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[Riolu007] Avventure Pokèmon!


Riolu007

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Questa storia uscirà a episodi e sarà un simil anime pokèmon. Prima di far uscire il primo scriverò un prologo in cui verranno presentati i protagonisti e altre cose. 

I COMMENTI VANNO FATTI QUI: 

 

I fatti avvengono 2 anni dopo la vittoria di Vera e Brendon sui team Idro e Magma e contemporaneamente agli eventi di pokèmon Spada e Scudo.  

 

Prologo 

PERSONAGGI PRINCIPALI 

Pierè il protagonista principale, ha 9 anni (nel primo episodio ne compirà 10) e vive ad Albanova coi genitori i nonni e il fratellino. Adora i pokèmon passione che gli ha trasmesso il nonno materno.

SQUADRA:  image.png.cf024ba7a4e7bf532bc1d6ecda4927d8.pngimage.png.057bd13c8ba0951c91f612c9f7ab0639.pngimage.png.39b6d55411ffee05fdbc9ede015597da.png(Rockruff, Riolu, Chimchar)

Ginoè il padre di Pier e James, 42 anni, originario di Petalipoli come mestiere fa l'arredatore di basi segrete.

POKEMON: 286MS7.png184MS7.png667MS7.png267MS7.png (Breloom, Azumarill, Litleo, Beautifly) 

Katiaè la madre di Pier e James, 41 anni, è nata ad Albanova e ha girato il mondo coi genitori. La considerano una delle migliori star delle super gare live seconda solo a Vito e Orthilla.

POKEMON: 702MS7.png282MS7.png--> 282MMS7.png 407MS7.png038MS7.png038AMS7.png 300MS7.png(Dedenne, Gardevoir --> MegaGardevoir, Roserade, Ninetales, Ninetales di Alola, Skitty)

Jamesfratellino di Pier, ha 6 anni e adora giocare a immaginarsi lotte tra pokèmon leggendari. La sua passione, ereditata dal papà, sono le basi segrete e sogna di averne una tutta per lui in un posto fantastico. 

SQUADRA: non ha ancora l'età per allenare dei pokèmon 

Jakubnonno materno di Pier e James. In passato ha combattuto contro il team Idro e il team Magma per poi diventare un giramondo esperto di pokèmon. Conosce bene tutti i principali professori di pokèmon ed è un grande amico del prof. Rowan. Adesso vive ad Albanova la sua città natale con la moglie (64 anni).

SQUADRA: 330MS7.png585MS7.pngGreedent396MS7.png (Flygon, Deerling, Greedent, Starly) + molti altri ai box 

Roseoriginaria di Cuordilava è la nonna materna di Pier e James . Ha viaggiato col marito in molte regioni e sa preparare specialità di ogni regione: una cuoca formidabile (66 anni).

POKÉMON: 277MS7.png276MS7.png276MS7.png509MS7.png(Swellow, 2 Taillow, Purrloin) 

Simon e Arianna68 anni entrambi sono i nonni paterni di Pier e James. Lui è un pescatore provetto lei cucina dei pokebignè squisiti che sono considerati da alcuni i migliori di Hoenn. I pokemon pescati James li regala ai giovani allenatori. 

POKÉMON DI CASA: 216MS7.png(Teddiursa) 

POKÉMON DI SIMON: PiplupOshawottFroakiePopplioSobble (Piplup, Oshawott, Froakie, Popplio, Sobble) 

Kikiha l'età di Pier e viaggia per Galar con lui. Coraggiosa ed estroversa, fa la ginnasta. 

POKÉMON: 775MS7.png (Komala)

 

EVENTI RECENTI

6 anni prima- il team Idro importa a Hoenn vari pokemon di Alola tra cui vari lycanroc che scappano nei boschi 

6 anni prima- nasce James

5 anni prima- Pier conosce la famiglia la lycanroc 

4 anni e 7 mesi prima- Pier conosce il lycanroc shiny

2 anni prima- Vera e Brendon liberano Hoenn dal team Idro e dal team Magma 

6 mesi prima- Nella tana dei lycanroc Pier trova 3 uova di rockruff 

Riolu007

60FBEEB2-7FE6-41CF-A71E-9CC4CBC729CA.png.e15faa81e42b5413ac1798b7a0b0e530.png image.png.6e7cf9421e09a9e85c042d4575c8aede.png(Di @Kuma

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-EPISODIO 1-

Un Mare di Ricordi 

 

Erano ormai le 10:30 di sera e Pier, sveglio nel suo letto, stava pensando al primo incontro con i suoi amici Lycanroc. Era successo tutto inaspettatamente aveva solo 5 anni ma i pokemon gli piacevano già moltissimo perché la sera prima di dormire il nonno, ex giramondo, gli raccontava storie fantastiche su di essi. Quel giorno la mamma, asso delle gare live, lo aveva mandato ai margini del boschetto vicino ad Albanova a raccogliere le baccafrago per fare le pokemelle aiutato dal suo Dedenne e dalla sua Skitty i quali dividevano le bacche mature da quelle troppo aspre. Mentre prendeva le bacche da un arbusto bello rigoglioso sentì un guaito. Per un bambino di 5 anni sentire un rumore tanto sordo quanto spaventoso non è il massimo. Pier iniziò a muoversi cautamente verso il luogo da cui proveniva il rumore. Quatto quatto arrivò in una zona del bosco molto bella dove c’era una Lycanroc forma giorno che gemeva e guaiva perché attaccata e derubata del suo cibo da un gruppo di Mightyena selvatici. Il bambino, che non riusciva a stare a guardare uno scempio simile, si lanciò addosso ad uno dei pokemon che stavano maltrattando il povero Lycanroc ma venne colpito con forza e ferocia da un nottesferza potente. Pier però era già un bambino molto intelligente allora si mise ad urlare con tutto il fiato che aveva in corpo. I Mightyena tolsero allora lo sguardo dal povero tipo roccia, che era ormai allo stremo delle forze, per attaccare il bimbo ma ecco che, attirato dalle urla, arrivò lì Dedenne che era, assieme a Skitty, alla ricerca di Pier che non tornava già da mezz’ora. Il branco di tipo buio assalì subito il pokemon della mamma senza sapere che, forte del suo tipo folletto, il topolino poteva sconfiggerli tutti. E così fece, bastò un magibrillio e tutti i Mightyena si ritrovarono a terra. Pier, che si era ripreso dal colpo non senza una grossa botta sulla gamba, si avvicinò al Lycanroc e gli diede tutte le bacchefrago che aveva raccolto. La bella pokemon di tipo roccia le mangiò con gusto e poi per un po’ mentre Skitty è Dedenne raccoglievano altre bacche i due giocarono assieme: era nata una grande amicizia. Tornato a casa Pier aveva raccontato ai genitori e ai nonni materni del suo nuovo amico e, prima che la mamma potesse protestare per le bacche che aveva dato via, il nonno gli fece i complimenti e gli disse di venire nello studio con lui. Una volta lì l’anziano allenatore di pokemon tirò fuori dalla libreria un libro molto vecchio che il bambino non conosceva e gli disse: “Vedi,Pier. In questo libro ci sono tutte le informazioni sui miei viaggi in ben 8 regioni pokemon più le fotografie di ogni pokemon di queste regioni.” Detto questo gli porse il libro e gli disse: “Sei stato molto fortunato a trovare quella Lycanroc guarda nel libro a pagina 458, lì puoi trovare tutte le curiosità su quella specie di pokemon. Se stai attento a non rovinarlo ti regalo il libro, vuoi?” Pier era felicissimo e ringraziando il nonno prese il libro promettendogli che l’avrebbe trattato sempre con molta cura. 

Da quel giorno il bambino andò ogni mattina a dare da mangiare al pokemon prima di dirigersi verso la scuola. Fu una di quelle volte che incontrò il Lycanroc maschio. Era un Lycanroc cromatico forma giorno. Pier aveva 6 anni e non sapeva che aveva trovato un pokemon davvero rarissimo. Il tipo roccia tornava ogni mattina dalla Lycanroc e i due si dividevano le bacche che portava il bambino. 

Pier che si stava per assopire ripensò  a quando, 6 mesi prima, era andato alla tana che i due Lycanroc negli anni avevano costruito ai margini del bosco e aveva trovato tre uova pokemon. Che gioia che era stata! Era corso velocissimo a scuola e l’aveva raccontato a tutti i suoi amici. Terminata la scuola l’aveva raccontato a tutti i parenti e la nonna paterna Arianna gli aveva preparato dei buonissimi pokebignè al cioccolato da portare ai due tipi roccia che erano in dolce attesa. 

Immerso in un mare di piacevoli ricordi Pier si addormentò. Il giorno dopo sarebbe stato davvero bello per lui: il giorno dopo era il suo decimo compleanno. 

 

Riolu007 

 

Riolu007

60FBEEB2-7FE6-41CF-A71E-9CC4CBC729CA.png.e15faa81e42b5413ac1798b7a0b0e530.png image.png.6e7cf9421e09a9e85c042d4575c8aede.png(Di @Kuma

