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~Lavori dei partecipanti di PM HAS GOT TALENT~


-PeterPan-

  

17 utenti hanno votato

  1. 1. Per chi partecipa: cosa farete?



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                        LO SPAZIO DELLE PROPRIE CREAZIONI

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Questo spazio è riservato alla pubblicazione dei propri lavori!!

 

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                                   kougie-chan.gif?4<<CONTEST APERTO A TUTTI>>kougie-chan.gif?4

(Potranno partecipare tutti!Chi non ha PP per l'iscrizione otterrà  premi diversi, ma potrà  partecipare ugualmente. E potranno grafici, disegnatori, fotografi, scrittori ecc... Ognuno potrà  sfruttare le sue abilità  per creare un lavoro a scelta: gif, racconto, disegno, fotografia ecc...

 

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Per confermare la partecipazione, capire come funziona il contest, quali sono i premi, avete da fare critiche o domande o da dare consigli, ecc... andare QUI http://www.pokemonmillennium.net/forum/topic/63453-pokemon-millenium-got-talent/

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                                                              pokemon_pichuAnimated.gifpokemon_pichuAnimated.gifpokemon_pichuAnimated.gif

Il contest terminerà   martedì 26 agosto alle 23:59:59.

Da ora fino al 26 agosto alle 23:59:59 avrete tempo di postare i vostri lavori.

 

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SIETE ABILI SCRITTORI o DISEGNATORI o POETI o GRAFICI o altro... ?! VOLETE METTERVI IN GIOCO E MOSTRARE A TUTTI LA VOSTRA BRAVURA? QUESTO CONTEST ALLORA FA PER VOI!

 

[RICORDO CHE OGNUNO PUO' SCEGLIERE IL CAMPO IN CUI E' PIU' PORTATO, QUINDI E' UN CONTEST APERTO A TUTTI: GRAFICI, DISEGNATORI, SCRITTORI ECC... ].

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Vi riassumo brevemente cosa dovrete fare:

 
Ogni partecipante potrà  realizzare ciò che gli riesce meglio: un racconto, una poesia, un disegno, una fusion, un disegno, un banner/firma + icon (queste devono essere insieme, mi raccomando!), una canzone (scritta o cantata o entrambe), una foto ecc... Quello che vuole. Potete anche lavorare in coppia (in questo caso l'eventuale premio verrà  dimezzato).
L'importante è che seguiate queste tracce (diverse a  seconda delle attività  scelte):
  • Nel caso facciate un racconto la traccia è a scelta tra:
  1.  "Tutto accadde quella notte di mezza estate... 
  2. "Atlantide: la terra sommersa dei pokemon
  3. "Mi ritrovai in un'isola deserta... "
  • Nel caso di banner/firma+icon (le dimensioni per la firma 400x200 e per l'icon 100x100) la traccia è a scelta tra:
  1. "Pokemon d' acqua, che passione!"
  2. "Pokemon fuoco, che passione!"
  3. "Pokemon: acqua e sole, che splendida combinazione!"
  • Nel caso di disegno, fusion e gif la traccia è a scelta tra:
  1. "Un pokemon acqua mai visto! (Sbizzarritevi nel creare il pokemon acqua dei vostri sogni)
  2. "Un pokemon fuoco mai visto! (Sbizzarritevi nel creare il pokemon fuoco dei vostri sogni)
  3. "Pokemon: acqua e sole, che splendida combinazione!"
  • Per tutti gli altri lavori la traccia da seguire sarà  a scelta tra: 
  1. "2014: la mia estate"
  2. "Pokemon: acqua e fuoco, splendido mix!"
  3. "Pokemon d'acqua: che passione!"

 

A giudicare i vostri lavori sarà  inizialmente il pubblico di PM e poi da una giuria di 4 utenti:

 

                                                            GHIMLI, PORYGON-Z, ZEBSTRIKA94AXELF~
 
 
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Per partecipare è richiesta una somma di PP (che varierà  in base a quanti ne possedete). Li potrete consegnare una volta pubblicato il lavoro. Però sarebbe bene che intanto mi confermiate (non qui, nel link che vi ho messo sopra) la vostra partecipazione. ^^

 

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                        Modulo da compilare per la pubblicazione del proprio lavoro267f.gif


                                     

Quote

                                                                 
                                                "Titolo"/ "Nome pokemon" (a seconda di che lavoro avete fatto)
                                                         
                                                                            TRACCIA SCELTA
 
 
                                                                           <<Il proprio lavoro>>
 
 
Descrizione del proprio lavoro:
 
Commenti aggiuntivi (facoltativo):

 

Il lavoro non può essere modificato dopo averlo pubblicato. Se dovete fare delle modifiche chiedete a me e vi dico se potete farle o meno. Senza mia autorizzazione non modificate niente. Grazie.  ^^

 

 

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                           Premi per i vincitori 

  • 1° PREMIO: 60% PP + targhetta + Bisharp 6ivs perfette e shiny 
  • 2° PREMIO: 20%PP + targhetta + Charizard 6ivs perfette e shiny
  • 3° PREMIO: 10%PP + targhetta + Medicham 6 ivs perfette NON shiny (ancora da decidere)
      (Con il restante 10% penserò cosa farci... ).
 
Nel caso i PP da parte saranno pochi le percentuali varieranno (ovvero aumenteranno.Però più gente si iscrive più PP ci saranno per i premi.  
 
  • PREMIO CONSOLAZIONEtra tutti i partecipanti che non sono arrivati al podio verrà  estratto il vincitore di una doll + un pokemon 5 ivs perfette Kalos Born.  A sceglierlo sarò io.Il vincitore otterrà  inoltre una targhetta.
 
  • PREMIO ORIGINALITA': verrà  scelto dalla giuria e da me (ci metteremo d'accordo tutti insieme per decidere chi lo merita).

             Il vincitore otterrà  un Greninja shiny 6 IVS perfette Kalos Born(a scelta tra quelli disponibili) e una megapietra ( a scelta tra                    quelle disponibili: Mawilite, Banettite). Il vincitore otterrà  inoltre una targhetta.

 

  • PREMIO SPECIAL: (SOLO per chi si era iscritto senza donare PP poiché non ne aveva): tra tutti questi partecipanti sceglierò io personalmente il lavoro migliore che vincerà  un Gardevoir shiny 6 ivs  perfette Kalos Born + un Mawile shiny 6 ivs perfette Kalos Born. Il vincitore otterrà  inoltre una targhetta.

​

  • PREMI PUBBLICO: tra tutti gli utenti che hanno votato nei vari sondaggi verranno scelti 3 utenti. Questi riceveranno un pokemon 6 ivs perfette Kalos Born ciascuno (NON Shiny) > ancora da decidere chi 

 

***Tutti i pokemon in palio sono LEGIT

 

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Buon divertimento e buona fortuna a tutti!!!   :starter:                 
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PM Got talent

Hydramence59 in Atlantide, la terra sommersa dei Pokémon

Le sfuggenti creature degli abissi: tutti vorrebbero vederle! Ma in particolare, un Pokémon rarissimo riposa sul suo trono da principe. Certo, è davvero un Pokémon piccolo e grazioso: è piccolo blu, con due piccole braccia, un lucente rubino sul petto e due lunghe antenne. Piccolo, ma davvero forte. Dicono abbia battuto un Wailord in lotta. Il suo nome è Manaphy. Certo, sono tutte dicerie quelle sulle sue lotte. Lui ha paura di tutto ciò che è più grande di lui, anche di un Gorebyss. Ma lui è il protagonista di un'avventura straordinaria, che trasformò la sua grande paura in grande coraggio.

Manaphy riposava tranquillo. Un'ombra scura e minacciosa si aggirava intorno a lui. «Buuh!!» disse il Pokémon «Aaaahhh!!» il principe gridò «Huntail, smettila!» l'altro Pokémon sbuffò. Poi si ricordò perché era lì. Huntail era un postino. «Questa lettera è per te...» poi se ne andò veloce. Manaphy immaginò che la lettera fosse di Horsea o di Shellder, i suoi unici amici. Ma era di "Anonimo". La aprì, curioso. C'era una mappa, e sotto una filastrocca a indovinello:

Quando tu vorrai gridare,

Ti fermeranno gli spiriti del mare

Arriverai dove volevi andare

Se la corrente riuscirai a fermare.

