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Presentazione.


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Buongiorno. O buonasera, se leggete dopo una certa ora. Anche se c'è da dire che il significato di buongiorno assume connotazioni troppo varie per essere un'espressione dal significato definito e pertanto risulta totalmente inutile. Ma è la prassi, quindi buongiorno.

Sicuramente mi conoscete o, per meglio dire, ci sono buone probabilità che ciò corrisponda al vero. Sapete già che sono i tre migliori investigatori privati al mondo, come vi è noto il mio problema di scoliosi e la mia dipendenza da saccarosio (ma in ogni caso, se si mangia pensando non si ingrassa). I più attenti di voi sanno anche che sono fittiziamente nato il 31 ottobre 1979 a Londra e che sono per un quarto inglese, un quarto giapponese, un quarto russo e un quarto italiano. Sapete anche che sono orfano e che sono un abile combattente di capoeira e se la vostra memoria è particolarmente allenata riuscirete anche a ricordare la mia altezza esatta. Sapete anche che sono morto, o almeno è quello che ho fatto credere per un po' (a tal proposito credo che molti di voi abbiano qualche domanda da farmi). Forse non sapevate però che adoro il mondo dei videogiochi e dei Pokémon in particolare. Anche se non è detto che quest'ultima informazione sia veritiera, magari sto lavorando sotto copertura ad un caso. In ogni caso, mi auguro e mi aspetto una felice convivenza con tutti gli utenti di questo forum. Io sono L. Buon proseguimento.

Ora che ci penso, possiamo dedurre che dopo questa presentazione non sapete proprio nulla di me, se non che mi piace un anime in particolare e che adoro essere teatrale. Oh, adoro anche gli indovinelli (questo è molto banale!).

 

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10 ore fa, Tascio ha scritto:

Benvenuto! 

certo che hai rischiato con il caso beyond birthday eh!

Se non altro in quelle circostanze non ho dovuto fingere la mia morte.

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50 minuti fa, Blazengard ha scritto:

Benvenuto, alla fine Kira, hai visto dal paradiso cosa ha fatto ?

L è un figo !!

 

Come ho già detto, in realtà non sono mai morto. Era tutta una semplice messa in scena.

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6 minuti fa, Eru_Roraito ha scritto:

Come ho già detto, in realtà non sono mai morto. Era tutta una semplice messa in scena.

Anche io speravo sia stata una messa in scena, se L fosse esisistito nella realtà lo difenderei anche a costo della mia vita

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1 ora fa, Blazengard ha scritto:

Anche io speravo sia stata una messa in scena, se L fosse esisistito nella realtà lo difenderei anche a costo della mia vita

Beh, è così che è andata realmente. Come puoi constatare sono vivo e vegeto.

