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45 minuti fa, DaniGrovyle ha scritto:

Ho capito, ma 'ste nozioni generali sono troppo specifiche!
Io devo andare in 2° media e francamente ciò che ho studiato fino ad adesso credo sia necessario per avere una vita umile ma comunque dignitosa (e viste le mie grandissime speranze per il futuro mi sa che sarà la mia scelta) e quindi credo che la scuola dovrebbe finire con la 5° media (perché almeno se riducono gli anni delle superiori in favore a quelli delle medie si fa meno casino) e per il resto solo corsi facoltativi.

Siamo così tanti che è impossibile ricominciare da zero per tutta la società, l'unica soluzione è creare lacune per sistemare altre lacune e per far finire il tutto il prima possibile.

 

Perché mai dovrebbe creare meno casini aumentare anni di medie (in cui gli studi non sono poi così approfonditi come alle superiori) e diminuire anni di superiori? Piuttosto, semmai, si dovrebbe rimuovere delle cose trite e ritrite, specie, ad esempio, nella storia. Fin dalle elementari si parte dall'uomo primitivo, per poi andare avanti fino al Novecento (Seconda Guerra Mondiale, in genere). Un po' noioso, no? Va bene conoscere la storia è importante, ma...la ridurrei un po', studiando i fatti più importanti in assoluto. Ecco, io approfondirei altre cose, aggiungendo anche temi di attualità, che (almeno per quel che ho visto) quasi nessuno tratta. I corsi facoltativi non credo siano una soluzione, poi magari sarebbero la svolta, ma non ne sarei così sicura, non per una soluzione al nocciolo del problema.

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On 10/8/2017 at 00:35, Monochromatic ha scritto:

Secondo me dovrebbero fare una riforma dei programmi, perché come già detto da molti già non ci si arriva così, figuriamoci con un anno in meno. Presumo che qualcosa verrà tagliato, la domanda è quindi cosa: verranno tagliate le cose "più marginali" o semplicemente anche gli argomenti più importanti verranno trattati più sinteticamente?

 

Parlando dei programmi in sé, per quel che riguarda lo scientifico (avendolo frequentato) io credo che certe cose si possano certamente migliorare. Per esempio, le ore dedicate alla Divina Commedia: è realmente necessario leggerla? Letterati non linciatemi, so benissimo che Dante è uno dei padri della lingua italiana, ma come autore viene già studiato nel corso delle ore di letteratura, le quali prevedono lo studio di brani, poesie e quant'altro. Si leggono i canti più importanti e si impiegano le ore in un altro modo. Anche perché, siamo sinceri, Dante è vissuto a cavallo tra il 1200 e il 1300, dunque è inevitabile sentire molte cose come anacronistiche... Non è meglio, se proprio ci si vuole dedicare a un'opera particolare, affrontare un qualcosa di più vicino a noi nel tempo, con tematiche più moderne?

 

Bene o male lo stesso discorso è applicabile pure ai Promessi Sposi: più attuale senza dubbio, ma investire un anno su quest'opera quando poi l'autore viene ripreso anni avanti non mi pare il massimo. Finiamo per lasciare nell'angolino buio persone e correnti più moderne perché non si fa in tempo. Per esempio, quest'anno come autore per l'analisi è uscito Caproni: la poesia era facile da comprendere e, a mio parere, molto attuale. Io credo che ai ragazzi avrebbe fatto più piacere (per lo meno io sarei stata felice), ma a stento si fanno Quasimodo e Saba, quindi lo si salta.

 

Insomma, per quanto possa garantire una base solida, il sistema scolastico italiano dovrebbe adeguarsi ai nostri tempi e fornire programmi che non mirino a fare dello studente egli stesso un libro che rigurgita informazioni, ma che riescano a fare entrare in sintonia ragazzo e materia, perché è inevitabile essere più coinvolti da qualcosa che ci è più vicino. Non nego che questo dipenda anche dai professori e dai gusti personali (tanto per fare un esempio stupido, a me letteratura latina è sempre piaciuta perché ho trovato alcune tematiche molto interessanti, ai miei compagni no), ma cercare di ridurre ove possibile quelle cose "fatte a forza e memoria" non sarebbe male. Anche per questo motivo sono perplessa sulla riduzione degli anni: se da una parte si potrebbe arrivare a un "taglio del superfluo", dall'altra rischiamo che pure ciò che superfluo non è venga ridimensionato e a quel punto mi chiedo come staremo messi, se rischiamo di rendere il tutto un qualcosa di sterile da imparare e via. Giusto per fare un altro esempio stupido ma ben calzante, tagliando le dimostrazioni e riducendo la parte teorica in matematica e fisica si taglia un bel po' e si può procedere più spediti, ma questo equivale a spiattellare le formule allo studente che dunque sarà, non dico certamente, ma con grande probabilità costretto a impararsele a memoria. Conseguenze? Passato il compito finirà per dimenticarsele, perché dietro non c'è una base solida

