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Lascia un commento! ~ Terza edizione


Lyndon

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Durata del Contest: dal 10 ottobre al 24 ottobre

*La data finale è indicativa e può variare in base al numero di iscritti

 

Benvenuti alla terza edizione di Lascia un commento! Iniziativa che, dopo il successo delle prime due edizioni, torna a riproporsi a grande richiesta!

 

Lascia un commento! è un contest di scrittura che si articolerà in più fasi, e ha lo scopo di eleggere il miglior commentatore del forum di Pokémon Millennium.
Andiamo subito a vedere come funziona!

 

Regolamento

 

  • Lascia un commento! si articolerà in più fasi: ad ogni fase della gara, proporremo una tematica da commentare, cui potrete prendere spunto da news e discussioni che vi allegheremo o da un testo che scriveremo.
  • Per iscriversi all'iniziativa basta commentare la prima tematica proposta in questa discussione, che troverete a fine post. Ovviamente, dovrete commentare in maniera attinente alla tematica proposta, o l'iscrizione non si potrà considerare come valida.
  • Al termine delle iscrizioni, sarà selezionato un numero di utenti variabile in base alle iscrizioni che parteciperà alle fasi successive.
  • Ad ogni fase del gioco, sarà proposto un tema da commentare, e avrete tre giorni per farlo. Alla fine della fase, decreteremo il vincitore della fase e un numero variabile di eliminati. L'ultimo utente rimasto sarà proclamato vincitore dell'iniziativa.
  • Non c'è un limite di lunghezza per il commento, basta che sia attinente e interessante: un commento eccessivamente breve potrebbe essere valutato negativamente, ma anche uno troppo lungo e dispersivo.
  • Non è consentito modificare il commento una volta inviato.
  • Tutte le prove saranno aperte nella sezione Iniziative Ufficiali: lì troverete i topic da commentare di volta in volta.

 

I premi

 

  • Il primo classificato vincerà 40 PokéPoints, una bambola speciale 60 Punti Fedeltà.
  • Il secondo classificato vincerà 30 PokéPoints, una bambola speciale 45 Punti Fedeltà.
  • Il terzo classificato vincerà 20 PokéPoints, una bambola speciale 30 Punti Fedeltà.
  • Gli utenti classificati dal quarto al sesto posto riceveranno 10 PokéPoints 15 Punti Fedeltà.
  • Tutti gli altri utenti dal sesto posto in poi, compresi i non selezionati alle iscrizioni, vinceranno 10 Punti Fedeltà.

 

 

Prima Prova - Iscrizioni

Per questa prima prova, che varrà come iscrizione alla gara e permetterà di selezionare gli utenti che potranno andare avanti e partecipare alle prove successive, il tema da commentare è:

 

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Qualità dei videogiochi "Monster Collecting"

Per quale motivo gli altri giochi di questo genere, non riescono a raggiungere lo stesso livello di successo di Pokémon? Analizzare, a seconda delle proprie idee, quali possano essere le cause di tale difficoltà.

 

 

 

Sulla base di questo spunto, vi invitiamo a commentare in questo topic per iscrivervi all'iniziativa. I migliori saranno selezionati per procedere nella gara.
Avete tempo fino alle 23:59 del 12/10/2021 per inviare qui il vostro commento. Tutti gli altri post non attinenti saranno cancellati dal topic. Il commento dovrà seguire le regole già elencate nel regolamento già esplicitato in precedenza.

I lavori verranno visionati dai giudici @Alexina, @Francy, @IcyFlame, @Lady, @SquirtlePronto ed il sottoscritto.

Per qualsiasi domanda, non esitate a contattarci sul topic apposito!

 

Buon lavoro a tutti!

 

 

 

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Questa iniziativa fa parte del Programma Fedeltà

 

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Di fronte a un Merchandising importante o per meglio definirlo ingombrante come Pokémon. Ogni altra iniziativa di natura similare emergente si ritrova a scontrarsi con un brand che riscontra da tempo successo e spazia nelle piu morfologie nel mercato globale. Pokémon é un brand radicato che continua facilmente a rinnovarsi sfruttando la nostalgia di una generazione che e cresciuta guardando la serie animata prima e coi videogiochi poi e nel frattempo espande verso le future generazioni con innovazione e violenza pubblicitaria. La salda base economica offre un forte potere che permette un bombardamento mediatico costante che porta volenti o nolenti alla conoscenza della massa del brand stesso e dei giochi "Moster Collecting" che rappresentano il principio di base con il quale il marchio e stato creato. A fronte di quanto gia detto ogni nuovo gioco in stile "Monster Collecting" si ritrova in un mondo monopolizzato e ampiamente diversificato nelle tematiche e nelle meccaniche di gioco rende difficile a terzi la creazione di un gioco con profonde diversificazioni dal marchio Pokémon. Diversificazioni necessarie a finche un gioco possa ottenere la notorietà sufficente senza essere etichettato come una copia (bella o brutta) del gioco originale. Aggiungendo all'analisi la mancanza dell'apporto dovuto ai fan del marchio ogni nuovo gioco deve scontrarsi con una forte resistenza Economica e Emotiva in un mercato saturo che lascia pochissimo spazio all'errore e alla poca originalità. 

In parole povere non basta creare nuovi mostriciattoli (Pokémon ci ha abituato a nuove forme e nuovi pokemon a ogni generazione) o cambiare la forma dello strumento di cattura (Pokémon negli anni ha creato diverse Pokéball dalle colorazioni e tematizazioni piu svariate, o altre meccaniche come nei giochi pokemon ranger) per ottenere un gioco in grado di fare breccia o anche solo scalfire il cuore della massa per poi attecchire e diventare un fenomeno mondiale come attualmente lo é il marchio di casa Nintendo.

In conclusione non credo che sia impossibile creare un gioco di "Collecting" abbastanza innovativo dalle adeguate prestazioni grafiche che possa seriamente competere con Pokémon ma sono fermamente convinto che la cosa risulti altamente difficile e sicuramente improbabile nel breve termine)

Scuse per la cosa qui sopra 

Spoiler

Chiedo venia ma fatto dal cell credo che la cosa sia molto caotica e non sono sicuro di risultare chiaro.. tuttavia volevo partecipare :cuore: sono notoriamente molto ripetitivo quando spiego qualcosa.. sicuramente avrei potuto accorpare meglio gli argomenti ma ho qualche difficolta tecnica attualmente. 

 

 

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Mr.Magoo Trasformista

 

Utente che di recente appare e poi scompare svicolando tutto a mancina. Ha assunto l'aspetto di un fratello topo di Taka, dell'antitesi malvagia di Ila e più spesso di uno strambo vecchietto. Ma sono solo in pochi a conoscere la sua vera identità

 

By @Alemat

 

 

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I motivi principali sono 2: il fattore nostalgia e la potenza del brand.

Pokémon è stato il primo gioco di Monster Collecting di una tale potenza mediatica per vari fattori:

1) Il Game Boy, che ha rivoluzionato il modo di videogiocare di una generazione ancora abituata a console fisse come la PlayStation, così chiunque poteva portarsi con sè la propria copia per vedersi con gli amici;

2) il gioco di carte, che ha evidenziato ancora di più il fattore collezionistico visto che erano molto belle, alla portata di tutti e ulteriore motivo di incontro tra i ragazzi per scambiarsele;

3) il cartone animato, che ha reso ancora più celebre il brand in quanto all'epoca la TV era ancora il principale mezzo di svago della società (nessun bambino si sarebbe perso la puntata nel pomeriggio).

Tutto ciò ha scatenato la così detta 'Pokémon Mania' dei primi anni 2000, tutti conoscevano i Pokémon e visto che Internet non era ancora alla portata di tutti nascevano leggende metropolitane ovunque, scatenando un fattore di mistero che affascinava anche i più. Per questo tutti quelli che hanno vissuto questo periodo lo ricordano con piacere, inoltre con i traumi e i dubbi della crescita si tende a ritornare a quelle origini che tanto ci han fatto sentire sicuri perchè, come dico sempre, se si vuole si trova sempre del tempo per ciò che amiamo...

Poi con gli anni Nintendo e Game Freak sono sempre riuscite a mantenere un buono standard di qualità per i prodotti del brand (almeno fino alla 5° Generazione) e da lì per me capirono la vera popolarità che avevano raggiunto: con più capitali potevano permettersi la creazione di più prodotti e da 'marchio studiato' Pokémon divenne sempre più commerciale, la gente comprava letteralmente qualsiasi cosa a tema e nonostante lo storyboard venne sempre più lasciato andare e le migliorie grafiche fossero sempre sotto la media del momento, il successo non poteva che crescere...

Ecco perchè i Pokémon continueranno ad essere in cima per ancora molto tempo, e quindi un riferimento indelebile per tutti gli altri brand di Monster Collecting (di cui molti sembrano o addirittura sono delle palesi imitazioni).

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Spoiler

A parer mio Pokémon negli anni 90 ebbe un vantaggio considerevole che gli permise di imporsi sul mercato, ossia l'assenza di concorrenti rilevanti che potessero frenare in tempo l'avanzata del fenomeno pocket monsters, il tempismo trovo che abbia avuto un ruolo cruciale nella nascita di questo fenomeno. Da quel momento in poi è stato un percorso in discesa per il brand, con il boom dei primi anni che non accennava ad arrestarsi, ma anzi andava progredendo con l'aggiunta di prodotti derivati come l'anime e il merchandise di peluche e carte che arricchivano sempre di più l'offerta. Una volta divenuto il brand più di successo al mondo ha raggiunto una sorta di "comfort zone" e si è imposto come il metro di paragone di ogni monster collector che ha avuto la sfortuna di nascere dopo i mostriciattoli tascabili. E' proprio il peso del confronto con il gigante Pokémon la causa primaria della rovina di ogni altro gioco o quasi a parer mio, perché per i consumatori a cui il genere videoludico si rivolge, i mostriciattoli tascabili rimangono il marchio predominante (vuoi per il fattore nostalgia, perché molti giocatori ci sono letteralmente cresciuti con questo brand, vuoi invece per una preferenza proprio dei contenuti offerti dai giochi, per il quale però ci sarebbe da aprire una parentesi a parte). La fidelizzazione del pubblico è un altro fattore secondo me cruciale che spazza via ogni sorta di concorrenza, dato che molti monster collector recenti hanno tentato invano di proporre la stessa formula dei Pokémon senza però aggiungere quel pizzico di personalità e di identità che gli permettesse di spiccare e reggere il confronto con il mostro sacro (qui bisogna nominare le dovute eccezioni, come ad esempio Digimon o Monster Hunter che nel loro piccolo si sono ritagliati la loro fetta di utenti affezionati che ancora oggi li supportano, sebbene il successo commerciale dei due brand non sia paragonabile ai pocket monsters, anche laddove l'offerta videoludica risulti più corposa dei concorrenti.) A fine anni 90 Pokémon fece qualcosa che nessuno dei suoi futuri avversari è più riuscito a fare, proporre qualcosa di innovativo a modo suo che, nella sua semplicità, fosse in grado di catturare il cuore di grandi e piccini, creando un legame duraturo con i fan che negli anni non è stato mai neanche lontanamente intaccato dall'uscita di altre proposte videoludiche simili e forse sulla carta anche più appetibili. La fidelizzazione dei consumatori è dimostrata dal fatto che ancora oggi gli ultra ventenni costituiscono la fascia predominante di acquirenti all'uscita di ogni nuovo videogioco. Tutti i concorrenti del medesimo genere hanno sempre dovuto scontrarsi con quel mostro sacro e, sbagliando, hanno molte volte ritenuto che emularne le caratteristiche fosse sufficiente per sbancare e purtroppo però non è mai bastato. I prodotti odierni spesso non hanno una vera anima, ed a giusta ragione vengono poi etichettati come "copie malriuscite" di questo e quell'altro, perché tendono a riproporre cose già viste e riviste nelle salse più svariate. Un altro motivo che contribuisce all'insuccesso di altri giochi con protagonisti dei mostri, secondo me, è la proposta di contenuti incompatibili con il periodo attuale, perché la formula del monster collector per come l'ha proposta Pokémon a parer mio non trova più un posto nel mercato attuale. Se qualcuno dei monster collector recenti fosse uscito negli anni novanta forse al giorno d'oggi troveremmo quei nomi al posto dei mostriciattoli tascabili, o forse no, ma di certo ritengo che per emergere in un mercato ormai dominato dai mostriciattoli tascabili sia necessario proporre contenuti pertinenti all'epoca attuale e soprattutto inediti, qualcosa che possa definire un'identità in grado di distaccarsi da quell'ingombrante ombra. Il mercato videoludico evolve di anno in anno e quindi è necessario che anche l'offerta videoludica evolva di conseguenza.

 

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Spoiler

Pokémon è il brand più redditizio al mondo, con un merchandising che varia dalle carte collezionabili ai gadget e non solo. Questo è già un dato molto importante che è difficile per tutti da spodestare, tanto più se parliamo del genere del "Monster Collecting" di cui fa parte Pokémon stesso, perché verrebbe accusato di plagio seduta stante. È questo uno dei problemi. Spesso questi giochi vengono accusati di essere troppo simili ai Pokémon. E per carità, in alcuni casi è giusto, ma non sempre. 

 

Uno degli errori che spesso la fanbase Pokémon compie è riguardo la serie dei Digimon, che, personalmente, trovo non abbia niente in comune coi mostriciattoli tascabili. Si collezionano mostriciattoli in entrambe le serie, ma non è sufficiente per accusare di plagio un brand. Anzi, sarebbe forse il caso di inserire il termine "Monster Collecting" o qualcosa di simile come genere videoludico a sé stante, paragonabile agli RPG o ai MOBA per esempio. Anche i Digimon hanno una storia ventennale alle spalle e sopravvive tutt'ora seppur con meno rilevanza mediatica rispetto ai Pokémon, forse se questa problematica non fosse mai esistita i Digimon sarebbero al pari dei Pokémon con la stessa importanza. 

 

Ma i Digimon sono solo un esempio e forse l'unico che ha avuto la reale possibilità di battere i Pokémon. Sì, perché sono nati solo un anno dopo. Imporsi ora su un brand esistente da più di vent'anni sarebbe difficile. Vuoi per la fanbase, tra nostalgici affezionati ai Pokémon che difficilmente accetterebbero qualcosa di nuovo e nuovi fan che in un modo o nell'altro sicuramente fanno conoscenza con questo brand. Quello che ci vuole sarebbe un "gioco rivoluzionario", che si discosti completamente dalle tematiche Pokémon e di qualunque serie considerabile "Monster Collecting" finora esistente e che inventi qualcosa di nuovo e che riesca ad attirare i videogiocatori, avendo però alla base il collezionismo dei mostriciattoli.

 

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 I piccoli aiutante di Babbo Birdale

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Total Drama Regions

Basta non mettetemi più in un team blu :th_sisi:

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Musharna's Dream

E invece no, il problema sono proprio io :th_sisi:

 

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Credits to @Porygatto per questi due bellissimi artwork e gli sprites <3

 

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Domanda interessante, anche perché, negli anni, ci sono stati altri giochi/cartoni animati che han proposto qualcosa di simile (mi vengono in mente i digimon, yokay watch, il nuovo nexomon e potrei citarne anche altri), però, penso che Pokémon sia andato oltre ciò che gli altri han prodotto.

