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[Lucas] PokémonUltimateTour ~ Speciali


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Salve a tutti, lettori di UltimateTour.

Immagino siate abbastanza sorpresi di questa discussione e magari vi starete anche chiedendo cosa possa nascondersi dietro al nome "Speciali" che compare all'interno del topic.

Ebbene, a partire dal 20 Novembre 2013, data del primo compleanno della Fiction, arrivano anche i capitoli speciali di PUT, scritti per commemorare una determinata giornata.
Gli speciali parlano della storia prima della partenza per l'avventura a Kanto e ricostruisce tutta l'infanzia di Lucas e dei suoi amici.

Spero che l'idea sia di vostro gradimento e che possa riscuotere almeno la metà  di quanto ne abbia la Fiction in se. Per me sarebbe già  un grande traguardo, ve lo giuro. 

A presto, allora.

Vi aspetto in questa discussione!

Il vostro Lucas.

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Tanti auguri PokémonUltimateTour!

Primo compleanno della FanFiction!

20 Novembre 2012 - 20 Novembre 2013

 

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Ebbene si, è già  passato un anno.

Sul forum è presente solamente da Febbraio, ma come molti di voi sapranno il progetto nasce un anno fa su Facebook.
La pagina è stata creata il 19/11/12, ma il primo Capitolo viene effettivamente caricato il 20.
Per festeggiare ho deciso di scrivere questo speciale, collocato diversi anni prima dell'avventura di Lucas e Heat. Basti pensare che il ragazzo ha solamente 6 anni.

Che aspetti allora? Leggi subito il primo dei capitoli speciali di PUT e non dimenticare di fare gli auguri alla Fiction nella sezione commenti del forum! :D

 

 

Capitolo S1: “Tra Leggenda e Realtà â€

 

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Biancavilla, 13 anni prima che Lucas e Shon sostenessero l’esame per diventare allenatori di Pokémon.
Era una giornata di primavera.
Ricordo bene quel giorno. Io e i miei assistenti avevamo appena finito di catalogare tutti i dati relativi ai Pokémon che allora vivevano all’interno della regione di Kanto grazie all’aiuto che i diversi allenatori ci avevano dato raccogliendo quante più informazioni possibili con l’ausilio dei loro Pokédex.
Avevamo raggiunto l’incredibile cifra di 150. Se ci penso oggi mi viene da ridere, ma per quegli anni era un numero estremamente elevato.
Il caso, inoltre, volle che quella data rimanesse impressa a fuoco nella mia mente. Avevo ricevuto delle mail, nelle quali diversi allenatori ci comunicavano di aver avvistato un nuovo e rarissimo Pokémon, che nessuno era ancora riuscito a catalogare all’interno del Pokédex. Chiamai subito mio nipote Blue, per chiedegli di partire per Bosco Smeraldo: luogo in cui si erano effettuati gli ultimi avvistamenti della creatura. All’epoca, il ragazzo era partito per il suo viaggio da allenatore solo da qualche settimana.
Aveva 11 anni, ma era molto maturo per la sua età  e molti lo vedevano come favorito nella vittoria finale della Lega Pokémon di Kanto. Scelse un Charmander, senza pensarci su due volte. Disse che era da sempre il suo starter preferito, nonostante il Fuoco non fosse il suo tipo prediletto.
Blue riuscì a trovare quella misteriosa creatura all’interno del fitto Bosco e la sfidò con l’ausilio del suo compagno. La lotta fu molto veloce, in quanto rendendosi conto dell’incredibile potenza dell’avversario, il ragazzo ritirò Charmander dalla lotta. Durante lo scontro fece la sua comparsa un altro giovane di Biancavilla, che indossava una felpa e un cappellino rosso. Spiò Blue da un cespuglio e quando vide che il ragazzo si era ormai ritirato sfidò il raro Pokémon con il suo Poliwhirl, perdendo miseramente.
Mio nipote lo liquidò freddamente, com’era suo solito fare, ma rimase colpito a tal punto dalla determinazione e dalla voglia di dimostrare qualcosa di quel ragazzo che mi telefonò subito per avvertirmi che in giro vi era qualcuno con simili caratteristiche.

Passò un mese circa, prima che ricevessi altre informazioni. Gli ultimi avvistamenti, ora, dicevano Fucsiapoli. Blue partì immediatamente, con nel cuore la voglia di dimostrare al nemico che si era ormai potenziato durante queste settimane. Utilizzò il suo Pidgeot per volare fino alla piccola cittadina, poi si fermò al Centro Medico per riposare un po’ e raccogliere informazioni.
«Ecco fatto, ora la tua squadra è in perfetta forma.» -sorrise l’infermiera Joey, consegnando al ragazzo le sue Poké Ball.
«Grazie mille.» -rispose Blue «Ma, mi dica.. Non è che per caso ha sentito informazioni riguardanti un Pokémon raro avvistato qui a Fucsiapoli?»
Joey era visibilmente imbarazzata. «Ti manda Oak, non è vero?» -chiese con fretta.
Blue annuì: «Sono suo nipote.»
«Oh, un discendente della famiglia Oak. Quale onore.» -disse una voce proveniente dal piano superiore dell’ospedale «Lascia che mi presenti: sono Bill Wiring. Sicuramente hai sentito parlare di me e del mio Sistema di Memoria Pokémon.»
Il ragazzo si inchinò davanti al giovane uomo. «Quale onore, signor Wiring. Certo che la conosco, grazie a lei posso aver accesso ai Box in ogni Centro Pokémon. La sua invenzione ha rivoluzionato la vita di ogni allenatore. Piacere, sono Blue Oak.»
«Grazie, grazie, troppo buono.» -arrossì Bill «Ascolta ragazzo, seguimi: abbiamo diverse cose di cui parlare.»
I due uscirono dall’ospedale.
«Blue, la vedi quella?» -disse indicando un’abitazione ad ovest del Centro Medico «E’ casa mia. Seguimi.»
Mio nipote accettò volentieri l’invito dell’uomo. Appena entrato all’interno della casa, non riuscì a non essere meravigliato. C’erano un sacco di computer super tecnologici che facevano un rumore assordante. Quasi gli sembrava che i suoi timpani stessero per esplodere.  Bill lo invitò ad entrare in una porticina sulla quale vi era incisa la parola “Studioâ€. Al suo interno vi era una scrivania piuttosto ordinata, con un computer fisso sopra di essa. Sembrava anche abbastanza vecchiotto. Ai piedi del tavolo vi era un cucciolo di Growlithe, con due bambini che lo accarezzavano e gli facevano le feste.
«Permettermi di presentarti mio figlio Lucas e il suo amico Shon.» -disse Bill indicando i due bimbi «Coraggio, presentatevi a Blue. Sapete? E’ un allenatore di Pokémon.»
I due bambini balzarono in piedi tutto d’un tratto. Uno dei due si avvicinò al ragazzo e con un filo di voce gli chiese: «Potresti mostrarci i tuoi Pokémon, per favore?»
Blue era imbarazzato. In fondo si trovava a casa di una persona di cui aveva solo sentito parlare e ancora non sapeva il perché. Aveva una missione da compiere e temeva che così facendo avrebbe solamente perso del tempo. «Non ora.» -rispose seccato.
«Lucas, il nostro ospite ha ragione.» -rispose Bill «E’ qui per un motivo ben preciso, non rubiamogli altri preziosi attimi. Dopo, se ne avrà  voglia, ci sarà  tutto il tempo del mondo.»
Il signor Wiring accese il computer e gli collegò un proiettore che puntava contro il muro.
«Due giorni fa, Fucsiapoli ebbe un cambiamento totale ed improvviso.» -spiegò l’uomo, proiettando le immagini di una città  sconvolta completamente «Io era a Miramare, a Celestopoli, dove sono solito svolgere le mie ricerche, ma non appena mia moglie mi telefonò capii che qualcosa di molto serio stava per abbattersi sulla città . Vedi? Sembra quasi che lo spazio sia stato rivoltato. Gli alberi, le rocce, i cartelli… Tutto quanto. Tutto ha preso le sembianze di una serie di numeri e macerie. Era il caos più totale e nemmeno la polizia riuscì a fare nulla. Per fortuna, Blaine di Isola Cannella si precipitò qui in gran segreto per svolgere delle indagini, riuscendo a capire che il cambiamento improvviso era causa di un varco che si era aperto all’interno della Zona Safari della città . Proprio da quel varco è uscita la creatura che sei venuto a cercare: il leggendario Mew!â€
Blue non aveva mai sentito parlare di un Pokémon con quel nome, ma sapeva che esisteva. In fondo solo pochi giorno prima l’aveva sfidato e aveva potuto assaggiarne l’incredibile potenza.
«Il problema» -continuò Bill «è che il Team Rocket è comparso in città  per catturarlo. Quel perfido di Giovanni lo vuole assolutamente unire alla sua collezione  di Pokémon rari. Non pensavo che Oak mandasse suo nipote per questa missione, ma ora che sei qui sei chiamato automaticamente in causa.»
Il ragazzo non pensava di finire in mezzo a qualcosa di così grosso. Purtroppo anche io ignoravo cosa si nascondesse dietro Mew, perché se lo avessi saputo non avrei mai immischiato mio nipote in qualcosa di così pericoloso.
D’un tratto Blaine entrò all’interno dello studio. «Presto, correte. Mew è qui.»
Bill, Blue, Lucas e Shon corsero fuori dalla stanza. Il signor Wiring afferrò i due bambini e gli disse che era troppo pericoloso per loro e che avrebbero fatto meglio ad aspettare in casa. A malincuore, dovettero adeguarsi e osservare dalla finestra tutto ciò che succedeva all’esterno.

