Ma Emily! Budew non è ancora pronto!” urla Vinnie sconvolto.

“Docciascudo!” ordina la ragazza senza sentire le parole dell’amico.

Torchic viene finalmente colpito. L’acqua lo ha stordito, ma prova lo stesso a lanciare un Braciere, che non va a segno.

“Ti ho in pugno!” esclama vittoriosa la ragazza.

Torchic, però, non vuole viaggiare con Emily, quindi in preda al panico inizia a lanciare lanciafiamme dappertutto, sciogliendo la neve e bruciando alcuni alberi.

“Emily, sta per causare un incendio!!! Usa docciascudo!” urla Vinnie in preda al panico.

Budew, però, è stato colpito dalle fiammate ed è esausto… I ragazzi sono nel panico, restano solo Eevee e Roserade, ma quest’ultimo sembra preoccuparsi per il suo piccolo.

Vinnie decide, allora, di prendere l’iniziativa e bloccare Torchic e il suo inferno di fiamme.

Eevee esce dalla Pokéball.

“Che mosse saprà  usare???”

“Ehm… Eevee… Vai!”

“Vee!!!”. Il Pokémon volpino sparisce sotto terra, per poi riapparire all’improvviso sotto le zampe di Torchic.

“Conosce fossa!”

“Bravo Eevee, ora... Colpiscilo e fallo stancare!” ordina Vinnie.

Sorprendentemente Eevee usa Attrazione e conquista il cuore di Torchic, che si ferma, innamorato.

Vinnie è a bocca aperta, ma resta completamente shoccato appena Eevee inizia a brillare.

“Si sta evolvendo??? Ma come è possibile?” esclama scandalizzato Vinnie.

“No, sta usando Metronomo, ma… La cosa è davvero strana, normalmente non lo dovrebbe conoscere!” risponde Emily altrettanto perplessa.

“Incredibile…”

Il lanciafiamme di Torchic si scontra con un potentissimo getto d’acqua provocato da Metronomo.

Torchic è esausto. Con lo stesso getto d’acqua Eevee riesce a placare le fiammate. L’incendio è spento. Sembra il momento perfetto per…

“Pokéball, vai!”

Passano pochi secondi e la luce si spegne.

“L’ho catturato!” esclama Vinnie.

“Wow… Sono senza parole… Due Pokémon catturati in meno di un quarto d’ora!” commenta Emily.

I due si rimettono in viaggio verso il Centro Pokémon di Auron vecchio, decisi ad arrivare al picco del successo. Dopo una mezz’ora Vinnie ritrova la sua bicicletta. Dopo un po’ anche Emily ritrova la sua: l’aveva lasciata sul bordo della strada dopo aver sentito le urla di Vinnie.

In un laboratorio di Auron Dustin ha ritrovato la professoressa Ranja, ma non riesce a farsi pace per aver lasciato Vinnie indietro.

“Senza Pokémon, senza guida, solo nella bufera…” Dustin parla con la professoressa “Se avesse avuto un Pokémon…”

“Non ti preoccupare, lo avrà  trovato” lo rassicura la professoressa.

“Magari avesse avuto uno tra quei tre…” piagnucola indicando le Pokèball di Treecko, Charmender e Piplup.

“Vedi che…”

DRIN! DRIN!

Il Pokébook di Dustin riceve una chiamata da un Pokémon Center.

“Pronto?”

“DUSTIN! LO SAI CHE SEI UNO S...”

“Vinnie??? Dove sei???” esclama felice il ricercatore senza far finire la frase all’amico.

Episodio 5: Grotta di Auron!! Una rivale per Emily!!!

Vinnie, Emily e Dustin si sono ritrovati e hanno deciso di viaggiare insieme.

La prima meta è Saiton, dove Emily sfiderà  il primo capopalestra. Per raggiungere Saiton, però, i ragazzi devono superare una grotta lunga e piena di Pokémon che spaventa molti allenatori: la grotta dell’Alba!

“Prima di procedere alla visita delle grotte, ci sembra giusto raccontarvi la storia di questo luogo:

Si narra che un tempo questa grotta fosse abitata da dei Pokémon leggendari di tipo psico chiamati “Dawtel”. Il loro potere era enorme, distruttivo, incredibile. Dall’indole pacifica, dominarono sui Pokémon della bassa Holariya per millenni, aiutando chiunque fosse in difficoltà . I Dawtel erano un esempio per i loro sudditi: erano capaci, per loro, persino di spostare le montagne... E lo fecero... Uno sciagurato pomeriggio, alle luci del tramonto, i Dawtel si scontrarono involontariamente, nel loro cammino verso la conquista di Holariya, contro un popolo altrettanto pacifico di Pokémon di tipo buio, i “Sursel”. Questi, governatori dell’alta Holariya, anch’essi un modello pacifico, non avevano alcuna intenzione di far nascere un conflitto. Le due tribù, però, erano cadute in una trappola: la loro devastante potenza li avrebbe annientati, i loro domini sarebbero stati distrutti, come loro del resto. Questo gli “Humel” lo sapevano bene. Delle tre tribù di Holariya, gli Humel erano i meno pacifici: possedevano le lande e i monti dell’est, ma la contrario degli altri due popoli il loro era un dominio molto duro. Il loro potere di possedere i corpi permise loro di infiltrarsi nei Dawtel e nei Sursel, e fu guerra. Le due tribù si annientarono, favorendo la conquista del territorio da parte degli Humel.

Con l’arrivo dell’uomo, sbarcato a Leeh, una città  dell’ovest, anche gli Humel si estinsero. Nessuno sa perché o come, ma fu così.

Si dice che siano rimasti tre esemplari di queste antiche specie, Pokémon nascosti che aspettano solo di essere risvegliati dal suono celestiale dell’“Ocarina dell’Anima Perduta”, un enorme e stranissimo strumento nato dall’unione delle tre “Ocarine degli avi”, nascoste nella regione. Si dice che l’ocarina dei Dawtel si trovi nelle profondità  del monte Alsos, ovvero nelle grotte dell’Alba, proprio dove vi trovate in questo momento.

Fin ora gli studiosi hanno recuperato una parte del testo della “Canzone dei Tre Avi”, ovvero la prima strofa delle tre che la compongono: quella riguardante i dominatori del sud.

Suona, suona la storia dell’Alba

Da notte a giorno lei ti porterà 

Suona, suona la vita dei Dawtel

Perché solo uno si risveglierà â€¦

ALBA DI DAWTEL!

Ancora le ricerche sono in alto mare, ma si spera che un giorno quei magnifici Pokémon rinascano…”

“Cavolo, che storia, Dustin!” esclama Vinnie “Mi ha fatto venire la pelle d’oca!”

“Ma, Dustin… Questa storia è falsa, vero?” chiede Emily curiosa, aveva ascoltato un racconto del genere anche quand’era piccola, dalla nonna.

“Non saprei… Il punto è che le testimonianze ci sono, ma il resto…” risponde Dustin.

“Spero sia vera!” esclama Emily eccitata “Mi piacerebbe moltissimo vedere un Dawtel!”. Un Dawtel. Emily lo immaginava come un enorme Pokémon giallo e rosa, tranquillo e mansueto, dalle sembianze di un drago, ma con le ali piumate.

Vinnie stava pensando alla stessa cosa: nella sua mente immaginava un Pokémon di medie dimensioni, dal corpo giallo e rosso e le sembianze femminili. In qualche modo pensava fosse simile ad un Gardevoir.

“Oh, guardate! Siamo arrivati al Pokémon Center” dice Vinnie indicando uno spiazzo all’aperto.

Vedere la luce dopo tutto quel buio è fantastico. Le grotte sono illuminate con dei lumini bianchi, ma l’atmosfera era tetra. Lo spiazzo centrale, invece, era davvero speciale. Il centro, situato all’estremità  destra della radura, era in parte costruito nella roccia. Al centro, illuminata dal foro nella montagna, si trovava una fontana di alabastro con l’immagine di un uomo ai ragazzi sconosciuto. La zona era piena di prati fioriti e zone per lottare con i Pokémon. Alcune casette erano aggrappate alla roccia bianca e vi si accedeva con delle scale: erano gli alloggi per gli allenatori di passaggio.

“Che bello!” Emily corre verso un prato fiorito “Sembra quasi primavera!”

“Normale” risponde Dustin “Qui è stato creato un microclima primaverile tramite l’uso di un filtro solare unico al mondo che copre la zona. Fai uscire fuori il tuo Budew!”

“Certo! Questi fiori gli piaceranno” esulta Emily lasciando cadere la Pokéball del suo piccolo amico.

“Io faccio uscire Eevee e...Torchic... No, Torchic no… Li incendierebbe come minimo” dice Vinnie prendendo la Pokéball, sorridente anche lui.

“Come ti capisco, sapessi il mio Charmander!” esclama una voce femminile da dietro.

I ragazzi si girano e vedono una ragazzina magra con occhi azzurri e capelli neri a caschetto che li guarda sorridendo.

“Ciao, chi sei?” chiede Emily. Vinnie nota un curioso particolare: l’amica ha assunto di nuovo il comportamento scontroso del loro primo incontro.

“Il mio nome è Lada, sono un’allenatrice” risponde la ragazza con una voce nasale.

“Oh, piacere...” esclama Emily squadrando la nuova arrivata “Io sono Emily e loro Vinnie e Dustin! Viaggiamo insieme.”

“Oh, anche tu viaggi con qualcuno? Io viaggio con due amici, ma loro sono rimasti indietro, vogliono trovare l’Ocarina dell’Anima Perduta… Come se esistesse…”. Lada alza gli occhi al cielo, evidentemente stufa. “Chissa da quanto la stanno cercando” pensa Vinnie.

“Beh… Quindi sei un’allenatrice” si intromette Dustin, per poi rivolgersi ad Emily “Potreste sfidarvi, sarebbe una occasione di crescita!”.

“Potrei… Infatti mi ero avvicinata per questo” risponde Lada arrossendo.

“Io ci sto!” esclama Emily con aria di sfida “Ditemi dove, come e quando!”.

“Per me va bene adesso!” risponde Lada punta sul vivo dal tono scontroso dell’altra allenatrice.

“Ci sto!” risponde Emily. Le due si avviano correndo ad uno dei campi di battaglia.

