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[Iniziativa speciale] Recap ~ Studio televisivo Go For Gold


Frablue

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Buongiorno a tutti! 

 

Anche la seconda prova si è conclusa, con la partecipazione di tutte e tre le squadre. 

Di seguito, le tre recensioni partecipanti:

 

Per il Team Vespithee, rappresentato da Vulpah:

Un racconto molto intenso, davvero. Fenryu ha trattato di tematiche molto delicate ed è riuscito al tempo stesso, ad amalgamarle nonostante siano molto contrastanti. È riuscito (a mio avviso, brillantemente) ad racchiudere in un solo elemento tutti gli aspetti centrali della vita.

Nascita, distruzione e amore.

Ed è così che nasce questo racconto. L'acqua in un primo momento viene vista dal protagonista come benefattrice, perché da lì tutto nasce e finisce. La tematica dell'acqua non è data nemmeno per un'istante al caso, perché in ogni frase del racconto è riuscito a tenere prettamente vivo il tema centrale del racconto. Con la passione per il nuoto, il protagonista conosce il filo conduttore che lega la nascita con la distruzione ma che al tempo stesso spezza lentamente quel filo: l'amore.

Un'amore inizialmente felice, condiviso per passioni e sogni comuni. 

L'amore effimero che inizialmente ci illude, credendoci di aver raggiunto finalmente il proprio scopo.

Eppure è bastata solo una mera disgrazia per fare in modo che quell'amore durasse meno di quanto dovesse durare. Perché spesso le persone si sono comportate come Veronica, non appena si sono trovate davanti ad una situazione del genere. Puoi metterci tutto l'amore che vuoi, ma sono poche le persone che realmente si dedicano con anima e corpo ad una relazione, sostenendo il partner nei momenti più difficili, amandolo per quello che è.

Ogni volta che ci troviamo in una relazione, ogni volta che dovremo affrontare insieme ad un parente, un amico o la propria ragazza la prima disgrazia che si pone davanti, pensiamo involontariamente a noi stessi.

Non possiamo farci nulla, è un nostro principio. 

Il nome del protagonista, volutamente omesso, non è altro che un modo per immedesimarci nella storia, perché potrebbe capitare anche a noi una situazione del genere.

È l'egoismo il silenzioso antagonista, che si insidia nell'animo della ragazza, che vuole solo raggiungere i suoi scopi e nient'altro. Non si immagina minimamente che il protagonista soffra di questo abbandono, perché pensa solo a se stessa. 

Ed ecco che il protagonista, avendo perso la sua ragione di felicità , vede giorno per giorno la sua passione come l'unica causa che l'ha separato dall'amore della sua vita. Cova giorno dopo giorno il desiderio di ritornare da dove tutto è iniziato, finché un giorno, si abbandona alle acque del torrente, nel silenzio dell'oblio della sua morte.

E nessuno si accorgerà  mai della sua solitudine.

Perché siamo troppo occupati a pensare a noi stessi.

Grammaticalmente parlando, la punteggiatura è piuttosto incerta. Mancano punti dove a mio parere andavano inseriti, e alcune virgole non necessarie spezzano la fluidità  del racconto. Alcune ripetizioni alla fine del racconto rovinano a parer mio un finale ben pensato.

Per farvi un esempio:

Le capisco perfettamente, io stesso avrei preferito nascere in acqua, avrebbe suggellato alla perfezione quello che è il mio legame con essa, un legame indissolubile che intreccia la storia della mia vita.
Ho sempre amato nuotare, fin da piccolo mio padre mi portava a pescare con lui, a volte in un lago, a volte in un torrente nascosto tra le montagne, a volte al mare, così mentre lui pescava io mi divertivo a mettere i piedi in acqua e agitarli per vedere quanto in alto arrivavano gli schizzi, ridendo felice come non mai, spensierato e innocente.