Mi spiego meglio: non sono un esperto di videogiochi primi anni 90, ma credo che Pokémon sia il primo in modalità portatile a permettere la comunicazione con altri giocatori, e da un certo punto di vista, è anche il primo a proporre due modi per comunicare. Quest’ultima affermazione è, secondo me, fondamentale, perché i vari giochi sportivi, permettevano si il multiplayer, ma solo per fare una determinata cosa, mentre Pokémon, fin da subito, ha introdotto due modi per comunicare: lotte e scambi (con la strategia vincente della doppia versione). Con il tempo ha introdotto altre funzioni secondarie per il multiplayer (trovare feebas in quarta gen, le basi segrete, intramondo, etc ..).

Poi, un’altra cosa non da poco, è il modo in cui il gioco si è evoluto negli anni ( e, no, non parlo della difficoltà diminuita e tutte le cose che si sentono dire da quando è arrivato su 3ds) ma di come abbia sempre cercato di essere nuovo pur senza snaturare se stesso e, non sempre, ha migliorare gli evidenti problemi del gioco precedente (l'invenzione del breeding su tutte, in quanto ha reso più accessibile il completamento del Pokédex, che fino a prima era un’impresa da pochi; o tutto ciò che poi lo ha reso competitivo, o come sono andati a sfruttare il cambio di console (shiny dal game boy color, uso del touch screen dal ds in poi), oltre a svariate nuove meccaniche di evoluzione dei Pokémon).

È vero che negli anni qualcosa è andato perso, e magari sarebbe stato bello mantenerlo, ma io la penso un po’ diversamente, cioè quando pensi alle stagioni, ti viene in mente la quinta generazione, al parco lotta la terza (o la quarta), alle mega la sesta, alle mosse Z la settima, al dynamax l’ottava e così via con tutto ciò che ora non è più presente.

Quindi, riassumendo il tutto, e nella speranza di non aver fatto confusione con il mio ragionamento, ritengo che la forza di Pokémon sia si, in tutto il merchandising che propone, ma soprattutto il fatto di essere un gioco che si rinnova sempre (anche facendo dei passi falsi) ma senza mai dimenticarsi chi era in principio, è questo, secondo me, il vero punto di forza del brand :) 

Grazie per la pazienza e a chi è arrivato fino in fondo al commento :) 

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27 febbraio 1996 - Questa è la data di rilascio del primo gioco pokémon, anzi per i pignoli, dei primi due giochi pokémon. Chiaramente parliamo di Pokémon Rosso e di Pokémon Verde, rilasciati per Game Boy, in Giappone. In Europa sono arrivati nel 1999 invece.
Mi fa molto strano pensare che il primo videogame rilasciato dal franchising abbia addirittura un anno e mezzo in più al sottoscritto.
Da lì in poi è stato un 'crescendo' per il marchio. Numeri da spavento, pienamente confermati anche nell'arco dell'ormai quasi trentennio del mondo dei Pocket Monsters.
Per capire appieno la grandezza del brand, basti pensare, che dall'anno di rilascio del primo videogioco fino all'anno 2017, sono state vendute circa 300 milioni di copie di videogiochi inerenti la serie.
Ma non fermiamoci solo alle vendite, andiamo oltre: in circa venticinque anni, compiuti da poco, sono stati rilasciati la bellezza di quasi 130 videogames a tema pokémon, una media di 5 videogames rilasciati ogni anno.
Numeri, statistiche, medie che non lasciano dubbi nemmeno ai non intenditori: Pokémon è un colosso mondiale, sotto ogni punto di vista.

Fatta questa breve premessa, mi sembra consuetudine, che vedendo dei numeri così grossi di fronte ad un'operazione nata dal nulla, alcuni furbetti tentino la fortuna cercando di emulare la buona sorte capitata al brand Pokémon. Prima di procedere a casistiche più specifiche, mi sembra doveroso dedicare un piccolo specchietto al mondo Digimon.

 

Pokémon vs Digimon: un dualismo che poteva essere ma che non è stato.
1996 contro 1998. Due soli anni separano i due marchi che hanno caratterizzato i primi anni 2000 sia in Giappone che nel mondo.
La definizione di Digimon si discostava dalla definizione Pokémon. Il secondo, come abbiamo detto, veniva identificato come Pocket Monsters, il primo invece, come Digital Monsters e traeva il suo sviluppo dal Tamagotchi.
In Giappone il primo videogioco Digimon è stato rilasciato nel 1998, ma si discostava già dalle caratteristiche proposte dal mondo Pokémon.
Infatti, si doveva allevare semplicemente il proprio Digimon per tentarlo di farlo 'Digievolvere' e sconfiggere i cosiddetti 'Hacker' che invadevano l'isola madre.
Dal mio punto di vista, quello fu, irrimediabilmente, l'errore che non è riuscito a far arrancare in qualità di videogames, il brand Digimon.
E' stata una sorta di bruciarsi in partenza. E' stato davvero un peccato, perché ad oggi, ritengo che l'unico vero rivale che poteva avere la Game Freak potesse essere proprio il colosso prodotto da Toei Animation.
Il tutto è sempre racchiuso nella prima impressione. Gli sviluppatori dei giochi Pokémon, sono stati più che scaltri a rappresentare fin da subito l'anime sotto forma di videogames. Infatti, già dal 1996, era possibile competere con gli 8 capopalestra della Regione di Kanto ed accedere alla Lega Pokémon per diventare Campione. Questa è stata una vera e propria rivoluzione che ha caratterizzato i giochi di quel tempo, rendendo il titolo ricercatissimo e facendo esplodere il brand alle stelle. Processo e trend, che non sono riusciti a seguire gli sviluppatori di Digimon, che si son contraddistinti nel tempo per un Anime di alto livello scontratosi con videogames di pessima fattura.

 

Battle Camp
Menzione particolare, per un punto di vista personale, vorrei dedicarla a questo tipo di videogioco che è disponibile sia per iOs che per Android. E' un videogames simil pokémon. Si devono ricercare mostri all'interno delle isole presenti nel gioco.
Il gioco si presenta come free-to-play, ma alla fine è un contraddittorio palese.
L'errore cardine dei giochi sull'importante Monsters Collecting, sviluppati dal 2010 ad oggi è proprio questo: presentare il gioco free-to-play ma poi per procedere agiatamente si devono operare transazioni nemmeno di basso costo.
Logicamente è una guerra persa in partenza contro un brand del calibro di Pokémon, il quale non ha mai richiesto il cosiddetto meccanismo pay-to-win, o almeno per i giochi caratteristici delle serie inerenti l'anime.
Pagare per dell'energia o magari per degli spin che garantiscono migliori 'monsters' sono una delle tante e pessime caratteristiche dei nuovi videogiochi che tentano di competere con Pokémon.

 

La brutta copia di un mondo che difficilmente può essere surclassato.
Tanti, e soprattutto troppi, i titoli che cercano di emulare, per filo e per segno, il mondo Pokémon. Ne cito alcuni che son disponibili nell'App e nel Play Store. Mi riferisco in particolare a EvoCreo, Nexomon, Drakomon Monsters e simili. La trovata per me è imbarazzante.
Mi spiego meglio: copiare un gioco per filo e per segno è segno di essere perdenti in partenza. La prima cosa che un videogiocatore cerca, a mio avviso, è la novità. Tu, creatore del videogame, non porti novità semplicemente sostituendo Pikachu con Tizio o Caio, la novità è dettata da altri fattori.

Tali videogiochi, a mio modesto parere, non riusciranno mai a raggiungere la grandezza espressa dal mondo Pokémon. Si nascondono dietro meccanismi già creati in precedenza dagli autori di Game Freak anni fa.
Contrastare attualmente il mondo Pokémon, risulta utopistico. Come dicevo qualche riga fa, doveva essere contrastato all'inizio della sua ascesa. Ora vanta di una potenza mediatica e soprattutto di un fatturato che sono fuori dal mondo.
Contrastare, dal mio punto di vista, significherebbe anche fare un investimento talmente grande da non uscirne più con le spese. Non credo ci sarà mai un folle a mettersi contro una perfetta 'macchina da guerra' che muove le sue basi da 25 anni.
A livello mediatico, sono incontrastabili soltanto i nomi di Ash e Pikachu. Sono nella testa e soprattutto nel cuore della gente da troppo tempo per accantonarli e dare spazio a figure che potrebbero sostituirli.
Sarebbe anche difficile lavorare sulle nuove generazioni siccome il marchio ogni anno sviluppa nuovi contenuti, anche se rendendo monotono il tutto. Ma è un tipo di monotonia che piace. Non sono parole buttate al vento, Swo/Shi ha venduto circa 16 milioni di copie in un solo mese.

 

Il graduale processo di 'Evolution'.
Cosa più importante è che il brand è stato capace di adattarsi e confermarsi nel tempo per la sua capacità di continua evoluzione. Ogni anno all'interno dei videogames venivano apportate delle novità, che anche se non cambiavano particolarmente l'esperienza di gioco, venivano pur sempre considerate novità. Anno dopo anno, per lanciare delle frecce nei confronti del brand, hanno anche inserito elementi che hanno cambiato le meccaniche, ricordiamo non a caso le MegaEvoluzioni, le Dynamax, l'introduzione delle Mosse Z ma anche inserimenti del Parco Lotta, delle Gare Pokémon.
Negli ultimi anni, il concetto di evoluzioni, è andato ben oltre le aspettative.
Alcuni fan, sviluppatori dei progetti di Pokémon Planet e di PokéMMO sono stati in grado di portare avanti dei videogiochi dinamici. Infatti sono entrambi videogiochi online che non hanno una fine rapida, anzi, tutt'altro.
Infatti, dalla Regione di Kanto si passa a Jotho, poi ad Hoenn (mantenendo la propria squadra, propri oggetti, le medaglie e i titoli) e così via. Si scambiano pokémon con altri utenti, si lotta, si chiacchiera in una shoutbox presente all'interno della piattaforma.
Magari, un domani, la stessa Game Freak rilascerà un gioco su cui saranno presenti tutte le regioni. Magari online confrontandoti con altri allenatori invece dei 'bot'. Magari, diventando Capopalestra di una città, oppure membro del Team Rocket.
Potrebbero essere molteplici le novità che Game Freak potrebbe apportare al brand, al momento però, possiamo accontentarci solo di fantasticare.

 

In conclusione, vorrei solo aggiungere che quando parliamo di videogiochi Pokémon, ci riferiamo al mondo Pokémon a 360 gradi. Di conseguenza risulterebbe molto difficile per un gioco inerente dei mostriciattoli sostituire il noto marchio. Si farebbero dei discorsi che intaccherebbero anime, pokémon center in Giappone, manga, carte collezionabili, pubblicità e quant'altro.
Nessuno, attualmente, riuscirebbe a competere sotto il punto di vista 'Monsters Collecting'.
Ci tenevo a sottolineare la parola attualmente, siccome, tutto, prima o poi è destinato ad una fine.
L'unica fine possibile per il brand Pokémon è la chiusura dello stesso. Non esistono altre strade.

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A mio avviso i fattori che segnano Pokémon come un brand insuperabile dal punto di vista dei giochi legati al "monster collecting" sono molteplici e variegati, tuttavia possiamo argomentarne e notarne 5 nel particolare;

 

 

1: L'incredibile rivoluzione da parte del game boy nel mercato videoludico come concetto di "console portatile da giocare quando e soprattutto dove vuoi", certo esistevano ai tempi limitazioni nella giocabilità che potevano risultare scomode, come il link cable ed il fatto che lo schermo dei primi game boy necessitasse di abbastanza luce per essere visualizzato correttamente, tuttavia anche con ciò la libertà che una console portatile poteva darti non aveva prezzo per i giovani dell'epoca.

 

 

2: L'anime che ha contribuito in maniera determinante a pubblicizzare la prima generazione (e in seguito tutte le seguenti) di mostriciattoli tascabili che sono di conseguenza entrati nei cuori di grandi e soprattutto piccini dell'epoca. Addirittura molte persone che in seguito acquistarono il gioco vero e proprio lo fecero grazie alla serie televisiva quando solitamente dovrebbe essere il contrario (vedi ad esempio la linea di giocattoli dei Gormiti)

 

 

3: Il design carino e magico ma al tempo stesso intrigante e fiero delle creature tascabili che sono riusciti a mettere d'accordo sia il pubblico maschile che femminile, rendendo di fatto Pokémon un videogioco in grado di rompere le barriere di genere che sono sempre state erette fino a quel momento in ambito ludico (Robot, macchinine e armi finte per i bambini / Bambole, cucine e trucchi finti per le bambine) 

 

 

4: La cosiddetta "Pokémania" sviluppatasi pochissimi anni a seguire di oro e argento che ha avuto un effetto simile a quello dell'anime a livello di "propaganda", generando prodotti di vastissima gamma con tema principale quello dei mostriciattoli tascabili (dalle carte e i pupazzi agli oggetti più disparati)

 

 

5:  Ed infine un prodotto (videogioco) che nel corso del tempo ha mantenuto la sua qualità e si è migliorato di conseguenza (se tralasciamo alcune cose avvenute negli ultimi anni)

     

 

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                      "Potenzia par vis."

                                "Harmonia Houses 2021

 

 

 

 

                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                               regali degli utenti spostati in bacheca 

 

 

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Pokemon è ormai una garanzia di successo dopo decenni di videogames.

