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Hikikomori


DaniGrovyle

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Ho aperto il topic perché in questo periodo mi sto interessando molto al fenomeno degli Hikikomori e volevo parlarne con voi sul forum.

Gli Hikikomori sono ragazzi (spesso dai 16 anni in su e possono avere anche fino ai quarant'anni) che non riuscendo a trovarsi bene nella società scelgono di rimanere in casa e di non uscire mai.

Il fenomeno è nato in Giappone negli anni '80 ma negli ultimi anni, anche se non se ne parla, si sta diffondendo in tutto il mondo. Italia compresa e anzi, Italia a maggior ragione. Attualmente si contano decine di migliaia di individui, forse addirittura il milione.

Spesso questi individui sono accumunati dal soffrire di depressione, di ansia e di avere paura nel mondo esterno spesso a causa di un passato difficile e quindi si rifugiano in libri, videogiochi e serie TV.

E' un argomento molto più vicino a noi di quanto si possa fingere, cosa ne pensate al riguardo? Avete mai avuto esperienze riguardanti essi?

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Forse anche io sono un po' così. Del resto di amici non ne ho, ho solo il ragazzo praticamente. L'amica storica che va e viene, non si sa perché e sento di essere rimasta totalmente sola. Mi "rifugio" nella lettura e nei videogiochi, pur ovviamente uscendo di casa. Il non trovare lavoro da anni deprime e corrode l'anima; non me la sento di dire che sono depressa, ma moralmente a terra sì. I casi estremi hanno bisogno di essere seguiti da esperti, del resto uscire di casa e fare anche solo una passeggiata fa bene (smog a parte lol). Specie in adolescenza, perché tanto poi se non esci di casa a quell'età in futuro ci sarà solo pentimento e rimorso. Quindi un po' li capisco, non me la sento di condannarli. Il loro comportamento deriva da un malessere interiore che andrebbe affrontato.

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Personalmente ritengo che la causa dell' hikikomori sia di duplice provenienza: l' occidentalizzazione forzata e la struttura sociale giapponese stessa. Mi spiego meglio: Quando il Giappone si è modernizzato sul modello occidentale (e dunque, europeo) ha acquisito si tutti i vantaggi ma anche gli svantaggi con l' aggravante di un "adattamento" (in peggio) ai canoni della cultura giapponese stessa. Così, mentre noi quasi non ci vergogniamo a chiedere aiuto, loro lo vedono come un' onta al loro onore sociale (e dunque da nascondere a tutti i costi). Spero di sbagliarmi ma allo stato attuale le cose stanno così, non mi stupisce e mi spiace che sia il paese col più alto tasso di suicidi al mondo ma un cambiamento in meglio può solo nascere tra loro stessi e mi auguro che prima o poi succeda.

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Mi sto informando anch'io su questo fenomeno anche per sapere.

Ho visto l'anime che parla di questo fenomeno, però allo stesso tempo ti fa capire la vita, parla anche di alcuni temi interessanti.

L'anime si chiama Welcome to NKN è stato scritto da Tatsuhiko Takimoto Il romanzo è in parte autobiografico, dato che lo stesso Takimoto ha vissuto un periodo da hikikomori.

Se  vi interessa leggete la trama: Tatsuhiro Satō è un giovane che da quattro anni vive praticamente recluso nel suo piccolo appartamento di Tokyo e incarna perfettamente lo stereotipo dell'hikikomori giapponese: ha interrotto qualsiasi legame con il mondo esterno e si mantiene a malapena con i soldi che gli inviano i genitori (per questo è definito anche NEET). Un giorno, mentre è come al solito occupato a non fare nulla nel suo appartamento, bussa alla porta un'anziana testimone di Geova accompagnata da una giovane ragazza. Questa successivamente si mette in contatto con Satō, affermando di conoscere il modo per curarlo dalla sua malattia. Misaki, questo il suo nome, gli porge quindi un contratto e lo invita a seguire alcune lezioni private di psicoanalisi improvvisata che terrà per lui la sera, al parco di Mita Yonchome in cui egli suole recarsi. Sebbene il giovane inizialmente provi diffidenza e tenti in tutti i modi di cancellare l'offerta dalla sua mente, alla fine accetta e ogni sera si reca al parco vicino per ascoltare le lezioni della ragazza. Misaki appare timida e introversa almeno quanto Satō, ma si rifiuta di fornire al ragazzo informazioni su di sé, soprattutto perché si interessi tanto a lui e come fa a conoscere tutti i particolari della sua vita. I giorni si susseguono e Satō sembra effettivamente sollevarsi dalla sua condizione di hikikomori, almeno finché vecchie conoscenze dal passato non tornano a farsi vive scaricando i loro problemi sul ragazzo e mettendolo nuovamente con le spalle al muro.

