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Credete in Dio?


Naeive

  

457 utenti hanno votato

  1. 1. Credete in Dio?

    • Si
      174
    • No,sono ateo
      163
    • Sono agnostico
      120


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On 29/5/2018 at 14:02, K.L.Y. ha scritto:

Ecco, sì. Da come l'avevi detto sembrava che credessi in una divinità generica... ma soltanto più o meno. :XD:

 

Comunque vedo che c'è un po' di confusione.

@LegendaryGreninja @DarthMizu State commettendo due errori di fondo:

 

1) Il cristianesimo NON è una religione unitaria. Non esiste un solo "pacchetto standard", ma migliaia di diramazioni differenti che hanno una interpretazione incredibilmente specifica delle Scritture. Non sono un'esperta in materia, ma stando alla mia vecchia insegnante delle superiori (che non era una suora a caso, era laureata in Scienze Religiose e aveva una mole di studio di teologia cristiana veramente invidiabile) per essere considerato ufficialmente cristiano devi rispondere a tre requisiti: credere nel concetto di Trinità, credere nel sacramento del Battesimo e credere nella resurrezione di Cristo. Non è necessario, come fa notare @Dangi, appartenere a una chiesa specifica o abbracciare una dottrina particolare. Se @Arock2 crede a questi tre concetti rientra perfettamente nella definizione di cristiano. In alternativa, è deista (crede in una divinità che non corrisponde a quella delle religioni rivelate).

 

2) Le definizioni di credente (o ateo) e agnostico NON entrano affatto in contrasto, perché si occupano di ambiti totalmente differenti. Il teismo e l'ateismo abbracciano l'ambito delle credenze. Sei un teista se credi in un dio. Sei ateo se non credi in un dio. Lo gnosticismo e l'agnosticismo invece si riferiscono alle facoltà conoscitive dell'essere umano. Sei gnostico se ritieni che l'uomo abbia le facoltà per determinare o meno l'esistenza di un dio. Sei agnostico se invece ritieni che l'uomo non possa arrivare ad una risposta. I concetti di (a)teismo e (a)gnosticismo possono (e anzi devono necessariamente) combinarsi.

  • Il teismo gnostico è quella corrente di pensiero che crede nell'esistenza di un dio e che ritiene che tale posizione sia certa in quanto l'esistenza di tale dio può essere dimostrata discorsivamente.
  • Il teismo agnostico è quella corrente di pensiero che crede nell'esistenza di un dio, ma unicamente come atto di fede in quanto l'esistenza di tale dio è indimostrabile.
  • L'ateismo gnostico è quella corrente di pensiero che non crede nell'esistenza di un dio e che ritiene che tale posizione sia certa in quanto la non-esistenza di tale dio può essere dimostrata discorsivamente.
  • L'ateismo agnostico (categoria alla quale appartengo) è quella corrente di pensiero che non crede nell'esistenza di un dio, nonostante la non-esistenza di tale dio non sia dimostrabile.

In realtà ci sarebbe da precisare come la definizione di ateismo sia controversa e spesso si tende (giustamente, a parer mio) a distinguere ateismo forte e ateismo debole (quello nel quale mi rispecchio). Il primo afferma che un dio non esista, il secondo ritiene che non ci siano evidenze sufficienti per credere in un dio. L'ateismo forte propone un'affermazione, che in quanto tale va provata. L'ateismo debole invece non è intaccato dall'onere della prova, in quanto non afferma nulla.

 

È un po' necroposting ma non potevo non menzionare questo post! Mi trovo assolutamente d'accordo e sono contento di non essere il solo matto a fare questa distinzione. La maggior parte delle persone è agnostiche, perché (almeno credo) in larga parte si ammette di non essere sicuri che un dio esista, e lo gnosticismo in sé identifica più il modo in cui credi che il contenuto della tua credenza in sé.

Per quanto riguarda la distinzione tra ateismo forte e debole non sono d'accordo. Finché rimane agnostico, l'onere della prova non esiste, quindi mi sembra quasi un concetto inutile da introdurre :/

Per rispondere alla domanda del thread, sono ateo agnostico. Sono sicuro al 100% che nessuna delle divinità delle religioni esistenti esista, per quanto riguarda un'essenza x non saprei e non mi pongo il problema sinceramente 

 

 

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1 ora fa, CharlotteXBOX ha scritto:

 

È un po' necroposting ma non potevo non menzionare questo post! Mi trovo assolutamente d'accordo e sono contento di non essere il solo matto a fare questa distinzione. La maggior parte delle persone è agnostiche, perché (almeno credo) in larga parte si ammette di non essere sicuri che un dio esista, e lo gnosticismo in sé identifica più il modo in cui credi che il contenuto della tua credenza in sé.