Perplesso, il principe cominciò a riflettere. Chiamò i suoi amici Horsea e Shellder, che però non avevano capito. Dopo 1, 2 ore, si sentì un grido e un'esplosione fece cadere a pezzi delle rocce. A gridare era stata Cloyster, la madre di Shellder, attaccata da un Gyarados. Quello era un Gyarados rosso, con uno squarcio nella coda e una benda di alghe secche sull'occhio sinistro. Dal municipio uscì un anziano Pokémon, il sindaco di Atlantic city e prozio di Horsea ordinò a donne e bambini di abbandonare la città . Loro non se lo fecero ripetere due volte e scapparono. Mentre fuggivano Manaphy Shellder e Horsea furono attaccati da due Pokémon, un Crawdaunt e uno Sharpedo. Manaphy, spaventato, caricò dell'energia nel suo corpo e la gettò fuori con dei getti di luce. I due avversari si ritirarono, colpiti dalla potente luce. Come ogni volta, Shellder sapeva di cosa si trattava:«Quella era Magibrillio, potente mossa di tipo folletto, superefficace sui tipi Bu...» mentre parlava una codata mise al tappeto lui e Horsea. Si trattava di nuovo di Gyarados, detto Flagello dei mari. Con una testata scagliò fuori dall'acqua Manaphy, che sbattè su un albero, rimanendo stordito. Horsea lanciò un gettò d'inchiostro sul nemico, per accecarlo, poi lo colpì con un Geloraggio insieme a Shellder. Tuttavia il potente Pokémon recuperò la visuale e mise definitivamente KO Shellder e Horsea con un Ira di Drago. Sulla terraferma Manaphy stava appoggiato ad una palma. Non poteva non fare niente. Non poteva! Si buttò in acqua, usando Magibrillio. Fu colpito da un altra Metaltestata di Gyarados ma non si arrese e attacco con Geloraggio. Subì un Ira di Drago e un Idropompa, e il suo avversario stava caricando Iper Raggio per finirlo. Ma Manaphy lo precedette usando la stessa mossa. Gyarados fu colpito dritto in bocca con quel colpo e affondò, privo di sensi, cadendo su una roccia. Manaphy stava per esultare, ma era troppo debole e affondò verso gli oscuri abissi. Horsea e Shellder si scambiarono un'occhiata triste. Gyarados era stato sconfitto, ma loro avevano perso un valido amico. Ma non era finita! Da qualche parte, due enormi Pokémon leggendari, gli spiriti del mare, stavano parlando, vicino al corpo privo di sensi di un piccolo Pokémon, cioè Manaphy. Uno, un drago bianco e blu disse:«Dici che si riprenderà ?», l'altro, una balena blu rispose:«Dagli il tempo. Ha subito duri colpì ma non sono ferite mortali.» Manaphy aprì un occhio «Ecco, si sveglia!» disse Lugia. Il piccolino non voleva scappare. Non aveva più paura. Disse:«Voi siete Lugia e Kyogre?».«Esatto, proprio noi» risposero. «L'indovinello. L'hai indovinato.» disse Lugia. «Siamo stati noi ad inviartelo. Noi spiriti del mare ti abbiamo dato il coraggio di non gridare di paura, e sei arrivato qui perché sei riuscito a fermare la corrente della paura. E ora vai! Torna ad Atlantic city!» Manaphy annuì, prese una piuma di Lugia e si buttò in acqua. Scese giù ed arrivo ad Atlantic City. Alzò la piuma verso l'alto, e questa cominciò a lanciare luce in tutte le direzioni. Atlantic City tornò il paradiso che prima dell'attacco di Gyarados era sempre stato: le pietre si ricomposero, i coralli tornarono pieni di vita, i deserti di sabbia diventarono distese di alghe. Tra gli applausi della gente travolta dalla gioia Manaphy sorrise, vedendo i suoi amici Horsea e Shellder, tornati in città , e si fece sfuggire una lacrima di gioia

FINE

Spero che la storia vi sia piaciuta.

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Nome del Pokemon: Flamelins.

Tipo: Fuoco- Folletto

Da traccia: Disegna un Pokémon fuoco mai visto prima!

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Descrizione del proprio lavoro:

Flamelins è un Pokémon mai visto prima, di tipo Fuoco e Folletto.

È uno dei Pokémon simbolo leggendari della Regione di Keros. Ha vaghe somiglianze con le fate e gli umani, ma, tuttavia è alta solo 0,59 m e pesa appena 22,9 kili.

Sia la sua testa, che le mani e i piedi emanano fiamme che riesce a contenere solo quando non lotta, mentre la cintura che ha in vita serve ad assorbire l'energia del sole per trasformarla in fiamme incandescenti.

Tuttavia, oltre a domare le fiamme, usa anche vari attacchi di tipo Folletto, come Forza Lunare.

Commenti aggiuntivi: Spero di aver rispettato il tema e che sia tutto giusto a dovere. Spero anche che vi piaccia ^^

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Eccomi! Pronto a partecipare! ^^

Ho scelto la traccia numero 3: "Pokemon: acqua e sole, che splendida combinazione!"

Ed ora vi presento...

Castform Arcobaleno!!!

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Descrizione del proprio lavoro: Con questa trasformazione Castform riceve il raro doppio tipo Acqua/Fuoco. Può assumere la forma Arcobaleno solo se si usano in uno stesso turno le mosse Pioggiadanza e Giornodisole oppure se persistono gli effetti di un'abilità  o di una condizione atmosferica e viene utilizzata la mossa complementare. Il cristallo sotto il suo corpo gli consente di accumulare la luce che, dopo essere stata riflessa sul suo corpo, si scompone nei sette colori dell'iride illuminando così le sfere che levitano intorno a lui. Sono queste infatti che gli consentono di attaccare e difendersi, ma il "centro di controllo" è, appunto, il suo corpo che ha una composizione tale da avere un proprio campo gravitazionale, grazie al quale riesce a gestire i movimenti delle sfere.

Commenti aggiuntivi: Sinceramente l'idea mi è venuta di notte (pensa te!) ed effettivamente è la cosa più semplice che potessi pensare! Acqua più sole? L'arcobaleno, chiaro!

Dal punto di vista stilistico è stato un lavoro di Recolor principalmente! Ho editato un po' il cristallo partendo dallo sprite posteriore di Castform Nuvola di Neve e per quanto riguarda il corpo ho voluto mantenere i doppi colori proprio per rimandare all'"origine" di questa nuova forma! Ho poi scelto di mantenere la forma di Castform Pioggia e le sfere di Castform Sole (sprite posteriore) ed infine ho lavorato abbastanza sul Recolor dei vari componenti facendo, per la prima volta, più attenzione possibile alle luci ed alle ombre!

I pokémon utilizzati per il Recolor sono stati: Dewgong per il cristallo e per le sfere, nell'ordine, Bisharp, Charizard, Electivire, Rayquaza, Heracross, Cresselia ed Arbok!

Che altro dire? Spero vi sia piaciuto e... Fatemelo sapere! :D

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Ecco qui il mio piccolo lavoro ^^

Per questa idea ho scelto il titolo: "We are all a Fire!"

Ho scelto la traccia numero 2 "Pokemon fuoco, che passione!"

                                                          

                             

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Descrizione del proprio lavoro:

Tutti i Capopalestra e/o Superquattro di tipo fuoco uniti per dimostrare la loro passione verso i Pokemon del loro tipo predestinato! In questo banner+icon sono stati usati vari Pokemon di tipo fuoco sullo sfondo mentre come protagonisti ho utilizzato Blaine(Settimo Capopalestra della regione di Kanto), Fiammetta(Quarto Capopalestra della regione di Hoenn), Chicco(Primo Capopalestra, insieme ai fratelli Spighetto e Maisello, della regione di Unima) e Vulcano(Superquattro della regione di Sinnoh). 

Il titolo che ho scelto significa "Siamo tutto un fuoco" proprio per considerare quanto possa bruciare la loro anima e determinazione grazia alla passione verso i fantastici tipi fuoco.

 

Commenti aggiuntivi (facoltativo):

Che dire, quando ho letto la traccia ho subito pensato "Chi può dimostrare meglio la propria passione verso i soli Pokemon di tipo Fuoco? Ma certo i Capipalestra/Superquattro di questo elemento!" E così è nata l'idea di creare questo banner+icon con protagonisti Fiammetta, Blaine, Chicco e Vulcano e i vari Pokemon di tipo fuoco sullo sfondo, spero che questa idea sia piaciuta ^^

 

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MegaSlowbro!?

Traccia: "Pokemon d' acqua, che passione!"


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Descrizione del proprio lavoro: Ho scelto di creare un set su MegaSlowbro. Perché lui? Perché al momento dopo l'annuncio della Mega è il pokémon d'acqua/psico su cui tutti hanno focalizzato l'attenzione; quindi "Pokemon d' acqua, che passione!". Il set è incentrato sullo stupore di Slowbro nell'avere una Mega, sottolineato con la frase "I have a Mega!" (letta in modo esclamativo/interrogativo) e infatti dall'espressione sembra incredulo anche lui (lol); a lato del lavoro c'è un piccolo spazio dove si vede quello che a tutti è passato inosservato, cioè Shellder. Siamo sicuri che la Mega sia di Slowbro, perché qui il pokémon Mega-evoluto sembra Shellder, che è quello dei due che ha subito una mutazione maggiore dell'aspetto e lo afferma con la frase nella sign "I'm Mega" anche un po stizzito. :D
Commenti aggiuntivi: stock x x x

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Racconto, traccia 1: "Tutto accadde quella notte di mezza estate..."


 


Notte. Tempo di pensieri, tempo di cambiamenti


 


Parte Prima - Esame


La notte è, indubbiamente, il momento della giornata che ciascuno può meglio dedicare a se stesso. Mentre la luna, in cielo, sia che assuma la forma di un Lunatone o si mostri più simile ad un Solrock, rischiara anche gli ambienti più oscuri, ognuno può entrare in un suo mondo personale e privato. Gli antichi stoici erano soliti fare un esame di coscienza al termine della giornata e, al riguardo, il latino Seneca diceva:  â€œErgo quicquam pulchrius hac consuetudine excutiendi totum diem? Qualis ille somnus sequitur post recognitionem sui, quam tranquillus, quam altus ac liber, cum animus est aut laudatus aut admonitus et, speculator sui et censor secretus, cognovit de suis moribus!†(De ira, III, 36)


“Dunque esiste un qualcosa di più bello di questa abitudine di indagare in tutta la giornata trascorsa? Che sonno di grande qualità  viene dopo l’esame di se stessi, quanto è tranquillo, quanto è elevato e libero, dopo che l’animo o è stato lodato oppure ammonito e, spia di se stesso e segreto censore, ha conosciuto i suoi costumi!†direbbe oggi tranquillamente un abitante di questa penisola, dove  io sono nato e sono stato educato. Una regione bellissima, che tuttavia io stavo per distruggere.


