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Accademia di PM: risoluzione di problemi scolastici, grammaticali etc.


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6 minuti fa, PeterPan ha scritto:

Ah! Grazie! Mi impegnerò. Rimpiango i tempi dell'asilo.

  1. Restano invece insieme gli altri gruppi di consonanti che producono un suono unico, come gl+vocale oppure ch e gn: a-glio, po-che, la-gna. Anche la s impuraresta insieme alla consonante che la segue: re-spi-ro, pre-sto, pe-sca, a-scia.

 

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2 minuti fa, DaniGrovyle ha scritto:

Ah! Grazie! Mi impegnerò. Rimpiango i tempi dell'asilo.

  1. Restano invece insieme gli altri gruppi di consonanti che producono un suono unico, come gl+vocale oppure ch e gn: a-glio, po-che, la-gna. Anche la s impuraresta insieme alla consonante che la segue: re-spi-ro, pre-sto, pe-sca, a-scia.

 

 

Bravo! No, non c'è da rimpiangere l'asilo.Se uno studia via via e si impegna la scuola è semplice e poi non c'è niente di più bello che imparare sempre cose nuove. ^^'

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1 minuto fa, PeterPan ha scritto:

 

Bravo! No, non c'è da rimpiangere l'asilo.Se uno studia via via e si impegna la scuola è semplice e poi non c'è niente di più bello che imparare sempre cose nuove. ^^'

Sarà. E che la scuola non mi piace e le medie già me le immagino: un inferno!

Vedo che sei stato accettato come Redattore! Bravo!

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1 ora fa, Micaiah ha scritto:

i risultati giusti quali sarebbero?

 

edit: capito

nella formula del libro l'angolo risulta 2kπ + θ, con k che va da 0 a n-1.

tuttavia tu hai messo θ = π, ma in realtà θ = 0, il che risulta evidente se provi a rappresentare (-8, 0i) nel piano di Gauss.

 

non ho capito cosa hai fatto nella tua formula invece ma vbb.

 

edit2 comunque sappi che ti odio per avermi fatto ripassare i numeri complessi >(

Oddei scusate, ho fatto un fail pauroso: l'esercizio che io ho riportato è x^3 = - 8 ma sul libro è x^3 = 8. I risultati del secondo e giusto esercizio sono  2, -1 +/- radice di 3  :facepalm:

Comunque, nel primo caso ho applicato de Moivre (che è quella che ci è stata detta), nel secondo l'ho presa dal libro, che praticamente riporta lo stesso se non che al posto di un angolo generico riporta π in tutte le situazioni e utilizza - ρ al posto di ρ

 

(Btw hai ragione ad odiarmi con 'sta roba :rotfl:)

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39 minuti fa, Monochromatic ha scritto:

Oddei scusate, ho fatto un fail pauroso: l'esercizio che io ho riportato è x^3 = - 8 ma sul libro è x^3 = 8. I risultati del secondo e giusto esercizio sono  2, -1 +/- radice di 3  :facepalm:

Comunque, nel primo caso ho applicato de Moivre (che è quella che ci è stata detta), nel secondo l'ho presa dal libro, che praticamente riporta lo stesso se non che al posto di un angolo generico riporta π in tutte le situazioni e utilizza - ρ al posto di ρ

 

(Btw hai ragione ad odiarmi con 'sta roba :rotfl:)

 

Ho sempre avuto difficoltà ad applicare la formula di de Moivre ad Analisi I, perché non viene spiegata correttamente ma viene quasi sempre data in pasto senza una spiegazione. Ora ad analisi complessa il nostro professore ci ha mostrato come trovare le radici complesse risolvendo due banali equazioni in R, ti ho scritto al volo il metodo da utilizzare e ti ho risolto quell'esempio (ho usato z anziché x perché mi è venuto spontaneo e solo dopo mi sono accorto che avevi scritto x, ma è uguale ;) ) . Non so quanto sia chiaro il tutto visto che a quest'ora non sono particolarmente in forma, ma se vuoi dai pure un'occhiata, io mi trovo benissimo con questo metodo

Spoiler

2agjdoi.jpg

 

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Dati due punti nello spazio A (x,y,z) e A'(x',y',z') trova il piano equidistante tra i due.

Allora esiste un metodo veloce per farlo?

(Il mio metodo fu prendi A e A' considerando una volta solo le dimensioni x e y e un'altra le dimensioni x e z. Dal primo e dal secondo usciranno come soluzioni due rette, metto a sistema le due rette e ho finito)

 

Dato un piano (o una retta), il vettore corrispondente che verso ha?

