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Ciao a tutti, scrittori!

Come ben sapete ieri si è svolto il PokéChristmas e, tra le tante novità , si è parlato anche di PokéPoints. Questi saranno assegnati anche a seguito di concorsi e contest.

Ebbene, questo è il primo di questi contest, dedicato alla scrittura e, soprattutto, alla fantasia. Il concorso si chiuderà  il 31 Dicembre, con l'annuncio dei vincitori la sera stessa!

Contest di racconti natalizi!

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Per questo contest si dovrà  scrivere un elaborato di scrittura a tema Natale dedicato ai Pokémon e non, che dovrà  essere composto da una sola parte. Potete sbizzarrirvi scrivendo una qualsiasi cosa dedicata a questa magica festa. Potete scrivere un racconto narrativo, autobiografico, poesie e tanto altro.

Di seguito troverete il regolamento del contest:

  • Tematica: Potete scrivere un qualsiasi elaborato a tema Pokémon e non, ma dev'essere basato sul Natale.

  • Struttura: Il racconto/poesia dev'essere inserito nei commenti, specificando il titolo e l'autore come nell'esempio:

*Nome dell'autore*

*Titolo*

*Elaborato*

  • Lunghezza: Non c'è un limite di lunghezza a ciò che i vuole scrivere. Il testo dovrà  essere composto di una sola parte, dunque non si potranno scrivere fanfiction a puntate.

  • Comportamento: La discussione deve contenere soltanto gli elaborati, nessun utente deve commentare, se non per pubblicare il proprio lavoro.
  • Premi: I premi sono dei PokéPoints. Saranno assegnati due premi: il Premio assoluto e il Premio per l'originalità . Per il primo si terrà  conto di tutti i fattori principali della scrittura, quali la correttezza lessicale e grammatica, la tematica affrontata, l'originalità , la passione che l'utente dimostra, la bravura nell'esprimere le proprie idee. Il Premio per l'originalità , invece, è stato creato per consentire una vittoria anche a chi non è particolarmente bravo a scrivere, infatti si terrà  conto solo dell'originalità , della stravaganza del testo. I PokéPoints in palio sono:

Premio assoluto: 8 PokéPoints

Premio per l'originalità : 5 PokéPoints

  • Giudizio: I vostri lavori saranno giudicati da tre giudici d'eccezione, ovvero Lance94, Hammy e Snorlax97!

Detto questo, vi auguro un Buon Natale e do il via al Contest dei racconti natalizi!

Mi raccomando, partecipate in molti!

-

Salve a tutti e Buon Anno in anticipo!

Il contest è stato ufficialmente chiuso questa mattina alle 12.00. In questo pomeriggio, i tre giudici Lance94, Hammy e Snorlax97 hanno effettuato le votazioni e decretato, dunque, i due vincitori del Contest di racconti natalizi!

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Premio Assoluto

Dopo un'attenta valutazione, il vincitore del premio assoluto è...

ThePhilosopher

Torchic e la scoperta del Natale

ThePhilosopher vince 8 Poképoints! Complimenti!

Premio Originalità 

Il vincitore del Premio per l'originalità , ovvero il componimento che ci ha colpiti particolarmente è...

Zebstrika94

Strano Natale a Parigi

Complimenti, Zebstrika94! Hai vinto 5 Poképoints!

Abbiamo deciso di pubblicare, inoltre, i giudizi per ogni componimento, in quanto ci è sembrato incoerente citare i nomi dei vincitori senza dare spiegazioni agli esclusi, dunque ecco a voi i...

Giudizi

Ashpika = "E' un po' confusa, ma nel complesso non è male."

Vulpah = "Ottima. E' un qualcosa di diverso e ben fatto, un racconto struggente ed emozionante, che dona al lettore un effetto travolgente. Complimenti! Il tuo racconto ha ricevuto ottimi risultati nella votazione, e non ha raggiunto la soglia della vittoria davvero per poco"

Bulbasaur98 = "E' simpatica, ma hai diviso la giuria sull'originalità , senza raggiungere un accordo"

Vanilluxe4ever= "Sono presenti degli errori grammaticali, anche gravi, ma nel complesso è piaciuto"

Marco2000312= "Lo schema metrico è semplice, la poesia è ben fatta, ma pecca in originalità "

PrimeapeIII= "Racconto un po' frettoloso e corto, con parecchi errori, ma abbastanza originale"

vaporeon17= "L'unione tra Pokémon e mito può funzionare, ma la poesia era contorta"

Pokémon3000= "Molto originale, ma troppo confusionaria"

ThePhilosopher= "Ottimo racconto, coinvolge particolatmente il lettore e lo catapulta in una calda atmosfera natalizia."

-Reborn.in.the.Light-= "E' interessante, ma per noi, purtroppo, oltre ad alcuni errori, sei uscito fuori traccia: è una storia di Pokémon a tema Natale, non una storia di Natale a tema Pokémon, spero tu capisca."

Syontai= "Molto originale e quasi completamente corretta. Sei stato ad un passo dal vincere il Premio Originalità "

Pokémonmaster98= "In questa poesia vi sono pensieri profondi, ma è un po' confusa dal punto di vista stilistico, sei andato a capo troppo spesso e la comprensibilità  della poesia ne ha risentito molto."

Zebstrika94= "Ci sono degli errori, anche gravi, ma è davvero molto originale ed è piaciuta a tutti i giudici"

Detto questo, potete finalmente commentare gli elaborati :jolteonplz:

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AshPika

PokéNatale

Un leggero fiocco scende nell'aria

e un ragazzo ammira il cielo.

Il suo baby Lapras gli sta accanto,

e,insieme,ammirano il cielo.

D'improvviso,la terra si fa candida,

e si sente un rintocco sordo.

I due si alzano,continuando ad ammirare il cielo candido.

Anche la ragazza,col suo Celebi

ammira il cielo e,

insieme al ragazzo,

festeggia allegramente insieme alla famiglia.

Si sente un secondo rintocco

e il Celebi e il baby Lapras si baciano sulla guancia

dinanzi al vischio,

dopodichè cenano felicemente insieme alla famiglia,

passando il Natale,

il PokéNatale,

felicemente.

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Vulpah

Il senso della vita (Flash fic, componimento di 500 parole)

La vita è come un cerchio disegnato a mano.

Potrai passarci ore ed ore a disegnarlo, non verrà  mai perfetto.

In quel cerchio, ci sarà  sempre un errore.

La vita è imperfetta.

La vita, è un errore.

La pioggia si infrange sulla finestra: ha finito il suo viaggio.

Tu la guardi, scende delicatamente, lenta, troppo lenta.

Sembra dolce e innocente, ma l’ apparenza inganna.

Dietro di essa si è sempre nascosta un anima suicida.

Perché tu sai come un semplice temporale, diventa un assassino silenzioso, pronto a colpire.

Perché i tuoi genitori… sono state sue vittime. E questo non sei mai riuscito ad accettarlo.

Forse è la pioggia, ma stai piangendo. Sei sempre il solito sentimentale.

- Certo che la vita è crudele…- mormorasti.

La vita è la vita. Non la puoi cambiare, il passato è immutabile, accettalo.

La vita ha il suo ciclo, si nasce, si cresce e si muore.

Anche tu, dovrai finire quel ciclo, così come la tua famiglia.

La morte è un entità  misteriosa, si può nascondere sotto ogni aspetto, anche quello più innocente.

La vita, sa essere ingiusta, non puoi farci niente.

Smettila di piangere, Suzuno.

Anche oggi? E’ Natale, fammi un sorriso… almeno per questo giorno…

Voglio che ritorni il solito ghiacciolino di sempre…

Tutti ridono, giocano e scherzano, perché tu te ne stai in disparte?

Anche a loro è successo ciò che è successo a te, allora, perché loro sono felici?

Perché loro hanno trovato la speranza, la forza per andare avanti.

So che non sono bravo a consolare, ma vedrò di fare il possibile.

Perché tu mi hai consolato, amico. Ed io mi devo sdebitare, no?

Una dolce musica si diffonde nell’aria… quella melodia è irriconoscibile… Jingle Bells…

La morte è come una melodia, apparentemente dolce e innocua.

