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[Contest di scrittura] Miglior scrittore dell'anno - I vincitori!


Snorlax

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Ciao a tutti :D

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Inutile dirlo, sono emozionato anche io che scrivo. Quindi sbaglierò qualcosa di certo, ma comprendetemi.

Siamo arrivati ad un anno di contest, e siamo qui per eleggere lo scrittore dell'anno.

Prima di passare al podio, che come abbiamo detto si baserà  solo su questi elaborati, mi pare giusto iniziare con due premi speciali che riconoscano la bravura di alcuni utenti che hanno scritto durante l'anno.

Ricordo che i premi sono cumulativi, è possibile che i vincitori siano presenti anche nella classifica di questo contest.

Ebbene, i due premi speciali riguardano il maggior numero di vittorie nel Premio Assoluto e il maggior numero di vittorie nei premi speciali.

Passiamo subito a premiare i due vincitori.

Lo scrittore più originale, vincitore per ben tre volte dei premi speciali è... Blue95! Blue95 vince 8 PokéPoints!

Lo scrittore più costante, vincitore per due volte del Premio Assoluto è... Vulpah! Vulpah vince 10 PokéPoints!

Adesso, passiamo al podio di questo contest! Prima di annunciare i vincitori, riveleremo le valutazioni dei tre giudici in ordine sparso su tutti gli elaborati...

FEN - LA MAGICA NOTTE

Scritta bene, ma non troppo, rispetta il tema e si può percepire quel qualcosa che caratterizza il Natale. 7,5

Sul contenuto non ho niente da dire, manca qualche punteggiatura e congiunzione. 7

Rispetto alle poesie che ha fatto in precedenza, questa è meno intrigante. Ha capito il tema perfettamente, ma quella rima baciata è poco originale. 7

VULPAH - (UN)HAPPY XMAS

Opposto di Fen. Stesso tema, diversi problemi. Come al solito, la più emozionante, trasmette molto, ma manca la forma. Ci sono alcuni enjambement, ma sembrano un po' sconnessi. E' comunque il suo modo di scrivere, l'abbiamo appurato, e lo apprezzo. 7 1/2

La non presenza di schemi è il punto forte di questa poesia, la mescolanza fra le parole in alcuni versi è la ciliegina sulla torta. 8,5

Ben fatto e convincente. 8

ZEBSTRIKA94 - UN REGALO COSTOSO

I temi sono stati rispettati, ma il racconto non da molta suggestione e lo spirito natalizio è poco presente. Tuttavia è scritto bene. 7,5

Un buon racconto che fa salire piano piano l'angoscia. A dir la verità  mi sarei aspettato altro da un horror-natale, ma devo dire che il risultato è comunque buono. 7,5

E' entrato perfettamente nel tema, ma il racconto ha alcune carenze, tipo la mancanza di congiunzioni, che facilitano la lettura. 7

DREAM - IL COLORE DI UNA FOGLIA

Ottimo da diversi punti di vista. Un piccolo difetto è la poca attinenza alla traccia e alcuni punti lasciati in sospeso. E' un bel racconto, senza dubbio. 8

Un brano davvero eccelso, anche se l'ho trovato un po' pesantuccio. 7,5

Rispetta molto i temi, forse un po' meno quello natalizio, ma il testo è molto bello. 8,5

ICYFLAME - L'ALBERO

Rispetto ai suoi precedenti elaborati è un po' carente. 6

E' poco originale... In un altro contest funzionerebbe, ma questo è il contest finale. Capisco comunque il suo problema nel postare il racconto pensando di essere in ritardo, ma purtroppo dobbiamo valutare quello che abbiamo... 6

Carino, poi basta... 6

MARKO99 - LA CRAVATTA MAGICA

E' uno dei migliori, a mio parere, è scritto davvero bene. 9

Storia poco originale sotto certi punti di vista, notevole la quantità  ma pecca di qualità . 6,5

Come racconto funziona, ma ci sono dei difetti considerevoli. In primis, non trasmette molto l'atmosfera natalizia. Leggendo la storia, non ho percepito nulla. E soprattutto, la conclusione è abbozzata lì, messa un po' male. Premio comunque l'impegno. 7

CHRIS23 - ROMPERE IL GHIACCIO A NATALE

E' fatto bene, certo. Rispetta il tema, funziona, ma ci sono poche parti descrittive, non si capisce molto la scena in cui si svolge il racconto, ma almeno conclude bene. 7 1/2

In questo racconto prevalgono notevolmente i discorsi più che descrizioni o altro, forse è questo quello che non mi ha convito tanto. 7

:P), si merita un 7+

Bel racconto, l'ho apprezzato molto. Apparte qualche imprecisione (Treecko non impara fendifoglia

SAMUEL - ALIVE 'TILL CHRISTMAS

Tema ben rispettato, molto originale. Alcuni errori grammaticali e una fine anche qui un po' abbozzata, ma nel complesso bene. 7

