Tutti i messaggi di Nevix
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Spero che la console non venga realmente a costare così tanto, ma se fosse realmente retrocompatibile sia con Wii U che con 3DS (che ormai sembra praticamente confermato), forse varrebbe la pena di farci un pensierino... Sono veramente curioso di vedere di cosa si tratta, ma tanto Nintendo ci farà sicuramente attendere mesi prima di dire qualcosa...
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[Sondaggio]Chimchar,Piplup o Turtwig
Nevix ha risposto a una discussione di Fabr.Ink in Pokémon Diamante, Perla e Platino
Io scelgo Piplup, sperando che avrà una mega! Già Empoleon è il mio Pokémon preferito... se poi gli danno anche una mega decente i remake me li gioco solo con lui! -
Il film Mewtwo contro Mew è disponibile gratuitamente sulla TV Pokémon!
Nevix ha risposto a una discussione di Monochromatic in Notizie
Pienamente d'accordo: nessuno batte i primi due! E, intanto, so già come passerò questa sera... -
[Commenti] L'esperto di Eeveeluzioni
Nevix ha risposto a una discussione di MoonlightUmbreon in Commenti a Fan Fiction e Poesie
Dopo solo tre giorni, ecco che il campione di Kanto torna a condividere con noi le sue avventure! Il resto lo metto sotto spoiler, in modo tale che se qualcuno non l'ha ancora letto... lo vada a leggere, perché è a dir poco stupendo! Dopo questa digressione, torno sul mio stile normale: la prosa è perfetta, la punteggiatura praticamente impeccabile, i dialoghi incisivi e le descrizioni sono semplicemente fantastiche, talmente tanto da riuscire a far trasparire ogni singolo sentimento trasmesso dagli scenari, che insieme ai già citati dialoghi riescono a dare una visione perfetta di ogni singolo avvenimento. Il finale, con l'apparsa di "colui che ha dato inizio a tutto", è semplicemente la conclusione migliore che mi sarei mai potuto aspettare!! Già le altre volte non riuscivo ad attendere per scoprire come andava avanti la storia, ma questa volta è una cosa completamente diversa... Complimenti: questo capitolo è il migliore che io abbia mai letto e, onestamente, non penso che quello che ho scritto basti a descrivere ciò che veramente penso! Moon, se pensavi che questo capitolo non sarebbe piaciuto, ti sei sbagliato e non di poco... 9,5 è troppo poco! io gli dare minimo minimo 11! PS scusa se ti ho lasciato solo un Mi Piace, ma purtroppo il sito non me ne fa mettere di più... Magari dopo vedo se riesco ad hakerarlo e te ne metto altri 5 -
[Commenti] L'esperto di Eeveeluzioni
Nevix ha risposto a una discussione di MoonlightUmbreon in Commenti a Fan Fiction e Poesie
Dopo 28 capitoli, la saga di Kanto è finita e, secondo me, non sarebbe potuto accadere in modo migliore! Già all'inizio, ancora prima che la lotta abbia inizio, dal solo incontro tra Blu e Kevin si capisce che sarà uno scontro emozionante: in quest'ultimo capitolo le abili e complesse strategie che hai inserito e migliorato sempre di più arrivano ad un livello decisamente più alto (a mio parere, le migliori sono quelle usaten nello scontro con Tangrowth e Charizard, ma tutte sono veramente ben fatte!). Oltre a questo, i dialoghi e le descrizioni sono a dir poco magnifici, riuscendo ad esprimere perfettamente tutte le emozioni provate dal protagonista e creando un contorno perfetto per l'ultima fatica del nostro Kevin! Davvero complimenti, perché nessuna lotta ti è riuscita bene come questa! Ora, non ci resta altro che attendere che, dopo questo primo lungo viaggio, il nuovo campione di Kanto decida di partire per la prossima regione, divertendoci e tenendoci compagnia, condividendo con noi tutte le sue avventure... Ancora una volta, complimenti, perché una storia del genere non è roba da tutti e hai dimostrato per l'ennesima volta di essere un grande scrittore! -
Quoto! Quando ho iniziato, non conoscevo neanche uno dei 493 Pokémon presenti all'epoca, ma non per questo mi sono spaventato! Poco alla volta, mi sono messo dietro e li ho catturati tutti, imparando lotta dopo lotta! Non è che le citazioni impediscano di godere un gioco: semplicemente, quando le incontri, non le capisci (ad esempio, se vai a vedere la mia storia di citazioni ce ne sono moltissime e nessuno se n'è mai accorto, ma non per questo la storia è meno bella o meno comprensibile). La Lega Pokémon è forse la cosa più famosa che esiste dopo Pikachu: anche chi non ha mai giocato sa cos'è! In ogni caso, se non si sa di cosa si tratta, si imparerà nel corso dell'avventura: è anche questo il bello dell'ignoto!
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Scusa, ma non ti riesco a capire: perché dovrebbero abbandonare subito la saga se partissero da Sole e Luna? Io, invece, trovo che se partissero da Sole e Luna, rimarrebbero stupiti dai giochi e non riuscirebbero più a smettere! Può essere che ci siano tante cose da imparare e moltissimi mostriciattoli da catturare, ma alla fine è proprio quello il bello dei Pokémon!
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[Nevix] Vita da Starter: l'Era dell'Imperatore (1/2 serie)
Nevix ha risposto a una discussione di Nevix in Fan Fiction e Dintorni
Capitolo 15: l’interrogatorio Ormai un sonno senza sogni è solo una lontana memoria, qualcosa che so non riavrò mai più, ma questa volta mi sento… diverso, non sono né felice, né triste, provo solo uno strano sentimento, come se non potessi volere niente di più al mondo ma allo stesso tempo avessi perso tutto. Sono in un prato, lontano da tutto e da tutti, da solo con alcuni individui che riconosco: ci siamo io, Sfavillo, Mindy, i due giovani che abbiamo spiato e tutti i loro Pokémon. C’è anche qualcun altro, ma non so chi sia: sono tutti Pokémon, ma nessuno che conosco. Mi guardo le ali e vedo che hanno uno strano colore, molto più scuro di quello che so appartenermi e i bordi delle stesse sono rinforzati da una fascia metallica di colore azzurro chiaro. Non ci posso credere. Muovo i tre artigli che mi ritrovo, constatando che sono realmente miei, poi guardo più giù: la lunga cravatta metallica e il panciotto bianco risaltano sul mio corpo quasi nero. Tremante, mi tocco il volto, sentendo i tre corni che si diramano dal becco: sono un Empoleon. Alzo gli occhi e la scena è cambiata: anche Sfavillo non è come lo ricordo, ma molto più grande, come se si fosse improvvisamente evoluto. Ora nessuno è felice: tutti piangono attorno ad un corpo immobile steso per terra. So chi è, ma allo stesso tempo non ci voglio credere. Con pochi lenti passi mi avvicino, accorgendomi che una calda lacrima mi sta scendendo sul volto, fermandosi in una delle cavità create dalle corna. In poco tempo, tante altre la seguono, facendo sgorgare un fiume dai miei occhi. Prendo posto vicino a Sfavillo, che per la prima volta sembra aver perso ogni briciola di allegria. Quando la vedo, penso che sia impossibile. Le lacrime, già tante, aumentano ancora. Non so cosa dice, ma non voglio neanche saperlo: la sua sola vista è più che sufficiente. Il suo discorso è a dir poco commovente: parlando, sorride e ci guarda tutti, uno per volta. Non ha gli occhiali e indossa un vestito bianco che gli dà un’aria angelica. Dopo un lunghissimo giro, si sofferma su di me e pronuncia poche pesanti parole. Dopodiché chiude gli occhi e sento il mondo crollare. - Gardevoir, non abbassare la guardia – dice l’allenatrice, cominciando ad avvicinarsi a me. Lei afferma, mantenendo la sua postura. Sono appeso al muro, accanto a me c’è Sfavillo e siamo entrambi bloccati dall’intenso potere psichico del Pokémon Abbraccio. Non cerco di liberarmi, tanto so che sarebbe inutile. Purtroppo, il mio amico non è del mio stesso parere, infatti continua a divincolarsi menando scosse a destra e a manca, colpendomi una volta su tre. - È possibile che tu non riesca a capirlo? – chiede Gallade facendo due passi avanti – Stai fermo e non ti succederà niente. Odio i ladri e ancora di più quelli che spiano gli altri. – - Non mi interessa cosa odi! Liberami immediatamente! – strilla Sfavillo lanciando una nuova scossa, che colpisce in pieno il Pokémon che gli sta davanti. Dopo aver incassato il colpo, che non sembra avergli nuociuto, dice semplicemente: - Questa te la sei cercata –. Ritrae il braccio e riportandolo avanti, mena un fortissimo pugno nello stomaco del mio amico, che viene poi sottratto allo Psichico e scagliato a terra, dove si accascia lamentandosi per il dolore. - Ehi, va bene che forse è un po’ insolente, ma è sempre e comunque un cucciolo: non malmenarlo così! – ordina il giovane al proprio Pokémon, che quindi si allontana, riportandosi davanti alla porta, da cui fissa la scena a braccia incrociate. Ora la ragazza è proprio di fronte a me, osservando il ciondolo che porto e sottraendomi gli occhiali. - Ryu, secondo te cosa ci fa un piccolo Piplup come questo con un paio di occhiali? – chiede mostrandoglieli. - Non ne ho idea! Non è che li ha rubati a qualcuno? Da un Pokémon come questi ci si potrebbe aspettare di tutto: probabilmente sono scappati dai loro allenatori e ora stanno girovagando per la periferia borseggiando chi passa. – Vorrei replicare, ma il sogno mi ha stordito come non mai, impedendomi qualsiasi azione. Vedo che Gallade si avvicina di nuovo. Quando gli passa vicino, Sfavillo tenta di tornare all’assalto con un ringhio, ma con assoluta nonchalance lui tira un calcio, mandandolo nuovamente al tappeto in un angolo. Con un miagolio strozzato, l’altro si accascia non muovendosi di un millimetro. Non degna il povero felino elettrico di uno sguardo, concentrandosi unicamente su di me. Mi guarda negli occhi e, afferrandomi per il collo, mi abbassa, portandomi alla sua altezza. Si volta, facendo cenno alla Gardevoir di smettere di usare i suoi poteri, che immediatamente obbedisce, facendo cessare l’attacco Psichico e abbassando le braccia: - non esagerare – dice con voce gentile. Il Pokémon Lama annuisce e torna a fissarmi: - parli con le buone o vuoi un incentivo come il tuo amico? – mi chiede. Io non rispondo né do cenno di aver sentito. - Cominciamo con la prima domanda: cosa ci facevi qui? Perché stavi origliando? – mi chiede. - Anche se te lo dicessi, tu non mi crederesti. - gli rispondo, facendo vagare lo sguardo per la stanza. Sfavillo è svenuto, il giovane sta seduto su una sedia, osservando il suo Pokémon infierire su di me, Gardevoir è con la sua allenatrice seduta sul letto vicino alla mia streghetta, ancora addormentata. Torno a guardare lui, che con un leggero sorriso dice: - speravo lo avresti detto -. Facendo un passo indietro, estrae una lama e mi chiede: - quanto pensi che valga la tua risposta? Un occhio? Una zampa? Un’ala? A te la scelta: tu chiedi, io eseguo. – Ancora una volta, resto inespressivo. - Ripeto la domanda: cosa ci facevate nel condotto di aerazione? Dimmelo, o non uscirai mai di qui intero -. Non so da dove mi viene, ma rido: - Pensi che se te lo dica, tu mi lasceresti andare? No di certo, penseresti che è una bufala e mi tranceresti una zampa in ogni caso. Perché dovrei sprecare il fiato per qualcosa che so essere inevitabile? – - Mi vuoi sfidare, vero? – chiede Gallade, scagliandomi contro la parete alla mia destra e usando i suoi poteri psichici per teletrasportarsi e bloccarmi nuovamente a mezz’aria. - Ora hai capito che non scherzo? – mi chiede. - Ad essere onesti, lo avevo capito anche prima. Non era necessario che ti impegnassi in questo modo: quasi quasi ti do una medaglia… - - Piccolo sgorbio, cosa vuoi fare, prenderti gioco di me!? – mi chiede, staccandomi dal muro, pestandomi a terra, talmente forte da farmi rimbalzare, menandomi una ginocchiata talmente forte da farmi volare dall’altro capo della stanza. Alzandomi sui gomiti vedo che mi si sta lanciando contro, agitando entrambe le lame pronto a colpire. Chiudo gli occhi, attendendo il colpo seguente. Se ciò che ho visto è vero, non voglio vivere un secondo di più e non ho neanche motivo di farlo. - GALLADE, FERMO! – grida il suo allenatore. - GALLADE, NON FARLO! – urlano in coro la Gardevoir e l’allenatrice. Lui non li ascolta e continua il suo assalto. - NOOO!! – strilla una voce che conosco. Improvvisamente mi sento avvolto da un abbraccio talmente forte da farmi mancare il respiro. Un’unica grossa lacrima mi bagna la testa. Alla fine si è svegliata. Tanti pensieri affollano la mia mente, ma vengono cancellati dall’improvvisa gioia che provo. Chiudo gli occhi e mi lascio andare a lei, che mi stringe ancora più forte. Non mi lamento, ma non vedo neanche perché dovrei. Con un rumore sordo, i colpi di Gallade vengono bloccati da Gardevoir, che con Protezione difende sia me che la mia allenatrice. - Batuffolo… - dice lei tra un singhiozzo e l’altro – Ho avuto così tanta paura… tu te ne sei andato… e io mi sono persa! – - Lo so: sono venuto a cercarti, ma purtroppo ti ho trovata troppo tardi. Quando sono arrivato quei tre Pokémon ti avevano già fatto del male e fatta finire qua sotto. Mi dispiace. – le sussurro io con voce calma. - Dispiacerti? Perché dovresti? ...