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[Quarta Prova] Il magico racconto


Darki

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Benvenuti giovani maghi! Siamo ormai a metà strada di Harmonia Houses e tutti voi avete dimostrato grande impegno, creatività e astuzia nelle precedenti prove. Ora è arrivato il momento di affrontare la quarta, che sarà una prova individuale a tema scrittura.

 

La Prova

Il tema principale di questa prova è scrivere un racconto di fantasia con voi stessi come protagonisti ambientato nel Mondo Pokémon, la cui trama generale dovrà essere questa: siete in possesso della Poké Ball creata dalla vostra Casa nella Terza Prova e il vostro obiettivo è catturare un Pokémon a vostra scelta.

Lo scopo principale della Prova è scrivere un racconto originale e avvincente, stupiteci con la vostra inventiva

 

Il regolamento

  • L'ambientazione del racconto deve essere il Mondo Pokémon. Sono accettati tutti i luoghi che ne fanno parte indipendente dalla provenienza (videogiochi, anime, manga, spin-off)
  • Il vostro personaggio (voi stessi) oltre ad avere in dotazione la Poké Ball creata dalla vostra Casa, sarà in possesso di una bacchetta magica. Potrete quindi utilizzare nel racconto gli incantesimi di Harry Potter (nonché la Smaterializzazione)
  • La trama è la cattura di un Pokémon a vostra scelta che sia coerente però con l'effetto della Poké Ball. Se la vostra Poké Ball può catturare solamente certi tipi di Pokémon, nel racconto non potete catturarne altri.
  • Il racconto non dev'essere necessariamente autoconclusivo ma potete anche lasciarlo in sospeso, dando un effetto cliffhanger.
  • Nel racconto possono comparire altri personaggi purché siano provenienti dal Mondo Pokémon. Anche loro, come voi, possono utilizzare la magia
  • Il racconto non dovrà superare i 10.000 caratteri (spazi esclusi). Potrete tranquillamente contarli grazie a Microsoft Word.
  • Dopo l'invio non è consentita alcuna modifica e/o integrazione della risposta. In caso si voglia correggere qualche errore di battitura, grammaticale o simili, bisogna prima chiedere il permesso via messaggio privato a Darki;
  • Il racconto va pubblicato in questa discussione rigorosamente sotto Spoiler entro e non oltre giovedì 18 febbraio, ore 23.59 attraverso il seguente Form:
    Casa di appartenenza:
    Nickname:
    Racconto:

 

I criteri di valutazione

Verranno valutate la correttezza grammaticale e sintattica oltre che l'originalità del racconto.

 

I lavori verranno giudicati da  @Darki, @LightRay, @kingdom, @Alexina, @Dott.ssa_Drapion, @Lady e @Chinotto

 

I premi

  • Il vincitore otterrà 100 Punti Casa20 PokéPoints e 30 Punti Fedeltà
  • Il secondo posto otterrà 95 Punti Casa15 PokéPoints e 25 Punti Fedeltà
  • Il terzo posto otterrà 90 Punti Casa10 PokéPoints e 20 Punti Fedeltà
  • Il quarto posto otterrà 85 Punti Casa8 PokéPoints e 15 Punti Fedeltà
  • Il quinto posto otterrà 80 Punti Casa5 PokéPoints e 10 Punti Fedeltà
  • Gli studenti dal sesto al decimo posto otterranno da 75 a 55 Punti Casa a seconda del piazzamento.
  • Gli studenti dall'undicesimo al quindicesimo posto otterranno 25 Punti Casa
  • Tutti gli altri studenti otterranno 5 Punti Casa

 

 

Domande e Assistenza

Per qualsiasi domanda o se hai bisogno di assistenza gli organizzatori saranno sempre disponibili per ogni chiarimento. Contattaci attraverso la discussione di supporto per le iniziative.

 

 

 

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Questa iniziativa fa parte del Programma Fedeltà

You don't stop playing because you grow old, you grow old because you stop playing.

 

 

 

 

La mia bacheca

(Ultimo aggiornamento 02/06/22)

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Casa di appartenenza: Corvoscuro

Nickname: Tatsumi

Racconto: 

Spoiler

Aprii gli occhi, improvvisamente mi trovai in un campo circondato da alberi, non ero nella mia solita camera e non capi come fossi arrivato li. Mi guardai intorno per trovare almeno qualche riferimento, qualcosa che mi dicesse dove fossi o per lo meno qualcuno a cui chiedere, ma non vidi nulla solamente con me una strana sfera con la dicitura: “Turnerball - Pokeball un po' diversa che riduce il livello dei Pokemon selvatici catturati” e una semplice bacchetta in legno. Pensai:” Pokemon?? Cosa sarebbero?? “

Nella mia testa però quelle parole mi suonavano molto familiare; raccolsi la bacchetta da terra e senti come un vento forte improvviso ma che si fermo subito; non ci diedi molto peso.

Armato di questi strani oggetti mi incamminai verso Nord.

Finalmente scorsi in lontananza una città e man mano che mi avvicinavo notai un cartello con la scritta Memoride. Mi fermai un attimo davanti a quel cartello, avevo già sentito questo nome, non ricordavo dove..rimasi fermo ancora per qualche minuto nella speranza di ricordare di più ma nulla, avevo la mente vuota.

Proseguii con la speranza di capire qualcosa di più, magari il motivo del perché mi trovavo così lontano dalla mia camera. Arrivai nella via principale e notai subito un’indicazione “Centro di ricerche di Memoride tra 3km”. Vidi anche strane creature di diversi tipi che giravano assieme ad altri esseri umani, non capi cosa fossero; il mio insito però mi diceva di indagare al centro di ricerca della città.

Arrivato, vidi una scienziata tutta indaffarata con diversi libri in mano, mi avvicinai gentilmente e le chiesi se poteva darmi una mano, subito fece un balzo dicendo: “Ma come hai fatto ad entrare?! Sai che non ci si avvicina di soppiatto ragazzino?!”  Credo che non se ne fosse nemmeno resa conto che il centro era aperto al pubblico già da qualche ora. Gli chiesi scusa e se fosse disponibile ad aiutarmi con i miei oggetti.

Dopo vari controlli mi disse: “Complimenti ragazzino!” e poi continuò: “Per le mani hai una rarissima Pokeball utilizzata per le catture più difficili e una bacchetta che dalle analisi risulta avere uno strano potere!”

A quelle parole nella mia testa scattò qualcosa, ricordai tutto! Ricordai il perché mi svegliai in quel campo!

In automatico cercai la mia sfera di Staraptor che non trovai, presi la bacchetta e un sasso e pronunciai: “Draconirors” subito dopo il sasso divenne un piccolo drago e poi continuai: “Engorgio” e il drago diventò sempre più grande. Sali sul dorso e gli dissi di portarmi il più velocemente possibile sul Monte Corona!

Arrivato sulle rovine in cima al monte lo vidi, Palkia, ferito che aveva cercato di salvarmi dallo scontro con Dialga e Giratina, portandomi lontano da li. Corri verso di lui con la bacchetta in mano e urlai: “Epismendo!!” ma a quelle parole Palkia non sembrava dare segni di miglioramento, era stremato dal combattimento.

Mi avvicinai alla sua testa e lo implorai di entrare nella Trunerball solo cosi, riavvolgendo il tempo potevo riuscire, provare, a curarlo. In quell’instante arrivò un colpo di Giratina su di noi, Palkia, come aveva fatto prima fece da scudo per salvarmi e cadde stremato, moribondo. Urlai ancora: “Epismendo” ma neanche questa volta fece effetto.. Stavo vedendo il mio amico morirmi davanti agli occhi, inerme.

Capi che anche senza il suo consenso dovevo catturarlo, dovevo salvarlo era il mio compito. Girai l’ingranaggio della sfera al massimo, per aumentare la possibilità di cattura e la lanciai con tutte le forze che avevo.

Con uno stupendo effetto, la sabbia contenuta all’interno, avvolse Palkia in un tornado e si chiuse; fu lì che arrivò un tremendo colpo di Dialga e per salvare la sfera, per salvare il mio amico dovetti fare da scudo.

Utilizzai l’incantesimo Protego Maxima, ma non feci in tempo. Caddi per terra..senza forze..non sentivo più nulla..

 

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Casa di appartenenza: Grifontuono

Nickname: SparkSurfer

Racconto:

Spoiler

Apollo, lo sfuggente riolu

Mi svegliai di soprassalto con la fresca coda di brionne che mi copriva il volto. Appena aprii gli occhi fui sommerso dall’accecante luce di Mele Mele. Mi alzai e trovai dei regali ai piedi del mio letto; in qualche attimo realizzai di avere 17 anni. Qualche altro istante e mi resi conto di poter usare la magia ogni volta che mi andava da adesso. Senza alcun motivo logico presi la mia bacchetta di faggio ed esclamando “accio!” appellai il mio cappello. Me lo misi addosso e poi presi a scartare i regali. Delle cioccorane, dei guanti da portiere e… “Guarda Bonnie, la nonna mi ha regalato una nuova scopa!”. L’avevo appena presa in mano pronto a provarla quando mi soffermai su un pacchetto che prima avevo ignorato. Era avvolto in carta rossa con un fiocchetto giallo. Quando lo presi in mano rimasi stupito dal calore che emanava. Con crescente curiosità sciolsi il nastro, tirai un po’la carta, la strappai… Il pacco conteneva una scatolina, e dentro di essa la ball più strana che avessi mai visto. Era rossa con delle piume arancioni. Curioso, mi dissi. Ero così preso dal pacchetto che non avevo neanche controllato chi me l’avesse mandato. Raccolsi un biglietto da terra e lo lessi: Per lo sfuggente riolu che volevi tanto. Zio Franz. Beh, era vero, mi dissi. Quel riolu lo volevo proprio tanto. Già due volte lo avevo incontrato e già due volte mi era sfuggito. Neanche raichu riusciva a muoversi tanto agilmente tra gli alberi della Foresta di Poni. Mi chiesi però come quella ball potesse aiutarlo. Immaginai l’avesse fatta lo stesso Zio Franz, che si occupa di Poke Ball nella regione di Kanto. Magari fra le mani avevo uno strumento paragonabile alle tanto rare Master Ball. “Ne dubito” dissi tra me e me. Ma un tentativo valeva farlo, no? Entrai in cucina, mangiai dei pancake con mi mamma, presi la scopa e uscii. I pipipek e i wingull cantavano dolcemente immersi nella brezza dei cieli di Alola. Chiusi gli occhi e presi una rinfrescante boccata d’aria fresca. Gli aprì solo quando una voce invocò il suo nome: era Hau. “Buon Compleanno Spark!” “Oh, grazie mille Hau” “Hai programmi per oggi Spark? Possiamo andare a Hau ‘Oli, passare per la casa della malasada, fare un salto…” “No, ho già in mente cosa fare. Puoi venire però. Ti ricordi quel riolu…” “Quello che non riuscivi a catturare per caso?” E sfoggiò quel solito sorrisetto: impossibile non ridere. “Molto spiritoso, davvero molto spiritoso. Comunque, mio zio Franz…” “Quello che sta a Kanto” “Sì, proprio quello. Comunque mi ha dato una nuova ball, e dice che con questa potrò catturare quel riolu.” E gli mostrai la ball rossa come il fuoco davanti ad un’espressione incredula. “E’ una master…” “No, quella è blu. Ma proviamo lo stesso.” “Ben detto! Prendo la mia Comet e arrivo!” Così tornai a casa, presi la mia scopa, misi tutti dentro le ball e le ball dentro lo zaino e uscii per la seconda volta. Salii sulla mia nuova scopa – una Tornado – e mi godetti la sua comodità e i suoi eleganti movimenti nell’aria. ”Niente male Spark, molto bella la tua nuova scopa!” E dopo qualche decina di minuti presi ad osservare con Hau le prestazioni della Tornado partimmo nel cielo azzurro. Un vento fresco mi sfiorava la faccia mentre passavo accanto ai pelipper. Vedevo dall’alto navi e surfisti come piccoli flabebè lungo le onde. Ogni tanto adocchiavo anche qualche mantine uscire dalle onde. Dopo una buona mezz’ora iniziai a scorgere l’inconfondibile profilo dell’isola di Poni, con le alte foreste, le verdi praterie l’arido canyon… Dall’alto scorsi l’altare solare e istintivamente buttai una rapida occhiata all’astro che scalda le nostre pelli e illumina le nostre giornate… Che bello, il Sole. Iniziai a perdere quota vicino al villaggio del mare, i profumi dei mercati che mi stuzzicavano l’olfatto. Vidi Hau alle mie spalle. Era il mio compleanno no? Scesi col mio migliore amico e comprai a entrambi una Malasada. Che buona! Non volevo perdere troppo tempo però. Inforcai di nuovo la mia scopa e sorvolai il Canyon finché non arrivai lungo la via antica, ai limiti della foresta. Estrassi la bacchetta – “diffindo!” – e tagliando le liane entrai nella foresta accanto ad Hau le lunghe chiome occupavano il firmamento facendo passare una piacevole luce verdastra. Dopo circa due ore di ricerca mi sedetti sfinito vicino ad un albero, Hau accanto a me. Mi dolevano le palme dei piedi e mi sentivo vermente stanco. Hau era messo peggio di me: di sicuro l’incontro coi primape non gli aveva fatto bene. Alla fine decisi di lasciarlo lì a riposare mentre continuavo la ricerca. Poi sentii un verso irriconoscibile: riolu. Mi incamminai verso il suono, accelerai, corsi… Mi ritrovai in una radura buia – lumos, mormorai – ed ecco davanti a me quell’inconfondibile musetto azzurro. Riolu non si mosse. Eravamo a qualche metro di distanza. Estrassi la mia nuova ball: emanava una fioca luce, come la mia bacchetta accesa. Mi accorsi che c’era una scritta vicino al pulsante: Phoenix Ball. Normalmente mi sarei fermato un attimo, ma riolu sarebbe stato lì per poco e decisi che non era un’occasione da perdere. Lanciai la Phoenix Ball con decisione. In un lampo di fuoco riolu scomparve, al suo posto solo una sfera rossa. Attimi di panico e poi… Delusione. Il pokemon era uscito dalla ball con una fiammata. Era rimastoo solo un mucchietto di cenere e una piuma rossa. Poi avvenne un miracolo: la piuma si alzò, e la cenere la seguii, e intanto sopra al pokemon emanazione si ricreò intatta la Phoenix Ball. “Incredibile”. La ball ricadde su riolu, e stavolta, con un soddisfacente clic, riuscì a catturarlo. Feci uscire riolu, lo presi in braccio, e in quell’istante la radura fu travolta dalla luce. Guardai il Sole. “Benvenuto in squadra, Apollo!”

 

PopplioBrionnePrimarina.gif.f075dd941bdd96446d98986918344b26.gif popplio in evoluzione by @Alemat

 

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La sede di Project X con i rispettivi membri realizzata da @Taka (io sono il Primarina vicino alla fontana) e le targhette realizzate da @Riolu007 con i miei ruoli nel PokéClub

 

image.png.fd564c661c57bd5aca3eaed037213c21.png Peace was never an option by @Hydran

 

PASTICCIO DI ROGNONE         

by @SparkSurfer

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Casa di appartenenza: Grifontuono
Nickname: ShucklePaciockko
Racconto:

Spoiler

Il racconto del nonno:

 

Mi stai chiedendo come ho conosciuto Shuckle nipote?

 

Me lo ricordo bene.

 

In quel periodo lavoravo come apprendista nella bottega del mastro artigiano Franz. Il miglior costruttore di Ball di tutta Johto e forse del mondo.

Il compenso non era eccezionale, ma mi consentiva di vivere nell’attesa di poter aprire una bottega mia appena tornato al mio villaggio. Il lavoro non era particolarmente faticoso ma ci stava da sudare, Franz è molto esigente, e pretende la perfezione anche nei suoi allievi. In effetti parlare al plurale è sbagliato io sono stato il suo unico allievo credo. Devo ancora capire per quale motivo mi abbia concesso di essere il suo allievo. Io e il mio Dunsparce eravamo ad Azalina per affrontare la lega della regione, con scarsi risultati, molto scarsi, in effetti avevamo perso ogni singolo incontro fino a quel momento. Maledetto Din del percorso 31, scommetto che quel maledetto Caterpie era imbottito di Pokésteroidi o sotto qualche fattura velocizzante. E non ero riuscito a catturare altri Pokémon fino a quel momento, anche se avevo investito tutti i miei risparmi nelle migliori Ball sul mercato. Ma io. Non mi arrendo mai. Forse è questo il pregio che ha visto in me Maestro Franz.

 

Basta discorsi sconclusionati vedo che ti sto perdendo.

 

Io e maestro Franz eravamo di ritorno dal Monte Brace, un luogo molto caldo in un’isola a sud di Kanto. Il maestro era molto soddisfatto del suo lavoro nella creazione di quella sua prodigiosa sfera ma, per me, era una Ball come un’altra. Eravamo tutti e due stremati per l’impresa compiuta e il maestro mi congedò consegnandomi una delle Sfere come compenso aggiuntivo. Io avevo abbandonato da tempo l’idea di diventare un maestro Pokémon ma Franz continuava a spronarmi a diventare un allenatore migliore: - “i Pokémon sono i migliori compagni che possiamo incontrare nel nostro cammino” - era sovente ripetere.

Ci promettemmo di trovarci Ad Azalina da lì a un mese per proseguire il mio apprendistato, ma mentre lui torno nella regione di Johto io preferii fermarmi a visitare ancora per qualche tempo la splendida Kanto.

 

Il giorno che incontrai Shuckle ero immerso in profonde riflessioni sulla vita, cos’è quel ghigno? Pensare cosa mangiare è una cosa importante!!

Comunque ero talmente preso dai miei pensieri che inciampai in una roccia.  Una roccia strana e permalosa. Molto permalosa, non sono riuscito a rialzarmi che quella roccia ha iniziato a tirarmi contro sassi di vario genere. Sulle prime non sapevo che fare. L’unica cosa che mi venne spontanea è stata tirargli contro la prima cosa che avevo nelle tasche. Non presi bene nemmeno la mira e lanciai. Avevo lanciato la Ball donatami da Franz. La Phoenix Ball. Lo presi di striscio e il Pokémon venne risucchiato dentro la Ball. Ma fui colto dalla rabbia e dallo sconforto quando lo vidi uscire. Avevo sprecato il regalo del mio maestro. Una Ball rara forgiata dal miglior forgiatore di Johto sprecata da un allenatore mediocre come me.

 

Fu in quel momento che tra lo stupore mio e dello stesso Shuckle ancora confuso per il tentativo di cattura appena fallito che la Phoenix rivelò la sua vera essenza. La Ball divenne cenere e in un lampo di fiamme la Ball ritorno nelle mie mani. Calda, di un calore vivo e benevolo. E capii.

Capii che essere un costruttore di Ball vuol dire amare veramente i Pokémon. Serve amore per costruire una casa confortevole per i nostri compagni. Una Ball mal costruita o costruita con scopi malvagi non può assolvere bene il suo compito. La Ball è quel luogo sicuro in cui un Pokémon si rifugia consapevole dell’amore del proprio allenatore, è il simbolo del legame che ogni allenatore ha coi suoi compagni di avventura.

 

Guardai negli occhi quello Shuckle e compresi che aveva perso ogni animosità nei miei confronti. Lanciai delicatamente la Ball verso il mio nuovo amico e chinando il capo lui acconsentì a condividere le avventure di una vita con me.

 

Eseguita la cattura raccolsi la Phoenix da terra e senti subito il legame tra me e quel Pokémon incontrato per caso. Impugnai la bacchetta e richiamai il mio zaino non molto distante sulla spiaggia. Tirai fuori la Ball di Dunsparce e lo evocai per primo. Avevamo un nuovo amico dovevo presentarli ma prima di tutto dovevo scusarmi con lui e gli promisi che gli avrei trovato una Ball migliore. Quindi Lanciai la Phoenix per richiamare il nostro nuovo amico, preceduto da una sfavillante siluetta di fenice, apparve il nostro Shuckle. Era uno Shuckle particolarmente pasciuto con un guscio di un rosso acceso. Fummo subito amici.

 

Guardai i miei due Compagni lì sulla spiaggia e presi una decisione. Avrei ritentato la carriera di allenatore. Richiamai Shuckle e Dunsparce e mi smaterializzai. Destinazione Azalina. Franz mi aveva reso un allenatore migliore, dovevo passare a ringraziarlo prima di riprendere il mio viaggio.

 

Da quel giorno iniziai la mia avventura.  Ogni mio Pokémon ha sempre avuto una Ball personalizzata costruita appositamente da me per le sue necessità.

 

Ricordati nipote. Non esiste un modo migliore per dimostrare amore verso un Pokémon se non quello di abbinare la giusta casa ad ogni nostro piccolo compagno.

 

Meglio di cosi non credo di poter fare. Spero che il mio racconto possa piacere ad almeno una persona nel forum. Shuckle Passa e chiude.

 

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Mr.Magoo Trasformista

 

Utente che di recente appare e poi scompare svicolando tutto a mancina. Ha assunto l'aspetto di un fratello topo di Taka, dell'antitesi malvagia di Ila e più spesso di uno strambo vecchietto. Ma sono solo in pochi a conoscere la sua vera identità

 

By @Alemat

 

 

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Casa di appartenenza: Grifontuono

Nome: Sonichu

Storia:

Spoiler

La prova di Ho-oh

 

Le vie di Amarantopoli non erano mai state molto animate,costellate di lampioncini e dalle finestre delle case,animate solo dal gioco dei bambini e dalle partite di carte dei vecchietti nei bar. Ma quel giorno costituiva un inaspettata eccezione,le strade erano pieni di brusìo e le Kimono Girl correvano su per le scale della Torre Campana, la città era in completo caos,ed il motivo era semplice,uno dei più grandi eroi del mondo Pokémon stava venendo lì a sfidare e (forse) catturare Ho-oh. Improvvisamente un ragazzo alto e riccio si materializzò insieme al suo Swampert,spaventando i presenti. Subito gli si avvicinò un vecchietto,basso e tarchiato,portava gli anni sulla propria schiena "S-signor Sonichu,ben arrivato e...se posso chiederglielo,come ha fatto a,be...apparire così?" Chiese l'uomo,Sonichu lo guardò divertito "mai sentito parlare di smaterializzazione?" Rispose lui,l'uomo si ammutolì.

Sonichu fissava la torre con aria di sfida,pronto a tutto per catturare Ho-oh,il vecchietto lo fissò meravigliato per qualche secondo poi riprese serietà "signor Sonichu,la devo informare di una cosa" disse,attirando l'attenzione del giovane allenatore e del suo Pokémon "adesso per affrontare Ho-oh ci sono delle regole chiare e precise,dovrà portare con sé solo un Pokémon e solo 10 pokeball". La faccia di Sonichu rimase imbambolata e delusa "peccato. Mi sarebbe piaciuto vivere questa sfida con tutta la mia squadra" sospiro lui,per poi tirare fuori le ball contenenti la propria squadra(Weavile,Meowstic M,Gliscor,Archeops e Torterra),era chiaro che aveva scelto Swampert. Poi per le pokeball doveva fare una scelta ponderata,dalla borsa tirò fuori ben 9 ultra ball e una ball molto particolare,essa semplicemente toccandola inizió ad illuminarsi e ha trasmettere calore a Sonichu. Il volto del vecchio si trasformò in una smorfia di curiosità "cos'è quella?" Chiese, "questa e la Phoenix ball,una ball molto speciale,creata dalle piume delle fenici infuocate,e per questo che voglio catturare Ho-oh" disse in modo serio. Il vecchio tacque,non capendo perché tutta questa serietà. Rimase qualche altro secondo confuso,per poi ritornare serio, "allora,ricapitolando, con te porterai Swampert,9 Ultra ball e una Phoenix ball giusto?" Sonichu annuì e,senza dire niente salì per la Torre Campana

 

[10 minuti di salita dopo non contando i Pokemon selvatici]

 

Finalmente,dopo un infinità di tempo contando i diversi Gastly e Misdreavus che venivano ad infastidirlo Sonichu arrivò alla cima della torre dove,su un apposito piedistallo ornato d'oro,il leggendario Ho-oh era già stato chiamato e ora lo fissava con fare indagatorio "giovane allenatore" disse Ho-oh comunicando con la mente "ti stavo aspettando,sentivo fin da qui le tue intenzioni,sai? Vuoi catturarmi per le mie piume...per aiutare la tua casata dei Grifontuono a fabbricare le ball dalle ali di fuoco" Sia Sonichu che Swampert rimasero senza parole "wow,dritto al sodo" disse sarcastico l'umano. Con uno scatto Ho-oh schizzò nel cielo e subito tornò giù,tenendosi comunque a dei metri di distanza dal suolo "EBBENE SIA GIOVANE ALLENATORE,PREPARATI ALLO SCONTRO" urlò il Pokémon. Swampert guardò Sonichu e Sonichu guardò Swampert,infodendosi fiducia a vicenda. "E va bene Ho-oh, Swampert inizia con Idrobreccia!" Senza perdere un istante il Pokémon partì all'attacco trasformando le sue zampe anteriori in potenti artigli d'acqua,nemmeno Ho-oh aspettò,partendo subito con Perforbecco,colpendo in pieno il petto di Swampert rilanciandolo indietro. Swampert si rialzò senza troppi problemi e fissando il suo allenatore per fargli capire che stava bene, Sonichu annuì come risposta, "Swampert Frana!". Swampert lanciò un urlo e dal cielo caddero grandi roccie,di cui una riuscì a colpire l'ala dell'avversario,Sonichu non perse quell'opportunità, "Swampert,vai ancora di Idrobreccia!"

Questa volta la mossa andó a segno e l'enorme volatile cadde a terra,quasi senza energie. Era il momento,Sonichu ispiró a fondo e,con un lancio da medaglia d'oro lanció una delle Ultra ball. E uno. E due. E tre...la pokeball si frantumó in mille pezzi liberando Ho-oh che subito corse al suo piedistallo iniziando a curarsi con trespolo "NON DOBBIAMO PERMETTERGLIELO,GELOPUGNO!!!" Swampert schizzò verso Ho-oh provando a colpirlo,ma l'unica cosa a essere colpita fu l'aria. Ho-oh giró dietro il suo avversario e colpendo il terreno con la sua zampa,rivelando una mossa inaspettata,infatti dal terreno iniziava a scaturire Marchiatura, "Ma non e possibile,non può...lasciamo perdere,Swampert, contrattacalo con Terremoto" Anche se su Ho-oh la mossa non aveva effetto, Terremoto cozzò con Marchiatura e le due mosse si annullarono a vicenda.

 

[8 Ultra ball dopo...]

 

La lotta era ormai agli apici, Sonichu fu costretto a fare Megaevolvere Swampert mentre Ho-oh dalla furia della lotta si era dimenticato di potersi curare,ormai nessuna delle due fazioni si reggeva in piedi, Ho-oh salì lentamente in cielo,iniziando a brillare ed a illuminarsi,Sonichu capì che stava caricando Solaraggio,e ormai Swampert non reggeva. L'allenatore tirò fuori l'ultima pokeball,la Phoenix ball,non aveva tempo per decidere perché Solaraggio partì. Il ragazzo non volle aspettare più e lanciò la ball...

Prima che la mossa potesse toccare Swampert,Ho-oh scomparve nella Phoenix ball. E uno. E due. E tre...la ball si richiuse con click,che per Sonichu e Swampert significava solo una cosa,VITTORIA. Urla di gioia uscirono dalla cima della torre risuonando dappertutto in città. Il vecchietto udì per primo le urla,e nella sua testa, smascherato dalla fine della Pozione Polisucco, Re Diaspro si congratulava con l'allenatore e il Pokémon

 

Fine

 

Mosse di Ho-oh:

-Perforbecco

-Trespolo

-Marchiatura

-Solaraggio

 

Mosse di Swampert

-Idrobeeccia

-Terremoto

-Gelopugno

-Frana

 

Se vi dico che ho sempre creduto che la bacheca personale fosse la firma TwT...

 

                                            

 

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https://pokepast.es/c65d1c0d47115fdf

https://pokepast.es/337db2c5f7052447

https://pokepast.es/33a51aa9a7da3c56

https://pokepast.es/350be1dd844ac401

https://pokepast.es/eb3836997891b7f2

https://pokepast.es/127b44ef3af4ff4e

qualcuno dei miei miglior team,tracui una mono veleno per faccia di glitter @Icarus

 

Tutti i Pokemon che utilizzo sul forum in caso GDR

(non so più che inventarmi per riempire un po il mio profilo)

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Team Blue

Spoiler

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-Idrobreccia

-Terremoto

-Gelopugno

-Oltraggio

 

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-Psicoshock

-Magibrillio

-Ripresa

-Energipalla

 

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-Forzasfera

-Dragopulsar

-Cannonflash

-Raggio d'Acciaio 

 

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-Gelolancia

-Sanguisuga

-Breccia

-Metaltestata

 

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-Sgranocchio

-Colpo Infernale

-Protezione

-Desiderio

 

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-Aeroblast

-Forzantica

-Extrasenso

-Ripresa

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Casa di appartenenza: Grifontuono

        Nickname: Mana

        Racconto: In viaggio con Ponyta (Glitter)

 

Spoiler

 

Quella che voglio raccontare oggi, è una storia semplice, narrata da una piccola ma intensa avventura, insieme al mio fidato Ponyta di Galar.. che mi segue dal Bosco Brillabirinto in poi.