Idea del diario sviluppata bene, qualche erroruccio qua e la ma nel complesso bene. 7,5

È partito bene, ma verso la fine è stato molto sbrigativo, rovinando a mio parere il tema. 7,5

BLUE95 - NATALE IN AUSTRALIA

Mi è piaciuto anche questo e vista la difficoltà  della traccia, gli do un 8,5

Considerata la difficoltà  del tema, non posso criticare la mancanza di atmosfera natalizia, ma trovo gli avvenimenti troppo affastellati, mancano le descrizioni: niente paesaggi, niente emozioni... Si, è un bel racconto, ma non comunica niente. 7+

Considerando il tema, anche io avrei optato di narrare il racconto in zone dove il natale vi è in piena estate. Nel complesso bene, meglio di altri. 7,5

POKEMONMASTER98 - UN REGALO DI SPERANZA

Non lo so, mi sembra un po' piatta :/ 6

Come racconto bene, ma non ho visto molto della parola chiave, per capire quale fosse ho dovuto riguardare la lista. Bene dall'aspetto della scrittura.6 1/2

Nulla da dire, molto bene. 7,5

HYPERSAMUROTT - IL NATALE DI N

Ci sono alcuni errori. Rispetta perfettamente il tema, ma perde nella forma. C'è impegno, però, e si vede. 7 1/2

Racconto intrigante (la parte della visita di mesprit, azelf e uxie mi ha un po' ricordato il canto di natale (?) XD ). 8

Carina l'idea dei tre "fantasmi" del Natale. Anche qui qualche imprecisione. 7

SAPHIRA - IL DESIDERIO DI NATALE

Tema molto vasto, l'elaborato è abbastanza buono. Intravisto due o tre errori di sintassi ma nel complesso ottimo. 7,5

Un racconto molto tenero e ben fatto. Non trovo grossi difetti, forse solo che a tratti la scrittura sembri un po' semplice, ma può essere inteso comunque come un modo di scrivere. 8

Bel tema, carina anche l'impostazione, 7,5

LIGHTNING - A GHOST AND LOVE STORY

Quasi perfetto, l'unica pecca è che non si capisce bene il momento del flashback. 9

Non lo so, non mi convince molto, ma è di certo fatto bene. 7,5

Perfetto come testo, come descrizioni e come ambientazioni. Esprime bene i sentimenti del personaggio. 8 1/2

SCARLETSNOW - OVER THE WHEELS AND FAR AWAY

Anche qui un racconto fatto divinamente. Non riesco a trovare niente che non vada. E apprezzo la scelta musicale. 8 1/2

Meraviglioso :S Solo che alcune parti non mi convincono molto :/ 7,5

Bel racconto anche questo, 8 1/2

Passiamo quindi al podio.

Al terzo posto, con una media di 8, abbiamo...

VULPAH!

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(Un)Happy Xmas

Arruffa la sua schiena nuvolosa,

sui tetti un gatto grigio si adagia.

Gemmèa

soave, un pinnacolo di fatiscente

calore.

Avvicini, alle tue labbra,

profumo di cacao, avvolgente come

la dolcezza dell’esalazione, ultimo respiro.

E in un attimo, il tuo animo

si rischiara.

Davanti a te

scende lieve, la neve.

Candore soffice, assassino.

S’innalzano

le strade in festa,

risuonan grida di pargoli.

Pare

udir tumulto di cavalli,

in nuova veste insigniti.

Privati del loro nome, del loro colore,

della loro dignità .

Lungi, dalla loro patria,

da tempo immemore,

non rasentano del suolo natio.

Il gentil sorriso fanciullesco,

d’un pargolo al salir

della loro groppa,

fa dimenticare loro

ogni sofferenza.

Par effimero del Natal il candore,

sulle tue soffici membra,

un gentile usignolo

che mai più ritornerà .

Forse,

il suo significato profondo,

non fece breccia nella tua

ruvida pietra.

Proprio lì,

sulla destra del cor tuo.

Quella leggendaria figura senza tempo,

acclamata in tutte le lingue del mondo,

pareva agli occhi tuoi

un ingente pretesto

per veder esauditi

desii incoscienti, futili.

Oh, incosciente fanciulla!

Che in un mare di bugie annegasti!

Ammaliata con arguzia sagace

dalla moral pagana

che ti inculcarono.

E in un attimo

trafigge la freccia

esile fuscello.

Oggi è il giorno

d’uno che ha dato amore all’umanità .

Non pretese di essere seguito,

ma la folla intorno a lui era molta.

Eppure,

in questi tempi bui, del

Natale c'è solo la

salma, pasto

di famelici imprenditori.

Girotondo di bugie senza

capo né coda né inizio

né fine.

E tu continuerai a nutrirlo,

solo per vedere il sorriso negli

occhi di tuo figlio.

Fulgida bellezza senza tempo,

di questo tuo Natale infelice l’

unica gioia.

Vulpah vince 16 PokéPoints!

E ora, il secondo posto!

