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Limbo12

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Tutti i messaggi di Limbo12

  1. beh mi è stato sulle palle sin dall'inizio quel jacky... cambiando discorso, è la prima volta che completiamo una caccia prima dello scadere del tempo, giusto?
  2. mi fermo qui ne ho prese abbastanza belle le doll a tema bravo pory dove era ultrarara? complimenti icarus
  3. auguri

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    1. Mana

      Mana

      Grazie!!

  4. auguri pm
  5. Complimenti a tutti, soprattutto a Lyndon. Da un lato questa edizione l'ho trovata più facile, vuoi perché ho partecipato oppure perché a sto giro le traccie erano tutte a tema Pokémon. Dall'altro è stata più difficile perché la bravura degli altri partecipanti mi è sembrata più alta, credo che dopo la prima prova siamo stati più o meno alla pari. È stato utile poter sfruttare le traccie delle varie prove per dire la mia su diversi elementi della serie a cui stavo pensando nelle ultime settimana ed è stato interessante leggere i commenti degli altri per confrontarli coi miei. Ammetto che con la traccia finale avrei avuto qualche problema, forse è stato un bene perdere alla semifinale XD Questa idea mi piace (: Tenendo conto che più o meno mi sono piaciute tutte, direi la seconda e quella finale (anche se a questa non ho partecipato).
  6. .
  7. Tanti auguri Carl! (:

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  8. Di mio sono una persona che in un modo o nell’altro cerca di non lasciarsi andare dalle emozioni e che si apre lentamente agli altri. Anche di fronte ai Pokémon, una delle mie più grandi passioni fino ad ora, cerco di distaccarmi da quello che provo per capire e analizzare le ragioni che hanno portato questa serie a quello che è diventata. E nonostante io abbia ripetuto fino alla nausea di quanto i giochi di ottava generazione non siano riusciti a catturare il mio interesse, forse per masochismo o per una sindrome di Stoccolma non diagnosticata, qualche settimana fa ho deciso ugualmente di vedere il Pokémon Direct. Come da programma la parte dedicata alla Landa della Corona non mi ha colpito per niente. Per tutta la durata della spiegazione o mi sono distratto a guardare il telefono oppure mi sono messo a pensare a che cosa avrebbero potuto annunciare dopo. Dopo la fine della presentazione dei contenuti relativi al DLC e aver sentito che ci sarebbe stato un video per concludere il Direct ero sicuro che si sarebbe trattato del solito filmato poco interessante e basato sulla nostalgia. Eppure è successo l’inaspettato: dopo la parte iniziale del corto animato, quando è partita la scena riguardante gli eventi dei giochi principali, uno tsunami di emozioni mi ha colpito. Sono rimasto là a guardare incredulo le scene che venivano riprodotte imperterrite, una dopo l’altra, cercando di catturare tutti i dettagli che mi si ponevano davanti ai miei occhi. Alla fine del Direct mi sono allontanato dal computer per elaborare quello che avevo visto e mi sono reso conto che per pochi minuti si era realizzato in parte il sogno di tutti i fan di Pokémon, di vedere i vari eventi del giochi riproposti sotto forma di anime... ed è stato fantastico. E quando mi riferisco a tutti i fan, dico proprio tutti: addirittura gli utenti su /vp/ (la board di 4Chan dedicata ai Pokémon) che in genere sono quelli che ci vanno più pesante su questa serie, hanno apprezzato il corto pur con delle riserve visto che in parte si tratta dell’ennesimo prodotto che punta sulla nostalgia dei veterani. Sin da quando ho iniziato a frequentare i primi forum di Pokémon su ForumCommunity una delle lamentele più grosse che leggevo era quella dell’anime che era mediocre, Ash fa schifo, ci vorrebbe la storia dei giochi o del manga trasposta su un anime e così via. Oppure di come ci fossero persone fan di alcuni personaggi dei giochi che sono poco conosciuti, sia perché hanno un ruolo minore all’interno della serie ma anche perché l’universo dei Pokémon è davvero vasto. E vedere un filmato che è riuscito nei limiti del possibile a riassumere quasi tutti i 24 anni di storia del franchise è stato un evento così importante che non so se in futuro si ripeterà. Da lì ricordo di essere entrato in un flusso di coscienza dove mi sono messo a pensare se sarà possibile avere un riscatto di questa serie oppure se l’anime può arrivare ai livelli raggiunti in questo video oppure no, oltre ad aver rivisto il video tre o quattro volte. Se devo essere sincero, credo che sia dai tempi della quinta generazione che qualcosa di ufficiale a tema Pokémon mi sia piaciuto così tanto. A distanza di qualche settimana dal rilascio, ho provato a rivedere il video più volte con più distacco e devo riconoscere che si tratta di un prodotto realizzato bene, in grado di farmi emozionare ogni volta che lo riguardo. Il corto è accompagnato da un brano J-Pop melodico che riesce a stare al passo con quella che considero la sezione principale di tutto l’insieme ovvero la parte animata. Questa è ricca di dettagli per tutta la durata del filmato che va rivisto più volte per poterli cogliere tutti. L’animazione è suddivisa in varie sezioni: parte con la presentazione dei due protagonisti che rappresentano noi videogiocatori cresciuti a pane e Pokémon, prosegue con la sequenza dei numerosi Capipalestra e con le sagome di diversi leggendari e degli antagonisti dopodiché seguono le scene salienti di tutti i giochi usciti fino alla settima generazione fino al climax della lotta contro Rosso, uno dei momenti più iconici di tutto il franchise. Da qui vengono mostrati i personaggi principali della generazione attuale per poi passare ai due protagonisti del video che si incontrano e che decidono di iniziare una nuova avventura insieme, quasi a simboleggiare che nonostante tutti gli anni passati la serie Pokémon va ancora avanti diretta verso nuovi luoghi da esplorare e nuove storie da raccontare. Infine dopo 151 secondi, il numero di Pokémon con cui è partita la serie, appare un allenatore che prova a catturare Mew, il Pokémon misterioso che ha posto le basi della Pokémania che ha plasmato la serie in quella che oggi conosciamo. Questo corto non vuole essere solo un tributo nostalgico diretto ai veterani che hanno affrontato le prime generazioni ma è anche un augurio di un futuro radioso nei confronti di una serie che ha accompagnato le vite di un sacco di persone che sono cresciute assieme a questi giochi. Una parte di me vorrebbe davvero non avere dei sentimenti contrastanti nei confronti degli ultimi giochi usciti, soprattutto di Spada e Scudo, solo per poter godere più a fondo di questo filmato e per poter essere realmente eccitato per un futuro titolo della serie. Per quanto mi sia rassegnato a quello che sarà un futuro non congruo con i miei gusti, questo corto animato è stato in grado di dimostrare che dentro di me ci sarà sempre una scintilla pronta ad accendere una fiamma che è rimasta accesa per anni ovvero l’amore nei confronti di una serie che mi ha accompagnato per una buona parte della mia vita.
  9. Tanti auguri Rose! (:

