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Omosessualità nel mondo pokémon


Nicolino99

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41 minuti fa, Enemy ha scritto:

Perdonami, non volevo assolutamente metterti parole non tue in bocca.
Il tuo commento (così come questa tua risposta) semplicemente esponevano un punto di vista sul quale sono d'accordo, e poi ho voluto aggiungere un'altra mia considerazione personale, ma forse l'ho fatto nel modo sbagliato.


In quanto al resto, rimango dell'idea che rappresentare storie d'amore sia necessario per rendere i personaggi più umani e reali, per carità, semplicemente sono dell'idea che non si dovrebbero inserire i vari orientamenti con il fine di "permettere una maggiore immedesimazione", ma in maniera più semplice e spontanea, poiché essendo assolutamente normali non penso ci si debba scervellare troppo sopra.
Purtroppo non sono molto bravo con le parole ed i discorsi articolati, perciò dubito il mio messaggio sia arrivato davvero a destinazione, mi dispiace (tra l'altro ho pure la febbre oggi, quindi non capisco 'na cippa di quello che io stesso sto scrivendo, great...).


In sostanza, però, penso semplicemente che anche nelle opere di fantasia l'orientamento sessuale debba venir trattato come dovrebbe essere trattato nella realtà, ovvero senza troppe pretese, senza che l'autore ad un certo punto inizi a dire che tot personaggi sono omosessuali e tot altri eterosessuali perché sente la pressione di un fandom che vuole maggiore "RAPPRESENTAZIONE", in quanto qualsiasi orientamento è da considerarsi normale, e non dovrebbe essercene davvero uno che necessita di una maggiore "rappresentanza" piuttosto che un altro.
 

Il discorso ha senso e ti do' in parte ragione ma se per puro spirito l'autore vuole mettere le minoranze sia etniche che di orientamento ha tutto il sacrosanto diritto di farlo, ma la cosa è difficile da distinguere da uno che invece fa ciò per spirito imprenditoriale. Un esempio:

Voglio scrivere un'opera fantasy in stile got o il signore degli anelli. Ho anche l'intenzione di utilizzare uno o più  personaggi gay nella narrazione, perché voglio esplorare le possibili relazioni di questo tipo in questa narrazione, perché siccome ci sono pochi gay in opere fantasy voglio dar loro una rappresentazione in questo contesto,  voglio creare una figura a tutto tondo, sfaccettata e grigia che abbia anche questa caratteristica, prendo 'sta decisione perché si,  c'ho il potere e la volontà e lo studio per farlo. 

Come mi distingui dall'autore che usa questo pg perché glielo ha "chiesto con gentilezza" l'editore con la pistola puntata?  Come mi distingui dalla Disney che mette macchiette gay forse si forse no che possano essere censurate dalla Cina,  Russia e Paesi Arabi?

 

Siamo tutti d'accordo che fare minoranze tanto per,  senza studio e senza arte né parte sia una cosa brutta e anche abbastanza offensiva,  ma come distingui le intenzioni degli autori che vogliono creare rappresentazioni sincere senza essere buttati nel calderone del "ah ma quello fa politically correct, ma non si vergogna?"

 

Ripeto,  mettere le minoranze a muzzo senza una vera intenzione dietro è sbagliato,  però bisogna vedere anche le intenzioni dell'autore.

 

Altra idea con cui sono d'accordo con te: l'autore ha tutta la libertà di non rappresentare per forza certi temi,  perché non gli piacciono,  non se la sente,  sa di non essere abbastanza preparato per svolgere bene questi temi,  però deve esserne consapevole di seguire questa decisione, deve almeno avvertire i suoi usufruitori di "sapere di non sapere". tralaltro, Certi stereotipi rimangono vivi perché sono normalizzati e la gente non si accorge nemmeno di loro. Conoscere e studiare se stessi permette di scoprire cose su di noi che riteniamo sbagliate all'esterno,  ma all'interno ce la teniamo. Un autore deve fare ciò se vuole fare una rappresentazione come si deve,  lui e i suoi collaboratori.

E qui casca l'asino, perché in questo vai non è l'uno che deve fare questo lavoro,  ma molti. E molte cose penso,  ma non che questo percorso sarà seguito da gf e square Enix a causa del contesto in cui lavorano,  un contesto che è profondamente diverso da quello nostro euro-occidentale. 

