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Educazione e Comportamento: da cosa vengono influenzate?


Flamio

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Ho deciso di aprire questa discussione poiché da sempre mi chiedo quali siano i fattori influenzanti l'Educazione e il Comportamento di un individuo, come e perché cambino nel tempo.


 


C'è chi dice che l'educazione di un genitore svolge un ruolo fondamentale nei comportamenti che acquisirà  il ragazzo durante l'adolescenza. Eppure capitano bambini che crescono con mentalità  opposta a quella che gli si insegna. Chi afferma che con il tempo un individuo muta, a causa di eventi che creano un cambio radicale nella persona.


 


Secondo me il comportamento è influenzato da fattori esterni e dal contesto sociale, che cambiano con il crescere: spesso un individuo si adegua e adatta ai suoi simili, talvolta evitando l'educazione genitoriale. E' vero,i valori "morali" che arrivano dalla mamma e dal papà  dovrebbero essere trasmessi, ma non sempre accade. E' qui che la realtà  circostante invade la persona e la costringe adattarsi e cambiare..


 


(Non è un' opinione campata per aria, tranquilli<3)


 


Voi cosa ne pensate? Cos'è che influenza un giovane adolescente durante la sua crescita?


 


 


 


(Pls, evitate di flammare con frecciatine varie rivolte tra voi, sono frustranti. Vorrei solo discutere di questo argomento in serenità , ascoltando le vostre opinioni in merito  :attention: )


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Credo anche io che spesso si venga influenzati da fattori esterni alla famiglia. Magari i genitori ti insegnano a non bestemmiare, a non dire parolacce ecc., poi però magari lo vedi fare ai tuoi amici e per adattarti/adeguarti, cominci anche te. Poi magari c'è anche qualcuno che continua a rispettare i valori e l'educazione impartita dai genitori, per carità , però sì, penso che si possa essere influenzati da amici o conoscenti, ecco. 


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Io ritengo che i genitori e i familiari ci trasmettono le basi sul come comportarsi! Tutto sta all'individuo e al suo carattere personale, inoltre ha una forte influenza anche chi frequentiamo. Fatto sta che è provato che l'ambiente familiare in cui nasciamo e viviamo incide su di noi. :)


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Uhm, secondo me l'educazione di un individuo è data dal mix di tanti fattori, quali il contesto storico-sociale, il contesto familiare, i rapporti con altre persone, la scuola, le esperienze e molto altro :)


Prendo come esempio i miei vicini di casa, che hanno un figlio di 8 anni maleducatissimo e violento. La colpa è dei loro genitori in questo caso, che da sempre si sono dimostrati troppo permissivi e hanno fatto sì che il carattere del figlio prevalesse sul loro. Ora è troppo tardi per "raddrizzare" un bastoncino ormai troppo storto. È chiaro che quel ragazzino a 12 anni finirà  in carcere, a 16 si drogherà  e a 20 svaliggerà  le banche. Già  si vede fin da piccoli che piega prenderà  cera gente ^^


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Penso che i social media abbiano il primato su questa sorta di influenza. Sono fin troppo accessibili, e un adolescente spesso prende esempio da chi "ha più mi piace quì, o là ". Mentre riguardo i bambini la televisione è un elemento attrattivo che gioca brutti scherzi sulle loro abitudini e sui loro insegnamenti. Ora come ora, passare troppo tempo davanti una serie televisiva per "Adolescenti" è controproducente per l'educazione a livelli estremi (Non sto dicendo di prendere la tv a martellate, bruciarla intensamente e poi buttarla dal balcone, solo che un "bambino" riceve in continuazione segnali che inevitabilmente mette al 1° posto.)


 




Prendo come esempio i miei vicini di casa, che hanno un figlio di 8 anni maleducatissimo e violento. La colpa è dei loro genitori in questo caso, che da sempre si sono dimostrati troppo permissivi e hanno fatto sì che il carattere del figlio prevalesse sul loro. Ora è troppo tardi per "raddrizzare" un bastoncino ormai troppo storto. È chiaro che quel ragazzino a 12 anni finirà  in carcere, a 16 si drogherà  e a 20 svaliggerà  le banche. Già  si vede fin da piccoli che piega prenderà  cera gente ^^




Credo che la permissività  eccessiva sia sbagliatissima. Come il "mettere un bambino di fronte ad un televisore 25/24. Non va trascurato, soprattutto da giovanissimoD:


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L'educazione e il comportamento sono definiti da  un mix di fattori..il fattore principale è la famiglia ma non sono da sottovalutare gli altri fattori fra cui la personalità  che si definisce in una persona grazie a esperienze o riflessioni personali. Comunque spesso sono le persone con cui trascorriamo piu tempo a lasciare su di noi il segno maggiore e non sempre è un padre o una madre ma anche uno zio, fratello, baby sitter e cosi via. In estrema sintesi le persone con cui trascorriamo piu tempo o che ci rimangono più impresse. 