 

Tutto ebbe inizio nella piccola città di Latermore… In un giorno rocambolesco come tanti per consegnare dell’utile giornale quotidiano, mia mamma mi chiama dal Rotom Phone che mi dovette dire una cosa importante, mi fiondai sulla strada di casa per capire che cosa voleva dirmi.. mi disse che era il mio compleanno e che per premiarmi, mi permise di allontanarmi da Latermore per intraprendere un viaggio al fine di espandere i miei orizzonti e alla fine..

 

Compiuti 10 anni, dovetti abbandonare il comfort della mia città ma non prima che mi venga consegnata da nientedimeno che da Fabia, la Capopalestra (tutti i Capipalestra della mia regione almeno, hanno il diritto di consegnare uno speciale oggetto ai propri pupilli), la mia personale bacchetta magica, con cui possiamo usare le magie per l’appunto ma di vitale importanza, creare la Ball migliore che esista. 

 

Si narra la leggenda di una Ball che è in grado di rigenerarsi e dare sollievo alle creature più sofferenti e che quando sta per esaurirsi, si autocombustiona nelle sue stesse fiamme per rinnovarsi a nuova vita, come una fenice. E il mio intento era quello di ottenere tutti gli ingredienti necessari al fine di ottenerla. 

 

Tuttavia essendo solo ai primi passi non potevo pensare già in grande. Per cui come prima tappa mi addentrai nel Bosco Brillabirinto prestando comunque attenzione agli Impidimp che fanno gli scherzi ai visitatori! Durante il tragitto noto dei pezzi di cotone lungo il sentiero, allora iniziai ad insospettirmi, senza pensarci due volte mi misi a correre per vedere che cosa stesse succedendo. 

 

Vidi un povero Ponyta di Galar maschio che giace sul terreno sofferente con la coda che perdeva pezzi di cotone, probabilmente attaccato da Pokémon selvatici o peggio ancora dai Bracconieri. Avevo a disposizione poche cure ma non potevo lasciarlo lì ad ulteriori rischi…

Usai una pozione leggera affinchè potesse perlomeno muoversi e gli dissi di non preoccuparsi e che lo portavo in un luogo sicuro.

 

Ponyta non ebbe dubbi sulle mie parole e quindi decise di seguirmi. Durante il nostro cammino.. alzai lo sguardo e trovai delle Bacche sopra un’ albero, potevano essere d’interesse al Pokémon. 

 

Con un soffio lieve di bacchetta, le feci cadere.. riuscii a prenderle al volo e le diedi a Ponyta (ne mostrò interesse, senza pensarci due volte cominciò a mangiarle). Sapevo che il nostro viaggio in quel tragitto era temporaneo ma decisi comunque di dargli un soprannome, così potevo riconoscerlo anche per via della coda: Glitter.

 

Senza il tempo di guardare in giro, un’orda di Impidimp e un Morgrem ci circonda infuriati perchè abbiamo invaso il loro territorio e perchè abbiamo preso le loro Bacche prelibate. Ponyta, imbufalito dalla vicenda dell’attacco da parte loro, si dirige verso Morgrem e usa Pestone, facendolo cadere al suolo svenuto. Gli Impidimp vogliono prendere l’iniziativa e inizio a difendere Glitter dai loro attacchi, usando incantesimi a caso ma fortunatamente ne beccai uno che era perfetto contro di loro: Lumus Solem. 

 

Gli Impidimp scappano accecati e terrorizzati dalla luce e l’unico rimasto era Morgrem che fino a poco fa era stato colpito. Risvegliatosi nota che il suo gruppo era scappato e allora per l’affronto subito usa Morso su di me. Le sue zanne infliggevano un dolore così lancinante da farmi gettare la bacchetta per terra. 

 

Ponyta usa Vento di Fata per scacciare Morgrem che alla fine dovette cedere e fuggì via. Il Pokémon era triste nel vedermi così per cui cominciò a leccare la zona colpita da Morso, faceva male però dato che adesso eravamo al sicuro non mi faceva preoccupare più di tanto. Entrambi feriti e con poche cure a disposizione, torniamo a Latermore per prendere le cure necessarie. 

 

Ponyta era un Pokémon selvatico per cui non poteva seguirmi se non veniva registrato nel sistema come ufficiale. Fabia che era passata per di lì, gli raccontai dell’accaduto e prese in considerazione di far diventare Glitter un mio Pokémon ad una condizione: Trovare gli ingredienti e mescolarli al fine di ottenere una Ball in grado di catturarlo. Senza perdere tempo mi misi in marcia per viaggio insidioso e pieno di pericoli. 

 

Fabia per precauzione mi insegnò la Smaterializzazione in modo che potessi tornare a casa qualora avessi avuto dei problemi. Con il cuore in gola e Glitter al mio fianco, attraversai fiumi, laghi, paludi, monti.. e con non pochissime Smaterializzazioni che ci hanno fatto sbalzare qua e là per le varie regioni, incontrando tanti altri Capipalestra che conoscevo solo per la loro fama, giunsi finalmente ad Azalina per incontrarmi con un certo Franz, che poteva farmi creare la Ball per Glitter.

 

Tuttavia entrando nella sua dimora non lo trovai e al suo posto trovai una ragazzina che aveva più o meno la mia stessa età (dicendo che era sua nipote), dice che è scomparso qualche anno fa per via di una malattia… scoraggiato cercai di aprire la porta però non l’avevo lasciata finire! 

 

Disse che lei per passatempo fa il lavoro di fabbro per Poké Ball. Gli feci la fatidica domanda per cui ero venuto fin lì: “Tramite queste istruzioni e questi ingredienti, puoi fare un lavoretto per me?”.. dubbiosa sulla qualità degli ingredienti, della loro provenienza e del testo scritto.. mi disse che mancava un ingrediente essenziale: Le piume in fiamme di un specifico Pokémon Fuoco. Sapevo dell’esistenza di diversi Pokémon Fuoco però mi balzò alla mente una creatura che corrispondeva alla descrizione: Moltres! 

 

Maisy (così si chiama la ragazza), mi diede le indicazioni per raggiungere il Monte Brace, dove risiede il Pokémon. La Smaterializzazione mi permise di raggiungere facilmente il luogo… Moltres si svegliò, probabilmente perchè siamo arrivati all’improvviso, ci fa scaraventare via con una forte folata prodotta dalle sue ali! 

 

Glitter produce del cotone tramite la sua criniera formando un gigantesco Sostituto per far attutire la nostra caduta (ovviamente non gli ho impartito ordini perché sentiva ciò che volevo dirgli). A quel punto non avevamo altra scelta: Dovevamo ingaggiare una battaglia contro Moltres! Tramite gli incantesimi che mi ha insegnato Fabia c’era Pietrificus e lo lanciai verso il Pokémon avversario, colpendolo in pieno… Glitter senza battere ciglio usa Psicoraggio, approfittando della paralisi lanciata da me. Tuttavia l’effetto dell’incantesimo non durò molto al contrario della sua versione più potente. 

 

Un Lanciafiamme di Moltres e sparisce il Sostituto gigante e siamo punto e a capo. 

L’avversario ha subito pochi danni mentre noi ne avevamo subiti solo per la folata d’ali… Non avendo altre alternative dovevamo paralizzarlo e quantomeno metterlo in difficoltà. Mi venne un’idea ma era altamente rischiosa che se funzionava ci portavamo a casa la vittoria. 

 

Chiesi a Ponyta di preparare uno scudo di cotone abbastanza grande da impedire la visuale a Moltres.. Il Pokémon avversario abboccò all’amo che si  fionda verso lo scudo e usai la Smaterializzazione, portandomi con me Glitter e lui.

 

Ci siamo ritrovati sulla sponda del Lago D’ira mentre Moltres è finito dritto in acqua: il piano aveva funzionato! Indebolito cerca di attaccarci però può sferrare solo attacchi di tipo Volante perchè quelli Fuoco erano inutilizzabili a causa dell’acqua. Glitter usa Psichico e lo confonde il Moltres avversario, tuttavia quest’ultimo scaglia piume a casaccio e colpisce sia me che Ponyta. E dico fortunatamente perchè era questo il nostro obiettivo da ottenere. Moltres si riprende dalla confusione neanche passati due turni ma non ci attaccò.. 

 

parlandomi telepaticamente disse che nonostante l’avessimo fatto arrabbiare con l’improvvisa apparizione, accettò di buon grado la loro Prova e così ci lasciò le sue piume  nelle mie mani e se ne andò. Concluso tutto, Maisy potè con non poche difficoltà nell’apprendere il testo e inserire gli ingredienti, mettendo a ferro e fuoco la situazione e aspettare come minimo 24 ore… 

 

La leggendaria Phoenix Ball era pronta! Ponyta era felice del risultato ma allo stesso tempo era triste perchè ora che vedendo il completamento dell'obiettivo che mi ero impostato, poteva tornarsene nel Bosco insieme agli altri Ponyta. Lo fermai sul giaciglio della dimora di Maisy e.. lanciai la Phoenix Ball verso di lui! 

 

Dopo diversi tentennamenti e che Ponyta è uscito più volte dalla Ball, rifiutandosi di entrare… le piume stavano diventando vecchie. Maisy era preoccupata ma non disse nulla perchè potesse peggiorare la situazione. Supplicai a Ponyta di rimanere insieme a lui, mettendomi anche a piangere.. Ponyta capii quanto ci tenesse a lui ed entrò nella Ball colpendola con il muso. Glitter è stato ufficialmente catturato!

 

Trascorsi mesi, mi scontrai con la Capopalestra Fabia nella sua Palestra, con la quale mi è stata di grande aiuto durante il mio viaggio insidioso e potevo affrontarla senza riguardi, con Glitter al mio fianco ero sicuro di avere la vittoria in mano!

 

Continua…?

 

 

 

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Nickname: LuckyTia


 

Racconto: 

Spoiler

Oscurità, oscurità ed indovina? Altra oscurità. Era l'unica cosa che si poteva percepire ad occhio nudo oltre al pavimento roccioso e il brillante Lumos Maxima che fuoriusciva da una bacchetta, un individuo la reggeva saldamente ,di corporatura robusta,18 anni ,capelli biondo cenere ,occhiali quasi incollati al grosso naso a patata, e soprattutto alto, troppo alto per riuscire a mantenere una postura completamente eretta in quella galleria scoscesa e polverosa. Lucky (questo era il suo nome) non aveva alcuna intenzione di tornare indietro dopo tutta la fatica fatta per raggiungere quella precisa sezione della grotta labirinto, aveva speso buona parte dei suoi risparmi per ottenere un biglietto per la Nave Reale Unima (da dove proveniva) in direzione della regione di Sinnoh, e non aveva certo intenzione di rimettere piede ad Austropoli senza prima aver trovato qualcosa che valesse la pena del viaggio! "Gli amici che trovi lungo il percorso un paio di boccini!" Pensò ironicamente mentre cercava di scorgere qualcosa nelle tenebre con fare accigliato. Si, è vero, sicuramente era stato troppo avventato nello scegliere quel luogo dimenticato da Arceus come prima tappa del suo viaggio, ma dopo aver letto di quel posto in un libro illustrato regalatogli da suo zio tempo addietro, non aveva saputo trattenersi per l'eccitazione, e una volta ottenute tutte le carte necessarie si era fiondato all'avventura con le migliori delle aspettative. Adesso però rimpiangeva decisamente quella scelta, il calore dell'entroterra lo faceva sudare come un Panpour in un vulcano, la schiena gli doleva per la postura scoliotica, e i piedi quasi urlavano per tutti i sassi che aveva pestato durante il tragitto con le sue suole consumate dal tempo. Sperava soltanto di trovare qualcosa (o qualcuno) prima di finire stremato al suolo, anche perché aveva con se solo una fune di fuga e una volta uscito non avrebbe potuto più rimettere piede li dentro fino al giorno successivo. Con queste preoccupazioni in testa continuò ad incamminarsi per il "basso" tunnel pentendosi di non essere ancora in grado di smaterializzarsi a modo (poteva farlo ma il rischio di spaccatura era alto). Passò una buona mezzora e quando tutte le speranze sembravano ormai perdute e le mani si stavano per dirigere nella borsa contenente la solitaria fune, una luce arancione (quasi accecante dopo tutto quel tempo al buio) lo stordì sul posto, non perse tempo, spense la bacchetta, se la mise in tasca, e con tutte le sue forze si fiondò in quella direzione! "Si finalmente! Magari sono dei Bijoufuoco? Oppure delle Desiostelle? Possibile anche delle pietre preziose? Sarebbe la svolta!", e con questi quesiti nel suo cuore il giovane giunse finalmente alla fonte di quella luce con un enorme sorriso stampato in faccia...solo per essere quasi decapitato da un Ira di Drago scagliatogli addosso. Quasi cadendo sul posto schivò l'attacco per nascondersi dietro la prima colonna a portata di dita." Cosa diavolo è appena successo?" pensò tra se e se, terrorizzato all'idea di quello che sarebbe potuto succedere se i suoi riflessi non lo avessero salvato. Pochi attimi dopo decise di guardarsi cautamente attorno per localizzare il suo aggressore. Lo individuò all'istante (come poteva non notarlo?) sotto quella luce color tramonto prodotta da un gargantuesco cristallo,un minaccioso Gabite cromatico si ergeva a pochi metri dal suo nascondiglio, i suoi occhi gialli roventi di rabbia per la violazione del suo dominio e la bocca spalancata e fumante per la mossa di tipo drago appena lanciata nella sua precedente posizione. Lucky si era informato riguardo la fauna locale e di quale specie di Pokémon avrebbe potuto incontrare prima di entrare nell'enorme grotta ovviamente, e col suo solito fare poco accorto aveva pensato che dei piccoli Geodude/Zubat non gli avrebbero potuto causare grossi problemi, certo gli Onix non erano da prendere assolutamente sotto gamba ma MAI avrebbe potuto immaginare di ritrovarsi davanti ad un dannatissimo pseudo-leggendario (anche se non ancora al massimo sviluppo) e per di più cromatico! Si prese la faccia tra le mani per calmarsi e fare il punto della situazione, quel Gabite era a protezione di qualsiasi cosa si trovasse nei pressi del cristallo, e non aveva abbastanza tempo per usare la fune di fuga, perciò le opzioni a sua scelta erano 2,affrontarlo e tentare la cattura o fuggire il più velocemente possibile da quel buco infernale. Tuttavia riconosceva la stanchezza a causa della scomoda scarpinata e sapeva di non essere in grado di correre più velocemente del Pokémon neppure al massimo delle sue forze (figuriamoci in quel momento),insomma non aveva scelta era il momento di contrattaccare. Afferrò la sua cara bacchetta e si preparò allo scontro, "Stupeficium!" gridò in direzione della creatura che per la sorpresa si fece prendere in pieno muso, tuttavia il danno che ne conseguì fu lieve a causa della durezza delle sue squame e la nota resistenza al calore dei tipi Drago. Il rettile troppo cresciuto infatti non si fece attendere, scattò nella sua direzione facendo scintillare minacciosamente gli artigli rivestiti da una luce bluastra, il Dragoartigli colpì la colonna dove si era nascosto frantumandola nel mezzo, "Per un pelo" pensò Lucky mentre si rifugiava rapidamente su un altra colonna a fianco "Se gli incantesimi Confundus non funzionano proviamo con qualcosa di più forte. Bombarda Ma..." Ma prima ancora che potesse finire l'incantesimo un pensiero salvavita gli sfiorò la mente. Si trovava ad almeno 400 metri sotto il suolo in una sotto caverna dentro un'altra caverna anche essa sotterranea e ancora più grossa, se avesse causato troppo danno alle pareti circostanti, sarebbe potuto finire sepolto vivo sotto le pietre insieme a quella sottospecie di macchina assassina! Dovette fermarsi per trovare un piano alternativo. Non voleva uccidere il Gabite, sarebbe risultato troppo crudele per la sua coscienza (anche se il Pokémon non sembrava avere problemi a riguardo) ed a causa del poco tempo a disposizione tra un attacco e l'altro non avrebbe potuto utilizzare ne incantesimi troppo complessi da recitare verbalmente per intrappolarlo o ancora meglio congelarlo..."Ghiaccio! Ecco la soluzione!" Quasi urlò per la ritrovata fiducia."Aqua Eructo!" recitò in maniera non verbale. Dalla bacchetta un potente getto d'acqua cristallina si abbatté sul Gabite ancora impegnato nel liberare le sue estremità dai detriti della colonna, "Levicorpus!" venne in seguito lanciato sempre non verbalmente (per affrettare il processo) sul medesimo Pokémon per sollevarlo insieme a tutta l'acqua nelle sue vicinanze, "Sei mio!" pensò prima di ultimare la parte finale del suo piano, "Glacius!".Un raggio congelante colpì la sfera d'acqua che si era venuta a creare con la combinazione dei 2 incantesimi di prima, trasformandola in una sottospecie di prigione fatta interamente di ghiaccio, che infine ricadde con un tonfo sordo sul pavimento roccioso. Il ragazzo si accascio al suolo con un sospiro, era stata una manovra molto pericolosa visto che un solo sbaglio avrebbe potuto lasciarlo scoperto per altri attacchi a distanza, ma il tutto era stato ultimato in maniera molto precisa e visto la quadrupla debolezza al ghiaccio della famiglia evolutiva di Gible sarebbe stato molto difficile per quel Gabite liberarsi senza aiuti esterni. "Dannazione, me la sono vista davvero brutta" pensò il giovane prima di rimettersi in piedi. Una volta ripreso si avvicinò alla sfera di ghiaccio da poco formatasi e guardò all'interno. Certo adesso il Pokémon era immobilizzato, ma era lo stesso sveglio e furibondo, pronto a liberarsi alla prima occasione possibile per farla pagare al trasgressore, e in aggiunta a questo l'elevata temperatura circostante non sarebbe riuscita a mantenere costante la temperatura del ghiaccio portandolo allo scioglimento e alla liberazione del Pokémon al suo interno in una manciata di minuti. Doveva trovare una soluzione al più presto. Aprì lo zaino, dentro trovò una scorta di 10 Pokéball del kit base dell'allenatore ("mai uscire senza" leggeva la scatola che li conteneva) e 3 Conostropoli, sicuramente utili per curare i problemi di stato o come dessert, ma non per altro. Quasi ad un passo dalla disperazione Lucky raggiunse con 2 balzi il nido per il quale Gabite lo aveva attaccato in principio, cercando una qualsiasi cosa gli potesse essere d'aiuto in quel frangente. "Rubini.....pepite.....diavolo questa roba non mi serve! Ti prego dimmi che è riuscito a raccogliere qualche ball luccicante in tutto questo tempo, senza sono in guai seri!". E mentre la più nera delle disperazioni si faceva strada verso il suo cuore, accompagnata dai sempre più frequenti rumori del ghiaccio che si rompeva...finalmente un miracolo. In mezzo alle gemme e le cianfrusaglie varie una inusuale sfera marrone dalle sembianze di un rettile ma dall'inconfondibile manifattura in stile Pokéball fece la sua apparizione. La afferrò al volo e lesse cosa c'era scritto sulla sua superfice rugosa, "Prodotta a Knucklebur...",ma neanche ebbe finito di leggere quell'ultima lettera che il suono del ghiaccio che si frantumava lo colpì come un pugno allo stomaco. Gabite era libero, la sua furia per l'estraneo che frugava tra la sua roba incommensurabile, lo avrebbe ucciso, lo avrebbe ucciso di certo. Con le lacrime che stavano ormai quasi per sgorgare dai suoi occhi azzurri Lucky lanciò quella strana Pokéball nello stomaco del suo aggressore che in preda ad un furia cieca non ebbe modo di schivare. Accadde tutto molto velocemente quasi come in un sogno...6 simboli di colore bianco perla avvolsero Gabite che, sorpreso quanto il lanciatore, aveva messo un freno alla sua collera per contemplare il tutto, in un attimo però quei simboli divennero rossi e la creatura si ritrovò imprigionata al suo interno. 1 ticchettio. 1 solo ticchettio, ed uno sbuffo di fumo violaceo accompagnato da un ruggito quasi confortante in quel momento, misero la parola fine a quella terrificante vicenda, il Pokemon grotta era stato catturato tra diverse lacrime di sollievo e gioia.

 

 

     

 

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                      "Potenzia par vis."

                                "Harmonia Houses 2021

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               regali degli utenti spostati in bacheca 

 

 

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Casa di appartenenza: Corvoscuro

Nickname: Pokecraft

Racconto: 

Spoiler

Nel corso della mia avventura a Sinnoh ho incontrato diversi archeologi che mi hanno parlato di alcune lastre misteriose e di come possano essere collegate al Principio. Ho girato in lungo e in largo e ne ho raccolte quattro e ognuna presenta un’incisione: ad esempio su una di colore rosso come il fuoco vi era scritto “La lastra infonde potenza a chi è degno di possederla”. Non avevo la minima idea di cosa potesse significare ma il mio obbiettivo era venire a fondo a questa faccenda. Successivamente mi informai alla biblioteca di Canalipoli e numerosi libri raccontano che Arceus, il Pokémon Primevo, in tempi remoti creò l’universo e la potenza sprigionata si incarnò in delle lastre. Poi diede vita al tempo e allo spazio e a tre creature che li congiunsero.
Mentre leggevo tranquillamente uno strano anziano che indossava vestiti tradizionali giapponesi mi si avvicinò. “Oh, anche tu sei un appassionato di storia! Vorresti conoscere la storia dell’universo, immagino… sei davvero fortunato allora, si da il caso che io possegga un oggetto legato alla leggenda di Arceus” mi disse. Estrasse dalla tasca dei cocci e la sua bacchetta e pronunciò la formula “Reparo Tibiae”. I frammenti si riunirono a poco a poco e formarono uno strano flauto. “Questo non è un semplice flauto” spiegò indicando lo strano strumento “Questo è un flauto speciale! Se suonato in un posto preciso può richiamare delle creature divine. Te lo cedo, ormai non ho più l’età per questo tipo di avventure ma promettimi che proverai ad utilizzarlo.” Acconsentii e lasciai la biblioteca tutto emozionato.
Ora dovevo solo capire dove suonarlo. Immaginai che fosse necessario recarmi in un posto molto alto, che collegasse gli umani agli dei e subito mi venne in mente la Vetta Lancia.


Immediatamente mi materializzai in quel maestoso luogo e intonai una melodia. La terra tremò e diverse colonne caddero, dei mattoni iniziarono ad uscire dal pavimento e un’enorme scalinata si presentò davanti ai miei occhi. Mentre salivo mi accorsi di non avere con me la mia squadra di Pokémon: li avevo lasciati al professor Rowan dopo aver affrontato la Lega in attese di nuove avventure. Però non potevo più tirarmi indietro, dovevo arrivare in cima e sperare di non dover affrontare nessuno.
Sopra la scalinata una luce mi accecò e una creatura possente e luminosa scese dal cielo infinito come galoppando. Il suo aspetto mi ricordava un’illustrazione che avevo visto in un libro nella biblioteca di Canalipoli, doveva essere Arceus. Avevo il creatore di tutto davanti a me.
Mi fissò da vicino per alcuni attimi, dopo di che si allontanò un po’ e creò una sfera di energia pulsante. La lanciò verso l’alto, si divise e tanti raggi piombarono sulla terra come delle meteore. Sfoderai la mia bacchetta e parai tutti gli attacchi con l’incantesimo Protego. Non potevo permettermi di farmi colpire, dovevo contrattaccare. “Expecto Patronum!” Lo attaccai con il mio Patronus volpe e senza dargli il tempo di reagire lo stordii con uno Stupeficium. Controllai il mio zaino e avevo solo una Poké Ball con cui provare a catturarlo: una Turner Ball.
Questa strana sfera mi era stata donata a Memoride da un uomo proveniente da Johto mentre osservavo il santuario al centro della città. “Affascinante, non trovi? Io vengo dalla regione di Johto e c’è un tempietto molto simile nel Bosco di Lecci. Tu devi essere un allenatore vero?” mi chiese avvicinandosi “Con le ghicocche che crescono lì e il legno di leccio ho creato questa Ball speciale. Per realizzarla ho usato anche un altro strumento che non voglio anticiparti. Questa te la regalo ma usala bene e non sprecarla, intesi?” Mi consegnò la Ball e tornò sui suoi passi ma si girò un’ultima volta “Oh, a proposito… tre giri dovrebbero bastare.”
Non avevo mai notato quanto fosse curata: all’interno c’era della sabbia luminosa e vista da sopra ricordava un orologio. La baciai come segno di buon auspicio e la tirai verso Arceus. Lo assorbì a poco a poco avvolgendolo nella sabbia. La Ball cadde a terra, fece tre tick e scattò. Non potevo crederci: avevo catturato il Pokémon più potente che esista!
Subito dopo però riflettei molto sull’accaduto. Avevo catturato un dio, mi meritavo davvero tutto ciò? Ero abbastanza maturo da non usarlo per scopi malvagi? Sarei riuscito a nasconderlo per non farlo cadere nelle mani sbagliate? Lui voleva davvero essere catturato da me? Quest’ultima domanda mi lasciò perplesso: avevo catturato Arceus senza sapere se a lui andava bene. L’avevo chiamato con il flauto per conoscere le origini dell’universo ma un uomo può veramente saperlo? Forse era meglio liberarlo e dimenticare questa storia…
Così feci uscire il Pokémon dalla Turner Ball e la schiacciai con il piede. Ora Arceus era libero.

 

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Casa di appartenenza: Serpenterba
Nickname:
StraxSilverhand
Racconto:

 

Spoiler

Erano passati ormai due mesi da quando la Draconis Ball era giunta nelle mani di noi Serpenterba, due mesi nei quali nessuno aveva osato pronunciarsi su come utilizzare un oggetto con così tanto potere. Un po' per la prematura morte del suo realizzatore, che ci aveva scossi tutti quanti, un po' anche per la difficoltà nel trovare un'impresa degna del suo valore, e un po' per la paura che da questo derivava. 
Quel giorno, tuttavia, sarebbe stato diverso; dalla regione di Kalos arrivò la notizia che pochi giorni prima, nella Landa di Luminopoli, un Pokémon di tipo drago apparentemente impazzito aveva attaccato la centrale elettrica, lasciando buona parte della regione senza corrente e rendendo l'intero Percorso 13 inattraversabile. Il governo regionale ha incaricato la Superquattro Lilia di risolvere la questione, tuttavia sembra che né lei, né le squadre di allenatori al suo seguito siano riusciti a domare il drago scatenato. Anzi, nessuno di loro ha più mandato notizie da oltre 24 ore.

 

La decisione fu rapida: in quanto migliore allievo di incantesimi della nostra Casa, ottenni subito l'autorizzazione dal nostro Prefetto per avere accesso alla Ball e mi venne assegnata la missione. Partii subito alla volta di Kalos, destinazione Percorso 13; con me solamente la mia fidata bacchetta magica e la leggendaria Ball. Quel drago doveva essere mio, ad ogni costo.

 

Arrivai a Temperopoli, all'entrata nord della Landa di Luminopoli, avendo saputo che l'accesso da sud era pressochè impossibile a causa di una fortissima tempesta di sabbia. Affittai un piccolo fuoristrada e iniziai ad avventurarmi lungo il Percorso 13, dirigendomi alla Centrale; alla radio, le news parlavano di come la situazione energetica fosse sempre peggiore, di come le riserve energetiche della palestra di Luminopoli fossero ormai agli sgoccioli, e di come ancora non ci fosse alcuna notizia dalla squadra di Lilia; le autorità avevano mandato un piccolo plotone di fanteria della guardia nazionale ad investigare, ma sembra che fossero stati costretti a ripiegare a causa della tempesta. Anche a me era stato fortemente sconsigliato di avventurarmi lungo il percorso, sia per il drago che per la tempesta, ma loro non capivano: io ero la loro unica speranza, io e la Draconis Ball, non c'era altro modo. 

 

Dopo pochi km, capii come mai l'esercito si trovò costretto a ripiegare: la tempesta era forte, molto forte. Il mio fuoristrada arrancava, il radiatore si riempii di sabbia facendo surriscaldare il motore; fui costretto a continuare a piedi, alla Centrale mancavano ancora circa 5 km, non potevo fermarmi. “Protego”, recitai, e protetto dal mio scudo magico iniziai a camminare.

 

5 km possono sembrare una distanza alla portata di tutti, ma nel deserto, sotto una martellante tempesta di sabbia, mantenendo una costante concentrazione per evitare la caduta del Protego che sarebbe stata la mia fine, sono ben altra cosa. Non potevo bere, non potevo fare niente, solo mantenere alte la bacchetta e la concentrazione. La tempesta di sabbia mi impediva di vedere a più di un palmo dal mio naso, ma non c'era spazio per la paura e l'incertezza: la missione è chiara, catturare quel drago nel nome dei Serpenterba.


