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[Zebstrika94] Le Parole del cuore - Word Gallery


Zebstrika94

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Pure il secondo omg 

sempre con questi finali d'effetto :0 

 

Mi ha preso meno del primo, ma resta comunque un piccolo grande capolavoro *^*

Grazie mille gilga, di nuovo. ;)

Per il fatto che prenda meno sono d'accordo con dany, a differenza del primo questo parla di realtà  parecchio distanti, più difficili da esprimere, proprio per questo devo esercitarmi a scrivere su tali argomenti. 

 

 

Il segreto è partire dalle cose semplici, come scrivere qual è.

 

Complimenti anche per questo secondo testo, secondo me ben più difficile da scrivere rispetto al primo perché ci si deve immedesimare in pensieri così distanti dai nostri :)

Grazie mille dany! :D

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Se tu fossi stato il mio insegnante di francese alle medie, non avrei odiato tanto questo argomento dei bambini-soldato. Purtroppo è una realtà  che vive tutt'ora (vedi il bambino boia dell'Isis...). I bambini d'altronde sono facilmente manipolabili e non capiscono quanto possano far male. In questo tuo testo evidenzi proprio il dolore, il fatto che quel che fa è sbagliato e che non solo fa piangere se stesso, ma anche terzi, poiché arreca danno irreparabile. Altro testo eccellente da parte tua, bisogna sfruttare tutto ciò che fa parte della quotidianità . Grazie Zeb ^^

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Se tu fossi stato il mio insegnante di francese alle medie, non avrei odiato tanto questo argomento dei bambini-soldato. Purtroppo è una realtà  che vive tutt'ora (vedi il bambino boia dell'Isis...). I bambini d'altronde sono facilmente manipolabili e non capiscono quanto possano far male. In questo tuo testo evidenzi proprio il dolore, il fatto che quel che fa è sbagliato e che non solo fa piangere se stesso, ma anche terzi, poiché arreca danno irreparabile. Altro testo eccellente da parte tua, bisogna sfruttare tutto ciò che fa parte della quotidianità . Grazie Zeb ^^

Grazie a te per questo tuo bellissimo commento.

Mi fa davvero molto piacere leggere le tue parole. ;)

Purtroppo come dici è vero, la realtà  dei bambini soldato non è pura fantasia e questo non può che riempire il cuore di tristezza. Già  il fatto di uccidere è un atto che bisognerebbe sempre evitare, che poi lo facciano dei bambini è un qualcosa che personalmente mi fa piangere il cuore. :'(

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Omg piango à§wà§

Il primo testo è qualcosa di... *cerca i giusti aggettivi*... *non li trova*... Indescrivibile...

eFEx0Tr.jpg

(Tu sai il perché dei biscotti)

Ora seguo la discussione per non perdermi neanche un testo *^*

Sei un grande, Donzello Zebbiscotto!

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Omg piango à§wà§

Il primo testo è qualcosa di... *cerca i giusti aggettivi*... *non li trova*... Indescrivibile...

(ノT^T)ノ彡

(Tu sai il perché dei biscotti)

Ora seguo la discussione per non perdermi neanche un testo *^*

Sei un grande, Donzello Zebbiscotto!

Grazie seppia. <3

Però basta biscotti. T-T

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Non è una storia d'amore (yeah :mki: ), ma amore ed odio sono tematiche che personalmente mi è parso di riscontrare: quell'amore, l'affetto verso i cari e quell'egoistica e genuina voglia di vivere che inducono ad uccidere. La violenza che prova a mascherarsi d'odio quando altri non è che la paura di perdere quelle persone che ci portano a provare tutte quelle belle sensazioni. Paradossalmente si rinuncia all'amore per paura di non averne più ed il soldato bene o male sa che quello che egli fa non ha senso, ma, dal momento che lì è, deve fare il suo "dovere" per tornare alla condizione originaria. Quando vede la ragazzina, in un certo senso lo specchio di sé, capisce in che stato si trova, cosa realmente fa, e la abbraccia: in un certo senso abbraccia quel sé che ha perso, che vorrebbe afferrare; vorrebbe trovare quella sua parte che non c'è più, quella parte che forse è il suo nemico, in fondo umano come lui.


Insomma, la storia magari aveva un suo perché, magari anche tutto differente, ma sentivo di dover esprimere la mia. Ottimo lavoro amico zebrato u_u


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Non è una storia d'amore (yeah :mki: ), ma amore ed odio sono tematiche che personalmente mi è parso di riscontrare: quell'amore, l'affetto verso i cari e quell'egoistica e genuina voglia di vivere che inducono ad uccidere. La violenza che prova a mascherarsi d'odio quando altri non è che la paura di perdere quelle persone che ci portano a provare tutte quelle belle sensazioni. Paradossalmente si rinuncia all'amore per paura di non averne più ed il soldato bene o male sa che quello che egli fa non ha senso, ma, dal momento che lì è, deve fare il suo "dovere" per tornare alla condizione originaria. Quando vede la ragazzina, in un certo senso lo specchio di sé, capisce in che stato si trova, cosa realmente fa, e la abbraccia: in un certo senso abbraccia quel sé che ha perso, che vorrebbe afferrare; vorrebbe trovare quella sua parte che non c'è più, quella parte che forse è il suo nemico, in fondo umano come lui.

Insomma, la storia magari aveva un suo perché, magari anche tutto differente, ma sentivo di dover esprimere la mia. Ottimo lavoro amico zebrato u_u

Come sempre riesci a cogliere ogni sfumatura del testo, anche quella della ragazza. 

Grazie amica monocromatica. u.u

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I finali tragici ti piacciono, eh? Probabilmente non farò un commento interessante come quello di altri, perché quello che mi viene da dire finendo di leggere i tuoi testi, sia il primo che il secondo, l'unica cosa che penso è: "Bello." Ma non so esprimerlo così a parole, perché così sembra una cosa banale, e invece non lo è, per nulla. Riesci a trasmettere emozioni, e, come ho già  detto, non è facile. Non mi metto ad analizzare il testo e a dare interpretazioni, sono uno che di solito sente le cose in pancia, e infatti così è stato, la suspense, la tensione, è salita piano piano dal fondo dello stomaco. Ora mi metto a raccontare ste cose, non so quanto sia utile :rotfl:


La ragazzina, la ragazza (non mi va di dire il nome), alla fine esprimono la stessa cosa (ecco che mi contraddico e analizzo, ma scrivendo mi viene da pensare :/ ), un qualcosa che si vuole, ma che non si può ottenere, che si cerca di raggiungere senza successo, e quando si pensa di poterlo ottenere, no, finisce lì, ti si alza un muro davanti e si ricreano mille chilometri, che come uno stupido vai a ripercorrere per una vana illusione. Poi possono essere solo riflessioni mie, ma vabbè, Io ho risposto qua per complimentarmi e finisco a ragionar di filosofia letteraria. 


Scrivi parecchio troppo bene Zebbolo.


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I finali tragici ti piacciono, eh? Probabilmente non farò un commento interessante come quello di altri, perché quello che mi viene da dire finendo di leggere i tuoi testi, sia il primo che il secondo, l'unica cosa che penso è: "Bello." Ma non so esprimerlo così a parole, perché così sembra una cosa banale, e invece non lo è, per nulla. Riesci a trasmettere emozioni, e, come ho già  detto, non è facile. Non mi metto ad analizzare il testo e a dare interpretazioni, sono uno che di solito sente le cose in pancia, e infatti così è stato, la suspense, la tensione, è salita piano piano dal fondo dello stomaco. Ora mi metto a raccontare ste cose, non so quanto sia utile :rotfl:

La ragazzina, la ragazza (non mi va di dire il nome), alla fine esprimono la stessa cosa (ecco che mi contraddico e analizzo, ma scrivendo mi viene da pensare :/ ), un qualcosa che si vuole, ma che non si può ottenere, che si cerca di raggiungere senza successo, e quando si pensa di poterlo ottenere, no, finisce lì, ti si alza un muro davanti e si ricreano mille chilometri, che come uno stupido vai a ripercorrere per una vana illusione. Poi possono essere solo riflessioni mie, ma vabbè, Io ho risposto qua per complimentarmi e finisco a ragionar di filosofia letteraria. 

Scrivi parecchio troppo bene Zebbolo.

Darpho grazie mille, mi rende davvero felice vedere che i miei testi riescono a trasmettere queste emozioni.

E soprattutto mi piace vedere come persone diverse diano interpretazioni diverse, seppur molto simili, e come queste siano tutte giustissime per il testo. Potrà  sembrare banale ma mi riempie di orgoglio. :*^*

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Il primo testo é davvero molto bello, per piú motivi. Partendo dal finale che si potrebbe ritenere anche inverosimile ho pensato che il paragone fuoco-amore possa avere due principali rapporti. Entrambi scaldano, sono quelle piccole grandi cose che ci fanno andare avanti. Il calore del fuoco o del sole che riscalda e trasmette tranquillità  e a volte, in particolare davanti ad un fuoco, aiuta a riflettere. Dall'altra parte entrambi hanno una devastante forza distruttiva, che può eliminare tutto in pochi secondi. Un incendio lascia solo cenere, nulla in confronto a quanto esisteva prima, mentre l'amore così come può essere la ragione di vita può essere anche la ragione per cui mettere il punto finale alla propria storia. Possono coesistere più interpretazioni per il finale, anche se alla fine quella più probabile é o un incidente o un attentato, ma comunque ritengo rimanga ugualmente valido il paragone fuoco-amore. Difatti quante volte questo viene ripreso e riproposto nei vari secoli?

Andando all'inizio sei riuscito ad esprimere bene, senza dilungarti troppo, i sentimenti arrivando all'episodio che ha rappresentato sia una fine che un inizio con la frase "non so se amarti o strangolarti". Ho particolarmente apprezzato e condiviso alcune considerazioni fatte più avanti sull'evoluzione della storia dopo averla abbandonata.

Si può dire che, in "poche parole", tu abbia raccontato una situazione sia felice che triste, ma soprattutto una storia che, una volta arrivata al termine, aiuta a maturare e a far riflettere ripensando ai propri errori.

Passando al secondo testo di cambia completamente argomento, ma la cosa che mi ha stupito é stata la rivelazione finale sull'effettiva età  del protagonist che si é rivelata una sorpresa. Purtroppo é una realtà  vera, in particolare per la ripercussione che un solo abbraccio, una dimostrazione di affetto verso una sconosciuta, ha avuto sulla vita di entrambi. Davanti a questo il Dover uccidere il nemico passa, in un certo senso in secondo piano per quanto resti comunque orribile: É diverso combattere un amico che ci si rivolta contro rispetto al combattere il nemico, ma nonostante questo non c'è stata alcuna esitazione nel distruggere delle vite che ancora non avevano vissuto quello che si meritavano.

Leggendo ho notato che spesso mi veniva naturale pensare a come alcune frasi sarebbero potute essere rese in un modo diverso che però avrebbe in parte cambiato anche alcune sensazioni.

P.S. Scusa per il ritardo ma sai benissimo quanto io sia pigro à§.à§

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Il primo testo é davvero molto bello, per piú motivi. Partendo dal finale che si potrebbe ritenere anche inverosimile ho pensato che il paragone fuoco-amore possa avere due principali rapporti. Entrambi scaldano, sono quelle piccole grandi cose che ci fanno andare avanti. Il calore del fuoco o del sole che riscalda e trasmette tranquillità  e a volte, in particolare davanti ad un fuoco, aiuta a riflettere. Dall'altra parte entrambi hanno una devastante forza distruttiva, che può eliminare tutto in pochi secondi. Un incendio lascia solo cenere, nulla in confronto a quanto esisteva prima, mentre l'amore così come può essere la ragione di vita può essere anche la ragione per cui mettere il punto finale alla propria storia. Possono coesistere più interpretazioni per il finale, anche se alla fine quella più probabile é o un incidente o un attentato, ma comunque ritengo rimanga ugualmente valido il paragone fuoco-amore. Difatti quante volte questo viene ripreso e riproposto nei vari secoli?

Andando all'inizio sei riuscito ad esprimere bene, senza dilungarti troppo, i sentimenti arrivando all'episodio che ha rappresentato sia una fine che un inizio con la frase "non so se amarti o strangolarti". Ho particolarmente apprezzato e condiviso alcune considerazioni fatte più avanti sull'evoluzione della storia dopo averla abbandonata.

Si può dire che, in "poche parole", tu abbia raccontato una situazione sia felice che triste, ma soprattutto una storia che, una volta arrivata al termine, aiuta a maturare e a far riflettere ripensando ai propri errori.

Passando al secondo testo di cambia completamente argomento, ma la cosa che mi ha stupito é stata la rivelazione finale sull'effettiva età  del protagonist che si é rivelata una sorpresa. Purtroppo é una realtà  vera, in particolare per la ripercussione che un solo abbraccio, una dimostrazione di affetto verso una sconosciuta, ha avuto sulla vita di entrambi. Davanti a questo il Dover uccidere il nemico passa, in un certo senso in secondo piano per quanto resti comunque orribile: É diverso combattere un amico che ci si rivolta contro rispetto al combattere il nemico, ma nonostante questo non c'è stata alcuna esitazione nel distruggere delle vite che ancora non avevano vissuto quello che si meritavano.

Leggendo ho notato che spesso mi veniva naturale pensare a come alcune frasi sarebbero potute essere rese in un modo diverso che però avrebbe in parte cambiato anche alcune sensazioni.

P.S. Scusa per il ritardo ma sai benissimo quanto io sia pigro à§.à§

Che bel commento! *^*

È incredibile che riusciate tutti a dare tante interpretazioni corrette del primo testo, tutte così profonde, tutte così vere. Grazie, grazie davvero.

Sul secondo testo devo ammettere che è stato difficile trovare le parole giuste, evitare di dire troppo e nel contempo evitare frasi banali. Però alla fine credo di esserci riuscito, perché comi dici tu, cambiando alcune parole si stravolge il significato.

Anyway, grazie ancora per il bel commento.

P.S. Lo so che sei pigro. à§-à§

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Che bel commento! *^*

È incredibile che riusciate tutti a dare tante interpretazioni corrette del primo testo, tutte così profonde, tutte così vere. Grazie, grazie davvero.

Sul secondo testo devo ammettere che è stato difficile trovare le parole giuste, evitare di dire troppo e nel contempo evitare frasi banali. Però alla fine credo di esserci riuscito, perché comi dici tu, cambiando alcune parole si stravolge il significato.

Anyway, grazie ancora per il bel commento.

P.S. Lo so che sei pigro. à§-à§

Capito perché non potevo fare il commentino solo per accontentarti? :P

Per quanto riguarda le varie interpretazioni del primo testo credo che dipendano anche dalla mentalità  e soprattutto dalle esistenze di ognuno di noi ha fatto. Siano tutti diversi, quindi é più che normale che ci siano infinite versioni l'una diversa dall'altra. Anche perché se non fosse così non oserei immaginare come sarebbe il mondo.

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Capito perché non potevo fare il commentino solo per accontentarti? :P

Per quanto riguarda le varie interpretazioni del primo testo credo che dipendano anche dalla mentalità  e soprattutto dalle esistenze di ognuno di noi ha fatto. Siano tutti diversi, quindi é più che normale che ci siano infinite versioni l'una diversa dall'altra. Anche perché se non fosse così non oserei immaginare come sarebbe il mondo.

Sono pienamente d'accordo, in fondo leggere una storia è bello proprio perché ognuno di noi ci riconosce qualcosa di diverso.

Ora non tirartela troppo, che se non sbaglio sto aspettando ancora un paio di resoconti. >.>

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Il primo racconto è ciò che ognuno di noi, in maniera più o meno forte, ha provato, prova o proverà  verso una persona. È una verità  a tratti piacevole e a tratti struggente. Un sentimento affascinante ed effimero come il fuoco di cui parli, perché ogni fiamma è destinata, prima o dopo, a spegnersi. È una medaglia a due facce, una rosa con le spine. Il protagonista ha colto la rosa, ma noncurante delle spine è finito per ferirsi. Essendo un musicista dall'anima Rock-Blues, a tratti Grunge per la mia indole furente (questa volta sono stato io a citare te), non posso non riportare un passo di "Send Me An Angel" degli Scorpions, che ritengo particolarmente adatto per l'occasione.


 


Seek the roses along the way,


just beware of the thorns.


 


---


 


Il secondo testo è anch'esso parecchio suggestivo. Incredibile come le parole possano suscitare emozioni. Il finale drammatico è necessario per aumentare il pathos e accendere una scintilla nelle persone, per cui approvo la scelta. Ci insegnano che l'happy ending vince sempre, ma la verità  è che conoscendo il dolore si diventa padroni di se stessi e si raggiunge una maturità  che chi vive nella dolce indifferenza del bene non potrà  raggiungere. Per creare il proprio happy ending, bisogna prima soffrire. In fondo, negli stessi film, la trama prima o poi deve prendere una brutta piega per poi giungere al dolce finale. Mi piace pensare che anche il nostro bambino di appena otto anni, in qualche modo, abbia avuto il suo lieto fine.


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Il primo racconto è ciò che ognuno di noi, in maniera più o meno forte, ha provato, prova o proverà  verso una persona. È una verità  a tratti piacevole e a tratti struggente. Un sentimento affascinante ed effimero come il fuoco di cui parli, perché ogni fiamma è destinata, prima o dopo, a spegnersi. È una medaglia a due facce, una rosa con le spine. Il protagonista ha colto la rosa, ma noncurante delle spine è finito per ferirsi. Essendo un musicista dall'anima Rock-Blues, a tratti Grunge per la mia indole furente (questa volta sono stato io a citare te), non posso non riportare un passo di "Send Me An Angel" degli Scorpions, che ritengo particolarmente adatto per l'occasione.

Seek the roses along the way,

just beware of the thorns.

---

Il secondo testo è anch'esso parecchio suggestivo. Incredibile come le parole possano suscitare emozioni. Il finale drammatico è necessario per aumentare il pathos e accendere una scintilla nelle persone, per cui approvo la scelta. Ci insegnano che l'happy ending vince sempre, ma la verità  è che conoscendo il dolore si diventa padroni di se stessi e si raggiunge una maturità  che chi vive nella dolce indifferenza del bene non potrà  raggiungere. Per creare il proprio happy ending, bisogna prima soffrire. In fondo, negli stessi film, la trama prima o poi deve prendere una brutta piega per poi giungere al dolce finale. Mi piace pensare che anche il nostro bambino di appena otto anni, in qualche modo, abbia avuto il suo lieto fine.

Davvero una bella analisi, su entrambi i testi, veramente.

La canzone degli Scorpions non l'avevo mai sentita ma ora rimedierò sicuramente, e devo dire che mi trovo d'accordo con il messaggio generale che hai mandato, non c'è rosa senza spine, non c'è vera gioia senza sofferenze.

Perciò grazie per il bellissimo commento. ;)

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I testi sono entrambi FANTASTICI  :love_emote:.  Grande Zeb!


Comunque il primo lascia lo spazio aperto a tantissime conclusioni, io non sono così pessimista, quindi intendo il fuoco come un simbolo di rinascita. La nascita nel protagonista di una nuova considerazione di se e della sua Giulia, grazie a questa nuova considerazione il protagonista è tornato da Giulia e gli ha rivelato il suo amore scoprendo che anche lei lo corrisponde.


 


Per il secondo testo invece sono dell'idea che sia una metafora sull'insensibilità , anche se il soldato provava a rendersi insensibile dai mali del mondo, non ha potuto nulla contro dei sentimenti veri, la voglia di vivere e l'amore della bambina che si aggrappa anche ad un soldato che vuole ucciderla  pur di vivere. Di fronte alla potenza di tali sentimenti il protagonista annichilito ha scelto di seguire per una volta il suo cuore, proteggendo la bambina con il suo stesso corpo.


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I testi sono entrambi FANTASTICI  :love_emote:.  Grande Zeb!

Comunque il primo lascia lo spazio aperto a tantissime conclusioni, io non sono così pessimista, quindi intendo il fuoco come un simbolo di rinascita. La nascita nel protagonista di una nuova considerazione di se e della sua Giulia, grazie a questa nuova considerazione il protagonista è tornato da Giulia e gli ha rivelato il suo amore scoprendo che anche lei lo corrisponde.

 

Per il secondo testo invece sono dell'idea che sia una metafora sull'insensibilità , anche se il soldato provava a rendersi insensibile dai mali del mondo, non ha potuto nulla contro dei sentimenti veri, la voglia di vivere e l'amore della bambina che si aggrappa anche ad un soldato che vuole ucciderla  pur di vivere. Di fronte alla potenza di tali sentimenti il protagonista annichilito ha scelto di seguire per una volta il suo cuore, proteggendo la bambina con il suo stesso corpo.

Gae, grazie mille! *^*

Sono davvero contento che qualcuno sia riuscito a dare anche un'interpretazione positiva al testo. Era un qualcosa che non mi sarei mai aspettato, ma d'altronde che l'abbia scritto tu non mi stupisce. Molto bella anche la parte su "Soldato".

Perciò grazie ancora! :D

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È tardi e io ho sonno, ma questo testo ha richiesto ore di rifinitura e riscrittura, fino a quando sono arrivato al risultato voluto perciò lo pubblico ora. Questo non vuol assolutamente dire che sia perfetto, anzi, probabilmente è inferiore agli altri due, però riesce a trasmettere il messaggio che volevo.
Come al solito però non introdurrò la storia, non ne sono capace, senza contare che mi piace leggere le vostre interpretazioni, non la mia. :asduj1:
Detto questo colgo l'occasione per ringraziare jaja che ha realizzato la bellissima illustrazione che introduce il testo. *^*
 

wjcmycP.png
fsHcFzy.png

 
Leone, ciao, che fai?
Ti andrebbe di raccontarmi la tua storia? “Roar.â€
Lo prendo per un sì.
Cominciamo…

Eccoti, ti posso vedere, sei poco più di un cucciolo, la pelliccia di corto pelo ambrato ricopre il tuo corpo. Non hai ancora la magnifica criniera che porti oggi. No, la fonte del tuo grande orgoglio deve ancora arrivare. Ma cosa stai facendo? Ah, stai correndo dietro ad una piccola gazzella.
Nel silenzioso paesaggio della savana africana voli sul terriccio, sull’erba dorata, seccata dal Sole che imperterrito scalda tutto. Sei felice, Leone, felice e spensierato. Un po’ ti invidio se devo essere sincero, piacerebbe anche a me essere senza pensieri.
Una creatura semplice, maestosa, seppur ancora non del tutto sviluppata, ecco cosa sei. Vedendoti correre si può notare la leggiadria con cui insegui la tua preda. Le zampe si alternano velocemente, sinuose. Il tuo respiro comincia ad affannarsi per lo sforzo ma sai che non ti puoi fermare, che non ti vuoi fermare. Adrenalina, fame, coraggio, pazzia. Non lo sai nemmeno tu, forse è semplice istinto. Il cucciolo che sta per diventare il tuo pranzo, piccolo, con le corna non del tutto sviluppate, il manto marroncino, una codina, molto tenera, sa di non avere scampo. Nei suoi occhi color nocciola la paura ormai è l’unica protagonista. Disperata, la gazzella, nel tentativo di fuggire, non si accorge del grosso masso poco più avanti. Come potrebbe? Non è avvezza a queste cose, è stata lasciata sola, i suoi genitori, il suo branco, tutti mangiati. Lei, sopravvissuta, senza un perché. Tu, invece, sai che lo centrerà  in pieno, arrestando così la propria corsa per il tempo che ti è necessario a raggiungerla. E, infatti, ecco che accade. Boom! Un grande botto, pochi secondi e le tua fauci stanno sporcando di rosso scarlatto il soffice e puro collo bianco di quel povero animale. Fiero poni fine alla sua vita, fiero ma consapevole di ciò che hai fatto. Vedo la tristezza nei tuoi occhi. È dura, vero, amico mio? È difficile uccidere qualcuno, anche se ci è necessario. Arrecare dolore, nonostante a volte sia un bisogno a cui non possiamo sottrarci se vogliamo vivere, se vogliamo rimanere noi stessi, non è mai piacevole. Spesso chi ferisce viene visto solo come un mostro, spesso nessuno si chiede perché lo abbia fatto. A volte però è meglio così, sembriamo quasi desiderarlo, perché se siamo odiati è più facile fare del male. È triste vedere che il mondo funziona in questo modo, che ci facciamo odiare per poter vivere in pace con la nostra anima, per poter essere felici. Può la felicità  valere un prezzo tanto grande? Non c’è davvero altro modo?
Ma andiamo oltre, Leone, non voglio rovinarti la giornata rimembrandoti oscuri passati che cerchi continuamente di dimenticare.

Oh, vedo che la scena è cambiata, vedo che tu sei cambiato, Leone. Oh, che magnifico animale che sei diventato. Il tuo manto ambrato viene sovrastato a partire dalla sommità  delle spalle da una bellissima criniera folta e maestosa. Sei veramente il Re, nessun altro animale è come te, amico mio, sappilo.
Il Sole alto fa risaltare le tue caratteristiche ma qualcosa ti turba, io lo vedo dalla tua espressione. Ah, sono loro a darti preoccupazione, vero? Già  quegli esseri umani in lontananza. Ogni tanto vengono, loro, vengono e portano via alcuni indifesi animali. Ma oggi lo sai, oggi sono qui per te, sei tu il loro obiettivo. Tu, il più libero spirito di questo mondo. Tu, che mai dovresti conoscere le fredde sbarre di una gabbia.
Lo sai, sai che dovresti fuggire per questo, eppure stai correndo loro incontro.
Non essere affrettato Leone! Non essere sconsiderato! No!
Il tuo ruggito si scaglia rumoroso, disperdendosi in lontananza in queste grandi praterie.
Sarà  il tuo ultimo ruggito, la libertà  ti è stata tolta, la vita così come la conoscevi è finita. Hai saputo di aver perso nel momento esatto in cui hai sentito quella forte puntura sul tuo corpo. Ti hanno abbattuto prima ancora che sferrassi il tuo attacco. Il tuo coraggio, la tua forza, non sono serviti a niente. La fretta, la fretta è una cattiva consigliera e tua hai pagato caro il tuo prezzo. Già , piango per te Leone, il mio cuore piange per te. Non meritavi tutto questo, chiunque ma non tu…

Dove siamo ora? Comincio a intravedere qualcosa: è una luce, lontana. Comincio a riconoscere il posto. È la tua gabbia, vero? Spoglia, fredda, piccola. Ti manca la savana, rimpiangi le grandi corse che facevi una volta. Tutto è cambiato ora, ti controllano, non ti perdono di vista un attimo. Qualsiasi cosa tu faccia, loro lo sapranno. Questo non fa per te. Tu eri uno spirito libero! Indomabile. Solo il Sole ti guardava, solo il Sole ti teneva compagnia. Ed ora vivi nell’ombra. È vivere questo, Leone? No, lo sai perfettamente anche tu.
Sento il tuo orgoglio ribollire. Non puoi accontentarti di sentire il caldo Sole solo attraverso le sbarre della tua cella. Guardami Leone! Guardami e non voltarti! Non puoi fuggire la verità , non puoi rinnegare te stesso, per nessun motivo! Non mollare Leone, non mollare mai. Ti prego…

Cosa? Chi sono io? Ma io sono te, Leone. Io sono il tuo spirito, quello che non è mai morto, quello che ti sta facendo impazzire. Lo sai che è la verità , puoi sentirmi dentro di te, in profondità . Sono quel desiderio di libertà  che senti nascere dal profondo delle tue viscere. Sono quel ruggito di vita che il tuo cuore non ha mai smesso di urlare. Ma ora non puoi più lasciare che tutto vada così. Sei un combattente, un guerriero! Voltati, Leone. Voltati e guarda laggiù! La vedi? Quella porta… Quella porta è sempre stata aperta, sei tu che non vuoi fuggire! Sei solo un codardo. Hai trovato un posto sicuro che non vuoi abbandonare ma per restarci rinunci alla cosa più importante di questo mondo: la tua essenza. Ne vale davvero la pena?
Chi ti ama ti lascerà  andare, Leone. Ama te stesso! Fuggi!
“Roar!â€

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Quale onore T^T

Che bello vedere il mio leone nella word gallery di un moderatore... Un moderatore ma soprattutto un amico :'D

*si sente importante*

Btw il testo è magnifico come sempre... Soprattutto perché ho colto qualcosa difficile da vedere... Qualcosa che ti ho già  comunicato su whatsapp ricevendo una conferma :3

Continua così biscotto! :D

E se vuoi altri disegni chiedi pure(?) magari nel weekend però (dato che sono più libera) :3

Ps. Buonanotte Zebbiscotto :D

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Quale onore T^T

Che bello vedere il mio leone nella word gallery di un moderatore... Un moderatore ma soprattutto un amico :'D

*si sente importante*

Btw il testo è magnifico come sempre... Soprattutto perché ho colto qualcosa difficile da vedere... Qualcosa che ti ho già  comunicato su whatsapp ricevendo una conferma :3

Continua così biscotto! :D

E se vuoi altri disegni chiedi pure(?) magari nel weekend però (dato che sono più libera) :3

Ps. Buonanotte Zebbiscotto :D

Sono io onorato ad aver potuto inserire un disegno così bello. u.u

Btw, grazie mille seppia, per tutto. <3

P.S. Notte anche a te. :D

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Purtroppo l'ora mi ha giocato brutti scherzi... Questo racconto del leone, caro Zeb, merita solo Applausi. Ma forti e sinceri!

Bellissima la metafora dell'infanzia, che diventa libertà  oppressa ed infine la voglia di poter reagire e non voler mai dare per scontato nulla. Il commento che posso dare non è lucidissimo, sono assonnato, però meriti la lode che tu hai sempre ;)

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Wow complimenti! Mi è piaciuto molto *^*

Mi vedo nel leone. Sono anche io uno spirito libero e la scuola è la gabbia

Comunque, faccio i miei complimenti a seppia jaja per il disegno. Ormai sei famosa :c

*si accorge che il suo "commento" fa pena*

Beh sono uno spirito libero quindi... *fuggw*

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Purtroppo l'ora mi ha giocato brutti scherzi... Questo racconto del leone, caro Zeb, merita solo Applausi. Ma forti e sinceri!

Bellissima la metafora dell'infanzia, che diventa libertà  oppressa ed infine la voglia di poter reagire e non voler mai dare per scontato nulla. Il commento che posso dare non è lucidissimo, sono assonnato, però meriti la lode che tu hai sempre ;)

Grazie mille per il bel commento, posso assicurarti che mi ha colpito, nonostante fossi assonnato. ;)

Wow complimenti! Mi è piaciuto molto *^*

Mi vedo nel leone. Sono anche io uno spirito libero e la scuola è la gabbia

Comunque, faccio i miei complimenti a seppia jaja per il disegno. Ormai sei famosa :c

*si accorge che il suo "commento" fa pena*

Beh sono uno spirito libero quindi... *fuggw*

*c:

Emma, il tuo commento è bellissimo e sono contento che il testo ti sia piaciuto e che tu ti sia riconosciuta nel Leone. :) #spiritiLiberi

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Okay! Ho rimandato il mio commento a sufficienza. Prenditela con il LiT. u_u


 


Pochi giri di parole: sei uno scrittore eccezionale. Leggendo ti ritrovi subito catapultato sulla scena. Non sei mai banale. Le emozioni che trasmetti sono sempre molto forti e coinvolgenti, e poi adoro quando finisci i racconti con finali a sopresa: secchi, improvvisi, che colpiscono e ti spiazzano, ma sui quali non puoi non riflettere.


 


Il primo racconto... sinceramente ho problemi a commentarlo per paura di essere troppo banale. Sarebbe bello vedere anche la storia vista dall'altra parte, raccontata da Giulia. Secondo me era disperata al pari di te, a prescindere dalla forza dimostrata nel momento in cui ti ha perdonato. (Certo però, 'ste Giulie! La mia migliore amica si chiama Giulia, e pure lei mi sta dando un sacco di preoccupazioni. :/ Ma visto che si tratta del nome femminile più diffuso in Italia, le omonimie sono decisamente inevitabili, asd.)


Il finale poi, che lascia spazio a così tante interpretazioni. Devo dire che in un primo momento non riuscivo a vederla in maniera positiva: lei non torna, lui preferisce morire nell'illusione piuttosto che andare avanti. E' terribile. Doloroso e terribile. Però confesso che prima di scrivere questo commento ho letto tutte le interpretazione precedenti... e boh, ho visto che ha scritto pure Gaetano, e Gaetano solitamente ci prende e non vedo perchè abbia dovuto sbagliare proprio questa volta. Quindi si, ora vedo il positivo del finale. Magari tu e Giulia siete davvero riusciti a chiarirvi e il fuoco che brucia è l'amore che provi per lei. Sicuramente meglio della mia visione iniziale. :')


 


Il secondo racconto mi riporta al discorso dei finali a sorpresa. Leggendo mi ero immaginata il soldato come un adulto bianco e rasato, come quelli che si vedono solitamente nei film di guerra americani. Scoprire la verità  in quelle ultime righe è stato un colpo durissimo, davvero. E purtroppo la situazione fuori da qui non è tanto diversa da quello che hai raccontato. Mi hai portato alle lacrime, Zeb.


 


E infine il terzo. Beh, un po' più tranquillo rispetto ai precedenti, ma che comunque può esser visto in tante maniere diverse. E' facilissimo immedesimarsi nel Leone. Tutti nella vita si sono sentiti almeno una volta schiacciati dentro una gabbia, oppressi da chissà  cosa, al punto da non riuscire nemmeno ad avere la forza per provare a liberarsi. Ma la forza prima o poi bisogna ritrovarla, per rimettersi in piedi ed andare avanti, per uscire da quella gabbia che è sempre stata aperta.