I Promessi Sposi di Manzoni e la Divina Commedia sono le due opere sfruttate peggio all'interno del programma italiano. I Promessi Sposi sono inseriti all'interno del programma del secondo solo perché è in questo anno che si studia il romanzo come genere letterario, mentre Manzoni si studia tra la fine del quarto e l'inizio del quinto anno. Oltretutto non ho mai capito come vengono scelti i capitoli da leggere. Già di per se leggere solo alcuni pezzi di un'opera non ha senso (a meno che non si tratti di poesie particolari o testi programmatici dell'autore), poi nella mia classe nemmeno abbiamo mai letto i capitoli finali. Il finale della storia lo abbiamo letto solo al quinto anno dal libro di letteratura, ma solo per giustificare perchè viene considerato ub finale senza idillio. 

 

Per la Divina Commedia invece ci costringono a studiare per tre anni la stessa opera. Dante del '300 con autori dell'800 e del '900 non ha senso. Per non parlare poi della maledettissima parafrasi. Nessuno è in grado di spiegare correttamente come si fa. Ti ripetono soltanto due cose: "Cambiate l'ordine delle parole", "Sostituite le parole antiche con quelle moderne". Due consigli che dovrebbero rappresentare l'inzio della parafrasi, ma non ti spiegano cosa c'è nel mezzo. Poi si lamentano se uno se la studia a memoria. 

 

Stesso discorso della memoria vale per i testi di letteratura latina. Non so se questa cosa succedeva solo in classe nostra, ma la professoressa di latino ci faceva leggere alcuni testi in latino in lingua originale, poi ci faceva la traduzione in italiano e nell'interrogazione ci chiedeva di tradurre parte del testo. Ovviamente tutti noi per farlo imparavamo i testi a memoria. Nemmeno i geni della classe erano in grado di tradurre quei testi senza imparare la traduzione a memoria. E mi sembra pure normale. Senza vocabolario non si può tradurre un testo in latino. Non è come tradurre l'inglese, il francese o qualsiasi altra lingua moderna. 

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1 ora fa, Giuls92 ha scritto:

Perché mai dovrebbe creare meno casini aumentare anni di medie (in cui gli studi non sono poi così approfonditi come alle superiori) e diminuire anni di superiori? Piuttosto, semmai, si dovrebbe rimuovere delle cose trite e ritrite, specie, ad esempio, nella storia. Fin dalle elementari si parte dall'uomo primitivo, per poi andare avanti fino al Novecento (Seconda Guerra Mondiale, in genere). Un po' noioso, no? Va bene conoscere la storia è importante, ma...la ridurrei un po', studiando i fatti più importanti in assoluto. Ecco, io approfondirei altre cose, aggiungendo anche temi di attualità, che (almeno per quel che ho visto) quasi nessuno tratta. I corsi facoltativi non credo siano una soluzione, poi magari sarebbero la svolta, ma non ne sarei così sicura, non per una soluzione al nocciolo del problema.

Non hai capito, intendo semplicemente che i primi due anni di liceo se si facesse 'sta cosa sarebbe meglio farli diventare delle medie per non interrompere una scuola a metà, ma il programma non cambierebbe, semplicemente quegli anni avrebbero un nome diverso e andrebbero affrontati con il resto delle medie.

 

Boh, io alle elementari ho studiato dall'uomo primitivo fino all'impero romano, adesso siamo dopo l'anno mille.

E i temi di attualità, seppur come "off topic", vengono trattati eccome a scuola. E secondo me di approfondimenti ce ne sono troppi ed inutili.

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6 minuti fa, DaniGrovyle ha scritto:

Non hai capito, intendo semplicemente che i primi due anni di liceo se si facesse 'sta cosa sarebbe meglio farli diventare delle medie per non interrompere una scuola a metà, ma il programma non cambierebbe, semplicemente quegli anni avrebbero un nome diverso e andrebbero affrontati con il resto delle medie.

 

Boh, io alle elementari ho studiato dall'uomo primitivo fino all'impero romano, adesso siamo dopo l'anno mille.

E i temi di attualità, seppur come "off topic", vengono trattati eccome a scuola. E secondo me di approfondimenti ce ne sono troppi ed inutili.