D'improvviso, un urlo: di una forza maestosa, raggelante, il drago ormai doveva essere vicino. Continuai a camminare, le urla si facevano sempre più forti, sempre più vicine. Un urlo mi raggelò completamente il sangue, alzai lo sguardo: davanti a me si ergeva un muro di cinta, alto almeno 4 metri, su di esso un cartello metallico appeso solo più per un suo angolo recitava “Pericolo: alta tensione”; ero arrivato, ero alla Centrale Elettrica di Kalos. Iniziai a seguire questo muro, alla ricerca dell'ingresso, la tempesta di sabbia era ancora più forte in questa zona; ad un certo punto inciampai. La sabbia iniziò a travolgermi, cadendo avevo sciolto il Protego. Il vento era talmente forte che non riuscivo ad alzarmi. “Protego!” urlai, la barriera magica si rialzò. Steso a terra, mi voltai per guardare su cosa ero inciampato: la scena fu raccapricciante. Davanti a me giaceva, sulla schiena, il cadavere di un giovane Fantallenatore, il torace squarciato da un enorme graffio, sicuramente opera di Dragartigli. Mi alzai, mi guardai intorno: l'intero cortile d'ingresso della Centrale era una distesa di corpi martoriati, umani e Pokémon, tutti vittime del drago impazzito. In mezzo a loro notai anche Lilia, la Superquattro: la gamba destra tranciata di netto, il suo Druddigon morto davanti a lei, dopo aver provato a difenderla fino all'ultimo secondo. Di nuovo, un urlo: fortissimo, raggelante, di una potenza sovraumana. Fu così che alzai lo sguardo verso la centrale, e lo vidi: in cima al reattore principale c'era un Garchomp. L'assenza del taglio sulla pinna dorsale parlava chiaro: una femmina, il che complicava di non poco le cose: i Garchomp sono fortemente territorriali, è probabile che questa femmina abbia nidificato nelle vicinanze della Centrale, e sia venuta qui sentendo la sua cucciolata in pericolo. Non c'era tempo per questi pensieri, bisognava studiare subito un piano d'azione efficace.

 

Mi infiltrai nella Centrale, ormai deserta e abbandonata; all'interno, nei corridoi, cadaveri di tutto il personale ed enormi graffi sui muri, la Garchomp era sicuramente passata da qua. Mi feci strada fino al reattore: era un luogo chiuso, quindi perdevo diversi vantaggi strategici, ma era comunque meglio del combattere all'aperto in mezzo ad una tempesta di sabbia, che avrebbe complicato la vita a me e l'avrebbe semplificata al drago, grazie alla sua abilità Sabbiavelo. L'unica cosa buona era che ancora non si era accorta della mia presenza, quindi avrei avuto il vantaggio della sorpresa; questo, combinato ad un buon sfruttamento dell'ambiente circostante, mi avrebbero consentito di catturare il drago...neanche un Pokémon così potente avrebbe potuto resistere alla Draconis Ball, se indebolito.
Arrivai al reattore, ormai fermo, e la vidi: in cima alla gigantesca struttura troneggiava maestosa la dragonessa, le sue urla continuavano a paralizzarmi dal terrore ogni volta. Era ora di aprire le danze.

 

“Stupeficium!” urlai, puntando la mia bacchetta contro il Pokémon. Colpo diretto, il drago iniziò a cadere fino a schiantarsi con violenza contro la sala controllo del reattore. Un ruggito di rabbia echeggiò nella struttura, la Garchomp emerse dai rottami, ancora in piena forma. I suoi occhi gialli mi fissarono, dopodichè si alzò in volo, mi puntò e si scagliò contro di me usando Dragartigli. “Protego!” urlai, appena in tempo: il colpo fu violento, il drago mi scagliò diversi metri indietro, facendomi schiantare contro uno dei muri del reattore. Lo scudo mitigò buona parte del colpo, mi rialzai appena in tempo: Garchomp era nuovamente in volo verso di me, di nuovo intenta ad usare Dragartigli. “Stupeficium!”, il drago deviò per evitare l'incantesimo e si alzò in volo. Notai alla mia destra un enorme accumulatore di energia, la carica dovuta alla sua corrente mi faceva rizzare tutti i peli del corpo. Mi spostai verso l'apparecchiatura, e attirai l'attenzione del Pokémon con un banale Flipendo; il Pokémon iniziò a brillare di un colore rosso acceso, e con una rabbia inaudita si scagliò verso di me. Era Dragofuria, e mi avrebbe sicuramente annientato. Avevo solo un'occasione.

 

“Wingardium Leviosa!”urlai, rivolto ai miei stivali, saltando al contempo verso destra con tutte le mie forze. Garchomp passò a pochi centimetri da me, impattando contro l'accumulatore. Feci giusto in tempo a lanciare un Protego prima che l'esplosione mi investisse scagliandomi dalla parte opposta del reattore, facendomi rotolare diverse volte sul pavimento e rompendomi il braccio sinistro. Guardai verso il luogo dell'impatto: tra il danno dovuto all'esplosione e il contraccolpo di Dragofuria, la Garchomp doveva essere per forza KO. Alzai lo sguardo, e fra il fumo e le fiamme vidi una sagoma inconfondibile: era ancora in piedi. Il fumo si diradò, il drago mi fissava, ansimante. Iniziò a ruggire, dopodichè alzò la sua zampa destra e si preparò ad utilizzarla per colpire con forza il terreno: “impossibile”, pensai, non poteva conoscere quella mossa, è una MT! Garchomp scatenò così un Terremoto all'interno del reattore, pezzi della struttura già danneggiata dal combattimento iniziarono a cadere, non riuscivo a reggermi in piedi. Impegnato a schivare i calcinacci, non mi accorsi di quello che il drago stava facendo: la Garchomp volò verso il nucleo del reattore, vi si posò sopra e affondò al suo interno un poderoso Dragartigli. La scena che seguì ha dell'impossibile: il drago attinse all'energia del nucleo fino a che non venne avvolto da una sfera bianca di luce. Quando ne uscì, il suo aspetto era diverso: i due artigli anteriori erano divenuti due falci, la mascella era più massiccia, il suo aspetto doppiamente minaccioso. Aveva effettuato una Megaevoluzione, fenomeno normalmente possibile solo in combinazione con un allenatore.

 

Nonostante ora la sua forza fosse nettamente maggiore, la Garchomp era provata; respirava a fatica, ondeggiava, ma aveva ancora tanta, troppa voglia di farmi fuori. Con un balzo si lanciò verso di me, la falce destra brillante e pronta all'ennesimo Dragartigli, non era più ora di scherzare.
“Sectumsempra!” urlai, rivolgendo la mia bacchetta contro la falce, lacerandola; il drago lanciò un urlo di dolore e iniziò a perdere copiosamente sangue. I suoi occhi carichi di odio mi fissavano. Si lanciò nuovamente verso di me. “Sectumsempra! Sectumsempra! Sectumsempra!” ripetei fuori controllo. Continuava ad avanzare.
“Sectumsempra! Sectumsempra!”. Ormai era vicina, grondante di sangue. I miei incantesimi più potenti sembravano scalfire solamente il suo corpo, ma non il suo spirito.

Non avevo alternative: impugnai la Draconis Ball, e la lanciai verso di lei con tutte le mie forze, colpendola in pieno petto. Primo sbuffo. Secondo, terzo. “Groar!”, la ball ruggì: la cattura era andata a buon fine, ma soprattutto, ero ancora vivo. Mi alzai, mi avvicinai alla ball per raccoglierla. Vicino ad essa, per terra, giaceva quello che sembrava un pezzo di braccio umano; al suo polso, un Megabracciale con incastonata una Pietrachiave.

 

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Casa di appartenenza: Serpenterba
Nickname: 
RedHawk
Racconto:

Spoiler

Non so perché sto partendo per un viaggio.

Mentre ero disteso sul divano a rilassarmi, mia madre si è arrabbiata con me: “Ora basta! È tempo che tu faccia qualcosa della tua vita. Non puoi stare tutto il giorno a oziare sul divano”. Le risposi: “Ma mamma, se me ne andassi, poi ti sentir-” Non ho fatto in tempo a finire la frase che d'istinto, come se sapesse la fine, gridò: “Non mi sentirò sola! Tanto, che tu sia casa o meno è uguale. Stai sempre sdraiato senza muoverti a meno che non te lo chieda io. Esci e viaggia come ha fatto tuo padre, che alla tua età era già uno dei più grandi allenatori Pokémon conosciuti!”. Mentre me lo gridava, mi ha tirato uno zaino con dentro vestiti e viveri e mi ha sbattuto fuori casa.

Quindi, a causa di questo, sono a farmi questo viaggio in giro per il mondo.

Che poi, perché dovrei essere come mio padre? Lui è partito per il mondo all'età di dieci anni, dopo aver appreso tutto quello che doveva sapere grazie ai libri e, dopo appena tre anni di avventura, è diventato uno dei più famosi allenatori Pokémon.

Ma dico, perché dovrei partire quando ho tutte le comodità a portata di mano, soprattutto in una cittadina come Furlongham. Piccola e immersa nel verde, con i Wooloo che rotolano sulle colline verdi come panorama. Chi me lo fa fare andare via di casa? Ancora non capisco il perché mia madre mi abbia costretto. Ho letto tutti i libri conosciuti da mio padre e sentito tutte le sue storie. Il fatto che io abbia 23 anni e non stia facendo niente può essere una delle motivazioni? Non sicuro, continuai a pensare al motivo.

Essendo tardo pomeriggio e i Pokémon della zona docili, attraversai senza alcun tipo di problema il Percorso 1. arrivando così a Brassbury. Guardai l'orario, per essere sicuro di poter prendere almeno l'ultimo treno in partenza dalla stazione. In netto anticipo, andai verso la biglietteria: “Un biglietto solo andata per Steamington”.

Mi rispose: “Oh, ciao Dario. Solo andata? Resti lì a dormire?”. Replicai: “Già, purtroppo mia madre mi ha cacciato di casa perché è tempo che io faccia qualcosa della mia vita”.
“Ahah be', come contraddirla? Hai 23 anni e stai a casa senza fare nulla della tua vita. Alla tua età, tuo padre era già un acclamato allenatore Pokémon, conosciuto sia qui, che al di fuori della regione. Tu cosa pensi di fare, invece?” disse con tono accusatorio. “Be'... - replicai - sicuramente non abbandonare moglie e figlio perché 'Il senso dell'avventura mi sta chiamando', ti pare?”.
Lo dissi guardandolo negli occhi. Riuscì a percepire un senso di dispiacere, ma feci finta di nulla. Pagai il biglietto e aspettai tranquillamente nella sala d'attesa l'arrivo del treno. Avrei potuto smaterializzarmi per far prima, ma non avevo alcuna fretta e poi avevo sempre paura degli effetti collaterali.

Attesi l'arrivo del treno, poi mi alzai, salutai il ragazzo della biglietteria con un cenno e salì in carrozza.

Mi sedetti al mio post e iniziai a sentire fame. Presi lo zaino per vedere cosa ci fosse infilato dentro. Oltre a qualche vestito, degli snack e panini, erano presenti pure la Poké Ball regalata da mio padre, la mia bacchetta e il mio Smart Rotom. Mi ero effettivamente dimenticato di prendere questi ultimi tre oggetti. Mi sa che mia madre aveva già preparato il tutto, visto che i vestiti erano stirati e piegati...

Comunque, presi la bacchetta e la nascosi in tasca e presi poi lo Smart Rotom insieme a un panino. Accesi il cellulare e inizia a a vedere le ultime notizie sulle Terre Selvagge mentre mangiavo. Scorrendo, lessi “Sospette attività illecite nelle Terre Selvagge. Stando alle ultime voci, pare che alcuni Pokémon stiano presentando dei segni di maltrattamenti nelle zone attorno al collo e zampe, come se fossero stati legati in precedenza”. Ringraziai il cielo di aver preso il biglietto per arrivare fino a Steamington e di non passare per le Terre Selvagge. Considerata la mia fortuna e il buio fuori, sicuramente avrei incontrato qualche losca figura fare qualcosa di sospetto.

Chiudo le notizie e, mentre sto per mettere via il telefono, suona. Pensai che fosse il caso di togliere la suoneria, ma prima guardai la notifica. È un nuovo messaggio, da parte di mamma “So bene che tu possa essere arrabbiato con me e lo capisco, ma faccio tutto questo per farti vedere che tu puoi fare tutto, solo che ancora non te ne rendi conto. La mamma è sempre con te. Mandami dei messaggi di tanto in tanto e non farmi preoccupare troppo ♥”. Feci un piccolo sorriso.

Chiusi lo Smart Rotom, lo misi in tasca e provai a riposare. Il viaggio non sarebbe stato lungo, ma un sonnellino avrebbe fatto finire il tutto più in fretta.

Mi sveglia poco dopo a causa del rumore dei freni. Pensando di essere arrivato, guardai fuori dal finestrino e non vidi nessuna luce. Solo buio. “Non penso che a Steamington si siano dimenticati di accendere le luci delle strade...”. Provai a guardare le porte, ma rimasero chiuse. “Oh no... non dirmelo...”. Dopo pochi secondi, arrivò il macchinista: “Gentili passeggeri, ci scusiamo ma purtroppo, a causa di un Pokémon sulle rotaie, il treno non può proseguire. Stiamo aspettando che venga rimosso, ma non sappiamo quanto ci vorrà”.

“Ecco... dicevo riguardo la fortuna di aver preso il biglietto direttamente per la città?”.

Scesi dal treno e mi avvicinai al macchinista, per chiedere se avesse delle ulteriori informazioni riguardo la situazione, la mia voglia di avventurarmi lungo le vaste terre era nulla, come al solito. “Mi dispiace, ma purtroppo non hanno detto ancora nulla. Considerando l'ora, gli allenatori in questo momento staranno dormendo, in più è un Pokémon molto aggressivo, quindi bisognerà aspettare l'aiuto di qualcuno esperto”. Ringraziai, presi lo zaino lasciato sul treno e mi addentrai nelle immense terre. La mia voglia di andarci era meno di zero certo, ma non sapendo quando saremmo potuti ripartire, ho preferito andarci comunque. Rimanendo lì, l'unico mio sfogo era lo Smart Rotom e la paura di annoiarmi facendo le solite cose senza ripartire subito era abbastanza da farmi prendere questa decisione.

Entrai nelle Terre Selvagge e com'era ovvio aspettarsi, non vidi assolutamente nulla. Dopo essermi allontanato dalla zona dov'erano presenti anche gli altri passeggeri, presi in mano la mia bacchetta e dissi a voce alta “Lumos Maxima”, facendo uscire una luce dalla punta della bacchetta.

Mi misi in cammino, stando attento a non scontrarmi con nessun Pokémon.

Ovviamente era un pensiero troppo ottimista, soprattutto in un luogo come questo. Guardando avanti, vidi avvicinarsi un figura nera avvicinarsi a tutta velocità. Aspettai che fosse proprio vicina, poi agitai la bacchetta e dissi “Stupeficium”. Partì un raggio di luce rossa dalla bacchetta che andò contro il povero malcapitato, preso in pieno. Mi avvicinai, per assicurarmi che non ci fossero gravi danni e per vedere chi fosse, sicuro che non fosse una persona, data l'ora e la velocità. Era un Obstagoon. “Scusami” dissi.

Continuai il mio cammino riattivando Lumos Maxima, pensando d'esser quasi arrivato. Iniziai a vedere delle luci in lontananza, poste più in alto della mia posizione. Capì che si trattava di Steamington e affrettai il passo, pensando al comodo e meritato riposo che tra poco avrei fatto. Mentre mancavamo poche centinaia di metri, vidi alla mia sinistra, in mezzo all'erba alta e agli alberi, una luce che compariva e poi scompariva. So bene di essere uno dei pochi idioti capaci di avventurarsi nelle Terre Selvagge di sera, gli allenatori più esperti aspettano il giorno, o comunque hanno una luce migliore. Pensai di far finta di niente e continuare a camminare, ma un verso simile a un pianto, mi costrinse ad approfondire la situazione. Sarò pure svogliato ma ho sempre un cuore.

Mi avvicinai con la bacchetta spenta e salda tra le mani, facendo attenzione a non farmi vedere. Arrivato sulla scena, mi nascondo dietro un albero e mi sporgo quanto basta: vedo due persone con dei vestiti neri, una cintura con attorno delle Poké Ball e un piccolo borsello, un cappello e una maschera che copriva bocca e naso, che l'unica cosa che si riusciva a intravedere sul viso erano gli occhi.

“Ti ho detto di non accendere la torcia” esclamò uno dei due.

“Ma non vedo. Come pretendi che possa legare questo Pokémon senza vedere niente?!”

Lì steso ai loro piedi, c'era un Dragapult, mezzo legato.

“Dai muoviti! Fai in fretta che hai già fatto abbastanza danni con i Pokémon precedenti. Non ti era stato detto di aspettare che le loro ferite sparissero prima di lasciarli liberi?”.

“Ancora con questa storia? Te l'ho detto, non ho visto quelle ferite, erano piccole. E poi, al posto di rimproverarmi, avresti potuto dare una mano pure te, no?
“Ho altro da fare io che pensare a queste cose” disse il compagno.

“Ecco, chissà come mai mi pareva strano finire il mio viaggio senza problemi...” pensai.

Dalle loro parole, era ovvio che si trattasse dei colpevoli delle sospette attività degli ultimi tempi.

Pensai a vari modi di salvare quel Dragapult senza farmi scoprire, ma proprio in quel momento, il mio Smart Rotom suonò. “Dannazione! La suoneria!”.

I due si voltarono nella mia direzione. “Chi c'è?!” esclamarono insieme.

Venni fuori, tanto non avrei più potuto nascondermi. “Oh, salve signori rispettosi e assolutamente non pericolosi. Porgo le mie scuse per avervi spaventato. Ero qui solo di passaggio e senza alcuna intenzione di origliare o sbirciare. Il mio unico intento era quello di catturare un esemplare di Dragapult e, GUARDA CASO, lì ce n'è proprio uno. Quindi, chiederei a lor signori la cortesia e l'umiltà di lasciarmi catturare il Pokémon lì dav-” non feci in tempo a finire la frase che subito uno dei due mi interruppe: “Non prenderci per stupidi. E finiscila con questo tuo linguaggio da signorino, dà il voltastomaco. Eh no, non ti facciamo “la cortesia e l'umiltà” di lasciarti prendere questo Dragapult. Lui è nostro, vanne a cercare un altro!”.
“Sei stupido?! - disse il suo compare – Non possiamo permettere che lui se ne vada dicendo a tutti quello che ha visto!”.

“Hai ragione. Dobbiamo anche sbrigarci a fare rapporto a tu-sai-chi...”

Sobbalzai un attimo. Con il cuore in mano e la voce tremolante chiesi: "Ohi... con tu-sai-chi... non vi starete mica riferendo a..."
I loro sguardi si gelarono. Vidi che iniziarono a sudare, e a quel punto dissi il nome: "Voldemort!"
Ci fu un attimo di silenzio.
Dopo qualche secondo, uno dei due con faccia perplessa chiese: "... chi?"
"Dai... Lord Voldemort! Colui che non deve essere nominato! Il Signore Oscuro! Lui!".
"Ragazzo, si può sapere chi è? Ci stai prendendo in giro?" chiese uno dei due.

“Oh no, non oserei. Anche perché con quei vestiti, ci pensate già da soli” replicai.

“Ah. Ti piace fare lo spiritoso? Vediamo se continuerai a farlo!” allungò la mano verso la cintura con le Poké Ball e ne prese una. D'istinti strinsi la bacchetta e dissi “Expelliarmus”. La sua Poké Ball volò via. Mentre mi guardavano increduli, agitando la bacchetta gridai per due volte “Stupeficium” contro tutti e due, scagliandoli contro un albero.

Corsi verso Dragapult, lo afferrai e mi smaterializzai vicino l'entrata di Steamington.

Dopo essermi smaterializzato correttamente, tirai un sospiro di sollievo. Slegai Dragapult e notai che i nostri sguardi si erano incrociati. “Devo portarti subito a un Centro Pokémon”. Prima che potessi prenderlo, mi sbatté il muso contro la gamba. “Cosa c'è? Non c'è bisogno che mi ringrazi”. Lo rifece. “Vuoi... venire con me?”. So che sembra strano, ma giuro che mi è sembrato di vedere un bagliore di luce nei suoi occhi a quelle mie parole. “Ne sei sicuro? Non sono una persona proprio, come dire... attiva”. Non si smosse.

“Bene allora. Tanto, il mio viaggio è già iniziato”.

Presi lo zaino, tirai fuori la Poké Ball regalata da mio padre, la Draconis Ball e la lanciai contro Dragapult. Sapevo che fosse efficace contro il tipo Drago, ma rimasi in tensione, fino alla cattura confermata. Il primo Pokémon di questa avventura, era stato catturato.

 

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Casa di appartenenza: grifontuono 
Nickname: evilespeon
Racconto: 

Spoiler

Notte fonda,centro pokemon di plumbeopoli a kanto
Mi svegliai e apri la finestra e lui era lì come tutte le notti
Un clefable misterioso che danzava sotto la finestra del centro pokemon a notte fonda sotto la luna
Ma racontiamo tutto con ordine
Per prima cosa mi presento: sono una viaggiatrice che ama viaggire di regione in regione alla ricerca di pokemon e luoghi misteriosi, tanto con la smaterializzazione vaiggiare è diventato piu semplice visto che si può tornare facilmente nei luoghi precednetemente visitati (si tranquilli sono maggiorenne e ho la licenza per smaterializzarmi anche se non la uso per lunghissime distanze se posso evitare,rimane comunque un incantesimo con cui non scherzare)
Questa volta ho voluto intraprendere un viaggio un po particolare e sono partita senza nessuno dei miei pokemon ...lungo la strada avrei incontrato nuovi compagni di avventura che mi avrebbero accompagnata nel viaggio e ho comunque la mia fedele bacchetta per difendermi
Ora alloggio al centro pokemon di plumbeopoli a kanto ma per ora non ho trovato nessun pokemon con cui viaggiare ...o almeno fino a quando una notte,non riuscendo a dormire,mi svegliai e apri la finestra per guardare la luna e lì lo vidi
Era il clefable di cui vi ho parlato ad inizio racconto
Era gia raro trovare un clefable lì cosi,per ora avevo incontrato solo alcuni clefairy in una mia gita sul monte luna ma alcune cose mi colpirono di lui anche di più
Il pokedex mi aveva sempre detto che clefable è un pokemon che ama vivere in gruppo con suoi simili e sue pre evo...questo invece era solo li a danzare elegantemente sotto la luna
L'altra peculiarita è che il pokemon era pieno di ferite sul corpo,non sembravano ferite gravi ma ne aveva molte
Perché il clefable stava li da solo e non a danzare sul monte luna coi suoi simili? Perche tutte quelle ferite? Volevo scoprirlo e qualunque fosse il problema che affliggeva il pokemon volevo aiutarlo...magari era stato cacciato dai suoi simili per qualcosa? O forse credeva di non essere troppo bravo a danzare sotto la luna e si allenava da solo tutte le sere e quelle erano ferite da caduta?per scoprirlo decisi di catturarlo
No,non parlo la lingua dei clefable ma catturandolo potrei diventarci amica e lui si farebbe aiutare da me e mi mostrerebbe il perche di quel suo strano comportamento solitario e delle sue ferite
Ma ben presto scopri' che catturarlo non era cosa facile
Pokeball,megaball,ultraball...le provai tutte ma il clefable stava troppo in guardia e ogni volta usciva dalla ball
"Noooo era cosi vicino" gridai dopo l'ennesimo tentativo di cattura fallito
Il problema era che ogni notte facevo in tempo a tirare solo una ball poi mentre ne cercavo una seconda nella borsa il pokemon scappava subito via
Provai anche altri metodi per aiutare il pokemon ,metodi che non ne comprendevano la cattura
Tipo una volta provai ad usare l'incantesimo wingardium leviosa su del cibo pokemon e farlo levitare vicino all'ingresso del centro pokemon cosi che il clefable incuriosito si avvicinasse e io potessi spingerlo dentro e poi farlo curare ...ma nulla,questi era troppo diffidente e non seguiva mai il cibo,altra cosa strana visto che clefable è un pokemon socievole e non diffidente e sospettoso
Un'altra volta provai con un incantesimo di legilimanzia,volevo provare a leggere la mente del pokemon e vederne i ricordi per capire
Ma gli incantesimi di legilimanzia sono incantesimi complicati e io non sono troppo brava ad usarli e non ero manco certa funzionassero bene sui pokemon quindi ricevetti solo ricordi confusi di cose che gia sapevo del clefable
Un altro insuccesso sigh...cosi decisi di tornare all'operazione cattura clefable
Un giorno mentre giravo per plumbeopoli decisi di fare un salto al famoso museo della scienza della città
Chissà, forse tutta quella roba scientifica mi avrebbe ispirato a trovare un nuovo modo per catturare clefable
Arrivai proprio nella sala dove era esposta la gigantesca pietra lunare del monte luna,luogo perfetto per pensare visto che mi ricordava la danza del pokemon sotto la luna
Pensavo di essere sola nella stanza ma poi notai una strana allenatrice
Era una allenatrice della classe medium
I medium sono molto misteriosi gia di loro ma lei aveva un aurea ancora piu particolare e poi era accompagnata da un impidimp con una cesta piena di strane pokeball che non avevo mai visto prima...e impidimp manco era un pokemon di kanto
Ero incuriosita dalle pokeball ma non volevo importunare la ragazza quindi decisi di andarmene senza chiedere nulla ma mentre stavo per uscire dalla sala la ragazza disse " ehi tu aspetta!so che hai difficoltà a catturare un certo pokemon e io ho proprio la ball che fa per te"
Di solito non credevo in queste cose tipo preveggenza ma la medium sapeva che volevo catturare un pokemon particolare e poi ero stranamente attirata dalla ball che aveva preso
Mi avvicinai e la osservai meglio:era una ball tutta dorata con eleganti disegni di fiamma ai lati tipo ali di una fenice...phoenix ball la chiamò la ragazza medium
"Questa è la phoenix ball" disse " provala sul mio impidimp"
Cosa? Tutti sanno che non si possono catturare i pokemon di un altro allenatore,sono le basi
"Provala forza,ti do io il permesso" insistette lei e cosi lanciai la ball verso impidimp
Ovviamente la cattura falli,che mi aspettavo?se avessi potuto catturarlo con facilità la medium non mi avrebbe mai fatto provare
Ma...cosa? all'improvviso la ball prese fuoco,divenne cenere e ricomparve a pochi centimetri dalla mia mano pronta per essere riafferata ed usata e il tutto in pochi secondi
La medium mi spiegò pero che l'effetto non era infinito,la ball aveva un rivestimento interno in piuma di fenice ed esauritosi il potere della piuma usata si esauriva anche l'effetto della ball che rimaneva cenere
Ma per me non era un problema ,ero certa che avrei sicuramente catturato il pokemon alla seconda chance essendo già debole a causa delle ferite che aveva...il problema era arrivare al secondo lancio senza perdere tempo
Era davvero la ball che mi serviva,con questa non avrei piu perso tempo a cercare una seconda ball nella borsa e avrei sorpreso il clefable con l'effetto fiamma cosi avrebbe anche abbassato la guardia
Stavo per uscire dalla sala tutta contenta e con una nuova determinazione quando la medium disse " aspetta! Quanta fretta che hai...devi sapere che questa ball ha anche un'altro effetto
Cura parzialmente il pokemon al suo interno in relazione a quante volte si usa l'effetto rigenerante,anche questo effetto ti sarà utile vero?"
Era vero essendo che il clefable aveva molte ferite e aveva bisogno di cure immediate ma lei come faceva a sapere anche questo? Ok che era medium ma qui si stava esagerando
Non feci manco in tempo a pensare ad una possibile risposta che senti' gridare "oblivion!" Ero distratta e non feci in tempo a difendermi e...
Dove ero? Ah gia la sala del museo con la pietra lunare del monte luna...e questa strana ball vicino a me? Non la ho mai vista prima,dove la ho presa? Mi sforzai di ricordare ma senza successo
"Phoenix ball..." sussurrai...non so ma sentivo che la ball si chiamava cosi e stranamente dentro di me sapevo anche come funzionava
Non mi feci troppe domande che tanto non avrebbero avuto risposta e decisi di tornare nella mia stanza al centro pokemon per aspettare la notte e tentare ancora la cattura di clefable...ma stavolta era diverso,stavolta avevo la phoenix ball ed ero pronta
La notte giunse e con essa arrivo anche il solito clefable a danzare sotto la luna
Non persi tempo e tirai subito la phoenix ball ma clefable usci' dopo pochissimo
Il pokemon stava per scappare quando la ball prese fuoco facendo bloccare il pokemon per la stranezza di che stava succedendo e facendogli abbassare la guardia come avevo previsto
La ball riapparve vicino la mia mano,la affarai velocemente e la ritirai subito
Un movimento...due movimenti...tre...che ansia!...poof!
La ball si fermò,era fatta! Avevo preso il misterioso clefable
Non potevo crederci e infatti tirai subito la ball per vedere se da questa usciva davvero lui
Il pokemon usci accompagnato da un effetto di sagoma di fenice infuocata
"Cool" dissi e notai anche che alcune ferite del clefable stavano gia iniziando a guarire
Cosi lo feci rientrare nella pokeball e tornai a dormire sfinita
Il giorno dopo consegnai il clefable all'infermiera joy affinché lo curasse completamente e gli facesse un controllo
Mentre aspettavo che l'infermiera terminasse notai un gruppo di tre allenatori
Ciò che mi attiro di loro e che tutti e tre avevano delle ball misteriose mai viste prima proprio come la mia phoenix ball
Mi avvicinai a loro e gli mostrai la mia ball misteriosa e loro stupiti mi raccontarono la loro storia
I tre erano viaggiatori come me,non si conoscevano da prima ma si erano conosciuti lì al centro pokemon di plumbeopoli attirati dalla strana ball dell'altro...anche qui proprio come me
Mi dissero che durante i loro viaggi avevano trovato tutti difficolta a catturare un determinato pokemon e mentre ponderavano sul da farsi in luoghi diversi del mondo si erano ritrovati con accanto una strana ball e la sensazione di aver dimenticato qualcosa
Uno di loro però ricordava qualcosa,uno strano impidimp con una cesta di pokeball e una strana ragazza ma non era certo esistessero davvero
Essnendo che a tutti e tre era capitato lo stesso decidemmo di chiedere in giro per plumbeopoli per saperne di più mentre aspettavo che clefable venisse curato e scoprimmo che in quei giorni molti allenatori che passavano per la città avevano avuto esperienze simili e che da un po girava una leggenda particolare
La leggenda narrava di una misteriosa allenatirce medium e del suo impidimp,si diceva che questi due aiutassero gli allenatori che non riuscivano a catturare un determinato pokemon fornendogli la ball necessaria a riuscire ...spesso una ball strana e mai vista prima
Ma i due non aiutavano chiunque ma solo gli allenatori davvero determinati a catturare il pokemon e senza intenti malvagi nel loro cuore
So che era solo una leggenda ma in cuor mio sentivo di aver incontrato la misteriosa medium e il suo pokemon
Non scoprimmo niente altro cosi decidetti di salutare i tre allenatori e tornare al centro pokemon
Dopo poco l'infermiera joy mi chiamò,clefable ora era in perfetta salute e pronto per viaggiare con me
Finalmente avrei potuto diventargli amica e scoprire di piu su quello che nascondeva
E secondo voi perche clefable era cosi solitario? E da dove venivano le ferite? Secondo voi sono poi riuscita a scoprire qualcosa di nuovo sul fatto o ho lasciato perdere continuando a viaggiare con clefable e scordandoci entrambi dell'accaduto un po come se lui non volesse piu parlare della cosa?la verità la lascio ad un'altra storia...per ora vi ho solo raccontato l'incontro e la cattura... ma in attesa di quella voi siete liberi di fare tutte le supposizioni che volete
FINE

