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Scusate, ho letto un post IG sul profilo di Pokémon Millennium e sento il bisogno di sfogare la mia opinione. Allora, avete presente che gli ultimi Campionati Mondiali Pokémon sono stati vinti da un italiano, Luca Ceribelli? Ebbene, il post in questione ha riportato diversi commenti che esprimevano disprezzo nei suoi confronti, con il classico atteggiamento di chi sale su un piedistallo e critica qualcosa che palesemente non conosce. Lui ha questa passione, l'ha coltivata ed è riuscito a eccellere, problemi? A quanto pare sì, perché non essendo uno sport fisico, il traguardo di Ceribelli è istantaneamente frivolo, inutile e insignificante. Esistono anche i tornei di scacchi, nessuno sforzo fisico se non spostare le pedine, ma principalmente mentale, perché non sento critiche? E pure qui, la preparazione è assolutamente importante, un allenamento diverso da uno sportivo ma resta un allenamento. Ovviamente il post di PM critica tale atteggiamento, e non voglio riportare il contenuto dei quei commenti, mi avvelenerebbe il sange e nient'altro. Spero solo che gli autori avessero idea di cosa stavano scrivendo, perché sono non solo deliranti, ma alcuni assolutamente oltraggiosi. Ciò che traspare è cattiveria, invidia e soprattutto ignoranza
Alcuni Tag: @evilespeon, @Alemat, @Leio99, @Riolu007, @ShadowBlue, @Mr.Sparkling, @TheMirko96, @TheMudkipGirl95, @Diamaxus, @Yoli, @DarthMizu, @ZedeFire, @VincyDarkHeart
(se non volete il tag, avvisatemi che lo tolgo)
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Allora sono molto sincero nell'esprimere la mia opinione sulla questione. Non apprezzo molto il competitivo videoludico, non perché disprezzi l'idea e il gioco (sono un videogiocatore anche io), ma perché non mi piace l'atteggiamento di molti "vincitori" o personaggi famosi dell'ambiente (youtuber et similia). Per questo l'idea di mandare il mio eventuale figlio a competere sin da piccolo non mi piacerebbe affatto (così come non mi piacerebbe se si avvicinasse al mondo del calcio): semplicemente perché non mi piace l'ambiente, vedo che l'obiettivo unico, ormai estremamente diffuso un po' ovunque sui social, sono i soldi e la fama e basta, che portano le persone ad atteggiarsi in modo superficiale, a volte anche arrogante o superbo, atteggiamenti che odio, perché non portano quasi mai a cose positive. Sicuramente avrei piacere se il bambino giocasse ANCHE ai videogiochi, a Pokemon, ma non se si concentrasse solo sul competitivo(soprattutto così piccolo), perché come dite tutti è necessario, così come nello sport fisico, dedicarci veramente molto tempo, togliendolo a cose che ritengo decisamente più importanti e costruttive, come la lettura, l'aria aperta, lo studio, vedere film, attività fisica che forma il corpo.
Faccio i complimenti ai vincitori perché ci vuole molta dedizione, impegno e bravura per arrivare a quei livelli ma per me, purtroppo, non sono modelli da seguire.
Oh poi magari questi mi smentiscono perché sono pure laureati, riescono pure a fare sport e tutto il resto, ma parlo in base alla conoscenza generale che ho dell'ambiente competitivo in generale (credo che quello dei Pokemon sia un po' meglio rispetto ad altri, tipo giochi come Fortnite).
Detto questo, ovviamente, l'atteggiamento aggressivo dei commenti critici è da biasimare.
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@DarthMizu non è affatto un'opinione invalida. Credo che il problema derivi dal fatto che gli ambienti del genere tendono a dare una visione superficiale della cosa, ma la colpa non è nemmeno dei campioni, bensì di tutto ciò che ci ruota attorno. Molti addirittura ci costruiscono la propria carriera, alimentando tale visione.
Poi, sia chiaro, gente che riesce a incastrare bene le competizioni con la propria vita, esiste. Non so se sia il caso di Ceribelli, di cui non conosco la vita privata, pertanto preferirei non giudicarlo
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Sì esatto, il mio discorso non era ovviamente rivolto a nessun giocatore in particolare, ben che meno all'attuale campione, che neanche io conosco minimamente. È la visione generale che si ha tramite chi di questo ambiente si espone nel modo peggiore e forse in modo più evidente rispetto ad altri
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