Con una media di 8,2...

SCARLETSNOW!

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Over the wheels and far away

«Sciroccopoli? Neanche per idea.»

«Dai ci divertiremo!»

«Ho detto no.»

«Avà à à à à à à à !!»

«Quale parte della parola “no” non ti è chiara? La n o la o?»

«Suvvia Touko, non vorrai restartene rintanata in casa anche la sera della vigilia, quella sì che è depressione allo stato puro.»

Sciroccopoli. 24 Dicembre.

Ti sei lasciata convincere, brava idiota. Belle e Komor sono stati così insistenti che l'unica cosa che ti è rimasta da fare è stata cedere alle loro pressanti richieste. E dire che lo sanno bene che non ci sei più riuscita a tornare, e che è esattamente da un anno che non metti piede in questa benedetta e maledetta città .

Sai benissimo che stare a casa ti fa male, che dovresti uscire di più, che dovresti permettere al freddo invernale di penetrarti nelle ossa e rimanerci. Magari riuscirebbe a risvegliare la tua anima dal letargo in cui sembra essere caduta ormai da mesi. Riusciresti a scoprire che il sangue ti pulsa ancora nelle vene ed è tuttora capace di imporporarti il viso offeso dal freddo. E forse, sottolineo forse, vedere le nuvole di alito caldo fuggire dalle tue labbra potrebbe ricordarti che, in un modo o nell'altro, sei ancora viva.

Sola, ma viva.

Eppure adesso sei uscita fuori di casa e non ti sembra che sia cambiato alcunché. Fa solo così freddo che non riesci quasi a pensare. Pensare fa male. Questa consapevolezza ti colpisce come un macigno e ti rendi conto che, forse, il freddo non è poi così cattivo se t’impedisce di pensare.

«Finalmente.» sospira Komor al tuo fianco, mentre lo osservi interdetta.

«Finalmente, ti sei tolta quell'espressione triste.» risponde alla tua domanda muta arricciando le labbra e sistemandosi gli occhiali. «Magari è presto per un sorriso, ma almeno adesso sembri rilassata.»

Rilassata. Questa parola ti piace. Era da mesi che non la sentivi, da prima di intraprendere il tuo viaggio come allenatrice di Pokémon. Dopo quel giorno è stata tutta una frenesia impazzita, un susseguirsi di eventi illogici. Neanche in quei momenti riuscivi a pensare.

Invece adesso hai finito con il trascurare i tuoi amati Pokémon. Il tuo unico confidente è stato Emboar solo perché era l'unico a sapere com’erano andate veramente le cose fin dall'inizio.

La Pokéball di Zekrom invece è rimasta intatta. Non sei più riuscita a sfiorarla da quel giorno, quasi fosse colpa sua. Come se il suo manto scuro non fosse altro che una proiezione reale di quello che ti porti dentro.

«Quand'ero piccolo... Passavo sempre tutte le giornate nella mia stanza, non mi era permesso uscire. Così, nelle giornate più fredde e tristi, mi arrotolavo sotto le coperte e usavo tutta la mia fantasia per immaginarmi la neve. Quel pensiero, in un qualche modo, mi faceva stare meglio.»

N si era preso una breve pausa dopo quella piccola confessione. Le nuvole di condensa ancora gli aleggiavano intorno, quasi come se faticassero ad allontanarsi da lui.

I suoi occhi verdi stavano fissi sul cielo ombroso, e sembravano anch'essi immersi in una tempesta cerulea.

«Asp-- Quindi tu... Non hai mai visto la neve?» gli avevi chiesto stupita.

Per te era sempre stata una cosa normale. Non era inverno senza il Signor Fiocco, l'aristocratico pupazzo di neve davanti a casa di Belle, o senza la ghirlanda di dubbio gusto appesa al portone di Komor. Non era inverno senza i pini imbiancati attorno a Soffiolieve o senza i Pidove infreddoliti rintanati sotto i tetti delle case. Non era inverno senza le pattinate – più con il sedere che con le gambe – sul lago ghiacciato, e poi le cioccolate calde di tua madre mentre fuori il mondo era bianco.

Ma lui tutto questo non poteva saperlo, lui l'inverno, fino a quel momento, l'aveva solo immaginato.

«Già . Nella quasi totalità  delle mie lettere a Babbo Natale chiedevo che portasse la neve dentro la mia stanza, dato che io non potevo uscire all'esterno.»

Si era voltato a sorriderti, quasi in imbarazzo davanti alla sua fanciullesca ingenuità . Come se dire di aver creduto a Babbo Natale – chissà  per quanti anni poi – fosse una vergogna inammissibile.

Ma ti aveva sorriso – con quel suo sorriso sghembo – e l'unica cosa che riuscivi a pensare era che avresti voluto vederlo sorridere tutti i giorni della tua vita.

Eri arrossita a quel pensiero egoista, ma per fortuna il freddo maschera bene certe cose.

«Stasera nevicherà .»

