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[Pokémonmaster98] Poesie


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Tu


 



Tu, rotta davanti a me,


Tu, che conservavi i miei ricordi,


Ricordi di quella dolce giornata,


Di quell’unica speranza con te.


 


Travi rotte, spezzate,


Dilaniate dal tempo


E dal Fato


Travi simbolo del nostro amore,


Spezzate come il mio cuore,


Dipinto di freddo nero.


 


Tu, che sconvolgi il mare,


Lo mandi in subbuglio,


Scateni le onde:


Sei rotta, distrutta,


E non tornerai indietro,


Mai più.


 


Il tempo ti logora,


Ogni giorno di più:


Non dimentichi però quel pomeriggio


In cui ero seduto vicino al te,


Sul caldo terreno. E ridevo,


Ridevo con lei seduta su di te,


Ridevo, ridevo, ridevo…


E ora lei non c’è più,


E neanche tu sei con me.


Distrutta, spezzata, dilaniata dal tempo


E dall’esito infausto della nostra storia.



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Volo

 

 

Lupi nelle foreste,
Giganti sui monti:
Spinte dal vento
Aquile si librano nel cielo,
Volando alte.
Orsi scendono a valle,
Cavalli corrono nei prati.
Pesci nuotano nelle profonde acque,
Talpe si nascondono sottoterra:
Passeri cercano rifugio,
Cervi corrono lontano,
Gazzelle sfuggono ai leoni,
Topi trovano sicurezza nelle tane.

 

 

Volo alto, e tutto vedo:
Gli animali, predatori che inseguono
Prede, destinate ad un brutto destino.
Le piante, intossicate
Lentamente dai crescenti gas,
Persone che vanno e che vengono.
Continui movimenti vedo,
Il mondo che cambia,
Il mondo che muore.
Vedo ma non sento,
Vedo e non capisco:
Non posso capir niente
Da questa immensa distanza.

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Lacrime

 

 

 

 

Lacrime.
Lacrime leggere, che scorrono lentamente sul viso.
Mente persa nei ricordi,
Vivi e distinti come mai.

 

 

Tornare indietro, rivivere il passato.
Pensare al presente, rivendicando ciò che era.

Scrivere il futuro, piangendo sugli errori.

 

 

Pianti amari su un letto freddo,
Spento di vita e di calore.
Volano verso l'ignoto passato,
Scorgono il destino imminente.

 

 

Pianti dolci di momenti passati,
Esperienze finite e non più ripetute,
Divenute specchio dei ricordi ghiacciati:
Tristi fluttuano nelle ombre vissute.

 

 

L'amico perso, dopo lungo tempo,
Il destino cambiato in inferno,
Il dolore reso schiavo da un grande turbamento.

 

 

Lacrime di gioia per i giorni lontani,
Pianti di tristezza per le venie non concesse,
Libro ostile ai passi narrati,
Con pagine ancora non scosse.

 

 

Luce di fuoco nel piccolo,
Sbalzi di vento nel grosso.
Rumore contrastante e grande colosso,
Da patir semper solo.

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Eccomi arrivato a commentare.


Ho appena letto tutte le poesie scritte dal mio ultimo commento.


Innanzitutto ti faccio i complimenti, sai scrivere veramente bene, la forma, il lessico, il ritmo.


Tuttavia sono rimasto deluso.


L'ultima volta che ho commentato, ancora nel lontano 2012, avevi pubblicato Morte e Vetri di parole, due poesie sublimi, che mi hanno colpito al cuore.


Erano scritte con il cuore e arrivavano al cuore.


Oggi ho iniziato leggendo Alba Volante, Nebbia Velata e Muri. Poesie strutturalmente corrette, quasi perfette che però mancavano di sostanza. Non avevano anima, erano fredde. E così è anche per Lacrime.


Non riuscivano a coinvolgermi, quindi potrai capire la mia delusione, soprattutto conoscendo le tue capacità .