In quella notte di mezza estate, lontana ormai anni, ma simile a quella che adesso ci circonda, mi trovavo nel bosco dove, ancora piccolo, i miei genitori mi portavano a giocare con i Butterfree, sempre che i Breedrill me lo consentissero. Ma, ovviamente, la situazione era completamente diversa, quando stavo nascosto con un Mudkip ferito alla zampa in una fossa che avevo trovato fortuitamente. La fossa era ampia e non garantiva un sicuro giaciglio, ma, benché fosse evidente la necessità  di un altro nascondiglio, non potevo muovermi oltre. O, meglio, anche se io ne fossi stato in grado, Mudkip non avrebbe potuto esserlo altrettanto. Seduto a terra, con il cucciolo privo di energie sdraiato sulle mie gambe, guardai le stelle che adornavano la volta celeste. E finalmente pensai. Riflettei se l’errore più grande fosse stato quello appena commesso o se fosse stata la mia vita fino a quest’ultimo gesto. Una sola notte non può certamente consentire l’esame della propria vita, ma un tentativo andava fatto: mi sentivo infatti senza più alcuna forza nei miei muscoli e, di conseguenza, non potevo far altro che lasciar lavorare la mia mente. Ogni rumore certamente mi distraeva, ma ero anche consapevole che quelli potevano essere i miei ultimi istanti di libertà , se non i primi, anzi.


Quel Mudkip mi era stato completamente sconosciuto fino a pochi minuti prima, quando, dopo averlo preso in braccio, ero fuggito rapidamente dal covo sotterraneo; ero a conoscenza che anche il Bosco degli Houndoom era pienamente controllato dal Team Fog, ma in momenti simili l’istinto prende il sopravvento sulla lucidità . E, probabilmente, anche prima ero stato poco lucido, quando avevo preso la decisione di aggregarmi ad una simile banda, forse convinto dal fatto che non rubassero Pokémon ad altri allenatori, forse per vendicarmi di ciò che aveva costretto la mia famiglia a trasferirsi, ossia una Centrale Elettrica la cui costruzione obbligò molti ad abbandonare abitazioni e, spesso, il lavoro e la regione stessa. Se mia sorella si era abituata presto all’idea di vivere in un’altra area di questo pianeta, priva di Pokémon, io non seppi rassegnarmi. Covai, consapevolmente ma al tempo stesso senza accorgermene pienamente, una tale ostilità  verso coloro che governavano allora la mia regione di nascita, che vi tornai. E non vi tornai sicuramente per lavorare in quella Centrale.


Lo scopo del Team Fog era molto semplice, forse fin troppo: allevare Pokémon selvatici affinché divenissero gli strumenti adatti a prendere possesso della Centrale. Non mi curai mai di quale fosse il vero obiettivo del loro comandante, che non conobbi mai personalmente e che probabilmente desiderava diventare sovrano della regione; l’odio era per me un carburante già  di per se stesso sufficiente. Sarebbe bastato ragionare un poco per capire in che situazione stavo precipitando, eppure non lo feci.  Avrei dovuto accorgermene dalle notte insonni e dalla sensazione di prigionia, fisica e mentale, in cui mi trovavo, ma non feci neanche ciò. Agivo soltanto. Al mattino mi erano assegnate cinque o sei Pokéball contenenti altrettanti Pokémon che per l’intera giornata avrei dovuto allenare nel bosco. Altri avevano la possibilità  di recarsi al lago o sui monti, ma in quanto recluta non godevo di un tale privilegio. Essendo quasi tutti Pokémon di tipo Terra, non avevo grandi difficoltà  a sconfiggere gli Houndour che mi si presentavano davanti; dovevo faticare maggiormente contro gli Houndoom, che erano tuttavia di gran lunga più rari.


Non avevo mai relazioni con altre reclute, e ciò fu al tempo stesso un bene ed un male: infatti, se avessi visto come gli altri trattavano i Pokémon da allenare immediatamente, forse avrei iniziato a vedere nuovamente; dal momento che però ciò non accadde, continuai imperterrito nel compito che quotidianamente mi era impartito. Proprio fino al momento in cui vidi Mudkip maltrattato per un’ulteriore sconfitta che aveva costretto il suo allenatore a ritornare prima del previsto al covo segreto affinché fosse curato. Allora vidi i suoi occhi. E in quel momento persi la mia pazienza.


 


Parte Seconda – Addio


I pensieri hanno il privilegio di essere creati anche mentre si agisce. Per questo motivo esistono le bugie, ma per la medesima ragione si possono velocizzare azioni per le quali la sola forza fisica non è sufficiente. A volte, però, anche i pensieri sono soppressi: dalla paura, dall’emozione, o semplicemente dalla necessità  di agire.


Infatti, appena sentii alcuni rami spezzarsi, capii che non potevo indugiare più a lungo nel mio esame di coscienza. I pensieri dovevano essere rimandati, era il momento di agire. Mi alzai, tenendo in braccio Mudkip: si era purtroppo svegliato ed aveva cominciato nuovamente a gemere. La sua zampa destra era ferita e pertanto non poteva muoversi e al tempo stesso, ad ogni mio passo, lo costringeva a lamentarsi. Era indubbiamente un’ottima scia per i nostri inseguitori, sempre se ne avessero bisogno: gli Arcanine del Team Fog godevano di un ottimo fiuto ed in pochi minuti erano ormai vicini a noi. Io non avevo alcuna Pokéball con me, né a quel punto l’avrei voluta, considerando il trattamento ai danni dei Pokémon. Non mi restava che correre, finché l’agitazione offuscò anche la mia vista fisica – dopo l’annebbiamento durato troppo a lungo di quella mentale- ed inciampai.


Era finita, ne ero pienamente consapevole.  Io sarei stato costretto a tornare nel covo e sarei stato sottoposto a turni di lavoro ancora più asfissianti, con un ferreo controllo da parte di alcuni generali; Mudkip, invece, avrebbe ripreso il suo allenamento, la qual cosa comportava altre ferite e sofferenze, finché non si fosse evoluto in uno Swampert. Ed allora, insieme ad altri Pokémon, avrebbe preso parte alla conquista della Centrale Elettrica e, in seguito, dell’intera regione.


Stetti alcuni minuti a terra, con Mudkip stretto al mio petto: per nessun motivo lo avrei abbandonato, anche se a breve la separazione sarebbe stata coatta. Eppure il tempo passava ed il piccolo era ancora insieme a me. Mi alzai a fatica – mi ero probabilmente slogato una caviglia – e capii chi ci aveva salvato, gli Houndoom che fino a quel momento erano stati i miei avversari. Fuoco contro fuoco, sinonimo di lotta duratura, perché ogni attacco da parte di entrambe le fazioni era destinato a non essere molto efficace. Tutto ciò avrebbe rappresentato per me una possibilità  di fuga, se non avessi saputo che ormai ogni possibile uscita dal bosco era strettamente controllata da alcune reclute.


Non disperai, tuttavia. Comincia a allontanarmi dapprima lentamente, poi più rapidamente, una volta riacquistata la mobilità  della gamba, ferita meno gravemente di quanto avessi ipotizzato. Il mio dolore era però minimo, in confronto a quello del Mudkip che continuavo a tenere con me. Amavo i Pokémon da quando ero nato, questo avrebbe dovuto essere il motivo per cui mi ero aggregato al Team Fog. Capii però soltanto in quel frangente che unendomi a loro andavo contro il mio stesso proposito: avevo sbagliato tutto, era troppo tardi, ma finalmente la mia coscienza era libera. Avevo deciso di ribellarmi, qualcuno avrebbe forse seguito il mio esempio e la rivolta avrebbe dilagato; di conseguenza la Centrale Elettrica avrebbe continuato ad esistere, ma il male non si può contrastare con altro male, lo si può soltanto indurre a ragionare. Anche riguardo a ciò fui però costretto ad ammettere che troppo spesso si ragiona troppo tardi. Meglio tardi che mai, qualcuno potrebbe obiettare. E forse potrebbe anche aver ragione, tutto sommato.


In quel momento, tuttavia, non credevo affatto che la avesse: come compresi dai guaiti, gli Houndoom erano stati sconfitti e il mio inseguimento riprendeva, forse con meno Arcanine ma non con meno furore. La mia salvezza rappresentava infatti una denuncia, e pertanto la fine del Team Fog.


Dopo pochi minuti, capii che fuggire dal bosco era un’impresa impossibile. Appena vidi un albero  secolare con immense radici, depositai Mudkip in mezzo ad esse. Non senza averlo però baciato in fronte. Era il mio bacio d’addio per lui. Un piccolo, semplice gesto che mi riavvicinò definitivamente ai miei ideali da ragazzo: credevo che non avrei mai più rivisto quel Pokémon, ma speravo almeno che un ricordo di me, o del mio gesto, rimanesse in lui e gli conferisse forza per affrontare il suo destino. Dopo essermi poi allontanato di parecchi metri decisi di appiccare un fuoco con una pietra focaia, affinché fossi immediatamente individuato, mentre forse il cucciolo poteva avere qualche speranza di salvezza.


La mia era invece completamente estinta. Mi sedetti, esausto, con la schiena appoggiata al tronco di una quercia. Non ebbi il tempo di sentire alcuni Noctowl allontanarsi da essa che persi i sensi, senza accorgermene e senza più preoccuparmi del mio futuro. La scintilla era stata accesa e, in modo differente dalla mia speranza, avrebbe continuato a bruciare.