è stata tutta colpa mia: …avrei dovuto correre più veloce! – continua lei. - Non è vero, è stata colpa mia: non avrei mai dovuto lasciarti da sola, avrei dovuto accorgermi prima che non eri con me. – - No, è stata solo colpa mia… - dice ancora. - No, te l’ho già detto: sono stato io a lasciarti indietro. Se è successo tutto questo, è solo per colpa mia. – cerco di convincerla io. Lei improvvisamente ride: - Non ti arrenderai mai, vero? Mi sa che se andiamo avanti così, non ci muoveremo fino a notte fonda! – Anche io rido, dandole ragione. Lei stende le braccia, guardandomi negli occhi: - sono felice di averti ritrovato! – esclama asciugandosi una lacrima con una mano, dopodiché, mi stringe di nuovo. - Qui c’è qualcosa che non mi quadra… - dice la ragazza. Mindy solo in quel momento sembra accorgersi che non siamo soli. Senza mai lasciarmi, si rialza e si volta: - Ciao! – dice con un sorriso - Cosa ci fate anche voi qui? Vi siete persi come me? – chiede. Ok, nonostante il lungo tempo passato da sola ed i miei sogni, non è cambiata di una virgola… Come si fa a pensare che degli strani tizi, vestiti in un modo tanto bizzarro e accompagnati da Pokémon pienamente evoluti e minimo minimo di livello 90, si siano persi e siano stati bullizzati da una gang di Pokémon Veleno? Certo che sono proprio strane, queste streghette. - A dire la verità, no, non ci siamo persi: se siamo qui, è per te! Ti senti bene? – chiede la ragazza avvicinandosi e cominciando a girarci intorno, come per esaminare l’appena svegliata allenatrice. - Sì, certo che mi sento bene. Prima mi sentivo molto triste e sola, ma ora che ho ancora il mio Batuffolo non potrei stare meglio! – dice con un sorriso – A proposito, non è che avete visto Sfavillo? È un piccolo Shinx e si dovrebbe aggirare da queste parti: nel Pokédex ho letto che riesce a vedere al buio, quindi gli ho chiesto di cercare una via d’uscita, ma lui si è portato via il mio zaino ed è sparito… - Gallade ed il suo allenatore si scambiano uno sguardo che dice tutto e capiscono di aver fatto un errore madornale. In contemporanea, si voltano verso l’angolo in cui sta ancora svenuto il povero Sfavillo, quasi dispiaciuti per ciò che è successo. - Sfavillo! – strilla Mindy lasciandomi improvvisamente andare e fiondandosi vicino al Pokémon, scuotendolo. - Sfavillo, cos’hai che non va? – dopo averlo sollevato, si volta tutta preoccupata e chiede: - sapete cosa gli è successo? È pieno di lividi, come se lo avessero picchiato… - Gallade guarda ancora il suo allenatore con aria colpevole, sperando che abbia una scusa sufficientemente plausibile. - Beh… ecco… è una storia lunga… - cerca di prendere tempo il giovane, riflettendo su cosa si potrebbe inventare. - Ryu, piantala di inventarti tutte queste stupidaggini e dille la verità: il Pokémon è tuo e te ne devi prendere la responsabilità! – esclama l’altra, indicando a Gardevoir di andare da Mindy. - Phoebe, ma tu dalla mia parte mai, eh? – sbuffa lui – Va bene, bambina, vuoi sapere la verità? Beh, eccola: abbiamo scoperto che i tuoi Pokémon ci stavano spiando e abbiamo pensato fossero delle reclute del Team Rattoppo, quindi li abbiamo presi, pestati a sangue, torturati, torchiati a dovere, interrogati e infine fatti svenire, giusto per prevenire eventuali fughe di informazioni. – dice lui molto semplicemente, contando sulle dita tutte le maledizioni che ci ha fatto soffrire. - Non avevi un modo un po’ più carino di dirglielo? – chiede infuriata l’allenatrice, mentre il suo Pokémon prende in braccio Sfavillo e lo adagia sul tavolo. - Cosa ho fatto di male? Sei stata tu a dirmi di dire solo la verità! – - Sì, ma c’è modo e modo. Questo non è quello giusto! Guarda: la stai facendo piangere, sei felice adesso!? – - Ecco, beh, senti bambina… è difficile da spiegare, ma l’abbiamo fatto solo per proteggerti: non sapevamo chi potevano essere e l’unico modo per accertarci che fossero innocui era questo. – dice il ragazzo, voltandosi e parlando con voce tristissima. Mindy non sa che dire, ma ha le lacrime agli occhi, pronta per una nuova ondata di pianto: - …guarirà? – è l’unica cosa che chiede. Ma dico io: sei normale!? ti hanno appena detto che hanno malmenato i tuoi Pokémon e non ti arrabbi? Non tenti di prenderli a calci? Di fargliela pagare? Ti preoccupi se il tuo stupidissimo Shinx guarirà o meno!? Va bene tutto, ma anche all’ingenuità c’è un limite! Gardevoir annuisce e ponendo le mani sopra il corpo del Pokémon Baleno, usa un’Ondasana, rimettendolo in forma. Con uno sbadiglio immenso, dopo essersi stirato, e aver constatato che tutto il circuito funzioni bene facendo fuoriuscire alcune scintille dalle guance, dalle orecchie, dagli artigli e dalla coda, fa un giro su sé stesso e sorride a Mindy: - Ciao! Ti sono mancato? – chiede sghignazzando. - Certo che mi sei mancato! – esclama la streghetta, correndo ad abbracciarlo e stringendolo così forte da spremere fuori un po’ di elettricità statica, che le fa rizzare i capelli. Appena lo nota, ride e, dopo aver rimesso il mio amico a terra, corre verso il suo zaino, estraendo una spazzola, che comincia a passarsi tra i capelli, rimettendoli in ordine. Ancora una volta, mi chiedo come faccia a trovare ciò che cerca così in fretta, data la confusione che regna in quell’oggetto a fiori, ma probabilmente è una cosa normale per le streghe come lei… Tutti, nessuno escluso, la fissiamo sbalorditi: è possibile che non ha ancora capito la situazione in cui ci troviamo? - Oh, quasi mi dimenticavo: grazie mille per aver curato il mio Sfavillo! Ti sarò per sempre debitrice! – esclama correndo da Gardevoir e stringendole le mani. - Oh! – esclama sorpreso il Pokémon – P-Prego, è stato un piacere aiutarti! – dice con il tono gentile che avevo già sentito. - Adesso che ci penso… - riflette ancora la mia allenatrice – Non è che qualcuno di voi ha visto i miei occhiali? Me li ha rubati una Skuntank antipatico, ma mi sembra di aver capito che Batuffolo glieli ha sottratti. Dove sono? – chiede guardandosi intorno. Senza troppi convenevoli, spicco un balzo e li sottraggo alla stretta della ragazza, correndo poi da Mindy e porgendoglieli. - Grazie Batuffolo! – esclama inforcandoli. Si guarda intorno, vedendo solo in quel momento gli abiti dei due strani tipi che la volevano difendere: - Ehi, ma perché indossate quegli stracci? È… particolare. – dice Mindy marcando quell’ultima parola. Ancora una volta: come ha fatto a non accorgersene prima? Nel senso, va bene essere miopi, ma cose di questo genere si dovrebbero vedere lo stesso! - Ok, forse è meglio spiegartelo: almeno, in questo modo saprai meglio cosa dobbiamo affrontare. Sei d’accordo Ryu? – chiede la ragazza. - Sì, va bene – risponde lui – ma solo ad una condizione: questa volta parli tu! - - Come preferisci… almeno, in questo modo eviteremo altri spiacevoli incidenti. – dice lanciando un’occhiata fulminante a Gallade, che si rifugia immediatamente nella propria Pokéball, rimasta sul tavolo per tutto il tempo. Gardevoir, camminando aggraziatamente, fa lo stesso, salutando cortesemente e dicendo di chiamarla se servirà ancora il suo aiuto. Entrambi gli allenatori rimettono in tasca le sfere e indicano a Mindy di sedersi. Lei obbedisce, accomodandosi sul letto su cui dormiva fino a poco prima. Io e Sfavillo ci arrampichiamo e ci sediamo vicino a lei, uno a sinistra e l’altro a destra, mentre la giovane prende posto sul tavolo e dice al suo amico di fare lo stesso. - Bene… da dove cominciamo? – riflette grattandosi una tempia. - Forse è meglio cominciare dicendole chi siamo, no? – propone il ragazzo. - Giusto! Certo che sei un genio, a volte! – ride lei, preparandosi ad un discorso da premio Nobel: - Ciao, io mi chiamo Phoebe, ho quasi diciotto anni e vengo da una regione lontana chiamata Kalos, in cui ho iniziato il mio viaggio per diventare allenatrice, il mio primo Pokémon è stato Fennekin e… - - Guarda che non è questo che intendevo con “dire chi siamo”! Non devi presentarti alla classe, devi spiegarle perché è in pericolo, cosa ci facciamo qui… cose del genere! – la interrompe lui. - Uff… va bene. A farla breve: siamo due agenti sotto copertura, mandati qua dal nostro capo per investigare sul malvagio Team Omniverse! – dice entusiasta. - Giusto per chiarezza, noi lo chiamiamo semplicemente “Team Rattoppo”, il perché, penso lo possa capire da sola. – dice l’altro indicando le sue vesti. - Ehi, guarda che sono io il cicerone! Se volevi parlare tu, dovevi dirlo prima! Ora stai buono e ascolta, anziché interrompermi ogni due per tre! – gli risponde l’allenatrice. - Come vuoi… - risponde lui, alzando gli occhi al cielo. - Bene, ora che abbiamo finito con le interruzioni, posso continuare… lui, il tipo strano che vedi qua dietro, si chiama Ryu ed è il mio socio nonché fidanzato! – - C-cosa!? – chiede immediatamente lui arrossendo. La ragazza, Phoebe, si avvicina e sussurra sottovoce: - Lui adora fare il duro, ma in realtà è dolce come pochi: è molto premuroso e farebbe qualsiasi cosa pur di difendere le persone a cui vuole bene! – - Beh, ecco… io… - balbetta il ragazzo, ancora più rosso di prima. - Non ti preoccupare: non serve che parli, ci penso io! Allora, stavo dicendo, come me, anche lui viene da una regione lontana, chiamata Hoenn, in cui ha avuto il suo primo Pokémon. Ah, giusto, se te lo stessi chiedendo, se ti sembra vecchio, sappi che è solo perché effettivamente lo è! – - Ehi, io non sono così vecchio! – esclama il ragazzo. - Beh, sicuramente sei più vecchio di me! – risponde l’altra, voltandosi. - Sì, ma non è che sono vecchio solo perché ho un paio d’anni più di te! – - Beh, secondo me, se hai passato la ventina, sei vecchio! – - Ma io non ho passato la ventina! – - Davvero? Mi sembravi più vecchio… in ogni caso, hai capito chi siamo, giusto? – - Sì, sei stata chiarissima! – risponde la mia allenatrice sorridendo – È un piacere, conoscervi! Io, invece, mi chiamo Mindy e ho appena iniziato il mio viaggio insieme ai miei Pokémon Batuffolo e Sfavillo, che mi sembra abbiate già conosciuto! Purtroppo non ho molto altro da raccontare, dato che in pratica sono arrivata qui solo per errore… - dice dispiaciuta. - Beh, in realtà, se hai voglia di raccontarcelo, ci piacerebbe sapere cosa ti è successo. Ho capito che ti eri persa, ma ciò non spiega come hai fatto ad arrivare quaggiù! – pronuncia Ryu. - Beh, se volete, ve lo posso dire, ma… come hai detto tu prima, è una storia lunga… - Dopo un lunghissimo racconto dotato di ogni singolo dettaglio, che i due ascoltano con molta attenzione, sembra pronta per convincere i due a portarci fuori di qui. - Perfetto, ora voi sapete chi sono io e come sono arrivata qui e io so chi siete voi! Cosa direste di aiutarmi ad uscire di qui? Sono un’allenatrice e a quest’ora dovrei essere già arrivata almeno fino alla prima palestra… mi piacerebbe non dovervi disturbare di nuovo, ma purtroppo qualcosa mi suggerisce che se vago da sola per questo posto, finirò solo per perdermi… - dice, mettendosi lo zaino sulle spalle ed aggiustandosi gli occhiali. - Non ti preoccupare, per noi non è affatto un problema aiutarti: anzi, se sarà necessario, ti accompagneremo anche fino a Mineropoli! – risponde gentile Phoebe. - Ma voi non dovreste… spiare? Nel senso, siete delle spie, no? – chiede Mindy. - Beh, sì, in effetti è così! Non ti preoccupare: appena sia io che Phoebe avremo finito, potremo aiutarti senza problemi! – risponde l’altro, sorridendo appena. - Ok, vorrà dire che vi aspetterò qui fino a quando non avrete finito… - risponde la streghetta, triste di dover attendere ancora. Entrambi si alzano e si dirigono verso la porta, per poi mettersi a confabulare. Alla fine della discussione, chiaramente vinta dalla ragazza, lei si gira e dice: - Mi è venuta un’idea: cosa diresti di venire con noi? Il lavoro della spia non è facile, ma sono sicura che tu sarai bravissima! – A Mindy si illuminano gli occhi. in viaggio: Dove siamo: -
Verissimo! Sono anche usciti i due Mario Galaxy, i titoli di Super Mario migliori di sempre (o, almeno, secondo me)! Scusa se te lo dico, ma mi sa tanto che non hai capito bene il concetto di "console" (anche perché non ho capito cosa c'entra l'online, considerando che Wii è un sistema pensato per giocare in compagnia...) e che CoD non è mai stato un gioco particolarmente rilevante, più di tutti per Nintendo.