 

 

 SuicuneVersioneAnimata.gifSuicune ~AnimatoRaikouAnimato.gif.2aecabe8d8c540178d8257158076f1bb.gifRaikou ~ Animato by @Alemat

Repubblica Gialla di Alemat RioluMarciaStendardo.gif by @Alemat

 

Claude_FE_Viverna.gifClaudeFE.png Claude Fire Emblem Three Houses by @Alemat

Spoiler

 Icon Damon/ Chrom Fire Emblem by @chube

 Damon-1.png Chrom1.png          :starter:   Icon by @Diamaxus Tobirama Senju tobirama_icon.png 

 Grifontuono Phoenix Ball creata da @Mana Pok-Ball-Sprite-Zaino.png                        @Vale Art

@Korippo Lime @Vale 57be10aa82097a56c90f5dc4c70bd9a26944a0f5 

 

 

Icon by @PeterPan7zugTYj.png 

    

  

 

 

 

 

 

Fiocchi commemorazione by @Lugialeon 19/08/18

 

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15 ore fa, Giuls92 ha scritto:

L'amica storica che va e viene, non si sa perché e sento di essere rimasta totalmente sola. Mi "rifugio" nella lettura e nei videogiochi, pur ovviamente uscendo di casa. Il non trovare lavoro da anni deprime e corrode l'anima;

Quoto. Purtroppo siamo nella medesima situazione. Gli amici che ho attualmente sono tutti lontani, chi perché si è trasferito, chi perché vive proprio altrove. L'amica storica anche nel mio caso va e viene e sinceramente mi sono stufata di essere sempre io a cercare lei quindi, rip, è un periodo che non ho proprio gente con chi uscire. E tristemente quoto anche sul fronte lavorativo... è una piaga. Non si trova niente.

Detto ciò, penso che fondamentalmente nonostante le amarezze derivate da amici che non ci sono e lavoro introvabile, non ci si debba lasciar abbattere. Per quel che mi riguarda cerco sempre di mantenere un velo di ottimismo, il lavoro prima o poi arriverà e spero che anche il fronte amicizie migliori. Quindi ecco, secondo me bisogna solo evitare di piangersi eccessivamente addosso. Inutile chiudersi in casa (e in se stessi) solo perché "tanto va sempre tutto male", bisogna reagire e sforzarsi di fare del proprio meglio, laddove possibile, perché la situazione migliori.

Chiaramente, poi, come ha detto Giuls, se da soli non si dovesse trovare la forza di reagire è sempre bene rivolgersi a professionisti del settore come psicologi o psicoterapeuti.

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/OT

Spoiler

Mi spiegate perchè sempre ste discussioni? Siamo su un forum pokémon non tira la tua opinione, che al 90% sarà praticamente uguale a quella di qualsiasi altro individuo sano di mente, che in questo caso si tratta di "È una ks brtt k bll il mondo esterno".

E non è una lamentela, ci tengo a precisare la non importanza di questi argomenti essendo del tutto "idioti". Ha davvero senso parlarne? E niente questo è il mio punto di vista

 

Per il resto l'hikikomori è una banalissima scelta, se vogliono intraprendere questo "viaggio" ben venga, sono padroni della loro stessa vita

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Non è una malattia, ma una scelta! perciò come individuo la disapprovo , ma non la giudico.

Giusto per precisare:

Non è da accumunare alla Depressione, che invece, è l’esatto opposto, e non appena un ragazzo che ha scelto di isolarsi ne soffre non si parla più di “hikkikoso” ,ma solo di un ragazzo che sta affrontando una malattia seria e complessa. Stessa cosa Ansia e Agorafobia (se si chiama ancora così).

