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Accademia di PM: risoluzione di problemi scolastici, grammaticali etc.


Snorlax

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L'area del triangolo è 3/5 di quella del rombo

calcoli l'area del rombo (d*D/2)

calcoli l'area del triangolo (Arombo * 3/5)

L'altezza del triangolo è 2/5 di quella della base, ponendo x = base, imposti l'equazione

(2x/5 * x) / 2 = Atriangolo

 

 

 

 

stessa roba

poni D (la diagonale maggiore) = x, e imposti l'equazione

(x * 4x/5)/2 = 360

ricavi x (la diagonale maggiore) e una volta fatto ciò la diagonale minore (4/5 * x)

ora la diagonale del quadrato è (D + d)/2

dalla diagonale del quadrato ricavi l'area (il quadrato è un rombo con diagonali congruenti per cui A = (d^2)/2

 

Provo a speigarti il secondo problema, dimmi se non capisci qualcosa.

Allora iniziamo a scrivere i dati:

Arombo=360cm2

d2(o diagonale minore)= 4/5 di D1(diagonale maggiore)

se l'area si calcola come A= (D1xd2)/2

sostituisci con i tuoi dati e hai

360cm2=(Dx4/5d)/2

quindi andiamo a moltiplicare entrambe le parti della nostra equazione per iliminare il 2 al deniminatore e avremo

360cm x 2 = Dx 4/5d

adesso esegui le moltiplicazioni da entrambi i lati e avrai

720 cm2 = 4/5 D2

andiamo a eliminare la frazione da entrambe le parti moltiplicando per 5/4 e avremo

720cm2 x 5/4 = D2

adesso esegui la moltiplicazione e otterrai

900= D2

fai la radice quadrata di 900 che è 30, e questo è il valore della diagonale maggiore.

Ora sapendo che la diagonale minore è i 4/5 della maggiore dovrai fare

d=4/5 x 30

risulta d=24 ora hai le misure delle due diagonali

il tuo problema chiede la misura dell'area del quadrato quindi diagonale per diagonale sapendo che le diagonali del quadrato sono uguali alla semisomma di quelle del rombo.

Quindi calcoli (30+24)/2 = 27

quindi A=27 x27= 729

dimmi se è tutto chiaro!

Grazie

Kansaegif.gif

 

 

 

Dragopika_Sacerdote.png

Un tempo puniva gli utenti che violavano le regole. Ora vive per perdonare i colpevoli e i peccatori. Curiosità: durante le celebrazioni tenute da lui si canta solo in giapponese.

by Alemat

 

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Cosa significa "verbigrazia"? Mi pare significhi "per esempio" ma non riesco a ricordare e l'ho trovato giusto 5 minuti fa in letteratura.

Si, vuol dire quello.

Deriva dal latino verbi gratia, "per [citare] una parola", in sostanza "per esempio". E' un sinonimo di e.g., in pratica.

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Guest Gingaehlf

I collegamenti non devono essere forzati.


Puoi anche evitare di collegare tutto scegliendo temi a parte per alcune materie


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Allora io per tesina intendo il lavoro di cui stavi parlando prima, quindi partire dalla seconda guerra mondiale e fare una serie di collegamenti che comprendono anche altre materie!


Dovresti prendere un bel foglio e fare uno schema per chiarire meglio tutti i collegamenti!


Scrivi al centro l'argomento principale di cui vuoi parlare e ci colleghi il resto. Ovviamente non c'è bisogno di collegare tutte le materie anche perchè, come ti hanno detto sopra, se i collegamenti risultano forzati non è molto bello.


Ti faccio un esempio pratico, parti dal tema pricipale  la tempesta.


Da qui colleghi scienze= tempesta come fenomeno atmosferico;


arte= quadro la tempesta;


etc...


capito?


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Ciao latiken! allora intanto i pp puoi vederli alla fine del tuo post, ne hai 3,32!


Poi, non capisco bene la tua richiesta, vuoi che ti spieghiamo le funzioni? o non capisci i quadranti dove passa una retta?