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[Commenti] L'esperto di Eeveeluzioni
Nevix ha risposto a una discussione di MoonlightUmbreon in Commenti a Fan Fiction e Poesie
Purtroppo devo dire di essere d'accordo con FallenAngel: il capitolo è sicuramente bello, ma non lo hai reso emozionante come il precedente. A mio parere, hai velocizzato un po' troppo alcuni avvenimenti, rendendoli meno interessanti, mentre hai prestato attenzione ad altri che forse avresti potuto tralasciare (ad esempio, forse avresti potuto evitare di insegnare a Jolteon Flash, dato che è una mossa che non usa nemmeno, aggiungendolo nel prossimo, dove potresti dare alla mossa un'applicazione). In ogni caso, hai integrato ancora nel combattimento descrizioni e dialoghi, che rendendo l'intero testo molto piacevole, e le strategie adottate sono sempre fantasiose e varie, oltre che narrate e spiegate in modo ottimale! Può essere che non ti sia venuto come i precedenti e può essere che magari anche il prossimo non ti venga al loro livello, ma ti assicuro che l'ultima cosa che mi potrebbe lasciare un eventuale capitolo come questo è una delusione! Continua così, perché veramente non vedo l'ora di vedere come farai finire la Lega di Kanto! -
[Commenti] L'esperto di Eeveeluzioni
Nevix ha risposto a una discussione di MoonlightUmbreon in Commenti a Fan Fiction e Poesie
Con questo capitolo ti sei proprio superato: a mio parere, è decisamente migliore rispetto ai precedenti! Come ti avevano suggerito nei commenti del precedente capitolo, hai aggiunto alcuni dialoghi, che arricchiscono e variano la narrazione, rendendo la narrazione ancora migliore. Come sempre, ho apprezzato molto lo stile tecnico e strategico con cui descrivi la lotta, che questa volta mi è piaciuto ancora di più rispetto alle altre volte, in particolar modo per i ragionamenti che hai inserito, che mi sono sembrati descritti meglio che nei precedenti capitoli. L'idea di aver inserito nuovamente i genitori di Kevin è, poi, molto buona, dando modo di integrare non solo i dialoghi, ma anche una nuova sfaccettatura della personalità del protagonista. Complimenti davvero, perché anche in questo capitolo sei riuscito a migliorarti, rendendo una storia già bella ancora migliore! Non vedo l'ora di leggere i prossimi capitoli, che sono sicuro concluderanno egregiamente questa splendida saga! -
[Nevix] Vita da Starter: l'Era dell'Imperatore (1/2 serie)
Nevix ha risposto a una discussione di Nevix in Fan Fiction e Dintorni
Capitolo 14: alla ricerca di Mindy Saranno passati solo pochi secondi da quando Sfavillo mi ha lasciato da solo, ma a me già sembra siano passate ore. Sono solo al buio con uno zaino stracolmo di oggetti inutili tra cui non c’è neanche una torcia o qualcos’altro in grado di produrre luce. Ogni tanto, come se non bastasse, sento strani rumori, come se qualcuno stesse cercando di forzare la porta. Sono terrorizzato da chi potrebbe trovarsi dall’altra parte, ma allo stesso tempo spero che ci riesca: sono stanco di stare qui! Cerco di pensare a qualcosa di utile, che mi distragga da quei suoni sempre più frequenti oltre la porta, ma l’unica cosa che mi viene in mente è il dilemma dello “zaino più grande all’interno”. Comincio a chiedermi come tutto ciò sia possibile, ma è chiaro che non lo è… l’unico modo che ho per crederci, è vederlo con i miei stessi occhi. Tastando il pavimento attorno a me, trovo una delle due spalline e, tirandola, trascino l’intero oggetto vicino a me. Apro la cerniera e comincio a sbirciare dentro, alla ricerca di qualcosa di realmente interessante, alla fine addentrandomi con tutto il corpo al suo interno e passando da una tasca all’altra con assoluta facilità, vedendo che, nonostante abbia appena iniziato il suo viaggio, ognuna di esse è stracolma di oggetti. Vorrei provare ad usarli tutti, ma qualcosa mi riscuote, forzandomi a sporgere la testa fuori dallo zaino: chiunque stesse cercando di entrare, ora ci sta provando con più insistenza. Improvvisamente, con uno scatto, la porta si apre, gettando nel magazzino un fascio di luce, che ne illumina tutta l’entrata, compreso me e l’oggetto a fiori in cui sono nascosto. Vedo che, con passi leggeri, qualcuno si avvicina, ruotando attorno a me e ridendo. - Cosa credi, che non ti veda? – chiede Sfavillo sghignazzando. - Era ora che arrivassi! – gli rispondo io, cominciando ad uscire. - Mpf, non dovresti lamentarti: guarda che se non fosse per me e per le mie abili doti di scassinatore, saresti ancora bloccato qua dentro a tremare nello zaino di MIndy! – mi ricorda. - Questo lo dici tu: io ho molti segreti! E, comunque, non stavo tremando… è solo che qui fa molto freddo! – cerco di difendermi. Comincio a pensare che questo Shinx voglia mancarmi di rispetto… - Ma se ci sono trenta gradi! Senza poi contare che tu dovresti essere un Pokémon polare, no? – - Certo che lo sono, ma è che questo… è un freddo diverso! Io sono abituato al freddo secco dei ghiacci, non a quello umido degli scantinati! – Come mi potevo aspettare, lui ricomincia a ridere. - Certo che riesci ad inventartene tante, di storie! – mi dice. - Io non mi invento niente! – gli strillo – Tutto quello che dico è solo la pura verità! – - Sì, come no. Se tu dici solo la verità, io sono uno Zekrom sotto copertura! – mi schernisce. Mi viene voglia di strangolarlo, ma non posso. Come ho già fatto prima, smetto semplicemente di ascoltarlo e scivolo fuori dallo zaino, incamminandomi poi verso la porta che ha aperto. Appena lo supero, mi tira una nuova scossa: - cosa fai, te ne vai senza di me? – chiede ridendo. - Questa te la potevi benissimo evitare… - dico ancora fumante. - No, non credo: è troppo divertente per non farlo! – dice lasciandosi andare nuovamente alle risate. - Piantala di ridere e andiamo. – ordino portando lo zaino e sperando che lui effettivamente mi segua. Quando passo oltre la porta, la guardo e noto che è ricoperta di graffi e bruciature, probabilmente provocati dagli artigli e dalle scosse di Sfavillo. La maniglia e la serratura, grazie a tutti quei colpi, quasi non esistono più. Non pensavo che ci avrebbe potuto mettere così tanta furia… Zampettando, Sfavillo mi raggiunge e cammina insieme a me lungo i corridoi, finalmente illuminati, dei sotterranei in cui ci troviamo. - Hai idea di dove dobbiamo andare? – gli chiedo. - Certo che ce l’ho! Perché credi che ci abbia messo così tanto tempo ad aprirti la porta? Dobbiamo solo seguire questo corridoio fino alla quinta porta sulla destra. Da lì in poi, iniziano i dormitori e quello dei due fuggiaschi con la nostra allenatrice è il terzo! – - Wow, bravo Sfavillo, non pensavo che fossi così… - - Bravo? Sì, lo so, non c’è bisogno che mi ringrazi! – esclama ridendo. Non è che io abbia molti amici, ma devo dire che Sfavillo è davvero uno dei migliori: sto cominciando ad apprezzare quel suo modo scherzoso… è strano ammetterlo, ma penso di essere felice che compirò tutto il resto del viaggio insieme a lui! Senza pensarci troppo, rido anche io. Insieme, contiamo le porte e quando arriviamo all’ottava, ci accorgiamo che effettivamente c’è qualcuno all’interno. Non c’è bisogno di controllare: la serratura è chiaramente chiusa a chiave e, in ogni caso, non è una buona idea sfondarla ed addentrarsi in questo modo: il tizio ha affermato di possedere uno Sceptile e l’ultima cosa che voglio è dovermi scontrare con un altro Starter evoluto e di tipo Erba. Ancora una volta, mi guardo intorno e lo stesso fa Sfavillo, cercando un modo per entrare senza farci notare. L’unica via che mi salta all’occhio è quella che ho usato solo ieri e quella che ho proposto anche a Sfavillo: i condotti dell’aria sono la scelta migliore. Il Pokémon Baleno drizza le orecchie: - hai sentito? – mi chiede spaventato. - Cosa? – - C’è qualcuno che si sta avvicinando… dobbiamo nasconderci! – dice correndo indietro per il corridoio fino alla griglia che lui stesso ha sfondato e saltandoci dentro con un balzo felino che io non riuscirò mai a fare. Più veloce che posso, lo seguo, cominciando ad udire un lontano vociare accompagnato da passi ritmati. - Veloce Batuffolo! – mi dice. - So che non ci crederai, ma non posso andare più in fretta di così! - gli spiego, lanciandogli lo zaino. Le voci sono sempre più vicine e si comincia a distinguere cosa dicono. - Zach, secondo te cos’è stato? A produrre quei rumori, intendo. Alcuni hanno detto di aver sentito qualcuno piangere… io lo trovo un po’ inquietante… - - Piantala di fare lo stupido: sarà stato qualche Teddiursa che si è perso! E poi non dici sempre che i tuoi Pokémon preferiti sono i tipi Spettro? – - E con ciò? I tipi Spettro sono carini, mentre i fantasmi sono spaventosi: sono due cose completamente diverse! – - Uff… se lo dici tu… - Non manca molto: comincio a vedere le loro ombre, quindi tra qualche secondo saranno qui. Prendo la rincorsa e salto, ma la presa di aerazione è troppo in alto: neanche sbattendo le ali riesco ad arrivarci. Ormai mi hanno scoperto: anche se dovessi riuscire a ripiombare a terra senza farmi troppo male, cosa alquanto improbabile, non riuscirei comunque a saltare nuovamente prima che loro arrivino fino a me. Inaspettatamente, qualcuno mi afferra mentre cado, trascinandomi dentro la conduttura. - Ti ho salvato fin troppe volte, oggi. – dice Sfavillo sbuffando – Guarda che ti metto tutto in conto, io! – Io non posso fare altro che ridere: - me ne ricorderò: se sei così bravo a tenere i numeri, quasi quasi ti tengo in considerazione come mio ministro delle finanze… di sicuro avrei preferito un Alakazam o un Metagross, ma penso che per te potrei fare un’eccezione! – La faccia con cui riesco a dire tutto ciò sorprende anche me stesso, che fissando negli occhi Sfavillo, in breve tempo lo faccio scoppiare a ridere e lo stesso faccio io. Non pensavo che sarebbe bastato così poco per farci andare d’accordo… - Ehi, Zach, hai sentito!? Quelle non erano delle risate!? Questo posto è proprio infestato, me lo sento… - dice uno dei due, fermandosi nel corridoio poco distante da noi. Sia io che il mio amico elettrico tratteniamo il respiro, sperando che non si accorga di noi. - Ma qui c’è qualcosa… - dice facendo qualche passo avanti ed abbassandosi fino a mettere la sua faccia a pochi centimetri dalla nostra. Lui ci vede e noi vediamo lui. Senza pensarci due volte, io caccio un Ruggito per scacciarlo. Appena ode il mio verso, fa un salto di almeno tre metri verso l’alto, scappando poi terrorizzato strillando: - I FANTASMIIIII!!!!!!!!!!!! – - Piantala di fare il bambino e torna qui! – gli grida l’altro, ma senza successo – Bah, a volte non lo capisco… come fanno dei fantasmi a nascondersi nei condotti dell’aria? – chiede tra sé. Il tipo continua a camminare, ma a differenza dell’altro non si ferma davanti alla presa d’aria e continua a camminare verso il magazzino, permettendoci in quei pochi secondi in cui ci passa davanti, di ammirare la sua divisa: sia io che Sfavillo la notiamo e non ci sembra qualcosa di comune. La divisa è una specie di patchwork di molti colori, tra cui i più presenti sono il nero, l’azzurro, il rosso ed il bianco, composto da una semplice maglia ed un paio di pantaloni, a cui però si aggiungono alcuni dettagli, che risaltano come se fossero parte di lui da lungo tempo: sopra la camicia, indossa una robusta canotta nera con un emblema caratterizzato dalla lettera P, che si ripete allo stesso modo anche sul cappello, sempre di colore nero. Per ultimo, il tipo indossa una mascherina che gli copre tutta la parte inferiore del volto, come se non si volesse far riconoscere. Tutto ciò mi pare più che sospetto… quando avrò dato una lezione a quei due ladri di allenatrici, dovrò investigare pure su questo! - Io di certo non ho paura – continua a riflettere – ma non è sicuro andare in giro in piena notte da soli… forse è meglio se torno indietro e chiamo qualcun altro per controllare quel vecchio magazzino con me. – Detto ciò, il tipo se ne va, lasciandoci ancora da soli. - Uff… per fortuna se ne sono andati! Devo ammetterlo, Batuffolo, è stata davvero una genialata, quella di spaventarlo con Ruggito! – - Sì, beh, grazie, lo so di essere un genio! – mi vanto io. - Ehi, calma, guarda che il migliore sono sempre e comunque io! – mi dice, toccandomi con la punta della coda e fulminandomi di nuovo. Ormai ci sto facendo l’abitudine, quindi non cerco neanche di fargliela pagare né gli do particolarmente peso: mi limito a riprendere lo zaino e ad incamminarmi per la conduttura, dicendogli di cominciare a muoversi prima che quegli strani individui tornino e ci trovino. Lui acconsente e si mette in testa, affermando che conosce la direzione giusta da prendere. In effetti, devo ammettere che io non avrei la più pallida idea di dove andare, ma il mio senso dell’orientamento è di certo abbastanza sviluppato da trovare la via in ogni caso! Giusto per avvalorare la mia tesi, ad ogni incrocio discutiamo sulla direzione da prendere e lui la vince sempre grazie alle violente scosse che mi tira ogni volta che lo contesto, ma alla fine la via esatta si dimostra proprio quella indicata da lui. Che botta per la mia autostima… - Guarda, quella dovrebbe essere l’ultima conduttura prima della stanza che cerchiamo. Senti le voci, no? Dobbiamo fare attenzione a non farci scoprire, se vogliamo capire quali sono i piani di quei due! – esclama indicando una piccola grata che porta verso sinistra, da cui provengono alcune voci, ma tra queste nessuna è quella della mia streghetta. Io confermo: - Sì, le sento. Ci siamo quasi, Sfavillo. Ancora solo pochi passi e finalmente potremo prendere a calci tutti quanti e tornare insieme a lei. – dico più serio che mai. - Ehi, da quand’è che il mitico imperatore ha questo tono tombale? Avanti, dovresti essere felice! Stiamo per rivederla! – esclama Sfavillo, cercando di tirarmi un po’ su. Non so più chi sono. Non so più che mi succede. Perché mi interessa così tanto? È solo una piccola allenatrice, niente di più! Sento che potrei non essere in grado di proteggerla, ma che per qualche motivo ci devo riuscire. C’è una minaccia non molto lontana, ma non so dove. Che c’entri qualcosa con lo strano sogno? Solo ora ci ripenso: io ero Azelf…? Perché ho visto tutte quelle cose? Perché ho sentito quello che provava? Chi erano quelle persone? - Ehi, ci sei? – mi chiede Sfavillo passandomi una zampa davanti agli occhi. Io batto le palpebre e gli rispondo: - Sì, certo che ci sono! Perché? – - Come perché? Sembravi quasi in trance! Sicuro di star bene? – mi chiede incerto. - Certo che sto bene! – gli rispondo – E adesso mettiamo da parte tutta questa esitazione e muoviamoci a salvare Mindy! – esclamo. - Sì! Mi piace il tuo modo di pensare: andiamo a scatenare l’inferno! – dice lui con una risata satanica e facendo scorrere alcuni fili di elettricità sulle sue guance. Mi volto e avanzo verso la grata, mettendomi in modo tale che pure Sfavillo possa guardare di sotto, pronto a sfondare la parete di metallo al minimo cenno di violenza dei due. Ascoltiamo entrambi cosa dicono, osservando attentamente la scena. Mindy è sdraiata sul materasso più basso di un letto a castello e vicino a lei è seduta la ragazza, che discute sottovoce con l’altro, che continua a camminare avanti e indietro per la stanza. Ora che si trovano in una stanza completamente illuminata, riesco a notare alcuni particolari in più su di loro: entrambi indossano la stessa divisa del tipo di prima, composta da quei colori senza un apparente schema logico, ma al posto del giubbotto nero uno indossa una larga maglia rossa col cappuccio, mentre l’altra una bandana nera con una A stilizzata sopra e una camicia a righe bianche e blu sbottonata e stropicciata. - Calma, Ryu, non penso che ci troveranno mai! – - Lo so che probabilmente non ci scopriranno… ma se lo facessero? Hai pensato alle conseguenze? Senza poi contare che, ormai, saremo obbligati a coinvolgerla. – risponde l’altro, preoccupato. - Lo so, ma non potevamo certo lasciarla lì da sola! Quanti anni vuoi che abbia? Dieci? Undici, forse? Non trovi che il minimo che possiamo fare è riportarla a casa? – - Certo, anche io la penso come te… ma riflettici: come facciamo? Non siamo proprio i benvenuti, qui, e abbiamo un lavoro da svolgere: cosa pensi di fare se, mentre cerchiamo di portarla fuori, ci scoprono e saremo costretti a lottare? Vorresti esporla ad un simile pericolo? – chiede serissimo lui, fermandosi e accomodandosi su una sedia. - Beh, no… ma… e se provassimo ad uscire dalla porta principale? – chiede lei. - Come pensi di fare? Lo sai bene che nessuno sa che siamo nei sotterranei e di certo se saliamo così conciati quelli della TV non ci daranno il benvenuto: faremo saltare tutto e la metteremo ancora più in pericolo. Non c’è modo di farla uscire senza coinvolgerla – risponde ancora lui. - E anche se fosse? Sempre meglio portarla sempre con noi che lasciarla da sola! Se sarà necessario, me ne prenderò cura personalmente! – - Uff… certo che sei proprio fissata con i bambini a volte… non dovresti essere troppo giovane per simili cose? – - Beh, non è che siamo proprio così giovani, noi… - cerca di spiegare. - Sì, ma neanche così vecchi! – esclama il giovane, rialzandosi in piedi. - Beh, c’è chi alla mia età è già sposata! Non dovrebbe sembrarti così strano! – esclama l’altra. - Ma hai diciotto anni! Pensi di essere veramente pronta per una simile responsabilità? – - Certo che lo sono! Se non sbaglio, siamo abbastanza grandi per prenderci cura dei Pokémon, quindi perché non di un bambino? – chiede ancora lei. - Perché è una cosa diversa! I bambini non sono Pokémon: richiedono molte più attenzioni! – - Forse quelli di pochi mesi, ma quanto sarà difficile aiutarne uno di dieci anni? Andiamo Ryu, non puoi dire che pensi di non esserne in grado! – - Uff… sai bene che non è quello il problema… - - Allora qual è? Perché ti spaventa così tanto quest’idea? – - Te l’ho già detto: noi non siamo proprio… normali. Sai cosa dobbiamo fare e sai che non sarà sicuro. Non riuscirei a perdonarmelo se questa povera bambina che si è persa rimanesse ferita per colpa mia. – Non penso di aver mai assistito ad un dialogo come questo, ma sono sicuro di una cosa: questi due non sono chi sembrano, ma probabilmente non sono neanche cattivi. Il vero problema è: cosa pensano che le sia successo? Non pensano che potrebbe essere semplicemente un’allenatrice come tante altre? Perché anche loro sembrano così interessati a difenderla? Mi volto per un secondo, per controllare che Sfavillo sia ancora lì con me, e vedo che sta ancora fissando la stanza a bocca aperta. Torno a guardarla pure io. Sul volto della ragazza è dipinta un’espressione di comprensione, come se condividesse i timori del giovane o, almeno, capisse che erano coerenti. - Non posso negare che la stessa cosa vale per me, ma riflettici: dobbiamo comunque correre il rischio! È molto più in pericolo qui da sola che con noi ed i nostri Pokémon! – Il ragazzo conferma, annuendo con la testa ed estraendo alcune Pokéball: - Gardevoir conosce Salvaguardia, vero? – chiede. - Sì. Forse potrebbe tornarci utile? – risponde l’altra, estraendo a sua volta una sfera. Entrambi fanno uscire uno dei loro mostriciattoli: un Gallade per lui ed una Gardevoir per lei, che sembrano quasi formare una coppia come i loro allenatori. - Gallade, dobbiamo proteggere questa stanza finché la bambina non si sveglia. Nessuno deve entrare. Hai voglia di aiutarci? – Il Pokémon Lama risponde di sì, estraendo una spada come conferma. Con qualche passo, si dirige fino alla porta, davanti alla quale crea grazie ad una strana danza un muro allo stesso tempo robusto ma quasi trasparente. Intanto, seguendo gli ordini della sua allenatrice, Gardevoir usa Salvaguardia e Protezione sulla mia allenatrice, stando pronta a proteggerla nel caso in cui ce ne sia bisogno. - Sfavillo, cosa facciamo adesso? – chiedo al Pokémon che mi sta vicino, continuando però a guardare di sotto tra le sbarre dell’inferriata. Non penso che sarà tanto semplice riuscire ad arrivare alla streghetta, ora: quel Gallade non mi sembra molto cordiale… Aspetto alcuni secondi, ma lui non mi risponde. - Ehi, ti sei addormentato? – gli chiedo, voltandomi. Ciò che vedo non mi piace per niente: - Per favore, dimmi di no. – dico spaventato – con tutti i momenti che hai, perché proprio ora? – Con uno sforzo tremendo, il Pokémon Baleno sta cercando di trattenere uno starnuto, ma non ci riuscirà ancora per molto. Non so cosa fare, ma so che se starnutisce, probabilmente verremo scoperti. - E-E-Etciùùù!!! – esclama Sfavillo. L’ultima cosa di cui ho memoria è un’onda proveniente dal braccio del Gallade che trancia il condotto d’aria, centrando in pieno sia me che il mio amico. in viaggio: Dove siamo: -
