Roman Inviato 13 settembre Condividi Inviato 13 settembre Bentornati al Satoshi's Castle! E' finalmente giunto il momento di lasciarci alle spalle questa torrida estate, pronti? Fiabe Pokémon In quest'ultimo Satoshi's Castle vi chiediamo di raccontare e reimmaginare una Fiaba o Favola famosa in chiave Pokémon. Regolamento L'utente dovrà reimmaginare una Fiaba o Favola esistente ambientandola nel mondo Pokémon; Indicativamente, il racconto deve avere una lunghezza non superiore a 1000 parole, ma tollereremo qualche decina di parole in più; È necessario postare un commento seguendo questo schema, con il racconto sotto spoiler: Spoiler Titolo della storia: Fiaba o Fabola Scelta: Racconto: Ulteriori Dettagli (Opzionale): Il criterio di valutazione utilizzato sarà l'originalità e la coerenza con l'opera originale del vostro racconto, oltre che la scorrevolezza e la correttezza grammaticale del racconto; Dopo l'invio non è consentita alcuna modifica e/o integrazione della risposta. In caso si voglia correggere qualche errore di battitura, grammaticale o simili, bisogna prima chiedere il permesso via messaggio privato a @Roman; Il proprio lavoro deve essere inviato entro e non oltre le ore 23:59 del giorno 20/09/2024; Inviando la risposta l'utente dichiarerà di aver letto e compreso tutte le regole di questo gioco. Premi In palio per tutti i vincitori tanti PokéPoints e Punti Fedeltà da utilizzare nella community di Pokémon Millennium! Per qualsiasi domanda o dubbio puoi scrivere nella discussione di supporto per le iniziative. Vi auguro un buon lavoro! E' stata aggiunta una reazione da VincyDarkHeart, evilespeon, Franzini e 1 altro 1 2 1 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Layla_Serizawa Inviato 13 settembre Condividi Inviato 13 settembre Titolo della storia: La sirenetta Primarina Fiaba o Fabola Scelta: La sirenetta Racconto: Spoiler C'era una volta, in fondo al mare, un Re rimasto solo al mondo con le sue bellissime sei figlie. La più giovane era una Primarina davvero molto bella e chi udiva il suo canto non poteva non rimanerne incantato. Lei e le sue sorelle passavano allegre le loro giornate giocando e cantando, nuotando e ridendo, sembravano davvero molto felici. Finché un giorno giunse il giorno del quindicesimo compleanno di Primarina e, come da rito, fu concesso alla principessa di risalire le acque fino alla superficie. Fu allora che accadde ciò che le avrebbe cambiato la vita per sempre... Primarina vide una nave poco dopo aver raggiunto la superficie del mare, e al comando di essa vi era un principe che all'istante affascinò e fece innamorare Primarina. Ceruledge stava tornando nel suo regno facendo festa coi compagni quando lei lo vide affacciarsi dal ponte della nave, era davvero bellissimo, la giovane non aveva mai visto un pokémon simile in fondo al mare. Tutto d'un tratto il cielo si fece buio, nuvoloni scuri coprirono il cielo e arrivò una tempesta improvvisa. Il mare si agitò e Primarina poteva vedere la nave scossa da gigantesche onde. Poi un'onda più alta delle altre travolse la nave in pieno, facendo cadere da essa proprio il bel principe Ceruledge. Lei non perse un solo attimo, in mente aveva solo un pensiero: salvare il bel principe da quella tempesta. Nuotò contro la forte corrente che si era andata a formare per raggiungerlo, una volta afferrato lo riportò velocemente in superficie e cercò di raggiungere la terra ferma. Lo trasportò fino a riva, sulla spiaggia, e si assicurò che respirasse. Un sospiro di sollievo uscì dalle sue labbra quando il principe, tossendo e ansimando, diede segni di vita. Allora Primarina se ne andò, tornando nel mare prima che potessero vederla. Nei giorni successivi non fece altro che passare le giornate pensando al principe e a quanto le sarebbe piaciuto rivederlo, era diventato un chiodo fisso. Così prese una decisione: si sarebbe rivolta a Jellicent, la strega del mare. Il pokémon rosa fu ben felice di ricevere la visita della principessa, tanto che, subito dopo aver ascoltato il racconto di Primarina, le propose uno scambio. Ma attenzione, vi era una clausola di non poca importanza... se il principe si fosse sposato con un'altra, lei si sarebbe trasformata in schiuma di mare. La giovane rimase sorpresa e all'inizio tentennò di fronte a quella scelta. Avrebbe dovuto offrire la sua bellissima voce in cambio in una pozione che l'avrebbe trasformata in un pokémon della terra ferma e avrebbe rischiato la vita. Ma forte dell'amore che ormai provava verso Ceruledge accettò. La giovane bevve la pozione che la tramutò in una Gardevoir. Si sentì mancare il respiro e subito cercò di risalire in superficie. Il principe che, nella speranza di rivedere chi l'aveva salvato, tornava da giorni sulla spiaggia, vide Gardevoir priva di sensi e subito la portò a palazzo dove venne soccorsa. Insieme passarono giorni e giorni a passeggiare per il regno, a conoscere un mondo che a lei era del tutto nuovo e sconosciuto, tanto che ogni piccola cosa la sorprendeva, e ciò sembrava davvero divertire il principe stesso rendendo le loro giornate piene di felicità. Però per Primarina non durò a lungo questa felicità, infatti un giorno il principe venne convocato nel regno vicino per conoscere la figlia del re, la principessa Hatterene. Ceruledge rimase sorpreso di vedere la Hatterene che il giorno del naufragio lo aveva soccorso e, credendola la sua salvatrice, fu ben contento di prenderla in moglie. La povera Primarina ne rimase sconvolta, non poteva crederci, il principe che tanto amava si sarebbe sposato con un altro pokémon. Le sue sorelle Primarina intanto avevano saputo del patto stretto con la strega del mare, così si recarono da quest'ultima per proporle un altro accordo, un altro scambio: i loro lunghi capelli in cambio di un pugnale. Primarina nel mentre si trovava sulla nave del principe a festeggiare il suo matrimonio con Hatterene, ma aveva ben poco da essere allegra, aveva perso tutto e fra poco si sarebbe trasformata in schiuma. Raggiunta dalle sue sorelle Primarina scoprì ciò che avevano fatto per lei, per salvarle la vita. Se avesse pugnalato il principe prima dell'alba sarebbe stata risparmiata, sarebbe potuta tornare in fondo all'oceano, sarebbe tornata alla sua vecchia vita, insieme alle sorelle e al padre. Ma Primarina amava davvero il principe Ceruledge, lo amava con tutta sé stessa. Così all'alba, invece di pugnalare il cuore dello sposo, si gettò in acqua insieme al coltello... diventando schiuma di mare. Le sorelle di Primarina piansero per ore la sorella scomparsa sotto i loro occhi, incredule ed impotenti. Alla fine la povera Primarina aveva fatto una scelta, dolorosa e crudele, aveva scelto di continuare ad amare Ceruledge, andandosene senza rimpianti. Ulteriori Dettagli (Opzionale): è la prima volta che scrivo qualcosa dopo anni, e la prima in assoluto che scrivo qualcosa sui pokémon. la sirenetta era romantica e si avvicinava al mio genere xD anche se scrivere meno di 1000 parole è stata dura per me, ho tagliato un po' ma ce l'ho fatta con meno di 800 parole. Abbiate pietà per favore TwT so che non è un granché ma almeno ci ho provato xD L'idea di Primarina sirenetta era chiara, l'idea del principe no, ma mi ispirava Ceruledge quindi ho utilizzato lui u.u E' stata aggiunta una reazione da Quasar, VincyDarkHeart, LadyDarkrai e 2 altri 5 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