Intramontabile e sempre ricco di innovazione.
Non solo è insuperabile nell'ambito dei giochi "Monster Collecting", ma riscuote ancora molto successo tra i videogames in generale, piazzandosi sempre tra i primi posti nelle vendite nel mondo dei videogiochi ad ogni release.
Ma come mai? Cosa fa sí che i giochi Pokemon siano migliori di altri giochi dello stesso genere?
Qualcuno potrebbe pensare perchè Pokemon è stato il primo videogame di questo tipo. Invece no, ci sono stati altri videogiochi con mostriciattoli da collezionare usciti prima di Pokemon, sebbene poco conosciuti.
Ciò che ha permesso l'enorme successo già dei primi giochi Pokemon è sicuramente la loro uscita in concomitanza con il periodo del Game Boy, la prima console portatile mainstream che raggiunse subito il boom delle vendite. La diffusione del Game Boy ha influenzato di conseguenza la diffusione di questi giochi Monster Collecting ideati dalla Game Freak, facendoli conoscere in tutto il mondo.
Certamente il Game Boy è stato un mezzo che ha lanciato alla grande la serie Pokemon, ma se è diventata famosa ed ha sempre ottenuto successo in tutti questi anni, è grazie ai suoi giochi in sè.
A rendere unici i titoli Pokemon è proprio il modo in cui sono caratterizzati.
Sono family-friendly, adatti a grandi e piccini, ambientati in un mondo pacifico dove ognuno cerca di aiutare il prossimo, dove si rispettano sempre la natura e le persone, dove anche i cattivi mostrano un lato buono. Un mondo utopico insomma, dove ognuno vorrebbe vivere. E anche il tema del viaggio è una tematica importante del mondo Pokemon. Un viaggio formativo, che insegna ogni volta i valori profondi dell'amicizia, della famiglia e la cura e il rispetto della natura e dei suoi esseri viventi. Oltre a tutti questi messaggi che il brand Pokemon vuole trasmettere, ci sono anche i sistemi di gioco del tutto innovativi che hanno rivoluzionato l'esperienza del gaming in tutti i sensi. Pokemon è stata infatti la prima serie di videogiochi che da sempre si è impegnata a promuovere l'aspetto sociale del videogaming e con esso il concetto di condivisione tramite le funzioni degli scambi, che con l'avanzare della tecnologia hanno permesso la comunicazione con giocatori da ogni parte del mondo. E non solo gli scambi, anche le lotte pokemon che ancora oggi sono il fiore all'occhiello del brand e che riescono a tener testa a tanti altri videogiochi competitivi di successo di altro tipo. E questo anche grazie a tutto il sistema di allenamento e breeding dei Pokemon che è unico nel suo genere. Oltre a ciò, vi è anche il lato dello shiny hunting che appassiona molti giocatori e ovviamente la vasta gamma di creature Pokemon che è cresciuta di generazione in generazione, appassionando molto anche i giocatori con uno spirito collezionistico.
Solo questi motivi basterebbero a spiegare il successo mondiale ed ineguagliabile dei Pokemon. Ma non è tutto. Da sempre il brand è stata portatrice di invenzioni videoludiche. Basti pensare al link cable per i vecchi scambi, al pokewalker, all' e-Reader per GBA per scansionare le carte pokemon, la GTS, il sincrogioco, la Pokeball Plus. Nonchè alle innovazioni delle stesse console Nintendo come la connessione a infrarossi, il touch screen e lo stilo, lo schermo 3D, fino ad arrivare ai giorni nostri con la Switch, la prima console sia fissa che portatile. Tutte innovazioni introdotte dalla Nintendo che senz'altro hanno arricchito l'esperienza di gioco dei titoli Pokemon. Ed un'altra caratteristica immancabile che rende speciale i giochi Pokemon rispetto ad altri Monster Collecting games è anche la retrocompatibilità per il trasferimento dei mostriciattoli tascabili per averli sempre con sè anche nei nuovi giochi. Ed infine, ciliegina sulla torta, la rivoluzione totale del mondo dei videogiochi che ha fatto già la storia: Pokemon Go. Il videogioco portato nel mondo reale che ingloba in sè il social gaming, la scoperta dei luoghi attraverso la mappatura di siti d'interesse e che unisce in un connubio perfetto l'esperienza videoludica all'attività all'aperto.
Tutte queste caratteristiche tutte assieme non si trovano in nessun altro titolo del genere Monster Collecting, nè tantomeno in nessun altro videogioco in generale e tutto questo fa da sempre di Pokemon un marchio unico ed inimitabile ed il Monster Collecting Game per eccellenza.

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 oWHqn34_d.webp?maxwidth=640&shape=thumb&76-Kukui-Mister-Royal-Con-maschera.png:Stelline2:~ LA MIA ART GALLERY :Stelline2:Dandel.png745-Wru8-png-1c597965866ec1a5af63d6a3605

 

(Credits dolls + altre fan-dolls  in spoiler :3)

 

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(Joy and Flareon signatures made by me ^-^)

Spoiler

  3HKSesi_d.webp?maxwidth=640&shape=thumb&oWHqn34_d.webp?maxwidth=640&shape=thumb&  (dolls di Kukui e Burnet by @Porygatto)

:Stelline:416883126_show(2).png.e993119a243e4b531b6925fe4a5cc6bf.png<Alola! VjQyItA.png<It's champion time!1840523354_show(1).png.f5016f423a8d6c78da4268b86e84cf80.png:cuore:(dolls di Kukui, Dandel e me create da me) 

 76-Kukui-Mister-Royal-Con-maschera.png 76-Kukui-Mister-Royal-senza-maschera-RemRingrazio tanto @Mana per queste doll di Kukuino Royalino

e per Dandelino Diamantino   Dandel-Costumax-1.png:amore:

 

Professor_Kukui.pngMister_Royale_Finale (1).pngKukui_Distratto1.pngKukui_Distratto2.pngThe-Masked-Royal-gif-c548ce19fe3250a5bbf

Set Kukui Mr. Royale by @Alemat. Grazie mille!! :3 

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Sprite creato per me da @Alemat per la serie "Utenti di PM" :3 

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Kukuino Surfer creato per me by @Alemat :Stelline:

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Sonia Regina (Masters) by @Diamaxus :Stelline2:

image.pngimage.png Grazie a @Fr4nciX per queste doll di Flareon e Gardevoir versione hanami :3

sLBCdNA_d.webp?maxwidth=640&shape=thumb& output-onlinepngtools.pngE a @Freedom per questi altri recolor :3  E per questi Kukuini: 

 Kukuino bagnino scintillosoKeFHW4s.png:amore: e con Ho-Oh stellare pure ogpD8eN.png :amore: 

e Kukuino Royalino Tribale :amore: waynb3n-d.webp

Celes.png.4597a660fd41ceca0dad794a126eb6bf.png1222205874_Flareon(1).png.6bfd9ce1e61e03e203ff309fbff37365.pngsparkle.gif{Happy Pokemon journey...and may the Shinies be with you!}Collezionista-Brillante.gif2-EX-Celes-New-Sprite.png flareonplz.gif

 

gardevoir-megashiny.pnggallade-megashiny.pngcelebi.pngaltaria_cromatico.pngazumarill_cromatico.pngshaymin_cromatico.pngquilava_cromatico.pngninetales_cromatico-1.pngmilotic_cromatico.pngdragonairshiny.pngrayquaza.pngFurret-Colore-Shiny-Alternativo.pngbraviaryshiny.png

     

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                                                                                        Clone Wars sprites (source: web)        

                                         

  Grazie ancora a @Mana anche per le doll di me stessa (vicino a Flareon :3) e per Furret shiny :3

 

MegaGardevoir di tipo Fuoco! *-*

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    creata per me da @DaniGrovyle

 

 

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Ormai Pokémon rappresenta un paradigma con cui necessariamente confrontarsi ogni volta che un'azienda decide di impegnarsi nella realizzazione di un videogame in cui si possono collezionare creature di vario tipo.
Il genere dei Monster Collecting non è stato certo ideato da Game Freak, ma Pokémon è stata la prima serie di videogiochi in questo ambito ad imporsi su scala globale.
I motivi principali del successo sono facilmente ravvisabili in quelle che sono state le caratteristiche principali del brand nei suoi primi anni di vita e che ci permettono di capire anche le ragioni per le quali non c'è una concorrenza forte.
Innanzitutto i giochi di prima generazione avevano come obiettivo principale quello di invogliare i giocatori a connettersi fra di loro, per lottare e scambiarsi Pokémon al fine di poter completare al 100% la propria partita. Il tutto in un'epoca in cui Internet era un priviliegio e in cui il Game Boy era un vero e proprio fenomeno di massa, condizioni che hanno favorito anche la nascita di leggende metropolitane a causa soprattutto dei bug ormai noti che affliggevano le cartucce originali e del passaparola che ne è derivato, suscitando curiosità nei confronti del prodotto.
Poi sicuramente il media che ha veicolato meglio il brand in Occidente è stato l'anime, che ha tenuto incollati milioni di bambini, me compreso, ai teleschermi, incantati dal mondo sconfinato che si presentava di fronte ad Ash. Probabilmente Pokémon senza l'anime non sarebbe mai diventato un fenomeno di scala globale ed è stato sicuramente il fattore principale che ha avvicinato molti bambini e ragazzi, soprattutto occidentali, a questo universo.
Inoltre bisogna aggiungere il fatto che il progetto Pokémon aveva ricevuto l'approvazione, seppur timida, di un altro grande colosso, cioè Nintendo. Quando alle spalle hai il supporto dell'azienda all'epoca leader del settore dei videogiochi è più difficile fallire o cadere vittima dei prodotti della concorrenza. Questo fattore ad esempio è il punto di debolezza di molte produzioni indipendenti odierne che focalizzano spesso le proprie campagne pubblicitarie più sul fatto di aver realizzato un gioco somigliante a Pokémon, piuttosto che puntare su ciò che dovrebbe differenziarli da essi, proprio perché non hanno la forza (né economica, né mediatica) di imporsi in un ambiente in cui tutta l'attenzione gravita attorno all'esponente principale. Una scelta che di sicuro gli concede un minimo di visibilità nel settore, ma che rappresenta anche un enorme punto debole in assenza di idee veramente rivoluzionarie.
Alcuni importanti brand videoludici già affermati hanno provato a strappare una fetta di mercato al marchio ideato da Tajiri attraverso dei prodotti spin-off. Mi vengono in mente Dragon Quest Monsters: Joker e la serie Monster Hunter Stories, con quest'ultima che sta riscuotendo un discreto successo.
Tuttavia gli unici due brand che a mio parere hanno seriamente avuto il potenziale per mettere in difficoltà la supremazia di Pokémon e che per diversi motivi non ci sono riusciti sono stati due: "Digimon" e "Yo-Kai Watch".
Per quanto riguarda i Digimon, sicuramente il prodotto di animazione ha raggiunto, nei suoi primi anni, una diffusione globale paragonabile a quella dei Pokémon. Tuttavia a differenza di questi ultimi, l'anime non è stato accompagnato da videogiochi veramente degni di nota da permettere ai bambini che seguivano la serie di poter rivivere la propria personale avventura, mentre Pokémon, dopo il boom dell'anime ha bissato il successo nel reparto videogiochi realizzando la coppia di titoli forse tra i più apprezzati dell'intera saga, Pokémon Oro ed Argento, aumentando il gap di popolarità tra le due giovani serie che oggi ha raggiunto proporzioni molto più grandi.
Per quanto riguarda invece la serie prodotta da Level-5, a livello di gestione del marchio erano a mio parere sulla giusta strada per creare problemi a Pokémon, avendo pensato oltre che a videogiochi in duplice versioni anche a merchandising a tema ed a serie animate, pubblicizzandoli a dovere. Tuttavia il problema principale di Yo-Kai Watch è stato, secondo me, principalmente il fatto di strizzare l'occhio in modo particolare ed evidente alla cultura giapponese, come lo stesso titolo del gioco lascia trasparire.
Badiamo bene, anche molti Pokémon sono ispirati a miti e leggende della cultura giapponese e agli stessi yokai, ma il design finale del mostriciattolo risulta pienamente godibile anche per un fan occidentale.
In Yo-Kai Watch si nota subito ad una prima occhiata come gli Yo-Kai abbiano uno stile decisamente più gradevole per i giocatori orientali, con colori eccessivamente variopinti e frequente uso di vestiti anche per gli Yo-Kai ispirati ad animali, giusto per fare due esempi. I Pokémon sono invece molto più simili ad animali e quindi più adatti ad un apprezzamento su scala globale. Tutto ciò al netto del valore intrinseco del gioco e delle meccaniche, il cui apprezzamento è anch'esso molto soggettivo.
A questo bisogna poi aggiungere la crisi che sta attraversando Level-5 negli ultimi tempi, che l'ha portata a concentrarsi quasi esclusivamente sul mercato giapponese.
In definitiva ritengo sia veramente improbabile che un videogioco dello stesso genere di Pokémon possa essere in grado di replicarne il successo. Un successo probabilmente frutto di una serie di combinazioni fortunate e figlio di un'epoca di non piena digitalizzazione. E anche se una situazione del genere dovesse verificarsi, ci vorrebbe molto tempo e molta disponibilità economica per eguagliare un brand che domina non solo nel settore videoludico. È proprio la poliedricità del marchio ad essere il principale ostacolo verso le produzioni concorrenti. E poi non trascuriamo l'aspetto competitivo del mercato: la presenza di un concorrente emergente non può far altro che stimolare la creatività degli sviluppatori (che finora hanno abbastanza campato di rendita) al fine di creare un prodotto migliore di quello che è stato Pokémon fino ad oggi.

Sentiremo parlare di Pokémon come top brand ancora a lungo, questo è certo!

 

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IL TRIO POLITICO!

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"The important thing is not how long you live. It's what you accomplish with your life. When I live, I want to shine. I want to prove that I exist. If I could do something really important, that would definitely carry on into the future. And so, if I were to disappear, I think that all I have accomplished will go on. That is, that would mean that it’s living, right?"                                  

                             -Grovyle, Pokemon Mystery Dungeon Explorers of Sky

 

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:Stelline:Bambola Vincitore Programma Fedeltà 2021 :Stelline:

 

 

 

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Riolu su un kart by @evilespeon

 

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Targhetta vincitore GDR TD Regions, piccola flexatina per la prima cosa buona che ho fatto su PM

 

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By @Vale

 

PatronusBall.pngPatronus Ball aka Secsi Ball.

Grandi Tassi!

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By @Chube

 

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Sede e membri del Project X by @Taka (Io sono il Riolu sulla panchina)

 

 

 

 

Immagine del profilo by @AdvosArt su X

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Secondo me semplicemente perchè pokemon è potente e distrugge la competenza che è condizionata dai poke-standard, poi anime e carte aiutano e rendono più popolare, aggiungendo poi che è stato fatto in un epoca dove la condizione aiutava

Aspetta aspetta

Per caso non mi riconosci? Come fai! 

Io sono tommydrizzile? Non ti dice ancora niente? 

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Spoiler

Una cosa normale

Sono colui che possiede la bandiera qui sotto

 

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E sono il ragazzo qui sotto

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Spoiler

Nei miei sogni

 

 

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Il motivo principale è la presenza di Pokemon, questo è indubbio. Di Pokemon si può dire di sicuro che è uscito nel periodo perfetto. Quando è stato rilasciato, girava su una console che praticamente tutti avevano, e a farsi pubblicità aveva un anime che tutti guardavano, anche grazie al fatto che la televisione funzionava in modo totalmente diverso rispetto ad oggi. Già così Pokemon aveva una pubblicità enorme e un ancor più enorme pubblico disposto a comprare il videogioco, che tra l'altro era prodotto  visto che la console non gli mancava. In più c'è anche la grande somiglianza tra videogioco e anime, perché se un bambino voleva giocare per ripercorrere le avventure di Ash, veniva accontentato, visto che molte delle cose che fa Ash vengono direttamente da quelle che fa Rosso. In più il gioco di carte ampiamente diffuso aiutò ulteriormente il brand a crescere. Tutte queste caratteristiche hanno reso Pokemon grandissimo, talmente grande che le caratteristiche dei giochi monster collecting ormai sembrano semplicemente le caratteristiche di Pokemon. Persino un brand come Digimon, agli occhi di chi non c'era quando è nato, come me ad esempio, ormai sembra soltanto una copia di Pokemon. Si è arrivati al punto che molti sviluppatori che vogliono creare un monster collecting game lo creano già dando per scontato che ci si è ispirati a Pokemon per realizzarli, tanto che questi giochi, come ad esempio il famoso Temtem, vengono definiti fakemon, quando invece chi sviluppa dovrebbe seguire il genere e non solo il gioco più famoso. Yo-kai watch se si vuole è un esempio di come l'originalità possa aiutare, visto che, anche se ora è dimenticato (ma sono convinto che questo sia colpa del gioco e dell'anime non particolarmente accattivanti, o perlomeno non tanto quanto Pokemon, almeno per i miei gusti), ebbe il suo successo qualche anno fa, grazie al fatto che i "mostri" del gioco erano più spiriti che animali e grazie ad un combat sistem ben diverso da quello di Pokemon. Anche lo spin-off monster hunter stories è riuscito a raggiungere la fama, anche se questo è in gran parte dovuto al fatto che partiva già da un nome conosciuto e si ambienta in un universo che i giocatori avevano già imparato ad amare. Tuttavia è comunque un gioco valido e differenziato da Pokemon, visto che da spazio comunque al legame e alla sintonia tra Rider e Montie. 