[Nevix] Vita da Starter: l'Era dell'Imperatore (1/2 serie)
Nevix ha risposto a una discussione di Nevix in Fan Fiction e Dintorni
Capitolo 13: i rapitori Improvvisamente Sfavillo si ferma e io gli finisco addosso. Vorrei protestare, ma lui mi fa capire di fare silenzio con una leggera scossa. Seguendo il suo suggerimento, drizzo le orecchie e sento che due persone stanno discutendo sottovoce. - Sei sicura che sia qui? – chiede quello che dalla voce sembrerebbe essere un ragazzo. - Certo che lo sono! L’ho sentita piangere fino a pochi secondi fa! – risponde una voce femminile, probabilmente non molto più vecchia di quella precedente. - Ma io qui non vedo niente! Non è che potresti tirare fuori uno dei tuoi Pokémon con Flash? – - Certo che no: se lo faccio, scopriranno che ci troviamo qui! – - Hai ragione… ma allora come facciamo a trovarla? – chiede la voce maschile, azzardando qualche passo nell’oscurità. - Lasciami pensare… - risponde la voce della ragazza, che dopo qualche secondo esclama come se avesse trovato la soluzione. Con un suono chiaramente riconducibile a quello di una Pokéball che si apre ed un lampo di luce, un nuovo Pokémon appare, cominciando a canticchiare allegramente qualcosa, ma l’allenatrice lo ferma subito: - Per favore Vì, fai piano o ci scopriranno! – esclama. - No, per favore, dimmi che non hai deciso di chiamare di nuovo lui… - - Chi se no? È l’unico abbastanza piccolo da poterci procurare un po’ di luce senza farsi notare! E, comunque, se ti devi lamentare ogni volta così, perché non cominci a tirare fuori qualcuno dei tuoi? – chiede irritata. - Scusa – mormora – Lo so che non mi dovrei lamentare, solo che da quando hai tentato di incendiarmi… beh, Victini mi sta un po’ più antipatico. E poi, anche volendo, non penso di avere il Pokémon adatto alla situazione, considerando che il più discreto che ho è Sceptile… - - anche se mi dispiace, devo darti ragione… ma non è comunque una buona scusa per dare dell’antipatico al mio povero Vì! – protesta. - Uff… va bene, mi scuso anche con lui per avergli dato ancora dell’antipatico, ma adesso digli di muoversi, o non riusciremo mai a scoprire se sta bene senza farci scoprire! – dice il ragazzo. - Va bene… - acconsente lei – Senti Vì, non è che potresti usare un Generatore V… - ancora prima che lei riesca a terminare la frase, il Pokémon strilla entusiasta e due enormi vampate di fuoco fuoriescono delle sue orecchie, illuminando l’intero locale, noi compresi. Sfavillo è rimasto accecato per l’improvviso aumento di luce, quindi ci penso io a trascinarlo per la coda dietro uno scatolone, dove mi nascondo anche io, attendendo di vedere cos’altro succede. - Piano, Vì: così ci fai scoprire! – strilla la ragazza. - Davvero? Scuuusa, non volevo… - dice triste il Pokémon con la sua vocina stridula, abbassando istantaneamente le due colonne di fuoco fino a renderle utili solamente per vedere a pochi passi di distanza. - Perfetto, grazie. – dice ancora una volta lei, indicando al mostriciattolo la direzione da prendere. Dalla mia posizione posso vedere la luce che si allontana e senza attendere che il mio amico si sia completamente ripreso, inverto i ruoli, cominciando a strattonarlo per la coda verso la fonte di luce: sono veramente curioso di vedere di chi si tratta, ma soprattutto, non vedo l’ora di rivedere Mindy. Senza badare alle proteste di Sfavillo né alle continue scosse che mi tira, lo trascino mentre sento che i suoi artigli tentano di arrestare la mia avanzata, stridendo sul terreno. - Piantala di resistere: così ci rallenti e basta! – gli strillo. - Tu piantala di farmi male e io la pianto di resistere – mi risponde. - Cosa vuoi che faccia? Che ti porti in spalla? – gli chiedo. - Beh, perché no? – dice saltandomi addosso e strillando: - Forza Rapidash, al galoppo! – Vorrei ribaltarlo, ma se lo facessi perderei tempo prezioso, che mi allontanerebbe ancora dagli allenatori e da Mindy. Cerco di resistere e mi riprometto che appena ne avrò l’occasione gliela farò pagare, a quel micio elettrico. Il peso dello zaino e del Pokémon, che già da solo pesa più del doppio di me, mi rallenta, ma nonostante ciò riesco a raggiungere un angolo attorniato dai due e del Pokémon Vittoria, che sbattendo le due ali fluttua poco sopra la loro testa. - Poveretta… ha pianto così tanto che ora è esausta… - dice la voce femminile – Forza Ryu, prendila in braccio e portiamola in un posto più sicuro: è ancora notte, ma non si sa mai chi potrebbe passare… - - Sì, hai ragione. – dice il giovane, sollevando la mia streghetta da terra. Quando il giovane si volta, posso vedere la sua espressione: nonostante il sonno, è ancora tremendamente triste e il volto è rigato di lacrime. Odio le streghette che piangono: non so perché, ma mi fanno sentire stranamente male… Il gruppo, con la ragazza in testa, in guardia per proteggere chi la segue. Strano che due sconosciuti abbiano così a cuore la sorte della mia allenatrice… in ogni caso, non posso lasciarmi andare a questi pensieri in un momento del genere! Immediatamente, mi fiondo dietro di loro, senza più pensare a mantenere una debita distanza, ma la mia velocità non è sufficiente e l’unica cosa che riesco a raggiungere sono le stelle, che vedo dopo aver sbattuto violentemente contro la porta, che i due hanno chiuso a chiave dietro di loro. - E ora come usciamo? – chiedo a Sfavillo, che finalmente sembra essere a suo agio, dato che ci troviamo nuovamente nel buio più assoluto. - Non ne ho veramente idea! Ci dovevi pensare prima e correre più veloce quando ne avevamo la possibilità! – mi risponde lui, cercando di schernirmi. Regola numero uno degli imperatori: mai badare a chi ci prende in giro, noi sappiamo di essere grandi, quindi non dobbiamo certo rimanere sorpresi se chi è inferiore tenta di sminuirci. La risposta a tali affronti, è sempre non prestare attenzione. Così dice la regola, così faccio io, sedendomi a terra e cominciando a picchiettarmi la tempia per agevolare la concentrazione. Come si esce da qui? Di certo non possiamo andarcene dalla porta né provare a sfondarla, quindi dobbiamo cercare una via alternativa. Guardandomi intorno, noto che a pochi passi da noi, sembra che dal muro escano delle scintille e mi viene un lampo di genio: - Sfavillo, prova ad illuminare un po’ lì! – gli dico, indicandogli la zona da cui provengono quei lampi improvvisi. - Perché? Cosa pensi che ci sia? Sono solo dei cavi scoperti! – mi risponde, avvicinandosi e muovendo la coda fino a posizionarla sopra di essi. Esattamente come pensavo. Probabilmente qualche Pokémon deve averli rosicchiati, ma dovrebbero ancora funzionare a dovere. Teoricamente, se è solo per questo che manca la luce, basta far tornare l’elettricità e dovrebbe accendersi tutto. - Forza, è la tua occasione: dimostra di essere utile e accendi la luce! – esclamo io, incoraggiandolo. - Cosa!? Come faccio ad accendere la luce? Mica sono un generatore, io! – risponde lui, con una voce che sottintende mi stia guardando male. - Ma chi vuoi prendere in giro? Con tutte le scosse che mi hai dato, di elettricità ne hai sicuramente abbastanza da illuminare l’intero edificio! – continuo io. - Non è vero: lo sai bene che sono solo un livello 9! Non potrei mai riuscirci! – esclama cercando di farmi cambiare idea. Per sua sfortuna non ci riesce. Lui non lo sa, ma si è appena tradito: - Così sei un livello 9… - ripeto io. - Sì, e quindi? Piantala di guardarmi in quel modo? Sono le bistecche che si guardano così, non i propri amici! Cosa c’è, mi vuoi mangiare!? – mi chiede leggermente spaventato. Mi chiedo che effetto faccia vedere gli altri al buio… probabilmente deve sembrare tutto più spaventoso, perché mi sembra ce ne voglia davvero molto per spaventare un Pokémon allegro come Sfavillo. - Certo che no! Mica mangio i gatti, io! – esclamo, sorpreso che possa pensare una cosa del genere, ma subito cambio idea: è l’ora della rivincita. - Però, adesso che ci penso, la tua zampa sembra davvero buona… quasi quasi dopo, quando dormi gli do un assaggio! – continuo leccandomi il becco. Lui rabbrividisce. Penso quasi di essere finalmente riuscito a farmi rispettare da quel felino elettrico, ma poi si ricorda del suo vantaggio di tipo, quindi, come mi sarei potuto aspettare, mi folgora di nuovo, mettendosi a ridere. - Mi dispiace, ma mi sa che se vuoi provare ad assaggiarmi, prima dovrai riuscire a resistere al tipo Elettro! È davvero un peccato che tu non possa cambiare tipo con l’evoluzione… mi sarebbe davvero piaciuto farmi mangiare da un Piplup-imperatore! – mi prende in giro. È incredibile come ogni singola volta, anche quando sto per farcela, alla fine riesca sempre a vincere lui… come si dice: la vendetta è un piatto da gustare freddo, quindi basterà aspettare e l’occasione giusta arriverà. Ora, è meglio tornare alla questione più importante: - Va bene, ho capito che è meglio non assaggiarti e che sei più forte di me, ma adesso potresti accendere la luce? – gli chiedo. - Te l’ho già detto, anche volendo, non ho abbastanza elettricità per farlo! – mi ripete ancora lui, facendo fuoriuscire piccole folgori dalle guance, che gli illuminano leggermente il volto, mostrando la sua espressione quasi arrabbiata. - In realtà, volendo potresti riuscirci: sei un livello 9, no? – gli dico io, sperando che riesca a capire. - E quindi? Non è che se salgo di livello, poi sono più elettrico di prima! – mi risponde. Ok, è evidente che non capisce… dovrò spiegarmi meglio. - Al livello 9 non impari Sottocarica? – gli chiedo, credendo che ormai sia ovvio dove voglio andare a parare, ma Sfavillo non ci riesce. - Beh, anche se fosse? È una mossa di stato, ma non siamo certo in una lotta! – - Uff… certo che sei tardo! – sbotto – Se ti carichi con quella mossa, poi potrai rilasciare più elettricità! – gli spiego. - È vero! Come ho fatto a non pensarci prima? - dice picchiandosi una zampa sulla fronte. - Me lo stavo giusto chiedendo anche io… - affermo mentre lui, finalmente, si dirige verso quei cavi scoperti e, concentrandosi, comincia a lampeggiare, venendo poi ricoperto poco alla volta da piccole scosse elettriche, come se stesse pian piano assorbendo energia dall’ambiente che lo circonda. Dopo poco tempo, il suo corpo è quasi completamente invisibile, ricoperto dall’elettricità che ha accumulato. - Senti Batuffolo, mi è venuta un idea: cosa dici se provo a darti la scossa adesso? Così, giusto per provare? Secondo me sarebbe divertente! – esclama sorridendo dietro alla massa che lo ricopre. Alla sola idea, io rabbrividisco e lui se la ride di gusto. Per fortuna, almeno questa volta non sembra che quell’idea gli sia passata veramente per la testa e mette la coda a contatto con i cavi, rilasciando poi tutta l’energia. Il risultato non è esattamente quello che mi aspettavo, ma è più che adatto allo scopo: le luci si accendono solo fino a metà dell’enorme magazzino e neanche al massimo della potenza, rendendo la visuale non del tutto chiara, ma comunque dandomi la possibilità di guardarmi intorno e trovare un modo per uscire da qui. Poco alla volta, mi accorgo che la luce si sta affievolendo, sintomo che Sfavillo non ha abbastanza energie per illuminare la stanza ancora per molto. - Sfavillo, cerca di resistere ancora un po’! – esclamo, correndo a recuperare gli oggetti che ci serviranno per fuggire di qui, sperando che ci riesca prima che le lampade si spengano definitivamente. Le azioni che devo fare sono davvero poche e semplici, ma mi serve la luce per capire come muovermi! Più in fretta che posso, corro ad afferrare una botte piena di un qualche liquido denso, dal colore rossastro. Vorrei assaggiarlo, ma non è certo questo il momento. Con un poderoso attacco Botta in salto, la colpisco facendola ribaltare e rotolare per terra. Spingendola, la posiziono proprio di fronte alla porta, fermandola poi con un paio di piccole casse situate attorno a me. Le luci sfarfallano leggermente, perdendo ancora potenza. - Non so ancora per quanto riuscirò a tenerle accese… - mi dice il Pokémon elettrico, pronunciando quelle poche parole con un incredibile sforzo. - Resisti, Sfavillo: manca ancora poco! – lo incoraggio. Con un ulteriore scossa, lui riesce a illuminare ancora un po’ la stanza, permettendomi di recuperare l’ultimo oggetto utile senza problemi. Saltando, su una serie di casse, prendo la rincorsa e, con due Ferrartigli ben mirati, trancio le due catene che sostengono lo scaffale, che quindi cade a terra con un tonfo. Subito lo sollevo e lo trascino fino alla botte, facendola poi scivolare sopra di essa e facendo in modo che rimanga in equilibrio. Mi allontano leggermente per ammirare il risultato finale, che tutto sommato, pur non essendo niente di particolare, mi soddisfa. Con un ultimo lampo, tutto torna buio e l’unica cosa che riesco a sentire è il respiro affannato di Sfavillo, che cerca di capire cosa voglio fare con quegli oggetti apparentemente inutili: - Ce l’hai fatta?... Sei… riuscito… a trovare… un modo per uscire da qui? – mi chiede, osservando la mia costruzione – A me… sembra… che ti sei solo divertito… a giocare…. – - Ti sbagli: questo è un perfetto esempio di leva indifferente! – comincio a spiegare con un perfetto tono da professore: - le leve sono delle semplici applicazioni del principio di equilibrio dei momenti: attraverso l’applicazione di una forza sufficiente da una parte, il corpo posizionato all’altra estremità verrà sollevato o, se la forza è molto potente, perfino fatto muovere di moto uniforme verso l’alto! – Non avrei mai pensato che quel noiosissimo blaterare di scienze e di fisica di Mindy mi sarebbe mai tornato utile, ma è evidente che la vita cela davvero moltissimi segreti. - Ehm… e se io ti dicessi che non ci ho capito niente? – mi chiede incerto Sfavillo, decisamente confuso ma già nuovamente pieno di energie. - Non c’è problema, mio caro amico. – gli dico sorridendo e picchiettandolo sulla testa: adoro potermi vantare con gli altri e ancora di più quando loro non capiscono quello che dico… mi fa sentire intelligente! - In pratica – gli spiego – utilizzando quei semplici oggetti in legno potremo senza problemi giungere fino alla presa d’aria che si trova sopra alla porta, che ci permetterà a sua volta di raggiungere quei due malintenzionati che hanno rapito la nostra allenatrice: basterà che uno di noi si posizioni da una parte e che l’altro salti sull’altra estremità, facendo spiccare un balzo e portandolo verso il nostro obiettivo! – - Mi dispiace dirtelo, ma mi sa che il tuo piano ha qualche piccolo problema di applicazione – mi risponde lui, cominciando a spostarsi per la stanza – Problema numero uno: c’è una grata che ci blocca il passaggio. – - Mpf… se è solo per quello, allora potevi benissimo non dire niente: ti ricordi della mia fuga in quel luogo di tortura noto come Centro Pokémon? Beh, si dà il caso che io sia riuscito a scappare nonostante le numerose grate che mi si sono parate davanti: non sarà mica uno stupido pezzo di metallo a fermarmi! – dico fiero delle mie capacità furtive. - In realtà questo è solo il primo problema, ma ce ne sono anche altri! Se serve che uno di noi salti da una parte dell’asse per far alzare l’altro, vuol dire che uno resterà a terra! – esclama. Io lo guardo, sperando che si trova veramente dove credo: - Pensi che non ci abbia pensato? Basterà che oltre a uno di noi, lanceremo anche la borsa, in modo tale che il primo che entra nella conduttura potrà poi lanciare dall’altro uno strumento abbastanza pesante da far saltare anche l’altro! – Stranamente sembro averlo convinto, ma c’è ancora un problema che vuole pormi: - Va bene, questo è un altro punto a tuo favore, ma c’è un’ultima cosa che vorrei chiederti: come farai a sapere dove saltare o dove lanciare l’oggetto se non vedi ad un palmo dal tuo becco? – mi chiede. Ok, devo ammettere che a questo non ci avevo pensato, ma la soluzione è ovvia: - Semplice: sarai tu a guidarmi! – Non avrei mai pensato che mi sarei fidato fino a questo punto di lui, ma non posso fare altro… spero solo che non gli venga la stupida idea di farmi uno scherzo. - Ok, affare fatto! – esclama ridendo – Non ti preoccupare, non ho intenzione di farti schiantare: sei in mani più che sicure! Ora dimmi semplicemente dove vuoi che ti porti e io lo farò! – A occhio e croce direi che mi ha letto nel pensiero e che, se ha detto una cosa del genere, l’idea di farmi uno scherzo l’ha sicuramente valutata… speriamo si sia convinto che non è una buona idea… Gli dico di aiutarmi a salire sulle casse posizionate dietro l’estremità più lontana dal muro, da cui poi dovrò saltare per far salire Sfavillo, mentre dico a lui di prepararsi. Conto fino al tre e, all’ultimo numero, salto e piombo con tutto il mio peso sull’asse, facendola piegare verso il basso e dando al mio amico lo slancio necessario per arrivare alla grata. Con un miagolio strozzato, lui si fissa alla struttura con gli artigli e usa una violenta Azione per sfondarla, entrandoci e mostrandomi la stella sulla punta della coda per farmi capire che ce l’ha fatta. Devo ammettere che non mi sarei mai aspettato che ce l’avrei fatta a lanciare un Pokémon che pesa due volte me, ma qualcosa mi suggerisce che tutto ciò è per gran parte merito dell’agilità innata negli Shinx. Ora, devo solo capire come mettere la borsa sull’altro lato dell’asse e tornare indietro per farlo arrivare nella conduttura. Mi impegno e cerco di seguire i comandi di Sfavillo, ma purtroppo non bastano. - Andiamo, Batuffolo: non puoi essere così imbranato! – esclama dopo che ho mancato lo zaino a fiori per l’ennesima volta. - Ehi, guarda che non è così facile riuscirci al buio! – gli strillo io. - Sì, ma tu sei ai limiti dell’impossibile! Senti, mi sono stufato di aspettare: stai fermo lì e aspetta che torno! – dice voltandosi ed andandosene. Lo richiamo parecchie volte, ma lui non mi risponde. Sono solo. Nel buio. In mezzo a delle scatole. In un magazzino umido e in cui c’è il rischio imminente di incendio elettrico. E non so come andarmene. Né se mai me ne andrò. Come dicevo, al peggio non c’è mai fine… in viaggio: Dove siamo: -
Nintendo annuncia Super Mario Run per iPhone e iPad!
