Roman Inviato 13 settembre Condividi Inviato 13 settembre Bentornati al Satoshi's Castle! E' finalmente giunto il momento di lasciarci alle spalle questa torrida estate, pronti? Fiabe Pokémon In quest'ultimo Satoshi's Castle vi chiediamo di raccontare e reimmaginare una Fiaba o Favola famosa in chiave Pokémon. Regolamento L'utente dovrà reimmaginare una Fiaba o Favola esistente ambientandola nel mondo Pokémon; Indicativamente, il racconto deve avere una lunghezza non superiore a 1000 parole, ma tollereremo qualche decina di parole in più; È necessario postare un commento seguendo questo schema, con il racconto sotto spoiler: Spoiler Titolo della storia: Fiaba o Fabola Scelta: Racconto: Ulteriori Dettagli (Opzionale): Il criterio di valutazione utilizzato sarà l'originalità e la coerenza con l'opera originale del vostro racconto, oltre che la scorrevolezza e la correttezza grammaticale del racconto; Dopo l'invio non è consentita alcuna modifica e/o integrazione della risposta. In caso si voglia correggere qualche errore di battitura, grammaticale o simili, bisogna prima chiedere il permesso via messaggio privato a @Roman; Il proprio lavoro deve essere inviato entro e non oltre le ore 23:59 del giorno 20/09/2024; Inviando la risposta l'utente dichiarerà di aver letto e compreso tutte le regole di questo gioco. Premi In palio per tutti i vincitori tanti PokéPoints e Punti Fedeltà da utilizzare nella community di Pokémon Millennium! Per qualsiasi domanda o dubbio puoi scrivere nella discussione di supporto per le iniziative. Vi auguro un buon lavoro! E' stata aggiunta una reazione da VincyDarkHeart, ZedeFire, Franzini e 1 altro 1 2 1 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Layla_Serizawa Inviato 13 settembre Condividi Inviato 13 settembre Titolo della storia: La sirenetta Primarina Fiaba o Fabola Scelta: La sirenetta Racconto: Spoiler C'era una volta, in fondo al mare, un Re rimasto solo al mondo con le sue bellissime sei figlie. La più giovane era una Primarina davvero molto bella e chi udiva il suo canto non poteva non rimanerne incantato. Lei e le sue sorelle passavano allegre le loro giornate giocando e cantando, nuotando e ridendo, sembravano davvero molto felici. Finché un giorno giunse il giorno del quindicesimo compleanno di Primarina e, come da rito, fu concesso alla principessa di risalire le acque fino alla superficie. Fu allora che accadde ciò che le avrebbe cambiato la vita per sempre... Primarina vide una nave poco dopo aver raggiunto la superficie del mare, e al comando di essa vi era un principe che all'istante affascinò e fece innamorare Primarina. Ceruledge stava tornando nel suo regno facendo festa coi compagni quando lei lo vide affacciarsi dal ponte della nave, era davvero bellissimo, la giovane non aveva mai visto un pokémon simile in fondo al mare. Tutto d'un tratto il cielo si fece buio, nuvoloni scuri coprirono il cielo e arrivò una tempesta improvvisa. Il mare si agitò e Primarina poteva vedere la nave scossa da gigantesche onde. Poi un'onda più alta delle altre travolse la nave in pieno, facendo cadere da essa proprio il bel principe Ceruledge. Lei non perse un solo attimo, in mente aveva solo un pensiero: salvare il bel principe da quella tempesta. Nuotò contro la forte corrente che si era andata a formare per raggiungerlo, una volta afferrato lo riportò velocemente in superficie e cercò di raggiungere la terra ferma. Lo trasportò fino a riva, sulla spiaggia, e si assicurò che respirasse. Un sospiro di sollievo uscì dalle sue labbra quando il principe, tossendo e ansimando, diede segni di vita. Allora Primarina se ne andò, tornando