In conclusione per me il motivo per cui il monster collecting games non raggiungono la fama dei pokémon non è unicamente la presenza di un brand troppo ingombrante sul mercato, ma anche il timore degli sviluppatori di affrontare un colosso del genere e che invece di creare un gioco indipendente semplicemente usando le caratteristiche di un genere preferiscono creare un gioco con la premessa di essere una copia.

PopplioBrionnePrimarina.gif.f075dd941bdd96446d98986918344b26.gif popplio in evoluzione by @Alemat

 

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La sede di Project X con i rispettivi membri realizzata da @Taka (io sono il Primarina vicino alla fontana) e le targhette realizzate da @Riolu007 con i miei ruoli nel PokéClub

 

image.png.fd564c661c57bd5aca3eaed037213c21.png Peace was never an option by @Hydran

 

PASTICCIO DI ROGNONE         

by @SparkSurfer

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Nello scrivere il mio commento mi sento di porre una premessa.

 

Personalmente non so quali titoli possano essere considerati prettamente "Monster Collecting", ma mi sono fatto un'idea tutta soggettiva, così come mi son fatto un'idea di quali titoli che ho giocato far rientrare in tale categoria. Nello scrivere il mio commento, quindi, mi baserò sui titoli che ho giocato personalmente e sulla mia idea di "Monster Collecting". Le saghe che terrò in considerazione nello scrivere saranno Pokémon e Yo-kai Watch per quanto riguarda i videogames e Pokémon, Digimon e Yu-gi-oh per quanto riguarda anime e carte collezionabili.

 

Spoiler

Nella mia vita da videogiocatore Pokémon è stata la seconda saga videoludica a cui mi sono approcciato(la prima è stata TLoZ) e posso dire che tra videogiochi, anime, carte collezionabili, gadget vari e fumetti ho visto il brand nascere, crescere e svilupparsi nel corso di decine di anni. Ho avuto occasione di approcciarmi anche alla visione di anime(e alle carte collezionabili o gadget vari di serie) rientranti nel genere che fa da tema a questa prima fase dell'iniziativa nonché di giocare almeno a un'altra saga videoludica rientrante nel genere in questione. L'idea che mi sono fatto a riguardo del successo del brand Pokémon e di quello "meno rilevante" di altri brand del genere è semplicemente che Pokémon è presente da ormai tanti anni e ha saputo destreggiarsi tra vari media, accompagnando molte persone del proprio pubblico durante la loro crescita riuscendo a guadagnarne l'affetto e, a volte, entrando a far parte costantemente delle loro abitudini quotidiane.

 

Personalmente mi sono approcciato al brand Pokémon per puro caso grazie a un "Pokémon Giallo" regalatomi in combo con un Game Boy Pocket dai miei genitori, ma inizialmente non è stato in grado di intrattenermi come fece TLoZ prima di esso. La svolta c'è stata grazie all'anime che mi ha fatto divertire e venir voglia di giocare a Giallo per capire se quest'ultimo fosse fedele a esso. Giocando e giocando mi sono ritrovato in mano un'opera relativamente diversa da quella che avevo visto in tv, ma che ha saputo pian piano incuriosirmi sempre di più oltre che farmi divertire e appassionare al punto da voler prendere altri titoli del brand("Pokémon Blu" e "Pokémon Pimball"). Contemporaneamente alla visione di Pokémon mi divertii a guardare l'anime di Digimon e feci anche un tentativo di reperire qualche sua trasposizione videoludica, così come capitò la stessa identica cosa con il brand di Yu-gi-oh. Pokémon fu speciale in ambito videoludico in quanto i suoi giochi erano gli unici che mi permettevano, tramite un semplice cavo prima e un sistema a infrarossi poi(con il Game Boy Color) di giocare in compagnia dei miei amici sfidandoli nelle lotte, scambiandoci i Pokémon stessi e dandoci supporto nell'esplorare in lungo e in largo i singoli mondi di gioco.

 

Tutto questo discorso è proprio per dire che, secondo me, ciò che ha distinto il brand Pokémon da altri brand o singoli titoli appartenenti allo stesso genere sono stati in primis il fatto che molti giocatori sono cresciuti con esso giocando con il passare degli anni ai suoi titoli e/o seguendone l'anime e, in seconda istanza, il fatto che il brand è stato in grado, nel bene e nel male, di creare una community in cui i singoli componenti se lo desiderano possono interagire tra loro costantemente per scambiarsi i Pokémon o sfidarsi nelle lotte formando dei legami interpersonali anche se distanti migliaia di chilometri tra loro. Altri titoli a cui ho giocato o che ho guardato hanno provato a fare lo stesso a loro modo, ma ciò che ho notato è semplicemente che non sono stati in grado di conciliare questi due fattori: o sono stati in grado solamente di creare una community unita ma legata solamente ad alcuni dei titoli videoludici che fanno parte del brand oppure sono stati in grado di essere molto presenti nella crescita del loro pubblico ma senza riuscire a formare una community coesa e/o molto attiva.

 

Un altro punto a favore di Pokémon in quanto "Monster Collecting", secondo me, è stato il fatto di saper sfruttare adeguatamente fumetti, anime e videogiochi per creare un mondo immaginario talmente vario da spingere molti membri del suo pubblico a immaginare storie proprie da ambientare nel mondo Pokémon grazie anche a fan fiction, fan art o al fan gaming. I Pokémon, in pratica, sono stati in grado di acquisire un'identità tale da creare un mondo capace di dare ampio spazio all'immaginazione non solo di chi tutt'oggi lo arricchisce sviluppando giochi, girando episodi o disegnando pagine ma anche a quella del proprio pubblico.

 

In ultima istanza, sempre secondo me, ciò che ha contribuito a innalzare Pokémon a uno dei migliori se non il migliore(in fatto di seguito, non per forza di qualità) "Monster Collecting" è il fatto che essendo ormai un caposaldo del genere stesso, che ha accompagnato per decenni numerosi giocatori nella loro crescita personale e videoludica, molti degli altri giochi "Monster Collecting" che sono usciti in passato o di recente(e probabilmente che usciranno in futuro) pagano il dazio di essere arrivati dopo Pokémon e quindi di avere in comune con esso varie caratteristiche...ciò, abbastanza spesso, potrebbe spingere molti a vedere e valutare altri o nuovi titoli rientranti nello stesso genere come una sorta di copia di Pokémon o come creazioni che comunque sono troppo simili a esso da non riuscire a distinguersi.

 

L'unico modo per poter creare un titolo o una saga "Monster Collecting" che possa per lo meno rivaleggiare a grandi linee con Pokémon, secondo me, è quello sì di creare un gioco interessante e/o bello ma anche di essere in grado di sostenerlo/supportarlo creando una community che possa crescere con essi e un mondo immaginario tale da dare briglia sciolta all'immaginazione di addetti ai lavori e pubblico. Si dovrebbe cercare di creare un qualcosa che pur somigliando a Pokémon e pur pagando il dazio di essere uscito dopo esso sappia in qualche modo distinguersi offrendo elementi o caratteristiche particolarmente peculiari da essere in grado di far pensare a chi lo gioca un qualcosa come "Ehi, questo gioco sembra molto Pokémon, ma in qualche modo ha quel qualcosa che lo differenzia e me lo fa piacere...chissà se usciranno altri giochi o se ne faranno anche un anime o un fumetto"!

 

Infine, per quanto riguarda il brand Pokémon stesso, sempre secondo me, anche se in fatto di guadagni e visibilità non sta perdendo nulla(o quasi) dovrebbe iniziare a cambiare almeno un poco la propria mentalità in modo da spingere coloro che lo seguono da anni a tornare a vivere le emozioni che li hanno accompagnati giocando ai vecchi titoli e non contare sul fatto che essi acquisteranno i futuri giochi solo perché affezionati ai Pokémon! Sempre più persone ormai adulte stanno iniziando a seguire i titoli del brand nella speranza che essi possano migliorare e con la certezza che, mal che vada, si può sempre stare li a cercare i lati negativi in titoli che, molte volte, paiono troppo essere stati fatti con pigrizia o noncuranza(vedasi bug e contraddizioni di lore vari). Non tutti i fan adulti sono attirati dal competitivo e coloro che sono interessati al single player ormai rischiano di vedersi saltare anche ciò che lo caratterizzava al di la della trama(es: il genocidio masudiano che ha "distorto" il canonico "Acchiappali tutti" togliendo molti mostriciattoli dai giochi e non dando alternative per reperirli se i giocatori lo volessero, creazione di spin-off o remake in cui vengono aggiunte poche novità e tolte varie features introdotte nel corso degli anni)...se proprio non vogliono prendere in considerazione seriamente i fan storici puntando a un pubblico giovane o di bambini che lascino per lo meno la possibilità ai fan di creare i loro giochi senza vedersi minacciare o portare in tribunale anche i loro progetti non sono a scopo di lucro e non ci guadagnano nulla.

My TSV ---> Pokémon Y= 2832; Pokémon AlphaSapphire= 2515; Pokémon Luna= 1219; Pokémon UltraSole= 0426;

 

My Friend's Code ---> Pokémon Go9873 2614 0563; Pokémon Masters Ex2495-3101-4679-3356;

 

 

Squadra su Pokémon Argento SoulSilver:                    Squadra su Pokémon Nero:

image.png.11519fa410a9ad18e8b8251a8b3896da.png                         image.png.1dcdd92838af0cb3c42ca9900e8682c3.png                            

 

Squadra su Pokémon Bianco2:                                           Squadra su Pokémon Y:

image.png.85cd141978ba95d23a2f34adff7c876d.png                          image.png.ea49c321f26d1ba0fdeda4871b568dca.png

 

Squadra su Pokémon Zaffiro Alpha:                                  Squadra su Pokémon Luna:

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Squadra su Pokémon UltraSole:                                          Squadra su Pokémon Let's Go, Eevee:

image.png.671a665cd0c3b88e1ba479342fa0e60a.png                             image.png.40ad3dd0b0a06f68e077119739044a4c.png

 

Squadra su Pokémon Spada:                                                 Squadra su Pokémon Perla Splendente:

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Squadra su Leggende Pokémon Arceus*:                        Squadra su Pokémon Scarlatto:

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*I tre starter di Leggende sono nelle loro forme Hisui.

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La domanda è molto interessante, ma purtroppo non credo di saper dare una risposta esatta. Voglio comunque provarci.
 

Penso che il motivo principale per il fallimento degli altri Monster Collecting sia proprio la popolarità di Pokémon. Negli anni sono usciti tantissimi Monster Collecting, dai più datati (come Digimon) ai più recenti (come TemTem). Tuttavia, penso che si debbano fare due distinzioni ben diverse, proprio a seconda della loro uscita. 

 

Partiamo con Digimon, il primo (o comunque tra i primi) Monster Collecting a debuttare, quasi contemporaneamente a Pokémon (anche se comunque di qualche anno più giovane). Complice la quasi contemporaneità dei due giochi, penso che Digimon sia stato l'unico vero Monster Collecting ad impensierire, o comunque ad avvicinarsi, Pokémon. I due giochi sono molto simili: in entrambi troviamo delle creature selvatiche con cui fare amicizia, in entrambi queste creature evolvono mutando il loro aspetto ed entrambi i protagonisti sono dei bambini. Altra peculiarità di entrambi i giochi è che ambedue hanno ricevuto un cartone animato basato su essi. Ed entrambi sono arrivati in Italia (oltre che in generale in occidente). Sebbene in un primo momento i due titoli sono stati pelo a pelo nella classifica di gradimento e popolarità, nel tempo, si è visto un dominio dominante di Pokémon, complice lo stop di Digimon. Il perché ci sia stato questo dominio, non lo so dire, ma sicuramente penso che sia dovuto oltre che al design dei mostri (molto apprezzati in entrambi i titoli) anche lo stile di gioco oltre che i personaggi e la trama dei Pocket Monster.

 

Negli anni successivi, in tanti hanno provato a contrastare il dominio assoluto di Pokémon. TemTem, Yo Kai Watch e tantissimi altri titoli si sono buttati nel mondo dei Monster Collecting, fallendo miseramente o confermandosi comunque non all'altezza dei mostriciattoli tascabili che noi tutti conosciamo ed amiamo. TemTem era stato presentato come "Il gioco più simile a Pokémon mai creato, un gioco che avrebbe dovuto prendere il posto del titolo di Nintendo". Questo, oltre al fatto di essere nato in un periodo non idilliaco per il franchise Pokémon, sembravano gettare le basi per il primo vero contendente a poterne prendere le veci. Ed invece no, un fallimento totale, dovuto a meccaniche innovative ma troppo distanti dai classici Pokémon, creature belle ma non all'altezza dei mostriciattoli che conosciamo. Risultato: zero interesse dai giapponesi e poche recensioni positive dagli occidentali.

 

Infine, è doveroso parlare di Yo Kai Watch. Qui la questione è abbastanza complicata. Sebbene non sia mai arrivato ai livelli di Pokémon, in Giappone questa saga va moltissimo! Si parla di una moda diventata ormai prepotente in Giappone. Tutti lo conoscono, tutti ci giocano, dai grandi ai piccini. Ed allora perché stiamo qui a parlarne come non agli stessi livelli di Pokémon? Perché non ha saputo attrarre il popolo occidentale. Proprio il contrario di TemTem. Quest'ultimo titolo lo provai diversi anni fa, e ricordo che, nonostante ci fossero alcune creature simpatiche (insieme ad alcune terribili...) e delle OST tutto sommato ben riuscite, il gioco era di una lentezza e di una noia senza eguali, risultando allo stesso tempo molto semplice e pensando che fosse indirizzato ai bambini. Non so dire con esattezza se questo mio sentimento sia stato condiviso da più persone e se sia questo il motivo, ma una cosa è certa: sebbene in Giappone sia famosissimo, in occidente difficilmente ne si sente parlare.