Nevix ha risposto a una discussione di -PeterPan- in Notizie
No, ancora non si sa. L'ultima informazione rilasciata è che sono slittati al 2017 a causa di Super Mario Run. -
[Commenti] L'esperto di Eeveeluzioni
Nevix ha risposto a una discussione di MoonlightUmbreon in Commenti a Fan Fiction e Poesie
Come le precedenti lotte, anche questa mi è piaciuta molto! Le strategie arricchiscono la narrazione, rendendola molto interessante, e il ritmo è sostenuto, impedendo di annoiarsi: l'unica pecca che penso di aver trovato sono giusto due ripetizioni e delle descrizioni leggermente meno profonde delle precedenti. Ovviamente, non per questo il capitolo non mi piace, anzi, penso ti sia venuto molto bene, anche grazie all'idea di inserire Pokémon di altre regioni, facendo in modo che anche il lettore non abbia idea di quale possa essere il prossimo avversario da affrontare! Aspetto il prossimo capitolo! -
Nintendo annuncia Super Mario Run per iPhone e iPad!
Nevix ha risposto a una discussione di -PeterPan- in Notizie
Forse non hai capito: se è vero quello che ha detto Nintendo (e presumo che lo sia) l'unico "in-app purchase" sarà l'acquisto del gioco completo dopo aver finito la demo. Se hanno scritto che offre acquisti in app, probabilmente è perché, essendo un articolo dello store di Apple, la descrizione si deve adattare ad alcuni parametri prestabiliti. E, anche se ci fossero questi "acquisti in app", non penso sia una cosa tanto terribile: alla fine, se fosse come hanno detto (ovvero gli acquisti serviranno unicamente per comprare livelli aggiuntivi) sarebbe ripetere la stessa strategia di Pikmin 3, che ha la campagna principale insieme al gioco, mentre tutte le missioni secondarie sono a pagamento. Il concetto è lo stesso, con l'unica differenza che questo Mario lo scarichi gratis, mentre Pikmin, all'uscita, lo pagavi 45€. Se invece fosse come dici tu, ovvero che gli acquisti in app serviranno per acquistare monete, allora vorrà dire che Nintendo avrà più elementi su cui lucrare e avrà più soldi da investire in nuovi prodotti. A dire la verità, per il significato proprio del termine, il "casual gamer" non è una fonte di guadagno certa perché ci vuole poco per farlo passare da un gioco all'altro. Personalmente, non conosco una persona che faccia parte di questa categoria che abbia seguito uno stesso gioco per più di due settimane (unica eccezione i prodotti di Supercell, che continuano a seguire unicamente perché è un modo per rimanere in contatto con gli amici). Il personaggio famoso non basta per fare in modo che qualcosa venga venduto, men che meno le transazioni: se fosse così, Nintendo governerebbe incontrastata il mondo, non ti pare? Basterebbe vendere qualsiasi cosa con sopra scritto "Super Mario" e metterci dentro la possibilità di comprare il cappello con il colore diverso e i baffi sostituibili per guadagnare! I giochi non guadagnano perché hanno al loro interno un personaggio famoso, ma grazie ad una campagna pubblicitaria incisiva e che riesca ad attirare il pubblico: se facessero la stessa cosa anche per le console (come in effetti, ha fatto Sony con PS4), allora anche esse verrebbero viste come una moda e tutti ce le avrebbero. Non la vedo esattamente come te: io credo che sia sì, un modo per attirare la massa, ma anche che lo scopo sia anche quello di ridare prestigio al nome e fare in modo che torni ad essere conosciuto come un tempo. Il fatto che la Nintendo abbia cominciato a dedicarsi al mercato mobile non significa che debba abbandonare gli altri! Sia Sony che Microsoft si occupano di diversi ambiti, quindi non vedo perché Nintendo non possa fare lo stesso. Se fosse realmente come dici, allora vuol dire che Sony dovrebbe smettere di supportare PS per seguire il mercato mobile, Microsoft dovrebbe abbandonare Windows e Xbox per seguire Lumia e moltissime altre case, tra cui la già citata Square (famosissima per serie come Dragon Quest, Final Fantasy e Persona), dovrebbero abbandonare il loro attuale mercato per puntare su questo. Le software house hanno miliardi da investire e sarebbe alquanto controproducente versarli tutti in un unico ambito, anche se può essere più produttivo degli altri. Io penso che Nintendo come tutte le altre, continueranno a produrre giochi come oggi li conosciamo ancora per decenni o, almeno, fin quando ci saranno persone disposte a comprare i loro dispositivi (e, poi, come ho già detto, se i giochi sono belli, sono belli anche su cellulare o tablet... la cosa importante è il gioco, non la macchina su cui gira). In realtà, credo lo sappiano molto meglio di noi: i videogiochi esistono da più di trent'anni e hanno sempre avuto qualcosa da insegnare. In ogni caso, non sono le software house che devono cambiare i giocatori, ma sono i giocatori stessi che si devono cambiare: le imprese si limitano a vendere, sono i clienti che devono fare in modo che loro offrano ciò che viene richiesto. Se vogliamo che si continui a produrre giochi come piacciono a noi, non dobbiamo aspettare che siano le imprese a inculcarci nella mente che i giochi giusti sono quelli, ma dobbiamo essere noi a capirlo autonomamente e farlo capire a chi invece pensa che i giochi migliori siano i giochi casual. Come già detto sopra, la logica della "demo" va più che bene: l'hanno sempre fatto, quindi non vedo perché non dovrebbero con questo. In ogni caso, il free2start è stato dichiarato da Satoru Iwata nella prima conferenza stampa dopo l'alleanza con DeNA. Non lo hanno scritto da nessuna parte perché non è un termine attualmente in uso, ma bensì coniato dallo stesso Iwata per l'occasione. King punta su un mercato completamente diverso rispetto a Nintendo. Comunque, non campa tanto di Casual, ma di pubblicità. Che la Nintendo faccia la stessa cosa, è a dir poco improbabile, perché vorrebbe dire ricominciare a vendere da zero, perdendo praticamente tutti gli attuali clienti. Che usino i loro soldi per fare vacanze alle Hawaii, è impossibile perché andrebbe contro la sanità mentale di qualunque investitore (più soldi hai, più soldi vuoi guadagnare, quindi più soldi investi. Di sicuro non li vai a infilare in una vacanza personale)... per quanto riguarda il possibile investimento su nuove app, non è che sia così male: più soldi=più qualità. In ogni caso, secondo me è molto più probabile che investa nuovi soldi nelle console, piuttosto che in un mercato che per sua natura costa poco! -
[Nevix] Vita da Starter: l'Era dell'Imperatore (1/2 serie)
Nevix ha risposto a una discussione di Nevix in Fan Fiction e Dintorni
Capitolo 12: uno strano magazzino Scivolo per la conduttura, stringendo la collana in modo che ciò che vi è appeso non voli via durante la discesa, che dura molto più di quello che pensavo. Chissà dove sto andando… È talmente buio che non si vede niente, ma nonostante ciò credo che non capirei niente in ogni caso: ormai sento che il veleno mi ha quasi sopraffatto e che se non riuscirò a trovare una cura in breve tempo, non riuscirò mai a ritrovarla. Perché mi interessa così tanto? Alla fine, non è altro che una bambina come tante altre, ma per qualche motivo sento che lei è particolare, che ha qualcosa di diverso… Sento di provare uno strano sentimento per lei, come se non potessi più vivere senza, ma non è possibile che sia realmente così: non è che, ancora una volta, sto farneticando per via dell’avvelenamento? Oppure è un incantesimo di quella strega? Il mal di testa mi assale: troppi pensieri e troppo veleno, combinati con il buio che mi circonda, mi rendono più confuso di un Haxorous che ha appena usato Oltraggio. Come un martello, questo malessere continua a picchiare dentro la mia testa, mentre continuo a scivolare. Con un tonfo e tanto dolore, piombo su una superficie di cemento. Mi rialzo, ma la mia testa gira troppo veloce e mi fa cadere nuovamente. Per quanto tutto sia già buio, lo diventa ancora di più e non sento più niente. Questa volta è diverso. Sento strane emozioni… paura, forse…. Ma mi sembra che non sia solo quello… c’è qualcosa di più, anche se non riesco a capire cosa… mi sembra solitudine… Vedo quello che so non essere davanti a me. Sono in una grotta nelle profondità di un lago, sento che qualcuno sta cercando di contattarmi, ma non so chi sia… “Mesprit”, è il nome che mi viene in mente, insieme ad una vagonata di ricordi non miei. Uxie è tornato al suo lago e sarà difficile che riesca a contrastarli tutti da solo… Una voce mi risuona in testa: - Azelf, scappa! – Pur non avendola mai sentita, riesco a capire che si tratta del Pokémon Emozione, che mi incita a fuggire. Sono ormai circondato da innumerevoli individui accompagnati da un esercito di Pokémon di varia specie. Lotto con tutte le mie forze, respingendo a forza di Psichico le ondate di Muk, Weezing, Crobat e Dustox, che tentano di avvelenarmi. La mia superiorità di tipo mi aiuta, ma i miei aggressori non sono stupidi e sanno che non riusciranno mai a catturarmi con questa strategia. In breve, tentano di colpirmi dalle retrovie, ordinando ai loro Garbodor di lanciarmi contro degli Sporcolancio. Grazie a Divinazione, so cosa sta per accadere ed evito ogni colpo, per poi mandarli tutti KO. Sebbene abbiano perso gran parte dei loro Pokémon di tipo Veleno, non sembrano esserne intimoriti, perpetrando la loro offensiva ed acquisendo strategie sempre più complesse. Sono circondato da un gruppo variegato di Pokémon Psico, dagli Hypno ai Bronzong, dai Manectric ai Trevenant, atto ad infliggermi qualche condizione di stato svantaggiosa: senza attendere un secondo di più, tutti insieme mi lanciano addosso tutto il loro arsenale, tentando di paralizzarmi, scottarmi, confondermi ed addormentarmi, ma niente va a segno grazie al mio Individua. Con un nuovo Psichico, tento di stenderli, ma per mia sfortuna i Bronzong resistono, scagliando contemporaneamente la loro Distortozona, che usano per rallentarmi ed usare Vortexpalla. Un nuovo Individua mi permette di evitare gli attacchi e con Psichico li scaglio violentemente contro alle pareti della grotta, impedendogli di continuare a lottare. I Pokémon Psico vengono richiamati dai loro allenatori ed al loro posto, nuovi esseri tentano l’assalto. Comincio ad essere stanco, ma non posso lasciarmi prendere da questi manigoldi! Diverse specie mi circondano e solo una cosa le accomuna: il tipo Buio. Un orda di Mightyena mi assalta con Sgranocchio, dei Drapion si lanciano all’offensiva con Nottesferza, aiutati da alcuni Toxicroak e Liepard che mi corrono attorno cercando di distrarmi. Numerosissimi Raticate tentano di colpirmi con Superzanna mentre evito gli attacchi di un gruppo di Bisharp. Sono stanco di limitarmi a schivare i colpi, quindi passo all’offensiva: lancio un nuovo attacco Divinazione, col quale prevedo e schivo tutti i nuovi attacchi, preparandomi a restituirli con il doppio della potenza, ma qualcosa non va come volevo. Nessuno di loro sembra soffrire minimamente il danno inflitto, solo i Toxicroak sembrano esausti. In un attimo, mi si accende una lampadina e capisco che sono perduto: tutti loro sono di tipo Buio, quindi i miei attacchi non hanno effetto! In fondo alla grotta, vedo che dei nuovi allenatori stanno entrando e sigillando l’entrata con gli attacchi Lavasbuffo di Camurupt e Torkoal, mentre altri si assicurano che il gruppo di Krookodile e Weavile che si trova con loro riesca a procurare loro una via di fuga con Fossa una volta che il lavoro sarà concluso. Mi è rimasta un’unica scelta. Più rapido che posso, evito l’assalto, ma sento che decine di attacchi mi hanno ferito. Sto perdendo le forze… Decine di colpi si accaniscono su di me, procurandomi ferite in tutto il corpo. Disperato, lancio un nuovo Psichico, che pur non ferendoli, riesce ad allontanare i miei assalitori. In quell’attimo di tempo, uso tutte le mie capacità per individuare le foglie di Vitalerba che so crescere ai bordi della grotta e mi fiondo verso il più vicino di essi. Li strappo e me li infilo direttamente in bocca: il sapore è terribile, ma riprendo un po’ di forza. Ora che ho ripreso tutte le energie, mi rimane un’unica possibilità per fuggire da qui. Con un ultimo Individua, evito tutti i colpi e mi dirigo verso le porte della grotta, dove il gruppo di tipi Fuoco ha appena terminato il lavoro. Mettendomi davanti a loro, stringo forte il nastro rosso che mi ha regalato tanto tempo fa Lucy, sperando che abbia veramente l’effetto desiderato. L’orda mi corre incontro ed io recupero tutto il coraggio che mi è rimasto e agisco. Raccogliendomi su me stesso, chiudo gli occhi e sento la forza riempirmi. Sento i loro passi, sento le loro grida, sento la loro furia. Quando apro gli occhi, spalanco le braccia e tutto il resto del corpo, facendo fuoriuscire tutta l’energia accumulata. Una tremenda Esplosione fa tremare tutto, facendo crollare intere pareti e distruggendo tutto ciò che incontra. Sono sfiancato per lo sforzo, ma vedo che nessuno dei Pokémon è ancora in grado di bloccarmi. Lentamente alzo la mano e vedo che la stoffa del nastro è tutta bruciacchiata, ma ancora intera. - Grazie – mormoro tra me, sperando che un giorno o l’altro riuscirò ad incontrarla ancora e ringraziarla di persona. Ormai sono salvo. Fluttuando, esco dalla grotta distrutta. La prima cosa da fare è andare da Mesprit o almeno cercare di contattarlo. L’improvvisa luce solare mi abbaglia, costringendomi a socchiudere gli occhi e a ripararmeli con una mano. Un coro di ringhi e latrati mi accoglie, facendomi capire che nulla è finito. Nella luce, riesco a malapena a distinguere le sagome degli Houndoom e dei Pyroar davanti a me, mentre riconosco in un attimo le ombre prodotte dagli Honchkrow in volo sopra di me. È un incubo. Degli uomini accompagnati dai loro Drapion ordinano agli altri di catturarmi, mentre io, capendo che la situazione non può certo migliorare, tento