 


Parte Terza – Speranza


Quando rinvenni, la prima cosa che colpì la mia attenzione fu il cielo che mi circondava; soltanto dopo mi accorsi di essere in groppa ad un Dragonite insieme ad un’altra persona che non avevo mai visto in vita mia. Anzi, forse l’avevo vista. In pochi secondi riuscii a capire chi fosse: era uno dei guardiani della Centrale Elettrica. Lo conoscevo non tanto grazie alle simulazioni della missione con cui avremmo dovuto conquistarla, ma perché era venuto ad annunciare alla mia famiglia l’imminente distruzione della nostra abitazione.  


Era il mio nemico, dunque. Lo era stato per anni, fino a quel giorno, perché capii che nessun nemico mi avrebbe tratto in salvo. Ed il fatto che fosse stato lui a salvarmi era chiaro, indipendentemente dal mio stato confusionale. Presto venni a conoscenza di tutti gli altri dettagli: il fumo che avrebbe dovuto servire da esca era stato presto individuato dal Dragonite, in volo insieme al suo padrone, grazie al tempo sereno di una tipica notte di mezza estate. Non mi chiarì perché avesse deciso di fidarmi di me, benché indossassi la divisa del Team Fog: d’altra parte, io stesso stavo appena iniziando a comprendere come l’istinto non sia sempre causa di mali. Per istinto, infatti, ero entrato nel bosco, avevo acceso il fuoco e prima ancora ero fuggito con un Mudkip ferito: erano stati i suoi occhi sofferenti a spingermi ad agire, perché di ferite ne avevo viste molte, ma ancora non avevo notato con tale chiarezza da quali sofferenze fossero seguite.


Fu proprio il ricordo del cucciolo ferito, forse ancora nascosto nel bosco, a spingermi a litigare con il mio salvatore, al quale neanche avevo rivolto un ringraziamento. Nonostante continuasse a ripetermi che il bosco era appena divenuto teatro di scontri fra i guardiani della Centrale e i membri del Team Fog, mostravo la mia ostinazione a tornarvi, per salvare chi realmente aveva dato inizio a questa situazione, di grande vantaggio per la Centrale.


Alla fine il guardiano decise di farmi scendere nuovamente nel bosco. Non so se lo fece per noia, per farmi un favore o per pietà , ma gliene fui estremamente grato e, quando mi offrì una Pokéball con cui catturare un Pokémon selvatico, pronunciai quella parola che per troppo anni era rimasta strozzata in gola. Grazie.


Catturato un Pinsir – non perché ricercassi proprio lui, ma perché fu il primo a presentarsi di fronte a me, mentre fuggiva da un luogo di scontro -, insieme a lui iniziai a farmi strada in mezzo ad i molti alberi caduti. L’atmosfera era molto diversa da quella di solo un’ora prima: anche la luna era ora coperta da una nuvola, come se non volesse assistere ad una simile battaglia, dove forse entrambe le fazioni erano in torto, ma che si era resa necessaria a causa degli sbagli reciproci. L’unico, vero innocente era Mudkip. Purtroppo Dragonite si era allontanato, in volo, dal punto in cui lo avevo lasciato e di conseguenza la strada da compiere non era breve. Riuscii a fingere, di fronte a due reclute del Team, di essere ancora un loro membro, mentre fui costretto a sconfiggere, con fatica del mio Pinsir, un Diglett di un generale. Presto la mia presenza fu nota a tutti: ciò rappresentò per me un vantaggio, perché i guardiani della Centrale si schierarono in mia difesa, permettendomi di fuggire mentre restavano a combattere i membri del Team, ma dall’altro lato mi costrinse a compiere diverse deviazioni, con il rischio di perdere il senso dell’orientamento.


Fu tuttavia il suo gemito ad attirarmi a lui. Appena lo vidi, tirai un sospiro di sollievo: benché la ferita alla zampa fosse peggiorata, non era stato scoperto. Con il senno di poi, compresi che, anche se qualcuno lo avesse visto, non gli avrebbe prestato molta attenzione: allora, però, l’averlo ritrovato rappresentò per me un momento di rinascita. Sentii rinascere in me la speranza di farcela: la speranza di uscire da quel bosco, di abbondare quella divisa, di condurre una vita diversa. Insieme a Mudkip.


 


Epilogo – Amico


Fino a quando i combattimenti non furono conclusi, fui costretto a rimanere fermo, con Mudkip stretto forte a me e Pinsir pronto a difendermi. Nessuno, tuttavia, mi affrontò: il mio unico avversario era il tempo, che peggiorava la ferita del cucciolo.


Poco prima dell’alba, sentii un elicottero planare sopra di me: finalmente gli scontri erano terminati e pertanto erano riusciti a localizzarmi. Il Team Fog non era stato definitivamente sconfitto, perché il comandante ed alcuni generali tentavano una disperata resistenza nel loro covo, ormai scoperto. Era però questione di ore, per loro. Al tempo stesso la Centrale Elettrica avrebbe continuato ad esistere ed il mio piano originale era fallito. Avevo compreso, però,  ciò che avevo sbagliato: non l’essere fuggito con Mudkip, ma tutto ciò che avevo fatto precedentemente. Mentre volavo non ebbi più bisogno di pensare: mi bastava il calore del Pokémon a farmi sentire nuovamente a casa.


 


La notte odierna mi ricorda proprio quella giornata, ormai indelebile nella mia mente. Al mio fianco, Mudkip dorme beatamente: non ha mai voluto evolversi, perché l’evoluzione era stata per lui un traumatico obiettivo imposto. Insieme a lui e Pinsir avevo deciso di fondare una Pensione per Pokémon nella mia regione di nascita, a pochi chilometri dalla Centrale. È infatti inutile voler cambiare una realtà  con la forza, quando si può coesistere tranquillamente. Solo l’odio può essere causa del contrario. E, in quanto tale, l’odio deve essere represso dall’amore. Di un amico. Come lo è Mudkip per me da quella notte di mezza estate, una notte magica per la mia vita. E forse anche per la sua. 


 


 _____________________________________________________________________________________________

 

Descrizione: Ho scelto la prima traccia perché secondo me è la più intrigante, permette di lasciar spazio alla fantasia pur in un tempo d'azione ridotto. Ho cercato di puntare sull'introspezione, senza tuttavia trascurare un po' di sana azione. Spero che il mio lavoro possa piacervi, non scrivevo per puro piacere da un po' di tempo e sono finalmente contento di averlo fatto nuovamente :)                      

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Stupenda :(( super commovente

Qui si postano solo i lavori, non si devono commentare gli altri lavori.

 

Comunque, ecco il mio lavoro!

 

Un Pokémon Fuoco mai visto!

 

Goradon.

 

JRdcguD.jpg

 

Nome Partecipante: Meωɑrriσr~

 

Descrizione del proprio lavoro: Ho disegnato il Pokémon tradizionalmente, poi ho colorato e ricalcato digitalmente con Photoshop CS4 e CS6. L'origine del noime è data da Gold + Doragon.

 

Goradon vive nascosto nei vulcani. Ogni due mesi cambia nido a causa della sua paura di essere visto dato che i Pokémon di questa specie sono timidi e riservati. Fin da piccoli devono essere indipendenti, perciò viene insegnato loro dalla madre a procacciarsi il cibo fin dalla tenera età .

 

 

 

Commento Personale: Ho usato sia Photoshop CS4 che CS6 perché il primo improvvisamente crashava e quindi ho usato l'altro. Ho cercato di impegnarmi al massimo, spero vi piaccia!

Che dire, buona fortuna a tutti!

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"Una notte...misteriosa!"


Traccia:Tutto accadde in quella notte di mezza estate"


Il lieve venticello estivo scuoteva le foglie degli imponenti alberi fioriti.La sua lievissima forza riusciva ad allontanare le nuvole che avrebbero fatto venire la pioggia,togliendo la gioia e la felicitá dei bimbi.


Lowell stava osservando il mare ondeggiante,come i suoi capelli biondi come l’oro.


Lowell era un ragazzo di 12 anni che viveva insieme alle sue matrigne cattive come il diavolo e ricche come un re:lo costringevano a cucinare,a lavare i piatti,a fare i lavori piú duri e persino non gli davano nemmeno da mangiare.


Oltre ad essere meravigliato, aveva nostalgia della sua famiglia,ma il suo medaglione e il suo Oshawott lo rallegravano.


Il suo Oshawott era piccolino,schiuso da pochi giorni,ma nonostante era divertentissimo.


 Dopo aver svolto un sacco di faccende i due amici si misero a dormire sul pavimento,senza nemmeno aver cenato.


Ad un certo punto si sentà­ un rumore sinistro e delle voci alquanto terrificanti che svegliarono i due,quando…un portale proveniente dal mondo Alterato(il mondo di Giratina) si varcó proprio davanti ai loro occhi!


Lowell e Oshawott erano spaventati,ma dopo un po’ si accorsero che non c’era alcun pericolo.


Stranamente per terra c’erano tre Masterball e 3 Pokéball.


Lowell sentà­ di nuovo quegli strani suoni  e si accorse che provenivano dal suo medaglione.


Quel suono si trasformo piano piano in un mormorio,poi una vera e propria voce  che diceva:


-Lowell…Lowell…ascoltami…ascoltami..


Il ragazzo chiese:


-A-aspetta,d-dove siamo?E-e tu chi sei?Cosa dovremmo fare?


-Andate dove vi porta lo sguardo…nelle pokeball ci sono dei pokemon,scegline uno…con le masterball dovrai catturare tutti i Pokémon che vorrai per strada…


In caso di pericolo  stringi forte il tuo medaglione…


Lowell e Oshawott si scambiarono uno sguardo spaurito ma pensarono che se avrebbe aiutato loro  a scappare da quel luogo lugubre allora ne valeva la pena,perció  presero la seconda Pokéball,dal quale uscà­ un bellissimo Lopunny con una strana pietra in mano che si dissolse subito.