 

Non si capiva bene da come lo avevi scritto :confused: Io comunque non sono d'accordo. Le medie secondo me sono solo un passaggio, qualcosa di mezzo appunto. Certo, logico che alle elementari non si arriva al Novecento, si parte dall'uomo primitivo, e si arriva a quei punti lì, verso il Medioevo se non prima, avrei dovuto specificarlo. Alle medie poi si ricomincia da capo, alle superiori pure. Ma a che pro? 
Per l'attualità, ho parlato più per me infatti, non voleva essere un discorso generale; se leggi bene ho scritto "per quello che ho visto", e infatti da noi l'attualità era presente giusto nell'ora di religione. A italiano avevamo provato un'oretta, ma poi cominciarono tutti a non ascoltare o farsi i fatti propri. Gli approfondimenti su certe cose sono utili, perché aiutano a riflettere, l'importante è lasciare da parte roba superflua.

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1 minuto fa, Giuls92 ha scritto:

 

Non si capiva bene da come lo avevi scritto :confused: Io comunque non sono d'accordo. Le medie secondo me sono solo un passaggio, qualcosa di mezzo appunto. Certo, logico che alle elementari non si arriva al Novecento, si parte dall'uomo primitivo, e si arriva a quei punti lì, verso il Medioevo se non prima, avrei dovuto specificarlo. Alle medie poi si ricomincia da capo, alle superiori pure. Ma a che pro? 
Per l'attualità, ho parlato più per me infatti, non voleva essere un discorso generale; se leggi bene ho scritto "per quello che ho visto", e infatti da noi l'attualità era presente giusto nell'ora di religione. A italiano avevamo provato un'oretta, ma poi cominciarono tutti a non ascoltare o farsi i fatti propri. Gli approfondimenti su certe cose sono utili, perché aiutano a riflettere, l'importante è lasciare da parte roba superflua.

Ah, allora non ho capito.

In tal caso sono d'accordo con te, questa cosa del "ripassare" è abusata

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A mio parere solo un anno in meno non è poi rivoluzionario non è tanto più breve rispetto a 5 

Spoiler

Io devo iniziare lo scientifico quest'anno :look: Non so a chi possa interessare ma lo scrivo lo stesso perché.. boh

 

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Dico la mia:

Ho concluso un percorso quinquennale in un istituto tecnico l'anno scorso, ho lavorato per 6 mesi (solito stage) e a settembre inizio un percorso universitario.

Teoricamente un istituto tecnico dovrebbe preparare al mondo del lavoro (magari non ai livelli di in professionale, ma almeno una base dovrebbe darla), invece per me lavorare  è stata in esperienza completamente nuova in cui la scuola è servita solamente come infarinatura generale, ma il 99% delle cose erano nuove per me.


Quindi :

1.  La scuola italiana (non sono informato per quanto riguarda l,'estero)  è troppo distante dal mondo del lavoro.

2.  Entrare nel mondo del lavoro via giorni nostri è veramente molto difficile (magari si lavora per qualche tempo, ma il lavoro stabile è un utopia)

3. Con un liceo trovare lavoro senza formazione universitaria è ancora più difficile.


Personalmente fare lo stesso  percorso che ho fatto in 5 anni  in soli 4 anni sarebbe stato impossibile per me.
Con i mallopponi di studio e il programma della scuola italiana, il liceo da 4 anni non è da tutti(a detta di molti insegnanti si rischierebbe di creare delle scuole d'élite);
Bisognerebbe modificare i programmi scolastici a dovere prima di fare una scelta così tanto importante.

Bisogna tener conto anche di questo:
Adesso ho 20 anni e studiare tutto il percorso delle superiori in 4 anni non sarebbe affatto difficile, ma quando avevo 15-16-17 anni ed ero meno maturo non ce l' avrei mai fatta a fare un percorso del genere.

 

Vorrei dire inoltre a @DaniGrovyle che anch'io fino a 16-17 anni facevo il tuo stesso ragionamento, poi sono diventato più maturo e ho capito l'importanza di tutto quello che mi hanno insegnato a scuola e dell' importanza di una formazione universitaria di questi tempi.

Ti assicuro che anche per trovare lavoro da contadino o altri lavori manuali ai giorni d'oggi è veramente molto difficile e una buona cultura ti può far distinguere dagli altri durante i colloqui di lavoro

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On 10/8/2017 at 00:52, Sunny ha scritto:

Andrebbe tagliato anche un altro anno, se volete sentire la mia opinione(no).

 

Tutte 'ste cose inutili nella vita reale, es. radice quadrata di 284884828284843, disequazioni, storia di es. Impero Persiano...

 

Ok magari cultura generale es. Divina Commedia, Impero Romano etc etc.