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Lo so che è un po' lungo... Però qualcuno sarebbe capace di spiegarmi le classi verbali in greco? Non c'ho capito una mazza perché alcune volte sono stato assente ed altre volte la professoressa non spiegava bene, andando sempre di fretta

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43 minuti fa, Dany1899 ha scritto:

 

Ho sempre avuto difficoltà ad applicare la formula di de Moivre ad Analisi I, perché non viene spiegata correttamente ma viene quasi sempre data in pasto senza una spiegazione. Ora ad analisi complessa il nostro professore ci ha mostrato come trovare le radici complesse risolvendo due banali equazioni in R, ti ho scritto al volo il metodo da utilizzare e ti ho risolto quell'esempio (ho usato z anziché x perché mi è venuto spontaneo e solo dopo mi sono accorto che avevi scritto x, ma è uguale ;) ) . Non so quanto sia chiaro il tutto visto che a quest'ora non sono particolarmente in forma, ma se vuoi dai pure un'occhiata, io mi trovo benissimo con questo metodo

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Oddei, appena le ho viste mi sono spaventata, ma ho fatto un paio di esercizi seguendo passo passo il procedimento e mi sono venuti senza problemi. Grazie mille Dany:cry2:

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32 minuti fa, Phoenic ha scritto:

Lo so che è un po' lungo... Però qualcuno sarebbe capace di spiegarmi le classi verbali in greco? Non c'ho capito una mazza perché alcune volte sono stato assente ed altre volte la professoressa non spiegava bene, andando sempre di fretta

 

Questo utente è un grande amante delle lingue morte ^^ @Keeper of the Seven Keys

Magari appena legge ti potrà aiutare :3

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52 minuti fa, cottone ha scritto:

Dati due punti nello spazio A (x,y,z) e A'(x',y',z') trova il piano equidistante tra i due.

Allora esiste un metodo veloce per farlo?

(Il mio metodo fu prendi A e A' considerando una volta solo le dimensioni x e y e un'altra le dimensioni x e z. Dal primo e dal secondo usciranno come soluzioni due rette, metto a sistema le due rette e ho finito)

 

Dato un piano (o una retta), il vettore corrispondente che verso ha?

Per il primo punto la cosa che mi verrebbe in mente è trovare il punto medio e imporre che il piano passi per quel punto.

Del secondo, allora:

1) per una retta in 3 dimensioni (sistema di 2 equazioni in 3 incognite), trasformala in forma parametrica. Ossia poni una variabile, esempio, z=t. Poi ricava y e x, saranno del tipo x=at+c e y=bt+d. Il vettore sarà quindi (a,b,1).

2) intendi il vettore normale al piano?

21 minuti fa, Monochromatic ha scritto:

Oddei, appena le ho viste mi sono spaventata, ma ho fatto un paio di esercizi seguendo passo passo il procedimento e mi sono venuti senza problemi. Grazie mille Dany:cry2:

Di nulla, la piccola parte teorica che ho scritto è abbastanza involuta, l'esempio immagino sia più chiaro ;) Richiede di sapere qualche proprietà dell'esponenziale complesso ma sicuramente le avete fatte in qualche modo visto che hai capito l'esempio. Forse è un metodo un poco più lungo rispetto alla formula di de moivre, però non richiede di sapere nulla a memoria.

edit: ah dimenticavo, pho deve essere maggiore o uguale a zero, non negativa, perché è il modulo. Con z alla terza = -8, dovresti quindi riscrivere il termine di destra come 8e^(i*pi).

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2 ore fa, Phoenic ha scritto:

Lo so che è un po' lungo... Però qualcuno sarebbe capace di spiegarmi le classi verbali in greco? Non c'ho capito una mazza perché alcune volte sono stato assente ed altre volte la professoressa non spiegava bene, andando sempre di fretta

Ah ma che bella domanda breve :asduj1: allora (come le ho studiate io):

Spoiler

Di base esiste una grande distinzione delle classi verbali greche:

  • temi del presente senza suffissi
  • temi del presente con prefissi, infissi, suffissi

La distinzione è operata sulla base del tema del presente e non del tema verbale perché il tema del presente è quello in cui si manifestano le modifiche, il risultato della trasformazione operata sul tema verbale (che, come sai, contiene il significato profondo del verbo e può essere primario - uguale alla radice - o derivato - denominativo, o derivato da un altro tema, es. φέρω = porto > φορέω = porto sovente). Si usa il presente perché su quello si basa la ricerca sui vocabolari.