Appena usciti dalla porta, Fucsiapoli iniziò rapidamente a mutare le sue sembianze, assumendo le stesse caratteristiche delle foto mostrate da Bill.
«La Città  dei Numeri è tornata.» -dichiarò Blaine «Prepariamoci allo scontro con i Rocket.»
All’improvviso Mew comparve davanti a loro. Era esattamente come Blue lo ricordava ed emanava una luce fortissima e quasi accecante. «Lo riconosco, è lui.» -confermò il ragazzo.
Prima che riuscissero a svolgere qualsiasi azione, però, sul leggendario venne calata una gabbia, che lo imprigionò. Il piccolo provò a fuggire, ma tutte le volte che si scontrava contro una sbarra veniva fulminato da una potente scarica elettrica.
«Cosa succede? Sono già  qui?» -chiese Bill guarandosi insistentemente attorno.
«Si, è opera loro, riconosco lo stile, purtroppo.» -rispose Blaine «Non riesco a vederli nemmeno io, però. Saranno nascosti da qualche parte.»
Il capopalestra fece appena in tempo a terminare la frase, che un’altra gabbia scese dal cielo imprigionando lui e Bill. Fortunatamente, Blue era riuscito a non farsi catturare grazie ad un’acrobazia degna di un funambolo: una capriola che garantì libertà  al giovane.
“Sono salvo.†–pensò il ragazzo “Durante la capriola, però, ho perso due Poké Ball. Devo avvicinarmi con cautela e recuperarle, non sono troppo distanti da qui.â€
«Ehi tu, fermo dove sei. Un altro passo e giuro che il mio Arbok inietterà  del veleno nel tuo corpo grazie ai suo denti aguzzi.» -disse una Recluta, accarezzando il suo enorme e potente serpente.
Blue era sotto tiro. Se si fosse spostato in direzione delle sue sfere, Arbok l’avrebbe morso e sarebbe stato probabilmente letale. Riuscì a mantenere il sangue freddo. Nella sua mano stringeva una Poké Ball precedentemente estratta dalla cintura. Era Pidgeot, uno dei suoi più fidi alleati. Sarebbe bastato lanciarlo ed iniziare la lotta contro il Rocket.
«Cosa pensi di fare, bamboccio? Butta subito a terra quella sfera. Il mio Muk ha voglia di iniettare in te una potente Tossina. Tu non vuoi che accada, vero?» -disse un’altra Recluta in compagnia del Pokémon Melma, comparsa improvvisamente alle spalle di Blue. Il ragazzo obbedì e lasciò cadere a terra l’ultima risorsa che gli era rimasta.
«Bravo, vedo che inizi a ragionare. Ma ora sei in trappola!» -affermò l’allenatore di Arbok, lasciando cadere una terza trappola su Blue. «Sono tutti bloccati, finalmente. Prendiamo Mew e filiamocela da qui.»
Il ragazzo raccolse da terra la sfera del suo alleato, ma decise di non lanciarla per non arrecare gravi danni elettrici all’amico.
«E’ tutto perduto.» -disse sconsolato Blaine «Mew è caduto nelle mani del Team Rocket. Giovanni l’ha fatta franca.»
Bill sorrise. «Non ancora amico, non ancora.» Il capopalestra proprio non capiva a casa si riferisse l’uomo.
Blue invece aveva visto la scena e nutriva ancora una speranza di salvezza.

«Ehi, voi, brutti.» -urlarono in coro due voci all’indirizzo delle Reclute «Lasciate stare quel Pokémon.»
«Hai sentito qualcosa?» -chiese una Recluta all’altra. «Pensavo fossi stato tu, io non ho aperto bocca.»
«Siamo qui, scimmione» -disse Shon tirando il vestito ad un Rocket. Il delinquente abbassò lo sguardo e notò il bambino, che stringeva in mano una Poké Ball. «E tu chi sei, piccola peste?»
Il giovane si spaventò e si mise a correre verso Lucas, che stringeva a sua volta una sfera.
«Io sono il figlio di Bill, sono qui per liberare il mio papà . Lui è il mio amico Shon e ha deciso di aiutarmi nell’impresa.»
Blue sorrise. «Bravi ragazzi! Ora lanciate le sfere, così che possa ordinare ai miei Pokémon come sconfiggere questi pagliacci.
I due bambini lanciarono le sfere, dalle quali uscirono un Charmeleon e un Golduck.
«Perfetto, proprio i due che volevo. Andate! Lanciafiamme e Idropulsar contro Muk e Arbok!»
L’attacco sprigionò una potenza inaudita, vuoi per lo scarso livello degli avversari, vuoi per i pesantissimi allenamenti a cui i Pokémon di Blue erano stati sottoposti. Fatto sta che i due Pokémon di tipo Veleno andarono K.O. con un solo attacco.
«Accidenti. Giovanni ci farà  a pezzi dopo questo fallimento.» -esclamò uno dei due Rocket.
«Senti, io ho la soluzione.» -rispose l’altro «Basta non far più ritorno al quartier generale. Liberiamo questi sciocchi e andiamocene.»

