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[Quarta Prova] Il magico racconto


Darki

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Casa di appartenenza: Tassofuoco
Nickname: Riolu007 

Racconto: 

Spoiler

Di nuovo quella sensazione, un respiro sul collo, non sapevo che fare. Mi tornò in mente l’intera vicenda.

Dopo una lunga camminata ero finalmente arrivato al giardino delle banane degli Slakoth dove avrei incontrato il professor Birch. Non ero ancora un grande allenatore ma in compenso sapevo usare con maestria la mia bacchetta magica. L’unica pokèball che avevo era un antico cimelio di famiglia infuso del patronus del nostro capostipite: una Patronus Ball. Il prof mi accolse a braccia aperte e mi spiegò perché mi aveva chiamato: nel giardino era da un po’ arrivato un Thievul che rubava tutte le banane agli Slakoth e li spaventava durante la notte. L’unico modo per fermarlo sarebbe stato ricorrere alla magia ma Birch non era molto abile con essa e per quello mi aveva chiamato. L’uomo mi portò a vedere la tana del tipo buio dove suo figlio Brendon lo stava tenendo d’occhio. Era un pokèmon molto cattivo e bisognava fare attenzione a non svegliarlo. Mi sedetti sotto un banano per pensare al da farsi e mi misi a giocare con uno slakoth selvatico, io lanciavo la bacca e lui la prendeva al volo, io lanciavo, lui prendeva, io lanciavo, lui prendeva e via così finché non finii le bacche che avevo nello zaino. La pausa gioco mi aveva fatto venire un’idea su come cacciare il pokèmon: serviva il potere delle megaevoluzioni. Usai allora la smaterializzazione e arrivai a Yantaropoli con l’intento di chiedere aiuto alla mia amica Ornella e il suo MegaLucario. L’aria di mare mi investì il viso e iniziai a incamminarmi per raggiungere la palestra. Arrivato lì la trovai però chiusa. Cercai allora qualcuno a cui chiedere il perché di questa chiusura e trovai Serena. Ella m i salutò e mi disse: “Non sapevi? La palestra è temporaneamente chiusa perché Ornella è andata in vacanza ad Alola. Se vuoi posso aiutarti io!”. Le risposi affermativamente e ci smaterializzammo fino al giardino delle banane degli slakoth. Riunitici con Brendon iniziammo a discutere sul da farsi sorseggiando un tè. Era ormai calata la sera quando decisi di fare un giro per il giardino. Fu un attimo, sentii un respiro sul collo e riuscii a scostarmi giusto quel poco per non ferirmi gravemente. Avevo il segno di un morso sulla spalla, Thievul mi aveva identificato come un nemico, mirava al collo. Mi smaterializzai fino a dove si erano accampati i miei amici e il prof, il pericolo era scampato ma bisognava fare qualcosa. Mi svegliai tardi, Serena mi aveva medicato la spalla e ora stavo meglio, io stavo meglio. Brendon entrò in quel momento in casa ferito gravemente a un braccio. “Che è successo?” gli chiesi ma lui non rispose. Era messo molto male. Ero rimasto solo contro quel pokèmon. Brendon era malridotto, Serena doveva medicarlo e Birch mi aveva chiamato proprio perché lui non l’avrebbe mai sconfitto. Iniziai a chiacchierare con Serena e dopo un po’ saltò fuori la domanda: “tu cosa faresti se nessuno ti vedesse?”. La ragazza iniziò a parlare di vestiti e cose del genere ma io avevo la testa da un'altra parte. Avevo capito cosa fare. Abbracciai Serena e uscii di corsa. Thievul rubava le banane agli slakoth ma se le banane non ci fossero state? Usai l’incantesimo di disillusione e resi le banane non visibili, in seguito mi nascosi nei cespugli. Avrei colto l’attimo per catturare Thievul. E così fu, il tipo buio esitò non vedendo i frutti e io gli lanciai la Patronus Ball contro. L’avevo catturato. Chiamai gli altri e iniziammo a festeggiare con gli slakoth dopo aver fatto tornare le banane normali. Sembrava tutto finito. Gli altri erano già tornati all’accampamento, io invece ero rimasto a mangiare qualche banana con gli slakoth. In quel momento sentii un balzo alle mie spalle e realizzai che i Thievul vivono in branco… 

 

Riolu007

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Project X: Sede e membri del Club fatto da @Taka (io sarei il Riolu sul sasso XD)                                           

image.png.41d50aee0b5717608b56727f5b1353d0.pngRuolo in Project X

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Regalo di @evilespeon per il compleanno  

image.gif.14bcf881555d024a9c38192b32971601.gif Regalo di @Alemat per il compleanno  

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Casa di appartenenza: CorvoScuro
Nickname: Snow.Queen

Racconto: 

Spoiler

Quella mattina mi alzai dal mio letto, stordita a causa di uno strano sogno che avevo fatto la notte precedente. C’era una voce che diceva, C’erano grandi feroci draghi del cielo che facevano il nido sui dirupi come giganteschi uccelli spaventosi. C’è chi dice che se ne siano andati senza lasciare un osso o una zanna perché l’uomo li ricordasse. Per altri erano solo una leggenda popolare fin dall’inizio.’

 

Ma cosa vuol dire?” mi chiesi. Ricordo che quando ero piccola ed andavo all’Accademia Pokémon, Primo raccontava ai bambini storie di come secoli prima esistessero i Druddigon, Pokémon di tipo Drago puro, e di come fossero comuni. Ma un giorno, iniziarono a scomparire uno dopo l’altro. Senza lasciare traccia. Senza che nessuno riuscisse a capirne il perché. Ma che un giorno sarebbero tornati, su questo ne era sicuro.

Decisi di uscire di casa e dirigermi alla biblioteca dell’Accademia, per effettuare delle ricerche in merito, sicuramente lì avrei trovato qualcosa di utile.

Mi sono diretta verso Violapoli, dove si trovava l’Accademia Pokémon. Mi diressi verso Sud, sul percorso 37 immergendomi nel bosco che collegava le due cittadine, girai a sinistra verso il Percorso 36 e poco dopo mi trovai davanti a Violapoli.

L’accademia Pokémon, il luogo dove avrei potuto trovare indizi sul mio strano sogno e su ciò che ci aveva raccontato anni fa Primo.

Buongiorno, come posso esserti utile?” mi chiese la signorina all’ingresso della biblioteca dell’Accademia.

Stavo cercando la sezione dei miti e delle leggende,” risposi.

“Segui il grande corridoio e poi gira a destra.” mi disse, indicandomi la direzione con un dito.

La ringraziai e mi avviai. Andai alla ricerca della voce ‘miti e leggende sui Pokémon Drago’, e quando la trovai, indietreggiai leggermente. Lo scaffale conteneva solo un libro ed una scatola.

Tutto qui?” mi chiesi. Possibile?

 

Presi il libro e la scatola e mi andai a sedere ad un tavolo vicino. Aprii il libro, ed iniziai a leggere. “Pokémon Drago – Specie – Categorie. Più forti in attacco. Tipo Drago/Veleno. Tipo Drago/Buio—” c’erano davvero tanti tipi di Pokémon Drago descritti in questo libro, ma uno solo attirò la mia attenzione. “Druddigon - Tipo Drago Puro. Caratteristiche Sconosciute. Dimensioni Sconosciute. Brutale e scaltro, si appropria delle tane scavate da altri Pokémon facendone la propria dimora. La pelle del muso è più dura della roccia. Mai confrontarsi con questo tipo di Pokémon.”

Passai diverse ore a leggere il libro e prendere appunti sull’argomento. Poi ad un certo punto trovai due pagine completamente vuote. Rimasi interdetta. Era strano, non c’era scritto nulla. Perché c’erano due pagine bianche nel bel mezzo di un libro che tratta di Pokémon Drago? A meno che…

Ricordo che quando frequentavo la Scuola di Magia di Harmonia, ci spiegarono che esisteva un incantesimo che permetteva di nascondere il testo scritto su un libro. Non ci hanno mai insegnato quale fosse—evidentemente era troppo potente per dei novellini—, ma ci avevano insegnato contro-incantesimo. “Aparecium” dissi a bassa voce—dopotutto eravamo in una biblioteca—dopo aver estratto la bacchetta dal mio zaino. Lentamente iniziò ad apparire un disegno, o meglio una mappa. A quanto pare la mappa era di un’altra regione, sotto cui comparve la scritta Unima, l’Antica Dimora di Druddigon’

 

Nell’altra pagina iniziò a comparire un testo. ‘Druddigon - Grande Pokémon draconico blu con ali di medie dimensioni a forma di foglie di cardo, anche se non lo si vede mai volare. La sua testa rosso vivo è più dura della roccia ed è molto ruvida. La sua specie è stata spesso vittima di bracconieri, che li uccideva a causa proprio della caratteristica della sua testa, a quanto pare molto ricercata e particolare nel mercato nero, e per questo motivo sono in via d’estinzione. Tutt’oggi non siamo a conoscenza se e quanti esemplari esistano ancora.'

Decisi di dare un’occhiata anche alla piccola scatola che era insieme al libro. Il suo contenuto era composto da una sfera che non avevo mai visto prima e un dente, che riconobbi subito essere di un Basilisco. Accanto alla sfera c’era un piccolo biglietto, TurnerBall - PokéBall diversa dalle altre. Ha capacità di manipolare il tempo e, nello specifico, di riavvolgerlo. Il grosso ingranaggio al posto del pulsante usuale deve essere ruotato prima del lancio per riavvolgere il tempo.’

A cosa mai mi potrà servire una Ball che diminuisce il livello del Pokémon da catturare?” mi chiesi. Ma non era il momento di rimuginarci sopra. Dovevo indagare. E per farlo sarei dovuta andare ad Unima. Ma come potevo riuscirci?

 

Ci pensai per qualche minuto. Ricordavo di aver studiato un incantesimo che permetteva di spostarsi da un posto ad un altro in pochi secondi, ma non ricordavo il nome. Pensa, pensa! Mi dissi, picchiettandomi la testa con la mano. Ma certo! La Smaterializzazione! Mi permetteva di svanire da un luogo ed appare in un altro. Era l’unico modo per spostarmi velocemente senza l’utilizzo dei mezzi di trasporto, con cui ci avrei messo il triplo del tempo.

Ho letto nel libro che Druddigon era stato avvistato l’ultima volta presso la Via Vittoria, ad Unima. Quindi mi concentrai sulla destinazione e mi smaterializzai. Arrivai davanti all’ingresso in pochi secondi. Ma anche con molta nausea e mal di stomaco, odiosi effetti collaterali di questo incantesimo.

Mi avvicinai, quando venni fermata da un guardiano. “Tu cosa ci fai qui?” mi chiese.

“Devo entrare per fare delle ricerche,” gli dissi. Lui scosse la testa.

“Non è possibile, questo luogo è percorribile soltanto da chi è in possesso di tutte e otto le medaglie delle Palestre della regione. Non si fanno eccezioni.”

 

Cosa? E ora? Mi chiesi, mentre mi allontanavo. Presi dalla borsa il foglietto con gli appunti che avevo scritto in Biblioteca. Lo esaminai, in cerca di indizi che ad una prima lettura mi erano sfuggiti. Quando alzai lo sguardo, vidi un piccolo ingresso situato sul lato della parete rocciosa. Mi avvicinai, notando che era l’ingresso di una grotta.

Era buio all’interno, “Lumos!” e la punta della mia bacchetta si illuminò quel tanto che bastava per illuminare i miei passi nella grotta buia. Poco dopo mi trovai davanti un’enorme porta di pietra.

Accanto ad essa c’era una piccola stele di pietra, ricoperta di muschio, ma nell’unico punto dove non era presente, si intravedevano delle scritte. Mi sono avvicinata ed ho tolto il muschio in eccesso per rivelare ciò che vi era stato inciso sopra:

 

Pensi di esser saggio, ... … risposta, ma … ... gloria ivi nascosta?

… … dovrai usare, ma attenzione, infine dovrai … ... col cuore.’

 

Non riuscivo a capire cosa significasse. Molti caratteri erano stati cancellati dal tempo. Mi voltai nuovamente verso la porta, notando che alla sua base, coperto dal muschio, si trovava una piccola rientranza.

Aveva una forma che mi sembrava familiare, l’avevo già vista da qualche parte, poi mi si accese la lampadina! Il dente di Basilisco che ho trovato in Biblioteca! Ecco perché era stato nascosto lì dentro, era la chiave per aprire questa porta.

Presi il dente dallo zaino e lo inserii nella fessura, facendo scattare degli ingranaggi, che aprirono lentamente l’enorme portone, rivelando l’ingresso ad una enorme vallata, circondata da pareti di roccia a strapiombo su di essa. Camminai guardandomi intorno, era tutto meraviglioso. Mi fermai vicino alla riva di un laghetto, era stato un viaggio breve, ma dovevo comunque dissetarmi. Mentre stavo bevendo, improvvisamente sentii un colpo, poi uno stridore alle mie spalle. Mi voltai e vidi un Pokémon. Un Druddigon! E a quanto pare non era il solo. Ne vidi altri nascosti nell’erba alta, in allerta per l’improvvisa intrusione. Quindi non erano completamente estinti. Uno di loro scese da una sporgenza, avvicinandosi a me... pronto a balzare. Era pronto a combattere, ma io ero senza Pokémon, avevo perso in partenza. Chiusi gli occhi, pronta a rassegnarmi. Ma non accadde nulla. Il Pokémon mi stava fissando, aspettando con ansia. Stupita, mi alzai e cercai di toccarlo. Lui sibilò e si volò dall'altra parte della valle.

 

“Un momento! Non è che la TurnerBall…?” dissi, prendendo la sfera dallo zaino ed osservandola. Ricordo che il biglietto che la accompagnava diceva una cosa del tipo, ‘Consente di indebolire le creature selvatiche per agevolarne la cattura’.

Girai cinque volte l’ingranaggio posto al centro della Ball, mi sembravano sufficienti, mi avvicinai lentamente al PokéMon, cercando di non spaventarlo. Poi lanciai la TurnerBall, la quale non appena toccato il Pokémon, si aperta e poi si è richiusa. Ha cominciato ad oscillare. Uno. Due. Tre. La luce al centro si è spenta. L’avevo catturato! Avevo catturato un esemplare di Druddigon.

Poi mi misi a pensare. Tutto questo tempo a cercare di scappare dagli uomini, per poi essere catturato. Non mi sembrava corretto. Se qualcuno mi avesse visto con questo Pokémon, avrebbe potuto iniziare a farmi domande su dove l’avessi ottenuto e magari sarebbe venuto a conoscenza di questo luogo, e loro sarebbero stati nuovamente in pericolo. Non potevo permetterlo.

Feci un respiro profondo, lasciai uscire il Pokémon dalla sfera e distrussi quest’ultima. “Voglio che tu sia libero. Sarai al sicuro qui. Sta’ tranquillo. Il nostro mondo non vi merita... per ora.” gli dissi, non sapendo se mi avrebbe capito, alzai gli occhi , osservando il cielo limpido e mi diressi verso l’uscita della valle. Raccolsi il dente di Basilisco, lasciando che le enormi porte di pietra si chiudessero dietro di me. Non avrei permesso che nessun altro venisse a conoscenza di questo posto.

 

‘Sì, il mondo crede che i Pokémon Drago siano scomparsi, sempre che siano mai esistiti. Ma ora so che non è così. E custodirò questo segreto, finché non verrà il tempo in cui i draghi potranno tornare in pace.’

 

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Casa di appartenenza: Corvoscuro
Nickname: Dangi
Racconto:

Spoiler

“Lo ricordo come se fosse ieri! All’epoca ero tra i migliori maghi dei Corvoscuro e il comitato mi diede un incarico segreto a Lavandonia, una città nella regione di Kanto, per liberare la Torre Pokémon da una presenza inquietante, che pare attirasse un’immensa quantità di Spettri che rendevano impossibile la visita dei cittadini alle tombe dei propri cari. Alcune Medium la descrissero come un’enorme palla gassosa, sulla quale non funzionava alcun attacco o strumento chiamato ‘Old Ball’, una sfera con la quale si potevano catturare quei mostriciattoli del luogo, molto simili alle nostre creature magiche e quindi una novità per gli studiosi del tempo. Usandola da spunto, il comitato fabbricò un aggeggio simile grazie a un legno speciale e al meccanismo delle GiraTempo, spiegandomi che una volta lanciata contro un Pokémon lo avrebbe riportato al suo livello minimo, garantendo così la sua cattura. La chiamarono ‘Turner Ball’, non ne sapevo nulla ma potendo contare sulla mia bacchetta non mi feci molti problemi e mi misi subito in viaggio a cavallo della mia Nimbus. Arrivato quasi a destinazione fui attaccato da uno stormo di Pokémon alati, che ancor prima di poter lanciare un incantesimo strapparono varie ciocche di setole dalla mia scopa, facendomi precipitare. Fortunatamente avevo ancora i riflessi pronti e riuscì ad usare ‘Engorgio’ su un cespuglio per attutire la caduta. Ne uscii quasi illeso ma la mia Nimbus era a pezzi. Da lontano mi scorse un uomo che si avvicinò per accertarsi delle mie condizioni, credendo fossi caduto dal mio Pokémon mentre usava Volo. Stetti al gioco spiegandogli che non ero del posto e mi invitò a casa sua, lamentandosi per tutto il tragitto di quanti problemi creassero quei territoriali Fearow sul Percorso 8. Una volta arrivati, l’uomo mi presentò alla sua bimba, Agatha se ricordo bene, che appena mi vide si nascose dietro alle sue gambe. Il padre mi spiegò che la madre era un’Avventuriera venuta a mancare durante un viaggio di ritorno dalla vicina regione di Johto, e che stava facendo di tutto per non fare sentire sola la figlia in quanto non aveva i mezzi di darle un Pokémon. Una volta ripresomi, li ringraziai e mi feci indicare la strada per Lavandonia. Appena entrato in città percepii subito un’atmosfera lugubre, che si intensificava avvicinandomi all’omonima Torre. L’entrata era sbarrata ma dopo essere entrato con ‘Alohomora’ impedì altri accessi con ‘Repello Babbanum’ e iniziai la scalata. Ai primi gradini mi sentii soffocare e caddi a terra, ma prima di perdere i sensi ricordai le poche parole di Agatha, che mi sorprese confidandomi di adorare i Pokémon di tipo Spettro e che alcuni prendevano l’energia delle persone avvolgendole con i loro gas. Sfoderai quindi ‘Anapneo’ liberandomi dalle grinfie di quel che si rivelò un fugace Gastly, e sempre più intimorito mi feci strada grazie a ‘Skurge’. L’ultimo piano era completamente buio anche con ‘Lumos’, chiesi se ci fosse qualcuno e all’improvviso fui sollevato in aria da una forza sconosciuta. Spaventato, scagliai il mio più potente ‘Ardemonio’ evocando un grande stormo di corvi infuocati, che rivelarono l’immane massa di plasma descritta dalle Medium: era l’oscura presenza della Torre! Per ripararsi dal fuoco mi lasciò, senza quasi più magia o certezze che la Ball funzionasse mi accinsi comunque a lanciarla, ma la presenza era pronta a intercettarla! Non sapevo più che fare, avevo solo quella Turner Ball ed ero pronto alla fuga, ma arrivò il ‘colpo di genio’: con le mie ultime forze attirai la Ball verso di me con ‘Accio’, e disorientando l’entità riuscì a rilanciargliela con successo. La Turner si aprì, un colossale vortice di sabbia la circondò e la rinchiuse al suo interno. Uno… Due… Tre tocchi e puf! L’avevo presa! Tirai un sospiro di sollievo, mi avvicinai e notai qualcosa di strano: la sabbia all’interno della Ball stava materializzando i ricordi del Pokémon, visibili dalla semisfera di vetro! Scoprii che dopo che una viaggiatrice gli diede del cibo, le si affezionò e cominciò a seguirla. Non amando la luce solare, di giorno la donna lo teneva nel suo zaino dicendogli sempre di non mollare, e per ringraziarla nella notte le faceva da guardia. Durante la discesa da un monte vennero attaccati da uno stormo di Fearow, essendo giorno il Pokémon non riuscì ad uscire in tempo dallo zaino e la donna cadde in un precipizio. Il Pokémon si accorse dell’oscurità e una volta uscito gli si palesò l’orrenda verità. Le ultime parole della donna furono rivolte ad Agatha, e da lì capii tutto… Il Pokémon, avvilito per non essere riuscito a proteggerla, volle almeno tornare dalla figlia della donna, e guidato dal solo odore arrivò fino a Lavandonia, ma non sapendo riconoscerla il suo risentimento crebbe così tanto da trasformarsi proprio in quell’entità maligna che infestava la città. La sabbia nella Turner Ball si smaterializzò in un Gastly, appena uscito dalla Torre Pokémon dissolsi gli incantesimi e mi scappò un sorriso: sapevo la cosa giusta da fare. Sul viaggio di ritorno ripassai dalla famiglia, diedi la Turner Ball ad Agatha confidandole che la mamma sarebbe sempre stata con lei e mi congedai dicendo al padre di non mollare, che mi salutò commosso. Avresti dovuto vedere le facce del comitato quando tornai a mani vuote, sai cosa gli risposi? Che la Turner Ball non era così infallibile come assumevano!”

 

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Casa di appartenenza: Serpenterba

Nickname: TheZoroarkGirl

Racconto:

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Non mi sono mai ritenuta una ragazza speciale... non ho mai avuto una dote particolare che mi distingueva dal resto delle persone ne tanto meno risultavo importante per coloro che dicevano di volermi bene; ho sempre fatto una vita abbastanza solitaria e monotona, forse un po’ per volere degli altri e forse un po’ per volere mio. Tuttavia c’è una cosa che nessuno al mondo è mai riuscito strapparmi via e quella cosa è la passione per i mostriciattoli tascabili. Mi chiamo Valentina e questa è la storia di come un Pokémon è riuscito a cambiare la mia esistenza: 

La mia famiglia ed io proveniamo da Mistralopoli, una cittadina tranquilla situata nella parte nord-occidentale della regione di Unima. Qui durante i miei 15 anni di esistenza ho sempre praticato la magia con incantesimi di svariato tipo e sotto gli stretti insegnamenti di mia madre che ha sempre ambito a diventare una maga di alta classe e notorietà.

Tutto il contrario di me che invece ero una tipa solitaria e timida e che amava frequentare i boschi e le paludi in cerca di qualche Pokémon con cui giocare e svagarsi.

Quel giorno era un tranquillo pomeriggio di autunno e dalla finestra di camera mia notai un gruppetto di strani e grossi Pokémon che si dirigevano a nord verso la parte più fitta e buia del bosco, luogo in cui ovviamente non mi era concesso andare. Quei Pokémon non li conoscevo, e il desiderio di seguirli era forte ma sul momento cercai di non darci troppo peso, quindi preparai il mio zaino, mi misi la giacca e scesi le scale di casa mia con l’intenzione di uscire e fare un salto giù ai mulini a vento dove era solito allenarsi Silvestro, il capopalestra della mia città. Una volta arrivata sul posto però notai che non c’era nessuno, quindi mi presi il mio tempo mi sedetti ai piedi del mulino e mi misi disegnare quell’unico Karrablast che saltellava di qua e di là sulle pozzanghere facendomi arrivare tutti gli schizzi d’acqua sulla faccia e sul mio disegno che ormai era ridotto a uno scarabocchio; mi misi a ridere.

Passavano i minuti e le ore ma non c'era traccia di movimento... regnava il silenzio e quindi, per me, una sorta di pace.

Lì stavo bene ma senza che me ne rendessi conto si era fatto buio quindi mi diressi verso casa. Non c’era nessuno per strada ma io non avevo paura.

Stavo per entrare nel sentiero del giardino della mia casa quando in lontananza udii un piccolo ruggito provenire dal bosco a nord, dove poche ore prima era passato quel gruppo di misteriosi Pokémon. Presa dalla curiosità decisi di inoltrarmi in quel bosco e dopo qualche minuto di camminata sentii un’ altra volta quel ruggito, che man mano diventava sempre più limpido e chiaro. Mi era venuta sete e allungai indietro il braccio per sfilare dalla tasca esterna dello zaino la mia borraccia, ma mi accorsi subito che la tasca era vuota; mi domandai come mai lo zaino fosse comunque così pesante, quindi mi sedetti per terra, aprii lo zaino e all’interno ci trovai una strana pokeball..”Draconis Ball c’è scritto? Chi l’ha messa qui dentro? Ancora le solite stregonerie di mia madre?”. Mi smisi di fare domande, e un po’ seccata rimisi tutto all’interno dello zaino.

Mentre proseguivo il mio cammino mi accorsi in fretta che il ruggito assomigliava di più ad un lamento e improvvisamente un brivido attraversò la mia schiena: avevo cominciato ad avere paura. Non mi ero mai inoltrata così a fondo in una foresta e capii presto che il ritorno a casa, nonostante la mia destrezza nel girovagare tra gli alberi, era diventato cosa ardua. Cercai di concentrarmi su quello che era diventato il mio obiettivo e cioè raggiungere l’epicentro di quel ruggito e soprattutto scoprire chi o cosa lo emetteva. Con la mia bacchetta in legno di Salice esclamai “Lumos!” e in lontananza, grazie alla luce, notai un cartello con una freccia che indicava il nord e con sotto scritto Torre Dragospira. “Mai sentito!” bisbigliai tra me e me, e proseguii rassegnata verso quella direzione.

Dopo circa 5 min di camminata notai alla mia destra una figura abbastanza imponente sdraiata sotto un enorme albero. Si dimenava leggermente ma non si muoveva di lì; quel Pokémon stava gridando aiuto, piangeva. D’istinto mi avvicinai per aiutarlo, corsi verso di lui ma non appena fui notata il Pokémon cominciò a scagliare a destra e a sinistra la mossa Oltraggio rendendomi impossibile l’avvicinamento.

Non mi aggredire ti prego, sto solo cercando di aiutarti” gli urlai istintamente, ma nulla sembrava riuscire a calmare la creatura. Ero spaventata e sola, ma d’altra parte ero abituata ad esserlo.

Mi appoggiai accanto a una roccia e in compagnia del Pokémon mi misi a piangere e a urlare. “Perchè nessuno mi vuole?” “Perchè a nessuno interessa diventare mio amico?” “Sono forse un mostro?”...mi lasciai prendere da queste grida disperate e per un attimo persi il controllo… realizzai così di avere bisogno di qualcuno accanto con cui condividere emozioni e avventure; avevo bisogno di un amico vero!

Mi ero finalmente sfogata e subito dopo mi lasciai andare a un tiepido senso di pace. Mi diedi una pacca sulla spalla da sola e ripresi il controllo; solo in quel modo riuscii a notare che il Pokémon prima agitato, si era fermato a guardarmi in silenzio con uno sguardo incuriosito. Presi dal mio zaino il mio toast che mi aveva preparato la mamma, mi alzai, mi avvicinai con cautela al Pokémon, glielo posi accanto e tornai al mio posto nella speranza che le mie buone intenzioni fossero accolte. La creatura riuscì a stento ad alzarsi e mi fece così notare la maestosità delle sue grandi ali blu a forma di foglie spinate. Zoppicando, il Pokémon si avvicinò al mio panino e cominciò a mangiarlo con foga mentre continuava ad osservarmi attento ai miei movimenti.

Mi alzai in piedi e cominciai lentamente ad avvicinarmi a lui mostrandogli le mani in modo da farlo sentire più tranquillo; lui non si mosse ma stava in allerta. Ero abbastanza vicina da poterlo analizzare con il Pokédex. “Un Druddigon eh? Ora capisco il motivo del tuo caratteraccio!” dissi subito prima di lasciarmi scappare una piccola risata. Analizzando meglio i dati del Pokédex mi accorsi che l’esemplare di Druddigon che avevo di fronte era sensibilmente più minuto rispetto alla norma. Mi chiesi come mai i suoi compagni lo avevano lasciato lì in quelle condizioni.

In quel momento mi ero avvicinata a sufficienza da poter lanciare un “Emendo” (incantesimo che permette di guarire immediatamente la parte del corpo sulla quale è puntata la bacchetta) quindi lo feci, ponendo fine alle sofferenze del povero drago, che immediatamente si avvicinò a me con fare giocoso. Ero riuscita finalmente a guadagnarmi la fiducia del Pokémon quando un attimo dopo fui colta da uno strano senso di malessere e caddi a terra svenuta. Quando mi risvegliai mi accorsi che era già mattina e notai con immenso stupore che il Pokémon era lì con me: mi era rimasto accanto tutta la notte, accovacciandosi al mio fianco per evitare di farmi prendere freddo.