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-EPISODIO 2- 

Una sorpresa dopo l'altra 

Quel giorno Pier si svegliò di buon'ora. Aprì la finestra e l'aria fresca di inizio primavera gli accarezzò la faccia. Per lui quello era un giorno speciale: compiva 10 anni e poteva finalmente diventare un allenatore di pokèmon. Scese le scale e si diresse verso la sala da pranzo per fare colazione. Entrato nella stanza aprì la luce e a sorpresa trovò i quattro nonni, James e mamma e papà che gli cantavano la canzone di compleanno. Sul momento il ragazzo non seppe descrivere l'emozione provata: un misto tra felicità, sorpresa e stanchezza. Proprio non se l'aspettava. Sulla tavola c'era la sua torta preferita con cioccolata e baccaliegie accompagnata da una fumante tazza di tè caldo. Ma quello che notò subito Pier non fu la torta e nemmeno il tè, fu la pila di regali sopra la sedia dove, solitamente, si sedeva la mamma. Iniziò a scartare il primo, era da parte di mamma e papà. Lo aprì e dentro ci trovò un kit allenatore: il sogno di ogni bambino di 10 anni che sta per diventare un allenatore. Al suo interno c'erano dieci pokèball, tre pozioni, un revitalizzante e un vaso wailmer professionale: fantastico! Ma non era tutto: in fondo al pacco c'era una bustina con all'interno la MT forzasegreta, utilissima nei lunghi viaggi. Passò poi al secondo regalo da parte dei nonni materni: era un pacco lungo e stretto. Pier provo a scuoterlo: "...": non erano costruzioni. Pier lo aprì con cura e dentro c'era un bellissimo amo simile a quello del nonno Simon. Dopo aver abbracciato il nonno e la nonna si ridiresse verso i regali. Era il momento di aprire quello dei nonni ma, d'un tratto, il litleo di papà gli saltò addosso e inizio a leccargli la faccia: era il suo modo di fargli gli auguri. Quando Litleo tornò nella sua cuccetta il ragazzo aprì il regalino fattogli da James. Era un biglietto d'auguri con dentro disegnato un rockruff che usa rocciarapida. Ringraziato il fratellino aprì il grande pacco regalatogli dai nonni materni. All'interno c'era una cosa fantastica: un'autentica Bici da Corsa Clelio. La sua bicicletta di prima era molto semplice: una mountain bike bianca e azzurra con il campanello nero che, dopo tanti anni di scorrazzamento su e giù per le colline fuori Albanova, era diventata un po' troppo piccola per il ragazzo e di lì a poco sarebbe diventata la prima bicicletta di James. Le Bici Clelio erano diventate famose dopo le imprese di Brendon e Vera. Quella che gli avevano regalato era blu elettrica con alcune parti nere e molte scritte Clelio sopra: proprio come quella di Brendon. In fondo al grosso pacco c'era una piccola busta che assomigliava ad una lettera. Pier la stava per aprire quando il nonno gli disse: " Meglio che quella la apri dopo con calma, ora fai colazione e vai a dare da mangiare ai Lycanroc.". Il ragazzo non capì perchè il nonno aveva così tanta fretta che lui andasse dai suoi amici ai margini del bosco: in fondo era il suo compleanno. Montò in sella alla bicicletta nuova e si diresse verso la tana dei Lycanroc con molti dubbi in testa. Andare su quella bici era uno spettacolo, il vento gli spettinava i suoi corti capelli neri e si sentiva veloce come un manectric. Arrivo presto alla tana ma quando smontò dalla sella quasi cadde all'indietro dall'emozione: nella tana non c'erano più tre uova c'erano tre fantastici Rockruff. Uno dei tre vedendolo gli corse incontro e iniziò a girargli attorno e annusarlo. In quel momento arrivò il nonno che, dopo aver accarezzato sulla testa i due Lycanroc, disse: "Vedi, Pier, perché ti ho esortato a venire qui? Sono nati stamane". Con lui c'erano i pokèmon della mamma, del papà e i suoi. Jakub continuò: " Restate a giocare qui, io torno a prendervi per pranzo che alle 3:00 devi festeggiare con i tuoi amici". Pier era contentissimo, la mattina passò veloce tra un gioco e l'altro e il ragazzo e il piccolo Rockruff che lo aveva annusato prima diventarono amici. Gli altri due cuccioli erano più timidi e rimasero sempre con la mamma. Dopo una giornata di festeggiamenti Pier tornò alla tana dei suoi amici e il piccolo tipo roccia con cui aveva giocato tutto il giorno gli venne in contro e, restando accanto ai suoi piedi, guardo mamma Lycanroc come per chiedere qualcosa.  Allora la madre gli fece un cenno sul capo e il Rockruff saltò addosso a Pier leccandolo. Pier non capiva il linguaggio dei Lycanroc ma conosceva benissimo quello dell'amicizia. Il Lycanroc shiny allora mosse verso lo zainetto del ragazzo e ne tirò fuori una pokèball porgendola a Pier. Quest'ultimo capì, aveva catturato il suo primo pokèmon: un rockruff nato quel giorno. Tornato a casa col pokèmon raccontò tutto ai parenti che erano felicissimi. Finalmente aveva anche lui un pokèmon: il suo preferito. 

E la lettera? Non riuscì ad aprirla, era troppo stanco dopo quella giornata. Appena messo a letto si era addormentato con il suo nuovo amico sopra un cuscino messo vicino a dove dormiva lui. 

 

Riolu007  

Riolu007

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-EPISODIO 3- 

Un volo movimentato 

La scuola era finita da due giorni e il sole di giugno, uscito dal suo letargo invernale, riscaldava l'aria. Pier era comodamente seduto sull'aereo pronto alla partenza. Aereo? Partenza? Forse è meglio che facciamo un passo indietro. 

Il giorno dopo il suo compleanno Pier si era appartato nella biblioteca di casa col nonno Jakub e assieme avevano aperto la busta che quest'ultimo gli aveva portato.

La lettera diceva: 

"Caro Jakub, è da tanto che non ci vediamo. Come va? So che tuo nipote Pier sta per compiere 10 anni e vuole mettersi in viaggio per diventare un'allenatore di pokèmon. Che ne dici di farlo venire qui da me a Sinnoh? Qui a Sabbiafine me la passo bene e mi sono appena arrivati tre pokèmon molto rari. Potrei darne uno al ragazzo. Fammi sapere che ne pensi 

Rowan

P.S. Già che ci sei fai portare a Pier un po' dei dolci di Rose. Sai che sono goloso!" 

Allora eccolo lì, Pier. Suo padre l'aveva portato di prima mattina al piccolo aeroporto di Ferrugipoli e il ragazzo era in partenza verso Sinnoh. Con se aveva portato uno zaino simile a quello di Brendon con dentro l'essenziale, il suo Rockruff, il libro del nonno e la bici da corsa opportunamente ripiegata per riuscire a stare nello zainetto. L'aereo si sollevò, erano le 8:15 del mattino e Pier stava iniziando la sua avventura da allenatore. Il piccolo tipo roccia intanto se ne stava tra le gambe del ragazzo turbato forse dal decollo. Un'ora dopo la partenza si avvertì una piccola turbolenza e un'uomo e una donna vestiti di nero con una grossa "R" rossa sulla maglia uscirono dalla sala del guidatore. Lui, basso, tarchiato e coi capelli marroncini doveva essere sulla trentina. Lei invece doveva avere circa 25 anni i ed era alta e magra coi capelli rossicci. I due dissero:" fermi tutti! Siamo il team Rocket! consegnateci subito tutti i vostri pokèmon se non volete farvi del male!" Mentre i due parlavano Pier era andato alla voce Team Rocket del libro del nonno. A quanto pare era una pericolosa organizzazione criminale che operava perlopiù a Kanto e a Jotho. Prima che i due prendessero il primo pokèmon una ragazzina coi capelli scuri e il suo pokèmon si fecero avanti. A Pier il pokèmon non sembrava particolarmente forte il fatto che dormisse non aiutava a farsi un'idea diversa. In seguito il ragazzo avrebbe scoperto che quello era un Komala e dormire era la sua peculiarità. Vista l'opposizione fatta dalla ragazza le due reclute Rocket tirarono fuori i loro pokèmon: un Arbok e una Crobat. Il tipo normale colpì i nemici con rotolamento e quel colpo fece iniziare una rissa a cui parteciparono moltissimi pokèmon ma non Rockruff. Il cagnolino si era rannicchiato timidamente tra le gambe del suo allenatore e non aveva neanche provato ad attaccare nonostante gli incitamenti di Pier. I due e il falso pilota allora vennero fermati e legati e il vero conducente venne trovato in un bagno e liberato. Ma le emozioni di quel volo non erano finite lì! Ad un tratto a un'uomo piuttosto anziano venne un malore forse dovuto allo spavento preso, alla confusione della rissa o al mal d'aria. Un ragazzo sui 20 anni si avvicinò al vecchio e iniziò a tranquillizzarlo mentre in una piccola ciotola pestava con un pestello delle bacche esotiche. Bevuto il composto fatto dal ragazzo il signore si sentì meglio e tutti sull'aereo tirarono un sospiro di sollievo. Il ragazzo si presentò, si chiamava Terence ed era un'esperto di bacche. Era alto, aveva i capelli castani chiari e gli occhi azzurri. Aveva una maglia rossa e dei pantaloni lunghi marroncini e calzava dei curiosi stivali neri che doveva usare per raccogliere le bacche nei terreni più accidentati. L'ultima mezz'ora del viaggio passò senza intoppi anche se Pier non si capacitava il perché della timidezza di Rockruff. Il ragazzo alla fine del viaggio si soffermò a guardare meglio la ragazza del Komala. Era bassa per la sua età ma magra e slanciata, aveva i capelli neri come gli occhi e la pelle bianca come il latte. Pier la trovava proprio bella.  

Erano le 10:45 quando i due si incontrarono. Pier stava scendendo dall'aereo quando la incrociò. Si scambiarono giusto due parole per poi dividersi:

-Ehm... ciao mi chiamo Pier. Il tuo Komala è molto forte. 

-Uh!? Ah, ciao io mi chiamo Kiki tu sei quello del Rockruff vero? 

-Sì, be'… ciao. 

-Ciao! Ti consiglio di allenare il tuo pokèmon perché è proprio timido. 

-Eh?! Sì, ciao e grazie per il consiglio! 

Quel volo movimentato era finito e Pier era finalmente a Sinnoh con Rockruff. 

 

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-EPISODIO 4- 

Nuove amicizie a Sinnoh!

Era giunta l'ora per Pier e Rockruff di mettersi in marcia per raggiungere Sabbiafine. Mentre i due consultavano il libro del nonno per capire da che parte andare, un uomo vestito d'arancione conversava con Terence: 

-Tu sei l'esperto di bacche di cui si parla tanto, eh? 

-Sì, sono proprio io. 

-E cosa ci fai qui a Sinnoh? 

-Mi hanno informato che nel percorso 201 c'è un arbusto con le rarissime Bacchenigma e mi piacerebbe studiarle. 

-Interessante. Stai attento però, nel percorso dove vuoi andare c'è uno Staraptor molto pericoloso che colpisce con veemenza chiunque osi invadere il suo territorio. 

-E qual è il problema? Lo fanno moltissimi pokèmon. 

-Il problema è che il suo territorio aumenta a vista d'occhio ogni giorno. 

-Con cosa lo delimita? 

-Con dei rametti dell'arbusto che cerchi quindi stai attento. 

-Terrò a mente le sue indicazioni. Arrivederci. 

