Fenrir

Era l'incedere dei suoi passi a scandire il tempo della mia vita,impreziosita ogni giorno dai ricordi condivisi e da un irrefrenabile voglia di scoprirsi.La magia che scaturiva dalle parole e dai sorrisi profusi fece perdere ad entrambi il contatto con la realtà,che presto o tardi torna a reclamare il posto che gli spetta,e ad un tratto fu come risvegliarsi da un sogno in cui non si riconosceva più la persona con cui si erano condivisi anni conditi da gioie e dolori superati insiem.Ad un tratto tutto sembrava una montagna insormontabile,il cielo sempre cupo nel suo grigiore,il fragore delle parole simili a tuoni pronte ad esplodere e la pioggia amara come le lacrime che solcano il viso fino ad arrivare alle labbra pronte a lavare colpe che nessuno aveva,poichè amare e sognare non è una colpa,semmai lo è privarsi di tutto ciò o celarsi per ingannare.

Fenrir

i ricordi se ne vanno con la nostra dipartita,non accantonateli e non soffocateli,sono parte di noi e ci possono sempre insegnare molto nel bene e nel male.