LadyDarkrai Inviato 13 settembre Condividi Inviato 13 settembre (modificato) Titolo della storia: Il Brutto Pesciolino Fiaba o Favola Scelta: Il Brutto Anatroccolo Racconto: Spoiler Negli abissi più profondi del mare di Hoenn mamma e papà Lumineon accudivano amorevolmente cinque uova Pokémon, controllando che nessun predatore si avvicinasse all’insenatura nella roccia nella quale erano ben nascoste. Le uova si muovevano, stavano per schiudersi! Ed ecco il primo crack! e decine di crepe apparvero sulla superficie del primo, che si ruppe mentre un piccolo Finneon veniva alla luce, ben accolto dai genitori. Le altre uova fecero lo stesso e quattro piccoli Finneon nuotavano felici vicino all’insenatura, mentre i due Lumineon attendevano la schiusa dell’ultimo uovo. Dopo qualche minuto di attesa, anche l’ultimo ritardatario venne fuori, con un guizzo di gioia. Ma appena i due Lumineon lo illuminarono con le loro pinne, si accorsero che era diverso: non somigliava affatto a un Finneon, quanto a un brutto pesce giallognolo dalle pinne di un azzurro chiaro, per niente sinuose come le loro, ed occhi grandi circondati da un inquietante anello nero. Anche il suo verso era diverso: era palesemente un altro Pokémon! Papà Lumineon era furibondo: come era arrivato lì l’uovo di un altro Pokémon? Ma mamma Lumineon non lo sapeva e continuava a ripeterlo, anche lei arrabbiata, al suo compagno. Ma quello, accusandola di aver avuto un altro compagno - anche se lei negava fortemente - se ne andò via, imbestialito. L’ultimo nato era rimasto disorientato nel vedere i suoi genitori litigare così impetuosamente: cercò di raggiungere le pinne luminose del suo papà ma quelle scomparvero rapidamente, inghiottite dall’oscurità degli abissi. Allora tornò indietro dalla sua mamma per rifugiarsi sotto le sue pinne che emanavano un caldo bagliore confortante, insieme ai suoi fratelli e sorelle. Ma lei lo respinse, irritata, e se ne andò insieme ai Finneon, che lo guardarono con sdegno e ripugnanza prima di voltargli le spalle. Provò a seguirli ma venne colpito da Pistolacqua della sua mamma, che lo scaraventò nell’insenatura. Rimase lì, solo e infelice, senza capire il perché di tale rifiuto. Era tutto buio e faceva molto freddo negli abissi, il piccolo non aveva pinne luminescenti e non sapeva dove andare. Istintivamente, iniziò a nuotare verso l’alto, lentamente perché affamato. Finalmente, dopo un po’, l’acqua iniziò a rischiararsi e notò delle alghe di cui poteva cibarsi che crescevano sulla roccia vicino a lui. Continuò a salire, l’acqua si faceva via via più calda e una forte luce proveniente dalla superficie illuminava l’ambiente circostante: c’erano decine di Pokémon diversi che nuotavano in ogni direzione ma non lo degnavano della benché minima attenzione. L’oceano era pieno di vita e una speranza si accese nel cuore del piccolo: avrebbe trovato una nuova mamma e un nuovo papà da qualche parte! Iniziò così a vagare seguendo le correnti: incontrò moltissimi Pokémon - tuttavia nessuno di loro aveva intenzione di prendersene cura - e dovette sfuggire ai predatori in più di un’occasione. Ma continuò a nuotare, persino quando il mare si restrinse diventando un fiume, il Pokémon - ormai cresciuto - risalì la corrente e si ritrovò in un ambiente nuovo, dove la vegetazione rigogliosa si affacciava sull’acqua e le piogge erano piuttosto frequenti. Una notte, mentre si apprestava a dormire tra la sabbia del fondale, udì tanti versi di Pokémon e si sentì come se lo chiamassero. Seguì la fonte di quei suoni e arrivò in un laghetto dalle acque basse sovrastato da una piccola cascata. Lì, intenti a guardare la luna piena, c’erano dei Pokémon bellissimi, alti e flessuosi. Cantavano tutti insieme e si muovevano ondeggiando: alcune squame colorate si staccavano dal loro corpo nella vivacità della danza. Il piccolo Pokémon era così meravigliato che non si accorse nemmeno che quei bellissimi Pokémon erano circondati da alcuni Pokémon più piccoli: pesci giallognoli con delle pinne azzurre e dei grandi occhi cerchiati di nero. Se ne accorse, infatti, solo quando uno di essi gli si accostò, portando in bocca due squame colorate. Il Pokémon ne prese una, senza capire bene cosa fare. All’improvviso sentì il suo corpo cambiare, mentre sprigionava una luce accecante: qualche attimo dopo era diventato alto e sinuoso e vedeva il suo riflesso sulla superficie: era identico a quei Pokémon meravigliosi! Anche l’altro Pokémon, quello che gli aveva portato la squama, era diventato come lui! Finalmente capì, mentre gli altri Pokémon smettevano di cantare e gli si avvicinavano per accoglierlo tra loro, di aver trovato i suoi simili, la sua vera famiglia. Tornarono nell’oceano tutti insieme, il piccolo Pokémon che ora solcava le onde come un bellissimo e maestoso Milotic. Ulteriori Dettagli (Opzionale): La favola del Brutto Anatroccolo mi colpì molto da bambina, non essere accettati perché non abbastanza belli o diversi è una cosa orribile che nessuno dovrebbe mai provare. Per fortuna la favola ha un lieto fine, che spinge a sperare in un cambiamento positivo ma solo se ci allontaniamo da chi non ci merita o non ci vuole, per poi trovare chi davvero ci accetterà per come siamo. Per questo è una delle mie preferite e l'ho voluta riadattare al mondo Pokémon, mettendo dei Pokémon pesci al posto di Pokémon anatre/cigni. Spero che vi piaccia! Modificato 13 settembre da LadyDarkrai E' stata aggiunta una reazione da LucarioGoldragon, Quasar, evilespeon e 2 altri 4 1 Un piccolo Jumpluff mimosa che @Diamaxus ha regalato a tutte noi donne, super carino Bellissimo logo creato da @LucarioGoldragon Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Quasar Inviato 14 settembre Condividi Inviato 14 settembre Titolo della storia: I musicanti di Mentania Fiaba o favola scelta: I musicanti di Brema Racconto: Spoiler La nostra storia inizia con un vecchio Rapidash nato e cresciuto nell’arido borgo di Brunifoglia, in uno degli angoli più desolati ed ostili della regione di Hoenn. Questo Pokémon svolgeva da anni mansioni affaticanti tra la sabbia pungente e la tetra cenere del Monte Camino. Lavorava sempre a fianco del suo allenatore, il quale, tuttavia, lo trattava di rado con riguardo e rispetto. Ciononostante, il povero Rapidash covava da anni un sogno: percorrere un lungo viaggio che lo avrebbe condotto fino al ridente paese di Mentania, noto per la sua aria corroborante, nonché per le rigogliose foreste che lo circondavano. Ivi sarebbe entrato a far parte della rinomata banda cittadina per guadagnarsi da vivere, ma soprattutto per dedicarsi alla musica, la sua passione più grande. In parole povere, era alla ricerca di una realtà totalmente diversa da quella che conosceva a settentrione, fatta di calura, polvere e solitudine. Fu in una mite mattina di marzo, in vista della primavera, che il nostro Rapidash partì alla volta di Mentania. Senza svegliare il proprio padrone, egli si incamminò all'alba con l’obiettivo di attraversare entro il tramonto l’aspro deserto che si estendeva ai piedi del Monte Camino. L’impresa riuscì e fu proprio all’uscita di quella temibile distesa di dune che trovò il suo primo compagno di viaggio, ovvero un vecchio Manectric. Questo Pokémon condivideva un passato alquanto simile al suo: dopo aver abbandonato il suo vile ed arrogante padrone, trascorreva la sue giornate scorazzando liberamente tra Cuordilava e Ciclamipoli, ma pativa assai la solitudine. L’idea di raggiungere Mentania e di unirsi alla banda della città piacque assai al Manectric, che decise di