Dopo che Bill, Blue e Blaine riacquisirono la libertà , Lucas e Shon furono trattati come due eroi.
«Scusate se sono stato duro con voi e mi sono rifiutato di mostrarmi i miei Pokémon.» - disse Blue «Probabilmente senza di voi Mew sarebbe… Ehi, un momento! Dov’è finito Mew?!»
Il paesaggio intorno a loro, intanto, era tornato normale senza che nessuno vi prestasse troppa attenzione.
Blaine mise la mano sulla spalla del ragazzo. «Non possiamo catturare Mew. Non ancora. Le leggende si sono rivelate fondate, sei riuscito a dimostrare la sua esistenza e raccogliere informazioni proprio come ti aveva chiesto Oak. Ritieniti soddisfatto, giovanotto.»
Blue abbassò lo sguardo e osservò i suoi due Pokémon.
«Gli abbiamo dimostrato di essere migliorati, eh?» -bisbigliò richiamandoli nelle loro Poké Ball.
«Indubbiamente.» -rispose Bill «Credo che d’ora in avanti Mew sia a conoscenza delle tue doti da allenatore. Ha visto grandi potenzialità  in te.»
Il ragazzo si abbassò e mise le mani sulle teste di Lucas e Shon. «Io le ho viste in voi, invece. Diventerete ottimi allenatori.» Subito dopo si rialzò in piedi, fece uscire Pidgeot dalla sfera e tornò a Biancavilla volando su di esso, senza salutare o aggiungere altro. Il suo unico pensiero era quello di doversi allenare ancora più duramente per non rischiare di essere sconfitto, come stava per accadere pochi minuti prima.
Blue era fatto così. Aveva quell’aria da superiore e quella faccia tosta che a molti può dare fastidio, ma in realtà  era molto umile. Sapeva di dover migliorare ancora tanto in vista della Lega, soprattutto se voleva catturare seriamente Mew o sconfiggere il ragazzo che aveva incontrato un mese prima a Bosco Smeraldo.

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Ben ritrovati assidui frequentatori dei topic e delle Wiki di UltimateTour.


Oggi sono qui per mettervi la pulce nell'orecchio e mettervi in guardia. Domani per me è un giorno speciale per quanto riguarda la mia storia su Pokémon Millennium, e quale modo migliore di festeggiarlo se non un capitolo con uno speciale della Fiction?


 


Vi ricordo che:




 


Gli speciali parlano della storia prima della partenza per l'avventura a Kanto e ricostruisce tutta l'infanzia di Lucas e dei suoi amici.




E che quindi anche il nuovo capitolo seguirà  la falsa riga del primo.


Entro le 14:00 del 14/02/14 (sembra quasi una presa per il C*lo lol) il capitolo sarà  online e leggibile proprio in questo topic.


Cosa aspettate, allora? Iniziate a contare ore, minuti e secondi che vi separano dal capitolo (Per facilitarvi il tutto cliccate qui).


"Piccola" anticipazione: nel capitolo di domani scopriremo finalmente come Lucas ha ottenuto Heat. Mica roba da poco, insomma.


So che state già  pensando a tutte le ipotesi plausibili e anche quelle più impossibili, come "l'ha trovato nelle uova di Pasqua" o "l'ha conquistato dopo aver vinto un edizione di Master Chef Kanto".


Portate pazienza, non manca tanto. ^^


 


Vi ricordo solo di non commentare questa discussione con le vostre idee e opinioni, ma usare quella apposita e ufficiale.


 


A presto, allora.


Vi aspetto in questa discussione!


Il vostro Lucas.


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365 giorni fa...

Primo anniversario della mia registrazione al Forum!

14 Febbraio 2013 - 14 Febbraio 2014

 

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(So benissimo che Nidoqueen non c'entra 'na mazza col capitolo, ma è San Valentino, siate romantici  :love_emote: )

 

 

Dai, questa volta era facile.

Bastava entrare sul mio profilo e leggere la mia data di registrazione per capire il motivo di questo speciale :D

In un anno sono riuscito a farmi un nome abbastanza conosciuto e importante sul forum, che mi ha consentito di diventare moderatore per qualche mese.

Ma soprattutto ho conosciuto persone fantastiche, con cui ho stretto un rapporto d'amicizia veramente saldo.

Vi ringrazio ragazzi, e mi permetto di farmi gli auguri da solo: altri mille di questi giorni, viva Pokémon Millennium.

 

VIVA!

 

Come al solito, vi ricordo la sezione commenti del forum per qualsiasi appunto, positivo o negativo che sia!  :D

 

 

Capitolo S2: “Il cerchio della vitaâ€

 

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Scuola elementare di Fucsiapoli, 12 anni prima che Lucas e Shon sostenessero l’esame per diventare allenatori di Pokémon.
“Buongiorno a tutti, bambini†–disse la maestra entrando nella classe 2B “Quest’oggi ci siamo uniti con una classe per poter assistere ad uno spettacolo che non si vede tutti i giorni: avremo a nostra disposizione un vero e proprio esperto Pokémon che verrà  a parlarci delle ultime scoperte che il suo studio è riuscito a rivelare. Accogliamo con un applauso il Professor Elm di BorboFoglianova, una piccola cittadina di Johtoâ€
Tutti i piccoli studenti erano entusiasti delle parole dell’insegnante.
Lucas, Petah e Loreo, che frequentavano proprio la classe 2B, aspettavano da tempo la visita di un professore Pokémon.
Avevano sentito parlare a lungo di me, e il loro desiderio era di ricevere un giorno un alleato dal sottoscritto.
Elm entrò goffamente nella stanza, con le braccia conserte quasi a dover creare una specie di vassoio nel quale contenere quante più Poké Ball possibili, tutte di colori e rifiniture differenti.
“S-Salve, sono il Profess…AAAAH!†–eseordì l’esperto prima di inciampare in una sedia posta lungo il tragitto che dalla porta andava alla cattedra della maestra.
Tutte le sfere che aveva con se rotolarono a terra come una serie di biglie sulla sabbia.
Le tre classi di bambini scoppiarono a ridere molto divertiti, specialmente quellipiù piccoli.
“Scusate…†–mormorò lo studioso mentre si rialzava e si sistemava gli occhiali sul naso “Ero un po’ teso e con tutte quelle sfere non sono riuscito a vedere la sediaâ€
Una bambina magra e bionda con la frangetta, entrata poco dopo Elm, iniziò a raccogliere le sfere cadute al professore, prima che qualche ragazzino presente a lezione potesse metterne anche solo una da parte.
“Papà , presto, non vorrai mica perdere tutte quante le Balls, vero?†–mormorò dolcemente.
“Certo, certo. Grazie Candace. Ho proprio fatto bene a portarti con me, non è vero?†–sorrise il padre alla figlia, “Allora, dicevamo… Oggi sono qui per parlarvi principalmente di due cose: una riguarda principalmente tutte le nuove tecnologie utilizzate per la costruzione di sfere per la cattura dei Pokémon selvatici, mentre la seconda è sicuramente più affascinante, e riguarda il modo in cui nascono i nostri cari amiciâ€
Un bambino molto più basso rispetto agli altri alzò la mano.
“Sì, dimmi pure figliolo. Cosa ti turba?†–chiese Elm.
“Salve Professore, sono un suo grande fan. Mi chiamo Buga e frequento la prima elementare. Ho letto la sua teoria sulla quale i Pokémon nascono dalle uova che si possono trovare nelle pensioni Pokémonâ€
Elm rimase sorpreso dal fatto che un bambino così piccolo fosse a conoscenza degli ultimi risultati dei suoi studi. “Ragazzo mio, posso chiederti come fai a sapere qualcosa di così rilevante della mia ricerca?â€
“Mi piace informarmi su tutto ciò che accade nel mondo, soprattutto se si tratta di scoperte così affascinanti. Su Internet è possibile trovare tutte le informazioni che vogliamo e aggiornate in tempo realeâ€
Per molti bambini la parola “Internet†era sconosciuta e l’avevano sentita per la prima volta proprio in quel momento.  Il giovane scienziato era contento di aver trovato un bimbo di soli 6 anni che nonostante la sua bassa età  anagrafica dimostrava intelligenza e conoscenze tecnologiche fuori dalla media.
“Bravo piccolo, proprio così. A questo punto mi concederete di saltare la parte riguardanti le magnifiche sfere prodotte da Franz, per arrivare subito al motivo clou della mia visita: le uova Pokémonâ€
Elm fece un cenno a Candace, che uscì dall’aula e vi rientrò dopo pochi secondi con una teca contenente un bellissimo uovo bianco, con alcuni triangoli azzurri e rossi. “Ecco, questo è una delle prime uova Pokémon che ci sono giunte. Paradossalmente non si è ancora schiusa, mentre altri rivenuti successivamente hanno dato alla luce con successo alcuni neonati. Tutt’ora ci è ignoto il motivo per cui questo monello non ne vuole sapere di venir fuori e affrontare il mondo, per questo ce lo portiamo sempre dietro: in modo da monitorare costantemente le sue condizioniâ€
Subito dietro a Candace si nascondeva un piccolissimo cucciolo di Eevee, che si guardava intorno timoroso di tutto il baccano che i bambini stavano facendo.
“Oh, eccolo qui†–disse Elm afferrando Eevee e mostrandolo alla classe “Questo è il primo Pokémon in assoluto che siamo riusciti a far nascere da un uovo. Mia figlia ha deciso di adottarlo come suo Pokémon personaleâ€
Shon balzò in piedi, quasi sconvolto da quanto stava accadendo. “Ma come? Una bambina così piccola è già  in possesso di un Pokémon?â€
La maestra cercò di calmare il bambino, dicendo che in seguito ad una modifica alla legge sugli allenatori avrebbe ora permesso anche ai neonati di possedere un Pokémon con cui crescere e stringere un legame d’affetto, ma che senza il tesserino non si sarebbero potuti usare nella lotta.