nel mare prima che potessero vederla. Nei giorni successivi non fece altro che passare le giornate pensando al principe e a quanto le sarebbe piaciuto rivederlo, era diventato un chiodo fisso. Così prese una decisione: si sarebbe rivolta a Jellicent, la strega del mare. Il pokémon rosa fu ben felice di ricevere la visita della principessa, tanto che, subito dopo aver ascoltato il racconto di Primarina, le propose uno scambio. Ma attenzione, vi era una clausola di non poca importanza... se il principe si fosse sposato con un'altra, lei si sarebbe trasformata in schiuma di mare. La giovane rimase sorpresa e all'inizio tentennò di fronte a quella scelta. Avrebbe dovuto offrire la sua bellissima voce in cambio in una pozione che l'avrebbe trasformata in un pokémon della terra ferma e avrebbe rischiato la vita. Ma forte dell'amore che ormai provava verso Ceruledge accettò. La giovane bevve la pozione che la tramutò in una Gardevoir. Si sentì mancare il respiro e subito cercò di risalire in superficie. Il principe che, nella speranza di rivedere chi l'aveva salvato, tornava da giorni sulla spiaggia, vide Gardevoir priva di sensi e subito la portò a palazzo dove venne soccorsa. Insieme passarono giorni e giorni a passeggiare per il regno, a conoscere un mondo che a lei era del tutto nuovo e sconosciuto, tanto che ogni piccola cosa la sorprendeva, e ciò sembrava davvero divertire il principe stesso rendendo le loro giornate piene di felicità. Però per Primarina non durò a lungo questa felicità, infatti un giorno il principe venne convocato nel regno vicino per conoscere la figlia del re, la principessa Hatterene. Ceruledge rimase sorpreso di vedere la Hatterene che il giorno del naufragio lo aveva soccorso e, credendola la sua salvatrice, fu ben contento di prenderla in moglie. La povera Primarina ne rimase sconvolta, non poteva crederci, il principe che tanto amava si sarebbe sposato con un altro pokémon. Le sue sorelle Primarina intanto avevano saputo del patto stretto con la strega del mare, così si recarono da quest'ultima per proporle un altro accordo, un altro scambio: i loro lunghi capelli in cambio di un pugnale. Primarina nel mentre si trovava sulla nave del principe a festeggiare il suo matrimonio con Hatterene, ma aveva ben poco da essere allegra, aveva perso tutto e fra poco si sarebbe trasformata in schiuma. Raggiunta dalle sue sorelle Primarina scoprì ciò che avevano fatto per lei, per salvarle la vita. Se avesse pugnalato il principe prima dell'alba sarebbe stata risparmiata, sarebbe potuta tornare in fondo all'oceano, sarebbe tornata alla sua vecchia vita, insieme alle sorelle e al padre. Ma Primarina amava davvero il principe Ceruledge, lo amava con tutta sé stessa. Così all'alba, invece di pugnalare il cuore dello sposo, si gettò in acqua insieme al coltello... diventando schiuma di mare. Le sorelle di Primarina piansero per ore la sorella scomparsa sotto i loro occhi, incredule ed impotenti. Alla fine la povera Primarina aveva fatto una scelta, dolorosa e crudele, aveva scelto di continuare ad amare Ceruledge, andandosene senza rimpianti. Ulteriori Dettagli (Opzionale): è la prima volta che scrivo qualcosa dopo anni, e la prima in assoluto che scrivo qualcosa sui pokémon. la sirenetta era romantica e si avvicinava al mio genere xD anche se scrivere meno di 1000 parole è stata dura per me, ho tagliato un po' ma ce l'ho fatta con meno di 800 parole. Abbiate pietà per favore TwT so che non è un granché ma almeno ci ho provato xD L'idea di Primarina sirenetta era chiara, l'idea del principe no, ma mi ispirava Ceruledge quindi ho utilizzato lui u.u E' stata aggiunta una reazione da Diamaxus, VincyDarkHeart, evilespeon e 2 altri 5 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
LadyDarkrai Inviato 13 settembre Condividi Inviato 13 settembre (modificato) Titolo della storia: Il Brutto Pesciolino Fiaba o Favola Scelta: Il Brutto Anatroccolo Racconto: Spoiler Negli abissi più profondi del mare di Hoenn mamma e papà Lumineon accudivano amorevolmente cinque uova Pokémon, controllando che nessun predatore si avvicinasse all’insenatura nella roccia nella quale erano ben nascoste. Le uova si muovevano, stavano per schiudersi! Ed ecco il primo crack! e decine di crepe apparvero sulla superficie del primo, che si ruppe mentre un piccolo Finneon veniva alla luce, ben accolto dai genitori. Le altre uova fecero lo stesso e quattro piccoli Finneon nuotavano felici vicino all’insenatura, mentre i due Lumineon attendevano la schiusa dell’ultimo uovo. Dopo qualche minuto di attesa, anche l’ultimo ritardatario venne fuori, con un guizzo di gioia. Ma appena i due Lumineon lo illuminarono con le loro pinne, si accorsero che era diverso: non somigliava affatto a un Finneon, quanto a un brutto pesce giallognolo dalle pinne di un azzurro chiaro, per niente sinuose come le loro, ed occhi grandi circondati da un inquietante anello nero. Anche il suo verso era diverso: era palesemente un altro Pokémon! Papà Lumineon era furibondo: come era arrivato lì l’uovo di un altro Pokémon? Ma mamma Lumineon non lo sapeva e continuava a ripeterlo, anche lei arrabbiata, al suo compagno. Ma quello, accusandola di aver avuto un altro compagno - anche se lei negava fortemente - se ne andò via, imbestialito. L’ultimo nato era rimasto disorientato nel vedere i suoi genitori litigare così impetuosamente: cercò di raggiungere le pinne luminose del suo papà ma quelle scomparvero rapidamente, inghiottite dall’oscurità degli abissi. Allora tornò indietro dalla sua mamma per rifugiarsi sotto le sue pinne che emanavano un caldo bagliore confortante, insieme ai suoi fratelli e sorelle. Ma lei lo respinse, irritata, e se ne andò insieme ai Finneon, che lo guardarono con sdegno e ripugnanza prima di voltargli le spalle. Provò a seguirli ma venne colpito da Pistolacqua della sua mamma, che lo scaraventò nell’insenatura. Rimase lì, solo e infelice, senza capire il perché di tale rifiuto. Era tutto buio e faceva molto freddo negli abissi, il piccolo non aveva pinne luminescenti e non sapeva dove andare. Istintivamente, iniziò a nuotare verso l’alto, lentamente perché affamato. Finalmente, dopo un po’, l’acqua iniziò a rischiararsi e notò delle alghe di cui poteva cibarsi che crescevano sulla roccia vicino a lui. Continuò a salire, l’acqua si faceva via via più calda e una forte luce proveniente dalla superficie illuminava l’ambiente circostante: c’erano decine di Pokémon diversi che nuotavano in ogni direzione ma non lo degnavano della benché minima attenzione. L’oceano era pieno di vita e una speranza si accese nel cuore del piccolo: avrebbe trovato una nuova mamma e un nuovo papà da qualche parte! Iniziò così a vagare seguendo le correnti: incontrò moltissimi Pokémon - tuttavia nessuno di loro aveva intenzione di prendersene cura - e dovette sfuggire ai predatori in più di un’occasione. Ma continuò a nuotare, persino quando il mare si restrinse diventando un fiume, il Pokémon - ormai cresciuto - risalì la corrente e si ritrovò in un ambiente nuovo, dove la vegetazione rigogliosa si affacciava sull’acqua e le piogge erano piuttosto frequenti. Una notte, mentre si apprestava a dormire tra la sabbia del fondale, udì tanti versi di Pokémon e si sentì come se lo chiamassero. Seguì