Avevo gli occhi gonfi di lacrime per la commozione ma ciò non mi impedì di avvicinare la mia mano a quella rossa testolina in realtà così robusta e resistente e la accarezzai dolcemente.

Con l’arrivare della luce del sole era diventato possibile orientarsi, e a distanza di 50 metri da noi scorgeva una grossa torre. “Questa dev’essere la famosa Torre Dragospira… non sarà che...la tua famiglia vive lì?” esclamai rivolgendo il mio sguardo a Druddigon.

Dopo la mia affermazione il Pokémon aveva cominciato a fissarmi in una strana maniera, quasi con angoscia, come se non avesse alcuna voglia di raggiungere i suoi compagni.

Non feci in tempo a fare un passo verso la Torre che un gruppo di giganteschi Druddigon era comparso ai piedi di essa e si dirigeva verso di noi con un passo pesante e con un atteggiamento a dir poco aggressivo e scontroso. Io rimasi ferma immobile per evitare di infastidire quelle minacciose creature in arrivo, anche se dentro di me stavo solo sperando che qualcuno di loro si fermasse alla vista del loro compagno che intanto si era fatto piccolo piccolo.

Il gruppo proseguì la marcia senza nemmeno rivolgere lo sguardo al povero Pokémon, che evidentemente era considerato troppo debole e piccolo per poter proseguire il viaggio assieme a loro.

Mi pianse il cuore nell’assistere a quella scena soprattutto perché riuscivo a empatizzare con lui rivedendo me stessa in Druddigon; ma fu proprio in quell’istante che mi venne un idea.

Mi ricordai della Draconis Ball che mia madre mi aveva lasciato nello zaino, la tirai fuori per controllarne con più attenzione la descrizione. Nel realizzare il valore dell’oggetto che avevo tra le mani, rivolsi un malinconico pensiero a mia madre che in quel momento avevo solo voglia di riabbracciare.

Che ne dici, ti va di cominciare un nuovo viaggio assieme a una nuova amica?” dissi a Druddigon mostrandogli la Draconis Ball.

Il Pokémon accennò un sorriso e non feci in tempo a dire altro che mi aveva già scaraventata a terra strofinando delicatamente la sua testa affianco alla mia preoccupandosi di non farmi troppo male nell'esternare la sua felicità.

In quel momento per la prima volta nella mia vita mi sentii inondata da un immenso senso di gioia. Avevo finalmente un amico che mi aveva scelta! Qualcuno aveva scelto proprio me con cui passare il resto della sua vita!

Lanciai la Draconis Ball su Druddigon e lo catturai, ma non passò molto tempo che subito, dalla foga, lo feci uscire e lo inondai di coccole. Ero talmente felice da non accorgermi che per tornare a casa ci avevo messo più di un’ora, ma non mi importava perchè non ero più sola.

Rientrai a casa tutta sorridente in compagnia del mio nuovo amico e non appena mia madre mi vide scoppiò in lacrime. “Dove sei stata tutta la notte?” “Avevo già chiesto aiuto a Silvestro e a tutti i nostri vicini di casa per venirti a cercare!” mi urlò addosso mia madre, che in quel momento avrebbe soltanto voluto chiudermi in casa per un mese.

Raccontai alla mamma l’accaduto e gli mostrai fiera il mio nuovo compagno. Lei subito mi strinse forte e riprese a piangere; questa volta però erano lacrime di gioia. “Sono così orgogliosa di te tesoro mio” disse mentre serviva a Druddigon una ciotola di polpette.

Qualche giorno dopo mi svegliai all’alba con il tepore dei primi raggi di sole, mi lavai, mi vestii e mentre uscii di casa esclamai: “Scusa mamma devo scappare! I miei amici ci stanno già aspettando davanti alla palestra!"

 

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Casa di appartenenza: Tassofuoco
Nickname: Alemat
Racconto:

Spoiler

Erano trascorsi ormai nove mesi dalla tragedia che sto per raccontare, ma nella mia testa sembravano passate solo poche settimane.

Quel giorno mi trovavo nel Deserto della Quiete ad Unima e stavo analizzando delle bizzarre statue poste prima delle rovine del Castello Sepolto, per capire se fossero di natura magica.

All’improvviso mi sentii toccare una spalla. Mi voltai e vidi un’allenatrice Giramondo che aveva un Watchog accanto a sé e un grosso zaino dietro la schiena. Ci guardammo negli occhi ed entrambi avemmo un sussulto. Dopo due secondi lei scosse la testa e gridò: “Quando gli sguardi di due allenatori si incrociano vuol dire solo una cosa: lotta Pokémon! Fatti sotto!”

La fermai subito: “No, ci deve essere un malinteso, io non sono un allenatore di Pokémon, sono un mago!”

“Wow, un mago! Allora devi assolutamente aiutarmi! Piacere sono Liz, amo le lotte Pokémon ed esplorare antiche rovine, il mio sogno più grande è quello di diventare Campionessa della Lega di Unima!”

Parlava molto velocemente, sembrava un treno. Le risposi con un leggero imbarazzo: “P-Piacere i-io sono Ale”

“Piacere di conoscerti Ale!” riprese a parlare più velocemente di prima stringendomi la mano e agitandola energicamente “senti, se sei un mago devi aiutarmi. Sono un’esperta della storia e della scrittura antica di Unima e dai miei studi sono giunta alla conclusione che nel Castello Sepolto c’è una stanza segreta protetta da qualche strana magia. Nessuno l’ha ancora scoperta, è incredibile vero? Io di magia non capisco un tubo, ma tu capiti proprio al momento giusto, forza seguimi!”. Richiamò Watchog nella sua Ball, mi afferrò la mano e mi trascinò verso le rovine. Io non opposi resistenza, quella ragazza era matta, ma il suo sguardo era una delle cose più belle che avessi mai visto e non riuscivo a negarle il mio aiuto.

Entrammo nelle rovine e mi condusse in un vicolo cieco. “Secondo le mie ricerche qui dovrebbe esserci una porta, ma non vedo nulla! Sono sicurissima di quello che dico, non posso aver fatto errori nel tradurre quel manoscritto!”

“Lasciami provare una cosa” dissi. Puntai la bacchetta verso la parete e gridai: “Revelio!”. Apparve una porta davanti a noi che aveva delle incisioni in lingua antica sulla parte superiore. Liz rimase parecchio meravigliata dalla magia, ma subito si mise a tradurre le scritte antiche:

In questa sala troverai un oggetto per controllare le creature sfuggite alla morte o quelle che vivono nell’oscurità. Infondilo con il potere del Protettore, solo così funzionerà. Ma attenzione, soltanto l’arte di un mago sollevarlo potrà! Il suo nome è Patronus Ball. Forza entriamo subito!”

Nonostante l’entusiasmo Liz era spaventata da quello che ci avrebbe atteso al di là della porta, dato che afferrò la mia mano con molta forza quasi a cercare un po’ di coraggio da me.

La porta era però bloccata. “Alohomora!” dissi puntando la bacchetta verso la porta, che si aprì istantaneamente.

Entrammo e ci trovammo in un lungo corridoio al termine del quale vi era un altarino con sopra uno scrigno aperto, contenente quella che doveva essere la Patronus Ball.

Non appena vide lo scrigno Liz con molta ingenuità corse verso l’altarino per afferrare la sfera.

Urlai: “Liz cosa fai?! Fermati! L’iscrizione diceva…”

Troppo tardi, Liz aveva sollevato la Ball dallo scrigno e si voltò trionfante verso di me. Ma il pavimento alle sue spalle iniziò a crollare e lei non se n’era resa conto.

“Attenta!” gridai, ma prima che lei potesse fare un singolo passo, la vidi piano piano sprofondare verso il basso. Anche il soffitto stava cominciando a cedere. Lei d’istinto lanciò la Patronus Ball verso di me per liberare le mani e aggrapparsi a qualcosa, ma invano. Io d’altro canto ero impietrito dalla paura e non riuscii ad usare nessun incantesimo per provare a trarla in salvo. Liz era caduta, sepolta viva dalle macerie e se non mi fossi sbrigato avrei fatto anche io la stessa fine, non potevo perdere altro tempo a disperarmi. Gridai “Accio Patronus Ball!”, attirai la sfera a me e mi smaterializzai per tornare all’esterno delle rovine.

Il rumore del crollo aveva allertato tutti i visitatori che scapparono via. Anche io fuggii con loro e non riuscii più a trattenere le lacrime. Dopo l’incidente il Castello Sepolto fu chiuso al pubblico e il corpo di Liz non fu mai ritrovato.

Dopo nove mesi, il suo ricordo era ancora vivo nella mia mente. Ogni volta che pensavo a lei finivo sempre col piangere a dirotto. Pensavo sempre a quanto fossi stato stupido a non averla fermata in tempo, a non aver avuto il sangue freddo per salvarla. Pensavo a tutte le cose che avrei voluto dirgli, al suo sguardo incantevole. Non era totalmente colpa mia, nonostante ciò il malessere per non essere stato in grado di aiutarla era troppo forte. Ma un barlume di speranza si riaccese nel mio cuore.

Stavo guardando in TV un documentario sui Pokémon di tipo Spettro. Rimasi colpito dalla descrizione di uno dei Pokémon mostrati, il cui nome era Yamask. Gli studiosi ritenevano che essi fossero spettri nati dai morti i cui corpi erano stati sepolti in antiche rovine e che le maschere che tenevano con sé riproducevano esattamente le fattezze del volto che avevano quando erano esseri umani ancora in vita.

In fondo al cuore sapevo che non avrei mai più potuto rivedere Liz, ma se invece fosse rinata sottoforma di Yamask nel frattempo? Se fossi riuscito catturarla avrei potuto aiutarla a coronare in un altro modo il suo più grande sogno, quello di diventare Campionessa della Lega Pokémon formando un team insieme. Il documentario sosteneva che gli Yamask conservavano tutti i ricordi della loro vita precedente. Se Liz fosse realmente diventata una Yamask, avrebbe sicuramente conservato anche il ricordo di quelli che erano i suoi sogni. Volevo donarle una vita nuova, accanto a me.

Non avevo la certezza che la mia teoria fosse corretta, ma dentro di me sentivo di avere ragione. Presi la mia bacchetta, la Patronus Ball e partii alla sua ricerca.

Mi smaterializzai e mi ritrovai all’ingresso delle rovine. Una guardia provò a fermarmi intimandomi di tornare indietro, ma io la “convinsi” a lasciarmi passare utilizzando la Maledizione Imperius.

Entrai nelle rovine e mi diressi subito dove si trovava il vicolo cieco in cui scoprimmo il passaggio segreto. Il corridoio nascosto era ormai inaccessibile. La porta era bloccata da un masso e non me la sentivo di spostarlo con un incantesimo di levitazione o addirittura un incantesimo esplosivo per paura di provocare ulteriori danni alle rovine o di fare troppo rumore.

Non sapevo dove andare e non avevo nessun indizio. All’improvviso il silenzio delle rovine fu interrotto da uno squittio. Mi voltai e notai che un Watchog mi stava osservando e resosi conto di essere stato scoperto fuggì via. Rimasi fermo un attimo e pensai: “I Watchog non vivono in queste zone, quello potrebbe essere il Watchog di Liz!”. Partii all’inseguimento del Pokémon, ma dopo poco ne persi le tracce e mi ritrovai in un altro vicolo cieco. Deluso diedi un pugno ad un muro per sfogare la frustrazione. Il muro oppose resistenza, ma non aveva la consistenza della pietra. Non ci pensai due volte. Puntai la bacchetta su quella parete e pronunciai: “Revelio”.

Il muro scomparve e dietro di esso vi era una scalinata che conduceva ad un piano inferiore. Corsi velocemente le scale, sembravano interminabili.

Al termine della scalinata giunsi in una sala molto buia. “Lumos Maxima!” gridai per illuminare la sala. Era enorme e piena di macerie crollate dal piano superiore. Ero sicuro, ma allo stesso tempo terrorizzato, quella era la stanza dove Liz era stata sepolta viva. Volevo provare a spostare qualche roccia pur di trovare qualcosa, senza preoccuparmi delle conseguenze stavolta. Ma appena mi accinsi a mettermi all’opera, percepii un lamento dal fondo della stanza, sembrava il pianto di qualche Pokémon. Mi avvicinai verso la fonte del suono, proveniva da dietro un grosso masso. A voce bassa dissi “Wingardium leviosa” e spostai il masso verso una zona vuota della sala. Alla vista del Pokémon lasciai cadere il masso e caddi in ginocchio sul pavimento in lacrime. Dietro la roccia c’era uno Yamask nascosto o meglio, una Yamask. Stava contemplando la sua maschera piangendo e quella maschera aveva proprio le fattezze di Liz. L’avevo trovata, ma non sapevo se essere triste o felice. Mi rivolsi al Pokémon con la voce singhiozzante e dissi: “Liz…”

All’udire questo nome Yamask si voltò verso di me e cambiò completamente umore diventando improvvisamente furiosa. Lanciò un grido assordante e mi attaccò con un Fuoco Fatuo. Istintivamente gridai: “Aguamenti!” non sapendo se l’incantesimo potesse funzionare anche per spegnere quel tipo di fiamme. Un getto d’acqua uscì dalla bacchetta e spense la fiamma. Yamask aveva tutta l’intenzione di colpirmi, io invece non volevo farle del male, pensavo solo a difendermi. Aveva già perso troppo, non volevo danneggiarla ulteriormente.

“Liz ti prego ascoltami! Sono stato debole quella volta, permettimi di rimediare!”

Ma Yamask sembrava non curarsi di quello che dicevo. Provò a scagliarmi più volte contro una Palla Ombra, ma io cercavo di deviarla ogni volta con “Protego”. Presa dalla rabbia Yamask stava per schiantarsi contro di me. Per non farmi colpire puntai la bacchetta verso un masso e lo feci levitare verso di me per usarlo come scudo. Yamask si scontrò col masso e cadde al suolo. Iniziò a lamentarsi e a piangere di nuovo. Potevo lanciare la Ball, ma desideravo che fosse lei a scegliere di seguirmi piuttosto che costringerla con la forza. Provai a parlarle: “Liz, non si può cancellare quello che è successo, se potessi tornare indietro farei mille scelte diverse pur di averti ancora con me! Non voglio perderti di nuovo, vieni con me ti prego! Possiamo ricominciare una nuova vita assieme!”

Mi avvicinai a lei e posi a terra la Patronus Ball. Yamask alzò lo sguardo e alla vista della sfera che l’aveva praticamente uccisa mi lanciò contro un altro Fuoco Fatuo. Non riuscii a proteggermi con la bacchetta perché ero troppo vicino. Provai a schivarlo, ma mi sfiorò leggermente il braccio e mi lasciò una lieve scottatura. Tuttavia Yamask non sembrò felice di avermi colpito.

“Liz tu volevi diventare Campionessa della Lega, vero? So che te lo ricordi ancora, è così? Ti prego, ascoltami! Entra nella Ball, formiamo un team insieme e conquistiamo la Lega. Non tutto è perduto!”

Yamask scoppiò di nuovo in lacrime, ma a differenza di prima queste erano lacrime sincere, non Falselacrime. Per sicurezza afferrai la bacchetta per proteggermi da altri eventuali attacchi e di non tenere bassa la guardia.

Yamask all’improvviso, iniziò a levitare e a guardarmi con gli occhi ancora gonfi di lacrime, ma pieni di determinazione. Aveva preso la sua decisione, voleva seguirmi. Ero riuscito a convincerla.

Restava solo una cosa da fare, trasmettere alla Ball il potere del Protettore. Puntai la bacchetta verso di essa e dissi con fermezza “Expecto Patronum”. La Ball iniziò ad essere circondata da un’aura azzurrina e la forma corporea del mio Patronus si manifestò in dimensioni ridotte. Ma il suo aspetto era mutato, prima si era sempre manifestato come un Lucario, quella volta si era trasformato in un Watchog.

Il Patronus scomparve, presi la Ball e la puntai verso Yamask. Lei si avvicinò alla sfera e attivò il meccanismo di cattura che la risucchiò all’interno, circondandola con un raggio azzurro. Dopo tre vibrazioni, la Ball si fermò ed una nebbiolina si addensò tutt’attorno. Avevo catturato Yamask.

Sapevo che gli allenatori dopo aver catturato un Pokémon riflettono per molto tempo sul soprannome da dare. Io non avevo dubbi: lei era e sarebbe stata sempre Liz per me!

La feci uscire dalla Ball, con le lacrime in volto le feci un sorriso e le dissi: “Prometto che non ti abbandonerò più. Questo è solo un nuovo capitolo della nostra storia. E ora in viaggio, la Lega Pokémon ci aspetta!”

 

 

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IL TRIO POLITICO!

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"The important thing is not how long you live. It's what you accomplish with your life. When I live, I want to shine. I want to prove that I exist. If I could do something really important, that would definitely carry on into the future. And so, if I were to disappear, I think that all I have accomplished will go on. That is, that would mean that it’s living, right?"                                  

                             -Grovyle, Pokemon Mystery Dungeon Explorers of Sky

 

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:Stelline:Bambola Vincitore Programma Fedeltà 2021 :Stelline:

 

 

 

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Riolu su un kart by @evilespeon

 

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Targhetta vincitore GDR TD Regions, piccola flexatina per la prima cosa buona che ho fatto su PM

 

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By @Vale

 

PatronusBall.pngPatronus Ball aka Secsi Ball.

Grandi Tassi!

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By @Chube

 

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Sede e membri del Project X by @Taka (Io sono il Riolu sulla panchina)

 

 

 

 

Immagine del profilo by @AdvosArt su X

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Casa di appartenenza: Serpenterba
Nickname: PeterPan

Racconto: 

 

Spoiler

La brezza di una suggestiva notte di mezza estate mi accarezzava il viso mentre il mio sguardo si perdeva nella vastità del cielo stellato, che si ergeva imponente innanzi a me. 
Me ne stavo sdraiato su quel soffice manto erboso, reso suggestivo dalle candide coccole lunari, e in quel mare di pallida luce sguazzavano i pensieri, su cui primeggiavano malinconici ricordi.
Dopo tanto tempo ero riuscito a tornare a Prato Poni, uno splendido luogo dell'isola di Poni, nella regione di Alola. Era ormai un anno che non vi mettevo piede... Già, da quel funesto giorno...
Tutto ebbe inizio un po' per caso ed ero totalmente inconsapevole di ciò che avrei vissuto di lì a poco.
Mi trovavo a Prato Poni per cercare un potente Pokémon Drago da acchiappare con la speciale Poké Ball che veniva tramandata nella nostra famiglia di generazione in generazione e affidata a ogni primogenito una volta compiuti 14 anni. Si trattava della Draconis Ball, una speciale sfera in grado di catturare le più potenti creature di tipo Drago. 
Avevo deciso di compiere la mia ricerca in quel luogo perché la voce della presenza di un maestoso Pokémon, che solo pochi avevano avuto la fortuna di vedere e soltanto di sfuggita, aveva raggiunto la città di Hau'oli, nella vicina isola di Mele Mele, dove risiedevo. Ne parlavano tutti con grande entusiasmo, come qualcosa di davvero unico, un meraviglioso Pokémon Drago dai tratti angelici. Doveva assolutamente essere mio!
Mi sentivo molto sicuro di me stesso poiché ad aiutarmi nell'impresa c'era la mia inseparabile bacchetta. Tuttavia i giorni si stavano susseguendo incessantemente e di quella creatura non vi era ancora nessuna traccia. La speranza di farcela stava pian piano scemando e così decisi di concedermi ancora un'ultima nottata prima di rinunciarvi definitivamente.
Nel buio della notte, reso tetro dalla fitta coltre di nubi minacciose che dominava il cielo, cercai di illuminarmi il cammino con l'incantesimo Lumus Maxima. A un certo punto sentii un verso soave, che a tratti sembrava quasi un armonico canto. Il cielo d'improvviso divenne completamente terso e la luna poté finalmente mostrarsi nella pienezza del suo viso tondo e rilucente. 
Ciò che vidi subito dopo fu qualcosa di stupefacente. Finalmente la tanto agognata creatura era davanti a me, librata in volo, e io non potevo far altro che rimanere sbigottito e in contemplazione di fronte a tanta beltà.
Il suo corpo sinuoso e serpentino era ricoperto di squame che parevano veri e propri zaffiri. Le ali sul capo venivano sbattute con leggiadria, mentre il fulgore dei suoi occhi penetrava fino al mio cuore, che non riusciva a smettere di battere all'impazzata. Si trattava di un magnifico esemplare di Dragonair. 
Mi dispiaceva interrompere la sua soave danza aerea, ma non potevo lasciarmelo sfuggire. Impugnai così la mia bacchetta e lanciai l'incantesimo Glacius contro di lui sperando di coglierlo alla sprovvista, ma così non fu. Egli, infatti, riuscì ad accorgersene e a evitarlo agilmente. A quel punto si volse, mi fissò per qualche istante e, ancora sospeso in aria, spalancò la bocca. Fiamme roventi si rivolsero verso di me. Io allora mi difesi rapidamente con l'incantesimo Aqua  Eructo, ma l'impatto delle due mosse generò una forte esplosione da cui scaturì una densa cortina di vapore. Per liberarmene dovetti ricorrere alla Fattura Ventus, ma quando la visibilità tornò buona vidi che Dragonair ormai si era già allontanato e si riusciva a scorgere a malapena all'orizzonte. 
<< Non mi scapperai! >> gridai a gran voce.
Mi smaterializzai e riapparsi sul suo dorso. Mi tenni stretto a lui e cercai di lanciare un nuovo incantesimo per riuscire a mandarlo al tappeto, così da potergli lanciare la mia Ball senza rischiare di mancarlo. Tuttavia lui riuscì a svincolarsi da me, facendomi precipitare. Per attutire la caduta ed evitare di farmi male dovetti utilizzare rapidamente l'incantesimo Imbottito. Il Pokémon Drago, però, ne approfittò per colpirmi con un potente attacco Tuono. Riuscii a ricorrere appena in tempo a Protego, ma non fu sufficiente. Alla fine quella devastante folgore ebbe la meglio e io caddi a terra privo di sensi.
Trascorsero svariate ore prima che riuscii a riaprire gli occhi. Mi sentivo a pezzi, incapace di compiere qualsiasi movimento, ma mi resi subito conto di trovarmi in un luogo differente da quello in cui mi ero scontrato con Dragonair. Aveva tutta l'aria di essere una piccola grotta, rischiarata dai primi caldi raggi del sole. 
Chi mi aveva condotto lì? Non era presente nessun altro a parte me. Eppure quel qualcuno si era premunito di coprirmi con delle foglie di palma e di recuperare la mia cara bacchetta e il mio zaino da viaggio contenente la preziosa Draconis Ball.
A un certo punto avvertii dei rumori. Stava per arrivare qualcuno e io non potevo fare altro che starmene sdraiato a terra in attesa di scoprire di chi si trattava. 
Finalmente ecco svelato l'arcano!
<< Ah! Quindi prima mi mandi al tappeto e poi ti prendi cura di me? Sei proprio un Pokémon strano, Dragonair >> dissi con voce flebile. 
A quel punto, dopo aver emesso un verso di dispiacere, si adagiò di fianco a me, guardandomi con quegli occhi così luminosi e candidi che era impossibile avercela con lui. Del resto ero stato io ad averlo attaccato per primo nel tentavo di catturarlo. Spettava a me porgergli delle scuse. Lui si era soltanto difeso e probabilmente non era sua intenzione farmi del male.
E così, appena i nostri sguardi si incrociarono, gli dissi: << Scusami... Mi sono fatto prendere dalla foga di averti come mio Pokémon e non solo ho interrotto la leggiadria della tua danza, ma ti ho anche attaccato ripetutamente. Se ora sono conciato così è unicamente colpa mia. Perdonami >>.
Lui mi sorrise e si adagiò di fianco a me.
Ci vollero diversi  giorni prima di riuscire a riprendermi e in tutto quel tempo Dragonair non mi lasciò mai solo. Il desiderio di catturarlo era totalmente sfumato, ma sapevo di aver trovato un nuovo speciale amico.
Una volta ripresomi gli mostrai svariate magie. Mi divertii anche a provare su di lui, e per equità anche su di me, incantesimi come Diminuendo o Inflatus. Vederlo in versione rimpicciolita o gonfiata è stato buffissimo, ma penso proprio lui abbia pensato lo stesso di me da quanto rideva.
Trascorremmo così tanti piacevoli momenti assieme... Ma ormai mi ero ripreso totalmente e non potevo continuare a stare lì. Però gli promisi che sarei andato a trovarlo spesso.
A malincuore ci salutammo e mi incamminai verso la mia isola. Ma non feci in tempo a compiere qualche centinaio di metri, che sentii un terribile lamento provenire dal luogo in cui mi ero separato da Dragonair. 
Mi precipitai subito in quel punto e vidi due brutti ceffi attorno al Pokémon Drago. Si trattava di Attila e Hun, due famigerati membri del Team Rocket, raggiunti come me dalle insistenti voci della presenza di un creatura tascabile piuttosto rara a Prato Poni, di cui volevano assolutamente impossessarsi.
Dragonair stava cercando di difendersi dai potenti incantesimi dei due loschi individui con i suoi potenti Dragopulsar, ma era una battaglia impari.
Così gridai, cogliendoli di sorpresa: <<Hey! Siete così farabutti da prendervela in due contro una sola creatura? Ora dovrete vedervela anche con me! >>.
<< Sparisci moccioso, se non vuoi fare una brutta fine >> ribatté stizzita Hun. 
Ma non appena vidi che si stavano preparando a sferrare un nuovo attacco combinato, sollevai la bacchetta e lanciai contro di loro l'incantesimo Conjunctivitus per renderli temporaneamente ciechi. Raggiunsi così Dragonair e gli dissi di seguirmi, dato che gli effetti dell'incantesimo non sarebbero durati molto. Dovevo assolutamente inventarmi qualcosa!
A un certo punto mi voltai verso Dragonair, che stava volando al mio fianco, e gli dissi: << Devi entrare nella Draconis Ball se vuoi cavartela. Raggiungeremo il rifugio in cui mi hai curato ed entrerai nella sfera, che poi nasconderò per bene in attesa di tornare a recuperarla. Ma prima ho intenzione di sconfiggere quei criminali, così da poter avere via libera. D'accordo? >>.
Dragonair sembrava titubante e impaurito.
Una volta raggiunta la grotta lo esortai a seguire il mio piano, ma non voleva saperne di lasciarmi ad affrontare da solo Attila e Hun.
A quel punto alzai la voce e con gli occhi offuscati dalle lacrime gridai: << Sei un idiota! Capisci che così ti prenderanno? Non ti lascerò finire nelle loro mani! >>.
Dragonair, allora, comprese quanto importante era diventato per me e non volle vedermi stare male. Così mi fece un cenno col capo per indicarmi di procedere col mio piano.
Estrassi la Draconis Ball dallo zaino, la indirizzai verso di lui e la lanciai. Il Pokémon venne circondato da rune magiche e rinchiuso nella Ball, che emise tre sbuffi culminando con un ruggito finale, a conferma dell'avvenuta cattura. Dragonair era al sicuro!
Nascosi dunque per bene la Ball nella grotta e andai alla ricerca dei due membri del Team Rocket. 
Non ci volle molto. Li vidi correre inferociti e a tutta velocità a pochi metri da me.
<< Stavate cercando me, pagliacci? >>. I due non proferirono parola, afferrarono le proprie bacchette e  scaraventarono entrambi un potentissimo incantesimo Exulcero contro di me. Lancinanti irritazioni pervasero il mio corpo. Cercai di alleviare il dolore utilizzando alla svelta l'incantesimo Cura Ferite e tentai subito di contrattaccare con un Pietrificus Totalus, che sferrai contro Attila, il quale piombò a terra immobile. 
<< Maledetto, devi morire! Sectumsempra! >> gridò furiosamente Hun con la bacchetta puntata contro di me.
D'istinto chiusi gli occhi, consapevole di non avere ancora le capacità per contrastare una delle Maledizioni senza Perdono.
Ma ecco che sentii Hun urlare: << No! Cos'hai fatto, patetica creatura... ora cosa racconteremo al capo?! >>. Aprii allora gli occhi e vidi la donna, con appresso il suo socio ancora impietrito, smaterializzarsi e il corpo di Dragonair riverso a terra. Corsi immediatamente da lui, mi inginocchiai e gli sollevai delicatamente il capo.
<< Perché lo hai fatto? Perché non sei rimasto al sicuro nella Ball? Non avresti dovuto pensare a me... >>  dissi con voce tremante e soffocata dal pianto.
Mi guardò con occhi lucidi, accennò un sorriso, quasi a volermi rassicurare, e svanì in un fascio di luce tra le mia braccia impotenti.
Un anno... Già un anno... Quel giorno mi ripromisi che lo avrei vendicato. Prima o poi riuscirò a trovare quei due criminali e ad avere giustizia.
Mi alzai dal prato, strinsi forte la Draconis Ball con una mano e con l'altra puntai la bacchetta al cielo, facendone risplendere la punta. Era il mio modo per far capire a Dragonair che non lo avevo dimenticato. È stato un mio Pokémon per poche ore, ma rimarrà per sempre un amico speciale.