In realtà il piano era molto semplice: il punto fondamentale è che la vita di Misa Amane non è mai stata allungata come vi è stato fatto credere da Tsugumi Oba (che non è altro che uno pseudonimo adottato da Watari e che ha fatto passare le nostre storie come un puro prodotto di fantasia - anche esagerando un po' i fatti devo dire - mentre la polizia oscurava i fascicoli del caso Kira). La verità è che non solo avevo intuito che la regola dei tredici giorni fosse fasulla, ma avevo anche capito quale fosse il piano di Light Yagami per uccidermi. Non era difficile intuire che Kira volesse usare Rem per far fuori i suoi ostacoli, in quanto se Light o Misa avessero usato il quaderno essi stessi, sarebbe stato fin troppo semplice risalire al loro operato. L'unico quaderno di cui potevano usufruire era quello dello Shinigami. E ovviamente per ottenere l'aiuto di quest'ultimo Kira sarebbe dovuto inevitabilmente ricorrere al ricatto. C'era quindi qualcosa che lo Shinigami voleva, qualcosa che non avrebbe potuto ottenere utilizzando il quaderno e alla quale io rappresentavo un netto ostacolo. Andando per esclusione, ho concluso che si trattasse della vita del secondo Kira, che ovviamente era Misa. Partendo da questa premessa, ho stretto un patto con Rem: l'assoluzione da ogni accusa di omicidio di Misa Amane in cambio della mia vita e di un piccolo aiuto per incastrare Kira. Ovviamente a Rem la mia proposta risultò conveniente, in quanto appresi in seguito che il costo della vita di Misa sarebbe stato la morte dello stesso dio. In ogni caso: per prima cosa ebbi la conferma che Light fosse Kira (anche se ne ero già sicuro al 90%) e che la regola dei tredici giorni fosse fasulla. Poi mi feci elencare tutte le altre regole del quaderno non scritte. E così iniziammo con il nostro piano: per prima cosa scrissi il mio nome sul quaderno del primo Kira (in una pagina intermedia in modo che non saltasse all'occhio), indicando come data della morte ventitré giorni dopo di allora (la massima influenza temporale del quaderno secondo i nostri resoconti). "Qualora il nome di una vittima sia indicato su due o più quaderni, avrà la priorità il quaderno su cui è stato scritto prima, indipendentemente dall'ora prevista per il decesso." Questa regola è risultata fondamentale. Rem ha scritto solo dopo il mio nome sul suo quaderno. Il resto è semplice trucco di scena: un cumulo di polvere per simulare la morte dello Shinigami e una pallina anti-stress sotto il mio braccio, che all'adeguata pressione blocca momentaneamente il polso. Il veicolo che dal quartier generale ha trasportato me e Watari all'obitorio dell'ospedale più vicino era guidato da un nostro collaboratore, che ha scambiato i nostri corpi con dei cadaveri adeguatamente camuffati. Poi un altro collaboratore ha falsato i test del dna svolti per accertarsi dell'identità dei corpi. Nel frattempo Rem era tornato nel Mondo degli Shinigami e si era fatto dare un altro quaderno come gli spettava di diritto (il suo era difatti rimasto sulla Terra vicino al cumulo di polvere, sia per far credere a Kira che sia io che Rem fossimo realmente morti - in quanto sul quaderno vi era scritto il mio nome - che per un motivo che vi svelerò tra poco). Rem ha avuto esattamente ventitré giorni per rubare altri due quaderni ai legittimi proprietari: una volta recuperati, lo Shinigami tornò sulla Terra; e secondo la regola "Sulla Terra possono coesistere solo sei Quaderni della Morte". Nel caso un settimo giunga sulla Terra, infatti, il primo quaderno arrivato perde ogni sua efficacia. Di conseguenza la mia condanna a morte è saltata. Ma ciò non bastava ovviamente: c'era ancora Kira (Misa Amane intanto aveva perso la memoria, e non rappresentava più un pericolo: il secondo Kira era in pratica morto, ma Rem era stato accontentato). Io non potevo "tornare in vita" pubblicamente, o Kira avrebbe potuto intuire tutto. Così mi affidai a Near e Mello. Purtroppo non riuscii a contattare Mello prima della sua morte, in quanto di lui si era persa ogni traccia dopo la sua fuga. Tuttavia Near lavorava "pubblicamente", se parliamo in termini di difficoltà nel contattarlo, e ho approfittato dell'occasione per consigliarlo sotto il nome di Erald Coyle. Non avrete mica pensato che avrei dato nelle mani di Light un altro quaderno senza ottenere un vantaggio considerevole, vero? Difatti, Watari è un ottimo chimico ed è esperto di microtecnologie: un microfono dalla dimensione di punta di uno spillo collocato tra le minuscole fibre della carta del Death Note. È così che sotto il falso nome di Coyle ho reso noto a Near del fatto che il quaderno era passato nelle mani di Teru Mikami. Il resto viene da sé. In ogni caso, questo è ancora un mezzo segreto governativo, quindi non dirlo a nessuno... in cambio ecco la mia fragola.

 

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2 ore fa, Eru_Roraito ha scritto:

Beh, è così che è andata realmente. Come puoi constatare sono vivo e vegeto.