Progetto Pokeleague:Sconfiggili tutti 

Capopalestra Drago 

IMG_1820.PNG.a88d57405f96976837c4e96afaad5099.PNGCapo Drago del progetto Pokeleague 2019 IMG_1820.PNG.a88d57405f96976837c4e96afaad5099.PNG

image.png.07f3116312b9d3ef5eff8b6bbc3d2172.png

(PokéFusion by @Deku-)

 

6ZbXpk8.pngMedaglia Lóng

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21 ore fa, Giuls92 ha scritto:

Forse anche io sono un po' così. Del resto di amici non ne ho, ho solo il ragazzo praticamente. L'amica storica che va e viene, non si sa perché e sento di essere rimasta totalmente sola. Mi "rifugio" nella lettura e nei videogiochi, pur ovviamente uscendo di casa. Il non trovare lavoro da anni deprime e corrode l'anima; non me la sento di dire che sono depressa, ma moralmente a terra sì. I casi estremi hanno bisogno di essere seguiti da esperti, del resto uscire di casa e fare anche solo una passeggiata fa bene (smog a parte lol). Specie in adolescenza, perché tanto poi se non esci di casa a quell'età in futuro ci sarà solo pentimento e rimorso. Quindi un po' li capisco, non me la sento di condannarli. Il loro comportamento deriva da un malessere interiore che andrebbe affrontato.

Quoto ciò che hai detto e, auch, leggendo questo mi sono ricordata che a volte vorrei prendermi a schiaffi. Ho 17 anni, voglio bene ai miei amici e sono felice ogni qualvolta mi capita di fare un'esperienza positiva, ma sento di non aver fatto quasi nulla, di non star vivendo la mia adolescenza appieno. Ci sono tante cose che vorrei fare ma che non trovo il coraggio di fare, e allora mi chiudo in camera e mi immagino la mia vita come vorrei io. Mi rinchiudo nei miei sogni, si può dire. Ma non provo a realizzarli. E questo mi da un sacco fastidio, mi sembra di vedere il tempo scorrere inesorabile e di starmi perdendo un sacco di cose, e la cosa brutta è che in questa visione io rimango ferma. Per carità, con la mia timidezza e le mie paure va meglio rispetto al passato, ma ci sono ancora tante cose da sistemare. 

Se già così mi sento demoralizzata, non immagino neanche quelle persone alle prese con mille pressioni in più di me. Nessuna persona che mostri di essere debole, se non fa del male a nessuno, è da condannare, perché nessuno vuole veramente farsi del male, è ovvio che ci sono delle cause e queste cause vanno scoperte e analizzate.

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1 ora fa, Fabula ha scritto:

Quoto ciò che hai detto e, auch, leggendo questo mi sono ricordata che a volte vorrei prendermi a schiaffi. Ho 17 anni, voglio bene ai miei amici e sono felice ogni qualvolta mi capita di fare un'esperienza positiva, ma sento di non aver fatto quasi nulla, di non star vivendo la mia adolescenza appieno. Ci sono tante cose che vorrei fare ma che non trovo il coraggio di fare, e allora mi chiudo in camera e mi immagino la mia vita come vorrei io. Mi rinchiudo nei miei sogni, si può dire. Ma non provo a realizzarli. E questo mi da un sacco fastidio, mi sembra di vedere il tempo scorrere inesorabile e di starmi perdendo un sacco di cose, e la cosa brutta è che in questa visione io rimango ferma. Per carità, con la mia timidezza e le mie paure va meglio rispetto al passato, ma ci sono ancora tante cose da sistemare. 

Se già così mi sento demoralizzata, non immagino neanche quelle persone alle prese con mille pressioni in più di me. Nessuna persona che mostri di essere debole, se non fa del male a nessuno, è da condannare, perché nessuno vuole veramente farsi del male, è ovvio che ci sono delle cause e queste cause vanno scoperte e analizzate.

Cavolo, stessa cosa io.