la fonte di quei suoni e arrivò in un laghetto dalle acque basse sovrastato da una piccola cascata. Lì, intenti a guardare la luna piena, c’erano dei Pokémon bellissimi, alti e flessuosi. Cantavano tutti insieme e si muovevano ondeggiando: alcune squame colorate si staccavano dal loro corpo nella vivacità della danza. Il piccolo Pokémon era così meravigliato che non si accorse nemmeno che quei bellissimi Pokémon erano circondati da alcuni Pokémon più piccoli: pesci giallognoli con delle pinne azzurre e dei grandi occhi cerchiati di nero. Se ne accorse, infatti, solo quando uno di essi gli si accostò, portando in bocca due squame colorate. Il Pokémon ne prese una, senza capire bene cosa fare. All’improvviso sentì il suo corpo cambiare, mentre sprigionava una luce accecante: qualche attimo dopo era diventato alto e sinuoso e vedeva il suo riflesso sulla superficie: era identico a quei Pokémon meravigliosi! Anche l’altro Pokémon, quello che gli aveva portato la squama, era diventato come lui! Finalmente capì, mentre gli altri Pokémon smettevano di cantare e gli si avvicinavano per accoglierlo tra loro, di aver trovato i suoi simili, la sua vera famiglia. Tornarono nell’oceano tutti insieme, il piccolo Pokémon che ora solcava le onde come un bellissimo e maestoso Milotic. Ulteriori Dettagli (Opzionale): La favola del Brutto Anatroccolo mi colpì molto da bambina, non essere accettati perché non abbastanza belli o diversi è una cosa orribile che nessuno dovrebbe mai provare. Per fortuna la favola ha un lieto fine, che spinge a sperare in un cambiamento positivo ma solo se ci allontaniamo da chi non ci merita o non ci vuole, per poi trovare chi davvero ci accetterà per come siamo. Per questo è una delle mie preferite e l'ho voluta riadattare al mondo Pokémon, mettendo dei Pokémon pesci al posto di Pokémon anatre/cigni. Spero che vi piaccia! Modificato 13 settembre da LadyDarkrai E' stata aggiunta una reazione da Diamaxus, Quasar, evilespeon e 2 altri 4 1 Un piccolo Jumpluff mimosa che @Diamaxus ha regalato a tutte noi donne, super carino Bellissimo logo creato da @LucarioGoldragon Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Quasar Inviato 14 settembre Condividi Inviato 14 settembre Titolo della storia: I musicanti di Mentania Fiaba o favola scelta: I musicanti di Brema Racconto: Spoiler La nostra storia inizia con un vecchio Rapidash nato e cresciuto nell’arido borgo di Brunifoglia, in uno degli angoli più desolati ed ostili della regione di Hoenn. Questo Pokémon svolgeva da anni mansioni affaticanti tra la sabbia pungente e la tetra cenere del Monte Camino. Lavorava sempre a fianco del suo allenatore, il quale, tuttavia, lo trattava di rado con riguardo e rispetto. Ciononostante, il povero Rapidash covava da anni un sogno: percorrere un lungo viaggio che lo avrebbe condotto fino al ridente paese di Mentania, noto per la sua aria corroborante, nonché per le rigogliose foreste che lo circondavano. Ivi sarebbe entrato a far parte della rinomata banda cittadina per guadagnarsi da vivere, ma soprattutto per dedicarsi alla musica, la sua passione più grande. In parole povere, era alla ricerca di una realtà totalmente diversa da quella che conosceva a settentrione, fatta di calura, polvere e solitudine. Fu in una mite mattina di marzo, in vista della primavera, che il nostro Rapidash partì alla volta di Mentania. Senza svegliare il proprio padrone, egli si incamminò all'alba con l’obiettivo di attraversare entro il tramonto l’aspro deserto che si estendeva ai piedi del Monte Camino. L’impresa riuscì e fu proprio all’uscita di quella temibile distesa di dune che trovò il