 

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Casa di appartenenza: Corvoscuro
Nickname: Dibo42
Racconto:

Spoiler

Diario di Dibo

 

24/06/2010, Azalina

 

Caro diario, se avessi saputo qualche giorno fa cosa avrei vissuto, giuro non ci avrei mai creduto! Voglio documentare il tutto per lasciarlo alle future generazioni. E’ successo tutto una settimana fa…

 

*Transizione*

 

Salve. Mi chiamo Dibo Von Hoculus e sono un discendente di una famosa famiglia di maghi. Ho 24 anni e vivo ad Azalina da alcuni anni, guadagnandomi da vivere come apprendista artigiano di Ball presso la bottega del Sig. Franz, il miglior artigiano al mondo.

Mentre assistevo il Maestro in una delle sue commissioni, bussò alla nostra porta il Sig. Blaise, l’uomo che lavora la Carbonella qui ad Azalina.

“E’ permesso?” chiese il Sig. Blaise.

“Oh Blaise, entra! Hai di nuovo bisogno di qualche Level Ball per i tuoi Farfetcht’d?” domandò il Sig. Franz. Blaise era suo cliente da molti anni.

“Ahah non questa volta Franz. Ero venuto a chiedere se potresti venire a darmi una mano con la raccolta del legno.” chiese l’uomo al suo vecchio amico.

“Mi piacerebbe, ma al momento sono impegnato con una Love Ball… Senti Dibo, perché non lo accompagni tu? Qui me la posso sbrigare da solo.” mi si rivolse il Sig. Franz.

“Certo, con piacere.” risposi, avvicinandomi alla porta.

“Saremo di ritorno per cena!” e senza esitare, il Sig. Blaise chiuse la porta.

Erano le 18:15, il sole stava tramontando e la luce dissipando. Mentre ci addentravamo nel bosco, il Sig. Blaise mi fece notare di non aver portato Pokémon con Flash. Alche, mi proposi di far io luce.

“Non si preoccupi Sig. Blaise, ci penso io. Lumos!” e dalla mia bacchetta uscì un fascio di luce che illuminò tutta la parte del bosco in cui ci trovavamo.

“Oh, che utilità, ti ringrazio! Io vado a cercare la legna da quella parte, tu occupati di questa zona”.

“Certo Sig. Blaise!”. E così, mi misi a raccogliere la legna. Finché, il mio sguardo non si incrociò con il piccolo tempio lì situato.

“Questo deve essere il famoso tempio dedicato al protettore del Bosco di Lecci, Celebi se non erro. Il Sig. Franz me ne parlò qualche tempo fa. Mi disse che è usanza locale dedicare una preghiera al Pokémon quando ci si trova davanti al suo tempio.” E così, cominciai a pregare.

Dopo poco tempo, mi raggiunse il Sig. Blaise. “Vedo che stai pregando a Celebi figliolo. Appena hai finito, possiamo rincamminarci”

“Certo!”. Finii le mie preghiere e mi rimisi in cammino. Durante il tragitto, volli sapere di più su Celebi…

“Ma Sig. Blaise, che tipo di Pokémon è Celebi?” chiesi incuriosito al mio accompagnatore.

“Non ne so molto, posso dirti solo quello che si tramanda tra noi Azalini. Si dice che Celebi protesse questo bosco dalla distruzione, prevenendo un incendio, grazie

ai suoi poteri.”

“Che tipo di poteri?”

“Poteri temporali. Celebi è noto come il Pokémon Tempovia, ovvero è in grado di viaggiare nel tempo. Almeno secondo quello che si dice…”

Dinanzi quelle parole rimasi di sasso. Ero affascinato da questo Pokémon! Forse non lo sapete, ma i viaggi temporali sono una cosa che mi ha sempre affascinato!

Dopo una breve camminata, tornammo ad Azalina. Andammo a posare la legna dal Sig. Blaise, e poi mi rincamminai verso casa del Sig. Franz.

“Grazie mille della storia Sig. Blaise!”

“Grazie a te per l’aiuto figliuolo!”

La casa del Sig. Franz non era lontana. Un paio di minuti a piedi ed ero già lì.

“Sig. Franz sono tornato!”

“Ah rieccoti Dibo. E’ andato tutto bene?”

“Sisi. Anzi, ho scoperto nuove cose su Celebi! E’ vero che poteva viaggiare nel tempo, Sig. Franz?”

Il Sig. Franz, fece una faccia strana. Sembrava turbato dalla domanda.

“Mmh forse, così si narra. Ma non possiamo averne la certezza figliuolo ahah”

“Oh capisco. Senta Sig. Franz, secondo lei esiste? Celebi intendo”

Il Sig. Franz sembrava quasi non volermi rispondere. Provò subito a cambiare argomento.
“Non credo che il pensiero di un vecchio possa avere qualche importanza ahah… Forza vieni, è ora di cena.”

Ci sedemmo così a mangiare. In casa eravamo io, il Sig. Franz e sua nipote, Maisy. Pensai così di chiedere scherzosamente anche a lei.
“Maisy, conosci Celebi?”

“Celebi? No, non lo conosco, ma il nonno…”

“Ehm ehm, Maisy tesoro, potresti passarmi l’acqua?” interruppe il Maestro.

“Certo nonnino!”. La piccola passò l’acqua al nonno. Eppure quella frase che stava dicendo, attirò la mia curiosità…

“Cosa intendi Maisy? Che TU non lo conosci? C’è qualcuno che abbia incontrato Celebi secondo te? Esiste veramente?”

“Certo che esiste qualcuno, si tratta…”
“Maisy tesoro, è ora di andare a farti la doccia.” Prese la parola Franz.
“Ma nonno, stavo rispondendo a Dibo…”
“Parlerai dopo con lui. Ora vai a fare la doccia.” A quelle parole, Maisy obbedì senza discutere. Io però ero sempre più incuriosito dal comportamento del Maestro.

“Maestro, la prego. Se sa qualcosa in pù, me lo dica! La supplico!”

Mi fissò per un po'. E dopo un lungo sospiro, cominciò a raccontarmi.

“Suppongo che sia inutile fingere ormai… Ebbene si, io ho conosciuto Celebi. E’ successo moltissimi anni fa, quando ero ancora un ragazzo. Un giorno, mentre giocavo nel bosco, mi imbattei in un uomo misterioso. Egli mi diede una strana Ball e mi disse “Scappa. Proteggila!” e così feci. Ma prima che potessi uscire dal bosco, 3 individui con una strana uniforme gialla mi bloccarono il cammino. Erano anche loro maghi come te. Desideravano la Ball più di ogni altra cosa. Mi minacciarono con le loro bacchette. Si avvicinavano sempre più, non sapevo che fare. Finché ad un tratto, apparve Celebi. Grazie al suo potere, riuscì a portarmi all’uscita del bosco per farmi fuggire. Volli tornare indietro, ma me lo impedì. Sentii come una voce dirmi “Non preoccuparti, scappa!”. Non persi tempo e cominciai a correre. Mi voltai solo una volta e vidi i 3 individui puntare la bacchetta su Celebi…”

“E poi?”
“Non so cosa successe dopo. So solo che il bosco cominciò ad andare in fiamme. Non so che fine abbiano fatto i 3, né cosa sia successo a Celebi. Ecco, questa è la Ball che mi consegnò quell’uomo. L’ho chiamata Turner Ball, in onore di quell’evento. Non ne so molto a riguardo… Dibo. Voglio affidarla a te”

“Che cosa? Ne è sicuro Sig. Franz? E’ una responsabilità enorme”
“Assolutamente. Io sono vecchio ormai, lascio tutto nelle tue mani. Mi sembri parecchio affascinato da tutto questo ahah. Voglio che sia tu a scoprirne il funzionamento ed usarla”

“Wow. Non so cosa dire Sig. Franz…. La ringrazio!”
“Non c’è di che figliuolo. Se posso darti un consiglio, ti direi di recarti a Canalipoli, a Sinnoh. Lì si studia lo spazio ed il tempo e c’è una grande biblioteca. Magari è collegata a Celebi e puoi scoprire qualcosa. Ma ora è tardi, ci penserai domani”

Fu così che andammo a dormire. Il giorno dopo, ero pronto per smateriallizarmi a Canalipoli.

“Maestro, io vado allora”

“Va bene. Buona fortuna ragazzo, fai attenzione! Aspetterò il tuo ritorno!”

In pochi secondi arrivai a Canalipoli. Girovagai per la città finché non trovai la biblioteca.
“Biblioteca di Canalipoli. Sono arrivato!”

Restai sbigottito dalla sua grandezza! C’erano almeno 3 piani!

“Vediamo… Mitologia di Sinnoh, Storie popolari, Mito di Rupepoli… Ci metterò una vita così! E va bene. Accio libro Tempo.” Grazie all’incantesimo, il libro venne a me.

“Mmmh, ecco qui. Celebi, Pokémon Tempovia. Questo Pokémon viaggia nel tempo. Quando scompare nella foresta, si dice che lasci dietro di sé un uovo che proviene dal futuro. Aspetta, uovo? Il Maestro non mi ha detto nulla riguardo un uovo. E se fosse la base di questa Ball? Una sorta di Ball temporale. Devo dirlo al Maestro!”
Non persi altro tempo e mi rismaterializzai ad Azalina, fuori casa del Maestro. Non potevo immaginare a cosa avrei assistito.

“Sig. Franz! Sono tornato! Ho scoperto alcune… SIG. FRANZ!!!”

Il corpo del Maestro riversava a terra. Era molto sofferente.

“SIG. FRANZ!!! Cosa è successo?!”
Il Maestro si contorceva dal dolore. Riuscì a pronunciare solo 3 parole: “I…3…maghi…”. Continuava a soffrire ed urlare. Io intanto avevo capito. Era la maledizione Cruciatus!

“Sig. Franz resista la prego! Presto l’effetto svanirà! Chi sono questi 3 maghi?”

Gli presi la mano. “Ma lei sta congelando! Presto, si metta vicino al camino! Corro a prendere della legna nel bosco!”

Mi precipitai nel Bosco di Lecci, pronto a raccogliere del legno. Raccoglievo a tutta velocità, quando una voce mi interruppe da dietro. “Bene bene bene, era ora che ti facessi vedere!”
Mi voltai immediatamente e vidi davanti a me 3 individui in uniforme gialla.

“Chi siete? Non ho tempo, devo fare in fretta!”

“Oh, sembra che qualcuno sia in pensiero per il vecchio” continuò il tizio a sinistra.

“Ahahah già, è un miracolo se non sia morto! Se lo meritava per averci fatto dannare per tutto questo tempo!” pronunciò il tizio a destra.

In quel momento capii tutto. Erano loro. I 3 maghi che attaccarono Celebi. Erano loro che avevano attaccato il Maestro. Non ci vidi più dalla rabbia ed attaccai senza pensarci.

“Stupeficium!”

Il mago al centro non si fece trovare impreparato e respinse l’attacco.

“Non crederai di avere a che fare con degli sprovveduti, vero? Hai qualcosa che noi vogliamo. Sto parlando della Ball. Dammela, senza fare storie o sarà peggio per te!”
“Neanche morto!” Lanciai un Ebublio ed un Melofors, colpendo i due maghi ai lati. Ne approfittai per scappare, ma il mago al centro mi fermò con un Herbivicus.

“Abbiamo fallito 70 anni fa, ed il nostro padrone ci ha puniti severamente! Non permetterò che accada nuovamente!”

Ero immobilizzato dalle piante. Non potevo muovermi. Vedevo la mano del tizio che si avvicinava sempre più. Mise una mano nella mia tasca e… *FIUUSH*

“Aaah ma che diavolo…”
All’improvviso l’area venne riempita di polvere. Era un attacco Ventargenteo.

“Cosa succede? Chi va là?!”

Dalla coltre di nebbia apparì lui. Celebi.

“Celebi…” esclamai a bocca aperta. Era bellissimo.

“ANCORA TU? PENSAVO DI AVERTI INCENERITO 70 ANNI FA! NE HO ABBASTANZA ANCHE DI TE! THEODORE, VINCENT! MUOVETEVI!”

Il mago cominciò ad attaccare Celebi con diversi incantesimi, ma il Pokémon li evitò tutti leggiadramente. Poi usò Parassieme per bloccare i maghi a terra e mi si avvicinò.
Non lo capivo. Ad un certo punto però, mi indicò la tasca. La tasca dove avevo la Turner Ball.

“Vuoi… che ti catturi con questa? Sei sicuro Celebi?”
“Cel, Celebi!”

Mi fece un cenno. Il problema era che non sapevo come funzionasse la Ball. Cercai di provare a tastare tutto ma niente. Ed i maghi si stavano per liberare.
“SIETE FINITI!”

A quel punto, la mia mano girò l’ingranaggio al centro, come se fosse controllata da qualcosa. Uno, due, tre giri. Era pronta. La Ball si aprì e fuoriuscì della sabbia che cominciò a ruotare attorno al Pokémon.

“Grazie Celebi! Insieme vinceremo ed avrò cura di te. Anche per il Sig. Franz!”

1. 2. 3. TIC. Celebi era stato catturato. Finalmente il mio primo Pokémon. Ed era proprio Celebi. Non riuscivo a trattenere l’emozione!

Senza aspettare, feci subito uscire Celebi e mi preparai a combattere con i maghi. Con la mia bacchetta ed un Pokémon al mio fianco! Ero sicuro di vincere.

“Sembra che tu sia riuscito a rovinare i nostri piani. Ebbene, bravo Dibo! Pagherai a caro prezzo questa tua insolenza!”
Avevo sentito bene? Aveva davvero pronunciato il mio nome?

“C-come fai a conoscermi?”

“Ahahahah, sembra che tu non mi abbia riconosciuto. Eppure sono stato io ad informarti di Celebi, dovresti essermi grato!”. Il magò si tolte il casco. Non ci potevo credere. Pensai fosse tutto un sogno. Ma non era così…

“Sig. Blaise?!?!”

Mi ritrovai davanti l’ultima persona che mi aspettavo di incontrare in quella situazione…

 

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Nel mulino che vorrei, tante doll e la mia Kay:

 

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Ace Attorney: Phoenix Wright, Justice for All, Trials&Tribulations: da9jb7n-59040c86-980d-414b-a06a-edc390421c6c.png.497ae769c7adb776bca1e6f627fe0f02.pngmaya_fey__pokemon_black_white_style_full__by_vendily_da9j9yq-fullview.png.c74387a152f79a4b6173f6c153d64172.pngpearl_fey__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jaig-fullview.png.322ccf99df8b8247f3e020e7f3b525ea.pngema_skye__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jl5k-fullview.png.e5616ee8777aa02b8a1a2dda55a06702.png713766353_da9jb7n-59040c86-980d-414b-a06a-edc390421c6c-Copia(2).png.1ca2cdc2c99733666e157e5ba112849e.png

Ace Attorney: Apollo Justice:  apollo_justice__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jqdw-fullview.png.9890a1f979063c1902374c5789a16a6d.pngtrucy_wright__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9janc-fullview.png.21ac91d3f4f315e2c08c1a370054b838.png1230856823_ema_skye__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jl5k-fullview-Copia.png.22b7d45904ba857431d163c71d21de33.png2104585928_da9jb7n-59040c86-980d-414b-a06a-edc390421c6c-Copia(3).png.f439dc48bbed1b284e721e6f71e8cc41.png1667909379_trucy_wright__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9janc-fullview-Copia.png.5eb0603d930dcd1a44d4c216d9d8dd60.png

Ace Attorney: Dual Destinies: 2012758395_da9jb7n-59040c86-980d-414b-a06a-edc390421c6c-Copia.png.93694c96958d1290847158e788dd0b2b.png53211587_apollo_justice__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jqdw-fullview-Copia.png.ad80c28d85e0cc231bbb363ff95c4465.pngathena_cykes__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_daa5x54-fullview.png.9a2a1df761a00fc0914a8b42e185fcc9.png

 

A TUTTO REALITY DOLL:

- JO71-Jo-Total-Drama.png (Made by @Mana)/ 4Zz5Pwj.png (Made by utente mascherato)

 

ULTRACREATURE:

TqR8wQl.png Nihiletta (Nihilego + Meloetta) (Made by @Porygatto)

IdJ0URo.gif.1b81e82d84718980859fbeb018d2d5e3.gif Nihilego animato (Made by @Porygatto)

 

ztLfcc7.png Another meravigliosus Nihilego by @Porygatto

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Casa di appartenenza: Corvoscuro

Nickname: MatBig

Racconto:

Spoiler

Anno XXXX

Non so dove mi trovo, che ci faccio qui. Forse è stato quel mago che mi ha lanciato quell’Oblivion... Ricordo solo di essere un mago della casa dei Corvoscuro, di possedere una bacchetta fatta con legno di quercia, se ho distinto bene, e una Poké Ball strana, con un meccanismo curioso, e al suo interno un Pokémon molto caldo. Però, forse ricordo qualcosa...

 

Anno 2010

Fui un discreto mago della casata dei Corvoscuro giunto ormai al quinto anno nella scuola di magia di Hogwarts e dopo aver seguito un anno faticoso di lezioni, decisi di tornare a respirare aria di casa nella mia Azzurropoli. Ormai furono già passati diversi anni dallo sgombero del Covo Team Rocket dai sotterranei del Casinò, eppure quel posto lugubre ispirò sempre un certo fascino a mia sorella Molly. Passai di corsa a casa e salutai i miei genitori. Feci una corsa per raggiungere quel postaccio. Trovai davanti una porta sbarrata. Agitai la mia inseparabile bacchetta di quercia e utilizzai l’incantesimo Alohomora. La porta si aprì immediatamente e vidi mia sorella addormentata. Tentai di svegliarla, ma non vi fu verso. Utilizzai l’incantesimo Reinnerva e piano piano riprese sensi. Farfugliò parole incomprensibili e flebili, ma capii una sola parola del suo discorso: Johto. Di tutte le cose che disse, perché proprio il nome di una regione? Scoprii solo a casa che la mia famiglia fu derubata e attaccata da un mago della città e che si trasferì in quella regione per una ricerca di un Pokémon Leggendario e decisi di affrontarlo per l’onore della mia famiglia e di carpire informazioni sulle sue ricerche. Si, proprio io che odiai i Pokémon allora. Presi il Supertreno di Zafferanopoli, scesi a Fiordoropoli e quando uscii dalla stazione ecco che fui accolto in bello stile da questo fantomatico mago. Si presentò con il nome di Eugenius, il prescelto per la conquista di Suicune, il nome proprio della sua indagine. Gli chiesi perché attaccò qualche anno prima la mia famiglia e mi rispose che mia sorella Molly entrò in contatto con una delle tre Bestie Leggendarie, il focoso Entei. Dopo questo racconto, agitò la sua bacchetta di acero e scappò con un trucchetto da maghi da quattro soldi. Raccolsi delle informazioni sul suo habitat presso una biblioteca cittadina: Torre Bruciata di Amarantopoli. In quel preciso momento mi chiamò mio padre e mi avvisò di una improvvisa malattia che colpì mia sorella Molly e che non vi fu tempo per altro, troppo fulminante per curarla. Mi disse però che un modo per tornare indietro fu possibile e dovetti andare ad Azalina da un artigiano specializzato in Poké Ball particolari. Il Signor Franz mi consegnò, sotto lauta ricompensa, una Turner Ball, una capsula con all’interno della polvere e un accessorio che ricordò le vecchie Giratempo che furono tanto di moda negli uffici dei più vecchi professori di Hogwarts. Raggiunsi quel luogo, la Torre Bruciata, e mi apparse Entei. Cercai di immobilizzarlo con raffiche di Stupeficium e riuscii finalmente a indebolirlo ma in questo frangente giunse alle spalle Eugenius che tentò di rubarmi la Turner Ball, allontanandola. Quando mi divincolai e utilizzai Accio per recuperare la sfera e non persi tempo a catturare Entei. Ma la polvere magica cosparse la torre e la fragranza mi fece addormentare, sentendo un rumore meccanico che si fece sempre più lontano, di secondo in secondo.

Tic... Tac...

Tic... Tac...

Tic... 

 

Anno 2003

Mi svegliai con un forte mal di testa. Quello fu il giorno di Natale. Arrivò mia sorella in modo precipitoso e quasi mi buttò giù dal letto. Così mi alzai e vidi tutti i bellissimi regali da scartare sotto l’albero. Aprii i miei: una bacchetta giocattolo, una Poké Ball di plastica e una videocassetta del terzo film Pokémon con raffigurato Entei. 

Eppure questo sogno mi sembrò così vero... Tic... Tac...

 

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Casa di appartenenza: Tassofuoco

Nickname: IcyFlame

Racconto:

Spoiler

Lorelei e Agatha mi dissero che la Patronus Ball che mi stavano consegnando apparteneva a mio zio… in realtà lui non fu mai il suo detentore. 

Divenne Campione e subito affermò di volerla regalare a me. Qualche occhiataccia e litigi dopo, Lance acconsentì. A quanto pare mio zio pensava che io ne potessi fare un uso migliore. 

“Grazie, ma perché non c’è lo zio con voi?” chiesi. 

Nessuna risposta. 

Come tutti, non sapevo dove fosse. Scomparì nel nulla dopo la vittoria, insieme alla sua squadra. Amava usare Pokémon di Tipo Buio… la Patronus Ball sarebbe stata perfetta per lui. 

Alcuni dissero che si era spostato in una regione lontana, ma pochi sapevano che lui era un gran mago. E’ possibile che conoscesse incantesimi ignoti... si racconta anche che riuscisse a viaggiare nel tempo. 

A volte alcuni giurarono di averlo visto più giovane. Io, forse illuso o incredibilmente fiducioso, cercavo sempre di verificare che le voci fossero fondate. In realtà sapevo che erano, appunto, voci di corridoio. 

Girare di regione in regione mi faceva solo perdere tempo, ma almeno potevo godermi la bellezza dell’inesplorata Holon o la sprizzante energia degli abitanti di Ferrum. 

 

“In tutto ciò, non mi hai spiegato come mai stai cercando tuo zio… hai detto che non lo conoscevi poi tanto bene.” 

Bevvi un sorso di cioccolata calda. Di solito non la preparano ad Almia, il cacao non cresce qui. Nulla che qualche incantesimo di trasfigurazione non possa risolvere. 

“No, non ci parlavo spesso. Per questo mi chiedo come mai decise di darmi la Ball.” 

L’ho sempre portata con me, nonostante la paura di perderla. La sua luce fioca illuminava la tasca in cui si trovava. 

“E infatti il motivo per cui lo cercavo era proprio questo.” Continuai. “Fargli qualche domanda… e ridargli la Patronus Ball che gli spettava. Avrebbe dovuto usare l’Expecto Patronum davanti ai miei occhi, così la ball sarebbe diventata definitivamente sua.” 

Pawil non nascose la sua sorpresa. “Uh? Veramente? Avere una Patronus Ball non è una cosa da poco… immagino tu sappia quanto è difficile averne una.”  S’interruppe. “Perché hai usato il passato?”

“Vorrei usare la Ball il prima possibile, ma su un Pokémon degno di essa. Non posso continuare a vivere con questo peso. Continuerò a cercare mio zio... ma ho deciso di rispettare la sua decisione.” 

“Vedo che non ne hai altre con te. Hai detto di non avere nessun Pokémon, giusto?”

“No. Non sono un allenatore. Non… non fa per me." Distolsi lo sguardo dal ricercatore. "Tutti mi paragonerebbero a mio zio… e non sono un fan dei riflettori. Userei questo Pokémon come compagno, nient’altro.”  

“Magari proprio oggi incontrerai quello giusto!” Fece un occhiolino. 

Sospirai. Lui fece spallucce. “Meglio uscire da qui. E’ buio e sta per arrivare una tormenta. Se tuo zio è veramente nella Valle di Crio se ne andrà prima che questa inizi.” 

Io e Pawil avremmo cercato mio zio con l’aiuto di due Ranger di massimo rango, Viola e Settimo, anche loro maghi. I due speravano di trovare un Pokémon, non una persona. Ma aveva senso unirsi a loro.  

“Stiamo inseguendo un Absol. Nessun Ranger riesce ad acciuffarlo.” Dissero quando li incontrai. 

Il primo Pokémon che mio zio utilizzò fu un Absol. Da quanto ricordo non spiegò mai come lo ottenne. Ero consapevole che questo non c’entrava nulla ma… era veramente una coincidenza notevole. Un’altra presa in giro dal fato.

Magari avrei potuto catturare questo Absol… in suo onore.

Sì, mi dissi, se ce ne fosse la necessità ci proverò. 

“Si dice che Absol porti sventure. Ovviamente è una leggenda priva di fondamento. Gli Absol, in realtà, tentano di avvertire Pokémon e umani che brutti eventi stanno per accadere… ma non ne sono la causa.” Raccontò Settimo mentre ci allontanavamo. “Probabilmente l’Absol sta cercando di comunicare ad altri che la bufera che arriverà sarà particolarmente pericolosa.”

Quindi è meglio se ci diamo una mossa. 

La ragazza continuò. “Gli Absol erano apparsi alla Torre Altru prima che venisse costruita la Macchina Incredibile, quindi la popolazione è sospettosa. Abbiamo deciso di catturare questo per evitare che gli possano far del male.” 

Lontano dal Campo Sottozero non c’era alcuna luce; la luna e le stelle erano nascoste dalle nuvole che presagivano una brutta tempesta. Il clima gelido scoraggiava Pokémon come gli Illumise e i Volbeat. 

“Abbiamo bloccato l’accesso alla valle. Nessun babbano ci seguirà, quindi possiamo usare la magia senza preoccuparci troppo.” 

“Lumos!” Esclamai. La Patronus Ball emetteva luce, ma troppo poca per indicarci la via.

Non ero l’unico a fare rumori. Versi di Pokémon animavano la notte. Era possibile scorgere i più grandi come i Piloswine e a occhi ben attenti le code dei Delibird appollaiati sugli alberi. 

Azzardai un’ipotesi. “L’arrivo della tormenta li preoccupa?”

“Potrebbe essere. Ma sono un po’ di giorni che si agitano. Abbiamo provato ad usare Legilimens, ma i pensieri dei Pokémon non sono di facile interpretazione.” Pawil spiegò. “Alcuni sono fin troppo tesi per ascoltare i Ranger.” 

Pawil mi ricordò che ad Almia non c’erano Allenatori, ma le catture erano comunque messe in atto dai Ranger. Tutti mi dissero che gli styler non erano oggetti magici, eppure io trovavo il loro effetto straordinario.

Settimo era più convinto. “Absol deve averli avvertiti. Siamo sulla buona strada.” 

 

“Perché tuo zio dovrebbe essere qui ad Almia? E proprio così a nord…” chiese Viola. 

“Non ho idea. A essere sinceri era uno zio molto lontano… forse non eravamo nemmeno imparentati. Ma era un grande amico di mio padre. Quando ero piccolo passava molto tempo con lui… i miei lo hanno sempre descritto come zio. Con il tempo ho iniziato a fare lo stesso…” 

“La gente di Kanto è strana.” Pawil borbottò.

Poi, la voce di Settimo rimbombò nella vallata. 

“Vedo qualcosa muoversi! Vulpix, usa la tua tattica per illuminarci la visuale!” 