Gli avevi lanciato un invito celato, sperando che l'accogliesse. Gli occhi puntati sugli stivali che trovavi improvvisamente interessanti. Concentrata al massimo a studiarne ogni minimo particolare delle cuciture, delle sfumature, del tessuto. Qualsiasi cosa t’impedisse di prendere un colore imbarazzante.

«Sarebbe magnifico... » aveva sospirato all'improvviso.

Poi una lunga attesa, un'attesa snervante, così lunga che avevi ormai perso le speranze.

«…Se potessimo vedere la neve insieme.»

Stai ridendo, e quasi non ti sembra possibile. Stai ridendo, e la tua voce è così chiara e cristallina che sembra quella di qualcun altro.

Ti eri dimenticata del suono della tua risata, della leggerezza della tua voce raccolta dal vento.

Oggi è un dono, realizzi all'improvviso, di nuovo. Una vigilia piena di rivelazioni, forse la giornata giusta per ricominciare a vivere: ti ritrovi a pensare questo in un momento di beata follia.

Se Belle non avesse vinto i biglietti per il parco giochi al Pokémon Musical, se Komor non avesse insistito al punto di buttarti giù dal letto lui stesso quella mattina, se non fosse inverno e il gelo non ti entrasse nei polmoni ad ogni respiro... probabilmente non ce l'avresti fatta. Probabilmente saresti ancora lì, a casa tua, a ciondolare tra il letto e la cucina sotto lo sguardo apprensivo di tua madre.

Ma oggi è la vigilia e sei al luna-park e stai ridendo e sei con i tuoi cari amici d'infanzia che hanno fatto di tutto per starti vicino. Oggi niente può andare storto, perché è Natale e il Natale è magico.

A Natale si può davvero ricominciare a vivere.

«Un altro giro!»

«Ancora montagne russe?!»

«Avanti Komor, non fare il pappamolle!»

«Preferisco di no, andate voi, o finirò con il rimettere il pandoro.»

«Komor pisciasotto!!»

«Ehi! Quel nomignolo avevi detto che non l'avresti più usato!»

«Pisciasotto!!»

«Belle, non ti ci mettere anche tu!»

«Neve...?» eri rimasta sbigottita, mentre un timido fiocco di neve si scioglieva in fretta sul tuo palmo, e puff... un attimo dopo era come se non fosse mai esistito.

N era accanto a te e osservava Reshiram con uno sguardo concentrato e risoluto che forse non gli avevi mai visto prima.

Ma ormai era finito tutto. Non c'era più motivo di portare quell'espressione sul viso. Ghecis era stato sconfitto e l'avevi sconfitto tu, e l'avevi fatto per lui. Qualsiasi cosa ti sembrava realizzabile se riguardava N, quindi... alla fine sconfiggere suo padre, diventare l'eroina di Unima, far risorgere Zekrom... erano cose da nulla, no? Avrebbe potuto farle chiunque... no?

Non c'era più motivo di avere quell'espressione, ma N ce l'aveva. E un’orribile consapevolezza si stava facendo largo nella tua testa, tra le tue viscere. Si stava annidando nello stomaco, subito dopo aver distrutto il cuore.

Lui è un ricercato.

Non piangere.

È un criminale.

Non. Piangere.

Lui deve..

«Touko.»

Non dire il mio nome con quella voce.

«Io devo andarmene. Non posso restare qui, e poi vorrei evitare di crearti ulteriori problemi.»

.. andarsene.

Non...

Â«È difficile. Sei l'unica persona che era presente quando ho visto la neve per la prima volta. È quasi perverso dirti addio in una circostanza così simile. Sappi solo che quella sera, sulla ruota panoramica, mi ritengo fortunato di averla passata con te... Tu sei speciale. E sono sicuro che riuscirai ad ottenere qualsiasi cosa tu voglia dalla vita.»

...Pian...

«Fin dalla prima volta che ti ho visto a Quattroventi ed ho parlato con il tuo Tepig, avevo capito che in te c’era qualcosa di diverso dal solito. Non riuscivo ancora a comprendere cosa fosse ma, dopo che ci siamo incontrati e scontrati diverse volte in quest’ultimo mese, ho capito diverse cose che, a causa della mia vita fino a questo momento, prima mi sfuggivano. Mi hai aiutato a crescere e adesso ho bisogno di trovare il mio scopo in questo mondo... E lo farò per te. Addio, Touko.»

...gere.

Non eri riuscita a guardarlo in faccia mentre ti diceva addio. Non eri riuscita a catturare il suo ultimo sguardo e sapevi già  che ti saresti maledetta pesantemente per questo. Così avevi deciso di fare uno sforzo e avevi alzato il viso.

L'unica cosa che volevi dalla vita era lì: il tuo principe, a dorso del suo bianco destriero. Proprio come nelle favole. Ma nelle favole non succedeva mai che il principe venisse avvolto da una bufera di neve e poi puff... un attimo dopo era come se non fosse mai esistito.