-Lolo-punny!esclamó il pokemon.


I tre si presentarono e finalmente la compagnia partà­ e dopo un bel po’ presero uno spavento,perché Oshawott era scomparso.Davanti a loro c’era un’enorme abisso.Lowell si guardó attorno e scorse due occhi rosso rubino che si avvicinavano piano piano come le stelle di notte.


Sà­,era proprio il Pokémon Neropesto,Darkrai!


Con la sua mano tenebrosa aprà­ un vortice dal quale sbucó Oshawott che stava fluttuando in aria chiedendo aiuto.


Lowell saltó per prendere il suo amico,ma Darkrai usó Psichico e lo scaravento contro una roccia.Il ragazzo provó ad usare Lopunny per lottare,cosà­ si rialzó e ordinó a Lopunny:


-Lopunny usa geloraggio!


Un raggio giacchiato sà­ indirizzo verso Darkrai,ma lui come se nulla fosse lo respinse e ghiacció il povero Lopunny.


Lowell si sentà­ all’improvviso svenire,ma si ricordó del suo medaglione e lo strinse piú forte che poteva.Nel suo medaglione apparve un simbolo strano,che lui non conosceva,ma era quello della megaevoluzione.Il ragazzo non vedendo alcuna mutazione lo strinse  di nuovo.All’improvviso una luce blu che duró un paio di minuti avvolse il pokemon congelato e da quel blocco di ghiaccio uscà­ Lopunny,ma era molto piú agguerrito e competitivo.Il Pokémon usó di nuovo il suo raggio congelante e prese in pieno Darkrai,che cadde nel tetro abisso e prima che Oshawott cadesse lo salvó.


Oshawott ringrazió dicendo:


-Oshaosha!!


Il medaglione inizió di nuovo a parlare:


-Bravi!Siete riusciti a sfoderare la magnifica e misteriosa potenza della Megaevoluzione!Siete stati anche intelligenti a non catturare Darkrai,perché vi aspetterebbero brutte sorprese…Comunque…vi aspettano ancora 2 prove,quindi preparatevi!Io vi saluto!


Lowell rimase di nuovo di stucco,anche perché subito dopo un sacco di pokemon di tipo Ghiaccio e MegaLopunny formarono un ponte ghiacciato.


Era uno spettacolo meraviglioso:il ponte scintillava come diamante e tutti i Pokémon di ghiaccio lo adornava come in una giornata d’inverno.


 Senza fermarsi proseguirono e Lopunny ritornó alla sua forma originale.


Per strada incontrarono un Cresselia cromatico che decisero si catturare.


L’ambiente era molto strano:vi erano presenti tutte le cose del mondo reale ma erano duplicate,tetre e si sentiva un freddo veramente gelido,nonostante fosse mezza estate.


Improvvisamente dal cielo cadde uno Shaimin ferito che Cresselia curó con una polvere lunare speciale.


Per essere grato,il Pokémon gratitudine,fece sbocciare delle Gracidee sul suo corpo e si fece catturare.Ad un tratto Oshawott si evolvette in Dewott.Tutti furono contentissimi


Ora rimaneva solo 1 MasterBall,che avrebbero usato per catturare un Pokémon fortissimo;mentre la compagnia era numerosa:Oshawott,Lowell,Lopunny,Shaimin e Cresselia.


-GIRAGIRATINA!!!


Sà­ sentà­ un tonfo gigantesco ed ad un tratto apparvero centinaia di Chandelure,Dusknoir e molti altri pokemon di tipo spettro.Gli amici si prepararono a lottare.Ed ecco che apparve Giratina,il maestoso Re dei Pokémon spettro!


-Muhahaha!Ciao mocciosi cosa ci fate qui?Ho visto che siete riusciti a sconfiggere il mio amichetto eh?Tsk,in confronto a me non avete niente a che fare,quindi non ci sperate!Ora,babbei,provate a sconfiggere il mio esercito!


Il team era terrorizzato,ma si fece coraggio e inizió la grande lotta.


Lopunny si megaevolvette e iniziava a sparare Geloraggio dappertutto,congelando tutto quello che poteva,ma invano se i pokemon nemici venivano colpiti venivano aiutati dai Chandelure con Fuocofatuo.


Poi venne il turno di Cresselia che usó psichico per sbattere i Pokémon uno contro l’altro,ma ben presto scoprà­ che alcuni nemici la sorpassavano usando una mossa di tipo Spettro che su di lei é superefficace.


Ben presto Lopunny e Cresselia furono KO,ora le speranze erano nelle mani di Dewott e di Shaimin.


Nel frattempo si era alzato un fumo che mise al tappeto anche Shaimin,ché i suoi fiori assorbivano anche il fumo.


Ora il povero Dewott si ritrovó da solo,provando ad usare Conchilama ed idropompa contro gli spettri,mentre Lowell stava pensando di chiedere aiuto fino a quando decise di aspettare un po’.


Aveva fatto bene:Dewott era all’orlo delle sue forze,ma inaspettatamente lo avvolse una luce blu chiaro:si era evoluto.


Sà­,il piccolo Oshawott si é evoluto nell’imponente Samurrott.


Samurrott era bellissimo:sembrava un vero spadaccino,con le sue conchiglie lucenti,che sembravano delle durlindane usate dai cavalieri.


Ora lottava come se niente fosse,ma alla fine cedette pure lui.


Ad un certo punto si vide una luce verde smeraldo,proveniente da Shaimin.


Ebbene sà­:aveva assunto la forma Cielo.


Era stato lui a salavare tutti perché dopo essersi trasformato usó la mossa Infuriaseme che spazzo via tutti i nemici.


Ora erano tutti grati a Shaymin,che tornato forma Terra per essere grato fece sbocciare delle Gracidee sul suo dorso.


Prosegunedo senza meta catturarono un piccolo Pichu smarrito vittima del mega scontro,che venne medicato da Cresselia e dopo catturato,perché era molto carino e non potevano resistere.


Sentirono di nuovo la voce:


-Complimenti!Avete sconfitto l’esercito Oscuro!Ora vi devo raccontare una storia:


Giratina é il sovrano del mondo Alterato.


Lui puó viaggiare a piacere dal suo mondo nel mondo reale.


Quindi puó anche far male alle persone.Ed io sono codesta vittima.


Giratina mi ha rapito me e tuo padre quando tu eri ancora piccolo.


Ora lui é rinchiuso e sciagurato da Darkrai,nell’Abisso della Morte,l’abisso che avete sorpassato poco fa.


Credo che tu abbia capito.Sà­,io sono proprio tua madre.Non tel’aspettavi eh?


Ad ogni modo tu eri l’unico che ci poteva salvare,grazie al tuo medaglione e al tuo coraggio, figliuolo.


Coraggio:fra poco troverete un forte nel quale sono rinchiusa e che si collega all’Abisso della Morte.


Prima peró dovrai affrontare Giratina,ma non ti preoccupare:saró vicino a te!


Ora vai,il destino ti attende…


Lowell rimase praticamente paralizzato al solo pensiero di affrontare Giratina e felicissimo di aver trovato i genitori.Insomma un mix di emozioni che lo fecero rimanere a bocca asciutta.


Con vigore iniziarono a correre verso il forte e in un batter d’occhio arrivarono all’ingresso,dove riuscirono ad entrare senza alcuna sfida,come se il loro arrivo fosse previsto.Il castello era terrificante:non era per niente illuminato,si vedevano solo occhi rossi come sangue nel nero pece.


Arrivati in un vicolo cieco ecco apparire il nemico:il Pokémon passó attraverso il muro e dimnuà­ e diminuà­ la forza di gravitá facendo distruggere il forte e teletrasportando tutti in un luogo alquanto raccapricciante: c’erano delle pietre sospese in aria e una voragine gialla sottostava il tutto.


Ecco che il mastodontico Pokémon inizió a parlare:


-Muhahaha!Vedo che sei arrivato…ma ora mi chiedo…come riuscirai a battermi?Ed ora diamo inizio alle danze!


Tutti i Pokémon uscirono dalle loro Ball e si prepararono a combattere,nonostante Giratina li abbia spazzati via con la sua coda.


Lopunny si megaevolvette e usó Calicinvolo e grazie a Nervisaldi,la sua abilitá,colpà­ il nemico,ma come se nulla fosse non sentà­ alcun dolore.Continuando e continuando Lopunny si fece proprio male,cosà­ provó ad usare Geloraggio,ma il risultato fu o stesso.


Cresselia  usó Psicotaglio,purtroppo non fu piú fortunato.


Shaimin usó Energipalla e lo prese in pieno,raggiungendo qualche risultato,perché Giratina reagà­ usando Lanciafiamme facendo andare KO lo Shaymin.


Lowell ebbe un idea:loro mentre stavano lottando poteva andare a liberare sua madre,cosà­ prese una Pokéball,risucchiando Pichu ,convinto che fosse Samurrott.


Il ragazzo salto sulle roccie in aria e si ritrovó in una grotta piena di Zubat e Golbat infuriati,che lo attaccarono,perció Pichu uscà­ usando Locomovolt,stendendoli tutti.


Lowell fu grato e continuarono.


Dopo un po’si vide una fioca luce .


Là­ era rinchiusa la madre di Lowell.Presto il ragazzo corse e corse a piú non posso finoa quando vide sua madre che si chiamava Georgie e la riabracció subito.


