Lyndon Inviato 12 ottobre, 2021 Autore Condividi Inviato 12 ottobre, 2021 Ringraziamo tutti quanti per la partecipazione e per i commenti minuziosi! I risultati verranno comunicati giovedì 14 alle ore 15, in concomitanza con la pubblicazione della seconda traccia. Saranno previste cinque eliminazioni tra gli iscritti alla prima prova Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Lyndon Inviato 14 ottobre, 2021 Autore Condividi Inviato 14 ottobre, 2021 Bentornati alla terza edizione di Lascia un Commento! Ora che la fase delle iscrizioni è terminata e i giudizi presi, ci complimentiamo come di consueto con tutti i partecipanti che hanno dato il massimo in quest'iniziativa. Ma chi di loro sarà passato alla prossima fase? Purtroppo solamente 19 utenti sui 24 iniziali potranno proseguire. Andiamo subito a scoprire chi sono (in ordine di iscrizione): Spoiler @Dangi @MoonlightUmbreon @mister x @Benz @LuckyTia @Celes @Alemat @SparkSurfer @Carl-J90 @Diboo42 @Ila @Freedom @Giove0 @WhitePenguin @Dainsleif @L12 @Kiskeym @MatBig @Icarus D'ora in poi, la gara continuerà con ulteriori prove a eliminazione diretta. Ad ogni prova saranno eliminati 5 utenti, fino ad arrivare a incoronare il miglior commentatore di Pokémon Millennium! Seconda Prova: Il tema di questa seconda prova sarà... Il mondo degli Esport Cosa ne pensi degli esport e del loro sviluppo negli ultimi anni? Credi che sia corretto considerare queste competizioni al pari di quelle sportive e pertanto degne dell'inclusione in eventi come le Olimpiadi? (fonte) Rispondendo a questa domanda, vi invitiamo a commentare in questo topic. Passeranno alla terza fase solamente 14 partecipanti! Avete tempo fino alle 14:59 del 16/10/2021 per inviare qui il vostro commento. Tutti gli altri post non attinenti saranno cancellati dal topic. Il commento dovrà seguire le regole già elencate nel regolamento già esplicitato in precedenza. I vostri lavori verranno giudicati anche questa volta da @Alexina, @Francy, @IcyFlame, @Lady, @SquirtlePronto e ovviamente dal sottoscritto. Per qualsiasi domanda, non esitate a contattarci sul topic apposito! Buon lavoro a tutti! Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Darki Inviato 14 ottobre, 2021 Condividi Inviato 14 ottobre, 2021 AVVISO Abbiamo deciso di aumentare la durata dei vari round così da farli durare 48 ore precise e venire incontro ai partecipanti che hanno necessità di più tempo Il secondo round terminerà quindi alle 14:59 del 16 ottobre. Spoiler @Dangi @MoonlightUmbreon @mister x @Benz @LuckyTia @Celes @Alemat @SparkSurfer @Carl-J90 @Diboo42 @Ila @Freedom @Giove0 @WhitePenguin @Dainsleif @L12 @Kiskeym @MatBig @Icarus You don't stop playing because you grow old, you grow old because you stop playing. La mia bacheca (Ultimo aggiornamento 02/06/22) Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Dangi Inviato 14 ottobre, 2021 Condividi Inviato 14 ottobre, 2021 Ammetto di non saperne molto sugli Esport (se non contiamo il VGC Pokémon), ma sono sinceramente contento che abbiano raggiunto una tale potenza mediatica, arrivando persino ad essere affiancati dalla stessa CIO agli storici sport delle Olimpiadi che tutti conoscono. I tempi cambiano ed è giusto adeguarsi anche agli svaghi del momento in quanto lo stesso concetto di sport ne fa parte, ma anche dare modo a chi li prende più seriamente di allenarsi per dimostrare al mondo quanto si vale. L'istituzione della OVS, anche se ancora in fase embrionale, è sicuramente un bel passo avanti ma dall'articolo si evince che per diversi anni riguarderà solo videogiochi basati su veri sport (come il ciclismo e il baseball): è vero che per coerenza ci si debba rifare ai classici 'valori olimpici', ma anche che non siano proprio il genere videoludico più in voga del momento; nella mia ignoranza fra i titoli citati solo Gran Turismo (riguardante le corse automobilistiche) mi suona familiare ma per gli altri sport mi vengono in mente solo spin-off e minigiochi legati al mondo Nintendo (Mario Tennis per dirne uno). Ovviamente ci saranno sempre persone a cui piacciono davvero o al limite disposte a impegnarcisi per ottenerne un riconoscimento, al momento giochi come LOL sono solo supportati dalle proprie case di produzione che grazie agli sponsor e alla popolarità raggiunta sono la frontiera di questo nuovo mondo agonistico che, nonostante si giochi solo dietro a uno schermo, riesce comunque ad unirci e regalarci le stesse emozioni di un grande evento reale come le stesse Olimpiadi... Conscio degli attuali limiti economici, organizzativi e generazionali, spero che un giorno sarà più facile per Riot Games e co. scendere a compromessi con il Movimento Olimpico per creare un mondo sportivo che sia realmente alla portata di tutti. Per gli amanti di Snom Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
MoonlightUmbreon Inviato 14 ottobre, 2021 Condividi Inviato 14 ottobre, 2021 Premetto di non essere molto ferrato in materia di eSports, ed è ovvio che ci vorrà ancora molto tempo prima che questa realtà venga riconosciuta appieno, ma ritengo che l'istituzione della OVS sia un primo timido passo verso la parità con gli sport tradizionali. A dare un segnale più che incoraggiante in tal senso è ovviamente la licenza del CIO per gli Olympic Virtual Games, che diventano così il primo evento di eSports in assoluto a poter godere di un appoggio simile. Nel periodo storico che stiamo vivendo è una realtà conclamata che molti giovani si stiano sempre più allontanando dal mondo olimpico e dai suoi valori di conseguenza (l'esempio principe ce lo forniscono le Olimpiadi di Rio del 2016, dove secondo un'analisi Nielsen si è perso un terzo degli spettatori rientranti nella fascia dai 18 ai 34 anni, un dato che sicuramente deve far riflettere.) Certo ad essere onesti non fa piacere che sembrino voler correre ai ripari con questa mossa, che quindi risulta dettata più da una necessità di recuperare l'audience perduta che da una vera presa di coscienza, perlomeno per come la vedo io, ma quel che conta alla fine è il risultato. Sebbene come detto poco sopra si sia ancora dinanzi ad una fase embrionale del tutto, credo sia solo questione di tempo prima che questa realtà si affermi pienamente e che quindi pure giochi come LoL, Dota 2 o Rocket League ricevano il riconoscimento che meritano. Questo perché anche gli eSports possono farsi portavoce dei valori sportivi rappresentati dagli sport olimpici, e forse questa apertura del CIO può essere vista in modo molto ottimistico e sognante come la presa di coscienza di cui parlavo poc'anzi (sempre per come la vedo io purtroppo, che sono cinico di natura). I giovani rappresentano la chiave di volta verso il cambiamento in positivo ed è una realtà diversa, un pubblico che va ingolosito, stimolato con qualcosa che parli la loro lingua a parer mio. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Visitatore Inviato 14 ottobre, 2021 Condividi Inviato 14 ottobre, 2021 Nascita e primi passi di un fenomeno destinato ad essere sempre più in crescita. Molte persone sostengono che la nascita degli eSport sia stata di natura recente, ma si sbagliano. La prima competizione di cui è possibile tenere traccia è stata svolta nel lontano 1972. Il luogo di tale manifestazione fu niente poco di meno che Stanford, una delle Università private più importanti degli Stati Uniti d'America, la quale tiene a cuore particolarmente le manifestazioni di carattere sportivo. Non a caso son praticate più di venti discipline sportive. La competizione era ambientata su un videogames che era uscito circa 10 anni prima: Spacewar! Era uno dei primi videogames in cui era prevista la modalità multigiocatore, infatti, vinceva la partita colui che riusciva a colpire per primo con un missile proveniente dalla sua astronave, l'astronave dell'altro giocatore. I premi, non erano di certo appetibili come adesso in cui si parla di cifre milionarie, ma erano una svolta per quei tempi. In quel caso specifico, si vinceva un abbonamento annuale per la celebre rivista Rolling Stones (ancora oggi in attività). Una delle prime svolte, in campo eSport, è stata data dalla società statunitense Atari, la quale, circa 10 anni dopo il primo torneo ufficiale svolto a Stanford, decise di organizzare, a sua volta, un torneo inerente Space Invaders, uno dei videogames più venduti di sempre. Parteciparono circa 10.000 persone provenienti da ogni angolo degli Stati Uniti, il che, al tempo, fu considerato un successo. Un'altra svolta, che non merita di essere trascurata, a mio avviso, è quella del triennio 1982-1984. In questo periodo, ancora lontano dalla piena affermazione di internet, fu mandato in onda un programma televisivo chiamato: Starcade. Quest'ultimo era un gameshow che vedeva sfidarsi due persone in un determinato videogioco. Ma negli anni '90 cambiò l'ottica del sistema multigiocatore: non vinceva più colui il quale otteneva il punteggio più alto, ma bensì, chi aveva la meglio su un confronto diretto in 1 vs 1. Il gioco in questione più popolare di quei tempi fu Street Fighter II, il quale, gettò le basi per la moderna concezione di one versus one. Il vero boom è avvenuto agli inizi degli anni 2000. Il settore è in continua crescita, grazie all'uso sempre più diffuso di mezzi di comunicazione quali TV, tablet, cellulari, computer e l'imponente ascesa dei social network, in particolar modo Twitch. Quest'ultimo ha raggiunto numeri abnormi già nel 2015 dove contava di 15 milioni di utenti attivi quotidianamente e 2,2 milioni di trasmissioni mensili. Sport vs eSport: due realtà a confronto. Come si comportano gli eSport in Italia. Personalmente ho sempre ritenuto fastidiose le persone che sostenevano che l'unico elemento che accomunasse i due termini fosse solo la parola 'sport'. In Italia, una delle differenze significative tra i due termini è che il secondo non viene riconosciuto, ancora per il momento, come vera e propria disciplina sportiva, a differenza di altri Paesi. Il boom degli eSport è stato registrato in concomitanza col periodo d'inizio del Coronavirus. Atleti professionisti, per rimanere a contatto con i fan, trasmettevano continuamente sulla piattaforma Twitch streaming inerenti videogames dal carattere sportivo e non. Il mondo degli eSport sta diventando sempre più coeso con gli Sport veri e propri. Non a caso, mi riferisco in particolare al gioco calcio, dove, diversi club di Serie A, hanno costituito una Lega, chiamata eSerie A, dove vengono selezionati pro-player (del gioco FIFA), ingaggiati dai rispettivi team facenti parte della Lega A e tra di loro competono per la classifica finale. Come se non bastasse, è stata già introdotta la figura dell'e-procuratore. I mangiasoldi non si fermano semplicemente agli sport, ma tentano di entrare anche nel mondo degli eSport. Ma non solo i procuratori. Numerosi sponsor sono entrati prepotentemente nel sistema eSport, ingaggiando streamer con contratti dalle cifre esorbitanti. Ma non parliamo di sponsor qualunque, ma bensì di aziende quali Coca-Cola, Mercedes, HP, Logitech, il tutto per dare ulteriori punti a favore del movimento virtuale. D'altro canto è stato fatto notare che gli unici eSport che sarebbero stati in grado di poter diventare argomento di Olimpiade, sarebbero stati quelli inerenti discipline quali baseball, ciclismo, canoa, automobilismo, calcio e via dicendo. Ma a questo ci arriveremo con calma dopo. Giochi Olimpici e l'istituzione dell'OVS. I primi Giochi Olimpici, furono svolti nel 776 a.C. ad Olimpia, in Grecia. Sono diventati discipline stabili a partire dal 1896 con cadenza quadriennale. In conseguenza alla diffusione sempre più netta del fenomeno degli eSport, si è pensato un modo, o meglio, sta venendo rifinito un modo per inglobare i sopra citati ai Giochi Olimpici.Condizione necessaria affinché loro possano essere effettivamente istituiti è quella fondamentale che riguarda anche gli sportivi in se per se: controllo antidoping e continua repressione nel mondo scommesse. L'istituzione dell'Olympic Virtual Games, è stata di per se, un notevole passo in avanti, anche se è stato più volte specificato nell'articolo posto come modello di riferimento all'interno della discussione, che gli unici giochi che sarebbero potuti essere presi in considerazione sarebbero stati quelli di natura sportiva: Gran Turismo, Virtual Regatta, eBaseball, Zwyft, facendo, di conseguenza, un taglio netto verso i giochi MOBA quali League of Legends oppure Dota 2. Secondo me sarebbe giusto siccome inserire i MOBA si discosterebbe troppo dal concept degli Sport. Includere gli eSport nei Giochi Olimpici: Pro e Contro secondo la mia visione.Vorrei iniziar facendo una brevissima premessa: dal mio punto di vista, ci vorranno ancora parecchi anni prima di vedere inglobato il fenomeno di gaming all'interno delle Olimpiadi. E non escluderei nemmeno una creazione di competizione simil-olimpionica inerente prettamente i videogames. Come un tempo avrebbe accennato anche Leopardi, in questa simbiosi si può notare sia una Natura Benigna che una Natura Matrigna, adattando i due concept alla chiave di lettura in campo eSport. Favorevole (Natura Benigna) perché: - Dal mio punto di vista, gli eSport sono considerati a tutti gli effetti un fenomeno globale, e non mi sembrerebbe giusto ignorare tale fenomeno e non dare i meriti a persone che hanno, letteralmente, 'buttato il sangue' dietro uno schermo. - Uno dei caratteri che mi affascina particolarmente è l'apertura del mondo a 360 gradi, in quanto, i videogiocatori non si mettono in competizione solo con altri videogiocatori dello stesso Paese, ma avviano una vera e propria competizione su scala globale, interagendo, di conseguenza con nuovi linguaggi, nuovi usi, nuovi costumi e quant'altro. - Potrebbero essere una strada per i giovani per canalizzare i propri interessi e trasformare il tutto in un guadagno necessario alla sopravvivenza o anche a qualcosina in più. Includere gli eSport nei Giochi Olimpici, infatti, darebbe spunto a creare nuovi percorsi e nuove carriere per il futuro. Non Favorevole (Natura Maligna) perché: - Uno dei principi fondamentali dello sport è quello di coesione di gruppo. Uno degli elementi fondamentali su cui hanno puntato molti slogan pubblicitari. Con l'avvento degli