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Si parla di grandezze direttamente proporzionali quando se un numero aumenta, l'altro aumenta e se un numero diminuisce, anche l'altro diminuisce. Il loro rapporto è costante e la loro rappresentazione sugli assi cartesiani è una retta passante per l'origine. :) Questa è la parte teorica.


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Comunque per i mod, perfavore non unite questa discussione alla accademia pm, ne ho aperta un altra per dare più visibilità  a questa

 

 

 

#letturaattenta #capiretutto #ghepensimi

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nelle formule la cosa migliore da fare è portare le x da una parte e le y dall'altra, per poi fare una tabella, dove ad ogni x corrisponde una y: esempio pratico

y= 2x+3

x   I   y         

0   I  3

1   I  5

-1  I  1

ti sostituisci i valori nel grafico e trovi la retta


il grafico: unendo le y trovi la retta

                              I

                              I

                              I  y'

                              I

                              y

                              I

_ _ _ _ _ _ _ _ _y" I _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ 

                              I

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Iniziamo col dare la definizione di grandezze direttamente e inversamente proporzionali


1) due grandezze X ed Y si dicono direttamente proporzionali se il loro rapporto è costante, cioè esiste un numero C tale che Y/X=C


2) due grandezze X ed Y si dicono inversamente proporzionali se il loro prodotto è costante, cioè esiste un numero C tale che YX=C


Mentre le grandezze X ed Y variano (ad esempio possono variare nel tempo), il valore di C resta costante e proprio per questo C è detta costante di proporzionalità  diretta (se siamo nel caso 1), inversa (se siamo nel caso 2)


 


Ti faccio 2 esempi per farti capire meglio


Es.1) Supponiamo che ci sono degli scooter e delle persone in una città  che devono raggiungere un'altra città  con quegli scooter (supponiamo che su ogni scooter ci possono stare esattamente due persone).


Con 1 scooter a disposizione, solo 2 persone puossono raggiungere l'altra città 


Con 2 scooter a disposizione, 4 persone raggiungono l'altra città . ecc...


In pratica se tu indichi con Y il numero di persone che raggiungono l'altra città  e con X il numero di scooter a disposizione ti rendi conto immediatamente che il loro rapporto rimane costante. infatti 2/1=4/2=6/3=...=2


Quindi le due grandezze sono direttamente proporzionali e la costante di proporzionalità  è C=2, cioè Y/X=2


In questo caso però le due variabili X ed Y non sono completamente scollegate tra loro. Infatti il numero di persone trasportate dipende dal numero di scooter a disposizione. Diremo quindi che X (cioè il numero di scooter) è la variabile indipendente mentre Y (cioè il numero di persone che raggiunge l'altra città ) è la variabile dipendente.


A questo punto la formula Y/X=2 la puoi trasformare separando la variabile dipendene da quella indipendente (semplicemente moltiplicando per X entrambi i membri dell'uguaglianza) e ottieni  Y=2X.


In pratica hai espresso Y in funzione di X, cioè hai espresso una funzione che ti permette di sapere quante sono le persone trasportate (Y) semplicemente conoscendo il numero di scooter a disposizione (X).


Se tu rappresenti su un sistema cartesiano i punti (X,Y) (i punti per la precisione sono (1,2); (2,4); (3,6); ecc..) ottieni esattamente il grafico di una retta


 


Es.2) Supponiamo di avere delle macchine da 5 posti (4 passeggeri + 1 autista) e questi autisti trasportano persone da A a B. Supponiamo che gli autisti possono caricare sulla macchina esattamente 4 passeggeri (non di meno) e che per fare un viaggio completo (andata e ritorno) ci mette 10 minuti. Inoltre supponiamo che ilnumero di passeggeri sia fissato (ad esempio 64)


Se la macchina è 1, allora per trasportare tutti i passeggeri deve fare 16 viaggi e quindi impiega 160 minuti


Se le macchine sono 2, allora per trasportare tutti i passeggeri ogni macchina deve fare 8 viaggi per un totale di 80 minuti


Se le macchine sono 4 allora per trasportare tutti i passeggeri ogni macchina deve fare 4 viaggi per un totale di 40 minuti


Se le macchine sono 8 allora per trasportare tutti i passeggeri ogni macchina deve fare 2 viaggi per un totale di 20 minuti ecc..