seguire il nuovo amico da Brunifoglia. Ben presto la compagnia si allargò con l’arrivo di una dolce Delcatty di Petalipoli, tristemente trascurata dalla sua allenatrice, e di un simpatico Torchic di Cuordilava abbandonato dal proprio gruppo. Tra i quattro si sviluppò ben presto una splendida amicizia che permise loro di giungere fino alle porte di Mentania nel giro di pochi giorni, all'imbrunire. Ivi notarono la presenza di una casa abbandonata da tempi remoti e ammantata da una fitta parete di edera. Ad attirare la loro attenzione furono in particolare degli schiamazzi e delle luci provenienti dal suo interno. L’impavido Rapidash, il più alto della compagnia, si affacciò alla finestra, da cui potè scorgere una banda di Haunter e Gastly intenti a spartirsi una montagna di leccornie rubate agli abitanti di Mentania. I quattro musicanti, affamati e infreddoliti, pensarono che un simile rifugio provvisto di simili pietanze avrebbe fatto proprio al caso loro. Essi escogitarono celeremente un piano che misero in atto senza alcun indugio. Il Rapidash si avvicinò per primo al vetro, dopodiché il Manectric gli saltò in groppa. In seguito, l’agile Delcatty si arrampicò sul dorso di quest'ultimo; infine, il piccolo Torchic si appoggiò sulla sua amica. Compiuta l’opera, i quattro diedero vita ad un vero e proprio concerto con tutta la voce che avevano in corpo, per poi irrompere nella stanza sfondandone la finestra. Tale fu il terrore provato dagli spettri, convinti di avere a che fare con un Pokémon ancora più grande e cattivo di loro, che, nel giro di un minuto, abbandonarono la casa in preda allo sgomento. I quattro compagni poterono finalmente godere del bottino e ripararsi dalla gelida brezza serotina. Ma i Gastly e gli Haunter, nascosti sotto dei fitti cespugli per la paura e l’umiliazione, non si erano ancora dati per vinti: il gruppo di spettri era riuscito a convincere un Gengar a perlustrare l'edificio. Tale era la speranza di riacquisire il rifugio perduto e di riprendersi il tanto sudato bottino. I quattro Pokémon, avvertita la presenza di un estraneo, si prepararono ad accoglierlo nel buio più totale producendo un baccano ancora più assordante di prima. Inutile dire che pure il grande e perfido Gengar, colto alla sprovvista, si vide costretto alla fuga. Da allora nessuno osò disturbare nuovamente la casa ed i suoi nuovi abitanti. I quattro amici, accontentandosi di quel modesto rifugio e della compagnia reciproca, avevano deciso di trasformarla nella loro dimora. Dopotutto, avevano pur sempre raggiunto Mentania e avevano avuto l'occasione di dare sfogo alle loro doti canore. Ulteriori dettagli: una delle fiabe a cui tengo maggiormente ambientata nella regione a cui tengo maggiormente. Mentania è una delle mie città preferite ed è per questo che le ho dato l'onore di rappresentare Brema. Ho optato principalmente per Pokémon originari di Hoenn, fatta eccezione per Rapidash e per gli spettri. Questi ultimi vanno a sostituire i briganti che, nella versione originale, occupano la casa. E' stata aggiunta una reazione da LucarioGoldragon, VincyDarkHeart, Alemat e 3 altri 5 1 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Carl-J90 Inviato 14 settembre Condividi Inviato 14 settembre Titolo della storia: Il piccolo Bisharp Fiaba o Favola scelta: Il soldatino di Stagno(di piombo in certe versioni) scritto da Enderson Racconto: Spoiler C'era una volta, in un piccolo villaggio di Paldea, un ragazzino che da tanto tempo non vedeva il suo adorato nonno. Quest'ultimo, che viveva in una regione lontana, dopo anni era riuscito a ricongiungersi ai suoi cari. Arrivato dal suo amato nipotino, aprì la sua valigia e vi estrasse una piccola scatola in legno contenente dei piccoli Bisharp in metallo costruiti da lui come regalo per esso. Prese le statuine dalla loro scatola, il ragazzino fu subito colpito da una in particolare, la quale era priva di una zampa in quanto, purtroppo, il nonno non era riuscito a recuperare abbastanza metallo per completarla. Il ragazzino la prese subito a cuore e la portò dagli altri suoi giocattoli giocandovi allegramente. Durante la notte, mentre l'intera famiglia dormiva, l'annoiato Klefki di casa lanciò un incantesimo sui giocattoli presenti nella casa per provare a divertirsi un pò e, quando quest'ultimi presero magicamente vita, subito si lanciarono in grandi festeggiamenti, gioiosi anche solo di poter muoversi. Mentre camminava lentamente ai margini di una stanza, il piccolo Bisharp senza una zampa ebbe un vero e proprio colpo di fulmine nel vedere una piccola e graziosa Kirlia di carta danzare leggiadra all'ombra di un castello di cartone. Il piccolo soldatino impegnato com'era nell'ammirare la ballerina non fece caso che anche quest'ultima si era accorta della sua presenza rimanendone folgorata. Seppur senza una zampa, il piccolo Bisharp, sprizzava dignità e fierezza mentre restava in un angolo sull'attenti e ciò aveva attirato l'ammirazione della Kirlia di carta. Mentre il Klefki e i giocattoli si divertivano, un piccolo Charcadet intento a diventare più forte e rendere felice il suo piccolo allenatore si ritrovò infastidito nel vedere come gli altri presenti pensavano solo a divertirsi, al punto da perdere la voglia di allenarsi e iniziare a camminare per calmarsi. Avvicinandosi alla stanza del suo allenatore vide il piccolo Bisharp con la Kirlia ballerina e, preso dall'invidia per aver perso l'attenzione del suo padroncino perché più interessato a giocare con esso, decise di vendicarsi. Con un rapido slancio lo afferrò e lo scagliò al di fuori della finestra da dove quest'ultimo si ritrovò a cadere malamente al bordo della strada sottostante senza poter muoversi perché al di fuori dell'influsso di Klefki. La mattina successiva, il bimbo di casa non vedendolo più provò a cercarlo in lungo e in largo senza successo. Nel frattempo, due ragazzini di passaggio lungo la strada videro il soldatino e dopo averlo scambiato per un giocattolo rotto decisero lo stesso di divertirsi con esso. Costruirono una barchetta di carta con un volantino trovato li vicino, misero a bordo il piccolo Bisharp e lo spinsero lungo un rigagnolo d'acqua formatosi dopo l'acquazzone della nottata. Per qualche minuto risero divertiti vedendolo in bilico sulla barca mentre veniva trascinato chissà dove, ma poi, ben presto, tornarono ad annoiarsi e se ne andarono. Dal canto suo, il Bisharp seppur impaurito dalla situazione fu costretto a rimanere immobile, anche nel momento in cui la barchetta venne risucchiata in un canale di scolo finendo, dopo quello che parve un'eternità, in un fiume della zona. Mentre l'imbarcazione di carta si sfaldava, il soldatino si ritrovò ad affondare sott'acqua ripensando alla dolce Kirlia per farsi coraggio. Un Magikarp di passaggio scambiandolo per una preda che si muoveva verso il fondo lo mangiò e per qualche tempo nuotò placidamente mentre, al buio nel suo stomaco, il giocattolo cercava di non perdere il suo coraggio. All'improvviso, il pokémon venne pescato e messo in un secchio mentre boccheggiava alla ricerca di acqua. Arrivato al mercato di un villaggio, il Magikarp ormai passato a miglior vita venne venduto a una signora intenta a far spesa e che, una volta tornata a casa, decise di cucinarlo per cena. Mentre si adoperava a pulirlo, ella ritrovò nel pesce il piccolo Bisharp di metallo e, dopo averlo lavato e pulito, lo portò al figlio. Per uno scherzo del destino, esso si rivelò essere il ragazzino da cui