 

Andava a mio parere modificato in questo modo:

Le capisco perfettamente. Io stesso avrei preferito nascere in acqua, per suggellare alla perfezione quello che è il mio legame con essa. Un legame indissolubile che intreccia la storia della mia vita.
Ho sempre amato nuotare
. Fin da piccolo mio padre mi portava a pescare con lui, a volte in un lago, a volte in un torrente nascosto tra le montagne. Così, mentre lui pescava, io mi divertivo a mettere i piedi in acqua e agitarli per vedere quanto in alto arrivavano gli schizzi, ridendo felice come non mai.

 

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Sintatticamente è riuscito a seguire la regola dei consecutio temporum abbastanza bene. I Flashback potevano essere strutturati meglio, magari lasciando un semplice spazio tra il racconto e i flashback, in modo che il lettore non si trovi disorientato da tutti questi passaggi tra presente e passato  :D

 

 

 


Giudizio del giudice speciale Fenryu:

Dunque.

La recensione di Vulpah è ben fatta, l'analisi del testo è corretta e il senso del racconto viene inteso alla perfezione, direi che non le è sfuggito proprio nulla. Grammaticalmente mi sembra perfetto, oltretutto la correzione finale mi ha sorpreso, non immaginavo che mi avrebbe ripreso in quel modo (a ragione).

Come autore non posso che ritenermi soddisfatto, ha intuito esattamente quello che volevo trasmettere ed è stata critica al punto giusto.

Vulphosa come al solito  :looksi:

Correttezza grammaticale: 8,5

completezza: 8

Individuazione dei contenuti importanti del testo: 8

Voto finale: 8,1

 

Per il Team Numelia, rappresentato da chris23:

Iniziamo con dire che questo piccolo racconto è molto simpatico, adatto a qualsiasi lettore per la sua leggerezza e semplicità , e che non richiede nemmeno molto tempo per la sua lettura.
Una divertente storiella, essenzialmente ben strutturata come trama, che riesce a coinvolgere per simpatia e curiosità , quel tanto che basta per non far abbandonare la lettura prima di scoprirne la conclusione.
Ora analizziamo un po' questo racconto, partendo subito dal titolo,
"Quel piccolo esserino nel pozzo": un titolo che, di fatto riassume di per sé buona parte della trama. Basta leggere questo e le prime due-tre righe della storia, per avere ben chiara nella mente almeno un'idea di cosa può succedere: due bambini, fratello e sorella, che giocano all'aperto, ed un piccolo evento che rompe gli equilibri della quotidianità . Una vocina proveniente da pozzo: l'utilizzo frequente di diminutivi e vezzeggiativi suggerisce che per i due ragazzini non ci sarà  nulla da temere, il tono usato dal narratore infatti, lascia trasparire un senso di sicurezza e rassicurazione anche di fronte a quel piccolo colpo di scena di cui il titolo è rivelatore. Si tratta di una innocua creatura, un simpatico gnomo, il cui orgoglio e regalità  ne caratterizzano il personaggio. Lo stesso registro lessicale usato dallo gnomo, ricercato quanto antiquato, è simbolo dell'ammirazione di cui la piccola creatura  cerca di ottenere dai due ragazzini: ogni azione, ogni frase detta da Re Tapin, contiene infatti le medesime caratteristiche, ovvero il desiderio di impressionare i due ragazzini, e di dimostrare il proprio valore di re, ma anche un retrogusto di comicità  che riesce ad amalgamare due realtà  completamente diverse, ovvero il mondo fantastico visto dagli occhi di un nobile gnomo, e il mondo di innocenza e curiosità  dei due fratellini.
Sono proprio questi due fratellini a permettere alla storia di andare avanti, possiamo dire che rappresentano il motore del racconto, sebbene ciò che salta all'occhio, proprio come in un automobile colpisce subito la carrozzeria, è la vicenda incentrata su "quel piccolo esserino nel pozzo".
Ed è un ragazziono audace, che nutre un profondo affetto nei confronti della sua sorellina Elena, è il fratello maggiore e quindi si sente in dovere di darle protezione. Nonostante ciò, di fronte ad un evento inaspettato, Ed rivela una piccola dose di "esitazione", mentre è curioso invece, il fatto che ad essere più corraggiosa di lui è proprio la sua sorellina, la cui curiosità  ed eccitazione di fronte a qualcosa di "magico" spazza via qualsiasi titubanza.
Entrambi parlano e agiscono con il fare proprio di chi ancora fa dell'innocenza e della spontaneità  il fiore della propria vita.