Ma poi ho letto Tu e il mio cuore ha pianto, pianto per la bellezza e l'intensità  di quella poesia.


Complimenti amico mio.


Infine rimane Volo, magnifica anch'essa. Mi ha lasciato senza parole, vedevo una splendida metafora sulla vita di tutti noi, che per quanto vogliamo raggiungerla, per quanto vogliamo conoscerla, comprenderla, ci passa davanti nascondendoci la sua vera essenza troppo lontana per essere vista.


Ora aspetto, aspetto di leggere altre tue creazioni e intanto ti faccio i miei complimenti. :D


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Eccomi arrivato a commentare.

Ho appena letto tutte le poesie scritte dal mio ultimo commento.

Innanzitutto ti faccio i complimenti, sai scrivere veramente bene, la forma, il lessico, il ritmo.

Tuttavia sono rimasto deluso.

L'ultima volta che ho commentato, ancora nel lontano 2012, avevi pubblicato Morte e Vetri di parole, due poesie sublimi, che mi hanno colpito al cuore.

Erano scritte con il cuore e arrivavano al cuore.

Oggi ho iniziato leggendo Alba Volante, Nebbia Velata e Muri. Poesie strutturalmente corrette, quasi perfette che però mancavano di sostanza. Non avevano anima, erano fredde. E così è anche per Lacrime.

Non riuscivano a coinvolgermi, quindi potrai capire la mia delusione, soprattutto conoscendo le tue capacità .

Ma poi ho letto Tu e il mio cuore ha pianto, pianto per la bellezza e l'intensità  di quella poesia.

Complimenti amico mio.

Infine rimane Volo, magnifica anch'essa. Mi ha lasciato senza parole, vedevo una splendida metafora sulla vita di tutti noi, che per quanto vogliamo raggiungerla, per quanto vogliamo conoscerla, comprenderla, ci passa davanti nascondendoci la sua vera essenza troppo lontana per essere vista.

Ora aspetto, aspetto di leggere altre tue creazioni e intanto ti faccio i miei complimenti. :D

Alba Volante, Nebbia Velata e Muri

Per quanto riguarda queste tre erano più di 36 ore che non dormivo ( :sleep: :sleep: :sleep: ), stavo in aereo e l'ho scritte vedendo l'alba. Hanno un significato diverso, e meno profondo rispetto alle altre. Sono nostalgiche, nient'altro.

Riguardo alle altre due ti posso dire che sono anche le mie preferite. Ora però tocca a me divertirmi. Quel tu non si riferisce a una persona, ma bensì ad una cosa. Vediamo se indovini :P

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Che si riferisse ad un oggetto l'avevo capito.


Ma a che cosa?


Non sono mai stato bravo negli indovinelli però posso provarci.


Se devo essere sincero la prima cosa a cui ho pensato è stata una coperta, anche se non capisco che collegamento possa avere con delle travi. Poi mi sono venute le vecchie console.


Dai, non ne ho idea, dammi un indizio. Please. :cry:


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Che si riferisse ad un oggetto l'avevo capito.

Ma a che cosa?

Non sono mai stato bravo negli indovinelli però posso provarci.

Se devo essere sincero la prima cosa a cui ho pensato è stata una coperta, anche se non capisco che collegamento possa avere con delle travi. Poi mi sono venute le vecchie console.

Dai, non ne ho idea, dammi un indizio. Please. :cry:

Sono buono visto che devo ancora finire greco sù

Tu, rotta davanti a me,

Tu, che conservavi i miei ricordi,

Ricordi di quella dolce giornata,

Di quell’unica speranza con te.

Travi rotte, spezzate,

Dilaniate dal tempo

E dal Fato

Travi simbolo del nostro amore,

Spezzate come il mio cuore,

Dipinto di freddo nero.

Tu, che sconvolgi il mare,

Lo mandi in subbuglio,

Scateni le onde:

Sei rotta, distrutta,

E non tornerai indietro,

Mai più.