Senza fare domande, il Pokémon ubbidì, emettendo un getto di fiamme dalle sue fauci. La neve al di sotto della sua traiettoria si sciolse, rivelando esili fili d’erba. La luce, però, svelò anche il nascondiglio di un Pokémon: l’Absol che stavano cercando. 

Resosi conto di essere stato scoperto, il Pokémon Catastrofe saltò fuori dal cespuglio da dove si celava per cercare di sfuggire ai Ranger. 

“Non ci scappi! Attiva cattura!” 

Lo styler di Settimo si sganciò dal polso, diretto verso il Pokémon, che venne circondato. 

Nonostante ciò, l’Absol emise un forte ruggito, per poi saltare al di fuori del raggio di luce. 

“C-come è possibile?!” 

Sbigottito, il Ranger ritirò il suo styler. Nel frattempo, Viola lanciò il suo. 

“Deve aver previsto la mossa con Divinazione… ma non poteva aspettarsi due Ranger!” 

La previsione della donna, però, era sbagliata. Gli artigli dell’Absol si illuminarono di viola e ruppero il cerchio formato dallo styler. Dopo ciò, il Tipo Buio riprese la sua corsa. 

Impugnai la mia bacchetta. “Immobulus!” 

L’incantesimo colpì il Pokémon Catastrofe, che svanì nel nulla. Intelligente. 

“Era un’illusione, dannazione!” esclamò Viola. “Ha usato Doppioteam!”

Non volendo perdere le tracce dell’Absol, decisi di lanciare un Periculum. La punta della bacchetta s’illumino di rosso vivo e scintille scoppiettanti, simili a un fuoco d’artificio, vennero lanciate nel cielo. 

Il rumore improvviso spaventò gli Spheal non ancora tornati nelle loro tane, che rotolarono via.   

“Alla nostra destra!”

Non solo era intelligente, ma il pokémon era estremamente rapido. 

“Arresto momentum!” Recitai, puntando la mia bacchetta e sperando di rallentarlo. 

Niente da fare. L’Absol invertì improvvisamente la direzione della sua corsa, e l’incantesimo andò a vuoto. Avrà previsto anche questo, pensai.

Viola notò che anche io avevo difficoltà. “Se non possiamo rallentarlo dovremo fermarlo! Arcanine, erigi una barriera di fiamme!” 

In modo non dissimile al Vulpix, l’Arcanine creò un getto di fuoco bollente. “Incendio!” esclamai io, per aiutare il Pokémon. Le fiamme vennero dirette verso una gola, dove l’Absol si stava dirigendo. 

“Ora non può avere vie di scampo! Ma dobbiamo muoverci!” 

L’Absol stava chiaramente soffrendo. Mentre era fermo, cosparso di neve, mi chiedevo se sarebbe mai stato al sicuro ad Almia.

Viola e Settimo corsero verso le fiamme, lasciandoci indietro.

“Hanno sicuramente buone intenzioni, ma non riusciranno mai a catturarlo.” Dissi a Pawil. “Se continua a usare Divinazione prevedrà tutte le loro mosse, così come le mie magie.” 

“E io conosco questo posto meglio delle mie tasche. Se qualcosa va storto, qui può anche scatenarsi una valanga. O un incendio, date le premesse.” 

Guardai in basso, le mie tasche. La Patronus Ball. 

“Questo Absol ha sempre vissuto ad Almia, giusto?” 

“Penso di sì… perché?” 

Era un’idea folle, ma l’unica possibile. 

“Se non conosce gli Allenatori… è probabile che non possa prevedere una cattura tramite Poké Ball…” 

Esattamente, folle. Non avevo alcuna ragione per credere che la mia teoria fosse esatta, ma soprattutto… mai avevo lanciato una Ball prima d’ora.

La mia migliore possibilità… era la Ball che mi regalò mio zio. 

Non c’era tempo per riflettere. 

In cuor mio, avevo già deciso. Questo era il momento giusto. 

Mi dovevo concentrare al massimo. Lanciare un Expecto Patronum non è da tutti.

“Dobbiamo provare!” Pawil m’incoraggiò. “Prima che si verifichi una vera e propria catastrofe!” 

Sospirando e sperando nel meglio, corsi verso i due Ranger, mentre l’Absol schivava i tentativi di questi di catturarlo. I suoi occhi brillavano mentre osservava la parete di fuoco, cercando una via di fuga.

“Viola, Settimo! Usate i vostri due styler, ho… un piano!” 

Avvicinatomi abbastanza, infilai la mano nella tasca. Avevo poco tempo per prendere la mira; ogni secondo poteva essere un’occasione per l’Absol di prevedere le mie mosse. 

“Allora? Aspettare sarebbe il tuo piano?” 

“No! Mi serve… concentrazione!” 

Ma sapevo di avere solo una chance. Il Tipo Buio mi guardava confuso ma sicuro di sé, cercando di capire cosa sarebbe successo. Allo stesso tempo contrastava gli attacchi dei Ranger.

“Si è lanciato contro lo styler!” Gridò Viola. “Non riesco a ritirarlo, penso che l’abbia rotto!” 

“Qualunque cosa tu stia per fare, sii veloce!” 

Inspirai profondamente. La ball in una mano, la bacchetta nell’altra. Mentre cercavo di ricordare il movimento da compiere, vedevo l’Absol schivare lo styler di Settimo e le magie di Pawil con incredibile agilità. 

“Expecto Patronum!” Gridai. 

Un raggio di luce azzurro apparve dalla bacchetta, dirigendosi verso la Ball, che si illuminò più intensamente di prima. 

Strinsi i denti. Ora o mai più. 

E la lanciai.

Fino all’ultimo, pensai di aver sbagliato. 

Ma la Ball lo colpì… come... se fosse destino. 

Rimbalzò sulla sua testa, e lui fu intrappolato al suo interno. 

Uno.

Due. 

Tre. 

…Ce l’avevo fatta. 

Il mio primo Pokémon. 

 

L’incendio venne estinto dopo una notte di lavoro e numerosi Aqua Eructo. Il vento aveva fatto crescere le fiamme più di quanto ci aspettassimo. Ma la catastrofe fu evitata e la tormenta che ci aspettavamo non si presentò. 

Forse la sventura che Absol aveva predetto era proprio il nostro arrivo…

Lanciai un’occhiata al Tipo Buio, ora al mio fianco. Sembrava a suo agio. 

Dopo che lo accarezzai, mi ricordai quanto avevo appreso su mio zio chiedendo a chi lo conosceva meglio di me. Non usò spesso il suo Absol in battaglia, nemmeno nella sua sfida contro Lance. Giustamente… so che gli Absol non amano lottare. Ecco perché questo preferiva scappare. 

Viola mi rivelò che si era interessata molto alla storia di mio zio. “Usava ball particolari, si diceva che le modificasse lui stesso. I giornali raccontavano che la ball in cui catturò Absol s’illuminasse al buio. Proprio come questa.”  

Ma non poteva possedere una Patronus Ball prima di sfidare la Lega. Gli fu regalata? Come me? Forse era solo una di quelle stupidaggini che scrivevano per vendere copie… 

“Che storia poetica, no?” Mi disse. “Pawil mi ha detto che non sei un Allenatore. Forse dovresti provare. Magari un giorno sfiderai tu stesso la Lega e diventerai Campione come tuo zio… e forse riuscirai a capire come si è sentito e perché è sparito. E a quel punto lo troverai, me lo sento!”

 

Spero vivamente di non essere andato troppo OT. In ogni caso, per chi leggerà il mio racconto, un aiutino: le cose non sono sempre come sembrano... o forse sì. ~

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by secsi @Combo 

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Casa di appartenenza: Corvoscuro
Nickname: SeanFrost
Racconto:

Spoiler

«Agente Delta, mi ricevi? Passo» «Forte e chiaro, Bellocchio. Aggiornami. Passo»

Da due giorni stavamo perlustrando ogni anfratto della baia, senza risultato. Eppure, dovevano essere qui. La Polizia Internazionale aveva intercettato uno scambio di messaggi tra il team Rocket e dei ricettatori locali, in proposito di un traffico di zanne di Mamoswine. Bellocchio e i suoi uomini stavano perlustrando i magazzini del porto di Rupepoli.

«Stiamo perquisendo alcuni container…» Gli Herdier iniziarono a ringhiare dall’altro capo della radiolina. «Trovato qualcosa? Passo» «Solo brutte notizie. Il container sospetto è vuoto, ma qualcuno ha perso degli appunti. Su un Incanto Fidelius.  Ecco perché non li trovate. Passo» «Sanno fare un Fidelius? Sorprendente. Devono aver assunto uno bravo. Un momento, c’è movimento! Ci aggiorniamo. Passo e chiudo». Un ragazzino biondo con una giacca a righe si stava aggirando tra le rocce in modo sospetto, e alcuni agenti l’avevano bloccato. «Hey! Cosa fate! Avete fatto scappare Burmy! Vi beccate subito una bella multa!». “Oh no, conosco quella voce.” Pensai, “Come c’è finito qui?”. «Ciao, Barry, cosa ti porta quassù? Lasciatelo ragazzi, garantisco io.» «Ci conosciamo?» «Abitavo vicino a voi a Duefoglie. Sono un amico di tuo padre. Sei cresciuto, ragazzo.» «Stavo cercando di acchiappare un Burmy molto sfuggente, lo inseguo dal percorso 215 e ho già buttato otto poké ball. Quando lo catturerò si beccherà una multa salatissima! Ma perché mi avevano fermato?» «Stiamo cercando alcuni criminali che si nascondono nella zona. Hai visto nessuno di sospetto, qui in giro?» «Sospetto non direi, ma c’era un tipo strano con una tuta nera con una R rossa che si aggirava tra le rocce cercando qualcosa, ma quando ho chiesto se lo potevo aiutare mi ha mandato via sgarbatamente…» «Dov’era quest’uomo, puoi portarci da lui?» «Certo! Seguitemi».

Quando arrivammo, lo strano figuro aveva la testa in un cespuglio, ma appena sentì i passi avvicinarsi si girò di scatto, vide gli agenti e tirò fuori una poké ball. Si mise a correre mentre Weezing iniziava ad emettere fumo. «Impedimenta! Lady Frey, geloraggio!». Mentre l’uomo rotolava a terra, il mio Froslass congelò rapidamente Weezing, che cadde a terra KO dopo essere stato colpito da sciagura. Il furfante appoggiò la schiena ad un masso e guardò atterrito i poliziotti. «Cosa facciamo capitano?» «Ci penso io. Legilimens!»

 

Fummo fortunati. La povera recluta del Team Rocket aveva perso il suo biglietto con l’ubicazione del covo segreto. Gli agenti lo trovarono in fretta e, poiché era firmato dal custode segreto, l’incanto Fidelius cessò di fare effetto. Dieci minuti dopo stavamo facendo irruzione. E la situazione precipitò. Una recluta aprì le gabbie in cui erano intrappolati i Mamoswine, che presero a correre imbizzarriti. «Ma si può??! Sono selvatici, non li controlliamo! Il capo te la farà pagare per questo!» Cliff, il robusto leader del Team, stava perdendo il controllo dei suoi sottoposti. «Vai con bora, Glicy!». Il Marowak di Cliff andò a tappeto assieme allo Zubat di una recluta. Mentre ritirava il suo pokémon, il leader Rocket colpì con uno schiantesimo una pila di casse, e si smaterializzò approfittando della confusione. «Dannazione, è scappato!». Il mio Glaceon ringhiò a denti stretti. «Delta, aiuto!». Uno dei miei uomini era bloccato in una lotta con uno dei Mamoswine in fuga. «Ritorna Glicy. Sparky, tocca a te!» Jolteon si lanciò alla carica. Il tuono servì solo a far arrabbiare il Mamoswine con me. «Hey gigantone! Lascia stare l’agente Delta o ti faccio una multa!» «Barry, che diavolo ci fai qui dentro?» «Ho sentito la lotta e pensavo ci fosse bisogno di una mano. Roserade, fogliamagica!» «Bel colpo, ragazzo, ma ora ci pensiamo noi. Fuori le Turner Ball, ragazzi!».

Il piano era semplice, l’avevamo già fatto altre volte. Grazie alle Turner Ball da poco in dotazione alla Polizia Internazionale, possiamo catturare pokémon selvatici aggressivi, per poi liberarli in un luogo sicuro ad un livello ridotto. Il problema è che non sempre loro sono d’accordo col farsi catturare, e ci trovavamo in un ambiente stretto. Il Mamoswine che mi veniva in contro aveva deciso che non aveva per nulla voglia di essere acchiappato, e con gelodenti aveva inflitto un brutto colpo al povero Roserade. «Sparky, palla ombra!» «Roserade, baraonda!» «Aspetta! Non credo sia una buo… argh» la mossa di Barry era andata a segno, ma nella confusione tutti i Mamoswine si erano dati alla fuga nella direzione opposta, sfondando il muro dall’altra parte del magazzino. Uno di loro usò terremoto, e il soffitto del covo iniziò a crollare. «Arresto Momentum!» «Psichico!». Gli agenti dietro di me erano riusciti a trattenere i detriti in aria, ma non potevano continuare la lotta. Bisognava fermare i quattro grossi pokémon rimasti prima che arrivassero al percorso. Guardai Barry e ci gettammo all’inseguimento. Terremoto aveva danneggiato Jolteon e Roserade non stava tanto meglio. Il primo Mamoswine lo trovammo subito, paralizzato e quindi più lento degli altri, una cattura facile. Il secondo ci sorprese voltandosi e caricando con Polneve, che mandò KO il pokémon di Barry. Sparky era sopravvissuto, così tirai fuori una cura totale. Alla mia destra Empoleon colpiva con bollaraggio, mentre un paio di agenti ci aveva raggiunto ed era riuscito a catturare un altro dei Mamoswine. «Elettroimpennata!». Jolteon si scontrò con l’avversario che lo caricava con gelodenti, poi venne scagliato di lato. «Ultimascelta!». L’attacco raggiunse il pokémon assieme all’acquadisale dell’Empoleon di Barry. Un attimo dopo la sabbia nella parte superiore della ball stava vorticando, mentre questa oscillava. Appena sparì, raccolsi la Turner Ball e mi gettai dietro all’ultimo rimasto.

Ormai eravamo quasi al percorso 210, il rumore sommesso delle cascate appariva distante alle nostre orecchie. Se non l’avessimo raggiunto, Mamoswine avrebbe potuto travolgere la casa di nonna Elmira o alcuni dei ninja boy che giocavano nell’erba alta. Il pokémon, però, si voltò di colpo e tornò alla carica contro di noi. Mentre correvamo al riparo, capimmo che fuggiva da due reclute Rocket che erano spuntate appena più avanti. La ragazza scagliò il suo Raticate di Alola all’attacco con sgranocchio, prendendo di sorpresa Sparky, ormai stanco, che finì KO. «Vai Frigo, occupatene tu! Bora!» «Frigo? Hai chiamato il tuo Rotom Frigo?» «Era simpatico… Su Barry, sistemiamoli!». Bora aveva mandato a tappeto il Murkrow dell’altra recluta, che fu subito seguito dal Raticate, atterrato da un perforbecco di Empoleon. Weezing e Poochyena diedero il cambio ai loro compagni. «Sbigoattacco!» «Frigo, scarica!» «Hey, ti faccio una multa!» «Oops, scusa Barry, sono abituato a fare da solo». La mossa di Rotom aveva paralizzato Poochyena, che crollò esausto dopo sciagura, ma aveva anche mandato KO Empoleon. Mentre Staraptor entrava in campo, la ragazza ritirò il suo pokémon e tentò di fuggire, ma fu raggiunta da un paio di agenti che ci erano corsi dietro. Nel frattempo, Weezing aveva usato fangobomba per avvelenare Frigo, così lo ritirai. Alitogelido di Lady Frey concluse lo scontro.

Ora dovevamo solo trovare l’ultimo Mamoswine. Non che fosse difficile, visto che poco dopo sentimmo un albero abbattuto piombare a terra poco più avanti di noi. Staraptor lo individuò dall’alto, e lo raggiungemmo in pochi passi. Sostituii Froslass con Weavile, e attaccai con breccia. L’avversario doveva aver combattuto poco, o aver mangiato qualche bacca nella fuga, perché resistette con facilità all’attacco superefficace. Rispose con doppiosmash, che colpì il mio pokémon solo una volta. «Blades, neropulsar!». Questa volta Mamoswine tentennò. Ombrartigli di Blades lo bloccò spalle ad una roccia e io ruotai l’ingranaggio della Turner Ball e la lanciai. Rimasi ancora una volta incantato dalla sabbia che girava, finché non sparì anche l’ultimo granello. Preso!

 

A Rupepoli Bellocchio ci stava aspettando comodamente seduto nella terrazza del Centro Commerciale, sorseggiando un lemonsucco. Ci accomodammo vicino a lui, e mi rivolsi al ragazzo. «A quanto pare ti devo ringraziare, Barry, sei stato utile in questa operazione. Prendi!» Barry osservò la Turner ball con un sorriso raggiante «Sul serio? Posso tenerla?» «Certo che sì, tra non molto le metteranno in vendita anche qui al Centro Commerciale. Potrebbe aiutarti con quel Burmy…» «Wow, grazie mille!» «E salutami tuo padre» «Certo! Hey, ma aspetta… Come ti chiami?» «Gli amici mi chiamano Sean. O Frost, per via dei miei pokémon ghiaccio» «E Delta? Da cosa viene?» «Oh, quello è il mio cognome» risposi mentre mi alzavo dal tavolo «Beh, ragazzo, alla prossima allora». Un attimo dopo mi ero materializzato nella mia casa di Canalipoli. La caccia doveva continuare.

Avrei scoperto più avanti che Cliff si era materializzato su una barca a meno di un chilometro di distanza appena un’ora prima. Non potevo sapere che mentre mi sedevo sulla mia poltrona, una recluta gli porgeva una Turner Ball raccolta nel covo prima di scappare.

 

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                                                        Turner Ball by @Pokecraft 2093334480_TarghettaTurnerBall.png.6892b6a2a9d1e19b78fe1a7373e2f688.png

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Casa di appartenenza: Grifontuono
Nickname: Remikyu
Racconto

Spoiler

Remikyu aveva avuto tutto nella vita.
Un buon lavoro, amore e una grande conoscenza della magia.
Possiamo dire che si trattava di un privilegiato, in questa società in cui è difficile emergere.
Ma ha veramente avuto tutto? No, c'è una cosa che non ha mai posseduto. Un Pokémon.
Le pressioni dei suoi genitori e le incombenze della vita non gli hanno mai permesso di avvicinarsi a queste fantastiche creature, che poteva ammirare solamente in TV, nei libri e in natura.
L'unico collegamento con loro che possedeva era una strana Ball, che trovò in una bancarella al mercato di Keelford durante uno dei suoi viaggi. Una Ball misteriosa, poiché nemmeno il venditore ne aveva vista mai una, e, non conoscendone il valore, gliela regalò.
La Ball era gialla, con applicate delle bellissime fiamme di un colore intenso, quasi accecante, ed emanava uno strano calore, piacevole e non fastidioso. La teneva sempre in una teca, pensando fosse solo un bellissimo oggetto di arredo, e ogni giorno ne rimaneva incantato al solo sguardo.
Un giorno, mentre si trovava in biblioteca, cercando un libro sulla storia della regione di Johto si imbattè in uno strano libro, nascosto in un remoto angolo dello scaffale. Il libro era tutto rovinato, e mancavano delle pagine. Scorrendo le pagine rimanenti, facendo molta attenzione a non strapparle, arrivò ad una di esse e rimase colpito. La pagina era molto rovinata, con strappi e bruciature, ma una cosa era molto ben visibile: l'immagine di una Ball identica alla sua.
Dopo un primo momento di stupore, Remikyu osservò meglio la pagina, e su di essa erano presenti solo alcune parole che si erano salvate dal passare del tempo e dalla poca cura: "Phoenix Ball" e "Rigenerarsi".
Rimasto a bocca aperta dalla nuova scoperta, Remikyu, senza pensarci troppo, corse fuori dalla biblioteca e si diresse correndo verso casa sua. Una volta arrivato, andò dritto alla teca dove teneva la Ball, la Phoenix Ball, e la prese con decisione, accogliendo con piacere sulle mani il suo lieve tepore.
L'oggetto era stupendo come sempre, e Remikyu rimase a fissarlo per qualche minuto, pensando a quale Pokémon fosse degno di entrare in una Ball così straordinaria. Il primo che gli venne in mente fu Ho-Oh, maestoso e dai colori simili alla sfera, ma si ricordò subito di aver sentito, in un telegiornale, che un allenatore di nome Armonio lo aveva già catturato, così scartò quella scelta. Decise allora di optare per Heatran, avendo letto in un giornale che nessuno era ancora riuscito a catturarlo. Così, mosso dal grandissimo desiderio di utilizzare la Phoenix Ball per catturare il suo primo Pokémon, si concentrò a fondo, e, utilizzando la magia della Smaterializzazione, trasportò il suo corpo all'ingresso del Monte Ostile, nella regione di Sinnoh, dove si trovava Heatran.
Impugnando la sua fida bacchetta, e tenendo la Ball in tasca, si addentrò nella grotta del monte a passo svelto, e iniziò la sua risalita. Nel tragitto fino alla stanza dove si narrava vivesse Heatran incontrò vari Pokémon selvatici, che Remikyu sconfisse in velocità con la sua bacchetta, attingendo alla sua vasta conoscenza di incantesimi. Dopo almeno un'ora di viaggio, il ragazzo, ansimante per la fatica, giunse all'ingresso di un'enorme stanza, e al suo interno scorse una figura, all'incirca di 2 metri, rossa scuro e grigia, con delle piccole macchie arancioni, che stava riposando. Remikyu entrò cercando di non fare rumore, e quando fu a un paio di metri dal Pokémon, tirò fuori e lancio addosso alla creatura la Phoenix Ball. Quando quest'ultima tocco il corpo di Heatran, questo aprì per un momento gli occhi, lanciando a Remikyu un'occhiata penetrante, poco prima che la Ball si aprisse e lo risucchiasse al suo interno.
La sfera cadde, provocando un tonfo sordo, e cominciò ad agitarsi. Il giovane inizio a fissarla, senza distogliere mai lo sguardo, sperando che smettesse di muoversi il prima possibile, senza aprirsi; dopo pochi secondi, però, la Ball si aprì, e Heatran uscì, atterrando sul pavimento e lanciando un urlo di rabbia. Mentre si riparava il volto dalla ventata provocata dall'urlo del Pokémon, Remikyu vide una cosa molto strana: dove era caduta la Ball era rimasto un mucchio di cenere, e nient'altro. Quando vide questa cosa, il ragazzo fu preso dal panico e pensò di scappare a gambe levate, ma accadde una cosa ancora più incredibile della precedente: la cenere prese fuoco, la Ball iniziò a ricomporsi, fluttuando per aria, e sparì del tutto, materializzandosi poi nella mano di Remikyu.
Al giovane venne in mente una parola che aveva letto nella pagina della Phoenix Ball, "Rigenerarsi", e finalmente riuscì a capirne il significato: a quanto pare la Ball aveva il potere di distruggersi e ricrearsi. Ma sarà stato possibile farlo infinite volte?
Mentre era intento a ragionare sul nuovo potere scoperto, sentì un grido e una calda fiammata che si stava avvicinando a lui velocemente: Heatran gli aveva scagliato contro un potente Turbofuoco. Remikyu riuscì a spostarsi prontamente, ma purtroppo un po' delle fiamme lo colpirono al braccio, ustionandolo leggermente. Nonostante il dolore, il ragazzo non si perse d'animo, e con la sua bacchetta lanciò l'incantesimo Ferula, e delle bende si formarono attorno alla bruciatura, stringendola e fermando momentaneamente il dolore. Dopo solo un istante decise di contrattaccare, agitò la bacchetta e urlò "Aguamènti!", e un'ondata di acqua uscì da essa, dirigendosi verso Heatran e rinchiudendolo in un'enorme bolla d'acqua, mettendolo in estrema difficoltà. A quel punto, Remikyu provo a lanciare di nuovo la Phoenix Ball verso il Pokémon, ma anche questa volta si aprì, distruggendosi come già accaduto prima, e anche in quest'occasione, le ceneri presero fuoco e la Ball tornò nelle mani del giovane.
Heatran, ripresosi dalla tentata cattura, iniziò a scalare le pareti della stanza, e una volta raggiunto il soffitto si lanciò su Remikyu, attaccandolo con una Metaltestata. Questa volta il giovane fu molto reattivo e, agitata la bacchetta, urlò "Incarceramus!" verso il Pokémon, e delle grosse funi uscirono da essa, intrappolando Heatran e, bloccandone i movimenti, lo fece cadere al suolo inerme.
Remikyu cominciò a pensare se conveniva indebolire ancora il Pokémon o lanciargli la Ball, ma il suo sesto senso gli disse di lanciarla immediatamente, e così fece. La sfera volò verso il sofferente Heatran, e dopo averlo toccato, si allontanò leggermente da lui e si aprì, inglobandolo e richiudendosi. La Ball cominciò ad agitarsi a terra, e a Remikyu parve che il tempo rallentò. Passarono almeno 30 secondi, che al giovane parvero un'ora, finchè la Phoenix Ball si fermò: Heatran era stato catturato!
Seppur stremato dalla fatica, il giovane gridò di gioia e cadde a terra esausto, ma felice. Ma qualche istante dopo, la stanza dove si trovava, e tutto il Monte Ostile, iniziarono a tremare, facendo cadere rocce dalle pareti.
Preso dalla paura di rimanere bloccato al suo interno, Remikyu provò a smaterializzarsi, ma era troppo stanco per riuscirci, così iniziò a correre fuori dalla stanza, mentre le rocce gli cadevano a pochi metri dai piedi. Purtroppo la stanchezza si faceva sentire, e il povero ragazzo iniziava ad inciampare, rischiando di cadere. Proprio in quel momento, dalla Ball uscì Heatran, in piena forma, come se la Ball lo avesse curato da tutte le ferite subite nello scontro. Il Pokémon fece un cenno, indicando la sua schiena, a Remikyu, che salì immediatamente su di essa, e pochi istanti dopo, Heatran fece un enorme balzo, e i due riuscirono ad uscire incolumi.
Una volta fuori, il giovane scese dal dorso del Pokémon, e insieme osservarono il Monte Ostile crollare a poco a poco, scambiandosi un cenno del capo e sorridendo.
Remikyu aveva finalmente catturato il suo primo Pokémon, ed era pervaso da una grandissima felicità. Ma sarebbe stato l'unico o solo il primo di una lunga serie?

 

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Casa di appartenenza: Corvoscuro

Nickname: Giove0

Racconto:

Spoiler

Ricordo perfettamente il giorno della mia prima cattura, avevo 13 anni e non ero mai uscito da Azalina da solo ma esattamente il giorno del mio compleanno mio padre sotto consiglio di Raffaello mi lasciò andare nel bosco di Lecci, era comprensibile che non volesse lasciarmi andare prima di quell'età d'altronde non sapeva che avevo il dono della magia. 
La mattina presto iniziai a camminare fino al bosco con solo con 5 turner ball che mi aveva donato Franz e la mia bacchetta, entrambe le cose riposte nel mio zaino.
Una volta entrato nel bosco iniziai a camminare fino a quando non mi trovai davanti a un weedle, presi la turner ball in mano la tirai tutto contento e lo mancai, non ho idea di come sia possibile ma successe, allora ne presi un altra ma un beedrill stava venendo verso di mè quindi scambiai la ball con la mia bacchetta per poi usare all'ultimo l'incantesimo Confundus e scappare, in quel preciso momento non avevo pensato che potevo provare a catturarlo per via della paura.
Rimasi nascosto dentro un cespuglio per un ora aspettando che il beedril cercasse un altro obbiettivo, dopo la sicurezza di essere al sicuro sono uscito dal mio nascondiglio e ho iniziato a cercare altri pokémon da catturare prima mi sono imbattuto in un paras ma ho preferito non provare a catturarlo visto che non mi piaceva particolarmente. 
Non trovai altri pokémon per ore e ormai si era fatta sera quando per stanchezza sbattei contro un albero, dall'albero scese un hoothoot, ci ho messo ben 10 minuti per scegliere se prenderlo o no ma alla fine  quando decisi di provare a catturarlo arrivarono ben 5 rattata che probabilmente mi volevano attaccare, l'hoothoot si sveglio per via del rumore fatto dai rattata e scappò via.
Io per non rischiare di essere morso mi arrampicai su un albero e per provare a catturarli usai Petrificus Totalus e le bloccai tutti e 5 per poi scendere e lanciare tutte e 4 le turner ball che mi erano rimaste visto che erano immobilizzati tutte le catture andarono a segno infatti la sabbia circondò i 4 rattata e le rinchiuse dentro le turner ball, scappai prima che il rattata rimasto mi aggredisse per via della fine dell'incantesimo e tornai a casa mia, tolsi tutte le turner ball dalla borsa (lasciando la bacchetta nascosta) e dissi: «Vai rattata» ma ne uscirono solo tre, non capivo il motivo quindi pensai che la turner ball fosse rotta e la portai da Franz. 
Lui mi disse che era completamente funzionante, allora li spiegai la storia e mi disse che era un ditto, al tempo rimasi molto stupito ma attualmente sono un sacco felice di quella cattura visto che siamo compagni da allora 

 

Si ringrazia @Freedom per l'icons.

