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Sarebbe facile dire che vorrei una nazione basata sull'Italia, perché presenta una morfologia molto variegata e teoricamente sarebbe una scelta plausibile. Da un punto di vista aziendale, non so quanto avrebbe senso, ma da un punto di vista geografico non mi sembra una pessima ispirazione. Ciononostante, trovo che sia necessario per Pokémon spostarsi ulteriormente e viaggiare verso un continente ancora inesplorato. 

Quindi mi sono spinto verso una scelta poco convenzionale, il Brasile. Ad essere onesti, non penso che sarà mai nelle priorità di Game Freak, ma trovo possa essere un'idea originale, utile e necessaria per il franchise se si vuole evolvere. 

 

Prima di tutto, la scelta del Brasile si basa sul concetto di novità. Dopo aver passato quattro generazioni in Giappone, aver fatto una capatina in America con Unima (e tecnicamente Alola) e poi essersi spostati in Europa, ci sono tre continenti che possono essere ancora visitati. Tra Africa, Australia e Sudamerica il continente più particolare per me è proprio l'ultimo, e tra le varie regioni di questo il Brasile è all'interno dei suoi confini molto variegato. Una regione basata sul Brasile offrirebbe un'atmosfera diversa dalle altre; con Alola c'è stato un assaggio di una regione tropicale, ma l'atmosfera di un arcipelago è molto limitata. Alola si basa su piccoli villaggi, ma la regione brasiliana avrebbe un contrasto netto tra varie aree come spiegherò a breve. Tenendo conto della potenza della Switch, si potrebbe tentare di creare dei centri abitativi che ad Alola, per via del 3ds, avrebbero richiesto troppo sforzo. 

Geograficamente, il Brasile non è per nulla uniforme. Si avrebbe la possibilità di adattare molti diversi tipi di clima e ambientazioni. Bisogna premettere che recentemente l'ispirazione alle regioni sta diventando sempre meno restrittiva, quindi anche una nazione che è poco variegata potrebbe essere riadattata completamente nei prossimi anni, ma volendo rimanere fedeli a ciò a cui ci si ispira, ritengo comunque che la nazione sudamericana sia una delle scelte migliori.

 

Quindi, trovo importante in una regione Pokémon la diversità di ambienti. La regione sarebbe divisa in due, il nord-ovest, ricco di foreste, e il sud-est, il centro economico e turistico della nazione, due poli opposti similmente a Galar che ha una leggera contrapposizione sud-nord.

Da un punto di vista del gameplay, però, alternerei costantemente le due aree, tra città imponenti e piccoli villaggi ispirati alle tribù autoctone. Nelle prime sarebbero presenti dungeon "artificiali", come torri, fabbriche, magazzini e grattacieli, simili ai nascondigli del Team Rocket, ma ovviamente rielaborati e aggiornati; nelle seconde dungeon simili ai classici, ovvero boschi, grotte e templi antichi. 

A proposito di aree verdi, ritengo che la foresta amazzonica sarebbe un buon sostituto per le Terre Selvagge: essendo una foresta fitta si potrebbe creare un senso di piccolo "open world" perché sarebbe molto più ampia dei classici percorsi, ma allo stesso tempo sarebbe capace di limitare il giocatore in maniera realistica. Proprio per via della fittezza della foresta, sarebbe abbastanza facile nascondere diversi luoghi "segreti" e strumenti rari. Nella foresta sarebbe presente la maggior parte dei Pokémon nuovi della regione, presentando questa nella realtà un'altissima biodiversità. Sarebbe una buona occasione per nascondere anche Pokémon rari in aree difficili da raggiungere, con magari enigmi ambientali. Detto ciò, se fosse possibile, cercherei di limitare il più possibile i classici percorsi che abbiamo visto nelle vecchie generazioni alle aree più tecnologicamente avanzate del sud-est, creando però delle città vaste ed esplorabili nella loro interezza, mentre espanderei i percorsi del nord-est, rendendoli molto simili alle aree selvagge. Il giocatore dovrebbe sentirsi spinto ad esplorare il più possibile, ammirando sia gli spettacoli naturali che quelli artificiali. 

Inoltre, nel Brasile si potrebbero rielaborare due elementi cardine del gioco: il classico deserto e la Via Vittoria. Nella parte nord-est del Brasile si trova il Parco Nazionale dei Lençóis Maranhenses che è un deserto con dune intervallate da laghi d'acqua. Sarebbe una scelta innovativa e particolare. A nord, tecnicamente in Venezuela, si trova il Monte Roraima che è essenzialmente un altopiano delimitato da rupi verticali mozzafiato, circondato da una fitta foresta. Il monte sarebbe visibile dalle prime città e in un certo senso tenterebbe il giocatore, nelle prime fasi del gioco, dove poi tornerà una volta pronto per scalarlo, conquistate le varie medaglie della regione. 

 

Infine, il Brasile presenta una diversità culturale non da trascurare. Negli anni si sono formati diversi gruppi culturali che si sono mischiati a tribù e tradizioni che provengono da molti paesi del mondo. Anche se questo direttamente non è importante, può essere alla base per creare città molto diverse tra di loro, che si andrebbero ad aggiungere al contrasto tra città e villaggi e che si distinguerebbero facilmente l'una dall'altra. 

 

Immagini dei due luoghi citati per chi fosse interessato:

 

Parco Nazionale

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Lencois-Maranhenses-brasile.jpg

 

Monte Roraima

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by secsi @Combo 

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Da un punto di vista puramente aziendale sono d'accordo con chi ritiene che la scelta più vantaggiosa sia quello di ambientare una futura generazione di Pokèmon in Cina. Tuttavia la proposta che voglio esporre non seguirà motivazioni dovute a ragioni di profitto e di espansione del mercato, che sono con alta probabilità le modalità con cui sono state selezionate le regioni del mondo Pokémon dalla quinta generazione in poi. Bensì parlerò di una proposta che mi stuzzica non poco e quindi, sebbene io sia il primo che vorrebbe vedere una regione ispirata all'Italia o alla Grecia per motivi di affinità culturale, ho deciso di discutere del Messico come area di ispirazione per una futura regione del mondo Pokémon.

Siamo già stati in America Settentrionale con la regione di Unima e sempre in ambito USA con l'arcipelago di Alola, adesso ci spostiamo un po' più a sud, ma...non troppo.

Il Messico è una terra che conserva tracce di civiltà che si sono sviluppate per millenni in totale isolamento dalla cultura europea prima della distruzione portata dai Conquistadores spagnoli nel '500.

Come tutti i paesi colonizzati dagli europei, soprattutto nei due continenti americani, sono andate perdute gran parte delle usanze delle antiche popolazioni indigene. Ma in alcuni casi, le apparentemente incompatibili culture di vincitori e vinti si sono fuse perfettamente, come accaduto per la festività più famosa delle terre dell'Ex Nuova Spagna ossia El dia de muertos, simbolo del sincretismo tra tradizioni precolombiane e ricorrenze cattoliche degli spagnoli invasori e divenuta celebre anche grazie alla recente interpretazione cinematografica dell'evento ad opera di Pixar.

Da un punto di vista geografico, la regione presenta una forma a mezzaluna che a mio parere la rende iconica, un po' come il nostro stivale e allo stesso modo di come GF ha voluto far assomigliare la regione di Kalos ad una stella a cinque punte. Una conformazione che secondo me la renderebbe adatta ad ospitare una regione di gioco.

Il territorio è prevalentemente costituito da catene montuose ricolme di vulcani, ma non mancano deserti, zone paludose e lagunari, foreste, vette innevate, spiagge e pianure come la penisola dello Yucatàn, area che costituiva gran parte dell'antico dominio Maya; un'ampia varietà di ambientazioni che permette di inserire all'interno degli ambienti di gioco molteplici tipologie di Pokémon dalle caratteristiche più disparate. Le due catene montuose principali della regione suddividono idealmente l'area in tre fasce, una occidentale comprendente la famosa penisola californiana e le coste del Pacifico, una centrale costituita da altopiani e la fascia orientale bagnata dal Golfo del Messico e che presenta le poche aree pianeggianti della regione. Il clima messicano è prevalente tropicale e umido, ma diventa sempre più temperato o addirittura rigido al crescere dell'altitudine e quindi è un elemento che ancora favorisce l'inclusione di molti mostriciattoli diversi fra loro e appartenenti a biomi apparentemente incompatibili in una stessa area geografica.

Il motivo principale che mi ha portato a scegliere questa nazione come sede di future coppie di giochi è sicuramente il fatto che sia custode di un miscuglio di antiche culture, quelle precolombiane (Azteca e Maya prevalentemente), che sono decisamente distanti dalla nostra e non contaminate da elementi sia del mondo europeo che di quello orientale.

La mitologia delle antiche popolazioni messicane potrebbe costituire un'enorme fonte di ispirazione per la creazione di nuove creature tascabili e le numerose rovine delle popolazioni conquistate diventerebbero possibile strumento per delineare una lore sul passato della regione oppure luoghi in cui è possibile trovare nuovi leggendari ( e perché no, anche Regi di altri tipi, visto l'alone di mistero che pervade questi siti archeologici).

Inoltre i Maya in particolare sono famosi per le loro abilità di astronomi e astrologi, soprattutto per quanto riguarda la registrazione e le previsioni di eventi importanti come eclissi solari e lunari, con conoscenze in molti casi superiori a quelle degli invasori europei contemporanei. Fama che, come è ben noto, ha terrorizzato l'umanità con la fantomatica profezia della fine del mondo datata nel Dicembre del 2012. Il loro legame con gli astri e le abilità previsionali oltre che profetiche mi porta spontaneamente a pensare a possibili richiami a mondi e creature appartenenti ad altre dimensioni, quali le Ultracreature viste per la prima volta ad Alola e i due Araldi degli Astri. Quindi la regione sarebbe anche adatta ad ospitare e magari anche ampliare la lore di importanti creature di generazioni precedenti che spesso sono difficili da ricollocare con coerenza in ambienti non specificamente pensati per esse.

Per quanto riguarda l'ordine con cui verrebbe percorsa la regione, farei partire il giocatore da una piccola cittadina turistica lungo la costa della Bassa California del Sud. Risalendo la penisola, inizierà a percorrere tutta la mezzaluna da nord a sud, passando per i deserti settentrionali agli altopiani centrali, valicando passi tra le montagne e vulcani per giungere in prossimità delle coste orientali, visitando nel contempo la città più importante dell'area corrispondente a Città del Messico (capitale anche nel mondo pokemon sia della regione attuale che di un'ipotetico regno antico). Il percorso per diventare i migliori terminerà nella punta della penisola dello Yucatan, con la Lega pokemon sita nell'area corrispondente al complesso archeologico di Chichén Itzà e con l'edificio della sfida finale ispirato alle piramidi precolombiane, in particolare alla famosa piramide del Kukulkan nota in spagnolo come El Castillo. Includerei come luogo chiave per l'avventura, magari come luogo di apparizione di un leggendario principale oppure come luogo segreto che attende di emergere dalle viscere della terra (in maniera simile al Castello di N) una località che richiama quella che nella realtà è la piramide più estesa al mondo in termini di volume, ossia la piramide di Cholula che la natura col tempo ha trasformato in una vera e propria collina.

Allego alcune immagini riportanti i siti archeologici indicati

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piramide di Kukulkan nel complesso di Chichén Itzà (fonte: Wikipedia)

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piramide di Cholula (fonte: Wikipedia)

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"The important thing is not how long you live. It's what you accomplish with your life. When I live, I want to shine. I want to prove that I exist. If I could do something really important, that would definitely carry on into the future. And so, if I were to disappear, I think that all I have accomplished will go on. That is, that would mean that it’s living, right?"                                  

                             -Grovyle, Pokemon Mystery Dungeon Explorers of Sky

 

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Targhetta vincitore GDR TD Regions, piccola flexatina per la prima cosa buona che ho fatto su PM

 

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By @Vale

 

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Grandi Tassi!

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By @Chube

 

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Sede e membri del Project X by @Taka (Io sono il Riolu sulla panchina)

 

Immagine del profilo by @advosart Twitter

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La nazione che vorrei proporre, se fossi un designer, è la Russia. Stilisticamente è un paese che raccoglie il mio concetto di gioco dell’immediato futuro, procedendo verso un progetto di continuità, con meccaniche già conosciute e successive ad un possibile remake di Sinnoh. Il giocatore sarà proprio originario di quella regione e partirà dalla vicina città di Vladivostok, una località portuale molto fredda e piovosa dove risiedono molti Pokémon di tipo Acqua ma anche Ghiaccio e Coleottero. Ricevuto un biglietto valido per un treno della famosa ferrovia Transiberiana dopo aver sostenuto una lotta in palestra, si potrà raggiungere la prima città importante della Russia Europea: la capitale Mosca. La sua estensione colpisce gran pezzi di storia: si passa dalle testimonianze di Ivan III di Russia detto Il Grande, passando per Michail Romanov, fino ad arrivare ai nostri giorni. Grandi palazzi moderni (ad esempio le cosiddette Sette Sorelle sovietiche) invadono invadono il luogo, dove comunque svettano importanti luoghi come la Cattedrale di San Basilio o il Teatro Bol’šoj (Bolscioi all’italiana) o ancora il Museo Puškin delle belle arti, raggiungendo infine il cuore cittadino ovvero il Cremlino (luogo della seconda lotta in palestra del giocatore) con accanto la Piazza Rossa. I metodi di spostamento sono vari ma si segnala la modernissima cabinovia. È una città prevalentemente ricca di Pokémon Veleno e Buio. Da Mosca ci si sposterà nuovamente in treno alla volta della terza città, Ekaterinburg (prende il nome dalla zarina Caterina I di Russia). È un luogo che supera i Monti Urali, considerati come zona di limite fra le due porzioni di Russia, ma l’importanza economica e demografica ne fanno di Ekaterinburg il confine ultimo di delimitazione. Qui è presente una vasta taiga, con una massiccia presenza di Pokémon di tipo Ghiaccio e sarà qui che conosceremo il team malvagio, che ha come scopo quello di arricchirsi sfruttando tutto il petrolio presente nella regione e successivamente avremo modo di sfidare il capopalestra locale presso la famosa Cattedrale del Sangue (dove fu assassinato l’ultimo imperatore di Russia). Ripartendo in treno verso la volta della fittizia Nižnij Novgorod, avremo modo di incontrare, in una tappa intermedia, una prima parte di terre selvagge, luoghi in cui sarà possibile ammirare la vastità delle pianure russe e la presenza di molteplici fiumi affluenti del Volga. È una delle città più antiche della nazione e fu la sede della fiera più grande dell’Impero Russo e qui avverrà la nostra sfida in palestra. Per raggiungere le città successive ci si sposterà esclusivamente tramite fiume: infatti l’ambientazione protagonista sarà il fiume Volga, che collega Nižnij Novgorod con Kazan’ e poi Samara. Presso il Cremlino della prima città otterremo la quinta medaglia. Tra queste due città, però, avremo la prima conoscenza dei due leggendari di copertina, liberamente ispirati a Cirillo e Metodio, fratelli e santi secondo la chiesa ortodossa (Cirillo è inventore dell’alfabeto glagolitico, evoluto poi nell’attuale cirillico) presso il Bacino artificiale di Samara. Raggiunta la meta ci si scontrerà nuovamente con il team malvagio che è in cerca di ulteriori profitti in una delle città più industriali e redditizie della regione. La sfida in palestra, dopo queste peripezie, avverrà presso il Circo di Samara. Successivamente bisognerà scendere verso la foce a delta del fiume Volga, presso la famosa Depressione Caspica dove avverrà la seconda apparizione con i leggendari. La settima medaglia si dovrà conquistare, dopo un duro allenamento con Pokémon di tipo Roccia e Terra sul Caucaso, presso la città di Rostov sul Don, importante città di porto (legata storicamente all’Italia) del sud della Russia. Per raggiungere l’ultima palestra si dovrà superare la seconda parte delle Terre Selvagge che nella realtà rappresentano sempre le pianure russe. Si arriverà così alle porte di Mosca con la sfida alla

Dominion Office Building, una costruzione che sposa completamente uno stile moderno. La Lega si svolgerà presso la famosa città di San Pietroburgo, la “Parigi dell’est”. Possiede edifici di grandissimo spessore e, a differenza di molte località come sede della Lega, ha la possibilità comunque di visitarla e di interagire con gli NPC. La costruzione dove si terrà l’atto finale, non prima di aver catturato i leggendari e aver sconfitto il team malvagio presso il Palazzo di Caterina, sarà Palazzo d’Inverno (che nella realtà fu la residenza estiva degli zar). Ottenuto il titolo di campione il postlega potrà svolgersi in un piccolo fazzoletto di terreno russo, quello di Kaliningrad, dove si potrà assistere alla reintroduzione del Parco Lotta.

 

Sostanzialmente ho scelto questo paese perché lo conosco, l’ho visitato e ha una storia molto intrigante, oltre a luoghi davvero magnifici. È una nazione con spettacolari punti di interesse sparsi soprattutto nella cosiddetta Russia Europea e ha una geografia fisica che può far gola ad una casa sviluppatrice come Game Freak. Ho voluto far comprendere Vladivostok e Kaliningrad come visione della potenza che rappresentò e rappresenta tutt’ora la Federazione Russa e aver citato due figure essenziali come Cirillo e Metodio come leggendari e come luogo di sfida il Dominion Office Building rappresentano l’antico indistruttibile che si modella con il nuovo e assieme possono coesistere. Il team malvagio può essere visto come una sorta di Mafia Russa con intenti solamente di lucro e noi avremo modo di mettere il bastone fra le ruote per impedire soldi facili. 

 

Di seguito ecco alcuni scorci dei luoghi che ho citato:

- Ferrovia Transiberiana

- Piazza Rossa e Cremlino di Mosca

- Taiga russa

- Pianura russa

- Fiume Volga

- Palazzo d'Inverno di San Pietroburgo

 

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Russia, crolla un ponte sulla ferrovia Transiberiana: un ferito

 

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Piazza Rossa - Wikipedia

 

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Taiga Russia Stock Photo, Picture And Royalty Free Image. Image 71816692.

 

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23 Pianura Russa Centrale Foto - Foto Stock Gratis e Royalty-Free da  Dreamstime

 

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Il Volga - il fiume volga russia tour fiume volga russia bacino del volga  delta del volga, percorso lunghezza del volga

 

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PALAZZO D'INVERNO, RUSSIA | I tesori alla fine dell'arcobaleno

 

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Il mio piano iniziale era quello di proporre una regione ispirata alla Cina, ma vedo che qualcuno si è già adoperato sulla stessa idea, per cui, all'ultimo, cambio le carte nella mia mano e decido di presentarne una, per quanto come idea sia banale, basata sull'Italia.
Non sono una persona amante della propria nazione, a dir la verità, principalmente per un assieme di valori morali tipici, usanze e costumi a cui non riesco propriamente ad abituarmi; dal punto di vista geografico e storico, trovo la nostra sia una nazione coi controfiocchi, degna di essere notata dalle genti di tutto il mondo, ma ahimè, probabilmente il viverci mi ha portato ad essere un sognatore che ci bada poco ed è più propenso a visitare nazioni estere rispetto a quella a lui più vicina.
Tutta questa premessa serve per specificare che no, non sono un patriota che vedrebbe bene elementi italiani in qualsiasi franchise, ma semplicemente un fan curioso dalla possibilità di vedere come una realtà così vasta e complessa come la nostra penisola potrebbe essere inserita all'interno di un mondo da me sempre amato.