Il tempo ti logora,

Ogni giorno di più:

Non dimentichi però quel pomeriggio

In cui ero seduto vicino al te,

Sul caldo terreno. E ridevo,

Ridevo con lei seduta su di te,

Ridevo, ridevo, ridevo…

E ora lei non c’è più,

E neanche tu sei con me.

Distrutta, spezzata, dilaniata dal tempo

E dall’esito infausto della nostra storia.

Ho sottolineato le parti più importanti che potrebbe farti capire. In caso tu abbia la risposta inviamela per mp, non qui ;)

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Mah! Non non è che mi convincano molto. Sarà  che io sono uno all'antica, non so...

Ti preferisco come scrittore di racconti che di poesie.

Prima di tutto ti ringrazio per il commento.

Ora, per me sarebbe molto importante capire cosa non ti piaccia molto. Si tratta del contenuto vero e proprio o della forma? Perché sono due questioni differenti.

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Prima di tutto ti ringrazio per il commento.

Ora, per me sarebbe molto importante capire cosa non ti piaccia molto. Si tratta del contenuto vero e proprio o della forma? Perché sono due questioni differenti.

 

Beh, non so... mi sembrano tutte uguali come forma. Stessa struttura che si ripete. 

Come contenuto mi trasmettono poco.

Guarda ad esempio questa poesia di Pascoli:

 

Quando, all’alba, dall’ombra s’affaccia,

     discende le lucide scale

e vanisce; ecco, dietro la traccia

     4d’un fievole sibilo d’ale,

io la inseguo per monti, per piani,

     nel mare, nel cielo: già  in cuore

io la vedo, già  tendo le mani,

     8già  tengo la gloria e l’amore...

Ahi! ma solo al tramonto m’appare,

     su l’orlo dell’ombra, lontano,

e mi sembra in silenzio accennare

     12lontano, lontano, lontano.

 

La via fatta, il trascorso dolore

     m’accenna col tacito dito:

improvvisa, con lieve stridore,

     16discende al silenzio infinito.

 

Non sto dicendo che devi scrivere come Pascoli, sarebbe assurdo!Dico solo che dovresti dare più colore alle tue poesie.Da esse devono trapelare sentimenti e sensazioni che lascino intendere ciò che si annida nella testa di chi scrive nel preciso momento in cui afferra la penna e inizia a lasciarsi andare.Deve crearsi una specie di transfert tra scrittore e lettore.Pascoli ci è riuscito e come lui tanti altri.Bisogna ambire in alto, sempre!Senza mai mollare. E perché no, se i GRANDI del passato (o del presente) possono esserci da esempio allora diamoci un occhio. ;) I tuo racconti, invece, sono interessanti, ma anche lì c'è da aggiustare qualcosa, secondo me. Ci sono punti che è come se fossero stati tagliati. Occorre più fluidità , ma quella arriverà  col tempo. Lo stesso vale per gli errori grammaticali che via via tenderanno a sparire sempre più. Il trucco è leggere sempre!Ovviamente non i fumetti di Topolino o Dragoball (meglio Topolino che DragonBall -.-).Ma tanto sono certo che lo stai già  facendo (di leggere molto e roba di peso), altrimenti non scriveresti così. ;)

 

Io, purtroppo, non ho più scritto niente da circa 4 anni... :(  Beh, a parte i saggi brevi per mio fratello e le relazioni per la scuola. Lo studio mi occupa 20 ore al giorno. Non ho mai tempo, uffi... Spero che le cose cambino presto. Voglio riprendere carta e penna in mano e lasciarmi andare. ^^ 

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Beh, non so... mi sembrano tutte uguali come forma. Stessa struttura che si ripete. 

Come contenuto mi trasmettono poco.