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  10. La serie di Pokémon è ambientata in una versione più utopica della Terra, dove un sano legame tra gli esseri umani e i Pokémon è in grado di rendere entrambi più felici, oltre che a rendere il pianeta un posto migliore in cui vivere rispetto a quello reale. Questo rapporto però è delicato e se una delle due parti rompe questo equilibrio, i benefici se ne vanno e lasciano spazio a dei problemi. Alcuni di questi, quelli di cui tratterò qui, sono quelli legati all’ambiente. I Pokémon sono creature con un legame verso la natura molto più forte rispetto a quello degli esseri umani, tant’è che spesso e volentieri le caratteristiche di ogni singola specie dipende dall’ambiente in cui queste si sono sviluppate. Addirittura esiste una linea evolutiva nota per avere un esponente così sensibile all’ecosistema da avere numerose evoluzioni in grado di adattarsi all’ambiente in cui vive, quella di Eevee. In base a queste premesse si può supporre quindi che i problemi ambientali sono dovuti alle azioni degli uomini, ipotesi che trovano conferma nelle voci del PokéDex di diversi Pokèmon che fanno riferimento a questo. Però va anche detto che nei giochi della serie principale il problema non è mai stato affrontato direttamente ma è stato lasciato in sordina, evidenziandolo tramite alcuni luoghi e la fauna che li popolano, dalle testimonianze di alcuni personaggi non giocanti e alcuni Pokémon che incarnano questi problemi. A mio vedere i giochi che hanno trattato il tema nel modo migliore sono quelli di prima generazione. Oltre alla trama del protagonista che viaggia lungo la regione di Kanto per diventare l’allenatore più forte che sia mai esistito, si allacciano vari eventi e luoghi che trattano del progresso scientifico e dei rischi che questo può comportare. Lo si può notare dalla numerosa presenza di Pokémon di tipo Veleno che vivono da quelle parti, ben un quinto di loro hanno quel tipo, forse in parte per la natura originale più selvaggia e pericolosa dei mostri con cui la serie era partita ma anche per l’ambientazione urbana caratteristica di quella regione. Limitandoci al tema dell’inquinamento ci sono due linee evolutive che denunciano questo problema: quelle di Grimer e Koffing che rappresentano rispettivamente l’inquinamento dell’acqua e dell’aria. Questi Pokémon sono nati in seguito allo sviluppo industriale delle città che però non è stato accompagnato da un’attenzione agli effetti negativi che questo ha portato all’ambiente, probabilmente dovuta all’ignoranza che gli esseri umani avevano su questo argomento. L’effetto finale è che l’equilibrio tra i Pokémon e le persone si è rotto ai danni dei primi. È interessante notare i luoghi di Kanto dove Grimer e compagnia si trovano: nei giochi originali si trovano in edifici abbandonati dove in passato si sono tenuti esperimenti genetici o opere di ingegneria civile, nei seguiti di Oro, Argento e Cristallo a seguito dell’eruzione del vulcano dell’Isola Cannella e della ristrutturazione della Centrale Elettrica, si sono spostati attorno alle città più popolate della regione ai danni di numerosi cittadini che si lamentano della loro presenza. Dopo i giochi di prima generazione questo tema non è stato più trattato con la stessa profondità. A parte l’esempio della regione di Kanto dopo tre anni menzionato poco fa, nella regione di Johto i problemi non sono presenti con la stessa gravità e i nuovi Pokémon di tipo Veleno si possono contare con le dita di una mano. Probabilmente la scarsità di nuove specie è dovuta a una questione di bilanciamento dei tipi, siccome il tipo Psico era il più forte in generale e non solo contro il tipo Veleno, è possibile che per bilanciarlo hanno aggiunto pochi Pokémon che fossero deboli agli attacchi psichici. Nei titoli ambientati a Hoenn vengono menzionati alcuni problemi legati all’ambiente, in particolare i problemi che sono stati inflitti a una popolazione di Whismur che è stata trovata mentre alcuni stavano scavando il Tunnel Menferro per collegare la città di Ferrugipoli con quella di Mentania. Ciò ha portato all’interruzione dei lavori che erano quasi terminati e che sono stati ultimati quando il giocatore ha usato la mossa Spaccaroccia per rompere gli ultimi macigni che bloccano il passaggio nel tunnel. Nonostante la presenza di due team malvagi che vogliono espandere la terraferma o le acque, non sono sufficienti per dare una profondità maggiore ai problemi ambientali rispetto a quella raggiunta in passato. I capitani non offrono delle ragioni sensate per giustificate i loro obiettivi e appaiono come degli invasati e le reclute in genere sono dei giovani senza una chiara idea di quello che vogliono fare e che sono entrati in squadra o perché amano la terra o l’oceano senza rendersi conto della follia dei loro capi o per chi sa quale ragione. Oltre a ciò la regione di Hoenn è un territorio prevalentemente utopico dove gli esseri umani e i Pokémon sono in grado di collaborare a vicenda per migliorare le loro vite. Da lì in poi i riferimenti ai temi ambientali sono stati più sparsi. I giochi Pokémon ormai tendono a inserire poche specie di tipo Veleno per generazione e fatta eccezione per la linea evolutiva di Trubbish, non vengono più usati per evidenziare problemi legati all’ambiente. Va detto comunque che la variante della regione di Galar degli esemplari di Corsola è stata introdotta per denunciare la morte delle barriere coralline che diventano bianche quando muoiono, proprio come Corsola di Galar che è pure di tipo Spettro, puntando sull’effetto shock che ha effetto soprattutto sui fan storici. È interessante che abbiano introdotto questa variante proprio nella regione basata sull’Inghilterra, perché non si tratta di una nazione nota per avere i mari piene di barriere coralline. Per la precisione c’è n’è solo una vicino ai territori scozzesi chiamata Darwin Mounds che si sta cercando di proteggere tra divieti di attraversarla sott’acqua e cercando di fare più attenzione quando si pesca da quelle parti. Tornando a come viene trattato il problema dell’inquinamento nella serie Pokémon, nei nuovi giochi viene menzionata l’esistenza di problemi nelle voci del PokéDex senza però affrontarle mai direttamente nel corso dell’avventura o mostrarlo in maniera più sottile come nei titoli ambientati a Kanto. In alternativa viene introdotta una variante più ecologica dei Pokémon di Kanto che erano stati introdotti per mettere in mostra i problemi che rappresentavano, come se gli autori preferiscano prendere le distanze dalle origini più urbane e realistiche della serie con una soluzione comoda. Problema che forse un gioco spin-off è riuscito ad affrontare meglio rispetto alle sue controparti della serie principale. Non ho avuto modo di giocare a tutti gli spin-off presenti nel franchise ma mi ricordo che una delle prime missioni di Pokémon Ranger fosse quella di ripulire l’acquedotto di Autunnia dai Grimer. Quegli esemplari sono stati portati da delle reclute del Team Rock (da non confondere con il Team Rocket) che probabilmente gli hanno importati da altre regioni. Alla fine della missione i ranger della città prendono la decisione di lasciare i Grimer nella zona dove viene accumulata la melma residua tirata fuori dal processo di filtraggio, assieme ai Koffing che vivono in quel punto dell’acquedotto. Per quanto venga accennato solo per un attimo e non venga approfondito, si tira in ballo un tema etico presente nel mondo Pokémon da non sottovalutare: i Pokémon nati dall’inquinamento provocato dagli esseri umani sono comunque degli esseri viventi, è giusto che queste vadano sterminate pur di ripristinare l’equilibrio ambientale che c’era prima oppure è meglio convivere con il prodotto di questo errore e cercare di trarre il meglio da queste creature facendo ancora più attenzione alla delicatezza dell’ecosistema in modo da poter progredire senza dover ricorrere a delle misure drastiche? Anche perché nonostante i problemi che hanno causato e che continuato a dare al mondo Pokémon, nel corso degli ultimi anni ci sono diversi allenatori che hanno imparato ad appassionarsi a queste particolari creature e a sfruttare le loro potenzialità durante la lotta, basta pensare al Superquattro Koga dell’Altopiano Blu e a sua figlia Nina, Capopalestra di Fucsiapoli, oppure a Velia Capopalestra di Zondopoli, tutti allenatori specializzati nel tipo Veleno. Sono sicuro che se alcune persone prendessero la decisione di sbarazzarsi dei Grimer, Koffing, Trubbish e delle loro evoluzioni, scoppierebbero diverse proteste in merito, se non rivolte e sarebbe interessante se questi problemi venissero approfonditi nei giochi Pokémon. Anche se ricollegandomi al primo post di questo contest, non credo che la formula classica dei giochi principali sia il mezzo più adatto per raccontare una storia del genere.
  11. Tanti auguri Kabe! (:

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  12. Neanche un anno dall'uscita e già la beta ahahah
  13. Il motivo che mi porta a scegliere l’ambientazione nord europea è dovuta a ragioni personali; i paesi nordici mi hanno sempre affascinato, sia per una mia preferenza nei confronti dei paesaggi innevati e glaciali ma soprattutto perché mi colpisce come gli esseri umani siano in grado di mantenere centri abitati in condizioni estreme e ostili. Da qui mi sembra giusto fare una premessa: non sono un esperto dei paesi nordici e non me ne intendo di tutte le culture e tradizioni presenti da quelle parti, per questo motivo mi focalizzerò soprattutto nel modo in cui è strutturata la regione e nella gestione delle meccaniche di gameplay e mi riferirò alla cultura presente in quelle zone in modo generale, solo se necessario. Per semplicità utilizzerò i nomi veri e propri dei luoghi di cui parlerò invece di inventarne di nuovi di sana pianta da usare nel gioco. Una delle novità più grosse è che a differenza dei titoli esistenti della serie principale, il gioco non è ambientato all’interno di una o più regioni ma in una serie di stati. Questi sono i paesi nordici e le loro dipendenze: la Svezia da dove ha inizio il gioco, la Norvegia e la Danimarca, la Finlandia dove si tiene la parte finale della storia e l’Islanda e le dipendenze della Norvegia e la Danimarca esplorabili nel post-game. A differenza di quello che può sembrare il clima presente nelle aree di gioco è piuttosto variegato anche se tendente al freddo, quindi le creature che sono in grado di sopportare le basse temperature la fanno da padrone, soprattutto a nord è facile trovare Pokémon di tipo Ghiaccio. Nella sezione sud della Danimarca si ha un clima oceanico caratterizzato da estati fresche e inverni freddi ma non rigidi e da giornate piovose e ventose. Nella Scandinavia del Sud si ha invece un clima continentale umido con estati calde, umide ma brevi e inverni molto lunghi e freddi mentre andando più a nord si ha il clima subartico. Nelle coste del nord della Norvegia, in Islanda e nelle zone della Groelandia che si affacciano sul mare si trova la tundra caratterizzata da temperature basse per tutto l’anno e una vegetazione povera e priva di alberi. Infine all’interno della Groelandia si trova il clima glaciale, un clima estremo caratterizzato da ghiacci e nevi perenni dove la flora è pressoché inesistente e la fauna è estremamente limitata alle poche specie in grado di vivere in quelle condizioni. L’Islanda e soprattutto le zone subartiche della Scandinavia sono ricche di parchi nazionali da cui si può trarre spunto per dare vita a percorsi esplorabili e ricchi di zone e Pokémon nuovi da scoprire. In Groelandia ci sarebbe il parco nazionale più grande del mondo ma… dei problemi dovuti agli enormi, monumentali pezzi di terra esplorabili ne parlerò più avanti. Il PokéDex del gioco sarà diviso in tre parti: Svezia e Norvegia, Danimarca con l’Islanda e la Finlandia. Il criterio usato per suddividerli è la vicinanza geografica dei territori mentre ognuno dei tre Dex può contenere sulle 200 specie, con un totale di 500-600 Pokémon presenti nel gioco se si considera che un Pokémon possa essere presente in più di un Dex. Questo significa anche che il PokéDex nazionale sarebbe assente esattamente come in Spada e Scudo ma al contrario di quei giochi, qui ogni specie nuova o vecchia che sarà inserita verrà trattata con la massima cura e a ognuna di loro verrà data la possibilità di compiere azioni (anche uniche per la specie), nella mappa di gioco. E non mi limito alle funzioni derivate dalle MN ma anche a semplici azioni come ad esempio un Pokémon di tipo Fuoco che riscalda il giocatore all’interno di un percorso particolarmente freddo. Partendo da questo concetto, le potenzialità che si possono sviluppare sono innumerevoli, questo dipende soprattutto dal modo in cui si vuole rappresentare l’esplorazione in questo gioco. Per concludere il paragrafo dedicato all’ambientazione, non sono stato in grado di decidere se includere o meno i paesi Baltici nella lista di zone esplorabili dopo aver finito il gioco: geograficamente sono vicini alla Scandinavia e potrebbero avere il potenziale di portare contenuti extra (ad esempio possono portare altri Pokémon in più che possono essere inseriti nel PokéDex della Finladia che è vicina geograficamente) ma culturalmente hanno poco in comune, da quel poco di ricerca che ho fatto ho trovato che le lingue della Finlandia e dell’Estonia fanno parte dello stesso ramo linguistico ma poco altro. Il modo in cui è strutturato il gioco è più aperto e ramificato durante la modalità principale che si concentra in particolar modo sull’esplorazione del territorio, senza però ignorare la presenza di una storia che in un modo o nell’altro va completata. L’aumento della libertà che viene concessa al giocatore ha inizio dai primi momenti di gioco, dove il giocatore ha la possibilità di scegliere se partire da una città presente tra le capitali della Svezia e della Norvegia oppure se in un’altra situata tra la capitale svedese e quella danese. Da qui pure la scelta dei percorsi viene data completamente al giocatore, vincolata solamente dalla forza dei Pokémon selvatici che magari sono troppo forti per il giocatore e la sua squadra oppure per la presenza di ostacoli naturali che l’allenatore non è in grado di superare da solo, per esempio il Mar Baltico che si trova fra la Svezia e la Finlandia. Il concetto di Terra Selvaggia che era presente su Spada e Scudo si evolve e viene applicato in tutti i percorsi di gioco che diventano più grandi, variegati e ricchi di segreti da esplorare. Siccome nei giochi scorsi il viaggio per diventare il campione della Lega Pokémon era la storia, qui la sfida contro i Capopalestra viene rimandata al post-Lega a favore di una storia completamente nuova che si tiene per la maggior parte in Svezia e in Norvegia e che termina in Finlandia. I Capipalestra e i membri della Lega posso comunque essere personaggi integranti della storia, dando loro la possibilità di conoscerli sotto un’altra veste. Per quanto riguarda il tipo