 

L'Italia è un paese con grandi, se non enormi differenze tra le sue diverse regioni, a tal punto che si potrebbero addirittura realizzare più giochi Pokémon ambientati nella stessa penisola senza che l'ambientazione risulti ripetitiva.
Partiamo da un analisi semi-geografica (premettendo che sono una capra in geografia e che il mio programma scolastico non la prevede dalla terza media): l'Italia è situata nell'Europa meridionale, ai confini con la Francia, la Svizzera, l'Austria e la Slovenia, e che dunque condivide con essere alcune similarità a livello paesaggistico, per quanto sia sicuramente quella più "mediterranea", assieme alla Spagna e alla Grecia.
Essendo dunque la nuova regione del mondo Pokémon (che andremo a creare) ispirata ad una nazione europea, proprio come la Francia, ci saranno sicuramente degli aspetti simili tra la regione di Kalos e quella italica, ma con uno stile leggermente più "marittimo", "tropicale", dunque a metà tra Kalos ed Hoenn. Prima di tutto, è importante sottolineare che, essendo l'Italia una penisola che si sviluppa in lunghezza da nord verso sud (e dunque non possiede la "larghezza" di una regione quale quelli orientali, o Kalos stessa), la mappa della regione potrebbe risultare, se non curata nel modo giusto, estremamente lineare e blanda, in quanto i diversi biomi naturali si alternerebbero in maniera poco fantasiosa, senza grandi sorprese e, soprattutto, senza quel "refresh" tipico di un gioco Pokémon, che ci porta a visitare diversi ambienti naturali in un ordine spesso altalenante, in modo da dare un maggiore senso di esplorazione.

Per far fronte a questo problema, credo il percorso da far visitare all'allenatore dovrebbe essere basato su quelli dei giochi di prima, seconda e terza generazione, ovvero più "ramificato" e, di conseguenza, corposo. Sotto spoiler lascio una cartina di una mappa d'Italia in cui ho aggiunto i punti chiave del viaggio, dalle città alle location secondarie.
 

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Purtroppo, molte località interessanti ho dovuto escluderle, perché una mappa, per quanto varia, deve cercare di rimanere "memorabile", e non essere troppo complessa, in modo che il giocatore anche più piccolo non ci si perda. Di seguito, mi piacerebbe descrivere brevemente l'itinerario da seguire.

Partiamo dall'alto.
Ho pensato che sarebbe stato carino se, per una volta, il protagonista iniziasse il suo viaggio dalla parte più a nord della mappa, rispetto che da sud come accade in ogni gioco (ad esclusione di Alola). La città, collocata dove è presente la nostra Valle d'Aosta, è collocata tra i monti innevati, per cui le case sono costruite in maniera da resistere alle precipitazioni più corpose e gli abitanti sono vestiti in modo da proteggersi dal gelo perenne. Questo punto di partenza per l'avventura del giocatore non spicca per la sua importanza all'interno della regione o per il grande numero dei suoi abitanti, ma è piuttosto famosa per i suoi prodotti tipici e per la grande produzione di legna da ardere. Il sindaco della città, infatti, è anche un grande lavoratore che aiuta i suoi dipendenti con i suoi fidati Pokémon di tipo Fuoco. Il giocatore inizia qua il suo viaggio e, su richiesta di un assistente di un professore Pokémon della regione, si dirige verso sud, in pianura, per aiutarlo con alcune sue ricerche.

Ovviamente, posizionare una città iniziale in montagna porrebbe un problema, ovvero quello dei Pokémon selvatici, ma ho la soluzione anche a questo problema. Il Percorso 1, quello successivo alla prima città, è inizialmente tipico di montagna, mentre, pian piano che si scende, si arriva in pianura. Inizialmente v'è un'area a cui non è consentito l'accesso, dal momento che vi si trovano Pokémon di tipo Ghiaccio troppo forti per il protagonista, mentre la zona di pianura, molto piccola, non presenta Pokémon selvatici accessibili. Solo dopo la seconda città, ispirata a Torino, sarà possibile arrivare sul Percorso 2, dove v'è un'area nella quale si troveranno i classici Pokémon di tipo Normale e Volante, salvo poi addentrarsi in una fitta foresta (che baso su una location abbastanza sconosciuta in Piemonte, ovvero il Bosco del Merlino, in provincia di Cuneo) dove sarà possibile incontrare i Pokémon di tipo coleottero e vari altri tipici della foresta. A sud di questa, prima di arrivare alla città successiva, v'è una piccola fattoria di Miltank, basata sulla sede principale delle Fattorie Osella, sempre in provincia di Cuneo e che, anche nella realtà, è molto vicina al bosco sopracitato.
Una volta superata la foresta, si arriva alla terza città, una città ligure, da cui il protagonista prenderà un traghetto verso sud, attraversando un percorso marittimo e ritrovandosi in un isola ispirata alla Sicilia. Ovviamente, essendo la regione italiana, non sarà presente la Corsica, ma qualche npc vi farà accenno parlando di un'antica isola della regione che è sprofondata in mare secoli or sono, probabilmente a causa delle azioni di uno dei due Pokémon leggendari della regione.
Il protagonista prenderà un altro traghetto verso l'entroterra, per arrivare in una città basata su Roma. Questa sarà ovviamente la città più grande del gioco, dove saranno presenti una Palestra, il Laboratorio principale del Professore, varie attività secondarie e parte del Post-Game ed, ovviamente, un'arena basata su quello che è il nostro Colosseo. Si dice che, una volta, in questa struttura gli allenatori delle antichità sfidassero i loro Pokémon compagni per rinforzare il loro legame e, allo stesso tempo, intrattenere il pubblico.
Il protagonista procederà nuovamente verso nord e visiterà varie città del nord Italia, tra cui una basata su Siena dove si tengono delle gare di Tauros (in maniera simile al Palio di Siena), per poi arrivare in una città ispirata a Venezia, dove una delle principali attrazioni sono le lotte su delle gondole. La città avrà delle piccole isole raggiungibili tramite queste gondole, ed il capopalestra sarà un mastro vetraio che usa Pokémon di tipo Acciaio.
A largo della città, v'è una costruzione antichissima in disuso, che gli umani alzavano dal fondale marino, dove la avevano posizionata, per cercare di tenere a bada la forza del mare in tempesta. La zona è visitabile con Sub.

In seguito, si procederà verso sud, su un lungo percorso di mare che porta a far sosta su un'isola, dove visiteremo una piccola città, salvo rimetterci in viaggio verso quella che è la nostra Puglia, dopo aver attraversato una città del centro-sud, che funge da snodo verso varie città.
Dopo queste due, si andrà sulla punta della penisola, in una città dove si trova il più grande porto della regione, basata sulla reale Scilla.
Lo stretto tra la penisola e la Sicilia si attraverserà tramite un lungo percorso sottomarino costruito dall'uomo, in maniera simile al Tunnel Marino di Unima, da cui il percorso avrebbe preso ispirazione vista la varia fauna marina del sud della regione.
Nell'isola ispirata alla Sicilia, vi sono tre città visitabili nell'ordine in cui si preferisce; su queste v'è ovviamente un clima molto più tropicale rispetto al resto della regione. Infine, si visiteranno delle città su delle isole nel tratto di mare che corrisponde al nostro Mar Tirreno: nell'ultima città delle tre, si trova la Lega Pokémon.
Nel post-game sarà possibile visitare la seconda città presente nell'isola ispirata alla Sardegna, invece.

 

Seguendo questo schema, si passerebbe da un clima freddo, per poi andare in pianura e, subito dopo, arrivare su un isola. Dopo questa si tornerebbe nell'introterra, in un ambiente montuoso/collinare, per poi, dopo la città ispirata a Venezia, tornare in un clima acquatico, che accompagnerebbe il giocatore fino alla fine del gioco. Si potrebbero creare varie location secondarie ispirate a diversi altri luoghi di una certa fama in Italia, come un piccolo sito ispirato a Pisa, ove la Torre dovrebbe essere, nella sua versione videoludica, la tipica Torre Lotta della regione, o una zona vulcanica ispirata al Vesuvio. Le possibilità sono così tante che, SICURAMENTE, se ben lavorata, ne uscirebbe una regione talmente vasta ed interessante da essere una delle più memorabili di sempre. Si potrebbe anche inserire una zona desertica basata sul Deserto di Accona,


Essendo poi l'Italia un paese conosciuto per la sua arte, perché non dare ad ogni Capopalestra regionale un lavoro che si basi su una diversa professione artistica? Potremmo avere un fotografo, un pittore, un critico d'arte, un cantante, uno scrittore, un architetto, un danzatore ed un commediografo. O, perché no, un producer di videogame e fumetti.
In quanto al Team Malvagio, non opterei per un ritorno del Team Rocket, che è stato utilizzato già in due regioni ed è presente nel post-game di una terza, ma per una nuova organizzazione criminale da tempo insidiata nella regione, che si divide ed organizza in diverse "sedi" del paese, agendo in maniera differente e spesso anche l'una contro l'altra; proprio per questo, spesso non si riesce a capire che si tratti di un'organizzazione unica o meno.

 

Sarebbe interessante vedere il ritorno di piccole "meccaniche" esterne al gameplay principale quali il Poképassaggio o l'uso delle mance (meccanica presente solo a Kalos, in quanto i giapponesi non sono soliti lasciare mance, poiché è un gesto che viene considerato altamente maleducato), se non un ritorno ad una personalizzazione decisamente più matura e varia, dal momento che la moda italiana è considerata una delle più importanti al mondo assieme a quella francese.

- But even the sun sets in paradise -

 

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Una delle migliori nazioni per un futuro gioco di pokemon é sicuramente l'Italia, dato il suo territorio cosí diverso da nord a sud, la sua storia e le sue tradizioni. Se fossi uno sviluppatore di Game Freak punterei quindi sul Bel Paese, cercando di trarre ispirazione dalla maggior parte dei suoi aspetti culturali.


La nuova regione me la immagino a forma di stivale e con una geografia variegata.
La città in cui ha inizio l'avventura potrebbe essere situata nell'estremo sud, nella nostra Calabria: il protagonista partirà da una zona collinare, dove la gente é dedita all'agricoltura e all'allevamento di pokemon. Attraversando case rurali, orti rigogliosi e un'atmosfera mite, si arriverà alla prima palestra (posta nell'attuale Basilicata), dove il tipo Colleottero la farà da padrone, data la numerosa presenza di insetti nelle campagne.

Si proseguirà poi verso il centro, percorrendo paesaggi bucolici, aree verdi piene di fiori colorati e panorami mozzaffiato.
Cosí come nella storia d'Italia ci furono quattro Repubbliche Marinare, altrettante zone saranno presenti nel gioco.

La prima città portuale esplorabile corrisponderà alla nostra Napoli (e non ad Amalfi), zona ricca di gente allegra e generosa, ristoranti stellati con menú mediterranei e vari mercatini.
Tra le prelibatezze culinarie non puó mancare la Poképizza, che il giocatore riuscirà a creare mescolando vari ingredienti in un minigioco simile a quello dei Poffin/Curry; essa aumenterà il carisma dei propri pokemon, una nuova statistica che tornerà utile piú avanti.
L'attrazione principale sarà il Teatro della piazza centrale, dove diversi artisti si esibiscono in spettacoli, balli e numeri da circo. Al suo interno é situata la palestra di Tipo Normale, in linea con la spensieratezza e solarità della gente.

La seconda città portuale é la nostra Pisa (anche se comprenderà altri edifici toscani), città dell'arte, con un immenso museo classico dove si conservano le opere piú disparate (come la Galleria degli Uffizi a Firenze).
Qui si otterrà un nuovo strumento, la tavolozza, con il quale si potranno ritrarre i propri pokemon.
Il monumento caratteristico é la maestosa Torre Inclinata, avvolta da un oscuro mistero. Il protagonista dovrà scalarla tutta, affrontando i tenebrosi pokemon che si celano al suo interno e sfidando il rispettivo capopalestra in cima: egli sarà cultore di una bellezza decadente e perció utilizzerà tipi Spettro.

Spingendosi piú a nord si arriverà nella nostra Genova, zona con frequenti precipitazioni e abitata da pescatori intenti a catturare i piú rari pokemon d'acqua. Il fiore all'occhiello della città sarà il Festival Canoro Pokémon (ispirato a Sanremo), dove ogni anno si esibiscono le star della regione in contest sensazionali. Accanto ad esso é presente il Conservatorio, nel quale un'imponente orchestra, capace di eseguire brani di ogni genere, offrirà la possibilità di ascoltare melodie armoniose e rilassanti.
Un nuovo pokemon sarà basato su un ranocchio canterino che cambierà tipo e aspetto a seconda della sinfonia che gli si fa ascoltare al Conservatorio: un cantante lirico con smoking, un rapper dalla capigliatura afro, un rocker con gilet di pelle e un artista pop in abiti casual.
Il capopalestra del posto utilizzerà un nuovo tipo, il Suono, rispettando la tradizione musicale e canora del Bel Paese.

L'ultima città marinara sarà Venezia, che si raggiunge in traghetto. Qui si potrà partecipare al Carnevale Pokémon, un nuovo minigioco che attrae molti coordinatori e andrà a sostituire le Gare di Hoenn/Sinnoh. Similmente ad esse sarà diviso in tre fasi: 1) la sfilata, in cui si dovranno vestire i propri pokemon con gli accessori acquistati e dove verrà valutato anche il loro carisma (aumentabile con le Poképizze); 2) l'esibizione, in cui si dovranno selezionare le migliori mosse per attirare il pubblico; 3) la lotta finale fra i due finalisti.
Un'altra attività é il viaggio in gondola, con il quale si potrà ammirare il panorama marino.
Il capopalestra sarà di tipo Acqua, oltre che ad essere il miglior marinaio della zona.

L'avventura proseguirà quindi nella bella Milano, una via tranquilla dove non mancheranno edifici storici (come il Duomo), biblioteche ed aree culturali. Rispetto alle altre città sarà piú industrializzata, anche se dirigendosi ad est ci si potrà imbattere in un fitto boschetto che porterà ad un lago magico, dal clima umido e con una rigogliosa vegetazione. Esso sarà ispirato al Lago Maggiore e conterrà la Palestra Folletto.

Per ragioni di trama ci si sposterà poi bruscamente a sud, in una delle due isole della regione: la Sicilia. Dalle zone di pianura si ritornerà a villaggi rustici e ambienti contadini, fino a raggiungere la vetta incandescente dell'Etna, al cui interno si sfiderà il capopalestra di tipo Fuoco.

Ottenute sette medaglie, si verrà a conoscenza della vera storia della regione, cosí divisa da nord a sud: in tempi antichi il popolo del Settentrione diede battaglia per conquistare il Meridione ma due pokemon leggendari placarono le due fazioni, riportando la pace e rintanandosi in luoghi segreti.
Gli antagonisti hanno come obiettivo il dominio su tutte le zone del Mezzogiorno e intendono risvegliare i due pokemon, situati ai poli opposti dell'Italia.
In una versione di gioco bisognerà raggiungere le profondità del lago di Garda per catturare il leggendario di tipo Acqua, mentre in un'altra si dovranno perlustrare le rovine di Pompei per liberare il leggendario di Terra. L'italia é infatti una nazione di terra e mare: bagnata da quattro mari ma ricca anche di catene montuose dirompenti.

Risolti i problemi, si otterrà l'ultima medaglia attraversando gli impervi monti a nord, un'area gelida e rocciosa, piena di fatallenatori. La Palestra Ghiaccio sarà situata in cima al Monte Bianco e darà accesso alla Lega Pokemon.

Nell'estremo nord si trova lo Stadio Pokemon, un gigantesco edificio dove ogni anno si tengono le lotte per il titolo di miglior allenatore d'Italia. Basato sullo Stadio Olimpico di Roma, in esso il protagonista dovrà trasportare la fiaccola d'oro, accendere la fiamma e dare inizio al torneo. L'Italia, come la Grecia, é stata culla di giochi sportivi e mi sembrava carino ripeterne le tradizioni. In un futuro remake invece della Lega potrebbe esserci un minigioco simile al Pokeathlon, cosí da attirare piú giocatori ed essere un'ottima idea di marketing.

Nel Postgame sarà finalmente sbloccabile il Colosseo, che fungerà da Torre Lotta. Si partirà dal grado di "ausiliare" e avanzando con le lotte si arriverà a quello di "centurione" e "legionario". I giocatori piú valorosi avranno l'occasione di sfidare i gladiatori (sia in Singolo che in Doppio) e di ottenere il titolo finale di "imperatore".

In conclusione ci sono mille motivi per scegliere l'Italia come nazione per un nuovo gioco pokemon: 1)ha una storia importante che puó essere adattata a una trama avvincente; 2) possiede una geografia diversificata, per cui gli sviluppatori potranno dar sfoggio alla loro fantasia; 3) é ricca di tradizioni musicali,artistiche, letterarie e culinarie: si possono creare nuove attività, strumenti e pokemon su di essa; 4) ha un fascino senza tempo.
Spero vivamente che un giorno Game Freak possa regalarci l'emozione di esplorare il nostro Bel Paese.

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Pokémon Mystery Dungeon: Musharna's Dream image.png

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Millennium Express: Isole di Alola Partecipazione-Pechino-Express.png

 

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Harmonia Houses  Serperior.png