Guarda ad esempio questa poesia di Pascoli:

 

Quando, all’alba, dall’ombra s’affaccia,     discende le lucide scalee vanisce; ecco, dietro la traccia     4d’un fievole sibilo d’ale,io la inseguo per monti, per piani,     nel mare, nel cielo: già  in cuoreio la vedo, già  tendo le mani,     8già  tengo la gloria e l’amore...Ahi! ma solo al tramonto m’appare,     su l’orlo dell’ombra, lontano,e mi sembra in silenzio accennare     12lontano, lontano, lontano.

 

La via fatta, il trascorso dolore     m’accenna col tacito dito:improvvisa, con lieve stridore,     16discende al silenzio infinito.

 

Non sto dicendo che devi scrivere come Pascoli, sarebbe assurdo!Dico solo che dovresti dare più colore alle tue poesie.Da esse devono trapelare sentimenti e sensazioni che lascino intendere ciò che si annida nella testa di chi scrive nel preciso momento in cui afferra la penna e inizia a lasciarsi andare.Deve crearsi una specie di transfert tra scrittore e lettore.Pascoli ci è riuscito e come lui tanti altri.Bisogna ambire in alto, sempre!Senza mai mollare. E perché no, se i GRANDI del passato (o del presente) possono esserci da esempio allora diamoci un occhio. ;) I tuo racconti, invece, sono interessanti, ma anche lì c'è da aggiustare qualcosa, secondo me. Ci sono punti che è come se fossero stati tagliati. Occorre più fluidità , ma quella arriverà  col tempo. Lo stesso vale per gli errori grammaticali che via via tenderanno a sparire sempre più. Il trucco è leggere sempre!Ovviamente non i fumetti di Topolino o Dragoball (meglio Topolino che DragonBall -.-).Ma tanto sono certo che lo stai già  facendo (di leggere molto e roba di peso), altrimenti non scriveresti così. ;)

 

Io, purtroppo, non ho più scritto niente da circa 4 anni... :(  Beh, a parte i saggi brevi per mio fratello e le relazioni per la scuola. Lo studio mi occupa 20 ore al giorno. Non ho mai tempo, uffi... Spero che le cose cambino presto. Voglio riprendere carta e penna in mano e lasciarmi andare. ^^

Per quanto riguarda il contenuto mi dispiace che tu non sia riuscito a capire appieno, ma è anche colpa mia. Ho usato troppe metafore per nascondere, se così si può dire, parte del messaggio. E risulta difficile capire in questo modo se non si conoscono i fatti.

Per quanto riguarda la forma quella è una mia scelta personale. Piuttosto che scrivere una poesia strutturalmente perfetto, un sonetto per esempio, preferisco evitare lo scrivere in un numero preciso di versi e soprattutto in rima. Preferisco scrivere tramite solo metafore e anafore piuttosto che in rima, anche perché così facendo si rischia di compromettere l'espressività  se non si è bravi a scegliere le parole adatte.

Per quanto riguarda gli errori grammaticali, dove li hai visti? Perché se così fosse mi dovrei impiccare :( scherzo eh, ma mi piacerebbe sapere dove li hai visti :)

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Beh, ma errare human est! Chiunque fa degli errori, è normale.Si puó sempre fare meglio. La perfezione non esiste. (Ed è meglio cosà­! Guai se non si avesse modo di migliorare sempre, soprattutto noi giovani. Fra 50 anni rileggeremo ció che scriviamo ora e troveremo un sacco di errori, di scelte sbagliate ecc... ). Sarebbe assurdo affermare che i nostri testi sono intonsi, privi di qualsivoglia imprecisione, lacuna o errore grammaticale. Non so te, ma io ogni volta che rileggo ció che scrivo aggiusto qualcosa.


Quando rileggeró i tuoi testi te li faró notare.