Una volta poi che si entra nella scuola subentrano le amicizie, i docenti e altri (li chiameremo per comodità ..LA Società ). ovviamente anche qui conta il fattore personale. Certe persone sono più o meno influenzabili e possono risentire o meno dell'influenza altrui. Se ti trovi in una classe di drogati non necessariamente lo diventerai a tua volta. Magari in una classe con un solo elemento instabile si viene influenzati maggiormente perchè hai un legame piu stretto con la persona.


Spesse volte vi è l'effetto pecorone: molti atteggiamenti o tratti vengono assimilati poichè la maggioranza detiene un certo comportamento e per ottenere l'accettazione si cerca di assumere atteggiamente che magari non assumeremmo tipicamente.


Chiaro comunque che l'influenza subita da piccoli è significativa...ad esempio il fattore religioso spesso è definito poichè da piccoli i genitori ci mandano a catechismo, o magari si considera anormale l'omosessualità  perchè cosi viene tramandato. Ovviamente è la maggioranza ma vi sono anche le eccezioni ( io ho sempre avuto uno spirito indipendentista e non ho mai amato l'essere "guidato"). Chiaramente la questione vale anche in positivo..correttezza e onestà  mi sono state insegnate..se avessi avuto genitori ladri molto probabilmente lo sarei anche io..anche se come già  detto non è solo l'eredità  che conta ma anche la propria personalità  (che comunque si forma su base di esperienze e sensazioni).


Probabilmente in qualche punto del discorso sono criptico o probabilmente mi sono  contraddetto ma è un mio difetto essere confusionario XD


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ma saccagnarlo di botte? :fg:

 

odio i bambini così :fg:

Ma quali botte, quella peste non ne ha mai viste... 

 

Comunque ritengo che per farsi ascoltare da un bambino non serva alzare le mani, ma avere almeno un po' di polso :| e Tata Lucia

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Ma quali botte, quella peste non ne ha mai viste... 

 

Comunque ritengo che per farsi ascoltare da un bambino non serva alzare le mani, ma avere almeno un po' di polso :| e Tata Lucia

esatto. Quello che conta è far comprendere al bambino che quello che ha fatto è sbagliato. Ci sono vari metodi..non sono uno psicologo, sociologo o altro ma mi sembra abbastanza evidente. Chiaramente il mezzo usato deve far intendere al bambino che ha errato..lo schiaffoncello è un possibile metodo ma non auspicabile..poi certo se proprio non funziona nulla lo approvo XD

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Secondo me l'educazione viene influenzata per i primi 10 anni dai genitori, dopodiche' si cominciano a seguire gli amici..


You don't stop playing because you grow old, you grow old because you stop playing.

 

 

 

 

La mia bacheca

(Ultimo aggiornamento 02/06/22)

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Il contesto sociale semplicemente, si evolve e anche l'educazione dei genitori si evolve con esso, adattandosi ai tempi. Vero che influenze esterne alla famiglia possono portarti cattive abitudini e comportamenti differenti dall'educazione impartita, ma sono convinto che se uno viene condizionato così facilmente è anche a causa di un'educazione non sufficientemente rigida da parte dei genitori. Se uno nasce e cresce (e corre) in una famiglia dove le bestemmie sono tabù, difficilmente sarà  portato a dirle anche se sta in un gruppo di amici bestemmiatori. Non tanto perché non vorrebbe adattarsi a loro, ma proprio per istinto e abitudine direbbe porca paletta invece che una bestemmia.


