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[Calcio] 22/12/1926-16/7/2015: Alcides Ghiggia, l'ultimo dei Maracanazeros


The_Toy_Master

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«Solo tre persone sono riuscite a zittire il Maracanà£: Frank Sinatra, papa Giovanni Paolo II e io»


Ogni tanto il destino fa degli scherzi strani.
In greco antico si parla di ΤÏχη, Tyche, che vuol dire "sorte", "fato", una forza a cui nessuno può sottrarsi, perché è fissata. Deve essere così.

E chi ha stabilito che Alcides Ghiggia si spegnesse proprio in questo giorno deve odiare i brasiliani. Perché anche nel suo estremo gesto, Ghiggia ha ricordato, semmai qualcuno se ne fosse dimenticato, cosa era stato in grado di fare nella più buia giornata mai vissuta dalla nazione brasiliana.
Ma andiamo con ordine.

16/7/1950, Rio de Janeiro, Estádio Maracanà£

Si giocano i Mondiali di Calcio, i primi al di fuori dell'Europa, i primi dopo la Guerra.
All'epoca si usava il girone all'italiana: quattro squadre nella fase finale, tutti contro tutti, 2 punti a vittoria, 1 a pareggio, 0 a sconfitta.
Il Brasile, padrone di casa, arriva all'ultima partita da super favorito. Differenza reti +11, due soli gol subiti, punteggio pieno. 7-1 alla Svezia e 6-1 alla Spagna, fu una passeggiata.
L'Uruguay vinse di misura con gli svedesi e pareggiò in rimonta con gli spagnoli, avevano appena una differenza reti di +1.
Il Maracanà£, costruito apposta per il Mondiale, quel 16 luglio, era straripante: l'intero popolo verde oro era lì a festeggiare la scontata vittoria dei loro beniamini. Di 199.854 spettatori, appena 100 erano uruguaiani.
Il trionfo era così scontato che oltre mezzo milione di magliette celebrative furono vendute prima del match. Il Prefetto del Distretto federale di Rio tenne un breve discorso in cui omaggiava i padroni di casa come campioni del mondo. Persino Jules Rimet, Presidente della FIFA, si preparò un discorso in lingua portoghese.
Tutti erano sicuri della vittoria del Brasile, persino gli avversari.
Però il loro capitano non ci stava a farsi umiliare. Obdulio Varela, el Jefe, stando alle cronache, chiamò a raccolta la squadra e disse loro: "Vogliono sconfiggerci? Bene, che lo facciano. Ma noi di certo non gli renderemo la vita facile".
Si scende in campo, il Brasile sorridente e pimpante, l'Uruguay determinato.
All'inizio tutto va come da copione: Brasile arrembante, Uruguay coraggioso ma relegato in difesa.
Il vantaggio arriva alla ripresa: Friaà§a infila Máspoli di rapina, il Maracan࣠esplode di gioia. El Jefe, però, gioca col cervello: prende il pallone e con calma se ne va dall'arbitro. Chiama un interprete, secondo lui c'era fuorigioco; è una balla grossa come una casa e lo sa benissimo, però vuole prendere tempo. L'arbitro convalida, ovviamente, ma ormai è fatta: il pubblico e il Brasile hanno il tarlo dell'impazienza. Vogliono sotterrarli di gol.
L'Uruguay mantiene la calma: alla regia c'era Juan Alberto Schiaffino, futura bandiera del Milan, che detta passaggi e tempi. E al 66', Ghiggia scatta sulla fascia, salta il difensore, mette in mezzo e Schiaffino pareggia.
Ora, a conti fatti, il Brasile era ancora il Campione. Un punto e un punto non modificano il distacco.
Ma è inammissibile vincere un Mondiale così. Bisogna dominare.
La squadra, però, si aspettava tutto meno che un pareggio. Il loro morale finì sotto i tacchetti, quasi smisero di giocare.
E al 79', la tragedia: l'uomo del destino, Alcides Ghiggia, prende palla, punta la difesa, salta due avversari e spara in rete. È 2 a 1, il Maracan࣠è ZITTO.
Per dieci minuti i brasiliani assaltano come un sol uomo, ma non c'è nulla da fare: la difesa resiste, l'inglese Reader fischia la fine.
L'Uruguay è Campione del Mondo.

Alcides Ghiggia si è spento ieri, a Montevideo, per un arresto cardiaco. Era l'ultimo rimasto in vita dei 22 che esattamente 65 anni prima, al Maracanà£, misero in scena la partita forse più celebre della storia.
La partita in cui undici disperati sconfissero un popolo.
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Voci di corridoio sostengono che, al lancio della monetina, el Jefe Varela la prese al volo e disse: "Arbitro, faccia scegliere a loro. Campo o palla, tanto vinciamo noi"

Comunque quest'uomo avrà  la mia stima eterna anche solo per aver zittito quegli spocchiosi dei brasiliani, così come avrà  la mia stima eterna la Mannschaft di Là¶w. Montati, arroganti, immeritatamente superbi.

Hanno avuto due mondiali in casa e li hanno persi entrambi facendosi umiliare davanti al mondo intero.

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Voci di corridoio sostengono che, al lancio della monetina, el Jefe Varela la prese al volo e disse: "Arbitro, faccia scegliere a loro. Campo o palla, tanto vinciamo noi"

Comunque quest'uomo avrà  la mia stima eterna anche solo per aver zittito quegli spocchiosi dei brasiliani, così come avrà  la mia stima eterna la Mannschaft di Là¶w. Montati, arroganti, immeritatamente superbi.

Hanno avuto due mondiali in casa e li hanno persi entrambi facendosi umiliare davanti al mondo intero.

 

Molto divertente l'aneddoto, chissà  se è vero! haha ^^

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Guest Ravenblack

Ghiggia e Schiaffino vennero poi naturalizzati italiani e convocati in Nazionale, con risultati pessimi.


Persero a Belfast 2-1 con lrlanda del Nord, e non si qualificarono per il Mondiale.


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