“Allora, ragazze, non precipitatevi! Ci vogliono regole!” le ferma, urlando, Dustin “Vinnie, potresti darci un idea per le regole della lotta?”

“Io? Ok!” esclama Vinnie “Potreste lottare facendo combattere i Pokémon uno contro uno… Ah! Sarebbe bello e anche buono per i Pokémon far lottare quelli che avete catturato per ultimi!”

“Si, mi sembra una fantastica idea!”

“Allora tutti al campo” urla Lada correndo in direzione del Centro Pokémon.

I ragazzi arrivano al campo di battalia, uno spazio in terra. Le due ragazze si posizionano sulle zone predisposte.

“Bene Lada!” esclama Emily “Manda in campo il tuo Pokémon!”

“Certo! Vai, Pachu!”.

Dalla Pokèball di Lada esce fuori un piccolo Pachirisu.

“Ok! Budew! Scelgo te!”

La lotta ha inizio!

“Budew, Assorbimento!!!” inizia Emily.

L’attacco va a segno, ma Pachirisu non ne risente più di tanto.

Pachirisu usa Attacco rapido, ma Budew, con protezione, evita la mossa. Budew usa azione, ma Pachirisu schiva l’attacco e usa Scintilla, colpendo Budew. Con un altro attacco rapido, Pachirisu riesce a colpire Budew, ma il piccolo Pokémon d’erba, stremato, usa Sintesi e, in parte, si rigenera.

“Ora basta! Ti distruggerò una volta per tutte! Pachirisu! Raggioscossa!” esclama Lada.

“Budew, Protezione!” risponde Emily.

Il Raggioscossa, però, riesce a penetrare l’ormai fragile barriera di Budew, che cade e sembra senza speranze.

“Ti ho in pugno, cara!” strilla la rivale.

“BUDEW!” Emily si sente persa, non ha più la forza di continuare, ma all’improvviso…

Un luce avvolge tutto! Budew adora Emily, è felice con lei e vederla distrutta lo fa sentire male. Si! Per lui è arrivato il momento di evolversi! Si sente crescere, sta diventando grande, si sente finalmente una Roselia, non un bocciolo in attesa di fiorire.

Sente fluire una forza incredibile, sente i suoi sensi annullarsi per lasciare il suo corpo in balia di una nuova mossa…

Roselia usa Extrasenso, lo aveva visto fare anche a suo padre Shiftry, dal suo corpo si libera il potente raggio che mette Pachirisu al suo pari.

Emily è sconvolta… Il suo Budew… Una fantastica Roselia femmina… sognava di avere questo Pokémon e quando aveva catturato Budew aveva fantasticato molto sul suo futuro, ma avverare il suo sogno così in fretta le ha lasciato una sensazione di nostalgia incredibile.

Ora lei e Lada sono alla pari.

All’improvviso Pachirisu si rialza e scaglia un potente Raggioscossa, che però si scontra contro la muraglia di foglie create da Roselia. Poco dopo, un forte boato.

I Pokémon sono a terra, esausti.

Lo scontro finisce in pareggio.

E Lada è diventata ufficialmente la rivale di Emily.

Il trio ricomincia il suo viaggio lasciando Lada da sola, in attesa dei suoi amici. Emily è pronta, adesso sente di poter affrontare la capopalestra di Saiton: Regina, la maestra coleottero.

Episodio 6:Saiton, l’inferno è viola!

“Ci siamo” esclama Dustin “Questa è Saiton!”

La città  che appare davanti agli occhi dei nostri eroi è davvero particolare.

Grandissime case di mattoni anneriti dal fumo che si arrampicano affannose e senza una precisa forma su un alto muro di roccia violacea dall’aspetto opaco. Dalla roccia si innalzano al cielo altissimi alberi dal colore scuro, quasi marroni. A fare da guardia alla cittadina è un enorme torrione centrale dall’aspetto antico e massiccio.

Tutto è immerso nel silenzio più totale, a parte un forte ronzio di insetti.

Dall’alto Saiton appare come una pozza di fango.

“Cavolo! Questo dovrebbe essere il regno dei Pokémon coleottero???” dice Emily schifata.

“Un tempo ospitava una palestra di tipo veleno e a quanto pare tutto è rimasto come prima…” spiega Vinnie “La nuova palestra non è nel paese”

“Cielo! E adesso? Manca molto?” risponde Emily, evidentemente stufa di camminare. La grotta si era rivelata incredibilmente lunga.

“No, non preoccupatevi, io e mia madre venivamo spesso qui... Seguitemi!” esclama Vinnie scendendo dalla ripida stradina di terra battuta.

“Che grande onore...” risponde, ironica, Emily a mezza voce.

Appena entrati nella città  i ragazzi vengono investiti da uno forte odore di marcio. Come se tutto fosse ammuffito, a partire dagli alberi, gocciolanti, con le foglie ingiallite.

“Qui non si respira!!!” urla Dustin “Vinnie, muoviti! Alla palestra! Devo... Devo respirare!”

“Aspettate, state calmi... Lì c’è il centro Pokémon! Avrete una bella sorpresa.”

I ragazzi entrano nel Centro. L’intera sala centrale è piena di piante di ogni genere, forma e colore. Alcuni rivoli d’acqua pulita sgirgano da alcune aperture nei muri. L’aria è pulita, l’odore è lo stesso di quello che la brezza primaverile disperde nell’aria.

“Uff… Finalmente!” si rilassa Emily “Lì fuori non si respira!”.

L’infermiera Joy si avvicina.

“Avete bisogno di qualcosa, ragazzi?” chiede “Un the, qualche biscotto?”

“Si, grazie, portate qualche cookies!” risponde Vinnie.

“Scusi, Joy” esordisce Dustin “Mi può spiegare perché qui l’aria è così…”

“Certo, nessun problema” risponde Joy “Seguitemi… Alina, per favore, continua tu!” si rivolge ad una ragazzina.

“Chi è?” chiede Emily

“Beh, sai… Ecco… Noi infermiere Joy non riusciamo più a gestire tutti i Centri, quindi… Ah, eccoci!” Joy interrompe la spiegazione per aprire la porta di una magnifica cucina rustica piena di piante profumate.

“Allora… Prima del fatto… Saiton… Insomma, Saiton era una fantastica cittadina, le case viola e l’alta torre di pietra attraeva tutti i visitatori. La palestra di tipo veleno attirava un sacco di allenatori, Reno e il suo Toxicroak erano il top dei top… Questo, però… Vent’anni fa…

Una decina di anni fa molti iniziarono a sconfiggere Reno, ormai abbastanza vecchio e la Federazione Capopalestra Di Holariya, comunemente chiamata FCH lo mandò via, mettendo al suo posto un altro capopalestra di tipo psico, Ernest. Reno la prese malissimo e sfidò il nuovo capopalestra. Nonostante la debolezza di Toxicroak agli attacchi del potentissimo Gallade di Ernest, Reno vinse e prese il controllo della città . Fu una settimana infernale. Reno fu battuto dal campione della regione e abbandonò Saiton, ma ormai la cittadina tranquilla e pura era rovinata per sempre… Fine…”

“Wow, che storia… Incredibile” sussurra Emily.

“Ora… Ernest che fine ha fatto?” chiede Vinnie.

“Ernest è scomparso, come il suo Gallade… Di lui resta solo un Pokémon, un Pokémon che molti vogliono, ma nessuno cattura e tantomeno ha mai visto… Si dice sia un Kadabra…” risponde Joy.

“Allora che aspettiamo!?!” esclama all’improvviso Emily “Andiamo a cercarlo! Con quel Pokémon potrei diventare fortissima!”

“Non mi sembra una buona idea catturarlo, ma trovarlo sarebbe davvero incredibile, pensate!” le fa eco Dustin.

“Mmmh… Io aspetto qui… Vorrei cercare una data per le gare Pokémon…” si tira indietro Vinnie.

“Le gare? Ma certo! Seguimi…” risponde Joy sorridendo.

“Bene, ciao Vinnie!” saluta Emily

“Ciao…”

I due ragazzi escono dal centro Pokémon. L’olezzo infernale li aggredisce di nuovo.

“Non riesco a sopportarlo!” esclama Emily con voce strozzata.

Dustin si limita ad annuire, non ha il coraggio di aprire la bocca.

I due amici esaminano la mappa di Saiton: la città  è costruita completamente sui fianchi del Monte Viola. Dustin indica un grande edificio sulla mappa: la vecchia palestra.

Arrivati, i ragazzi vengono colpiti da un odore ancora più disgustoso di prima, se possibile.

La grande costruzione a forma di stella è fatiscente e terrificante, ma i due decidono di entrarvi.

Entrati, si ritrovano subito in una sala enorme, piena di vetrate. Accanto a loro una scala verso i sotterranei, dove probabilmente si trovavano le sale dei Pokémon e il vecchio Centro Pokémon. I due iniziano a scendere, ma il buio non permette loro di vedere nulla.

Dustin manda in campo Magneton, che usa Flash. I ragazzi trovano solo macerie e distruzione, ma nessuna traccia di Kadabra.

I ragazzi escono dalla palestra, ma decidono di continuare a cercare.

Intanto, nel Centro Pokémon...

“Seguimi, Vinnie!” esclama Joy “Di là  ci sono i calendari!”

“Eccomi!”

Joy fa entrare Vinnie in una piccola saletta.

“Ecco, qui troverai tutto quello che cerchi!!” gli dice lasciandolo da solo.

“Oh, bene grazie!” risponde il ragazzo.

“Allora vediamo… Dicembre… Dicembre… Ah, ecco! Allora… Provincia di Auron… Nulla… provincia di Hitech…. Si! Ce ne sono tre!!! Allora… Uno a Hitech domani… No… Non ci siamo! Ah, ecco! A Prexis il trentuno! Beh… Il trentuno è dopodomani… No, niente… Dicembre ha fatto cilecca!” riflette guardando i calendari.

“Ok! Gennaio! Allora… Si! Si! Il due a Prexis Castello! Mi sembra perfetto! Oh, no!!! Servono tre Pokémon… Beh… Fino al due ne catturerò un altro!!”

Vinnie si dirige verso il banco e prenota la gara.