eSport non riesco ad immaginarmi una coesione talmente forte che potrebbe essere paragonabile a quella inerente gli spogliatoi di calcio, di basket, pallavolo e sport di gruppo. - Per prepararti ed essere competitivo in un determinato sport, devi fare sacrifici fin da bambino. Questi sacrifici, aiutano anche lo sviluppo sia fisico che psicologico e, di conseguenza, l'attività fisica è sempre consigliata, cosa che invece non è l'attività di gaming, la quale spesso è stata assoggettata a fenomeni di dipendenza negativa nei confronti dei bambini. - Non sono favorevole, inoltre, perché a mio avviso, l'emozione che ti regala uno sport non può essere nemmeno lontanamente paragonata a quello che succede in campo virtuale. Una simulazione virtuale di calcio (riferendoci a FIFA), non può mai essere paragonata ad una visione di una partita fisica. - Presenza di alcuni elementi all'interno dei videogames che non farebbero capire i reali valori di sacrifico e sforzo che ci sono dietro una disciplina sportiva. Mi sto riferendo alle Loot Box che sono ottenibili in quasi tutti i videogames e comprenderebbero, come suggerisce stesso la parola, delle box al cui interno sono presenti boost e potenziamenti utilizzabili all'interno dei videogames. I soldi non sempre sono la chiave del successo. Non a caso queste ultime sono state bandite da alcuni paesi facenti parte dell'UE (in quanto assoggettate a fenomeni di gioco d'azzardo), uno su tutti il Belgio. E le Paralimpiadi? Le Paralimpiadi sono l'equivalente dei Giochi Olimpici ma per persone con disabilità fisiche. Si è discusso molto nel corso degli anni di una possibile unione tra Paralimpiadi ed Olimpiadi. Molte persone vorrebbero le due competizioni assoggettate sotto un'unica sfera. Ancora oggi non si è riuscito a trovare un compromesso e si continua per due strade diverse almeno per i prossimi 7 anni. Il mondo degli eSport, potrebbe essere elemento cardine di coesione tra Olimpiadi e Paralimpiadi. Infatti, gli eSport, potrebbero costituire elementi di aggregazione tra bambini 'normali' e bambini con difficoltà motorie. Potrebbero entrare, fin dalla giovane età, in una competizione che risulterebbe sulla carta pari. Logicamente, tornando al discorso di Giochi Olimpici, sarebbero argomento di integrazione tra persone 'normali' e persone diversamente abili, distruggendo, per una buona volta e per una giusta causa, le barriere di disabilità. Ovviamente, questo è da considerarsi come un mio PRO, ma ho tenuto a dedicargli uno specchietto apposito per sensibilizzare l'importanza della tematica. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
mister x Inviato 14 ottobre, 2021 Condividi Inviato 14 ottobre, 2021 Argomento molto interessante e su cui mi piacerebbe sapere qualcosa in più rispetto a ciò che conosco. Il boom degli ultimi anni non mi stupisce e, da un certo punto di vista, era prevedibile, in quanto la generazione che ha vissuto l’infanzia negli anni 90, e che ha passato una gran parte di essa sui videogiochi, adesso ha un’età che permette loro di organizzare eventi e portare all’attenzione di tutti il loro piccolo mondo (che è anche il nostro ). Poi, c’è anche un altro fattore che ha permesso al mondo esportivo di crescere, e sono i giochi su cui ci si può sfidare, con meccaniche interessanti, dove l’astuzia e l’intelligenza, permettono di sviluppare nuove strategie per vincere . Essendo un mondo nuovo, o perlomeno giovane, è anche qualcosa di nicchia (e da questo punto di vista lo è il VGC, perché non tutti i giocatori di Pokémon conoscono quel mondo), in quanto, per vedere qualcosa di questo mondo, c’è bisogno di connettersi online e, in qualche modo, bisogna cercarlo, difficilmente ti capita in mano se non lo conosci. Parlando della seconda parte del quesito, ovvero se ci possano essere le Olimpiadi degli esport, ritengo che sia una questione delicatissima. Il motivo? I pregiudizi che la maggior parte della gente vede nel videogioco. Questo potrebbe frenare un pochino questo tipo di mondo, ma credo che prima o poi, il mondo esportivo avrà il suo spazio, forse non domani, ma nel futuro prossimo potrebbe averlo. Sempre nel discorso olimpico, essendo appena finite le Olimpiadi di Tokyo, capitale del Giappone, una delle più grandi, se non la più grande patria dei videogiochi, avevo sentito parlare di questa possibilità, e, in tutta onestà, sarebbe stato epico avessero introdotto l’esport in questa edizione, sarebbe stato, da un certo punto di vista romantico. Dopo aver scritto un poema, è arrivato il momento di esprimere la mia opinione personale. Sono convinto che sia giusto che il mondo esportivo abbia il suo spazio, perché comunque il gamer mette in luce delle qualità, che è vero, non saranno mai quelle che mette in mostra chi fa i 100m, o nuota i 100 stile libero, ma comunque mette in mostra un’abilità, che può variare da gioco a gioco. Grazie per la pazienza e buona serata Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Celes Inviato 14 ottobre, 2021 Condividi Inviato 14 ottobre, 2021 Gli Esports si sono diffusi sempre piú nell'ultimo decennio e sono diventati delle vere e proprie competizioni sportive, fino ad essere riconosciute dal Comitato Internazionale Olimpico. Alcuni potrebbero pensare a ciò come una scelta incoerente, in quanto i videogiochi non si possono paragonare agli sport veri e propri. Ma in fondo cos'è uno sport? Non è altro che un'attività ricreativa, sia essa fisica o prettamente mentale. Prendiamo ad esempio il poker o altri giochi di carte o da tavolo in generale. Non sono anch'essi catalogati come sport con tanto di competizioni riconosciute anche a livello internazionale? Oppure gli scacchi? Giochi esclusivamente mentali che sono di fatto degli sport. E al pari di questi sono da considerarsi i videogiochi. I videogames, a differenza di come molti la pensano, sono attività che stimolano la mente ed allenano le capacità percettive e di attenzione, nonchè i riflessi. E non solo. Molti studi hanno esaminato che i videogamers possono avere un'elevata capacità di problem solving. Finora i videogiochi riconosciuti nella Olympic Virtual Series del CIO sono solo quelli sportivi perchè più in linea con i valori delle Olimpiadi e anche perchè piú comprensibili e alla portata di tutti. Ma sarebbe bello poter ampliare questa competizione sportiva anche ad altri generi di videogiochi, come ad esempio i platform e i rompicapo. Comunque sia, il fatto che si siano diffusi questi tornei a livello mondiale dedicati ai videoames e riconosciuti da importanti enti è già un grandissimo passo del mondo dei videogiochi. ~ LA MIA ART GALLERY ~ (Credits dolls + altre fan-dolls in spoiler :3) (Joy and Flareon signatures made by me ^-^) Spoiler (dolls di Kukui e Burnet by @Porygatto) <Alola! <It's champion time!(dolls di Kukui, Dandel e me create da me) Ringrazio tanto @Mana per queste doll di Kukuino Royalino e per Dandelino Diamantino Set Kukui Mr. Royale by @Alemat. Grazie mille!! :3 Sprite creato per me da @Alemat per la serie "Utenti di PM" :3 Kukuino Surfer creato per me by @Alemat Sonia Regina (Masters) by @Diamaxus Grazie a @Fr4nciX per queste doll di Flareon e Gardevoir versione hanami :3 E a @Freedom per questi altri recolor :3 E per questi Kukuini: Kukuino bagnino scintilloso e con Ho-Oh stellare pure e Kukuino Royalino Tribale {Happy Pokemon journey...and may the Shinies be with you!} Clone Wars sprites (source: web) Grazie ancora a @Mana anche per le doll di me stessa (vicino a Flareon :3) e per Furret shiny :3 MegaGardevoir di tipo Fuoco! *-* creata per me da @DaniGrovyle Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Carl-J90 Inviato 15 ottobre, 2021 Condividi Inviato 15 ottobre, 2021 Posso tranquillamente dire di non intendermi quasi per niente di Esports in quanto non li seguo molto o spesso, ma posso dire di conoscere vari titoli che rientrano in questa categoria e di aver seguito alcuni grandi eventi riguardanti questo mondo in continua evoluzione. Spoiler Personalmente reputo la pratica degli Esports un punto a favore che potrebbe però tramutarsi in un punto a sfavore per il mondo dei videogames. Trovo interessante il fatto che svariati giocatori da tutto il mondo possano sfidarsi online o "di persona"(in eventi appositi) giocando ad alcuni dei loro titoli preferiti come trovo interessante il fatto che si sia deciso di premiare concretamente i giocatori più abili anche nella realtà tramite premi in denaro o borse di studio(come nel caso di Nintendo, se non erro)! Tuttavia, sono anche dell'idea che le singole competizioni legate a specifici titoli dovrebbero essere in grado di mutare ed evolversi costantemente offrendo sempre(o quasi) grande varietà. Penso ciò in quanto, per esempio, guardando al competitivo Pokémon, è si interessante vedere giocatori sviluppare grandi abilità nel formare squadre e dare battaglia contro avversari altrettanto capaci, ma allo stesso tempo, con il passare del tempo e abbastanza rapidamente, il vedere molti giocatori competitivi usare squadre Pokémon che gira e rigira presentano pressappoco gli stessi componenti e gli stessi moveset mi viene a noia e tutto ciò mi fa perdere l'interesse in ciò che sto seguendo! A parte ciò, il fatto che una persona che adora giocare/che si trova a proprio agio giocando un particolare titolo possa impegnarsi nel migliorare le proprie abilità per poter raggiungere obiettivi come tornei nazionali o internazionali è un passo che potrebbe spingere verso un futuro in cui il videogiocare(non per recensire o intrattenere su siti web come YT o Twitch) potrebbe trasformarsi in una vera e propria professione, riconosciuta e remunerata adeguatamente. Bello anche vedere che vari titoli possano essere giocati sia in squadra che in singolo a livello competitivo, in quanto questa scelta apre a maggiori possibilità di intrattenimento per il pubblico, divertimento per tutti ed espansione dell'interesse nei confronti di singoli giochi o dell'intero mondo videoludico da parte di altre realtà commerciali/mediatiche o di persone che si approcciano per la prima volta a tutto ciò senza averci mai avuto a che fare prima. Proprio il fatto che, sia nelle sfide a squadre che in quelle di singoli, i giocatori si allenino molto per giocare(non lo fanno solo come un passatempo), gli sponsor ci guadagnino molto in fatto di visibilità e guadagni e il pubblico si schieri parteggiando per diversi partecipanti, secondo me, rende gli Esports un qualcosa di molto simile ai normali sport. Reputo quindi che, per come si sta evolvendo il settore degli Esports e per il sempre maggior seguito che sta macinando, questo mondo dovrebbe essere paragonato al normale sport. A parte il tipo di sforzi profusi dai partecipanti alle sfide, d'altronde, cosa cambia, ad esempio, tra un giocatore di LoL che si allena ore e ore per migliorare le proprie capacità ed essere in grado di vincere partite competitive contro avversari altrettanto preparati(o quasi) da un giocatore di calcio che si allena ore e ore per migliorare le proprie abilità con il pallone ed essere in grado di vincere partite sempre più competitive segnando gol ad avversari agguerriti e altrettanto(o quasi) allenati? A parte il numero di presenti, cosa cambia tra un roboante pubblico in una Esports Arena che fa il tifo per i propri beniamini e il pubblico sugli spalti di uno stadio di calcio che fa il tifo per la propria squadra del cuore? Tuttavia, personalmente, anche se reputo che sarebbe anche ora di iniziare a considerare gli Esports come dei veri e propri sport sono dell'idea che comunque una distinzione netta bisogna comunque mantenerla. Per questo motivo reputo che gli Esports non dovrebbero entrare a far parte delle normali Olimpiadi sportive, ma bensì dovrebbero ottenere delle vere e proprie Olimpiadi(o eventi di vasta portata simili a esse) finalizzate a presentare solo loro! Tutto ciò, sia perché i tipi di sforzi e allenamenti profusi dagli sportivi/Esportivi sono dello stesso tipo ma totalmente differenti(negli sport siamo sul piano fisico mentre negli Esport su quello psicologico o comunque poco fisico) sia perché il mondo online non dovrebbe mischiarsi con quello reale(se non per migliorarsi vicendevolmente). Secondo me, in pratica, gli Esports dovrebbero essere inclusi nel mondo dello sport per aiutare gli atleti a migliorare se stessi magari tramite simulazioni competitive o allenamenti virtuali(es: con la realtà aumentata o simili) che vadano ad affiancarsi ai loro normali allenamenti, mentre esperti del mondo del coaching sportivo potrebbero affiancarsi agli Esportivi insegnano loro metodi di allenamento o preparazioni psicologiche specifiche e atte a prepararli soprattutto mentalmente per le loro competizioni. Secondo me, alla fine, includere gli Esports nelle normali Olimpiadi sportive sarebbe si un grande passo che darebbe lustro e riconoscimenti al mondo videoludico competitivo ma non sarebbe il "luogo" ideale dove far brillare tutto ciò...ci vorrebbero invece grandi eventi appositi, un qualcosa come le Olimpiadi degli Esports. A parte tutto ciò che ho scritto e che penso, sia che gli Esports vengano inclusi nelle Olimpiadi sia che ciò non succeda sarà comunque interessante vedere come si evolverà la situazione e come quest'ultimi muteranno con il passare del tempo e l'evolversi di mezzi e risorse utili! My TSV ---> Pokémon Y= 2832; Pokémon AlphaSapphire= 2515; Pokémon Luna= 1219; Pokémon UltraSole= 0426; My Friend's Code ---> Pokémon Go= 9873 2614 0563; Pokémon Masters Ex= 2495-3101-4679-3356; Squadra su Pokémon Argento SoulSilver: Squadra su Pokémon Nero: Squadra su Pokémon Bianco2: Squadra su Pokémon Y: Squadra su Pokémon Zaffiro Alpha: Squadra su Pokémon Luna: Squadra su Pokémon UltraSole: Squadra su Pokémon Let's Go, Eevee: Squadra su Pokémon Spada: Squadra su Pokémon Perla Splendente: Squadra su Leggende Pokémon Arceus*: Squadra su Pokémon Scarlatto: *I tre starter di Leggende sono nelle loro forme Hisui. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Mr.Sparkling Inviato 15 ottobre, 2021 Condividi Inviato 15 ottobre, 2021 Parto già con la premessa con non sono una appassionato di esports e non li seguo, però bene o male so di cosa si tratta quindi dovrei riuscire a sostenere le mie argomentazioni. La domanda che a tutti viene naturale porsi quando si parla di esports è: ma gli esports sono sport? la definizione principale del dizionario è questa: "Attività che impegna, sul piano dell'agonismo oppure dell'esercizio individuale o collettivo, le capacità fisico-psichiche, svolta con intenti ricreativi ed igienici o come professione." Nonostante si può dire che i giocare ai videogiochi aumenti alcune capacità psichiche, stare molto tempo davanti a uno schermo, come chi partecipa agli esports, è dannoso per la salute, anche perché dando molto tempo al gaming poi non ce ne si ha più per l'attività fisica e si ha una vita eccessivamente sedentaria. Di conseguenza, io non definirei gli esports veri e propri sport, perché comunque non contribuiscono alla salute di una persona. Certo, anche alcune discipline considerate sport e praticate anche alle olimpiadi, come il tiro a segno, non sarebbero da considerare veri e propri sport secondo questo ragionamento, e neanche motociclismo e formula uno. Difatti, anche per coerenza io non li considero sport (so che ci vuole allenamento fisico per la moto e la formula 1, ma è più considerabile un allenamento a parte per migliorare le prestazioni). E ciò non vuole sminuire queste discipline, anzi, semplicemente le considero competizioni che per quanto spettacolari possano essere non sono sport proprio per la definizione di sport. Di fatto questo è il motivo principale per cui non penso che gli esports possano essere inclusi alle olimpiadi, ma non è l'unico. Infatti ho appena spiegato come, nonostante non consideri il tiro a segno uno sport, faccia comunque parte delle olimpiadi. Di conseguenza, anche se trovo in ogni caso il tiro a segno più vicino agli sport degli esports, si può comunque ipotizzare che in maniera simile quest'ultimi possano essere inseriti alle olimpiadi. Ora, se mai succederà di sicuro non adesso. Questo perché le olimpiadi le guardano tutti, grandi e piccoli, e il mondo degli esports appassiona per ora un pubblico giovano, e purtroppo in Italia anche prevalentemente maschile, e non avrebbe quindi senso inserire un gran numero di discipline olimpioniche se poi esse sarebbero poco considerate, per non parlare di quanto potrebbero essere criticate. Poi va considerato che i giochi invecchiano. E qua c'è poco da fare, le discipline sarebbero costrette a cambiare continuamente, e questa sarebbe una bella problematica. Poi va considerato che i videogiochi sono prodotti. Anche gli sport sotto un certo punto di vista si possono definire prodotti, ma più i tornei e chi te li fa vedere che gli sport in se, che invece tendono a nascere molto più costantemente. Inoltre per giocare a uno sport non servono grandi requisiti, tutti almeno una volta abbiamo giocato a calcio con gli zaini al posto dei pali e una pallina di alluminio al posto del pallone. Per giocare a un videogioco serve innanzitutto un pc o una console, e poi il gioco in sé. Di conseguenza non mi sembra giusto portare un prodotto come disciplina olimpionica, un po' perché esso ne risentirebbe di una fortissima pubblicità, e non è escluso che grandi casi sviluppatrici facciano girare mazzette per portare il proprio gioco alle olimpiadi (e non dite che è impossibile perché i mondiali in Qatar puzzano un bel po'), un po' perché sarebbero delle discipline troppo commerciali. La mia opinione è chiara: non penso che gli esports vadano inseriti nelle olimpiadi. Sono contento che esistano tornei di videogiochi anche di grande fama, non sono assolutamente contro gli esports, e anzi sarei favorevolissimo ad un' "eOlimpiade", ma li trovo comunque una cosa staccata dagli sport per come li conosciamo. popplio in evoluzione by @Alemat La sede di Project X con i rispettivi membri realizzata da @Taka (io sono il Primarina vicino alla fontana) e le targhette realizzate da @Riolu007 con i miei ruoli nel PokéClub Peace was never an option by @Hydran PASTICCIO DI ROGNONE by @SparkSurfer Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Ila Inviato 15 ottobre, 2021 Condividi Inviato 15 ottobre, 2021 Spoiler Finalmente gli eSports hanno ottenuto la visibilità che meritano grazie alle Olympic Virtual Series e questo significa solo una cosa: un primo passo verso l’accettazione culturale. Ognuno di noi è consapevole del fatto che i videogiochi non sono mai stati visti di buon occhio dalla maggior parte delle persone. O, per meglio dire, dalle vecchie generazioni che ancora non sono riuscite a posizionarsi al passo con i tempi. La prima grande difficoltà nell’accettare la declinazione agonistica dei videogiochi è da sempre legata al senso attribuito al corpo: se è fermo e quasi immobile, tanto da far regnare la sedentarietà, non è possibile parlare di agonismo sportivo. Eppure, contrariamente alla percezione comune, negli eSports la dimensione di movimento corporeo degli atleti è presente e decisiva. Durante le loro gare, infatti, i corpi degli atleti digitali sono seduti, ma in movimento. Purtroppo la gente deve ancora capire che nelle competizioni digitali non è la forza fisica a incidere sull’esito della gara. I gamers devono ragionare, calcolare, prendere decisioni rapide e collettive: è tutta una questione di riflessi. “Ah, ma secondo me questo non è comunque catalogabile come sport”. E allora come si può spiegare il fatto che attività da tavolo come gli scacchi, il GO, la Dama siano così riconosciute con tanto di competizioni a livello internazionale? Sebbene la partecipazione all’OVS sia solo un piccolo passo verso l’uguaglianza con gli sport tradizionali, questo mi fa pensare che finalmente il mondo sia quasi pronto ad accettare i videogames e a sfatare quel mito secondo il quale lo sport necessiti rigorosamente di attività fisica e videogiochi sia sinonimo di violenza. È oramai assodato che gli eSports favoriscono la socialità, complice la pandemia Covid-19 che ne ha evidenziato l’impatto sociale positivo nonché la capacità di riunire le persone a distanza. I giovani hanno da sempre la necessità di esprimersi attraverso i games, restando al passo con un mondo che cambia e si evolve. Ed è per questo che le nuove generazioni sono la chiave per far sì che gli eSports assumino sempre più rilevanza economica e di mercato, in modo da garantir loro delle opportunità di lavoro in questo ambito. Sono davvero felice che il Comitato Internazionale Olimpico abbia annunciato la Olympic Virtual Series mettendo in luce l’innovazione, la flessibilità e il potenziale degli eSports, rendendo la concezione di sport un po’ più alla portata di ognuno di noi. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Dibo42 Inviato 15 ottobre, 2021 Condividi Inviato 15 ottobre, 2021 Gli Esports. Devo dire che anche su questo argomento non sono molto ferrato, ma sono in possesso di alcune nozioni ed informazioni di base con cui posso intavolare un discorso serio (spero). Sicuramente tutti voi avrete sentito almeno una volta nella vita la parola Esports. Con essa, si intende un circuito competitivo ufficiale di videogiochi che viene trattato in egual maniera ad un qualsiasi altro tipo di sport fisico. Ciò ne deduce che vengano formate delle squadre, ci siano degli allenamenti, delle preparazioni, dei tornei e dei match ufficiali ed ovviamente anche uno stipendio, proprio come in un qualsiasi sport "normale". Nonostante si senta parlare di mondo videoludico come un universo che, se messo sui giusti binari, può considerarsi a tutti gli effetti come qualcosa di difficile e per cui ci sia necessaria una preparazione specifica da diverso tempo, solo ultimamente il mondo degli Esports ha acquisito notorietà e consensi. Da sempre infatti il mondo videoludico viene considerato come un semplice hobby, uno svago che rovina le nostre menti e che non serve assolutamente a nulla. La verità invece è che non è così. Non bisogna prendersela od attaccare chi la pensa così, in quanto spesso e volentieri queste affermazioni provengono da adulti o anziani, che sono ovviamente cresciuti in un'epoca diversa e che vedono questo nuovo mondo tecnologico con una certa diffidenza. E questo porta ovviamente ad un basso interesse verso gli Esports ed un abbassamento degli spettatori. Come ovviare quindi al problema? Secondo me, la soluzione migliore, è cercare di spiegare a questo pubblico tutto il lavoro e la professionalità che c'è dietro. Noi giovani possiamo provare, ma secondo me il pensiero all'antica di alcuni adulti e sopratutto anziani potrebbe far partire loro con qualche pregiudizio. Sarebbe molto più convincente e d'impatto se fosse gente famosa a parlarne, magari in TV. Avendo qualcuno che conoscono, come può essere un Gerry Scotti o un Amadeus, può sicuramente aiutarli a prendere più sul serio la faccenda e farli interessare maggiormente. Un'altra possibile idea è quella di sfruttare le società di calcio per fare colpo sugli uomini. Anche le società sportive infatti (se non tutte, sicuramente la maggior parte) prendono parte agli Esports, mettendo sotto contratto ragazzi abili e forti, come se fossero calciatori. Io sono tifoso dell'Inter, seguo la pagina Facebook ufficiale e lì vengono presentati i nuovi acquisti anche in ambito Esports. Ciò mi ha subito colpito, non essendone prima a conoscenza, e grazie a questi post, ho imparato a seguire qualche match Esportivo di Fifa (ma sono un Pessaro, quindi niente...). Ciò può avere lo stesso effetto sugli uomini di qualunque età. In conclusione, sono certo che il mondo degli Esports continuerà ad evolversi ed avere sempre più successo. Ciò non può che essere una cosa positiva, dato che offre la possibilità di uno spettacolo emozionante ed entusiasmante a chi magari non è interessato agli altri sport. Se si riuscisse ad avvicinare anche gli adulti, sono sicuro che ci ritroveremmo davanti ad una scelta senza eguali, tra mondiali, olimpiadi, tornei vari ed Esports. Nel mulino che vorrei, tante doll e la mia Kay: Ace Attorney Investigations 1/2: Ace Attorney: Phoenix Wright, Justice for All, Trials&Tribulations: Ace Attorney: Apollo Justice: Ace Attorney: Dual Destinies: A TUTTO REALITY DOLL: - JO (Made by @Mana)/ (Made by utente mascherato) ULTRACREATURE: Nihiletta (Nihilego + Meloetta) (Made by @Porygatto) Nihilego animato (Made by @Porygatto) Another meravigliosus Nihilego by @Porygatto Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
AA-AA Inviato 16 ottobre, 2021 Condividi Inviato 16 ottobre, 2021 Il mondo degli Esport Passi tutto il giorno a giocare, dove pensi di andare comportandoti cosi? Non so quanti di noi abbiano sentito questa frase da parte dei genitori, se l'avessimo sentita vent'anni fa probabilmente gli avremmo dato ragione, ma nell'era in cui stiamo vivendo questa frase non ha alcun senso. Ogni gioco player vs player con un sistema di ranking, che sia in singolo o in team, possiede ormai un competitivo, dove i migliori giocatori al mondo si sfidano per stabilire il migliore. Col passare degli anni queste sfide sono sempre diventate più importanti, diventando dei veri e propri eventi con un grande seguito. Non conosco il competitivo di Pokemon, ma sono abbastanza informato su quello di League of Legends, l'azienda tiene due campionati mondiali all'anno, uno a meta stagione e uno a fine stagione, a inizio stagione invece tiene un evento chiamato all stars dove vengono invitati i migliori giocatori di ogni regione, scelti dalla community, a giocare in modo particolare, tutto per lo show. Per mettere giu qualche numero, secondo quanto riportato da Riot games ( azienda creatrice del gioco League Of Legends) l'ultimo mondiale del 2020 ha avuto una media di 23 milioni di spettatori e la fine ha raggiunto un picco di 45 milioni, numeri da capogiro, tanto da avere una cerimonia di apertura con una canzone dedicata e sponsor di altissimo livello come la Kawasaki e Mastercard, l'anno prima ancora era toccato a Gucci, giusto per fare qualche nome che conoscono tutti. Ovviamente non è nato tutto all'improvviso, all'inizio erano abbastanza limitati e chiusi, ma quando l'onda si è alzata molte persone hanno iniziato a cavalcarla investendoci sopra, basti pensare che ora esistono delle vere e proprie organizzazioni dedicate all'eSport con team dedicati per i vari giochi, un proprio canale social e youtube per la creazione di vari contenuti e merchandising da gaming con proprio logo per i fan piu sfegatati. In Italia questa cosa è ancora abbastanza sottotono, il livello è ancora abbastanza basso, anche se stanno sempre assumendo più importanza i tornei e campionati interni alla nazione, pero richiede davvero un grosso investimento. Attualmente parecchie squadre sportive sia italiane che estere stanno investendo sempre di più nello esport approfittando del grosso seguito che gia possiedo, sperando di attirarne di nuovo . Un altra grossa spinta al competitivo è stata data da twitch, la piattaforma è stata recentemente acquistata dal colosso di Amazon, posto dove si possono seguire in modo completamente gratuito e comodo i vari campionati, per non parlare delle stream dei proprio giocatori preferiti, insomma in quel "luogo" il pubblico non manca mai, nonostante fosse abbastanza di nicchia un po di anni fa, ormai ha raggiunto un numero bello considerevole con tantissimi contenuti e parecchie persone che provano a intraprendere la strada dello streamer, personalmente parlando passo più tempo a guardare Twitch che la Tv, tanto da far investire Amazon in alcuni tornei competitivi anche se abbastanza limitati agli universitari infatti si chiamano, Amazon University eSport. Ultima cosa, l'importanza del competitivo in un gioco, come detto nello scorso commento, un gioco dove vi sono tornei competitivi dove vi sono presenti grosse aziende che investono, rendono il gioco più importante e longevo, permettendo agli sviluppatori di continuare a lavorare su di esso con aggiornamenti o futuri giochi visto il successo del precedente, arrivare addirittura a rendere il titolo davvero importante nel settore, guardiamo fifa per esempio, colosso ormai impiantato sulla cima dei giochi sportivi ormai difficile da spodestare. Parlando con alcune persone che anche voi conoscete, di cui non faro nomi, alla domanda "a voi il gioco pokemon vi piace in generale o via piace per via del competitivo? senza il competitivo ci giochereste