Non so scrivere ma ci ho provato XD non so manco se gli incantesimi di hp funzionano come ho scritto XD 

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ksXi5yt.png.d72976744985b9600e2a3b86f1651d07.pngHpf3AQJ.jpg.93b9d15fb16f0ef90261743491866646.jpg.98e0bba49ce3d87b9ca564fcb4bcb644.jpg

TEAM 0 RULES...J0IN THE P0KECLUB TEAM 0 

1tizwJ2-1.png.4f5ed349c903c95bfdc1574320a2d709.png

UNIC0 PREMIO VINTO IN UN GDR FIN ORA...DOVEVO RIMETTERLO XD

espi.gif.896b8952e3c969e3168c3f1ae3ff3f8c.gif.15df7e8a181539a2023a846925e0933d.gifespon gif by @SlowHandBoy0...ditemi perche si chiama cosi please XD 

 

 

 

download.jpeg-454.jpg.d1562206b44766e4da99dcfd46b76995.jpg @Alemat è mio rivale e mi frega i pikachu ma ora è contento che è stato citato XD 

 

 

ragalino by @Porygatto (visitate la sua gallery) 

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quanto carino pikachu che imita lotad

Sprite by @Vale (visitate la sua gallery) 

 

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Doll fantastiche fatte da my rival giallo @Alemat

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1474038428_Espi_Compleanno(2)(1).gif.600cf40dc9f48760a49ed7ae76c431cf.gif.bd27fa41a79e29a74c3a5b6655134abc.gif espeon compleanno animata

Espeon_Natale.png.fa47efd3364961da152d53d8fd48ade8.png.5c9ae3965e01c5343af2b9ffaf516c3e.png espeon di natale

Espeon di natale is finally real XD 

Elfilin30x30.png.6fa08886fb3173e0fb150831f42600ed.png.2fe1a5fd454a67c20678b1dd1c0f6466.png elfilin super cute from kirby and the forgotten land by @Alemat

 

Riolu_Kart.png.96e52274c10a43d902baeabeaabd8726.png.ae9b508addb2338929e1cb718e599e20.png  doll ufficiale (anche se il rival dice di no XD) del mio disegno riolu kart by @Alemat

 

EspeonEvolution.gif.a7aede5d0ba42929d13862477ceadbc1.gif.8da2ba6e11dbf279e6cc900ca1005be4.gif eevee che evolve in espi by my rival @Alemat

Espi-Sabrina.png.10019171e1fd78c83caec00de13f9bd5.png.5c599fdfee78361e33dbe141bb7fcd82.pngEvilespeon bossa team0 version gdr (versione icon) by @Silvercenturion

466121175_Evilespeon_GDR_MillenniumExpress.png.b97c925586cbe7f0b2ff750c6a8d3224-1.png.dbeb1bef169871cf7d31d8723f9a1674.png Evilespeon bossa team 0 version gdr (versione sprite) by @Silvercenturion

 

il trio politico (io, @Alemat e @Quasar) è qui

RioluMarciaStendardo.gif.d36d7a0c6d9ef9e734834f0ebd3e47e3.gif.e884386f7cec9a8b69234661c5172226.gifQuasarGialloViola.gif.e30f93475348daa244fb1a59facd8b57-1.gif.853decede9c1e15fd98777075651291e.gifBossa-Marcia-gif-03012f9210260110055c5ee

Sprite by @Alemat

1863735054_TatsugiriFormaTesaViola.png.94cf96c15d81139735fecc47ef0b62f7.png.cbee256046885ba7e81f66ebda449483.png1430449915_TatsugiriFormaTesaViolaAnimato.gif.7bb0fa99f379845723b7ec9e4d893aa0.gif.dfe8e13678b4b283cc635c1fa42d29e0.gif tatsugiri di zeria by @Macca

1457048574_TatsugiriFormaTesaViolaAnimato2.gif.9e50b81c38b45123f49d7d37fc671213.gif.b0f504e86bcbb0a70da8d3e0d29d5f41.gif1151248065_TatsugiriFormaTesaAnimato.gif.e36f9191d1202b99a4e58b01a069c395.gif.e42c98c4c2c4a5155e26f8acfac88c00.gif zeria e repubblica gialla sushide version,ci vogliamo bene in realtà siamo aleati u.u

Lo sguardo sospetto succede solo alcune volte XD quello di repubblica guarda con sospetto lo zeriano per capire che combina coi pikachu e quello zeriano guarda con sospetto quello di repubblica gialla per capire se gli ha fregato dei pikachu per liberarli XD

E comunque quello è uno sguardo d'affetto u.u sprite sempre by @Macca

 

 Bar-Togetic-png-64d7618d64967e00cf10059fil trio politico e togeticplz in posa,sprite by rival giallo @Alemat

 

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Casa di appartenenza: Corvoscuro

Nickname: MoonlightUmbreon

Racconto:

Spoiler

Un ricordo candido come la neve

Stringendo tra le mani questa Turner Ball mi torna alla mente come catturai il pokémon che ora la abita.

Era un freddo giorno di dicembre ed io mi ero svegliato da poco, quando mia madre irruppe nella mia stanza per informarmi di una cosa.

Nelle vicinanze della Torre Dragospira erano stati avvistati alcuni esemplari di Sawsbuck forma invernale.

Da tempo avevo sviluppato un grande interesse per quel pokémon e la sua peculiare caratteristica di cambiare forma con il cambiare delle stagioni, perciò quella notizia fu per me come un regalo di Natale anticipato.

La prima cosa che feci fu abbracciare mia madre e ringraziarla per l'informazione, ma l'attimo dopo mi vestii di fretta, per poi recarmi subito sul luogo in cerca di tracce di quel pokémon così maestoso.

Grazie alla smaterializzazione raggiunsi Mistralopoli in un battito di ciglia, per fortuna ero ormai maggiorenne e perciò potevo usare quella magia per spostarmi rapidamente nei luoghi di mio interesse.

Al mio arrivo rimasi stregato dalla bellezza del paesaggio invernale, poiché quella era una delle città di Unima che più cambiava in inverno.

Distese bianche a perdita d'occhio e mucchi di neve che avevano creato un passaggio semi sicuro per la collinetta sovrastante la palestra di Silvestro, zona normalmente inaccessibile durante il resto dell'anno, questo era ciò che più calamitava la mia attenzione appena giunto sul posto.

L'aria era gelida e pungente, tanto che avrei voluto usare un incantesimo del fuoco per riscaldarmi ma, visto il luogo in cui mi trovavo, pensai che fosse meglio lasciar perdere onde evitare incidenti.

La priorità era trovare tracce del passaggio di uno o più Sawsbuck, perciò decisi che mi sarei servito dell'incantesimo Homenum Revelio per tracciare i movimenti del pokémon.

Quel particolare sortilegio era stato originariamente concepito per essere usato come mezzo di tracciamento dei soli esseri umani, ma negli ultimi tempi era stata approntata una variante efficace anche sui pokémon, a patto che l'utilizzatore avesse una grande capacità di focalizzarsi sul proprio obiettivo senza distrazioni.

Per mia fortuna ho sempre avuto enormi capacità di concentrazione, perciò non fu un problema per me usare quell'incantesimo.

Recitai la formula di attivazione e dalla punta della mia bacchetta si generò un turbinio di particelle luminose.

Dapprima confuse, quelle minuscole luci diventarono via via sempre più compatte col passare dei secondi, fino a delineare la figura del pokémon che stavo cercando.

Rimasi incantato dall'immagine di Sawsbuck che si era venuta a creare, ma la magia durò poco.

Quell'immagine evanescente si scorporò nei minuscoli lumi che l'avevano generato in pochi secondi, per poi cominciare a muoversi verso nord.

Iniziai subito a seguire la traccia lasciata dal mio incantesimo e così, dopo una decina di minuti, mi allontanai dal centro della città fino a giungere alle porte della Torre Dragospira.

L'imponenza della struttura, unita alle storie di cui era protagonista, mi misero addosso un senso di soggezione indescrivibile.

Ai piedi di quella torre mi sentivo minuscolo, quasi come un umano al cospetto di un gigante minaccioso.

Le zone erbose che adornavano i dintorni della torre erano stranamente placide, non c'era traccia di movimenti di pokémon e la cosa mi inquietò.

Il silenzio regnava sovrano, mentre dal cielo cominciarono a cadere alcuni timidi fiocchi di neve.

Uno stormo di Unfezant si librò in volo sopra la mia testa l'attimo dopo e questo mi fece sobbalzare, ma uno spostamento repentino tra i ciuffi d'erba innevati spazzò via immediatamente lo spavento.

Bacchetta alla mano mi avvicinai con prudenza al luogo che aveva originato quei rumori.

Improvvisamente alle mie spalle comparve l'imponente figura di Sawsbuck, che mi osservò con uno sguardo truce prima di tentare di incornarmi.

Grazie alla smaterializzazione riuscii ad evitare il colpo per un pelo, dopodiché mi armai di bacchetta per tentare una controffensiva.

Usai l'incantesimo stupeficium su di lui per stordirlo il tempo sufficiente a tentare la cattura con la mia Turner Ball, ma la creatura selvatica si riprese con sorprendente rapidità e subito cercò di attaccarmi di nuovo, stavolta con la sua mossa legnicorno e senza lasciarmi il tempo di lanciare la sfera.

Una volta scampato il pericolo mi fermai per un attimo ad osservare l'eleganza del pokémon stagione nella sua forma più caratteristica.

La folta peluria che d'inverno gli si era formata intorno al collo e agli zoccoli era di un bianco puro e candido.

Non da meno erano le corna, ormai spoglie e completamente imbiancate, come un albero in inverno sul quale la neve si posa dolcemente.

Dopo essermi ripreso da quel momento di ammirazione, compresi che non avrei potuto lottare armato solo di bacchetta, perciò chiesi l'intervento del mio fidato Darmanitan.

La prima cosa che gli ordinai fu di attaccare con un fuocopugno di potenza moderata, poiché il mio obiettivo era la cattura.

Il mio pokémon eseguì prontamente i miei comandi e così in pochi secondi Sawsbuck finì alla mia mercé.

Presi in mano la mia Turner Ball e ruotai la manopola a forma di ingranaggio posta al centro per iniziare il riavvolgimento del tempo intorno a me.

Era la prima volta che la usavo e rimasi sorpreso dal suo funzionamento, poiché in qualche istante il mondo intorno a me sembrò come tornare indietro.

Io e il mio Darmanitan non fummo coinvolti in quel processo di riavvolgimento, mentre Sawsbuck al contrario sembrò in qualche modo rimpicciolirsi, come se stesse ringiovanendo.

Il tempo finì di riavvolgersi nel giro di pochi istanti, e al termine del procedimento il mio obiettivo risultò indebolito.

La sua corporatura era pressoché la stessa di quando l'avevo incontrato, ma i muscoli del torace e delle zampe mi apparvero in qualche modo meno tonici, come se avesse trascorso meno tempo a lottare per il territorio contro le altre creature selvatiche.

Non mi persi troppo in convenevoli e lanciai la mia ball contro il pokémon.

Il turbinio di sabbia sprigionato dalla sfera vorticò in senso antiorario e andò ad avvolgere come un velo il malcapitato Sawsbuck, per poi risucchiarlo dentro la ball.

Il mio strumento di cattura cominciò a fare i suoi soliti tic: uno, due.........e tre, la creatura era finalmente stata catturata.

Quei secondi mi sembrarono interminabili tanta era l'impazienza che mi divorava.

Da quel giorno io e il nuovo amico divenimmo inseparabili, ed il nostro legame ci portò alla vittoria in numerose occasioni.

Nonostante non fosse una creatura particolarmente potente, era ed è tuttora magnifico vedere le sue eleganti movenze combinate alla sua placida forza in combattimento.

Il nostro primo incontro fu alquanto turbolento, ma speciale soprattutto per questo, ed ogni volta che cambia forma con l'avvento di una nuova stagione è uno spettacolo unico e imperdibile.

Sono passati anni dalla sua cattura, eppure è un ricordo in cui mi piace perdermi di tanto in tanto.

Ho un legame speciale e profondo con ognuno dei miei pokémon e Sawsbuck non fa eccezione, ma c'è sempre stato qualcosa che lo differenzia da tutti gli altri miei compagni d'avventura.

Sarà pur stata un'esperienza molto semplice rispetto ad altre più rocambolesche che ho vissuto negli anni, ma sicuramente mi ha lasciato una delle memorie più belle, complice anche la suggestiva ambientazione e il cielo nevoso di quel giorno.

Questo per me è un ricordo candido come la neve.

 

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Casa di appartenenza: Serpenterba

Nickname: RoseRed

Racconto:

Spoiler

"Fin da bambina ho avuto tre interessi: i viaggi, la magia e la storia. E proprio mentre stavo visitando Cromleburgo, villaggio della regione di Kalos, famoso per i suoi misteriosi monoliti, accadde l'impensabile. Ricevetti, tramite l'Holovox, la chiamata della mia amica Serena, che, sapendomi nei paraggi, aveva bisogno del mio aiuto.
Pensai, per un momento, se avessi tutto il necessario con me per affrontare quel viaggio inatteso. Avevo a disposizione la bacchetta magica che io stessa avevo creato, la Draconis Ball (ereditata da una persona a me molto cara) che era riposta in un sacchettino attaccato alla mia cintura e 1000 Poké Dollari. Perfetto, avevo tutto ciò di cui avevo, eventualmente, bisogno.
Trovandomi, fortunatamente, vicino Petroglifari, dove la mia amica viveva, decisi di usare la Smaterializzazione per essere lì, praticamente, all'istante. 
Serena mi raccontò che, qualche giorno prima, mentre stava visitando la Grotta dei Bagliori, aveva sentito un verso provenire da dietro una roccia. Incuriosita si era avvicinata e aveva visto, nell'oscurità, un cucciolo di Tyrunt che stava tremando dal freddo e che probabilmente era anche molto affamato.
A nulla valsero i tentativi della mia amica per trovare i suoi genitori, decise, tuttavia, di non assecondare il suo istinto di prenderlo, ma di portargli, ogni giorno, del cibo in attesa di capire cosa fare.
Comunque, sembrandole la cosa molto strana, pensò di chiedere un mio parere.
Vista l'ora tarda, preferii riposarmi nella dimora della mia amica ed incominciare ad investigare il giorno dopo.
Il mattino successivo, verso le 9.00, ero già davanti al portone d'ingresso del Laboratorio-Museo dei Fossili, famoso in tutta la regione di Kalos. Pensavo, infatti, che il cucciolo di Tyrunt non potesse che provenire da quel posto.
Dopo aver pagato il biglietto d'ingresso entrai.
Al piano terra era stata allestita, con estrema cura, una interessantissima mostra. C'erano teche contenenti vari fossili, riconobbi alcuni esemplari di Domofossile, Helixfossile, Radifossile e Fossiltappo. Al centro della stanza una teca custodiva una bellissima Ambra fossile, al suo interno poteva scorgersi un insetto lì intrappolato da milioni di anni. Intenta a girare intorno per osservare meglio quel miracolo della natura sentii sotto la scarpa qualcosa.
Mi chinai e vidi una chiave, la presi con l'idea di riconsegnarla al momento dell'uscita e continuai la visita.
Lungo il lato esposto a nord era stato allestito un grande acquario con esemplari di Tirtouga (riconoscibili per il loro guscio blu) che, lentamente, si spostavano muovendo le loro pinne. Un Omanyte era appoggiato su una roccia e un poco più distante un Kabuto stava tentando, con scarsissimi risultati, di risalire una parete di cristallo dell'acquario. Sulla sabbia si trovava uno scrigno pieno di perle e trittiperle.
Tutto in quel posto sembrava essere normale, ma all'improvviso notai una cosa che attirò la mia attenzione. Vidi un ascensore, poco distante da dove mi trovavo,  però per far funzionare la pulsantiera c'era bisogno di una chiave.
Solo allora mi ricordai di averne trovata una e decisi di provare ad usarla, non prima di essermi guardata intorno per essere sicura che nessuno mi stesse osservando.
La mia intuizione si rivelò giusta, la chiave girò, le porte si aprirono, entrai velocemente nell'ascensore e spinsi l'unico bottone presente.
Quando la porta si aprì (avevo avuto la netta impressione di essere scesa per molti metri) mi trovai di fronte ad una grotta che si diramava in numerosi cunicoli.
Vista la scarsa illuminazione, decisi di usare la bacchetta come una torcia usando Lumos e mi incamminai verso il cunicolo centrale dal quale mi sembrarono provenire strani versi.
Dopo pochi metri svoltai a destra e mi trovai di fronte ad una grande grotta, fredda e umida. Alcune nicchie alle pareti contenevano delle gabbie in cui erano imprigionati dei cuccioli, riconobbi un Anorith, un Cranidos e un esemplare di Aerodactyl, ancora troppo piccolo per saper volare. Al centro una gabbia elettrificata, alta più di quattro metri, conteneva un Tyrantrum adulto, facilmente riconoscibile dal suo colore rosso-arancione, dalle sue mascelle tendenti al grigio, dal suo muso spigoloso e dalla sua cresta che tanto ricorda una corona.
Il Pokémon si muoveva ora a destra ora a sinistra cercando, ovviamente ed inutilmente, il modo per uscire dalla sua prigione.
In un attimo capii che potesse essere il genitore di quel cucciolo che la mia amica aveva trovato nella Grotta dei Bagliori. Probabilmente quei Pokémon erano stati rinchiusi lì per essere venduti al migliore offerente. Ritenendo che nessun essere vivente dovesse vivere dietro delle sbarre decisi di liberarlo, ma per farlo sarebbe stato più saggio rinchiuderlo nella mia Draconis, adatta proprio ai tipi drago.
Certo, portarlo fuori di lì al guinzaglio non era proprio da prendere in considerazione, vista la sua mole.
Cercando di capire come usare quella sfera mi ricordai delle parole scritte sul bigliettino che l'accompagnava, quando la ricevetti. 
"Non avere alcuna preoccupazione, quando dovrai usarla farà tutto da sola".
Mentre mi stavo accingendo ad entrare in azione sentii alle mie spalle dei passi concitati in lontananza, ebbi l'impressione che fossero di più persone...mi avevano scoperto!
Appena vidi quegli uomini, nelle loro divise arancioni, usai Confundus per confonderli al punto tale che non ricordassero i loro scopi malvagi. Subito dopo estrassi la Draconis Ball dal sacchettino e la lanciai in direzione del Tyrantrum. Passò, millimetricamente attraverso le sbarre e si fermò molto vicino al Pokémon. Sorpreso da ciò, quel bellissimo esemplare non ebbe il tempo di reagire ed usare una delle sue mosse micidiali, cosa per la quale sarei sicuramente morta. 
Solo allora capii il significato delle parole scritte su quel biglietto.
Il Pokémon fu attorniato dalle Rune che erano incise tutt'intorno alla sfera e che, magicamente, si erano staccate da essa. Quegli antichi simboli lo spinsero all'interno della Poké Ball e da quel momento il tempo sembrò scorrere lentamente, molto lentamente...
Dalla sfera uscì prima uno sbuffo di fumo, poi un altro e dopo altri secondi, che mi sembrarono infiniti, un terzo, ma solo quando udii un ruggito capii che la cattura era riuscita...
Se siete curiosi di sapere come è finita la storia è presto detto.
Dopo aver catturato Tyrantrum, usando Alohomora, aprii tutte le gabbie e dopo aver nuovamente assicurata la Draconis alla mia cintura, usaii un sacchetto di canapa che avevo visto, in precedenza, per terra e vi misi dentro i tre cuccioli di Pokémon, per nulla al mondo li avrei abbandonati al loro destino.
Correndo, rifeci il percorso inverso, girandomi, ogni tanto, per controllare se qualcuno mi stesse seguendo e finalmente riuscii ad uscire da quel posto.
Ero di nuovo alla luce del sole.
Passai per la Grotta dei Bagliori, trovai il piccolo Tyrunt e lo misi nel sacchetto insieme alle altre piccole creature. Quando fui fuori usai la Smaterializzazione per arrivare alla Valle dei Pokémon, un vero Eden. I fiori dai mille colori, ricoprivano l'erba, in lontananza si sentiva scorrere un fiume e mi sembrò di riconoscere il rumore di una cascata.
Liberai tutti gli esemplari, non so spiegare cosa provai nel vedere il piccolino ricongiungersi al suo genitore, probabilmente in quel momento seppi cosa volesse dire essere felici!
Mi soffermai ancora per un attimo osservando quelle creature che, finalmente, potevano correre libere e, poi, mi allontanai per sempre da quel posto.
Uscendo dalla Valle, con la bacchetta, attivai Mobiliarbus, per spostare alcuni alberi e nascondere a tutti la sua entrata.
Sarei stata, così, sicura, che quelle creature, da quel momento avrebbero potuto vivere serenamente senza essere insidiate dalla cupidigia umana!"

 

Sprite by Alemat                                                                                 Sprites by Freedom                                                                         

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Casa di appartenenza: Corvoscuro

Nickname: Kiscake

Racconto:

Spoiler

Truffa con lieto fine

 

Era un caldo pomeriggio d’estate nella metropoli di Arenipoli e un giovane alto e ben vestito aveva appena messo piede nella periferia della città con i pugni stretti e il viso imbronciato.

“Quel maledetto vecchio!” masticava tra sé e sé Doroteo, questo era il suo nome. “Crede ancora che abbia dieci anni! Ma gliela farò vedere io: oh, se gliela farò vedere! Catturerò un Pokémon fortissimo tutto da solo e allora sarà costretto ad ammettere che non ho bisogno di lui!”.

Doroteo era l’unico figlio di un’importante famiglia benestante di Arenipoli. Il padre aveva sfondato nel settore degli pneumatici e la sua azienda fatturava miliardi ogni giorno. Il figlio aveva una carriera di successo bella e pronta ma come ogni adolescente che si rispetti stava affrontando una fase di ribellione.

Ora si stava dirigendo verso il Percorso 222 per dimostrare di essere indipendente, ma aveva incontrato uno scoglio enorme: non essendo mai uscito di casa senza il suo autista personale non aveva mai preso un autobus! Come arrivare alla fermata? E dove comprare il biglietto?

“Maledizione!” Urlò il giovane sfinito e provato dal sole picchiettante.

“Ehi!” Sopraggiunse una voce. Doroteo si guardò intorno. Ce l’aveva con lui?

Un’altra volta: “Ehi tu! Sono qui!”

Sì, ce l’aveva senz’altro con lui. Il suo sguardo incrociò la sagoma di un uomo accovacciato, con la schiena appoggiata al muro di un vecchio edificio. Aveva un lungo impermeabile nero e un cappello larghissimo che gli nascondeva completamente il volto.

“Oh, mi hai visto! Sembri spaesato, hai bisogno di qualcosa?”

Doroteo si avvicinò con fare altezzoso: “Scusami tanto, ma io non ho bisogno di nessuno. Tantomeno di un barbone qualunque!”

“Barbone? Ma io non sono un barbone! Sono un mago potentissimo!” Replicò il losco figuro, provocando una fragorosa risata del ragazzo.

“Ahahah! Un mago? Ma fammi il piacere! Scusa, ma non ho tempo da perdere”

“Non mi credi, eh? Beh, è comprensibile. Che ne dici di questo?”

L’uomo tirò fuori dalla tasca interna del cappotto un sottile bastoncino di legno e lo agitò contro un masso poggiato al suolo. Alle parole “wingardium leviòsa” la pietra si sollevò di alcuni centimetri per poi ricadere a terra.

“Allora? Ti ho impressionato?” Domandò gongolante.

“Tsk. Nulla che un Pokémon Psico non possa fare...” Doroteo rivolse gli occhi al cielo, ma in fondo era incuriosito dalle capacità di quel tale. E cosa ancora più importante: aveva un disperato bisogno di aiuto!

“Senti, come ti chiami?” Si decise infine a chiedere.

“Oh oh! Vedo che ho fatto colpo, dopo tutto! Puoi chiamarmi Kiscake.”

“Suona veramente malissimo! Sembra il nome di uno di quei dolci che mangiano oltreoceano. Cosa sei, una torta antropomorfa?”

Kiscake scrollò le spalle: “Chi lo sa, magari è proprio per questo che nascondo il mio volto sotto un copricapo. O forse è solo per fare ombra, facciamola restare una questione ambigua.”

Il giovane ben vestito fissò il suo interlocutore con occhi scettici.

“Ascolta, ti propongo un accordo: tu mi scorti fino al Percorso 222 e mi aiuti a catturare un Pokémon raro. In cambio ti darò i soldi per comprarti dei vestiti migliori di quegli stracci da senzatetto che ti ritrovi. Che ne dici?”

Un bagliore si accese nella penombra al di sotto del cappello dell’uomo. “Mh… proposta interessante. Ma sappi una cosa: io sono un mago formidabile ma non posso fare certo tutto il lavoro per te. Posso al massimo darti un piccolo incentivo.”

Doroteo scosse con forza la testa su e giù: “Non c’è neanche bisogno di dirlo! Io so cavarmela da solo!”

“Ahahah, ne sono certo. Allora ti accompagnerò e quando avrai trovato il tuo Pokémon userai questa.”

Il mago tirò fuori dall’impermeabile un piccolo oggetto tondo, dalla cui semisfera superiore trasparente si poteva intravedere della sabbia. Lo porse al ragazzo.

“Questa è una Turner Ball.” Spiegò Kiscake “Si tratta di un artefatto magico dalla potenza inaudita. Il suo nucleo è composto da un materiale in grado si piegare lo spazio-tempo allo scopo di indebolire il nemico! Lanciala contro il Pokémon che vuoi e la cattura sarà garantita.”

Doroteo afferrò la sfera, fissandola dubbioso.

“E tu svendi un’arma così potente al primo che passa? Non me la conti giusta…”

“Eheheh, te l’ho detto: io sono incredibilmente forte. Di quelle ne ho a centinaia e se qualcosa dovesse andare storto interverrei subito. Capito?”

Alcuni attimi di silenzio. “Mi stai chiaramente nascondendo qualcosa” concluse il ragazzo “ma suppongo di poter provare. Occhio però: se cerchi di fregarmi non ti pagherò un centesimo.”