 

Ma IMHO andrebbero tagliate in gran parte le cose inutili nella vita reale. Es. Sapere che in Russia coltivano fragole blu e cocomeri quadrati(esempio eh).

 

Piuttosto, dovrebbe essere introdotte storia moderna(1800-oggi), o magari tagliare una buona parte di storia, tagliando cose inutili es. Egizi, per andare in fretta e concentrarsi per bene alla storia moderna, es. anni di piombo(che ad esempio nel mio ITIS hanno detto non tratteranno). Anche geografia, tagliare gli studi delle varie coltivazioni etc, concentrarsi di più sulla geopolitica e sulla situazione attuale del mondo(magari anche con confronti di opinioni tra i studenti?).

 

'Nsomma, tagliare, tagliare e ancora tagliare. Fanno solo bene.

Oddei, tagliare gli anni di piombo e volersi concentrare sulla storia moderna e sulla situazione politica di un determinato paese è un controsenso. Ci sono cose che certamente andrebbero tagliate nello studio della storia (per esempio, non sarebbe male soffermarsi meno su reami, ducati e chi più ne ha più ne metta secondari in epoca medievale), ma non eliminerei lo studio delle civiltà antiche; al massimo eviterei di passare due mesi scolastici su X civiltà.

 

Per quanto riguarda la matematica, visto che hai nominato le radici e le disequazioni, credo che una buona base non sia affatto una cosa negativa: la matematica è praticamente ovunque, popolazioni antiche e testi un po' meno. Credo sia meglio concentrarsi maggiormente su questo genere di cose piuttosto che avere un'infarinatura generalissima di tutto, con il rischio di dimenticarsi tutte le nozioni apprese proprio perché tali (poi, vabbé, preferendo le materie scientifiche ammetto di essere un po' di parte) :th_sisi:

 

2 ore fa, Sonic98 ha scritto:

Stesso discorso della memoria vale per i testi di letteratura latina. Non so se questa cosa succedeva solo in classe nostra, ma la professoressa di latino ci faceva leggere alcuni testi in latino in lingua originale, poi ci faceva la traduzione in italiano e nell'interrogazione ci chiedeva di tradurre parte del testo. Ovviamente tutti noi per farlo imparavamo i testi a memoria. Nemmeno i geni della classe erano in grado di tradurre quei testi senza imparare la traduzione a memoria. E mi sembra pure normale. Senza vocabolario non si può tradurre un testo in latino. Non è come tradurre l'inglese, il francese o qualsiasi altra lingua moderna. 

Noi facevamo la traduzione in classe, pezzetto per pezzetto con l'aiuto della professoressa. Individuavamo verbo, soggetto e tipologia di costrutti, ma per gli autori più ostici lì ci fermavamo, mentre per altri come per esempio Quintiliano o Seneca nessun problema. Certo, un conto è saper tradurre o bene o male sapere individuare le cose fondamentali, un altro è ricordarsi perfettamente il testo (e qui, per i compiti in classe, per forza di cose lo si imparava a memoria): sarò poco lungimirante, ma non ne vedo il senso. Una volta che so fare una traduzione discreta, so di cosa parla il testo e qual è il suo significato mi fermo lì. A che pro impararselo a memoria? Per saper dire che lo si conosce per intero? Francamente non ne vedo l'utilità

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On 8/10/2017 at 18:16, Giuls92 ha scritto:

 

Ma l'Ottocento si studia già a scuola :look: Mai studiato che in Russia coltivino fragole blu. Magari son cambiati i tempi.

Bisogna vedere comunque, perché certe cose (come le radici quadrate e altro) potrebbero servire per chi poi continua studi matematici all'università (almeno credo, io parlo per logica, perché non so cosa si studia all'università e come funziona). Magari non servono a te che vuoi fare solo il contadino e lavorare i campi, per dire, ma ad altri sì. La cultura generale serve, è importante, giusto per non rimanere ignoranti come capre. Bisognerebbe solo strutturare meglio la cosa, perché in effetti, come è stato detto, alla fin fine si tratta di ripetere a pappagallo nozioni che devi imparare a memoria, tanto per prendere il bel voto e andare avanti, facendoti perdere totalmente interesse per lo studio.

Sì, ma la cultura generale serve fino ad un certo punto. Non puoi metteri a imparare la disequazione se nella vita reale tanto non ti serve. O al massimo la impari giusto un pochino, non ti ci fermi per mesi. Prendiamo per esempio me. Io ho intenzione di fare il reporter. A cosa mi serviranno 924924924929 nozioni di matematica che poi nel mio lavoro (giornalista e reporter d'inchiesta) non mi serviranno?