“Ecco, ci siamo… La mia avventura da coordinatore sta per iniziare” pensa.

“Ora devo cercare il terzo Pokémon!”

Vinnie esce dal Pokémon Center e si avvia nella nube Saitoniana.

Le sagome dei palazzi dai tetti spioventisi stagliano maestose sul corso cittadino, l’unica parte non in pendenza della città , lasciando Vinnie senza fiato.

Eh, si… Saiton era un bel posto! Una città  d’oro di Holariya! Saiton faceva parte delle sei città  più importanti, insieme ad Auron Vecchia, la sua città , ora una piccola frazione della grandissima Auron Nuova.

Nell’oscurità  violacea si vedono poche persone, nemmeno gli abitanti tollerano l’odore dell’aria sotto i grandi alberi morti.

Preso nei suoi pensieri, Vinnie inciampa e cade a terra, giusto per vedere un piccolo Pokémon scappare con il suo nuovo portafiocchi.

Emily e Dustin hanno cercato Kadabra tutta la mattina, ma non lo hanno trovato.

Scoraggiati, decidono di tornare al Centro Pokémon, quando…

“Emily, che cos’è questo… Ronzio?” si preoccupa Dustin.

“Non lo so… “ risponde Emily altrettanto preoccupata.

Il ronzio si fa sempre più vicino quando…

“EMILY! SCAPPA! SONO DEI BEEDRILL!!!” urla Dustin iniziando a fuggire, seguito a ruota da Emily.

I due amici non capiscono più nulla, solo di dover correre, correre e ancora correre... Dopo alcuni minuti sono sfiniti, quando, come un sogno, avvistano una grotta dove rifugiarsi.

“Forza, Emily, entra!” esclama Dustin.

Il cunicolo dove sono entrati è stretto e buio, ma i ragazzi riescono ad evitare i Pokémon ape, che restano fuori dall’ingresso.

Camminano ancora un po’, poi... La luce...

Davanti a loro appare una bella cittadina piena di fiori. Le case sono tutte piccole e bianche, quasi come quelle di Palmizia, ma ancora più piccole. Al centro una collinetta, sopra un edificio esagonale e giallo, al centro un albero, ormai quasi spoglio, intorno a cui ronzano alcuni Combee. La palestra di Saiton.

Oltre il paese, una vista magnifica. Da un lato il mare e le pianure di Praria, la città  di Emily, dall’altro il paesaggio montuoso della Catena dell’est. Sembra quasi di vedere l’ultima palestra, quella di tipo erba a Colle di Praria. Emily è estasiata, ma a quel punto le sorge una domanda...

“Dustin! Siamo fuori dal monte! Quanta strada abbiamo fatto???”

“Non lo so Emy, non lo so proprio…”

Alle loro spalle appare una ragazza avvolta in un mantello marrone.

“Non vi preoccupate, da Saiton avete percorso un chilometro” risponde.

“Come sai che… Insomma… I Beedrill...” esclama confusa Emily.

“Quei Beedrill sono miei, sono i guardiani di questo posto. Tengono fuori le persone indesiderate e permettono l’ingresso a quelle che...”

“Ecco, appunto” la interrompe Dustin “Cos’è questo posto?”

“Beh...” sorride la donna “Benvenuti a Novana, la città  dei fiori, del profumo, della rinascita e degli insetti... Di cui sono capo! Io sono Regina, la capopalestra.”

Episodio 7 : Novana, la città  della rinascita!

Vinnie vaga per Saiton. Nonostante la cittadina fosse piccola, il ragazzo non riusciva più ad orientarsi. Scale, scale, scale e un incredibile tanfo. Solo questo nei pensieri del giovane... Ma c’era quella macchia, quella macchia indistinta con il suo porta fiocchi.

Immerso nei suoi pensieri, il ragazzo si rende conto di essere ormai fuori Saiton. La città  si sviluppa completamente sotto di lui, la torre sembra così vicina da poter essere toccata col dito. Ormai il piccolo ladruncolo sembra essere lontano, ma Vinnie riesce a scorgere la sua ombra vicino ad uno sperone di roccia violacea.

“Ora... Ora lo prendo!” pensa il ragazzo “3...2...1...”

“HA!” urla Vinnie per spaventare il ladro, ma le sue grida si perdono nel buio di una grotta e non di una sporgenza della roccia, come invece pensava.

“Oh, cavolo... Ok, calmo... Entriamo...”

Il giovane entra nella grotta titubante. Questa si stringe sempre di più e Vinnie non riesce ormai nemmeno a respirare. Tornare indietro, però, è ormai inutile.

Però... Il tanfo di Saiton è ormai lontano, la roccia viola ha lasciato il posto a pareti lisce e biancheggianti.

All’improvviso… Vinnie viene investito dalla luce.

Davanti a lui c’è Novana, la famosa città  della rinascita! Pochi la conoscono, ma lui si. Lo aveva detto sua madre appena Regina divenne capopalestra.

Novana… Avrebbe voluto vederla da sempre, si era sempre chiesto come fosse in realtà â€¦

Ma… Il ladro! Il Pokémon ladruncolo è fermo davanti a lui e lo fissa con aria di scherno. Il suo simpatico ciuffetto è mosso dal vento. Nella bocca, il portafiocchi.

“Oh... Voleva solo giocare...” pensa il ragazzo.

Zorua si alza, si gira, e facendo l’occhiolino scappa via. Vinnie lo accontenta seguendolo. I due girano per tutta Novana ridendo, fino ad arrivare alla grande terrazza panoramica.

Vinnie annusa l’aria. Da una parte il naso pizzica, stuzzicato dalla cenere che fuoriesce dal Vulcano di Lavinja, dal’altra si incanta all’odore del Giardino di Dawtel, un bosco fiorito che cresce sulle pendici del monte.

All’improvviso il ragazzo sente uno strano tepore sulla spalla. Zorua, con un balzo, ha deciso di aggrapparsi a Vinnie per farlo arrabbiare, ma alla fine non c’è riuscito e si è imitato ad abbracciare il suo nuovo amico.

“Zorua… Potresti ridarmi il mio portafiocchi?” chiede gentilmente Vinnie sorridendo.

Il Pokémon scende dal ragazzo e con aria di sfida, ma con gli occhi che brillano, si piazza davanti a lui.

“Ah, è così?” lo sfida Vinnie “Bene! Se vincessi tu, ti puoi tenere il portafiocchi, ma se per caso vincessi io, tu verrai con me, ci stai?” propone Vinnie prendendo in mano la Pokéball.

“ZO!” esclama Zorua accettando la sfida.

“Bene, vai Torchic!”

Zorua attacca con Finta, ma Torchic la schiva facilmente saltando. Vinnie ordina al Pokémon pulcino di usare Lanciafiamme e la mossa va a segno stancando molto Zorua, che però si vendica e usa Palla Ombra a ripetizione. Torchic viene colpito più volte, ma alla fine il pulcino ha la meglio grazie a Beccata.

“E ora… Pokéball, vai!!!”

Zorua, dall’interno della Pokéball, percepisce una strana sensazione: l’appartenenza a qualcuno. Stranamente, però, non gli dà  fastidio, ma gioia. Si, Zorua ha accettato il suo compito... Il compito che il suo nuovo amico gli ha offerto... E inoltre... Inoltre potrebbe ancora masticare un po’ quel gustoso porta fiocchi! Si, ne vale la pena... Ne vale proprio la pena.

Tlick. La luce si spegne. Vinnie, emozionato, si china a raccogliere la Pokéball, con gli occhi lucidi, quando sente una voce alle sue spalle.

“Vinnie! Che ci fai qui?” esclama Dustin.

“Ehi... Dove eravate? Vi ho cercato... Per tutto il giorno” mente Vinnie.

“Emily sta combattendo contro Regina e non vuole che nessuno la guardi giudicandola… Ma piuttosto credo che abbia paura di perdere… Due Pokèmon d’erba contro dei Pokémon coleottero be... Non mi sembra il massimo…”

“Speriamo vinca...” risponde dubbioso Vinnie.

“Già , ma la vedo davvero dura...” sussurra Dustin.

“Mi sembri coraggiosa, ragazzina!” esclama Regina appena Emily fa uscire dalla Pokéball i suoi due Pokémon “Varcare le porte di una palestra di tipo coleottero con due Pokémon di tipo erba è a dir poco… Da pazzi!”

“Non ti temo, Regina. So di avere poche chance di vincere, ma è anche questa la mia forza! Questi Pokémon così deboli contro i tuoi. Conosco la forza dell’erba: a Praria tutto si basa su questo. Ed è con questa idea che sono cresciuta.” ribatte Emily a muso duro.

“E va bene… Visto che questa è la tua prima medaglia cercherò di venirti incontro. Scegli tra questi due Pokémon” propone la capopalestra.

Regina fa uscire dalle sue Reteball due Pokémon coleottero. Emily è stupita, non aveva detto di venirle incontro? Perché, allora, si trova davanti un Beautifly e un Beedrill? Sono Pokémon molto forti! Titubante, la ragazza sceglie Beautifly, ancora terrorizzata dall’altro poco dopo la spiacevole esperienza di qualche ora prima.

“Bene, potrai usare tutti e due i Pokémon, ma in caso tu perdessi dovrai aspettare due settimane per potermi riaffrontare!” esclama Regina.

“Ma io non posso...” ribatte Emily.

“Sono le regole. Accettale.” La interrompe Regina.

“Ah si? E allora stravolgiamole queste regole!” pensa l’allenatrice sogghignando.

Emily manda in campo Roselia ordinandole di usare Velenopolvere. La mossa si schianta, però, contro il Tornado di Beautifly e si dissolve nel vento. E’ il Pokémon farfalla, adesso, ad attaccare usando Attacco Rapido. Roselia non riesce a reagire alla mossa e cade sgraziatamente al suolo.

Emily è in svantaggio. Il Pokémon avversario è molto veloce. Tenta di giocare il tutto per tutto facendo usare a Roselia la mossa imparata poco tempo prima: Extrasenso. Questa finalmente va a segno, ma è molto debole contro il tipo coleottero, così il Pokémon di Emily non riesce nemmeno a concludere l’attacco e cade a terra esausto dopo un Aereoassalto tanto veloce da sembrare invisibile.