 

 

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I jigglypuff sgraziati, ossia la mia squadra durante total drama regions

Siamo ritratti io, @mmix @GoldenPenguin @Alcidead @Porygatto (che

ha realizzato la pixel art) e @Keroro

Piccola curiosità che tutti sanno, abbiamo perso la prima sfida

finendo al televoto dove mi hanno buttato fuori per primo

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I corvoscuro, ossia la mia casata durante Harmonia Hauses, 

abbiamo perso la gara ma siamo risultati la squadrapiù unita, una grande soddisfazione.

Piccola curiosità, delle quattro doll delle casate è quella che mi piace di meno

 

Altre cose importanti di gruppo...

PROJECT X

Project x, ossia la mia prima esperienza vera e propria sul forum, 

tramite questo club (prima era una discussione) ho fatto conoscenza con molti utenti tipo @SilverApricot

(cadrai sotto la magnificenza di tangela spaghetti prima o poi), @Alemat, @evilespeon, @Riolu007 e @Alcidead.

Piccola curiosità, sono uscito ben 2 volte dal club per sbaglio

 

Planet reviews

Il mio abbastanza inutile club, che svolge due funzioni, la principale ossia di far fare agli

utenti recensioni e la secondaria, una sezione dedicata al commentare l'E3 e le sue conferenze.

Piccola curiosità, @SilverApricot ha realizzato il logo per il club 

 

 

Voglio anche ringraziare @Freedom per aver fatto questo bellissimo Ampharos fantasy

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e @Taka per aver reso possibile questa meraviglia 

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e anche @Alemat per ampharos del Gruppo Investigativo Pokémon 

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Casa di appartenenza: Serpenterba

Nickname: M0viz

Schifez ehm.... Racconto:

Spoiler

Doveva riuscirci, ormai era lì, la ball in una mano, la bacchetta in un altra, era il momento della verità, ormai si era lasciato la grotta ritorno alle spalle, e si trovava davanti al leggendario Pokémon Ribelle, aveva sempre saputo che non era solo una leggenda, e ora che ce l’aveva davanti non poteva farselo scappare.

Lanciò un incantesimo Expelliamus, ma con Funestovento Giratina lo blocco senza problemi.

Moviz capì che era in pericolo, Giratina stava per usare Dragartigli, e lui lo doveva evitare ad ogni costo, ma non sapeva dove schivare, visto che dove si trovava ora le leggi della gravità non esistevano.

Per pochi secondi credette di esser morto, ma si ritrovò con non poca sorpresa sano e salvo a una decina di metri dal suo avversario.

“Cosa fai ragazzo?! Pensi di poter affrontare Giratina senza nessun Pokémon? Tieni, se proprio ci tieni a catturarlo usa il mio Honchkrow.” Mentre il misterioso salvatore pronunciava queste parole, Moviz si girava per vederlo in volto, e non appena l’uomo entrò nel suo campo visivo lo riconobbe: era Cyrus, il capo del Team Galassia rimasto bloccato nel Mondo Distorto anni prima.

Nel frattempo Giratina li aveva individuati ed era pronto ad attaccare di nuovo con Dragartigli, ma stavolta fu respinto da Nottesferza e un doppio incantesimo Expelliamus lanciato dai due allenatori.

Approfittando della momentanea immobilità del nemico Moviz chiese: “Perché mi stai concedendo di catturare Giratina? Una volta non era questo il tuo obiettivo?” “Sì, una volta, ma rimanendo intrappolato così a lungo qui dentro ho capito quanto il legame con le persone sia importante e ho rinunciato ai miei vecchi obiettivi egoistici, spero che tu non cada mai in basso come sono caduto io.”

“Bene, allora continua ad aiutarmi, l’avversario è tornato in forze, rimettiamolo a nanna, Crucio!”

L’incantesimo arrivo in pieno sul bersaglio, ma non causò alcun effetto. “Ragazzino, dovresti sapere che le maledizioni senza perdono non funzionano sui Pokémon di tipo Spettro, attento a quello che fai.” disse Cyrus mentre bloccava un’altro Dragartigli avversario.

Allora Moviz, volendo recuperare l’errore lanciò all’attacco l’Honchkrow del suo nuovo alleato, ingrandendolo grazie all’incantesimo Engorgio.

Per Giratina era un duro colpo, che lo lasciava quasi senza forze, il ragazzo ne approfittò per lanciare la sua Draconis Ball, e il primo soffio di fumo non tardò ad arrivare, così come il secondo.

Poi la sfera si blocco per qualche secondo, per poi scattare altre due volte, Giratina era catturato.

Moviz, soddisfatto disse a Cyrus di seguirlo nel mondo normale, e quest’ultimo accettò dicendo che lì finalmente avrebbe pagato I suoi errori passati, alla fine I due si separarono con la promessa di aiutarsi ancora se si fossero incontrati un’altra volta.

 

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Casa di appartenenza: Serpenterba

Nickname: Icarus

Racconto: 

Spoiler

Era una mattina come le altre, quando ricevetti una misteriosa lettera: ’’Gentile Sig. Icarus, il Duca Adriano è lieto di riceverla nella sua sontuosa dimora’’.

Presi subito la mia bacchetta e il libro di incantesimi e mi incamminai nel luogo prestabilito.

 

L’immensa villa era protetta da un cancello con mille serrature dorate.

Al mio arrivo, come d’incanto, grazie ai Klefki e all'Alohomora dei maghi di guardia, si spalancarono le porte della reggia, mostrandomi un ambiente verde e soleggiato.

Ad attendermi trovai cinque persone, tra cui Adriano, che mi ricevette con calore. ‘’Bene, ci siete tutti. Se vi ho invitato qui è perché sto per andare in pensione ed ho deciso di lasciare in eredità il mio Milotic cromatico. Fannie, Drew, Jasmine, Orthilla, ed Icarus: soltanto uno di voi coordinatori avrà l’onore di catturarlo. Verrete catapultati a breve nella Zona Safari, l’arena della mia sfida. Che vinca il migliore!’’

 

Non feci in tempo a rispondergli che mi ritrovai in una fredda zona di pianura e per qualche secondo mi sentii smarrito. Più tardi accesi un falò per riscaldarmi ed escogitai un piano per la mia cattura. Con me avevo la leggendaria Draconis Ball, sfera dai mistici poteri tramandatami da mio nonno. Il mio sogno era quello di diventare un asso delle Gare di Bellezza: grazie ad essa e quel Milotic shiny ci sarei riuscito.

Ad un tratto i miei pensieri vennero bruscamente interrotti da uno struscio assordante, allorchè mi girai intorno: con grande stupore, notai una creatura a metà tra un drago e un pesce.

Decisi di nascondermi nella nebbia con Nebula e  mi avvicinai silenziosamente all'obiettivo. ‘’Confundus!’’ Milotic venne subito stordito ed iniziò a barcollare. ‘’Ti ho in pugno. Volate Ascenderai!’’ Il pokémon si alzò in aria, per poi riatterrare su un ponte di legno.

Lo raggiunsi subito, prestando attenzione a non cadere, ma non feci in tempo ad estrarre la pokéball che la fune che sorreggeva il tutto si ruppe. D’istinto corsi più che potevo e feci un gran salto prima che le aste del ponte si frantumarono, aggrappandomi  con Carpe Retractum  a un paletto dell’altra sponda.

Rimasi sospeso nel vuoto per più di mezz'ora, fino a che una calda voce mi venne incontro. ‘’Tutto bene?’’ Jasmine, regina dei contest di Grinta, mi aiutò a risalire a terra. ‘’Grazie. Senza di te non ce l’avrei mai fatta!’’ Le risposi con garbo. ‘’Di nulla. Quel Milotic è veramente un osso duro! Che ne dici di allearci per rintracciarlo?’’.  Ci riflettei qualche secondo, dopodiché decisi di unirmi a lei.

 

Perlustrammo l’area da ogni parte, ma il pokémon era ormai scappato. Presi quindi la mia bacchetta e pronunciai un incantesimo. ‘’Appare Vestigium!’’ Improvvisamente una polvere dorata si posizionò sul pavimento, mostrandoci la via per raggiungere il  serpente marino.

Insieme a Jasmine mi addentrai fin nei meandri di una fitta foresta, ricca di umidità e alberi di ogni tipo.

Nel mentre iniziammo a parlarci delle nostre vite e facemmo subito amicizia. ‘’Io non sono abile nel combattimento, però posso supportarti con le mie magie difensive’’. La mia collega era davvero una brava ragazza e rimanemmo a chiacchierare per ore. Ci avventurammo dapprima in uno stormo di Fearow, che schiantammo con facilità; poi  respingemmo gli aculei di un gruppo di Beedrill con Protego e infine pietrificammo un’orda di Schyther con Immobulus.

Eravamo proprio una bella coppia, tant'è che a un tratto ci stringemmo le mani, fissandoci negli occhi.’’Sono sicura che fuori di qui ci rivedremo. Promettimi che mi sfiderai nella finale del Gran Festival, ok?’’ Annuii con la testa e arrossii dalla vergogna: non avevo mai provato quelle emozioni e per un attimo mi dimenticai della missione; poi venni distratto da dei lunghi ciuffi blu dietro un cespuglio, così avanzai a passi felpati verso di essi…

‘’Herbivicus!’’ Di colpo i rami degli alberi si ingigantirono, intrappolandoci nella loro stretta morsa. ‘’Vi conviene stare buoni o sarà peggio per voi!’’ Drew, esperto delle Gare di Classe, ci aveva teso un’imboscata ed era pronto a sfidare Milotic. Con Serpernsortia  evocò un agguerrito Serperior, che si strinse intorno al rivale con Avvvolgibotta, per poi ferirlo con un Vorticerba. Il pokémon d'acqua iniziò ad urlare dal dolore, ma poi con Geloraggio congelò sia l’avversario sia gran parte della vegetazione.

Drew a quel punto andò su tutte le furie e scaraventò il suo Incendio su tutta la foresta. Le fiamme divampavano per tutta l’area e soltanto un tempestivo uso di Diffindo ci permise di tagliare i rami che ci bloccavano e salvarci da morte certa.

Sceso a terra, corsi verso di lui.‘’Expelliarmus!‘’ Gridai , disarmandolo. ‘’Guarda cosa hai fatto, stupido! Hai messo in pericolo tutto l’ecosistema! La pagherai! Melofors!’’ Immediatamente la testa del coordinatore venne rinchiusa in una zucca così pesante da farlo scivolare e perdere i sensi.

Mi precipitai a prendergli la bacchetta, quando fui ustionato da un'Idrovampata. Cercai di riprendermi, ma accadde qualcosa di inaspettato.

‘’Accio Draconis Ball!’’ Dal nulla la mia preziosa sfera mi fu strappata di mano: Jasmine, mia alleata, mi aveva derubato ed era pronta a catturare il pokémon Tenerezza. ‘’Scusami, Icarus…ma vedi…io devo aiutare una persona a me cara, ed ho bisogno delle squame di Milotic cromatico!’’ La ragazza lanciò la Ball sul serpente, che venne risucchiato al suo interno, salvo poi liberarsi istantaneamente. ‘’Come è possibile? Il tasso di cattura sarebbe dovuto essere altissimo contro i draghi e affini!’’

Gli occhi della Draconis Ball si illuminarono di azzurro e alla loro vista Milotic venne paralizzato; in seguito la sfera andò in mille pezzi ed il pokémon  fuggì.

‘’Come hai potuto tradirmi, Jasmine! Io mi fidavo di te!’’. La giovane scoppiò in lacrime ed io decisi di proseguire da solo per la mia strada.

Successivamente Fannie evocò una tempesta che spense l’incendio, salvando tutti gli abitanti della foresta.

 

Camminai a più non posso, dolorante più che mai, giungendo a una zona desertica: della soffice e calda sabbia dorata si presentava sotto i miei piedi, così mi sdraiai per asciugarmi, dato che sudavo freddo. Era una sensazione talmente piacevole e rilassante che sognai ad occhi aperti: tutti i cattivi pensieri sparirono e il mio animo tormentato si placò.

Improvvisamente incominciai a non sentirmi più le gambe, come se qualcuno mi stesse spingendo sotto terra con violenza, così usai la bacchetta per liberarmi. ‘’Aqua Eructo!’’ Una voluminosa colonna d’acqua bagnò tutta la sabbia che mi circondava e fece uscire allo scoperto un temibile Sandaconda.

Lo indebolii con il mio getto idrico, quand'ecco che egli rivelò tutta la sua potenza con il Gigamax, scagliandomi addosso diversi Rocciotomba. Li schivai prontamente, distruggendoli con Reducto; tuttavia era presto per cantar vittoria. Il mostro scatenò una devastante Sabbiotomba, che mi attirò a sé con prepotenza.

Gli occhi mi bruciavano e il mio corpo- gravemente ferito- stava cedendo. ‘’Ventus!’’ Urlai a squarciagola: un portentoso turbine spazzò via tutta la sabbia, dopodiché sfruttai la spirale d’aria per alzarmi in cielo e giungere alle spalle del nemico. Lo rimpicciolii subito con Diminuendo, per poi concluderlo con Ebublio, rinchiudendolo in una bolla d’acqua, la cui esplosione gli fu fatale. In seguito caddi a terra privo di sensi.

Più tardi Orthilla arrivò in mio soccorso e mi curò con Vulnera Sanentur: tutte le mie ferite si rimarginarono e mi rialzai più vigoroso che mai. ‘’Devi fare attenzione! Non è prudente schiacciare un sonnellino nel deserto!’’. La ringraziai e ripresi la mia via, seguendo il sentiero dorato.

 

Dopo ore di cammino, arrivai in prossimità di un lago e capii che Milotic dovette trovarsi nelle sue profondità: purtroppo non conoscevo nessun incantesimo per immergermi, così precipitai in un totale sconforto, piangendo a dirotto. Avevo perso la Draconis Ball ed anche la possibilità di catturare il mio pokémon preferito. Era tutto un fallimento.

Si fece notte e decisi di andarmene, ma poi una mano mi fermò: Jasmine era accanto a me e sembrava stringesse un sacchetto tra le mani. ‘’Perdonami. Non volevo tradirti…è che il mio Ampharos si è ammalato ed ha bisogno di un estratto di Squame di Milotic shiny. Tieni, queste appartengono a te’’. Dal sacchetto estrasse i frammenti di Draconis Ball, prese la bacchetta e pronunciò un Reparo:  la sfera tornò magicamente come prima ed io non potei credere ai miei occhi. ‘’Ti ringrazio…ma purtroppo non posso immergermi…’’. Jasmine sorrise, disegnò dei simboli ed usò l’incantesimo Testabolla su di me. ‘’Hai un’ora di tempo per tornare in superficie. Adesso va e corona il tuo sogno!’’.

Non me lo feci ripetere e subito mi tuffai nello specchio d’acqua, nuotando più velocemente possibile.

 

Il lago era una distesa blu immensa, piena di alghe, pokémon e bellezze marine.

Un Wishiwashi mi si avvicinò, facendomi cenno di seguirlo. Mi spinsi in profondità, fino a raggiungere un vecchio relitto. C’era un’atmosfera pacata laggiù, così entrai e perlustrai ogni stanza di quella nave abbandonata. Un quadro di una donna con un Milotic colse la mia attenzione: lo sollevai e dietro di esso ci trovai una Squama Bella brillante, che misi in tasca.

La zona d’un tratto si fece più ombrosa, così accesi la luce con Lumos e mi accorsi che i Wishiwashi erano aumentati, fino a circondarmi e ad unirsi in banco. Immediatamente afferrai la bacchetta, li accecai col bagliore e scappai a più non posso.

Il pesciolone mi inseguì in lungo e largo, arrivando a tramortirmi con Riduttore e scaraventandomi addosso a dei Tentacool. Mi sentii soffocare, ma cercai di reagire: non appena il nemico si preparò a caricarmi, mi smaterializzai in un baleno, facendolo sbattere contro i pokémon medusa. ‘’Confringo!’’ Con un colpo il corpo del pesce si decompose e i vari Wishiwashi si dileguarono.

Fu uno scontro piuttosto acceso, ma non feci in tempo a riprendermi che Milotic mi si palesò davanti.

Era già provato dalla paralisi, così pensai non fosse difficile catturarlo. Mi sbagliai: il pokémon serpente mi travolse subito con il suo Codadrago, spazzandomi via e rinchiudendomi in una cupola di ghiaccio con Geloraggio.

Le forze mi stavano abbandonando e il freddo mi entrava nelle vene. Non sapevo cosa fare e volevo morire lì. Poi mi ricordai delle parole di mio nonno: non avrebbe mai voluto che mi arrendessi, così con Bombarda ruppi la parete gelida e con Carpe Retractum creai una corda magica, afferrando Milotic per la coda.

Il pokémon mi trascinò con sé a destra e sinistra, facendomi venire il capogiro. Decisi allora di creare un appoggio, legandomi un’alga a una gamba e tramutandola, con Duro, in un masso pesante. Il mio avversario allentò la presa e mi venne incontro, salvo poi generare un vortice con Mulinello, che iniziò a risucchiarmi dentro con violenza, rompendo la pietra.

Io non volevo cedere e resistetti a lungo, ma l’incantesimo Testabolla stava finendo e non avevo più idee.

Quando sembrava giunta la mia fine, ecco che la paralisi fece il suo effetto e il pokémon serpe si contorse su di sé. Approfittai del momento per spingermi in superficie con Ventus, opponendomi al tornado. Usai tutte le mie energie e, sempre con Carpe Retractum, tirai l’arpione alla massima potenza, facendo balzare in aria la mia preda.

Era uno spettacolo sensazionale: Milotic brillava come non mai a mezz'aria, riflettendo con le sue scaglie arcobaleno una luce dai mille colori. ‘’Ora o mai più!’’ Presi la Draconis Ball e la lanciai sul pokémon: delle rune bianche lo avvolsero  e come d’incanto lo sigillarono al suo interno. ‘’Ce l’ho fatta!’’.

 

Tutto bagnato tornai a riva, dove Jasmine mi aspettava. ‘’Tieni questa Squama Bella, Ampharos ne sarà felice!’’. La ragazza mi abbracciò forte e scoppiò in lacrime. ‘’Non so come ringraziarti!’’.

Da quel giorno divenni più sicuro di me ed incominciò il mio cammino per diventare il miglior coordinatore di Gare Pokémon.

 

 

 

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Pokémon Mystery Dungeon: Musharna's Dream image.png

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Millennium Express: Isole di Alola Partecipazione-Pechino-Express.png

 

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Total Drama Regions sgcocco.png

 

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casa di appartenenza : Tassofuoco

Nickname : Alcidead

Spoiler

* un fragoroso fischio di un arbitro invade lo stadio *

Arbitro : ed il vincitore è... Alcidead!

Kukui : beh signore e signori, sembra proprio che Alola stia assistendo alla nascita di una nuova stella.... Complimenti Alcidead! Sei ufficialmente diventato Campione!

* la registrazione si interrompe e la televisione viene spenta *

Alcidead : si, padre. Nessuno si è accorato che il combattimento è tutta una messa in scena!

Scudobaldo : Si.... figliolo... Abbiamo visto questa registrazione 50 volte...

Alcidead : Esatto! 50 volte, un numero perfettamente divisibile per 5, perfetto come me!

Scudobaldo : Si, si..... Ora.... Ti sei preparato? Questa visita di cortesia è molto importante .

Alcidead : ovviamente.

Scudobaldo : Bene! Cameriere prepari la limousine ! E guidi piano, poiché la villa in cui dobbiamo andare è in piena campagna non ci sono strade asfaltate

* Scudobaldo e suo figlio Alcidead entrano nella limousine con il cameriere al volante *

Voce narrante : Alcidead... Figlio di Scudobaldo è campione di Alola è un ragazzo

bello,intelligente,affascinante,simpatico,modesto,famiglia perfetta,fortunato,entusiasta,amorevole,talentuoso,empatico,sicuro di sé,elegante,poliedrico,obbiettivo,atletico,comprensivo,persuasivo,gentiluomo,autocritico e sognatore.... o almeno... così è come lo descrivono i giornali.... In realtà è solo un figlio di papà,viziato,arrogante,presuntuoso e anche un po' scemo.. Ha vinto la lega comprando il suo avversario,quindi anche se è un campione e di conseguenza possiede la Patronus ball è un pessimo mago e campione.

* 20 minuti dopo *

* una palla fumo viene lanciata sull'auto e nella confusione spuntano fuori una ventina di membri del team skull *

recluta 1 : mani in alto skull! Dateci quella ball è non vi faremo male skull!

Recluta 2 : hai capito skull?! Fate come vi ha detto skull!

Recluta 3 : si, esatto! Se rivendiamo quella roba e diamo i soldi a guzman potrà finalmente comprare quel vestito che Samina tanto voleva! Ed a quel punto lei non potrà far altro che cadere ai suoi piedi

Scudobaldo : Cameriere..... Investili...

* le reclute tirano fuori i pokémon *

Scudobaldo : Camariere... Non investirli.... Mi ammaccano l'auto... Vabbe …. Diamo una lezione a questi mascalzoni...

* le reclute tirano fuori altri pokémon *

Scudobaldo : ok. Mi sa che ci vorra più del dovuto... Figliolo qui è pericoloso, scappa.

Alcidead : Ok, ma fate presto.... il regale tè delle 15 non si beve da solo!

* Alcidead scappa nella foresta , ma una recluta accorgendosene lo insegue *

recluta 16 : eh no piccoletto! AVADA KEDAVRA

Alcidead : AVIS!

* gli uccelli creati da AVIS si schiantano contro la magia senza perdono parando Alcidead *

recluta 16 : Non mi scapperai così facilmente! ARDEMONIO!

* Alcidead inizia a correre a zig zag tra gli alberi finché l'ardemonio non sbatte contro uno di essi creando un incendio che pian piano si propaga nella foresta, mentre scappa però, troppo concentrato sull'ardemonio, inciampa su una radice di un albero cadendo rovinosamente a terra*

recluta 16 : sei finito!AVADA KEDA-

* una figura con una testa bianca e due corna si mette tra Alcidead e la recluta ,si! È lui!....

Spoiler

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Un phantum shiny! *

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Risultato immagine per Phantump Shiny. Dimensioni: 215 x 160. Fonte: pyropete03.deviantart.com

* il phantump shiny si lancia contro la recluda interrompendo la magia e facendolo cadere a terra la recluta *

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Risultato immagine per dash di cristallo hollow knighjt

recluta 16 : Arggg..... Stupido ramoscello! Vai salandit!

Alcidead : eh no! Colloportus!

* La ball viene colpita dalla magia e di conseguenza non riesce ad aprirsi *

Alcidead : sei finito lurido PLEBEO!AQUA ERUCTO!

* il violento getto d'acqua colpisce la recluta stordendola *

Alcidead : bene, ho sconfitto questo lurido PLEBEO ….. aspe..... LA FORESTA È IN FIAMME!!

* solo ora Alcidead si rende conto che l'ardemonium lanciato precedentemente aveva creato un incendio che si è propagato per tutta la foresta *

Alcidead : OK... Mi sa che è meglio svignarsela.... Ma... dove è andato quel Phantump? Vabbe sarà già scappato!Alcidead esce da ciò che rimane del bosco e ritrova il luogo in cui le reclute hanno attaccato l'auto, i treverant arrabbiati con il team skull per aver bruciato la forestali stavano già pestando , per fortuna il cameriere e suo padre non sono stati feriti, ma soprattutto la limousine non è stata ammaccata , inoltre alcuni pompieri erano già sul posto cercando di limitare i danni *

Alcidead : Padre!

Scudobaldo : oh figliolo! Sono felice che tu sia salvo ,ma..... Perché la foresta ha preso fuoco?!

Alcidead : padre, lei non ha idea di cosa sia successo, ho battuto uno di quei luridi PLEBEI con la magia, poi un phantump shiny mi ha salvato e-

Scudobaldo : Intendi il phantump shiny dietro di te?

* Alcidead si rende conto solo ora che il phantump lo aveva seguito *

Alcidead : EHI!!! Lurido ramoscello! Chi ti ha detto che puoi seguirmi!

* Alcidead schifato dal rozzo phantump lo allontana per poi salire nella limousine *

Alcidead : su.... Andiamocene da questo posto!

* Il cameriere inizia a ridere *

Alcidead : ehi! Cosa hai da ridere lurido schifoso rozzo PLEBEO!

* anche il padre inizia a ridere *

Alcidead : Ma... cosa avete tutti da ridere!

* Alcidead si accorge che sopra la sua testa c'era di nuovo il phantump shiny che stava fluttuando su di lui *

Alcidead : di nuovo tu?! SMETTILA!!

Cameriere : ma.... poverino... Catturalo, ormai si è affezionato, inoltre è così carino

Alcidead : Nessuno ti ha dato il permesso di parlare PLEBEO!

Scudobaldo : ma.... poverino... Catturalo, ormai si è affezionato, inoltre è così carino

Alcidead : Ma... cosa ci trovate di car-

* il phantump shiny inizia a strofinare il volto contro la maglia di Alcidead in segno di affetto *

Alcidead : e va bene.... Mi hai convinto...

* prende una master ball *

Scudobaldo : aspetta! Catturalo con la patronus ball!

Alcidead : Perché dovrei? La patronus ball è rarissima, deve rimanere inutilizzata, perderebbe il suo valore!

Scudobaldo : Ma diventerebbe il primo di tua proprietà! Inoltre è pur sempre uno shiny e soprattutto,ti ha salvato la vita!

Alcidead : MA!

* Phantump lancia via la master ball dalle mani di Alcidead per poi porgergli lapatronus ball *

Alcidead : grrrrrrrr.... Perché è così dannatamente carino!

* prende in mano la patronus ball e la lancia contro phantump, il patronus di Scudobaldo, Zamazenta, esce dalla ball colpendo phantump e facendolo entrare nella ball *

* 1 *

* 2 *

* 3 *

* TIC *

Alcidead : Bene! E ora.... il nome!

* Alcidead inizia ad osservare da cima a fondo il phantump *

Alcidead : SI! Ti chiamerai zo* copyright * ehhmmm... volevo dire... Ti chiamerai Tezo! Grande, invincibile, impavido, sensuale, misterioso ,ammaliante ,vigoroso diligente, travolgente, stupendo, passionale, terrificante, bello, forte, questi sono gli aggettivi con cui ti descriveranno !GRIGIO PRINCIPE Tezo!

* 5 anni dopo *

* Due anziani stanno facendo colazione fuori ad un bar ed uno dei due ha un giornale *

Anziano con giornale : ehi, hai sentito l'ultima? Quel ragazzino e ritornato campione

Anziano con occhiali : si, ho accompagnato la mia nipotina a vederlo dal vivo, devo dire che mi ha proprio impressionato! Il piccolo phantump ha ribaltato senza problemi quel silvally!

Anziano con giornale : Io credevo che dopo la rivelazione sulla lotta contro quell'ex professore si sarebbe ritirato per sempre dal mondo del competitivo.

 

 

 

 

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:Stelline:HH MEMORIES:Stelline:

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Casa di appartenenza: Grifontuono
Nickname: LolloDNT
Racconto

Spoiler

“Buonanotte ragazzi”

“No, nonno, aspetta, raccontaci una storia”

“Una storia…, di che tipo?”

“Una avvincente”

“Va bene ci proverò”; ed iniziai a raccontare.