Per quanto riguarda la distinzione tra ateismo forte e debole non sono d'accordo. Finché rimane agnostico, l'onere della prova non esiste, quindi mi sembra quasi un concetto inutile da introdurre :/

 

Per rispondere alla domanda del thread, sono ateo agnostico. Sono sicuro al 100% che nessuna delle divinità delle religioni esistenti esista, per quanto riguarda un'essenza x non saprei e non mi pongo il problema sinceramente 

 

 

Una persona può essere atea agnostica come teista agnostica. La distinzione tra ateismo forte e ateismo debole sta semplicemente nel fatto che la il primo sia conciliabile con una visione agnostica, ed è quindi una posizione di rifiuto del giudizio "Dio esiste". L'ateismo forte invece è una posizione di accettazione del giudizio "Dio non esiste". In inglese ho sentito contrapporre ad "atheism" (ateismo nella sua connotazione debole) ad "antitheist" (ateismo nella sua connotazione forte), ma in italiano non ho mai sentito "antiteista".

In ogni caso stiamo parlando soltanto di etichette; una volta capito il concetto la discussione sui termini da utilizzare è abbastanza fine a se stessa.

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1 ora fa, CharlotteXBOX ha scritto:

 

È un po' necroposting ma non potevo non menzionare questo post! Mi trovo assolutamente d'accordo e sono contento di non essere il solo matto a fare questa distinzione. La maggior parte delle persone è agnostiche, perché (almeno credo) in larga parte si ammette di non essere sicuri che un dio esista, e lo gnosticismo in sé identifica più il modo in cui credi che il contenuto della tua credenza in sé.

Per quanto riguarda la distinzione tra ateismo forte e debole non sono d'accordo. Finché rimane agnostico, l'onere della prova non esiste, quindi mi sembra quasi un concetto inutile da introdurre :/

 

Per rispondere alla domanda del thread, sono ateo agnostico. Sono sicuro al 100% che nessuna delle divinità delle religioni esistenti esista, per quanto riguarda un'essenza x non saprei e non mi pongo il problema sinceramente 

 

 

Non ho capito quello che intendi, l'onere della prova esiste sempre, ogniqualvolta qualcuno fa un'affermazione.

 

Rispondendo al sondaggio, sono ateo (secondo la distinzione di K.L.Y. ateo agnostico)

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5 minuti fa, Rough ha scritto:

Non ho capito quello che intendi, l'onere della prova esiste sempre, ogniqualvolta qualcuno fa un'affermazione.

 

Rispondendo al sondaggio, sono ateo (secondo la distinzione di K.L.Y. ateo agnostico)

 

Nell'ateismo agnostico non è contemplata nessuna affermazione, ergo non c'è nessun onere della prova, è questo quello che intendevo

Comunque non è una distinzione sua, è la corretta terminologia lol

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1 minuto fa, CharlotteXBOX ha scritto:

 

Nell'ateismo agnostico non è contemplata nessuna affermazione, ergo non c'è nessun onere della prova, è questo quello che intendevo

Comunque non è una distinzione sua, è la corretta terminologia lol

Ahhh ho capito, si questo si.

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17 ore fa, Berghella ha scritto:

Secondo me la maggior parte della gente ha un ' idea disorta della parola " credere "

Beh, dipende. Tu come definisci "credere"?

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14 minuti fa, Berghella ha scritto:

Io lo definisco così : io credo in Dio perciò faccio ( o almeno cerco di fare ) la sua volontà

Non hai dato esattamente una definizione, ma da quanto mi sembra di capire per te "credere" = "essere predisposti ad assecondare la volontà altrui [e nel caso specifico, di un Dio]"?

Se è così, è ovvio che ritieni distorto il significato che molti conferiscono alla parola, perché stai usando una connotazione utilizzata da te e pochi altri, suppongo.

Le definizioni accettate della parola "credere" sono, riportando Treccani:

  • 1. [Int.] Ritenere vera una cosa, avere la persuasione che una cosa sia tale quale appare in sé stessa o quale ci è detta da altri, o quale il nostro sentimento vuole che sia.
  • 2. [Int.] Accettare per vero.
  • 3. [Int. / Trn.] Essere d’opinione, pensare, immaginare; si riferisce in genere a cose che debbono o che si pensa debbano avvenire, o anche a cose già avvenute ma non ancora note con certezza, e può esprimere ferma fede, o soltanto speranza, dubbio, sospetto, timore.
  • 4. [Int.] Essere certo dell’esistenza di qualcuno o di qualcosa.
  • 5. [Int.] Avere fiducia in persona o cosa, o nella sua efficacia, nel suo potere.
  • 6. [Int. / Trn.] Stimare giusto, utile, opportuno.
  • 7. [Int. / Trn.] Ritenere, reputare.

Nel caso specifico del "credere" in un Dio in genere si utilizza la prima, la seconda o la quarta definizione.

 

Ovviamente stiamo parlando soltanto di parole, etichette che per convenzione affibbiamo a concetti. Ma proprio perché si tratta di convenzioni è utile accordarci su una definizione comune dei termini in modo da avere una discussione priva di fallacie di equivocazione

 

 

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2 minuti fa, K.L.Y. ha scritto:

Non hai dato esattamente una definizione, ma da quanto mi sembra di capire per te "credere" = "essere predisposti ad assecondare la volontà altrui [e nel caso specifico, di un Dio]"?

Se è così, è ovvio che ritieni distorto il significato che molti conferiscono alla parola, perché stai usando una connotazione utilizzata da te e pochi altri, suppongo.

Le definizioni accettate della parola "credere" sono, riportando Treccani:

  • 1. [Int.] Ritenere vera una cosa, avere la persuasione che una cosa sia tale quale appare in sé stessa o quale ci è detta da altri, o quale il nostro sentimento vuole che sia.
  • 2. [Int.] Accettare per vero.
  • 3. [Int. / Trn.] Essere d’opinione, pensare, immaginare; si riferisce in genere a cose che debbono o che si pensa debbano avvenire, o anche a cose già avvenute ma non ancora note con certezza, e può esprimere ferma fede, o soltanto speranza, dubbio, sospetto, timore.
  • 4. [Int.] Essere certo dell’esistenza di qualcuno o di qualcosa.
  • 5. [Int.] Avere fiducia in persona o cosa, o nella sua efficacia, nel suo potere.
  • 6. [Int. / Trn.] Stimare giusto, utile, opportuno.
  • 7. [Int. / Trn.] Ritenere, reputare.

Nel caso specifico del "credere" in un Dio in genere si utilizza la prima, la seconda o la quarta definizione.

 

Ovviamente stiamo parlando soltanto di parole, etichette che per convenzione affibbiamo a concetti. Ma proprio perché si tratta di convenzioni è utile accordarci su una definizione comune dei termini in modo da avere una discussione priva di fallacie di equivocazione

 

 

Penso che tu sia ateo dalla risposta che mi hai dato , perché una persona che crede anche nel modo in cui scrivi tu non dovrebbe chiedersi : " Ma io credo ? Nel dubbio vado a cercare nel vocabolario " io personalmente farei un altro discorso : " Ma io credo ? Nel dubbio c ' è il prete " ed il prete che ti fa ? Non credo vada a prendere un vocabolario , ma ti direbbe quello che ho scritto io , perché la mia è una spiegazione teologica . Con questo non ti sto scrivendo che stai sbagliando soltanto che io e te abbiamo diversi modi di pensare sulla parola " credere " 

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Diciamo di no, ma si.

Nel senso io non sono cristiano ma ho da qualche anno pensieri induisti

perciò fino a 3 settimane fa ho deciso di informarmi sull'induismo e al momento

credo di essere induista, anzi ne sono abbastanza sicuro: prego per Brahma, e a volte anche per Ganesha.

Ovviamente la preghiera induista è molto diversa da quella cristiana e musulmana.

Per di più ho deciso di adottare questa religione perché grazie all'induismo mi sento più in pace

infatti pregando a Ganesha sono riuscito a raggiungere obbiettivi, sono più tranquillo

e felice grazie ai miei dei e non mi interessa cosa pensino gli altri del mio pensiero, l'importante è che ci credo io e non sono l'unico

a crederci ^^ 

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