La ruota panoramica. Lui amava la ruota panoramica. Il suo movimento circolare, risultato di eleganti formule fisiche e matematiche che davano vita a qualcosa di reale e capace di regalare emozioni.

Forse era stato proprio quello il momento in cui avevi iniziato ad innamorarti di lui. Il momento in cui hai compreso che c’era qualcosa di più in quella testa, oltre ad un groviglio di capelli verdi e un cappellino.

«Tutto bene?» ti chiede dolcemente Belle, risvegliandoti dai tuoi pensieri.

Rifletti a lungo sulla risposta, quasi fosse una scelta importante ed essenziale.

«Sì. Tutto bene. Saliamo?»

«S-Sicura?» balbetta Komor, sorpreso.

«Sì.» gli rispondi accennando un sorriso.

È solo un accenno: i muscoli non rispondono neanche tanto bene. E nonostante prima ridessi a gran voce, sai benissimo che tra il sorridere e il ridere c’è una sottile differenza che solo poche persone sono in grado di cogliere: per fortuna, i tuoi amici appartengono a questa categoria.

Osservi Belle portarsi le mani a coprire la bocca, gli occhi inumiditi, prima di correre ad abbracciarti.

Un abbraccio così caldo che ti è impossibile non ricambiarlo.

Komor si toglie gli occhiali e si massaggia il naso, iniziando a ridere un po’ istericamente.

«Ho deciso che voglio accettare l’incarico di Bellocchio, scovare i Saggi e poi, quando sarà  tutto veramente finito, mettermi in viaggio alla ricerca di Nate.» riveli con un filo di voce, pronta a gustarti le loro espressioni esterrefatte.

«Cosa… Quando...»

«L’ho deciso ora.»

E l’hai deciso per davvero. Il mondo intorno a te ha ricominciato a girare, proprio come quella ruota panoramica che ti si staglia davanti.

Vederla ti ha ricordato che lui se n’è soltanto andato via, che da qualche parte nel mondo esiste ancora. Devi solo trovarlo.

«Ma... »

«Allora, saliamo?»

Prendi le loro mani e li spingi dentro la prima cabina. A nulla servono le loro proteste, tanto meno quelle del controllore: perché su quell'attrazione si può salire solo in due.

ScarletSnow vince ben 20 PokéPoints!

E ora, lo scrittore dell'anno. Probabilmente chi avrà  letto tutto, avrà  già  capito.

Lo scrittore dell'anno, con una media di 8,3, è...

LIGHTNING!

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Il nostro Lightning vince ben 24 PokéPoints! Il premio più alto vinto da un utente dopo la PokéPasqua!

Lightning vince anche una coccarda per il miglior scrittore dell'anno!

E per ultimo, Lightning può importantizzare una discussione a suo piacere in Poesie e Fanfiction!

Lightning

A Love and Ghost Story

La neve scende, lenta e inesorabile, vorticando nell'aria come cotone. E' d'un biancore assoluto, senza tracce d'impurità , quasi a simboleggiare la stessa purezza della persona sola alla quale sto andando a fare visita. I ricordi affiorano a scatti, rapidi e repentini, inondando il terreno gelato di lacrime e rimpianti.

E' la notte di Natale. Un anno esatto è passato, volato, direi. La statale è rimasta uguale: la strada, spianata da centinaia di ruote ogni giorno, le auto, parcheggiate sul lato destro della carreggiata, fiocamente illuminate dai fari dei veicoli di passaggio, il campo, sulla sinistra, abbandonato alla natura.

L'aria gelida mi sferza il viso al punto che, per ripararmi, raggiungo la Caipirinha, il pub più frequentato del paese, la cui insegna brilla di luce al neon verde. Entrando nel locale, uno strano brivido mi pervade: l'abete addobbato a festa, le decorazioni di agrifoglio lungo il bancone... La loro vista mi riempie della speranza di poter di nuovo varcare quella soglia mano nella mano, in un futuro lontano. Il barista non agita più il braccio in segno di saluto, la porta non urta il tavolo addossato all'uscita, le assi di legno del pavimento non scricchiolano mentre mi dirigo al solito, vecchio posto, nell'angolo sul fianco della scala che porta ai piani superiori, ma questi dettagli svaniscono nella malinconia delle serate felici passate in quel luogo.

Il locale pullula di gente. Ogni tanto qualche voce spicca sul rumore di sottofondo, richiamando l'attenzione o proponendo un brindisi. I suoni delle risate, dei bicchieri che si scontrano fra loro, mi riempiono di una strana sensazione di tranquillità , di normalità .

L'ora è tarda, quindi mi accingo a lasciarmi alle spalle la festa. Il cielo, ormai di un colore scuro tendente al nero, è illuminato da poche stelle e dalla luna piena. Quel buio persistente mi ricorda il sordo odio che ho provato nel privarla della mia presenza e la consapevolezza di non poterla più riabbracciare.