nuovamente la fuga volando lontano ed evitando gli assalti dei Grancapo. Dei Galvantula tentano di imprigionarmi con Elettrotela, ma sono troppo lenti e non riescono a lanciare l’attacco abbastanza lontano. Ormai sono così in alto che neppure gli Honchkrow mi seguono più, essendo ormai spariti dal cielo. In lontananza, vedo quegli allenatori che si allontanano sul dorso dei loro Sharpedo. Ci sono riuscito… ce l’ho fatta veramente… Pian piano, torno verso terra, ma a metà strada, un urlo da far gelare il sangue nelle vene mi fa rimanere impietrito. Un’ombra si deposita su di me e so che non ho via di scampo. Mi volto e solo una parola mi esce di bocca: - Yveltal– Mi fa male una zampa. Perché mi fa male una zampa? Mi sembra quasi che qualcuno stia cercando di strapparmela… Che strano… la testa non mi fa più male e mi sento quasi più in forma di prima…. Cosa è successo? Lentamente apro gli occhi e vedo che mi sto muovendo: qualcuno, affondando i suoi canini affilati nel mio polpaccio, mi sta trascinando da qualche parte. Intorno a me c’è solo buio, che mi impedisce di distinguere la sagoma dell’individuo, che non sembra essersi accorto che mi sono svegliato e continua il lavoro senza fermarsi un attimo. Mi chiedo se dovrei provare a liberarmi, ma è chiaro che se anche ci riuscissi, non potrei andare da nessuna parte… magari ci proverò dopo: ora la priorità è capire di chi si tratta. La zampa mi fa male, ma non posso protestare se voglio che continui a pensare che sono svenuto, quindi stringo e denti e spero che mi lasci andare al più presto. Ogni tanto, sempre mantenendo gli occhi socchiusi, mi sembra di vedere una grossa stella a quattro punte che luccica poco lontano da me ricoperta di elettricità. Di Pokémon armati di stella non ce ne sono molti e i versi che fa e tutta la forza che mette per strattonarmi mi convincono che non si può trattare di un Luxray né di un Luxio. Non so se dovrei essere felice o meno di questa scoperta, ma qualcosa mi suggerisce che è meglio che finga ancora per un po’… certo, il pavimento è duro, ma è sempre più comodo stare sdraiati e farsi trascinare perdendo una zampa che perderle tutte e due camminando. Ad un certo punto, quello che ormai è chiaro essere uno Shinx si ferma, lasciandomi il polpaccio e pronunciando qualche parola: - Certo che è proprio pesante per essere solo un livello 16… e non è neanche evoluto! Uff… forse è meglio che faccia una pausa: tanto ormai Mindy è da sola da così tanto tempo che non le cambierà certo aspettare un’ora in più! – riflette, girando più volte su se stesso ed accomodandosi per terra vicino a me, stringendosi la coda tra le zampe. Ora che la lanterna naturale si trova così vicino al suo volto non ho più dubbi: è Sfavillo. Perché si trova qui? E, soprattutto, come ha fatto a trovarmi? È stato lui a curarmi? Dov’è Mindy? Sembra che si stia per addormentare, quindi agisco: lentamente, facendo attenzione a non fare rumore, mi alzo e mi incammino verso la direzione in cui mi stava trascinando. Dev’essere sicuramente da quella parte, Mindy. Girandogli attorno, lo supero ed accelero il passo, sperando che andare sempre dritto sia la scelta giusta e che, non vedendo niente, non ci siano troppe deviazioni. Purtroppo, un attimo dopo che penso di esserci riuscito, sento una coda che mi avvolge una zampa e vedo la luce fioca che mi illumina tutta la parte inferiore del corpo. - A-ha! Ti ho scoperto! – esclama ridendo Sfavillo – Sapevo che eri sveglio, ma non mi sembrava una buona idea fartelo notare… molto meglio adesso. Hai cercato di imbrogliarmi e sai cosa vuol dire? – chiede felicissimo. - Purtroppo, credo di sì… - rispondo spaventato. La stella comincia a lampeggiare sempre più in fretta, come una mina che sta per esplodere. Una scintilla parte dalle orecchie e, percorrendogli tutto il corpo, alla fine arriva alla coda e mi colpisce. Per l’ennesima volta, rimango folgorato, mentre lui si rompe in due dalle risate. Lo odio sempre di più… - Ti diverti così tanto? – gli chiedo. - Tanto? – dice tra una risata e l’altra – Tanto è troppo poco! – Scoppia nuovamente a ridere. - Non lo sai che troppo umorismo nuoce a te e a chi ti circonda? – gli chiedo arrabbiato. - Davvero? E dove lo hai letto? Sulle scatole dei Poffin della fortuna? – risponde continuando a sganasciarsi dalle risate. - Non è importante dove l’ho letto… - gli dico, ancora innervosito – adesso l’importante è tornare dalla streghetta. Mi spieghi perché l’hai lasciata da sola? – - Non è certo per una mia decisione che me ne sono andato, sai? È stata lei ad ordinarmi di venirti a cercare! – - Quindi sei stato davvero tu a salvarmi dal veleno! – esclamo sorpreso. - Certo, chi poteva essere se no? Il tuo Gardevoir custode? Pensa che per riuscire a trovare quella stupida Baccapesca ho dovuto mettermi a frugare in quello zainetto a fiori: non hai idea di quanta roba ci sia dentro… ho visto troppo, così tanto che non ne voglio neanche parlare! – - Beh, grazie. – dico molto semplicemente io. - Non c’è di che. Ora, se abbiamo finito con i convenevoli e sua maestà il principe von Empoleon si vuole degnare di sgranchirsi le zampe, credo sia ora di tornare dalla nostra allenatrice. – - No, non penso che sua maestà ne abbia voglia… cosa dici di trascinarmi ancora per un po’? comincia a piacermi, questo formicolio alla zampa. – gli propongo sdraiandomi nuovamente a terra. - Non ci provare! – mi strilla, fulminandomi di nuovo. - Ora, zitto e cammina! – ordina. Mezzo affumicato, faccio come dice e lo seguo mentre ci addentriamo per il locale. Ogni dieci passi, rimango indietro e Sfavillo è costretto a tornare indietro per riprendermi, ma nonostante ciò mi sembra che procediamo abbastanza in fretta. Peccato, però, che il mio amico non sia d’accordo: - Ma com’è possibile che io mi devo portare dietro questa zavorra d’uno zaino e sono comunque più veloce di te? – mi chiede, dopo avermi recuperato dietro l’ultimo angolo che abbiamo superato. - So che non ci crederai mai, ma guarda che non è così semplice seguire quel lumino che hai come coda, se non riesco a vedere ad un palmo dal mio naso! – cerco di spiegargli. - Allora perché anziché stare così distante non ti attacchi alla mia stella? In questo modo, sarà più semplice seguirmi! – dice facendola ondeggiare. In effetti, non sarebbe una cattiva idea, ma sono comunque molto restio all’idea: e se si divertisse di nuovo a tirarmi una scossa? Secondo me, è sempre meglio non rischiare… - Andiamo, ti pare che ti prenderei a scosse adesso? Non è il momento di giocare! – In effetti è vero: non è il momento di giocare, e se pure un giocherellone come lui l’ha capito, la situazione deve essere davvero seria. Alla fine, gli afferro la coda e lui, prima di iniziare a camminare, mi fulmina di nuovo. - Questo è per non esserti fidato di me! – dice cercando di sembrare arrabbiato, ma purtroppo in breve scoppia a ridere – Scherzavo, in realtà l’ho fatto solo perché è troppo divertente vedere la tua faccia quando ti do la scossa! – ride mettendosi nuovamente in marcia. Restando attaccato a lui, lo seguo, sperando che sappia realmente dove andare. Mi chiedo come sia in grado di farlo, ma durante la gimcana nella stanza oscura, non andiamo neanche una volta a sbattere, come se riuscisse a vedere nonostante il buio più totale. Mi sembra davvero strano il modo in cui il silenzio ci circondi ed il fatto che la sua indole scherzosa si sia placata: non è che le due scosse che mi ha dato sono solo il suo modo per cercare di migliorarsi il morale in una situazione terribile come questa? Andiamo: abbiamo perso la nostra allenatrice, ci troviamo in uno scantinato umido e tetro peggio della grotta di Darkrai, non abbiamo idea di dove ci troviamo né di come faremo ad andarcene, come potrebbe andare peggio? Beh, se c’è una cosa che ho imparato, è che quando si pensa di aver toccato il fondo, improvvisamente questo sprofonda di altri cinque metri. Non ho bisogno di vedere: ciò che sento mi fa capire che questo è solo l’inizio. in viaggio: Dove siamo: -
Nintendo annuncia Super Mario Run per iPhone e iPad!
Nevix ha risposto a una discussione di -PeterPan- in Notizie
Ho fatto una ricerca un po' più approfondita su questo gioco, che non mi pare proprio del classico genere "casual": se ho capito bene, in realtà non ci saranno microtransazioni, ma il gioco potrà essere scaricato gratuitamente (come una specie di demo) e l'unica transazione presente sarà quella necessaria per acquistare il gioco completo. Il gioco, confermando le informazioni date da Nintendo all'inizio della collaborazione per il mobile, sarà un free2start, non un pay2win. Io, che come te seguo la Nintendo da moltissimo tempo, non mi sento affatto tradito: al contrario, penso che, magari, potrebbe essere un metodo per guadagnare di più ed investire maggiori capitali nelle opere più importanti (anche perché se c'è qualcosa per cui è famosa Nintendo, è per la cura maniacale che ha nei giochi, quindi penso che è poco probabile che produca un gioco alla bell'e meglio, anche se è mobile...). Ti vorrei ricordare, comunque, che il termine "casual gamers" sta ad indicare quella serie di persone che non giocano perché hanno una vera passione, ma solo per adeguarsi alla massa e potersi divertire con gli altri, senza prestare attenzione alla qualità di un opera: ciò significa che giocano anche giochi di qualità, ma solamente se c'è già una grande fetta di giocatori che ne parla. Secondo me, non riusciranno mai a vincere, fin quando ci saranno giocatori come noi: per quanto siano la massa, non sono una fonte di guadagno stabile dato che seguono la moda. La vera fonte di guadagno delle console restano sempre e comunque i fan, che apprezzano i titoli prodotti e seguono una saga assiduamente, a differenza dei "casual" che spostano la loro attenzione (sempre molto breve) da un gioco all'altro a seconda di quale è meglio pubblicizzato. Su questo, credo di doverti dare ragione: effettivamente su questo non c'è niente da contestare. Pokémon GO si è rivelata solo una killer app che ha portato grandissimi guadagni a Nintendo (che, tra l'altro, ha visto salire il valore delle sue azioni in modo spropositato, recuperando quello che aveva perso il quasi tre mesi in una settimana), ma che ha deluso i veri fan. Mi spiace dirlo, ma su questo direi di essermi sbagliato: la vendita di più console è stata solo un effetto collaterale. Tuttavia, non credo che Game Freak e Nintendo credano che i fan vogliano ancora giochi di questo tipo: secondo me, hanno solo capito che ci vuole davvero poco per attirare la massa. A parere mio, queste app le terranno unicamente per guadagnare (come è ovvio che sia per un impresa), ma non le supporteranno più di tanto, essendo a conoscenza del fatto che agli "hardcore" non piacciono e che se vogliono ottenere anche i loro soldi si devono impegnare decisamente di più, producendo capitoli epici come quello che pare essere il nuovo Zelda Breath of the Wild, per esempio. Anche questo è vero: lo so bene che la stupidità è pericolosa, ed è proprio per questo che bisogna cercare di istruire le "nuove generazioni" al giusto concetto di qualità. Tutti questi youtubers diventano ricchi perché c'è qualcuno che li segue, ma se, pian piano, i videogiocatori appassionati come noi si mettessero e cercassero di insegnare concetti semplici come "se il gioco è difficile, da più soddisfazione quando lo finisci", oppure "i giochi non sono solo un metodo per divertirsi, ma anche per imparare: cerca di guardare più a fondo", probabilmente in poco andrebbero sul lastrico. il vero problema è che sarebbe un opera titanica riuscirci... Su questo credo che tu non mi abbia capito: io non dico di semplificare i giochi per adattarli ai casual, ma di istruirli su quei giochi che già esistono e farli appassionare alle saghe degne di questo nome. Ovviamente all'inizio potrebbero essere un po' riluttanti all'idea, ma dopo poco riuscirebbero a capire che è molto più gratificante, per esempio, finire l'ultimo livello dell'ultimo mondo di un Super Mario, vedendo poi il protagonista che salva Peach, piuttosto che vedere camminare dei soldatini verso il castello dell'avversario per poi riempirlo di insulti nella chat! Io non dico di rovinare i nostri giochi (anche perché, se lo dicessi, sarei un po' masochista, non ti pare?), ma di adattare questa massa di possibili clienti a ciò che significa "giocare", partendo dai fondamenti e andando sempre più avanti, fino a mostrargli la magia che si cela dietro il mondo competitivo dei Pokémon, dietro l'esplorazione di un dungeon di Zelda, o nelle emozioni che può trasmettere un gioco come un Final Fantasy. Educarli non vuol dire farli sentire a loro agio, ma insegnare qualcosa di nuovo! Capisco che ti possa sembrare una cosa impossibile, ma io ne ho avuto la prova, riuscendo a trasmettere la mia passione per i videogiochi di un certo spessore ad alcuni bambini che abitano nel mio condominio, che fino a poco fa stavano sempre inchiodati ai loro tablet giocando a qualche gioco demenziale. Trasmettere informazioni di questo tipo non è complesso, basta mettersi lì con loro e fargli vedere: i bambini, molto spesso, sono più intelligenti degli adulti e afferrano al volo la magia di alcune situazioni (per esempio non puoi immaginare la faccia stupefatta che hanno fatto vedendo tutto il Pokédex completo, chiedendomi come ho fatto e dicendo che volevano riuscirci anche loro, oppure quanto erano felici dopo essere riusciti a superare insieme un dungeon di Zelda Tri Force Heroes)! Riuscire ad istruire i casual non è difficile, ma bisogna avere molta pazienza, voglia e, soprattutto, quell'essenza che solo un vero appassionato sa avere (oltre che un appropriato sangue freddo, perché molto spesso fanno cose da far drizzare i capelli)! -
Nintendo annuncia Super Mario Run per iPhone e iPad!