Ti attrae, come una dolce ninnananna, irresistibile.

E’ come la morte, non puoi scappare da lei, ti prenderà  lo stesso, vada come vada.

Ma quella melodia è pronta a finire, quella vita ad essere spezzata.

Si estingue, così, senza un motivo, come il ciclo della vita.

Risuonano nell’aria, voci festose, sono felici, si sta avvicinando lo scoccare della mezzanotte.

Cantono, davanti al focolare, contenti di stare insieme, senza badare a ciò che hanno.

Sono tutti estasiati, manchi solo tu.

Tutti aspettano i regali, manchi solo tu.

La pioggia, lentamente si fa sempre più silenziosa, lasciando posto ad una candida coltre di neve.

E’ natale, fammi un sorriso.

Da qualche parte, scocca la mezzanotte.

E’ natale, Suzuno.

Si ode un grido di gioia, sono arrivati i regali.

Hiroto e Reina si scambiano baci sotto al vischio,

Heat mette in scena uno spettacolo comico, insieme a Nepper, sotto le risate di tutti.

Tieni ghiacciolino, anche tu hai diritto ad un regalo.

Dopotutto, è Natale…

La vita è come un regalo, una sorpresa, inaspettata.

La vita non è solo disperazione, è anche gioia.

La gioia di un bambino, sta nella sua innocenza.

Un bambino che guarda con occhi ingenui, è sempre contento.

Suzuno, impara il senso della vita, smettila di guardare il mondo con occhi spenti.

E’ Natale, devi essere felice.

E’ Natale, devi sorridere, Suzuno.

Impara a guardare il mondo con gli occhi di un bambino.

Capirai il senso della vita.

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Guest Bulbasaur1

Bulbasaur98Dp001IC.gif

:DNATALE TRA I POKèMON :D

Ormai era notte e Umbreon vagavaDp197IC.gif

E nel torbido gelo Glaceon soffiavaDp471IC.gif

Nel buio Jirachi tre amici guidavaDp385IC.gif

Di Torchic, Treecko e Mudkip si trattava ^^

Ognuno di loro portava un regalino

Tutti diretti a Bonsly il bambinoDp438IC.gif

Chansey e Togetic su di lui vegliavanoDp113IC.gifDp176IC.gif

Tauros e Miltank li riscaldavanoDp128IC.gifDp241IC.gif

Molto tempo ormai è già  passato

Ma quel giorno ancora viene ricordato

Da tutti i bambini è atteso con gioia

E con i regali Delibird conquista la gloria.Dp225IC.gif

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Vanilluxe4ever

Puntata speciale di Mudkip

Un Natale movimentato

Mudkip, Ralts e Roselia erano pronti. Quel giorno, il 24 Dicembre, era la vigilia del Pokenatale e Borgo Lago era addobbato a festa. C'erano luminarie da tutte le parti, anche dentro il lago Turchese, dove si stava divertendo il sindaco, scherzando con le sue amiche sott'acqua. La strada era piena di pokemon che si dirigevano verso la piazza centrale, dove si svolgeva il Grancenone, a cui erano invitati tutti gli abitanti della città . Non invitavano abitanti di altre città , vi sembra normale preparare, addobbare, trovare abbastanza sedie per 1000 pokemon e invitare altri? Già  trovare posto tra quelle sedie e' un miracolo.

Il Team Amicizia stava proprio cercando un miracolo, quel miracolo. I tre correvano come se non ci fosse un futuro, e quando dico i tre, intendo soprattutto Roselia.

-Ragazzi, presto! Dobbiamo trovare posto!

-Aspettaci, non siamo veloci come te!- disse stanco Mudkip

-Ma vi rendete conto di che importanza ha il Grancenone per me?

-NO!- gridarono all'unisono i suoi compagni

-Insomma, dove posso mangiare così bene?

Mudkip e Ralts caddero a terra. Roselia dovette fermarsi e trascinarli per portarli con se stessa. Non avrebbe rinunciato per nulla al mondo a quel fantastico buffet. Dopo dieci minuti, Roselia arrivò a destinazione, ma i primi dieci posti erano occupati. Ce ne erano altri 990 da controllare. Vedeva dei pokemon di tipo volante planare per cercare i posti.

-Perché cavolo non abbiamo un pokemon Volante in squadra?- pensò

Girandosi, vide un Alakazam che diceva di poter procurare dei posti per il cenone. Roselia, speranzosa, si diresse verso il pokemon e gli chiese un posto

-Lo sapevo che qualcuno me lo chiedeva!- sentenziò soddisfatto -Mi sei simpatica! Ti offro 3 biglietti al posto di uno! Un biglietto costa 10 pokecoins.

-Wow!, che affare! Lo compro! Svegliatevi, voi due!

Alakazam disse alla cliente di dirigersi verso la tovaglia e di mettersi sotto al tavolo. Questa, tutta contenta, prese per mano Ralts e Mudkip e li portò sotto al tavolo. Improvvisamente, però, una luce annebbiò la vista dei tre e capirono di non essere più a Borgo Lago.

Mudkip, Ralts e Roselia si guardavano intorno. Niente di quello che vedevano gli sembrava naturale. Vedevano delle strane case altissime, un display con un pikachu sopra e tantissimi aggeggi a motore strani che si posavano sull'acqua. Molto preoccupati e disorientati, si diressero verso una via, dove videro altre altissime case e alcuni pokèmon. Si tranquillizzarono. Ora avevano qualcuno con cui parlare. Mudkip prese il Magilibro e vide che quello era un Sandile. Con tutta la gentilezza possibile, chiese:

-Scusi, sa dirci dove siamo? E se puo, ci dica anche dove bisogna andare per Borgo Lago

Il Sandile guardò Mudkip stranamente, mosse un pò la testa a sinistra e gracchiò

-San.. Sand... sandiiile!

-Ok...- rabbrividì Mudkip -Il fatto di ripetere il tuo nome è abbastanza inquietante-

-Saandd? Sandile!

Mudkip e la sua squadra, preoccupati, se ne andarono da lì. Scorsero in un palazzo uno strano pokèmon. Era abbastanza alto, era vestito e aveva sul capo una capigliatura come quella di Ralts, ma di colore rosso

-Strano, non ho mai visto quel pokèmon. Magilibro, aiutami!-

Ma il magilibro non fece nessun segno. Mudkip, allora, spinto dalla curiosità , entrò dalla finestra insieme alle altre due senza farsi notare e vide un albero addobbato con lucine, palline, una stella sulla cima e dei regali sotto.

-Questo tipo di pokèmon ha dei gusti davvero strani...- sussurò Ralts -Ora andiamocene, ho paura.

Girandosi, videro però uno Snubbul che gli sbarrava la strada

-Snub, snubb! Snubbul!

-Odiooooooooooooooooooooo!- urlò Roselia -Salvatemi!- E corse dall'altra parte, sbattendo con il pokèmon altissimo che avevano visto prima.

Aveva una faccia stupita, i tre pokèmon una spaventata. Poichè nessuno si decideva a parlare, lo strano pokèmon disse:

-Voi sapete parlare?

-E certo! Non siamo mica muti!- si ribellò Ralts -Tutti i pokèmon parlano! Anche tu!

-Ma io non sono un pokèmon! Però voi sì!- Detto questo, frugò nel suo zaino, estrasse una strana sfera e la lanciò contro Roselia, la quale venne risucchiata. La sfera si muoveva e quell'essere aveva le dita incrociate. Uno... due... tre... puff! Un fascio rosso uscì dalla pallina e Roselia, stordita, tornò da Mudkip

-Uffa- si lamentò l'essere -Mi sono lasciato sfuggire un pokèmon parlante!

-Ehi!- disse autoritaria Ralts -Noi vogliamo sapere chi sei, cosa fai qui e perchè quello Snubbul fa strani versi! Qui non c'è niente di normale!

-Ma qui è tutto normale! Siete voi strani che parlate! Io sono un essere umano, una persona, un uomo. Il mio sogno è di catturare tutti i pokèmon...