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A che nazione mi ispirerei per la progettazione di una regione Pokemon? Ma alla nostra stupenda Italia, che domande suvvia! In fondo lo sanno tutti che siamo i più belli, i più bravi ed i più intelligenti no? Scherzi a parte, credo davvero che la nostra penisola sia perfetta per ospitare la trama di un gioco Pokemon. Classicamente nei giochi dei nostri adorati mostriciattoli tascabili si parte da un paesino sperduto in mezzo al nulla, territorio natale del nostro eroe o della nostra eroina. A questa descrizione ovviamente possono coincidere location situate in qualsiasi nazione. Ma si sa, in Italia ogni borgo trasuda storia ed ha le sue tradizioni, bellezze artistiche e culinarie. E allora caratterizziamo un po' questo nostro inutile paesino  di partenza no! Perché non far partire la nostra avventura da una cittadina come Pompei? In questo modo sarebbe possibile valorizzare già da subito anche i Pokemon leggendari, a mio parere spesso troppo trascurati. Si sa, l'Italia è un paese di mari e di monti no? La mia idea è quindi quella di impostare un duo di leggendari con queste caratteristiche, tra di loro antagonisti ed al tempo stesso complementari. Il primo, e qui entra in gioco il riferimento a Pompei, sarebbe il leggendario "dei monti", responsabile del mantenimento dell'equilibrio geofisico, nonché di eventi naturali come terremoti ed eruzioni, apparentemente senza dimora fissa e stazionante spesso in prossimità di vulcani. Il secondo, ovviamente, sarebbe il leggendario "dei mari", responsabile del mantenimento dell'equilibrio marino e di tutti i fenomeni correlati alle acque. In questo modo, partendo da Pompei, si potrebbe da subito insinuare nei dialoghi qualche riferimento a queste due creature, soprattutto al leggendario dei monti, valorizzando al tempo stesso la storia italiana. Partiti da Pompei la mia idea sarebbe quindi quella di risalire verso il Nord Italia, tenendo il sud (in particolare le isole) per il post game, salvo qualche inserimento che poi chiarirò. In questo modo si avrebbe un ampio range di cose da fare terminata la trama, dato sicuramente apprezzato dai giocatori, considerato quanto sia stata stitica a riguardo Game Freak negli ultimi giochi. Tipicamente il paesino iniziale è posto vicino ad una città di dimensioni più importanti. La prima vera città del gioco sarebbe quindi ispirata a Napoli, in modo da poter anche seguire il filo conduttore legato alla storia del borgo di partenza. Qui si avrebbe la prima palestra, nonché il primo incontro con il team antagonista. E quale sarà mai questo team di cattivoni? Ma il team Rocket, ovviamente! Perché andare ad inventare un nuovo team di mafiosi, quando ne abbiamo già uno adorato da tutti. Certo, si potrebbe ideare un nuovo team intenzionato a sfruttare il potere dei leggendari per controllare il mondo e bla bla, ma mai si adatterebbe all'Italia come il team Rocket, a mio parere. Così come si potrebbe ideare una nuova organizzazione finalizzata a lucrare sui Pokemon, ma a mio parere sarebbe ridondante. Superata Napoli, il viaggio procederà verso la seconda grande città,  ispirata a L'Aquila. Qui proseguirebbero i riferimenti al nostro filo conduttore, i leggendari controllanti gli eventi naturali, così da richiamare ancora una volta la storia italiana, questa volta recente. In tale città, inoltre, si avrebbe la seconda palestra. Tramite un percorso snodato tra gli Appennini, si raggiungerà la terza grossa città, ispirata a Firenze. Ovviamente, non sto a specificarlo ogni volta, nel mezzo si potranno inserire un numero di piccole città a scelta. Nelle terza città si avrebbe la terza palestra, nonché, per riprendere il solito filo conduttore, un museo ispirato agli Uffizi, nel quale sarebbe possibile ammirare opere d'arte ispirate ai due leggendari. Proprio in  questo museo si avrebbe il secondo incontro con il team Rocket, intenzionato a rubare i preziosi dipinti. Sarebbe inoltre carino, tra le città prima di Firenze, inserirne una ispirata a Siena, con un mini evento richiamante il palio. Superata la città ispirata a Firenze, per rendere più interessante il percorso, opterei per un percorso via mare (obbligatorio causa un blocco del passaggio via terra) verso la Liguria, quindi verso la quarta grande città, ispirata a Genova. Qui sarà posta la quarta palestra, ovviamente di tipo acqua, localizzata in una struttura ispirata all'acquario di Genova. In successione si avranno poi la quinta grande città, ispirata a Torino, la sesta, ispirata a Milano e la settima, ispirata  a Venezia. Nella prima la palestra sarebbe posta in una struttura ispirata alla Mole e si avrebbe la possibilità di visitare un museo, ispirato a quello Egizio, conservante reperti apparentemente attribuibili ai due leggendari. Il passaggio alla città ispirata a Milano avverrebbe tramite un percorso attraverso le Alpi.  In questa città, ovviamente, la palestra sarebbe posta in una struttura ispirata al Duomo. Dopo aver ottenuto la sesta medaglia, si avrà poi un nuovo incontro con il team Rocket. Sconfitti i farabutti, questi fuggiranno farfugliando qualcosa relativo ad uno strano monte o grotta, a seconda della versione del gioco. Superato il lago Tempesta, ispirato a quello di Garda, si giungerà nella città ispirata a Venezia. In questo caso la palestra sarà "itinerante". Si partirà da una piazza ispirata a piazza San Marco e le lotte verranno eseguite sulle gondole tra i canali. Ottenuta la settima medaglia, a seconda della versione di gioco, ci si dovrà recare al monte Eruzione, situato nel percorso ispirato alle Alpi, o al lago Tempesta, ispirato al lago di Garda. Qui si incontrerà il team Rocket che, seguendo le antiche leggende, cercherà di recuperare l'artefatto leggendario ivi nascosto, per farci dei bei soldoni. Così facendo, tuttavia, sottraendo l'artefatto dal suo sacro luogo di custodia, provocherà il risveglio del leggendario. Dopo aver sconfitto i marrani, il protagonista, a seconda della versione, si dovrà recare al Vulcano antico, ispirato al Vesuvio e situato nella città ispirata a Napoli, oppure nella grotta antica, ispirate alle grotte del Bue Marino, situate in Sardegna (in questo secondo caso dalla città ispirata a Napoli sarà necessario prendere un traghetto apposta diretto verso la parte di mappa ispirata alla Sardegna). Si avrà quindi lo scontro con il leggendario in tali luoghi, con conseguente cattura. L'ultima città sarà quindi ispirata a Roma. L'accesso dalla città ispirata a Napoli sarà percorribile solo dopo lo scontro con il leggendario. Qui si avranno l'ottava palestra, in una struttura ispirata al Pantheon, e la Lega, in una struttura ispirata al Colosseo. Non si avrà dunque una via Vittoria, ma all'interno del "Colosseo" si affronteranno tutti i vari allenatori, fino ad arrivare al Campione. In questo caso la mia idea sarebbe quella di richiamare gli scontri tra gli antichi gladiatori. Nel post game sarà quindi possibile esplorare tutta la regione ispirata alla Sardegna, nonché una regione ispirata alla Sicilia. Nella prima sarà localizzato un Parco Lotta, nella seconda sarà anche possibile sbloccare un mini evento, dove ci verrà narrata la storia di due feroci e pericolosi mostri marini (ovviamente Pokemon leggendari), ispirati a Scilla e Cariddi, che si narra dimorino nelle acque circostanti. L'evento si concluderà con l'accesso del protagonista a due grotte subacquee e con lo scontro con i leggendari. Infine, dal lago Tempesta, sfruttando un passaggio subacqueo attraversabile dopo la fine della trama, sarà possibile giungere in una zona ispirata al Trentino, dove si potranno esplorare ampie zone innevate. In tale regione, inoltre saranno sbloccabili vari mini giochi ispirati agli sport invernali, come lo sci con i Pokemon. Perchè mai questa aggiunta? Beh, in Italia si hanno un gran numero di stazioni sciistiche, quindi mi sembrava carino ispirarci un minigioco. Detto questo, mi sono dilungato anche troppo direi, vi avrò già esasperati. Però vorrei aggiungere un ultimo dettaglio. Si può forse dire che io non abbia risposto al perché scegliere l'Italia. Beh, guardate il papiro di possibili luoghi ed esplorazioni che io, un nessuno, vi ho tirato fuori. Immaginate quindi ciò che potrebbe fare un vero progettatore, partire dal Nord, dal Sud, girare di qua o di la. Ovunque si avrebbe grande storia a cui ispirarsi per degna caratterizzazione di luoghi, personaggi e Pokemon. Tutto è possibile, insomma.
 

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Wow. Proporre una regione di ispirazione per un gioco Pokémon non è semplice. Può sembrarlo, ma non lo è. Questo perché ci sono davvero tanti paesi che si presterebbero bene come regioni Pokémon. Ci sono tanti ragazzi che si dilettano in tal senso. Ragazzi che qui sul forum stanno cercando di ricreare una regione basata sull'Italia. O lo stesso Zoosparkle che sta anch'esso ricreando una regione italiana. Od il gruppo, sempre italiano, dei Lewekaregion che sta invece ricreando una regione Pokémon ispirata al continente africano. Tutte proposte molto belle e che sarebbero affascinanti riportate nel mondo Pokémon. 

Per quanto riguarda invece la serie ufficiale, abbiamo visitato il Giappone a più riprese, l'America del Nord, la Francia, le Hawaii ed infine il Regno Unito. Che ne direste quindi di tornare in America? Più precisamente nell'America del Sud? Ebbene, tutti nelle vostre cabine! Siamo pronti per salpare verso la regione di Sudarica (Da Sud America. In Inglese Southarica).

 

Il nostro viaggio inizierà da Buenos Aires. Il nostro protagonista infatti è appena sbarcato qui dopo un lungo viaggio dalla regione di Alola (dove viveva prima). Con lui, si sono trasferiti anche la madre e la sorella, di 4 anni più grande ed anch'essa allenatrice di Pokémon. Essa ricoprirà il ruolo di uno dei nuovi rivali di questa nuova regione. Il padre invece si scoprirà essere rimasto ad Alola in quanto eletto come nuovo Kahuna di Ula Ula dopo il ritiro di Augusto. Comincia quindi ufficialmente il nostro nuovo viaggio nella regione, caratterizzata subito da una novità: per la prima volta, il protagonista inizierà l'avventura in una metropoli!

Dopo aver visitato la città ed aver fatto alcune commissioni per la madre insieme alla sorella, il protagonista, su consiglio di quest'ultima, deciderà di intraprendere il proprio viaggio e diventare un allenatore proprio come la sorella ed il padre. I due quindi si incammineranno verso il Laboratorio Pokémon presente in città e chiederanno al Professore della regione, il Professor Felcio (da Felce), di poter prendere uno dei Pokémon iniziali della regione ed un Pokédex. La sorella ne approfitterà per prendere anch'essa uno degli starter, vista l'opportunità. In particolare, prenderà lo starter avvantaggiato rispetto a quello scelto dal protagonista. Usciti dal laboratorio ed arrivati al Percorso 1, si avrà la prima battaglia del gioco. La sorella (che da ora in poi chiameremo Selly, nome di fantasia visto che sarà possibile scegliere il suo nome ad inizio gioco) sfiderà il protagonista per insegnarli cosa significa essere un allenatore. Selly avrà ovviamente lo starter scelto in precedenza, ed una volta sconfitta, oltre a fare i complimenti al fratello per la vittoria, gli comunicherà che non ha usato la sua squadra abituale in quanto sarebbe stato troppo squilibrante. Dopo aver superato il Percorso 1, si arriverà alla seconda cittadina della regione, Bahìa Blanca, una località turistica balneare. Questa sarà infatti piena di turisti proveniente da tutte le regioni del mondo Pokémon, tutti pronti a farsi una chiacchierata, raccontare della propria regione d'origine od una sfida in riva al mare. Una volta conclusi gli eventi che si svolgeranno qui, si ripartirà per il Percorso 2. Questo è un percorso particolarmente lungo ed intricato. Esso è infatti diviso in due sezioni: il Percorso 2 Nord ed il Percorso 2 Sud, intervallati nel mezzo da un grande varco dove gli allenatori possono riposarsi. Tra le due parti del percorso cambia anche il clima. Mentre nella parte Nord il clima è più caldo, in quello Sud abbiamo un abbassamento delle temperature. Non sono rare infatti le nevicate. Si arriva quindi a Rio Gallegos, una città con un clima rigido e forti nevicata. Questa sarà anche la sede della prima Palestra, di tipo Ghiaccio. Qui si farà inoltre la conoscenza di un altro rivale, (che diverrà anche compagno di viaggio) Pablo, un ragazzo che non è mai uscito dalla sua città e che vorrebbe partire alla scoperta della regione. Pablo ha già un Pokémon, ovvero lo starter debole a noi, che ha allevato fin da quando era piccolo. Si passa per il Percorso 3 fino ad arrivare al Tunnel Frapasso che ci porterà a Puerto Montt, città molto grande dove risiede la seconda palestra, di tipo Folletto. Da qui, si prosegue verso nord nel Percorso 4 fino ad arrivare ad un punto in cui un operaio ci bloccherà la strada dicendo che ci sono dei lavori in corso e non è possibile proseguire oltre. Non ci resta che raggiungere quindi il Passo Frangimare e giungere così alla metropoli di Santiago. Qui, oltre a trovare la terza palestra (di tipo Acciaio), troviamo anche il ritorno del Pokéwood, il Fotoclub, il porto e sopratutto l'Aeroporto, nostro punto d'interesse. Da qui infatti prenderemo l'aereo per Sao Paulo. Una volta atterrati, si divideranno le strade tra il protagonista e la sorella, che deciderà di esplorare la regione per conto proprio. La città si presenta subito come legata alle tradizioni. Le case sono antiche, le strade poco curate e gli stessi servizi (come il Centro Pokémon) sono vecchi, ed a tratti, a pezzi. Oltre ad essere residenza della quarta palestra (di tipo Terra), qui faremo la conoscenza del nostro ultimo rivale, José, un ragazzo molto sicuro di sé, giocatore di Pokécalcio, e che non mancherà di disprezzare il protagonista e Pablo per la loro provenienza ed il loro essere "allenatori senza alcun talento". Oltre ad José, faremo anche la prima conoscenza del team cattivo della regione: il Team Estrada, che è una gang rappresentata da persone che provengono dai quartieri più poveri e clandestini della regione. José, sarà un membro del team. Da Rio si potrà scegliere se proseguire verso il basso attraverso il Percorso 5 ed arrivare a Montevideo (dove si potrà prendere la quinta medaglia, quella di tipo Volante) oppure proseguire verso nord ed arrivare alla Foresta Amazzonica (di cui l'entrata però sarà vietata fino all'ottenimento della quinta medaglia). Da qui si dovrà attraversa questa immensa foresta, caratterizzata dal clima torrido e dalla vegetazione folta. La foresta, oltre che luogo di esplorazione, sarà anche il posto dove troveremo la sesta medaglia (di tipo Coleottero) e la zona dove troveremo in seguito il Pokémon leggendario. Usciti dalla foresta, si arriva a Lima, dove prenderemo la settima medaglia (di tipo Acqua). La città non è immensa, ma non sarà difficile perdersi tra le varie vie presenti. Dopo vari eventi di storia, si dovrà tornare indietro e raggiungere la città di Rio De Janeiro, prima irrangiungibile a causa di una chiusura della città da parte del capopalestra locale. Qui infatti si dovrà salvare la città da parte dell'assedio del Team Estrada, che farà diventare la città la propria base operativa. Una volta liberata la città (ormai caduta in rovina dopo i vari eventi), si potrà sconfiggere l'ottavo capopalestra, quello di tipo Buio. Ed ora che si hanno tutte le medaglie? Ebbene, si dovrà tornare nella nostra città natale, Buenos Aires, dove ha luogo la Lega Pokémon di Sudarica. Non ci sono vie vittorie varie in quanto anche in questa regione si svolge il Torneo dei Campioni, identicamente a come accade a Galar. E la parte nord dell'isola? Ebbene, la parte nord, che è esclusiva del post game, è la parte in basso a sinistra presente in Bianco e Nero 2. Infatti troveremo Alisopoli, Ventura e Zondopoli, con tutti i vari percorsi e luoghi annessi. E mentre a Venturia si potrà sfidare Nardo (nella sua casa), a Zondopoli, dopo vari eventi di post game che porteranno, tra le altre cose, all'apertura di un Ultravarco, si potrà avere la sfida definitiva. Infatti, farò la mia apparizione nel gioco, come nuovo membro dell'Ultrapattuglia ed offrirò una sfida davvero impegnativa: la mia squadra sarà infatti composto da sole Ultracreature, una sfida davvero ardua per i giocatori non esperti. Ah, un altro piccolo spoiler: sapete chi è la campionessa? Esatto, nostra sorella. 
 

Altri eventi di trama, così come i nomi delle città ed i Pokémon, sono in fase di lavorazione.

 

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Nel mulino che vorrei, tante doll e la mia Kay:

 

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Ace Attorney: Dual Destinies: 2012758395_da9jb7n-59040c86-980d-414b-a06a-edc390421c6c-Copia.png.93694c96958d1290847158e788dd0b2b.png53211587_apollo_justice__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jqdw-fullview-Copia.png.ad80c28d85e0cc231bbb363ff95c4465.pngathena_cykes__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_daa5x54-fullview.png.9a2a1df761a00fc0914a8b42e185fcc9.png

 

A TUTTO REALITY DOLL:

- JO71-Jo-Total-Drama.png (Made by @Mana)/ 4Zz5Pwj.png (Made by utente mascherato)

 

ULTRACREATURE:

TqR8wQl.png Nihiletta (Nihilego + Meloetta) (Made by @Porygatto)

IdJ0URo.gif.1b81e82d84718980859fbeb018d2d5e3.gif Nihilego animato (Made by @Porygatto)

 

ztLfcc7.png Another meravigliosus Nihilego by @Porygatto

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Il motivo che mi porta a scegliere l’ambientazione nord europea è dovuta a ragioni personali; i paesi nordici mi hanno sempre affascinato, sia per una mia preferenza nei confronti dei paesaggi innevati e glaciali ma soprattutto perché mi colpisce come gli esseri umani siano in grado di mantenere centri abitati in condizioni estreme e ostili. Da qui mi sembra giusto fare una premessa: non sono un esperto dei paesi nordici e non me ne intendo di tutte le culture e tradizioni presenti da quelle parti, per questo motivo mi focalizzerò soprattutto nel modo in cui è strutturata la regione e nella gestione delle meccaniche di gameplay e mi riferirò alla cultura presente in quelle zone in modo generale, solo se necessario. Per semplicità utilizzerò i nomi veri e propri dei luoghi di cui parlerò invece di inventarne di nuovi di sana pianta da usare nel gioco.

 

Una delle novità più grosse è che a differenza dei titoli esistenti della serie principale, il gioco non è ambientato all’interno di una o più regioni ma in una serie di stati. Questi sono i paesi nordici e le loro dipendenze: la Svezia da dove ha inizio il gioco, la Norvegia e la Danimarca, la Finlandia dove si tiene la parte finale della storia e l’Islanda e le dipendenze della Norvegia e la Danimarca esplorabili nel post-game. A differenza di quello che può sembrare il clima presente nelle aree di gioco è piuttosto variegato anche se tendente al freddo, quindi le creature che sono in grado di sopportare le basse temperature la fanno da padrone, soprattutto a nord è facile trovare Pokémon di tipo Ghiaccio. Nella sezione sud della Danimarca si ha un clima oceanico caratterizzato da estati fresche e inverni freddi ma non rigidi e da giornate piovose e ventose. Nella Scandinavia del Sud si ha invece un clima continentale umido con estati calde, umide ma brevi e inverni molto lunghi e freddi mentre andando più a nord si ha il clima subartico. Nelle coste del nord della Norvegia, in Islanda e nelle zone della Groelandia che si affacciano sul mare si trova la tundra caratterizzata da temperature basse per tutto l’anno e una vegetazione povera e priva di alberi. Infine all’interno della Groelandia si trova il clima glaciale, un clima estremo caratterizzato da ghiacci e nevi perenni dove la flora è pressoché inesistente e la fauna è estremamente limitata alle poche specie in grado di vivere in quelle condizioni. L’Islanda e soprattutto le zone subartiche della Scandinavia sono ricche di parchi nazionali da cui si può trarre spunto per dare vita a percorsi esplorabili e ricchi di zone e Pokémon nuovi da scoprire. In Groelandia ci sarebbe il parco nazionale più grande del mondo ma… dei problemi dovuti agli enormi, monumentali pezzi di terra esplorabili ne parlerò più avanti. Il PokéDex del gioco sarà diviso in tre parti: Svezia e Norvegia, Danimarca con l’Islanda e la Finlandia. Il criterio usato per suddividerli è la vicinanza geografica dei territori mentre ognuno dei tre Dex può contenere sulle 200 specie, con un totale di 500-600 Pokémon presenti nel gioco se si considera che un Pokémon possa essere presente in più di un Dex. Questo significa anche che il PokéDex nazionale sarebbe assente esattamente come in Spada e Scudo ma al contrario di quei giochi, qui ogni specie nuova o vecchia che sarà inserita verrà trattata con la massima cura e a ognuna di loro verrà data la possibilità di compiere azioni (anche uniche per la specie), nella mappa di gioco. E non mi limito alle funzioni derivate dalle MN ma anche a semplici azioni come ad esempio un Pokémon di tipo Fuoco che riscalda il giocatore all’interno di un percorso particolarmente freddo. Partendo da questo concetto, le potenzialità che si possono sviluppare sono innumerevoli, questo dipende soprattutto dal modo in cui si vuole rappresentare l’esplorazione in questo gioco. Per concludere il paragrafo dedicato all’ambientazione, non sono stato in grado di decidere se includere o meno i paesi Baltici nella lista di zone esplorabili dopo aver finito il gioco: geograficamente sono vicini alla Scandinavia e potrebbero avere il potenziale di portare contenuti extra (ad esempio possono portare altri Pokémon in più che possono essere inseriti nel PokéDex della Finladia che è vicina geograficamente) ma culturalmente hanno poco in comune, da quel poco di ricerca che ho fatto ho trovato che le lingue della Finlandia e dell’Estonia fanno parte dello stesso ramo linguistico ma poco altro.