Senza scambiarsi nemmeno una parola corsero verso l’uscita e stranamente non c’era alcuna trappola.


Arrivati fuori,tutti i Pokémon erano tutti KO e a Lowell prese un colpo.


Sua modre lo rassicuró:


-Caro mio,non preoccuparti,ti ricordi del tuo Pichu?Poi io posso mettere in sesto il tuo team!


La madre di Lowell lanció un incantesimo con i suoi Pokémon di tipo Psico e rimise in sesto tutti i mostriciattoli.


Cosà­ provarono un attacco sincreonizzato:Shaimin usó Energipalla,Creselia lo bloccó con Psichico,Samurrott la circondó con Acquagetto,Pichu mandó una piccoloá scossa elettrica e tutti i Pokémon tipo Psico ingrandirono la Sfera con Psicoraggio,uno strano raggio uscà­ dal medaglione di Lowell e alla fine MegaLopunny usó Calcinvolo per scagliarla contro Giratina.


Il nemico fu colpito e affondato:era tutto finito.


Giratina era stato sconfitto,ora mancava solo di salvare il padre.


Finita la lotta si ritrovarono nell’abisso della Morte,dove c’ersa Darkrai che teneva in prigionia Abel,il padre di Lowell.


Bastó un attacco psichico per distruggere le sbarre e la guardia,perché non erano piú protetti da Giratina.


Era un momento commovente:la famiglia si riabbracció,mentre i valorosi Pokémon si facevano commuovere,facendo uscire dai loro occhi che hanno assistito alla sconfitta di Giratina una lieve lacrimuccia.


Era il momento dell’addio.


La madre del ragazzo aveva un anello magico che uava per contattare Lowell e per teletrasportare le persone.


Si puó pensare che lo poteva usare,ma il potere di Giratina era troppo forte per permettersi di teletrasportarsi se stessa,ma per trasportare suo figlio lo poteva fare.


Perció Lowell dovette salutare tutti i Pokémon che lo hanno aiutato,tranne Samurrott.


Ritornati,Lowell si fece scappare una lacrimuccia dai sui occhio blu come il zaffiro.


I suoi genitori cacciarono le matrigne e vissero per sempre felici e contenti,ma chissá?


Ripensandoci:era accaduto tutto in quella notte di mezza Estate!


Il sole sorgeva mano a mano,il venticello faceva una danza misteriosa,ma lieve e dolce,proprio come deve essere in un dolce mattino di Estate.


Descrizione:Un lavoro un po'intrigato,ma amo questi nomi,con un finale 


andato per bene e...non ho nulla da dire :D


Vi sarete addormentati credo :sleep:

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                               Summer`

 

                                         2014 : La Mia Estate!

 

 

6qvk5e.jpg

 

 

 

Summer`:Trovarsi in un luogo qualunque in momento qualunque. Okay!

Mi giro e cosa trovo dietro di me?

Un sole che luccica più di ogni altra cosa e il suo riflesso che fa diventare l'acqua del mare cristallina: fantastico!

Non avevo il cellulare a portata di mano, ma non potevo di certo perdermi quello spettacolo,così grazie al telefono della mia amica ho scattato una foto.

Trasformazione: Una volta passata sul mio telefono, ho ritoccato la foto grazie a Adobe Photoshop Express per cellulare,aggiungedole una cornice e degli effetti.

Sapevo che mi sarebbe tornata utile.

Disponibilità /Mostre: Potete trovarla su richiesta o in questa discussione a tempo indeterminato!

Commento: All'inizio volevo partecipare con un set di piccoli ritagli di Pokémon, ma per velocizzare le cose e anche per mancanza di tempo o di voglia ho partecipato con questa bellissima fotografia!

Fine: Fine della visita. L'uscita si trova sulla destra o da qualsiasi altra parte vogliate. Alla prossima!

Spero vi sia piaciuta!

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Nome pokemon:                 Minirelo (da min, "piccolo, e iris, "iride")


Tema: un pokemon d'acqua mai visto!


 


Disegno: juk8k3.jpg  (manderò una versione più grande a peter pan)


 


Descrizione: i Minirelos sono pokemon di tipo volante-acqua che vivono presso fiumi e laghi della foresta amazzonica. Il piumaggio delle ali e la loro cresta simile al fiore dell'uccello del paradiso servo loro per mimetizzarsi nella foresta. La femmina in secondo piano è di colore più chiaro, mentre il maschio in primo pano è più scuro e più aggressivo.


Sono creature generalmente gentili, ma anche parecchio suscettibili e permalosi qualora vengano offesi.


Si nutrono principalmente di insetti e piante acquatici, e per farlo devono volare sulla superficie d'acqua, rendendosi più vulnerabili agli attacchi dei predatori. Qui si mostra tutta la loro particolarità : i minirelos, attraverso le loro particolarissime piume (di cui alcune trasparenti) sono in grado di trattenere l'acqua in modo da creare una sorta di barriera acquatica sulla schiena e sulle ali che li fa apparire al contempo più grossi e confondibili con l'acqua. Con questo sistema particolare, possono attuare come mossa "turbinio smeraldo", per cui i minirelos lanciano con le ali veloci fendenti d'acqua.


Per un allenatore inesperto sono sia pokemon molto versatili che molto difficili, ma con un po' di fiori d'acqua e taanto rispetto, si saprà  sempre rendere amici questi piccoli pokemon!


 


Commento: piccola licenza artistica: i fiori a destra non corrispondo in dimensioni e posizione, perchè non li ho mai visti di persona. servono a ornare il disegno e suggerire l'habitat del pokemon

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Nome pokemon:


Tinonge (sinistra) - Acqua


Spikkion (destra) - Acqua/Veleno


Traccia scelta: un pokémon d'acqua mai visto!


 



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Descrizione: 


Tinonge: Tinonge sono piccoli e timidi, si nascondono facilmente tra i tentacoli di Venonome o tra le alghe di Dragalge. E' grazie alla protezione speciale sulle scaglie che protegge dal veleno di questi due pokemon citati, in cambio puliscono la sporcizia, considerando loro un ottimo pulitore.


Spikkion: Ogni punta delle pinne contiene veleno, se viene minacciato rizza le pinne finché il nemico se ne va via invece di mangiarlo. Al di fuori dall'acqua, sbalzano di continuo finché le spine sulle pinne colpisce iniettando il veleno.


 


 


Commento personale: Pensavo di iniziare il fakemon basato sull'anenome(lo vedrete in futuro) ma sembrava troppo banale per postare qui, quindi ho pensato al pesce leone e ho detto "oh, nessun pokemon l'ha preso spunto? Mo' faccio io, allora!", ho aggiunto anche la pre-evo, ovvero Nemo il pesce pagliaccio. Non sapevo come fare ma non mi dispiacerebbe mettere due fake in un unico disegno.


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In orario come sempre, posto il mio:


Nome Pokémon: Hizor ("Hi" che in Giapponese significa "Fuoco" e "Scissor", forbice in Inglese


Traccia scelta: "Pokemon fuoco, che passione!"


MnoUFaV.png


Nome partecipante: Shadow`


Descrizione del proprio lavoro: Hizor è un'evoluzione alternativa di Scyther, Si evolve scambiandolo con Magmatore. La sua abilità  è Corpodifuoco, la seconda è Arroganza, mentre quella DW è Tecnico. Per costruirlo ho usato la base di Scizor, le fiamme di Rapidash nei piedi, le fiamme sul dorso Quilava per le braccia ed il recolor di Magmortar.

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E dopo tanto ritardo eccomi. Sarà  deludente, sarà  lungo, sarà  brutto, non mi interessa. Sono stanchissimo ed ecco qua.


Traccia scelta: Atlantide: la terra sommersa dei pokemon


Accese pigramente la radio, non sapeva se voleva ascoltarla o meno, ma a quel punto neanche si poneva la domanda. Tutto sembrava confuso, irriconoscibile, come se il mondo intero fosse contenuto in una coppa di gelato e che esso si fosse sciolto completamente, diventando una massa deforme nella quale era impossibile riconoscere anche un solo gusto.

Il presentatore del programma radiofonico, beato tra l’aria condizionata del suo studio, parlava, scherzava, quasi urlava. Tra le parole che le orecchie di Ile Maw a malapena riuscivano a distinguere c’erano: <<Buon Ferragosto, ascoltatori! La temperatura è attualmente di ben 38°, e vi consigliamo vivamente di andare in un posto al fresco, e se non lo fate, poveri voi!>> e poi bla, bla, bla, tra sarcasmo confezionato di un presentatore, ascoltatori al telefono, le parole si mescolavano al caldo, dando ancora più fastidio.


Spense la radio. Che fare ora? Con il caldo ci furono diversi Blackout in tutta la città , l’aria condizionata era inutilizzabile, così come i ventilatori, la televisione, il frigorifero.


Solo il suo Chatot sembrava stare bene in quell’afa insopportabile. Appollaiato su un albero in giardino, esso passava le giornate beatamente, beccando le sue piume variopinte, agitando allegramente la coda come un metronomo, svolazzare in giro dai suoi amici. Che altro poteva fare, dopotutto?


Ma lui non era un Chatot, non poteva svolazzare, beccarsi le piume e agitare la coda.


Bisognava trovare una soluzione al più presto. E all’improvviso venne l’illuminazione! La “Notaâ€!


