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Siete bisessuali, omosessuali, eterosessuali o altro?


  

543 utenti hanno votato

  1. 1. Leggete titolo e tags e capirete!^^

    • Omossessuale (provi attrazione per lo stesso sesso)
      38
    • Bisessuale (provi attrazione per entrambi i sessi)
      35
    • Eterosessuale (provi attrazione per il sesso opposto)
      427
    • Non capisco ancora...
      19
    • Altro (specificare)
      23


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L'orientamento sessuale, imho, non si può stabilire neppure dopo un intera vita. Così come l'imparare, il sapere, il conoscere e il conoscersi. E tutto può essere condizionato dalle situazioni. Ecco perché gli utenti, anche quelli che hanno provato attrazione anche per coloro dello stesso, pur avendo dieci anni, si definiscono bisessuali. Perché effettivamente è quello che in quel determinato momento sentono. La bisessualità  è come un jolly :P
Alcune cose si capiscono soltanto in certe determinate situazioni, se non ci passi, sarai sicuramente svantaggiato rispetto agli altri.
No la sessualità  e l'orientamento sessuale si possono stabilire benissimo in molto meno che una vita. Capisco la confusione prima dei 16-18 anni, ma dopo, se lo vuoi capire, lo capisci che cosa ti attrae di più altrimenti ti stai ingannando da solo.
Gay...e sembro l'unico!!!!

Paldea

Champion

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  Hisui

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Galar 

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     Alola

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 Kalos

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No la sessualità  e l'orientamento sessuale si può stabilire benissimo in molto meno che una vita. Capisco la confusione prima dei 16-18 anni, ma dopo se lo vuoi capire lo capisci che cosa ti attrae di più altrimenti ti stai ingannando da solo.

Gay...e sembro l'unico!!!!

Che vuol dire, io sono del parere che non si smetta mai di imparare e di conoscersi. Ciò che piace può cambiare nel tempo, così come può rimanere invariato. Infatti, anche i 14enni sanno esattamente cosa gli piace in quel periodo della loro vita. Non la chiamerei proprio Confusione. Il concetto di confusione viene messo in testa dalla nostra società , impedendo agli adolescenti di seguire il loro istinto naturale. Ma nella vita si cresce, si cambia e si sperimenta - mi auguro -. Per questo ribadisco che non è bene etichettarsi con un orientamento, forever and ever.

Per quanto riguarda il discorso "cosa ti attrae di più" non va d'accordo con "bisessualità " - orientamento che io reputo normalità  nell'essere umano, tra l'altro -. Non va d'accordo con bisessualità  perché non deve esistere per forza qualcosa meglio e qualcosa peggio. Inoltre, sono quasi certo che sia determinante per lo più il ruolo sessuale, e non il sesso dell'altra persona.

Và  sereno, che nel forum ci sono altri Omosessuali, e lo dimostrano gli 8 voti ;) (e anche i loro commenti nelle pagine precedenti)

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Che vuol dire, io sono del parere che non si smetta mai di imparare e di conoscersi. Ciò che piace può cambiare nel tempo, così come può rimanere invariato. Infatti, anche i 14enni sanno esattamente cosa gli piace in quel periodo della loro vita. Non la chiamerei proprio Confusione. Il concetto di confusione viene messo in testa dalla nostra società , impedendo agli adolescenti di seguire il loro istinto naturale. Ma nella vita si cresce, si cambia e si sperimenta - mi auguro -. Per questo ribadisco che non è bene etichettarsi con un orientamento, forever and ever.

Non sono esattamente d'accordo quando dici "Per questo ribadisco che non è bene etichettarsi con un orientamento".

Effettivamente ci sono molti esempi di persone che hanno vissuto etero e sposati per una vita e poi si sono "scoperti" gay o biessuali, ma questo non vuol dire che a prescindere bisogno evitare di dichiararsi etero o meno.

Se tu affermi una cosa con piena convinzione di ciò che dici, quella è necessariamente una verità , perché tu la ritieni tale.

Se ora un ragazzino è certo di essere etero e tra dieci anni scopre di essere gay, non avrà  mentito a se stesso. Ha semplicemente scoperto una parte prima sconosciuta.

Io ritengo che affermare la propria inclinazione sessuale serva eccome, perché spesso le parole impongono un marchio, una conferma, e la stessa conferma non è una restrizione durante il corso della vita. Io la considererei piuttosto una strada tracciata. Alcuni la seguono fedeli mentre altri decidono di cambiare direzione. Le persone hanno bisogno di sicurezze, questo è cosa nota a tutti, quindi è inutile farsi le cosidette "seghe mentali" perché non sai se tra vent'anni cambierai idea. Fidarsi delle sensazioni del momento ed esserne orgogliosi e fieri. Se un giorno i sentimenti cambieranno, basterà  abbracciare la nuova scoperta e dichiararla con rinnovata fierezza, easy.