“Allora non avrei motivo di cercare di fregarti!” Sorrise. “Per me possiamo andare, ma prima dimmi…” pausa teatrale interminabile “…a quanto ammonterebbe il mio compenso?”

“Mah, pensavo a metà della mia paghetta settimanale. Dieci?”

Un sussulto: “D-d-diecimila?”

“Ma che dici? Dieci milioni, mi sembra ovvio. Ma se pe…” Neanche il tempo di finire la frase che Kiscake era scattato in piedi, aveva afferrato il braccio del giovane e aveva iniziato a trascinarlo con forza verso la fermata dell’autobus più vicina: “Coraggio ragazzo, dobbiamo fare in fretta o si farà buio prima di arrivare a destinazione!”

E così, tra le imprecazioni di Doroteo e il ritrovato vigore del misterioso mago, i due riuscirono a districarsi nella giungla che è il trasporto pubblico di Sinnoh e giunsero al Percorso 222 dopo il tramonto.

 

Kiscake era totalmente assorto nei suoi pensieri, appoggiato alla corteccia di un grande abete. Doroteo si era inoltrato nel bosco che cresceva sul versante opposto alla costa già da qualche minuto.

“Che noia mortale.” Si diceva nella sua testa. “E io che credevo che sarebbe stato un lavoretto veloce. Se non altro ci avevo visto giusto: un tizio vestito così bene non gira in un quartiere malfamato senza aver bisogno di qualcosa. Ho fatto proprio bene ad avvicinarlo. E che cifre stratosferiche che paga, non ha proprio il senso del denaro! Eheheh!”

Passa mezz’ora.

“Ma quanto diamine ci mette il bimbo? Eppure sono sicuro che in questo Percorso non ci sono Pokémon pericolosi, altrimenti non ci avrei messo piede neanche morto: non sono mica un allenatore! Bah, speriamo solo che quella strana sfera funzioni. In fondo la bacchetta non dà problemi, quindi non dovrei preoccuparmi…”

E proprio pensando ciò udì un urlo lancinante provenire dal cuore del bosco. Era un grido inconfondibile: quando sul bus Doroteo aveva sbattuto il piede contro un sedile aveva sfiorato il boom sonico! Doveva essersi cacciato in qualche pasticcio.

“Quell’imbecille sarà cascato in una buca.” E a malincuore Kiscake si sollevò. La sua andatura era estremamente lenta. Senza alcun senso d’urgenza si avviò verso il viottolo che conduceva al bosco, raggiunse un punto in cui la vegetazione si infittiva, superò un grande tronco cavo in cui vivevano alcuni Glameow selvatici e infine giunse nei pressi di una grande roccia che bloccava il percorso.

Fece per aggirarla ma, a metà strada, interruppe il passo. L’aveva visto: al di là del masso c’era un Pokémon che emanava un’aura di terrificante. L’abilità Prepotenza di quel Luxray mise in guardia Kiscake, che rapido si nascose dietro la roccia.

“Ma che cavolo ho fatto di male, io?” Pensò mordendosi le unghie nevroticamente. “Mannaggia a Dialga, a Palkia e a tutti i Leggendari. Cosa ci fa un Luxray selvatico da queste parti?! Sarà stato liberato da un allenatore…”

Il felino elettrico si voltò verso il masso: l’aveva visto! Gli occhi di questo Pokémon sono dei veri e propri sensori a raggi X e il predatore aveva adocchiato l’indifeso essere umano oltre la pietra!

Luxray si gettò con impeto violento sulla formazione rocciosa e Kiscake iniziò a correre come non mai: la sua andatura lenta era del tutto sparita. Tornò, inseguito dal Pokémon, fino al tronco cavo e con una finta degna di un calciatore galariano riuscì a farvi cadere la bestia all’interno.

Con la testa di Luxray incastrata il mago aveva guadagnato un po’ di tempo e poté tornare in avanscoperta. Superata la roccia giunse a un vicolo cieco: il pendio di una montagna bloccava la via. Apparentemente non c’era traccia di Doroteo, e sarebbe tornato indietro se una mano non lo avesse afferrato per la gamba e trascinato in un cespuglio.

“Sei tu! Che diamine stai facendo, maledetto idiota? Sei ferito?”

“No. Ho notato il Luxray in tempo, ho urlato solo per farti venire qui.” Disse con calma Doroteo.

“Sei totalmente fuori di testa!? Ti rendi conto in che situazione siamo?”

“Ma di che stai parlando? Non sei un mago fortissimo? Sconfiggi quel Luxray con un incantesimo!”

Kiscake incespicò: “Ehm… B-beh, vedi… ecco…”

Fece un bel respiro profondo. Poi si inginocchiò, piangendo lacrime di coccodrillo e iniziando a urlare perdono: “Va bene: ti ho mentito! Non so nulla di magia! Ma la bacchetta è vera, te lo giuro! Ho imitato quell’incantesimo da un vecchio film e ha funzionato! Anche la Turner Ball credo sia autentica: tempo fa ho fregato queste cose a una vecchia megera! Non mandarmi in pasto a quel coso, ti prego!”

Doroteo gli lanciò un’occhiataccia.

“E dai amico, non guardarmi così. Dovrò pur guadagnarmi da vivere, no?”

“Sei senza speranze…”

“Eh già… ma siamo a posto, no? Non sei arrabbiato? Ora che abbiamo chiarito la situazione che ne dici di battere in ritirata?”

“Assolutamente no.” Sentenziò Doroteo.

“Ah?” Una gocciolina di sudore scese dal viso di Kiscake.

“Catturerò quel Luxray. E tu mi aiuterai” Sorrise al non-mago, che in cambio maledisse altri Pokémon Leggendari.

 

Il corpo di Doroteo era totalmente disteso a terra, tra le foglie bruciate dai crepitii elettrici della belva. Il felino, liberatosi dal tronco, puntò al ragazzo con i suoi occhi di ghiaccio.

Luxray si avvicinò di soppiatto, come volendosi gustare il terrore della preda ancora per un po’. L’atmosfera si appesantì. Regnava il silenzio assoluto: era possibile udire il battito cardiaco del giovane.

Poi Luxray venne colpito in testa da un masso.

Chi l’aveva lanciato? Era velocissimo! Ma nella direzione da cui proveniva non si nascondeva nessuno: ne era certo grazie alla sua vista a raggi X.

Un altro sasso gli colpì la zampa anteriore sinistra. Un altro ancora l’orecchio. Arrivavano tutti da direzioni differenti! Luxray non capiva, era in stato di totale confusione.

A terra, Doroteo sogghignò: “Stai abbassando la guardia, micio.”

Un altro sasso lo colpì in fronte. No, non era una pietra! Era la Turner Ball! Luxray venne risucchiato all’interno di un vortice di sabbia e venne rinchiuso nella sfera: al primo colpo, come promesso.

Doroteo si alzò e prese la Turner Ball in mano: “Mi dispiace, non potevi capire chi stesse lanciando quei massi. Perché nessuno li stava lanciando davvero. È stata opera di un mago e del suo potente incantesimo di levitazione.”

 

Kiscake uscì fuori da un cumulo di foglie secche: “Ringrazia solo che non abbia guardato in basso, o mi avrebbe visto comunque. Che piano assurdo.”

“Però ha funzionato, no?”

“Miracolosamente sì.”

“Ora che ho catturato questo mostro mio padre non potrà più dire che non me la so cavare da solo!”

Kiscake scoppiò a piangere: “Non dirmi che è solo per questo che abbiamo rischiato di morire. Ti prego.”

Doroteo arrossì: “S-sta zitto!”

“Pff, ma rilassati! Voglio dire, quando ti sei ritrovato in difficoltà hai mantenuto il sangue freddo ed escogitato quel piano: mi hai fatto quasi paura! E poi ti sei offerto da solo come esca. Credo che tu abbia la stoffa del leader.”

Il ragazzo, con la faccia ancora più rossa, ammise: “M-mah, ti dirò. Il piano non avrebbe comunque funzionato senza quel tuo wingardium leviosà o quello che è…”

Wingardium leviòsa.” Corresse Kiscake.

“Potevi risparmiartelo. Quello che volevo dire è che forse non devo fare per forza tutto da solo. O almeno credo. Ma che ne so…”

“Morale commovente. Ora che dici di parlare di cose serie? Sai, la Turner Ball tecnicamente l’ho lanciata io, quindi tu non hai catturato nessun Pokémon.”

“M-Ma…”

“Non preoccuparti. È tuo, non lo diremo a tuo padre. Ovviamente a patto che rispetti i tuoi termini dell’accordo!” Sulla faccia di Kiscake comparve un ghigno malefico.

“…”

“…”

“Sei una carogna!”

 

Doroteo non si separò mai dal suo Luxray e alcuni anni dopo ereditò l’azienda del padre. Kiscake, con i dieci milioni guadagnati da quell’impresa, si trasferì ad Alola dove aprì una scuola di magia.

 

 

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Guardate che belle targhette che ha fatto @SeanFrost :cuore:

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Racconto:

Spoiler

Ero in viaggio, lo ero molto spesso ultimamente. Mi ero promesso di girovagare e perlustrare ogni angolo di questo mondo. Non avevo per nulla voglia di fermarmi. Borsa, bacchetta, il mio rotom phone e qualche pokédollaro. Appartenevo ad una generazione che amava accudire pokémon di tipo drago. Voci di corridoio dicono che la mia dinastia è collegata a quella di Lance e Sandra, i due allenatori drago più famosi del continente. Non a caso la mia città natale è proprio Ebanopoli.

Quest’anno è stato un anno un po’ particolare. Finalmente mi era stata consegnata in dote la Draconis Ball, una pokéball molto rara prodotta nella città di Knucleburgh e che difficilmente si trovava in commercio. Mi era stata consegnata da Lance in persona.
La Draconis Ball ha un’efficacia di cattura molto alta sul genere drago, quindi quest’anno, finalmente o almeno presumibilmente, doveva avvenire la mia prima cattura! Ora capirete perché sono continuamente in viaggio.

Viaggiavo di città in città grazie alla smaterializzazione. Dovevo viaggiare a piccoli passi siccome l’incantesimo poteva realizzarsi su brevi distanze ed anche perché ero molto curioso anche di conoscere tradizioni e caratteristiche di ogni singolo villaggio concernente tale mondo.

Attualmente ero a Mogania (Jotho), stavo esplorando la cittadina e volevo fare una breve visita al Lago d’Ira, luogo che mi destava curiosità fin da bambino.

Era calato il buio, e decisi di fare uno stop al pokémon center, giusto per trascorrere la notte in tranquillità e riposarmi per quel che il domani riserverà. D’un tratto, accendendo la TV, noto che circolino delle strane notizie sulla cittadina di Ebanopoli. Queste ultime affermano che dei tipi non ancora identificati abbiano rubato dei pokémon e li abbiano imprigionati. Notizie di questo genere non sono nuove, capita molto spesso che dei tipi sospetti rubino pokémon per rivenderli sul mercato nero.

D’un tratto squillò il mio Rotom Phone. Era Lance in persona. La telefonata fu molto veloce. Mi chiedeva di tornare ad Ebanopoli per cercare di capire la situazione e di attuare un piano per intervenire prima che sia troppo tardi.

Subito venne mattina. Grazie alla smaterializzazione mi ritrovai ad Ebanopoli ed incontrai Lance. Chiesi come mai Sandra non ci fosse e mi rispose che era stata chiamata per un pronto intervento nella città di Fiorlisopoli che più o meno era avvenuta una cosa simile. Tipi loschi che continuano a rubare pokémon.

Decidemmo di rinchiuderci in un centro pokémon per attuare una strategia di pronto intervento.
Lance mi spiegò meglio la situazione siccome al Tg Pokémon non era stata molto chiara. Mi spiegò che erano stati rapiti degli esemplari di pokémon drago, ancora molto piccoli ed un Dragonair. Ma non si era capito ancora dove fossero stati trasferiti.

Iniziammo ad esplorare le varie possibilità concernenti chi abbia potuto compiere il furto. Arrivammo alla conclusione che fosse stato il Team Rocket.

Il Team Rocket è un’organizzazione criminale, che si occupa per lo più della cattura e rivendita dei pokémon.

Opzionammo successivamente le ipotesi riguardanti i luoghi dove potessero tener nascosti i pokémon. Un’ipotesi ci portava alla Via Vittoria, grotta contenente molti pokémon drago situata nella regione di Kanto. Mentre l’altra ipotesi ci portava proprio ad Ebanopoli, precisamente nella Tana del Drago.

Siccome eravamo in due, decidemmo di dividerci. Lance decise di andare alla volta della Via Vittoria, siccome aveva molta più esperienza di me, mentre io decisi di perlustrare la Tana del Drago.

Non c’era molto tempo da perdere, dovevamo entrare in azione il prima possibile.

Subito mi recai, di conseguenza, all’ingresso della Tana del Drago. Avevo con me il pass consegnatomi da Sandra qualche mese prima. Nessuno poteva accedere alla Tana senza il consenso del capopalestra di Ebanopoli.

Non ci furono problemi all’ingresso.

La Tana del Drago era una grotta molto buia. L’illuminazione scarseggiava quindi decisi di usare ‘Lumos’ per far si che la punta della mia bacchetta si trasformasse in luce pura.

Mi incamminai, e già notai qualcosa di sospetto. Non circolava nemmeno una mosca, di solito questa grotta era piena di vita. Mi accorsi subito che c’era qualcosa che non andava. Volevo prendere il Rotom Phone per avvertire subito Lance, ma non mi fu possibile siccome il segnale scarseggiava ed ero arrivato già ad un punto della grotta inoltrato e quindi era inutile tornare indietro, dovevo continuare per la mia strada e cavarmela da solo.

Mi avvicinai ad un punto della grotta molto ambiguo. Il passaggio era bloccato da una specie di porta con una serratura in acciaio che sembrava fosse stata costruita al momento. Non mi spaventò la situazione, ‘Alohomora’. Aprì molto facilmente la serratura grazie a quel tipo d’incantesimo che mi era stato insegnato da mio nonno. Continuai a perlustrare la grotta. D’un tratto si avvicinò un piccolo esemplare di Dratini. Era molto spaventato, continuava a muoversi molto velocemente, sembrava quasi che non volesse far alcun tipo di verso per non attirare l’attenzione. Dopo aver terminato i continui giri su sé stesso, decise di farmi strada verso qualcosa. Arrivammo dinanzi ad un luogo pieno di rocce. Ci nascondemmo dietro la roccia più grande facente parte di quel luogo. Notai due tipi sospetti. Avevano imprigionato una grande quantità di pokémon drago. Ma soprattutto avevano incatenato un Dragonair pienamente cosciente dinanzi ad una parete e continuavano a bersagliarlo con gli attacchi dei loro pokémon. Una scena impietosa. Un maltrattamento bello e buono. Nessun tipo di pokémon meritava una cosa del genere.
Prima di intervenire però avevo bisogno di una strategia siccome non potevo cadere nelle loro mani anche io.

I tipi sospetti continuavano a torturare i pokémon, quando d’un tratto si girarono verso la roccia che mi copriva. Avevano due magliette con una R rossa immensa al centro come stemma. Non c’erano più dubbi, erano membri del Team Rocket.

Da sempre sono un tipo impulsivo, ma questa volta avevo una strategia per risolvere il problema.

Uscì allo scoperto. I due membri del Team Rocket erano armati a loro volta, avevano infatti due bastoncini di legno che usavano per maltrattare i pokémon più deboli che avevano catturato. C’erano dei bellissimi esemplari di Dratini, alcuni anche cromatici.

Usai senza pensarci due volte l’Expelliarmus. Li disarmai in un lampo. Loro erano diventati innocui.

Decisero di iniziare il combattimento con i loro pokémon, continuavano a bersagliare il povero Dragonair. Il povero pokémon continuava a subire imperterrito gli attacchi scagliati da quei pokémon vigliacchi. Non aveva le forze di reagire. Sembrava spacciato!

Successe l’inaspettato. D’improvviso Dragonair venne cosparso da una luce accecante, non c’erano dubbi, si stava per evolvere nella sua forma definitiva.

Ne uscì fuori un Drago maestoso dall’aspetto imponente, non avevo più alcun tipo di dubbio, si era evoluto in Dragonite.

Non capita molto spesso di vederne uno, sono pokémon abbastanza rari e si dice addirittura che abbiano un’intelligenza fuori dal comune.

L’evoluzione portò alla rottura istantanea delle catene che avevano brutalmente catturato quel povero pokémon.

Fummo balzati fuori dalla grotta per l’esplosione causata dalla rottura delle catene.

Con un cenno d’intesa verso il Dragonite decidemmo di combattere insieme per il bene dei pokémon che erano stati fatti prigionieri.

I due tipi erano più impauriti che mai, la cosa valeva anche per i loro pokémon. Senza pensarci due volte usai il ‘Levicorpus’. I loro corpi fluttuavano per aria. Dragonite, anche esso molto pronto, usò la sua mossa per eccellenza. Un Iper Raggio dalla potenza inaudita, evidentemente racchiudeva tutta la rabbia che aveva accumulato fino a quel momento. Poteva far invidia addirittura al Dragonite di Lance.
I due membri del Team Rocket erano spacciati, volarono alla velocità della luce, come gli accade di solito.

Il Dragonite, era stato liberato, rientrammo in grotta per accingerci a liberare anche gli altri pokémon.

Anche loro erano stati imprigionati con delle catene piccolissime. Usai di nuovo ‘Alohomora’ per aprire quelle serrature. La Grotta aveva subito anche dei danni, anche se non molto ingenti. Decisi di farmi perdonare subito usando l’incantesimo ‘Reparo’ per far tornare le rocce al loro splendore iniziale.

I pokémon furono tutti liberati, erano molto contenti ma al contempo molto stanchi, decisero tutti di prendere le loro strade. Ma quel Dragonite no! Sembrava essersi molto legato a me, forse perché l’avevo salvato da una situazione un po’ critica. Sembrava quasi che mi stesse dicendo che voleva iniziare un viaggio con me.

A questo punto, ci volevo provare. Mi era stata consegnata la Draconis Ball e sicuramente questa era la miglior situazione per testare la sua efficacia.

Decisi di lanciare la Draconis Ball contro il Dragonite selvatico.

Il Pokémon venne immediatamente circondato da rune magiche di colore bianco e venne risucchiato dentro la ball. Non ci furono oscillazioni ma veri e propri sbuffi di fumo causati dalla pokéball. Dopo 5 secondi si udì un ruggito, la cattura era stata completata! Finalmente avevo catturato il mio primo esemplare di pokémon drago e potevo continuare a viaggiare in maniera molto più serena!

Decisi di tirarlo fuori immediatamente dalla ball. Usai l’incantesimo ‘Aguamenti’ per spruzzare un getto d’acqua su di esso siccome era un po’ sporco causa detriti che erano caduti dalle pareti rocciose.

Una volta usciti dalla grotta suonò il Rotom Phone. Era di nuovo Lance, voleva vedermi istantaneamente.

Decidemmo di incontrarci a Mogania. Vicino al Lago D’Ira.

Si congratulò con me, anzi, era fiero di me. Disse che aveva sempre creduto nelle mie capacità e che prima o poi sarebbe toccato anche a me di ricevere un pokémon di tipo drago proprio come tutta la mia dinastia. 

Disse inoltre che quello appena catturato era solo il punto di partenza di una lunga serie di pokémon che accudirò.

Dopodiché lui si rimise in viaggio, non aveva molto tempo libero ultimamente, anzi a dir la verità, non né ha mai avuto.

Ero molto fiero in quel momento delle parole di Lance, non me le aspettavo. Non capita tutti i giorni di ricevere elogi dal miglior allenatore dei tipi drago, o almeno a detta mia, che fosse mai esistito.

Ora non mi restava che fare una cosa. Dovevo andare subito ad Amarantopoli, città in cui alloggiava mio nonno per dargli la notizia della cattura del mio primo pokémon, siccome la mia passione per i pokémon di tipo drago derivava proprio dai suoi numerosi racconti che mi narrava fin da quando ero un bambino. Attraverso la smaterializzazione, arrivai molto velocemente alla porta di casa di mio nonno.

Lo chiamai fuori, uscì.

Gli raccontai della mia avventura, lui quasi stentava a crederci. Decisi di far uscire Dragonite dalla Draconis Ball. Mio nonno era quasi incredulo, non si aspettava di certo che il primo pokémon da me catturato fosse proprio un Dragonite, ma molto fiero di me.

Le sue parole mi scaldarono il cuore, gli elogi di mio nonno erano sempre ben accetti. In una giornata avevo ottenuto dei risultati che fino a qualche mese prima potevo sognarmi solo la notte.

Decisi di rimanere ad Amarantopoli per trascorrere la nottata.

Sicuramente mi aspettava una nottata lunga, ero ancora molto emozionato per la cattura.

Da domani, avrò al mio fianco un nuovo compagno di viaggio. Non ero più nella pelle! 

 

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Casa di appartenenza: Serpenterba
Nickname: Dragopika22
Racconto:

Spoiler

Cammino, in questa via commerciale di Knuckleburgh, evitando di dare troppo nell’occhio.
Non trovo la persona che sto cercando, non mi piacciono le grandi città, ma mi tocca per riuscire a portare a termine l’incarico. Fermo un passante, “sa dirmi dove trovo questo indirizzo?” gli dissi indicando un pezzo di carta stropicciato che mi portavo dietro. “Il terzo angolo a destra” mi rispose. “La ringrazio, Oblivion!”. Puntandogli la bacchetta gli feci dimenticare di avermi visto e mi diressi al luogo indicatomi. Finalmente trovo ciò che cerco, una bancarella di fronte ad una bottega, dalla quale esce un uomo che mi saluta.
“Latermore non ti fruttava più?” gli dico un po’ irritato.
“Beh, se non mi fossi trasferito di recente non avrei potuto procurarti ciò che stai cercando. E’ la tua prima preda se non ricordo male, di che si tratta?”
“Un Gyarados, un Gyarados rosso avvistato nella baia tra Spikeville e Keelford.”
“Il committente è lui?”
“Già, quel Pokémon farà una brutta fine se riuscirò a catturarlo, la cosa non mi provoca certo piacere, ma il lavoro è ben retribuito ed i soldi sono ciò di cui ho bisogno al momento.”
“In ogni caso, questo è ciò che mi hai chiesto, la leggendaria Draconis Ball! Ho recuperato gli appunti dell’alchimista e gli ho affidati a chi di dovere per realizzare questa sfera.”
Non credevo neanche esistesse, eppure eccola qua, davanti a me, questa Poké ball ricoperta di legno di agrifoglio e squame di drago che mi permetterà di catturare il primo obiettivo di questo mio nuovo lavoro. Ho iniziato la mia attività di cacciatore di Pokémon speciali su commissione, ho delle conoscenze tra i lati più bui della società e sono finito nel giro di un potente signore che prova un gran piacere nel mangiare le creature più rare.
“Fa attenzione, non vorrei che ci rimettessi la pelle al primo incarico” mi disse alla fine.
Pagato a caro prezzo l’oggetto ora in mio possesso, mi smaterializzo verso la mia destinazione.
Sono già stato qui per fare un sopralluogo, il Pokémon è stato avvistato da alcuni pescatori della zona, impossibilitati a stazionare qui negli ultimi giorni per via dell’ira dell’essere più feroce dei mari. Si è ormai fatto quasi buio, mi illumino la via con la bacchetta e inizio a remare con la barchetta che ho affittato per l’occasione. Intravedo un mulinello un po’ più al largo e vedo per alcuni attimi fuoriuscire dall’acqua il corpo dell’enorme serpente marino il cui rosso sembrava opacizzato e quasi sporco, probabilmente a causa del deterioramento di queste acque, inquinate dagli scarichi delle navi e dei pescherecci abusivi. Forse è questa la causa della sua rabbia…
Incautamente gli vado incontro, mi avvicino il più possibile e sento il mare agitarsi finché la sua testa non si trova a pochi metri dalla mia e nel momento in cui si scaglia su di me riesco a pronunciare l’incantesimo di ostacolo. Prontamente tiro fuori la Draconis Ball dallo zaino e con tutta la forza che ho nel braccio scaglio la sfera verso Gyarados. La mira non mi ha fatto un brutto scherzo ed ecco che vedo le rune bianche circondarlo e portarselo con loro nella ball, che inizia ad emettere sbuffi di fumo. Dopo i primi arrivano i secondi, ancora più intensi, ed infine… nonostante la scarsa percentuale di fallimento, Gyarados uscì dalla sfera, ancor più furioso di prima. Rimango per un attimo senza parole guardando al cielo, poi faccio quel che posso per allontanarmi. In mio aiuto la Draconis Ball sprigiona il suo arcano potere e paralizza Gyarados. Utile, seppur inutile per fermarlo completamente. Gyarados riesce ad utilizzare tifone.
Non è preciso, non mi colpisce in pieno, ma è così forte che spazza via tutto.

 

Mi sveglio, a testa in giù, tra la sabbia e le pietre, non so dove sono. Sembra il faro di Keelford quello che si staglia poco lontano da me.
Dei Magikarp sguazzano intorno al mio corpo. Stanco e dolorante, mi lascio trasportare dai pensieri.
Con l’aiuto del tempo anche un debole Magikarp è in grado di diventare un Gyarados…
E forse mi dovrò affidare a delle più economiche Timer ball per i prossimi tentativi…
Che fatica questa vita.

 

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Un tempo puniva gli utenti che violavano le regole. Ora vive per perdonare i colpevoli e i peccatori. Curiosità: durante le celebrazioni tenute da lui si canta solo in giapponese.

by Alemat

 

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Nickname: Lyndon

Racconto:

Spoiler

 

 

[No spoiler di trama sul manga]

 

Maschera di Ghiaccio era stato sconfitto. Da quel momento in avanti nulla sarebbe stato come prima. E ne ero felice.

Portai lo sguardo ad un cielo splendente come non mai, e notai una piuma scendere con leggiadria, fino a posarsi delicatamente sul mio naso. Una sensazione di puro candore mi avvolse: Ho-oh.  Lo avevo sempre ammirato, mi rifugiavo da lui nei momenti più grigi dell’infanzia. Era il mio migliore amico.

 

...

 

Una manciata d’anni dopo mi ritrovavo segregato in una cella, all’interno della centrale di Zafferanopoli, e mi aggrappavo a quei ricordi per tentare di trovare sollievo. Ero stato uno dei bambini agli ordini di quell’uomo perfido, ma non posso di certo fare la morale: io non ero da meno. Da quel giorno ho impiegato ogni mezzo per rintracciare Ho-oh, tra cui il furto di materiali preziosi al fine di completare la Phoenix Ball. Ci lavoravo fin da piccolo, la mia invenzione era stata forgiata nel Monte Brace, acquisendo il potere del Pokémon Fiamma… non mi vanto di ciò che ho fatto per ottenerla. Tuttavia non sempre il male vien per nuocere, Maschera di Ghiaccio era certamente un vile, ma era anche un genio: negli anni era riuscito perfino a concentrare l’essenza dell’energia dei Pokémon per farne un arma. Quel folle la definiva magia. Da lui ho imparato molti trucchetti, ero diventato il migliore nella creazione delle Ball, ma al contrario del mio maestro, non userei mai la conoscenza per far del male agli altri. Mi definirei più che altro un ladruncolo…

 

L’apertura improvvisa della cella mi fece rinsavire. Per la prima volta avevo una visita. Nella stanza adibita, era seduta una mia vecchia conoscenza: Verde. Con lei non avevo stretto un particolare legame da bambino, ma con il tempo abbiamo imparato a conoscerci meglio, condividevamo esperienze simili. Verde aveva la fama di arrivare subito al dunque, e non si smentì nemmeno questa volta, poiché senza proferir parola, mi porse uno strano bacchetto.

 

“Cos’è?” chiesi dubbioso.

“E’ una delle poche rimaste di tu sai cosa, vi è incanalata l’energia dei Pokémon leggendari”.

“Perché?” ero semplicemente stupefatto. Era l’arma di Maschera di Ghiaccio?!

“Usala per fuggire di qui, non sei una cattiva persona, infondo. Io mi fido”

“Sai che non dovresti..” fui sincero, ed un sorriso di consapevolezza apparve sulle sue labbra.

“Fra poche settimane si terrà una mostra di PokéBall nella scuola Harmonia, porta loro la tua invenzione. Disfati della tua ossessione e sii libero!”

 

In un istante mi si gelò il sangue. No! La Phoenix Ball era per Ho-oh, e lui era solo mio. Ritrovarlo era lo scopo della mia vita. Ed il mio pensiero era una sentenza.

Verde sembrò leggermi negli occhi, poiché dopo avermi dato una bacchettata di rimprovero in testa, si alzò in piedi e lasciò la stanza su tutte le furie. “Non imparerai mai, sarete sempre in gabbia voi due” furono le sue ultime parole. Forse aveva ragione, forse il nostro legame era sempre stato forzato, e forse catturando Ho-oh non sarei stato diverso da Maschera di Ghiaccio. Ma in quel momento non potevo ammetterlo. Lo volevo. Strinsi con forza la bacchetta, e pensai a ciò che mi rendeva felice: al momento in cui la piuma si posò sul mio naso. Sentii calore. Dalla punta della bacchetta fuoriuscì una flebile fiamma, ed il mio cuore si scaldò intensamente. “Incendio” sussurrai senza accorgermene, come se si trattasse realmente di una formula magica. Ed effettivamente il calore prese ad aumentare sempre più, finché non divenne insopportabile. In un attimo fu tutto bianco, si erse un’esplosione e le fiamme invasero ogni cosa.