“Ero da poco entrato nel mondo dei grandi, quando mi successe questa cosa, stavo cercando lavoro ed ero ad uno dei miei primi colloqui…

“Benvenuto signor LolloDNT, abbiamo ricevuto il suo curriculum, lei si sta candidando per la posizione di reporter qui a Giubilo TV. Mi dica, per quale motivo dovremmo assumerla?” A porre la domanda fu l’uomo distinto che sedeva di fronte a me, a separarci un semplice tavolo di vetro, su cui sfoggiavano il mio curriculum e una pila non indifferente di altri documenti, forse altri curricula.

Sorpreso da quella domanda mi affrettai comunque a rispondere. “Buongiorno, la ringrazio per aver preso in considerazione la mia candidatura. Per quanto riguarda il motivo per il quale dovreste assumermi… beh, è scritto sul curriculum, sono diplomato alla scuola di giornalismo, possiedo la licenza per la smaterializzazione, quindi sono tranquillamente in grado di recarmi sul luogo dell’incarico in pochissimo tempo, ho una buona conoscenza del mondo magico, e di quello Pokémon …”

La mia risposta non sembrava averlo soddisfatto, infatti mi disse: “Sì, questo lo abbiamo letto nel suo curriculum, ma ce ne sono arrivati altri come il suo, o di persone più qualificate, ma perché LEI, cosa ci guadagnerebbe questa emittente?”

Mi stava prendendo in contropiede, non sono nuovo ai colloqui, ma questa domanda non mi era mai capitata… “Cosa ci guadagnereste… Beh, ritengo di avere un buono spirito di osservazione e una considerevole dose di curiosità, caratteristica che, a mio giudizio, è utile ad un giornalista.

Inoltre sono in grado di lavorare con gli altri, sono disposto ad ascoltare senza esprimere un giudizio, sono ligio alle regole, tendo ad informarmi correttamente prima di fare qualsiasi cosa…”

“Capisco,” mi interruppe, “parliamo invece della gestione dello stress, come se la cava?”

“Gestione dello stress, in che senso…?” Chiesi, ma tutte domande strane oggi, pensai tra me e me.

“Immagini: sta girando un servizio di denuncia, la persona che sta accusando si altera, estrae la bacchetta e la minaccia, cosa fa?”

Mi ritrovai a sgranare gli occhi, ok fare il giornalista, ma spero di non trovarmi in una situazione del genere, mi dicevo, mentre rispondevo “Non saprei, penso prenderei la bacchetta per difendermi, o mi smaterializzerei via se dovessi sentirmi in pericolo”

“Abbandonerebbe il servizio quindi, lo lascerebbe inconcluso...” Fece lui incalzandomi

“Se dovessi essere in pericolo penso di sì” Risposi, cercando di non apparire troppo stranito dalla situazione. Il signore prese al volo la mia risposta per rivoltarmela contro dicendomi. “Mi scusi, ma lei ha letto l’annuncio per cui si è candidato? Stiamo cercando un reporter che vada ad indagare sul marcio di questa regione, pensa forse che abbiamo bisogno di qualcuno che al minimo accenno di un problema scappi via? No. Ci serve una persona che, indipendentemente dalla situazione che si trova davanti, sia disposta a portare a termine il servizio, anche a costo di beccarsi uno Schiantesimo in volto…”

Con la faccia ancor più sbalordita di prima, e la voce rotta per il disagio risposi: “Oook, ma io, non mi aspettavo un criterio di valutazione simile…” Questa affermazione scatenò qualcosa nel mio interlocutore, il viso da serio divenne rabbuiato, si alzò, ed indicandomi la porta disse: “Sta contestando i criteri di giudizio della nostra emittente? Faccia il piacere, se ne vada, le consiglio di non presentare il suo curriculm neanche per altri ruoli, non è la persona che fa per noi. Arrivederla”

“Ma…” dissi senza troppa convinzione

“Le ho detto di andare!”, con questa frase chiuse la conversazione, senza darmi alcuna possibilità di replicare.

“Arrivederci” dissi mentre uscivo dalla stanza a testa bassa, chiusi la porta e sovrappensiero mi diressi verso l’uscita, quando il mio passo fu interrotto da un uomo che mi si parò davanti dicendo:

“Ciao, come te la passi?”

Alzai lo sguardo e fulminai l’uomo che avevo davanti, senza proferire parola, feci poi per aggirarlo, ma sembrava non volesse lasciarmi in pace, mi disse: “Io sono un produttore televisivo. Tu guardi la TV, vero?” Sbuffando risposi, sperando che accontentarlo lo facesse sparire. “Quando capita”

“Vuoi dirmi la tua opinione sulle trasmissioni televisive, allora?”

Ma che domanda è, pensai, gli do una risposta a casaccio, magari capisce che non è il momento migliore, così risposi “Elegante Rigenerazione”

“Ah sì, interessante. Continuiamo, qual è la tua impressione generale sulla TV?” Ancora, ma non capisce che sto sparando parole tanto per, non potrà mica prendermi sul serio? Pensai, rispondendo anche a quella domanda “Calore Curativo”.

“Come?” Disse l’uomo, con gli occhi illuminati dalla gioia. “Se conosci questa parola significa che la sai lunga; sei un allenatore, vero? Voglio fare qualcosa per te. Ti farò avere una Phoenix Ball” e così dicendo estrasse dalla sua 24 ore una sfera gialla, con sfumature di rosso e delle eleganti fiamme sulla superficie. Me la porse con un sorriso, la afferrai e tentai di ricambiare il sorriso, facendone uno abbastanza forzato, accoltala tra le mani mi resi conto che la Ball era calda e risposi all’uomo “La ringrazio, non so che dirle…” ma l’uomo si stava già allontanando, forse cercando qualcun altro da intervistare.

Scosso dai recenti avvenimenti mi diressi verso l’uscita e volsi lo sguardo nella direzione di casa mia, la città di MIneropoli, abbastanza distante, ma facilmente raggiungibile con una piccola smaterializzazione, ma perché affrettare i tempi, mi dissi, perché tornare di corsa a casa e deludere le aspettative delle persone che mi aspettano. Non avevo alcuna voglia di farlo, almeno non in quel momento, decisi di andare a piedi, avrei, in questo modo, avuto tutto il tempo per elaborare un discorso. Mi misi le mani in tasca e mi avviai verso il percorso 203, già che c’ero ne approfittai per far uscire dalla Ball Ralts, mettendomi le mani nelle tasche trovai anche la sfera ricevuta dallo strano produttore, non ne avevo mai viste di simili, e mi chiedevo se la sfera avesse qualche caratteristica particolare, si chiamava Phoenix Ball, ma neanche il nome mi diceva nulla. Chissà…

Terminato il percorso 203 arrivai davanti al varco Mineropoli, ero ormai quasi arrivato a casa, ma la voglia di entrare lì dentro ed essere attaccato da sciami di Zubat era, se possibile, ancora meno di quella di dare spiegazioni a casa; mi volsi verso Ralts che era rimasto indietro e stava cercando di raggiungermi sulle sue piccole zampette. Lo aspettai, lo presi e me lo misi sulla testa, poi gli dissi “Se va male Teletrasporto, intesi…?”; il Pokémon mi guardò e mi sorrise in cenno di assenso. Entrammo nel varco con passo felpato, cercando di non svegliare nessuno dei suoi abitanti. Arrivato ormai a metà della cava rivolsi lo sguardo verso il soffitto e notai che era ricoperto da una fitta coltre bluastra, osservandola bene mi accorsi che si trattava di un’enorme quantità di Zubat riposava appesa al tetto della caverna. Osservando meglio mi accorsi che nello sfondo blu spiccava una macchia verde, incuriosito arrivai lì sotto e notai che anche quello era uno Zubat, evidentemente era uno di quelli che si definisce Cromatico, l’unico in quel nugolo di Pokémon della sua specie. Un Pokémon particolare, una Ball particolare nella sua tasca, un abbinamento da fare, decisi quindi di provare a catturarlo, ma farlo senza svegliare tutti gli altri sarebbe stare un’impresa dura, ed in più avevo solo una Ball, solo una possibilità. Chiesi a Ralts di usare psichico per staccarlo dal soffitto della grotta, nel modo più silenzioso possibile; il mio Pokémon lo fece, io estrassi la bacchetta e usai Confundus sul Zubat verde in modo da stordirlo e facilitarmi ulteriormente la cattura, ricevuto l’incantesimo il Pokémon si svegliò, invece di migliorare la situazione la avevo peggiorata, infatti questo iniziò a stridere spaventato, finendo per svegliare i suoi simili. Alzai lo sguardo e vidi un numero indefinito di esseri voltarsi verso di me, pronti ad avventarmisi contro, dovevo agire in fretta, ma non avevo molte opzioni: Ralts stava trattenendo lo Zubat cromatico, io non avevo altri Pokémon con me e un’intera caverna stava per abbattersi su di noi.

Bacchetta alla mano feci la prima cosa che mi venne in mente, la puntai nel mucchio e gridai “Stupeficium!!!”, un metodo poco ortodosso sicuramente, ma era una situazione d’emergenza e volevo tentare la cattura, dovevo prendermi una rivincita su quella pessima giornata. Il primo incantesimo era stato sufficiente a spaventare gli zubat, che per il momento erano rimasti sull’attenti senza attaccare, ne approfittai, chiesi a Ralts di liberare il cromatico dallo psichico e tornare accanto a me, pronto ad utilizzare Teletrasporto qualora gli Zubat avessero deciso di attaccarci. Il Pokémon verde riprese a svolazzare, in maniera sconclusionata poiché ancora sotto l’effetto dell’incantesimo presi la Ball e la tirai, colpii il bersaglio sul muso, in quel momento il nugolo blu ripartì alla carica, il loro simile era stato attaccato e non potevano permetterlo, bacchetta alla mano ripresi a lanciare schiantesimi da una parte e dall’altra per tenere lontani gli Zubat, la ball oscillava, ma troppo lentamente, sapevo di dover fuggire e quella era la mia unica ball, la mia unica possibilità, che Zubat fosse rimasto dentro o fuori dalla ball, sarei fuggito con o senza il suo cromatico. Terzo rintocco, niente, la ball si aprì liberando il Pokémon, scomparendo in una macchietta di cenere, anche se non capivo cosa fosse successo, mi resi conto che non era il momento di farsi domande, guardai Ralts che capì e ci teletrasportò istantaneamente fuori dalla grotta, mentre tutti gli Zubat si avventavano adirati nel punto appena lasciato dai nostri corpi. Quasi con il fiatone io e Ralts ci ritrovammo fuori dal varco, guardandoci negli occhi ci lasciammo cadere a terra, l’adrenalina scorreva nelle nostre vene, ma ormai eravamo salvi, purtroppo avevo perso, neanche quella era andata oggi, l’ennesimo fallimento di una giornata che sarebbe stato meglio dimenticare.

Questi pensieri vennero interrotti da un calore che improvvisamente mi avvolse la mano, stupito guardai quel che c’era nella mia mano: la Phoenix Ball si stava ricreando, una cosa che di per sé non aveva alcun senso, ma a pensare a come avevo ricevuto quella sfera, dopo aver detto parole a caso ad uno strano signore, era solo l’ennesima assurdità avvenuta in quella giornata, però una cosa era chiara, avevo, almeno, un’altra possibilità, mi rialzai, presi Ralts, me lo poggiai su una spalla, Ball in una mano, bacchetta nell’altra, lo sguardo verso la grotta, con la determinazione di chi avrebbe portato un po’ di luce in quella giornata grigia.”

“Buonanotte ragazzi, sogni d’oro…”

 

 

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Casa di appartenenza: serpenterba

nickname: AngeloConan

racconto:

Spoiler

Avevo appena battuto la regina serpe fortuna quando arrivarono notizie che dicevano che era stato trovato il punto di pesca del fantomatico feebas. Poiché era l’unica linea evolutiva che mi mancava volevo precipitarmici subito. Quindi provai a smaterializzarmi sul punto preciso per iniziare la pesca, ma c’era qualcosa che bloccava la smaterializzazione sul posto. Perciò fui obbligato a teletrasportarmi alla stazione meteo li vicino. Appena uscito dal laboratorio vidii una marea di altri allenatori/magi vicino al ponte, tutti con le bacchette in mano. C’era qualcosa che bloccava tutti di avanzare, una barriera protettiva per tutelare la fauna marittima del luogo. Così alcuni allenatori lanciavano incantesimi per rompere la barriera ma tutto inutilmente poiché lanciati qua e là. Nel mentre che osservavo tutto ciò qualcuno suggerì di lanciare un stesso incantesimo in un medesimo punto e tutti concordarono. Poco dopo la barriera si infranse e gli allenatori si precipitarono sulle loro scope verso il punto di pesca, ma mentre volavano alcuni che erano più indietro cominciarono a lanciare incantesimi come sectumsempra o stupeficium per ferire e rallentare quelli in prima linea. Io volevo solo pescare con calma il mio feebas e per quel motivo ero rimasto molto indietro per evitare la calca, dandomi la possibilità di vedere una marea di allenatori cadere giù dalle loro scope e farsi un tuffo nel fiume sottostante. E come se non bastasse il rumore del tonfo attirarono una moltitudine di sharpedo affamati che cominciarono a sbranare i poveri allenatori malcapitati. Così gli allenatori cominciarono a lanciare le maledizioni senza perdono come un segno di pietà. C’era chi riusciva a proteggersi e fare squadra con altri per poter arrivare al punto di pesca e dividersi il bottino di feebas e scappare. La situazione andò avanti per circa una trentina di minuti e rimassero solo 10 allenatori che decisero di darsi tregua e pescare in pace. In tutto ciò ero ancora sospeso sopra il fiume aspettando impazientemente che tutti se ne andassero per godermi la quiete della pesca. Dei dieci che erano a pescare otto avevano già catturato feebas e si smaterializzati. Gli ultimi due si stavano spazientendo che abboccavano di tutto tranne feebas, ma all’improvviso uno dei due senti un forte straccò alla canna e tutte e due si precipitarono a tirare su l’amo. Dopo un paio di tira e molla cominciò ad venire in superficie il pokemon. Più si avvicinava più dal punto si illuminava e più i volti dei due allenatori si rallegravano. I loro volti felici si trasformarono in meraviglia quando scoprirono che quel pokemon shiny era proprio un feebas ma subito si incupirono sapendo che era un esemplare raro. Appena tirato su i due si separarono subito lanciandosi incantesimi. Tra expelliarmus, petrificus totalus e le maledizioni, feebas stava a saltellare sulla superficie d’acqua brillando e proprio per quel brillare che la luce riflettendo sullo specchio d’acqua andava ad accecare i due mentre lanciavano gli avada kedavra. A causa della  luce si fermarono a proteggersi gli occhi e proprio per quello si colpirono a vivendo con la maledizione senza perdono. Rimasto senza allenatori intorno mi fiondai verso quel feebas e tirai fuori la mia draconis ball. Immobilizzato con un pietrificus lanciai la ball su feebas. Dopo le tre intrepide oscillazioni che confermavano la cattura mi guardai intorno a me. Quanto scempio c’era per un pokemon così tanto debole quanto raro e bello la sua evoluzione...

 

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Casa di Appartenenza: Tassofuoco

Nickname: Harlie

Racconto:

 

Spoiler

Il buon vecchio Oak inizierebbe chiedendoti se fossi un ragazzo o una ragazza, ma non è questo il caso. Chiunque tu sia hai scelto di leggere questa storia, dunque lascia che mi presenti. Il mio nome è Harlie e sto per raccontarti di come ho salvato la mia regione diventando un esperto di magia e Pokémon.

 

Era un giorno di primavera, gli Starly cinguettavano nel cielo, i Cascoon ed i Silicoon si evolvevano in Dustox e Beautifly. Io, orfano, vivevo con nonno Rowan e lo aiutavo a gestire il suo Laboratorio Pokémon assieme agli starter di Sinnoh: Turtwig, Chimchar e Piplup. Ero triste quando uno di loro veniva affidato ad ogni ragazzino che avesse compiuto dieci anni, al tempo stesso però mi rallegrava sapere che avrebbe vissuto chissà quale avventura insieme al suo allenatore. Non possedevo nessun Pokémon dal momento che sapevo utilizzare discretamente bene la magia, non credevo di averne bisogno… fino a quel giorno. Nel pomeriggio, dopo aver finito di aiutare il nonno, mi ero diretto al Lago Verità come ero solito fare. Amo quel luogo, mi rilassa come poche altre cose riescono a fare. Mi fermai in piedi davanti l'acqua, era limpida. Riuscivo quasi a specchiarmi. Il vento accarezzava i miei capelli rosa. Chiusi gli occhi. Assaporai l'aria con un respiro. Aprii gli occhi e vidi davanti a me levitare una ball. Pensai subito potesse essere opera del ‘Guardiano del Lago' Mesprit. No, non poteva essere lui. Non emanava energia psichica, sembrava più un incantesimo. Forse un Wingardium Leviòsa. Afferrai quella strana Poké Ball. Era di un blu scuro con delle particolari palline bianche, delle linee azzurre terminavano sul pulsante. Mi guardai attorno velocemente sperando di intravedere qualcuno ma non c'era anima viva. Chi avrebbe potuto indirizzare quella sfera verso di me? E perché vuole io la prenda? Decisi di tornare di corsa dal nonno, forse lui sapeva dirmi qualcosa a riguardo. “Uhm… a giudicare dall'aspetto sembrerebbe una Patronus Ball" mi disse dopo averla analizzata. “Una Patronus Ball?!” risposi con aria sorpresa. “È una ball particolarmente efficace se usata su Pokémon di tipo Spettro o Buio, prima di utilizzarla è necessario infondere il proprio Patronus” continuò. Accennai un segno di comprensione, continuavo a pensare alle domande che mi ero fatto poco prima. Perché qualcuno avrebbe voluto consegnarmi qualcosa di così prezioso? Perso in quei pensieri non mi accorsi neanche che il nonno mi porse un biglietto tra le mani “L'ho trovato all’interno della ball. Chi te l'ha consegnata vuole incontrarti alla biblioteca di Canalipoli. Partiremo domani.” mi disse con tono deciso.

 

Fu così che il mattino seguente lasciammo la gestione del Laboratorio Pokémon a Lucas e Lucinda, due vecchi aiutanti del nonno, e ci incamminammo verso la città portuale. Ci avrebbe atteso una lunga camminata e un breve tratto in traghetto, avremmo potuto utilizzare la Smaterializzazione ed arrivare a destinazione in un attimo ma il nonno preferì approfittarne nella speranza di qualche nuova scoperta. Era anche un’occasione per trascorrere del tempo insieme, in maniera differente rispetto alla solita routine al Laboratorio. Non avevo mai fatto un vero viaggio prima d'ora. Seppur pensierosi riguardo a ciò che ci potesse aspettare procedevamo sereni lungo il Percorso 202, quando all'improvviso però, un Bibarel ci sbarrò la strada per Giubilopoli. Credo fosse stato attratto dalle bacche che avevo con me nello zaino. Prepotentemente attaccò Rowan con Bottintesta. Non potetti restare fermo a guardare, afferrai la bacchetta e urlai “Aguamenti!” più e più volte. Riuscì a colpirlo ma era ancora lì, i miei attacchi a malapena lo scalfirono. Lanciai un Immobulus nel tentativo di immobilizzarlo e poter prestare soccorso al nonno ma con grande agilità riuscì a schivarlo ed utilizzare Colpocoda sulla bacchetta disarmandomi. Nella confusione della lotta alcuni Bidoof mi rubarono lo zaino e fuggirono assieme a Bibarel, accennai un inseguimento ma dovetti lasciarli andare per aiutare il nonno. “Non sono riuscito a proteggere nessuno… sono troppo debole…” dissi frustrato a me stesso mentre tiravo un pugno su un albero. Curai Rowan utilizzando Episkey, un incantesimo per guarire lievi infortuni. Ci lasciammo l'accaduto alle spalle, passammo per Giubilpoli e ci dirigemmo finalmente a Canalipoli attraversando il mare con un traghetto.

 

Una volta sbarcati, senza perder tempo, ci recammo alla biblioteca. Chi si celava dietro la consegna della Patronus Ball? Guardammo intorno per capire chi fosse ma non avevamo nessun indizio sul suo aspetto. Ad un tratto un uomo dai capelli viola e con un vestito elegante rosso si avvicinò e ci disse “Vi aspettavo”. Era Luciano, Superquattro di tipo Psico della Lega Pokémon di Sinnoh. Ci fece accomodare ad un tavolo lontano da tutti, come se preferisse non esser sentito da nessuno. “Conoscevo tuo padre, era un eccellente allenatore. Anche lui possedeva una Patronus Ball, anzi si può dire che lui stesso ne sia il creatore" disse Luciano. Rimasi sorpreso da quel racconto, ma d’altronde non sapevo molto di lui. Morì quando ero appena nato. Luciano, senza dire un'altra parola mi consegnò un libro, si intitolava “La Patronus Ball – Un manuale per la ball più potente", conteneva tutte le informazioni che cercavo. “La Ball che ti ho consegnato al Lago Verità è stata creata apposta per te da tuo padre, prima di morire mi chiese di dartela quando saresti stato pronto. Quel giorno non potevo ad avvicinarmi per consegnartela di persona poiché avevo il Team Galassia sul collo. Ho indagato su di loro e ho scoperto uno dei loro loschi piani: catturare un esemplare di Rotom particolarmente forte avvistato all'Antico Chateau. Sfortunatamente mi sono spinto troppo oltre e mi hanno scoperto in possesso della Patronus Ball, oggetto prezioso utile alla loro causa. È per questo motivo che ti chiedo di catturare un Pokémon e aiutarmi a sconfiggerli definitivamente” mi rispose dopo avergli chiesto spiegazioni su quel giorno. Ripensando all’impotenza contro quel Bibarel e con gli occhi pieni di determinazione capii che era arrivato il momento di avere un Pokémon. Sfruttando l'efficacia della Patronus Ball avrei catturato, anzi salvato, quel Rotom dalle grinfie del Team Galassia.

 

Senza perdere tempo usammo la Smaterializzazione per arrivare in un attimo al Bosco Evopoli. Eravamo lì. Io, nonno Rowan e Luciano, davanti a quel tetro edificio avvolti da un silenzio spettrale. Entrammo ma era già troppo tardi, le reclute del Team Galassia avevano preso il controllo di Rotom utilizzando un macchinario. Oltre a controllare i Pokémon credo ne aumentasse le statistiche offensive, la forza di Rotom era fuori dal normale. Afferrai la bacchetta pronto a scontrarmi col Pokémon Plasma, Luciano mandò Gallade in campo per occuparsi delle due reclute che avevano mandato in campo un Golbat e un Purugly. Non potevamo permetterci di perdere. Scambiai un cenno di intesa con Luciano e Rowan. Gallade si lanciò all'attacco utilizzando Fendifoglia su Purugly e Pietrataglio su Golbat, con sole due mosse aveva già arrecato tantissimi danni. Potevo percepire la sua aura, la forza del Pokémon del Superquattro era immensa. Non potevo essere da meno. Rotom cambiava continuamente forma infilandosi in apparecchi elettrodomestici e attaccandomi con ogni genere di mossa. “Aqua Eructo" – “Bombarda" – “Ventus" continuai a lanciare ogni genere di incantesimo in uno spettaccolo di luci e colori, ma il Pokémon era ancora lì, ancora una volta i miei attacchi sembravano poco efficaci. Anche Gallade iniziò a sentire la stanchezza nonostante la sua forza. In un momento in cui eravamo concentrati sugli scontri, Rowan cercò di disattivare il macchinario, una delle reclute si accorse di ciò che stava accadendo e ordinò a Rotom un violento Palla Ombra su di lui. Non potevo perdere anche lui, questa volta dovevo proteggere chi tenevo. Lanciai la ball su Rotom e prima che lo colpisse infusi il mio Patronus per merito dell'Expecto Patronum. 1… 2… 3… Rotom era stato catturato, avevo ottenuto il mio primo Pokémon. “Nonno stai bene?” chiesi. Accennò un sorriso e capii fosse tutto ok. “Complimenti Harlie, tuo padre ci aveva visto giusto. Ora concludiamo questa lotta" disse Luciano. Rotom e Gallade unirono le forze in un ultimo attacco mandando k.o. i Pokémon nemici. Prima di fuggire una delle reclute ci tirò un’occhiataccia e disse “Non è finita qui, la rinascita del Team Galassia è solo all'inizio. Sono sicuro che ci rivedremo…” Sentendo quelle parole capimmo che il peggio doveva ancora arrivare.

 

Fu così che iniziò il mio viaggio per metter fine ai piani del Team Galassia.

 

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Casa di appartenenza: Tassofuoco

Nickname: mmix

Racconto:

Spoiler

Erano le cinque del pomeriggio, il sole ha iniziato a calare nella regione di Sinnoh ma era ancora possibile viaggiare lungo i percorsi senza ricorrere all’uso di torce o altre luci artificiali. mmix era uscito dal suo appartamento per fare un giro ma senza dover vagare in lungo e in largo aveva notato l’apertura di un nuovo negozio a Giubilopoli. Si trattava di una bottega dall’aspetto trasandato a tema Harry Potter e siccome a mmix piacevano i film di questa saga, ha deciso di visitare questo luogo. Con gran stupore egli ha scoperto che si trattava di un vero negozio di magia. Ovunque lui guardava, vedeva bambini e adulti che sperimentavano semplici magie come il Wingardium Leviosa.

 

“Lei ha partecipato alla Nuzlocke Challenge?”.

 

“Dice a me?” ha risposto mmix con imbarazzo.

 

“Tenga” ha detto il misterioso signore che stava dando al giovane una scatola di buona fattura “Mi scusi, non mi sono presentato. Sono il proprietario di questo negozio anzi, in realtà mi sono dichiarato tale. Sai, questo posto è apparso magicamente dal nulla. Dicevo…  ah si! Quello che le ho dato contiene una Patronus Ball e se la infonde con un Expecto Patronum potrà catturare facilmente i Pokémon di tipo Spettro e Buio. L’ho letto in questo manuale di istruzioni, tienilo pure se vuoi. Pare che venga data solo agli allenatori più valorosi. Guardi pure dentro la scatola tanto è aperta. Oppure lei è qui per prendere una bacchetta?”.

 

“Ok”.

 

“Le piacciono i Pokémon acquatici? O di tipo ghiaccio?”.

 

“Sono i miei preferiti. Come fa a saperlo?” .

 

“Aspetti qui, ho la bacchetta giusta per lei”.

 

Mentre il commesso è andato a cercare la bacchetta mmix stava guardando il contenuto della scatola. Egli stava elaborando quello che li stava succedendo ma questo non li impediva di pensare che la Patronus Ball aveva un bell’aspetto.

 

“Ecco a lei, legno di nocciolo con un nucleo di squame di Ramora, 12 pollici e rigida. Avanti, provi a scuoterla”.

 

mmix ha seguito le istruzioni del mago e dopo aver agitato la bacchetta, è stato travolto da una brezza marina dall’odore salmastro.

 

“Lo sapevo, questa è la bacchetta giusta per te”.

 

Dopo aver pagato mmix ha preso il Percorso 204 per visitare il Prato Fiorito per l’ultima volta dato che domani mattina avrebbe preso l’aereo per tornare a casa. Durante il cammino egli stava provando senza troppo successo alcune magie. L’unico incantesimo che era riuscito a padroneggiare era Glacius con cui ha congelato degli alberi. Nel frattempo, vicino a lui due bulletti stavano facendo un duello di magia.

 

“Credi di essere forte col tuo Wingardium Leviosa?”.

 

“Ti sfido a fare di meglio”.

 

“Bene, allora beccati questo. Diffindo!”.

 

Dopo aver pronunciato la formula magica, dalla sua bacchetta è uscito un raggio che per errore ha squarciato le budella del suo amico. mmix che ha assistito alla scena sanguinolenta si è reso conto che se la magia avrebbe continuato a diffondersi per il mondo le conseguenze avrebbero potuto essere disastrose. Per evitare guai e malintesi di ogni genere, ha deciso quindi di usare la smaterializzazione per tornare nel suo appartamento a riflettere con calma.

 

“Come mai la magia di Harry Potter è comparsa in questo mondo? Dialga e Palkia devono avere a che fare con questa storia…” mentre continuava a riflettere a voce alta mmix guardava la Patronus Ball “E se Giratina stia litigando con loro due? Magari è questa la causa del problema. Se lo catturo con questa forse lo risolvo”.