In realtà il piano era molto semplice: il punto fondamentale è che la vita di Misa Amane non è mai stata allungata come vi è stato fatto credere da Tsugumi Oba (che non è altro che uno pseudonimo adottato da Watari e che ha fatto passare le nostre storie come un puro prodotto di fantasia - anche esagerando un po' i fatti devo dire - mentre la polizia oscurava i fascicoli del caso Kira). La verità è che non solo avevo intuito che la regola dei tredici giorni fosse fasulla, ma avevo anche capito quale fosse il piano di Light Yagami per uccidermi. Non era difficile intuire che Kira volesse usare Rem per far fuori i suoi ostacoli, in quanto se Light o Misa avessero usato il quaderno essi stessi, sarebbe stato fin troppo semplice risalire al loro operato. L'unico quaderno di cui potevano usufruire era quello dello Shinigami. E ovviamente per ottenere l'aiuto di quest'ultimo Kira sarebbe dovuto inevitabilmente ricorrere al ricatto. C'era quindi qualcosa che lo Shinigami voleva, qualcosa che non avrebbe potuto ottenere utilizzando il quaderno e alla quale io rappresentavo un netto ostacolo. Andando per esclusione, ho concluso che si trattasse della vita del secondo Kira, che ovviamente era Misa. Partendo da questa premessa, ho stretto un patto con Rem: l'assoluzione da ogni accusa di omicidio di Misa Amane in cambio della mia vita e di un piccolo aiuto per incastrare Kira. Ovviamente a Rem la mia proposta risultò conveniente, in quanto appresi in seguito che il costo della vita di Misa sarebbe stato la morte dello stesso dio. In ogni caso: per prima cosa ebbi la conferma che Light fosse Kira (anche se ne ero già sicuro al 90%) e che la regola dei tredici giorni fosse fasulla. Poi mi feci elencare tutte le altre regole del quaderno non scritte. E così iniziammo con il nostro piano: per prima cosa scrissi il mio nome sul quaderno del primo Kira (in una pagina intermedia in modo che non saltasse all'occhio), indicando come data della morte ventitré giorni dopo di allora (la massima influenza temporale del quaderno secondo i nostri resoconti). "Qualora il nome di una vittima sia indicato su due o più quaderni, avrà la priorità il quaderno su cui è stato scritto prima, indipendentemente dall'ora prevista per il decesso." Questa regola è risultata fondamentale. Rem ha scritto solo dopo il mio nome sul suo quaderno. Il resto è semplice trucco di scena: un cumulo di polvere per simulare la morte dello Shinigami e una pallina anti-stress sotto il mio braccio, che all'adeguata pressione blocca momentaneamente il polso. Il veicolo che dal quartier generale ha trasportato me e Watari all'obitorio dell'ospedale più vicino era guidato da un nostro collaboratore, che ha scambiato i nostri corpi con dei cadaveri adeguatamente camuffati. Poi un altro collaboratore ha falsato i test del dna svolti per accertarsi dell'identità dei corpi. Nel frattempo Rem era tornato nel Mondo degli Shinigami e si era fatto dare un altro quaderno come gli spettava di diritto (il suo era difatti rimasto sulla Terra vicino al cumulo di polvere, sia per far credere a Kira che sia io che Rem fossimo realmente morti - in quanto sul quaderno vi era scritto il mio nome - che per un motivo che vi svelerò tra poco). Rem ha avuto esattamente ventitré giorni per rubare altri due quaderni ai legittimi proprietari: una volta recuperati, lo Shinigami tornò sulla Terra; e secondo la regola "Sulla Terra possono coesistere solo sei Quaderni della Morte". Nel caso un settimo giunga sulla Terra, infatti, il primo quaderno arrivato perde ogni sua efficacia. Di conseguenza la mia condanna a morte è saltata. Ma ciò non bastava ovviamente: c'era ancora Kira (Misa Amane intanto aveva perso la memoria, e non rappresentava più un pericolo: il secondo Kira era in pratica morto, ma Rem era stato accontentato). Io non potevo "tornare in vita" pubblicamente, o Kira avrebbe potuto intuire tutto. Così mi affidai a Near e Mello. Purtroppo non riuscii a contattare Mello prima della sua morte, in quanto di lui si era persa ogni traccia dopo la sua fuga. Tuttavia Near lavorava "pubblicamente", se parliamo in termini di difficoltà nel contattarlo, e ho approfittato dell'occasione per consigliarlo sotto il nome di Erald Coyle. Non avrete mica pensato che avrei dato nelle mani di Light un altro quaderno senza ottenere un vantaggio considerevole, vero? Difatti, Watari è un ottimo chimico ed è esperto di microtecnologie: un microfono dalla dimensione di punta di uno spillo collocato tra le minuscole fibre della carta del Death Note. È così che sotto il falso nome di Coyle ho reso noto a Near del fatto che il quaderno era passato nelle mani di Teru Mikami. Il resto viene da sé. In ogni caso, questo è ancora un mezzo segreto governativo, quindi non dirlo a nessuno... in cambio ecco la mia fragola.

 

Uau, comunque, Benvenuto

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