Poi vabbe', potrei anche dire che col tempo determinati valori e concetti educativi si sono persi, ora persino mollare uno scapaccione al figliolo può portarti in galera, anche eminenti psicologi (probabilmente scapoli e senza figli) sostengono questa tesi, ma non so perché sono convinto che uno scapaccione sia sempre la soluzione migliore :looksi:


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posso darvi la mia opinione da adolescente,i miei genitori si sono separati quando ero piccolo e mia mamma ha fatto un bambino con un altro uomo e mio papa con un altra donna quindi ho un fratellastro di 6 anni e una sorellastra di 4 anni ,che considero fratelli ovviamente,e quindi posso vedere la differenza tra me e loro.mio fratello è una peste al contrario mio che ti sfida quando gli dici di non fare qualcosa o che ti ride in faccia,è abbastanza indisciplinato devo dire.mia sorella invece è viziata ovviamente da mio papa quidi fa quello che vuole e andando alla materna mena le mani anche xD.quando ero piccolo mio invece era obbligatorio chiedere per piacere per avere qualsiasi cosa e grazie ovviamente,a tavola si mangiava tutto,RISPETTO soprattutto per i più grandi.i miei fratelli sono quindi maleducati perchè io gia da piccolo facevo queste cose,quindi posso dire che la voglia di educare sia passata perche le cose ''si imparano vivendo'' secondo mia madre che per certi versi è vero ma non va bene con tutto e perche tanto ormai praticamente nessun bambino è più educato,qualsiasi capriccio faccia viene accontentato o messo davanti alla televisione che si calma da solo.io quando alle elementari ne prendevo una arrivavo a casa e le prendevo,adesso i genitori sgridano i mestri invece....


per il fatto delle parolaccie non ci trovo nulla di male,si dicono tra amici e a casa no


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E' una domanda interessante. Non ho idee chiarissime su questo argomento, forse perché, essendo io una di quegli adolescenti, ci sono più immischiata di quanto non siano persone più grandi e pertanto mi ritrovo solamente con una prospettiva "interna". Cosine a parte, provo a dare un mio personalissimo parere (fuggite sciocchi! cit.) :th_sisi:


 


*Indossa occhiali - Aspetta, già  li ho! Vabbè... - Pulisce occhiali*


 


Non credo ci sia un qualcosa di universale che spieghi cosa influenzi un ragazzuolo, difatti, come detto già  da altre persone, ci sono diverse "fonti" educative e, cosa che io reputo alquanto determinante, siamo persone diverse. Io credo che, se proprio si vuole cercare di ridurre tutto ad una situazione il più generale possibile, sia la famiglia a fornire le prime basi (o non basi). Esse, per via di influssi esterni quali le proprie amicizie, il contesto sociale e la cultura di massa, possono essere "alterate", sia che il giovane ne sia o no consapevole. E' interessante che, in contesti diversi, si possa manifestare un comportamento diverso e di conseguenza un differente livello di "educazione" (sarebbe poi opportuno tentare di stabilire cosa si intende, da paese a paese la situazione differisce, ma, siccome ne stiamo parlando, anche da famiglia a famiglia). Tale livello io credo sia altalenante: può avvicinarsi al livello della persona con cui si sta avendo un dialogo se quella persona è, in quel contesto, ad un livello maggiore del nostro; può essere diametralmente opposto se quella persona è un qualcuno lontano da noi, quasi disprezzato; può essere simile se, appunto, la persona è a noi simile. Penso che, come conseguenza, nonostante non affermi che ciò che abbia ipotizzato sia forzatamente vero (quest'alterazione può anche non esserci, dipende dall'individuo, ma ora ci si arriva, più o meno ), la nostra educazione dipenda da noi stessi o che sia da "giudicare" estraniandola dal contesto sociale. A questo punto, però, sorge un giusto dilemma: se l'educazione è un qualcosa che ha a che fare con chi ci è attorno, come si può estraniarla dallo sfondo? Più che prendere in esame la sola educazione con noi stessi, forse sarebbe più lecito prendere sì essa da parte, ma esaminare anche il cambiamento che essa subisce in presenza di esterni. Credo infatti che chiamare quella con noi stessi "educazione" sia forse non completamente giusto, ma questo è un altro discorso che sinceramente non ho voglia di affrontare, trovandolo al momento eccessivo (ma magari prima o poi ne parlerò assieme al rapporto noi-Community, che è singolo e non singolo insieme... Sì, sì, mi piace fare teorie strane :asduj1: ).


Insomma, per farla breve (anche perché, al solito, sto semplicemente limitandomi a sparare a vuoto, non avendo basi che possano garantire ciò che penso :rotfl: ): ciò che influenza un giovane è il giovane stesso, l'insieme delle sue esperienze e dei suoi pensieri, ciò che fa il giovane. Al giovane spetta anche il sapersi regolare. La "proto-educazione" ricevuta (famiglia&co.) può in parte influire sul livello adottato quando il ragazzo si trova in un contesto simile a quello della prima educazione stessa, un contesto sociale quindi. Al di fuori di esso, trovandosi faccia a faccia con sé stesso, il giovane difficilmente mantiene quei sentori. La comparazione del comportamento-singolo e del comportamento-sociale è l'educazione del giovane.