Nevix ha risposto a una discussione di -PeterPan- in Notizie
In effetti è vero, i giochi mobile sono fatti per attirare la massa, non per essere belli, ma ciò non impedisce alle software house di creare giochi impressionanti in ogni caso: per esempio, io in questo periodo sto giocando a Kingdom Hearts Unchained X, che nonostante sia mobile (e decisamente su un livello più basso rispetto a tutti gli altri capitoli della saga) non è affatto un brutto gioco, anzi, sembrerebbe essere una mossa strategica non da poco, dato che in questo modo la Sqare Enix non solo ha fatto felici tutti i vecchi fan, ma ne ha acquisiti di nuovi, che si sono già fiondati a prenotare KH III! Non fraintendermi, anche a me non piacciono i giochi Pay2win e ritengo che il mercato mobile sia la patria del casual gaming, ma penso che la situazione vada vista in modo leggermente diverso e, se mi permetti, meno "catastrofico". i giochi in cui chi più paga, più vince, sono sempre esistiti, anche prima dell'esistenza degli smartphone: semplicemente ora hanno molta più visibilità. Io credo che, in realtà, Nintendo non si voglia abbassare a fare giochi di questo tipo (se lo facesse, tutti i suoi attuali fan l'abbandonerebbero senza alcun rimpianto), ma abbia capito qual è la vera potenzialità di questo mercato, applicando la stessa strategia di Square (per esempio) e utilizzandolo come un modo per attirare nuovi fan: basta esaminare il fenomeno Pokémon GO, il cui risultato, in effetti, è stato quello di incrementare la vendita di 3DS e dei giochi della serie principale, lasciando al gioco in sé solo lo scopo di fare da spot pubblicitario. In ogni caso, non prendiamoci in giro, se i giochi come Clash of Clans guadagnano tutti questi soldi, è solo perché ci sono persone disposte a darglieli: loro approfittano solo della stupidità della gente. L'unico modo per evitarlo, non è l'odio generalizzato ai "casual gamers", ma un istruzione più profonda su cosa significa "videogioco" e su quali profondi insegnamenti può dare se interpretato nel modo giusto. Sono stanco pure io di vedere tutti questi bambini che giocano a prodotti così scadenti, ma sono anche consapevole che l'unico modo per cambiarli è mettergli in mano una console e mostrargli magie come Zelda, Super Mario, Pokémon e moltissimi altri! -
Nintendo annuncia Super Mario Run per iPhone e iPad!
Nevix ha risposto a una discussione di -PeterPan- in Notizie
Beh, a me non sembra un'idea così malvagia: avevano già detto di avere in programma di esportare i brand più importanti nel mercato mobile. Forse non sarà proprio in "stile Nintendo", ma d'altra parte, pure lei si deve adattare ai tempi e seguire il mercato, se vuole guadagnare! Personalmente, ritengo che la cosa importante siano i giochi, non tanto l'hardware su cui girano: sei il gioco è prodotto da Nintendo ed è valido, perché non andrebbe pubblicato? D'altra parte, potrebbe anche essere un modo per avvicinare nuovi fan alle proprie console. -
Nintendo annuncia Super Mario Run per iPhone e iPad!
Nevix ha risposto a una discussione di -PeterPan- in Notizie
Devo ammetterlo: un annuncio del genere non me lo sarei mai aspettato! Il gioco mi incuriosisce: voglio proprio vedere come sarà questo nuovo prodotto Nintendo, anche se purtroppo non ci giocherò, essendo munito solo di un Android... -
Io devo ammettere che, invece, all'inizio non mi sembravano così innovativi, ma ora sono riusciti a farmi cambiare idea: concordo pienamente, sono dei giochi mitici e con ogni trailer lo dimostrano di più!
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Concordo, davvero un ottimo articolo! Questi nuovi giochi promettono davvero bene, con delle innovazioni incredibili e una trama decisamente più interessante. A livello grafico, poi, devo dire che mi sembra abbiano fatto passi da gigante: ogni singolo paesaggio è a dir poco stupendo! Per ultimo, devo dire che il concetto di base della nuova generazione e l'idea da cui è scaturito tutto è veramente fantastico. Ohmori ha fatto davvero un gran bel lavoro: qualcosa mi suggerisce che saranno i migliori giochi Pokémon della storia...
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[Nevix] Vita da Starter: l'Era dell'Imperatore (1/2 serie)
Nevix ha risposto a una discussione di Nevix in Fan Fiction e Dintorni
Capitolo 11: svicolando tra i vicoli Lui pensa che il fatto che solo due persone l’hanno battuto ci intimorisca, ma si sbaglia: nessuno può farmi paura! Questo “Barry” non sembra così forte, dopo tutto, e poi se è riuscito a far esplodere un PokéKron deve anche essere leggermente imbranato… La Pokéball rotea in aria e mi sembra ci metta un secolo ad aprirsi, rivelando chi si nasconde al suo interno. È strano: non dovrei avere così fretta di lottare, ma non mi piace quando gli altri mi soffiano le cose da sotto il naso. Non vedo l’ora di poter prendere a bastonate il primo Pokémon. Con un lampo, un colosso alto almeno tre metri e largo altrettanto mi si para davanti, con un sorriso sadico. Rimango impietrito alla vista di quel Torterra enorme, che mi sta così vicino che riesco a sentire il suo fiato che odora di menta. Vedendo la mia faccia e quella di Mindy, che a quanto pare è uguale alla mia, Barry ride: - Cosa credevate, che fossi un novellino? È da cinque anni che ho iniziato il mio viaggio alla conquista della Lega! – dice estraendo la custodia e mostrandoci tutte le medaglie che ha conquistato, lucide e brillanti come se le avesse appena ottenute. Comincio a pensare che dovremmo ritirarci, ma so già che Mindy non acconsentirà mai. Mi volto e vedo che la sua espressione è diventata estremamente seria: si sistema gli occhiali e si prepara a parlare. - Sei pronto Batuffolo? Potrà anche essere più forte e grosso di te, quel Torterra, e Barry potrà anche essere molto più esperto di me, ma non per questo ci possiamo arrendere. Ricorda: un vero allenatore non si ritira mai, ed è così che faremo anche noi! Dobbiamo solo riuscire ad essere più strategici di loro! Ce la possiamo fare! – Non sono convinto che lei sappia che ciò che ha detto è impossibile, ma d’altra parte so anche che ha ragione e che non sarebbe giusto scappare così dopo aver accettato la sfida. Acconsento, voltandomi di nuovo verso il Pokémon avversario, pronto per la sfida. - Quindi vi siete decisi! Perfetto allora: Torterra, non voglio che le cose vadano troppo per le lunghe, usa Verdebufera e insegniamo a questi due cosa vuol dire sfidare il figlio di Palmer! – ordina Barry all’amico. Non mi sarei mai aspettato che volesse usare subito una mossa tanto potente: in fondo, questo Pokémon deve essere almeno al Livello 80 e anche un attacco molto più debole sarebbe sufficiente a mandarmi KO. Appena vedo che Torterra comincia a caricare il colpo, mi guardo attorno, alla ricerca di un punto in cui ripararmi o nascondermi, ma essendo solo un piccolo vicolo, non ne trovo neanche uno. Il terrore mi assale: non ho certo la forza per contrastare il suo attacco con un altro di pari potenza e non riuscirò mai a resistere all’attacco. In altre parole: abbiamo già perso. Similmente all’altra lotta, Mindy non dice una parola, ma questa volta sembra concentrata sulla lotta, come se sapesse cosa penso e stesse cercando anche lei un modo per salvarmi. Con un grido, alla fine l’enorme essere sferra il suo attacco ed io non posso fare altro che attendere che il fatidico momento arrivi. Chiudo gli occhi, sperando che non faccia troppo male. Con un sibilo, centinaia di foglie si scagliano contro di me, ma con mia grande sorpresa nessuna mi ferisce: con uno strano rumore metallico, molte di esse si vanno a schiantare su qualcosa che mi protegge. Non sono sicuro di cosa sia, né se sia realmente il caso di scoprirlo, ma apro gli occhi lo stesso. Mindy è proprio accanto a me e regge quello che sembrerebbe essere un coperchio di latta, simile a quelli usati di solito per i bidoni dell’immondizia. Mi sorride, felice di aver trovato un modo per proteggermi, io le rispondo con un altro sorriso e ringraziandola. - Ehi, ma così non vale! State barando! – protesta Barry pestando i piedi per terra. - Fino a prova contraria, nessuno ha mai vietato agli allenatori di aiutare i propri Pokémon! – gli dice la streghetta, spostando lo scudo improvvisato e permettendomi nuovamente di vedere il nostro rivale. - Non è vero: se si chiamano “Lotte Pokémon” ci sarà un motivo! Se fosse come dici tu, allora si chiamerebbero “Lotte Allenatori”, non ti pare? – Risponde lui tutto arrabbiato. In effetti non è che abbia tutti i torti, ma alla fine non è certo il caso di agitarsi in questo modo: dovrebbe imparare dal suo Torterra, che è calmo e pacato nonostante il suo attacco sia fallito. - Cosa diresti di berti una camomilla? – gli chiedo io. - No, non voglio una camomilla! Odio quelli che barano e c’è solo un modo per rimettere le cose in pari: cosa dici se aiuto un po’ anche io i miei Pokémon? – chiede con un sorriso mostrando la pietra cucita sull’orlo della sciarpa. Estrae due Pokéball e, mentre richiama Torterra con una, lancia in aria l’altra facendo uscire un Heracross, che subito mi saluta facendo ondeggiare pericolosamente il corno. - Heracross, sei pronto? – chiede Barry. Il Pokémon si volta e gli dice di sì con un cenno del capo. - Perfetto allora: che la Megaevoluzione abbia inizio! – esclama premendo sulla pietra ed alzando una mano al cielo. Heracross comincia a brillare, venendo lentamente racchiuso da una sfera che, cambiando colore e roteando sempre più in fretta, alla fine esplode, mostrando il nuovo aspetto del Pokémon. Una spirale arcobaleno si disegna sopra la sua testa e, in un attimo, è pronto alla battaglia. Lo osservo attentamente e noto che non ha niente a che vedere con l’Heracross che ricordavo io: oltre ad essere più alto e robusto, il suo corno è aumentato di dimensioni e le zampe davanti ora sono incredibilmente possenti. Questa volta quel Ferroscudo improvvisato non sarà sufficiente a resistere ad un attacco Zuffa o un Megacorno. - Vi piace il mio MegaHeracross? Questa nuova evoluzione è a disposizione solo di pochi eletti ed ha un potere inimmaginabile, talmente tanto che solo un vero Maestro sembra poterlo utilizzare a pieno! Purtroppo ancora non sono molto bravo, ma non per questo non posso darvi una lezione! – dice lui, mostrandosi sempre più sicuro della vittoria – Heracross, usa Megacorno! – esclama alla fine. Senza attendere un attimo, il Pokémon spiega le sue ali da Coleottero e comincia a caricarci con un attacco talmente forte che riuscirebbe ad abbattere perfino uno Shuckle a full vita. Non mi interessa cosa pensa Mindy, non mi interessano le regole degli allenatori, non mi interessa che sarebbe sleale: io non voglio certo stare qui a prendermi questa mossa in faccia. Immediatamente faccio dietrofront, scappando talmente in fretta che quasi la mia allenatrice, che ha capito la mia idea, non riesce a starmi dietro. - Ehi, cosa fate!? Tornate qui e affrontate con dignità la vostra sconfitta! – esclama Barry mentre ce ne andiamo. Non mi fermo e non mi volto finché non sono sicuro al 300% che Heracross non ci stia più seguendo. Quando quel momento arriva, mi appoggio ad una parete per riprendere fiato e vedo che vicino a me c’è il muso color cioccolato di Rockruff e con lui anche Chris, l’amica shiny della streghetta. - Eccoti qua, Batuffolo! Ci stavamo giusto chiedendo dove vi foste cacciati: è da almeno un’ora che siete spariti! Abbiamo visto che un ragazzo biondo vi ha rubato i fogli, ma niente di più: siete scappati troppo in fretta. Ti dispiacerebbe spiegarmi cosa è successo? - Dopo qualche secondo, che impiego per riprendere a respirare normalmente, comincio a spiegarle tutto, ma quando arrivo a metà discorso, mi accorgo che sia lei che il suo cucciolo hanno un’espressione confusa, come se non avessero capito niente. Pensando che io abbia finito di parlare dice ridendo: - Davvero una storia interessante! Deve essere stato proprio divertente! – È evidente che parlare con i Pokémon non è roba da tutti… - In ogni caso, scusami davvero, ma ora dobbiamo andare: ti ricordi che avevo detto che a Rockruff non piace andare in giro col buio, vero? Beh, tra poco il sole tramonterà, quindi è meglio che torniamo a casa. – dice cominciando ad avviarsi. Dopo qualche passo si volta nuovamente e mi dice: - salutami Mindy, quando la vedi! – Dopodiché se ne va correndo seguita dal Pokémon Cagnolino. Li guardo allontanarsi, convinto che ci sia qualcosa che mi sfugge, qualcosa che ho dimenticato… poi finalmente ricordo: dov’è la mia allenatrice? Non era dietro di me? Perché non è qui? Quel terribile Heracross è riuscito a prenderla? Troppe domande affollano la mia mente, ma neanche una ha una risposta. Ho solo una possibilità: tornare indietro, sperando di trovarla e che Barry non si aggiri ancora per questi vicoli. Sebbene controvoglia e leggermente spaventato, mi rialzo e, con un profondo respiro, ricomincio ad inoltrarmi tra le strette vie da cui siamo arrivati. Non so come mai, ma mi sembra che questo posto sia diverso da come lo avevo visto prima: senza Mindy mi sembra decisamente più tetro e spaventoso. Cammino per molto tempo, vedendo anche diversi cartelli che mi potrebbero indicare la direzione da seguire, ma purtroppo, essendo alto solo quaranta centimetri, nessuno di essi è alla mia portata, quindi mi devo affidare all’unica fonte di informazioni disponibile. Non mi sono mai piaciuti i Pokémon di questo genere, ma essendoci solo loro, non ho molta scelta… Quando vedo passare un Rattata, cerco di fermarlo: - Ehi, tu! Ciao, io sono Piplup Francis Scott Michael Francis Alec George Thomas John Francis Aaron Geoffrey James Victor Francis von Empoleon. Ti prego di scusarmi per il disturbo, ma mi farebbe davvero piacere che tu mi informassi su una tua eventuale veduta di un essere umano di genere femminile vecchio circa due lustri. – Normalmente non parlo così, ma è importante intimorirlo e fargli capire chi comanda: io sono l’imperatore e non posso certo mischiarmi con la plebe! - EH??? Parla come mangi! – Mi dice, rivolgendosi a me con un tono che non mi piace. - Mi scusi davvero, messere, non era mia intenzione confonderla con un tono cotanto forbito, ma deve sapere che è assai comune per noi imperatori parlare in tale guisa. – - Senti coso, non ho idea di chi tu sia, né di come tu sia finito qui, ma forse è meglio se torni a casa, prima che qualcuno ti faccia male. – Senza attendere la mia risposta se ne va, lasciandomi da solo. Certo che sono scortesi, questi Pokémon di periferia… Non mi resta altro che aspettare che passi il prossimo e tentare un approccio più diretto. Per fortuna, non passa molto tempo prima che arrivi un nuovo essere: un Eevee che saltella da una parte all’altra allegro. - Tu! Vieni qui! – gli urlo facendomi notare. Lui mi guarda e si avvicina, continuando a zampettare come ha fatto fino a quel