Percorrendo la via principale della città , non penso ad altro che a ciò che farò di qui a poco. E se mi stessi sbagliando? Se questo gesto peggiorerà  la già  insostenibile situazione? Non oso immaginare le conseguenze. Tuttavia, stranamente non mi spaventano, intimoriscono o altro. Sono pronto a subire qualsiasi punizione pur di stringerla di nuovo tra le mie braccia, anche solo per una volta.

Ero alla guida della mia C3 argentata, quando uno strano brivido mi percorse la schiena. Colpa del freddo? Ne dubito fortemente. I finestrini dell'auto erano sprangati, il riscaldamento acceso, e nell'abitacolo la temperatura toccava i 16°C.

Concentrato sulla strada, osservavo contemporaneamente il solito panorama di campi coltivati e fitti boschi, che si aprivano a pochi metri dalle banchine laterali.

Viaggiavo a circa 70 km/h. Ero all'altezza del quarto incrocio sulla statale quando il cellulare squillò. Sospirai, leggendo il nome che lampeggiava sul display, quindi misi il vivavoce e riappoggiai il Galaxy sul sedile del passeggero.

- Pronto? - esordii.

- Scemo, muoviti che manchi solo tu! - mi rispose una voce allegra.

- Lasciatemi qualcosa! Non dare a tua madre la mia fetta di panettone - ghignai io di rimando.

- Sarà  la prima cosa che farò, allora!

- Ci avrei scommesso.

Una sua risata mi sciolse. Sorrisi, guardando la custodia blu dell'anello d'argento che avevo appena acquistato. Chissà  se anche il nostro futuro sarà  intenso come quel colore scuro e profondo. Volevo proporle di sposarmi, quella sera stessa. Alzai lo sguardo.

Fu allora che vidi l'autocisterna. Procedeva contromano, a velocità  sostenuta. Sterzai bruscamente per evitarla, finendo sulla corsia dedicata al senso opposto di marcia.

Ma non fui abbastanza rapido. Il veicolo urtò il lato destro della mia auto, della quale persi il controllo. La testa mi volò all'indietro. Il colpo di frusta fu tremendo e mi tolse il fiato. Una macchina sopraggiungente, avendo visto l'incidente, frenò d'improvviso per evitare di colpirmi. Il rumore delle ruote che strisciavano sull'asfalto mi distrasse, spaventandomi ulteriormente.

Un rombo fortissimo, un tremito del terreno. Il trauma al collo mi impedì di voltare il capo. Il tir, dopo lo scontro con la mia vettura, aveva cambiato direzione e si era schiantato contro un albero, poche decine di metri dietro di me, ribaltandosi e riversando al suolo il liquido infiammabile. Il motore, incendiato, trasmise la scintilla alla benzina sparsa, che si accese all'istante e divampò minacciosa, lambendo i fianchi della mia auto.

- Pronto?! Che è successo?! Pronto?! Pronto?!

Mi riscuoto, sorprendendomi della facilità  con la quale sono arrivate le lacrime che ora mi rigano il viso. Con il braccio, faccio per lavare via la scia salata lasciata da esse, ma il ricordo è ancora troppo forte, troppo vivido dentro di me e, come in un sogno, scivolo di nuovo in quel pianto soffocato. In silenzio, osservo le miriadi di gocce cadere a terra e dissolversi nella neve. La loro trasparenza è letale, come lo è stata l'indifferenza della gente alla vista del mio corpo martoriato, della mia ragazza scossa dai singhiozzi, della mia famiglia stretta in un rigoroso mutismo.

Il flusso di questi pensieri viene interrotto ora da una melodia dolce, leggera, che mi riporta alla vita, per quanto possibile. Proviene dalla piazza, per questo mi dirigo lì, ad occhi chiusi, tentando con tutto me stesso di concentrarmi su altro.

Una piccola folla si è radunata intorno all'orchestra. Il suon tenue dei violini, quello più acuto dei flauti, il triste arrancare delle chitarre. I vari strumenti si intrecciano alla perfezione tra loro. Il mio orecchio musicale non è cambiato. Riconosco distintamente le note di Happy Xmas di John Lennon, e per qualche istante resto qui, in piedi, ad ascoltare la sinfonia che ha accompagnato ogni Natale passato.

Sulla scia di War Is Over decido di allontanarmi, e l'occhio mi cade sul grande albero appostato al centro dello spiazzo, al quale non avevo neanche fatto caso.

Il rosso acceso delle palline appese ai rami, dei nastri che ornano la sommità  del sempreverde, della carta che ricopre i doni appoggiati alla sua base. Tutto questo mi provoca un senso di vuoto impossibile da sopportare, al pari di una tortura psicologica. Quel colore simboleggia l'amore, lo stesso sentimento che ha spinto gli ultimi attimi della mia breve vita, rimpiazzato poi dal cieco odio dell'abbandono. Lo stesso amore che io provavo, provo e sempre proverò per lei, per la sua timida figura, per il suo splendido sorriso. Ed eccomi, di nuovo, a cercare di seppellire in fondo alla mente quel viso e quegli occhi, quello sguardo intenso, che cinque anni fa ha sciolto ogni mia certezza.