Per quanto riguarda globalmente le scelte stilistiche usate per comporre quest'elaborato, possiamo distinguere una suddivisione in 3 paragrafi: è presente una breve introduzione, giustamente leggera e non esagerata, inizia infatti senza dare spiegazioni, quasi a voler catapultarci direttamente sulla scena di un film. Sta proprio a noi dover ascoltare i primi dialoghi per capire come la storia sta iniziando a muoversi.
Poi si verifica il classico "elemento divisore", quell'evento che scambia i binari della storia, portandoci da quella che poteva essere una normale giornata di giochi, ad un incontro inaspettato e fuori dall'ordinario. Sarebbe bastato infatti che Ed e Elena non si addentrassero nel campo, che fossero restati a giocare nei pressi del giardino, e non avrebbero mai sentito il lamento del piccolo gnomo.
Da qui in poi, si sviluppa il cuore della storia, dove brevi descrizioni intervallano i colti dialoghi di Re Tapin e le esclamazioni di stupore dei due ragazzini. La conclusione infine, è la parte migliore del racconto, poichè finalmente i dialoghi lasciano il palcoscenico, ed è l'immaginazione del lettore a dover collegare le implicite conclusioni seminate dall'autore.

Fin qui, si è commentato positivamente questo simpatico racconto, tuttavia è necessario soffermarsi brevemente anche sui limiti e sulle piccole sbavature che un lettore attento può facilmente incontrare in quest'elaborato.
Dal punto di vista grammaticale, la narrazione è ben curata, con una buona coerenza nell'utilizzo di tempi verbali e una giusta diversificazione dei registri lessicali usati dai personaggi.
Vi sono a volte però, delle frasi troppo "macchinose" che potevano essere semplificate, dando al paragrafo una maggior scorrevolezza ["… ma prima di poter far altro che azzardare mezzo passo falso nella direzione opposta…"] o ["Ti conviene fuggire, perchè adesso ho intenzione di farti la tortura del solletico letale, ah!”]; attenzione inoltre ai diversi errori grammaticali: non poche parole mancano dell'accento ["lì",  "avvicinò", "c'era", "sì"]
alcuni errori di battitura [ "esserci" invece di "esservi", "arriccò" invece di "arricciò"] ["..ed mio dovere difenderlo" manca il verbo].

Un consiglio personale, inoltre, è di fare attenzione a non confondere il registro lessicale di un personaggio con quello del narratore, poichè ho colto alcuni passi in cui il narratore faceva uso di espressioni troppo ricercate rispetto al tono assunto all'inizio della storia.
Infine, una cosa che si è notato, è la scelta del titolo: per quanto sia simpatico e appropriato, il titolo purtroppo svela troppo la storia fin dall'inizio, il lettore infatti si aspetta un certo evento e cala un po' l'aspettativa. Il trucco per attirare attenzione e coinvolgere il lettore, è invece di tenerlo con il fiato sospeso e di rivelargli il meno possibile con il titolo. Spesso si usa un titolo che assume un senso solo alla fine della storia, e in questo modo chi legge e realizza il collegamento solo alla fine, rimane divertito e più soddisfatto.

Concludendo la recensione, abbiamo analizzato senz'altro un buon racconto, una storia simpatica e ben riuscita. La semplicità  di quest'elaborato è forse l'unico limite, ma al tempo stesso l'elemento fondamentale per rendere piacevole una lettura di questo tipo.