E’ il turno di Chikorita. Regina è decisa a concludere la sfida. Quella ragazzina ha osato troppo. Pazza. Pazza e presuntuosa! Ecco cos’era! Pensava davvero che la grande Regina fosse così debole da farsi battere da due Pokémon di tipo erba?? Beautifly scaglia contro il Pokémon avversario un potente Tornado. O la va o la spacca. Chikorita deve usare l’unica mossa che possa contrastare il Tornado: Foglielama. Ormai il minaccioso vortice è vicinissimo, ma appena prima di schiantarsi sul Pokémon di Emily, quest’ultimo inizia a ruotare velocemente la foglia sulla testa. Il Tornado sembra cambiare fattezze: si è trasformato in un terribile Vorticerba che si scaglia su Beautifly. Una combinazione esplosiva.

Approfittando del momento di caos Chikorita usa sonnifero facendo addormentare il Pokémon farfalla. La rimonta di Emily è incredibile quanto impensabile, anche la stessa Regina sembra spiazzata. Chikorita conclude la sfida con un semplice attacco Azione, quasi a schernire la potenza apparente della capopalestra. Regina è davvero sconvolta, non credeva potesse cadere così in basso. Beautifly, addormentato, non può fare nulla per evitare la mossa.

“Sono entrata nella palestra molto tesa, sapevo di avere poche chance di vittoria. Regina mi ha presentato i suoi Pokémon e mi ha chiesto di scegliere contro chi combattere” racconta Emily dopo la lotta “Io ho scelto Beautifly. Lei mi ha scagliato contro attacchi… Beh, potenti è dire troppo poco! Ma io non mi sono mai scoraggiata, anche quando Roselia è stata messa a terra! Sapevo di avere ancora Chikorita e questo mi ha fatto andare avanti e… Conquistare la Medaglia Arnia!” conclude mostrando la medaglia circolare con l’esagono in mezzo che rappresenta Regina.

“Brava!” esclama Dustin “Onestamente pensavamo che tu non ce la facessi...”

“Ah, grazie, sempre molto gentile!” ribatte Emily irritata.

“Ragazzi…” inizia Vinnie “Vorrei parlarvi…”

“Hai qualche problema?” chiede Emily curiosa.

“No…” risponde il ragazzo “Ho solo un annuncio da fare… Ehm… Io mi sono iscritto ad una gara a Prexis che si terrà  il due Gennaio…”

“Ma è fantastico!!!” esclama Dustin.

“Già , ma… Ecco… Io sono tesissimo, non credo di farcela...”

“Oh, Vinnie, è normale!” risponde Emily confortandolo.

“Giusto! Devi solo allenarti. Adesso hai anche il tuo terzo Pokémon!” le fa eco Dustin.

“Bene, allora…” esordisce Vinnie.

“ALLORA SI PARTE!” grida esaltata Emily.

“Signore… Il piano ha inizio!”

“Bene” risponde una voce roca e misteriosa dal fondo della sala.

“Allora… Prendiamo i cannoni e...”

“Si, si e ricordate… Lo voglio qui!”

“Il Piano Primo, dunque, ha inizio?”

“Date il via all’operazione Celebi… Il primo Pokémon Supremo sarà  catturato!”

Episodio Speciale: Team Reebath! Un disperato viaggio nel tempo!

Nella notte il bosco si era riempito di persone in divisa viola e nera. Tutti i Pokèmon erano scappati e la Foresta bruna si era svuotata, lasciando spazio a bombe e colpi di cannone. Solo disperazione e musi rigati dalle lacrime. Vite cancellate dal fuoco. Il Barone cammiava lentamente nelle fiamme sogghignando.

Eccolo, il tempio. Tra le fiamme si scorge un bagliore. Basta una sola testata e Terrakion distrugge il cumulo di rocce. Attorno al Barone tutto si consuma, tutto si distrugge, lambito dalle lingue di fuoco.

Il giorno dopo tutto intorno era una foresta morta.

“Cosa?” esclama Vinnie “E questa dovrebbe essere la rigogliosa Foresta Bruna?”

“Ma... Cosa è successo?” gli fa eco Dustin.

“No… Non ci credo… Era… Era un paradiso! E ora…” Emily scoppia a piangere. Lì vicino viveva sua nonna, quando ancora era autosufficiente, e lei amava quel posto, le passeggiate, i Pokémon… quella foresta insieme alla sua fattoria, era il suo mondo: cosa era successo?

“Emily…” sussurra Vinnie incapace di confortarla. I due ragazzi si scambiano uno sguardo intenso. Vinnie scorge negli occhi dell’amica una luce nuova, colma di una profonda disperazione. La maschera da “dura” di Emily si era frantumata, al suo posto solo il dolore.

“Troveremo il colpevole!” dice Dustin cercando sempre di confortare l’amica.

“A che scopo, Dustin?” esclama Emily “Ormai è tutto perduto… Fare giustizia è inutile! Non serve! Ormai la foresta è morta! E’ finita, è perduta!”

“Aspettate...” esclama Vinnie “In realtà ... un modo ci sarebbe...”

“Come?” si stupisce Emily.

“Conosco una leggenda del luogo…

C’era una volta un cavaliere di una regione lontana che arrivò a Holariya e si perse. A quel tempo i contrasti tra le regioni di Holariya erano numerosissimi. Il Re di Prexis sfidò il Re di Auron e vi fu una guerra lunga e sanguinosa. Il cavaliere, vestito di rosso, venne scambiato per un cavaliere di Prexis e stava per essere colpito, quando una luce lo trasportò via e lo fece risvegliare anni dopo nel futuro. Il cavaliere vide la foresta morta e un piccolo Pokémon d’erba accanto a lui. Intorno desolazione, cenere… Il cavaliere venne riportato indietro nel tempo e fermò la guerra sacrificandosi. Quel giorno i due re strinsero un accordo e la foresta tornò come prima grazie a Celebi. Per commemorare il cavaliere e il Pokémon venne costruito un tempietto nella foresta, come a celebrare il Supremo Tempio di Celebi di Johto.

E questo è tutto, il tempio di Celebi c’è ancora adesso!”

“Come?” sussurra Emily impallidendo “E’... E’ per caso una piccola casetta di pietra?”

“Si... Almeno i libri di testo lo definiscono così” risponde Vinnie.

“Allora che stiamo aspettando?” si esalta Dustin “Andiamo!”

“Si!” si riprende Emily.

“Aspettate, però... Sarebbe meglio dividerci! La foresta è grande e noi abbiamo molte cose da cercare. Ci terremo in contatto con il Pokénav” propone Vinnie.

“Ha un senso…” risponde Emily.

“Si, dividiamoci” prende l’iniziativa Vinnie “Dustin verso sinistra, cerca la casa della nonna di Emily; Emily continua per questa strada e cerca il tempio e io vado a destra a cercare i Pokémon fuggiti, ok?”

“Ci sto!” risponde Dustin. Emily si limita ad annuire.

Dustin ha svolto perfettamente il suo compito, andando verso sinistra, ma non ha trovato nulla, solo una magnifica vista verso il vulcano di Lavinja e una parte ancora viva della foresta. E’ in quella che Dustin si inoltra alla ricerca della casa, quando all’improvviso, tra le fronde fitte della vegetazione, appare davanti a lui un Pokémon minaccioso. “Ho violato il territorio di qualche Pokémon... Sono nei guai!” pensa Dustin.

Pochi passi e Shiftry è davanti a lui. Il Pokémon fissa minaccioso il giovane, che non ha altra scelta se non lottare. Dustin non ha nemmeno il tempo di prendere la Pokéball, quando alcuni Nuzleaf apparsi dalla vegetazione lo bloccano.

“Ah si? Prendete questo, allora!” Dustin, con il pollice, afferra un anello al suo anulare. Cerca un po’, finchè trova la piccola sporgenza laterale.

“Dustin, questo è un tipo particolare di Pokeball, in effetti non è nemmeno una Ball, ma ha la sua stessa funzione. Con questa puoi richiamare tutti i tuoi Pokémon e farli uscire facilmente dalla Pokéball per lottare” gli aveva detto la Professoressa Ranja quando lui, a quindici anni, aveva iniziato l’apprendistato di ricercatore “Devi collaudare l‘anello e dirmi se funzioni”.

Dustin l’aveva fatto, ma dopo un po’ comunicò alla professoressa il verdetto: quel cosino non serviva a niente!

Dustin sogghignò pensando a quanto si sbagliasse allora. L’anello era in comunicazione con una sola Pokéball, ma il Pokémon al suo interno aspettava da troppo tempo una lotta. Dustin preme il piccolo pulsante e qualcosa nel suo marsupio inizia a muoversi. Dopo qualche secondo, Beldum è pronto a lottare.

Emily, intanto, si è inoltrata nel folto del bosco alla ricerca del Tempietto.

La ragazza è addolorata, distrutta. La parte di foresta in cui sta cercando è la più colpita dall’incendio. Non c’è nemmeno un Pokémon per io sentiero.

I rami degli alberi sono anneriti, come i tronchi e l’erba e tutto ancora puzza di fumo. Pochi passi colmi di dolore e la testa condusa. Qualche granello di cenere cade sulla sua spalla e le brucia il vestito, dunque l’incendio è recente.

Emily inciampa su qualcosa di caldo e, spaventata, si rialza subito. E’ un Herdier, ormai morente.

La ragazza lo prende in braccio, cercando di curarlo, ma continua il suo cammino.

Fin ora ha trovato solo pochi indizi come cartelli anneriti, pietre come a formare frecce e resti di cannoni. Emily è furiosa, ha capito l’amara realtà : la distruzione è stata voluta da qualcuno.

“Ma come...” ringhia tra i denti “Hanno distrutto tutto... Perché...?”

Ormai nella morsa della disperazione, la ragazza non si accorge del grande cumulo di pietre accanto a lei. Basta un attimo, appena lo vede il panico la assale.

“Oh, no! Il tempio!” esclama terrorizzata. E’ tutto perduto, la sua ricerca non ha senso. Emily cade a terra, stremata, con Herdier sulle gambe. Quest’ultimo, però, percepisce qualcosa nell’aria e, nonostante il dolore, alza la testa e inizia ad abbaiare.