 

In conclusione, per rispondere al quesito, perché gli altri Monster Collecting falliscono nel loro intento e non riescono a raggiungere Pokémon? Perché Pokémon è ormai un brand assodato, che può permettersi anche qualche passo falso, ma che ha dalla sua vent'anni di esperienza e progresso. In vent'anni abbiamo avuto titoli meno riusciti e capolavori assoluti, Pokémon dal dubbio gusto estetico a creature dalla bellezza ineguagliabile, trame banali e trame da 10 e lode. Pokémon sembra ormai troppo forte ed assodata nel suo campo, ritengo quindi che non bisogna cercare di imitarlo, bensì fare qualcosa di completamente nuovo ed originale. Un pò di nuova e sana concorrenza non può che far bene anche ai Pocket Monster!

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Nel mulino che vorrei, tante doll e la mia Kay:

 

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Ace Attorney: Phoenix Wright, Justice for All, Trials&Tribulations: da9jb7n-59040c86-980d-414b-a06a-edc390421c6c.png.497ae769c7adb776bca1e6f627fe0f02.pngmaya_fey__pokemon_black_white_style_full__by_vendily_da9j9yq-fullview.png.c74387a152f79a4b6173f6c153d64172.pngpearl_fey__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jaig-fullview.png.322ccf99df8b8247f3e020e7f3b525ea.pngema_skye__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jl5k-fullview.png.e5616ee8777aa02b8a1a2dda55a06702.png713766353_da9jb7n-59040c86-980d-414b-a06a-edc390421c6c-Copia(2).png.1ca2cdc2c99733666e157e5ba112849e.png

Ace Attorney: Apollo Justice:  apollo_justice__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jqdw-fullview.png.9890a1f979063c1902374c5789a16a6d.pngtrucy_wright__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9janc-fullview.png.21ac91d3f4f315e2c08c1a370054b838.png1230856823_ema_skye__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jl5k-fullview-Copia.png.22b7d45904ba857431d163c71d21de33.png2104585928_da9jb7n-59040c86-980d-414b-a06a-edc390421c6c-Copia(3).png.f439dc48bbed1b284e721e6f71e8cc41.png1667909379_trucy_wright__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9janc-fullview-Copia.png.5eb0603d930dcd1a44d4c216d9d8dd60.png

Ace Attorney: Dual Destinies: 2012758395_da9jb7n-59040c86-980d-414b-a06a-edc390421c6c-Copia.png.93694c96958d1290847158e788dd0b2b.png53211587_apollo_justice__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_da9jqdw-fullview-Copia.png.ad80c28d85e0cc231bbb363ff95c4465.pngathena_cykes__pokemon_black_white_sprite__by_vendily_daa5x54-fullview.png.9a2a1df761a00fc0914a8b42e185fcc9.png

 

A TUTTO REALITY DOLL:

- JO71-Jo-Total-Drama.png (Made by @Mana)/ 4Zz5Pwj.png (Made by utente mascherato)

 

ULTRACREATURE:

TqR8wQl.png Nihiletta (Nihilego + Meloetta) (Made by @Porygatto)

IdJ0URo.gif.1b81e82d84718980859fbeb018d2d5e3.gif Nihilego animato (Made by @Porygatto)

 

ztLfcc7.png Another meravigliosus Nihilego by @Porygatto

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Spoiler

“Pokémon è per bambini”.

 

Mi è capitato talmente tante volte di sentire questa frase che oramai mi fa ridere tanto quanto il fatto che “petaloso” sia una termine rientrato a tutti gli effetti nel vocabolario italiano.

 

Nella maggior parte dei casi queste parole escono dalla bocca delle persone della mia generazione: ma allora dimmi, tu, ragazzo che (mi auguro) non leggerà mai questa mia riflessione, osi rinnegare il fatto che quando eri ragazzino ti sia piaciuto giocare ai Pokémon su Game Boy, la prima console, ai tempi, fuori dagli schemi, che ti permetteva addirittura di collezione i mostriciattoli tascabili in giardino, lontano da cavi, spine e quant’altro? Nah, io non ci credo. Se Pokémon fosse solo per bambini allora come spiegheresti questo enorme successo su scala globale?

 

Il motivo è semplice: Pokémon non è per bambini, è anche per bambini. E io ci vedo una bella differenza. Nintendo e Game Freak sono riusciti  a fidelizzare quella generazione che ha avuto la fortuna di provare i primi giochi della serie, a partire da Pokémon Rosso e Blu, apportando sempre qualcosa di nuovo e restando al passo coi tempi. All’epoca era una novità: esplorare un mondo immaginario in compagnia dei tuoi compagni di viaggio, il poterli “acchiappare tutti”, il contesto così family-friendly da non poter essere ignorato, ma che ti invoglia a conoscerne ogni sfaccettatura.

 

Pokémon unisce grandi e piccini grazie all’aspetto sociale, reso possibile attraverso gli scambi (che sia di mostriciattoli o di carte), alle meccaniche di gioco innovative come il breeding o all’app di Pokémon GO, che unisce gli Allenatori di tutto il mondo grazie al sofisticato sistema di realtà aumentata con GPS.

 

Il successo del brand deriva in gran parte dal gioco di carte e serie animata che, a mio avviso ancora più dei giochi, ti insegna alcuni valori della vita: amicizia, legami, ambizioni, rispetto. A pensarci bene, i Pokémon sono presenti sul mercato mondiale da più di vent’anni e non stancano sebbene non si senta parlare di altro, tanto da far sembrare titoli come Digimon o Yo-Kai Watch delle semplici copie.  Onestamente io non penso che sia così, semplicemente il franchise dei Pokémon è “invecchiato” meglio rispetto ai Digimon, brand che ha riscosso un enorme successo con la serie animata ma che non è riuscito ad evolversi e a soddisfare le necessità dei giocatori. La mancanza di features come il breeding, il completamento del Pokédex o lo shiny hunting lo hanno decisamente penalizzato, rendendo Pokémon il miglior titolo di Monster Collecting sul mercato globale.

 

Creare una relazione emotiva con i giocatori è un obiettivo primario per qualsiasi business, perché sono proprio le emozioni che ci spingono a compiere delle scelte, scelte che inducono e continueranno a indurre le persone a preferire il brand Pokémon, ed evidentemente Nintendo e Game Freak questo lo sapevano.

 

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Per me, le ragioni per cui il brand Pokémon è rimasto ancora molto importante nonostante i miei 25 anni di età, hanno principalmente questi 3 aspetti:

 

-Storico: siamo nei '90, anni di recessione economica... ma di fortissimo impatto per l'intrattenimento e base per l'immaginario collettivo della sua generazione: Crash, Spyro, Resident Evil, final fantsy 7, Spawn, Deadpool, Digimon, Pokémon... in un forum composto in media da venti-trentenni, questa lista è tipo l'infanzia di un bel numero di utenti. In più, Pokémon è nato per console portatile, che è un po' come portare i Pokémon sempre con sé, un'idea assolutamente vincente per rendere più aderente il rapporto tra giocatore e i propri animaletti. Niente di tutto ciò arriva ai livelli di fama di Disney e Topolino, per carità, ma in un forum quale il nostro è buono citare il contesto storico di Pokémon lì dove c'è stata una simbiosi tra l'americanizzazione di allora e la sempre crescente forza immaginativo-culturale del Giappone, sotto il fenomeno crescente della globalizzazione.

 

-Psicologico: a parte il rapporto più personale che si crea tra il giocatore e la sua avventura in modo portatile, non sottovalutate il potere del collezionismo: Pokémon rari, Pokémon leggendari, Feebas e Munchlax in 4 generazione... gli scambi e i modi vari di catturare i Pokémon, insieme al loro design inconfondibile, un misto tra il semplice e l'immaginativo nel ricordare il nostro mondo, hanno reso la serie iconica e memorabile così come dopo 25 anni ancora la conosciamo.

 

-Economico: Ragazzi, c'è poco da fare: Dietro il marchio Pokémon c'è un impero colossale fatto di merchandising e marketing: spin off, carte, cereali, biglie, biscotti, treni, telefoni, gioielli, vestiti, bagni, saponette, dentifrici... tantissimo altro ancora. Tanto per darvi l'esempio, io ho conosciuto il brand tramite il gioco di carte collezionabili della prima generazione, alla serie mi ci sono avvicinata solo con la quarta generazione. Con un impero come questo, dove ogni aspetto di consumo viene invaso dai Pokémon (negli anni '90 in compagni della Simpson-mania) si devono fronteggiare gli altri giochi.

 

Proviamo a citare quei pochi monster collecting che conosco:

 

1)World of final fantasy: gioco chibi carinissimo che consiglio di provare solo per quanto è dolcino, ha i concetti di Pokémon con lo stile e la tipica costruzione narrativa dei Final Fantasy. Ebbene, è nato per PS Vita, una console morta alla nascita, ed essendo uno spinoff non ha avuto duraturo sostegno da parte di Square Enix, se non una versione migliorata. 

 

Da parte Playstation so di alcuni monster hunting, ma sono spin off, quindi con minore attenzione rispetto a un gioco principale.

 

2) Nexomon: gioco per cell, mai giocato ma sembra interessante. Copia un bel po' lo stile di Pokémon e nasce per cellulare, non certo i migliori attributi per sfondare nell'immaginario collettivo, visto che ha le premesse di un gioco-copia.

 

3) Digimon. Ah, il rivale di Pokèmon, la sua nemesi, anche questa saga con il suo marketing d'impatto: storia, giochi e pupazzi stupendi. Sarò onesta, non mi spiego il perchè tendo a dimenticare questa saga nonostante sia comunque seguitissima tutt'ora. A parere mio l'unica questione è la difficoltà a seguire le evoluzioni e i design dei Digimon, più una serie tv più fortemente legata a una narrazione più improntata e particolare di quella Pokémon per bambini. Diciamo che non ha preso, almeno in Italia, il giusto piede economico.

 

Due su tre esempi mancano dell'impero finanziario dietro Pokémon, l'altro semplicemente non ha molto sostegno in un forum di Pokémon: per questo, ritengo che l'unica ragione per cui Pokémon sia entrato così prepotentemente nell'immaginario collettivo è perché la Nintendo ha creato il mondo col maggior fatturato: pensate a  quanto Pokémon è entrato nella vostra vita con i giochi, e quanto con le carte, le biglie che avevi da bambino, i biscotti con la moneta di cioccolato bianco e i peluche sui siti online, nemmeno le saghe di Mario e The Legend of Zelda sono state così fruttifere. Se un gioco monster collecting vuole sfondare nel mondo così come nel nostro immaginario collettivo deve vincere la non facile impresa di fondare un marketing ultra-invasivo: a furia di vedere i propri mostriciattoli ovunque, un monster collecting può forse vincere lo strapotere di una delle case videoludiche più forti del mondo. Forse. Forse, se non fosse che la Nintendo ha i soldi per gli avvocati per le serie troppo imitative. (perciò create un mondo innovativo e con formule diverse, vi prego). Oppure si costruisce una macchina del tempo e va a proporre il proprio prodotto ai piccoli noi del passato, che guardavamo estasiati i nostri eroi senza pensare perché.

 

Comunque, oggi Pokémon sta perdendo un po' la sua credibilità a causa di certe sue scelte e del fatto che i suoi fan hanno ora l'età per chiedersi perchè, e forse è per questo che i Pokémon-like stanno fioccando, insieme a migliori capacità di investire per cercare di raggiungere il brand. Se un monster collecting vuole cercare il suo spazio nell'immaginario collettivo, a parte crearsi una campagna campale di marketing, deve essere in grado di dare una formula diversa e soprattutto di osare. Dopo tutti questi anni mi fa strano che la Sony o la Microsoft non abbiano mai provato a creare condizioni favorevoli per un loro innovativo monster collecting che non fosse qualche spin-off copiativo. Non conosco abbastanza i trend tra i fan di queste due industrie, ma secondo me molti impazzirebbero per un rinfrescante competizione tra industrie per nuovi- innovativi monster collecting games. Anche se non so fino a che punto, visto che parallelamente, dal punto di vista dell'intrattenimento d'animazione, dopo circa 90 anni nessuno è ancora riuscito a battere la Disney, anche questa con alle spalle un'innovazione mostruosa, posta al giusto tempo e con la giusta battaglia di marketing. Ma lì dove un'industria langua di idee, lascia spazio ai semi di piccoli competitori. Speriamo sempre che ci sia una migliore e sana competizione tra industrie per finire il monopolio immaginativo di questi... beh, colossi

 

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Spoiler

Questa è una bella domanda da porsi. I monster collecting ormai sono un genere strettamente associato a pokemon, dove ormai regna sovrano. Come detto da commenti che mi precedono l'unico brand che poteva rivaleggiare effettivamente con pokemon è stato digimon, che essendo uscito solo 2 anni dopo come Tamagotchi aveva effettive possibilità di avere una rivalità diretta con il nostro amato brand. Ma perché non è riuscito a mantenere la fama come pokemon?

Il motivo principale credo sia che non è riuscito a reggere su tutti i lati (anime, carte, videogiochi) ma solo su quello anime, dunque è riuscito a fare centro solo a un pubblico mentre pokemon riuscendo a fare presa su più gruppi facendo prodotti di qualità in tutti i campi, ossia il primo punto che penso lo renda superiore agli avversari.

Ma ora potrete dirmi "ma yo-kai watch, molti lo davano come rivale di pokemon e non lo conti?" Non credo che potesse raggiungere pokemon, aveva tre svantaggi enormi sul rivale, ossia l'essere uscito di recente (quindi pokemon era già affermato e con una fan base numerosa, motivo principale del perché credo che non possa essere superato da altri brand) e il desing stesso degli yo-kai, che infatti risulta orientato principalmente al pubblico giapponese, non provando a rendere i miti degli yokai ugualmente godibili anche dal pubblico occidentale (cosa dove pokemon riesce pienamente). E il terzo, quello che considero meno grave, l'assenza del competitivo che diminuisce notevolmente la durata dei giochi.

La cosa che ha portato al successo di questo sfidante rispetto a tutti gli altri però credo che sia stata la pubblicità fatta al gioco e l'aver fatto uscire la serie su nintendo, ossia principale punto di riferimento dei fan di pokemon. Tutte e due cose che molti sviluppatori indie che puntano a creare monster collecting non possono permettersi quindi perdendo in principio sia il pubblico casual che quello più appassionato al genere che sicuramente ha una nintendo ma non certamente un PC.

 

Si ringrazia @Freedom per l'icons.

 

 

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I jigglypuff sgraziati, ossia la mia squadra durante total drama regions

Siamo ritratti io, @mmix @GoldenPenguin @Alcidead @Porygatto (che

ha realizzato la pixel art) e @Keroro

Piccola curiosità che tutti sanno, abbiamo perso la prima sfida

finendo al televoto dove mi hanno buttato fuori per primo

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I corvoscuro, ossia la mia casata durante Harmonia Hauses, 

abbiamo perso la gara ma siamo risultati la squadrapiù unita, una grande soddisfazione.

Piccola curiosità, delle quattro doll delle casate è quella che mi piace di meno

 

Altre cose importanti di gruppo...