ugualmente?" Tre su quattro mi risposero che ci giocano solo per il competitivo, loro sono affezionati ad esso e non al gioco in se, questo a riprova di quanto è importante un competitivo "ben fatto", tra virgolette perche dipende dai punti vista, per il successo di un gioco. Chiuso questo grosso prologo per dare un idea dell'importanza dell'eSport, torniamo al discorso principale, questi giochi possono mettersi allo stesso livello delle discipline olimpiche? Se parliamo di quello che viene richiesto alle persone direi ovviamente si, diventare un proplayer non è semplice come la gente pensa, bisogna giocare davvero tanto, allenarsi in modo costante ogni giorno per competere ai livelli massimi, investire tanto tempo in quello che si vuole fare, senza dimenticare il talento innato, personalmente non credo che tutte le persone siano portate a tutti i videogichi o proprio al videogioco in generale, finché si gioca per divertirsi è un conto, ma giocare a livello competitivo è un altro, visto che ogni gioco competitivo comprende due cose davvero importanti: ~ Il macrogame, ovvero la testa del giocare, parlando di pokemon sarebbe la scelta dei pokemon da schierare, capire e intuire cosa giochi l'avversario, cercare di prevedere quello che vuole fare, guardando i moba o sparatutto, sarebbe il muoversi e posizionarsi in modo corretto nella mappa per ottenere il miglior risultato possibile. ~ Il micrograme, qua è il vero talento, credo che guardando i pokemon sarebbe scegliere le mosse giuste per ottenere il massimo, per i moba sarebbe usare una combo in modo impeccabile, usare un incantesimo nel modo corretto senza sbagliarlo, invece in uno sparatutto potrebbe essere tenere il mirino firmo, sentire qualsiasi suono strano e non sbagliare un colpo. Quindi la strada per diventare un videogiocatore professionistico non è cosi semplice, richiede un grosso livello mentale e tecnico, senza contare le varie gavette per raggiungere i top team, non è un percorso cosi diverso rispetto a un calciatore o atleta professionistico. Dette queste premesse è davvero giusto inserire alcuni giochi nelle varie discipline olimpiche? A Ottobre 2017 il CIO (comitato olimpico internazionale) riconoscono i videogiochi come un vero e proprio sport, subito un mese dopo il presidente italiano del Coni, a fine di un intervista, gli viene chiesto cosa ne pensa di questi videogiochi e se possono far parte a entrare nelle olimpiadi, si alla fine dell'intervista perche era un argomento di piccolo spessore, lui rispose che è "Stia tranquillo questo problema non c’è", definendola addirittura una barzelletta. Durante il corso degli anni e i vari vertici fatti dalle persone competenti, l'ipotesi del inserimento di videogiochi sportivi è sempre stata scartata, visto l'idea che molti hanno sul fatto che non hanno dei veri proprio valori sportivi oppure sono addirittura violenti, ma attualmente oggi non è cosi irreale il fatto di vederli in Tv visto che il CIO sta spingendo tantissimo per far si che vengano accettati spiegando il proprio impegno nella loro creazione, con obiettivo di averli per il 2028 alle olimpiadi di Los Angeles, almeno quelli sportivi, per quanto riguarda quelli di altre categorie come moba o sparatutto la cosa è abbastanza improbabile. Personalmente parlando trovo la cosa solo un operazione fatta al fine economico, per aumentare il pubblico e i proprio introiti, sapendo benissimo il mondo che c'è ora, insomma una scommessa, se cosi si può dire, gia vincente. In un possibile futuro videogioco olimpionico secondo me dovrebbe essere accessibile a tutti, per mettersi alla prova e dare a tutti la stessa possibilità, cosa che non vedo realmente possibile sia dal punto di vista economico, sia se verrebbero utilizzati giochi come fifa, che ammettiamo chiunque potrebbe utilizzarlo, ma per la struttura che ha favorisce di gran lunga chi spende soldi sfruttando le microtransazioni. Poi un videogioco accettato come disciplina olimpica rischierebbe di creare un monopolio assurdo stroncando direttamente sul nascere videogiochi simili dato che non potrebbero in nessun modo competere con esso. Per non parlare dei personaggi che potrebbero apparire in esso, come calciatori, oppure sponsor, insomma ci vedo solo un grosso buco da riempire nulla di più. Il rischio di un futuro di chissà quanti ragazzi passerebbero tempo davanti ai videogiochi, evitando qualsiasi attività fisica (non dico bisogna fare la maratona di New York ma quei 30 minuti di movimento fanno solo che bene), con possibilità di creare problemi davvero gravi o addirittura non curabili al corpo, la schiena per esempio. Detto ciò, ragazzi, la strada per diventare proplayer è davvero dura e faticosa, giocate per divertirvi e passare il tempo, se siete destinati a far parte di quel mondo tranquilli che ci entrerete sicuramente. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Freedom Inviato 16 ottobre, 2021 Condividi Inviato 16 ottobre, 2021 Spoiler Prima un po' di contesto generale: Non mi intendo granché di sport o di e-sport perché non li seguo. Abito in un paese dove si è sentito parlare di e-sport intorno agli anni del 2010, quando questi esistono sin dal decennio 1980-1990. Gli e-sport si stanno diffondendo sempre di più nel mondo, specialmente nelle fasce generazionali più recenti fino ai 20-30 anni. Gli e-sport a cui inconsciamente mi riferisco sono quelli più "videogioco" come Pokémon, gli FPS, i picchiaduro, i MOBA, League of Legends il cui fandom è leggenda. Detto questo, riguardo la questione e-sport, molto banalmente posso rispondere con: sì alla loro esistenza e diffusione in ambiti mondiali, ma con riserva. Analizzo prima i miei aspetti in accordo con gli e-sport: 1) Acquisiscono maggior interesse verso fette di popolazione che fino ad ora non sono state toccate da eventi sportivi. Per dire, un ragazzo che vive in un posto dove gli viene difficile allenarsi ma è molto bravo con un e-sport può allenarsi in questo ambito in modo da avere possibilità di andare in scenari che altrimenti gli sarebbero stati preclusi. 2) abbattono le barriere e i confini statali. A seconda di come si può organizzare un evento, ad esso può presentarsi una squadra di persone le quali possono provenire sia da diverse regioni italiane sia da diversi stati mondiali; una cosa del genere, non pensabile fisicamente in modo facile, aiuta a creare uno spirito di fratellanza maggiore tra persone che altrimenti non possono conoscersi e stare insieme, e questo simbolicamente ha un peso molto maggiore in un mondo globalizzato. 3) favoriscono aspetti mentali come riflessi, coordinazione cervello-occhio-mano, capacità di immagazzinare schemi con cui sconfiggere gli avversari, in accordo con altri sport mentali come dama, scacchi, tiro a freccette. 4) dama, scacchi, tiro a freccette esistono come sport olimpici cui non è richiesta alcuna prestazione particolare se non quella mentale e parzialmente fisica, quindi non vedo perché gli e-sport a loro affini non possano partecipare ad eventi di rilevanza mondiale o alle Olimpiadi stesse. Adesso, però, arrivo al perché della mia riserva, gli aspetti negativi degli e-sport: 1) "League of Legends il cui fandom è leggenda". La fanbase di LoL è leggendaria per essere tossica a livelli spaventosi, e nonostante io adori il game design e la lore di LoL non mi ci avvicino nemmeno al gioco perché, beh, non mi piace il gameplay, ma anche perché non ho voglia di sentirmi insultare mia madre mentre sto giocando. Che significa ciò? Che se sei un novellino e vuoi spiccare, poi te la devi vedere con tutti i giocatori, sia persone tranquille, sia super veterani gentili sia quelli che ti urlano indemoniati dentro le cuffie. Sinceramente, non sono d'accordo sul fatto di includere in eventi mondiali solo e-sport che ricordano sport (il messaggio di fondo dell'articolo e della decisione è... abbastanza evidente) ma è anche vero che sono al momento l'unica opzione in una serie di e-sport in cui per competere bene è necessario subirti di tutto ma anche che tu ci abbia dovuto giocare fin dall'inizio, altrimenti è dura spiccare. 2) Il Digital Divide. Noi signorotti occidentali prendiamo per scontata l'esistenza di un immenso cervello umano quale Internet e le sue connessioni, ma vogliamo pensare a quegli stati che magari hanno la possibilità di essere rappresentati alle Olimpiadi, ma, eh, Internet e la connessione sono una schifezza? Pensiamo a quegli stati dove invece internet e connessioni sono censurati, o quelli dove internet e gli e-sport sono ancora visti male, tipo, che so, l'Italia? Tanto per dire, questo sarà stato ' L' Anno dell' Italia" dove abbiamo vinto o quasi un sacco di premi, ma una volta in cui si sia sussurrata la parola e-sport? Dal punto di vista economico e culturale ci sono stati che sono più facilmente tagliati da questo sistema, rendendo questi e-sport paradossalmente discriminatori rispetto alla mia posizione 2) del capitolo sopra. Cioè, gli e-sport riuniscono le persone di un certo pari livello economico-sociale, ma tagliano tutti gli altri. 3) Cambio di tecnologia. Una volta come e-sports si potevano proporre Kula World, Devil Dice, KURUSHI che dopo vent'anni per me è rimasto un boh assurdo, mentre oggi si propongono giochi della luna con alti costi di mantenimento e continui update, dai quali è richiesto un forte spirito di adattamento. Un evento sportivo mondiale cosa dovrebbe fare? Riproporre sempre lo stesso gioco ormai invecchiato, o proporre continuamente diversi giochi in modo da tagliare fuori chi non è aggiornato minuto per minuto? Come ti alleni tu giocatore in un sistema che muta continuamente? Questi alcuni punti. Adesso, la sintesi: sono d'accordo che gli e-sport debbano esistere e diventare un fatto di rilevanza mondiale, ma devono rispettare i seguenti criteri: 1) aspettare che o fare in modo che si riduca il Digital Divide tra le persone e gli Stati per una partecipazione più equa economicamente e socialmente. 2) fino ad allora, far parte di un sistema distaccato da quello Olimpionico, se non nei modi descritti nell'articolo di giornale (su cui non sono d'accordo ma ne riconosco l'attuale necessità). 3) Decidere un sistema di avanzamento tecnologico che non tagli fuori pezzi di popolazione (ma non ho idea del come, se non creando giochi appositi in collaborazione con le case videoludiche). 4) creare una fanbase che si basi sull'equità e sul gioco sportivo in condivisione con i valori Olimpionici. Sono sicura che ciò esista già e io ho visto solo gli aspetti negativi, ma io voglio che questi aspetti negativi facciano le valigie e se ne vadano via. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Giove0 Inviato 16 ottobre, 2021 Condividi Inviato 16 ottobre, 2021 Voglio iniziare con la premessa che non seguo minimamente nè gli Esport nè le olimpiadi. E in aggiunta non gioco nessun gioco competitivo quindi ho un opinione molto parziale e disinformata. Ma nonostante questo spero di essere riuscito a spiegarmi Spoiler Gli Esport sono una realtà ormai affermata nel pubblico dei videogiocatori, al punto che i tornei più importanti possono raggiungere anche un milione di dollari come montepremi e un pubblico che supera anche diversi sport. Ma raccontare fatti conosciuti o tranquillamente trovabili su internet penso non sia l'obbiettivo della domanda quindi parlerò direttamente della mia opinione; Credo che gli Esport siano una realtà che in nessun modo poteva essere evitata tra giochi con forte componente online e la nascita di social molto usati per i videogiochi come twitch. E credo che alcuni di questi dovrebbero essere considerati sport, esattamente come per gli scacchi, ma perché ho detto solo alcuni? Perché io non metterei tutti i videogiochi con una base player Vs player (PvP) nella stessa categoria. E no, non li dividerei come generi (MOBA, FPS/TPS, picchiaduro ecc.) ma come "puri" e "con fortuna" (se mi perdonate i termini) ossia giochi basati solo sulle abilità del giocatore (come league of legends, project cars o streer fighter V) che considererei adatti a diventare sport e giochi dove nonostante l'abilità dei videogiocatori conta c'è anche una parte dipendente dalla fortuna (il primo esempio che mi viene in mente è trovare le armi in fortnite) che non considero adatti. Ma in ogni caso non appoggio il far entrare i videogiochi di tutte e due le categorie nelle olimpiadi, per 3 motivi: Il primo è che come gli scacchi penso che abbiano regole e pubblico completamente diversi dagli altri sport (Quelli classici attualmente presenti alle olimpiadi) e nonostante per molti sia un vantaggio io lo vedo come ostacolo. Per sopperire a questo problema credo che andrebbero fatte delle olimpiadi separate dalle ufficiali, esattamente come succede per gli scacchi. Il secondo è che i videogiochi non hanno una buona reputazione da parte di una buona parte di persone, e in particolare alcuni dei principali competitivi (ad esempio LOL) non hanno una buona reputazione nemmeno nel pubblico di videogiocatori che etichettano la community come tossica (non avendo tutti i torti se devo essere onesto) E il terzo, non tutte le nazioni potrebbero partecipare, infatti molte non hanno la tecnologia per permettere di giocare a videogiochi online quindi sarebbero direttamente svantaggiate. Si ringrazia @Freedom per l'icons. I jigglypuff sgraziati, ossia la mia squadra durante total drama regions Siamo ritratti io, @mmix @GoldenPenguin @Alcidead @Porygatto (che ha realizzato la pixel art) e @Keroro Piccola curiosità che tutti sanno, abbiamo perso la prima sfida finendo al televoto dove mi hanno buttato fuori per primo I corvoscuro, ossia la mia casata durante Harmonia Hauses, abbiamo perso la gara ma siamo risultati la squadrapiù unita, una grande soddisfazione. Piccola curiosità, delle quattro doll delle casate è quella che mi piace di meno Altre cose importanti di gruppo... Project x, ossia la mia prima esperienza vera e propria sul forum, tramite questo club (prima era una discussione) ho fatto conoscenza con molti utenti tipo @SilverApricot (cadrai sotto la magnificenza di tangela spaghetti prima o poi), @Alemat, @evilespeon, @Riolu007 e @Alcidead. Piccola curiosità, sono uscito ben 2 volte dal club per sbaglio Il mio abbastanza inutile club, che