All’improvviso una bagliore avvolge i due completamente.

Vinnie è alla ricerca dei Pokémon, ma all’improvviso è apparso davanti a lui un tizio in divisa viola che lo ha attaccato… E poi un altro… E un altro! Vinnie è stremato. Torchic è K.O, Eevee è quasi esausto e Zorua è avvelenato. Si sente perso, finito come i suoi Pokémon.

“Non ce la fai più eh? E ancora siamo molti!” esclama una recluta vestita in modo diverso dal solito. Da dietro appaiono altre tre reclute che lo bloccano e lo legano.

“No! Che volete fare??? Lasciatemi in pace!!!”

“Che succede???” strilla Emily terrorizzata. Si sente male avvolta in quel bozzolo di luce.

“Bi…” sussurra Celebi.

“Sei… Tu sei… Celebi!!!” esclama rincuorata.

“Bi!”

“Ti prego, devi aiutarmi… il bosco… I miei amici… Aiuto!!”

“Bi!!!” esclama Celebi estendendo l’ immagine in una grotta buia.

“Vinnie?” esclama stupita Emily “Perché sei legato?”

“Mmph… Mmphmph”

“Ti slegherei ma sono immobilizzata!”

Vinnie morde il bavaglio e inizia a parlare “Ho incontvato cevti ceffi di un cevto Team Ree-qualcofa e mi hanno fatto quefto!”

Emily è scandalizzata: vorrebbe aiutare l’amico ma non sa come fare, è in panico.

Celebi, percepite le sensazioni dei due amici cerca di fare qualcosa, ma all’improvviso...

Il bozzolo si rompe, Emily e Herdier cadono a terra sul fango con un tonfo sordo.

“Bii!!!” esclama Celebi sofferente.

“Hanno preso Celebi!!!” urla Vinnie.

“Poveri bambini… Ora vedetela con i vostri genitori quando sapranno che… Avete bruciato la foresta! Ahahaha!!!!!”

“NO!” esclama Emily “Non te lo permetteremo, bastardo!”

“Poveretti… Ma non vi preoccupate… Potete anche non rivedere mai più nessuno!” sentenzia l’uomo sogghignando “Garbodor, distruggi tutto!”

Garbodor inizia a emettere fumo velenoso nella caverna e rende l’aria terribile. Vinnie si sente mancare, ma all’improvviso…

“BIIII!!!!” Celebi si libera distruggendo le corde di acciaio che lo legavano e sconfigge Garbodor con una sola mossa. Tutto si riempie di una fragranza celestiale.

Il piccolo Pokémon si para davanti ai due ragazzi e inizia ad emettere ondate di luce verde. Tutto diventa pace… Tutto rinasce…Celebi ha salvato di nuovo la foresta.

Anche Dustin, dopo aver sconfitto la banda di Shiftry grazie ad un’abile lotta, dall’altra parte del bosco riesce a trovare la vecchia casa della nonna di Emily, precedentemente distrutta dalle fiamme. Proprio davanti a lui questa riprende forma.

Emily slega Vinnie, i due sono finalmente salvi. Celebi volteggia intorno ai due emettendo simpatici versetti. I Pokémon dei ragazzi sono stati curati, anche herdier. Il Pokémon è rimasto accanto ad Emily per tutto il tempo e ha legato particolarmente con la ragazza. Ha sentito in lei ciò che cercava nel suo futuro allenatore. Tutto è di nuovo come doveva essere... O quasi...

All’improvviso da un cespuglio spunta di nuovo l’uomo in viola.

“Pensavate di avermi sconfitto, ma manca ancora molto alla mia fine!” urla ridendo sguaiatamente “Il Barone è stato informato della vostra cattiva condotta e, statene certi, ve la farà  pagare... Ma perché sporcare le sue sacre mani del sangue di due innocenti? Posso farlo io...”

I due ragazzi e Celebi, nel panico, scappano, ma senza rendersene conto all’improvviso si trovano da soli. Hanno corso troppo. Sono lontani l’uno dall’altro, ma non c’è più tempo.

Emily corre. Corre velocemente nella foresta. Sa di non essere più con Vinnie e Celebi, non è più in pericolo, ma la preoccupazione per l’amico e l’adrenalina la fanno correre velocemente.

Accanto a lei, Herdier. Il Pokémon l’ha seguita fino a quel punto, sperando che la ragazza lo catturasse, ma in quei minuti Emily sembrava si fosse dimenticata di lui. Arrivati in una radura, Herdier cerca di attirare l’attenzione della ragazza facendo finta di cadere.

Emily sente un mugolio dietro di lei e si volta.

Non credeva che quel Pokémon l’avesse seguita fino a quel punto, ma questa cosa arrivava a commuoverla: iniziava a volergli bene.

Herdier vede la ragazza avvicinarsi e si rialza, con gli occhi lucidi. Con affetto si posa accanto a lei.

“Si...” sussurra Emily commossa al suo nuovo amico “Vieni con me...”

La ragazza, dopo alcuni minuti, riesce ad orientarsi trovare casa della nonna e Dustin, che intanto ha iniziato a cucinare una zuppa per la cena.

Vinnie, invece, non riesce a capire più nulla e si inoltra ancora di più nel bosco. All’improvviso sente un rombo sopra la sua testa e vede l’uomo in viola fuggire. Poco dopo, accanto a lui appare Celebi. Vinnie è stanco, non riesce più a parlare e a fare nulla e segue il piccolo Pokémon.

Poco dopo l’oscurità  della foresta scompare, con lui il profumo di pino e fiori, e Vinnie viene investito dagli ultimi raggi del sole. Si stende davanti ai suoi occhi una piana sterminata. Per primo vi si vede un paese completamente costituito da un enorme castello ornato da bandiere rosse e gialle, oltre il paese una grande cittadina moderna e, infine, su un alto colle che domina tutta la valle… La capitale di Holariya.

Vinnie lo ha capito. Davanti a lui c’è Prexis, ma…

All’improvviso, un rombo di motori invade la valle, centinaia di veicoli del Team Reebath puntano al giovane coordinatore e a Celebi. Sembra che i due siano spacciati, quando…

Tutto cambia. La foresta scompare, le città  davanti al ragazzo scompaiono, la malvagia organizzazione cessa di esistere e anche quegli ultimi raggi di sole sembrano diventare sbiaditi, tutto si tinge di uno strano color seppia. Vinnie riesce a vedere solo questo. All’improvviso sente delle voci femminili e un colpo sulla testa, così, tutto si fa nero.

Al suo risveglio è già  giorno. Tutto intorno a lui puzza di terra appena bagnata. Quando apre gli occhi si rende conto di trovarsi effettivamente in una grotta.

“Ben risvegliato, straniero” esclama una voce femminile.

“Dove mi trovo?” chiede Vinnie senza forze, cercando di inquadrare bene la donna.

“Sei nel passato, caro mio!”

“Oh.. Cielo…”. Vinnie capisce al volo: Celebi lo ha fatto viaggiare nel tempo e la donna davanti a lui è chiaramente una sacerdotessa. Le aveva studiate tempo fa, alla Scuola Allenatori, ricordava bene la figura di quelle signore avvolte in una toga bianca e verde e con i capelli raccolti, ma di certo quello non era il problema principale!

“Come faccio adesso a tornare a casa?!” esclama Vinnie disperato.

“Calmati” gli risponde la donna “E’ già  successo molte volte che Celebi abbia portato qui qualcuno dal futuro… O dal passato… Certo, se ti avesse portato dal passato sarebbe stato più facile, però, anche così puoi tornare… Spero…”

“Come? Speri? Ma io devo assolutamente tornare!”

“Troveremo subito una soluzione… Adesso ascoltami bene!”

“Si… Ti ascolto…”

“La cattiva notizia è che Celebi non ti può riportare nella tua epoca, è troppo stanco e per riprendersi beh… Dovresti aspettare per un mese circa, ma immagino tu non voglia, vero?”

“Assolutamente no! Io tra due giorni ho la mia prima gara!” risponde il ragazzo.

“Certo, quindi c’è un solo modo: devi passare per il castello, ma arrivarci non è facile. Prima di tutto devi sembrare uno di noi, un ragazzo di quest’epoca. Non ti posso accompagnare io perché il Signore di Prexis ci odia, ha bandito dai confini le Sacerdotesse di Celebi, ma non ti preoccupare, abbiamo un passaggio!”

“Ovvero?”

“I Cavalieri di Dragonite! Grazie a loro possiamo entrare nel regno…”

“E dove li possiamo trovare questi Cavalieri di Dragonite?”

“Ce n’è uno dietro di te!” Esclama una voce maschile alle sue spalle. Vinnie si gira e vede un ragazzo sui vent’anni alto e biondo con i capelli corti, insieme a lui c’è un’altra sacerdotessa anziana vestita, al contrario delle altre, con una tunica verde e fili d’oro. Alla sua vista l’altra si inchina.

“Ragazzo dal futuro, ti presento la Sacerdotessa Madre” sussurra in tono rispettoso la ragazza. Vinnie si alza e si inchina in segno di rispetto.

“Puoi stare calmo, ragazzino” inizia con voce sussurrata l’anziana donna “Non ho mai amato queste forme di rispetto… Piuttosto preparati, devi diventare un Cavaliere di Dragonite al più presto!”

“Come… Diventare un Cavaliere di Dragonite?” chiede Vinnie incuriosito.

“Devi spacciarti per un Cavaliere ed entrare al palazzo” risponde il giovane vicino alla Sacerdotessa Madre.

“Bene, io sono pronto, possiamo iniziare!” risponde eccitato Vinnie.

“Certo, vieni con me!”

I due giovani si avviano all’uscita.

“Mi chiamo Riano e sono un Cavaliere, come puoi ben vedere!” si presenta il giovane “Per tornare alla tua epoca dobbiamo infiltrarci al palazzo ed entrare nel tempio di Dialga, il Pokémon venerato dal Sovrano. Le sacerdotesse sono state allontanate proprio perché veneravano Celebi. Da quella sala invocheremo il Pokémon Leggendario. Però, per far credere che tu sia Cavaliere come me, devo vedere alcune cose…”

“Sono pronto, dimmi cosa devo fare!”