 

...

 

Avvolto dalle fiamme, il corridoio della caserma era divenuto irriconoscibile e la via di fuga non si riusciva a distinguere. Mi trovai d’un tratto ad un bivio, ed indeciso sulla via da percorrere, scelsi la lunga strada di destra, che portava ad un’ampia finestra. Aprii con foga la vetrata, quando un lampo di chiarore m’investì, ovattandomi i sensi…

 

… Aprii gli occhi, e non potei credere a ciò che mi si parava dinanzi. Intorno a me si sviluppava una grande prateria verdeggiante, il vento soffiava forte e mi rinfrescava i polmoni, mentre Ho-oh troneggiava imponente sopra la mia testa. Tra le mie mani luccicava la Phoenix Ball, finalmente pronta a compiere il suo destino!

 

Con decisione lanciai la Ball verso il mio amato Pokémon, ed il suo tipico bagliore lo avvolse completamente. Era un effetto visivo incredibile. Il lampo rosso a forma di fenice era una delle caratteristiche peculiari della Phoenix Ball, un piccolo tocco di classe che la rendeva unica ed elegante. La Ball si chiuse, e rovinò a terra. Pensai fosse finita, e chiesi mentalmente ad Ho-oh di lasciarsi cullare sia dalle proprietà curative, che dal soffice calore che la sfera rilasciava. Poteva finalmente sentirsi a casa, ma così non fu. Egli ruppe le barriere, e con un urlo di sfida si scagliò verso di me… “devi meritarlosembrò comunicarmi con lo sguardo. Schivai il suo colpo, e con una presa salda mi strinsi sul suo dorso, mettendomi in una posizione di cavalcatura. Il Pokémon sembrò sorpreso, ma non poteva prevedere che il bello sarebbe ancora dovuto arrivare: portai una mano in avanti, e su di essa un piccolo cumulo di polvere prese a vorticare solidificandosi, fin quando non fuoriuscì una fiammata. La Phoenix Ball era ricomparsa, aveva sfruttato la sua capacità rigenerativa, ed ora Moltres non aveva più scampo! Il secondo tentativo fu più semplice, perché avevo ideato un ingegnoso sistema di incremento della probabilità di cattura. Ogni volta che si rigenerava, il nucleo interno intensificava il suo fragore, e la Ball aumentava la il suo potere!

 

A cattura avvenuta, fui invaso da sensazioni soavi, potevo sentire forte il legame instaurato tra me e lui, un rapporto sincero e condiviso. Una rapida sequenza di immagini si fecero nitide davanti a me: battaglie intraprese insieme, la Lega Pokémon, vite salvate e crimini sventati. Una storia leggendaria ci attendeva!

Non appena soffermai lo sguardo sul palmo delle mie mani, mi resi però conto che qualcosa non quadrava. Mi rispecchiai negli occhi di Moltres ed una verità agghiacciante si rivelò: quello non ero io. Avevo l’aspetto di un bambino e nella mia veste era cucito lo stemma di un Luxray dorato.

Mi sentii improvvisamente mancare, scivolai dal Pokémon, e caddi in un tunnel di buio profondo. Non saprei quantificare il tempo trascorso, ma quando crollai sul terreno, ero di nuovo al cospetto del bivio nella caserma. Impaurito e colmo d’ansia, decisi allora di optare per la strada a sinistra. Trovai una porta, ed entrai fugacemente nella stanza. Mi accolse una matassa di stridii e di lamenti, rumori di catene e gemiti. Il Pokémon fiero e maestoso di poco prima, era adesso incatenato come una bestia sottomessa. Una voce prese a rimbombare tra le mie tempie sarete sempre in gabbiae alcuni flashback del mio passato si fecero più vividi che mai. I ricordi di un Pokémon sofferente, a cui un vecchio uomo aveva tarpato le ali, e che bramava soltanto di volare via verso l’orizzonte. Allora ero troppo giovane e non potevo capirlo, ma Verde aveva ragione. Io che trovavo calore in quella creatura, stavo solamente sfruttando la sua prigionia. Era giunto il momento di sciogliere le catene di entrambi.

 

Uno schiocco di dita mi riportò alla realtà. Con mia grande meraviglia ero stato nuovamente catapultato nella camera delle visite, sembrava di essere tornato indietro nel tempo. Verde era ancora di fronte a me… non capivo più nulla.

“Calma, è tutto ok – cercò di tranquillizzarmi – hai presente quando ti ho colpito in fronte con la bacchetta? Ecco… diciamo che avevi bisogno di una spinta per capire…” ero ancora interdetto, ma lei proseguì “l’ho studiata dagli appunti di tu sai chi, ma non credevo funzionasse... l’ho chiamata Cunfundis”

 

Era quindi tutta un’illusione? La mia mente era stata manipolata? O semplicemente era una manifestazione del subconscio? Non ci pensai due volte e mi feci consegnare dalle guardie un vecchio foglio ingiallito, su cui presi a scrivere con voracità inaudita.

 

Monsieur, è lieto di presentarvi la sua Ball più focosa. Ho passato anni cercando di creare una Ball a basso impatto ecologico ambientale, e che potesse fornire un risparmio ai maghi-allenatori di Harmonia, e ora, a te che stai leggendo i miei appunti, presento il progetto per la mia Ball più ingegnosa

 

“La vuoi firmare?” mi chiese la ragazza, sottintendendo quanto fosse rischioso rivelare l’identità, vista la mia attuale posizione. Usare uno pseudonimo era la soluzione migliore “Franz… Franz Olivander”.

Gli studenti della scuola di Harmonia avrebbero ricevuto quella lettera, io non avrei ripetuto gli stessi errori, e la mia invenzione sarebbe stata tramandata a persone più meritevoli. Un giorno sarebbe passata nelle mani di quel bambino Grifontuono che avrebbe compiuto gesta eroiche accanto ad Ho-oh.

 

Che ne sarà di me? Be’… vi ho detto che ho parecchi assi nella manica….

 

… se voi foste commercianti di materiali, terrei ben strette le tasche…

 

… non c’è modo migliore per nascondersi che infiltrarsi tra chi è più in vista…

 

… da qui posso osservare da vicino il vero eroe di questa storia…

 

… ed d’altronde la casacca dorata mi dona!

 

Grazie per aver letto di me,

 

Lyndon alias Franz Olivander

 

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Casa di appartenenza: Grifontuono

Nickname: Orion

Racconto: 

Spoiler

Era arrivato il grande giorno, quello che avrebbe potuto cambiare per sempre le sorti della battaglia. Da quando il Team Galassia aveva evocato Dialga e Palkia l’ordine naturale delle cose a Sinnoh era stato completamente alterato. La regione si stava lentamente sgretolando, lasciando spazio al nuovo mondo di Cyrus. Ma rimaneva ancora una possibilità di arrestare la catastrofe. Certo era rischiosa, eccome se lo era. Orion lo sapeva bene, la Campionessa Camilla gliela aveva illustrata nel dettaglio. Era necessario che qualcuno si recasse nel Mondo Distorto ed ottenesse la fiducia di Giratina, l’unico in grado di porre un freno al potere del duo leggendario. E a quanto pare il prescelto era lui. Lui solo poteva porre un freno alla tragedia. Solitamente il Pokemon Ribelle interveniva da solo in presenza di alterazione dell’equilibrio spazio-temporale, ma in questo caso Cyrus aveva preso le adeguate precauzioni. Combinando il potere di Dialga e Palkia con una potentissima maledizione Imperius aveva infatti impedito a Giratina di passare autonomamente dal mondo Distorto alla nostra dimensione. Ciò che Cyrus non aveva previsto, tuttavia, era che qualcuno potesse essere così folle da passare dal nostro mondo al regno di Giratina…Mentre era assorto nei suoi pensieri, Orion sentì suonare il campanello. Sapevo benissimo chi lo aspettava, quindi scese le scale di corsa. Aprì la porta e si trovò davanti la Campionessa. “Forza, non abbiamo tempo da perdere”, disse Camilla, “prendi il mio braccio”. Orion fece come richiesto, ed immediatamente i due si smaterializzarono, per poi ricomparire all’ingresso della Grotta Ritorno. Quel posto emanava un’atmosfera surreale... ma come poteva essere altrimenti? Secondo Camilla in quel luogo si trovava niente di meno che il passaggio verso un’altra dimensione… L’unico problema era che tra tutti quelli che avevano tentato di entrarvi nessuno era mai uscito per raccontarlo. Orion si fece coraggio e seguì la Campionessa nella grotta. All’interno il buio era totale. “Lumus maxima!”, esclamò il ragazzo. La luce svelò l’aspetto interno della grotta. La stanza in cui si trovavano appariva sostanzialmente vuota, se non per il fatto che da essa si dipartivano quattro vie diverse. “Che facciamo?”, chiese il giovane. “Semplice, prendiamo una di queste quattro vie.”, rispose Camilla. Passarono quindi in una stanza identica alla precedente, se non per la presenza di un grosso pilastro, che troneggiava al centro della sala. Avvicinandosi ad esso i due notarono la presenza di alcune lettere incomprensibili. “Rivela i tuoi segreti!” disse Camilla. Una strana iscrizione comparve sul basamento del pilastro, insieme a quella che sembrava un’ampolla contenente una pozione dall’aspetto nerastro. Dopo una veloce occhiata la donna si rivolse ad Orion :“Per passare è richiesto un pedaggio, volto ad indebolire qualunque intruso. Affinché la corretta via ci venga indicata, questa pozione dovrà essere completamente bevuta. Il tutto dovrà essere ripetuto per altre due volte prima che si giunga al portale.” Appena finito di parlare, la Campionessa si portò alla bocca l’ampolla con la pozione e la bevve in un solo fiato. Immediatamente, tre delle quattro vie che si dipartivano dalla stanza furono avvolte da una fitta nebbia, lasciando visibile solamente la via corretta. “Dovevo farlo io!”, protestò Orion. “Mio caro ragazzo”, rispose Camilla, “tu sei molto più prezioso di me. Il tuo compito è quello di catturare Giratina, ma per farlo dovrai poter contare su tutte le tue forze. Questa pozione non è mortale, ma è chiaramente realizzata perché dopo la terza dose colui che la beve si trovi in un totale stato di confusione. E ovviamente tu non tuoi permettertelo.” La medesima situazione si ripresentò altre due volte, prima che la coppia potesse giungere all’ultima stanza. Camilla ormai faticava anche solo a parlare. La sala finale era completamente diversa da tutte le altre: in essa non vi erano nè pilastri nè strane nebbie. L’unica cosa presente era quello che sembrava essere un grosso altare. “Ma qui non vedo alcun portale…”, farfugliò Orion. La Campionessa si fece forza, contrastando la sua stessa mente oramai allo stremo :“Non puoi vederlo. E’ proprio questo il motivo per cui nessuno è mai tornato. Troppo confusi per ragionare hanno cercato di tornare indietro, finendo per perdersi nel labirinto. Ma a volte è proprio quello che non vedi ad essere davanti ai tuoi occhi Orion, ricordalo sempre. BOMBARDA!”. L’altare esplose in mille pezzi, lasciando spazio ad un vero e proprio portale, che appariva vivo, pulsante. “Ora tocca a te, Orion. Non avere paura, sei più forte di quanto tu creda… se c’è qualcuno che può riuscire in questa impresa sei tu. Ma per farlo avrai bisogno di un aiuto. Quando tutto ti sembrerà perduto usa questa Ball speciale: si chiama Phoenix Ball, incarna il potere della Fenice. Scoprirai tu stesso quanto possa essere utile. Ma ora va, non abbiamo più tempo!”. Finito di parlare, Camilla si accasciò a terra. Orion prese la strana Ball in mano e la osservò per qualche secondo. Aveva un aspetto così mistico, con quelle piume di fenice ai lati… Messa la Ball nello zaino si sforzò di sorridere a Camilla, per poi chiudere gli occhi ed entrare nel portale. Appena li riaprì si trovò di fronte ad uno spettacolo surreale: era come se in quel posto la gravità fosse totalmente alterata, i massi volteggiavano, vigorose cascate sembravano sgorgare dal nulla. Ma la cosa più strana era l’atmosfera… era come se qualcosa di sinistro, di potente lo osservasse. Il ragazzo aveva appena iniziato ad orientarsi quando sentì quello che appariva come un ruggito alle sue spalle. Si voltò e vide un’ombra oscura che si lanciava su di lui. “Stupeficium!”, urlò Orion. L’ombra sembrò scomparire, per poi ripresentarsi alle sue spalle. Orion si girò di scatto, sbiancando quando comprese come quell’ombra fosse in realtà Giratina. Il Pokemon Ribelle si ergeva di fronte a lui, in tutta la sua gloria. Prima ancora che potesse cercare di elaborare un piano, Giratina scomparve, per poi riapparire al di sopra di lui, scaraventandolo altrove con tutta la sua forza. Quello doveva essere il temibile Oscurotuffo… “Giratina, ti prego! Non sono io il nemico! Non sono io che ti ho confinato qui, ma mi serve il tuo aiuto per fermarlo!”, cercò di spiegare Orion mentre si rialzava. Ma il temibile Pokemon si scagliò di nuovo contro di lui. “Expecto Patronum!”, urlò Orion, allontanando questa volta l’attacco. Era tuttavia chiaro che per ottenere la fiducia di Giratina il ragazzo avrebbe dovuto catturarlo. Gli tornarono in mente le parole di Camilla :“Sei più forte di quanto tu creda, Orion”. Inspirando profondamente lanciò un secondo Patronus, infondendo nell’incantesimo tutta la sua energia. Giratina ringhiò di rabbia, ritorcendosi su se stesso. Malgrado ciò, sembrava tutto inutile. Con questi singoli incantesimi Orion non riusciva ad indebolire sufficientemente il Pokemon. Doveva confonderlo in qualche modo, ma come? Un semplice Confundus sarebbe stato inutile… D’un tratto il giovane ebbe un’idea brillante :”Geminio!” urlò, puntando la bacchetta su se stesso. Ora non c’era più un solo Orion, ma dieci. L’incantesimo aveva avuto il suo effetto, Giratina non sapeva più da che parte guardare. Certo, il prezzo da pagare era altissimo: l’energia del ragazzo si sarebbe prosciugata in pochissimo tempo, per cui da quel momento la rapidità era essenziale. Mentre le copie prive di poteri magici confondevano Giratina, il vero Orion scagliava Patronus e Stupeficium come un forsennato. Giratina accusava il colpo, ma la tenuta del ragazzo ero allo stremo… Le copie generate con la maledizione Geminio scomparivano una dietro l’altra, fino a che non ne rimasero solamente tre. Malgrado ciò, un filo di ottimismo filtrava nella mente di Orion: anche Giratina sembrava allo stremo! Il giovane si fece quindi coraggio, tentando la cattura con la Ball donatagli dalla Campionessa, la Phoenix Ball. “Ti prego Camilla, dimmi che hai fatto bene i tuoi conti…”, pensò il ragazzo mentre la lanciava verso Giratina. Ma il Pokemon Ribelle non era dello stesso avviso, e, in un ruggito di rabbia, si liberò dalla sfera. Orion cadde a terra disperato, sfinito. Ma, proprio mentre stava per arrendersi, accadde quello che mai si sarebbe aspettato. La Phoenix Ball, ricaduta a terra dopo la fuoriuscita di Giratina, divenne cenere in uno sfavillio di fiamme, per poi ricomparire nella mano del ragazzo. Era dunque questo il potere della fenice! Come se non bastasse, la sfera emanava uno strano calore, come se fosse più potente, più aggressiva. Malgrado lo stupore non c’era tempo per pensare, l’ultima copia era ormai caduta, Giratina si apprestava a sferrare il colpo di grazia anche al vero Orion. Il giovane si alzò di scatto, e, raccogliendo le energie residue, gridò :“ARRESTO MOMENTUM!”. Giratina si bloccò a mezz’aria. Era la sua ultima possibilità, fallire avrebbe significato la caduta dell’intera Sinnoh. Orion lanciò nuovamente la Phoenix Ball contro Giratina. Un click. Due. Tre. Il ragazzo esplose in un urlo di gioia. Era fatta, aveva catturato Giratina! Rimase a terra boccheggiante per qualche minuto, per poi avvicinarsi faticosamente al portale che lo avrebbe ricondotto alla Grotta Ritorno. Il primo passo era compiuto, ora veniva il bello. Ma una nuova consapevolezza riempiva il cuore di Orion: Camilla aveva ragione, lui era forte. Dopo ciò che aveva fatto, se c’era qualcuno che doveva avere paura era senza dubbio Cyrus.

 

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Casa di appartenenza: Grifontuono 
Nickname: ShadowBlue
Racconto:
Un cuore Puro

Spoiler

Avevo con me la Phoenix Ball con me era calda , nella temperatura giusta, eh si stavo quasi catturando , un esemplare di Numel .

ero nel Cammino Ardente , alla fine dopo un pò riuscì a catturare Numel.

Cosi io e Lui diventammo una cosa sola.

Cosi capì il potere della Phoenix Ball, solo chi sapeva poteva utilizzarlo..ma..non tutti.

 

I giorni passano ci allenammo un sacco , stavamo girando tutta Hoenn insieme , ma poi...

Poi arrivo una telefonata da Red stava a Kanto , mi disse che era successa una cosa terribile e che dovevo raggiungerlo subito, ma..ci stava un problema, Hoenn e Kanto erano lontanissimi , dovevo usare per forza Ipervolo di Latias per forza era l'unico che capiva il linguaggio degli umani, ma prima di farlo, dovevo ricevere la sua benedizione.

 

Cosi il giorno dopo raggiunsi L'isola Remota, vidi Latias , spiegai in poche parole che era una cosa urgente dovevo raggiungere al piu presto Kanto, cosi Latias mi fece salire sopra la sua schiena , attivò l'ipervolo e partimmo per Kanto.

Arrivata a Kanto , di preciso a Smeraldopoli , Red mi vide , mi raggiunse subito in fretta, dovevamo raggiungere il Monte Brace , il pokèmon era senza controlloe portato quasi alla pazzia per il dolore, uno senza il permesso entro nel Monte usò un incantesimo molto potente si chiamò La Maledizione Cruciatus, c'era solo un modo per fermalo, trovarlo e usare un incantesimo di purificazione , ossia l'incantesimo Incantesimo di legilimanzia.

E cosi dopo lunghi tragitti nel monte brace , trovando il pokemon senza forse usammo la Baccarancia e l'incantesimo L'incanto Proteus cosi purificai tutta la zona , mentre Red curava il pokèmon con alcune bacche.

Una volta riscesi nel Monte brace, il nostro obiettivo era trovare il colpevole che aveva un nome , si chiamò Elisio, Elisio arrivo grazie agli ultrvarchi usati ad Alola.

Ma qualcosa nell'ultrvarco non funzionò, ed Elisio è stato costretto ad nascondersi per Kanto.

Una volta trovato dopo tante informazioni della gente , io senza esitazioni usai subito l'incantesimo di legilimanzia, cosi scopri leggendo la memoria , che tempo fa Elisio aveva rubato dal maestro la Phoenix Ball creata da Kanto, lui non sapeva gli effetti catturava o almeno volevo riuscire a catturare tutti i pokèmon , ma la Phoenix Ball non diete nessu ordine, i pokèmon di tipo acqua,buion,la Ball non li accettava, visto che accettava solo il tipo Fuoco, cosi la ball si scretola davanti agli occhi di Eliso e ritornò al proprietario con una temperatura adeguata, ma Elisio deluso, pieno di rabbia , buttò la Phoenix Ball che aveva rubato dal maestro , quando era giovane.

Cosi Elisio ammettè le sue colpe e venne espulso dalla regione di Kanto.

Cosi la Phoenix Ball con il passare degli anni passo in generazioni e generazioni e luoghi diversi, fino al Proprietario, cioè il colui che catturò Numel, nel Cammino Ardente.

Nella Phoenix Ball mentre la tenevo fra le mani , girandola Red mi disse di leggere bene, perchè era una scritta molto, molto piccola.

 

C'era scritto; "Solo chi ha un cuore puro, senza essere contaminato dal dolore, rabbia ed elusioni, tu sei colui che può entrare nel Cammino Ardente, grazie al tuo cuore puro , la Phoenix Ball di darà ascolto è farà il suo processo di rigenerazione e non ti tradirà mai con il suo calore, anzi balzerà da te con un calore molto basso fino , che tu puoi catturare l’esemplare da te scelto di tipo fuoco, che la fenice sia con te" 

 

 

 

 

 

 

 

 SuicuneVersioneAnimata.gifSuicune ~AnimatoRaikouAnimato.gif.2aecabe8d8c540178d8257158076f1bb.gifRaikou ~ Animato by @Alemat

Repubblica Gialla di Alemat RioluMarciaStendardo.gif by @Alemat

 

Claude_FE_Viverna.gifClaudeFE.png Claude Fire Emblem Three Houses by @Alemat

Spoiler

 Icon Damon/ Chrom Fire Emblem by @chube

 Damon-1.png Chrom1.png          :starter:   Icon by @Diamaxus Tobirama Senju tobirama_icon.png 

 Grifontuono Phoenix Ball creata da @Mana Pok-Ball-Sprite-Zaino.png                        @Vale Art

@Korippo Lime @Vale 57be10aa82097a56c90f5dc4c70bd9a26944a0f5 

 

 

Icon by @PeterPan7zugTYj.png 

    

  

 

 

 

 

 

Fiocchi commemorazione by @Lugialeon 19/08/18

 

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Casa di appartenenza: Corvoscuro

Nickname:Yoli

Racconto:

Spoiler

Era una tranquilla giornata primaverile, ed io camminavo tranquillamente all'ombra di grandi alberi.

Nel vedere, per la terza volta nella mia vita, quello stesso particolare albero, mi resi conto di una cosa, che fino a quel momento, mi era sfuggita.

"Mi sono persa..." pensai, "Bosco Girandola; un nome più che meritato".


Vi starete chiedendo cosa ci facessi lì, dato che solitamente preferisco le biblioteche. Ebbene, giorni prima ero stata cacciata via dalla mia Casata per motivi banali, tanto che non li racconterò nemmeno.

Avevo quindi l'intenzione di riguadagnarmi la stima dei miei compagni catturando un pokèmon incredibile; si diceva, infatti, che nel Bosco Girandola dimorasse un essere slanciato, veloce ed intelligente, ovvero il pokèmon che stavo cercando.

Tuttavia non ero un'allenatrice, e perciò non disponevo di una mia squadra per le lotte.

Che fare allora?

Il caso volle che mi giungesse alle orecchie la notizia della creazione di un nuovo tipo di pokèball, in grado di portare i pokèmon al loro livello minimo.

Era proprio lo strumento che mi serviva. Così decisi di prenderlo in prestito dal laboratorio di ricerca dove si trovava, allo stesso modo in cui , prima di questo fatto, avevo preso in prestito una certa Mappa del Malandrino da una coppia di turisti.

La faccia di Acromio nel vedere la teca vuota fu impagabile: un mix di rabbia, stupore e qualcosa che nemmeno io riuscii a decifrare; ma non è il momento di raccontare questa storia.


Mi trovavo nel bosco; e mi ero chiaramente persa. Nonostante ciò, decisi di continuare a camminare, mentre la mia mente vagava nel passato fino a quel momento impagabile.

Nel ripensare a quella scena, mi ricordai dei vestiti che Acromio indossava; sotto quel camice bianco sfoggiava una divisa nera e blu. Mi misi allora a riflettere.

"Non è che lui, in passato, fosse stato..." formulavo questo pensiero mentre inciampavo e cadevo per una piccola, ma piuttosto ripida, discesa.

"Ahi!" qualcosa mi punse la schiena.

Quel qualcosa era la mia bacchetta, rotta a metà ovviamente.

Guardandola mi resi conto che non avrei più potuto smaterializzarmi per uscire dal bosco, ma almeno mi rimaneva quella strana Ball per metà trasparente.

Non ebbi nemmeno il tempo di rimetterla nella borsa, che un lampo verde mi passò accanto per poi scomparire nella fitta boscaglia.

Il mio istinto mi disse di seguire quel movimento fulmineo. Però, io non ero altrettanto veloce, perciò persi di vista quell'essere più di una volta.

Non appena questo si fermò nella penombra, io colsi l'attimo per lanciare quella che Acromio aveva chiamato Turnerball.

La Pokèball colpì l'obbiettivo; ma cadde aprendosi in un misero sbuffo.

"Ehi! Chi è che mi ha colpito!?" diceva una voce sconosciuta.

A quelle parole mi nascosi subito dietro ad un albero; per poi guardare con cautela quell'essere.

Di fatto non era un pokèmon, bensì un confuso Artemisio. Colore verde, figura slanciata, sguardo intelligente; non era chi cercavo ma ci assomigliava parecchio.

"E questa?" disse Artemisio raccogliendo la Turnerball, "Proveniva da..." si guardò intorno, per poi iniziare a camminare nella mia direzione.


Che cosa avrei dovuto fare? La mia bacchetta era rotta ed inutilizzabile.

I passi si avvicinavano.

"Se mi scopre un capopalestra per me è la fine!" pensai tra me e me.

Artemisio era sempre più vicino.

"Pensa ad un piano! Pensa a qualcosa! A qualsiasi cosa!" queste parole mi rimbombavano nella testa.

Solo un tronco di albero ci separava.

Quando lui puntò il suo sguardo su di me io rimasi paralizzata, letteralmente. Anche se avessi voluto non mi sarei potuta muovere.

Lo sguardo del capopalestra sembrò stupito nel vedermi.

"Una bambola pokèmon nel mezzo del bosco" disse raccogliendomi come se fossi davvero una bambola.

"Qualche bambino deve averla persa. Sarà meglio portarti sul sentiero principale" disse iniziando a camminare.

"Lì il tuo piccolo proprietario ti troverà più facilmente mia cara bambola..." si interruppe per guardarmi con più attenzione "Che tipo di pokemon sei tu? Non ho mai visto una forma di questo tipo. Magari sei un esemplare di un'altra regione" disse pensoso.

"Sono una Gallina!" urlai io; ma solo nella mia testa.


Rimasi paralizzata nei pressi del sentiero per almeno una buona mezz'ora, pensando a quello sguardo.

"Quel Capopalestra deve avere qualche strano potere" pensai.

Quando finalmente riuscii nuovamente a muovermi, decisi di non addentrarmi nuovamente nel bosco, e di uscirne invece.

Mi complimentai con me stessa per la saggia decisione.


Dopo qualche giorno scoprii che il bizzarro motivo decorativo di quella pokèball era stato usato da Artemisio per creare la sua nuova collezione Autunno-Inverno.

Lui stava facendo fortuna con quella Ball, mentre io avevo perso ogni cosa.

Il mio piano era stato un totale fallimento.


Per le Galline come me non c'è mai una gioia in questo mondo.

 

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Casa di appartenenza: Serpenterba
Nickname: xavierluca
Racconto:

Spoiler

 

Erano ormai settimane che Sinnoh era sotto assedio. Da quando quell'uomo e quel Pokémon avevano preso con la forza il potere sulla regione, nessuno era più al sicuro. Si era braccati giorno e notte da suoi seguaci che seguivano a bacchetta le sue direttive. Chiunque veniva trovato a cospirare contro il nuovo governo subiva il Sectumsempra o nella peggiore dei casi l'Avada Kedavra.

Ma io, Campione della Lega, seppur sciolta dei suoi componenti e distrutta dagli attacchi di Giratina, potevo lasciare che Sinnoh sparisca a causa del piano di distruzione di questo Mondo a favore di un nuovo Mondo senza emozioni governato da Cyrus? Decisamente no, ed era per questo che mi stavo preparando al meglio per fronteggiarli entrambi e ristabilire la pace.

Uscii dalla mia tenda nascosta nelle profondità del Percorso 225 e mi diressi in modo cauto verso l'Area Provviste, al fine di recuperare le ultime cose per l'imminente viaggio. Da qui la meta era chiara: dirigersi all'Edificio Galassia Rupepoli per risolvere il primo problema, ovvero Cyrus. Battuto lui, direzione Vetta Lancia sul Monte Corona e si risolve il secondo problema, ovvero Giratina. Cosa potrebbe mai andare storto, no?!

Grazie alla Smaterializzazione arrivai in pochi secondi alla Sede Galassia, ed il posto risultava totalmente differente dalla Sede che avevo visitato qualche anno prima durante l'ottenimento delle Medaglie: la Sede brulicava di Reclute Galassia. Lanciai qualche Confundo e qualche Stupeficium a quelle che incontro nel cammino verso il piano più alto della Sede, pronto per affrontare Cyrus.

Arrivai finalmente di fronte alla porta oltre la quale c'era lui, entro e lui era lì, seduto come niente fosse sulla poltrona a pianificare qualche altro attacco all'ormai Regione in ginocchio.