All'interno di questi due macroinsiemi si distiguono sette tipi di classi verbali, due per il primo e cinque per il secondo.

 

== Temi senza suffissi

Esistono due tipi di temi del presente con suffissi: quelli in cui agisce l'apofonia e quelli in cui non agisce.

L'apofonia è un fenomeno linguistico tramite il quale varia o la quantità della vocale del tema (es. φα-/φη-) oppure ne varia il timbro (es. λείπ-/λοιπ-/λιπ-), a seconda che essa sia, rispettivamente, quantitativa o qualitativa. Sicuramente sul libro avrai spiegato meglio il sistema dei gradi apofonici e i criteri di identificazione, ma per farla breve:

Apofonia qualitativa:

- tema con ε = grado normale

- tema con ο = grado forte

- tema senza ε ed ο = grado zero

Apofonia quantitativa:

- ε > η

- α breve > α lungo oppure η

- ο > ω

  • Nel primo caso citato (temi apofonici), il tema del presente coincide con un grado apofonici del tema verbale; in genere è il grado normale per l'apofonia qualitativa, il tema con vocale lunga per quella quantitativa: es. λείπω > λειπ- (normale)/λοιπ- (forte)/λιπ- (zero) oppure φημί > φη-/φα- (α breve).
  • Nel secondo caso citato (temi non apofonici), il tema del presente coincide semplicemente col tema verbale: es. γράφ-, φυ-

== Temi con suffissi etc.

Di gran lunga più numerosi.

  • Temi con raddoppiamento: qui agisce un fenomeno detto "raddoppiamento del presente", ossia la consonante iniziale del tema verbale forma un prefisso con la vocale ι. Il tema verbale si ottiene eliminando il raddoppiamento. Sono diffusissimi δίδωμι, γίγνομαι per esempio. Un caso singolare è τίθημι, il cui tema θη- forma *θιθημι che poi passa a τίθημι per via della cosiddetta Legge di Grassmann (= non possono esserci due consonanti aspirate in due sillabe della stessa parola, perciò si semplifica la prima); ricorda la Legge perché ti sarà utile quando studierai i Perfetti. In linea generale, se un verbo risponde ai requisiti qua sopra, è un tema con raddoppiamento, perciò nei vari casi bisognerà regolarsi adeguatamente per formare i vari tempi. ATTENZIONE, perché i verbi con apofonia qualitativa usano il grado zero del tema per il raddoppiamento; lo noti in γίγνομαι (tema: γεν-/γον-/γν-), ma ad es. μίμνω (attendo), il cui tema è μεν-/μν-
  • Temi con suffisso -(ι)σκ-: il suffisso è detto anche incoativo, perché esprime l'azione al suo iniziare (incoho, inizio). Spesso questi temi sono anche raddoppiati. Il tema verbale si ricava togliendo il suffisso ed il raddoppiamento se c'è. Es. Θνήισκω, γιγνώσκω (raddoppiato).
  • Temi con infissi o suffissi nasali: bisogna starci attenti, perché possono accumularsi nello stesso verbo. Esistono vari infissi o suffissi: ν, αν, νε, ννυ. Verbi come μανθάνω, τυγχάνω, ma anche δείκνυμι appartengono a questa categoria. Attenzione a verbi come πίμπλημι, che sono anche raddoppiati.
  • Temi con suffisso -j- (jod): ok, questi sono diecimila ed ora non ho proprio tempo di scriverli giù tutti (almeno 5 ore di sonno vorrei farle, capiscimi a me :asduj1: al massimo completo il tutto domani). Comunque attenzione perché qua dentro ci sono anche temi in vocale, dove lo jod è sparito senza lasciare traccia, e temi in consonante con i quali jod si è fuso o comunque si è unito in varie maniere modificandoli. Sono generalmente i più complessi da identificare, ma più che altro perché ci sono tante consonanti che unendosi a jod hanno dato lo stesso risultato, perciò è noioso ricordarle tutte.
  • Temi con ampliamento -ε-: rarissimi, sono sostanzialmente temi in consonante che hanno un ε tra tema e desinenza. E niente, qua te li devi ricordare, perché sono in tutto e per tutto uguali a quelli in vocale con la differenza che NON sono in vocale. Il mio libro riportava δοκέω e γαμέω.

Tutto ciò per dire cosa?