il soldatino era stato separato, che, felice di averlo ritrovato, ci giocò per lungo tempo. Quella notte, il Klefki di casa lanciò nuovamente il suo incantesimo e, una volta rianimato, il soldatino si fece coraggio per andare a parlare alla sua amata Kirlia. Ormai vicino al castello di cartone dove essa abitava, il soldatino si ritrovò afferrato nuovamente dal Charcadet che, infuriato per il suo ritorno, era ora deciso a toglierlo di mezzo per sempre. Sputò delle fiammelle ardenti che colpendolo iniziarono a scioglierlo. Quest'ultimo, capendo che ormai stava per essere distrutto, dopo essere stato scagliato in un angolo, iniziò a muoversi per vedere un'ultima volta la sua amata. La Kirlia di carta, triste per la scomparsa del suo amato, vedendo in lontananza una fiammella muoversi verso di lei, inizialmente si ritrasse impaurita, ma poi, riconoscendo la sagoma del soldatino, decise di avvicinarsi. Capendo cosa stava succedendo, la ballerina, disperata, si lanciò in un'ultima danza in suo onore. Klefki, accorgendosi del pericolo rappresentato da una fiamma in mezzo a oggetti potenzialmente infiammabili, accorse subito nel tentativo di spegnerla. La folata d'aria causata dal suo repentino movimento sospinse verso la fiammella la ballerina che, iniziò anch'essa a prendere fuoco, impaurita dalla morte ma, allo stesso tempo, felice di aver potuto incontrare un'ultima volta il suo Bisharp. Una volta spento il fuoco, Klefki, si ritrovò a osservare stranito un piccolo cerchio di metallo fuso con al centro una rosellina bruciacchiata che risaltava tra la cenere. Il pokémon non seppe mai cosa era realmente successo, ma, da quel momento, Charcadet comprese la gravità di ciò che aveva causato e, ispirato dal coraggio e l'amore del soldatino Bisharp, decise di allenarsi per diventare un pokémon capace di aiutare e ispirare il prossimo. Nel tempo, Charcadet divenne un valoroso Armarouge che, ogni volta che si ritrovava a lottare contro un Bisharp, si inchinava con ammirazione prima di dar inizio alle danze. Ulteriori dettagli(opzionale): Ho scelto di trasporre in chiave pokémon la fiaba del "Soldatino di Stagno"(in alcune versioni è di piombo) di Endersen. Ho scoperto questo scritto solo quando ero ormai già grandicello(facevo le medie), in un periodo in cui ero in fissa con "Canto di Natale" e "Lo Schiaccianoci". Personalmente, ho sempre trovato in questa storiella una metafora interessante per indicare come sia necessario far di tutto, anche a costo di soffrire, per raggiungere i propri sogni. Mi rendo conto che, molto probabilmente, non era questo l'intento primario dell'autore, ma "leggendola" in questo modo mi son ritrovato ad adorarla e a considerarla una delle mia fiabe preferite(anche se non sono tipo da finali del genere e preferisco quelli un pò più all'acqua di rose o, come si dice oggigiorno, alla tarallucci e vino). E nulla, ho provato a immaginare come avrebbe potuto essere trasposta questa fiaba in tema pokémon e, gira e rigira, alla fine la mia chiave di lettura non si è discostata tanto dall'originale. Non potendo parlare di diavoletti/giocattoli indemoniati e fate(o affini) mi sono spremuto le meningi e sono giunto alla conclusione che, se per rappresentare la magia sarebbe "bastato" un tipo Folletto(Klefki è uno di quei pokémon che per me potresti tranquillamente trovare nelle case), per quanto riguarda il diavoletto/giocattolo invidioso ci starebbe stato bene un Charcadet che, magari inizialmente, preso dall'invidia e la rabbia potrebbe pensare un eventuale lettore a vederlo come pronto a evolversi in un Ceruledge, mentre una volta compreso ciò che aveva fatto e ispirato da qualcosa di "bello"(per quanto triste visto il contesto), sarebbe divenuto più propenso a evolversi in un Armarouge...il tutto senza perdere di vista la natura guerriera/combattiva del pokémon in questione e delle sue due evoluzioni! E che mi resta da dire ora? Niente...spero che la mia trasposizione possa piacere almeno a qualcuno/a tra coloro che la leggeranno! P.S. Nell'editor del messaggio, le parole da me usate mi risultano essere tra le 997 e le 1000...spero che una volta inviato il tutto, il testo non si allunghi troppo! E' stata aggiunta una reazione da VincyDarkHeart, Quasar, Diamaxus e 2 altri 1 3 1 My TSV ---> Pokémon Y= 2832; Pokémon AlphaSapphire= 2515; Pokémon Luna= 1219; Pokémon UltraSole= 0426; My Friend's Code ---> Pokémon Go= 9873 2614 0563; Pokémon Masters Ex= 2495-3101-4679-3356; Squadra su Pokémon Argento SoulSilver: Squadra su Pokémon Nero: Squadra su Pokémon Bianco2: Squadra su Pokémon Y: Squadra su Pokémon Zaffiro Alpha: Squadra su Pokémon Luna: Squadra su Pokémon UltraSole: Squadra su Pokémon Let's Go, Eevee: Squadra su Pokémon Spada: Squadra su Pokémon Perla Splendente: Squadra su Leggende Pokémon Arceus*: Squadra su Pokémon Scarlatto: *I tre starter di Leggende sono nelle loro forme Hisui. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
evilespeon Inviato 14 settembre Condividi Inviato 14 settembre Titolo della storia: Tinkarentola e il martello di cristallo Fiaba o Fabola Scelta: cenerentola (prima fiaba che mi lesse mia mamma da piccolissima) Racconto: Spoiler C'era una volta una giovane tinkaton conosciuta da tutti come tinkarentola,il suo vero nome andò perduto e rimase solo questo soprannome La giovane aveva perso i genitori ed ora viveva a casa della matrigna e le due sorellastre Le tre erano tre purugly,ugly di nome e di fatto Si credevano le più belle del reame ma in realtà usavano chili di trucco e indossavano vestiti pieni di pizzi e decorazioni esagerate Inoltre la trattavano come una schiavetta La giovane tinkaton non aveva nulla con se tranne un enorme e pesante martello che aveva trovato nella soffitta della sua vecchia casa,unica eredità lasciatale dalla madre Il martello era tutto sporco e incrostato di polvere ma lei lo amava lo stesso e lo usava per aiutarsi nelle sue mansioni in casa Cose come abbattere alberi per la legna per il fuoco,scacciare gli spinerak e caterpie che si nascondevano in casa minacciando di schiacciarli a martellate e allontanare i lycanroc feroci che ogni tanto passavano vicino casa agitando il martello Insomma normalissimi lavori di casa u.u Un giorno mentre scacciava un branco di lycanroc la nostra tinkarentola senti' una delle sorellastre gridare "Per favore fa che dei lycanroc siano entrati in casa e abbiano messo quelle due in fuga così sarò finalmente libera" pensò la tinkaton ma purtroppo non fu così La sorellastra aveva urlato di gioia infatti in casa era arrivato uno dei rarissimi inviti al celeberrimo ballo in maschera del principe slowpoke al suo castello Il principe slowpoke era il principe più in voga del momento Certo non era il più bello e nemmeno il più sveglio ma era gentilissimo e buonissimo e poi faceva parte della famiglia regale quindi le finanze non gli mancavano Insomma proprio un buon partito u.u Il ballo era l'evento più in del regno quindi le due sorellastre corsero subito a prepararsi per non arrivare tardi Appena ebbero terminato i preparativi tinkarentola le si avvicinò timida e chiese se poteva accompagnarle anche lei al ballo "Ah ah ah ah che vieni a fare al ballo te! con due bellezze alla moda come noi il principe non degnera' di uno sguardo una come te,rimani a casa e lavora che è meglio" Tinkaton guardò le sorellastre che le sembrarono più dei clown imbellattati che delle bellezze ma non disse nulla...non voleva prendersi codate e graffiate dalle due