Questa volta le variabili in gioco sono il numero di macchine a disposizione (che chiamiamo X) e il tempo impiegato a trasportare tutti i passeggeri (che chiamiamo Y).


Notiamo che XY=160 (infatti 1*160=2*80=4*40=8*20=16*10) dunque queste due grandezze sono inversamente proprzionali (cioè più aumenta il numero di macchine più si riduce il tempo necessario a trasportare i passeggeri) e la costante di proprzionalità  inversa è C=160


Notiamo inoltre che il tempo necessario dipende dal numero di macchine a disposizione, dunque la variabile tempo è la variabile dipendente, mentre il mumero di macchine è la variabile indipendente.


Quindi la relazione XY=160 puoi riscriverla (dividendo ambo i membri dell'uguaglianza per X) come Y=160/X e puoi passare a rappresentarti i punti sul grafico (i punti sono (1,160);(2,80);(4,40);(8,20);(16,10)) dove sull'asse delle X metti il numero delle macchine e sull'asse Y i minuti.


Il grafico che ottieni questa volta non è più una retta, ma è un ramo di iperbole:


proporzionalit%C3%A0-inversa-300x240.jpg cioè il grafico si avvicina agli assi cartesiani senza mai toccarli


 


Spero di essere stato chiaro


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Scusami, ma hai letto?

Ha letto, però a tutti starebbe più comodo avere una discussione a parte, e allora che senso avrebbe questa? Motivo per cui per ogni dubbio non va aperta una nuova discussione ma bisogna commentare questa

 

Sposto nell'accademia, fai più attenzione la prossima volta :)

 

#letturaattenta #capiretutto #ghepensimi

Ride bene chi ride ultimo sapientone -.-''

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Sì può usare in una frase di senso compiuto in italiano moderno il termine "verbigrazia" per dire "per esempio" o è solo un vocabolo usato in letteratura? òwo

 

Secondo me un suo utilizzo in un testo stonerebbe molto, dal momento che non è più una parola frequentemente utilizzata (e, quindi, soprattutto in una prova scritta non rientrerebbe nei canoni del linguaggio da utilizzare, certamente non specialistico).

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Secondo me un suo utilizzo in un testo stonerebbe molto, dal momento che non è più una parola frequentemente utilizzata (e, quindi, soprattutto in una prova scritta non rientrerebbe nei canoni del linguaggio da utilizzare, certamente non specialistico).

Ma nel '700 era usata nel parlato comune?
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Ma nel '700 era usata nel parlato comune?

 

Non saprei dirti con esattezza quando ancora era un termine utilizzato, ma in fondo lo scritto risente del modo di parlare di una determinata epoca, e quindi anche "verbigrazia" era una parola un tempo utilizzata, sostituita poi da "per esempio" abbandonando un termine ancora troppo legato alla sua forma latina (" verbi (genitivo) gratia", complemento di causa finale).

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Sì può usare in una frase di senso compiuto in italiano moderno il termine "verbigrazia" per dire "per esempio" o è solo un vocabolo usato in letteratura? òwo

Certo che si può, a patto che il testo sia scritto in uno stile "alto".

Ovviamente, se stai scrivendo un saggio va bene.

Ma nel '700 era usata nel parlato comune?

Nessun termine letterario era usato nel parlato comune LOL.

Un contadino di sicuro non diceva verbigratia. È termine del linguaggio letterario, conosciuto da chi conosceva il latino, e fidati che non erano troppi.

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Scusami, ma hai letto?

 

Yep, figurati, ma se dovessi lasciare aperte tutte le discussioni di questo tipo "perché così hanno più visibilità " non avrebbe più senso questa discussione. Quando vuoi dare più visibilità  al tuo problema, sempre se qualcuno non ha ancora risposto qua, puoi uppare all'interno di questo topic :)

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