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[Vulpah] In morte del teatro (Commenti)


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Inizio col dire che questo testo mi sta piacendo molto, sia dal punto di vista contenutistico, che da quello strutturale. Trovo interessante il rapporto tra Cristina e la musica, unica vera passione che la coinvolge tanto fisicamente quanto sentimentalmente. Anche i diversi tipi di relazione con i vari personaggi, mostrano aspetti differenti della protagonista: il lato distaccato ed allo stesso tempo empatico diviene evidente quando a contatto con il Maestro; insieme alla sorella emerge quello più maturo e protettivo; invece, nel momento in cui sta con l'amico diventa confidente e volendo anche fragile. Apprezzo anche l'introduzione delle tre anziane, che aggiungono una nota ironica ad un racconto, che altrimenti sarebbe stato monotono nel suo clima di malinconia perenne. Inoltre, adoro il modo in cui l'ambiente e le emozioni dei personaggi vengano combinati, creando analogie dalla natura suggestiva, permettendo al lettore di comprendere appieno ogni avvenimento e contemporaneamente scrutare nel profondo del significato di ogni singola parola. Un appunto che posso fare riguarda la sintassi delle frasi: l'intero elaborato manca di segni di punteggiatura per me quasi vitali, cioè il punto e virgola e i due punti. Questi permettono una scorrevolezza più fluida, dove l'onnipresenza di punti fermi spezza continuamente la lettura, che in alcuni punti può risultare stridente. D'altro canto questa particolarità  può essere voluta, per conferire alla narrazione quell'angoscia tipica di Cristina. Spero che continuerai la tua storia e non vedo l'ora che esca il prossimo paragrafo.

PS: Amo il set con Meowstick!! :)

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Inizio col dire che questo testo mi sta piacendo molto, sia dal punto di vista contenutistico, che da quello strutturale. Trovo interessante il rapporto tra Cristina e la musica, unica vera passione che la coinvolge tanto fisicamente quanto sentimentalmente. Anche i diversi tipi di relazione con i vari personaggi, mostrano aspetti differenti della protagonista: il lato distaccato ed allo stesso tempo empatico diviene evidente quando a contatto con il Maestro; insieme alla sorella emerge quello più maturo e protettivo; invece, nel momento in cui sta con l'amico diventa confidente e volendo anche fragile. Apprezzo anche l'introduzione delle tre anziane, che aggiungono una nota ironica ad un racconto, che altrimenti sarebbe stato monotono nel suo clima di malinconia perenne. Inoltre, adoro il modo in cui l'ambiente e le emozioni dei personaggi vengano combinati, creando analogie dalla natura suggestiva, permettendo al lettore di comprendere appieno ogni avvenimento e contemporaneamente scrutare nel profondo del significato di ogni singola parola. Un appunto che posso fare riguarda la sintassi delle frasi: l'intero elaborato manca di segni di punteggiatura per me quasi vitali, cioè il punto e virgola e i due punti. Questi permettono una scorrevolezza più fluida, dove l'onnipresenza di punti fermi spezza continuamente la lettura, che in alcuni punti può risultare stridente. D'altro canto questa particolarità  può essere voluta, per conferire alla narrazione quell'angoscia tipica di Cristina. Spero che continuerai la tua storia e non vedo l'ora che esca il prossimo paragrafo.

PS: Amo il set con Meowstick!! :)

Amo commenti del genere, sappilo.

E comunque sì. L'assenza di due punti e del punto è virgola è prettamente voluta, anche per quel che si evince dal mio stile personale.

Il racconto in alcuni punti è volutamente stridente, perchè Cristina si sente a disagio con una presenza che è stata importante nella sua vita ma che al tempo stesso è stato sempre freddo nei suoi confronti, e per questo ci sta male.

Perchè sa che in fin dei conti la vuole bene, ma lui ha... come dire... paura di voler bene a qualcuno, e il perchè emergerà  più in avanti.

Ecco perchè entrambi si sentono a disagio con la presenza di uno o di un'altro :D

 

AMO MEOWSTIC, OH

Anche per il fatto che è freddo con l'allenatore <3

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Ho visto che avevo già  commentato tempo fa, non me lo ricordavo.