Si aveva un martello ma non aveva mai pensato di darlo in testa a quelle arpie...tanto era buona la nostra tinkarentola Appena le sorellastre uscirono per recarsi al ballo la tinkaton si sedette sul suo fedele martello e iniziò a piangere,tanto anche se l'avessero lasciata andare non aveva l'abito adatto e nemmeno la maschera richiesta Un jirachi che passava di lì aveva assistito a tutta la scena e anche lui si stava chiedendo come mai tinkaton non aveva martellato quelle due Ma poi capi' non lo aveva fatto perché era troppo di animo buono e decise che non poteva lasciare a piangere qualcuno di così gentile Quindi si avvicinò a tinkarentola e disse avrebbe realizzato il suo desiderio Come per magia la tinkaton si trovò avvolta in un meraviglioso abito e con adosso dei bellissimi accessori e una bellissima maschera e il martello che portava fu lavato da tutta la polvere e lo sporco che lo incrostava e si scopri' essere un bellissimo e raro martello di cristallo Apparve anche una carrozza guidata da degli eleganti rapidash per portarla veloce al ballo Ma c'era un problema: di solito c'era una coda di circa 1000 anni da aspettare per avere i desideri realizzati da jirachi e al momento ne erano passati solo 999 quindi il desiderio era incompleto e a mezzanotte si sarebbe dissolto facendo tornare tutto come prima Tinkaton disse aveva capito e che sarebbe stata attenta e partì Appena entrata nel salone principale del castello tutti gli sguardi si spostarono su di lei che era bellissima ed elegantissima e il principe slowpoke,che di solito era davvero lento,fu il primo a chiederle di ballare La sala era vuota con solo loro due al centro perché tutti si misero da parte per ammirare la coppia...oppure per non prendersi il martello di tinkaton in volto visto che lei non lo aveva mollato nemmeno durante il ballo I due ballarono e ballarono e chiacchierarono un sacco scoprendo di essere perfetti l'uno per l'altra Ma ballarono così tanto che la mezanotte si avvicinò senza manco accorgersene La nostra tinkaton presa dal panico scappò via prima che il desiderio si annullasse ma nella fretta lasciò cadere il martello di cristallo Il giorno dopo il principe,che era un po lento di comprendonio e non aveva notato la sua bella era una tinkaton a causa di tutti quegli accessori che aveva addosso e della maschera,decise di indire un sfida per ritrovare la sua amata Si sarebbe recato col pesante martello a casa di tutte le partecipanti al ballo e chi fosse riuscita a sollevarlo senza problemi sarebbe stata dichiarata il suo amore perduto Questo perché il principe era convinto che solo la sua amata aveva la forza per sollevare il martello tra tutte le nobili svogliate,mingherline e con zero forza nelle braccia che aveva invitato Nessuna delle nobili riuscì infatti a sollevare il martello di cristallo nemmeno di un millimetro Arrivò poi il turno delle nostre sorellastre La prima fallì miseramente mentre la seconda,sotto lo sguardo duro della matrigna che voleva lei riuscisse,mise tutta la forza nelle zampe e riuscì a sollevarlo...ma solo di pochissimo e dopo il pesante martello ricadde subito a terra Anzi non proprio a terra ma sullo zampone della sorellastra...ahia che male! Si narra che l'urlo di dolore di quest'ultima fu udito in tutto il regno La sorellastra ancora dolorante chiamò "tinkarentolaaaaa" come faceva sempre quando voleva dare ordini alla nostra tinkaton Tinkerentola arrivo' di corsa,tirò su il martello con grazia e liberò lo zampone gonfio e rosso della sorellastra salvandola Così facendo rivelò al principe di essere lei la sua dolce amata perduta Il principe le fece poi la proposta di matrimonio che lei accettò senza pensarci due volte e i due vissero per sempre felici e contenti Ulteriori Dettagli (Opzionale): Ho sempre adorato le favole e le fiabe,i mondi descritti in esse mi hanno sempre fatto viaggiare con la fantasia Quindi quando ho letto il tema di questo satoshi ero felicissima Uno dei miei sogni è riuscire un giorno ad illustare un libro di favole per bambini,spero di riuscirci Ed è proprio pensando ai più piccoli che ho scritto questa storia che mantiene tanti elementi della storia classica di cenerentola ma ne cambia alcuni per rendere la storia spero un po più simpatica e meno pesante da leggere Mi sono immaginata di leggerla ad un gruppo di bimbi del mondo pokémon o anche di essere un pokémon che la leggeva a dei baby pokémon Ho scelto tikaton come cenerentola perché mi sembrava una idea simpatica sostituire la leggere scarpetta col pesante martello,purugly come sorellastre e matrigna per via di ugly nel nome che indica la bellezza interiore delle sorellastre e la loro presunziine a credersi più belle (ma non penso purugly sia un brutto poke,amo tutti gatti) e slowpoke per vua del suo carattere pacifico e gentile che ci stava bene al principe e anche perchè mi serviva un principe non troppo sveglio che non riconoscesse la sua bella era una tinkaton so andava a far fare la sfida solo alle tinkaton invitate...mi serviva le sorellastre partecipasseto alla sfida,dovevo martellare qualcosa (ed è toccato alla zampa della sorellastra...potevo fare peggio ma sono stata buona come dice il test di Ribble)XD Poi vabbe ho la febbre e sto vaneggiando e da quello che ho scritto si vede e anche tanto ma mi sono divertita comunque a scriverlo Spero vada bene,che la storia vi piaccia e che vi strappi un piccolo sorriso...e se non vi piace attenti che tinkaton vi martella XD (scherzo,è una tinkaton pacifica u.u) sono 1015 parole spero vada comunque bene E' stata aggiunta una reazione da Quasar, Diamaxus, ZedeFire e 4 altri 2 2 2 1 TEAM 0 RULES...J0IN THE P0KECLUB TEAM 0 UNIC0 PREMIO VINTO IN UN GDR FIN ORA...DOVEVO RIMETTERLO XD espon gif by @SlowHandBoy0...ditemi perche si chiama cosi please XD @Alemat è mio rivale e mi frega i pikachu ma ora è contento che è stato citato XD ragalino by @Porygatto (visitate la sua gallery) quanto carino pikachu che imita lotad Sprite by @Vale (visitate la sua gallery) Doll fantastiche fatte da my rival giallo @Alemat espeon compleanno espeon compleanno animata espeon di natale Espeon di natale is finally real XD elfilin super cute from kirby and the forgotten land by @Alemat doll ufficiale (anche se il rival dice di no XD) del mio disegno riolu kart by @Alemat eevee che evolve in espi by my rival @Alemat Evilespeon bossa team0 version gdr (versione icon) by @Silvercenturion Evilespeon bossa team 0 version gdr (versione sprite) by @Silvercenturion il trio politico (io, @Alemat e @Quasar) è qui Sprite by @Alemat tatsugiri di zeria by @Macca zeria e repubblica gialla sushide version,ci vogliamo bene in realtà siamo aleati u.u Lo sguardo sospetto succede solo alcune volte XD quello di repubblica guarda con sospetto lo zeriano per capire che combina coi pikachu e quello zeriano guarda con sospetto quello di repubblica gialla per capire se gli ha fregato dei pikachu per liberarli XD E comunque quello è uno sguardo d'affetto u.u sprite sempre by @Macca il trio politico e togeticplz in posa,sprite by rival giallo @Alemat Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