 

 

 

Giudizio del giudice speciale Fenryu:

Dunque, partiamo col dire che si nota facilmente come il racconto sia stato letto con estrema attenzione. La recensione lascia qualche dubbio sulla suddivisione, ma la sintesi del brano è presente e la valutazione personale c'è, anche se a mio avviso è un po' confusionaria. La segnalazione degli errori conferma l'attenzione prestata nel leggere.

Nel complesso è una recensione discreta, a mio avviso. C'è qualche errorino sparso (Che bello correggere chi ti corregge  :fg: ) Anche se avrei sintetizzato un po' di più e avrei suddiviso meglio la recensione, staccando in modo più marcato la sintesi del racconto dalla valutazione personale.

Correttezza grammaticale: 7

completezza: 8

Individuazione dei contenuti importanti del testo: 7,5

Voto finale: 7,5

 

 

Per il Team Bellgon, rappresentato da Ghost:

La storia inizia con il protagonista, Lewis, che parcheggia la sua macchina per andare al negozio di antiquariato. Scopriamo subito che Victor, il rivenditore, aveva chiamato Lewis durante la stessa mattinata dicendogli che gli era arrivato un pezzo davvero pregiato.

Quest'ultimo entrò ed ad attenderlo c'è Victor che gli mostra il suo pezzo per cui lo aveva chiamato: un orologio a pendolo.
Il nostro protagonista si accorge di un particolare davvero strano, ovvero il suo basso prezzo. Victor spiega a Lewis che questo oggetto è maledetto, poiché passò di mano molte volte, ma ogni volta il proprietario è morto. Oltre ciò, l'orologio non suona quando dovrebbe, ovvero durante le ore di mezzanotte e mezzogiorno, ad esempio. Suonava sempre quando i proprietari morivano.
Lewis non crede a questa storia, poiché, come dice lui, ha tanti oggetti antichi con una maledizione alle spalle.
Dopo aver concluso la trattativa, Lewis torna a casa e decide di posizionare l'orologio in salone.
E così la storia continua mista tra terrore e suspence.
L'orologio è il fulcro di tutto, poiché è proprio questo oggetto ad alimentare la tensione e la paura nel protagonista. Quella leggenda torna sempre in mente a Lewis che è in preda al caos.
Davvero un'ottima storia, è stato rimarcato bene il tema dell'horror ed il tutto è fluido. La grammatica è più che eccellente e la trama è ottima. Davvero un'ottima storia.

 

 

 

Giudizio del giudice speciale Fenryu:

Questa non è proprio una recensione, è semplicemente un riassunto del testo con un rapido commento finale, si poteva sicuramente approfondire meglio. I contenuti sono valutati con un po' di leggerezza, va bene sottolineare l'importanza dell'orologio ma avrei voluto che l'impegno messo in questa prova fosse un pochino più evidente. Grammaticalmente è buono, ma non è una recensione.

Correttezza grammaticale: 7

completezza: 5

Individuazione dei contenuti importanti del testo: 5

Voto finale: 5,6

 

 

Così, la classifica della sfida risulta essere:

  1. Team Vespithee, che guadagna 3 PP;
  2. Team Numelia, che guadagna/perde 0 PP;
  3. Team Bellgon, che perde 2 PP;

 

Detto ciò, cari utenti, chi volete eliminare? Saranno eliminati due membri dei team, uno per ogni team al ballottaggio!

A voi la scelta!

 

N.B. Voglio ricordare che anche gli eliminati continueranno a stare in casa e a poter continuare a partecipare alle sfide. Non potranno gareggiare per il premio assoluto (forse   :sneaky: ), ma aiuteranno il loro team per vincere il Premio Team!

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Detto ciò, cari utenti, chi volete eliminare? Saranno eliminati due membri per team!

A voi la scelta!

 

Obiezione!

 LEGANERD_041555.jpg

http://www.pokemonmillennium.net/forum/topic/21833-importante-meccanismo-delle-sfide/

 

 

Alla fine della seconda giornata, vengono eliminate due persone, una per ogni team perdente.

 

 

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