La classe ascoltava con interesse tutto ciò che il buffo professore aveva da dire ai ragazzi, descrivendo minuziosamente tutti i dettagli delle sue ricerche. Li informò inoltre che le uova come quelle nella teca erano in realtà  due, probabilmente appartenute alla stessa madre, e che l’altra “copia†era nelle mani di un giovane ragazzo in giro per Johto.
Tutto d’un tratto, la tranquillità  e la pace che regnavano nella classe terminarono.
“Attenzione, attenzione, un branco di Nidoking impazziti si aggira per le strade di Fucsiapoli. I Pokémon sono scappati dalla Zona Safari e non accennano a fermare la loro Ira. Vi invitiamo a restare calmi e a non uscire dalle vostre classi†–ripetette più volte il microfono installato nella scuola elementare di Fucsiapoli.
I bambini erano in preda al panico, ma il più agitato di tutti sembra essere proprio Elm.
“La prego Professore, ci aiuti! Faccia qualcosa e salvi la città !†–lo implorò l’insegnate con quasi le lacrime agli occhi.
“I-Io? Ecco… Ehm… Sì, d’accordo… Proverò a usare i miei Pokémon per lottare contro il branco di Nidoking. Lasciate fare a me†–rispose il giovane uomo mentre si avviava verso l’uscita della scuola con le gambe tremolanti “La prego solo di pensare a mia figlia e accudirla come se fosse una sua studentessaâ€

La situazione all’esterno della città  era tragica. Il Guardiano della Zona Safari stava provando in tutti i modi a risolvere la situazione, ma senza successo. “Mannaggia a loro! Dopo quel branco di Schyter, con il loro maledetto capo, dovevano mettersi anche i Nidoking impazziti?!â€
Elm arrivò nella piazza in cui si trovavano i Pokémon. “Non temete, sono qui per salvarvi. Grazie all’ausilio dei miei fedeli alleati riuscirò a sconfiggervi, brutti scimmioni!â€
I Nidoking si voltarono, dopo che la loro attenzione era stata catturata dallo sbraitare del Professore. Dopo un rapido segno di intesa decisero di partire alla carica per togliere di mezzo quell’intruso che li stava disturbando. Elm era paralizzato dalla paura, ma riuscì a raccogliere il coraggio necessario per portare la mano alla cintura e afferrare un Poké Ball da lanciare nella mischia. L’amara sorpresa fu il fatto di non trovare nemmeno una sfera.
“Oh no, papà , hai lasciato qui nella borsa i tuoi Pokémon, ormai sei spacciato!†–disse Candace mentre si copriva gli occhi con le mani per non assistere alla scena che la classe stava osservando dalla finestra.
Buga picchiettò sulla spalla della bambina e le chiese di seguirla: “Parla sotto voce, la maestra non deve sentirciâ€
I due si dileguarono di soppiatto, fino ad arrivare nell’ultima fila di banchi, dove si trovava un poster di grandi dimensioni raffigurante un Blastoise vestito da pompiere alle prese con un incendio.
Buga sollevò con calma piatta la foto, dietro la quale si nascondeva un buco nel muro.
Shon e Petah erano appostati subito fuori dalla breccia, quasi a fare la guardia.
“Com’è la situazione, ragazzi?†–chiese il basso e arguto bambino alle due sentinelle.
Shon sorrise e indicò la scena dello scontro tra Elm e i Pokémon Veleno: “Osserva bene: Lucas e Loreo sono già  entrati in azioneâ€
“EHIII! BRUTTI COSI VIOLA! NON AVRESTE VOGLIA DI CONFRONTARVI IN UNA GARA DI CORSA CON ME? VENITE A PRENDERMI!†–urlò il piccolo Loreo mentre faceva un sacco di smorfie e linguacce al branco di Pokémon infuriati.
Il Nidoking più grosso del gruppo decise di cambiare obiettivo e dopo un cambio di direzione partirono alla volta del piccolo, che iniziò a correre più veloce che poteva. Un Nidoking ribelle, però, decise di non dare retta al capo e continuò ad avanzare verso Elm.
“Oh no, papà , scappa!†–urlò la piccola spaventate per l’incolumità  del padre.
Elm era sempre immobile e spaventatissimo. I suoi muscoli non riuscivano ad eseguire le operazioni che il cervello gli mandava con urgenza. Quando ormai la temibile e possente creatura si apprestava ad attaccare con il suo grande trapano, un Growlithe sbucò fuori dal nulla e l’attaccò, rallentando il suo avanzamento.
“Presto, scappi Professore†–disse Lucas con fretta “Dobbiamo levarci di torno al più presto.â€
Elm annuì e si rialzò con fretta. Il Pokémon canino seguì il padroncino e lo studioso, mentre ormai il Nidoking li stava per raggiungere.
“Figliolo, non puoi ordinare al tuo Growlithe di attaccare?â€
“No, Axle è di mio padre risponde solo ai suoi comandi. Inoltre io non sono un allenatore, quindi non posso dare ordini. Lui imita solo le mie azioni, per quello prima ha attaccato e ora sta correndoâ€
“Ho capito, lascia fare a meâ€
Elm estrasse dalla tasca del suo camice una pietra rossa come il fuoco e l’avvicinò al Pokémon.
All’esposizione di quel sasso così caldo, Axle iniziò ad ingrandirsi fino a diventare un Arcanine.
“Presto, saliamo sul tuo cane!†–disse in fretta il Professore.
Il cane era molto più veloce di Nidoking, ora, e riuscì ad entrare all’interno del buco nel muro che si trovava nascosto dietro al poster, seguito a ruota da Candace, Shon, Buga e Petah.
La foto di Blastoise si squarciò e il gruppo rientrò in classe. La bambina corse a riabbracciare il padre.
La maestra si avvicinò ai ragazzi visibilmente scura in volto: “Avete idea del rischio che avete corso? Dovrò parlare con il preside e con i vostri genitori per una pena esemplare! Ma.. Un momento… Dov’è Loreo?â€
Lucas scese da Axle e con la testa china informò l’insegnate che l’amico era ancora fuori, intento a scappare dal branco.
All’improvviso il Nidoking che inseguiva Lucas eElm entrò in classe, passando anche lui dal buco nel muro che si era visibilmente ingrandito dopo l’ingresso di Arcanine.
“Oh no! Questa non ci voleva!†–si disperò Petah “Siamo nei guai, ragazzi…â€
Proprio mentre il Pokémon avanzava furioso verso la classe, però, cadde a terra provocando un sonoro tonfo. “S-Si è addormentato?†–chiese Shon con stupore.Dun tratto una Poké Ball cadde su Nidoking e lo catturò.