Senza rendermene conto, mi ritrovo sotto casa, identica a come la ricordavo. E' giunto il momento, quindi. Un ultimo spiraglio di dubbio mi ferma il braccio già  proteso verso l'uscio, arrestando temporaneamente la mano dall'aprirlo. Reprimendo il disgusto per l'egoismo che dimostro mettendo in pericolo non solo me, ma anche lei, per la mia debolezza, spingo il cancello e lo attraverso, come sempre. L'ingresso agli appartamenti risplende di un tenue bagliore giallo emanato dalle luci artificiali, simile a quello dei fari che hanno segnato la mia fine. Ciò contribuisce a rattristarmi, a farmi pentire di questo gesto prima ancora di compierlo. Tuttavia, questo miscuglio di emozioni mi regala la risposta che cercavo da tempo: sì, mi sto sbagliando e peggiorerò la situazione. Ma questo non importa... Salgo le scale di corsa, raggiungo l'esatta porta e la spalanco ansioso. Dentro, nessun rumore, nessun movimento. Regna la pace più assoluta.

Il divano arancione sembra parlarmi, raccontarmi la trama di ogni film che ha visto insieme a noi, di ogni canzone che ha sentito da quando è entrato in quel luogo. Il caminetto è spento, ancora pieno di legna mezzo bruciata, la vetrina ancora mostra la collezione di fossili che tanto curavamo. Persino il pavimento in parquet, che riflette una morbida luce color nocciola, si frantuma in decine di immagini che rievocano quei magnifici istanti.

Muovendomi paradossalmente piano, pur sapendo che lei non può né sentire né vedere ciò che faccio, mi dirigo in camera, e una nuova ondata di tristezza mi stritola le membra.

Sdraiata supina sul letto, profondamente addormentata, sembra segnata da un dolore non ancora svanito. Scure occhiaie le cerchiano le orbite, le ossa risaltano sul suo corpo. E' magrissima, quasi non avesse toccato cibo da allora. La rabbia mi pervade l'anima, a vederla in quello stato, e riempie ogni mia azione mentre a grandi passi la raggiungo, chinandomi sul suo dolce profilo e scuotendola con delicatezza.

- Cosa... Chi è? - dice lei, con voce allarmata.

- Non preoccuparti. E' tutto a posto - ribatto, nervoso.

- Q-Questa voce... Sei... Sei tu? - risponde, aprendo di scatto le palpebre - Che io... Stia ancora sognando?

- No, non è un sogno. Guarda - sussurro.

A questo punto, mi mostro ai suoi occhi. Una tenue luce avvolge la mia figura, che passa da una cieca invisibilità  ai colori della vita mortale.

- Non è possibile...!

- Sì che lo è. Ho poco tempo. Sto violando l'unica legge dell'Aldilà .

Mi getta le braccia al collo. Il suo profumo, così intenso da farmi girare la testa, unito alla felicità  infinita che provo nel rivederla, dopo così tanto tempo, mi toglie il fiato.

- Sei tornato... Come... Come è possibile? - mormora con voce rotta dal pianto.

- Non ha importanza ora. Ti basti sapere che volevo rivederti, per un'ultima volta, amore.

- Resta con me... Non lasciarmi di nuovo.

- Non posso.

- Ma...

- Ogni cosa a suo tempo. Prima o poi ci ritroveremo. Piuttosto - continuai - Cosa diavolo credi di fare? Vuoi morire di stenti? Non puoi continuare in questo modo.

- Senza di te nulla ha più senso. Così, potremo stare ancora insieme.

- Non voglio sentire queste sciocchezze. La tua fine non è ciò che desidero.

- Abbracciami. Godiamoci questi splendidi secondi.

A quelle parole, una solitaria lacrima mi scende sulla guancia. La asciugo in fretta con il retro della manica della giacca.

- Devo andare.

- Aspetta... Ti prego!

- Vorrei, lo sai. Ma più resto qui, più tu sei in pericolo - ribatto ancora.

Lentamente, mi libero dalla stretta. Le accarezzo i capelli dorati, le accarezzo il viso. Poi, le faccio un cenno della mano.

- Non andare... Rimani qui - ripete.

- Mi dispiace, non immagini neanche quanto. Ciao, bellezza - sogghignai. Era il soprannome con la quale la chiamavo sempre, per prenderla in giro. Lei, infatti, non lo sopportava.

Ora sorride, serena. Ancora, un bagliore viola mi avvolge, e tutto perde consistenza. E questo colore mi suggerisce un'altra importante consapevolezza: per quanto il futuro non sarà  tutto rose e fiori, alla fine, potremo ritrovarci.

Dopo questo, vorrei fare un ringraziamento davvero speciale a tutti quanti voi, partecipanti a questo contest e a tutti i contest di scrittura durante l'anno.