Senza perdere altro tempo, preparò delle fette di anguria, qualche noce di cocco, acqua, vestiti leggeri e canna da pesca ed infilò il tutto in una valigetta inadatta a tal impresa. Attraversò il suo salotto, adornato con trofei e riconoscimenti ottenuti nella sua brillante carriera da Jazzista. Uscito in cortile, rivolse lo sguardo a Chatot, così, per avere un po’ di compagnia ma lui stava bene dove stava. Si tolse dalla testa la delusione dal comportamento del Pokémon per lasciare spazio solo alla “Notaâ€, una barchetta a vela comprata anni prima e mai usata seriamente, ma quello era il momento giusto per dare un senso al suo acquisto. Il molo non era lontano, valeva la pena di fare due passi invece di rinchiudersi un’automobile incandescente. La strada era deserta, quella dove abitava lui come tutte le altre. Dunque si incamminò, dolcemente carezzato dall’ombra dei vari alberi decorativi presenti su tutto il viale, pregustando la tranquillità , il vento marino e l’aria salmastra che si sarebbe respirata una volta preso il largo.


Passo dopo passo, ammirava le casette rigorosamente in fila del suo viale, tutte uguali, con un alberello nel giardino, qualche siepe a delimitare il contorno, tutte verniciate nello stesso modo e tutte tristemente vuote, là  dove prima abitava gente sicuramente più furba di lui e che pensò bene di partire prima del caldo dell’Agosto 2014.


Senza neanche accorgersene, Ile udì le placide onde del mare sbattere dolcemente contro lo scafo delle barche, ormai poche, ormeggiate lì, tra le quali la sua piccola “Notaâ€.  Si presentava come una barchetta monoposto dipinta a mano dallo stesso Ile di un rosa chiaro, dolce, tenero. A vederla non sembrava certo la barca di un facoltoso musicista. Completate le classiche formalità  con l’impazienza ed eccitazione che avrebbe avuto un bambino in viaggio verso un nuovo ed eccitante parco dei divertimenti, salì a bordo, slegò le cime e finalmente salpò verso il regno di pace e tranquillità  che era l’oceano.


Passò veramente poco tempo da quando si allontanò dalla riva e ora era già  in mare aperto. Diede uno svelto sguardo all’orologio: erano le tre e due minuti. Era possibile raggiungere quel luogo in meno di cinque minuti? Sicuramente da qualche parte era andato, le differenze c’erano, per fortuna che c’erano!


Nessuna radio irritante, niente caldo asfissiante, niente di niente! Aprì allora la sua valigetta che, poveretta, era piena tanto da esplodere. Tirò fuori una canna da pesca senza neanche rendersi conto di come avesse fatto ad infilarla là  dentro e un barattolo pieno di simpatici vermi (vivi). Ne afferrò uno e lo infilzò delicatamente nell’amo, e si alzò.  Caricò per bene il lancio e via! L’amo volò per metri e metri prima di posarsi delicatamente sul pelo dell’acqua. Ora non restava che aspettare, il che non sarebbe stato affatto tediante. Con un sorriso stampato sul volto, abbassò il cappello, si sedette su una sedia-sdraio e si appisolò.


Ah, la perfezione. Nulla abboccava, ma perché preoccuparsene, in fin dei conti? Sicuramente una bazzecola del genere non avrebbe rovinato il suo sonnellino, figuriamoci la giornata. Peccato per una strana sensazione, forse un suono o forse no, di certo qualcosa che assomigliava a un gorgoglio. Non ci fece caso e continuò a dormire finché..


Dlin, dlin! Insperato gaudio, un pesce aveva abboccato! Subito si destò e si accinse a prendere la canna e tirare fuori il pesce. Tirava, tirava forte il marrano! Ma giammai un essere umano-e che essere umano!-verrà  sconfitto da un pesce cocciuto!


Ma qualcosa andò storto. La resistenza svanì all’improvviso e Ile venne sbalzato indietro dalla sua stessa forza impiegata per catturare qualsiasi cosa avesse abboccato. L’amo era spoglio, non c’era nessun pesce, ma anche l’esca era sparita. E non solo, si era ripresentato anche quel misterioso gorgoglio, solo che questa volta perdurò per circa un minuto. Veniva da sotto lo scafo. C’era qualcosa sotto..


Tutto a un tratto la barca iniziò a dondolare, qualcosa da sotto si muoveva rapidamente, lo spostamento dell’acqua faceva ondeggiare pericolosamente la “Nota†e con essa il suo proprietario, che sarebbe finito in acqua se non si fosse aggrappato al parapetto. Osservò atterrito l’acqua mentre questa continuava a muoversi, finché tutto cessò. Per quel secondo Ile si sentì al sicuro, ma non poteva sapere che era soltanto la calma prima della tempesta.


All’improvviso volarono schizzi d’acqua su tutta la nave, e una forza misteriosa prese Ile per il collo e lo trascinò sott’acqua. Non si azzardò ad aprire gli occhi, e non ce ne fu bisogno per avere una piccola idea di quello che stesse accadendo. Una mano, perché il pensiero che avrebbe potuto non esserlo lo terrorizzava, lo afferrava per un braccio, poi si aggiunse un’altra, un’altra, e un’altra ancora. Qualunque cosa fossero, lo stavano portando sempre più in profondità . La mente di Ile era affollata solo dal tentativo di concentrarsi sul mantenere il respiro, che prima poi sarebbe venuto a mancare. E una volta finito, come avrebbe fatto? Giù, ancora più giù, e iniziò a sentire degli stranissimi rumori che con gli occhi chiusi non riusciva ad identificare. Un suono irregolare, attutito, come una pulsazione e man mano spariva anch’esso per lasciar spazio ad inquietanti lamenti, stranamente umani, clangore di metallo e all’improvviso un gran caldo.


Ad un tratto, con grande sorpresa, l’acqua sparì, e poté respirare di nuovo. Ma quindi era solo un sogno? Aprì gli occhi, sicuro di rivedere la sua barchetta, ma uno scenario del tutto inaspettato gli si parò davanti.


Era seduto sul pavimento di un gigantesco salone dalle pareti vecchie e scrostate, ormai non più dell’ocra brillante che probabilmente avevano un tempo. Non era affatto solo. Nel salone v’erano tantissimi uomini, consumati dal tempo e dalla fatica, le loro ginocchia, i piedi, i gomiti erano diventati completamente neri e prossimi a cedere. Alcuni erano fermi davanti a lui, a guardarlo con un’aria di un misto tra compassione e curiosità , mentre tutti gli altri stavano trasportando, con una fatica immane a quanto pare, metallo, barili, bauli di ogni sorta.


Confuso e spaventato, Ile chiese al primo che vide, un uomo piuttosto anziano, che aveva un’aria stranamente familiare:


<<Che cosa.. uh, la testa.. cos’è questo posto? Come ci sono finito? E voi chi siete? E quelle cose...>>


<<Una cosa alla volta, giovanotto>> Lo interruppe per spiegargli con calma l’accaduto <<Ah, vorrei raccontarti una bugia, ma la verità  è molto meno bella e molto meno credibile. Ora,  prova a girarti.>>


Lui eseguì e quel che vide fu sconvolgente quanto magnifico ma anche terribile, ora che ci pensava. Oltre a una vetrata, il come sia integra a quella profondità  era un mistero, si riusciva a vedere il fondale marino, e con esso, tutto quello che lo popolava. Centinaia di Pokémon acquatici, molti dei quali non aveva mai visto prima, grandi e piccoli, e tra quelli riuscì a trovare un collegamento con quelle cose che l’hanno trascinato in quel posto dimenticato dal resto del mondo. I tentacoli di Octillery, le manone dei Poliwhirl, le chele dei Krabby e Clauncher, eccoli i colpevoli! Ma perché? Cosa spingeva quei Pokémon, perché quello erano, a collaborare per portare un essere umano fin laggiù?


<<Visto?>> Chiese l’anziano.


<<Si, ho visto, ma non capisco. Come, perché? Quei Pokémon..>>


<<Guarda meglio. Non noti niente? Niente di umano?>>


<<Come uman..oh!>>


Spalancò gli occhi. Non poteva crederci. Quei Pokémon nuotavano attraverso archi, pavimenti, statue, e.. arcaici automi, consumati dalla ruggine e dalle alghe. C’era una città , una città  umana lì! Quanto sarà  antica e come è sprofondata? A sommarsi a queste incognite c’era il fatto che molti Pokémon nuotavano in cerchio intorno a una strana collina. Per qualche motivo, appena la vide rabbrividì. Troppe domande, poche risposte, nessuna soluzione.


<<Sorpreso, nevvero?>> Riprese il vecchio. <<Permettimi di presentarmi. Sulla terraferma ero conosciuto come Arthur Sebastian Topic. Al vostro servizio.>>


<<Topic.. Topic.. aspetta, ma io.. io la conosco!>> Esclamò sorpreso Ile. Ecco perché gli sembrava familiare! <<Il Professor Topic, Archeologo e Antropologo dell’Università  di Smogon, la più prestigiosa dello stato! Cosa ci fa qui? E soprattutto, cos’è qui?>>


<<Ah, ragazzo mio, mi fa piacere che tu mi conosca. Sono arrivato qui per puro caso, come te. Ero in una spedizione diretta verso la lontana Sinnoh, un mio collega ha rinvenuto qualche reperto piuttosto interessante riguardo a delle sorta di “divinità  ancestraliâ€. Quindi, eravamo in viaggio con il motoscafo, io e i miei collaboratori, quando una tempesta improvvisa ci sorprese, ed ebbe effetti catastrofici. La barca si ridusse a un cumulo di macerie galleggianti. Non abbiamo avuto il tempo di renderci conto di dove fossimo che fummo trascinati qui. Come te. E non solo. Tieniti forte! Ho buone ragioni di credere che questi siano i resti dell’antichissimo continente di Atlantide! Ebbene sì!>>


Il cervello di Ile era prossimo all’implosione. Atlantide, Pokémon che rapiscono la gente, schiavi, rovine, automi, tutto nell’arco di un paio di minuti.