Loreo era ormai stanco di correre e stava cercando un posto dove potersi mettere al sicuro. Sfortunatamente durante la corsa, un suo piede toccò l’altro, causando una sua caduta a terra.
I Nidoking si avventarono sul ragazzo che sembrava spacciato e che per la paura chiuse gli occhi.
Passarono pochi secondi, e quando il bambino riaprì gli occhi si trovò tantissime sfere che probabilmente contenevano tutti i suoi inseguitori.
“Sono arrivato in tempo, a quanto pare†–sorrise un allenatore che indossava una giacca e un cappellino rosso, accompagnato da un Pikachu “E ho catturato anche un bel po’ di Pokémon, posso ritenermi soddisfattoâ€
Dopo aver spiaccicato queste poche parole e raccolto il suo bottino, il ragazzo montò la bici che era contenuta nel suo zaino e sparì all’orizzonte.
Loreo rientrò in classe e subì la lavata di capo dell’insegnante insieme agli altri suoi amici che avevano effettuato l’eroica azione di salvataggio di Elm.
“Grazie ragazzino, se non fosse per te mio papà  non sarebbe quiâ€
“Mi chiamo Lucas, e non c’è problema, mi piacciono queste azione adrenalinicheâ€
“Siete stati tutti bravi, ma tu sei stato il più eroico. Voglio regalarti due cose: una è questo braccialetto…â€
La bambina consegnò a Lucas un braccialetto composto da due bracciali incrociati, uno blu e uno azzurro, che il bambino si mise subito al polso sinistro.
“Tienilo sempre con te, ritienilo un portafortuna. L’altro regalo è questo…â€
Candace si avvicinò al piccolo e gli diede un bacio su una guancia. Nel momento esatto in cui la giovane scoccò le labbra, l’uovo nella teca iniziò a schiudersi.
“Presto ragazzi, presto, venite a vedere! Stiamo assistendo alla nascita di un Pokémon!†–urlò Elm in preda all’euforia.
Le due classi si avvicinarono meravigliate e curiose di vedere che cucciolo sarebbe venuto fuori. Incredibilmente solamente la parte superiore dell’uovo si stacco, da cui uscì una testa piena di punte.
“Beh? Che razza di Pokémon è questo?†–chiese Shon, deluso da quanto aveva visto.
“E’ un Togepi†–disse rispose il professore sorridendo, “E’ un Pokémon originario della regione di Johto, con la particolarità  di essere un Folletto, tipo scoperto da pochissimo. E’ quanto di meglio potessimo sperareâ€

La scuola finì e tutti i ragazzini uscirono urlando e correndo da i loro genitori.
Tutti tranne Lucas, Shon, Buga, Petah e Loreo, che furono trattenuti in classe per punizione, mentre i loro famigliari parlavano con la maestra.
Elm si avvicinò ai piccoli che lo avevano aiutato nel momento del bisogno: “Grazie ragazzi. Se non fosse per voi… Non voglio nemmeno pensarci! Per sdebitarmi vi prego di accettare queste uova Pokémon, e crescere il piccolo che c’è all’interno come se fosse un figlio per voiâ€
I genitori dei bambini ritirarono e portarono a casa i figli dopo aver salutato Elm e Candace.
In realtà  non erano arrabbiati, in quanto tutti i giovani erano in buona salute e avevano addirittura compiuto una buona azione. Tutto era tornato come prima e l’armonia e la pace di Fucsiapoli ricoprirono nuovamente la cittadina.  Beh, quasi tutto. Una persona turbata da tutta questa avventura, in fondo in fondo, c’era: Bill, che ora aveva Axle sotto le sembianze che meno lo aggradavano.

 

Chiudo con una piccola precisazione sui capitoli di Johto: PUT continua, tant'è vero che i primi 3 capitoli sono già  stati scritti e Beckill ha già  terminato le copertine dei primi due.

Ho preferito attendere fino ad oggi, per pubblicare lo speciale e introdurre qualche personaggio che si rivelerà  chiave nel corso della storia, insieme a qualche elemento che avrà  una parte fondamentale.

Detto questo, vi comunico ciò che molti da tempo continuavano a chiedermi per MP o nel topic dei commenti... 

 

... Lunedì verrà  pubblicato il primo capitolo di Johto, impegnandoci a garantire una distribuzione costante dei successivi!

 

Noi ci proviamo e ci mettiamo del nostro, ma ricordatevi, come ho sempre detto, che il vero cuore pulsante della Fiction siete voi lettori! Grazie a tutti e buona lettura ^^

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365 giorni fa...

 

Beckill diventa la grafica ufficiale della FF!

22 Febbraio 2013 - 22 Febbraio 2014

 

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(Beckill in versione scimmiosa)

 

Eh si, è già  passato un anno da quando la vita di Beck è diventata ufficialmente mia.

E non nel senso che molti di voi continuano a sciorinare, ma proprio letteralmente: lei deve eseguire i miei ordini.

E' la mia schiava.

 

TORNA AL LAVORO, BECK! :you: 

 

(TVB)

 

Capitolo S3: “Cinque uova da salvareâ€

 

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Il ticchettio dell’orologio che scandiva i secondi era snervante, ma Lucas, Petah e Loreo sapevano che quell’attesa che pareva infinita li avrebbe poi premiati con tre mesi di ozio totale.
A Fucsiapoli era appena iniziato Giugno ed era l’ultimo giorno che i tre ragazzi frequentavano la seconda elementare. La giornata era splendida, quasi come se fosse pieno Agosto.
“Bambini, bambini, calma per favore†–disse la maestra disincantando tutti gli alunni assorti nelle loro fantasie “Capisco che la scuola è quasi giunta al termine, ma vi prego di ascoltarmi per gli ultimi minuti che mi sono rimasti a disposizione. Avanti, correggiamo le ultime frasi di analisi grammaticale.â€
Lucas si chiedeva a cosa gli sarebbero servite in futuro quelle dannate frasi. In fondo il suo sogno era quello di vincere la Lega Pokémon e diventare il migliore allenatore di sempre, mica di insegnare italiano a scuola.

“Pssh… Pssh… Ehi, Lucas! Sveglia!†–bisbigliò Petah picchiettando con la penna sul braccio dell’amico.
Lucas scosse la testa, tornando pienamente in se. “Che c’è? Cosa vuoi?†–chiese quasi seccato dall’essere stato distolto dalle sue fantasie.
“Scusa, non volevo farti arrabbiare†–provò a farsi perdonare il bimbo “Volevo solo dirti che ieri sera Buga ha trovato un modo per sapere quanto tempo manca ancora alle nostre uova prima di schiudersi. Dopo la scuola potremmo passare da lui e imparare qualcosa in più sui nostri Pokémon.â€
Lucas sorrise al solo pensiero 
che il suo uovo fosse quasi pronto per la schiusa. Non sapeva bene quale tipo di Pokémon aspettarsi, anche se sapendo che il Professor Elm era originario della regione di Johto aveva l’impressione che al suo interno potesse trovarsi uno dei tre starter di quel paese.

