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[Layla Serizawa] Solo Per Un'Ora -O Per Sempre- (Naruto)


Layla_Serizawa

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Erano solo dei ragazzi a quei tempi, non avrebbero mai immaginato che tutto sarebbe finito in questo modo...

Naruto e Hinata si conoscono da sempre, sono cresciuti insieme e forse, se il destino non avesse giocato così con il loro futuro, avrebbero trascorso insieme anche gli anni a venire. 
Naruto è un ragazzo che non pensa minimamente allo studio ma solo a divertirsi, non si è mai davvero innamorato, o almeno non se ne era mai reso conto, finché non si ritrova a dover scegliere all'improvviso cosa fare della sua vita.
Hinata lo ama da quando era poco più che una bambina, ma forse, senza che se ne rendesse conto, ne era già innamorata da prima. Non ha mai trovato la forza di confessargli i suoi sentimenti, ma ora qualcosa sta per cambiare.
Sakura non credeva che, dopo essersi lasciata alle spalle il suo primo amore e la sua città, avrebbe sentito il suo cuore battere così forte un'altra volta.

 

Personaggi: Naruto - Hinata - Sakura - Sasuke

Coppie: NaruHina - NaruSaku

Genere: Drammatico - Sentimentale

Note: AU - OOC

Topic Commenti: 

 

 

Capitolo 01 – Sogno

-Realtà-

Spoiler

Doveva trattarsi di un sogno, senza alcun dubbio. Anzi: di un incubo. Sì, perchè non poteva credere a ciò che stava succedendo. La ragazza, con gli occhi lucidi dalle lacrime, ma che non voleva dargli la soddisfazione di vederla piangere, con tutte le ultime forze che le rimanevano chiese:

 

«Perchè?»

 

Ed il giovane dagli occhi freddi, privi di una qualsiasi emozione, le rispose semplicemente con un'occhiataccia, per poi finalmente aprir di nuovo bocca.

 

«E me lo chiedi? Stai per andartene, mi hai avvisato solo con tre giorni di anticipo Sakura. E credevi davvero che io ti avrei aspettata per vederti quando? Durante le feste?»

 

Sakura lo conosceva da quando erano solo due bambini. Ma mai avrebbe immaginato che persino con lei, con l'unica ragazza che fosse mai riuscita ad avvinarsi veramente a lui, si sarebbe comportato come se niente fosse.

L'aveva usata, e ora la stava gettando via, così come aveva sempre fatto con tutte le altre.

 

Che stupida...

 

Pensò, mentre una prima lacrima cadde a rigarle la guancia. Davvero aveva pensato che quel ragazzo fosse innamorato di lei? O che fosse anche solo realmente interessato.

 

«Quindi per te cosa sono stata? Rispondi!» Chiese con voce appena udibile, per poi finire con un urlo di disperazione.

 

Il ragazzo si voltò verso di lei, le dava ora le spalle, ma il suo volto, i suoi occhi, guardavano lei.

 

«Una buona scopata.»

 

Niente di più che una semplice scopata? No, lei non lo poteva accettare. Non ci poteva credere.

 

«E quelle carezze, quei baci, quegli abbracci. Non significavano nulla per te?»

 

«Basta, sei noiosa Sakura. Mi hai stufato.»

 

E detto questo se ne andò. Sakura fissò la porta della terrazza chiudersi alle sue spalle, sentì la campanella di fine pausa pranzo suonare.

 

Era stata solo un'illusione.

 

E con questa amara consapevolezza fece un passo, due, tre e ancora un altro, prese a correre per le scale dopo aver spalancato nuovamente quella porta.

Su quella terrazza era cominciato tutto. Possibile che il destino avesse deciso di porvi anche la parola fine?

 

«Sakura?»

 

No, non lo avrebbe lasciato andare, non sarebbe riuscito a liberarsi di lei, mai! Perchè...

 

«Sakura?»

 

Perchè lei...

 

«Sveglia Sakura!» Urlò inferocita la voce di una donna.

 

Perchè lei lo amava alla follia.

 

«Mmmh, mamma?»

 

Guardò l'orologio, appeso di fronte al letto su cui si trovava ancora distesa. Ed era terribilmente tardi. Tirò un urlo pazzesco, che per poco non rese sorda la povera donna che aveva l'ingrato compito di farla svegliare la mattina.