 


Eh sì, devo fare più attenzione alle date di scadenza del latte, non penso mi abbia fatto bene questa mattina :looksi:

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Insomma, per farla breve (anche perché, al solito, sto semplicemente limitandomi a sparare a vuoto, non avendo basi che possano garantire ciò che penso :rotfl: ): ciò che influenza un giovane è il giovane stesso, l'insieme delle sue esperienze e dei suoi pensieri, ciò che fa il giovane. Al giovane spetta anche il sapersi regolare. La "proto-educazione" ricevuta (famiglia&co.) può in parte influire sul livello adottato quando il ragazzo si trova in un contesto simile a quello della prima educazione stessa, un contesto sociale quindi. Al di fuori di esso, trovandosi faccia a faccia con sé stesso, il giovane difficilmente mantiene quei sentori. La comparazione del comportamento-singolo e del comportamento-sociale è l'educazione del giovane.

 

Eh sì, devo fare più attenzione alle date di scadenza del latte, non penso mi abbia fatto bene questa mattina :looksi:

Auto-educazione, insomma! Concordo pienamente, l'insieme delle esperienze e dei suoi valori "morali" durante la vita formano l'educazione e il comportamento dell'individuo, che variano in determinati contesti e situazioni, scelte da prendere...

Comprendere come comportarsi in un modo, in un certo contesto, piuttosto che in un altro è la forma massima di adattamento. Mantenendo sempre la coerenza con se stessi

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Secondo me bisognerebbe confrontare ed esaminare il motivo del comportamento della generazione precedente e quella attuale per capire un cicirin in più............

(probablmente ho detto una scemenza ma fa niente.....)

 

ovviamente! la società  evolve e si trasforma perchè il mondo stesso cambia..50 anni fa non c'era praticamente nulla...tv, giochi e altro. I giovani di allora vivevano in modo molto diverso dal nostro e vi era una mentalità  molto diversa . Molte cose sono migliorate e altre peggiorate. Questo non è il topic per discuterne ma è ovvio che le differenze fra le due epoche sono coinvolte nei differenti comportamenti fra le due generazioni...i genitori di allora non sono i genitori di adesso.

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Sono tanti i fattori che posso influenzare il modo in cui un figlio o una figlia posso crescere: dalla famiglia agli amici, passando per la scuola e la frequentazione di comunità  varie (esempio, la parrocchia del quartiere, gli scout, ecc.). Ma in generale, una persona è fortemente condizionata dal modo di pensare comune propria di quella società , per cui se tale società  è per esempio, razzista o sessista, molto probabilmente cresceranno persone che saranno razziste o sessiste. Il problema è molto più ampio e variegato di quel che si possa pensare, non dipende solo dal piccolo, ma è un meccanismo che parte dal tutto.


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Insomma, per farla breve (anche perché, al solito, sto semplicemente limitandomi a sparare a vuoto, non avendo basi che possano garantire ciò che penso :rotfl: ): ciò che influenza un giovane è il giovane stesso, l'insieme delle sue esperienze e dei suoi pensieri, ciò che fa il giovane. Al giovane spetta anche il sapersi regolare. La "proto-educazione" ricevuta (famiglia&co.) può in parte influire sul livello adottato quando il ragazzo si trova in un contesto simile a quello della prima educazione stessa, un contesto sociale quindi. Al di fuori di esso, trovandosi faccia a faccia con sé stesso, il giovane difficilmente mantiene quei sentori. La comparazione del comportamento-singolo e del comportamento-sociale è l'educazione del giovane.

Ora però voglio riprendere questo commento.

Se effettivamente l'esperienza (come eventi, persone che ci lasciano, amori) di un individuo nel suo cammino di vita "plasmano" il comportamento, quel che accade quando un'altra persona (con ovviamente un'altra esperienza alle spalle = altro comportamento) entra in contatto con la prima, è una sorta di scontro, di divergenza, che si ri-accomuna solo se c'è un'attrazione singolare tra le due parti. E se manca questa forte attrazione? Prima si entra in conflitto, e poi ci si allontana.

 

E credo che qui entri in gioco quella sorta di capacità  nell'adattarsi a più ambienti, avere più parti di se stesso per "acclimatarsi" in vari strati sociali, vari gruppi di amici; vari amori, forse.

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