E nell'adolescenza non ci sono ancora dentro completamente, sto intraprendendo una strada che so essere sbagliata ma non riesco ad uscirne. :(

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2 ore fa, Fabula ha scritto:

Quoto ciò che hai detto e, auch, leggendo questo mi sono ricordata che a volte vorrei prendermi a schiaffi. Ho 17 anni, voglio bene ai miei amici e sono felice ogni qualvolta mi capita di fare un'esperienza positiva, ma sento di non aver fatto quasi nulla, di non star vivendo la mia adolescenza appieno. Ci sono tante cose che vorrei fare ma che non trovo il coraggio di fare, e allora mi chiudo in camera e mi immagino la mia vita come vorrei io. Mi rinchiudo nei miei sogni, si può dire. Ma non provo a realizzarli. E questo mi da un sacco fastidio, mi sembra di vedere il tempo scorrere inesorabile e di starmi perdendo un sacco di cose, e la cosa brutta è che in questa visione io rimango ferma. Per carità, con la mia timidezza e le mie paure va meglio rispetto al passato, ma ci sono ancora tante cose da sistemare. 

Se già così mi sento demoralizzata, non immagino neanche quelle persone alle prese con mille pressioni in più di me. Nessuna persona che mostri di essere debole, se non fa del male a nessuno, è da condannare, perché nessuno vuole veramente farsi del male, è ovvio che ci sono delle cause e queste cause vanno scoperte e analizzate.

 

Sono uguale identica a te, solo che l'adolescenza l'ho superata da un bel po' ormai e sento di averla buttata via. Non avevo accanto a me delle belle persone, ho conosciuto solo gente meschina e superficiale. Ho sofferto di apatia e nichilismo, ho sprecato quelli che dovevano essere gli anni migliori della mia vita. E purtroppo quell'apatia m'è rimasta. Non dico che gli adolescenti dovrebbero stare fuori fino alle 5 di mattina a bere perché "sennò non ti godi la vita!!!!!11", ci sono tanti modi per godersela. Anche solo vedere posti nuovi e stare in buona compagnia è godersi la vita. Certo, ognuno se la gode a modo proprio, ma io sono più per la semplicità che per le esagerazioni di cui ho sempre sentito parlare, anche dai miei compagni. 

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Non mi posso definire tale però lo sono parzialmente. Esco perché sono obbligata, per non far dispiacere a qualcuno (ma non è sempre così eh, dipende) o per fare attività fisica. Però ogni volta non vedo l'ora di tornare a casa e dedicarmi alle mie attività. Molti lo trovano strano, fino a qualche mese fare la mia vita era casa-scuola, ora è solo casa! Non mi piace stare tra le persone, soprattutto i luoghi affollati, li odio (solo le fiere del fumetto sono accettabili). Diciamo che disprezzo abbastanza il genere umano, infatti mi rifugio in videogiochi dove posso vivere una vita diversa con "persone" particolari, in luoghi fantastici, o attraverso gli anime. Quando vado a dormire continuo a farmi film immaginandomi all'interno di quei mondi e mi sento sempre benissimo. Ma la vita reale è abbastanza deludente. Probabilmente sto troppo su quelle cose, però è il mio unico modo di sentirmi bene e apprezzata, anche se non esistono.

Vorrei fare tantissime cose ma non ci provo neanche a causa del mio pessimismo. Ogni cosa mi mette ansia.

Fosse per me passerei un'intera vita a casa, ma ciò non è possibile perché la società non lo permette, e soprattutto non voglio che i miei genitori spendano soldi inutilmente per mantenere un'ameba xD (infatti non li faccio neanche investire su di me, per la scuola che sogno di fare, perché sarebbe un investimento inutile)

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On 30/11/2017 at 21:10, Giuls92 ha scritto:

Forse anche io sono un po' così. Del resto di amici non ne ho, ho solo il ragazzo praticamente. L'amica storica che va e viene, non si sa perché e sento di essere rimasta totalmente sola. Mi "rifugio" nella lettura e nei videogiochi, pur ovviamente uscendo di casa. Il non trovare lavoro da anni deprime e corrode l'anima; non me la sento di dire che sono depressa, ma moralmente a terra sì. I casi estremi hanno bisogno di essere seguiti da esperti, del resto uscire di casa e fare anche solo una passeggiata fa bene (smog a parte lol). Specie in adolescenza, perché tanto poi se non esci di casa a quell'età in futuro ci sarà solo pentimento e rimorso. Quindi un po' li capisco, non me la sento di condannarli. Il loro comportamento deriva da un malessere interiore che andrebbe affrontato.

