Per le ragioni che ormai sono chiare a tutti, ossia che TPCI spinge per avere un nuovo videogioco della serie principale ogni anno, la campagna marketing per un nuovo gioco non supera mai questo orizzonte temporale. Motivo per cui, gli enormi momenti di silenzio che i fan hanno denunciato li ritengo abbastanza esagerati, visto che altre case di produzione lasciano passare anche molti anni dall'annuncio dello sviluppo di un titolo a quello del primo trailer vero e proprio, con numerosi rinvii. Questo accade anche in ambito Nintendo, dove mi vengono subito in mente i casi di Bayonetta 3 e Metroid Prime 4. E non di rado alcuni progetti sono stati poi cancellati o trasformati in altro.
In un orizzonte temporale così "ridotto" bisogna gestire attentamente le tempistiche ed è facile passare da scarsità a sovrabbondanza di informazioni. Ma soprattutto, alla prima si può porre rimedio fino a poco prima dell'uscita del gioco. La motivazione che la gente non sa se preordinare o meno un titolo non regge tanto, visto che nel 2022 è un'operazione che si può fare comodamente da casa in qualsiasi momento, anche pochi giorni prima del suo rilascio ufficiale.
Al contrario una campagna troppo ricca di informazioni, come è stata quella per i giochi di settima generazione, può rovinare interamente l'esperienza al futuro acquirente. Ed è esattamente ciò che ho provato io giocando a Pokémon Luna prima e ad UltraLuna poi. Ho avuto la sensazione di giocare ad un titolo del quale già conoscevo tutto, di cui mi sarei aspettato di conoscere cose in più durante il gameplay restandone poi deluso. O magari ritrovando nei giochi qualcosa in meno rispetto a quanto suggerito dai trailer (vero Ultramegalopoli?).
Per cui ben venga una diffusione minore delle informazioni. Io sono uno a cui le cose piace scoprirle giocando o parlando con altri giocatori dopo l'uscita del gioco. L'importante è che mi venga mostrato precisamente quali sono le caratteristiche del gameplay o, nel caso di Pokémon, cosa lo differenzia dai giochi precedenti, lasciando scoprire le informazioni relative a trama, personaggi e nuove creature al giocatore.
Certo è innegabile che ci sia stata una pausa un po' lunga dopo il primo annuncio, ma sicuramente la campagna marketing è stata condizionata dall'eccessiva fuga di informazioni e di leaks che poi si sono rivelati veritieri. Probabilmente gran parte del malcontento viene da coloro i quali hanno seguito i leaks e hanno atteso con ansia che una determinata informazione venisse annunciata anche ufficialmente. Non conoscendo però il contenuto di queste info trapelate e quali siano state confermate o meno, dato che me ne sono tenuto alla larga per tutto questo tempo, non posso provare in alcun modo questa mia affermazione, che resta pertanto solo una forte sensazione strettamente personale.
Per cui ribadisco la mia soddisfazione per le tempistiche che hanno caratterizzato la fase di promozione di Pokémon Scarlatto e Violetto, al netto dei dubbi relativi al gameplay che però non sono il fulcro del tema proposto.
Quindi per me è tutto bello? Non esattamente...
Annunciare un titolo con un breve filmato che mostra un po' quello che sarà il mondo di gioco e poi prendere una pausa di qualche mese è anche un modo per prendersi del tempo per lavorare sul versante tecnico del gioco. Ricordo il primo trailer di presentazione per LPA mostrava delle prestazioni grafiche a dir poco imbarazzanti, soprattutto dal punto di vista della fluidità, ma nei successivi trailer, nonché nel gioco completo, sono stati fatti delle migliorie in tal senso, nonostante il gioco mantenga un comparto grafico decisamente sotto tono, per non essere troppo critici.
Purtroppo, per Scarlatto e Violetto, questa cosa pare non essere accaduta. Anzi, gli ultimi trailer hanno soltanto messo in ulteriore evidenza i limiti tecnici non solo del gioco in sé, ma dell'intera macchina comunicativa di TPCI.
Sinceramente è difficile capire come è stato possibile pubblicare un trailer dove vengono narrate cose che a schermo non si vedono (e aggiungo: non si vedranno mai nemmeno nei titoli completi) oppure trailer con editing pessimi come le versioni occidentali dei video pubblicati la settimana scorsa. Spesso abbiamo accusato Game Freak di essere pigra su molti aspetti del gioco, ma la verità è che su molte cose ha le mani legate proprio da TPCI, che dimostra ancora una volta di puntare unicamente al profitto (cosa che da un punto di vista aziendale è sacrosanta, ma ogni tanto dei miglioramenti qualitativi tangibili non guasterebbero) risparmiando sui costi in qualsiasi ambito non necessario. Sono sicuramente consapevoli del fatto che almeno 12 milioni di giocatori acquisteranno i giochi, ma probabilmente sono anche consci che difficilmente i loro trailer promozionali riusciranno ad attirare un pubblico che non è affezionato al brand. Mentre per i giocatori "adulti" scontenti che decidono di allontanarsi non si farebbero troppi problemi, dato che possono essere facilmente rimpiazzati con un pubblico di bambini meno interessati agli aspetti comunicativi e più attirati dal design di una nuova creatura e dalla possibilità di coccolare il proprio Pikachu o di fargli il bagnetto.
In azienda la ragione ce l'ha sempre ciò che porta profitto. E il profitto è sicuramente ciò che non manca a TPCI. Ciò che manca è la capacità di ammettere a sé stessi di avere scarse capacità in diversi ambiti e nell'interfacciarsi con il proprio pubblico di persone, per fortuna, intelligenti che probabilmente non è quello con cui l'azienda crede di avere a che fare.
Gli errori che sono stati fatti dal punto di vista della comunicazione nell'ultimo periodo sono evidenti e difficili da ignorare, quindi la speranza è che TPCI sappia fare tesoro di questi avvenimenti e recuperare la fiducia e la credibilità nei confronti degli utenti più affezionati.