-Dunque sei qui, Xavierluca. Hai sentito il mio discorso, immagino- esordì lui.

-Si, un'idea malsana che porterà al crollo di questo Mondo solo per quello che te vuoi creare- risposi io, impugnando stretta la bacchetta -Tutta la popolazione che colpa ne ha?-

-È pur vero che ho intenzione di creare un nuovo Mondo, ma in esso non c'è posto per la gente là fuori. Il nuovo Mondo che io voglio è destinato solo a me. In caso contrario, non potrebbe mai essere completo e perfetto.-

-E che mi dici di tutta quella gente che, pur di non perire sotto i tuoi colpi, si allea con te? Non ci pensi?-

-Anche tu hai visto i miei sgherri, no? Dovresti aver capito che sono incompleti e inutili per natura- Nel completare la frase tirò fuori la bacchetta “So che vuoi sfidarmi per riportare l'ordine naturale delle cose, riportando tutta Sinnoh a quella monotona vita formata da emozioni incomplete e non perfette, ma ora il tempo è scaduto”.

Nel dirlo si Smaterializzò, e subito dopo la Sede fu colpita da un potentissimo raggio che distrusse in pochissimi istanti gran parte dell'edificio. Nello squarcio che si aprì vidi Giratina, intento a caricare un altro Iper Raggio per distruggere la restante parte. Gli lanciai contro uno Stupeficium, ma questo venne annullato da un incantesimo lanciato da Cyrus in groppa a Giratina. Ora l'Iper Raggio puntava dritto verso di me, non ci fu altra soluzioni che usare la Smaterializzazione.

Mi ritrovai nel Percorso 214 con un senso di nausea addosso, non avevo chiaramente prestato attenzione ad una delle regole per l'utilizzo dello spostamento magico a causa del pericolo. Sullo sfondo, Giratina stava distruggendo Rupepoli. “Bel casino, Xavierluca” pensai “ho appena avuto l'occasione per fermare in un colpo solo entrambi ed invece mi hanno demolito fisicamente e psicologicamente. Proprio un lavoro ben fatto, da Campione quanto sono.... Riesco a conquistare il posto più ambito della Regione ma non riesco a fermare un pazzo con idee folli ed un Pokémon venuto da un altro Mondo”. Mi rannicchiai abbattuto per quanto appena successo, sempre con lo sguardo fisso sulla città, città che avrei potuto e dovuto salvare. Giratina si allontanò verso Ovest, verso il Monte Corona.

 

Passarono alcuni giorni dalla completa disfatta. Quei giorni li trascorsi a pensare su come procedere chiuso nella tenda sul Percorso 225, protetta dall'Incantesimo di disillusione per non essere trovato dalle Reclute Galassia. Cyrus infatti, subito dopo l'accaduto a Rupepoli, aveva recitato un nuovo discorso ai suoi seguaci proclamandomi come nemico principale al suo governo e che avrebbe offerto un posto di rilevanza nel nuovo Mondo da lui creato. Se sapessero che non ci sarà nessun posto in quel Mondo che Cyrus sta cercando di creare...

Per quanto mi sforzassi di pensare, il piano da seguire non era per nulla differente da quello concepito qualche giorno prima: fermare entrambi, in un modo o nell'altro. Se fossi stato costretto, avrei dovuto anche usare la Draconisball.

Raccolsi i pochi oggetti in giro per la tenda, pronto a ripartire. Ma prima, meglio essere previdente ed eseguire il Protego Horribilis, in modo da essere al sicuro dagli attacchi. Usai di nuovo la Smaterializzazione per arrivare nel minor tempo possibile alla Vetta Lancia, luogo dove ora Cyrus risiedeva stabilmente per governare dall'alto tutta Sinnoh e mettere le basi per il suo Mondo.

Lanciai rapidamente Stupeficium e Confundo alle Reclute che mi dividevano da lui, facendomi scudo con il Protego Horribilis creato poco prima per ripararmi dai loro attacchi magici. Mi ritrovai in poco tempo di fronte a Cyrus, il quale aveva lasciato la sua postazione da Imperatore per prepararsi alla battaglia.

-Così ci rivediamo, Xavierluca.- Iniziò -Non pensavo di rivederti così presto, dopo quello successo a Rupepoli-

-Sono venuto a chiudere definitivamente il tuo Mondo e cancellare le tue idee, cercando di salvare tutta la popolazione e i Pokémon che abitano a la Regione-

-E ritieni che, venendo al mio cospetto e sotto la dimora di Giratina, riuscirai nell'intento? Non penso proprio.-

Scagliai uno Stupeficium, che bloccò semplicemente agitando la bacchetta. Provai ancora con un Confundo, ma anche questo venne bloccato semplicemente agitando la bacchetta.

-Pensi di fermarmi così, con questi semplici incantesimi? Mi aspettavo molto più da te, colui che si faceva chiamare Campione di Sinnoh.-

Subito mi lancia un Sectumsempra, dal quale mi difendo con l'ultimo barlume di Protego Horribilis, dato che subito dopo l'incantesimo difensivo cessò di essere presente. Mi scaglia contro un Confundo, per poi proseguire con un Diffindo. Riesco ad evitare il primo incantesimo, ma il secondo mi colpì e parte della manica mi si strappa lasciando piccoli segni rossi sul braccio. Forte di questo, mi indirizza addosso una serie di Diffindo, dalle quali non riesco a difendermi. Cado a terra in ginocchio, quasi piegato al suo volere.

-Lo ammetto. Sei proprio forte. Sei riuscito per qualche istante a tenermi testa- iniziò a dire, venendomi incontro -all'origine della tua forza c'è la tua compassione verso i Pokémon. Vuoi provare a salvarli facendo l'eroe... Che spreco... Questi sentimenti sono pure illusioni. E come tutte le illusioni, sono destinati a scomparire col tempo, finché la morte non li cancella per sempre. Ecco perché ho abbandonato tutti i sentimenti inutili e patetici. Ma non importa. Dubito che potrai mai capire la mia posizione.-

Era ormai a qualche metro da me. Ma potevo perdere così, dopo quello che mi ero promesso? No! Strinsi forte la bacchetta.

-Impedimenta!- urlai.

Cyrus rallentò l'avanzata verso di me. Era la mia occasione per attaccare e mettere la parola fine allo scontro.

Mi rialzai -Confundo, Confundo, Confundo- iniziai a dire agitando la bacchetta.

-Sec...tum...- inizio a mormorare Cyrus.

-Expelliarmus- gridai con tutto il fiato in corpo. La bacchetta di Cyrus venne scagliata a qualche decina di metri da lui. Ormai non mi rimaneva altro che pronunciare l'ultimo attacco e avrei sistemato il primo problema. “Forse la cosa migliore però sarebbe stata cancellargli la memoria.-Oblivi...- Iniziai a pronunciare, ma in quell'esatto momento comparve Giratina, direttamente dal Mondo Distorto.

Mi attaccò con una furia cieca, come se l'unico obbiettivo suo fossi io. Uno, due o forse tre Dragartigli andarono a segno colpendomi e lacerando ancor più il mio corpo già segnato dallo scontro precedente. D'improvviso scomparve. Era la mia occasione per eseguire un altro Protego Horribilis. Nonostante l'incantesimo difensivo riuscì lo stesso ad infierire ancora causandomi altri danni. “Conosce anche Oscurotuffo quindi, le barriera è pressoché inutile”. Avrei dovuto trovare un altro modo per lottare contro Giratina. “Se usassi il Sectumsempra? Potrei causargli molti danni e porre fine per sempre alla lotta” iniziai a pensare “no, io non sono Cyrus, non voglio eliminare nessuno, non voglio che qualcuno soffra”. Mi ricordai della Draconisball. Era l'unico mezzo di cui fossi in possesso per fermare la furia del Pokémon. La presi, per averla a portata di mano nel momento più propizio.

"Non pensare di poter battere o catturare quel Pokémon. Batterlo o catturarlo farà scomparire questo mondo! Molto bene! Fai come vuoi! Invece di sistemare il mondo, lo distruggerai al posto mio! Fallo pure! Erediti la mia missione." Disse Cyrus, come se mi stesse leggendo nel pensiero.

Quelle parole mi crearono così tanta confusione che Giratina poté attaccarmi ancora una volta, questa volta con un Furtivombra. La Draconisball mi fuggì di mano, rotolando a qualche metro da me.

Stava riaccadendo, stavo per essere nuovamente sconfitto da qui due. No, questa volta ero forte delle mie convinzioni. Potevo e dovevo salvare Sinnoh, fermando Cyrus e Giratina.

-Stuperficium- dissi, agitando la bacchetta contro il Pokémon. Mi smaterializzai per comparire dietro Cyrus. -Stupeficium- Cadde a terra privo di sensi. Mi smaterializzai nuovamente per comparire dietro al Pokémon. -Confundo-

Cercò di difendersi attaccandomi con un Dragartigli, ma non mi colpì.

-Impedimenta- Giratina tuttavia riuscì ad evitarlo, nonostante lo stordimento, a causa del fatto che aveva usato un Oscrotuffo. Ricomparve dietro di me, colpendomi con tutta la sua potenza.

Si innalzò in volo, e stava caricando un Iper raggio.

-Lumos Solem- dissi. Giratina, accecato dalla luce, non riuscì a indirizzare il colpo verso di me.

Iniziò dunque a caricare un altro Iper Raggio. Era l'occasione che stavo aspettando, la dovevo usare.

-Accio- Gridai eseguendo il movimento con la bacchetta per richiamare la Draconisball, la quale venne in mano mia. Lanciai la Draconisball contro Giratina con tutte le forze rimaste. Il Pokémon venne circondato da rune che lo spinsero dentro la ball. Primo sbuffo violaceo. La tensione era tangibile. Secondo sbuffo. Terzo sbuffo. La Draconisball emise un ruggito. Ce l'avevo fatta, avevo appena catturato Giratina.

Cyrus riprese conoscenza, e andò a recuperare la sua bacchetta.

-Cyrus, Giratina si è piegato al mio volere, venendo catturato! Ora non potrà più fare danni nella Regione, dato che lo allenerò con grandissima cura- Iniziai a dire, rivolto verso quell'uomo. -Ora è il tuo turno. Piegati al volere del Campione di Sinnoh!-

-Silenzio! Basta con queste chiacchiere! È così che cerchi di apparire?! Come quello che ha salvato Sinnoh?! Questo è ragionare da semplice umano, che si illude di essere assolutamente felice in questo Mondo! Le emozioni che si agitano dentro di me... Rabbia, odio, frustrazione... Queste emozioni negative esistono a causa del mio spirito incompleto! ... Basta così. Non la penseremo mai allo stesso modo. Ma ti prometto una cosa. Svelerò i segreti del Mondo. Con quel sapere, creerò il mio Mondo completo e perfetto. Un giorno vi sveglierete in un Mondo creato da me. Un Mondo senza spirito.- Detto questo sparì con la Smaterializzazione.

Nessuno a Sinnoh lo vide più da quel giorno. Da qualche parte sicuramente sarà, probabilmente nel suo Mondo perfetto, ma poco importa. Ora Sinnoh ha un Campione rinato e il suo fido Pokémon a proteggerla.

 

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Casa di appartenenza: Serpenterba
Nickname: Freedom
Racconto: Il suono dei ricordi

 

Spoiler

È da tanto tempo che non vengo qui: gli alberi frondosi, la natura incontaminata, i Pokémon che vivono secondo le leggi del loro mondo… il cielo cristallino del mattino.

Quest’atmosfera di calma mi dona una sensazione di nostalgia… e di forte determinazione.

 

Quando mi addentro nel bosco della Catena di Sekra, lo sento: un canto melodioso, così dolce da incantare, pieno di molti ricordi. In questa radura, là dove ci incontrammo tanto tempo fa, vedo Altaria, così aggraziata tra le sue piume, concentrata a cantare con la sua voce melodiosa.

Mi avvicino lentamente all’albero su cui poggia, aspettando di ottenere l’attenzione di Altaria. Sentendo i miei passi, il Pokémon manda un’ ultima nota cristallina, si gira verso di me, e mi osserva in silenzio.

Ora, nell’atmosfera calma della radura, alzo la Draconis ball, e mostro la sfera al Pokémon.

Altaria si innalza in volo, fa un giro attorno a me e vola via, verso la direzione del Tempio Fiore.

E così, mi incammino verso il tempio, col freddo della montagna, una bacchetta lunga di agrifoglio, la sfera che mi serve per catturare Altaria, e un cielo senza nubi.

 

--- 

 

Il cammino è lungo e impervio, e il clima sempre più gelido. Evito di disturbare gli altri Pokémon presenti, cercando di non dare troppo nell’occhio nel naturale scorrere della vita.

A ogni passo che compio per andare avanti, la mia mente torna indietro ai tempi di spensierata fanciullezza, quando qui non ero un’intrusa, ma un’abitante. All’epoca amavo giocare sui prati ai piedi della montagna, col freddo e con la felicità di bambina. Mi arrampicavo sugli alberi, cercavo tracce di Pokémon e osservavo Fiore dalle alture dei monti.

 

Adesso, arrivo lì alla grotta che ai tempi amavo chiamare “la Grotta Russacchiona”, perché durante il giorno si sentivano certe russate! Ridacchio al ricordo, ma mentre guardo la radura attorno più rada rispetto al resto del bosco, noto che dalla grotta non vi è emanato alcun suono, così come intorno a me non c’è che il rumore di stormi lontani.

Rimango ancora un attimo a percepire intorno a me l’atmosfera irreale… e riprendo a camminare.

 

 ---

 

Ero sdraiata in mezzo all’erba spensierata, a pancia in su per osservare il cielo azzurro e i suoi abitanti celesti.

Ad un tratto, sentii un forte ruggito dietro di me, e un’esplosione fortissima. Mi alzai di scatto e guardai in giro spaventata, ma prima di vedere la fonte dello scoppio, dal cielo calò improvvisamente una nebbia fittissima.

La paura del botto e la paura di perdermi in un luogo da me amato mi portarono nel panico. Urlai in cerca di aiuto, ma nessuno rispose, si erano tutti allontanati. Nella solitudine pericolosa, mentre cercavo di gridare aiuto e trovare la strada di casa, sentii all’improvviso un canto melodioso, tanto dolce da incantare, in un punto preciso lontano dalla nebbia. Forse il panico, forse il timore di rimanere lì mi spinsero a cercare la fonte della melodia. Corsi verso il suono senza pensare ai possibili pericoli, ma alla fine giunse il silenzio.

E mi trovai al di fuori della nebbia, nella strada verso casa mia, davanti coloro che mi stavano cercando. Preoccupati, mi spinsero via con dolcezza dandomi parole di conforto, mentre io mi girai un ultima volta verso il punto in cui uscii dalla foschia.

Su di un albero un Pokémon magnifico, una nuvola di piume che mi osservava.

Un frullo d’ali, e sparì.

 

 ---

 

Dopo quello e molti altri eventi successi nella zona, quando avevo dieci anni ci trasferimmo in un’altra regione con una nuova vita, ma non dimenticai ciò che successe tra questi monti. Dopo tanti anni in cui migliorai le mie arti magiche e crebbi abbastanza da usare la smaterializzazione, decisi di andare a ritroso nella mia vita, di tornare, e di cercare il Pokémon a cui è legata la mia vita. Così, dopo aver intrapreso un viaggio alla ricerca della giusta Poké Ball da usare, la Draconis ball, e dopo aver utilizzato una smaterializzazione difficile, tornai dove tutto cominciò.

 

E adesso sono qui, davanti l’ingresso del tempio in rovina.

 

 ---

 

Non ho bisogno di oltrepassare il cancello: cinguetta piano piano, ad occhi chiusi e con l’aria un po’ sognante a testa in su. Quando mi avvicino, Altaria smette di canticchiare e mi osserva curiosa, piegando la testa.

Dopo il cammino in salita sono un po’ affaticata, perciò prendo fiato, cerco di contenere la mia crescente agitazione e, lentamente, mostro di nuovo la Poké Ball ad Altaria.

Si limita a fare un breve cinguettio.

Visto che continuo a essere stanca, intasco nuovamente la Poké Ball, mi siedo a terra e prendo ancora un po’ di fiato.

Passa qualche minuto in silenzio, tra me che riposo e Altaria che si alliscia le piume.

Quando finalmente mi sento pronta, mi alzo e sguaino la bacchetta.

 

Altaria, in risposta, si sistema un’ultima volta le piume, mi guarda… e spicca il volo in cielo.

 

Si comincia.

 

---

 

Preparo un incantesimo Protego, e non appena Altaria scende in picchiata per attaccarmi, mi difendo con lo scudo e paro l’attacco, ma perdo momentaneamente l’equilibrio. Altaria si riprende dal contraccolpo, e scesa a terra mi attacca ancora con Dragospiro. Riesco a pronunciare Aguamenti, e grazie al getto d’acqua contrasto con successo l’attacco, ma Altaria non demorde, e, prendendo il volo, mi attacca a forte velocità con Riduttore in direzione frontale. Stavolta non riesco a difendermi, e prendo sulla pancia una botta tale da venire sbalzata indietro, piegata in due. Tuttavia, mi rendo conto che anche Altaria si è fatta male, perché sbattendo contro di me il Pokémon è finito a terra graffiandosi un’ala.

Nonostante ciò, Altaria si rialza e spicca di nuovo il volo.

A questo punto, aspetto la picchiata di Altaria, e proprio quando sta per arrivare, con il braccio sinistro sulla pancia e il braccio destro verso l’alto con la bacchetta, lancio un incantesimo Ventus contro il Pokémon.

Il piano funziona, perché il vento contrario sbilancia Altaria, impedendole di mirare bene, e il Pokémon finisce rovinosamente al suolo.

Prendo nuovamente posizione, seppur con la pancia ancora dolorante, ma mi rendo conto che la cosa sta prendendo una brutta piega. Altaria non è più spensierata come prima, è ferita, sporca e con un’aria arrabbiata… e triste. Si riprende, e usa di nuovo Dragospiro. Lancio nuovamente Aguamenti, e nuovamente i due raggi si incontrano, ma stavolta con più forza. Cerco di difendermi con tutte le mie forze, ma finisco con l’arretrare, e, alla fine, il Dragospiro di Altaria mi colpisce in pieno. Finisco ancora una volta sbalzata via a terra, e stavolta fa ancora più male. Se continua così non finisce bene, e, per l’amor del cielo, non voglio morire per colpa di una lotta insensata con un Pokémon… così pacifico in tempi tranquilli.

Mi alzo con molta fatica, mentre Altaria mi aspetta arrabbiata. Non appena mi metto in piedi, prendo una decisione drastica.

 

Butto via la bacchetta.

 

---

 

Altaria mi guarda in modo enigmatico. Il tempo si ferma per un istante, io senza difese davanti al Pokémon con cui ho lottato fino a due minuti fa.

Il Pokémon drago sbatte le ali, si libra in volo e mi si scaglia addosso. Cerco di difendermi con le braccia e chiudo gli occhi per istinto, ma il colpo non arriva allo stomaco, bensì alle gambe, e perdo così l’equilibrio. Cerco inconsciamente di aggrapparmi all’aria, ma le mie mani incontrano invece un ammasso di piume morbide, mentre sento di salire verso l’alto.

Ho gli occhi chiusi, non sento nulla sotto i piedi, e alla fine perdo la presa e cado nel vuoto.

 

Negli attimi di terrore che seguono, sento di sbattere contro un qualcosa che ferma la caduta, e cerco di aggrapparmi fortemente ad esso. Con timore, apro gli occhi.

 

 ---

 

Ci sono esperienze nella vita che rimangono impresse nella memoria: scordi i volti, gli eventi, le esperienze, ma non scorderai mai le emozioni.

Il cielo sopra di te, Fiore sotto i tuoi piedi, due ali ai tuoi lati: sei morto di paura, con la pelle che brucia e il mal di pancia, ma poi non ti importa: vedi il cielo azzurro e arancione che ti si spalanca davanti, il sole all’orizzonte e il sentimento del vuoto.

Colui che ti trasporta è forte, coraggioso, sicuro, fuso con il vento che lo accompagna.

Ti senti sferzare il viso dal vento, i capelli svolazzanti e il freddo intorno,

ma cosa puoi sentire in confronto alla sensazione di nulla, di spazi sconfinati

 

Di libertà?

 

Puoi solo urlare, pieno di gioia e adrenalina.

 ---

 

Mi riposo sotto le fronde di un albero vicino il tempio, con i dolori del corpo meno forti e il cielo che scurisce.

Accanto a me è seduta Altaria, che canticchia piano piano. Sediamo sotto l’albero, e ci godiamo il crepuscolo.

Appoggio la  testa sull’albero accarezzando Altaria, e il tocco delle sue piume mi porta alla mente delle coperte.

Le coperte a quadretti che tanti anni fa tennero al caldo la me di sei anni e una piccola Swablu dall’ala ferita, che portai a casa mia quando salvai l’uccellino dalla fame e dal freddo, dopo averlo trovato intirizzito davanti il tempio. Piccola Swablu, la liberai quando guarì dalle ferite, e il Pokémon girò intorno a me prima di volare via.

Guardo Altaria… guardo Altaria e le mostro la Poké Ball che avevo conservato con me tutto il tempo. In tutta risposta, Altaria struscia la testa sulla mia spalla.

Allora attivo la Draconis ball, e le rune eteree circondano il Pokémon e lo chiudono nella sfera. Uno sbuffo, due sbuffi, tre sbuffi…

Un piccolo ruggito.

Prendo in mano la Poké Ball, la soppeso. Un po’ mi dispiace aver chiuso Altaria in questa sfera e di volerla portare via dalla sua casa, ma mi riprometto di trattare il Pokémon con il massimo affetto e rispetto.

La mia custode.

Dopo essere andata a recuperare la bacchetta, richiamo Altaria dalla Poké Ball.

Mi avvicino a lei che mi guarda affettuosa, le do una carezza sulla testa e le salgo in spalla.

Un ultimo trillo, e Altaria si libra in volo, forte abbastanza da trasportarmi facilmente.

Rivedo il cielo, ora con la luna visibile, e riabbraccio il senso di vuoto. La smaterializzazione è utile, ma questo… questo… è magico.

 

E con la mia nuova compagna di viaggio, mi dirigo verso la mia più grande avventura.

 

 

 

Mosse di Altaria (liv. indefinito, femmina)

Volo

Nebbia

Dragospiro

Riduttore

 

Piccola nota: la “grotta Russacchiona” è la grotta dove dormiva Snorlax nel gioco originale.

Le porte del tempio sono le porte del tempio di Fiore, quelle porte che si aprivano solo con Charizard. Nella storia, lo spazio fra le scale e la porta del tempio è un po’ più ampio, e rispetto al gioco originale sono cresciuti degli alberi.

Non si vedono molto, ma vi sono parti in corsivo

 

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Casa di appartenenza: Corvoscuro

Nickname: Ila

Racconto: 

Spoiler

Sono trascorsi dieci anni da quel fatidico giorno, quando incontrai quel Pokémon per la prima volta all'interno della Grotta di Mezzo, nella splendida regione di Johto.

Ero una ragazzina desiderosa di esplorare il mondo e di scoprire ogni mistero a esso legato.

Decisi di inoltrarmi nella caverna per visitare le Rovine D'Alfa quando, lungo in mio cammino incontrai una dolce creatura in lacrime. “É un cucciolo di Lapras!”, pensai. Mi avvicinai senza timore con la convinzione che gli fosse successo qualcosa, ma quello in pericolo non era lui. Un enorme masso si schiantò a terra e ferì la pinna posteriore destra di sua madre. Cercai di avvicinarmi, ma mamma Lapras mi guardò con uno sguardo minaccioso. “Tranquilla”, le dissi. “Non ho intenzione di farti del male, voglio solo aiutarti”. Poco a poco il Pokémon iniziò a fidarsi di me e mi permise di analizzare la sua ferita. La medicai, ma fortunatamente non era nulla di grave. “Vedrai che ti rimetterai in men che non si dica”, le dissi. Presa dal desiderio di rimettersi in piedi, mamma Lapras tentò di alzarsi, ma la sua mobilità era ancora instabile e finì nuovamente a terra. “Non avere fretta, non sei ancora guarita del tutto!”. Decisi di rimanere al loro fianco per qualche giorno: il Pokémon non era in grado di muoversi e il cucciolo aveva bisogno di sostegno.

 

I giorni trascorsero in tranquillità e io imparai a conoscere meglio quelle creature così eleganti e maestose. Una sera sorrisi quando il cucciolo di Lapras cercava di intrattenerci con delle piccole piroette subacquee. Ma il lago era di dimensioni ridotte e il piccolo non riusciva a muoversi come voleva. “Sei davvero un ottimo esibizionista!”, gli dissi. “Sono certa che un giorno anche tu riuscirai a danzare come vorrai. Sai, anche io ho un sogno. Desidero esplorare il mondo e scoprirne ogni mistero!”. Il piccolo mi guardò con occhi di ammirazione. Più trascorrevo il tempo il loro compagnia più mi accorgevo che il cucciolo si affezionava a me.

Non ci volle molto tempo prima che mamma Lapras si ristabilì. In cuor mio ne fui felice, ma sapevo che a breve avrei dovuto separarmi da loro. Presi le miei cose e, con un po' di tristezza, mi avvicinai ai Pokémon. “La tua ferita è oramai guarita, ora riesci a muoverti. Ne sono davvero felice”, dissi al Lapras adulto. Mi sorrise e ringraziò. “Mi raccomando, piccolino, fa' il bravo e da' sempre retta alla tua mamma!”. Gli accarezzai la testa e notai la tristezza sul suo volto. “Vorrei tanto rimanere con te ancora un po’, ma ora devo proprio andare”, esclamai, dispiaciuta.

 

 

Senza far notare ai Pokémon l'enorme tristezza che attanagliava il mio cuore, feci per avviarmi verso l’uscita quando un lamento sonoro echeggiò nella grotta. Il piccolo Lapras non voleva che me ne andassi: si gettò in acqua e mi seguì per un piccolo tratto. La mamma lo rincorse e gli bloccò la strada, scuotendo la testa. Solo poco più tardi capii che stava cercando di trattenerlo: il cucciolo aveva deciso di esplorare il mondo assieme a me, ma per lui era ancora troppo presto.

Il cuore mi si strinse, le parole faticarono a uscire. Mi feci coraggio: “Lapras, ti faccio una promessa!”, esclamai, risoluta. Aspetta dieci anni e, quando sarai più grande, ti assicuro che tornerò a prenderti! Esploreremo il mondo assieme!”. Mamma Lapras mi guardò con uno sguardo gentile e il piccolo si commosse, annuendo, consapevole che non era ancora il momento giusto per lui. Salutai le due creature, questa volta per davvero, e mi avviai verso l'uscita con la speranza che Lapras sarebbe rimasto lì ad aspettarmi.

 

Era un freddo venerdì di novembre quando varcai finalmente la soglia della caverna, che si ergeva nei pressi del Percorso 32, felice perché avrei rivisto il mio amico dopo tutti quegli anni. Il buio mi mise non poca paura, per cui, armata della mia bacchetta, sussurrai: “Lumos Maxima!”. Una luce intensa illuminò l'ambiente, era calda e rassicurante. Degli Zubat che riposavano nelle insenature della Grotta di Mezzo si agitarono e svolazzarono via in fretta e furia. Dopo interminabili ore di cammino, giunsi finalmente nell'esatto luogo in cui vidi il mio amico dieci anni fa. Era cresciuto, ma lo riconobbi subito. Il mio cuore sussultò di gioia, ero quasi incredula di rivederlo lì. Non appena incrociò il mio sguardo il suo volto s’illuminò e il suo sorriso non mi lasciò alcun dubbio: si ricordava di me e mi stava aspettando. Non persi tempo e, con le lacrime che a stento riuscii a trattenere, corsi verso di lui.

Lapras!”, esclamai. “Mi hai aspettata!”. Raggiunsi il mio amico e lo abbracciai forte.

Oh, ma che dolce ritrovo”. Una voce sprezzante echeggiò nella caverna. “Chi va là?”, chiesi. Poco a poco una losca figura riemerse dalle ombre della grotta, facendosi sempre più chiara. “La domanda non è chi sono io, marmocchia, ma cosa ci fai tu qui”. Le mie gambe cominciarono a tremare quando vidi fluttuare, vicino al membro del Team Rocket, il corpo privo di sensi di Angelo, il Capopalestra di Amarantopoli. Un incantesimo lo teneva racchiuso in una nube misteriosa.

Il motivo per cui sono qui non ti riguarda. Liberalo immediatamente!” urlai, indicando l’Allenatore. Con un agile colpo di bacchetta, il nemico posò il corpo di Angelo a terra. Respirava, fortunatamente. “Non capirò mai le persone come te che si preoccupano così tanto del prossimo. Ad ogni modo, sono io ad averlo sconfitto. Di conseguenza quel Pokémon sarà mio. Fatti da parte”. Mi si raggelò il sangue. Non potevo permettere che qualcuno si intromettesse fra me e il mio amico, non ora che l’avevo finalmente ritrovato.