Quell'uomo era il capo dei Pokèmon Ranger di Sinnoh e quasi tutti gli portavano rispetto. Pier, dopo aver consultato la mappa sul libro, si diresse con Rockruff verso il Percorso 201. Nel suddetto percorso c'era una piacevole brezza e i due si fermarono un po' a raccogliere le baccarancia da alcuni cespuglietti. Ripresa la camminata il piccolo tipo roccia fu attratto dalla musica emessa da un piccolo Kricketot che sfregava velocemente le antenne e iniziò a corrergli dietro. Ma il piccolo tipo coleottero chiamò con le antenne alcuni sui amici e Rockruff si ritrovò circondato da una decina di Kricketot in procinto di usare coleomorso.  Pier era lontano e non poteva farci niente ma, ad un tratto, una strana forza colpì i piccoli grilli che si dispersero in ogni direzione. Rockruff e il ragazzo si voltarono d'istinto verso l'albero da cui proveniva la mossa ma riuscirono a vedere solo un ombra blu allontanarsi. I due ripresero a camminare ma dopo pochi passi Pier sentì un rametto scricchiolare sotto i piedi seguitò da un colpo fortissimo al petto e da un lungo guaito di Rockruff. Prima di chiudere gli occhi il giovane allenatore fece in tempo a vedere un Riolu che colpiva con ferrartigli un grosso Staraptor. Ecco cos'era l'ombra blu. 

Quando Pier si risvegliò era già sera ed il ragazzo era disteso su un lettino bianco in un centro pokèmon. Riconobbe nella stanza Terence, l'esperto di bacche incontrato in aereo. 

-Tutto bene?- chiese il ragazzo a Pier. 

-S-sì. Cos'è successo? 

-Hai per errore invaso il territorio di uno Staraptor e lui ti ha colpito con Baldeali. Ero nascosto lì vicino a studiare alcune bacche e il mio Hippopotas ti ha notato allora ti ho portato qui. 

-Grazie. Dov'è Rockruff? 

-Rockruff? Non c'era nessun Rockruff quando sono accorso io. 

Ma allora dov'è finito il piccolo amico di Pier? Per scoprirlo dobbiamo fare un passo indietro. Dopo che Riolu aveva colpito lo Staraptor aveva letto, grazie ai suoi poteri, l'aura di Rockruff e, ritenendolo buono lo aveva portato a riposarsi nella sua tana sugli alberi che circondavano il percorso. Quella sera, mentre il tipo lotta dormiva, Rockruff uscì dalla tana e, non senza difficoltà scese giù dall'albero. In quel momento Pier, Terence e un Ranger entrarono nel percorso muniti di torce e cure da usare se Rockruff fosse stato ferito. Il tipo roccia si diresse, approfittando del buio serale, verso il nido dello Staraptor. Arrivato vicino al nido il pokèmon iniziò a fare confusione graffiando gli alberi e abbaiando a più non posso. I tre lo sentirono ma, sfortunatamente, lo sentì anche il grosso tipo volante. Staraptor, in men che non si dica, si tuffò a capofitto su Rockruff pronto a colpirlo con Attacco d'ala. Il pokèmon evitò e, nello stesso momento che i tre allenatori accorsero, concentrò tutta la sua forza per attaccare ma non bastò. Rockruff si ritrovò così stremato e impossibilitato di attaccare. Intanto lo Staraptor si era arrabbiato ancora di più perché il tipo roccia gli aveva scompigliato la cresta. In quel momento Terence tirò fuori dalla pokèball un Bibarel che mando KO il tipo volante usando Acquagetto. Rockruff era salvo! 

Il giorno dopo, ringraziati Terence e i Ranger, i due ripartirono verso Sabbiafine. La camminata piacevole fu però turbata da un rumore. Pier e il pokèmon si voltarono e videro un gruppo di Staravia colpire con forza un albero. Rockruff capì che quello era l'albero dove viveva il suo amico Riolu e che quei tipo volante dovevano esser stati mandati dal grosso Staraptor affrontato il giorno prima. Il tipo roccia corse verso l'albero e scacciò abbaiando qualche Staraptor. Riolu, dal canto suo, percependo l'aura dell'amico iniziò a colpire gli Staravia con ferrartigli. Ma non bastò. I pokèmon volanti presero il tipo lotta per le braccia e lo portarono verso il nido del grosso volatile che era stato sconfitto, il giorno prima, dal Bibarel di Terence. 

Riolu si ritrovò davanti a Staraptor sfinito. Sembrava la fine per il cagnolino quando Rockruff, che era accorso nel territorio dello Staraptor con l'aiuto di Pier, concentrò tutta la sua potenza e colpì. Fu un attimo: la mossa rocciarapida scagliata dal pokèmon di Pier era potentissima oltre che superefficace e il tipo volante si ritrovò KO. Subito dopo Pier prese in braccio Riolu, in brutto stato, e corse verso il centro pokèmon di Sabbiafine, il più vicino. Per sua fortuna però nel percorso 201 trovò Terence intento a mescolare un intruglio azzurrino in una ciotola. Pier si fermò. 

-Ciao Terence. Cos'è quello? 

-Uh? Ciao Pier. Quello è un Riolu? Sta davvero male. Aspetta che gli faccio bere un po' di questo. 

-Va bene. Ma fai in fretta! 

Dopo poco il piccolo tipo lotta stava bene. Nel vedere i due allenatori chiuse gli occhi per leggerne l'aura. Si avvicinò allora allo zainetto di Pier e ne tirò fuori una pokèball. Pier aveva capito. Aveva catturato un pokèmon con dei poteri straordinari: un Riolu! 

Dopo la cattura, il tipo lotta si diresse verso la tana dei suoi genitori che salutò. Terence intanto, congedato Pier, era tornato a cercare il raro arbusto. Riolu gli si avvicinò e gli porse una cosa presa dalla tana: una rarissima baccaenigma e lo condusse verso la pianta dove crescevano. Terence, al settimo cielo per il ritrovamento invitò allora a mangiare qualcosa Pier e i suoi pokèmon. Era nata un'amicizia. 

Il giorno dopo Pier arrivò a Sabbiafine e chiamò il nonno e i genitori raccontandogli tutti gli avvenimenti di quelle entusiasmanti giornate.

 

Riolu007

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-EPISODIO 5- 

Un pokèmon birichino!

Era ormai l'ora di pranzo quando Pier, Riolu e Rockruff entrarono a Sabbiafine. Il sole estivo riscaldava la città e il rumore delle onde risuonava nell'aria. Il ragazzo mangiò veloce il pranzo al sacco che si era preparato e si diresse verso il laboratorio del professor Rowan, un edificio più grande rispetto alle case della città. Mentre Pier camminava il profumo salino del mare gli arrivava al naso e gli venivano in mente le giornate passate a pescare a Petalipoli col nonno Simon. Arrivato davanti alla porta del laboratorio bussò e il professore venne ad aprirgli. Il ragazzo gli consegnò i dolci della nonna e la lettera di risposta datogli dal nonno Jakub. Fatto ciò, si tolse il berretto che appese ad un appendiabiti rossiccio. Rowan infilò la busta in una tasca della giacca e fece accomodare Pier su un divanetto arancione. L'interno del laboratorio era molto bello e un condizionatore rinfrescava l'aria estiva. Il professore si sedette, tirò fuori dalla tasca un sacchetto di caramelle e iniziò a parlare: 

- Tu sei Pier, giusto?

-Sì. 

-Quando ero giovane tuo nonno mi ha esortato a diventare professore e ora eccomi qua! Ti ha detto tuo nonno che avevo tre pokèmon per te? 

-Sì. 

-Sei di poche parole ragazzo, eh?

E detto ciò scoppiò a ridere di gusto. Poi si diresse verso un bancone bianco lucido su cui c'era una pokèball nuova di zecca. Il professore lanciò la pokèball e ne uscì un piccolo pokèmon rosso e giallo con una fiamma vivida al posto della coda: un Chimchar. Il tipo fuoco iniziò a correre in giro e si arrampico sull'appendiabiti infilandosi il berretto azzurro di Pier. Il ragazzo prese ad inseguirlo ma la scimmietta gli passò sotto le gambe per poi saltargli in testa e rimettergli il cappello. 

-Simpatico, no? È di natura allegra quindi tende a scherzare. 

-L'ho notato che tende a scherzare… Comunque è proprio un bel pokèmon! 

-Fino a ieri ti avrei fatto scegliere tra tre pokèmon ma mentre ero a fare delle ricerche sono stato aggredito da un pokèmon e due ragazzi mi hanno salvato quindi gli ho regalato due dei pokèmon a loro scelta. 

-Fa niente! Questo è bellissimo! 

-Da adesso è tuo ma prima voglio vedere le tue capacità in lotta! Hai un solo pokèmon, vero? 

-Veramente due… 

-Due? Ma il secondo chi è? 

Pier fece uscire dalla pokèball Riolu e disse: 

-Questo. L'ho catturato qui a Sinnoh. 

-Un Riolu? Ma è rarissimo! Sei stato fortunato. Ma adesso bando alle ciance facciamo una lotta! 

-Ci sto! 

I due uscirono nel giardino della casa e vennero investiti dall'aria calda estiva e dal profumo salino del mare. Il professore mise in campo un Bibarel mentre Pier schierò Rockruff. Il tipo roccia colpì con rocciarapida ma venne subito travolto da surf e andò KO. Il professore si rivolse allora a Pier: "Devi impararti meglio le debolezze e le resistenze dei tipi." Pier sostituì allora Rockruff in favore di Riolu che, con vuotonda seguita da ferrartigli mandò KO l'avversario. Rowan consegnò, come promesso, Chimchar a Pier e gli diede un coupon per prendersi un ombrellone nella spiaggia del percorso 219. Pier lo ringraziò e si diresse verso il mare assieme ai suoi tre pokèmon. 