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Se ora un ragazzino è certo di essere etero e tra dieci anni scopre di essere gay, non avrà  mentito a se stesso. Ha semplicemente scoperto una parte prima sconosciuta.

Diciamo la stessa cosa.

Io ritengo che affermare la propria inclinazione sessuale serva eccome, perché spesso le parole impongono un marchio, una conferma, e la stessa conferma non è una restrizione durante il corso della vita.

Alle volte gli stessi marchi servono proprio a conformarsi con gli altri e a tradire sé stessi. Le etichette servono quando c'è una motivazione ben salda dietro. Ho sempre odiato i bambinetti che disegnavano svastiche qui e la, e manco sapevano cosa significasse.

quindi è inutile farsi le cosidette "seghe mentali" perché non sai se tra vent'anni cambierai idea.

Più che cambiare idea, direi "tra vent'anni inizierai a scoprirti nella tua totalità ". Sono convinto che la maggior parte delle persone che si etichettano come Eterosessuali, non hanno neppure mai provato l'approccio omosessuale. Come fai a dire che la nutella non ti piace se non l'hai neppure assaggiata?

Fidarsi delle sensazioni del momento ed esserne orgogliosi e fieri

Sono d'accordo con te.

Se un giorno i sentimenti cambieranno, basterà  abbracciare la nuova scoperta e dichiararla con rinnovata fierezza, easy.

Certamente, ma non è così easy: viviamo in una società  contorta, e spesso si tende a nascondere, soprattutto in età  adulta, per svariati motivi.

Se tu affermi una cosa con piena convinzione di ciò che dici, quella è necessariamente una verità , perché tu la ritieni tale.

E per finire, sì :) Io credo fermamente in ciò che dico: ho avuto modo di pensare per anni e anni, poi ho scoperto che c'era qualcuno che ben prima la pensava esattamente come me. Sono convinto che sia la società  e l'educazione a far reprimere la nostra sessualità , a creare problemi dove non ce ne sono.

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quote 'Kiyro'

Se ora un ragazzino è certo di essere etero e tra dieci anni scopre di essere gay, non avrà  mentito a se stesso. Ha semplicemente scoperto una parte prima sconosciuta.

Diciamo la stessa cosa.

Si, ma quello che dico io è:una cosa è imparare e conoscersi nei vari aspetti della propria persona, nelle sfumature, nei difetti e nei pregi (cosa difficilissima, secondo me quasi nessuno riesce a scoprire se stesso neanche per metà , perchè si è creato/a una maschera) un'altra è conoscere la propria sessualità , che è un singolo aspetto e non cambia come i gusti. A me piaceva il prosciutto cotto da piccolo, adesso il crudo, magari fra dieci anni mi garberà  anche la bistecca...lo stesso discorso non si può fare per la sessualità . Lasciando perdere l'età  della pubertà , in cui ancora si deve capire cosa è il sesso e soprattutto il provare sentimenti verso altri, dai venti anni in poi non puoi cambiare sessualità  quando ti pare e sicuramente non cambierà  lei. Quelli che si scoprono gay a 40 anni dopo esser stati sposati e aver avuto figli, non hanno cambiato sessualità , sono sempre stati gay, ma se ne sono accorti o si sono illusi di non esserlo per tutto quel tempo.

Io ritengo che affermare la propria inclinazione sessuale serva eccome, perché spesso le parole impongono un marchio, una conferma, e la stessa conferma non è una restrizione durante il corso della vita.

Alle volte gli stessi marchi servono proprio a conformarsi con gli altri e a tradire sé stessi. Le etichette servono quando c'è una motivazione ben salda dietro. Ho sempre odiato i bambinetti che disegnavano svastiche qui e la, e manco sapevano cosa significasse.

Il marchio non è proprio il massimo, te andresti a giro con un marchio addosso, con su scritto: etero, di destra o sinistra, mi piace questo questo e quest'altro, ce l'ho piccolo, ce l'ho grosso ecc...? Una persona non ha bisogno di un marchio per ricordarsi chi è, ha bisogno di maturità  per conoscersi e accettarsi.

Se tu affermi una cosa con piena convinzione di ciò che dici, quella è necessariamente una verità , perché tu la ritieni tale.

E per finire, sì :) Io credo fermamente in ciò che dico: ho avuto modo di pensare per anni e anni, poi ho scoperto che c'era qualcuno che ben prima la pensava esattamente come me. Sono convinto che sia la società  e l'educazione a far reprimere la nostra sessualità , a creare problemi dove non ce ne sono.