Tutto ciò per dire che queste sono le modifiche che può subire un tema verbale quando viene formato il presente, modifiche che ne snaturano l'immagine e che possono renderlo quasi irriconoscibile. In realtà anche gli altri tempi (futuro, aoristo, perfetto) modificano il tema verbale, in maniere ancora differenti.

È molto importante saper ricondurre un verbo in qualsiasi modo e tempo al suo presente (passando attraverso queste modifiche), perché questo ti aiuterà nell'identificarlo, e di conseguenza ad identificarne più in fretta il tema e quindi il significato, magari senza neanche aprire il dizionario; ad es., hai davanti έλιπον; se capisci che il tema verbale è -λιπ- e noti che viene da λειπ-/λοιπ-/λιπ-, ci metti tempo zero a collegarlo a λείπω, lascio, senza cercare il tutto sul Rocci (per chiarezza, è l'aoristo di λείπω), e a tradurre di conseguenza. Di base le classi verbali sono una comodissima classificazione teorica per mettere un po' d'ordine nel sistema verbale greco, che facile non è, infatti non le hanno inventate i greci ma i grammatici successivi.

Questo, in sostanza, è uno schema. Un bigino. Però è fondamentale impararne i concetti, perché in seguito sarà imprescindibile l'identificazione dei temi verbali. Ti accorgerai, però, che in realtà questo è un processo molto meccanico (con la pratica ci farai il callo e i problemi saranno sempre meno), ed anche i punti che sembrano più complessi (ad es. la classe dei temi con suffissi nasali) risultano abbastanza facili da sciogliere. Attenzione ai concetti di apofonia e di tema verbale, sono fondamentali nel vero senso del termine.

Domani completo, ora davvero casco dal sonno.

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On 26/4/2016 at 22:07, cottone ha scritto:

 

Dati due punti nello spazio A (x,y,z) e A'(x',y',z') trova il piano equidistante tra i due.

 

Voglio rimanere per sempre nel magico mondo del secondo superiore in cui la geometria analitica consiste solo nel trovare equazioni di rette in un piano.

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Qualcuno può aiutarmi? çwç 

In geometria sono negato, non capisco nulla... 

 

1) Calcola il peso di una piramide regolare quadrangolare di legno (Peso Specifico = 0,5) che ha l'area della superficie totale di 576 dm^2, sapendo che l'apotema è 5/8 dello spigolo di base.

 

2) Un prisma retto ha per base un rombo le cui diagonali sono una 3/4 dell'altra; sapendo che l'area di base del prisma è 600 cm^2 e che la misura dell'altezza è uguale alle semisomma delle misure delle diagonali del rombo, calcola il peso del solido (Peso Specifico = 7,5).

 

3) Un prisma retto ha per base un triangolo rettangolo avente le misure di un cateto e della sua proiezione sull'ipotenusa rispettivamente di 24 dm e 19,2 dm; sapendo che l'altezza del prisma è 2/3 del cateto minore, calcola il volume e il peso del solido (Peso Specifico = 0,9). 

 

Grazie in anticipo. ;__; 

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Adesso, Gerby ha scritto:

Qualcuno può aiutarmi? çwç 

In geometria sono negato, non capisco nulla... 

 

1) Calcola il peso di una piramide regolare quadrangolare di legno (Peso Specifico = 0,5) che ha l'area della superficie totale di 576 dm^2, sapendo che l'apotema è 5/8 dello spigolo di base.

 

2) Un prisma retto ha per base un rombo le cui diagonali sono una 3/4 dell'altra; sapendo che l'area di base del prisma è 600 cm^2 e che la misura dell'altezza è uguale alle semisomma delle misure delle diagonali del rombo, calcola il peso del solido (Peso Specifico = 7,5).

 

3) Un prisma retto ha per base un triangolo rettangolo avente le misure di un cateto e della sua proiezione sull'ipotenusa rispettivamente di 24 dm e 19,2 dm; sapendo che l'altezza del prisma è 2/3 del cateto minore, calcola il volume e il peso del solido (Peso Specifico = 0,9). 

 

Grazie in anticipo. ;__; 

 

Hai provato a risolverli? Esattamente cos'è che non ti torna? Se non spieghi cosa non capisci non ti possiamo aiutare. Il risolverteli e farteli ricopiare non ti serve a nulla perché non ti porta a capire e la prossima volta saresti punto a capo. 

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2 minuti fa, PeterPan ha scritto:

Hai provato a risolverli? Esattamente cos'è che non ti torna? Se non spieghi cosa non capisci non ti possiamo aiutare. Il risolverteli e farteli ricopiare non ti serve a nulla perché non ti porta a capire e la prossima volta saresti punto a capo. 