svolge due funzioni, la principale ossia di far fare agli utenti recensioni e la secondaria, una sezione dedicata al commentare l'E3 e le sue conferenze. Piccola curiosità, @SilverApricot ha realizzato il logo per il club Voglio anche ringraziare @Freedom per aver fatto questo bellissimo Ampharos fantasy e @Taka per aver reso possibile questa meraviglia e anche @Alemat per ampharos del Gruppo Investigativo Pokémon Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Alemat Inviato 16 ottobre, 2021 Condividi Inviato 16 ottobre, 2021 Non sono un appassionato di esport e mi è capitato raramente di assistere a qualche torneo ufficiale in streaming sulle diverse piattaforme disponibili. Tuttavia, in quelle sporadiche occasioni, ho potuto constatare il fatto che tali eventi abbiano acquisito una popolarità impressionante, con una mole di pubblico sia in sala che online decisamente superiore a quella che potevo immaginare. E a condire il tutto ho quasi sempre trovato dei commentatori davvero appassionati e coinvolti emotivamente nelle sfide che si giocavano al punto tale da suscitare interesse in me anche quando il gioco era lontano dai miei gusti videoludici. Ed è stato proprio il modo in cui questi eventi venivano commentati ed organizzati a farmi capire che, dal punto di vista del puro intrattenimento del pubblico, un esport poteva trasmettere sensazioni assolutamente paragonabili a quelle di uno sport tradizionale. Ho potuto comprendere come esistessero persone che esultavano per una combo inattesa e perfettamente riuscita in un match di Smash Bros. allo stesso modo di come io potevo emozionarmi dopo aver assistito ad una prodezza balistica di un fuoriclasse durante una partita di Champions League. Da amante dei videogiochi, uno scenario in cui gli eventi dedicati agli esport assumono una rilevanza nazionale ed internazionale allo stesso livello delle principali competizioni sportive sicuramente lo accoglierei con favore e lo troverei vantaggioso sotto molteplici punti di vista, con un impatto economico non indifferente che darebbe impulso all'intera industria videoludica. Tuttavia, sebbene il modo in cui gli esport vengono vissuti dagli appassionati è molto simile al modo in cui viene seguito uno sport vero e proprio, l'accostamento dei primi alle Olimpiadi estive mi fa storcere il naso. Non metto in dubbio il fatto che un videogiocatore professionista debba prepararsi per affrontare le proprie sfide in maniera paragonabile a come fa un atleta tradizionale, studiando i propri avversari, lavorando sulla gestione psicologica dello stress e della pressione e allenandosi molte ore al giorno al fine di migliorare le proprie prestazioni. Diventare professionisti in entrambi i casi è un processo che richiede sacrifici, ma ci sono tempistiche completamente diverse e che fanno la differenza. Oltre che stili di vita decisamente dissimili. Un atleta che vuole competere ai massimi livelli deve allenarsi duramente sin dalla tenera età, mentre un videogiocatore, se particolarmente abile in un certo gioco, non impiegherà lo stesso tempo. Per non parlare dello sforzo fisico quasi completamente assente nel caso degli esport e che secondo me è una componente fondamentale in uno sport vero e proprio. C'è un enorme differenza da questo punto di vista tra un videogiocatore ed uno sportivo professionista e trovo spesso forzata l'associazione tra le due figure. Stando a quanto dichiarato dall'articolo allegato al testo della traccia, al momento i videogiochi ammessi alla OVS appartengono solo al genere delle simulazioni sportive e automobilistiche escludendo, almeno momentaneamente, altri generi videoludici come i popolarissimi MOBA. Ovviamente la scelta dei titoli coinvolti nella OVS è stata effettuata in modo da permettere la visione dell'evento anche ad un pubblico di non videogiocatori che avrebbe potuto trovare difficile se non impossibile interessarsi e comprendere una partita di League of Legends ad esempio. Risulta quindi evidente che il motivo principale che ha spinto il CIO ad abbracciare il fenomeno degli esport sia stato decisamente di natura economica. Il che non è necessariamente un male e se un'organizzazione così grande si espone in primo piano per creare una grossa manifestazione dedicata ai videogiocatori la cosa non può che essere di giovamento per tutti. Non è quindi la palese ragione economica dietro l'interesse del CIO a farmi opporre all'associazione Videogiochi-Olimpiadi. La questione per la quale non considererei gli sport virtuali degli sport a tutti gli effetti è soprattutto ideologica e non posso fare a meno di pensare ad alcuni controsensi che il connubio esport=sport comporterebbe. Stando al CIO, un videogioco come Gran Turismo è degno di far parte dell'OVS. Fin qui nessun problema, ma se poi si dovesse arrivare all'inclusione nei classici Giochi Olimpici ci sarebbe una contraddizione non da poco: perché un pilota virtuale dovrebbe essere considerato più atleta di un pilota di Formula 1, disciplina attualmente non considerata olimpica? La motivazione ufficiale sta nel fatto che i piloti hanno necessariamente bisogno di un mezzo per poter eseguire la propria prestazione sportiva e che è determinante anche nel risultato finale di una corsa. Ma i piloti sono sottoposti ad uno sforzo psicofisico differente, considerando il fatto che guidano una vettura reale e che mettono a rischio la propria vita e quelle degli altri per inseguire i propri obiettivi. Dal mio punto di vista sono sicuramente questi più meritevoli di essere inclusi nelle Olimpiadi piuttosto che quelli virtuali. Inoltre moltissimi dei giochi più apprezzati nella scena competitiva presentano un grado di violenza più o meno forte. Questi giochi non potrebbero essere ammessi ai giochi Olimpici poiché verrebbero meno a quello che è lo spirito di rispetto e di non violenza delle Olimpiadi. Ed anche qui si giungerebbe ad un altro paradosso, in cui nel principale evento mondiale molti dei giochi più popolari non verrebbero ammessi per ragioni ideologiche, quando sempre dal punto di vista ideologico è chiaro che un atleta sia una figura diversa dal gamer professionista, distinzione che però in questo caso pare passare in secondo piano. Creare invece un evento distinto dalle Olimpiadi ed unicamente dedicato agli esport è sicuramente la scelta più logica che permetterebbe di includere tutti i videogame più popolari e di dare comunque dignità al fenomeno. Se la creazione di questo evento spetterà al CIO o a qualsiasi altra organizzazione internazionale è per me indifferente, l'importante è non associare nello stesso evento sport ed esport. La cosa, oltre che non corretta per i motivi che ho espresso finora, la trovo anche sbagliata da un punto di vista comunicativo, visto che si rischia di trasmettere ai più giovani il messaggio che vincere una medaglia d'oro in un certo videogioco alle Olimpiadi sia equivalente al vincere la finale dei 100 metri piani in atletica. Per me le due cose non hanno lo stesso valore. Da un punto di vista sociale, per eccellere in uno sport è imprescindibile il contatto umano con colleghi, allenatori ed avversari. Non è possibile dire lo stesso per gli esport dove la fase di allenamento per i giochi non di squadra comporta prevalentemente l'isolamento totale del giocatore, mentre quelli di squadra comunque presentano un contatto limitato con i propri compagni, rappresentato da una più sterile chat vocale e spesso senza neanche poter guardare negli occhi gli altri componenti della squadra. Non viene promosso esattamente lo stesso stile di vita di un atleta olimpico ed è indubbio quale dei due rappresenti un modello maggiormente positivo per il pubblico dei giovanissimi sia in termini sociali che in termini di salute della persona. L'associazione del videogioco alle Olimpiadi la vedo solo come un modo per conferire una maggiore visibilità al crescente movimento videoludico competitivo, ma ribadisco come a mio parere i due mondi siano distinti tra loro. Dare agli esport la dignità che hanno dimostrato di meritare sia in termini di pubblico che in termini economici è assolutamente una cosa giusta e sensata da fare. E proprio in virtù di tale dignità credo che gli esport abbiano bisogno di un palcoscenico personale sul quale esprimere i propri valori. VISITATE LAMIA GALLERY Cliccate sul banner! IL TRIO POLITICO! "The important thing is not how long you live. It's what you accomplish with your life. When I live, I want to shine. I want to prove that I exist. If I could do something really important, that would definitely carry on into the future. And so, if I were to disappear, I think that all I have accomplished will go on. That is, that would mean that it’s living, right?" -Grovyle, Pokemon Mystery Dungeon Explorers of Sky Bambola Vincitore Programma Fedeltà 2021 targhetta staff Project X by @Riolu007 Riolu su un kart by @evilespeon Targhetta vincitore GDR TD Regions, piccola flexatina per la prima cosa buona che ho fatto su PM By @Vale Patronus Ball aka Secsi Ball. Grandi Tassi! By @Chube Sede e membri del Project X by @Taka (Io sono il Riolu sulla panchina) Immagine del profilo by @AdvosArt su X Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
MatBig Inviato 16 ottobre, 2021 Condividi Inviato 16 ottobre, 2021 L’universo degli eSports è in continua espansione e probabilmente, nel momento in cui pubblico questo commento, si sta tenendo da qualche parte del mondo una competizione di un qualsiasi gioco munifico dal punto di vista economico. Si, perché la categoria degli eSports è basata soprattutto su videogiochi redditizi e che spopolano fra i giovani. Si pensi a Fortnite, a League of Legends, a World of Warcraft o a competizioni già esistenti ma che trovano un proprio spazio anche qui: è l’esempio della F1. La lista di videogiochi adottati non finirebbe qui. Probabilmente è il sogno di tutti i ragazzi di quest’epoca quello di riuscire a diventare un pezzo importante nel panorama videoludico. Quanti giovani usciti da scuola rientrano a casa, lanciano in aria lo zaino, mangiano e subito dopo si collegano con un qualsiasi game? A volte lo faccio ancora oggi e non penso di essere il solo. Gli eSports però sono il connubio fra passione e lavoro, cioè fra livello amatoriale e livello professionale. Non a caso c’è il suffisso “Sport”. I player sono atleti in tutto e per tutto: seguono una dieta personalizzata, si allenano anche fisicamente per migliorare la resistenza corporea dato lo sforzo, specialmente visivo, che comporta essere un pro. Ci sono diverse criticità nei progetti eSports, come il rischio di un’assenza di contatto fra avversari, che in tempo di pandemia da Covid-19 è diventato realtà, facendo venire meno quel senso di competizione che agli occhi dell’adulto era già palese prima; oppure il pro-player quando in età più avanzata rischia di avere un corpo piuttosto logoro, forse più degli atleti “normali”. Sul secondo punto ci stanno lavorando sempre più esperti del settore, sul primo si confida nella riduzione del virus. Fra gli aspetti positivi possiamo trovare, all’apice, il contenuto creativo che porta ogni singolo gioco ma anche la visibilità e il ritorno economico, come detto prima, che è alla base di tutti gli sport che contano, senza dimenticare come gli eSports portino socialità fra i giocatori della piattaforma in tutto il mondo. Dubbiosa per molti è la possibilità di rendere gli sport elettronici vere e proprie competizione olimpiche. Da diversi anni se ne parla e da diversi anni il CIO sta lavorando su molti temi per avvicinare soprattutto i giovani alla conoscenza di tutte le discipline sportive: si pensi infatti all’esordio alle Olimpiadi di Tokyo dello skateboard, che in alcuni contesti sociali è un modo di fare dei giovani che non hanno possibilità di accesso e fruizione della connessione internet. Si può evincere immediatamente che l’eSport possa rappresentare per molti paesi una barriera in entrata non disponendo delle infrastrutture adatte. Le Olympic Virtual Series possono catturare l’attenzione mediatica dei paesi sviluppati, tuttavia bisogna tenere conto delle risorse disponibili. Trovo un parallelismo fra Olimpiadi fisiche e OVS un giusto equilibrio e un compromesso per tutti i tipi di atleti. Sicuramente l’accessibilità ai videogiochi renderà questo mercato ancor più redditizio e nei prossimi anni mi attendo di vedere nuovi simulatori delle discipline sportive vere. Vedremo l’OVS già da Parigi 2024 o a Los Angeles 2028? Una cosa è certa, cioè che questa rappresenta un punto di svolta nell’immaginario collettivo di concepire lo sport, che deve essere sempre praticato divertendosi, in modo salutare e nel rispetto dell’avversario. Che sia reale o digitale, basta distinzioni. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