 

Con questo obiettivo in mente il giovane si è cambiato i vestiti, ha preso l’attrezzatura adeguata e dopo ha provato a teletrasportarsi alla Vetta Lancia. mmix non è riuscito a raggiungere la destinazione prefissata ma nonostante la nausea che il viaggio gli ha dato, ha riconosciuto il luogo dove è finito. Si trovava in una delle grotte del Monte Corona, nello specifico era finito in quella dove passava una cascata d’acqua.

 

Dato che il giovane si è reso conto di non essere bravo con la magia, ha deciso di passare qualche ora a fare pratica con qualche incantesimo come Aquamenti, Glacius ed Expelliarmus. Durante l’allenamento a un certo punto si è accorto che doveva padroneggiare anche l’Expecto Patronus se voleva utilizzare la Ball che ha ricevuto in regalo. mmix sapeva che si trattava di una magia difficile che richiedeva molta concentrazione su un ricordo felice.

 

“Penso che noi siamo il frutto dei nostri errori, in un modo o nell’altro tornano a farci visita. So che fare una Nuzlocke non è stata una scelta felice ma è stato l’unico modo che avevo per poter vivere un’avventura simile a quella che desideravo. A causa mia sono morti diversi Pokémon che avrebbero potuto vivere più a lungo ma la sfida l’ho completata. Ho lasciato ai sopravvissuti la possibilità di vivere la loro vita. Vedere che erano contenti di poter tornare da dove sono venuti mi ha reso felice. Basta come rimedio per la scelta che ho fatto?”

 

mmix è rimasto in silenzio per un po’. Poi si è alzato in piedi:

 

”Così come loro hanno rischiato la loro vita per me ora devo rischiare la mia per chi è ancora vivo”.

 

Dopo aver finito di parlare, ha iniziato a padroneggiare l’Expecto Patronus. Ci ha messo due ore prima di raggiungere un risultato decente ma non poteva passare l’eternità a fare pratica, erano le 4 di notte e fra qualche ora sarebbe dovuto andare all’aeroporto. Quindi dopo aver letto le istruzioni, ha provato a infondere la sua Patronus Ball con l’incantesimo che ha imparato. La sfera si è circondata di un’aura azzurrina e poco dopo, sopra lo strumento è apparsa una piccola orca. Era il Patronus di mmix.

 

Il giovane dopo aver attraversato un sentiero tortuoso ha raggiunto l’entrata per la Vetta Lancia ma lassù c’era una persona che non aveva scrupoli ad attaccarlo:

 

“Incendio!”.

 

mmix ha provato a contrattaccare la fiammata con Glacius ma quell’incantesimo era poco efficace contro quello del nemico. A un certo punto gli è tornato in mente una formula che aveva letto poco fa:

 

“Aqua Eructo!”.

 

Un geyser è uscito da terreno che ha travolto l’avversario. Quando questi ormai era a terra, mmix ha usato un Glacius contro di lui per assicurarsi che non li avrebbe potuto dare altri problemi. Mentre lo ha usato si è accorto che l’incantesimo era molto più forte rispetto a prima.

 

“Furgus” sussurrava una voce lontana.

 

mmix ha notato che una forte scarica di fulmini si stava avvicinando a lui. Per evitare che lo avrebbe potuto colpire egli ha provato a contrattaccare con un altro Glacius.

 

“Perché hai ucciso il mio amico?!” urlava colui che ha lanciato la scarica elettrica.

 

“Mi voleva far fuori. Cos’altro avrei dovuto fare?” ha risposto senza sapere se doveva rimanere concentrato sull’incantesimo o se era meglio pensare all’eventualità di aver fatto fuori una persona, dopo tutto quello che ha passato durante la Nuzlocke “Perché voi siete qui?”.

 

“In teoria siamo qui per cercare un contatto con Cyrus. Dobbiamo dirli che Saturno ha trovato un modo per realizzare l’universo che tanto desiderava senza dover distruggere questo qui. Questo grazie all’ausilio di quel macchinario” ha risposto mentre ha indicato una macchina con la mano con cui non impugnava la bacchetta.

 

“Harry Potter che cosa c’entra con tutto questo?”.

 

“Noi pensiamo che Cyrus voglia ancora distruggere questo universo. Noi ex-reclute del Team Galassia non vogliamo essere ingannati di nuovo da lui, per questo stiamo facendo quello che più ci piace”.

 

“Come mandare la Terra nel caos per i vostri interessi personali? Laggiù ho visto un bambino che ha ucciso il suo miglior amico per errore mentre stava giocando con la magia. Hai idea di che cosa succederebbe se la magia finisse nelle mani sbagliate? Chi non userebbe le maledizioni senza perdono senza nessuno ancora pronto a fermarli?”.

 

Mentre i due litigavano, la recluta che era a terra ha iniziato a tossire e il suo amico che era preoccupato per lui ha perso la concentrazione che era richiesta per alimentare la scarica elettrica. mmix ha approfittato di questo momento per disarmare i due nemici con Expelliarmus. Dopo aver lasciato loro due alle spalle, scoprì che la macchina stava manipolando Dialga e Palkia contro la loro volontà. Il giovane ha provato a premere qualche tasto ma dato che le scritte sullo schermo erano in giapponese lui non era sicuro di quello che stava facendo.

 

Dopo qualche secondo vicino a lui era apparsa un’ombra sul terreno. Tempestivamente mmix ha tirato fuori dalla scatola la Patronus Ball con la mano sinistra mentre con quella destra scagliava un Aquamenti perché nello scontro precedente si era accorto che questo incantesimo potenziava le magie basate sul ghiaccio. Dall’ombra è sbucata fuori una sagoma mostruosa di colore nero e rosso che ottenebrava l’atmosfera. Giratina era pronto a scatenare la sua ira.

 

Quando il Pokémon Ribelle era uscito dal portale, il giovane ha scagliato un Glacius così potente da causare molti danni al Pokémon leggendario. Giratina aveva ancora la forza per combattere nonostante è stato indebolito molto dall’attacco. Pochi secondi dopo egli ha colpito mmix con una forza tale da buttarlo a terra ed è arrivato a distruggere la sua bacchetta con Dragartigli. mmix non aveva scelta, doveva usare la Patronus Ball prima che fosse troppo tardi.

 

“Expecto Patronus Ball!”.

 

Mentre lanciava la Patronus Ball, una nebbiolina azzurra ha seguito lo strumento fino a quando si è aperto, rilasciando un raggio azzurro che ha circondato Giratina. Durante la cattura la nebbia attorno alla sfera è diventata sempre più fitta ma da quel poco che si vedeva il Pokémon non usciva da lì. Quando il giovane ha scoperto di aver catturato il leggendario, lo ha fatto uscire fuori dalla Patronus Ball e ha chiesto al Pokémon di distruggere il macchinario con Dragartigli.

 

Dopo aver liberato Dialga e Palkia, i controllori del tempo e dello spazio sono andati da coloro che li hanno sfruttati e li hanno obliterati dalla faccia della terra. Nel frattempo mmix ha liberato Giratina, sia perché era la cosa giusta da fare ma anche perché si è spaventato nel vedere cosa hanno fatto gli altri due Pokémon. Dopo che il giovane ha distrutto la Patronus Ball ha provato a parlare coi leggendari che erano presenti:

 

“Per favore Dialga e Palkia, fate tornare tutto come prima. Scusa Giratina, lo so che le ho colpito con una bufera di ghiaccio e poi le ho pure catturato. Sempre se le va di farlo, mi farebbe piacere se lei mi possa portare ai piedi di questo monte. Sono le 6 del mattino e fra due ore devo essere in aeroporto per il check-in. Senza il suo aiuto non prenderò mai l’aereo in tempo” .

 

Senza pensarci due volte il Pokémon Ribelle ha preso mmix con i suoi artigli e lo ha traghettato fino al Percorso 207.

 

“Puoi anche dirmi che hai la fissazione di strappare i miei vestiti. In ogni caso, grazie di tutto!” ha detto il giovane mentre ha salutato per l’ultima volta Giratina che nel frattempo era partito per fare ritorno da dove è venuto.

 

Due ore dopo mmix si è seduto su un posto all’interno dell’aereo che era diretto nel suo luogo di origine. Davanti a lui c’era un piccolo televisore che stava trasmettendo delle notizie in italiano riguardo agli eventi di ieri:

 

“Ieri la regione di Sinnoh in Giappone è stata travolta dalla magia. Dalle ore 16 di ieri fino a questa notte alcune persone hanno potuto provare l’ebbrezza di essere stati dei maghi. Purtroppo non tutti hanno gioito di questo avvenimento. Sono stati riportati 274 feriti e 6 morti attribuiti a incidenti magici. Abbiamo provato a chiedere a Saturno, capo dell’azienda Galactic se ne sa qualcosa in merito. Lui afferma che dei suoi dipendenti hanno rubato dal magazzino una macchina che un tempo è appartenuta al Team Galassia. In cima al Monte Corona sono state trovate tracce del macchinario menzionato ma non delle persone. Tutt’ora la ricerca dei colpevoli è ancora aperta”.

 

“Non dire palle Saturno…” ma mmix non è riuscito a finire la frase. Non ha dormito per più di quaranta ore e il sonno gli ha preso il sopravvento.

 

 

 

 

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Casa di appartenenza: Grifontuono

Nickname: Lady_Froslass

Racconto:

 

Spoiler

   Finalmente era mattina ed era arrivato anche per lei il giorno di intraprendere il viaggio alla scoperta del mondo che la circondava. Lady, una piccola bambina dai capelli biondo platino ed occhi azzurro ghiaccio, di 10 anni, appena compiuti, era piena di entusiasmo all’idea di iniziare questa avventura. Fino ad ora le era stato proibito di allontanarsi dai centri abitati; i suoi genitori erano sempre in ansia per lei, per i tanti pericoli a cui poteva andare in contro, tra allenatori senza scrupoli o incontri con pokémon selvatici. Adesso però si sentiva pronta ad affrontare qualsiasi cosa le si fosse presentata! Il pericolo doveva temere lei, il suo fidato pokémon e la sua intera squadra di creature tascabili! 
   Tuttavia non aveva ancora un pokémon in tasca! Lei in verità avrebbe già dovuto essere in viaggio il giorno prima, ma aveva rifiutato tutti e tre i pokémon iniziali offerti dal campione di Galar, Dandel. Non è stata una scelta per scarso interesse o un disgusto verso quei tre pokémon, ma era intenzionata ad iniziare questo suo nuovo cammino assieme ad un misterioso pokémon che aveva precedentemente catturato la sua attenzione: una grossa forma di bulbo arancione con filamenti neri alla base che, con i suoi rimbalzi, lasciava strane impronte per terra.
   Prese lo zaino già pronto dalla sera prima con tutto il necessario per il viaggio ed aggiunse due oggetti che Dandel le aveva donato: una bacchetta per aspiranti allenatori sprovvisti di pokémon, in grado di difendere il giovane aspirante dai pokémon avversari, e una Phoenix Ball, una speciale ball piumata dai poteri curativi, riutilizzabile, ideale per una bambina di soli 10 anni che ancora non può permettersi di comprare tante pokéball. Si avviò verso l’uscita. Appena toccò il pomello della porta di casa si ricordò la raccomandazione dei suoi genitori di stare attenta; sorrise, aprì la porta e uscì da quel suo caldo e sicuro nido. 

 

   Appena uscita di casa si mise subito a correre; era impaziente di arrivare da quel pokémon! Dandel le aveva consigliato di passare da Sonia, nipote ed assistente della professoressa Flora, per farsi dare il Pokédex, un dispositivo che raccoglie i dati di tutti i pokémon che avrebbe incontrato. Però Lady non aveva la minima intenzione di andare da lei! Prima doveva prendere quella misteriosa creatura e il tragitto le era chiaro: superare il ponticello che si trova davanti alla Stazione di Brassbury e imboccare la prima strada sulla sinistra. Questa l’avrebbe portata in un campo con erba molto alta che nascondeva il pokémon desiderato.
   Si fermò davanti a quella distesa d’erba, ma prima di entrarvi estrasse dallo zaino la Phoenix Ball e la bacchetta. Notò solo ora che nell’impugnatura erano incise due sole parole; che fossero il nome e cognome della bacchetta? Non aveva tempo per pensarci, il pokémon era lì che la stava aspettando! Entrò ed iniziò a cercare senza sosta. 

 

   Il tempo passava. Il mattino divenne pomeriggio e il pomeriggio divenne tramonto, ma del pokémon non c’era traccia. Sembrava sparito, come se lo avesse solo sognato! Ma Lady sapeva che non era così! La luce stava calando e non le rimaneva più molto tempo per continuare a cercare. D’un tratto vide dei ciuffi d‘erba muoversi davanti a sé: le apparve una simpatica creaturina arancione, con lunghe orecchie nere, con il viso truccato da tanti pallini bianchi e due grandi occhi evidenziati di nero. Teneva una bacca in bocca e si guardava attorno con fare sospettoso. Era carino ma non era il misterioso pokémon bulbo. 
   Nel momento in cui quel piccolo pokémon si era voltato per andare via, Lady vide anche la sua coda: era esattamente quella che stava cercando! Senza pensarci due volte gli lanciò la Phoenix Ball; ma in un batter d’occhio il pokémon era già fuori dalla ball. Le sue lunghe orecchie iniziarono a muoversi e mentre la ball tornava da Lady, la creatura sparì nell’erba alta. La tristezza l’assalì. Non poteva intraprendere il suo viaggio da allenatrice di pokémon senza di lui. Delusa e sconsolata, ripose nello zaino la ball e decise di ritornare a casa.
   Sentì dei lamenti provenire dalla direzione del pokémon fuggito. Corse verso di lui e lo vide preso violentemente a morsi da un piccolo e paffuto pokémon con una coda arricciata. Senza pensarci due volte prese la bacchetta ed a ripetizione cominciò a batterla sulla testa di quel mostriciattolo. Quel “coso” addentò come una furia la bacchetta ma lei non intendeva lasciargliela; Infine la creatura mollò la presa, fece ruzzolare per terra la bambina e si lanciò verso di lei pronta ad attaccarla. In uno scatto Lady gridò il nome scritto sulla bacchetta: “Expecto Patronum!”. 
   Dalla bacchetta fuoriuscì una luce bianca, intensa, che materializzò un bellissimo enorme strano essere, tutto bianco con due lunghe corna ramificate. Metteva paura, sembrava lo spettro di un cervo! Lady corse a nascondersi dietro ad un cespuglio, tremava come una foglia! Sentiva boati, lamenti, rumori d’ogni tipo; chiuse gli occhi e si tappò le orecchie per non sentire. Il tempo intorno a lei sembrava non finire mai!
   A poco a poco prese coraggio ed alzò lo sguardo. Vide quel fantasma davanti a sé che la fissava, ma non sembrava avesse cattive intenzioni. Su quelle corna c’era adagiato il piccolo pokémon arancione pieno di ferite. L’essere si chinò, fece scivolare il pokémon davanti a Lady e si dissolse nel nulla. La creaturina era immobile e faticava a respirare. La bambina non sapeva come aiutarlo e si mise a piangere. 
   Sentì un rumore sordo dietro di lei. Si voltò di scatto ma non vide niente e nessuno. Rincuorata tirò un sospiro di sollievo ed abbassò lo sguardo; con stupore notò che per terra c’era la sua Phoenix Ball! Lady la prese e la porse al pokémon ma questo non sembrava capire. Provò ancora vicino alla sua testa ma questo non reagiva. Lasciò la ball cadere a terra vicino a lui. Era davvero tutto finito? 

 

   Il pokémon iniziò ad emettere un lieve gemito. Con la sua linguetta toccò il bottone bianco della Phoenix Ball: un flusso di tenue calore lo avvolse e lo attirò all’interno della ball. Lady la raccolse, si alzò, si asciugò le lacrime e di corsa prese la via del ritorno. Quando arrivò alla Stazione di Brassbury era ormai già buio. 
Non sapeva se la sua ball fosse in grado di curare le tante ferite del piccolo pokémon né quanto tempo ci sarebbe voluto! L’unico modo per accertarsi sul suo stato era quello di provare a farlo uscire: lanciò in aria la Phoenix ball e da lì uscì il pokémon tutto felice di rivederla. Stava bene e le ferite erano tutte guarite!
Era diventato il suo pokémon! Lady strinse a sé quella piccola ball ringraziandola per aver salvato il suo nuovo amico. 

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Casa di appartenenza: Tassofuoco

Nickname: Combo

Racconto:

Spoiler

“Possiamo farcela anche senza di lui?”

“Sì, Viola, non ci sono problemi: possiamo farcela ugualmente”

 

Eventi accaduti non molte settimane dopo che Darkrai e la Gemma Nera stavano per prendere il controllo totale. Appena giunti al Castello di Almia ci sono i due Top Ranger, Settimo e Viola con i loro rispettivi partner Luxray e Staraptor, un castello circondato da una nebbia sinistra, per assolvere un’importante compito.

 

“Ti ricordi la nostra missione?” Viole gli chiede.

“Sì.” Risponde Settimo.

 

La presidentessa Edvige decise di affidare a loro un incarico assai pericoloso, e per questo vennero convocati. I due, confusi, si chiesero il perché non sia stato scelto l’eroe che ha salvato la regione Almia dalla corruzione del presidente, il controllo della gemma oscura e Darkrai.

 

Viola guarda verso al cielo con faccia seria e poi si volta verso Settimo, si scambiano un cenno e aprono la porta, facendo il loro ingresso. Entrando si ritrovano quasi al buio, con una debole luce molto soffusa. Si aspettavano che ci fossero nemici ovunque ma no, è vuoto, vuoto totale. Questo li sorprende parecchio e si chiedono se non fosse stato Lucario ad averli sconfitti del tutto. Probabilmente no, è un’ipotesi troppo irreale per quanto idilliaca. Proseguono quindi la strada verso il trono, che sembra essere deserta fino a che non trovano proprio Lucario, ma ferito. Corrono a controllarlo: è inconscio, ma fortunatamente non sembra nulla di grave. Decidono di curare le lesioni che porta sul corpo.

 

“Speriamo si risvegli presto”, risponde Settimo preoccupato, e continua: “Mi chiedo cosa gli sia successo…”

 

Improvvisamente, il nemico attacca: li coglie di sorpresa colpendoli alle spalle. Settimo si accorge e manda Luxray come difesa. L’avversario era ben mimetizzato con l’ambiente, rendendo la cattura davvero complessa. Settimo attacca per primo il Pokemon sconosciuto e avvolto dalla nebbia oscura, e Viola lo segue subito dopo. Così ha inizio un combattimento piuttosto lungo e sofferto, che strema i ranger e i loro Pokemon, sfinendoli. Questo getta i due compagni nel panico, non hanno altri piani per distruggerlo, Luxray si tiene a stento sulle zampe, che tremano, mentre Viola è a terra con il suo Staraptor ferito ed esausto.

 

Approfittando di questa situazione, il nemico lancia un attacco potente contro la ragazza, che si fionda a proteggere il proprio Pokemon.

 

“VIOLA!!”

 

Settimo si fionda a difenderla, ma sono troppo distanti. Quando il peggio sembrava abbattersi sulla coppia, dal fondo della porta penetra una scia luminosa color bianco-celeste, che colpisce in pieno l’avversario prima del suo attacco contro Viola.

Settimo è a bocca aperta, sorpreso per quell’attacco, e il nemico si ritira senza pensarci due volte. Ma da chi proveniva quel gesto di salvezza…? Ecco fare la sua comparsa una signora dai capelli castani, che porta due oggetti diversi: in una mano, la bacchetta magica illuminata, e nell’altra un oggetto sferico, simile allo styler.

 

“Ehi, ma… questo vorrebbe dire che anche voi avete la mia stessa missione??”

 

I due ranger si scambiano un’occhiata confusa. L’unica certezza che hanno è che ella non può essere il nemico, e questo spinge Settimo ad avvicinarsi e a spiegarle ciò che era successo loro poco prima.

 

“Ho capito… Beh, perché non continuiamo questo percorso insieme, allora?”, propose la donna. “Anch’io sono qui per svolgere una missione, potremmo esserci d’aiuto l’un l’altro!”  

 

Settimo è visibilmente confuso, ma chiede ugualmente: “E come lo inseguiamo? Questo castello è un vero labirinto, e non siamo in grado di orientarci”

 

Ecco che lei infila prontamente la mano in tasca e mostra loro una.. Mappa del Malandrino!

 

“Sono stata convocata dalla riunione dei maghi, e mi hanno avvisato della presenza di un Pokemon fuggitivo che si aggirava attorno a una regione particolare: Almia. Esso conosce la nostra magia, perciò deve essere rintracciato. La mappa che ho qui con me è perfetta per questo, ma deve essere tenuta lontano dalle mani sbagliate. È importante che i suoi segreti, quindi, non vengano rivelati.”

 

Allora, mostra loro come fare rivelare la mappa, e recita le parole “Giuro solennemente di non avere buone intenzioni”. Ecco quindi macchiarsi d’inchiostro, come per magia, e disegnare l’area interna del castello. Questo fenomeno coglie di sorpresa i due Ranger, che si guardano sbigottiti, ma subito dopo ecco un’altra magia ancora più mozzafiato: vi erano delle impronte, che segnavano il muoversi e lo spostarsi di tutti coloro all’interno delle mura in quel momento.

 

“Ho qui l’essenziale per la missione: la Mappa del Manadrino per trovarlo e la Patronus Ball per catturarlo. Questo è tutto ciò ch ci servirà!”

 

Mostra loro quindi anche questa nuova e strana Poke Ball, Patronus Ball: di forma sferica, tutta color del cielo, con al centro un cerchio come di luce bianca e sull’intera sfera come dei pois dello stesso colore del centro, simili a stelle. Una Pokeball spettacolare, e perfetta per catturare i Pokémon oscuri.

 

Grazie alla mappa e alle impronte che man mano si muovevano nel castello, trovano una rotta da seguire e, nonostante le loro ferite, si fanno forza per rimettersi in piedi. Ora, Viola e Settimo si uniscono all’esperta di magie per inseguire e fermare il nemico prima che sia troppo tardi. 

 

Eccolo, davanti all’uscita, con un braccio di nebbia già teso verso la maniglia della porta. Il trio decide quindi di fermare la sua fuga con un attacco alle spalle, ma l’avversario lo schiva allontanandosi dall’uscita e voltandosi verso i tre, pronti a combatterli nuovamente. Approfittando delle ferite recate precedentemente ai Ranger, il Pokémon avversario decide di mutare in una nuova e diversa forma, che ricorda un Dissennatore poiché era come se indossasse un lungo mantello rovinato. Sferra un attacco, ma la maga si difende prontamente con una particolare e specifica magia: Il Patronus. Il combattimento continua senza tregua, quasi alla pari, nessuno vuole arrendersi. L’avversario riesce a respingere gli attacchi portando Viola e Settimo ancora più allo stremo delle forze, costringendoli a terra senza nessuna forza di alzarsi, ma la maga sembra resistere ancora. Ella continua con la medesima magia, il Patronus, lottando per salvare la vita sua e dei suoi compagni, ma ancora di più per poter portare a compimento la missione. Dopo numerosi tentativi e colpi, ecco che compare un Pokémon dall’aspetto sinistro e misterioso, con capelli bianchi e dalla consistenza fumogena, gli occhi celesti e luminosi ed un collare rosso vivo. È Darkrai!

 

No. La maga coglie lo stupore sulle facce dei due ranger, ma spezza subito il loro entusiasmo negando che quello fosse effettivamente Darkrai. Questo confonde i ragazzi, ma la nuova compagna di avventure non gli dice altro. Il suo unico obbiettivo ora era dare un colpo di grazia al nemico, e ci prova utilizzando di nuovo il Patronus. Anziché una semplice scia luminosa, ora questo incantesimo ha emanato una luce dalla forma simile ad Pokemon: come un gatto, avente dei fiocchi attaccati a un orecchio e al collo, addobbati ognuno con dei nastri. È Sylveon, il Pokemon Legame, dall’aspetto felino color rosa, allegro, saltellante e sempre disponibile a fare amicizia con gli altri.  Colpisce in pieno l’avversario che si arrende, cadendo a terra. Sentendosi spacciato, il Pokémon-Nebbia decide di fuggire ma la maga prontamente prova la cattura con la Patronus Ball. Non fu certamente facile, neanche con l'intervento dell'incantesimo "Lèviosa". Esso avrebbe dovuto aiutare a controllare il Pokémon ma rese solamente più dinamico il suo movimento, così da rendere impossibile la vittoria. Prontamente, però, Settimo interviene in aiuto con il proprio Pokémon, Luxray, che paralizza e rallenta i movimenti dell’avversario. Grazie a questo, bastò ancora poco per catturarlo, finalmente.

 

La battaglia è quindi conclusa. Nonostante le loro ferite, la compagnia è felice che la missione sia compiuta, ma… Ora un dubbio fondamentale assale i ranger: Chi è questa donna, realmente? Li ha accompagnati fino alla vittoria, ma non ha mai rivelato chi fosse, e neanche semplicemente il suo nome. Glielo chiedono senza esitare ancora.

 

Risponde: “Mi sento in colpa per non essermi presentata prima: sono Combo, una maga, e vengo da un posto molto lontano. Sono venuta qua per la missione che mi hanno assegnato”.

 

Nonostante questo rasserenò i Ranger per qualche secondo, un nuovo dubbio assale le loro menti subito dopo. Perché durante il combattimento, ella negò essere Darkrai? La risposta questa volta non è solamente di parole: Combo lancia la ball per mostrare ai due il vero aspetto del Pokémon catturato. Sono a bocca aperta, poiché l’aspetto del Pokémon è davvero completamente diverso da prima. Ora la creatura ha un aspetto magro e color grigio cenere, gli occhi invece di un celeste splendente e il manto è nero con dettagli rossi. È Zoroark, un Pokemon capace di mutare forma grazie all’illusione, e l’unico che possiede questa particolare abilità. Rimane sotto gli occhi del trio per poco, poiché Combo si appresta a ritirarlo, per sicurezza. Come se fosse finita una magia, Settimo si ritira a testa bassa ed occhi chiusi, attirando l’attenzione preoccupata della compagna.

 

“Desiderate anche voi questo Pokémon?” chiese la maga.

“No, siamo soddisfatti e appagati dal fatto che ora questo mistero è risolto”, rispondono con un sorriso sereno. 

 

Lasciando il castello, si accorgono di come il tempo sia cambiato: la nebbia oscura è svanita lasciando posto ad un cielo sereno. Fa freddo, questo non è cambiato, ma ora quel castello non sembrava più un luogo così spaventoso e oscuro. I due decidono di salutare Combo, che però lascia loro una piccola lettera, e il trio si divide ufficialmente proseguendo per strade diverse.

 

Settimo alza un’ultima volta gli occhi verso l'alto, verso il castello, e incontra per qualche secondo lo sguardo di Lucario, ora di nuovo sveglio. Il Pokémon torna all’interno delle mura, verso il trono, tornando a proteggere la Gemma Blu. Settimo sorride rasserenato, e successivamente decide di chiamare la presidentessa per informarla del compimento della missione, spiegando tutte le dinamiche avvenute in quel giorno.

 

“È finita, vero?”, chiede il ragazzo una volta terminata la chiamata.

“Già”, risponde Viola con un semplice sorriso. Ma non era del tutto finita: la ragazza porge al compagno una letterina firmata da Combo, sorridendo.

“Lei mi aveva dato una lettera, ma che avremmo dovuto aprire solamente nel momento in cui ci saremmo divisi. Beh... Il momento sembra essere arrivato, che ne dici di aprirla?”

“Mh”, risponde solamente Settimo, acconsentendo. “Aprila”

 

Il contenuto…?