PROJECT X

Project x, ossia la mia prima esperienza vera e propria sul forum, 

tramite questo club (prima era una discussione) ho fatto conoscenza con molti utenti tipo @SilverApricot

(cadrai sotto la magnificenza di tangela spaghetti prima o poi), @Alemat, @evilespeon, @Riolu007 e @Alcidead.

Piccola curiosità, sono uscito ben 2 volte dal club per sbaglio

 

Planet reviews

Il mio abbastanza inutile club, che svolge due funzioni, la principale ossia di far fare agli

utenti recensioni e la secondaria, una sezione dedicata al commentare l'E3 e le sue conferenze.

Piccola curiosità, @SilverApricot ha realizzato il logo per il club 

 

 

Voglio anche ringraziare @Freedom per aver fatto questo bellissimo Ampharos fantasy

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e @Taka per aver reso possibile questa meraviglia 

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e anche @Alemat per ampharos del Gruppo Investigativo Pokémon 

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Qualità dei videogiochi "Monster Collecting"

 

Nessuno nel Febbraio 1996 avrebbe mai immaginato che pokemon diventasse quello che è ora, un brand capace negl'anni di fruttare tantissimi miliardi, in grado di vendere qualsiasi cosa basti che presenti la scritta pokemon.
Il 27 febbraio 1996, fanno la loro comparsa nel mercato giapponese dei nuovi giochi, Pocket Monters: Red e Green. Nonostante il grande lavoro e passione, questi titoli non ebbero per nulla successo, mettendo a rischio le l'economia della gamefreak, tanto che alcuni dipendenti lasciarono l'azienda. 
Allora come ha fatto Pokemon a diventare quella che ora conosciamo?
Come tutti ben sappiamo non tutti i pokemon sono ottenibili in modo legittimo nei primi giochi, bensi se ne potevano ottenere solo 150/151, per questo ci fù una distribuzione davvero limitata, pensate solo 20 persone... Tu sei li, puoi essere tra i 20 fortunati vincitori ad avere una cosa limitatissima e che fai te ne privi? NO. Nessuno voleva privarsene, soprattutto per i maniaci collezionisti, le vendite dei giochi si alzarono incredibilmente, tutti iniziarono a giocare a questi titoli poco conosciuti.
Fattore che semplificò il tutto, che il gioco era disponibile per game boy, console portatile, comoda, poco ingombrante, che permetteva lo scambio con altri giocatori per mezzo del cavo, particolare molto importante che ha ispirato la creazione e nascita di pokemon.
Il gioco era letteralmente sulla cresta dell'onda e ne approfittarono il brand si espanse in pochissimo tempo, nel 1996 uscì la prima espansione di carte collezionabili pokemon, la ora famosa 1 edizione, sappi che se hai un charizard holo prima edizione in ottime condizioni in prima edizione, ora potresti scambiarlo per una casa. Nel 1997 usci l'anime, con il famoso protagonista ash, questa secondo me è stata una vera genialata, un modo per avvicinare i bambini al brand, io sono uno tra quelli, ho conosciuto il mondo pokemon grazie ad Ash. 
Credo dunque sia importantissima la chiave del collezionismo, qualsiasi cosa legata ad essa che poteva essere collezionata la gente lo vuole, non importa cosa sia, le calamite pokemon che trovavi nelle merendine? le carte che scambiavi con gli amici? l'album di figurine? le action figure che trovavi nelle pokeball insieme alle caramelle?
Insomma se si iniziava una collezione e la si doveva finire, ma perchè è diventato cosi famoso anche da noi e non è rimato un prodotto di nicchia riservato al paese del Sol Levante?
Importante è stata l'importazione dell'anime nel nostro paese, personalmente parlando ho conosciuto pokemon proprio grazie ad esso e non mi ritengo di certo un eccezione, chissà quanti bambini tornando a casa al pomeriggio dopo la giornata all'asilo o scuola materna, accessero la tv per guardare le avventure di Ash e Pikachu durante la merenda.
Con un merchandising variopinto di tanti prodotti (carte, peluche,giochi, anime...) ormai chiunque conosceva pokemon, a quel punto era importante che le persone rimanessero legate saldamente al brand, l'innovazione, far uscire sempre cose nuove perche questa stella doveva continuare a brillare in cielo e non essere una semplice cometa.
Far uscire nuovi giochi ogni anno, nuove regioni, nuovi pokemon, nuove espansioni di carte, giochi spin off legati comunque ai pokemon, era essenziale per non far perdere alle persone la voglia di giocare a pokemon, dove poteva scoprire, vedere e provare cose nuove.
Ultima cosa ma non per importanza il competitivo, ebbene si, che se ne voglia, che piaccia o no, un gioco competitivo che piace può tenere le persone salde ad esso anche nei periodi dove non ci sono nuovi prodotti, ed è questo che secondo me manca maggiormente ai giochi simili ma poco conosciuti. Parlando con varie persone, alcuni mi hanno detto che sono rimasti legati al mondo pokemon solo per il competitivo, quello gli piace, quello vogliono giocare, per loro il mondo pokemon è quello. Credo stiamo vivendo in un periodo dove un player vs player sia fondamentale per la longevità di un gioco, che possa permettere alle persone di non annoiarsi aspettando l'uscita di un nuovo gioco. Pokemon Unite è un altro esempio di competitivo, secondo me non è il massimo tra i giochi e sicuramente non tra i migliori MOBA in circolazione, però alla gente piace mettersi alla prova, vedere se è meglio di un altro, mettici poi i pokemon e complimenti hai creato un gioco di successo, ora tocca agli svillupatori continuare a farlo crescere come hanno fatto con tutto il brand.
Eccoci qui signori e signore, Pokemon sta festeggiando il 25 anniversario, il brand vale miliardi e miliardi, le cose passate rientrano in categoria vintage, se hai un charizard Holo prima edizione tenuto in ottime condizioni potresti scambiarlo per una casa. L'ultima collaborazione con un azienda famosa in tutta il mondo come MC Donalds dove distribuivano carte in edizione limitata le scorte sono terminate in meno di una settimana, hype attorno a prossimo gioco Legends Arceus che tutti aspettano con ansia, insomma la Pokemania sembra non volersi fermare.

 

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Spoiler

Perché gli altri "Moster Collecting" non riescono a raggiungere lo stesso successo di Pokémon: una domanda che potrebbe portare ad una risposta semplice...o per lo meno, così potrebbe sembrare...

 

Pokémon. Un nome che ormai è diventato una garanzia di successo non solo nei panorami dei Monster Collecting e dei videogiochi, ma perfino in altri ambiti come la vendita di merchandising, ormai in grado di influenzare pesantemente l'economia. Ormai potremmo vedere enormi cartelloni pubblicitari, spot in televisione e prodotti ispirati ai mostriciattoli tascabili di Nintendo e Game Freak praticamente ovunque...ma potremmo dire lo stesso per gli altri concorrenti? Perché gli altri Monster Collecting fanno molta fatica a raggiungere una fama mondiale, mentre Pokémon è ormai diventato un monopolio del settore? Credo che la longevità di questo marchio sia dovuta soprattutto ad un suo grande merito: lo stare al passo con i tempi, anche dopo più di vent'anni. Fin dalle sue pietre miliari: Rosso e Blu, Pokémon ha saputo evolversi, mantenendo quell'aura accattivante che ha spinto i fan ad acquistare titolo dopo titolo, sviluppandosi su una console all'epoca sottovalutata, il Game Boy, rispetto a sue controparti fisse. La scelta del Game Boy e, successivamente, delle console portatili della famiglia DS e Switch, ha permesso a Pokémon di aggiungere una freccia in più al suo arco: i giocatori avevano la possibilità di incontrarsi tra di loro, magari al parco con gli amici, oppure in luoghi al chiuso, data la proverbiale comodità delle console portatili, stimolando valori come il confronto e la collaborazione. Quante volte ci siamo incontrati con gli amici, anche solo per scambiare un mostriciattolo virtuale oppure scontrarci in appassionanti lotte?

 

Pokémon ha saputo inoltre farsi conoscere grazie alla popolare serie animata, la quale narra delle avventure dell'ormai leggendario Ash Ketchum, con il suo sogno di diventare un "maestro Pokémon"...che, in fondo, era la trasposizione di ciò che saremmo voluti essere tutti noi, quando eravamo più piccoli, attraverso quelle piccole cartucce che, da sole, erano in grado di portarci un un nuovo, fantastico mondo. Il gioco di carte ha anch'esso contribuito, insieme al successivo competitivo all'interno dei giochi, al successo del marchio. La competizione è un desiderio naturale dell'essere umano, che vuole sempre confrontarsi con qualcun altro, un po' per migliorare, un po' per prevalere. Pokémon non fa eccezione: stimolati dall'adrenalina di una sfida, i giocatori si sono avvicinati a queste due parti dell'insieme di questo marchio, fino a renderle delle parti integranti con tornei a livello internazionale e mondiale. Ora Pokémon, forte di questo successo, è talmente radicato nella nostra collettività, che rende piuttosto esigue le possibilità di emergere di altri Monster Collecting, tra i quali spicca il più accanito tra i rivali del titolo della grande N: i Digimon.

 

Digimon adventures, poi solo Digimon, è un marchio quasi contemporaneo a Pokémon, che ha saputo destreggiarsi tra dei titoli videoludici ed una serie animata di discreto successo...eppure, non è riuscito a detronizzare Pokémon nel suo monopolio, diventandone, nel frattempo, il più accanito rivale...in quali condizioni si possono trovare le cause di questo fallimento? Forse per la trama, o magari per il design...ma sinceramente, forse non sapremo mai la risposta a questo quesito. Ma, dopo il loro lungo scontro, dal quale Pokémon ne uscì vincitore, nessuno riuscì più ad impensierire i mostriciattoli tascabili che ormai abbiamo imparato ad amare. Testimone di questa differenza abissale può essere la nostra televisione, più precisamente nel panorama degli spot pubblicitari. Negli anni, è stato dato sempre più spazio a pubblicità che sponsorizzassero i più disparati prodotti ispirati al mondo Pokémon, mentre degli altri Monster Collecting...non c'è quasi nessuna traccia. Questa, insieme ad altre, è l'ennesima dimostrazione del fatto che, non importa quanto gli altri marchi ci provino ed, a meno che non propongano qualcosa di rivoluzionario, difficilmente riusciranno a sradicare le radici dell'albero secolare di Pokémon che, con il suo successo, mette in ombra tutti gli altri concorrenti.

 

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"There is something rotten inside of me. I find it near impossible to drown out the constant cacophony of voices whispering in my ear, telling me I am evil. I'm drowning, doctor! And I can't stop asking myself... why do I hate myself so much?"

 

 

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TLoZ M-Gallade sprites by @Freedom

Dark M-Gallade sprite by me

 

Iniziative:

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Harmonia House (2021):

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Harmonia Houses 2021: Studente Corvoscuro

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Crediti:

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Targhetta "Team più affiatato" by @Chube

Corviknight sprite by @Freedom

Targhette "Supporter" e "Turner Ball" by @SeanDelta

 

 

 

 

 

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Basta una sola parola per rispondere a questa domanda: Pokémania.

 

Pokémon è nato in un periodo dove la popolarità dei videogiochi e degli anime stavano crescendo a dismisura in Occidente, da un lato con l'uscita della prima Playstation e dall'altro con la diffusione di anime come Dragon Ball e Sailor Moon. L'anime basato sui Pokémon ha cavalcato le onde videoludiche e dell'animazione giapponese che si sono confluite in uno tsunami di proporzioni colossali che ha colpito prima gli Stati Uniti e poi tutto il resto del mondo. I Pokémon sono stati i protagonisti di una delle mode più grandi di sempre che ha travolto i bambini di fine anni '90. Le creature tascabili erano ovunque, stampate su tutti i prodotti immaginabili, stando a chi ha vissuto questa moda tutti ci giocavano e a chi non gli piaceva, veniva tagliato fuori.

 

Col passare di qualche anno la moda finì ma gli effetti di quello che ha portato si sentono tutt'ora: i fan che sono cresciuti durante la Pokémania si sono divisi tra chi ha smesso dopo Oro e Argento e chi ha continuato a giocarci di nascosto negli anni successivi, almeno fino all'uscita di Pokémon Go che per un po' ha unito tutti coloro che erano cresciuti coi primi videogiochi, inoltre il loro monopolio constringe ancora i videogiochi dello stesso genere a cercare una loro identità e un loro pubblico per evitare di venire etichettati come brutte copie di Pokémon che cercano di cavalcare l'onda del loro successo. La serie stessa di Pokémon sta faticando a reggere il confronto con quello ha rappresentato in passato; negli ultimi anni coloro che sono rimasti fan o che si sono appassionati dopo la Pokémania hanno iniziato a non andare più d'accordo fra di loro e non solo con chi aveva smesso di giocare quando non era più figo farlo.

 

Non è necessario fare confronti con altri videogiochi appartenenti allo stesso genere perché chi ha giocato a Pokémon tendeva a ignorare la loro esistenza, trattandosi di giochi meno conosciuti o in alternativa, partivano con l'idea che si trattavano di una brutta copia anche senza toccarli con mano (o guardarli nel caso dei Digimon). È già improbabile che inizino a guardare in modo obiettivo la stessa serie con cui sono cresciuti, come sottolineato prima o guardano con affetto ai momenti della loro infanzia oppure sono ancora molto legati alla serie con cui sono cresciuti.

 

Alla fine è come chiedere a uno di parlare della torta che li faceva sua mamma.

 

 

 

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Ok, ho avuto un sacco di difficoltà nello scrivere questo commento. Non ho provato quasi nessun altro monster collector e quindi mi mancavano un po' di basi per fare un'analisi concreta. Inoltre un lato di me è molto pessimista verso il futuro di Pokémon. Nella mia testa si sono scontrati l'appassionato innamorato e il cinico disilluso. Dopo due giorni i due sono arrivati a uno stallo. Quindi, ecco, ho immaginato cosa si stessero dicendo.

 

Spoiler

 

Io odio i pullman di questa città!

Badate bene, non pretendo mica che arrivino in orario. Non sono un povero ingenuo, so benissimo cosa aspettarmi dal trasporto pubblico di questo paese. Ma sono Q-U-A-T-T-R-O ore che aspetto seduto su questa maledetta panchina a far niente.

Mi guardo intorno. Non rilevo alcun segno di vita nelle immediate vicinanze. Quasi quasi… ma sì, dai, lo faccio! Apro lo zaino e rovisto per un po’ al suo interno. È fin troppo pieno di tasche e cerniere per i miei gusti.

Alla fine riesco a tirar fuori la custodia della Nintendo Switch. Ti spacciano questa roba come console ibrida, ma avete mai provato a portarla fuori come fosse una semplice portatile? È dannatamente ingombrante! Un mattone del genere è buono soltanto a dare nell’occhio…

D’altro canto, chi vuoi che ti scocci alle cinque del pomeriggio davanti la fermata di un quartiere semi-desertico? Accendo la console, faccio partire Pokémon Spada. Lo avevo messo un po’ da parte, non ho avuto molto tempo per giocare in questo periodo. Carico il salvataggio, inizio a immergermi in quel mondo magico. Ora ci sono solo io e la mia squadra di…

“Ma giochi ancora a questa robaccia?!”