di storia ci sono diverse opzioni: si potrebbe sfruttare la varietà culturale presente per dare il via alla trama, oppure sfruttare le risorse naturali presenti per dare un pretesto al cattivo o ancora dare al luogo una minaccia esterna che deve essere neutralizzata prima che sia troppo tardi. Da qui si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di introdurre diversi finali di gioco dovuti alle scelte fatte durante la trama, magari andando in un luogo A invece di uno B, si può accedere a un pezzo di trama E che può portare a un finale C. Solo che c’è il rischio che il risultato di alcuni finali non sia adatto per il post-game fortemente incentrato sull’esplorazione, quindi è necessario che la componente narrativa e quella videoludica abbiano un equilibrio perfetto altrimenti l’esperienza potrebbe non essere soddisfacente. Visto che l’ho menzionato, vediamo cosa può offrire quest’ambientazione nel post-game. I Capopalestra menzionati poco fa si trovano lungo tutti gli stati esplorabili, ce ne sono diciotto e possono essere affrontati liberamente senza un ordine fisso, magari con i livelli dei loro Pokémon che vengono scalati man mano che si ottiene una medaglia. Da lì si potrà accedere alla sfida contro i membri della Lega Pokémon che presenterà una struttura classica, dove è necessario sconfiggerli tutti uno dopo l’altro fino alla conquista del titolo. Dopo aver completato la storia è possibile attraversare liberamente i Mari del Nord e della Norvegia e l’Oceano Atlantico per raggiungere l’Islanda e le dipendenze danesi e norvegesi. Oltre a tutto questo saranno disponibili numerose missioni extra, eventi ed episodi che andranno ad approfondire pezzi della storia principale. Prima avevo menzionato al fatto di avere avuto problemi nel mettere o meno i paesi Baltici all’interno della mappa di gioco, nel caso si voglia inserire del DLC all’interno del gioco, queste zone potrebbero benissimo far parte del pacchetto. L’idea che ho presentato presenta numerosi problemi da non sottovalutare. In anzitutto credo che per realizzare un gioco del genere sia necessario molto tempo (almeno 5 anni ad essere ottimisti) e ancora più denaro. Per quanto in questo periodo Pokémon sia il franchise più redditizio al mondo, la mole di lavoro superiore rispetto ai giochi soliti a cui Game Freak è abituata a lavorare, tutte le meccaniche che devono essere sviluppate alla perfezione e la differenza rispetto al passato potrebbe generare molte lamentele tra i fan, tant’è che affrontare questo progetto sarebbe un grosso rischio che potrebbe non valere la pena affrontare. Il grosso focus nell’esplorazione costringe il team creativo a rivedere un sacco di meccaniche classiche come il battle system che potrebbe essere rivisitato da capo e adattato a un campo di gioco più aperto, mantenendo comunque alcune caratteristiche classiche come le combinazioni di tipi e le abilità che sono indissolubilmente legate ai Pokémon. Anche il bilanciamento dei livelli potrebbe essere modificato o ancora l’esplorazione potrebbe avere elementi più realistici che rendono il gioco al di fuori delle lotte Pokémon più complicato e strategico. Pure degli elementi meno legati al gameplay come la musica di sottofondo potrebbero essere applicati in modo diverso, prendendo come esempio la musica all’inizio del gioco e nei primi percorsi si potrebbe avere dei brani più tipici in stile Pokémon ma man mano che si andrebbe avanti si potrebbe avere dei brani più lunghi, a tratti possibilmente ambientali, molto distanti dallo stile classico e che non andrebbero nemmeno in loop per non annoiare il giocatore con lo stesso brano ripetuto per cinquanta volte mentre esplorebbe un luogo particolarmente vasto. Come ho detto prima si tratterebbe di una rivoluzione sotto diversi fronti che potrebbe portare al rischio di creare un gioco polarizzante che rischierebbe di spaccare la fanbase. Ma i problemi non finiscono qui. Come ho accennato prima la struttura aperta di gioco potrebbe portare il giocatore a perdere interesse nel completare la storia, da qui la necessità di trovare un bilanciamento tra i due elementi che potrebbe essere molto complicato da ottenere. Infine guardando la mappa (presa da Google Maps) a cui mi sono basato per l’ambientazione si può notare un grosso problema che può incidere sul godimento dell’esplorazione del post-game: Come si può ben vedere, l’oceano è vasto e non possiede molte località a parte l’Islanda e qualche isola. Se questo non dovesse essere sufficiente, la Groelandia è grande quasi il doppio dei paesi nordici messi assieme ma è vuota. Questo potrebbe portare alla noia del giocatore che si sente costretto ad attraversare interminabili chilometri di mare e di distese ghiacciate senza niente da fare, o ancora peggio un’esperienza brutale anche per gli standard del post-game nel caso gli sviluppatori abbiano deciso di adottare delle meccaniche di sopravvivenza più realistiche rispetto al passato. Si potrebbe aggirare questi problemi accorciando la lunghezza delle zone marittime e della Groelandia, oppure inventare di sana pianta delle nuove località per riempire la mappa o delle zone dove usare sub per scoprire ulteriori segreti, anche questi probabilmente verrebbero inseriti solo come riempitivo proprio perché non c’è nulla da fare. Dall’altro canto però nel cuore della Groelandia si potrebbe inserire un evento finale di quelli che ti fanno dire di aver completato il gioco come una lotta epocale contro Rosso che ha deciso di allenarsi nel confini del mondo per continuare a essere uno degli allenatori più forti di sempre. Devo ammettere che è stato interessante pensare a un’ambientazione da applicare a un gioco Pokémon. Mi sono reso conto che non è affatto facile creare un gioco da zero, specie se si vuole andare al di fuori dei canoni classici e cercare di fare qualcosa di nuovo, come avete potuto vedere da un’idea poco convenzionale sono saltati fuori numerosi problemi che richiederebbero un team pieno di gente talentuosa per poterli risolvere nel migliore dei modi e da qui offrire un’esperienza di gioco memorabile.
  14. Madonna quanto ho scritto ( o_o)