LuckyTia Inviato 16 ottobre, 2021 Condividi Inviato 16 ottobre, 2021 Spoiler Il mondo degli Esport esercita di certo un fascino quasi ipnotico per qualsiasi appassionato del mondo videoludico, dai più conosciuti pro-players ai più infimi casuals. Personalmente ritengo che col tempo e di conseguenza un cambio generazionale derivato sia dall'età che dalla mentalità, sia naturale che pratiche che una volta venivano considerate come futili e effimere (come il videogiocare) abbiano pian piano preso piede in un giro di affari così grande riuscendo di conseguenza ad affermarsi. Vedere così tante persone online/riunite tutte nello stesso posto pronte a condividere una passione che li accomuna tra di loro in una maniera così sincera... devo dire che riesce a scaldare facilmente e in maniera davvero efficace il cuore di qualsiasi appassionato di videogiochi (me compreso), e perciò non è per nessuna motivazione un fenomeno di minore importanza se paragonato ad un evento sportivo o accademico sia da un punto di vista sociale che dell'assiduità di chi ne fa parte e partecipa con costanza. Parlando adesso di diversi problemi che possono essere riscontrati con l'accettazione degli Esport come "pratica agonistica", mi vorrei soffermare su 3 punti nello specifico: "Accettazione a livello Olimpico" : nonostante la possibile conferma di diversi parametri dei valori olimpici (il fair play, l'amicizia e la partecipazione) ne esistono altrettanti che non possono essere sperimentati da un videogiocatore classico poiché richiedo per forza una attività e un esperienza diretta a livello fisico, giochi come i Moba o i Picchiaduro competitivi quindi non rispetterebbero le varie implicazioni del caso. Questo però non viene applicato per diversi videogiochi sportivi che possono anche utilizzare utilizzare la tecnologia VR (come il ciclismo e le corse automobilistiche) e di conseguenza ne escono puliti dal "rastrellamento" "Disponibilità economica dei paesi partecipanti" : parliamoci francamente, il videogiocare è un attività costosa sia per chi ne partecipa sia per chi organizza gli eventi di partecipazione, sono richieste molto spesso tecnologie quasi all'avanguardia di quella specifica branda del settore e non tutte le nazioni possiedono il denaro le risorse o l'esperienza per rendere possibile il loro ingresso in questo mondo, mettendole di conseguenza in enorme svantaggio contro paesi decisamente più progrediti da questo punto di vista (per non parlare della connessione o dell'internet in generale). "Il pubblico" : prima ho parlato di quanto sia bello che tanti appassionati possano condividere una propria passione anche ad un livello così elevato (in fondo stiamo parlando di Olimpiadi del Videogioco), sfortunatamente così come in tutte le cose, esiste anche un altra faccia della medaglia, chi è abituato alla visione dello sport in maniera classica o anche più moderna (basti pensare agli scacchi), non non riuscirà di certo a prendere parte come spettatore ad una competizione virtuale, ed anche se diverse persone potrebbero cambiare idea nel processo ci sarà sempre un enorme fetta di popolazione che si rifiuterà o addirittura opporrà fermamente alla nascita di questo fenomeno multimediale. Per terminare aggiungo che Olimpiadi o no, il diverso è un qualcosa che solitamente viene accettato col tempo e che l'importante è mostrare il dovuto rispetto a delle competizioni che riescono a unire nel divertimento il cuore di tanti individui diversi. A̵̧͍̭͓̥̥͔̦̜̹̰̐̈́͘̕͜n̵̨̧̨̠̲̈́̾͆̈̈́͛͑̕͝d̴̡̡̺͍͉̐̓̇͒͠ ̴̨̦͖͙̮͚̭̬̞̤̒̆Ḭ̷̻̥̩͔̙͎̼̭̦̱̬̤͌͗̌̾͊͆̄́͒̂̆͋ͅ ̵̧̳̮̹̱̹̉̋̈b̷̧̻̉͌̈̃͗̚̚͜e̶̠̖͎̲̠̭̐̈̌̆̇̉̉̒͂̏̌̆̊̕s̸̡̡̥͉͙̪͖̳͖̗̰̱͚̊̿͜ẗ̶̖̝͈̘́̌͊̈́͗̊̌͛̏̓ó̷̼̲̀́̋̂̌w̴̨̖͙͑͋̊̆̀̏̍̐͋ ̸̗͉̘̩̿̉͒́̏̓̌u̵̗͙̣̤͕͑̇͜p̵̝̦̗̖͔͔̔͒̋̀͛̀̾̌̓̏͘͜͝ͅơ̷̰͇̬̳͇͈̠͉̺͐́̽̍̐̾͌̍̃̄̆͠͝ͅn̵͉͓̝̣͚͙͔̗͓͈͉̙̆̽́̊̅͋̎̕̚͜ͅͅ ̶̡̩͎͕̩̻̝͎͔̣̭̌͗͠͝ͅt̸̛̜̼̬̃̓͌̀͂͂͌̑̔̀h̴̫̝͚̖̹͉̖͖͔̩̪̦̥̭͙͆̈́̀̄̐̔̃͒̽̌e̶͐̈́̂̋̓̕͝ͅȩ̷̥̪͓̹͖̤̪̬͎͇̩̺͉̮̇ ̸̧̡̼̫͎̩̯̲̳̬͔͂̉͆̈̎̐̈́͘͠a̴̧̡̡̖͍͔̲̲̦̅̅͛͜͜͝ ̷̢̛̛̝̮̥̥̰͖̻̠̝͈̓͛̍̑͑͘p̸̧̧̺͔̫̟͓͚͓̹̼̐͒̎̉̀͂̚a̶̩̙͐̿̽̊̇̇̎̃̏̋̈̒̀̑͝r̶̡̫͈̬̼͙̖̺̗̳̹̰̮͛̈́̀̈́̓̈̚͝t̵̛̮̩̞̦̲͓͍̦̬̒͑̓́̈́̅͑̓͆̆͘ ̷͍̯͕͍̻̤́̇ǫ̵̛̜̘̣̭̝̠̣̳͎̙͎͙̗̎͂̈̓̃͂͊̑̐̓͗̊͝͠f̵͕̑̋ ̸̨̢̛̥̣̠͇̻͕͙͐̉̒̀̿̌͜͜m̴̢̪̭̲̒̈̎̅͘y̴̬̘͂̈́̂̋̽̌͛͘͜ͅs̶̡̗̘͉̥̙̙̯͆̀̔̉̔̐̒̾̎̏͂̎̑͘͝ͅḛ̷̢̡͙̖̗̹̼̝̤̫̜̞̋̑͆̆̋̿̍̍̓͝l̷̡̧̨̝̭͚̖̮̩̹̭͔̟̞̱̿f̸̡͚̗̝̻̲̅͌͆̒͑̽̅͐̉͂̀ ORGOGLIO - AMBIZIONE - ASTUZIA !!! "Potenzia par vis." "Harmonia Houses 2021 regali degli utenti spostati in bacheca Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Kappa_ Inviato 16 ottobre, 2021 Condividi Inviato 16 ottobre, 2021 Non sono un esperto di e-sport, per questo ho deciso di inventare una macchina del tempo e di riportarvi un articolo specializzato direttamente dal futuro. Per non causare paradossi temporali, ho oscurato l’anno di pubblicazione e mi sono permesso di storpiare alcuni nomi. -------------------- Spoiler Anno 20xx Di due giorni fa la notizia che sta facendo animatamente discutere il mondo intero. Un comunicato stampa del Comitato Olimpico Internazionale ha confermato le indiscrezioni che da mesi circolavano nell’ambiente di appassionati: gli e-sport entreranno ufficialmente nel novero degli sport olimpici. Una decisione che non arriva di certo senza preavviso. Nel corso degli ultimi anni si erano moltiplicate le proposte e le controversie a riguardo, e dopo uno spinoso e complesso iter decisionale è arrivata l’ufficialità: a partire dai prossimi Giochi Olimpici saranno riservati ben cinque eventi con medaglia al mondo dei videogiochi. Gli e-sport sono un fenomeno in costante sviluppo. È un mondo vecchio quanto il videogioco stesso, ma solo nella prima metà del XXI secolo l’attenzione mediatica è cresciuta a tal punto da suscitare l’interesse del CIO. Già nel 2017 si vocifera l’integrazione di sport virtuali in vista di Tokyo 2020. Un anno dopo si manifestano i primi attriti nei confronti di quest’idea: il Comitato Olimpico Tedesco fa marcia indietro, ritenendo inconciliabile il videogioco con i valori promossi dai Giochi Olimpici. Un primo compromesso viene raggiunto nel 2021 con l’istituzione della Olympic Virtual Series. Si trattava di una serie di eventi e-sportivi paralleli ai Giochi veri e propri, ma comunque riconosciuti a livello internazionale. Per le varie competizioni furono selezionati unicamente videogiochi simulativi di sport già ben noti al grande pubblico: baseball, corse automobilistiche, canoa, ciclismo, vela. Fu un passo in avanti importante, ma l’assenza di generi quali MOBA, FPS e picchiaduro era indice di mancanza di comunicazione con la comunità globale di videogiocatori competitivi. Seguirono decenni di stasi, tra trattative e tentennamenti. Soltanto oggi il CIO decide di ritrattare la sua posizione, annoverando tra gli e-sport riconosciuti dai Giochi Olimpici anche titoli del calibro di League of Legends – pur sempre affiancati da simulatori sportivi come Gran Turismo. Una decisione che molti ritenevano ormai inevitabile, nei confronti di uno dei mercati più prosperi e fiorenti al mondo. “Siamo di fronte a un punto di svolta. Il modo di concepire lo sport è cambiato per sempre.” afferma Pippofranco Gianfrancolino, attuale direttore esecutivo del CIO. “I Giochi Olimpici nascono per promuovere l’inclusione e la competizione sana tra nazioni di tutto il mondo. Ignorare un fenomeno così importante come quello degli e-sport significherebbe contravvenire agli stessi valori su cui si fondano i Giochi.” Affermazioni forti che suscitano non pochi dubbi tra gli scettici. La perplessità più grande quando si cerca di associare lo sport al videogioco è quella dell’attività fisica. Gli sport tradizionali implicano quasi sempre movimento e allenamento costante, che porta a benefici al benessere psicofisico di chi lo pratica. È molto più difficile dire la stessa cosa per gli e-sport, che prevedono necessariamente ore e ore dietro uno schermo. Non per tutti si tratta però di un dubbio fondato. “Quando ti interfacci al gaming competitivo, devi capire che giocare molto non significa necessariamente giocare meglio.” Ci rivela il tre volte campione mondiale di Tekken, Tony Stark. “Al contrario, per ottenere risultati la scelta migliore è organizzarsi in sessioni di allenamento brevi e mirate. Non c’è nulla di diverso da un normale sport: correre per dieci ore al giorno fa soltanto male al tuo organismo. Allo stesso modo giocare per troppo tempo può causare problemi di salute da non sottovalutare, ma anche diminuire sensibilmente le tue prestazioni.” Una visione insomma ben diversa da ciò che l’opinione comune può avere del gaming competitivo. È importante, tuttavia, che un messaggio del genere sia chiaro anche a chi si approccia per la prima volta a questo mondo. Fin dal 2018 l’OMS ha riconosciuto la dipendenza da videogiochi come disturbo comportamentale. Non è un problema da prendere alla leggera ed è necessario sensibilizzare i più giovani nell’utilizzo consapevole e moderato di questo mezzo, senza che si trascurino altri aspetti importanti come l’esercizio fisico. Uno dei valori su cui si fondano i Giochi Olimpici è l’interazione con gli altri. In molti si chiedono se i videogiochi non possano ottenere, se promossi in questo modo, l’effetto opposto. “Siamo di fronte alla morte della socialità nel mondo sportivo.” Ha sentenziato la Rappresentante degli Enti di Promozione Sportiva del CONI, Margherita Taccera. “Le Olimpiadi sono sempre state il simbolo e l’esaltazione dello spirito di gruppo. Includere giochi che promuovono la violenza e la competizione distruttiva è antitetico a tutto ciò che l’evento olimpico ha sempre rappresentato.” Le community di videogiocatori che si sono consolidate nel corso degli anni sono l’esempio di come questa visione non sempre restituisca un quadro accurato della realtà. Il gaming moderno ha più volte dimostrato di essere invece motore di interazioni sociali, all’interno di circoli di appassionati. Un approccio consapevole al mezzo è sempre la metodologia migliore per esorcizzare determinati stigmi sociali. Una delle sfide più grandi che il Comitato Olimpico e la comunità mondiale di videogiocatori dovrà affrontare è proprio quella di sensibilizzare il resto del mondo alla cultura del gaming competitivo. Generi come MOBA e picchiaduro sono di quanto più lontano possa esistere dal pubblico che normalmente segue gli eventi sportivi. La comunicazione, anche verso chi genuinamente cercherà di comprendere questo nuovo universo, sarà fondamentale. Se la scelta del CIO si rivelerà vincente potrà dircelo soltanto il tempo. Non ci resta che aspettare i Giochi Olimpici di Torre del Greco 2040! Guardate che belle targhette che ha fatto @SeanFrost Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Limbo12 Inviato 16 ottobre, 2021 Condividi Inviato 16 ottobre, 2021 Nel corso degli anni non è mai stata stilata una definizione ufficiale di sport: nel senso comune questo ha uno stretto legame con l'attività fisica come succede nelle discipline legate all'atletica o al nuoto. Quella più completa che ho trovato (la stessa che al momento viene utilizzata da Wikipedia in lingua inglese) viene da SportAccord. All'interno della definizione a cui potete accedere tramite il link che ho inserito, si può leggere che "le richieste per gli sport con una limitata attività fisica o atletica verranno tenuti in considerazione con la massima cura". Va sottolineato che quella pagina web risale a dieci anni fa e allora il concetto di videogioco come sport non passava ancora per la testa della maggioranza dei videogiocatori. La stessa figura del videogiocatore professionista che campa giocando ai videogiochi era vista come qualcosa di lontano, accessibile in pochissime realtà come gli USA o la Corea del Sud e in altrettanti generi come i picchiaduro e gli FPS (First Person Shooter ovvero sparatutto in prima persona). Tutt'ora i giochi che coinvolgono la mente, primo su tutti gli Scacchi, faticano ad essere riconosciuti come sport. L'organizzazione menzionata dalla definizione, la International Mind Sports Association, ha tentato più volte di stabilire una versione delle Olimpiadi per i giochi di questo genere e di farli tenere nelle città ospitanti olimpiche subito dopo i Giochi invernali o estivi utilizzando le strutture da essi utilizzate ma dopo un evento a Pechino nel 2011 (tre anni dopo le Olimpiadi) non si hanno più avuto notizie da loro. Allora come mai i videogiochi hanno avuto più successo rispetto ai giochi da tavolo tradizionali? Trovo che l'introduzione della Olympic Virtual Series (OVS) sia stata una decisione furba da parte del Comitato Internazionale Olimpico (CIO); negli ultimi anni si è assistito a una crescita esponenziale di intrattenitori che sono diventati popolari su YouTube e Twitch grazie ai videogiochi, sia alla crescita della popolarità dei MOBA (Multiplayer Online Battle Arena) che ha visto la nascita di numerosi tornei di videogiochi appartenenti al genere, il più noto è League of Legends. La competizione presente all'interno della scena videoludica competitiva non ha nulla da invidiare a quella sportiva, è sufficiente andare su YouTube per constatare quanto possano diventare calde le sfide anche all'interno di videogiochi datati che ormai vengono giocati dai quattro gatti che ci giocano da quando è uscito il gioco. Negli ultimi anni hanno iniziato a girare molti soldi all'interno dell'industria videoludica di cui gli eSports fanno parte e probabilmente il CIO ne ha approfittato dando vita al OVS, rimanendo comunque sul campo delle simulazioni di sport veri e propri per non alienare troppo il pubblico che non è abituato ad altri generi di gioco. Con l'avvento degli eSports credo che si otterrà una normalizzazione del videogioco limitata a questi generi di gioco, in particolare tra le generazioni più giovani, un po' sulla linea dei videogiochi più commerciali come PES (che ho appena scoperto ha cambiato nome in eFootball per seguire la tendenza degli eSports) che per molti è stato l'unico motivo per cui alcuni hanno comprato Playstation. Sempre meglio di niente ma per una normalizzazione totale in cui il videogioco diventerà agli occhi di tutti un interesse come gli altri come per il cinema, il calcio ecc... ci vorranno ancora degli anni. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Icarus Inviato 16 ottobre, 2021 Condividi Inviato 16 ottobre, 2021 Il mondo dei videogiochi è sempre stato considerato un’area di svago, in cui divertirsi da solo o con i propri amici, distraendosi dai problemi reali. Con l’avvento del multiplayer online si è però iniziato a confrontarsi con persone di tutto il mondo, per stabilire chi sia il migliore in assoluto. Giorno dopo giorno, si moltiplicano i titoli che presentano classifiche e componenti competitive, e attorno ad essi si sono create delle solide community, che prendono la questione molto seriamente. Si va dagli scontri 1vs1, ai giochi di squadra; dagli strategici alle corse automobilistiche, fino a delle vere e proprie Battle Royale, guerre all’ultimo sangue in cui sopravvive soltanto una persona. Ogni anno si organizzano diversi eventi in cui centinaia di giocatori si sfidano per un premio in fama e denaro. L’età media dei partecipanti si aggira sui venti-trent’anni, e sempre più gente ama guardare i propri idoli cimentarsi nelle varie discipline. Molti gamers sono diventati famosi pubblicando le proprie sessioni di gioco sul web ed ottenendo un pubblico sempre più ampio. A piattaforme gratuite come Youtube si affiancano quelle specifiche quali Twitch, diventato ormai un punto di ritrovo per tutti gli appassionati del genere, macinando migliaia di iscritti e donatori. Sulla base di questo successo sui social, alcuni membri del CIO stanno prendendo in considerazione l’idea di inserire queste competizioni videoludiche nelle Olimpiadi sotto il nome di eSport, sebbene ci siano molte critiche a riguardo. Possono davvero esser paragonati a degli sport? Proviamo ad analizzarli uno per uno e vederne delle similitudini. Tra i generi più famosi ci sono senz’altro i picchiaduro, in cui due avversari si sfidano a colpi di arti marziali, mosse energetiche e combo di ogni tipo. Si va dal classico Street Fighter fino al moderno Super Smash Bros. Essi mettono a dura prova le capacità psicofisiche dei contendenti, i quali non possono distrarsi un attimo, dovendo esaminare ogni tipologia di attacco per poter sferrare una giusta controffensiva. C’è chi memorizza ogni tipo di statistiche e percentuali di danno, ma poi sul campo è costretto comunque a prendere decisioni immediate, osservando i nemici e premendo rapidamente i tasti del proprio controller. In un certo senso si comportano come gli atleti della scherma, che sfruttano le disattenzioni dell’avversario per attaccare istantaneamente, salvo poi alzare gli scudi; non è un caso che nelle Tiers più alte dei fighters games si trovano i personaggi più veloci, che agiscono appunto con tecniche di “parate e risposte”. Le stesse mosse finali virtuali possono essere paragonate agli ippon del judo o al K.O. del pugilato: in entrambi i casi devi saper fare entrare il tuo colpo decisivo, con la differenza che in campo reale risulta ovviamente più impegnativo. Poi abbiamo gli sparatutto in prima persona come Battlefield, assimilabili al tiro al volo. In essi bisogna essere dei veri cecchini, restare concentrati e mirare i nemici nel punto giusto, per poi annientarli a colpi di arma da fuoco. Sono abbastanza adrenalinici e richiedono grande spirito di osservazione e senso dell’orientamento, al pari di chi tira al piattello e non sa da che parte può arrivare: dritto, a destra o a sinistra. Molti simulatori di sparo sono realmente usati in campo sportivo (e non) per migliorare la propria precisione e accuratezza, perciò non sarebbe oltraggioso introdurre ufficialmente questa disciplina. Gli sparatutto in terza persona, tra cui spicca l’inimitabile Splatoon, sono invece dei veri giochi di squadra, in cui la coordinazione con i propri compagni è tutto. A tale proposito si utilizzano delle apposite chat vocali per poter interagire più rapidamente e adottare una strategia adeguata alle varie situazioni. Un po' come negli schemi di calcio o pallavolo, dove vengono suddivisi i vari ruoli tra i membri del team: c’è chi attacca la base nemica, chi difende la propria e chi sta in mezzo con un ruolo libero. I ribaltamenti all’ultimo minuto sono piuttosto frequenti, rendendo incerte anche le partite apparentemente vinte e fomentando gli spettatori, che si trasformano in dei veri e propri ultras scatenati, pronti a sostenere a tutti i costi i loro beniamini, con tanto di tifo e cori da stadio. Per chi non vuole stare incessantemente con le mani sul controller (col rischio di farsi venire i crampi) ecco venirgli incontro i giochi strategici a turni, in cui abilità e intuito la fanno da padrone. Un esempio lampante è l’immortale Pokémon, nel quale dopo aver assemblato una squadra ben bilanciata, bisogna selezionare chi mandare in campo per affrontare un certo tipo di nemico ed eventualmente sostituirlo quando è in difficoltà. Si può trovare un parallelismo con il golf, dove è necessario scegliere la giusta racchetta per adattarsi ai diversi terreni di gioco e, in caso di necessità, cambiarla con una più adeguata. Entrambi sono delle competizioni tanto rilassanti sulla carta, quanto imprevedibili nella realtà: un brutto colpo potrebbe decidere un incontro tra pocket monsters, così come una folata di vento potrebbe indirizzare la pallina da golf dalla parte opposta della buca. Il Tetris è invece un rompicapo strategico più adrenalinico: in esso bisogna posizionare, in tempo reale, diversi blocchi uno accanto all’altro, in modo da farli combaciare; una combinazione sbagliata può costarti caro. Le capacità cognitive della persona vengono messe a dura prova, così come nella ginnastica ritmica, dove è necessario avere i riflessi pronti per eseguire al meglio l’esercizio, senza far cadere nessun attrezzo. Infine abbiamo i videogiochi di corse, che permettono di percorrere dei tracciati in diverse modalità: prove a tempo, gare singole, gran premi. Ci sono sia quelli più fantasiosi come il celeberrimo Mario Kart, sia quelli più realistici come Gran Turismo. In questo i parametri delle vetture tendono a rispettare quelli reali, con tante possibilità di modifica alla propria auto ( motore, telaio, sterzo ecc.). Anche qui è fondamentale un buon team building, oltre a riuscire a memorizzare i vari percorsi, con i loro ostacoli e le loro scorciatoie. Molti piloti di Formula 1 si allenano proprio con questi simulatori, dotati spesso di periferiche esterne come volanti -in grado di trasmettere al giocatore la sensazione di guidare realmente un auto - oppure pedali, con cui accelerare e farti immergere a 360 gradi nell’esperienza di gioco. C’è da dire che i sorpassi e i testa a testa avvengono molto più frequentemente che nelle normali competizioni: le sorti di una gara si determinano nei minuti finali, a differenza dei vari Rally in cui tutto è deciso in quelli iniziali. Rimanendo in tema simulazioni, ci sono poi quelli di tennis, vela, canoa e tantissimi altri sport. Anche qui si utilizzano sensori di movimento in grado di farti colpire dal vivo una palina, le ali del vento, o la cresta dell’acqua. In un certo senso si unisce il reale al virtuale, con la differenza netta che il campo di gioco è molto più limitato, dato che si riduce allo spazio della propria cameretta. Con la tecnologia wireless si è comunque in grado di muoversi senza fili, stimolando un minimo di attività fisica e rendendo più emozionante il tutto. Esistono anche delle vere palestre online, come il buon vecchio Wii Fit ( ora Ring Fit Adventure), che risulta un ottimo programma di fitness ed allenamento, permettendo all’utente di divertirsi e rafforzare i propri muscoli. Gli eSport hanno dunque dato nuova linfa ai videogiochi, stimolando i giocatori a competere tra di loro e migliorarsi, imparando dai propri errori e al tempo stesso permettendo di instaurare nuove amicizie. È anche vero che in molti giocano per troppe ore, perdendo il contatto con la realtà e risultando spesso aggressivi verso gli sfidanti. Lo spirito dello sport è invece quello di interagire personalmente con gli altri, svolgere esercizio fisico e saper affrontare con fairplay anche le peggiori sconfitte. Un altro problema è dato dalla tipologia di pubblico che può apprezzare certi tipo di spettacolo: si tratta per lo più di teenagers di sesso maschile, che si esaltano per ogni click di joystick dei loro idoli. Dubito che un pubblico più maturo possa entusiasmarsi con certe competizioni, e al tempo stesso verrebbero a mancare gli sponsor, necessari sia per pubblicizzare un evento che per finanziare i giocatori. Ricordiamoci che in Italia, tranne che per i calciatori, gli sportivi sono sottopagati e costretti ad arruolarsi nei servizi militari statali per poter intraprendere una carriera professionistica. Anche se non vincenti , la partecipazione alle Olimpiadi porta invece visibilità ed introiti, oltre a stimolare nuovi giovani verso gli sport rappresentati. Non credo che lo stesso si possa dire per gli eSport, in cui non solo per vincere qualcosa bisogna per forza classificarsi, ma si deve tener conto anche dei colpi di sfortuna, i cosiddetti hax. La componente RNG, gioca spesso un ruolo fondamentale in alcuni titoli, così come il fatto di avere una buona connessione e la presenza o meno di lag. A questo proposito gli incontri dal vivo permetterebbero agli utenti di gareggiare su un’unica console, costringendo però gli organizzatori ad allestire diverse postazione e a spendere parecchi soldi. Uno dei vantaggi degli eSport sarebbe invece quello di partecipare direttamente da casa propria, in tutta comodità. Non parliamo poi dei cheaters, che potrebbero compromettere l’esito di una partita, vanificando gli sforzi dei più corretti. I moderatori online, per quanto esperti, a volte nulla possono contro gli hacker più assodati. Arbitrare uno scontro online risulta quindi più difficile di regolamentarne uno dal vivo. In conclusione ritengo che sebbene gli eSport incarnino in parte i valori sportivi e permettano di sviluppare diverse skills come l’intelligenza motoria, la capacità di attenzione, il self-control, le abilità logico-deduttive, la prontezza dei riflessi e tante altre doti psicofisiche, non sia giusto e necessario includerli nelle Olimpiadi ed in altri eventi sportivi, ma piuttosto inserirli in circuiti indipendenti. Pokémon Mystery Dungeon: Musharna's Dream Millennium Express: Isole di Alola Total Drama Regions Harmonia Houses Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Lyndon Inviato 17 ottobre, 2021 Autore Condividi Inviato 17 ottobre, 2021 Bentornati alla terza edizione di Lascia un Commento! Siamo arrivati al terzo turno, ed a poco a poco rimangono in gara un numero sempre minore di scrittori provetti. Tutti i partecipanti hanno dimostrato ottime capacità di esposizione delle loro opinioni. Nonostante ciò, il gioco prevede di dover concedere ad un numero limitato di persone, l'approdo al nuovo turno. Scopriamo insieme chi sarà passato alla nuova fase! (In ordine cronologico di risposta) Spoiler @Dangi @Benz @mister x @Carl-J90 @SparkSurfer @Ila @Diboo42 @Freedom @Alemat @MatBig @LuckyTia @Kiskeym @L12 @Icarus Facciamo comunque ancora una volta i complimenti ai 5 eliminati odierni, e sveliamo al contempo la traccia della terza prova: Terza Prova Il tema di questa seconda prova sarà... Una nuova mascotte per Pokémon Ipotizzando che un giorno Pokémon decidesse di mettere da parte Pikachu come icona per il proprio brand, se voi foste in loro, quale Pokémon scegliereste per sostituirlo? E per quali motivi? Rispondendo a questa domanda, vi invitiamo a commentare in questo topic. Passeranno alla terza fase solamente 9 partecipanti! Avete tempo fino alle 14:59 del 19/10/2021 per inviare qui il vostro commento. Tutti gli altri post non attinenti saranno cancellati dal topic. Il commento dovrà seguire le regole già elencate nel regolamento già esplicitato in precedenza. I vostri lavori verranno giudicati anche questa volta da @Alexina, @Francy, @IcyFlame, @Lady, @SquirtlePronto e ovviamente dal sottoscritto. Per qualsiasi domanda, non esitate a contattarci sul topic apposito! Buon lavoro a tutti! Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Visitatore Inviato 17 ottobre, 2021 Condividi Inviato 17 ottobre, 2021 La chiave del successo Il titolo non lascia scampo. Dal mio punto di vista la chiave del successo del brand è da ricercarsi soprattutto nel binomio indissolubile Ash - Pikachu. Un ennesimo colpo di fortuna da parte della Game Freak siccome, ai tempi, non avevano ben chiare le idee su chi piazzare come mascotte ufficiale della serie. Lo sviluppo di Pikachu è stato un colpo di genio improvviso da parte non di Ken Sugimori (designer del brand), ma bensì di un'illustratrice freelance: Atsudo Nishida. Ella, infatti, venne in aiuto al noto designer nel tentativo di 'kawaiizzare' i pocket monster per renderli più appetibili alle vendite destinate non solo ad un pubblico di soli ragazzi, ma anche ad un pubblico di ragazze. Furono molteplici le motivazioni nello scegliere Pikachu come mascotte. - Si tentò di non creare astio nei confronti dei tre starter. - La tonalità della sua pelle. Il giallo, non a caso, è il colore più visibile alla percezione umana. - Era carino, seguendo la visione 'kawaii' della disegnatrice, quindi appetibile ad una fetta di pubblico ampia. La mia chiave di lettura Dopo aver menzionato qualche curiosità, ci tenevo ad esprimere la mia personale chiave di lettura.'Squadra che vince, non si cambia' recitò tempo addietro Vujadin Boškov, una leggenda del gioco calcio. Un brand che ha riscosso e continua a riscuotere successo planetario non può modificare di punto in bianco l'elemento chiave del suo percorso. Sarebbe una perdita non indifferente che causerebbe, senz'altro, il malumore di numerosi fan. Ci starebbe accantonare Pikachu per un breve periodo, così come probabilmente si farà con l'uscita imminente dei remake di Sinnoh e di Leggende Arceus, infatti, si vocifera che Piplup diverrà la mascotte per quell'occasione.Dal mio punto di vista, Pokémon è nato con Pikachu e morirà con Pikachu. Ma se proprio dovessi scegliere...Vorrei mettermi nei panni della Game Freak e pensare seguendo la loro ottica, quindi dal punto di vista imprenditoriale, in quanto, sarebbe inutile scegliere una mascotte seguendo i miei gusti personali e giudicando solo per l'aspetto del Pokémon.Escludo, da subito, ogni tipo di Pokémon Leggendario (in quanto godono già della copertina all'interno degli appositi videogames), Eeevee, Jigglypuff e Piplup, oltre i tre starters di Kanto. Inizialmente, ammetto di aver pensato ad un Pokémon facente parte della Regione di Kanto richiamando la longevità del brand. Però, siccome da poco hanno compiuto 25 anni, vorrei scegliere una mascotte che sarebbe in grado di 'svecchiarli' e far affezionare le nuove generazioni. Siccome reputo l'ottava generazione come una delle peggiori a livello di design, la mia scelta è ricaduta su un Pokémon inerente la settima! In un futuro assai ignoto in cui sarei io a decidere le sorti della Game Freak, sostituirei Pikachu con Rockruff. 