momento: - Ciao! Cosa ci fa un Piplup qui? Ti sei forse perso? – mi chiede. Sembra stranamente gentile… non è che mi vuole imbrogliare? Sono fin troppo sospettoso, ma non posso farglielo capire se voglio avere le informazioni che cerco! - A dire la verità no: è la mia allenatrice che si è persa, io sono solo venuto a cercarla. Non è che tu l’hai vista? – dico. - Mmh… può essere. Di gente, qui, ne passa tanta, quindi è difficile ricordarsi di tutti. – riflette il mostriciattolo grattandosi la grossa pelliccia sul collo – non è che mi puoi dare qualche informazione in più? Non so, qualcosa tipo… com’era vestita? Ha qualche tratto particolare? Da quant’è che si è persa? – Ok, definitivamente è troppo gentile… beh, meglio approfittarne finché non cambia idea. Al resto ci penserò dopo. - Certo che posso: indossa vestiti molto semplici, una maglietta e un paio di pantaloncini, porta con sé uno zainetto azzurro a fiori; di particolare non è che abbia molto… ha i capelli neri, gli occhi nocciola e porta gli occhiali; Non so esattamente da quanto si è persa: purtroppo non ho un orologio. – gli rispondo. - Aspetta che ci penso… - dice cominciando a pensare, visibilmente concentrato. Ci mette parecchio tempo a trovare una risposta, che non è quella che mi aspettavo: - Mi sembra di aver visto qualcuno del genere, ma non ne sono completamente sicuro… se ricordo bene, prima Stunkey mi ha detto che lui e la sua gang si sono divertiti a fare qualche piccolo scherzo ad una ragazzina dai capelli neri… ha detto che si trovavano nella zona attorno alla sede di Giubilo TV: forse dovresti provare a cercare lì! – - Sì, penso che tu abbia ragione. Grazie per le informazioni! – - Di niente: queste buone azioni mi fanno davvero felice e tu sai cosa succede quando sono abbastanza felice, vero? – mi chiede facendomi l’occhiolino. Si volta e si dirige saltellando verso una nuova meta, canticchiando una canzoncina su quanto sia bello essere un Espeon. L’avevo detto io che qui nessuno fa qualcosa per pura bontà d’animo: tutti hanno sempre un secondo fine, ma l’importante è avere ciò che cercavo. Ora, devo solo capire dove si trova questa “Giubilo TV”. Ricomincio ad inoltrarmi tra le alte ed oscure pareti del vicolo, chiedendomi se sto prendendo la direzione giusta ad ogni incrocio, ma purtroppo, essendo nuovo di qui, non posso fare altro che affidarmi unicamente al mio istinto. Qualche volta incontro degli altri Pokémon, ma non tutti sono disponibili come l’Eevee di prima… molti di loro sono un po’ inquietanti e non sembrano ben intenzionati, ma con un po’ di domande ben indirizzate, riesco a farmi un idea generale sulla direzione da prendere e su cosa cercare. A quanto pare, non molto lontano da qui, si trova la sede della TV regionale, chiamata appunto Giubilo TV: è un edificio enorme e stracolmo di uffici e persone che vanno e vengono sia il giorno che la notte. Immediatamente, forte di queste nuove conoscenze, mi rimetto in cammino verso la meta, sperando di riuscire ad arrivarci prima che il sole tramonti completamente: è già il crepuscolo e la maggior parte delle persone sono tornate a casa, lasciando anche le vie più trafficate quasi deserte. Ogni volta che sento un rumore, anche il più piccolo, mi viene un colpo ed accelero il passo, convinto che sia un altro di quei Croagunk che più di una volta mi hanno minacciato, ma alla fine tutto ciò è un bene, dato che mi fa raggiungere in fretta proprio la strada che stavo cercando. Finalmente esco dall’oscurità dei vicoli e mi affaccio sulla via, guardando da una parte e dall’altra. Non è complesso riuscire a distinguerlo, ma per qualche oscuro motivo sento che entrarci sarà più difficile di quanto sembra… Corro sul marciapiede opposto a quello su cui mi trovo, cominciando ad inoltrarmi in un nuovo vicolo che mi dovrebbe portare sul retro dello studio televisivo. Per fortuna, questa volta non mi trovo nel buio più assoluto come prima, ma nella piena luce, che riversandosi all’esterno dalle ampie finestre, illumina tutto l’ambiente circostante. Grazie a questa particolare caratteristica, non passa molto tempo prima che mi accorga di essermi inoltrato in una zona diversa dalle altre, occupata da qualcuno che ha affrescato le intere pareti con disegni e graffiti di dubbio gusto. Mi nascondo dietro un angolo, sbirciando per capire di chi si tratta e la scena che vedo non è affatto rassicurante: ci sono due Pokémon, tutti di tipo Veleno, che si stanno divertendo a dipingere su un muro un logo. - Zubat, tu di che colore lo faresti? – chiede qualcosa che mi sembra un meteorite viola, facendo sentire la sua profonda voce, da cui traspare una stupidità senza pari. - Non lo so veramente… ma deve essere il capo a decidere, no? – risponde il Pokémon Pipistrello. - Certo che devo scegliere io! – conferma una nuova voce, proveniente da un punto imprecisato della strada che non riesco a vedere. La voce è chiaramente di un mostriciattolo evoluto, profonda e completamente diversa da quella che tutti noi non-evoluti abbiamo. - Che colori abbiamo sgraffignato oggi? – continua il capo, facendo avvicinare lo Zubat con diversi barattoli di vernice, ognuno di un colore diverso. - Ecco qui, capo – dice il Pipistrello con tono servile. Deve essere proprio forte, questo tipo, se incute così tanto timore nei suoi sgherri… Dai rumori che posso udire, è chiaro che stanno scoperchiando ogni tolla, sebbene, in realtà non sia necessario: non bastava leggere le etichette? - COSA!? PERCHÉ QUI NON C’È IL VIOLA!? – chiede furioso l’essere, tirando una zampata che scaglia lontano la maggior parte dei contenitori. - C-ci scusi capo… noi pensavamo… - dice intimorito il Pokémon, che si allontana e torna visibile dalla mia posizione. - VOI NON DOVETE PENSARE! VOI DOVETE SOLO ESEGUIRE GLI ORDINI! E ORA, ANDATE A PRENDERMI UN PO’ DI VIOLA, SE NON VOLETE CHE VI RIEMPIA DI SFURIATE! – strilla il capo, facendo fuggire lo Zubat. Sfuriate? In che senso “Sfuriate”? Non doveva essere un Pokémon forte? Che io sappia, questa non è proprio la più forte delle mosse, ma staremo a vedere: potrebbe benissimo essere solo un modo per ingannare gli avversari. - Capo, non era certo il caso di arrabbiarsi in quel modo: in fondo, se abbiamo il rosso ed il blu, il viola lo posso fare io! – dice il meteorite, cominciando ad aspirare dai numerosi pori la vernice dei colori che aveva nominato sparsa per terra, per poi cominciare ad ondeggiare in ogni direzione, come per mischiarli. Dopo aver fatto ciò per diversi secondi, si allontana, dirigendosi nell’angolo che non posso vedere e ricominciando a parlare: - Guarda capo: questo è viola! – esclama il Pokémon, soffiando una nuvola di gas pestilenziale di colore viola smorto. - Bravo, Koffing, non pensavo fossi in grado di creare i colori! – applaude il capo. - Ad essere onesti, neanch’io ricordavo di saperlo. Mi è venuto improvvisamente in mente qualche secondo fa! Mi sembra che lo avevo sentito tanto tempo fa, quando ancora il mio allenatore andava a scuola… - continua l’essere, che a quanto pare si chiama Koffing. - In ogni caso, davvero un ottimo lavoro… peccato che ho cambiato idea! Il viola è troppo usuale: cosa dici di colorarlo di nero? – chiede il capo all’altro, sebbene il tono non sembri quello di una domanda. - Certo, capo. Vado immediatamente a chiamare Zubat! – esclama il meteorite, volando via e lasciando dietro di sé un tanfo nauseabondo. Quando mi passa accanto trattengo il fiato e chiudo gli occhi, sperando che non mi veda, esattamente come ha fatto prima Zubat. Per mia fortuna, è proprio così che va, con il Pokémon che si allontana senza degnarmi di uno sguardo. È questa la mia occasione: devo riuscire a trovare un modo per avvicinarmi e capire chi sia questo “capo” di cui Zubat ha tanta paura, ma come posso riuscirci senza farmi vedere? Passare inosservato ad un Pipistrello senza occhi e ad un meteorite pieno di gas è semplice, ma se lui è il capo l’intelligenza certo non gli manca… Nonostante ciò, ci provo, sporgendomi oltre l’angolo ancora di più e riuscendo finalmente a vedere di chi si tratta: in fondo al vicolo, appoggiato alla parete e seduto su un trono improvvisato, composto da un ammasso di rifiuti di varia origine. Il Pokémon che si trova davanti a me è un tipo Veleno, come gli altri, ma questo presenta un doppio tipo, che mi renderà più difficile batterlo (in realtà, lo devo ammettere, penso che non sarà facile in ogni caso, ma non posso certo buttarmi giù e arrendermi ancora prima di aver iniziato!). Il doppio colore viola-crema, le lunghissime unghie, gli occhi cerchiati di rosso e, soprattutto, la lunghissima coda, che tiene stesa e appoggiata sulla propria schiena facendola arrivare fino a coprirgli la fronte mi rivelano che quel mostriciattolo è uno Skuntank: che sia un parente di quello Stunky di cui mi ha parlato l’Eevee di prima? Devo riuscire ad avvicinarmi: sporgendomi ancora di più, cerco un eventuale nuovo posto in cui nascondermi, ma l’unica cosa presente nel vicolo è un’enorme macchia di vernice e l’insieme di contenitori di latta, e nessuno dei due mi può essere d’aiuto. Mi riporto dietro all’angolo e mi accorgo che una strana ombra si è posata su di me. Non ho il coraggio di voltarmi, ma in fondo non è neanche necessario. Afferrandomi con i due prolungamenti che formano la coda, Zubat mi solleva sbattendo le ali ad una velocità che non pensavo fosse possibile e mi porta verso il loro capo. Cerco di liberarmi, ma la minaccia del gas mefitico di Koffing mi convince a lasciar perdere dopo il primo tentativo. Sfiancato dallo sforzo, alla fine il Pokémon mi lascia cadere proprio di fronte allo Skuntank. - Bene bene… cosa abbiamo qui? – chiede lui, scendendo dal trono ed avvicinandosi a me. Mi accorgo che ad ogni passo che fa, qualcosa gli luccica davanti agli occhi, riflettendo la luce dell’ambiente. Non ci vuole un genio per capire che quelle due lenti di vetro sono in realtà gli occhiali di Mindy: improvvisamente, sento montare dentro di me la speranza di averla finalmente ritrovata, ma al contempo, se le hanno rubato gli occhiali, devono averle fatto del male, il che mi fa arrabbiare come non mai. - Dove hai preso quegli occhiali!? Sono di Mindy, come hai osato rubarglieli!? – gli chiedo guardandolo in cagnesco. - Guarda guarda… qui abbiamo un lottatore! – esclama il capo, ordinando con un cenno a Koffing di usare la sua mossa Velenogas. Io incasso il colpo, sentendo quel terribile tanfo invadermi le narici e riempire tutto il mio corpo: in un attimo mi sento debole e stanco e qualcosa comincia a corrodermi da dentro, facendomi bruciare tutto dalla testa ai piedi. Cerco di restare in piedi, ma questa condizione me lo impedisce: zoppicando qualche piccolo passo, non posso fare altro che lasciarmi cadere nuovamente a terra. La faccia paffuta del Pokémon Moffetta mi si para davanti agli occhi: - Non so cosa ci fai tu qui, ma ti assicuro che non tornerai a casa indenne dopo questo terribile affronto. – mi dice facendo sentire il suo terribile alito. - Capo, mi è venuta un’idea! – esclama felice Zubat – Perché non lo spelliamo? Tu ci potresti ricavare un ottimo mantello e con il sangue potremo dipingere il nostro logo… al massimo, se poi ne avanza un po’, potrei anche farmi un ottimo spuntino! - dice leccandosi i lunghi canini che gli fuoriescono dalla bocca. - No, vi prego: lo sapete che non mi piace il sangue! – protesta Koffing – Non possiamo semplicemente buttarlo di sotto come abbiamo fatto con l’allenatrice di prima? – chiede. “L’allenatrice di prima”? si deve riferire per forza a Mindy… cerco nuovamente di alzarmi, ma le forze mi stanno abbandonando, ogni pensiero, ogni sensazione, tutto diventa confuso. - Sì, non mi sembra una cattiva idea… in più in questo modo non sporcheremo neanche per terra! – dice Skuntank – Koffing, sappi che approvo la tua idea e da oggi ti promuovo vice-capo del famigerato Team Teschio, sovrano incontrastato di tutti i team di esplorazione! – - Grazie capo! – dice Koffing arrossendo leggermente, emozionato per l’aumento di grado. - Capo, ma… sei proprio sicuro? – chiede ancora Zubat, deluso di non potermi succhiare il sangue fino all’ultima goccia. - Certo che sono sicuro! E, ora, piantala di gingillarti e apri la grata, così lo buttiamo di sotto! – ruggisce il capo. - Sissignore… - dice triste, afferrando una griglia metallica situata sulla parete dell’edificio con l’utilizzo della coda, mentre Koffing si posiziona dietro di me e comincia a spingermi per farmi cadere di sotto. Senza neanche dover fare troppa fatica, riesco a resistergli, puntando i piedi e sparando una Bolla che lo fa indietreggiare. Non sono sicuro di avere la forza di lottare, ma non posso certo arrendermi così. - Cosa credi di fare? – mi chiede il Pokémon Velenogas – arrenditi e buttati di sotto senza tante storie o ci penserà il nostro capo a farti cambiare idea! – esclama. - Mai. – è l’unica cosa che riesco a dire io, rialzandomi ed utilizzando tutte le mie forze. Devo farcela. Devo riuscire a riprendermi almeno quegli occhiali. Non mi importa se dopo ciò sarò sfinito, ma devo riuscire a riportarglieli. - Cosa credi, piccolo starter, che solo perché mi sono appena evoluto non sia abbastanza forte da darti una lezione? – Non lo ascolto: la mia mente è troppo impegnata a rielaborare quello che mi sembra un vecchio ricordo. Forse è solo un’allucinazione dovuta all’avvelenamento, ma mi sembra stranamente reale… chiudo gli occhi e rivedo tutto con una chiarezza disarmante: Mindy è in pericolo… io salto e con un attacco la difendo e mando ko chi l’ha assalita… Dal tonfo delle zampe capisco che mi sta correndo incontro e, senza neanche riaprire gli occhi, sento che le mie ali sono diventate dure come l’acciaio e lo colpisco ripetutamente, facendolo finire gambe all’aria. Quando alzo lo sguardo, vedo che è sdraiato a terra inerme mentre i suoi soci mi guardano impauriti. - Andatevene. – dico. Loro, senza una minima esitazione, scappano a gambe levate. Zoppicando, mi avvicino all’enorme Skuntank e sollevo gli occhiali, appendendoli insieme alla Pietrastante allo spago che mi cinge il collo. Non pensavo che l’abilità Acquaiuto avesse tutto questo potenziale, ma soprattutto non pensavo che potesse potenziare anche le mosse di tipo Acciaio… non so realmente cosa dire, ma probabilmente tutta questa confusione deriva dal veleno, che continua a causarmi queste strane allucinazioni: lo ha detto anche Komor che è impossibile che la pietra che porto al collo si rompa, però mi sembra quasi che ci sia una piccola crepa… Devo smetterla di pensare, tanto comunque non sono lucido. Molto lentamente, mi incammino verso la grata, che è stata lasciata aperta da Zubat. Guardo di sotto, nell’oscurità della conduttura. Senza pensarci due volte, mi butto: dopo l’esperienza del Centro Pokémon, non sarà certo questo a fermarmi. in viaggio: Dove siamo: