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[PIAZZA] Lit of Legends


Darph

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Se rispondo che sospetto più peter che icy e preferirei mandare al rogo lui mi arrogate perché siamo compagni lupi? :tf:

No comunque sono serio, preferisco pit a icy; poi mi adeguo alla piazza, dato che ci sono penalità 

Peter è buono. Se tra i due c'è un lupo è Icy.
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Vedendo che molte più persone si oppongono al rogo di Icy rispetto a quello di ieri di Chube mi fa pensare che sia lupo, quindi, dato che ho fretta, voto lui. Domani (o stanotte, ma lo leggo domani) vorrei sapere quali sono i sospetti di Monti (a parte Pit).

Domani te li (ri)scrivo, adesso c'è Pechino Express *.*

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La piazza chiude


Nella piazza per tutto il giorno ci fu silenzio...

Un silenzio insensato e quasi innaturale. Un silenzio che celava l'angoscia e la tristezza di tutti.

O meglio di quasi tutti...Swain e i suoi soldati infatti non erano così tristi come gli altri. Certo avevano subito delle perdite ma erano ben minori rispetto a quelle dell'esercito nemico.

Questo silenzio fu interrotto da una sola, unica e potente accusa: "Icy è un lupo! Deve morire"

Nessuno sapeva chi aveva pronunciato quella frase ma a tutti sembrò una buona idea.

Tutti si apprestarono a votare silenziosamente come era d'obbligo dopo una giornata del genere.

 

L'ora dell'esecuzione si avvicinò in fretta.

Icy non oppose resistenza. Si avvio autonomamente in mezzo alla piazza.

Non poteva fare altro dopotutto.

 

Oggi sarebbe stato Nasus ad uccidere il prescelto dalla piazza.

Arrivò con la sua enorme ascia e con la sua andatura pesante ma veloce.

Si piazzò davanti a Icy e gli chiese: " Quali sono le tue ultime volontà ?"

"Vorrei solamente essere ascoltato"- rispose lui.

"Parla allora"-disse Nasus.

 

"Tutti voi ascoltatemi. Volete veramente arrendervi così facilmente. Volete veramente consegnare la vittoria a Swain in questo modo? 

Dovete combattere! Ribellarvi! Ragionare! Non seguite tutto ciò che vi dicono. So che è difficile distinguere il bene da male ma provateci.

Nasus tu sei stato un Dio non puoi farti comandare. Jarvan tu sarai il futuro re di queste terre non farti calpestare. E voi tutti voi...siete il futuro di questa nazione. Non arrendetevi. Se non lo fate per voi stessi...FATELO PER DEMACIA! Ora ora posso morire."

 

Nasus si avvio verso il patibolo...

E con un unico colpo della sua ascia uccise Icy

Nasus non aveva mai sofferto così tanto nell'uccidere una persona.

C'è persino chi vide una lacrima scendere dalle sue guance...

 

Tutti tornarono nelle loro dimore più motivati di prima e pronti a combattere il giorno seguente anche grazie a un integratore alla carnitina donato all'esercito da un chimico pazzo che era passato di lì qualche ora prima.

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La Piazza è aperta
 
Un’ombra.
No, sono due ombre.
Si muovono nella notte.
Due lame scintillanti compiono una danza di riflessi argentati, illuminate dalla luce della luna.
Zed si spostava nelle tenebre, materializzandosi prima a destra, nell’istante successivo era a sinistra, per poi scomparire e ritrovarsi su di un’albero.
 
Con questa corsa confusa, ma allo stesso tempo sinuosa ed aggraziata, Zed si avvicinava alla League of Legends, schivando gli ostacoli sul suo percorso con balzi inimmaginabili oppure semplicemente attraversandoli. Del resto, era un’ombra.
 
Il suo obiettivo era stato deciso con cautela, ma in quanto al piano, beh, non c’era. -Vai ed uccidi- , questi erano gli ordini. E così avrebbe fatto, nessuna sottigliezza, avrebbe fatto un lavoro pulito e rapido.
 
Si ritrovò sotto le mura della League of Legends, le bianche e squadrate mura in cui si rifugiavano i campioni. Senza muovere un dito, Zed si ritrovò 10 metri più in alto; nel posto in cui si trovava fino ad un attimo prima, ora c’era una ombra, identica a lui. Zed continuò ad avanzare sul tetto, entrò dalla prima finestra che trovò ed eccolo nell’edificio, cercava la stanza 420. Lì era l’obiettivo. Anzi, la vittima.
 
Zed camminava, ma nonostante la sua stazza e la sua armatura, non faceva alcun rumore. Sembrava camminasse su di un tappeto sofficissimo. Mentre avanzava, testava le sue lame, facendole entrare ed uscire dalla loro custodia, posta sulla parte superiore dei polsi. Tutto era pronto, sì.
 

All’improvviso, però, senti un rumore: sparì nel giro di un attimo, non si sa dove, e la sua ombra si nascose rapidissima in un angolo buio.
Dal suo nascondiglio osservo lui, Scarecrow, uscire dalla sua stanza, la 420, inconsapevole di quello che stava per accadere.
 
Zed lanciò un’aggiacciante risata, e poi si lanciò con uno scattto fulmineo verso il malcapitato, marchiandolo a morte. Staccatosi da Zed con una spinta, Scarecrow si vide arrivare sei shuriken neri lanciati da chissà  dove, e il maestro delle ombra cominciò a colpirlo a ripetizione, poi, improvvisamente, si fermò, si voltò, e cominciò ad andare via. Il malconcio e confuso sfortunato cercò di rialzarsi, e fece per inseguire il suo aggressore.
 
Scarecrow face due passi per poi sentirsi il petto esplodere, da ogni ferita cominciò ad uscire sangue che schizzò ovunque. La vittima si accasciò per terra, per non rialzarsi più.
 
Quando gli altri campioni accorsero, era ormai troppo tardi: Scarecrow era riverso in un’enorme pozzadel suo stesso sangue, dell’aggressore nemmeno l’ombra.


 

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