E complimenti vivissimi anche all'illustratrice. ^^


 


E questo è quanto ho da dire per oggi. Cielo: credo di esser riuscita a battare Mono, stavolta. xD


 


Non vedo l'ora di leggere cosa scriverai in futuro. :3


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Okay! Ho rimandato il mio commento a sufficienza. Prenditela con il LiT. u_u

 

Pochi giri di parole: sei uno scrittore eccezionale. Leggendo ti ritrovi subito catapultato sulla scena. Non sei mai banale. Le emozioni che trasmetti sono sempre molto forti e coinvolgenti, e poi adoro quando finisci i racconti con finali a sopresa: secchi, improvvisi, che colpiscono e ti spiazzano, ma sui quali non puoi non riflettere.

 

Il primo racconto... sinceramente ho problemi a commentarlo per paura di essere troppo banale. Sarebbe bello vedere anche la storia vista dall'altra parte, raccontata da Giulia. Secondo me era disperata al pari di te, a prescindere dalla forza dimostrata nel momento in cui ti ha perdonato. (Certo però, 'ste Giulie! La mia migliore amica si chiama Giulia, e pure lei mi sta dando un sacco di preoccupazioni. :/ Ma visto che si tratta del nome femminile più diffuso in Italia, le omonimie sono decisamente inevitabili, asd.)

Il finale poi, che lascia spazio a così tante interpretazioni. Devo dire che in un primo momento non riuscivo a vederla in maniera positiva: lei non torna, lui preferisce morire nell'illusione piuttosto che andare avanti. E' terribile. Doloroso e terribile. Però confesso che prima di scrivere questo commento ho letto tutte le interpretazione precedenti... e boh, ho visto che ha scritto pure Gaetano, e Gaetano solitamente ci prende e non vedo perchè abbia dovuto sbagliare proprio questa volta. Quindi si, ora vedo il positivo del finale. Magari tu e Giulia siete davvero riusciti a chiarirvi e il fuoco che brucia è l'amore che provi per lei. Sicuramente meglio della mia visione iniziale. :')

 

Il secondo racconto mi riporta al discorso dei finali a sorpresa. Leggendo mi ero immaginata il soldato come un adulto bianco e rasato, come quelli che si vedono solitamente nei film di guerra americani. Scoprire la verità  in quelle ultime righe è stato un colpo durissimo, davvero. E purtroppo la situazione fuori da qui non è tanto diversa da quello che hai raccontato. Mi hai portato alle lacrime, Zeb.

 

E infine il terzo. Beh, un po' più tranquillo rispetto ai precedenti, ma che comunque può esser visto in tante maniere diverse. E' facilissimo immedesimarsi nel Leone. Tutti nella vita si sono sentiti almeno una volta schiacciati dentro una gabbia, oppressi da chissà  cosa, al punto da non riuscire nemmeno ad avere la forza per provare a liberarsi. Ma la forza prima o poi bisogna ritrovarla, per rimettersi in piedi ed andare avanti, per uscire da quella gabbia che è sempre stata aperta.

E complimenti vivissimi anche all'illustratrice. ^^

 

E questo è quanto ho da dire per oggi. Cielo: credo di esser riuscita a battare Mono, stavolta. xD

 

Non vedo l'ora di leggere cosa scriverai in futuro. :3

E così pure tu sei arrivata a commentare.

Se devo essere sincero non me lo sarei mai aspettato.

Comunque ti ringrazio per il bel commento.

Ti risponderò passo passo.

Per quanto riguarda il primo testo, non scriverò la versione dal punto di vista di Giulia. L'amore di quel personaggio è egoista. Se si legge con attenzione si può notare come lui sia concentrato sui propri sentimenti, sulle proprie sensazioni. Scrivere di Giulia sarebbe venire meno al testo e ai protagonisti.

Per il secondo testo posso solo dire che l'effetto voluto era proprio quello.

Infine, passando al terzo testo mi spiace ma non sono d'accordo. Nonostante sia necessario trovare la forza, nonostante il nostro Leone sappia di avere tale forza, egli ha paura. Ha paura delle conseguenze di tale gesto.

Non sempre si può rivendicare la propria libertà . Come detto all'inizio del testo, all'uccisione della gazzella, il Leone non vuole fare del male. E questo desiderio lo ha portato a sacrificare se stesso.

La fine del testo è volutamente aperta.

Come nel primo ci sono due interpretazioni. La priam vede il Leone ruggire e fuggire dalla gabbia, ritornando ad essere quello che era. La seconda vede il Leone che ruggisce per scacciare il suo vero io, annullandosi e restando in gabbia fino alla morte.

A voi la scelta, ognuno è diverso ed ognuno vedrà  finale differente.

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