'Progetto Rockruff' Come ho già riportato in precedenza, sostituire Pikachu con un Pokémon a caso, sarebbe errore madornale, di conseguenza ci sono una serie di motivi che mi hanno portato a fare questa scelta, mantenendo il brand sempre ad alti livelli. I motivi sono molteplici: - Seguirei la falsariga con cui al tempo fu scelto di affiancare Eevee a Pikachu, rendendo il primo uno dei protagonisti del marchio Pokémon. Rockruff ed Eevee non solo sono accomunati dal fatto di rappresentare due pokémon 'cagnolini' ma hanno molteplici stadi evolutivi che avvengono alla stessa maniera, mi riferisco rispettivamente a Lycanrock forma Giorno accomunato ad Espeon e Lycanrock forma Notte accomunato ad Umbreon. - Rockruff è un pokémon grazioso, adorabile, kawaii come riportano i giapponesi. Si accomunerebbe sotto questo punto di vista a Pikachu. Ai tempi è stata la scelta giusta quella di affidare le sorti del brand ad un Pokémon kawaii, in futuro, tale sorte regnerà sovrana, metto ambedue le mani sul fuoco.Scegliere un Pokémon poco grazioso sarebbe solo elemento di allontanamento da parte delle persone al brand. - Non si discosterebbe troppo da Pikachu anche perché entrambi possiedono due forme evolutive, la prima (forma base) sviluppata per rappresentare senso di calma e forza interiore, la seconda (forma evoluta) per rappresentare vivacità e forza esteriore. - Stiamo supponendo di cambiare Pokémon ma non Allenatore come mascotte del brand. Di conseguenza, continuo ad affidare ruolo cardine di mascotte all'ennesimo pokémon catturato da Ash durante l'anime. Infatti, il Pokémon designato accompagna Ash durante la sua avventura ad Alola. - Sarebbe la prima mascotte pokémon di tipo Roccia. Il colore pokédex di Rockruff è il Marrone, quest'ultimo nella psicologia del marketing, esprimerebbe sicurezza e conforto, due elementi su cui poggia l'attuale campagna Pokémon. - Personalmente tenterei di trasmettere dei valori umani mediante la rappresentazione del personaggio copertina. Rockruff è un pokémon altamente socievole il che potrebbe rappresentare uno dei tanti valori da trasmettere alle nuove generazioni di 'allenatori'. - Ammiro ed apprezzo allo stesso tempo lo spirito del Pokémon. E' un pokémon coraggioso, che nel corso dell'anime non si tira mai indietro e tenta sempre di confrontarsi contro avversari più forti. Inoltre, è un pokémon che non si arrende mai, ed in un certo senso ricorda molto Pikachu. Anche i valori di coraggio e non arrendevolezza, come quello sopra di socialità, potrebbero e dovrebbero essere dei messaggi netti da poter essere lanciati in una campagna di insegnamento verso i valori del mondo reale accomunandoli col brand Pokémon. - Non è uno degli starter di Alola, quindi non sarebbe elemento di 'scelta' all'interno di un eventuale videogame, ma bensì, facilmente ottenibile all'interno degli stessi, proprio come lo erano Eevee e Pikachu ai loro tempi. E da qui deriva anche la mia scelta di escludere, a priori, Froakie e di conseguenza uno dei pokémon più canonici della serie, cioè Greninja, in quanto i restanti starter potrebbero essere messi in una sorte di cattiva luce da questa preferenza, invogliando i giocatori a fare una scelta esclusiva nei confronti dello starter d'acqua, escludendo senza mezzi termini gli starter di fuoco e d'erba. La mia scelta agli occhi di molti potrebbe anche risultare banale ma a mio avviso è una banalità che sfocia nel realismo. La logica che segue la Game Freak non potrebbe cambiare di punto in bianco siccome il marchio è ancora all'apice del successo, quindi semmai un giorno venisse scelto un Pokémon per sostituire Pikachu, di sicuro, non si discosterà particolarmente dalle caratteristiche del mostriciattolo giallo ed infatti da qui è derivata la mia scelta di selezionare un Pokémon che più si rispecchiasse ai canoni dei mostriciattoli selezionati in precedenza come 'copertine' del brand. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
mister x Inviato 18 ottobre, 2021 Condividi Inviato 18 ottobre, 2021 Onestamente, non mi sono mai posto questa domanda, ma è giunto il momento di porsela. Per capire chi potrebbe, in una realtà parallela, sostituire Pikachu, bisogna farsi una domanda: Perchè Pikachu è la mascotte del brand? Trovare una risposta a ciò, non è per niente semplice, ma posso provare a fare delle supposizioni sul motivo per cui il numero 25 sta lì, e guarda tutti gli altri dall'alto. Per prima cosa, bisogna ricordare, che il target di Pokemon, sono i bambini (so che forse al giorno d'oggi si è un po' spostato, ma negli anni novanta eran loro), per cui, gli sviluppatori, devono tenere conto che il gioco ( o qualsiasi altro merchandinsing) deve prima apparire adeguato agli occhi dei genitori. Da questo punto, possiamo partire e cominciare a tracciare un identikit che permetta di capire chi possa o meno sostituire Pikachu. Punto 1: deve essere carino agli occhi di tutti; Punto 2: deve avere delle sembianze semplici; Punto 3: se colorato con colori vivaci è meglio; Punto 4: deve essere riconoscibile; Punto 5: se presenta caratteristiche peculiari, resta più impresso; Punto 6: deve essere reperibile facilmente nei giochi. Se ci pensiamo bene, Pikachu rientra perfettamente in questi pochi, ma essenziali, punti. Ora che, più o meno, ci siamo fatti un'idea di che cosa deve avere il suo sostituto, cominciamo a capire chi può prenderne il suo posto. Comicinciamo con il dire che questa scelta, non può e non deve influenzare le scelte dei giocatori all'inizio delle loro avventure e nemmeno la scelta della versione di gioco, per cui, vanno esclusi starter e Pokemon leggendari. Nemmeno i misteriosi possono essere scelti, in quanto non sono per niente comuni (anche se Mew potrebbe essere una possibile scelta, in quanto è uno dei Pokemon più desiderati di sempre, ma lo lasciamo da parte). Dovendo essere facile da reperire, e non dovendo forzare la scelta dei giochi, vanno esclusi anche gli esclusivi delle versioni. Un dubbio che mi assale, è il seguente: a quale generazione dovrebbe appartenere? Altra domanda a cui è difficile rispondere, in quanto ci sono potenziali candidati ovunque, e bisogna non farsi inlfuenzare dai propri gusti personali. Altra domanda che uno si può porre è la seguente: è corretto che sia uno degli ace, o quasi, di uno degli allenatori importanti dei giochi? Queste domande, aggiungono degli ulteriori paletti, in quanto, Pokemon come Riolu e Zorua (che non eran facilmente reperibili al loro debutto), potrebbero essere degli ottimi candidati, ma andrebbero anche a rendere il personaggio che li usa in game, uno dei più amati (non che Camilla ed N non siano già tanto lodati eh). Quindi, ritengo che anche questi mostriciattoli vadano scartati, in quanto hanno già un ruolo prioritario sugli altri. Un'altra categoria che mi sento in dovere di escludere, sono gli pseudo leggendari. Molto probabilmente vi starete chiedendo il perchè, la risposta è semplice: se il Pokemon di punta del brand, dovesse essere anche il più desiderato come compagno d'avventura, non può essere catturato nel late game (o addirittura nel post game, vero larvitar e beldum?), ad un livello inferiore alla media degli allenatori, in quanto risulterebbe un peso, più che un valore aggiunto (ovviamente questa è la mia opinione ahahah). Dopo aver spiegato molteplici criteri che desidero utilizzare per scegliere il nuovo volto di Pokemon, siamo arrivati ad aggiungere un nuovo criterio ai punti inizilali, che è il punto 7: Punto 7: deve trovarsi nel early game, o massimo nel mid game ( ovvero prima della 4 o 5 palestra), questo perchè, quando si è piccoli, ci si affeziona molto ai primi Pokemon che si trovano, quindi è quella la posizione nel gioco di appartenenza che deve avere. Sono andato quindi a cercare i Pokemon carini/pucciosi che si trovano nella prima metà di gioco e ne ho selezionato alcuni. A questo punto, mi manca da decidere a che generazione affidarmi per fare questa scelta, oltre che evitare di scegliere un Pokemon che abbia una controparte diretta (i nidoran o plusle e minun, per dare un'idea). Quindi, per quanto esposto fino ad ora, la mia scelta ricade su Skwovet! Sembrerà una scelta strana, però so che gli scoiattoli sono uno degli animali più difficili da vedere nel mondo reale, e possono attirare l'attenzione dei bambini. Inoltre il mostriciattolo, sarebbe adatto per farsi coccolare. Ovviamente si potevano fare altre scelte, magari un po' più canoniche, ma volevo scegliere qualcosa che non avesse un ruolo importante nei giochi, e fosse, passatemi il termine, quasi dimenticato, e penso che Skwovet possa fare al caso nostro. Perdonatemi se mi sono dilungato un po' troppo, ma volevo essere chiaro nella spoegazione Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
Carl-J90 Inviato 18 ottobre, 2021 Condividi Inviato 18 ottobre, 2021 Premetto che, secondo me, non priveranno mai Pikachu del ruolo di mascotte del brand...sembrava che lo stessero facendo nel periodo pre-Let's Go, ma gira e rigira il tutto non era altro che una trovata pubblicitaria per sponsorizzare i giochi in uscita! Pikachu è troppo iconico e, come per Charizard, secondo me, c'è troppo un attaccamento morboso per rimpiazzarlo con un altro Pokémon...se mai dovesse succedere, probabilmente, saremo di fronte a un cambiamento radicale che forse non comprenderà solo tale argomento. Alla fine, sempre secondo me, eliminare Pikachu dal ruolo di mascotte equivarrebbe a svecchiare almeno un poco un brand e sappiamo che per fare anche il minimo in tale direzione quelli di The Pokémon Company hanno sempre fatto molta fatica, adagiandosi sugli allori e preferendo continuare a mantenere il sistema e le scelte rodate da anni che hanno forgiato il successo del loro brand. Tuttavia, se dovessimo proprio pensare ad altri Pokémon interessanti per ricoprire il ruolo di mascotte principale dell'intero brand, secondo me, soprattutto per simbologia, ci sarebbero quattro Pokémon perfetti a fare ciò: Spoiler Il primo Pokémon sarebbe Arceus che, in quanto Dio del mondo Pokémon, sarebbe perfetto a rappresentare iconicamente l'intero brand. Probabilmente con questa scelta attirerebbero delle critiche da parte di bigotti e simili per via della simbologia che rappresenta nella lore che lo bollerebbero come blasfemo, ma siamo abituati alle critiche di chi vede in una schiera di animali immaginari dei figli del demonio atti a promuovere paganesimo e satanismo nel mondo. Il secondo Pokémon sarebbe Mew che, in quanto Pokémon che ha dato origine alla maggior parte di tutti i Pokémon conosciuti al giorno d'oggi, sarebbe un perfetto candidato per rappresentare tutti i mostriciattoli tascabili e il brand stesso, ma a parte il fatto di essere un Pokémon Misterioso(e quindi raro e molto ricercato) e di essere abbastanza puccioso non pare essere tra i Pokémon più amati dalla community dei fan. Il terzo Pokémon e, personalmente, il mio favorito sarebbe Eevee. Questo mostriciattolo lo vedo perfetto per ricoprire il ruolo, in quanto raccoglie in sé vari punti a favore: 1) è un Pokémon molto amato dai fan e, grazie alle sue evoluzioni, rappresenta diversi tipi Pokémon(il suo potenziale evolutivo potrebbe benissimo comprendere tutti i tipi); 2) è già stato affiancato a Pikachu in quanto mascotte spalla e quindi soggetto a molta visibilità; 3) è puccioso e allo stesso tempo interessante nella sua lore, quindi potrebbe attirare la curiosità di diverse tipologie di persone per farle avvicinare al brand; 4) grazie alla sua simbolica mutabilità evolutiva è adatto ad essere usato per promuovere tutto(o quasi) ciò che è legato al brand; 5) è di prima generazione, quindi è conosciuto anche da coloro che si sono allontanati dal brand anni fa e ora potrebbero essere interessati nel riavvicinarsi allo stesso. Il quarto e ultimo Pokémon che, secondo me, potrebbe essere adatto a ricoprire il ruolo di mascotte principale del brand(è la scelta che apprezzerei meno di tutte) sarebbe Charizard. Il Pokémon è iconico, conosciuto e/o amato quanto Pikachu, anche tra chi conosce il brand solo per nome. Essendo amato da svariati fan in tutto il mondo, sarebbe in grado di catalizzare l'attenzione e spingere varie persone ad avvicinarsi e/o addentrarsi maggiormente nel brand supportandolo anche in modi a cui non si sono mai avvicinati prima(es: qualcuno che solitamente prendeva solo i giochi, potrebbe essere spinto a prendere anche del merchandising). Charizard è quasi onnipresente nelle classifiche delle preferenze a livello globale e per via del suo aspetto potrebbe fungere da calamita per chi da molta importanza all'aspetto estetico di ciò che vede. A parte quale Pokémon vedo meglio per essere un candidato papabile a ricoprire il ruolo di mascotte principale del brand, secondo me i candidati dovrebbero presentare alcune caratteristiche fondamentali che possano tornare utili a rappresentare l'intero brand: 1) Dovrebbero essere esteticamente appetibili(tenendo in considerazione che oggigiorno conta molto l'aspetto fisico e l'estetica in generale, molte persone si basano molto su essi per compiere le loro scelte) e quindi essere o "kawaii" o faighi per poter attirare concretamente l'attenzione di fan e/o potenziali fan. 2) Dovrebbero essere abbastanza famosi tra i fan e, allo stesso tempo, presentare una particolare lore che li distingua dagli altri Pokémon. 3) Dovrebbero attirare più l'attenzione e la curiosità delle persone che le loro critiche o polemiche, nonché essere facilmente riconoscibili e ricordabili anche da chi si affianca al brand "superficialmente" in una sorta di tira e molla con esso. Al di la di quale Pokémon sia il più papabile a ricoprire il ruolo di mascotte principale, torno a ripetere quello che ho scritto all'inizio di questo commento...Pikachu è troppo iconico e conosciuto anche tra i non fan del brand per essere sostituito, vi è un vero e proprio attaccamento morboso nei suoi confronti ed è presente da decenni. Io, sinceramente, per quanto non sia uno dei miei Pokémon preferiti non vedrei di buon occhio se lo eliminassero dal suo ruolo, come non vedrei di buon occhio se eliminassero Mario dal ruolo di mascotte principale della Nintendo...Pikachu e Mario hanno fatto parte moltissimo della storia dei brand che rappresentano, probabilmente dovranno passare altri decenni prima che essi possano essere rimossi da tale ruolo e godersi una meritata pensione. My TSV ---> Pokémon Y= 2832; Pokémon AlphaSapphire= 2515; Pokémon Luna= 1219; Pokémon UltraSole= 0426; My Friend's Code ---> Pokémon Go= 9873 2614 0563; Pokémon Masters Ex= 2495-3101-4679-3356; Squadra su Pokémon Argento SoulSilver: Squadra su Pokémon Nero: Squadra su Pokémon Bianco2: Squadra su Pokémon Y: Squadra su Pokémon Zaffiro Alpha: Squadra su Pokémon Luna: Squadra su Pokémon UltraSole: Squadra su Pokémon Let's Go, Eevee: Squadra su Pokémon Spada: Squadra su Pokémon Perla Splendente: Squadra su Leggende Pokémon Arceus*: Squadra su Pokémon Scarlatto: *I tre starter di Leggende sono nelle loro forme Hisui. Link al commento Condividi su altre piattaforme Più opzioni di condivisione...
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