 

1 ora fa, Monochromatic ha scritto:

Oddei, tagliare gli anni di piombo e volersi concentrare sulla storia moderna e sulla situazione politica di un determinato paese è un controsenso. Ci sono cose che certamente andrebbero tagliate nello studio della storia (per esempio, non sarebbe male soffermarsi meno su reami, ducati e chi più ne ha più ne metta secondari in epoca medievale), ma non eliminerei lo studio delle civiltà antiche; al massimo eviterei di passare due mesi scolastici su X civiltà.

 

Per quanto riguarda la matematica, visto che hai nominato le radici e le disequazioni, credo che una buona base non sia affatto una cosa negativa: la matematica è praticamente ovunque, popolazioni antiche e testi un po' meno. Credo sia meglio concentrarsi maggiormente su questo genere di cose piuttosto che avere un'infarinatura generalissima di tutto, con il rischio di dimenticarsi tutte le nozioni apprese proprio perché tali (poi, vabbé, preferendo le materie scientifiche ammetto di essere un po' di parte) :th_sisi:

Nonono, ho detto proprio il contrario. Gli anni di piombo erano un esempio. Per dire, ho chiesto alla ex-prof(ho cambiato scuola ieeee) di storia se li avremmo studiati. Risposta? "ohhhhh sì, perché io ho tempo di studiare queste stupidaggini..stiamo studiando le civiltà antiche e non abbiamo tempo, e tu pensi agli anni 70..''...bene, e tagliamo un bel po'di civiltà antiche. Cavolo, sugli sumeri & co. ci siamo rimasti 3 mesi. E il mese dopo si erano scordati tutti. Non dico "tagliamo tutte le civiltà antiche",ma quelli più inutili etc magari giusto accenniamole un pochino e basta. Bisognerebbe concentrarsi dall'1800 in poi, ovvero storia moderna.

 

Maatematica meh. Alla fine non ti serve a molto a meno che non vuoi proprio farla all'università. Sapere tutte le nozioni etc intendo. meh

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On 8/8/2017 at 22:22, DaniGrovyle ha scritto:

Tanto ciò che si studia dopo le medie è decisamente evitabile, si sa già ciò che basta e anche di più.

Personalmente non ho molte aspettative per il futuro, penso di iniziare a lavorare dopo aver finito il liceo senza fare la maturità, non è che voglia diventare dottore, architetto, scienziato, ingegnere, Gesù Cristo e chi più ne ha più ne metta.

Quindi boh, se questi licei brevi ti danno una preparazione più sbrigativa in modo da finire al più presto la scuola non vedo cosa ci sia di male. Potrei anche pensarci in futuro.

Scherzi? Dopo le medie un ragazzo sa poco e niente :sweat:

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5 ore fa, Monochromatic ha scritto:

Oddei, tagliare gli anni di piombo e volersi concentrare sulla storia moderna e sulla situazione politica di un determinato paese è un controsenso. Ci sono cose che certamente andrebbero tagliate nello studio della storia (per esempio, non sarebbe male soffermarsi meno su reami, ducati e chi più ne ha più ne metta secondari in epoca medievale), ma non eliminerei lo studio delle civiltà antiche; al massimo eviterei di passare due mesi scolastici su X civiltà.

 

Per quanto riguarda la matematica, visto che hai nominato le radici e le disequazioni, credo che una buona base non sia affatto una cosa negativa: la matematica è praticamente ovunque, popolazioni antiche e testi un po' meno. Credo sia meglio concentrarsi maggiormente su questo genere di cose piuttosto che avere un'infarinatura generalissima di tutto, con il rischio di dimenticarsi tutte le nozioni apprese proprio perché tali (poi, vabbé, preferendo le materie scientifiche ammetto di essere un po' di parte) :th_sisi:

 

Noi facevamo la traduzione in classe, pezzetto per pezzetto con l'aiuto della professoressa. Individuavamo verbo, soggetto e tipologia di costrutti, ma per gli autori più ostici lì ci fermavamo, mentre per altri come per esempio Quintiliano o Seneca nessun problema. Certo, un conto è saper tradurre o bene o male sapere individuare le cose fondamentali, un altro è ricordarsi perfettamente il testo (e qui, per i compiti in classe, per forza di cose lo si imparava a memoria): sarò poco lungimirante, ma non ne vedo il senso. Una volta che so fare una traduzione discreta, so di cosa parla il testo e qual è il suo significato mi fermo lì. A che pro impararselo a memoria? Per saper dire che lo si conosce per intero? Francamente non ne vedo l'utilità

Studiare a memoria serve a sviluppare la zona del cervello della memoria (che oramai nei giovani d'oggi va sempre più indebolendosi con internet). Con questo non voglio dire che sia giusto studiare mattoni di roba a memoria (che tanto poi si dimenticano in tanti casi), ma almeno alle medie queste capacità andrebbero consolidate.