     

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    2. evilespeon

      evilespeon

      Vabbè dai scrivere tanto vuol dire più da valutare dopo e più chance di dire almeno una cosa sensata nel mio caso dove non dico mai cose sensate ...so approvo XD 

      Notteeeeee limbo:smile2:

    3. M0viz

      M0viz

      ah, non ti ppreoccupare che è tanta roba cmq limbo

    4. norve

      norve

      Grazie per avermi avvisato.:smile2:

  15. Non è facile trovare un argomento da cui partire per parlare dei problemi che affliggono questa serie perché è un franchise molto grande di cui si potrebbe scrivere per ore e ore. Per comodità partirò dal principio: il concetto da cui è nato tutto quanto è molto semplice, unire un’ambientazione molto vicina al mondo reale con delle creature fantastiche che lo abitano. Da qui i giochi della serie principale hanno esplorato questo universo con la formula classica, ovvero un allenatore (di solito un bambino) viaggia in lungo e in largo per la regione, catturando e allenando i Pokémon per poter sconfiggere i Capipalestra, i cattivi di turno e la Lega Pokémon, il tutto per raggiungere l’obiettivo di diventare il più forte allenatore che sia mai esistito. Sotto diversi aspetti i primi giochi Pokémon nonostante l’ambientazione fantastica erano più realistici sotto diversi fronti, in particolare le ambientazioni e i mostriciattoli tascabili. Le regioni di ogni gioco Pokémon sono ispirate da luoghi realmente esistenti ma questi spunti erano più fedeli agli inizi: la regione di Kanto è basata sull’omonima regione del Giappone, già nei seguiti invece si è allargati a coprire la parte sud di Chubu e Kansai più la parte est di Shikoku, sempre del Giappone, in una sola regione ovvero quella di Johto. Ci tengo a precisare che un’ambientazione realistica non equivale automaticamente a un gioco migliore, bisogna vedere come funzionano tutti gli elementi del gioco nell’insieme per vedere se funziona o meno e personalmente il fatto che la regione di Johto si sia ispirata a più regioni è stato per il meglio. Chiusa parentesi, dalla terza generazione sono stati introdotti degli elementi stranieri dalla località su cui la regione è basata, probabilmente per rendere le ambientazioni più esotiche e interessanti: a Hoenn basata sulla regione di Kyushu del Giappone si trova la città di Ceneride che è ispirata a una città greca mentre a Sinnoh basato sull’Hokkaido (sempre in terra nipponica) a Cuoripoli si trova una chiesa gotica simile al Duomo di Milano. Da quando la serie ha iniziato ad ambientare i giochi in luoghi provenienti da tutto il mondo, anche se ci sono stati dei tentativi di rappresentarla fedelmente, gli autori si sono presi più libertà. Inoltre ci tengo a notare che tutti i giochi che hanno un’ambientazione europea sono basati su intere nazioni e non su singoli pezzi di uno stato come è stato per quelle basate sul Giappone o gli USA. Questo probabilmente per rendere più evidente le zone su cui si sono basate eppure il fatto che queste vengano chiamate regioni mi fa un po’ strano, anche se in effetti col passare degli anni i riferimenti diretti alle nazioni presenti nel mondo reale sono scomparsi poco a poco. Anche il processo di creazione dei Pokémon col tempo è cambiato. La prima generazione non è stata concepita per essere bilanciata, lo scopo era quello di andare alla ricerca delle varie creature che abitavano la regione e c’erano delle specie più forti e rare e altre invece che erano meno fortunate, dopotutto un drago è più forte di una comune farfalla. Al massimo erano presenti qualche cenni di competitivo con il rivale del gioco che cercava di costruire una squadra bilanciata e Pokémon Stadium uscito sul Nintendo 64. Nei seguiti sono stati aggiunti il tipo Buio e Acciaio per bilanciare il gioco e i nuovi Pokémon introdotti non erano più potenti di quelli già presenti, sempre seguendo un approccio più realistico diciamo. Discorso simile per la terza generazione che è stata bilanciata basandosi sul PokéDex regionale. Il vero cambiamento ha inizio con i giochi ambientati a Sinnoh i quali, con le loro evoluzioni cross-gen e Garchomp hanno dato il via al primo power creep di questa serie. Questa cosa è stata ampliata ulteriormente durante la quinta generazione dove pure i Pokémon presenti nei primi percorsi imparavano velocemente delle mosse molto forti per livello e alcuni di loro avevano delle buone statistiche e abilità nonostante non fossero leggendari o pseudo-leggendari. C’è da dire che in Bianco e Nero e seguiti sono stati dati dei buoni moveset anche ai Pokémon delle regioni passate ma non si può negare che la filosofia con cui venivano distribuite le mosse e le statistiche non era più la stessa e da lì si è sempre andati oltre prima con le Megaevoluzioni e le Mosse Z, poi con il Dynamax e un ulteriore power creep. In generale il primo vero e proprio cambio di direzione della serie si ha… da Pokémon Platino (eh, vi aspettavate Bianco e Nero :P). Dopo un periodo di confusione di cui dopo tratterò nel dettaglio che il team ha avuto durante lo sviluppo di Diamante e Perla, il team ha trovato una nuova vena creativa basata su giochi più lineari e che si focalizzavano di più sulla narrazione, oltre all’aggiunte di numerose aggiunte che miglioravano e rendevano meno ostica l’esperienza di gioco, rispettando allo stesso tempo le origini della serie. Tutto questo è partito da Platino che a discapito di una libertà di scelta delle palestre