Il mare era stupendo e una piacevole brezza rinfrescava la giornata. C'erano molti bagnanti e nell'acqua si vedevano i finneon giocare. Pier mise l'ombrellone non troppo lontano dall'acqua e sistemò un asciugamano blu e giallo a sulla sabbia. Subito si diresse verso il mare con Riolu lasciando Chimchar e Rockruff a prendere il sole in quanto poco amanti dell'acqua. Il ragazzo e il tipo lotta presero a nuotare e cercare conchiglie quando si imbatterono in un Clamperl che, scambiato per una conchiglia si arrabbiò e morse il piede a Pier. Menomale che Riolu lo colpì prontamente con ferrartigli facendolo finire lontano. Il ragazzo nuotò fino ad un'isola dove si medicò il piede con uno degli intrugli che gli aveva dato Terence. Erano portentosi! La ferita si rimarginò in meno di dieci minuti e Pier si sentì meglio. Intanto sulla spiaggia Chimchar aveva iniziato a girovagare senza meta quando incontrò uno strano pokèmon che dormiva adagiato su una collinetta di sabbia. Al tipo fuoco venne l'idea di riempirlo di sabbia ma, appena iniziò, venne colpito dal pokèmon con Rapigiro. Era un Komala: attaccava nel sonno. Chimchar si mise a ridere invece di ricambiare il colpo e anche Komala sorrise. D'un tratto arrivò Pier che era tornato a nuoto con Riolu e disse: 

-Ecco dove ti eri cacciato, furbetto! La prossima volta avvisa. 

Il tipo fuoco gli saltò sulle spalle e salutò Komala. Pier stava per andarsene quando arrivò una ragazza coi capelli neri che lo salutò: 

-Ciao! noi ci siamo già incontrati, vero? 

-S-sì, ciao. Sono Pier, ci siamo incontrati sull'aereo ieri. 

-Ah, giusto! Tu avevi un Rockruff, vero? Questi due pokèmon sono tuoi? 

-Sì. Sono un Riolu e un Chimchar. Ho anche Rockruff ma è all'ombrellone. 

-Che carino questo blu! Come hai detto che si chiama? Riolu? 

-Sì. 

-Ha proprio una faccia simpatica! Io devo andare. Alla prossima! Non so se ci rivedremo, io devo andare in un'altra regione. 

-Ah, be' allora c-ciao 

-Ciao! 

Era già l'ora di cena e Pier si diresse pieno di pensieri per la testa alla casa laboratorio di Rowan. 

Riolu007

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-EPISODIO 6-

Il vano dei bagagli, operazione team K! /Parte 1/

Pier si svegliò col naso pizzicato dal piacevole profumo del mare. Il Professor Rowan era in laboratorio intento a scrivere una lettera che sembrava importante. Il ragazzo si diresse in bagno e lesse l'ora su un orologio a muro grigio un po' rovinato: erano le 10:30. Il professore gli servì una colazione abbondante e, finito di mangiare lo esortò a seguirlo in una stanzetta del laboratorio. La stanza era piccola e odorava di chiuso, Rowan si sedette ad una scrivania in mogano e tirò fuori di tasca la lettera che andava prima compilando. "Pier," disse "tu sai dov'è Galar, vero?" Il ragazzo esitò un attimo cercando di riportare alla mente le pagine del libro del nonno dedicate alle regioni e poi iniziò:

-Galar è una regione molto lontana da qui, è più grande sia di Hoenn sia di Sinnoh ed è molto vicina alla Landa della Corona e all'Isola dell'Armatura. 

-Giusto, giusto. A Galar c'è la lega più famosa dell'intero Mondo Pokèmon e tu… 

-Io? 

Sì, ragazzo tu ci parteciperai! 

-Ma... ma... ci vogliono dei permessi e io sono alle prime armi e... 

-Calmo Pier, calmo. Confido in te e nelle tue capacità, mi sono anche confrontato con tuo nonno su questa decisione e siamo convinti farai del tuo meglio! 

-Ma i permessi? 

-Tieni, queste sono delle Referenze firmate di mio pugno. Portale alla Prof.ssa Flora, una mia collega e amica di Galar, e ci aggiungerà anche la sua firma validandole! Lei sa già tutto.

-E quando partirei? 

-Perché usi il condizionale, ragazzo? Parti oggi stesso alle 4.00! 

E detto questo Rowan uscì dalla stanza lasciando Pier  sorpreso a guardare le referenze. Il ragazzo uscì, ancora incredulo, dopo dieci minuti diretto verso la spiaggia. Chimchar gli saltò sulla spalla e Riolu e Rockruff presero a seguirlo. Pier si sistemò al solito ombrellone e andò a sedersi su uno scoglio lì vicino lasciando la sua squadra a giocare. Era pieno di pensieri per la testa quando uno schizzo d'acqua lo colpì. Era Riolu che lo esortava a fare il bagno. Pier si tuffò. l'acqua era limpida e una piacevole brezza investiva la faccia del ragazzo che rimase a nuotare fino all'ora di pranzo quando Rowan venne a chiamarlo per portarlo al laboratorio. Pier pranzò, si riposò e si diresse verso l'aeroporto di Duefoglie.

Il volo Duefoglie-Goalwick era molto affollato e Pier trovò un posticino in fondo all'aereo. Seduti davanti a lui c'erano dei signori dall'aria importante vestiti di fino che parevano usciti da un film. "Il Professore non ha badato a spese, vedo!" pensò Pier sistemando il suo bagaglio a mano sotto il sedile. Dopo due ore di volo passate, da Pier, a leggere fumetti un uomo sulla quarantina si alzò in piedi e iniziò a parlare con fare arrogante e fastidioso: 

-Buongiorno a tutti! Questa è un'operazione team K! 

Detto questo dalla stanza dei guidatori uscirono quattro uomini e due donne vestiti di indaco con una grossa K viola sulla felpa col cappuccio, delle cuffie d'ugual colore e degli occhiali da sole neri. Essi s'affiancarono all'uomo che aveva parlato aspettando, forse, degli ordini. Le reclute, così le aveva chiamate l'uomo, mossero verso i passeggeri derubandoli di pokèmon e bagagli a mano. Pier, come d'istinto, sfruttando l'essere in fondo all'aereo si nascose nel vano dei bagagli. 

Era un posto molto grande perché passeggeri, e di conseguenza i bagagli, erano molti. Il ragazzo costruì una specie di fortino con le valigie simili a quelli che faceva da bambino sul divano ma più grande. appoggiò per terra il suo bagaglio a mano e si mise a pensare al capo dei fuorilegge. Era vestito tipo gli altri ma aveva un orologio dorato e dei mocassini marroni alla moda. Era alto, coi capelli mori e lisci tagliati corti e le basette folte e scure. La barba era molto corta e gli occhi grigio-verdi guardavano tutti con disprezzo e superiorità. Nel vano era buio ragion per cui il ragazzo fece uscire Chimchar dalla Pokèball il quale illuminò il fortino. 

Pier e Chimchar si misero in silenzio e, d'un tratto, sentirono un respiro continuo e rauco, quasi un russare. L'allenatore si diresse allora a gattoni verso il punto da cui proveniva il rumore. C'era un altro fortino di valigie fatto molto meglio del suo, Pier si cercò di entrare quando venne colpito da un calcione in piena spalla. Non riuscì ad urlare che qualcuno gli tappò la bocca. Era buio e non riuscì a vedere la figura con la sola luce fioca di Chimchar. Il ragazzo ferito alla spalla e con la bocca tappata svenne. 

Si risvegliò nel suo fortino illuminato dalla luce di Chimchar. La spalla era stata medicata e Chimchar emanava una luce molto vivida. Pier si voltò e vide qualcuno che non si sarebbe mai aspettato di vedere lì…

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-EPISODIO 7-

Il vano dei bagagli, operazione team K! /Parte 2/ 

-K... Kiki?! 

-Oh? Ciao Pier, finalmente svegliato. Aspetta che finisco di registrare e ti spiego tutto. 

-O-ok 

Il vano era caldo grazie alla fiamma di Chimchar e si sentivano delle voci provenire dall'aereo. Kiki era vestita sportiva con una tuta rossa e aveva in mano uno smart rotom verde acqua. 

-Eccomi, Pier. Ora ti spiego tutto. 

Il ragazzo annuì e si mise comodo sopra una grossa valigia nera di pelle. 

-Quando ho visto quei tipacci ho avuto la tua stessa idea e mi sono infilata nel vano bagagli al buio. Quando ho visto arrivare una luce credevo fossero loro e ho colpito alla cieca, scusami. Menomale che avevo qualche rimedio nello zaino. Ora va tutto bene, vero? 

-Sì sì, tutto bene. Cosa registravi prima? Il team K? 

-K? Ah, sì: il nome in codice. 

-Nome in codice?! 

-Eh sì. Non ti sei chiesto come mai in tutti e due gli aerei in cui abbiamo viaggiato siamo stati attaccati da dei brutti ceffi? 

-Ora che mi ci fai pensare, no. 

-Ok. In pratica non siamo mai stati attaccati dal team Rocket e neanche dal team K. Le persone che ci hanno attaccato si sono messe a discutere in una stanza dell'aereo vicina al vano convinti di essere al sicuro ma li ho sentiti e grazie al mio smart rotom li ho registrati. Vuoi sentire? 

-Sentiamo. 

Kiki fece un cenno a Rotom che fece partire una registrazione:

-Ahah, e con questo fanno 5 aerei, il capo sarà contento!"

-Eccome! Propongo un brindisi! Al team Illusor! 

-Al team Illusor! 

-Il capo è stato proprio un genio, in un solo colpo ci ha guadagnato e ha dato la colpa agli altri team! 

-Team Rocket, Team Flare, Team K! Non ne risparmieremo nessuno! 

-Io vado a vedere se la gente di là vuole farci un tiro mancino… 

-A dopo allora! 

La registrazione terminò e il silenzio ricadde per qualche secondo nel vano. Kiki si alzò e mise lo smart rotom su una valigetta beige che pareva molto costosa e chiese: 

-Bello, no? 

-Mica tanto, dobbiamo trovare il modo di liberarci… 

-Ma no… Non intendevo la situazione ma lo smart rotom… 

-Ah, lo smart rotom… Bello! 

-Grazie, è del mio colore preferito! 

Pier accarezzò sulla testa Komala che dormiva spensierato lì accanto e disse: 

-Allora, che si fa? 

-Dobbiamo distrarre le reclute, è l'unico modo per attaccare il capo! 

-Vero, idee? 

-Non saprei, so che il tuo Riolu legge l'aura, in questo modo dovrebbe capire la posizione delle guardie. Io e Komala cercheremo di distrarle. Tu vai dal capo ma fai attenzione, ok? 

-Perfetto, dopo incontriamoci qui. 

La ragazza annuì, prese la pokèball di Riolu e uscì dal vano, Komala la seguì rotolando. 