-COSA?!- gridarono i componenti del Team Amicizia

Dopo essersi spiegati tutto sui loro mondi, i quattro amici fecero amicizia e il ragazzo, che si chiamava Eric, spiegò un grave problema nel suo mondo: non esisteva più il Natale

-Eh?- fece Roselia

-Un Alakazam è passato da qui, ha lanciato un incantesimo e ora tutti non sanno cos'è il Natale, oggi lavorano. Io non so perchè non sono stato contagiato, ma fatto sta che sono l'unico. Sono andato da un'indovina, lei ha detto che per battere un Alakazam serve l'aiuto di un pokèmon parlante, ma voi... non volete essere catturati, vero?-

-Vero. Ora, se non ti dispiace, ho visto aprirsi un portale. Mi sa che è quello del nostro mondo... ciao- fece Ralts, entrando con i suoi amici.

Era di nuovo a Borgo Lago, ma era successo qualcosa di bruttissimo: la tavola del Grancenone era rovesciata, le sedie spaccate e tutti i pokèmon stavano distruggendo le luminarie. Alcuni erano in fabbrica a lavorare

-Ma co...- si preoccupò Ralts

-Il sortilegio... è arrivato fino a questo mondo!- capì Mudkip -Dobbiamo tornare da Eric e aiutarlo!

Arrivati, Eric li ringraziò e, insieme a loro andò nel covo di Alakazam, la Torre Psichica.

-Ma ragazzi, cioè, pokèmon... come faremo a sconfiggerlo? Ho bisogno dell'aiuto di un pokèmon parlante!

-Aiuto, non cattura!- specificò Mudkip

E si inoltrarono nella torre. Più volte i pokèmon stavano per andare KO, ma si salvarono, grazie anche ai pokèmon di Eric. Alakazam, però, non era lontano. Li aspettava.

-Ciao- sghignazzò -Vi è piaciuto lo scherzetto?-

-Perchè hai distrutto il Natale?-

-Io non ho distrutto il Natale... è solo uno scherzo...

-Ma che scherzo!- disse Mudkip, usando Idrovampata.

All'improvviso tutto si diradò. Il cielo si fece chiaro. Eric piano piano scompariva, il suolo non c'era più: i tre stavano precipitando.

Era finito tutto?

I tre aprirono gli occhi. Erano a Borgo Lago, con centinaia di pokèmon che li guardavano, tra cui uno Zorua. All'inizio non capirono, ma poi compresero che era tutta opera del pokèmon di tipo Buio

-Ma veramente ci avete creduto!- disse Magnemite, che era lì -Addobbare gli alberi con lucine, pokèmon che emettono versi, e poi esseri che si chiamano uomini e controllano i pokèmon! Che fantasia, Zorua!

-Ma io sono stato veramente lì!

-La magia delle feste ti deve aver confuso le idee- dissero i componenti del Team Amicizia

-Ma... io ero un pokèmon di Eric!

-Sembra vero quello che dici!- si complimentò Roselia

-Ma...

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by secsi @Combo 

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Marco2000312

Il Natale è arrivato

Il Natale è arrivato

e la neve, ha portato,

i bambini gioiscono

aprendo un dono.

Il Natale è arrivato

col suo silenzio pacato.

La neve non si scioglie

e l'amore ci raccoglie.

Sono arrivati i parenti

chiacchieroni e contenti,

insieme abbiam pranzato

e i doni abbiam scambiato.

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Un Natale per Darkrai

PrimeapeIII

“Buongiorno Diario.

Perfetto. Un altro Natale. O meglio, un altro Natale rinchiuso in questa maledetta torre. Grazie a quel simpaticone di Arceus, io, Darkrai, signore di sogni e incubi, sono rinchiuso per il 2° Natale consecutivo. E quei maledetti oblò mi obbligano, ovunque io guardi, a vedere i pokèmon che si divertono, e io qui, rinchiuso, senza nessuno che mi rallegra con frasi tipo “Ti voglio bene†o “Auguri di buon Natale!â€. Frasi che, personalmente, trovo smorfiose e sdolcinate, ma che mi farebbero certo star meglio in queste condizioni. Sono allo stremo delle forze: è Natale e tu, Diario, che sei sempre stato con me da ormai 2 anni…beh, è giusto che tu riceva un regalo. E non c’è bisogno che tu ricambi, perché sei stato tutto ciò che mi ha permesso di sopportare questa torre. Ho scritto su ogni tua pagina con cura e letizia, e questa è la penultima pagina. Perciò, userò l’ultima pagina per farti gli auguri di buon Natale.â€

Darkrai passò tutta la Vigilia a disegnare, disegnando vischio, alberi addobbati e doni. Era ormai allo stremo: avrebbe resistito un altro giorno, forse due, in quelle condizioni. Era stato rinchiuso lì solo perché le sue capacità  spaventavano la gente. Ma Darkrai aveva un cuore buono: con le sue ultime forse, fece fare a tutti i pokèmon sogni meravigliosi.

Ma la mattina dopo, la porta fu sfondata da una moltitudine di attacchi.

_Ce l’abbiamo fatta!_ urlò Mewtwo.

_Sono due anni che la porta si è bloccata, Darkrai…_ mormorò Arceus, _Finalmente, il giorno di Natale, siamo riusciti ad aprirla…buon Natale, Darkrai!_

Ora Darkrai ricordava…non l’avevano imprigionato: lottava con Arceus per divertimento vicino alla vecchia Torre del Tempo, ma era stato scaraventato all’interno di essa e aveva sbattuto la testa…e all’interno della torre, c’era solo un libro vuoto e una penna con tanto di calamaio.

Furono fatti molti festeggiamenti, e quello fu un natale indimenticabile per Darkrai…che fu per sempre ricordato per i sogni che aveva “regalato†a tutti i pokèmon in quel giorno di Natale, e che aveva continuato a regalare loro tutti gli anni.

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Il Natale Pokèmon XD

Ash

Tauros belava dolcemente.

Miltank, tenero, si allietava

in un caldo chiamare.

lilipup latrava

quasi parlando alle stelle.

Mi svegliai…Uscii. Vidi orme

celesti sul terreno

fiorito

come un cielo capovolto.

Un soffio tiepido e soave

velava l’alberata del bosco smarrimento

i lunatoni andavano declinando

in un occaso d’oro e di seta

apersi la stalla per vedere se Egli

era là â€¦

C’era…

Un felice Natale a tutti XD !!!!!!!!!

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Guest ThePhilosopher

Vincitore del Premio Assoluto

ThePhilosopher

Torchic e la scoperta del Natale

Ai piedi del Monte Brace, il cielo lasciava cadere poca neve, e i pochi cristalli che sembravano cadere tra le rocce erano più che altro Cryogonal che avevano sbagliato strada cercando la Via Gelata. Lì faceva sempre caldo, e i Pokémon che erano lì ne erano felici, perché le fiamme sulle loro code e sulle loro schiene erano così luminose da sembrare d'oro, e i loro corpi erano sempre caldi. Nessuno tra di loro, almeno tra i nati nelle ultime generazioni, riusciva a distinguere per bene il passare delle stagioni, ed erano molti anni che, non comprendendo quando arrivava l'inverno, non si celebrava neppure il Natale. Quasi tutti non conoscevano neppure il significato della parola "Natale". Ai Torkoal e Slugma non serviva altro che immergersi nella lava che ricopriva la bocca del vulcano, e i Charizard insegnavano ai loro piccoli Charmdender a riscaldare le loro code avvicinandole ai vapori delle rocce. Erano davvero così felici, nel loro piccolo paradiso per Pokémon fuoco. Anche se, ogni tanto, molti sentivano che c'era qualcosa che gli mancava, che forse avevano perso qualcosa, e questa sensazione gli rimaneva per un po' di tempo.

C'era un Pokémon in particolare, che viveva in una grotta naturale vicino alla sommità  del Monte Brace, che sembrava spesso un po' triste. Era il piccolo Torchic, primo figlio del Blaziken più forte del vulcano, uno tra i Pokémon più rispettati di quella comunità . Tutti pensavano che sarebbe diventato anche lui un ottimo lottatore, ma lui a differenza di suo padre non riusciva ad usare neppure un Braciere, ed ogni volta che chiedeva ai gruppi di Chimchar e Cyndaquil che vivevano vicino la sua caverna di giocare con loro, lo prendevano in giro, siccome non aveva fiamme all'esterno del suo corpo, e non riusciva ad emetterne con il fiato, e lo sbeffeggiavano dubitando che fosse davvero un Pokémon di tipo Fuoco.