“Io so benissimo cosa si nasconde nel mio†–si intromise Loreo con un irruenza “Al suo interno c’è un Dragonite, me lo ha detto il Professore quando me l’ha consegnato.â€
A Lucas e a Petahsi illuminò lo sguardo. “Un Dragonite?!†–dissero in coro “E come fa a stare in così poco spazio?â€
Loreo si accorse che nella sua piccola bugia c’era qualcosa che non andava. “Uhm..Ehm.. Ecco.. E’ un cucciolo di Dragonite, quindi è molto più piccolo del normale. Crescendo poi diverrà  grande e forte.â€
“Oltre ad essere disattenti dite anche un sacco di sciocchezza.†–disse la maestra sorprendendo i tre studenti nel bel mezzo della conversazione “Quante volte devo dirvi che prima di essere un Dragonite occorre passare per lo stadio di Dratini e Dragonair? Non state mai attenti a quello che dico, eh? Vi aspetta una bella punizion..â€

“DRIIIIIIN†–suonò con tempismo perfetto la campanella.

“..e… quanto pare siete anche molto fortunati. Andate dai, godetevi le vostre meritate vacanze†–concluse sorridendo l’insegnante, quando ormai tutti gli alunni erano scappati fuori dall’aula.
 

“Buga, guarda: Lucas e gli altri ci stanno venendo incontro†–disse Shon strattonando la maglietta dell’amico e indicando gli altri ragazzini.
Il piccolo si voltò e vide i tre corrergli incontro con affanno. “Ditemi ragazzi, come posso aiutarvi?â€
“Anf..Anf.. Shon… Ha detto.. Uova…†–sbiascicò Petah con gli ultimi respiri che gli rimanevano in corpo.
I due ragazzi più piccoli sorrisero davanti ad una scena tanto buffa.
“Ho capito, ho capito. Volete approfittare della macchina che rivela quanto ancora manca prima della schiusa delle uova, non è vero?†–chiese il giovane di ottimo umore.
Petah alzò il pollice come a dirgli che aveva indovinato, mentre Lucas e Loreo annuirono.
“D’accordo allora. Tutti a casa mia, ci vorrà  molto poco.â€
Durante il tragitto i cinque amici ridevano e scherzavano, raccontandosi tante storie, per la maggior parte false, di quanto gli fosse successo in passato.
Lucas e Shon raccontarono di aver addirittura visto un Mew e di averlo salvato dal Team Rocket, ma gli altri tre non vollero credere alle loro parole.
Quando finalmente arrivarono davanti alla dimora di Buga, a Lucas tremarono le gambe.
“Che succede amico, cosa ti prende?†–chiese Petah preoccupato dalla reazione del piccolo.
“Il mio zaino†–rispose “L’ho sentito muoversi di colpo. L’uovo si sta schiudendo!â€
Buga afferrò in fretta lo zaino del giovane e chiese agli altri di seguirlo. Entrò in camera velocemente e dopo aver estratto dalla borsa l’uovo Pokémon lo mise sopra ad una specie di bilancia, attaccandogli qualche ventosa. Sul monitor del pc apparvero una serie di numeri verdi su uno sfondo nero. Buga premeva pulsanti in continuazione, contribuendo l’apparire di altre stringhe sullo schermo. Dopo la pressione del tasto invio, apparve la scritta “Uovo instabile. Impossibile determinare la data di schiusura. Possibile presenza di PKRSâ€.

Lucas era visibilmente preoccupato: “Avanti, non tenermi sulle spine. E’ tutto a posto, vero? Che cos’è il PKRS?â€
Buga abbassò lo sguardo e chiese tutte le altre uova degli amici, per provare a vedere cosa sarebbe apparso sullo schermo. Dopo vari tentativi, la macchina restituiva sempre lo stesso risultato.
“Ragazzi, la situazione è delicata. Dobbiamo metterci subito in viaggio per Biancavilla e parlare con il Professor Oak prima che sia troppo tardi…†–comunicò sconsolato al gruppo.
“Ma ti rendi conto di quello che stai dicendo? Biancavilla e Fucsiapoli distano tantissimi chilometri tra di loro, come possiamo sperare di arrivare in poco tempo? Siamo solo dei bambini, in fondo…†–esclamò preoccupato Shon.
Loreo si alzò immediatamente: “Io ci sto. Farei di tutto per salvare il Pokémon del mio uovoâ€.
Lucas aveva sempre stimato e ammirato Loreo, in quanto lo considerava forte e coraggioso. Sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontarlo in qualche scontro per decidere chi dei due meritava il titolo di allenatore più forte di tutti. Si alzò anche lui, imitando l’amico, e disse: “Parole sante. Vengo con teâ€.
Petah e Shon si guardarono e con un semplice sguardo capirono che avrebbero dovuto accompagnare gli amici se avessero voluto veder nascere un Pokémon dal loro uovo.
“Perfetto, questo è parlare.†–esultò Buga“Ho già  studiato una strada per farci arrivare nel minor tempo possibile al laboratorio: ma occorrerà  viaggiare per mare e arrivare prima a Isola Cannellaâ€.
Il piano del giovane non era male. Avrebbero evitato quel labirinto oscuro che era il Tunnel Roccioso e anche la faticosissima scalata del Monte Luna.Rimaneva però da risolvere il problema della traversata dell’immensa massa d’acqua che separava Fucsiapoli dall’Isola Cannella.
“Non preoccupatevi ragazzi, so che siete preoccupati del come raggiungere l’Isola, ma ho la soluzione†–disse Loreo “Useremo il vecchio ma affidabile Lapras di mio nonnoâ€.

I bambini tornarono nelle loro case per pranzare e preparare i bagagli. Dissero ai genitori che sarebbero andati fuori a giocare al parco dietro la casa del Guardiano della Zona Safari, mentre invece si trovarono di fronte alla casa del Guru Pescatore che dava proprio sul mare.
Loreo, dopo essersi accertato della presenza di tutti i compagni, fece uscire dalla sua Ball il vecchio e esperto Pokémon del nonno, checon un profondo ruggito lì invitò a salire sul suo dorso.
I cinque bambini eseguirono l’ordine del Pokémon Trasporto e gli comunicarono di seguire la rotta che li avrebbe portati all’Isola Cannella.
Il dolce dondolio delle onde del mare unito alla leggere e fresca brezza e alla magnifica giornata di sole, rendevano perfetto il primo pomeriggio che i ragazzi passavano senza dover pensare alla scuola.
Spesso succedeva che qualcuno aprisse la zip del proprio zaino per controllare se le uova avessero subito qualche modifica. In effetti, da quando erano partiti da Fucsiapoli, le macchie presenti da verdi erano diventate di un colore violetto, ma Buga diceva che era normale per il tipo di problema diagnosticato.
Dopo un paio d’ore di navigazione, finalmente Lapras scorse un lembo di terra e attraccò, facendo scendere tutti i suoi passeggeri. Loreo richiamò il Pokémon nella sua Ball e la ripose con cura all’interno di uno speciale scomparto della sua borsa.
Buga osservava la mappa che si era stampato da casa usando il suo computer, e cercò di identificare la loro posizione attuale. Dopo qualche minuto di ricerca riuscì ad ambientarsi grazie alla forma della costa nella quale si erano fermati.
“Da questa parte: seguitemiâ€
Il gruppo di bambini aveva in qualche modo turbato la popolazione di Isola Cannella: non capivano come dei genitori avessero potuto permettere a dei bambini piccolissimi una pericolosa navigazione sul dorso di un Pokémon. I vecchietti, poi, erano quelli che più di tutti vedevano di mal’occhio la loro piccola avventura.