 

Il modo in cui è strutturato il gioco è più aperto e ramificato durante la modalità principale che si concentra in particolar modo sull’esplorazione del territorio, senza però ignorare la presenza di una storia che in un modo o nell’altro va completata. L’aumento della libertà che viene concessa al giocatore ha inizio dai primi momenti di gioco, dove il giocatore ha la possibilità di scegliere se partire da una città presente tra le capitali della Svezia e della Norvegia oppure se in un’altra situata tra la capitale svedese e quella danese. Da qui pure la scelta dei percorsi viene data completamente al giocatore, vincolata solamente dalla forza dei Pokémon selvatici che magari sono troppo forti per il giocatore e la sua squadra oppure per la presenza di ostacoli naturali che l’allenatore non è in grado di superare da solo, per esempio il Mar Baltico che si trova fra la Svezia e la Finlandia. Il concetto di Terra Selvaggia che era presente su Spada e Scudo si evolve e viene applicato in tutti i percorsi di gioco che diventano più grandi, variegati e ricchi di segreti da esplorare. Siccome nei giochi scorsi il viaggio per diventare il campione della Lega Pokémon era la storia, qui la sfida contro i Capopalestra viene rimandata al post-Lega a favore di una storia completamente nuova che si tiene per la maggior parte in Svezia e in Norvegia e che termina in Finlandia. I Capipalestra e i membri della Lega posso comunque essere personaggi integranti della storia, dando loro la possibilità di conoscerli sotto un’altra veste. Per quanto riguarda il tipo di storia ci sono diverse opzioni: si potrebbe sfruttare la varietà culturale presente per dare il via alla trama, oppure sfruttare le risorse naturali presenti per dare un pretesto al cattivo o ancora dare al luogo una minaccia esterna che deve essere neutralizzata prima che sia troppo tardi. Da qui si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di introdurre diversi finali di gioco dovuti alle scelte fatte durante la trama, magari andando in un luogo A invece di uno B, si può accedere a un pezzo di trama E che può portare a un finale C. Solo che c’è il rischio che il risultato di alcuni finali non sia adatto per il post-game fortemente incentrato sull’esplorazione, quindi è necessario che la componente narrativa e quella videoludica abbiano un equilibrio perfetto altrimenti l’esperienza potrebbe non essere soddisfacente. Visto che l’ho menzionato, vediamo cosa può offrire quest’ambientazione nel post-game. I Capopalestra menzionati poco fa si trovano lungo tutti gli stati esplorabili, ce ne sono diciotto e possono essere affrontati liberamente senza un ordine fisso, magari con i livelli dei loro Pokémon che vengono scalati man mano che si ottiene una medaglia. Da lì si potrà accedere alla sfida contro i membri della Lega Pokémon che presenterà una struttura classica, dove è necessario sconfiggerli tutti uno dopo l’altro fino alla conquista del titolo. Dopo aver completato la storia è possibile attraversare liberamente i Mari del Nord e della Norvegia e l’Oceano Atlantico per raggiungere l’Islanda e le dipendenze danesi e norvegesi. Oltre a tutto questo saranno disponibili numerose missioni extra, eventi ed episodi che andranno ad approfondire pezzi della storia principale. Prima avevo menzionato al fatto di avere avuto problemi nel mettere o meno i paesi Baltici all’interno della mappa di gioco, nel caso si voglia inserire del DLC all’interno del gioco, queste zone potrebbero benissimo far parte del pacchetto.

 

L’idea che ho presentato presenta numerosi problemi da non sottovalutare. In anzitutto credo che per realizzare un gioco del genere sia necessario molto tempo (almeno 5 anni ad essere ottimisti) e ancora più denaro. Per quanto in questo periodo Pokémon sia il franchise più redditizio al mondo, la mole di lavoro superiore rispetto ai giochi soliti a cui Game Freak è abituata a lavorare, tutte le meccaniche che devono essere sviluppate alla perfezione e la differenza rispetto al passato potrebbe generare molte lamentele tra i fan, tant’è che affrontare questo progetto sarebbe un grosso rischio che potrebbe non valere la pena affrontare. Il grosso focus nell’esplorazione costringe il team creativo a rivedere un sacco di meccaniche classiche come il battle system che potrebbe essere rivisitato da capo e adattato a un campo di gioco più aperto, mantenendo comunque alcune caratteristiche classiche come le combinazioni di tipi e le abilità che sono indissolubilmente legate ai Pokémon. Anche il bilanciamento dei livelli potrebbe essere modificato o ancora l’esplorazione potrebbe avere elementi più realistici che rendono il gioco al di fuori delle lotte Pokémon più complicato e strategico. Pure degli elementi meno legati al gameplay come la musica di sottofondo potrebbero essere applicati in modo diverso, prendendo come esempio la musica all’inizio del gioco e nei primi percorsi si potrebbe avere dei brani più tipici in stile Pokémon ma man mano che si andrebbe avanti si potrebbe avere dei brani più lunghi, a tratti possibilmente ambientali, molto distanti dallo stile classico e che non andrebbero nemmeno in loop per non annoiare il giocatore con lo stesso brano ripetuto per cinquanta volte mentre esplorebbe un luogo particolarmente vasto. Come ho detto prima si tratterebbe di una rivoluzione sotto diversi fronti che potrebbe portare al rischio di creare un gioco polarizzante che rischierebbe di spaccare la fanbase. Ma i problemi non finiscono qui. Come ho accennato prima la struttura aperta di gioco potrebbe portare il giocatore a perdere interesse nel completare la storia, da qui la necessità di trovare un bilanciamento tra i due elementi che potrebbe essere molto complicato da ottenere. Infine guardando la mappa (presa da Google Maps) a cui mi sono basato per l’ambientazione si può notare un grosso problema che può incidere sul godimento dell’esplorazione del post-game:

 

Spoiler

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Come si può ben vedere, l’oceano è vasto e non possiede molte località a parte l’Islanda e qualche isola. Se questo non dovesse essere sufficiente, la Groelandia è grande quasi il doppio dei paesi nordici messi assieme ma è vuota. Questo potrebbe portare alla noia del giocatore che si sente costretto ad attraversare interminabili chilometri di mare e di distese ghiacciate senza niente da fare, o ancora peggio un’esperienza brutale anche per gli standard del post-game nel caso gli sviluppatori abbiano deciso di adottare delle meccaniche di sopravvivenza più realistiche rispetto al passato. Si potrebbe aggirare questi problemi accorciando la lunghezza delle zone marittime e della Groelandia, oppure inventare di sana pianta delle nuove località per riempire la mappa o delle zone dove usare sub per scoprire ulteriori segreti, anche questi probabilmente verrebbero inseriti solo come riempitivo proprio perché non c’è nulla da fare. Dall’altro canto però nel cuore della Groelandia si potrebbe inserire un evento finale di quelli che ti fanno dire di aver completato il gioco come una lotta epocale contro Rosso che ha deciso di allenarsi nel confini del mondo per continuare a essere uno degli allenatori più forti di sempre.

 

Devo ammettere che è stato interessante pensare a un’ambientazione da applicare a un gioco Pokémon. Mi sono reso conto che non è affatto facile creare un gioco da zero, specie se si vuole andare al di fuori dei canoni classici e cercare di fare qualcosa di nuovo, come avete potuto vedere da un’idea poco convenzionale sono saltati fuori numerosi problemi che richiederebbero un team pieno di gente talentuosa per poterli risolvere nel migliore dei modi e da qui offrire un’esperienza di gioco memorabile.

 

 

 

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Complimenti a tutti per i lavori! Come sempre, annunceremo i vincitori domani pomeriggio :) 

You don't stop playing because you grow old, you grow old because you stop playing.

 

 

 

 

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(Ultimo aggiornamento 02/06/22)

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Bentornati alla seconda edizione di Lascia un Commento! La competizione si fa sempre più accesa e il livello cresce sempre più.

Ci avete fatto decisamente sognare con i vostri commenti ma essendo arrivato il momento delle eliminazioni, ci tocca tornare coi piedi per terra.

Andiamo a vedere chi passa alla terza fase (in ordine di iscrizione):

 

 

 

La gara come già anticipato continuerà con ulteriori prove a eliminazione diretta. Andiamo subito a vedere di cosa tratterà la terza prova!

Terza Prova

Il tema di questa terza prova sarà..

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L'ambiente del Mondo Pokémon

Secondo voi l'equilibrio ambientale del Mondo Pokémon è rispettato o maltrattato come nel mondo reale?

Game Freak sensibilizza abbastanza sul problema nei suoi giochi?

 

 

Prendendo ispirazione da questo trafiletto, vi invitiamo a commentare in questo topic. Passeranno alla terza fase solamente 5 partecipanti!
Avete tempo fino alle 23:59 del 22/10/2020 per inviare qui il vostro commento. Tutti gli altri post non attinenti saranno cancellati dal topic. Il commento dovrà seguire le regole già elencate nel regolamento già esplicitato in precedenza.

I vostri lavori verranno come sempre giudicati da @Alexina, @Dott.ssa_Drapion, @LightRay e dal sottoscritto.

Per qualsiasi domanda, non esitate a contattarci sul topic apposito!

 

Buon lavoro a tutti!

Si ringrazia @Scontrino per l'immagine

You don't stop playing because you grow old, you grow old because you stop playing.

 

 

 

 

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Nei giochi pokemon il tema dell'equilibrio ambientale è presente da sempre (fin dai primi giochi si parla della diffusione incontrollata di Grimer nei luoghi più inquinati) e nel corso degli anni sono state anche "progettate" all'interno dei giochi città ecosostenibili (con centrali elettriche alimentate da pokemon, aree ventose piene di pale eoliche ecc...).

Detto questo non è mai stato davvero affrontato il tema di trasformazione delle città da inquinate ad ecosostenibili. Non ci si è mai davvero soffermati sui danni causati dall'uomo (che non siano danni causati attraverso i pokemon). Non c'è stata davvero una vera presa di coscienza e un parallelo con il mondo reale.

 

Il mondo dei pokemon rappresenta una sorta di mondo ideale in cui quasi tutto va bene (anche sotto il punto di vista ambientale) e gli unici danni sono causati dai piani di uomini malvagi che sfruttano i pokemon con grandi poteri. Persino l'inquinamento in pokemon è visto solo come un "problema di proliferazione dei grimer" senza reali conseguenze.

Ciò che manca sono uomini (non necessariamente malvagi di default) che fanno scelte sbagliate e che, anche senza necessariamente sfruttare i pokemon, causano disastri naturali che hanno effetto anche sui pokemon oltre che sugli esseri umani.

 

Esiste anche il rischio contrario (ossia prendere un tema e proporlo in maniera troppo palese, tanto da renderlo vuoto e noioso), cosa che nei videogiochi non è successa per fortuna. Ma sicuramente si può migliorare l'approccio a questo tema aumentando il parallelismo con la realtà.

 

Sono convinto che si possa fare perché sono tanti i videogiochi (anche per bambini) che riescono a riprendere il tema in maniera intelligente e spesso senza neanche focalizzarsi su quell'unico tema.

Sarebbe anche una mossa commerciale intelligente vista l'attenzione mediatica che il tema suscita in questo periodo.

 

L'ideale, a mio parere, sarebbe introdurre nello stesso gioco vecchie e nuove tecnologie: le prime inquinanti, le seconde ecosostenibili. Mostrando man mano al giocatore i danni causati dall'inquinamento e come la natura si sta riprendendo nei luoghi dove sono state introdotte tecnologie all'avanguardia ed ecosostenibili. Si potrebbe anche introdurre qualche dilemma sociale che faccia riflettere adulti e bambini (esempio: che fine fa chi, senza colpa alcuna, lavora in una fabbrica antiquata e inquinante e se è giusto chiudere tutto il sistema senza trovare una soluzione per queste persone e quali alternative ci possono essere) in cui magari il team di turno si presenta dalla parte dell'inquinamento con motivazioni che possano sembrare abbastanza valide da far riflettere. Si potrebbe distinguere tra chi sfrutta queste posizioni per il proprio tornaconto e chi invece sceglie "la parte sbagliata" in buona fede.

Penso che il miglior modo di concludere il tutto sarebbe lasciare al giocatore la scelta di qual'è la soluzione corretta senza scegliere per lui/lei ma dandogli solo tutte le conoscenze necessarie per capire il problema e prendere quindi una decisione libera con la propria testa.

 

I bambini spesso vengono presi troppo per mano e messi in una campana di vetro dove tutto va bene senza pensare che non sono "cretini". Hanno semplicemente meno conoscenze e meno informazioni. Guidare ed educare, come pure sensibilizzare su un tema non equivale a presentare un'idea e imporla, significa discuterne, guidare, informare fino a formare appunto una mente in grado di decidere cosa è giusto e cosa è sbagliato, ma anche come risolvere i problemi senza una soluzione ovvia.

 

I giochi pokemon spesso non hanno il coraggio di andare abbastanza in profondità e questo vale non solo per i temi ambientali.

Game Freak penso debba essere più coraggiosa sotto questo punto di vista, in particolare sul tema ambientale che ci riguarda tutti e che proprio i bambini di oggi si ritroveranno più che mai ad affrontare domani.

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Sono un collezionista appassionato di shiny casuali, rng, pokemon evento ecc...

Mi diverto in tutte le generazioni tranne la 5-7-8 mai in multiplayer.

Contattatemi solo se volete imparare a fare RNG su emulatore su 1-2-3-4-6 generazione.

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Il problema dell'inquinamento ambientale è stato tenuto in considerazione da Game Freak sin dagli albori della serie, trattandolo tuttavia in maniera abbastanza superficiale nelle descrizioni del pokedex di alcune specie in riferimento alla loro origine e al loro habitat "naturale".
Dalla settima generazione in poi il problema ambientale è stato reso un pochino più esplicito con l'introduzione delle forme regionali di Grimer e Muk prima e di Weezing e Corsola poi in ottava generazione.
Per i primi due il riferimento è positivo e anche banale se vogliamo, visto che la loro linea evolutiva è stata introdotta ad Alola per risolvere il problema dello smaltimento dei rifiuti facendogleli letteralmente mangiare.
Per Weezing invece si fa riferimento ad un momento del passato in cui la regione di Galar era fortemente inquinata e in risposta all'elevata concentrazione di gas tossici presenti all'epoca, riferimento inequivocabile alla rivoluzione industriale che è partita proprio in Inghilterra, sono mutati assumendo la nuova forma Galariana i cui effetti sull'ambiente risultano invertiti, dato che converte i gas tossici in aria pulita.
Per Corsola il collegamento con l’inquinamento purtroppo è evidente nel design e nell'ispirazione mentre nelle descrizioni del pokedex e nel sito ufficiale si fa riferimento ad un repentino cambiamento climatico dovuto probabilmente ad un meteorite che ne ha provocato l’estinzione, forse per rendere il tema più leggero.
Insomma, come in tanti altri aspetti dei giochi, Game Freak dimostra di avere idee e di voler trattare molti aspetti e problemi della vita quotidiana, ma alla fine deve sempre scontrarsi con la volontà o decisione autoimposta di sviluppare ogni tematica alla leggera vista la molta eterogeneità dei fan dal punto di vista dell'età.
Ovviamente non si chiede a Game Freak di sviscerare il tema come è avvenuto ad esempio in un capolavoro assoluto del calibro di Final Fantasy VII. Gli obiettivi del gioco sono altri come l'esplorazione, il completamento del dex e le lotte. Quindi le tematiche più scottanti da trattare legate alla serie sono altre ed alcune sono già state analizzate in passato, come il tema dello sfruttamento e della prigionia dei pokemon ad opera degli allenatori.
Tuttavia dei riferimenti più maturi e diretti all'inquinamento ambientale sarebbero graditi, soprattutto nel caso di Corsola che fortunatamente, nonostante la descrizione più family friendly di quanto avrebbe potuto essere (mettendo ad esempio riferimenti diretti all'opera inquinante dell'uomo), ha comunque scosso le menti dei giocatori, me compreso, rimasti sconvolti da un pokemon famoso per il suo aspetto felice e colorato che è stato convertito in un guscio triste e morto. Quindi per via trasversale un certo tipo di messaggio è stato recepito comunque dell'utenza. E con questo non intendo dire che la forza comunicativa applicata in questo caso non sia stata sufficiente, anzi probabilmente se stiamo associando il tema ambientale a pokemon è proprio grazie al Corsola di Galar. Un piccolo passettino in avanti sarebbe però gradito, magari rendendolo un elemento caratterizzante parte della trama o legato agli antagonisti.
Ma il problema ambientale può essere trattato anche in altre maniere, ad esempio analizzando il tema delle fonti energetiche. Come già detto da qualcun altro, Game Freak tende a realizzare un mondo perfetto anche dal punto di vista energetico. Spesso gli umani “sfruttano” i Pokemon con consenso da parte degli stessi per alimentare determinate strutture e non mancano altri esempi di utilizzo di energie rinnovabili e pulite. Faccio riferimento all'Impianto Turbine e ai pannelli solari di Arenipoli a Sinnoh e alla centrale Geotermica sull'isola di Ula Ula. Nei limiti del possibile quindi una piccola sensibilizzazione verso il giocatore sull'argomento è presente in questo caso, anche se si fa riferimento ad un mondo troppo ideale e utopistico. Gli abitanti del mondo di gioco vivono in totale armonia con la società instaurata insieme ad i pokemon e quindi l’ambiente, in quanto habitat dei loro preziosi amici, viene costantemente da loro protetto. 
Faccio un breve riferimento invece al mondo di Pokemon Ranger dove a farla da padrona è proprio la tematica del rispetto delle creature che popolano la regione e della natura, ma non trattandosi di un’opera di Game Freak rischierei di finire fuori tema.
Infine l'ultimo aspetto ambientale su cui voglio concentrarmi, forse collegato al primo trattato in questo commento, è quello della non alterazione degli ecosistemi naturali. E se l'inquinamento è comunque causa di rottura di questi equilibri ambientali, anche la caccia o l'introduzione di specie non autoctone in un determinato ambiente lo è (come è stato in passato l’introduzione della lepre nel continente australiano). Si capisce quindi come questo aspetto si scontrerebbe con la natura stessa del gioco pokemon e la sua trattazione nei giochi porterebbe a contraddizioni e incoerenze, visto che noi allenatori catturiamo leggendari indispensabili per gli equilibri ambientali, facciamo uova di pokemon non disponibili in una certa area e li liberiamo. Per cui trattare in toto i diversi aspetti del tema sarebbe un problema di non poco conto per la software house giapponese.
In conclusione, quando si tratta di analizzare una tematica complessa con così tanti punti di vista differenti, è difficile stabilire se la sensibilizzazione fatta sull'argomento sia stata sufficientemente adeguata, proprio perché è difficile essere onnicomprensivi. Penso che gradiremmo tutti un piccolo passo in avanti in termini di maturità con cui certi argomenti vengono trattati, ma anche che i veri difetti su cui dovrebbe lavorare GF sono altri, senza però sottostimare troppo il tema del rispetto dell'ambiente.

 

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"The important thing is not how long you live. It's what you accomplish with your life. When I live, I want to shine. I want to prove that I exist. If I could do something really important, that would definitely carry on into the future. And so, if I were to disappear, I think that all I have accomplished will go on. That is, that would mean that it’s living, right?"                                  

                             -Grovyle, Pokemon Mystery Dungeon Explorers of Sky

 

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:Stelline:Bambola Vincitore Programma Fedeltà 2021 :Stelline:

 

 

 

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Riolu su un kart by @evilespeon

 

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Targhetta vincitore GDR TD Regions, piccola flexatina per la prima cosa buona che ho fatto su PM

 

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By @Vale

 

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Grandi Tassi!