Il problema principale è che non so praticamente nulla in geometria, quindi non so come risolvere un esercizio. Ho provato a farmeli spiegare ma nulla, non capisco. ;__; 

Ho provato a fare il primo dando il valore "x" allo spigolo di base, però non so come continuare. :/ 

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41 minuti fa, Gerby ha scritto:

Qualcuno può aiutarmi? çwç 

In geometria sono negato, non capisco nulla... 

 

1) Calcola il peso di una piramide regolare quadrangolare di legno (Peso Specifico = 0,5) che ha l'area della superficie totale di 576 dm^2, sapendo che l'apotema è 5/8 dello spigolo di base.

 

2) Un prisma retto ha per base un rombo le cui diagonali sono una 3/4 dell'altra; sapendo che l'area di base del prisma è 600 cm^2 e che la misura dell'altezza è uguale alle semisomma delle misure delle diagonali del rombo, calcola il peso del solido (Peso Specifico = 7,5).

 

3) Un prisma retto ha per base un triangolo rettangolo avente le misure di un cateto e della sua proiezione sull'ipotenusa rispettivamente di 24 dm e 19,2 dm; sapendo che l'altezza del prisma è 2/3 del cateto minore, calcola il volume e il peso del solido (Peso Specifico = 0,9). 

 

Grazie in anticipo. ;__; 

 

1) poniamo x = lato di base, con x > 0 visto che x rappresenta una lunghezza.

la superficie totale è il quadrato di base + 4 volte l'area di uno dei triangoli laterali =>

S = x^2 + 4*(x*5x/8)/2

ma S = 576 per il testo, risolviamo

 

576 = x^2 + 5/4 * (x^2)

576 = 9/4 * (x^2)

256 = x^2

x = +16, -16 dm, ma -16 non è accettabile per le c.e.

 

peso = volume*peso specifico

calcoliamo il volume: 

V = 1/3 * Abase * h

la piramide immagino che sia retta, per cui per trovare l'altezza con pitagora: h = √[apotema^2 - (1/2l)^2]

=> h = √[(5/8 * 16)^2 - 8^2]

=> h = √(100 - 64)

=> h = 6 dm

 

da cui basta che sostituisci quindi non sto a scrivere

dopo edito con gli altri 2

 

edit: 

2)

poniamo D = x (x > 0 as usual)

d = 3/4 x, per il testo del problema

inoltre, 3/8*x*x = 600 (area di un rombo = d*D/2)

possiamo già trovare entrambe le diagonali da questa equazione:

3/8 * x^2 = 600

x^2 = 1600

x = 40 cm (diagonale maggiore D)

d = 3/4 x = 30 cm

 

poi dice che (d+D)/2 = h

=> (30+40)/2 = 35 cm

volume: Abase * h

[(40*30)/2] * 35 = 21000 cm^3 (holy shit è enorme controllatemi i risultati)

peso: chissene

 

3) coming soon

chiamo AB l'ipotenusa, BC il cateto minore, CA il cateto maggiore

BH è la proiezione del cateto BC su AB (non faccio i calcoli perchè i numeri sono bleah ma metto solo il procedimento,,)

 

per costruzione, CH = √(BC^2 - BH^2), trovo CH

proporzioni di Euclide: AH : CH = CH : BH, trovo AH (proiezione di CA su AB)

trovo CA = √(AH^2 + CH^2) // c'è sicuramente uno shortcut con l'altra proporzione di euclide ma idgaf

trovo l'area di base A: (CA*BC/2, ricordiamo che CA e BC sono perpendicolari per il testo del problema)

 

h = 2/3 * BC

trovo il volume V = h*A

trovo il peso: third time's the charm

 

 

 

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1 minuto fa, Gerby ha scritto:

Il problema principale è che non so praticamente nulla in geometria, quindi non so come risolvere un esercizio. Ho provato a farmeli spiegare ma nulla, non capisco. ;__; 

Ho provato a fare il primo dando il valore "x" allo spigolo di base, però non so come continuare. :/ 

 

La geometria è principalmente studio. Io mi sento più analista e difatti la geometria l'ho sempre apprezzata fino ad un certo punto, ma nel momento in cui ho iniziato a mettermici mi è risultata piuttosto facile. 

Ad ogni modo in questo periodo sono abbastanza riluttante a qualsiasi tipo di esercizio e al momento ho anche un po' da fare. Tuttavia se fra qualche ora nessuno ti ha ancora aiutato vedrò di darti una mano e provare a spiegarti.