“Bene…” il ragazzo inizia a squadrare Vinnie “L’altezza c’è e anche il fisico, sei magro ma non troppo, sai che ti dico? Potresti essere un perfetto Cavaliere di Dragonite. Ah, ecco, chiaramente devi imparare a conoscere e cavalcare uno di questi Pokémon! Forse però… Possiamo rimediare…”

“Come?”

“Potresti essere il mio nuovo assistente e volare con me sul mio drago, faremmo prima!”

“Mi sembra un’ottima idea!”

“Bene, Sali!”

Vinnie e Riano salgono sul Pokémon, per il coordinatore il viaggio è un vero trauma, ha paura di scivolare, il Pokémon è molto veloce. Sotto di lui, la piana. E’ tutta coltivata e ci sono tantissime persone che vi lavorano, infine, la rocca. Intorno un paese medioevale con case di pietra marrone. Riano plana girando intorno ad una torre, per poi scendere a terra. Sono a circa duecento metri dalla meta.

“Questo è l’approdo più vicino alla rocca, il controllore è severissimo, ma almeno risparmi gli sguardi indagatori della gente...”

“Perché? Cosa ho di strano?”

“Seguimi!”

Riano conduce Vinnie sotto un dirupo.

“Metti questa tunica, e prendi questa borsa, metti dentro vestiti del futuro e quelle sfere rosse e bianche dove voi tenete i Pokémon, hai un coltello?”

“Si…”

“Ok, taglia i bordi della toga e nascondi i capelli in un berretto, li hai troppo lunghi per essere un assistente, stai curvo e cerca di non far vedere il tuo viso, è troppo pallido e nascondi le mani, normalmente i popolani le hanno molto sciupate per il lavoro nei campi.”

“ E… E ora?” domanda preoccupato Vinnie.

“Ora spera che tutto vada bene…”

I due, a questo punto, si dirigono verso la dogana. A quell’orario è veramente affollata, quindi i due passano il controllo solo con alcune domande e lo sguardo scettico del controllore.

All’interno del paese gli sguardi accusatori non mancano, ma Vinnie tiene gli occhi bassi e arriva alla rocca.

“Ora abbiamo un problema” sussurra Riano “Devi cercare di passare il controllo dell’ingresso senza toglierti il berretto finché entreremo nelle sale amiche, è obbligatorio entrare senza e capirebbero che sei diverso da noi…Oppure…”

Vinnie esce dalla fila e segue le indicazioni di Riano, dopo aver fatto circa trecento metri girando intorno alla rocca, Vinnie trova la porta gialla di cui gli aveva parlato l’amico e sussurra la parola d’ordine. E’ entrato nelle sale segrete dei Cavalieri di Dragonite. Ad attenderlo è proprio Riano.

“Mi hai fatto stare in pensiero, non arrivavi mai!” esclama l’amico “Dobbiamo andare al Tempio di Dialga subito dopo la Venerazione di Mezzogiorno, intanto cerchiamo di camuffarti da vero Cavaliere, tanto qui non devi cavalcare Dragonite, no?” spiega Riano facendo l’occhiolino.

Vinnie indossa l’armatura leggera dei nuovi e mette le Pokéball in uno scomparto segreto dell’armatura creato da Riano.

“Ora vai da Maia, ti sta aspettando!” esclama il giovane biondo indicando una donna sui trent’anni che li guarda.

Vinnie va dalla donna.

“Ciao, sono Maia e sono la Dama dei Cavalieri, credo di essere l’unica con un po’ di buon gusto in questo luogo di… Rozzi… Tu come ti chiami?”

“E’ la prima volta che me lo chiede qualcuno… Mi chiamo Vinnie, forse è un nome un po’ strano per voi!” sorride il ragazzo.

“Per me no” inizia Maia “Devi sapere che… Anch’io vengo dal futuro, ma ho deciso di rimanere qui perché... Beh, ho conosciuto una persona e ci siamo amati… Comunque, sono di Kanto, precisamente di Lavandonia... Lui è Mismagius, il mio Pokémon, nella mia città  tutti hanno Pokémon spettro. Mismagius? Dove sei?”

“Miiis” sussurra il Pokémon spettro sbucando dalla parete.

“Che devo fare?” chiede Vinnie.

“Allora, adesso devo farti sembrare un ragazzo di quest’epoca. Qui hanno la carnagione scura perché stanno sempre all’aperto, non come voi giovani d’oggi tutti Computer e PokéPhone!” scherza Maia passando sulla faccia di Vinnie una strana crema puzzolente.

Dopo una mezz’oretta circa Vinnie è pronto ed esce dalla stanza con Maia e Riano dirigendosi verso il Tempio.

“Sai che così stai meglio?” esclama Riano.

“Non è il momento” replica Vinnie teso.

“Il ragazzo non si è ancora visto allo specchio, quella specie di vetro di cui ti parlo sempre, Riano! Vedi Vinnie, qui gli specchi non esistono ancora…” spiega Maia.

La Venerazione è appena finita e i tre giovani arrivano senza problemi al tempio, una enorme sala completamente azzurra con enormi colonne di cristallo e una statua di Dialga al centro, ma all’improvviso...

Un enorme ruggito di un Pokémon squarcia il silenzio della sala. Al centro appaiono alcuni uomini.

“NO!” esclama Riano “Sono Cavalieri di Salamence!”

“Vinnie, scappa e raggiungi la statua, quando arrivi tocca la gemma al centro del petto e chiudi gli occhi pensando al luogo dove vorresti essere!” urla Maia mentre manda in campo il suo Dragonite.

Due dei tre cavalieri sono impegnati nella lotta, ma il terzo è libero…

Vinnie sta per arrivare alla statua, ma a pochi metri dalla salvezza un enorme Salamence si pone davanti a lui.

Nel panico generale, Vinnie commette un grande errore, prende una Pokéball dall’armatura e fa uscire Torchic.

Sembra la fine. I Cavalieri di Salamence cercavano un pretesto per accusare i Cavalieri di Dragonite di essere alleati con le Sacerdotesse e ora… Tutto questo sembra diventare realtà .

Vinnie deve assolutamente sconfiggere quel Pokémon davanti a lui, ma Torchic è paralizzato dalla paura.

“So che ce la puoi fare, amico mio, dobbiamo tornare a casa!” urla il ragazzo, ma il Pokémon pulcino ancora non si muove “Dobbiamo tornare da Emily e Dustin, dobbiamo fare molte gare insieme e vincere tutte le sfide! Ti ricordi?”

Nella mente di Torchic come un flash appaiono tutti i fantastici momenti con il suo pardone, infine, la sua immagine preferita: un leggiadro Blaziken che con le sue mosse di fuoco infiamma la platea di una Gara Pokémon… Si! Torchic DEVE vincere questa sfida e solo dentro di sé può trovare la forza! Forza, coraggio, disperazione e nuove certezze spingono Torchic a fare il grande passo, così, nella luce accecante appare una nuova figura: Combusken.

Una vampata di calore si abbatte sul Pokémon drago, seguita subito dopo da una velocissima scarica di calci. In tutto questo, Vinnie corre e arriva ai piedi della statua, velocemente fa tornare Combusken nella Pokéball, dopo…

La gemma al contatto è calda, pulsa come un orologio con un sordo tic, intorno a Vinnie adesso c’è solo luce. Dalla sala sente un terribile vociare e infine una voce nella sua testa “Non ti preoccupare per noi, ce la faremo”. E’ la voce di Maia. Vinnie non capisce come possa sentirla, ma non è tempo di pensare a quello. Il ragazzo pensa al suo viaggio, ai suoi amici e al punto dove è scomparso, poi… Tutto diventa bianco, di un bianco accecante. Dopo, le voci dei suoi amici che urlano il suo nome: è tornato a casa.

Episodio 8 : La prima gara! (Parte prima)

Luci.

Luci e un chiasso assordante.

Panico, paura, tensione nell’aria.

Queste sono le Gare Pokémon e Vinnie lo sapeva bene. Nei camerini il ragazzo saluta i suoi due amici. I giorni precedenti, dopo il viaggio nel tempo, erano stati duri: lui ed Emily si erano allenati per tutto il tempo possibile. Ora erano pronti, pronti a vincere. Emily aveva prenotato una sfida con la capo palestra di Liteca, capitale della regione nonché palestra più affollata di tutto il mondo dei Pokémon.

Vinnie era pronto per la sua prima sfida, sebbene conoscesse il probabile alto livello dei suoi avversari. Prexis era una meta turistica per gli abitanti della regione e, in quel periodo, la neve e il periodo natalizio premettevano agli albergatori e agli artigiani della città  denaro per almeno un anno.

Emily e Dustin si siedono sugli spalti, affollatissimi, poco lontani dai quattro giudici.

Le gare di Holariya sono simili a quelle delle altre regioni, ma differiscono in alcuni particolari.

Prima di tutto le gare sono più dure e difficili da affrontare. Ad ognuna di esse possono partecipare un numero ben determinato di persone a seconda della gara, ma di solito vi sono una trentina, quarantina di partecipanti. Questi devono passare quattro selezioni. La prima è l’esibizione personale, dove obbligatoriamente devono passare le venti o venticinque (Come nel caso di Prexis) persone che hanno creato l’esibizione più spettacolare.. Queste devono affrontare la cosiddetta “Prova Bis”, dove si deve dar risalto al Pokémon, in quel caso ne passano sedici. Di questi sedici, con le “Lotte a giudizio” ne restano otto. L’ultima prova è la classica “Sfida dei cinque minuti”.

Per ogni fase della gara vi è un giudice.

La prima fase, dove viene giudicata la spettacolarità  è presidiata dal Presidente della Commissione Gare, Lion Astessà n.

La seconda, dove viene giudicato il modo in cui si fa risaltare il Pokémon, dalla temutissima Donna Orsilla, famosa star della televisione Holariyana. A volte Orsilla è assente per le riprese di film, in quel caso la sostituisce un’altra stella dello spettacolo: la cantante May Jameson.

La terza fase è particolare: vi è un normale contatore per le gare, ma alla fine il giudice presidente del Pokémon Club, di nome Luke Kinnigun, fratello di un famoso imprenditore, può aggiungere o togliere punti al coordinatore.