Pier analizzò il da farsi e uscì piano piano dal vano seguito da Chimchar. L'aereo era silenzioso e Pier vide un paio di reclute leggere fumetti mentre aspettavano l'arrivo, non si aspettavano sicuro un ammutinamento. 

Il ragazzo raggiunse dunque la stanza dei piloti dove il capo scriveva date su un quadernetto viola. C'era un odore pungente nell'aria e Pier, che aveva rimesso i suoi pokèmon nella pokèball, rischiava di starnutire. Era nascosto dietro una grossa pianta pronto all'azione. D'un tratto il grosso signore mollò il quadernetto e si diresse proprio verso la pianta. Pier pensò: "Sono finito, devo aver fatto rumore…" 

-Ehi, tu: ragazzo. Esci fuori! 

fece il capo con un tono acidulo 

-O-ok 

-Che ci fai qua? 

-N-niente. 

-Bugiardo! 

L'uomo fece per colpire Pier con una sberla quando Chimchar lo colpì in pieno viso con pugnofuoco. 

-Chimchar, no! 

Urlò il ragazzo ma il piccolo pokèmon aveva già colpito. Kiki, sentito l'urlo, urlò a sua volta: 

-Pier, tutto bene? 

Sì! Tu? 

Anch'io, ho chiuso le reclute nel vano bagagli. 

Pier allora chiese ai piloti le cinture e legò il brutto ceffo per poi medicargli la faccia con uno dei rimedi di Terence, era svenuto. Subito dopo arrivò Kiki che, vedendo l'uomo, si rivolse a Pier: 
-Mettiamolo nel vano, al risveglio avrà una sorpresina ahah. 

-Ok 

Fatto ciò i due ridiedero gli averi e i pokèmon ai legittimi proprietari e si sedettero in attesa dell'arrivo in un posto in fondo all'aereo. Kiki fece: 

-Che farai a Galar, Pier? 

-Ho delle referenze, affronterò la lega! 

Ah, la lega. Io volevo viaggiare per Galar per incontrare nuovi pokèmon e provare a campeggiare o a fare altre cose nella natura. 

-Ehm, Kiki? 

-Che c'è? 

-Che ne dici di viaggiare con me per Galar? Visiterò tutte le città e forse potrei aiutarti in campeggio. 

-Uh? Ci sto! In due viaggeremo anche più al sicuro dai pokèmon pericolosi! 

-Vero! 

L'aereo atterrò circa venti minuti dopo e Pier e Kiki ricevettero i complimenti di molte persone tra cui un signore sulla mezza età vestito con abiti di marca che fece uscire dal vano un grandissimo contenitore da cui prese due piccoli motori: Questi sono per voi, mi chiamo Bill Cycle e vendo bici ma visto che mi avete ridato il mio Machop volevo farvi un regalo, fatene buon uso!" I due ringraziarono e rimasero a guardare i motori rotom per potenziare la bici. "Belli", fece Kiki e Pier annuì, ora le loro bici potevano andare velocissime!

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-EPISODIO 8-

Le Mitobacche dei Golem! 

L'unico rumore che rompeva il silenzio di quelle rovine era il fievole suono dei passi di Terence. Lì il freddo e il buio erano sovrani.

Era iniziato tutto qualche mese prima quando il ragazzo, su una spiaggia abbandonata, aveva trovato un grosso tomo antico scritto in un'antica lingua e aveva iniziato a sfogliarlo e decifrarlo. Egli lesse alcune cose straordinarie: 

 

Bacatlantis, 25° dì d'Ottobre del 60° anno della dinastia Cran 

Il potere del protettore è fortissimo, oggi ha salvato Bacatlantis da una gigantesca inondazione. Il tutto è ovviamente merito delle Mitobacche. 

Bacatlantis, 29° dì di Gennaio del 66° anno della dinastia Cran 

Il governo della città ha deciso di far nascondere le Mitobacche in più negli angoli più remoti della Terra protetta dai pokèmon leggendari. Questo è purtroppo necessario per far sì che nessuna persona malvagia se ne impossessi e le usi per dominare il Pianeta. Rimarranno qui solo 8 mitobacche mentre le altre 8 saranno nascoste. 

Bacatlantis, 14° dì d'Agosto del 66° anno della dinastia Cran 

Dopo l'invasione della città da parte degli uomini non civilizzati teletrasportati via dal protettore s'è deciso di chiudere le barriere di Bacatlantis e far entrare solo chi in possesso delle otto mitobacche. 

Bacatlantis, 15° dì di Giugno del 67° anno della dinastia Cran 

Ho deciso di gettare a mare una copia protetta dall'onde di questo mio libro tradotto nella lingua dei popoli non civilizzati al fin d'erudirli. 

 

Terence rimase stupefatto dello scritto. Bacatlantis allora esisteva! Questa città, da sempre stata considerata una leggenda, si trovava nel fondo del mare e lì la gente viveva in armonia e pace aiutata da una tecnologia avanzatissima. Il ragazzo decise di cercare queste Mitobacche per raggiungerla documentandosi con l'ausilio di altri libri. Egli però non disse a nessuno della sua scoperta per non farla, malauguratamente, finire in mani sbagliate. A Canalipoli, nella biblioteca scoprì che i Golem Leggendari possedevano una particolare bacca di cui non si sapeva nulla e quando vennero esiliati a Galar sparì nel nulla assieme a loro. Fu così che Terence esplorò i sotterranei dei templi di Regice, Regirock e Registeel senza trovare nulla. Ne rimaneva solo uno. 

L'unico rumore che rompeva il silenzio dei sotterranei del tempio dei giganti gemelli era il fievole suono dei suoi passi. Lì il freddo e il buio erano sovrani. Il ragazzo riuscì s trovare una piastrella di un colore particolare e, con l'ausilio di una piccozza la tirò su, era un passaggio che portava a un altro sotterraneo. Era freddo, buio e angusto. Terence puntò la torcia in un angolo e vide una bacca molto grande che rifletteva i colori dell'iride. Terence sorrise, la prese e decise di uscire al più presto da quel luogo per non risvegliare i guardiani. Rimessa a posto la piastrella fece per uscire dal tempio quando una voce ruppe il silenzio: 

-Salve, signor esperto di bacche. Pedinarla è stato un onore eh eh. 

Terence guardò il punto da cui provenivano le parole, c'erano tre uomini che non aveva mai visto. 

-Chi siete? 

-Membri del team Illusor, per servirla! 

-Che cosa volete da me? 

-Ah, niente di che. Solo quella bella mitobacca. 

-Conoscete la leggenda? 

-Diciamo di sì. Ti pedinavamo da un po'… 

-Mascalzoni non ve la darò mai! 

-Allora ce la prenderemo! 

Detto questo i tre cacciarono un urlo fortissimo. 

-Che fate?! Potreste risvegliare i giganti! 

-Togli pure il condizionale muahaha! 

Si sentì un rumore sordo seguito da un fragore. Da due grosse statue uscirono Regidrago e Regieleki. "I giganti!" urlò uno dei tre con un accento galariano molto spiccato. Ma non era un urlo di paura, tutt'altro. L'uomo tirò fuori dalla tasca due Master Ball e le tirò verso i due pokèmon. "Nostri!" urlò. Poi cominciò a parlare con tono arrogante: 

-Ora ci dai la bacca o vuoi avere un incontro ravvicinato coi Golem leggendari' 

-Vi fermerò, mascalzoni! 

Terence si infilò la bacca nello zaino e fece uscire dalla pokèball due pokèmon per affrontare i Giganti mandatigli contro: Hippopotas e Rapidash. Rapidash attaccò il tipo elettro con nitrocarica ma quest'ultimo schivò e intrappolò il tipo fuoco con Elettrogabbia. Intanto Hippopotas subì un potentissimo Dragoenergia sferrato dall'altro leggendario. In quel momento Terence urlò: "Forza, usiamo una mossa combinata! Rapidash, Sottilcorno! Hippopotas, Sabbiotomba! Unitele, Sottilcorno sabbioso! I due golem, colpiti con veemenza, andarono KO. Terence aveva vinto! 

-Ora arrendetevi! 

-O-ok. 

Vi consegnerò alle autorità! 

Detto questo liberò i due giganti e, consegnati i manigoldi alla polizia, se ne andò fischiettando soddisfatto. La prima Mitobacca era stata recuperata! 

Riolu007

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-EPISODIO 9-

Referenze rubate! 

A Galar le città sono più grandi che a Hoenn e Brassbury non era da meno. Kiki era andata a fare un giro tra i negozietti caratteristici della regione, Pier si era seduto su una panchina a pensare. Il vento era forte e la gente camminava piano per non far volar via il proprio cappello, la città era tranquilla e si respirava un'aria campagnola che a Hoenn non c'era. In un negozio di bacche un signore sulla quarantina parlava con dei ragazzi giovani con delle pokèball in mano, in un angolo della strada tre vecchiette spettegolavano del più e del meno, i wooloo rotolavano sui prati inseguiti dai bambini e nel cielo azzurro e pulito e i rookidee si rincorrevano nel cielo. Quel misto di rumori che sembrava non finire mai venne spezzato dalla voce di Kiki: "Pier che fai?" Il ragazzo si era mezzo appisolato mentre pensava ai rumori di quella cittadina di campagna. "Non dovevamo andare da Flora?" chiese ancora la ragazzina. "Sì sì, bello zaino." A Pier non importava nulla dello zaino nuovo di Kiki ma spiccicò quelle parole tanto per dire qualcosa. I rumori campagnoli ormai erano stati interrotti, tanto valeva parlare. Lo zaino era semplice, un tipico borsone femminile di Galar di colore rosso. Tutto sommato era carino. Pier si alzò e ripose con cura il libro nel suo zaino. Non era uno zaino nuovo e alla moda come quello dell'amica. Gliel'aveva regalato il nonno quando era piccolo, forse ai suoi tempi andava di moda, 50 anni prima. Il laboratorio pokèmon era bruttino da fuori, stonava con la città. Non come quello di Birch identico al resto delle case, era alto e con un’insegna a pokèball rovinata. Dentro era tutt'altra storia, luminoso e moderno. Le librerie erano poste un piano più su dove una ragazza alta e magra dai capelli arancioni stava guardano lo smart rotom. Kiki suonò una campanella che si trovava sulla scrivania e la ragazza si voltò: "Uh? Ah, ciao. Cercate la Professoressa?" "Sì" rispose Pier. "La trovate a casa sua, nel percorso 2. "Ok, grazie… ehm grazie…" "Sonia" disse la ragazza. "Io ora devo andare, salutatemi la professoressa" e detto questo uscì seguita da un piccolo yamper. 