da affrontare a metà gioco, ha corretto la curva di livello e ha migliorato profondamente il personaggio di Cyrus e introdotto il Mondo Distorto, mentre in HG/SS a discapito della scelta di poter evitare il leggendario di copertina ha approfondito le Kimono Girl e altri personaggi di Oro e Argento. Questa direzione in seguito è fiorita con Bianco e Nero e i rispettivi seguiti, con tutte le controversie che sono successe durante il loro rilascio. Purtroppo queste forse hanno portato il team di Game Freak a fare dietrofront, regredendo questo nuovo stile in uno strano ibrido tra la formula classica e qualche nuova idea che però cozza con la formula classica e lo stile dei giochi passati, dando vita a intrecci interessanti che messi insieme generano confusione nel migliore dei casi o a dei giochi scialbi. E qui arriviamo a Pokémon Spada e Scudo che presentano una modalità single player estremamente risicata, molto più breve da portare a termine rispetto ai suoi predecessori se si decide di esplorare la Terra Selvaggia in un altro momento. Non solo, quei pochi cenni di trama che non riguardano il viaggio dell’allenatore o vengono spiegati tramite delle carte allenatore o sono gestite male (ho letto delle interpretazioni interessanti per cui il comportamento di Rose ha un senso ma se nel gioco non vengono date allora non posso fare a meno di pensare che le sue azioni con i leggendari siano più ridicole di Max e Ivan). Inoltre per quanto se ne sia parlato fino allo sfinimento c’è anche la questione della rimozione dei dati di gioco dei Pokémon che non sono stati introdotti nel PokéDex Nazionale. Non tanto per il taglio in sé ma per il modo in cui è stato gestito. Il fatto che Game Freak si sia giustificata dicendo che lo avevano fatto per concentrarsi di più sui modelli e le animazioni, quando poi si ha avuto la conferma che quelle dei Pokémon introdotti in passato erano le stesse di Pokémon X/Y e S/L non ha fatto altro che traboccare il vaso di tutti i fan che si sentivano delusi dagli ultimi giochi della serie, per non parlare di come alcune mosse siano state rimosse senza seguire alcuna logica vera e propria. Gli unici aspetti positivi degli ultimi giochi sono fortemente legati a un altro problema che ultimamente la serie sta attraversando, ovvero il fatto che TPC e compagnia bella non provi più a nascondere che provano a fare più soldi con il minor sforzo possibile. Sia chiaro, non ho alcun problema col cercare di guadagnare dai videogiochi ma c’e modo e modo. Infatti gli unici pregi sono basati su quegli elementi che portano più introiti alle casse di The Pokémon Company. I design dei personaggi principali sono fantastici e quelli dei Pokémon sono più che buoni, perché il merchandise lo devono vendere in un modo o nell’altro. Iniziare a giocare al competitivo non è mai stato così facile e da quello che ho sentito il Dynamax è un’ottima meccanica nelle lotte in doppio, questo perché esistono i tornei del VGC che sono organizzati da una divisione di TPC, guarda caso invece ho sentito dire che nelle lotte in singolo la nuova meccanica è così rotta che l’hanno dovuta bannare da diversi formati di Smogon che al contrario del VGC, non è ufficiale. Infine purtroppo ho da ridire anche al fatto che i DLC dei nuovi giochi abbiano introdotto quasi tutti i Pokémon che erano stati scartati e che contengano molti elementi che ricalcano a periodi nostalgici che non riguardano esclusivamente Kanto. Temo che l’inserimento dei Pokémon scartati fosse già programmata prima dell’uscita di Spada e Scudo mentre l’inserimento di elementi nostalgici come ad esempio i nuovi Regi mi danno l’impressione di come la serie non faccia altro che campare del suo passato. Ok, non è Kanto ma sempre di nostalgia si tratta. Oltre a tutto questo, Spada e Scudo sono i primi giochi ad apportare dei retcon anche piuttosto pesanti per gli standard della serie. Alcuni metodi evolutivi sono stati semplificati, per esempio ora Magneton si evolve in Magnezone con la Pietratuono e non più facendolo salire di livello in presenza di un speciale campo magnetico. Anche i moveset dei Pokémon sono stati rivisti e allegeriti quando in passato spesso e volentieri non si faceva altro che aggiungere nuove a quelle vecchie. Non dico che questi cambiamenti siano negativi, più che altro è che questi cambiamenti sono avvenuti dopo un sacco di anni ma allo stesso tempo il gameplay è sempre quello, qui mi ricollego a allo strano ibrido tra il nuovo e il vecchio che può far strano ai giocatori che queste cose le notano. È piuttosto evidente che la serie sta attraversando un periodo di transizione, questa non sarebbe potuta andare avanti seguendo lo stile delle prime generazioni altrimenti alla lunga i giochi sarebbero stati ripetitivi e poco ispirati, come tra poco vedremo quello che stava iniziando a succedere con Diamante e Perla, ma allo stesso tempo dopo Bianco 2 e Nero 2 la serie si è fossilizzata ulteriormente, sia a causa del dietrofront menzionato prima ma anche per via di diversi elementi che si potrebbero rivedere. Partendo da qui si aprono molte strade e Game Freak potrebbe scegliere di svecchiare la formula, oppure di mantenerla prendendo spunto dalle Hack Rom meglio riuscite o ancora pensare al competitivo e rielaborare pesantemente statistiche e abilità di diversi Pokémon per bilanciare il battle system, abbandonale le palestre e il classico viaggio dell’allenatore e adottare formule più vicine ai vecchi spin-off chi lo sa? Ma