Notai che il mio compagno si mise in posizione offensiva e, senza indugiare, indirizzò un potente attacco di tipo acqua verso il membro del Team Rocket. “Illuso. Protego.”, esclamò l’avversario.

Afferrai la bacchetta e mormorai: “Dismundo”. Per un attimo il losco individuo si immobilizzò e credetti che fosse caduto vittima di visioni spaventose. La sua risata sprezzante mi confermò il contrario.

Analizzai la situazione e mi resi conto che, se volevo vincere, dovevo puntare tutto sugli incantesimi di attacco. Nonostante Lapras fosse diventato molto potente, la sua debolezza risiedeva nella velocità. Al contrario, la sua resistenza, proporzionata agli attacchi che il nemico avrebbe lanciato da lì a poco, era elevata. Dovevo trovare la forza di proteggerlo.

 

Non mi persi d’animo e lanciai l'incantesimo Expulso, centrando il bersaglio. L'onda d'urto causata dalla mia magia lo scaraventò contro le pareti della roccia, ferendolo. “Amico mio, rimani concentra-...”. Non feci in tempo a finire la frase quando l'avversario, un po' provato a causa del mio attacco ma sufficientemente in forze per contrattaccare, urlò: “Stupeficium!”.

Un potente fascio d'energia fuoriuscì dalla sua bacchetta, colpendoci gravemente e scaraventandoci al di là del lago. Passarono interminabili minuti prima che mi rendessi conto di aver perso i sensi. Non appena mi svegliai, il mio compagno, anch'esso ferito, stava combattendo contro il membro del Team Rocket. Quando lo raggiunsi notai il suo sguardo felice ma al contempo molto serio: non era certo il momento di rallegrarsi. “Ma guarda un po' chi si rivede!”, disse il mio nemico, sghignazzando. “Non ti sei ancora arresa, eh? Non avete speranze contro di me!”. Aveva ragione. Se non potevamo batterlo singolarmente, l'unico modo per sconfiggerlo era quello di unire le forze. Mi voltai verso Lapras che, con uno sguardo eloquente, annuì. Aveva capito la mia strategia.

 

Nel momento in cui feci un bel respiro e puntai la bacchetta verso il mio nemico vidi il mio compagno raccogliere le energie per l'attacco simultaneo. Fu in quell’attimo che Lapras lanciò un potente Geloraggio e io urlai: “GLACIUS”! Riuscimmo a cogliere di sorpresa il losco individuo, congelandolo. Si liberò in poco tempo, ma era ferito. Non feci in tempo ad esultare che egli esclamò: “Se non posso catturarlo io, allora non sarà nemmeno tuo!”. Un impetuoso attacco Confundus colpì Lapras. Rabbrividii. Il mio amico iniziò a dimenarsi non più consapevole di ciò che stesse facendo. La sua forza fu tale che l’acqua del lago iniziò a straripare e la grotta crollare. Lapras era fuori controllo, l’incantesimo lo confuse a tal punto che sia il suo corpo che la sua mente sembravano non appartenergli. “Fermati, ti prego!”, urlai disperata. Ma il mio amico non sembrava sentirmi. “E ora che faccio? Di questo passo rischia di crollare tutto! Non ho più tempo!”.

 

Un attimo. Tempo?

 

All’improvviso mi venne in mente quella Poké Ball particolare che mi fu regalata anni prima. Si chiamava Turner Ball ed aveva lo scopo di facilitare la cattura di un Pokémon attraverso il riavvolgimento del tempo stesso. La forza di Lapras era tale che l’unico modo per salvargli la vita era quello di indebolirlo riducendo il suo Livello. Ragionai a mente lucida e constatai che lanciargli degli incantesimi non era la decisione corretta, il rischio di ferirlo era elevato. Non indugiai ulteriormente e, ansimando, presi la sfera dalla Borsa.

Al livello minimo. Devo ridurre la sua forza il più possibile”, mormorai. Con le mani che mi tremavano, ruotai il grosso ingranaggio posto al centro della Ball.

Fa’ che funzioni”. Con tutta la forza rimastami lanciai la sfera verso il mio compagno, che non accennava a calmarsi.

Il Pokémon fu improvvisamente risucchiato all’interno della Turner Ball, che cadde a terra avvolta da una leggera nube di sabbia.

Un giro.

Il battito del mio cuore accelerò.

Due giri. La sabbia in essa racchiusa continuava a ruotare in senso antiorario.

Ti prego, non opporre resistenza…”

Tre giri. Un lieve “click” mi confermò che la cattura era riuscita.

Caddi sulle mie ginocchia e sorrisi, sollevata. Il mio primo pensiero fu che il mio amico era finalmente in salvo, al sicuro all’interno della Ball. Le forti scosse all’interno della caverna cessarono. Notai che il membro del Team Rocket se la svignò e il Capopalestra non subì ulteriori danni.

 

Non appena presi la Turner Ball fra le mani ne notai la leggerezza e il tepore, tutto merito del legno di Leccio e delle Ghicocche, materiali utilizzati per la produzione delle sfere.

Il suo aspetto trasparente mi ricordò le vecchie Giratempo: la parte superiore della Ball era trasparente e la sabbia che prima si agitava al suo interno si era finalmente placata.

 

Sorrisi. “Lapras, ora va tutto bene”, sussurrai al mio amico che riposava all'interno della Turner Ball. “Ora potremo finalmente realizzare il nostro sogno”.

 

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Casa di appartenenza: Serpenterba

Nickname: Ackerman

Racconto:

Spoiler

Questa volta ho proprio esagerato. 

Le mie mani sono ricoperte di un sangue che non è il mio, odio averle così luride. Solitamente non tendo a utilizzare metodi diretti per eliminare i miei rivali, ma lui mi è piombato letteralmente davanti e ho agito d'istinto. Il pugnale era vicinissimo alla mia mano e non potevo ignorare quella fortissima pulsione, quel desiderio che mi diceva di uccidere. Ma era davvero necessario eliminare tutti i miei compagni? Era indispensabile impossessarmi di questa dannata Poké Ball?

Sì, lo era. Non posso permettermi di pentirmi dopo ciò che ho fatto, è la via del non ritorno e un nuovo inizio. 

 

Non ho mai sopportato il Team Galassia, noi reclute siamo sempre stati dei sassolini sul bordo della strada presi in continuazione a calci dai capi. Quelli del mio gruppo erano proprio irritanti, senza polso e privi di un vero obiettivo, infatti parlavano per slogan copiando le mentalità altrui. Dopotutto gli esseri umani sono così, nullità che leccano i piedi ai potenti per giungere a una meta apparentemente comune sopprimendo ogni iniziativa e desiderio personale.

 

Guardo le mie mani ancora tremanti dall'adrenalina che si era ormai impossessata di ogni centimetro del mio corpo e cerco di pensare in modo razionale. L'unica cosa da fare adesso è scappare da questo posto putrido, l'odore di sudore misto sangue mi sta nauseando e respirare è diventato complicato. Afferro la bacchetta e la borsa, devo assolutamente uscire prima che gli altri rientrino dalla missione o sarò nei guai. Era necessario compiere questo gesto, non potevo permettere che degli individui così ignoranti fossero in possesso dell'ultima Draconis Ball, dopo l'attentato alla fabbrica nessuno potrà costruirne altre, il manuale è bruciato assieme agli scienziati che ci lavoravano. 

Dopo aver indossato il cappotto mi volto un'ultima volta per contemplare il macabro spettacolo prima di lasciare per sempre la sudicia tana di ratti. 

 

Sono finalmente all'esterno del rifugio con la preziosa Ball nella tasca più interna e protetta della borsa. La neve è così bianca e pura da farmi dimenticare per qualche attimo tutto ciò che avevo fatto, l'immagine delle nullità che cadevano a terra avvelenati dopo aver bevuto la calda tisana che avevo offerto loro, tutti tranne uno che non gradiva gli infusi, ed è proprio per quello che sono dovuta intervenire direttamente. Quel poco rimorso che provavo si è ormai perso nella tormenta gelida che avvolge il Monte Corona. Mi scappa una risatina ricca di euforia e terrore, non so neanche io come descrivere questa sensazione di liberazione. 

 

Devo raggiungere la vetta per ottenere ciò che voglio, il Pokémon che desidero più di qualsiasi altra cosa. So che la Draconis Ball sarà indispensabile per domarlo e realizzare i miei sogni. Io sì che ho una mentalità mia, non sono un burattino, agisco e penso con la mia testa. 

 

È arrivato il momento di mettere in pratica quelle lezioni illegali di Materializzazione, anche se sono molto convinta che il Team Galassia non abbia investito molto sulla preparazione delle reclute a ogni evenienza, ed è anche per questa ragione che non porteranno mai a compimento niente nella loro esistenza.

Ho poche speranze di arrivare intera alla Vetta Lancia, ma morirei assiderata se percorressi la strada a piedi, quindi tanto vale provare.

In un istante sono giunta alla mia meta ed è andata meno peggio del previsto. Ho tutti gli arti però mi ritrovo con una lacerazione all'addome non indifferente che continua a sanguinare tingendo l'incontaminata neve di un rosso acceso. Sono arrivata fino a questo punto per arrendermi e morire qui? No, io porterò a termine la mia missione e utilizzerò questa opera alchemica su Giratina, costi quel che costi.

 

Mi faccio strada tra le colonne distrutte trascinando le gambe a causa del freddo e della ferita che continuano a limitare i miei movimenti. Deve essere qui l'accesso al Mondo Distorto! Tutto il tempo che ho passato nel covo del Team Galassia mi ha permesso di studiare la storia di Sinnoh tra libri antichi e pergamene. A un certo punto sento un boato provenire dal centro della Vetta Lancia, un enorme varco oscuro si presenta davanti a me, sento che Giratina mi sta invitando a entrare nel suo dominio. Avvicino la mano al vortice misterioso e una forza sconosciuta mi trascina al suo interno.

 

Mi risveglio stesa su un muro verticale, la gravità è molto diversa da quella del nostro mondo. Il terreno è ruvido ed emana calore, o semplicemente sono io a percepirlo viste l'esposizione prolungata al freddo della tormenta. Tutto è confuso ma riconosco in lontananza una figura scura volare nella mia direzione. Una folata di vento mi schianta contro un albero spinoso, ma l'emozione era così forte da non rendermi neanche conto delle nuove lesioni alla schiena. Era lui, Giratina in tutta la sua magnificenza. 

 

Sei ancora meglio visto di persona mia incredibile creatura, ti stai per caso chiedendo che ci faccio qui? Io sono venuta a catturarti con questa Draconis Ball, l'ultima del suo genere e insieme daremo una sistemata al mondo! Tu hai creato questo per bilanciare quello reale no? Quindi agendo in questo universo possiamo distruggere l'originale, vero? L'umanità non merita di essere protetta da te Giratina, sii superiore e accompagnami in questa mia missione! Creeremo un nuovo universo in cui uomini e Pokémon possano vivere pacificamente, senza ingiustizie, povertà, malattie e guerre. 

 

Stupeficium! 

So che questo incantesimo non avrà l'effetto desiderato su un Pokémon come te, ma in qualche modo devo immobilizzarti. È arrivato il momento di lanciare la Draconis Ball. Le rune circondano Giratina e lo costringono in quello spazio a prima vista angusto e soffocante. La Ball comincia ad emettere fumo sempre più intenso, ma all'ultimo momento si rompe in mille pezzi liberando di nuovo il colosso. 

N-non è possibile, perché è accaduto? 

Non doveva andare così, la Draconis Ball era la strada per un nuovo mondo, una nuova vita, e invece è andata in mille pezzi, perduta per sempre insieme ai miei ideali. 

Giratina è paralizzato davanti a me e io non posso fare niente per renderlo mio e solo mio. 

 

All'improvviso tutta la fatica e le ferite fino a quel momento accumulate si fanno sentire, mi gira la testa e cado a terra con lo sguardo verso l'infinito cielo di quel mondo affascinante quanto misterioso. 

Non sentivo più niente, nessun rumore, nessun odore, solo l'assordante silenzio, però vedevo chiaramente Giratina che continuava a fissarmi tanto da sembrarmi quasi impietosito.

Faccio schifo anche a te non è vero? Era un piano folle, ma non avevo niente da perdere. Perché non mi sono costruita una vita onesta in campagna circondata dalla natura e da tanti Pokémon adorabili? 

Ti dico io il perché. Il mondo è ingiusto, le persone buone soffrono e quelle cattive vivono sulle loro spalle, sfruttandole e maltrattandole.

Dimmi, perché mia madre è dovuta morire quando ci sono tantissimi individui che lo meriterebbero di più? 

Forse devi bilanciare questo "Mondo Distorto" ridistribuendo meglio i pesi. 

 

Il mio corpo è incredibilmente pesante e pian piano sto perdendo la sensibilità delle gambe. 

La vista si offusca sempre di più e di Giratina vedo solo una macchia scura. 

Mamma, è questo ciò che hai provato?

 

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Casa di appartenenza: Tassofuoco

Nickname: Celes 

Racconto: 

Spoiler

"Com'è gelida questa landa...brrr...."
Dissi queste parole non appena misi piede nella Landa Corona, un luogo incantevolmente innevato che nascondeva misteri e leggende a me sconosciute prima.
Il desiderio di avventurarmi alla ricerca di pokemon era forte, ma il gelo in quel momento non me lo permetteva. Eppure mi ero equipaggiata bene, con un giaccone imbottito, la sciarpa e il cappello, ma, freddolosa come sono, non mi bastavano. Feci di corsa, tutta tremolante, il percorso dalla stazione fino al villaggio.
Arrivata lí, mi precipitai nella baita che avevo scelto per alloggiare durante la mia nuova avventura.
*SLAM!*
Sbattei forte la porta per la fretta di entrare.
Mi scrollai di dosso la neve ed iniziai già a sentire il tepore della baita.
Ma con mio grande stupore la luce all'interno era già accesa.
"Alola!"
"P-p-professore, che cosa ci fa lei qui???"
Non sapevo se in quel momento tremai ancora per il freddo o per la meraviglia.
Il professor Kukui rispose con un sorriso. "Che cosa ci fai tu qui, Celes."
Mi ci volle un pó per realizzare che sbagliai baita.
Dalla finestra dietro Kukui si vedeva una baita con le luci spente.
"Hahaha....credo di aver sbagliato porta...he..he..."
Il mio imbarazzo alle stelle.
"Mi scusi tanto professore, è che qui le case sono tutte uguali..." dissi con una risatina imbarazzata.
"Ma lei che ci fa qui a Galar peró?"
"Sono rimasto affascinato ed incuriosito dalle leggende di questa zona e cosí eccomi qui", disse con un sorriso piú grande del primo.
Era davvero strano vedere Kukui in un posto al di fuori della sua calda e soleggiata terra natía, ma nonostante ció, lui non temeva neanche il gelo galariano. Indossava una t-shirt. Una t-shirt con stampe floreali aloliane. Nel freddo e gelo della Landa Corona. Come facesse, solo Arceus lo sa.
"E tu scommetto sei qui per lo stesso motivo, vero? In piú potresti incontrare tanti esemplari di pokemon mai visti."
"Vuoi?"
Vidi Kukui porgermi una tazza fumante di...
"Cioccolata calda", disse. "Ne stavo preparando un pó visto il clima. Beh, in realtà è una scusa per berla. Non ne ho bisogno per riscaldarmi in realtà, haha". E bevve un sorso dalla sua tazza, mentre con l'altra mano mi porgeva ancora la mia cioccolata.
"G-grazie..."
Tutto ad un tratto, si sentí un rumore provenire da fuori. Sembrava il verso di un pokemon. Il verso di un pokemon che piangeva.
Mi avvicinai al vetro della finestra, vedendo in direzione di quel lamento. Ma non c'era traccia di alcun pokemon.
"Sarà un pokemon in cerca di aiuto, andiamo a vedere...", disse Kukui.
All'improvviso, tutte le luci si spensero e l'unica visibile era il fuoco nel camino che scoppiettava.
Ma anche quello scomparve di lí a poco. Un soffio di aria gelida e cristalli di ghiaccio avvolsero e ricoprirono quel fuoco, che scomparve subito dopo e divenne un turbinìo che geló tutta la stanza, mentre strati di ghiaccio si innalzavano su per i muri ed il soffitto.
"Cosa sta succedendo??" dissi, avvicinandomi al professore.
"Lumos!"
Kukui porse in avanti la sua bacchetta luminosa per fare luce.
La finestra era totalmente priva del vetro. Si era spaccato a causa di quel potente attacco di ghiaccio.
Estrassi anch'io la mia bacchetta. "Lumos!", esclamai.
Ma come la bacchetta si accese, cosí si spense. "Lumos!", ripetei.
La bacchetta si spense di nuovo.
Kukui tornó indietro verso di me e mi fece luce con la sua bacchetta.
"Qui c'è un pokemon spettro che ti ha preso di mira, Celes...", affermó il Professor Kukui, mentre con la luce della bacchetta era intento a trovare intorno alla stanza tracce visibili del pokemon fantasma.
"Che vuol dire?"
"Vuol dire che i pokemon spettro quando sono interessati ad un allenatore possono comportarsi cosí a volte, data la loro natura. È il loro modo per dirti che sei alla loro altezza. Questo pokemon ti vuole sfidare. Vuole testare la tua forza per diventare poi un tuo pokemon."
"Davvero, professore?"
"Certamente."
In quell'istante un'aura bianca e azzurrina si formó a mezz'aria al centro della stanza e due occhi luminosi di un forte giallo e di un azzurro glaciale apparvero come due fari. La sua sagoma era ancora informe e aleggiava lí, di fronte ai miei occhi increduli.
"Revelio!", esclamai, tenendo con decisione la mia bacchetta.
La sagoma man mano prese forma e si mostró: un bianco purissimo e candido come la neve, un brillío cristallino sopra la sua testa, e un color porpora che risaltava sul quel manto bianco che sembrava un velo nell'aria.
Da quel bianco spuntarono tanti luccichii simili a stelle che emanarono un bagliore finale.
E poi il suo verso, forte e fiero, che esprimeva tutta la sua forza.
"Un Froslass....cromatico.....", dissi sbalordita.
"Wow...Un esemplare di Froslass è già molto raro da trovare...e questo è addirittura shiny...", rispose Kukui, rimanendo a bocca aperta.
"Non ci credo....non ho mai incontrato un pokemon shiny prima d'ora....Ed è anche un Froslass, uno dei pokemon che ho da sempre voluto....Non devo farmela sfuggire..."
Iniziai ad avvicinarmi al pokemon, quando di colpo la porta si aprí dietro di essa ed incominció a fluttuare velocemente all'indietro, mentre ridacchiava mettendosi una delle sue manine davanti al muso.
"Non mi scappi!"
Ed incominciai ad inseguirla.
Il freddo mi avvolse di nuovo, nonostante il mio abbigliamento pesante.
"Celes! Aspetta!"
Kukui mi raggiunse. Anche se era uscito dalla sua dimora, non si era messo nessun cappotto addosso e stava lí, con quella sua maglietta a maniche corte aloliana come se niente fosse.
"Prendi questa."
Kukui mi mise tra le mani una ball dai bellissimi colori e decori.
Aveva su di essa tanti pallini simili a perle che risplendevano e al centro la ball emanava una luce bianca e riflessi argentei.
Ricordai di aver visto una ball cosí in qualche enciclopedia, ma non ricordavo quale fosse. Comunque avevo la certezza che fosse una ball molto rara.
"Questa è la Patronus Ball. È molto efficace per la cattura di pokemon di tipo buio e spettro. Ma per usarla, dovrai prima infonderla con il tuo Patronus."
Rimasi a guardare la ball che mi aveva donato Kukui che risplendeva di luce propria tra le mie mani.
"Ora peró meglio che andiamo o ti farai scappare quel Froslass shiny!"
"Intende che viene anche lei, professore?"
"Certo che sí. Non voglio mica perdermi un evento cosí straordinario! La cattura di un pokemon shiny! E poi, posso sempre esserti d'aiuto."
E Kukui proseguí di corsa, per poi voltarsi verso di me "Su, Celes! Andiamo!"
Raggiunsi il professore e vidi piú in là Froslass entrare in una caverna.
"Per di là!", dissi.
Come entrai anch'io, Kukui mi fermó.
"Attenzione, Celes. Quel Froslass è molto forte. Ma se riesci ad evocare un Patronus altrettanto forte da infondere nella ball, avrai un'altissima probabilità di catturarla."
"Capito."
Mi concentrai ed iniziai ad evocare il mio Patronus, quando all'improvviso Froslass fu circondata da un'aura scarlatta.
Dalle lastre di ghiaccio al di sotto di essa, c'era infatti una frattura da cui fuoriusciva un raggio di luce rossa che colpiva direttamente il pokemon spettro.
"Non dirmi che....sta avvenendo il cosiddetto fenomeno dynamax....", disse Kukui.
Il pokemon si ingigantí a dismisura ed emise un boato assordante che riecheggió per tutta la caverna.
"Ecco perchè è tornata indietro. Voleva raggiungere la sua tana per dynamaxizzarsi e diventare ancora piú forte per sfidarti..."
Kukui si fece piú serio e mi poggió una mano sulla spalla.
"Celes, questo pokemon ti sta mettendo alla prova. Concentrati e metticela tutta. Sono sicuro che ce la farai. Se evocherai un Patronus corporeo, avrai una probabilità ancora piú alta."
Mi ero allenata bene durante i miei studi di magia per evocare un Patronus corporeo e ce l'avevo fatta. Ma in quel momento ero come paralizzata. Avevo il timore di non riuscire ad evocare l'incantesimo nella sua forma completa. Avevo paura di non farcela. Il dynamax era di certo un fattore che mi aveva colto di sorpresa e richiedeva un Patronus molto piú potente per garantire la cattura. Non sapevo se il mio fosse efficace su un pokemon nella sua forma dynamax.
Rimasi con lo sguardo all'ingiú, a fissare la ball, mentre dubitavo in quel momento sulle mie effettive abilità nell'evocare quell'incantesimo tanto arduo. Inoltre, non avevo mai lanciato l'Incanto Patronus su una Patronus Ball e temevo che qualcosa potesse andare storto.
"Ehi, Celes..." Kukui chinó la testa per incontrare il mio sguardo demoralizzato.
"Forza, so che ce la puoi fare. Ho già assistito al tuo Incanto Patronus ed è davvero eccellente. Basta che tu lo lanci verso la ball e questa si fonderà col potere del tuo Patronus. Vedrai che ce la farai. Faccio il tifo per te."
E con quelle parole mi fece un radioso sorriso.
Bastarono quelle parole dette con la sua voce gentile e rassicurante e quel suo sorriso raggiante a darmi di nuovo il coraggio e la determinazione.
Vidi Kukui sorridermi ancora prima di chiudere gli occhi e concentrarmi per invocare il mio Patronus.
"Expecto....Patronuuuum!"
Dopo qualche istante, comparve la forma del mio Patronus sopra la ball, una piccola volpe d'argento dalla folta coda.
"Bravissima, Celes! Ci sei riuscita!"
Per un attimo rimasi a guardare Kukui tutto contento per la mia impresa.
"Ora lancia la ball verso Froslass!"
Già. La mia impresa ancora incompleta. Ora veniva il bello. Vedere se il mio Patronus unito alla ball era davvero in grado di garantire la cattura di un tale pokemon.
"Ok."
Usai il mio polsino dynamax per ingrandire la Patronus Ball, che era circondata dalla nebbiolina azzurra-argentea emanata dal mio Patronus e la lanciai contro Froslass.
La nebbiolina seguí la ball che si aprí ed emanó un raggio luminoso azzurro che circondó tutto il pokemon, intrappolandolo.
Il bagliore fu cosí intenso che non riuscivo piú a distinguere le fattezze del pokemon.
E all'improvviso il bagliore sparí nella ball, che cadde a terra.
1....2.....3.....la ball smise di muoversi e si rimpicciolí.
Ce l'avevo fatta.
Avevo il mio pokemon. Un pokemon che avevo sempre voluto e per di piú cromatico. Ero felicissima.
"Si! Ce l'hai fatta! Lo sapevo! Congratulazioni, Celes!"
"Grazie, professore...Ma è anche merito del suo incoraggiamento se ce l'ho fatta..."
"Non devi sottovalutarti, Celes. Sei una maga eccezionale."
Non seppi cosa dire a quelle parole. Ero troppo emozionata.
Avevo ancora la Patronus Ball in mano. La lanciai in alto e venne fuori la mia Froslass. Fece una piroetta intorno a me e mi sorrise con gli occhi.
La salutai. "Ciao, Krystalia".
"Che bel soprannome che hai scelto per lei", disse Kukui sorridente.
Krystalia fluttuava intorno a me, saltellando con aria felice.
"Che birichina che sei...ci hai fatto prima quei dispetti per far vedere quanto sei forte, eh?"
Krystalia fece delle risatine sotto le sue manine.
"Sono contenta di averti trovato."
"Veramente è lei che ha trovato te, Celes", corresse il professore.
"Haha, è vero."
"E ha trovato una maga fortissima come te", aggiunse Kukui con un sorriso fiero rivolto a me.
Ancora una volta non seppi che dire. I sorrisi e i complimenti di Kukui mi spiazzavano sempre.
Krystalia mi fece un piccolo pat pat sui miei capelli per gioco con la sua manina e rise.
La guardai e risi anch'io.
"Benvenuta, Krystalia", le dissi felice.

 

Celes.png.4597a660fd41ceca0dad794a126eb6bf.png1222205874_Flareon(1).png.6bfd9ce1e61e03e203ff309fbff37365.pngjoy.pngDandel-Costumax-1.pngDandel-Customax-natale.pngKeFHW4s.pngogpD8eN.png waynb3n-d.pngThe-Masked-Royal-gif-c548ce19fe3250a5bbf Kukui-Celes-gif-edbba415d3f81bbeb5c6fcb8 jYpZPlo.gif light_flareon.png  1c0d9c00516fd177b352140365270351-resize- 

 oWHqn34_d.webp?maxwidth=640&shape=thumb&76-Kukui-Mister-Royal-Con-maschera.png:Stelline2:~ LA MIA ART GALLERY :Stelline2:Dandel.png745-Wru8-png-1c597965866ec1a5af63d6a3605

 

(Credits dolls + altre fan-dolls  in spoiler :3)

 

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(Joy and Flareon signatures made by me ^-^)

Spoiler

  3HKSesi_d.webp?maxwidth=640&shape=thumb&oWHqn34_d.webp?maxwidth=640&shape=thumb&  (dolls di Kukui e Burnet by @Porygatto)

:Stelline:416883126_show(2).png.e993119a243e4b531b6925fe4a5cc6bf.png<Alola! VjQyItA.png<It's champion time!1840523354_show(1).png.f5016f423a8d6c78da4268b86e84cf80.png:cuore:(dolls di Kukui, Dandel e me create da me) 

 76-Kukui-Mister-Royal-Con-maschera.png 76-Kukui-Mister-Royal-senza-maschera-RemRingrazio tanto @Mana per queste doll di Kukuino Royalino

e per Dandelino Diamantino   Dandel-Costumax-1.png:amore:

 

Professor_Kukui.pngMister_Royale_Finale (1).pngKukui_Distratto1.pngKukui_Distratto2.pngThe-Masked-Royal-gif-c548ce19fe3250a5bbf

Set Kukui Mr. Royale by @Alemat. Grazie mille!! :3 

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Sprite creato per me da @Alemat per la serie "Utenti di PM" :3 

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Kukuino Surfer creato per me by @Alemat :Stelline:

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Sonia Regina (Masters) by @Diamaxus :Stelline2:

image.pngimage.png Grazie a @Fr4nciX per queste doll di Flareon e Gardevoir versione hanami :3

sLBCdNA_d.webp?maxwidth=640&shape=thumb& output-onlinepngtools.pngE a @Freedom per questi altri recolor :3  E per questi Kukuini: 

 Kukuino bagnino scintillosoKeFHW4s.png:amore: e con Ho-Oh stellare pure ogpD8eN.png :amore: 

e Kukuino Royalino Tribale :amore: waynb3n-d.webp

Celes.png.4597a660fd41ceca0dad794a126eb6bf.png1222205874_Flareon(1).png.6bfd9ce1e61e03e203ff309fbff37365.pngsparkle.gif{Happy Pokemon journey...and may the Shinies be with you!}Collezionista-Brillante.gif2-EX-Celes-New-Sprite.png flareonplz.gif

 

gardevoir-megashiny.pnggallade-megashiny.pngcelebi.pngaltaria_cromatico.pngazumarill_cromatico.pngshaymin_cromatico.pngquilava_cromatico.pngninetales_cromatico-1.pngmilotic_cromatico.pngdragonairshiny.pngrayquaza.pngFurret-Colore-Shiny-Alternativo.pngbraviaryshiny.png

     

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                                                                                        Clone Wars sprites (source: web)        

                                         

  Grazie ancora a @Mana anche per le doll di me stessa (vicino a Flareon :3) e per Furret shiny :3

 

MegaGardevoir di tipo Fuoco! *-*

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    creata per me da @DaniGrovyle

 

 

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