La madre di Sakura aveva una quarantina d'anni, di bell'aspetto e presenza, alta un metro e sessantotto. Fisico atletico capelli sempre ben curati, insomma, una donna a cui piaceva tenersi.

 

«Io vado!»

 

Urlò dopo essersi lavata e vestita a tempo record ed aver agguantato una fetta biscottata. Non aveva alcuna intenzione di arrivare tardi già dal primo giorno di scuola.

 

Eppure quel giorno, sono certa che mi abbia sussurrato qualcosa.

 

Sakura non aveva ancora superato la rottura con il suo primo ed unico amore. Come avrebbe potuto farlo se erano passate solo due settimane? Ma qualcosa la tormentava, quelle parole sussurrate poco prima che cadesse dalla scala svenendo, e che lei non aveva sentito.

 

«Ah, meno male, sono arrivata in tempo.»

 

Sakura Haruno era ragazza di sedici anni, quasi diciassette, dai modi bruschi, a volte fin troppo violenti. Alta un metro e settanta, fisico snello, un seno diciamo non molto prosperoso, capelli lunghi e lisci di uno strano color rosa, e no, non erano tinti, e verdissimi occhi che ricordavano smeraldi.

 

«Oh, tu devi essere Sakura Haruno, la nuova studentessa.»

 

Si era subito recata dalla preside della Senju High School dove si era ritrovata davanti ad una donna bionda e decisamente molto, ma molto, più generosa di lei, parlando di seno.

 

«Sì, esatto, piacere di conoscerla.»

 

Una volta sbrigate le pratiche e le presentazioni con il professore che l'avrebbe accompagnata in classe e presentata ai suoi nuovi compagni, Sakura tirò un sospiro di sollievo, era riuscita ad arrivare in perfetto orario, anche se aveva mangiato poco niente e ora non ci vedeva dalla fame.

 

«Mi dispiace Sakura, ma sei capitata in una classe che... beh, lo vedrai.»

 

Kakashi Hatake, uomo sulla trentina, con una strana benda nera a coprirgli un occhio e una mascherina sulla bocca, che fosse malato?

Non trovò le parole per descrivere quello strano soggetto dai capelli argentei, l'unica parte non coperta a dire il vero.

 

«Aspetta qui fuori un minuto, entra appena ti chiamo. So che sarà difficile inserirsi ad anno iniziato, ma almeno in questa classe sono quasi tutti fin troppo amichevoli.»

 

Dall'aula, dentro la quale scomparve il professor Hatake, proveniva un baccano assurdo, baccano che non cessò nemmeno con l'entrata in classe dell'insegnante.

Un cenno con la mano da parte sua e Sakura capì che era il momento di fare il suo ingresso.

 

«Cercate di non spaventare la nuova arrivata, sono stato chiaro?»

 

Uno sguardo omicida fulminò uno ad uno i ragazzi e le ragazze presenti in quell'aula. E finalmente tornò a regnare la pace e la serenità, almeno per ora.

 

«Salve, mi chiamo Sakura Haruno e-»

 

«*censura* che male!» Si udì un tonfo.

 

Qualcosa, o meglio, qualcuno si era appena schiantato contro la porta chiusa della classe, imprecando con noncuranza, come se nel silenzio generale nessuno avrebbe potuto sentirlo.

 

«Naruto!»

 

Kakashi si alzò dalla cattedra ed andò a spalancare la porta. In piedi dietro di lui si trovava un ragazzo. Sakura lo guardò per un istante svogliatamente, a dire la verità era arrabbiata non poco per essere stata interrotta.

 

«Mi scusi Kakashi-sensei, non arriverò mai più in ritardo.»

 

Il professore sospirò pesantemente, sapendo benissimo che il giorno dopo, come quello dopo ancora e così via, il giovane sarebbe sempre arrivato tardi alla prima ora, che sfortunatamente per ben 4 giorni toccava a lui.

 

«Ehi, hai sbagliato aula?»

 

Chiese poi, accorgendosi finalmente della presenza di Sakura. La ragazza stava per rispondergli a tono quando all'improvviso si perse a guardare quello che le parve l'oceano più meraviglioso che avesse mai ammirato.