 

3 ore fa, Sunny ha scritto:

Sì, ma la cultura generale serve fino ad un certo punto. Non puoi metteri a imparare la disequazione se nella vita reale tanto non ti serve. O al massimo la impari giusto un pochino, non ti ci fermi per mesi. Prendiamo per esempio me. Io ho intenzione di fare il reporter. A cosa mi serviranno 924924924929 nozioni di matematica che poi nel mio lavoro (giornalista e reporter d'inchiesta) non mi serviranno?

 

Nonono, ho detto proprio il contrario. Gli anni di piombo erano un esempio. Per dire, ho chiesto alla ex-prof(ho cambiato scuola ieeee) di storia se li avremmo studiati. Risposta? "ohhhhh sì, perché io ho tempo di studiare queste stupidaggini..stiamo studiando le civiltà antiche e non abbiamo tempo, e tu pensi agli anni 70..''...bene, e tagliamo un bel po'di civiltà antiche. Cavolo, sugli sumeri & co. ci siamo rimasti 3 mesi. E il mese dopo si erano scordati tutti. Non dico "tagliamo tutte le civiltà antiche",ma quelli più inutili etc magari giusto accenniamole un pochino e basta. Bisognerebbe concentrarsi dall'1800 in poi, ovvero storia moderna.

 

Maatematica meh. Alla fine non ti serve a molto a meno che non vuoi proprio farla all'università. Sapere tutte le nozioni etc intendo. meh

Matematica così come tutte le altre materie che si studiano a scuola (religione no) sono organizzate appositamente per far sviluppare determinate capacità nel nostro cervello.

Le 9998987877... formule di matematica (che tanto poi si dimenticano se non si studiano seriamente all'Università) servono a poter capire meglio la matematica. Le formule non andrebbero studiare a memoria ma bisognerebbe capire il ragionamento che ci sta dietro.

 

Materie come matematica, geometria, chimica e informatica(quella seria ) vanno a sviluppare nel cervello capacità di problem solving (che in Italia manca tanto) e tutto ciò avviene indirettamente senza che tu te ne accorga; per questo a te matematica sembra inutile quando invece è un asse portante dell'educazione scolastica( chiaramente qui servono anche docenti che riescano ad appassionare i propri alunni, senza portare ogni volta frustazione prima di una verifica o interrogazione).

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5 ore fa, Sunny ha scritto:

Sì, ma la cultura generale serve fino ad un certo punto. Non puoi metteri a imparare la disequazione se nella vita reale tanto non ti serve. O al massimo la impari giusto un pochino, non ti ci fermi per mesi. Prendiamo per esempio me. Io ho intenzione di fare il reporter. A cosa mi serviranno 924924924929 nozioni di matematica che poi nel mio lavoro (giornalista e reporter d'inchiesta) non mi serviranno?

 

Nonono, ho detto proprio il contrario. Gli anni di piombo erano un esempio. Per dire, ho chiesto alla ex-prof(ho cambiato scuola ieeee) di storia se li avremmo studiati. Risposta? "ohhhhh sì, perché io ho tempo di studiare queste stupidaggini..stiamo studiando le civiltà antiche e non abbiamo tempo, e tu pensi agli anni 70..''...bene, e tagliamo un bel po'di civiltà antiche. Cavolo, sugli sumeri & co. ci siamo rimasti 3 mesi. E il mese dopo si erano scordati tutti. Non dico "tagliamo tutte le civiltà antiche",ma quelli più inutili etc magari giusto accenniamole un pochino e basta. Bisognerebbe concentrarsi dall'1800 in poi, ovvero storia moderna.

 

Maatematica meh. Alla fine non ti serve a molto a meno che non vuoi proprio farla all'università. Sapere tutte le nozioni etc intendo. meh

 

Guarda, ha detto tutto Roxua e condivido il suo pensiero, ragionandoci su. Sono cose a cui non avevo pensato :th_sisi: 

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2 ore fa, Roxua ha scritto:

Studiare a memoria serve a sviluppare la zona del cervello della memoria (che oramai nei giovani d'oggi va sempre più indebolendosi con internet). Con questo non voglio dire che sia giusto studiare mattoni di roba a memoria (che tanto poi si dimenticano in tanti casi), ma almeno alle medie queste capacità andrebbero consolidate.