L’ultima fase è supervisionata dall’infermiera Joy del posto, che può eventualmente stoppare la gara in caso un coordinatore si mostrasse troppo violento. Il vincitore ottiene un “fiocco”, che di solito ritrae in bronzo, sullo scudo della medaglietta, lo stemma o l’immagine della città  dove si è svolta la gara.

Vinnie è nei camerini, con il cuore in gola, quando a lui si avvicina un ragazzo riccio, scuro di pelle con gli occhi neri.

“Ciao” esordisce lo sconosciuto con uno strano accento.

“Ehm, ciao” risponde Vinnie con un sorriso stentato.

“Tu sei uno degli amici di Emily?” gli chiede il ragazzo.

“Si, esatto, la conosci?” risponde un incuriosito Vinnie.

“Non di persona... Io sono un amico di Lada, la “rivale” della tua amica, mi chiamo Tobias” risponde il ragazzo presentandosi.

“Piacere di conoscerti... Quindi tu fai il coordinatore?”

“Io... Si... Ehm, scusa ma è il mio turno, devo andare a prepararmi” risponde Tobias guardando lo schermo e avviandosi verso la tenda del palco. Sullo schermo, una ragazza ha appena concluso la sua esibizione con il suo Floatzel.

Dal palco Damian, il presentatore ufficiale esclama: “Con il numero 14, ecco a voi Tobias, dall’isola di Vanca! Vinnie comprende il perché di quell’accento: l’isola di Vanca è all’estremo sud di Holariya e, con le altre due isole di Kivali e Calaluna forma il cosiddetto “Triangolo insulare”.

Il ragazzo è inquadrato dallo schermo. Con una luce intensa manda in campo il suo Pokémon: un Chingling.

Il piccolo Pokémon inizia con Introforza, disperdendo per aria tante bolle di potere. Che iniziano a fluttuare per aria. Chingling salta sulla più vicina, facendola scoppiare in tante piccole stelle. Così salta su altre bolle fino ad arrivare in cima. Con un forte attacco sonoro, che Vinnie non sapeva identificare, Chingling distrugge tutte le bolle creando una fantastica esplosione di luce e stelle.

Un’esibizione fantastica. “Tobias è davvero forte” pensa Vinnie ammirato.

Un altro ragazzo fa un’esibizione con il suo Cherrim, ma non colpisce particolarmente il pubblico.

“Con il numero 16, adesso, Vinnie!”

Panico, di nuovo. La sua prima gara stava per iniziare. Era pronto? Vinnie non sapeva rispondere, ma ormai era troppo tardi. Varca la soglia della sua nuova vita.

“Combusken, infiammali!”

Il Pokémon di fuoco esce dalla Pokéball su cui Vinnie aveva applicato tempo prima un sigillo Fiamma. Combusken disperde nell’aria le lingue di fuoco del Sigillo e disegna per terra un fiore di cenere. “Un buon inizio...” pensa Vinnie.

“Bene, ora vai con Braciere e vola!”

Combusken si accovaccia e parte. Grazie alla spinta di braciere sale in aria girando attorno a sé stesso. Le palline di fuoco dell’attacco scoppiano dopo poco, creando uno strano effetto pirotecnico. Combusken sovrasta il pubblico, si sente rinato. Il suo desiderio si sta avverando: diventare uno dei Pokémon più abili e belli di sempre.

“Vai, adesso gira e usa Lanciafiamme”.

Combusken si carica e... Le fiamme lo avvolgono completamente, facendolo sentire forte. Ciò che si vede dall’esterno è un piccolo sole in miniatura, con il Pokémon avvolto nella palla di fuoco e tanti raggi di luce verso il pubblico. Combusken inizia a scendere, trascinando con sé la palla di fuoco, che si abbatte al suolo e si consuma nell’aria creando un cerchio perfetto.

Applausi. Applausi e ancora applausi.

Il giudice Astessan si congratula con il ragazzo “L’esibizione è stata monumentale, come se gareggiassi da anni. E’ stato bello in aria il sole che sembrava riflettersi in un ombra a terra grazie al fiore creato a terra alla sola uscita dalla Pokéball. Bravo”.

Vinnie torna dentro, ad aspettarlo Tobias. “Sei stato bravo, vorrei proprio sfidarti qualche volta” esordisce il ragazzo.

“Anche oggi, se per te non è un problema” risponde Vinnie provocatorio.

Finite le esibizioni, è ora di decretare i vincitori. Sia Vinnie che Tobias passano al turno successivo. I venticinque ragazzi ammessi si presentano sul palco. Se ne salveranno sedici.

E’ ora di far risaltare il proprio Pokémon su tutti gli altri in gara. Orsilla guarderà  ogni volta la fila e chi si farà  notare di più, non come esibizione, ma come Pokémon, verra chiamato.

Combusken inizia a brillare come a prepararsi per un Metronomo, ma dopo le prime sette persone salve capisce che questo non basti. Inizia a percepire le mosse dei Pokémon in tutta la zona e ne sceglie una. Combusken, all’improvviso, inizia a levitare in aria, brillando. Orsilla lo nota subito e chiama Vinnie. E’ salvo. Lo aspetta la terza prova.

“Allora? Che ne pensi?” chiede Vinnie ad Emily, arrivata da lui a salutarlo durante la pausa.

“Sei bravo!” risponde lei stupita.

A quella strana risposta Vinnie resta perplesso: “Perché? Cosa pensavi?” risponde contrariato.

“Onestamente... Pensavo fossi una schiappa...” sussurra Emily imbarazzata.

“Grazie per la grande considerazione nei miei riguardi!” risponde Vinnie ironico.

“Si, ma il punto è che allenandoci io non avevo mai visto questo... Questa...”

“Spettacolarità â€ conclude la frase Dustin, apparso dietro le spalle dell’amica.

“Ecco, appunto!” esclama Emily “E’ stato spettacolare!”

“Io vi ringrazio” risponde Vinnie commosso “Non so che dire, siete fantastici! E sei stato fantastico anche tu, amico mio!” conclude il ragazzo abbracciando Combusken.

“E ora che intendi fare?” chiede Emily “Quale Pokémon userai?”

“Penso... Penso Zorua” risponde Vinnie.

La porta si apre violentemente, sulla soglia appare un ragazzino sui dodici anni seguito a sua volta da una giovane con i capelli a caschetto e gli occhi talmente azzurri da potersi specchiare al suo interno.

“Lada!” esclama Emily stupita.

“Ehi, Emy, ciao! Quanto tempo!” esclama la rivale contenta.

“Che ci fai qui?” le chiede Emily stupita.

Vinnie si intromette “Sei qui per Tobias, immagino...”.

“Beh, si... Avete già  fatto conoscenza a quanto pare...” risponde Lada stupita.

“Qualcuno mi potrebbe gentilmente spiegare la situazione?” chiese Emily irritata: non sopporta quando la gente non la rende partecipe!

“Certo...” risponde Lada paziente “Vedi lì sotto? Quelli sono Tobias e Fènix, i miei compagni di viaggio. Tobias è coordinatore, quell’altro invece è un suo amico, conosce tantissimo sui Pokémon nonostante l’età , ma... Onestamente io non lo tollero, è troppo... Presuntuoso!”

“Come qualcuna qui davanti...” si intromette Dustin indicando Emily.

“Ma come ti permett...” Emily non riesce a concludere la frase, quando un trillo acuto scuote la stanza.

“SI PREPARINO I COORDINATORI, INIZIA LA TERZA MANCHE!”

“Bene, Vinnie! Concentrati e spacca tutto!” esclama Dustin incoraggiando l’amico.

Immagini

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Mappa di Holariya aggiornata

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Saiton nella nebbia

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Novana

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Ho deciso di fare un capitolo ogni settimana circa, fin ora sono arrivato al decimo, devo sveltire un po' la storia, comunque grazie mille ^^. Penso di mettere almeno i primi tre in una settimana, poi dopo rallenterò giusto il tempo di scrivere altri capitoli. Grazie ancora :D

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Non è bruttissima, ma è troppo veloce. Comunque se fossi in te farei un topic per i commenti e direi ad un moderatore di spostare lì i commenti. Mettiamo caso poi la fic sia molto commentata, sarà difficile per i lettori andare a vedersi pagina per pagina dove sta ogni capitolo perché inframezzato dai commenti. Agevola la lettura, diciamo.

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Prima stiamo a vedere il riscontro degli utenti, poi si vedrà... Si, lo so, è veloce, ma ho fatto in questo modo perchè se no sarebbe stata troppo lunga. Sono arrivato al decimo capitolo e ancora c'è stato un solo incontro in palestra, figurati :blush: Ho lavorato molto con ellissi e sommari e ho accorciato di molto le descrizioni. Il ritmo narrativo adesso è più veloce, ma naturalmente ne risente un po' la comprensibilità del racconto...

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Scrivo anche io una fan fiction sui pokèmon (credo proprio di pubblicarla qui un giorno) e ti posso dire che a tua è scritta molto, molto bene. Posso sapere quanti anni hai? Perchè, ti giuro, scrivi meglio di molti altri miei coetanei, a meno che tu non sia uno di loro!

Complimenti ancora!

P.s. mmm, questo Eevee mi incuriosisce =) XD

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Pokémon Moon and Stars

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Episodio 2: Eevee, il Pokémon del destino!

Nel recente episodio è successo che…

Vinnie ha iniziato il suo viaggio, ma arrivato al laboratorio della professoressa Ranja ha trovato solo un grande caos: la professoressa è scomparsa! Vinnie e il giovane ricercatore Dustin decidono, quindi, di partire per cercare la professoressa, ma nella notte…

Eevee esce fuori dal cespuglio dove era nascosta e segue i due ragazzi, senza sapere perché… Forse per la scomparsa di sua madre durante la mareggiata del mese prima… Lo ricordava fin troppo bene, quel giorno... Le onde sbattevano violentemente contro la scogliera dove Eevee viveva con sua madre Vaporeon. Cosa non farebbe una madre per un figlio? Eevee si era salvata grazie a lei, che l’aveva portata fuori giusto prima che... Che un’onda troppo forte trascinasse via tutte e due. Eevee era salva... Sua madre no... Da quel momento si era sentita terribilmente sola e vuota… Si mise a vagare per tutta Palmizia, senza una meta ben precisa, senza sapere cosa stesse cercando, la sua vita era finita, era ormai senza senso. Quella mattina Eevee si era svegliata presto, spaventata per il rumore delle ruote di una bicicletta. Con gli occhi assonnati le era sembrato di vedere un ragazzo dai capelli neri, sorridente.