Per le poesie, invece, non sono le figure retoriche il problema. Ci sono poesie come quelle di Sbarbaro, Bertolucci o Gozzano, per esempio, la cui interpretazione non è immediata, ma spesso lasciano libera interpretazione e riescono comunque a trasmettere delle sensazioni forti. Le tue non sono fatte male, ma sono fredde e di una semplicitá che lascia poco spazio all'indagine, all'immaginazione e al transfert. Magari per un occhio inesperto, che bada solo alla forma, queste cose sono indifferenti, ma sono molti coloro che pretenderebbero di piú. Leggi ad esempio quelle dei vincitori del mio contrst di poesia di dicembre. Certo, sono imperfette anche quelle, ma comunque trasmettono molto.


Ricorda che l'umiltá per uno scrittore è sempre una grande virtú. Chi vuole intraprendere tale strada deve essere pronto a qualsiasi sorta di critica. Sono proprio i giudizi negativi, piú di quelli positivi, che spronano a fare sempre meglio. Non bisogna viverli come un dramma. Assolutamente no! ;)

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Beh, ma errare human est! Chiunque fa degli errori, è normale.Si puó sempre fare meglio. La perfezione non esiste. (Ed è meglio cosà­! Guai se non si avesse modo di migliorare sempre, soprattutto noi giovani. Fra 50 anni rileggeremo ció che scriviamo ora e troveremo un sacco di errori, di scelte sbagliate ecc... ). Sarebbe assurdo affermare che i nostri testi sono intonsi, privi di qualsivoglia imprecisione, lacuna o errore grammaticale. Non so te, ma io ogni volta che rileggo ció che scrivo aggiusto qualcosa.

Quando rileggeró i tuoi testi te li faró notare.

Per le poesie, invece, non sono le figure retoriche il problema. Ci sono poesie come quelle di Sbarbaro, Bertolucci o Gozzano, per esempio, la cui interpretazione non è immediata, ma spesso lasciano libera interpretazione e riescono comunque a trasmettere delle sensazioni forti. Le tue non sono fatte male, ma sono fredde e di una semplicitá che lascia poco spazio all'indagine, all'immaginazione e al transfert. Magari per un occhio inesperto, che bada solo alla forma, queste cose sono indifferenti, ma sono molti coloro che pretenderebbero di piú. Leggi ad esempio quelle dei vincitori del mio contrst di poesia di dicembre. Certo, sono imperfette anche quelle, ma comunque trasmettono molto.

Ricorda che l'umiltá per uno scrittore è sempre una grande virtú. Chi vuole intraprendere tale strada deve essere pronto a qualsiasi sorta di critica. Sono proprio i giudizi negativi, piú di quelli positivi, che spronano a fare sempre meglio. Non bisogna viverli come un dramma. Assolutamente no! ;)

Condivido assolutamente l'ultima affermazione, sull'umiltà  e le critiche. Preferisco di gran lungo critiche anche negative piuttosto che commenti come "bellissima", "carina", faccine e quant'altro. Perché se ci sono delle cose che aiutano a crescere sono proprio le critiche. E soprattutto le critiche negative.

Per quanto riguarda l'essere fredde trovo che comunque sia dovuto anche a ciò che vi è dietro. Non riuscirei mai a scrivere una poesia "calda" se io sono "freddo". Non so se intendi bene questa parte, ma spero di si.

Per quanto riguarda il fare errori credo che quelli che tu abbia visto sono di battitura...spessi non riesco a rileggere, anche perché mi sembra di aver scritto delle schifezza madornali e poi comincio a cancellare tutto. Son fatto così, lo so, e dovrei cambiare, ma tante volte non è certo la cosa più semplice.

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Allora, mi devo complimentare con te per la tua "vena artistica"  nello scrivere! Sei davvero bravo, se questa è una tua passione ti auguro di continuarla e di migliorare nel corso dello svolgimento! E ricorda che i sogni vanno inseguiti, non farti condizionare dal pensiero di qualcuno!


ti faccio ancora i miei complimenti!


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Dove sei?