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By @Chube

 

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Sede e membri del Project X by @Taka (Io sono il Riolu sulla panchina)

 

Immagine del profilo by @advosart Twitter

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Si definisce ecosistema, l'insieme degli organismi viventi e della materia non vivente che interagiscono in un determinato ambiente costituendo un sistema autosufficiente e in equilibrio dinamico. È un fenomeno sostenibile che si manifesta in natura, ed essendo Pokémon rappresentante di una natura fittizia, presenta questo elemento all’interno dei videogiochi in diverse e ricorrenti occasioni. Volendomi riagganciare al mio primo commento scritto per il contest, farei risalire la volontà di replicare un surrogato di ecosistema, alle origini del brand. Il concetto stesso è intrinseco nell’anima del franchise, poiché nato dalla passione di Satoshi Tajiri nel collezionare i più disparati insetti che trovava nelle aree meno urbanizzate di Tokyo. Egli ha tradotto digitalmente un vero e proprio mondo ispirandosi a queste creature, ed ha creato un universo che, seppur fantasioso, avrebbe dovuto in qualche modo rispettare le leggi che si trovano realmente in natura.

 

I Pokémon si comportano come i nostri animali e le nostre piante, popolano le regioni e convivono in un equilibrio che permette loro di sopravvivere al meglio. Nella grande maggioranza dei percorsi si trovano Pokémon di un livello simile, cosicché non ci sia una specie predominante a dispetto di altre, ed in maniera tale che la zona di riferimento sia popolata dal maggior numero di specie differenti. In questo luogo fantastico vengono riprodotte le dinamiche del nostro mondo, esistono sia dei nemici naturali, sia delle specie che si sono adattate alle diverse tipologie di clima. Tutti loro costituiscono un piccolo tassello che nell’insieme danno forma al grande mosaico della vita sulla Terra:

 

Così come il cobra e la mangusta sono famosi per la loro rivalità (poiché quest’ultima è immune al veleno del cobra), anche Seviper e Zangoose replicano il loro comportamento “I ricordi delle lotte contro il suo acerrimo nemico SEVIPER sono insiti in ogni cellula del corpo di ZANGOOSE. Questo POKéMON riesce a schivare gli attacchi con incredibile maestria.”

 

I Pokémon regionali introdotti dalla settima generazione, sono invece un chiaro esempio di evoluzione adattiva. Nel 1835 Charles Darwin si trovò ad osservare alcune particolari specie di uccelli presenti sulle isole Galapagos. Nelle sue annotazioni spiccavano esemplari fino ad allora sconosciuti in Europa, e che avevano sviluppato caratteristiche uniche. Fu in quel momento che iniziò ad ideare la sua teoria sull’evoluzione della specie, e soprattutto sulla loro differenziazione in base all’habitat. Nel 2016 anche Pokémon decide di trattare l’argomento, ed introduce nei suoi giochi le forme regionali. I Pokémon in questione appartengono a specie già conosciute nella regione di Kanto, ma nel corso degli anni, come è accaduto per i fringuelli delle Galapagos, si sono adattati al clima di Alola, mutando aspetto, comportamento, ed acquisendo nuove tipologie.

 

L’equilibrio dell’ecosistema dunque, è un tema che Game Freak ha quasi sempre mostrato all’interno dei suoi titoli, tanto da creare un apposito leggendario atto a garantirne la perdurabilità, ossia Zygarde: Secondo le leggende, quando l'equilibrio dell'ecosistema della regione di Kalos è in pericolo, appare e libera il suo potere misterioso. A riprova di tutto ciò, sono altrettanto chiari gli intenti di denuncia che gli sviluppatori hanno voluto mostrare nel corso degli anni. Puntando l’indice dell’accusa verso colui che più di tutti influenza in negativo le sorti del nostro pianeta: l’uomo.

 

Sono diversi i temi legati all’ambiente che sono stati toccati dalla casa di sviluppo:

 

Inquinamento dell’aria

 

Gli esempi più lampanti risalgono all’anno scorso con la pubblicazione delle versioni Spada e Scudo, e con la creazione di Pokémon come Corsola e Weezing di Galar. Entrambi hanno adattato le loro caratteristiche in base all’ambiente tipico di Galar, una regione ispirata all’Inghilterra ed in un periodo di pieno sviluppo industriale. I Corsola sono stati annientati dai cambiamenti climatici, ed hanno acquisito il tipo spettro. I Weezing assorbono lo smog cittadino e lo ripuliscono, rilasciando sostanze benefiche dalle loro enormi ciminiere. Sono messaggi inequivocabili e destinati ad attirare l’attenzione dei giovani giocatori verso tematiche sempre più problematiche ai giorni nostri: rispettare la natura e salvaguardare gli esseri viventi che vivono intorno a noi.

 

Altre creature sono note per aver svolto lo stesso ruolo divulgativo nelle generazioni passate: Koffing e Weezing sono nati dai gas tossici prodotti dalle fabbriche urbane, e secondo l’idea originale di Game Freak, avrebbero dovuto portare il nome di Ny e La. Il riferimento sarebbe stata una forte critica all’eccessivo tasso d’inquinamento presente nelle città di New York e Los Angeles.

 

 

Eccesso di rifiuti

 

A Kalos è presente Garbodor, letteralmente un mucchio di spazzatura vivente. Il Pokémon prende vita dalle discariche cittadine che l’uomo accumula e che non riesce più a smaltire. Spazzatura che, insieme ad altre sostanze inquinanti, viene assorbita dal Muk di Alola e cristallizzate all’interno del suo corpo. I Pokémon sono diventati un serio pericolo per l’uomo e per tutte le forme di vita che ne possono venirne a stretto contatto, e sono un indicatore di come la nostra eccessiva produzione di rifiuti, possa un giorno ritorcersici contro.

 

 

Importazione di animali invasivi

 

Si muovono in gruppo per attaccare le case della gente e razziare il cibo. Sono arrivati sulle isole di Alola a bordo di navi, assumendo l'aspetto degli attuali Pokémon. Con il tempo si sono moltiplicati e, così, si è deciso di importare da un'altra regione degli Yungoos e dei Gumshoos per dare loro la caccia.

 

Soprattutto negli ultimi tempi, l’uomo ha contribuito a distruggere alcuni ecosistemi, importando specie aliene in luoghi in cui non dovrebbero essere previste. Nel nostro mondo il ratto grigio (comunemente detto topo di fogna) è stato introdotto in Europa nel diciottesimo secolo dall’Asia. Con il suo arrivo ha devastato intere vegetazioni, arreca danni alle coltivazioni e sta decimando la popolazione di altri piccoli roditori ed uccelli. Questo anche per via del suo velocissimo ritmo di riproduzione. Tale fenomeno si è riscontrato in egual modo anche nell’universo Pokémon, con protagonisti i Rattata ed i Raticate, al punto che i residenti di Alola hanno dovuto far affidamento su altri Pokémon per contenere il loro sovraffollamento.

 

Certamente sono soltanto piccoli spunti nel contesto più ampio di un gioco di ruolo, ma sono dell’idea che bastino per dare un imput importante ai giocatori più attenti. In definitiva penso che Game Freak abbia sempre voluto mettere l’accento su determinati casi, e sensibilizzare il proprio pubblico verso temi delicati come quelli sopracitati. Infondo i videogiochi sono uno strumento sempre più presente nelle case e nelle abitudini dei ragazzi, compresi i più giovani, e possono essere un mezzo per porre l’attenzione sulle dinamiche ecologiche. Si può sfruttare la grande immedesimazione che offrono, grazie alla possibilità di immergersi in un mondo alternativo, in cui far conoscere in prima persona le conseguenze di una civiltà che ha superato il proprio grado di sostenibilità, ed il relativo impatto ambientale. Il concetto può essere affrontato in maniera seria e diretta, con immagini crude e di forte impatto. O può essere edulcorato in maniera fantasiosa, lasciando comunque un messaggio importante sullo sfondo.

 

A mio avviso Nintendo si è comportata bene, ha lanciato segnali senza voler strafare, né compromettendo l’esperienza ludica. Il videogioco deve rimanere un divertimento, e non per forza essere educativo a 360°, ma si è dimostrata capace di saper amalgamare agli aspetti del gioco con alcuni accenni ben visibili di critica sociale. Fin dai suoi esordi l’uomo è stato rappresentato come un possibile pericolo per l’equilibrio della natura, ha tentato di compromettere la pace tra Kyogre e Groudon e di scatenare una guerra climatica che avrebbe distrutto il pianeta. Prima ancora ha provato a creare forme di vita artificiali tramite esperimenti genetici “Questo è quello che succede quando l’uomo gioca a fare Dio” recitava il professor Malcom nel film Jurassic Park, ed anche il primo leggendario del brand Pokémon fu creato poggiando su queste basi.

 

Pokémon ha anche manifestato interesse sull’argomento dando il via ad iniziative lodevoli come il festeggiamento dell’Earth Day su Pokémon GO, dedicando una serie di missioni costruite appositamente, ed il ruolo che gioca l’amicizia sia nei giochi che nella serie animata, contribuisce a trasmettere un messaggio di rispetto reciproco. Sta al consumatore finale rendersi conto di ciò che gli viene comunicato, aspetti che superficialmente possono sembrare casuali ed immaginifici, ma che in realtà nascondono un significato ben più profondo.

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Se qualcuno pensa ai giochi di Pokémon, anche tra chi ha è un grande fan, pensa a molti aspetti, ma è difficile che il tema dell'ambiente sia uno dei primi. A mio parere, è comprensibile: il mondo dei Pokémon è completamente diverso dal nostro, è un mondo idilliaco in cui la maggior parte delle volte i problemi vengono risolti da un ragazzo come tutti gli altri.

 

Su molti aspetti, il mondo in cui sono ambientati i giochi è perfetto. Se si sbircia nel Pokèdex delle prime generazioni, si può notare accenni sull'ambiente e di sue variazioni per via di Pokémon di tipo veleno, ma questi sono solo commenti. Regione dopo regione, la storia non cambia. Pokémon non si mostra come un mondo post-industriale, ma più come una grande campagna. Per molti anni, non c'è stato nulla che ha turbato l'ecosistema del mondo - fatta eccezione per qualche leggendario, ma le vicende sono fin troppo assurde per essere viste sotto un'ottica realistica - e questo ha reso impossibile e inutile uno sviscerare di temi più complessi. In più regioni Pokémon si fa uso di "energia pulita" senza ripercussioni e i lati negativi dei combustibili fossili sono praticamente assenti. Non sono affrontati seriamente problemi di deforestazione o di desertificazione, innalzamento del livello delle acque o siccità, perché non ce n'è bisogno. Gli abitanti delle regioni, da Kalos a Galar, vivono in armonia con la natura e con i Pokémon che li rispettano a vicenda. 

A proposito, è a Galar che si è svelato un lato più "ambientalista" di Game Freak, con Cursola, su cui tornerò a breve. Ma, a proposito della perfezione del mondo Pokémon, in Galar c'è un esempio che calza a pennello. Weezing di Galar è a tutti gli effetti un'isola ecologica ambulante, che ricicla i gas tossici e emette aria purificata. Ad Alola Grimer e Muk sono capaci di riciclare ogni tipo di rifiuto. Noi non abbiamo queste comodità e quindi dobbiamo trovare delle soluzioni alternative e complesse. Pongo l'accento su complesse, che è, in questo come molti altri casi, l'antitesi di Game Freak e del mondo Pokémon in generale. 

 

In tutta chiarezza, penso che Galar sarebbe stato il luogo perfetto dove parlare di equilibrio ambientale. Ispirato alla Gran Bretagna, origine della rivoluzione industriale e caratterizzato da una differenza nello sviluppo tra nord e sud. Uso il condizionale, perché secondo me si doveva valorizzare di più questo aspetto.

Galar ospita un Weezing magico (che come scritto prima, però, è una soluzione e non un problema) e Cursola, che è ispirato allo sbancamento dei coralli, ma non è abbastanza in una regione in cui si poteva far ancor più leva su molti altri aspetti dell'inquinamento. E' da apprezzare che nel pokédex venga nominato il "cambiamento climatico", ma è solo una riga di testo tra molte altre. Poche persone la leggeranno con attenzione. Si sarebbero potuti fare molti altri commenti su diversi tipi di energia con vantaggi e svantaggi, non centralizzando la storia su di essi, ma rendendo il giocatore consapevole e farlo riflettere su ciò che accade al di fuori del gioco.

E' per questo che penso che Game Freak continuerà a accennare ai problemi climatici che dobbiamo affrontare nel nostro mondo nel futuro, ma non farà molto altro. E' vero che la casa videoludica ha posto una certa attenzione al tema dell'ambiente, soprattutto recentemente, ma nasconde poche informazioni, disperdendole. Non è necessario essere diretti e la Game Freak non deve sentirsi obbligata a farlo; alla fine stiamo pur sempre parlando di un gioco e un modo per distrarsi dalla realtà. Complessivamente, non trovo giusto dire che Game Freak sia sensibilizzando sul problema, ma lo accenna quanto basta. 

 

Secondo me, si potrebbe fare molto di più, ma per trattare appieno questo argomento c'è bisogno di attenzione. Come scritto sopra, il mondo di Pokémon è semplice. Il nostro è complesso. Fintanto che Game Freak creerà regioni dissimili dal mondo reale, si può parlare di "ambiente", ma difficilmente potranno essere fatti dei veri paragoni con quello che noi dobbiamo affrontare. Le potenzialità ci sono tutte; si potrebbe creare una storia che ha come tema centrale l'ambiente, a cui Pokémon si presterebbe molto bene, ma servirebbe un cambio di pensiero radicale. 

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by secsi @Combo 

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Ammetto che questa volta quando ho letto la traccia sono rimasto assai spiazzato. Nella mia testa ha frullato per ore l'espressione "ambiente e Pokemon" senza che riuscissi a cavare un ragno dal buco. Poi qualcosa è improvvisamente cambiato. Come? Chi lo sa, forse un'illuminazione divina, forse un colpo di genio, forse il mio cervello non ne poteva più di seguire lezioni universitarie e cercava altro su cui concentrarsi.. Fatto sta che buttando una bottiglietta d'acqua nella plastica ho avuto un flash. La plastica va nella plastica, la carta nella carta e via dicendo. Nulla di speciale, parliamo di raccolta differenziata. Per quanto banale è una piccola cosa che tutti possiamo fare per aiutare l'ambiente. Già, una piccola cosa. Apparentemente inutile, eppure così importante. Dove voglio andare a parare? Alla fine del discorso sarà tutto chiaro, tranquilli. Ma passiamo ai giochi Pokemon. Questi non hanno mai affrontato la tematica dell'ambiente in maniera chiara e predominante, e in tutto ciò ritengo ci sia un motivo. Il mondo Pokemon, così come quello della maggior parte dei videogiochi è un mondo idealizzato, nel quale difficilmente troveremo una regione mai completamente inquinata piuttosto che un mare pieno di plastica. C'è infatti sempre un filo logico nella trama: inizialmente la situazione sembra perfetta, il futuro campioncino intraprende il proprio percorso, spunta un team i cattivoni, spesso rintronati, che combina qualche casino, il protagonista risolve il tutto e raggiunge la gloria. Sebbene sarebbe sicuramente interessante anche dal punto di vista del marketing un gioco interamente a tematica "green", a mio parere finirebbe per diventare ridondante. Si sa, il troppo insistere su un tema finisce quasi per fargli perdere il suo reale valore. E poi, non dimentichiamoci che Pokemon si propone in primo luogo come un gioco per bambini, il cui obiettivo è quello di divertire. E perché no, di distrarre i più giocatori più dai problemi della vita reale. Certo, ci potrebbero essere degli inserimenti importanti nel corso del gioco. Si potrebbe per esempio fare il modo che, ad un certo punto della trama, le acque della regione X divengano completamente inquinate, piuttosto che l'aria completamente fetida, il buco nell'ozono sterminato. In tale condizione, ovviamente, lo scopo del protagonista diventerebbe quello di riportare la normalità, magari con l'aiuto del leggendario di turno. L'evento scatenante potrebbe essere una mossa folle da parte del capo del team malvagio, che vuole rendere il mondo un putridume. Ma qui siamo nel campo delle ipotesi, guardiamo invece a ciò che effettivamente è stato fatto fino ad ora nei giochi Pokemon. Nessuna manifestazione macroscopica e quindi nulla? Questo vorrebbe dire ragionare con il paraocchi. Basti pensare agli ultimi giochi, Spada e Scudo. Non ho avuto l'occasione di provare questi titoli, ma ho letto alcune cose interessanti riguardo alla tematica green. Pensiamo a Corsola di Galar, il quale, definizione alla mano, avrebbe avuto origine dai Corsola dell'antichità estinti a causa di un meteorite. Ai più potrebbe non dire nulla, ma questo Pokemon ha un significato molto più profondo. Corsola è un corallo e il fatto che nella sua forma di Galar sia bianco richiama lo sbiancamento dei coralli, fenomeno reale ed attuale, legato al surriscaldamento. Potremmo dire che questo riferimento sia una piccola cosa, un po' come buttare la plastica nella plastica. Ma non è certo l'unico esempio che si ritrova in questi giochi, pensiamo a Weezing di Galar, in grado di detossificare i gas inquinanti. Ma magari ci fossero questi Weezing nella realtà! In un mondo in cui l'aria che respiriamo è sempre più un miasma, questo è un chiaro auspicio ad un futuro miglioramento. Un'altra piccola cosa insomma. E si sa, due indizi fanno una prova. Ma i riferimenti alle condizioni del nostro pianeta non si fermano ai giochi più recenti. Vogliamo parlare di Grimer, costituito da fanghi tossici e in grado di impedire persino la crescita dell'erba con il suo semplice passaggio? Sembra quasi si parli dei moderni rifiuti radioattivi.. Ma non limitiamoci ai Pokemon intesi solamente come creature, guardiamo anche le città, l'ambiente in senso stretto nel mondo Pokemon. Pensiamo ad Arenipoli, tutta pannellata al fine di ottimizzare l'uso dell'energia elettrica. Si sa, nel mondo moderno lo sfruttamento sfrenato dei combustibili fossili pone a forte rischio la possibilità che anche le future generazioni abbiano la possibilità di utilizzare tali risorse, per cui un uso massiccio dell'energia solare è sicuramente auspicabile. Pensiamo poi al lago Lucid, che non compare nei giochi ma nell'anime, purificato dalle infermiere Joy dopo essere stato reso inabitabile a causa dell'inquinamento. Per quanto sia un riferimento extra rispetto ai videogiochi, fa comunque parte del mondo Pokemon e ritenevo quindi utile citarlo al fine di dare linfa al mio discorso. In tutti i casi citati la tematica ambiente non è chiaramente predominante: nel caso dei Pokemon e di Arenipoli è presente sullo sfondo diciamo, richiamata dalle descrizioni del Pokedex o dall'aspetto della città, per cui sta al giocatore andare in profondità e comprendere il messaggio lanciato; nel caso del lago Lucid, l'immagine delle acque inquinate aleggia nel passato, come un qualcosa da non ripetere, valorizzando l'operato delle infermiere. Dopo questi esempi direi che possiamo tornare come conclusione al domandone iniziale: l'ambiente nel mondo Pokemon è maltrattato come nella realtà? Diciamo che, nonostante come detto precedentemente il mondo delle creature Pokemon sia idealizzato, ci sono tanti piccoli indizi che fanno intuire come in realtà sia tutt'altro che perfetto, ma soffra dei medesimi problemi di quello reale, pur su scala ridotta. Sta quindi al giocatore recepire questi indizi ed interpretarli correttamente. Per chiudere, devo ammettere che questa è una delle poche volte in cui mi trovo d'accordo con l'operato di Game Freak. I più critici potrebbero esigere un maggior impegno, una maggiore valorizzazione delle tematiche ambientali. A questi, come detto prima, ricordo che Pokemon è un gioco per bambini, il cui fine primario è quello di divertire. E soprattutto ricordo che Game Freak non è che in questi anni abbia completamente ignorato il tema, anzi. Semplicemente ha adottato l'approccio delle piccole cose, dei piccoli riferimenti. Ma attenzione, tanti granelli di sabbia, se ben allineati, possono formare un meraviglioso castello.