Tutti, a vostro modo, ci avete dato tanto: la scrittura arricchisce non solo chi scrive, ma anche chi legge, per questo è importante. Sapete, quando un anno fa (anche più, ormai) decisi di creare il primo contest di scrittura ero terrorizzato. La scrittura è sempre stata una capacità  di pochi.

Eppure, ho conosciuto voi. Abbiamo conosciuto voi.

Valutarvi è sempre stato difficilissimo e doloroso: abbiamo messo da parte ogni possibile condizionamento per garantire la correttezza e la perfezione della gara. Spesso siamo stati anche criticati, come è giusto che sia, e siamo sicuri che altre critiche arriveranno proprio per questo contest, ma fin quando svolgeremo il nostro lavoro correttamente, nulla potrà  mai fermarci.

In questo contest siete stati tutti eccezionali, eravate l'elite di scrittori di PM. Ogni testo avrebbe potuto vincere, in circostanze normali, ma questa, appunto, non era una circostanza normale. Avete dato il meglio, e si è visto. Avete affrontato sfide complesse, temi illogici e avete superato l'ostacolo. Molti non l'avrebbero fatto.

Nel vostro piccolo, andate fieri di questo traguardo, che siate nel podio o meno, perché non è stato semplice arrivare qui. Siamo sicuri che anche coloro che non hanno vinto sapranno capire quanto sia stato difficile valutarvi proprio in questa occasione, ma dopo di ciò non pensate ai premi. La scrittura non è un qualcosa utile solo a vincere, ma soprattutto a crescere. Sono sicuri che tutti sono cresciuti un po' dopo questa esperienza, anche noi giudici. Perché scegliere fa male, da sempre.

Siate sempre fieri di voi stessi.

Ad maiora, scrittori.

Lance94, Grovyle96, Vinnie

... E tutti i giudici passati

... E tutti i giudici futuri

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Complimenti ai vincitori. Complimenti particolari per Vulpah che credeva di non vincere, sebbene il suo elaborato fosse a dir poco stupendo.

COmunque, non mi dispiace l'aver perso. Il mio elaborato è di molto inferiore a quelli degli altri.

Nonostante tutto, per me è stato un onore poter partecipare ^^

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Bravissimo, pr0thning! *-*

E brava anche alla vecchia (<3) e alla mia fratella! :D

Posso dire, senza passare per infantile, che questi voti "discreti" (tranne l'8,5 <3) me li aspettavo, tranne forse un po' il secondo commento? Mi è dispiaciuto non aver trasmesso nulla, per uno scrittore è proprio questa la cosa fondamentale! :P

Bon, grazie comunque per il premio originalità  <3

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Beh grazie, mi dispiace per tutti di avervi annoiato con i miei momenti ante e post depressione (?)

Un complimenti ai giudici per i giudizi giusti e parziali ( cioè, 8 , 8,2 e 8,3? Loool)

Complimenti a lithning ^^

Anyway, il premio non mi sarebbe servito granchè giacchè non sto molto tempo qua e nessuno legge le mie storie perché sono lunghe (ma non è vero :\)

Ps: Potete far durare i contest per un mese come questo qua? Eh, eh :3

Tremate o voi tutti, presto spodesterò il trono (?)

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Cioè.. non so cosa si dice in questi momenti, uhm.. Grazie (?)

Comunque, complimenti a tutti i partecipanti. In particolar modo a Lightning (meritatissimo primo posto x_x chi non aveva capito che avrebbe vinto? LOL) e a Vulpah (che secondo me, meritava il secondo posto più della sottoscritta, vista la sua poesia a dir poco stupenda D: ).

Complimenti anche a Blue95 va'. </3

Meraviglioso :S Solo che alcune parti non mi convincono molto :/ 7,5

Non so chi l'abbia scritto (penso Lance), ma straquoto, tant'è che fino alla fine non ero sicura se valesse la pena postarlo o meno D:

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Congratulazioni a tutti, davvero!

Grazie anche ai giudizi, che mi aspettavo. Spinto dalla fretta di pubblicare l'elaborato (il termine era ancora il 31) ho trascurato la conclusione, lasciandolo terminare malamente. Me ne pento. La fretta è una cattiva consigliera, lo so, ma purtroppo non potevo sapere che il contest sarebbe stato prolungato. L'ho inviato proprio un minuto prima dello scadere del tempo. Purtroppo è andata così, mi rifarò prossimamente ^^

P.S. Grazie al giudice che mi ha messo 9 *^*

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Complimenti ai vincitori. Non sarò ipocrita, dico chiaramente che mi fa male non essere riuscito a fare di più, per me questa è una sconfitta, un fallimento, sono abituato male.

Cercherò di migliorare nel campo della poesia, questo è sicuro. Prosa, non ci vedremo per un bel po' :1688514577:

Premi assolutamente meritati, non c'è molto da dire.

Ah, grazie ai giudici per i commenti, dimostrano di essere competenti :th_sisi:

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