Adesso, Micaiah ha scritto:

 

 

 

 

Se però hai tempo e modo cerca anche di spiegargli e non solo di risolverli.

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6 minuti fa, Micaiah ha scritto:

576 = x^2 + 5/4 * (x^2)

576 = 9/4 * (x^2)

256 = x^2

x = +16, -16 dm, ma -16 non è accettabile per le c.e.

Non ho capito questa parte. :° 

6 minuti fa, PeterPan ha scritto:

La geometria è principalmente studio. Io mi sento più analista e difatti la geometria l'ho sempre apprezzata fino ad un certo punto, ma nel momento in cui ho iniziato a mettermici mi è risultata piuttosto facile. 

Ad ogni modo in questo periodo sono abbastanza riluttante a qualsiasi tipo di esercizio e al momento ho anche un po' da fare. Tuttavia se fra qualche ora nessuno ti ha ancora aiutato vedrò di darti una mano e provare a spiegarti.

Okay.

Grazie ad entrambi! :) 

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4 minuti fa, Gerby ha scritto:

Non ho capito questa parte. :° 

 

la base del triangolo laterale è il lato del quadrato di base, che abbiamo posto x

l'apotema è 5/8 di x, per il testo del problema

l'area di uno dei triangolini laterali della piramide è quindi b*h/2 => x * 5/8 * x / 2 = 5/16 * x^2

la superficie totale (576) è uguale all'area di base (x^2) + 4 volte l'area di uno di uno dei triangolini (5/4 * x^2)

=> 576 = x^2 + 5/4 * x^2

a quel punto risolvi l'equazione e trovi il lato di base

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5 minuti fa, Micaiah ha scritto:

 

la base del triangolo laterale è il lato del quadrato di base, che abbiamo posto x

l'apotema è 5/8 di x, per il testo del problema

l'area di uno dei triangolini laterali della piramide è quindi b*h/2 => x * 5/8 * x / 2 = 5/16 * x^2

la superficie totale (576) è uguale all'area di base (x^2) + 4 volte l'area di uno di uno dei triangolini (5/4 * x^2)

=> 576 = x^2 + 5/4 * x^2

a quel punto risolvi l'equazione e trovi il lato di base

Okay, capito. Grazie! :) 

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Se qualcuno vuole una mano in matematica durante l'estate ci sono ^^

ho la media del 10 

Spoiler

:moonmoon:

Spoiler

No, davvero

Spoiler

Per 3 anni consecutivi 

 

 

Se volete capire regole od esercizi chiedete pure 

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ai matematici del forum

Spoiler

Durante il picco massimo di un’epidemia di influenza il 15% della popolazione è a casa ammalato:

Qual è la probabilità che in una classe di 20 alunni ce ne siano più di due assenti per l’influenza?

 

il mio tentativo di risoluzione è

P(malato) = 15/100 = 3/20

P(non_malato) = 1 - 3/20 = 17/20

calcolo la probabilità di avere 0 malati su 20 (17/20)^20, 1 malato su 20 (3/20)*(17/20)^19, 2 malati su 20 (3/20)^2 * (17/20)^18

sommo tutto e trovo la probabilità di avere 2 o meno malati in classe, P(al_più_2)

P(più_di_due) = 1 - P(al_più_2)

 

tuttavia mi escono calcoli improponibili, quindi se qualcuno ha soluzioni più semplici mi illumini

 

 

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Guest NicoRobin
8 minuti fa, Micaiah ha scritto:

ai matematici del forum

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Durante il picco massimo di un’epidemia di influenza il 15% della popolazione è a casa ammalato:

Qual è la probabilità che in una classe di 20 alunni ce ne siano più di due assenti per l’influenza?

 

il mio tentativo di risoluzione è

P(malato) = 15/100 = 3/20

P(non_malato) = 1 - 3/20 = 17/20

calcolo la probabilità di avere 0 malati su 20 (17/20)^20, 1 malato su 20 (3/20)*(17/20)^19, 2 malati su 20 (3/20)^2 * (17/20)^18

sommo tutto e trovo la probabilità di avere 2 o meno malati in classe, P(al_più_2)

P(più_di_due) = 1 - P(al_più_2)

 

tuttavia mi escono calcoli improponibili, quindi se qualcuno ha soluzioni più semplici mi illumini

 

 

è lo stesso quesito che c'era nella simulazione di seconda prova quest'anno

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