 

Una voce improvvisa aveva appena attentato al mio cuore e al mio timpano destro.

Giro la testa di getto. Una ragazzina, non so dire se mia coetanea o poco più giovane, si era rannicchiata sulla panchina. La mia panchina. Ora lanciava ripetute occhiatacce perplesse alla Switch.

Sii gentile. Sii gentile. Sii gentile: “Scusa, dici a me?”

Annuisce. Certo che dice a me, idiota, non c’è nessun altro nel raggio di due chilometri!

“Quindi… ci conosciam…”

“No, per niente! Sto aspettando il pullman. Sai quando passa?” Oh, povera ingenua. Non si è ancora resa conto che passerà il resto dei suoi giorni qui.

Cerco di tagliare corto: “No. Ora se non ti dispiace torno a giocare alla mia robaccia.”

“Come vuoi tu. Ma dopo Spada e Scudo, Pokémon ha le ore contate.” Sentenzia, fa spallucce e si gira dall’altro lato.

Bah, che tipo. Cosa ne vuole sapere lei di… ehi, un attimo. Mi stava prendendo in giro perché giocavo a Pokémon Spada? Capite? Non perché giocavo a Pokémon, ma a Pokémon Spada.

 

Decido di chiederglielo: “Ehi, che intendevi? Se dici una cosa del genere forse non conosci molt…”

“No.” È la seconda volta che non mi lascia finire una frase. Che fastidio. “Io adoro i Pokémon. Ci gioco da sempre! Ma gli ultimi sono titoli davvero senz’anima.”

Perfetto, una nostalgica… “Solo perché non ti sono piaciuti non è un po’ troppo dire che ‘Pokémon ha le ore contate’? Mi sembri eccessiva.”

“Forse. Ma non siamo più nei primi anni Duemila, e Pokémon non potrà adagiarsi sugli allori per sempre. Ci sono tantissime alternative. Ed è solo questione di tempo prima che una di esse abbia successo.”

“Dai, sei seria? Pokémon è una pietra miliare, di giochi che provano a copiarne le meccaniche ce ne sono ma falliscono tutti miseramente. Di quali alternative stai parlando?”

“Ehm… Yo-kai Watch? Nexomon? TemTem? Di monster collector in questo periodo ne escono a dozzine. Scommetto che non li hai neppure giocati, vero? Quindi come fai a dire che Pokémon è migliore?”

“Hai ragione li ho a malapena provati. E non è proprio questo il punto? Sono giochi di nicchia, che riescono a costruirsi un piccolo spazio all’uscita ma vengono dimenticati nel giro di qualche mese. E sai perché? Mancano totalmente di un’identità propria.

In giochi del genere la personalità delle creature è fondamentale. E se c’è qualcosa che Pokémon ha sempre fatto bene quelli sono… beh, i Pokémon. C’è uno studio molto più profondo di quanto si possa immaginare dietro l’ideazione di un concept. Non basta disegnare il primo mostro strano che ti passa per la mente. Occorre chiedersi: come si comporterebbe questa creatura se esistesse davvero? In che habitat vivrebbe? Come si muoverebbe? Che rapporto avrebbe con specie diverse?

Per non parlare dell’approfondimento culturale che bisogna compiere ogni volta. In una regione ispirata alla Gran Bretagna sarebbe strano trovare un mostriciattolo direttamente dal folklore giapponese. Il lavoro di ricerca svolto dal team creativo di Game Freak è enorme e spesso sottovalutato.

Ora prendi una qualsiasi creatura di un TemTem o di chi per esso: riesci davvero a trovarci lo stesso livello di studio e cura per i dettagli?”

 

Cavolo, ho parlato davvero per un sacco. Quasi mi manca il fiato. Non la biasimerei se decidesse di andarsene frastornata da…

“AH!” La vedo riempirsi d’aria i polmoni, come se volesse andare in apnea. Sarà una risposta lunga.

“Hai ragione, i Pokémon – i mostri, intendo – sono un punto molto forte del franchise. Forse il più forte. Ma lo hai detto tu stesso: la cura per i dettagli è fondamentale, perché rende l’esperienza più immersiva, più reale. E allora non puoi ignorare quanto poco vivo sia il mondo di gioco degli ultimi titoli.

Le Terre Selvagge di Spada e Scudo sono il risultato di un lento processo di impoverimento delle ambientazioni in atto fin da X e Y. Non voglio discutere ora le ragioni che hanno portato il brand più redditizio al mondo ad avere problemi così seri nella transizione da 2D a 3D, né saprei farlo con competenza. Quello che conta è cosa i giocatori si trovano davanti: un grosso areale vuoto con nessuna interazione ambientale e Pokémon quasi privi di animazioni che ruotano su un asse centrale.

E questo è solo l’esempio più eclatante: confronta Goalwick con Austropoli o Luminopoli e non venirmi a dire che non ci sono seri problemi di map design.

Al contrario una gestione del mondo più semplice e tradizionale come quella di molti dei cosiddetti “cloni” di Pokémon risulta essere più pulita, coerente, meno dispersiva e se fatta come si deve può offrire moltissimo sia a livello ludico che emotivo.

Evidenzio ancora meglio quest’ultimo punto. Un gioco non ha bisogno di una grafica di ultima generazione per creare un’atmosfera credibile. Il vero problema di Pokémon, insomma, non sono le texture degli alberi. Ciò che davvero ha fatto storcere il naso a molti è un inciampo ancora più grave: l’art direction di Spada e Scudo è tremendo! Ogni elemento che appare a schermo si amalgama male con tutti gli altri e il mondo risulta piatto, finto, poco convincente.

Ecco, veramente credi che sia impossibile che un team di sviluppatori con le idee chiare e neanche troppi soldi in tasca riesca a mettere in piedi un gioco artisticamente più ispirato di Pokémon? Pensa alla bellezza mozzafiato di alcuni indie usciti negli ultimi anni e chiediti se non possa capitare qualcosa del genere anche per un monster collector.”

 

Mentre recitava la sua arringa, rigorosamente tutta d’un fiato, aveva gesticolato un po’ troppo e ora il lembo della manica sinistra si era tutto sfilacciato. Se non altro crede in quello che dice.

Ma la sua argomentazione ha una fallacia grave: “Non nego che Pokémon stia passando un periodo pieno di problematiche ultimamente. Ma devi anche considerare che un franchise così importante non può essere spodestato da un piccolo indie da un giorno all’altro.

Il fenomeno Pokémon è gigantesco, una delle più grandi bombe mai esplose sul mercato della cultura di massa. Le persone non comprano i nuovi titoli soltanto perché vogliono un bel gioco. Al contrario, quando una fanbase si solidifica le aspettative tendono a calare (a prescindere da qualsiasi polemica che vive e muore su internet, Spada e Scudo hanno venduto come mai da vent’anni).

E questo perché a molti ormai basta “Pokémon” per sentirsi in una zona di comfort. Parliamo, lo sappiamo entrambi, di un franchise. Anime, film, gioco di carte, manga, merchandise, eventi: l’ecosistema che ruota attorno ai mostriciattoli tascabili arriva a toccare media eterogenei che mirano ai target più diversi.

E il bacino d’utenza cresce. Lo fa, importantissimo sottolinearlo, nel Sol Levante come a Campomarino Lido. Uno degli scogli che hanno bloccato il successo di Yo-kai Watch è proprio questo: ha uno stile e dei riferimenti culturali che solo il bambino nato e cresciuto in Giappone riesce davvero ad apprezzare e comprendere.

Inoltre una cosa del gen…”

“MA!” Mi ha interrotto di nuovo, non ci credo “Anche il fan più caparbio a lungo andare molla la presa. The Pokémon Company ha dimostrato di avere grossi problemi di comunicazione che di certo non giovano al rapporto che l’utente ha con il prodotto.

La vera partita però, credimi, si giocherà adesso. Pokémon ha sempre avuto paura di rinnovarsi in maniera radicale. Megaevoluzioni, Mosse Z, Dynamax… non sono altro che riproposizioni in salsa diversa della stessa meccanica, che va a sconvolgere il metagame più che il battle system in sé – il quale è rimasto praticamente invariato da venticinque anni.

La stessa stagnazione di contenuto affligge lo storytelling, che ricade sempre nelle stesse soluzioni trite e ritrite, incapace di rinnovarsi. La curiosità di una certa fetta dell’utenza per giochi come Nexomon in questo senso è molto facile da comprendere. Non voglio spoilerarti nulla, ma quel titolo è molto coraggioso nel prendere le distanze dal suo genitore (purtroppo più nella storia che nel gameplay).

Da subito vieni proiettato in un mondo di cui non sai nulla, ti vengono introdotti personaggi che hanno chiaramente un passato, dei segreti, forse delle ombre. Il titolo inizia con un dannato flashforward! Una tecnica banalissima, certo, e che eppure Pokémon non ha mai usato in decine e decine di titoli, affogato com’è nella sua auto-castrazione sceneggiativa.

Leggende Pokémon: Arceus, in questo senso, è una manna dal cielo. Per la prima volta nella storia del franchise ci viene presentato un titolo che promette non solo di mettere al centro la narrativa, ma anche e soprattutto di scardinare vecchi capisaldi che caratterizzano il gameplay fin da Rosso e Blu. La risposta a ogni possibile competitor è tutta qui: quanto il brand sarà capace di rinnovarsi, senza snaturarsi?" 

 

Si è fatta rossa in viso. Forse ha un po’ esagerato, a un certo punto ha iniziato praticamente a urlarmi in faccia.

“Senti, allor…”

“E NON MI FAR NEANCHE INIZIARE CON…”

“Eh no!” Ora mi arrabbio sul serio, accidenti. “Smettila di interrompermi! Fammi finire una frase, che cavolo!”

Mh. Credo di aver alzato la voce anch’io. Mi sta fissando. Che dovrei fare? Dovrei scusarmi? Questo silenzio è imbarazzante e non mi piace. Beh, aspetterò che interrompa il flusso dei miei pens…

“Il pullman non è ancora arrivato?”

“No, potremo averne per un bel po’.”

“Ok. Hai una voce fastidiosa comunque.”

Mi viene da sospirare, sapendo che mi aspetta come minimo qualche altra ora in sua compagnia.

 

“Di che altro vuoi parlare?”

 

 

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Guardate che belle targhette che ha fatto @SeanFrost :cuore:

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Il brand Pokémon, ormai giunto al quarto di secolo, continua imperterrito ad essere fra i più redditizi al mondo. Con i loro giochi e i loro prodotti fanno la felicità di piccoli e non. È difficile se non impossibile contrastare il loro dominio, praticamente causando una sorta di monopolio (o al massimo un oligopolio). A mio avviso non c’è alcun competitor in grado di avvicinarsi in modo deciso. Forse Digimon agli albori? Forse nell’epoca più recente Yo-Kai Watch? Sono secondo me gli esempi più lampanti di brand riusciti ma che non hanno possibilità sul fenomeno Pokémon. Sicuramente non economicamente ma anche a livello mediatico. È vero che rispetto al passato qualcosa è cambiato, ma riflettiamo sulle innovazioni e sul fatto che è difficile trovare imprese che producono ciclicamente videogiochi, gadget e affini. La qualità può essere delle migliori ma ormai da Pokémon ci si aspetta sempre il meglio del meglio e in poco tempo: e gli altri? 

 

I mostriciattoli tascabili inevitabilmente sono diventati davvero numerosi, così tanti che sono costretti a concepire nuove forme e di lanciare nuove idee su come ramificare ed espandere il marchio nato da Tajiri. Non dimentichiamo, guardando e facendo un focus sul preambolo di Pokémon, ovvero i videogiochi, i molteplici spin-off pubblicati negli anni. Modi alternativi di presentare e presentarsi davanti ai clienti. Spesso con successo. Anche questo è solo un punto a favore per la casa videoludica. Ma anche un atto di sfiducia agli avversari e anche a chi prova a imitare e fallisce miseramente, facendo vedere che anche emulare non è per nulla semplice, vuoi per la veridicità di Pokémon, vuoi per la troppa forza e influenza che esercita. Di monster collecting magari ne esistono altri, magari sono anche io che non ho piena apertura su questo tema, ma sinceramente non ho mai sentito qualcosa di paragonabile a Pokémon. Nel bene o nel male. 

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Spoiler

Tutto è cominciato nel lontano 1996 quando un una piccola casa videoludica chiamata Game Freak
distribuì sul suolo giapponese i primi titoli di un marchio che molto presto non
solo sarebbe divenuto uno dei brand più famosi e venduti al mondo, ma che sarebbe anche
entrato nel cuore di molti bambini di ogni generazione "i Pokemon".
Ma a cosa è dovuto il loro successo? Perchè altri giochi che percorrono la via del Monster Collecting
come i Pocket Monster non sono riusciti
ad avere lo stesso successo?
A queste domande possiamo innanzitutto rispondere che i motivi sono variegati ma partiamo per fasi:
- Prima di tutto la Nintendo e la stessa Game Freak per invogliare ancora di più i giocatori,
allora bambini a comprare questa nuova avventura e a raddoppiare i guadagni
si decise di puntare tutto sul lato collezionistico dividendo il gioco in due
versioni differenti incarnate rispettivamente da Pokemon Rosso e Pokemon Blu.
I due titoli presentavano al loro interno una particolare differenza, ovvero l'esclusività di alcuni Pokemon di entrambe le versioni. Con l'esistenza di
Pokemon esclusivi i giocatori erano costret... invogliati a comprare entrambi i titoli in modo da poter completare uno dei principali obbiettivi del gioco
(il completamento del Pokedex). Questo problema è stato risolto in seguito con l'aggiunta della meccanica degli scambi con altri giocatori;
- Un'altro motivo per il quale i Pokemon sono divenuti importanti o per meglio dire pionieri dei giochi Monster Collecting può essere ricondotto al sogno
di ogni bambino di essere indipendente dalla propria famiglia partendo da solo per una sua personale odissea con tanto di battaglie con persone malvagie che vorrebbero fermare il loro desiderio. Questo sogno di indipendenza e lotta tra bene e male
è incarnato dal protagonista e la sua squadra di mostriciattoli e dal Team Rock, un'organizzazione criminale risiedente nella regione di Kanto;

-Infine possiamo concludere parlando dell'attenzione verso la generazione dei veterani (coloro che hanno mosso prima di tutti i primi passi in questo universo), in questo caso Game Freak, TPCI e Nintendo hanno preso la decisione di offrire ai "primi allenatori" o
l'opportunità di confrontarsi tramite le lotte competitive oppure rivisitando storie e luoghi di quel mondo
con l'utilizzo di remake come Pokemon Rosso Fuoco e Pokemon Verde Foglia (rispettivamente Pokemon Rosso e Blu).
Possiamo concludere che Pokemon non è solo il capostipite di tutti i Monster Collecting ma anche un pezzo importante dell'infanzia di ognuno di noi.