[OT] Più che consolidare la capacità di memorizzazione in questo modo (cosa che si traduce in un lavoro noioso e, almeno a mio parere, a lungo termine controproducente) credo sia opportuno introdurre dei semplici corsi appositi, sebbene temo che attualmente sia una soluzione irrealizzabile :th_sisi: [/OT]

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On 8/12/2017 at 10:57, Giuls92 ha scritto:

 

Non si capiva bene da come lo avevi scritto :confused: Io comunque non sono d'accordo. Le medie secondo me sono solo un passaggio, qualcosa di mezzo appunto. Certo, logico che alle elementari non si arriva al Novecento, si parte dall'uomo primitivo, e si arriva a quei punti lì, verso il Medioevo se non prima, avrei dovuto specificarlo. Alle medie poi si ricomincia da capo, alle superiori pure. Ma a che pro? 
Per l'attualità, ho parlato più per me infatti, non voleva essere un discorso generale; se leggi bene ho scritto "per quello che ho visto", e infatti da noi l'attualità era presente giusto nell'ora di religione. A italiano avevamo provato un'oretta, ma poi cominciarono tutti a non ascoltare o farsi i fatti propri. Gli approfondimenti su certe cose sono utili, perché aiutano a riflettere, l'importante è lasciare da parte roba superflua.

In realtá solo alle superiori si ricomincia da capo. (Ed è anche giusto per quanto riguarda lo studio della Storia)

23 ore fa, Sunny ha scritto:

Sì, ma la cultura generale serve fino ad un certo punto. Non puoi metteri a imparare la disequazione se nella vita reale tanto non ti serve. O al massimo la impari giusto un pochino, non ti ci fermi per mesi. Prendiamo per esempio me. Io ho intenzione di fare il reporter. A cosa mi serviranno 924924924929 nozioni di matematica che poi nel mio lavoro (giornalista e reporter d'inchiesta) non mi serviranno?

Sì ma la scuola deve andare incontro alle esigenze di tutti. 

A te le disequazioni non serviranno visto che vuoi fare il reporter ma non si può dire lo stesso per tutti i ragazzi che prenderanno Matematica/Fisica/Informatica/Ingegneria/Chimica/ecc.. all' universitá.

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Io dico solo questo. Già per finire il programma di una materia serve un miracolo in alcuni casi, posticipare all'anno successivo nella speranza che non avvenga questa situazione nuovamente. Altri casi in cui i professori nello spiegare velocemente il programma per finire in tempo saltano alcune parti del programma. Quindi figuriamoci in quattro anni quello che potrebbe accadere. Questo bisogno di conformarsi sempre di più all'Europa la vedo come un danneggiamento nei nostri confronti. L'Italia  ha un suo ordinamento scolastico, e invece di potenziarlo rendendolo migliore e efficiente cercano di adeguarsi. questo non succede solo nella scuola ma anche in altri campi, e non vedo l'utilità di doversi adeguare per forza , quando questo crea solamente un problema al popolo.  

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10 ore fa, ToonLink ha scritto:

In realtá solo alle superiori si ricomincia da capo. (Ed è anche giusto per quanto riguarda lo studio della Storia)

Sì ma la scuola deve andare incontro alle esigenze di tutti. 

A te le disequazioni non serviranno visto che vuoi fare il reporter ma non si può dire lo stesso per tutti i ragazzi che prenderanno Matematica/Fisica/Informatica/Ingegneria/Chimica/ecc.. all' universitá.

Beh, ricominceranno da capo, eh, semplice. Se vuoi fare matematica nella vita (???), allora vai a fare la facoltà di Matematica e lì rispiegano da capo velocemente. Semplice. Io che farò Scienze della Comunicazione (o Lingue, idk.) ad esempio, non é che obbligo gli altri al liceo a studiare politica o marketing; perché chi vuole fare il matematico (esiste ancora come lavoro?! vbb) deve obbligare noi che vogliamo fare i reporter, pompieri, parrucchieri, commercianti etc a studiare cose che non ci serviranno al nostro lavoro ma solo al suo?

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10 ore fa, Sunny ha scritto:

Beh, ricominceranno da capo, eh, semplice. Se vuoi fare matematica nella vita (???), allora vai a fare la facoltà di Matematica e lì rispiegano da capo velocemente. Semplice. Io che farò Scienze della Comunicazione (o Lingue, idk.) ad esempio, non é che obbligo gli altri al liceo a studiare politica o marketing; perché chi vuole fare il matematico (esiste ancora come lavoro?! vbb) deve obbligare noi che vogliamo fare i reporter, pompieri, parrucchieri, commercianti etc a studiare cose che non ci serviranno al nostro lavoro ma solo al suo?