Stessa cosa più o meno, solo che invece di avere la ragazza ho due amici in croce:XD:

 

 

5 ore fa, Ackerman ha scritto:

Non mi posso definire tale però lo sono parzialmente. Esco perché sono obbligata, per non far dispiacere a qualcuno (ma non è sempre così eh, dipende) o per fare attività fisica. Però ogni volta non vedo l'ora di tornare a casa e dedicarmi alle mie attività. Molti lo trovano strano, fino a qualche mese fare la mia vita era casa-scuola, ora è solo casa! Non mi piace stare tra le persone, soprattutto i luoghi affollati, li odio (solo le fiere del fumetto sono accettabili). Diciamo che disprezzo abbastanza il genere umano, infatti mi rifugio in videogiochi dove posso vivere una vita diversa con "persone" particolari, in luoghi fantastici, o attraverso gli anime. Quando vado a dormire continuo a farmi film immaginandomi all'interno di quei mondi e mi sento sempre benissimo. Ma la vita reale è abbastanza deludente. Probabilmente sto troppo su quelle cose, però è il mio unico modo di sentirmi bene e apprezzata, anche se non esistono.

Vorrei fare tantissime cose ma non ci provo neanche a causa del mio pessimismo. Ogni cosa mi mette ansia.

Fosse per me passerei un'intera vita a casa, ma ciò non è possibile perché la società non lo permette, e soprattutto non voglio che i miei genitori spendano soldi inutilmente per mantenere un'ameba xD (infatti non li faccio neanche investire su di me, per la scuola che sogno di fare, perché sarebbe un investimento inutile)

Misantropia? 

 

Comunque leggo sopra alcuni che dicono che non è una malattia ma una scelta...io credo che il problema nasca da un proprio malessere psicologico che non si riesce a superare da soli, è una vera e propria paura di affrontare la società e le altre persone, difficile da tenere sotto controllo quindi secondo me non è una banale scelta...

Le persone che scelgono di vivere isolate dalla società sono altre, eremiti, misantropi etc... e per quanto strane queste appaiono di solito sono in grado di rapportarsi con il proprio prossimo e fare quello che fanno gli altri se lo vogliono, gli hikikomori invece non ci riescono....

 

 

Quoto @Shadow97 Welcome To The NHK è davvero bella come opera, fa' riflettere... la light novel è anche meglio dell'anime perchè in quest'ultimo non sono stati trasposti alcuni capitoli, forse perchè affrontano alcune tematiche "forti"? Non saprei...

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@BloodyRed

Mh misantropia parziale diciamo (?)

Sarà che vivendo un po' in un altro mondo do peso alle differenze.

Comunque l'essere Hikikomori secondo me è uno stile di vita assunto dopo a qualche fatto, che può essere un trauma oppure semplicemente non apprezzare ciò che la gente fa attorno a te, spingendoti a isolarti. 

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On 30/11/2017 at 21:10, Giuls92 ha scritto:

Forse anche io sono un po' così. Del resto di amici non ne ho, ho solo il ragazzo praticamente. L'amica storica che va e viene, non si sa perché e sento di essere rimasta totalmente sola. Mi "rifugio" nella lettura e nei videogiochi, pur ovviamente uscendo di casa. Il non trovare lavoro da anni deprime e corrode l'anima; non me la sento di dire che sono depressa, ma moralmente a terra sì. I casi estremi hanno bisogno di essere seguiti da esperti, del resto uscire di casa e fare anche solo una passeggiata fa bene (smog a parte lol). Specie in adolescenza, perché tanto poi se non esci di casa a quell'età in futuro ci sarà solo pentimento e rimorso. Quindi un po' li capisco, non me la sento di condannarli. Il loro comportamento deriva da un malessere interiore che andrebbe affrontato.

non si e mai soli a questo mondo giuls non devi sentirti mai cosi

 

 

 

 

 

 

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On 10/12/2017 at 22:05, Yellow95 ha scritto:

Alla fine gli hikikomori non sono che degli agorafobici, giusto? Spesso accade che chi soffre di depressione si senta sempre più a disagio nell'ambiente esterno fino al manifestarsi di una vera e propria agorafobia.

Agorafobici però amanti di videogames/anime

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