Non esageriamo con queste affermazioni che sono a doppio taglio :D È vero che si deve essere convinti delle proprie idee, ma non essere testardi, se molti ti dicono che sbagli (e questi molti hanno una conoscenza migliore e più vasta della tua) bisogna rivalutare un po' la cosa.

uhm..forse intendevate il discorso sempre nell'ambito della sessualità . In tal caso vi do piena ragione, non vergognarsi della propria sessualità .

Paldea

Champion

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Se ora un ragazzino è certo di essere etero e tra dieci anni scopre di essere gay, non avrà  mentito a se stesso. Ha semplicemente scoperto una parte prima sconosciuta.

Diciamo la stessa cosa.

Si, ma quello che dico io è:una cosa è imparare e conoscersi nei vari aspetti della propria persona, nelle sfumature, nei difetti e nei pregi (cosa difficilissima, secondo me quasi nessuno riesce a scoprire se stesso neanche per metà , perchè si è creato/a una maschera) un'altra è conoscere la propria sessualità , che è un singolo aspetto e non cambia come i gusti. A me piaceva il prosciutto cotto da piccolo, adesso il crudo, magari fra dieci anni mi garberà  anche la bistecca...lo stesso discorso non si può fare per la sessualità . Lasciando perdere l'età  della pubertà , in cui ancora si deve capire cosa è il sesso e soprattutto il provare sentimenti verso altri, dai venti anni in poi non puoi cambiare sessualità  quando ti pare e sicuramente non cambierà  lei. Quelli che si scoprono gay a 40 anni dopo esser stati sposati e aver avuto figli, non hanno cambiato sessualità , sono sempre stati gay, ma se ne sono accorti o si sono illusi di non esserlo per tutto quel tempo.

Come ho già  ribadito, non sono d'accordo. E lo dici anche tu: quelli che sono sposati con figli che poi dopo i 40 scoprono di essere gay, lo sono sempre stati. Proprio per questo affermo che non si smette mai di conoscersi. Di definirsi. Magari non ne erano consapevoli. Magari non si sono mai trovati nel posto giusto al momento giusto. Finché non hanno sperimentato. L'avranno pur capito in qualche modo, no?

Io ritengo che affermare la propria inclinazione sessuale serva eccome, perché spesso le parole impongono un marchio, una conferma, e la stessa conferma non è una restrizione durante il corso della vita.

Alle volte gli stessi marchi servono proprio a conformarsi con gli altri e a tradire sé stessi. Le etichette servono quando c'è una motivazione ben salda dietro. Ho sempre odiato i bambinetti che disegnavano svastiche qui e la, e manco sapevano cosa significasse.

Il marchio non è proprio il massimo, te andresti a giro con un marchio addosso, con su scritto: etero, di destra o sinistra, mi piace questo questo e quest'altro, ce l'ho piccolo, ce l'ho grosso ecc...? Una persona non ha bisogno di un marchio per ricordarsi chi è, ha bisogno di maturità  per conoscersi e accettarsi.

Infatti è quello che dico io, mi sa che non hai capito ciò che intendo: sono il primo che abolirebbe ogni tipo di etichetta. La mia era una risposta al messaggio sopra.

Se tu affermi una cosa con piena convinzione di ciò che dici, quella è necessariamente una verità , perché tu la ritieni tale.

E per finire, sì :) Io credo fermamente in ciò che dico: ho avuto modo di pensare per anni e anni, poi ho scoperto che c'era qualcuno che ben prima la pensava esattamente come me. Sono convinto che sia la società  e l'educazione a far reprimere la nostra sessualità , a creare problemi dove non ce ne sono.

Non esageriamo con queste affermazioni che sono a doppio taglio :D È vero che si deve essere convinti delle proprie idee, ma non essere testardi, se molti ti dicono che sbagli (e questi molti hanno una conoscenza migliore e più vasta della tua) bisogna rivalutare un po' la cosa.

uhm..forse intendevate il discorso sempre nell'ambito della sessualità . In tal caso vi do piena ragione, non vergognarsi della propria sessualità .

Non è questione di testardaggine, è piuttosto una visione personale di ciò che mi circonda. La mia (e non solo) teoria è questa, liberi di condividerla o declinarla! :)

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Come ho già  ribadito, non sono d'accordo. E lo dici anche tu: quelli che sono sposati con figli che poi dopo i 40 scoprono di essere gay, lo sono sempre stati. Proprio per questo affermo che non si smette mai di conoscersi. Di definirsi. Magari non ne erano consapevoli. Magari non si sono mai trovati nel posto giusto al momento giusto. Finché non hanno sperimentato. L'avranno pur capito in qualche modo, no?