Il Professore riprese, sicurissimo di ciò che diceva: <<Atlantide, come tu sai, era un continente che all’alba dei tempi sorgeva su questo pianeta. La sua popolazione era infinitamente più progredita del resto del mondo, fermo all’Età  del Bronzo. Si conoscevano fonti di energia pulite e rinnovabili, l’arte di creare i golem, e molto altro ancora. Inoltre, Atlantide aveva anche un suo Dio e protettore, ma non invisibile ed inventato, vero e tangibile! Non sai quanto darei per vederlo. Da alcuni miei studi ho scoperto che questo Dio proteggeva la propria terra e il proprio mare, ma aveva un rivale, un nemico, un po’ come Lucifero per il nostro Dio. Forse è stato proprio lui a causare un disastro tale da far sprofondare Atlantide e il suo nemico con essa. Un terremoto, un eruzione, non ci è dato saperlo. E in effetti non si sa altro. Siamo rinchiusi qui, a lavorare e fondere ferro, trasportare enormi pesi, e molto altro. A volte ci fanno persino uscire, sai?>>


<<Chi?>>Chiese curioso Ile, dato che ormai, follia più follia meno non cambiava nulla.


<< Ma chi secondo te? I padroni di questo luogo, i Pokémon! Gli esseri umani se ne sono andati molto prima della catastrofe. Come vedi non c’è nessuno scheletro umano, se non quello di lavoratori come me morti qui. Lasciami continuare. Ci fanno indossare quelle tute da Palombaro, e ci fanno portare del cibo. Alghe, frutti di mare eccetera per depositarli ai piedi di quella collinetta, che avrai visto anche tu. Non ci crederai, ma una volta mi ci sono avvicinato, e ho sentito una specie di verso, un grugnito di dolore, forse. Percepivo una strana forza davanti a me, che irradiava da quell’ammasso di sabbia. Una pulsazione, ecco. Chissà  di cosa si tratta..>>


Curioso. Anche lui aveva sentito quella strana forza. Ma per il momento gli interessava solo se era possibile salvarsi e come. Al sentire questa domanda, il Professore abbassò


<<Sì, in effetti un modo per andarsene c’è. Io te lo dico, tanto non credo ci riuscirai. L’uscita, quella lì,  non è sbarrata, si può aprire tranquillamente.>>


<<Che c’è di difficile? Basta prendere una boccia, uscire e risalire!>> Esclamò stizzito Ile, che si era già  alzato per correre verso l’uscita.


<<Non è affatto semplice come credi. Se esci di qui hai 2 possibilità , giusto? La prima è risalire il più in fretta possibile, che è quello che hai pensato tu. Ma ti sei forse dimenticato della pressione che c’è qua sotto? E della decompressione? Ah, ah, finiresti a galla come i pesci. Allora salire lentamente sarebbe la cosa migliore? Sbagliato. Saresti visto facilmente, e dubito ti perdoneranno per questa tua marachella. In teoria sei intrappolato qui. Ma, in realtà ..>>


E indicò di nuovo la finestra dietro di lui, sicuro del fatto che ormai tutti avevano ripreso a lavorare e che nessuno li stesse ascoltando.


<<Ascoltami bene. Quella montagna subacquea è tanto altra da uscire fuori dall’acqua. Scalandola potresti uscire da qui lentamente e senza essere visto. Ma a quel punto, cosa faresti in mare aperto? Come faresti a tornare a casa? Rimani qui, e mettiti l’anima in pace. Ma se vuoi rischiare la vita per tornare a casina, fa pure. Io rimarrò qui ancora un bel po’ di tempo. Mi piacerebbe scoprire cose in più, e sinceramente preferisco servire una collinetta che i nostri politici>>


E si fermò. Ad Ile non serviva sentire altro. Se quello era l’unico modo di uscirne vivi, allora ci avrebbe provato. Molto meglio di rimanere a marcire lì, schiavo di cosa poi? Di Pokémon? Mai!


Si avviò verso le fornaci. Gli uomini, stravolti dalla fatica, lo guardarono per un istante, senza interessarsene. Rovesciò un cumulo di ferraglia e dietro trovò finalmente le tute da Palombaro. Fortunatamente le aveva già  usate in passato e sapeva bene o male come usarle. Il peso della tuta lo appesantiva, stancandolo dopo pochi passi, ma non era il momento di arrendersi. Non prima di provare! Si incamminò con fatica verso un grande portone di legno marcio, lo aprì chiudendosi la porta dietro di se, per attraversare un’altra camera, che portava ad un altro portone, questa volta di un materiale simile al ferro. Fortunatamente si apriva verso l’interno, se fosse stato il contrario sarebbe stato quasi impossibile aprirla. E così si ritrovò sul fondale. I Pokémon stavano ancora nuotando in cerchio, senza prestare attenzione a ciò che li circondava. La montagna che l’avrebbe salvato si ergeva dietro al magazzino in cui erano rinchiusi il Prof. e gli altri, e solo vedendola si sentì il cuore molto più leggero, come se le cose ormai si dovessero risolvere da sole. Era lì, a pochi metri, la pesantezza della tuta come unico ostacolo. La montagna sconfinata che divide Inferno e Paradiso. Era il momento di compiere l’impresa. Provò a salire di qualche centimetro ma era troppo pesante. Si tolse del peso di dosso, gli scarponi e i guanti della tuta. Già  ora era meglio, e non poteva togliersi altro. La scalata ora era possibile. Iniziò a salire.


Paura, l’ansia di essere scoperti, ma anche il conforto di poter sopravvivere e tornare a casa, la sua bella casa, il suo Chatot, i suoi premi, il suo divano… tutte comodità  che, in effetti, erano molto lontane dal luogo del rapimento. E una volta in cima, cosa avrebbe fatto? Ci avrebbe pensato poi, al sicuro. Metro dopo metro, passavano ore senza che lui se ne rendesse conto. Si fermò un attimo, distrutto. Guardò sotto di lui, per vedere quanto fosse in alto. Ma accadde qualcosa di stranissimo ed inquietante.


Una potente onda d’urto scaturì dalla collina, spingendo via tutta la sabbia e mostrando il corpo di una creatura immensa, simile ad un Wailord, ma molto più maestoso. Aveva un colore blu molto profondo sulla schiena, che veniva attraversata da delle linee rosse pulsanti, che si estendevano fino agli arti. Aveva anche degli occhi, chiusi. Stava dormendo. Ma all’improvviso si svegliò. Aprì un occhio,e  guardo dritto verso Ile, che fu pervaso da un senso di paura, impotenza, e temeva di essere scoperto. Per fortuna nessun Pokémon seguì lo sguardo della misteriosa creatura e riprese a scalare, e, senza rendersene conto, era fuori. Si tolse la boccia e la tuta e respirò finalmente l’aria fresca del mare. Ma una cosa lo sconvolse. La “Notaâ€.. era lì! Una cosa strana quanto insperata e felice! Salì sulla scaletta, e vide anche la costa della sua città , molto più vicina di quant’era poco prima di essere rapito. Ma non aveva percorso chilometri e chilometri? Ma ora era meglio non pensarci, il vento era favorevole, si torna a casa.


Ancora bagnato attraccò al molo della sua città , e tornò alla sua vita di sempre, tra le comodità  e i lussi di città , cercando di dimenticare tutto. Ma nulla poté cancellare lo sguardo di quella creatura, che aveva smosso in lui un sentimento indescrivibile, sconosciuto al suo stato di essere umano.                          


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We ragazzi!!! :D


Sì, sono io l'Utente che ha avuto problemi e lo può postare anche questa Mattina entro le 13.00.


Sì perchè questa maledetta Fusion mi ha succhiato quasi 4 ore e 30 min della mia Vita, e perciò ecco a voi....


 


Heasub!!!

 


Versione Normale:      Versione Shiny:


                                                                   n50a39.jpg         q44h.jpg


 


 


Programma Utilizzato: Paint, obv


 


Tecniche Utilizzate: Fusion, Edit e Recolor


 


PokéMon Utilizzati: Heatran (corpo), Camerupt (montagna/vulcano sul dorso), Lugia (maschera sull'occhio sinistro del Pkmn), Sharpedo (pinne sui lati) e Kyogre (coda gigante)


 


Descrizione: Forte protettore dei Vulcani Sottomarini, questo Leggendario Esemplare di Heatran può resistere Giorni sott'acqua senza respirare.


La Benda che ha sull'occhio ricorda battaglie lontane combattute per proteggere il suo mare.


Soltanto pochissimi Allenatori sono riusciti ad ottenerlo, viene infatti classificato come il rarissimo Pichu Spunzorek, ovvero: un PokéMon Unico.


Nessuno sa come si possa ottenere la sua Versione Shiny...


Che venga distribuito in Futuro tramite un Raro Evento?


 


Descrizione del PokéDex: Heasub (si pronuncia Heasab)!!!


è un Protettore dei Vulcani Sottomarini e può resistere giorni sott'acqua senza respirare.


Ha perso la Vista dall'occhio destro che ora copre con una Benda.


 


Commento Personale: Ammetto che la Benda è stata una bella trovata: mi piace molto, da un tocco di Stile... come l'Orecchino di Pichu Spunzorek!


L'Edit delle Pinne di Sharpedo per renderle Simmetriche è stato lungo e difficile, ma il risultato appagante. :)


Spero vi piaccia! :D


 


BlueDarkrai


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