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52 minuti fa, Enemy ha scritto:

Perdonami, non volevo assolutamente metterti parole non tue in bocca.
Il tuo commento (così come questa tua risposta) semplicemente esponevano un punto di vista sul quale sono d'accordo, e poi ho voluto aggiungere un'altra mia considerazione personale, ma forse l'ho fatto nel modo sbagliato.


In quanto al resto, rimango dell'idea che rappresentare storie d'amore sia necessario per rendere i personaggi più umani e reali, per carità, semplicemente sono dell'idea che non si dovrebbero inserire i vari orientamenti con il fine di "permettere una maggiore immedesimazione", ma in maniera più semplice e spontanea, poiché essendo assolutamente normali non penso ci si debba scervellare troppo sopra.
Purtroppo non sono molto bravo con le parole ed i discorsi articolati, perciò dubito il mio messaggio sia arrivato davvero a destinazione, mi dispiace (tra l'altro ho pure la febbre oggi, quindi non capisco 'na cippa di quello che io stesso sto scrivendo, great...).


In sostanza, però, penso semplicemente che anche nelle opere di fantasia l'orientamento sessuale debba venir trattato come dovrebbe essere trattato nella realtà, ovvero senza troppe pretese, senza che l'autore ad un certo punto inizi a dire che tot personaggi sono omosessuali e tot altri eterosessuali perché sente la pressione di un fandom che vuole maggiore "RAPPRESENTAZIONE", in quanto qualsiasi orientamento è da considerarsi normale, e non dovrebbe essercene davvero uno che necessita di una maggiore "rappresentanza" piuttosto che un altro.

Non c'è problema, era per chiarire. Non mi sono offeso, non hai sbagliato nulla :3

 

Condivido appieno ciò che hai scritto, ora ho capito meglio il tuo pensiero. Non si dovrebbe mai farsi condizionare dagli appassionati delle proprie creazioni per accontentarli snaturando la sincerità di ciò che viene "portato in vita" con l'arte e sì, se definiamo di comune accordo la richiesta di rappresentazione come un solo bisogno asettico di arrivare a una chissà quale proporzione ottimale di personaggi con orientamenti differenti allora sì che non ha senso. Io spero solo che se ci sia una possibilità di mettere in scena un amore anche solo univoco tra due personaggi questo sia coerente con il contesto e che se sia sensato si possa anche considerare magari un rapporto omo.

 

Ancor di più spero che venga lasciata sempre più scelta in caso di relazioni determinate dal giocatore come succede in Fire Emblem, dove nel gameplay è integrato da molti capitoli un sistema di supporti e relazioni tra le unità che a volte può portare a un'unione. Vedere che anche nell'ultimo titolo per Switch, FE Three Houses, ci siano sei possibili legami omo di grado S per il personaggio protagonista (5 per Byleth femmina, una sola per Byleth maschio: le altre due secondo me non possono essere considerate relazioni romantiche) un po' mi spiace perché in fondo si tratta di una meccanica che esiste per questo. Almeno per il proprio avatar si dovrebbe poter avere una scelta più ampia di partner anche dello stesso sesso di Byleth nel gioco, un solo ragazzo per Byleth maschio è un po' pochino... E qui lo posso dire perché in ogni caso si tratta di scelte fatte dal giocatore, quindi non ci sono forzature - incoerenze perché la meccanica in sè è una "forzatura", se possiamo definirla così (ma lungi da me quella caratteristica presente in FE Fates giapponese del far le carezze o altro al partner, spero che quell'idea non torni mai più in titoli della serie).

 

PS: Dimenticavo, com'è ovvio nemmeno io mi aspetto che uno studio nipponico quale Intelligent Systems sia così propenso a inserire opzioni omorelazionali nei propri giochi e molto probabilmente Niles in Fates e Linhardt in Three Houses sono solamente due scelte di marketing, ma il terreno spinoso si genera già con il solo fatto di inserire la scelta di far sposare le unità nel gioco. Quindi richiedere che ci sia più scelta in questo caso credo sia legittimo e ben vengano delle scelte come con Niles e Linhardt anche se si tratta di marketing.

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