 

Dove sei? Non lo so.
Tu sei ricordo di quei giorni passati,
Ricordo di quelle gioie che più non ho,
Di quei giorni trascorsi ad osservarci come soldati,
Senza sapere cosa fare e dove andare,
Uniti da un affetto, sincero o mutevole
Come le onde che alte si infrangono sul mare
Pronte a risorgere dalla morte spiacevole,
Morte che anche tu avrai.

 

Dove sei? Ancora nuoti?
O, catturato da ladri, sei diventato il loro tesoro?
Ora sei gioiello di altri, lor testimone nei voti?
Io ti cerco, a volte, anche se ti abbandonai in quel mar d'oro,
Cosí bello e incantevole che dovevi farne la tua culla,
Dove vivere immortale e nasconderti dagli estranei sguardi,
Solo come io ero quando ti lasciai lí nel profondo nulla,
Nella desolazione del mio cuore che si rifletteva nei miliardi
Di secondi nei quali tanto ti pensai.

 

Dove sei? Vorrei dimenticarti.
Per troppo tempo mi sei stato così vicino,
Che difficile sarebbe ormai di nuovo incontrarti.
Miglia ci separano da quel grande bacino
Dove noi due ci dividemmo da quell'affetto
Che molto più durò di quello che per me lei ebbe,
Se mai vero lo fu, o se lo fu solo di concetto:
Una sincera risposta, voler troppo sarebbe.
Sogno o realtà, cosa sceglierai?

 

Dove sei? In quella triste notte
Decisi l'ultima separazione di me da te,
Di me da lei. Ma dopo tanto stanotte
Io mi ricordo di te, te che mai scorderò benché,
Nonostante i postumi dolori,
Tanto allora diedi al mio cuore afflitto
In cerca di sentimenti dai nuovi colori,
Che trovai cercando quella cosa che narra ogni scritto.
Cosa dunque oltre all'infranto cuore ancora da me vorrai?

 

Dove sei? Vorrei saperlo.
Mi fingo forte dicendo di averti abbandonato
Sotto quel muro di acqua fredda dove giaci senza volerlo,
Costretto dalla volontà di chi voleva non mi fossi mai donato.
Ma io lo feci, io ti lasciai cadere silenzioso.
Subito sparisti nella notte nera,
E nel cuore del mare trovasti infine riposo.
Per me tu sei una bufera,
E incontrarti un'altra volta non voglio più. Mai.

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1 ora fa, Pokémonmaster98 ha scritto:

/

 

Difficilmente piango per una poesia. Affinché ciò accada deve essere davvero ben fatta e racchiudere tanti sentimenti. Questa lo è le lacrime sono scese di conseguenza. Forse certe espressioni sono semplici, ma non sempre servono parole forbite per rendere una poesia spettacolare.

Adoro il tuo stile che vedo migliorare di volta in volta. Sono contento di vedere un tuo nuovo lavoro dopo tanto.

Complimenti!!!

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8 ore fa, Pokémonmaster98 ha scritto:

Dove sei?

Finalmente sono io che commento te e lo faccio lusingandoti. Il sistema metrico generale ABABCDCE per ogni strofa mi ha più che colpito. Poi il profondo della poesia l'ho sentito e mi ha afferrato. Non sono un gran poeta, sono più da prosa io, ma se tu volessi fare un altro salto di qualità ti proporrei di farle anche sillabate. Raggiungeresti il Top benché sia molto complesso fare come ti ho detto io (poi ovviamente sei tu che devi decidere. Posso solo dare un consiglio) ma sono sicuro che potresti farcela. Aspetterò con ansia il tuo prossimo elaborato! :D 

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15 ore fa, Peter_Pan ha scritto:

 

Difficilmente piango per una poesia. Affinché ciò accada deve essere davvero ben fatta e racchiudere tanti sentimenti. Questa lo è le lacrime sono scese di conseguenza. Forse certe espressioni sono semplici, ma non sempre servono parole forbite per rendere una poesia spettacolare.