Però, a parte questi scherzi, non lo trattavano troppo male, anche perché tutti ammiravano Blaziken; Torchic non riusciva comunque a considerare nessuno un vero amico. Nelle terre vicine era intanto inverno, ma nessuno sulla montagna, se non i pochi Darmanitan che erano in grado di prevedere il meteo, si accorgevano della neve che cadeva a distanza dal monte. Per Torchic, come per gli altri, erano giorni qualunque. Un giorno il Pokémon Pulcino, sceso alle pendici, vide che molti Pokémon, che di solito non si avvicinavano al monte, si indaffaravano da quelle parti per raccogliere pietre di diverse dimensioni, che un Weavile tagliava per farvi assumere una forma tonda, e poi uno Smeargle le colorava di blu, verde e rosso. C'erano poi alcuni Delibird, che mettevano queste piccole palline di roccia in grandi sacchi. A Torchic tutto questo sembrava strano, e non capiva che cosa stessero facendo. Tra questi Pokémon vide infine una femmina di Totodile, che raffreddava con il suo Pistolacqua le rocce che si trovavano nelle prime zone calde della montagna, per vedere il vapore che si sollevava verso il cielo. Quello spettacolo le piaceva molto. Mentre faceva questo, mise un piede in fallo e scivolò, e Torchic si gettò dietro di lei e le attutì la caduta, per evitare che si facesse male. "Grazie", disse Totodile, "ho avuto davvero paura". Si girò poi verso di lui e, guardandolo bene, fece qualche passo indietro. Non aveva mai visto alcun Pokémon di tipo Fuoco, e ne era un po' spaventata. Torchic fece allora: "No, aspetta, non te ne andare". Soffiò e dal becco uscì un Muro di Fumo, e Totodile guardava con stupore il modo in cui il fumo, come il vapore, si disperdeva nell'aria. "Non sei un Pokémon cattivo", disse infine. "Anzi, sei molto simpatico". Torchic arrossì, e curioso chiese cosa stessero facendo gli altri Pokémon. "Stanno preparando tutto per il Natale", disse la piccola Totodile.

"Natale?" chiese stupito Torchic. "Che cos'è? E' una parola con un suono così bello".

"Come? Non sai cos'è? Il Natale è..", iniziò a dire Totodile, ma la fiammata improvvisa di una Vampata squarciò l'aria. Era Blaziken, che arrabbiatissimo era apparso dietro le loro spalle.

"Cosa vuol dire tutto questo? Maledetti Pokémon di campagna, cosa siete venuti a fare qui? Sapete benissimo che questo è il nostro territorio, e che non potreste neppure avvicinarvi da queste parti. Andatevene prima di subito!", urlò.

Si girò poi verso suo figlio e disse: "E tu, Torchic, ti ritrovo addirittura a giocare con questi Pokémon comuni e indegni! Non parlare mai più con loro, né tantomeno con me, e va' ad allenarti piuttosto!".

Il piccolo Pokémon guardava spaventato suo padre, che non aveva mai visto così arrabbiato. In lacrime nel vedere la sua unica amica, insieme a quella folla di Pokémon, andar via, corse spaventato nella sua caverna. Le lacrime evaporarono subito, per il calore della montagna. “Chissà  cos’era quel Natale per cui quei Pokémon sembravano così felici, e che preparavano tutti insieme... e perché non poteva fare quello che facevano loro, perché non poteva avere amici al di fuori di quella terra riservata solo ai Pokémon Fuoco...â€, si chiedeva continuamente Torchic, rattristato. Decise infine di andare dall’unico, su quella montagna, che forse poteva saperlo. Era sicuramente il primo Pokémon ad averla abitata. Si incamminò sulla vetta della montagna, dentro la bocca del vulcano, da cui vide infine uscire il corpo lucido di un Heatran.

“Ciao saggio Heatranâ€, gli disse. “Senti, tu sai per caso che cosa sia il... Natale?â€.

Il grande Pokémon guardò il cielo, poi rispose. “Natale... è una parola che non si usa più qui da molto tempo. Tutti, o quasi, ne hanno dimenticato il significato. Eppure è una parola così bella, immagino tu l’abbia sentita dai Pokémon della città â€. Torchic annuì. “Il Natale è forse la festa più importante di tutto l’anno per i Pokèmon, ma non è solo una festa. Il Natale è pace, è armonia, è amore tra tutti, umani e Pokémon. E’ un giorno in cui si mangia, si fa festa, i Pokémon si scambiano regali fatti con il cuore. Per noi non ha lo stesso significato che ha per gli umani, ma un giorno un Pokémon partecipò a questa festa insieme al suo allenatore, e gli piacque così tanto che, pur non sapendo bene il perché si facesse, iniziò a diffondersi rapidamente nel Mondo Pokémonâ€. Torchic era affascinato. “I Pokémon che si sono stabiliti qui poco dopo di meâ€, continuò Heatran, “ hanno cominciato a disinteressarsi al Natale, a loro bastava fare bagni di lava e lotte roventi, e hanno smesso di insegnare ai loro figli quest’usanza. Ma hanno perso qualcosa. I Pokémon che abitano qui non sanno che cosa voglia dire fratellanza, amore o bontà , pensano a sé stessi, e per questo sono ostili agli altri. Ma tu, puoi dirigere la tua vita come meglio crediâ€.

Torchic ringraziò quanto più poteva il saggio Pokémon, e tornò alla sua grotta. Gli avrebbe fatto davvero molto piacere partecipare a quella festa, e alla fine decise di chiederlo a suo padre. Blaziken, ovviamente, rifiutò: “Non ho idea di cosa tu stia parlando, ma non provare neppure a stare insieme a quei deboli Pokémonâ€. Torchic era molto triste, ma alla fine decise di provare ad andare. Voleva incontrare quei Pokémon, festeggiare quella misteriosa festa di Natale, ed anche rivedere quella piccola Totodile. Alla fine, decise di andare. Scese giù dal monte, e si incamminò nelle terre che circondavano il vulcano, seguendo le luci delle decorazioni della città . Ad un certo punto vide, per la prima volta, la neve, che vicino al vulcano non poteva formarsi, e anche se iniziava a sentire freddo, vedeva che quanto più si avvicinava, le luci diventavano sempre più intense, e continuava a camminare. Alla fine arrivò alla piazza, e vide un albero altissimo. Era davvero bello, verdissimo e decorato con palline e festoni. Poi si girò e vide Totodile, che si preparava a cenare insieme a tutti gli altri Pokémon. Anche lei lo vide, gli andò incontro e lo abbracciò. “Alla fine sei venuto! Che bello!â€, esclamò. “Allora alla fine hai saputo cos’è il Natale?â€.

“Sìâ€, disse Torchic, “e mi piacerebbe tanto festeggiarlo insieme a voiâ€. Gli altri Pokémon si avvicinarono a lui sorpresi, perché per molti era la prima volta che vedevano un Pokémon Fuoco. Alcuni erano un po’ spaventati, ma capirono che non era cattivo. Gli chiesero chi fosse, perché fosse sceso fin lì dal Monte Brace, e Torchic era così contento, aveva trovato qualcuno che gli voleva bene, davvero. Era così contento che cominciò a riscaldarsi sempre più, finché la prima fiamma uscì dal suo becco, e senza che lui se ne accorgesse cadde sull’albero, che quasi prese fuoco. Appena lo vide, scappò via piangendo, pensando:â€No, aveva ragione mio padre, i Pokémon Fuoco non devono stare con gli altri, devono stare solo con loro stessi, farò solo male alla gente, devo tornare al vulcano ad allenarmi...â€, e intanto nella città  un Buizel e due Wartortle avevano fermato l’incendio, e un Bellsprout con la sua Sintesi stava facendo ricrescere l’albero dove si era bruciato. Totodile stava inseguendo Torchic nella neve, e arrivatogli vicino gli gridò: â€No, fermati, dove vai? Non è successo nulla, tutti vogliamo solo che resti con noi, per favore!â€. Torchic si fermò, ma disse che non poteva sopportare la sensazione di essere venuto lì per poi rovinargli il Natale. "Ho capito perché noi Pokémon di tipo Fuoco non festeggiamo il Natale, perché ce ne siamo dimenticati, perché questa festa non è fatta per noi, noi distruggiamo qualsiasi armonia, qualsiasi pace, roviniamo ogni cosa", sussurrava tra le lacrime. “No, non è così†disse Totodile, “il Natale non si può rovinare, il Natale è nei cuori dei Pokémon, è nello stare insieme, ed è dedicato ad ogni Pokémon al mondo. Per me non c’è nessun Natale se non ci sei tu. Non c’è nessuno che non ti abbia perdonato per quello che è successo, perché è Nataleâ€. Torchic era felice di sentirglielo dire, ma scosse la testa. “No, non posso rimanere, non ne ho il diritto. E poi, so che a Natale ci si scambia i regali, e io non ne ho portati per nessuno di voiâ€.

“Non fa niente. Intanto vieniâ€. Torchic la seguì in città , e i Pokémon, nonostante l’incidente, furono felici di rivederlo, e lo abbracciarono. Gli voleva bene, e loro volevano bene a lui. Poi vide i regali sotto l’albero. “Vedi? Mi avete accettato e non ho portato un regalo neppure a teâ€. “A questo si può rimediareâ€, disse Totodile, “vedi quella pianta che sporge dall’albero di Natale? Si chiama vischio. E la tradizione natalizia del vischio riguarda proprio l’unico regalo che vorrei per questo Nataleâ€. E Torchic conobbe un altro aspetto della magia del Natale.

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Un Natale senza Inverno , writed by -Reborn.in.the.Light-

Le luci dell'albero coronavano le sue chiome e i raggi del primo mattino filtravano dalle finestre socchiuse.

Ai piedi di quell'albero c'era Shall, capelli marrone legno di quercia, occhi color ocra e un fisico agile e robusto.

un ragazzo spesso immerso nei suoi pensieri, determinato e sempre assolutamente serio.

Era inginocchiato, come per inchinarsi a qualche re o regina e nella mano sinistra aveva appena raccolto un piccolo oggetto simile ad un ingranaggio circolare.

Dopo aver raccolto l'oggetto, Shall alzò il viso e guardò il padre, con gratitudine, ed esclamò in tono composto « Grazie per questo, ne avevo assolutamente bisogno! »

Il padre, un uomo bassotto e in carne con uno sguardo amorevole, strizzò un occhio e lasciò andare nel suo garage suo figlio, sapendo già  cosa aveva in mente.

Shall si diresse difatti nel garage, ed arrivato di fronte ad un banco da lavoro, illuminato dalla luce di una lampadina consumata dal tempo, posizionò il pezzo che aveva portato con se, proprio al centro di uno strano marchingegno, facendolo combaciare perfettamente con il resto della struttura.

Quell'oggetto aveva una forma simile ad una Cleptatrice, famoso marchingegno della regione di Auron, anzi erano proprio identiche, se non per alcuni particolari.

La "Cleptatrice" del ragazzo era di metallo bianco e purissimo, privo di impurità  come ruggine o altro e aveva vari ingranaggi incastrati tra loro che costellavano il braccio meccanico.

Nella zona del polso, vi era invece un disco metallico, come fosse un bracciale, dai bordi esterni partivano piccoli impulsi elettrici che finivano poi nella circonferenza interna del disco, attaccata al polso.

Impugnò l'oggetto, che Shall aveva chiamato "Poké-Pulsar" e fece un respiro di sollievo.

Arrivato in cucina, con le sue pokéball, disse ai genitori, che stavano parlando fra loro : « hey, io vado... nemmeno un granulo di neve fuori, eh?», la madre sapendo di cosa parlava, gli rispose amareggiata « No, ancora niente... dove vai di preciso? »

Lui si irrigidì e rispose, volgendo lo sguardo ai piedi « Foresta Gelone, avete presente dov'è? poco fuori città , in periferia, verso la zona montuosa »

Il padre rispose « cosa cerchi lì? »

« Cercherò di procurarmi una scheggia del cristallo del Soffio d'Inverno. Così se lo monterò sulla "Poké-Pulsar" darà  un'impulso in più ad ogni tipo di pokémon che lancerò, sopratutto ai tipi ghiaccio. »

I Genitori risposero assieme « Va bene, ma non appena quel poco sole che c'è inizia a calare, torna subito, non voglio dover chiamare nessuna squadra di recupero per venirti a cercare in mezzo ai monti, chiaro? »

Shall non rispose, con sguardo serio uscì di casa e mirò al cielo grigio e scuro.

Era un tipico cielo autunnale, le nuvole non permettevano al sole di fare capolino, e quei pochi raggi coraggiosi che riuscivano a filtrare, non bastavano per illuminare quella giornata di Natale.

Il freddo era decisamente assente, non pareva proprio che fosse una giornata di Natale! tantomeno una giornata di dicembre, o di inverno, sembrava invece una giornata di mezza stagione, temperature ancora non troppo tipiche dell'inverno, e anzichè neve, solo pozzanghere e fango per le strade. L'Inverno pareva proprio non essere ancora passato...

Proprio su questo cambiamento climatico lui voleva indagare, per questo aveva deciso di recarsi alla Foresta Gelone, fuori città .

Era una foresta di medie dimensioni, costellata di pini e conifere, da un lato costeggiava la periferia della città , e dall'altro lato, le montagne lì intorno, che assieme formavano una catena montuosa, denominata dalla gente del posto "Monti della Schiena di Onix" per via della sua analoga forma.

Tra la catena montuosa e la foresta c'era un lago a forma allungata e rotonda, al cui centro si trovava un isolotto non troppo grande.

Shall dopo quel piccolo momento di riflessione, partì dunque in direzione della foresta, cercando di sbrigarsi.

I suoi passi erano lenti ma calibrati, e arrivò all'entrata della Foresta Gelone in un'ora precisa.

Si addentrò e già  la selva lo inghiottì.

Da fuori sembrava un posto pieno zeppo di vegetazione, difficile da districarsi e invece da dentro gli parve una foresta molto spaziosa e non fece fatica ad attraversarla.

Sentì qualche fruscio, e da un paio di cespugli si eressero di fronte a lui due reclute del Team Plasma.

Appena li riconobbe, capì che quel cambiamento climatico aveva a che fare con loro.

Gli intimò di andarsene, gridando « Se non sparite la vista in pochi secondi, non mi farò problemi a scagliarvi contro Cryogonal!»

Loro avevano un'aria spavalda e anzichè andarsene, gli schierarono contro un Darmanitan e un Volcarona.

Sarcasticamente Shall rispose « Ah Ah, wow, vi hanno fatto il regalo di natale, dandovi pokemon troppo forti per meritarveli?!»

Senza un minimo di paura, attivò il congegno che aveva applicato al braccio destro : Ogni ingranaggio iniziava a funzionare, e girando azionava a catena gli altri, finchè il marchingegno iniziò a produrre delle "pulsazioni" di luce azzurra.

Prese agilmente la pokéball di Cryogonal dalla tasca con la mano sinistra, e la posizionò nel palmo della mano destra.

La Poké-Pulsar iniziò a mostrare le sue potenzialità  : la pokéball stava roteando sempre più rapidamente, e si stava contornando di una luce azzurra che emetteva ad intervalli regolari pulsazioni azzurrine identiche a quelle che produceva il congegno.

Dopo qualche secondo di carica, Shall lanciò con tutta la forza che aveva in corpo la sfera, talmente era l'energia sprigionata, da aver spostato tutto il suo corpo.

Uscì Cryogonal, e la pokéball come era stata programmata, tornò indietro dall'allenatore.

Cryogonal sembrava agli occhi degli scagnozzi del team plasma, estremamente vitale e di una ferocia mai vista prima.

Si scagliò senza alcun ordine di Shall verso di loro, lanciando consecutivamente la mossa Alitogelido, di una potenza tale da scatenare una tempesta, resndendo esausti entrambi i pokémon delle reclute, che si spaventarono, ma non ebbero il tempo di darsela a gambe, Cryogonal li aveva già  preceduti, e congelando loro i piedi gli impedì di fuggire, e con due colpi li fece cadere a terra.

Shall li raggiunse lentamente, ed era pronto a rispondere alle domande che gli avrebbero sicuramente chiesto: « C..Che capacità  possiede Q..quel pokémon?!»

con un sogghigno rispose « Oh.. nessuna. l'ho semplicemente caricato con l'energia di questo strumento, che ho chiamato poké-pulsar», alzò il braccio, cosìcchè potessero ammirarlo.

« è un semplice braccio meccanico, ho preso spunto dalla famosa Cleptatrice di Auron per costruirlo. Permette di caricare le pokéball che lancio e di conseguenza il pokémon in esse contenuto. il risultato è una carica di un'energia difficilmente reperibile in natura, che assicura al pokémon maggiori capacità  fisiche, e netta superiorità  dei suoi attacchi.»

prese un respiro, e continuò sempre sogghignando : «Ma ora ditemi voi qualcosa... Che ci fatevate qui? ah, ma questo lo so già ... Siete venuti con i vostri comandanti, per profanare il tempio del Soffio D'Inverno, vero? ma a quale scopo?»

Cryogonal si mosse avanti, come per minaccia, nel caso non avessero risposto.

Funzionò, e cantarono come uccellini in primavera: «Uh, si!...siamo venuti con il grande Ghecis! vuole accaparrarsi il cristallo del tempio, per poter risvegliare Kyurem, che al suo controllo sconvolgerà  il clima con un improvviso ed estremo freddo, la popolazione indebolita dalla carenza di cibo per via del gran freddo non riuscirà  a contrastarlo, e dopo aver preso sia Zekrom che Reshiram, l'intera Unima gli apparterrà !!»

Il sorriso dipinto sulla faccia di Shall scivolò via, e innervosito rispose «Questo è ancora tutto da vedere.»

fece cenno con la mano destra a Cryogonal, e proseguirono lasciando lì i due tizi.

Mentre camminava per arrivare alla sponda del lago riflettè su tutto ciò che stava avvenendo e che stava per avvenire : «Ecco perchè quest'anno non è freddo, e non cade un fiocco di neve.. Gechis ha bloccato il naturale ciclo delle stagioni... Kyurem attraverso il cristallo del Soffio D'Inverno, avrebbe dovuto risvegliarsi e assieme ai pokémon di tipo ghiaccio provenienti da ogni parte del mondo, dare iniziò all'Inverno, per rendere il Natale splendido, come sempre era stato. senza la guida di Kyurem i pokémon di tipo ghiaccio fanno fatica a stendere il manto dell'Inverno...»

Mentre pensava, tanti pokémon di diverse specie stavano andando nella sua stella direzione. Alcuni saltellavano, altri corsero e altri ancora volavano o levitavano, sembravano richiamati da qualcosa...

Arrivato sulla sponda, capì che per raggiungere l'isolotto avrebbe dovuto congelare la superficie del lago. Impartì a Cryogonal l'ordine di un Geloraggio sull'acqua, e lui immediatamente eseguì. Erano estremamente affiatati l'un l'altro, la fedeltà  reciproca e la loro amicizia li rendeva in sincronia perpetua tra loro.

Cryogonal si chinò sulla superficie, e generò un raggio azzurro dai riflessi bianchi, che congelava l'aria attorno e di conseguenza anche la superficie.

Una crosta di ghiaccio iniziò a formarsi, Shall si fidava del suo pokémon e camminò senza provare a vedere se fosse instabile il sentiero, si fidava di Cryogonal.

Infatti, proseguì tranquillamente, e notò un Lapras che trasportava dalle rive all'isolotto pokémon di tipo ghiaccio di ogni genere, altri invece nuotavano, altri appunto levitavano a pel d'acqua, tutti per raggiungere l'isolotto, con una strana foga e frettolosità .

Lui iniziò a innervosirsi, si era ripromesso che entro la mezzanotte di quel giorno di Natale sarebbe caduto almeno un fiocco di neve dal cielo.

Arrivato all'isolotto, corse fino al centro, che distava un po di metri dalla riva.

Vide davanti ad una struttura di marmo grigio con una forma simile ad una piccola torre alta quanto una persona, costellata dal muschio, un uomo, sicuramente Gechis, aveva tra le mani il cristallo del Soffio D'Inverno, e stava per colpirlo con la mossa Gelodenti di Hydreigon affianco a lui, per riattivarlo.

Shall corse verso di lui, prese due pokéball dalla tasca sinistra, le caricò sul palmo della mano destra, sulla quale vi era la sua Poké-Pulsar e le lanciò, prima una e poi l'altra.

Il bagliore della pokéball cambiò in un viola scuro, e fuoriuscirono un Chandelure e un Drifblim, che si schierarono assieme a Cryogonal.

Gechis si voltò dopo essersi accorto della loro presenza, ma intanto, i tre pokémon di Shall si erano già  avventati contro il suo Hydreigon: Drifblim e Chandelure lanciarono due Funestovento, che si intrecciarono fra di loro, rendendo la mossa ancora più devastante, Hydreigon che fu colpito, si sbilanciò e non centrò il cristallo con Gelodenti.

Cryogonal aveva già  lanciato una Gelolancia contro Gechis, ma i suoi Palpitoad e Bisharp intervennero improvvisamente per coprirlo.

La Gelolancia si frantumò in scheggie di ghiaccio, mentre Chandelure stava avanzando per recuperare il Cristallo, e Drifblim gli copriva le spalle utilizzando FuocoFatuo su Hydreigon, scottandolo irrimediabilmente. Chandelure strinse tra le sue spire nere il cristallo e indietreggiò fino a Shall, cedendogli l'oggetto.

Lui pareva non essere in difficoltà , sapeva già  come risolvere la lotta:

Con la mano libera fece un cenno e i suoi tre compagni capirono all'istante.

Le fiamme di Chandelure divamparono, Cryogonal si era avvolto in una brina fredda attorno a lui e Drifblim si era gonfiato.

Partirono tutti e tre all'assalto : Hydreigon era quasi esausto dopo quel Funestovento combinato e le scottature di Fuocofatuo, mentre avanzava, Chandelure gli scagliò contro Lanciafiamme, facendolo barcollare e schiantarsi esausto al suolo.

Cryogonal al centro dei due, Lanciò Geloraggio, colpendo Palpitoad.

La rana azzurra tentava di resistere, coprendosi con le braccia, ma non riuscì nell'intento e cadde al suolo, ancora con qualche forza rimasta.

Cryogonal continuò a lanciare una serie di Geloraggi fino a congelarlo al suolo, svenuto.

Rimase Bisharp, Chandelure gli scagliò contro una Palla ombra intrecciando le sue braccia nere per generarla, ma il pokémon lama la fendette in due parti uguali, rendendola inefficace.

Stessa sorte per la Raffica di Drifblim, talmente potenziata dalla carica del Poké-Pulsar da assomigliare ad una vera e propria tempesta.

Bisharp, imprigionato nella Raffica, la fendette con poco sforzo fino a farla acquietare, con Ferrartigli, che fecero risplendere le sue mani a forma di lame di un riflesso metallico.

Si avventò contro Drifblim, mettendolo in difficoltà  colpendolo con un colpo secco di Breccia, che cadde a terra, cercando di recuperare le forze.

Bisharp cambiò obbiettivo: Cryogonal. Fece uno scatto per avvicinarsi e colpirlo di nuovo con Ferrartigli, ma Cryogonal più rapido lo contrastò con Bora.

La mossa di tipo ghiaccio, era estremamente rafforzata dal congegno di Shall, che generò una vera e propria tempesta di ghiaccio che costrinse i pokémon nei dintorni che stavano assistendo allo scontro, a cercare riparo gli uni dietro agli altri o immergendosi sott'acqua.

Bisharp indebolito, tentò il tutto e per tutto, ma Cryogonal lo schivò agilmente e lasciò concludere a Chandelure, pronto con una Fuocobomba alle spalle di Cryogonal, che colpì in pieno Bisharp, scagliandolo a terra, avvolto da lingue di fuoco vivido, che difficilmente si spensero.

Gechis era in preda al panico, Cryogonal gli congelò le gambe prima che potesse fare qualsiasi cosa e Shall assieme a loro si avvicinò a lui.

Gli mostrò il cristallo e lo ripose nel tempio. L'oggetto che risplendeva di una luce azzurrina, era già  troppo rovinato e scheggiato e Shall avrebbe dovuto rinunciare a chiedere a Kyurem di donargliene una scheggia, ma qualche secondo dopo, sentì una voce : era Kyurem, che comunicava con lui telepaticamente : «Umano.. hai preferito lasciare il cristallo così com'era, piuttosto che rovinarlo ulteriormente per i tuoi scopi, per consentire al resto delle persone, di vivere il Natale con la neve come era sempre stato, una volta che mi sarei risvegliato per farla cadere dal cielo su tutta Unima. Apprezzo il tuo gesto umile, e ti concederò comunque una scheggia del cristallo, ...fanne buon uso!»

Finito il sussurro, La pietra si avvicinò a Shall, e un frammento si staccò da solo dal Cristallo, finendo nelle mani di Shall che lo strinse, guardò il cielo in segno di riconoscenza a Kyurem e se lo mise in tasca.

Poi, si accorse dei pokémon selvatici di tipo ghiaccio lì attorno, e della sagoma di Kyurem che stava apparendo dal cielo oramai quasi stellato, era oramai passato il tramonto.

Kyurem ruggì, i pokémon come se avessero ricevuto un messaggio all'improvviso, si sparpagliarono da ogni parte, lanciando mosse di tipo ghiaccio ovunque!

Geloraggi congelavano il lago, Alitogelido inbiancavano i rami e mentre i pokémon si sparpagliavano, la figura del drago Kyurem svettava sopra di loro, portando con sé una gran bufera che fece iniziare a nevicare.

Shall estrasse una pozione dal suo marsupio e la spruzzò su drifblim, facendogli recuperare le forze.

Salì sopra il pokémon mongolfiera e volò verso casa, fiero del suo bel gesto, portando con se Gechis, legato dalle braccia nere di Chandelure, con un'aria seccata e furiosa per aver fallito.

Portò Gechis alla caserma della città , e si recò di seguito a casa.

Scese davanti alla porta e bussò, i suoi genitori gli aprirono ma prima di entrare guardò il cielo, sapendo di aver mantenuto la sua promessa:

non uno, ma milioni di fiocchi di neve erano caduti quella sera del 25 dicembre, Natale.

Dopo dieci minuti uscì, con sua sorella e tutti i suoi parenti ed i loro pokémon, felici di divertirsi con la neve che aveva già  coperto tutto e per una volta, Shall era felice e spensierato.

L'Inverno era sceso prima della fine del Natale, sulla regione di Unima.

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Syontai

Un regalo inaspettato

“Un ombra…sempre più grande…sta inghiottendo tutto…NOOOOOOO!!!â€

Nino si svegliò con la fronte sudata e guardò la sua stanza: era addobbata per le feste e una palla a forma di Delibird penzolava dal soffitto. Era Natale. Nino rimosse subito l’incubo e si precipitò nel salone dove trovò i genitori e un meraviglioso albero ad attenderlo; sotto l’albero una piccola scatola ben impacchettata. “Buon Natale†disse Nino allegramente. I genitori risposero agli auguri tutti contenti e gli porsero il pacchetto dicendogli che quello era il suo regalo. Il ragazzo lo scartò di fretta in preda a una forte emozione e trovò proprio quello che aveva sempre desiderato: una piccola sferetta rossa e bianca, una pokeball. Era felicissimo e sarebbe stato ancora più felice nel sapere quale fantastico Pokemon vi era al suo interno. Dopo aver ringraziato i genitori lanciò la pokeball e ne uscì un rarissimo e potentissimo Darkrai. Darkrai, il famoso Pokemon leggendario, padrone delle tenebre e dei sogni. Nino non riuscì quasi a parlare e si voltò sorpreso verso il divano per ringraziare nuovamente e con più forza la mamma e il papà , ma non li vide più; pensò che forse avevano avuto da fare e se ne erano andati, ma era troppo felice e stordito per andare a cercarli e cominciò a giocare con il suo nuovo amico. Darkrai sembrava felice di giocare e cominciò a correre per farsi prendere. Nino si era stufato di giocare, lo chiamò e gli chiese di andare a fare la loro prima lotta. Darkrai rimase in silenzio e i suoi occhi scintillarono di un rosso innaturale, diabolico; Nino ebbe un brivido ma lo chiamò per andare nel bosco vicino casa in cerca di qualche Pokemon selvatico da sfidare. Scese le scale e si addentrò nel boschetto insieme a Darkrai e vide uno Starly; “Ecco un Pokemon da sfidare: Darkrai vai con nottesferza!†ma Darkrai non si mosse. All’improvviso alzò una mano e puntò il dito contro Starly; il Pokemon uccello inizialmente rimase immobile poi iniziò a contrarsi per il dolore e urlò; quindi divenne di pietra, una pietra fredda e scura e cadde con un tonfo sordo che rimbombò nel silenzio della radura. Nino rimase impietrito per il terrore, non riusciva a muoversi, non riusciva a parlare, non riusciva a fare niente. Darkrai si avvicinò e allungò nuovamente la mano, stavolta però verso il suo padrone. Qualcosa si intravedeva nel palmo erano delle piccole statuine, per la precisione erano due statuine: erano i suoi genitori. A questo punto il ragazzo cominciò a urlare, a piangere, a chiedere aiuto. Darkrai iniziò ad avvicinarsi con fare maligno ma allo stesso tempo tranquillo. Nino voleva scappare ma sentiva come se le sue gambe si stessero sciogliendo; tutto intorno a lui si stava davvero sciogliendo e si trasformava in un liquido scuro che lo immergeva. Di colpo si ritrovò completamente immerso nel buio e due occhi infuocati apparvero avvicinandosi sempre più…Splash! Uno spruzzo d’acqua svegliò Nino nuovamente,e si ritrovò davanti un piccolo Mudkip che lo guardava allegramente. Entrarono i genitori allarmati che dissero “ A quanto pare questo Mudkip non riesce a restare a lungo dentro la pokeball, comunque è lui il tuo regalo di Nataleâ€; Nino fu contentissimo di questa sorpresa e abbracciò il suo nuovo Pokemon. “Non ci sono altri regali, vero?!†I genitori un po’ sorpresi risposero di no. Il ragazzo sorrise rincuorato: era meglio esserne sicuri.

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Montagne innevate,

Pianure di soffice

Manto bianco che, di uno

Splendore induce la

Gente dal dolce cuore

A riunirsi insieme,

In famiglia in festa.

Da qui vedo gioia e

Felicità  dei bimbi,

Che scartano regali

Inconsapevoli di

Quello che succede a

Poca distanza da la

Loro comoda casa.

Al freddo e al gelo,

Osservo attendendo

La buia notte immensa

Da cui dipende la mia

Vita, ormai stanca di

Vivere all’aperto

E in solitudine.

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Vincitore del Premio Originalità 

Zebstrika94

Strano Natale a Parigi

“Anche quest’anno il Natale si avvicina nella grande e affollata Parigi. Parigi in questo periodo dell’anno e magnifica, le luci sono ovunque, si respira un’aria piena di gioia e amore. Il posto che più rispecchia questa atmosfera e la Tour Eiffel.â€

“Uffa papà  questa storia sembra già  noiosa.†Disse un bambino.

“Già , vogliamo combattimenti, mostri, non noiosissime storie d’amore!†Aggiunse un bambino identico all’altro. Dovevano essere gemelli. Avevano entrambi dei bellissimi occhi grigi ereditati dal padre, dei capelli castano chiaro. Avevano dodici anni.