Adesso però vado in pensione

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Rilasciato nel febbraio del 1996 pokemon ha ottenuto un discreto successo in patria. Ma il suo boom avvenne quando i primi giochi furono rilasciati nel territorio occidentale, soprattutto sul suolo americano, portando il titolo ad essere uno dei brand di punta della Nintendo. Pokemon fu il primo del genere del monster collecting ad avere un successo del genere, fatto di una combinazione tra idee di collezione come il “pigliamosche” ma affidato a una esperienza tipo reale e la creazione di un team malvagio degno di nota con le idee terra terra per i loro piani malvagi. 
il brand è riuscito a rinnovarsi negli anni introducendo nuovi regioni e mostriciattoli. Anche se negli ultimi anni il brand si è arenato un po’ sulle idee e nuove tipologie di meccanica ma riesce comunque a vendere bene sfruttando la fama. 
gli altri titoli di monster collecting che si sono susseguiti negli anni dopo pokemon non hanno avuto così tanto successo poiché un po’ oscurato da quest’ultimo ma soprattutto sono stati realizzati con una meccanica troppo simile ad esso e quindi spesso sono stati accusati di plagio. 

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Pokémon è un brand che ha saputo far breccia fin da subito nel cuore di milioni di giocatori, grazie alle sue meccaniche semplici ed accattivanti, accompagnate sempre da trame ben strutturate.

Il nome è un’abbreviazione di Pocket Monsters, ossia creature tascabili che prendono vita una volta fuori dalle loro sfere.

In un certo senso è stato ampliato il concetto alla base del vecchio Tamagochi, estendendo le sue dinamiche ad ambienti di gioco più ampi e aggiungendo diverse funzionalità.

Nel tempo sono stati prodotti diversi titoli sulla falsa riga del gioco targato Game Freak, non riuscendo però mai a replicare in pieno il suo successo.

Ciò che ha conquistato i giocatori è stato un gameplay agevole ed una varietà di creature da catturare.

Ogni pokemon può sferrare quattro mosse oppure essere sostituito.

Negli incontri i danni sono quantificati in base a un sistema di resistenze e debolezze elementari, senza troppe aggiunte che possono confondere gli utenti (gli starter stessi appartengono a tre tipi opposti, con abbinamenti intuibili anche dai meno esperti).

La facilità con cui si progredisce nel gioco, oltre alle diverse modalità offerte, ha incoronato Pokémon come un marchio immortale.

C’è chi si dedica al mero collezionismo, chi alle lotte competitive, chi alla storia principale e chi alla ricerca di shiny.

È insomma un gioco con vari scenari, in grado di soddisfare le esigenze di tutti e piuttosto difficile da eguagliare.

 

Tra i primi emulatori di Pokémon troviamo i Digimon, nati prima come anime e poi come videogioco.

Digimon World si differenziava da altri training monster per il fatto di poter controllare direttamente il proprio partner, che ti seguiva dovunque e con il quale potevi interagire liberamente.

Sezioni di combattimento si alternavano a fasi di allevamento, in cui si doveva accudire il proprio Digimon come se fosse un bambino: nutrirlo, farlo divertire e fargli fare i bisogni.

Il tutto era unito con la fase esplorativa e qualche minigioco.

Questa differenza sostanziale poteva rappresentare un valore aggiunto rispetto ai Pokémon, ma il gameplay poco chiaro, i numerosi bug, la mancanza di traduzioni in più lingue e i lunghi tempi di caricamento per passare da uno scenario all’altro, l’hanno affossato fin da subito.

Era piuttosto stressante dover stare appresso alle varie necessità del proprio digimon, e ciò ha portato a diversi limitazioni in termini di intrattenimento.

Il fatto di essere un gioco da home console,tra l’altro, non ha di certo aiutato a sviluppare una fan base solida.

 

Con Digimon Story: Cyber Sleuth ci si avvicina invece a un vero e proprio RPG, con combattimenti 3vs3, evoluzioni e tanti nemici da sfidare.

Nonostante le buone premesse, alla fine si è però rivelato una versione mal riuscita di Pokémon.

Le aree da esplorare risultano poche e monotematiche, il farming è incessante, l’online è più complesso ( oltre che morto sul nascere) e il meccanismo di digievoluzione è piuttosto artificioso: bisogna infatti continuare a de-digievolvere e rilivellare per guadagnare dei punti ABI, necessari per poter raggiungere gli stadi più alti ( Ultra e Mega).

A differenza dei Pokémon, dove non è mai stato un problema ( o una necessità) livellare la propria squadra, in questo titolo diventa un must se si vogliono completare tutti gli obiettivi.

Per farlo ci sono degli strumenti piuttosto rari, che vanno però craftati utilizzando altri oggetti poco comuni.

Infine per ottenere il massimo dell’esperienza dai nemici, è necessario mettere in campo determinate specie di Digimon con delle abilità che conferiscono dei bonus all’exp ed equipaggiarle a dovere. Si è quindi obbligati ad utilizzare certi mostri se si vuole avanzare in fretta, andando a rovinare il fulcro di ogni monster game: creare a piacimento il proprio team.

L’uscita su PSP poteva sembrare l’ideale per contrastare il successo portatile dei Pocket Monster, ma i dialoghi lunghi e noiosi, la poca varietà dei contenuti e di mosse, oltre che le animazioni scadenti, non gli hanno fatto raggiungere traguardi eccezionali.

 

Un altro videogioco degno di nota è stato Nino Kuni, un capolavoro di Level 5.

Esso unisce una trama ricca e colorata, piena di missioni secondarie ed enigmi, ad un sistema di combattimento innovativo, che vede l’alternarsi di fasi statiche, in cui si può scegliere il bersaglio da colpire, ad altre più dinamiche, nelle quali si possono muovere i propri Famigli liberamente sul campo: è un mix tra una battaglia in tempo reale ed una a turni, a cui anche i personaggi umani possono contribuire.

Questo meccanismo originale ha da subito incuriosito molti videogiocatori, portando il titolo ad essere uno di maggior successo su PS3, seppur con solo 2 milioni di copie ( numeri ben che superati dai Pokémon).

Purtroppo ci sono diversi punti deboli che non hanno convinto a pieno l’utenza.

Il reclutamento di nuovi Famigli si basa solo sulla fortuna, dato che ognuno ha delle percentuali fisse di taming; inoltre dopo essersi evoluti tornano al livello 1, costringendo il giocatore a livellarli di nuovo.

Ciascuna creatura presenta inoltre ben tre stadi di metamorfosi ma, da un punto di vista estetico, esse non sono altro che delle semplici reskin o recolor, non andando a diversificarsi troppo dalla forma base.

Si perde quindi il concetto di crescita ed evoluzione.

Come se non bastasse, per potenziare i propri amici è necessario alchimizzare diversi dolcetti, i cui ingredienti sono piuttosto difficili da reperire.

Rimane comunque un gioco semplice, perciò non è fondamentale portare al massimo ogni creatura; ciònonostante l’esperienza di gioco può venir minata, poiché il completamento dell’Abbecedabra (l’equivalente del Pokédex) potrebbe richiedere diversi mesi.

Level 5 era sulla buona strada, ma invece di migliorare il suo gioiellino, ha deciso di farne uscire un seguito rimuovendo la componente di collezionismo.

 

La casa giapponese ha però saputo farsi perdonare, ideando in Yo-Kai Watch un degno rivale dei Pokémon ( almeno per i primi anni.)

In questo titolo si possono controllare squadre composte da ben sei “creature spettrali”, ognuna divisa in categorie in base al proprio ruolo: attaccante, difensore, curatore, booster e malus inducer.

Le battaglie diventano più strategiche ed il team building risulta fondamentale: bisogna pensare attentamente a come sistemare i propri Yo Kai, quali strumenti affidargli e quando usare le mosse finali.

Le azioni vengono svolte in modo automatico, basandosi sulla personalità di ciascun componente della squadra.

Oltre alle lotte ci sono tantissime attività, quali minigiochi ( pesca, bici, cattura gli insetti), le quest secondarie, un postgame variegato in cui sono presenti una miriadi di boss risfidabili ed una modalità di combattimento in tempo reale ( Blasters), da cui poi sono scaturiti altri spin-off.

Il successo dei primi due titoli Yo Kai in Giappone è stato straordinario, tant’è che in molti pensavano potessero osteggiare i Pokémon.

I secondi titoli in particolare, con l’aggiunta dell’online e le due versioni di gioco ( Polpanime e Spiritossi) hanno riscosso un enorme successo in patria, portando il marchio a livelli altissimi.

La localizzazione europea e americana è avvenuta due anni dopo, con il primo Yo-Kai lanciato per 3DS l’anno dei remale di Rubino/Zaffiro.

Fu un discreto successo anche qui, sebbene in molti sono stati critici dei metodi di cattura casuali e poco user friendly: per creare la propria squadra ideale era necessario battere più volte un mostro, sperando che questi si unisse al proprio team; volendo  si potevano aumentare leggermente le probabilità di reclutamento lanciandogli un determinato cibo, ma bisognava trovare sul web le giuste informazioni, in quanto il gioco non ti diceva nulla a riguardo.

D’altro canto, le battaglie passive non hanno aiutato a far affezionare i puristi del genere: la componente aleatoria non permette a tutti di immedesimarsi negli Yo Kai e agire liberamente, riducendo il tutto a un semplice visione da spettatore, in cui bisognava solo girare la ruota e sperare nella fortuna ( il buon Mike Bongiorno mi perdonerà).

Il single player è banale e semplicissimo fino agli ultimi capitoli, in cui prende un’impennata pazzesca. Gran parte delle strategie non servono per tutto il main game, tranne per il gran finale, dove bisogna livellare come dannati.

Inoltre le mosse a disposizione sono pochissime: una offensiva, una difensiva ed una di status. Le prime si possono potenziare fino a tre volte, senza però cambiare l’animazione.

L’unica cosa che rende unico uno Yo Kai è l’aspetto, la sua mossa Soultimate ( che gli healers e i tanks condividono) e a volte le abilità. Le lotte possono quindi risultare ripetitive e noiose.

Il secondo titolo, con l’aggiunta del multiplayer ed un miglioramento del sistema di reclutamento, avrebbe dovuto risolvere in parte certe problematiche, offrendo sfide più stimolanti e la possibilità di scambiare le proprie creature con altri giocatori.

Sfortunatamente al di fuori del Giappone si è rivelato un fiasco, forse in parte dovuta alla delusione del primo titolo, che a mio avviso non sarebbe mai dovuto esser localizzato: entrambi i giochi si basano infatti sulla stessa regione, per cui per molti Polpanime/Spiritossi sono risultate solo delle versioni 2.0, quando invece sono dei veri capolavori.

Infine con Yo Kai Watch 3 si è raggiunto l’apice dei contenuti, integrando in esso anche una versione approfondita di Blasters, in una veste ricca di boss e dotata sempre della modalità cooperativa. Purtroppo ne sono state distribuite pochissime copie e non tutti sono riusciti a recuperarlo ( me compreso).

 

La community di Pokémon è diventata col tempo tanto più ampia quanto più arrogante: qualsiasi videogioco basato sul collezionismo di mostriciattoli viene catalogato come una brutta copia dei Pocket Monsters, e spesso il pregiudizio non gli permette di cogliere le qualità da altri titoli simili ma diversi.

C’è da dire che molte compagnie cercano di emulare in ogni modo il grande marchio GF, specialmente puntando sul mercato mobile e il free to start: i risultati sono ovviamente fallimentari.

Se dovessi però elencare dei motivi del perché Pokémon rimane ancora un riferimento per tutti gli appassionati del genere, direi che ciò risiede nella sua immediatezza, oltre che in diversi punti cardine:

1)Interazione con altri giocatori: mediante le uova si possono creare diverse copie dei propri pokémon e scambiarli facilmente con chi possiede una versione diversa o con chi ne desidera una versione competitiva (con determinate iv e abilità): ciò facilita molto il completamento del Pokèdex e al tempo stesso aiuta i neofiti ad avvicinarsi alle lotte online.

Degli Yo Kai, per esempio, è difficile riottenerne un esemplare raro ed alcuni sono quasi introvabili ( Pandanoko);

2)Potenziamento a costo zero: le MT sono mosse illimitate ( dalla quinta generazione), con cui si può sopperire ad uno scarso moveset e rendere utilizzabile anche un pokémon apparentemente scarso.

Inoltre nel tempo sono stati introdotti una serie di allenamenti passivi come il Pokejob e il Poképelago, in cui i propri amici vengono livellati ed evssati senza spese aggiuntive, anche quando la console è in modalità riposo.

Nei giochi di Digimon o Final Fantasy invece i power up sono limitati e i giocatori sono sempre indecisi su quando e su chi usarli, diventato spesso nervosi e finendo per non potenziare nessuno. Le isole del farming di Cyber Sleuth, inoltre, non funzionano quando si è offline;

3)Recupero Mana e Salute rapido: non solo gli strumenti di ripristino PP e HP vengono venduti a prezzi stracciati, ma in ogni città è presente un centro pokémon che cura immediatamente i propri alleati.

In altri giochi ( come Dragon Quest Monster) invece si è costretti a risparmiare Pozioni ed Etere e sperare di uscire vivi da un dungeon per poter raggiungere il punto di ristoro più vicino. Tutto ciò aumenta la sfida ma anche la pressione esercitata su chi vuole divertirsi in spensieratezza;

4) Capacità di salvare quasi dovunque: sembrerà scontato ma tutti i giochi hanno questa importantissima funzionalità. Come al punto precedente, spesso bisogna recarsi in appositi punti per salvare i propri progressi e fare una pausa. Nel caso in cui non si riesca a raggiungerli vivi, si perderanno parte dei soldi e degli strumenti guadagnati. Troppo rischioso;

5)Battaglie veloci e ben bilanciate: gli NPC non sono tanti ( tranne quelli appartenenti ai team malvagi) ed in genere non possiedono più di un pokémon, rendendo le lotte rapide e poco invasive, come avviene spesso in altri titoli dove non solo son presenti aree piene zeppe di nemici, ma per batterli bisogna boostarsi parecchio, perdendo tanto tempo.

In aggiunta c’è la possibilità di conoscere in anticipo i pokémon mandati in campo dagli avversari, preparandosi una strategia su misura.

 

In conclusione il punto di forza di Pokémon è sia il fatto che sia un marchio ben pubblicizzato e con un merchandising infinito ( tra anime, carte, manga, spin-off ecc.), sia che di generazione in generazione si è innovato e semplificato allo stesso tempo, piegandosi alle leggi della società odierna, in cui tutto scorre più velocemente e la gente preferisce godersi un’avventura lineare, senza badare a troppe problematiche.

 

 

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Pokémon Mystery Dungeon: Musharna's Dream image.png

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Millennium Express: Isole di Alola Partecipazione-Pechino-Express.png

 

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Total Drama Regions sgcocco.png

 

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Harmonia Houses  Serperior.png

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