avranno il coraggio di fare una scelta e attraversare questa strada? E se si, riusciranno nel loro intento? Oppure continueranno come fanno adesso e la serie diventerà ancora più stagnante? Solo il tempo ci darà la risposta. E visto che ora stiamo parlando del futuro… perché non parliamo dei possibili remake di quarta generazione? Il problema principale che sta alla base di questi remake è la mentalità che c’era dietro allo sviluppo di Diamante e Perla che era molto diversa da quella che c’è adesso. Mentre quella di Spada e Scudo ne ho già parlato approfonditamente, in quel periodo si provava a offrire ai fan un’esperienza definitiva mantenendo allo stesso tempo lo stile classico dei primi giochi Pokémon. Purtroppo giocando a quei giochi si può notare come gli sviluppatori fossero in alto mare, non solo per i problemi di sviluppo che hanno avuto sul Nintendo DS ma anche perché hanno inseguito troppi obiettivi contemporaneamente e con risultati discutibili. Il PokéDex regionale di Diamante e Perla aveva 151 Pokémon, una citazione al numero di specie introdotte nella prima generazione ma allo stesso tempo quel numero non era sufficiente a garantire una diversità di creature all’interno della regione e ciò ha portato a risultati strani come il Superquattro di tipo Fuoco con solo due Pokémon di quel tipo perché quello era il numero di linee evolutive che lo avevano presenti nel PokéDex regionale. I Pokémon cross-gen di quarta generazione sono stati introdotti con meno criterio rispetto a quelli dei giochi scorsi, ciò ha portato al primo power creep della serie ma anche all’introduzione di strani metodi evolutici e numerosi strumenti che non sempre erano necessari, basta vedere la presenza di incensi che ti fanno ottenere Pokémon Baby che si posso trovare pure nell’erba alta. Grazie ai leak della beta di Pokémon Oro si può teorizzare che la presenza di tutti questi nuovi Pokémon cross-gen nella regione basata sul nord del Giappone fosse dovuta alla volontà di Gameplay di chiudere il capitolo dei giochi Pokémon basati su quel paese, dopo tutto nei piani originari dei giochi di seconda generazione il gioco si sarebbe dovuto ambientare in tutto il Giappone e non solo a Johto e a Kanto. Sotto diversi aspetti questi giochi erano un pacco di espansione della terza generazione, infatti hanno ereditato diverse meccaniche come le Gare Pokémon e le Bacche più quelle riguardanti i periodi della giornata e i giorni della settimana che erano presenti a Johto che erano assenti a Hoenn ma senza lo stesso livello di profondità che avevano in quei giochi. Il concetto di combinazioni di mosse nelle Gare Pokémon non era più presente, le etichette con tutte le descrizioni delle varie bacche sono state rimosse e gli eventi riguardanti i giorni della settimana non erano altrettanto numerosi. Le mappe presenti in quei giochi erano più complesse, articolate e richiedevano un uso maggiore di MN rispetto al passato, se questo poteva offrire una sfida appagante la prima volta che gli si affrontava, durante il post-lega era più complicato riattraversarli senza troppi pensieri com’era possibile nelle generazioni precedenti. Inoltre sotto certi aspetti hanno riciclato degli elementi di Rubino e Zaffiro come il leggendario tra la settima e l’ottava palestra, l’aspetto della Via Vittoria molto simile a quella di Hoenn e la Lega Pokémon posizionata a sud-est proprio come in quella della regione piena d’acqua. Sempre parlando delle mappe si può vedere come l’impostazione a griglia risultava limitante per rappresentare diverse ambientazioni che in un gioco in 3D avrebbero dato un risultato migliore. In Diamante e Perla c’è stato il tentativo di approfondire particolarmente la mitologia del mondo Pokémon, da un lato questo ha offerto un sacco di spunti interessanti e creature leggendarie affascinanti ma dall’altro sono nate ulteriori contraddizioni all’interno del mondo Pokémon, tra i più clamorosi il rapporto tra Mew e Arceus. Potrei andare avanti ma credo di essere stato più che esaustivo. Infatti Diamante e Perla sono la dimostrazione di come avere un sacco di contenuti all’interno di un gioco non sia sufficiente per rendere quel gioco ottimo ma è il modo in cui questi si amalgamano che conta. Quando gli ho rigiocati qualche mese fa mi è sembrato di giocare alla beta di Pokémon Platino che ha corretto molti difetti che erano risolvibili, dando vita a una nuova direzione di cui ho parlato approfonditamente prima. Secondo me è possibile fare i remake di quarta generazione, l’importante è che come base ci sia Pokémon Platino e non Diamante e Perla che erano pieni di problemi. Soprattutto a livello grafico, se si trova il giusto compromesso tra le mappe originali e il 3D secondo me si possono ottenere dei risultati spettacolari, magari sostituendo le MN con delle tecniche speciali da insegnare a dei Pokémon ma senza levare la profondità e l’uso intensivo che era presente negli originali. Ve lo immaginate scalare il Monte Corona nel suo splendore, in 3D coi propri Pokémon durante una bufera di neve? Il vero problema però è che tra lo sviluppo di Diamante e Perla e quello di Spada e Scudo sono cambiate un sacco di cose e se si vuole inserire a forza delle nuove aggiunte come il Dynamax si deve per forza di cose modificare radicalmente l’aspetto di alcune aree di gioco. In particolare la Lega Pokémon (con l’idolatrata Camilla, ricordiamo), non ce li vedo dei Pokémon giganti all’interno di un edificio gotico, lo distruggerebbero alla prima attivazione della meccanica. Di conseguenza tutto ciò potrebbe portare al malcontento dei giocatori che sono cresciuti coi giochi ambientati a Sinnoh, dando il via a delle lamentele peggiori rispetto a quelle venute fuori con i remake di Hoenn, sia per via che sono anni che aspettano l’uscita di questi giochi, sia per via delle controversie avvenute durante il rilascio di Pokémon Spada e Scudo che non hanno fatto altro che diffondere malcontento tra i fan della serie.