I due ragazzi uscirono così dalla città diretti al percorso 2 con le loro biciclette rotom e iniziarono una gara di velocità. A metà percorso i due inchiodarono i freni per non investire due ragazzi. "Ehi voi, non sapete che questo percorso è nostro territorio e solo chi ci batte ad una lotta può passare" disse uno dei due. Pier non era in vena di cavolate e fece per risalire sulla bici ma Kiki lo fermò. "Se vogliono una lotta diamogliela, sei o non sei un allenatore di pokèmon?" Pier sbuffò ma acconsentì e la lotta incominciò. da una parte Blipbug e Zigzagoon, dall'altra Komala e Riolu. Pier rimase a guardare per tutta la lotta lo Zigzagoon di Galar. Era particolare rispetto ai pacifici Zigzagoon di Hoenn, irrequieto. Komala finì Blipbug con rotolamento mentre Riolu mandò KO Zigzagoon con palmoforza. Una lotta corta senza particolari difficoltà, o come la chiamava Pier, una perdita di tempo inutile, i due sconfitti fecero allora passare i vincitori. La casa della professoressa era grande e in una zona bella. Flora uscì appoggiandosi al bastone e vide i due in sella alle bici. "Buongiorno, ragazzi. Cosa ci fate qua?" chiese con tono garbato. Pier le mostrò le referenze firmate da Rowan e la prof li fece entrare. Fecero merenda e ottennero la firma sulle referenze. 

Usciti dalla villetta i due si diressero verso Brassbury quando un Chewtle colpì la bici di Pier e fece volar via le referenze. Queste finirono in un cespuglio dove un boltund le raccolse. Pier inforcò di nuovo la bici per lanciarsi all’inseguimento del tipo elettro. Kiki partì con più calma. Il pokèmon correva velocissimo controvento tenendo la lingua fuori, dietro di lui Pier pedalava velocissimo col vento in faccia che gli faceva tenere gli occhi semichiusi. La corsa andò avanti ad alta velocità per un buon quarto d’ora, il ragazzo non si sentiva più le gambe quando i due arrivarono in un vicolo cieco. Pier fece uscire Chimchar dalla pokèball. La lotta andò avanti per un po’quando un potente calciardente sferrato a mezz’aria dal tipo fuoco lasciò Boltund quasi KO. Il tipo elettro riuscì a fuggire dal vicoletto schivando un secondo colpo della scimmietta che l’avrebbe messo KO. Iniziò a correre abbaiando e guardando in dietro il vicolo; aveva già raggiunto i 50 km/h quando inciampò su una cosa grigia. Appena inciampato si beccò un ceppo di legno in testa e dovette lasciare le referenze e cadere KO. Komala aveva risolto tutto rimanendo seduto comodo per terra. Kiki diede un revitalizzante a Boltund che fuggì nell’erba alta stizzito, quasi offeso, per il fatto di esser stato sconfitto da un pokèmon così piccolo. Le referenze erano state riconquistate. Pier, stanchissimo, non riusciva a togliere gli occhi da Komala. “Allora, vuoi restare lì tutto il giorno a fissarlo? Io avrei fame…” e detto questo Kiki salì sulla bici, i due tornarono a Brassbury per cenare.

Riolu007

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-EPISODIO 10-

Nemici e amici a Kalos

Terence sedeva su uno scoglio dell'isola Cannella mentre ripensava ad una frase del diario ritrovato: Dopo l'invasione della città da parte degli uomini non civilizzati… Fino a quel momento egli aveva dato per scontato il fatto che quegli uomini erano gli antenati degli attuali abitanti delle regioni pokèmon, ma se non fosse stato così? Chi erano quegli uomini venuti dal mare? Questo pensiero che gli ronzava in testa dalla notte prima gli dava fastidio, proprio come una domanda senza risposta. Il ragazzo decise di alzarsi e dirigersi verso l'aeroporto più vicino, era venuto a Kanto per prendere la seconda mitobacca ma questo pensiero lo aveva convinto a cercare l'origine di quei popoli, chi erano? Come trovarono Bacatlantis? Da dove venivano? Decise di volare fino a Kalos, luogo avvolto dalle leggende. 

Nell'acquario di Petroglifari i pokèmon acqua erano agitati, ma non solo loro. Due uomini vestiti di nero con al seguito due Skuntank erano appena entrati esponendo un concetto molto veloce: "Tutti fermi! Su le mani!" 5 parole semplici e coincise a cui nessuno osò andar contro, quasi nessuno. Terence sedeva su una panca blu vicino a una grossa vasca. Si alzò e recitò altre 5 parole: Potreste andarvene da qua? Grazie" I due uomini presero ad urlare e mandarono avanti i due grossi tipi veleno   . 

-È lui! Quello che ha fermato la truppa A! 

-Sì, sono io, qualcosa in contrario? 

-Skuntank attaccate! 

Scoppiò una rissa, da una parte i pokèmon acquatici che non volevano essere disturbati, da un'altra Terence, Bibarel, Hippopotas e Luxio Shiny e da un'altra ancora i due Skuntank e le due reclute Illusor. I visitatori e le signore di servizio uscirono spaventati. 

Luxio attaccò subito con scintilla seguito da Hippopotas con Sabbiotomba, gli Skuntank evitarono e usarono muro di fumo abbassando di parecchio la visibilità della stanza. Subito dopo uno dei due uso Velenoshock e l'altro rincarò con Muro di Fumo. Hippopotas subì il colpo senza quasi vederne il mittente e usò turbosabbia per ben due volte di fila, nella stanza ormai non si vedeva più nulla. A risolvere tutto fu un octillery che uso di seguito localizza e surf mandando KO tutti i pokèmon non di tipo acqua nella stanza. Terence uscì dall'edificio sbattendo contro qualche muro a causa della visibilità quasi nulla e la stessa cosa fecero anche le due reclute. che si dovettero arrendere davanti a Terence e al suo Bibarel. Qualche minuto dopo arrivarono i pompieri e la polizia che arrestò i due membri del team Illusor. Finito il lavoro dei pompieri rientrarono tutti nell'acquario ora con tutto visibile ma trovarono una brutta sorpresa. La statua di magikarp dorato era caduta durante la rissa e una pinna si era scheggiata, Terence andò subito a controllare e trovò all'interno della pinna uno scritto dall'aria antica, nella lingua in uso a Galar un tempo. "Come sarà arrivata qui?" pensò il ragazzo mentre spiegava che la statua era facilmente aggiustabile. Decifrò la scritta: Uomini dicono di aver trovato una città oltre il mare oltre Kalos, una città molto potente. Quindi il popolo che veniva dal mare erano gli antichi Galariani? O gli antichi Kalotini? Un altro dubbio assillava ora il ragazzo. 

I voli verso Galar quel giorno erano fermi causa attentato aereo. "Un altro?" pensò Terence. Tanto valeva dare un occhio alla vicina Grotta Bagliori, sembrava un luogo interessante. Arrivato lì rimase colpito dai muschi luccicanti sulle pareti, "Belli", pensò. Andando avanti vide allenatori, visitatori e archeologi tutti calati nel loro ruolo: chi lottava, chi esaltava ogni singolo muschio luminoso e chi invece spaccava pietre in cerca di fossili o altre cose del genere. Qualche roccia muschiosa veniva invece colpita da i più disparati pokèmon capaci di usare frana o granvoce. Granvoce aveva sempre disturbato Terence, quella e tutte le mosse basate sul suono. Non si capacitava di come la gente disturbasse le orecchie degli altri per lottare, erano quelli i momenti in cui egli voleva sentirsi uno Whismur e ignorare i rumori forti ma il ragazzo non era uno Whismur e gli toccava sentirsi i rumori mugugnando. Per allontanarsi dal rumore si avvicinò a un gruppo di archeologi chini su delle rocce. Lì vicino un piccolo e angusto cunicolo dava casa a un piccolo Machop, Terence si avvicinò e notò che il cunicolo diventava più largo in fondo. "Ma qui, non c'è nulla?" disse agli archeologi. Uno di loro si girò e, stizzito, disse: "Nulla. Già controllato molte volte, è anche pericoloso, meglio non avvicinarsi". Terence era però alquanto testardo e, come tutti i testardi avrebbero fatto, ignorò il consiglio e seguì il Machop. Il cunicolo si allargava a partire da un punto e il ragazzo poté alzarsi in piedi. Era vero, non c'era nulla dal valore archeologico ma tra le rocce c'era un cucciolo di Kangaskhan. "Che ci fai qua senza tua madre? Machop gli indicò una gran ferita sulla coda del piccolo. "Uh? Provi dolore? Tieni questa, starai meglio." E con quello gli diede una delle sue portentose bevande a base di bacche. L'intruglio permise al Kangaskhan di rialzarsi e zoppicando raggiungere la madre che Machop aveva cercato. Di quello un Granvoce ruppe il piacevole silenzio. Machop si tappò le orecchie. "Che c'è? Ti danno fastidio i rumori forti? Anche a me hehe, non è che ti andrebbe di unirti alla mia squadra?" E detto ciò gli porse una pokèball. "Ma... Chop!" fece il tipo lotta prima di entrare nella sfera. 

Quel giorno Terence andò a dormire soddisfatto, non aveva trovato soltanto un'iscrizione ma anche un nuovo amico. 

Riolu007

 

 

 

Riolu007

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-EPISODIO 11-

Terre selvagge? Quanto selvagge?

"Per me è uguale…" rispose Pier all'ennesima domanda di Kiki sul colore della tenda del Pokècampeggio. I due erano andati di prima mattina alla stazione di Brassbury dove scoprirono che il binario per Steamington era bloccato. La ragazza aveva allora colto la palla al balzo e aveva comprato i biglietti per la stazione delle Terre Selvagge. Con ciò i due erano andati a prendere il necessario per il Pokècampeggio che ella voleva tanto provare e la loro permanenza al negozio passò dai 10 minuti promessi a Pier all'ora abbondante che stava venendo fuori. "Puoi scegliere tu e io vado fuori a prendere una boccata d'aria?" disse Pier mentre Kiki sceglieva tra i colori delle tende. La risposta fu affermativa e il ragazzo poté uscire. I belati dei Wooloo e i crocidii dei corvisquire non aiutavano a rilassarsi ma già il fatto di essere uscito dal negozio lo sollevava. Passata che fu una mezz'oretta Kiki uscì con una grossa borsa tutta fiera e soddisfatta delle sue compere. La tenda era di colore rosso e gli utensili per il curry erano finemente intagliati. Pier dovette portare tutto fino alla stazione e per non fare brutte figure dovette fingere che la pesante pentola da curry non desse fastidio alla sua gracile corporatura. Il treno arrivò in anticipo e i due si sedettero uno di fronte all'altra nel secondo vagone. Kiki passò il viaggio a leggere tutti i dépliant che era riuscita a trovare sulle terre selvagge, Pier a dormire, o meglio, a provarci perché ogni volta Kiki gli dava un calcio sui piedi e lo svegliava. Destato di sorpresa il ragazzo farfugliava "Che ci posso fare, il treno mi mette sonno" oppure "Sono stanco, dai" o anche "Non dormivo, riflettevo…". Il viaggio finì che era ormai quasi ora di pranzo. Pier e Kiki scesero nel Piazzale Adunanza dove un addetto alla lega pokèmon gli si avvicino dicendo di essere del Negozio Watt e di vendere DT a prezzi bassi e altre cose del genere. Pier rifiutò: 

-No, grazie. Non ci serve nulla. 

-Neanche una bella Minor Ball. 

-No.

-Se ne comprate 50 vi faccio lo sconto. 

-Non ci serve nulla. 

-Se vi servisse un DT però ripassate, guardate ho anche Cozzata Zen… 

-Ma non mi interessa ho detto. 

-Passate una buona giornata allora. 

Era ora di pranzo e Pier aveva fame: "Montiamo il campeggio?" fece a Kiki. Quella rispose affermativamente e i due si diressero verso la pianura serena quando un bambino uscì di corsa dalla stazione e venne incontro a Pier. "Tu e pikachu…" fece "Non ho un pikachu e ho fame, non voglio nulla" rispose stizzito il ragazzo. Il bimbo allora si volto verso Kiki: "Invece tu ed Eevee…" ma Pier lo fermò di nuovo: "Lei non ha nessun eevee, solo un Komala e io gradirei andare a mangiare". Il bambino allora se ne andò e lasciò i due soli. "Montiamo, allora!" disse Kiki e i due iniziarono ma nel mentre un grosso Onix si avvicinò a loro e Pier dovette usare tutti i suoi Pokèmon più l'aiuto di Komala per abbatterlo, una signora intanto si era seduta su una roccia e aveva osservato lo scontro. Finito questo ella si avvicinò e disse: Ehi, io sono Freya, un'allevapokèmon. Ho visto come hai sconfitto quell'onix, che ne dici di una sfida? Inutile dire che la signora venne cacciata da un secco e sonoro "no". I due finalmente riuscirono a mangiare e Kiki preparò un Curry semplice molto buono. "Sei brava a cucinare" disse Pier terminato il pranzo. "Ma va! Se hai fame tutto è buono "Rispose quella" Pier sazio si diresse allora verso la tenda rispondendole: "Se lo dici tu". In quel momento Pier voleva però provare le famose avventure dynamax, lo disse allora a Kiki e le chiese se voleva venire ma quella disse che preferiva rimanere nella zona e i due si diedero allora appuntamento di fronte all'ingresso di Steamington. Salutata l'amica Pier decise di cercare la tana che più gli andava a genio e noto che la gente si accalcava attorno ad alcune tane. "Meglio non andare in quelle" pensò. Arrivò allora in una tana il cui fascio di luce rosso lo attraeva e vi si infilò, all'interno era umido e caldo, un gigantesco pokèmon lo guardava dall'alto in basso, era un piccolo (si fa per dire) Pichu. Assieme a Pier c'erano già un distinto signore con un Solrock, una bimba con un vestito da eevee e un tassista con uno Wobbuffet. "Certo che a Galar la gente è strana..." pensò Pier. La lotta iniziò, Mentre il Riolu di Pier colpiva con vuotonda, il Solrock aumentava a caso le sue statistiche con Cosmoforza e l'eevee della bimba usava altruismo proprio sul tipo roccia. Wobbuffet era fermo. Pichu gli sferrò allora un potentissimo Dynafulmine da lontano lasciandolo con pochi PS e quello obbedì al suo allenatore e usò contrattacco contro il nulla. Pier scoraggiato fece colpire Riolu con ferrartigli ma il Pichu intanto aveva consumato il focalnastro di eevee con un potente Locomovolt e annullatro tutte le modifiche alle statistiche del Solrock. In poco tempo Riolu era solo in campo e i compagni di raid di Pier non facevano il tifo perché occupati a capire il perché del non funzionamento di Contrattacco. Riolu era alle strette, serviva un idea. Pier raccolse le particelle Dynamax per terra e le lancio contro Riolu, il pokèmon diventò rosso come se fosse stato dynamaxizzato ma si ingrandì di molto poco. "Riolu, attacca!" urlò Pier e il piccolo tipo lotta usò una sorta di Forzasfera piena di particelle Dynamax che mandò KO Pichu. Era ora di catturarlo, Pier lanciò la sua Pokèball che diventò gigante e riuscì a prendere il tipo elettro. Una nuova aggiunta per la squadra! Finito il raid prese le bacche e lasciò i DT ai suoi compagni di raid per cercare di farli migliorare un pochino, certo, uno che spamma cosmoforza a caso conoscendo psichico e sapendo che Pichu gli avrebbe annullato i cambi di statistica è dura che migliori ma mai dire mai. Pier raccolse anche un po' di energia dynamax per usarla nel momento del bisogno su Riolu che era tornato normale subito dopo aver sferrato l'attacco. 

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-EPISODIO 12-

Ritorno a Galar

Fu un attimo, Terence non fece in tempo a voltarsi che il Dragopulsar lo prese in pieno. Il capitano della nave diretta da Temperopoli a Keelford cercava di calmare i passeggeri e di scappare dal motoscafo che li inseguiva. Era un motoscafo piccolo di colore nero con i vetri oscurati che non permettevano di vederne l'interno, da lì era partita la mossa che aveva colpito l'esperto di bacche. Terence era rientrato in cabina dolorante e seguiva il motoscafo dall'oblò. D'un tratto la piccola barca si girò repentinamente e speronò quella grande creandone una falla nella carena in cui l'acqua iniziò a entrare. Il capitano, ormai costretto, sollevò allora la bandiera bianca. Dalla piccola barca scesero allora tre uomini vestiti allo stesso modo. "Buongiorno capitan…" disse uno al capitano "Capitan Jean-Pierre Eauxer" rispose l'uomo con un tono di voce più spaventato che altro. "Nel nostro motoscafo abbiamo ciò che serve per riparare la carena della vostra nave ma a una condizione" fece l'uomo che ottenne pronta risposta dal capitano Eauxer : "Parli". Terence seguiva il discorso dalla sua cabina preoccupato dalla situazione. "Ci consegni Terence Ralgift e potrà essere libero di andare con la carena a posto." "Ehm... s-sì, lo vado a chiamare" rispose il capitano all'uomo uscito dal motoscafo. Eauxer scese allora nella cabina numero 214 dove Terence che aveva sentito tutto lo aspettava cercando di reggersi in piedi nonostante il dolore. 

-No, capitano, non bisogna cedere ai ricatti. 

-Ma si sta imbarcando acqua, non c'è altra scelta. 

-Uhm... va bene, mi lasci a loro ma tenga questa pokèball e la lanci in mare quando mi avranno fatto salire sul motoscafo. 

-La lancerò 

Terence si diresse allora dai tre bevendo una tisana di bacche che si era preparato per alleviare il dolore. Come sospettava erano membri del team Illusor, cosa che si notava dalle divise nere e viola. "Chissà perché le reclute delle organizzazioni criminali si vestono tutte uguali" pensò il ragazzo vedendoli. I tre lo condussero dentro il motoscafo mentre un'altra recluta andava ad aggiustare la carena della nave aiutata da un machamp. L'interno del motoscafo non era grande ma neanche molto piccolo, oltre alle tre reclute che lo avevano scortato ce n'era un’altra, una donna sulla quarantina con un Druddigon che probabilmente era colui che aveva sferrato la mossa che aveva colpito Terence. I membri Illusor lo legarono e la donna prese la parola: "Benvenuto sul sottomarino del team Illusor, io sono Nihita. Recluta maggiore del team. Consegnaci gentilmente il tuo zaino e le tue pokèball se non vuoi che ce le prendiamo con le cattive." Terence le consegnò e in quel momento entrò l'uomo che aveva riparato la carena della nave. I cinque iniziarono a controllare i pokèmon, solo Luxio gli destò interesse in quanto shiny e decisero di giocarselo a carte in seguito. Machop, Hippopotas e Rapidash furono quasi del tutto ignorati. Le reclute passarono allora a controllare lo zaino mentre il pilota automatico faceva partire il motoscafo. Si sentì un suono quasi impercettibile, una pokèball che cadeva in acqua. Terence sorrise. Il ragazzo era però preoccupato, se avessero trovato il libro di Bacatlantis chissà cosa sarebbe successo… Per sua fortuna i cinque non si accorsero del doppio fondo dello zaino dov'era nascosto il libro e, di interessante, trovarono solo il foglio dove aveva riportato l’iscrizione ritrovata a Kalos ma, per fortuna di Terence, non ci capirono nulla.

Il motoscafo avanza veloce diretto chissà dove. Gli Wailmer si muovevano sollevando masse d’acqua considerevoli e i Gyarados lottavano tra loro con Iper Raggi potentissimi. Nulla di strano tranne un rumore lontano che giungeva alle orecchie di coloro che stavano sul motoscafo nero. Una recluta prese un cannocchiale e controllo che non fosse uno Sharpedo. Non era uno Sharpedo e, infatti, la guardia non notò nulla all’orizzonte e tornò a guardare gli Wingull che volavano tranquilli.

In quel momento il motoscafo era nella Baia Azzurra, collegamento tra Kalos e Galar. Non troppo lontano da lì si trovava un’isola disabitata e dimenticata, l’isola di Ractò. Su quest’isola vivevano alcuni Braviary e un branco di Bidoof. Ma quel giorno i Bidoof non c’erano perché un Bibarel li aveva chiamati in aiuto del suo padrone: Terence. Il rumore che avevano avvertito le reclute Illusor erano quindi dei Bidoof guidati da un Bibarel che nuotavano di gran lena per raggiungere un motoscafo nero da far colare a picco. Il gruppo raggiunse in poco tempo il motoscafo ma le reclute non gli diedero troppo peso, almeno finché non furono stati colpiti alla carena dagli incisivi dei piccoli pokèmon normale. Nulla poterono i pokèmon delle reclute contro quei piccoletti e i loro denti. La nave colò a picco e Terence nuotò da Bibarel, la cui pokèball era stata lanciata in acqua dal capitano Eauxer. In quel momento il ragazzo capì dov’era perché, in lontananza, si vedeva l’Antro Talassico. I quattro banditi si arresero e, a nuoto raggiunsero l’Antro scortati da Terence e i Bidoof. Bibarel andò a nuoto alla ricerca di una nave. Tempo un’oretta e una piccola barca che portava Bijou e altri oggetti di valore a Galar li fece salire e li portò fino a Keelford, la destinazione di Terence. I bidoof se ne tornarono invece alla loro isola portandosi dietro il sacchetto di bacche che gli aveva dato il ragazzo.

Consegnate le quattro reclute alla polizia di Galar, Terence andò al Centro Pokèmon prima e al ristorante poi. Il giorno dopo sarebbe stato molto impegnativo.

 

Riolu007

60FBEEB2-7FE6-41CF-A71E-9CC4CBC729CA.png.e15faa81e42b5413ac1798b7a0b0e530.png image.png.6e7cf9421e09a9e85c042d4575c8aede.png(Di @Kuma

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Project X: Sede e membri del Club fatto da @Taka (io sarei il Riolu sul sasso XD)                                           

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image.gif.5ecf4cda758fc3880b0563d376b8e539.gif  image.png.23775b1f833d05e7f924a1330d811173.png Regali di @Porygatto per il compleanno  e per Natale

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-EPISODIO 13-

Il Signor "Compilatore di Moduli"

Erano le tre di notte quando Pier si svegliò per andare in bagno. Si trovava nella camera che aveva prenotato al Budew Inn, quella accanto a quella di Kiki. Avevano pernottato lì il giorno prima quando, usciti dalle terre selvagge, erano arrivati a Steamington per la cerimonia d'inaugurazione della Sfida delle Palestre di quell'anno. Il ragazzo era pronto per la mattina seguente ma voleva essere carico quindi si rimise subito a dormire. 

I due arrivarono in tempo alla cerimonia e Pier si mise in fila per scegliere il numero e mostrare le referenze. Kiki invece si avviò verso la biglietteria pronta a salire sugli spalti dello stadio. Quando fu il turno del ragazzo questi si ritrovò indeciso nella scelta del numero. Visto che non aveva tempo per pensare prese dallo zaino il libro del nonno e aprì in una pagina casuale: 261. "Vada per il 261 allora" fece al responsabile che gli aveva chiesto poco prima le referenze. Questi lo indirizzò verso gli spogliatoi della palestra. Qui a Pier venne consegnata una Divisa col suo numero uguale a quella degli altri sfidapalestre. Se la mise e si diresse verso l'interno dello stadio. 

La cerimonia passò veloce e Pier non riuscì neanche a capire dov'era seduta Kiki a causa dell'elevatissimo numero di persone. "Altro che a Hoenn!" pensò "Qui la gente segue moltissimo le lotte". Finita la cerimonia i due ragazzi si ritrovarono all'esterno dello stadio dove qualche giornalista, vedendo Pier con la tenuta da Sfidapalestre gli pose qualche domanda. "Che si fa?" chiese Kiki. Pier pensò un attimo e non gli venne nulla in mente. Kiki allora, vedendolo senza idee, gli propose: "Facciamo un giretto per la città? La trovo molto carina" Pier, spaventato dalla prospettiva di un noiosissimo giro per negozi e vedendo la ragazza già convinta le disse: "Ok, però devo compilare dei moduli per partecipare alla sfida; ti raggiungo quando mi libero" Kiki annuì e di gran passo si diresse verso il rande ascensore di Steamington. Quando quest'ultimo si azionò Pier tirò un sospiro di sollievo, era salvo. 

Il ragazzo ora però non sapeva cosa fare. Si diresse verso lo stadio dove erano rimasti alcuni sfidapalestre alcuni dei quali si organizzavano per delle lotte. Fu così che a Pier venne voglia di lottare. Notò allora una ragazza coi capelli neri a caschetto e la tenuta da sfidapalestre che dava delle bacche a un Munchlax e le si avvicinò. "Bello questo Munchlax" esordì. In quello l'allenatrice si voltò a guardarlo e rispose con voce timida: "Grazie". Pier allora, volenteroso di lottare, continuò: "È anche forte in lotta?" La risposta questa volta fu decisa: "Sì, vuoi vedere?" Voleva lottare anche lei. "Anche ora! A proposito, come ti chiami?" rispose il ragazzo. Ella fece: "Yue" e prese in mano una mega ball dove ripose Munchlax. 

Intanto Kiki stava girando senza una meta precisa quando vide un bambino lamentarsi vicino a un grosso edificio con una saracinesca calata. Questi la chiamò: "Ehi, scusa! Potresti aiutarmi a cercare il mio Minccino?" La ragazza gli rispose affermativamente dato che non aveva nulla da fare. "Dove potrebbe trovarsi" gli fece allora. Il bimbo rispose: "Il mio Minccino ama l'acqua e gli piacciono i fischi, fa anche un verso così: mneeeeh." Kiki allora lo rincuorò: "Tranquillo che te lo trovo e si mise a cercarlo in giro per Steamington bassa". 

Intanto nel giardino dello stadio di Steamington si era radunata un po' di gente per assistere a una lotta tra due sfidapalestre: Yue e Pier. Da una parte c'era il Rockruff del ragazzo mentre dall'altra lo Skwovet della ragazza. "Morso!" urlò questa dando inizio così alla lotta. Rockruff evitò e colpì con azione. Skwovet allora aumentò le sue difese con accumulo. Lo fece ben due volte e, proprio per questo la potenza della mossa del tipo roccia fu bassa. Il tipo normale contrattaccò quindi con morso e, grazie a un brutto colpo mandò KO Rockruff. Pier mise allora in campo Riolu convinto di sfruttare il vantaggio di tipo e attaccò subito con Vuotonda. Skwovet prima di subire usò ancora accumulo che gli permise di rimanere ancora in piedi. Il ragazzo fece usare allora Calciobasso al tipo lotta. Il tipo normale però evitò e con una potentissima sfhoghenergia mandò KO Riolu. A Pier restavano due pokèmon. 

Nel frattempo Kiki aveva scandagliato tutta la parte bassa di Steamington ma di Minccino non c'era traccia. allora decise di tornare a Steamington alta dove si trovava il bambino e cercare anche lì. Sentì anche dei rumori vicino allo stadio ma non gli diede peso. Inizio a controllare i punti con più acqua. 

Pier aveva intanto mandato in campo Pichu il quale con un Locomovolt aveva sconfitto Skwovet. Yue aveva allora fatto uscire da una megaball un wooloo che aveva colpito Pichu con Doppiocalcio. Il tipo elettro rispose allora con tuonoshock ma wooloo evitò e colpì con Azione. A Pichu rimanevano pochi PS quindi Pier decise di indebolire l'avversario preventivamente e fece usare solletico al suo pokèmon. Il tipo normale usò allora nuovamente azione ma Pichu evitò e gli si lanciò addosso con elettrococcola paralizzandolo. Wooloo allora, su pronta indicazione di Yue, usò Copione e mandò KO Pichu usando il suo stesso attacco. A Pier rimaneva solo Chimchar. 

Kiki decise di andare a vedere cosa stava succedendo dietro lo stadio quando sentì un verso provenire dalla fontana che si trovava a lato di questo: "mneeeeh". La ragazza allora emise un fischio ma dalla fontana non uscì un Minccino bensì un signore tutto bagnato che aveva perso chissà cosa nella fontana. Kiki decise allora di controllare nell'altra fontana e si diresse dall'altra parte dello stadio. 

Nel mentre il chimchar di Pier aveva facilmente sconfitto Wooloo con due pugnofuoco di fila senza subire danni. Yue mandò in campo allora il suo ultimo pokèmon: Munchlax. Munchlax e Chimchar iniziarono a lottare a colpi di Pugnofuoco, Facciata e Calciardente fin quando non rimasero entrambi con pochi PS e in quel momento Munchlax mangiò una baccacedro che lo ristabilì quanto bastava per non esser sconfitto dal pugnofuoco scagliatogli contro da Chimchar. Pier urlò allora: "Vai, chimchar, sconfiggilo con Pugnofuoco!" Chimchar obbedì ma il tipo normale resistette mangiando di nuovo la bacca in seguito all'uso di riciclo. Era una tattica che Pier non si aspettava e per questo la lotta si concluse con un'Azione ben assestata di Munchlax che mandò Chimchar KO. Dal pubblico si sollevò un'ovazione e Pier si voltò verso di loro dove vide una ragazza con un Minccino sulla spalla e una faccia decisamente arrabbiata. Yue venne a stringergli la mano e gli fece i complimenti e in quello Kiki uscì dalla folla e si avvicino a Pier: "Allora hai finito coi moduli?" Un tono così gelido da far invidia alla Landa Corona che spiazzò Pier che biascicò delle scuse. Yue si allontanò con una faccia quasi colpevole e si perse tra la gente sussurrando un: "Mi dispiace" al ragazzo prima di andarsene. Kiki allora se ne andò anche lei per riconsegnare il Minccino ritrovato nella fontana al bambino che aveva aiutato. Nel dirigersi via gelò Pier con un: "Comunque non sono entrata in neanche un negozio, signor Compilatore di Moduli..." Un signore del pubblico sulla sessantina si avvicinò allora a Pier e, col tono di uno che la sa lunga, gli disse: "Le passa, tranquillo." Pier tornò allora al Budew Inn convinto di averla combinata proprio grossa e conscio di dover migliorare la sua tecnica di lotta.

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Project X: Sede e membri del Club fatto da @Taka (io sarei il Riolu sul sasso XD)                                           

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