Le sembrava strano che il destino, proprio mentre si stava per addormentare, le avesse fatto ritrovare quel giovane. Il destino... Dopo la scomparsa di sua madre Eevee aveva smesso di crederci, ma forse... Forse quello era il momento...

Vinnie e Dustin proseguono la loro escursione alla ricerca di Ranja Elnath, scomparsa il giorno prima. Le tenebre della notte circondavano i due ragazzi che, muniti di una lampada, arrancavano sul suolo bagnato dal nevischio. Infreddoliti dal forte vento che gli sparava contro come lame le ultime foglie dell’autunno, i due erano sul punto di rinunciare. Erano ancora vicini a Palmizia eppure vagavano da ore, ormai stanchi e soli.

“Ecco, lì!” Esclama Dustin all’improvviso “Fermiamoci!”

“Che c’è Dustin? Qualcosa non va? Vedi qualcuno?”

“No, no… Magari... Solo che... E' da ore che cerchiamo e sono stanco, inoltre non ho mantenuto la mia promessa... Penso sia il momento di insegnarti a catturare un Pokémon...”

Eevee si ritrae e fa per scappare.

“Non mi sembra il momento, Dustin... Insomma, stiamo cercando la professoressa!”

“No, dai, è anche giusto fare una pausa, ne abbiamo bisogno tutti e due... Ci vorranno due minuti e ripartiremo. Pensavo questa cosa fosse nel tuo interesse” risponde il giovane ricercatore con un occhiolino.

"Si, è anche vero, dai, fammi vedere quello che devi"

"Bene, in questa radura c'è un Pokémon, ma è ben nascosto..."

“Ehm... Dove sarebbe?”

“Guarda quell’albero… Ecco, vedi? C’è un Pineco!”

Eevee si rilassa. Non l’avevano scoperta.

“E dunque dovresti insegnarmi a catturare un Pokémon in questo modo?” ironizza Vinnie “Ma se nemmeno riesco a vederlo!”

“Allora tieni la lampada, così puoi vedere come si fa, mi sembra chiaro! Ci penserò io a rischiarare la situazione, tu stai zitto e fai meno il pessimista.” risponde seccato il giovane ricercatore ponendo fine alla conversazione.

Dustin procede a passi felpati ma decisi. Si ferma. Guarda l’albero e…

“Vai, Magnemite!”

“Magne” esclama Magnemite con la sua voce ferrosa.

“Illuminaci con il tuo Flash!” esclama Dustin.

La luce si disperde nella notte, ma riesce ad illuminare quel che basta per far vedere a Vinnie il Pineco nascosto.

“Tuonoshock!”

Questa volta luce invade la radura e il fulmine si schianta su Pineco con un rombo assordante. Il Pokémon pigna è veramente arrabbiato...

Eevee è terrorizzata, il fulmine le ricorda tanto la tempesta dove è sparita sua madre. Anche Vinnie è impressionato, non credeva che quel piccolo Magnemite fosse così forte: l'intesa tra lui e Dustin è eccezionale.

Pineco cade dall’albero, ma a metà  caduta attacca con Rapigiro e si abbatte come una furia sui ragazzi con un rumore assordante. Come se non bastasse, magnemite inizia a brillare e la zona si riempie di cariche elettriche.

A Eevee sembra di rivedere la tromba d’aria di quella seta di Novembre e scoppia a piangere. Vinnie è confuso dalle luci, dal rumore e dal forte vento. Cade all’indietro spossato, spaventato, e all’improvviso tutto diventa buio. Ma prima, riesce a scorgere nella notte una piccola stella su un pino, come un addobbo di Natale. Dopo di quello, il vuoto e un forte odore di terra bagnata.

“Vee… Vee!” Eevee ha visto il ragazzo cadere ed è rimasta accanto a lui tutta la notte. L’altro ragazzo era andato avanti, attratto da alcune voci, senza badare alla scomparsa dell’amico. Eevee era perplessa: come poteva essere questo possibile? Dopo aver catturato il Pineco aveva gridato il nome di una certa “Ranja” e aveva lasciato il ragazzo da solo, credendo fosse dietro di lui. Eevee era veramente arrabbiata! Per gli umani, erano quelli i veri amici? Che follia!

“EEVEEE” grida il piccolo Pokémon nel tentativo di svegliare il ragazzo steso sull'erba.

Vinnie sembra svegliarsi. La luce è soffusa, è l’alba. Qualche raggio di sole tiepido si poggia sui suoi occhi e permette loro di aprirsi, Si rialza in fretta e in furia e cerca di capire dove sia. Non c’è nessuno. Non c’è Dustin. Solo... Un piccolo Pokémon, un Eevee.

Vinnie è arrabbiato: come ha potuto Dustin lasciarlo in questo modo?

“Magari parlassi la mia lingua… A quel punto mi spiegheresti molte cose…”. Vinnie si rivolge a Eevee con un amaro sorriso.

“Vee…” risponde il Pokémon volpino mortificato.

“Sai almeno dirmi che fine ha fatto il mio amico? Verso quale direzione è andato?”

“Vee!” risponde Eevee e gli mostra a strada verso il bosco dorato.

“Grazie! Sei fantastico!”

“Vee!!!” strilla Eevee mortificata.

“Ops… Sei una femmina, giusto? Scusa…” Vinnie inizia a camminare, ma sente gli occhi del Pokémon su di sé, uno sguardo indagatore ma allo stesso tempo sofferente “Allora..." inizia il ragazzo "Che ne dici di venire con me?”

“Vee!!” Eevee è eccitata, vuole ricominciare ad essere felice.

“Su, seguimi! La strada è lunga!” sorride Vinnie conquistato dagli occhioni del Pokémon volpino.

Il ragazzo recupera la sua bici, dando un'ultima occhiata alla cenere per terra provocata dal fulmine la sera prima, e fa accomodare Eevee nel cestino. La coppia parte e affronta insieme la lunga salita verso il bivio che un giorno prima aveva dato vita alla storia.

Il cielo è coperto e preannuncia neve, ma Vinnie ed Eevee si avventurano lo stesso nella Foresta Aurea. Gli alberi, a quell’altezza, sono ormai spogli, ma ricoperti completamente da neve e ghiaccio.

“Sembra quasi di essere nella penisola del nord” pensa Vinnie tremando di freddo.

Anche Eevee trema di freddo, è ancora abituata al clima di Palmizia dove viveva. Non aveva mai varcato la soglia della Foresta Aurea, quel cartello con il suo nome le sembrava un qualcosa di impossibile.

“Non è incredibile come cambi tutto in pochi chilometri Eevee?” inizia a dire Vinnie “Pensa… Una salita e poi subito il freddo… Questa è Holariya, nel bene e nel male... Ehi, aspetta!”

Nel candore della neve il ragazzo scorge una figura umana e cerca di raggiungerla. Pensare di usare la bici per andare sulla neve fresca è una follia, quindi, a piedi, ci mette un po’ ad arrivare, ma appena riesce a distinguere la figura non riesce a contenere la delusione.

“Un Roserade! Solo un Roserade!" inizia a lamentarsi "Io sto impazzendo... Sto... Impazzendo...”

Eevee, intanto, si avvicina al Pokémon e nota che sotto la rosa azzurra è nascosto un piccolo Budew quasi congelato. In Roserade, nella sua preoccupazione, nel suo amore sconfinato, Eevee ritrova gli occhi di sua madre.

“Vee! VEE!” il Pokémon volpino inizia a chiamare a gran voce Vinnie indicando Budew.

Il ragazzo si rende conto del pericolo e decide di aiutare Roserade a salvare il suo piccolo, ma sembra inutile. Non ne ha le capacità . Solo, nella neve e senza nessun aiuto Vinnie si sente perso…

Il giovane allenatore accompagna i due Pokémon per il bosco, cercando di riscaldare tra le sue braccia il piccolo Budew. Così, il ragazzo torna a vagare per il nulla, solo, accompagnato da tre Pokémon sconosciuti fino a poco tempo prima.

Vinnie non avrebbe mai pensato di ritrovarsi in quel modo. Si era forse pentito di partire?

Basta una sola mezz’ora e Roserade ritrova la strada di casa: una piccola grotta in terra dove passare l’inverno, ma Budew è in pericolo: ha preso troppo freddo... Sta morendo.

“Qualcuno mi aiuti! Io non lo posso salvare! Qualcuno... Qualcuno mi aiuti... Qualcuno...” urla Vinnie al colmo della disperazione tra le lacrime.

“Niente paura! Ci sono qua io!” esclama una preoccupata voce femminile dalla boscaglia “E io che pensavo di aver avvistato uno Snorlax (Ogni riferimento è puramente casuale u.u)... Che sta succedendo qui?” chiede la ragazza appena uscita da un piccolo passaggio nella foresta.

“Chiko!” le fa eco un Chikorita.

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Arrivederci al prossimo episodio, sarà  pubblicato questa domenica!

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Bella davvero la storia come si sta evolvendo.

Scusa, ma siamo costretti a creare un topic per ogni parte della storia? Oppure possiamo fare che mettiamo gli altri capitoli in un unico topic.

Sarebbe meno confusionario cosi...

Se vuoi, si.

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è veramente bella! comunque quella cartina è molto meglio di tante altre che ho visto! non scoraggiarti per una cosa del genere! se non sbaglio hai messo eevee perchè in futuro la farai evolvere nel tuo pokèmon preferito che è...... meglio non rovinare la storia! questo spetta a te! buona fortuna a te e ad eevee XD

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è veramente bella! comunque quella cartina è molto meglio di tante altre che ho visto! non scoraggiarti per una cosa del genere! se non sbaglio hai messo eevee perchè in futuro la farai evolvere nel tuo pokèmon preferito che è...... meglio non rovinare la storia! questo spetta a te! buona fortuna a te e ad eevee XD

Ehehe, non ne sarei tanto sicuro

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