 


Bene, scrivo prima che mi dimentichi di nuovo.


Tutto sommato non è male, anche se ci sono alcune pecche. Come già  avevo scritto precedentemente in alcuni punti è facile perdersi, l'attenzione del lettore non viene del tutto catturata dal testo. Sono forse i periodi troppo lunghi e riflessivi che spesso portano a distrazioni da parte di chi legge. Fa sempre bene analizzare i sentimenti e le emozioni dei personaggi, ma bisogna far sì che non si vada troppo oltre. Perchè sì, in alcuni casi può risultare un po' noioso.


Un'altra ipotesi, in parte sempre collegata alla prima, è che è troppo "freddo". Forse aumentare di più i dialoghi e spiegare meglio alcuni dettagli potrebbe aiutare, comunque sono sicuro che puoi benissimo risolvere il tutto da te.


Dovresti cercare di far capire meglio la storia, spesso ti perdi un po' troppo...come dire, in chiacchiere? Beh, non proprio. Più che altro ci sono molte riflessioni che non riescono ad attirare appieno l'attezione, e fanno perdere le file della trama che tra l'altro, ora come ora, è ancora poco sviluppata.


Sicuramente il rapporto tra il maestro e l'allievo è ben descritto, anche se manca qualcosa. Quel qualcosa che ti fa accendere la scintilla e ti fa appassionare davvero, qualche colpo di scena che ti porta ad andare avanti nella lettura sempre con più eccitazione, che ti fa immedesimare davvero nel personaggio.


 


Diciamo che dovresti cercare di "scaldare" un po' di più i capitoli, inserendo più dialoghi e controllando per bene gli sfoghi dei sentimenti, che però sono una colonna portanto. Non devono essere eccessivi, ecco.


 


Credo che così possa bastare, almeno per il momento. Tornando all'episodio delle vecchiette...in quale occasione venivano nominate? Purtroppo non me lo ricordo :sweat:


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Alle 5,20 già  sveglia, ma come fai :innocent:  io a quell'ora dormo, già  fatico ad alzarmi alle 7 :sleep:

 

Comunque direi che continuare sarebbe una buona idea, anche perchè per migliorare bisogna cimentarsi in cose più difficili (parlo io che alla fine lascio bozze sparse per il pc e mai concluse). Dovresti provare a cambiare un po' il tono della narrazione, velocizzando anche un pochino l'avvenire dei fatti. Se fai caso nei capitoli pubblicati non sei andata molto avanti con la trama eppure sono lunghi, cerca di concentrarti su questo. Anche perchè i capitoli lunghi che spesso e volentieri sono dei monologhi e dove non viene narrato nulla molto frequentemente annoiano, anche se ci sono le dovute eccezioni.

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Eh, io devo prendere l'aliscafo per andare a scuola :°D

Comunque, sto aggiungendo più dialoghi al capitolo, e la situazione sì, è ancora piatta di proposito HAHAHAH

Infatti lo squilibrio degli avvenimenti avverrà  nel prossimo capitolo, anche se un accenno c'è già  in questo. Non so se capisci.

(Ognuno ai suoi tempi, prendi l'Ulisse di Joyce, che racconta in 500 pagine e passa una solo giornata HAHHA)

Capisco, infatti l'ultima capitolo "smuove un po' le acque", e si nota benissimo che lo stile è differente da quelli precedenti.

500 pagine per una sola giornata? :crazy:  

O è stata una giornata bella piena di avvenimenti o non oso immaginare cosa sia :sweat:

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Capisco, infatti l'ultima capitolo "smuove un po' le acque", e si nota benissimo che lo stile è differente da quelli precedenti.

500 pagine per una sola giornata? :crazy:  

O è stata una giornata bella piena di avvenimenti o non oso immaginare cosa sia :sweat:

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È una giornata che si incentra sulla psicologia dei personaggi e dei loro pensieri confusi AHHAHAHA

Dovresti leggere un estratto, anche se non ci capiresti nulla.

Psicologia? Mh, brutta parola, credo sia meglio lasciar perdere per il momento. Ho di meglio da fare, o almeno l'avrei se non dovessi fare i compiti :(

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