Adoro il tuo stile che vedo migliorare di volta in volta. Sono contento di vedere un tuo nuovo lavoro dopo tanto.

Complimenti!!!

Ti ringrazio, mi ha fatto molto piacere leggere questo tuo commento. Devo dire che ieri notte mi sono sentito davvero ispirato e, spinto dai "ricordi", ho scritto. Era da tanto che non mi mettevo a scrivere, anche se in realtà qualche settimana fa ho fatto un'altra poesia che però, così come la mia mente l'ha creata, allo stesso modo se l'è ripresa visto che non avevo nulla dove scriverla. Non ricordo nemmeno di cosa trattasse di preciso, so solo che era bellissima. E che ovviamente non ho avuto la possibilità di tenerla impressa a mente o di scriverla.

7 ore fa, MatBig ha scritto:

Finalmente sono io che commento te e lo faccio lusingandoti. Il sistema metrico generale ABABCDCE per ogni strofa mi ha più che colpito. Poi il profondo della poesia l'ho sentito e mi ha afferrato. Non sono un gran poeta, sono più da prosa io, ma se tu volessi fare un altro salto di qualità ti proporrei di farle anche sillabate. Raggiungeresti il Top benché sia molto complesso fare come ti ho detto io (poi ovviamente sei tu che devi decidere. Posso solo dare un consiglio) ma sono sicuro che potresti farcela. Aspetterò con ansia il tuo prossimo elaborato! :D 

Sarei curioso di sapere cosa tu hai sentito, cosa consideri sia il profondo che hai percepito. Non penso che tu possa aver capito appieno a cosa io stessi pensando non conoscendo a chi/che cosa mi riferisca. Mi piacerebbe sapere la tua interpretazione :)

Per quanto riguarda il sillabare non ho voluto minimamente dargli peso perchè avrei dovuto sconvolgere del tutto la poesia, dovendo modificare troppo quello che è il messaggio (abbastanza codificato). Inizialmente ero restio anche all'uso delle rime, ma poi ho cercato le inserirle senza forzare troppo e cercando di ottenere una fluidità che mi sembra di aver raggiunto.

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Lascio qui la mia personale interpretazione

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un uomo, finita la relazione con la donna da lui amata, da cui aveva ricevuto un figlio ma dalla quale l'amore era stato ricambiato soltanto brevemente o forse mai, decide di lasciare per sempre non soltanto lei, ma anche il piccolo, che abbandona in mare, destinandolo ad una morte a cui talvolta si fa riferimento nella poesia; le emozioni dell'io lirico sono quindi tutte rivolte a quel tragico momento e ai ricordi che ancora rimangono, che tuttavia lo travolgono, a differenza della quiete che il figlio ha ormai raggiunto.

 

alla luce della quale trovo davvero toccante ed emozionante questa poesia: scritta in modo fantastico, raggiunge l'obiettivo che ogni poeta/narratore dovrebbe prefiggersi, quello di prendere per mano il lettore ed accompagnarlo dall'incipit alla fine del testo. Davvero, davvero bella, complimenti :) 

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1 minuto fa, Dany1899 ha scritto:

Lascio qui la mia personale interpretazione

 

alla luce della quale trovo davvero toccante ed emozionante questa poesia: scritta in modo fantastico, raggiunge l'obiettivo che ogni poeta/narratore dovrebbe prefiggersi, quello di prendere per mano il lettore ed accompagnarlo dall'incipit alla fine del testo. Davvero, davvero bella, complimenti :) 

Mi è piaciuta molto la tua interpretazione, è bello vedere cosa esce fuori dal pensiero degli altri, anche se bisogna dire che in questo caso la scelta è molto tragica, non solo per l'uomo in sè ma soprattutto per il bambino. Se vuoi leggere anche le altre mie poesie sono tutte nel primo post, anche se quelle sono tutto molto più vecchie di queste ;)

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