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I problemi ambientali sono sempre più attuali e ormai non possiamo non prenderne atto: si va dal riscaldamento globale all'inquinamento urbano, dalla deforestazione della foresta Pluviale alle specie animali a rischio estinzione. Nei vari giochi Pokemon, pur senza farne un esplicito riferimento, sono state trattate varie di queste tematiche.

CLIMA

La prima volta che Game Freak iniziò a parlare di ambiente è stata con l’introduzione della regione di Hoenn, un’area insulare circondata da ampi tratti di mare.

La trama dei giochi di terza generazione ruota attorno al tentativo di maggior espansione della terraferma da parte del Team Magma e  dell’oceano da parte del team Idro. La disputa per il controllo di aree naturali porta a repentini cambiamenti climatici e a devastanti fenomeni atmosferici e terrestri- quali precipitazioni incessanti e scosse sismiche- causati dai leggendari Kyogre e Groudon.

 Tutto ciò può rappresentare la ribellione della natura di fronte alle manie di dominio dell’uomo, che continua a modificare l’ambiente circostante pur di arricchirsi. Allo stesso modo oggi lo scarso interesse della classe politica mondiale verso problematiche legate all'atmosfera, unito a un continuo consumo di combustibili fossili, ha portato all'ormai noto fenomeno del riscaldamento globale.

Ad Hoenn le calamità naturali si risolvono solo con l’intervento di Rayquaza, Pokemon che vive oltre lo strato di ozono e in grado di ristabilire gli equilibri climatici con la sua abilità Riparo. Il messaggio dei giochi è che, se rispettata, la natura saprà esserci benefica con i sue mille doni, offrendoci nuove possibilità di sostentamento.

Negli altri titoli Pokemon non si fa mai un riferimento diretto ai problemi ambientali, anche se nelle varie trame i team malvagi hanno  come obiettivo il controllo totale del mondo, che si conclude sempre con la loro sconfitta e ammissione di colpe, dandoci un profondo insegnamento: la natura ci è amica o nemica a seconda di come la si tratta.

 

FLORA

Nel corso delle varie generazioni Game Freak ha saputo stupirci con paesaggi meravigliosi: dalle imponenti vette innevate, alle foreste tropicali, dai deserti afosi alle fresche coste marine. Il mondo dei giochi Pokemon è infatti immerso nella natura, offrendoci sempre una varietà di ambienti.

Una delle zone di esplorazione più significative è senz'altro Forestopoli, città costruita nel bel mezzo dei boschi e in cui gli uomini vivono in case sugli alberi. Questo è un chiaro esempio di come può essere possibile la convivenza armoniosa tra uomo e natura: i cittadini possono infatti sfruttare i frutti e le ricchezze dei rigogliosi alberi soltanto avendone gran cura. Anche nel nostro mondo la costruzione di edifici ecosostenibili dovrebbe essere incentivata, affinché si producano il minor numero di gas inquinanti (causa dell’effetto serra); a Milano, per esempio, è famoso il Bosco Verticale, che offre diversi benefici: oltre a creare un microclima per gli inquilini, le foglie degli arbusti assorbono CO2 mediante la fotosintesi, riducendo così la presenza delle polveri sottili dovute all'inquinamento urbano.

Piantare alberi è dopotutto un ottimo metodo per ripristinare l’equilibrio ambientale. Nei giochi Pokemon in qualche modo è stato incentivato questo aspetto, con l’introduzione delle bacche e la possibilità di annaffiarle e fertilizzarle per vederle crescere rigogliose: il giocatore se sarà paziente e ben curante di ciò che ha seminato, sarà ricompensato con dei frutti rari.

Un altro modo per sensibilizzare sull'importanza delle piante è dato dai benefici dei rimedi erboristici come le Vitalerbe, che permettono di curare la propria squadra in maniera più efficace di un revitalizzante, seppur riducendone il grado di amicizia. I farmaci sono infatti difficili da smaltire e ricorrere a dei rimedi naturali a volte può essere una valida alternativa.

 

FAUNA

Oltre alla biodiversità delle piante bisogna preservare anche quella animale: ogni anno a causa dell’attività dell’uomo aumentano infatti le specie a rischio estinzione . Nel mondo dei Pokemon si sono susseguiti antagonisti che sfruttano le creature per i loro tornaconti, come gli spietati esperimenti del team Aether o il giro di compravendita di code Slowpoke da parte del team Rocket; alla fine il protagonista riesce sempre a sventare i loro piani e a ristabilire la pace. Non sempre però le cose vanno per il meglio, in quanto l’inquinamento umano ha portato alcune specie Pokemon all'estinzione: ad esempio i Corsola di Galar sono nati dalla morte delle loro controparti di tipo Acqua a causa delle scorie nei fondali marini; in tutto ciò c’è un evidente rimando all'attuale distruzione dei coralli dovuta all'eccessivo accumulo di idrocarburi nei mari.

Altre specie si sono invece dovute adattare ai cambiamenti ambientali, andando a modificare il proprio corredo genetico e fenotipico: si tratta delle forme regionali introdotte con la settima generazione. Ninetales, per sopravvivere al rigido freddo dei monti di Alola, ha dovuto cambiare il suo tipo da Fuoco a Ghiaccio, mentre Exeggutor ha visto un aumento del suo collo per potersi cibare delle bacche degli imponenti alberi tropicali. Tramite la teoria della selezione naturale, il darwinismo ci insegna infatti che fra gli essere viventi riesce ad andare avanti non il più forte, bensì chi si adatta meglio all'ambiente circostante.

Nel nostro mondo la salvaguardia delle specie protette viene affidata alle riserve naturali, in grado di ricreare i loro habitat naturali e favorirne la riproduzione. Nel mondo videoludico un compito simile è svolto dalle Zone Safari, delle aree che custodiscono varie tipologie di pokemon, per lo più rari (come Dratini e Chansey). Il controsenso con i bioparchi è che nei videogiochi si ha la possibilità di catturare i diversi mostri tascabili che si incontrano, andando a snaturarne il concept. Se poi nei primi titoli veniva dato un tempo limite e si poteva ottenere solo un esemplare, in quelli successivi ci sono state sempre meno restrizioni; addirittura per attirare un pokemon si fa ricorso a dei sassi! Diciamo che Game Freak non ha saputo gestire bene questo tema, tant'è che dalla quinta generazione le Zone Safari sono state soppresse.

 Oggi il turismo naturalistico da un lato fa prendere coscienza dei danni dell’uomo sulla fauna, ma dall'altro –  tramite l’influenza della gente curiosa sul comportamento degli animali- rischia di turbare i fragili equilibri dell’ecosistema.

 

INQUINAMENTO

Il mondo Pokemon ci appare sempre vivace e colorato, dove tradizione innovazione si fondano in un variegato contesto ambientale. Le numerosi centrali elettriche, le città sovrappopolate e le zone più industrializzate hanno portato dei grandi benefici economici e tecnologici, ma al tempo stesso- a causa dell’emissione di metano, CO2 e altri gas tossici- hanno contribuito a un aumento dell’inquinamento urbano. Game Freak ha quindi pensato bene di introdurre nuove figure in grado di risolvere tali problematiche: dai Netturbini di Unima, che si occupano di ripulire le strade, ai Trubbish che fungono da pattumiere viventi; dai Minccino che amano spazzare per  terra, ai servizi di pulizie delle spiagge di Alola (che rigettano in mare i Pyukumuku), fino ai Weezing di Galar che sono in grado di assorbire gas nocivi rilasciando aria purificata.  La cura degli ambienti interni ed esterni è sempre stata una costante per gli sviluppatori (come dimostrano i cestini sempre vuoti in ogni abitazione), ma  ciò che manca è la possibilità di eseguire una raccolta differenziata, per un miglior smaltimento di rifiuti.

Un altro aspetto positivo dei videogiochi è la mancanza di automobili: la gente si sposta infatti volando sui propri pokemon o  in bicicletta.

E’ proprio la bici uno degli attrezzi più pubblicizzati da Game Freak: chi non ricorda le giornate passate girando su due ruote per le varie città, accompagnati da una rilassante musica di sottofondo? Tutto ciò non può che sensibilizzare i giovani verso l’utilizzo di mezzi di trasporto a inquinamento zero, in grado sia di allenare i nostri muscoli che di farci respirare aria fresca. La presenza di piste ciclabili rappresenta poi un buon metodo di svago e di fare nuove amicizie (memore è quella di Ciclamipoli, dove ogni fan avrà tentato più volte di battere il record di corsa!), oltre che un espediente per schiudere in fretta le uova pokemon.

 

CONCLUSIONI

Game Freak nei suoi videogiochi ha sempre proposto ambientazioni differenti, dando all'utenza la possibilità di ammirare le bellezze della natura e facendoli indirettamente riflettere sull'importanza del suo equilibrio. Città industrializzate sono sempre affiancate da paesaggi rurali, dove si è a stretto contatto con la natura; alle centrali elettriche sono seguite quelle eoliche o a energia rinnovabile. I pokemon stessi sono fonti di energia naturale, che lavorando insieme agli allevatori possono produrre materie prime con un minimo impatto ambientale: basti pensare alle fiamme generate dai tipi Fuoco o all'approvvigionamento idrico fornito dai tipi Acqua. Gli allenatori possono poi servirsi di mosse e Abilità dei loro compagni per migliorare il proprio ecosistema: Riciclo, Aracampo, Pioggiadanza e Fotosintesi ne sono un esempio.

 Possiamo quindi dire che nei titoli pokemon sia presente un mondo idealizzato dove trionfa sempre la natura, ma nella realtà non è sempre così. Per i futuri videogiochi sarebbe quindi bene insistere di più su problemi ambientali, sfruttando appieno la trama e i luoghi: perché non parlare della deforestazione invece di infastidire i giocatori con i soliti boschetti iniziali? O magari utilizzare le onnipresenti aree montane per sensibilizzare sul tema dello scioglimento dei ghiacciai!

Le proposte sono tante e si auspica che in futuro Game Freak possa migliorare sempre di più la comunicazione con il suo pubblico, attualizzando le tematiche dei suoi giochi e stimolando una più conscia riflessione sul nostro dovere di salvaguardare quello straordinario pianeta chiamato Terra.

 

 

 

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La serie di Pokémon è ambientata in una versione più utopica della Terra, dove un sano legame tra gli esseri umani e i Pokémon è in grado di rendere entrambi più felici, oltre che a rendere il pianeta un posto migliore in cui vivere rispetto a quello reale. Questo rapporto però è delicato e se una delle due parti rompe questo equilibrio, i benefici se ne vanno e lasciano spazio a dei problemi. Alcuni di questi, quelli di cui tratterò qui, sono quelli legati all’ambiente.

 

I Pokémon sono creature con un legame verso la natura molto più forte rispetto a quello degli esseri umani, tant’è che spesso e volentieri le caratteristiche di ogni singola specie dipende dall’ambiente in cui queste si sono sviluppate. Addirittura esiste una linea evolutiva nota per avere un esponente così sensibile all’ecosistema da avere numerose evoluzioni in grado di adattarsi all’ambiente in cui vive, quella di Eevee. In base a queste premesse si può supporre quindi che i problemi ambientali sono dovuti alle azioni degli uomini, ipotesi che trovano conferma nelle voci del PokéDex di diversi Pokèmon che fanno riferimento a questo. Però va anche detto che nei giochi della serie principale il problema non è mai stato affrontato direttamente ma è stato lasciato in sordina, evidenziandolo tramite alcuni luoghi e la fauna che li popolano, dalle testimonianze di alcuni personaggi non giocanti e alcuni Pokémon che incarnano questi problemi.

 

A mio vedere i giochi che hanno trattato il tema nel modo migliore sono quelli di prima generazione. Oltre alla trama del protagonista che viaggia lungo la regione di Kanto per diventare l’allenatore più forte che sia mai esistito, si allacciano vari eventi e luoghi che trattano del progresso scientifico e dei rischi che questo può comportare. Lo si può notare dalla numerosa presenza di Pokémon di tipo Veleno che vivono da quelle parti, ben un quinto di loro hanno quel tipo, forse in parte per la natura originale più selvaggia e pericolosa dei mostri con cui la serie era partita ma anche per l’ambientazione urbana caratteristica di quella regione. Limitandoci al tema dell’inquinamento ci sono due linee evolutive che denunciano questo problema: quelle di Grimer e Koffing che rappresentano rispettivamente l’inquinamento dell’acqua e dell’aria. Questi Pokémon sono nati in seguito allo sviluppo industriale delle città che però non è stato accompagnato da un’attenzione agli effetti negativi che questo ha portato all’ambiente, probabilmente dovuta all’ignoranza che gli esseri umani avevano su questo argomento. L’effetto finale è che l’equilibrio tra i Pokémon e le persone si è rotto ai danni dei primi. È interessante notare i luoghi di Kanto dove Grimer e compagnia si trovano: nei giochi originali si trovano in edifici abbandonati dove in passato si sono tenuti esperimenti genetici o opere di ingegneria civile, nei seguiti di Oro, Argento e Cristallo a seguito dell’eruzione del vulcano dell’Isola Cannella e della ristrutturazione della Centrale Elettrica, si sono spostati attorno alle città più popolate della regione ai danni di numerosi cittadini che si lamentano della loro presenza.

 

Dopo i giochi di prima generazione questo tema non è stato più trattato con la stessa profondità. A parte l’esempio della regione di Kanto dopo tre anni menzionato poco fa, nella regione di Johto i problemi non sono presenti con la stessa gravità e i nuovi Pokémon di tipo Veleno si possono contare con le dita di una mano. Probabilmente la scarsità di nuove specie è dovuta a una questione di bilanciamento dei tipi, siccome il tipo Psico era il più forte in generale e non solo contro il tipo Veleno, è possibile che per bilanciarlo hanno aggiunto pochi Pokémon che fossero deboli agli attacchi psichici. Nei titoli ambientati a Hoenn vengono menzionati alcuni problemi legati all’ambiente, in particolare i problemi che sono stati inflitti a una popolazione di Whismur che è stata trovata mentre alcuni stavano scavando il Tunnel Menferro per collegare la città di Ferrugipoli con quella di Mentania. Ciò ha portato all’interruzione dei lavori che erano quasi terminati e che sono stati ultimati quando il giocatore ha usato la mossa Spaccaroccia per rompere gli ultimi macigni che bloccano il passaggio nel tunnel. Nonostante la presenza di due team malvagi che vogliono espandere la terraferma o le acque, non sono sufficienti per dare una profondità maggiore ai problemi ambientali rispetto a quella raggiunta in passato. I capitani non offrono delle ragioni sensate per giustificate i loro obiettivi e appaiono come degli invasati e le reclute in genere sono dei giovani senza una chiara idea di quello che vogliono fare e che sono entrati in squadra o perché amano la terra o l’oceano senza rendersi conto della follia dei loro capi o per chi sa quale ragione. Oltre a ciò la regione di Hoenn è un territorio prevalentemente utopico dove gli esseri umani e i Pokémon sono in grado di collaborare a vicenda per migliorare le loro vite.

 

Da lì in poi i riferimenti ai temi ambientali sono stati più sparsi. I giochi Pokémon ormai tendono a inserire poche specie di tipo Veleno per generazione e fatta eccezione per la linea evolutiva di Trubbish, non vengono più usati per evidenziare problemi legati all’ambiente. Va detto comunque che la variante della regione di Galar degli esemplari di Corsola è stata introdotta per denunciare la morte delle barriere coralline che diventano bianche quando muoiono, proprio come Corsola di Galar che è pure di tipo Spettro, puntando sull’effetto shock che ha effetto soprattutto sui fan storici. È interessante che abbiano introdotto questa variante proprio nella regione basata sull’Inghilterra, perché non si tratta di una nazione nota per avere i mari piene di barriere coralline. Per la precisione c’è n’è solo una vicino ai territori scozzesi chiamata Darwin Mounds che si sta cercando di proteggere tra divieti di attraversarla sott’acqua e cercando di fare più attenzione quando si pesca da quelle parti. Tornando a come viene trattato il problema dell’inquinamento nella serie Pokémon, nei nuovi giochi viene menzionata l’esistenza di problemi nelle voci del PokéDex senza però affrontarle mai direttamente nel corso dell’avventura o mostrarlo in maniera più sottile come nei titoli ambientati a Kanto. In alternativa viene introdotta una variante più ecologica dei Pokémon di Kanto che erano stati introdotti per mettere in mostra i problemi che rappresentavano, come se gli autori preferiscano prendere le distanze dalle origini più urbane e realistiche della serie con una soluzione comoda. Problema che forse un gioco spin-off è riuscito ad affrontare meglio rispetto alle sue controparti della serie principale.

 

Non ho avuto modo di giocare a tutti gli spin-off presenti nel franchise ma mi ricordo che una delle prime missioni di Pokémon Ranger fosse quella di ripulire l’acquedotto di Autunnia dai Grimer. Quegli esemplari sono stati portati da delle reclute del Team Rock (da non confondere con il Team Rocket) che probabilmente gli hanno importati da altre regioni. Alla fine della missione i ranger della città prendono la decisione di lasciare i Grimer nella zona dove viene accumulata la melma residua tirata fuori dal processo di filtraggio, assieme ai Koffing che vivono in quel punto dell’acquedotto. Per quanto venga accennato solo per un attimo e non venga approfondito, si tira in ballo un tema etico presente nel mondo Pokémon da non sottovalutare: i Pokémon nati dall’inquinamento provocato dagli esseri umani sono comunque degli esseri viventi, è giusto che queste vadano sterminate pur di ripristinare l’equilibrio ambientale che c’era prima oppure è meglio convivere con il prodotto di questo errore e cercare di trarre il meglio da queste creature facendo ancora più attenzione alla delicatezza dell’ecosistema in modo da poter progredire senza dover ricorrere a delle misure drastiche? Anche perché nonostante i problemi che hanno causato e che continuato a dare al mondo Pokémon, nel corso degli ultimi anni ci sono diversi allenatori che hanno imparato ad appassionarsi a queste particolari creature e a sfruttare le loro potenzialità durante la lotta, basta pensare al Superquattro Koga dell’Altopiano Blu e a sua figlia Nina, Capopalestra di Fucsiapoli, oppure a Velia Capopalestra di Zondopoli, tutti allenatori specializzati nel tipo Veleno. Sono sicuro che se alcune persone prendessero la decisione di sbarazzarsi dei Grimer, Koffing, Trubbish e delle loro evoluzioni, scoppierebbero diverse proteste in merito, se non rivolte e sarebbe interessante se questi problemi venissero approfonditi nei giochi Pokémon. Anche se ricollegandomi al primo post di questo contest, non credo che la formula classica dei giochi principali sia il mezzo più adatto per raccontare una storia del genere.

 

 

 

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Secondo voi l'equilibrio ambientale del Mondo Pokémon è rispettato o maltrattato come nel mondo reale?

Game Freak sensibilizza abbastanza sul problema nei suoi giochi?

 

Trattare argomenti di lore Pokémon è sempre un immenso piacere, e devo dire che questa iniziativa mi ha permesso di ragionare su un aspetto del mondo Pokémon al quale non avevo mai pensato prima, effettivamente. Soprattutto quando pensavi di avere tempo fino a domani e quando te lo ricordi ti prendi un colpo :asduj1:
Fin da piccolo, ho sempre pensato al mondo che esploriamo nei vari giochi come un paradiso, un luogo idilliaco dove sia gli uomini sia i Pokémon vivono in completa armonia e rispetto reciproco, aiutandosi per garantirsi una qualità di vita degna della propria specie e, di conseguenza, cercando di salvaguardare la salute del proprio pianeta. Crescendo, tuttavia, mentre notavo come il nostro mondo sia malconcio e come continui a cambiare sotto i nostri occhi, inevitabilmente mi è caduto anche l'occhio su quel mondo fantastico inserito all'interno del di una schedina di gioco, che riflette, in qualche modo, il nostro stesso pianeta, la nostra stessa realtà.
 