Il problema è che tu (come tanti altri) parti con un presupposto sbagliato.

La scuola è un luogo di evoluzione culturale e umana, non uno strumento per trovare lavoro.

 

E poi:

  1. La Matematica non è fine a sé stessa. Serve anche nel campo della Fisica, dell' Economia, dell' Ingegneria, della Chimica e in tanti altri.
  2. Come farebbe un ragazzo a decidere di cimentarsi nello studio della Matematica all' università senza averla trattata decentemente al liceo?
  3. "Il matematico (esiste ancora come lavoro?! vbb)" :facepalm:
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11 ore fa, Sunny ha scritto:

Beh, ricominceranno da capo, eh, semplice. Se vuoi fare matematica nella vita (???), allora vai a fare la facoltà di Matematica e lì rispiegano da capo velocemente. Semplice. Io che farò Scienze della Comunicazione (o Lingue, idk.) ad esempio, non é che obbligo gli altri al liceo a studiare politica o marketing; perché chi vuole fare il matematico (esiste ancora come lavoro?! vbb) deve obbligare noi che vogliamo fare i reporter, pompieri, parrucchieri, commercianti etc a studiare cose che non ci serviranno al nostro lavoro ma solo al suo?

 

Beh, questa è una sciocchezza. Chi vuole fare lo scienziato, il chimico o il fisico come fa? La matematica è tipo la base per loro. 

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Rido male :azaz: Se ci siamo evoluti nel campo economico e tecnologico (non solo elettronico, ma anche invenzioni ora "obsolete") giusto per citarne un paio, è merito della matematica.

Una persona puó sapere tutte le lingue del mondo, conoscere tutti gli eventi storici con date annesse ma per me se non conosce la matematica (conoscenze "minime", da liceo) è un grosso asino.

Che tristezza la gente che critica a tavolino il "sistema" quando è la prima ad essere ignorante.

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On 12/8/2017 at 14:36, Sunny ha scritto:

Sì, ma la cultura generale serve fino ad un certo punto. Non puoi metteri a imparare la disequazione se nella vita reale tanto non ti serve. O al massimo la impari giusto un pochino, non ti ci fermi per mesi. Prendiamo per esempio me. Io ho intenzione di fare il reporter. A cosa mi serviranno 924924924929 nozioni di matematica che poi nel mio lavoro (giornalista e reporter d'inchiesta) non mi serviranno?

 

Nonono, ho detto proprio il contrario. Gli anni di piombo erano un esempio. Per dire, ho chiesto alla ex-prof(ho cambiato scuola ieeee) di storia se li avremmo studiati. Risposta? "ohhhhh sì, perché io ho tempo di studiare queste stupidaggini..stiamo studiando le civiltà antiche e non abbiamo tempo, e tu pensi agli anni 70..''...bene, e tagliamo un bel po'di civiltà antiche. Cavolo, sugli sumeri & co. ci siamo rimasti 3 mesi. E il mese dopo si erano scordati tutti. Non dico "tagliamo tutte le civiltà antiche",ma quelli più inutili etc magari giusto accenniamole un pochino e basta. Bisognerebbe concentrarsi dall'1800 in poi, ovvero storia moderna.

 

Maatematica meh. Alla fine non ti serve a molto a meno che non vuoi proprio farla all'università. Sapere tutte le nozioni etc intendo. meh

 

*vuoi fare scienze della comunicazione? La matematica ti servirà a superare i test delle università e sostenere esami come quello di informatica applicata, che non riguarda la capacità di usare paint e word

**sui sumeri

***la storia moderna inizia nel 1492 con la scoperta dell'America e finisce nel 1789 con la rivoluzione francese, quella di cui parli è storia contemporanea

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sono contrario, anche se il liceo ancora lo devo fare XD , ma ridurre a quattro anni una scuola di 5 renderebbe la cosa quasi impossibile, per esempio quest'anno in terza media alcuni programmi non li abbiamo neanche finiti,storia è una materia tra quelle non concluse pienamente, dove la guerra fredda non la abbiamo neanche introdotta.

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8 ore fa, WhiteRabbit ha scritto:

sono contrario, anche se il liceo ancora lo devo fare XD , ma ridurre a quattro anni una scuola di 5 renderebbe la cosa quasi impossibile, per esempio quest'anno in terza media alcuni programmi non li abbiamo neanche finiti,storia è una materia tra quelle non concluse pienamente, dove la guerra fredda non la abbiamo neanche introdotta.

Noi ci siamo fermati alla Prima Guerra Mondiale. (L'abbiamo finita una degli ultimi giorni)

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