Vai al commento

Accademia di PM: risoluzione di problemi scolastici, grammaticali etc.


Snorlax

Post raccomandati

Quella è la definizione di allucinogeno o dissociativo, una vera è propria alterazione dei sensi e della percezione della realtà  che viene da dentro. Psichedelico altera il modo in cui noi percepiamo la realtà  solo dal punto di visto visivo (inoltre è un agettivo attribuibile a un corpo esterno essendo un verbo attivo), ma è indotto da motivi come spirali e svastiche rotanti (anche se può essere indotto da droghe). È molto più leggero come definizione.


Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Quella è la definizione di allucinogeno o dissociativo, una vera è propria alterazione dei sensi e della percezione della realtà  che viene da dentro. Psichedelico altera il modo in cui noi percepiamo la realtà  solo dal punto di visto visivo (inoltre è un agettivo attribuibile a un corpo esterno essendo un verbo attivo), ma è indotto da motivi come spirali e svastiche rotanti (anche se può essere indotto da droghe). È molto più leggero come definizione.

 

Le droghe psichedeliche sono allucinogeni e in quanto tali portano ad un espansione delle percezioni sensoriali. 

Psichedelico vuol dire proprio allargamento della coscienza. Questa è la definizione che si trova sui dizionari ed esprime perfettamente il suo significato, però non è così semplice da comprendere per uno che si imbatte per la prima volta con tale termine.

Tale allargamento porta ad un'alterazione dei sensi e non riguarda solo la vista. Poi ovviamente dipende da caso a caso. Però riportare casi particolari come quello dell'impianto di illuminazione farebbe solo confondere. 

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Premetto che non esiste un "metodo" per determinare il segno di una funzione. Dipende da caso a caso, anzi, diciamocelo, la maggior parte delle funzioni non hanno intenzione di farsi studiare... e a questo punto siamo noi che dobbiamo trovare e architettare dei metodi per cercare di scoprire quanto più possibile. Non è nemmeno detto che riusciremo a determinare il segno della funzione nel dominio in cui ci interessa, ma spesso dovremo accontentarci solo di conoscerlo solo in sue parti proprie.

La tecnica, diciamo, che va per la maggiore per studiare il segno di f(x) in un certo dominio D è quello di risolvere la disequazione f(x) > 0 e già  che lo si fa, ci mettiamo pure un >= così cerchiamo pure eventuali zeri di f(x). A questo punto direi si possano presentano due casi: o la disequazione f(x) >= 0 è algebricamente risolvibile in D in forma chiusa (ossia che si può effettivamente risolvere mediante opportuni passaggi algebrici e trovare tutte e le sole soluzioni della stessa) oppure non lo è. In quest'ultimo caso si cerca comunque, se possibile, di trovare alcune soluzioni.

In quest'ultimo caso si possono provare diversi approcci. Alcuni, ad esempio, richiedono una certa regolarità  della funzione, quali:

  • Se f(x) è continua in D semplicemente connesso e conosciamo tutti e soli i suoi zeri sappiamo, in virtù del teorema degli zeri, che tra due zeri "contigui" la funzione non può cambiare segno (e quindi se ne conosciamo il segno in un punto, lo conosciamo anche tra i due zeri contigui;
  • Se f(x) è derivabile in un intervallo D aperto allora e se il segno della sua derivata è facilmente determinabile possiamo ottenere informazioni riguardanti la monotonia di f(x) e dunque, se siamo fortunati, anche sul segno di f(x)

E ancora, ancora, potremmo stare qui giorni e giorni per disquisire su come ottenere informazioni sul segno di una funzione. Resta il fatto che l'esperienza è la miglior consigliera...

Spero di essermi spiegato e di non aver creato invece ulteriori dubbi o confusione :sweat:

Scusa se non ti ho risposto subito, ma ho solo letto la tua risposta, e mi è stata molto utile! Ti ringrazio moltissimo, e anche a te Peter! **
Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Psichedelico (non psicadelico) da psycho (psico) + gr. delóÅ (io manifesto). E' legato ad una visione alterata della realtà  (per usare termini comprensibili). Di solito si utilizza riguardo a sostanze che appunto si definiscono psichedeliche perché provocano un'alterazione dei sensi e di conseguenza anche della percezione della realtà  circostante.

La definizione sarebbe un'altra, ma ho cercato di rendertela il più comprensibile possibile.

*ψυχή (psychē), non psycho, che non esiste.
Link al commento
Condividi su altre piattaforme

*ψυχή (psychē), non psycho, che non esiste.

 

Ho riportato la derivazione che è scritta nei dizionari. Per quanto io studi lettere non mi permetterei mai di scrivere da cosa derivano le parole anche perché io greco non l'ho fatto. Lo farò, ma ancora non l'ho fatto e quindi mi limito a dire quanto scritto nel dizionario (per quanto riguarda la derivazione delle parole). Per il significato mi sono permesso di dare un'interpretazione semplificata tenendo conto che era la prima volta che si trovava innanzi a questa parola e la definizione standard presente nei dizionari non è di facile comprensione (sempre tenendo conto che era la prima volta che si imbatteva in questo termine).

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Ma cos'è e a che serve la costante di Planck?

 

La costante di Planck è una costante h = 6,626 x 10^-34 Jxs, oppure misurando l'energia elettromagnetica in elettrovolt, h=4,136x10^-15 eVxs.

Tale costante, denominata anche quanto d'azione e avente e dimensioni di un'energia per un tempo, ovvero di un'azione, rappresenta l'unità  di misura del momento angolare. Si tratta di una delle costanti utili a definire la struttura di una particella ed è responsabile della quantizzazione delle grandezze dinamiche che caratterizzano, a livello microscopico, le particelle elementari che compongono materia e luce.

Per quantizzazione si intende che, a livello microscopico, energia, momento angolare e impulso si manifestano in quantità  multiple di quantità  fisse anziché assumere una serie continua di valori. 

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Ho riportato la derivazione che è scritta nei dizionari. Per quanto io studi lettere non mi permetterei mai di scrivere da cosa derivano le parole anche perché io greco non l'ho fatto. Lo farò, ma ancora non l'ho fatto e quindi mi limito a dire quanto scritto nel dizionario (per quanto riguarda la derivazione delle parole). Per il significato mi sono permesso di dare un'interpretazione semplificata tenendo conto che era la prima volta che si trovava innanzi a questa parola e la definizione standard presente nei dizionari non è di facile comprensione (sempre tenendo conto che era la prima volta che si imbatteva in questo termine).

Allora segnalami il dizionario, perché quella parola (Rocci alla mano) non esiste :asduj1:

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Allora segnalami il dizionario, perché quella parola (Rocci alla mano) non esiste :asduj1:

 

E' semplicemente una radice dal termine greco. Non deve avere un significato. Era per dire che è composta da psyco che corrisponde alla radice italiana psico +... 

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Qualcuno potrebbe spiegarmi in un modo semplice quando usare present perfect e present perfect continuous in inglese?

 

Il Present Perfect si utilizza per azioni passate che però hanno ancora un certo rapporto col presente.

  • Si utilizza per esprimere azioni che si sono svolte nel passato, ma in un tempo indeterminato, che non viene espresso. 

Esempio: I've seen that film (ho visto quel film). In questo caso si sa che l'azione è avvenuta nel passato, ma non si sa esattamente                       quando.

 

  • Si utilizza quando si parla di un'azione passata, il tempo viene espresso, ma in un tempo che è ancora in corso.

Esempio: I've seet taht film this week (Ho visto quel film questa settimana). In tale caso si parla di un'azione passata, il tempo in cui è                     avvenuta l'azione viene espresso (this week), ma questa settimana non è si è ancora conclusa.

 

  • Si utilizza in frasi al passato in cui sono presenti avverbi di tempo come yet, already, just, never, ever

Esempio: I've already seen it (Lo ho già  visto).

                I've just seen it (Lo ho appena visto).

 

  • Si utilizza per esprimere azioni iniziate nel passato, ma ancora non terminate nel momento in cui si sta parlando. (In italiano di solito si formano con presente indicativo + espressione temporale introdotta dalla preposizione da).

Esempio (offerto gentilmente da Blue95):

I've Known Manuel since I was young. (Conosco Manuel da quando ero ragazzo).

 

L'espressione temporale è introdotta da since quando è espresso il momento in cui inizia l'azione (il "da quando?").

 

 

Il Present Perfect Continuos, invece, si utilizza:

  • in frasi con for/since e nelle domande con How long con verbi che possono essere coniugati nei tempi progressivi.

 

Esempio (sempre offerto da Blue95):

I've been ironing since you've gone (Sto stirando da quando sei andato via).

 

  • Si usa il Present Perfect Continuos anche per esprimere delle azioni che si sono appena concluse, che si sono prolungate per un certo arco di tempo e le cui conseguenze sono ancora manifeste in queste momento.

Esempio

I have been working very hard. I'm exhausted! (Ho lavorato molto. Sono esausto!). > In questo caso si parla di un'azione conclusa (l'aver lavorato molto), ma le cui conseguenze (la stanchezza) si percepiscono ancora nel presente.

 

 

Ad ogni modo, siccome sono quelle cose su cui spesso molti cascano e che magari pensano lì per lì di avere capito e dicono "vabbè, le so, va bene così" e poi fra un anno si rincontrano e si sbaglia nuovamente beh, ti consiglio di chiedere direttamente alla professoressa (o professore che sia). Meglio chiedere e aver ben chiare le cose subito che rischiare di trascinarsi lacune. Tanto ai professori fa piacere se si chiedono le cose, l'importante è che lo si faccia subito e soprattutto prima delle verifiche. Se lo si fa il giorno prima già  si rischia di subire le loro ire. XD

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

E' semplicemente una radice dal termine greco. Non deve avere un significato. Era per dire che è composta da psyco che corrisponde alla radice italiana psico +...

No.

Le radici hanno sempre un significato, anzi, sono le radici stesse ad avere IL significato della parola. E quella non è la radice, la radice del termine è l'indoeuropeo bhes, che in greco è passato a psych-.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

No.

Le radici hanno sempre un significato, anzi, sono le radici stesse ad avere IL significato della parola. E quella non è la radice, la radice del termine è l'indoeuropeo bhes, che in greco è passato a psych-.

 

... no, non hai capito a cosa mi riferivo, probabilmente, ma parliamone in privato altrimenti qui si crea solo disturbo e si va ot.  :(

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Nella statistica:

 

Qualcuno mi spiega la frequenza assoluta? E il coso delle parentesi:

 

1) ad esempio oggi, c'era [165;170) e la frequenza assoluta era due com'è possibile? 

 

2) ehm perché vi sono due parentesi diverse, rispettivamente quadra e tonda? 

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

La frequenza assoluta indica semplicemente quanti elementi dell'insieme considerato hanno effettivamente il valore in quell'intervallo.

In primo luogo, subito una notazione sull'uso delle parentesi: la parentesi quadra indica che l'elemento è incluso nell'intervallo, la partentesi tonda indica che l'elemento è escluso dall'intervallo (a volte trovi la parentesi quadra al contrario al posto della tonda).

Esempi, intervalli dell'insieme N (numeri naturali, ossia 0,1,2,3,4 ecc.):

1. (8, 10) include solo il numero 9. Notazione alternativa: ]8, 10[

2. [8, 10) include 8 e 9. Notazione alternativa: [8, 10[

3. [8,9] include 8 e 9.

Anche per spiegarti la frequenza assoluta mi baso su un esempio, partendo dall'intervallo che ti ha fatto nascere il dubbio, ossia. [165, 170), supponiamo intervallo di naturali, quindi include 165, 166, 167, 168, 169. Immaginiamo che tu voglia intervistare X persone, con X=100, e a ciascuno di loro tu chieda quanti soldi hanno speso per acquistare il loro ultimo cellulare. Ti tieni un foglio in mano ed abbozzi un elenco: la prima persona ti dice che ha speso 123 euro, fai una crocetta a fianco dell'intervallo [120, 124), la seconda ti dice 167, fai la prima crocetta nel tuo intervallo di riferimento [165, 170). Alla fine, ad esempio, 17 persone ti avranno detto che hanno speso 165 o 166 o 167 o 168 o 169 euro per acquistare il cellulare. 17 è proprio la frequenza assoluta riferita all'intervallo [165, 169) su 100 persone intervistate. :)

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

 

40 minuti fa, DarkNinja ha scritto:

/

 

Stavo per risponderti, ma direi che la spiegazione di Dany è perfetta e esaustiva. Non credo si possa spiegare in modo migliore. Ad ogni modo, i primi tempi faticherai a capirlo, ma basta fare un po' di pratica (e chiedere immediatamente al/alla tuo/a tua insegnate se non ti è chiaro qualcosa).

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

24 minuti fa, Dany1899 ha scritto:

La frequenza assoluta indica semplicemente quanti elementi dell'insieme considerato hanno effettivamente il valore in quell'intervallo.

In primo luogo, subito una notazione sull'uso delle parentesi: la parentesi quadra indica che l'elemento è incluso nell'intervallo, la partentesi tonda indica che l'elemento è escluso dall'intervallo (a volte trovi la parentesi quadra al contrario al posto della tonda).

Esempi, intervalli dell'insieme N (numeri naturali, ossia 0,1,2,3,4 ecc.):

1. (8, 10) include solo il numero 9. Notazione alternativa: ]8, 10[

2. [8, 10) include 8 e 9. Notazione alternativa: [8, 10[

3. [8,9] include 8 e 9.

Anche per spiegarti la frequenza assoluta mi baso su un esempio, partendo dall'intervallo che ti ha fatto nascere il dubbio, ossia. [165, 170), supponiamo intervallo di naturali, quindi include 165, 166, 167, 168, 169. Immaginiamo che tu voglia intervistare X persone, con X=100, e a ciascuno di loro tu chieda quanti soldi hanno speso per acquistare il loro ultimo cellulare. Ti tieni un foglio in mano ed abbozzi un elenco: la prima persona ti dice che ha speso 123 euro, fai una crocetta a fianco dell'intervallo [120, 124), la seconda ti dice 167, fai la prima crocetta nel tuo intervallo di riferimento [165, 170). Alla fine, ad esempio, 17 persone ti avranno detto che hanno speso 165 o 166 o 167 o 168 o 169 euro per acquistare il cellulare. 17 è proprio la frequenza assoluta riferita all'intervallo [165, 169) su 100 persone intervistate. :)

Continuo a non capire la frequenza assoluta... Scusatemi..

 

Peter, infatti ho chiesto ma mi ha risposto: e come faccio a spiegarla

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

43 minuti fa, DarkNinja ha scritto:

Continuo a non capire la frequenza assoluta... Scusatemi..

 

Peter, infatti ho chiesto ma mi ha risposto: e come faccio a spiegarla

 

Una spiegazione teorica è meno banale rispetto alla precedente, sarebbe del tipo: "Data una popolazione statistica P ed un insieme finito di n elementi campione di P, si dice frequenza assoluta il numero x di elementi (con x [0, n]) del campione la cui risposta all'indagine rientra nello stesso intervallo [a, b], con 0<a<b e a<b<n)".

Le definizioni in statistica sono molto complesse, la mia pure è parziale ed imprecisa, per questo personalmente trovo molto meglio imparare la statistica con esempi concreti (ai quali in fondo deve essere applicata). In pratica la frequenza assoluta è un numero, e ti dice quante persone hanno risposto allo stesso modo.

Altro esempio.

Pongo la domanda "Qual è i l tuo colore preferito tra rosso e nero?" a Mario, Luigi, Carlo, Alberto, Paolo e Annalisa.

Mario risponde: Nero.

Luigi risponde: Nero.

Carlo risponde: Nero.

Alberto risponde: Rosso.

Paolo risponde: Nero.

Annalisa risponde: Rosso.

2 persone hanno risposto rosso, 4 nero.

Di conseguenza la frequenza assoluta del rosso è 2, la frequenza assoluta del nero è 4.

La somma di tutte le frequenze assolute, per definizione, è pari al numero n di elementi del campione. Infatti 4+2=6 persone, quelle che ho intervistato..

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

45 minuti fa, Peter_Pan ha scritto:

 

Non ho parole... Ecco cosa mi fa rabbia!!! Che il 90% dei professori sono così. Vedrai che Dany saprà farti capire. 

Dalle tue parti, forse.

Dalle mie, ripetevano fino allo sfinimento (loro e di chi aveva già capito da un pezzo).

 

...ammesso che sia vero, e considerato anche il contesto della domanda.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

11 minuti fa, Keeper of the Seven Keys ha scritto:

 

 

Io matematica e fisica l'ho sempre studiate per i fatti miei perché i professori non erano in grado di spiegarle decentemente e non mi andava di restare ai livelli della classe. Quindi facevo tutto per i fatti miei e argomenti molto più avanti nel programma. Cioè, in quinta liceo non posso tornare a fare equazioni e disequazioni perché tutti gli altri non sapevano fare niente. Per colpa dei professori mi sono dovuto precludere la possibilità di fare il test alla Normale di matematica e mi scocciò non poco. Poi quasi sicuramente non sarei entrato, ma neanche poter dire "provo"... 

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

2 minuti fa, Peter_Pan ha scritto:

 

Io matematica e fisica l'ho sempre studiate per i fatti miei perché i professori non erano in grado di spiegarle decentemente e non mi andava di restare ai livelli della classe. Quindi facevo tutto per i fatti miei e argomenti molto più avanti nel programma. Cioè, in quinta liceo non posso tornare a fare equazioni e disequazioni perché tutti gli altri non sapevano fare niente. Per colpa dei professori mi sono dovuto precludere la possibilità di fare il test alla Normale di matematica e mi scocciò non poco. Poi quasi sicuramente non sarei entrato, ma neanche poter dire "provo"... 

Dipende anche dall'istituto in questione.

Tu hai fatto un artistico (e da che mi dicono, la matematica un po' accantonata - con conseguente ingaggio di insegnanti non proprio illuminati - è regola nazionale); io un classico ad indirizzo PNI (quindi, in pratica, il programma di matematica di uno scientifico). Tuttavia non ho mai sentito di professori che dicessero "E come si fa a spiegarti questa cosa", in nessun istituto (qui). Al massimo, se non sapevano proprio, ripetevano pari pari, ma nei nostri licei le capre duravano poco.

 

Fatto sta che se Dark è andato a chiederlo ad un insegnante di istituto tecnico/liceo è un conto, se l'ha chiesto a quella delle medie un altro.

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

1 ora fa, Dany1899 ha scritto:

intervistato

Una spiegazione teorica è meno banale rispetto alla precedente, sarebbe del tipo: "Data una popolazione statistica P ed un insieme finito di n elementi campione di P, si dice frequenza assoluta il numero x di elementi (con x [0, n]) del campione la cui risposta all'indagine rientra nello stesso intervallo [a, b], con 0<a<b e a<b<n)".

Le definizioni in statistica sono molto complesse, la mia pure è parziale ed imprecisa, per questo personalmente trovo molto meglio imparare la statistica con esempi concreti (ai quali in fondo deve essere applicata). In pratica la frequenza assoluta è un numero, e ti dice quante persone hanno risposto allo stesso modo.

Altro esempio.

Pongo la domanda "Qual è i l tuo colore preferito tra rosso e nero?" a Mario, Luigi, Carlo, Alberto, Paolo e Annalisa.

Mario risponde: Nero.

Luigi risponde: Nero.

Carlo risponde: Nero.

Alberto risponde: Rosso.

Paolo risponde: Nero.

Annalisa risponde: Rosso.

2 persone hanno risposto rosso, 4 nero.

Di conseguenza la frequenza assoluta del rosso è 2, la frequenza assoluta del nero è 4.

La somma di tutte le frequenze assolute, per definizione, è pari al numero n di elementi del campione. Infatti 4+2=6 persone, quelle che ho intervistato..

Incominciò a pensare di essere dislessico... 

Nel senso ho capiti che la frequenza assoluta del rosso è due perché due persone l'hanno votata, ma non riesco a capire come 165 e 170 la frequenza assoluta sia 2 pur non avendo numeri di persone ma solo altezze...

 

Comunque grazie mille, 

Link al commento
Condividi su altre piattaforme

Archiviata

La discussione è ora archiviata e chiusa ad ulteriori risposte.

  • Utenti nella discussione   0 utenti

    • Nessun utente registrato sta visualizzando questa pagina.
×
×
  • Crea...