Partiamo dal presupposto che il mondo Pokémon è, in effetti, messo sicuramente meglio del nostro; ma, dopotutto, è un mondo creato per portare gioia e speranza, quindi non vedo perché dovrebbero realizzarne uno che, invece di portarci per un breve tempo in una dimensione dove è possibile rilassarci, ci ricordi continuamente della nostra situazione reale.
Detto ciò, Game Freak ha sempre inserito, in qualche modo, qualche elemento che ci facesse intendere che il mondo Pokémon ha avuto a che fare con problemi che si verificano costantemente vicino a noi ed, in particolare, sulle azioni dell'uomo rispetto alla natura: il rischio di estinzione di alcune specie animali a causa delle azioni umane o il suo contrario, l'eccessiva proliferazione di specie nocive per l'equilibrio naturale, sono due dei tanti esempi che per primi mi vengono in mente.
Nel primo caso, infatti, basti pensare al famoso ed amato Pokémon Lapras il quale, stando alle descrizioni del Pokédex, è stato quasi portato alla totale estinzione dagli esseri umani, salvo essere poi stato curato come specie protetta fino al punto di essersi moltiplicata a tal punto da essere divenuto un problema stesso per la fauna marina; anche il Pokémon Rattata, nel momento in cui si va ad analizzare la sua forma di Alola, è un Pokémon che è stato inserito all'interno della regione tropicale con l'obiettivo di scacciare altre specie, cosa che non solo ha causato sicuramente una diminuzione di varie specie quali quella di Yungoos, ma che ha anche fatto in modo che Rattata stesso divenisse molto comune ad Alola, a tal punto da sviluppare una "forma regionale" che altrimenti non avrebbe mai avuto modo di veder la luce.
Recentemente, poi, Game Freak ha introdotto (o meglio, riformulato) un esempio "lampante" di Pokémon afflitto dall'inquinamento ambientale, ovvero Cursola e la sua pre-evoluzione, Corsola forma Galar. Questi due mostriciattoli sono, come il Pokédex stesso afferma, il risultato di repentini cambiamenti climatici che hanno portato il Pokémon dall'essere uno dei più comuni sulle coste di Galar ad uno spettro (letteralmente) raramente presente nella regione, e che è persino capace di lanciare maledizioni, probabilmente per la grande rabbia da lui provata per il suo destino cruento. Insomma, come avrete capito, il Pokémon è basato sul tristissimo fenomeno dello sbiancamento dei coralli del quale spesso sentiamo parlare; ma una differenza sostanziale tra il nostro mondo e quello di gioco è che non viene mai esplicitamente affermato (almeno da fonti quali il Pokédex o qualche studioso all'interno del mondo Pokémon) che sia l'uomo stesso la causa di questi cambiamenti che hanno portato un Pokémon come Corsola a, letteralmente, morire.
Di certo la cosa si può intuire dal semplice fatto che la regione di Galar sia incredibilmente industrializzata, al punto che le regioni costiere interne all'isola su cui si svolge l'avventura principale non sono nemmeno attrazione turistica o balneare; o il fatto che il tipo Spettro si accanisca contro gli umani con i suoi nuovi poteri da fantasma ("Risucchia la forza vitale degli uomini attraverso i suoi rametti", "Se qualcuno lo calcia [...] viene maledetto", "Chi lo tocca si immobilizza").

Altre piccole caratteristiche dei giochi che GF rivolge a questo importante tema può essere il diverso utilizzo del tipo Veleno. Se questo, precedentemente, era sempre visto come nocivo o dannoso per la natura, nelle ultime due generazioni abbiamo avuto modo di vedere due "nuovi" Pokémon di questo tipo le cui peculiari abilità sono del tutto opposte a quelle che ci potremmo immaginare.
Weezing di Galar, ad esempio, è un Pokémon che, nonostante l'aspetto (che richiama l'industrializzazione e, come una persona potrebbe erroneamente pensare, l'inquinamento causato da essa) è in grado di tramutare le particelle di agenti inquinanti per trasformarle in aria pulita che emette dal suo corpo stesso. Un sottile richiamo all'inquinamento ambientale, insomma. Anche Grimer e Muk di Alola, due Pokémon conosciuti normalmente per le loro tossine mortali, sono stati inseriti ad Alola per lo smaltimento dei rifiuti, e sembra che riescano a fare il loro lavoro, dal momento che ciò ha portato il loro corpo a cambiare colore per tutte le tossine assorbite dai due Pokémon. Non a caso, sembrerebbe Alola sia una delle regioni meno colpite dall'inquinamento e da altri problemi che, invece, potrebbero caratterizzare una regione come Galar o Unima, dove si annidano veri e propri esseri mostruosi nati dall'assieme di rifiuti tossici abbandonati in massa, ovvero Trubbish e Garbodor (che, guarda caso, ha anche una forma Gigantamax in una delle regioni più industrializzate per ora introdotte).

Dulcis in fondo, sembra che il mondo Pokémon si sia voluto "aggiornare" e riadattare una delle caratteristiche più iconiche della regione di Kanto, ovvero la Zona Safari, probabilmente per rispecchiare i continui dibattiti etici e morali che, nel nostro mondo, hanno portato alla chiusura di molti zoo e alla lotta contro la cattività di animali selvaggi. Non a caso, quella che prima ci era presentata come un enorme zoo dove Pokémon anche molto rari ed aggressivi venivano tenuti liberi di scorrazzare, ma comunque tenuti entro dei limiti e alla mercé di qualsiasi allenatore (che poteva letteralmente lanciar loro dei... sassi?) ora non è nemmeno più presente, lasciando spazio a Fucsiapoli solo a quella che ora non si chiama nemmeno più Zoo Pokémon, ma Giardino delle Amicizie, ed ad una zona dove è possibile trasferire i Pokémon da GO. Sicuramente un piccolo ritocco che avrà fatto piacere a coloro che proteggono i diritti degli animali e sono contro la riproduzione di piccoli biomi naturali allo scopo di trattenerli per la durata di tutta la loro vita.

 

Insomma, il mondo Pokémon è un riflesso di quello reale e che, di conseguenza, sebbene in maniera alquanto "fantastica" ed idealista, ci propone degli elementi di lore che possono essere tranquillamente riconducibili ad avvenimenti, cambiamenti e situazioni che si verificano oramai quotidianamente nel nostro stesso mondo. Game Freak non opterà mai per una denuncia totale nei confronti delle azioni umane, in quanto non è quello l'obiettivo dei videogiochi da loro prodotti, ma nel momento in cui vuole poter "dire" la sua, in maniera da non mettersi troppo in mostra, sa farlo, fin dalla prima generazione. Un aspetto della casa produttrice che rispetto e che spero possa continuare a mostrare anche in futuro, magari, perché no, persino con più impatto sulla trama, sui personaggi, sui Pokémon e sugli ambienti da esplorare. Dopotutto, far provare ai giocatori cosa significa vedere un mondo che tanto si ama essere distrutto repentinamente dalle sconsiderate decisioni dell'uomo, anche se si tratta solo di un mondo fantastico, potrebbe portare molti ad aprire gli occhi anche su quello che li circonda.
 

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Ringrazio tutti i partecipanti per i lavori! Come di consueto, pubblicheremo i risultati domani pomeriggio :) 

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You don't stop playing because you grow old, you grow old because you stop playing.

 

 

 

 

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(Ultimo aggiornamento 02/06/22)

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Bentornati alla seconda edizione di Lascia un Commento! La competizione è ormai agli sgoccioli e prima di svelare i vincitori, ci teniamo a congratularci anche con coloro che sono stati eliminati: siete stati tutti bravissimi!

Senza attendere oltre però, ecco coloro che passano alla quarta e penultima prova.

 

 

Questa, come già detto, sarà la prova prima della finale e pertanto abbiamo deciso di scegliere un tema su cui la vostra creatività e le vostre emozioni possano risaltare. Andiamo a vedere di che si tratta!

Quarta Prova

Il tema di questa quarta prova sarà..

 

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Il video musicale「GOTCHA!」

*Clicca qui sopra per accedere alla news da cui trarre ispirazione*

 

Ma cosa cerchiamo esattamente da voi? Ebbene.. vorremmo leggere il vostro personale pensiero su questo video musicale. 

Diteci cosa ne pensate della musica, del video, dell'atmosfera che questo video evoca.. ma soprattutto tirate fuori le emozioni che provate alla visione del video!

 

Non vogliamo un'analisi tecnica come quella della news, mi raccomando!

 

 

 

Prendendo ispirazione da questo trafiletto, vi invitiamo a commentare in questo topic. Passeranno alla finale solamente 3 partecipanti!
Avete tempo fino alle 23:59 del 26/10/2020 per inviare qui il vostro commento. Tutti gli altri post non attinenti saranno cancellati dal topic. Il commento dovrà seguire le regole già elencate nel regolamento già esplicitato in precedenza.

I vostri lavori verranno come sempre giudicati da @Alexina, @Dott.ssa_Drapion, @LightRay e dal sottoscritto.

Per qualsiasi domanda, non esitate a contattarci sul topic apposito!

 

Buon lavoro a tutti!

You don't stop playing because you grow old, you grow old because you stop playing.

 

 

 

 

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(Ultimo aggiornamento 02/06/22)

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Ebbene sì, pur essendomi allontanato dal marchio negli ultimi anni non l'ho mai davvero abbandonato, quando non giocavo l'ultimo videogioco della serie leggevo il manga o rigiocavo i vecchi giochi con una consapevolezza differente e metodi nuovi per rendere tutto più interessante... La realtà è che pokemon probabilmente farà sempre parte della mia vita ed è questo ciò che riesce ad esprimere questo video. 

L'atmosfera iniziale ricorda molto lo stile Ghibli che in fondo proprio con la saga di Ni No Kuni è riuscita a catturare quanto di più bello c'era nella saga pokemon apportando tutta una serie di innovazioni che personalmente attendevo da molto tempo da parte di Game freak. L'atmosfera comunque è calda e accogliente e rappresenta l'inizio, l'origine della saga nell'infanzia e che non potrà mai perdere quel caldo abbraccio da "bentornato" che solo ciò che ha le radici nell'infanzia riesce a trasmettere. 

Si passa poi ad una sorta di tributo al manga di pokemon adventures, in pochi minuti cattura l'essenza di un'avventura epica dove ogni generazione passa il testimone. Il tutto con una serie di sequenze mozzafiato.

Il finale mi lascia semplicemente la voglia di guardare l'inesistente serie animata da cui tutto questo deriva... È una nota amara che però lascia qualche speranza per il futuro... Se in fondo hanno riconosciuto l'esistenza del manga (cosa che per qualche strana ragione hanno tenuto sempre in sordina) forse la speranza c'è. 

Mi pare chiaro che il video clip è una sorta di sogno ad occhi aperti per chi segue la saga da sempre ma dubito che una eventuale serie derivata dal manga non piacerebbe a tutti. 

 

Ed è in fondo per questo che è per me difficile abbandonare del tutto la saga... Per ogni 10 cose che non riesco più a digerire ce n'è una che risveglia emozioni che non sapevo neanche più di avere una sorta di tira e molla continuo in cui vince sempre il me bambino, colui che vuole ancora divertirsi e sognare un'avventura senza fine.

Insomma il video è un colpo basso molto scorretto che però accolgo con piacere, una contraddizione che non posso completamente spiegare ma che non posso neanche ignorare. 

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Sono un collezionista appassionato di shiny casuali, rng, pokemon evento ecc...

Mi diverto in tutte le generazioni tranne la 5-7-8 mai in multiplayer.

Contattatemi solo se volete imparare a fare RNG su emulatore su 1-2-3-4-6 generazione.

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Devo dire che, appena annunciato, l'idea di un video musicale interamente dedicato a Pokémon non mi ispirava granché. Sarà anche il fatto che la diretta mi andava a rilento e non ho potuto vederlo in live, motivo per il quale non ho guardato il video completo fino al giorno successivo alla sua pubblicazione, un poco scettico a causa del mio recente allontanamento dalla saga e dal continuo criticismo dell'internet riguardo ad essa.
Ma devo dire che, con mia grande felicità, mi sono dovuto ricredere dopo pochi secondi.
In primo luogo, amo la band che ha composto la canzone, che conoscevo e seguivo occasionalmente anche in passato: e trovo che la canzone pubblicata si sposi alla perfezione con Pokémon, nonostante non ne faccia diretto riferimento nel suo testo (se non per il "GOTCHA", che comunque da qualcuno che non è fan Pokémon potrebbe anche non essere ricondotto ad esso). La musica è on point, richiama quel senso di felicità, gioia, allegria ed unione che il mondo Pokémon cerca di trasmettere, ma allo stesso tempo di passione, forza, speranza, ovvero ciò che accende sia i suoi personaggi sia i giocatori di tutto il mondo.
Ho amato ogni singolo istante, ogni singolo frame, di questo video: vedere ogni allenatore, ogni regione, ogni generazione riconosciuti, senza che alcuna venisse lasciata indietro o usata più delle altre, mi ha dato un'immensa gioia, perché fa trasparire un certo amore per qualsiasi periodo in qui Pokémon faccia la sua comparsa con un nuovo gioco, non lasciando indietro i vecchi fan ma neanche prediligere i nuovi arrivati.
Ai vari personaggi viene data una personalità in quei pochi secondi in cui appaiono, e questo onestamente mi ha fatto sorridere; vedere i capipalestra tutti assieme, i personaggi secondari come Lilya ed Iridio divertirsi o i protagonisti mostrare delle emozioni mi ha fatto capire quanto il mondo creato da Game Freak sia vivo. Nel momento in cui tutti i protagonisti corrono verso una meta indefinita e Calem, il protagonista maschile di Pokémon XY, si volta verso l'osservatore, rimanendo per un momento immobile, mi fa provare emozioni che non riesco ben a definire. Perché quel momento mi piace così tanto?
Forse perché il giocatore viene riconosciuto come parte di quel mondo tanto amato? Forse perché il ragazzo si ferma un attimo per osservare tutto il fantastico mondo in cui lui ed i suoi compagni vivono? Forse perché mi sembra che lui si fermi, a differenza degli altri, per simboleggiare come  il tempo che passi velocemente (gli altri protagonisti che corrono via)? Non lo so bene, ma questo rende il tutto ancora più magico e piacevole.
Riguardando il video e ricordando le varie generazioni, in particolare la scena dove ci sono i rivali ed i protagonisti che interagiscono tra loro, mi viene da ripensare a tutti gli amici che mi sono fatto grazie a questa saga e a come ognuno di noi abbia influenzato gli altri, e come negli anni siamo cresciuti, a volte allontanandoci nel seguire le nostre strade, a volte ritrovandoci, ma rimanendo comunque per sempre nei cuori degli altri (la scena con Belle, Komor e i protagonisti di BW/BW2 ne è l'esempio più lampante, e continuo ad immaginarmela applicata a me ed ai miei due migliori amici, anche loro grandi fan Pokémon, con i quali sono cresciuto, mi sono allontanato e ho ritrovato anni dopo, diversi sia fisicamente che psicologicamente, proprio come Belle e Komor e, immagino, anche Alcide ed Anita).
Mi tornano in mente i bellissimi momenti di Sole e Luna quando vedo Iridio, un personaggio che mi ricorda molto uno di quegli amici, ed Hau, che in qualche modo mi ricorda il me tredicenne che aspettava con ansia l'uscita dei giochi per poterli spulciare con gli altri (mi giocai tutto Luna con solo 5 Pokémon perché volevo Cosmog, non sapendo fosse proprio il leggendario, ed i miei "bros" che cercavano di non farmelo capire... bei tempi). Oltre a questi momenti di gioia, vedo i vari personaggi seri, o comunque in momenti cruciali delle loro avventure, come N ed Alcide che si riflettono l'uno nello sguardo dell'altro, Lino che affronta Brendan/Vera in Via Vittoria, Blu alla Lega, Silver che si volta indietro, ed infine l'epica battaglia tra Ethan e Rosso. La vita dei personaggi è, come la nostra, ricca sia di momenti gioiosi, mostrati prima, sia di momenti come questi, importanti, solenni, unici.
Il fatto che vengano poi mostrati personaggi di ogni età mi fa scendere una lacrimuccia: non importa quale sia la nostra età, perché non c'è limite per essere allenatori. Insomma, la parte che parte dopo i primi 40 secondi di video circa fino allo scontro da Gigantamax Cinderace e Gigantamax Charizard mi fa addirittura commuovere, ed io non sono affatto uno che smuove facilmente le proprie risorse di lacrime.

 

L'unico elemento del video che non mi piace è l'eccessiva velocità con cui scorrono le immagini, ma a parte questo, non riesco a trovarne difetti. Mi ha fatto ricordare quanto io ami questo mondo creato da Game Freak, mi ha fatto piangere ricordandomi gli amici che ho conosciuto grazie ad esso ed ai sogni che mi ha fatto nascere, a come mi abbia, in sostanza, cambiato la vita. Sono sentimenti che vengono dal cuore e spero qualcuno possa condividere, perché mi fanno sentire come quel bambino di 6 anni che nel 2009 giocava a Pokémon Perla senza saperne molto, curioso di conoscerne sempre di più.

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Con tutta probabilità questa traccia sarà per me la più difficile da svolgere, per due motivi. Il primo è che nel mio tipico modo di commentare sono molto più propenso a stilare un’analisi logica affidandomi a dati precisi, piuttosto che esaminare le cose dal punto di vista “emozionale”. In secondo luogo, non ho mai ascoltato il brano “GOTCHA!” e lo farò per la prima volta in quest’occasione. Ad essere completamente sincero, non me ne ero mai minimamente interessato, e forse non l’avrei mai fatto, se non fosse stato per il contest. Il motivo è che negli ultimi mesi sono stato piuttosto deluso dall’offerta proposta all’interno dei giochi di Game Freak, ed aspettavo il secondo DLC con la speranza che arrivasse una svolta, perciò ne sono stato in un certo senso ostile. Il fatto che si fosse trovato tempo e denaro per la produzione di un videoclip, quando invece si persiste con il presentare sugli scaffali dei giochi dal comparto tecnico modesto, mi aveva indispettito. Ma questa è un’altra storia…

 

… adesso che finalmente ho ascoltato la canzone e visto il video, mi trovo purtroppo in una situazione ancor più complicata della precedente, perché ad un primo impatto, non mi ha lasciato delle vere e proprie sensazioni tangibili. Forse ho avuto lo svantaggio di averla ascoltata poche volte, e perciò potrei non averla ancora assimilata al meglio, ma cercherò comunque, per quanto possibile, di spiegare il mio punto di vista. Il mio modus operandi per approcciarmi al prodotto si è basato su tre fasi di elaborazione del contenuto: inizialmente ho guardato ed ascoltato la clip in maniera usuale, con le cuffie alle orecchie ed occhi fissi sul dispositivo. Successivamente mi sono incentrato solamente sull’ascolto della canzone, cercando di porre attenzioni sulla melodia e senza usufruire dell’ausilio delle immagini. Infine mi sono focalizzato su queste ultime ad audio spento.

 

La conclusione a cui sono arrivato prevede per forza di cose la divisione tra il comparto visivo e quello sonoro, perché li ritengo agli antipodi sia in fatto di qualità che di emozioni ricevute. Io sono stato, e sono tutt’ora, fruitore di anime, ed apprezzo alcune sonorità delle opening di diverse opere nipponiche. Nonostante ciò, non riesco quasi mai a trovarle in pieno soddisfacenti, in quanto, non so per quale ragione, mi trasmettono sempre un senso di malinconia che trovo fuori luogo se abbinato a determinati prodotti. Mi rendo conto che sia una ragione soggettiva, ma lo stile non rispecchia appieno il mio gusto. Ho spesso l’impressione che immagini ed audio percorrano binari paralleli ma ben distaccati, ed ognuno scorra rigorosamente per la sua strada. Acacia in particolare, (uso il titolo originale della canzone) non ha aggiunto particolare estro al contributo visivo del video, e non ha fatto emergere in me alcun ricordo delle avventure passate nel mondo di gioco. Al contrario, le note rischiano di intaccare la percezione delle pregevoli immagini che si alternano sullo schermo. A mio avviso la musica non presenta le sonorità che affibbierei al termine “Pokémon”, ma anzi, la vedo più adatta come apertura di un qualsiasi prodotto anime giapponese pubblicato negli ultimi anni. Non ne ho trovato il carattere che mi aspetterei da una canzone il cui scopo dovrebbe essere quello di farmi rivivere le storie della mia infanzia, e che mi dovrebbe proiettare verso il futuro del brand.

 

Un esempio di ciò che ritengo l’essenza di Pokémon in chiave melodica, si trova nella frase La libertà, è un’avventura che non finisce mai. Bastano due note e queste prime parole per farmi entrare lo spirito di Pokémon in pieno petto. Per far sì che i ricordi mi invadano il corpo e penetrino nell’anima. In quel momento mi basta chiudere gli occhi per trovarmi a svolazzare tra i cieli di Kanto, sul dorso di un Pidegeot. Sarà con tutta probabilità una questione di abitudine, potrebbe essere colpa del preconcetto che mi ero inizialmente posto e che tuttora inconsciamente mi condiziona, ma Acacia mi è sembrata una trovata più commerciale che una sinfonia proveniente dal profondo del cuore. Indubbiamente anche la sigla di Giorgio Vanni ha un fine monetario, ma sembrerebbe pensata per riferirsi specificatamente all’opera. Mentre in questo caso le vedo come due produzioni distinte che si sovrappongono per un interesse comune.

 

Tutt’altro discorso per il video che appare sullo sfondo. Ovviamente osservandolo in solitaria non avrei colto la maggior parte delle citazioni che la clip contiene, ed in un certo senso la cosa mi fa piacere. Dando una lettura alla news contenente l’analisi approfondita, sono venuto a conoscenza di numerosi riferimenti che attestano la volontà di ripescare elementi direttamente dalla natura e dalla storia del franchise. Il video racconta un percorso che ha accompagnato i giocatori di tutto il mondo durante l’arco della nostra storia con Pokémon, e non poteva esserci introduzione più azzeccata della classica animazione di accesso al gioco in puro stile Game Boy. Mi ha fatto tornare alla mente l’inizio di ogni singola avventura, rimasta invariata con il passare delle generazioni e delle console. Un tratto inconfondibile e permanente nel tempo. Di questo aspetto mi colpisce anche la differenza dei tratti di disegno utilizzati a seconda del personaggio di riferimento, come riportato dalla notizia. E’ stato un metodo sottile e raffinato per sottolineare una volta di più lo sviluppo e l’avanzamento che il brand ha avuto negli anni. Ci ha accompagnato a partire dagli albori del Game Boy, fino ad oggi con la Switch, e pur rimanendo fedele al suo canone videoludico, ogni titolo ha avuto un proprio carattere ben distinto e ci ha fatto provare emozioni a loro modo differenti ed uniche. La qualità dei disegni e delle animazioni sono indubbie, e l’alternarsi di figure quali capipalestra, superquattro e personaggi noti ai fan, danno vita ad un connubio che non può che esaltare gli affezionati della serie.

 

Ho apprezzato sinceramente il modo in cui è stato elaborato il video, mi fa piacere che possa aver riscontrato successo tra gli utenti e che possa sponsorizzare al meglio il secondo DLC di Spada e Scudo, in quanto uscito in concomitanza con la sua pubblicazione. Ma mi resta difficile non credere che si tratti di una trovata pubblicitaria, e la mia idea in questione non cambia più di tanto. The Pokémon Company è sempre stata bravissima a sfruttare l’immagine della sua IP per realizzare opere di contorno di ottima fattura, e GOTCHA! probabilmente, in fin dei conti, non è da meno. Ma il mio desiderio rimane quello di vedere team di sviluppo e casa madre uniti con decisione nel portare la stessa cura e qualità anche nel settore dei videogiochi. Cosa che ultimamente sta avvenendo sempre meno, e che indirettamente mi fa guardare con sospetto il materiale marketing che li circonda.

 

 

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Di mio sono una persona che in un modo o nell’altro cerca di non lasciarsi andare dalle emozioni e che si apre lentamente agli altri. Anche di fronte ai Pokémon, una delle mie più grandi passioni fino ad ora, cerco di distaccarmi da quello che provo per capire e analizzare le ragioni che hanno portato questa serie a quello che è diventata. E nonostante io abbia ripetuto fino alla nausea di quanto i giochi di ottava generazione non siano riusciti a catturare il mio interesse, forse per masochismo o per una sindrome di Stoccolma non diagnosticata, qualche settimana fa ho deciso ugualmente di vedere il Pokémon Direct. Come da programma la parte dedicata alla Landa della Corona non mi ha colpito per niente. Per tutta la durata della spiegazione o mi sono distratto a guardare il telefono oppure mi sono messo a pensare a che cosa avrebbero potuto annunciare dopo. Dopo la fine della presentazione dei contenuti relativi al DLC e aver sentito che ci sarebbe stato un video per concludere il Direct ero sicuro che si sarebbe trattato del solito filmato poco interessante e basato sulla nostalgia.

 

Eppure è successo l’inaspettato: dopo la parte iniziale del corto animato, quando è partita la scena riguardante gli eventi dei giochi principali, uno tsunami di emozioni mi ha colpito. Sono rimasto là a guardare incredulo le scene che venivano riprodotte imperterrite, una dopo l’altra, cercando di catturare tutti i dettagli che mi si ponevano davanti ai miei occhi. Alla fine del Direct mi sono allontanato dal computer per elaborare quello che avevo visto e mi sono reso conto che per pochi minuti si era realizzato in parte il sogno di tutti i fan di Pokémon, di vedere i vari eventi del giochi riproposti sotto forma di anime... ed è stato fantastico. E quando mi riferisco a tutti i fan, dico proprio tutti: addirittura gli utenti su /vp/ (la board di 4Chan dedicata ai Pokémon) che in genere sono quelli che ci vanno più pesante su questa serie, hanno apprezzato il corto pur con delle riserve visto che in parte si tratta dell’ennesimo prodotto che punta sulla nostalgia dei veterani. Sin da quando ho iniziato a frequentare i primi forum di Pokémon su ForumCommunity una delle lamentele più grosse che leggevo era quella dell’anime che era mediocre, Ash fa schifo, ci vorrebbe la storia dei giochi o del manga trasposta su un anime e così via. Oppure di come ci fossero persone fan di alcuni personaggi dei giochi che sono poco conosciuti, sia perché hanno un ruolo minore all’interno della serie ma anche perché l’universo dei Pokémon è davvero vasto. E vedere un filmato che è riuscito nei limiti del possibile a riassumere quasi tutti i 24 anni di storia del franchise è stato un evento così importante che non so se in futuro si ripeterà. Da lì ricordo di essere entrato in un flusso di coscienza dove mi sono messo a pensare se sarà possibile avere un riscatto di questa serie oppure se l’anime può arrivare ai livelli raggiunti in questo video oppure no, oltre ad aver rivisto il video tre o quattro volte. Se devo essere sincero, credo che sia dai tempi della quinta generazione che qualcosa di ufficiale a tema Pokémon mi sia piaciuto così tanto.

 

A distanza di qualche settimana dal rilascio, ho provato a rivedere il video più volte con più distacco e devo riconoscere che si tratta di un prodotto realizzato bene, in grado di farmi emozionare ogni volta che lo riguardo. Il corto è accompagnato da un brano J-Pop melodico che riesce a stare al passo con quella che considero la sezione principale di tutto l’insieme ovvero la parte animata. Questa è ricca di dettagli per tutta la durata del filmato che va rivisto più volte per poterli cogliere tutti. L’animazione è suddivisa in varie sezioni: parte con la presentazione dei due protagonisti che rappresentano noi videogiocatori cresciuti a pane e Pokémon, prosegue con la sequenza dei numerosi Capipalestra e con le sagome di diversi leggendari e degli antagonisti dopodiché seguono le scene salienti di tutti i giochi usciti fino alla settima generazione fino al climax della lotta contro Rosso, uno dei momenti più iconici di tutto il franchise. Da qui vengono mostrati i personaggi principali della generazione attuale per poi passare ai due protagonisti del video che si incontrano e che decidono di iniziare una nuova avventura insieme, quasi a simboleggiare che nonostante tutti gli anni passati la serie Pokémon va ancora avanti diretta verso nuovi luoghi da esplorare e nuove storie da raccontare. Infine dopo 151 secondi, il numero di Pokémon con cui è partita la serie, appare un allenatore che prova a catturare Mew, il Pokémon misterioso che ha posto le basi della Pokémania che ha plasmato la serie in quella che oggi conosciamo. Questo corto non vuole essere solo un tributo nostalgico diretto ai veterani che hanno affrontato le prime generazioni ma è anche un augurio di un futuro radioso nei confronti di una serie che ha accompagnato le vite di un sacco di persone che sono cresciute assieme a questi giochi. Una parte di me vorrebbe davvero non avere dei sentimenti contrastanti nei confronti degli ultimi giochi usciti, soprattutto di Spada e Scudo, solo per poter godere più a fondo di questo filmato e per poter essere realmente eccitato per un futuro titolo della serie. Per quanto mi sia rassegnato a quello che sarà un futuro non congruo con i miei gusti, questo corto animato è stato in grado di dimostrare che dentro di me ci sarà sempre una scintilla pronta ad accendere una fiamma che è rimasta accesa per anni ovvero l’amore nei confronti di una serie che mi ha accompagnato per una buona parte della mia vita.

 

 

 

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Il video musicale “Gotcha” si presenta come un omaggio all'intera saga dei pokemon, che ormai si presta a compiere i 25 anni di età. Attraverso la colonna sonora dei “The Bump of Chicken”, si ripercorrono tutte le generazioni in emozionanti sequenze narrative.

 

Il video incomincia con una scena di quattro ragazzi senza volto che vagano per la campagna, con un rimando ai vecchi Blu/Rosso. Essi possono rappresentare ciascun giocatore che si approccia per la prima volta al mondo pokemon e si appresta ad intraprendere la sua prima avventura. L’assolo di chitarra iniziale riesce a trasmettermi i brividi che provai la prima volta che mi affacciai in questo mondo straordinario, facendomi scendere qualche lacrima di nostalgia.

 

Subito dopo veniamo catapultati in un universo parallelo, dove due allenatori ripercorrono i loro momenti più significativi: la transizione dal mondo reale a quello virtuale simboleggia il giocatore che evade dalle problematiche quotidiane e si immerge in un ambiente fantastico, dove può creare un proprio alter ego e vivere una seconda vita, più breve ma comunque intensa. Le scene dei due protagonisti che crescono insieme ai loro pokemon rievocano la mia infanzia, segnata da momenti sia di gioia che di dolore: essa è infatti l’epoca dell’innocenza, dove tutto ciò che è nuovo ci appare immenso, in cui siamo desiderosi di scoprire nuove realtà e commettiamo spesso errori. Come non dimenticare i pomeriggi in cui si tornava da scuola e si guardava l’anime pokemon, o in cui ci si scambiava le figurine per completare l’album Panini! Il tempo passa ma certe emozioni rimangono intramontabili.

 

Il video successivamente si velocizza, mostrando i vari capipalestra in rapida successione, come a testimoniare il cambiamento della società odierna, così frenetica da non permetterci di viverla appieno. Una volta quando si tornava a casa non si vedeva l’ora di guardare un nuovo episodio di pokemon con la curiosità di un bambino. Oggi invece, con l’avanzare delle nuove tecnologie, ci si spoilera la trama degli episodi, rompendo quella magia che teneva incollati al teleschermo i bambini di allora. I ragazzi d’oggi inoltre giocano a pokemon cercando di concluderlo il più in fretta possibile, senza darsi la possibilità di assaporarne tutti gli aspetti, dai paesaggi suggestivi alle nuove meccaniche. Si è quindi persa la bellezza di soffermarsi sui particolari e saper cogliere gli attimi migliori della nostra vita; con l’introduzione dei social siamo tutti alla mercé degli altri, ma i ricordi più belli sono quelli più intimi, che custodiamo segretamente nel nostro cuore e che il video ci fa riaffiorare.

Il dinamismo delle immagini dei capipalestra, insieme a un drastico aumento del ritmo musicale, rispecchia poi la crescita esponenziale del brand: se da un lato ha un sapore nostalgico, permettendomi di ripercorrere precisi momenti legati ad ogni generazione, dall'altro il fluire inesorabile del tempo mi pervade di una certa angoscia. Sembrava infatti ieri quando ho iniziato la mia prima avventura in questo mondo, ma senza accorgermene siamo arrivati ad otto generazioni: forse si sta avanzando troppo in fretta e la paura del futuro si fa più concreta.

Gli stessi protagonisti hanno design contrapposti: il ragazzo rappresenta la generazione passata, mentre la ragazza quella presente. Questo contrasto visivo, accentuato dalla simmetria tra colori caldi e accessi e colori freddi e spenti, mi fa riflettere ancor di più sulla caducità del tempo.

 

Un punto di svolta è segnato poi dal momento in cui i due allenatori perdono i loro pokemon, rimanendo da soli e circondati dalle ombre dei leggendari e degli antagonisti delle saghe principali. La musica si fa più calma, trasmettendomi però una certa inquietudine: tante volte ho dovuto affrontare da solo le mille sfide della vita, le varie “ombre” che mi perseguitavano, ma che ho saputo illuminare grazie alla mia volontà e determinazione. Al tempo stesso la paura dell’ignoto mi provoca eccitazione, la stessa che si prova quando si scopre una nuova creatura nei giochi: non sai mai cosa aspettarti e ti pervade un senso di incertezza che subito dopo verrà colmata. La curiosità è ciò che ci spinge a fare nuove scoperte, a non fermarci sulle nostre convinzioni e ad aprirci a nuove esperienze. Tra le varie ombre mi è sembrato di scorgere anche quella del protagonista, ma forse è stata una mia impressione; ad ogni modo i nostri nemici principali a volte siamo proprio noi stessi: spesso non riusciamo a capire il perché della complessità delle nostre azioni e siamo in lotta contro il nostro “io interiore”,con le nostre passioni snodate che non riusciamo a controllare e preferiamo trattenere.

 

Il momento di separazione dal nostro pokemon simboleggia la nostra rottura con l’infanzia e l’ inizio del percorso di maturità: più volte saremo chiamati ad affrontare sfide via via più difficili e dovremo imparare a cavarcela in autonomia, intraprendendo un viaggio di formazione.

E’ proprio il tema del viaggio che sta al centro del mondo pokemon. Si parte da casa in cerca di nuovi luoghi da esplorare e nuove persone da conoscere, diventando sempre più indipendenti e imparando a superare i propri limiti. I diversi rivali che si susseguono uno dopo l’altro nel video stanno a sottolineare ciò: ognuno appartiene ad etnie diverse ed è proprio l’incontro fra culture differenti che porta ad una crescita personale. Pokemon è uno dei pochi brand che riesce ad unire ragazzi di ogni nazionalità e credo sotto un unico tetto, mandando un messaggio di solidarietà e uguaglianza.

 

In seguito la musica riaumenta di intensità e ci vengono mostrate le lotte con i campioni più famosi, tra cui quelle indimenticabili contro Blu e Rosso. Ho provato subito una forte commozione alla loro vista, dato che rappresentano la sfida finale di ogni allenatore, la conclusione del viaggio in cui siamo messi alla prova e dobbiamo dimostrare il nostro valore. Tutte queste emozioni sono ben raffigurate dai diversi cambiamenti atmosferici: dal sole della spensieratezza, al temporale della discordia; dalla neve della fatica, alla pioggia della sofferenza, fino all'arcobaleno finale della vittoria, testimoniata dal cappello di Rosso che abbiamo conquistato. Come suggerisce il testo del brano, noi combattiamo e soffriamo con i nostri pokemon; proviamo le loro stesse emozioni, come se ognuno di essi fosse una proiezione di una parte del nostro essere. Sia le sconfitte che le vittorie ci fanno accumulare esperienza e in un qualche modo ci evolviamo con essi.

 

Successivamente percepisco altri brividi per la seconda scena di pausa, quella con le ombre di Kyogre e Groudon, leggendari legati appunto al clima e che hanno segnato una delle migliori generazioni. I ricordi che ho di Hoenn sono tanti: dalle musiche rilassanti, all'emozione delle Gare Pokemon, in cui anche i più deboli sapevano farsi valere; da un mondo sempre più colorato e pieno di segreti a una trama suggestiva, che ha segnato per me un periodo di transizione dall'infanzia all'adolescenza. Il riflesso dei due leggendari simboleggia la bestia che tengo nascosta nel mio animo, quell'ardore che libero solo durante i momenti più significativi e che le lotte pokemon mi danno la possibilità di sfogare.

 

Il video si conclude con la presentazione dei personaggi di Galar, con effetti ottici e giochi di luci e ombre che si risolvono in immagini sempre più nitide e cristalline, come le gocce d’acqua che si formano dopo una tempesta. Qui è racchiusa la metafora dei giochi pokemon, in cui partendo da zero riesci ad arrivare in alto e a coronare i tuoi sogni.

Il testo della musica enfatizza tutto ciò: si parla infatti di una luce intensa che ha dato inizio al nostro percorso, costituito da momenti bui in cui comunque urliamo sotto la pioggia insieme ai nostri pokemon. Essi sono nostri amici inseparabili, su cui possiamo sempre contare. Qualunque cosa accada, saremo sempre insieme.

In particolare mi hanno emozionato i due passaggi del brano cantati in falsetto, ossia rispettivamente durante l’incontro con Mewtwo e il Gigamax di Cinderace: entrambi sottolineano il dualismo che sta alla base di Pokemon, il passato e presente che si uniscono e si completano in un'unica cornice così come i due protagonisti si incontrano e si ricongiungono con i loro partner originari. Mi ha dato l’idea che, pur cambiando gli anni, è la passione che ci accomuna: non importa che tipo di giocatore sei, alla fine percorriamo un’avventura fatta di condivisione e nuove amicizie.

 Sono rimasto colpito anche dalla scena in cui dallo schermo della piazza centrale viene mostrato il cappello che si posiziona sulla testa del protagonista: siamo noi al centro del nostro racconto, che può assumere diversi finali a seconda del nostro stile di gioco. L’estrema libertà che ci offre il videogioco di Pokemon ci permette ogni volta di crearci una storia personale e unica, in cui potremo dar sfoggio alla nostra creatività senza preoccuparci delle costrizioni del mondo esterno.

 

Sul finale i due allenatori partono spensierati per un altro viaggio, generando in me una profonda malinconia: la fine di un’esperienza piacevole può essere dolorosa, si teme di non riuscire a provare le stesse emozioni del passato e si ha paura del nuovo. L’orizzonte che si intravede quando i due giocatori si incamminano per una via ignota coincide con quello dei quattro ragazzi iniziali: ogni titolo Pokemon è infatti un’esperienza originale che viene vissuta come fosse la prima.

La scena ritorna quindi indietro fino a un cinema in cui scopriamo esser proiettata la nostra avventura. Torniamo quindi alla realtà ma con la consapevolezza di poter riavvolgere in qualsiasi momento il nastro delle nostre esperienze in quel mondo fantastico che è Pokemon.

 

 

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Pokémon Mystery Dungeon: Musharna's Dream image.png

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Millennium Express: Isole di Alola Partecipazione-Pechino-Express.png

 

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Total Drama Regions sgcocco.png

 

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Harmonia Houses  Serperior.png

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