RoseRed Inviato 19 settembre Condividi Inviato 19 settembre Titolo della storia: Il Magikarp dorato Fiaba o Fabola Scelta: Il Pesciolino d'oro Racconto: Spoiler Si narra che, tanto tempo fa, a sud di Kanto, su un'isola del Settipelago abitassero un vecchio pescatore e sua moglie. E nonostante l'età ormai avanzata lui continuasse ad uscire in mare con la sua barchetta, anche se mal ridotta, per pescare qualcosa che gli permettesse di sbarcare il lunario. Un giorno di fine estate, quasi all'alba, mentre già da ore si trovava in balia dei flutti, decise di tirare su la rete e con massimo sconforto vide che solo un piccolo magikarp dorato vi era rimasto impigliato. Il pesciolino si contorceva e sbatteva a destra e manca cercando di liberarsi, emettendo un suono ripetitivo "Splash...Splash...", ma non riuscendovi, con sommo stupore dell'uomo, parlò! "Ti prego liberami, che te ne fai di una preda così piccola? Se lo farai io esaudirò i tuoi desideri..." Il pescatore, allora, mosso a compassione lo liberò stupendosi nel contempo del suo gesto. La sua povertà, infatti, non gli aveva mai permesso di provare pietà per ciò che riusciva a pescare giornalmente. La carpa, finalmente libera, restò a guardarlo per un istante e poi scomparve nell'acqua blu. Tornato a casa l'uomo raccontò a sua moglie l'accaduto e lei iniziò a deriderlo non credendo ad una sola parola... Visto che però lui non aveva alcuna intenzione di recedere da quanto detto capì che stava dicendo il vero e così lo rimproverò... "Sciocco che non sei altro, chissà quanto avremmo potuto ricavare dalla sua vendita. Sei il solito inetto!" Il mattino seguente, dopo una notte insonne passata a rigirarsi nel letto, la donna ordinò al marito di tornare nel luogo in cui aveva liberato il pesce e nel caso lo avesse trovato di fargli rispettare la sua promessa. La vecchia voleva un sacco pieno di grandi perle, come quelle che molto più che raramente si potevano trovare sulle isole Spumarine. Così il pescatore, arrivato a destinazione, cominciò a chiamare il pesciolino con tutto il fiato che aveva in gola. E dopo molto tempo questo fece capolino tra le onde... "Cosa vuoi vecchio?" "Mia moglie desidererebbe delle grandi perle" E il pesce rispose... "Torna pure a casa e non preoccuparti!" Arrivato alla sua umile dimora, l'uomo non credette ai suoi occhi. Trovò la moglie intenta a rovistare in un sacco con un'espressione incredula sul volto. "Sono ricca, sono ricca!", continuava a ripetere la donna. In quel preciso istante dalle sue mani cadde un oggetto sferico dal colore iridescente e così lui capì che il desiderio si era avverato. Nei giorni a seguire la vecchia, dimostrando tutta la sua cupidigia, chiese molto altro... "Voglio dei fossili rari." "Voglio delle pepite." "Voglio una villa come quella che si trova sull'isola Cannella." E tutto ciò le fu concesso. Ma quando chiese di poter governare sull'intera regione di Kanto la sua fortuna cessò... Il giorno dopo, appena sveglia, non trovò più alcun tesoro e la sua dimora era tornata ad essere una semplice casetta di pescatori. E la morale è presto detta, bisogna esser contenti di ciò che si ha, perché chi troppo vuole rischia di rimanere con un pugno di mosche in mano! Ulteriori Dettagli (Opzionale): ho deciso di scegliere la fiaba di Aleksandr Pushkin perché mi ricordo ancora quando la maestra ce la raccontò alle elementari. Mi ha riportato indietro a quando ero una bambina e mi bastava poco per essere felice. Fosse un giocattolo o un premio perché mi ero comportata bene. Crescendo ho invece capito che non sono le cose materiali a renderci felici, quelle al massimo ci rendono contenti perché migliorano la nostra vita, ma niente di più. La vera felicità, almeno per me, è nella presenza delle persone care o nel ricordo di un loro abbraccio che mi scaldava tanto il cuore, ma che, purtroppo, ora posso solo ricordare... E' stata aggiunta una reazione da LadyDarkrai, VincyDarkHeart, Quasar e 2 altri 2 3 Sprite by Alemat Sprites by Freedom RoseRed-Malefica Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
LucarioGoldragon Inviato 19 settembre Condividi Inviato 19 settembre Titolo della storia= Treccedoro Fiaba o Favola Scelta= un mix di: Riccioli D'oro e i tre Orsi, i Tre Porcellini, Cappuccetto Rosso, il Pesciolino d'oro, Le mille e una notte - Aladino, Gli gnomi e il calzolaio povero, Jack e il fagiolo magico, i tre Topini Ciechi, Alice nel Paese delle Meraviglie, Pinocchio e Dumbo Racconto= Spoiler Treccedoro C'era una volta una Lopunny molto graziosa che tutti adoravano e che si chiamava Treccedoro. Treccedoro stava andando a casa della sua nonnina, così decise di prendere una scorciatoia sotto la diga. Mentre attraversava le galleria del laghetto si trovò davanti una curiosa casetta, aveva l'aria di essere il posto adatto per un pisolino, quindi entrò. Si sdraiò su un letto ma era troppo caldo, provò nella poltrona ma era troppo ghiacciata allora provò a dormire in una gigantesca minestra e ci stava benissimo. In quel momento gli abitanti della casa entrarono, i proprietari erano: un Ursaring, una Bewear e un Beartic. I Pokémon Orso erano più grandi del normale, e notarono che qualcuno ha dormito nei loro letti, Bewear notò Treccedoro dormire nella sua minestra e la inghiottì. Dentro lo stomaco di Bewear, Treccedoro si svegliò e vide 3 Pokémon Maiale: un Lechonk di paglia, uno Spoink di legno, e un Tepig di mattoni. I tre furono molto contenti di vederla e le chiesero un aiuto per scappare, Treccedoro si mise a pensare e li venne un idea, e disse a loro di fare una fune intrecciando i suoi lunghissimi capelli, che usarono per fuggire dalla bocca di Bewear. Treccedoro rimproverò Bewear per averli mangiati, e quest'ultima fece le sue scuse, e lei insieme a Beartic e Ursaring si presentarono. All'improvviso si udì bussare alla porta, Lechonk di paglia e Spoink di legno aprirono, e vennero spazzati via da un soffio di un grosso cattivo Lycanroc forma Notte. Lechonk e Spoink erano come se fossero morti, la paglia e il legno sparsi sul pavimento. Treccedoro implorò a Lycanroc di non fare loro del male in cambio del cibo che cucinerà sua nonna, e il Lycanroc Cattivo si unisce a loro. Tutti quanti partitino sopra la diga viaggiando su enorme tinozza, quando balzò dentro un Magikarp Shiny con 5 fagioli magici che voleva barattare, e Treccedoro li offrì il Lycanroc Cattivo, il Magikarp Shiny ringraziò e si tuffò in acqua. Ursaring, che aveva fame mangiò i fagioli e sputò fuori una Lampada Magica, quando Treccedoro la asciugò dalla bava, con il suo grembiule, dal becco della lampada crebbe un enorme pianta di fagioli alta fino al cielo. La Lopunny e i suoi amici si arrampicarono fino a raggiungere le nuvole, dove trovarono una dimora a forma di stivale gigante, entrarono per vedere se c'era qualcosa da mangiare, ma quello che non sapevano, che quella era la casa di un trio di giganteschi Pokémon Topo ciechi, affamati di carne e assetati di sangue. I tre erano un Raticate, un Raticate Alola, e un Raichu. Treccedoro e i suoi amici scappano per non essere divorati, a quel punto la Lopunny penso di usare i suoi poteri magici, perciò mangiò un biscottino che aveva in tasca del grembiule e divenne enorme e poi cominciò a dire una bugia, le sue orecchie cominciarono a crescere, disse altre bugie e le sue orecchie crebbero ancora Treccedoro disse i suoi amici di salire sulla sua schiena e decolorano dalla finestra, mentre quest'ultima usava le sue enormi orecchie per volare. E così Ursaring, Beartic, Bewear, il Tepig di mattoni e Treccedoro volarono oltre l'arcobaleno diretti a casa di sua nonna e vissero per sempre felici e contenti. FINE Ulteriori Dettagli (Opzionale)= Mi sono sempre piaciute le favole, fiabe e racconti popolari, e affascinato dai loro storie originali e dalla loro ispirazione. Quindi