 

 

“Siete dei noob ;)”

 

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Casa di appartenenza:  Tassofuoco
Nickname:  GoldenPenguin
Racconto:

Spoiler

Il mio nome?  se non lo conoscete probabilmente non sapete nemmeno che numero di scarpe portate. Sono uno dei maghi più forti in circolazione, capace di utilizzare qualsiasi magia esistente, uno dei pochi a saper usare la smaterializzazione, portato a termine tantissime missioni dove il fallimento avrebbe portato disastri incalcolabili sul mondo intero.
Kanto era la destinazione della mia prossima missione, ricca di animali fantastici se non per dire mitologici, che la gente sul posto chiamava Pokemon, non li avevo mai visti, erano strani, colorati, avevano abilità uniche e mosse con cui combattere, forse non erano poi cosi diversi da noi.
Sapevo della loro esistenza ma non me ne ero mai interessato, ho vissuto sempre per la magia, ma per questa occasione avevo deciso di portarmi a dietro una Patronus Ball, serve appunto per catturare questi esseri, ma è molto rara e viene data solo ai maghi più abili, quindi perché non rivenderla a qualcuno? potevo rivederla e farci molti soldi.
Ero appena arrivato a Zafferanopoli che non distava per nulla al luogo indicato, sceso dal treno, non potevo usare la mia Ferrari volante, ma non volevo dare molto dell'occhio quindi optai per la scelta dei comuni plebei.
Non c'era molta gente in giro, erano tutti vestiti di nero con una R rossa sul petto, solo una persona era vestita in modo differente, decisi di non dare molto peso alla cosa, fermai giusto un passante per chiedergli informazioni, ma fece finta di nulla, ne fermai un altro ma mi rispose in malo modo. Non avevo voglia di perdere tempo, presi la bacchetta e sotto voce sussurrai.

<< Legilimens >>
Iniziai a leggere i pensieri delle persone.
"Dobbiamo prepararci a conquistare la Spa" "Tutto per il bene del team Rocket" "Nessuno ci potrà fermare" "Per Giovanni!" Si trattava di un organizzazione criminale che sicuramente non aveva buone intenzioni, magari la cosa era collegata alla mia missione. Lessi la mente della persona vestita in modo diverso "Proprio come dicono le informazioni, ormai la città è sotto il team Rocket, purtroppo ora non abbiamo le forze e il tempo di occuparci, devo prima controllare se è vera la storia della strana creatura comparsa qua a Kanto, la soffiata parla di contrabbando con altre regioni, in ogni caso la polizia internazionale non può di certo stare con le mani in mano."
Ora la situazione era completamente chiara... "un strana creatura eh? chissà magari è il mostro di cui devo occuparmi." 
Mi misi in marcia, nel luogo designato della missione, il percorso 7. Mi guardavo un pò attorno, erano presenti pokemon feriti, c'erano anche traccie di bruciature e alcuni alberi erano distrutti . 
Cominciai a esaminare il posto, ma le ricerche vennero subito interrotte da quello strano tipo <<  chi sei tu? che ci fai qui? >> Un altro che non conosce il mio nome ma com'è possibile? da quando la gente è cosi ignorante.
 << Salve passavo di qua e ho visto tutto questo, cosi ho deciso di dare un occhiata, giuro che sono pulito, agente.>>
<< Come fai a sapere che sono un agente? non sarai mica uno di loro? Ti ho visto alla stazione che guardavi tutti in modo sospetto, forza dimmi chi sei.>> La situazione stava per sfuggirmi di mano, cosi  decisi di finirla subito prima che fosse peggiorata, eravamo solo noi due, nessuno ci guardava, tirai fuori la bacchetta, potevo fargli perdere i sensi e cancellargli la memoria era la via più semplice,  ma invece gli dissi la verità << sono un mago, devo indagare su un avvenimento strano che si sta verificando in questa zona, non che mi interessi molto del team Rocket quello è più compito vostro o mi sbaglio? >> << Mago eh? ma chi vuoi prendere in giro, comunque ho la situazione, sei anche tu un detective vero? comunque mi chiamo Bellocchio e scusa per prima, è che sembravi cosi sospetto>> 
Sorrisi
 << il piacere è tutto mio>>  ci stringemmo la mano, per poi salutarlo e andarmene non avevo più voglia di star li e con lui nei paraggi a osservarmi mi sarei sentito abbastanza a disagio. 
Andai alla prossima città per continuare le mie indagini e magari rilassarmi, e qual è in questo caso il posto migliore? che domande il casinò. Caso vuole che la città ne aveva uno davvero bello grosso, mi ci fiondai immediatamente.
"Pure qui c'è un membro del team Rocket, certo che questo posto è davvero affollato, meglio non farsi troppo domande al momento e iniziare a divertirsi"
Il rumore delle monete che cadevano nelle slot e quando cadevano dopo una vincita era un vero toccasana per il mio cervello, ma c'era un solo problema, continuavo a perdere soldi e soldi, perdevo e basta, stavo perdendo tutto il profitto di questa missione, ma ehi potevo sempre rivendere la Patronus ball e fare una fortuna, oppure usare la magia, ma sarebbe stato come rubare e non mi piaceva molto l'idea.
"Certo che gira parecchia gente qui, pure i ragazzini fanno entrare, è tutto cosi sospetto"
Ancora una volta agitai la bacchetta e a bassa voce dissi

 << Legilimens >>
Iniziai ad ascoltare i pensieri dei presenti. "oh no ho perso tutto" "sto diventando sempre più ricco" "dove ho messo il salvadanaio?" mi indirizzai poi verso il ragazzino "allora qui dietro c'è un pulsante segreto per entrare nel loro covo, poi con la spettrosonda devo scacciare lo spettro di marowak, dopo con il  pokeflauto libero la strada per raggiungere la prossima città."
Quel ragazzino mi sembrava strano, non sembrava uno qualsiasi, questi pensieri erano strani, ma nemmeno troppo, aveva una linea in mente da seguire, sapeva cosa fare, mi avvinai a lui per chiederli delle informazioni.
<< Scusa il disturbo, ma sai qualcosa riguardo gli ultimi incidenti? >>
<<...>>
<< nessuna risposta eh, pensi che il team Rocket centri qualcosa?>>
<<...>>
Insomma pareva un monologo fra me stesso, mi sentivo come quando sotto la doccia inizio a parlare con me stesso dei miei problemi, una cosa abbastanza imbarazzante se fatto in pubblico, ma quegli occhi non mentivano, sembrava una persona pronta a battere tutto e tutti per raggiungere il suo obbiettivo, pronta a scrivere un pezzo di storia ed entrare nelle leggende, proprio come me, anche se qui non mi conosce nessuno.
<< AIUTO!!! I POKEMON STANNO INVADENDO LA CITTA'!! UN INCENDIO E' SCOPPIATO QUA VICINO>> 
L'urla delle persone distrussero quel monologo, guardai il ragazzino pronto a uscire per vedere cosa stava succedendo, lo bloccai immediatamente.
<< Qui ci penso io, tu hai ben altro a cui "pensare" giusto? >> 
Uscito da casinò, vedevo la gente che scappava per paura, i pokemon pure, alcuni erano addirittura feriti, non avevano cattive intenzioni, cercavano semplicemente un riparo.
Una voce familiare dietro di me.
<< Che è successo qui? >>
<< oh è lei Bellocchio, per fortuna è qui, pensi ad evacuare i cittadini io penso al resto >>
<< No aspetta...>>
Non potevo aspettare dovevo agire, ritornai nel percorso sette, era completamente a fuoco, alcuni pokemon erano rimasti feriti e bloccati dalle fiamme non potevano scappare, proseguire era difficile ma non impossibile o almeno per me. Presi la bacchetta << Freddafiamma!>> 
Raffredai le fiamme in questo modo chiunque poteva passarci tranquillamente, insomma un ottima soluzione temporanea ma dovevo trovare l'artefice, molti pokemon non riuscivano a muoversi, nonostante non avessi nessun legame con loro volevo comunque salvarli.
Corsi verso l'epicentro, vidi un pokemon scuro, un cranio come testa che continuava a urlare mentre faceva roteare un osso ricoperto di fiamme, appena mi vide mi attaccò subito. 
<< Repello Inimicum! >>
Una barriera magica mi avvolse respingendo tutti gli attacchi del Pokemon.
<< Sei tu la causa di tutto questo vero?>>
Nessuna risposta ma continuava ad attaccarmi senza sosta.
<< Un altro monologo eh, guarda che non puoi infrangere questa barriera, mi duole dirtelo ma sono nettamente più forte di te >>
Stringeva sempre più forte quell'osso, la sua mano ormai era piena di sangue. Sono un mago non un assassino un pò mi dispiaceva per lui puntai la bacchetta contro di lui.
<<Aguamenti! >>
Un piccolo gettò d'acqua colpi il pokemon.
<< Allora ti sei rinfrescato un pò le idee? che ne dici di smetterla ora? >>
Non voleva calmarsi, questa volta mi lancò contro l'osso che schivai senza problemi. Dovevo fare qualcosa, mi ricordai di avere la Patronus ball, volevo usarla per far soldi, ma a quanto pare la situazione era cambiata. Non avevo scelta. Mi era stato insegnato l'utilizzo quindi nessun problema.
<< prima di tutto meglio indebolirti un altro pò >>
Ripuntai la bacchetta contro di lui.
<< Aqua Eructo! >> 
Un forte getto d'acqua usci dalla punta e lo colpi in pieno scagliandolo contro un albero. Lanciai la Patronus Ball contro di lui, una leggera nebbiolina usci alla apertura di essa per poi risucchiare e intrappolare il pokemon come per magia.
1...2...3... una fitta nebbia attorno e boom avevo catturato il mio primo pokemon anche se ancora non sapevo di che pokemon si trattasse. 
<< Nessun mostro magico, ma un semplice pokemon, va beh almeno la missione è compiuta >>
L'incantesimo lanciato prima sull'incendio era ancora attivo, agevolando l'intervento dei pompieri a controllare le fiamme e dileguandole, ormai era tutto risolto.
<< Son contento che tu stia bene, certo che è tutto cosi strano qua >>
Era Belocchio, aveva completato con successo l'evacuazione, a quel punto decisi di far uscire il pokemon dalla ball.
<< Ecco il colpevole >>
<<Ma questo è un Marowak proveniente dalla regione di Alola che ci fa qui? >>
<< Team rocket, contrabbando, ecco cosa, probabilmente ha vissuto in cattività per tutto il tempo, lontano da tutti e da qualsiasi legame positivo, però ora sembra essersi calmato >>
"Il fatto che si sia calmato e che mi ascolti è merito della Ball? magari pure questa è magia, che cosa interessante" pensai tra me.
Bellocchio si mise un attimo a pensare << ora è tutto chiaro, probabilmente l'avevano liberato qua per proteggere qualcosa, ma non capisco cosa, è un semplice percorso che collega due normalissime città, però in effetti a Kanto non ci sono molti pokemon di tipo spettro, di tipo buio nemmeno uno, poi in questa zona non sono nemmeno presenti pokemon di tipo acqua e terra, nessuno poteva competere con lui >>
<< Non so cosa lei stia dicendo ma sono contento che tutto ora sia risolto, ora cosa più importante>>
Mi girai verso Marowak o meglio il mio primo pokemon.
<< Cosa vuoi fare ora? vuoi tornare dai tuoi cari oppure stare con me? Vuoi rischiare la vita insieme a me?>>
Mi fissò attentamente mi diede il suo osso.. sorrisi per poi ridarglielo indietro.
<< Non sono il tuo capo, non sono un allenatore, non ti prometto una vita da sogno, ma se è questo che desideri benvenuto mio nuovo compagno >>
Ormai il legame che ci univa era indissolubile, forse la magia non era la cosa più potente che esisteva in questo mondo. Bellocchio sorrise per poi ritornare serio 
<< E ora pensiamo al team Rocket, quei maledetti devono pagare per quello che hanno fatto>>
Scoppiai in una grossa risata.
<< Nah, sono un mago non un allenatore e poi c'è già qualcun altro che si sta occupando di loro io non ho voglia, pensiamo piuttosto a soccorrere gli altri pokemon. >>
Poi mi rivolsi a Marowak 
<< Mi darai una mano vero? dopotutto questo casino l'hai creato tu e non dimenticare di scusarti >>
Bellocchio intanto mi guardò male.
<< Ancora con questa storia del mago, va beh, piuttosto non mi hai detto ancora come ti chiami>>
sorrisi.
<< Che numero porti di scarpe? >>
Sbigottito dalla domanda, non sapeva che dire... io invece iniziai a ridere.
<< Lascia stare era uno scherzo, comunque vedi di non dimenticartelo, il mio nome è...>>

 

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Casa di appartenenza: Serpenterba

Nickname: Ozen

Racconto:

Spoiler

Io non capisco perché a scuola tutti mi definiscono come lo stupido della classe, eppure non mi sembra di essere circondato da geni assoluti.

Cioè insomma alla fine siamo tutti lì per imparare no? Se poi ogni tanto confondo le debolezze del tipo spettro con quelle del tipo buio o faccio cadere qualche ingrediente per le pozioni non è così grave, a tutti può capitare di sbagliare…

Alla fine siamo ancora solo dei bambini e prima di diventare maghi o allenatori abbiamo ancora tantissime cose da studiare e quindi dovremmo sostenerci a vicenda così da crescere assieme; poi vabbè ci sono dei compagni che nemmeno loro sanno perché sono lì, alla fine da grandi dovranno lavorare nei loro allevamenti di famiglia alla fattoria di Ohana quindi è un po’ inutile per loro studiare l’arte della magia e delle lotte pokémon. Comunque lasciamo perdere, ormai mi sono rassegnato a ricoprire il ruolo dello scemo in classe, alla fine credo che queste cose siano abbastanza comuni anche in tutte le altre scuole di Alola.

Quando sono a casa la situazione non è molto diversa, rimango comunque il più imbranato dei miei fratelli però mi vogliono bene così come sono; però a differenza di quando sono a scuola detesto essere considerato il più scarso e perciò cerco sempre di dare il massimo in casa per poter brillare rispetto ai miei fratelli ma ogni volta mi ritrovo a creare disastri sempre più grandi, questo mi ha portato anche a isolarmi dalla famiglia e a passare più tempo a guardare dalla finestra di camera mia i Miltank pascolare e i miei compagni che provano a mungerle inutilmente (poi sarei io l’imbranato). Che poi alla fine in classe sono preso di mira anche perché la mia famiglia è abbastanza conosciuta a livello regionale, infatti i miei due fratelli maggiori sono degli allenatori molto talentuosi e hanno partecipato a diversi tornei in giro per Alola, mentre il fratellino più piccolo possiede un’abilità incredibile con le magie e infatti tutti pensano che diventerà un mago promettente; quindi quando si pensa alla mia famiglia non ci si aspetta che uno debole come me ne faccia parte, più volte i miei compagni mi hanno chiesto come faccia a essere così scarso rispetto al resto della famiglia ma quando spiego che i miei fratelli più grandi hanno rubato tutto il talento da allenatore dal pancione di mamma e che per mia compassione ho lasciato quello della magia al mio fratellino che sapevo sarebbe arrivato non mi credono mai, e-eppure è andata così lo giuro!

Comunque alla fine lo spirito competitivo in casa si fa sentire sempre di più, mia mamma e mio papà mi hanno sempre detto che anche io sono speciale e che non devo paragonarmi ai miei fratelli ma come posso non farlo quando il massimo che so fare è ciucciare la bacchetta magica visto che nemmeno non posso lottare coi pokémon non possedendone nemmeno uno? No non ci stavo, allora un giorno preso dalla rabbia rubai uno dei più importanti trofei, nonché tesoro più prezioso per i miei fratelli, e andai a zonzo alla ricerca di qualche pokémon. Mentre mi guardavo attorno ogni tanto osservavo anche la ball che ho “preso in prestito” da casa, a scuola non l’abbiamo ancora studiata però credo si chiami Draconis Ball (o almeno così ho sentito dire da mia mamma un giorno); esteticamente è molto particolare e dal design unico però in fondo è solo una ball e quindi ho pensato che comunque potevo utilizzarla per catturare un Pokemon. Alla fine mi ritrovai alla Collina Scrosciante, non è troppo distante da Ohana ma non ero mai stato in quelle zone e perciò avevo un po’ di timore ma allo stesso tempo speravo che in quel luogo mistico si nascondesse un pokémon possente, come il fantomatico Araquanid gigante che sfida gli allenatori che vogliono intraprendere il giro delle isole.

Il problema? non so pescare, però ho comunque tentato di catturare qualcosa. Ero talmente disperato che ho cominciato anche a lanciare la draconis ball in aria per tentare di catturare qualche volatile in volo… Ormai rassegnato e sconfitto decisi di tornare a casa ma a un tratto sentì un rumore in acqua, la superficie era appena stata increspata da qualcosa. Corsi subito a vedere e mi ritrovai davanti una pinna gialla spiccare sopra l’acqua e un’ombra enorme dal colore vivace sottostante. Sentivo la sua forza persino solo a guardarlo, l’aria si era fatta più pesante, la superficie dell’acqua tremava poiché incapace di contenere una potenza così grande, non avevo mai visto un pokémon del genere… di sicuro doveva essere una rarità dalla forza incommensurabile. Ma le cose bisogna farle bene no? Per evitare di farlo scappare usai la mia bacchetta magica e pronunciai la formula magica: “PETRIFICUS”. Non funzionò, probabilmente fu dovuto alla mia scarsa abilità con le magie, oppure è stata colpa della saliva che ormai è stata assorbita dalla bacchetta… comunque se c’è una cosa che non conosco (a parte beh, tutto) è arrendersi e quindi impugnai con forza la Draconis ball e la scagliai contro l’ombra gigante. Colpì il pokémon e cominciò a oscillare, una volta, due volte, tre volte. Preso!

Ero riuscito a catturare il mio primo fortissimo pokémon, ora nessuno poteva più darmi dello scarso e finalmente potevo stare sullo stesso livello dei miei fratelli e rendere i miei genitori fieri di me! Corsi a casa per non fare troppo tardi e non ricevere una punizione troppo grave ma stranamente andò tutto liscio, anzi oserei dire tutto perfettamente. Arrivai in tempo per la cena e nessuno si era ancora accorto della ball scomparsa, non sapevano nemmeno fossi fuggito.

In tutto questo non potei vedere la creatura che ho catturato per non farmi scoprire da nessuno ma decisi di portarmi il pokémon a scuola così da farlo vedere a tutti i miei compagni in modo da non essere più preso in giro da loro. Nessuno mi credeva ma appena mostravo loro la draconis ball rimanevano totalmente affascinati, neanche loro avevano mai visto una ball del genere, forse è tipica di qualche isola di Alola a noi sconosciuta. A ricreazione erano tutti di fronte a me per assistere all’apertura della sfera; tremavo dall’emozione, mi sembrava di essere un tutt'uno con il pokémon, sentivo la sua incontenibile forza connettersi alla mia, voleva uscire per scatenarsi e mostrarsi al pubblico; come potevo non accontentarlo? Perciò al mio “VAI POKEMON” lanciai la pokéball e finalmente lo vidi, era meraviglioso, la pinna a forma di corona faceva risaltare il pokémon regale che era, i baffi lunghi ed eleganti ricordavano quelli di un ricco signore raffinato, lo sguardo penetrante esprimeva mille colori e un’anima nobile e infine le squame arancioni rendevano il pokémon divino e sgargiante come il sole che tramonta sul mare. Non avevo mai visto un pokémon così bello e perfetto ed ero senza parole, anche i miei compagni erano rimasti di stucco appena videro la creatura rarissima e sensazionale, poi però lo stupore lasciò spazio a una sonora e potente risata di gruppo:

“Ahahahahahaha come fai a non avere mai visto un Magikarp?”

“Ti prego dimmi che stai scherzando ahahaha”

“E questo sarebbe il pokémon rarissimo? complimenti campione”.

Ancora non capisco questi commenti ma adesso ho paura a dirlo ai miei genitori, però in fondo ho catturato semplicemente un pokémon quindi non dovrebbero arrabbiarsi no? alla fine ho usato solo una semplicissima ball...

 

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By @kingdom

 

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Casa di appartenenza: Corvoscuro

Nickname: Silvercenturion

Racconto:

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Tempus
Accadde anche quella notte, sempre lo stesso dannato incubo. Mi trovavo nella piccola città di Memoride, nella regione di Sinnoh. Non ricordavo con esattezza il motivo della mia presenza, ma avevo la sensazione di dover discutere con qualcuno di una faccenda di vitale importanza. Mi avvicinai, quasi sovrappensiero, al Centro Ricerche del luogo, quasi attratto da una forza magnetica, alla quale fu impossibile resistere. Vicino all’ingresso della struttura, vi era una donna…la quale sembrava stranamente familiare. Lei mi notò e, con un’espressione sorpresa, disse: “Oh, salve! Non mi aspettavo arrivasse così presto! Prego, si accomodi all’interno, la professoressa Carolina la sta aspettando nel suo ufficio”. Io la seguii, intanto iniziai a riflettere sulla situazione: “Professoressa Carolina eh? Deve essere colei con la quale avevo un appuntamento, presumo. Ma per quale motivo lei vorrebbe parlare con me? Non riesco proprio a capirlo” pensai. La donna mi condusse davanti ad una porta e si congedò dicendo: “Siamo veramente onorati della sua presenza qui! Spero davvero che lei possa aiutarci a comprendere quello strano manufatto”, ed ella se ne andò, lasciandomi da solo con i miei pensieri, ad indugiare davanti a quella porta. Alla fine, fu la voce di un’altra donna, stavolta più in là con l’età, a riportarmi con i piedi per terra. “Avanti!”, disse la voce, ed io entrai. Mi trovai davanti una signora dall’avanzata età e minuta, ma che conservava uno scintillio di vitalità negli occhi. “Lei deve essere la professoressa Carolina, presumo” dissi quasi meccanicamente, per tentare di non mettere la mia interlocutrice a disagio, mentre nella mia mente ero divorato dal dubbio: “Quindi è lei eh? Che accidenti vorrà da me? Non so nemmeno perché sono qui!”. “Sono rimasta molto colpita quando ho saputo che lei aveva accettato il mio invito” proseguì lei, “spero davvero che lei possa aiutarci. In anni di onorata carriera, non ho mai visto nulla di simile”, ed ella mi porse una foto. Non feci in tempo ad osservarla che la tranquillità del posto venne scossa da un ruggito straziante, ed il tempo parve fermarsi. Quando mi voltai di nuovo verso la professoressa, notai qualcosa di strano: come un disco rotto, continuava a ripetere “spero davvero che lei possa aiutarci”. Il dettaglio agghiacciante era però nel suo sguardo. La quasi strabordante vitalità del suo viso lasciò presto spazio ad un volto inespressivo, senza il minimo accenno di emozioni. Terrorizzato dall’accaduto, decisi di uscire dall’edificio a prendere una boccata d’aria…ma con mia amara sorpresa scoprii che la situazione all’esterno non era meglio. Tutti gli esseri viventi parevano ripetere costantemente le stesse identiche azioni, senza però far trasparire la minima emozione. Un particolare però attrasse la mia attenzione: un gruppo di persone con una strana divisa, decorata con un simbolo simile ad una G dorata, non sembravano affetti da tutto ciò che stava accadendo e li sentii confabulare nervosamente:” Che diavolo ha combinato il capo?! Non ne ho la più pallida idea, ma filiamo finché siamo in tempo!” Mi sentii tremare le gambe, non avevo idea di che cosa stesse accadendo…e poi, il buio. Mi svegliai di soprassalto, in un bagno di sudore e mi misi a gridare per la frustrazione, rischiando di svegliare il mio compagno di stanza. Il mio nome è Silver e faccio parte dell’organizzazione nota come team Galassia, il quale ha sede nella regione di Sinnoh, nonostante riesca a mantenere aperti dei canali internazionali. I membri del team seguono il cieco ideale di un nuovo mondo sprovvisto dello spirito, concepito dalla mente malata del loro capo, Cyrus, un uomo che io disprezzo dal profondo del cuore. All’inizio nemmeno io ero una persona di buon cuore: originario di Unima, entrai a far parte del team Plasma, un’altra organizzazione malvagia, in un momento di dolore e smarrimento profondo. Abbandonato da tutti, trovai nel team Plasma la mia unica famiglia, ed in Acromio, uno scienziato che lavorava per Ghecis, una figura al pari di un fratello, tanto che lui decise di istruirmi segretamente sulle arti magiche, donando inoltre una bacchetta, la quale mi accompagna tuttora. Dopo la caduta del team Plasma e la scomparsa di Ghecis e Acromio, mi ritrovai di nuovo da solo. Dopo aver vagato senza meta per diverso tempo, realizzai il mio più grande errore, realizzai di essermi arreso. Alla fine, presi una decisione: non sarei più dipeso da nessuno, mi sarei costruito qualcosa di mio. Passai diversi anni in solitudine, viaggiando e tentando di costruire qualcosa di simile ad una vita normale, allenandomi per diventare un migliore allenatore ed affinando le mie conoscenze nelle arti magiche…ma non potevo immaginare ciò che sarebbe accaduto poco tempo dopo. Quel giorno, lui si presentò senza preavviso davanti al mio modesto appartamento, lasciandomi senza parole. “Acromio!” Dissi io con estrema sorpresa, ma lui mi rispose con un cenno del capo, invitandomi a trovare un luogo appartato ed adatto a parlare. “Sono consapevole di averti messo in una posizione scomoda” esordì il mio ospite, “ma abbiamo bisogno di te e della tua esperienza”. “Esperienza? Aspetta…noi?” Mi sentivo frastornato e confuso, non volevo quasi ascoltare. “Perché dovrei farlo? Perché dovrei fidarmi di te? Per anni, non ho mai ricevuto notizie di te…e tu ora ti ripresenti così, a chiedere il mio aiuto?! Va al diavolo!” Acromio, visibilmente a disagio, rispose: “Capisco la tua frustrazione, ma non è stata colpa mia! Comunque, se cambi idea, mi troverai con gli altri vicino alla fossa”. Acromio se ne andò, lasciandomi di nuovo nella mia solitudine, a riflettere su ciò che era appena accaduto. “Non so che cosa fare…ma potrei pensarci”. Passarono i giorni, ed alla fine decisi di presentarmi all’appuntamento, anche se con molta fatica, smaterializzandomi. A Fortebrezza, lui mi aspettava. “Sapevi che sarei venuto, vero?” Gli chiesi con tono canzonatorio, “me l’aspettavo” rispose lui. Acromio mi condusse all’interno di una specie di ascensore, il quale mi condusse all’interno di quello che pareva una sala d’aspetto, all’interno della quale parevano esserci altre persone. “Benvenuto! Sei all’interno di una divisione segreta della Polizia Internazionale, fortemente voluta e supervisionato da un certo agente Bellocchio, all’interno della quale sono presenti le migliori menti da ogni regione del mondo Pokemon! Noi qui ci occupiamo del monitoraggio delle attività illegali di tipo speciale all’interno delle altre regioni ” E così iniziai a lavorare per la Polizia internazionale. Non passò molto tempo prima di ricevere il mio primo incarico: infiltrarmi all’interno del team Galassia ed impedire il risveglio da parte loro del Pokemon leggendario Dialga, sfruttando l’ultima Turner Ball, ricavata dai componenti di una Giratempo, e così partii alla volta di Sinnoh, munito della mia Turner Ball. Il gran giorno alla fine arrivò. Dato il mio basso rango all’interno del team non mi fu concesso il permesso di assistere al rituale dell’evocazione del leggendario, quindi dovetti  raggiungere la Vetta Lancia senza farmi scoprire. Quando arrivai lì, era già troppo tardi…Dialga stava emergendo da un varco aperto con la Rossocatena. Stupeficium! Gridai senza esitazione, scagliano un’onda d’urto contro Cyrus. A quel punto mi bastò tirare fuori la mia Turner Ball, girare la manopola tre volte e lanciarla contro Dialga, impedendo che la mia visione si avverasse.


EDIT BY STAFF: lavoro accettato dati i problemi di connessione, ma con penalità.

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"There is something rotten inside of me. I find it near impossible to drown out the constant cacophony of voices whispering in my ear, telling me I am evil. I'm drowning, doctor! And I can't stop asking myself... why do I hate myself so much?"

 

 

Gallade_trasparente_2.png.03a104d56d2e72d68e65fdfe2cf38fed.pngGallade_trasparente_1.png.a5784962780f548909f5dabb50c68695.pngGallade_trasparente_3.png.c51a2ca5a4eabb8fa20d02989e044cd5.png

TLoZ M-Gallade sprites by @Freedom

Dark M-Gallade sprite by me

 

Iniziative:

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Harmonia House (2021):

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414647014_bMeyouA(2).png.c196a9104acca198596fa3854b5fdec0.png"Mens dominatus potentia"414647014_bMeyouA(2).png.c196a9104acca198596fa3854b5fdec0.png

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Harmonia Houses 2021: Studente Corvoscuro

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Crediti:

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Targhetta "Team più affiatato" by @Chube

Corviknight sprite by @Freedom

Targhette "Supporter" e "Turner Ball" by @SeanDelta

 

 

 

 

 

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