Il padre, bell’uomo abbastanza alto ma non troppo, i capelli castano scuro e gli occhi grigi, rassegnato decise di accontentarli: “Va bene bambini, renderò questa storia un po’ più emozionante.â€

“Allora, dove eravamo rimasti? Ah, ora ricordo! Come stavo dicendo era il periodo di Natale e due ragazzi, un ragazzo e una ragazza, si incontreranno presto senza sapere però cosa il destino ha in serbo per loro.

Ecco, possiamo trovarli davanti all’aeroporto, sono appena arrivati. Provengono entrambi dall’Italia, ma da due posti lontani fra loro. Il ragazzo viene da Venezia, si chiama Claudio ma gli amici lo chiamano Zeb a causa di alcune cicatrici sulla gamba destra che ricordano il manto delle zebre, ha 17 hanni, i capelli castano scuro e gli occhi grigi. La ragazza invece viene da Napoli, ha 13 anni, gli occhi celesti e i capelli castano chiaro. Il suo è un bel nome ma non ve lo dirò fino al momento opportuno.

Stanno entrambi guardando l’orologio, devono essere in ritardo. Vedono che c’è un taxi fermo a pochi passi, peccato che sia uno. Corrono per prenderlo arrivando però da direzioni diverse.

A pochi dal taxi si vedono e allora cominciano a correre più veloce quando, all’improvviso, una scossa di terremoto fa tremare tutta Parigi. Loro intenti nella corsa perdono l’equilibrio per via del terremoto e finiscono uno sopra l’altro. Guardandosi capiscono che è subito odio.

Lasciamoli là  a litigare e andiamo a vedere cosa è successo. Sarà  stato veramente un terremoto?

Vi rispondo subito: no. Il colpo è stato provocato da una decina di aerei che cadevano al suolo contemporaneamente. Niente dirottamenti, niente bombe o manomissioni di alcun genere. Semplicemente dieci aerei si sono scaraventati al suolo.

Ora che sappiamo cosa è successo torniamo dai nostri due protagonisti.

Sono ancora che litigano! Incredibile, con tutto quello che è successo litigano. Bah! Be’ una volta smesso di litigare hanno deciso di rientrare in aeroporto per vedere cosa era successo.

Non fanno però tempo ad entrare che il colletto della giacca suona ad entrambi. Sì bambini, ho detto suona. Ma quando un colletto suona?! Semplice, quando i nostri due protagonisti sono in realtà  delle spie.

La loro agenzia di cui non rivelerò il nome, altrimenti potrebbero uccidermi, li aveva contattati per far luce sul mistero degli aerei.

I nostri giovani protagonisti si ritrovano quindi costretti a collaborare.

Decidono di iniziare raccogliendo delle prove all’interno degli aerei caduti, o almeno di quello che ne era rimasto.

Purtroppo dopo aver ispezionato a lungo ogni aereo non hanno trovato niente.

Decidono allora di interrogare i passeggeri, e qui scoppia un’altra discussione.

Zeb dice: “Possibile che tu te la prenda per ogni cosa?! Non ti ho detto niente di male, ho solo proposto che tu facessi le domande alle donne e io agli uomini. Mi spieghi dov’è il problema?â€

Lisica, questo il nome in codice della ragazza, rispose: “Certo, sei un maschilista! Ecco il problema. Mi hai detto di parlare alle donne perché pensi che non sia in grado di interrogare degli uomini?!â€

Zeb, capito il problema prova a spiegarle il motivo della sua scelta: “Ho deciso, o meglio proposto, così perché delle donne potrebbero trovarsi a disagio a rispondere alle domande di un ragazzo mentre con te Lisica potrebbero arrivare ad avere un rapporto di complicità  e quindi aprirsi di più.â€

Spiegata la situazione Lisica si disse d’accordo.

Risolto il problema iniziarono ad interrogare i superstiti. Veramente pochi. Forse una cinquantina in tutto.

Alla fine riuscirono a scoprire che c’era stata un’interferenza, questo grazie ad una ragazzina che aveva usato il telefonino anche se non avrebbe dovuto. Questa interferenza poterono dedurre fosse derivata da un grande campo magnetico. Le scatole nere però non segnavano nulla di tutto ciò.

I giorni passavano e Natale era ormai prossimo.

Alla mezzanotte tra il 23 e il 24 un programma si inserì in ogni riproduttore di immagini, dalla televisione al cellulare. In diretta planetaria fu fatto un annuncio: “Mi presento io sono il dottor Zlo – era un uomo basso, pelato e con gli occhiali. Sembrava uno scienziato pazzo, il solito cattivo – Vi informo che l’incidente dell’altro giorno è stato colpa mia. Era solo una prova. Quando arriverà  Natale io distruggerò il mondo e niente e nessuno me lo potrà  impedire. Ah, ah, ah! Avete ventiquattro ore di vita godetevele.â€

Il segnale sparì…

Il mondo era nel panico, ma i nostri due agenti segreti erano già  al lavoro. Conoscendo il modo in cui avrebbe agito, dovevano trovare il posto da cui avrebbe disperso l’elettromagnetismo. Ci pensarono tutto il giorno, ma avevano solo una cosa su cui basarsi: era a Parigi.

Ad un certo punto Lisica espresse un pensiero ad alta voce: “Dovrebbe avere qualcosa di simile ad un’antenna o ad un ripetitore gigante. – si fermò un attimo, un sorriso di comprensione apparve sul suo volto – Deve essere di metallo.â€

A quell’affermazione Zeb la guardò. All’unisono dissero: “La Tour Eiffel!â€

Senza perdere altro tempo i due andarono alla Tour Eiffel ma non trovarono niente.

Scesero con l’ascensore fino a terra, delusi. All’improvviso Zeb capì che il segnale sarebbe dovuto partire da sotto il ripetitore. Lo disse a Lisica e trovarono un pulsante nascosto. Lo schiacciarono e si ritrovarono in quello che sembrava un laboratorio.

Purtroppo una voce parlò: “Benvenuti agenti segreti. – era il dottor Zlo – Complimenti per avermi trovato, come premio vi ucciderò per primi.â€

I nostri eroi tirarono fuori le pistole, pronti allo scontro. Un’enorme calamita gliele strappò di mano.

Apparve il dottor Zlo. Tutto fu tremendamente veloce, Zlo sparò puntando a Lisica, Zeb si tuffò per proteggerla e ci riuscì. Venne colpito alla spalla destra, perdeva molto sangue. Lisica si abbassò a vedere come stava, stava morendo. Come presa da un’irrefrenabile desiderio, lo baciò.

Lui in quel momento le disse: “Ti amo.â€

Subito dopo svenne.

Lisica in preda alla rabbia prese una sua scarpa, puntò il tacco verso il dottor Zlo e premette un pulsante. Una freccia di legno si piantò sull’occhio destro del malvagio.

Alla fine Zeb si salvò.â€

“Ora a nanna bambini, altrimenti Babbo Natale non passa.â€

“Buona notte papà .†Disserò insieme.

Sua moglie poco dopo entrò in salotto.

Si rivolse a lui e disse: “Non gli hai detto come finisce.â€

“E come finisce?â€

“Con noi che ci baciamo sulla Tour Eiffel allo scoccare della mezzanotte.â€

Sorrisero, l’orologio suonò. Era Natale.

Lui la guardò e disse: “Come adesso?â€

Si baciarono davanti sotto l’albero, che ricordava un po’ la Tour Eiffel.

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Vorrei ringraziare i giudici per il premio originalità .

Mi scuso inoltre per gli errori, ma non ho nemmeno avuto il tempo di rileggerla.

Infatti appena finito di scriverla, l'ho postata.

Grazie ancora. :angry:

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Come si dice, si fa quel che si può :)

Ovviamente, ho partecipato non per vincere, ma per passione :)

Comunque, il mio obbiettivo l'ho raggiunto: andare fuori dagli schemi toccando il cuore del lettore ^^

Anyway, mi si è bloccata la mascella ^^

XD

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Guest ThePhilosopher

Ringrazio anch'io, con ritardo ma è perché a capodanno ero fuori casa e ho appena letto i risultati, comunque davvero grazie a tutti i giudici. anche a me erano piaciuti molti tra i racconti degli altri partecipanti, alcuni in maniera particolare, e mi fa piacere che ci sia stata una partecipazione abbastanza numerosa al contest. Grazie ancora

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