Naruto era un ragazzo biondo, dai capelli ribelli, occhi azzurri come lapislazzuli che ti catturavano ed erano in grado di farti sognare. Carnagione bruna, sembrava perennemente abbronzato, alto più o meno un metro e ottanta, ma ciò che la stupì di più oltre ai suoi meravigliosi occhi, fu il suo splendido sorriso.

 

«Sono Sakura Haruno, la nuova studentessa.»

 

«Ah, Sakura, piacere di conoscerti, professore per favore questa volta non mi sbatta fuori dall'aula.» Fece con tono supplichevole il biondino.

 

L'aveva appena liquidata? L'aveva davvero fatto in un nano secondo, giusto?

 

«Naruto finalmente sei arrivato. Ero preoccupata, tua cugina Karin è sempre così scontrosa, non mi ha voluto dire se stavi bene.»

 

«Si scusa Ino, sto bene.»

 

Ino Yamanaka era la ragazza più popolare dell'istituto, bionda e occhi azzurri, ma niente di paragonabile al biondo e all'azzurro di Naruto. Poteva sembrare stupida, ma in realtà era solo una ragazza che pensava di aver trovato l'amore in Naruto, anche se non corrisposto ovviamente, e che si rendeva ridicola nello stargli perennemente appiccicata.

 

«Si? Ah, Hinata, ciao.»

 

Sakura lo guardò allibita, senza parole. Aveva appena risposto al cellulare in aula, cellulare che aveva squillato tra l'altro. Ed il professore che faceva in tutto questo trambusto creato dal biondo? Niente, assolutamente nulla.

 

«Ok, ci penso io tranquilla. Riposati.»

 

Il professor Kakashi era rassegnato ormai, Naruto in fondo aveva ottimi voti, era il migliore sia nello studio che nello sport, eccelleva in ogni cosa che faceva da un paio d'anni a questa parte.

Certo, a continuare a sgridare un tipo che non ascolta minimamente alla fine chi non si stuferebbe, finendo col rassegnarsi? O almeno così la vedeva Kakashi in quel momento.

Il giovane stava per andare a sedersi, quando all'improvviso gli arrivo un

pugno in testa, scagliato a piena potenza da una Sakura imbestialita.

 

«Razza di testa quadra, hai rovinato la mia presentazione, per di più mi hai ignorata liquidandomi con un “piacere” e ora mi pesti un piede?»

 

Solo in quel momento si rese conto di aver calpestato davvero un piede alla ragazza dai capelli rosa.

 

«Hey, fronte spaziosa, non ti permettere di parlare così a Naruto!» Intervenne la bionda dai capelli legati in una coda di cavallo alta.

 

Ti prego Ino, non ti ci mettere anche tu.

 

«C-come mi hai-» fece per ribattere ma venne prontamente interrotta.

 

«Ora basta, davvero non c'è bisogno di litigare.»

 

Le ragazze della classe stavano tutte guardando male Sakura, e quindi come poteva lei non accorgersene?

Che Naruto fosse il playboy di quella scuola? Quello per cui tutte andavano matte?

Beh, d'accordo, doveva essere oggettiva e ammettere che era decisamente un bel ragazzo. Ma quel carattere che si ritrovava lo faceva precipitare nella sua scala di gradimento, decisamente.

 

«Testa quadra?» Si chiese Naruto inclinando leggermente il capo e squadrando Sakura da capo a piedi.

 

«Tavoletta.»

 

E detto questo il biondo si mise a sedere, infilò le cuffiette del cellulare nelle orecchie e si mise calmo e tranquillo ad ascoltare musica.

Sakura ora ne era certa, quel cretino del biondo non avrebbe raggiunto la maggiore età: lo avrebbe sicuramente ucciso prima della fine dell'anno scolastico.

Naruto Uzumaki Namikaze non sapeva ancora che quella ragazza avrebbe sconvolto la sua vita, così come Sakura Haruno non poteva ancora sapere che quel tipo, che non sopportava a pelle, avrebbe portato la sua ad una svolta decisiva.

 

 

La mia prima ed unica fanfiction che non contiene coppie yaoi su Naruto. Quindi mi sono detta, dato che non riuscivo a dormire, di pubblicare anche qui. 

Aggiornamenti ogni morte di papa, vi avverto lol.

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