  16. Seguo Moon e scelgo Jolteon, vediamo che salta fuori con le Eeveelution
  17. ...lo spettro della Torre Pokémon negli originali Rosso/Blu conta?
  18. Una bella storia prima di tutto, poi dipende su cosa vuole concentrarsi. Non gli ho visti tutti, fino a quello di Zoroark gli ho visti tutti tranne il terzo, il settimo e l'ottavo (ho sentito parlare bene del 3° e del 7°, forse li recupero), poi ho visto quello su Victini ma non mi ha preso molto e poi quello su Keldeo non mi è piaciuto un granché. Poi qualche anno dopo ho beccato su YouTube uno che aveva messo il film su Hoopa e l'ho visto, l'unica cosa che c'era era la massiccia presenza di leggendari e da lì non ne ho più visti altri. Ho sentito che l'ultimo "In ognuno di noi" è buono, magari lo vedrò quando mi capiterà sotto mano. Il mio preferito è il primo, peccato solo che la scena migliore sia stata tagliata nel doppiaggio internazionale.
  19. Ok, grazie (:
  20. Annuncio fantastico, se non ricordo male agli inizi Minecraft era un gioco indie, quindi questo lo rende il primo personaggio di Smash a provenire da un gioco indie, o che lo era almeno?
  21. @Hexialieri sera ho fatto il Satoshi dal telefono e per le dimensioni ridotte dello schermo non riuscivo a capire bene a organizzarmi con la lunghezza. Ora mi sono accorto di avere superato il limite di qualche riga quindi mi piacerebbe se la mia prova è ancora valida.
  22. Nome: Treeple Tipo: Lotta/Veleno Descrizione PokéDex: Secondo alcuni esperti, gli allenatori che viaggiano con questo Pokémon sono protetti dalle influenze degli spiriti maligni. Abilità: Nervisaldi (Le mosse colpiscono pure i tipi Spettro) Evoluzione: Si evolve da Bellsprout utilizzando lo strumento Foglia d'acero sul Pokémon. Descrizione: A prima vista il Pokémon ha la forma di un Acero in miniatura che presenta quattro appendici: quelle superiori le può usare come mani o per sparare l'acido presente nel suo corpo, quelle inferiori invece fungono da gambe e le usa per muoversi. Sul capo possiede una serie di rami ricchi di foglie d'acero dai colori autunnali che sono collegati a un ramo principale che parte dalla schiena. Il mucchio di foglie nasconde la grande bocca che apre per ingoiare le sue prede e tenerle dentro il suo stomaco da pianta carnivora, grande quasi il suo corpo che prende il colore dei tronchi d'acero. L'acido presente nel suo corpo può essere estratto e filtrato accuratamente per togliere ogni proprietà tossicache possiede, quello che si ottiene da questo processo viene poi utilizzato per produrre uno speciale sciroppo d'acero il cui sapore varia a seconda di ciò che Treeple ha mangiato prima dell'estrazione dell'acido. In media il Pokémon è alto 1.40m e pesa 11.0kg. Gli esemplari della sua specie allo stato selvatico hanno un comportamento riservato e predatorio mentre quando legano con un allenatore sviluppano un carattere tranquillo ed equilibrato. Informazioni aggiuntive: Il nome deriva da tree (albero) e maple (acero) mentre la pronuncia assomiglia a quella di triple (triplo) che si collega alle tre appendici da cui gli esemplari secernono l'acido. Per l'aspetto mi sono basato su un acero e ho voluto conservare le caratteristiche di Bellsprout (il suo corpo con le gambe) e Victreebel (la sua sacca che funge da corpo). Il tipo Lotta l'ho scelto perché per alcuni popoli l'acero è simbolo di forza, protezione, equilibrio e resistenza, delle qualità che si possono associare facilmente a questo tipo, il tipo Veleno invece l'ho scelto per mantere i contatti con gli altri membri della sua famiglia evolutiva. Infine la sua abilità deriva dal fatto che secondo alcuni l'acero abbia l'abilità di scacciate gli spiriti maligni, questa caratteristica si fonde molto bene col tipo Lotta che in genere non ha effetto sui Pokémon di tipo Spettro.
  23. Questa è stata una piacevole sorpresa. Non esagero a dire che si tratta di una delle cose migliori che sono capitate negli ultimi anni di questo franchise. C'è stato il debutto in un corto anime qualsiasi di diversi personaggi della serie principale e vederli quasi tutti rappresentati fedelmente è stato proprio bello. Si, allo stesso tempo è un'altra delle cose che fanno notare come la serie principale negli ultimi non faccia altro che campare sulla nostalgia degli anni passati (il fatto che ci siano tutte le generazioni invece della prima che ha stancato molti fan non cambia il fatto comunque che si tratti di ciò) ma questo non toglie nulla a questo bel tributo anzi, da fan che ha trovato l'ultima generazione scialba al punto che non mi interessa nemmeno informarmi anche senza comprare i giochi come ho fatto per buona parte di quella precedente, mi è piaciuto davvero molto.
  24. Alle Isole Spumarine, si può trovare anche in altre zone col Super Amo ma adesso non le ricordo tutte (: Se non lo trovi in un piano del dungeon prova a cercarlo in un altro, mi pare che si trovi più facilmente in Blu che in Rosso.
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