Giunsero nella piazza principale dell’Isola, dov’era collocata la Palestra di tipo Fuoco che veniva gestita dal vulcanico Blaine, che Lucas e Shon avevano conosciuto durante l’avventura a Fucsiapoli.
“Loreo, questo è l’attracco dove far uscire Lapras dalla Sfera. Ci condurrà  a Biancavilla in poco più di un’ora di traversata†–disse Buga all’amico, indicandogli un piccolo trampolino che portava in acqua.
Lucas tremò nuovamente, come gli era capitato poco prima davanti alla dimora dell’amico. Lesto aprì il suo zaino e vide che il suo uovo, oltre ad aver assunto colori violacei, ora era luminoso e molto caldo.
“Non abbiamo più tempo! Guarda il mio uovo, Buga! Cosa sta succedendo?!â€
L’amico scosse la testa come a voler comunicare di non avere soluzioni.
Nel frattempo anche tutte le altre uova iniziarono a brillare e ad emettere calore.
“Cosa facciamo ora? La situazione è tragica!†–chiese Petah, proteggendo l’uovo con alcune fasce.
Shon ebbe un’illuminazione e corse verso la Palestra, sulla quale era affisso un cartello.
Dopo averlo letto si fiondò a sinistra della costruzione ed entrò in un grosso stabilimento che si affacciava sul mare. Gli amici, incuriositi da tale comportamento, si avvicinarono alla porta di quell’imponente edificio e lessero sopra di esso “Villa Pokémonâ€.
Lucas d’un tratto capì cosa fosse balzato nella testa di Shon, chiuse lo zaino contenente il suo uovo e entrò di corsa alla ricerca dell’amico.

 

TO BE CONTINUED... 

/trollface

 

 

Eh si... Questo speciale è spezzato, quindi la conclusione la vedrete nel capitolo S4, che avrà  il medesimo nome.

So che mi odiate, mi detestate, non riuscite a sopportarmi in alcuna maniera. 

Però, c'è un però... 

 

... Lunedì verrà  pubblicato il secondo capitolo di Johto!

 

[COSA?!? TI SEI PERSO IL PRIMO?!?

CORRI A LEGGERLO!!!]

 

Appuntamento, quindi, tra pochi giorni nella sezione di PUT appena creata. 

Magari mettete il "Segui Discussione", così sarete sicuri al 1000x500000 di non perdervi nemmeno un capitolo della Fiction più bella 'du mundu.  :secret:

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730 giorni fa...

 

Un mio amico, un mio grande amico, scompariva contro un albero, cresciuto a fianco di una strada bagnata, buia e scivolosa...

14 Aprile 2012 - 14 Aprile 2014

 

Torniamo da capo, al motivo per cui PUT nasce e che non vuole mai dimenticare.

14 Aprile 2012, una delle giornate più brutte della mia vita.

Non mi va di parlarne qui, è qualcosa di troppo intimo e personale, ma ci tengo a sottolineare che l'intero progetto è stato dedicato solo ed esclusivamente a questa persona.

Ti voglio bene, "Shon".

 

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Capitolo S4: “Leggende senza tempoâ€

 

Buga, Petah e Loreo non volevano assolutamente rimanere indietro, quindi entrarono rapidamente il quel posto buio e maleodorante.

I loro amici stavano correndo con forza, come se sapessero perfettamente chi o cosa si nascondesse in fondo a quella strana struttura.
Passarono poco più di una decina di minuti prima che Shon, ormai senza fiato, si fermò a sedere per recuperare le forze.

Lucas e gli altri lo raggiunsero, con il respiro strozzato dallo sforzo fisico al quale erano stati sottoposti. Petah chiese cosa fosse passato per la mente ai due ragazzi, dato che si erano fiondati in quel corridoio infinito senza proferire parola.

Shon sorridendo, gli rispose che lui e Lucas avevano conosciuto un personaggio importante originario proprio di Isola Cannella. Ovviamente, il giovane si stava riferendo a Blaine. Erano rimasti molto colpiti da lui e Blue, quella volta a Fucsiapoli, e avevano passato molto tempo a documentarsi sui due temerari allenatori tramite libri e dai racconti, per lo più passaparola, che durante l'anno trascorso giungevano alle orecchie dei civili dopo alcune conversazioni con i viaggiatori. Proprio una di quelle voci diceva che il Capopalestra aveva un laboratorio ad Isola Cannella, proprio a fianco della sua Palestra, di nome “Villa Pokémonâ€.

Sperava davvero con il cuore che non fosse solamente una leggenda metropolitana, e che il forte allenatore di tipo Fuoco fosse realmente nascosto all'interno di quel posto. Ma mentre parlava, il ragazzo urtò distrattamente una statua a forma di Pokémon. La granitica riproduzione della creatura, iniziò a muoversi orizzontalmente, mantenendo gli occhi illuminati di un rosso rubino molto acceso, tale da sembrare incandescente. Quando finalmente arrestò la sua corsa, sotto alla posizione in cui si trovava inizialmente comparve una rampa di scale a chiocciola.

I ragazzi scherzarono sul fatto che per una volta la sbadataggine del loro amico era servita a qualcosa di estremamente importante, anche se inizialmente nessuno sembrava avere il coraggio di scendere quei gradini scuri e scivolosi.

Loreo, che voleva dimostrare di essere il più coraggioso del gruppo, iniziò la discesa lungo la rampa, seguito a ruota da tutti gli altri che sembravano tranquillizzati dalla presenza dell'amico.

In realtà  non furono più di una dozzina di gradini in tutto. Quando il primo dei ragazzi mise piede a terra, la stanza nella quale si ritrovarono si accese all'improvviso, come se fosse illuminata da un potente flash.

Vi erano numerose macchine rumorosissime, circondate da vasche piene di liquido e ampolle nelle quali stavano avvenendo diverse reazioni chimiche. Non vi erano più dubbi: quello doveva essere il laboratorio di Blaine.

Buga fu molto colpito dalla tecnologia che gli si presentò dinnanzi. I computer erano strumenti costruiti da poco, e benché ne possedesse uno, quelli dello scienziato sembravano essere molto più potenti del suo.

L'attenzione di Lucas, invece, si concentrò principalmente su una specie di diario trovato su una scrivania, sulla cui copertina erano rappresentati, guarda caso, Mew e quello strano Pokémon che dava forma alla statua.

Il ragazzo lo aprì con curiosità , leggendo le prime pagine del libro, che citavano: “6 Febbraio 2000: Mew ha partirito. Abbiamo deciso di battezzare il piccolo “Mewtwo†“ e ancora: “Prima Settimana: Mewtwo è davvero troppo forte. non riusciamo a contenere i suoi istinti animaliâ€.

L'adrenalina che scorreva nelle vene del ragazzo era davvero troppa. Voleva saperne sempre di più, e cercava di sfogliare il piccolo libro per ricostruire quanto successo successivamente. Purtroppo, però, le pagine del diario erano strappate e le uniche informazioni leggibili erano ormai stampate indelebilmente nella testa del bambino. Chiuse il volume e notò che sotto al disegno di quei rari Pokémon vi era un'ulteriore scritta. “Diario del Dr. Fujiâ€, lesse.

Cercando di non farsi scoprire dagli amici, il ragazzo inserì quel tomo all'interno della sua tracolla, proprio accanto al suo uovo. Nel frattempo, Petah aveva trovato un mazzo di chiavi, che poteva contenere quella della palestra di Blaine.

Dato che non vi era traccia dell'allenatore in quel posto, i ragazzi decisero di uscire per provare a girare una di quelle chiavi nella serratura della Palestra. L'intuizione del piccolo era giusta, e dopo un paio di tentativi il gruppo riuscì ad entrare. Con grande stupore, notarono che si trovavano all'interno di una caverna, e non di un edificio.

Al centro della costruzione si trovava un ragazzo coi capelli rossi, avvolto in un mantello, che stava in piedi dando le spalle all'ingresso. “Blaine, Fuji, siete voi, finalmente?†-esclamò il giovane, voltandosi pian piano.

Con grane sorpresa, notò che non si trattava delle due persone che stava attendendo.

“Siete solamente dei marmocchi. Che ci fate qui? Come avete fatto ad entrare?†-disse in modo burbero.