mi sono chiesto: Cosa succede se le queste storie si mischiassero tra di loro? E' stata aggiunta una reazione da Diamaxus, evilespeon, VincyDarkHeart e 2 altri 2 2 1 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Diamaxus Inviato 19 settembre Condividi Inviato 19 settembre Titolo della storia: La Lilligant e l'Incineroar Fiaba o Fabola Scelta: La bella e la bestia (versione di Beaumont) Racconto: Spoiler C’era una volta un ricchissimo Kecleon mercante, che aveva sei figli: tre maschi e tre femmine. Le figlie erano tutte bellissime, ma soprattutto la minore, Lilligant, che fin da piccola era soprannominata "Bella" per la sua straordinaria bellezza. Questo suscitò una grande gelosia nelle sue sorelle, che non perdevano occasione di prenderla in giro. Le tre fanciulle avevano un gran numero di pretendenti, ma mentre le prime due, che volevano sposarsi con un nobile, rifiutavano tutti indistintamente, Lilligant si intratteneva a conversare con loro per poi rifiutarli con gentilezza. Un giorno, però, il mercante perse tutte le sue ricchezze, eccetto una piccola casa di campagna, molto lontana dalla città. Con grande rassegnazione, si trasferì lì con la sua famiglia, dove si guadagnò da vivere come contadino. L’anno seguente, Kecleon ricevette una lettera che annunciava l’arrivo di una delle sue navi mercantili in porto. Quando fu pronto per partire, le figlie maggiori gli chiesero in regalo moltissimi bei vestiti e ornamenti, mentre la minore si accontentò di chiedergli una rosa, poiché nel luogo dove vivevano non ne crescevano. Arrivato in città, Kecleon scoprì che i suoi creditori avevano preso tutte le mercanzie per saldare i suoi debiti e, di conseguenza, non aveva soldi per comprare alle figlie ciò che aveva promesso. Triste e sconsolato, durante il tragitto di ritorno, mentre attraversava un bosco, fu sorpreso da una bufera di neve. Fu così costretto a rifugiarsi in un grande palazzo apparentemente abbandonato. Una volta entrato, si ritrovò in una grande sala splendidamente arredata, con un camino acceso e una tavola apparecchiata con diverse qualità di bacche. Approfittò del calore del fuoco per riscaldarsi e, ormai molto affamato, mangiò le bacche in un sol boccone. Infine, la stanchezza ebbe la meglio su di lui, e si addormentò. La mattina seguente, uscendo dal palazzo, passò sotto un pergolato di rose. Ricordandosi che Lilligant gliene aveva chiesta una, ne prese un ramo carico di fiori, ma fu sorpreso dal padrone del castello, un orribile e spaventoso Incineroar. «Che ingrato che siete!» disse il Pokémon. «Io vi ho salvato la vita aprendovi le porte del mio castello e, in compenso, rubate le mie rose! Dovete morire!» Il mercante si gettò ai suoi piedi e disse: «Signore, perdonatemi! Non credevo di offenderla cogliendo una rosa che una delle mie figlie mi aveva chiesto». Le parole di Kecleon, tuttavia, non commossero Incineroar, che gli rispose che lo avrebbe perdonato solo se una delle sue figlie fosse stata disposta a morire spontaneamente al suo posto. In caso contrario, Kecleon sarebbe dovuto tornare entro tre mesi per saldare il debito. Ricevuto un baule colmo di monete d’oro donatogli da Incineroar, Kecleon si incamminò verso casa e, giunto a destinazione, raccontò l’accaduto ai figli. Lilligant, rendendosi conto che la colpa di tale sventura era sua, si offrì di andare al castello al posto del padre, con grande gioia delle sorelle, che riuscirono così a liberarsi della rivale e a riconquistare le ricchezze perdute. Per quanto i fratelli cercassero di dissuaderla, Lilligant non volle ascoltare ragioni e si incamminò con il padre verso il castello. Giunti a destinazione, Incineroar concesse a Kecleon la libertà, mentre diede a Lilligant appuntamento per la sera seguente. Durante la notte, la fanciulla sognò un Pokémon dai lineamenti sinuosi, che le disse: «Il vostro buon cuore mi ha colpito molto, Lilligant. Il vostro gesto verrà ricompensato». La sera seguente, al momento della cena, Incineroar le fece visita. Contro ogni aspettativa, si dimostrò molto cortese e gentile con lei, e le offrì di vivere per sempre nel suo castello, circondata da tutte le sue ricchezze. Le regalò anche un Verispecchio, grazie al quale avrebbe potuto vedere la sua famiglia in qualsiasi momento. Passarono tre mesi e la vita al castello fu molto tranquilla per Lilligant. Incineroar le faceva visita tutte le sere all’ora di cena, chiedendole di sposarlo, ma la giovane, per non mortificarlo, gli rispondeva che gli voleva bene e che sarebbe stata sua amica per sempre. Un giorno, Lilligant vide attraverso lo specchio che suo padre si era ammalato, e pregò Incineroar di lasciarla tornare a casa, affinché potesse fargli un po’ di compagnia. Incineroar acconsentì e le donò un anello magico, che le avrebbe permesso di tornare al castello quando lo desiderava, ma le chiese di tornare entro otto giorni, altrimenti sarebbe morto di dolore. Al suo risveglio, la mattina dopo, Lilligant si ritrovò nella casa del padre, che la accolse calorosamente. Le sorelle, invece, sposate ma infelici, invidiarono la fortuna della ragazza, che non solo era in salute, ma vestita come una principessa. Iniziarono quindi a tramare vendetta e, trascorsi gli otto giorni, finsero di essere addolorate per la partenza della sorellina, tanto che Lilligant promise di restare qualche altro giorno. Si rimproverava però il dispiacere che avrebbe causato a Incineroar, al quale voleva molto bene. La decima notte che trascorse a casa del padre, Lilligant sognò di trovarsi nel giardino del palazzo e vide Incineroar, quasi morente, sdraiato sull’erba. Si svegliò di soprassalto con le lacrime agli occhi e decise di usare l’anello incantato per tornare al castello. Al risveglio, si ritrovò con piacere al castello di Incineroar. Attese l’ora di cena, ma Incineroar non si fece vedere. Preoccupata, lo cercò e chiamò più volte, ma senza successo, finché si ricordò del suo sogno. Corse allora in giardino, dove lo trovò agonizzante di dolore. La giovane lo supplicò di non morire, perché desiderava sposarlo. Pronunciate queste parole, vide Incineroar trasformarsi sotto i suoi occhi in un bellissimo Meowscarada, che la ringraziò per aver spezzato l’incantesimo che una malvagia Hatterene gli aveva lanciato. Rientrati al palazzo, Lilligant fu sorpresa di trovare tutta la sua famiglia lì, portata dal Pokémon che aveva visto in sogno, il quale si rivelò essere la fata Gardevoir. Quest'ultima spiegò che l’incantesimo di Meowscarada si sarebbe spezzato solo se una fanciulla avesse deciso di sposarlo nonostante il suo aspetto. Fu così che Lilligant e Meowscarada vissero felici per il resto della loro vita, insieme a Kecleon e ai suoi figli, mentre le due sorelle furono trasformate in statue, condannate ad assistere alla felicità della sorella finché non si fossero pentite delle loro azioni. Ulteriori Dettagli (Opzionale): La bella e la bestia è una fiaba che ho sempre adorato, era anche uno dei film Disney che vedevo più spesso da bambino e quindi ci sono molto affezionato. Come protagonisti ho scelto Lilligant e Incineroar, mi sembravano i più adatti: Lilligant mi ricorda moltissimo Belle mentre Incineroar ha un aspetto particolarmente bestiale dopotutto, almeno secondo me. XD Ho anche cercato di introdurre piccoli riferimenti sia ai mystery dungeon che alla serie principale, spero vi piaccia. Sono 1023 parole, so di aver sforato un po' ma spero mi perdonerete, non sono riuscito a farlo più breve di