suo primo compagno di viaggio, ovvero un vecchio Manectric. Questo Pokémon condivideva un passato alquanto simile al suo: dopo aver abbandonato il suo vile ed arrogante padrone, trascorreva la sue giornate scorazzando liberamente tra Cuordilava e Ciclamipoli, ma pativa assai la solitudine. L’idea di raggiungere Mentania e di unirsi alla banda della città piacque assai al Manectric, che decise di seguire il nuovo amico da Brunifoglia. Ben presto la compagnia si allargò con l’arrivo di una dolce Delcatty di Petalipoli, tristemente trascurata dalla sua allenatrice, e di un simpatico Torchic di Cuordilava abbandonato dal proprio gruppo. Tra i quattro si sviluppò ben presto una splendida amicizia che permise loro di giungere fino alle porte di Mentania nel giro di pochi giorni, all'imbrunire. Ivi notarono la presenza di una casa abbandonata da tempi remoti e ammantata da una fitta parete di edera. Ad attirare la loro attenzione furono in particolare degli schiamazzi e delle luci provenienti dal suo interno. L’impavido Rapidash, il più alto della compagnia, si affacciò alla finestra, da cui potè scorgere una banda di Haunter e Gastly intenti a spartirsi una montagna di leccornie rubate agli abitanti di Mentania. I quattro musicanti, affamati e infreddoliti, pensarono che un simile rifugio provvisto di simili pietanze avrebbe fatto proprio al caso loro. Essi escogitarono celeremente un piano che misero in atto senza alcun indugio. Il Rapidash si avvicinò per primo al vetro, dopodiché il Manectric gli saltò in groppa. In seguito, l’agile Delcatty si arrampicò sul dorso di quest'ultimo; infine, il piccolo Torchic si appoggiò sulla sua amica. Compiuta l’opera, i quattro diedero vita ad un vero e proprio concerto con tutta la voce che avevano in corpo, per poi irrompere nella stanza sfondandone la finestra. Tale fu il terrore provato dagli spettri, convinti di avere a che fare con un Pokémon ancora più grande e cattivo di loro, che, nel giro di un minuto, abbandonarono la casa in preda allo sgomento. I quattro compagni poterono finalmente godere del bottino e ripararsi dalla gelida brezza serotina. Ma i Gastly e gli Haunter, nascosti sotto dei fitti cespugli per la paura e l’umiliazione, non si erano ancora dati per vinti: il gruppo di spettri era riuscito a convincere un Gengar a perlustrare l'edificio. Tale era la speranza di riacquisire il rifugio perduto e di riprendersi il tanto sudato bottino. I quattro Pokémon, avvertita la presenza di un estraneo, si prepararono ad accoglierlo nel buio più totale producendo un baccano ancora più assordante di prima. Inutile dire che pure il grande e perfido Gengar, colto alla sprovvista, si vide costretto alla fuga. Da allora nessuno osò disturbare nuovamente la casa ed i suoi nuovi abitanti. I quattro amici, accontentandosi di quel modesto rifugio e della compagnia reciproca, avevano deciso di trasformarla nella loro dimora. Dopotutto, avevano pur sempre raggiunto Mentania e avevano avuto l'occasione di dare sfogo alle loro doti canore. Ulteriori dettagli: una delle fiabe a cui tengo maggiormente ambientata nella regione a cui tengo maggiormente. Mentania è una delle mie città preferite ed è per questo che le ho dato l'onore di rappresentare Brema. Ho optato principalmente per Pokémon originari di Hoenn, fatta eccezione per Rapidash e per gli spettri. Questi ultimi vanno a sostituire i briganti che, nella versione originale, occupano la casa. E' stata aggiunta una reazione da VincyDarkHeart, LucarioGoldragon, Alemat e 3 altri 5 1 Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
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