No, secondo me è impossibile non essere consapevoli a 40/50 anni della propria sessualità , ma anche molto prima... E' impossibile non essersi mai accorti dei propri istinti che ti facevano guardare un uomo anzichè una donna (o viceversa). Imho sono semplicemente persone codarde che hanno scelto la via più facile, mentendo a loro stesse e mascherando i loro sentimenti.
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No, secondo me è impossibile non essere consapevoli a 40/50 anni della propria sessualità , ma anche molto prima... E' impossibile non essersi mai accorti dei propri istinti che ti facevano guardare un uomo anzichè una donna (o viceversa). Imho sono semplicemente persone codarde che hanno scelto la via più facile, mentendo a loro stesse e mascherando i loro sentimenti.

che cos'è questa cosa? D:

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No, secondo me è impossibile non essere consapevoli a 40/50 anni della propria sessualità , ma anche molto prima... E' impossibile non essersi mai accorti dei propri istinti che ti facevano guardare un uomo anzichè una donna (o viceversa). Imho sono semplicemente persone codarde che hanno scelto la via più facile, mentendo a loro stesse e mascherando i loro sentimenti.

Sono d'accordo con Samuel. La sessualità  secondo me è tra le cose del proprio "io" più facile da capire, se una persona non si illude o non si crea castelli di sabbia! Concordo sul fatto che conoscersi è complicato e richiede tempo, ma riguardo ad altri aspetti del nostro carattere.

È tutta questione di non crearsi una immagine fittizia addosso, di mettersi incosciamente (ma forse neanche tanto incosciamente) una maschera e poi abituarcisi. Ci si convince di non essere una certo tipo di persona, fino a quando non ne puoi più e impazzisci o ti ritrovi in un parcheggio buio con un altro uomo e con mogli e figli a casa. Ovviamente il fatto di crearsi una maschera vale anche per molti altri aspetti del nostro "Io" non necessariamente solo della sessualità . Ho presente molte persone (conoscenti/amici) che hanno creato delle barriere o una maschera per non affrontarsi internamente (non sto parlando in questo caso della sessualità ).

Paldea

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Alle volte ci sono degli aspetti del proprio carattere che si scoprono soltanto in determinate situazioni. Se le situazioni non capitano, rimangono nascoste e si percorrono per l'appunto le vie più "facili" o così dette "standard" (imposti dalla società )

Poi ci sono i curiosi, coloro che per fortuna amano sperimentare, e quindi le situazioni le fanno accadere.

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Ad essere sincera, ho sempre avuto tendenze bisessuali.

Adesso sto da circa quattro anni con un ragazzo, quindi diciamo che mi sono assestata sulla parte etero di me stessa. Ciò non mi impedisce di voltarmi quando vedo una gnocca per strada. Eh. Lo nascondo bene, diciamo. Quando l'ho detto al mio ragazzo quest'estate ci è rimasto tipo malissimo, ma penso che non abbia problemi, ci è rimasto male er un po', ma penso che abbia accantonato tutto.

Alla fine con lui sto bene, non vedo il bisogno di cambiare.

Sta di fatto che se una ragazza mi baciasse non credo mi tirerei indietro.

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Non capisco perché in molti si sentono scandalizzati nel vedere questo thread. In fondo è qui, se la cosa ti turba non commentare e non leggere. È comunque un forum di discussione, finché non viola il regolamento e si discute in maniera civile, questo è un thread come un altro.

Detto questo, etero.

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Alle volte ci sono degli aspetti del proprio carattere che si scoprono soltanto in determinate situazioni. Se le situazioni non capitano, rimangono nascoste e si percorrono per l'appunto le vie più "facili" o così dette "standard" (imposti dalla società )

Mah, a me sembra un po' forzare le cose...

Poi bisogna stare a vedere cosa si intende per etero, io estendo il termine anche alle persone con parecchi aspetti tendenti all'altro sesso. Mi viene naturale farlo, d'altronde bisogna saper distinguere tra l'affetto di cui le persone si sentono in difetto in quanto persone e l'amore vero e proprio.

Il fatto che anche a me non dia fastidio in determinate situazioni di essere baciato o abbracciato da un ragazzo non credo possa in alcuna maniera significare che sono gay; tanto meno per delle ragazze, gli esempi sono pure più eclatanti.

Magari è per via di alcune mie convenzioni, ma io vedo un po' sottovalutato il significato affettivo di omosessuale ed eterosessuale.

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