Shon si avvicinò a testa bassa al ragazzo. “Mi scusi, stavamo cercando Blaine pure noi... Abbiamo bisogno del suo aiuto per le nostre uova Pokémon. Siamo suoi amiciâ€

Il giovane rimase impietrito. Non voleva far capire ai bambini di essere stato colpito da quelle poche e conciliate parole.

Si avvicinò a Shon, si inginocchiò e gli disse: “Posso sapere il tuo nome, se non è di troppo disturbo?â€

Il bambino deglutì sonoramente per la paura. “S-Shon. Shon Cloak, signore.â€

Il ragazzo non conosceva nessuno con un cognome simile, e non riuscì ad assegnare nessuna parentela tra il bimbo e altri personaggi. Chiese lo stesso a tutto il gruppo. “Petah Shortâ€, “Buga Birchâ€, “Loreo Coneâ€, risposero i bambini.

Lasciò Lucas per ultimo. “E tu? Qual'è il tuo nome?†-chiese con gentilezza quel ragazzo. “Lucas. Mi chiamo Lucas Wiringâ€.

Gli occhi del giovane si aprirono, con estrema sorpresa. “W-Wiring? Sei il figlio di Bill e Miley, di Fucsiapoli?â€

Shon sorrise vedendo la reazione del ragazzo: “Esatto, lui è il nipote di Oak e di...â€, ma non riuscì a terminare la frase, poiché Lucas gli mise una mano sulla bocca per impedirgli di parlare.

Quel misterioso allenatore afferrò il braccio di Lucas e lo levò dalla bocca di Shon. “Non preoccuparti. Conosco benissimo le tue relazioni familiari, e so da chi proviene la tua familia. Non preoccuparti, il tuo segreto è al sicuro con me.

Anzi, vi invito a non divulgare ulteriormente la notizia, dato che queste sono questioni molto più grandi di quanto possiate immaginare. Un giorno ne capirete i motivi, ora è troppo prestoâ€

Loreo, dopo qualche secondo di silenzio, decise di prendere la parola: “E lei, signore? Ora che sa tutto di noi, vorremmo sapere la sua identità â€.

“Io? Io sono originario di Kanto. Sono nato vicino a Smeraldopoli, all'interno del suo fitto e oscuro Bosco. Sono uno dei due discendenti ancora in vita del Potere di Bosco Smeraldo, una caratteristica che potrebbe aiutarvi molto in questo momento. Estraete le vostre uova, e intanto raccontatemi come le avete ottenuteâ€

I ragazzi iniziarono a raccontare della visita a scuola di Elm, della confusione creata dal branco di Nidoking fuggiti dalla Zona Safari e di come uno sconosciuto ragazzo vestito di rosso aveva risolto tutta la situazione. Shon, per prendere in giro Lucas, indicò all'allenatore anche il doppio braccialetto che Candace aveva regalato al bambino.

Il giovane era ancora più sorpreso dalle parole dei bambini. Non si aspettava che tutte queste avventure fossero accadute a degli studenti che ancora frequentavano le elementari. Due particolari, inoltre, lo colpirono particolamente.

Durante tutto il racconto, il ragazzo aveva esaminato le uova, chiudendo gli occhi e concentrandosi. Quando raggiunse la massima ispirazione, pregò i bambini di fare il più assoluto silenzio, in quanto la situazione era arrivata alla fase più delicata. Il Potere di Bosco Smeraldo, infatti, stava nel poter curare, potenziare e comunicare con i Pokémon, mettendo in comunicazione il proprio cuore con il loro. Proprio l'ultimo potere era quello utilizzato dal giovane.

Quando il ragazzo aprì gli occhi, le uova riacquistarono il loro colorito naturale e tornarono alla temperatura di sempre.

“Tutto a posto, ragazzi “ -disse “Il PokéRus è innoquo. Anzi, ha addirittura potenziato i vostri Pokémon in maniera eccellente. Inoltre, grazie al mio potere, sono riuscito a farvi anche una bella sorpresa. Ma non vi dico ora in cosa consiste, lo imparerete voiâ€

I bambini erano visibilmente più rincuorati, dopo l'analisi dell'allenatore. Loreo, in particolare, voleva sapere se, colui che ormai era diventato il suo idolo, era riuscito a capire chi fosse presente nel suo uovo. Anzi, disse, ancora una volta, che desiderava ardentemente che dal suo uovo uscisse un Dragonite.

“Un Dragonite, dici? Beh, che esca da un uovo mi sembra improbabile, ma possiamo metterci d'accordo†-sorrise il ragazzo. Chiese ai suoi nuovi e piccoli amici di uscire dalla Palestra. Appena fuori, estrasse una sfera dalla quale uscì proprio il Pokémon Drago che tanto piaceva a Loreo.
“Ragazzi, avete vinto un viaggio di ritorno sul mio fedele amico. Con lui sarete al sicuro, e tornerete a Fucsiapoli in men che non si dica†- decretò il giovane.

I bambini fecero le feste a quell'enorme e possente dragone, e salirono sul suo dorso.

Prima della partenza, però, volle ripetere, ancora una volta, a Lucas di non far sapere mai a nessuno i gradi di parentela che il bambino possedeva. Era strano, perché tutta la sua famiglia gliel'aveva sempre ripetuto, ma non ne capiva il motivo. Gli unici a conoscere quel “segreto†erano proprio i suoi quattro amici e, a quanto pareva, quello strano ragazzo.

Dopo la promessa del piccolo, Dragonite partì velocemente, in direzione della cittadina nella quale i bambini abitavano.

L'allenatore sorrideva, osservando il suo Pokémon volare a tale velocità , e intanto pensava ai racconti di quei bambini, augurandosi che non fossero solamente pieni di fantasia.

Ad un tratto, però, due persone comparvero alle sue spalle. “E' incredibile, Lance. Cosa ti è mai capitato? Eri irriconoscibile con quei bambiniâ€

Il ragazzo questa volta era sicuro: “E voi due dove siete stati fino ad ora? Vi aspettavo molto primaâ€
Una doppia risata fu la risposta alla sua domanda. Uno dei due, quello che aveva preso la parola anche prima, continuò: “Sei indecifrabile. Prima vuoi sterminare il genere umano, poi fraternizzi e aiuti quei bambini come se fossi il loro fratello maggiore. Deciditi una buona volta: chiarisciti le idee! Da che parte stai?â€

Dragonite comparve nuovamente all'orizzonte, e atterrò a fianco del suo allenatore.

“Da che parte sto, dici? E' ovvio, da quella dei Pokémon!†-disse salendo sul drago “Ma finché esistono tali buoni di cuore, sono convinto che l'umanità  possa ancora avere una possibilità  di salvezza. Se il mio piano è destinato a compiersi lo deciderà  solo il fato. Se dovessi fallire, significa che Lucas e i suoi amici devono affrontare la loro avventura, e salvare il destino di queste splendide creature. Siete fortunati, se non fosse stato per loro, oggi avrei lottato per la libertà  di Mewtwoâ€.

Lance chiuse gli occhi, entrando in sintonia con il suo amico, che dopo qualche secondo spiccò il volo, in direzione delle montagne oltre Biancavilla.

 

 

Ecco qui, la conclusione del Capitolo S3, pubblicato ormai una vita fa.

Non ci speravate più, invece la terza sorpresa pasquale di PUT è proprio questa, anticipata di un giorno per ricordare questo triste giorno.

Vi chiedo scusa per il mancato Capitolo "standard", ma spero che questo possa consolarvi, perché nonostante si tratti di uno speciale tocca temi molto importanti per la nostra storia e, chissà , che alcuni particolari descritti oggi non saltino fuori più avanti, nella trama tradizionale.

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