così. E' stata aggiunta una reazione da RoseRed, Quasar, LadyDarkrai e 3 altri 1 5 "A ogni nuovo incontro segue sempre un addio. Tuttavia non è detto che debba essere per sempre... Starà a te deciderne la durata..." ~L'allegro venditore di maschere (TLOZ: Majora's Mask) Art Gallery | Instagram | Twitter Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Icarus Inviato 20 settembre Condividi Inviato 20 settembre Titolo della storia: Il re bestia Fiaba scelta: La bella e la bestia Racconto: Spoiler Tanto tempo fa, in una arcana terra lontana, viveva un re alquanto superbo e avido di denaro. A castello amava cantare e ballare, ascoltare i giullari di corte e affogarsi di cibo. C’era solo una cosa che odiava: i pokémon. A nessuno era consentito avere a che fare con tali creature, pena la reclusione a vita nelle segrete. Un bel giorno, però, bussò alla porta una strana signora dal viso coperto, chiedendogli riparo. Egli acconsentì, a patto che la donna avesse danzato per lui. Ecco allora che dal velo che portava in testa emerse una creatura dalla candida chioma e il verde busto, bella quanto una rosa. Il re balzò subito in avanti appena si accorse che quella donna altro non era che un raro esemplare di Roserade. Ordinò subito alle guardie di arrestarla ma questa lo interruppe, lanciando una maledizione sull’intero castello. “Fin quando il tuo cuore non sarà puro, sarai castigato a vivere nei panni di un pokémon.” E così fu. Tutti i presenti persero le loro fattezze umane e sull’intero palazzo calò l’oscurità. Il re si tramutò in un’orribile bestia dai denti aguzzi e la nera pelliccia e fu costretto a nascondersi dalla gente, cadendo per sempre nell’oblio. Passarono gli anni e di lui si persero completamente le tracce. C’era chi lo dava per morto o per disperso, ma nessuno osava entrare nel suo castello, che si diceva fosse avvolto da un sortilegio malefico. Nessuno tranne Sam, un bambino vivace e solare, pronto a tutto pur di svelarne il mistero. In una tranquilla giornata d’inverno decise di scavalcare la vecchia recinzione ed entrare nella dimora reale. Era un posto angusto e tetro, che non mostrava segnali di vita. Dalle finestre entrava poca luce e a mala pena si respirava per la polvere. La sua attenzione fu subito attirata da un simpatico orologio a cucù, che assomigliava a un vero uccellino. Si avvicinò per toccarlo e questo prese vita, urlando a squarciagola e girandosi su se stesso. Il ragazzino, impaurito, cercò di scappare, ma d’improvviso il lampadario si infiammò, mostrando un sorriso sinistro. Poi dal soggiorno partì una macabra melodia e del tè bollente incominciò a bagnare l’intera stanza. Erano tutti dei pokémon: un Hoothoot, un Lampent, un Kricketot e un Polteageist. Sam sudava a più non posso, ma al tempo stesso era emozionato nel vedere quelle strane creature. Voleva saperne di più, ma una possente voce lo fermò. “VATTENE! SPARISCI SUBITO DA QUI!” Dietro di lui, un tenebroso Grimmsnarl dall’aria minacciosa lo scaraventò fuori dal castello, colpendolo con i suoi lunghi arti estendibili e intimandolo di non tornare mai più. Sam corse subito a casa sua, rimanendo particolarmente scosso da quell’esperienza, ma non aveva intenzione di arrendersi. Nei giorni seguenti tornò sempre al castello dopo la scuola, ma non trovò anima viva. Venne dunque la primavera e con essa i cieli si schiarirono, illuminando di verde tutta la contea. Il re, tuttavia, era sempre più triste e aveva perso ogni speranza. Viveva da anni rinchiuso nel castello e rimpiangeva la vita di un tempo. C’era solo una persona che veniva a trovarlo, ma lui lo ignorava ogni volta. Il piccolo Sam era sempre lì ad attenderlo col sorriso. “Hey! Grimm! Voglio solo parlarti! Ti prego esci fuori!” Con un po' di rassegnazione, il re, dall’aspetto di una bestia, decise finalmente di mostrarsi al ragazzo. I due iniziarono a prendere confidenza e Sam lo convinse addirittura a uscire da palazzo. “La prima volta ti potrà sembrare strano, ma quando ti abituerai il mondo ti apparirà diverso!” Dapprima si incamminarono nella fiorente valle a ovest del regno, rotolandosi sull’erba bagnata e assaporando il profumo dell’aria. Poi si tuffarono nel limpido lago a sud, nuotando e scherzando per ore. Infine decisero di raccogliere alcune mele dagli alberi, mangiandone in abbondanza. Il re non aveva mai riso tanto in vita sua! “Sai, Sam! Non avevo mai visto questi posti…Ho sempre pensato a me stesso e non mi sono mai accorto di quanta bellezza mi circondasse!” Il giovane e la bestia si abbracciarono e rimasero a fissare il tramonto a occhi aperti. Sopra di loro si intravedevano orde di pokémon svolazzare qua e là, dagli agili Taillow ai dolci Swablù, fino ai maestosi Altaria. Come aveva potuto il re privare la gente di cotanto spettacolo? Il suo animo era accecato dall’odio e la sua vista annebbiata dal potere. Mentre ritornavano a casa trovarono un Furrett incinta e decisero di comprare delle medicine al mercato per aiutarlo. Il re si vergognava ancora del suo aspetto, ma Sam lo tranquillizzò, dirigendosi con lui nella piazza principale. Era una strada piuttosto affollata, piena di banchetti e merce di ogni tipo. Alcune persone si impietrirono alla vista della bestia, altre scapparono spaventate o iniziarono a bisbigliare tra di loro. I due se ne infischiarono e una volta acquistato l’occorrente ritornarono dal Furrett, che diede alla luce due teneri gemelli. Ah…la vita! Che cosa meravigliosa! Purtroppo quel momento durò poco, perché un enorme frastuono riecheggiò per tutta la valle. “ECCOLO! È LUI! CATTURATE LA BESTIAAA!” Decine di uomini armati di torce e forconi avevano inseguito Grimmsnarl, intenti più che mai ad acciuffarlo. “NOOO! FERMI!!! Aspettate! Lui non è cattivo!” A nulla valsero le parole di Sam, tant’è che la bestia venne prima colpita in testa da un bastone, poi bruciata alle braccia e infine legata per mani e piedi. “SCAPPA SAM! NON PENSARE A ME!” La folla incominciò a deriderlo e a malmenarlo, dandogli calci e pugni e scaraventandolo a terra ogni volta che tentava di rialzarsi. Non si riusciva a tenere il conto delle urla e dei lamenti, fino a che un uomo scoccò una freccia in pieno petto del re. Quando tutto sembrava finito, ecco che Sam si mise davanti alla bestia, proteggendola con il suo esile corpo. “Ti voglio bene Grimm! Noi due…saremo per sempre…amici!” Il giovane si accasciò a terra e il re iniziò a piangere a dirotto. Poi si avvicinò a Sam e lo baciò in fronte con le poche forze che gli rimanevano. Aveva appena trovato qualcuno di cui fidarsi e il destino decise di portarglielo via. A un certo punto la gente si placò, deponendo le armi e inginocchiandosi. Stava per accadere un miracolo: le lacrime del sovrano bagnarono completamente la ferita del ragazzo fino a farla rimarginare; poi d’un tratto la bestia venne avvolta da una moltitudine di rose luminose e il suo corpo tramutò lentamente in quello di un affascinante uomo dai lunghi capelli e gli occhi azzurri. Il suo animo era diventato puro e la maledizione si spezzò. Il re poté finalmente ritrovare la pace e riabbracciare il suo più grande amico. Da quel giorno umani e pokémon vissero per sempre in armonia. E' stata aggiunta una reazione da Quasar, evilespeon, VincyDarkHeart e 2 altri 1 3 1 Pokémon Mystery Dungeon: Musharna's Dream Millennium Express: Isole di Alola Total Drama Regions Harmonia Houses Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
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